RICORSO
ALLE ISTITUZIONI
Egregio sig. Presidente della Repubblica,
Egregio sig. Presidente del Consiglio dei Ministri,
Egregio sig. Ministro della Giustizia e sig. Ministro dell'Interno,
Egregio sig. Commissario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura,
Egregio sig. Alto Commissario, per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella Pubblica Amministrazione,
Egregio Consiglio Superiore della Magistratura,
Egregio
Consiglio Nazionale Forense,
a
Strasburgo,
L’ufficio
per gli affari giuridici della Presidenza della Repubblica, 197/06, il
28/06/2006, pur essendo il Presidente della Repubblica anche presidente del CSM,
comunica che ha richiesto notizie al CSM. Da allora tutto lettera morta.
Il
CSM, organo di controllo dei Magistrati, più volte interpellato, comunica che
non può censurare i comportamenti dei magistrati, lasciando questi, di fatto,
liberi di adottare i comportamenti ritenuti, dai loro interessi, più opportuni,
senza timore di istanze di censure o di atti impugnativi, il cui esito si palesa
scontato.
Il
Gabinetto del Ministero della Giustizia, 201/4244, il 25/01/2006, riferisce che
è ancora in corso l’ordinaria istruttoria per gli esposti precedenti. Da
allora sembra che, da anni, l’istruttoria sia ancora aperta, senza soluzione
di continuità.
Tutti
i Parlamentari, interpellati, hanno pensato bene di dare nessun riscontro,
meritando la nomea di essere lontani dagli interessi e dalle aspettative del
cittadino, salvo una interrogazione parlamentare presentata dal senatore
Euprepio Curto, senza esito.
Tutto
ciò è allucinante se si rapporta il numero degli insabbiamenti su indicato a
quello dei professionisti esercenti, delegati dai cittadini alla tutela dei
diritti, ed alla consistenza delle innumerevoli problematiche sociali, che pur
sottaciute ed impunite, sono ben esistenti.
In
conclusione chiedo a Voi::
cosa
c’è di onorevole per le Istituzioni Italiane nell’insabbiare ogni tentativo
di tutela dei diritti del cittadino, sol perché lede gli interessi dei poteri
forti ?!
cosa
c’è di lodevole per le Istituzioni Italiane nell’impedire in tutti i modi
al sottoscritto di continuare nella sua opera in difesa degli indifesi, nello
screditarlo nella sua reputazione e nel condannarlo alla disoccupazione e
all’indigenza con tutta la sua famiglia, fino ad impedirgli da 9 anni
l’esercizio della professione forense, ed ogni altra occupazione, e la
fruizione associativa ONLUS del 5 x 1000, pur avendone tutti i requisiti, ed
ogni altro tipo di sovvenzione istituzionale, che ad altre ONLUS è riconosciuto
?!
La
regolare istanza di iscrizione all’elenco dei fruitori ONLUS è avvenuta con
prot. 07032440283602153.
Tutto
su www.associazionecontrotuttelemafie.org
e www.malagiustizia.eu . Alla
voce attività contro gli insabbiamenti c’è il rendiconto analitico di
denunce e ricorsi, alla voce testimonianze ci sono le testimonianze da tutta
Italia e alla voce riscontri istituzionali ci sono i pochi riscontri di
solidarietà, ma non di soluzione. Alla voce attività generale contro
l’ingiustizia e l’illegalità c’è il dossier analitico, già da anni
nelle mani dei magistrati, il quale non ha portato nessun risultato, nemmeno
l’accusa di calunnia o motomania.
In
attesa di riscontri o di risultati vi saluto da Avetrana lì 3 maggio 2007
Dr Antonio Giangrande Presidente “Associazione contro tutte le Mafie”