RICORSO ALLE ISTITUZIONI

Egregio sig. Presidente della Repubblica,

Egregio sig. Presidente del Consiglio dei Ministri,

Egregio sig. Ministro della Giustizia e sig. Ministro dell'Interno,

Egregio sig. Commissario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura,

Egregio sig. Alto Commissario, per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella Pubblica Amministrazione,

Egregio Consiglio Superiore della Magistratura,

Egregio Consiglio Nazionale Forense,

a Strasburgo, la Corte Europea dei Diritti Umani ha aperto un procedimento, n. 11850/07, GIANGRANDE contro ITALIA, per l’insabbiamento di 15.520 (quindicimilacinquecentoventi) denunce penali e ricorsi amministrativi. La maggior parte di questi insabbiamenti è avvenuta presso le Procure della Repubblica di tutta Italia. L’istante,  in quella e in questa sede, sottoscritto dr Antonio Giangrande, è presidente della "Associazione contro tutte le Mafie", ONLUS, iscritta presso la Prefettura di Taranto nell’elenco delle associazioni antiracket ed antiusura, inserita nel Comitato Provinciale di Solidarietà per le vittime dell’usura e del racket, partecipante al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Tenuta in debita considerazione dalle più alte Istituzioni nazionali ed europee, così come da centinaia di cittadini italiani, che ad essa si rivolgono. Si rileva, non solo l’immenso numero di procedimenti fondati e provati, a cui nulla è conseguito, pur con obbligo di legge, ma, addirittura, spesso e volentieri, colui il quale si era investito della competenza a decidere sulla denuncia penale, era lo stesso soggetto ivi denunciato o esposto. Da qui scaturiva naturale richiesta di archiviazione, prontamente accolta, ancorché non comunicata per impedirne l’opposizione. Ogni tentativo di coinvolgere le istituzioni italiane preposte ha conseguito ulteriore insabbiamento. 

L’ufficio per gli affari giuridici della Presidenza della Repubblica, 197/06, il 28/06/2006, pur essendo il Presidente della Repubblica anche presidente del CSM, comunica che ha richiesto notizie al CSM. Da allora tutto lettera morta.

Il CSM, organo di controllo dei Magistrati, più volte interpellato, comunica che non può censurare i comportamenti dei magistrati, lasciando questi, di fatto, liberi di adottare i comportamenti ritenuti, dai loro interessi, più opportuni, senza timore di istanze di censure o di atti impugnativi, il cui esito si palesa scontato.

Il Gabinetto del Ministero della Giustizia, 201/4244, il 25/01/2006, riferisce che è ancora in corso l’ordinaria istruttoria per gli esposti precedenti. Da allora sembra che, da anni, l’istruttoria sia ancora aperta, senza soluzione di continuità.

Tutti i Parlamentari, interpellati, hanno pensato bene di dare nessun riscontro, meritando la nomea di essere lontani dagli interessi e dalle aspettative del cittadino, salvo una interrogazione parlamentare presentata dal senatore Euprepio Curto, senza esito.

Tutto ciò è allucinante se si rapporta il numero degli insabbiamenti su indicato a quello dei professionisti esercenti, delegati dai cittadini alla tutela dei diritti, ed alla consistenza delle innumerevoli problematiche sociali, che pur sottaciute ed impunite, sono ben esistenti.

In conclusione chiedo a Voi::

cosa c’è di onorevole per le Istituzioni Italiane nell’insabbiare ogni tentativo di tutela dei diritti del cittadino, sol perché lede gli interessi dei poteri forti ?!

cosa c’è di lodevole per le Istituzioni Italiane nell’impedire in tutti i modi al sottoscritto di continuare nella sua opera in difesa degli indifesi, nello screditarlo nella sua reputazione e nel condannarlo alla disoccupazione e all’indigenza con tutta la sua famiglia, fino ad impedirgli da 9 anni l’esercizio della professione forense, ed ogni altra occupazione, e la fruizione associativa ONLUS del 5 x 1000, pur avendone tutti i requisiti, ed ogni altro tipo di sovvenzione istituzionale, che ad altre ONLUS è riconosciuto ?!

La regolare istanza di iscrizione all’elenco dei fruitori ONLUS è avvenuta con prot. 07032440283602153.   

Tutto su www.associazionecontrotuttelemafie.org e www.malagiustizia.eu . Alla voce attività contro gli insabbiamenti c’è il rendiconto analitico di denunce e ricorsi, alla voce testimonianze ci sono le testimonianze da tutta Italia e alla voce riscontri istituzionali ci sono i pochi riscontri di solidarietà, ma non di soluzione. Alla voce attività generale contro l’ingiustizia e l’illegalità c’è il dossier analitico, già da anni nelle mani dei magistrati, il quale non ha portato nessun risultato, nemmeno l’accusa di calunnia o motomania.

In attesa di riscontri o di risultati vi saluto da Avetrana lì 3 maggio 2007

Dr Antonio Giangrande Presidente “Associazione contro tutte le Mafie”