Denuncio al mondo ed ai posteri con i miei libri tutte le illegalità tacitate ed impunite compiute dai poteri forti (tutte le mafie). Lo faccio con professionalità, senza pregiudizi od ideologie. Per non essere tacciato di mitomania, pazzia, calunnia, diffamazione, partigianeria, o di scrivere Fake News, riporto, in contraddittorio, la Cronaca e la faccio diventare storia. Quella Storia che nessun editore vuol pubblicare. Quelli editori che ormai nessuno più legge.

Gli editori ed i distributori censori si avvalgono dell'accusa di plagio, per cessare il rapporto. Plagio mai sollevato da alcuno in sede penale o civile, ma tanto basta per loro per censurarmi.

I miei contenuti non sono propalazioni o convinzioni personali. Mi avvalgo solo di fonti autorevoli e credibili, le quali sono doverosamente citate.

Io sono un sociologo storico: racconto la contemporaneità ad i posteri, senza censura od omertà, per uso di critica o di discussione, per ricerca e studio personale o a scopo culturale o didattico. A norma dell'art. 70, comma 1 della Legge sul diritto d'autore: "Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l'utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali."

L’autore ha il diritto esclusivo di utilizzare economicamente l’opera in ogni forma e modo (art. 12 comma 2 Legge sul Diritto d’Autore). La legge stessa però fissa alcuni limiti al contenuto patrimoniale del diritto d’autore per esigenze di pubblica informazione, di libera discussione delle idee, di diffusione della cultura e di studio. Si tratta di limitazioni all’esercizio del diritto di autore, giustificate da un interesse generale che prevale sull’interesse personale dell’autore.

L'art. 10 della Convenzione di Unione di Berna (resa esecutiva con L. n. 399 del 1978) Atto di Parigi del 1971, ratificata o presa ad esempio dalla maggioranza degli ordinamenti internazionali, prevede il diritto di citazione con le seguenti regole: 1) Sono lecite le citazioni tratte da un'opera già resa lecitamente accessibile al pubblico, nonché le citazioni di articoli di giornali e riviste periodiche nella forma di rassegne di stampe, a condizione che dette citazioni siano fatte conformemente ai buoni usi e nella misura giustificata dallo scopo.

Ai sensi dell’art. 101 della legge 633/1941: La riproduzione di informazioni e notizie è lecita purché non sia effettuata con l’impiego di atti contrari agli usi onesti in materia giornalistica e purché se ne citi la fonte. Appare chiaro in quest'ipotesi che oltre alla violazione del diritto d'autore è apprezzabile un'ulteriore violazione e cioè quella della concorrenza (il cosiddetto parassitismo giornalistico). Quindi in questo caso non si fa concorrenza illecita al giornale e al testo ma anzi dà un valore aggiunto al brano originale inserito in un contesto più ampio di discussione e di critica.

Ed ancora: "La libertà ex art. 70 comma I, legge sul diritto di autore, di riassumere citare o anche riprodurre brani di opere, per scopi di critica, discussione o insegnamento è ammessa e si giustifica se l'opera di critica o didattica abbia finalità autonome e distinte da quelle dell'opera citata e perciò i frammenti riprodotti non creino neppure una potenziale concorrenza con i diritti di utilizzazione economica spettanti all'autore dell'opera parzialmente riprodotta" (Cassazione Civile 07/03/1997 nr. 2089).

Per questi motivi Dichiaro di essere l’esclusivo autore del libro in oggetto e di tutti i libri pubblicati sul mio portale e le opere citate ai sensi di legge contengono l’autore e la fonte. Ai sensi di legge non ho bisogno di autorizzazione alla pubblicazione essendo opere pubbliche.

Promuovo in video tutto il territorio nazionale ingiustamente maltrattato e censurato. Ascolto e Consiglio le vittime discriminate ed inascoltate. Ogni giorno da tutto il mondo sui miei siti istituzionali, sui miei blog d'informazione personali e sui miei canali video sono seguito ed apprezzato da centinaia di migliaia di navigatori web. Per quello che faccio, per quello che dico e per quello che scrivo i media mi censurano e le istituzioni mi perseguitano. Le letture e le visioni delle mie opere sono gratuite. Anche l'uso è gratuito, basta indicare la fonte. Nessuno mi sovvenziona per le spese che sostengo e mi impediscono di lavorare per potermi mantenere. Non vivo solo di aria: Sostienimi o mi faranno cessare e vinceranno loro. 

Dr Antonio Giangrande  

NOTA BENE

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ANNO 2023

L’ACCOGLIENZA

SECONDA PARTE

L’ATTACCO

VENTESIMO MESE

 

DI ANTONIO GIANGRANDE

 

 


 

L’APOTEOSI

DI UN POPOLO DIFETTATO


 

Questo saggio è un aggiornamento temporale, pluritematico e pluriterritoriale, riferito al 2023, consequenziale a quello del 2022. Gli argomenti ed i territori trattati nei saggi periodici sono completati ed approfonditi in centinaia di saggi analitici specificatamente dedicati e già pubblicati negli stessi canali in forma Book o E-book, con raccolta di materiale riferito al periodo antecedente. Opere oggetto di studio e fonti propedeutiche a tesi di laurea ed inchieste giornalistiche.

Si troveranno delle recensioni deliranti e degradanti di queste opere. Il mio intento non è soggiogare l'assenso parlando del nulla, ma dimostrare che siamo un popolo difettato. In questo modo è ovvio che l'offeso si ribelli con la denigrazione del palesato.


 

IL GOVERNO


 

UNA BALLATA PER L’ITALIA (di Antonio Giangrande). L’ITALIA CHE SIAMO.

UNA BALLATA PER AVETRANA (di Antonio Giangrande). L’AVETRANA CHE SIAMO.

PRESENTAZIONE DELL’AUTORE.

LA SOLITA INVASIONE BARBARICA SABAUDA.

LA SOLITA ITALIOPOLI.

SOLITA LADRONIA.

SOLITO GOVERNOPOLI. MALGOVERNO ESEMPIO DI MORALITA’.

SOLITA APPALTOPOLI.

SOLITA CONCORSOPOLI ED ESAMOPOLI. I CONCORSI ED ESAMI DI STATO TRUCCATI.

ESAME DI AVVOCATO. LOBBY FORENSE, ABILITAZIONE TRUCCATA.

SOLITO SPRECOPOLI.

SOLITA SPECULOPOLI. L’ITALIA DELLE SPECULAZIONI.


 

L’AMMINISTRAZIONE


 

SOLITO DISSERVIZIOPOLI. LA DITTATURA DEI BUROCRATI.

SOLITA UGUAGLIANZIOPOLI.

IL COGLIONAVIRUS.

SANITA’: ROBA NOSTRA. UN’INCHIESTA DA NON FARE. I MARCUCCI.


 

L’ACCOGLIENZA


 

SOLITA ITALIA RAZZISTA.

SOLITI PROFUGHI E FOIBE.

SOLITO PROFUGOPOLI. VITTIME E CARNEFICI.


 

GLI STATISTI


 

IL SOLITO AFFAIRE ALDO MORO.

IL SOLITO GIULIO ANDREOTTI. IL DIVO RE.

SOLITA TANGENTOPOLI. DA CRAXI A BERLUSCONI. LE MANI SPORCHE DI MANI PULITE.

SOLITO BERLUSCONI. L'ITALIANO PER ANTONOMASIA.

IL SOLITO COMUNISTA BENITO MUSSOLINI.


 

I PARTITI


 

SOLITI 5 STELLE… CADENTI.

SOLITA LEGOPOLI. LA LEGA DA LEGARE.

SOLITI COMUNISTI. CHI LI CONOSCE LI EVITA.

IL SOLITO AMICO TERRORISTA.

1968 TRAGICA ILLUSIONE IDEOLOGICA.


 

LA GIUSTIZIA


 

SOLITO STEFANO CUCCHI & COMPANY.

LA SOLITA SARAH SCAZZI. IL DELITTO DI AVETRANA.

LA SOLITA YARA GAMBIRASIO. IL DELITTO DI BREMBATE.

SOLITO DELITTO DI PERUGIA.

SOLITA ABUSOPOLI.

SOLITA MALAGIUSTIZIOPOLI.

SOLITA GIUSTIZIOPOLI.

SOLITA MANETTOPOLI.

SOLITA IMPUNITOPOLI. L’ITALIA DELL’IMPUNITA’.

I SOLITI MISTERI ITALIANI.

BOLOGNA: UNA STRAGE PARTIGIANA.


 

LA MAFIOSITA’


 

SOLITA MAFIOPOLI.

SOLITE MAFIE IN ITALIA.

SOLITA MAFIA DELL’ANTIMAFIA.

SOLITO RIINA. LA COLPA DEI PADRI RICADE SUI FIGLI.

SOLITO CAPORALATO. IPOCRISIA E SPECULAZIONE.

LA SOLITA USUROPOLI E FALLIMENTOPOLI.

SOLITA CASTOPOLI.

LA SOLITA MASSONERIOPOLI.

CONTRO TUTTE LE MAFIE.


 

LA CULTURA ED I MEDIA


 

LA SCIENZA E’ UN’OPINIONE.

SOLITO CONTROLLO E MANIPOLAZIONE MENTALE.

SOLITA SCUOLOPOLI ED IGNORANTOPOLI.

SOLITA CULTUROPOLI. DISCULTURA ED OSCURANTISMO.

SOLITO MEDIOPOLI. CENSURA, DISINFORMAZIONE, OMERTA'.


 

LO SPETTACOLO E LO SPORT


 

SOLITO SPETTACOLOPOLI.

SOLITO SANREMO.

SOLITO SPORTOPOLI. LO SPORT COL TRUCCO.


 

LA SOCIETA’


 

AUSPICI, RICORDI ED ANNIVERSARI.

I MORTI FAMOSI.

ELISABETTA E LA CORTE DEGLI SCANDALI.

MEGLIO UN GIORNO DA LEONI O CENTO DA AGNELLI?


 

L’AMBIENTE


 

LA SOLITA AGROFRODOPOLI.

SOLITO ANIMALOPOLI.

IL SOLITO TERREMOTO E…

IL SOLITO AMBIENTOPOLI.


 

IL TERRITORIO


 

SOLITO TRENTINO ALTO ADIGE.

SOLITO FRIULI VENEZIA GIULIA.

SOLITA VENEZIA ED IL VENETO.

SOLITA MILANO E LA LOMBARDIA.

SOLITO TORINO ED IL PIEMONTE E LA VAL D’AOSTA.

SOLITA GENOVA E LA LIGURIA.

SOLITA BOLOGNA, PARMA ED EMILIA ROMAGNA.

SOLITA FIRENZE E LA TOSCANA.

SOLITA SIENA.

SOLITA SARDEGNA.

SOLITE MARCHE.

SOLITA PERUGIA E L’UMBRIA.

SOLITA ROMA ED IL LAZIO.

SOLITO ABRUZZO.

SOLITO MOLISE.

SOLITA NAPOLI E LA CAMPANIA.

SOLITA BARI.

SOLITA FOGGIA.

SOLITA TARANTO.

SOLITA BRINDISI.

SOLITA LECCE.

SOLITA POTENZA E LA BASILICATA.

SOLITA REGGIO E LA CALABRIA.

SOLITA PALERMO, MESSINA E LA SICILIA.


 

LE RELIGIONI


 

SOLITO GESU’ CONTRO MAOMETTO.


 

FEMMINE E LGBTI


 

SOLITO CHI COMANDA IL MONDO: FEMMINE E LGBTI.


 


 

L’ACCOGLIENZA

INDICE PRIMA PARTE


 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

GLI EUROPEI

Confini e Frontiere.

Quei razzisti come gli italiani.

Quei razzisti come i serbi.

Quei razzisti come i greci.

Quei razzisti come gli austriaci.

Quei razzisti come i croati.

Quei razzisti come i kosovari.

Quei razzisti come i rumeni.

Quei razzisti come gli spagnoli.

Quei razzisti come i francesi.

Quei razzisti come gli svizzeri.

Quei razzisti come i tedeschi.

Quei razzisti come i polacchi.

Quei razzisti come i slovacchi.

Quei razzisti come i belgi.

Quei razzisti come gli olandesi.

Quei razzisti come i danesi.

Quei razzisti come i finlandesi.

Quei razzisti come gli svedesi.

Quei razzisti come i norvegesi.

Quei razzisti come gli inglesi.


 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

GLI AFRO-ASIATICI


 

Quei razzisti come i nigerini.

Quei razzisti come i zambiani.

Quei razzisti come i zimbabwesi.

Quei razzisti come i ghanesi.

Quei razzisti come i sudanesi.

Quei razzisti come i gabonesi.

Quei razzisti come i ciadiani.

Quei razzisti come i marocchini.

Quei razzisti come i tunisini.

Quei razzisti come gli egiziani.

Quei razzisti come i siriani.

Quei razzisti come i libanesi.

Quei razzisti come i giordani.

Quei razzisti come gli israeliani.

Quei razzisti come i turchi.

Quei razzisti come gli iracheni.

Quei razzisti come gli iraniani.

Quei razzisti come gli arabi sauditi.

Quei razzisti come i qatarioti.

Quei razzisti come gli yemeniti.

Quei razzisti come i somali.

Quei razzisti come gli afghani.

Quei razzisti come i pakistani.

Quei razzisti come gli indiani.

Quei razzisti come i thailandesi.

Quei razzisti come gli indonesiani.

Quei razzisti come i birmani.

Quei razzisti come i bielorussi.

Quei razzisti come i russi.

Quei razzisti come gli azeri – azerbaigiani.

Quei razzisti come i kazaki.

Quei razzisti come i nord coreani.

Quei razzisti come i cinesi.

Quei razzisti come i giapponesi.


 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

GLI OCEAN-AMERICANI


 

Quei razzisti come gli statunitensi.

Quei razzisti come i salvadoregni.

Quei razzisti come gli ecuadoregni.

Quei razzisti come i messicani.

Quei razzisti come i cubani.

Quei razzisti come i colombiani.

Quei razzisti come i brasiliani.

Quei razzisti come i boliviani.

Quei razzisti come i peruviani.

Quei razzisti come i cileni.

Quei razzisti come gli argentini.

Quei razzisti come i canadesi.

Quei razzisti come gli australiani.

Quei razzisti come i neozelandesi.


 

INDICE SECONDA PARTE


 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. UNDICESIMO MESE


 

INDICE SECONDA PARTE


 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. DODICESIMO MESE


 

INDICE SECONDA PARTE


 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. TREDICESIMO MESE. UN ANNO DI AGGRESSIONE


 

INDICE SECONDA PARTE


 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. QUATTORDICESIMO MESE


 

INDICE SECONDA PARTE


 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. QUINDICESIMO MESE


 

INDICE SECONDA PARTE


 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. SEDICESIMO MESE


 

INDICE SECONDA PARTE


 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. DICIASSETTESIMO MESE


 

INDICE SECONDA PARTE


 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. DICIOTTESIMO MESE


 

INDICE SECONDA PARTE


 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. DICIANNOVESIMO MESE


 

INDICE SECONDA PARTE


 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. VENTESIMO MESE


 

INDICE TERZA PARTE


 

SOLITI PROFUGHI E FOIBE. (Ho scritto un saggio dedicato)

Il Giorno del Ricordo.

SOLITO PROFUGOPOLI. VITTIME E CARNEFICI. (Ho scritto un saggio dedicato)

I Migranti.

I Rimpatri.

Gli affari dei Buonisti.

Quelli che…porti aperti.

Quelli che…porti chiusi.

Cosa succede in Libia.

Cosa succede in Africa.

Gli ostaggi liberati a spese nostre.

Il Caso dei Marò & C.


 



 


 


 

ANNO 2023

L’ACCOGLIENZA

SECONDA PARTE

L’ATTACCO

VENTESIMO MESE


 

DI ANTONIO GIANGRANDE


 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. VENTESIMO MESE

Guerra Ucraina - Russia, le news del 24 settembre.

Ucraina-Russia, le notizie del 24 settembre. Allarme aereo su quasi tutta l'Ucraina. Mosca: «Abbattuto un drone di Kiev su Bryansk». Andrea Nicastro, inviato, e Redazione Online su Il Corriere della Sera domenica 24 settembre 2023.

Le notizie sulla guerra in Ucraina di domenica 24 settembre. Secondo alcune fonti in Crimea sarebbero almeno 9 morti e 16 feriti, tra i quali tre alti ufficiali 

• Perché l’attacco ucraino contro il comando russo in Crimea è tanto importante: il punto militare.

• Vlasiuk (Kiev): «Italia faccia di più sull'attuazione delle sanzioni».

• Biden ha promesso all’Ucraina missili Atacms a lungo raggio.

• Zelensky in Canada da Trudeau: «Rimanete con noi fino alla vittoria».

• Filorussi: «In Crimea attacco hacker senza precedenti».

Ore 00:28 - Filorussi: «Abbattuto un missile su Sebastopoli»

Il governatore di Sebastopoli Mikhail Razvozhayev, ha affermato che le forze di difesa aerea russe hanno abbattuto questa mattina un missile, i cui detriti sono caduti vicino al molo della città, nella zona di Suharnaya Balka: lo riporta Rbc-Ucraina. Secondo il media, il traffico navale nella baia di Sebastopoli è stato sospeso.

Ore 01:09 - Zelensky: «Sì alle presidenziali il prossimo anno»

Il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj è pronto a organizzare le elezioni presidenziali il prossimo anno, allo scadere del suo mandato. Ma gli ucraini, ha detto nel corso della sua visita in Canada, «non sostengono questa idea: non sono disposti a stanziare denaro per questioni diverse dalla guerra. Che rende difficile a residenti dei territori occupati e ai soldati votare».

Ore 01:28 - Zelensky vola in Irlanda dopo aver visitato il Canada

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è volato in Irlanda dopo le visite in Canada e negli Stati Uniti. Lo riporta Ukrainska Pravda. Il presidente ucraino è atterrato all'aeroporto di Shannon, nell'Irlanda occidentale.

Ore 01:46 - Vlasiuk (Kiev): «Italia faccia di più sull'attuazione delle sanzioni»

«L'Italia è sempre stato un partner costruttivo sulle sanzioni imposte alla Russia però c'è spazio di miglioramento sull'attuazione delle misure restrittive e nella lotta all'elusione». Lo dice, nel corso di un colloquio Vladyslav Vlasiuk, consulente per le sanzioni dell'Ufficio del presidente dell'Ucraina, segretario del Gruppo di lavoro internazionale sulle sanzioni russe e vice capo della Task Force ucraina. «Riscontriamo - sostiene - alcune peculiarità nel vostro export verso la Turchia e crediamo si possa fare di più sul lato dell'applicazione delle norme».

Ore 02:00 - Perché l’attacco ucraino contro il comando russo in Crimea è tanto importante

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Il raid Sebastopoli è un segnale politico e militare e marca un’evoluzione della strategia della resistenza.

Fiamme su Sebastopoli, ancora un raid ucraino spiegabile in sei punti. Primo. Gli ucraini hanno preso di mira le installazioni del comando già nei mesi scorsi con azioni minori, ora hanno alzato il livello dell’assalto. Mossa resa possibile dalle armi nel loro arsenale, in particolare i cruise Storm Shadow e Scalp forniti da Gran Bretagna-Francia. Non ne hanno molto, Parigi pare sia orientata ad uno stop per le sue esigenze di sicurezza. L’attacco di venerdì potrebbe essere avvenuto mentre era in corso una riunione al vertice: l’esplosione avrebbe coinvolto alti ufficiali, compreso uno dei responsabili del fronte sud.

Ore 02:55 - Papa Francesco: «Non si giochi con il martirio degli ucraini»

«Questa guerra è un po' interessata non solo dal problema russo e ucraino ma per vendere le armi, il commercio delle armi», «gli investimenti che danno più redditi sono le fabbriche di armi, cioè le fabbriche di morte». Lo ha detto Papa Francesco parlando della guerra in Ucraina nella conferenza stampa sul volo papale. «Non dobbiamo giocare col martirio di questo popolo, dobbiamo aiutare a risolvere le cose nel modo più possibile», «nelle guerre il reale è il possibile non per farsi l'illusione che domani i due leader in guerra vanno a mangiare insieme», «fare il possibile fino a dove arriveremo». Il Papa ha aggiunto: «Adesso ho visto che qualche Paese si schiera indietro, che non dà le armi, comincia un processo dove il martire sarà il popolo ucraino. Certamente questa è una cosa brutta». Su questa frase il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni, ha spiegato ai giornalisti: «È un ragionamento per paradosso: se un Paese continua a darti armi ti convinci che puoi vincere e poi quando te le tolgono ti ritrovi nei guai».

Ore 03:16 - Mosca afferma di aver distrutto un carro armato con equipaggio tedesco. Nessuna conferma dalla Germania

Le forze armate russe avrebbero distrutto un carro armato Leopard in Ucraina con un equipaggio interamente tedesco. A dirlo a Ria Novosti è stato il comandante di un gruppo di ricognizione operante in direzione Zaporizhzhia con il nominativo Legend. «Quando abbiamo distrutto il loro Leopard, ci siamo spostati verso il mezzo bruciato. E abbiamo scoperto che l'autista del carro armato era gravemente ferito e gli altri sono morti. Il meccanico, quando si è svegliato e ci ha visto, ha cominciato a gridare «nicht shissen» (non sparate, ndr)», ha detto il comandante del gruppo.

«L'autista del carro armato danneggiato - racconta ancora il comandante russo - ha detto più volte che non era un mercenario, ma un soldato della Bundeswehr così come l'intero equipaggio di una compagnia».

Ore 05:03 - Lavrov: «Gli Usa sono direttamente in guerra con la Russia»

«Gli Stati Uniti sono direttamente in guerra con la Russia». Così il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha risposto a una domanda di un giornalista che gli chiedeva il grado di coinvolgimento degli Usa nella guerra in Ucraina. «Puoi dirla come vuoi, ma sono direttamente in guerra con noi. Possiamo chiamarla una guerra ibrida, ma ciò non cambia la realtà», ha detto Lavrov nel corso di una conferenza stampa a New York. «Sono effettivamente impegnati nelle ostilità con noi, usando gli ucraini come foraggio», ha aggiunto. Il ministro degli Esteri russo ha affermato che gli Stati Uniti, il Regno Unito e molti altri paesi stanno «facendo guerra» alla Russia e sono impegnati in ostilità contro il Paese.

Ore 06:15 - A Istanbul arrivato secondo cargo di grano ucraino

Il secondo cargo che trasporta grano ucraino è arrivato a Istanbul via Mar Nero. Lo riferiscono fonti specializzate. La nave Aroyat, battente bandiera di Palau, era partita venerdì da Chernomorsk, a Sud di Odessa e ha utilizzato il corridoio marittimo messo a disposizione da Kiev per aggirare il blocco della Russia che a luglio si è ritirata dall'accordo internazionale che consentiva l'esportazione dei prodotti agricoli ucraini sul Mar Nero.

Ore 07:51 - Kiev: «Flotta russa decapitata». Fra le vittime in Crimea tre generali

(Di Andrea Nicastro) I nuovi Atacms promessi dagli Usa renderanno più semplici le operazioni in profondità. Mosca dice di avere distrutto un tank Leopard «con equipaggio totalmente tedesco».

I servizi segreti ucraini sono convinti di aver fatto un colpo grosso con il bombardamento di venerdì su Sebastopoli. Hanno colpito il quartier generale della Flotta russa del Mar Nero con almeno due missili proprio quando era in corso una riunione tra alti ufficiali. Gli ordigni ucraini hanno oltrepassato la contraerea e hanno centrato l’edificio.

Ore 08:53 - Kiev denuncia: «I russi usano sempre di più i droni contro i civili»

« Le forze russe usano sempre più spesso i droni per colpire i civili nella regione di Kherson». Lo ha detto la portavoce delle Forze di difesa del Sud Natalia Gumenyuk, come riporta Rbc-Ucraina. «Sfortunatamente, nella direzione di Kherson, cioè direttamente nei territori di prima linea, il nemico attiva attacchi aerei. Poiché stiamo eliminando le forze di artiglieria dalla riva sinistra con una controbatteria, spesso passano agli attacchi aerei, usando aviazione e droni, non solo quelli da attacco», ha detto Humenyuk.

La portavoce ha poi osservato che oltre ai droni d’assalto, i russi utilizzano anche i droni che possono trasportare munizioni a grappolo: «Lanciano bombe nei luoghi in cui si riuniscono le persone, dove vengono forniti gli aiuti umanitari, dove si riunisce il personale umanitario o quando le persone tornano a casa dal lavoro», ha spiegato.

Ore 09:27 - Sebastopoli, i danni al quartier generale della flotta russa

(Di Guido Olimpio) Il raid ucraino sul comando della Flotta russa del Mar Nero è al centro delle analisi degli esperti. Un’immagine postata da Mark Krutov segnala i possibili punti di impatto dei missili Storm Shadow: sembrano almeno tre i «centri». Altre foto confermano danni estesi mentre continuano a circolare notizie su morte o ferimento di alti ufficiali (secondo alcune fonti in totale 9 morti e 16 feriti registrati). Nelle ore successive all’attacco gli occupanti hanno sostenuto di aver intercettato i cruise ma gli effetti sull’edificio dicono il contrario. Come in ogni momento bellico importante c’è il duello della propaganda da parte di tutti i contendenti, dunque serve sempre cautela.

Ore 10:00 - Almeno 390 unità perse dall’esercito russo. La stima di Kiev

Kiev stima che ieri le forze russe abbiano perso 390 effettivi. Lo dice lo stato maggiore ucraino in un briefing pubblicato sui social. L’aeronautica ucraina ha lanciato nove attacchi aerei contro le forze russe e sette attacchi aerei sui sistemi missilistici antiaerei. Gli attacchi aerei ucraini hanno colpito truppe, armi e attrezzature militari, nonché un sistema missilistico antiaereo, otto sistemi di artiglieria e una stazione radar. Le forze russe, secondo la stessa fonte, hanno lanciato cinque missili, 57 attacchi aerei, 38 attacchi con sistemi missilistici a lancio multiplo contro le truppe ucraine e obiettivi civili in tutto il paese. Più di 70 insediamenti nelle regioni di Chernihiv, Sumy, Kharkiv, Lugansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson sono stati colpiti dal fuoco dell’artiglieria.

Ore 10:31 - Durante la sua visita negli Stati Uniti, Zelensky ha incontrato gli alti esponenti della finanza Usa

Durante la sua vista negli Usa il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky ha incontrato «i più influenti imprenditori americani e i responsabili dei più grandi fondi. L’incontro è stato organizzato con il sostegno della banca JP Morgan». Lo scrive sui social Andriy Yermak, capo di gabinetto del presidente ucraino.

Ore 11:26 - Almeno un morto e tre feriti in attacco russo a Kherson

È di almeno un morto e tre feriti il bilancio delle vittime di un attacco russo sull’oblast di Kherson: lo ha reso noto il governatore locale, Oleksandr Prokudin, in un messaggio su Telegram. Secondo quanto reso noto da Prokudin i russi hanno sparato 332 colpi di artiglieria, diretti contro i quartieri residenziali e le aree abitate.

Ore 11:49 - La Commissione Ue approva pacchetto aiuti da 1,5 mld euro

La Commissione ha approvato un totale di 18 miliardi di aiuti all’Ucraina, di cui Kiev ne ha già ricevuti 12 destinati al mantenimento dei servizi pubblici essenziali e al pagamento di stipendi e pensioni, nonché alla riparazione di infrastrutture critiche distrutte dagli attacchi russi.

Ore 12:22 - Due vittime in un attacco a Leopoli

Le forze russe hanno ucciso una donna a Beryslav e un uomo di 67 anni a Lviv (Leopoli) mentre continuano i bombardamenti nell’oblast di Kherson. Lo ha detto su Telegram il governatore regionale Oleksandr Prokudin. A Beryslav gli attacchi aerei che hanno ucciso una donna hanno distrutto anche case private e ferito un poliziotto, un uomo di 48 anni e una donna di 60 anni. Stanno ancora emergendo informazioni su eventuali altre vittime a Lviv.

Ore 12:25 - Nel Donetsk censura e coprifuoco, vietate le manifestazioni

Sul territorio della autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk è stata introdotta la censura militare. È quanto risulta dal decreto del presidente Denis Pushilin. «Al fine di garantire il regime della legge marziale e attuare misure per combattere il sabotaggio e le formazioni di ricognizione», si legge nel decreto pubblicato sul sito di Pushilin e rilanciato dall’agenzia Ria Novosti, si introduce «la censura militare degli invii postali e dei messaggi trasmessi attraverso i sistemi di telecomunicazione, nonché il controllo sulle conversazioni telefoniche».

Il decreto introduce anche il divieto per i cittadini di trovarsi nelle strade e in altri luoghi pubblici nei giorni feriali dalle 23 alle 4 e di organizzare manifestazioni e altri eventi pubblici. Il decreto è stato firmato il 18 settembre e pubblicato oggi.

Ore 12:48 - Russia, l’oppositore Kara-Murza sarà mandato in isolamento in Siberia

Il politico dell’opposizione russa Vladimir Kara-Murza, condannato a 25 anni con l’accusa di tradimento e per aver denunciato l’offensiva di Mosca in Ucraina, dovrà scontare la sua pena in un carcere di massima sicurezza in Siberia. Lo ha fatto sapere il suo legale.

«Vladimir Kara-Murza è stato portato nella colonia penale di massima sicurezza IK-6 di Omsk per scontare la sua pena», ha scritto su Facebook il suo avvocato Vadim Prokhorov. «È stato subito messo in una cella di isolamento.» Omsk si trova a circa 2.700 chilometri a est di Mosca, nella Siberia sud-occidentale. Kara-Murza - con doppia cittadinanza russo-britannica - è stato condannato ad aprile ad una pena senza precedenti.

 Il sistema penale russo spesso impiega settimane per portare i prigionieri nelle carceri più remote del paese, e spesso non si sa dove si trovi un prigioniero in transito che si ferma in varie carceri lungo il percorso. «L’intero viaggio da Mosca a Omsk nel 21 secolo è durato non meno di tre settimane», ha detto Prokhorov, aggiungendo che l’uomo è stato tenuto per «diversi giorni» in una cella di isolamento nella città centrale di Samara.

Gli avvocati e la famiglia di Kara-Murza hanno affermato che l’uomo soffre di una condizione nervosa chiamata polineuropatia a causa di due tentativi di avvelenamento e la decisione di tenerlo in carcere in quelle condizioni aggraverà il suo già precario stato di salute. Kara-Murza è stato giudicato colpevole di aver diffuso «false informazioni» sull’esercito russo e di avere legami con una «organizzazione indesiderata» in un processo a porte chiuse svoltosi in primavera. La sua condanna è la più dura degli ultimi anni contro un esponente dell’opposizione russa.

Ore 13:46 - Russia, addestramento militare a scuola, si comincia dall’asilo

(Di Monica Ricci Sargentini) Uniformi e prove di marcia per i più piccoli, esercitazioni con munizioni vere al liceo . È la nuova linea del Cremlino per crescere una generazione pronta a combattere.

A scuola di guerra. Funziona, così, ormai in Russia. Si comincia dall’asilo dove i indossano uniformi e prendono parte a prove di marcia, quando si è un po’ cresciuti si impara a scavare trincee, lanciare granate e sparare con munizioni vere. A rivelarlo è la Cnn . La militarizzazione degli istituti scolastici pubblici si è intensificata dopo l’invasione russa dell’Ucraina. L’investimento è enorme. Il ministro dell’Istruzione Sergei Kravtsov fornisce le cifre, dal Pacifico al Mar Nero, nelle scuole e nelle università russe ci sono circa 10.000 club «militari-patriottici» formati da 250mila adolescenti . Ma non basta. Anche il programma scolastico è stato modificato. I libri di storia glorificano chi presta servizio nelle forze armate e ci sono lezioni obbligatorie sui valori militari.

Ore 14:19 - Kiev: «Drone bomba russo catturato nella regione di Kharkiv. È stato fatto atterrare con un cannone elettronico»

Le guardie di frontiera ucraine nella regione di Kharkiv (nord-est) hanno usato un cannone elettronico anti-drone per far atterrare in sicurezza un velivolo senza pilota russo che trasportava esplosivi: lo ha reso noto il Servizio statale delle guardie di frontiera, come riporta Ukrinform.

«Un drone nemico carico di esplosivi è stato messo a terra. Avvistando il bersaglio a 50 metri di altitudine, le guardie di frontiera hanno usato un cannone anti-drone e hanno neutralizzato il “velivolo”», si legge in un comunicato. Si tratta del quarto drone carico di esplosivo abbattuto o intercettato dalle guardie di frontiera di Kharkiv nell’ultima settimana.

Ore 15:37 - Lituania: «Se l’Ucraina non vince sarà una catastrofe geopolitica»

«La guerra della Russia contro l’Ucraina ci ricorda che la libertà, la democrazia e l’appartenenza all’Europa non sono valori da dare per scontati. Sarebbe ingenuo ritenersi sicuri mentre l’Ucraina soffre. L’Ucraina deve conseguire la vittoria: solo questo potrà evitare gravi conseguenze geopolitiche». Lo ha affermato la Presidente del Parlamento lituano (Seimas), Viktorija Cmilyte-Nielsen, durante un discorso pronunciato oggi durante una visita in Lettonia. Parlando dei rapporti bilaterali tra Lituania e Lettonia, Cmilyte-Nielsen ha sottolineato la necessità di rafforzare l’integrazione regionale migliorando i collegamenti infrastrutturali, portando a realizzazione la sincronizzazione del sistema elettrico con l’Europa continentale, nonché rafforzando il mercato comune e la collaborazione economica. La politica lituana ha inoltre posto l’attenzione sull’inevitabilità del rafforzamento del fianco orientale della Nato e sulle ulteriori prospettive di cooperazione regionale alla difesa che questo comporterà. Analoghe le parole della neoeletta Presidente del Parlamento lettone (Saeima), Daiga Mierina, che ha accentuato come la collaborazione tra Lituania e Lettonia abbia raggiunto livelli mai toccati prima e contribuisca all’implementazione della sicurezza e del benessere della regione baltica e dell’Europa.

Ore 17:15 - IL PUNTO MILITARE | Che effetto avrà l’inverno sulla controffensiva?

(di Guido Olimpio e Andrea Marinelli) Il fattore fango e il Generale Inverno renderanno complesse le manovre dell’Ucraina? Le risposte sono diverse, sostenute da ragioni tecniche e «politiche».

All’inizio del mese il capo di Stato Maggiore americano Mark Milley ha tracciato uno scenario: Kiev ha ancora sei-sette settimane di tempo per conseguire risultati importanti, poi la «melma» causata dalle piogge diventerà un ostacolo ulteriore e dovrà fermarsi. Successivamente il generale, anche per le reazioni contrariate dell’alleato, ha rimodellato la frase: le operazioni continueranno, avranno solo maggiori sfide. Non è parso preoccupato, invece, l’ex direttore della Cia, il generale David Petraeus, per il quale ha l’impatto sarà relativo (...).

Ore 18:46 - Gerashchenko su Twitter: «I russi vogliono che scompariamo»

Gerashchenko ha postato su Twitter il video di un'intervista a delle militari russe tornate dall'invasione dell'Ucraina.

Ore 20:48 - Macron: «Sostegno all'Armenia, Mosca complice di Baku»

In merito agli sviluppi del conflitto in Nagorno-Karabakh, il presidente francese Emmanuel Macron, nel corso di un'intervista in diretta televisiva, ha dato il suo sostegno «incondizionato» agli armeni, che «continueremo a sostenere a livello umanitario e politico» e ha accusato la Russia di essere «complice» dell'Azerbaigian.

Ore 22:02 - Zelensky ringrazia per il nuovo pacchetto di aiuti Usa: «Decisione storica»

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha elogiato il nuovo pacchetto di difesa americano definendolo «storico». Nel suo consueto discorso serale, riferisce il Kyiv Independent, Zelensky ha dichiarato che il nuovo pacchetto includerà «artiglieria, missili per Himars, missili per la difesa aerea, sistemi di difesa aerea aggiuntivi, veicoli tattici» e altro ancora. «Questa è una decisione storica da parte dell'America di produrre congiuntamente armi e sistemi di difesa, compresa la difesa aerea. È qualcosa che fino a poco tempo fa era una fantasia assoluta. Ma diventerà realtà. Lo faremo diventare realtà», ha detto il presidente ucraino.

Ore 22:35 - Mosca «Distrutto drone Kiev su regione di Bryansk»

I sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto un drone ucraino sulla regione di Bryansk, ha riferito il Ministero della Difesa russo. Lo riporta Ria Novosti. «Il 24 settembre 2023, verso le 22:20 ora di Mosca, è stato fermato un tentativo da parte del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico da parte di un drone contro oggetti sul territorio della Federazione Russa. Il veicolo aereo senza pilota ucraino è stato distrutto dai sistemi di difesa aerea in servizio sulla regione di Bryansk», si legge nel messaggio.

Ore 23:35 - Allarme aereo in gran parte dell'Ucraina

Un allarme aereo su vasta scala è stato lanciato in gran parte dell'Ucraina. È quanto riferiscono i media ucraini. Il pericolo riguarda quasi tutto il Paese e segnala il rischio di missili in arrivo dalla Russia.

L'aeronautica militare ha riferito del probabile lancio di missili da crociera Calibre dal Mar Nero e di droni Shahed verso la regione di Odessa.

Il raid. Chi è Viktor Sokolov, il Comandante della flotta russa nel Mar Nero ucciso da un attacco ucraino. Lo scorso venerdì l'esercito ucraino ha lanciato dei missili che hanno colpito la sede militare di Mosca in Crimea. Uccise decine di persone tra cui alcuni ufficiali del Cremlino. Redazione Web su L'Unità il 25 Settembre 2023

La portata simbolica dell’attacco ucraino di venerdì contro il quartier generale della Flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli potrebbe assumere una nuova dimensione con l’annuncio di Kiev della morte del suo capo, l’ammiraglio Viktor Sokolov. La notizia non è stata per il momento confermata dalle autorità russe. Se così fosse, l’ammiraglio Sokolov sarebbe l’ufficiale russo di più alto grado a essere stato ucciso dall’inizio dell’intervento armato in Ucraina nel febbraio 2022. Secondo le cifre fornite dal deputato Andrei Guroulev, anche lui ex ufficiale generale, sei generali russi sono morti in combattimento.

Chi è Viktor Sokolov, il Comandante della flotta russa nel Mar Nero ucciso da un attacco ucraino

Secondo Kiev, l’attacco di venerdì a Sebastopoli è avvenuto durante una “riunione dei leader della Marina russi“, alla quale l’ammiraglio Sokolov stava partecipando. Il 61enne ammiraglio, originario della Moldova, è stato nominato capo della Flotta del Mar Nero lo scorso settembre. Fonti occidentali sostengono che abbia deciso personalmente di colpire siti civili in Ucraina, una decisione che lo rende perseguibile per crimini di guerra. In totale, a causa del raid, hanno perso la vita 34 ufficiali e sono rimaste ferite 105 persone. Ma chi è Viktor Sokolov, il Comandante della flotta russa nel Mar Nero ucciso da un attacco ucraino?

Il profilo

Sokolov è nato a Bender, città sita nella Repubblica di Transnistria (stato autoproclamatosi indipendente dopo il crollo dell’Urss, non riconosciuto dalla Comunità internazionale, controllato dalla Russia e che governa un territorio rivendicato dalla Moldavia), si è fatto notare conducendo alcune operazioni militari di successo in Siria. Dopo aver completato gli studi è entrato in marina ed è stato protagonista di una brillante carriera. Percorso che lo ha portato ai più alti ranghi dell’esercito russo e al comando di più navi e reparti. Nominato ammiraglio, prima di assumere il controllo della flotta nel Mar Nero, ha svolto un lungo periodo a bordo di imbarcazioni impegnate nel Pacifico. Sokolov è stato insignito dell’Ordine di quarta classe con spade “Per merito alla patria“, dell’Ordine di Nakhimov, dell’Ordine al merito militare e dell’Ordine al merito navale. Era sposato e aveva tre figli. Redazione Web 25 Settembre 2023

"Sokolov è vivo": i misteri sulla sorte dell'ammiraglio della flotta russa. Storia di Filippo Jacopo Carpani su Il Giornale martedì 26 settembre 2023.

Il comandante della flotta russa del mar Nero, l’ammiraglio Viktor Sokolov, sarebbe vivo. L’alto ufficiale avrebbe partecipato in videochiamata alla riunione del consiglio del ministero della Difesa di martedì 26 settembre. Lo riporta l’agenzia Ria Novosti, che ha diffuso parte della registrazione della conferenza in cui si vede l’alto ufficiale che ascolta il discorso di Sergej Shoigu. Anche sul sito del dicastero russo, che riporta i punti salienti della riunione, si può vedere l’ammiraglio in una delle foto a corredo della notizia.

Sembrerebbe una totale smentita delle dichiarazioni ucraine, secondo cui Sokolov sarebbe morto nell’attacco missilistico contro il quartier generale della flotta russa a Sebastopoli assieme ad altri 34 ufficiali. Proprio riguardo a questo evento, Ria Novosti specifica anche che la contraerea di Mosca è riuscita ad abbattere cinque Storm Shadow e che l’unica vittima sarebbe una guardia. Un dettaglio, questo, già diffuso dal Cremlino poco dopo l’attacco.

Nel corso della guerra, già altre volte sono girate voci sulla morte o le gravi condizioni di personalità russe di alto livello. Tra tutti, proprio il ministro Shoigu e lo stesso presidente Vladimir Putin sono finiti “vittime” di queste voci di corridoio. Viktor Sokolov potrebbe essere solo l’ultimo di questa lista e la sua apparizione alla riunione lo confermerebbe. Sembra strano, però, che il governo di Mosca non abbia da subito smentito le notizie sulla sua morte. A questo punto, però, sorgono diverse domande: perché aspettare tutto questo tempo prima di farlo apparire di nuovo in pubblico? E perché il portavoce del Cremlino Peskov si è rifiutato di commentare l’attacco a Sebastopoli? Forse una tattica di guerra informativa, o magari un modo per far festeggiare gli ucraini dalla cima del piedistallo della vittoria, per poi abbatterglielo sotto i piedi. Non lo sappiamo, ma è molto strano il fatto che siano passati quattro giorni prima di vedere l’ammiraglio illeso e al suo posto, senza alcuna dichiarazione altisonante sulle menzogne e i fallimenti dell’esercito di Kiev.

Sempre restando nel campo delle ipotesi, e volendo usare un po’ di malizia, si potrebbe pensare che l’ammiraglio sia veramente morto e che i russi abbiano inserito una sua vecchia registrazione tra i partecipanti alla riunione, in modo da sminuire il successo ucraino che, se verificato nella sua interezza, sarebbe un colpo devastante per la gerarchia militare del Cremlino. Inoltre, nel video pare che Sokolov sia appoggiato ad un cuscino. Potrebbe essere ferito, forse anche in gravi condizioni. L’attacco a Sebastopoli è stato chirurgico e preciso, effettuato usando missili preziosi e disponibili in quantità limitata. È difficile pensare, dunque, che Kiev lo abbia ordinato senza avere la certezza che ne sarebbe valsa la pena. La verità, come spesso in questa guerra, è difficile da stabilire. La conferma definitiva di un decesso si ha solo quando si vede il corpo e, per ora, la sorte dell’ammiraglio resta ancora avvolta nel mistero.

Guerra Ucraina - Russia, le news del 25 settembre.

Ucraina-Russia, le notizie del 25 settembre. Andrea Nicastro, inviato, e Redazione Online su Il Corriere della Sera lunedì 25 settembre 2023.

Le notizie sulla guerra in Ucraina di lunedì 25 settembre 

• New York Times: «Arrivati a Kiev i primi carri Abrams dagli Usa»

• Odessa: un morto e un disperso. Distrutte mille tonnellate di grano.

• Zelensky: produrremo armi con Usa, «decisione storica».

• Bombe russe sul Kherson, un morto e diversi feriti.

• 007 ucraini: «Sgominata rete spie nel Kharkiv».

• Perché l’attacco ucraino contro il comando russo in Crimea è tanto importante: il punto militare.

Ore 00:01 - Zelensky ringrazia per il nuovo pacchetto di aiuti Usa: «Decisione storica»

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha elogiato il nuovo pacchetto di difesa americano definendolo «storico». Nel suo consueto discorso serale, riferisce il Kyiv Independent, Zelensky ha dichiarato che il nuovo pacchetto includerà «artiglieria, missili per Himars, missili per la difesa aerea, sistemi di difesa aerea aggiuntivi, veicoli tattici» e altro ancora. «Questa è una decisione storica da parte dell'America di produrre congiuntamente armi e sistemi di difesa, compresa la difesa aerea. È qualcosa che fino a poco tempo fa era una fantasia assoluta. Ma diventerà realtà. Lo faremo diventare realtà», ha detto il presidente ucraino.

Ore 00:13 - Mosca «Distrutto drone Kiev su regione di Bryansk»

I sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto un drone ucraino sulla regione di Bryansk, ha riferito il Ministero della Difesa russo. Lo riporta Ria Novosti. «Il 24 settembre 2023, verso le 22:20 ora di Mosca, è stato fermato un tentativo da parte del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico da parte di un drone contro oggetti sul territorio della Federazione Russa. Il veicolo aereo senza pilota ucraino è stato distrutto dai sistemi di difesa aerea in servizio sulla regione di Bryansk», si legge nel messaggio.

Ore 01:21 - Allarme aereo in gran parte dell'Ucraina

Un allarme aereo su vasta scala è stato lanciato in gran parte dell'Ucraina. È quanto riferiscono i media ucraini. Il pericolo riguarda quasi tutto il Paese e segnala il rischio di missili in arrivo dalla Russia.

L'aeronautica militare ha riferito del probabile lancio di missili da crociera Calibre dal Mar Nero e di droni Shahed verso la regione di Odessa.

Ore 04:54 - Ue: «La mancata condanna dell’invasione russa danneggia la Cina»

Il rifiuto di Pechino di condannare l’invasione russa in Ucraina «danneggia l’immagine» della Cina e «c’è un rischio in termini di reputazione». Il commissario europeo al Commercio Valdis Dombrovskis, parlando agli studenti della Tsinghua University di Pechino, ha osservato che si tratta di un atteggiamento che «nuoce all’immagine del Paese, non solo nei confronti dei consumatori europei, ma anche nei confronti delle imprese». Dombrovskis, impegnato in una visita di cinque giorni in Cina, presiederà oggi, con il vicepremier cinese He Lifeng, il decimo Dialogo bilaterale di alto livello economico e sul commercio.

Ore 08:07 - Odessa, attacco russo con droni e missili sul porto

Almeno una donna è rimasta ferita nella nuova ondata di attacchi russi, con droni e missili, contro varie regioni dell’Ucraina. «I terroristi russi hanno attaccato la regione di Odessa con droni e con due diversi tipi di missili - ha denunciato via Telegram il governatore, Oleg Kiper - Un civile è rimasto ferito». Sono stati colpiti, secondo il governatore, parte dell’infrastruttura portuale e un edificio, «non residenziale», dove si è registrato un incendio. E sono stati colpiti dei depositi di grano. Segnalati danni a un magazzino e in un’abitazione. Secondo le forze ucraine, i russi hanno attaccato Odessa con 19 droni Shahed e due missili da crociera supersonici Onyx. Missili Kalibr, hanno riferito, sono stati usati per colpire altre regioni ucraine. L’esercito ucraino ha confermato di aver abbattuto 19 droni e 11 missili Kalibr, più altri due sulle regioni di Mykolaiv e Kirovohrad.

Ore 08:50 - Zelensky: produrremo armi con Usa, «decisione storica»

Il nuovo pacchetto comprende munizioni a grappolo aggiuntive e difese aeree, non i tanto attesi missili ATACMS, che possono fare la differenza per la controffensiva ucraina. Tuttavia, NBC News ha riferito che Biden ha detto a Zelensky che sarà fornito un piccolo numero di missili ATACMS a lungo raggio. Il discorso notturno di Zelensky ha anche sottolineato l’accordo appena concluso tra l’Ucraina e il governo del Canada per il sostegno alla difesa a lungo termine.

Ore 08:51 - Kiev, raid russo nel Kharkiv, nessuna vittima

Un nuovo raid russo nella regione di Kharkiv ha preso di mira, in particolare, la città di Kupyansk, senza tuttavia provocare vittime. Lo ha scritto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale Oleg Sinegubov. «Questa mattina, intorno alle 6.30 (le 5.30 in Italia ndr), il nemico ha bombardato la città di Kupyansk, un edificio economico è stato danneggiato ed è scoppiato un incendio. Nessuna vittima», ha riferito. Nella giornata di domenica, ha aggiunto, «il nemico ha continuato a bombardare gli insediamenti dei distretti di Kharkiv, Bogodukhiv, Chuguyiv, Izyum e Kupyan».

Ore 09:23 - Kiev: «L’attacco russo su Odessa è stato massiccio»

L’attacco nella notte delle forse russe contro Odessa, nel sud del Paese, è stato massiccio» ed è avvenuto con «mezzi combinati». Lo ha dichiarato su Telegram la portavoce delle Forze di difesa del Sud, Natalia Gumenyuk. «Capiscono che le infrastrutture portuali sono una priorità per la nostra regione e che sono protette in modo affidabile - ha aggiunto -. Tuttavia, questo è il motivo per cui l’attacco avvenuto stasera è stato massiccio e con mezzi combinati». I russi hanno lanciato su Odessa 19 droni Shahed di fabbricazione iraniana, due missili supersonici Onyx e 12 missili Kalibr. Tutti i droni e gli 11 missili Kalibr sono stati abbattuti dalle difese aeree.

Ore 09:26 - Video | Attacco russo a Odessa: droni e missili sul porto colpiscono infrastruttura portuale e un hotel

Ore 09:30 - Media: forte esplosione a Sebastopoli

Una forte esplosione è stata udita questa mattina a Sebastopoli, nella Crimea occupata. Lo riporta il canale locale Telegram Crimean Wind, secondo cui una colonna di fumo è visibile vicino al quartier generale della flotta russa del Mar Nero. 

Secondo il governatore di Sebastopoli, Mykhailo Razvozhaev, il forte rumore sarebbe stato provocato dal «previsto smantellamento di parte delle strutture di emergenza presso il quartier generale della flotta del Mar Nero, effettuata con l'aiuto della detonazione controllata».

Ore 09:39 - Isw: Putin vuole fermare la controffensiva entro ottobre

Il presidente russo Vladimir Putin avrebbe ordinato al ministro della Difesa, Sergei Shoigu, di bloccare la controffensiva ucraina entro l'inizio di ottobre. Lo scrive l'Istituto per lo studio della guerra (Isw), che cita una fonte anonima di Mosca. «Una fonte del Cremlino ha affermato che Putin avrebbe dato al ministro della Difesa russo Sergey Shoigu una scadenza di un mese, fino all'inizio di ottobre 2023, per migliorare la situazione in prima linea, fermare la controffensiva ucraina e far sì che le forze russe riprendano l'iniziativa per lanciare un'operazione offensiva contro una città più grande», si legge nel rapporto del centro studi statunitense. Se questo fosse vero, commenta il think tank, il comando militare russo potrebbe ordinare «contrattacchi incessanti» nella speranza di arrestare la controffensiva ucraina, «anche a un costo elevato per le capacità militari russe».

Ore 09:44 - Fonti Kiev: colpita la sede del ministro dell'Interno russo a Kursk

Le forze di Kiev avrebbero colpito nella notte la sede del ministero dell'Interno della città russa di Kursk. Lo riferisce una fonte dell'intelligence ucraina (Gur) a Rbc-Ucraina. In precedenza. il governatore della regione di Kursk, Roman Starovoit, aveva reso noto che nella notte droni ucraini hanno attaccato il centro dell'omonima città, provocando danni ma nessun ferito. «Nel distretto centrale di Kursk, a causa di un attacco dei droni ucraini, diverse abitazioni e il tetto di un edificio amministrativo sono stati danneggiati, il vetro di un condominio è stato rotto. E' stata attivata la difesa aerea», aveva dichiarato Starovoit, come riporta Ria Novosti.

Ore 09:52 - Duda (Polonia): «Le forniture di armi riprenderanno»

La Polonia riprenderà l'invio di armi a Kiev quando si sarà dotata di un nuovo equipaggiamento bellico. Lo chiarisce il presidente polacco Andrzej Duda in un'intervista al polacco Super Express in cui cerca di alleggerire le tensioni con la leadership ucraina. «Non spendiamo miliardi per dare via tutto subito», ha dichiarato. «Ma questo non significa che non forniremo affatto armi all'Ucraina. Una volta che il vecchio equipaggiamento sarà stato sostituito con il nuovo, non vedo problemi a mandarlo agli ucraini». 

E poi aggiunge: «Non dimentichiamo che Zelensky è sottoposto ad un'enorme pressione. Sta inviando gente al fronte, spesso a morire. Dobbiamo tenere sotto controllo le emozioni, perché ricordiamoci chi trarrà principalmente profitto nel caso in cui le strade di Polonia ed Ucraina si dividessero. Le conseguenze potrebbero essere tragiche».

Ore 10:51 - Bombe russe sul Kherson, un morto e diversi feriti

L'esercito di Mosca ha sganciato quattro bombe sulla città di Berislav, nella regione di Kherson. Il capo dell'amministrazione militare regionale Oleksandr Prokudin parla di un morto e diversi feriti. «Una delle bombe - ha precisato su Telegram - ha colpito l'edificio dell'ufficio alloggi e operazioni. Finora sappiamo di un morto e diversi feriti. Un'altra bomba aerea ha centrato un condominio».

Ore 11:06 - 007 ucraini: «Sgominata rete spie nel Kharkiv»

Le forze ucraine di sicurezza (Sbu) hanno sgominato una rete di spionaggio che operava nella zona di Kharkiv, raccogliendo informazioni riservate sui militari delle forze armate di Kiev. Lo riporta Rbc Ucraina, citando un rapporto della stessa Sbu.

Le spie raccoglievano informazioni sulla geolocalizzazione delle aree fortificate e sui percorsi di movimento dei convogli di attrezzature militari di Kiev. L’intelligence russa ha prestato la massima attenzione sugli attuali funzionari delle commissioni militari locali e delle commissioni mediche militari.

Gli agenti russi hanno anche monitorato le conseguenze degli attacchi aerei su Kharkiv, per poi recarsi nei luoghi degli attacchi per registrarli e inviare un rapporto agli occupanti. I quattro membri della presunta rete di intelligence russa sono stati arrestati.

Ore 11:20 - Kiev: «Raid su Odessa è risposta russa ad attacco flotta mar Nero»

«L’ultimo raid russo su Odessa, nel quale è stato colpito un albergo, sarebbe una rappresaglia di Mosca per l’attacco al quartier generale della marina russa a Sebastopoli, in Crimea». Lo afferma il ministero ucraino della Difesa sul suo account X. «Missili russi hanno colpito ieri sera un albergo a Odessa. Un patetico tentativo di ritorsione per il nostro attacco riuscito al quartier generale della Marina russa a Sebastopoli», afferma il dicastero di Kiev.

Ore 11:33 - Kiev: «Esploso un drone nell’aeroporto russo di Kursk, ci sarebbero delle vittime»

Il velivolo senza pilota era stato fatto atterrare, ma è scoppiato durante ispezione dei militari russi. Secondo fonti dell’intelligence della Difesa ucraina, la difesa antiaerea ha intercettato un drone diretto all’aeroporto di Khalino nella regione russa di Kursk. È stato fatto atterrare in sicurezza sulla pista ma è esploso quando i comandanti dell’aviazione e gli ufficiali dell’Fsb sono arrivati per ispezionare il drone per scattare delle foto: ci sarebbero morti e i feriti. L’aeroporto di Khalino si trova a 7 chilometri dal centro città di Kursk.

 Secondo fonti dell'intelligence ucraina, nell'esplosione sarebbero rimasti uccisi o feriti il comandante del 14mo reggimento dell'Aviazione, uno dei suoi vice, un gruppo di ufficiali dell'Aeronautica, un rappresentante del controspionaggio militare dell'Fsb e alcuni lavoratori aeroportuali. Lo scrive Rbc-Ucraina.

Ore 11:49 - Attacco nel Kherson: vittime salgono a due

È salito a due il bilancio dei morti nell’attacco russo di questa mattina sul distretto di Beryslav, nella regione meridionale di Kherson: lo ha reso noto il governatore ucraino Oleksandr Prokudin, come riporta Rbc-Ucraina. I feriti sono tre.

Ore 12:09 - Odessa: un morto e un disperso. Distrutte mille tonnellate di grano

Una persona è morta e un'altra risulta dispersa nell'attacco russo della notte scorsa contro la città portuale ucraina di Odessa: lo ha annunciato il governatore della regione Oleg Kiper, sottolineando che è stato colpito anche un silo contenente circa mille tonnellate di grano.

Ore 12:31 - La Russia inserisce nella lista dei ricercati il giudice presidente della corte internazionale

Piotr Hofmansky, giudice e presidente della Corte penale internazionale, è stato inserito nella lista dei ricercati del ministero russo degli Interni per accuse penali. Lo riporta la Tass citando la banca dati dello stesso dicastero di Mosca. «Hofmansky Piotr Jozef, polacco. Ricercato ai sensi dell'articolo del codice penale della Federazione Russa», dice il database, che tuttavia non specifica in base a quale articolo del codice penale russo sia stato inserito nella lista.

Ore 12:38 - Dagli Stati Uniti 522 milioni di dollari per l'energia. Memorandum d'intesa Kiev-Washington

L'Ucraina e gli Stati Uniti hanno firmato un memorandum d'intesa in base al quale Kiev riceverà fino a 522 milioni di dollari (circa 490 milioni di euro) per rafforzare il settore dell'energia nazionale: lo ha reso noto l'ambasciata statunitense in Ucraina, come riporta il Guardian.

Kiev riceverà 422 milioni di dollari di nuova assistenza energetica e altri 100 milioni di dollari saranno subordinati all'attuazione di alcune misure, tra cui la riforma del settore e la sua transizione, dopo la guerra con la Russia, verso un'economia energetica competitiva, a basse emissioni di carbonio e integrata con l'Ue.

Ore 12:59 - Kiev conferma la morte del comandante della flotta russa a Sebastopoli

Il comandante della Flotta russa nel Mar Nero, l'ammiraglio Viktor Sokolov, è stato ucciso in Crimea: lo hanno reso noto le Forze ucraine per le operazioni speciali, come riporta Rbc-Ucraina. Sokolov è morto nell'attacco di venerdì scorso al quartier generale della Flotta, nella Crimea occupata. Nel complesso, 34 ufficiali sono stati uccisi, tra cui Sokolov, si legge nel messaggio. Altri 105 russi sono rimasti feriti.

Ore 13:16 - Onu: «Media russi incoraggiano al genocidio contro gli ucraini»

Un'indagine delle Nazioni Unite sulle violazioni dei diritti umani in Ucraina dopo l'invasione della Russia ha sottolineato oggi che alcune espressioni retoriche trasmesse dai media russi potrebbero costituire un incitamento al genocidio.

Parlando davanti al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, il capo del team investigativo Erik Mose ha espresso preoccupazione per le accuse di genocidio in Ucraina, avvertendo che la retorica dei media statali russi e di altri media possono costituire un incitamento al genocidio. Il team, ha detto che sta continuando le sue indagini su questo argomento.

Ore 13:33 - New York Times: «Arrivati a Kiev i primi carri Abrams dagli Usa»

I primi carri armati Abrams di fabbricazione americana sono stati consegnati all'Ucraina, lo hanno detto al New York Times, a condizione di anonimato, due funzionari della Difesa Usa, arrivando con mesi di anticipo rispetto alle stime iniziali.

Altri carri armati M1 Abrams saranno inviati nei prossimi mesi, hanno detto i funzionari, sottolineando che quelli spediti in Ucraina sabato sono i primi di quelli che l'amministrazione Biden ha promesso di inviare.

Kyrylo Budanov, il capo dell'intelligence militare ucraina, ha avvertito che gli Abrams saranno dispiegati in modo molto mirato, per operazioni molto specifiche e ben congegnate o rischierebbero di essere distrutti.

Se vengono semplicemente inviati in prima linea per cercare di perforare le difese russe, ha detto la settimana scorsa il generale Budanov in un'intervista a un blog militare americano: «Non vivranno molto a lungo sul campo di battaglia. Devono essere usati in quelle operazioni di sfondamento, ma molto ben preparati».

Il commento di Zelensky: «Sono grato ai nostri alleati per aver rispettato gli accordi! Stiamo cercando nuovi contratti e ampliando la geografia delle forniture».

Ore 13:51 - Riga: «Forze lettoni perdono contatti con un drone a confine con la Russia»

Il ministero della Difesa della Lettonia ha avviato un'indagine sulla perdita di contatto con un drone al confine con la Russia. L'obiettivo è quello di determinare la causa tecnica, ancora sconosciuta, dell'interruzione della comunicazione con l'aereo senza pilota, ha spiegato il ministro della Difesa Andris Spruds alla televisione lettone.

Secondo fonti militari, il drone, non armato, è scomparso durante un'esercitazione militare nel fine settimana e c'è «un'alta probabilità» che sia atterrato in territorio russo. Spruds ha affermato che la Lettonia ha agito in conformità con le norme internazionali e ha informato la Russia dell'incidente. Tuttavia, ha affermato che Mosca potrebbe sfruttare l'eventuale atterraggio del drone sul suo territorio a fini propagandistici.

Ore 14:17 - Transnistria (Moldavia), caduti frammenti di missile dopo l'esplosione in aria

Frammenti di un missile S-300 di provenienza sconosciuta sarebbero caduti la scorsa notte nel giardino di una casa in Transnistria, la regione filorussa della Moldavia autoproclamatasi indipendente.

Lo rende noto l'agenzia moldava Moldpres citando Oleg Belyakov, capo della delegazione della Transnistria nella Commissione congiunta di controllo, l'organismo misto per il mantenimento della pace di cui fanno parte rappresentanti della regione, della Russia e della Moldavia. Secondo Belyakov, i frammenti sono stati trovati nel distretto di Chitcani, tra le città di Tiraspol e Bender, dopo che un'esplosione è stata udita in diverse località. L'esplosione è avvenuta in aria e non sono segnalati morti o feriti, ha aggiunto Belyakov. Da parte sua il ministro della Difesa moldavo ha sottolineato che «al momento l'origine dell'oggetto non identificato non è chiara, e la sua traiettoria non è confermata da fonti indipendenti».

Ore 14:29 - Inchiesta dell'Onu sulle torture russe: ucraini uccisi brutalmente

I metodi di tortura adottati dalla Russia nelle zone occupate dell'Ucraina sono stati così brutali che alcune vittime sono morte. Lo ha denunciato il capo di un organismo investigativo incaricato dalle Nazioni Unite. Erik Mose, presidente della Commissione d'inchiesta sull'Ucraina, ha informato il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra che il suo team ha raccolto ulteriori prove che indicano che il ricorso alla tortura da parte delle forze armate russe nelle aree sotto il loro controllo è stato esteso e sistematico. «In alcuni casi, la tortura è stata inflitta con tale brutalità da causare la morte della vittima», ha dichiarato.

La commissione di Mose ha visitato alcune zone dell'Ucraina precedentemente controllate dalle forze russe, come Kherson e Zaporizhzhia: ha scoperto che la tortura è stata commessa principalmente nei centri di detenzione gestiti dalle autorità russe. La commissione aveva in precedenza affermato che le violazioni commesse dalle forze russe in Ucraina, compreso l'uso della tortura, possono costituire crimini contro l'umanità. La Russia nega di aver commesso atrocità o di aver preso di mira i civili in Ucraina. Mosca ha avuto l'opportunità di rispondere alle accuse durante l'udienza del Consiglio, ma nessun rappresentante russo ha partecipato.

Ore 15:15 - Kiev: «Affrontiamo l'inverno solo con il gas di nostra produzione»

«Stiamo aumentando il gas di nostra produzione: nel 2023 è stato realizzato un numero record di nuovi pozzi, e continueremo con questa tendenza anche l'anno prossimo». Kiev affronterà l'inverno utilizzando solo gas di propria produzione: lo dichiara l'azienda statale Naftogaz, citata da Unian. L'amministratore delegato dell'azienda elettrica, Ukrenergo Volodymyr Kudrytskyi, ha osservato che «uno dei principali insegnamenti dell'inverno scorso è che l'Ucraina ha rafforzato in modo significativo la protezione ingegneristica di tutti i tipi di impianti di energia elettrica. L'azienda ha anche una buona esperienza nel contrastare gli attacchi massicci dei russi e sa come mantenere il sistema in funzione. Potrebbero esserci difficoltà legate ai bombardamenti, ma il sistema elettrico non crollerà, funzionerà. Ce la faremo», ha detto Kudrytsky, come riporta Rbc-Ucraina.

Ore 15:54 - Ucraina, Poletti (Odessa Journal): «Grazie ai russi, distrutto hotel ecomostro»

Era «un ecomostro» l'hotel di Odessa distrutto nella notte in un raid russo. Una struttura «che da anni doveva essere smantellata» e che ora non c'è più, «i russi non volendolo ci hanno fatto un regalo». E' il commento sarcastico di Ugo Poletti, direttore del giornale online in lingua inglese The Odessa Journal, che ad Adnkronos afferma che «da cittadino di Odessa dico che era da anni che si aspettava di demolirlo. Tutta la città di Odessa odiava quel palazzo tanto grande che si vedeva dagli aerei e i russi ci hanno dato una mano a distruggerlo».

 Ore 16:39 - Intelligence Gb: «Mosca ha fallito in contrattacchi a Bakhmut e Orichiv»

Il ministero della Difesa di Londra, nel suo quotidiano aggiornamento d'intelligence, informa che i tentativi dell'esercito russo di riconquistare i territori liberati dalle forze armate ucraine vicino a Bakhmut e Orichiv sarebbero falliti. La scorsa settimana le truppe russe «hanno compiuto sforzi concertati per effettuare contrattacchi locali contro l'offensiva delle forze ucraine sia nella direzione di Orichiv che in quella di Bakhmut».

 «In entrambe le aree, le forze ucraine hanno respinto gli attacchi russi e hanno mantenuto il controllo sul territorio recentemente liberato», si legge nel messaggio pubblicato su X dal ministero della Difesa di Londra. Secondo l'intelligence britannica, negli ultimi nove mesi «le forze russe in Ucraina hanno dimostrato la loro capacità di condurre operazioni difensive decisive. Tuttavia, continuano a mostrare solo capacità offensive minime. È difficile per i comandanti organizzare azioni congiunte complesse, concentrare sufficienti munizioni di artiglieria e mantenere alto il morale e lo spirito offensivo».

Ore 17:24 - Borrell: «Necessario avvio negoziati per la pace prima dell'inverno»

Josep Borrell, l'Alto rappresentante dell'Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha ribadito la necessità di avviare «negoziati di pace» tra Russia e Ucraina e di continuare a sostenere militarmente Kiev affinché possa difendersi. «Molti Paesi sostengono il piano di pace del presidente ucraino e se non aiutassimo militarmente l'Ucraina, questo Paese non sarebbe in grado di difendersi», ha detto durante l'inaugurazione del XXX Corso Internazionale di Difesa dove ha chiarito che, anche se in questo momento sembra «difficile, dobbiamo garantire che i negoziati di pace inizino prima dell'arrivo dell'inverno», riferisce Europa Press.

Ore 18:06 - Video di Putin in Finlandia negli anni 90: missione «segreta» insieme all'allora sindaco di San Pietroburgo

Un video di alcuni minuti con Vladimir Putin in un'occasione conviviale in Finlandia negli anni Novanta, una missione «segreta» insieme all'allora sindaco di San Pietroburgo per cui lavorava, Anatoly Sobchak. Putin spicca per il suo abbigliamento: tuta lucida azzurro chiaro, canotta beige, quando si toglie la giacca per giocare ping pong. Come un `titushki´ qualsiasi (così sono chiamati i giovani delle palestre spesso usati come manovalanza per disturbare). In quel periodo, Putin era il responsabile delle licenze per le esportazioni del comune. L'emittente finlandese Yle ha mandato in onda il video in cui il giovane Putin, oltre a giocare a ping pong, lancia freccette, e mangia copiosamente a un banchetto dei suoi ospiti in una dacia in un'isola della Finlandia meridionale, a 100 chilometri da Helsinki, di proprietà della azienda Thomesto, che importava legname dall'Urss, ha reso noto una fonte anonima dell'azienda citata da Yle. «Putin non beveva e non fumava. Era impossibile avvicinarsi a lui, bevendo un bicchiere insieme o parlando di donne e della vita. Niente di tutto questo», ricorda la fonte, precisando che la delegazione russa era arrivata in Finlandia ufficiosamente.

Ore 18:09 - Mosca: «Violenze in Kosovo sono responsabilità di Kurti»

L'esplosione di violenza in Kosovo è «la diretta e immediata conseguenza» della volontà del primo ministro Albin Kurti di «provocare un conflitto ed eliminare i serbi dal territorio della regione». Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova citata dall'agenzia Ria Novosti. Kurti, aggiunge la portavoce, cerca di fare pressione sulla Serbia per costringerla a riconoscere l'indipendenza del Kosovo in un «costante gioco con il fuoco che, come vediamo, porta l'intera regione dei Balcani su un baratro pericoloso».

Ore 18:33 - Caccia italiani in volo in Polonia, intercettati aerei russi

Primo ordine di decollo immediato per gli F-35 dell'Aeronautica militare italiana impegnati nella missione in Polonia - che assicura la sicurezza dello spazio aereo dei Paesi della Nato - dopo l'intercettazione di velivoli russi. L'episodio è avvenuto nel pomeriggio dello scorso 21 settembre, quando una coppia di caccia F35A della task force air 32Wing, rischierati nella base aerea di Malbork, si è alzata in volo per un `alfa scramble´ allo scopo di intercettare due velivoli non identificati, a quanto appreso provenienti dalla Russia e penetrati nello spazio aereo Nato, poi scortati fuori dallo stesso spazio aereo.

Lo scramble è stato ordinato dal centro di operazioni aeree di Uedem in Germania, l'ente di controllo della Nato che ha il compito di controllare e vigilare su tutte le tracce radar i velivoli sospetti che si avvicinino o che tentino di entrare nello spazio aereo Nato senza le dovute autorizzazioni.

Ore 18:46 - IL PUNTO MILITARE | I primi carrarmati americani Abrams in Ucraina: pronti alla battaglia prima dell'inverno

(di Guido Olimpio e Andrea Marinelli) Kiev ha ricevuto la prima fornitura di carri armati americani. Nove mesi dopo l’annuncio da parte di Joe Biden, che a gennaio era servito a sbloccare l’invio dei Leopard tedeschi, è arrivato in Ucraina il primo carico di tank Abrams M1. La resistenza avrebbe ottenuto meno della metà dei 31 promessi dagli Stati Uniti, ma il Pentagono ha confermato che le consegne saranno graduali e che verranno ultimate nelle prossime settimane, forse mesi.

L’invio era stato deciso a gennaio, quando Volodymyr Zelensky chiedeva carri armati e Berlino era riluttante a concedere agli alleati l’ok per i tank Leopard di fabbricazione tedesca: il cancelliere Olaf Scholz, che non voleva essere il primo né l’unico a fare il passo (...).

Ore 19:13 - Sale a 3 il bilancio dei morti dopo l'attacco russo sul Kherson

È salito a tre morti il bilancio dell'attacco russo condotto sulla regione di Kherson, nel sud dell'Ucraina. Lo ha annunciato su Telegram Oleksandr Prokudin, capo dell'amministrazione militare della regione di Kherson, spiegando che non ce l'ha fatta l'uomo di 55 anni che era rimasto gravemente ferito nella città meridionale di Beryslav. «I medici hanno combattuto per la sua vita dal mattino, ma le sue ferite si sono rivelate troppo gravi», ha detto Prokudin. «Le mie condoglianze alle famiglie delle vittime! Auguro ai feriti una pronta guarigione», ha aggiunto.

Ore 21:15 - Mosca: «La difesa aerea ha respinto un attacco sulla Crimea»

La difesa aerea russa ha respinto un attacco missilistico sulla Crimea, riferiscono le autorità di Mosca. L’autorità filorussa responsabile a Sebastopoli, nella Crimea annessa da Mosca, ha affermato che le forze di difesa aerea stanno respingendo un attacco aereo sulla penisola. «Le nostre forze armate stanno respingendo un attacco missilistico. Secondo i dati preliminari, la difesa aerea ha abbattuto un missile vicino all’aeroporto di Belbek. Il lavoro continua», ha sottolineato su Telegram il governatore di Sebastopoli insediato da Mosca, Mikhail Razvozhayev.

Guerra Ucraina - Russia, le news del 26 settembre.

Le notizie del 26 settembre sul conflitto in Ucraina. Andrea Nicastro, inviato, e Redazione Online su Il Corriere della Sera martedì 26 settembre 2023.

Le notizie sulla guerra in Ucraina di martedì 26 settembre 

• Arrivati in Ucraina i primi carri armati Abrams americani: in battaglia prima dell’inverno.

• Caccia italiani in missione di sicurezza nello spazio aereo Nato intercettano aerei russi sulla Polonia.

• 007 britannici: «Mosca ha fallito nei contrattacchi a Bakhmut e Orichiv».

Ore 01:49 - Mosca: droni ucraino sull'aeroporto di Kursk e a Belgorod

I sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto ieri sera altri due droni ucraini sulla regione di Kursk, e sette droni ucraini sopra la regione di Belogorod, secondo quanto riporta la Tass. Due droni ucraini erano stati abbattuti sopra la regione di Kursk intorno alle 22:30 ora locale (le 23.30 ora italiana), è stato precisato. Mosca ha anche fatto sapere che la regione di Belgorod «è stata attaccata massicciamente dai droni». «I residenti hanno segnalato un massiccio attacco di droni nel distretto di Grayvoronsky». Anche qui è entrato in funzione il sistema di difesa aerea.

Ore 06:14 - Baerbock: se Putin vince, finirà la cooperazione pacifica

L’atteggiamento dei Paesi di tutto il mondo nei confronti della guerra della Russia contro l’Ucraina è cambiato in modo significativo, poiché adesso comprendono che questa guerra non riguarda solo la pace in Europa, ma anche i principi stessi della Carta delle Nazioni Unite: è quanto ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock in un’intervista alla Cnn. Nelle prime settimane dell«invasione russa» molti Paesi non capivano cosa stesse succedendo, ha spiegato. «Ma questo è decisamente cambiato. Quindi sento molto più sostegno perché molti, molti Paesi in tutto il mondo vedono che non si tratta solo dell’Ucraina, non si tratta solo della pace in Europa, ma della nostra Carta delle Nazioni Unite. Se permettiamo a un dittatore di annullare tutti i nostri diritti pacifici, ciò significherà la fine della cooperazione pacifica nel mondo», ha affermato Baerbock.

 Ore 07:14 - Attaccata dai russi Kryvyi Rih. Danneggiata una fabbrica

Un nuovo attacco russo contro la città ucraina di Kryvyi Rih ha danneggiato una fabbrica. È quanto riferito dal governatore della regione di Dnipropetrovsk, Serhii Lysak, su Telegram, senza tuttavia specificare quale struttura sia stata colpita. Il governatore ha aggiunto che presto verranno forniti chiarimenti sui danni causati e l’eventuale presenza di vittime o feriti. In precedenza era stato riferito di un’esplosione udita in citta’ e, secondo quanto riferito da testimoni locali su Telegram, successivamente di una colonna di fumo che si sarebbe innalzata da uno dei quartieri cittadini. Kryvyi Rih e’ la citta’ natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ore 07:15 - Raid russo colpisce Orlivka, area al confine con la Romania

Un attacco russo (effettuato con droni) è avvenuto questa mattina a Orlivka, area portuale nel sud-ovest dell’Ucraina, nell’oblast di Odessa, proprio al confine della Romania. Alcuni veicoli, compreso un autobus, sarebbero stati danneggiati. A seguito dell’attacco, un drone sarebbe caduto in territorio romeno.

Ore 07:35 - Kiev, nella notte abbattuti 26 droni su 38

La difesa aerea di Kiev nella notte scorsa ha abbattuto 26 droni kamikaze russi Shahed su un totale di 38. Lo ha reso noto su Telegram l’esercito di Kiev. I droni sono stati lanciati da sud-est, dalle aree di Primorsko-Akhtarsk in Russia e Capo Chauda nella Crimea occupata.

Ore 08:24 - Ucraina, bombe russe sul Kherson: 5 feriti

Almeno cinque persone risulterebbero ferite in seguito agli attacchi russi della notte e della mattina, nella regione di Kherson. Lo ha reso noto il capo dell’amministrazione militare regionale, Oleksandr Prokudin, come riporta Rbc-Ucraina. Sono stati colpiti i villaggi di Kiselyvka e Olhivka, situati nei distretti di Kherson e Beryslav.

Ore 08:55 - Intelligence Gb: diminuisce la capacità della flotta russa di bloccare i porti

In seguito ai «gravi attacchi» subiti nelle ultime settimane, e culminate negli attacchi a Sebastopoli del 20 e del 22 settembre, la capacità della flotta russa del Mar Nero di far rispettare il blocco imposto ai porti ucraini è «probabilmente diminuita». Lo scrive il ministero della Difesa di Londra nel suo quotidiano aggiornamento di intelligence pubblicato su X. Questi attacchi, si legge nel comunicato, hanno provato diversi danni e sono stati più coordinati rispetto ai precedenti. Il ministero osserva poi che nel Mar Nero «è in corso una battaglia dinamica, con colpi in profondità. È probabile che questo costringa la Russia a una postura reattiva - conclude - dimostrando al contempo che le forze armate ucraine possono minare la proiezione di potenza simbolica e strategica del Cremlino dal suo porto nella Sebastopoli occupata».

Ore 09:20 - Blackout nella regione russa di Kursk dopo attacco di Kiev

Gli abitanti del villaggio di Snagost, nella regione russa di Kursk, sono rimasti senza corrente dopo che un drone ucraino ha colpito una stazione elettrica. Lo ha riportato il governatore della regione, Roman Starovoit, sul proprio canale Telegram, come riporta Ria Novosti. «Sette insediamenti sono senza alimentazione elettrica», scrive, «nessuno dei residenti è rimasto ferito. Le squadre di emergenza inizieranno a ripristinare la corrente non appena la situazione lo consentirà».

Ore 09:24 - Kiev: «Nella notte droni e missili sulla regione di Mykolaiv»

Missili e droni russi si sono abbattuti sulla regione ucraina di Mykolaiv, la sera del 25 settembre, colpendo un'infrastruttura e causando un incendio alla periferia della città, mentre nella notte un incendio è scoppiato sul territorio di un'azienda agricola nella comunità territoriale di Bereznehuvata, nel distretto di Bashtanka, a causa della caduta dei rottami di un drone abbattuto. Lo ha riferito su Facebook Vitaly Kim, governatore della regione di Mykolaiv. «Secondo le informazioni preliminari, non ci sono state vittime o ferite a causa del bombardamento» ha riferito Kim spiegando che in totale «26 incendi sono stati spenti» nella regione tra la sera del 25 e la notte del 26 settembre.

Ore 09:39 - Bbc: Mosca vuole rientrare nel Consiglio Onu per i diritti umani

Dopo essere stata sospesa ad aprile 2022, dopo l'invasione dell'Ucraina, la Russia vorrebbe ora rientrare nel Consiglio per i diritti umani dell'Onu. Lo riporta la Bbc, che ha avuto accesso a una copia del position paper che Mosca sta distribuendo ai membri delle Nazioni Unite chiedendo il loro sostegno. L'obiettivo dei diplomatici è quello di far rieleggere il loro Paese nel Consiglio per un nuovo mandato di tre anni. La votazione è attesa per il 10 ottobre.

Nel documento esaminato dalla Bbc si leggono le intenzioni della Russia che promette di trovare «soluzioni adeguate per le questioni relative ai diritti umani» e cerca di impedire che il Consiglio diventi uno «strumento al servizio della volontà politica di un gruppo di Paesi», inteso come riferimento all'Occidente.

Ore 10:08 - Chiuso il checkpoint tra Ucraina e Romania

Il checkpoint Orlivka-Isaccha tra l'Ucraina e la Romania, nella regione di Odessa, è stato chiuso a causa dell'attacco russo che la notte scorsa ha colpito l'infrastruttura portuale della regione. Lo ha dichiarato a Radio Liberty la portavoce delle Forze di Difesa del Sud, Natalia Humeniuk, come riporta l'emittente statale ucraina Suspilne. Humeniuk ha assicurato che i droni russi non hanno attraversato il confine rumeno.

Ore 10:22 - Kiev: «Non useremo i sistemi Atacms per colpire il territorio russo»

L’Ucraina non schiererà sistemi missilistici tattici a lungo raggio (Atacms) per colpire quello che Kiev considera territorio russo, nel caso in cui dovesse riceverli dagli alleati, ha detto oggi Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina. «Vogliamo davvero riceverli — ha spiegato Danilov al quotidiano spagnolo Abc —. Non li useremo sul territorio russo, abbiamo accordi al riguardo con i nostri partner».

Ore 10:26 - Vice premier Ucraina: entrare in Ue è vitale per noi

«Dobbiamo assicurarci di governare questo Paese in modo tale da essere sempre più vicini a entrare nell’Unione Europea, è una decisione vitale per ciascun cittadino ucraino. Non c’è un solo giorno in cui l’Ucraina non lavori alacremente per potere entrare a far parte dell’Unione Europea». Lo ha detto il vice primo ministro ucraino Olga Stefashya intervenendo con un messaggio video alla conferenza L’Ucraina nell’Unione Europea: il momento di agire, organizzata dalle Ambasciate di Polonia e di Ucraina in cooperazione con il senatore Giuliomaria Terzi di Sant’Agata, Presidente Commissione Politiche Ue del Senato e con la Rappresentanza della Commissione Europea a Roma.

 Ore 10:39 - Kiev: «Colpito quartier generale russo nel Kherson, 8 morti»

Le forze ucraine hanno colpito con sistemi di razzi a lancio multiplo Himars il quartier generale russo nella regione di Kherson uccidendo 8 ufficiali e ferendone altri 7: lo ha reso noto una fonte del servizio di sicurezza ucraino, come riporta Ukrainska Pravda.

La fonte ha condiviso un video dell’attacco, avvenuto durante una riunione alla quale erano presenti ufficiali del 24esimo reggimento fucilieri motorizzato e della 70esima divisione fucilieri motorizzata. «La riunione è terminata prematuramente: 8 ufficiali hanno lo status di “200”, 7 di “300”», ha detto la fonte riferendosi ai codici numerici usati per indicare morti e feriti.

Ore 11:06 - Washington Post: «Arrivati a Kiev meno del 50% degli Abrams promessi da Usa»

In Ucraina sono arrivati poco meno della metà dei 31 Abrams M1 promessi dagli Stati Uniti a Kiev. Lo riporta il Washington Post citando un alto ufficiale militare ucraino rimasto anonimo. Il presidente degli Usa Joe Biden si era impegnato a gennaio a inviare all'Ucraina 31 tank. Funzionari militari statunitensi hanno affermato che le consegne saranno graduali ma che si aspettano che i carri armati promessi siano tutti in Ucraina nelle prossime settimane. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva confermato ieri l'arrivo del primo lotto di Abrams di fabbricazione statunitense in Ucraina.

Ore 11:20 - Incontro Lukashenko-Putin il 15/10 in Kirghizistan

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha annunciato che incontrerà il suo omologo russo Vladimir Putin il 15 ottobre in Kirghizistan: lo riporta il Guardian.

Ieri i due presidenti si sono sentiti al telefono e hanno discusso di due questioni importanti: la produzione congiunta di aerei e la costruzione di linee ferroviarie, secondo quanto ha riferito Lukashenko.

Ore 11:41 - Kiev: abbiamo un drone segreto, distrutte armi russe per 7 milioni

Un drone ucraino che sarebbe «segreto» ha distrutto in una sola sera attrezzature russe per un valore totale di oltre 7 milioni di dollari. Lo riporta su Telegram il ministro della Trasformazione digitale di Kiev, Mikhail Fedorov, senza specificare la data dell'attacco. «Il drone segreto ucraino funziona» ha spiegato Fedorov, «la compagnia d'assalto Uav Hills della 92esima brigata meccanizzata separata ha colpito carri armati T-80 e T-72 e obici D-30». Secondo lui questo è il risultato di un drone ucraino «di cui gli occupanti hanno molta paura. Vi parleremo del drone stesso dopo la vittoria. Che rimanga una "piacevole" sorpresa».

Ore 11:57 - «Esplosioni nella regione occupata del Donetsk»

Esplosioni sono state udite questa mattina nella regione di Donetsk occupata: lo riporta Rbc-Ucraina, che cita residenti locali.

Ore 12:17 - Kadyrov posta un video del figlio che picchia un detenuto: «Ne sono fiero»

Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha pubblicato sul proprio canale Telegram il video di suo figlio Adam che picchia un prigioniero accusato di essere complice dei servizi di sicurezza ucraini. «Lo ha picchiato e ha fatto la cosa giusta», scrive Kadyrov, «senza esagerare, sì, sono orgoglioso dell'azione di Adam». «Si è sempre distinto per il desiderio di crescere non tra i suoi coetanei ma tra gli anziani», aggiunge, «sviluppando così ideali adulti di onore, dignità e difesa della propria religione. Rispetto la sua scelta».

Ore 12:21 - Peskov: i tank Usa Abrams in Ucraina bruceranno come gli altri

«I carri armati Abrams che gli Stati Uniti hanno fornito all'Ucraina bruceranno come gli altri tank». Lo ha comunicato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov , citato dalla Tass.

Ore 12:23 - Cremlino: non abbiamo informazioni su uccisione ammiraglio

Il Cremlino non ha informazioni sull'uccisione dell'ammiraglio Viktor Sokolov comandante della flotta russa del Mar Nero, rivendicata dagli ucraini. Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov, citato dalla Tass.

Ore 12:34 - Gli Usa danno a Kiev lista di riforme in 18 mesi per avere aiuti

Gli Stati Uniti chiedono all'Ucraina una lunga lista di riforme, da attuare nell'arco massimo di 18 mesi, per poter avere accesso all'assistenza finanziaria e militare di Washington. Lo riporta l'Ukrainska Pravda, che ha ottenuto il documento. Secondo il quotidiano, Mike Pyle, vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca per l'economia internazionale, ha inviato la lettera alla Piattaforma di coordinamento dei donatori e una copia è stata consegnata anche al Primo Ministro ucraino Denys Shmyhal e all'Ufficio del Presidente dell'Ucraina. Nessun diktat dunque ma solo una possibile roadmap, tutta da concordare.

Il documento però è molto dettagliato e delinea i cambiamenti necessari in ordine di priorità: 0-3 mesi, 3-6 mesi, un anno e 18 mesi. «Tutte queste riforme sono necessarie ma richiedono anni, se non decenni, anche nelle economie più avanzate: pretendere che vengano attuate durante l'inverno significa condannare tutti al fallimento», ha notato su X-Twitter Tymofiy Mylovanov, presidente della Kyiv School of Economics ed ex ministro dell'Economia ucraino.

Ore 12:49 - Video con l'ammiraglio Sokolov in una riunione tenuta oggi

L'agenzia statale russa Ria Novosti ha diffuso un video di una riunione di alti ufficiali svoltasi oggi in cui compare anche l'ammiraglio Viktor Sokolov, il comandante della flotta del Mar Nero che gli ucraini avevano detto di avere ucciso in un attacco missilistico venerdì a Sebastopoli. Sokolov viene mostrato mentre, in collegamento video, ascolta un discorso del ministro della Difesa Serghei Shoigu.

Ore 13:22 - Medvedev: Conflitto diretto sempre più vicino, la Nato non lascia scelta»

«Sembra che alla Russia venga lasciata sempre meno scelta se non un conflitto diretto sul terreno con la Nato, che si è trasformata in un blocco apertamente fascista come l'Asse di Hitler, anche se di dimensioni maggiori». Lo ha scritto su Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev. «Siamo pronti, anche se il risultato sarà raggiunto a un costo molto maggiore per l'umanità rispetto al 1945», ha aggiunto facendo riferimento alla consegna di carri armati Abrams a Kiev e alla promessa di fornire anche missili a lungo raggio.

Ore 13:51 - Zelensky: a riunione Stato Maggiore focus su produzione droni

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, rientrato a Kiev da New York, ha tenuto oggi la prima riunione dello Stato Maggiore. Focus dell'incontro, a cui ha partecipato anche il ministro delle Industrie strategiche Oleksandr Kamyshin, la produzione nazionale di droni. I temi principali della riunione, ha scritto il leader ucraino su X, sono stati «la situazione in prima linea, i piani del nemico, le nostre operazioni offensive e difensive, le forniture in prima linea, l'aumento della produzione interna di armi, in particolare di droni, e lo stato dell'esercito russo e del complesso militare-industriale».

Ore 14:31 - Nel Regno Unito a processo 5 bulgari accusati di essere spie russe

Cinque bulgari residenti nel Regno Unito, accusati di spionaggio a favore della Russia, sono comparsi oggi in tribunale per una breve udienza. I tre uomini e le due donne sono stati accusati di aver «cospirato per raccogliere informazioni destinate a essere direttamente o indirettamente utili a un nemico», cioè la Russia, tra l'agosto 2020 e il febbraio di quest'anno. I cinque, Orlin Roussev di 45 anni, Bizer Dzhambazov di 41 anni, Katrin Ivanova di 31 anni, Ivan Stoyanov di 31 anni e Vanya Gaberova di 29 anni, sono apparsi in collegamento video alla Westminster Magistrates Court di Londra. Sono accusati di aver fatto parte di una rete di sorveglianza per conto della Russia.

Ore 14:44 - Kiev: sulla morte di Sokolov stiamo chiarendo le informazioni

«Come sapete, 34 ufficiali sono stati uccisi in un attacco missilistico al quartier generale della flotta russa del Mar Nero. Le fonti disponibili affermano che il comandante della Flotta del Mar Nero era tra i morti. Molti non sono ancora stati identificati a causa della frammentazione dei corpi. Poiché i russi sono stati costretti a pubblicare urgentemente una risposta con Sokolov presumibilmente vivo, le nostre unità stanno chiarendo le informazioni. Questo fa parte della procedura di raccolta dei dati sui risultati dell'operazione». Lo fa sapere il Comando delle Operazioni Speciali di Kiev in un comunicato diffuso su Telegram.

Ore 15:03 - Shoigu: 17mila soldati ucraini uccisi nell'ultimo mese

Le forze armate ucraine hanno perso più di 17mila persone questo mese. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu in una riunione del consiglio del dipartimento militare, aggiungendo che Kiev ha perso tre carri armati di fabbricazione occidentale: due Leopard tedeschi e un Challenger britannico. Il ministro ha parlato anche dell'avanzata delle truppe russe in direzione di Kupyansk, dei piani per rafforzare le truppe aviotrasportate, nonché dei distretti militari orientali e meridionali.

Ore 15:34 - La Uefa riammette le squadre giovanili russe alle competizioni di calcio

Il Comitato Esecutivo dell'Uefa, riunito oggi a Limassol, a Cipro, ha deciso che le squadre di calcio giovanili russe saranno riammesse alle sue competizioni nel corso di questa stagione. Allo stesso tempo, il Comitato Esecutivo ha ribadito la sua condanna della guerra illegale della Russia e ha confermato che la sospensione di tutte le altre squadre russe (club e nazionali) rimarrà in vigore fino alla fine del conflitto in Ucraina.

Ore 15:58 - Kadyrov posta il video del figlio che picchia un detenuto. «Ne sono fiero»

(di Marta Serafini) Kadyrov torna a farsi vivo. Il leader ceceno ha pubblicato sul proprio canale Telegram il video di suo figlio Adam, 15 anni, che picchia un prigioniero accusato di essere complice dei servizi di sicurezza ucraini. «Lo ha picchiato e ha fatto la cosa giusta», scrive Kadyrov, «senza esagerare, sì, sono orgoglioso dell’azione di Adam». «Si è sempre distinto per il desiderio di crescere non tra i suoi coetanei ma tra gli anziani», aggiunge, «sviluppando così ideali adulti di onore, dignità e difesa della propria religione. Rispetto la sua scelta». Il fatto risale almeno a metà agosto, quando la notizia aveva cominciato a circolare, ma il filmato è stato diffuso solo ora. La persona picchiata nel video dal figlio adolescente di Kadyrov è Nikita Zhuravel, un residente di Volgograd attualmente in attesa di processo in Cecenia per aver bruciato un Corano di fronte a una moschea di Volgograd.

Ore 16:19 - Medvedev visita le truppe russe vicino al fronte

Il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitro Medvedev ha annunciato di aver visitato le truppe vicino alla linea del fronte nella regione orientale di Donetsk in Ucraina, su ordine di Putin. «Su istruzione del presidente, ho visitato un poligono di tiro vicino alla linea di contatto sul territorio della Repubblica popolare di Donetsk», ha detto Medvedev, che in passato è stato presidente e primo ministro.

Ore 16:34 - Il generale libico Khalifa Haftar in visita a Mosca

Il generale libico Khalifa Haftar è in visita a Mosca, dove ha incontrato il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu. Lo scrive l'agenzia russa Ria Novosti citando un comunicato dell'Esercito nazionale libico dello stesso Haftar.

Ore 17:29 - Punto militare | Le sorprese degli ucraini e la tattica della «decapitazione»: così Kiev sta mettendo in i russi

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) La battaglia è in una fase dinamica, in particolare a sud. Gli osservatori mantengono la cautela sull’offensiva terrestre, ma gli ucraini mettono a segno colpi a sorpresa e puntano sulla «tattica della decapitazione». Nessuno, però, si fa illusioni: il conflitto è devastante e lungo.

Fronte terrestre. A sud li ucraini mantengono l’iniziativa nella regione di Verbove, «picchiando» su due tasti: distruzione delle artiglierie e logoramento delle truppe avversarie. Per gli osservatori è un’azione sistematica che ha costretto i russi a impiegare gran parte delle riserve: secondo l’Institute for the Study of War, l’Armata non avrebbe abbastanza forze per mantenere le difese nella regione di Zaporizhzhia. L’altro asse è quello — solito — di Bakhmut, a est: qui l’offensiva punta alla riconquista dell’area ma è anche un modo per impedire all’Armata di muovere battaglioni verso lo scacchiere meridionale. Tuttavia c’è sempre grande prudenza nella valutazione dei successi, la propaganda è in agguato e il terreno è «lontano».

Ore 18:08 - Casa Bianca: «Visto video Sokolov, non possiamo confermare nulla»

La Casa Bianca è a conoscenza della notizia, diffusa da parte dell’Ucraina, dell’uccisione dell’ammiraglio russo Viktor Sokolov, così come del video che lo mostra ancora in vita. Lo ha riferito la portavoce Karine Jean-Pierre, parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One che sta portando il presidente Joe Biden in Michigan. «Non possiamo confermare nulla», ha detto Jean-Pierre a chi le chiedeva se Sokolov fosse morto o vivo.

Ore 18:35 - Mosca: «Colpito un magazzino delle forze di Kiev, distrutte 3 mila tonnellate di munizioni»

Le truppe russe hanno lanciato un attacco missilistico contro un magazzino delle forze armate ucraine nella regione di Kherson, a seguito del quale sono state distrutte più di 3mila tonnellate di munizioni nemiche. Lo ha riferito il Ministero della Difesa russo. «Il 25 settembre, un missile da crociera lanciato dall'aria ha effettuato un attacco ad alta precisione contro il deposito comune di armi e munizioni delle Forze Armate ucraine nell'area del villaggio di Kiselevka, nella regione di Kherson. Sono stati distrutti 12 hangar, nei quali erano immagazzinate più di 3mila tonnellate di munizioni di vari calibri», ha affermato il dipartimento in una nota.

Ore 18:48 - Lituania: «La Russia non può dettare l'agenda Osce»

«A uno stato che opera nel completo disprezzo dei nostri valori non può essere permesso di dettare la nostra agenda e violare i nostri principi». Lo ha affermato il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, intervenendo oggi alla riunione straordinaria del Consiglio permanente dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce). «Mentre la Russia blocca le decisioni dell'Osce», ha aggiunto Landsbergis, «i Paesi dell'organizzazione devono trovare un modo per determinare il Paese che ne deterrà la presidenza nel 2024, nonché decidere le modalità per il rinnovo del mandato del Segretario generale dell'Osce e approvare il bilancio». Il ministro ha, inoltre, espresso il sostegno della Lituania all'Estonia, che ha presentato la sua candidatura alla presidenza dell'Osce nel 2024. «Ãê chiaro che nessun problema può essere ostaggio del ricatto russo. Non dobbiamo chiedere una benedizione a un Paese che è determinato a distruggere questa organizzazione», ha sottolineato il ministro. Proprio oggi, il ministro degli Esteri dell'Estonia, Margus Tsahkna, ha dichiarato che, nonostante l'ostruzionismo russo, l'Estonia non ritirerà la sua candidatura, dicendosi convinto che il suo Paese «è pienamente pronto a portare avanti il lavoro dell'Osce come piattaforma unica per il dialogo».

Ore 18:49 - Medvedev visita le truppe al fronte nel Donetsk

Il vice presidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, Dmitry Medvedev, ha fatto visita alle truppe vicino alla linea del fronte nella regione di Donetsk, nell'est dell'Ucraina. «Su indicazione del presidente, ho visitato un poligono di tiro vicino alla linea di contatto nel territorio della Repubblica popolare di Donetsk. I militari dimostrano eccellenti qualità di combattimento, volontà, fermezza e un atteggiamento generale verso la vittoria», ha dichiarato Medvedev in un video pubblicato sui social media. L'ex presidente ha aggiunto che «oltre 325mila persone» sono state reclutate dalle forze armate russe dall'inizio dell'anno, 45mila in più rispetto al numero dichiarato all'inizio del mese.

Ore 19:00 - Ue: nel primo semestre raddoppia l'import di grano dall'Ucraina

Nel primo semestre dell'anno le importazioni di grano dall'Ucraina nell'Unione europea sono raddoppiate in volume e in valore, facendo segnare +1,7 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2022. In modo analogo, l'import di semi oleosi e le colture proteiche è aumentato del 63% (+ 303 milioni di euro). È quanto emerge dal rapporto mensile della Commissione europea sulla bilancia degli scambi nell'agroalimentare. L'Ue si conferma comunque un forte esportatore di cereali. Le esportazioni sono diminuite dell'1% in valore tra gennaio e giugno 2023 rispetto al 2022 a causa della riduzione dei prezzi, aumentando tuttavia del 13% in volume (+2,6 milioni di tonnellate), in particolare in direzione dell'Africa subsahariana e dell'Asia. Nel complesso, il saldo commerciale dei cereali in Ue è sceso da 7,5 milioni di tonnellate nel primo semestre del 2022 a 4,4 nello stesso periodo del 2023.

Ore 19:36 - Il Parlamento svizzero autorizza la vendita di carrarmati alla Germania, ma solo se non saranno consegnati all'Ucraina

In Svizzera il Parlamento ha accettato di autorizzare la vendita alla Germania di 25 carri armati Leopard 2 dismessi ma solo dopo che Berlino ha garantito che i panzer non saranno consegnati all'Ucraina. Lo segnala il sito del primo canale pubblico tedesco Ard. Come dichiarato dal governo svizzero, il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck e quello della Difesa, Boris Pistorius, hanno assicurato che i carri armati non andranno in Ucraina ma resteranno in Germania o in altri Paesi dell'Ue o della Nato. A febbraio, la Germania aveva chiesto alla Svizzera di rivendere i «Leopard 2» attualmente inservibili al gruppo tedesco Rheinmetall e a maggio il governo svizzero aveva accettato di mettere fuori servizio 25 dei 96 suoi carri di questa modello non-ammodernati. Ora che il Parlamento ha votato a favore, si deve solo decidere quando rivenderli. Alla luce dell'invasione russa dell'Ucraina, in Svizzera si discute della sua tradizionale rigida neutralità. Il Paese ha aderito alle sanzioni dell'Ue contro Mosca, ma continua a sostenere la propria neutralità militare. La ministra della Difesa svizzera Viola Amherd ha dichiarato che la rivendita è «corretta per il Paese in termini di legge sulla neutralità e ha senso in termini di politica di integrazione» dato che così la Svizzera contribuisce alla sicurezza dell'Europa. Inoltre è nel suo interesse che i Paesi partner come la Germania rafforzino le loro capacità di difesa.

Ore 19:45 - L’Estonia vuole acquistare munizioni per Kiev con la Germania

L’Estonia si è unita alla Germania per l’acquisto congiunto di munizioni per l’Ucraina. «Sono molto, molto felice che l’Estonia abbia appena deciso di partecipare ai contratti quadro tedeschi per le munizioni», ha detto il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, in un incontro con il suo omologo estone Hanno Pevkur a Tallinn, come riporta Bild. Questa decisione consente all’industria di aumentare la capacità produttiva, il che è «molto importante per tutti noi. Le munizioni, come apprendiamo ogni giorno, sono e rimangono un fattore decisivo per la resilienza dell’Ucraina», ha sottolineato Pistorius.

Ore 20:47 - Il capo del Parlamento canadese si dimette dopo l'omaggio alla SS durante la visita di Zelensky

Il presidente del Parlamento canadese ha annunciato le sue dimissioni dopo lo scandalo causato dall'omaggio reso a un veterano ucraino che combatté a fianco dei nazisti nella Seconda guerra mondiale, durante la visita in Canada del presidente Volodymyr Zelensky. «È con il cuore pesante che mi alzo per informare i membri delle mie dimissioni da presidente della Camera dei Comuni», ha detto Anthony Rota al Parlamento, sottolineando il «profondo rammarico per il suo errore».

Ore 21:18 - Zakharova: «Gli Usa rispondano alle indagini di sabotaggio sul Nord Stream»

L'amministrazione del presidente americano Joe Biden dovrebbe dare una risposta esauriente a ogni punto dell'indagine del giornalista Seymour Hersh sulle esplosioni del Nord Stream. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, precisando su Telegram che «l'indagine di Hersh è più grande del Watergate. I presidenti americani non sono mai andati così lontano. L'amministrazione Biden è obbligata a dare una risposta esauriente su tutti i punti».

Ore 21:37 - Medvedev: «Nel 2023 più di 300 mila contractor nell'esercito russo»

Quest'anno più di 325.000 contractor si sono arruolati nell'esercito russo. Lo ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev in una riunione sull'organico delle forze armate. «Continuiamo a lavorare per integrare le forze armate con militari a contratto e controllare le attività di combattimento e di rafforzamento del morale», ha aggiunto.

Ore 21:48 - Austin: «Nessuna decisione sui missili a lungo raggio per Kiev»

Gli Stati Uniti non hanno ancora «alcun annuncio» da fare sulla eventuale fornitura all'Ucraina dei missili a lungo raggio Atacms. Lo ha detto il segretario alla Difesa Lloyd Austin, parlando con i giornalisti al seguito durante la sua visita a Gibuti. Quanto all'utilità che gli Atacms potrebbero avere sul campo di battaglia, Austin ha sottolineato che al momento, «in cima alla lista» delle richieste che giungono da Kiev ci sono i sistemi di difesa aerea, le munizioni e le piattaforme di artiglieria.

Ore 21:59 - Ucraina, dalla Norvegia 92 milioni di dollari in aiuti militari

La Norvegia ha promesso 1 miliardo di corone norvegesi (92 milioni di dollari) in assistenza umanitaria all'Ucraina per aiutare la popolazione per il prossimo inverno. Lo ha annunciato il governo norvegese. L'ultimo sostegno ha lo scopo di garantire l'accesso alla “protezione necessaria” e "all'assistenza vitale” ai civili nei prossimi mesi invernali, mentre si prevede che la Russia intensificherà i suoi attacchi alle infrastrutture del paese. «La brutale guerra della Russia causa grandi sofferenze alla popolazione civile ucraina», ha detto il ministro degli Esteri norvegese Anniken Huitfeldt all'incontro internazionale di Oslo incentrato sui bisogni umanitari dell'Ucraina. «Gli ucraini stanno facendo uno sforzo eroico per resistere agli attacchi quotidiani contro i civili e le infrastrutture. Hanno bisogno del nostro aiuto per superare un altro inverno di questa guerra». Secondo quanto dichiarato dal governo, la Norvegia ha contribuito con più di 320 milioni di dollari in aiuti umanitari all'Ucraina dall'inizio della guerra.

Ore 22:05 - Zelensky: «Le sanzioni contro Mosca non bastano, ci saranno altre nostre azioni»

Zelensky ha affermato che un'analisi della situazione nell'industria militare russa dimostra che la pressione su Mosca dovrebbe essere aumentata. «C'è stato anche un incontro separato con il Ministero della Strategia e dell'Industria a Stavka - ha affermato il capo dello Stato ucraino - Ho visionato un rapporto dell'intelligence sulla situazione nell'industria militare russa. Possiamo vedere chiaramente quali aree di pressione sulla Russia dovrebbero essere rafforzate affinché le possibilità terroristiche non aumentino. Le sanzioni non bastano. Ci sarà di più. Ci saranno anche altre azioni nostre, ucraine, contro lo stato terrorista. Finché continua l'aggressione della Russia, anche le perdite della Russia dovrebbero farsi sentire».

Ore 22:22 - Shoigu: «Stiamo aumentando la potenza delle nostre forze armate»

«Continuiamo ad aumentare la potenza di combattimento delle forze armate, anche attraverso la fornitura di armi moderne e il miglioramento dell'addestramento delle truppe, tenendo conto dell'esperienza di un'operazione militare speciale». Lo ha annunciato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu al consiglio del Ministero della Difesa. «La coerente attuazione del piano di attività fino al 2025 ci consentirà di raggiungere gli obiettivi prefissati», ha affermato il ministro, aggiungendo che le truppe del Distretto Militare Meridionale (Smd) riceveranno quest'anno cinquemila unità di moderno equipaggiamento militare. «Nel distretto militare meridionale quest'anno verranno implementate più di 170 misure organizzative, le truppe riceveranno cinquemila e cinquecento unità di armi ed equipaggiamenti moderni e sarà completata la messa in servizio di oltre cinquecento infrastrutture». Shoigu ha anche detto che dall'inizio dell'anno, il numero degli ufficiali nel distretto è aumentato di 11mila persone e il personale militare a contratto di 30mila unità». Secondo il ministro, nel distretto militare meridionale «il sistema di addestramento al combattimento viene migliorato, i campi vengono modernizzati e sono introdotti nuovi materiali e mezzi tecnici».

Guerra Ucraina - Russia, le news del 27 settembre.

Le notizie sulla guerra in Ucraina del 27 settembre. Redazione Online su Il Corriere della Sera mercoledì 27 settembre 2023.

Le notizie sulla guerra in Ucraina di mercoledì 27 settembre, in diretta. I russi condannano all'ergastolo 24 soldati ucraini del battaglione Azov. Nella notte vasto incendio in un aeroporto militare vicino Mosca 

• Arrivati in Ucraina i primi carri armati Abrams americani: in battaglia prima dell’inverno.

• Caccia italiani in missione di sicurezza nello spazio aereo Nato intercettano aerei russi sulla Polonia.

• 007 britannici: «Mosca ha fallito nei contrattacchi a Bakhmut e Orichiv».

Ore 03:43 - Zelensky nomina Andriy Shevchenko suo consigliere

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha nominato Andriy Shevchenko suo consigliere freelance. Il decreto di nomina è stato pubblicato sul sito web del capo dello Stato. Shevchenko, ex calciatore ucraino che ha giocato per la Dynamo Kyiv, il Milan e il Chelsea a Londra, vincitore del Pallone d’Oro come miglior attaccante della Uefa nel 2006, dal 2016 al 2021 è stato l’allenatore della nazionale del suo Paese, che gli ha tributato il titolo di Eroe dell’Ucraina.

Ore 03:45 - Ucraina, la Nato valuta come riattivare l’export di grano via Mar Nero

La Nato sta valutando le opzioni per riprendere le esportazioni di prodotti agricoli ucraini attraverso il Mar Nero, lo ha affermato l’ambasciatrice ucraina presso la Nato Nataliia Galibarenko. «Gli alleati della Nato stanno considerando varie opzioni per riprendere le esportazioni di grano ucraino attraverso il Mar Nero, ma è troppo presto per parlare di decisioni finali», ha detto Galibarenko all’agenzia di stampa Ukrinform. Commentando la possibilità che le corazzate della Nato scortino le navi cerealicole ucraine, la diplomatica ha detto che ciò sarà possibile solo nelle acque territoriali dei Paesi della Nato.

Alcuni membri dell’alleanza negano completamente la possibilità di creare un corridoio protetto per le navi commerciali ucraine, adducendo ragioni di sicurezza, ha poi aggiunto. La Turchia, ad esempio, sta cercando di riprendere la Black Sea Grain Initiative nel vecchio formato. Il 18 luglio, l’Iniziativa per il grano del Mar Nero mediata dalla Turchia e dalle Nazioni Unite, che prevedeva un corridoio umanitario per consentire esportazioni marittime sicure di prodotti agricoli ucraini e russi, è scaduta dopo che la Russia ha rifiutato di estendere la sua partecipazione, citando la persistente violazione degli accordi sul pacchetto per facilitare le esportazioni russe di cereali e fertilizzanti. Il ministero della Difesa russo aveva dichiarato che a partire dal 20 luglio avrebbe considerato tutte le navi che navigano nel Mar Nero verso i porti ucraini come potenziali navi mercantili militari, mentre i Paesi sotto le cui bandiere viaggiano tali navi saranno considerati coinvolti nel conflitto dalla parte di Kiev.

Ore 03:50 - Hillary Clinton a Putin: «L’allargamento della Nato dipende da te»

«Peccato, Vladimir, te la sei cercata»: l’ex segretaria di Stato americana Hillary Clinton ha deriso il presidente russo Vladimir Putin in merito alle sue lamentale sull’allargamento della Nato dopo l’invasione dell`Ucraina. Hillary Clinton ha parlato al Dipartimento di Stato, dove è stato svelato il suo ritratto ufficiale, accompagnata dal marito, l’ex presidente Usa Bill Clinton, e dall’attuale segretario di Stato Antony Blinken: «Questo era un vero punto di contesa. E abbiamo sempre detto che nessuno è obbligato ad aderire alla Nato, che le persone scelgono se vogliono aderire», ha detto in un breve discorso in cui ha accusato il presidente russo di aver creato le condizioni per un ulteriore allargamento della Nato come dimostrano i casi di Finlandia e Svezia.

Quando era alla testa della diplomazia americana nel 2009, sotto la presidenza di Barack Obama, Hillary Clinton guidò il famoso «Reset» dei rapporti tra Washington e Mosca, già pessimi dopo l’attacco russo, l’anno prima, di un altra ex Repubblica sovietica, la Georgia. Ma i rapporti tra le due potenze si deteriorarono nuovamente dopo il ritorno al Cremlino nel 2012 del presidente Putin, che accusò personalmente Hillary Clinton di aver fomentato le manifestazioni dei leader dell’opposizione russa.

Ore 03:58 - Zelensky e Trudeau: nuovo accordo di libero scambio tra Ucraina e Canada

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky e il primo ministro del Canada Justin Trudeau hanno firmato un nuovo accordo di libero scambio tra i due Paesi. Come indicato in una nota, questo documento contribuirà «a creare un nuovo clima favorevole per le relazioni economiche tra i due Paesi, per lo sviluppo del commercio di beni e servizi, degli investimenti, per la formazione di un’economia di mercato altamente competitiva in linea con le priorità nazionali, lo sviluppo dei settori chiave, la realizzazione di riforme sistemiche e l’aumento del benessere generale della popolazione».

L’accordo contiene un capitolo sul commercio digitale tra Ucraina e Canada, basato sui principi dello sviluppo libero e aperto dell’ecosistema digitale dell’economia. In particolare, la componente digitale dell’accordo garantisce la libera trasmissione transfrontaliera di informazioni, la libertà di scelta della sede dell’attrezzatura, la libertà del codice sorgente e l’accesso aperto a Internet. La nuova intesa include anche capitoli aggiornati sulle regole e le procedure d’origine, la politica della concorrenza, i monopoli e le imprese statali, gli appalti pubblici, l’ambiente, il lavoro, lo sviluppo e l’amministrazione delle misure, la trasparenza, la lotta alla corruzione e la condotta aziendale responsabile. Inoltre, regola i servizi finanziari, l’ingresso temporaneo di operatori commerciali, le telecomunicazioni, il commercio e il genere, il commercio e le piccole e medie imprese.

Ore 06:45 - Russia, incendio nell’aeroporto di Shchelkovo

Nella notte è divampato un incendio nei pressi di un aeroporto militare nella regione di Mosca, che si trova a cirva 30 chilometri dalla capitale russa. Lo riferiscono alcuni canali Telegram russi. Secondo «rosZMI», l’incendio è scoppiato nella città di Shchelkovo: lì ha sede l’aeroporto militare Chkalovskij, dove recentemente un gruppo di sabotatori ha fatto esplodere e danneggiato gravemente due aerei e un elicottero.

Secondo alcuni residenti locali nella zona industriale vicino all’aeroporto era visibile una grande colonna di fumo e prima che scoppiasse l’incendio si erano udite alcune esplosioni. Al momento non ci sono informazioni ufficiali sulle cause dell’incendio e su eventuali vittime.

Ore 07:38 - Le schermaglie Nato-Russia nei cieli della Polonia. I top gun italiani in missione

(di Andrea Nicastro) Non era un’esercitazione. Sotto l’ala degli F35 della Nato c’erano 4 missili aria-aria e un cannoncino pronto a sparare. A un centinaio di metri di distanza, in quota, i Sukoi 30 russi rispondevano all’affiancamento dei caccia atlantici cabrando appena per mostrare sotto la pancia il loro armamentario. Era giovedì scorso, 21 settembre, e sui cieli polacchi è andato in scena l’ennesimo confronto tra l’aeronautica Nato e quella russa, solo che questa volta i piloti dell’Alleanza atlantica erano italiani.

Ore 07:57 - «Più di 50 componenti europei in droni Iran usati da Mosca»

I droni kamikaze iraniani utilizzati dalla Russia nella guerra in Ucraina contengono più di 50 componenti europei: è quanto emerge da un documento top secret inviato da Kiev ai governi del G7 in agosto, in cui il governo ucraino lancia un appello affinché vengano distrutti con missili a lungo raggio siti di produzione in Russia, Iran e Siria. Il documento di 47 pagine, ottenuto dal Guardian, afferma che tra maggio e luglio la Russia ha lanciato più di 600 raid aerei sulle città ucraine utilizzando droni contenenti tecnologia occidentale.

Ore 09:14 - 007 Gb: «Poco probabili a breve nuovi attacchi russi concertati»

Sono meno probabili nelle prossime settimane nuove azioni offensive concertate da parte della Russia. Lo scrive su X l’intelligence britannica, spiegando che «è possibile che la Russia abbia schierato elementi della sua nuova 25a armata per la prima volta da metà settembre. Le sue due divisioni - la 67a e la 164a brigata - stanno combattendo al fronte nell’area a ovest di Severodonetsk e Kreminnaya, lungo il confine tra le regioni di Donetsk e Lugansk».

Secondo il ministero della Difesa di Londra, «dall’inizio dell’invasione, la Russia raramente ha mantenuto un contingente militare che potesse potenzialmente costituire la base per un grande attacco offensivo. Con la 25a Armata di armi combinate schierata in maniera frammentata per rafforzare la linea del fronte, nuove azioni offensive concertate da parte della Russia sono meno probabili nelle prossime settimane».

Ore 09:23 - Traffico stradale sospeso sul ponte di Crimea

Il traffico automobilistico è stato sospeso questa mattina sul ponte di Crimea. Lo riferiscono le autorità russe su Telegram. Si tratta di una misura spesso adottata a causa di attacchi di droni o missili da parte dell'Ucraina.

Ore 09:29 - Bombardata Nikopol nell'Est, distruzioni e incendi

L'esercito russo ha bombardato Nikopol, nell'Ucraina orientale, con l'artiglieria pesante, ci sono state distruzioni e incendi, due persone sono rimaste ferite: lo ha reso noto questa mattina il capo dell'amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, Sergiy Lysak, citato da Rbc-Ucraina. In seguito agli attacchi a Nikopol e alla comunità di Mirovska, un edificio di due piani ha preso fuoco, un'azienda è stata danneggiata, così come sei abitazioni private e una linea elettrica, ha detto Lysak.

Ore 10:06 - Kiev: «277mila russi uccisi finora in Ucraina»

Le forze armate ucraine hanno ucciso circa 276.990 russi in Ucraina dal 24 febbraio 2022 al 27 settembre 2023, 320 solo nell’ultimo giorno. Lo ha affermato lo stato maggiore delle forze armate ucraine in un post su Facebook, come riferisce Ukrinform. I difensori ucraini hanno anche distrutto 4.675 carri armati nemici, 8.950 veicoli corazzati da combattimento, 6.337 sistemi di artiglieria, 792 sistemi di razzi a lancio multiplo, 534 sistemi di difesa aerea, 315 aerei, 316 elicotteri, 4.948 veicoli aerei senza pilota (droni, ndr), 1.529 missili da crociera, 20 navi da guerra, 1 sottomarino, 8.792 veicoli a motore.

Ore 10:24 - Mosca: «Attacco a Sebastopoli di Kiev è stato coordinato con Usa-Gb»

Secondo Mosca, l’attacco ucraino a Sebastopoli il 22 settembre è stato condotto in stretto coordinamento con gli Usa e il Regno Unito. Lo riporta la Tass. «Il 22 settembre Sebastopoli è stata nuovamente attaccata. Non c’è il minimo dubbio che questo attacco sia stato pre-pianificato con l’uso di mezzi di intelligence occidentali e di attrezzature satellitari e aerei spia della Nato e che sia stato attuato su richiesta e in stretto coordinamento con i servizi segreti statunitensi e britannici», ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova durante un briefing.

Ore 10:25 - Mosca: «Sanzioni al capo di stato maggiore britannico Radakin»

La Russia ha imposto sanzioni contro il capo dello stato maggiore della Difesa britannico, l’ammiraglio Tony Radakin, che supervisiona l’addestramento dei militari ucraini sul territorio britannico, ha dichiarato il ministero degli Esteri russo in un comunicato citato dalla Tass. «L’elenco dei cittadini britannici a cui sarà negato l’ingresso nella Federazione Russa d’ora in poi comprende, in particolare, il capo dello stato maggiore della Difesa Antony Radakin, che supervisiona l’addestramento dei combattenti ucraini sul territorio del Regno Unito, la presidente del Comitato congiunto di intelligence del governo britannico Madeleine Alessandri, che è coinvolta nella formulazione della strategia di Londra in direzione dell’Ucraina, così come la presidente del Consiglio di amministrazione della società di difesa britannica Bae Systems Cressida Hogg», ha dichiarato il ministero. Mosca ha introdotto restrizioni personali anche nei confronti del personale di tre istituti di scienze politiche del Regno Unito, ha reso noto il ministero degli Esteri russo: «Sono state introdotte restrizioni personali anche nei confronti del personale di centri di scienze politiche britannici impegnati nella raccolta e nell’analisi di informazioni per combattere la Russia, come il Royal United Services Institute (J. Bronk, S. Kaushal, N. Reynolds), la Henry Jackson Society (A. Mendoza) e il Civitas Institute (R. Clark)», ha dichiarato il Ministero.

Ore 10:26 - Sokolov: «La flotta del Mar Nero assolve ai suoi compiti»

«La flotta del Mar Nero assolve con sicurezza i compiti assegnati». Dopo che ieri Mosca ha diffuso un video in cui lo mostrava in vita, oggi l’ammiraglio Viktor Sokolov, comandante della flotta russa del Mar Nero, dato per morto da Kiev nell’attacco al quartier generale della flotta a Sebastopoli, assicura, nel corso di una trasmissione televisiva su Zvezda, riportata da Tass, l’operatività della flotta. «La flotta del Mar Nero sta svolgendo con fiducia e con successo i compiti che le sono stati assegnati dal comando. Le forze di superficie, le forze sottomarine, l’aviazione navale e le truppe di prima linea», ha detto Sokolov.

Ore 11:17 - Zelensky: «Stiamo facendo progressi nel Donetsk»

L’esercito ucraino sta progredendo nel settore di Donetsk, nell’est del Paese. Lo annuncia su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Ho ricevuto rapporti sulla situazione al fronte, sulla fornitura di attrezzature e munizioni e sui dati di intelligence - si legge nel messaggio -. Stiamo facendo progressi nel settore di Donetsk. Ci sono altri piani in fase di attuazione».

Ore 12:05 - Mosca protesta per esclusione dal vertice Apec negli Usa

Mosca ha chiesto agli altri Paesi dell'Apec di «protestare attivamente contro la linea sbagliata degli Usa» dopo che Washington ha deciso di non invitare la Russia al prossimo vertice dell'organizzazione dei 21 Paesi dell'Asia-Pacifico in programma dall'11 al 17 novembre a San Francisco. «Siamo convinti dell'importanza fondamentale di mantenere l'Apec come una piattaforma costruttiva per un dialogo inclusivo che non può essere usurpata da nessuno per scopi egoistici», ha detto la portavoce Maria Zakharova, citata dall'agenzia Ria Novosti. Aggiungendo: «Lavoreremo a stretto contatto con gli altri partner che condividono la nostra posizione».

Ore 12:18 - «La Wagner è tornata a Bakhmut con nuovi comandanti»

I mercenari russi del gruppo Wagner sono di nuovo a Bakhmut, città dell'Ucraina orientale che hanno conquistato dopo feroci attacchi, fino alla marcia su Mosca della milizia dello scorso giugno. Lo riferisce la Cnn che ha raccolto le informazioni da piloti di droni ucraini che stanno combattendo intorno alla città-simbolo della guerra: «Sì, anche Wagner è qui (a Bakhmut, ndr), sono tornati, hanno cambiato rapidamente i loro comandanti e sono tornati qui». I militari ucraini hanno dichiarato all'emittente Usa che la presenza della milizia, fondata da Yevgeny Prigozhin, serve in parte a compensare la carenza di soldati russi.

La conferma della presenza della Wagner a Bakhmut e nell'Est dell'Ucraina è arrivata dal capo del servizio stampa del Gruppo orientale delle Forze armate ucraine Ilya Yevlash: «Stiamo parlando di circa 500 miliziani, parte della formazione di circa 8mila mercenari che si trovavano nei campi in Bielorussia, e che ora negoziano contratti con il ministero della Difesa russo». Lo riporta Rbc-Ucraina. Aggiungendo: «Non rappresenteranno una minaccia significativa, come prima, dal momento che il loro leader, Prigozhin, non c'è più. Queste persone sono effettivamente tra i militari più addestrati dell'esercito russo, ma non diventeranno una minaccia significativa, un punto di svolta».

Ore 12:27 - Mosca: «Kiev userà i missili Atacms per fini terroristici»

Le truppe ucraine useranno i missili a lungo raggio di fabbricazione americana Atacms per «scopi terroristici». Lo ha detto la portavoce del ministero russo degli Esteri Maria Zakharova in conferenza stampa. Lo riporta la Tass. «Questo tipo di armi saranno utilizzate dal regime criminale di Kiev principalmente a fini terroristici per attaccare strutture sociali e aree residenziali delle città del Donbass e della Crimea», ha precisato.

Ore 13:16 - Kiev: «Evacuati i bambini dalla prima linea del fronte di Zaporizhzhia»

Le autorità ucraine hanno evacuato oggi tutti i bambini da diverse città e villaggi vicini alla linea del fronte nella regione di Zaporizhzhia, punto focale della controffensiva contro l'esercito russo. «Abbiamo portato a termine il compito assegnato dal governo ucraino» e «abbiamo evacuato tutti i bambini con le loro famiglie» dalle località di Gulyaipole, Preobrazhenka, Yegorivka, Stepnogirsk e Novopavlivka, ha detto in televisione il vice governatore Yevgen Myronenko. Secondo i media ucraini sono stati evacuati complessivamente 59 bambini. L'evacuazione di queste località era stata annunciata ad agosto, a causa della situazione di sicurezza «difficile».

Le forze ucraine hanno riportato avanzamenti limitati nelle ultime settimane nella regione di Zaporizhzhia, dove si trovano ad affrontare posizioni fortificate dell'esercito russo. Tuttavia, all'inizio di settembre, le truppe ucraine sono riuscite a riconquistare la città di Robotyné, situata molto vicino alle città e ai villaggi interessati dalle evacuazioni. I combattimenti si svolgono attualmente a est di questo villaggio, vicino a Verbové.

Ore 13:35 - I russi condannano all'ergastolo 24 soldati del battaglione Azov

Secondo Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco in esilio di Mariupol occupata dai russi, 24 soldati del battaglione Azov che hanno combattuto per la difesa della città sudorientale, sono stati condannati all'ergastolo a Rostov sul Don, in Russia. Sono stati accusati di «presa di potere con la forza» e «partecipazione a un'organizzazione terroristica». Lo riporta Rbc-Ucraina.

Ore 13:49 - Shevchenko: «Il mio ruolo non cambia, continuerò ad aiutare l'Ucraina»

«Il mio ruolo non cambia, sono un consigliere freelance e continuerò a fare quello che ho sempre fatto: aiutare come posso il mio Paese, l'Ucraina»: così Andry Shevchenko, prima di scendere sul green di golf per l'All Star Match che precede la Ryder Cup, commenta all'Ansa la sua nomina a consigliere freelance del presidente dell'Ucraina, Zelensky. L'ex attaccante ucraino è al Marco Simone di Guidonia dove tra poco parteciperà alla gara-esibizione, uno degli eventi della Ryder Cup.

Ore 14:42 - Dalla Bulgaria missili per sistemi S-300

Il parlamento bulgaro ha approvato la fornitura di ulteriore assistenza militare all’Ucraina, in particolare di razzi 5v55r per il sistema missilistico antiaereo S-300. Lo ha riferito alla Tass il leader del partito politico Rinascimento Kostadin Kostadinov. «La decisione di fornire missili per i sistemi S-300 all’Ucraina è stata approvata dalla maggioranza parlamentare» che aveva presentato la proposta «in parlamento», ha affermato Kostadinov.

Ore 14:50 - Domani Putin vedrà il presidente del Sud Sudan

Domani il presidente russo, Vladimir Putin, avrà un colloquio con il suo omologo del Sud Sudan, Salva Kiir, in visita ufficiale nella Federazione Russa. Lo ha riferito il servizio stampa del Cremlino, precisando che i due leader discuteranno delle relazioni tra i due Paesi e dell’agenda internazionale. Nei mesi scorso Kiir ha parlato dell’interesse del Sud Sudan ad aderire ai Brics.

Ore 14:52 - Cremlino: «Il tributo di Zelensky a un ex SS è la conferma dell’ideologia Kiev»

Il tributo del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, a un veterano delle SS durante la sua visita al parlamento del Canada conferma «ancora una volta l’ideologia nazista del regime di Kiev». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, riferendosi all’omaggio reso in aula al cittadino ucraino-canadese Yaroslav Hunka, che combattè con le SS durante la Seconda guerra mondiale. Una vicenda che ha portato in seguito alle dimissioni del presidente della Camera dei comuni canadese, Anthony Rota. «La dipendenza del regime di Kiev dall’ideologia nazista non è una novità, è qualcosa di cui parliamo da molto tempo - ha spiegato Peskov - Il fatto che Zelensky abbia anche applaudito il fascista in piedi lo conferma ancora una volta. Naturalmente si può solo simpatizzare con la memoria dei veterani ucraini che hanno combattuto contro il fascismo, compreso il nonno di Zelensky».

Ore 15:39 - Podolyak: «Il ritorno della Wagner? Solo effetto mediatico, non esiste più»

Mykhailo Podolyak, il consigliere del presidente ucraino Zelensky, ridimensiona la notizia data dalla Cnn del ritorno della Wagner nell’est dell’Ucraina (e confermata da Kiev). «La Wagner non esiste più. Si è conclusa con la liquidazione di Prigozhin e Utkin, il saccheggio della struttura da parte del gruppo Shoigu-Gerasimov e l’epurazione della leadership dell’organizzazione», ha dichiarato su X. Podolyak ha spiegato che oggi esistono solo «ex militanti del gruppo terroristico che si sono sparpagliati in tutte le direzioni: tra Africa, vita civile e criminale nelle regioni della Russia o un contratto con il ministero della Difesa russo, tappando il buco russo nella direzione di Bakhmut per un breve periodo. L’effetto mediatico di questo evento è quindi maggiore del suo reale significato».

Ore 15:49 - Il punto militare | Mistero Nord Stream: cosa sappiamo un anno dopo? La barca a vela Andromeda è la chiave della storia

(Di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Un anno dopo il mistero Nord Stream «tiene». Gli inquirenti parlano poco in pubblico e distillano informazioni con rivelazioni ai media. I sospettati principali — secondo le indagini dei media tedeschi — restano gli ucraini, anche se non vengono esclusi altri responsabili.

 La barca a vela Andromeda, noleggiata in Germania, è la chiave della storia. Il commando di cinque uomini e una donna se ne è servito per raggiungere le tubature dei gasdotti poi danneggiate da una serie di esplosioni — forse quattro — il 26 settembre 2022. Il battello di 15 metri, con ampio spazio e piattaforma a poppa, è ritenuto sufficiente per la missione. A bordo gli investigatori hanno trovato residui di esplosivo Hmx, impiegabile anche in acqua. Solo qualche esperto ha avanzato dei dubbi, ritenendo che forse hanno usato un mezzo più adeguato e elementi.

Ore 16:23 - Shevchenko: «Sempre più impegnato per aiutare il mio Paese»

«Il mio ruolo non cambia tanto, già ero freelance, è un carico ancora più importante perché continuerò ad aiutare il mio Paese come già stavamo facendo prima, soprattutto attraverso il calcio cercheremo di promuovere eventi di beneficenza per aiutare l'Ucraina e parlarne sempre di più». Andry Shevchenko, al termine dell'All' Star Match, in una conferenza stampa improvvisata, ribadisce quanto detto all'Ansa in mattinata riguardo la nomina a consigliere del presidente ucraino Zelensky. «Sarò sempre più impegnato, finché la guerra dura devo aiutare il mio Paese», ha aggiunto l'ex attaccante che poi commenta la decisione dell'Uefa di riammettere le Nazionali giovanili russe U17 alle competizioni internazionali «Sono contrario, l'Ucraina è contraria. Finché la guerra dura dobbiamo tenere questa linea e fare di tutto per fermarla. Nel mio paese si soffre tantissimo».

Ore 17:16 - Kiev: «Mosca costruisce ferrovie nelle città occupate del Donetsk»

La Russia ha iniziato a costruire una rete ferroviaria che collegherebbe le zone occupate dell'Ucraina e i suoi territori. Lo ha dichiarato su Telegram Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco in esilio di Melitopol. Le forze russe «stanno cercando di costruire un collegamento ferroviario diretto con Mariupol, Volnovakha e Donetsk» riferisce Andriushchenko spiegando che Mosca ha «iniziato a costruire un ponte ferroviario vicino al villaggio di Hranitne sul fiume Kalmius». In questo modo il Cremlino riuscirebbe a evitare il passaggio dal ponte di Kerch, colpito più volte da Kiev. Se il progetto dovesse andare a buon fine, spiega il consigliere del sindaco in esilio di Melitopol, «la linea esistente Mariupol-Aslanove-Kalchyk-Volnovakha sarà collegata direttamente a Taganrog e Rostov», regioni russe di confine. Si tratterebbe di «una radicale riduzione della dipendenza dal collegamento ferroviario attraverso il ponte di Crimea», conclude Andriushchenko.

Ore 17:45 - Forze ucraine: «Ottenuti successi in direzione di Bakhmut»

L'esercito ucraino rivendica successi nei pressi dei villaggi di Klishchiivka, Otradovka e Shumy in direzione Bakhmut. Lo riferisce alla tv nazionale il capo del servizio stampa del Gruppo orientale delle Forze armate ucraine, Ilya Yevlash, come riportato da Ukrainska Pravda. Secondo quanto affermato da Yevlash, le forze ucraine «continuano l'operazione offensiva a sud di Bakhmut» e «nelle ultime 24 ore abbiamo ottenuto successi nei pressi di Klishchiivka, Otradovka e Shumy» dove gli ucraini «buttano fuori gli occupanti dai confini occupati e continuano a consolidare le posizioni raggiunte».

Ore 17:59 - La Russia pensa a nuove misure per dare stabilità al mercato interno del petrolio

La Russia potrebbe utilizzare misure simili a quelle messe in atto per regolare le esportazioni fertilizzanti per stabilizzare il mercato interno dei prodotti petroliferi. Lo riferisce Interfax, riprendendo le parole del presidente russo Vladimir Putin. «Abbiamo esperienza in altri settori, per esempio, con i fertilizzanti. Infatti, abbiamo fornito il volume richiesto al mercato interno, guadagnando anche sul mercato estero. Beh, funziona. È chiaro che ci sono caratteristiche specifiche nel settore petrolifero; tuttavia, non c’è grande differenza, basta prendere le decisioni in modo tempestivo, questo è tutto», ha affermato Putin.

Ore 18:04 - Mosca: Inviate teste di maiale mozzate a tre giornalisti russi pro-guerra, uno di loro minacciato di morte

Teste di maiale mozzate ad almeno tre giornalisti russi pro guerra. Lo rivela il Moscow Times, che ha identificato i destinatari delle minacce nel editorialista Timofey Sergeitsev, nell’esperto militare Konstantin Sivkov e nel fotoreporter della Tass Mikhail Tereshchenko. La polizia ha avviato un’indagine. Secondo Ria Novosti, Sikov ha anche ricevuto «una telefonata anonima nella quale gli chiedevano di rinunciare al suo sostegno all’invasione russa dell’Ucraina e lo si minacciava di morte».

Ore 18:20 - Zelensky: «Un minuto di silenzio per i caduti domenica 1 ottobre sulle piazze e nelle strade»

Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha invitato tutti i suoi connazionali a osservare domenica un minuto di silenzio nelle «piazze e nelle strade» di tutto il Paese in memoria dei soldati caduti. Come ha spiegato lo stesso Zelensky, domenica il Paese celebrerà per la prima volta il Giorno dei Difensori, una data introdotta nel calendario ucraino per onorare coloro che combattono contro le forze d’invasione russe. «Alle 9 del mattino, domenica 1 ottobre. Nelle principali piazze e strade delle città ucraine. Un minuto di silenzio. E l’eternità della memoria per i nostri difensori caduti», ha scritto Zelensky su X. Il presidente ucraino spera che questo minuto di silenzio collettivo «diventi la nostra nuova tradizione».

Ore 18:33 - Difesa di Kiev: nominati tre nuovi viceministri

Il Gabinetto dei Ministri dell'Ucraina ha nominato tre nuovi viceministri della Difesa. Lo ha reso noto Taras Melnichuk, rappresentante del governo alla Verkhovna Rada, il parlamento di Kiev. Si tratta di Yuri Dzhigira, Natalya Kalmykova e Ekaterina Chernogonko, che si occuperà anche di sviluppo digitale.

Ore 18:37 - «Navalny trasferito in isolamento per un anno». Lo riferisce un oppositore

L'oppositore russo Alexei Navalny verrà trasferito in una cella individuale per «incorreggibilità» per un periodo di dodici mesi, di fatto un regime di isolamento: lo ha reso noto lo stesso Navalny sul suo profilo Telegram. «Mi sento come una rockstar sull'orlo di una depressione, che ha raggiunto la testa delle classifiche e non ha altro per cui lottare. D'altra parte, io non sono volato al top, ma caduto sul fondo e come sapete, lì possono sempre bussarti dal basso», ha concluso.

Ore 18:58 - Chiuso temporaneamente il ponte di Crimea

Il traffico automobilistico sul ponte di Crimea è stato temporaneamente bloccato. Lo riferisce Ria Novosti, facendo riferimento al canale Telegram che fornisce le informazioni in merito alla situazione operativa sul ponte. «Il traffico dei veicoli sul ponte di Crimea è temporaneamente bloccato. Le persone sul ponte e nell'area di ispezione sono invitate a mantenere la calma e seguire le istruzioni degli agenti di sicurezza dei trasporti», si legge nel messaggio.

Ore 19:26 - La richiesta di Estonia e Finlandia: «L'Occidente aumenti spese per la difesa»

«Indispensabile per garantire sicurezza del Vecchio continente». Con questa motivazione Estonia e Finlandia chiedono ai Paesi occidentali di aumentare i loro budget per la Difesa». Lo hanno affermato i rappresentanti delle Commissioni difesa dei Parlamenti estone e finlandese, riuniti oggi a Tallinn.

Durante l'incontro, dedicato massimamente allo sviluppo delle capacità di difesa dei due Paesi che affacciano sul Baltico, alla cooperazione in materia di difesa e alle possibilità di un ulteriore sostegno all'Ucraina, i politici si sono detti concordi che l'aumento della spesa militare in Europa rappresenta la condizione necessaria per un'adeguata protezione del continente nel suo complesso.

Ore 19:35 - Sanzioni Usa a network legato a Pasdaran per i droni a Mosca

«L'Iran sta fornendo alla Russia armi, compresi i droni Shahed-136, per sostenere la guerra illegale di Mosca contro l'Ucraina. Uno dei servomotori procurati dalla rete sanzionata oggi è stato recuperato tra i resti di uno Shahed-136 operato dalla Russia, recentemente abbattuto in Ucraina», spiega il portavoce del dipartimento di stato Matthew Miller. «Gli Stati Uniti ha aggiunto sono determinati ad agire contro coloro che sostengono la macchina da guerra russa, in particolare contro la fornitura di armi che prendono di mira il popolo e le infrastrutture civili dell'Ucraina».

Ore 20:34 - Kiev, bombe russe sulla regione di Donetsk, ucciso un uomo

Le forze russe hanno bombardato gli insediamenti a nord della regione del Donetsk, uccidendo una persona e ferendone altre quattro. Lo riporta su Facebook la procura regionale ucraina. «Le unità armate dello Stato aggressore hanno condotto bombardamenti contro gli insediamenti nel nord della regione. In particolare, i bombardamenti hanno avuto luogo a Kostiantynivka, Toretsk e Kalynivka. Secondo i dati preliminari, gli occupanti hanno utilizzato bombe guidate e ad alto esplosivo e carri armati contro la popolazione civile» si legge nel comunicato della procura che chiarische anche che «uno dei residenti locali è stato ucciso» mentre «altri quattro civili - donne di 61, 76 e 81 anni e un uomo di 36 anni - che si trovavano all’esterno durante il bombardamento, hanno riportato ferite di varia gravità». Distrutte e danneggiate, infine, più di due decine di case private, oltre al gasdotto e alle linee elettriche.

Ore 20:51 - Zelensky: ricevute credenziali da ambasciatori, sfide comuni

«Ho ricevuto le credenziali dagli ambasciatori di Estonia, Francia, Slovenia, Ungheria, Regno Unito, Canada e Unione Europea. Ho parlato con ciascuno di loro individualmente delle nostre relazioni, del sostegno e delle sfide e opportunità comuni». Lo ha scritto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky postando il video del momento. «Il mondo è con l’Ucraina», ha aggiunto Zelensky, «grazie per il vostro sostegno. Lavoreremo insieme per vincere e rafforzare il forte partenariato tra i nostri Paesi».

Ore 01:20 - Zelensky: «Nuove potenti misure per rafforzare sicurezza»

Il governo ucraino sta lavorando a nuove «potenti misure» per rafforzare la sicurezza nazionale. Lo ha detto, in un messaggio video su Telegram, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha aggiunto che la nazione «sarà più forte» e «avrà maggiori capacità di difesa».

«Non abbiamo alternative a essere più forti - ha aggiunto il presidente - chiunque rafforza lo Stato, chiunque diventa più forte, chiunque contribuisce a lottare contro il nemico e ottiene risultati per l’Ucraina, tutti costoro ci avvicinano al nostro obiettivo».

Guerra Ucraina - Russia, le news del 28 settembre.

Ucraina-Russia, le notizie del 28 settembre. Andrea Nicastro, inviato, e Redazione Online su Il Corriere della Sera giovedì 28 settembre 2023.

• Kiev: «La Wagner è tornata a Bakhmut». Zelensky nomina Shevchenko suo consigliere.

• Nord Stream: ecco cosa sappiamo un anno dopo.

• Navalny dovrà trascorrere un anno in una cella singola di punizione.

• Podolyak: «L'obiettivo è isolare la Crimea, cosi i russi perderanno».

Ore 00:48 - Cremlino: «Il tributo di Zelensky a un ex SS è la conferma dell’ideologia Kiev»

Il tributo del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, a un veterano delle SS durante la sua visita al parlamento del Canada conferma «ancora una volta l’ideologia nazista del regime di Kiev». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, riferendosi all’omaggio reso in aula al cittadino ucraino-canadese Yaroslav Hunka, che combattè con le SS durante la Seconda guerra mondiale. Una vicenda che ha portato in seguito alle dimissioni del presidente della Camera dei comuni canadese, Anthony Rota. «La dipendenza del regime di Kiev dall’ideologia nazista non è una novità, è qualcosa di cui parliamo da molto tempo - ha spiegato Peskov - Il fatto che Zelensky abbia anche applaudito il fascista in piedi lo conferma ancora una volta. Naturalmente si può solo simpatizzare con la memoria dei veterani ucraini che hanno combattuto contro il fascismo, compreso il nonno di Zelensky».

Ore 01:04 - «Navalny trasferito in isolamento per un anno». Lo riferisce un oppositore

L'oppositore russo Alexei Navalny verrà trasferito in una cella individuale per «incorreggibilità» per un periodo di dodici mesi, di fatto un regime di isolamento: lo ha reso noto lo stesso Navalny sul suo profilo Telegram. «Mi sento come una rockstar sull'orlo di una depressione, che ha raggiunto la testa delle classifiche e non ha altro per cui lottare. D'altra parte, io non sono volato al top, ma caduto sul fondo e come sapete, lì possono sempre bussarti dal basso», ha concluso.

Ore 01:54 - Kiev, bombe russe sulla regione di Donetsk, ucciso un uomo

Le forze russe hanno bombardato gli insediamenti a nord della regione del Donetsk, uccidendo una persona e ferendone altre quattro. Lo riporta su Facebook la procura regionale ucraina. «Le unità armate dello Stato aggressore hanno condotto bombardamenti contro gli insediamenti nel nord della regione. In particolare, i bombardamenti hanno avuto luogo a Kostiantynivka, Toretsk e Kalynivka. Secondo i dati preliminari, gli occupanti hanno utilizzato bombe guidate e ad alto esplosivo e carri armati contro la popolazione civile» si legge nel comunicato della procura che chiarische anche che «uno dei residenti locali è stato ucciso» mentre «altri quattro civili - donne di 61, 76 e 81 anni e un uomo di 36 anni - che si trovavano all’esterno durante il bombardamento, hanno riportato ferite di varia gravità». Distrutte e danneggiate, infine, più di due decine di case private, oltre al gasdotto e alle linee elettriche.

Ore 02:16 - «La Wagner è tornata a Bakhmut con nuovi comandanti»

I mercenari russi del gruppo Wagner sono di nuovo a Bakhmut, città dell'Ucraina orientale che hanno conquistato dopo feroci attacchi, fino alla marcia su Mosca della milizia dello scorso giugno. Lo riferisce la Cnn che ha raccolto le informazioni da piloti di droni ucraini che stanno combattendo intorno alla città-simbolo della guerra: «Sì, anche Wagner è qui (a Bakhmut, ndr), sono tornati, hanno cambiato rapidamente i loro comandanti e sono tornati qui». I militari ucraini hanno dichiarato all'emittente Usa che la presenza della milizia, fondata da Yevgeny Prigozhin, serve in parte a compensare la carenza di soldati russi.

La conferma della presenza della Wagner a Bakhmut e nell'Est dell'Ucraina è arrivata dal capo del servizio stampa del Gruppo orientale delle Forze armate ucraine Ilya Yevlash: «Stiamo parlando di circa 500 miliziani, parte della formazione di circa 8mila mercenari che si trovavano nei campi in Bielorussia, e che ora negoziano contratti con il ministero della Difesa russo». Lo riporta Rbc-Ucraina. Aggiungendo: «Non rappresenteranno una minaccia significativa, come prima, dal momento che il loro leader, Prigozhin, non c'è più. Queste persone sono effettivamente tra i militari più addestrati dell'esercito russo, ma non diventeranno una minaccia significativa, un punto di svolta».

Ore 02:42 - Podolyak: «Il ritorno della Wagner? Solo effetto mediatico, non esiste più»

Mykhailo Podolyak, il consigliere del presidente ucraino Zelensky, ridimensiona la notizia data dalla Cnn del ritorno della Wagner nell’est dell’Ucraina (e confermata da Kiev). «La Wagner non esiste più. Si è conclusa con la liquidazione di Prigozhin e Utkin, il saccheggio della struttura da parte del gruppo Shoigu-Gerasimov e l’epurazione della leadership dell’organizzazione», ha dichiarato su X. Podolyak ha spiegato che oggi esistono solo «ex militanti del gruppo terroristico che si sono sparpagliati in tutte le direzioni: tra Africa, vita civile e criminale nelle regioni della Russia o un contratto con il ministero della Difesa russo, tappando il buco russo nella direzione di Bakhmut per un breve periodo. L’effetto mediatico di questo evento è quindi maggiore del suo reale significato».

Ore 03:00 - Il punto militare | Mistero Nord Stream: cosa sappiamo un anno dopo? La barca a vela Andromeda è la chiave della storia

(Di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Un anno dopo il mistero Nord Stream «tiene». Gli inquirenti parlano poco in pubblico e distillano informazioni con rivelazioni ai media. I sospettati principali — secondo le indagini dei media tedeschi — restano gli ucraini, anche se non vengono esclusi altri responsabili.

 La barca a vela Andromeda, noleggiata in Germania, è la chiave della storia. Il commando di cinque uomini e una donna se ne è servito per raggiungere le tubature dei gasdotti poi danneggiate da una serie di esplosioni — forse quattro — il 26 settembre 2022. Il battello di 15 metri, con ampio spazio e piattaforma a poppa, è ritenuto sufficiente per la missione. A bordo gli investigatori hanno trovato residui di esplosivo Hmx, impiegabile anche in acqua. Solo qualche esperto ha avanzato dei dubbi, ritenendo che forse hanno usato un mezzo più adeguato e elementi.

Ore 03:15 - Podolyak: «Il nostro obiettivo è isolare la Crimea: senza quella base i russi perderanno»

Mykhailo Podolyak, la vostra controffensiva sembra sostanzialmente ferma sul lunghissimo fronte terrestre, mentre ottenete successi con i bombardamenti in Crimea. È anche la sua sensazione?

(di Andrea Nicastro, nostro inviato) «Abbiamo obiettivi tattici in diversi settori del fronte e uno strategico che è di eliminare la capacità della Crimea di rifornire le truppe sulla prima linea. Qui stiamo avendo successo, è vero. Abbiamo pianificato l’attacco in tre fasi. Distruggere i sistemi di comunicazione radio, elettronici e le antenne radar per aprire il cielo sul Mar Nero. E siamo ad un ottimo punto. La seconda fase è la distruzione della flotta russa sul Mar Nero o almeno il suo allontanamento dalla Crimea. E ci stiamo riuscendo. La terza fase sarà compromettere le loro infrastrutture logistiche al servizio dell’Armata: caserme, basi di raggruppamento, depositi di alimentari, carburante e munizioni, vie di trasporto compreso il ponte di Kerch. Per questo vedrete ancora un incremento dei nostri attacchi alla Crimea».

Ore 03:49 - Zelensky: «Nuove potenti misure per rafforzare sicurezza»

Il governo ucraino sta lavorando a nuove «potenti misure» per rafforzare la sicurezza nazionale. Lo ha detto, in un messaggio video su Telegram, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha aggiunto che la nazione «sarà più forte» e «avrà maggiori capacità di difesa».

«Non abbiamo alternative a essere più forti - ha aggiunto il presidente - chiunque rafforza lo Stato, chiunque diventa più forte, chiunque contribuisce a lottare contro il nemico e ottiene risultati per l’Ucraina, tutti costoro ci avvicinano al nostro obiettivo».

Ore 05:02 - Usa, DeSantis: «Basta staccare assegni in bianco all’Ucraina»

«È nel nostro interesse mettere fine alla guerra in Ucraina. Se sarò eletto presidente smetterò di staccare assegni in bianco a Kiev. Dobbiamo occuparci degli americani». Lo ha detto Ron DeSantis al secondo dibattito dei candidati repubblicani alle primarie per le presidenziali del 2024. «Quando sarò alla Casa Bianca proteggerò la sovranità americana», ha aggiunto.

Ore 06:54 - Kiev: «Distrutti oltre 30 droni in attacco russo nel sud»

La difesa aerea ucraina ha distrutto più di trenta droni questa notte, durante un attacco russo nelle regioni di Odessa e Mykolaiv, nel sud del Paese, ha dichiarato Natalya Gumenyuk, portavoce del comando meridionale dell’esercito ucraino «Questa notte sono stati lanciati diversi gruppi di droni d’attacco» in queste regioni, ha precisato Gumenyuk, parlando di «un attacco massiccio». «Il lavoro della difesa aerea - ha aggiunto - è stato abbastanza efficace. Più di 30 droni sono stati distrutti. Stime più accurate saranno fornite dall’Aeronautica Militare. Il nemico non smette di attaccare, non smette di esercitare pressioni e cerca nuove tattiche, soprattutto con l’uso di attacchi massicci», ha proseguito Gumenyuk. Le forze russe prendono regolarmente di mira la regione dell’Ucraina meridionale che si affaccia sul Mar Nero, dove si trovano infrastrutture portuali cruciali per il commercio marittimo.

Ore 07:41 - I russi distruggono un ponte sul fiume Oskil, vicino a Kupyansk

Attacco dei russi sul fiume Oskil, vicino a Kupyansk nella regione di Kharkiv. Un bombardiere Su-34 ha sganciato una bomba distruggendo un ponte.

Ore 07:55 - Il ministro della Difesa francese in visita a Kiev

Il ministro francese delle Forze Armate Sébastien Lecornu è arrivato a Kiev accompagnato da industriali della difesa per discutere l’evoluzione degli aiuti francesi all’Ucraina e i partenariati industriali in un conflitto destinato a durare. I rappresentanti di una ventina di aziende francesi specializzate nella produzione di veicoli blindati, artiglieria, droni, prodotti informatici e di sminamento devono da parte loro discutere e firmare partenariati con l’industria ucraina. Si tratta, ad esempio, di sviluppare la produzione in loco di pezzi di ricambio per la manutenzione delle apparecchiature consegnate dalla Francia.

Ore 07:58 - Lavrov: «Siamo pronti a negoziare, tenendo conto degli interessi della sicurezza russa»

I russi sono «pronti a negoziare» per arrivare a una soluzione della crisi in Ucraina, ma «tenendo conto della realtà sul terreno» e degli «interessi della sicurezza russa». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov intervistato dall’agenzia di stampa Tass. «La nostra posizione resta valida: siamo pronti a negoziare, ma tenendo conto delle realtà che si sono sviluppate sul terremo e tenendo conto della nostra posizione, che è ben nota a tutti», ovvero «dei nostri interessi, degli interessi dei nostri sicurezza, degli interessi di impedire la creazione di una forza ostile ai confini della Russia il regime nazista», ha detto Lavrov. Perché questa forza, ha sostenuto, «ha dichiarato apertamente l’obiettivo di sterminare tutto ciò che è russo su quelle terre, sia in Crimea che in Novorossiya».

Ore 08:05 - Kiev: «Abbattuti 31 droni di un massiccio attacco russo»

L’esercito ucraino ha affermato che la Russia ha lanciato un «massiccio» attacco di droni durante la notte e che 31 dei 39 aerei impiegati sono stati distrutti dalle forze di Kiev. I veicoli aerei senza pilota russi sono stati intercettati sulle regioni costiere del Mar Nero e nell’entroterra, ha detto Nataliya Gumenyuk, portavoce del comando militare meridionale ucraino su Telegram. Lo stato maggiore ucraino ha affermato nel suo aggiornamento quotidiano che l’attacco ha coinvolto «39 velivoli d’attacco del tipo Shahed-136/131» e che le difese aeree ne hanno distrutti 31 Intanto Sergiy Lysak, governatore della regione di Dnipropetrovsk, ha affermato che le forze russe «hanno lanciato quasi 20 colpi» sul distretto di Nikopol durante la notte, senza che siano stati segnalati feriti o vittime.

Ore 08:07 - I sistemi di difesa aerea russi intercettano un drone sul Bryansk

I sistemi di difesa aerea russi hanno intercettato un drone di tipo aereo ucraino sulla regione di Bryansk, ha detto giovedì il ministero della Difesa russo. All’inizio della giornata, il governatore della regione di Bryansk, Alexander Bogomaz, ha affermato che i mezzi di guerra elettronica avevano soppresso un drone ucraino di tipo aereo che si avvicinava a Bryansk.

«Questa mattina è stato fermato un tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico con un UAV di tipo aereo contro obiettivi sul territorio della Russia.? Le forze di difesa aerea in servizio hanno intercettato un veicolo aereo senza pilota ucraino sul territorio di Bryansk Regione», si legge in una nota del Ministero.

Ore 08:56 - Il Guardian: «I droni iraniani utilizzati dai russi contengono componenti di produzione europea»

Secondo l’indiscrezione del Guardian, riportata anche dall’Isw, i droni iraniani utilizzati dai russi in Ucraina conterrebbero componenti di produzione europea nonostante le sanzioni.

Ore 09:00 - Putin: «Stiamo lavorando a nuove armi nucleari»

L'agenzia per l'energia atomica russa Rosatom sta lavorando alla «creazione di armi avanzate in grado di mantenere l'equilibro strategico nel mondo», così il presidente russo Vladimir Putin citato dall'agenzia Ria Novosti.

«È gratificante che oggi lo staff Rosatom, i dipendenti di imprese specializzate e centri di ricerca stiano valorizzando le meravigliose tradizioni dei loro predecessori - ha detto Putin -. Stanno risolvendo attivamente i problemi legati all'introduzione di tecnologie innovative nei settori energetico e spaziale, nella medicina nucleare, nell'ecologia e nella modernizzazione del nucleare flotta di rompighiaccio. Partecipano alla creazione di armi avanzate in grado di mantenere l'equilibrio strategico nel mondo», ha detto Putin nel suo discorso di congratulazioni ai dipendenti dell'industria nucleare . «È importante continuare il percorso verso l'approfondimento della cooperazione internazionale, ampliando i contatti reciprocamente vantaggiosi con partner coscienziosi e affidabili all'estero», ha aggiunto il presidente.

Ore 09:25 - Kiev: «Gran parte della nostra controffensiva va avanti a piedi»

La maggior parte della controffensiva ucraina viene condotta «a piedi», ha detto il capo dei servizi segreti militari ucraini, Kyrylo Budanov. «Sfortunatamente, la maggior parte della nostra offensiva ora si svolge a piedi», ha detto Budanov in un'intervista al Wall Street Journal, aggiungendo che lo stesso vale per l'offensiva russa lo scorso autunno, quando «l'uso di armature pesanti era minimo, tutti facevano la guerra» a piedi.

La controffensiva ucraina è iniziata il 4 giugno. Kiev ha lanciato in battaglia brigate addestrate da istruttori della NATO e armate con equipaggiamento occidentale, compresi i carri armati Leopard e Challenger. Tre mesi dopo, il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che la spinta di Kiev era fallita, con l'Ucraina che aveva subito circa 71.000 vittime. Diversi funzionari occidentali hanno anche ammesso che la controffensiva ucraina finora non ha avuto successo.

Ore 09:44 - Von der Leyen: «L'Ue si adatti a un mondo più pericoloso»

«La guerra della Russia contro l'Ucraina ha dimostrato che esiste una forte necessità che l'Europa si adatti a un ambiente geostategico e geopolitico più pericoloso e instabile». Così la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen a margine del vertice Ppe a Spalato. «Abbiamo assistito al forte ricatto energetico della Russia che ha messo a dura prova il nostro sistema energetico ma grazie ad una risposta molto determinata e unita abbiamo ridotto nostra dipendenza dai combustibili fossili russi, i prezzi dell'energia che erano saliti alle stelle l'anno scorso in estate sono tornati a livelli prebellici, ma sappiamo che rimangono strutturalmente elevati», ha commentato la presidente della Commissione.

Ore 09:52 - Pashinyan: «Esodo armeni da Karabakh è pulizia etnica»

«L'analisi della situazione mostra che nei prossimi giorni non ci sarà più alcun armeno nel Nagorno-Karabakh. Questo è un atto di pulizia etnica». Ha affermato il premier armeno Nikol Pashinyan parlando dell'esodo di massa dei profughi armeni dal Nagorno-Karabakh verso l'Armenia. Lo riporta l'agenzia Interfax. Dopo un'offensiva militare e un cessate il fuoco mediato da Mosca, l'Azerbaigian sta prendendo il controllo della regione separatista abitata prevalentemente da armeni.

Ore 09:55 - Spagna: «Oggi l'Ue darà l'ok alla proroga della protezione temporanea per gli ucraini»

«Oggi approveremo la proroga della protezione temporanea per gli ucraini fino al marzo del 2025». Lo ha annunciato il ministro dell'Interno spagnolo, Fernando Grande-Marlaska, a margine del Consiglio Affari Interni a Bruxelles. «L'Ue sull'Ucraina dimostra ancora una volta la sua unità», ha aggiunto.

Ore 09:58 - A Kiev l'incontro tra Zelensky e il nuovo segretario della Difesa britannico: focus sulla difesa aerea

Zelensky ha informato su Telegram dell'incontro a Kiev con il segretario alla Difesa britannico Grant Shapps: «Un incontro significativo con il segretario Shapps. Grazie per il vostro forte sostegno finanziario, di difesa e umanitario all'Ucraina. La nostra cooperazione in ambito militare rafforza in modo significativo le capacità dei soldati ucraini sul campo di battaglia», ha scritto. L'ufficio presidenziale ha reso noto che il colloquio ha riguardato anche il rafforzamento delle difese aeree dell'Ucraina. Shapps è in visita per la prima volta in Ucraina.

Ore 09:58 - Lavrov: «I Paesi occidentali hanno rovinato l'integrità territoriale dell'Ucraina»

Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un'intervista alla Tass ha affermato che i Paesi occidentali hanno rovinato l'integrità territoriale dell'Ucraina confessando di aver pianificato di non attuare gli accordi di Minsk. «Quando coloro che hanno elaborato gli accordi di Minsk insieme a Vladimir Putin - ha spiegato - hanno riconosciuto di averlo effettivamente ingannato poiché non avevano pianificato di attuare gli accordi, hanno rovinato l'integrità territoriale dell'Ucraina». Lavrov ha osservato che l'ex cancelliera tedesca Angela Merkel, l'ex presidente francese François Hollande e l'ex presidente ucraino Pyotr Poroshenko avevano affermato l'anno scorso che l'unico obiettivo degli accordi di Minsk «era quello di guadagnare tempo per ricostituire le scorte di armi affinché il regime ucraino potesse combattere contro l'esercito russo. Se avessero attuato gli accordi di Minsk, avrebbero garantito l'integrità territoriale dell'Ucraina perché questo è lo scopo degli accordi: l'integrità territoriale avrebbe dovuto essere ripristinata dopo che il Donbass - le repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk - avessero ricevuto lo status speciale».

Ore 10:14 - Intelligence britannica: «Mosca utilizza in maniera intensa i suoi aerei e ne riduce la vita»

«Dal febbraio 2022, le forze aerospaziali russe (VKS) hanno perso circa 90 aerei ad ala fissa in combattimento. Inoltre, alcuni dei loro tipi di aerei da combattimento volano molto più intensamente che in tempo di pace. Tutti gli aerei hanno una durata di vita prevista, espressa in ore di volo. È molto probabile che con questo ulteriore utilizzo in tempo di guerra, la Russia stia consumando la durata di vita di molti suoi mezzi molto più rapidamente di quanto previsto dalle Forze aeree russe (Vks)». Lo scrive su X l'intelligence britannica. «La necessità di manutenzione aggiuntiva è complicata dalla carenza di pezzi di ricambio a causa della crescente domanda e delle sanzioni internazionali - prosegue il ministero della Difesa di Londra - Il Vks mantiene la capacità di aumentare il numero di voli sull'Ucraina occupata. Tuttavia, poiché la guerra sta durando molto più a lungo di quanto originariamente previsto dal Ministero della Difesa russo, è probabile che l'usura dei velivoli abbia ridotto la potenza aerea tattica a lungo termine del Vks».

Ore 10:30 - Kiev: «Ucraina e Polonia non hanno bisogno di una guerra del grano»

Kuleba, ministro degli Esteri ucraino, ha parlato oggi della crisi del grano con la Polonia e ha dichiarato che l'Ucraina non ha bisogno di questa «guerra». «Non abbiamo bisogno di questa guerra del grano e nemmeno della Polonia. La storia, il futuro e la sicurezza non ci lasciano altra scelta che superare questa crisi», ha detto citato da Rbc-Ucraina. Non abbiamo creato noi la crisi e siamo assolutamente determinati a porvi fine. «Le emozioni sono alte. La temperatura potrebbe ancora salire fino al 15 ottobre, giorno delle elezioni polacche. Ma siamo determinati a essere costruttivi», ha dichiarato il ministro.

Ore 10:58 - «Il settore nucleare russo introduce tecnologie all'avanguardia anche in medicina ed ecologia»

I lavoratori del settore nucleare russo stanno «introducendo tecnologie all'avanguardia nei settori dell'energia e dello spazio, nella medicina nucleare, nell'ecologia, nella modernizzazione della flotta delle navi rompighiaccio e alla creazione di armi avanzate capaci di mantenere l'equilibrio strategico nel mondo», scrive Putin in un telegramma spedito ai lavoratori di Rosatom.

Ore 11:10 - Kiev: «Conteniamo il tentativo di avanzata dei russi a sud-est»

L'esercito ucraino continua a contenere l'avanzata delle truppe russe nelle direzioni di Avdiyivka, Maryinka, Shakhtarske e Zaporizhzhia, ha dichiarato il portavoce dello stato maggior ucraino Pavlo Kovalchuk alla tv, citato da Ukrinform. Secondo Kovalchuk, in direzione Avdiyivka, i soldati ucraini hanno respinto un attacco nemico nella zona di Pervomayske, nella regione di Donetsk. Il portavoce ha anche osservato che il nemico non ha condotto azioni offensive nelle aree di Kupyansk e Lyman nell'ultima giornata. Nell'area di Zaporizhzhia, il nemico ha cercato di riconquistare la posizione persa nella zona di Robotyne, ma ha fallito. «In direzione di Melitopol, le forze ucraine continuano l'operazione offensiva, infliggono perdite di uomini e attrezzature alle forze di occupazione, continuano a conquistare i confini raggiunti ed esauriscono il nemico», ha sottolineato Kovalchuk.

Ore 11:29 - Il ministro della Difesa francese Lecornu in visita a Kiev

È arrivato oggi in visita a Kiev il ministro della Difesa francese Sébastien Lecornu, accompagnato dai rappresentanti di una ventina di aziende del settore della difesa per discutere dell’assistenza all’Ucraina. Lo riportano i media ucraini postando la foto Lecornu che depone una corona di fiori al memoriale delle vittime dell’invasione russa. Il ministro francese dovrebbe incontrare il suo omologo ucraino Rustem Umerov e il ministro per le Industrie strategiche Oleksandr Kamyshyn.

Ore 11:34 - Dalla Bulgaria munizioni difettose a Kiev: «Possono aggiustarle»

Il Parlamento bulgaro ha approvato la decisione di fornire munizioni difettose all’esercito ucraino che Kiev, a detta di Sofia, avrà modo di aggiustare e utilizzare. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass. Nello specifico, Sofia prevede di fornire all’Ucraina le proprie scorte di missili difettosi di serie 5V55, compatibili con lanciatori S-300 di era sovietica, di cui non ha bisogno. «Il nostro Paese non ha la capacità di riparare autonomamente queste munizioni e il loro utilizzo potrebbe creare un serio rischio per la vita del personale militare bulgaro. L’Ucraina ha dichiarato di avere la capacità di sistemare tali munizioni», hanno affermato i deputati durante le votazioni trasmesse in diretta sul sito web del Parlamento. L’opposizione ha accusato la maggioranza di tradire gli interessi nazionali e ha chiesto le dimissioni del ministro della Difesa Todor Tagarev. La Russia sta esortando la Bulgaria a riconsiderare queste decisioni.

Ore 11:56 - La Russia aumenterà le spese per la Difesa del 70% nel 2024

La Russia aumenterà del 70% la sua spesa per la Difesa nel 2024. Lo ha detto il ministero delle Finanze.

 Un dato che illustra la determinazione di Mosca a continuare il suo intervento militare in Ucraina nonostante il costo umano ed economico. Secondo questo documento, la spesa per la Difesa aumenterà del 68% nel 2024 rispetto all’anno precedente e raggiungerà i 10,8 trilioni di rubli (106 miliardi di euro al tasso odierno).

Ore 12:56 - Zelensky: «L’Ucraina nella Nato renderà l’Alleanza più forte»

«Abbiamo dimostrato che l’ingresso dell’Ucraina nella Nato è un modo di rafforzare l’Ucraina ma anche per rendere la Nato più forte. La nostra cooperazione è forte, la nostra alleanza con la Nato è naturale». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, durante un punto stampa assieme al Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a margine della sua visita a Kiev.

Ore 12:24 - Putin incontra il comandante ceceno Kadyrov

Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio con il comandante ceceno Ramzan Kadyrov. Lo riferisce l’agenzia Ria Novosti. Nei giorni scorsi canali Telegram ucraini avevano fatto circolare la voce che Kadyrov fosse gravemente malato, o addirittura morto.

Ore 12:35 - Kiev: «Mosca bombarda centrale elettrica nel Sud»

Una centrale termoelettrica nel Sud dell’Ucraina è stata danneggiata dai pesanti bombardamenti russi della notte scorsa, più di 400 località sono senza elettricità. Lo ha riferito l’azienda elettrica ucraina Ukrenergo su Telegram: «404 insediamenti rimangono senza elettricità. Nuovi danni alle reti di Oblenergo nella regione di Donetsk, Zaporizhzhia, Mykolaiv, Odessa, Kharkiv, Kherson, Chernihiv. Due imprese minerarie di carbone sono state tagliate fuori dalla rete nel Donetsk. L’elettricità viene ripristinata mano a mano con il permesso dei militari», ha osservato Ukrenergo.

Ore 12:36 - Stoltenberg a sorpresa a Kiev, vede Zelensky

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, è a Kiev. A breve verrà trasmessa una conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Ore 12:42 - Cremlino: «L’aumento delle spese Difesa è a causa di una guerra ibrida»

L’aumento delle spese militari della Russia previsto per il 2024 è «assolutamente necessario» a causa della «guerra ibrida» scatenata contro Mosca. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass. «Continuiamo l’operazione militare speciale (in Ucraina) e questo comporta alti costi», ha aggiunto Peskov.

 Ore 12:42 - Mosca: «Monitoriamo la situazione umanitaria nel Karabakh»

Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha dichiarato che la Russia sta «monitorando attentamente la situazione» nel Nagorno-Karabakh e «innanzitutto ovviamente l’aspetto umanitario, che è il più importante». Lo riporta la Tass.

Ore 12:51 - «Forte esplosione in Crimea, chiuso il ponte di Kerch»

Il canale Telegram Krymskiy Viter riferisce di una forte esplosione nei pressi di Krasnoperekopsk, in Crimea. Il ponte di Kerch è stato chiuso, scrive Rbc-Ucraina.

Ore 12:52 - Cremlino: «L’adesione dell’Armenia a Cpi atto ostile per la Russia»

La decisione dell’Armenia di aderire allo Statuto di Roma, che ha dato vita alla Corte penale internazionale, è un atto «estremamente ostile» verso la Russia. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dall’agenzia Tass.

Ore 12:54 - Stoltenberg: «Kiev ha un posto speciale nel mondo libero»

«È un onore essere di nuovo nella capitale della grande nazione ucraina. Oggi è una città che occupa un posto speciale nel cuore del mondo libero». Lo ha detto il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un punto stampa a Kiev con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ore 12:59 - Stoltenberg: «Pià forte Kiev, più ci avviciniamo alla fine della guerra»

«Più forte diventa l’Ucraina, più ci avviciniamo alla fine della guerra. La Russia può fermare la guerra oggi, l’Ucraina non ha questa scelta». Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in conferenza stampa da Kiev.

 «Chiedo costantemente agli alleati di velocizzare le consegne di armi e di aumentare la produzione per continuare a dare sostegno all’Ucraina» e la Nato ha in essere contratti quadro per 2,4 miliardi di euro di munizioni chiave per l’Ucraina, di cui un miliardo di euro in ordini fermi, ha aggiunto.

Ore 13:12 - Zelensky: «Per ora nessuna prova di missili iraniani ai russi»

«Per ora non abbiamo prove che l’Iran stia vendendo missili balistici alla Russia. I nostri servizi di sicurezza sono in contatto con i nostri partner e se ne stanno occupando». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rispondendo ad una domanda in conferenza stampa a Kiev con Jens Stoltenberg.

Ore 13:16 - Zelensky: «Dalla Nato aiuto per la difesa di infrastrutture energetiche»

«Il segretario generale della Nato si è impegnato ad intervenire per difendere le nostre infrastrutture energetiche questo inverno». Lo ha detto Zelensky in conferenza stampa con Stoltenberg, il quale ha ricordato l’impegno degli alleati: «Abbiamo via via aumentato il nostro sostegno militare a Kiev ma dobbiamo fare di più ed è per questo che collaboriamo con l’industria della difesa ucraina».

Ore 13:27 - Stoltenberg: «Consegnati a Kiev carri armati Abrams»

«Gli alleati della Nato continuano a fornire supporto alla vostra difesa per aiutarvi a respingere l’invasione. Come negli ultimi giorni i carri armati Abrams, sofisticati sistemi missilistici e difese aeree, nonché l’addestramento per i piloti F-16». Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg da Kiev «Si tratta di uno sforzo collettivo da parte di tutti gli alleati nativi con equa condivisione degli oneri di quasi 100 miliardi di euro, circa la metà è arrivata dagli Stati Uniti e l’altra metà dagli alleati europei della Nato e dal Canada», ha spiegato Stoltenberg.

Ore 13:37 - Stoltenberg: «Ucraina più vicina che mai alla Nato»

«A Vilnius abbiamo deciso che l’Ucraina entrerà nella Nato e oggi l’Ucraina è più vicina che mai all’Alleanza». Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in conferenza stampa con Volodymyr Zelesnky da Kiev. Stoltenberg ha poi confermato l’intenzione dell’Alleanza di «rafforzare la frontiera orientale» bollando come «sconsiderati» gli attacchi russi al confine con la Romania.

Ore 14:43 - Milizie russe anti-Putin: «Siamo a Belgorod, battaglia in corso»

I combattenti della Legione Libertà della Russia hanno annunciato di essere entrati dall’Ucraina nel territorio russo della regione di Belgorod dove è in corso una battaglia. Lo scrivono sul loro canale ufficiale affermando che non ci sono feriti né morti tra i legionari. Lo riporta Unian. «Continuiamo a ripulire la nostra casa dalla sporcizia di Putin. La battaglia è iniziata», dice il post. Intorno alle 10.40, il quartier generale operativo dei legionari della regione di Belgorod ha annunciato che le guardie di frontiera russe e altre forze di sicurezza «erano impegnate in battaglia sulla linea di demarcazione».

Ore 15:00 - Vice premier Kiev: «L’Italia ci aiuti a entrare nell’Ue»

«Sono orgogliosa di poter dire che l’Italia ha avuto un ruolo vitale nel far sì che l’Ucraina potesse ricevere lo status di Paese candidato all’Ue. Ora speriamo che l’Italia giochi un ruolo cruciale non solo nel sostenere l’Ucraina nel suo percorso d’ingresso nell’Ue ma anche nel convincere altri Paesi più scettici». Lo ha dichiarato la vice primo ministro ucraina per l’Integrazione europea ed euro-atlantica Olha Stefanishyna in un’intervista rilasciata all’Ansa.

Ore 15:47 - Putin, il 30/9 giornata che celebra annessione regioni ucraine

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato una legge che indica il 30 settembre come giornata commemorativa della «riunificazione delle nuove regioni con la Russia», come si legge sul portale degli atti giuridici. Lo riporta Ria Novosti. «Il 30 settembre è il giorno della riunificazione della Repubblica popolare di Donetsk, della Repubblica popolare di Lugansk, della regione di Zaporozhzhia e della regione di Kherson con la Federazione Russa», si legge nel documento. Il promotore di questo disegno di legge è stato lo stesso presidente Putin.

Ore 17:11 - Zelensky: «Ucraina eletta nel consiglio dei governatori di Aiea»

«L’Ucraina è stata eletta nel consiglio dei governatori dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica, ndr) per il periodo 2023-2025». Lo annuncia sulla piattaforma X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ringraziando «tutti i Paesi che hanno sostenuto la nostra candidatura». «L’Ucraina rimane un partner affidabile nel settore dell’energia nucleare», aggiunge Zelensky, l’obiettivo è fare «ogni sforzo per rafforzare l’importante ruolo dell’Aiea e per consolidare la sicurezza nucleare globale». Per fare ciò, conclude il presidente ucraino, «dobbiamo lavorare tutti insieme, tutti noi nel mondo che teniamo alla sicurezza, per porre fine a tutti i tipi di ricatto nucleare che la Russia tenta di normalizzare» perché «la sicurezza nucleare deve essere garantita».

Ore 17:23 - Punto militare | Come si dovrà riorganizzare l’esercito ucraino?

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) L’Ucraina ha due missioni: portare avanti l’offensiva e pensare a una riorganizzazione in vista dei mesi futuri. I mutamenti lungo la linea di combattimento sono stati minimi, una ricerca del New York Times sostiene che sono cambiati di mano quest’anno appena 1.200 chilometri quadrati, un’area davvero ristretta mentre la Russia controlla ancora il 18% del territorio avversario e lo tiene con una serie di bastioni. Per spezzare questo «stato» non basta certo l’impegno.

Ore 17:38 - «Attacchi russi sul Donetsk, 2 civili uccisi»

Le truppe russe hanno attaccato Krasnohorivka e Kostiantynivka, nel Donetsk, uccidendo 2 civili e ferendone altri 6. Lo riporta su Facebook l'ufficio del procuratore regionale. «Secondo le indagini, alle 12.00 gli occupanti avrebbero sparato contro Krasnohorivka con artiglieria calibro 152. I proiettili dei nemici hanno ucciso due uomini di 47 e 54 anni. Due donne di 45 e 61 anni e un uomo di 60 anni hanno riportato ferite da mina» sostiene la procura specificando che «un'ora dopo, l'esercito russo ha condotto un attacco aereo su Kostiantynivka, secondo i dati preliminari, utilizzando bombe Kab-100». Lì «tre uomini di età compresa tra i 37 e i 60 anni sono rimasti feriti nelle esplosioni».

Ore 17:46 - Polonia: «Era ucraino il missile caduto sul nostro territorio nel 2022»

Il missile caduto in Polonia, a Przewodow, nel novembre del 2022 era un missile ucraino. È quanto afferma il ministro della Giustizia polacco Zbigniew Ziobro, come riportato da Ukrainska Pravda. «L'indagine condotta dall'ufficio del procuratore polacco si è conclusa con una chiara indicazione che questo missile era ucraino, di fabbricazione sovietica», ha detto Ziobro, «per quanto riguarda il luogo di lancio e l'appartenenza a un particolare gruppo militare, si tratta di un missile ucraino». Il ministro ha aggiunto di «dispiacersi» per quella che, secondo lui, è stata la mancanza di cooperazione da parte di Kiev nelle indagini su questo incidente. Zebro ritiene che la decisione di non collaborare con Varsavia sia stata presa «a un alto livello politico dello Stato ucraino».

Ore 18:10 - L'Ue proroga la protezione temporanea profughi fino al 2025

Il Consiglio dell'Ue ha dato il via libera alla proroga della protezione temporanea dei rifugiati ucraini in Ue fino a marzo 2025. Attualmente nell'Ue vivono oltre 4 milioni di rifugiati ucraini.

Ore 18:11 - Bielorussia: «Elicottero polacco ha violato 2 volte il confine»

Un elicottero polacco ha violato lo spazio aereo della Bielorussia. Lo riferisce il canale ufficiale Telegram del ministero della Difesa bielorusso, citato dall'agenzia Belta. Secondo il ministero, «oggi alle 15.02 è stato registrato l'avvicinamento di un mezzo aereo polacco al confine bielorusso. Diciotto minuti dopo, un elicottero ha attraversato il confine bielorusso. Si specifica che ha volato fino a 1,5 chilometri di profondità del territorio. Alle 16.22, il velivolo del Paese confinante ha violato nuovamente il confine a una profondità di 300 metri».

Ore 19:37 - A Kherson 3 donne uccise da un bombardamento russo

Un bombardamento russo ha ucciso tre donne in un quartiere residenziale nella città ucraina di Kherson. «Tre donne che si trovavano in strada sono state uccise. Ogni giorno la gente si trova sotto il fuoco nemico», ha detto il ministro ucraino dell'Interno Ihor Klymenko, citato da Ukrainska Pravda.

Ore 00:47 - Ponte di Crimea chiuso per alcune ore per riparare i danni dopo gli attacchi

Il traffico sul ponte di Crimea è stato temporaneamente sospeso fino alle 6 di oggi ora di Mosca (le 5 in Italia), riferisce il canale Telegram dell’infrastruttura. Il Ministero dei Trasporti russo aveva dichiarato in precedenza che il ponte di Kerch sarebbe rimasto chiuso ai veicoli a motore per alcune ore a causa di lavori di riparazione. Ieri una forte esplosione è avvenuta nei pressi di Krasnoperekopsk, causando la chiusura del ponte di Crimea. Il 17 luglio scorso la struttura è stata attaccata da due droni marini ucraini, causando vittime e danni.

Guerra Ucraina - Russia, le news del 29 settembre.

Ucraina-Russia, le notizie del 29 settembre. Andrea Nicastro, inviato, Paolo Foschi e Redazione Online su Il Corriere della Sera venerdì 29 settembre 2023. 

• Putin: «Lavoriamo ad armi nucleari avanzate». E incontra Kadyrov

• Stoltenberg: «L’Ucraina sempre più vicina alla Nato»

• Uomini, addestramento, industria bellica: come si dovrà riorganizzare l’esercito ucraino?

• Le milizie anti-Putin: «Combattimento in corso contro le truppe russe a Belgorod»

Ore 00:49 - Ponte di Crimea chiuso per alcune ore per riparare i danni dopo gli attacchi

Il traffico sul ponte di Crimea è stato temporaneamente sospeso fino alle 6 di oggi ora di Mosca (le 5 in Italia), riferisce il canale Telegram dell’infrastruttura. Il Ministero dei Trasporti russo aveva dichiarato in precedenza che il ponte di Kerch sarebbe rimasto chiuso ai veicoli a motore per alcune ore a causa di lavori di riparazione. Ieri una forte esplosione è avvenuta nei pressi di Krasnoperekopsk, causando la chiusura del ponte di Crimea. Il 17 luglio scorso la struttura è stata attaccata da due droni marini ucraini, causando vittime e danni.

Ore 01:07 - Polonia: non abbiamo violato lo spazio aereo polacco

Il comando operativo dell’esercito polacco ha respinto l’accusa di Minsk sulla presunta violazione dello spazio aereo bielorusso da parte di un elicottero polacco. Lo scrive la Pravda ucraina. Il comando operativo delle forze armate polacche indica che le informazioni provenienti dalla Bielorussia sul presunto attraversamento del confine da parte di un elicottero polacco non corrispondono alla realtà, il che è confermato dai dati delle sale di controllo e delle stazioni radar.

Ore 01:19 - Zelensky: Ucraina è entrata nel consiglio dell’Agenzia per l’energia atomica

«Sulla piattaforma dell’Aiea ci sono i risultati: l’Ucraina è diventata membro del consiglio dei governatori di questa organizzazione, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica. E questo non solo sottolinea il nostro ruolo nel campo della sicurezza internazionale, ma offre anche reali opportunità all’Ucraina di influenzare l`adozione di decisioni vincolanti per tutti i membri dell’Aiea e per l’intera comunità internazionale»: lo ha riferito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel messaggio diffuso su Telegram. «Faremo di tutto per attuare il primo punto della nostra formula di pace: la sicurezza nucleare e contro le radiazioni. E per garantire la completa liberazione della nostra centrale nucleare di Zaporizhzhia dagli occupanti russi e per proteggere l’Ucraina e tutta l`Europa dal ricatto radioattivo russo».

Ore 01:32 - Industria militare, ok a joint venture fra la tedesca Rheinmetall e Kiev

L’agenzia di regolamentazione tedesca ha approvato il progetto del produttore d’armi Rheinmetall di creare una joint venture a Kiev insieme all’Industria della difesa ucraina, l’azienda statale del Paese in guerra con la Russia. Questa nuova impresa fornirà «manutenzione, assemblaggio, produzione e sviluppo di veicoli militari» e inizialmente opererà esclusivamente sul territorio dell’Ucraina, spiega l’Ufficio federale dei cartelli (Bkarta) tedesco in un comunicato. «L’industria della difesa è in continuo cambiamento data la situazione geopolitica», afferma il presidente della presidente del Bkarta, Andreas Mundt, assicurando che «questo progetto non comporterà alcuna sovrapposizione concorrenziale in Germania». Rheinmetall è un produttore di vari equipaggiamenti militari corazzati tra cui il carro armato Leopard, il veicolo da combattimento di fanteria Puma e il corazzato Fuchs. L’Industria della difesa ucraina ha circa 67.000 dipendenti ed è subordinata al Consiglio di ministri dell’Ucraina.

Ore 03:23 - IL PUNTO MILITARE - Come si dovrà riorganizzare l’esercito ucraino?

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) L’Ucraina ha due missioni: portare avanti l’offensiva e pensare a una riorganizzazione in vista dei mesi futuri. I mutamenti lungo la linea di combattimento sono stati minimi, una ricerca del New York Times sostiene che sono cambiati di mano quest’anno appena 1.200 chilometri quadrati, un’area davvero ristretta mentre la Russia controlla ancora il 18% del territorio avversario e lo tiene con una serie di bastioni. Per spezzare questo «stato» non basta certo l’impegno.

L’esercito ucraino ha bisogno di una filiera di rifornimento continua per le munizioni destinate ai cannoni. Se ha raggiunto qualche successo a sud è perché il tiro dei suoi pezzi è stato intenso e preciso. Entrambi i contendenti sparano — secondo le stime americane — circa 40 mila colpi al giorno. L’industria locale si è messa al lavoro, ma il grosso proviene dall’estero, grazie all’aiuto occidentale. Ci sono programmi, promesse e poi c’è la realtà: le fabbriche dei paesi Nato faticano a tenere il passo, in particolare quelle in Europa. Quanto ai cannoni, servono la manutenzione e le canne di ricambio per 17 modelli diversi. L’alta cadenza logora.

Ore 03:29 - Russia: il dissidente Navalny condannato a un anno di carcere duro

(di Irene Soave) Non c’è tregua per Aleksej Navalny, il principale oppositore del governo russo ora detenuto nella famigerata colonia penale IK-6, a 250 km da Mosca: le condizioni della sua carcerazione sono sempre più aspre, e ieri ha annunciato su X, dove comunica tramite i suoi legali, che sarà trasferito per i prossimi 12 mesi nel cosidetto EPKT. Cioè il peggior carcere duro, con isolamento massimo. Proprio il giorno prima, il tribunale aveva respinto un suo appello per il raddoppio della sua condanna, a 19 anni, che gli era stato comminato il mese scorso per «estremismo». «Un anno di EPKT è la punizione più severa possibile in tutti i tipi di prigioni», ha detto Navalny nel suo breve thread.

Ore 05:00 - Drone ucraino danneggia centrale elettrica nella regione russa di Kursk

Un drone ucraino ha lanciato due ordigni esplosivi in una sottostazione elettrica nella regione russa occidentale di Kursk, lasciando cinque località e un ospedale senza elettricità: lo afferma su Telegram il governatore Roman Starovoit. È accaduto nel distretto di Belovsky. «Un trasformatore elettrico ha preso fuoco. Cinque zone popolate e un ospedale sono senza elettricità», scrive Starovoit aggiungendo che le squadre dei vigili del fuoco si stanno dirigendo nella zona e «le riparazioni inizieranno non appena sarà sicuro farlo».

Ore 05:02 - Esplosioni nelle regioni ucraine di Sumy e Mykolaiv

Diverse esplosioni sono state udite stamattina nelle regioni ucraine di Sumy e Mykolaiv, secondo i media locali. Nelle due oblast è scattato l’allarme antiaereo e sono entrati in azione i sistemi di difesa.

Ore 06:43 - Usa: le nostre armi inviate a Kiev non sono mai finite in mani sbagliate

Le armi che l’Ucraina riceve dagli Stati Uniti per combattere l’aggressione russa vengono utilizzate correttamente e non si sono verificati casi in cui siano cadute nelle mani sbagliate, ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller in conferenza stampa. «Disponiamo di importanti meccanismi di responsabilità per le armi e l’assistenza militare statunitensi che forniamo all’Ucraina - ha affermato Miller -. Abbiamo messo in atto severi meccanismi di controllo. Ciò vale anche per gli aiuti umanitari ed economici che abbiamo fornito. E non abbiamo visto alcuna deviazione di quelle armi finora». Da gennaio 2021 gli Stati Uniti hanno investito più di 44,5 miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina.

Ore 06:44 - Difesa russa: abbattuti 11 droni ucraini nelle regioni di Kursk e Kaluga

I sistemi di difesa aerea russa hanno distrutto 11 droni ucraini sulle regioni di Kursk e Kaluga. È quanto riporta Ria Novosti, citando il canale Telegram del ministero della Difesa: «La notte del 29 settembre, il tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico con Uav di tipo aereo contro oggetti sul territorio russo è stato fermato. Undici veicoli aerei senza pilota ucraini sono stati distrutti dai sistemi di difesa aerea in servizio, uno dei quali sul territorio della regione di Kaluga e 10 sulla regione di Kursk».

Ore 07:24 - Cremlino, Putin affida a vice di Prigozhin corpo volontari

Vladimir Putin ha chiesto ad Andrei Troshev, ex braccio destro del defunto Evgheni Prigozhin, patron del gruppo Wagner, di formare un corpo di volontari da inviare a combattere in Ucraina. Lo scrive in un comunicato il Cremlino. «Nell’ultima riunione - ha detto Putin a Troshev, secondo la nota - abbiamo evocato il fatto che sarà impegnato nella formazione di unità di volontari capaci di condurre operazioni militari di vario tipo, ovviamente soprattutto nella zona della “operazione militare speciale”», come il Cremlino continua a chiamare l’offensiva ucraina.

Il portavoce del Cremlino ha poi precisato che Troshev, l’ex comandante del gruppo Wagner noto come «Sedoi» («capelli grigi») «lavora già al ministero della Difesa».

Ore 08:17 - Kiev, 7 navi russe nel Mar Nero con almeno 14 missili cruise

La flotta russa del Mar Nero ha schierato almeno sette unità al largo dell’Ucraina, fra cui due incrociatori lanciamissili con almeno 14 missili da crociera Kalibr. Lo riporta il canale Telegram della Zsu, le forze armate di Kiev.

Ore 08:18 - Kiev, infrastruttura a Kupyansk colpita da missile russo

I russi ieri hanno colpito Kupyansk con un missile Grom-E1, danneggiando una non meglio identificata «infrastruttura», secondo quanto scrive sul proprio canale Telegram l’emittente Rbc-Ucraina.

Ore 08:39 - Intelligence Gb: ex Wagner tornano a combattere

Dopo l’ammutinamento fallito lo scorso 24 giugno e, due mesi dopo, la morte del fondatore del gruppo paramilitare Wagner Evgenij Prigozhin, ci sono segnali del ritorno sul campo di battaglia in Ucraina degli ex combattenti della brigata. Lo conferma l’intelligence della Difesa britannica nella sua ultima analisi.

«La Wagner si è ritirata dalle operazioni di combattimento in Ucraina all’inizio di giugno 2023, prima dell’ammutinamento abortito del 24 giugno 2023 e della successiva morte del proprietario della Wagner Yevgeny Prigozhin e di altri dirigenti in un incidente aereo il 23 agosto 2023 - si legge nell’odierno aggiornamento sulla situazione in Ucraina - Non è chiaro lo status esatto del personale che è stato riassegnato, ma è probabile che i combattenti siano stati trasferiti all’interno delle forze ufficiali del Ministero della Difesa russo e ad altre forze filorusse. Diversi rapporti suggeriscono una concentrazione di veterani Wagner intorno a Bakhmut: è probabile che la loro esperienza sia particolarmente richiesta in questo settore». Infatti, molti dei combattenti hanno «familiarità con l’attuale linea del fronte e con le tattiche locali ucraine, avendo combattuto sullo stesso terreno lo scorso inverno», conclude l’analisi di Londra.

Ore 09:16 - Cremlino: ex comandante Wagner ora al ministero della Difesa

Andrei Troshev, l’ex comandante del gruppo Wagner noto come «Sedoi» («capelli grigi») che è stato ricevuto nelle scorse ore al Cremlino da Vladimir Putin, «lavora già al ministero della Difesa». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in dichiarazioni riportate dall’agenzia Ria.

Ore 09:30 - Ambasciatore russo: Italia coinvolta nella guerra ma manteniamo rapporti

L’Italia «ha indirettamente preso parte al conflitto ucraino» a fianco di Kiev, ma il punto di non ritorno nei rapporti con la Russia «non è ancora stato superato». Lo ha dichiarato l’ambasciatore russo a Roma, Alexey Paramonov, in un’intervista a Ria Novosti. «Le relazioni della Russia con l’Italia a mio avviso stanno vivendo un momento drammatico. Vediamo come per un anno e mezzo, sotto l’influenza dell’appartenenza al blocco (occidentale), delle pressioni esterne e delle emozioni, l’Italia si è unilateralmente staccata dalla Russia. Roma è stata coinvolta in tutte le possibili azioni anti-russe: fornitura di armi e dati di intelligence al regime di Kiev, diffusione della propaganda ucraina anti-russa e così via. Purtroppo, come il resto dei Paesi della Nato, la Repubblica italiana è diventata indirettamente partecipe del conflitto ucraino a fianco di Zelensky», ha affermato il diplomatico. Tuttavia, ha osservato Paramonov, tra Russia e Italia vengono ancora mantenute relazioni diplomatiche, il che rende possibile comunicare a Roma la posizione di Mosca su questioni importanti. «I nostri interlocutori a Roma, anche ai massimi livelli, affermano costantemente che ora questo aspetto non è meno importante di prima. Usiamo questi canali per trasmettere informazioni, fornire vari tipi di messaggi ufficiali e tutelare gli interessi delle persone giuridiche e delle persone fisiche, mantenere almeno una minima comunicazione interstatale e prevenire pericolosi malintesi su aspetti chiave del circuito bilaterale e internazionale», ha sottolineato Paramonov. «Dobbiamo ammettere che il danno alle relazioni bilaterali è stato enorme, ma, probabilmente, il punto di non ritorno non è stato ancora superato. Il fatto è che restare in bilico sul bordo non è certo una decisione buona ed equilibrata», ha concluso.

Ore 09:59 - Pechino: per fine guerra Ucraina necessario un cessate il fuoco

La Cina crede che per risolvere il conflitto ucraino sia necessario un cessate il fuoco e la fine di tutte le forniture di armi, segnala l’ambasciatore nella Federazione russa citato dalla Tass. La Russia è pienamente informata sui recenti colloqui tra la Cina e gli Stati Uniti e Washinton non ha inviato alcun messaggio a Mosca tramite Pechino, ha aggiunto l’ambasciatore cinese a Zhang Hanhui, citato sempre dalla Tass. «Non c’è stato alcun [messaggio]», ha detto l’inviato, quando gli è stato chiesto se il ministro degli Esteri cinese Wang Yi avesse inviato qualche messaggio tramite canali diplomatici a Mosca in seguito ai suoi colloqui con il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan. «Naturalmente la parte russa ha informazioni complete sui [recenti] incontri tra la Cina e gli Stati Uniti. Noi abbiamo informato [Mosca delle nostre conversazioni],» ha aggiunto.

Ore 10:01 - Mosca: nessuna nuova mobilitazione

«Lo Stato Maggiore non ha piani per un’ulteriore mobilitazione». Si è espresso così, in vista della «coscrizione d’autunno», il contrammiraglio Vladimir Tsimlyansky, numero due del dipartimento organizzazione e mobilitazione dello Stato Maggiore russo mentre prosegue il conflitto in Ucraina ed è passato più di un anno e mezzo dall’inizio dell’invasione russa. A riportare le dichiarazioni è l’agenzia russa Tass che ricorda come in Russia la coscrizione sia periodica e come il primo ottobre sia la data della «coscrizione d’autunno».

Ore 10:28 - L’Ucraina rivendica l’attacco con droni a Kursk

I Servizi di sicurezza ucraini (Sbu) hanno rivendicato l’attacco di droni contro una sottostazione elettrica nell’oblast russo di Kursk, al confine con l’Ucraina, che serviva le infrastrutture militari dell’esercito russo.

«Mentre il ministero della Difesa russo riporta il presunto abbattimento di 11 droni ucraini nella regione di Kursk, abbiamo il video di un attacco riuscito contro una sottostazione elettrica», ha dichiarato una fonte della Sbu all’agenzia di stampa nazionale Ukrinform, che pubblica anche le immagini. Una fonte dei servizi segreti ucraini aggiunge che, con operazioni come questa, «gli occupanti cominciano a capire che la parola ‘blackout’ non è loro estranea, ma una realtà a loro vicina. Se la Federazione russa continua ad attaccare le nostre infrastrutture, riceverà in cambio altre esplosioni», ha aggiunto la fonte anonima della Sbu.

Ore 10:36 - In Armenia arrivano 85 mila profughi del Nagorno-Karabakh

Il governo armeno afferma che sono quasi 85.000 i profughi arrivati in Armenia dal Nagorno-Karabakh. Lo riporta l'agenzia Interfax. «Attualmente, 84.770 sfollati sono arrivati in Armenia dal Nagorno-Karabakh», ha detto Nazeli Baghdasaryan, portavoce del premier armeno. Secondo i dati ufficiali, nel Nagorno-Karabakh vivono circa 120.000 armeni. Dopo l'offensiva militare e il cessate il fuoco mediato da Mosca, l'Azerbaigian sta prendendo il controllo della regione separatista del Nagorno-Karabakh, abitata prevalentemente da armeni, e migliaia e migliaia di armeni stanno abbandonando le loro case nel timore di rappresaglie.

Ore 11:03 - Putin firma il permesso: banca Intesa potrà vendere gli asset russi

Putin ha firmato un permesso che consente a IntesaSanpaolo di vendere o trasferire il 100% dei suoi asset in Russia, come afferma Bloomberg. In agosto era già emerso che Intesa, che nel frattempo ha progressivamente ridotto la sua esposizione in Russia, stava ottenendo tale permesso.

L'ordine presidenziale firmato oggi apre la strada per una cessione che si profila fin dall'inizio della guerra in Ucraina, aggiunge Bloomberg. Intesa ha già svalutato il valore azionario della sua unità russa e l'amministratore delegato Carlo Messina ha più volte affermato che la banca è impegnata a ridurre ulteriormente le sue esposizioni in Russia, già tagliate di oltre il 75%, portandole in giugno allo 0,2% del totale dei crediti alla clientela del gruppo. Tutti gli investitori stranieri che vogliono vendere i loro beni in Russia devono ottenere un permesso presidenziale per poter procedere a una cessione o a un trasferimento in qualsiasi forma si scelga.

Ore 11:04 - Un funzionario dell'esercito russo: I coscritti d'autunno non andranno in Ucraina

Un funzionario delle forze armate russe ha dichiarato che i soldati arruolati durante la campagna di coscrizione autunnale non verranno mandati a combattere in Ucraina, e che lo Stato Maggiore non ha in programma nuove mobilitazioni aggiuntive. Lo riporta la Tass. «I nuovi militari di leva non saranno schierati nella Repubblica popolare di Lugansk, nella Repubblica popolare di Donetsk, nella regione di Kherson o nella regione di Zaporizhzhia per svolgere compiti nell'operazione militare speciale», ha detto in una conferenza stampa Vladimir Tsimlyansky, vice capo del dipartimento di organizzazione e mobilitazione dello Stato maggiore russo, commentando la coscrizione autunnale, che inizierà il 1 ottobre. «Vorrei sottolineare - ha poi aggiunto il funzionario - che lo Stato Maggiore (delle Forze Armate russe) non ha piani per un'ulteriore mobilitazione».

Ore 11:05 - L'ambasciatore russo a Roma: «Gli italiani vogliono con noi un rapporto di amicizia»

L'ambasciatore russo in Italia, Alexey Paramonov, in un'intervista all'agenzia Ria Novosti ha dichiarato che «i rapporti con la società civile italiana, e cioè con i cittadini comuni che non ricoprono incarichi amministrativi, ci rassicurano in merito alla saggezza, al buon senso e all'apertura del popolo italiano. La gran parte degli italiani si posiziona inequivocabilmente a favore del mantenimento di un rapporto amichevole con la Russia».

«Non si augurano altro che il conflitto ucraino possa terminare rapidamente, che le sanzioni siano ritirate e che si possa tornare al dialogo costruttivo e reciprocamente vantaggioso che esisteva prima - ha aggiunto - Molti italiani, essendo cattolici e autentici sostenitori delle posizioni antimilitariste, danno ascolto alla visione umanitaria ed equilibrata di Papa Francesco».

Ore 11:52 - Sminare l'Ucraina costerà 35 miliardi di euro

Lo ha affermato oggi Oleh Nemchinov, ministro del gabinetto ucraino, durante la telethon organizzata per coprire il conflitto. «Circa un quarto dell'Ucraina, ovvero 174.000 chilometri quadrati, è potenzialmente contaminato da ordigni esplosivi», ha dichiarato Nemchinov. «Attualmente, secondo le stime preliminari di una banca internazionale, il costo dello sminamento di questo territorio ammonta a circa 35 miliardi di euro», ha continuato, aggiungendo che potrebbero già essere bonificati 40.000 chilometri quadrati.

Ore 11:54 - Il ministro della Difesa armeno non si presenta alla riunione dei Paesi della Csi. Accusa alla Russia: «Non ha fatto abbastanza per far rispettare gli accordi»

Il ministro della Difesa Suren Papikyan non è presente alla riunione dei ministri della Difesa dei Paesi della Csi in corso a Tula, in Russia. Lo riferisce lo stesso dicastero armeno, ripreso dall'agenzia Interfax. «Il ministro della Difesa dell'Armenia non è andato a Tula e non sta prendendo parte alla riunione dei ministri della Difesa della Csi», ha spiegato il portavoce, Aram Torosyan L'Armenia accusa la Russia di non aver fatto abbastanza per far rispettare gli accordi sul Nagorno-Karabakh, dove Mosca ha schierato un contingente di 2.000 soldati con l'obiettivo ufficiale di garantire il rispetto del cessate il fuoco dopo i sanguinosi combattimenti di tre anni fa. L'Azerbaigian sta ora riprendendo la regione separatista dopo una breve ma sanguinosa offensiva e dopo un cessate il fuoco mediato da Mosca, e migliaia e migliaia di armeni stanno lasciando le proprie case in un drammatico esodo nel timore di rappresaglie.

Ore 12:02 - Orban: «Prima che l'Ucraina avvii i negoziati di adesione con l'Ue, serve rispondere a domande molto difficili»

Orban ha detto che è necessario rispondere a «domande molto difficili» prima che l'Ue possa avviare i negoziati di adesione con l'Ucraina. Lo riporta il Guardian. I paesi dell'Ue dovranno decidere a dicembre se consentire all'Ucraina di avviare i negoziati di adesione, cosa che richiederebbe il sostegno unanime di tutti i 27 membri. I diplomatici hanno affermato che l'Ungheria potrebbe rappresentare un ostacolo. «Non possiamo evitare la domanda - quando in autunno avremo i negoziati a Bruxelles sul futuro dell'Ucraina - se possiamo davvero considerare seriamente l'adesione del Paese, avviare i negoziati di adesione con un Paese che è in guerra», ha dichiarato Orban alla radio statale.

«Non sappiamo quanto sia grande il territorio di questo Paese, poiché la guerra è ancora in corso, non sappiamo quanto è grande la sua popolazione mentre fuggono. Ammettere un Paese nell'Ue senza conoscerne i parametri sarebbe una cosa senza precedenti», ha affermato il premier, con parole che sembrano mettere in discussione il futuro territoriale dell'Ucraina dopo la guerra. «Quindi penso che dobbiamo rispondere a domande molto lunghe e difficili finché non arriviamo a decidere effettivamente sull'inizio dei negoziati di adesione», ha affermato.

Ore 12:09 - Bombe sul Kherson: 3 morti e diversi feriti

Almeno tre persone sono state uccise nella regione meridionale ucraina di Kherson nell'ultima ondata di attacchi russi. Lo rende noto il governatore militare Oleksandr Prokudin su Telegram, aggiungendo che ieri cinque residenti sono rimasti feriti dai pesanti bombardamenti, mentre altre due persone sarebbero state ferite oggi. L'esercito russo ha sparato sulla regione complessivamente 96 volte in 24 ore, ha detto ancora Prokudin. Kherson ha assistito a ripetuti e pesanti bombardamenti che hanno causato molte vittime civili negli ultimi giorni.

Ore 12:30 - L'ambasciatore cinese: «Per la fine della guerra serve lo stop all'invio delle armi e il cessate il fuoco»

«Riteniamo che per risolvere conflitti di questo genere, sia prima di tutto necessario un cessate il fuoco e fermare tutte le forniture di armi». Lo ha detto in un'intervista all'agenzia russa Tass l'ambasciatore cinese a Mosca, Zhang Hanhui, mentre prosegue il conflitto in Ucraina a più di un anno e mezzo dall'invasione russa del Paese. La Cina non ha mai condannato esplicitamente quella che per Mosca è una «operazione militare speciale», ha proposto una sua iniziativa di pace e si prepara ad accogliere il presidente russo Vladimir Putin in nome di una «partnership senza limiti». La Repubblica Popolare, ha insistito l'ambasciatore, è per la «risoluzione pacifica dei conflitti». Putin e il leader cinese Xi Jinping, ha detto l'ambasciatore, «parleranno» di «cooperazione bilaterale e della nostra interazione strategica sulla scena internazionale». «È molto importante», ha rimarcato, mentre si attende di conoscere la data della visita di Putin nel gigante asiatico dopo che il presidente russo ha fatto sapere di aver accettato l'invito di Xi ad andare in Cina a ottobre in occasione del forum sulla nuova Via della Seta. Nell'intervista alla Tass, Zhang ha anche affermato che la Russia è al corrente dei contatti tra Cina e Stati Uniti e che Washington non ha inviato messaggi a Mosca tramite Pechino.

Ore 12:32 - L'ambasciatore russo: «Tra le cause della crisi in Italia, anche l'aver sanzionato la Russia»

In Italia «tutti sono preoccupati per il peggioramento delle condizioni socio-economiche, per i prezzi saliti alle stelle, per la crescita del tasso di povertà, per l'aumento del debito pubblico e del deficit di bilancio» ma «manca totalmente una spiegazione chiara riguardante le cause di tale crisi. In effetti, un ruolo significativo lo hanno giocato le sanzioni» contro Mosca. Ha detto l'ambasciatore russo a Roma, Alexey Paramonov, in un'intervista a Ria Novosti. «Nel suo approccio alla risoluzione della crisi in Ucraina, l'attuale governo italiano non sta dando prova di particolari inclinazioni diplomatiche», ha affermato il diplomatico, secondo cui «l'affermazione più sconvolgente che sentiamo a Roma è che Zelensky e il suo regime starebbero difendendo i principi cardine della civiltà europea e, allo stesso tempo, anche le radici antifasciste della Costituzione italiana. Ci tocca spiegare ai nostri interlocutori che, in realtà, Kiev professa l'ideologia dei criminali hitleriani», è l'attacco di Paramonov.

Ore 12:49 - Ue: «Ok al piano di Kiev sul grano». Alla riunione non si presentato Polonia e Ungheria

Durante la riunione della piattaforma sull'export di cereali ucraini, tenutasi ieri, è stato «finalizzato il piano d'azione» presentato dall'Ucraina la settimana scorsa con l'obiettivo di garantire il controllo le esportazioni di tali prodotti nel mercato dell'Ue. Lo ha annunciato un portavoce della Commissione europea nel corso del briefing quotidiano, sottolineando «il lavoro efficiente» svolto da Kiev nello sviluppo del «meccanismo di verifica e autorizzazione» delle esportazioni, aspetto centrale del piano.

Alla riunione erano presenti i rappresentanti di tutte la parti, eccetto quelli di Polonia e Ungheria, ha specificato il portavoce, annunciando che la prossima settimana il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, si recherà in visita in Slovacchia, uno dei Paesi interessati dalla questione.

Ore 13:35 - Zelensky commemora i 34.000 ebrei uccisi dai nazisti a Babin Yar

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commemorato l’ottantaduesimo anniversario del massacro di Babin Yar, un burrone in quello che oggi è un parco cittadino di Kiev dove circa 34.000 ebrei furono fucilati dai nazisti in pochi giorni. «Il 29 settembre 1941, i nazisti iniziarono a sparare in massa agli ebrei a Babin Yar, Kiev», ha scritto Zelensky sul suo account Telegram, dove ha anche postato un video della commemorazione. Nel filmato si vede Zelensky lasciare una candela al monumento alle vittime. Sopravvissuti e persone che hanno salvato gli ebrei dal massacro, uno dei più massicci dell’Olocausto, hanno partecipato all’evento, guidato da un rabbino. «In totale, circa 100.000 persone, ebrei, zingari e ucraini, sono state uccise durante l’occupazione nazista a Babin Yar», ha aggiunto il presidente ucraino. «Non importa quanti anni passeranno, l’umanità ricorderà sempre le vite che il nazismo ha preso e ricorderà sempre che la sua perversione è stata punita», ha scritto Zelensky, che è ebreo e ha dei familiari tra quelli uccisi durante l’Olocausto in Ucraina. Alla commemorazione hanno partecipato anche rabbini e rappresentanti delle comunità ebraiche di diverse regioni dell’Ucraina.

Ore 13:44 - Domani videomessaggio Putin per Giornata della Riunificazione

E’ atteso un videomessaggio del presidente russo, Vladimir Putin, domani in occasione della «Giornata della Riunificazione», in cui in Russia si celebra l’annessione dei territori dei quattro oblast meridionali e orientali dell’Ucraina (Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Luhansk). Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, precisando che Putin si congratulerà con i russi. Il 30 settembre di un anno fa Putin firmò l’annessione alla Russia di questi territori a seguito di referendum non riconosciuti dalla comunità internazionale.

Ore 14:04 - Londra sanziona la portavoce russa Maria Zakharova

Il governo del Regno Unito ha imposto sanzioni a Mosca contro le elezioni «farsa» nei territori dell’Ucraina annessi l’anno scorso con un referendum e in Crimea, prendendo di mira oltre alla Commissione elettorale centrale alcuni alti funzionari russi, inclusa la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, molto nota sui media occidentali in quanto polemica portavoce-star e spesso protagonista di dure discussioni coi giornalisti britannici nel corso delle conferenza stampa. Nella nota pubblicata dal Foreign Office, i funzionari russi vengono accusati di aver «agito direttamente per indebolire l’Ucraina e minacciare la sua integrità territoriale». Per il ministro degli Esteri britannico James Cleverly, «le elezioni farsa della Russia sono un tentativo trasparente e futile di legittimare il suo controllo illegale sul territorio sovrano ucraino». Cleverly ha aggiunto che Londra non riconoscerà mai le rivendicazioni di Mosca sui territori in questione, la Crimea (annessa nel 2014), Zaporizhzhia, Donetsk, Luhansk e Kherson, passati l’anno scorso sotto controllo russo nonostante il conflitto con Kiev.

Ore 14:41 - Russia: «Testato il missile a lungo raggio per la missione speciale (in Ucraina)»

Medvedev ha partecipato al lancio di prova di un «missile ad alta precisione ammodernato» nel campo di Kapustin Yar. «Il missile testato con caratteristiche di precisione migliorate e raggio più lungo è destinato all'utilizzo nell'operazione militare speciale» in Ucraina, ha affermato Medvedev citato dalla Tass, sottolineando che i test dell'arma «continueranno». «La Russia aggiorna le armi tenendo conto degli armamenti occidentali avanzati» e «questo continuerà fino alla vittoria nell'operazione militare speciale», ha dichiarato.

Ore 14:41 - Kiev: «I russi potrebbero aver abbattuto un proprio aereo»

Ivan Fedorov, sindaco in esilio di Melitopol, come riferito da Rbc Ucraina, riporta della possibilità che i russi abbiano abbattuto un proprio aereo nei pressi di Tokmak, territorio attualmente occupato da Mosca nella regione di Zaporizhzhia.

Secondo Fedorov, i russi non vogliono continuare la guerra, quindi sono impegnati «nell'autodistruzione» aggiungendo che «ci sono stati cinque casi in cui gli invasori hanno ucciso i loro stessi militari». «Oggi, alle due e mezza del mattino, è successo qualcosa ad alcuni aerei che terrorizzano costantemente i nostri militari ucraini sulla linea del fronte di Zaporizhzhia», ha detto il sindaco di Melitopol in esilio notando che alcuni canali Telegram filorussi hanno ammesso la distruzione dell'aereo, che si è rivelato essere un caccia Su-35.

Ore 14:56 - A Berdyansk, occupata dai russi, esplosioni e blackout

Una «potente» esplosione è stata udita nel pomeriggio a Berdiansk, città occupata dai russi nella regione ucraina di Zaporizhzhia, e successivamente si sono verificati dei blackout. Lo ha riferito Viktoriia Halitsina, capo dell'amministrazione militare ucraina della città. «I residenti di Berdiansk segnalano una potente esplosione in città e successivamente una fornitura elettrica instabile. Consigliamo di spegnere tutti gli apparecchi elettrici dalla rete», ha scritto la funzionaria su Telegram, aggiungendo che l'esplosione è stata udita in diversi quartieri della città.

Ore 14:59 - La denuncia della Romania: «La Russia disturba le comunicazioni fra navi»

Durante il Forum euro-atlantico in corso a Bucarest, il capo di stato maggiore della Romania, il generale Daniel Petrescu, ha rivelato una nuova problematica legata alla guerra russo-ucraina sostenendo che i russi interferiscono sulle comunicazioni satellitari delle navi che attraversano le acque territoriali romene, ampliando il rischio di collisione tra i vascelli. «Le attività di disturbo della Russia sono costanti - ha detto Petrescu - e condizionano le comunicazioni satellitari aumentando, in tal modo, il rischio di collisioni tra navi commerciali che transitano sulle acque territoriali della Romania». Il generale ha affermato che «non si intravede la fine della guerra, e la Romania e l'Europa devono prepararsi ad un conflitto a lungo termine».

Ore 15:08 - Dalla Svizzera 100 milioni di franchi per operazioni sminamento

La Svizzera ha annunciato che destinerà 100 milioni di franchi, pari a 103 milioni di euro, allo sminamento in Ucraina tra il 2024 e il 2027. Questo finanziamento consentirà di fornire attrezzature e formare gli sminatori ucraini per scopi umanitari, ha spiegato il governo federale in un comunicato stampa. A causa del suo status neutrale, la Svizzera non può contribuire alle operazioni di sminamento per scopi militari. La Svizzera dispone di competenze all'avanguardia nello operazioni di sminamento e il Centro internazionale per lo sminamento umanitario ha sede a Ginevra. Quest'ultimo fornisce all'Ucraina da dieci anni formazione, supporto strategico e consulenza tecnica al fine di rafforzare le capacità delle istituzioni governative in questo settore. La Fondazione svizzera per lo sminamento (Fsd) è attiva dal 2014 in Ucraina. In Svizzera esistono anche produttori di macchine per lo sminamento.

Ore 15:16 - Il decreto di Putin: agli Ucraini non serve visto per entrare in Russia

I cittadini ucraini hanno il permesso di entrare in Russia senza visto sui passaporti nazionali, inclusi quelli scaduti, secondo un decreto di Putin. Lo riporta la Tass.

Ore 15:20 - Delegazione di funzionari talebani in visita al Cremlino

Una delegazione di funzionari talebani è arrivata in visita al Cremlino. Le immagini sono state diffuse dal canale Visegrad 24. I leader attualmente al potere in Afghanistan sono in Russia dove oggi - nella città di Kazan - si sono svolti colloqui sulla sicurezza regionale che hanno l'obiettivo di stringere legami con i nuovi governanti del Paese e di affermarsi come grande potenza nell'area, soprattutto dopo l'uscita di scena degli Usa. Lo riporta il Moscow Times. «Da parte nostra, continueremo a sviluppare contatti multiformi con l'Afghanistan», ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov in un saluto ai partecipanti nel quale ha poi criticato il ritiro degli Stati Uniti dal Paese definendolo un «fiasco completo» e ha detto di sperare che l'Occidente non torni mai in Afghanistan o nei suoi vicini.

Ore 15:29 - Gli 007 ucraini: «Drone di Kiev ha distrutto un sistema radar russo a Kursk»

Un drone lanciato ieri dal servizio di sicurezza ucraino (Sbu) ha distrutto il sistema radar russo Kasta nella regione di Kursk. Lo ha riferito il media ucraino Hromadske, citando una fonte degli 007 di Kiev. La stazione radar sarebbe stata colpita vicino al villaggio di Giryi, a circa 100 chilometri da Kursk e a meno di 20 chilometri dal confine con l'Ucraina. «I russi hanno detto che può rilevare anche aerei invisibili, ma per qualche motivo ha mancato il drone della Sbu. La particolarità di questo sistema radar era la capacità di identificare bersagli aerei a quote estremamente basse», ha spiegato la fonte. Come riferisce il Kyiv Independent, però, il consigliere del presidente ucraino Mykhailo Podolyak ha affermato che gli attacchi vengono da cittadini russi che prendono di mira strutture militari e critiche all'interno del territorio russo. «La rete è abbastanza attiva ed efficiente. Lo vediamo nelle regioni di Kursk e Belgorod», ha detto Podolyak. Altri attacchi drone di stanotte sulla regione russa avevano portato al danneggiamento di una sottostazione elettrica.

Ore 15:57 - Mosca, testato missile alta precisione

Il vice presidente del Consiglio di sicurezza nazionale russo, Dmitry Medvedev, ha riferito di avere presenziato al test di un nuovo missile moderno ad alta precisione nel sito di Kapustin Yar e ha precisato che questo missile è stato sviluppato specificamente per essere usato nella zona dell’operazione militare speciale, espressione con cui Mosca si riferisce alla guerra in Ucraina. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass. «Eravamo presenti al lancio di prova di un nuovo missile d’attacco modernizzato ad alta precisione. I test continueranno», ha dichiarato Medvedev. «Le caratteristiche sono state significativamente migliorate, il che influisce sia sulla gittata di volo che sulla precisione nel colpire il bersaglio. Anche la testata è stata rafforzata», ha aggiunto.

Ore 16:30 - Putin firma il decreto per 130 mila coscritti in autunno

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato il decreto sulla coscrizione autunnale dei cittadini russi per il servizio militare. Lo riporta la Tass. Il decreto prevede il periodo «dal 1 ottobre al 31 dicembre 2023 per effettuare la coscrizione al servizio militare di cittadini della Federazione Russa di età compresa tra 18 e 27 anni che non sono nelle riserve» e riguarderà 130.000 persone. Secondo quanto riferito dalla Tass, nella precedente coscrizione periodica russa, avvenuta in primavera, sono state chiamate al servizio militare 147mila persone e lo scorso autunno 120mila persone.

Ore 16:36 - Il punto militare | Ponti, strade e (molti) uomini: così Mosca riorganizza l’Armata in Ucraina

(Di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) La Russia incassa i colpi, studia contromisure e si adegua. Un continuo aggiornamento che le ha permesso di tenere le posizioni. Insieme a questo c’è la disponibilità di uomini, dai soldati ai genieri. 

Le ultime notizie arrivano dalla Crimea occupata. I russi hanno avviato lavori per la costruzione di un nuovo collegamento ferroviario che permetterà di ridurre la dipendenza dal passaggio di Kerch, preso di mira più volte dal nemico con droni marittimi, missili e un camion bomba. Le immagini hanno confermato l’attività per realizzare un segmento che da Melitopol si innesta su strutture esistenti per arrivare alla regione di Rostov, in Russia.

Ore 16:49 - Kiev: «Svilupperemo un piano di produzione per la difesa aerea»

Kiev si prepara a sviluppare un piano di produzione propria di difesa antiaerea e, per questo, specialisti del settore verranno invitati in Ucraina. Lo ha dichiarato il capo dell’ufficio del presidente Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak, citato da Rbc Ucraina. «C’è una decisione fondamentale che inizieremo ad attuare molto presto. Presto avremo degli specialisti che verranno da noi per sviluppare un piano per la produzione in proprio di tutto ciò di cui abbiamo bisogno, in particolare di attrezzature per la difesa aerea», ha sostenuto Yermak.

Ore 17:04 - Zelensky vede leader Banca europea per ricostruzione e sviluppo

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato la presidente della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers), Odile Renaud-Basso. Lo riferisce lo stesso presidente ucraino su Telegram. «L’Ucraina è interessata a proseguire la cooperazione con la Bers, in particolare nei settori della sicurezza energetica, del finanziamento del commercio, del sostegno alle infrastrutture critiche e ai comuni, della sicurezza alimentare, del settore aziendale», ha dichiarato Zelensky ringraziando la Bers per il «continuo e deciso sostegno al nostro Paese».

Ore 17:13 - I media russi: «Tentata incursione ucraina nel Bryansk»

Un gruppo ucraino di sabotaggio e ricognizione ha cercato di penetrare nel territorio della regione russa di Bryansk, al confine con il Paese. Lo riportano su Telegram alcuni media russi come Shot e Baza. Secondo Shot, la regione è stata bombardata con l'artiglieria prima che il confine fosse violato e poi le guardie di frontiera russe hanno individuato e respinto una decina di sabotatori - secondo Baza circa 30 - nei pressi del villaggio di Lugovoi, nel distretto di Klimovsky. Il confine non sarebbe stato sfondato e la battaglia si sarebbe conclusa. Baza, invece, riferisce che c'è una battaglia nella zona di Kamenskiy Khutor.

Ore 17:26 - Kiev: «Un missile russo ha colpito un ristorante a Kherson»

Le forze russe hanno compiuto l'ennesimo raid sulla città di Kherson, nell'omonima regione del sud dell'Ucraina, colpendo e distruggendo con un missile un ristorante. Ancora nessuna notizia sulle possibili vittime. Lo riporta su Telegram Alexander Prokudin, capo dell'amministrazione militare regionale, postando un video che mostrerebbe le macerie del luogo colpito dall'attacco di Mosca. «Il video mostra Kherson dopo un altro attacco aereo russo» scrive Prokudin, «intorno alle 16.40, gli occupanti hanno attaccato con un missile una zona residenziale della città. Il fuoco nemico ha distrutto completamente una struttura di ristorazione». Il capo dell'amministrazione militare regionale ha riferito, inoltre, che i russi «hanno sganciato due bombe aeree guidate su Beryslav e Olgivka».

Ore 17:36 - Zelensky: «Domani ci saranno novità importanti per l'Ucraina»

«Questa settimana ha rafforzato in modo significativo il nostro Paese e il nostro popolo. Domani ci saranno importanti novità per l'Ucraina: per i nostri soldati, per l'intero Paese». Ha dichiarato su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, senza specificare a cosa si riferisse. Il presidente ucraino ha sottolineato il lavoro «per garantire che le prossime settimane aumentino la forza dell'Ucraina - forza interna e la necessaria cooperazione con il mondo. Vogliamo che il mondo ci ascolti, ci capisca e ci sostenga».

Ore 18:20 - Putin: «Gli ex detenuti russi morti nel conflitto si sono riscattati»

«I detenuti russi che hanno preso parte all’operazione militare speciale e hanno dato la vita per la loro patria hanno espiato la loro colpa. Le autorità faranno di tutto per aiutare i loro cari». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, lo riporta Ria Novosti. «Voglio dire che siamo tutti persone e tutti possiamo commettere degli errori ma hanno dato la vita per la loro Patria e hanno espiato completamente la loro colpa».

Ore 19:08 - Kiev inaugura il primo forum sulle armi dall’inizio della guerra

Il governo ucraino ha aperto oggi il primo forum internazionale sulle armi dall’inizio della guerra, incoraggiando i presenti a vedere un’opportunità commerciale nel rilancio dell’industria bellica nazionale in modo da ridurre la dipendenza del Paese dagli aiuti militari. Come riporta Ukrinform, a questo evento hanno partecipato oltre 20 aziende francesi del settore in quanto Parigi punta a posizionarsi sul mercato ucraino in modo più globale, non solo donando vecchie armi e aiutando con i sistemi di difesa aerea, ma anche creando una produzione congiunta. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu in un’intervista a France Info dopo la sua visita in Ucraina. «La guerra durerà e il trasferimento di equipaggiamento all’interno delle forze armate francesi ha dei limiti per definizione. Continueremo a farlo? Sì, perché grazie ai nostri programmi militari, ritireremo molte vecchie attrezzature dall’esercito francese - a favore di attrezzature molto più nuove - che potremo dare all’Ucraina e ad altri Paesi partner. Tuttavia, se vogliamo resistere, dobbiamo essere in grado di “collegare” direttamente gli industriali francesi all’esercito ucraino», ha detto Lecornu.

Ore 19:37 - Media russi: «Ex Wagner torna dall’Ucraina e uccide la sorella»

Un ex detenuto tornato da poco dalla guerra in Ucraina ha cosparso la sorella di benzina e l’ha bruciata viva a seguito di una lite per futili motivi. Lo riportano diversi media russi, tra cui Nizhny Novgorod Online, giornale della regione in cui è avvenuto il fatto. Secondo Baza, l’uomo sarebbe Oleg Grechko, 55 anni, ex combattente del Gruppo Wagner tornato di recente «dall’operazione speciale» e stabilitosi nella casa della sorella nella città di Zavolzhye. La sera del 28 settembre, dopo una discussione, «l’ex combattente della Wagner si è arrabbiato a tal punto da versare benzina sulla donna e poi dare fuoco alla casa. La sorella è morta, mentre lui è stato ricoverato in ospedale con ustioni di secondo e terzo grado alle mani. Subito dopo è stato arrestato e ha già confessato tutto». Nel marzo 2022, Grechko è stato condannato a 11 anni in una colonia di regime speciale per aver ucciso un suo conoscente accoltellandolo almeno 12 volte e strangolandolo poi con il manico di una pentola bollente. Grechko è stato rilasciato un anno dopo, per andare a combattere in Ucraina.

Ore 20:09 - Trovato il corpo di un uomo torturato da russi a Kharkiv

Il corpo di un uomo torturato dai russi è stato ritrovato dalle autorità ucraine nel villaggio di Savintsy, nella regione di Kharkiv. Lo riporta su Facebook la polizia della regione. L'uomo presentava ecchimosi e lividi su tutto il corpo, oltre a segni di corda sui polsi. «È stato sepolto nel cimitero centrale durante l'occupazione», si legge nel comunicato della polizia.

Ore 20:50 - Kiev: «Partecipazione russi a paralimpiadi prolunga guerra»

«Permettere la partecipazione dei russi ai Giochi Paralimpici e alle competizioni calcistiche giovanili, non espellere la Russia dalle istituzioni e dalle organizzazioni internazionali, non emettere mandati di arresto per funzionari di alto livello per il coinvolgimento in crimini di massa, permettere alle aziende internazionali di commerciare con la Russia: tutto questo prolunga la guerra e spinge la Russia ad aumentare i livelli di violenza in Ucraina». Lo ha scritto su X Mykhailo Podolyak, consigliere di Volodymr Zelensky dopo la decisione del Comitato Paralimpico Internazionale.

Ore 22:06 - Biden: «Difendiamo la libertà degli ucraini

«È stato fondamentale rafforzare le alleanze esistenti: dalla Nato all'Indo-Pacifico per costruire le nuove partnership strategiche come Aukus. Siamo con il popolo coraggioso dell'Ucraina e ci assicuriamo che abbiano l'attrezzatura, il supporto di cui hanno bisogno per difendere la loro libertà». Lo ha detto il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, nel suo intervento alla base militare di Arlington in Virginia per il saluto al generale Mark Milley, che lascia l'incarico di Capo di Stato Maggiore.

Ore 22:57 - Estonia: «Vogliamo embargo totale del commercio con la Russia»

«La Russia continua con i suoi crimini di guerra e le atrocità in Ucraina. Il commercio con la Russia deve quindi essere interrotto. Vogliamo un embargo commerciale completo nei confronti della Russia e una significativa restrizione del transito verso paesi terzi, per aumentare i costi dell'aggressione all'Ucraina».

Lo ha detto la Prima ministra estone Kaja Kallas, al termine dell'incontro con il suo omologo Finlandese Petteri Orpo, avvenuto oggi a Helsinki. Kallas ha nuovamente rimarcato che la guerra della Russia contro l'Ucraina rappresenta un affronto a tutto il mondo libero e ha sottolineato l'importanza di continuare ad aumentare i costi dell'aggressione per la Russia anche cercando di limitare il più possibile i proventi derivanti dalle attività economiche.

L'approvazione del dodicesimo pacchetto di sanzioni dell'Unione europea rappresenta, secondo la premier estone, uno strumento indispensabile per il raggiungimento di questo obiettivo e ha invitato il collega finlandese e le forze politiche del Paese a supportarlo. Kallas ha, per finire, sottolineato come la cooperazione bilaterale e regionale alla difesa cosotituisca la condizione necessaria per garantire la sicurezza dell'area baltica e nordica.

Ore 23:56 - Putin: «Rilancio e sviluppo regioni storiche»

«La Russia dovrà svolgere un lavoro su larga scala per il rilancio e lo sviluppo socioeconomico delle sue regioni storiche e questi obiettivi saranno raggiunti». Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin in occasione della celebrazione della riunificazione del Paese, evento che ricorda l'annessione illegale dei territori delle repubbliche autoproclamate di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia. Lo scrive Ria Novosti.

Ore 01:58 - Attacco russo nella regione di Vinnytsia, danni alle infrastrutture

Un attacco russo nella notte tra il 29 e il 30 settembre ha danneggiato le infrastrutture nella regione di Vinnytsia. Lo ha riferito il governatore dell’oblast Serhii Borzov tramite Telegram. Alle 2:24 Borzov ha annunciato che l’allarme aereo era stato revocato. Al momento non si hanno notizie di ulteriori vittime né informazioni sull’entità dei danni.

Guerra Ucraina - Russia, le news del 30 settembre.

Ucraina-Russia, le notizie del 30 settembre. Andrea Nicastro, inviato, e redazione online su Il Corriere della Sera sabato 30 settembre 2023.

• Zelensky: «Momento di svolta per l’Ucraina. Per noi grandi novità già nel fine settimana».

• Putin: «Lavoriamo ad armi nucleari avanzate».

• Trovato il corpo di un uomo torturato da russi a Kharkiv.

• Navalny condannato a un anno di carcere duro: «La peggior punizione possibile».

• Uomini, addestramento, industria bellica: come si dovrà riorganizzare l’esercito ucraino? Il punto militare.

Ore 04:01 - Nato, Varsavia vuole creare una base militare Usa

Il Ministero della Difesa polacco intende creare una base militare per lo stazionamento permanente di una brigata di carri armati americani nelle vicinanze del villaggio di Trzebien, nel sudovest del Paese. Lo afferma il generale Dariusz Mendrala, direttore del dipartimento per gli investimenti della Nato. «Si prevede di creare le condizioni per il dispiegamento permanente di una brigata di carri armati. Questi investimenti saranno realizzati nei prossimi anni e sono considerati di massima priorità. Si tratterà di un campo basato su infrastrutture permanenti destinato ad ospitare 4.800 soldati», ha dichiarato Mendrala all’agenzia di stampa polacca Pap. Sullo sfondo della guerra della Russia in Ucraina, dieci giorni fa il premier polacco Mateusz Morawiecki aveva affermato: «Difenderemo il nostro Paese. Ora stiamo armando la Polonia».

Ore 04:42 - Dalla Svizzera oltre 100 milioni di euro per lo sminamento in Ucraina

La Svizzera dichiara lo sminamento umanitario in Ucraina una priorità e mette a disposizione a questo scopo oltre 100 milioni di euro in quattro anni. Lo riportano i media elvetici. A Ginevra ha sede il Centro internazionale per lo sminamento umanitario (Gichd), che nell’ultimo decennio ha fornito a Kiev supporto strategico e consulenza tecnica. Inoltre l’ong svizzera Fondation suisse de déminage (Fsd) è già presente in Ucraina. Negli ultimi due anni Berna ha già stanziato circa 15,5 milioni di euro per lo sminamento nel Paese in guerra con la Russia, in particolare a sostegno delle attività del Gichs e della Fsd. «Con questo pacchetto aggiuntivo da oltre 100 milioni - ha precisato la responsabile del Ddps, Viola Amherd -, la Svizzera potrà ulteriormente ampliare il lavoro di sminamento svolto da queste e altre organizzazioni, fornire attrezzature e formazione agli sminatori ucraini, sostenere il governo nel coordinamento di questa impresa ed esplorare approcci innovativi». In un post su X il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha ringraziato ieri la Amherd e il presidente svizzero Ignazio Cassis «per il loro costante sostegno all’Ucraina». Kuleba si è detto «grato alla Svizzera per aver contribuito con questi 100 milioni allo sminamento umanitario tra il 2024 e il 2027: un aiuto sostanziale per ripulire il suolo ucraino dalle mine russe».

Ore 04:44 - Attacco ucraino al villaggio russo di Pogar, non ci sono vittime

Il governatore dell’oblast di Bryansk, Alexander Bogomaz, ha affermato che le forze ucraine hanno attaccato il villaggio di Pogar e interrotto la fornitura di energia elettrica locale. Lo rende noto il quotidiano Kyiv Independent. Bogomaz non ha specificato quali strutture siano state prese di mira nel presunto attacco. Non sono state segnalate vittime. Il governatore ha detto che i servizi di emergenza sono al lavoro sul posto. Nelle ultime settimane, funzionari russi hanno segnalato numerosi attacchi di droni ucraini sull’oblast di Bryansk, che confina con l’Ucraina a nord-est.

Ore 04:56 - Le forze russe attaccano 9 comunità nell’oblast di Sumy

La Russia ha bombardato nove comunità lungo il confine dell’oblast di Sumy, lo ha riferito l’amministrazione militare. I bombardamenti, rende noto il quotidiano Kyiv Independent, hanno causato oltre 100 esplosioni. L’amministrazione ha riferito che l’esercito russo ha attaccato con colpi di artiglieria, mortai, carri armati e cannoni. Hanno anche lanciato mine su Putyvl. Non sono state segnalate vittime. L’oblast di Sumy si trova al confine nord-orientale dell’Ucraina con la Russia. È stato l’obiettivo dei bombardamenti quotidiani da oltre confine da quando parti dell’oblast sono state liberate dalle truppe russe all’inizio di aprile 2022.

Ore 04:59 - La BERS aumenterà il sostegno finanziario in Ucraina

L’anno prossimo la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) amplierà il finanziamento di progetti in Ucraina. Le principali direzioni di cooperazione nel 2024 riguarderanno il finanziamento dei produttori di attrezzature per lo sminamento dei terreni agricoli, il progetto di assicurazione dei rischi militari, nonché i prestiti al settore reale dell’economia.

Ore 05:30 - Droni ucraini contro le regioni russe Belgorod e Bryansk

Droni ucraini hanno bersagliato questa notte le regioni russe di Belgorod e Bryansk, secondo le autorità locali. «Un sistema di difesa aerea è stato attivato su Belgorod e sulla regione circostante: bersagli sono stati abbattuti mentre si avvicinavano alla città», ha affermato su Telegram il governatore Vyacheslav Gladkov specificando che al momento non risultano vittime né danni particolari. Il governatore dell’oblast di Bryansk, Alexander Bogomaz, ha detto invece che un attacco di droni ucraini sul villaggio di Pogar ha causato l’interruzione della fornitura di energia elettrica locale. Anche in questo caso non vengono segnalate vittime.

Ore 06:53 - Abbattuti stanotte 9 razzi ucraini sulla regione russa di Belgorod

Mosca afferma che i sistemi di difesa aerea hanno abbattuto stanotte sulla regione russa di «Belgorod nove razzi ucraini partiti da sistemi missilistici a lancio multiplo Uragan». «Verso le 3:45 ora di Mosca il tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico contro obiettivi nella Federazione russa è stato sventato», dichiara il Ministero della Difesa russo citato dall’agenzia Tass.

Ore 07:38 - Kiev: «Attacco notturno su Odessa, abbattuti droni»

La Marina ucraina ha reso noto su Facebook che durante la notte diversi droni kamikaze di fabbricazione iraniana sono stati abbattuti. Lo riporta Unian. «Due droni kamikaze Shahed-136 sono stati abbattuti nella regione di Odessa dalle Forze navali ucraine durante l’attacco notturno degli occupanti», si legge nel post.

Ore 07:40 - Gli oppositori di Putin: ognun per sé, zar contro tutti. La «rissa» tra i dissidenti

(Marco Imarisio) «Con questa opposizione, Vladimir Putin governerebbe tra due ali di popolo anche se fosse un sincero democratico». A parlare è una delle figure citate in questo articolo, che nel caso specifico tiene al proprio anonimato. Perché ci sono delle apparenze da salvare, rivolte a noi, al mondo occidentale che continua a coltivare l’illusione di una resistenza politica allo zar solida come un monolite.

Ore 07:42 - Putin si prende la Wagner: il comando dei mercenari va all’ex colonnello Troshev

(Andrea Nicastro) Vladimir Putin sta cercando di mettere le mani su quel che resta della Wagner, la compagnia dei mercenari del suo ex protetto Evgenij Prigozhin. Più che ai ristoranti e alle mense, il presidente russo è interessato a miniere e pozzi di petrolio, ai contratti di protezione e assistenza militare, all’influenza politica che l’ex «cuoco» si era guadagnato in Libia, Centrafrica, Mali, Sud Sudan e Congo. Potrebbe puntare anche ad una nuova base navale in Libia per la flotta russa e magari a mettere sotto pressione l’Italia e l’Europa con ondate di migranti, ma soprattutto Putin è interessato ad avere altri combattenti contro l’Ucraina.

Ore 08:15 - Putin celebra la «riunificazione di 4 regioni alla Russia»

La Tass riferisce che il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con i cittadini per il Giorno della riunificazione delle regioni del Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson con la Russia: «Cari cittadini russi, mi congratulo con voi per il Giorno della riunificazione delle repubbliche di Donetsk e Lugansk, delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson con la Russia. Un anno fa, il 30 settembre, ha avuto luogo un evento decisivo, veramente storico e fatidico: l’ammissione di quattro nuovi soggetti della Federazione alla Russia. Milioni di residenti delle regioni hanno fatto la loro scelta: stare con la loro patria», ha detto.

Ore 08:29 - Kiev: «278.130 soldati russi sono rimasti uccisi in battaglia»

Secondo lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, il bilancio dei militari russi morti in Ucraina è salito a circa 278.130, di cui 470 sono rimasti uccisi solo nelle ultime 24 ore. Il report quotidiano delle Stato maggiore è stato postato su Facebook. «Tra il 24 febbraio 2022 e il 30 settembre 2023, il totale delle perdite in combattimento del nemico comprendeva anche 4.691 carri armati, 8.984 veicoli corazzati da combattimento, 6.447 sistemi di artiglieria , 796 sistemi di razzi a lancio multiplo, 537 sistemi di guerra antiaerea, 315 aerei, 316 elicotteri, 8.854 veicoli a motore e serbatoi di carburante, 20 navi/barche da guerra, 1 sottomarino, 5.006 veicoli aerei senza pilota, 932 unità di equipaggiamento speciale. In totale sono stati abbattuti 1.529 missili da crociera nemici. I dati devono ancora essere aggiornati», ha scritto lo Stato maggiore di Kiev, ricordando anche che ieri l’Aeronautica militare ucraina ha lanciato 11 attacchi.

Ore 08:30 - Kevin McCarthy: «Il Senato americano deve sospendere gli aiuti a Kiev per evitare lo shutdown»

Lo speaker della Camera Kevin McCarthy ha detto che «il Senato americano deve sospendere gli aiuti a Kiev per evitare lo shutdown governativo».

Ore 08:46 - Zelensky: «Creare un fondo speciale per la difesa dai beni russi confiscati»

L’Ucraina prevede di creare un fondo speciale per la difesa: sarà finanziato dai dividendi dei beni della difesa statale e dai profitti derivanti dalla vendita dei beni confiscati della Federazione Russa. Lo ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky durante il Forum delle industrie della difesa, come riferisce Rbc Ucraina. `In Ucraina verrà istituito un fondo speciale per la difesa”, ha detto.

Ore 09:00 - Romania: «Allerta durante l’attacco russo della notte all’Ucraina»

Oggi la Romania ha riferito di una possibile violazione del suo spazio aereo durante gli attacchi notturni dei droni russi alle infrastrutture della vicina Ucraina. «In seguito al rilevamento di gruppi di droni che si dirigevano verso il territorio ucraino vicino al confine rumeno», i residenti delle municipalità di Tulcea e Galati sono stati allertati, ha dichiarato il ministero della Difesa in un comunicato. «Il sistema di sorveglianza radar ha indicato un possibile ingresso non autorizzato nello spazio aereo nazionale, con un segnale rilevato su una rotta verso il comune di Galati», ha aggiunto. Il ministero della Difesa ha dichiarato che finora nessun oggetto sembra essere caduto in territorio rumeno, ma le ricerche continueranno. Intorno alla mezzanotte, i residenti di Galati e Tulcea, che si affacciano sul porto di Reni nell’Ucraina meridionale attraverso il Danubio, hanno ricevuto un avviso che li invitava a mettersi al riparo. Le misure di allerta sono state revocate circa due ore due ore dopo. All’inizio di questo mese, i soldati rumeni hanno costruito rifugi antiaerei per proteggere i residenti del villaggio rumeno orientale di Plauru, dopo il ritrovamento di frammenti di droni nella zona.

Ore 09:50 - Kiev: «Nella notte abbattuti 30 droni russi su 40»

La difesa aerea dell’Ucraina ha distrutto nella notte 30 droni su 40 lanciati dalle forze russe. Lo ha riferito l’aeronautica di Kiev in un aggiornamento su Telegram. «Nella notte del 30 settembre 2023, gli invasori russi hanno attaccato l’Ucraina con Uav di tipo «Shahed» da sud», si legge nel messaggio. «In totale, sono stati registrati circa 40 Uav d’attacco `Shahed-131/136´. Le forze e i mezzi dell’Aeronautica Militare, in collaborazione con la difesa antiaerea delle Forze di Difesa dell’Ucraina, hanno distrutto 30 shahed nelle regioni di Odessa, Mykolaiv e Vinnytsia».

Ore 09:51 - «Esplosioni in corso a Odessa, nella zona del porto»

Esplosioni sono in corso nella regione di Odessa, nella zona del porto a Yuzhne, hanno riferito i canali Telegram e il quotidiano locale Dumskaya. Lo riporta Rbc-Ucraina. Testimoni oculari riferiscono che il fumo è visibile sul mare. L’allarme è ancora in corso e l’esercito ucraino non ha ancora commentato la situazione.

Ore 10:29 - Zelensky annuncia una «Alleanza delle industrie della difesa»

«Oggi, in questo forum, annunciamo la creazione dell’Alleanza delle industrie della difesa. Un’alleanza che valorizza il diritto internazionale ed è capace di lavorare per la reale tutela del diritto internazionale. Tutela della sicurezza - e non sto parlando solo dell’Ucraina, ma anche della sicurezza di qualsiasi nazione del mondo dalle aggressioni». Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo al primo Forum Internazionale delle Industrie della Difesa di Kiev. «Abbiamo redatto una dichiarazione di base corrispondente come fondamento di questa alleanza, alla quale possono aderire i produttori di armi e attrezzature militari di tutto il mondo che condividono la nostra intenzione di fornire una reale protezione dalle aggressioni», ha aggiunto. «Oggi, al suo inizio, 13 importanti aziende hanno già firmato questa dichiarazione, dimostrando la loro disponibilità a costruire un nuovo arsenale del mondo libero insieme all’Ucraina». Il leader ucraino ha poi evidenziato che Kiev «sta sviluppando un regime economico speciale per il complesso industriale-difensivo. Per dare a tutte le aziende» che vogliono venire in Ucraina «l’opportunità di realizzare il proprio potenziale».

Ore 10:45 - Il ministro della Difesa della Slovacchia incontra Zelensky oggi a Kiev

Il ministro della Difesa della Slovacchia Martin Sklenar ha incontrato oggi a Kiev Volodymyr Zelensky: il presidente ucraino ha postato su Telegram il video del meeting. «I principali argomenti discussi sono stati la situazione al fronte, le esigenze prioritarie delle forze di difesa ucraine, lo sminamento umanitario e la cooperazione tra i nostri Paesi in questo settore. Sono grato alla Slovacchia per il sostegno all’Ucraina», ha scritto Zelensky. La visita di Sklenar avviene nel giorno in cui in Slovacchia si sono aperte le urne per le elezioni legislative in cui sembra essere favorito l’ex premier Robert Fico, con simpatie sovraniste e putiniane che fra l’altro vuole smettere di inviare armi all’Ucraina.

Ore 10:57 - 007 Gb: «Troshev un traditore per molti Wagner»

«Molti veterani del gruppo Wagner probabilmente» considerano un «traditore» Andrey Troshev, l’ex capo di stato maggiore del gruppo Wagner cui il presidente russo, Vladimir Putin, ha da poco affidato la formazione delle unità di volontari, comprese quelle destinate a combattere in Ucraina. Lo scrive il ministero britannico della Difesa nel consueto aggiornamento di intelligence pubblicato su X.

Ore 11:27 - Mosca: «Fermato tentato sbarco truppe Kiev vicino Kherson»

Le forze russe hanno impedito alle truppe ucraine di sbarcare sull’isola Bolshoy Potyomkin, all’interno del fiume Dnipro nella regione ucraina di Kherson. A sostenerlo un funzionario d’emergenza russo, citato dalla Tass. «Il gruppo tattico Dnepr ha distrutto un punto di controllo dei droni, con quattro soldati ucraini uccisi e altri due feriti. Alle forze nemiche è stato impedito lo sbarco sull’isola Bolshoy Potyomkin, con 12 soldati ucraini uccisi in un attacco di artiglieria», ha precisato. Nella zona dell’isola - scrive ancora la Tass - sono stati distrutti due mortai da 120 mm con equipaggi e munizioni, mentre una stazione di ricognizione e il suo equipaggio sono stati eliminati nella zona di Kakhovka.

Ore 11:46 - Kiev punta sviluppare produzione armi

L’Ucraina ha ospitato un Forum internazionale sull’industria della difesa nell’ambito degli sforzi per aumentare la produzione interna di armi, con l’obiettivo di respingere l’invasione russa e ridurre la sua dipendenza dalle forniture militari provenienti dall’estero. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, parlando all’apertura del Forum, ha affermato che circa 250 aziende della difesa provenienti da più di 30 paesi si sono riunite venerdì a Kiev. All’evento hanno partecipato anche i ministri della Difesa e i rappresentanti di diversi paesi. «L’eroismo da solo non può intercettare i missili. L’Ucraina ha bisogno di capacità, alta qualità, alta quantità e rapidità. Non c’è difesa senza industria», ha affermato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che intervenendo in videocollegamento.

Ore 12:28 - Capo anti corruzione Kiev: «Zelensky veti ancora la Camera»

«Il Parlamento ucraino sta studiando un disegno di legge che permetterebbe a 10.000 funzionari pubblici condannati per corruzione di prendere parte alla filiera degli appalti, sia nella sfera militare a guerra in corso, sia in quella civile legata alla ricostruzione: si tratta di una grande minaccia per il Paese e abbiamo chiesto alla presidenza di porre il veto». Lo ha detto nel corso di un’intervista all’ANSA Oleksander Novikov, direttore dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione della Corruzione (Nacp). Il ddl è legato alla legge sulla pubblicazione dello stato patrimoniale dei funzionari che la Camera voleva posporre.

Ore 12:39 - Zelensky: «Grazie alla Slovacchia per sostegno»

Nel giorno in cui la Slovacchia va alle urne, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky annuncia di aver avuto un incontro a Kiev con il ministro della Difesa di Bratislava, Martin Sklenár. «Ieri ho accolto Sklenár a Kiev - ha scritto stamani Zelensky sul social X - Abbiamo parlato degli sviluppi al fronte, delle priorità per la difesa e della cooperazione per lo sminamento». Il presidente ucraino aggiunge un `grazie´ alla Slovacchia «per essere dalla parte dell’Ucraina» e pubblica una foto della stretta di mano con Sklenár. Nelle elezioni in Slovacchia il partito di Robert Fico, che parla di «nazisti e fascisti ucraini», è il favorito e i riflettori sono puntati sul voto per il possibile impatto sul sostegno all’Ucraina, dove prosegue il conflitto, passato più di un anno e mezzo dall’inizio dell’invasione russa.

Ore 13:27 - Kiev: «Accordo con Biden per produrre armi in Ucraina»

La localizzazione della produzione di arsenale difesa in Ucraina è stato concordato con il presidente Joe Biden durante l’ultima visita di Volodymyr Zelensky negli Stati Uniti. Lo ha annunciato su Telegram il consigliere presidenziale ucraino Andry Yermak. «La produzione propria di difesa è un passo importante verso la vittoria. Nel prossimo futuro, gli esperti di entrambe le parti inizieranno a incontrarsi per definire una tabella di marcia per la cooperazione. Parallelamente, si sta lavorando a una nuova struttura di sicurezza globale», ha aggiunto.

Ore 13:47 - Medvedev: «Nuove regioni ucraine torneranno alla Russia»

«Oggi è il giorno della riunificazione delle nuove regioni con la Russia. L’operazione militare speciale continuerà fino alla completa distruzione del regime nazista di Kiev e alla liberazione dei territori nativi russi dal nemico. La vittoria sarà per noi. E ci saranno altre nuove regioni all’interno della Russia». Lo ha scritto su Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev nel Giorno in cui il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con i cittadini per la «riunificazione di 4 regioni alla Federazione russa»: Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson.

Ore 14:17 - Il fotografo «eroe» Volodymyr Myroniuk ucciso nel Donetsk

«Il fotografo eroe» Volodymyr Myroniuk è rimasto ucciso nel Donetsk. A denunciarlo via Facebook è stato il giornalista Yurii Butusov, come riferisce il Guardian. Myroniuk, 59 anni, è morto nei pressi di Kurdiumivka. Ucraino, era conosciuto come `John´, aveva lavorato come camionista negli Usa e aveva la cittadinanza americana: lì immortalava la natura, in Ucraina - secondo le parole di Butusov - aveva sentito «la vocazione a fotografare eroi». Era autore di scatti di soldati al fronte dal 2014, dalla Crimea. «Era arrivato in prima linea senza permessi perché adorava i combattenti e si è conquistato rapidamente la fiducia - ha proseguito Butusov - Quando serviva, prendeva le armi, guidava, più di una volta ha partecipato direttamente ai combattimenti come volontario. Non aveva bisogno di qualcuno che gli guardasse le spalle. Al fronte era un normale combattente e così aveva l’opportunità di scattare dove il rischio è maggiore». Myroniuk è stato ucciso «al fronte», ha scritto il Kyiv Independent della morte del «soldato e fotografo indipendente» che - secondo il sito - era arrivato per la prima volta in Ucraina per fotografare i manifestanti di Euromaidan. Stando al Kyiv Independent il suo ultimo lavoro risale a pochi giorni fa, da una postazione della fanteria ucraina attaccata dai russi. Per Butusov, Myroniuk è morto con «la macchina fotografica tra le mani» e per tre giorni nessuno ha potuto recuperare il suo corpo a causa dell’intensità dei combattimenti.

Ore 14:38 - L’intelligence di Kiev recluta tra le sue file un tenente russo

L’intelligence della Difesa ucraina ha `reclutato´ tra le sue file un militare russo di carriera in un’operazione speciale denominata `Barynya´. Lo ha dichiarato il rappresentante dell’Intelligence della difesa ucraina Andriy Yusov citato da Ukrinform. «A seguito dell’operazione speciale `Barynya´, il tenente Danilo Vladimirovich Alfyorov, militare russo di carriera, che dal giugno 2023 collabora attivamente con le Forze di sicurezza e di difesa dell’Ucraina e con l’Intelligence della difesa dell’Ucraina, è passato dalla parte dell’Ucraina. Quando c’è stata una minaccia per la vita di Alfyorov, l’Ucraina ha condotto un’operazione speciale per riportarlo in territorio ucraino in modo controllato», ha riferito Yusov.

Ore 15:00 - Borrell a Odessa: «Qui per riaffermare il sostegno Ue»

L’alto rappresentante Ue per la Politica estera Josep Borrell, annuncia un portavoce europeo, è in visita a Odessa dove questa mattina ha visitato il centro storico. «Sono qui per ribadire il sostegno militare, economico, politico e diplomatico dell’Ue per arrivare ad una pace ma che sia giusta e che rispetti l’integrità e l’indipendenza dell’Ucraina», ha sottolineato Borrell.

Ore 15:20 - Borrell: «Dobbiamo tutti sostenere Kiev nell’export del grano»

«Ieri sera 9 droni sono caduti sul porto del Danubio uccidendo persone, distruggendo scorte di grano e danneggiando l’infrastruttura portuale Le corsie di solidarietà dell’Ue stanno assumendo il ruolo di esportare grano dall’Ucraina. Grazie alle Solidarity Lanes via treno siamo riusciti a sostenere l’esportazione di oltre 50 milioni di tonnellate.» Lo ha detto l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell parlando dal porto di Odessa. «Con l’Iniziativa per il grano del Mar Nero circa 30 milioni di tonnellate sono state esportate e ora questa strada è stata tagliata. E questo significa che molte persone in tutto il mondo soffriranno la fame, perché se queste tonnellate di grano non possono uscire dai porti ucraini da qualche altra parte nel mondo la gente non avrà cibo da mangiare. Questo accade soprattutto nei Paesi più vulnerabili del mondo. Ma dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina, fornendo tutti i modi per esportare il loro grano, perché la Russia, così facendo, non solo usa la fame come un’arma, ma guadagna molto denaro, facendo salire il prezzo e ottenendo maggiori entrate dalle loro esportazioni. Ãê anche un’operazione economica, che cerca di sostituire l’Ucraina come esportatore di grano e di conquistare una quota maggiore del mercato mondiale del grano», ha aggiunto.

Ore 15:21 - Zelensky: «Primi al mondo a creare una flotta di droni marini»

L’Ucraina diventerà il primo Paese al mondo a disporre di una propria flotta di droni marittimi, armi che hanno già colpito in più occasioni le difese russe. Ne è convinto il presidente Volodymyr Zelensky che ha parlato al Forum internazionale delle industrie della difesa, come riporta Unian. Zelensky ha sottolineato che l’Ucraina è grata ai suoi partner per il sostegno militare, ma per sconfiggere i russi ha ancora bisogno di una propria industria degli armamenti. «Il mondo vede di cosa sono capaci i missili ucraini, le nostre tecnologie, i droni ucraini. Stiamo creando la prima flotta al mondo di droni navali, che privano le navi da guerra russe di senso e le fanno nascondere», ha dichiarato il presidente ucraino.

Ore 15:58 - Kiev: 1,5 miliardi di dollari di spese militari nel 2024

Il governo ucraino prevede di spendere 1,5 miliardi di dollari per la produzione di armi e materiali bellici nel 2024. Lo ha dichiarato il primo ministro ucraino Denis Shmyhal come riporta la Cnn. Si tratterebbe di un budget sette volte superiore a quello stanziato lo scorso anno. I piani arrivano mentre Kiev sta usando missili e droni di produzione nazionale per colpire obiettivi sul territorio russo, oltre le linee del fronte e Shmyal ha parlato della «nascita» del settore della produzione di armi in Ucraina al primo Forum internazionale delle industrie della difesa organizzato da Kiev.

Ore 16:53 - Il punto militare | La rappresaglia ucraina contro Mosca: ora Kiev colpisce gli impianti elettrici in Russia

(di Andrea marinelli e Guido Olimpio) Si avvicina il grande freddo e la guerra coinvolge le infrastrutture energetiche, in entrambi i campi. L’intelligence militare ucraina Sbu ha coordinato un’incursione nella regione di Kursk usando dei droni. Uno dei velivoli ha sganciato ordigni su un impianto che ospita trasformatori elettrici causando un black out nella zona. Situazione confermata anche dalle autorità locali. Altri raid, sempre con droni e missili Uragan, hanno riguardato l’area di Belgorod. Kiev ha spiegato che gli attacchi sono la rappresaglia alle mosse del nemico: se loro colpiscono i nostri siti (elettrici) noi risponderemo allo stesso modo.

Ore 16:55 - Così Arabia e Russia vincono unite: la stretta che fa alzare il prezzo del petrolio (e arricchisce Putin e MbS)

(di Federico Rampini) L’alleanza economica fra Arabia e Russia riscuote un successo notevole e in parte insperato. Fa salire il prezzo del petrolio contro le aspettative, e consente ai due leader di questi Paesi — Mohammed bin Salman e Vladimir Putin — di finanziare i propri progetti: la modernizzazione saudita e la guerra in Ucraina. Viene aggirato il dispositivo messo a punto dall’Occidente in seno al G7, che puntava a imporre un tetto di 60 dollari per barile alle vendite della Russia.

L’asse Riad-Mosca ha vinto finora la sua scommessa, con robusti tagli all’estrazione di greggio che riducono l’offerta e fanno salire le quotazioni. Le entrate saudite dall’export di greggio sono in crescita di 2,6 miliardi di dollari nel terzo trimestre di quest’anno, +5,7% rispetto al periodo aprile-giugno. La Russia a sua volta sta incassando in questo trimestre 2,8 miliardi di dollari in più.

Ore 17:16 - Kiev: «Esplosione in un oleodotto, tre feriti»

Un’esplosione si è verificata in un oleodotto vicino al villaggio di Strymba nella regione occidentale ucraina di Ivano-Frankivsk. Lo ha dichiarato il Servizio statale ucraino per le emergenze, come riporta Radio Liberty. Non sono state diffuse le cause. Secondo le informazioni preliminari, 3 persone sono rimaste ferite, i prodotti petroliferi si sono riversati su un’area di 100 metri quadrati e si è sviluppato un incendio che si è esteso a una casa privata.

Ore 19:16 - Kiev: «Distrutti 5 mila droni russi dall’inizio della guerra»

Le forze ucraine hanno distrutto 5 mila droni russi dall’inizio della guerra. Lo riporta sulla piattaforma X il ministero della Difesa di Kiev.

Ore 19:51 - Salgono a 9 i feriti per l’esplosione in un oleodotto in Ucraina

È salito a nove il bilancio delle persone ferite in un’esplosione che si è verificata in un oleodotto vicino al villaggio di Strymba, nella regione occidentale ucraina di Ivano-Frankivs. Alcune di loro sono state trasportate in ospedale in condizioni critiche. Lo ha dichiarato il capo dell’Amministrazione regionale di Ivano-Frankivsk, Svitlana Onyshchuk, come riporta Rbc Ucraina.

Ore 21:09 - Mosca: «L’Ucraina ha bombardato la regione di Bryansk»

Le forze armate ucraine hanno bombardato il distretto di Suzemsky, nella regione russa di confine di Bryansk. Non ci sono state vittime. Lo ha dichiarato il governatore della regione Alexander Bogomaz su Telegram. Tre edifici residenziali sono stati parzialmente danneggiati.

Ore 21:10 - Nella legge di McCarthy non ci sono fondi all’Ucraina, Biden ha chiesto il sostegno a Kiev in misure separate

Nella legge tampone presentata dallo speaker repubblicano della Camera, Kevin McCarthy, e votata a larga maggioranza dai democratici non ci sono gli aiuti all’Ucraina. Questo era un punto critico per il partito di Joe Biden che, evidentemente, alla fine ha ceduto. La misura provvisoria è passata con 335 voti a favore e 91 contrari. L’unico deputato democratico ad aver votato contro è stato Mike Quigley dell’Illinois.

Biden ha chiesto ai deputati democratici di sostenere la legge tampone McCarthy per evitare lo shutdown, come riferisce una fonte dell’amministrazione Usa alla Cnn. La misura «mantiene aperto il governo federale, prevede aiuti in caso di calamità e non contempla forti tagli ai programmi dell’amministrazione», ha spiegato il funzionario. Quanto al sostegno all’Ucraina la Casa Bianca si aspetta che lo speaker lo inserisca in misure separate.

Ore 23:05 - In corso massiccio attacco aereo russo su Odessa

È in corso un massiccio attacco aereo russo su Odessa. Missili, droni ed esplosioni sulla città e nel distretto. La notizia è confermata anche dall'agenzia russa Tass. «A Odessa si sono verificate una serie di esplosioni - scrive la Tass - nella regione è stato dichiarato un allarme antiaereo».

Ore 01:48 - Esplosioni a Zaporizhzhia, allarme in molte regioni

Una serie di esplosioni ha avuto luogo nella notte nella città di Zaporizhzhia, con l’allarme antiaereo scattato in gran parte delle regioni dell’Ucraina. Lo riportano i media locali. In precedenza erano state segnalate deflagrazioni anche a Odessa e Kharkiv. Le oblast interessate dall’allerta sono quelle di Zaporizhzhia, Odessa, Vinnytsia, Dnipropetrovsk, Kirovohrad, Mykolaiv, Poltava, Sumy, Kharkiv, Khmelnytskyi, Cherkasy, Chernihiv, Donetsk e Kherson.

Guerra Ucraina - Russia, le news dell’1 ottobre.

Le notizie sulla guerra in Ucraina di domenica 1 ottobre. Andrea Nicastro, inviato, e Redazione Online su Il Corriere della Sera di domenica 1 ottobre 2023.

Le notizie sulla guerra in Ucraina di domenica 1 ottobre. Attacco russo ai magazzini del grano in Ucraina centrale. Borrell a Kiev rende omaggio ai caduti con Zelensky

• Putin celebra la riunificazione alla Russia di 4 regioni ucraine.

• Romania: possibile violazione di Mosca del nostro spazio aereo.

• Kiev stinge un accorso con Biden per produrre armi in Ucraina.

• Il punto militare - Kiev colpisce gli impianti elettrici in Russia, per rispondere agli attacchi alle sue infrastrutture energetiche.

Ore 00:43 - Putin celebra la «riunificazione di 4 regioni alla Russia»

La Tass riferisce che il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con i cittadini per il Giorno della riunificazione delle regioni del Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson con la Russia: «Cari cittadini russi, mi congratulo con voi per il Giorno della riunificazione delle repubbliche di Donetsk e Lugansk, delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson con la Russia. Un anno fa, il 30 settembre, ha avuto luogo un evento decisivo, veramente storico e fatidico: l’ammissione di quattro nuovi soggetti della Federazione alla Russia. Milioni di residenti delle regioni hanno fatto la loro scelta: stare con la loro patria», ha detto.

Ore 01:03 - Kiev: «Accordo con Biden per produrre armi in Ucraina»

La localizzazione della produzione di arsenale difesa in Ucraina è stato concordato con il presidente Joe Biden durante l’ultima visita di Volodymyr Zelensky negli Stati Uniti. Lo ha annunciato su Telegram il consigliere presidenziale ucraino Andry Yermak. «La produzione propria di difesa è un passo importante verso la vittoria. Nel prossimo futuro, gli esperti di entrambe le parti inizieranno a incontrarsi per definire una tabella di marcia per la cooperazione. Parallelamente, si sta lavorando a una nuova struttura di sicurezza globale», ha aggiunto.

Ore 01:34 - Romania: «Allerta durante l’attacco russo della notte all’Ucraina»

La Romania ha riferito di una possibile violazione del suo spazio aereo ieri durante gli attacchi notturni dei droni russi alle infrastrutture della vicina Ucraina. «In seguito al rilevamento di gruppi di droni che si dirigevano verso il territorio ucraino vicino al confine rumeno», i residenti delle municipalità di Tulcea e Galati sono stati allertati, ha dichiarato il ministero della Difesa in un comunicato. «Il sistema di sorveglianza radar ha indicato un possibile ingresso non autorizzato nello spazio aereo nazionale, con un segnale rilevato su una rotta verso il comune di Galati», ha aggiunto. Il ministero della Difesa ha dichiarato che finora nessun oggetto sembra essere caduto in territorio rumeno, ma le ricerche continueranno. Intorno alla mezzanotte, i residenti di Galati e Tulcea, che si affacciano sul porto di Reni nell’Ucraina meridionale attraverso il Danubio, hanno ricevuto un avviso che li invitava a mettersi al riparo. Le misure di allerta sono state revocate circa due ore due ore dopo. All’inizio di questo mese, i soldati rumeni hanno costruito rifugi antiaerei per proteggere i residenti del villaggio rumeno orientale di Plauru, dopo il ritrovamento di frammenti di droni nella zona.

Ore 02:00 - IL PUNTO MILITARE | La rappresaglia ucraina contro Mosca: ora Kiev colpisce gli impianti elettrici in Russia

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Si avvicina il grande freddo e la guerra coinvolge le infrastrutture energetiche, in entrambi i campi.

L’intelligence militare ucraina Sbu ha coordinato un’incursione nella regione di Kursk usando dei droni. Uno dei velivoli ha sganciato ordigni su un impianto che ospita trasformatori elettrici causando un black out nella zona. Situazione confermata anche dalle autorità locali. Altri raid, sempre con droni e missili Uragan, hanno riguardato l’area di Belgorod. Kiev ha spiegato che gli attacchi sono la rappresaglia alle mosse del nemico: se loro colpiscono i nostri siti (elettrici) noi risponderemo allo stesso modo. Mosca da alcuni giorni ha preso di mira — di nuovo — la rete ucraina, come rivela uno strike a Vinnytsia, nella parte centrale del Paese. Altri bombardamenti hanno riguardato il porto di Odessa, in uno scambio destinato ad intensificarsi.

Ore 02:10 - Nella legge di McCarthy non ci sono fondi all’Ucraina, Biden ha chiesto il sostegno a Kiev in misure separate

Nella legge tampone presentata dallo speaker repubblicano della Camera, Kevin McCarthy, e votata a larga maggioranza dai democratici non ci sono gli aiuti all’Ucraina. Questo era un punto critico per il partito di Joe Biden che, evidentemente, alla fine ha ceduto. La misura provvisoria è passata con 335 voti a favore e 91 contrari. L’unico deputato democratico ad aver votato contro è stato Mike Quigley dell’Illinois.

Biden ha chiesto ai deputati democratici di sostenere la legge tampone McCarthy per evitare lo shutdown, come riferisce una fonte dell’amministrazione Usa alla Cnn. La misura «mantiene aperto il governo federale, prevede aiuti in caso di calamità e non contempla forti tagli ai programmi dell’amministrazione», ha spiegato il funzionario. Quanto al sostegno all’Ucraina la Casa Bianca si aspetta che lo speaker lo inserisca in misure separate.

Ore 02:35 - «Sono morti centomila soldati. E tra dieci anni l’Ucraina avrà metà dei cittadini del ’93»

(di Andrea NIcastro, nostro inviato)Ella Libanova, direttrice dell’Accademia delle Scienze ucraina, demografa, è sicura? Pochi giorni fa il presidente russo Vladimir Putin ha parlato di 71 mila soldati ucraini uccisi dall’inizio della guerra. Kiev non dà numeri, lei quanti pensa che siano?

«Centomila. E solo tra i militari».

Come si calcola?

«I dati ufficiali dei decessi sono segreti. Allora dobbiamo arrangiarci con le stime. All’Istituto nazionale Ptoukha abbiamo usato i numeri delle frontiere, delle nascite (che sono rimasti pubblici) e tanti altri indicatori tra cui le sim dei cellulari. Per evitare di contare come due persone chi ha semplicemente due telefonini addosso abbiamo accesso anche alla geolocalizzazione. Incrociando tutto, purtroppo, siamo sulle centomila vittime. Maschi e nel momento più produttivo della vita».

Ore 02:52 - In corso massiccio attacco aereo russo su Odessa

È in corso un massiccio attacco aereo russo su Odessa. Missili, droni ed esplosioni sulla città e nel distretto. La notizia è confermata anche dall'agenzia russa Tass. «A Odessa si sono verificate una serie di esplosioni - scrive la Tass - nella regione è stato dichiarato un allarme antiaereo».

Ore 03:33 - Esplosioni a Zaporizhzhia, allarme in molte regioni

Una serie di esplosioni ha avuto luogo nella notte nella città di Zaporizhzhia, con l’allarme antiaereo scattato in gran parte delle regioni dell’Ucraina. Lo riportano i media locali. In precedenza erano state segnalate deflagrazioni anche a Odessa e Kharkiv. Le oblast interessate dall’allerta sono quelle di Zaporizhzhia, Odessa, Vinnytsia, Dnipropetrovsk, Kirovohrad, Mykolaiv, Poltava, Sumy, Kharkiv, Khmelnytskyi, Cherkasy, Chernihiv, Donetsk e Kherson.

Ore 03:52 - Usa, Senato frena sugli aiuti all’Ucraina. Biden: «Mi aspetto che il sostegno continui»

Il Senato statunitense ha approvato il disegno di legge che evita lo shutdown delle attività federali. Il provvedimento, che aveva precedentemente ottenuto il via libera della Camera, rifinanzia le attività del governo per 45 giorni, ma esclude nuovi aiuti all’Ucraina. Per diventare legge manca ora soltanto la firma del presidente Joe Biden.

Il presidente americano ha però commentato in una nota: «Mi aspetto che il sostegno all’Ucraina continui. Stasera maggioranze bipartisan alla Camera e al Senato hanno votato per mantenere aperto il governo, prevenendo una crisi inutile che avrebbe inflitto dolore inutile a milioni di lavoratori americani», ha detto Biden auspicando al contempo che il sostegno a Kiev «non sarà interrotto» nonostante i tagli previsti dalla legge. «Mi aspetto pienamente che lo speaker della Camera mantenga il suo impegno nei confronti del popolo ucraino».

Ore 04:52 - Esplosioni nella notte anche a Kharkiv, allarme antiaereo in altre zone

Oltre a Odessa e a Zaporizhzhia, almeno quattro esplosioni sono state udite nella notte a Kharkiv: lo ha detto il sindaco della città Ihor Terekhov tramite il suo canale Telegram. Due esplosioni sono state segnalate dalle autorità regionali anche nella città di Snihurivka, nell’oblast di Mykolaiv. L’aeronautica militare ucraina ha avvertito della minaccia di attacchi di droni nelle regioni di Kharkiv, Poltava, Sumy e Dnipropetrovsk.

Ore 06:15 - Slovacchia, alle elezioni vince il partito filorusso dell'ex premier Fico

Il partito populista filorusso Smer-Sd, che si oppone agli aiuti all'Ucraina, ha vinto le elezioni legislative in Slovacchia. La formazione dall'ex premier Robert Fico ha ottenuto il 23,3% dei voti, davanti al partito centrista Slovacchia Progressista (17,03%), dopo lo spoglio del 99,43% delle schede.

Il partito di Fico aveva promesso durante la campagna elettorale di sospendere gli aiuti alla vicina Ucraina. L'ex premier ha attaccato Ue e Nato e si è opposto a qualsiasi ulteriore sostegno militare a Kiev.

Ore 07:01 - Shapps: «Regno Unito valuta schieramento addestratori in Ucraina»

L'ipotesi arriva dal ministro della Difesa britannico Grant Shapps in un'intervista al Telegraph: il Regno Unito sta valutando la possibilità di schierare suoi militari sul territorio dell'Ucraina per addestrare soldati e ufficiali del Paese in guerra con la Russia. «Stavo parlando» ieri con il capo di stato maggiore Patrick Sanders e altri alti funzionari della Difesa «della possibilità di portare l'addestramento più vicino, se non proprio direttamente in Ucraina. In particolare nella parte occidentale del Paese. La Bae (azienda britannica nel settore della difesa. ndr) sta spostando la produzione in Ucraina: sono ansioso di vedere altre aziende britanniche fare la loro parte facendo la stessa cosa», ha detto Shapps.

Il ministro dela Difesa britannico ha affermato di aver discusso queste possibilità con il presidente ucraino Vladimir Zelensky durante la sua visita a Kiev il 27 settembre. L'alto funzionario ha anche affermato che il Regno Unito insieme ad altri paesi Nato dovrebbe lavorare per migliorare l'interoperabilità con l'esercito ucraino e prepararlo all'adesione all'Alleanza. Il Telegraph sottolinea che finora nessuno dei paesi Nato ha attuato misure del genere, preferendo addestrare i militari di Kiev fuori dall'Ucraina per ridurre al minimo i rischi per i soldati occidentali, la cui eventuale morte potrebbe diventare motivo di escalation del conflitto.

Ore 07:43 - Attacco russo ai magazzini del grano in Ucraina centrale

Un massiccio attacco con droni è stato lanciato nella notte dall’esercito russo sulla regione di Cherkasy, in Ucraina centrale, sono state colpite strutture dove viene immagazzinato il grano, le esplosioni hanno provocato incendi di vaste proporzioni. Lo ha riferito il governatore Igor Taburets, citato dai media ucraini. «Di notte, il nemico ha attaccato massicciamente la regione di Cherkasy con droni. Le infrastrutture industriali di Uman sono state colpite. Di conseguenza sono scoppiati incendi nei magazzini. In particolare, dove veniva immagazzinato il grano», ha detto.

Ore 08:36 - Kiev: «Nella notte russi hanno sganciato 10 bombe aeree sul Kherson»

Durante la notte l’esercito russo ha sganciato dieci bombe aeree sulla regione di Kherson, in Ucraina meridionale, anche la periferia della citàà è stata bombardata: quattro civili sono rimasti feriti e un altro è ancora sotto le macerie. Lo ha riferito il capo militare regionale Alexander Tolokonnikov in onda su «United News», aggiungendo che nell’ultima settimana «gli occupanti hanno sganciato sulla regione 166 bombe aeree provocando una grande distruzione. Il numero di attacchi aerei è notevolmente aumentato».

Ore 08:49 - Un drone colpisce l’aeroporto di Sochi, in Russia

Ore 10:30 - Usa: «Continueremo ad aiutare Kiev»

Washington continuerà a fornire un sostegno fondamentale all’Ucraina dopo che gli aiuti al paese sono stati esclusi dall’accordo del Congresso per scongiurare lo shutdown. È quanto si legge in una dichiarazione bipartisan di senatori Usa di entrambi i partiti. Tra i firmatari anche i due leader del partito Repubblicano e di quello Democratico in Senato, Mitch McConnell e Chuck Schumer. «Nelle prossime settimane, prevediamo che il Senato lavorerà per garantire che il governo degli Stati Uniti continui a fornire sicurezza e sostegno economico cruciali e duraturi all’Ucraina - si legge nella nota - sosteniamo gli sforzi dell’Ucraina volti a difendere la propria sovranità contro la sfacciata aggressione di Putin e ci uniamo alla forte maggioranza bipartisan dei nostri colleghi in questo lavoro essenziale. Con gli occhi dei nostri partner, alleati e avversari puntati su di noi, comprendiamo profondamente l’importanza della leadership americana e ci impegniamo a rafforzarla dall’Europa all’Indo-Pacifico», conclude la dichiarazione.

Ore 10:30 - Mosca: «Abbattuti droni sulle regioni di Smolensk e Krasnodar»

I sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto droni ucraini sopra il proprio territorio, tre sulla regione di Smolensk e un altro sulla regione di Kasnodar. Lo ha dichiarato il ministero della Difesa di Mosca citato da Ria Novosti. «Oggi, intorno alle 9.00 ora locale, è stato sventato un tentativo da parte del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico con droni di tipo aereo contro oggetti sul territorio della Federazione Russa», ha dichiarato il ministero. Come ha aggiunto il governatore della regione di Smolensk Vasily Anokhin, nessuno è rimasto ferito nell’incidente. Un altro velivolo aereo senza pilota ucraino «è stato distrutto sopra il territorio della regione di Krasnodar dai mezzi di difesa aerea in servizio», ha dichiarato il ministero della Difesa.

Ore 11:13 - Gb: «Mosca si prepara ad altri anni di combattimenti in Ucraina»

La Russia si sta preparando per affrontare altri anni di combattimenti in Ucraina. Lo riporta sulla piattaforma X l'intelligence del Regno Unito nel suo rapporto quotidiano. Secondo gli 007 britannici, i documenti che sarebbero trapelati dal ministero delle Finanze russo suggeriscono che la spesa per la difesa di Mosca è destinata a salire a circa il 30% del totale nel 2024. «Il ministero russo propone un bilancio per la difesa di 10.800 miliardi di rubli, pari a circa il 6% del Pil con un aumento del 68% rispetto al 2023» scrivono gli analisti aggiungendo che è molto probabile che Mosca possa sostenere questo livello di spesa per la difesa fino al 2024, ma solo a spese dell'economia in generale. «I dettagli completi sulla spesa russa per la difesa sono sempre riservati, ma queste cifre suggeriscono che la Russia si sta preparando per altri anni di combattimenti in Ucraina», ha osservato l'intelligence britannica.

Ore 12:26 - Kiev: «Mosca ha concentrato oltre 10mila uomini a Bakhmut»

La Russia ha concentrato più di 10.000 militari effettivi a Bakhmut, con reggimenti di carri armati, gruppi motorizzati e aviotrasportati. Lo ha dichiarato il capo del servizio stampa del Gruppo orientale delle Forze armate ucraine Ilya Yevlash a United News, come riportato da Ukrinform. «Per quanto riguarda Bakhmut, il nemico vi ha concentrato forze significative, più di 10.000 persone. E ora ci sono pesanti battaglie», ha riferito Yavlesh affermando che non ci sono prove che il nemico abbia intenzione di lasciare la città.

Ore 15:09 - Kiev: «Due droni russi kamikaze su una casa a Lyman, nel Donetsk»

Due droni kamikaze russi Shahed 131/136 hanno colpito una casa a Lyman, nella regione di Donetsk durante la mattinata. Lo ha riferito il capo dell'amministrazione militare regionale Igor Moroz. L'attacco ha causato dei feriti, ma non è ancora chiaro quanti siano. Moroz ha spiegato che ulteriori dettagli seguiranno. Secondo il capo dell'amministrazione regionale, che ha riferito di una serie di attacchi su diversi insediamenti del Donetsk, una bomba aerea russa ha danneggiato 18 case, un'azienda e una linea elettrica a Kostiantynivka.

Ore 16:38 - Zelensky: «Combatteremo per tutto il tempo necessario»

«I momenti difficili ci hanno reso forti. E i forti accorciano i tempi della vittoria. Passo dopo passo. Oggi, domani, ogni giorno, ogni minuto». Lo scrive su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. «Nessuno dovrebbe o sarà in grado di "spegnere" la nostra resilienza, resistenza, grinta e forza d'animo - prosegue -. Nessuno di questi ha una "data di scadenza", una "data di fine", o un punto finale dopo il quale smetteremo di resistere e lottare. Il punto è uno solo: la nostra vittoria. Mentre si avvicina ogni giorno, diciamo: "Combatteremo per tutto il tempo necessario"».

Ore 16:46 - L'eredità milionaria di Prigozhin al figlio Pavel

L'impero di Evgeny Prigozhin passerà al figlio maschio, il venticinquenne Pavel. Quello economico almeno, perché sull'eredità politica e militare dell'ex capo della Wagner ci sono ancora numerosi dubbi. Sui canali Telegram circola l'ultimo testamento firmato a marzo dall'ex cuoco di Putin, grazie al quale beni e possedimenti milionari verranno trasferiti a Prigozhin jr. Secondo The Insider Pavel dovrebbe ottenere «circa 12 miliardi di rubli (116 milioni di euro, ndr)». Ma i soldi potrebbero essere molti di più: il ministero della Difesa russo ha contratto con la società di Prigozhin un debito tra i 75 e gli 80 miliardi di rubli (circa 785 milioni di euro) e il figlio sarebbe intenzionato a riscattarlo.

Ore 17:04 - Kiev: «Attacchi russi raddoppiati nella zona di Tauride, a Sud»

Negli ultimi giorni il numero di attacchi russi è quasi raddoppiato nel settore di Tauride, che copre la regione di Zaporizhzhia e le aree fino ad Avdiivka, nel Sud dell'Ucraina. Lo ha riferito a United News il portavoce delle forze di difesa di Tauride, Alexander Shtupun, come riportato da Rbc Ucraina. «Sono in corso ostilità attive. Il nemico sta cercando di riconquistare le posizioni perse nella zona di Robotyne. Per quanto riguarda l'intera area di responsabilità della Brigata Tavria, il nemico ha aumentato la sua pressione», ha dichiarato Shtupun. «Statisticamente parlando, il numero di combattimenti è quasi raddoppiato», ha sottolineato il portavoce.

Ore 17:14 - Borrell a Kiev con Zelensky rende omaggio ai caduti

Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha partecipato a Kiev con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a una cerimonia in onore dei caduti nella guerra contro la Russia. «È un onore essere a Kiev per partecipare col presidente Zelensky e il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba all'omaggio alla memoria dei difensori caduti e per esprimere il nostro sostegno a coloro che attualmente difendono l'Ucraina dalla ingiustificata aggressione della Russia e lottano per i nostri valori comuni», ha scritto Borrell su X.

Ore 17:31 - Von der Leyen: «Kiev prevarrà, i suoi alleati resisteranno»

L'Ucraina prevarrà nella guerra contro la Russia. Ne è convinta la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «Nel Giorno dei Difensori dell'Ucraina, rendo onore a coloro che lottano tenacemente per il futuro della loro nazione e a coloro che hanno compiuto l'estremo sacrificio per questo - ha scritto sul suo profilo X - l'Ucraina prevarrà. Perché i suoi difensori non rinunceranno alla ricerca della libertà. Perché i suoi alleati continueranno a resistere».

Ore 17:32 - Borrell: «Sorpresi per lo stop degli aiuti Usa all'Ucraina»

«Siamo rimasti sorpresi per questa decisione presa all'ultimo momento dal Congresso americano che credo rimpiangeremo». Lo ha detto l'Alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell nel corso della sua visita a Kiev parlando a proposito della sospensione degli aiuti Usa all'Ucraina. «Però qualche giorno fa i democratici e una parte dei repubblicani hanno votato un pacchetto di sostegno da 300 milioni di dollari e non penso che questa sia l'ultima parola».

Ore 17:56 - Il punto militare | Le tracce africane della guerra in Ucraina: dal Mali al Sudan, fino alle fabbriche di armi

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) La crisi ucraina incrocia l’Africa, dal Mali al Sudan e anche oltre. In Mali sono ripresi gli scontri fra la giunta locale, che ha preso il potere nel 2020 ed è sostenuta da Mosca, e i Tuareg. Sabato i ribelli hanno colpito le basi della Wagner — che assiste l’esercito locale: qui Evgeny Prigozhin è stato ripreso in video per l’ultima volta prima dell’incidente aereo del 23 agosto — e hanno condiviso su Twitter messaggi celebrativi in ucraino. Nell’ultima settimana, il governo maliano ha subito due importanti sconfitte: una a Dioura per mano dei Tuareg, un’altra ad Arachne contro le milizie di al-Qaeda, perdendo almeno un centinaio di soldati. Poi, domenica, i ribelli Tuareg hanno annunciato la di aver conquistato una quarta base militare nel Nord del Paese, nella regione di Gao, quella dove i wagneriti sarebbero più attivi.

Ore 18:05 - Armi a Kiev, la Slovacchia può davvero bloccare le sue forniture?

(di Alessandra Muglia, inviata a Bratislava) «Il posto della Slovacchia resta all’interno della Ue e dell’area Schengen. Non abbiamo mai pensato a qualcosa di diverso» ha risposto al Corriere Robert Fico durante il primo incontro con i giornalisti tenuto a Bratislava dopo il voto che gli ha assegnato la vittoria. Il leader del partito schierato su posizioni filo russe ha ricordato anche che proprio con il suo primo governo il Paese è entrato nell’area Schengen (2007) e poi nell’euro (2009). Riguardo alle divergenze sull’invio di armi all’Ucraina e sulla gestione dei migranti (la sua proposta è di sigillare le frontiere, in contrasto con gli accordi di Schengen), Fico ha rivendicato il «diritto ad avere il mio punto di vista», lasciando intuire che non intende battere ritirata rispetto all’Europa ma far valere appunto le sue idee. Come quella di bloccare l’invio di armi a Kiev.

Ore 18:43 - Biden all'Ucraina e all'Europa: «Potete contare su di noi»

«Non possiamo in nessun modo smettere di aiutare l'Ucraina contro la brutalità della Russia. Voglio dire a Kiev e ai nostri alleati europei che potete contare su di noi». Lo ha detto Joe Biden commentando la legge che ha evitato lo shutdown che prevede però il taglio degli aiuti a Kiev. «Non abbandoneremo l'Ucraina», ha assicurato il presidente Usa.

Ore 19:36 - Droni ucraini hanno colpito una base di elicotteri a Sochi

I droni ucraini hanno attaccato la città russa di Sochi colpendo una base di elicotteri russi. A scriverlo è l'Ukrainska Pravda citando una fonte della direzione principale dell'intelligence ucraina Gur. «È stato chiarito che a seguito di un attacco di droni ucraini è stata colpita una base per elicotteri russi nella zona di Adler, nella Sochi russa», scrive il media ucraino citando la fonte del Gur. In precedenza, il ministero della Difesa russo aveva parlato di droni abbattuti sulle regioni di Smolensk e Krasnodar - dove si trova Sochi - senza riferire di obiettivi danneggiati.

Ore 20:50 - Kiev: «La Russia sbaglia se aspetta che gli aiuti finiscano»

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha affermato che la Russia «commette un errore se pensa di poter aspettare che finiscano gli aiuti militari» a Kiev. In un post su X, ha affermato: «L'Ucraina non potrà che diventare più forte e l'aggressione russa fallirà. Non stiamo solo portando armi in Ucraina. Stiamo intensificando la produzione nazionale e la coproduzione con partner della Nato e oltre».

Ore 23:26 - Trump: «Da presidente dissi a Putin di non invadere l'Ucraina»

«Quando ero presidente Vladimir Putin non invase l'Ucraina perché io gli dissi di non farlo». Lo ha detto Donald Trump ad un evento elettorale in Iowa.

Ore 01:12 - Attacchi russi a Sumy, ferito un civile

È di un civile ferito il bilancio degli attacchi russi di ieri contro sette comunità lungo il confine della regione ucraina di Sumy. Lo rendo noto l’amministrazione militare dell’oblast, citata dai media locali. Per tutta la giornata l’esercito di Mosca ha bombardato il confine di Sumy con colpi di mortaio, missili e artiglieria.

Guerra Ucraina - Russia, le news del 2 ottobre.

Ucraina-Russia, le notizie di oggi. Nyt: «Mosca potrebbe testare un missile nucleare». La Russia concentra 10 mila militari a Bakhmut: parte una nuova offensiva? Andrea Nicastro, inviato, Paolo Foschi e Redazione Online su Il Corriere della Sera di lunedì 2 ottobre 2023.

Oggi Consiglio dei ministri degli Esteri Ue a Kiev. Combattente volontario estone ucciso da un drone russo. 

• Zelensky: «Combatteremo finché sarà necessario». Biden: «Non vi abbandoneremo».

• Armi all’Ucraina, la Slovacchia può davvero bloccare le sue forniture?

• Il figlio di Prigozhin, Pavel, eredita l'impero milionario.

• Il punto militare - Le tracce africane della guerra in Ucraina.

Ore 01:11 - Attacchi russi a Sumy, ferito un civile

È di un civile ferito il bilancio degli attacchi russi di ieri contro sette comunità lungo il confine della regione ucraina di Sumy. Lo rendo noto l’amministrazione militare dell’oblast, citata dai media locali. Per tutta la giornata l’esercito di Mosca ha bombardato il confine di Sumy con colpi di mortaio, missili e artiglieria.

Ore 01:39 - Il premier polacco Morawiecki a Kiev: attenti alla Germania...

Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha messo in guardia l’Ucraina dallo stabilire una stretta alleanza con la Germania, in un discorso tenuto ieri a un convegno politico e riportato dai media locali. Il quotidiano Dziennik Gazeta Prawna riferisce oggi che durante un incontro del partito polacco Diritto e giustizia (Pis) a Katowice prima delle elezioni parlamentari del 15 ottobre, Morawiecki ha rivolto le sue osservazioni direttamente al presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Sembra che avrà ora una stretta alleanza con la Germania; lasciatemi avvisarlo: Berlino vorrà sempre cooperare con i russi al di sopra dei paesi dell’Europa centrale», ha detto Morawiecki. Il premier polacco ha quindi sottolineato il sostegno dato da Varsavia a Kiev dopo l’invasione da parte della Russia. «È stata la Polonia ad accogliere sotto i suoi tetti qualche milione di ucraini: sono stati i polacchi ad accogliere gli ucraini; siamo stati noi ad aiutare di più, quando i tedeschi volevano inviare 5.000 elmetti a Kiev assediata», ha dichiarato Morawiecki. «Vale la pena non dimenticarlo, presidente Zelensky», ha sottolineato il premier polacco.

Ore 03:12 - Il testamento di Prigozhin: tutto al figlio Pavel. (Ma c’è un beneficiario anonimo)

Evgeny Prigozhin lascia il suo patrimonio personale tutto a Pavel, suo figlio maschio 25enne. La notizia è stata divulgata dal media investigativo The Insider che a sua volta cita il canale Telegram Port che mostra l’immagine dell’ultimo testamento firmato a marzo dall’ex cuoco di Putin, secondo il quale beni e possedimenti milionari verranno trasferiti a Prigozhin jr. Port, citando una fonte vicina alla famiglia, parla di discordie all’interno del clan Prigozhin a causa del testamento, dal momento che Pavel si rifiuterebbe di condividere l’eredità. Inoltre, il figlio del fondatore della Wagner intenderebbe riscuotere tutti i crediti del padre, compreso quello da 75-80 miliardi di rubli (7-8 miliardi di euro) con il ministero della Difesa russo.

Ore 03:16 - IL PUNTO MILITARE - Le tracce africane della guerra in Ucraina: dal Mali al Sudan, fino alle fabbriche di armi

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) La crisi ucraina incrocia l’Africa, dal Mali al Sudan e anche oltre. In Mali sono ripresi gli scontri fra la giunta locale, che ha preso il potere nel 2020 ed è sostenuta da Mosca, e i Tuareg. Sabato i ribelli hanno colpito le basi della Wagner — che assiste l’esercito locale: qui Evgeny Prigozhin è stato ripreso in video per l’ultima volta prima dell’incidente aereo del 23 agosto — e hanno condiviso su Twitter messaggi celebrativi in ucraino. Nell’ultima settimana, il governo maliano ha subito due importanti sconfitte: una a Dioura per mano dei Tuareg, un’altra ad Arachne contro le milizie di al-Qaeda, perdendo almeno un centinaio di soldati. Poi, domenica, i ribelli Tuareg hanno annunciato la di aver conquistato una quarta base militare nel Nord del Paese, nella regione di Gao, quella dove i wagneriti sarebbero più attivi.

Ore 03:18 - Armi all’Ucraina, la Slovacchia può davvero bloccare le sue forniture? E che cosa cambierebbe?

(di Alessandra Muglia, nostra inviata a Bratislava) «Il posto della Slovacchia resta all’interno della Ue e dell’area Schengen. Non abbiamo mai pensato a qualcosa di diverso» ha risposto al Corriere Robert Fico durante il primo incontro con i giornalisti tenuto a Bratislava dopo il voto che gli ha assegnato la vittoria. 

Il leader del partito schierato su posizioni filo russe ha ricordato anche che proprio con il suo primo governo il Paese è entrato nell’area Schengen (2007) e poi nell’euro (2009).

Riguardo alle divergenze sull’invio di armi all’Ucraina e sulla gestione dei migranti (la sua proposta è di sigillare le frontiere, in contrasto con gli accordi di Schengen), Fico ha rivendicato il «diritto ad avere il mio punto di vista», lasciando intuire che non intende battere ritirata rispetto all’Europa ma far valere appunto le sue idee. Come quella di bloccare l’invio di armi a Kiev.

Ore 03:27 - Ucciso a Lyman un cittadino estone arruolato fra i combattenti ucraini

Tanel Krieggul, un cittadino estone che ha combattuto con la Legione internazionale in Ucraina, è stato ucciso in un attacco di droni russi su Lyman nell’oblast di Donetsk. Lo riferiscono i media di Tallinn. Il quotidiano estone Postimees afferma che la casa che Krieggul condivideva con altri militari è stata colpita da un drone kamikaze russo, che l’ha ridotta in macerie. Ieri il governatore Ihor Moroz aveva riferito di un drone che aveva centrato una casa a Lyman, provocando vittime. Kreiggul si era unito alla Legione internazionale l’anno scorso. È il secondo cittadino estone ucciso nella guerra in Ucraina.

Ore 03:29 - Mosca concentra truppe a Bakhmut, ci sono anche miliziani della Wagner

La zona Bakhmut è di nuovo uno dei fronti più violenti della guerra in Ucraina. Secondo quanto riportano fonti militari di Kiev riprese dai media locali, i combattimenti sono di nuovo violentissimi e Mosca avrebbe concentrato oltre 10 mila persone fra militari regolari e miliziani della compagnia Wagner, questi ultimi tornati dopo aver abbandonato l’area da diverse settimane. In particolare le truppe russe avrebbero ammassato a Bakhmut mezzi corazzati e reparti d’assalto. Secondo gli analisti, le truppe potrebbero essere state ammassate non solo per resistere alla controffensiva ucraina, ma per sferrare una nuova offensiva, anche per costringere Kiev a richiamare soldati da altre zone del vasto fronte di guerra.

Ore 05:16 - Mosca: uccisi in combattimento nel Donetsk 300 militari ucraini

Mosca afferma che l’esercito russo ha respinto nel Donetsk otto attacchi ucraini nelle aree di Bakhmut e Avdiivka, infliggendo al nemico la perdita di «oltre 300 militari». «Unità tattiche del Battaglione Sud hanno respinto attacchi dei gruppi d’assalto ucraini: le perdite del nemico ammontano a oltre 300 militari, un sistema d’artiglieria semovente Krab, un’arma D-20, due carri armati, un veicolo da combattimento di fanteria meccanizzato, due lanciamissili antiaerei Strela-10, una stazione d’intelligence, sette veicoli e otto droni», ha detto il portavoce militare Georgy Minesashvili all’agenzia russa Tass.

Ore 07:19 - Tajani: «È sbagliato non mandare armi in Ucraina, no alle spaccature in Europa»

Lo stop agli aiuti militari all’Ucraina annunciato in Slovacchia da Robert Fico «non è un messaggio positivo. Le scelte sull’Ucraina devono essere unitarie. Non si devono creare spaccature nel fronte europeo, perché la forza della Ue è nella sua unità. L’Ucraina sta combattendo per tutti noi e dobbiamo sostenerla. Detto questo, vediamo cosa Fico farà realmente, al di là degli annunci, perché il governo non si è ancora insediato». Così in una intervista a `La Stampa´ il ministro degli Esteri Antonio Tajani. «Questa è la fase in cui si dovrà trovare una via per la pace. Manterremo la promessa fatta al G7 dello scorso luglio, di aiutare l’Ucraina a costruire un esercito in grado di difendersi da solo. Dall’altro lato, lavoreremo per allargare il consenso sulla formula di pace in 10 punti di Zelensky. Aiuterebbe coinvolgere altri attori globali, come India, Brasile e Paesi africani, ma dobbiamo convincere soprattutto la Cina a far sedere la Russia al tavolo negoziale - ha aggiunto - A Kiev, con gli altri ministri degli Esteri europei, si parlerà anche di ricostruzione? Sarà uno dei temi centrali della missione. Dobbiamo dare stabilità economica al Paese e l’Italia si muoverà in questa direzione, sia con la prossima presidenza del G7, sia da Paese organizzatore della conferenza internazionale sulla ricostruzione nel 2025. Abbiamo già iniziato a impegnarci per la ricostruzione della cattedrale di Odessa e a Kiev firmerò una convenzione tra Italia e Ucraina per aiutarli a rimettere in piedi i loro beni architettonici distrutti dalla guerra».

Ore 08:02 - Kiev abbatte 4 dei 7 droni lanciati dai russi

Durante la notte le forze di difesa antiaerea ucraine hanno abbattuto 4 dei 7 droni kamikaze Shahed di fabbricazione iraniana lanciati dalle forze russe da sud-est, secondo quanto fa sapere l’aeronautica ucraina citata dal canale Telegram di Rbc-Ucraina, che non rivela però dove siano esplosi i 3 che non sono stati abbattuti. Al momento, fa sapere l’emittente, è in corso un allarme aereo sulla regione di Dnipropetrovsk.

Ore 08:13 - Borrell: «Oggi il Consiglio degli Affari esteri Ue a Kiev»

Il Consiglio Affari Esteri dell'Ue si riunisce oggi a Kiev, annuncia via social l'Alto Rappresentante Josep Borrell. «Il futuro dell'Ucraina è nell'Ue», aggiunge. È la prima volta che si tiene un Consiglio Esteri fuori dall'Ue.

I am convening today the EU Foreign Ministers in Kyiv, for the first ever meeting of all 27 Member States outside the EU.

Ore 08:21 - Kuleba: «Il Consiglio Ue si riunisce per la prima volta dentro i suoi futuri confini»

«Sono estremamente felice di ospitare il Consiglio Affari Esteri Ue qui a Kiev, è un fatto storico. È la prima volta che si tiene fuori da confini dell'Ue, vero, ma si tiene in un Paese di futuro ingresso. È un messaggio importante. Non vedo l'ora di discutere con i miei colleghi dei temi sul tavolo, come proteggere la nostra sicurezza e la nostra prosperità».

Ore 08:37 - Tajani: «Arrivato a Kiev per il Consiglio Ue»

Appena arrivato a #Kiev dopo un viaggio notturno in treno dalla Polonia. Insieme agli altri Ministri degli Esteri UE daremo seguito agli impegni presi in difesa dell'#Ucraina. Anche per la ricostruzione. L'Italia, che avrà la prossima presidenza del #G7, farà la sua parte.

Ore 08:41 - Kuleba: «Lo stop ai fondi Usa per l'Ucraina è solo un incidente»

«La questione è se quanto accaduto al Congresso americano sia un incidente o qualcosa di sistemico. Io credo che sia un incidente, accaduto sullo sfondo dei negoziati per lo shutdown. Gli Usa sanno che la guerra in Ucraina non è solo una faccenda interna ma ha ricadute sul mondo intero. Siamo già in contatto con Democratici e Repubblicani per trovare una soluzione». Ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in apertura del Consiglio Affari Esteri a Kiev.

Ore 08:54 - La Difesa russa: «Distrutto un drone ucraino su Belgorod»

I sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto un drone ucraino sopra la regione di Belgorod alle 9.00 ora di Mosca (07.00 in Italia), ha riferito il ministero della Difesa russo, scrive Ria novosti. «È stato fermato un tentativo da parte del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico da parte di un UAV di tipo aereo contro oggetti sul territorio della Russia», riferisce la nota.

Ore 08:56 - «Lo stop aiuti dalla Slovacchia? Aspettiamo ci sia un governo»

«L'Ucraina rispetta la scelta che il popolo della Slovacchia ha fatto», ma «penso che riguardo al supporto per l'Ucraina occorra aspettare che venga formata la coalizione» di governo. Così Kuleba ha commentato le parole del leader slovacco Robert Fico di voler interrompere gli aiuti militari a Kiev dopo il successo elettorale ottenuto.

Ore 09:11 - Borrell: «Colloqui con gli Usa per rivedere la decisione sui fondi»

«Questa guerra ha conseguenze per tutto il mondo ma per noi europei è una minaccia esistenziale che forse non viene vista così da tutti nel mondo. Ed è per questo che dobbiamo continuare a supportare l'Ucraina. Stiamo discutendo con i nostri alleati e amici americani, affinché garantiscano che questa decisione venga riconsiderata». Ha detto l'Alto rappresentante rispondendo a una domanda sul voto al Congresso Usa che ha approvato un provvedimento che evita lo shutdown (con il blocco delle spese federali) ma che ha azzerato i fondi all'Ucraina.

Ore 09:20 - Isw: il figlio di Prigozhin potrebbe guidare la Wagner

Secondo l’Istituto per lo studio della guerra, potrebbe essere il figlio di Yevgeny Prigozhin, Pavel, a cui è spettata interamente l’eredità del padre, a guidare il gruppo di mercenari Wagner. Secondo il think thank, Pavel Prigozhin starebbe negoziando con la Guardia nazionale russa per far sì che l’organizzazione di mercenari si unisca a loro nei combattimenti in Ucraina. Se confermata, si tratterebbe di un leader alternativo rispetto ad Andrey Troshev, che è stato incaricato dal presidente russo Vladimir Putin di formare un gruppo di volontari che combattano in Ucraina.

«Alcuni uomini di Wagner sono interessati a radunarsi attorno a un’alternativa legata a Prigozhin piuttosto che al Cremlino e a Troshev, che è allineato al ministero della Difesa», ha affermato l’Isw. Rosgvardia diprende direttamente dall’amministrazione presidenziale, il che rende «degna di nota l’adesione pubblica di Putin a Troshev e la subordinazione degli elementi di Wagner al ministero della Difesa russo», hanno detto gli analisti statunitensi. «Il ministero della Difesa dovrebbe in ogni caso fornire l’equipaggiamento e i rifornimenti per una grande forza ricostituita sotto Rosgvardia, dal momento che Rosgvardia non ha l’infrastruttura logistica per farlo da sola», precisa Isw.

Ore 10:03 - Putin: «L'America Latina avrà un ruolo chiave nella politica mondiale»

L'America Latina porta avanti una «politica indipendente» ed avrà un «ruolo chiave nella politica mondiale». A dirlo è il presidente russo Putin, nelle dichiarazioni raccolte dall'agenzia di notizie cubana Prensa Latina durante la prima Conferenza parlamentare internazionale Russia-America Latina che si conclude oggi a Mosca. «Anche adesso i Paesi dell'America Latina mostrano un modello di successo nella progressiva formazione di un sistema multipolare di relazioni internazionali basato sull'uguaglianza, la giustizia, il rispetto del diritto internazionale e degli interessi legittimi di ciascuno», ha aggiunto Putin intervenendo all'evento organizzato dalla Duma di Stato (la Camera bassa del parlamento russo) e al quale hanno partecipato parlamentari dell'America Latina e dei Caraibi. «La nostra cooperazione bilaterale diventerà una delle locomotive nella creazione di un nuovo ordine mondiale multipolare sul pianeta», ha affermato durante una delle tavole rotonde il presidente della Commissione per gli Affari Internazionali della Duma, Leonid Slutski, che ha poi annunciato l'intenzione di far svolgere annualmente la Conferenza parlamentare Russia-America Latina.

Ore 10:09 - Francia: «Nessun dubbio, gli Usa resteranno con Kiev»

La ministra degli Esteri francese Catherine Colonna, a Kiev a margine del Consiglio Affari Esteri, ha affermato di non avere dubbi sul fatto «che gli Usa resteranno a fianco dell'Ucraina. C'è troppo in gioco, al di là della questione esistenziale» che la guerra «pone per questo popolo, questa nazione, questo Paese. Ne va della difesa dell'ordine internazionale basato sulle regole, ne va della nostra sicurezza».

Ore 10:15 - Un morto e 6 feriti tra gli ucraini dopo il bombardamento russo nel Kherson

Il bombardamento russo nella regione meridionale di Kherson, in Ucraina, ha ucciso almeno una persona e ne ha feriti sei, tra cui due bambini: lo ha detto lunedì il governatore regionale Oleksandr Prokudin, come riporta Guardian. Il governatore ha dichiarato su Telegram che le forze russe hanno lanciato 71 attacchi nelle ultime 24 ore «mirati ai quartieri residenziali», nonché a negozi e infrastrutture mediche. Venti degli attacchi aerei e terrestri hanno preso di mira la città di Kherson, il distretto amministrativo della regione, ha aggiunto il governatore.

Ore 10:23 - Kuleba: «Grato all'Ue per l'incrollabile sostegno a Kiev»

«Sono felice di dare il benvenuto ai ministri degli Esteri dell'Ue in occasione dello storico incontro in Ucraina. Per la prima volta nella storia, al di fuori degli attuali confini dell'Ue. Ma anche all'interno dei suoi confini futuri. Sono grato all'Unione europea e personalmente a Josep Borrell per l'incrollabile sostegno dell'Ue all'Ucraina». Scrive Kuleba su Twitter, allegando la foto di una stretta di mano fra lui e l'Alto rappresentante Ue per la politica estera Borrell, con alle spalle un pannello con le bandiere di Ue e Ucraina che si intersecano e la scritta "Ue-Ucraina, incontro dei ministri degli Esteri".

Ore 10:39 - Il ministro lituano: «Il Consiglio Ue a Kiev spazzi via tutti i dubbi sulla serietà del sostegno all'Ucraina»

«Ci stiamo avvicinando ad un punto cruciale nel nostro sostegno all'Ucraina, in cui se non vengono presi impegni politici seri, si può dubitare che parliamo sul serio quando che diciamo che stiamo con l'Ucraina per tutto il tempo necessario. Ci sono messaggi che vengono mandati, da Bruxelles, da Washington e altrove, che possono far nascere dubbi sul fatto che siamo seri. Spero che l'incontro di oggi dissolva questi dubbi e che mandi il messaggio cristallino che stiamo con l'Ucraina fino alla vittoria». Ha detto il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis, a margine del Consiglio Affari Esteri informale a Kiev.

«Non è solo della Russia che dobbiamo preoccuparci - continua Landsbergis - anche altri dittatori, altri regimi stanno guardando con molta attenzione come reagisce l'Occidente a una guerra prolungata in Ucraina. Non credo che l'instabilità che vediamo nei Balcani Occidentali, nel Caucaso Meridionale e nel Sahel siano eventi singoli, non collegati tra loro. Penso che siano collegati e, se non riusciamo a vincere in Ucraina, vedremo altra instabilità», conclude.

Ore 11:08 - Tajani: «Kiev può contare su Roma, appoggeremo l'adesione all'Ue»

Kiev può contare sull'impegno del governo italiano per il supporto alla libertà dell'Ucraina. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nel suo intervento al consiglio Esteri Ue in corso a Kiev. Tajani, si apprende da fonti diplomatiche, ha ribadito che Roma è «fortemente impegnata» nella ricostruzione del Paese, anche come priorità della prossima presidenza italiana del G7 e appoggia l'adesione dell'Ucraina all'Unione europea.

Ore 11:22 - Ryabkov (Russia): «Motivi della moratoria sui missili nucleari a medio raggio vengono meno. Nessuna prospettiva di relazioni con gli Usa»

I motivi per mantenere la moratoria sui missili a raggio intermedio stanno venendo meno in quanto non sono state presi provvedimenti in merito: lo ha dichiarato, citato dalla Tass, il vice ministro degli Esteri russo, Serghei Ryabkov, secondo il quale «la moratoria unilaterale della Russia sul trattato Inf» sui missili nucleari a medio raggio «non ha incontrato una reazione adeguata da parte degli Stati Uniti». Ryabkov, secondo la Tass, ha anche dichiarato che «la Federazione Russa non vede prospettive nelle relazioni con gli Stati Uniti finché Washington non cambierà la sua politica e non torna in sé».

Ore 11:30 - Mosca: «Sospensione fondi Usa? Giochi di prestigio, America sosterrà ancora Kiev»

Gli Stati Uniti continueranno a sostenere l'Ucraina nonostante la sospensione dei fondi per Kiev: lo dichiara il viceministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov, come riporta Tass. «Continueranno a sostenere l'Ucraina. Non dobbiamo pensare che qualcosa stia per cambiare. È solo un gioco di prestigio. Sono sciocchezze. Fondamentalmente, l'obiettivo di Washington di sostenere i suoi tirapiedi a Kiev non cambia», ha detto Ryabkov in risposta a una domanda della Tass.

Ore 11:32 - Rasmussen: «L'Ue deve essere pronta a fornire ulteriori aiuti»

«L'Europa fa la sua parte ma dovremmo essere pronti anche a fare di più» per l'Ucraina «per molte buone ragioni», «prima di tutto, per sostenere l'Ucraina, ma anche per inviare un forte segnale transatlantico che ciò che sta accadendo sul nostro territorio è qualcosa per cui dobbiamo assumerci una grande responsabilità». Lo ha detto il ministro degli Esteri della Danimarca, Lars Løkke Rasmussen, parlando a Kiev dove si trova per la riunione informale del Consiglio dei ministri degli Esteri Ue, rispondendo a una domanda sul fatto che gli aiuti a Kiev non siano stati inclusi nel pacchetto di finanziamento temporaneo del governo Usa approvato per evitare lo shutdown. «Naturalmente sarebbe stato molto meglio se gli aiuti all'Ucraina fossero stati inclusi in quel meccanismo temporaneo, ma ho trovato grande sollievo nel messaggio molto forte del presidente Biden che non c'è dubbio che gli Usa sosterranno l'Ucraina», ha aggiunto Rasmussen. Non si trovano a Kiev per la riunione i ministri degli Esteri di Ungheria e Polonia. Secondo quanto riferito da alcune fonti, nell'incontro si discuterà del sostegno Ue all'Ucraina e della formula di pace proposta da Zelensky. L'Alto rappresentante della politica estera dell'Ue, Josep Borrell, ha dichiarato che questa prima riunione congiunta dei ministri degli Esteri al di fuori dei confini dell'Ue invia il segnale che il sostegno dell'Ue a Kiev è «incrollabile» e sottolinea l'impegno dell'Ue nei confronti dell'Ucraina.

Ore 11:35 - Il Cremlino studia ritorsioni contro le sanzioni del Canada

La Russia sta studiando provvedimenti contro il Canada in risposta alle nuove sanzioni contro Mosca varate da Ottawa: lo ha dichiarato, citato dall'agenzia Tass, il vicemnistro degli esteri russo, Serghei Ryabkov. «Estenderemo anche la lista delle sanzioni. Monitoreremo le organizzazioni canadesi» (in Russia) per capire «quali di esse siano coinvolte in attività indesiderabili», ha detto Ryabkov, intervenendo alla Conferenza interparlamentare Russia-America latina.

Ore 11:47 - La Bulgaria vieta l'ingresso alle auto targate Russia

Anche la Bulgaria, come altri Paesi europei, vieta l'ingresso alle auto con targa russa. Le autorità hanno dato notizia della chiusura dei confini ai veicoli immatricolati in Russia, un provvedimento deciso in risposta all'invasione russa dell'Ucraina, iniziata nel febbraio dello scorso anno. «Siamo al lavoro da giovedì e sono certo che alla fine della giornata entrerà in vigore il divieto di ingresso ai veicoli russi», afferma in una dichiarazione il capo della Guardia di frontiera della Bulgaria, Anton Zlatanov, precisando che esiste da mesi un provvedimento analogo per i camion russi. La misura, ha puntualizzato, riguarda veicoli e prodotti già soggetti a sanzioni Ue. Paese Ue e Nato, la Bulgaria si unisce così a Norvegia, Finlandia, Polonia, Lettonia, Lituania ed Estonia.

Ore 11:48 - Baerbock: «Il futuro di Kiev è nell'Ue. Bisogna proteggere l'Ucraina durante l'inverno»

«Il futuro dell'Ucraina è nell'Unione Europea, nella nostra comunità. Come partner ed amici, continueremo a sostenere l'Ucraina ogni giorno, in modo che il suo popolo possa vivere ancora in pace e in libertà». Ha detto la ministra degli Affari Esteri della Germania Annalena Baerbock, a margine del Consiglio Affari Esteri informale a Kiev. «Venendo qui stanotte in treno - continua - abbiamo sentito che le temperature stanno iniziando ad abbassarsi: dobbiamo intensificare i nostri sforzi» per aiutare l'Ucraina «a prepararsi per l'inverno», aggiunge.

Ore 13:00 - Attaccato impianto russo costruzione missili Kh-59 a Smolensk

Kiev rivendica un attacco con i droni contro un impianto russo che produce missili Kh 59, fra i più usati per colpire obiettivi civili e militari in Ucraina. Tre dei quattro droni hanno colpito l’obiettivo, sottolinea l’ufficio stampa dell’intelligence militare ucraina (Diu), riferendo dell’attacco di ieri all’impianto aeronautico di Smolensk in Russia. «Il primo ottobre 2023, la produzione di varie versioni di missili Kh-59 è stata interrotta come risultato dell’attacco all’impianto aeronautico di Smolensk. Dati confermati indicano che tre dei quattro droni hanno colpito l’obiettivo, provocando danni significativi agli impianti di produzione di una industria militare dello stato aggressore», ha annunciato la Diu. Con una portata di 280 km, i missili aria-terra Kh-59 sono fra quelli più usati per bombardare obiettivi civili e militari in Ucraina, scrive Ukrainska Pravda, ricordando che queste armi sono state usate soprattutto contro gli oblast di Chernihiv, Sumy, Kharkiv, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia e Kherson.

Ore 13:20 - Musk sfotte Zelensky, da 5 minuti non chiedi aiuti

Elon Musk ha pubblicato sul suo social X un meme in cui sfotte il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Una foto di un giovane Zelensky con la faccia pensierosa e la scritta «sono passati 5 minuti e ancora non hai chiesto 1 miliardo di dollari in aiuti». Numerose le risposte critiche sotto al post, con gli utenti che parlando di propaganda filorussa da parte di Musk.

Ore 13:32 - Kiev: «La Crimea è molto problematica e vulnerabile per i russi»

La Crimea è diventata un’area molto problematica e vulnerabile per i russi, queste settimane sono state un vero e proprio inferno per loro. Lo sostiene il rappresentante della direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa, Andriy Yusov, citato da Unian. «Le loro azioni non sono un mistero o un segreto per l’Ucraina. Anzi, recentemente la Crimea è diventata il loro più grande problema e vulnerabilità. Le ultime settimane sono diventate un vero e proprio inferno per gli invasori in Crimea, hanno capito che la situazione non migliorerà», ha sottolineato Yusov. Secondo il rappresentante dell’intelligence, i recenti eventi in Russia - come le esplosioni nella fabbrica militare di Smolensk - dimostrano chiaramente che Mosca non ha una difesa aerea adatta per proteggere il suo territorio. «Pertanto - ha concluso Yusov - il comando militare russo, ma prima di tutto la società russa, dovrebbe riflettere su cosa sia più importante: ridistribuire i sistemi di difesa aerea ai territori ucraini temporaneamente occupati o difendere direttamente la Madre Russia».

Ore 14:05 - Battibecco a colpi di meme tra Elon Musk e parlamento Ucraina

Il parlamento ucraino ha risposto «per le rime» a un meme pubblicato da Elon Musk che prendeva in giro l’Ucraina. Il proprietario di Starlink, che fornisce servizi di comunicazione satellitare fondamentali per la difesa dell’Ucraina, ha preso di mira il livello di aiuti richiesto da Volodymyr Zelensky per difendersi dall’invasione su larga scala della Russia. L’organo legislativo ucraino, la Verkhovna Rada, ha risposto con lo stesso meme utilizzando il volto di Musk, con la didascalia: «Quando sono passati cinque minuti e non hai diffuso la propaganda russa».

Ore 14:07 - Tajani a Zelensky: L’Italia lavora all’ottavo pacchetto armi

L’Italia è pronta ad aiutare l’Ucraina anche in vista del prossimo inverno nella protezione delle infrastrutture e sta lavorando all’ottavo pacchetto di armi da inviare a Kiev. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nell’incontro con Zelensky a Kiev. Il titolare della Farnesina ha garantito il sostegno concreto dell’Italia nel percorso ucraino di adesione all’Ue anche attraverso il supporto di alcune istituzioni, per esempio tramite la Guardia di Finanza.

Ore 14:39 - Usa preoccupati da corruzione in Ucraina, può minare la fiducia

L’amministrazione Biden è molto più preoccupata della corruzione in Ucraina di quanto nom ammetta in pubblico. È quanto emerge da un documento riservato sulla strategia americana per Kiev che delinea - riporta Politico - le numerose iniziative di Washington per sradicare la corruzione in Ucraina. «La percezione di un elevato livello di corruzione» potrebbe «mettere in pericolo la fiducia del pubblico e dei leader stranieri nel governo in tempo di guerra», afferma il documento, che include dettagli sugli obiettivi americani in Ucraina, dalla privatizzazione delle banche all’insegnamento dell’inglese a scuola e all’incoraggiare le forze armate di ad adottare i protocolli della Nato.

Ore 14:43 - Tajani riceve onorificenza da Zelensky per ruolo Italia

Nel corso del loro incontro bilaterale a Kiev il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha insignito il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, dell’onorificenza dell’Ordine di Jaroslav il Saggio. Si tratta di un riconoscimento dall’elevato valore che Kiev assegna al ruolo svolto dal governo italiano nel sostegno all’Ucraina. L’Ordine del Principe Yaroslav il Saggio - viene spiegato - viene conferito per i servizi resi allo Stato e al popolo ucraino e per il rafforzamento del prestigio internazionale dell’Ucraina.

Ore 15:02 - Zelensky a ministri Ue: «La vittoria dipende dalla cooperazione»

«La vittoria dipende dalla nostra cooperazione»: così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai ministri degli esteri europei riuniti a Kiev. «Sono sicuro che l’Ucraina e l’intero mondo libero sono in grado di vincere in questo confronto - ha dichiarato - Ma la nostra vittoria dipende direttamente dalla nostra cooperazione».

Ore 15:05 - Nyt: «Mosca potrebbe testare missile nucleare»

La Russia potrebbe testare o avrebbe già testato un missile nucleare. Lo scrive in New York Times, secondo cui immagini satellitari e dati aeronautici suggeriscono che Mosca «potrebbe prepararsi a testare un missile da crociera sperimentale a propulsione nucleare - o potrebbe averne testato di recente uno - con una portata teorica di migliaia di miglia». Secondo il Nyt «i movimenti di aerei e veicoli all’interno e nelle vicinanze di una base nella remota regione artica russa sono coerenti con i preparativi effettuati per i test del missile, noto come Burevestnik o SSC-X-9 Skyfall, nel 2017 e nel 2018. Nelle ultime due settimane nella zona sono stati rilevati anche aerei di sorveglianza statunitensi e gli allarmi aerei hanno avvertito i piloti di evitare lo spazio aereo vicino. Il Nyt ricorda che «la Russia aveva precedentemente condotto 13 test noti tra il 2017 e il 2019, tutti senza successo, secondo un rapporto della Nuclear Threat Initiative, un gruppo no-profit che analizza il controllo degli armamenti».

Ore 15:26 - Kiev: «I piloti ucraini volano già con i simulatori degli F-16»

I piloti ucraini stanno già volando sui simulatori di aerei nell’ambito delle esercitazioni sui caccia F-16 statunitensi. Lo ha dichiarato a United News il portavoce dell’aeronautica ucraina, Yuri Ignat, citato da Rbc Ucraina. «Stanno già volando su simulatori di volo» che «è in realtà un aereo a tutti gli effetti: una cabina di pilotaggio mobile che riproduce completamente la cabina di pilotaggio dell’F-16» ha dichiarato il portavoce. La fase successiva dell’addestramento, spiega Ignat, consisterà nel volare con un istruttore su aerei veri. Ma non ci sono solo coloro che attualmente si preparano a utilizzare i caccia Usa. Il portavoce dell’aeronautica ucraina ha ricordato che si stanno già formando nuovi gruppi di piloti, che poi andranno ad addestrarsi sui jet da combattimento.

Ore 16:05 - Borrell: «Unica iniziativa di pace globale è piano Zelensky»

«Abbiamo preso atto che questa formula di pace del presidente Zelensky è l’unica iniziativa di pace discussa a livello internazionale» e «dovrebbe essere l’unica». Lo ha detto l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, nella conferenza stampa al termine del Consiglio Esteri a Kiev. «L’unica che attira l’attenzione e il lavoro della comunità internazionale è la formula del presidente Zelensky. E’ l’unica sul campo e continueremo a lavorare come Unione europea per renderla più globale per la pace futura», ha specificato Borrell.

Ore 17:38 - Borrell propone nuovo pacchetto aiuti da 5 miliardi di euro

Il capo della politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell, ha proposto all’Ucraina di negoziare un nuovo pacchetto pluriennale di aiuti del Fondo europeo per la pace del valore massimo di 5 miliardi di euro per il prossimo anno. «Spero che potremo raggiungere un accordo entro la fine dell’anno», ha detto Borrell in una conferenza stampa congiunta con il capo della diplomazia ucraino Dmytro Kuleba a Kiev, dove oggi eccezionalmente si è riunito il Consiglio Affari Esteri Ue, per la prima volta fuori dai confini europei.

Ore 17:49 - Zelensky a Tajani: grazie Italia per solidarietà verso Ucraina

«Ringrazio l’Italia per la sua solidarietà nei confronti dell’Ucraina!». Lo ha scritto su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, commentando l’incontro a Kiev con Antonio Tajani, vice presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri italiano. La discussione è stata incentrata sulla «situazione sul campo di battaglia, sull’attuazione della formula di pace ucraina, sul Vertice globale per la pace, sul nostro percorso verso l’Ue e la Nato», ha scritto Zelensky. «Abbiamo anche discusso del sostegno alla difesa. È molto importante rafforzare la difesa aerea per proteggere i civili ucraini e le infrastrutture di grano».

 «Ringrazio l’Italia», ha concluso il presidente ucraino, «per la sua solidarietà nei confronti dell’Ucraina!». Il post, accompagnato da un video di poco più di due minuti, si chiude con le emoji delle bandiere dell’Ucraina e dell’Italia. Oggi a Kiev si è eccezionalmente riunito il Consiglio Affari Esteri Ue, per la prima volta fuori dai confini europei.

Ore 18:34 - Biden sentirà alleati per rassicurarli su aiuti Usa a Kiev

Il presidente Joe Biden intende chiamare gli alleati per rassicurarli sul proseguire del sostegno americano all’Ucraina. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali la telefonata potrebbe avvenire già martedì. La mossa di Biden punta a rassicurare gli alleati dopo che il Congresso ha approvato una misura per evitare lo shutdown che non include fondi a Kiev.

Ore 19:28 - Italia assume patronato ricostruzione città Odessa

L’Italia assumerà il patronato della ricostruzione della città e della regione di Odessa. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani hanno anche manifestato al governo ucraino l’intenzione dell’Italia di contribuire alla ricostruzione della Cattedrale Ortodossa della Trasfigurazione di Odessa e ai siti culturali danneggiati del Centro storico cittadino. Lo si apprende dalla nota congiunta italo-ucraina, al termine della visita di Tajani a Kiev. Il 26 aprile 2023 - si legge nel comunicato diramato dalla Farnesina - Italia e Ucraina hanno co-organizzato a Roma una Conferenza Bilaterale sulla Ricostruzione dell’Ucraina per discutere la tipologia di sostegno e di collaborazione necessari alla ripresa e alla ricostruzione dell’Ucraina e si sono impegnati a uno stretto coordinamento su queste materie attraverso un rafforzamento della cooperazione bilaterale.

Ore 20:23 - Casa Bianca, presto legge bipartisan su aiuti

La Casa Bianca ha respinto l’ipotesi che negli Stati Uniti sia subentrata una certa «stanchezza» nel sostenere l’Ucraina, più di un anno e mezzo dopo l’invasione da parte della Russia. La portavoce Karine Jean Pierre, rispondendo alle domande dei giornalisti che ricordavano la legge approvata del Congresso in cui non sono stati inclusi aiuti a Kiev, ha dichiarato che «c’è una volontà bipartisan di dare continuità agli aiuti» e che «presto» verranno stanziati dal Congresso con una legge a parte.

Ore 23:13 - Zelensky: avviare quest’anno i negoziati per l’adesione all’Ue

«Il nostro obiettivo principale in termini di integrazione è quello di prendere una decisione quest’anno sull’avvio dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea». Lo ha detto il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky nel suo consueto discorso serale ripreso da Ukrinform. «Sappiamo tutti che è solo questione di tempo prima che l’Ucraina diventi membro dell’Ue - ha aggiunto -. E oggi ho sentito ancora una volta durante le riunioni e i negoziati che ciò è assolutamente possibile. L’Ucraina adempirà sicuramente la sua parte di lavoro: sette raccomandazioni della Commissione europea». Zelensky ha poi ringraziato «i partner per il loro sostegno: militare ed economico e per le sanzioni. Credo che ogni tentativo da parte della Russia di ingannare i regimi di sanzioni e il diritto internazionale richieda una forte risposta da parte del mondo. Tutti i criminali, e soprattutto quelli come quelli di Mosca, capiscono solo il linguaggio della forza e l’inevitabilità della punizione».

Ore 00:18 - Pentagono a Congresso, stiamo finendo i fondi per Kiev

Il Pentagono ha avvertito il Congresso dell’esaurimento dei fondi per sostituire le armi che gli Stati Uniti hanno inviato all’Ucraina, affermando che la Difesa è già stata costretta a rallentare le forniture di mezzi ad alcuni reparti. È quanto si legge in una lettera, visionata dall’Associated Press, inviata ai leader del Congresso. Nella missiva, inviata dal sottosegretario alla Difesa Michael J. McCord ai leader di Camera e Senato, si afferma che sono rimasti a disposizione solamente 1,6 miliardi di dollari dei 25,9 miliardi che il Congresso ha messo a disposizione del Pentagono per ripristinare le scorte di armamenti e materiali inviati all’Ucraina. In aggiunta, il Pentagono ha ancora a disposizione per gli aiuti a Kiev 5,4 miliardi di dollari di armi ed equipaggiamento dai propri arsenali. Nella legge di spesa provvisoria approvata nel weekend dal Congresso per evitare lo shutdown non erano compresi nuovi fondi per l’assistenza militare all’Ucraina. McCord ha informato i leader del Congresso che gli Stati Uniti stanno di fatto esaurendo i fondi a lungo termine per Kiev inquadrati nella «Ukraine Security Assistance Iniziative» per l’acquisto di armamenti.

Ore 01:32 - Biden, non possiamo permettere stop fondi all’Ucraina

«Non possiamo in nessun caso permettere che venga interrotto il sostegno americano all’Ucraina. Sono in gioco troppe vite, troppi bambini e troppe persone»: così Joe Biden a una riunione del governo alla Casa Bianca. «Mi aspetto totalmente che lo speaker della Camera e la maggioranza dei repubblicani al Congresso mantengano il loro impegno per garantire il passaggio del sostegno necessario per aiutare l’Ucraina a difendersi dall’aggressione e dalla brutalità russa», ha aggiunto, ricordando che gli Usa sono «la nazione indispensabile nel mondo».

Guerra Ucraina - Russia, le news del 3 ottobre.

Ucraina-Russia, le notizie del 3 ottobre. Andrea Nicastro e Redazione Online su Il Corriere della Sera martedì 3 ottobre 2023.

• Nyt: «Mosca, ipotesi test missile nucleare».

• Le armi della Russia: quali sono e perché Putin dice che nell’arsenale di Mosca ci sono mezzi «che i suoi avversari non hanno ancora».

• Così finora la Slovacchia ha aiutato la resistenza ucraina.

• Zelensky: il nostro obiettivo è avviare quest’anno i negoziati per l’adesione all’Ue.

Ore 00:18 - Pentagono a Congresso, stiamo finendo i fondi per Kiev

Il Pentagono ha avvertito il Congresso dell’esaurimento dei fondi per sostituire le armi che gli Stati Uniti hanno inviato all’Ucraina, affermando che la Difesa è già stata costretta a rallentare le forniture di mezzi ad alcuni reparti. È quanto si legge in una lettera, visionata dall’Associated Press, inviata ai leader del Congresso. Nella missiva, inviata dal sottosegretario alla Difesa Michael J. McCord ai leader di Camera e Senato, si afferma che sono rimasti a disposizione solamente 1,6 miliardi di dollari dei 25,9 miliardi che il Congresso ha messo a disposizione del Pentagono per ripristinare le scorte di armamenti e materiali inviati all’Ucraina. In aggiunta, il Pentagono ha ancora a disposizione per gli aiuti a Kiev 5,4 miliardi di dollari di armi ed equipaggiamento dai propri arsenali. Nella legge di spesa provvisoria approvata nel weekend dal Congresso per evitare lo shutdown non erano compresi nuovi fondi per l’assistenza militare all’Ucraina. McCord ha informato i leader del Congresso che gli Stati Uniti stanno di fatto esaurendo i fondi a lungo termine per Kiev inquadrati nella «Ukraine Security Assistance Iniziative» per l’acquisto di armamenti.

Ore 04:24 - Biden, non possiamo permettere stop fondi all’Ucraina

«Non possiamo in nessun caso permettere che venga interrotto il sostegno americano all’Ucraina. Sono in gioco troppe vite, troppi bambini e troppe persone»: così Joe Biden a una riunione del governo alla Casa Bianca. «Mi aspetto totalmente che lo speaker della Camera e la maggioranza dei repubblicani al Congresso mantengano il loro impegno per garantire il passaggio del sostegno necessario per aiutare l’Ucraina a difendersi dall’aggressione e dalla brutalità russa», ha aggiunto, ricordando che gli Usa sono «la nazione indispensabile nel mondo».

Ore 05:01 - Una sospensione degli aiuti americani all’Ucraina avrebbe un effetto «devastante» per Kiev

Le truppe ucraine potrebbero presto rimanere senza munizioni ed equipaggiamento se i funzionari eletti dai trumpisti, che stanno mettendo tutto il loro peso dietro i negoziati sul bilancio, riuscissero a tagliare i finanziamenti americani a Kiev, avvertono gli esperti. Dall’inizio del conflitto nel febbraio 2022, gli Stati Uniti hanno promesso oltre 43 miliardi di dollari in aiuti militari all’Ucraina, più della metà del sostegno totale fornito dall’Occidente. E gli alti funzionari statunitensi hanno ripetutamente assicurato che il sostegno militare e umanitario a Kiev durerà «finché sarà necessario». Tuttavia, l’opposizione repubblicana, spinta da un gruppo di eletti dell’estrema destra, è riuscita sabato a far approvare dal Congresso un bilancio provvisorio per l’amministrazione federale in cui questa busta non figura, sebbene richiesta dalla Casa Bianca e dal Senato

Questo compromesso, grazie al quale è stata evitata la paralisi dell’amministrazione o la «chiusura», dimostra che tale sostegno all’Ucraina è lungi dall’essere scolpito nella pietra. Se questi aiuti venissero sospesi, «sarebbe devastante per gli ucraini», avverte Mark Cancian, consigliere del think tank Center for Strategic and International Studies di Washington. «Le truppe ucraine si indebolirebbero e potrebbero addirittura crollare», ritiene, anche se giudica possibile «che possano continuare a rimanere sulla difensiva». Gli Stati Uniti hanno fornito a Kiev un’ampia gamma di armi – dalle munizioni convenzionali ai sofisticati sistemi di difesa aerea e di sminamento – per aiutarla a portare avanti la controffensiva contro le truppe russe.

«I militari in guerra hanno bisogno di un flusso costante di armi, rifornimenti e munizioni per sostituire quelle esaurite o distrutte», osserva Cancian. Una sospensione totale degli aiuti – che secondo la Casa Bianca non avverrà – non avrebbe un impatto immediato, dato che i pacchetti già approvati sono ancora in fase di consegna. «Sicuramente dovremo aspettare diverse settimane prima di vedere gli effetti sul campo di battaglia», stima l’esperto, e Mosca potrebbe non essere in grado di sfruttare questo indebolimento, «i russi (sono) piuttosto esausti in questa fase». Lontano dal fronte, la fine degli aiuti americani comporterebbe anche un indebolimento delle difese aeree ucraine, dotate di vari e complessi sistemi interoperativi forniti da diversi Paesi e bisognose di essere continuamente rifornite di munizioni.

Questi dispositivi svolgono un ruolo chiave nella protezione di civili e infrastrutture ucraine da numerosi attacchi di droni e missili russi. «Se si elimina la componente americana – sottolinea James Black, del RAND Europe Defence and Security Research Center –, si riduce inevitabilmente l’efficacia» di tutto questo sistema interdipendente. Decine di Paesi, in particolare quelli europei, hanno fornito aiuti militari a Kiev e potrebbero aumentarli, ma il vuoto che creerebbe un ritiro degli aiuti statunitensi sarebbe un grosso problema. Ci vorrebbe «uno sforzo di diversi anni e decenni affinché l’Europa raggiunga un livello in cui possa sostituire completamente gli Stati Uniti come potenza militare o potenza di difesa industriale», continua Black. Il che non costituisce «un calendario confortevole per l’Ucraina, che ha bisogno di sostegno (...) nelle settimane e nei mesi a venire»”.

L’azione dei repubblicani, che controllano la Camera dei Rappresentanti, riguardo all’approvazione o meno dei futuri pacchetti rimane incerta. Il leader della Camera, Kevin McCarthy, ha assicurato domenica che «garantirà la fornitura di armi all’Ucraina», ma ha avvertito che «grandi insiemi» di aiuti non saranno rilasciati finché la sicurezza alla frontiera tra Stati Uniti e Messico non sarà rinforzata. Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha invitato i parlamentari durante il fine settimana a rispettare «l’impegno degli Stati Uniti a fornire l’assistenza urgentemente necessaria agli ucraini che combattono per difendere il loro Paese». «L’America deve mantenere la sua parola e continuare a dirigere la coalizione internazionale per gli aiuti all’Ucraina», ha esortato in una nota.

Ore 07:05 - La guerra dei russi poveri: così Putin manda al fronte le minoranze e gli esclusi

(di Marco Imarisio) Come fare la guerra e non sentirla. O meglio, non farla sentire, e trasmettere all’esterno e soprattutto al proprio interno, l’idea che il carnaio ucraino sia un evento lontano. Dalle conseguenze comunque tollerabili in termini di vite perdute. Che invece, secondo stime non ufficiali, avrebbero superato almeno le 120.000 unità. 

Nel lungo periodo potrebbe diventare un gioco di prestigio difficile, anche per la Russia. Ma può riuscire, quando si ha a disposizione uno spazio geografico immenso, e un patrimonio di risorse umane quasi sei volte superiore a quello del nemico. La Repubblica popolare di Tuva ha fatto parte dell’Impero cinese fino alla seconda metà dell’Ottocento e ancora oggi adotta il buddhismo come propria religione. Il circondario autonomo del Nenec, affacciato sul Mare di Barents e abitato dall’omonima minoranza etnica, è considerato il regno della tundra glaciale. Con solo la metà delle sue terre a sud del circolo polare artico, la provincia della Cukotka è il soggetto della Federazione russa con il minore reddito pro capite. Fino al 1991 faceva parte dell’Oblast di Magadan, che si spinge fino ai confini del Giappone. Nel 2012, un sondaggio del Levada Center rivelò che otto russi su dieci ignoravano l’esistenza di queste loro regioni.

Ore 07:10 - La Russia prepara il super missile: può raggiungere ogni luogo della terra

(di Fabrizio Dragosei) Non c’erano riusciti prima dell’attacco all’Ucraina ma ora i tecnici missilistici di Vladimir Putin ci riprovano, sicuri del fatto loro. Nell’Artico, secondo il «New York Times», starebbero per lanciare o avrebbero già fatto partire nei giorni scorsi un super missile a motore nucleare, capace di raggiungere qualsiasi punto del globo o, addirittura, di rimanere in volo per giorni e giorni, il «Burevestnik» (nome di un uccello marino, la procellaria). Per la verità, anche l’ultimo test effettuato nel 2019 (ne erano già stati tentati altri 12), non ha dato i risultati sperati. Il missile è partito, ma è rimasto in volo solo due minuti coprendo poco più di trenta chilometri, secondo gli esperti. Non sembra che il reattore atomico si sia attivato.

 La nuova super arma fa parte di quell’«arsenale delle meraviglie» che il presidente russo aveva annunciato nel marzo del 2018. Ed è particolarmente inquietante, non tanto per la sua capacità di rimanere in volo anche dopo un eventuale olocausto nucleare a seguito di uno scontro tra le super potenze. Ma piuttosto perché, in caso di incidente, anche i semplici collaudi potrebbero provocare la caduta di scorie fissili sui territori sorvolati.

Ore 07:16 - Deputato pro Trump, accordo segreto McCarthy-Biden su fondi Kiev

Il deputato repubblicano Matt Gaetz, un fedelissimo di Donald Trump, ha accusato lo speaker della Camera e collega di partito Kevin McCarthy di aver un «accordo collaterale segreto» con Joe Biden per fornire ulteriori fondi all’Ucraina, dopo che sono stati esclusi dal provvedimento provvisorio di spese per evitare lo shutdown. E ha chiesto che spieghi ogni negoziato con la Casa Bianca sulla legge di spesa, minacciando una mozione per destituirlo. I membri di entrambi i partiti hanno chiesto un disegno di legge supplementare ad hoc per stanziare i fondi per Kiev. Biden ha detto che «si aspetta totalmente che lo speaker mantenga il suo impegno nei confronti del popolo ucraino» e faccia approvare presto questo disegno di legge sui finanziamenti supplementari. Nel caso Gaetz presenti la mozione per far cadere McCarthy, i dem potrebbero salvarlo dalla fronda trumpiana, ma solo in cambio di alcune contropartite, tra cui i finanziamenti per l’Ucraina.

Ore 07:49 - Russia, l’ Ucraina ha colpito Klimovo con bombe a grappolo

Le forze armate ucraine avrebbero bombardato durante la notte la città di Klimovo, nella regione russa di Bryansk, utilizzando munizioni a grappolo, senza provocare vittime, ha detto oggi il governatore Alexander Bogomaz, citando informazioni preliminari. “Le forze armate ucraine hanno bombardato la città di Klimovo con munizioni a grappolo. Secondo le prime informazioni non ci sono state vittime”, ha detto Bogomaz su Telegram. Il governatore, secondo quanto riportato dalla Ria Novosti, ha aggiunto che diversi edifici residenziali sono stati danneggiati dai bombardamenti.

Ore 07:51 - Kiev: «Raid russi nella notte sulla regione di Dnipropetrovsk»

Le forze russe hanno attaccato questa notte la regione ucraina di Dnipropetrovsk, 13 droni e un missile da crociera sono stati abbattuti, ma i raid hanno colpito la città di Pavlograd. Lo ha dichiarato su Telegram il capo del consiglio regionale di Dnepropetrovsk, Nikolai Lukashuk, aggiungendo che colpi di artiglieria hanno provocato danni anche nel distretto di Nikopol. «La nostra aeronautica ha abbattuto un missile e 13 droni nemici. Purtroppo si registrano arrivi sul territorio di un’impresa di Pavlograd. Due edifici di produzione sono rimasti danneggiati. A Dnipro sono scoppiati due incendi a causa della caduta di detriti, uno in un’impresa privata, l’altro in un garage», ha scritto il funzionario. «Di notte, il nemico ha bombardato con l’artiglieria la comunità di Myrivsk nel distretto di Nikopol. Di conseguenza, 2 case private e una dependance sono state danneggiate», ha aggiunto, sottolineando che negli attacchi non ci sono stati feriti.

Ore 08:44 - Isw: Kiev riconquista posizioni che aveva perso a Robotyne

Le forze ucraine avrebbero riconquistato le posizioni perse ia sud-ovest di Robotyne, nell’oblast di Zaporizhzhia. A sostenerlo è il think tank statunitense Institute for the study of war (Isw), aggiungendo che le truppe di Kiev «sono avanzate marginalmente nell’area di confine tra gli oblast di Donetsk e Zaporizhzhia nel corso delle continue operazioni di controffensiva» e vicino a Bakhmut. Nel suo ultimo aggiornamento, Isw ha riferito che «sta aggiornando la sua valutazione del 1 ottobre, secondo cui le forze ucraine hanno perso posizioni in un sistema di trincee a sud-ovest di Robotyne (13 km a sud di Orikhiv) a causa dei contrattacchi russi tra il 13 e il 30 settembre. I filmati geolocalizzati pubblicati il 2 ottobre e le immagini satellitari indicano che le forze ucraine probabilmente hanno ripreso queste posizioni tra il 12 e il 17 settembre e le mantengono attualmente».

Ore 09:09 - Kiev: «Distrutti 29 droni e un razzo lanciati dai russi»

Negli ultimi raid le forze russe hanno lanciato 31 droni Shahed e diversi missili da crociera per colpire obiettivi in Ucraina: 29 droni e un razzo sono stati distrutti dalla difesa ucraina. Lo riferisce l’aeronautica militare di Kiev, come riportato da Rbc Ucraina. «Un totale di trenta obiettivi aerei sono stati distrutti dalle forze e dai mezzi dell’aeronautica militare, in collaborazione con la difesa aerea delle forze di difesa dell’Ucraina: 29 “Shahed-131/136” e un missile da crociera “Iskander-K”», spiega l’aeronautica ucraina.

Ore 10:41 - Zelensky: «Ruolo guida Estonia in lancio coalizione informatica»

«Ieri ho avuto un incontro con il ministro della Difesa estone, Hanno Pevkur». Lo afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sui social. «Sono stati discussi temi importanti: la situazione al fronte, i bisogni primari dei soldati ucraini, il ruolo guida dell’Estonia nel lancio di una coalizione informatica per il nostro Paese. Abbiamo scambiato opinioni sulla cooperazione tra Ucraina ed Estonia sul percorso del nostro paese verso l’Ue e la Nato. Grazie all’Estonia per il tempestivo aiuto all’Ucraina!», ha aggiunto. L’incontro è avvenuto evidentemente nell’ambito del Cosiglio Ue dei ministri degli Esteri a Kiev di ieri.

Ore 11:00 - Accordo Varsavia-Kiev sul transito dei cereali ucraini

Varsavia e Kiev hanno annunciato di aver concordato di accelerare il transito delle esportazioni di cereali ucraini attraverso la Polonia verso paesi terzi. «Da domani, i cereali che transitano (verso i mercati mondiali) attraverso la Lituania saranno sottoposti a controlli in un porto lituano e non al confine tra Polonia e Ucraina», ha detto ai giornalisti il ministro dell’Agricoltura polacco Robert Telus, definendo l’accordo un «tema importante».

Ore 11:23 - Russia: propaganda funziona, per 60% russi «agenti stranieri» traditori

La Russia sta usando lo stratagemma dello «agente straniero» per manipolare l’opinione pubblica e creare consenso attorno alla guerra in Ucraina. Lo scrive il ministero britannico della Difesa nel consueto aggiornamento di intelligence pubblicato su X. «Un nuovo sondaggio condotto dal Centro statale russo di ricerca sull’opinione pubblica (Vtsiom) - scrive Londra -suggerisce che le autorità stanno utilizzando con successo la designazione di `agente straniero´ come strumento per manipolare l’opinione pubblica nella narrazione anti-occidentale e favorevole alla guerra» in Ucraina.

Ore 12:20 - Biden chiamerà leader G7 e Ue per rassicurarli su aiuti a Kiev

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden prevede di tenere una teleconferenza con diversi leader del G7 e dell’Unione europea per rassicurarli sul fatto che Washington continuerà a fornire aiuti militari a Kiev, nonostante l’opposizione del Partito repubblicano: lo riferisce oggi il portale di notizie Axios, citando fonti ufficiali e diplomatiche. Un funzionario americano, due diplomatici europei e un`altra fonte a conoscenza della questione hanno detto che Biden e il segretario di Stato americano Antony Blinken chiameranno alcuni dei loro omologhi in Europa oggi per assicurare loro che gli aiuti statunitensi a Kiev continueranno ad arrivare.

Ore 13:15 - Shoigu esclude nuova mobilitazione per la guerra in Ucraina

Lo Stato maggiore delle forze armate russe non ha intenzione di annunciare un'altra mobilitazione perché ci sarebbero abbastanza militari per portare a termine l'operazione militare speciale in Ucraina. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, citato dalla Tass. «Lo Stato maggiore non ha piani per un'ulteriore mobilitazione. Le forze armate hanno il numero necessario di militari per portare a termine l'operazione militare speciale. Ciò è in gran parte dovuto alla ferma posizione patriottica dei nostri cittadini, che si uniscono attivamente alle file dei difensori della Patria», ha detto Shoigu in teleconferenza con lo Stato maggiore russo.

Ore 13:52 - Peskov: «La visita di Putin in Cina abbastanza presto»

La visita del presidente Vladimir Putin in Cina avrà luogo «abbastanza presto»: lo ha reso noto oggi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Ria Novosti.

In merito alla visita di Putin in Corea del Nord, Peskov ha spiegato che al momento non è in programma e che «le date potrebbero essere discusse» quando il ministro degli Esteri russo «Lavrov sarà a Pyongyang a ottobre».

Ore 13:57 - Zelensky in visita al fronte est

Il presidente ucraino è in visita ai soldati che combattono sul fronte di Kupyansk e Lyman. Lo ha annunciato lo stesso Zelensky pubblicando le foto sul suo account X.

Ore 14:49 - Cremlino: nessuna preoccupazione per tasso cambio dollaro-rublo

Il Cremlino non vede motivo di preoccupazioni per quanto riguarda il tasso di cambio dollaro-rublo. Lo ha detto il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov. «Un'eccessiva attenzione alla valuta americana è un rudimento. È possibile dal punto di vista emotivo ma è ora di abituarsi a vivere nella zona del rublo», ha affermato in risposta alla domanda se il Cremlino vede motivi di preoccupazione in merito.

Ore 15:23 - Kiev inserisce 3 colossi cinesi in lista «sponsor della guerra»

Tre colossi cinesi del petrolio e del gas finiscono nell'elenco dell'Ucraina delle aziende straniere che Kiev accusa di sponsorizzare l'invasione russa. La China National Offshore Oil Corporation (Cnooc), la China Petrochemical Corporation (Sinopec) e la China National Petroleum Corporation (Cnpc) sono state segnalate dall'Agenzia nazionale ucraina per la prevenzione della corruzione (Nazk). Lo riferisce la Cnn. Per la Nazk tutte e tre le società «continuano a sviluppare progetti congiunti con la Russia e a finanziare l'industria strategica della Russia con il pagamento di importanti tributi». Sono in tutto 12 ora le aziende cinesi presenti nella lista.

Ore 15:32 - Fmi: la guerra pesa su Pil Paesi poveri, a rischio sicurezza alimentare

La frammentazione geoeconomica frutto dell'invasione russa dell'Ucraina nel 2022 minaccia la sicurezza alimentare e la transizione verso l'energia pulita. È quanto sostiene il Fondo monetario internazionale, nel capitolo 3 del World Economic Outlook appena pubblicato. Dall'invasione, infatti, i Paesi hanno limitato il commercio delle commodities, in particolare quello di minerali fondamentali per la transizione verde e di alcuni beni agricoli. Un'ulteriore frammentazione potrebbe portare instabilità sui mercati, causando grosse oscillazioni dei prezzi. Le perdite economiche globali sul lungo periodo, circa lo 0,3%, restano relativamente modeste nei Paesi ricchi, mentre i Paesi a basso reddito e altri Paesi vulnerabili potrebbero perdere in media l'1,2% del Prodotto interno lordo. Per alcuni Stati, le perdite potrebbero superare il 2%, scrive il Fondo. Questo renderebbe ancor più acute le preoccupazioni sulla sicurezza alimentare, dato che i Paesi più poveri fanno affidamento sulle importazioni alimentari per nutrire la popolazione.

Ore 15:33 - Zelensky al fronte ispeziona Leopard 2 e CV-90: «Soldati soddisfatti»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sul suo account Telegram ha pubblicato un video nel quale è intento a ispezionare l'equipaggiamento dei soldati e in particolare i carri armati Leopard 2 e veicoli da combattimento di fanteria CV-90, che hanno partecipato alle battaglie vicino Kupyansk. «I soldati sono soddisfatti» ha commentato Zelensky.

Ore 15:34 - Mosca: «Abbattuto drone ucraino nella regione di Bryansk»

l ministero della Difesa di Mosca ha annunciato l'abbattimento di un drone ucraino nella regione russa di Bryansk questo pomeriggio. «È stato fermato un altro tentativo da parte del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico tramite droni contro oggetti sul territorio della Federazione Russa. Il drone è stato distrutto dai sistemi di difesa aerea», viene spiegato in una nota.

Ore 15:49 - Il punto militare | Le traiettorie dei missili russi che spiegano le strategie di Putin

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) È una «radiografia» dei raid russi sull’Ucraina: nel mirino depositi, infrastrutture, città e siti militari. L’account twitter Texty.org.ua ha diffuso delle mappe con le probabili direttrici d’attacco. Sono report interessanti sui quali abbiamo chiesto un commento all’ex capo di Stato maggiore della Difesa Vincenzo Camporini.

Ore 16:33 - Media, Putin annuncerà candidatura presidenziale a novembre

Vladimir Putin annuncerà a novembre la sua candidatura per un quinto mandato da presidente della Russia. Lo affermano fonti del Cremino, citate dal quotidiano russo Kommersant. Il lancio della campagna per le presidenziali del 17 marzo 2024 potrebbe avvenire in occasione di una visita di Putin a l'Expo russa, prevista al centro espositivo Vdnkh di Mosca per mostrare i successi economici di città e regioni russe malgrado le sanzioni internazionali. Secondo le fonti di Kommersant, rilanciate da Meduza, la campagna di Putin verrà incentrata sul concetto della Russia come una civiltà separata che «combatte per i suoi valori» e rimane solida di fronte ai nemici. La guerra in Ucraina, sempre nominata soltanto come «operazione speciale», sarà un tema della campagna «esattamente quanto necessario».

Ore 16:40 - Michel sente Biden e alleati: «Uniti negli aiuti a Kiev»

«Colloquio telefonico con il presidente Joe Biden e i leader copresidenti del G7 e del gruppo B9 (Bucarest Nine, ndr) per garantire il nostro pieno sostegno all'Ucraina. Siamo uniti e pronti a fornire ulteriori attrezzature militari, sostegno finanziario e politico all'Ucraina. Pace e sicurezza in Ucraina equivalgono a pace e sicurezza in Europa». Lo annuncia, su X, il presidente del Consiglio Ue Charles Michel.

Ore 16:52 - Biden sente gli alleati Nato: «Aiuti a Kiev finché serve»

«Buona conversazione telefonica con i leader della Nato ospitata dal presidente Joe Biden. Mentre la Russia continua la sua brutale guerra, siamo tutti impegnati a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario». Lo scrive, su X, il segretario generale della Nato Jens Stolnteberg.

Ore 18:05 - Meloni agli alleati: «L'Italia conferma il supporto a Kiev»

«Il presidente Meloni ha confermato il continuo e convinto supporto del governo italiano alle autorità ucraine in ogni ambito finché sarà necessario e con l'obiettivo di raggiungere una pace giusta, duratura e complessiva». Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi sulla conversazione telefonica con i leader dei Paesi Nato e i vertici della Ue ospitata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

Ore 19:32 - Kiev: «Bombardata di continuo Kherson, un morto e nove feriti»

Bombardamenti a ripetizione oggi nella regione di Kherson, in Ucraina meridionale, dove un civile è rimato ucciso e nove feriti, mentre in serata l'esercito russo ha ripreso ad attaccare la zona costiera della regione. Lo riferisce Ukrinform. «Alle 17 ora locale nella città di Kherson, una persona è stata uccisa dal bombardamento delle forze di occupazione russe, l'uomo si trovava nel suo garage al momento dell'attacco. Nove persone sono rimaste ferite», ha scritto su Telegram il capo dell'amministrazione militare della città Roman Mrochko, che in serata ha reso noto un nuovo attacco alla zona costiera della regione.

Ore 19:50 - Kirby (Usa): «Abbiamo fondi per l’Ucraina ancora per un po’ di tempo, ma il Congresso deve agire»

John Kirby, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, ha detto in un briefing con la stampa che gli Usa hanno «fondi per sostenere i bisogni dell’Ucraina ancora per un po’ ma il Congresso deve agire».

«Il tempo non è dalla nostra parte. Abbiamo abbastanza fondi per soddisfare le esigenze dell’Ucrain ancora per un po’, ma abbiamo bisogno che il Congresso agisca», ha detto John Kirby. In una telefonata agli alleati, ha riferito il funzionario, Joe Biden ha detto di essere «fiducioso che continueremo ad avere un sostegno bipartisan e bicamerale» per gli aiuti a Kiev.

Ore 20:34 - Nato: «Stiamo esaurendo le munizioni per Kiev»

Le potenze militari occidentali stanno esaurendo le munizioni per consentire all’Ucraina di difendersi dall’invasione su vasta scala della Russia: «il fondo del barile ora è visibile», ha avvertito l’ammiraglio Rob Bauer, il più alto funzionario militare della Nato, nel corso di un Forum per la sicurezza a Varsavia, secondo quanto riporta la Bbc. Bauer ha aggiunto che i governi e i fornitori per la difesa devono «aumentare la produzione a un ritmo molto più elevato». L’ammiraglio, che presiede il comitato militare della Nato, ha affermato che decenni di investimenti insufficienti hanno fatto sì che i paesi della Nato abbiano iniziato a fornire armi all’Ucraina con il loro magazzino di munizioni mezzo pieno o addirittura vuoto. Dello stesso parere il ministro della Difesa britannico James Heappey. Le scorte occidentali «sembrano un po’ scarse», ha rilevato, invitando gli alleati a destinare effettivamente il 2% del Pil alla difesa: «Dobbiamo tenere l’Ucraina nella lotta. Se ci fermiamo, ciò non significa che Putin si fermerà automaticamente». Anche secondo il ministro della Difesa svedese Pol Jonson è fondamentale per l’Europa riorganizzare la propria base industriale della difesa per sostenere l’Ucraina a lungo termine. La Bbc rileva che i paesi della Nato e dell’Ue hanno concordato vari piani per condividere competenze, stipulare contratti congiunti con i produttori della difesa e sovvenzionare la produzione quanto più possibile. Ma al momento l’Ucraina sta utilizzando le munizioni più velocemente di quanto le potenze occidentali riescano a sostituirle. Al contrario, stimano analisti, la Russia sembra molto più in grado di attrezzare la propria economia in tempo di guerra per ricostituire le proprie scorte.

Ore 20:35 - Accordo tra Kiev, Varsavia e Vilnius per un corridoio di grano nel Baltico

I ministri dell’Agricoltura di Ucraina, Polonia e Lituania hanno raggiunto un accordo per un corridoio di transito del grano ucraino verso il mar Baltico. Il porto scelto è quello lituano di Klaipeda. «Sono felice che la cooperazione transfrontaliera» abbia «avuto buon esito e benefici l’Ucraina», ha detto il ministro dell’Agricoltura di Vilnius, Kestutis Navickas, riferisce l’agenzia stampa Bns. «La Russia distrugge il cibo, la Lituania lo consegna», ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis, annunciando l’accordo che dovrebbe mettere fine alle tensioni fra Varsavia e Kiev sul transito del grano ucraino. Le autorità del porto di Klaipedia hanno fatto sapere di essere pronte a ricevere oltre dieci tonnellate di grano e altri cereali.

Ore 20:51 - «Biden e gli alleati hanno discusso di armi e della ricostruzione dell’Ucraina»

Nella telefonata agli alleati Nato e ai vertici della Ue, Joe Biden «ha riaffermato l’impegno degli Stati Uniti a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario per difendere la propria sovranità e integrità territoriale, con gli altri leader che hanno fatto eco ai loro impegni», lo ha reso noto la Casa Bianca. «I leader - si legge in una nota - hanno discusso degli sforzi per fornire all’Ucraina le munizioni e i sistemi d’arma di cui ha bisogno per difendere il suo territorio dall’aggressione russa, per rafforzare le difese aeree dell’Ucraina per proteggere le sue infrastrutture cruciali dagli attacchi aerei della Russia ora e nei prossimi mesi, e per riparare e rafforzare le sue infrastrutture energetiche durante questo inverno». «Hanno inoltre discusso - prosegue la nota - del lavoro in corso per allineare e ampliare gli sforzi dei donatori per sostenere la ripresa economica dell’Ucraina, nonché per collaborare con la comunità globale per affrontare le sfide energetiche, economiche e di sicurezza alimentare causate dalla guerra scelta dalla Russia».

Ore 21:00 - Lituania: L’Ucraina deve appartenere al blocco euroatlantico»

«Stiamo attraversando un momento storico in cui si sta costruendo un nuovo “muro di Berlino”. Dipende solo dai nostri sforzi dove si estenderà quel muro. Dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che l’Ucraina rimanga dalla nostra parte secondo i confini stabiliti nel 1991». Lo ha affermato oggi, intervenendo al Warsaw Security Forum, il ministro degli Esteri della Lituania, Gabrielius Landsbergis. «Gli sforzi per rafforzare il fianco orientale della Nato», ha aggiunto Landsbergis, «rispondono al nostro bisogno di difenderci. L’Ucraina deve diventare un membro dell’Alleanza atlantica e l’ombrello di sicurezza transatlantico deve proteggere anche tutti quei paesi che sono stati lasciati in un’analoga zona grigia».

Ore 21:16 - Estonia: «Bisogna garantire l’applicazione delle sanzioni contro Mosca»

L’inviato speciale dell’Unione europea per le sanzioni, David O’Sullivan, si è recato oggi in visita in Estonia, dove ha incontrato il segretario permanente del ministero degli Esteri di Tallinn, Jonatan Vseviov, e il sottosegretario agli Esteri, Erki Kodar. Al centro dell’incontro tra O’Sullivan, Vseviov e Kodar il problema dell’elusione delle sanzioni comminate alla Russia e gli strumenti necessari per garantire una loro più efficacie applicazione. Sottolineando la necessità di un più puntuale utilizzo delle sanzioni da parte dei Paesi europei, Vseviov ha sottolineato che l’Estonia ritiene ugualmente fondamentale introdurre ulteriori dispositivi capaci di danneggiare maggiormente la Russia, ivi compreso un embargo commerciale completo nei confronti di Mosca. Vseviov ha, inoltre, auspicato una revisione del tetto del prezzo del petrolio esportato dalla Russia e l’adozione di un dodicesimo pacchetto di sanzioni.

Ore 21:57 - Lettonia: «L’indipendenza energetica è una questione di sicurezza»

«Grazie alla sua esperienza storica, la Lettonia ha una buona comprensione di cosa significhi dipendere dalla Russia, anche a livello energetico. Di conseguenza, il nostro obiettivo è l’indipendenza energetica». La detto la Vicepresidente del Parlamento lettone, Zanda Kalnina-Lukasevica, intervenendo oggi al Warsaw Security Forum in corso in Polonia. «Le questioni energetiche»; ha continuato la politica lettone, «devono tenere conto degli obiettivi climatici, delle preoccupazioni per la sicurezza e del fattore costi», sottolineando che la transizione verde richiede investimenti significativi a lungo termine che garantiranno sostenibilità climatica e notevoli risparmi. «La transizione verde», ha aggiunto Kalnina-Lukaskevica, «rimane non solo una sfida ecologica, ma una primaria questione di sicurezza».

Guerra Ucraina - Russia, le news del 4 ottobre.

Le notizie del 4 ottobre sul conflitto in Ucraina. Andrea Nicastro, inviato, e Redazione Online su Il Corriere della Sera mercoledì 4 ottobre 2023.

• Nyt: «Mosca, ipotesi test missile nucleare».

• Le armi della Russia: quali sono e perché Putin dice che nell’arsenale di Mosca ci sono mezzi «che i suoi avversari non hanno ancora».

• Così finora la Slovacchia ha aiutato la resistenza ucraina.

• Zelensky: il nostro obiettivo è avviare quest’anno i negoziati per l’adesione all’Ue.

Ore 01:46 - Nato: «Stiamo esaurendo le munizioni per Kiev»

Le potenze militari occidentali stanno esaurendo le munizioni per consentire all’Ucraina di difendersi dall’invasione su vasta scala della Russia: «il fondo del barile ora è visibile», ha avvertito l’ammiraglio Rob Bauer, il più alto funzionario militare della Nato, nel corso di un Forum per la sicurezza a Varsavia, secondo quanto riporta la Bbc. Bauer ha aggiunto che i governi e i fornitori per la difesa devono «aumentare la produzione a un ritmo molto più elevato». L’ammiraglio, che presiede il comitato militare della Nato, ha affermato che decenni di investimenti insufficienti hanno fatto sì che i paesi della Nato abbiano iniziato a fornire armi all’Ucraina con il loro magazzino di munizioni mezzo pieno o addirittura vuoto. Dello stesso parere il ministro della Difesa britannico James Heappey. Le scorte occidentali «sembrano un po’ scarse», ha rilevato, invitando gli alleati a destinare effettivamente il 2% del Pil alla difesa: «Dobbiamo tenere l’Ucraina nella lotta. Se ci fermiamo, ciò non significa che Putin si fermerà automaticamente». Anche secondo il ministro della Difesa svedese Pol Jonson è fondamentale per l’Europa riorganizzare la propria base industriale della difesa per sostenere l’Ucraina a lungo termine. La Bbc rileva che i paesi della Nato e dell’Ue hanno concordato vari piani per condividere competenze, stipulare contratti congiunti con i produttori della difesa e sovvenzionare la produzione quanto più possibile. Ma al momento l’Ucraina sta utilizzando le munizioni più velocemente di quanto le potenze occidentali riescano a sostituirle. Al contrario, stimano analisti, la Russia sembra molto più in grado di attrezzare la propria economia in tempo di guerra per ricostituire le proprie scorte.

Ore 01:46 - Kirby (Usa): «Abbiamo fondi per l’Ucraina ancora per un po’ di tempo, ma il Congresso deve agire»

John Kirby, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, ha detto in un briefing con la stampa che gli Usa hanno «fondi per sostenere i bisogni dell’Ucraina ancora per un po’ ma il Congresso deve agire».

«Il tempo non è dalla nostra parte. Abbiamo abbastanza fondi per soddisfare le esigenze dell’Ucrain ancora per un po’, ma abbiamo bisogno che il Congresso agisca», ha detto John Kirby. In una telefonata agli alleati, ha riferito il funzionario, Joe Biden ha detto di essere «fiducioso che continueremo ad avere un sostegno bipartisan e bicamerale» per gli aiuti a Kiev.

Ore 01:50 - Il punto militare | Le traiettorie dei missili russi che spiegano le strategie di Putin

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) È una «radiografia» dei raid russi sull’Ucraina: nel mirino depositi, infrastrutture, città e siti militari. L’account twitter Texty.org.ua ha diffuso delle mappe con le probabili direttrici d’attacco. Sono report interessanti sui quali abbiamo chiesto un commento all’ex capo di Stato maggiore della Difesa Vincenzo Camporini.

Ore 02:22 - McCarthy: «Nessun accordo segreto con Biden per gli aiuti all’Ucraina»

Kevin McCarthy, sfiduciato come Speaker della Camera del Congresso americano, ha smentito con un «no in modo inequivocabile» l’ipotesi che lui avesse stretto un «patto segreto» con la Casa Bianca riguardo l’invio di armi in Ucraina. L’esponente Repubblicano ha detto di aver parlato con il presidente Joe Biden solo di «trasferibilità» di alcuni tipi di armi in Ucraina, per capire se tecnicamente era possibile.

Ore 02:46 - Blinken: «Sostenere l’Ucraina anche se gli americani sono scettici»

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha ammesso che negli Stati Uniti c’è scetticismo sulla possibilità di continuare a sostenere l’Ucraina di fronte all’invasione della Russia, ma ha sottolineato che si tratta di una questione di «interesse nazionale». «Gli americani sono un po’ frustrati dal fatto che sembra che noi ci stiamo accollando gran parte del peso, ma il resto del mondo sta facendo un lavoro straordinario», ha detto in un discorso al Baker Institute della Rice University a Houston, in Texas. Le osservazioni di Blinken sono giunte poche ore dopo che la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha estromesso il suo speaker, il repubblicano Kevin McCarthy, a seguito di una ribellione interna dei membri più estremisti del Congresso

Ore 06:56 - Mosca: «Sventato tentativo di sbarco di unità ucraine in Crimea»

Gli aerei delle forze aerospaziali russe hanno sventato un tentativo delle forze armate ucraine di sbarcare truppe a Capo Tarkhankut, in Crimea, con tre moto d’acqua e un motoscafo. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo. Secondo quanto riferito, nella notte, «nella parte nord occidentale del Mar Nero, gli aerei delle forze aerospaziali russe hanno bloccato un tentativo di infiltrazione nel territorio della Crimea da parte di un gruppo di sbarco delle forze armate ucraine, che si stava dirigendo in direzione di Capo Tarkhankut su un’imbarcazione militare ad alta velocità e tre moto d’acqua», ha riferito il ministero russo.

Ore 08:20 - Mosca: «Decine di droni hanno attaccato 3 regioni russe»

Decine di droni ucraini hanno attaccato durante la notte tre regioni russe, secondo il ministero della Difesa russo, che ha affermato di aver abbattuto 31 velivoli senza pilota in quello che ha descritto come un «attacco terroristico». Lo riporta la Tass. «31 droni sono stati abbattuti durante la notte su Belgorod, Bryansk e Kursk», ha riferito il ministero della Difesa russo. Il governatore di Bryansk Alexander Bogomaz ha dichiarato su Telegram che «le forze ucraine hanno sparato munizioni a grappolo su quattro distretti della regione di confine con l’Ucraina, ci sono stati danni ma non vittime».

Ore 09:05 - Kiev: «Kherson attaccata 100 volte, giornata infernale»

Nelle ultime 24 ore Mosca ha lanciato 100 attacchi sulla regione meridionale di Kherson, sparando quasi 700 proiettili da mortai, artiglieria, Grad, carri armati, BMP-2, aviazione e droni.

«Una giornata infernale», ha riferito il governatore Oleksandr Prokudin, citato da Unian. «Gli occupanti hanno preso di mira i quartieri residenziali di diverse località della regione, gli edifici amministrativi, gli istituti scolastici, uffici postali, le chiese, farmacie e un’azienda agricola e una fabbrica nel distretto di Kherson», ha detto.

Ore 09:22 - Russia, 8 anni di carcere alla giornalista che protestò contro la guerra

L’ex redattrice di Channel One Marina Ovsyannikova è stata condannata (in contumacia) dal tribunale Basmanny di Mosca a 8 anni e mezzo di carcere. L’accusa è di aver diffuso informazioni false sulle forze armate della Federazione Russa. Lo ha detto alla Tass la procura della capitale.

Ovsyannikova nel marzo 2022, pochi giorni dopo l’invasione russa dell’Ucraina, aveva interrotto con un cartello una trasmissione televisiva del canale statale per cui lavorava per protestare contro l’”operazione militare speciale”, suscitando un enorme scalpore internazionale. Arrestata, multata e poi rilasciata, nell’ottobre del 2022 è fuggita dalla Russia per rifugiarsi in Francia con la figlia. «Tenendo conto della posizione della procura, il tribunale ha condannato Ovsyannikova a otto anni e sei mesi di reclusione da scontare in una colonia correzionale a regime generale. Il tribunale l’ha anche privata del diritto di impegnarsi in attività legate all’amministrazione di siti web di reti elettroniche o di informazione e telecomunicazione, compreso Internet, per un periodo di quattro anni», ha affermato il dipartimento.

Ore 09:38 - Crimea, esplosione nella zona di Krasnoperekopsk

Un’esplosione è stata segnalata questa mattina in Crimea, nella zona occupata di Krasnoperekopsk, dal canale Telegram Crymsky Wind, citato da Rbc-Ucraina. Il canale ha riferito anche il lancio di un razzo in direzione della regione ucraina di Kherson.

Ore 10:14 - Mosca: bombe a grappolo colpiscono 50 case a Bryansk

Più di 50 abitazioni ed edifici annessi sono stati danneggiati dopo il bombardamento ucraino di ieri del villaggio di Klimovo a Bryansk, in Russia, con munizioni a grappolo. Lo ha riferito il governatore regionale Alexander Bogomaz sul suo canale Telegram, citato da Ria Novosti. «In seguito al bombardamento di ieri, più di 50 abitazioni ed edifici annessi sono stati parzialmente danneggiati. Il lavoro per eliminare le conseguenze del bombardamento continua», ha detto.

Ore 10:21 - Intelligence Gb: «Mosca ha abbattuto un suo jet la scorsa settimana»

I sistemi di difesa aerea russi hanno «molto probabilmente abbattuto» la scorsa settimana «un loro caccia» nei pressi di Tokmak, nella regione di Zaporizhzhia, a una ventina di chilometri dalla linea del fronte in Ucraina. Secondo il report quotidiano dell’intelligence britannica diffuso su X dal ministero della Difesa, lo scorso «28 settembre, le forze della difesa aerea russa hanno molto probabilmente abbattuto uno dei loro caccia multiruolo Su-35S in volo su Tokmak».

Si tratta di «uno dei jet più sofisticati» di cui dispone Mosca, che dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio dello scorso anno, ha perso circa 90 velivoli. «Il luogo è rilevante perché Tokmak è una località pesantemente fortificata che spesso ospita quartier generali russi che comandano uno dei settori più contesi sulla linea del fronte», spiega il rapporto, che sottolinea come «questi comandi sarebbero normalmente protetti con sistemi di difesa aerea a corto e medio raggio».

Ore 10:43 - Zelensky visita le truppe a Charkiv

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto una visita questa mattina alle truppe ucraine di stanza nella regione di Charkiv, vicino al confine orientale. «Un'intera giornata di lavoro lì. I nostri guerrieri. Indicazioni per Kupyansk e Lyman. Sono orgoglioso di ogni difensore! Incontri importanti. Rapporto del generale Syrskyi. Incontro con tutti i responsabili della regione per la protezione e la preparazione all'inverno. Le questioni chiave sono il settore energetico e la ricostruzione. Oggi terrò un incontro separato con i funzionari governativi sullo stato di adempimento delle istruzioni impartite», ha scritto Zelensky su Telegram.

Ore 11:07 - Podolyak: «Con stop armi a Kiev la Russia attaccherà altri Paesi»

«Quando qualcuno dei rappresentanti delle élite conservatrici occidentali parla della necessità di sospendere gli aiuti militari all'Ucraina, ho una domanda diretta: quali sono le vostre motivazioni?». Lo scrive il consigliere presidenziale ucraino Mikhaylo Podolyak in un post su X. «Perché volete così insistentemente che la Russia resista, faccia un po' di lavoro sui suoi errori, rafforzi il suo esercito, riavvii il suo complesso militare-industriale e cominci a cercare nuove opportunità per attaccare altri Paesi e altri - compresi i vostri - eserciti?», aggiunge Podolyak.

Ore 11:37 - Kiev: «Uccisi quasi 280mila soldati russi»

Secondo Kiev, la Russia avrebbe perso dall'inizio del conflitto circa 279.890 soldati in Ucraina (450 in più rispetto a ieri). È il bilancio dello Stato maggiore delle forze armate ucraine su Facebook, come riferisce Ukrinform.

Ore 11:58 - 12 navi cargo verso i porti ucraini per caricare grano

La Marina ucraina ha dichiarato che altre 12 navi cargo sono pronte a entrare nel corridoio marittimo del Mar Nero in rotta verso i porti ucraini e che altre 10 navi sono pronte a partire dai porti del Paese. Lo ha detto il portavoce della Marina Dmytro Pletenchuk mentre l'Ucraina sta cercando di sfidare il blocco russo sulle esportazioni di cereali attraverso il Mar Nero dopo che Mosca si è ritirata dall'accordo, a luglio, che consentiva a Kiev di esportare grano in sicurezza.

Ore 12:31 - Crosetto: «Penso in primavera a un dialogo tra Ucraina e Russia»

«Penso che la prossima primavera possa essere il periodo in cui, esaurite da entrambe le parti le armi per cercare di imprimere una svolta da una parte e dall'altra, si possa aprire un tentativo di dialogo». Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto al Festival delle Città a Roma, in merito alla guerra in Ucraina. Per Crosetto in inverno «ci sarà probabilmente la risposta russa alla controffensiva ucraina». Il ministro della Difesa, a proposito del rischio di escalation nucleare, ha aggiunto: «Tutti i tecnici sono propensi a dire che nessuno pensa realmente all'utilizzo di armi nucleari. Contro la follia però nessuno può nulla. Ad oggi non penso ci siano le condizioni per portare ad un'escalation nucleare»

Ore 13:11 - Zelensky: «Grazie all'Italia per il sostegno. Convinto che il sostegno Usa e Ue continuerà»

«Questa è la guerra più importante nel mondo occidentale, noi facciamo di tutto per fare sì che questa diventi l'ultima guerra in tutto il mondo per assicurare il rispetto dell'integrità territoriale. Ringrazio l'Italia per il sostegno, è molto importante il sostegno dell'Europa e di tutto il mondo che ci permette di unire le forze nella lotta contro la Russia. Vorrei anche esprimere gratitudine a Giorgia Meloni, abbiamo una relazione personale» e un rapporto umano «basato sui valori in comune». Così il presidente ucraino Voldymyr Zelensky nell'intervista a Sky Tg24 nell'ambito delle celebrazioni "Sky 20 anni".

 Il presidente ucraino ha poi aggiunto: «Sono certo che il sostegno degli Stati Uniti andrà avanti anche in futuro. La Russia è più debole, la loro intenzione è congelare il conflitto. Sono certo che gli Usa rimarranno con noi e anche l'Europa sarà dalla nostra parte. Faremo di tutto per non perdere il loro sostegno». E sulla controffensiva e gli aiuti militari: «La nostra controffensiva va avanti, passo dopo passo facciamo tutto per respingere il nemico. Le difficoltà è che ci sono campi minati, mancano proiettili e l'antiaerea. La difesa aerea è importante per la controffensiva ma anche per proteggere la popolazione».

Ore 13:26 - Zelensky: «Dialogo? Putin bloccherà qualsiasi accordo»

«La Russia non è interessata alla via diplomatica. Ci sono stati colloqui del Vaticano, anche la Turchia ci ha provato ma il risultato è sempre lo stesso: nessuno è riuscito, non perché i leader non sono forti ma perché la fine della guerra è contraria ai desideri di Putin. Putin ha deciso di andare avanti, qualsiasi accordo sarà bloccato da Putin, basta guardare l'accordo sul grano». Lo afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervistato da Sky Tg24. E sul tentativo di mediazione vaticana ha aggiunto: « Il Papa è stato invitato in Ucraina da me, sarei lieto se venisse».

Ore 13:31 - Sunak ad alleati: «Fornire mezzi a Kiev per finire il lavoro»

Il premier britannico Rishi Sunak ha esortato gli alleati occidentali a fornire i mezzi necessari all'Ucraina per «finire il lavoro», riferendosi al sostegno militare per Kiev nel conflitto in corso con la Russia. «Se forniscono gli strumenti agli ucraini, finiranno il lavoro», ha detto il primo ministro conservatore nel suo discorso al congresso del partito di maggioranza a Manchester.

Ore 13:36 - Kiev: forze speciali sbarcate in Crimea, colpiti i russi

Uomini delle Forze speciali Stuhna e Bratstvo delle unità dell'Intelligence della Difesa ucraina (Gur) sono sbarcati sul territorio della penisola di Crimea e hanno colpito gli occupanti russi. Lo scrive su Telegram lo stesso Gur. «Le forze speciali del commando Gur sono sbarcate nella Crimea occupata e hanno inflitto una sconfitta agli invasori di Putin».

Ore 15:00 - Meloni: per difendere Kiev attenti a effetti della guerra

«Ieri abbiamo avuto una conferenza telefonica con i nostri alleati, in cui ho posto questo problema: inflazione prezzi, energia, migrazione, sono tutte conseguenze del conflitto. Impattando sui cittadini generano una resistenza o rischiano di generare una stanchezza nell’opinione pubblica. Se vogliamo difendere l’Ucraina con forza dobbiamo anche fare attenzione a queste conseguenze». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un’intervista a SkyTg24 nell’ambito delle celebrazioni di Sky 20 anni, confermando la convinzione che «sostenere l’Ucraina è non solo giusto ma anche il modo migliore per difendere l’interesse nazionale».

Ore 15:02 - Kiev: distrutto sistema difesa aerea russo a Belgorod

I servizi ucraini d’intelligence rivendicano di aver distrutto un sistema di difesa aere presso la città russa di Belgorod in un attacco con i droni la scorsa notte. Secondo una fonte dei Servizi di sicurezza SSu, citati da Ukrainska pravda, si tratta di un sistema di difesa antiaerea Triumf con missili S-400 dal valore di 1,2 miliardi di dollari. Le autorità russe degli oblast di Bryansk e Belgorod avevano rivendicato stamane di aver respinto attacchi di droni ucraini.

Ore 15:37 - Il punto militare | La prima linea della Finlandia: l’esercitazione per neutralizzare incursori russe e l’enorme rete di rifugi

(Di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) La Finlandia è in prima linea anche se non combatte. La preoccupa la sfida di Mosca, tiene conto delle minacce di voci estremiste russe e «ricorda» l’aggressione subita in passato.

 Le forze di sicurezza hanno condotto esercitazioni nell’arcipelago di Aland usando reparti scelti, motovedette e mezzi veloci. Nelle manovre i militari si sono addestrati a neutralizzare infiltrati russi o incursori. Nel 2018 la polizia ha condotto un blitz sull’isolotto di Sakkiluoto, un pezzo di terra acquistato da un miliardario russo che lo aveva trasformato in una sorta di avamposto con punti d’attracco, una piazzola per elicotteri ed edifici per ospitare un buon numero di persone.

Ore 15:43 - Crosetto: «Aiuti militari? Gli impegni non si cambiano»

«Mi pare che siano impegni che sono stati presi in sede Ue e Nato e quindi non è che gli impegni si cambiano dal mattino alla sera, non penso che verranno cambiati né da parte italiana né da parte statunitense né da parte di tutti i paesi che hanno preso questo impegno». Lo ha detto il ministro della difesa Guido Crosetto a margine dell'evento Sky nell'ambito delle celebrazioni "Sky 20 anni", a chi gli ha chiesto se il governo fosse preoccupato per le recenti dichiarazioni filtrate dagli Usa sul sostegno militare all'Ucraina.

E sulle prossime forniture militari italiane, Crosetto ha aggiunto: «Come ha detto il ministro Tajani c'è una continua richiesta di aiuti, sta a noi verificare cosa siamo in grado di dare rispetto a quello che a loro servirebbe. La disponibilità a fare l'ottavo pacchetto c'è. Ma l'ottavo pacchetto non esiste perché fino a quando non c'è un elenco di materiale è soltanto una dichiarazione d'intenti e nulla di reale»

Ore 16:08 - Kiev: «In Crimea tante perdite russe, ma anche morti ucraini»

In Crimea «c'è stata una battaglia con gli invasori russi, ci sono stati molti morti e feriti tra il personale degli invasori. Sfortunatamente, ci sono perdite tra i difensori ucraini, che non sono paragonabili a quelle russe». Lo ha detto il rappresentante della direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa, Andriy Yusov, parlando a Ukrainska Pravda dell'incursione ucraina nella penisola occupata dai russi. Il funzionario ha chiarito che dopo aver completato l'operazione e aver inflitto perdite agli invasori, il gruppo di forze speciali si è ritirato. «Prosegue l'operazione speciale volta a liberare la Crimea. Facciamo appello a tutti i residenti della penisola affinché attendano e assistano in ogni modo possibile le forze di difesa nella restituzione dei territori ucraini», ha aggiunto.

Ore 17:07 - Zelensky: «Sarei lieto se il Papa venisse in Ucraina»

«Il Papa è stato invitato in Ucraina da me, sarei lieto se venisse». Lo ribadisce il presidente Zelensky nella sua intervista a Sky tg24 nell’ambito delle celebrazioni di “Sky 20 anni”.

Ore 17:10 - Cnn: Gli Usa trasferiranno a Kiev le armi iraniane sequestrate

Gli Stati Uniti trasferiranno all’Ucraina migliaia di armi e relative munizioni sequestrate all’Iran. Lo riferiscono fonti dell’Amministrazione citate dalla Cnn. Il Central Command, riferiscono le fonti, potrebbe annunciare ufficialmente la decisione entro questa settimana. Non è ancora chiaro il quadro giuridico all’interno del quale gli Usa trasferiranno a Kiev le armi sequestrate a Teheran, poiché le regole Onu prevedono che le armi sequestrate vengano distrutte o custodite all’interno di magazzini.

Non è chiaro, sottolinea la Cnn, quali autorità legali utilizzeranno gli Usa per facilitare il trasferimento delle armi: le Nazioni Unite richiedono che le armi sequestrate vengano distrutte o immagazzinate. L’amministrazione Biden, sempre secondo il network Usa, sta valutando da mesi come inviare legalmente agli ucraini queste armi, che sono immagazzinate nelle strutture del Centocom in Medio Oriente.

Ore 17:21 - Allarme in Ucraina per la giornalista scomparsa nei territori russi

International Women’s Media Foundation (Iwmf) ha lanciato oggi un’allarme per la sorte della giornalista free lance ucraina Viktoriia Roshchyna, scomparsa il 3 agosto dopo aver raggiunto i territori occupati dai russi. «Siamo estremamente preoccupati per la sua sicurezza, chiediamo l’attenzione internazionale su questo caso», afferma l’Iwmf, ricordando che la 26enne Roshchyna ha ottenuto nel 2022 il premio Courage in Journalism. Roshchyna era già stata tenuta prigioniera dai russi per dieci giorni a Berdiansk nel marzo 2022, all’inizio dell’invasione. Quest’estate aveva deciso di raggiungere i territori occupati dai russi per scrivere un reportage. Il 27 luglio era entrata in Polonia, con l’obiettivo di raggiungere la Russia e di lì arrivare nelle zone occupate in Ucraina. L’ultima contatto con lei risale al 3 agosto quando riferì di aver superato diversi controlli di frontiera, ma di non sapere esattamente dove si trovava. Roshchyna «è una giornalista coraggiosa, impegnata a seguire le questioni più controverse... non è una spia, è una vera giornalista. Non è indifferente al destino di chi è rimasto nei territori occupati. Per lei è importante raccontare le loro storie», ha detto Sevgil Musaieva, direttrice di Ukrainska Pravda, con la quale la giornalista ha collaborato come freelance.

Ore 17:28 - Colloquio telefonico tra Zelensky e il presidente azero

«Ho avuto una conversazione telefonica con il Presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, e l’ho ringraziato per l’importante assistenza umanitaria che l’Azerbaigian fornisce all’Ucraina, in particolare nel settore energetico con l’avvicinarsi dell’inverno. Abbiamo confermato il nostro impegno nei confronti dei principi di sovranità e integrità territoriale degli Stati. Sono stati inoltre discussi la sicurezza regionale, le sfide attuali e le modalità di interazione». Scrive su Telegram Zelensky.

Ore 17:33 - Podolyak agli alleati: perché volete che la Russia sopravviva?

«Quando qualcuno dell’élite conservatrice occidentale parla della necessità di sospendere gli aiuti all’Ucraina vorrei porre una domanda diretta: quali motivazioni vi spingono?». Così su Telegram Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Podolyak domanda provocatoriamente agli alleati per quale motivo vogliono che «la Russia sopravviva, lavori sui suoi errori, rafforzi il suo esercito, riavvii il suo complesso militare-industriale e cerchi nuove opportunità per attaccare altri Paesi e altri eserciti», dal momento che «siete così insistente nel voler distruggere l’esercito russo», ma «così contrari a ridurre drasticamente la sua capacità di condurre “operazioni speciali distruttive” in diversi Paesi». «Come si può spiegare questo “paradosso assassino” ai vostri potenziali elettori?» conclude il consigliere del presidente ucraino.

Ore 19:08 - Meloni: avanti con aiuti senza compromettere la nostra sicurezza

«Sugli aiuti siamo sempre stati al fianco dell’Ucraina ed è quello che continueremo a fare compatibilmente con le richieste che arrivano e con la necessità di non sguarnire, non compromettere la nostra sicurezza: ci sta lavorando il Ministero della Difesa». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un’intervista a SkyTg24, nell’ambito delle celebrazioni Sky 20 anni.

Ore 19:16 - Michel: «Kiev potrà aderire all’Ue nel 2030»

In un’intervista al settimanale tedesco Der Spiegel. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha dichiarato: «L’Ucraina potrà far parte dell’Ue nel 2030 se entrambe le parti faranno i loro compiti. L’Ucraina e gli altri candidati all’adesione dovranno attuare riforme, combattere la corruzione e rispettare i requisiti legali». E ha aggiunto: «Noi nell’Ue dobbiamo chiarire cosa vogliamo ottenere insieme, quali sono le nostre priorità e in cosa vogliamo investire denaro. E dobbiamo accelerare i nostri processi decisionali».

Ore 19:41 - Biden annuncia «un discorso importante» sugli aiuti a Kiev

Joe Biden si dice preoccupato dalla possibilità che le battaglie interne al partito repubblicano possano creare problemi agli aiuti americani all’Ucraina. Il presidente annuncia anche che in tempi stretti farà un importante discorso sull’Ucraina, nel quale dovrebbe presentare agli americani le sue ragioni per aiutare Kiev.

Ore 00:23 - Trump, «Biden faccia pagare all’Europa gli aiuti a Kiev

«Perché Joe Biden non fa contribuire l’Europa» alle spese per l’Ucraina? È la domanda che pone Donald Trump su Truth, notando come il Vecchio Continente è indietro di 175 miliardi di dollari rispetto agli Stati Uniti negli aiuti a Kiev. «Neanche un dollaro in più dovrebbe essere speso fino a quando l’Europa non avrà eguagliato l’America nelle spese per difendere l’Ucraina», afferma Trump.

 Ore 01:01 - Allarme antiaereo in cinque regioni dell’Ucraina

L’allarme antiaereo è scattato nelle prime ore di oggi in cinque regioni dell’Ucraina, secondo quanto riportano i media locali. Le sirene sono risuonate nelle oblast di Dnipropetrovsk, Kirovohrad, Poltava, Sumy e Kharkiv.

La scorribanda delle forze speciali in Crimea. Il commando Gur: "Sconfitta agli invasori di Putin". Gli ucraini sfondano a Bakhmut e Zaporizhzhia. Luigi Guelpa il 5 Ottobre 2023 su Il Giornale.

Il video è impietoso e spazza via la narrazione russa. Siamo a Klishyivka, a sud di Bakhmut, la battaglia è feroce, ma si possono scorgere i soldati di Kiev che mettono in fuga gli invasori. Il filmato è stato girato dal capitano Danylo Zubko, ufficiale del 13esimo Battaglione d'assalto, e pubblicato in rete. Zubko commenta: «Porteremo orgoglio e coraggio in ogni angolo del Paese». Ieri in effetti l'Ucraina è riuscita a mostrare i muscoli come mai accaduto dall'inizio dell'invasione russa. Le truppe di Kiev hanno assaltato la Crimea, conquistato parecchio terreno nella regione di Zaporizhzhia, così come nell'area di Bakhmut, e colpito postazioni in territorio russo. Per la prima volta la controffensiva sta funzionando senza intoppi, favorita dal sostegno delle moderne armi occidentali, dal sacrificio spesso estremo degli sminatori, e da alcuni errori di valutazione commessi dalla catena di comando dell'esercito russo.

Il colpo sensazionale è arrivato dagli uomini delle Forze speciali Stuhna e Bratstvo delle unità dell'Intelligence della Difesa, che sono sbarcati sul territorio della penisola di Crimea all'altezza di Olenivka, per poi spingersi per 12 km fino a Tarkhankut Pivostriv. Il video di Telegram mostra imbarcazioni militari e moto d'acqua che si dirigono verso la costa. I soldati, una volta arrivati a destinazione, srotolano il drappo giallo-blu. «La Crimea sarà ucraina o disabitata», grida uno dei soldati. Andriy Yusov, funzionario degli 007 di Kiev, ha commentato i dettagli dell'operazione, spiegando che «la battaglia è stata cruenta, abbiamo perso alcuni uomini, ma i russi hanno avuto la peggio».

Un altro assalto sarebbe stato diretto più a nord, all'altezza di Krasnoperekopsk. Osservando le località sulla cartina si evince che gli ucraini stiano facendo le prove generali per una futura operazione di accerchiamento. Yusov infatti ha confermato che «è stato soltanto un assaggio. Dopo il blitz ci siamo ritirati». Le Forze speciali hanno anche distribuito volantini alla popolazione della zona affinché assistano in ogni modo possibile i soldati di Kiev nella restituzione dei territori. Il Cremlino ha ammesso solo in parte quanto accaduto, sostenendo di aver fermato il tentativo di penetrazione e preso in ostaggio un paio di incursori. Nella medesima area la Russia sta trasferendo parte della flotta del Mar Nero da Sebastopoli, che è costantemente sotto attacco, a Novorossiysk nel territorio di Krasnodar. In zona rimangono quattro grandi navi anfibie e un sottomarino.

L'altro fronte caldo è quello di Zaporizhzhia. Dopo aver conquistato Robotyne, sta per cadere anche Tokmok, località che i russi sono stati costretti a sgomberare. Gli uomini della 47esima brigata meccanizzata «Magura» si stanno avvicinando a Melitopol, dove il comandante in capo Zaluznyj vorrebbe allestire un centro operativo per coordinare le operazioni verso la Crimea. Come accennato, Mosca commette errori, alcuni anche clamorosi. Lo scorso 28 settembre, ma si è saputo solo ieri, un Su-35S è stato abbattuto da fuoco amico. Si tratta di uno dei jet più sofisticati di cui disponeva l'aviazione russa. Prosegue l'avanzata a Bakhmut e a Klishyivka, così come nelle zone orientali di Klishcheevka e Andreevka, ma Kherson continua a essere bombardata. Ieri a est si è recato Zelensky. «Stiamo facendo di tutto per dotarci di più sistemi di difesa aerea prima dell'inverno, ne fabbricheremo anche in collaborazione Usa. La Crimea? Tornerà a essere nostra, ma temiamo ritorsioni nucleari di Putin», ha dichiarato. Intanto gli Usa trasferiranno all'Ucraina migliaia di armi e munizioni confiscate agli iraniani.

Un ulteriore fronte dove Kiev ottiene risultati è quello russo. L'altra notte droni hanno attaccato il sistema di difesa aerea S-400 Triumph a Belgorod, stazione radar in grado di rilevare obiettivi a quote estremamente basse. Le esplosioni hanno mandato in fumo attrezzature per 1,2 miliardi di dollari. Si tratta del secondo sistema colpito dopo quello a Yevpatoria il 14 settembre. Mosca parla di «attacco terroristico», sostenendo di aver annientato droni a Belgorod, Bryansk e Kursk.

Guerra Ucraina - Russia, le news del 5 ottobre.

Ucraina-Russia, le notizie di oggi. Putin: avevo proposto adesione a Nato, ma rifiutata. Sale a 51 il bilancio di vittime a Kupiansk. Andrea Nicastro, inviato, e Redazione Online su Il Corriere della Sera giovedì 5 ottobre 2023.

Le notizie sulla guerra in Ucraina di giovedì 5 ottobre, in diretta. Michel al presidente ucraino: «Prepariamo nuovo pacchetto di aiuti». Shoigu: «Reclutati 38mila volontari» 

• Meloni: «Avanti con aiuti senza compromettere la nostra sicurezza».

• Gli Stati Uniti inviano le armi iraniane in Ucraina.

• La prima linea della Finlandia: l’esercitazione per neutralizzare incursori russi e l’enorme rete di rifugi.

Ore 04:54 - La Russia nega all’Aiea il pieno accessoalla centrale di Zaporizhzhia

L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) afferma che gli amministratori russi della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia (Znpp) continuano a negare ai tecnici Aiea il pieno accesso alle strutture dell’impianto. «Il team dell’Aiea - si legge in un comunicato - continua a richiedere l’accesso a tutte e sei le sale turbine nello stesso giorno, una dopo l’altra, per poter confermare l’assenza di materiali e attrezzature che possano contravvenire ai cinque principi basilari per la protezione della Znpp. Questa richiesta non è stata ancora approvata e il team può solo confermare lo stato di una sala turbine alla volta. Gli esperti dell’Aiea - prosegue la nota diffusa ieri sera dall’agenzia - continuano inoltre a richiedere l’accesso ai tetti degli edifici dei reattori 1, 2, 5 e 6, che avevano previsto sarebbe stato concesso questa settimana». «Insisteremo finché non avremo l’accesso di cui abbiamo bisogno per monitorare il rispetto dei cinque principi basilari per la protezione della centrale nucleare di Zaporizhzhya», ha affermato il direttore generale Rafael Mariano Grossi. Le squadre dell’Aiea presso le altre tre centrali nucleari dell’Ucraina e il sito di Chernobyl riferiscono di «operazioni sicure e protette in questi impianti nucleari nonostante la continuazione del conflitto armato». Questi i «cinque principi basilari» individuati da Grossi: 1) Non devono esserci attacchi di alcun tipo da o contro l’impianto, 2) La centrale non deve essere utilizzata come deposito o base per armi pesanti o personale militare che possa essere utilizzato per un attacco dall’impianto, 3) L’energia elettrica esterna all’impianto non deve essere messa a rischio, 4) Tutte le strutture e i componenti essenziali per il funzionamento sicuro della centrale devono essere protetti da attacchi o sabotaggi, 5) Non deve essere intrapresa alcuna azione che possa compromettere questi principi.

Ore 05:02 - Allarme antiaereo nella notte in cinque regioni ucraine

L’allarme antiaereo è scattato nelle prime ore di oggi in cinque regioni dell’Ucraina, secondo quanto riportano i media locali. Le sirene sono risuonate nelle oblast di Dnipropetrovsk, Kirovohrad, Poltava, Sumy e Kharkiv.

Ore 05:06 - Report Onu sull’Ucraina: sei morti e venti feriti al giorno tra i civili

I civili continuano a pagare un prezzo terribile nella guerra in Ucraina: sono quasi diecimila le vittime e decine di migliaia i feriti da quando è cominciato il conflitto, nel febbraio 2022, con l’invasione russa. In media ci sono stati quasi sei morti e venti feriti al giorno, solo tra i civili. È quanto emerge dal report stilato dagli osservatori Onu per i diritti umani in Ucraina. «Nei sei mesi che abbiamo analizzato - ha spiegato Danielle Bell, di Human Rights Monitoring Mission - ci sono stati più di un migliaio di morti e quasi quattromila feriti». I missili russi, riporta lo studio della missione Onu, hanno colpito aree residenziali e infrastrutture vitali, così come impianti per la produzione di grano. «Nel frattempo - rileva il dossier - i cittadini nelle aree occupate dalla Russia sono sottoposti a torture, violenze sessuali e detenzioni arbitrarie». La guerra ha spinto milioni di ucraini sotto la soglia di povertà, in una situazione «aggravata da danni economici e sociali provocati da attacchi a infrastrutture chiave e strutture agricole»

Ore 06:28 - Droni ucraini attaccano la regione russa di Kursk

Uno sciame di droni ucraini ha attaccato nel corso della notte tre distretti della regione russa di Kursk. Lo ha riferito il governatore della regione di Kursk, Roman Starovojt su Telegram. Nella notte dei «droni ucraini hanno attaccato alcune infrastrutture nei distretti di Sudzhanskij, Korenevskij e Glushkovskij. Ci sono state delle interruzioni di corrente», ha scritto Starovoit, spiegando che squadre di emergenza hanno iniziato a ripristinare l’alimentazione elettrica.

Ore 06:50 - Bombe a grappolo sulla regione russa di Kursk, ferita una donna

La città di Rylsk, nella regione russa di Kursk, è stata bombardata dall’Ucraina con munizioni a grappolo: una donna è rimasta ferita e in città sono stati trovati degli ordigni inesplosi, dove stanno operando squadre di artificieri. Lo ha scritto il governatore regionale Roman Starovoyt sul suo canale Telegram. «La città di confine di Rylsk è stata bombardata con munizioni a grappolo lanciate dall’ Ucraina. Una donna è stata ferita da alcune schegge, è stata portata all’ospedale del distretto centrale di Rylsk e sta ricevendo le cure mediche necessarie», ha scritto Starovoit. Il governatore ha chiarito che abitazioni, alcune infrastrutture e delle automobili sono state danneggiate in diverse parti della città.

Ore 07:17 - Gli Usa inviano le armi iraniane in Ucraina

(di Andrea Nicastro, inviato a Kiev) Non c’è da preoccuparsi. È il presidente americano a dirlo direttamente ai principali alleati. Italia compresa. La mancata approvazione del Congresso per i nuovi finanziamenti all’Ucraina non fermerà il flusso di aiuti. È stato un incidente nel percorso parlamentare, ma Biden troverà il modo di risolverlo. Il presidente intende rivolgersi direttamente alla nazione. Sarà un importante discorso, fanno sapere alla Casa Bianca, per spiegare perché è importante sostenere l’Ucraina. «Le misure economiche già decise — spiega il portavoce del Consiglio Nazionale di Sicurezza John Kirby — basteranno per un paio di settimane o di mesi. Dipende dagli scontri. Certo non aiuta dare a Putin l’idea che può aspettarci al varco» disarmati.

Nel frattempo si raschia il fondo del barile e vengono utili le armi sequestrate in Medio Oriente. Sono già arrivate a Kiev munizioni per kalashnikov 7,62 mm di fabbricazione iraniana. Erano destinate ai ribelli Houthi dello Yemen in violazione dell’embargo internazionale. Secondo le regole Onu andrebbero distrutte, però Washington sostiene di averne ottenuto la proprietà nell’ambito della disputa legale con le Guardie della Rivoluzione di Teheran. Si tratta comunque di un milione di pallottole, una goccia nel mare delle 300 milioni di munizioni di piccolo calibro già consegnate.

Ore 07:36 - Kiev: almeno 70 campi russi di rieducazione per i minori ucraini

Il difensore civico dell’Ucraina, Dmitro Lubinets, ha denunciato l’esistenza di «almeno 70 campi» in cui vengono rieducati i bambini ucraini deportati in Russia o nei territori ucraini occupati. «Sono obbligatori. I nostri figli non possono scegliere se partecipare o meno. Tutti sono registrati ed è un programma educativo ufficiale», ha detto Lubinets, citato dall’agenzia di stampa Ukrinform, riguardo a questo tipo di campi in cui i minori ricevono un’istruzione «patriottico-militare». SecondoLubinets Mosca vuole «educare una nuova generazione di militari tra i bambini ucraini» che in futuro «probabilmente dovranno combattere contro l’Ucraina stessa o altri Paesi».

Questo programma coinvolgerebbe circa 20mila minori. Nel marzo di quest’anno, la Corte penale internazionale ha emesso un mandato d’arresto per la deportazione massiccia e illegale di bambini ucraini per Putin e la sua responsabile per la protezione dell’infanzia, Maria Lvova-Belova.

Ore 07:51 - Londra: «Mosca vuole distruggere le navi con grano ucraino»

Il Regno Unito accusa la Russia di voler sabotare le navi con grano ucraino piazzando mine marine vicino ai suoi porti sul Mar Nero: il ministro degli Esteri britannico James Cleverly ha dichiarato che Mosca ha «preso di mira in modo pernicioso» le navi. Precisando: «Il mondo ci osserva, vediamo bene i cinici tentativi di Mosca di addossare a Kiev la responsabilità dei loro attacchi». Lo riporta il Guardian. In base a informazioni declassificate, Londra ha dichiarato che la Russia non vuole attaccare direttamente con missili le navi, ma cerca di distruggerle di nascosto. Cleverly ha detto di volerlo rendere pubblico per dissuadere Mosca dall’attuare il piano.

Ore 08:31 - Shoigu ispeziona le truppe nel distretto meridionale

Il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu ha visionato l’organizzazione dell’addestramento al combattimento del personale militare e dei volontari delle unità nel distretto militare meridionale. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo, pubblicando ha pubblicato filmati di Shoigu che vola in elicottero e ispeziona le truppe.

Ore 08:33 - «Zelensky sarà a Granada per chiedere aiuti militari urgenti»

Zelensky dovrebbe prendere parte al vertice della Comunità politica europea (Cpe) a Granada, in Spagna: la sua partecipazione non è stata annunciata in anticipo per motivi di sicurezza, ma alcuni funzionari hanno detto che il leader ucraino sarà presente con l’obiettivo di fare pressioni per ottenere aiuti militari più urgenti e necessari, come i sistemi di difesa aerea. Lo scrive il Guardian. Proprio ieri sera in un video-messaggio Zelensky ha affermato: «Ci stiamo preparando per un’intensa attività internazionale, questa settimana e la prossima dovrebbero essere produttive per l’Ucraina».

Ore 09:05 - Kiev: massiccio attacco russo, ancora una notte di terrore

Nella notte l’esercito russo ha lanciato un massiccio attacco contro l’Ucraina utilizzando droni Shahed, solo nel Sud del Paese ne sono state distrutte diverse decine, ha detto alla tv pubblica il capo ufficio stampa del coordinamento delle forze ucraine Sud Natalya Humenyuk, citata da Unian. «La notte è stata inquietante, il terrore nelle regioni continua. Nella nostra area di responsabilità, ossia nelle le regioni meridionali e sudorientali, ancora non sappiamo quali sono i danni», ha dichiarato. Il governatore di Mykolaiv Vitaly Kim ha aggiunto che 24 droni su 29 sono stati abbattuti.

Ore 09:20 - Zelensky è arrivato al vertice di Granada

Il presidente ucraino è a Granada per partecipare vertice della Comunità politica europea (Cpe). Il suo obiettivo è chiedere aiuti militari urgenti per rafforzare la difesa aerea. E su X scrive: «La priorità fondamentale dell’Ucraina, soprattutto con l’avvicinarsi dell’inverno, è rafforzare la difesa aerea. Abbiamo già gettato le basi per nuovi accordi con i partner e attendiamo con impazienza la loro approvazione e attuazione. Dovrebbe essere una giornata produttiva per l’Ucraina e per l’Europa nel suo insieme».

Ore 10:23 - Kiev: «Kherson sotto il fuoco incessante, oggi morti due civili»

Dopo la pioggia di proiettili di ieri, l'esercito russo ha nuovamente bombardato oggi Kherson, città dell'Ucraina meridionale, due persone sono rimaste uccise tra cui un operaio del servizio giardini: lo ha riferito il capo dell'ufficio presidenziale Andry Yermak. Il capo militare della città Roman Mrochko ha spiegato che l'attacco russo ha preso di mira le aree residenziali nel centro di Kherson. Le vittime sono un uomo e una donna di 50 anni. Nelle ultime 24 ore la regione di Kherson la regione di è stata attaccata dalle truppe del Cremlino per 78 volte, ha dichiarato il governatore Oleksandr Prokudin su Facebook.

Ore 10:58 - Shoigu: «Reclutati 38mila volontari per operazione speciale»

Più di 38.000 volontari sono stati reclutati per la guerra in Ucraina: lo ha dichiarato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, come riporta Tass. «Volontari. In questo periodo abbiamo reclutato 38.000 volontari - afferma Shoigu - le persone sono altamente motivate e pronte a svolgere compiti di combattimento. Alcuni hanno già esperienza di combattimento, perché molti dei volontari, dopo aver completato un contratto di sei mesi, firmano il secondo, e ci sono quelli che firmano il terzo», ha detto Shoigu dopo un incontro con i comandanti dei gruppi tattici.

Ore 11:26 - Sanchez: «Determinati ad aprire negoziati adesione Ue per Kiev»

«Trasmetterò a Zelensky, come presidenza di turno del Consiglio Ue, la nostra volontà di continuare ad agire affinché si aprano formalmente i negoziati» di adesione dell'Ucraina all'Unione europea «e tutti i Paesi dell'Ue sono su questa linea. Dobbiamo solo aspettare che le istituzioni a cui compete decidano se i passaggi stabiliti nei trattati sono stati rispettati con le riforme adottate dal governo ucraino». Lo ha dichiarato il premier spagnolo, Pedro Sanchez, al suo arrivo al vertice della Comunità politica europea a Granada, in Spagna, e prima dell'incontro con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Ore 11:33 - Zelensky: «La sfida è avere una difesa aerea per l'inverno»

«La seconda sfida per l'Ucraina è avere uno scudo di difesa per l'inverno perché in inverno avremo molti attacchi di diverse dimensioni, diversi tipi di missili russi inclusi i droni ucraini». Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, al suo arrivo alla riunione della Comunità politica europea a Granada.

E ha aggiunto: «La nostra speranza, il nostro impegno qui è mantenere unita l'Europa: la Russia attacca con false informazione. Noi puntiamo a difendere i bambini dall'inverno. Sono stato da Biden è ho avuto la sua parola che ci sostiene al 100%. Capisco che ci sono le elezioni ma sono fiducioso».

Ore 12:15 - Putin autorizza fornitura di uranio russo al Bangladesh

Il presidente Vladimir Putin ha autorizzato formalmente il trasferimento del primo carico di uranio russo alla centrale nucleare del Bangladesh di Rooppur. Lo scrive la Tass. Il Bangladesh ha ricevuto la prima spedizione di uranio per alimentare la sua centrale nucleare, un progetto finanziato dalla Russia per rafforzare la rete energetica del Paese ma complicato dalle sanzioni contro Mosca. «Oggi è un giorno di orgoglio e gioia per il popolo del Bangladesh», ha dichiarato il primo ministro del Bangladesh Sheikh Hasina in una conferenza online con Vladimir Putin per confermare la consegna.

Ore 12:17 - La Russia è «stanca di guerra»? Le conseguenze sui cittadini (che Putin non riesce più a evitare)

(di Luca Angelini) «Putin deve sentirsi sicuro di sé, anche sul terreno della tenuta economica della Russia. Quanto questa fiducia sia fondata, meriterebbe un’analisi a parte» ha scritto, nella sua newsletter Whatever it Takes (che abbiamo ripreso nella nostra Rassegna di lunedì), Federico Fubini. Un po’ di quell’analisi l’ha fatta l’Economist . Secondo il quale Vladimir Putin, da qui in avanti, farà sempre più fatica a tenere la maggioranza dei russi al riparo dai costi della guerra (cosa che finora gli è riuscita anche sul piano delle perdite militari, «delocalizzate» nelle province più povere e periferiche, come ha ricordato sul Corriere Marco Imarisio).

Il primo segnale che deve preoccupare il Cremlino, secondo il settimanale britannico, è il calo del rublo : a settembre di un anno fa, ne bastavano 60 per un dollaro Usa, oggi ce ne vogliono 100. E «il calo è sia un colpo simbolico per i russi comuni, che identificano una valuta forte con un Paese forte, sia la causa di tensioni nello Stato russo». Perché la svalutazione della moneta sta mettendo in rotta di collisione il ministero delle Finanze con la Banca centrale russa, guidata da Elvira Nabiullina , che a Ferragosto ha alzato i tassi al 12% (con un balzo di 3 punti percentuali e mezzo) e di un altro punto a settembre.

Ore 12:22 - Incontro Zelensky-Meloni: «Difendiamo l'unità europea»

«È iniziato il mio incontro con Giorgia Meloni. È sempre un piacere vedersi. Insieme difendiamo l’unità europea e proteggiamo le nostre nazioni e il diritto internazionale». Lo scrive il presidente ucraino su X, da Granada in occasione del summit della Comunità politica europea.

Ore 12:38 - Kiev: «Fronte difficile nell'Est, schierati 110mila russi»

In questo momento il punto del fronte più difficile è nella zona di Lyman-Kupiansk, nel Donetsk, area dove l'esercito russo ha concentrato 110 mila soldati, 1.085 carri armati, 2.000 veicoli corazzati, 700 unità di sistemi di artiglieria e mezzo migliaio di cannoni semoventi: ha detto alla tv pubblica il capo ufficio stampa del gruppo orientale delle forze armate ucraine Ilya Yevlash, citato da Rbc-Ucraina. Al momento, sono in corso pesanti scontri anche sul fronte meridionale, ma nessuno dei due eserciti sta guadagnando terreno, ha dichiarato Oleksandr Shtupun, portavoce delle forze ucraine nel Sud.

Ore 12:55 - Georgia: preoccupati per base navale russa in Abkhazia

La Georgia si dice «preoccupata» dall'installazione di una base navale russa nella regione separatista georgiana dell'Abkhazia. Lo afferma il ministero di Tbilisi. Il presidente del paese transcaucasico Aslan Bzhania, in una intervista al quotidiano russo Izvestiya, ha annunciato che Mosca sta progettando una base navale sulla costa del Mar Nero della regione separatista georgiana dell'Abkhazia.

Ore 13:16 - Meloni vede Zelensky: sostegno di Roma fino a un pace giusta

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi a margine del Vertice della Comunità Politica Europea di Granada un cordiale incontro con il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky. Lo rende noto Palazzo Chigi. Meloni ha confermato il continuo e convinto sostegno a 360 gradi del Governo italiano alle autorità ucraine per la difesa delle infrastrutture critiche e per le esigenze di Kiev in vista della stagione invernale finché sarà necessario e con l'obiettivo di raggiungere una pace giusta, duratura e complessiva.

Ore 13:28 - Zelensky: «Con Meloni discusso dei prossimi aiuti militari»

«Durante il nostro incontro, con Giorgia Meloni abbiamo riaffermato il forte partenariato italo-ucraino. Ho ringraziato l'Italia per il suo sostegno di principio e costante nel proteggere la nostra libertà, il nostro popolo, le nostre famiglie. Ho informato il Primo Ministro dei progressi della nostra controffensiva e delle nostre esigenze prioritarie di difesa. Abbiamo discusso del prossimo pacchetto di aiuti militari dell'Italia, compresi i modi per rafforzare la nostra difesa aerea». Lo scrive in un tweet il presidente ucraino Volodymyr Zelesnky.

Ore 13:35 - Michel a Zelensky: prepariamo un nuovo pacchetto di aiuti

«A Zelensky vorrei dire che siamo con voi, con il popolo ucraino e continueremo ad aiutare l'Ucraina: stiamo preparando un nuovo pacchetto aggiuntivo di aiuti importante». Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel a Granada.

Ore 13:35 - Zelensky: «L'Europa potrebbe essere presto un target di Putin»

«La Russia sta cercando di congelare la situazione. Se ci riesce, ci sarà un nuovo momento critico: il 2028. Se si permette alla Russia di adattarsi ora, entro il 2028 avrà ripristinato il potenziale militare che abbiamo distrutto e sarà abbastanza forte da attaccare i Paesi al centro della sua espansione. Oltre all'Ucraina, si tratta sicuramente degli Stati baltici e di altri Paesi in cui sono presenti contingenti russi. I nostri dati di intelligence sono chiari. Sta imparando dai propri errori e si sta preparando ad andare avanti». Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky intervenendo al vertice della Cpe a Granada.

Ore 14:36 - Sanchez annuncia nuovi aiuti a Zelensky

Il premier spagnolo Pedro Sachez, durante il suo incontro con Volodymyr Zelensky, a Granada, ha promesso più aiuti militari e più generatori di corrente, viste le nuove necessità dell'Ucraina per far fronte all'offensiva russa prevista con l'arrivo dell'inverno.

Ore 15:01 - Media Kiev: in attacco a Kupiansk morto bimbo di 6 anni

C’è anche un bambino di 6 anni tra le vittime dell’attacco russo a Kupiansk. Lo riporta Rbc Ucraina riferendo che le vittime sarebbe 48, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva parlato di 47 morti. Rbc Ucraina precisa che a essere colpito è stato il villaggio di Groza, vicinissimo a Kupiansk. «Sono state segnalate 48 vittime, tra cui un bambino di 6 anni. Ci sono anche 6 feriti, tra cui un bambino e una bambina», riporta il media ucraino.

Ore 15:02 - Zelensky: «Crimine brutale, 48 morti in attacco russo a Kupiansk»

«Un crimine russo chiaramente brutale: un attacco missilistico contro un normale negozio di alimentari, un attacco terroristico completamente deliberato. Quartiere di Kupiansk, nella regione di Kharkiv. Al momento sono state uccise più di 47 persone. Condoglianze a tutti coloro che hanno perso i loro cari! Si stanno prestando i soccorsi ai feriti...». Lo ha dichiarato su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ore 15:31 - Kuleba,a Granada Zelensky ha ottenuto sistemi difesa aerea

L’Ucraina riceverà più sistemi di difesa aerea dopo gli incontri bilaterali del presidente ucraino Vladimir Zelensky a margine del vertice di Malaga. Lo ha affermato il ministro degli Esteri Dmitry Kuleba in tv, come riporta Rbc Ukraine. «Il presidente ha accordi specifici, non posso esprimerli ora, ma altri sistemi simili saranno in Ucraina a seguito della visita del presidente a Granada», ha detto il ministro.

Ore 15:50 - Macron vede Zelensky, insieme per sicurezza famiglia europea

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un incontro con il presidente ucraino Emmanuel Macron a Granada, dove entrambi partecipano al Vertice della Comunità politica europea. «Insieme a Granada, per la sicurezza e la stabilità della nostra famiglia europea», ha scritto Macron sulla piattaforma X, in francese, ucraino e inglese, allegando la foto di una stretta di mano fra i due. Anche Zelensky ha riferito dell’incontro, su Telegram: «Il rafforzamento della difesa aerea dell’Ucraina, così come la sicurezza della regione di Odessa e del Mar Nero, è fondamentale per la stabilità dell’intera Europa e del mondo. Stiamo lavorando insieme per raggiungere questo obiettivo», ha scritto Zelensky. E ancora: «Tutti i nostri precedenti accordi per rafforzare la difesa dell’Ucraina sono in corso di attuazione. Ringrazio il presidente Macron e il popolo francese per il loro fermo e continuo sostegno all’Ucraina».

Ore 15:59 - Kiev sospende ricorso al Wto su divieto di export del grano

L'Ucraina ha sospeso il ricorso presso l'Organizzazione mondiale del Commercio (World trade organization) contro Polonia, Ungheria e Slovacchia per aver vietato l'importazione dei cereali provenienti dall'Ucraina. Lo rende noto il vice ministro dell'Economia ucraino, Taras Kaczka, citato dall'agenzia polacca Pap.

Kiev, ha spiegato il vice ministro, sta lavorando a una «soluzione complessiva» della controversia che potrebbe essere risolta «nelle prossime settimane e mesi». Intanto «mentre cerchiamo una soluzione pratica, i nostri ricorsi presso l'Omc sono sospesi», ha aggiunto, ribadendo che l'Ucraina vuole trovare una «decisione costruttiva in tutta l'Ue». L'Ucraina aveva fatto ricorso al Wto in seguito alla decisione di Polonia, Ungheria e Slovacchia di prorogare l'embargo su alcuni cereali dall'Ucraina. Il divieto, introdotto a livello europeo nell'aprile scorso, riguardava quattro prodotti (grano, mais, semi di girasole e semi di colza) provenienti dall'Ucraina la cui immissione sui mercati di Polonia, Ungheria, Slovacchia, Romania e Bulgaria era stata vietata per non creare distorsioni. In seguito alla decisione dell'Ue di revocare l'embargo il 15 settembre, Budapest, Varsavia e Bratislava hanno prorogato il divieto in via unilaterale, provocando la reazione di Kiev.

La sospensione del ricorso alla Wto contro l'embargo polacco all'export di cereali ucraini «è un passaggio necessario» per una soluzione concordata tra Varsavia e Kiev, ha dichiarato il portavoce del governo polacco, Piotr Muller, all'agenzia Pap. «Aspettiamo con impazienza altre mosse costruttive da parte ucraina per sviluppare relazioni rispondenti alle questioni agricole» ha detto Muller.

Ore 16:10 - Putin: avevo proposto che la Russia entrasse nella Nato, hanno rifiutato

«Non abbiamo iniziato la cosiddetta guerra in Ucraina. Al contrario, stiamo cercando di porvi fine. Non abbiamo organizzato un colpo di stato a Kiev». Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin intervenendo a Sochi al forum Valdai.

Putin ha anche affermato di aver proposto che la Russia entrasse nella Nato, ma che la proposta fu respinta. Secondo il presidente, «la crisi ucraina non è un conflitto territoriale. La Russia è il paese più grande del mondo in termini di territorio». E la città ucraina di Odessa è una «città russa un po' ebraica».

«Non abbiamo alcun interesse a conquistare ulteriori territori, abbiamo abbastanza aree da sviluppare, che si tratti della Siberia, della Siberia orientale o dell'Estremo Oriente. Questo non è un conflitto territoriale e nemmeno una questione di stabilire un equilibrio geopolitico regionale», ha aggiunto. «La questione è molto più ampia e fondamentale», ha detto Putin, «stiamo parlando dei principi su cui si baserà un nuovo ordine mondiale», ha aggiunto.

Dall'Occidente «stiamo aspettando che si manifesti almeno qualche germoglio di buon senso», ha concluso.

Ore 16:36 - Onu: attacco Kharkiv terrificante e sconvolgente

Sono «assolutamente terrificanti» le immagini che provengono dal villaggio di Hroza, nell'oblast di Kharkiv, dove almeno 50 persone hanno perso la vita in un attacco missilistico russo. Lo ha dichiarato Denise Brown, coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite, che si è detta «sconvolta» dall'attacco condotto dalle forze armate russe. «A nome delle Nazioni Unite e della comunità umanitaria, ho inviato le mie più sentite condoglianze alle famiglie in lutto», ha affermato in una nota. Brown ha ricordato che prendere di mira intenzionalmente la comunità civile costituisce un crimine di guerra.

Ore 16:41 - Al via consolato onorario di Italia a Dnipro

Andriy Zdesenko è il nuovo console onorario d'Italia a Dnipro, la terza città ucraina dopo la capitale e Charkiv, sulla riva del fiume Dnepr nella parte orientale dell'Ucraina. Come informa l'ambasciata di Italia in Ucraina, alla presenza dell'ambasciatore Pier Francesco Zazo, Zdesenko ha ricevuto l'«exequatur» dal ministero degli Esteri di Kiev e ha assunto le funzioni consolari. Si tratta, fa sapere l'ambasciata, di «un nuovo, fondamentale supporto per connazionali e imprese italiane sul territorio dell'Ucraina, in vista della ricostruzione».

Ore 16:50 - Kiev: salgono a 51 le vittime del raid russo su Kupiansk

È salito a 51 il bilancio delle vittime per il bombardamento russo sul villaggio di Groza, vicino a Kupiansk, nella regione di Kharkiv. Lo riporta su Telegram il ministro degli Interni Igor Klimenko chiarendo che «uno dei feriti è morto mentre riceveva le cure mediche».

Ore 16:54 - Podolyak posta foto della strage a Kupiansk: sia un promemoria

Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodmyr Zelensky, ha postato senza censura sulla piattaforma X le immagini dei corpi delle vittime del bombardamento russo su Groza, villaggio vicino a Kupiansk, sostenendo che la leadership del social network «probabilmente ne limiterà la portata», ma che questo «è un promemoria per tutti coloro che sono disposti a sorridere e a stringere la mano al criminale di guerra Putin alle conferenze internazionali». Un'annotazione anche per «tutti coloro che sono disposti a postare meme e a prendere in giro gli ucraini», ha scritto Podolyak riferendosi a Elon Musk che ne aveva postato uno proprio nei giorni scorsi. «Un promemoria per tutti coloro che vogliono vendere qualcosa alla Russia e tornare ai sanguinosi affari di sempre. La Russia di Putin è un vero male, e questa non è solo una metafora o un modo di dire. Dobbiamo sconfiggerla. Insieme. Tutto il mondo civilizzato», conclude il consigliere del presidente ucraino.

Ore 17:18 - Zelensky: i terroristi dovranno affrontare potente rappresaglia

«I terroristi dovranno affrontare una rappresaglia. Una rappresaglia giusta e potente». È quanto scrive il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un post sul social X, dopo l'attacco russo a un negozio di alimentari nel distretto di Kupiansk in cui sono morte almeno 51 persone. «Si è trattato di un attacco terroristico deliberato, dimostrativo e brutale», aggiunge Zelensky, «il terrore russo deve essere fermato. Tutti coloro che aiutano la Russia a eludere le sanzioni sono criminali. Chi continua a sostenere la Russia sostiene il male».

Ore 17:38 - Slovacchia congela gli aiuti a Kiev fino al nuovo governo

La Slovacchia congela ogni decisione sugli aiuti militari all'Ucraina fino alla formazione del nuovo governo. Lo rende noto la presidenza. Il 2 ottobre la presidente Zuzana Caputova ha dato l'incarico di formare un nuovo governo a Robert Fico, leader del partito Smer-Sd, ritenuto filorusso. «La presidente Caputova condivide il punto di vista del primo ministro Odor (uscente, ndr) secondo cui la decisione su questa questione dovrebbe riflettere i risultati delle recenti elezioni legislative», ha detto all'Afp Martin Strizinec, portavoce della presidenza.

Ore 17:58 - Re Felipe di Spagna vedrà Zelensky a Granada

Il re di Spagna Felipe VI incontrerà oggi il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky a Granada, prima della cena all'Alhambra a cui parteciperanno tutti i leader che hanno preso parte ai lavori del vertice della Comunità politica europea. Lo ha annunciato la Casa reale spagnola.

Al termine dei colloqui avuti oggi con il presidente Zelensky, il governo spagnolo metterà a disposizione dell'Ucraina 6 lanciarazzi Hawk per far fronte a possibili bombardamenti russi contro obiettivi civili, infrastrutture critiche e per la difesa del nuovo corridoio del grano.

Ore 18:05 - La strage di Kupiansk

(Di Marta Serafini) Non è solo uno degli attacchi più mortali dall’inizio della guerra. Il raid sul villaggio di Hroza ieri ha colpito una delle zone più martoriate da questa guerra. La regione di Kharkiv è stata in prima linea negli scontri tra l’ esercito russo e quello ucraino sin dal febbraio 2022. Conquistata dai russi e poi liberata il 10 settembre dell’anno scorso, Kupiansk è uno dei principali centri della regione ed un importante hub di rifornimento militare. Non a caso è in quest’aerea che si è ipotizzato possa iniziare sia una nuova offensiva russa, sia possa esserci un tentativo di risposta da parte degli ucraini per continuare la controffensiva avviata l’autunno scorso.

In linea d’aria Kupiansk si trova a 385 chilometri a nord di Mariupol ed è un importante snodo logistico, ferroviario e militare. Martedì il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha visitato le truppe in prima linea, ha distribuito medaglie e ispezionato un carro armato Leopard donato dagli alleati , nella foresta appena fuori dalla città, che si trova proprio tra Hroza il fronte. Sempre durante la visita, lo stesso Zelensky ha spiegato come la linea del fronte tra Kupiansk e Lyman più a Sud sia una delle «zone più calde della guerra». Non a caso, sei settimane fa le autorità di Kiev hanno ordinato l’evacuazione dei civili dalla zona. Tuttavia, come spesso succede soprattutto nelle regioni orientali del Paese, sono tanti gli abitanti che hanno deciso di non abbandonare le loro case. Nel caffé di Hroza, colpito dai russi ieri con un missile Iskander, secondo le prime ricostruzioni era in corso una commemorazione funebre in ricordo di un residente del villaggio morto, non certo un bersaglio militare.

Ore 18:18 - Putin: «Il missile nucleare Burevestnik è stato testato con successo»

«La Russia ha quasi completato il suo lavoro sulle armi strategiche avanzate e ha condotto con successo l’ultimo test del missile da crociera a propulsione nucleare Burevestnik», ha detto il presidente russo Vladimir Putin in una sessione plenaria del Valdai International Discussion Club, secondo quanto riferisce la Tass. «In questo momento abbiamo effettivamente completato il lavoro sulle armi strategiche avanzate di cui avevo parlato e annunciato diversi anni fa. Abbiamo condotto con successo l’ultimo test del missile da crociera a raggio globale Burevestnik a propulsione nucleare», ha aggiunto il leader russo.

 Putin ha ricordato che la dottrina militare di Mosca prevede l’uso di armi nucleari solo in due casi: un attacco al proprio territorio e una minaccia all’esistenza della Russia. In caso di attacco nucleare al territorio russo, la risposta di Mosca sarà tale «che il nemico non avrà possibilità di sopravvivere», ha detto ancora Putin al Club Valdai a Sochi, secondo quanto riferisce Ria Novosti.

Ore 18:26 - Putin: «Raggiungeremo gli obiettivi dell’operazione speciale»

Il presidente russo Vladimir Putin si dice convinto che «verranno adeguatamente raggiunti gli obiettivi prefissati dell’operazione militare speciale» in Ucraina. Lo ha sottolineato durante la sessione plenaria del club di discussione Valdai, come riporta Interfax. «Abbiamo la nostra visione su dove e come si stanno muovendo le cose. Abbiamo idea di cosa dobbiamo fare, e dove e cosa dobbiamo fare di più. Ci stiamo muovendo con calma verso il raggiungimento dei nostri obiettivi e sono sicuro che ce la faremo, che raggiungeremo quanto ci siamo prefissati», ha affermato.

Ore 18:29 - L’Onu condanna l’attacco a Kupiansk

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, «condanna fermamente» l’attacco di oggi che ha ucciso almeno 51 persone nel distretto di Kupiansk, nella regione di Kharkiv, in Ucraina. Il portavoce di Guterres ha ricordato in una nota che «gli attacchi contro i civili e le infrastrutture civili sono vietati dal diritto internazionale umanitario e devono cessare immediatamente».

Ore 18:39 - Il punto militare | Sul Mar Nero la Russia ora è sulla difensiva: l’Armata trasferisce alcune navi da Sebastopoli a Novorossijsk

(Di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Restano «agitate» le acque del Mar Nero: incursioni ucraine, rischieramenti russi, pericolo di mine e studio di contromisure.

 Mosca avrebbe trasferito numerose unità della Flotta da Sebastopoli a Novorossijsk. Il movimento — secondo l’Institute for the Study of War e foto satellitari — avrebbe riguardato due fregate, tre sottomarini, alcune navi da sbarco e vedette. Doppia la spiegazione. Può essere un «ripiegamento» per ridurre i rischi, adeguamento imposto dai tanti attacchi sofferti dal sito militare con droni e missili. Uno degli strike ha provocato danni irreparabili a un sommergibile classe Kilo, così come ad una nave da assalto anfibio. Un altro ha centrato il comando forse causando vittime. Già in passato i russi avevano ormeggiato i preziosi mezzi più all’interno dello scalo di Sebastopoli, quindi hanno potenziato le protezioni. Ma i colpi subiti li hanno indotti a ulteriori soluzioni. Il secondo scenario ipotizza moventi di routine, rotazioni legate a esigenze logistiche e dunque non è escluso che la task force possa tornare nella sua base tradizionale. Un portavoce della Marina di Kiev è parso molto cauto, non ha condiviso i toni troppo trionfalistici ricordando quanto sia consistente il dispositivo dell’avversario sul mare.

 Ore 19:56 - Casa Bianca: attacco russo orribile, sostenere l’Ucraina

«Continuiamo a vedere gli attacchi della Russia come quello di oggi: 49 persone innocenti uccise da un raid russo mentre facevano la spesa. È orribile. Questo è quello che accade in Ucraina tutti i giorni. Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina perché questa è la realtà che la popolazione vive tutti i giorni». Lo afferma la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, commentando l’attacco in un negozio di alimentari nel distretto di Kupiansk, nella regione di Kharkiv.

Ore 19:58 - Putin: «L’aereo di Prigozhin non ha subito alcun impatto esterno»

L’aereo nel quale si trovava del capo il fondatore della Wagner Yevgeny Prigozhin «non ha subito alcun impatto esterno». Lo ha detto Vladimir Putin alla conferenza Valdai a Sochi, riporta la Tass, precisando che «schegge di granate» sono state trovate nei corpi delle vittime dell’incidente aereo.

Ore 22:48 - Zelensky: «Avremo altri sistemi di difesa aerea e armi a lungo raggio»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riassunto i risultati della sua visita in Spagna, in occasione del vertice della Comunità politica europea a Granada, sottolineando di aver avuto numerosi incontri importanti, durante i quali sono stati raggiunti accordi sul rafforzamento delle difese aeree ucraine e sulla fornitura di artiglieria e armi a lungo raggio all’Ucraina. Nel suo consueto videomessaggio serale, citato da Ukrinform, Zelensky ha parlato di «molti incontri, negoziati importanti. Avremo più difese aeree - ci sono accordi chiari. Questo è molto importante prima dell’inverno. Spagna, Italia, Francia, Germania, Regno Unito - grazie! I nostri soldati avranno altra artiglieria. Ci saranno di più armi a lungo raggio. E ci sarà sicuramente più giustizia».

 Secondo il leader di Kiev, il messaggio principale dell’Ucraina al mondo è che il male non ha il diritto di prevalere. «E solo ora, solo in Ucraina, questa posizione morale di principio può essere tenuta. Ma tutti insieme! Ringrazio ciascun leader dei nostri paesi partner per gli incontri di oggi! Ringrazio l’Unione europea e il Parlamento europeo per il loro chiaro sostegno. Grazie, Spagna, per aver dato a tutti noi oggi l’opportunità di rafforzare l’unità europea. L’unità è la risposta. Faremo di tutto per preservarla».

Ore 22:51 - Ambaciatore russo in Italia: «Guerra in Ucraina iniziata nel 2014 da Kiev»

«La guerra è stata cominciata dai politici ucraini che sono andati al potere in seguito al colpo di stato che fu organizzato a Kiev nel febbraio del 2014. Questo evento purtroppo ha portato alle conseguenze che noi vediamo attualmente». Lo ha detto l’ambasciatore russo Alexey Paramonov a Porta a Porta, sottolineando che «questo colpo di stato fu anche realizzato con gli occhi chiusi dell’Occidente che è corso ad appoggiare questo nuovo potere». Secondo Paramonov, «le regioni del sud-est dell’Ucraina, Donetsk, Lugansk e Crimea non hanno voluto riconoscere questo potere creato artificialmente» e poiché l’allora presidente ad interim Oleksandr Turchynov «ha mandato lì delle forze armate, questo è stato il vero inizio della guerra».

 L’ambasciatore russo in Italia ha poi continuato: «L’operazione militare speciale è stata una decisione purtroppo forzata e abbastanza sofferta perché non poteva non essere presa. Oltre alla questione della stessa Ucraina si entra nel merito di questioni più grandi che riguardavano tutto il continente europeo: la questione vitale della sicurezza della Russia nell’ambito dei suoi rapporti con l’Occidente e con la Nato». E sulla possibilità che l’Unione europea fornisca Kiev di missili a lungo raggio, Paramonov ha aggiunto: «Non mi sorprende assolutamente perché è una posizione già consolidata sia nell’ambito della Nato e sia, purtroppo, da un po’ di mesi nell’Unione europea. Non c’è niente di nuovo».

Ore 01:55 - Media Ucraini, esplosioni a Kiev e Mykolaiv

Un’esplosione è stata udita nelle prime ore di oggi nella capitale ucraina Kiev. Lo riportano i media locali, che parlano anche di due deflagrazioni nel porto meridionale di Mykolaiv.

Ore 03:06 - Esplosioni a Odessa, allarme in tutta la regione

Esplosioni sono state udite nella notte nella città portuale di Odessa, nel sud dell’Ucraina. Lo riportano i media locali. L’allarme antiaereo è scattato nell’intera regione. Precedentemente erano state segnalare deflagrazioni anche a Kiev e a Mykolaiv.

Ore 03:08 - Da Regno Unito 580 milioni euro di aiuti per famiglie

Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha annunciato nuovi aiuti umanitari per sostenere gli ucraini nel secondo inverno della guerra di Kiev contro la Russia. Secondo l’ufficio di Sunak, gli aiuti stanziati includono una garanzia di prestito di quasi 580 milioni di euro erogata attraverso la Banca mondiale per assicurare che l’Ucraina possa fornire sostegni economici per l’inverno a tre milioni di famiglie. Londra invierà inoltre quasi 40 milioni di euro alle Nazioni Unite e agli enti di beneficenza che forniranno agli ucraini ripari e indumenti invernali, oltre a fornire oltre 11 milioni di euro per sostenere l’elettricità domestica a seguito degli attacchi russi alle infrastrutture energetiche.

Ore 03:09 - Abbattuti 8 droni di Kiev a Belgorod

Mosca ha dichiarato venerdì di aver distrutto otto droni ucraini nella Russia occidentale, a seguito di un attacco mortale russo su un villaggio al di là del fronte. Il ministero della Difesa russo ha affermato che i tentativi di attacco con droni a Belgorod e Kursk sono avvenuti giovedì sera. «Il tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico con un UAV di tipo aereo contro oggetti sul territorio della Federazione Russa è stato sventato», si legge su Telegram. Un drone è stato distrutto sopra Kursk e sette sono stati abbattuti sopra Belgorod e la regione circostante poche ore dopo. Il governatore di Belgorod Vyacheslav Gladkov ha inizialmente parlato di sei attacchi di droni nella sua regione, affermando su Telegram che «secondo i dati preliminari, nessuna vittima». «I servizi operativi stanno chiarendo le informazioni sulle conseguenze sul campo», ha scritto.

Guerra Ucraina - Russia, le news del 6 ottobre.

Ucraina-Russia, le notizie di oggi. Kiev: «Progressi nel settore di Bakhmut». Squadra Onu a Kharkiv dopo l’attacco russo con oltre 50 morti. Andrea Nicastro, inviato, e Redazione Online su Il Corriere della Sera venerdì 6 ottobre 2023. 

Le notizie sulla guerra in Ucraina di venerdì 6 ottobre, in diretta. Continuano le polemiche dopo la strage alla veglia funebre. E nella notte le sirene tornano a suonare. Le bombe russe cadono su otto regioni. «Ci sono morti e feriti» 

• Mosca: «Il missile nucleare Burevestnik è stato testato con successo»

• Attacco russo a Kupiansk: almeno 51 morti

• Putin: «Avevo proposto che la Russia entrasse nella Nato, hanno rifiutato»

• Sul Mar Nero la Russia ora è sulla difensiva: l’Armata trasferisce alcune navi da Sebastopoli e Novorossijsk

Ore 23:48 - Zelensky: «Avremo altri sistemi di difesa aerea e armi a lungo raggio»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riassunto i risultati della sua visita in Spagna, in occasione del vertice della Comunità politica europea a Granada, sottolineando di aver avuto numerosi incontri importanti, durante i quali sono stati raggiunti accordi sul rafforzamento delle difese aeree ucraine e sulla fornitura di artiglieria e armi a lungo raggio all’Ucraina. Nel suo consueto videomessaggio serale, citato da Ukrinform, Zelensky ha parlato di «molti incontri, negoziati importanti. Avremo più difese aeree - ci sono accordi chiari. Questo è molto importante prima dell’inverno. Spagna, Italia, Francia, Germania, Regno Unito - grazie! I nostri soldati avranno altra artiglieria. Ci saranno di più armi a lungo raggio. E ci sarà sicuramente più giustizia».

Ore 01:54 - Media Ucraini, esplosioni a Kiev e Mykolaiv

Un’esplosione è stata udita nelle prime ore di oggi nella capitale ucraina Kiev. Lo riportano i media locali, che parlano anche di due deflagrazioni nel porto meridionale di Mykolaiv.

 Ore 03:07 - Esplosioni a Odessa, allarme in tutta la regione

Esplosioni sono state udite nella notte nella città portuale di Odessa, nel sud dell’Ucraina. Lo riportano i media locali. L’allarme antiaereo è scattato nell’intera regione. Precedentemente erano state segnalare deflagrazioni anche a Kiev e a Mykolaiv.

Ore 03:08 - Da Regno Unito 580 milioni euro di aiuti per famiglie

Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha annunciato nuovi aiuti umanitari per sostenere gli ucraini nel secondo inverno della guerra di Kiev contro la Russia. Secondo l’ufficio di Sunak, gli aiuti stanziati includono una garanzia di prestito di quasi 580 milioni di euro erogata attraverso la Banca mondiale per assicurare che l’Ucraina possa fornire sostegni economici per l’inverno a tre milioni di famiglie. Londra invierà inoltre quasi 40 milioni di euro alle Nazioni Unite e agli enti di beneficenza che forniranno agli ucraini ripari e indumenti invernali, oltre a fornire oltre 11 milioni di euro per sostenere l’elettricità domestica a seguito degli attacchi russi alle infrastrutture energetiche.

Ore 03:10 - Abbattuti 8 droni di Kiev a Belgorod

Mosca ha dichiarato venerdì di aver distrutto otto droni ucraini nella Russia occidentale, a seguito di un attacco mortale russo su un villaggio al di là del fronte. Il ministero della Difesa russo ha affermato che i tentativi di attacco con droni a Belgorod e Kursk sono avvenuti giovedì sera. «Il tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico con un UAV di tipo aereo contro oggetti sul territorio della Federazione Russa è stato sventato», si legge su Telegram. Un drone è stato distrutto sopra Kursk e sette sono stati abbattuti sopra Belgorod e la regione circostante poche ore dopo. Il governatore di Belgorod Vyacheslav Gladkov ha inizialmente parlato di sei attacchi di droni nella sua regione, affermando su Telegram che «secondo i dati preliminari, nessuna vittima». «I servizi operativi stanno chiarendo le informazioni sulle conseguenze sul campo», ha scritto.

Secondo il leader di Kiev, il messaggio principale dell’Ucraina al mondo è che il male non ha il diritto di prevalere. «E solo ora, solo in Ucraina, questa posizione morale di principio può essere tenuta. Ma tutti insieme! Ringrazio ciascun leader dei nostri paesi partner per gli incontri di oggi! Ringrazio l’Unione europea e il Parlamento europeo per il loro chiaro sostegno. Grazie, Spagna, per aver dato a tutti noi oggi l’opportunità di rafforzare l’unità europea. L’unità è la risposta. Faremo di tutto per preservarla».

Ore 04:22 - Russi bombardano oblast Sumy, un morto

La Russia ha bombardato otto comunità lungo il confine ucraino dell’oblast di Sumy, colpendo 22 volte nel corso della giornata di ieri. Lo ha riferito su Telegram l’amministrazione militare dell’oblast di Sumy. Sono state registrate almeno 131 esplosioni. Le comunita’ di Bilopillia, Krasnopillia, Khotin, Seredyna-Buda, Velyka Pysarivka, Esman, Znob-Novhorodske e Yunakivka sono state prese di mira. Seredyna-Buda e’ stata attaccata con lanciarazzi multipli Grad e un civilee’ rimasto ucciso.

Ore 04:39 - Governatore Sebastopoli, respinto attacco di Kiev

A Sebastopoli sono stati respinti gli attacchi di due imbarcazioni senza equipaggio ucraine. Lo ha detto il governatore della citta’ Mikhail Razvozhaev sul suo canale Telegram . «I rumori forti nell’area del molo settentrionale provengono dagli equipaggi della flotta del Mar Nero. Secondo le informazioni preliminari: stanno respingendo un attacco da parte di due imbarcazioni marittime senza equipaggio», ha scritto Razvozhaev. Le forze armate ucraine bombardano regolarmente i territori di confine russi, effettuando attacchi con droni e sabotaggi.

Ore 05:27 - Esplosioni in Cherkasy, allarme in otto regioni

Esplosioni sono state udite nella notte nella regione centrale ucraina di Cherkasy, secondo quanto riferiscono i media locali. L’allarme antiaereo è scattato nella giornata di oggi anche in altre sette oblast: Odessa, Kharkiv, Mykolaiv, Poltava, Khmelnytskyi, Chernivtsi, Kirovohrad. Precedentemente erano state segnalate esplosioni anche nelle città di Kiev, Odessa e Mykolaiv.

Ore 06:13 - Esplosioni a Kharkiv, autorità locali denunciano nuovo attacco russo

Esplosioni si sono verificate questa mattina nella città di Kharkiv, nell’area orientale dell’Ucraina, subito dopo che era stato dichiarato un allarme aereo nell’intera regione. Lo riferisce il governatore regionale di Kharkiv, Oleh Synyehubov su Telegram. Le esplosioni sono avvenute intorno alle 6:46 ora locale (le 5:46 in Italia), ha spiegato il governatore. «Agli abitanti di Kharkiv e della regione, restate nei rifugi!», ha esortato Synyehubov. Il sindaco Ihor Terekhov ha riferito che l’attacco ha colpito la parte centrale della città.

Ore 06:22 - Washington valuta ricorso a sovvenzioni dipartimento di Stato per finanziare aiuti militari

L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden sta valutando il ricorso a un programma di sovvenzioni del dipartimento di Stato per finanziare l’invio di ulteriori aiuti militari all’Ucraina, mentre il Congresso federale continua a dibattere la concessione di nuovi fondi. Lo riferiscono due funzionari statunitensi informati sulle discussioni citati da “Politico”. La Casa Bianca starebbe esaminando una serie di opzioni nel tentativo di trovare fonti di finanziamento aggiuntive per sostenere militarmente l’Ucraina, dopo che la voce relativa al rifinanziamento degli invii di armi e’ stata rimossa da un accordo congressuale dell’ultimo minuto per evitare l’arresto del governo federale statunitense. Biden ha accennato alla possibilità di ricorrere a sovvenzioni governative mercoledì, affermando che «c’è un altro mezzo attraverso il quale potremmo essere in grado di trovare finanziamenti”.

Ore 06:24 - Commissario diritti umani, Russia ha creato 70 campi rieducazione per nostri bambini

La Russia ha creato almeno 70 campi di «rieducazione forzata» per i bambini ucraini deportati. Lo ha affermato Dmytro Lubinets, commissario per i diritti umani della Verkhovna Rada (il parlamento monocamerale di Kiev), durante una diretta televisiva. Secondo Lubinets, i campi per la «rieducazione» dei bambini ucraini si trovano sia in Russia che nei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina. “Tutti vengono arruolati, questo è il programma educativo ufficiale sul territorio della Federazione Russa per i bambini ucraini. Sottolineo che cercano di farli arruolare in varie organizzazioni militari e di sottoporsi a tale «addestramento» per formare una nuova generazione di militari russi che (...) in futuro dovranno combattere nuovamente contro l’Ucraina o contro altri Stati. Sono i ‘giannizzeri’ del mondo moderno. Per ora possiamo dire che nel territorio della Federazione Russa, nei territori temporaneamente occupati e in Crimea operano non meno di 70 campi di questo tipo”, ha affermato Lubinets.

Ore 06:37 - Sindaco Kharkiv, città è sotto attacco

Le forze russe hanno colpito oggi la parte centrale della città di Kharkiv. Lo ha riferito il sindaco Ihor Terekhov. «La città è sotto attacco. Ci sono informazioni su un raid nella parte centrale di Kharkiv», ha scritto stamattina il primo cittadino su Telegram.

Ore 07:11 - Missile russo colpisce zona centrale di Kharkiv

Un missile russo ha colpito il distretto di Slobidsky situato nella zona centrale di Kharkiv. Lo ha constatato l’ANSA sul posto.È troppo presto per dire se ci sono morti, ma senz’altro ci sono feriti. Il missile ha colpito un edificio in un viale circondato da abitazioni civili.

Ore 07:31 - Attacco a Kharkiv, nove feriti, colpiti edifici residenziali

A seguito dell’attacco almeno nove persone sono rimaste ferite, riferisce RBC-Ucraina citando fonti dell’amministrazione locale. Il sindaco ha aggiunto che tutti gli attacchi hanno colpito le infrastrutture civili, compresi gli edifici residenziali. Le esplosioni sono avvenute intorno alle 6,46, subito dopo che nella regione è stato dichiarato l’allarme aereo. Secondo le prime informazioni, le forze russe hanno attaccato con missili del tipo Iskander. Secondo le informazioni preliminari fornite dal capo dell’amministrazione militare dell’oblast di Kharkiv, Oleh Syniehubov, in totale 9 civili si sono rivolti ai medici. Tra i feriti potrebbe esserci un bambino di 11 mesi. I soccorritori stanno scavando tra le macerie degli edifici colpiti.

Ore 08:06 - Missili su Kharkiv, un bambino morto sotto le macerie

C’è anche il corpo di un bambino di 10 anni sotto le macerie dei palazzi distrutti dai missili russi lanciati contro il centro di Kharkiv. Il bambino è stato trovato sotto quello che resta di un edificio residenziale. I feriti al momento sono 16, tra loro c’è anche un bambino di 11 anni.

Ore 08:06 - Kiev, distrutti 25 dei 33 droni lanciati dai russi nella notte

La contraerea di Kiev ha distrutto 25 dei 33 droni kamikaze Shaded lanciati dall’esercito russo nella notte sulle regioni meridionali, orientali e centrali dell’Ucraina. Lo rende noto l’Aeronautica militare in un post su Telegram. Le truppe del Cremlino hanno attaccato lanciando i velivoli senza pilota da Capo Chauda, in Crimea. «Per respingere l’attacco aereo sono stati coinvolti aerei da combattimento, truppe missilistiche antiaeree, gruppi di fuoco mobili e unità di guerra elettronica», ha detto l’Aeronautica.

Ore 08:24 - Attacco russo a Odessa: danneggiato deposito di grano

La Russia ha lanciato la scorsa notte un «massiccio» attacco con droni contro le infrastrutture portuali nella regione di Odessa, danneggiando un impianto di stoccaggio di grano sul fiume Danubio. Lo hanno riferito su Telegram le forze di difesa meridionali, precisando che non ci sono state vittime. «Le infrastrutture frontaliere e portuali della zona danubiana sono state colpite: un deposito di grano è stato danneggiato e diversi camion hanno preso fuoco», hanno riferito le forze armate, aggiungendo che le fiamme sono state domate.

Ore 09:25 - Hroza, nuovo bilancio: 52 morti nell’attacco russo

Il bilancio delle vittime dell’attacco di ieri al villaggio di Hroza, nella regione di Kharkiv, è salito a 52. Lo ha dichiarato il capo della regione Oleg Synegubov a Radio Svoboda, precisando che «sei persone sono ricoverate in strutture sanitarie. Le ferite sono piuttosto gravi. Una persona è morta in ospedale, di conseguenza per ora contiamo 52 vittime di questo atto terroristico». Hroza è un piccolo insediamento con circa 300 persone. Finora è stato possibile identificare 35 delle persone uccise nell’attacco. «Un quinto della popolazione è morto a causa di questo attacco missilistico contro i civili. Richiamo l’attenzione sul fatto che non c’erano segni della presenza dei militari, si tratta esclusivamente di civili, persone pacifiche», ha osservato il capo della regione.

Ore 09:44 - Missile su Kharkiv distrugge auto di una troupe portoghese

Il veicolo della troupe del canale televisivo portoghese Rtp è stato distrutto dall’attacco missilistico russo di questa mattina al centro di Kharkiv, i giornalisti non sono rimasti feriti, riferiscono i media ucraini. I reporter portoghesi avrebbero dovuto raggiungere il villaggio di Groza, dove ieri un missile russo ha ucciso 52 civili. Anche l’hotel dei giornalisti sarebbe stato colpito, un albergo molto frequentato dagli inviati e da rappresentanti di varie organizzazioni internazionali, ha riferito Rbc-Ucraina.

Ore 09:57 - Da Svezia nuovo pacchetto aiuti militari da 199 milioni di dollari

La Svezia ha varato un nuovo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina del valore di 2,2 miliardi di corone (188 milioni di dollari) in larga misura munizioni e componenti di ricambio per sistemi donati in precedenza, come ha annunciato il ministro della Difesa, Pal Jonson, aggiungendo che è stato anche dato mandato alle forze armate di studiare la fattibilità dell’invio di aerei caccia Jas Gripen. È il 14simo pacchetto di aiuti militari della Svezia all’Ucraina dall’inizio della guerra. In totale, Stoccolma ha varato aiuti per 22 miliardi di corone svedesi.

Ore 10:55 - Zelensky, condoglianze ai familiari del bambino ucciso a Kharkiv

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha scritto su Telegram un messaggio di condoglianze per i familiari del bambino ucciso questa mattina a Kharkiv. «Un attacco russo questa mattina. È stato ucciso un bambino, aveva dieci anni... Condoglianze alla famiglia e agli amici. Più di 20 persone sono rimaste ferite. A tutti i feriti viene fornita l’assistenza necessaria. Sono grato a tutti coloro che stanno aiutando il nostro popolo. E ringrazio tutti i nostri soldati che, nonostante tutto, stanno andando avanti, distruggendo gli occupanti e portando giustizia in Ucraina. La nostra resilienza, il nostro movimento e le perdite quotidiane degli occupanti sono ciò che dovrebbe essere la risposta al terrore russo», ha dichiarato.

Ore 11:21 - L'Ue garantisce protezione temporanea a 4.2 milioni di persone in fuga dall'Ucraina

Godono dello status di protezione temporanea nell'Ue in seguito all'invasione russa in Ucraina quasi 4,2 milioni di cittadini extra europei. Lo rileva Eurostat, fornendo i dati a fine agosto. Rispetto a luglio si registra un aumento dell'1%, con 41.275 beneficiari in più. La Germania resta il Paese ad ospitare di più chi è in fuga dall'Ucraina con 1.175.695 persone (il 28% del totale), seguita da Polonia (960.550; 23%) e Repubblica ceca (365.085; 9%). I maggiori aumenti assoluti sono stati osservati in Germania (+1,9%), Repubblica Ceca (+2,1%) e Paesi Bassi (+2.635; +1,7%). Cali in Polonia (-1,1%), Italia (-550 persone per un totale di 159.885 beneficiari, in flessione dello 0,3%) e Francia (-0,6%).

Ore 11:41 - Raid russo su Kharkiv: il bilancio dei morti sale a 2

Sale a due morti il bilancio dell'attacco missilistico russo sulla città di Kharkiv. Lo ha riferito su Telegram il sindaco, Ihor Terekhov. «Il numero delle vittime e dei feriti negli attacchi di stamattina a Kharkiv è in aumento. È stato trovato un altro corpo: quello di una donna nata nel 1955». Secondo Terekhov il numero dei feriti è salito a 26. Anche il ministro ucraino dell'Interno, scrive Rbc Ucraina, conferma che le vittime a Kharkiv sono due, mentre i feriti sarebbero 28. Proseguono intanto le operazioni di ricerca e soccorso.

Ore 12:14 - La Russia revoca la maggior parte dei divieti sull'esportazione del diesel

Il governo russo ha dichiarato di aver revocato il divieto sulle esportazioni di diesel attraverso i porti, rimuovendo la maggior parte delle restrizioni imposte lo scorso 21 settembre. Le restrizioni per le esportazioni di benzina sono ancora in vigore. Il diesel è il più grande prodotto petrolifero esportato dalla Russia, con circa 35 milioni di tonnellate lo scorso anno, di cui quasi tre quarti spediti tramite oleodotti. La Russia lo scorso anno ha esportato anche 4,8 milioni di tonnellate di benzina. Dopo la notizia i prezzi globali del petrolio hanno invertito i guadagni, iniziando a scendere. Alle 7:30 GMT di oggi, i futures sul Brent sono scesi dello 0,08%, a 84,01 dollari al barile, e si avviavano verso il calo settimanale più forte da marzo. «Il governo ha revocato le restrizioni sulle esportazioni di carburante diesel consegnato ai porti marittimi tramite oleodotti, a condizione che il produttore fornisca almeno il 50% del diesel prodotto al mercato interno», ha affermato il governo russo in una nota.

Ore 12:16 - Orban sull'allargamento dell'Ue: «Sì alla Georgia, cauti con l'Ucraina»

Sì all'adesione all'Ue della Georgia il più presto possibile, cautela, invece, per quanto riguarda l'allargamento all'Ucraina, paese in guerra, per cui è necessaria una discussione strategica con una valutazione attenta delle conseguenze, in particolare su agricoltura, sicurezza e fondi di coesione. E' la duplice posizione sull'allargamento dell'Ue espressa dal premier ungherese Viktor Orban rispondendo alla stampa al suo arrivo al Consiglio europeo informale di Granada, in Spagna. «Sono il più devoto sostenitore della vostra adesione», ha detto Orban in inglese rispondendo alla domanda di una giornalista della Georgia. «È totalmente ingiusto - ha continuato - che non vi promettano di entrare nell'Ue quanto prima, dopo il grande lavoro che avete fatto». Della Georgia "abbiamo molto bisogno".

Il premier ungherese ha definito quindi "egoisti" i leader dell'Ue: «Non vogliono lasciarvi entrare e mettere a disposizione le risorse finanziarie di cui avete bisogno. I leader dell'Ue - ha aggiunto - parlano di 'stanchezza dell'allargamento' ("enlargement fatigue", ndr), così la chiamano, e questo è totalmente ingiusto nei confronti del vostro paese. Dobbiamo condividere con voi ciò che abbiamo - ha affermato -, perché abbiamo bisogno di voi, voi avete una posizione strategica». Orban ha poi confermato che la prossima settimana sarà a Tbilisi con tutti i suoi ministri per incontrare il governo della Georgia e sostenerlo per la sua prospettiva di adesione all'Ue.

Ore 12:26 - La versione di Putin sulla morte di Prigozhin: «Niente missile, forse giocavano con una granata ed erano ubriachi»

(di Guido Olimpio) La versione di Vladimir Putin sulla morte di Prigozhin è semplice: tutta colpa sua, forse giocavano con una bomba a mano, magari erano anche ubriachi.

Il leader del Cremlino, nel corso di un evento a Sochi, ha fornito la sua verità sulla fine del capo della Wagner deceduto il 23 agosto a bordo del jet. Sui corpi delle vittime – ha spiegato – sono stati trovati frammenti di una granata, quindi questo potrebbe far pensare ad un’esplosione accidentale. Inoltre, sempre nella sua ricostruzione, non c’è traccia di impatto esterno al velivolo. Il particolare escluderebbe così la tesi del missile, scenario ipotizzato da alcuni insieme a quello di un ordigno nascosto a bordo.

Ore 12:36 - Tajani: «In passato la Russia si era avvicinata alla Nato, ha perso un'occasione»

In passato «la Russia ha partecipato ad alcune importanti riunioni» della Nato, anche «a quella in cui si parlava di un percorso per l'Ucraina» e «c'è stato un momento di avvicinamento. Poi tutto è cambiato quando Putin ha deciso di invadere la Georgia» e grazie «all'intervento di Berlusconi e poi di Sarkozy non arrivò fino a Tbilisi». Lì «cambiò qualche cosa: invece di stringere con l'Occidente decise forse di ricostruire la vecchia Unione Sovietica» ed è «stata un'occasione mancata dalla Russia». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in una video intervista con Myrta Merlino nell'ambito del forum di geopolitica `Mare Liberum´ organizzato dall'associazione diplomatici di Catania.

Ore 12:43 - Il portavoce del Cremlino: «Non c'è ancora il rapporto finale sulla morte di Prigozhin»

«Non è ancora stato presentato il rapporto finale dell'indagine sull'incidente aereo di Prigozhin». Così il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov torna sulle affermazioni del presidente russo Vladimir Putin che ieri al club Valdai ha detto che un impatto esterno con l'aereo non c'è stato ma nei cadaveri sono stati trovati frammenti di bombe a mano. Lo riporta Tass.

Ore 12:44 - «Le vittime di Kharkiv sono una nonna e il nipote di 10 anni»

Erano nonna e nipote le due vittime dell'ultimo attacco russo su Karkhiv. Lo riporta il Guardian che cita funzionari ucraini. Secondo il governatore regionale Oleh Synehubov il minore, un bambino di 10 anni, e la nonna sono rimasti uccisi quando Mosca ha colpito con due missili balistici Iskander. Nel raid è stata distrutta la gran parte di un edificio residenziale e i soccorritori sono al lavoro per cercare altre persone tra le macerie. Nell'attacco sono anche rimaste ferite oltre 20 persone.

Ore 12:49 - Tajani: «Ucraina, siamo determinati a costruire la pace»

«Io non sono ottimista», ma «non bisogna mai arrendersi», serve «una grande determinazione per costruire la pace» e «lasciare una porta sempre aperta». Lo ha detto, parlando dell'Ucraina, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in una video intervista nell'ambito del forum di geopolitica “Mare Liberum” organizzato dall'associazione Diplomatici di Catania. «Tutto quello che può fare un passo in avanti - ha aggiunto il vicepremier - va sostenuto, perché non possiamo assistere a una carneficina quotidiana. Però la soluzione non può essere la resa dell'Ucraina, perché significherebbe dare ragione alla Russia che ha violato il diritto internazionale. Noi, sia chiaro, non siamo in guerra con la Russia, noi difendiamo il diritto all'indipendenza dell'Ucraina. Può sembrare la stessa cosa, ma non lo è. La Russia deve ritirarsi dall'Ucraina perché ha invaso uno Stato libero e indipendente». «Bisogna agevolare tutte le occasioni di dialogo - ha osservato Tajani - bene quindi le iniziative di Papa Francesco, che ha inviato il cardinale Zuppi in giro per il mondo per costruire un percorso di dialogo. Bene la riunione di ieri a Gedda, che ha portato al tavolo i cinesi che sono oggi i principali interlocutori di Mosca e possono svolgere una posizione positiva per la pace. Sosteniamo le iniziative del presidente Erdogan. Dobbiamo dare vita al corridoio nel mare Nero che permette alle navi di portare il grano anche in Africa».

Ore 13:26 - Lukashenko: «Escalation Usa spinge la Russia a misure estreme»

Un’escalation da parte degli Stati Uniti spinge la Rissia all’adozione di misure estreme: lo ha detto il presidente bielorusso Alexander Lukashenko citato dalla Tass. «L’esplosione delle tensioni e l’escalation porteranno a una situazione in cui [la Russia] sarà spinta a mettere il pulsante rosso sul tavolo», ha detto Lukashenko durante una visita al Nodo di Resistenza della struttura di addestramento del ministero della Difesa nel Regione di Brest, segnala il canale telegrafico Pul_1, vicino al servizio stampa presidenziale. Il leader bielorusso ha poi sottolineato che si tratta degli Stati Uniti che spingono la Russia a usare misure estreme.

Ore 13:31 - Cremlino: «Nulla da commentare sul Nobel a Mohammadi»

No comment del Cremlino sull’assegnazione del Premio Nobel per la pace all’attivista iraniana Narges Mohammadi. Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, rispondendo ad una domanda dei giornalisti ha detto: «No, non abbiamo alcuna reazione su questo» argomento. Lo riferisce la Tass.

Ore 13:55 - Kiev: «I russi colpiscono nel Donetsk con le munizioni al fosforo»

Nell'ultimo giorno di combattimenti i russi hanno bombardato due volte la località di Vuhledar (nel Donetsk)e hanno colpito Novoukrainka (nella stessa regione) con munizioni al fosforo. Lo riporta Ukrinform, citando un post su Facebook del capo a interim dell'amministrazione militare regionale, Ihor Moroz. «In direzione di Volnovakha, i russi hanno sparato due volte contro Vuhledar e hanno colpito Novoukrainka con munizioni al fosforo», ha scritto.

Ore 13:56 - Il Cremlino: «Il nostro esercito colpisce solo gli obiettivi militari»

L'esercito russo colpisce solo obiettivi militari. Lo ha ripetuto il Cremlino dopo il bombardamento del villaggio ucraino di Hroza. «Continuiamo a sostenere che l'esercito russo non colpisce obiettivi civili. Gli attacchi colpiscono le infrastrutture, i luoghi in cui vi è una concentrazione di personale militare e ufficiali militari», ha detto il portavoce presidenziale russo Dmitri Peskov nel briefing con la stampa. Secondo l'ultimo rapporto diffuso dalle autorità ucraine, il bombardamento di Hroza ha provocato la morte di 52 persone.

Ore 14:16 - L'intelligence britannica: «Mosca fortifica le trincee, paura della svolta che potrà avere la controffensiva di Kiev»

«Una svolta nella controffensiva ucraina preoccupa la Russia. Per questa ragione Mosca starebbe costruendo fortificazioni in calcestruzzo a ulteriore difesa delle trincee». Lo scrive su X l'intelligenge britannica, riferendosi in particolare alle dichiarazioni del 3 ottobre del sindaco ucraino di Melitopol Ivan Federov, che ha affermato che «le forze russe stavano costruendo ulteriori fortificazioni sull'asse di Orikhiv. A Novopokrovka si stanno costruendo complessi bunker sotterranei a due piani con tunnel e trincee». «A Tokmak sono state costruite fortificazioni difensive e le trincee sono state riempite di cemento - prosegue il ministero della Difesa di Londra - Anche gli ufficiali russi hanno iniziato a evacuare le loro famiglie da Tokmak. Sono state osservate fortificazioni a sud di Robotyne. I bunker aggiungeranno ulteriore protezione per i soldati russi e gli elementi di comando e controllo dall'artiglieria pesante ucraina e per gli attacchi di veicoli aerei senza equipaggio».

Ore 14:45 - Mattarella: sostenere Kiev o rischio di conflitto devastante

L’Unione Europea ha reagito con fedeltà e compattezza ai suoi valori. Accanto - e al di là - della doverosa solidarietà all’Ucraina, sostenendola scongiuriamo il pericolo di un conflitto dai confini imprevedibili. Se l’Ucraina cadesse assisteremmo a una deriva di aggressioni ad altri paesi ai confini con la Russia e questo - come avvenne nel secolo scorso tra il ‘38 e il ‘39 - condurrebbe a un conflitto generale e devastante. Lo ha detto, secondo quanto si è appreso, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando di Ucraina al vertice di Arrajolos in corso a Porto.

Ore 15:44 - Squadra Onu a Kharkiv dopo l’attacco russo con oltre 50 morti

Il giorno dopo l’attacco missilistico russo che ha ucciso oltre 50 persone, l’Onu ha inviato oggi una squadra per un’ispezione nel villaggio di Groza, nella regione di Kharkiv. Lo riferisce Sky News, citando l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ripreso da Ukrinform. «Una squadra sul campo delle Nazioni Unite è stata inviata per ispezionare l’attacco della Russia al villaggio di Groza, nell’Ucraina orientale», si legge nel rapporto. Secondo la portavoce Elizabeth Throssell, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk, che ha constatato di persona l’impatto terribile di tali attacchi, «è profondamente scioccato e condanna questi omicidi». Throssell ha affermato che una squadra è stata inviata sul posto per parlare con i sopravvissuti e raccogliere maggiori informazioni sull’attacco in cui sono rimaste uccise almeno 52 persone.

Ore 16:48 - Il punto militare | Gli alberi trasformati in trincee: la guerra dei filari (come nella Prima guerra mondiale)

(Di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Sono i filari di morte. Alberi e cespugli a delimitare i campi trasformati in trincee dai combattenti dei due campi. Conquistarli costa perdite altissime perché non sempre è sufficiente bombardarli, bisogna mandare la fanteria, come nel primo conflitto mondiale.

 E può capitare che una volta «presi» siano abbandonati perché subito sottoposti al martellamento dell’artiglieria, devastati dalle esplosioni di cariche nascoste, trappole attivate dai difensori dopo il loro ritiro. Un video apparso in rete qualche mese fa ha raccontato come una di queste postazioni sia cambiata di mano diverse volte dopo scontri che hanno coinvolto un pugno di uomini e qualche isolato carro armato.

Ore 17:20 - Von der Leyen: «L'Ue ha raggiunto risultati su Ucraina e gas»

«La riunione informale di oggi era per preparare il futuro, per fare un bilancio dopo la dichiarazione di Versailles di 18 mesi fa posso dire che abbiamo raggiunto i nostri risultati sugli aiuti all'Ucraina, sull'energia, riducendo la dipendenza del gas russo. È stato un cammino tortuoso ma ora abbiamo prezzi come quelli prima della guerra». Lo afferma la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio informale di Granada.

Ore 17:22 - Scholz: «Putin vuole dividere l'Europa»

Putin «vuole dividere l'Europa. È importante riunirsi e dimostrare unità nella comunità politica europea, e oggi lo è ancora di più nel quadro del Consiglio europeo, dove abbiamo discusso del nostro futuro comune». Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz in conferenza stampa a Granada.

Ore 17:30 - Mosca: «Le forniture di grano all'Africa inizieranno entro un mese e mezzo»

Le forniture gratuite di grano dalla Russia ai Paesi africani potrebbero iniziare entro un mese o un mese e mezzo. Lo ha annunciato il ministro russo dell'Agricoltura, Dmitry Patrushev, citato dall'agenzia Ria Novosti. «Stiamo completando tutti i documenti, penso che entro un mese o un mese e mezzo le navi arriveranno lì», ha dichiarato Patrushev.

Ore 17:33 - «Un gruppo di militari ucraini nel Donetsk si è arreso»

Un gruppo di soldati delle forze ucraine si sarebbe arreso vicino a Donetsk. Lo riporta Ria Novosti citando una fonte delle forze russe di sicurezza, secondo cui in totale si sono arresi 17 militari ucraini. Secondo la fonte avrebbero raccontato che si trovavano in una roccaforte vicino Donetsk e che gli era stato vietato di ritirarsi, nonostante non avessero più munizioni. I loro ufficiali, secondo Mosca, non avrebbero neanche organizzato l'evacuazione dei feriti.

Ore 17:44 - Kiev, il governo prepara un piano per fronteggiare i lunghi blackout

Il governo ucraino sta preparando un piano per fronteggiare i lunghi blackout che potrebbero essere provocati dai bombardamenti russi. L'esecutivo ha, infatti, deciso di sostenere l'iniziativa del ministero dell'Interno al fine di creare un centro di coordinamento in grado di assicurare condizioni di vita normale alla popolazione. Lo ha detto il viceministro dell'Interno Oleksiy Sergeyev nel corso di un'intervista televisiva. Lo riporta Rbc Ucraina. «Adotteremo una serie di misure per poter effettuare le operazioni di salvataggio nel minor tempo possibile, altre misure urgenti per eliminare le conseguenze dei bombardamenti, garantire la tutela dell'ordine e prevenire la criminalità nelle città, nei distretti e nelle regioni dove ci saranno lunghi blackout», ha affermato Sergeyev.

Ore 17:46 - Sanchez (Spagna): «In Ue si cominci a parlare dell'integrazione di Kiev»

«Ieri Zelensky mi ha chiesto se in Spagna c'è appoggio agli aiuti a Kiev. Gli ho detto che la nostra popolazione appoggia l'Ucraina e la sua difesa. Siamo d'accordo che si cominci a parlare della sua integrazione nell'Ue». Lo sostiene il premier spagnolo, Pedro Sanchez, nel corso della conferenza stampa conclusiva del vertice informale di Granada.

Ore 17:55 - Il console russo alla festa della Dc: «Sì al dialogo ma la Crimea non è negoziabile»

«Certo che sono disposto a sedermi e parlare col console ucraino. Noi siamo diplomatici, significa che dobbiamo trovare la soluzione al conflitto altrimenti non è possibile fare la pace tra i due Paesi». Lo ha detto il console generale della Federazione russa a Palermo, Sergej Patronov, conversando sul tema «Pace, dialogo, disarmo: dall'utopia alla ragion di Stato, un percorso ad ostacoli» con l'eurodeputata Francesca Donato, vice segretario della Dc, alla Festa dell'amicizia in corso a Ribera (Ag), organizzata dal partito di Totò Cuffaro. «La Russia sta lavorando sulle proposte, ci sono alcuni piani per presentare qualche accordo di pace che potrebbe esserci nel futuro. Ma sono cose provvisorie, non sono certe. Ma naturalmente non sono trattabili le cose che concernono le popolazioni che abitano in quattro regioni dell'Ucraina e in Crimea, questo non è accettabile», ha però precisato il diplomatico.

Ore 18:05 - La strage di Kupiansk

(Di Marta Serafini) Non è solo uno degli attacchi più mortali dall’inizio della guerra. Il raid sul villaggio di Hroza ieri ha colpito una delle zone più martoriate da questa guerra. La regione di Kharkiv è stata in prima linea negli scontri tra l’ esercito russo e quello ucraino sin dal febbraio 2022. Conquistata dai russi e poi liberata il 10 settembre dell’anno scorso, Kupiansk è uno dei principali centri della regione ed un importante hub di rifornimento militare. Non a caso è in quest’aerea che si è ipotizzato possa iniziare sia una nuova offensiva russa, sia possa esserci un tentativo di risposta da parte degli ucraini per continuare la controffensiva avviata l’autunno scorso.

In linea d’aria Kupiansk si trova a 385 chilometri a nord di Mariupol ed è un importante snodo logistico, ferroviario e militare. Martedì il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha visitato le truppe in prima linea, ha distribuito medaglie e ispezionato un carro armato Leopard donato dagli alleati , nella foresta appena fuori dalla città, che si trova proprio tra Hroza il fronte. Sempre durante la visita, lo stesso Zelensky ha spiegato come la linea del fronte tra Kupiansk e Lyman più a Sud sia una delle «zone più calde della guerra». Non a caso, sei settimane fa le autorità di Kiev hanno ordinato l’evacuazione dei civili dalla zona. Tuttavia, come spesso succede soprattutto nelle regioni orientali del Paese, sono tanti gli abitanti che hanno deciso di non abbandonare le loro case. Nel caffé di Hroza, colpito dai russi ieri con un missile Iskander, secondo le prime ricostruzioni era in corso una commemorazione funebre in ricordo di un residente del villaggio morto, non certo un bersaglio militare.

Ore 18:18 - Zelensky per la prima volta in Romania

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, potrebbe recarsi in visita in Romania il 10 ottobre, nella sua prima visita nel paese dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. A renderlo noto sono fonti ufficiali citate da Digi 24. La conferma ufficiale della visita, precisano, arriverà il giorno stesso, per motivi di sicurezza. Il 23 agosto il premier ucraino, Denis Smihal, era stato a Bucarest ed aveva annunciato che il presidente Zelensky sarebbe andato in Romania.

Ore 18:44 - Biden: «Potrei incontrare Xi Jinping a San Francisco il mese prossimo»

Ore 19:16 - Peskov: «Non ancora pronto il rapporto finale su inchiesta morte Prigozhin»

Non è ancora stato presentato il rapporto finale sull’indagine relativa all’incidente avvenuto il 23 agosto nella regione russa di Tver, dove si è schiantato il jet Embraere in volo tra Mosca e San Pietroburgo che trasportava Yevgeny Prigozhin, il fondatore della Wagner. A dichiararlo ai giornalisti è stato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Alla domanda se il rapporto del capo del comitato investigativo Alexander Bastrykin sull’indagine, menzionato dal presidente russo Vladimir Putin durante il suo discorso al Valdai Discussion Club, fosse definitivo, il portavoce del Cremlino ha risposto oggi: «Non era un rapporto finale. Il presidente ha detto che questo rapporto deve ancora venire, la versione finale del rapporto». Questo era «un rapporto preliminare senza fatti accertati», ha affermato Peskov, citato dalla Tass.

Ore 19:35 - Zelensky: «Mosca cercherà di distruggere la nostra rete elettrica»

La Russia cercherà nuovamente di distruggere la rete elettrica dell’Ucraina, come ha fatto lo scorso inverno. Lo ha riferito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale pubblicato su Telegram chiarendo che Kiev sta facendo «preparativi» per proteggere le sue strutture. «L’attuale leadership russa fa sempre quello che ha fatto in precedenza. Ripete tutti i suoi errori. Ripetono tutto il male. E quando falliscono, pensano di aver fatto troppo poco male per avere successo. È una logica folle. Ma dobbiamo tenerne conto. Quest’inverno i terroristi russi cercheranno di distruggere nuovamente il nostro sistema energetico. Non possono accettare l’idea che l’Ucraina non sarà comunque conquistata. Ma cercheranno di compiere altri attacchi e altri tentativi di aggirare le nostre difese», ha dichiarato il presidente ucraino.

Ore 19:56 - Casa Bianca: attacco russo orribile, sostenere l’Ucraina

«Continuiamo a vedere gli attacchi della Russia come quello di oggi: 49 persone innocenti uccise da un raid russo mentre facevano la spesa. È orribile. Questo è quello che accade in Ucraina tutti i giorni. Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina perché questa è la realtà che la popolazione vive tutti i giorni». Lo afferma la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, commentando l’attacco in un negozio di alimentari nel distretto di Kupiansk, nella regione di Kharkiv.

Ore 20:35 - Kiev: «Facciamo progressi nel settore di Bakhmut»

L’esercito ucraino sta facendo progressi nel settore di Bakhmut, sul fronte orientale del Donetsk, mentre respinge i tentativi di riconquistare le posizioni precedentemente perse. Lo ha dichiarato Ilya Yevlash, capo del servizio stampa del Gruppo orientale, citato da Unian. «In particolare, il nemico sta cercando di prendere d’assalto Klishchiyivka e Andriivka, ma senza successo», ha spiegato Yevlash, due importanti villaggi riconquistati dall’Ucraina nell’ultimo mese.

Ore 23:46 - «Rimpatriati 64 corpi di soldati ucraini»

I corpi di 64 soldati ucraini caduti sono stati rimpatriati in Ucraina in cambio di quelli di militari russi morti nel Paese. Lo ha dichiarato l'Agenzia di coordinamento ucraina per il trattamento dei prigionieri di guerra, citata da Ukrinform. I corpi degli ucraini caduti verranno portati alle istituzioni statali per gli esami forensi, ha dichiarato l'agenzia in un comunicato in cui viene. Dall'inizio della guerra sono stati rimpatriati almeno 1.896 corpi di membri del servizio ucraino.

Ore 00:14 - Difesa russa distrugge l’attacco di un drone ucraino sulla provincia di Kursk

La difesa antiaerea russa ha sventato un attacco con drone ucraino lanciato contro la provincia di Kursk, al confine con l’Ucraina, ha riferito il ministero della Difesa russo. «Il 6 ottobre, intorno alle 19:00 ora di Mosca, è stato sventato un tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico con un velivolo senza pilota contro installazioni sul territorio della Federazione Russa. La difesa aerea ha distrutto un drone ucraino sulla provincia di Kursk», si legge nella nota.

Ore 02:29 - La Russia introduce requisiti d’ingresso per i cittadini ucraini

La Russia ha introdotto requisiti speciali per l’ingresso per i cittadini ucraini provenienti da paesi terzi. Lo riferisce la Tass, che ha potuto visionare l’ordine esecutivo approvato dal governo russo. Secondo l’ordinanza, a partire dalla mezzanotte del 16 ottobre, i cittadini ucraini potranno entrare in Russia solo attraverso il checkpoint stradale di Ludonka nella regione di Pskov oppure, per via aerea, attraverso il checkpoint dell’aeroporto Sheremetyevo di Mosca. Si tratta di una misura provvisoria volta a garantire la sicurezza dei cittadini russi alla luce delle attuali circostanze geopolitiche.

Ore 03:43 - FMI riapre l’ufficio di rappresentanza a Kiev

Il Fondo monetario internazionale (FMI) ha riaperto l’ufficio di rappresentanza permanente del fondo a Kiev. Non ha funzionato dall’inizio della guerra nel 2022. Lo ha riferito su Twitter la direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva.

Guerra Ucraina - Russia, le news del 7 ottobre.

Ucraina-Russia, le notizie di sabato 7 ottobre. La Russia accusa Kiev: «Abbattuto drone, l’obiettivo era Mosca». Andrea Nicastro, inviato, e Redazione Online su Il Corriere della Sera sabato 7 ottobre 2023.

• Kiev: «Facciamo progressi nel settore di Bakhmut».

• Biden: «Potrei incontrare Xi Jinping il mese prossimo».

• Il Punto militare - Gli alberi trasformati in trincee (come nella Prima guerra mondiale).

• Una squadra Onu a Kharkiv dopo l’attacco russo con oltre 50 morti.

• Mosca: «Il missile nucleare Burevestnik è stato testato con successo».

Ore 05:03 - Respinto drone ucraino che stava per abbattersi su Mosca

Le forze di difesa aerea russe hanno abbattuto un drone che rischiava di abbattersi su Mosca. Lo ha riferito il sindaco della capitale russa, Sergey Sobyanin, sul suo canale Telegram. Secondo le prime informazioni, non ci sarebbero state vittime né danni. Sul posto stanno lavorando i servizi di emergenza. «Il 7 ottobre alle 5.05 ora di Mosca è stato sventato un tentativo del regime di Kiev di portare a termine un attacco terroristico utilizzando un drone contro obiettivi a Mosca e nella regione di Mosca - hanno riferito dalla Difesa, secondo quanto riporta l’agenzia russa Tass - I sistemi di difesa aerea hanno distrutto il drone sul territorio di Istrinsky nella regione di Mosca».

Ore 07:54 - Kiev, attacco russo nella regione di Odessa

La Russia ha colpito la regione di Odessa con missili antinave supersonici di tipo Onyx. Lo riferisce Rbc-Ucraina, citando le Forze di difesa del sud. I missili sono stati lanciati dal complesso missilistico costiero «Bastion» nella Crimea temporaneamente occupata. A seguito della perquisizione è stato riscontrato un colpo nell’edificio della pensione nell’area ricreativa e nel granaio dell’infrastruttura portuale. I detriti dei missili e l’onda d’urto provocarono un incendio nel garage cooperativo, diversi condomini furono danneggiati. Oleg Kiper, il capo dell’Odesa Ova, ha riferito che quattro persone sono rimaste ferite a causa di vetri rotti.

Ore 10:42 - Mosca: attacco ucraino in territorio russo, un morto

Un attacco delle forze ucraine contro la regione di Belgorod, in territorio russo, ha provocato almeno un morto, secondo quanto affermano le autorità russe. «Questa mattina le forze armate dell’Ucraina hanno colpito il villaggio di Urazovo, nel distretto di Valuysky, con missili Grad» e «una persona è morta: un uomo che si trovava in strada durante l’attacco», ha scritto sul suo canale Telegram il governatore dell’oblast russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov.

Ore 11:04 - Ucraina condanna attacchi terroristici contro Israele

L’Ucraina ha espresso solidarietà a Israele dopo il massiccio lancio di razzi e infiltrazioni armate da Gaza. «L’Ucraina condanna fermamente gli attacchi terroristici in corso contro Israele, compresi i razzi contro la popolazione civile di Gerusalemme e Tel Aviv. Esprimiamo il nostro sostegno a Israele nel suo diritto di difendere se stesso e il suo popolo», ha dichiarato il Ministero degli Esteri ucraino sui social media.

Ore 12:51 - Nella notte attaccate infrastrutture del porto di Odessa

Le forze russe hanno lanciato un attacco missilistico notturno sull’oblast meridionale di Odessa in Ucraina, danneggiando le infrastrutture portuali. Lo ha dichiarato il governatore regionale Oleh Kiper citato dal Guardian. Quattro persone sono rimaste ferite nel raid che ha colpito un piccolo albergo e un deposito di grano nel porto, ha detto Kiper. I detriti dei razzi e l’onda d’urto hanno provocato un incendio in un garage e danneggiato diversi condomini. Secondo l’esercito ucraino, l’attacco è stato lanciato con missili supersonici Onyx dalla Crimea occupata dai russi. Nelle ultime settimane le forze russe hanno effettuato attacchi regolari sulle infrastrutture portuali, rendendo difficile per l’Ucraina, un centro agricolo europeo, esportare i suoi prodotti.

Ore 14:44 - Zuppi: Papa non si arrende alla logica della guerra

Per il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi «c'è una grande sensibilità all'interno ma anche all'esterno della Chiesa» alla ricerca della pace in Ucraina «perché non ci si arrende alla logica della guerra». «Questa è la posizione di Papa Francesco e di tutta la diplomazia vaticana», ha aggiunto Zuppi, intervenendo in video collegamento all'incontro annuale del Cefa, dal titolo `Gente Strana. Che Fame! Una questione globale´, organizzato al Centro San Domenico a Bologna.

Ore 15:35 - Mosca: i primi missili Sarmat presto schierati in combattimento

I missili balistici intercontinentali Sarmat saranno impiegati in servizio di combattimento nel prossimo futuro. Lo ha dichiarato il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass. «Al momento, l’impresa sta costruendo i primi missili prodotti in serie, che saranno impiegati in servizio di combattimento nel prossimo futuro», ha affermato il ministero. Il missile è prodotto dall’azienda Krasmash, filiale di Roscosmos. Già lo scorso 5 ottobre, il presidente russo Vladimir Putin aveva riferito che presto la Russia sarebbe passata alla produzione di massa e al dispiegamento del sistema missilistico strategico Sarmat.

Ore 17:16 - I filorussi: «Un funzionario russo ucciso nell’esplosione di un’auto nel Kherson»

Un funzionario del partito Russia Unita a Nova Kakhovka, città occupata dai russi nell’oblast ucraino di Kherson, è stato ucciso nell’esplosione di un’auto. Lo ha affermato il governatore regionale filorusso, Vladimir Saldo, secondo quanto riportato dal Guardian. Vladimir Malov, segretario esecutivo della sezione cittadina del partito del presidente russo Vladimir Putin, è morto in ospedale, ha detto Saldo in un post sul suo canale Telegram. Il governatore filorusso ha definito l’esplosione un «attacco terroristico» dando la colpa all’Ucraina. Kiev non ha rivendicato la responsabilità.

Ore 18:00 - Radicali all’Aja per chiedere nuovo mandato arresto per Putin

Un nuovo mandato di arresto con nuove incriminazioni per Vladimir Putin: è quello che hanno chiesto oggi i Radicali Italiani nella manifestazione di fronte alla Corte Penale Internazionale dell’Aja. «Quella di oggi è una data importante. Il 7 ottobre è il compleanno di Putin e l’anniversario dell’assassinio di Anna Politkovskaja, il cui omicidio rappresentò un “regalo” al capo del Cremlino. Oggi l’unico regalo possibile da fare a Putin sono nuove incriminazioni all’Aja per lui e per gli altri membri del suo regime. Dopo l’aggressione e l’invasione su larga scala dell’Ucraina, che segue i crimini in Cecenia, in Georgia, in Libia e in Siria, nonché l’occupazione illegale della Crimea e la guerra “per procura” scatenata in Donbas dal 2014, occorre portare a processo l’intera catena di comando del regime fascista russo. Non solo per la deportazione dei bambini ucraini ma per ogni crimine commesso, a Bucha come a Irpin, a Mariupol come a Bakhmut, dovunque in Ucraina: sono ben 103mila i crimini già censiti dagli investigatori sia ucraini sia della Cpi. Nel giorno in cui in Italia le forze cosiddette progressiste manifesteranno per una `pace´ che passa dalla resa dell’Ucraina, noi saremo all’Aja per dire che, come la storia ci insegna, non ci può essere Pace senza Giustizia», hanno dichiarato Massimiliano Iervolino (segretario Radicali Italiani), Igor Boni (presidente) e Giulia Crivellini (tesoriera).

Ore 18:50 - Difesa russa: abbattuto un missile in Crimea

Le forze di difesa russe hanno abbattuto un missile ucraino diretto verso la Crimea. Lo rende noto il Ministero della Difesa russo. «Il missile ucraino è stato prontamente rilevato e distrutto in aria dai mezzi russi di difesa aerea» ha detto il ministero. L'attacco alla Crimea è avvenuto intorno alle 17 ora italiana.

Ore 19:23 - Kadyrov: «La Russia non dovrebbe tenere elezioni presidenziali»

«La Russia non dovrebbe tenere le elezioni presidenziali mentre l'operazione militare speciale è in corso, altrimenti ci dovrebbe essere un candidato unico». Lo afferma il leader ceceno, Ramzan Kadyrov. «Nelle circostanze attuali è molto importante unirsi intorno al nostro Capo dello Stato. Non abbiamo nessun altro che possa proteggere la Russia oggi», dice Kadyrov.

Ore 19:49 - La Lettonia dona 30 veicoli alla Difesa di Kiev

Il governo della Lettonia ha approvato la cessione al ministero della Difesa dell'Ucraina di trenta veicoli di proprietà della polizia di stato lettone. La decisione è stata presa in risposta alle richieste ricevute dalle istituzioni ucraine e nell'ambito del supporto materiale fornito in maniera regolare al Paese dall'inizio del conflitto.

Ore 20:58 - Zelensky: «Il mondo sa chi può aver sostenuto l'attacco a Israele»

«L'attacco terroristico di oggi contro Israele è stato accuratamente preparato e il mondo intero comprende quali sponsor del terrore potrebbero aver incoraggiato e organizzato questo attacco». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale. «Israele ha tutto il diritto di proteggersi dal terrorismo. Così fa qualsiasi altro stato. Ed è molto importante che il mondo intero risponda al terrorismo in modo unito e basato su principi. Nessun sostegno ai terroristi! Ovunque puntino i loro missili e chiunque attacchino, i terroristi devono perdere», ha aggiunto. Zelensky ha poi riferito che «si stanno verificando le informazioni sulla possibile morte di un cittadino ucraino» in Israele, «e sono in corso le ricerche di due nostri cittadini. Non appena i dettagli su queste persone saranno verificati, i diplomatici ucraini lo annunceranno al pubblico», ha spiegato, invitando alla massima attenzione gli ucraini nello Stato ebraico.

Ore 21:40 - Kiev: «Mosca lancia oltre 700 attacchi a Kupiansk-Lyman in un giorno»

Nell'ultimo giorno le forze ucraine hanno registrato 774 attacchi russi sulla linea del fronte Kupiansk-Lyman nelle oblast di Kharkiv e Luhansk. Lo ha riferito il portavoce dell'Eastern Force Grouping Illia Yevlash, aggiungendo che il numero dei raid è «una cifra record» e che le forze russe «hanno utilizzato tutto ciò che avevano a disposizione» per attaccare le posizioni ucraine, inclusi droni, mortai, carri armati, razzi e armi leggere.

Guerra Ucraina - Russia, le news del 8 ottobre.

Ucraina-Russia, le notizie di domenica 8 ottobre. Kiev: Mosca ha lanciato oltre 70 attacchi contro Kupiansk in un giorno. Andrea Nicastro, inviato, e Redazione Online su Il Corriere della Sera domenica 8 ottobre 2023.

• Kiev: «Facciamo progressi nel settore di Bakhmut».

• Biden: «Potrei incontrare Xi Jinping il mese prossimo».

• Il Punto militare - Gli alberi trasformati in trincee (come nella Prima guerra mondiale).

• Una squadra Onu a Kharkiv dopo l’attacco russo con oltre 50 morti.

• Mosca: «Il missile nucleare Burevestnik è stato testato con successo».

Ore 00:31 - Putin: «Il missile nucleare Burevestnik è stato testato con successo»

«La Russia ha quasi completato il suo lavoro sulle armi strategiche avanzate e ha condotto con successo l’ultimo test del missile da crociera a propulsione nucleare Burevestnik», ha detto il presidente russo Vladimir Putin in una sessione plenaria del Valdai International Discussion Club, secondo quanto riferisce la Tass.

Ore 00:52 - Zelensky: «Il mondo sa chi può aver sostenuto l'attacco a Israele»

«L'attacco terroristico di oggi contro Israele è stato accuratamente preparato e il mondo intero comprende quali sponsor del terrore potrebbero aver incoraggiato e organizzato questo attacco». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale. «Israele ha tutto il diritto di proteggersi dal terrorismo. Così fa qualsiasi altro stato. Ed è molto importante che il mondo intero risponda al terrorismo in modo unito e basato su principi. Nessun sostegno ai terroristi! Ovunque puntino i loro missili e chiunque attacchino, i terroristi devono perdere», ha aggiunto. Zelensky ha poi riferito che «si stanno verificando le informazioni sulla possibile morte di un cittadino ucraino» in Israele, «e sono in corso le ricerche di due nostri cittadini. Non appena i dettagli su queste persone saranno verificati, i diplomatici ucraini lo annunceranno al pubblico», ha spiegato, invitando alla massima attenzione gli ucraini nello Stato ebraico.

Ore 01:12 - Kiev: «Mosca lancia oltre 700 attacchi a Kupiansk-Lyman in un giorno»

Nell'ultimo giorno le forze ucraine hanno registrato 774 attacchi russi sulla linea del fronte Kupiansk-Lyman nelle oblast di Kharkiv e Luhansk. Lo ha riferito il portavoce dell'Eastern Force Grouping Illia Yevlash, aggiungendo che il numero dei raid è «una cifra record» e che le forze russe «hanno utilizzato tutto ciò che avevano a disposizione» per attaccare le posizioni ucraine, inclusi droni, mortai, carri armati, razzi e armi leggere.

Ore 01:25 - Gli alberi trasformati in trincee in Ucraina: la guerra dei filari (come nella Prima guerra mondiale)

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Sono i filari di morte. Alberi e cespugli a delimitare i campi trasformati in trincee dai combattenti dei due campi.

Conquistarli costa perdite altissime perché non sempre è sufficiente bombardarli, bisogna mandare la fanteria, come nel primo conflitto mondiale. E può capitare che una volta «presi» siano abbandonati perché subito sottoposti al martellamento dell’artiglieria, devastati dalle esplosioni di cariche nascoste, trappole attivate dai difensori dopo il loro ritiro. Un video apparso in rete qualche mese fa ha raccontato come una di queste postazioni sia cambiata di mano diverse volte dopo scontri che hanno coinvolto un pugno di uomini e qualche isolato carro armato.

Ore 02:07 - Nella notte attaccate infrastrutture del porto di Odessa

Le forze russe hanno lanciato un attacco missilistico notturno sull’oblast meridionale di Odessa in Ucraina, danneggiando le infrastrutture portuali. Lo ha dichiarato il governatore regionale Oleh Kiper citato dal Guardian. Quattro persone sono rimaste ferite nel raid che ha colpito un piccolo albergo e un deposito di grano nel porto, ha detto Kiper. I detriti dei razzi e l’onda d’urto hanno provocato un incendio in un garage e danneggiato diversi condomini. Secondo l’esercito ucraino, l’attacco è stato lanciato con missili supersonici Onyx dalla Crimea occupata dai russi. Nelle ultime settimane le forze russe hanno effettuato attacchi regolari sulle infrastrutture portuali, rendendo difficile per l’Ucraina, un centro agricolo europeo, esportare i suoi prodotti.

Ore 02:49 - Difesa russa: abbattuto un missile in Crimea

Le forze di difesa russe hanno abbattuto un missile ucraino diretto verso la Crimea. Lo rende noto il Ministero della Difesa russo. «Il missile ucraino è stato prontamente rilevato e distrutto in aria dai mezzi russi di difesa aerea» ha detto il ministero. L'attacco alla Crimea è avvenuto intorno alle 17 ora italiana.

Ore 03:09 - Respinto drone ucraino che stava per abbattersi su Mosca

Le forze di difesa aerea russe hanno abbattuto un drone che rischiava di abbattersi su Mosca. Lo ha riferito il sindaco della capitale russa, Sergey Sobyanin, sul suo canale Telegram. Secondo le prime informazioni, non ci sarebbero state vittime né danni. Sul posto stanno lavorando i servizi di emergenza. «Il 7 ottobre alle 5.05 ora di Mosca è stato sventato un tentativo del regime di Kiev di portare a termine un attacco terroristico utilizzando un drone contro obiettivi a Mosca e nella regione di Mosca - hanno riferito dalla Difesa, secondo quanto riporta l’agenzia russa Tass - I sistemi di difesa aerea hanno distrutto il drone sul territorio di Istrinsky nella regione di Mosca».

Ore 03:47 - Kiev: «Mosca lancia oltre 700 attacchi a Kupiansk-Lyman in un giorno»

Nell'ultimo giorno le forze ucraine hanno registrato 774 attacchi russi sulla linea del fronte Kupiansk-Lyman nelle oblast di Kharkiv e Luhansk. Lo ha riferito il portavoce dell'Eastern Force Grouping Illia Yevlash, aggiungendo che il numero dei raid è «una cifra record» e che le forze russe «hanno utilizzato tutto ciò che avevano a disposizione» per attaccare le posizioni ucraine, inclusi droni, mortai, carri armati, razzi e armi leggere.

Ore 09:50 - Crosetto: aiuti militari all’Ucraina non possono essere illimitati

Il sostegno dell’Italia all’Ucraina «è sempre stato convinto dal punto di vista politico, ma non è mai stato illimitato per possibilità di contributi. Dal punto di vista tecnico è una limitazione di quantità, mentre sul piano della decisione politica non è cambiato nulla»: lo dichiara il ministro della Difesa Guido Crosetto in una intervista a Il Corriere della Sera.

Ore 10:29 - Zelensky: il mondo sa chi può aver sostenuto attacco a Israele

«L’attacco terroristico di oggi contro Israele è stato accuratamente preparato e il mondo intero comprende quali sponsor del terrore potrebbero aver incoraggiato e organizzato questo attacco». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale. «Israele ha tutto il diritto di proteggersi dal terrorismo. Così fa qualsiasi altro stato. Ed è molto importante che il mondo intero risponda al terrorismo in modo unito e basato su principi. Nessun sostegno ai terroristi! Ovunque puntino i loro missili e chiunque attacchino, i terroristi devono perdere», ha aggiunto. Zelensky ha poi riferito che «si stanno verificando le informazioni sulla possibile morte di un cittadino ucraino» in Israele, «e sono in corso le ricerche di due nostri cittadini. Non appena i dettagli su queste persone saranno verificati, i diplomatici ucraini lo annunceranno al pubblico», ha spiegato, invitando alla massima attenzione gli ucraini nello Stato ebraico.

Ore 16:02 - Ucraina, pubblicato un video di alcuni militari di leva picchiati a Ternopil

Il commissario per i diritti umani dell'Ucraina ha avviato un'indagine su un video che ritrae alcuni militari di leva picchiati a Ternopil. Sui social media, infatti, è stato pubblicato un video che mostra persone mobilitate che vengono picchiate nell'ufficio di arruolamento militare di Ternopil. Lo riporta la Ukrainska Pravda. Il sindaco di Ternopil, ancor prima che si muovesse il commissario, si è immediatamente rivolto alla direzione dell'ufficio per l'arruolamento militare di locale in seguito alla comparsa delle immagini, poiché informato che il personale «potrebbe usare la forza contro i mobilitati». Dmytro Lubinets, commissario ucraino per i diritti umani, ha dichiarato di aver visto online «filmati in cui i soldati di leva vengono picchiati» e e di aver avviato un'indagine.

Ore 16:03 - Polonia, Duda: «L'attacco a Israele aumenterà la pressione migratoria»

Duda ha dichiarato che l'attuale violenza tra Hamas e Israele è utile alla Russia per distogliere l'attenzione del mondo e lavora a loro favore, e aumenterà la pressione migratoria sull'Europa. In un'intervista con l'emittente privata Polsat News, citata dal Guardian, Duda sostiene che il conflitto in Medio Oriente distoglie lo sguardo internazionale dall'aggressione di Mosca in Ucraina e potrebbe comportare nuove pressioni migratorie sull'Europa. «Sicuramente avvantaggia la Russia e l'aggressione russa contro l'Ucraina. Ciò distrae l'attenzione del mondo. Ma soprattutto temo che sfortunatamente causerà un'ulteriore pressione migratoria sull'Europa», ha detto Duda. «Probabilmente avremo un'altra ondata di migranti dal Medio Oriente, che colpirà l'Europa. La nostra sicurezza, la protezione dei confini della Polonia ovviamente, anche dei confini dell'Unione Europea e dell'area Schengen, diventa ancora più importante», ha affermato.

Ore 18:33 - Gli 007 britannici: «In estate liberati 125 km quadrati nell'est dell'Ucraina»

Durante l'estate, l'Ucraina ha «quasi certamente liberato almeno 125 chilometri quadrati di territorio» in una zona orientale contesa del Paese, secondo un aggiornamento dell'intelligence britannica riportato dal Guardian. Il settore di Velyka Novosilka a ovest della città di Vuhledar, nell'oblast di Donetsk, è «diventato relativamente tranquillo nelle ultime quattro settimane, con combattimenti molto meno intensi rispetto al culmine di giugno-luglio 2023. Durante l'estate, l'Ucraina ha quasi certamente liberato almeno 125 chilometri quadrati di territorio lungo questo asse», ha affermato il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano. «Sebbene questo asse si sia stabilizzato, le forze russe probabilmente rimangono in una posizione difensiva per proteggersi da possibili future operazioni offensive ucraine. Ãê improbabile che nelle prossime sei settimane si verifichi un ritiro significativo delle forze russe da questo asse», continua l'aggiornamento.

Ore 18:35 - Kiev: «Ci aspettiamo un record di raid con droni in inverno»

L'aeronautica ucraina si aspetta un numero record di attacchi di droni russi sul suo territorio quest'inverno. Lo ha detto il suo portavoce Yuriy Ihnat citato dal Guardian, mentre Kiev si prepara per un secondo inverno di bombardamenti sulle sue infrastrutture energetiche. «Quest'autunno e inverno è già un record in termini di numero di droni Shahed. A settembre ne sono stati utilizzati più di 500», ha detto Ihnat in un'intervista alla Tv nazionale, sottolineando che lo scorso inverno, in sei mesi sono stati lanciati dai russi circa 1.000 droni Shahed.

Ore 20:47 - Lettonia: «Insieme a Kiev fino alla liberazione della Russia»

«La Lettonia rimarrà al fianco dell'Ucraina e la sosterrà fino a quando non si allontanerà dall'impero della menzogna e del male». Lo ha affermato il Presidente della Lettonia, Edgars Rinkevics, in un discorso pronunciato oggi a Riga in occasione del 35° anniversario della fondazione del Fronte popolare della Lettonia (FpL), il movimento lettone di sostegno alla perestrojka. «Il FpL si organizzò e risvegliò la società lettone. Ogni compatriota, per quanto possibile, fece la sua parte e ogni azione si rivelò essere necessaria al raggiungimento dell'obiettivo: dissipare la nebbia creatasi attorno agli Stati baltici e far riemergere Lettonia, Lituania ed Estonia sulla mappa d'Europa». Paragonando l'esperienza lettone con quella dell'Ucraina attuale, Rinkevics ha sottolineato che «in Ucraina l'impero del male - la Russia - non vuole permettere a un'altra nazione di ridestarsi. L'Ucraina non è e non sarà mai il cortile di casa della Russia, perché la Crimea è Ucraina, il Donbass è Ucraina, Kharkiv è Ucraina, Kherson è Ucraina e Zaporizhzhia è Ucraina».

Ore 21:58 - Zelensky conferma due ucraini tra le vittime in Israele

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che due cittadini ucraini sono morti negli scontri in Israele e che più di 100 cittadini hanno contattato l'ambasciata ucraina. «Purtroppo è stata confermata la morte di due cittadini ucraini», ha detto Zelensky nel suo discorso video notturno. Il leader di Kiev ha detto di aver parlato con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e di aver espresso «solidarietà a Israele, che sta subendo un attacco sfrontato e su larga scala».

Ore 23:36 - Zelensky: Oltre 100 ucraini in Israele chiedono assistenza

«Oltre 100 cittadini ucraini in Israele si sono rivolti all'ambasciata ucraina per chiedere assistenza in seguito all'attacco di Hamas al paese». Lo ha reso noto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, scrive il Kyiv Independent. «È stato accertato dove si trovano cinque nostri concittadini nel sud di Israele», ha aggiunto Zelensky nel suo discorso sulla piattaforma social X. Il presidente ha poi ricordato che è stato accertato che due cittadini ucraini sono stati uccisi durante le ostilità e che l'ambasciata ucraina sta lavorando a stretto contatto con la polizia israeliana per conoscere tutti i dettagli sugli ucraini che si sono trovati nelle zone degli scontri e dei bombardamenti. Il leader ucraino ha sottolineato che i servizi diplomatici e di intelligence ucraini stanno lavorando 24 ore su 24 per aiutare tutti i cittadini che hanno bisogno. «Il terrorismo ha aperto troppi fronti contro l'umanità. La guerra contro l'Ucraina. La guerra in Medio Oriente. Terribili destabilizzazioni in tutta l'Africa. Tentativi costanti di provocare una crisi sul mercato alimentare globale», ha concluso Zelensky, invitando a «essere forti» per «contribuire a proteggere le persone e la vita da ogni forma di terrorismo. Aiutare. Questa è la strada».

Guerra Ucraina - Russia, le news del 9 ottobre.

Ucraina-Russia, le notizie di oggi. Attacchi russi a Kherson. Zelensky: «Da Hamas e Mosca stesse tattiche». Andrea Nicastro, inviato, e Redazione Online su Il Corriere della Sera lunedì 9 ottobre 2023.

Le notizie sulla guerra in Ucraina di lunedì 9 ottobre, in diretta. L’aeronautica ucraina si aspetta un numero record di attacchi di droni russi sul suo territorio quest’inverno 

• Kiev: «Facciamo progressi nel settore di Bakhmut».

• Biden: «Potrei incontrare Xi Jinping il mese prossimo».

• Il Punto militare - La crisi israeliana oscura la guerra in Ucraina?

Ore 07:28 - Zelensky, oltre 100 ucraini in Israele chiedono assistenza

«Oltre 100 cittadini ucraini in Israele si sono rivolti all’ambasciata ucraina per chiedere assistenza in seguito all’attacco di Hamas al paese». Lo ha reso noto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, scrive il Kyiv Independent.

 «E’ stato accertato dove si trovano cinque nostri concittadini nel sud di Israele», ha aggiunto Zelensky nel suo discorso sulla piattaforma social X. Il presidente ha poi ricordato che è stato accertato che due cittadini ucraini sono stati uccisi durante le ostilità e che l’ambasciata ucraina sta lavorando a stretto contatto con la polizia israeliana per conoscere tutti i dettagli sugli ucraini che si sono trovati nelle zone degli scontri e dei bombardamenti. Il leader ucraino ha sottolineato che i servizi diplomatici e di intelligence ucraini stanno lavorando 24 ore su 24 per aiutare tutti i cittadini che hanno bisogno. «Il terrorismo ha aperto troppi fronti contro l’umanità. La guerra contro l’Ucraina. La guerra in Medio Oriente. Terribili destabilizzazioni in tutta l’Africa. Tentativi costanti di provocare una crisi sul mercato alimentare globale», ha concluso Zelensky, invitando a «essere forti» per «contribuire a proteggere le persone e la vita da ogni forma di terrorismo. Aiutare. Questa è la strada».

Ore 07:32 - Proseguono attacchi russi a Kherson

Le forze russe hanno bombardato il villaggio di Antonivka, un sobborgo nord-orientale di Kherson, uccidendo un uomo di 50 anni. Lo ha riferito, standoa quanto riporta Kyiv Independent, il governatore della regione di Kherson, Oleksandr Prokudin il quale ha aggiunto che un attacco russo al villaggio di Kindyika ha ferito una ragazza di 11 anni. Tre donne anziane erano già rimaste ferite in un bombardamento avvenuto nello stesso villaggio quel giorno. I bombardamenti russi hanno ferito 16 persone, compreso un bambino di 9 mesi, nell’oblast di Kherson, ha detto Prokudin. La regione di Kherson, parzialmente occupata, subisce regolari attacchi russi mentre le truppe d’invasione continuano a tenere il lato sinistro della regione del fiume Dnipro. Il 5 ottobre, un attacco russo contro Beryslav nell’oblast di Kherson ha danneggiato un ospedale e ferito due operatori sanitari.

Ore 07:36 - Kiev: «Ci aspettiamo un record di raid con droni in inverno»

L’aeronautica ucraina si aspetta un numero record di attacchi di droni russi sul suo territorio quest’inverno. Lo ha detto il suo portavoce Yuriy Ihnat citato dal Guardian, mentre Kiev si prepara per un secondo inverno di bombardamenti sulle sue infrstrutture energetiche. «Quest’autunno e inverno; è già un record in termini di numero di droni Shahed. A settembre ne sono stati utilizzati più di 500», ha detto Ihnat in un’intervista alla Tv nazionale, sottolineando che lo scorso inverno, in sei mesi sono stati lanciati dai russi circa 1.000 droni Shahed.

Ore 09:30 - Russia, la Duma discute la revoca del bando ai test nucleari

Lunedì pomeriggio la Duma ha all’ordine del giorno la proposta di revoca della ratifica del Comprehensive Nuclear Test Ban Treaty (CTBT), il che fa crescere il timore che Mosca voglia riprendere i test nucleari. Revocando la ratifica, hanno detto gli Stati Uniti, Mosca vuole aumentare la pressione su Washington e sui suoi alleati affinché smettano di rifornire di armi e altri aiuti l’Ucraina.

Ore 09:58 - La premier danese: «Allargare la coalizione sugli F-16 per aiutare Kiev»

Mette Frederiksen, la premier danese, promette di allargare la coalizione di Paesi disposta a rifornire l’Ucraina di F-16.

Ore 10:30 - «La Russia riceve un nuovo lotto di bombardieri SU-34»

La Russia United Aircraft Corporation (UAC, parte di Rostec) ha prodotto il secondo lotto di bombardieri Sukhoi Su-34 di prima linea nel 2023 e lo ha trasferito alle Forze Aerospaziali Russe, ha dichiarato il servizio stampa di UAC. «I nuovi bombardieri sono stati sottoposti all’intera serie di test a terra e in volo», ha dichiarato il servizio stampa. «Gli obblighi di consegna di questi velivoli come parte dell’ordine di difesa statale sono stati rispettati in pieno e in modo tempestivo», ha dichiarato il servizio stampa citando il primo vice capo della Rostec, Vladimir Artyakov. L’UAC ha consegnato con successo i velivoli nell’ambito del programma 2023 e si sta ora preparando per le consegne del 2024, ha dichiarato il direttore generale dell’UAC Yury Slyusar. Il Su-34 è progettato per operazioni contro obiettivi di terra e di superficie a qualsiasi ora del giorno e con qualsiasi tempo. Gli aerei Su-34 sono dotati di armi guidate aria-superficie e aria-aria a lungo raggio. Un Su-34 può trasportare un carico utile fino a 8 tonnellate su 12 punti fissi. Questi aerei hanno un’autonomia di volo fino a 4.000 chilometri e una velocità fino a 1.900 chilometri all’ora.

Ore 10:46 - Zelensky: «Da Hamas e Mosca stesse tattiche, non si può tacere»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato oggi un appello all’Assemblea parlamentare della Nato affinché la comunità internazionale si unisca e affronti il terrorismo, paragonando l’attacco di quella che ha definito una «organizzazione terroristica» contro Israele con le tattiche utilizzate dalla Russia, uno «Stato terrorista». Parlando in collegamento video, Zelensky ha affermato che il mondo potrebbe concordare su una serie di definizioni di terrorismo, affermando che «non violentare le donne, non uccidere, non considerare i bambini come trofei, non riempire di sangue villaggi e città, non sparare ai civili nelle auto» dovrebbe essere la base. 

Zelensky ha quindi spiegato che Hamas e la Russia hanno usato la stessa tattica, e che i giornalisti israeliani che sono stati in Ucraina ed hanno assistito alle conseguenze delle atrocità lì, ora stanno osservando la stessa cosa accadere nella loro nazione d`origine. 

In quella che potrebbe essere considerata una critica in codice ai repubblicani del Congresso americano, Zelensky ha quindi affermato: «Questo non è il momento di ritirarsi dall’area internazionale e dedicarsi alle controversie interne. Non è il momento di tacere». Il presidente ucraino ha infine collegato l’Iran all’invasione dell’Ucraina e all’attacco a Israele. «Non può dire di non avere nulla a che fare con ciò che sta accadendo in Ucraina» se vende droni Shahed ai russi, e non può affermare che «non ha nulla a che fare con ciò che sta accadendo in Israele» se i suoi funzionari affermano di sostenere Hamas.

Ore 11:03 - Cremlino: «Grandissimo pericolo per l’intero Medio Oriente»

«L’escalation in Medio Oriente è un grandissimo pericolo per la regione e la Russia osserva la situazione con grande preoccupazione» perché questa crisi «potrebbe espandersi». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass.

Ore 12:22 - Intelligence Gb: «La partnership tra Iran e Mosca si è intensificata»

«La partnership tra Russia e Iran si è rafforzata negli ultimi anni, quasi certamente accelerata dall’invasione russa dell’Ucraina», e «anche i legami diplomatici ed economici russo-iraniani si sono intensificati». Lo sottolinea l’ultimo aggiornamento d’intelligence del ministero della Difesa britannico. «L’isolamento internazionale ha costretto la Russia a reindirizzare i propri sforzi di politica estera verso partenariati precedentemente meno desiderabili per ottenere sostegno diplomatico, economico e militare. L’aiuto militare iraniano alla campagna russa in Ucraina ha incluso centinaia di veicoli aerei senza equipaggio per attacchi unidirezionali (Uav) e munizioni di artiglieria. Gli Uav iraniani sono stati un elemento centrale della campagna russa di attacchi a lungo raggio in Ucraina. Questo accordo è stato ora esteso per includere l’assemblaggio e la produzione di questi Uav su licenza, in uno stabilimento in Russia», sottolinea l’aggiornamento.

 «L’impegno della Russia con l’Iran attraverso forum multinazionali quasi certamente aumenterà, dopo la recente ammissione dell’Iran all’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai e il suo invito a partecipare al forum economico Brics. L’Iran ha recentemente affermato che la Russia aveva investito 2,76 miliardi di dollari in Iran nel 2022-23. E’ molto probabile che i legami economici si approfondiranno, mentre la Russia cerca di mitigare le sanzioni».

Ore 12:50 - Cremlino: le armi contro Israele potrebbero venire anche dall'Ucraina

La Russia afferma che parte delle armi utilizzati per colpire Israele possano provenire dalle forniture occidentali inviate a Kiev e rivendute «in tutto il mondo». «Gli israeliani - ha detto il portavoce, Dmitry Peskov, citato dalla Tass - studieranno nel dettaglio la provenienza di queste armi. Hanno tutte le strutture di intelligence necessarie per farlo. È ovvio che le centinaia di migliaia di tonnellate di armi che l'Occidente invia sul territorio dell'Ucraina non si fermano completamente lì e che alcune vengono vendute dai "baroni delle armi" in tutto il mondo. Questo tutti lo sanno bene».

Ore 12:57 - Ue: «Niente può influenzare il sostegno europeo all'Ucraina»

«Non c'è nulla che possa influenzare il supporto dell'Ue all'Ucraina». Lo ha detto il portavoce della Commissione Ue Eric Mamer rispondendo, nel corso del briefing con la stampa, a chi gli chiedeva se la guerra in Israele possa influire sugli aiuti europei all'Ucraina. «La Russia, certamente, sta tentando di trarre vantaggio da qualsiasi situazione di instabilità» nel mondo, ha aggiunto il portavoce del Servizio di Azione Esterna Peter Stano soffermandosi sull'eventualità che Mosca tragga vantaggio dalla nuova crisi in Medio Oriente.

Ore 13:03 - Kuleba: «Se l'Ucraina perde sarà la fine dell'Europa»

La guerra in Ucraina «è esistenziale» per l'Europa. «Gli europei capiscono che riguarda anche loro. Non possono permettersi di non vincere questa guerra insieme all'Ucraina. Se l'Ucraina perde, questa sarà la fine dell'Europa». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in un'intervista all'edizione ucraina di Forbes, sottolineando che la narrativa prevalente in Europa ora è il sostegno a lungo termine a Kiev «per tutto il tempo necessario» per la vittoria.

 Parlando degli Stati Uniti, «la decisione del Congresso» di rimuovere gli aiuti a Kiev dalla legge per evitare lo shutdown «è un incidente, piuttosto che un fallimento sistemico. La fazione dei Trumpisti ha creato una situazione di stallo politico», ma «tutte le dichiarazioni rilasciate dopo l'evento, compreso il portavoce della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti e della Camera bassa del Congresso, Kevin McCarthy, erano a sostegno dell'Ucraina», ha affermato Kuleba. «Stiamo lavorando attivamente con il Congresso, comunicando con l'amministrazione della Casa Bianca per evitare incidenti simili in futuro. Ma dobbiamo capire che più si avvicinano le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, più difficili saranno i momenti».

Ore 13:05 - Kiev: «Mosca ci vuole screditare, ha inviato le armi sequestrare a noi per screditarci»

«I servizi speciali russi stanno conducendo una campagna per screditare l'Ucraina in Medio Oriente, usando l'attacco dei terroristi di Hamas allo Stato di Israele come una provocazione su larga scala». Lo scrive Ukrinform, citando il Gur, l'intelligence militare ucraina. Secondo il report dell'intelligence di Kiev, i servizi russi avrebbero già consegnato ad Hamas le «armi-trofeo catturate durante le ostilità in Ucraina, fabbricate negli Stati Uniti e nei paesi dell'Unione Europea» e, secondo Ukrinform, la prossima mossa di Mosca dovrebbe essere la «falsa accusa all'esercito ucraino di vendere armi occidentali ai terroristi» di Hamas.

Ore 14:43 - Zelensky sostituisce il capo delle Forze difesa territoriale

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha rimpiazzato il responsabile delle Forze di Difesa territoriali del Paese, generale Ihor Tantsyura, in carica dal maggio 2022. La presidenza di Kiev non ha diffuso alcuna motivazione per la rimozione di Tantsyura, che verrà sostituito dal generale Anatoliy Barhylevych.

Ore 14:47 - I punti di contatto fra le due guerre

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Ci sono dei punti di contatto fra le due crisi, fra la guerra in Ucraina e quella scoppiata sabato in Israele. Non solo perché nello Stato ebraico vivono circa 500 mila ucraini, gran parte dei quali arrivati dopo il crollo dell’Unione Sovietica, e sono stati accolti fra i 15 e i 40 mila rifugiati dopo l’invasione. «Chiunque usa il terrore è un criminale davanti al mondo intero, così come chiunque sponsorizza il terrorismo», ha affermato Volodymyr Zelensky, aggiungendo che «Israele ha tutto il diritto di difendersi». L’assalto, ha spiegato il presidente ucraino, «è stato meticolosamente preparato, il mondo intero sa quale sponsor del terrorismo può aver incoraggiato e organizzato l’attacco» (...).

Ore 15:28 - Cremlino: «Preoccupa la situazione a Gaza, ci sono migliaia di russi»

Le armi trasferite al regime in Ucraina vengono utilizzate attivamente in Israele e saranno poi utilizzate in modo incontrollabile in tutti i punti caldi, ha scritto sul suo canale Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev. «Bene, amici della Nato, avete finito? Le armi trasferite al regime neonazista in Ucraina vengono utilizzate attivamente in Israele. Poi, come le armi lasciate dai fuggitivi americani in Afghanistan, saranno utilizzate in modo incontrollabile in tutti i punti caldi» del mondo, ha scritto Medvedev.

Ore 15:53 - Putin riceve domani il premier iracheno al-Sudani

Lo ha annunciato il servizio stampa del Cremlino citato dall’agenzia Tass. Nell’incontro saranno discussi anche la cooperazione bilaterale in vari settori e argomenti chiave dell’agenda internazionale.

Ore 17:06 - Zelensky in visita domani in Romania

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, visiterà domani la vicina Romania, il suo primo viaggio nel Paese membro della Nato da quando la Russia ha invaso l’Ucraina lo scorso febbraio. Lo rende noto la presidenza rumena, scrive il Guardian. Il porto rumeno di Costanza, sul Mar Nero, è la principale via alternativa di esportazione di grano di Kiev da quando la Russia ha rinunciato a un accordo di passaggio sicuro a metà luglio.

Ore 17:07 - Kiev: «Mosca ha dato armi a Hamas e poi scredita noi»

I servizi speciali russi stanno conducendo una campagna per screditare l’Ucraina, accusandola di vendere regolarmente armi ai miliziani di Hamas. Ma sarebbe la stessa Russia, secondo l’intelligence di Kiev, ad aver già consegnato a Hamas armi “trofeo” ottenute durante il conflitto in Ucraina e fabbricate negli Stati Uniti e nei Paesi dell’Unione europea per poi incolpare Kiev. È questo il piano di Mosca rivelato dall’intelligence del ministero della Difesa ucraino e riportato da Ukrinform. Mosca vorrebbe far passare l’Ucraina come primo fornitore di armi a Hamas attraverso una serie di “pubblicazioni rivelatrici” e “indagini”.

Ore 17:13 - Punto militare | La crisi israeliana oscura la guerra in Ucraina: sta per chiudersi la finestra di opportunità?

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) L’Ucraina sparisce o quasi dei media internazionali, oscurata dalla crisi di Gaza. «L’attacco di Hamas aiuta la Russia e la sua aggressione dell’Ucraina, distoglie l’attenzione del mondo», ha sintetizzato il presidente polacco Andrzej Duda in un’intervista televisiva. Una guerra «scaccia» l’altra, dunque, anche se in realtà siamo davanti a un ampliamento pericoloso e non conosciamo gli sviluppi.

Ore 19:19 - Accuse di corruzione, sospeso il sindaco ucraino di Sumy

Il tribunale superiore anticorruzione ha sospeso il sindaco della città ucraina di Sumy, Oleksandr Lysenko, sospettato di corruzione. Lo ha riferito su Telegram la procura anticorruzione del Paese, citata da Rbc Ucraina. Secondo quanto riferito, il giudice istruttore della Corte superiore anticorruzione ha accolto la richiesta degli investigatori dell’Ufficio nazionale anticorruzione, e ha rimosso Lysenko dalla carica di sindaco della città di Sumy. Il periodo di sospensione è di 2 mesi, cioè almeno fino al 9 dicembre. Il sindaco sospeso e il direttore del Dipartimento delle infrastrutture della regione di Sumy sono accusati di aver chiesto una tangente.

Ore 19:40 - Zelensky: «È nell’interesse della Russia infiammare la guerra in Medio Oriente indebolire l’unità del mondo»

«È nell’interesse della Russia infiammare la guerra in Medio Oriente per creare nuove fonti di sofferenza e indebolire l’unità del mondo». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ore 20:02 - II timore degli analisti: «La guerra con la Russia può finire in una zona d’ombra»

(di Giusi Fasano, inviata a Odessa) Il primo a intuire il rischio è stato papa Francesco: «Continuiamo a ricordare la cara Ucraina», ha chiesto dopo la recita dell’Angelus. Il presidente polacco Andrzej Duda ha invece guardato alla Russia. Hamas sparava ancora contro civili inermi e lui: «Sicuramente questo avvantaggia l’aggressione russa contro l’Ucraina, distrae l’attenzione del mondo». E poi gli analisti e i commentatori politici. Thomas Friedman (sul NYT), per esempio: «Se Israele invade Gaza e intraprende una lunga guerra, l’Ucraina dovrà preoccuparsi della concorrenza di Tel Aviv per i missili Patriot, i proiettili di artiglieria da 155 millimetri e altri armamenti di base di cui ha disperatamente bisogno».

Ore 00:52 - Odessa sotto attacco, i russi lanciano ondate di droni e missili

(di Giusi Fasano, inviata a Odessa) - È stata una notte senza sonno per il sud dell’Ucraina. Ondate di droni d’attacco diretti verso la parte meridionale del Paese hanno colpito obiettivi in diverse città negli oblast di Odessa, Mykolaiv e Dnipropetrovsk, secondo fonti dell’Aeronautica Militare. Il primo allarme è partito poco prima di mezzanotte (ora locale) e, a seguire, molti altri. Un attacco missilistico è stato inoltre lanciato contro infrastrutture e scorte di grano conservate nella zona portuale sul Mare d’Azov, nell’Oblast di Odessa. Secondo il governatore regionale, Oleh Kiper, è finita fra gli obiettivi anche una struttura alberghiera e ci sarebbero almeno quattro feriti. La Difesa ucraina ha riferito che l’attacco è stato realizzato con missili supersonici antinave Oniks. I detriti dei razzi e l’onda d’urto avrebbero provocato un incendio in un garage e danneggiato diversi condomini. L’esercito ucraino sostiene che l’attacco sia stato lanciato dalla Crimea. Nelle ultime settimane si sono susseguiti gli attacchi contro le infrastrutture portuali, rendendo sempre più difficile per gli ucraini l’esportazione dei loro prodotti.

Ore 00:56 - Kadyrov: a fianco dei palestinesi pronti a ristabilire pace

«Sosteniamo la Palestina e chiediamo la fine della escalation. Se necessario siamo pronti a inviare le nostre unità in qualità di forze di peacekeeping per ristabilire l’ordine e affrontare chi crei problemi». Così il leader ceceno Ramzan Kadyrov su Telegram. «Faccio appello ai leader delle nazioni musulmane, create una coalizione e chiamate quelli che voi considerate amici, l’Europa e tutto l’Occidente, così almeno non bombarderanno i civili con la scusa di colpire i terroristi», afferma Kadyrov, dato in fin di vita dai media ucraini. «Sono stato in Israele, con la mia delegazione pacifica abbiamo avuto a che fare con le provocazioni. In ogni caso, chiedo la fine dell’escalation», ha aggiunto.

Ore 00:57 - Stati Uniti: «Il sostegno all’Ucraina continuerà»

«Il sostegno all’Ucraina continuerà». Lo ha assicurato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby, in un briefing con la stampa. «Gli Stati Uniti sono un Paese forte abbastanza da sostenere sia Kiev che Israele. Sono entrambi importanti», ha aggiunto.

Guerra Ucraina - Russia, le news del 10 ottobre.

Ucraina-Russia, le notizie del 10 ottobre. Giusi Fasano, inviata, e Redazione Online su Il Corriere della Sera il martedì 10 ottobre

Le notizie sulla guerra in Ucraina di martedì 10 ottobre, in diretta. Il presidente ucraino a Bucarest per rafforzare i rapporti con la Romania. Ondate di droni e missili su Odessa, colpite anche le scorte di grano 

• Zelensky licenzia il capo delle forze di Difesa: Anatoly Bargilevich nominato al posto di Igor Tantsyura.

• Il timore degli analisti: «La guerra con la Russia può finire in una zona d’ombra».

• Il punto militare - La crisi israeliana oscura la guerra in Ucraina?

Ore 00:32 - Kadyrov: «A fianco dei palestinesi pronti a ristabilire pace»

«Sosteniamo la Palestina e chiediamo la fine della escalation. Se necessario siamo pronti a inviare le nostre unità in qualità di forze di peacekeeping per ristabilire l’ordine e affrontare chi crei problemi». Così il leader ceceno Ramzan Kadyrov su Telegram. «Faccio appello ai leader delle nazioni musulmane, create una coalizione e chiamate quelli che voi considerate amici, l’Europa e tutto l’Occidente, così almeno non bombarderanno i civili con la scusa di colpire i terroristi», afferma Kadyrov, dato in fin di vita nelle scorse settimane dai media ucraini. «Sono stato in Israele, con la mia delegazione pacifica abbiamo avuto a che fare con le provocazioni. In ogni caso, chiedo la fine dell’escalation», ha aggiunto.

Ore 00:33 - Stati Uniti: «Il sostegno all’Ucraina continuerà»

«Il sostegno all’Ucraina continuerà». Lo ha assicurato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby, in un briefing con la stampa. «Gli Stati Uniti sono un Paese forte abbastanza da sostenere sia Kiev che Israele. Sono entrambi importanti», ha aggiunto.

Ore 00:58 - Odessa sotto attacco, i russi lanciano ondate di droni e missili

(di Giusi Fasano, inviata a Odessa) - È stata una notte senza sonno per il sud dell’Ucraina. Ondate di droni d’attacco diretti verso la parte meridionale del Paese hanno colpito obiettivi in diverse città negli oblast di Odessa, Mykolaiv e Dnipropetrovsk, secondo fonti dell’Aeronautica Militare. Il primo allarme è partito poco prima di mezzanotte (ora locale) e, a seguire, molti altri. Un attacco missilistico è stato inoltre lanciato contro infrastrutture e scorte di grano conservate nella zona portuale sul Mare d’Azov, nell’Oblast di Odessa. Secondo il governatore regionale, Oleh Kiper, è finita fra gli obiettivi anche una struttura alberghiera e ci sarebbero almeno quattro feriti. La Difesa ucraina ha riferito che l’attacco è stato realizzato con missili supersonici antinave Oniks. I detriti dei razzi e l’onda d’urto avrebbero provocato un incendio in un garage e danneggiato diversi condomini. L’esercito ucraino sostiene che l’attacco sia stato lanciato dalla Crimea. Nelle ultime settimane si sono susseguiti gli attacchi contro le infrastrutture portuali, rendendo sempre più difficile per gli ucraini l’esportazione dei loro prodotti.

Ore 03:11 - IL PUNTO MILITARE - La crisi israeliana oscura la guerra in Ucraina

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) L’Ucraina sparisce o quasi dei media internazionali, oscurata dalla crisi di Gaza. «L’attacco di Hamas aiuta la Russia e la sua aggressione dell’Ucraina, distoglie l’attenzione del mondo», ha sintetizzato il presidente polacco Andrzej Duda in un’intervista televisiva. Una guerra «scaccia» l’altra, dunque, anche se in realtà siamo davanti a un ampliamento pericoloso e non conosciamo gli sviluppi.

Per Kiev potrebbe avvicinarsi la chiusura della cosiddetta «finestra di opportunità», come l’aveva definita a marzo il presidente ceco Petr Pavel. L’ex generale della Nato prevedeva che per gli alleati sarebbe diventato sempre più arduo garantire aiuti massicci come quelli del primo anno di guerra. Gli ucraini hanno consumato molto, in termini di uomini e mezzi, l’inverno rallenterà le operazioni, la resistenza dovrà riorganizzare i ranghi di reparti impegnati da troppo tempo.

Ore 03:14 - Il timore degli analisti: «La guerra può finire in una zona d’ombra»

(di Giusi Fasano, inviata a Odessa) Il primo a intuire il rischio è stato papa Francesco: «Continuiamo a ricordare la cara Ucraina», ha chiesto dopo la recita dell’Angelus. Il presidente polacco Andrzej Duda ha invece guardato alla Russia. Hamas sparava ancora contro civili inermi e lui: «Sicuramente questo avvantaggia l’aggressione russa contro l’Ucraina, distrae l’attenzione del mondo». E poi gli analisti e i commentatori politici. Thomas Friedman (sul NYT), per esempio: «Se Israele invade Gaza e intraprende una lunga guerra, l’Ucraina dovrà preoccuparsi della concorrenza di Tel Aviv per i missili Patriot, i proiettili di artiglieria da 155 millimetri e altri armamenti di base di cui ha disperatamente bisogno».

«Sì, penso che sia un rischio reale». Peter Zalmaev risponde a una domanda che qui adesso è nella testa di tutti: la situazione in Medio Oriente rischia di mettere in ombra il conflitto ucraino?

Ore 04:54 - Crisi del grano, missione dell’Onu a Mosca alla ricerca di una soluzione

La massima rappresentante per il commercio dell’Organizzazione delle Nazioni unite (Onu), Rebeca Grynspan, ha incontrato ieri funzionari russi a Mosca per colloqui volti a consentire «l’accesso senza ostacoli» ai mercati globali per cereali e fertilizzanti provenienti dalla Russia e dall’Ucraina. Lo ha reso noto un portavoce dell’Onu citato dall’agenzia Reuters, specificando che all’incontro ha preso parte virtualmente anche il capo degli aiuti delle Nazioni Unite, Martin Griffith. Il segretario generale Antonio Guterres «persegue nella sua determinazione a facilitare l’accesso senza ostacoli ai mercati globali per i prodotti alimentari e i fertilizzanti sia dall’Ucraina che dalla Federazione Russa», ha aggiunto il portavoce Stephane Dujarric spiegando che le consultazioni di Grynspan e Griffiths con la Russia «si svolgono con questo obiettivo in mente». Le Nazioni Unite accusano la guerra della Russia in Ucraina di aver peggiorato la crisi alimentare globale. Kiev e Mosca sono entrambi grandi esportatori di cereali e la Russia è anche un grande fornitore di fertilizzanti al mondo. I funzionari dell’Onu stanno lavorando per cercare di rilanciare l’accordo che aveva consentito l’esportazione sicura del grano ucraino dal Mar Nero.

Ore 07:56 - Kiev, 27 droni russi abbattuti nel sud del Paese

Kiev ha affermato di aver abbattuto nella notte 27 droni d’attacco russi nel sud dell’Ucraina. Le forze ucraine hanno distrutto «27 droni Shahed» di fabbricazione iraniana nelle «regioni di Odessa, Mykolaiv e Kherson», ha detto stamattina l’aeronautica militare di Kiev su Telegram.

Ore 09:32 - Lavrov: l’Occidente vuole espandersi nello spazio post-sovietico

Per Sergey Lavrov, il ministro degli Esteri russo, l’Occidente avrebbe deciso di «estendere la sua influenza nello spazio post-sovietico», come dimostrerebbero le ultime esercitazioni militari Nato, «senza precedenti dalla Guerra fredda». «L’Occidente collettivo ha costantemente violato il principio fondamentale della non ingerenza anche negli affari interni di altri Paesi», ha sottolineato Lavrov in un articolo intitolato “Rispetto della Principi della Carta delle Nazioni Unite come chiave per la pace e la stabilità internazionale” di cui riferisce la Tass. E aggiunge: «Ha evitato una discussione sostanziale basata sui fatti e sul rispetto di tutti i requisiti previsti dalla Carta delle Nazioni Unite. Non ha argomenti per un dialogo onesto».

Ore 09:35 - Zelensky a Bucarest: «Ci ha aiutato nei giorni più bui»

«Sono arrivato a Bucarest, in Romania, per colloqui con Klaus Iohannis e per rafforzare le nostre relazioni di buon vicinato». Lo ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha espresso «la gratitudine» di Kiev «per il sostegno della Romania, che rafforza il nostro Stato, così come per la sua solidarietà costruttiva, che consente alle nostre nazioni di essere donatrici di sicurezza per il mondo, in particolare nella sicurezza alimentare». «La Romania è un’amica che ci è venuto in aiuto nei nostri giorni più bui e il cui sostegno diventa più forte con il tempo. Sono certo che questa visita sarà vantaggiosa per entrambe le nostre nazioni».

Ore 09:42 - Kiev: «Uccisi 280mila invasori russi»

Oltre 283.080 soldati russi sono stati eliminati dalle forze di difesa ucraine tra l’inizio dell’invasione in Ucraina il 24 febbraio 2022 e il 10 ottobre scorso, di cui 450 nelle ultime 24 ore. Lo ha affermato lo stato maggiore delle forze armate ucraine in un post su Facebook, riferisce Ukrinform. Le forze di difesa ucraine hanno anche distrutto 4.829 carri armati nemici, 9.129 veicoli corazzati da combattimento, 6.713 sistemi di artiglieria, 808 lanciarazzi multipli, 544 sistemi di difesa aerea, 315 aerei da guerra, 316 elicotteri, 5.207 sistemi aerei senza pilota tattici, 1.530 missili da crociera, 20 navi da guerra/cutter, un sottomarino, 9.125 camion e cisterne per carburante e 961 pezzi di attrezzatura specializzata.

Ore 10:12 - Tre civili feriti in attacco missili russi regione Kharkiv

Tre civili sono rimasti feriti in un attacco missilistico russo nel villaggio di Velykyi Burluk nella regione di Kharkiv. Lo ha riferito Oleh Syniehubov, capo dell’amministrazione militare regionale di Kharkiv, su Telegram. «Questa mattina il nemico ha lanciato un attacco missilistico, probabilmente utilizzando un sistema S-300, sul villaggio di Velykyi Burluk, distretto di Kupiansk. Tre civili sono rimasti feriti», segnala il rapporto. I tre feriti sono due donne di 45 anni e un uomo di 34 anni.

Ore 11:23 - Mosca: «Gli Usa verso test nucleari, rischio escalation»

La Russia ha notizie sui preparativi degli Stati Uniti per condurre test nucleari in Nevada: se questo accadesse, ci sarebbe il rischio di un'escalation perché la Russia sarebbe pronta a una «risposta simmetrica». Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo, Serghei Ryabkov. «Bisogna prepararsi a questo scenario estremamente negativo - ha osservato - Se gli Stati Uniti seguono la strada dell'escalation, devono prepararsi a una risposta simmetrica da parte della Russia».

Ore 11:34 - Mosca: «Stretti contatti con tutte le parti nel conflitto israelo-palestinese»

La Russia è «in stretto contatto con tutte le parti» del conflitto israelo-palestinese. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov. Contatti sono «possibili» anche tra la Russia e gli Usa se entrambe le parti si mostrano interessate, ha aggiunto Ryabkov, citato dall'agenzia Ria Novosti.

Ore 12:10 - Russia: resta in carcere giornalista Usa Gershkovich

Il giornalista del Wall Street Journal (Wsj), Evan Gershkovich, ha perso oggi l'appello contro il suo arresto per l'accusa di spionaggio e resterà in carcere in Russia fino al 30 novembre. Gershkovich è stato arrestato a fine marzo nella città di Ekaterinburg mentre era in viaggio per un reportage in Russia. Il 31enne cittadino statunitense e il suo datore di lavoro negano le accuse e il governo degli Stati Uniti ha dichiarato che è stato detenuto ingiustamente. Le autorità russe non hanno fornito alcuna prova a sostegno delle accuse di spionaggio.

Ore 12:13 - Peskov: «Ancora nessuna data per visita Abbas a Mosca»

Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha in programma una visita in Russia che era pianificata già prima dell'escalation in Medioriente, ma al momento non sono note le date. Lo ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa russa Tass. «No, non ci sono ancora date. Le date esatte possono essere concordate attraverso i canali diplomatici. Non abbiamo ancora nulla da dire al riguardo», ha detto Peskov, aggiungendo che «naturalmente continuiamo i nostri contatti con i palestinesi». Rispondendo a chi chiedeva se la fosse stata pianificata precedentemente o se sia legata all'aggravarsi della situazione fra israeliani e palestinese, il portavoce ha detto: «È stata pianificata in anticipo, non appena tutto sarà definitivamente determinato, vi informeremo».

Ore 12:40 - Zelensky: «Mosca interessata a guerra in Israele», Cremlino nega

«La Russia è interessata a scatenare una guerra in Medio Oriente, in modo che una nuova fonte di dolore e sofferenza possa minare l'unità mondiale, aumentare la discordia e le contraddizioni, e quindi aiutare la Russia a distruggere la libertà in Europa». È quanto ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel videomessaggio quotidiano diffuso ieri sera. Il Cremlino, per bocca del portavoce Dmitry Peskov, ha smentito le parole di Zelensky: «Non hanno assolutamente alcuna base». Lo riporta l'agenzia di stampa russa Tass.

Ore 13:39 - Due funzionari della Difesa ucraina sospettati di appropriazione indebita

Due funzionari ucraini del Ministero della Difesa sono sospettati di aver sottratto più di sei milioni di euro dall'acquisto di giubbotti antiproiettile, ha riferito martedì un organismo anti-corruzione, un nuovo caso di corruzione in Ucraina che si trova di fronte all'invasione russa. Secondo l'Ufficio investigativo statale, l'ex viceministro della Difesa responsabile della logistica dell'esercito e il capo del dipartimento del ministero responsabile degli approvvigionamenti sono sospettati di «appropriazione indebita tramite abuso di potere su larga scala».

Ore 13:45 - Mosca: pronti a consultazioni su Medio Oriente in ambito Onu

La Russia è pronta ad ogni tipo di «lavoro e consultazioni» nell'ambito delle Nazioni Unite sulla situazione in Medio Oriente, ma «gli americani non vogliono». Lo ha detto il vice ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Vershinin, rispondendo a una domanda sulla possibilità di riattivare il Quartetto, il gruppo sul Medio Oriente formato da Nazioni Unite, Usa, Russia e Ue. «Dovrebbe esserci un meccanismo collettivo, noi siamo stati, siamo e saremo favorevoli a sforzi collettivi», ha sottolineato Vershinin, citato dall'agenzia Interfax.

Ore 13:51 - Lavrov in visita in Cina il 16-18 ottobre

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov sarà in visita in Cina il 16-18 ottobre. Lo riporta l'agenzia russa Tass. Lavrov incontrerà a Pechino l'omologo cinese Wang Yi.

Ore 14:08 - Kiev: «Mosca e Minsk pianificano falso attacco in Bielorussia»

Le agenzie di intelligence russe e bielorusse starebbero pianificando un'operazione segreta sotto falsa bandiera per accusare l'Ucraina di sabotaggio contro le infrastrutture critiche in Bielorussia, secondo un rapporto del Centro di Resistenza Nazionale, cui ha avuto accesso Ukrinform. «È stato raggiunto un accordo tra l'Fsb russo e il Kgb bielorusso per condurre un'operazione sotto falsa bandiera contro una delle strutture sul territorio bielorusso, per accusare ancora la parte ucraina», si legge nel rapporto. Al momento, il deposito petrolifero Brestoblnefprodukt fuori dall'insediamento di Pryluki nella regione di Brest, a soli 2 km dal confine bielorusso-polacco, è considerato un obiettivo per l'«attacco terroristico». Secondo il Centro per la Resistenza Nazionale, nell'atto di provocazione potrebbe essere coinvolto un drone che trasporta un carico esplosivo. Secondo le informazioni della resistenza bielorussa, già in agosto i combattenti del gruppo Wagner hanno condotto una ricognizione aerea di potenziali bersagli per l'attacco.

Ore 14:12 - Putin: «Le politiche Usa in Medio Oriente sono fallite»

Il nuovo scoppio di violenza tra palestinesi e israeliani è «un ottimo esempio del fallimento della politica degli Usa in Medio Oriente». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin ricevendo al Cremlino il primo ministro iracheno, Mohammed al-Sudani. Secondo Putin «per la risoluzione del conflitto palestino-israeliano è necessaria l'attuazione delle risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sulla creazione di uno Stato palestinese sovrano e indipendente».

Ore 14:48 - 007Gb: mobilitazione improbabile causa elezioni presidenziali russe

«La possibilità di una nuova mobilitazione in Russia prima delle imminenti elezioni presidenziali del marzo 2024 sono basse». Lo ha scritto su X l'intelligence britannica, secondo cui una mossa del genere sarebbe probabilmente impopolare e, sebbene le elezioni in Russia siano strettamente controllate, sono ancora «uno strumento fondamentale di legittimazione politica».

I precedenti cicli di mobilitazione hanno causato la fuga dal paese di centinaia di migliaia di russi, forse più di un milione, per evitare di essere arruolati. Hanno anche scatenato proteste e altri segnali di malcontento pubblico in patria. Il Cremlino mira a “ridurre al minimo le mosse politiche impopolari” prima delle elezioni, ha scritto il Ministero della Difesa di Londra, e un'altra mobilitazione su larga scala potrebbe vanificare i tentativi di isolare i russi dagli impatti della guerra. Invece di chiedere ufficialmente una nuova tornata di mobilitazione, la Russia ha finora cercato di incentivare il servizio volontario . Ci sono stati anche tentativi di reclutare stranieri e sfruttare i lavoratori migranti dell'Asia centrale in Russia offrendo loro la cittadinanza in cambio del servizio militare.

Ore 14:57 - Zelensky: «Dietro Hamas c'è la Russia, e non da oggi»

«Chi c'è dietro Hamas? Credo che la risposta sia molto semplice: chi li sostiene pubblicamente, li sostiene con le armi. E non si tratta di un solo giorno. È una cosa che va avanti da molto tempo. Credo che qui ci sia una risposta dettagliata che potete trovare da soli. E anche sui social media, si può vedere attraverso le griglie chi sta dando i segnali rilevanti. Crediamo che la Russia sia uno di quelli che ha aiutato e che sta dietro», ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante la conferenza stampa congiunta con l'omologo rumeno Klaus Iohannis rispondendo a una domanda su chi ci sia dietro Hamas, che ha attaccato Israele.

Ore 15:32 - Zelensky: buone notizie per Ucraina su forniture di artiglieria

Zelensky, ha dichiarato di avere «buone notizie» sulle forniture di artiglieria e difesa aerea dopo i colloqui con il suo omologo romeno, Klaus Iohannis, a Bucarest. Non ha però fornito dettagli a riguardo. Parlando con i giornalisti nella capitale romena, ha detto: «L'accento principale oggi l'ho posto sulla difesa aerea. E sono contento che l'Ucraina sia stata ascoltata dalla parte rumena». Il presidente ucraino ha anche detto che si dovrebbe fare tutto il possibile per evitare che la Russia trasformi parte del Mar Nero o la regione del Danubio in quella che ha descritto come una «zona morta» marittima. La Russia si è chiamata fuori da un accordo che garantiva forniture sicure di grano ucraino attraverso il Mar Nero e ha attaccato le infrastrutture portuali ucraine sul fiume Danubio.

Ore 16:10 - Zelensky: «Piloti F-16 addestrati in nuovo centro Ue a Bucarest»

I piloti ucraini degli F-16 saranno formati in un centro per l'addestramento di nuova creazione della Ue in Romania, per accelerarne la formazione. Lo hanno annunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una conferenza stampa congiunta con il presidente della Romania Klaus Iohannis a Bucarest. «C'è una decisione estremamente importante sulla formazione dei piloti F-16 in Romania. È in fase di creazione il Centro di addestramento dei piloti. Io e il signor presidente abbiamo discusso su come accelerare tale addestramento e abbiamo concordato che i piloti ucraini saranno inclusi nella prima ondata di addestramento», ha detto il presidente Volodymyr Zelensky citato da Ukrinform.

Ore 16:14 - Domani intervento di Zelensky al vertice Fmi di Marrakech

Il calendario della riunione annuale del Fondo Monetario Internazionale e della banca mondiale a Marrakech in Marocco si arricchisce di un ulteriore appuntamento: alle 18.30 di domani, ora italiana, il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky parteciperà in videocollegamento a una tavola rotonda con il Direttore della Banca Mondiale Ajay Banga e con il direttore generale dell'Fmi Kristalina Georgieva. Alla stessa ora si svolgerà, ospitata formalmente dalla Banca Mondiale, la quarta tavola rotonda ministeriale per i supporto all'Ucraina.

Ore 16:38 - L'Onu vota nuovi membri Consiglio diritti umani, Russia in corsa

L'Assemblea Generale dell'Onu sta per iniziare a votare - a scrutinio segreto - per eleggere i 15 nuovi membri del Consiglio dei diritti umani per il triennio 2024-2026. I 47 membri dell'organismo con sede a Ginevra vengono eletti in base ai gruppi regionali, e gli occhi sono puntati sulla Russia, che cerca di rientrare nel Consiglio dopo essere stata sospesa nell'aprile 2022 per l'invasione dell'Ucraina. Mosca si contende con Albania e Bulgaria i due seggi ad appannaggio dell'Europa dell'Est, e secondo fonti diplomatiche ha ragionevoli possibilità di successo.

Ore 17:23 - Mosca: «Riprendiamo i test nucleari solo se lo fanno gli Usa»

Il vice ministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov ha dichiarato che Mosca, dopo una possibile revoca della ratifica del Trattato Ctbt, potrebbe riprendere i test nucleari solo se gli Usa dovessero effettuare per primi esperimenti di questo tipo. Lo riporta l'agenzia Interfax. «Il presidente lo ha detto chiaramente. Dobbiamo preparare i nostri poligoni di prova per la ripresa dei test, ma la ripresa pratica sarà possibile solo dopo che gli Stati Uniti avranno condotto i test corrispondenti», ha detto Ryabkov.

Ore 17:56 - Il punto militare | Gli ucraini temono l’arrivo dell'inverno

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) A Kiev sono in allarme, temono che con l’inverno si avvicini anche una nuova campagna di terrore dei russi. Nel mirino c’è la rete elettrica, per lasciare al freddo e al buio la popolazione civile come già avvenuto lo scorso inverno: le riparazioni sono tuttora in corso, con i gestori delle rete che hanno imposto blackout programmati e un razionamento dell’acqua calda. Nelle ultime settimane gli attacchi con i droni, in particolare quelli Shahed di progettazione iraniana, sono aumentati notevolmente, e — stando a quanto ha dichiarato il portavoce dell’Aeronautica ucraina Yuriy Ihnat — dovrebbero raggiungere un «numero record durante l’inverno». Dall’ottobre 2022 all’aprile 2023 sono stati lanciati contro l’Ucraina oltre 1.200 droni e missili, ha precisato Ihnat in un’intervista televisiva, mentre solo a settembre sarebbero stati 500.

Ore 18:07 - Russia fallisce rielezione a Consiglio diritti umani Onu

Mosca resta isolata al Palazzo di Vetro. La Russia ha fallito la rielezione al Consiglio dei diritti umani per il triennio 2024-2026, da cui è stata sospesa nell’aprile del 2022 per l’invasione dell’Ucraina. L’Assemblea Generale dell’Onu ha votato per eleggere 15 nuovi membri dell’organismo con sede a Ginevra e Mosca era in gara con Albania e Bulgaria per i due seggi ad appannaggio dell’Europa dell’est, ma ha ottenuto solo 83 voti (la maggioranza richiesta era 97). L’Albania ha ottenuto 123 voti e la Bulgaria 160.

Ore 19:15 - Zelensky ha promesso che l’Ucraina non attaccherà Zaporizhzhia

Rafael Grossi, capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), ha dichiarato che Volodymyr Zelensky gli ha promesso che l’Ucraina non attaccherà il più grande impianto nucleare europeo nel quadro della sua controffensiva contro la Russia. In un’intervista al Guardian, il capo dell’agenzia delle Nazioni Unite sulla sicurezza nucleare ha dichiarato di essere preoccupato soprattutto per il rischio che l’impianto di Zaporizhzhia sia coinvolto nei combattimenti tra le due parti, ma ha ribadito di aver ottenuto un impegno dal presidente ucraino.

La centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata catturata dalla Russia nel marzo 2022, la prima volta che un reattore è stato conquistato in guerra, facendo temere un nuovo incidente nello stesso Paese in cui un’esplosione a Chornobyl diffuse la radioattività in tutta Europa nel 1986. Grossi ha detto che il pericolo è che «tutto può accadere in qualsiasi momento» vista la situazione militare prevalente.

Ore 19:45 - L’Estonia dona un nuovo pacchetto umanitario all’Ucraina

Il ministero degli Esteri dell’Estonia ha stanziato un nuovo pacchetto di aiuti umanitari a supporto dell’Ucraina: 200.000 euro saranno donati all’Ong Refugee Aid per l’acquisto di combustibili solidi per i civili ucraini più vulnerabili e gli sfollati rimasti nel Paese, ma anche per i rifugiati ucraini in Georgia, con l’obiettivo di aiutarli a far fronte all’inverno. Quasi 301.000 euro verranno, inoltre, assegnati alla Ong Mondo per il miglioramento e l’isolamento di due rifugi per sfollati nelle città di Kharkiv e Zaporizhya, e per la fornitura di otto rifugi con impianti di riscaldamento, combustibili solidi e generatori nelle regioni di di Dnipropetrovsk e Donetsk.

Ucraina, il timore degli analisti: «La guerra con la Russia può finire in una zona d’ombra». Giusi Fasano su Il Corriere della Sera il 9 ottobre 2023.

Thomas Friedman: «Se Israele invade Gaza e intraprende una lunga guerra, l’Ucraina dovrà preoccuparsi della concorrenza di Tel Aviv per i missili Patriot e le altre armi». Il rischio che Kiev venga lasciata indietro

Il primo a intuire il rischio è stato papa Francesco: «Continuiamo a ricordare la cara Ucraina», ha chiesto dopo la recita dell’Angelus. Il presidente polacco Andrzej Duda ha invece guardato alla Russia. Hamas sparava ancora contro civili inermi e lui: «Sicuramente questo avvantaggia l’aggressione russa contro l’Ucraina, distrae l’attenzione del mondo». E poi gli analisti e i commentatori politici. Thomas Friedman (sul NYT), per esempio: «Se Israele invade Gaza e intraprende una lunga guerra, l’Ucraina dovrà preoccuparsi della concorrenza di Tel Aviv per i missili Patriot, i proiettili di artiglieria da 155 millimetri e altri armamenti di base di cui ha disperatamente bisogno».

«Sì, penso che sia un rischio reale». Peter Zalmaev risponde a una domanda che qui adesso è nella testa di tutti: la situazione in Medio Oriente rischia di mettere in ombra il conflitto ucraino? Di avere ripercussioni sui prossimi pacchetti di aiuti? Lui, analista e direttore di Eurasia Democracy Initiative, comincia dal fatto che «le società occidentali, ma soprattutto gli Stati Uniti, hanno rapporti militari e di sicurezza con Israele molto più diretti e di lunga data». Immagina l’ex presidente Trump e repubblicani «affrettarsi a discutere del sostegno a Israele», il vecchio amico, e a polemizzare più che mai sugli aiuti all’Ucraina, com’è già successo di recente. Zalmaev ricorda che «Israele è una vacca sacra della politica americana». Inutile, quindi, nascondere, che questo è un conflitto «per loro molto più importante rispetto a quello ucraino». Ma lo preoccupa anche un altro fronte: i 6,2 miliardi di dollari dell’ultimo pacchetto per Kiev chiesti dal presidente Usa Joe Biden ma per ora sospesi. E intanto, mette a fuoco che «la Russia sta già traendo profitto dalla guerra in Israele con la disinformazione. I suoi canali insinuano l’idea che gli ucraini starebbero vendendo ad Hamas le armi fornite dall’Occidente. E invece non si dice niente dei viaggi a Mosca dei leader di Hamas e guarda caso per la prima volta la Russia rimane neutrale davanti a una strage del genere. Nemmeno una parola di condanna...»

Anche Peter Dikinson, analista ed editor del servizio UkraineAlert del Consiglio Atlantico, vede una strada in salita dopo i fatti in Medio Oriente. Lui è britannico ma vive in Ucraina da moltissimi anni: «Kiev lasciata indietro? È un grande pericolo, soprattutto nel breve termine perché nelle prossime settimane l’attenzione del mondo sarà per Israele. Ma potrebbe anche essere un’occasione per mostrare alla gente la connivenza della Russia che sostiene l’Iran vicino ad Hamas». E riguardo alla fornitura di armi: «Sarà difficoltoso confermare tutte le spedizioni se si dovrà rifornire Israele. Ma è ancora presto per dirlo e, come dicevo, spero e credo che questo ragionamento valga sul breve termine».

Guerra Ucraina - Russia, le news dell’11 ottobre.

Ucraina-Russia, le notizie di mercoledì 11 ottobre. Yellen: «Supporto a Kiev per tutto il tempo necessario». Nato: «Liberato dai russi il 50% dei territori occupati». Giusi Fasano, inviata, e Redazione Online su Il Corriere della Sera mercoledì 11 ottobre 2023.

Le notizie sulla guerra in Ucraina di mercoledì 11 ottobre. Zelensky pronto a ricandidarsi solo con la guerra in corso: «Non scappo». Gli Usa annunciano nuovi aiuti militari all’Ucraina per 200 milioni di dollari

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• Mosca fallisce la rielezione al Consiglio dei diritti umani Onu.

• Zelensky ha promesso che Ucraina non attaccherà Zaporizhzhia.

• Mistero nel Baltico, danneggiati un gasdotto e un cavo sottomarino fra Finlandia ed Estonia.

• Il punto militare - Gli ucraini temono l’arrivo dell’inverno, e una nuova campagna di terrore dei russi sulla rete elettrica.

Ore 00:36 - Mistero nel Baltico, danneggiati un gasdotto e un cavo sottomarino fra Finlandia ed Estonia

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) C’è un nuovo mistero nel Baltico, un anno dopo il sabotaggio del Nord Stream. Un gasdotto e un cavo sottomarino per le telecomunicazioni che collegano Finlandia ed Estonia sono stati danneggiati domenica e, secondo quanto ha dichiarato il presidente finlandese Sauli Niinisto, «è probabile che si tratti di attività esterna». Nel corso di una conferenza stampa convocata martedì riguardo a un «preoccupante cambio nella situazione di sicurezza della Finlandia», il governo ha parlato di un atto deliberato, lasciando intendere la possibilità di un sabotaggio. I sospetti delle autorità e dell’esercito di Helsinki, stando alle informazioni raccolte dal tabloid Iltalehti, ricadrebbero sulla Russia. Il presidente Niinisto ne ha parlato con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, che ha garantito il sostegno nelle indagini dell’Alleanza atlantica, di cui Helsinki è membro da aprile e Tallin dal 2004.

Ore 00:37 - ORIENTE|OCCIDENTE Titolo: Chi vince e chi perde ora tra le grandi potenze: America, Russia e Cina

(di Federico Rampini) Quali ripercussioni ha la guerra in Medio Oriente sulle grandi potenze? Quali danni o quali vantaggi ne ricavano America, Europa, Cina, Russia? Un primo bilancio molto sintetico vede l’Occidente intero in difficoltà, Vladimir Putin in una situazione migliore, la Cina in bilico fra benefici geostrategici e pericoli energetici immediati. Un’analisi di questo genere naturalmente è soggetta a cambiamenti a seconda degli sviluppi del conflitto, richiederà aggiornamenti continui. Intanto ecco una fotografia immediata, per blocchi.

Stati Uniti. Quello che è stato definito «l’11 settembre israeliano», potrebbe provocare un effetto simile (anche se su scala più ridotta) all’11 settembre 2001 che colpì al cuore l’America. Cioè risucchiare nuovamente l’attenzione e le risorse strategiche di Washington verso un Medio Oriente nel quale avrebbe voluto impegnarsi meno, per concentrarsi sulla sfida con la Cina. Le stragi di Hamas, poi quel che la popolazione palestinese subirà a Gaza, mettono a repentaglio la triangolazione Usa-Israele-Arabia che doveva stabilizzare l’influenza esterna della diplomazia americana in Medio Oriente, e costruire un cordone israelo-sunnita per contenere l’Iran. Tutte le crisi internazionali inoltre fanno risalire alla superficie delle divisioni politiche interne: la politica estera Usa è strattonata da correnti che vanno dalla destra isolazionista alla sinistra filo-palestinese. Per una singolare coincidenza proprio ieri Robert Kennedy Jr ha deciso di candidarsi alla Casa Bianca come indipendente: porterà via a Biden (o a qualsiasi altro candidato democratico) qualche percentuale di voti della sinistra radicale, che sull’Ucraina è vicina a Donald Trump.

Ore 01:15 - Nuovi aiuti militari per Kiev da Londra e dagli alleati del nord Europa

La Gran Bretagna e altri alleati del nord Europa hanno annunciato mercoledì un nuovo pacchetto di sostegno militare da 100 milioni di sterline (115 milioni di euro) per l'Ucraina. Il pacchetto, che sarà fornito utilizzando la dotazione del Fondo internazionale per l'Ucraina (IFU), amministrato dal Regno Unito, fornirà attrezzature per aiutare i suoi soldati ad attraversare campi minati e a colmare fiumi e trincee, ha affermato il Ministero della Difesa britannico. Comprenderà anche veicoli pesanti per distruggere gli ostacoli russi non esplosivi e aiutare l'Ucraina a costruire posizioni difensive per proteggere le infrastrutture nazionali critiche, ha aggiunto. Il nuovo sostegno coincide con la firma dei contratti finali di un pacchetto IFU precedentemente annunciato che, secondo il Ministero della Difesa, vedrà l'invio in Ucraina di oltre 70 milioni di sterline di capacità di difesa aerea. L'IFU - un meccanismo di finanziamento che utilizza i contributi dei partner internazionali per procurare assistenza militare all'Ucraina - è stato lanciato da Gran Bretagna e Danimarca nel 2022 e ad oggi ha raccolto 785 milioni di sterline. I contributi provengono dai suoi fondatori e da altri cinque membri - Norvegia, Paesi Bassi, Svezia, Islanda e Lituania - e sono amministrati da Londra. L'ammiraglio britannico Tony Radakin, capo di stato maggiore della difesa, ha affermato che il nuovo pacchetto è «l'ultimo di uno sforzo senza precedenti e prolungato da parte di 50 nazioni» per sostenere lo sforzo bellico dell'Ucraina. Ha sostenuto che il presidente russo Vladimir Putin ha sottovalutato «la forza e la resilienza della sua opposizione». «Se rimaniamo uniti e manteniamo la rotta, la Russia continuerà a perdere, l'Ucraina prevarrà e le regole che contano per la sicurezza globale dureranno», ha affermato Radakin.

Ore 01:16 - Accordo Kiev-Croazia per lo sminamento dell'Ucraina

L'Ucraina e la Croazia hanno firmato un accordo bilaterale sulle operazioni congiunte di sminamento nel Paese in guerra con la Russia, ha annunciato il Gabinetto dei ministri di Kiev. «L'accordo intergovernativo sulla cooperazione nel campo dello sminamento avvia una nuova fase di cooperazione tra governi, esperti, specialisti nel campo dello sminamento e produttori di entrambi i paesi», si legge in un comunicato pubblicato ieri sera sul sito web del governo ucraino. «L'obiettivo finale di questa collaborazione è liberare il territorio dell'Ucraina dalle mine, garantire la sicurezza degli ucraini e ripristinare e sviluppare il nostro Paese», commenta la vicepremier Yuliya Svyrydenko. Le specifiche dell'accordo includono il trasferimento di competenze tecniche e speciali attrezzature di sicurezza, nonché programmi educativi per i civili e sviluppo delle capacità. La Croazia ha già sborsato oltre un milione di euro per le operazioni di sminamento in Ucraina. «Kiev è estremamente grata al popolo e al governo croato per il sostegno politico, militare, finanziario e umanitario che il nostro Stato e gli ucraini hanno ricevuto dall'inizio dell'invasione su larga scala», aggiunge la Svyrydenko.

Ore 05:15 - La Germania produrrà 150 mila proiettili di artiglieria per Kiev

Il produttore tedesco di armi Rheinmetall ha annunciato che Berlino ha ordinato la produzione di 150.000 proiettili di artiglieria per l’Ucraina. «La famiglia di munizioni per artiglieria di Rheinmetall comprende il proiettile altamente esplosivo DM121, il proiettile fumogeno/oscurante DM125 e (sviluppato congiuntamente con Diehl) la munizione con fusibile con sensore SMArt DM702, oltre al proiettile da esercitazione RH68 e al RH1901 con portata ottimizzata e al proiettile fumogeno/oscurante RH1902 proiettili», si legge in un comunicato pubblicato sul sito web della Rheinmetall.

Ore 05:36 - Kiev: discussa con il Belgio la fornitura degli aerei da guerra F-16

Il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov ha discusso ieri degli F-16 in una telefonata con la sua omologa belga Ludivine Dedonder, riferisce lo stesso Umerov su Telegram. «Abbiamo discusso della fornitura di aerei F-16 all’Ucraina e dell’addestramento dei nostri piloti», afferma il ministro della Difesa ucraino aggiungendo di aver parlato con la Dedonder anche del prossimo vertice di Ramstein e della prossima riunione del Consiglio Nato-Ucraina. Umerov ha definito i colloqui «produttivi». Il 15 settembre la Dedonder ha annunciato la partecipazione del Belgio alla coalizione internazionale riunita per addestrare il personale ucraino sugli aerei da combattimento F-16. Il 21 settembre il primo ministro belga Alexander De Croo ha detto che il suo Paese stava valutando la possibilità di fornire F-16 all’Ucraina, nonostante i precedenti rapporti secondo cui i jet nell’arsenale belga erano troppo vecchi per il combattimento.

Ore 09:16 - Olanda: «Sosteniamo Kiev senza chiudere gli occhi su Israele»

«Siamo qui per parlare di Ucraina e per ribadire il nostro sostegno» a Kiev. «Continueremo a supportare l'Ucraina senza chiudere gli occhi su altri conflitti». Lo ha detto, rispondendo ad una domanda sulla contemporaneità dei due conflitti, quello ucraino e quello in Medio Oriente, la ministra della Difesa olandese, Kajsa Ollongren, arrivando alla ministeriale della Difesa dell'Alleanza, dove è presente anche Volodymyr Zelensky. «Oggi annunceremo nuovi pacchetti di aiuti, il nostro sostegno continuerà senza esitazione finché necessario», ha aggiunto.

Ore 09:44 - Yellen: «Appoggiamo il piano Ue di tassare gli asset russi»

Gli Stati Uniti daranno il loro pieno appoggio alla Ue per la tassa sugli utili generati dagli oltre 200 miliardi di euro di asset russi congelati a seguito delle sanzioni al'Ucraina. Lo ha detto, come riporta Bloomberg, il segretario al Tesoro Usa Janet Yellen in una coferenza stampa ai media Usa al meeting annuale dell'Fmi. «Dobbiamo continuare a imporre severi e crescenti costi alla Russia ed assicurarsi che questa paghi i danni causati» ha aggiunto.La gran part dei fondi si trova presso la società Euroclear che ha registrayo quasi 750 milioni dineuro di utili nel primo trimestre. La Yellen è tornata poi a ribadire, di fronte alle crescenti critiche della maggioranza repubblicana alla Camera, come «non possiamo permettere di interrompere il nostro supporto all'Ucraina».

Ore 10:25 - Zelensky: «Serve più pressione militare su Mosca»

«Siamo in una situazione in cui sul terreno è importante fare pressione, senza alcuna pausa. La Russia in molti punti «ha perso l'iniziativa e noi dobbiamo aumentare la pressione. Dobbiamo fare in modo che Mosca perda e non abbia tempo di adattarsi alla nostra pressione. Questo inverno la Russia cercherà di ripetere la tattica dello scorso inverno». Ha detto Zelensky, partecipando per la prima volta in presenza al Gruppo di Contatto per l'Ucraina. «Putin non avrà l'Ucraina, la Russia non può permettersi un'altra corsa alle armi», ha aggiunto.

Ore 10:43 - Peskov: «Decisa la data della visita di Putin a Pechino»

Le date della visita del presidente russo Vladimir Putin in Cina sono state stabilite, il Cremlino informerà in in modo tempestivo. Lo ha dichiarato il portavoce della presidenza russa Dmitry Peskov. «Vi informeremo», ha detto Peskov ai giornalisti nel corso del briefing quotidiano con la stampa. Lo riporta l'agenzia di stampa russa Ria Novosti. Putin nel corso della visita in Cina incontrerà il presidente Xi Jinping.

Ore 10:51 - Ucraina, in arrivo dagli Usa un altro pacchetto di aiuti da 200 milioni di dollari

«Sono orgoglioso che gli Stati Uniti annunceranno il loro ultimo pacchetto di assistenza in materia di sicurezza per l'Ucraina, del valore di 200 milioni di dollari». Lo ha dichiarato il segretario di Stato alla Difesa degli Usa, Lloyd Austin, nel suo intervento di apertura della riunione del Gruppo di contatto Nato per la difesa dell'Ucraina. Il pacchetto «comprende munizioni per un nuovo sistema di difesa aerea che presto consegneremo all'Ucraina, munizioni per artiglieria e razzi, munizioni aeree di precisione, qualsiasi arma per carri armati e attrezzature per contrastare i droni russi. Ciò porta l'impegno totale dell'America a circa 43,9 miliardi di dollari dall'inizio della guerra di Putin, e sono orgoglioso che questa coalizione di circa 50 nazioni di buona volontà da tutto il mondo abbia impegnato quasi più di 33 miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza all'Ucraina», ha aggiunto.

Ore 11:11 - Il Cremlino: «La notizia del danno al gasdotto è allarmante»

Il Cremlino giudica «allarmante» la notizia del danno subito dal gasdotto nel Golfo di Finlandia, alla luce del precedente «attacco terroristico» al Nord Stream nel Mar Baltico, e attende «informazioni più dettagliate». Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov citato dalla Tass.

Ore 11:33 - Zelensky pronto a ricandidarsi solo se le elezioni presidenziali si terranno durante la guerra: «Non scappo»

(di Giusi Fasano, inviata a Odessa) Il presidente ucraino è pronto a ricandidarsi alle elezioni presidenziali ucraine solo se si terranno durante la guerra: così ha detto alla tv rumena Digi24. A una domanda sulla sua possibile candidatura, appunto, ha risposto che «se la guerra continuasse, sì, mi ricandiderei. Se la guerra finisse, no. Non posso scappare durante la guerra».

Stamane il presidente ucraino è arrivato in vista a Bruxelles dove è in corso il vertice dei ministri della Difesa della Nato, e dove è stato accolto dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. «Noi siamo in guerra e comprendiamo cosa significhi avere attacchi terroristici», ha detto Zelensky parlando della situazione in Israele.

«Ricordo i primi giorni della nostra guerra su larga scala iniziata con attacchi terroristici dalla Bielorussia. Se posso dare una raccomandazione ai leader dell’Occidente, è che non facciano sentire la popolazione israeliana sola. Non sto parlando di sostegno alle istituzioni ma alle persone che hanno subito gli attacchi».

E poi una riflessione sulla necessità di far sentire la pressione occidentale a Mosca: «Siamo in una situazione in cui sul terreno è importante fare pressione, senza alcuna pausa. Dobbiamo fare in modo che Mosca perda e non abbia tempo di adattarsi alla nostra pressione». Ricevendo Zelensky Stoltenberg ha assicurato: «Noi siamo al fianco dell’Ucraina, è importante per tutta la Nato. Oggi ci sarà il Gruppo di contatto, e mobiliteremo più supporto» per Kiev. Immaginando le difficoltà per l’inverno che è ormai alle porte, Stoltenberg considera che «Vladimir Putin si prepara nuovamente a usare l’inverno come arma di guerra, attaccando le infrastrutture energetiche ucraine». Per questo – ha ricordato Zelensky - la priorità di Kiev è avere sistemi di difesa aerei ma anche «mezzi d’artiglieria e munizioni e nuovi missili a lungo raggio».

Ore 11:37 - Nato: «Se quello al gasdotto è un attacco deliberato la nostra risposta sarà forte»

Nel corso della riunione alla Nato con i ministri della Difesa dell'Alleanza e con il Gruppo di Contatto per l'Ucraina «affronteremo anche quanto accaduto» al gasdotto nel mar Baltico. «Se sarà mostrato che c'è stato un atto ostile contro una infrastruttura della Nato, sarà un fatto molto serio e la risposta sarà forte e determinata». Lo ha detto Jens Stoltenberg in un punto stampa con Volodymyr Zelensky dal quartier generale dell'Alleanza.

Ore 11:38 - Ipotesi sabotaggio al Baltic Connector: il gas vola. Il Fmi taglia le stime sull’Italia

(di Mario Sensini) (...) e il sabotaggio (forse un’esplosione) del gasdotto sottomarino tra Estonia e Finlandia hanno causato una brusca impennata dei prezzi energetici. Dopo l’incidente nel Baltico il gas è schizzato del 12,4% a 49,4 euro al MWh. Ma aleggia qualche timore anche per il gas dall’Algeria, primo fornitore italiano, schierata con Hamas. «Non c’è al momento preoccupazione, la situazione è costantemente monitorata» ha fatto sapere ieri Palazzo Chigi. (...)

Ore 11:40 - Nato: «L'Ucraina ha ripreso il 50% del territorio occupato dalla Russia»

«L'Ucraina ha ripreso il 50% del territorio occupato dalla Russia da febbraio dello scorso anno infliggendo alti costi alle forze armate russe. La Russia è militarmente degradata, economicamente indebolita e politicamente isolata» ma «dobbiamo continuare a sostenere un flusso costante di armi e munizioni all'Ucraina». Ha dichiarato Stoltenberg a Bruxelles.

Ore 11:44 - La Finlandia fornisce nuovi aiuti all'Ucraina

La Finlandia fornisce all'Ucraina ulteriori aiuti alla difesa, rende noto il Ministero della Difesa di Helsinki. Si tratta della diciannovesima spedizione di aiuti alla difesa dalla Finlandia all'Ucraina e il suo valore è di 95 milioni di euro. Oggi il presidente del Paese scandinavo ha deciso in merito su proposta del governo.

Ore 11:50 - Danimarca: «I primi caccia F-16 a Kiev all'inizio del 2024»

La Danimarca invierà all'Ucraina i primi caccia F-16 all'inizio del 2024: lo ha reso noto il ministro della Difesa danese, Troels Lund, come riporta Baha Breaking News. «Ci aspettiamo che a marzo o aprile saremo in grado di trasferire il primo lotto di aerei da combattimento all'Ucraina», ha detto Lund. «Ma c'è molto lavoro da fare per garantire che gli ucraini possano sfruttarli», ha aggiunto.

Ore 11:52 - Peskov: «La Russia può aiutare a risolvere il conflitto in Israele»

La Russia mantiene i contatti con entrambe le parti del conflitto israelo-palestinese, analizza attentamente la situazione e potrebbe potenzialmente partecipare alla soluzione. Lo ha detto ai giornalisti il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov, sottolineando che «per noi il destino dei cittadini russi è la priorità numero 1». La Russia «continua ad analizzare attentamente la situazione - ha spiegato Peskov - E mantiene la sua posizione di paese che ha il potenziale per partecipare ai processi di risoluzione».

Ore 12:00 - «Colloqui tra Mosca e l'Arabia Saudita sul mercato mondiale del petrolio»

Il vice premier russo Aleksandr Novak e il ministro dell'Energia saudita Abdulaziz bin Salman oggi a Mosca discuteranno della situazione sul mercato mondiale del petrolio durante la Settimana russa dell'Energia e durante un incontro della commissione intergovernativa sul commercio e la cooperazione economica: lo ha annunciato lo stesso Novak, ripreso dalla Tass. Secondo l'agenzia Interfax, il vice premier russo ha precisato che i colloqui prenderanno in considerazione la situazione anche alla luce del conflitto in Medio Oriente, che in questi giorni ha provocato un aumento dei prezzi del greggio. Russia e Arabia Saudita sono tra i maggiori produttori mondiali di petrolio.

Ore 12:01 - Il sindaco di Leopoli: «Le regioni Ue ci sostengano nella ricostruzione»

Per la ricostruzione dell'Ucraina dopo la guerra «vorrei rivolgermi a voi, leader di città e regioni democratiche: ogni comunità ucraina dovrebbe avere dei partner in ogni Paese dell'Unione europea, ogni regione ucraina dovrebbe avere partner tra le regioni Ue, ogni comunità dovrebbe avere una nuova strategia di sviluppo». Lo ha detto il sindaco di Leopoli, Andrij Sadovyj, intervenendo alla plenaria del Comitato europeo delle Regioni, in corso a Bruxelles. «Abbiamo bisogno di sostegno adesso», ha esortato il sindaco, ricordando di avere «già un'ottima collaborazione con molte città, con il sindaco di Firenze», Dario Nardella, «mio buon amico, la sindaca di Danzica, e molte comunità ci stanno aiutando».

Ore 12:02 - «L'esercito russo sta affrontando una crisi di salute mentale»

L'esercito russo sta affrontando una crisi di salute mentale: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence. Lo scorso dicembre, ricorda il rapporto pubblicato su X, gli psicologi russi hanno identificato circa 100.000 militari affetti da stress post-traumatico (Ptsd). Questo numero, sottolineano gli esperti di Londra, «è quasi certamente più alto, poiché le forze armate russe non riescono a garantire una rotazione e un recupero sufficienti dal campo di battaglia».

Ore 12:08 - Un noto ex fisico sovietico e la moglie sono rimasti uccisi nell'attacco di Hamas

Un noto ex fisico sovietico, Serghei Gredeskul, e sua moglie Viktoria figurano tra le vittime dell'attacco di Hamas in Israele di sabato. Lo ha reso noto Alexei Khokhlov, membo dell'Accademia delle Scienze russa, citato dai media di Mosca. Gredeskul, che aveva 81 anni ed era di origine ucraina, è stato trovato ucciso con la moglie nella cittadina di Ofakim, nel sud di Israele. Fino al 2012 aveva insegnato Fisica all'Università Ben Gurion del Negev mentre la moglie aveva insegnato al dipartimento di matematica. Gredeskul era autore di oltre un centinaio di articoli scientifici e aveva contribuito al volume "Teoria dei sistemi disordinati" del 1988. L'ambasciata russa in Israele ha reso noto che quattro cittadini russi risultano uccisi negli attacchi di Hamas e sei dispersi. Le autorità di Kiev hanno annunciato la morte di due cittadini ucraini.

Ore 12:15 - La Russia non è stata riammessa nel Consiglio per i diritti umani dell'Onu. Il Cremlino: «No comment»

Il Cremlino ha lasciato senza commenti il fatto che la Russia non sia stata riammessa nel Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite per il periodo 2024-2026. Il portavoce della presidenza russa Dmitry Peskov ha risposto con un no comment, riportano i media russi. Ieri il voto dell'Assemblea Generale ha deciso di non farla rientrare dopo che era stata sospesa nel 2022 a seguito dell'invasione dell'Ucraina.

Ore 12:19 - Simson: «L'Ue fatica a comprendere la stretta collaborazione tra Cina e Russia»

L’Unione europea «fa fatica a comprendere la posizione della Cina e la sua stretta collaborazione con la Russia. Non comprendiamo questa posizione, anche perché, al di là della tragedia umana della guerra, l'aggressione della Russia contro l'Ucraina ha effetti dannosi più profondi sul sistema energetico, in Europa ma anche a livello globale». A sottolinearlo la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson, nel suo intervento alla North China Electric Power University di Pechino, in Cina, dove domani co-presiederà l’11° dialogo energetico Ue-Cina. «L’aperta manipolazione da parte della Russia dei prezzi del gas sul mercato europeo, il suo ricatto nella fornitura di gas contro piccoli paesi vicini come la Moldavia, hanno minacciato la sicurezza energetica in Europa, fatto salire i prezzi e contribuito all’inflazione globale e alla crisi dei prezzi alimentari in gran parte del mondo in via di sviluppo», ha ricordato la commissaria estone.

Ore 12:56 - L'annuncio del Belgio: «Invieremo caccia F-16 a Kiev a partire dal 2025»

La ministra della Difesa del Belgio, Ludivine Dedonder, ha annunciato l'invio di caccia F-16 all'Ucraina a partire dal 2025, «a seconda dell'aumento di potenza della nostra nuova capacità F-35». Ne ha parlato all'emittente belga Rtl. Oltre a inviare aerei da combattimento, il Belgio continuerà gli sforzi di addestramento dei piloti e si offrirà di prendersi cura della manutenzione della flotta di F-16.

Nel corso di una conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il premier belga Alexander De Croo ha successivamente confermato l'invio dei caccia F-16 a Kiev a partire dal 2025. «Dal 2025 saremo in grado di dare in nostri F-16 all'Ucraina, saranno a vostra disposizione, ovviamente se il governo che sarà in carica in quel momento deciderà di confermare la decisione», ha affermato De Croo.

Ore 13:03 - Zelensky: «Grati al Belgio per la scelta sui caccia»

«Grazie al Belgio per la decisione sugli F-16 ne siamo molto grati, è una decisione molto importante di cui siamo molto grati». Ha detto Zelensky durante una conferenza stampa con il premier belga Alexander De Croo, accogliendo l'annuncio dell'invio da parte del governo belga di caccia F-16 all'Ucraina a partire dal 2025. «Un giorno l'Ucraina sarà parte dell'Ue e della Nato e stiamo oggi lavorando affinché questo momento si avvicini», ha aggiunto Zelensky. Il presidente ucraino a Bruxelles per chiedere nuove armi per far fronte all’inverno.

Ore 13:04 - Cina: «Putin al Forum Bri? Informazioni a tempo debito»

La Cina rilascerà «a tempo debito le informazioni sulla partecipazione del presidente russo Vladimir Putin al terzo Forum sulla cooperazione internazionale della Belt and Road», in programma a Pechino dal 17 al 18 ottobre prossimi. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, rispondendo nel corso del briefing quotidiano alle domande sulla presenza del leader russo, già annunciata nelle scorse settimane dal Cremlino. Wang, inoltre, ha confermato che al forum Bri «parteciperà il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov», come annunciato martedì da Mosca. Lavrov sarà a Pechino dal 16 al 18 ottobre.

Ore 13:07 - L'ambasciatore di Israele a Mosca: «La Russia non è coinvolta»

Le teorie per cui la Russia è coinvolta nell'esplosione dell'ultima escalation in Israele «è una totale sciocchezza». Lo ha dichiarato l'ambasciatore russo a Mosca Aleksander Ben Zvi, in un'intervista al quotidiano Kommersant. «In primo luogo, non crediamo che la Russia sia coinvolta in alcun modo in tutto ciò. In secondo luogo, coloro che credono che gli Stati Uniti dovranno reindirizzare alcune ingenti risorse verso Israele si sbagliano di grosso», ha spiegato. «Gli Stati Uniti sono il nostro partner strategico, ci hanno fornito e ci forniranno armi. Ma succede anche il contrario e in Russia lo sanno», ha aggiunto il diplomatico.

Ore 13:12 - Il Belgio: «Elimineremo i diamanti russi dal nostro mercato»

«Come sapete il Belgio svolge un ruolo chiave nel commercio internazionale dei diamanti. È nostra intenzione eliminare del tutto i diamanti russi dal nostro mercato, per fare questo serve un sistema di tracciabilità totale. I diamanti insanguinati russi non saranno più usati per finanziare la guerra russa». Lo ha detto il premier belga, Alexander De Croo, durante una conferenza stampa con Zelensky.

Ore 13:34 - Zelensky: «Mosca spera che un’altra guerra divida il fronte pro-Kiev»

«Certamente la Russia spera di usare questa situazione per dividere il supporto internazionale all’Ucraina, la Russia e non solo». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante una conferenza stampa con il premier belga Alexander De Croo rispondendo ad una domanda sulle conseguenze del conflitto in Israele. «È un pericolo che altre tragedie nel mondo cambino la disponibilità dei nostri partner ma oggi ho chiesto ai nostri partner se il loro supporto si ridurrà e hanno detto di no», ha spiegato Zelensky. Precisando: «Come sarà il futuro? Nessuno lo sa e nessuno può saperlo».

 Ore 14:23 - Usa: «Nuovi aiuti militari a Kiev da 200 milioni di dollari»

Il segretario alla Difesa americano Lloyd J. Austin nel corso del suo intervento al Gruppo di Contatto alla Nato - alla presenza di Zelensky - ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari per Kiev da 200 milioni. Nel pacchetto è compresa, tra l’altro, la fornitura di missili Aim-9 Sidewinder a corto raggio, munizioni per i razzi Himars e missili anticarro Tow. «In totale l’impegno dell’America ammonta a circa 43,9 miliardi di dollari dall’inizio della guerra», ha spiegato Austin.

Ore 14:36 - Putin: «Senza l’energia russa conseguenze negative per l’economia Ue»

Vladimir Putin è tornato a criticare le sanzioni imposte alla Russia per l’invasione dell’Ucraina dichiarando che, visto che i Paesi europei «stanno cercando di abbandonare le risorse energetiche» russe, ora starebbero «pagando più del dovuto per le forniture» di gas e petrolio e, «di conseguenza, l’economia dell’Ue» sarebbe «vicina allo zero». Lo riporta l’agenzia Tass.

Ore 15:13 - Il punto militare - Gli alleati confermano il sostegno all’Ucraina: da Londra, Washington, Berlino arrivano munizioni e sistemi di difesa aerea

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Gli ucraini temono che l’occidente sarà distratto dalla guerra in Israele, al punto che Volodymy Zelensky è volato a Bruxelles per incontrare — per la prima volta di persona — il «gruppo di contatto», i ministri della Difesa della Nato che stabiliscono gli aiuti da inviare a Kiev. La resistenza si prepara ad affrontare un’altra campagna di terrore russa sulle infrastrutture energetiche durante l’inverno, e per questo ha bisogno di sistemi di difesa aerea che, ha spiegato il presidente ucraino agli alleati, sono la priorità.

Ore 16:10 - Putin in Cina la settimana prossima

Il presidente russo Vladimir Putin sarà in visita in Cina «la settimana prossima». Lo ha detto il suo consigliere per la politica estera, Yuri Ushakov, citato dall’agenzia Interfax.

Ore 16:27 - Finlandia, gasdotto fuori servizio 5 mesi per riparazioni

Il gasdotto Finlandia-Estonia resterà per cinque mesi fuori servizio per le riparazioni, secondo quanto segnala l’operatore.

Ore 16:43 - Putin domani a Bishkek, primo viaggio dopo il mandato Cpi

I presidenti di Russia e Azerbaigian, Vladimir Putin e Ilham Aliyev, si incontreranno domani a Bishkek, in Kirghizistan per discutere del futuro del contingente russo nel Nagorno-Karabakh dopo che l’Azerbaigian ha ripreso il controllo della regione contesa: lo afferma il consigliere politico del Cremlino Yuri Ushakov, citato dall’agenzia Interfax. Quella a Bishkek è la prima visita di Putin all’estero dopo il mandato d’arresto spiccato nei suoi confronti dalla Corte penale internazionale con l’accusa di deportazione di bambini ucraini.

Ore 17:07 - Critica l’invasione in Ucraina, tribunale russo multa un attivista

Il tribunale distrettuale Golovinsky di Mosca ha inflitto una multa di 150.000 rubli (circa 1.400 euro) al copresidente dell’organizzazione per la difesa dei diritti umani Memorial, Oleg Orlov, accusandolo di «ripetuto discredito dell’esercito» per un post in cui criticava l’invasione dell’Ucraina da parte delle forze russe: lo riporta la testata online Mediazona. «Dal mio punto di vista, il patriottismo non è, prima di tutto, orgoglio per il proprio Paese, ma vergogna bruciante per i crimini commessi in suo nome», ha detto Orlov in aula secondo la testata Meduza.

Ore 17:13 - È iniziata la seconda guerra del gas di Putin contro l’Europa (e con Hamas)

(di Federico Fubini) È impossibile concludere con certezza che Vladimir Putin abbia le proprie impronte digitali su quanto sta accadendo in questi giorni in Medio Oriente e nei mercati mondiali dell’energia. Mancano gli indizi pubblicamente disponibili, almeno finché non saranno comunicati i dati dell’analisi dei droni usati da Hamas (che sicuramente ha già avuto luogo). Mancano anche i risultati delle indagini sul probabile sabotaggio nei giorni scorsi del Balticonnector , il gasdotto fra la Finlandia e l’Estonia. Eppure quello che si sta dispiegando dopo gli attacchi di sabato a Israele, è uno scenario che il dittatore russo trova sicuramente molto utile: gli permette, fra gli altri vantaggi, di perseguire quella che ha gli effetti oggettivi di una seconda guerra del gas nei confronti dell’Unione europea.

Ore 17:45 - Usa: «Possiamo aiutare l’Ucraina e Israele e lo faremo»

«Possiamo certamente fare entrambe le cose e faremo entrambe le cose. Siamo la nazione più forte al mondo e faremo ciò che è necessario». Lo ha detto il segretario Usa alla Difesa Lloyd J. Austin in conferenza stampa alla Nato rispondendo a chi gli chiedeva se il supporto di Washington a Israele non possa entrare in contraddizione con quello all’Ucraina.

Confermando l’invio di sistemi di difesa aerea in Ucraina Austin ha aggiunto: «Gli ucraini stanno facendo solidi progressi sul campo e siamo colpiti dal valore delle forze ucraine sul campo di battaglia».

Ore 18:07 - «Raid russo ad Avdiivka nel Donetsk, 1 morto e 2 feriti»

«La Russia ha effettuato oggi un attacco contro la città di Avdiivka nel Donetsk uccidendo un civile e ferendone altri due». Lo ha annunciato l’ufficio del procuratore generale, come riporta il Kyiv Independent. Al momento, la città di Avdiivka è in prima linea sul fronte, a meno di 10 chilometri a nord di Donetsk occupata dai russi, ed è teatro di pesanti battaglie.

Ore 18:25 - Kiev: i russi bombardano il distretto di Zaporizhzhia, un morto

«Oggi le truppe russe hanno bombardato la comunità di Shirokiv nel distretto di Zaporizhzhia, uccidendo una donna di 74 anni». Lo ha reso noto l’Ufficio del Procuratore Generale, precisando che per l’attacco è stato usato un missile e che alcuni edifici residenziali sono stati danneggiati. Lo riporta l’Ukrainska Pravda.

Ore 18:41 - Stoltenberg: «La Nato sosterrà l’Ucraina in vista dell’inverno»

«La Russia sta intensificando il suo attacco alle infrastrutture dell’Ucraina e si sta preparando a usare di nuovo l’inverno come arma di guerra, quindi dobbiamo garantire il nostro sostegno all’Ucraina». Così il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg in conferenza stampa a margine della riunione Nato a Bruxelles. «La riunione di oggi ha dimostrato che gli Alleati stanno supportando l’Ucraina non solo a parole ma in concreto. Sono fiducioso che lo continueranno a fare, perché è interesse per la nostra sicurezza che l’Ucraina vinca», ha aggiunto Stoltenberg.

Ore 19:15 - Yellen: «Supporto a Kiev per tutto il tempo necessario»

«Lasciatemi mettere in chiaro che gli Stati Uniti supporteranno l’Ucraina per tutto il tempo necessario». Lo afferma il segretario del Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen alla tavola rotonda sul supporto all’Ucraina organizzata alla riunione annuale del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale.

Ore 19:21 - Gentiloni: grazie al supporto, l’ economia ucraina meglio delle stime

«Anche grazie alla solidarietà» internazionale, «l’economia dell’Ucraina è in una condizione migliore di quanto si era atteso un anno fa». Lo afferma il commissario al’economia Paolo Gentiloni alla tavola rotonda ministeriale sull’Ucraina, all’assemblea annuale dell’Fmi. «I recenti sviluppi economici, compreso una revisione al rialzo della crescita quest’anno, una inflazione in rapida frenata e una forte costituzione delle riserve, mostra l’efficacia di questo supporto».

Ore 02:15 - Detriti drone su casa in regione russa Belgorod, 2 morti

I detriti di un drone abbattuto nella regione russa di Belgorod, al confine con l’Ucraina, sono caduti su una casa uccidendo due persone e ferendone almeno altre due. Lo rendono noto le autorità locali.

«Il sistema di difesa aerea del distretto di Belgorod ha abbattuto un drone di tipo aereo che si stava avvicinando alla città», ha detto Vyacheslav Gladkov su Telegram aggiungendo che «a causa della caduta di detriti un edificio residenziale è stato completamente distrutto e due altri parzialmente danneggiati».

Guerra Ucraina - Russia, le news del 12 ottobre.

Ucraina-Russia, le notizie di oggi. Kiev: danneggiata la nave pattuglia russa Pavel Derzhavin. «Per la ricostruzione servono 400 miliardi». Giusi Fasano, inviata, e Redazione Online su Il Corriere della Sera giovedì 12 ottobre 2023.

Le notizie sulla guerra in Ucraina di giovedì 12 ottobre, in diretta. Putin è arrivato in Kirghizistan: è la prima visita all’estero di quest’anno. Stoltenberg: «La Nato sosterrà l’Ucraina in vista dell’inverno»

• Usa: «Nuovi aiuti militari a Kiev da 200 milioni di dollari».

• Putin andrà in Cina la prossima settimana.

• Gli alleati confermano il sostegno all’Ucraina: da Londra, Washington, Berlino arrivano munizioni e sistemi di difesa aerea.

• È iniziata la seconda guerra del gas di Putin contro l'Europa (e con Hamas).

Ore 00:27 - Usa: «Nuovi aiuti militari a Kiev da 200 milioni di dollari»

Il segretario alla Difesa americano Lloyd J. Austin nel corso del suo intervento al Gruppo di Contatto alla Nato - alla presenza di Zelensky - ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari per Kiev da 200 milioni. Nel pacchetto è compresa, tra l’altro, la fornitura di missili Aim-9 Sidewinder a corto raggio, munizioni per i razzi Himars e missili anticarro Tow. «In totale l’impegno dell’America ammonta a circa 43,9 miliardi di dollari dall’inizio della guerra», ha spiegato Austin.

Ore 00:34 - Putin in Cina la settimana prossima

Il presidente russo Vladimir Putin sarà in visita in Cina «la settimana prossima». Lo ha detto il suo consigliere per la politica estera, Yuri Ushakov, citato dall’agenzia Interfax.

Ore 01:00 - Il punto militare - Gli alleati confermano il sostegno all’Ucraina: da Londra, Washington, Berlino arrivano munizioni e sistemi di difesa aerea

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Gli ucraini temono che l’occidente sarà distratto dalla guerra in Israele, al punto che Volodymy Zelensky è volato a Bruxelles per incontrare — per la prima volta di persona — il «gruppo di contatto», i ministri della Difesa della Nato che stabiliscono gli aiuti da inviare a Kiev. La resistenza si prepara ad affrontare un’altra campagna di terrore russa sulle infrastrutture energetiche durante l’inverno, e per questo ha bisogno di sistemi di difesa aerea che, ha spiegato il presidente ucraino agli alleati, sono la priorità.

Ore 01:25 - Nato: «L'Ucraina ha ripreso il 50% del territorio occupato dalla Russia»

«L'Ucraina ha ripreso il 50% del territorio occupato dalla Russia da febbraio dello scorso anno infliggendo alti costi alle forze armate russe. La Russia è militarmente degradata, economicamente indebolita e politicamente isolata» ma «dobbiamo continuare a sostenere un flusso costante di armi e munizioni all'Ucraina». Ha dichiarato Stoltenberg a Bruxelles.

Ore 02:01 - Stoltenberg: «La Nato sosterrà l’Ucraina in vista dell’inverno»

«La Russia sta intensificando il suo attacco alle infrastrutture dell’Ucraina e si sta preparando a usare di nuovo l’inverno come arma di guerra, quindi dobbiamo garantire il nostro sostegno all’Ucraina». Così il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg in conferenza stampa a margine della riunione Nato a Bruxelles. «La riunione di oggi ha dimostrato che gli Alleati stanno supportando l’Ucraina non solo a parole ma in concreto. Sono fiducioso che lo continueranno a fare, perché è interesse per la nostra sicurezza che l’Ucraina vinca», ha aggiunto Stoltenberg.

Ore 02:39 - È iniziata la seconda guerra del gas di Putin contro l’Europa (e con Hamas)

(di Federico Fubini) È impossibile concludere con certezza che Vladimir Putin abbia le proprie impronte digitali su quanto sta accadendo in questi giorni in Medio Oriente e nei mercati mondiali dell’energia. Mancano gli indizi pubblicamente disponibili, almeno finché non saranno comunicati i dati dell’analisi dei droni usati da Hamas (che sicuramente ha già avuto luogo). Mancano anche i risultati delle indagini sul probabile sabotaggio nei giorni scorsi del Balticonnector , il gasdotto fra la Finlandia e l’Estonia. Eppure quello che si sta dispiegando dopo gli attacchi di sabato a Israele, è uno scenario che il dittatore russo trova sicuramente molto utile: gli permette, fra gli altri vantaggi, di perseguire quella che ha gli effetti oggettivi di una seconda guerra del gas nei confronti dell’Unione europea.

Ore 03:21 - Yellen: «Supporto a Kiev per tutto il tempo necessario»

«Lasciatemi mettere in chiaro che gli Stati Uniti supporteranno l’Ucraina per tutto il tempo necessario». Lo afferma il segretario del Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen alla tavola rotonda sul supporto all’Ucraina organizzata alla riunione annuale del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale.

Ore 03:52 - Detriti drone su casa in regione russa Belgorod, 2 morti

I detriti di un drone abbattuto nella regione russa di Belgorod, al confine con l’Ucraina, sono caduti su una casa uccidendo due persone e ferendone almeno altre due. Lo rendono noto le autorità locali.

«Il sistema di difesa aerea del distretto di Belgorod ha abbattuto un drone di tipo aereo che si stava avvicinando alla città», ha detto Vyacheslav Gladkov su Telegram aggiungendo che «a causa della caduta di detriti un edificio residenziale è stato completamente distrutto e due altri parzialmente danneggiati».

Ore 05:15 - Putin in Kirghizistan, prima uscita estera dopo il mandato di arresto della Cpi

Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato stamattina in Kirghizistan, per la sua prima visita ufficiale all’estero da quando la Corte penale internazionale (Cpi) ha emesso un mandato di arresto contro lo zar. Lo hanno annunciato le agenzie di stampa russe e kirghise. Putin incontrerà oggi il suo omologo kirghiso Sadyr Japarov e domani parteciperà al vertice dei leader della Comunità degli stati indipendenti (Csi), che riunisce diverse ex repubbliche sovietiche.

Ore 05:37 - Bombe russe su regione Sumy, ferita una donna

Una donna di 68 anni è rimasta ferita nei bombardamenti russi effettuati ieri contro nove comunità di frontiera della regione ucraina di Sumy, rende noto l’amministrazione militare locale su Telegram.

Ore 05:58 - Bilancio vittime Belgorod: salgono a tre i morti, c'è anche un bimbo

I soccorritori hanno recuperato il corpo di un bambino da sotto le macerie della casa della città russa di Belgorod colpita dai detriti di una drone ucraino abbattuto, portando a tre il bilancio delle vittime dell'accaduto. Lo riferiscono le autorità locali.

«Questa notte a seguito della caduta di un veicolo aereo senza equipaggio alla periferia di Belgorod due edifici residenziali sono stati distrutti, mentre altre costruzioni e alcune automobili sono rimaste danneggiate: sono morte tre persone, una delle quali era un bambino», ha scritto il governatore Vyacheslav Gladkov sul suo canale Telegram. Nelle prime ore di oggi il ministero della Difesa russo aveva segnalato su Telegram che la difesa aerea ha «sventato» un attacco di droni effettuato da Kiev nella regione di Belgorod intorno alle 23:50 di ieri ora locale. Negli ultimi mesi gli attacchi ucraini contro il territorio russo sono aumentati, sullo sfondo della controffensiva lanciata da Kiev all'inizio di giugno. Martedì un bombardamento ucraino ha ucciso altri due civili sempre nella regione di Belgorod, secondo le autorità locali.

Ore 07:44 - Kiev: «Nella notte abbattuti 28 droni russi su 33»

Le forze di difesa aerea ucraine hanno abbattuto nella notte 28 droni kamikaze Shahed-131/136 lanciati dalla Russia su un totale di 33: lo ha reso noto l’Aeronautica militare, come riporta Rbc-Ucraina. I droni sono stati lanciati da nord e sud e sono stati intercettati in sei regioni del Paese.

Ore 08:00 - Kiev: sventato ingresso sabotatori russi nella regione di Sumy

L’Ucraina afferma di aver sventato durante la notte un tentativo da parte di un gruppo di sabotatori russi di attraversare il confine nord-orientale nella regione di Sumy, ha detto Serhiy Naev, comandante delle forze congiunte delle forze armate ucraine. «I sabotatori hanno cercato di attraversare il confine di stato dell’Ucraina e intendevano spostarsi ulteriormente verso una delle infrastrutture civili critiche», ha aggiunto secondo quanto riporta Reuters. Il gruppo di otto membri è stato respinto dal fuoco ucraino.

Ore 09:09 - Putin arrivato in Kirghizistan, prima visita all’estero di quest’anno

Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato in Kirghizistan. Lo riporta l’agenzia di stampa Tass. Si tratta della prima visita di Putin fuori dalla Russia nel 2023.

Ore 10:03 - Kiev: Mosca può permettersi la guerra al massimo fino al 2026

In riferimento alla potenziale durata del conflitto, secondo Kiev la Russia potrebbe permettersi di impegnarsi al massimo fino al 2026. Secondo il capo dell’intelligence militare Kirilo Budanov, intervistato da Ukrainska Pravda, Mosca dispone di risorse umane sufficienti per molto tempo, ma i problemi sarebbero di tipo economico e tecnologico e limiterebbero le sue capacità belliche. «Dal punto di vista economico, la Russia può permettersi (la guerra) senza problemi fino al 2025 - ha affermato Budanov -. In termini di quantità di equipaggiamento, durerà al massimo fino al 2026. Forse un po’ prima, perché il ritmo di rinnovo degli equipaggiamenti che si registra attualmente non è così elevato».

Ore 10:12 - Zelenky: «Manteniamo la nostra posizione a Avdiivka»

«Avdiivka. Stiamo mantenendo la nostra posizione. Sono il coraggio e l’unità degli ucraini a determinare la fine di questa guerra. Dobbiamo tutti ricordarlo». Lo ha scritto su Telegram e su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, pubblicando alcune immagini di militari che combattono in quella zona. In direzione di Avdiivka, città a 20 chilometri a nord di Donetsk, è in corso un’offensiva russa.

Ore 10:16 - Isw: Mosca avanza verso Avdiivka ma non sono guadagni strategici

«Le operazioni offensive russe localizzate in corso nei pressi di Avdiivka dimostrano probabilmente la capacità delle forze russe di apprendere e applicare le lezioni tattiche sul campo di battaglia in Ucraina». Lo ha scritto nel suo report quotidiano il think thank statunitense Institute for the study of war (Isw). Secondo l'istituto, filmati geolocalizzati in quell'area e datati 10 e 11 ottobre confermano l'avanzamento delle truppe russe a sud-ovest e a nord-ovest di Avdiivka, rispettivamente vicino a Sieverne e agli insediamenti di Stepove e Krasnohorivka nella regione di Donetsk. Tuttavia, aggiunge l'Isw, «è improbabile che questi adattamenti e successi a livello tattico si traducano necessariamente in guadagni operativi e strategici più ampi per le forze russe».

Ore 10:24 - Kiev: bombe russe sulla regione di Kherson, «ucciso un uomo»

Nella notte un uomo anziano è morto sotto le bombe russe che hanno colpito Chornobaivka, nella regione di Kherson. Lo ha scritto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale Alexander Prokudin. «Di notte, gli occupanti hanno bombardato Chornobaivka. Il settore residenziale è stato attaccato. Secondo le prime informazioni, un uomo di 70 anni è stato ucciso» ha informato Prokudin.

Ore 11:02 - Putin a Kim Jong-un: «Ulteriore sviluppo cooperazione»

In un messaggio inviato al leader nordcoreano Kim Jong-un per il 75esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Corea del Nord e Russia (allora Unione Sovietica), il presidente russo Vladimir Putin si è detto fiducioso che «la costruttiva cooperazione bilaterale sarà ulteriormente sviluppata». Lo riferisce l'agenzia Interfax.

Ore 11:21 - Kherson, colpito un ospedale pediatrico. Nessuna vittima

Le forze russe hanno attaccato questa mattina la città di Kherson, centrando un ospedale pediatrico ma non procurando vittime perché la struttura era chiusa. Lo riporta Ukrinform, che cita le autorità locali. «Le truppe russe stanno bombardando Kherson dalla riva sinistra temporaneamente occupata. Nel centro e nella periferia si sono sentite diverse esplosioni», ha scritto su Facebook il capo dell'amministrazione militare della città, Roman Mrochko. «Gli invasori hanno colpito ancora una volta Kherson. C'è stato un attacco in un ospedale pediatrico», si legge nel messaggio dell'amministrazione militare regionale secondo cui non ci sarebbero state vittime visto che l'ospedale era chiuso per motivi di sicurezza.

Ore 11:49 - Kiev: danneggiata la nave pattuglia russa Pavel Derzhavin

E' stata danneggiata ieri, per un'esplosione, la nave pattuglia della flotta russa del Ma Nero, la Pavel Derzhavin. Lo ha dichiarato oggi il portavoce della Marina militare ucraina, Dmytro Pletenchuk, a Radio Free Europe/Radio Liberty. Lo riporta il Kyiv Independent. Pletenchuk non ha precisato se la nave sia stata danneggiata da un attacco ucraino, né ha rivelato l'entità dei danni, sottolineando di non poter rivelare ulteriori dettagli sul caso. La nave, riporta Rbc-Ucraina, si trovava nell'area di Sebastopoli, nella Crimea occupata.

Ore 12:11 - L'Ucraina riceverà sistemi anti-drone dal Regno Unito

Il Regno Unito fornità a Kiev i sistemi anti-drone Terrahawk Paladin. Lo ha detto il portavoce dell'Aeronautica militare di Kiev, Yuriy Ignat, come riporta Rbc-Ucraina. «Questi sistemi possono essere installati sia fissi che su telaio. Per questo motivo si deciderà come e dove posizionare tali piattaforme in base al distretto e alla direzione dei compiti», ha spiegato Ignat, sottolineando che queste piattaforme possono essere posizionate vicino a infrastrutture critiche per proteggerle dagli attacchi dei droni.

Ore 12:14 - Budanov: «Kadyrov era in pericolo di vita ma si è ripreso»

Il leader della Cecenia Ramzan Kadyrov «era in pericolo di vita» ma si «è ripreso». Lo riferisce il capo dell'intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, in un'intervista a Ukrainska Pravda, dopo che nelle ultime settimane si era parlato molto delle condizioni di salute di Kadyrov e gli stessi 007 di Kiev lo aveva definito in «gravi condizioni». «Ha problemi di salute, è vero. Era davvero malato, ma si è ripreso. Anche questo va riconosciuto, che ci piaccia o meno. Ha problemi ai reni. Era in pericolo di vita, ma l'ha superato» ha riferito il capo degli 007 Budanov.

Ore 12:38 - Kiev: servono 42 mld di dollari di assistenza economica nel 2024

L'Ucraina avrà bisogno di circa 42 miliardi di dollari di assistenza economica nel 2024 per compensare l'incombente deficit di bilancio. Lo ha detto ieri il premier Denys Shmyhal nel corso del suo intervento online al forum della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale (Fmi) in corso a Marrakech, in Marocco. Lo riporta il Kyiv Independent. Il sostegno dei partner internazionali sarebbe necessario per aiutare «il governo ucraino ad adempiere ai suoi obblighi sociali di base», tra cui il pagamento di pensioni e stipendi, oltre all'assistenza a coloro le cui proprietà sono state distrutte dagli attacchi russi, ha affermato Shmyhal sottolineando che il gettito fiscale è stato in gran parte destinato alla difesa e allo sforzo bellico.

Ore 12:59 - Kiev: «Non useremo missili a lungo raggio sulla Russia»

L'Ucraina assicura di non utilizzare missili a lungo raggio Taurus e Atacms sulla Russia, qualora gli alleati decidessero di fornirglieli. Lo ha dichiarato il portavoce dell'aeronautica ucraina, Yuri Ignat, citato da Unian. «L'Ucraina ha preso un impegno con i nostri partner. Sia chiaro che stiamo usando i missili Storm Shadow e Scalp nel territorio occupato», ha detto Ignat, ricordando poi la distruzione della nave russa Minsk e del sottomarino Rostov-on-Don e dei depositi di munizioni in Crimea, oltre agli attacchi contro obiettivi nelle zone temporaneamente occupate delle regioni di Donetsk e Lugansk. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si sarebbe detto contrario all'invio per il timore di un'escalation, mentre negli Stati Uniti da tempo circolano indiscrezioni sui missili Atacms a Kiev. Finora, però, nessun annuncio ufficiale è mai stato rilasciato.

Ore 13:03 - Trovato un cratere in Romania causato dall'esplosione di un drone nei pressi del confine ucraino

Il ministero della Difesa della Romania ha annunciato la scoperta di un cratere provocato da un drone «con possibile esplosione all'impatto», a Plauru, un villaggio in prossimità di Tulcea, cittadina romena sul mar Nero a pochi chilometri dal confine con l'Ucraina. Il ritrovamento è avvenuto dopo che la notte scorsa la Russia ha attaccato con droni i porti ucraini nella zona del Danubio. Ieri ministro della Difesa romeno, Angel Tilvar, aveva chiuso, con un discorso al Senato, i precedenti casi di ritrovamento di droni di matrice russa su territorio romeno, parlando di «cadute accidentali». 

«Sulla base di informazioni ricevute dalla Polizia di frontiera, riguardanti un possibile impatto sul territorio della Romania, nelle vicinanze di Plauru, nella contea di Tulcea, le squadre del ministero, in collaborazione con forze e mezzi di altre istituzioni del Sistema nazionale di difesa, ordine pubblico e sicurezza nazionale, si sono trasferite nell'area per indagare sulla situazione» fa sapere il ministero della Difesa. «Intorno alle 5.00 del mattino, le squadre a terra hanno segnalato il ritrovamento di un cratere di un drone, con possibile esplosione all'impatto, in un'area vegetata vicino alla riva destra del fiume Chilia, a circa 3 km a ovest di Plauru».

Ore 13:10 - Putin: «La nostra base in Kirghizistan garantisce stabilità»

La base aerea russa di Kant, in Kirghizistan, rappresenta «un contributo sostanziale a rafforzare le capacità difensive di questo Paese, garantisce sicurezza e stabilità per l'intera regione dell'Asia Centrale e per la lotta a sfide acute e minacce come il terrorismo, l'estremismo, il traffico di droga e il crimine organizzato». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, citato dalla Tass, dopo un colloquio avuto a Bishkek con il presidente kirghizo Sadyr Japarov.

Ore 13:42 - Il 19 ottobre la Duma discute sulla revoca al divieto di test nucleari

La Duma, il Parlamento russo, dovrebbe esprimersi il 19 ottobre sulla possibile revoca del Trattato sulla messa al bando degli esperimenti nucleari (Ctbt). Lo sostiene il presidente della Commissione Affari esteri e leader del partito nazionalista Ldpr, Leonid Slutsky. Lo riporta la Tass. «Avremo la prima lettura martedì 17 ottobre, la seconda mercoledì 18 ottobre e infine giovedì 19 ottobre la Duma passerà la nuova legge federale», ha dichiarato Slutsky.

Ore 13:44 - Lavrov: «Guerra in fase finale? Zelensky è disperato»

«Un segno di disperazione». Così il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha definito l'affermazione fatta ieri dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo il quale «la guerra è nella fase finale, la più dura». Lo riferisce l'agenzia Interfax. «Penso che sia un riconoscimento di disperazione», ha detto Lavrov ai giornalisti rispondendo a una domanda su come interpretare le parole di Zelensky. Poi, alla richiesta di chiarire se ciò significa che la capitolazione e i negoziati sono inevitabili, il ministro degli Esteri russo si è limitato a rispondere: «Se ha detto che questa è la fase finale, non posso proibirgli di dirlo».

Ore 14:08 - Kiev: «Nuovo attacco sulla regione di Kherson, un altro morto»

La città di Chornobaivka, nella regione ucraina di Kherson, è stata nuovamente vittima di un bombardamento russo dopo quello che nella notte ha ucciso un uomo di 70 anni. Questa volta, come riporta l’amministrazione militare regionale su Telegram, sono state colpite «le case dei residenti locali» e «un uomo di 71 anni è stato ucciso». Un uomo di 70 anni è stato ferito e c’è una parziale interruzione di corrente.

Ore 14:29 - Kiev: situazione molto tesa a Avdiivka ma respingiamo gli attacchi

Le forze russe stanno prendendo d’assalto le posizioni attorno ad Avdiivka e per il terzo giorno consecutivo non hanno smesso di attaccare le postazioni attorno alla città, «la situazione è molto tesa». Lo riferisce Vitaliy Barabash, capo dell’amministrazione militare della città di Avdiivka, citato da Rbc Ucraina. Secondo Barabash, nonostante gli assalti i difensori ucraini riescono a respingere tutti gli attacchi nemici. «Stanno colpendo con tutto quello che hanno. Centinaia di bombardamenti sulle postazioni, decine sulla città».

Ore 15:09 - Novak: «I tagli all'esportazione russa includono i prodotti petroliferi»

Il vice primo ministro russo, Alexander Novak, ha affermato che gli impegni della Russia nei confronti dell'OPEC+ di tagliare le esportazioni di petrolio includono una riduzione dei prodotti petroliferi. Nell'annuncio originale del piano di riduzione delle esportazioni di petrolio di 300.000 barili al giorno entro la fine dell'anno, Novak non aveva menzionato i prodotti petroliferi, ma aveva parlato solo di petrolio. «Quando parliamo di mercato e produzione del petrolio, il petrolio viene prodotto e poi fornito per la lavorazione. Pertanto, ovviamente, tutto viene considerato insieme. Il prodotto finale tiene conto dei volumi prodotti», ha detto Novak in risposta alla domanda se i prodotti petroliferi fossero inclusi nella riduzione delle esportazioni. Per Mosca sarà tagliare le esportazioni complessive di petrolio greggio e carburante, dopo che la Russia lo scorso 21 settembre ha annunciato un divieto sulle esportazioni di carburante per far fronte alle carenze interne e ai prezzi elevati. La scorsa settimana Mosca ha revocato il divieto per la maggior parte dei prodotti petroliferi. Allo stesso tempo, i dati dei trader e i calcoli dell'agenzia Reuters indicano che le esportazioni russe di greggio via mare dai porti occidentali ad ottobre sono aumentate rispetto al mese precedente. L'Arabia Saudita e la Russia hanno concordato di proseguire fino alla fine dell'anno con tagli volontari alla fornitura di petrolio per un totale di 1,3 milioni di barili al giorno, pari ad oltre l'1% della domanda globale. Ieri il presidente russo, Vladimir Putin, ha affermato che il coordinamento dell'OPEC+ continuerà per garantire la prevedibilità del mercato petrolifero, e ha segnalato con forza che un accordo per limitare l'offerta ai mercati globali è destinato a durare.

Ore 15:24 - Crosetto: «L'Italia aiuterà Kiev nei limiti delle sue possibilità»

«L'Ucraina sta combattendo per la sua sopravvivenza, il mondo occidentale si è assuefatto alla guerra ma gli ucraini non vogliono assuefarsi. Quello che ho detto «sugli italiani «è una banalità, alcuni si sono stupiti...parliamo di risorse non illimitate. L'Italia ha aiutato e continuerà a farlo nei limiti delle possibilità. E non è un giudizio politico ma quantitativo». Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto parlando con i cronisti dopo la riunione dei ministri della Difesa alla Nato.

Ore 15:33 - Russia: il tribunale di Mosca manda un attivista antiguerra in clinica psichiatrica

Un tribunale militare di Mosca ha ordinato di mandare in un ospedale psichiatrico Aleksey Onoshkin, un attivista di Nizhny Novgorod arrestato l'anno scorso per aver criticato su internet l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe russe. Onoshkin è stato accusato di «incitamento al terrorismo» e «diffusione di notizie false sull'esercito»: imputazioni ritenute di matrice politica così come il trasferimento in un ospedale psichiatrico, che secondo i difensori dei diritti umani ricorda i soprusi della «psichiatria punitiva» usata dalle autorità sovietiche per colpire i dissidenti. Lo riporta Radio Liberty. Il governo russo sta inasprendo sempre più la repressione del dissenso e all'inizio dell'invasione dell'Ucraina ha varato una legge bavaglio che prevede fino a 15 anni di reclusione per la diffusione di informazioni sull'esercito che dovessero essere giudicate «false» dalle autorità, e fino a cinque anni per chi è accusato di «screditare» l'esercito.

Ore 15:37 - Drone fa 3 morti nella russa Belgorod, grave un giornalista. Tra le vittime una bambina di 4 anni

Tre persone, compresa una bambina di quattro anni, sono morte nella periferia della città russa di Belgorod, dove secondo le autorità i frammenti di un drone ucraino sono caduti su un'abitazione. Un collaboratore dell'agenzia Sputnik è in ospedale in condizioni critiche, mentre la moglie è stata operata e versa in condizioni stabili. Secondo fonti dell'amministrazione locale, che hanno parlato con Ria Novosti, si tratta di una intera famiglia: la coppia era arrivata a Belgorod per una visita ai genitori della donna ed è rimasta coinvolta nelle conseguenze della caduta di un drone su un'area residenziale. Vyacheslav Gladkov, governatore della regione di Belgorod, che confina con l'Ucraina, ha riferito dei tre morti, di due abitazioni distrutte e danni a diversi edifici.

Ore 16:16 - Podolyak: «Hamas e la Russia agiscono allo stesso modo»

«Perché la Russia sembra essere il principale consulente e il principale interlocutore di Hamas?» si domanda provocatoriamente su Telegram Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «La specificità tecnologica delle azioni durante il Sabato Nero e l'obiettivo finale: paura, intimidazione, attacchi a insediamenti civili, distrazione e molteplicità di strumenti terroristici - continua Podolyak - e ancora, la pubblicità obbligatoria per dimostrare il comportamento scioccante degli attentatori. E assolutamente lo stesso tipo (simile a quello russo) di supporto informativo successivo: `Non stiamo attaccando i civili, e tutte le nostre atrocità sono solo la propaganda di qualcun altro´». L'obiettivo di Hamas, secondo il consigliere di Zelensky, «era chiaro», si trattava di «massacrare intere famiglie, scioccare Israele, sincronizzare gli attacchi con droni/missili/le violazioni multiple del muro, assicurare il sequestro situazionale delle basi militari con l'aiuto di professionisti». Infine, la strategia prevede «proteste su larga scala nelle democrazie per evitare ritorsioni e ridurre drasticamente l'attenzione sulla continua espansione della Russia in Ucraina», ma «l'ultima parte è ovviamente fallita» e «la comunità globale ha espresso rapidamente e chiaramente una posizione comune e unitaria». «I terroristi saranno eliminati e i politici occidentali si mobiliteranno ancora di più a sostegno dell'Ucraina e di Israele» ha concluso Podolyak.

Ore 16:34 - Kiev: «Crollato il tetto dell'università di Kherson che è stata colpita dai russi»

A causa di un bombardamento a Kherson questa mattina, l'edificio dell'Università statale è stato danneggiato e il soffitto è crollato. Lo ha riferito su Facebook il rettore dell'istituto Oleksandr Spivakovsk, segnalato da Ukrinform. «Un'ora fa, l'aggressore ha colpito l'aula magna dell'università. Cosa posso aggiungere a questo?» ha detto in una dichiarazione. Le foto pubblicate mostrano che i bombardamenti hanno danneggiato il tetto e fatto crollare il soffitto. La Kherson State University è una delle istituzioni educative più antiche del sud dell'Ucraina e fu fondata durante la prima guerra mondiale nel novembre del 1917. Questa mattina le truppe russe hanno sparato su Kherson dalla riva sinistra temporaneamente occupata, colpendo anche un ospedale pediatrico e provocando il ferimento di due civili, incluso un minore, ha segnalato il capo dell'amministrazione militare cittadina, Roman Mrochko, su Facebook.

Ore 16:38 - IL PUNTO MILITARE | Cos’è il «nuovo sistema di difesa aerea» promesso dagli Usa all’Ucraina per creare lo «scudo d’inverno»

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Nel nuovo pacchetto di aiuti da 200 milioni di dollari stanziato dagli Stati Uniti ci sono munizioni Aim-9 Sidewinder termoguidate per un «nuovo sistema di difesa aerea», come ha affermato il segretario alla Difesa Lloyd Austin ieri a Bruxelles. Il capo del Pentagono non ha chiarito quale sarà il nuovo sistema, né lo hanno fatto i portavoce della Difesa interpellati dagli esperti militari americani. (...)

Ore 16:39 - Da che parte sta Putin, nella guerra tra Israele e Hamas?

(di Marco Imarisio) La verità va cercata oltre la formula della «equilibrata equidistanza» che per altro somiglia da vicino a quella usata da gran parte del Paesi dell’ex Unione sovietica sull’Operazione militare speciale in Ucraina. A parole dicono tutti così, ma ognuno coltiva poi le proprie aspirazioni e mira a trarre il più grande vantaggio possibile dalla situazione. Fa lo stesso anche Vladimir Putin, che di suo ci aggiunge solo un forte accento sulle eventuali responsabilità degli Stati Uniti (...).

Ore 16:47 - L'Onu estende il mandato della relatrice sulle violazioni dei diritti umani da parte di Mosca

Il Consiglio per i diritti umani dell'Onu ha votato giovedì per estendere il mandato della sua relatrice sulle violazioni dei diritti umani in Russia, consegnando a Mosca la seconda sconfitta diplomatica alle Nazioni Unite in tre giorni. Con 18 voti favorevoli e 7 contrari, i Paesi hanno approvato la risoluzione che prolunga di un altro anno il mandato dell'esperta bulgara di diritti umani Mariana Katzarova.

Ore 16:51 - La vice ministra ucraina alle Infrastrutture: «Per la ricostruzione servono 400 miliardi»

In Ucraina «si parla di ricostruzione e si fa già. Fa parte della nostra resistenza, del non voler accettare la guerra. Vogliamo ripristinare il paese dal punto di vista economico e stiamo cercando di capire come finanziare la ricostruzione». Lo ha dichiarato la vice ministra ucraina alle Infrastrutture, Oleksandra Azarkhina, intervenendo al Made in Italy Summit 2023: Boosting Global Competitiveness, organizzato da Il Sole 24 Ore e Financial Times, in media partnership con Sky Tg24. «Avremo bisogno di 400 miliardi di euro, come stimato dalla Banca Mondiale», ha aggiunto, notando che «insieme ai vari partner possiamo fare si che non sia solo un processo da donatore e ricevente: vogliamo diventare partner A e partner B». L'Ucraina, ha sottolineato ancora, lavora già «con tante grandi aziende italiane», da cui ha `ricevuto dei rifornimenti importanti». «La nostra societa» sta cambiando, anche a causa del conflitto che ha risvegliato tanta creatività - ha proseguito Azarkhina -. Abbiamo già tanti partner locali che collaborano con il business italiano'.

Ore 17:10 - Austin: «Il sostegno militare degli Usa a Israele non sarà a svantaggio di altri Paesi»

«L'assistenza militare che si sta dando ad Israele non sarà a svantaggio di altri Paesi in Europa». Lo ha dichiarato Lloyd Austin, ministro della Difesa Usa, rispondendo ad una domanda nella conferenza stampa oggi a Bruxelles, in particolare sugli aiuti alla Polonia. «Il nostro focus è dare ad Israele quello di cui ha bisogno per proteggersi», ha detto ancora, sostenendo di essere concentrato a «sostenere l'Ucraina e fornire sostegno a Israele nel modo più rapido ed efficace possibile».

Ore 17:38 - Kiev: «Bene la decisione del Cio di sospendere la Russia»

L'Ucraina ha accolto con favore la decisione del CIO di sospendere il Comitato Olimpico russo dopo aver incorporato organismi sportivi delle regioni ucraine occupate. «Questa è una decisione importante, abbiamo comunicato ai nostri partner che lo sport non può andare oltre la politica quando un paese terrorista, la Russia, commette un genocidio e usa gli atleti come propaganda», ha detto sui social media il capo dello staff presidenziale Andriy Yermak.

Ore 17:47 - Reynders: «Lavoriamo per la confisca dei beni russi»

«Ho proposto una direttiva al Consiglio e al Parlamento Ue» per poter arrivare legalmente alla confisca dei beni russi «che per ora sono congelati». Lo ha spiegato Didier Reynders, commissario europeo per la giustizia, rispondendo a una domanda del parlamentare ucraino Oleksii Goncharenko, durante il question time all'assemblea del Consiglio d'Europa. «Se vogliamo passare dal congelamento alla confisca dei beni - ha precisato - dobbiamo farlo nel pieno rispetto dello stato di diritto e dei diritti individuali perché altrimenti corriamo il rischio di un contenzioso legale», ha specificato Reynders.

Ore 17:53 - G7: «Confermiamo l'incrollabile sostegno all'Ucraina»

Ore 18:06 - G7: «Gli asset russi restino bloccati fino a quando l'Ucraina sarà indennizzata»

I ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali del G7 ribadiscono l'impegno a che le attività finanziarie della Russia, stimate attorno ai 280 miliardi di dollari, «restino congelati fino a quando» l'Ucraina sarà indennizzata per i danni subiti. È quanto si legge nel comunicato finale al termine della riunione tenuta nell'ambito dell'assemblea annuale dell'Fmi, dove si riafferma «il supporto all'Ucraina».

Ore 18:31 - Kiev: «Procede l'addestramento dei piloti di caccia F-16»

È in corso l'addestramento dei piloti ucraini sui jet da combattimento F-16, riferisce l'agenzia di stampa governativa ucraina Ukrinform, citando un portavoce militare. I piloti, attualmente in fase di addestramento al simulatore, inizieranno a volare con gli istruttori su aerei veri tra alcune settimane, ha dichiarato il portavoce dell'Aeronautica militare ucraina Yuriy Ignat, aggiungendo che dopo l'addestramento inizieranno anche i voli in autonomia. Ignat informa che è in corso anche la preparazione delle infrastrutture e dei mezzi di comunicazione di Kiev per l'utilizzo dei jet F-16. Il programma di addestramento dei piloti è cominciato ad agosto e per le autorità ucraine durerà circa sei mesi.

Ore 18:58 - Kiev: «Danneggiata corvetta russa nel Mar Nero»

La Marina ucraina ha rivendicato di aver colpito una nave da guerra russa, la corvetta «Pavel Dzerzhavin», nelle acque del Mar Nero, vicino a Sebastopoli. Il portavoce Dmytro Pletchenchuk non ha tuttavia precisato altro circa l'estensione del danno. L'amministrazione militare del porto di Odessa ieri aveva reso noto che la nave, una delle quattro corvette russe usate per le missioni di pattuglia, aveva toccato una mina.

Ore 19:46 - A Parigi inchiesta per il sospetto avvelenamento di un giornalista russa "no war"

La giustizia francese ha aperto un'inchiesta per «sospetto avvelenamento» dell'ex giornalista della televisione di stato russa Marina Ovsyannikova, 45 anni, diventata famosa per aver fatto irruzione durante un telegiornale con un cartello con le scritte «Fermate la guerra» e «Ti stanno mentendo», per denunciare l'invasione dell'Ucraina. La giornalista rifugiatasi in Francia da diversi mesi ha avuto oggi un malore in prossimità del suo domicilio, nel centro della capitale francese, riferiscono fonti vicine alla procura di Parigi citate dalla France Presse. Secondo un'altra fonte vicina al dossier la donna avrebbe affermato di essere stata avvelenata dai russi. Un'inchiesta è stata aperta dalla procura di Parigi e prelievi sono in corso nella sua abitazione. Una terza fonte vicina all'inchiesta ha tuttavia tenuto a precisare che «allo stato attuale nessun elemento» consente di confermare la tesi dell'avvelenamento. «Temo per la mia vita. Quando parlo ai miei amici in Russia, mi chiedono se preferisco il novitchok, il polonio (veleni mortali,ndr.) o un incidente automobilistico», aveva detto la giornalista no-war nel febbraio scorso, in occasione di una conferenza stampa convocata presso la sede parigina di Reporters sans frontières (Rsf), dopo la sua rocambolesca fuga dalla Russia nell'ottobre del 2022. Marina Ovsyannikova è stata condannata la settimana scorsa in contumacia a otto anni e mezzo di carcere per aver criticato l'esercito russo. Una sentenza duramente criticata dalle autorità francesi.

Ore 19:47 - Nato: «Gli alleati aumentano le spese per la difesa, ma bisogna fare di più»

La Nato è attualmente avviata a vedere quest'anno un aumento delle spese per la difesa pari all'«8,3%», in media, con «undici alleati che arriveranno al 2%» del Pil nel 2023. Ci sono Paesi europei «particolarmente ricchi» che si stanno avvicinando all'obiettivo fissato nel Galles nel 2014, ma «bisogna fare di più», perché l'Alleanza ha bisogno che i Paesi membri dispongano di determinate «capabilities», capacità militari. A spiegarlo è una fonte della Nato, a Bruxelles. La guerra in Ucraina «ha cambiato il clima» e probabilmente «vedremo una maggiore reattività» da parte degli alleati alle sollecitazioni che arrivano dalla Nato, perché «tutti accettano il fatto che bisogna essere pronti a muovere con decisione verso la deterrenza ex articolo 5» del trattato dell'Atlantico del Nord, che prevede l'obbligo di mutua assistenza. Fare questa transizione è «piuttosto difficile», nonché costoso, perché «le armi diventano più pesanti». Insomma, la necessità di spendere per la difesa si va facendo «più acuta e meno discrezionale: qualcosa è cambiato». Quanto al patto di stabilità, che pone dei vincoli alla capacità degli Stati membri dell'Ue più indebitati, dal punto di vista della Nato interessa poco: «Tutti gli alleati, fondamentalmente, devono fare scelte di politica interna. Noi riconosciamo che è difficile», ma quello che l'Alleanza dice ai suoi membri è «quello che devono fare: portare risultati, a prescindere dai vincoli, che possono essere il patto di stabilità o il proprio Parlamento. Quello che diciamo loro è quello che devono fare e quanto gli costerà», conclude.

Guerra Ucraina - Russia, le news del 13 ottobre.

Ucraina-Russia, le notizie di oggi. Casa Bianca: «Nord Corea ha fornito armi a Russia». Kiev: «Mosca sta usando armi al fosforo ad Avdiivka». Giusi Fasano, inviata, e Redazione Esteri e Online su Il Corriere della Sera venerdì 13 ottobre 2023.

Le notizie sulla guerra in Ucraina di venerdì 13 ottobre, in diretta. Fatto saltare un treno a Melitopol per bloccare il rifornimento dell'Armata 

• Cos’è il «nuovo sistema di difesa aerea» promesso dagli Usa all’Ucraina per creare lo «scudo d’inverno»

• La vice ministra ucraina alle Infrastrutture: «Per la ricostruzione servono 400 miliardi»

• Da che parte sta Putin, nella guerra tra Israele e Hamas?

• Lavrov: «Guerra in fase finale? Zelensky è disperato»

Ore 03:07 - Da che parte sta Putin, nella guerra tra Israele e Hamas?

(di Marco Imarisio) La verità va cercata oltre la formula della «equilibrata equidistanza» che per altro somiglia da vicino a quella usata da gran parte del Paesi dell’ex Unione sovietica sull’Operazione militare speciale in Ucraina. A parole dicono tutti così, ma ognuno coltiva poi le proprie aspirazioni e mira a trarre il più grande vantaggio possibile dalla situazione.

 Fa lo stesso anche Vladimir Putin, che di suo ci aggiunge solo un forte accento sulle eventuali responsabilità degli Stati Uniti. Parlando ieri al Forum della «Settimana energetica russa», dopo giorni di silenzio il presidente ha per la prima volta commentato quel che accade in Israele. «Si trattava fin dall’inizio della creazione di due Stati indipendenti e sovrani ha detto. «Ma una Palestina autonoma e sovrana non si è mai formata. Anzi, una parte dei terreni che i palestinesi hanno sempre considerato loro originari, è stata occupata dagli israeliani, quasi sempre con l’aiuto della forza militare. Qual è il problema oggi? Gli Usa hanno deciso di regolare tutto da soli, cercando di sostituire la soluzione dei problemi fondamentali politici con elemosine materiali. Ma senza la formazione di uno Stato palestinese sovrano con capitale a Gerusalemme Est, è impossibile risolvere il problema nel complesso».

Ore 03:09 - IL PUNTO MILITARE - Ecco come funziona il nuovo sistema di difesa aerea promesso dagli Usa a Kiev

Nel nuovo pacchetto di aiuti da 200 milioni di dollari stanziato dagli Stati Uniti ci sono munizioni Aim-9 Sidewinder termoguidate per un «nuovo sistema di difesa aerea», come ha affermato il segretario alla Difesa Lloyd Austin ieri a Bruxelles. Il capo del Pentagono non ha chiarito quale sarà il nuovo sistema, né lo hanno fatto i portavoce della Difesa interpellati dagli esperti militari americani. 

Secondo il sito War Zone, tuttavia, potrebbe trattarsi di un’evoluzione del Chaparral, un sistema Sidewinder terra-aria in uso fra gli anni Sessanta e gli anni Novanta che consiste in una torretta con lanciatore quadruplo montata su un mezzo — come i blindati M113 per il trasporto di truppe — o trainata. Potrebbe anche essere montata su un veicolo differente oppure su piattaforme, come accaduto con i lanciatori Buk di origine sovietica.

Ore 08:14 - Kiev: dall’inizio del conflitto uccisi 286 mila soldati russi

Sarebbero quasi 286 mila i soldati russi morti dall’inizio del conflitto il 24 febbraio 2022. Lo fa sapere su X il ministero della Difesa ucraino.

Ore 10:51 - La Russia attacca la roccaforte di Avdiivka, nell’Est

Le truppe russe hanno lanciato una grande offensiva su Avdiivka, città dell’Est simbolo della resistenza ucraina. Tre battaglioni che coinvolgono circa 2.000 soldati, dozzine di veicoli corazzati e aerei sono stati coinvolti in quello che viene descritto come il più grande attacco su vasta scala in quest’area. Lo stato maggiore dell’Ucraina afferma di essere riuscito a respingere dozzine di attacchi ad Avdiivka e nelle zone vicine da martedì. «Hanno lanciato la loro offensiva su un ampio fronte», ha detto alla BBC Serhiy Tsekhovsky, un ufficiale della 59a brigata. «Dall’inizio dell’invasione, non abbiamo mai affrontato qui un attacco così intenso. Stanno usando più lanciarazzi, artiglieria, carri armati e fanteria, tutto allo stesso tempo»

Ore 11:09 - «I russi si accaniscono su Avdiivka per fermare la nostra offensiva al Sud»

Le forze russe stanno investendo risorse in un attacco su Avdiivka per allontanare le forze ucraine da un’avanzata nel Sud che potrebbe interrompere la rete di rifornimento di Mosca lungo una linea ferroviaria chiave. Lo ha affermato l’analista militare Oleksandr Hetman, alla radio ucraina NV: «Ecco perché stanno spostando tutte le loro forze lì ad Avdiivka. Attaccano in altri settori per fermare la nostra offensiva». La Russia ha anche intensificato gli attacchi aerei sui porti del Danubio nella regione meridionale di Odessa nelle ultime settimane, attaccando la principale rotta di Kiev per le esportazioni alimentari da quando Mosca ha rescisso un accordo che consentiva le spedizioni attraverso il Ore 08:07 - Jill Biden ringrazia l’Italia per il sostegno all’Ucraina

Jill Biden ringrazia l’Italia per il suo sostegno all’Ucraina. In un evento alla Casa Bianca per celebrare il contributo degli italo-americani negli Stati Uniti, la first lady di origini italiana si dice «lieta della continua partnership italiana sul palcoscenico mondiale e il suo sostegno all’Ucraina contro la guerra immotivata di Putin».

Mar Nero a luglio. Negli ultimi attacchi notturni, un portavoce militare ha detto che un deposito di grano è stato colpito nella regione di Odessa.

Ore 11:20 - Kiev: «I russi usano armi al fosforo ad Avdiivka»

Le forze ucraine tornano a denunciare l’uso da parte delle truppe russe di munizioni al fosforo. Lo ha fatto su Telegram Andry Yermak, capo dell’ufficio del presidente Volodymyr Zelensky. «Avdiivka. La nostra terra, una città ucraina. I russi si sono impegnati molto in questa zona. Stanno usando il fosforo» ha postato.

Avdiivka, nel mirino da quattro giorni di una delle più grandi offensive lanciate da Mosca, si trova a nord-ovest della città di Donetsk: è diventata un simbolo di resistenza poiché ha impedito alla Russia di prenderne il pieno controllo della regione occupata dai russi e che Mosca afferma di aver annesso.

 La scorsa settimana era stato il capo ad interim dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, Ihor Moroz, a denunciare un attacco russo con armi al fosforo nell’insediamento di Novoukrainka. Già in passato le truppe di Kiev hanno più volte denunciato l’uso di queste armi da parte delle forze russe, in particolare nella battaglia per Bakhmut.

Ore 12:04 - Nave russa colpita al largo di Sebastopoli

Video pubblicati sui social mostrano un attacco alla marina russa avvenuto al largo di Sebastopoli.

La Sbu (i servizi segreti ucraini) e la marina hanno attaccato una corvetta missilistica Buyan utilizzando i «Sea Babies», droni navali sperimentali, riferisce il media ucraino Censor.net. «L’esplosione è stata così forte che è stata avvertita anche in zone remote della città », scrive l’account Telegram Astra , che pubblica la foto di una nave da guerra da cui fuoriesce una colonna di fumo. I video mostrano un elicottero e una nave che si avvicinano alla nave danneggiata.

Ore 12:47 - La Russia è pronta ad esportare grandi quantità di grano, assicura Putin

Vladimir Putin ha assicurato che la Russia conserva un potenziale «altissimo» di esportazioni di cereali nonostante le sanzioni occidentali . «L'anno scorso, come sapete, abbiamo registrato un raccolto record e storico di 158 milioni di tonnellate. Anche quest’anno sarà molto grande, con già più di 130 milioni, la Russia probabilmente manterrà il suo posto come primo esportatore mondiale di grano. Le nostre esportazioni di cereali, come l’anno scorso, supereranno i 50/60 milioni di tonnellate», ha affermato il presidente russo » intervenendo a Bishkek, in Kirghizistan, a un vertice che ha riunito diversi leader della Comunità di Stati Indipendenti (CSI), un'alleanza di ex repubbliche sovietiche.

Ore 13:17 - Ambasciatore Kiev: «Forse ucraini tra gli ostaggi di Hamas»

Potrebbero esserci anche cittadini ucraini tra gli ostaggi di Hamas. Lo riferisce l’ambasciatore di Kiev in Israele Yevhen Korniychuk in un talk show di Suspilne Tv citato dal Kyiv Independent. Korniychuk ha sottolineato che al momento non ci sono informazioni concrete sulla loro presenza tra i prigionieri, ma ha fatto notare che le autorità israeliane hanno indicato che si tratta di una possibilità. Da Kiev avevano fatto sapere che c’erano 7 ucraini tra le vittime degli attacchi di Hamas e che altre nove persone erano disperse. Oggi Korniychuk ha aggiunto di non ritenere che il numero dei morti possa cambiare «in modo significativo», ma che le autorità ucraine stanno lavorando a stretto contatto con le loro controparti israeliane per fornire campioni di Dna e altri modi per aiutare a identificare i dispersi.

Ore 13:18 - Kiev: «Attacco russo con drone su Beryslav, una donna è morta»

Le forze russe hanno compiuto un attacco con un drone su Beryslav, città ucraina della regione di Kherson, uccidendo una donna. Lo riferisce su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale Alexander Prokudin. A seguito dell’attacco il marito della donna è rimasto ferito ed è ricoverato in condizioni gravi. Un’altra persona è rimasta coinvolta. «L’esercito russo ha bombardato Beryslav. Ci sono morti e feriti. Gli occupanti hanno lanciato esplosivi da un drone. Hanno colpito un’auto con due residenti locali» ha raccontato Prokudin aggiungendo che «una donna di 34 anni è morta sul posto a causa delle numerose ferite riportate. Il marito di 36 anni è stato ricoverato in ospedale in condizioni critiche. Anche una donna di 79 anni è stata ferita e ricoverata in condizioni di moderata gravità».

Ore 13:19 - La Russa a speaker Mosca: «Inaccettabile aggressione russa a Kiev»

«L’intervento della speaker russa mi impone, per la mia coscienza e per la posizione italiana, di sottolineare come sia inaccettabile fare finta che non sia avvenuta un’aggressione a danno dell’Ucraina che ha sconvolto l’indipendenza, la libertà, la vita di quel Paese. Io non accetto che si possa, in questa sede, parlare trascurando questo fatto...». Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, al G20 dei Parlamenti in corso a Nuova Delhi. «Sarebbe stato più opportuno -ha sottolineato- attenersi genericamente ai temi di questo convegno anche perchè sarebbe bastato richiamarsi unicamente alla condanna del terrorismo pronunciata questa mattina dal primo ministro Modi, che suona di preoccupante attualità anche per i drammatici avvenimenti di Israele».

Ore 13:50 - Borrell: «La Cina usi la sua influenza su Mosca per fermare la guerra»

«Ho espresso le nostre preoccupazioni sui diritti umani, in generale e in particolare. Ma abbiamo messo l’accento sulle nostre preoccupazioni sulle conseguenze della guerra illegale di aggressione contro l’Ucraina» e «ho chiesto alla Cina di usare la sua influenza sulla Russia per fermare questa guerra di aggressione e per il rinnovo dell’accordo sul grano». Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nella conferenza stampa a Pechino con il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi. «Ho evidenziato che ogni sostegno militare diretto o indiretto alla guerra russa contro l’Ucraina sarebbe una seria preoccupazione per noi. Per ora, e ringrazio per questo, non c’è stato alcun tipo di sostegno militare diretto alla Russia. Questo noi è molto importante», ha aggiunto Borrell.

Ore 13:55 - Medvedev: «Vergognoso il silenzio dell’Occidente su evacuazione Gaza»

«Più di un milione di cittadini di Gaza devono evacuare urgentemente verso il sud della Striscia su richiesta dell’esercito israeliano. Tutti i `partner occidentali´ sono vergognosamente in silenzio. Mi chiedo quale sarebbe la loro reazione a una richiesta simile al regime di Kiev di evacuare una grande città». Lo ha dichiarato su Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev.

Ore 14:56 - Fonti Kiev: «Colpite due navi russe in Crimea»

La nave portamissili Buyan e la nave Pavel Derzhavin sarebbero state colpite oggi da droni ucraini Sea baby nel porto di Sebastopoli in Crimea, in un'operazione congiunta dei Servizi di sicurezza (Ssu) e la marina dell'Ucraina. Lo riferiscono fonti dell'Ssu citati da Rbc Ukraine. La Buyan è una nave da cui vengono lanciati missili Kalibr contro l'Ucraina. Già questa mattina, il canale Telegram Crimean Wind scriveva che la Buyan era esplosa nella baia di Sebastopoli. Sul canale sono state diffuse anche le immagini di un elicottero militare in volo sul porto, che avrebbe portato via i feriti e i corpi dei marinai rimasti uccisi nell'attacco. Quanto alla Pavel Derzhavin, la nave è stata colpita oggi dopo che ieri aveva già urtato una mina. Il portavoce delle forze navali ucraine, Dmytro Pletenchuk, ha detto a Ukrinform, che la nave è stata colpita oggi una seconda volta e si è allontanata dal luogo dell'incidente.

Ore 15:01 - Kiev: «Fatto esplodere un treno a Melitopol, bloccata la linea di rifornimento russa»

Le forze speciali ucraine hanno rivendicato di aver fatto esplodere un treno russo nella città occupata Melitopol, bloccando così la linea di rifornimento di munizioni e carburante per le forze di Mosca sul fronte di Zaporizhzhia. Lo scrive Ukrainska Pravda. «Oggi una unità del Movimento di resistenza delle forze per le operazioni speciali ha condotto con successo una operazione nella città temporaneamente occupata di Melitopol. Grazie all'azione di sabotaggio dei nostri uomini, una linea ferroviaria è stata fatta saltare alle 07:30. L'esplosione ha danneggiato un binario e un treno che trasportava munizioni e carburante per l'esercito russo», hanno riferito le forze speciali.

Ore 15:38 - Kiev: «Due feriti a Kherson per un bombardamento russo»

Due persone sono rimaste ferite a Kherson come risultato del bombardamento delle periferie della città ucraina da parte delle forze russe. Lo ha riferito Roman Mrochko, il capo dell'amministrazione militare della città, citato da Ukrinform. Si tratta di una donna di 42 anni e di un uomo di 52 erano che in casa durante gli attacchi. Secondo i medici le loro condizioni non sono gravissime.

Ore 16:05 - Blinken rassicura Kuleba: «Continueremo ad aiutare Kiev»

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha rassicurato il collega ucraino Dmytro Kuleba sull'intenzione di Washington di continuare a sostenere Kiev, mentre è iniziata una nuova crisi con la guerra a Gaza. «Durante la nostra telefonata, il segretario Blinken ha riconfermato: gli Stati Uniti rimangono concentrati sull'aiuto all'Ucraina nel contrastare l'aggressione russa. Il sostegno diplomatico, militare e finanziario continuerà. Entrambi abbiamo condannato l'attacco di Hamas a Israele, discusso le dinamiche del conflitto e le sue implicazioni per la sicurezza globale», ha scritto Kuleba sul social X.

Ore 16:46 - Putin: armi dall'Ucraina in Medio Oriente ma il governo non c'entra

C'è un «flusso di armi» che parte dall'Ucraina e tali armi sono vendute sul mercato nero raggiungendo anche il Medio Oriente, ma la leadership di Kiev non sembra essere coinvolta. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin citato dall'agenzia Tass. «Abbiamo sicuramente informazioni sulla vendita di armi, anche in Medio Oriente», ha affermato Putin, per poi aggiungere: «Non ho alcuna simpatia per l'attuale leadership ucraina, ma dubito che ciò sia fatto a livello di governo».

«Il livello della corruzione in Ucraina è conosciuto, è molto alto», ha detto ancora Putin, osservando che nel mondo «ci sono molte persone che vogliono comprare armi e in Ucraina ci sono molte persone che le vogliono vendere».

Ore 16:50 - Zelensky: «Riunione con vertici militari in vista dell'inverno»

«Odessa. Ho tenuto una riunione con i vertici militari, i capi delle forze dell'ordine e le autorità regionali per discutere della situazione in città e nella regione. L'attenzione si è concentrata sulla preparazione all'inverno, sulla protezione della popolazione, delle infrastrutture e dell'energia dal terrore russo». Lo ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Con i vertici militari, il presidente ucraino ha discusso nel dettaglio anche i preparativi per rispondere alle «conseguenze dei bombardamenti russi sulle infrastrutture portuali» e alle «esigenze del sistema di difesa aerea».

Ore 16:56 - Putin: «Mosca dietro ai danni al gasdotto Nord Stream? Fesseria»

Putin ha definito «una fesseria» ipotizzare che possa esserci Mosca dietro i danni al gasdotto che collega Estonia e Finlandia denunciati nei giorni scorsi. «Queste dichiarazioni mirano solo a coprire l'attacco terroristico commesso dall'Occidente contro il Nord Stream», ha affermato ancora Putin accusando i Paesi occidentali per le misteriose esplosioni che nel settembre dell'anno scorso, nel pieno delle tensioni internazionali per l'invasione dell'Ucraina, hanno danneggiato i metanodotti che collegano la Russia alla Germania attraverso le acque del Baltico. Resta un mistero chi ci sia dietro il presunto sabotaggio del Nord Stream.

Ore 17:31 - Esclusa ipotesi avvelenamento per giornalista russa no-war

Esclusa l'ipotesi dell'avvelenamento per Marina Ovsyannikova, 45 anni, diventata famosa per aver fatto irruzione durante un telegiornale russo con un cartello con le scritte «Fermate la guerra» e «Ti stanno mentendo», dopo l'invasione dell'Ucraina nel febbraio 2022. La giornalista rifugiatasi in Francia da diversi mesi ha avuto ieri un malore in prossimità del suo domicilio a Parigi. Parlando agli inquirenti francesi, la donna ha in un primo tempo espresso il timore di essere stata avvelenata dai russi, tanto da indurre ieri la procura di Parigi ad aprire un'inchiesta per «sospetto avvelenamento». Lei stessa ha tuttavia annunciato oggi che dopo i dovuti accertamenti medici non risulta alcuna traccia di veleno. «Mi sento molto meglio ora. Gran parte delle analisi sono state effettuate. Nessuna sostanza tossica è stata rinvenuta nel mio sangue. Non si tratta di avvelenamento», ha chiarito su Telegram.

Ore 17:41 - Kiev: 12 ucraini uccisi da Hamas in Israele

È salito a 12 il numero degli ucraini che sono stati uccisi dai miliziani di Hamas in Israele. Lo ha dichiarato l'ambasciata ucraina in Israele, come riporta l'Intrefax. Alcuni cittadini ucraini potrebbero inoltre essere stati fatti prigionieri da Hamas.

Ore 17:46 - Zelensky: «Grazie all'Olanda per ulteriori missili Patriot»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto il premier olandese Mark Rutte a Odessa e lo ha ringraziato per l'assistenza militare e «per l'annuncio di oggi di ulteriori missili Patriot». In un post su X il leader ucraino ha poi precisato che «con l'arrivo dell'inverno, il rafforzamento della nostra difesa aerea ci aiuterà a difendere la nostra gente, i nostri porti e le nostre infrastrutture. I Paesi Bassi sosterranno inoltre i nostri sforzi per garantire il nostro corridoio per l'export nel Mar Nero, nonché i porti di Odessa e del Danubio». Zelensky ha poi «apprezzato il sostegno olandese alla formula di pace, con un'attenzione particolare alla responsabilità per i crimini russi».

Ore 18:03 - Azerbaigian: «Noi pro Kiev e pro Israele, siamo il partner ideale per l'Unione europea»

«Le nostre scelte in politica estera corrispondono alle grandi sfide che si presentano alla politica estera dell'Ue. Siamo oggi un partner ideale: fornitori di energia, alleati e difensori della causa ucraina e sostenitori e amici di Israele». Così parlando all'Ansa l'ambasciatore azero presso l'Ue, Vaqif Sadiqov. «Anche in materia di scambio economico non siamo solo gas, siamo un partner logistico fondamentale per il collegamento su terra tra Europa e Asia una grande sfida che è al cuore del futuro del commercio internazionale», spiega l'ambasciatore. «A differenza di altri l'Azerbaigian vuole essere amico dell'Ue ma non chiede carità, non siamo in coda con la mano aperta davanti alla porta di Bruxelles. Abbiamo molto da imparare dall'Europa ma abbiamo anche molto da dare» aggiunge Sadiqov.

Ore 18:30 - Telefonata tra Blinken e Kuleba: «Gli aiuti a Kiev proseguono»

Blinken ha parlato oggi telefonicamente con il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Secondo quanto riferisce il portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller, i due leader hanno discusso degli ultimi sviluppi sul campo di battaglia e degli sforzi per «creare sostegno a livello internazionale per una pace giusta e duratura». Blinken ha riaffermato l'impegno degli Stati Uniti nei confronti della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina e nel «continuare a fornire all'Ucraina il sostegno di cui ha bisogno per difendere la sua indipendenza e proteggere il suo popolo».

Ore 18:32 - Borrell: «La Cina deve intensificare gli aiuti umanitari per Kiev»

«Non chiediamo alla Cina di adottare lo stesso punto di vista dell'Ue. Tuttavia, riteniamo essenziale che la Cina faccia uno sforzo maggiore per convincere il popolo ucraino che la Cina non è un alleato della Russia in questa guerra. Perché la Cina non intensifica la sua assistenza umanitaria all'Ucraina?». Lo ha detto l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, parlando oggi all'Università di Pechino. «La Cina potrebbe, ad esempio - ha continuato - proporre un'iniziativa culturale di alto profilo al popolo ucraino, il cui patrimonio storico e culturale viene spietatamente distrutto dalla Russia. Ciò migliorerebbe l'immagine della Cina in Europa. Migliorerebbe notevolmente l'immagine della Cina in Ucraina. Inoltre, tali gesti metteranno la Cina in una buona posizione per contribuire alla ricostruzione dell'Ucraina. In Ucraina, gli interessi della Cina sono diversi da quelli della Russia», ha concluso.

Ore 18:45 - La Casa Bianca: «Pyongyang ha fornito armi a Mosca»

La Corea del Nord ha fornito armi alla Russia per la guerra in Ucraina. Lo ha riferito il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, in un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti. Kirny ha citatto «oltre mille container» contenenti equipaggiamento militare e munizioni giunti in Russia via nave. Pyongyang, ha aggiunto, sta cercando a sua volta assistenza militare dalla Russia e l'intelligence Usa ha rilevato navi russe che hanno scaricato container in Corea del Nord che «potrebbero» contenere materiale militare.

Ore 19:02 - La Casa Bianca: «L'offensiva russa in Donbass non è una sorpresa»

La recente offensiva russa nel Donbass «non è una sorpresa». Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, riferendo che Mosca sembra usare «ondate umane» di soldati «scarsamente addestrati» e che gli Usa hanno fiducia nelle capacità ucraine di respingere questi attacchi.

Ore 19:07 - Zelensky visita con Rutte un ospedale militare a Odessa

«Insieme al premier olandese Mark Rutte abbiamo visitato l'ospedale militare di Odessa per incontrare i nostri guerrieri e medici feriti». Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha ringraziato Rutte «per aver rispettato i nostri eroi e aver affermato che questa visita ha confermato ciò in cui lui ha sempre creduto, vale a dire che l'Ucraina prevarrà. La nostra più grande forza sono le nostre persone».

Ore 19:50 - Kiev, sale a 23 feriti il bilancio del raid russo nel Donetsk

Il numero dei feriti nell'attacco missilistico russo a Pokrovsk nell'oblast di Donetsk oggi è salito a 23. Lo ha riferito l'ufficio del procuratore dell'oblast di Donetsk, scrive il Kyiv Independent. I pubblici ministeri hanno aggiunto che ai pazienti con contusioni, fratture e ferite da schegge è stata fornita assistenza medica. La polizia ha precisato che la Russia ha lanciato due missili Iskander contro la città intorno alle 8.30 ora locale, uccidendo una persona e ferendone molte altre. Secondo quanto riferito, nell'attacco sono stati danneggiati un edificio amministrativo, due strutture mediche, due condomini e una struttura infrastrutturale. Pokrovsk si trova a circa 40 chilometri dalla linea del fronte orientale, vicino al confine amministrativo con Dnipropetrovsk Oblast. Solo ieri nella stessa regione sono stati uccisi tre civili e altri otto sono rimasti feriti.

Ore 19:59 - Zelensky: «L'Ucraina è garante della sicurezza alimentare globale»

«L'obiettivo principale di oggi è la difesa di Odessa e dell'intero sud: dal Danubio ai porti. Le nostre esportazioni del Mar Nero devono essere protette. Il mondo riconosce il ruolo dell'Ucraina come garante della sicurezza alimentare globale. E il mondo sostiene gli sforzi dell'Ucraina per mantenere e rafforzare il suo ruolo vitale». Lo scrive il presidente ucraino Volodymyr Zelensky postando anche un video su X. «La stabilità sociale di molte nazioni dipende dalla forza dell'Ucraina. Tutti gli sforzi del nostro governo e dei nostri diplomatici sono concentrati nel superare l'inverno e nel rispondere con forza agli attacchi russi contro la regione di Odessa e l'Ucraina nel suo insieme», aggiunge Zelensky che poi rivolgendosi alla città di Odessa, annuncia che «verrà ripristinato tutto ciò che la Russia ha distrutto». Il leader ucraino infine annuncia che il suo Paese ha «siglato con la Moldavia un protocollo sul controllo congiunto delle frontiere al posto di controllo ferroviario Kuchurgan-Novosavytske. Si apre così una nuova via ferroviaria per il nostro export, un ulteriore corridoio di trasporto che rafforzerà sicuramente tutta la nostra regione. Grazie, Moldavia!»

Ore 19:59 - Lituania: «Non è troppo tardi per sostenere l'Ucraina»

«Non è troppo tardi per prendere decisioni. Abbiamo ancora l'opportunità di valutare le decisioni politiche e aiutare l'Ucraina a vincere. Una volta colmata questa lacuna a sostegno dell'Ucraina, risolveremo le questioni rimanenti». Lo ha detto il ministro degli Esteri della Lituania, Gabrielius Landsbergis, intervenendo oggi a un incontro organizzato a Roma dall'Istituto Affari Internazionali. Nel suo intervento, Landsbergis ha osservato che il sostegno a lungo termine all'Ucraina contribuirà a costruire una nuova architettura della sicurezza per un'Europa credibile e resistente alle minacce. «La Lituania è convinta», ha detto il ministro, «che la vittoria dell'Ucraina sia molto importante per la stabilizzazione delle relazioni internazionali, in quanto aiuterebbe a mettere fine al caos causato dall'agenda internazionale della Russia». Nel corso della giornata, Landsbergis ha, inoltre, incontrato i rappresentanti di Leonardo S.p.A. con i quali ha discusso della loro collaborazione con la Lituania nel settore della difesa.

Ore 20:41 - IL PUNTO MILITARE | Manovra aggirante dei russi ad Avdiivka: Putin vuole un successo prima dell’inverno in Ucraina

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) La situazione è sempre più difficile per gli ucraini ad Avdiivka, nel settore orientale, stretta da una manovra aggirante dei russi. Si tratta di un’operazione complessa e non limitata, nonostante gli esperti avessero sostenuto che Mosca non era in grado di lanciare grandi offensive. La realtà sul terreno ha detto il contrario, forse perché Putin vuole ottenere un successo di peso prima dell’inverno. Secondo fonti ucraine, l’Armata avrebbe attaccato la cittadina con blindati, artiglieria e aviazione: per l’esperto Rob Lee questo significa che a Mosca ritengono di avere abbastanza forze per contenere un’eventuale nuova spinta della resistenza.

Ore 22:01 - Usa: «La Corea del Nord ha inviato oltre mille container di armi alla Russia»

La Corea del Nord ha consegnato più di 1.000 container di attrezzature militari e munizioni in Russia nelle ultime settimane per farle usare in Ucraina. Lo afferma la Casa Bianca. «Condanniamo la Corea del Nord per aver fornito alla Russia questo equipaggiamento militare, che sarà utilizzato per attaccare le città ucraine, uccidere civili ucraini e continuare la guerra illegittima della Russia», ha detto il portavoce della Casa Bianca per la sicurezza nazionale John Kirby ai giornalisti. «Continueremo a monitorare eventuali ulteriori spedizioni di armi della Corea del Nord in Russia.» In cambio del suo supporto, Kirby afferma: «Pyongyang sta cercando assistenza militare dalla Russia, compresi aerei da combattimento, missili terra-aria, veicoli corazzati, attrezzature per la produzione di missili balistici o altri materiali e altre tecnologie avanzate. Questa partnership militare in espansione tra la RPDC e la Russia, compresi i trasferimenti di tecnologia dalla Russia alla RPDC, mina la stabilità regionale e il regime globale di non proliferazione». Secondo la Casa Bianca, tra il 1 settembre e il 1 ottobre, un carico di container è stato spedito via mare da Najin, Corea del Nord, a Dunay, Russia. Altri container sono stati consegnati per ferrovia in un deposito di munizioni vicino a Tikhoretsk nel sud-ovest della Russia, a circa 290 chilometri (180 miglia) dal confine ucraino. Kirby ha detto che le consegne da parte della Corea del Nord violano le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Ore 23:26 - Stoltenberg: «L'attacco di Hamas non farà arretrare il sostegno all'Ucraina»

«L'attacco di Hamas a Israele non minerà la determinazione degli alleati di continuare a sostenere l'Ucraina contro l'aggressione russa». Lo dichiara il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a Deutsche Welle, come riporta The Kyiv independent. «I Paesi della Nato hanno chiaramente affermato di essere preoccupati e sconvolti dalla brutalità dell'attacco terroristico contro Israele lo scorso fine settimana - dice Stoltenberg - ma questo non minerà la nostra capacità, la nostra preparazione o la nostra determinazione a continuare a sostenere l'Ucraina».

Guerra Ucraina - Russia, le news del 14 ottobre.

Ucraina-Russia, le notizie di oggi. Mosca «ha lanciato una nuova offensiva». L’esercito ucraino: «La situazione è molto peggiorata». Giusi Fasano, inviata, e Redazione Esteri e Online su Il Corriere della Sera sabato 14 ottobre 2023.

Le notizie sulla guerra in Ucraina di sabato 14 ottobre, in diretta. Russia e Stati Uniti confermano lo stallo della controffensiva ucraina, mentre Putin punta a una vittoria prima dell’inverno

• Putin vuole un successo prima dell’inverno, in Ucraina: ecco perché punta su Avdiivka

• Fonti russe e ucraine confermano che la controffensiva ucraina è in fase di stallo, mentre Mosca ha lanciato una nuova offensiva

• Lavrov: «Guerra in fase finale? Zelensky è disperato»

Ore 05:03 - Da Croazia e Spagna 6.5 milioni di euro per lo sminamento umanitario

La Croazia stanzierà 5 milioni di euro per le necessità dello sminamento umanitario in Ucraina. Il governo spagnolo ha promesso di stanziare altri 1,5 milioni di euro per le stesse esigenze. Lo si è appreso nel corso della conferenza internazionale dei donatori sullo sminamento umanitario in Ucraina, che si sta svolgendo in Croazia. All’evento si sono riuniti rappresentanti di oltre 40 paesi stranieri: ministri della difesa e degli affari esteri, ambasciatori e capi di organizzazioni straniere. In precedenza l’Ucraina e la Croazia hanno firmato un accordo intergovernativo sulla cooperazione nel campo dello sminamento.

Ore 05:49 - Il governo ucraino raddoppierà i finanziamenti per lo sviluppo delle imprese

L’anno prossimo il Governo raddoppierà i finanziamenti del programma di micro-sovvenzioni per lo sviluppo imprenditoriale: si prevede di concedere sovvenzioni per un valore di 3,5 miliardi di UAH (circa 87,5 milioni di euro). Lo ha annunciato il Vice Ministro dell’Economia dell’Ucraina, Tetyana Berezhna. Sia gli imprenditori attivi che gli ucraini che non hanno esperienza nell’attività imprenditoriale possono ricevere una sovvenzione per avviare o espandere la propria attività. La domanda viene presentata attraverso il portale Diya. Può ricevere una sovvenzione un imprenditore che lavora sia in città che in villaggio di qualsiasi regione del paese. In particolare, tra le regioni leader, i cui imprenditori hanno ricevuto il maggior numero di sovvenzioni, ci sono Lviv, Rivne, Kyiv, la regione di Ivano-Frankivsk e la città di Kiev.

Ore 05:52 - L’attacco di Hamas non farà arretrare il sostegno degli alleati all’Ucraina

«L’attacco di Hamas a Israele non minerà la determinazione degli alleati di continuare a sostenere l’Ucraina contro l’aggressione russa». Lo dichiara il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a Deutsche Welle, come riporta The Kyiv independent. «I Paesi della Nato hanno chiaramente affermato di essere preoccupati e sconvolti dalla brutalità dell’attacco terroristico contro Israele lo scorso fine settimana - dice Stoltenberg - ma questo non minerà la nostra capacità, la nostra preparazione o la nostra determinazione a continuare a sostenere l’Ucraina».

Ore 09:11 - Quarto giorni di combattimenti ad Avdiivka

I combattimenti sul fronte orientale, ad Avdiivka, sono entrati nel quarto giorno mentre la Russia cerca di riprendere l’iniziativa nella sua più grande offensiva degli ultimi mesi. Il massimo comando militare ucraino ha affermato di aver respinto più di 20 attacchi negli ultimi giorni intorno alla città, mentre i riservisti ucraini sarebbero stati inviati per sostenere le difese dopo i primi sfondamenti dei russi.

Ore 09:16 - Russia, arrestati tre avvocati di Navalny

La Russia ha arrestato tre avvocati del leader dell’opposizione incarcerato Alexei Navalny e ha fatto irruzione nelle loro case, hanno detto gli assistenti. È il tentativo di «isolare completamente Navalny», ha detto il suo alleato Ivan Zhdanov sui social media.

Ore 09:40 - «Il capo della Croce Rossa a Minsk va licenziato»

(Giusi Fasano, inviata a Odessa) Alla Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (Ficr) sono infuriati. In questi giorni Minsk ha mostrato i bambini rapiti in Ucraina ai diplomatici stranieri e la Firc è tornata sull’ultimatum dato alla sua sede in Bielorussia: o licenziate il vostro capo oppure i nostri rapporti si interrompono qui. L’uomo da licenziare è il capo, appunto, della Croce Rossa bielorussa, Dzmitryi Shautsou. Dalla sede centrale ripetono che lui «ha violato i principi fondamentali della Croce Rossa», ha abusato del suo nome e ha violato le sue regole, «la sua integrità e la sua neutralità». Motivo? Ha ammesso (già mesi fa) il coinvolgimento della filiale bielorussa della Ficr nella deportazione forzata di bambini ucraini: dalle zone occupate dai russi alla Bielorussia. Lo riporta il Kiev Independent, che scrive che il Consiglio della Ficr ha dato ai suoi uomini in Bielorussia tempo fino al 30 novembre per licenziare Shautsou, altrimenti sospenderà la filiale e solleciterà tutte le parti interessate a interrompere ogni tipo di cooperazione con loro. Che significa stop ai finanziamenti. Dall’indagine della Federazione internazionale è emerso che soltanto Shautsou sarebbe coinvolgimento nel rapimento dei bambini, che la filiale, in sé, non è coinvolta in nessuna violazione di regole. Per questo la richiesta di licenziamento è esclusivamente per il capo ed è rivolta agli altri della sede bielorussa. Ma i media statali bielorussi (racconta sempre il Kiev Independent) dicono che il ramo bielorusso della Croce Rossa il 7 settembre avrebbe votato all’unanimità per mantenere in carica Shautsou, il quale avrebbe promesso di continuare ad «aiutare» i bambini nelle zone dell’Ucraina occupate dai russi portandoli in Bielorussia. Le stime ufficiali dicono che la Russia avrebbe rapito oltre 20.000 bambini nelle zone occupate dell’Ucraina e le stesse autorità bielorusse hanno confermato di ospitare bambini prelevati dall’Ucraina, con la benedizione del presidente Alexander Lukashenko. E proprio sulla questione delle deportazioni dei piccoli la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto nei confronti del presidente russo Vladimir Putin e della commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova per aver organizzato trasferimenti illegali. Il Parlamento europeo ha invitato la Corte penale internazionale a emettere un mandato di arresto simile contro Lukashenko e il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha chiesto alla Corte penale internazionale di fare lo stesso per Shautsou.

Ore 10:13 - I russi colpiscono Berislav, nella regione di Kherson: un morto

La mattina del 14 ottobre, le forze russe hanno nuovamente bombardato la città di Berislav, nella regione di Kherson, provocando la morte di una persona. Lo ha annunciato il capo dell’amministrazione militare regionale ucraina Oleksandr Prokudin. L’esercito della Federazione Russa ha colpito la città intorno alle 6 del mattino. Gli occupanti hanno preso di mira una casa: una donna di 60 anni è rimasta sepolta sotto le macerie.

Ore 10:39 - Mosca, due droni ucraini abbattuti sul Mar Nero vicino Sochi

Il ministero della Difesa russo ha reso noto che i sistemi di difesa aerea intorno alle 7.10, ora di Mosca, hanno fermato un tentativo di Kiev di effettuare un attacco con droni contro obiettivi nella Federazione russa e due veicoli senza pilota ucraini sono stati distrutti sul Mar Nero vicino alla costa del territorio di Krasnodar. I voli sono stati temporaneamente limitati all’aeroporto di Sochi, che ora funziona di nuovo normalmente. Secondo le autorità di Sochi non ci sono state vittime o distruzioni a causa della caduta dei droni ucraini, tutti i sistemi cittadini funzionano normalmente.

Ore 11:43 - La nuova offensiva russa, lo stallo della controffensiva ucraina

La situazione al fronte, in Ucraina, sembra essere tornata enormemente difficile per le forze della resistenza all’invasione russa.

 A confermarlo sono sia fonti russe, sia ucraine, sia americane.

 Il rappresentante della Russia alle Nazioni Unite, Vasily Nebenzia, ha spiegato che le battaglie in corso nell’Est del Paese hanno segnato una nuova fase nella sua campagna e significa che la controffensiva ucraina è finita.

 «Le truppe russe, da diversi giorni ormai, sono passate all’offensiva lungo l’intero fronte», ha detto Nebenzia a una sessione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. «La cosiddetta controffensiva ucraina può quindi considerarsi conclusa».

 Negli Stati Uniti, il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby, ha spiegato che sì, l’azione russa equivale a una «nuova offensiva» — ma si è anche detto certo che «l’esercito ucraino sarà pronto a respingere le forze russe».

 Ad Avdiivka, i combattimenti vanno avanti da quattro giorni consecutivi; la Russia ha concentrato la sua campagna lungo i 1.000 km di fronte sulle regioni orientali di Donetsk e Luhansk.

 La controffensiva ucraina lanciata a giugno ha fatto qualche progresso sia nell’Est, vicino a Bakhmut, sia a Sud; ma gli ucraini non sono ancora riusciti a replicare i rapidi guadagni ottenuti dalle avanzate dello scorso anno nel nord-est e nel sud.

Ore 11:52 - La situazione al fronte è «significativamente peggiorata»

A confermare le grandi difficoltà per l’esercito ucraino è anche il comandante delle forze di terra di Kiev, Oleksandr Syrskyi.

 Secondo Syrskyi, anche i combattimenti lungo la porzione settentrionale del fronte orientale dell’Ucraina — dunque in una zona diversa da Avdiivka — sono «significativamente peggiorati».

 Le forze russe si sono riorganizzate dopo aver subito perdite e stanno attaccando intorno al villaggio di Makiivka e verso la città di Kupiansk: «L’obiettivo principale del nemico è la sconfitta di un raggruppamento delle nostre truppe, l’accerchiamento di Kupiansk e il raggiungimento del fiume Oskil».

 Secondo il comandante militare, le forze russe stanno effettuando «decine» di assalti ogni giorno, ma le truppe ucraine stanno, al momento, mantenendo la loro posizione.

Ore 12:02 - Zuppi: «La Ue assente sull’Ucraina, viene meno alle sue radici»

«Possiamo chiedere a “Chi l’ha visto?” dov’è finita l’Europa, sì bisogna riconoscere che è assente, ha scelto con chiarezza il sostegno al Governo ucraino e quindi è importante indubbiamente anche dal punto di vista economico. Però ripeto se l’Ue, che nasce proprio da una guerra che l’ha lacerata e distrutta e quindi ha una forza, un patrimonio, di risoluzione di tanti conflitti effettivamente non percorre altre vie di dialogo credo che venga meno in parte anche alle sue radici fondative». Lo ha detto, riferendosi alla guerra in Ucraina, l’arcivescovo di Bologna e presidente nazionale della Cei, Matteo Maria Zuppi, intervenendo in video alla Festa del Foglio a Firenze.

 Ore 12:31 - Kiev, attaccata di nuovo la nave pattuglia russa Pavel Derzhavin

Le forze ucraine hanno di nuovo attaccato ieri la nave pattuglia russa Pavel Derzhavin al largo della costa della Crimea occupata, oltre a un rimorchiatore russo: lo ha reso noto sul canale United News il portavoce della Marina militare, Dmytro Pletenchuk, come riporta Rbc-Ucraina. La Pavel Derzhavin era già stata attaccata mercoledì scorso con droni marini sperimentali, come avevano riferito ieri fonti del Servizio di sicurezza ucraino. Le stesse fonti avevano aggiunto che nella giornata di ieri il Servizio di sicurezza e le Forze navali ucraine hanno preso di mira in un’operazione congiunta anche una corvetta russa di classe Buyan. La Pavel Derzhavin ha lasciato Sebastopoli, ha aggiunto Pletenchuk.

Ore 12:44 - Bambino di 11 anni ucciso in raid russo nel Donetsk

Le forze russe hanno lanciato un attacco missilistico contro il villaggio di Bahatyr, nell’oblast di Donetsk, uccidendo un ragazzo di 11 anni e ferendo suo fratello di sei anni. Lo ha riferito la polizia ucraina, aggiungendo che anche la loro madre è rimasta ferita quando l’esercito russo ha colpito il villaggio usando il lanciarazzi multiplo Smerch. L’attacco ha danneggiato 20 case, una chiesa, una scuola, automobili civili e una rete elettrica, ha precisato la Polizia su Telegram. Secondo l’ufficio del procuratore generale, la guerra su vasta scala della Russia contro l’Ucraina ha ucciso oltre 500 bambini e ne ha feriti più di 1.100. Tuttavia, i numeri reali relativi alle vittime infantili sono probabilmente molto più alti poiché non tengono pienamente conto dei territori ancora sotto l’occupazione russa, recentemente liberati dalle forze ucraine o teatro di pesanti combattimenti.

Ore 13:11 - Meloni: «Inaccettabile usare il grano come arma»

«In una giornata come questa voglio ricordare che c’è chi usa il grano come arma e questo è inaccettabile». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni tra gli stand del Villaggio Coldiretti, allestito al Circo Massimo a Roma, interpellata sulla giornata mondiale del pane che ricorre domani.

Ore 13:26 - Zuppi: «La pace giusta è quella che restituisce ciò che è stato tolto»

«La pace giusta è quella che restituisce ciò che è stato tolto ed è anche quella che risolve i conflitti, che toglie le cause dei conflitti, e deve essere sicura perché deve essere garantita. Ci sono due modi: quella militare, come quella che purtroppo sta insanguinando l’Ucraina, e poi crediamo, e speriamo di non essere gli ultimi ingenui, che la pace possa essere raggiunta con la via del diritto e del dialogo». Lo ha detto l’arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, Matteo Zuppi, in una videointervista trasmessa alla Festa del Foglio a Firenze. «Crediamo ancora che oltre le armi ci siano altre possibilità per arrivare allo stesso risultato - ha aggiunto Zuppi - Papa Francesco, la Chiesa investono nel dialogo. Senza nessuna cedevolezza, senza confondere le responsabilità, senza mettere sullo stesso piano aggressore e aggredito. Dobbiamo trovare una forza per risolvere i conflitti che non siano le armi».

Ore 15:01 - Coe: «La sospensione del Comitato olimpico russo unica decisione possibile»

Il presidente della federazione internazionale di atletica (World Athletics), Sebastian Coe, ha dichiarato che il Comitato Internazionale Olimpico ha preso «l’unica decisione possibile» sospendendo il Comitato Olimpico russo. La decisione è stata presa giovedì, durante la sessione del Cio a Bombay (India), dopo che l’organismo russo ha posto sotto la sua autorità diverse organizzazioni nelle regioni occupate dell’Ucraina. Il Cio, nell’occasione, aveva chiarito che questa sospensione non avrà conseguenze sull’eventuale presenza di atleti russi sotto bandiera neutrale ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Una presenza che sarà decisa «al momento opportuno». «La nostra posizione all’interno di World Athletics è chiara e riguarda una serie di questioni dal 2015», ha sottolineato Coe. Quell’anno, la Federazione russa di atletica leggera (Rusaf) fu sospesa per aver istituito un sistema di doping di stato. I suoi atleti furono costretti a competere nelle principali competizioni internazionali sotto una bandiera neutrale.

Ore 15:48 - Nuovi attacchi russi su Kherson

Le forze russe hanno «bombardando di nuovo Kherson» e hanno «colpito un supermercato nel quartiere Dniprovsky senza fare vittime». A riferirlo su Telegram è il capo dell’amministrazione militare regionale, Alexander Prokudin. «Gli occupanti hanno appena colpito un supermercato, fortunatamente non ci sono state vittime. L’esercito russo sta bombardando la città con tutti i tipi di armi» ha scritto Prokudin.

Ore 17:29 - Crosetto: «Stiamo preparando l’ottavo pacchetto di aiuti per Kiev»

Quello che l’Italia poteva fare per l’Ucraina è stato fatto, «lo stiamo facendo ancora oggi preparando un ottavo pacchetto» di aiuti. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto nel suo intervento alla festa del quotidiano Il Foglio in corso a Firenze. «C’è la necessita’ di aiutare una nazione colpita profondamente. Cerco di spiegarlo a un’opinione pubblica italiana che è ormai annoiata dalla guerra», ha detto Crosetto. «C’è un piccolo problema» da ricordare a chi è insofferente, e cioè che «è come se la popolazione italiana da Roma in giù non ci fosse più, fuggita via, e poi non c’è stato un solo giorno in cui non siano cadute bombe, non sui soldati ucraini ma su obiettivi civili», ha aggiunto il ministro.

Ore 20:51 - Zelensky: «I leader mondiali capiscono a cosa si prepara Mosca»

I leader mondiali capiscono a cosa si sta preparando la Russia e l'esercito ucraino è pronto a rispondere con forza a qualsiasi azione. Lo ha dichiarato nel suo discorso serale il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Il mondo capisce a cosa si sta preparando la Russia e quali mosse terroristiche può pianificare. Sappiamo anche come rispondere all'occupante. E risponderemo con forza», ha detto il presidente sottolineando che presto l'Ucraina riceverà ulteriori missili per la difesa aerea. «Ci saranno pezzi di ricambio per i sistemi che l'Ucraina già utilizza. Naturalmente ci saranno anche l'artiglieria, soprattutto i proiettili. Droni. Veicoli blindati. Tutti i leader che ci aiutano sono pienamente informati sulla situazione attuale sul campo di battaglia», ha concluso Zelensky.

Guerra Ucraina - Russia, le news del 15 ottobre.

Le notizie del 15 ottobre sulla guerra in Ucraina. Giusi Fasano, inviata, e Redazione Esteri e Online su Il Corriere della Sera domenica 15 ottobre 2023.

• In una intervista, Putin sostiene che l’esercito russo sta migliorando il suo posizionamento contro l’Ucraina, e affronta il tema di un potenziale conflitto tra Russia e Usa

• Mosca ha intanto lanciato una nuova offensiva, e vuole il successo prima dell'inverno.

• Crosetto: «Stiamo preparando l’ottavo pacchetto di aiuti per Kiev».

• Punto militare: i «piccoli» Stati che mandano armi a Mosca e Kiev.

Ore 00:57 - Crosetto: «Stiamo preparando l’ottavo pacchetto di aiuti per Kiev»

Quello che l’Italia poteva fare per l’Ucraina è stato fatto, «lo stiamo facendo ancora oggi preparando un ottavo pacchetto» di aiuti. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto nel suo intervento alla festa del quotidiano Il Foglio in corso a Firenze. «C’è la necessita’ di aiutare una nazione colpita profondamente. Cerco di spiegarlo a un’opinione pubblica italiana che è ormai annoiata dalla guerra», ha detto Crosetto. «C’è un piccolo problema» da ricordare a chi è insofferente, e cioè che «è come se la popolazione italiana da Roma in giù non ci fosse più, fuggita via, e poi non c’è stato un solo giorno in cui non siano cadute bombe, non sui soldati ucraini ma su obiettivi civili», ha aggiunto il ministro.

Ore 01:49 - Armi, blindati, munizioni: così i «piccoli» Stati aiutano l’Ucraina e la Russia

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) I «piccoli» Stati hanno fatto molto per l’Ucraina e continuano a farlo. Con grande determinazione.

Danimarca e Repubblica Ceca hanno firmato un accordo per l’invio di corazzati, un programma che prevede tre passi. Primo. Fornitura di una cinquantina di carri, probabilmente vecchi T72, e blindati prelevati dai depositi del paese dell’Europa orientale. Secondo. La manutenzione e la riparazione di mezzi ucraini danneggiati nei combattimenti. Terzo. L’ammodernamento di tank T64, mezzi anche questi di un’altra «era» bellica ma comunque necessari alla resistenza.

Ore 02:52 - La nuova offensiva russa, lo stallo della controffensiva ucraina

La situazione al fronte, in Ucraina, sembra essere tornata enormemente difficile per le forze della resistenza all’invasione russa. 

A confermarlo sono sia fonti russe, sia ucraine, sia americane. 

Il rappresentante della Russia alle Nazioni Unite, Vasily Nebenzia, ha spiegato che le battaglie in corso nell’Est del Paese hanno segnato una nuova fase nella sua campagna e significa che la controffensiva ucraina è finita. 

«Le truppe russe, da diversi giorni ormai, sono passate all’offensiva lungo l’intero fronte», ha detto Nebenzia a una sessione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. «La cosiddetta controffensiva ucraina può quindi considerarsi conclusa». 

Negli Stati Uniti, il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby, ha spiegato che sì, l’azione russa equivale a una «nuova offensiva» — ma si è anche detto certo che «l’esercito ucraino sarà pronto a respingere le forze russe». 

Ad Avdiivka, i combattimenti vanno avanti da quattro giorni consecutivi; la Russia ha concentrato la sua campagna lungo i 1.000 km di fronte sulle regioni orientali di Donetsk e Luhansk.

 La controffensiva ucraina lanciata a giugno ha fatto qualche progresso sia nell’Est, vicino a Bakhmut, sia a Sud; ma gli ucraini non sono ancora riusciti a replicare i rapidi guadagni ottenuti dalle avanzate dello scorso anno nel nord-est e nel sud.

Ore 03:34 - La situazione al fronte è «significativamente peggiorata»

A confermare le grandi difficoltà per l’esercito ucraino è anche il comandante delle forze di terra di Kiev, Oleksandr Syrskyi. 

Secondo Syrskyi, anche i combattimenti lungo la porzione settentrionale del fronte orientale dell’Ucraina — dunque in una zona diversa da Avdiivka — sono «significativamente peggiorati». 

Le forze russe si sono riorganizzate dopo aver subito perdite e stanno attaccando intorno al villaggio di Makiivka e verso la città di Kupiansk: «L’obiettivo principale del nemico è la sconfitta di un raggruppamento delle nostre truppe, l’accerchiamento di Kupiansk e il raggiungimento del fiume Oskil». 

Secondo il comandante militare, le forze russe stanno effettuando «decine» di assalti ogni giorno, ma le truppe ucraine stanno, al momento, mantenendo la loro posizione.

Ore 03:47 - Zelensky: «I leader mondiali capiscono a cosa si prepara Mosca»

I leader mondiali capiscono a cosa si sta preparando la Russia e l'esercito ucraino è pronto a rispondere con forza a qualsiasi azione. Lo ha dichiarato nel suo discorso serale il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Il mondo capisce a cosa si sta preparando la Russia e quali mosse terroristiche può pianificare. Sappiamo anche come rispondere all'occupante. E risponderemo con forza», ha detto il presidente sottolineando che presto l'Ucraina riceverà ulteriori missili per la difesa aerea. «Ci saranno pezzi di ricambio per i sistemi che l'Ucraina già utilizza. Naturalmente ci saranno anche l'artiglieria, soprattutto i proiettili. Droni. Veicoli blindati. Tutti i leader che ci aiutano sono pienamente informati sulla situazione attuale sul campo di battaglia», ha concluso Zelensky.

Ore 08:18 - «I russi ci stanno attaccando con tutto quello che hanno»

I feroci combattimenti ad Avdiivka sulla linea del fronte orientale sono entrati nel quinto giorno mentre la Russia continuava a schierare nuove forze nel tentativo di circondare la città. I bombardamenti sono stati così feroci che le squadre di emergenza non sono state in grado di recuperare i morti dagli edifici distrutti, racconta Vitaliy Barabash, capo dell’amministrazione militare della città. Sia la Russia che gli Stati Uniti hanno descritto l’ondata di violenza intorno ad Avdiivka come una nuova offensiva russa. «Stanno colpendo con tutto quello che hanno. Artiglieria, lanciarazzi multipli, mortai e molti aerei» ha detto Barabash alla televisione nazionale, spiegando che dei suoi 32mila abitanti soltanto 1.620 sono rimasti ad Avdiivka.

Ore 08:52 - Mosca: abbattuti 27 droni ucraini nelle regioni russe di Belgorod e Kursk

Ventisette droni da combattimento ucraini sono stati abbattuti dalle difese aeree di Mosca nella notte sulle regioni russe di Kursk e Belgorod. Lo ha dichiarato il ministero della Difesa russo su Telegram, senza precisare se ci siano stati danni o feriti. Mosca raramente rivela dettagli, a meno che le infrastrutture civili o non militari non vengano danneggiate. Altri due droni sono stati abbattuti sul Mar Nero vicino alla città turistica di Sochi, nel sud della Russia. Non ci sono state notizie di vittime finora.

Ore 09:15 - Putin: «Le forze russe migliorano le loro posizioni al fronte»

Le forze russe stanno conducendo una «difesa attiva» e «stanno migliorando le loro posizioni lungo quasi tutta la linea di contatto» in Ucraina orientale. Lo ha dichiarato stamattina Vladimir Putin. «Ciò che sta accadendo ora lungo l’intera lunghezza della linea di contatto è chiamato “difesa attiva” — ha precisato il presidente russo in un video pubblicato sui social da un giornalista del Cremlino — E le nostre truppe stanno migliorando la loro posizione su quasi tutta l’area. Un territorio piuttosto vasto», che comprende le direzioni di Kupiansk, Zaporizhzhia e Avdiivka, la città bersaglio da diversi giorni di un massiccio assalto delle truppe di Mosca con l’obiettivo di accerchiarla.

Ore 09:50 - Putin: «La controffensiva ucraina è un fallimento»

Nel corso della stessa intervista, Putin è anche tornato a definire la controffensiva dell’esercito ucraino «un totale fallimento». 

«Per quanto riguarda il presunto stallo della controffensiva (ucraina), questa è completamente fallita», ha detto Putin, che ha peraltro riconosciuto che dall’altra parte «si preparano nuove offensive» in alcuni settori. «Lo vediamo, lo sappiamo e reagiamo di conseguenza».

Ore 12:40 - Nessuna alleanza militare con Pechino, impossibile una guerra tra potenze nucleari

Putin ha anche affrontato il tema dell’avvicinamento tra Mosca e Pechino: che è nei fatti, secondo il leader del Cremlino, ma non riguarda la formazione di alcuna alleanza politico-militare. 

«Lo abbiamo detto molte volte: non ci stiamo unendo in una sorta di alleanza politico-militare, ma sono gli americani a farlo. Inoltre, stanno costringendo i loro alleati a peggiorare le relazioni con Russia e Cina». 

Putin ha anche definito «un nonsenso» le ipotesi di un conflitto tra potenze nucleari: chi parla della necessità per gli Stati Uniti di prepararsi per un conflitto con Russia e Cina non fa «pensieri sani. Ci stiamo tutti preparando alla guerra perché seguiamo l’antico motto: se vuoi la pace, preparati alla guerra. Ma noi agiamo partendo dal presupposto che vogliamo la pace». 

Se gli Stati Uniti volessero scontrarsi con la Russia, «sarebbe un conflitto su un livello completamente diverso» da quello visto in Ucraina. Se parliamo di una guerra tra grandi potenze nucleari, sarebbe una storia completamente diversa».

Ore 12:49 - Zelensky, «se perdiamo il coraggio perdiamo l’Ucraina»

Il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha registrato un messaggio su Telegram, esortando il Paese a mantenere il proprio coraggio: «Sarà questo coraggio a portare la pace in Ucraina. E lo farà. La resilienza del nostro popolo deve garantire l’integrità del nostro Stato. E lo farà. La nostra unità deve permetterci di arrivare fino in fondo per cacciare l’occupante dalla nostra terra. E lo farà. Coraggio. Resilienza. Unità. Questo è ciò che non possiamo perdere per non perdere l’Ucraina».

Guerra Ucraina - Russia, le news del 16 ottobre.

Ucraina-Russia, le notizie di lunedì 16 ottobre. Giusi Fasano, inviata, Paolo Foschi e Redazione Online su Il Corriere della Sera lunedì 16 ottobre 2023.

• Il punto militare - Battaglia intensa ad Avdiivka: Kiev colta di sorpresa.

• Putin: «Migliorano le posizioni al fronte. Guerra con Usa e Cina? Impossibile, siamo potenze nucleari».

• Zelensky: «Se perdiamo il coraggio, perdiamo il Paese».

• Armi e munizioni: così i «piccoli» Stati aiutano Ucraina e Russia.

Ore 00:55 - Autorità russe: bimbo di 10 anni ucciso da bombe ucraine nel Donetsk

Mosca afferma che un bambino di 10 anni è rimasto ucciso e altri due civili feriti per i bombardamenti ucraini di ieri «in aree popolate della Repubblica popolare di Donetsk (Dpr)». Lo riporta l’agenzia russa Tass.

Ore 00:57 - Esplosioni a Dnipro, allarme antiaereo in altre città ucraine

Diverse esplosioni si sono verificate in queste ore nella città ucraina orientale di Dnipro, secondo i media locali. L’allarme antiaereo è scattato nella notte nelle regioni di Dnipropetrovsk, Cherkasy, Chernihiv, Kirovohrad, Kharkiv, Poltava e Sumy.

Ore 02:14 - Il ministro russo Lavrov è arrivato a Pechino

Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov è arrivato a Pechino, iniziando la sua visita nella capitale cinese che ospiterà il suo terzo forum internazionale Belt and Road. Lo riporta l’agenzia Tass. Durante la sua permanenza a Pechino, Lavrov dovrebbe tenere colloqui con il massimo diplomatico cinese Wang Yi. Anche il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto si è detto pronto a incontrare il suo omologo russo, secondo la Tass. Il terzo forum Belt and Road per la cooperazione internazionale si terrà nella capitale cinese domani e dopodomani, con la partecipazione di numerosi leader stranieri.

Ore 03:55 - Kiev: la Russia ha schierato altre due navi lanciamissili nel Mar Nero

La Russia ha aggiunto altre due navi lanciamissili alla sua flotta del Mar Nero, hanno riferito su Telegram le autorità militari dell’Ucraina meridionale. Due nuove fregate russe sono presenti e in servizio di combattimento attivo nell’area, afferma il rapporto di Kiev specificando che queste navi potrebbero lanciare una raffica fino a 20 missili da crociera Kalibr. Le autorità ucraine avvertono che la minaccia di attacchi missilistici russi dal Mar Nero rimane molto alta.

Ore 04:01 - Bombardamenti russi nel Donetsk, uccisa una donna

I bombardamenti russi di due giorni fa nella regione di Donetsk hanno ucciso una donna di 58 anni e ferito un uomo di 26, secondo quanto riportano oggi i media locali. Le vittime si sono registrate nella città di Avdiivka e nel villaggio di Ocheretyne. «L’esercito russo ha bombardato entrambi gli insediamenti con l’artiglieria», ha detto la portavoce regionale Anastasia Medvedeva.

Ore 06:28 - Putin: il piano della Cina può essere la base per la soluzione pacifica del conflitto

Le proposte della Cina sul conflitto ucraino sono realistiche e potrebbero costituire la base per una soluzione pacifica. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin in un’intervista a China Media Corporation. «Siamo a conoscenza, naturalmente, delle proposte dei nostri amici cinesi. Apprezziamo molto queste proposte. Credo che siano abbastanza realistiche. In ogni caso, potrebbero essere la base per accordi di pace», ha detto Putin. Allo stesso tempo, il presidente ha osservato che la parte ucraina ha emesso un decreto che vieta i negoziati con la Federazione Russa. A febbraio, le autorità cinesi hanno pubblicato un «documento di posizione» sulla questione della risoluzione del conflitto tra Mosca e Kiev, che comprende 12 punti, tra cui le richieste di cessate il fuoco e il rispetto degli interessi legittimi di tutti i paesi nel campo della sicurezza.

Ore 06:39 - Putin: nonostante le promesse del 1991, la Nato ha continuato a espandersi a est»

Da quando la Nato ha promesso nel 1991 di non espandersi verso est, ci sono state «cinque ondate» che hanno ampliato l’alleanza: a causa del mancato rispetto degli accordi, è molto difficile condurre un dialogo con queste persone. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un’intervista a China Media Corporation. «Già nel 1991 l’allora amministrazione statunitense ci disse che non ci sarebbe stata alcuna espansione della Nato verso est. Successivamente si sono verificate cinque “ondate” di espansione. E ogni volta che esprimevamo le nostre preoccupazioni, ogni volta ci veniva detto: “Beh, sì, vi abbiamo promesso di non espandere la Nato a est, ma queste erano promesse verbali, e dov’è il pezzo di carta con la nostra firma? Non c’è nessun pezzo di carta. Bene, questo e’ tutto, arrivederci”. Vedete, è molto difficile avere un dialogo con queste persone», ha detto Putin.

Ore 07:01 - Lavrov a Pechino, sarà ospite dell’omologo cinese Wang Yi

Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov è arrivato a Pechino dove sarà tra gli ospiti del terzo forum internazionale “One Belt- One Road”. Lo riporta l’agenzia Tass, aggiungendo che Lavrov ha incontrato il suo omologo cinese Wang Yi. L’iniziativa “One Belt - One Road” è stata proposta da Xi Jinping nel 2013 per promuovere progetti di investimento economico e commerciale che coinvolgano quanti più paesi possibile. Hanno già aderito più di 150 paesi e più di 30 organizzazioni internazionali. La terza edizione del forum si svolgerà a Pechino il 17 e 18 ottobre.

Ore 07:19 - Battaglia intensa ad Avdiivka: Kiev colta di sorpresa

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) (...) La battaglia è sempre intensa ad Avdiivka dove i russi hanno lanciato una manovra da sud ovest e da nord est. Hanno registrato successi, avuto perdite massicce tra le colonne corazzate. Un analista, tuttavia, ha sottolineato come i difensori siano stati colti di sorpresa da formazioni ampie e ben coordinate. In diverse zone sono stati travolti. (...)

Ore 07:25 - Putin: «I tentativi di portare Kiev nella Nato hanno causato l'escalation»

I tentativi di Washington di trascinare Kiev nella Nato hanno aggravato il conflitto in Ucraina: lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un'intervista al China Media Group ripresa dalla Tass. Le ostilità nel Donbass sono iniziate dopo il «colpo di Stato del 2014 in Ucraina, mentre il regime di Kiev ha rifiutato di attuare gli accordi di Minsk», ha detto Putin. «Ciò è stato aggravato dai tentativi degli Stati Uniti di trascinare l'Ucraina nella Nato, che hanno portato all'escalation del conflitto», ha aggiunto.

Ore 07:28 - Putin: «Siamo pronti al dialogo, ma Kiev deve revocare il divieto ai negoziati»

L'Ucraina, se vuole avviare colloqui di pace con la Russia, deve annullare il decreto che vieta i negoziati e dichiararsi pronta al dialogo con Mosca, ha affermato il presidente russo Vladimir Putin, dichiarando che la Russia è "disponibile" al colloquio. «Il presidente dell'Ucraina ha emesso un decreto che vieta i negoziati di pace con noi... Ebbene, come si può negoziare se non lo vogliono e se hanno emesso un documento normativo che vieta questi negoziati. Dichiariamo la nostra disponibilità a questi negoziati. Siamo pronti, anche sfruttando l'offerta dei nostri amici cinesi», ha detto Putin.

Ore 07:30 - Putin: «Siamo grati alla Cina per il suo ruolo nella soluzione della crisi»

La Russia è grata alla Cina per aver pensato a come porre fine alla crisi russo-ucraina, ha detto il presidente russo Vladimir Putin. «Sì, siamo grati ai nostri amici cinesi per aver pensato a come porre fine a questa crisi», ha detto Putin in un'intervista alla China Central Television, rilanciata dalla Ria Novosti.

Ore 07:44 - Putin: «Le regole dell'ordine mondiale sono inventate dall'Occidente»

Putin ha accusato l'Occidente di riscrivere costantemente a suo piacimento le cosiddette regole dell`ordine internazionale. «Un ordine basato su regole», ma qualcuno le ha viste? No. Perché nessuno le ha scritte né concordate con nessuno. Come è possibile allora parlare di un ordine basato su regole che nessuno ha visto. Dal punto di vista del buon senso sembra una sciocchezza», ha detto Putin in un'intervista al China Media Group (CMG), rilanciata dalla Ria Novosti. Coloro che sostengono queste regole, secondo il leader russo, «le inventano per ogni occasione come fa loro comodo. È un segno di un approccio coloniale», ha detto Putin.

Ore 08:26 - Kiev abbatte 11 droni russi e un missile

Le forze di difesa ucraine hanno abbattuto nella notte 11 droni kamikaze su un totale di 12 lanciati dalla Russia e un missile aria-terra guidato Kh-59 su cinque: lo ha reso noto l'Aeronautica militare, come riporta Rbc-Ucraina. I russi hanno lanciato anche un missile balistico `Iskander M´, ha aggiunto l'Aeronautica di Kiev.

Ore 08:59 - Putin: «Realistiche le proposte di pace della Cina»

Le proposte di pace avanzate da Pechino per l'Ucraina all'inizio di quest'anno sono realistiche e potrebbero gettare le basi per un accordo: lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, in un'intervista al China Media Group ripresa dalla Tass. «Siamo grati ai nostri amici cinesi per aver provato a pensare a modi per porre fine a questa crisi», ha affermato Putin. «Penso che siano assolutamente realistici e che possano gettare le basi per un accordo di pace», ha aggiunto il leader russo, lamentando comunque la riluttanza di Kiev a impegnarsi con Mosca.

Ore 09:00 - La Russia sospende tutte le importazioni di pesce dal Giappone

La Russia ha annunciato l'adesione alle misure restrittive introdotte dalla Cina, vietando tutte le importazioni di prodotti ittici dal Giappone, in risposta allo scarico in mare delle acque provenienti dall'incidente della centrale nucleare di Fukushima. L'agenzia russa di regolamentazione dei prodotti agricoli, Rosselkhoznadzor, "si unirà alle misure restrittive provvisorie della Cina sull'importazione di pesce e prodotti ittici dal Giappone a partire dal 16 ottobre 2023", ha dichiarato in un comunicato, aggiungendo che si tratta di una "misura precauzionale".

Ore 09:18 - Biden: «Possiamo aiutare Kiev e Israele»

«Siamo gli Stati Uniti d'America, per l'amor di Dio», ha detto, sottolineando che l'America è la nazione «più potente nella storia del mondo». Dunque, ha aggiunto, «possiamo occuparci di entrambi e mantenere comunque la nostra difesa a livello internazionale».

Ore 09:25 - Lavrov in Corea del Nord da mercoledì

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov sarà in visita in Corea del Nord mercoledì e giovedì. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri di Mosca citato dalla Tass.

Ore 09:48 - La Corea del Nord conferma: Lavrov in visita il 18-19 ottobre

La Corea del Nord ha confermato l'imminente missione del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, attualmente in Cina, che «effettuerà una visita ufficiale» mercoledì 18 e giovedì 19 ottobre su invito dell'omologo di Pyongyang. È quanto ha riferito, in linea con l'annuncio fatto da Mosca, un breve dispaccio l'agenzia ufficiale Kcna, senza fornire ulteriori dettagli. La visita di Lavrov era stata già definita durante il vertice del 13 settembre nell'estremo oriente russo scorso tra il leader nordcoreano Kim Jong-un e il capo del Cremlino Vladimir Putin, mentre i due Paesi spingono per rafforzare i legami militari tra le speculazioni su un accordo di vendita di armi a favore di Mosca, impegnata nella guerra contro l'Ucraina.

Ore 10:30 - Isw: Putin mitiga l'azione su Avdiivka chiamandola difesa attiva

Putin starebbe cercando di mitigare la narrazione attorno all'offensiva russa su Avdiivka, la città del Donetsk che le forze di Mosca hanno messo sotto assedio dal 10 ottobre. Lo riporta il think thank statunitense Institute for the study of war (Isw) nel suo ultimo report, dove sottolinea che «anche lo spazio informativo russo in generale sta misurando il suo ottimismo iniziale» su quest'area. Putin ha affermato in un'intervista alla televisione di Stato russa che quella nelle direzioni di Avdiivka, Kupyansk e Zaporizhzhia è una «difesa attiva» e non sono «operazioni di combattimento attive» come ha affermato l'ambasciatore russo all'Onu, Vassily Nebenzia. Il motivo, spiega l'Isw, è che «è improbabile che le forze russe riescano a fare breccia in modo significativo o a tagliare fuori le forze ucraine nell'insediamento a breve termine, e potenziali avanzamenti su larga scala richiederebbero probabilmente un impegno significativo e prolungato di personale e materiali». Il think thank Usa racconta che le forze russe hanno continuato ieri le operazioni attorno ad Avdiivka, che hanno l'obiettivo di circondare la città, «ma non hanno ancora ottenuto ulteriori guadagni in un contesto di probabile diminuzione del ritmo delle operazioni nell'area». Lo Stato Maggiore ucraino ha riferito che le forze di Kiev hanno respinto ieri più di 15 assalti russi nei pressi della città del Donetsk, così come a nord-ovest e a sud-ovest dell'insediamento.

Ore 10:31 - Ucraina, Mattarella: «Delitto trasformare acqua e cibo in strumenti di conflitto»

«È un delitto trasformare cibo e acqua in strumenti di conflitto». Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla FAo per la Giornata mondiale dell'alimentazione riferendosi alla «scellerata decisione di Mosca del luglio scorso di uscire dall'accordo sul grano», una scelta che peggiora ulteriormente lo scenario di insicurezza alimentare e scarsità di beni essenziali" procurato dalla guerra.

Ore 10:56 - Mattarella: «Ucraina e Medio Oriente pericolose tendenze di ritorno al caos»

«La fame è causa concorrente o scatenante di violenze e anche di guerre, e contrastarla è una preziosa opera di pace. È un compito difficile e complesso, che richiede consapevolezza da parte dei decisori a cui far seguito con un impegno coordinato di tutti. Assistiamo, invece, a un preoccupante aumento delle tensioni internazionali, a un allargarsi delle faglie fra Paesi e fra regioni del mondo e a un ritorno di atteggiamenti imperialistici e dei nazionalismi. Non mancano purtroppo gli esempi. Il Medio Oriente è nuovamente in fiamme, a causa di un vile attacco che è già riuscito ad elevare a livelli inusitati la spirale dell'orrore e delle violenze. Ma non è il solo caso. La guerra che da oltre 20 mesi semina morte e distruzione nel cuore dell'Europa, a seguito dell'aggressione russa all'Ucraina, è un'altra dimostrazione di queste pericolose tendenze a un ritorno al caos». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla cerimonia di apertura della Giornata mondiale dell'alimentazione presso la sde della Fao a Roma.

Ore 11:05 - L'Egitto «Si prepara ad accogliere feriti palestinesi»

Muhammad Abdel Fadil Shousha, governatore del Nord Sinai, ha ricevuto questa mattina il Khaled Abdel Ghaffar, Ministro della Sanità, nella città di Bir al-Abd; la visita del Ministro della Sanità prevede l'ispezione di alcuni ospedali del governatorato e l'ispezione delle ambulanze, al fine di garantire che gli ospedali siano pronti ad accogliere i palestinesi feriti da Gaza e a rispondere a qualsiasi richiesta relativa al settore sanitario e medico nel Nord Sinai. Il governatore ha parlato di aumentare il livello di preparazione negli ospedali e nelle unità mediche, fornendo medicinali e sangue di emergenza e supportando gli ospedali con personale medico per accogliere i palestinesi feriti. Ha poi precisato che resta intanto fermo l'invio degli aiuti a Gaza, a causa della ripresa degli attacchi israeliani su varie aree della Striscia.

Ore 11:06 - L'Iran accusa gli Usa di essere «militarmente coinvolti nel conflitto»

«L'Iran ritiene che gli Stati Uniti siano già coinvolti militarmente nel conflitto tra Israele e i palestinesi». Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani nel corso di una conferenza stampa trasmessa in tv. «La responsabilità dei paesi che sostengono Israele non è inferiore alla responsabilità dell'entità per i crimini commessi contro il popolo palestinese», ha aggiunto. «I crimini del nemico sionista sono stati ripetuti per 70 anni e i palestinesi stanno resistendo a questi crimini», ha affermato Kanaani. «La priorità dell'Iran è porre fine al brutale e disumano assedio di Gaza, mettere fine ai bombardamenti e consentire il flusso di aiuti umanitari nella regione», ha dichiarato.

Ore 11:33 - Putin: «Le perdite di Kiev sono otto volte superiori alle nostre»

L'Ucraina subisce perdite «enormi» nella sua controffensiva, otto volte superiori a quelle di Mosca. Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, nel corso di un'intervista a un'emittente cinese. Lo riporta la Tass. La controffensiva, ha spiegato Putin,«continua dal 4 giugno. Finora non ci sono risultati, ci sono solo perdite enormi» per l'Ucraina, che «se facciamo un confronto sono di una a otto», ha affermato il leader russo.

Ore 11:52 - Zelensky: «600 giorni di guerra, non dobbiamo perdere l'unità»

«600. La volontà che non si arrende guadagna la libertà. La libertà basata sull'unità prevale sempre. Il punto è non perdere tempo. Non perdere l'unità. Non lasciare che i dubbi corrodano la volontà». Scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ricordando che oggi sono 600 giorni dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina. Zelensky ha ribadito che «ogni giorno dobbiamo aumentare la forza dell'Ucraina» e che «dobbiamo distruggere l'occupante» e «fare tutto il possibile per garantire che il futuro degli ucraini appartenga solo agli ucraini». Il presidente ucraino ha infine ringraziato «tutti coloro che combattono e lavorano per la libertà dell'Ucraina».

Ore 12:05 - Ucraina: quasi 30 civili uccisi nell'ultima settimana, tra di loro anche un bambino

Le forze russe hanno ucciso la settimana scorsa quasi 30 civili in Ucraina, incluso un bambino, e ne hanno feriti oltre 100: lo ha detto il portavoce dello stato maggiore delle forze armate ucraine, Andriy Kovaliov, sul canale United News. Lo riporta Ukrinform. Kovaliov ha precisato che nello stesso periodo i russi hanno lanciato 21 attacchi missilistici, 432 raid aerei e 386 attacchi con lanciarazzi multipli contro le posizioni delle forze armate ucraine e contro infrastrutture civili. «Come risultato di attacchi così cinici, quasi 30 nostri compatrioti, compreso un bambino, sono stati uccisi, e più di un centinaio di civili, tra cui tre bambini, sono rimasti feriti», ha affermato il portavoce, aggiungendo che la settimana scorsa l'Aeronautica militare ucraina ha distrutto 55 dei 69 droni kamikaze Shahed 136/131 lanciati dalla Russia.

Ore 12:44 - Il presidente dell'Osce visita Kiev: «L'Ucraina è una priorità assoluta»

Il ministro degli Esteri della Macedonia settentrionale e presidente in carica dell'Osce, Bujar Osmani, è arrivato in visita a Kiev, come riporta Rbc Ucraina con riferimento al media macedone Civil media, che ha intervistato Osmani nella carrozza del treno. Osmani ha sottolineato che l'Ucraina è una priorità assoluta della sua presidenza, poiché qui si decide il futuro della sicurezza in Europa. «Quando le fondamenta stesse dell'organizzazione sono minacciate, dobbiamo concentrarci su questo. E questo è esattamente ciò che sta accadendo ora in Ucraina: l'aggressione russa contro l'Ucraina sta distruggendo le fondamenta dell'ordine internazionale», ha dichiarato il presidente dell'Osce.

Ore 13:12 - La madre a Kharkiv, lei a Tel Aviv: la doppia guerra di Sasha e Anna

(di Giusi Fasano, inviata a Zaporizhzhia) «Ho 23 anni e questa è la mia seconda guerra. Che cos’altro devo aspettarmi? Dove devo andare per non avere la guerra in sottofondo? In Nuova Zelanda?». Sasha non sa nemmeno più se essere arrabbiata o scoraggiata. Di sicuro è disorientata. A fine marzo, l’anno scorso, aveva deciso di lasciare l’Ucraina appena finita sotto gli attacchi delle truppe russe. Via, lontano dalle bombe che nella sua città — Kharkiv — cadevano giorno e notte. Ancora oggi Kharkiv è sotto attacco continuo ma lo è anche lei, a 3.300 chilometri di distanza. (....)

Ore 13:39 - Kiev: «Uccisi 970 soldati russi nelle ultime 24 ore»

È quanto afferma lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev nel suo bollettino giornaliero, pubblicato su Facebook. «I difensori ucraini hanno anche distrutto 4.965 carri armati nemici (+17 nell'ultimo giorno), 9.385 veicoli blindati da combattimento (+23), 6.910 sistemi di artiglieria (+44), 814 sistemi di razzi a lancio multiplo (+1), 547 sistemi di difesa aerea, 318 aerei (+1), 317 elicotteri (+1), 5.280 veicoli aerei senza pilota (+11), 1.531 missili da crociera, 20 navi da guerra/tagliatori, 1 sottomarino, 9.271 veicoli a motore (+22) e 981 unità di equipaggiamento speciale (+5)». Come riportato da Ukrinform, l'aeronautica ucraina ha lanciato ieri 15 attacchi mirati a gruppi di uomini, armi e attrezzature militari, nonché a un sistema missilistico antiaereo nemico, distruggendo anche un elicottero Mi-8 russo.

Ore 13:40 - Bild: «Mosca ha perso oltre 60 tank nell'offensiva su Avdiivka»

La Russia ha perso più di 60 carri armati e veicoli corazzati nell'offensiva verso Avdiivka, la città del Donetsk che i russi stanno cercando di conquistare da giorni. Lo ha riferito l'analista militare di Bild Julian Ropke, secondo il quale colonne di oltre 100 veicoli sono andate all'attacco subendo il fuoco dell'artiglieria e dei missili anticarro. Ropke ha stimato che più di 200 soldati russi sono stati uccisi e più di 60 carri armati e veicoli corazzati sono andati persi.

Ore 13:40 - «Zelensky vorrebbe recarsi in Israele, ma non è il momento giusto»

Zelensky ha espresso la volontà di recarsi in visita in Israele per mostrare solidarietà al Paese dopo l'attacco subito da Hamas, ma gli è stato detto che «non è il momento giusto». Lo scrivono media israeliani. Dopo l'attacco di sabato 7 ottobre Zelensky ha difeso con forza il diritto di Israele a difendersi e ha paragonato Hamas alla Russia. “Il terrorismo è sempre un crimine, non solo contro un Paese o contro vittime specifiche, ma contro l'umanità nel suo insieme'', ha affermato il leader ucraino.

Ore 13:46 - Colloquio tra Putin e Assad: «Aiuti immediati a Gaza e stop allo sfollamento forzato»

Putin e il presidente siriano Bashar al-Assad hanno fatto appello alla consegna immediata di aiuti umanitari per la popolazione civile della Striscia di Gaza e chiesto la fine del loro sfollamento. Lo rende noto l'ufficio della presidenza siriana su Telegram. Nella nota diffusa da Damasco si legge che in un colloquio telefonico i due leader «si sono espressi a favore della consegna immediata di aiuti a Gaza» e «hanno anche chiesto la fine dei bombardamenti su Gaza e dello sfollamento forzato dei suoi residenti».

Ore 13:57 - Kiev: «La presenza della Russia rischia di uccidere l'Osce»

L'Ucraina ha chiesto l'esclusione della Russia dall'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), affermando che se Mosca restasse membro l'Osce stessa rischierebbe una «morte lenta». «La situazione nell'Osce è molto complicata e dolorosa, ma la scelta è molto semplice: o una morte lenta con la Russia, o una nuova vita senza di essa», ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. L'Osce è stata fondata nel 1975 per favorire le relazioni tra i blocchi occidentale e orientale.

Ore 14:14 - Putin ha in programma colloqui con Netanyahu e Abu Mazen

Il presidente russo Vladimir Putin ha in programma oggi colloqui telefonici con il premier israeliano Benyamin Netanyahu e con il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Lo ha annunciato il suo consigliere per la politica estera, Yuri Ushakov, citato da Interfax.

Ore 14:32 - Yellen: «Il sostegno economico Usa resterà robusto»

«Non possiamo permettere che l’Ucraina perda la guerra per ragioni economiche. Il presidente Biden ed io, insieme alla maggioranza bipartisan del Congresso, lotteremo affinché il nostro sostegno non venga interrotto e siano disponibili finanziamenti sufficienti. Andando avanti, lavoreremo con il Congresso per approvare una solida normativa». Lo ha detto la segretaria al Tesoro americana Janet Yellen nel suo intervento durante il dialogo economico transatlantico che precede la riunione dell’Eurogruppo a Lussemburgo. «Plaudo ai piani per istituire uno strumento da 50 miliardi di euro per l’Ucraina per fornire un sostegno economico e per la ricostruzione», ha aggiunto Yellen rivolgendosi ai ministri delle Finanze dell’eurozona.

Ore 16:16 - Mosca: «Stabile» la situazione sul fronte ucraino

Rimane «stabile» la situazione in Ucraina lungo il fronte tra forze di Kiev e di Mosca, con le truppe ucraine che cercano di avanzare «in diversi settori», ma che incontrano l’ «attiva difesa» di quelle russe. Lo ha detto il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu in un incontro oggi con il presidente Vladimir Putin e i capi dei servizi d’intelligence e della Guardia nazionale. Lo riferisce l’agenzia Interfax.

Ore 16:17 - Mosca, incontro Xi-Putin mercoledì a Pechino

Un incontro tra il presidente cinese Xi Jinping e quello russo Vladimir Putin è previsto a Pechino mercoledì a margine del forum sull’iniziativa One Belt, One Road (la Via della Seta). Lo ha detto il consigliere di Putin per la politica estera, Yuri Ushakov, citato dalla Tass. Prima i due presidenti interverranno al forum.

Ore 17:55 - Putin: «Inaccettabile ogni forma di violenza contro civili»

Il presidente russo Vladimir Putin, in conversazioni telefoniche con i presidenti dell’Egitto Abdel Fattah al-Sisi, dell’Iran Ebrahim Raisi, della Siria Bashar al Assad e dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, «ha sottolineato l’inaccettabilità di qualsiasi forma di violenza contro i civili» in Medio Oriente: lo afferma il Cremlino, ripreso dalla Tass.

Ore 17:55 - Cremlino: «Preoccupati da aumento vittime civili a Gaza»

«Estrema preoccupazione per l’escalation su larga scala delle ostilità, accompagnata da un catastrofico aumento del numero di vittime civili e da una crisi umanitaria sempre più profonda nella Striscia di Gaza» è stata espressa nelle conversazioni telefoniche tra Putin e i presidenti dell’Egitto Abdel Fattah al-Sisi, dell’Iran Ebrahim Raisi, della Siria Bashar al Assad e dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen: lo sostiene il Cremlino, ripreso dalla Tass.

Ore 18:59 - Kiev: «Situazione al fronte nordest notevolmente peggiorata»

«La situazione nelle direzioni di Kupyansk e Lyman», nel nordest dell’Ucraina «è notevolmente peggiorata negli ultimi giorni. Il nemico vuole sfondare le nostre difese e riconquistare i nostri territori». Lo ha dichiarato il comandante delle forze di terra delle forze armate ucraine Oleksandr Syrsky in un post su Telegram. Tuttavia, «grazie alle azioni delle nostre unità, il nemico non potrà realizzare i suoi piani», ha aggiunto.

Guerra Ucraina - Russia, le news del 17 ottobre.

Ucraina-Russia, le notizie di oggi. Zelensky conferma l'uso dei missili americani Atacms. Giusi Fasano, inviata, e Redazione Online su Il Corriere della Sera martedì 17 ottobre 2023.

Le notizie sulla guerra in Ucraina di martedì 17 ottobre, in diretta. Le truppe russe hanno lanciato una grande offensiva sulla città di Avdiivka, nell’Ucraina orientale

• La madre a Kharkiv, lei a Tel Aviv: la doppia guerra di Sasha e Anna.

• Putin arrivato a Pechino, domani l'incontro con Xi Jinping.

• Putin incontra Orban, il presidente ungherese: «Cerchiamo di salvare tutto il possibile nei rapporti con Mosca»

Ore 01:52 - Missili russi contro la regione di Kharkiv

Le forze russe hanno preso di mira ieri sera con lancio di missili il distretto di Izium nella regione ucraina di Kharkiv, affermano le autorità militari dell’oblast citate dai media locali. Il generale Serhii Melnyk, capo della guarnigione militare di Kharkiv, rende noto che non ci sono al momento informazioni su eventuali vittime o danni. I missili sarebbero stati lanciati dalla città russa di Valuyki, situata nella regione di Belgorod. L’allerta aerea è stata attivata nel Kharkiv almeno nove volte nelle ultime 24 ore.

Ore 04:03 - Russia: Putin in Cina per incontrare il «caro amico» Xi

Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato oggi in Cina per incontrare il suo «caro amico» Xi Jinping, rafforzando la loro relazione in un vertice che sarà oscurato dalla guerra tra Israele e Hamas. Questa settimana la Cina accoglie rappresentanti di 130 Paesi per un forum sul progetto storico del presidente Xi, la Belt and Road Initiative, che Pechino sta utilizzando per estendere la sua influenza globale. Putin è in cima alla lista degli inviti, con il leader russo al suo primo viaggio in una grande potenza globale da quando l’invasione dell’Ucraina ha gettato il suo regime nell’isolamento internazionale. Il suo aereo è atterrato in Cina poco prima delle 9:30. Domani dovrebbe incontrare Xi, ha riferito il Cremlino. «Durante i colloqui sarà prestata particolare attenzione alle questioni internazionali e regionali», si legge senza ulteriori dettagli.

Ore 05:06 - La Russia attacca la roccaforte di Avdiivka nell’Ucraina orientale

Il tentativo durato un giorno da parte delle forze russe di assaltare una città strategicamente importante nell’Ucraina orientale sembra essere esaurito, hanno riferito ieri funzionari di Kiev, mentre la guerra del Cremlino è entrata nel suo 600° giorno. Le forze ucraine hanno respinto 15 attacchi russi da quattro direzioni su Avdiivka nelle ultime 24 ore, ha detto lo stato maggiore ucraino. Questo rispetto ai 60 attacchi al giorno registrati a metà della scorsa settimana, secondo Vitalii Barabash, capo dell’amministrazione cittadina. Il rallentamento suggerisce che lo sforzo russo di catturare Avdiivka si è «sgonfiato», ha detto Barabash.

Un think tank con sede a Washington concorda ampiamente con tale valutazione. «Le forze russe hanno continuato le operazioni offensive volte ad accerchiare Avdiivka, ma devono ancora ottenere ulteriori guadagni in un probabile rallentamento del ritmo delle operazioni russe nell’area», ha commentato l’Istituto per lo studio della guerra in un’analisi pubblicata domenica. L’ambasciatore russo presso le Nazioni Unite, Vassily Nebenzia, ha dichiarato venerdì scorso, durante una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che gli attacchi intensificati nell’est rappresentano una nuova fase nella campagna di Mosca in Ucraina.

Ore 05:11 - Mosca, abbattuti 3 droni Kiev in regione russa Belgorod

La difesa aerea di Mosca ha intercettato tre droni sulla regione russa di Belgorod. Lo ha affermato ieri sera il governatore Vyacheslav Gladkov, citato dai media locali. Gladkov ha detto che i droni sono stati abbattuti vicino all’omonima capitale regionale e al distretto di Yakovlevskij. Una casa è stata distrutta e altre due hanno subito danni parziali; anche tre auto sono state danneggiate dai detriti del drone. Non si registrano vittime. Nelle ultime settimane sono aumentate le segnalazioni di attacchi di droni in Russia. Il 15 ottobre il ministero della Difesa russo ha dichiarato che le forze di difesa aerea ne hanno abbattuti 27 durante la notte. L’11 ottobre Gladkov ha affermato che un attacco di droni nel Belgorod ha ucciso due persone e ne ha ferite altre due.

Ore 06:00 - Medio Oriente: 25 morti in raid Israele nel Sud di Gaza

Almeno 25 persone, tra cui donne e bambini, sono state uccise in seguito a un altro raid aereo israeliano nella Striscia di Gaza. Lo riferisce Al Jazeera Arabic, citando fonti mediche, dopo l’attacco ha colpito una casa nella parte meridionale del territorio palestinese che ospita 2,4 milioni di persone. Non è chiaro quale parte del sud di Gaza sia stata colpita. In precedenza erano stati segnalati incessanti bombardamenti nelle zone di Khan Younis e Rafah. Si segnalano anche decine di altri feriti.

Ore 06:03 - Medio Oriente: Blinken, Usa e Israele svilupperanno piani aiuti umanitari

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha annunciato che Stati Uniti e Israele hanno concordato di sviluppare un piano per consentire agli aiuti umanitari di raggiungere i civili a Gaza. C’erano pochi dettagli dell’accordo raggiunto, ma il piano includerebbe «la possibilità di creare aree per aiutare a tenere i civili lontani dai pericoli».

Ore 06:46 - Ucraina: Forze armate, colpiti nella notte aeroporti di Luhansk e Berdyansk

Le Forze armate ucraine hanno effettuato una serie di attacchi contro gli aeroporti nemici nella regione occupata di Luhansk e a Berdyansk, nella regione di Zaporizhzhia. Lo riferisce il comando strategico delle Forze di difesa ucraine, secondo cui sono stati effettuati attacchi mirati contro elicotteri e altre attrezzature militari presenti nell’aerodromo. Secondo lo Stato maggiore delle Forze armate ucraine, a seguito degli attacchi sono stati distrutti due elicotteri russi, un deposito di munizioni e un sistema di artiglieria nemico.

Ore 06:54 - Aeronautica, attacco combinato russo nella notte con missili da crociera, droni ed S-300

Le Forze armate russe hanno lanciato un attacco combinato contro il territorio dell’Ucraina nella notte utilizzando missili da crociera, missili S-300 e droni d’attacco. Lo riferisce l’Aeronautica ucraina su Telegram. «Gli occupanti russi hanno lanciato un nuovo attacco aereo e missilistico contro l’Ucraina, utilizzando un missile guidato Kh-59, missili guidati antiaerei S-300 e sei droni d’attacco di tipo Shahed-136 e 131. Il Kh-59 e i sei Shahed-136 e 131 sono stati distrutti dalle forze e dai sistemi di difesa aerea», si legge in un rapporto dello Stato Maggiore delle Forze Armate dell’Ucraina. Secondo i dettagli forniti dall’Aeronautica, i droni sono stati lanciati da Capo Chuada, in Crimea, mentre il missile Kh-59 è stato lanciato da un aereo Su-34. Inoltre due missili antiaerei S-300, modificati in versione d’attacco, sono stati lanciati in direzione orientale, mentre il Kh-59 è stato distrutto dai sistemi di difesa aerea nei cieli della regione ucraina di Mykolaiv. Questa versione era stata riferita in precedenza anche dal governatore della regione, Vitalij Kim.

Ore 10:05 - Putin arrivato a Pechino, domani il vertice con Xi Jinping

Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato a Pechino dove domani incontrerà il presidente cinese Xi Jinping. L'occasione per la visita è il terzo forum «Belt and Road» per la cooperazione internazionale che si terrà nella capitale cinese il 17 e il 18 ottobre e che vedrà la presenza di 130 Paesi. Ma la visita, la prima di Putin a una grande potenza dall'avvio dell'invasione russa in Ucraina del febbraio 2022, cade in un momento chiave sotto il profilo geopolitico con la guerra in Israele e i tentativi diplomatici da più parti per evitare che lo scontro si allarghi all'area confinante.

Ore 10:37 - Putin a Xi Jinping: «Partenariato globale ai massimi nella storia»

«Le relazioni russo-cinesi di partenariato globale e interazione strategica sono ai massimi livelli della storia», secondo quanto si apprende dall'Ufficio stampa Cremlino, prima dei negoziati previsti tra il presidente russo Vladimir Putin e il collega cinese Xi Jinping. «Dopo la fine della pandemia e la revoca delle restrizioni epidemiche da parte cinese, è ripreso un dialogo politico attivo» viene aggiunto, sottolineando «l'interazione costante tra i governi dei due paesi», anche «attraverso cinque commissioni intergovernative». E ancora: «Vengono mantenuti intensi legami tra le autorità legislative e si sta sviluppando il dialogo tra i partiti». La Cina rimane «il principale partner commerciale della Russia in base» ai dati del 2022, «gli scambi commerciali continuano a crescere e la quota dei pagamenti nelle valute nazionali è in aumento», viene sottolineato dall'Ufficio stampa del Cremlino.

Ore 10:51 - Putin e Xi Jinping discuteranno delle prospettive del progetto Power of Siberia

Il presidente russo Putin discuterà delle prospettive del progetto Power of Siberia 2 con il leader cinese Xi Jinping. Ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. «Tutti i progetti che sono rilevanti per le relazioni bilaterali, ovviamente, verranno discussi in qualche modo», ha detto alla domanda se la discussione sulle prospettive del progetto sia all'ordine del giorno. Della delegazione russa fanno parte tutti i ministri specializzati, il vice primo ministro Alexander Novak ed i rappresentanti del core business, ha aggiunto Peskov. Non è però prevista la firma di alcun documento, ha osservato.

Ore 10:54 - Cremlino: «L'esito delle elezioni in Polonia non migliorerà le nostre relazioni»

Secondo il Cremlino, i risultati delle elezioni polacche, che hanno visto i partiti dell'opposizione pro-UE conquistare la maggioranza parlamentare, difficilmente miglioreranno i legami tesi tra Varsavia e Mosca. Le relazioni tra Russia e Polonia sono storicamente tese, ma sono scese a nuovi minimi dopo l'offensiva di Mosca in Ucraina, iniziata nel febbraio dello scorso anno. «Onestamente, al momento è improbabile», ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov alle agenzie russe quando gli è stato chiesto se i risultati potrebbero cambiare le relazioni bilaterali. «Non ci sono parti dell'establishment polacco che abbiano apertamente o anche solo velatamente accennato alla necessità di ripristinare le relazioni con la Russia», ha detto. «Resta il fatto che i polacchi non ci piacciono, non sono amichevoli con noi, assumono una posizione molto, molto ostile su tutte le questioni che ci riguardano. Non ci piace». È «assurdo che due Stati confinanti siano così ostili l'uno all'altro», ha affermato. La Polonia e la Russia condividono un breve confine lungo l'exclave russa di Kaliningrad. Le due nazioni hanno avuto rapporti tesi per secoli, divisi da una serie di questioni storiche, e la Polonia è ora uno dei principali alleati dell'Ucraina contro la Russia. Varsavia ha accolto oltre un milione di rifugiati ucraini in fuga dall'offensiva di Mosca.

Ore 11:02 - Mosca: «Non abbiamo ricevuto arma dalla Corea del Nord»

«Non ci sono prove» di forniture di armi dalla Corea del Nord alla Federazione Russa. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «Sono l'intelligence britannica, è anche l'intelligence americana a riferirlo continuamente senza fornire alcuna prova», ha aggiunto. «Continueremo a costruire relazioni reciprocamente vantaggiose con il nostro vicino (la Corea del Nord, ndr) basate sul rispetto reciproco, e svilupperemo queste relazioni in tutti i settori, questo è un nostro diritto sovrano e nessuno ha il diritto di interferire», ha concluso.

Ore 11:41 - Putin incontra Orban a Pechino: «Mantenute relazioni con molti Paesi europei»

Putin ha incontrato il primo ministro ungherese Viktor Orban a margine del forum One Belt, One Road in corso a Pechino, in Cina. «Nonostante il fatto che nelle attuali condizioni geopolitiche le opportunità per mantenere i contatti e sviluppare le relazioni siano molto limitate, non può non essere motivo di soddisfazione il fatto che le nostre relazioni con molti Paesi europei si siano mantenute e sviluppate. Uno di questi paesi è l'Ungheria», ha detto Putin, come riporta l'agenzia Tass. I due si erano incontrati l'ultima volta il 1° febbraio 2022, quando il leader ungherese aveva visitato Mosca.

Ore 11:41 - Navalny: «Gli arresti dei miei avvocati sono scandalosi e illegali»

L'oppositore russo detenuto Alexei Navalny ha definito «vergognosi e illegali» gli arresti di tre suoi avvocati avvenuti la scorsa settimana. «Penso che i miei avvocati siano perseguitati per la loro attività professionale», ha detto Navalny, citato dal sito d'opposizione Mediazona, intervenendo in videoconferenza in un nuovo processo nei suoi confronti. Il 13 ottobre tre degli avvocati di Navalny - Igor Sergunin, Alexey Liptser e Vadim Kobzev - sono stati arrestati perché sospettati di essere coinvolti in una «organizzazione estremista».

Ore 11:54 - La Duma approva la revoca del trattato che vieta i test nucleari

La Duma, la camera bassa del Parlamento russo, ha approvato in prima lettura un disegno di legge sul ritiro da parte della Russia della ratifica del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT). Lo riferisce l'agenzia Tass.

Ore 12:12 - Orban: «Nei rapporti con Mosca cerchiamo di salvare tutto il possibile»

L'Ungheria «cerca di salvare tutto ciò che può» nei rapporti con la Russia. Lo ha detto oggi il premier Viktor Orban incontrando a Pechino il presidente russo Vladimir Putin. «L'Ungheria - ha affermato Orban, citato dall'agenzia Interfax - non ha mai voluto lo scontro con la Russia. Al contrario, il nostro obiettivo è sempre stato quello di stabilire ed espandere i contatti reciproci, e ci siamo riusciti. Tuttavia, a causa dell'operazione militare e delle sanzioni, le nostre relazioni hanno sofferto molto». «Siamo interessati a mantenere la cooperazione non solo a livello di comunicazione, ma anche a livello economico, finché ciò sarà possibile», ha continuato Orban, ringraziando la società statale russa per l'energia atomica Rosatom, che in Ungheria sta costruendo una centrale nucleare, e Gazprom per il fatto che l'azienda continua a rispettare i contratti esistenti. «Siamo quindi riusciti a salvare molto di quello che abbiamo realizzato, a nessuno piace vedere vanificati i risultati del suo lavoro ottenuto in passato per ragioni di cui non ha colpa», ha aggiunto Orban.

Ore 12:33 - Bombe russe sul Kherson: 5 feriti

Almeno cinque persone sono rimaste ferite in un bombardamento russo sulla città di Kherson, nell'Ucraina meridionale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Roman Mrochko, come riporta Ukrinform. «Secondo le prime informazioni, cinque persone sono rimaste ferite in seguito ad un altro massiccio bombardamento di Kherson da parte delle truppe nemiche russe», si legge nel messaggio.

Ore 12:35 - L'esercito ucraino: «Distrutti 9 elicotteri russi»

Il governo ucraino ha diffuso su Telegram la notizia di aver abbattuto 9 elicotteri durante i raid nelle basi aeree russe di Berdyansk e Luhansk.

Ore 13:19 - Sì del Parlamento europeo al pacchetto da 50 miliardi per Kiev

Il Parlamento europeo ha adottato il suo mandato negoziale sulla proposta relativa allo strumento da 50 miliardi di euro per il periodo 2024-2027 per gli aiuti all'Ucraina con 512 voti a favore, 45 contrari e 63 astensioni. I deputati hanno adottato emendamenti per rafforzare la responsabilità democratica dello strumento, incoraggiando la democrazia multipartitica e l'allineamento del paese ai requisiti per l'adesione all'Ue. L'adozione dello strumento per l'Ucraina - spiega l'Eurocamera in una nota - si inserisce nell'esercizio di revisione del bilancio a lungo termine dell'Ue, che è stato considerevolmente ridotto a seguito delle numerosi crisi verificatesi dal 2021 e che va pertanto adeguato. I deputati insistono affinché lo strumento e la revisione complessiva del bilancio siano approvati il prima possibile, poiché dal 2024 non saranno più previsti stanziamenti per l'assistenza all'Ucraina. Il pacchetto dovrebbe essere iscritto anche nel bilancio annuale del prossimo anno, che sarà negoziato a novembre.

Ore 13:22 - Gli ucraini colpiscono due aeroporti occupati dai russi, decine di morti

Le forze ucraine hanno distrutto la notte scorsa nove elicotteri russi, un sistema di difesa aerea, un deposito di munizioni e varie attrezzature negli aeroporti occupati di Lugansk, nell'omonima regione, e Berdyansk, nella regione di Zaporizhzha: lo hanno reso noto le forze di Kiev per le operazioni speciali, come riportano i media ucraini. Secondo le forze speciali, scrive Ukrainska Pravda, decine di soldati russi sono stati uccisi o sono rimasti feriti nell'operazione, denominata "Dragonfly". Anche le piste degli aeroporti, sottolinea Rbc-Ucraina, sono state danneggiate.

Ore 13:24 - Cremlino: «Pranzo di Putin e Xi Jinping allargato a pochi, poi lungo faccia a faccia fra i Presidenti»

Un incontro fra le corpose delegazioni del governo russo e di quello cinese. L'intervento di Vladimir Putin al Forum sulla via della Seta, subito dopo quello inaugurale di Xi Jinping, sarà seguito da un pranzo fra Putin e Xi allargato solo a pochi rappresentanti, e in seguito da un faccia a faccia «privato e piuttosto lungo» fra i Presidenti dei due Paesi. È questo il programma di domani, presentato dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «Domani si svolgerà la parte informale» della missione di Putin a Pechino.

Ore 13:35 - Perché Putin è volato da Xi: collaborazione sì (con qualche limite)

(di Guido Santevecchi) Va in scena il vertice numero 41 nella storia dei rapporti tra Vladimir Putin e Xi Jinping. Il presidente russo è arrivato a Pechino come ospite d’onore del Forum sulla Belt and Road Initiative, il progetto di grandeur mandarina al quale Xi tiene di più (dopo il sogno di prendere il controllo di Taiwan). Venti mesi fa, quando era stato per l’ultima volta nella Città proibita, Putin aveva incassato da Xi la dichiarazione di «collaborazione senza limiti». Era il 4 febbraio del 2022 e venti giorni dopo il leader russo aveva ordinato l’invasione dell’Ucraina, di fatto coinvolgendo il caro amico cinese in una spirale di instabilità (...).

Ore 13:37 - La Commissione Ue: «Forte impatto sull'economia russa dalle sanzioni»

«Le sanzioni stanno avendo un forte impatto sull'economia russa, hanno frenato le entrate che Mosca può utilizzare per finanziare. I dati di bilancio rivelano che le entrate della Russia provenienti dal petrolio e dal gas sono diminuite in modo significativo». Lo ha detto il commissario Ue alla Giustizia e Concorrenza Didier Reynders parlando alla Plenaria del Pe nel dibattito sull'efficacia delle sanzioni alla Russia. «La crescita a lungo termine della Russia è compromessa da tutti i regimi di sanzioni. La Russia sta trasformando la sua economia in un'economia di guerra», ha sottolineato Reynders ricordando che il bilancio di Mosca ha un deficit di «15,9 miliardi di euro».

Ore 14:53 - Xi Jinping accoglie Putin con altri leader a Pechino

Il presidente cinese Xi Jinping ha accolto oggi il suo omologo russo Vladimir Putin insieme agli altri leader che partecipano al forum One Belt, One Road. Lo rende noto il ministero degli Esteri di Mosca. La cerimonia di benvenuto si è svolta presso la Grande Sala del Popolo a Pechino. Un colloquio tra Xi e Putin è in programma domani, dopo gli interventi di entrambi al forum.

Ore 16:07 - Zelensky: «Focus del meeting di oggi sullo sviluppo della controffensiva»

Ore 16:10 - Wall Street Journal: Ucraina lancia un missile Atacms americano contro le forze russe

I missili balistici a lungo raggio Atacms a lungo richiesti dall'Ucraina sono stati consegnati dagli Stati Uniti in sordina e oggi sono stati usati sul campo di battaglia contro la Russia. Lo ha riferito un funzionario Usa coperto dall'anonimato, che ha anticipato una notizia che dovrebbe essere successivamente annunciata ufficialmente. Il presidente Usa Joe Biden aveva promesso gli Atacms all'Ucraina circa un mese fa. La consegna dei missili al fronte di guerra è stata avvolta nella segretezza, con l'aspettativa che il primo riconoscimento pubblico sarebbe arrivato quando i missili sarebbero stati utilizzati per la prima volta sul campo di battaglia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e altri leader ucraini hanno fatto pressioni urgenti sugli Stati Uniti affinché fornissero il sistema missilistico tattico dell'esercito, ma gli Stati Uniti si erano opposti per mesi, preoccupati che Kiev potesse usare le armi per colpire in profondità il territorio russo, facendo infuriare Mosca e inasprendo il conflitto. Biden ha poi dato il via libera alla consegna il mese scorso, ma gli Usa si erano rifiutati di fornire dettagli sulle tempistiche o sul numero di missili che sarebbero stati consegnati, anche se i funzionari hanno suggerito che il piano prevedesse l'invio di un numero ridotto di circa due dozzine.

A causa delle persistenti preoccupazioni degli Stati Uniti per l'escalation delle tensioni con la Russia, la versione di Atacms inviata in Ucraina avrà una gittata inferiore rispetto alla distanza massima che i missili possono avere. Mentre alcune versioni dei missili possono spingersi fino a circa 300 chilometri, quelle inviate in Ucraina hanno una gittata inferiore e trasportano munizioni a grappolo, che quando vengono sparate si aprono in aria, rilasciando centinaia di bombe, piuttosto che una singola testata.

Ore 16:31 - Un drone russo distrugge lo Yacht club di Odessa dove studiavano 150 studenti

(di Giusi Fasano, inviata) Un drone russo ha distrutto lo Yacht club di Odessa che era anche una scuola di vela, dove studiavano 150 studenti. Non solo l'edificio scolastico è stato danneggiato, ma anche yacht, barche, attrezzature e manuali per l'addestramento. I relitti giacciono anche nell'acqua, nella zona acquatica dello yacht club. Vitaly Kim, il capo dell'amministrazione militare della Regione di Mykolaiv , parla di un missile kh-59 intercettato dalla contraerea alle 3.30 del mattino e di una serie di esplosioni di droni kamikaze, anche quelli intercettati e abbattuti. «Le nostre unità di difesa aerea sono riuscite a neutralizzare sei droni d'attacco», ha detto. Ma i detriti di uno Shahed abbattuto sono caduti vicino allo yacht club. «Questo era un dipartimento di vela conosciuto non solo in Ucraina ma in tutto il mondo. La nostra studentessa Alina Shapovalova è diventata campionessa del mondo solo pochi mesi fa. Quest'anno i bambini sono diventati campioni dell'Ucraina e hanno vinto numerosi premi in competizioni internazionali», ha detto Viacheslav Kravchenko, capo della Scuola sportiva giovanile

Ore 17:04 - Zelensky: «Vicini agli amici svedesi e belgi, contro il terrorismo»

«Dopo l'attentato di ieri a Bruxelles, i miei pensieri vanno al premier svedese Ulf Kristersson, al popolo svedese e a tutte le persone colpite. Esprimo anche solidarietà al primo ministro belga Alexander De Croo e al popolo belga». Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, precisando che «l'Ucraina è fermamente al fianco dei nostri amici svedesi e belgi contro il terrorismo».

Ore 17:45 - Grandi manovre tra le due guerre

(di Giuseppe Sarcina) Joe Biden in Israele. Vladimir Putin a Pechino. Schermaglie diplomatiche nel Palazzo dell’Onu a New York. Sono in corso importanti manovre politiche che tengono insieme Gaza e la guerra in Ucraina. Gli americani stanno inseguendo, con un certo affanno, gli sviluppi della crisi mediorientale. Evidentemente la missione del Segretario di Stato, Antony Blinken, non è stata sufficiente per convincere il premier israeliano Benjamin Nethanyahu a limitare l’impatto dell’offensiva militare su Gaza. Scende in campo, quindi, direttamente il presidente Usa. L’obiettivo è evitare una catastrofe umanitaria, un massacro della popolazione civile. Il leader americano insisterà sulla proposta di cui si sta discutendo da qualche giorno: creare una fascia protetta, al riparo delle incursioni israeliane, nel sud della Striscia, dove stanno affluendo centinaia di migliaia di profughi. È solo il primo passo per affrontare la questione gigantesca: quale dovrà essere il futuro di Gaza, una volta esaurita la spedizione militare israeliana? (...)

Ore 17:47 - I filorussi: «Abbiamo trovato le prove dell'impiego di missili Atacms americani da parte degli ucraini»

Frammenti di bombe a grappolo M74 trasportate dai missili Usa Atacms sono stati trovati a Berdyansk, dove le forze ucraine hanno rivendicato l'attacco a un aeroporto la notte scorsa. Lo afferma sul suo canale Telegram Vladimir Rogov, membro dell'autorità regionale filorussa di Zaporizhzhia. L'agenzia ucraina Unian pubblica sul suo canale Telegram foto che secondo quanto affermato da chi le ha diffuse mostrano la parte di un missile Atacms trovato sul posto. Si tratta della variante MGM-140A prodotta nel 1996 con una gittata fino a 165 chilometri.

Ore 17:54 - Kiev: «Un nuovo capitolo della guerra è iniziato, nessun luogo sarà sicuro per i russi»

«Un nuovo capitolo di questa guerra è iniziato. Non importa quante volte i territori occupati vengano inseriti nella «Costituzione della Russia» per «preservare l'eredità» sotto il rischio di colpi di stato, Mosca dovrà alla fine riconoscere le condizioni sul campo. Non ci sono più luoghi sicuri per le truppe russe all'interno dei confini internazionalmente riconosciuti dell'Ucraina», ha scritto su Telegram il consigliere presidenziale ucraino Mikhaylo Podolyak. «Ciò significa che non c'è alcuna possibilità di mantenere il Sud, la Crimea e la Flotta del Mar Nero nel medio termine. Il tempo scorre già nella direzione opposta. L'ago del petrolio e del gas sta ancora trascinando la sua fine. Ma da tempo è inevitabile», ha aggiunto.

Ore 18:30 - Zelensky conferma l'uso dei missili americani Atacms

L'Ucraina ha utilizzato oggi i missili americani Atacms per attaccare due aeroporti a Lugansk e Berdyansk occupati dai russi. Lo rende noto il `Wall street journal´. Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ringrazia gli Stati Uniti e afferma che «gli attacchi a lungo raggio si sono dimostrati efficaci». «Grazie - dice Zelensky - a tutti coloro che combattono e lavorano per l'Ucraina! Grazie a tutti coloro che aiutano! E oggi, un ringraziamento speciale agli Stati Uniti. I nostri accordi con il presidente Biden vengono rispettati. Gli attacchi vengono eseguiti in modo molto accurato».

Ore 19:14 - Gli ucraini colpiscono la base elicotteristica russa di Berdyansk

Ore 19:19 - Putin: «Gli Usa imparino a rispettare gli altri e a fare compromessi»

Gli Stati Uniti devono «imparare a rispettare gli altri e a cercare compromessi», e comunque «è impossibile sopprimere gli interessi della Russia, che devono essere tenuti in considerazione». Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, in merito a un commento del presidente americano Joe Biden secondo il quale lo stesso Putin potrebbe essere schiacciato se le forze di tutta l'Europa fossero unite. Sia il commento di Biden sia la risposta di Putin sono riferite dalla Tass. Biden, ha aggiunto Putin, è «uno dei politici con più esperienza al mondo» ma le elite politiche americane dovrebbero «imparare a non fare la morale agli altri, e così non ci sarebbe bisogno di schiacciare nessuno».

Ore 03:24 - Ucraina: bombe russe su Zaporizhzhia, un morto e 2 feriti

Gli attacchi missilistici russi di questa notte sulla città ucraina sudorientale di Zaporizhzhia hanno provocato la morte di una persona e il ferimento di altre due, riferiscono le autorità locali. «Tra l’1:33 e l’1:48» ora locale la Russia ha lanciato «sei missili contro la città», ha scritto su Telegram il governatore regionale Yuri Malachko

Guerra Ucraina - Russia, le news del 18 ottobre.

Ucraina-Russia, le notizie di mercoledì 18 ottobre. Kiev: colpita la base russa a Kursk, danni ingenti. Mosca: missili Usa Atacms agli ucraini? Grave errore, ci saranno conseguenze. Redazione Online su Il Corriere della Sera mercoledì 18 ottobre 2023.

Le notizie sulla guerra in Ucraina di mercoledì 18 ottobre. A Pechino Vladimir Putin e Xi Jinping inaugurano il Forum per la Nuova Via della Seta. Bombe russe su Zaporizhzhia: un morto e 2 feriti

• Putin è in Cina, oggi colloqui con Xi Jinping

• L'Ucraina ha usato per la prima volta missili a lungo raggio Atacms americani contro le forze russe

• Dal Parlamento europeo un pacchetto di 50 miliardi per Kiev

• La Duma approva la revoca del trattato che vieta i test nucleari

Ore 01:10 - Ucraina: esplosioni a Zaporizhzhia, allarme in quattro regioni

Una serie di potenti esplosioni ha scosso nella notte la città di Zaporizhzhia, secondo i media locali. L’agenzia Ukrinform parla di almeno cinque deflagrazioni, a partire dall’1:50 ora locale. L’allarme antiaereo è scattato anche nelle regioni di Dnipropetrovsk, Mykolaiv e Kherson.

Ore 02:47 - Zelensky conferma l'uso dei missili americani. Mosca: razzi Atacms a Kiev grave errore Usa, ci saranno conseguenze

La decisione di Washington di fornire all'Ucraina missili Atacms a lungo raggio è «un grave errore» che avrà «conseguenze molto gravi»: lo ha detto l'ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov. «La decisione della Casa Bianca di inviare missili a lungo raggio agli ucraini è un grave errore. Le conseguenze di questa misura, deliberatamente nascosta all'opinione pubblica, saranno molto gravi», ha dichiarato Antonov in un comunicato.

La conferma che l'Ucraina ha utilizzato oggi i missili americani Atacms per attaccare due aeroporti a Lugansk e Berdyansk occupati dai russi era stata resa nota ieri dal Wall Street Journal. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato gli Stati Uniti e affermato che «gli attacchi a lungo raggio si sono dimostrati efficaci». «Grazie - ha detto Zelensky - a tutti coloro che combattono e lavorano per l'Ucraina! Grazie a tutti coloro che aiutano! E oggi, un ringraziamento speciale agli Stati Uniti. I nostri accordi con il presidente Biden vengono rispettati. Gli attacchi vengono eseguiti in modo molto accurato».

Ore 03:25 - Ucraina: bombe russe su Zaporizhzhia, un morto e 2 feriti

Gli attacchi missilistici russi di questa notte sulla città ucraina sudorientale di Zaporizhzhia hanno provocato la morte di una persona e il ferimento di altre due, riferiscono le autorità locali. «Tra l’1:33 e l’1:48» ora locale la Russia ha lanciato «sei missili contro la città», ha scritto su Telegram il governatore regionale Yuri Malachko.

Ore 05:05 - Pechino, Putin e Xi Jinping aprono il Forum della Nuova Via della Seta

È in corso l’incontro tra il presidente cinese Xi Jinping e quello russo Vladimir Putin. I due leader hanno aperto insieme il Forum della Nuova Via della Seta. Xi Jinping ha detto che l’iniziativa infrastrutturale mira a «dare nuovo slancio» all’economia globale: «Punta a migliorare la politica, le infrastrutture, il commercio, la connettività finanziaria e interpersonale, iniettando nuovo slancio nell’economia globale», ha osservato rivolgendosi al forum di delegati internazionali riuniti a Pechino .L’iniziativa, lanciata nel 2013 dal leader cinese, ricrea simbolicamente l’antica Grande Via della Seta, per favorire l’ingresso della Cina nei mercati di Asia centrale, Medio Oriente, Europa ed Africa. La Russia è «in sintonia» con l’importanza della Belt and Road Initiative (Bri) e con i piani della Cina, che cerca la cooperazione invece della rivalità, ha detto Putin ringraziando il presidente Xi Jinping per lo sviluppo finanziato da Pechino verso il «nuovo mondo». Intervenendo alla cerimonia inaugurale subito dopo l’intervento di Xi, il presidente russo, oltre ad assicurare nuovi sforzi a favore della Bri, ha osservato che, essendo il Paese più grande del mondo, «i legami della Federazione russa con altri Paesi sono importanti».

Russia e Cina, come la maggior parte dei paesi del mondo, «condividono» il desiderio di una «cooperazione paritaria e reciprocamente vantaggiosa al fine di raggiungere un progresso economico universale sostenibile e a lungo termine e il benessere sociale, nel rispetto della diversità di civiltà e del diritto di ciascuno Stato al proprio modello di sviluppo», ha continuato Putin nel suo discorso di apertura.

Il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto al Putin «sforzi congiunti» sino-russi per salvaguardare la «giustizia internazionale.

Ore 07:07 - In corso il bilaterale tra Xi e Putin: «Fiducia reciproca»

È in corso nella Grande sala del popolo di Pechino il bilaterale tra i presidenti cinese Xi Jinping e russo Vladimir Putin. «I nostri due Paesi hanno approfondito la fiducia politica reciproca e mantenuto uno stretto ed efficace coordinamento strategico», ha affermato Xi citato dai media cinesi. «Il nostro volume di scambi bilaterali ha raggiunto un livello record e si sta avvicinando all’obiettivo di 200 miliardi di dollari».

Ore 08:11 - Zakharova: «Attacco all'ospedale di Gaza crimine scioccante»

Gli attacchi contro un ospedale di Gaza sono «un crimine scioccante e un atto disumano». Così la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha commentato a Radio Sputnik il raid contro la struttura al-Ahli di Gaza che ha provocato decine di morti. Zakharova, scrive l'agenzia Tass, ha poi aggiunto che Israele dovrebbe fornire immagini satellitari per dimostrare che non è stato coinvolto nell'attacco.

Ore 09:28 - Putin a Pechino, conclusi i colloqui allargati russo-cinesi

I negoziati in formato allargato tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader cinese Xi Jinping si sono conclusi dopo un’ora e mezza. Putin ha lasciato la casa del Popolo a Pechino. Putin ha affermato che Mosca e Pechino hanno già raggiunto un volume commerciale di 200 miliardi di dollari, mentre secondo Xi la fiducia politica reciproca tra Mosca e Pechino «si sta costantemente approfondendo». Il portavoce del presidente della Federazione Russa Dmitry Peskov ha spiegato che i negoziati continueranno in un formato ristretto e che i due leader intendono comunicare «faccia a faccia».

Putin «è un vecchio amico», ha detto Xi, ricordando di aver incontrato il leader del Cremlino «42 volte nell’arco degli ultimi 10 anni, dal 2013». In questo periodo è stata costruita «una buona relazione di lavoro e una profonda amicizia», ha affermato Xi.

Ore 09:44 - Esplosioni a Zaporizhzhia nella notte, soccorsi ancora in corso

(di Giusi Fasano, inviata a Zaporizhzhia) È stata una notte segnata dalle esplosioni, a Zaporizhzhia. Un attacco missilistico ha colpito un’aera residenziale nella parte vecchia della città. Due i morti, non è chiaro quanti siano i feriti e ci sono 50 persone evacuate. Ancora in corso i soccorsi. Il governatore Yuriy Malashko ha detto che i russi hanno sferrato sei attacchi missilistici nel giro di pochi minuti, prima delle due di notte.

Ore 10:12 - Papa: ricordiamo l’Ucraina, non se ne parla ma il dramma continua

«Continuiamo a pregare per la pace, e non dimentichiamo la martoriata Ucraina che adesso non se ne parla ma il dramma continua». Lo ha detto il Papa nell’udienza generale.

Ore 10:36 - Kuleba: dietro Hamas c’è la Russia

«Non è questione di prove specifiche, basta vedere chi è interessato allo scoppio di un’altra guerra, la Russia». Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un’intervista a La Repubblica accusa Mosca di voler fomentare lo scoppio di un altro conflitto in Medio Oriente. Il Cremlino «spera così che i nostri alleati siano distratti. E alla Russia fa comodo un’altra crisi di rifugiati in Europa. Infine, Putin è interessato al rafforzamento dell’Iran, il suo alleato più vicino».

Ore 10:47 - Mosca: 28 droni ucraini distrutti su regioni russe e Mar Nero

Nelle ultime ore 28 droni ucraini sono stati intercettati e ditsrutti dalle difese aeree russe, sui territori di Belgorod e Kursk, in Russia, e sul Mar Nero. Lo ha detto il ministero della Difesa, citato dalla Tass. Il ministero non dà notizie su eventuali danni, morti o feriti.

Ore 11:41 - Lavrov è arrivato in Corea del Nord

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov è arrivato in Corea del Nord. Lo riferisce un giornalista dell’agenzia Tass al seguito.

Ore 12:03 - La Duma ha approvato definitivamente la revoca al trattato sui test nucleari

Il Parlamento russo, la Duma, in seduta plenaria ha approvato in terza (e ultima) lettura il disegno di legge che revoca la messa al bando degli esperimenti nucleari. L’iniziativa è stata presentata al Parlamento il 13 ottobre. Lo riporta Ria Novosti. Al trattato hanno aderito 187 Stati e 178 lo hanno ratificato. Tuttavia, diverse potenze nucleari come Stati Uniti, Cina, Israele non l’hanno ancora fatto, a differenza della Russia, che aveva ratificato il trattato nel 2000.

Ore 12:07 - Putin: informati dettagliatamente Xi sulla situazione

Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che durante i negoziati a Pechino ha informato «dettagliatamente» il presidente cinese Xi Jinping sulla situazione in Ucraina. Lo riporta Ria Novosti. «Ho informato il presidente in maniera dettagliata sulla situazione che si sta sviluppando in Ucraina», le parole di Putin ai giornalisti dopo i colloqui con il suo omologo cinese.

Ore 12:08 - Putin: «I missili Atacms non cambieranno le sorti del conflitto»

La fornitura dei missili Atacms a Kiev è «un errore degli Usa» che non cambierà le sorti del conflitto, ma «prolungherà solo l’agonia dell’Ucraina». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin citato dalla Tass.

Ore 12:10 - Mattarella: ora serve responsabilità, l’Ue sia influente

«La storia ci chiama a un’ora di responsabilità. L’aggressione russa in Ucraina, il barbaro attacco di Hamas contro Israele con la spirale di violenze che si è perseguita, la destabilizzazione che rischia di coinvolgere l’intero Medio Oriente - per restare solo nell’area del Mediterraneo allargato - reclamano un’Europa capace di esercitare la propria positiva influenza. Un Continente capace di testimoniare con convinzione i propri valori di pace, cooperazione, rispetto dei diritti delle persone e dei popoli». Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella in occasione della premiazione dei Cavalieri del lavoro.

Ore 12:14 - Aerei russi con missili ipersonici pattuglieranno il Mar Nero

Gli aerei dell’aeronautica russa equipaggiati con i missili balistici ipersonici a lancio aereo Kh-47M2 Kinzhal inizieranno a pattugliare lo spazio aereo sul Mar Nero. Lo riporta Ria Novosti.

Ore 12:48 - Putin: positivo che nella Ue ora si parli di negoziati

C’è «una trasformazione nella giusta direzione» nell’atteggiamento da parte di alcuni politici occidentali, passati dagli appelli per una sconfitta strategica della Russia alle dichiarazioni sulla necessità di negoziati sul conflitto in Ucraina. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, dicendo di riferirsi in particolare all’Alto rappresentante per la politica estera della Ue, Josep Borrell. «Vorrei lodare questo, ma purtroppo non è abbastanza, bisogna fare dei passi concreti», ha aggiunto Putin.

Ore 12:49 - Xi esalta con Putin la crescente «fiducia reciproca». Ma non evoca più la collaborazione «senza limiti»

(Di Guido Santevecchi) Si sono parlati per un’ora e mezzo Xi Jinping e Vladimir Putin , ospite d’onore a Pechino del Forum sulle Vie della Seta. A microfoni aperti, prima di chiudersi in privato, il presidente cinese ha esaltato la «crescente fiducia reciproca», la «profonda amicizia» personale, la volontà di lavorare insieme «per salvaguardare equità e giustizia internazionali». 

Xi ha dato anche qualche numero: ha contato gli incontri faccia a faccia con il presidente russo «che in dieci anni sono stati 42» e ha detto che gli scambi commerciali tra Cina e Russia hanno raggiunto un livello record e si stanno avvicinando all’obiettivo dei 200 miliardi di dollari all’anno. Sul conto, l’amico Putin ha voluto correggerlo: «Per l’anno solare questo obiettivo di quota 200 sarà sicuramente superato».

Ore 12:53 - La Russia rinforza il confine in previsione della fornitura F-16 all’Ucraina

Il ministro della Difesa Sergei Shoigu ha fatto sapere che la Russia sta rafforzando il suo confine occidentale in previsione della fornitura di caccia F-16 di produzione statunitense all’Ucraina nel 2024. Lo riferisce l’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti.

Ore 12:55 - Commissione Ue: «Su incontro Orban-Putin spetta al Consiglio un commento»

Nessun commento dalla Commissione europea all’incontro ieri tra Viktor Orban e Vladimir Putin a Pechino: «Vi invito a fare queste domande al Consiglio dove sono prese le decisioni politiche più importanti», ha detto un portavoce dell’esecutivo comunitario interpellato a più imprese al riguardo nel corso del briefing quotidiano con la stampa, sia in merito all’incontro e sia circa il fatto che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ne fosse stata informata.

Ore 12:57 - Putin: terremo il Mediterraneo sotto controllo

Mosca svolgerà un «controllo visivo e con l’aiuto di armi» su quanto succede nel Mediterraneo. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, annunciando che ha ordinato a jet Mig-31 armati di missili ipersonici Kinzhal di effettuare pattugliamenti sulle acque neutrali del Mar Nero. «Questa non è una minaccia», ha aggiunto.

Ore 13:13 - Kiev: colpita la base militare russa a Kursk, danni ingenti

Il servizio di sicurezza ucraino (Sbu) ha attaccato la base militare dell'esercito del Cremlino vicino all'aeroporto Khalino, nella regione russa di Kursk. Lo hanno riferito fonti dell'Sbu ai media ucraini. Ci sono stati almeno 18 attacchi di droni. Nella base sono di stanza fino a 3.000 soldati russi e circa 80 unità di equipaggiamento militare. «Al momento non è ancora noto il numero esatto delle vittime nemiche», hanno detto le fonti, ma secondo la Sbu i danni sono stati «ingenti».

Ore 13:39 - Finlandia: aumentano le azioni di spionaggio russe

La Finlandia ha registrato un aumento dei tentativi di spionaggio online dalla Russia dopo l'invasione dell'Ucraina da parte di Vladimir Putin, lo hanno reso noto i servizi di sicurezza citati dal Guardian. Supo, il servizio di sicurezza e intelligence finlandese, ha affermato che il Paese ha dovuto affrontare varie minacce da parte della Russia , inclusi attacchi informatici e disinformazione. La settimana scorsa, Supo ha affermato che la Russia è stata uno dei più attivi autori di operazioni di intelligence contro la Finlandia, in mezzo alle crescenti tensioni dopo l'adesione del paese alla Nato e la guerra in Ucraina. «I tentativi di spionaggio della Russia nei nostri confronti sono aumentati durante la guerra, soprattutto nella cybersfera», ha detto Suvi Alvari, analista senior di Supo. Si ritiene che la Russia stia spostando il focus della sua raccolta di intelligence sulle attività online dopo l'espulsione di numerosi diplomatici da Helsinki.

Ore 14:09 - Zelensky: «Temiamo persone sotto le macerie a Zaporizhzhia»

«Nella notte, i terroristi russi hanno attaccato Zaporizhzhia con missili (vedi blocchetto delle 9:44, ndr), colpendo un normale edificio residenziale di cinque piani. Otto appartamenti sono stati distrutti e ci sono feriti e morti, ma potrebbero esserci delle persone sotto le macerie. Sono in corso le operazioni di soccorso d'emergenza. Le mie condoglianze vanno a tutti coloro che hanno perso i loro cari a causa del terrorismo russo». Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Lo stato malvagio (russo, ndr) continua a usare il terrore e a fare la guerra ai civili - aggiunge Zelensky -. Ringrazio tutti coloro che non stanno in silenzio e ci stanno aiutando a superare tutto questo. Faremo tutto il possibile per consegnare lo Stato terrorista alla giustizia. Il terrore russo deve essere sconfitto».

Ore 14:28 - «Eliminati 22 invasori russi al sud»

«Ventidue invasori russi sono stati eliminati e cinque posti di osservazione nemici distrutti nell'Ucraina meridionale». Lo ha reso noto il Comando operativo ucraino del sud su Facebook, riferisce un corrispondente di Ukrinform. «Le Forze di Difesa del Sud continuano a completare le missioni. Nell'ultimo giorno il nemico ha subito le seguenti perdite: 22 occupanti, un obice semovente Msta-S, un cannone, due veicoli blindati», si legge nel rapporto.

Ore 14:29 - Kiev: «Attacco russo nel Dnipro, almeno 4 feriti»

È di almeno 4 persone ferite il bilancio dell'attacco missilistico russo lanciato nella notte contro la regione di Dnipropetrovsk in Ucraina. Lo ha riferito su Telegram Serhiy Lysak, capo dell'amministrazione militare regionale del Dnipro, scrive Ukrinform.

Ore 16:38 - Xi: progressi sostanziali su nuovo gasdotto prima possibile

La Russia è un partner chiave per la Cina nella Belt and Road Initiative: importanti progetti infrastrutturali come il gasdotto tra i due Paesi sulla rotta est sono stati messi in funzione, «apportando benefici tangibili alle popolazioni dei due Paesi». La Cina, ha affermato il presidente Xi Jinping nel bilaterale con l'omologo russo Vladimir Putin, «è disposta a collaborare per portare avanti una cooperazione regionale più profonda e di livello superiore. Il progetto del gasdotto Mongolia-Russia farà progressi sostanziali il prima possibile». Si tratta del Power of Siberia-2, su cui Putin si è speso molto per la sua realizzazione.

Ore 16:39 - Zelensky ringrazia la Norvegia per pacchetto di aiuti militari

«Ho parlato con Jonas Gahr Store, primo ministro della Norvegia, per ringraziare il suo Paese per il recente pacchetto di aiuti militari e per il sostegno a lungo termine». Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, precisando che i due politici hanno «parlato degli sviluppi in prima linea dell'Ucraina e delle esigenze prioritarie di difesa. Abbiamo discusso di un ulteriore rafforzamento, in particolare della difesa aerea per proteggere le infrastrutture critiche e il corridoio del grano del Mar Nero».

Ore 16:40 - Lavrov: «Apprezzamento per il sostegno della Corea del Nord sull'Ucraina»

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, in visita a Pyongyang, ha espresso «un alto apprezzamento» della Corea del Nord per «il sostegno fondamentale» alla Russia nel conflitto in Ucraina e il riconoscimento dell'annessione alla Russia delle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti.

Ore 16:41 - Casa Bianca: 100 miliardi per aiuti ad Israele e Ucraina

La Casa Bianca sta preparando una richiesta di finanziamento supplementare al Congresso pari a 100 miliardi di dollari, dove sono inclusi i finanziamenti per gli aiuti a Israele e Ucraina, oltre ad uno stanziamento per la sicurezza delle frontiere statunitensi. A dichiararlo è il sito di notizie Bloomberg. Si prevede che la richiesta sarà inviata al Congresso dopo il ritorno del presidente Biden dal viaggio in Israele. Nel documento sono inseriti anche gli aiuti alle nazioni dell'Indo-Pacifico, inclusa Taiwan. Un piccolo numero di repubblicani alla Camera si è espresso apertamente contro ulteriori aiuti all'Ucraina, mentre molti repubblicani hanno spinto per un pacchetto sulla sicurezza delle frontiere. I legislatori di entrambi i partiti hanno espresso invece pieno sostegno agli aiuti per Israele.

Ore 17:33 - Onu: sull'ospedale di Gaza le responsabilità rimangono oscure

«Ieri sera ho osservato con orrore le notizie di vittime di massa in quello che dovrebbe essere un sito protetto. Centinaia di palestinesi sono stati uccisi quando l'ospedale al-Ahli di Gaza City è stato colpito. Le circostanze di questa catastrofe e le responsabilità rimangono oscure e dovranno essere indagate a fondo, ma il risultato è molto chiaro, è una tragedia terribile per quelli che sono stati coinvolti». Lo ha detto il coordinatore speciale dell'Onu sul processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, alla riunione del Consiglio di Sicurezza.

 Il coordinatore speciale dell'Onu sul processo di pace in Medio Oriente ha poi evidenziato i rischi su una potenziale espansione del conflitto: «Temo che siamo sull'orlo di un abisso profondo e pericoloso che potrebbe cambiare la traiettoria del conflitto israelo-palestinese, se non del Medio Oriente nel suo insieme. Il rischio di un'espansione di questo conflitto è reale, molto reale, ed estremamente pericoloso Dallo scoppio delle attuali ostilità, è stata mia priorità assoluta lavorare per ridurre questa minaccia esistenziale», ha aggiunto.

Ore 17:36 - Wsj: per gli 007 Usa Israele non è responsabile dell'ospedale

Secondo l'intelligence statunitense, l'esplosione all'ospedale di Gaza sarebbe stata causata dal gruppo Jihad Islamico Palestinese. Lo riporta il Wall Street Journal secondo il quale la valutazione americana si basa, in parte, sulle comunicazioni intercettate ma anche su dati satellitari che indicano il lancio di un razzo o di un missile da una posizione di combattimento palestinese all'interno di Gaza. «La nostra attuale valutazione è che Israele non è responsabile per l'esplosione all'ospedale di Gaza», afferma Adrienne Watson, portavoce del consiglio della sicurezza nazionale della Casa Bianca.

Ore 17:51 - Onu: urge meccanismo concordato su aiuti immediati a Gaza

«Ciò che non abbiamo, e ciò di cui abbiamo disperatamente bisogno, è un accesso umanitario immediato e sicuro in tutta Gaza. Le Nazioni Unite e i partner umanitari hanno quindi urgentemente bisogno di un meccanismo concordato da tutte le parti interessate per consentire la fornitura regolare delle necessità di emergenza nella Striscia». Lo ha detto il capo degli affari umanitari Onu Martin Griffiths al Consiglio di Sicurezza. Inoltre, ha aggiunto, «abbiamo bisogno urgentemente di finanziamenti aggiuntivi per agenzie Onu come Unrwa e Pam che stanno fornendo assistenza di emergenza ai palestinesi».

Ore 17:51 - Razzi da Gaza subito dopo la partenza di Biden da Israele

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, è ripartito dall'aeroporto Ben Gurion. Pochi minuti dopo è ripreso il lancio dei razzi da Gaza nella parte centrale di Israele.

Ore 17:59 - Allarme bomba in ambasciate Usa e Israele in Argentina: evacuate

Le ambasciate degli Stati Uniti e di Israele in Argentina sono state evacuate a seguito di allarmi bomba. Lo riportano i media locali, secondo cui sul posto sono arrivate le squadre di artificieri. Le autorità hanno riferito che una prima perquisizione presso una delle ambasciate ha dato esito negativo.

Ore 18:18 - IL PUNTO MILITARE | Perché gli americani hanno inviato a Kiev i missili Atacms con una gittata da 165 chilometri e non da 300?

(di Guido Olimpio e Andrea Marinelli) L’attenzione resta sugli attacchi in profondità degli ucraini. Ieri gli strike con i nuovi razzi guidati su due basi, oggi il seguito affidato ai droni su installazione militare nella zona di Kursk, Russia. Azioni effettuate mentre sono durissimi i combattimenti a est — Avdiivka — e nella regione sud. Le notizie sulla guerra in Ucraina, in diretta Interessanti le ricostruzioni in arrivo dagli Stati Uniti.

Joe Biden si è deciso a inviare (segretamente) le armi Atacms dopo forti pressioni del Congresso, di Volodymyr Zelensky e del segretario di Stato Antony Blinken. Una coincidenza di posizioni maturata anche per la situazione sul terreno, con l’offensiva di Kiev rallentata e il contrattacco degli invasori sul fronte orientale.

Non era, invece, d’accordo il segretario alla Difesa Lloyd Austin (...).

Ore 18:21 - Mosca: «Abbattuti due missili ucraini sulla Crimea»

Due missili ucraini S-200 lanciati contro obiettivi in Crimea sono stati abbattuti dalle difese aeree russe, secondo quanto ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca. «Frammenti degli obiettivi intercettati sono caduti in un’area deserta con successiva detonazione al suolo e non ci sono state vittime o distruzioni», ha dichiarato in un comunicato il ministero. In precedenza il governatore di Sebastopoli aveva detto che la flotta russa del Mar Nero, che ha la sua base in questa città della Crimea, aveva respinto un attacco dal cielo.

Ore 18:31 - Putin a Pechino con le valigette nucleari

(di Guido Santevecchi) Si sono parlati per un’ora e mezzo Xi Jinping e Vladimir Putin, ospite d’onore a Pechino del Forum sulle Vie della Seta. A microfoni aperti, prima di chiudersi in privato, il presidente cinese ha esaltato la «crescente fiducia reciproca», la «profonda amicizia» personale, la volontà di lavorare insieme «per salvaguardare equità e giustizia internazionali». (...)

Ore 19:28 - Macron: «Il conflitto in Medio Oriente non ci distoglierà dall’Ucraina»

Macron ha assicurato al presidente Zelensky che il conflitto in Medio Oriente non diminuirà le attenzioni verso Kiev. «La moltiplicazione delle crisi non indebolirà in alcun modo il sostegno francese ed europeo all’Ucraina, che proseguirà per tutto il tempo necessario», ha detto Macron a Zelensky in una conversazione telefonica riferita dall’Eliseo.

Ore 20:27 - Lituania: «L’opposizione politica in Russia sia più attiva»

Il ministro degli Esteri della Lituania, Gabrielius Landsbergis, ha incontrato oggi a Vilnius Mikhail Chodorkovskij, imprenditore e oligarca russo in esilio, fondatore e leader dell’organizzazione anti-Putin Open Russia», riconosciuta dal governo russo come «agente straniero». Durante l’incontro, Landsbergis e Chodorkovskij hanno discusso degli obiettivi immediati dell’opposizione russa e delle sfide che aspettano la società civile in Russia. «La minaccia rappresentata dalla Russia, governata dal regime del Cremlino, rimane tale», ha detto il ministro lituano, aggiungendo che, di fronte ad essa, nessuno in Europa e nel mondo può sentirsi al sicuro. Landsbergis ha, inoltre, auspicato che la continuazione convinta del sostegno militare e umanitario all’Ucraina venga accompagnata da un maggiore attivismo dell’opposizione interna alla Russia, precondizione perché nel Paese possano avvenire reali cambiamenti politici. «Solo in questo modo», ha chiosato Landsbergis, «ci potrà essere una vera alternativa al regime di Putin».

Ore 22:24 - Orban contro l'Ue: «Ungheria connessa a Est, nessun de-risking»

Invece del de-risking e del decoupling la strategia economica ungherese è costruita sulla connettività. Noi vogliamo diventare il punto di incontro economico tra Est e Ovest. Se vogliamo vivere in pace è questa la strada». Lo ha scritto sui canali social il premier ungherese Viktor Orban, in questi giorni in Cina - dove ha incontrato Vladimir Putin - per il summit sulla Via della Seta. Le sue parole sono un chiaro attacco alla strategia del de-risking, coniata dalla Commissione Ue per dare una svolta ai rapporti economici con la Cina. Orban, proprio perché impegnato nella sua missione nel Dragone, ieri ha marcato visita al Consiglio europeo straordinario convocato sulla guerra in Israele. Il premier ungherese è stato rappresentato dal collega austriaco Karl Nehammer.

Ore 23:25 - Domani messaggio di Biden alla nazione su Ucraina e Medio Oriente

Ore 02:31 - Missile russo su ristorante al Sud, due morti

Due morti e un ferito: è il bilancio di un attacco russo nella regione meridionale di Mykolaiv, in Ucraina, dove, secondo le autorità locali, un missile russo ha colpito un ristorante. «Due persone sono morte e una è rimasta ferita sotto le macerie», si legge su Telegram. «A seguito dell’impatto sono stati danneggiati anche edifici residenziali e un’azienda agricola», si aggiunge.

Il governatore di Mykolaiv, Vitaliy Kim, aveva scritto in precedenza sull’app di messaggistica che il missile aveva colpito Stepove, un piccolo villaggio situato a circa 45 chilometri (28 miglia) a nord-ovest della città di Mykolaiv. Successivamente ha affermato che la regione è stata colpita da due esplosioni, aggiungendo che le autorità stavano indagando. La notizia arriva dopo che gli attacchi russi sulle regioni ucraine di Zaporizhzhia e Dnipropetrovsk hanno ucciso almeno sei persone nella notte di mercoledì.

 Ore 03:12 - Mosca: «Abbattuti due missili su Crimea»

La difesa aerea russa ha abbattuto due missili S-200 che volavano sulla Crimea. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo. Secondo il Kiev Independent, il quotidiano Krym.Realii aveva riferito di esplosioni a Sebastopoli, seguite da un allarme aereo. Il governatore locale, Mikhail Razvozhayev, aveva poi raccontato che la marina russa stava respingendo un attacco aereo vicino a Sukharna Balka. Razvozhayev aveva anche confermato che era avvenuta un’esplosione nella zona di Sakharnaya Golovka a Sebastopoli. Secondo Krym.Realii, a Sakharnaya Golovka ci sono diversi magazzini che immagazzinano missili russi e altre armi. Dall’estate del 2023 si sono verificati attacchi sempre più dannosi contro obiettivi militari russi in Crimea.

Guerra Ucraina - Russia, le news del 19 ottobre.

Le notizie del 19 ottobre sulla guerra in Ucraina. Redazione Online su Il Corriere della Sera giovedì 19 ottobre 2023

Putin è in Cina, oggi colloqui con Xi Jinping

• L'Ucraina ha usato per la prima volta missili a lungo raggio Atacms americani contro le forze

russe
• Dal Parlamento europeo un pacchetto di 50 miliardi per Kiev

• La Duma approva la revoca del trattato che vieta i test nucleari

Ore 23:55 - Biden a Zelensky: «Forte sostegno bipartisan negli Usa per l'Ucraina»
Nella sua telefonata al presidente ucraino Volodymyr Zelensky prima del suo discorso alla nazione, Joe Biden ha sottolineato «il continuo e forte sostegno bipartisan negli Stati Uniti per la difesa dell'Ucraina della sua sovranità, integrità territoriale e futuro democratico». Lo rende noto la Casa Bianca in una nota. I due leader, prosegue la nota, «hanno discusso della lotta dell'Ucraina per difendere la propria libertà e indipendenza dall'aggressione russa».

Ore 00:40 - Kiev: colpita la base militare russa a Kursk, danni ingenti
Il servizio di sicurezza ucraino (Sbu) ha attaccato la base militare dell'esercito del Cremlino vicino all'aeroporto Khalino, nella regione russa di Kursk. Lo hanno riferito fonti dell'Sbu ai media ucraini. Ci sono stati almeno 18 attacchi di droni. Nella base sono di stanza fino a 3.000 soldati russi e circa 80 unità di equipaggiamento militare. «Al momento non è ancora noto il numero esatto delle vittime nemiche», hanno detto le fonti, ma secondo la Sbu i danni sono stati «ingenti».

Ore 01:13 - La Duma ha approvato definitivamente la revoca al trattato sui test nucleari
Il Parlamento russo, la Duma, in seduta plenaria ha approvato in terza (e ultima) lettura il disegno di legge che revoca la messa al bando degli esperimenti nucleari. L’iniziativa è stata presentata al Parlamento il 13 ottobre. Lo riporta Ria Novosti. Al trattato hanno aderito 187 Stati e 178 lo hanno ratificato. Tuttavia, diverse potenze nucleari come Stati Uniti, Cina, Israele non l’hanno ancora fatto, a differenza della Russia, che aveva ratificato il trattato nel 2000.

Ore 01:43 - Casa Bianca: 100 miliardi per aiuti ad Israele e Ucraina
La Casa Bianca sta preparando una richiesta di finanziamento supplementare al Congresso pari a 100 miliardi di dollari, dove sono inclusi i finanziamenti per gli aiuti a Israele e Ucraina, oltre ad uno stanziamento per la sicurezza delle frontiere statunitensi. A dichiararlo è il sito di notizie Bloomberg. Si prevede che la richiesta sarà inviata al Congresso dopo il ritorno del presidente Biden dal viaggio in Israele. Nel documento sono inseriti anche gli aiuti alle nazioni dell'Indo-Pacifico, inclusa Taiwan. Un piccolo numero di repubblicani alla Camera si è espresso apertamente contro ulteriori aiuti all'Ucraina, mentre molti repubblicani hanno spinto per un pacchetto sulla sicurezza delle frontiere. I legislatori di entrambi i partiti hanno espresso invece pieno sostegno agli aiuti per Israele.

Ore 02:33 - Il punto militare - Perché gli americani hanno inviato a Kiev i missili Atacms con una gittata da 165 chilometri e non da 300?

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) L’attenzione resta sugli attacchi in profondità degli ucraini. Ieri gli strike con i nuovi razzi guidati su due basi, oggi il seguito affidato ai droni su installazione militare nella zona di Kursk, Russia. Azioni effettuate mentre sono durissimi i combattimenti a est — Avdiivka — e nella regione sud.

Ore 02:53 - Biden, giovedì sera il discorso alla Nazione su Israele e Ucraina
Joe Biden parlerà alla nazione questa sera sulla «risposta all'attacco terroristico di Hamas a Israele e sulla brutale guerra della Russia in Ucraina». Lo comunica la Casa Bianca, sottolineando che Biden parlerà dallo Studio Ovale alle 20 ora locale.

Ore 03:54 - Missile russo su ristorante al Sud, due morti
Due morti e un ferito: è il bilancio di un attacco russo nella regione meridionale di Mykolaiv, in Ucraina, dove, secondo le autorità locali, un missile russo ha colpito un ristorante. «Due persone sono morte e una è rimasta ferita sotto le macerie», si legge su Telegram. «A seguito dell’impatto sono stati danneggiati anche edifici residenziali e un’azienda agricola», si aggiunge.
Il governatore di Mykolaiv, Vitaliy Kim, aveva scritto in precedenza sull’app di messaggistica che il missile aveva colpito Stepove, un piccolo villaggio situato a circa 45 chilometri (28 miglia) a nord-ovest della città di Mykolaiv. Successivamente ha affermato che la regione è stata colpita da due esplosioni, aggiungendo che le autorità stavano indagando. La notizia arriva dopo che gli attacchi russi sulle regioni ucraine di Zaporizhzhia e Dnipropetrovsk hanno ucciso almeno sei persone nella notte di mercoledì.

Ore 03:29 - Mosca: «Abbattuti due missili su Crimea»
La difesa aerea russa ha abbattuto due missili S-200 che volavano sulla Crimea. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo. Secondo il Kiev Independent, il quotidiano Krym.Realii aveva riferito di esplosioni a Sebastopoli, seguite da un allarme aereo. Il governatore locale, Mikhail Razvozhayev, aveva poi raccontato che la marina russa stava respingendo un attacco aereo vicino a Sukharna Balka. Razvozhayev aveva anche confermato che era avvenuta un’esplosione nella zona di Sakharnaya Golovka a Sebastopoli. Secondo Krym.Realii, a Sakharnaya Golovka ci sono diversi magazzini che immagazzinano missili russi e altre armi. Dall’estate del 2023 si sono verificati attacchi sempre più dannosi contro obiettivi militari russi in Crimea.

Ore 03:14 - Xi Jinping-Putin: il vertice, la collaborazione non più «senza limiti» e le valigette nucleari
(di Guido Santevecchi) Si sono parlati per un’ora e mezzo Xi Jinping e Vladimir Putin , ospite d’onore a Pechino del Forum sulle Vie della Seta. A microfoni aperti, prima di chiudersi in privato, il presidente cinese ha esaltato la «crescente fiducia reciproca», la «profonda amicizia» personale, la volontà di lavorare insieme «per salvaguardare equità e giustizia internazionali».

Ore 06:29 - Lavrov: «I rapporti Mosca-Pyongyang a nuovi livelli strategici»

Incontro in Corea del Nord tra il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov e l’omologa Choe Son-hui. Dopo il vertice del 13 settembre allo spazioporto di Vostochny tra i leader russo e nordcoreano Valdimir Putin e Kim Jong-un, i rapporti tra i due Paesi si sono rafforzati. Lavrov, nel faccia a faccia a Pyongyang con Son-hui ha detto di poter «dire con sicurezza che queste relazioni hanno raggiunto un livello qualitativamente nuovo e strategico», parlando nelle battute iniziali, in base al resoconto delle agenzie russe.
Lavrov è arrivato ieri sera nel Paese eremita per una visita di due giorni dopo aver accompagnato Putin in un viaggio a Pechino, nell’ambito del terzo forum della Belt and Road Initiative (Bri). La missione di ministro russo a Pyongyang, secondo gli osservatori, getterà le basi per una visita del leader del Cremlino da Kim, invitato ufficialmente a settembre. L’incontro di settembre tra Putin e Kim ha alimentato i timori occidentali che Pyongyang potesse fornire a Mosca le armi per la guerra all’Ucraina. Venerdì gli Stati Uniti hanno affermato che le spedizioni di armamenti erano già in corso, con la Corea del Nord che nelle ultime settimane ha consegnato alla Russia più di mille container di attrezzature militari e munizioni. Il Nord, invece, stata cercando in cambio una serie di aiuti militari, comprese le tecnologie avanzate, secondo il portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby.

Ore 07:55 - Kiev: le perdite russe superano i 290 mila uomini

Lo stato maggiore delle forze armate ucraine ha riferito, nelle sue quotidiane comunicazione, che la Russia ha perso 290.680 soldati in Ucraina dall’inizio della sua invasione su vasta scala il 24 febbraio dello scorso anno. Questo numero include 630 vittime subite dalle forze russe soltanto ieri. Secondo il rapporto, la Russia ha perso anche 4.992 carri armati, 9.437 veicoli corazzati da combattimento, 9.337 veicoli e serbatoi di carburante, 6.983 sistemi di artiglieria, 818 sistemi di razzi a lancio multiplo, 548 sistemi di difesa aerea, 320 aerei, 324 elicotteri, 5.318 droni e 20 imbarcazioni.

Ore 11:10 - Si è concluso il meeting tra Lavrov e Kim Jong-Un
Il ministro russo degli Affari Esteri, che prima aveva incontrato il suo omologo nordcoreano, si è trattenuto per un’ora con il dittatore di Pyongyang.

Ore 08:42 - Doppio attacco a Avdiivka stamattina

Da stamattina i russi hanno bombardato due volte Avdiivka. Non ci sono ancora informazioni sulle vittime. Vitaly Barabash, capo dell’amministrazione militare municipale di Avdiivka, ha riferito del bombardamento. La parte vecchia della città e il suo centro sono stati bombardati, con artiglieria e lanciarazzi.

Ore 12:12 - Putin: «Contro i nostri atleti una discriminazione etnica»
Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che il divieto alla partecipazione degli atleti russi alle competizioni internazionali è una «discriminazione etnica». Lo riferisce l’agenzia Ria Novosti. Putin parlava ad un forum sullo sport russo a Perm.

Ore 12:35 - Mosca e Pyongyang: «Determinati a resistere all’egemonia Usa»
Durante la visita del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in Corea del Nord «le parti hanno enfatizzato la loro determinazione a resistere alle aspirazioni egemoniche degli Stati Uniti che conducono ad un aggravamento della situazione nella regione Asia-Pacifico». Lo afferma il ministero degli Esteri di Mosca in un comunicato.

Ore 12:39 - Gli Usa «considerano» ancora 60 miliardi di aiuti per l’Ucraina
Il presidente Usa Joe Biden, che alle 20 americane di stasera farà un discorso sulle due guerre in cui gli Stati Uniti sono coinvolti, ha fatto sapere di «considerare» (così la Reuters) aiuti supplementari per i due fronti: sarebbero 60 miliardi all’Ucraina e 10 miliardi a Israele.

Ore 13:20 - «Esplosioni dopo mezzogiorno a Dnipro e Zaporizhzhia»

L’aviazione ucraina ha reso noto che oggi dopo mezzogiorno, ora locale, ci sono state esplosioni a Dnipro e Zaporizhzhia. È stato diffuso un messaggio sulla minaccia missilistica nelle regioni orientali. Suspilne riferisce che le esplosioni si sono sentite prima a Dnipro, e poi in alcune zone di Zaporizhzhia. L’esplosione a Dnipro è stata confermata dal sindaco della città Boris Filatov.

Ore 13:21 - Il parlamento ucraino verso la messa al bando della chiesa ortodossa di Mosca
La Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, ha approvato in prima lettura il disegno di legge che vieta le attività delle organizzazioni religiose legate alla Russia in Ucraina. Lo riporta Ukrainska Pravda citando alcuni post su Telegram di deputati ucraini. Secondo quanto riferito, 267 parlamentari hanno votato a favore del progetto normativo che se approvato definitivamente potrebbe portare al divieto delle attività della Chiesa ortodossa del Patriarcato di Mosca nel Paese.

Ore 14:23 - Zelensky visita regione di Kiev: «Alloggi per chi non ha casa»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenky ha fatto sapere su Telegram di essere al lavoro «nella regione di Kiev», dove ha visitato «la costruzione di alloggi per i nostri concittadini le cui case sono state distrutte dai combattimenti». Zelensky ha ringraziato «tutti coloro che lavorano per la ricostruzione del nostro Paese e si preoccupano dei bisogni della gente» rivendicando che verrà ripristinato «tutto ciò che l’occupante ha distrutto», perché «l’Ucraina non sarà mai un Paese di rovine».

Ore 14:36 - Kiev: gravi perdite di equipaggiamento russo vicino Avdiivka
L’Intelligence militare ucraina (Gur) conferma le gravi perdite di equipaggiamento degli occupanti nei pressi di Avdiivka. Lo riferisce Andriy Yusov, portavoce del (Gur), citato da Rbc Ucraina. Nell’area della città del Donetsk le forze di Mosca stanno conducendo un’offensiva che va avanti ormai da giorni. Yusov ha confermato le informazioni che circolavano sui canali Telegram secondo cui oltre 60 unità di equipaggiamento militare russo erano state distrutte a Krasnohorivka, vicino ad Avdiivka. «Queste non sono le cifre definitive, e le perdite degli invasori potrebbero essere ancora maggiori in termini di attrezzature e uomini», ha concluso il portavoce del Gur.

Ore 15:25 - Kuleba: F-16 nella prima metà del 2024, scenario più ottimistico
Nello scenario più ottimistico, i primi caccia F-16 saranno consegnati all’Ucraina nella prima metà del 2024. Lo riferisce il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, citato da Ukrinform. «Non appena l’addestramento dei piloti sarà completato, mentre l’Ucraina sta preparando le infrastrutture necessarie a questo scopo, i jet arriveranno in Ucraina. Gli unici ostacoli alla comparsa degli F-16 nei cieli ucraini sono l’addestramento dei piloti e la preparazione delle infrastrutture. Lo scenario ottimistico, credo, è la prima metà del prossimo anno», ha detto il ministro.

Ore 15:49 - Telefonata Zelensky-Guterres, Kiev conta sull’Onu

Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha avuto una telefonata con il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres «Sono grato - scrive Zelensky - per il lavoro svolto dal team delle Nazioni Unite in Ucraina sulla risposta umanitaria, in particolare per il piano di svernamento da 435 milioni di dollari. Per l’Ucraina è molto importante la partecipazione attiva dell’Onu all’attuazione della Peace Formula e la sua disponibilità a inviare un rappresentante alla prossima riunione dei consiglieri diplomatici e di sicurezza. Dopo l’incontro dei consulenti a Gedda, è anche importante che il prossimo evento non abbia meno successo e produca risultati concreti. Per questo è necessario mantenere il sostegno dei paesi del “Sud del mondo”. Per questo l’Ucraina conta sull’Onu. Ho condiviso con Guterres le peculiarità del funzionamento del corridoio alternativo del grano attraverso il Mar Nero e le informazioni sulla continuazione dell’iniziativa Grain from Ukraine. Abbiamo discusso in dettaglio della situazione in Medio Oriente e degli sforzi umanitari necessari per aiutare la popolazione civile».

Ore 15:58 - Kiev: «Granata con propaganda russa sulla riva destra del Dnepr»
Le forze armate russe hanno lanciato un’insolita granata su uno degli insediamenti della riva destra del Dnepr, fiume che divide in due l’Ucraina. Secondo quanto riportato da Alexander Prokudin, capo dell’amministrazione militare regionale di Kherson, i russi avrebbero inserito nel proiettile materiale propagandistico nel quale - come si vede anche dalla foto pubblicata - «scrivono che stiamo combattendo per gli Stati Uniti, che dobbiamo `fare la scelta giusta e riunirci con il nostro popolo fraterno e combattere il fascismo insieme, come fecero i nostri nonni e bisnonni´» riporta Prokudin.

Ore 16:13 - Giornalista americana arrestata in Russia, secondo caso

Alsu Kurmasheva, giornalista di Radio Free Europe/Radio Liberty (FRE/RL), con passaporto russo e americano, è stata arrestata ieri nella città di Kazan, nel sud-ovest della Russia, ha riferito la società in un comunicato. Kurmasheva è stata inizialmente multata per non aver registrato il suo passaporto americano presso le autorità russe, ma è stata poi arrestata mercoledì e accusata di non essersi registrata come agente straniero. L’accusa comporta una pena massima di cinque anni di prigione. La Russia richiede a chiunque riceva “sostegno” o finanziamenti stranieri di registrarsi e dichiararsi “agente straniero”. RFE/RL è un’organizzazione mediatica finanziata dal governo degli Stati Uniti e chiunque vi lavora rischia di essere catalogato come “agente straniero”. La detenzione di Kurmasheva arriva sette mesi dopo che il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich era stato arrestato con l’accusa di spionaggio a marzo.

Ore 17:05 - Mosca: «Jet russi hanno intercettato aerei britannici su Mar Nero»

Due jet russi Sukhoi-27 si sono alzati in volo sul Mar Nero per intercettare un aereo da ricognizione RC-135 e due caccia Typhoon britannici ed impedire loro di violare lo spazio aereo russo. Lo ha detto il ministero della Difesa di Mosca citato dalle agenzie russe. Gli aerei intercettati hanno fatto una virata a U allontanandosi dal confine senza incidenti, aggiunge il ministero.

Ore 18:29 - Il punto militare - I mercenari serbi si arruolano con l’Armata russa per combattere in Ucraina
(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Lo fanno per soldi, per scelta ideologica, in nome di una vecchia amicizia: sono mercenari serbi arruolati dai russi e pronti a combattere in Ucraina. Lo rivela un’inchiesta del Guardian. I primi segnali sono emersi alcuni mesi fa ma ora il quotidiano ha trovato conferme sul ruolo di Davor Savicic, un veterano del conflitto nel Donbass. Ha partecipato alle operazioni fin dal 2014 per poi rientrare in scena con un suo progetto. In un’intervista aveva raccontato come alcuni miliziani abbiano firmato in passato un contratto con la Difesa nel dipartimento di Krasnogorsk, atto formale seguito da un periodo di inserimento nelle forze regolari.

Ore 18:56 - Kiev: bombardata la regione di Kherson, due feriti

Le forze russe hanno bombardato la regione di Kherson ferendo due persone. Lo riporta su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale Alexander Prokudin In particolare, riporta Prokudin, «il nemico ha sparato 10 bombe contro Beryslav». Nel rapporto del capo dell’amministrazione militare regionale si legge che «due donne sono rimaste ferite. Una residente di 68 anni ha riportato un trauma da esplosione di mine, una frattura aperta da arma da fuoco, un trauma cranico e altre lesioni. Una donna di 55 anni è stata portata in ospedale con ferite agli arti e un trauma da mina».

Ore 19:27 - Zelensky firma per aumento bilancio di oltre 8 miliardi di euro

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato una legge che aumenta le spese del bilancio statale di 322,6 miliardi di grivnie ucraine nel 2023, oltre 8 miliardi di euro. Lo riporta Rbc Ucraina con riferimento al sito web della Verkhovna Rada, il Parlamento del Paese. Di questi, 211 miliardi di grivnie ucraine (circa 5,5 miliardi di euro) sono destinati al ministero della Difesa, mentre 2 miliardi di euro andranno al ministero degli Interni. È la prima volta, segnala il media ucraino, che le spese del bilancio statale toccano questa cifra.
Ore 16:35 - Kuleba: «La fornitura di missili Atacms Usa sarà continuativa»

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmitry Kuleba, ha affermato che gli Stati Uniti forniranno all’Ucraina più missili Atacms a lungo raggio e lo faranno su base continuativa. Lo scrive la Pravda ucraina. Kuleba, in un’intervista televisiva, ha risposto affermativamente alla domanda se la consegna del primo lotto di Atacms significhi che gli Stati Uniti li trasferiranno costantemente e in quantità maggiori.

Ore 19:37 - Kiev: «Non siamo in grado di abbattere tutti i missili russi»

L’esercito ucraino non è in grado di abbattere i missili balistici nemici Iskander e Kinzhal in tutte le direzioni. Lo sostiene il portavoce dell’aeronautica ucraina, Yuri Ignat, citato da Rbc Ucraina. La ragione principale, spiega Ignat commentando gli ultimi attacchi di Mosca, è la mancanza di fondi e di equipaggiamento come i Patriot. «Per quanto riguarda il numero di obiettivi abbattuti, dobbiamo capire che la balistica è balistica, e per abbatterla abbiamo bisogno di mezzi che, purtroppo, non abbiamo a sufficienza. Abbiamo bisogno di Patriot in grado di gestire sia i Kinzhal che gli Iskander. Questo è stato dimostrato nella regione di Kiev», ha detto Ignat. «Se non possiamo abbattere i missili balistici in una determinata direzione, è meglio mettersi al riparo».

Ore 20:31 - Michel: «Abbiamo ricevuto rassicurazioni dagli Usa sul sostegno a Kiev»

Abbiamo avuto rassicurazioni da repubblicani e democratici al Congresso americano che vogliono sostenere l'Ucraina nella lunga distanza. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in un punto con la stampa a Washington in vista del summit alla Casa Bianca con Joe Biden e la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen domani. Al Congresso Michel ha incontrato un gruppo di dieci senatori di entrambi i partiti e i presidenti di Camera e Senato.

Ore 20:29 - Michel: «Le sanzioni contro la Russia non sono la bacchetta magica»

«Le sanzioni alla Russia non sono una bacchetta magica ma stiamo facendo il possibile per evitare che le aggiri». Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in un briefing con la stampa a Washington.

Ore 20:30 - Gli Usa invieranno a Israele munizioni destinate all'Ucraina

Gli Stati Uniti invieranno a Israele proiettili di artiglieria inizialmente destinati all'Ucraina: è quanto riporta il sito statunitense Axios, citando fonti governative dello Stato ebraico. Il Ministero della Difesa israeliano avrebbe chiesto al Pentagono la fornitura urgente di munizioni per fare fronte all'invasione della Striscia di Gaza e a una potenziale escalation del conflitto al confine col Libano.

Ore 21:50 - Zelensky sente Biden: «Grazie per il sostegno vitale degli Usa»

Zelensky ha ringraziato Joe Biden per il «sostegno vitale» degli Stati Uniti al suo Paese, accogliendo con favore in particolare la consegna dei missili Atacms a lungo raggio voluti da Kiev. «L'Ucraina è grata per il sostegno vitale e duraturo degli Stati Uniti nella loro lotta per la libertà e contro l'aggressione russa», ha scritto il leader ucraino su X dopo una conversazione telefonica con il presidente americano.

Ore 22:51 - Von der Leyen: «La Russia e Hamas sono uguali»

«La Russia e Hamas sono uguali. Come ha detto il presidente Zelenski la loro `essenza è la stessa´». Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in un intervento all'Hudson Institute di Washington prima del vertice con Joe Biden alla Casa Bianca. Russia e Hamas, ha proseguito «hanno deliberatamente colpito civili innocenti, compresi neonati e bambini, uccisi e presi in ostaggio». «È un modo barbaro di combattere e, lasciato senza controllo, ha il potenziale di diffondersi, dall'Europa, in tutto il Medio Oriente fino all'Indo Pacifico», ha dichiarato la presidente della Commissione europea.

Ore 22:51 - Von der Leyen: «Le nostre democrazie sono sotto attacco»

«Le nostre democrazie sono sotto un attacco prolungato e sistematico da parte di chi odia la libertà perché minaccia il loro potere» e Stati Uniti ed Europa devo prendere una posizione e restare uniti.
«Da più di 600 giorni, i nostri amici in Ucraina combattono e sono morti per la loro libertà contro l'aggressione russa. E ora Israele ha subito il peggior attacco terroristico della sua storia e la più grande strage di massa dai tempi dell'Olocausto», ha aggiunto von der Leyen sottolineando che «queste due crisi, per quanto diverse, chiedono all'Europa e all'America di prendere posizione e stare insieme». «Vladimir Putin vuole cancellare l'Ucraina dalla carta geografica. Hamas, sostenuto dall'Iran, vuole cancellare Israele dalla carta geografica. Dobbiamo proteggere le democrazie perché se non lo facciamo l'orrore si diffonderà», ha aggiunto la presidente della Commissione europea.

Guerra Ucraina - Russia, le news del 20 ottobre.

Ucraina-Russia, le notizie di oggi. Biden chiederà al Congresso altri 60 miliardi di aiuti militari (e non solo) per Kiev. Giusi Fasano, inviata, Paolo Foschi e Redazione Online su Il Corriere della Sera venerdì 20 ottobre 2023.

• L'Ucraina ha usato per la prima volta missili a lungo raggio Atacms americani contro le forze russe

• Dal Parlamento europeo un pacchetto di 50 miliardi per Kiev

• La Duma approva la revoca del trattato che vieta i test nucleari

Ore 01:15 - Il punto militare - I mercenari serbi si arruolano con l’Armata russa per combattere in Ucraina

(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Lo fanno per soldi, per scelta ideologica, in nome di una vecchia amicizia: sono mercenari serbi arruolati dai russi e pronti a combattere in Ucraina. Lo rivela un’inchiesta del Guardian. I primi segnali sono emersi alcuni mesi fa ma ora il quotidiano ha trovato conferme sul ruolo di Davor Savicic, un veterano del conflitto nel Donbass. Ha partecipato alle operazioni fin dal 2014 per poi rientrare in scena con un suo progetto. In un’intervista aveva raccontato come alcuni miliziani abbiano firmato in passato un contratto con la Difesa nel dipartimento di Krasnogorsk, atto formale seguito da un periodo di inserimento nelle forze regolari.

Ore 03:27 - Biden chiederà al Congresso 60 miliardi per l’Ucraina e 10 per Israele

(di Viviana Mazza, nostra corrispondente a New York) «Siamo a un punto di svolta globale», ha detto Joe Biden nella notte in un discorso alla nazione, il secondo dallo Studio Ovale durante la sua presidenza. Ha accostato Putin a Hamas, affermando che entrambi pur con le loro differenze «vogliono cancellare le democrazie vicine». Ha attinto alle scene dei viaggi fatti in Ucraina e Israele, primo presidente Usa a visitare una zona di guerra che non sia sotto il diretto controllo americano dai tempi di Lincoln. Ha ribadito come in un’intervista nei giorni scorsi che «l’America» può «gestire entrambe le guerre. Ne abbiamo la capacità e l’obbligo. Siamo una nazione necessaria» e che deve restare “un faro nel mondo”: «Non possiamo lasciare che i terroristi e i tiranni vincano: se non vengono fermati causeranno più distruzione»…

Ore 02:07 - Biden: vittorie Israele e Ucraina vitali per l’America

Le vittorie di Israele contro Hamas e dell’Ucraina contro la Russia «sono vitali per l’America». Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, nell’atteso discorso dallo studio ovale della Casa Bianca sulla complicata situazione in Medio Oriente e Ucraina. Hamas come il presidente russo Vladimir Putin vogliono annientare «democrazie» a loro vicine, ha aggiunto Biden.

Ore 08:14 - Esplosioni nella Melitopol occupata

Nella notte sono risuonate diverse esplosioni a Melitopol, la città occupata dai russi nella regioni ucraina di Zaporizhzhia. Lo ha reso noto il sindaco in esilio, Ivan Fedorov, come riporta Rbc-Ucraina. L'esplosione più forte è stata udita nella zona di Aviamistechka, dove i russi hanno installato la loro base militare, nell'aeroporto catturato, ha precisato.

Ore 08:15 - Corea del Nord: servono relazioni lungimiranti con la Russia

La Corea del Nord vuole «elaborare un piano stabile, lungimirante e di vasta portata per le relazioni con la Russia nella nuova era». Lo ha detto il leader Kim Jong-un, incontrando ieri a Pyongyang il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, impegnato in una missione di due giorni nello Stato eremita che dovrebbe gettare le basi per una visita del capo del Cremlino Vladimir Putin. Lo riporta l'agenzia ufficiale Kcna, secondo cui il leader nordcoreano, in linea con il summit con Putin di settembre, «ha espresso la ferma posizione sulla necessità di elaborare un piano stabile, lungimirante e di vasta portata per le relazioni con la Russia nella nuova era, attuando fedelmente gli accordi presi al vertice» tra i rispettivi leader.

Ore 09:29 - Kiev vuole bandire la Chiesa ortodossa di Mosca

Il Parlamento ucraino ha approvato in prima lettura un disegno di legge che, in sostanza, bandisce la Chiesa ortodossa dal Patriarcato di Mosca, la quale sostiene l’invasione russa dell’Ucraina. Da parte sua la Chiesa di Mosca in un comunicato stampa ha denunciato il provvedimento che ostacola la «libertà religiosa» e viola dia la «Convenzione europea sui diritti dell’uomo che la Costituzione dell’Ucraina».

Ore 09:59 - Oggi il tribunale decide su carcerazione giornalista Usa

Un tribunale russo ha dichiarato di stare esaminando una richiesta di custodia cautelare per la giornalista russo-americana Alsu Kurmasheva, arrestata mercoledì e diventata la seconda reporter Usa ad essere detenuta in Russia. Da quando il Cremlino ha lanciato l'assalto all'Ucraina nel febbraio 2022, in Russia si è assistito a un'ampia repressione dei media indipendenti, delle Ong, dei giornalisti, degli avvocati e degli oppositori politici. Mentre molti attivisti e reporter russi sono fuggiti dal Paese per paura di essere arrestati, molti altri - sia famosi che meno conosciuti - sono stati imprigionati. Il tribunale Sovetski di Kazan, in Tatarstan, ha comunicato alla stampa che Alsu Kurmasheva, giornalista che lavora per i media americani Radio Free Europe/Radio Liberty, è perseguita per aver violato l'obbligo di registrarsi come «agente straniero» e che gli inquirenti hanno quindi richiesto la sua incarcerazione. L'udienza è prevista per le 13:30 ora locale. Secondo il tribunale, la giornalista è accusata di non aver fornito i documenti necessari per la registrazione, pur essendo coinvolta nella «raccolta intenzionale di informazioni su attività militari» che potrebbero essere dannose per «la sicurezza della Federazione Russa».

Ore 10:30 - Lettonia: «Si potrebbe chiudere il Baltico alla navigazione»

Il presidente della Lettonia, Edgars Rinkevics, ha affermato oggi, durante un'intervento alla televisione lettone, che «qualora la colpevolezza della Russia nel danneggiare il Balticconnector fosse provata, allora la Nato dovrebbe decidere di chiudere alla navigazione lo spazio del Mar Baltico. Rinkevics ha aggiunto che la decisione dovrebbe tuttavia essere concordata con Estonia, Finlandia e Svezia. Intervenendo alla radio, il ministro della Difesa lettone, Andris Spruds, ha detto che la chiusura del Baltico alla navigazione potrebbe essere presa in considerazione solo come extrema ratio sottolineando che permangono sul tavolo anche altre opzioni da concordare con gli alleati.

Ore 10:41 - Medvedev: «Il disordine mentale dell'Occidente rafforza l'Intifada, durerà per sempre»

Il mondo occidentale, «guidato dagli Usa», sta mostrando un «disordine mentale irreversibile» secondo il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev. In un lungo messaggio postato sul suo profilo Telegram, l'ex presidente della Federazione russa commenta così le scelte occidentali sui conflitti in Ucraina e Medio Oriente. «Andare oltre l'ideologia è già punibile in Occidente. Esprimere condoglianze agli israeliani è consentito, ma non ai palestinesi. Non sono da compatire. Sono tutti terroristi e li lasciamo morire a migliaia. Bambini, donne, anziani sono solo sacrificabili. Il risultato di queste affermazioni è ovvio. L'Intifada durerà per sempre».

Ore 11:01 - Lituania e Giappone rafforzano collaborazione alla difesa

La viceministra della Difesa della Lituania, Greta Monika Tuckute, e il suo omologo giapponese, Kiyoshi Serizawa, hanno sottoscritto a Tokyo un accordo sulla cooperazione rafforzata in materia di difesa. «La cooperazione della Lituania con il Giappone è stata elevata a un nuovo livello: quella di partenariato strategico. Uno dei principali settori di cooperazione è la cybersicurezza. Abbiamo invitato i giapponesi a unirsi al Regional Cyber Defense Center di Kaunas, per rafforzare la cooperazione nel campo delle esercitazioni. Nella cibernetica, vediamo molti interessi comuni e opportunità di imparare gli uni dagli altri», ha detto Tuckute. I due viceministri hanno inoltre discusso di sostegno all'Ucraina convenendo sulla necessità di aumentare il contributo internazionale al Paese.

Ore 11:16 - Medvedev: «Le parole di Biden? La demenza di un vecchio pazzo»

«La demenza di un vecchio pazzo»: anche questo, secondo l'ex presidente russo Dmitry Medvedev, è alla base delle parole usate dal presidente Usa Joe Biden sull'invio di armi a Ucraina e Israele per decine di miliardi di dollari. In un commento sul suo canale Telegram Medvedev afferma che è in corso «un accelerato immarcimento del tessuto stesso della società occidentale». «Per loro investire nella morte di persone non necessarie - aggiunge - è intelligente e positivo. Non ci sono parole qui. Questo va oltre il bene e il male. E questa non è solo la demenza di un vecchio pazzo, ma l'intera filosofia della loro vita statale nel corso dei secoli». Quanto al conflitto israelo-palestinese, Medvedev afferma: «Andare oltre le boe di una tendenza ideologica è già direttamente punibile in Occidente. Puoi esprimere le condoglianze agli israeliani, ma non ai palestinesi. Non dovresti dispiacerti per loro. Là sono tutti come terroristi e che muoiano a migliaia. I bambini, le donne, gli anziani sono semplicemente materiali di consumo». «Il risultato di tali affermazioni - conclude l'ex presidente russo - è ovvio. L'Intifada durerà per sempre».

Ore 11:30 - Filorussi: 2 civili uccisi in bombardamento ucraino nella ragione di Kherson

Due civili sono rimasti uccisi in un bombardamento ucraino su villaggi della parte della regione di Kherson sotto il controllo delle forze russe, sulla sponda orientale del Dnipro. Lo ha detto un membro dei servizi di emergenza regionale citato dall'agenzia Interfax. I due civili sono stati uccisi nelle località di Alyoshki e Peschanovka, ha precisato la fonte. In totale sono stati 12 i villaggi bombardati.

Ore 12:40 - Il Cio respinge le accuse di Putin: nessuna discriminazione etnica

Il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) ha respinto le accuse del presidente russo Vladimir Putin di «discriminazione etnica» contro gli atleti esclusi dalle competizioni internazionali. Il Cio ha deciso che gli atleti russi potranno tornare a competere come atleti neutrali senza identità nazionale in vista delle Olimpiadi di Parigi del 2024, continuando a escludere le squadre. Lo stato di "neutrale" può essere approvato per gli atleti che non hanno sostenuto attivamente la guerra e non hanno un contratto con l'esercito o con le agenzie di sicurezza statali: «Respingiamo fermamente le accuse secondo cui queste misure costituiscono una "discriminazione etnica"», ha affermato il Cio in una nota il giorno dopo il discorso di Putin. «Sono una reazione alla violazione della Carta Olimpica da parte dei governi russo e bielorusso», ha affermato l'organismo olimpico.

Ore 12:45 - Von der Leyen: «Proteggere le democrazie o l'orrore si diffonderà»

Il presidente russo «Vladimir Putin vuole cancellare l'Ucraina dalla carta geografica. Hamas, sostenuta dall'Iran, vuole cancellare Israele dalla carta geografica. Dobbiamo proteggere le democrazie. Perché, se non lo facciamo, l'orrore si diffonderà. L'orrore a cui ho assistito venerdì scorso mentre ero in Israele a Kfar Azza». Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, parlando ieri sera all'Hudson Institute, un think tank di Washington D.C., di orientamento conservatore.

Ore 12:48 - Cremlino: le parole di Biden su Putin come Hamas sono «inaccettabili»

Le parole del presidente Usa Joe Biden, che ha messo sullo stesso piano le politiche del presidente russo Vladimir Putin e le azioni di Hamas, sono «inaccettabili». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dalla Tass.

Ore 12:53 - Tribunale russo conferma la detenzione della giornalista Kurmasheva

Un tribunale russo ha tramutato in arresto, fino al 23 ottobre, il fermo della giornalista russo-americana Alsu Kurmasheva, di Radio Liberty, fermata nei giorni scorsi a Kazan.

Ore 13:19 - Cremlino: «Non so chi rappresenterà la Russia al Cairo»

Il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov ha avuto difficoltà - secondo Ria Novosti - a dire chi rappresenterà la Russia al vertice su Gaza e per la risoluzione del conflitto israelo-palestinese al Cairo. Peskov ha raccomandato di contattare per informazioni il ministero degli Esteri russo. “Non posso dirvelo adesso, non posso dirvelo. Ho bisogno di chiarirlo. Vi consiglio di chiedere al Ministero degli Esteri per scoprirlo”, ha detto ai giornalisti, non nascondendo la difficoltà inevitabile da quando è stato emesso un mandato d’arresto da parte della Corte penale internazionale a carico di Putin, in seguito all’invasione dell’Ucraina.

Ore 14:12 - Mosca incrimina ex nazista ucraino applaudito in Canada durante la visita di Zelensky

La Russia ha deciso di spiccare un ordine di cattura con l’accusa di genocidio nei confronti di Yaroslav Hunka, un immigrato ucraino in Canada applaudito nel Parlamento di Ottawa durante una visita del presidente Volodymyr Zelensky il mese scorso come eroe della resistenza contro la Russia, ma che poi la comunità ebraica canadese ha accusato di essere stato una SS nazista. Lo ha detto il Comitato investigativo russo citato dalla Tass. Le scorse settimane la Russia aveva già chiesto alle autorità canadesi di mettere sotto processo Hunka. In quella occasione il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aveva affermato che «il fatto che Zelensky abbia applaudito il nazista» confermava «la dipendenza del regime di Kiev dall’ideologia nazista».

Ore 14:35 - Zelensky visita le guardie di frontiera nel Kherson

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha visitato le guardie di frontiera della regione di Kherson, con le quali ha avuto un incontro «sulla situazione attuale e sulle condizioni di servizio nelle regioni in prima linea». Come riferito da Zelensky su Telegram, la visita è stata anche l’occasione per un incontro con alcuni dei più importanti capi militari. Dal video che ha postato sul suo canale, si vede che il presidente ucraino ha incontrato, tra gli altri, Valerii Zaluzhnyi, comandante in capo delle forze armate ucraine, e il capo dell’ufficio presidenziale Andry Yermak. «L’incontro con i militari è un formato speciale. Il tema principale è la situazione sulla linea del fronte principale,. Avdiivka, direzione Kupyansk e il sud», ha scritto Zelensky. Il presidente ucraino ha anche ringraziato le guardie di frontiera che «stanno facendo un ottimo lavoro, stanno svolgendo un grande servizio. Vent’anni, di cui quasi 10 di guerra contro l’occupante».

Ore 14:42 - Kiev: «Veicolo russo fatto esplodere dai guerriglieri a Melitopol»

Le esplosioni riportate stanotte a Melitopol, città occupata nella regione ucraina di Zaporizhzhia, sarebbero state causate da un attacco a un veicolo russo causata da un’azione di «guerriglieri». Lo ha riportato su Telegram il sindaco in esilio di Melitopol, Ivan Fedorov. «Secondo informazioni aggiornate, l’esplosione notturna a Melitopol ha riguardato un’auto con dei saccheggiatori. Questi ultimi monitoravano e saccheggiavano regolarmente gli appartamenti vuoti della città» ha riferito Fedorov spiegando che «le nostre forze di resistenza erano sulle tracce degli occupanti». Caccia che si è conclusa nella zona di Aviastopol: «L’esplosione è avvenuta nel momento in cui si caricava il bottino in macchina» ha concluso il sindaco in esilio.

Ore 14:57 - «Ucraina prioritaria per l’Ue, Gaza non la scalzerà»

«Sostenere l’Ucraina è una priorità per l’Ue, il conflitto è una minaccia esistenziale per l’Europa: c’è il rischio che nel dibattito pubblico una crisi sostituisca l’altra ma questo non avviene al livello politico». Così un alto funzionario europeo alla vigilia del Consiglio Affari Esteri.

Ore 15:08 - «Prioritario portare l’Armenia più vicina all’Ue»

«Vogliamo aumentare la resilienza dell’Armenia, che è una democrazia, e renderla più vicina all’Ue, il Paese ha sofferto dopo lo scontro con Baku». Così un alto funzionario europeo alla vigilia del Consiglio Affari Esteri. «Abbiamo detto chiaramente al presidente Alyiev che abbiamo la preoccupazione che la sovranità e l’integrità dell’armenia possa essere compromessa ed è per questo che stiamo valutando come poterla sostenere. C’è anche il rischio di azioni da parte della Russia».

Ore 15:20 - Mosca: «Contatti con Hamas per ottenere il rilascio degli ostaggi»

La Russia ha contatti con Hamas per cercare di ottenere il rilascio degli ostaggi rapiti in Israele. Lo ha detto l’ambasciatore russo a Tel Aviv, Anatoly Viktorov. «Naturalmente - ha detto il diplomatico in un’intervista a Izvestia, ripresa dall’agenzia Tass - abbiamo contatti con rappresentanti di Hamas, mirati prima di tutto a ottenere il rilascio degli ostaggi».

Ore 15:30 - Zelensky: «Grazie a von der Leyen per le parole sulla nostra vittoria»

«Apprezzo le parole forti pronunciate ieri nel discorso della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “È imperativo accelerare il cammino dell’Ucraina verso la vittoria. Amici, l’Ucraina vincerà!”. È il momento di essere uniti e decisi. Non è il momento di tirarsi indietro, ma piuttosto di raddoppiare la difesa della vita, della libertà e dell’ordine internazionale basato sulle regole dal terrore e dall’aggressione». Lo ha scritto sulla piattaforma X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «I dittatori e i terroristi possono pensare di poter abbattere le nazioni libere o di superare la nostra determinazione a difenderci - ha continuato il presidente ucraino -. In realtà, sbagliano di grosso i calcoli. Resisteremo con forza e a testa alta per tutto il tempo necessario a prevalere».

Ore 15:36 - Zelensky a Mykolaiv dopo Kherson: «Primario proteggere le persone»

Dopo aver visitato il fronte nella regione di Kherson, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è recato anche a Mykolaiv. «La cosa principale è proteggere le persone, fornire supporto sociale e proteggere le nostre infrastrutture» ha scritto Zelensky su Telegram. Durante la sua visita, è stato discusso «della situazione relativa al ripristino della fornitura di acqua e gas negli insediamenti disabitati, della fornitura di acqua a Mykolaiv e dei preparativi per la stagione del riscaldamento».

Ore 16:01 - Medvedev accusa gli Usa: «Trascinano il mondo nell'abisso»

«Il mondo guidato dagli Stati Uniti continua a scivolare a capofitto nell'abisso più profondo possibile. Vengono prese decisioni che mostrano chiaramente non solo come i decisori siano irrimediabilmente afflitti da malattie mentali, ma abbiano anche perso gli ultimi brandelli di moderazione morale». Lo ha scritto su Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, spiegando che «sia le decisioni sostanziali di alto livello che quelle minori dimostrano chiaramente che la società americana nel suo complesso è gravemente malata». Commentando un'osservazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che ha descritto i fondi americani riversati all'estero per la morte di altre persone lontane dagli Stati Uniti come «un investimento intelligente», Medvedev ha affermato che tale pensiero va «oltre i limiti del bene e del male». Separatamente, il leader russo ha citato le dichiarazioni del ministro degli Interni francese Gerald Darmanin, il quale, ha detto, «non ha esitato» ad accusare la stella del calcio francese Karim Benzema di essere legato ad un gruppo politico musulmano semplicemente a causa delle sue condoglianze per la morte di civili a Gaza. Sembra che «si possano porgere le condoglianze agli israeliani, ma non ai palestinesi. Non dovrebbe esserci pietà per loro. I bambini, le donne, gli anziani sono solo beni di consumo», ha detto Medvedev. «L'Intifada sarà eterna», ha concluso, avvertendo che l'uso di armi di tutti i tipi potrebbe presto degenerare in armi nucleari.

Ore 16:09 - Zelensky a Scholz: «Bisogna prevenire l'escalation in Medio Oriente»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito su Telegram di aver sentito il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Tra i temi affrontati c'è anche la situazione in Medio Oriente. Zelensky fa sapere che i due concordano «sull'importanza di prevenire un'ulteriore escalation di violenza e l'espansione del conflitto». Il presidente ucraino ha anche ringraziato Scholz per aver «mantenuto l'Ucraina al centro dell'attenzione, anche se la situazione in Medio Oriente si sta evolvendo». Nel dialogo tra i due, fa sapere Zelensky, «particolare attenzione è stata rivolta al prossimo ciclo di negoziati sulla formula di pace a Malta, nonché alla conferenza sulla restaurazione dell'Ucraina che si terrà in Germania a novembre». «I nostri accordi a Granada vengono attuati con successo. Sono particolarmente grato per il recente e consistente pacchetto di assistenza militare, che comprende sistemi Patriot e Iris-T e munizioni» ha aggiunto il presidente ucraino riferendo anche di aver informato Scholz sull'attuale situazione al fronte, «in particolare sui tentativi di offensiva falliti della Russia e sulle sue catastrofiche perdite nei pressi di Avdiivka».

Ore 16:12 - Biden chiede 105 miliardi per Ucraina, Israele e confine

La Casa Bianca chiede fondi di emergenza per 105 miliardi di dollari al Congresso per Israele, Ucraina e il rafforzamento del confine con il Messico.

Ore 16:57 - Lavrov: «L'Occidente smetta di fornire aiuti a Kiev e inizi i negoziati»

«È necessario smettere immediatamente di alimentare il regime di Kiev e iniziare i negoziati tenendo conto della realtà sul terreno e degli interessi fondamentali della Federazione Russa, delineati all'inizio dell'operazione speciale». Lo ha detto alla televisione il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, sottolineando che l'invio americano di missili Atacms all'Ucraina è un tentativo inutile che non fa altro che prolungare l'agonia del regime di Kiev. «Il presidente russo Vladimir Putin ha commentato dettagliatamente la questione a Pechino - ha aggiunto Lavrov - Ha fatto molte dichiarazioni sull'inutilità di questi tentativi che non faranno altro che prolungare l'agonia del regime di Kiev, nonostante l'Occidente cerchi di tenerlo a galla ad ogni costo».

Ore 17:49 - Kiev: «La terza Guerra mondiale scoppiò nel 2008 con l’invasione della Georgia»

La Terza Guerra mondiale è iniziata nel 2008, quando la Russia ha invaso la Georgia. Il conflitto in Israele non sarà l’ultimo a scuotere il mondo nel prossimo futuro. Lo ha dichiarato il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino Oleksiy Danilov, citato da Rbc Ucraina. «La Terza Guerra mondiale è iniziata nel 2008, quando la Russia ha attaccato la Georgia e ha preso parte del suo territorio. Poi c’è stata la situazione del febbraio 2014. Solo che questa (la Terza Guerra mondiale, ndr) era una situazione quasi congelata. Ora è entrata in una fase attiva e calda», ha detto Danilov. Il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino ha definito il conflitto in Israele una conseguenza della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. «Sono sicuro che questa non sarà l’ultima guerra che vedremo nel prossimo futuro. Il mondo è in grande movimento. Oggi possiamo dire che la transizione dall’attesa della Terza Guerra mondiale è quasi terminata», ha aggiunto. Secondo Danilov, i leader mondiali hanno compreso questo processo, quindi la cosa più importante ora è «porre fine alla guerra in modo che non si diffonda».

Ore 18:26 - Sistemi di difesa area Gepard tra i nuovi aiuti tedeschi a Kiev

Nel nuovo pacchetto di aiuti militari che la Germania ha inviato all’Ucraina ci sono anche i sistemi di difesa aerea Gepard, fortemente richiesti dal governo di Kiev per contrastare gli attacchi missilistici russi. La lista del nuovo equipaggiamento è stata diffusa oggi sul sito del governo tedesco. Nell’ultima settimana l’Ucraina ha ricevuto tre sistemi di difesa aerea semoventi Gepard, oltre ai 46 che gli erano già stati inviati. Oltre a questi, anche droni e un Beaver, veicolo che trasporta e schiera un ponte d’assalto per aiutare le truppe nell’attraversamento di corsi d’acqua, fossati anticarro e altri piccoli ostacoli sul campo di battaglia. Berlino ne aveva già consegnati 12 all’Ucraina.

Ore 18:36 - Zelensky: «Perdite russe impressionanti in questi giorni»

L’esercito ucraino sta tenendo duro nella difesa e le perdite dei russi negli ultimi giorni sono impressionanti. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso pubblicato su Telegram. Zelensky ha riferito del suo incontro con i vertici dell’esercito ucraino tra Kherson e Mykolaiv, nel quale si è discusso della situazione nelle regioni orientali, in particolare ad Avdiivka, e di quella generale nel sud dell’Ucraina. «Sono grato a tutti i nostri ragazzi che stanno tenendo la linea e distruggendo l’occupante giorno dopo giorno. In questi giorni, le perdite russe sono davvero impressionanti, ed è proprio di queste perdite dell’occupante che l’Ucraina ha bisogno», ha aggiunto il presidente ucraino.

Ore 23:31 - Zelensky ringrazia Biden per missili Atacms

Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. «L’ho ringraziato - scrive Zelensky - per l’efficace attuazione dei nostri ultimi accordi di difesa. Gli ucraini sono molto incoraggiati dalla consegna dell’Atacms e i nostri guerrieri li stanno mettendo a frutto sul campo di battaglia. Abbiamo discusso dell’ulteriore rafforzamento delle nostre capacità a lungo raggio. Apprezzo la recente fruttuosa visita del rappresentante speciale americano Penny Pritzker in Ucraina, durante la quale abbiamo avviato colloqui produttivi sulle modalità di utilizzo dei beni russi congelati. Ho anche informato il presidente Biden della più recente legislazione sui PEP approvata dal Parlamento ucraino, che fa avanzare le riforme sulla strada verso l’apertura dei negoziati di adesione dell’Ucraina alla Ue. Ho accolto con favore la visita del presidente Biden in Israele volta a cercare la pace e la protezione delle vite civili. Abbiamo anche discusso i nostri prossimi passi congiunti per far avanzare il #PeaceFormula . Ho accolto con favore la decisione degli Stati Uniti di inviare un proprio rappresentante alla prossima riunione dei consulenti che si terrà a Malta alla fine di questo mese. L’Ucraina è grata per il sostegno vitale e duraturo degli Stati Uniti nella nostra lotta per la libertà e contro l’aggressione russa».

Ore 03:28 - Missile russo su Kryvyi Rih, ucciso un civile

Una persona è morta e un’altra è rimasta ferita in un attacco lanciato ieri sera dalle forze russe su Kryvyi Rih, città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: lo ha riferito su Facebook il capo dell’Amministrazione militare della regione di Dnipropetrovsk, Serhiy Lysak, come riporta Ukrinform. «Un altro attacco terroristico da parte dell’esercito russo contro i civili. Il nemico ha lanciato un missile contro una cooperativa di Kryvyi Rih», ha scritto Lysak. La vittima è un uomo di 60 anni, mentre una donna di 57 anni ha ricevuto ferite da schegge ed è stata ricoverata in ospedale in gravi condizioni.

Guerra Ucraina - Russia, le news del 21 ottobre.

Le ultime notizie sulla guerra tra Israele e Hamas, in diretta. Giusi Fasano, inviata, e Redazione Online su Il Corriere della Sera sabato 21 ottobre 2023.

• Kiev ha usato missili a lungo raggio Atacms americani contro i russi.

• Biden chiede 105 miliardi per Ucraina, Israele e confine

• Zelensky: «Perdite russe impressionanti in questi giorni».

• Lavrov: «L’Occidente smetta di fornire aiuti a Kiev e inizi i negoziati».

• Medvedev accusa gli Usa: «Trascinano il mondo nell’abisso».

Ore 03:28 - Biden chiederà al Congresso 60 miliardi per l’Ucraina e 10 per Israele

(di Viviana Mazza, nostra corrispondente a New York) «Siamo a un punto di svolta globale», ha detto Joe Biden nella notte in un discorso alla nazione, il secondo dallo Studio Ovale durante la sua presidenza. Ha accostato Putin a Hamas, affermando che entrambi pur con le loro differenze «vogliono cancellare le democrazie vicine». Ha attinto alle scene dei viaggi fatti in Ucraina e Israele, primo presidente Usa a visitare una zona di guerra che non sia sotto il diretto controllo americano dai tempi di Lincoln. Ha ribadito come in un’intervista nei giorni scorsi che «l’America» può «gestire entrambe le guerre. Ne abbiamo la capacità e l’obbligo. Siamo una nazione necessaria» e che deve restare “un faro nel mondo”: «Non possiamo lasciare che i terroristi e i tiranni vincano: se non vengono fermati causeranno più distruzione»…

Ore 03:28 - Missile russo su Kryvyi Rih, ucciso un civile

Una persona è morta e un’altra è rimasta ferita in un attacco lanciato ieri sera dalle forze russe su Kryvyi Rih, città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: lo ha riferito su Facebook il capo dell’Amministrazione militare della regione di Dnipropetrovsk, Serhiy Lysak, come riporta Ukrinform. «Un altro attacco terroristico da parte dell’esercito russo contro i civili. Il nemico ha lanciato un missile contro una cooperativa di Kryvyi Rih», ha scritto Lysak. La vittima è un uomo di 60 anni, mentre una donna di 57 anni ha ricevuto ferite da schegge ed è stata ricoverata in ospedale in gravi condizioni.

Ore 08:32 - Gli ucraini puntano su Tokmak

Ancora un paio di settimane, prima che il fango dell’autunno blocchi i movimenti di truppe: secondo l’«Economist» gli ucraini faranno di tutto per cacciare i russi dalla regione di Zaporizhia. In questo modo potrebbero spingere per la riconquista in extremis della città di Tokmak, considerato ora l’obiettivo minimo della controffensiva cominciata all’inizio dell’estate. Non è andata come Kiev sperava. Il confine si è mosso di poco, ma complessivamente in questi mesi gli ucraini hanno inflitto pesanti perdite al nemico. E questo conterà quando tornerà la bella stagione.

Ore 11:25 - Kiev e l’«ecocidio»: 55 miliardi di danni ambientali

(Giusi Fasano, inviata a Kiev) Un metodo globale condiviso per indagare sull’«ecocidio» come crimine di guerra. Questo vorrebbe l’Ucraina che, ha spiegato ieri in una conferenza stampa il procuratore generale Andriy Kostin, è «il primo Paese nella storia» a indagare sulla distruzione di massa dell’ambiente — appunto — come crimine di guerra. Il procuratore ha anche annunciato che l’Ucraina sta collaborando con partner internazionali per formare le forze dell’ordine del Paese nelle indagini sull’ecocidio. L’obiettivo, secondo Kostin, è creare un meccanismo comune e globale per assicurare alla giustizia chi commette gli stessi crimini anche in altre parti del mondo.

Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha reso noti nelle ultime ore i dati di cui dispone. L’invasione russa sarebbe costata finora all’Ucraina più di 55 miliardi di euro in danni ambientali. Soltanto quelli relativi alla distruzione della diga di Kahkovka ammontano a 3,8 miliardi di euro: «Il più grave atto di ecocidio degli ultimi 70 anni» ha detto il premier.

Ore 13:26 - Bombardata la città natale di Zelensky, Kryvyi Rih

Almeno due civili sono stati uccisi e altri feriti in raid aerei delle forze russe sull’Ucraina, nelle zone della linea del fronte e in altre zone del Paese. A Kryvyi Rih, città natale di Volodymir Zelensky, un missile russo ha colpito un sito industriale. Un uomo di 60 anni è rimasto ucciso, la moglie è ricoverata con ferite gravi di schegge di proiettile. Un altro civile è stato ucciso nel sud, nella regione di Kherson e un altro ancora è rimasto ferito.

Ore 15:18 - Zelensky sente Erdogan, Turchia sarà ai colloqui di pace a Malta

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sentito il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan. Come scrive il presidente ucraino su X, «abbiamo discusso del prossimo round di colloqui della formula di pace a Malta». Zelensky riferisce che «la Turchia parteciperà, aggiungendo la sua voce e la sua posizione autorevole». Oltre ai colloqui di Malta, sul tavolo anche la situazione in Medio Oriente, a proposito della quale i due leader hanno «concordato sulla necessità di garantire la protezione dei civili e il rispetto del diritto umanitario», e la sicurezza alimentare e il trasporto del grano ucraino.

Ore 16:29 - Kiev: «Nessun cessate il fuoco se Mosca non lascia territori occupati»

L’Ucraina non negozierà un cessate il fuoco con la Russia finché Mosca si rifiuterà di ritirarsi dai territori ucraini occupati. Lo ha dichiarato il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino Oleksiy Danilov, come riportato da Ukrinform. «Non ci sono negoziati che valgano la pena finché la Russia continuerà a occupare il territorio ucraino, compresa la Crimea», ha sostenuto Danilov esprimendo la sua convinzione che la situazione cambierà radicalmente non appena arriveranno i caccia F-16 dall’Occidente per rafforzare le difese aeree.

Ore 16:33 - Tajani: «Sosteniamo l’indipendenza dell’Ucraina»

«Noi continuiamo a seguire la popolazione civile ucraina e gli italiani ricostruiranno il duomo di Odessa. Noi ci siamo fortemente impegnati e politicamente sosteniamo l’indipendenza dell’Ucraina nel rispetto del diritto internazionale violato dalla Russia»: lo ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, a margine dell’evento Forza Italia per l’Umbria e per l’Italia in corso a Perugia.

Ore 20:02 - Zelensky ringrazia Biden per il nuovo pacchetto di aiuti a sostegno dell’Ucraina

«Questa settimana il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha compiuto un passo molto significativo, di cui gli sono sinceramente grato: è stato preparato un nuovo pacchetto di sostegno duraturo e affidabile per l’Ucraina - difesa ed economia - per la nostra protezione del popolo e della libertà», ha dichiarato, sul suo canale Telegram, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Ore 22:26 - Biden: «Il successo di Israele e dell’Ucraina è vitale per la nostra sicurezza nazionale»

«Il successo di Israele e dell’Ucraina è vitale per la nostra sicurezza nazionale», scrive il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in un comunicato diffuso su X/Twitter. «La storia ci ha insegnato che quando terroristi e dittatori non pagano un prezzo, provocano più morte e distruzione», ha aggiunto.

Ore 22:49 - Attacco russo a un ufficio postale, almeno sei vittime a Kharkiv

Un missile russo si è abbattuto su un ufficio postale nella regione di Kharkiv, provocando la morte di almeno sei persone e il ferimento di 14 altre. Lo riferisce Rbc Ucraina online, precisando che si tratta del terminal Novaya Poshta, che è stato distrutto dall’esplosione. Secondo fonti locali, le vittime hanno un’età compresa tra i 19 ei 42 anni. Dei feriti, sette sono in condizioni moderate e altri sette sono gravi.

Guerra Ucraina - Russia, le news del 22 ottobre.

Ore 01:25 - Missili russi su Kharkiv, almeno 6 morti

Almeno sei persone sono state uccise e 14 ferite sabato da missili russi contro un deposito postale nella regione di Kharkiv, nell'Ucraina nord-orientale. «Le sei persone uccise e le 14 ferite dall'attacco degli occupanti erano dipendenti dell'azienda installata nel terminal del Nova Poshta», ha detto il governatore della Ore 01:26 - Biden: «Il successo di Israele e dell’Ucraina è vitale per la nostra sicurezza nazionale»

«Il successo di Israele e dell’Ucraina è vitale per la nostra sicurezza nazionale», scrive il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in un comunicato diffuso su X/Twitter. «La storia ci ha insegnato che quando terroristi e dittatori non pagano un prezzo, provocano più morte e distruzione», ha aggiunto.

Ore 03:16 - Kiev: «Spesi 27,4 miliardi di dollari per la difesa quest'anno»

L'Ucraina ha speso oltre 1.000 miliardi di grivnie ucraine (27,4 miliardi di dollari) per la difesa quest'anno. Lo ha dichiarato il primo ministro Denys Shmyhal, come riporta il Kyiv Independent. Parlando a una riunione di governo, Shmyhal ha detto che la cifra rappresenta la spesa per la difesa dal bilancio statale nei primi nove mesi del 2023. Nel totale rientrano gli stipendi militari, per un valore di 18,7 miliardi di dollari, e i soldi spesi per l'acquisto di attrezzature, armi, munizioni e altre forniture per le forze armate, 9,5 miliardi di dollari.

Ore 09:07 - Kiev: «Attacco russo nella regione di Kharkiv, almeno tre feriti»

«Questa mattina l’esercito russo ha bombardato Kupyansk, nella regione di Kharkiv» in Ucraina, «ferendo tre persone». Lo ha annunciato su Facebook Oleg Synegubov, capo dell’amministrazione militare di Kharkiv , riferisce Ukrinform. «Oggi, intorno alle ore 7, il nemico ha bombardato la città di Kupyansk. Sono stati colpiti edifici residenziali, tre persone sono rimaste ferite: una ragazza di 15 anni e una donna di 63 anni, ricoverate in gravi condizioni, e un ragazzo di 17 anni in condizioni moderate», ha precisato Sinegubov.

Ore 09:36 - Kiev: «Numero record di bombe aree sul Kherson in 24 ore»

Nelle ultime 24 ore le forze russe hanno lanciato un numero record di bombe aree nella regione di Kherson. In un solo giorno, secondo quanto sostiene la portavoce del Comando operativo sud, Natalia Humeniuk, sono state lanciati 36 ordigni. Lo riporta Rbc Ucraina. «Durante questa giornata (dalle ore 7 alle 7) è stato registrato un numero record di 36 bombe. Nella regione di Kherson, il nemico ne ha lanciate dalle 2 alle 4 per ogni insediamento. Per un villaggio si tratta di una potenza molto elevata», ha riferito Humeniuk osservando che ci sono delle vittime, ma i dati «sono in fase di chiarimento».

Ore 09:27 - Gb: «190mila perdite per Mosca tra uccisi e feriti permanenti»

Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, «è probabile che la Russia abbia subito 150.000-190.000 perdite (uccisi e feriti permanenti)». Lo riporta il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano dell’intelligence pubblicato anche su X. Alle perdite permanenti si devono aggiungere «i feriti temporanei (recuperati e destinati a tornare sul campo di battaglia) dell’ordine di 240.000-290.000 unità» scrivono gli 007 britannici. Il numero è frutto anche dei recenti assalti tentati verso la città di Avdiivka, nel Donetsk, che «hanno contribuito a un aumento del 90% delle vittime russe registrate dal ministero della Difesa ucraino». I dati, spiega l’intelligence britannica, non includono «il Gruppo Wagner e i suoi battaglioni di prigionieri che hanno combattuto a Bakhmut».

Ore 10:12 - L’Ambasciatrice Usa a Kiev: «Il Cremlino disprezza la vita»

«Ancora una volta, durante la notte, abbiamo assistito alle orribili immagini della violenza russa contro i civili in Ucraina: un attacco missilistico contro un terminal postale a Kharkiv ha ucciso 6 persone e ne ha ferite altre in modo grave. Il disprezzo del Cremlino per la vita è visibile a tutto il mondo. Gli Stati Uniti stanno al fianco dell’Ucraina e ritengono la Russia responsabile» di tali atti. Lo scrive su X l’ambasciatrice americana in Ucraina, Bridget Brink.

Ore 11:11 - Domani il ministro degli Esteri russo Lavrov a Teheran per colloqui

Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, sarà domani in visita a Teheran per colloqui. Lo ha confermato la portavoce della diplomazia di Mosca, Maria Zakharova.

Ore 14:45 - Zelensky: «Grazie al Qatar per la mediazione sui bambini deportati»

«Ho parlato con Tamim Bin Hamad al Thani per ringraziare il Qatar per la sua assistenza umanitaria e l’importante ruolo di mediazione nel riportare a casa i bambini ucraini illegalmente deportati e trasferiti con la forza. L’Ucraina è determinata a continuare a lavorare insieme per riportare a casa i nostri figli». Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky riferendo del colloquio con l’emiro del Qatar. «Abbiamo discusso anche del Medio Oriente e convenuto sull’importanza di allentare l’escalation del conflitto, cercare la pace e proteggere i civili. Ho sottolineato la fondamentale necessità che i corridoi umanitari funzionino senza interruzioni per evacuare i civili e fornire aiuti umanitari», ha aggiunto. «In questo momento difficile, la partecipazione delle nazioni del Golfo alla Formula di Pace rimane della massima importanza. Apprezzo l’impegno del Qatar nelle passate tornate di negoziati della formula di pace, nonché la sua disponibilità a partecipare all’incontro di Malta la prossima settimana», ha concluso.

Ore 16:55 - Gazprom: invierà oggi 41,8 mln metri cubi in Europa via Ucraina

Gazprom invierà nel corso della giornata 41,8 milioni di metri cubi di gas in Europa attraverso l’Ucraina, in aumento rispetto ai 41,5 mcm di sabato.

Ore 17:35 - Kiev: almeno 20mila i bambini ucraini «rapiti» dalla Russia dall’inizio della guerra

Secondo Kiev, i bambini ucraini «rapiti» nel corso del conflitto sono almeno 20mila. «È una cifra spaventosa, ma il numero reale è ancora più alto», ha precisato Volodymyr Zelensky durante una conversazione avuta con l’emiro del Qatar Tamim Bin Hamad al Thani, come riportato dal sito della presidenza ucraina.

La cifra è in linea con le stime delle Nazioni Unite, secondo cui almeno 19.546 minori ucraini sono finiti nelle strutture di rieducazione russe dal 24 febbraio 2022. Mosca ha utilizzato varie tattiche per spostare i bambini ucraini nel territorio sotto il suo controllo: i minori vengono deportati con il pretesto dell’evacuazione dei territori contesi, oppure separati dalle loro famiglie nei campi di filtraggio.

La deportazione forzata e la naturalizzazione dei bambini ucraini da parte della Russia è considerata come un crimine di guerra dagli investigatori delle Nazioni Unite e ha spinto la Corte penale internazionale a emettere mandati di arresto internazionale contro il presidente Vladimir Putin e la commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova.

Ore 19:08 - La situazione nella centrale nucleare di Zaporizhzhia

«Io credo che la politica non si stia occupando di questo argomento nel modo in cui dovrebbe. Tendono tutti a pensare che la situazione sia perfettamente sotto controllo, ma mi creda: servirebbe più attenzione, perché al contrario di quel che si crede la situazione non sta migliorando. Semmai peggiora con il passare del tempo, nel senso che per quanto sotto controllo, i rischi rimangono»: Dmytro Orlov, sindaco di Energodar, parla così della centrale nucleare di Zaporizhzhia, il cui impianto — pur prendendo il nome dal capoluogo della regione — sorge nella sua città.

Attualmente la centrale è occupata dalle forze russe e funziona in modalità “dormiente”, cioè in una sorta di standby. Ma, secondo Orlov, la situazione, sebbene sotto controllo, non è priva di rischi. 

Ore 20:15 - Esplosione a Sebastopoli

Esplosione a Sebastopoli, in Crimea, area sotto occupazione russa. Al momento sono ancora ignote le cause.

Ore 20:20 - Zelensky: «Numerosi attacchi da parte dei russi a Avdiivka. Ma le nostre posizioni sono protette»

Le posizioni dell'Ucraina intorno alla città di Avdiivka, nella regione orientale di Donetsk, sono «protette». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale. «Le direzioni Avdiivka e Maryinka sono particolarmente difficili. Numerosi attacchi da parte dei russi. Ma le nostre posizioni sono protette», ha affermato.

Guerra Ucraina - Russia, le news del 23 ottobre.

Ucraina-Russia, le notizie di lunedì 23 ottobre. Giusi Fasano, inviata, e Redazione Online su Il Corriere della Sera lunedì 23 ottobre 2023.

• Nel week-end le truppe di Kiev hanno guadagnato terreno attorno ad Avdiivka, a nord di Donetsk, dove passa il confine con l'autoproclamata repubblica filorussa.

• Secondo l'intelligence Uk, dall'inizio dell'invasione la Russia ha subìto 150.000-190.000 vittime permanenti (persone uccise o ferite in maniera permanente).

• Zaporizhzhia, il sindaco della città dove sorge la centrale nucleare: «Poco personale e cala l’acqua per raffreddare la centrale, la situazione peggiora». Il reportage della nostra inviata.

• Tra sabato e domenica, nell'arco di 24 ore, le forze russe hanno lanciato un numero record di bombe aree nella regione di Kherson: ben 36, secondo Kiev. Sabato sera è stato colpito un deposito postale: ci sono stati sei morti.

• L'appello del Papa: «La guerra, e penso anche alla martoriata Ucraina, è una sconfitta. Fermatevi».

Ore 07:13 - Forze armate Ucraina: abbattuti nove droni sulla regione di Odessa

Nella notte le forze armate russe hanno attaccato la regione di Odessa con i droni d’attacco Shahed: nove di questi mezzi sono stati abbattuti dalle forze di difesa aerea. Lo riferiscono Forze di difesa del fronte meridionale ucraino. L’attacco notturno e’ durato piu’ di tre ore e mezza. «Nove velivoli aerei senza pilota sono stati abbattuti a Odessa, un altro a Vinnytsia», hanno riferito le forze di difesa.

Ore 07:14 - Forze russe colpiscono quattro insediamenti a Sumy

Le forze russe hanno lanciato numerosi attacchi con mortai contro il territorio di Sumy, nel nord-est dell’Ucraina, il 22 ottobre, attaccando quattro comunità e provocando almeno 13 esplosioni, ha riferito l’amministrazione militare regionale. E’ quanto riporta Kyiv Independent. Gli attacchi hanno preso di mira gli insediamenti di Kransopillia, Shalyhyne, Svesa e Nova Sloboda. Non sono state segnalate vittime o danni alle infrastrutture civili. Sumy si trova a circa 50 chilometri dal confine russo.

Ore 07:21 - Governatore di Kherson: le esplosioni di ieri sera hanno danneggiato un’infrastruttura critica

Per via delle esplosioni a Kherson di ieri sera, un’infrastruttura critica è stata danneggiata. Lo ha affermato il governatore regionale ucraino, Aleksander Prokudin. Secondo i dati presentati sul canale Telegram di Prokudin, a Kherson sono stati danneggiati «un’infrastruttura critica, una struttura ingegneristica, nonché il territorio di un’impresa di trasporti e un impianto di produzione».

Ore 09:12 - Borrell: attenzione ai doppi standard, Mosca osserva

«La guerra in Israele e Ucraina hanno diverse radici e conseguenze ma causano egualmente scosse telluriche in tutto il mondo. La Russia si sta certamente avvantaggiando di questa situazione. Le accuse di doppi standard c'erano prima della guerra e ora ritornano: dobbiamo essere molto attenti a mostrare la stessa preoccupazione per ogni civile ucciso. Certo, diamo forte sostegno a Israele perché ha patito uno degli attacchi più forti contro il popolo ebraico, ma dobbiamo anche prendere in considerazione l'uccisione dei palestinesi, anche loro sono vittime di Hamas». Lo ha detto Josep Borrell arrivando in Lussemburgo.

Ore 09:13 - Bbc-Mediazona: sempre più soldati russi uccisi

Almeno 34.857 soldati sono stati uccisi nella guerra in Ucraina dalla parte russa, secondo le conferme raccolte in un'indagine in corso del media indipendente russo Mediazona e la Bbc. La cifra reale è probabilmente molto più alta, ma non esistono statistiche russe ufficiali credibili sulle perdite. Secondo lo stato maggiore ucraino sono invece quasi 300 mila i morti russi dall'inizio del conflitto. Secondo un altro tipo di indagine congiunta di Mediazona e Meduza, alla fine di maggio il conflitto in Ucraina aveva provocato la morte di 47.000 russi di età inferiore ai 50 anni. Mediazona, in collaborazione con il servizio in russo Bbc News e un team di volontari, continua a raccogliere informazioni sull'esercito russo. «La maggior parte delle persone uccise in azione proviene dalle regioni di Krasnodar e Sverdlovsk, Bashkiria, regione di Chelyabinsk, Buriazia e regione di Mosca. L'elevato numero di segnalazioni di vittime nelle regioni di Krasnodar (noto anche come Kuban) e di Mosca è in gran parte dovuto agli sforzi dei volontari nel documentare i cimiteri locali, il che rende pubblicamente note più vittime» scrive Mediazona.

Ore 09:46 - La regione di Zaporizhzhia attaccata 177 volte in 24 ore

Nelle ultime 24 ore l'esercito russo ha attaccato per 177 volte 24 insediamenti nella regione sud-orientale di Zaporizhzhia, ha riferito su Facebook Yuriy Malashko, capo dell'amministrazione militare regionale, come riporta Ukrinform. «177 attacchi: il nemico ha sparato contro 24 insediamenti nella regione di Zaporizhzhia. 153 attacchi di artiglieria hanno avuto luogo sul territorio di Gulyaypole, Novoandriivka, Chervone, Charivne, Preobrazhenka, Huliaipilske, Shcherbaky, Novodarivka, Stepove, Lobkove, Stepnohirsk e altre città e villaggi di prima linea», si legge nel comunicato.

Ore 09:49 - Centrale nucleare di Zaporizhzhia, il sindaco della città dove sorge l’impianto: «Personale ridotto, come si può garantire la sicurezza?»

(Di Giusi Fasano, nostra inviata a Zaporizhzhia) «Vorrei farle capire una cosa». Il sindaco di Energodar Dmytro Orlov parla con una voce molto bassa e scandisce bene le parole. «Io credo che la politica non si stia occupando di questo argomento nel modo in cui dovrebbe. Tendono tutti a pensare che la situazione sia perfettamente sotto controllo, ma mi creda: servirebbe più attenzione, perché al contrario di quel che si crede la situazione non sta migliorando. Semmai, per quanto sotto controllo, peggiora con il passare del tempo». L’argomento di cui Dmytro Orlov sta parlando è la centrale nucleare di Energodar, appunto (quella a cui, sui media, si è fatto riferimento più spesso come “centrale nucleare di Zaporizhzhia”, dal nome del capoluogo, ndr): la città che lo ha eletto poco prima dell’invasione russa e che adesso è occupata dal nemico, impianto atomico compreso.

Ore 10:41 - Kiev: 508 bambini uccisi dall'inizio della guerra

Dall'inizio dell'invasione russa, 508 bambini ucraini sono stati uccisi e più di 1.138 sono stati feriti, ha reso noto la Procura generale dell'Ucraina su Telegram. «Più di 1.646 bambini in Ucraina hanno sofferto a causa dell'aggressione armata su larga scala della Federazione Russa. Al mattino del 23 ottobre 2023, secondo le informazioni ufficiali fornite dai procuratori minorili, 508 bambini sono stati uccisi e più di 1.138 hanno ricevuto ferite di vario grado di gravità», ha scritto la Procura generale dell'Ucraina su Telegram. Questi dati non sono definitivi, poiché sono in corso lavori nelle aree di ostilità attive, nei territori temporaneamente occupati e liberati". La Procura ha aggiunto che 1.779 bambini sono attualmente considerati dispersi in Ucraina e 19.580 sono stati ritrovati, secondo i dati del portale «Children of War».

Ore 11:17 - Una nave greco russa entra per la prima volta a Mariupol

Una nave da carico russa è entrata per la prima volta nel porto di Mariupol occupato: lo ha reso noto su Telegram il consigliere del sindaco della città, Petro Andriushchenko, come riporta Ukrinform. «Questa è una pessima notizia. Ecco a cosa serviva il dragaggio. Ora è successo: la prima nave di classe marittima (non una nave fluviale) ha attraccato ieri al molo del cantiere navale. La nave di classe bulker ha le proprie gru e la sua stazza lorda è molto superiore a 5.000 tonnellate, come nelle navi RM-3», ha affermato Andriushchenko. «Considerando che a Mariupol non c’è nulla da caricare per un peso del genere, l’obiettivo è la consegna», ha aggiunto, osservando che al momento però non è noto cosa trasportasse la nave. Rbc-Ucraina ricorda che all’inizio di ottobre Andryushchenko aveva riferito che l’esercito russo stava dragando il porto di Mariupol. Il funzionario aveva osservato che i russi vogliono creare un nuovo hub logistico, prevedendo che il porto probabilmente avrebbe ospitato navi di grandi dimensioni.

Ore 11:59 - Il ministro lituano: «Non dimentichiamo l'Ucraina, la Russia non aspetta altro»

«Non possiamo dimenticarci dell'Ucraina, dove la situazione non è delle più facili, con una nuova offensiva russa. I russi aspettano una situazione del genere, in cui noi guardiamo altrove e loro possono rinnovare i loro attacchi». Lo sottolinea il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis, a Lussemburgo a margine del Consiglio Ue. «La mia speranza - continua - è che possiamo mandare un messaggio con finanziamenti, che siamo impegnati a sostenere i loro obiettivi di difesa. Siamo in un mondo con più crisi: c'è anche una guerra tra Israele e Palestina e la possibilità di una crisi tra Armenia e Azerbaijan, che non è esclusa», conclude.

Ore 11:59 - Dombrovskis: «1,5 miliardi di sostegni finanziari all'Ucraina per il 2023»

L'Ucraina «riceve oggi 1,5 mld di euro di sostegni finanziari Ue, per coprire i bisogni più urgenti del 2023». Lo annuncia il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis, via social. Quest'anno l'Ue ha versato 15 mld allo Stato ucraino come sostegno al bilancio, una «chiara espressione della continua solidarietà dell'Ue con l'Ucraina e il suo popolo».

Ore 12:31 - Cremlino: «Il mondo non girerà più intorno agli Usa»

Il mondo non ruoterà più intorno agli Stati Uniti. Lo ha dichiarato ai giornalisti il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa russa Tass, secondo cui il Cremlino ha dichiarato che sostiene le parole del presidente Usa Joe Biden, secondo cui il mondo ha bisogno di un nuovo ordine, ma Mosca non è d'accordo sul fatto che tale ordine possa essere costruito da Washington. «Siamo assolutamente d'accordo con il signor Biden. È un raro caso in cui siamo assolutamente d'accordo con le sue parole. In effetti, il mondo ha bisogno di un nuovo ordine mondiale basato su principi completamente diversi», ha dichiarato Peskov, secondo cui questo ordine mondiale dovrebbe essere libero dai tentativi di concentrare tutti i meccanismi di governance nelle mani di un solo Stato, dai tentativi di imporre la propria volontà e le proprie decisioni agli altri Paesi. Per il Cremlino deve esserci «un ordine mondiale basato sul diritto internazionale», che «si basa sul rispetto reciproco, sul mutuo beneficio, sulla non interferenza negli affari interni degli altri e così via», ha elencato Peskov. Tuttavia, ha precisato, il Cremlino non è d'accordo con Biden in un'altra parte della sua dichiarazione: «Il signor Biden ha pronunciato un'altra frase: `E gli Stati Uniti sono in grado di costruire un tale ordine´. Qui, in questa parte, non siamo d'accordo», ha sottolineato. Gli Stati Uniti, «in un modo o nell'altro, indipendentemente dall'ordine mondiale di cui parlano, intendono un ordine mondiale americano-centrico, cioè un mondo che ruota intorno agli Stati Uniti. Non sarà più così», ha detto il portavoce del Cremlino.

Ore 12:46 - Mattarella: «Serve un sostegno fermo e costante a Kiev»

«Abbiamo parlato della sciagurata aggressione della Russia all'Ucraina e della necessità che rimanga un sostegno fermo e costante a Kiev, sotto ogni profilo, perchè in questo modo si difende la pace». Lo ha sottolineato il presidente Sergio Mattarella al termine di un incontro al Quirinale con il suo omologo finlandese Sauli Niinisto che si trova in Italia per una visita di Stato. Niinisto si è detto d'accordo sulla necessità di continuare a fornire un «forte sostegno» all'Ucraina.

Ore 12:51 - Kiev: «Ricevuta nona tranche assistenza Ue da 1,5 miliardi euro»

L'Ucraina ha ricevuto la nona tranche di assistenza finanziaria da parte dell'Unione europea, per un ammontare di 1,5 miliardi di euro: lo ha reso noto su Telegram il primo ministro Denys Shmyhal, come riporta Ukrinform. «L'Ucraina ha ricevuto una nona tranche di assistenza macro-finanziaria di 1,5 miliardi di euro dall'Unione europea», si legge nel messaggio. Shmyhal ha aggiunto che il sostegno di bilancio dell'Ue per il Paese nel 2023 è già ammontato a 15 miliardi di euro. Questo «è uno dei fattori più importanti che aiuta l'Ucraina a rimanere economicamente forte e stabile», ha sottolineato. «Ora stiamo lavorando con la Commissione europea su un nuovo programma di strumenti a lungo termine per l'Ucraina del valore di 50 miliardi di euro. Ci aspettiamo di ottenere 18 miliardi di euro l'anno prossimo», ha aggiunto.

Ore 12:51 - Niinisto a Mattarella: «La Nato deve guardare ad Est a causa della Russia»

«Dobbiamo guardare a Est a causa del nostro vicino, la Russia, ma noi abbiamo una prospettiva a tutto tondo per tutta la Nato e tutta l'Europa». Lo ha detto il presidente della Repubblica di Finlandia, Sauli Niinisto al nostro capo dello Stato, Sergio Mattarella, che lo ha ricevuto oggi, al Palazzo del Quirinale, insieme con la moglie Jenni Elina Haukio. Niisto ha ringraziato l'Italia per aver contribuito al «percorso rapidissimo» con il quale Helsinki è entrata nell'Alleanza. Importante è stato «avere subito contezza del sostegno immediato dell'Italia».

Ore 13:20 - Kuleba: Mosca ha speso 167 miliardi di dollari per la guerra

La Russia ha speso circa 167 miliardi di dollari per la guerra contro l'Ucraina tra febbraio 2022 e agosto 2023. Lo scrive su X il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, che cita Forbes Ucraina. Questo ammontare «include le spese di guerra dirette e le attrezzature perse. Migliaia di russi vengono massacrati ogni settimana, ma le loro vite non hanno alcun valore per il Cremlino», ha aggiunto. «Con questi soldi, Mosca potrebbe costruire quasi 24.000 asili nido in tutta la Russia, o oltre 4.500 reparti di maternità, o circa 17.000 scuole, o circa 1.300 ospedali, o ricostruire il 20% di tutte le strade asfaltate in Russia», prosegue il ministro. «Invece, i criminali di guerra russi hanno bombardato asili nido, reparti maternità, scuole e ospedali ucraini, distruggendo quasi 120.000 strutture civili in tutto, compreso l'ultimo attacco al terminal Nova Poshta a Kharkiv - sottolinea Kuleba -. La Russia di Putin è il male più atroce a cui il mondo ha assistito dalla Seconda Guerra Mondiale».

Ore 14:09 - Nelle case di Mykolaiv, dove dai rubinetti esce acqua salata per colpa delle bombe di Putin

(Di Giusi Fasano, inviata a Mykolaiv ) «Mai avrei creduto che sarebbe stato possibile». Katerina Vysotsskaya dice quello che pensano tutti, a Mykolaiv. E cioè: possibile che più di 500 mila persone stiano resistendo così a lungo senza acqua potabile in casa? Ma ancora più di questo, possibile che ci si possa abituare a veder scendere dai rubinetti soltanto acqua salata? 

La risposta è: sì, è possibile. Nel senso che è proprio quello che sta succedendo. Dal 6 maggio dell’anno scorso, quindi da quasi un anno e mezzo, Mykolaiv è una città salata. Unica al mondo.

Ore 14:46 - «Putin ha avuto un arresto cardiaco, ora si è stabilizzato». La notizia rimbalza su canali Telgram non ufficiali

Il presidente russo Vladimir Putin avrebbe avuto un arresto cardiaco ieri sera pochi minuti dopo le 21 (ora locale), nella sua residenza privata. Lo ha scritto il canale «General Svr» Telegram non ufficiale attribuendolo - ma senza riscontri - a ex generali russi del servizio di intelligence estera, secondo quanto scrive il quotidiano britannico Daily Express.

Due agenti della sicurezza, secondo quanto riporta sempre General Svr, accorsi subito dopo aver sentito un fracasso proveniente dalla camera da letto, avrebbero trovato Putin «accasciato sul pavimento» e chiamato immediatamente i soccorsi, presenti nella residenza. I medici avrebbero quindi «rianimato» Putin, dopo aver diagnosticato un arresto cardiaco, si legge nel post rilanciato dal tabloid. In seguito il presidente sarebbe stato ricoverato in locali della residenza attrezzati per le emergenze mediche e per la terapia intensiva. Ora le sue condizioni si sarebbero stabilizzate e rimarrebbe sotto costante controllo medico. Putin sarebbe stato trovato accanto al letto e a un tavolo rovesciato con bevande e pietanze. Probabilmente cadendo ha fatto cadere anche il tavolo con i piatti, provocando il rumore che ha fatto accorrere le guardie. «Per terra, Putin era preda di convulsioni, con gli occhi che roteavano nelle orbite». La notizia non è confermata.

Ore 15:06 - Washington Post: «007 ucraini dietro gli omicidi di Dugina e Tatarsky»

Gli 007 di Kiev sono dietro l'omicidio di Daria Dugina, la figlia del nazionalista russo Alexander Dugin morta in un'esplosione della sua auto. La bomba che l'ha uccisa è entrata in Russia nascosta in una gabbia per gatti trasportata da una mamma e una bambina di 12 anni. A rivelarlo è il Washington Post, secondo il quale negli ultimi 20 mesi gli 007 ucraini hanno portato a termine decine di omicidi di funzionari russi e non solo. Fra questi, il blogger pro-Russia Vladlen Tatarsky.

Ore 15:54 - Usa: «Russia prolunga detenzione della giornalista Kurmasheva»

Lunedì un tribunale russo di Kazan ha prolungato di altre sei settimane la detenzione della giornalista di Radio Free Europe/Radio Liberty Alsu Kurmasheva. La reporter che ha anche cittadinanza americana è stata arrestata la scorsa settimana, con l'accusa di mancata registrazione come agente straniero, poiché stava raccogliendo informazioni sulle attività militari russe che avrebbero potuto essere usate contro la sicurezza del paese. L'avvocato della Kurmasheva aveva chiesto di ottenere una misura cautelare che non prevedesse la reclusione, ma il tribunale ha respinto la richiesta. La Kurmasheva viveva a Praga e si era recata in Russia a maggio per un'emergenza familiare. In giugno era stata temporaneamente detenuta all'aeroporto di Kazan a giugno in attesa del volo di ritorno. Entrambi i suoi passaporti sono stati confiscati e in attesa che le venissero restituiti si è fermata in Russia. La scorsa settimana è stata arrestata.

Ore 15:55 - Lavrov arriva in Iran: sullo sfondo crisi Israele-Hamas

Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, è arrivato in Iran per colloqui con le controparti regionali. Lo ha confermato il ministero degli esteri russo su X. La visita a Teheran si svolgerà sullo sfondo dell`escalation del conflitto Israele-Hamas e dei timori di espansione, nonché del coinvolgimento di forze in esso, compreso l'Iran.

Secondo Ria Novosti prenderà parte ad un incontro in formato "3+3" sul Caucaso meridionale. Lavrov dovrebbe parlare con i ministri degli Esteri di Turchia, Azerbaigian e Armenia, che sono stati invitati anche alla riunione ministeriale della piattaforma consultiva regionale "3+3" per il Caucaso meridionale. Il formato prevede la partecipazione di Russia, Iran, Armenia, Azerbaigian, Turchia e Georgia, ma Tbilisi ha riferito che non intende partecipare all'iniziativa. Il Ministero degli Esteri russo ha pubblicato una foto di Lavrov a Teheran su X, precedentemente noto come Twitter.

Ore 16:42 - Zelensky, riunione con il capo di Stato maggiore: «Istruzioni agli 007»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha tenuto una riunione con il capo di Stato maggiore nella quale si è parlato esclusivamente di prima linea. Lo ha dichiarato il presidente su Telegram, come riferisce Rbc Ucraina. «Si trattava della linea del fronte, delle nostre azioni offensive e difensive. Abbiamo ricevuto tutte le informazioni aggiornate, abbiamo dato istruzioni ai militari e all'intelligence. Continuiamo a lavorare per la liberazione della nostra terra» ha scritto Zelensky.

Ore 17:14 - Navalny rifiuta di partecipare a una nuova udienza: «Mi vietano di scrivere lettere»

Ore 17:14 - L'intelligence britannica: «La spesa militare russa crescerà del 68% nel 2024»

Impegnata nella guerra in Ucraina, la Russia prevede di aumentare nel 2024 le spese militari del 68% rispetto all'anno in corso. Lo scrive il bollettino dell'intelligence militare britannica, sottolineando che si tratta del 6% del Pil russo. Le spese per scuola e sanità vengono invece congelate, il che significa un taglio di fatto, data l'inflazione. L'intelligence militare fa notare che serviranno più risorse economiche per affrontare i costi sanitari del «crescente numero di feriti di guerra» e i pagamenti dovuti alle famiglie dei caduti. «Più della metà dei soldati feriti così gravemente da necessitare lunghe cure ha perso degli arti, con uno su cinque di loro che ha perso arti superiori, ha dichiarato il vice ministro del Lavoro Alexei Vovchenko lo scorso 17 ottobre. «Quest soldati feriti -continua il bollettino - avranno quasi certamente bisogno di assistenza sanitaria tutta la vita». Le forti spese militari, «contribuiranno molto probabilmente a pressioni inflazionistiche in Russia» e forzeranno Mosca a prendere «decisioni difficili su come finanziare la guerra, probabilmente aumentando le pressioni finanziari sugli imprenditori russi», scrive l'intelligence militare britannica. Al tempo stesso, «ogni sostanziale futura riduzione nella spesa militare finirebbe per rimuovere un volano centrale dell'economia russa di fronte alle sanzioni».

Ore 17:15 - 007 ucraini non commentano il coinvolgimento negli omicidi di Dugina e Tatarsky

«Non commentiamo le informazioni ricevute dai media dalle fonti». Lo ha dichiarato a Rbc Ucraina il servizio stampa del Servizio di sicurezza (Sbu) rispondendo alle indiscrezioni del Washington Post secondo cui ci sarebbero gli 007 di Kiev dietro la morte di Daria Dugina, figlia del nazionalista russo Alexander Dugin uccisa da un'esplosione della sua auto, e del blogger pro-Russia Vladlen Tatarsky. La Sbu riferisce che tutti i dettagli delle operazioni speciali di alto profilo saranno discussi dopo la vittoria. Allo stesso tempo, come ha ripetutamente sottolineato il capo del Servizio di sicurezza Vasyl Malyuk, la Sbu continuerà a compiere «qualsiasi sforzo per cacciare gli occupanti dal territorio ucraino e porre fine alla guerra con la nostra vittoria».

Ore 17:48 - Telefonata tra Zelensky e il principe saudita Bin Salman

Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha dichiarato di aver avuto un colloquio telefonico con Mohammed bin Salman, il principe ereditario dell'Arabia Saudita, sui modi per sviluppare ulteriormente i legami dell'Ucraina con l'Arabia Saudita e il Golfo. «Ho avuto una telefonata con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman sui modi per sviluppare ulteriormente i legami dell'Ucraina con il Regno dell'Arabia Saudita e il Golfo», ha scritto Zelensky in un post su X, l'ex Twitter.

«Ho ringraziato Sua Altezza Reale per i suoi sforzi personali per il successo della riunione della Formula della Pace a Gedda. Ho invitato un rappresentante saudita a partecipare al prossimo ciclo di colloqui a Malta e ho sottolineato l'importanza del ruolo del Regno nella preparazione del Vertice globale per la pace». «Abbiamo inoltre discusso della situazione in Medio Oriente», ha concluso Zelensky nel post. «Ho sottolineato la necessità di prevenire un'ulteriore escalation del conflitto e le vittime civili».

Ore 17:50 - Borrell: «La guerra in Ucraina non è scomparsa dalla realtà»

«L'Ucraina non è più al centro dell'attenzione dei media ma non è scomparsa dalla realtà. Continuiamo a perseguire una soluzione per sbloccare il pagamento dell'ottava trance degli aiuti militari all'Ucraina». Lo ha detto l'alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell al termine del Consiglio in Lussemburgo. «Per la creazione di una quota speciale per l'Ucraina all'interno del Fondo Europeo per la Pace abbiamo bisogno della direzione politica del Consiglio Europeo: una volta che l'avremo ottenuta continueremo il nostro lavoro, che si dovrebbe concludere entro la fine dell'anno», ha aggiunto.

Ore 17:50 - Kiev: «In 12 mesi 700 tra droni e missili russi sulla capitale»

Negli ultimi 12 mesi le forze russe hanno lanciato più di 300 missili e quasi 400 droni Shahed in direzione della capitale ucraina. Lo riferisce il capo dell'amministrazione militare della città di Kiev Serghei Popko, citato da Ukrainska Pravda. «Secondo le statistiche relative alla sola Kiev, negli ultimi 12 mesi i russi hanno lanciato in direzione della capitale più di 300 missili da crociera di vario tipo, 14 missili balistici e quasi 400 droni d'attacco Shahed» ha spiegato Popko.

Ore 18:53 - Zelensky a bin Salman: «Grazie per il ruolo nel vertice di pace»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito su Telegram di aver avuto una conversazione telefonica con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Mbs) per discutere dell’ulteriore sviluppo dei legami dell’Ucraina con l’Arabia Saudita e le monarchie del Golfo. Zelensky, si legge, ha ringraziato «sua altezza reale per i suoi sforzi personali nell’organizzare un incontro di successo della Formula della pace a Gedda» e ha invitato «un rappresentante dell’Arabia Saudita a partecipare al prossimo ciclo di colloqui a Malta», sottolineando «l’importante ruolo del regno nella preparazione del vertice globale per la pace». Con Mbs, Zelensky ha anche discusso «della situazione in Medio Oriente» e ha «sottolineato la necessità di prevenire un’ulteriore escalation del conflitto e le vittime civili».

Ore 18:54 - Colloquio Lula-Putin: «Focus su Gaza e Ucraina»

I conflitti in Medio Oriente e in Ucraina sono stati i principali temi al centro della conversazione telefonica tenuta oggi tra il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva con il suo omologo russo, Vladimir Putin. Lula, si legge in una nota di Brasilia, ha riferito sulla situazione dei suoi connazionali a Gaza e ha «ribadito l’urgenza di creare un corridoio umanitario che permetta agli stranieri di partire e alle medicine, all’acqua e al cibo di entrare nella Striscia di Gaza». I due presidenti, prosegue la nota, hanno quindi «concordato sulla necessità di cessare i bombardamenti sulla Striscia di Gaza e di rilasciare immediatamente gli ostaggi». Putin ha commentato da parte sua la proposta brasiliana al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, alla quale la Russia non ha posto il veto, e «si è rammaricato che dopo tanti decenni non sia stata trovata alcuna soluzione per la creazione dello Stato palestinese». Per quanto riguarda il conflitto con l’Ucraina, riferisce la nota, «il presidente Lula ha ribadito la disponibilità del Brasile ad aiutare in qualsiasi mediazione quando le parti coinvolte saranno disposte a parlare di pace».

Ore 00:17 - Kiev, «i russi iniziano a reclutare le donne per la guerra»

«Il ministero della Difesa russo ha iniziato a reclutare donne per partecipare alla guerra in Ucraina nelle squadre di cecchini e operatori di droni». Lo scrive il media ucraino «Ukrianska Pravda», precisando che «secondo il social network russo VKontakte la compagnia militare privata Redut controllata dal ministero della Difesa della Federazione Russa ha annunciato il reclutamento di donne per le specialità di combattimento nel battaglione dei volontari Borz da inviare in guerra in Ucraina». Il media ucraino aggiunge che «ai potenziali mercenari viene offerto un contratto di sei mesi con uno stipendio di 220.000 rubli. Se le candidate non hanno le competenze per maneggiare le armi, viene loro promesso che verranno addestrate a Donetsk temporaneamente occupata».

I Commentatori: Dario Fabbri.

Dario Fabbri, il servizio delle Iene sulla laurea scatena Scanzi: l'attacco a Mentana. Il Tempo il 05 ottobre 2023

Dario Fabbri, noto al grande pubblico dallo scoppio della guerra in Ucraina per essere diventato l'esperto di geopolitica di riferimento negli speciali del direttore del Tg La7 Enrico Mentana, negli ultimi mesi è finito al centro di una polemica sul suo titolo di studio. L'economista Riccardo Puglisi ha adombrato il dubbio che, a differenza delle varie biografie presenti in rete, non fosse laureato in Scienze politiche come riportato da varie fonti. Alla fine, dopo una serie di botta e risposta in cui è stato tirato dentro anche Mentana, Fabbri ha ammesso di non aver conseguito la laurea per concentrarsi, da autodidatta, sulle tematiche che riteneva più importanti, Questo non gli ha precluso ruoli importanti, anche prima delle ospitate in tv, come quelli in Limes e la collaborazione con esperti di riferimento come con Lucio Caracciolo. 

Mentana nei giorni scorsi è stato intercettato da Antonino Monteleone de Le Iene che lo ha incalzato sull'argomento. Il risultato è il servizio andato in onda nel programma Mediaset, che tra l'altro è finito nel mirino di Andrea Scanzi che gli ha dedicato una diretta Facebook in cui accusa il direttore del Tg La 7 di "una brutta figura" e di tre errori clamorosi. In primis Scanzi riconosce le qualità di Mentana pur rimarcando le distanze col suo modo di intendere il giornalismo, e sul piano personale gli rimprovera il trattamento riservatogli nella famosa vicenda della corsia preferenziale del vaccino per "care giver".

Nel servizio Mentana, incalzato dalle domande su Fabbri, prende il telefonino della iena. "Se lo avessi fatto io o un giornalista del Fatto quotidiano adesso sarei in galera", attacca Scanzi che poi critica quella che definisce una "superca**ola" del direttore, che nell'intervista sottolinea come una cosa sia una biografia, un'altra il curriculum vitae ufficiale. In generale, Scanzi non rimprovera Fabbri per aver detto di avere una laurea, cosa mai avvenuta, ma per non aver negato la circostanza quando in occasioni pubbliche è stato chiamato dottore.

Il terzo "errore" di Mentana, a detta di Scanzi, è sul fact checking. Nel servizio delle Iene Mentana afferma che Open, il giornale da lui fondato, ha fatto verifiche su Fabbri a sua insaputa. "Mentana dice però che quello che hanno scoperto 'sono ca**i nostri' e questo è inaccettabile per un giornalista che da decenni fa lezioni di giornalismo a tutti"; dice ancora il diretta su Facebook. Insomma, il laurea-gate di Fabbri continua a far discutere. Mentana risponderà all'affondo di Scanzi?

Il conflitto Russia-Ucraina. Dario Fabbri sull’Ucraina: “Guerra in stallo, entro novembre ci può essere la tregua”. «La guerra non può durare in eterno. Complice l’inverno, è probabile che il conflitto possa lasciar spazio al negoziato». Umberto De Giovannangeli su L'Unità il 7 Settembre 2023

Dallo stallo ucraino all’Africa in fiamme. L’Unità ne discute con Dario Fabbri, direttore di Domino, tra i più autorevoli analisti italiani di politica estera.

La guerra in Ucraina, come fotografarne il momento?

C’è uno stallo evidente nelle ostilità, a parte qualche rosicchiamento di territorio qua e là soprattutto per mano ucraina, ma nessuna svolta. E questo potrebbe facilitare, ma il condizionale è d’obbligo, una sorta di negoziato successivo, qualora si arrivasse anche alla fine della controffensiva che più o meno potrebbe essere a ottobre, perché da quelle parti l’inverno ancora esiste e il terreno potrebbe diventare ancor più impraticabile per il prosieguo di una controffensiva. Tra ottobre e novembre si potrebbe immaginare, ma anche qui il condizionale è molto d’obbligo, una sorta di negoziato, che però è tutto da inventare.

Vale a dire?

Nel senso che non se ne conoscono i termini. Gli ucraini non sono d’accordo, gli americani non sanno da che parte prenderli, i russi ci stanno, sempre che per loro ciò rappresenti una vittoria. Il che significa che non cederanno tutti i territori che hanno occupato, anzi se li terranno quasi tutti, nei loro disegni, e intanto si siedono a trattare. È per questo che è molto complicato. I fatti sul terreno suggerirebbero il negoziato, ma nessuno ti sa dire quali ne siano o dovrebbero esserne i termini, se non la consunzione della guerra. La guerra sul campo non va né avanti né indietro. La logica dice: sediamoci a discutere. Quali possano essere i termini della discussione, questo è veramente un mistero.

Certe narrazioni che raccontano di uno Zelensky “trattativista” e di un Biden che tutto vorrebbe meno che trovarsi ancora alle prese con la guerra in campagna presidenziale, sono una forzatura giornalistica o c’è del vero?

C’è della sostanza. L’intervento di Zelensky per quanto concerne l’apertura ad una soluzione politica sulla Crimea, non è casuale. Poi parzialmente ritrattata da Podolyak, ma questo ci sta, fa parte del gioco. Certi messaggi si lanciano anzitutto all’opinione pubblica ucraina, è un ballon d’essai, vediamo l’effetto che fa, perché finora Zelensky e i suoi hanno spiegato – legittimamente, intendiamoci – all’opinione pubblica ucraina che tutto dovrà tornare a Kiev: anche la Crimea. Quindi la butti lì. Ritratti, ma l’hai detto. Certamente è un’apertura. Tutti lo sanno, è il segreto di pulcinella: la Crimea non tornerà, salvo miracoli, all’Ucraina. È difficile immaginarlo. Forse con un’amministrazione diversa in Russia… ma questo non è alle viste. Ad oggi è impossibile credere che la Crimea torni all’Ucraina.

In questo caso, però, l’intervento di Zelensky è interessante perché è già entrato in una modalità di pseudo negoziato.

Nel momento in cui dici “ti lascio quello che è già tuo”, ne stai parlando. Per questo dico che i termini sono ancora molto fumosi ma al tempo stesso che ci siano segnali. E l’uscita di Zelensky va intesa come tale, un segnale, anche se quelli meno convinti del negoziato sono proprio gli ucraini.

Perché?

Per ragioni evidenti. La guerra l’hanno subita, i massacri li hanno subiti, il territorio l’hanno perso.

E Biden?

Gli americani sono per il cessate-il-fuoco. O almeno per un inizio di negoziato. Perché Biden ha le sue priorità elettorali, perché la guerra va avanti ormai da troppo tempo per gli americani, ed è una eccessiva distrazione. Ogni giorno che passa gli americani dicono “sì, va bene, noi siamo qui a difendere, giustamente, le prerogative e i diritti dell’Ucraina aggredita”, ma intanto che succede dall’altra parte del mondo, quella a loro più vicina, il Pacifico? Più la guerra va avanti più perdiamo il focus. E allo stesso tempo hanno capito, e la controffensiva sta a dimostrarlo, che senza un intervento diretto della Nato non ci sarà una sconfitta definitiva sul campo della Russia. Questo non accadrà. Tutto vogliono gli americani tranne che fare una guerra diretta alla Russia, una guerra nucleare peraltro. Per tutte queste ragioni, Biden e i suoi continuano a dire a Zelensky “pensiamoci, in autunno, in inverno, pensiamo ad un cessate-il-fuoco, o almeno ad abbozzarlo”.

Passando ad un altro scenario non meno infuocato, anche se colpevolmente ignorato o comunque sottovalutato dai grandi media: l’Africa. Il numero di Domino in uscita martedì prossimo s’intitola “Africa addio”. Addio da parte di chi e che cosa sta avvenendo in quel continente così importante da tanti punti di vista?

Addio per noi occidentali. Noi stiamo perdendo chiaramente l’Africa. Pensiamo ai golpe che si sono succeduti in questi anni nel Sahel, alcuni orditi, altri cavalcati dalla Russia tramite il Gruppo Wagner. Pensiamo all’ultimo, in Niger, nel quale la Russia forse è arrivata successivamente ma ha trovato subito terreno fertile. I golpisti sono anti occidentali, anti francesi. Aggiungiamo a questo la penetrazione, non solo economica, della Cina da molti anni nel continente, e quella della Turchia. Non dimentichiamoci che l’Italia è aggrappata a uno strapuntino in Tripolitania, dove comanda la Turchia con i soldi del Qatar. Mentre in Cirenaica comandano un po’ i russi, un po’ i sauditi, gli emiratini, gli egiziani. Tutto questo per dire che un continente così importante per noi, è da molto tempo non più il giardino di casa dell’Occidente, dell’Europa, ma è controllato da altri. Vale la pena ricordare che gli effetti sulle nostre vite sono diretti. Non parliamo di un continente che sta su Marte. Non si tratta soltanto delle rotte dei migranti, questo è sotto gli occhi di tutti, ma anche dell’approvvigionamento energetico, specie adesso che l’Europa occidentale vuole sganciarsi dal gas della Russia. Il gas dell’Algeria, il gas egiziano, diventano sempre più importanti per noi. E l’Egitto è sì un paese vicino agli Stati Uniti ma che adesso guarda anche alla Russia: peraltro parliamo di un gigante demografico. Mettiamoci il Sudafrica, paese questo sì lontano geograficamente da noi, il più sviluppato del continente africano sul piano industriale e commerciale, che è uno dei perni, la “s”, dei Brics e che ha dimostrato nella guerra d’Ucraina, di essere fortemente anti occidentale. Gli americani li hanno accusati di consegnare armi ai russi, hanno svolto, questo è ufficiale, una esercitazione militare con i russi. Parliamo di un continente intero che ci sta volgendo le spalle, per questo titoliamo “Africa addio”.

Ha fatto riferimento ai Brics. Come va letto l’allargamento significativo, non solo sul piano quantitativo, di questo sistema?

L’allargamento ha un valore soprattutto simbolico. Ma i simboli contano molto nelle storie degli uomini. Non dobbiamo immaginare i Brics come qualcosa che assomiglia a un fronte compatto, come una specie di Lega che vuol combattere l’Occidente con le armi in pugno. Non è questo. I Brics, che cambieranno acronimo quando a gennaio accoglieranno i nuovi membri, sono una specie di forum dalle maglie molto larghe, composto anche di nemici, sia strategici che tattici. Pensiamo a indiani e cinesi, nemici strategici ma che sono dentro i Brics. Pensiamo anche a Brasile e Argentina come possiamo metterci russi e cinesi, che adesso vanno a braccetto ma che amici non lo sono mai stati. I simboli contano. Nel momento in cui in piena guerra d’Ucraina, dopo che ci siamo raccontati che la Russia è isolata, che l’Occidente sta trionfando, ci sono paesi – e che paesi, non proprio gli ultimi del globo – che in piena guerra aderiscono formalmente allo schema anti occidentale. Perché poi, in definitiva, i Brics questo sono: uno schema anti occidentale, quei paesi sono accomunati essenzialmente da questo. Paesi di grande importanza: l’Egitto, un gigante demografico. L’Etiopia, un impero senza mezzi. Gli etiopi hanno da sempre una idea imperiale di sé, da quelle parti sono i diversi, i cristiano ortodossi, antichi e lontani. Un paese decisivo e non solo nelle vicende africane. La stessa Arabia Saudita. Questo per dire che ci sono paesi che hanno anche eccellenti rapporti con l’Occidente, come l’India, e a suo modo anche l’Arabia Saudita e la stessa Etiopia, e tuttavia in piena guerra non hanno nessuna paura a dire: “noi entriamo nello schema anti occidentale e lo facciamo con grande convinzione”. È questo il vero passaggio, più della de-dollarizzazione, impossibile in questa fase. I Brics non intendono fare una guerra all’America, ma i simboli contano e molto.

In questo tour geopolitico del mondo, manca l’Europa.

È l’assenza perenne. Prendiamo l’Africa. I paesi europei sono andati in maniera molto sparsa sulle questioni africane. Spesso in grande competizione. Pensiamo solo alla vicenda libica, che ci ha riguardato, come Italia, molto da vicino, nel 2011. L’intervento franco-britannico, che vide poi l’aiuto degli americani, era un intervento non esattamente filo-italiano, e ci teniamo larghi. L’idea all’epoca era di sostituire un regime, quello di Gheddafi, con un altro che non fosse filo italiano, come era quello di Gheddafi, per quanto impresentabile, ma filo francese. Così nel Sahel. Quando l’Italia, durante la fase dell’operazione Barkhane, proponeva il suo aiuto alla Francia, c’è stato detto “no, grazie”. Per poi venircelo a chiedere anni dopo quando le cose si sono messe molto male per i francesi, in ritirata dal Sahel. I paesi europei sono sempre gli stessi. Non agiscono mai all’unisono, anzi spesso e volentieri agiscono gli uni contro gli altri e i risultati si vedono.

Umberto De Giovannangeli

Dario Fabbri ha la laurea? Lettera-fiume di Mentana: come replica a Puglisi. Il tempo il 07 settembre 2023

Qualche giorno fa l'economista Riccardo Puglisi ha posto un interrogativo al popolo di X (ex Twitter): Dario Fabbri ha laurea? Subito gli utenti hanno partecipato al dibattito. Se qualcuno ha preso le parti dell'analista geopolitico, qualcun altro gli ha puntato il dito contro e ha chiesto la verità. Oggi il professore di scienza delle finanze dell'Università degli Studi di Pavia è tornato sull'argomento pubblicando sui social una lunga lettera scritta da Enrico Mentana. Il direttore del Tg di La7 si è espresso in merito a quanto circolato su Fabbri, l'esperto di geopolitica che fin dall'inizio della guerra in Ucraina ha commentato in diretta tv gli sviluppi del conflitto.  

"Gentile professore, apprendo solo ora che nei giorni scorsi mi ha lanciato una serie di domande riguardanti Dario Fabbri e il suo titolo di studio attraverso X, fu Twitter. Mi è stata descritta la sua campagna, che non discuto ma certo non è fatta per appassionarmi: io, come saprà, a suo tempo non mi sono laureato. Interruppi l'università alla fine del 1979, quando il direttore del tg1, Emilio Rossi, mi fece sapere che mi avrebbe assunto come praticante. Anche di questo non mi sono mai pentito": questo l'esordio di Mentana. Il giornalista ha continuato: "Da 32 anni svolgo a mia volta il ruolo di direttore responsabile, dapprima nel nascente tg5 e poi nel tg La7. Non spetta certo a me giudicare se i due diversi editori abbiano fatto bene ad affidarmi la nascita del primo e il rilancio del secondo, nonostante l'assenza di un diploma di laurea. So però che ho avuto anche la fortuna di assumere molti giovani, poi affermatisi nella professione. Potrà verificare che a nessuno di loro ho mai chiesto né per chi votassero né se fossero laureati". 

L'oggetto della lettera inviata a Puglisi è stato quindi così argomentato da Mentana: "Così anche è stato - per venire alla sua "magnifica ossessione" - con Dario Fabbri, che ho conosciuto il giorno dell'invasione russa dell'Ucraina: non mi sono mai chiesto, né ho chiesto a lui, per chi votasse e se fosse laureato. E mai fino a oggi mi sono posto il problema, che per me non rileva: senza fare improponibili paragoni, il più grande divulgatore scientifico italiano, e primo animatore del debunking antibufale, Piero Angela, non era laureato. E il figlio Alberto, nel raccoglierne il testimone, ha scelto nella squadra del suo programma proprio Fabbri per il settore geopolitico". 

Mentana ha chiarito: "A Fabbri non ho chiesto per chi votasse o che cursus di studi avesse neanche quando gli ho proposto l'avventura di Domino, e nemmeno ho verificato se fosse iscritto all'ordine dei giornalisti. Da quando è nata la rivista di geopolitica, per un'ovvia misura di buon gusto, non l'ho più avuto ospite nel tg e nei programmi di cui sono conduttore, così come non ho più invitato Franco Bechis da quando ha accettato di dirigere Open". "Sperando di aver soddisfatto le curiosità sue e dei suoi interlocutori social, cosi come mi sono state sommariamente riassunte, la invito in caso di nuove impellenti ed epocali domande di questo tipo a scrivermi o a telefonarmi direttamente, come fanno tutte le persone per bene, quale che sia il loro titolo di studio. Buon lavoro", ha concluso. 

Dario Fabbri: Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Biografia. Dario Fabbri si è laureato in scienze politiche nel 2013.

Ha lavorato dal 2013 a gennaio 2022 per la rivista di geopolitica Limes, di cui è stato consigliere scientifico e coordinatore per l'America. Nel 2021 è diventato vicedirettore della Scuola di Limes. Ha collaborato con altre riviste italiane, come Gnosis, e internazionali, come Conflits, e ha firmato commenti per Italy Daily, il supplemento italiano dell'International Herald Tribune e per i quotidiani nazionali La Stampa e il Riformista. Dal 2014 al 2022 ha condotto Radio 3 Mondo, la rassegna della stampa estera di Rai Radio 3. È stato autore dei podcast Stati di tensione (Chora Media), Imperi (Rai), Grandi leader e comunità (Intesa San Paolo) e Nove Minuti (Rai). Da febbraio ad aprile 2022 ha curato Scenari, periodico di geopolitica del quotidiano Domani[9]. Ad aprile 2022, ha fondato con Enrico Mentana la rivista di geopolitica Domino di cui Fabbri è divenuto direttore editoriale, mentre Mentana ne è editore e direttore responsabile. A settembre 2022 ha fondato la Scuola di Domino di cui è direttore.

È socio della Società italiana di storia militare (SISM). Tiene seminari e conferenze in diverse università italiane e straniere. Ha tenuto corsi di geopolitica mediorientale presso la Scuola di formazione del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e di narrazione geopolitica presso la Scuola Holden di Torino e presso il master in relazioni internazionali dell'università IULM di Milano. Ha tenuto una lectio in "grammatica imperiale" all'Oriel College di Oxford e seminari in strategia e tattica delle potenze al board di Microsoft USA. Spesso è stato ospite a Rai 3 (TG3 Linea Notte, Agorà e Kilimangiaro) e LA7 (Omnibus, In onda, Piazzapulita, Atlantide e TG LA7) per commentare l’attualità internazionale. È intervenuto nel programma Noos - L'avventura della conoscenza.

Vita privata

Riguardo alla vita privata mantiene uno stretto riserbo, si sa solo che nel giugno del 2023 si è sposato.

Premi

Nel 2017 ha ricevuto il Premio Amerigo nella categoria "periodici".

Nel 2022 ha ricevuto il Premio Partenope presso il Giffoni Film Festival.

Opere

Dario Fabbri, Grandi temi della geopolitica, Edizioni Gribaudo, 2022, ISBN 88-580-4305-7.

Il laureato. Zadie Smith, Fabbri e il mondo in cui titoli e premi valgono più di tutto. Guia Soncini su L'Inkiesta il 9 Settembre 2023.

Il nuovo romanzo della più strepitosa intellettuale della mia generazione è stato stroncato da una vincitrice di Pulitzer (la più stolida a vincerlo). A Mentana è stato chiesto se l’esperto di geopolitica sia dottore. Perché ciò che conta oggi non sono le competenze, ma se hai la pergamena incorniciata

Che cos’hanno in comune Zadie Smith, forse la più strepitosa intellettuale della mia generazione, e Dario Fabbri (chiunque egli sia)? Fino all’altroieri avrei detto niente, ma poi la vita s’incarica di collegamenti mai sospettati.

“The Fraud”, il nuovo romanzo della Smith, è uscito in Inghilterra un paio di giorni fa. Sono ancora al primo capitolo e già sono pazza della vedova Touchet, che ritiene che, visto che tutti i tentativi di pronunciare il cognome del defunto marito sono ridicoli, tanto valga optare per la ridicolaggine francofona. Ma del libro parliamo poi (esce in Italia il 10 ottobre).

Prima ancora che m’arrivasse il romanzo, ne ho letto una stroncatura su Vulture, le pagine culturali del New York Magazine. Era un articolo così stolido che, se l’avessi letto qualche anno fa, avrebbe fatto barcollare tutte le mie certezze: è il New York, è un giornale di cui mi fido, com’è possibile.

Sono andata a cercare su Google l’autrice, e ho scoperto un’altra cosa che qualche anno fa mi avrebbe devastata: la tizia che lancia a Zadie Smith la vibrante accusa di, ohibò, preferire l’interpretazione psicologica a quella ideologica, questa tizia ha vinto il Pulitzer per la critica. E io ancora non sono étoile alla Scala: allora ditelo che non c’è meritocrazia.

Breve divagazione: tra le altre cose, la Pulitzer più stolida del mondo accusa Smith di ciò che secondo Keats caratterizzava la scrittura di Shakespeare, di non avere convincimenti morali inamovibili o solide opinioni (di essere un’intellettuale e non una sacerdotessa, ma tu pensa).

Mentre Keats e Smith fanno una seduta spiritica per domandarsi come sia finito questo secolo ad avere intellettuali così scarsi, a me viene in mente “Inferno”, la rilettura dantesca fatta da Claudio Giunta per Feltrinelli, e il suo elogio del padre di Proust e della sua ignavia – ma anche di questo libro parliamo poi (esce la settimana prossima).

Una volta la scoperta del Pulitzer assegnato a questa inutile compilatrice di tesine universitarie incapace di capire cosa sia un romanzo mi avrebbe devastata, perché una volta non c’erano i social. E io non avevo modo di sapere quanti Pulitzer imbecilli, grandi giornali ottusi, prestigiose istituzioni da mettersi le mani nei capelli esistessero.

Sono i social o è la vecchiaia? È che, se vivi abbastanza a lungo, incontri abbastanza medici cani e avvocati imbarazzanti da sapere che una laurea non garantisce niente? O è che i social – con le loro note biografiche in cui la gente meno è in grado di trovarsi il culo con le mani e più rimarca le proprie cattedre e dottorati – hanno scostato la tenda di Oz?

Questo è il punto in cui in genere i più stolidi tra i laureati, quelli che la loro l’hanno incorniciata e se non riconosci il valore morale del titolo di studio è perché sei invidiosa, sibilano: eh, certo, tu sei per l’università della vita. Che è una frase temibile, in questo tempo in cui tutti siamo terrorizzati di sembrare lo scemo del villaggio globale, quello che crede che nel vaccino ci sia il chip, o che Birkenau fosse una stazione termale.

Ma ovviamente la contrapposizione non è quella un po’ elementare percepita dagl’istruiti che si percepiscono colti. La questione non è: i titoli di studio sono una truffa, per strada sì che s’impara. La questione è: se non capiscono niente di niente neanche quelli che hanno studiato, figuriamoci quelli che neppure hanno studiato, com’è possibile che non ci siamo ancora estinti con questa imbecillità media, com’è possibile che non cadiamo in un tombino ogni volta che usciamo di casa, aiuto.

L’altroieri ho scritto un articolo in cui ipotizzavo che una certa risposta di Landini sul costo della vita e il costo del caffè nei bar fosse un tentativo di far chiudere Cova, a Milano, e ripopolare il Molise coi baristi licenziati. Sotto a un retweet (o come si chiama ora) dell’articolo, c’erano gli indignati commenti d’un tizio che lo accusava d’essere molto inattendibile come articolo «di analisi sociale ed economica».

Il tizio così capace di decodificare un registro comico e valutare con criteri sensati quel che legge ha ovviamente la sua brava nota biografica su Twitter (o come si chiama ora), nota che ci svela ch’egli è «prof a contratto di analisi dei media». Una volta le università erano posti ai quali ci iscrivevamo certi di trovarci gente che sapesse spiegarci il mondo. Ora sono queste botti di ferro che paghi per mandarci i tuoi figli a imparare a non saper leggere.

Certo, diranno i miei piccoli lettori, meglio analisi dei media che cardiochirurgia, meglio che gli imbecilli non facciano danni in campi seri. Questa settimana sul magazine del New York Times c’è un articolo che s’interroga sul perché gli americani non abbiano più fiducia nell’istruzione universitaria. È perché le università americane costano troppo, è per quello che in Francia si laureano di più, ipotizza l’ennesimo articolista che non capisce il mondo.

Essere costose è l’ultimo valore rimasto alle università americane (nulla di ciò che è gratis ha un valore percepito e quindi viene preso sul serio: se il professore a contratto pagasse per leggermi, ci penserebbe tre volte prima di dire scemenze; se poi dovesse pagare per commentarmi, allora sì che cominceremmo a ragionare).

Se sono le prime a declinare non è perché sono le più costose: è perché sono le prime a essersi specializzate in stronzate. Nell’articolo c’è uno schemino che dice che, rispetto a quarant’anni fa, la laurea produce meno ricchezza per chi la prende. Ettecredo: vale la pena indebitarsi coi costi della retta per i gender studies? Quanti posti di lavoro per spiegatrici di femminismo su Instagram potranno mai esserci, una volta presa la laurea da incorniciare?

E quindi, nella penultima avvincentissima polemica di Twitter (o come diavolo eccetera), quella in cui un Carneade (ovviamente con la sua brava cattedra specificata nella biografia social) chiede ossessivamente a Enrico Mentana se Dario Fabbri sia laureato, e Mentana gli risponde che non ha mai domandato i titoli di studio a nessuno, e nelle sue trasmissioni neanche si è mai rivolto a lui col vocativo «dottore» (aggiungerei: non essendo un parcheggiatore), ecco, in quest’avvincente polemica qui, io osservo incantata questa specie la cui sopravvivenza mi risulta inspiegabile.

Coloro che, in un secolo in cui la realtà s’impegna ogni giorno a dimostrare che non esistono garanzie, che sono crollati i muri e le certezze, che il mondo come lo conoscevamo è finito, coloro che in questo delirio globale restano aggrappati al Novecento come DiCaprio alla porta su cui galleggiava Kate Winslet, certi di poter sopravvivere grazie alla convinzione che i titoli cambino qualcosa, le lauree cambino qualcosa, i premi cambino qualcosa.

Coloro che del tizio che vedono alla tele non vogliono sapere se stia dicendo o no una stronzata oggi, ma se vent’anni fa sia andato con l’alloro in testa a farsi consegnare una pergamena. Coloro che, se la critica più stupida del mondo vince il Pulitzer e Zadie Smith no, si rifiutano di mettere in dubbio le loro certezze: per fare il bagno bisogna aspettare tre ore dopo mangiato, e tra due scrittrici la migliore è senz’altro quella che ha vinto il Pulitzer.

Dario Fabbri allo scoperto: "Non sono laureato perché...", scoppia la polemica. Il Tempo il 03 ottobre 2023

Enrico Mentana l'aveva chiama la "magnifica ossessione" dell'economista Riccardo Puglisi, che settimane fa ha sollevato il caso. Parliamo della laurea di Dario Fabbri, l'esperto di geopolitica noto la grande pubblico per la presenza negli speciali del Tg di La7 sulla guerra in Ucraina. Puglisi sui social ha fatto sapere di aver chiesto alla Luiss se il direttore di Domino è laurato in Sienz politiche. Ebbene, la risposta è arrivata ma dallo stesso Fabbri che in una intervista a Dissipatio spiega: "Ho studiato scienze politiche alla Luiss (vecchio ordinamento), ma ho abbandonato all’ultimo anno per concentrarmi soltanto sulla geopolitica, sulla struttura degli eventi anziché sulla sovrastruttura, e sulla storia degli altri popoli, dimensione essenziale di ogni ragionamento, che non trovai nel percorso universitario".

Fabbri racconta del suo percorso di autodidatta: "Nei primi anni Duemila tale approccio incrociato era più o meno ignoto e ho preferito approfondirlo autonomamente, da orgoglioso autodidatta". "Per me è stato indispensabile collocarmi fuori dall’accademia per sviluppare un pensiero diverso, estraneo alle relazioni internazionali e alla politologia. Ognuno segue il suo percorso, mi pare evidente", spiega illustrando la collaborazione con Limes e con Lucio Caracciolo, i vari incarichi ricoperti, l'esperienza con Mentana e la nascita di Domino, la rivista di geopolitica da lui diretta. 

Lo stesso Mentana a suo tempo aveva risposto a Puglisi, affermando di non ritenere particolarmente importante il titolo di studio di Fabbri in quanto lo stesso direttore del Tg La7 non è laureato. Oggi l'economista afferma su X, l'ex Twitter: "C'è un congruo numero di persone -specialmente giornalisti- che dovrebbero chiedermi scusa". Le parole di Fabbri intanto scalano i trend dei social, dividendo i commentatori.

Estratto da dissipatio.it il 3 ottobre 2023.  

(…) Tanti progetti in cantiere. Come nasce questa vocazione, ma soprattutto come l’hai consolidata nel tempo?  

Ho studiato scienze politiche alla Luiss (vecchio ordinamento), ma ho abbandonato all’ultimo anno per concentrarmi soltanto sulla geopolitica, sulla struttura degli eventi anziché sulla sovrastruttura, e sulla storia degli altri popoli, dimensione essenziale di ogni ragionamento, che non trovai nel percorso universitario.  

Nei primi anni Duemila tale approccio incrociato era più o meno ignoto e ho preferito approfondirlo autonomamente, da orgoglioso autodidatta – sebbene apprezzai alcuni corsi, come quello tenuto da Carlo Jean, con Germano Dottori, di cui fui allievo. Era necessario muovermi da solo per sviluppare un pensiero laterale. 

Nel frattempo, entrai in contatto con colleghi e poi amici come George Friedman, Jacob Shapiro, Antonia Colibasanu, tutti afferenti a Stratfor, a metà tra il think tank e l’agenzia di intelligence privata, con sede ad Austin in Texas. 

Insomma a un passo dagli apparati statunitensi…

Friedman ha lavorato a lungo nell’Office of Net Assessment, il più segreto degli uffici del Pentagono dove si studiano le mosse dei nemici degli Stati Uniti e le cui analisi sono strettamente classificate. Negli anni con George abbiamo spesso discusso di struttura e dialettica hegeliana, passaggi fondamentali e chiarificatori. Dai suoi scritti ho preso l’ossessione per la grammatica (strategica) e (forse) un’eccessiva razionalità.  

– Torniamo alla tua vocazione. Cos’hai studiato da autodidatta?

Storia, storia e ancora storia, principio e fine di ogni ragionamento. Ogni disciplina o teoria ha valore soltanto in ambito storico. Purtroppo l’approccio scientifico è spesso anacronistico, nella sua accezione letterale. A questo ho aggiunto lo studio della geopolitica classica, quella di inizio Novecento, per poi staccarmi dalla sua natura deterministica e concentrarmi sulla psicologia collettiva dei popoli, sull’antropologia, sulla linguistica, sulla protoetimologia. Compresi che per cogliere le cose del mondo era indispensabile calarmi nello sguardo dell’altro, archiviare le nostre lenti occidentalistiche e politologiche. 

– In Italia il concetto di autodidatta genera confusione…

Per me è stato indispensabile collocarmi fuori dall’accademia per sviluppare un pensiero diverso, estraneo alle relazioni internazionali e alla politologia. Ognuno segue il suo percorso, mi pare evidente. 

(...)

– Poi negli anni di Limes, soprattutto grazie al canale Youtube, è nato Dario Fabbri per come lo conosciamo oggi.

Il confronto con Caracciolo e gli altri colleghi mi ha arricchito, mentre continuavo il mio studio ossessivo offrendolo alla rivista, dotandola per la prima volta di un metodo. Nel 2017 sono stato capo dell’analisi geopolitica di Macrogeo, think tank geopolitico e finanziario, fondato da Caracciolo e Nouriel Roubini. Successivamente è nata la scuola di Limes, di cui sono stato vicedirettore, prima di condurre altrove il mio approccio, nel frattempo ribattezzato geopolitica umana.

(…)

– Infine è arrivato l’incontro con Enrico Mentana e la nascita di Domino. Com’è andata?

Ho incontrato Enrico per la prima volta il primo giorno della guerra in Ucraina, quando mi chiamò per commentare gli eventi. Doveva durare un solo pomeriggio, siamo rimasti in onda i primi cento giorni del conflitto.  

Durante quelle settimane abbiamo cominciato a parlare di progetti futuri e sviluppato l’idea di una rivista mensile di geopolitica, da me diretta. Domino si è rivelato un grande successo, con oltre duecentomila copie vendute nel primo anno e già oltre centomila nell’anno in corso. A questo abbiamo aggiunto la Scuola di Domino, extra-accademica e centrata sulla geopolitica umana, alla quale partecipano decine e decine di studenti di ogni età ed estrazione, oltre a grandi professionisti già affermati. A dimostrazione della necessità di cambiare lo sguardo sulle cose. In vista del suo secondo anno che partirà a gennaio.

(…)

– Di cosa parlerai a Libropolis il prossimo weekend? Con Alice Mentana, amministratore delegato di G.O.L., presenteremo Domino, il progetto, la sua poetica, il suo sviluppo futuro. Oltre al numero in edicola dedicato all’Africa e a quello successivo che uscirà a metà ottobre. Il cui argomento annunceremo tra pochi giorni….

Le vittime.

Prozorist. Così la società civile ucraina si sta preparando alla ricostruzione del Paese. Novella Gianfranceschi su L'Inkiesta il 5 Ottobre 2023

Al primo posto c’è la trasparenza dei processi, con il governo ucraino che ha creato una serie di agenzie anticorruzione indipendenti e la piattaforma di cittadini Dream per la gestione responsabile dei finanziamenti 

Il sogno politico dell’Ucraina si scrive “прозорість (prozorist’)”: significa trasparenza. A cercare di realizzarlo non è solo il governo di Kyjiv, ma anche la società civile. Una sinergia senza precedenti, forse l’unica strada percorribile, per diventare un Paese diverso: una democrazia emancipata dell’oligarchia sovietica. L’Ucraina ci sta provando nonostante l’invasione russa. Nonostante gli sfollati ucraini siano circa tredici milioni. Le vittime civili circa venticinquemila. Il governo ucraino ha creato una serie di agenzie anticorruzione, politicamente indipendenti. In attesa dei soldi per la ricostruzione – i danni alle infrastrutture sono di oltre cento miliardi di dollari – ha istituito il ministero per la Restaurazione che, con la collaborazione di cittadini e cittadine, ha progettato una piattaforma chiamata Dream (Digital restoration ecosystem for accountable management). Lo scopo? Gestire le attività di ricostruzione in modo trasparente e mettere in contatto i donatori con i beneficiari.

Anche la società civile ucraina ha fatto la sua parte e molto di più: si è mobilitata come mai prima. La conferma arriva da un report dal titolo “La società civile nella ricostruzione dell’Ucraina” pubblicato a settembre 2023 dell’Istituto di analisi e advocacy (Iaa, think tank indipendente ucraino) e dall’Alleanza per la sicurezza della democrazia (Asd). In risposta alla crisi umanitaria – si legge nel report – il numero di Ong ucraine è più che triplicato, passando da centocinquanta a oltre quattrocentocinquanta organizzazioni.

Secondo il rapporto, inoltre, le associazioni hanno ottenuto una certa legittimità da parte dell’opinione pubblica ucraina per vari motivi. A differenza di quanto avviene in altri Paesi, il terzo settore in Ucraina, non ha solo un ruolo di sorveglianza del governo, ma partecipa all’elaborazione delle leggi, ne promuove l’approvazione e in generale collabora con l’esecutivo di Kyjiv per attuare importanti iniziative politiche.

Alcuni esempi di partecipazione civile efficace sono: gli influencer che hanno sostenuto l’arrivo di armi dall’estero, i ricercatori e le ricercatrici che hanno dimostrato i legami tra alcune aziende e l’industria bellica russa e gli attivisti e le attiviste del settore legislativo che hanno proposto alcune delle leggi necessarie per soddisfare le condizioni preliminari al processo di adesione dell’Ucraina all’Unione europea.

Secondo i dati del report, oltre la metà delle associazioni sono entrate a far parte di tre coalizioni in cui si stanno organizzando tutte le Ong ucraine: Rise Ukraine; Resilience, reconstruction, and relief for Ukraine (Rrr4U); e Reanimation package of peforms (Rpr). Gli obbiettivi comuni? Sostenere un processo di ripresa e ricostruzione che proceda con trasparenza, responsabilità e collaborazione con il governo e con partner internazionali.

Gli autori del report hanno anche chiesto alle associazioni quali sono i principali problemi che affrontano nelle attività di ripresa e ricostruzione. Le risposte? Per molte Ong pesa la mancanza sistematica di finanziamenti e l’assenza di figure professionali preparate a ricevere e gestire gli aiuti esteri. Il problema più comune è, però, l’assenza di un meccanismo di cooperazione diretta tra la società civile ucraina e la comunità dei donatori. Una soluzione a questa necessità – suggerisce il rapporto – potrebbe essere creare un consiglio consultivo fatto da persone della società civile che possa lavorare con la piattaforma di coordinamento dei donatori dei Paesi del G7.

Siamo brave persone. Come si fa a rimanere umani davanti alla tragedia quotidiana della guerra. Yaryna Grusha  su L'Inkiesta il 4 Ottobre 2023

Noi ucraini non solo siamo costantemente sotto attacco dei russi, ma veniamo anche scrutati dagli occhi di tutto il mondo per capire se ci comporteremo bene, a differenza dei russi. Abbiamo bisogno di tanta empatia per le nostre vite molto spiegazzate

Questo è un articolo del nuovo numero di Linkiesta Magazine, con gli articoli di Big Ideas del New York Times. Si può comprare già adesso, qui sullo store, con spese di spedizione incluse. In edicola a Milano e Roma e negli aeroporti e nelle stazioni di tutta Italia.

L’immagine della videocamera posizionata sul casco di un soccorritore di Kramatorsk trema, sobbalza, cerca di mettere a fuoco l’angolatura poco nitida, inquadra due mani che provano ad alzare una lastra di cemento, quasi polverizzata, tentano e ritentano e alla fine ci riescono. Si intravedono la testa, le spalle, il busto di una donna che in quel momento sta per nascere una seconda volta, tirata fuori dalle macerie di casa sua, la casa che doveva proteggerla e che invece l’ha quasi seppellita viva. Quelle mani dei soccorritori ora sono a Kherson, scavano nel fango portato dall’acqua putrida e inquinata, traboccata dopo l’esplosione della diga a Kakhovka. Scavano e tirano fuori un cucciolo, ancora vivo benché ricoperto di melma, anche lui oggi è nato una seconda volta. Bombe, detriti, macerie, buio e acqua piovono sugli ucraini da sedici mesi di guerra (quella su larga scala, dopo la prima invasione del 2014 da parte della Russia) e, ogni volta, davanti ad atrocità ingiuste e non meritate, salgono l’odio, la rabbia, la disperazione che fanno saltare i nervi, che fanno straripare dal dolore tutti i fiumi e tutti i mari.

Sembra un loop quello che vivono gli ucraini ogni giorno muovendosi verso il rifugio antiaereo, aspettando la fine delle sirene, scrollando internet per scoprire che non tutti i missili russi sono stati abbattuti dall’antiaerea. Poi corrono a pulire la macerie, a cercare i sopravvissuti, a rimettere a posto ogni pezzetto distrutto dal maledetto missile. E in questa, che è ormai diventata un’assurda quotidianità, gli ucraini cercano di non perdere il lato umano, di non snaturarsi e ripetono come un mantra (oltre a un «Grazie alle Forze armate d’Ucraina»): «Siamo brave persone, siamo persone buone».

Come si fa a rimanere umani davanti alla tragedia, ormai quotidiana, che ti ha distrutto tutta la vita, che l’ha trasformata in un semplice essere qui e ora perché il domani potrebbe non arrivare mai? È un’incertezza che parte dalla vita in prima linea, appesa a un filo e limitata allo spazio di una trincea, e arriva fino alle retrovie dove tutto viene scandito al ritmo della guerra: andare a scuola, se c’è una scuola, andare al lavoro, se c’è un lavoro, tornare a casa, se c’è ancora una casa, andare al funerale di un soldato, visitare un cimitero militare, donare ogni giorno il costo del caffè ai droni perché quelli al fronte vanno via come il pane, amare se c’è ancora qualcuno da amare.

E, a dispetto di questo essere incrinati, gli ucraini trovano una buona parola per una persona tirata fuori dalle macerie e una carezza per un cucciolo salvato dal fango. In questa continua sofferenza fisica e morale provocata dalla guerra, un ucraino fa uno sforzo colossale per mantenere un equilibrio mentale e per non snaturarsi, fa uno sforzo da titani per non cadere nel tranello del calvario di odio e di disperazione.

Siamo sotto gli occhi di tutto il mondo e, mentre ormai la ferocia dell’esercito russo non fa più scandalo, ogni mossa di ogni ucraino viene perlustrata e guardata sotto la lente di un microscopio. Dopo otto anni di guerra e sedici mesi di invasione su larga scala, dobbiamo ancora giustificarci, spiegando che non siamo nazisti, che non ci bombardiamo da soli, che il presidente Volodymyr Zelensky non è stato messo al potere dagli americani, che non siamo guerrafondai e che non vogliamo questa guerra ma siamo anzi i primi a volere la pace.

La regola di chi la spara più grossa e più forte funziona ancora, purtroppo, anche nel caso dell’esplosione sulla diga a Kakhovka; mentre gli ucraini, scioccati dall’ennesimo disastro, stavano finendo le riunioni di governo, la Russia aveva già fatto le prime dichiarazioni, colpa nostra, quindi, e l’abbiamo pagata perdendo tempo a raccogliere le prove per discolparci. Dobbiamo sempre raccogliere prove, documentare tutto, essere pronti a ogni evenienza – dall’esplosione della diga ai fallimenti della controffensiva – per non sentirci dire che le fosse comuni a Bucha le abbiamo orchestrate noi e che non possiamo perdere i preziosi aiuti militari occidentali durante la controffensiva, semmai possiamo perdere solo gli uomini ucraini che devono proteggere i Leopards o gli Himars così difficilmente ottenuti.

Nessun passo falso, nessuna parola fuori luogo, nessuna spiegazzatura della felpa mimetica di Zelensky. Quando ogni giorno seppelliamo i morti, quando piangiamo ai funerali, quando corriamo per salvarci nei rifugi antiaerei (perché, nel solo mese di maggio, ci sono stati diciotto attacchi contro la capitale ucraina), quando abbattiamo i missili russi (e dobbiamo anche calcolare la traiettoria dei detriti), quando non vogliamo stringere la mano alle tenniste russe o bielorusse (apertamente sostenitrici di Aljaksandr Lukashenka) sul campo del Roland Garros e alla fine veniamo anche fischiate, dobbiamo ricordare che ci sono tutte le videocamere del mondo a guardarci. Un promemoria che non sembra valere per lo Stato terrorista che di quelle videocamere se ne infischia.

Invece noi dobbiamo sempre mantenere la calma, la faccia, la compostezza. Nel fingere che niente ormai ci faccia più male, perché ormai siamo di ferro e di ottone, non scordiamo di ripeterci che siamo persone buone, che siamo brave persone. Perché alla fine, quando arriverà il giorno del giudizio, non sarà giudicato solo il nemico ma saremo giudicati anche noi per come abbiamo resistito e per questo è meglio evitare le spiegazzature adesso, perché il diritto di portare l’abito stropicciato ci è stato negato in partenza, insieme con la nostra vita.

Il cucciolo si aggrappa alla mano del soccorritore che sposta la lastra di cemento e tira fuori una donna sopravvissuta e allo stesso modo anche noi ci aggrappiamo, a quelli che in ogni parte del mondo hanno una parola buona, un gesto buono nei confronti di gente un po’ spiegazzata. Abbiamo tanto bisogno di parole e di gesti buoni, di bandiere ucraine ovunque, per non doverci ripetere in continuazione da soli che siamo delle brave persone. Vogliamo sentircelo dire, senza presentare prove, che valiamo tutti i Leopards e tutti gli Himars che ci sono stati inviati, perché questo ci dà la forza per aiutare a salvare le vite di altri cuccioli e di altri civili. Il concetto di empatia non deve mai essere sottovalutato, è quella spiegazzatura dell’animo umano che lo rende il più naturale possibile, come il lino non stirato che dona leggerezza e freschezza nel periodo caldo, che fa sentire liberi nei movimenti, che fa sentire a casa.

Dopo otto anni e sedici mesi di guerra siamo rimasti ancora delle brave persone. E questa, forse, è la nostra resistenza più grande.

Questo è un articolo del nuovo numero di Linkiesta Magazine, con gli articoli di Big Ideas del New York Times.

Ostaggi civili. Le vittime nascoste dell’invasione russa in Ucraina. Eleonora Mongelli su L'Inkiesta il 30 Settembre 2023

Il Media Initiative for Human Rights ha pubblicato una mappa almeno ottanta centri di detenzione in Russia, Bielorussia e nei territori ucraini temporaneamente occupati in cui le forze armate del Cremlino torturano bambini, adolescenti, persone con disabilità, donne e anziani 

Volontari, giornalisti, insegnanti, semplici cittadini. Sono le vittime nascoste dell’invasione russa in Ucraina. Colpevoli solo di vivere in un territorio occupato, sono interrogati, rapiti, detenuti, torturati e fatti scomparire. A quasi un anno di distanza dalla conferenza che abbiamo tenuto a Roma sulle sparizioni forzate, in cui venivano segnalati trecento casi documentati di civili ucraini presi in ostaggio dalle forze armate russe, ci troviamo davanti a un’escalation di brutalità che si manifesta ben lontano dai riflettori, perché il capillare controllo degli occupanti non lascia permeare (quasi) nulla e il lavoro di raccolta e verifica di dati risulta enormemente difficile. Eppure, è proprio in quelle zone che vengono perpetrati i peggiori crimini internazionali sulla popolazione ucraina. 

A maggio 2023, il ministero degli Affari Interni dell’Ucraina ha segnalato ventitremila persone ufficialmente considerate scomparse in seguito alle ostilità. Alcune di loro sono detenute dalle forze russe nei territori occupati dell’Ucraina, mentre altre sono state trasferite sul territorio della Federazione Russa. 

Media Initiative for Human Rights (MIHR), che continua diligentemente a registrare i crimini di guerra e altre atrocità commesse dall’esercito russo in Ucraina, ha identificato millecentosessantotto ostaggi civili detenuti nella Federazione Russa e nei territori occupati dell’Ucraina. Il numero effettivo, dicono, potrebbe essere però da cinque a sette volte superiore, perché la Russia non fornisce informazioni sui civili che tiene prigionieri, e li trasferisce frequentemente, il che rende molto più difficile la loro ricerca. 

La maggior parte di questi ostaggi civili è stata rapita dalle regioni di Kherson, Kharkiv, Donetsk, Luhansk e Kyjiv. Tra gli individui presi di mira vi sono coloro con sentimenti pro-Ucraina, ex personale militare e persone che secondo gli occupanti potrebbero potenzialmente porre resistenza all’occupazione. Dalle testimonianze raccolte è emerso che gli ostaggi civili sono spesso detenuti insieme ai prigionieri di guerra. Questo aspetto è molto importante perché fa capire che l’obiettivo è quello di utilizzarli come pedine per ottenere in cambio la liberazione di militari russi. 

Nel rapporto del 27 giugno 2023, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) ha identificato un totale di centosessantuno strutture di detenzione utilizzate per trattenere individui nel contesto della guerra. Di queste, centoventiquattro strutture si trovano nel territorio dell’Ucraina occupata, di cui cinque in Crimea. Altre trentacinque strutture di detenzione, che includono centri di detenzione preventiva, colonie penali e campi temporanei, si trovano nella Federazione Russa. Inoltre, gli investigatori dell’OHCHR hanno scoperto due sedi situate in Bielorussia utilizzate dalle forze armate russe come strutture di detenzione temporanee o di transito per le persone detenute, compresi i prigionieri di guerra trasferiti dalle regioni settentrionali dell’Ucraina. 

MIHR ha pubblicato una mappa dei luoghi di prigionia gestiti dalle forze armate russe. La mappa contiene dati relativi a oltre ottanta centri di detenzione situati in Russia, Bielorussia e nei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina, raccolti intervistando i testimoni: civili tenuti in ostaggio e soldati tornati dalla prigionia. 

Inoltre, dalle testimonianze raccolte si è riusciti a definire un quadro abbastanza chiaro delle condizioni a cui sono sottoposti le persone rapite, che includono anche gruppi vulnerabili come bambini piccoli, adolescenti, persone con disabilità, donne e anziani. Tatiana, figlia dell’ostaggio Mykola Savchenko della regione di Kherson, ha riferito: «È stato rapito dalla casa del vicino dove stava giocando a scacchi. L’esercito russo è entrato in casa, li ha bendati e portati via nel bagagliaio di un veicolo. Mio padre, cinquantotto anni, è stato preso il 3 aprile 2022 e non è ancora tornato. Prima di lui hanno preso anche ragazzi, non c’è un limite di età». 

Volodymyr Khropun, un volontario della Croce Rossa ucraina della regione di Kyjiv, ha raccontato: «Alcuni di noi sono stati sottoposti a torture. Ho personalmente visto l’uso di due pistole elettriche su un ragazzo. Il 23 marzo 2022, un gruppo di quattordici persone, me compreso, è stato portato via da Dymer. Lungo il percorso, è stata aggiunta al nostro gruppo un’altra donna. Abbiamo trascorso la prima notte all’aeroporto di Hostomel, prima di essere trasportati in Belarus in due camion Ural. C’erano da trentacinque a trentasette individui in ciascun camion, con solo pochi soldati tra loro. Circa il novanta per cento dei detenuti erano civili. Siamo stati costretti a firmare documenti bendati, senza alcuna spiegazione sui contenuti. Siamo stati trattati come merci, rapiti e trasportati in un altro Paese, dove siamo stati sottoposti a interrogatori senza alcuna forma di protezione legale».

I civili ucraini presi in ostaggio dai russi, alcuni mentre facevano volontariato e distribuivano aiuti umanitari alla popolazione civile, sono spesso detenuti insieme ai prigionieri di guerra, in ambienti insalubri, privi di provviste di cibo, acqua potabile e cure mediche. Da marzo 2022, sia civili che militari sono stati detenuti a Olenivka, nell’oblast di Donetsk. 

Indipendentemente dal loro status, emerge dalle testimonianze raccolte che tutti i detenuti sono sottoposti alla procedura di ammissione, che è stata definita come tra le peggiori fasi della detenzione, nella quale si consumano varie forme di violenze fisiche, torture psicologiche e persino finte esecuzioni. 

Un ostaggio civile della regione di Zaporizhia, che desidera rimanere anonimo, ha condiviso la sua esperienza dopo essere stato scambiato con un prigioniero russo: «All’arrivo a Olenivka, siamo stati riclassificati come prigionieri di guerra invece che civili. Ci hanno tenuto in baracche e sottoposti a costanti abusi fisici, tra cui colpi in faccia e spari in prossimità delle nostre teste. A Tokmak, ci hanno bendati e ci hanno spinto deliberatamente con la testa contro pali di ferro, prima di picchiarci con un bastone sulle gambe e sulla schiena. Anche a Melitopol abbiamo subito torture. A Kursk siamo stati picchiati tutti, mi hanno costretto a strisciare fino a quando i gomiti cominciavano a sanguinare e la testa sembrava spezzarsi. Ci picchiavano per divertimento usando taser e manganelli». 

Viktor Prokhun della regione di Kyjiv ha testimoniato di come è stato sottoposto a una finta esecuzione. Durante una perquisizione, sono stati trovati alcuni suoi libri ucraini su argomenti patriottici: «Quando hanno trovato i libri, uno dei soldati ha esclamato: “Sei esattamente ciò che stiamo cercando. Ci pagano un milione per un vero Banderita”. Poi mi hanno portato davanti a un pozzo e hanno simulato un’esecuzione. Mi hanno costretto a inginocchiarmi e hanno iniziato a sparare sopra la mia testa». 

Oltre a un’analisi dettagliata dei luoghi di detenzione degli ostaggi civili, MIHR ha recentemente pubblicato un report che mette in luce le condizioni a cui sono sottoposti i civili una volta rapiti. Il documento descrive le strutture di detenzione in tre regioni: Kyjiv, Chernihiv e Sumy, nonché le rotte di trasporto dei detenuti civili basate su prove specifiche. Nonostante siano state occupate fin dai primi giorni dell’aggressione russa, queste regioni sono state liberate rapidamente dall’Ucraina, perciò è qui che si sono concentrate le prime indagini sul campo, le interviste a testimoni e vittime di crimini di guerra, e le visite ai luoghi di detenzione dei civili da parte delle forze militari russe. 

Le informazioni sono state raccolte usando il sistema di documentazione delle indagini I-DOC per l’analisi e la sistematizzazione delle indagini sui crimini di guerra e i crimini contro l’umanità. Si tratta di un sistema che facilita il trattamento dei fatti legati alle gravi violazioni degli standard internazionali nel campo dei diritti umani e del diritto penale che si rifà alla tassonomia della matrice dei casi della Corte Penale Internazionale e al Case Matrix Network. 

Al 31 agosto 2023, il contributo di MIHR al sistema I-DOC ammontava a centosei documenti registrati. Questi documenti includono testimonianze documentate anche con materiale fotografico. Tra queste c’è la storia di Mikola, rapito nella regione di Kyjiv il 3 marzo 2022, che ha raccontato come lui e gli altri due uomini con cui si trovava siano stati cosparsi di benzina: «Ho avuto la fortuna di indossare abiti da lavoro resistenti alle intemperie – la benzina mi è arrivata solo attraverso le pieghe. L’altro ragazzo, invece, aveva vestiti ordinari che si sono completamente inzuppati, causandogli la caduta di metà della pelle. L’ho visto dopo quando siamo stati entrambi visitati in una tenda medica in un campo nella regione di Kursk». 

Racconta sempre Mykola che nel periodo in cui i civili sono stati detenuti in un campo all’aperto, la temperatura esterna era di quindici gradi sotto zero: «Le persone sono state lasciate senza cibo per almeno quattro giorni e ci privavano anche dell’acqua. Ci hanno ordinato di toglierci le scarpe. Versavano acqua nelle scarpe, ma non ci lasciavano bere. Dovevamo restare a terra. Semplicemente sdraiati e aspettare di morire. È quello che è successo a uno di noi. Un pover uomo che aveva il diabete e continuava a gemere. A un certo punto, abbiamo realizzato che non rispondeva più. Non ricordo il suo nome, ma viveva non lontano dal nostro villaggio». 

Dopo il terzo o quarto giorno di permanenza nel campo, i civili rapiti sono stati riuniti. Mykola aiutò gli altri a mettersi le scarpe, poiché avevano le mani legate dietro la schiena, mentre le sue erano legate davanti: «I loro piedi erano gonfi per il freddo e non riuscivano a far entrare le scarpe. Non sapevo dove fossimo e quanto fossi ridotto male. Ho aiutato tutti a salire su un veicolo, che è poi partito. I russi erano in procinto di spostare i civili, quando si sono trovati sotto il fuoco. A quel punto, gli ucraini rapiti sono stati lasciati a terra. I russi hanno detto che lasciavano i civili rapiti non protetti per una ragione precisa: se fossero stati uccisi, sarebbe stata colpa dell’esercito ucraino. Per fortuna, tutte quelle persone sono uscite indenni, solo una ha subito una commozione cerebrale». Ricaricati sul camion sono stati portati in direzione di Chernobyl e poi in elicottero in Belarus. Successivamente, i civili rapiti furono portati in aereo dalla Belarus a un campo per prigionieri di guerra a Kursk. Dopo altri vari spostamenti, Mykola fu rimpatriato in Ucraina il 4 febbraio 2023 nel contesto di uno scambio di prigionieri di guerra. 

Sono tanti i particolari della testimonianza di Mykola che si ritrovano negli altri racconti. Durante l’occupazione, l’esercito russo ha stabilito le proprie regole nelle aree popolate e ha compiuto azioni illegali contro la popolazione civile. Dopo la liberazione di città e villaggi, sono stati scoperti numerosi luoghi di detenzione e tortura istituiti dall’esercito russo. Molti residenti civili sono stati portati in questi luoghi, dove hanno subito mutilazioni e lesioni di varia gravità, e alcuni di loro sono stati trovati uccisi. Molte sono le testimonianze che riguardano la regione di Chernihiv, dove un gran numero di persone è considerato disperso e la loro sorte rimane ancora sconosciuta. Alcuni ostaggi civili sono stati trasferiti nel territorio della Federazione Russa, dove sono detenuti illegalmente in penitenziari.

La liberazione dei territori raramente salva gli ostaggi civili. Sono pochi i casi in cui i russi, ritirandosi, hanno rilasciato delle persone, perché, di solito, i prigionieri civili vengono trasferiti. Per questo gli esperti concordano sulla necessità di istituire un meccanismo efficace ad hoc all’interno dell’attuale quadro giuridico internazionale finalizzato alla protezione e alla liberazione degli ostaggi civili. A questo proposito, Dmytro Lubinets, Commissario per i Diritti Umani del Parlamento ucraino, ha inoltre proposto l’istituzione di un’agenzia governativa speciale che lavori per il rilascio dei civili detenuti dalla Federazione Russa. 

Come già sottolineato dalle organizzazioni per i diritti umani, tra cui la FIDU, la detenzione arbitraria e la presa di ostaggi civili durante un conflitto armato sono rigorosamente vietati dal diritto internazionale. Lo spostamento forzato della popolazione da parte della forza occupante costituisce un crimine di guerra e la sistematicità di questa pratica potrebbe prefigurare anche un crimine contro l’umanità. 

Tenere alta l’attenzione su quanto accade nei territori occupati dell’Ucraina è dovere della comunità internazionale, sia per proteggere i civili costantemente esposti alle brutalità delle forze armate russe, sia per evitare che narrazioni propagandistiche interferiscano con la verità dei fatti. Un rischio ancora concreto visto che c’è ancora chi auspica un cessate il fuoco sotto occupazione, pur con la consapevolezza che una tale tregua, seppure duratura, altro non sarebbe che una condanna silenziosa della popolazione civile ucraina ai crimini più atroci che possono essere commessi durante una guerra.

«Sono morti centomila soldati. E tra dieci anni l’Ucraina avrà metà dei cittadini del ’93». Andrea Nicastro su Il Corriere della Sera sabato 30 settembre 2023.

La demografa Libanova: «Stanno morendo moltissimi uomini in età fertile. La speranza è il ritorno di chi è fuggito

Le giovanissime reclute del «Lyceum dei Corpi Cadetti» di Kiev durante la cerimonia in cui ricevono le spalline con i gradi

Ella Libanova, direttrice dell’Accademia delle Scienze ucraina, demografa, è sicura? Pochi giorni fa il presidente russo Vladimir Putin ha parlato di 71 mila soldati ucraini uccisi dall’inizio della guerra. Kiev non dà numeri, lei quanti pensa che siano?

«Centomila. E solo tra i militari».

Come lo calcola?

«I dati ufficiali dei decessi sono segreti. Allora dobbiamo arrangiarci con le stime. All’Istituto nazionale Ptoukha abbiamo usato i numeri delle frontiere, delle nascite (che sono rimasti pubblici) e tanti altri indicatori tra cui le sim dei cellulari. Per evitare di contare come due persone chi ha semplicemente due telefonini addosso abbiamo accesso anche alla geolocalizzazione. Incrociando tutto, purtroppo, siamo sulle centomila vittime. Maschi e nel momento più produttivo della vita».

E i civili?

«Bisognerebbe capire se mio marito che è morto d’infarto durante un bombardamento va considerato vittima di guerra oppure no. Ma il problema maggiore sono i conteggi nelle aree occupate. Il buco nero è Mariupol, durante l’assedio potrebbero esserci state decine di migliaia di vittime. Forse non lo sapremo mai. Il totale comunque resta largamente sotto quello dei militari».

La professoressa Libanova dice cose tremende con totale serenità quando parla di numeri che sono il suo strumento di lavoro, né buoni né cattivi. Si altera invece quando deve dare un nome a ciò che legge nei grafici: «spopolamento».

«Se la guerra finisse nel 2025 stimiamo che nel 2033 gli ucraini saranno tra i 26 e i 32 milioni. Non riusciamo a stringere questa forbice perché troppe sono le incognite. Quanti torneranno dall’estero tra i rifugiati e gli emigranti? Ci sarà sicurezza e ripresa economica? Queste variabili sono imprevedibili e condizioneranno le scelte di vasti gruppi sociali».

Nel 1993, due anni dopo lo scioglimento dell’Urss, l’Ucraina aveva 52,3 milioni di abitanti. Secondo la sua peggiore ipotesi, 40 anni dopo, nel 2033 potrebbe averne la metà?

«Andavamo in quella direzione anche prima della guerra. Da anni eravamo in denatalità e spopolamento. Il tasso di fertilità era nel 2021 di appena 1,2 figli per donna e ad aggravare il quadro c’erano 3 milioni di emigrati. Non è che voi italiani, senza immigrazione, stareste tanto meglio. La crisi demografica colpisce tutta Europa, però con la guerra da noi è diventata una tragedia. Nel 2022, il tasso di fertilità è sceso allo 0,9 e l’anno prossimo me lo aspetto allo 0,7. Poi si sono aggiunti i rifugiati».

Che potrebbero tornare.

«Per fortuna i rifugiati in Europa sono meno dei 7 milioni che sento dire. Saranno al massimo 4 milioni a cui bisogna aggiungerne 1,2 in Russia e un altro milione tra Gran Bretagna e Nord America. Il problema è che sono soprattutto donne e bambini e con gli uomini lontani è difficile rimanere incinte».

Difficile anche pensare di mettere al mondo dei figli con un Paese in guerra.

«Conta la volontà, ma anche i trend statistici. Le fasce di età più falcidiate dai combattimenti sono proprio quelle in età riproduttiva con conseguenze sulla curva demografica per decenni. Le persone tra i 20 e i 64 anni scenderanno del 15%. Le donne nell’età più fertile tra i 20 e i 34 anni dell’11%. Non si esce dall’inverno demografico con questi numeri».

Niente di positivo?

«Gli ucraini hanno un forte attaccamento alla patria. Nei primi mesi di guerra, duecentomila maschi che erano all’estero sono tornati per combattere. C’è da pensare che con la pace tornino molti tra i rifugiati e degli emigranti desidereranno rientrare, ma bisogna assolutamente riuscire a vincere il dopoguerra».

Cosa intende?

«Che ci vogliono condizioni di sicurezza ed economiche capaci di convincere la maggior parte dei 9 milioni di ucraini all’estero. Il nostro tesoro nazionale. Il 70% delle donne scappate ha un’educazione superiore, rappresentano il meglio della società. Se finiti i combattimenti proseguirà l’incertezza, saranno i mariti a raggiungerle all’estero. Non viceversa. Per il Paese sarebbe buio profondo».

Le Armi.

La guerra fa bene ai conti di Leonardo. Il conflitto in Ucraina prima e quello sullo Striscia di Gaza poi fanno volare le azioni del colosso degli armamenti. Mentre la nomina dell'ambasciatore Stefano Pontecorvo alla presidenza la dice lunga sulla tendenza al riarmo. E anche in Europa si lavora a un progetto per intensificare la difesa coinvolgendo Oto Melara, il branch più militarizzato della società. Gloria Riva su L'Espresso il 23 Ottobre 2023

L'indicazione degli analisti è Buy, Comprare. A Piazza Affari il titolo dell’italiana Leonardo valeva 12,94 euro venerdì 6 ottobre, il giorno della quiete, prima che una tempesta di cinquemila razzi piovesse su Israele e i proiettili di Hamas interrompessero le danze all’alba dei giovani a Sderot. La risposta di Israele non si è fatta attendere, mentre il mondo si muove verso un conflitto israelo-palestinese che rischia di travolgere il Medio Oriente. Quindi l’aspettativa dei mercati è che gli affari per Leonardo non possano che migliorare: ecco perché alla riapertura della Borsa il titolo ha cominciato a volare. Il decollo azionario è cominciato venti mesi fa, quando i carri armati russi hanno invaso l'Ucraina. 

Il 23 febbraio 2022 Leonardo valeva 6,4 euro, due giorni dopo 9 euro, il 6 ottobre ‘23 viaggiava a 12,94 euro, il 102 per cento in più, il 12 ottobre ha registrato un balzo del 123,5 per cento a 14,31 euro. È la guerra e la corsa agli armamenti a far crescere le aspettative degli azionisti, anche se non tutti se ne sono accorti: mentre le prime pagine dei giornali raccontavano l’orrore in Palestina, nella sezione economia si ipotizza che l’apprezzamento per Leonardo, società partecipata dal ministero dell’Economia al 30 per cento e che si occupa per lo più di difesa militare, fosse da imputare alla futura svolta societaria verso intelligenza artificiale e cybersecurity.

Racconta Mauro Meggiolaro di Shareholders for Change che il militare rappresentava il 49 per cento del fatturato di Leonardo nel 2013, cinque anni dopo era al 68 per cento e oggi il militare pesa per l’83 per cento. Lo stesso amministratore delegato e direttore generale di Leonardo, Roberto Cingolani è convinto che «in futuro la guerra si farà con i byte più che con i proiettili», ma nel frattempo una task force al lavoro 24 ore su 24 sta progettando un nuovo sistema di difesa dedicato all’Europa, confermando che per ora la guerra si continua a fare con i “bullet”: «La situazione geopolitica europea è in drammatico mutamento, al punto che i piani di cinque anni fa sono ampiamente superati. Stiamo lavorando con società tedesche per disegnare un più forte programma di difesa dello spazio europeo. Non posso essere più esplicito, ma a inizio 2024 la direzione risulterà chiara», e poco dopo precisa che in questo piano di difesa «avrà certamente un ruolo Oto Melara», ovvero uno fra i rami più militarizzati di Leonardo, specializzato in cannoni, munizioni, blindati, mezzi militari. Questo progetto fa il paio con il Main Ground Combat System per lo sviluppo di un nuovo carro armato dove i tedeschi hanno teso la mano agli italiani di Leonardo. 

Di sicuro le parole di Cingolani sono una poco rassicurante novità per quella che è stata a lungo la tranquilla Europa. Il pericolo potrebbe venire dalla Russia o dal Medio Oriente, dove nei giorni scorsi decine di migliaia di manifestanti si sono radunati nelle piazze in sostengo ai palestinesi. A Baghdad gli iracheni hanno sventolato bandiere palestinesi, bruciato quella di Israele e cantato slogan anti americani. Mentre in Iran cittadini vestiti di un sudario bianco manifestavano la propria disponibilità a combattere fino alla morte per la Palestina. In questo clima di altissima tensione, l’assenza di diplomazia internazionale spinge i paesi a trovare conforto nella corsa agli armamenti: perché se è questa la piega che sta prendendo la storia, allora è meglio farsi trovare preparati. 

Cinicamente, si può quindi festeggiare per i risultati della semestrale di Leonardo, che snocciola risultati record, su tutti i 40 miliardi di ordini ancora inevasi e in attesa di essere soddisfatti, con una crescita del 21,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022. A fare la parte del leone è soprattutto la Difesa, declinata in forma di elicotteri inviati massicciamente in Polonia, Austria, alla Royal Air Force inglese e agli Stati Uniti, ma anche di sensori di ultima generazione per gli aerei della Raf, motori elettrici per sottomarini e elettronica per la Difesa, una svolta militare favorita anche dall’esperienza maturata da Lorenzo Mariani, condirettore di Leonardo, ai vertici della controllata Mbda, principale consorzio europeo per la produzione di missili. Orientativamente la previsione è chiudere il 2023 a 17 miliardi di nuovi ordini, mentre i ricavi potrebbero aggirarsi attorno ai 15,6 miliardi di euro. Le commesse provengono da aree del mondo in passato poco esplorate, come Tailandia, Indonesia, Vietnam, Turkmenistan, India per merito di un presidente, Stefano Pontecorvo, nominato ad aprile che, a differenza dei predecessori - pochissimo esperti del mondo e quindi poco autorevoli presso i governi stranieri -, è stato un ambasciatore di altissimo profilo, con ruoli diplomatici in Pakistan, Londra, nell’Africa sub-sahariana, Mosca, Bruxelles e ha coordinato per la Nato l'evacuazione dell’aeroporto di Kabul. Ora il suo compito è portare Leonardo all'attenzione dei paesi stranieri.

E ci sta riuscendo, per esempio, in Arabia Saudita dove c’è grande attenzione per i progetti di Leonardo. In particolare l’Arabia Saudita è interessata a salire a bordo del Global Combat Air Program, il programma di Regno Unito, Italia e Giappone per lo sviluppo di un aereo da combattimento di sesta generazione, che coinvolge l'inglese Bae System, Leonardo e Mitsubishi Heavy Industries. La scelta di Pontecorvo da parte di Giorgia Meloni, molto attenta alle relazioni diplomatiche, è una precisa indicazione di quale sia la direzione che la storia sta prendendo, ovvero il riarmo. Se Pontecorvo fosse finito al ministero degli Esteri sarebbe stata lampante una svolta verso la mediazione internazionale, che in questo momento non c’è in Italia, né altrove. Invece l’indicazione data a Pontecorvo è quella di portare Leonardo nel mondo e proseguire quel ruolo di partner fondamentale per lo sviluppo delle armi del futuro, dai carri armati, agli aerei da combattimento, fino ai sottomarini classe Columbia, che Leonardo sta contribuendo a costruire per la Us Navy. 

Del resto, sono tutti programmi con sbocchi commerciali interessanti, se pensiamo al piano di aumento della spesa militare al due per cento del Pil che tocca l’Italia, così come la Germania, paese che prevede un programma da 405 miliardi di euro di nuovi armamenti. Quindi non sorprende che mentre la borsa mondiale perde il 20 per cento di valore, i produttori di armi registrano una crescita di capitalizzazione del 15 per cento.

Uno studio realizzato da Greenpeace Italia, visionato in esclusiva da L’Espresso, sostiene che le prime dieci aziende italiane esportatrici di armi tra il 2021 e il 2022 hanno beneficiato di un aumento del 68 per cento dei profitti, specificando che: «Gli effetti della guerra su ricavi e i profitti inizieranno a vedersi nel bilancio 2023 perché le armi, a differenza di gas e petrolio, non sono vendute in tempo reale su mercati internazionali a negoziazione continua e prezzi trasparenti», c'è scritto nel report. Sofia Basso di Greenpeace commenta: «Il governo ha deciso di tassare gli extra profitti delle aziende fossili e Greenpeace chiede quindi che siano tassati anche gli extraprofitti delle aziende della difesa, perché nessuno possa beneficiare delle stragi di civili e di militari. La corsa al riarmo va fermata». Sulla stessa linea Simone Siliani, direttore di Fondazione Finanza Etica: «È un errore sostenere l’economia del riarmo, soprattutto in un paese che ripudia la guerra per Costituzione. È vero che Pil e mercati stanno premiando le industrie delle armi, ma se queste non diversificano la produzione fra militare e l’ormai residuale civile, possono trovarsi fuori dal mercato non appena le tensioni internazionali si raffredderanno. Sviluppare tecnologie, linee produttive e organizzazione commerciale per nuovi settori produttivi richiede molto tempo, molti capitali e molto coraggio».

Si stanno prendendo tutto: la guerra di classe scatenata dalle élite (Monthly Report). L'Indipendente il 23 Ottobre 2023

Il periodo storico che stiamo attraversando è segnato da un evento di lungo corso, ma di cui non ci siamo accorti: la guerra di classe al contrario. La ricerca del profitto delle élite viene promossa ad ogni costo e si insinua in ogni crepa della società, fino a trasformare anche le grandi emergenze e i cataclismi naturali in occasioni per trarre guadagno. E mentre i profitti delle aziende crescono come mai prima d’ora, l’idea di una giusta redistribuzione della ricchezza è stata completamente accantonata e le famiglie italiane si trovano a perdere potere d’acquisto per un valore pari a circa tre stipendi all’anno (dati del 2022). Ma come si è arrivati fino a qui? Come si è giunti a normalizzare il concetto di disuguaglianza, invece che combatterlo? E come possiamo fare per uscirne? 

Questi i temi al centro del nuovo Monthly Report, la rivista mensile de L’Indipendente all’interno della quale trattiamo tematiche di particolare rilevanza che riteniamo non sufficientemente approfondite dalla comunicazione mainstream.

Il numero è disponibile in formato digitale e cartaceo per gli abbonati (qui tutte le info su come riceverlo) ed ora anche per i non abbonati (a questo link).

L’editoriale del nuovo numero: La scala immobile

Era il 1985: al cinema si andava a vedere Ritorno al Futuro, i bambini rompevano l’anima ai genitori per avere la prima edizione del videogioco Super Mario Bros e negli stadi si assisteva all’incredibile campionato del Verona, che diventerà campione d’Italia a sorpresa. I prezzi crescevano a ritmo sostenuto perché l’inflazione era all’8%, ma le famiglie non erano preoccupate: a tenerle tranquille c’era un meccanismo chiamato “scala mobile”. Si trattava di una legge introdotta nel dopoguerra, dopo una lunga battaglia dei lavoratori: periodicamente, l’Istat calcolava come variava il costo della vita per una famiglia tipo – basandosi su un paniere di prodotti e servizi di base (dal pane al costo dell’affitto, passando per la benzina e i biglietti del cinema) –, poi una commissione nazionale approvava i dati e, a partire dal mese successivo, venivano automaticamente adeguati gli stipendi. Se l’inflazione era cresciuta dell’8% – come in quel caso – gli stipendi crescevano prontamente dello stesso 8%. Certo, come al solito tutti avevano qualcosa di cui lamentarsi: la gente brontolava che nella realtà i prezzi crescevano più degli stipendi, perché all’interno del paniere il governo teneva apposta beni che non aumentavano mai, come le sigarette nazionali (che non fumava nessuno) o come l’olio di merluzzo (che neanche i loro nonni si ricordavano a cosa servisse); gli imprenditori, invece, si lagnavano per i frequenti aumenti del costo del lavoro. Sta di fatto che gli anni in cui fu in vigore la misura, dal 1951 al 1992, coincisero con il grande boom economico e poi con quello che è ricordato come il periodo di maggior benessere materiale nella storia delle famiglie italiane.

Anche nel 2023 l’inflazione – secondo l’Istat – è all’8%: il dato più alto da quel lontano 1985. Ma le famiglie di oggi sono decisamente più preoccupate di quelle dei loro genitori. Gli stipendi sono infatti fermi al palo, ed anzi lo stesso governo Meloni ha avuto l’ardire di prescrivere – in un testo prodotto dal Consiglio dei Ministri l’11 aprile scorso – che gli stipendi devono crescere poco: “occorre tutelare la moderazione della crescita salariale per prevenire una pericolosa spirale salari-prezzi”, hanno scritto in politichese. Tradotto, significa che il governo teme che se si alzano gli stipendi poi di conseguenza potrebbe crescere ulteriormente l’inflazione e quindi ha adottato la geniale soluzione di lasciar crescere solo i prezzi. Il risultato è che – almeno stando alle rilevazioni di Mediobanca – il potere di acquisto degli italiani nell’ultimo anno si è ridotto del 22%. È una cifra enorme, praticamente tre stipendi in meno in un anno. La stessa Mediobanca certifica che, nello stesso periodo, i profitti delle principali aziende italiane sono cresciuti mediamente del 26%. In buona sostanza, grazie all’aumento dei prezzi (per un piccolo periodo legato a motivi reali come l’aumento dei costi delle materie prime, ma poi diventato speculativo), i soldi spariti dalle tasche dei lavoratori sono finite direttamente in quelli delle grandi aziende.

Quella mobile non è l’unica scala ad essersi rotta in questo Paese, è del tutto guasta anche quella sociale. Il concetto tanto abusato della meritocrazia si scontra con una realtà dove la ricchezza – dati alla mano – è sempre di più un privilegio ereditario. Il risultato è quello di un Paese che cammina su un piano inclinato che lo rende sempre più diseguale e sempre meno giusto.

Le ragioni, al solito, sono complesse e chiaramente non solo legate alle scelte politiche italiane. In questo nuovo numero del Monthly Report le analizziamo con diverse inchieste e due interviste che – crediamo – molti troveranno illuminanti. E non ci dimentichiamo di parlare delle possibili soluzioni, che ci sono e ci portano a conoscere esempi diversi e ricchi di spunti non solo economici.

Ucraina, quante armi ha ricevuto e chi ha pagato: i dati e la mappa. By adnkronos su L'Identità il 7 Ottobre 2023

L'Ucraina ha ricevuto aiuti per circa 350 miliardi di dollari dall'inizio della guerra con la Russia, cominciata a febbraio 2022 con l'invasione ordinata da Vladimir Putin. Il tema è di estrema attualità alla luce delle ultime news, con gli Stati Uniti alle prese con il congelamento delle misure per Kiev – come previsto dalla legge che ha scongiurato lo shutdown – e la polarizzazione del dibattito interno a Washington, caratterizzato dalle posizioni di alcuni esponenti repubblicani contrari a nuovi finanziamenti all'Ucraina. Gli Stati Uniti, da soli, hanno fornito 'assistenza militare diretta' per circa 50 miliardi di dollari, secondo i dati elaborati dalla Cnn sulla base dei report del Kiel Institute for the World Economy aggiornati a luglio 2023. Gli aiuti militari ricevuti in totale da Kiev ammonterebbero a circa 100 miliardi di dollari. 

L'Unione Europea, nel suo complesso, ha contribuito con 38 miliardi di dollari di aiuti militari: a trainare il gruppo sono Germania, Danimarca e Polonia. Quindi Svezia, Finlandia, Repubblica Ceca, Lituania, Slovacchia, Italia, Francia. Al di fuori dell'Ue, il Regno Unito ha garantito assistenza militare per circa 7 miliardi di dollari. Gli stanziamenti comprendono anche apparecchiature e mezzi estremamente costosi: missili antiaerei e antinave, sistemi radar, navi per la rimozione di mine, elicotteri, sistemi lanciarazzi multipli. Gli Stati Uniti, come è prevedibile, guidano la graduatoria dei fornitori di armi in quasi tutte le categoria. Washington è al top per la consegna di sistemi missilistici di difesa (35) davanti a Norvegia (27) e Germania (23). I lanciarazzi multipli forniti dall'America (35) sono più numerosi di quelli della Repubblica Ceca (33). Gli Usa non hanno rivali quando si parla di 'howitzer' e hanno consegnato almeno 270 obici: il doppio del Regno Unito (133), secondo davanti all'Italia (66). La sorpresa è rappresentata dai dati del Kiel Institute relativi ai tank: la Polonia ne ha messi a disposizione ben 324, un arsenale che da solo pareggia quelli offerti da Repubblica Ceca (90), Olanda (90), Germania (89) e Usa (76). Gli aiuti garantiti dall'Ue salgono a 85,1 miliardi se si considerano gli interventi per sostenere le finanze ucraine e il sostegno umanitario globale: dalle ambulanze alle scuole, dagli ospedali alla pubblica amministrazione. Allargando il campo, spicca l'impegno di paesi come Norvegia, Lituania, Estonia e Lettonia che mettono a disposizione oltre l'1% del proprio pil. Gli Stati Uniti, per fare un confronto, utilizzano lo 0,3% del pil. Secondo i dati del Kiel Institute, l'Italia è più indietro, alle spalle della Spagna e subito davanti alla Francia.

 Gli Stati Uniti hanno speso sinora 13,4 miliardi di dollari per sostenere l'Ucraina in relazione in particolare alle esigenze di bilancio e al mantenimento delle infrastrutture. L'impegno si misura anche attraverso l'accoglienza di cittadini ucraini fuggiti dalla guerra: secondo i dati dell'Onu, 1,1 milioni di persone hanno raggiunto la Germania e 960mila si sono spostate in Polonia, che spende per i rifugiati circa 17 dei 22 miliardi di dollari stanziati per interventi umanitari a favore dell'Ucraina. Se si considera la voce dei rifugiati, la quota di pil polacco destinato a Kiev passa dallo 0,7% al 3,2%.  

Kiev ora si produce le armi in casa. "Abbiamo una flotta di droni marini". Zelensky annuncia l'arsenale (con l'ok Usa). Lo Zar celebra l'annessione delle quattro regioni ucraine. Borrell a Odessa: "Avanti col sostegno Ue". Matteo Basile l'1 Ottobre 2023 su Il Giornale.

La novità che il presidente ucraino Zelensky aveva promesso riguardo il proprio esercito è di fatto duplice. Da una parte, Kiev diventerà il primo Paese al mondo a disporre di una propria flotta di droni marittimi fondamentali, come già si è visto più volte, per colpire la flotta russa. Dall'altra, c'è il via libera americano per la produzione in Ucraina di un arsenale di difesa. Due novità che forse non saranno decisive nell'immediato del conflitto ma potrebbero comunque rappresentare una svolta.

Al Forum internazionale delle industrie della difesa che si è tenuto a Kiev, Zelensky ha ringraziato ancora i partner occidentali per il sostegno militare ma ha spiegato che per vincere la guerra serve un'industria locale degli armamenti. «Il mondo vede di cosa sono capaci i missili ucraini, le nostre tecnologie, i droni ucraini. Stiamo creando la prima flotta al mondo di droni navali, che privano le navi da guerra russe di senso e le fanno nascondere», ha detto. «L'eroismo da solo non può intercettare i missili. L'Ucraina ha bisogno di capacità, alta qualità, alta quantità e rapidità. Non c'è difesa senza industria», ha confermato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in videocollegamento.

«Annunciamo la creazione dell'Alleanza delle industrie della difesa - ha aggiunto il presidente ucraino - Possono aderire i produttori di armi e attrezzature militari di tutto il mondo che condividono la nostra intenzione di fornire una reale protezione dalle aggressioni». «La produzione propria di difesa è un passo importante verso la vittoria», ha confermato il consigliere presidenziale Andry Yermak.

A Kiev resta comunque il forte sostegno dell'Occidente. Ieri l'alto rappresentante Ue per la Politica estera Josep Borrell è stato a Odessa, nella notte vittima di un attacco russo, «per ribadire il sostegno militare, economico, politico e diplomatico dell'Ue per arrivare ad una pace ma che sia giusta e che rispetti l'integrità e l'indipendenza dell'Ucraina». Ma i timori per un estensione del conflitto restano, a prescindere dal fronte balcanico. L'altra notte nove droni sono caduti sul porto del Danubio uccidendo persone, distruggendo scorte di grano e danneggiando l'infrastruttura portuale utilizzata dopo il blocco dell'accordo sul grano da parte di Mosca. E ieri la Romania ha denunciato una possibile violazione del suo spazio aereo durante gli attacchi dei droni russi alle infrastrutture della vicina Ucraina. Il ministero della Difesa di Bucarest, spiega che i residenti delle municipalità di Tulcea e Galati sono stati allertati dopo che «il sistema di sorveglianza radar ha indicato un possibile ingresso non autorizzato nello spazio aereo nazionale», anche se finora nessun oggetto sembra essere caduto in territorio rumeno. Nelle zone portuali sono stati costruiti rifugi per la cittadinanza.

Nel frattempo Putin, come sempre, tira dritto e ieri ha celebrato «il Giorno della riunificazione» delle regioni del Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, annesse alla Russia dopo i referendum farsa. «Un anno fa ha avuto luogo un evento decisivo, veramente storico e fatidico: l'ammissione di quattro nuovi soggetti della Federazione alla Russia. Milioni di residenti delle regioni hanno fatto la loro scelta: stare con la loro patria», ha detto lo Zar. Peggio riesce a fare il suo braccio destro Dimitri Medvedev che dice «l'operazione militare speciale continuerà fino alla completa distruzione del regime nazista di Kiev e alla liberazione dei territori nativi russi dal nemico», con la solita narrazione a cui ormai non credono nemmeno al Cremlino.

Kiev ha i carri armati Usa Abram ed è corsa contro il tempo per usarli. Sergio Barlocchetti su Panorama il 26 Settembre 2023

I tank promessi sono stati consegnati ma l'inverno ed il gelo sono alle porte I primi carri armati M1 Abrams di fabbricazione americana sono stati consegnati in Ucraina. Dopo che la notizia era stata annunciata dai media specializzati, ieri l’evento è stato confermato direttamente dal presidente Volodymyr Zelensky che si è congratulato con l’amministrazione Biden poiché la consegna è cominciata con mesi di anticipo rispetto alle stime iniziali, ma soprattutto in tempo per essere utilizzati nella controffensiva di Kiev contro le forze russe prima dell’inverno. Secondo alcuni funzionari della Difesa Usa, nei prossimi mesi saranno inviati in Ucraina altri carri armati M1, per un totale di 31 esemplari. Ovviamente Zelensky non ha fornito ulteriori dettagli, ma pare che la prima consegna sia di otto o dieci esemplari, pari a ciò che occorre per equipaggiare due squadre d’assalto.

Al momento i militari ucraini formati all’utilizzo dei carri americani sono gli istruttori, pertanto, è facile prevedere che prima di vederli in azione passerà ancora qualche settimana, ma che poi gli M1 vengano usati per facilitare la penetrazione, ed eventualmente riconquistare, il territorio controllato dai russi nelle regioni orientali e meridionali dell’Ucraina, dove i combattimenti proseguono da mesi senza grandi progressi. Tuttavia, la scorsa settimana, in occasione di un’intervista televisiva a una rete occidentale, Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence militare ucraina, ha ricordato che gli Abrams dovrebbero essere schierati “per operazioni molto specifiche e ben congegnate”, per evitare che vengano localizzati ed essere distrutti. Il numero uno dei servizi segreti militari di Kiev ha infatti spiegato: “Se venissero semplicemente mandati in prima linea per cercare di sfondare le difese russe”, non durerebbero a lungo sul campo di battaglia. Devono quindi essere utilizzati in quelle operazioni che puntino alla massima resa, condotti da personale molto ben preparato”. Ex alti ufficiali militari americani con esperienza sugli M1 affermano che potrebbe volerci del tempo prima che gli Abrams vengano inviati sul campo di battaglia, poiché le truppe devono assicurarsi prima di avere gli elementi di supporto necessari all’impiego (rifornimenti a Heavy Fuel, ovvero cherosene, reti di comunicazione dati, copertura radar), e soltanto dopo potranno decidere dove e quando i veicoli saranno più efficaci. Fino ad allora è probabile che la posizione dei carri armati sia mantenuta segreta poiché le forze ucraine non vogliono iniziare a perderli a causa di attacchi di precisione russi prima che siano effettivamente utilizzati in battaglia.

Il presidente Biden e il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin hanno intanto dichiarato che l’arrivo degli M1 in territorio ucraino rappresenta uno sforzo straordinario da parte degli alleati occidentali in risposta alle incessanti pressioni dell’Ucraina per consegnare un’arma potente con mesi di anticipo rispetto al previsto, peraltro cambiando radicalmente la loro posizione rispetto a pochi mesi prima della decisione di mandare gli Abrams, ovvero circa un anno fa quando gli alleati si erano opposti all’invio di carri armati di fabbricazione occidentale in Ucraina, preoccupati perché ciò avrebbe portato la Nato verso un coinvolgimento più diretto nella guerra, intensificando ulteriormente le tensioni con il presidente russo Vladimir Putin. Ma già nella tarda primavera di quest’anno le truppe statunitensi avevano iniziato ad addestrare le forze ucraine alla condotta e alla manutenzione degli Abrams, organizzando un corso accelerato di 12 settimane che si è svolto nelle basi americane della Germania. Con questa consegna si sblocca anche la fornitura massiccia di carri Leopard 2 tedeschi e sarà completata quella da parte della Gran Bretagna, che a maggio aveva consegnato almeno 14 esemplari dei suoi carri armati Challenger 2. Kiev ha sempre affermato di aver bisogno di almeno 300 unità per poter condurre con efficacia la sua controffensiva, ma finora ne ha ricevuti solo circa la metà. Se le forze ucraine disponessero di un tale numero di carri armati, avrebbero a disposizione il 50% in più di quelli prodotti in un anno da mosca, ovvero circa 200 unità. Ora la guerra è anche contro il tempo: da un lato la necessità di addestrare e organizzare le truppe per sfruttare al meglio gli M1, dall’altra riuscire a farlo prima che autunno e inverno congelino un fronte lungo oltre mille chilometri protetto da campi minati e da trincee nelle quali i russi mantengono le loro posizioni.

I Soldati.

Guerra, “crisi di salute mentale”. La soffiata dell'intelligence sull'esercito russo. Libero Quotidiano l'11 ottobre 2023

L’esercito russo si trova ad affrontare “una crisi di salute mentale” che incide sull’efficacia dei combattimenti nella guerra contro l’Ucraina. A dare l’aggiornamento è stato il bollettino giornaliero dell’intelligence britannica, che ricorda che nel dicembre 2022 “psicologi russi avevano identificato circa 100mila soldati con sindrome di stress post traumatico. Questi numeri sono ora quasi certamente ben più alti dato che i militari russi non organizzazione sufficienti rotazioni e possibilità di recupero per le truppe mandate al fronte”. 

Ma il report degli 007 inglesi continua: “Il problema - si legge - è stato sottolineato da vari comandanti, compreso il comandante del 58esimo dell’esercito combinato, generale Ivan Popov, che fu sollevato dal comando nel luglio 2023”. Inoltre vi sono indicazioni che “medici russi mandino al fronte personale non in grado di combattere. Il numero degli appelli contro le commissioni militari russe sono più alti nel 2023 che nel 2022, molti dei quali respinti e abbandonati”. “Con una mancanza di cura per la salute mentale e la capacità fisica di combattere dei soldati, l’efficacia di combattimento russo rimane a livelli sub ottimali”, conclude l’intelligence britannica nel suo reportage quotidiano sul conflitto tra Mosca e Kiev.

Estratto dell’articolo di Anna Zafesova per “La Stampa” sabato 7 ottobre 2023.

Denis Stepanov, 32 anni, era appena rientrato nel suo villaggio, Ermakovskoe, in Siberia, dopo aver combattuto in Ucraina, arruolato dal gruppo Wagner dal carcere dove stava scontando una condanna per aver picchiato violentemente un amico. La sera aveva bevuto, e litigato con la sua compagna 35enne, che se ne era andata a dormire a casa di sua madre. 

Poche ore dopo, la casa di legno era andata a fuoco, tra le rovine sono stati rinvenuti i corpi carbonizzati delle due donne. La polizia ha arrestato Denis mentre si stava ubriacando, senza aver nemmeno nascosto la tanica che puzzava di benzina.

Vladimir Vlasov, 31 anni, era tornato a Lipetsk in congedo dall'Ucraina, prima di tornare dai suoi nuovi compagni della Wagner, stavolta in Africa. È stato arrestato dopo che l'ambulanza chiamata da sua moglie Tatiana ha constatato la morte di sua figlia di 4 anni, per trauma cranico e toracico.

Vladimir aveva accusato Tatiana di volere più bene alla sua figlia dal primo matrimonio che ai due gemelli in comune [...]

Oleg Grechko, 55 anni, era rientrato dal fronte a Zavolshie, sul Volga, per litigare subito con sua sorella. I verbali della polizia dicono che il motivo era «futile», ma a Oleg non era sembrato tale, visto che ha cosparso la donna di benzina e le ha dato fuoco. Tornerà in carcere poche settimane dopo essere stato graziato dal Cremlino per aver combattuto con i Wagner: stava scontando 11 anni per aver ucciso un vicino con una dozzina di coltellate e il cavo del bollitore.

Tre omicidi nell'arco di una settimana, il picco di una scia di sangue che i reduci della «operazione militare speciale» lasciano nei villaggi e nelle città russe da mesi. Secondo i calcoli della testata online Vyorstka, basati sulle statistiche dei tribunali di guarnigione, nel 2023 ben 147 militari russi sono stati accusati di omicidio fuori servizio. Negli anni precedenti questo numero si aggirava su 15-20 processi l'anno. [...] La tv russa in esilio Dozhd ha raccolto le paure di molte mogli e madri che raccontato di percosse, insulti, minacce, di bevute interminabili e scatti incontrollabili.

Un quadro di sindrome post-traumatica, per molti, ma anche una sensazione di impunità totalmente nuova, soprattutto per gli ex detenuti arruolati dalla Wagner, responsabili di 19 sui 27 omicidi per mano dei reduci degli ultimi due mesi. La decisione di Vladimir Putin di reclutare i detenuti ha rimesso nella società – graziati, con soldi e onori – assassini e stupratori. [...] Le cronache criminali russe mostrano case di legno e casermoni di cemento, un mondo di miseria, violenza e tanto alcol, di famiglie disagiate, scuole abbandonate e giovani che considerano un passaggio dietro le sbarre un segno di maturità.

È il mondo dove le guerre di Putin sono sempre giuste, anche perché non si è mai vista una quantità di soldi come quelli promessi dai manifesti dell'esercito. Paradossalmente, il regime sta uccidendo proprio i suoi fedelissimi. E i fedelissimi uccidono vicini, amici e famiglie: tanto poi potranno avere le attenuanti (come è già successo ad Alexey Nakvakin, processato per aver giustiziato con il suo kalashnikov una crimeana contraria alla guerra), arruolarsi di nuovo dal carcere, e tornare liberi dopo sei mesi, se sopravvivono.

"Sono carne da cannone": così la Russia sfrutta le squadre Storm-Z in Ucraina. Storia di Federico Giuliani su Il Giornale 3 ottobre 2023.

Sono stati inviati nelle zone più pericolose dell'Ucraina, sulla linea del fronte e, più in generale, dove è in corso la controffensiva di Kiev. Il loro obiettivo è quello di respingere l'avanzata dei nemici, anche a costo della loro vita. La Russia ha messo in campo le cosiddette Storm-Z, squadre formate da reclute ubriache, soldati insubordinati e detenuti. Carne da cannone, dunque. Nella migliore delle ipotesi tappabuchi piazzati da Mosca in aree strategiche per evitare che gli uomini di Volodymyr Zelensky possano sfondare e riconquistare i territori perduti.

Le squadre Storm-Z

A raccontare questa vicenda sono state 13 persone a conoscenza dei suddetti battaglioni citati dall'agenzia Reuters. "I combattenti d'assalto sono solo carne da cannone", ha affermato un soldato regolare dell'unità dell'esercito n. 40318, schierato tra il maggio e il giugno scorsi vicino alla città di Bakhmut, nell'Ucraina orientale. L'uomo, anonimo, ha detto di aver prestato cure mediche ad un gruppo di sei o sette membri Storm-Z feriti sul campo di battaglia, disobbedendo tra l'altro all'ordine di un comandante di lasciarli al loro destino.

La fonte ha dichiarato di non sapere il motivo per cui il comandante gli ha dato un ordine del genere, affermando che un simile approccio evidenzia come gli alti ufficiali russi considererebbero i gruppi Storm-Z, ovvero elementi di valore inferiore rispetto alle truppe ordinarie. Dall'altro lato, i media russi hanno riferito che esistono effettivamente squadre Storm-Z, e che queste hanno preso parte a intense battaglie. Alcuni dei loro membri avrebbero persino ricevuto medaglie per il coraggio.

Video correlato: Ucraina, Zelensky visita i soldati al fronte nel Donetsk (Dailymotion)

La "carne da cannone" della Russia

Le squadre, ciascuna composta da circa 100-150 uomini e inserite in unità dell'esercito regolare, sono state generalmente inviate da Mosca nelle parti più esposte del fronte. Pare che subiscano spesso pesanti perdite, e che siano impegnate a combattere per respingere la controffensiva ucraina ad est e a sud del Paese.

Tre dei cinque combattenti Storm-Z intervistati da Reuters hanno evocato scontri da incubo durante i quali gran parte delle loro squadre sarebbero state annientate. Per quanto riguarda la loro composizione, i gruppi ospitano tra le loro fila detenuti che si offrono volontari per combattere in cambio della promessa di grazia, oltre a soldati regolari che devono scontare violazioni disciplinari e militari dediti al vizio dell'alcol.

Le Storm-Z sono utili al ministero della Difesa russo perché possono essere schierate come fanteria sacrificabile, secondo l'organizzazione Conflict Intelligence Team. "I combattenti Storm vengono semplicemente inviati nelle parti più pericolose del fronte, in difesa e in attacco", ha spiegato a Reuters. Anche se Mosca non ha mai ammesso la creazione di unità Storm-Z, i primi report sulla loro esistenza sono emersi lo scorso aprile quando l’Institute for the Study of War ha citato un presunto documento russo sulla formazione delle squadre.

Il precedente

Facendo eco ai "battaglioni punitivi" creati da Stalin per quei soldati che avevano lasciato i loro posti durante la Seconda Guerra Mondiale, le Storm-Z - termine non ufficiale utilizzato dalle truppe russe – non sarebbero altro che squadre formate da uomini sacrificabili.

Nella storia della Russia esistono non a caso precedenti di delinquenti costretti a entrare in unità combattenti. Nel 1942, quando l'Armata Rossa si stava ritirando dall'avanzata nazista, Stalin ordinò ai soldati che erano stati presi dal panico o avevano lasciato i loro posti di formare, appunto, "battaglioni punitivi" schierati nelle parti più pericolose del fronte. Proprio come i membri delle Storm-Z.

Le Sanzioni.

Il costo del pane aumenta, anche se il grano viene pagato il 32% in meno. Angelo Vitolo su L'Identità il 16 Ottobre 2023 

Dal grano al pane il prezzo aumenta di oltre 17 volte: per fare un chilo di pane occorre un chilo di grano, dal quale si ottengono 800 grammi di farina da impastare con l’acqua per ottenere un chilo di prodotto finito, con una forbice che non è mai stata così ampia. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sull’inflazione media nei primi otto mesi dell’anno dell’Istat, diffusa al Villaggio contadino di Roma in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione.

Un chilo di grano viene pagato oggi agli agricoltori circa 24 centesimi, il 32% in meno rispetto allo scorso anno, mentre la stessa quantità di pane viene venduta ai consumatori a prezzi che variano dai 3 ai 5 euro a seconda delle città, con un rincaro che arriva fino al +20%, secondo l’analisi Coldiretti su dati dell’Ismea e dell’Istat sull’inflazione media nei primi otto mesi del 2023 in confronto con lo stesso periodo del 2022.

L’incidenza del costo del grano sul prezzo del pane diventa dunque sempre più marginale tanto da essere scesa ampiamente sotto il 10% in media, come dimostra anche l’estrema variabilità delle quotazioni al dettaglio lungo la Penisola mentre quelli del grano sono influenzati direttamente dalle quotazioni internazionali. Se a Milano una pagnotta da un chilo costa 4,33 euro, a Roma si viaggia sui 3,25 euro, a Bologna siamo a 5,14 euro, a mentre a Palermo costa in media 4,14 euro al chilo, a Napoli 2,26 euro, secondo elaborazioni Coldiretti su dati dell’Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo economico ad agosto. Peraltro i prezzi al consumo – continua la Coldiretti – non sono mai calati negli ultimi anni nonostante la forte variabilità delle quotazioni del grano.

La realtà è che, nonostante il calo dei raccolti del 10% a causa dei cambiamenti climatici abbia limitato la disponibilità di prodotto in Italia, il grano viene oggi sottopagato agli agricoltori, che spesso non riescono neppure a coprire i costi di produzione. Un crack senza precedenti – denuncia Coldiretti – con i compensi dei coltivatori che sono tornati ai livelli di 30 anni fa, a causa delle manovre di chi fa acquisti speculativi sui mercati esteri di grano da “spacciare” in un presunto pane Made in Italy: il nostro Paese è dipendente dalle importazioni straniere già per il 64% del grano tenero che serve per pane, biscotti, dolci.

Chissà quanto efficace, se scattasse, la proposta di Coldiretti di introdurre anche per pagnotte e panini l’obbligo dell’indicazione in etichetta, se confezionato, o sul libro degli ingredienti, se non confezionato, dell’origine del grano impiegato, proprio come accade per la pasta. Oggi il pane non confezionato non ha etichetta, ma nel punto vendita deve essere presente il libro degli ingredienti, a disposizione dei clienti. Il pane viene commercializzato – pronuncia Coldiretti – con la denominazione di vendita che fa riferimento al tipo di pane (00, 0, 1, 2, integrale, se di grano tenero, oppure di grano duro, etc.).

Nel libro degli ingredienti troviamo in ordine decrescente gli ingredienti utilizzati, il tipo di farina, acqua, lievito, sale e per pani particolari ci possono essere altri ingredienti. Nel caso di pane preconfezionato o confezionato, sulle etichette ci devono essere, oltre agli ingredienti, anche il termine di conservazione e le condizioni di conservazione. Inoltre, dobbiamo sapere se il pane è stato ottenuto da un impasto parzialmente cotto e surgelato, sia non confezionato che confezionato.

La salute dell’economia europea e di quella russa a confronto, dopo 19 mesi di sanzioni. Giorgia Audiello su L'Indipendente venerdì 6 ottobre 2023. 

A più di un anno e mezzo di distanza dall’imposizione delle prime sanzioni europee e statunitensi alla Russia in seguito all’attacco dell’Ucraina, il panorama economico europeo risulta caratterizzato da una generale tendenza al rallentamento guidata dalla Germania che, fino a poco tempo fa, era considerata il motore economico europeo. In particolare, si notano gli effetti (negativi) della riuscita strategia americana di disaccoppiare le economie europee da quella russa e, soprattutto, di dividere Berlino da Mosca, per sferrare un colpo definitivo alla cosiddetta GeRussia, da sempre incubo di Washington, in quanto una florida cooperazione economica, culturale, politica e di sicurezza tra Mosca e il Vecchio continente sancirebbe la completa inutilità dell’Alleanza atlantica, sottraendo l’Europa dall’orbita americana. Dunque, contro ogni pronostico occidentale, non solo l’economia russa non è fallita, ma mentre alcuni dei principali indici economici tedeschi – e degli altri Stati europei – registrano un calo, quelli russi segnano risultati positivi: si stima che l’economia di Mosca crescerà dell’1,5% nel 2023 a fronte dello 0,8% di quella europea. Inoltre, a mero titolo d’esempio, l’indice PMI manifatturiero della Russia stilato da S&P Global è salito a 54,5 punti a settembre dai 52,7 del mese precedente, indicando il ritmo più veloce del settore da gennaio 2017, mentre quello tedesco è salito a settembre a 39,6 punti, contro i 39,1 di agosto, ma il dato resta inferiore alle stime che erano di 39,8 punti.

La situazione economico-politica tedesca

Berlino ha risentito profondamente della repentina – e almeno a medio termine, irreversibile – interruzione di tutti i rapporti con Mosca, specialmente sul fronte energetico. Le esportazioni tedesche in Russia nel 2021 sono crollate drasticamente, quasi dimezzate: con poco meno di 15 miliardi di euro, sono scese di oltre 12 miliardi (-45%) rispetto al valore del 2021. Nella classifica dei mercati di sbocco tedeschi, la Russia è così precipitata dal 15° al 23° posto nel giro di un anno. «In termini puramente statistici, la guerra ha già fatto arretrare le relazioni economiche tra Germania e Russia di 20 anni, e non si intravede una fine a questo sviluppo negativo», ha spiegato il direttore generale del Comitato per le relazioni economiche con l’Europa orientale (Ost-Ausschuss der Deutschen Wirtschaft), Michael Harms. La perdita di un importante partner commerciale, insieme alle politiche monetarie restrittive della BCE e alla transizione energetica avviata da Berlino, hanno portato la Germania in recessione tecnica: nel primo quarto del 2023, infatti, il PIL tedesco ha segnato il secondo arretramento consecutivo, pari al -0,3%, dopo il -0,5% del quarto trimestre 2022, contagiando l’intera Eurozona che allo stesso modo è entrata in recessione tecnica nel primo trimestre 2023, spinta al ribasso dalla Germania.

Proprio per questo, lo storico tedesco Tarik Cyril Amar, docente presso l’Università di Koç a Istanbul, su Newsweek ha avvertito l’Europa che, più che da Russia e Cina, dovrebbe guardarsi da un pericolo “interno”, ossia la Germania. Berlino ha già sconvolto gli equilibri europei nelle due guerre mondiali e attualmente il suo problema è che «se la vecchia Germania era troppo assertiva, la nuova Germania è troppo sottomessa. E la causa scatenante di tutto ciò è la guerra contro l’Ucraina». Lo storico ha inoltre spiegato che «La Germania moderna è strutturata su un principio semplice: importare materie prime ed energia, aggiungervi manodopera e tecnologia e vendere i prodotti risultanti. Se si toglie dal mix l’energia a prezzi competitivi, il modello crolla. Parlare di “deindustrializzazione” sembrava esagerato un anno fa. Ora è la nuova normalità». Accanto al problema economico tedesco si affianca quello politico, in realtà causa del primo: Berlino ha sacrificato gli interessi vitali tedeschi (e di conseguenza europei) alla strategia atlantista, con una definitiva erosione dell’indipendenza politica e strategica. Il che ha comportato l’ascesa dei cosiddetti partiti “estremisti”: i nazionalisti dell’AFD e la rinascita, secondo Amar, della Linke, partito di sinistra lontano dal centrismo socialdemocratico. Secondo lo storico, si tratta del «collasso della Politica tedesca del dopoguerra».

A conti fatti, dunque, è – almeno per ora – la Germania la prima “vittima” delle stesse sanzioni occidentali: gli ultimi dati indicano che l’indice PMI tedesco delle costruzioni è sceso a 39,3 a settembre da 41,5 ad agosto, il livello più basso dall’inizio delle statistiche, mentre le società immobiliari hanno registrato il numero più alto di fallimenti degli ultimi sette anni. I principali istituti di ricerca economica tedeschi hanno tagliato le previsioni di crescita: si prevede che il prodotto interno lordo (PIL) tedesco si contrarrà dello 0,6% nel 2023, mentre l’aumento dei tassi di interesse incide sull’economia e l’elevata inflazione deprime consumo.

L’economia (di guerra) della Russia

Le stime di crescita dell’economia russa sono state riviste al rialzo dalla Banca Europea per la ricostruzione e lo sviluppo che, per il 2023, prevede una crescita del PIL russo pari all’1,5%, in linea con le previsioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI). I fattori che hanno stimolato l’economia moscovita sono diversi, tra cui gli alti prezzi del petrolio – indice che il tetto al prezzo del greggio non ha funzionato – le nuove opportunità di esportazione con Cina, India e diversi Stati dell’Asia centrale, ma soprattutto la crescente produzione dell’industria bellica. Il governo russo ha dichiarato che, nel 2024, le spese per la difesa ammonteranno all’equivalente di 108 miliardi di dollari: il triplo del 2021 e il 70% in più rispetto a quanto previsto per il 2023. Una pressione eccezionale sull’economia che spiega in parte anche la crescita del PIL russo: la produzione è cresciuta più rapidamente e i nuovi ordini sono aumentati. L’espansione è stata in gran parte guidata dalla domanda interna: gli acquisti di input sono aumentati a un ritmo record tra gli sforzi per ricostituire le scorte belliche esaurite. Tra i maggiori risultati c’è stato un aumento di fiducia tra le imprese e la creazione di posti di lavoro che ha registrato l’incremento più forte dal novembre del 2000.

Allo stesso tempo, la Russia è alle prese con l’indebolimento del rublo che ha portato ad un aumento inflattivo: oggi il tasso di cambio del dollaro alla Borsa di Mosca ha superato per la prima volta dal 14 agosto i 101 rubli. Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che la Banca Centrale e il governo stanno adottando misure adeguate per risolvere questo problema. Al contempo, ha spiegato che è cominciata una trasformazione strutturale nell’economia russa, all’insegna della totale autosufficienza da fonti esterne: «Sì, l’inflazione è aumentata, ma siamo riusciti a far sì che i nostri produttori aumentassero il fatturato nella produzione dei beni di cui avevamo bisogno. Ora ci sosteniamo completamente con tutti i prodotti agricoli di base, con gli alimenti principali», ha spiegato durante la sessione plenaria del Forum di Valdai, aggiungendo che «la situazione dell’economia nazionale è stabile e tutti i problemi dovuti alle sanzioni sono stati superati».

La crescita degli USA e il “destino” dell’Europa

Il dissolvimento della cooperazione politico-economica tra Russia ed Europa ha favorito la crescita statunitense, il cui PIL è stato rivisto al rialzo al 2,3% nel 2023. L’Europa, e in particolare la Germania, si configura così come principale vittima delle strategie degli “alleati” a stelle e strisce, confermando come i suoi interessi commerciali convergano molto più con quelli russi che non con quelli americani. «Alcuni personaggi pubblici europei, che sicuramente non hanno uno stato d’animo positivo e amichevole nei confronti del nostro Paese, hanno formulato una diagnosi corretta: la prosperità [europea] si basava sulle risorse energetiche a buon mercato [dalla Russia] e sullo sviluppo del mercato cinese», ha asserito Putin a Valdai.

La perdita di identità culturale e politica del Vecchio continente è causa non solo del suo crollo economico e demografico, ma anche della sua completa irrilevanza a livello geopolitico e geostrategico: oggi, dopo circa diciotto mesi dalla subordinazione europea alle strategie atlantiche nel contesto della crisi ucraina, si toccano con mano le prime conseguenze di quelle scelte: il rallentamento economico tedesco sta influenzando, infatti, anche l’Italia che ha registrato un calo soprattutto nel settore manifatturiero e edilizio ed è vessata – come tutti i Paesi Ue – dall’inflazione e dall’aumento dei tassi d’interesse. Nel panorama globale, si può già notare come l’Europa sia ridotta a satellite non solo degli USA, ma anche dei nuovi teatri economici nascenti, costituiti soprattutto dall’asse orientale. Una situazione che potrà essere modificata solo con la riappropriazione dell’autonomia politica e strategica che passa necessariamente attraverso la riacquisizione di un’identità forte del Vecchio continente, ora ridotto a vuota entità di natura esclusivamente finanziaria e monetaria. Una circostanza che risulta però impossibile all’interno dell’architettura istituzionale e geopolitica dell’UE, che è stata la prima a forgiare il volto della “Nuova Europa” delle banche e delle multinazionali, prostrata a Washington. [di Giorgia Audiello]

Campo di grano. L’aggressione a Kyjiv è parte di un conflitto mondiale che facciamo finta di non vedere. Olivier Dupuis su L'Inkiesta il 3 Ottobre 2023.

La Polonia e altri Paesi dell’Europa centrale hanno deciso di vietare le importazioni di cereali ucraini. Questa decisione è stata autorizzata in via provvisoria dalla Commissione europea, a condizione di lasciare aperto il transito verso altri Stati

Se i vari modi in cui l’Amministrazione statunitense ha attuato la sua politica di “prudenza strategica” nei confronti della Russia sotto la guida del presidente Joe Biden possono essere criticati – i tempi di consegna delle forniture militari all’Ucraina sono stati spesso troppo lunghi e le quantità troppo ridotte – il principio di questa politica è difficile da contestare.

Tuttavia, essa ha avuto l’effetto collaterale particolarmente deleterio di oscurare la natura globale della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. È emblematica a questo proposito la controversia sul transito del grano ucraino attraverso i Paesi dell’Unione europea e la sottostante esplicita ingiunzione all’Ucraina di mostrare riconoscimento ai Paesi che la sostengono. Riflette una lettura non solo limitata, ma errata del profondo significato della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. Limita il sostegno all’Ucraina a una questione di solidarietà. Si chiede ai beneficiari di mostrare la loro gratitudine.

Andrzej Duda, presidente della Polonia, lo ha ricordato quando ha dichiarato che «sarebbe bene che l’Ucraina si ricordasse che riceve aiuti da noi», ed è stato ancora più minaccioso quando ha affermato che la Polonia è «anche un Paese di transito per l’Ucraina». E Robert Telus, ministro dell’Agricoltura polacco, ha lanciato un’altra minaccia: «La Polonia bloccherà l’adesione dell’Ucraina all’Ue se non verrà risolta la questione delle esportazioni di grano».

Eppure, per quanto importante sia stato l’aiuto militare politico ed economico della cinquantina di Stati della coalizione di Ramstein (secondo l’Ifw – Kiel Institute for the world economy, per il periodo compreso tra gennaio 2022 e la fine di luglio 2023, gli impegni dei dieci principali donatori bilaterali di aiuti militari sono stati in miliardi euro: Stati Uniti: 42,1; Germania: 17,1; Regno Unito: 6,6; Norvegia: 3,7; Danimarca: 3,5; Polonia: 3; Paesi Bassi: 2,5; Canada: 1,7; Svezia: 1,5; Finlandia: 1,2) è tutto collocato nelle retrovie, lontano dal fronte. Solo gli uomini e le donne ucraini sono in prima linea nella resistenza all’aggressione. Nelle trincee, nelle loro città bombardate. Solo gli ucraini sono vittime degli indicibili crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra commessi dai soldati russi. In questa guerra, che è tanto nostra quanto loro, solo gli ucraini sono feriti, mutilati e ammazzati.

Nel primo episodio di questa nuova guerra mondiale, che non si può chiamare tale a causa dei rischi di escalation e il cui esito avrà un’influenza decisiva sul secondo episodio – la guerra di aggressione pianificata dalla Repubblica Popolare Cinese contro Taiwan – l’aiuto politico, militare ed economico all’Ucraina è quindi un imperativo per la sicurezza a breve, medio e lungo termine di tutti gli Stati democratici.

Come ha sottolineato il senatore statunitense Mitt Romney, «decimare l’esercito russo» utilizzando solo il cinque per cento del bilancio della difesa statunitense è un «investimento straordinariamente saggio».  Lo è ancora di più per la maggior parte dei Paesi europei, dato che i loro aiuti militari all’Ucraina sono ben al di sotto del cinque per cento del loro bilancio della difesa.

Ma gli aiuti militari all’Ucraina vanno a vantaggio dei Paesi della Nato anche in un altro modo. Permettono alle democrazie occidentali, che hanno ridotto drasticamente i loro bilanci per la difesa dopo la caduta del Muro di Berlino e i cui tempi di reazione sono più lenti di quelli degli stati autoritari o totalitari, di dare ai rispettivi eserciti e industrie della difesa i tempi per prepararsi all’altra formidabile sfida alla loro sicurezza. A condizione che siano disposti a riconoscere che la natura del regime, la realtà imperiale (la Cina ha annesso il Tibet nel 1950 e l’Aksai Chin nel 1962; il Turkestan orientale o Uyghuristan fu annesso nel 1934 e la Mongolia interna o meridionale nel 1947) e i futuri disegni imperialisti della Repubblica Popolare Cinese in Asia (e non solo in Asia) rappresentano una sfida alla loro sicurezza.

È in questo contesto globale che si inserisce la questione del grano e la decisione unilaterale della Polonia e di alcuni altri Paesi dell’Europa centrale (Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia) di vietare le importazioni di cereali ucraini nei loro territori. Questa decisione, che è in contrasto con gli accordi esistenti tra l’Ucraina e l’Unione europea, è stata autorizzata in via provvisoria dalla Commissione europea lo scorso aprile, a condizione che questi Paesi non impedissero il transito verso altri Paesi.

Ma si inserisce anche nel contesto più circoscritto delle prossime elezioni legislative polacche. Osservando i prezzi del grano tenero negli ultimi tre anni, è chiaro che ci sono state forti fluttuazioni dei prezzi sia prima che dopo l’invasione del 24 febbraio 2022. Questo sembrerebbe indicare che gli agricoltori polacchi hanno imparato l’arte di ottenere sussidi e che hanno difficoltà ad accettare le leggi del mercato quando i prezzi calano bruscamente, preferendo addebitare interamente le variazioni alla guerra in Ucraina.

Probabilmente questa posizione riflette anche la consapevolezza, da parte di un governo polacco incline all’interventismo economico, dei pericoli derivanti da un ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea con un settore agricolo competitivo, che non beneficia dei sussidi europei. Il governo polacco anticipa quindi una questione che riguarda tutti i Paesi europei e che dovrà essere affrontata prima del 2030, indicato dal presidente del Consiglio europeo come possibile anno di adesione all’Ue di Ucraina, Moldavia e alcuni Paesi balcanici.

L’allargamento implica una profonda riforma della Politica agricola comune (Pac), che ha trasformato gli agricoltori europei in cacciatori di premi e sovvenzioni. Ciò significa smantellare nei prossimi cinque anni tutti i sussidi alla produzione, all’esportazione e al reddito, che rappresentano più della metà del bilancio della Pac e più del venti per cento del bilancio totale dell’Ue.

Il sostegno del governo polacco all’Ucraina aveva suscitato simpatia e ammirazione ben oltre la cerchia quanti ne condividevano la visione politica. La vicenda del grano è stata una doccia fredda. È auspicabile che, dopo otto anni di governo ininterrotto, l’elettorato polacco consenta alla leadership del partito Diritto e Giustizia (PiS) di prendersi una meritata pausa dall’opposizione. Da questo dipendono anche le indispensabili riforme dell’Unione europea e la salvezza delle relazioni tra Polonia e Ucraina.

Per quanto riguarda la prevista aggressione a Taiwan da parte della Repubblica Popolare Cinese, c’è motivo di temere che gli europei non abbiano intenzione di prepararsi collettivamente a sostenere Taiwan, né gli Stati Uniti, il Giappone e gli altri Paesi che saranno in prima linea.

Sono particolarmente rivelatori in questo senso la decisione del Regno Unito di avviare negoziati con Mauritius sulla questione dell’arcipelago delle Chagos e la volontà persistente dei “grandi” Stati membri dell’Ue di continuare a mettere il carro davanti ai buoi favorendo, a vantaggio delle industrie nazionali, la creazione di un mercato europeo degli armamenti rispetto alla definizione di priorità europee in termini di politica estera e di sicurezza e alla creazione di un esercito comune.

Gli Oligarchi.

Un museo privato da un miliardo: ecco dov'è nascosto il tesoro dell'oligarca Abramovich. Picasso, Monet, Modigliani, Kandinsky, Schiele, Dalì: l'ex patron del Chelsea ha comprato 367 capolavori dell'arte moderna, fatti sparire in un trust di Cipro alla vigilia della guerra. L’inchiesta de L’Espresso con The Guardian, Der Spiegel, Icij e Occrp. Paolo Biondani e Leo Sisti su L'Espresso il 29 Settembre 2023  

Roman Abramovich è l'oligarca russo più famoso in Occidente: di lui finora si conoscevano due passioni molto costose, il calcio e i super-yacht. Ora si scopre che l'ex patron del Chelsea, sanzionato dopo la guerra in Ucraina per il suoi legami con il regime di Vladimir Putin, ha acquistato oltre 360 opere d'arte moderna, attraverso contratti rimasti segreti fino ad oggi, per un valore di almeno 962 milioni di dollari. 

La collezione comprende capolavori di Picasso, Monet, Matisse, Magritte, Degas, Schiele, Kandinsky, sculture di Henry Moore e Alberto Giacometti, quadri di maestri italiani come Modigliani, Severini, Burri e Fontana, opere di celebri artisti contemporanei come Francis Bacon, Paula Rego, Damien Hirst e molti altri. Un patrimonio culturale miliardario, intestato a un'anonima società offshore creata nelle Isole Vergini Britanniche, a sua volta controllata da un trust di Cipro che risulta avere come beneficiari, appunto, Abramovich e la sua ex moglie, l'ereditiera russa Daria detta Dasha Zhukova. 

La fiduciaria cipriota che fa da cassaforte si chiama Ermis Trust Settlement e ha registrato la sua ultima modifica in una data particolare: venti giorni prima dell'inizio della guerra in Ucraina. Fino al mese precedente c'erano due beneficiari in parti uguali, l'oligarca e l'ex consorte, con il 50 per cento ciascuno. Il 4 febbraio 2022 Dasha Zhukova è salita al 51 per cento, mentre Abramovich è sceso in minoranza, sia pure di poco, con il restante 49. I documenti non chiariscono le ragioni di questo cambiamento. Certo è che proprio in quei giorni era scattato l'allarme internazionale: il regime di Mosca era stato scoperto ad ammassare truppe e carri armati alla frontiera ucraina; e il governo inglese aveva appena ammonito gli oligarchi fedeli a Putin che, in caso di attacco russo, avrebbero subito personalmente pesanti sanzioni. Abramovich ne è stato colpito ai primi di marzo, con il blocco di tutti i suoi beni in Occidente, quelli conosciuti, ovviamente. Mentre Dasha, che è stata la sua terza moglie, ma si è separata legalmente da lui dal 2016, non è stata mai sottoposta a sanzioni. 

Il trust familiare con la sua preziosa collezione di opere d'arte, che non era conosciuto prima d’ora, non è stato colpito dalle misure varate dall'Unione europea, di cui fa parte anche Cipro. Da quando è scoppiata la guerra, s'ignora dove siano finiti tutti quei quadri e sculture. Le ultime notizie pubbliche risalgono a due anni fa e riguardano solo poche opere, che erano conservate a Londra da una società di custodia e trasporto valori. Di tutte le altre non si sa nulla. Solo i fiduciari privati che gestiscono il trust di Cipro hanno il potere di decidere dove collocare e come proteggere questi 367 pezzi del patrimonio culturale dell'umanità, che rimangono inaccessibili, nascosti in località segrete. 

Le informazioni contenute in questo articolo, finora inedite, emergono da una serie di documenti scoperti dal quotidiano inglese The Guardian e dal sito investigativo Occrp, che li hanno condivisi con il consorzio Icij e con un gruppo di testate europee, tra cui Der Spiegel e L'Espresso in esclusiva per l'Italia. Sono carte riservate provenienti da una società di Cipro, MeritServus, che gestisce anonime strutture di trust e offshore per ricchi clienti di tutto il mondo. La stessa MeritServus è stata colpita dalle sanzioni britanniche a partire dall'aprile 2023, dopo le prime rivelazioni pubblicate dal Guardian e Occrp, sotto il titolo Oligarch Files, sugli appoggi ottenuti a Cipro da miliardari legati a Putin, per aggirare le sanzioni di guerra. 

Roman Abramovich, nato in Russia nel 1966, si è arricchito con il petrolio e il gas già negli anni '90: fa parte della prima cerchia di oligarchi, diventati miliardari con le privatizzazioni varate sotto la presidenza di Boris Eltsin. Dopo l'ascesa al potere di Putin, ha mantenuto rapporti privilegiati con l'apparato di governo e con il presidente in persona (come si legge nelle motivazioni delle sanzioni), ma ha saputo anche crearsi un'immagine di uomo d'affari cosmopolita. Ha comprato una lussuosa residenza a Londra, dove nel 2003 ha acquistato il Chelsea, portandolo a scalare le vette del calcio mondiale, prima di doverlo cedere nel 2022 dopo le sanzioni. Tra i simboli visibili della sua ricchezza c'è un super yacht, Eclipse, valutato 700 milioni di dollari, e una villa da favola in Costa Azzurra, chiamata Château de la Croë, sulla penisola di Cap d'Antibes, dove visse l'ex re inglese Edoardo VIII.

L'arte sembrava interessare soprattutto la sua ex moglie Dasha. Nel 2008, l'anno del loro matrimonio, ha convinto Abramovich a fondare un museo d’arte moderna a Mosca, ristrutturando un vecchio deposito sovietico di autobus, chiamato Garage Centre for Contemporary Culture. All'inaugurazione, come mostrano le fatture conservate a Cipro, la coppia non ha badato a spese: fiumi di champagne, barili di caviale e centinaia di invitati illustri, come Jeff Koons e altri artisti, collezionisti e galleristi, in una serata allietata da un concerto privato di Amy Winehouse. Il Garage Centre ha contribuito a lanciare Dasha nei circoli internazionali dell'arte moderna ed è anche l'unico luogo aperto al pubblico dove siano state esposte opere di proprietà dichiarata di Abramovich. Con la guerra in Ucraina, ha sospeso ogni attività. 

Per quasi tutte le opere confluite nel trust, il proprietario era finora sconosciuto. La collezione comprende una decina di quadri di artisti italiani, come un ritratto di donna, “Femme en Robe Ecossaise”, dipinto nel 1916 da Amedeo Modigliani: secondo gli esperti contattati da L’Espresso, l’ultimo trasferimento conosciuto era una vendita nel 1998 a New York, per 5,3 milioni di dollari. Ora è di Abramovich, che l’ha pagato 19,7 milioni. 

Alcune opere di autori contemporanei, pochissime, sono state esposte anni fa in musei inglesi o americani, ma il titolare è rimasto anonimo. Nell’ultimo decennio, prima della guerra in Ucraina, quei 367 quadri e sculture sono stati custoditi in magazzini privati: capannoni d'acciaio di un'azienda londinese, sulle rive del Tamigi; caveau di una società francese, tra Parigi e Nizza; depositi interni ai «porti franchi» di Ginevra e Liegi, dove non si pagano tasse. Molte opere sono state impacchettate e spostate, con aerei o camion, per migliaia di chilometri. 

Decine di capolavori sono stati trasferiti nella villa di Abramovich in Costa Azzurra e perfino sul suo yacht Eclipse, per «esposizioni private». Il viavai era continuo anche a Londra: nel febbraio 2014, ad esempio, un famoso quadro del pittore inglese Lucian Freud, “Benefits Supervisor Sleeping”, è uscito dal deposito sul Tamigi per arrivare, dopo alcuni chilometri, nella residenza di Abramovich, a Kensington Palace Gardens. Stando alle carte delle offshore, l'oligarca russo lo aveva comprato nel 2008 a New York, per 33,6 milioni di dollari, senza però manifestarsi come acquirente.

I files di Cipro aiutano a risolvere molti altri gialli artistici, rivelando ad esempio la sorte di un’opera di Kazimir Malevich: un pittore dell'avanguardia russa, nato a Kiev quando l'Ucraina faceva parte dell'Unione sovietica, che nei primi anni '30 fu perseguitato e imprigionato dal regime stalinista, che non tollerava l'arte astratta. Molte sue opere furono poi trafugate dai nazisti, rivendute e quindi disperse in musei e collezioni private, tra Amsterdam e New York, prima di essere rivendicate dagli eredi dell'artista. La caccia a quei quadri è durata decenni. Nel 2000 gli eredi hanno venduto all'asta una di quelle tele, “Composizione Suprematista”, dipinta attorno al 1920. Nel 2014 è comparsa alla Tate Modern, in una retrospettiva su Malevich, con l'etichetta «collezione privata». L'anonimo proprietario era già allora Abramovich. 

Dai magazzini presi in affitto dalle offshore dell'oligarca, sono entrate e uscite molte altre opere di artisti contemporanei, come Paula Rego, Frank Auerbach, Peter Doig e altri, insieme al quadro “Untitled Roma” di Cy Twombly, che nelle carte di Cipro è valutato 50 milioni di dollari. Un carteggio fa pensare che Abramovich abbia progettato di esporne alcune, non identificate negli atti, addirittura dentro lo stadio del Chelsea, ma sia stato convinto a rinunciare. 

I documenti raccontano quindici anni di storia della collezione di Abramovich, dal 2008 al 2022. I primi quadri vengono acquistati da varie società offshore controllate da Harmony Trust, un’altra fiduciaria di Cipro, di cui l'oligarca russo era l'unico beneficiario. La collezione si allarga, con l'acquisto di centinaia di opere, tra il 2011 e 2017, quando un famoso critico statunitense, Sanford Heller, con il suo gruppo di consulenza, viene assunto dalle società di Abramovich, per mezzo milione di dollari all'anno, in cambio di «raccomandazioni per acquisti e vendite di proprietà artistiche», con potere di partecipare alle aste per conto dell'oligarca. 

Un altro mediatore d'eccezione, nello stesso periodo, è il gallerista americano Larry Gagosian, che procura ad Abramovich altre opere, come il quadro di Malevich e la “Ballerina” di Koons. Gagosian è stato l'ospite d'onore di una sfarzosa festa organizzata dall'oligarca russo ai Caraibi, sull'isola di Saint Barthelemy, un paradiso per miliardari con lo yacht, il 31 dicembre 2014: una nottata di Capodanno ritmata dal rock dei Black Keys, il duo statunitense che per 75 minuti di concerto privato risulta aver incassato 750 mila dollari. 

In quegli anni, con le conoscenze degli esperti e i consigli della moglie Dasha, il trust di Abramovich si arricchisce di quadri e sculture dei maestri dell'arte moderna, da Picasso a Dalì, da Chagall a Leger, da Mondrian a Pollock. Almeno dieci opere hanno un valore, dichiarato nel 2018 dai fiduciari dello stesso oligarca, di oltre 25 milioni di dollari ciascuna. Il prezzo più alto è assegnato a “Triptych” di Francis Bacon, un trittico acquistato per 86,3 milioni di dollari. 

La struttura di controllo inizia a cambiare a partire dal 2017, in seguito agli accordi di divorzio tra Roman e Dasha, quando vengono registrati i prezzi di tutte le opere. L'intera collezione è trasferita a un'offshore delle Isole Vergini, chiamata Seline-Invest, poi trasferita a Jersey: è il contenitore controllato dall'Ermis Trust di Cipro, fondato nel 2010 da Abramovich come unico beneficiario. Il trapasso è completato nel 2020, con diversi contratti. Nel gennaio 2021 l'ex moglie Dasha viene nominata «beneficiaria aggiuntiva» del trust, con il 50 per cento. La cassaforte di Cipro resta però sotto il dominio di Abramovich: è lui a nominare i gestori fiduciari (trustee) e i controllori (protector) del trust. Quando la Russia attacca l'Ucraina, l'oligarca cerca di sganciarsi da Mosca e si propone come mediatore di pace, ma non evita le sanzioni, che lo colpiscono all'inizio di marzo 2022. 

In quei giorni tragici Dasha Zhukova, che si è risposata e vive da tempo tra Francia e Stati Uniti, ha contestato il regime di Putin con una dichiarazione pubblica: «Condanno inequivocabilmente questi atti di guerra e mi schiero in solidarietà con il popolo ucraino, come milioni di cittadini russi che la pensano allo stesso modo». 

Le carte di Cipro ora rivelano che proprio alla vigilia della guerra, come si è visto, i fiduciari di Abramovich l'hanno designata come beneficiaria di maggioranza del trust. Non è chiaro se lei ne sia stata informata. Un documento aggiunge che il 25 febbraio 2022, il giorno dopo l'attacco russo all'Ucraina, l'oligarca sembra aver rinunciato a tutti i poteri di controllo del trust: Abramovich si è vincolato a non superare il 49 per cento e ha perso il diritto di nominare i gestori. Le successive sanzioni si applicano a tutti i beni che si possano considerare «sotto il controllo legale o di fatto» dell'oligarca. Ma poco prima di subire le misure internazionali, stando a quel documento, Abramovich ha smesso di controllare il trust e il suo tesoro artistico. Che resta quindi segreto e nascosto, legalmente. 

Abramovich non ha risposto a nessuna delle molte domande inviategli dal Guardian a nome di tutti i giornali europei. L'ex moglie Dasha ha confermato di averle ricevute, ma ha preferito non fare dichiarazioni.

Il tesoro segreto di Roman Abramovich: opere d'arte nascoste dal valore di un miliardo di dollari. La nuova inchiesta dell'Icij ha scoperto che l'oligarca ha oltre trecento capolavori di Picasso, Monet, Matisse, Magritte, Modigliani, Fontana e altri. Registrati attraverso una società offshore di cui fino a oggi si ignorava l'esistenza. Paolo Biondani e Leo Sisti su L'Espresso il 22 Settembre 2023. 

Roman Abramovich è l'oligarca russo più famoso in Occidente: di lui finora si conoscevano due passioni molto costose, il calcio e i super-yacht. Ora si scopre che l'ex patron del Chelsea, sanzionato dopo la guerra in Ucraina per il suoi legami con il regime di Vladimir Putin, ha acquistato più di trecento opere d'arte moderna, attraverso contratti rimasti segreti fino ad oggi, per un valore di almeno 962 milioni di dollari. 

La collezione comprende capolavori di Picasso, Monet, Matisse, Magritte, Degas, Schiele, Kandinsky, sculture di Henry Moore e Alberto Giacometti, quadri di maestri italiani come Modigliani, Severini, Burri e Fontana, opere di celebri artisti contemporanei come Francis Bacon, Paula Rego, Damien Hirst e molti altri. Un patrimonio culturale miliardario, intestato a un'anonima società offshore (creata nelle Isole Vergini Britanniche e poi trasferita a Jersey), a sua volta controllata da un trust di Cipro, che risulta avere come beneficiari, appunto, Abramovich e la sua ex moglie, l'ereditiera russa Daria detta Dasha Zhukova. 

La fiduciaria cipriota che fa da cassaforte si chiama Ermis Trust Settlement e ha registrato la sua ultima modifica in una data particolare: venti giorni prima dell'inizio della guerra in Ucraina. Fino al mese precedente c'erano due beneficiari in parti uguali, l'oligarca e l'ex consorte, con il 50 per cento ciascuno. Il 4 febbraio 2022 Dasha Zhukova è salita al 51 per cento, mentre Abramovich è sceso in minoranza, sia pure di poco, con il restante 49. Pochi giorni prima il governo inglese aveva ammonito gli oligarchi fedeli a Putin che, in caso di attacco russo, avrebbero subito personalmente pesanti sanzioni. Abramovich ne è stato colpito ai primi di marzo, con il blocco di tutti i suoi beni in Occidente, quelli conosciuti, ovviamente. Mentre Dasha, che è stata la sua terza moglie, ma si è separata legalmente da lui dal 2016, non è stata mai sottoposta a sanzioni. 

Il trust familiare con la sua preziosa collezione di opere d'arte, che non era conosciuto prima d’ora, è rimasto fuori dalle misure patrimoniali contro l'oligarca varate dall'Unione europea, di cui fa parte anche Cipro. Da quando è scoppiata la guerra, s'ignora dove siano finiti tutti quei quadri e sculture: nei contratti sono registrati titoli e prezzi di 367 opere, ma non la loro collocazione. Un pezzo di patrimonio culturale dell'umanità che viene tenuto nascosto in località segrete. 

Le informazioni contenute in questo articolo, finora inedite, emergono da una serie di documenti scoperti dal quotidiano inglese The Guardian e dal sito investigativo Occrp, che li hanno condivisi con il consorzio Icij e con un gruppo di testate europee, tra cui Der Spiegel e L'Espresso in esclusiva per l'Italia. Sono carte riservate provenienti da una società di Cipro, MeritServus, che gestisce anonime strutture di trust e offshore per ricchi clienti di tutto il mondo. La stessa MeritServus è stata colpita dalle sanzioni britanniche a partire dall'aprile 2023, con l'accusa di aver aiutato miliardari russi ad aggirare le sanzioni. 

L'inchiesta giornalistica completa viene pubblicata in Italia da LEspresso, nel numero in edicola a partire da oggi, in simultanea con gli articoli delle altre testate internazionali che svelano tutta la storia della miliardaria collezione d'arte dell'oligarca sanzionato, mai raccontata prima d'ora. 

Abramovich non ha risposto a nessuna delle molte domande inviategli dal Guardian a nome di tutti i giornali europei. L'ex moglie Dasha ha confermato di averle ricevute, ma ha preferito non fare dichiarazioni. 

Estratto dell'articolo di Francesco Bertolino per il “Corriere della Sera” il 21 Settembre 2023.

A inizio febbraio del 2022 Michael Matlin riceveva dal suo facoltoso cliente il nullaosta a un nuovo investimento da 100 milioni in 10 fondi. Pochi giorni più tardi, appena prima dell’invasione russa dell’Ucraina, dallo stesso magnate arrivava un inatteso contrordine: vendere al più presto tutto il portafoglio di partecipazioni finanziarie, del valore di oltre 7 miliardi. 

Una tale liquidazione non poteva sfuggire all’attenzione delle autorità americane, non solo per l’entità del patrimonio ma anche per il suo proprietario: Roman Abramovich. Un anno e mezzo più tardi, le indagini hanno portato ieri la Securities and Exchange Commission a citare in giudizio Matlin e la sua società Concord Management, da decenni amministratore della fortuna accumulata dall’oligarca russo.

L’accusa è di aver svolto attività di consulenza finanziaria senza l’iscrizione nell’apposito registro, impedendo alla Sec di vigilare «sui miliardi investiti dai suoi clienti negli Stati Uniti» e «di monitorare il mercato alla ricerca di eventuali abusi». […] 

Nell’inchiesta, per la verità, l’autorità di Borsa Usa non nomina mai Abramovich, limitandosi a descrivere il cliente di Concord come «un ricco ex funzionario russo generalmente considerato politicamente vicino» al governo di Mosca. Da tempo, tuttavia, la società fondata nel 1999 da Matlin, cittadino americano di origini russe, è noto come il gestore di fiducia dell’oligarca originario di Saratov e arricchitosi nell’era delle privatizzazioni post-sovietiche. 

[…]

Nel tempo, del resto, l’esposizione di Abramovich al mercato Usa tramite Concord è cresciuta, arrivando nel 2022 a toccare i 7,2 miliardi, distribuiti su 112 fondi di investimento, alcuni dei quali gestiti da grandi nomi della finanza a stelle e strisce. Poi nel febbraio dell’anno scorso - un mese prima che Abramovich e il suo patrimonio fossero colpiti dalle sanzioni occidentali - l’improvvisa retromarcia. 

Concord avvia un’affannosa ricerca di compratori disposti a rilevare le sue quote in hedge fund e altri veicoli, adducendo «inattese esigenze di liquidità». Una decisione sorprendente, alla luce dei 100 milioni di nuovi investimenti appena deliberati dalla società.

E ancor più sorprendente se si considera che prima del 24 febbraio 2022, a dispetto degli avvertimenti dell’intelligence Usa, l’ipotesi dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia veniva giudicata remota anche da molti governi europei. Ma, evidentemente, non da Roman Abramovich.

Gli Oppositori.

Gli oppositori di Putin: ognun per sé, zar contro tutti. La «rissa» tra i dissidenti. Marco Imarisio su Il Corriere della Sera il 30 settembre 2023.

Da Navalny a Ponomariov: scambio di faide e accuse senza che vi sia alcuna linea comune 

«Con questa opposizione, Vladimir Putin governerebbe tra due ali di popolo anche se fosse un sincero democratico». A parlare è una delle figure citate in questo articolo, che nel caso specifico tiene al proprio anonimato. Perché ci sono delle apparenze da salvare, rivolte a noi, al mondo occidentale che continua a coltivare l’illusione di una resistenza politica allo zar solida come un monolite.

Le notizie sulla guerra in Ucraina, in diretta

Mai abbaglio fu più clamoroso. Premesso che opporsi all’attuale potere, in Russia e all’estero, rimane uno dei mestieri più pericolosi del mondo, in questi giorni negli ambienti della dissidenza moscovita non si parla d’altro che dell’ennesima faida interna. Il Forum della Russia libera è stato creato nel 2016 dal campione di scacchi e irriducibile antiputiniano Garry Kasparov. Tra gli altri, fanno parte del Comitato permanente anche l’ex oligarca Mikhail Khodorkovsky e l’ex deputato della Duma Ilya Ponomariov, che oggi vive a Kiev. L’organizzazione si riunisce due volte l’anno in Lituania per aggiornare la cosiddetta «lista Putin», che segnala per eventuali sanzioni ai governi occidentali oligarchi, funzionari e propagandisti che collaborano con il Cremlino.

Nel nuovo elenco, accanto a blogger ultranazionalisti e ultrà nazional-bolscevichi, è stato annunciato anche il nome di Nikolaj Rybakov, giovane presidente del partito Yabloko che alle recenti elezioni amministrative si è presentato con lo slogan «Per la pace», ottenendo risultati inattesi. L’esponente di punta dell’opposizione liberale, vicino al dissidente Vladimir Kara-Murza di recente spedito in Siberia, è accusato di aver preso parte «a vari talk-show propagandistici», come se in Russia esistessero tribune televisive imparziali. Anche tra Khodorkovsky e Kasparov, entrambi da tempo in Occidente, non c’è grande intesa. Tramite i canali Telegram che lo sostengono, il primo rinfaccia all’altro teorie dal vago sapore nazionalista sul mondo russo e la tutela della lingua russa come valori da preservare, espresse solo quando si rivolge ai propri compatrioti. I social vicini all’ex scacchista ricambiano invece con oscuri riferimenti al passato di Khodorkovsky e alle sue ambizioni future, «non giustificate da un seguito inesistente in madre patria».

La principale linea di frattura, non l’unica, è tra opposizione liberale, della quale seppur in contrasto tra loro fanno parte Kasparov e Rybakov, e quella di natura più progressista, da noi si direbbe dura e pura, tacciata spesso di estremismo dall’altra fazione. Dieci giorni fa, il quotidiano Vedomosti ha pubblicato un articolo nel quale, citando fonti vicine al Cremlino, affermava che alle presidenziali del prossimo marzo potrebbe presentarsi come candidato unico delle forze liberali Aleksej Venediktov, l’ex direttore della gloriosa Radio Eco di Mosca, sciolta l’anno scorso. Un personaggio al quale nell’aprile del 2022 è stata appioppata l’etichetta di agente straniero, quindi un indesiderato, ma che al tempo stesso non rinnega, anzi rivendica, di avere avuto fino a quel momento una frequentazione costante con Putin. Apriti cielo.

La reazione più dura è arrivata da Alexej Navalny. Già nel marzo scorso la Fbk, la sua Fondazione anticorruzione, aveva accusato Venediktov e la figlia dell’ex sindaco di San Pietroburgo mentore di Putin, Ksenija Sobchak, candidata liberale alle elezioni del 2018, di avere intascato denaro per promuovere l’immagine del sindaco di Mosca Sergey Sobianin, di recente rieletto con il 76 per cento dei voti. Ma ora il nemico pubblico numero uno Navalny, al quale viene riservata una solidarietà pelosa dal resto del gruppo, che in realtà lo considera un populista se non un nazionalista, ha diffuso dal carcere una analisi sulle prospettive di lotta nella quale non viene solo «bruciato» Venediktov, definito «fantoccio del regime», ma anche ogni altra forma di dissenso, compresa quella esercitata all’estero. Tranne una, la sua. «Le alleanze elettorali dell’opposizione sono una vuota perdita di tempo. Andate a farvi fottere con le vostre coalizioni. Sono un falso. Il nostro Fondo non ha tempo da perdere. Soltanto quando sarà chiaro il quadro dei candidati e delle nostre possibilità, definiremo la strategia delle nostre azioni. Le riunioni a Parigi e i coffee break con croissant in compagnia di fannulloni non ci interessano».

A farla breve, tutti contro tutti. E ognuno per sé. Come dimostra anche lo scarso successo del «Congresso dei deputati del popolo» con sede in Polonia, gestito e molto reclamizzato da Ilya Ponomariov. Ogni sua convocazione serve se non altro a mettere in risalto il carattere eterogeneo, per non dire disgregato, dell’opposizione a Putin. Perché non risponde mai nessuno dei dissidenti più importanti. L’ex deputato della Duma viene giudicato da ogni parte, liberale o progressista che sia, come un finto radicale che millanta di essere dietro alle azioni delle milizie filo-ucraine, interessato solo a farsi pubblicità. A questi oppositori, che non riescono a mettersi d’accordo tra loro neanche per prendere un caffè, i media occidentali, nessuno escluso, chiedono spesso la ricetta per una Russia deputinizzata. Al Cremlino ridono.

Le spie.

Da ilsismografo.blogspot.com lunedì 25 settembre 2023.

Secondo quanto riferisce il sito della Radio e Televisione lituana, LRT,  il nuovo ambasciatore russo in Vaticano, Ivan Soltanovsky, è un ufficiale dell'intelligence che in precedenza era vice ambasciatore della Federazione Russa presso la Nato. 

Riportando le parole dell'ex ministro degli Esteri lituano Linas Linkevicius, la stampa lituana ritiene che Soltanovsky lavorasse presso la Nato non solo come diplomatico. "Secondo il servizio di sicurezza della NATO, tra loro c'erano persone che lavoravano sotto copertura", ha detto Linkevicius, che all'epoca era a capo della delegazione lituana presso la NATO. 

La carriera di Soltanovsky nell'Alleanza si concluse con la prima ondata di espulsioni di spie russe che lavoravano sotto copertura diplomatica. "Ad alcuni è stato detto direttamente di lasciare Bruxelles, dove si trova il quartier generale della Nato, mentre ad altri è stato offerto tranquillamente di andarsene, penso che tra questi ci fosse anche il già citato Ivan Soltanovsky", ha osservato Linkevicius.

Nonostante esista una regola tacita secondo cui i diplomatici espulsi dalla NATO non sono accettati in nessun Paese membro dell'alleanza, nel 2015 Soltanovsky è stato nominato rappresentante permanente della Russia al Consiglio europeo di Strasburgo. "Era molto conosciuto nella NATO e in altri paesi, non sarebbe difficile conoscere i dettagli della sua carriera", ha osservato Linkevicius. 

Il dipartimento di sicurezza della Lituania afferma di non avere informazioni su Soltanovsky, ma sottolinea che negli ultimi anni l'Europa ha inviato più di 400 spie russe che lavorano sotto copertura diplomatica. Dopo che la Russia fu espulsa dal Consiglio d'Europa a causa della guerra in Ucraina, la carriera di Soltanovsky prese la direzione del Vaticano.

L'ex ministro lituano ha osservato che il Vaticano è “un centro di potere, ha influenza in tutto il mondo”, quindi “non si deve pensare che il Vaticano dica solo messe e parli di questioni spirituali e non abbia alcuna influenza sui processi diplomatici”. Ecco perché la Russia ha nominato lì una persona dalla quale ci si aspetta molto. Secondo loro, questa politica del personale diplomatico, è un segnale per l’Occidente.

I Mercenari.

Il velivolo saltato in aria. Putin spiega come è morto Prigozhin: “Fatti e ubriachi giocavano con una granata”. Per il leader del Cremlino a bordo dell'aereo esploso c'erano droga, armi e alcol. Ad aver causato la deflagrazione mortale, secondo lo Zar, sarebbe stata una bomba usata dai viaggiatori come un pallone. Redazione Web su L'Unità il 6 Ottobre 2023 

Tutto lo sprezzo di Vladimir Putin per Yevgeny Prigozhin, l’amico di una vita diventato il traditore numero uno del Cremlino, è contenuto nelle parole pronunciate ieri durante una riunione del Valdai International Discussion Club. Il presidente russo, formalmente, ha stigmatizzato davanti alla platea il comportamento dei medici legali che non hanno fatto i test per l’alcol e le droghe ai cadaveri del fondatore della milizia Wagner e dei comandanti morti nello schianto del jet su cui viaggiavano il 23 agosto, “anche se tali test avrebbero dovuto essere effettuati“.

Putin spiega come è morto Prigozhin

Un modo, quello di Vladimir Putin, per evocare l’immagine del gruppo di miliziani che viaggiava in aereo in condizioni non esattamente sobrie. Non solo, un impatto esterno con l’aereo non c’è stato, ha detto il presidente, ma nei cadaveri sono stati trovati frammenti di bombe a mano: come dire, forse le stavano maneggiando, forse ci giocavano, annebbiati da chissà quali sostanze, e se le sono fatte esplodere addosso, abbattendo da soli addirittura l’aereo. E ha rincarato la dose: “Sappiamo tutti che dopo gli eventi che conoscete bene (lo schianto dell’aereo e la morte dei capi di Wagner), il Servizio di sicurezza federale ha trovato cinque chilogrammi di cocaina nell’ufficio della società a San Pietroburgo, insieme a dieci miliardi di rubli“, ha detto.

“A mio parere, un test di questo tipo avrebbe dovuto essere effettuato, ma non è stato fatto“, ha ripetuto ancora il capo del Cremlino. Tuttavia, il portavoce Dmitri Peskov ha dichiarato che, “non è ancora stato presentato il rapporto finale dell’indagine sull’incidente aereo di Prigozhin“. Lo riporta Tass.

Il successore dello "chef" morto in volo. Putin sceglie il nuovo Prigozhin: i mercenari ad Andrei Troshev “Sedoi”, l’eroe di Russia che rifiutò l’ammutinamento. Lorenzo Vita su Il Riformista il 30 Settembre 2023 

Evgenij Prigozhin è morto. Ma con la sua morte non è scomparsa la necessità per la Russia di avere contractors in grado di combattere. Quella fucina di combattenti schierati da Vladimir Putin in ogni fronte di guerra, dall’Ucraina alla Siria, dalla Libia ai più oscuri teatri del Sahel, è ancora fondamentale. E se la cosiddetta “operazione militare speciale” è destinata a proseguire come una logorante guerra di attrito – ieri Putin ha firmato il decreto per la coscrizione autunnale di 130mila uomini – i mercenari torneranno a essere un’arma irrinunciabile. Putin sa che una volta eliminata la figura del suo “chef”, persona pericolosa, scomoda, invisa tanto all’intelligence quanto alle forze armate, può cercare di ricomporre la frattura tra mercenari e truppe regolari. Anche con l’arruolamento di nuove unità.

Per compiere questo passo, il presidente russo ha scelto di affidarsi a colui che, già da questa estate, gli analisti dipingevano come il vero erede di Prigozhin: Andrei Troshev. Nome di battaglia Sedoi, che in russo significa “dai capelli grigi”, Troshev è da tempo coinvolto nelle mosse della Difesa russa, che può fare leva sulla sua lunga carriera nelle file dell’esercito. Concittadino di Putin – anche lui membro di quel “club di Leningrado” di cui da sempre si circonda il capo del Cremlino – Troshev ha seguito tutta la trafila delle guerre che hanno caratterizzato la fine dell’Unione Sovietica e i venti anni di regno putiniano. Dal fallimento dell’Afghanistan – dove ha ottenuto due volte l’Ordine della Stella Rossa – alla guerra in Cecenia, Troshev ha servito nei ranghi delle forze armate diventando poi membro delle temute Sobr, le forze speciali del ministero dell’Interno. Poi è arrivata la Wagner, di cui è stato uno dei fondatori e tra gli uomini di spicco, e nella sua carriera da contractor è giunta la Siria, quella guerra a sostegno di Bashar al Assad che è stata forse il vero punto di svolta in termini bellici della compagnia di Prigozhin.

L’esperienza siriana per Troshev è stata fondamentale. Impiegato principalmente nell’area di Deir Ezzor, come raccontano i rapporti di intelligence, Sedoi si è distinto soprattutto per la riconquista di Palmira: esperienza che gli è valsa la medaglia di Eroe della Russia oltre che le sanzioni da parte dell’Occidente. Poi, da febbraio 2022, l’invasione dell’Ucraina, che adesso è centrale per la sua ascesa al vertice della nuova legione di mercenari. Un’armata diversa, incardinata nella Difesa, al punto che non a caso Putin ha voluto sancire questo cambio di passo mostrando pubblicamente l’incontro al Cremlino tra lui, Troshev – che rifiutò di ammutinarsi come invece aveva fatto Prigozhin – e una personalità sempre più importante nella Difesa: il viceministro Junus-bek Evkurov. Una presenza che, come vedremo, può dare un’ulteriore indicazione sul futuro di Sedoi. Putin, come comunicato dal Cremlino, ha chiesto a Troshev di reclutare “unità di volontari in grado di svolgere varie missioni di combattimento, principalmente, ovviamente, nella zona dell’operazione militare speciale”, quindi in Ucraina, perché “conosci i problemi che devono essere risolti in anticipo in modo che i combattimenti avvengano nel modo migliore e con maggior successo”.

La guerra tra Russia e Ucraina si sposta in Africa: droni di Kiev attaccano in Sudan la ‘creatura’ del Wagner Group

Questa scelta si unisce ai rapporti degli 007 britannici sui wagneriti che starebbero tornando in Ucraina, e in particolare nel “tritacarne” di Bakhmut, dove la loro esperienza serve ai comandi russi per frenare la controffensiva di Kiev. Ma la presenza di Evkurov può dire anche altro. Il viceministro, infatti, è il perno dei piani africani di Mosca, e proprio nei giorni prima dell’incontro con Troshev ha accolto all’aeroporto di Mosca il generale Khalifa Haftar. La Cirenaica è stata sempre al centro degli interessi della Wagner e degli Stati Uniti, preoccupati dalla presenza dei mercenari russi in Libia. La coincidenza temporale tra i due incontri di Evkurov e Putin può far credere che l’asse Bengasi-Mosca passi, ancora una volta, per i mercenari. Lorenzo Vita

Chi è Andrei Troshev, il nuovo capo della Wagner Andrei Troshev. Stefano Piazza su Panorama il 30 Settembre 2023

Vladimir Putin ha scelto il successore di Evgenij Prigozhin e trovato la soluzione per riorganizzare la compagnia militare privata Wagner che intanto è tornata a combattere in Ucraina Vladimir Putin ha molto probabilmente trovato la soluzione per riorganizzare la compagnia militare privata Wagner che è tornata a combattere in Ucraina. Memore dell’errore fatto in passato quando concentrò tutto il potere nelle mani di Evgenij Prigozhin che ad un certo punto accecato dall’ambizione personale gli si rivoltò contro, Putin ha scelto per questo incarico Andrei Troshev, colonello in pensione dell’esercito russo. Questi ha appena ricevuto l’incarico «di formare unità di volontari combattenti in Ucraina» e non c’è dubbio che da veterano di tre guerre Afghanistan, Cecenia e Siria dove è stato tra il 2015 e il 2016 occupandosi di logistica con la Wagner, sarà all’altezza del compito anche se nella sua biografia i punti oscuri sono molti.

Conosciuto come «Sedoi» (capello grigio), Andrei Troshev è nato a San Pietroburgo nel 1962. Arruolatosi in polizia raggiunge il grado di colonnello del Sobr (squadra speciale di reazione rapida del ministero dell’Interno) del distretto di San Pietroburgo e degli Omon, sempre del ministero dell’Interno, per il distretto nord occidentale. Di seguito si arruola nell’esercito e diventa paracadutista nei corpi di artiglieria. Quando i russi nel 1979 invadono l’Afghanistan, Troshev viene messo al comando di un battaglione e decorato per due volte con l’Ordine della stella rossa per le sue azioni in battaglia. Resta nell’esercito anche dopo la dissoluzione della Russia (1991) e partecipa alla seconda guerra cecena tra il 1999 e il 2009, un conflitto nel quale si distinguerà per il suo coraggio tanto che riceverà altre medaglie per il coraggio mostrato in battaglia. Andrei Troshev sembra destinato ad una grande carriera ma per lui iniziano i problemi personali legati all’alcolismo, tanto che nel 2012 viene congedato col grado di colonnello. Riappare come alto ufficiale nel 2015 in Siria con il gruppo Wagner e per questo viene inserito nella lista dei sanzionati della Gran Bretagna: «Operava nella zona di Deir ez-Zor, il suo contributo è stato fondamentale per il sostegno del regime di Bashar al-Assad», scrivono di lui i servizi segreti britannici.

L’alcol e i problemi mentali L’alcol però è un demone del quale Andrei Troshev non riesce a liberarsi e il 6 giugno 2017 il media indipendente russo Fontanka scrive che un ex colonnello dell’esercito in pensione era stato fermato mentre vagava per le strade ubriaco. L’uomo rifiuta di identificarsi ma i paramedici gli trovano addosso dei documenti che lo identificavano come Andrey Troshev, insieme a 5 milioni di rubli (quasi 90.000 dollari), 5.000 dollari in contanti, mappe della Siria, registri di armi, un biglietto aereo per Krasnodar e diversi altri oggetti sospetti. All’epoca Fontanka scrisse: «Andrey Troshev attualmente lavora per un uomo di nome Dmitry Utkin, sospettato di guidare un gruppo di mercenari russi che ora operano in Siria. Uktin è stato avvistato in viaggio con rappresentanti del servizio di sicurezza del miliardario Evgeny Prigozhin, e si ritiene che abbia lavorato con l'attività di ristorazione di Prigozhin, ‘Concord’». Dopo questo episodio finisce in un ospedale psichiatrico visto che emergono anche problemi mentali che Andrey Troshev ha sempre smentito. Nonostante i guai personali il gruppo Wagner non lo licenzia e resta al suo posto senza però mai diventare un fedelissimo di Evgeny Prigozhin e del suo vice Dmitry Utkin morto insieme al fondatore della compagnia privata di mercenari nell’incidente aereo dell’agosto scorso, tanto che non appoggerà il folle tentativo di golpe così come non parteciperà alla marcia su Mosca del giugno scorso. Nel luglio scorso Troshev viene inserito nell'organigramma del ministero della Difesa ed è il trampolino di lancio per il nuovo incarico che arriva lo scorso 29 settembre quando il presidente russo lo riceve al Cremlino insieme al vice ministro della Difesa Yunus-Bek Yevkurov e gli dice: «Il tuo compito è allestire unità di volontari in grado di svolgere varie missioni di combattimento, principalmente nella zona delle operazioni militari speciali. Tu stesso hai combattuto in un’unità del genere per più di un anno, sai di cosa si tratta, conosci i problemi che devono essere risolti in anticipo in modo che i combattimenti avvengano nel modo migliore e con maggior successo». I dubbi dell’intelligence inglese il ministero britannico della Difesa nel consueto aggiornamento di intelligence pubblicato su X scrive: «Molti veterani del gruppo Wagner probabilmente considerano un traditore Andrey Troshev visto che ha assunto un ruolo nelle forze di sicurezza ufficiali ed è stato probabilmente coinvolto nell'incoraggiare altro personale Wagner a firmare contratti con l’esercito russo». Secondo la Difesa britannica il sostegno di Putin a Troshev, «indica il continuo utilizzo da parte della Russia di unità di volontariato e compagnie militari private, e la pianificazione del futuro della Wagner».

Criminali di guerra.

Guerra, sempre guerra. Il regime demenziale e corrotto di un piccolo uomo come Putin. Jonathan Littell

su L'Inkiesta il 14 Ottobre 2023

In ventidue anni l’autocrate russo ha usato i conflitti per legittimarsi e consolidare il proprio potere di fronte alla totale inazione dell’Occidente. Nel suo libro “L’aggressione russa” (Einaudi) Jonathan Littell spiega che l’unico modo per uscire dalla crisi in corso è il totale ritiro dell’esercito invasore e del suo leader

Ventidue anni fa, una guerra spietata portò Vladimir Putin al potere. Da allora la guerra è rimasta uno dei suoi strumenti preferiti, strumento che ha usato senza esitare durante tutto il suo regno. Vladimir Putin esiste grazie alla guerra, e grazie alla guerra ha prosperato. Speriamo che questa volta sia la guerra a determinarne la caduta. Nell’agosto 1999, un allora sconosciuto Vladimir Putin fu nominato Primo ministro quando il suo predecessore rifiutò di accettare la nuova totale invasione della Cecenia. Putin, invece, era pronto a farlo, e in cambio del loro sostegno incondizionato diede carta bianca ai militari, permettendo loro di vendicare nel sangue e nel fuoco l’umiliante sconfitta del 1996. La notte del 31 dicembre 1999, un Boris Eltsin invecchiato e stremato si dimise e consegnò la presidenza come un regalo al nuovo arrivato. A marzo del 2000, dopo la famosa minaccia, «inseguiremo i terroristi pure nel cesso», Putin fu trionfalmente eletto presidente. Salvo per i suoi quattro anni da Primo ministro (2008-2012), da allora è rimasto a capo della Russia. 

[…]

Nel 2008, quattro mesi dopo che la Nato aveva promesso un percorso di adesione per l’Ucraina e la Georgia, Putin ha raccolto le sue truppe per «manovre» al confine con la Georgia e ha invaso il Paese in cinque giorni, riconoscendo l’indipendenza di due «repubbliche» separatiste. Le democrazie occidentali hanno mugugnato qualche protesta, e praticamente non hanno fatto nulla. Nel 2014, quando il popolo ucraino, dopo una lunga e sanguinosa rivoluzione, ha rovesciato un presidente filorusso che aveva voltato le spalle all’Europa per allinearsi pienamente con Mosca, Putin si è affrettato a invadere e annettere la Crimea, la prima dichiarata appropriazione di un territorio europeo dopo la Seconda guerra mondiale. Quando i nostri governanti, scioccati e increduli, hanno reagito con le sanzioni, Putin ha alzato il tiro e ha provocato rivolte nel Donbass, area russofona dell’Ucraina, e utilizzato segretamente le sue truppe per schiacciare il debole esercito ucraino e creare due nuove «repubbliche» separatiste, dove da allora cova un conflitto a bassa intensità. È iniziata cosí quella che i francesi avrebbero chiamato la sua fuite en avant, la sua «fuga in avanti». A ogni passo l’Occidente lo ha condannato e ha cercato di punirlo con misure deboli e inefficaci, nella vana speranza di scoraggiarlo. A ogni passo lui ha rafforzato la sua determinazione ed è andato avanti. Putin è un piccolo uomo, fisicamente, e crescere nella Leningrado postbellica dev’essere stato duro per lui. Chiaramente ne ha tratto una lezione: se sei il ragazzino piú piccolo, picchia per primo, picchia duro e continua a picchiare. E quelli piú grossi impareranno a temerti e si tireranno indietro. Una lezione che ha fatto sua. 

[…]

Putin si sarà rallegrato quando l’Occidente, ansioso di congelare il conflitto attivo nel Donbass, ha permesso in silenzio che la Crimea scivolasse via dal tavolo delle trattative, concedendone di fatto l’annessione illegale alla Russia. Allora Putin ha capito che, se era vero che le sanzioni occidentali facevano male, non ferivano però in profondità e gli avrebbero permesso di continuare a sviluppare il suo esercito e a estendere il suo potere. Ha capito che la Germania, maggiore potenza economica d’Europa, non desiderava staccarsi dal suo gas e dai suoi mercati. Ha capito che era possibile comprare gli uomini politici europei, compresi un ex Cancelliere tedesco e un ex Primo ministro francese, e metterli nei consigli di amministrazione delle sue compagnie controllate dallo Stato. Ha visto infine che perfino i Paesi che ufficialmente denunciavano le sue mosse, di fatto continuavano a ripetere mantra come «diplomazia», «reset», «necessità di normalizzare le relazioni». Ha visto che a ogni sua offensiva, l’Occidente sventolava bandiera bianca e poi tornava a adularlo, nella speranza di un fantomatico «accordo»: Barack Obama, Emmanuel Macron, Donald Trump, la lista è lunga. Putin ha cominciato a uccidere i suoi oppositori in patria e all’estero.

Quando è successo da noi abbiamo gridato, ma non abbiamo fatto altro. Quando, nel 2013, Obama ha cinicamente ignorato la «linea rossa» da lui stesso tracciata in Siria, rifiutandosi di intervenire dopo l’attacco chimico di Assad a un quartiere residenziale di Damasco, Putin ha preso nota. Nel 2015 ha mandato le sue forze armate in Siria, per potenziare la sua base navale di Tartus e acquisire la nuova base aerea di Hmeimim. Nel corso dei sette anni successivi ha usato la Siria come terreno di prova per il suo esercito, garantendo una straordinaria esperienza sul campo ai suoi ufficiali e migliorandone tattica, coordinamento ed equipaggiamento, il tutto mentre bombardava e macellava migliaia di siriani e aiutava Assad a riprendere il controllo su vaste zone del Paese. Nel gennaio 2018 ha cominciato a scontrarsi con le potenze occidentali direttamente nella Repubblica Centrafricana, dove ha inviato i mercenari del gruppo Wagner. La stessa cosa al momento si verifica nel Mali, dove la giunta militare, con il supporto della Russia, ha appena cacciato dal Paese i francesi della missione anti-Isis. La Russia è attivamente impegnata anche in Libia a sventare i tentativi occidentali di riportare la pace e a dispiegare i suoi uomini sulla costa meridionale del Mediterraneo in una posizione tale da minacciare direttamente gli interessi europei.

Ogni volta abbiamo protestato, ci siamo agitati e non abbiamo fatto niente. E lui ogni volta ha preso nota. L’Ucraina rappresenta il momento in cui ha finalmente deciso di mettere le carte in tavola. È chiaramente convinto di essere abbastanza forte da poter sfidare apertamente l’Occidente lanciando senza provocazione la prima invasione di uno Stato sovrano in Europa dopo il 1945. Ne è convinto perché tutto quello che abbiamo fatto, o meglio che non abbiamo fatto, negli ultimi ventidue anni gli ha chiarito che siamo deboli. Putin è forse un genio a livello tattico, ma è incapace di pensiero strategico. I nostri governanti si sono rifiutati di capirlo davvero, ma nemmeno lui era interessato a capire noi. Completamente isolato durante gli ultimi due anni per via del Covid, sembra essere sempre piú paranoico e intriso della sua ideologia panslavista, neo-imperialista e ortodossa, all’origine un’invenzione assolutamente artificiale volta a conferire una patina di legittimità al suo regime corrotto. Ora sembra davvero essersi bevuto la sua stessa propaganda in merito agli ucraini. Credeva che avrebbero accolto con gioia i loro «liberatori» russi? Che si sarebbero arresi? Se lo credeva si sbagliava di grosso. Gli ucraini combattono, e anche se inferiori per uomini e armi, combattono duramente. Insegnanti, impiegati, casalinghe, artisti, studenti, dj e drag queen, tutti imbracciano le armi e vanno a sparare ai soldati russi, molti dei quali sono solo bambini che non sanno nemmeno che ci fanno lí.

L’Ucraina non cede di un millimetro, e sembra che Putin non riuscirà a prendere le sue città se non radendole al suolo, come una volta ha fatto con Groznyj e Aleppo. E non bisogna credere che solo perché Kiev è una città «europea», Putin esiterà nel raderla al suolo. I bombardamenti sono già cominciati. Dopo lo shock iniziale, le democrazie occidentali – finalmente! – sembrano aver compreso la minaccia esistenziale che Putin rappresenta per l’ordine del mondo postbellico, per l’Europa, e per il nostro «stile di vita» che lui tanto disprezza. Vengono varate sanzioni schiaccianti, indipendentemente da quanto ci costeranno. In Ucraina arrivano armi da ogni parte e la Germania sembra aver improvvisamente capito che non può piú continuare a dipendere dalla gentilezza degli altri per la sua sicurezza e che ha bisogno di un esercito suo, un esercito vero ed efficiente. La Russia viene massicciamente isolata a livello internazionale e la sua economia e le sue capacità saranno drasticamente danneggiate di conseguenza. Ma non basta. Finché Putin rimane al potere continuerà a raddoppiare la posta, a spingersi sempre piú oltre, a fare tutto il male possibile. Perché disprezza l’Occidente e il suo potere si basa completamente sulla violenza: non solo sulla minaccia della violenza, ma sul suo uso sistematico. Possiamo davvero credere che la sua minaccia nucleare sia solo un bluff? Ce lo possiamo permettere? Finché continuerà a regnare in Russia, nessuno si potrà ritenere al sicuro. Nessuno.

L’unico modo per uscire da questa crisi è rendere la disfatta di Putin in Ucraina cosí disastrosa per la Russia e i suoi veri interessi che la stessa élite non potrà fare a meno di rimuoverlo. E a tal fine si potrebbe fare molto di piú. I nostri governi apparentemente si sono concentrati a punire gli «oligarchi» russi, ma devono capire che Putin li disprezza e non si cura delle loro opinioni né delle loro proprietà, li considera solo bancomat da cui attingere a seconda delle sue esigenze. Le sanzioni occidentali devono prendere di mira coloro che di fatto consentono a Putin di agire: il suo intero apparato amministrativo e quello della sicurezza. Non solo le poche decine di persone già individuate, ma le migliaia di ufficiali di secondo grado dell’amministrazione presidenziale, dell’esercito e dei servizi di sicurezza. Non si tratta di miliardari ma di multimilionari sí, gente che ha molto da perdere. Rovinate le vite di quelle migliaia di persone e lasciate decidere a loro di chi è la colpa. Confiscategli le magioni in Inghilterra e in Spagna, proibitegli le vacanze a Courchevel e in Sardegna, buttate fuori i loro figli senza tante cerimonie da Harvard, Yale e Oxford, e fateli vivere in Russia, senza poter uscire e senza merci importate per spendere i loro soldi rubati. Fateglielo pagare davvero e pagare caro perché capiscano se vale la pena di mantenere sul trono uno zar pazzoide e affamato di potere. Lasciate che decidano se lo vogliono seguire nel baratro.

Durante gli ultimi ventidue anni la Russia è caduta nelle mani di un regime demenziale, corrotto e totalitario che noi abbiamo per molti versi facilitato. Ma è un grande Paese, un Paese che io ho amato profondamente, un Paese che ha prodotto persone meravigliose, donne e uomini meravigliosi, umani e giusti. Merita qualcosa di meglio di questa banda di ladri che lo svaligia sotto la copertura illusoria di fantasie imperiali e che devasta i suoi vicini per mantenere il potere assoluto. La Russia merita la libertà, la stessa che l’Ucraina si è faticosamente guadagnata nel corso degli ultimi decenni. Un cessate il fuoco in Ucraina è il primo passo, urgente e vitale, e il totale ritiro della Russia è il secondo. Dopodiché Putin se ne deve andare.

Da “L’aggressione russa” di Jonathan Littell, Giulio Einaudi Editore, 96 pagine, 12 euro

Crimini di guerra. Il Cremlino vuole arrestare i giudici che indagano sulle torture russe in Ucraina. Maurizio Stefanini su L'Inkiesta il 27 Settembre 2023

Le Nazioni Unite accusano i soldati russi di tortura sistemica nei territori ucraini occupati, compresa la deportazione illegale di bambini. Mosca non ha risposto alle accuse, ma ha inserito nella lista dei ricercati federali i magistrati inquirenti della Cpi 

Le Nazioni Unite accusano i russi di aver torturato ucraini fino a farli morire; la Russia risponde emanando ordini di arresto per i giudici della Corte penale internazionale, ma senza spiegare cosa avrebbero fatto. Il presidente della Cpi Piotr Hofmański, la primo vicepresidente Luz del Carmen Ibáñez Carranza e il giudice Bertram Schmitt sono stati tutti inseriti dal ministero dell’Interno di Mosca nella lista dei ricercati federali «ai sensi di un articolo del codice penale»: senza spiegare quale. 

Il 17 marzo la Cpi, di cui Mosca non riconosce la giurisdizione, aveva emesso mandati di arresto contro il presidente russo Vladimir Putin e la commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova, accusandoli del «crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione (bambini) e di trasferimento illegale di popolazione (bambini) dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia». In risposta a questa decisione tre giudici della Cpi e il procuratore Karim Khan erano stati incriminati da Mosca con varie accuse, tra le quali «attacco a un rappresentante di uno Stato estero sotto protezione internazionale con lo scopo di complicare le relazioni internazionali» e l’incriminazione di «una persona che si sa innocente». Adesso, non si sente neanche più il bisogno di fornire una motivazione.

Anche Jasminka Dzumhur, Erik Møse e Pablo de Greiff saranno ora messi nella lista dei ricercati federali russi senza spiegare perché? Sono i membri della Commissione internazionale indipendente d’inchiesta sull’Ucraina che ieri hanno detto di aver «raccolto ulteriori prove che indicano che l’uso della tortura da parte delle forze armate russe nelle aree sotto il loro controllo è stato diffuso e sistematico», come ha spiegato il presidente della Commissione Møse al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra. «In alcuni casi, la tortura è stata inflitta con tale brutalità da causare la morte della vittima». «I soldati russi hanno violentato e commesso violenza sessuale contro donne di età compresa tra diciannove e ottantaré anni, e hanno costretto le famiglie ad ascoltare mentre violentavano le donne della porta accanto» nelle zone occupate della provincia di Kherson. 

La Russia nega di aver commesso atrocità o di aver preso di mira i civili in Ucraina. Møse ha affermato che i tentativi della Commissione di comunicare con la Russia sono rimasti senza risposta. A Mosca è stata data l’opportunità di rispondere alle accuse durante l’udienza del Consiglio, ma nessun rappresentante russo ha partecipato. Il ministero della Difesa russo non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

Interrogato in una successiva conferenza stampa sul numero di casi di tortura che hanno portato alla morte, il membro della Commissione Pablo de Greiff ha detto che era impossibile saperlo a causa dell’accesso limitato, ma che si trattava di un «numero piuttosto elevato e proviene da persone regioni del Paese molto diverse, vicine e lontane dalle linee di battaglia».

In agosto e settembre, la Commissione di Møse ha visitato parti dell’Ucraina precedentemente controllate dalle forze russe, come nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia. È emerso che la tortura è stata commessa soprattutto nei centri di detenzione gestiti dalle autorità russe e soprattutto contro persone accusate di essere informatori ucraini. La Commissione ha precedentemente affermato che le violazioni commesse dalle forze russe in Ucraina, compreso l’uso della tortura, possono costituire crimini contro l’umanità.

L’organismo delle Nazioni Unite ha anche riscontrato «alcuni casi» di violazioni commesse dalle forze ucraine, ha detto Møse, affermando che si riferivano a casi di attacchi indiscriminati e maltrattamenti nei confronti di detenuti russi. Kiev ha precedentemente affermato che controllerà tutte le informazioni relative al trattamento dei prigionieri di guerra e indagherà su eventuali violazioni e intraprenderà le azioni legali appropriate.

La Commissione era stata incaricata dal Consiglio nel marzo 2022 di indagare sugli abusi in Ucraina dall’inizio della guerra. Vi si è recata più volte e ha condotto centinaia di interviste. A volte le prove raccolte dalle indagini su mandato delle Nazioni Unite vengono utilizzate per processi nazionali e internazionali, compresi casi di crimini di guerra. Møse ha anche espresso preoccupazione «per le accuse di genocidio in Ucraina». «Parte della retorica trasmessa nello Stato russo e in altri media potrebbe costituire un incitamento al genocidio», ha detto, aggiungendo che la squadra «sta continuando le sue indagini su tali questioni». 

Nel suo primo rapporto completo pubblicato a marzo, il team ha stabilito che le autorità russe avevano commesso «una vasta gamma di crimini di guerra», aggiungendo che che la commissione era a conoscenza delle accuse di genocidio, compreso il trasferimento forzato di bambini ucraini in aree sotto il controllo russo, e promise di indagare. Ieri nel suo aggiornamento al Consiglio Mose ha lamentato una «mancanza di chiarezza e trasparenza sulla portata, le circostanze e le categorie di bambini trasferiti» e ha affermato che la squadra sta continuando a indagare. «Se ciò solleverà anche problemi di genocidio sarà poi chiarito nel corso delle nostre indagini», ha detto ai giornalisti. Il rapporto di marzo aveva inoltre stabilito che Mosca era responsabile di una vasta gamma di altri crimini di guerra, tra cui attacchi diffusi contro civili e infrastrutture, omicidi, torture, stupri e altre violenze sessuali.

Mose ha ricordato che la Commissione dopo essersi recata più di dieci volte in Ucraina, sta ora «intraprendendo un’indagine più approfondita» che «potrebbe anche chiarire se la tortura e gli attacchi alle infrastrutture energetiche costituiscono crimini contro l’umanità». Møse tra le altre cose, ha detto che la squadra stava indagando sulle cause della disastrosa distruzione della diga Nova Kakhovka nell’Ucraina occupata dai russi il 6 giugno.

Le Fake News.

ANTI FAKENEWS. Le fake news maistream sulla morte di Kadyrov e Sokolov.  Enrica Perucchietti su L'Indipendente il 28 settembre 2023.

Morte acclarata, data per scontata, con granitica certezza. Smentita poco dopo da dei semplici video. Negli ultimi giorni è capitato per ben due volte che la stampa italiana, riprendendo notizie diffuse da Kiev, incappasse nella diffusione di notizie di dubbia autenticità se non addirittura false (che si sarebbero dovute trattare almeno con il condizionale, in attesa di verifica): prima con il leader ceceno Ramzan Kadyrov, dato per “gravemente malato”, poi in coma, infine, per morto per insufficienza renale, ma ricomparso in un video mentre fa jogging, dove denuncia le “bugie” in circolazione sul suo stato di salute. Già a luglio si erano alternati i rumors sulla sua presunta malattia. 

Per mettere una pezza alla bufala divulgata dai media nostrani, con le consuete acrobazie lessicali e le ricostruzioni creative, i “professionisti dell’informazione” avevano cercato di liquidare il filmato come un “fake”. Peccato che martedì lo stesso Kadyrov abbia postato un filmato nel quale tesse le lodi di suo figlio Adam che picchia il detenuto Nikita Zhuravel, un ucraino di 19 anni accusato di aver bruciato il Corano e da maggio recluso a Grozny. Lo sdegno collettivo ha spostato l’attenzione dallo Spoon River di Kadyrov al biasimo per “l’educazione cecena” del di lui rampollo quindicenne. 

Non c’è stato nemmeno il tempo per riprendersi dalla figuraccia di aver seppellito virtualmente il leader ceceno, che Mosca ha diffuso ben due video in cui compare il comandante della flotta del Mar Nero, Viktor Sokolov vivo, vegeto e in uniforme, smentendo così la notizia della sua morte diffusa, anche questa volta, dall’intelligence di Kiev. La stampa aveva subito riportato la notizia della sua dipartita come un dato di fatto, per poi mostrare i primi ripensamenti dopo la pubblicazione di due filmati.

I giornalisti di Open, per esempio, sono corsi al riparo quando si sono affacciati i primi dubbi, modificando in corsa il titolo dell’articolo che inizialmente recitava: Chi era l’ammiraglio Viktor Sokolov, ucciso dagli ucraini in Crimea. E perché è importante la sua morte, per poi essere corretto in: Chi è l’ammiraglio Viktor Sokolov che gli ucraini sostengono di aver ucciso in Crimea. E cosa significherebbe la sua morte. Tant’è che sul sito compare il seguente disclaimer: [Questo articolo è stato aggiornato in seguito ad ulteriori verifiche].

Uno scivolone importante per una testata come Open che è responsabile, come ricorda L’Antidiplomatico, con la sua inesorabile azione di fact-checking, dell’oscuramento di diversi canali e pagine di informazione indipendenti. A volte, anche i fanatici della purezza dell’informazione incorrono in quegli stessi errori grossolani che perseguono con la solerzia dei moderni inquisitori digitali.

Torniamo così a Sokolov. Nel primo video rilasciato dal Dipartimento russo, l’ammiraglio è presente alla riunione del consiglio del ministero della Difesa, sotto la presidenza di Sergei Shoigu – in aprile toccò anche a lui essere dato per morto: il Giornale parlò di avvelenamento e di infarto, mentre Libero titolò, “Sergej Shoigu ‘menomato per sempre’, l’ultima conferma: rovinato da Putin (per una questione di soldi”). Per fugare le accuse di disinformazione su quanto precedentemente divulgato, ecco la levata di scudi e le ipotesi complottiste (quando vengono avanzate dal mainstream vanno sempre bene, in barba al buonsenso e al rasoio di Occam), da parte della stessa squadra di Open che, questa volta, preferisce cavalcare l’ambiguità e strizzare l’occhio al “mistero sulla clip”, in quanto potrebbe essere stata anche registrata prima dell’annuncio di Kiev della morte di Sokolov. 

Nel giro di poche ore, però, è stato diffuso un secondo video, che mostra Sokolov che rilascia un’intervista al sito militare russo Zveda e afferma che «la flotta del Mar Nero svolge i compiti stabiliti dal comando con sicurezza e successo». Un fake anche questo?

Questi casi di morti resuscitati non sono isolati. A maggio, la stessa dinamica investì il presidente bielorusso Lukashenko (la Repubblica parlò di “mistero” sulla sua salute), mentre, come ha ricordato ironicamente Marco Travaglio nel suo editoriale del 27 settembre, “Il più celebre morto che parla resta Putin, affetto da una trentina di cancri e da una settantina di altre patologie e sempre dipinto come morente dai servizi occidentali”. Noi ne abbiamo parlato spesso in questa rubrica, mostrando la sciatteria dei media internazionali e italiani nel riportare in maniera acritica speculazioni infondate e indiscrezioni sullo stato di salute del leader russo, che vanno dal Parkinson al cancro, senza dimenticarsi del Long Covid e della schizofrenia.  

Un altro leader che ha regalato la possibilità ai media internazionali di scatenarsi nelle più incredibili fantasie sui suoi crimini e sul suo stato di salute è Kim Jong-un, dato per morto svariate volte – con tanto di immagini sfuocate e di dettagli sulla sua dipartita – e poi sempre risorto dopo pochi giorni.

Magia dei media mainstream: far resuscitare i nemici dell’Occidente, in modo che possano continuare a turbare il “sonno dei giusti”. [di Enrica Perucchietti]

La Censura.

Otto anni alla giornalista russa che protestò contro la guerra. Storia di Orlando Sacchelli su Il Giornale mercoledì 4 ottobre 2023.

La giornalista russa Marina Ovsyannikova, che l’anno scorso protestò in uno studio tv contro la guerra di Mosca in Ucraina, è stata condannata a otto anni e sei mesi di carcere, in contumacia. La donna infatti si trova in Francia, dove si è rifugiata, con la figlia dodicenne, dopo essere fuggita dagli arresti domiciliari. L’ex redattrice di Channel One è stata ritenuta colpevole di aver diffuso false informazioni sulle forze armate della Federazione Russa.

L'irruzione con un cartello

Nel marzo 2022 la giornalista fece irruzione con un cartello, durante una trasmissione tv in diretta, per protestare contro l’invasione russa dell’Ucraina. La notizia destò grande clamore. Fu arrestata, multata e subito rilasciata, ma per evitare ritorsioni decise di trasferirsi in Europa.

Cosa prevede la condanna

"Tenendo conto della posizione della procura - si legge in una nota ufficiale - il tribunale ha condannato Ovsyannikova a otto anni e sei mesi di reclusione da scontare in una colonia correzionale a regime generale. Il tribunale l’ha anche privata del diritto di impegnarsi in attività legate all’amministrazione di siti web di reti elettroniche o di informazione e telecomunicazione, compreso Internet, per un periodo di quattro anni".

Problemi familiari

Dopo l'irruzione nello studio tv e le conseguenze che ne derivarono, la vita della Ovsyannikova è cambiata profondamente. Non solo per la persecuzione cui inevitabilmente è andata incontro. Suo figlio, infatti, ha rotto con lei e l’ex marito ha avviato una battaglia legale per ottenere l’affidamento esclusivo della figlia minorenne. L'ottobre dell'anno scorso, dopo la fuga dalla Russia, il tribunale ha stabilito che i figli della giornalista debbano vivere con il padre, il giornalista di Russia Today Igor Ovsyannikov.

La donna non si è mai arresa e ha detto a gran voce di voler continuare a parlare e soprattutto a denunciare i crimini della Russia, oltre a voler garantire un futuro migliore (e libero) alla figlia. "Questa volta mi vogliono privare dei diritti genitoriali per la mia posizione contro la guerra. Penso che la mia famiglia in Russia sia stata presa in ostaggio. Non riesco a trovare altre spiegazioni per tutte le azioni che si stanno intentando nei miei confronti. Forse, queste non sono minacce dirette, ma si vuole fare una pressione psicologica più o meno esplicita. Poco tempo fa, un tribunale russo ha già limitato i miei diritti di genitore, affermando che “i bambini devono vivere con il padre, perché la madre è impegnata in attività politiche”. Ecco perché è difficile comprendere il senso di questa nuova causa, a meno che non si voglia fare una pressione psicologica e intimidire, di conseguenza, tutti coloro che si oppongono alla guerra".

Absurdistan. La tormentata vita nascosta di una giornalista che denuncia i crimini di Putin. Massimiliano Coccia su L'Inkiesta il 29 Settembre 2023

Alesya Marokhovskay racconta a Linkiesta tutte le minacce e rappresaglie che subisce per il suo lavoro giornalistico: «Mi sento sola e so che devo farcela da sola. La polizia è armata e può picchiarti, può ucciderti senza alcuna ripercussione. Sembra di stare ai tempi dell’Unione Sovietica» 

Divisi da uno schermo e da diverse centinaia chilometri di distanza, dialoghiamo con Alesya Marokhovskay, giornalista di Istories che porta sulle spalle la croce del dissenso al regime di Vladimir Putin. Vive in una località segreta, sulla sua testa pende una condanna a morte notificata via mail da minacce e pedinamenti. Sanno tutto di lei, dalla patologia respiratoria del suo cane alle stanze d’hotel dove alloggia. Non è difficile capire chi ha diramato una condanna a morte, non è difficile comprendere che la modalità di ingaggio è vecchia come i metodi del KGB ieri e dell’FSB oggi che grazie a una saldatura con la criminalità organizzata dell’Est Europa ha una capacità di infiltrazione altissima. Non è difficile ricordare che storie come quella di Alesya Marokhovskay le abbiamo già ascoltate troppe volte e per troppe volte in questa parte di occidente abbiamo finta di nulla. Non è difficile capire che per Alesya Marokhovskay e per tanti altri il coraggio non è una virtù ma è l’unico alimento utile per sopravvivere. 

Alesya, prima di tutto vorrei che ci parlassi delle minacce e delle rappresaglie che hai ricevuto per il tuo lavoro giornalistico e per la tua militanza contro il regime di Putin.

Io e la mia collega Irina Dolinina siamo state minacciate attraverso il sito del nostro giornale che prevede la possibilità di inviare segnalazioni anonime. È una piattaforma criptata che prevede un modulo da riempire. Abbiamo ricevuto un messaggio da un indirizzo email che conteneva Z (ripetuta tre volte), ovvero la lettera utilizzata dai russi nella guerra d’aggressione all’Ucraina e dunque abbiamo immediatamente capito che chi rivendicava l’attacco era a loro vicino. Nel primo messaggio ricevuto il 3 marzo ci viene detto “possiate non dormire bene, stronze, troie”, indicando i nostri indirizzi che ovviamente non sono pubblici. È stato un episodio inquietante che ci ha portato a trasferirci e cambiare indirizzo. Nel secondo messaggio che è arrivato il 24 agosto c’era scritto: “Sappiamo dove sono le tue giornaliste e non andranno da nessuna parte, promettiamo di trovarle ovunque vadano”. E nel mio caso, hanno detto che avrebbero trovato insieme a me anche il mio cane e scrivono “sappiamo che respira male, che emette rumori strani, sappiamo che sta male”. Una scelta interessante quella di sottolineare la salute del mio cane e poi hanno anche aggiunto “anche se cambierai indirizzo, troveremo comunque il tuo cane”. 

E poi c’è l’episodio di settembre.

Si, a settembre saremmo dovute andare a Göteborg per un evento con altri giornalisti investigativi. Abbiamo ricevuto una mail con la stessa modalità delle minacce, in cui i nostri persecutori aggiungevano alle minacce il numero del nostro volo, gli indirizzi dei luoghi in cui saremmo state in Svezia, gli orari dei transfer e ci hanno intimato di non andare. “Tanto vi troveremo” si chiudeva così la mail. Il giorno successivo abbiamo ricevuto un’altra email con i dettagli dei nostri passaporti, il posto assegnato in aereo, la connessione del volo, il terminal e tutti i dettagli che poi sono risultati esatti senza neanche il minimo errore. A quel punto abbiamo deciso di parlare con gli organizzatori dell’evento e il nostro editor in chief e abbiamo deciso di non andare per non mettere a repentaglio la vita di nessuno dei partecipanti. Questo è stato l’ultimo messaggio e abbiamo deciso di renderlo pubblico perché abbiamo capito che queste persone hanno accesso chiaro a tutto, incluse informazioni che possono avere solo i servizi di intelligence russa e lo abbiamo fatto perché abbiamo capito che anche i nostri altri colleghi in esilio in Europa sono in pericolo se ci sono persone ed entità che possono accedere a tali strumenti illegali di repressione. 

Altra minacce dopo quella data?

Si, per la prima volta possiamo rivelare che abbiamo ricevuto un nuovo messaggio qualche giorno fa con la stessa modalità in cui scrivono: “come va l’inchiesta della polizia? Quando ci servirete vi troveremo quindi è meglio che stiate zitte”. Ovviamente la polizia ceca sta investigando.

Come state vivendo tutto questo? Come fate a continuare a lavorare?

Sai, quando abbiamo avuto il primo messaggio abbiamo avuto la sensazione di essere tornati a vivere quel che vivevamo in Russia. Quando lavoravo in Russia con i colleghi non ricevevamo queste minacce così dirette, ma era chiaro che vi erano le auto della polizia sotto casa. Non sapevamo se fossero lì per noi, se stessero per irrompere, se fossero già entrati. Abbiamo sempre percepito questa tensione. Quando siamo scappate dalla Russia verso l’Europa abbiamo subito percepito di essere più al sicuro qui, mi sono detta che non c’era più il rischio di trovare uomini strani appostati sotto casa, di auto dei servizi russi che ci pedinano o di altri uomini legati al crimine organizzato che hanno gli strumenti per creare pressione e per renderci la vita molto più difficile. Tuttavia è molto difficile non essere paranoica con tutti, anche quando cammino con il mio cane due volte al giorno. Mi guardo le spalle, cerco di ricordarmi se è una faccia ricorrente, se l’ho già visto prima, se può essere pericoloso. Ho ridotto i contatti sociali, non vado alle feste, ai compleanni, non mi sento al sicuro, sono preoccupata che sia sotto sorveglianza, che qualcuno mi segua, che potrei mettere in pericolo anche gli altri e sarebbe imperdonabile per me. Mi sento sola e so che devo farcela da sola. Quando riduci i contatti sociali non è sano per la salute mentale e quindi mi butto sul lavoro in modo totale, perché so che loro vorrebbero proprio che mi fermassi. È una vita orribile ma necessaria per evitare il peggio per me e per i miei amici. È veramente non confortevole come vita, ma ci ero abituata in Russia e qui ci sono protocolli di sicurezza che devo seguire e anche se non mi terranno necessariamente al sicuro è più difficile per questa gente trovarmi. Devo seguire queste linee guida per tenere al sicuro anche i miei amici.

In che stato di salute versa l’opposizione in Russia? Credi sia possibile che a una crisi interna possa aumentare una pressione del dissenso?

É una domanda molto difficile ma proverò a rispondere. Putin e il suo regime in Russia sono difficili da spiegare alle persone che non hanno mai vissuto davvero la Russia perché la libertà di espressione è un diritto interiorizzato in Europa, ma non lo è in Russia. Gli europei si chiedono come mai i russi non riescano a liberarsi, ma in Russia facevo il mio lavoro e la polizia russa mi picchiava solo perché lavoravo; ti portano sulla loro macchina di per essere arrestato e si resta in detenzione preventiva per una o due settimane. Nel caso in cui sei recidivo puoi finire in prigione molto più a lungo. Un russo, o una persona in Russia non può parlare liberamente della guerra e se lo fa non può esplicitarla se non con le frasi tipiche della narrazione russa. Un ragazzo è stato condannato a sette anni di carcere per aver detto “guerra” e non “operazione speciale” e per aver messo in discussione la legittimità del conflitto. Tutti sanno che se critichi una volta la Russia, il suo governo o una minima parte del suo apparato, critichi l’intero sistema, incluse le corti che di conseguenza non saranno mai obiettive nei tuoi confronti e avrai enormi problemi con ogni parte del sistema.

Una domanda che viene posta spesso è perché i russi non protestano nelle strade?

La polizia è armata e può picchiarti, può ucciderti senza alcuna ripercussione, i poliziotti vino nell’impunità. Sembra di stare ai tempi dell’Unione Sovietica, è troppo pericoloso. Putin si è preparato molto per questa guerra, lui e il suo governo hanno creato normative “illegali” che reprimono ogni aspetto della libertà individuale. Ogni protesta è bandita. I giornalisti indipendenti che lavorano in Russia hanno ricevuto tante pressioni e sono stati picchiati in prigione, ed è solo un avvertimento, affinché tu sappia sai cosa ti può accadere se continui a lavorare. Noi giornalisti che lavoriamo all’estero siamo ritenuti “agenti stranieri” rischiamo il carcere a vita, il nostro giornale (Istories, ndr) in Russia non è consultabile ma continueremo a scrivere, continuiamo a riportare testimonianze e ad accusare tutti coloro che finanziano in modo occulto la guerra in Ucraina, le aziende che producono i droni finalizzati ad attaccare Kyjiv. Sappiamo che torneranno a intimidirci, che proveranno ad avvelenarci, non sappiamo quando ma lo faranno. Vivere così è difficile ma è l’unico modo che conosciamo per vivere è questo: fare il nostro lavoro e lottare per la libertà. 

Navalny condannato a un anno di carcere duro: «La peggior punizione possibile». Irene Soave su Il Corriere della Sera giovedì 28 settembre 2023.

L’annuncio dell’oppositore di Putin su «X». Il giorno prima, un tribunale di Mosca aveva respinto il suo ricorso in appello contro il raddoppio — a 19 anni — della sua condanna. È in carcere dal 2021 

Non c’è tregua per Aleksej Navalny, il principale oppositore del governo russo ora detenuto nella famigerata colonia penale IK-6, a 250 km da Mosca: le condizioni della sua carcerazione sono sempre più aspre, e ieri ha annunciato su X, dove comunica tramite i suoi legali, che sarà trasferito per i prossimi 12 mesi nel cosidetto EPKT. Cioè il peggior carcere duro, con isolamento massimo. Proprio il giorno prima, il tribunale aveva respinto un suo appello per il raddoppio della sua condanna, a 19 anni, che gli era stato comminato il mese scorso per «estremismo». «Un anno di EPKT è la punizione più severa possibile in tutti i tipi di prigioni», ha detto Navalny nel suo breve thread.

Non è chiaro se sarà trasferito in un’altra struttura, a regime speciale, o resterà nell’IK-6. Il regime punitivo dell’isolamento, negli ultimi mesi, è stato ripetutamente inflitto a Navalny, anche per violazioni minori delle regole carcerarie come essersi lavato il viso pochi minuti prima dell’orario in cui era concesso.

La sua salute, comunicano famigliari e collaboratori, va peggiorando: Aleksej Navalny, 46 anni, è affetto da condizioni croniche gravi dovute all’avvelenamento che aveva subito nel 2020, a opera dello stesso governo russo.

Ricapitolando, allo stesso avvelenamento Navalny deve la condanna che sta scontando. Già imputato di «appropriazione indebita» nei confronti di un’azienda di cosmetici nel 2014, si era visto sospendere la condanna, con la condizionale, anche grazie all’intervento dell’Alta Corte Europea per i diritti dell’uomo. Il 20 agosto 2020 viene però avvelenato con un agente nervino, il Novichok, che lo manda per mesi in coma farmacologico. La Germania di Angela Merkel lo accoglie, poi, per la convalescenza.

Ma in questi mesi, questa la contestazione delle autorità, non si è mai potuto presentare ai controlli necessari per la condizionale. A gennaio 2021, prevedibilmente, viene arrestato mentre rientra dalla Germania a Mosca. Da allora è in carcere. Dapprima, con una condanna a 11 anni e mezzo; ora condannato a 19, per le attività “estremiste” che porta avanti anche dal carcere. Non solo contestando la guerra in Ucraina, ma anche per mezzo del “suo” Fondo Anticorruzione, che periodicamente e regolarmente denuncia la pervasiva illegalità, corruzione e repressione del presidente Vladimir Putin e del suo establishment. La voce più forte della dissidenza russa, dunque, resta in carcere. Ora, in isolamento.

Ora Putin chiude anche la testata online degli avvocati russi indipendenti. Il giornale online indipendente della comunità giuridica, Lawyer Street, arriverà a fine corsa ha settembre. Per il Cremlino ha propagato una “immagine negativa” della Russia. Gennaro Grimolizzi su Il Dubbio il 19 settembre 2023

Tempi duri anche per l’avvocatura in Russia. Il giornale online indipendente della comunità giuridica, Lawyer Street, chiuderà definitivamente alla fine di settembre. La decisione degli avvocati-editori è irrevocabile ed è stata presa in quanto il ministero della Giustizia, che vigila pure sulle pubblicazioni internet, ha attribuito alla testata lo status di “agente straniero” lo scorso 21 aprile.

Lawyer Street, secondo le autorità giudiziarie, ha contribuito alla formazione di una “immagine negativa” della Russia. Troppo pericoloso, dunque, continuare a parlare di violazione dei diritti umani, di avvocati che difendono gli oppositori politici, di avvocati che criticano in prima persona le decisioni del Cremlino e del suo boss, Vladimir Putin. Il rischio di dover pagare multe salate o di finire dietro le sbarre ha indotto il capo della redazione, Ekaterina Gorbunova, a dare l’annuncio sui canali social di Lawyer Street. Un destino che comunque sembrava segnato: un paio di mesi fa le pubblicazioni del giornale online, fondato nel 2019, sono state sospese per poi riprendere con l’obbligo di inserire nel sito internet la dicitura “Appartiene a Meta, riconosciuta come organizzazione estremista e bandita”.

«Chiudere Lawyer Street – ha scritto Gorbunova sulla pagina Telegram del giornale - è una decisione molto difficile, ma ponderata. Ci sono diverse ragioni, ma la principale è lo status di “agente straniero” che è stato attribuito alla testata. Dopo aver aggiunto Lawyer Street sulla lista degli “agenti stranieri”, non abbiamo avuto molte opzioni per proseguire il lavoro del nostro progetto editoriale. Temo che alcuni lettori non saranno d'accordo e vorranno offrire aiuto o idee per salvare la testata. Li ringrazio in anticipo per l’attenzione». Sarà possibile sostenere economicamente Lawyer Street fino al 27 settembre per far fronte alle spese sin qui sostenute dal giornale e chiuderlo senza debiti.

Ekaterina Gorbunova ha anche riferito che prima del definitivo oscuramento del sito internet saranno pubblicati alcuni articoli sulle condizioni in cui sono costretti a lavorare gli avvocati russi, nel silenzio e nell’indifferenza dell’avvocatura ufficiale che fa capo alla Camera federale. In una intervista a Novaja Gazeta Europe, lo scorso aprile, Gorbunova ha evidenziato lo spirito che ha animato le pubblicazioni di Lawyer Street: «Fare un giornale degli avvocati, per gli avvocati e per ribadire l’importanza del rispetto del diritto di difesa in Russia. Ad essere sincera, ho percepito Lawyer Street come un progetto sperimentale, perché non sapevo come avrebbero reagito gli avvocati e se ci avrebbero sostenuto economicamente e con i loro articoli». Ekaterina per alcuni anni ha fatto parte della redazione di “Advokatskaya Gazeta”, il giornale della Camera federale degli avvocati (l’omologo russo del nostro Cnf). Lavorare con poca libertà l'ha indotta a provare un’altra forma di giornalismo. L'esperimento di dare voce all’avvocatura indipendente è riuscito anche se è durato meno di quattro anni.

Ex Alleati.

Errore strategico. L’Armenia si è fidata di Mosca e guardate com’è finita. Matteo Fabbri su L'Inkiesta il 6 Ottobre 2023

«È ovvio che quanto accaduto abbia avuto il consenso tacito della Russia», spiega l’analista di Obct Giorgio Comai. La Federazione, più debole nel Caucaso, vuole mantenere buoni rapporti con Baku: i peacekeeper non sono intervenuti neppure prima, quando il Nagorno-Karabakh è rimasto isolato

Il 19 settembre, con un blitz durato circa ventiquattro ore, le truppe dell’Azerbaijan hanno attaccato e conquistato la regione del Nagorno-Karabakh. Da allora oltre centoventimila persone di etnia armena hanno lasciato il territorio per paura di rappresaglie da parte dell’esercito azero. L’attacco è arrivato dopo che per nove mesi la popolazione è rimasta isolata a causa del fermo al transito – imposto dall’esercito di Baku – nel corridoio di Lachin, l’unico collegamento della regione con l’Armenia.

Il blocco si è fatto più serrato man mano che passavano i mesi e ha raggiunto il suo apice a giugno quando sono stati fermati anche gli aiuti umanitari, lasciando più di centomila persone in trappola senza cibo, medicinali e beni di prima necessità. Il tutto in aperto contrasto con quanto stabilito nel cessate-il-fuoco firmato nel 2020 con la regia di Mosca.

La tenaglia dell’isolamento

L’Azerbaijan è nettamente più ricco dell’Armenia grazie alla grande quantità di risorse naturali che negli anni gli hanno consentito di sviluppare un esercito potente con mezzi all’avanguardia. Già durante il conflitto del 2020 Baku aveva dimostrato la propria superiorità bellica costringendo Erevan a lasciargli il controllo di diversi territori all’interno dei propri confini.

Ciò che aveva impedito un’ulteriore avanzata azera era stato l’intervento della Russia, storico alleato dell’Armenia, che avrebbe dovuto garantire attraverso l’invio di quasi duemila soldati (peacekeeper) la sicurezza del territorio armeno e del corridoio di Lachin.

Ma l’invasione russa in Ucraina, oltre a distogliere in parte l’attenzione del Cremlino dalla regione, ha rafforzato il potere dell’Azerbaijan diventato nel frattempo un fornitore di gas strategico per i paesi dell’Ue e un viatico fondamentale per Mosca nell’intento di aggirare le sanzioni occidentali. In questo contesto l’Armenia, che per la propria protezione si è affidata esclusivamente alla Russia in quello che il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha definito «un errore strategico», si è trovata completamente isolata.

Abbiamo chiesto a Giorgio Comai, ricercatore e analista presso l’Osservatorio Balcani Caucaso che da anni si occupa della regione, di aiutarci a comprendere meglio come si è arrivati a questa situazione.

«C’è stato un indebolimento del ruolo della Russia in tutta l’area. L’Armenia si sarebbe aspettata un intervento che di fatto non è arrivato. Non mi riferisco solo all’attacco delle ultime settimane, ma anche alle azioni militari che si sono concretizzate già nel 2022 e che hanno coinvolto aree situate all’interno dei confini internazionalmente riconosciuti dell’Armenia, lontano dai territori contesi del Nagorno-Karabakh. Dopo queste provocazioni Mosca non è intervenuta ed Erevan ha iniziato a prendere coscienza del fatto che fare affidamento per la propria difesa solo sulla Russia era stato un errore strategico».

Segnali diventati ancor più evidenti nel momento in cui i russi non sono intervenuti dopo il fermo imposto da Baku dell’unico collegamento con la regione. «A partire dal dicembre del 2022 con una serie di pretesti –continua Comai – l’Azerbaijan ha imposto un blocco del transito attraverso il corridoio di Lachin. Con il passare dei mesi e senza alcun intervento da parte dei peacekeeper russi, il blocco è diventato sempre più esplicito e a partire da giugno è stato completamente interrotto il transito verso il Nagorno-Karabakh anche per i convogli umanitari. In piena violazione degli accordi del 2020 che anche Baku si era impegnata a rispettare».

Equilibri fragili

Salvo qualche debole appello pubblico, i leader internazionali non hanno condannato esplicitamente il governo azero continuando ad optare, senza successo, per la via diplomatica. Come riportato da Politico, pochi giorni prima dell’azione militare ci sarebbe stato un tentativo in extremis per provare a fermare l’offensiva di Baku, in uno dei rarissimi incontri diplomatici dell’ultimo anno e mezzo in cui, oltre a Stati Uniti e Unione europea, è stata coinvolta anche la Russia.

Usa e Ue sono consapevoli dell’influenza che il Cremlino può ancora esercitare nella regione e per questo si sono seduti allo stesso tavolo negoziale. Ma il tentativo non è andato a buon fine, probabilmente perché in questo momento a Vladimir Putin va bene così.

«È ovvio che quanto accaduto – sottolinea Comai – abbia avuto il consenso tacito della Russia. Peraltro, in questa fase, Mosca vuole mantenere buoni rapporti con Baku visto che ha in previsione anche la realizzazione di una nuova infrastruttura in sinergia con l’Iran che dovrebbe attraversare proprio l’Azerbaijan. L’Unione europea ha provato fino all’ultimo la via diplomatica ma il governo azero ha disatteso le promesse».

«È vero che non ci sono state critiche esplicite però Bruxelles ha fatto un tentativo serio per fermare l’escalation. Lo spazio di manovra era molto limitato sia dal punto di vista geopolitico (si pensi alla Turchia, stretta alleata di Baku) che dal punto di vista commerciale. L’Europa ha introdotto una missione di osservazione all’interno al confine armeno che dovrebbe fungere da deterrente rispetto a nuove possibili azioni di Baku. La speranza ora è che le pressioni internazionali limitino l’azione dell’Azerbaijan e che la Russia non ostacoli gli sforzi di mediazione in corso», conclude Comai.

Le prossime settimane saranno probabilmente decisive. Mosca avrebbe tutto l’interesse a sostituire Nikol Pashinyan alla guida dell’Armenia con una figura più vicina al Cremlino e sta facendo di tutto per far ricadere su di lui la colpa del conflitto. Il leader armeno si è allontanato da Putin nel momento in cui la Russia si è girata dall’altra parte di fronte all’isolamento forzato di un’intera regione che ha costretto oltre centoventimila persone prima alla fame e poi ad abbandonare le proprie case.

Ma è difficile che quanto accaduto non lasci strascichi politici in Armenia e Pashinyan potrebbe essersi giocato una buona fetta di consenso interno. A Mosca questo scenario non dispiace affatto. Con un’Armenia sempre più fragile e magari con un nuovo esecutivo alle dipendenze del Cremlino, Putin potrebbe replicare il modello bielorusso e paradossalmente rafforzare la propria influenza nella regione.

Il parlamento armeno ha deciso di aderire alla Corte penale internazionale. Il Post il 03 Ottobre 2023 

Martedì il parlamento armeno ha aderito alla Corte penale internazionale, il principale tribunale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità. La decisione è stata considerata una presa di distanza dalla Russia, storica alleata dell’Armenia: lo scorso marzo la Corte aveva emesso un mandato d’arresto per il presidente russo Vladimir Putin, accusandolo di crimini di guerra in Ucraina, e quindi ora le autorità armene sarebbero tenute ad arrestare Putin, se entrasse in territorio armeno.

Le autorità armene sostengono che l’adesione sia dovuta solo alla volontà di perseguire i presunti crimini di guerra compiuti dall’Azerbaijan in Nagorno Karabakh, l’ormai ex stato separatista che si trova in territorio azero ma che fino a poco tempo fa era abitato principalmente da persone di etnia armena. Il 20 settembre con una estesa operazione militare l’Azerbaijan ha occupato militarmente il Nagorno Karabakh: da allora migliaia di armeni che ci abitavano stanno scappando verso l’Armenia, e diversi di loro hanno raccontato ai giornali internazionali di avere subito violenze in questi giorni dai soldati azeri.

– Leggi anche: La repubblica separatista del Nagorno Karabakh verrà ufficialmente sciolta

L’Armenia ha cercato di rassicurare la Russia, dicendo che Putin non sarebbe comunque arrestato se entrasse nel paese. Il governo russo, che la scorsa settimana ha definito la possibilità che l’Armenia aderisse alla Corte «estremamente ostile», ha detto che una soluzione diplomatica alla questione sarà discussa col governo armeno. È un periodo complicato per le relazioni fra Russia e Armenia, che da qualche anno si sta avvicinando sempre di più all’Occidente: il mese scorso aveva ospitato per la prima volta delle truppe statunitensi sul suo territorio, per un’esercitazione.

I Pacifondai.

Rifare le squadre. Di qua i difensori dei valori dell’occidente, di là fascisti, omofobi e pupazzi di Putin. Francesco Cundari su L'Inkiesta il 21 ottobre 2023.

Mentre in America Biden pronuncia uno dei suoi discorsi più limpidi sulla sfida di fronte al mondo libero, tanto in Medio Oriente quanto in Ucraina, qui da noi la gravità del momento ha già trovato il più improbabile degli interpreti

Ogni democrazia ha i governanti che si merita, d’accordo. Fa comunque una certa impressione, e anche parecchia tristezza, che mentre negli Stati Uniti Joe Biden pronuncia uno dei suoi discorsi più limpidi sulla sfida di fronte all’occidente, in Italia la bandiera dei «valori dell’occidente» sia imbracciata e strumentalizzata, con effetti inevitabilmente caricaturali, proprio da Matteo Salvini.

Nelle stesse ore in cui il presidente americano spiega le ragioni per cui il suo paese continuerà a sostenere tanto l’Ucraina quanto Israele (senza dimenticare la necessità di rispettare il diritto di guerra, far arrivare aiuti alla popolazione di Gaza, continuare a lavorare per la pace e per la soluzione dei due Stati), il leader della Lega, dismessa la maglietta di Vladimir Putin e idealmente indossata per l’occasione quella di Oriana Fallaci, lancia una provocatoria «manifestazione nazionale a difesa dei valori e delle libertà occidentali, dei diritti, della sicurezza» per il 4 novembre, peraltro mentre lo stesso governo di cui Salvini sarebbe vicepresidente sta pensando al contrario di ridimensionare persino la tradizionale parata delle forze armate. 

Di là Biden spiega che «Hamas e Putin rappresentano minacce diverse, ma hanno questo in comune: entrambi vogliono annientare completamente una democrazia vicina », ricorda «le fosse comuni, i corpi ritrovati con segni di tortura, gli stupri usati come arma di guerra dai russi e le migliaia e migliaia di bambini ucraini portati con la forza in Russia, sottratti ai loro genitori», e ricorda anche che «l’Iran sostiene la Russia in Ucraina e sostiene Hamas e altri gruppi terroristici nella regione», tracciando una chiara linea di demarcazione tra chi combatte per la libertà e chi combatte per la tirannia.

Di qua Salvini, nella sua ultima incarnazione euro-atlantista, scopre improvvisamente non solo «l’importanza delle libertà e della democrazia», ma persino «le conquiste e i diritti fondamentali che qualificano l’Occidente», al solo scopo di scavalcare un’altra volta gli alleati sul terreno dell’irresponsabilità e strappare così qualche altro punto nei sondaggi. 

Viene alla mente – casomai l’idea di un Salvini paladino dei diritti non facesse già ridere abbastanza – quel vecchio tormentone di Roberto Benigni, quando immaginava l’intera umanità riunita nella valle di Giosafat per il giudizio universale. «Imbianchini, preti, musicisti, faraoni, imperatori, re, ciclisti, tutto il mondo, tutti insieme, davanti a Dio… e pensate Dio quanto c’avrà da fare per organizzare tutto: “Boni, fermi… gli americani a destra, gli inglesi a sinistra… quelli avanti Cristo dopo, quelli dopo Cristo avanti…”».

E oggi, aggiornando il copione, potrebbe senz’altro aggiungere: «Di qua i difensori dei valori dell’occidente, di là fascisti, omofobi e pupazzi di Putin… Salvini, dove cazzo va?».

«Sì, però»: e il postillatore avanza in tv. Aldo Grasso su Il Corriere della Sera il 15 ottobre 2023.

Sì, ma… Nel circo mediatico avanza tracotante una nuova figura, è quella del postillatore. Affronta tutte le discussioni, anche le più drammatiche, come quelle a cui assistiamo in questi giorni, con un artificio retorico fra i più subdoli: «La Russia ha invaso l’Ucraina ma la Nato...», «Siamo inorriditi di fronte alla barbarie di Hamas, però dobbiamo ricostruire storicamente il motivo per cui è nato Hamas», e così via.

Questo è lo schema mentale con cui il postillatore pensa di sbaragliare l’interlocutore usando un grimaldello per appropriarsi impunemente dello spazio del giustificazionismo, dell’alibi, della «complessità». È la tecnica usata, tra gli altri, da Michele Santoro, da Elena Basile, da Moni Ovadia, da Alessandro Orsini. È una fallacia logica conosciuta col nome di «accumulo di postille», un tipo di argomentazione per impedire una discussione corretta.

Non si possono giustificare in alcun modo il terrorismo, le mattanze e le carneficine sugli inermi. Non c’è ma che tenga. Chi ha negato le stragi ucraine, Bucha e le altre, è pronto a negare anche Kfar Aza, a colpi di postille. È giusto riflettere sullo squilibrio fra dittatura teocratica e democrazia, sulla striscia «prigione» di Gaza, senza per questo intossicare il diritto di esistere di Ucraina e di Israele con i ma, i però e tutte le altre avversative da talk show.

Nobel per la Pace: breve storia di un premio finito spesso in mani sbagliate. Valeria Casolaro su L'Indipendente venerdì 6 ottobre 2023. 

L’Accademia svedese ha assegnato il premio Nobel per la Pace 2023 all’attivista iraniana per i diritti umani Narges Mohammadi, 55 anni, già condannata a otto anni e due mesi di reclusione, due anni di esilio e 74 frustate per il reato di “fondazione di gruppo illegale”. Un premio sul quale, una volta tanto, non vi è troppo da discutere: in Iran vi è senza dubbio una repressione brutale, dove si finisce a lungo in carcere per reati di opinione come la blasfemia, dove ogni dissenso è spezzato sul nascere, dove se si è donne si può essere brutalmente picchiate dalla polizia perché si indossa male il velo. Tuttavia il Nobel per la Pace rimane un premio controverso e ben poco obiettivo: sia perché è spesso utilizzato dall’Occidente per fini geopolitici (capita che i premiati siano oppositori perseguitati da governi nemici, ma non succede mai che siano perseguitati da governi occidentali o amici, e da questo punto di vista l’edizione 2023 non fa eccezione), sia perché talvolta attribuito a personaggi per molti non meritori, come l’ex presidente statunitense Barack Obama.

Il premio fu istituito per volontà di Alfred Nobel, personalità eclettica, filantropo ed imprenditore di successo, inventore della dinamite. Nel proprio lascito testamentario decretò che la sua eredità fosse “distribuita annualmente come premi per coloro che, durante gli anni precedenti, abbiano conferito grandi benefici all’umanità”. Una parte del premio fu da destinarsi “alla persona che abbia fatto di più o il meglio per promuovere l’amicizia tra le nazioni, l’abolizione o la riduzione degli eserciti permanenti e l’avviamento e l’avanzamento di congressi di pace“.

Si tratta di un riconoscimento assegnato nel rispetto di criteri di merito profondamente occidentali, la cui visione è quindi necessariamente circoscritta e parziale. Da un lato vi sono personalità che indubbiamente spiccano per la loro attività a favore dell’umanità: basti pensare al dottor Mukwege, “l’uomo che aggiusta le donne”, insignito del premio nel 2018 per la lotta contro l’impunità dello stupro di massa come tattica di guerra, portata avanti nella RDC e in molte altre parti del mondo. Allo stesso modo figurano i nomi delle più grandi icone pacifiste del ‘900: Nelson Mandela (1993), Aung San Suu Kyi (1991), Martin Luther King (1964).

Dall’altro è facile notare come vi sia un’impostazione che segue criteri ideologici e politici ben precisi. Per quanto infatti l’operato dei due giornalisti premiati quest’anno sia encomiabile, non figurano tra i candidati soggetti come Edward Snowden o Julian Assange, impegnati anch’essi in attività giornalistiche di inchiesta che hanno scoperto le carte sulle malefatte dei governi occidentali, in particolare statunitensi. Va sottolineato poi come, su più di un centinaio di premi assegnati dal 1901, siano solamente 18 le donne insignite.

Proprio perché determinato anche da criteri geopolitici specifici, il premio assegnato a Ressa e Muratov riecheggia quelli andati ad Andrei Sakharov e Lech Wałęsa, fondatore di Solidarność, rispettivamente nel 1975 e nel 1983. Si tratta infatti di giornalisti dissidenti che, oggi come allora, contestano l’operato del massimo nemico dell’occidente, ovvero la Russia (l’Unione Sovietica negli anni ’80).

In più di un’occasione, inoltre, i criteri di assegnazione sono risultati quantomeno discutibili. Basti pensare all’edizione del 2019, che ha visto vincitore Abiy Ahmed Ali, politico etiope premiato “per i suoi sforzi per raggiungere la pace e la cooperazione internazionale”, che da inizio 2020 porta avanti una sanguinosa guerra che vede massacrati centinaia di contadini nella contesa regione del Tigrè.

Nel 2009 il premio viene assegnato al neoinsediato presidente degli Stati Uniti Barack Obama, “per il suo straordinario sforzo per rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione per le persone” (Obama era in carica da nemmeno un anno). Ironicamente, Obama sarà il presidente che per primo formalizzerà la “guerra al terrorismo” come mai nessun suo predecessore aveva fatto. La guerra coi droni portata avanti dalla sua amministrazione mieté nel continente africano centinaia di morti, scelti come target sulla base di criteri per lo più meramente suppositivi. Diversamente da quanto accaduto dalle amministrazioni precedenti, tuttavia, Obama scampò alla gogna mediatica grazie alle abili manovre del suo team di comunicazione.

Per quanto in alcuni casi i meriti di coloro che ricevono il premio siano incontestabili, le assegnazioni riflettono un contesto culturale preciso e circostanze storiche e geopolitiche determinate. È bene tenere alla mente questi criteri per non conferire alle personalità premiate termini di assolutezza e contestualizzarle all’interno di un’epoca specifica. [di Valeria Casolaro]

Il manifesto del partito pacifista. L’unità nazionale della vergogna sul prezzo giusto da pagare a Mosca. Carmelo Palma su L'Inchiesta il 7 Ottobre 2023

Sapendo di non poter vincere la guerra, il Cremlino cerca di logorare l'opinione pubblica europea con la minaccia di una guerra prolungata e le sue conseguenze economiche. E il governo potrebbe favorire un compromesso con la Russia per garantirsi forniture energetiche a prezzi vantaggiosi

Per parafrasare l’ex fortissimo riferimento della sinistra italiana, ante Contem natum, uno spettro si aggira per l’Europa. Quello del pacifismo. E malgrado, sempre parafrasando Karl Marx, tutte le potenze della vecchia e malconcia Europa atlantista si siano coalizzate contro di esso, il pacifismo si fa doppiamente manifesto: mostra con orgoglio e fiducia il proprio cangiante volto rossobruno e rivendica apertamente il proprio progetto.

Se dunque il manifesto del partito pacifista, scritto a milioni di mani dai contrattisti del gangster del Cremlino e dai volenterosi fochisti e figuranti dell’odio anti-occidentale e anti-europeo, dilaga nel senso comune del vecchio continente – quanto costa questa guerra, che c’entriamo noi con gli ucraini, che bisogno c’era di sfidare l’ira di Putin – in Italia, con ancora maggiore fortuna, sembra destinato a ricomporre quell’unità nazionale della vergogna che, dall’ascesa dell’ex colonnello del KGB ai vertici del Cremlino, aveva visto tutti i leader politici e di governo (escluso Marco Pannella) inscenare fino al 24 febbraio 2022 quella gigantesca Monaco domestica del lingua-in-bocca con il padrone dei destini della Russia e delle terre russificate a forza, con un disegno imperiale dichiarato.

Non bisognava credere a quel che Putin diceva e faceva, a quanti ne ammazzava dentro i confini della Russia e sterminava al di fuori; bisognava credere alle magnifiche sorti e progressive delle relazioni Russia-Europa-Italia, che i campioni del realismo leggevano nei fondi del caffè di quel ridicolo determinismo storico e geografico, con ambizioni scientifiche e retoriche iniziatiche, su cui i professori Lucio Caracciolo e i dottori Dario Fabbri fondavano e divulgavano la certezza che mai la Russia avrebbe invaso l’Ucraina, mentre già i suoi carrarmati puntavano non solo su Mariupol, ma direttamente su Kyjiv.

Se, come noto, il posizionamento euro-atlantico del governo Meloni è stato imposto più dalla debole legittimazione internazionale dell’esecutivo che dalla forza dell’autocritica sul credito unanimemente riconosciuto a Putin e sulla lettura, come minimo, riduzionistica ed erronea dell’invasione dell’Ucraina del 2014, a sinistra la (benedetta) intransigenza del Partito democratico sul sostegno a Kyjiv era stata trainata nel 2022, come bene si è compreso in seguito, essenzialmente dall’intransigenza di Draghi. 

Lo scenario è ora decisamente cambiato. Dopo il nuovo attacco di Mosca quest’Italia naturaliter putiniana era andata semplicemente in sonno, ma ora torna a fare capolino, a destra come a sinistra, con sempre maggiore baldanza e involontaria sincerità.

È successo prima, con eclatante evidenza, a sinistra, dove la rincorsa a Conte e a quella costola dell’antagonismo parrocchiale, sindacale e centrosocialistico che è la sinistra-sinistra, ha reso il Pd più un punto di equilibrio che un centro di iniziativa e di pensiero. Uno spazio vuoto e bianco che ciascuno riempie e colora come può e come sa. A maggior ragione sulla guerra, parola d’ordine che si torna a pronunciare a quelle latitudini con l’orripilato moralismo – la pace prima di tutto – con cui gli stalinisti italiani degli anni Cinquanta esecravano l’istituzione della Nato. E chi siamo noi, penserà Elly Schlein, per giudicare Gianfranco Pagliarulo, anzi facciamo anche con lui un bel presepe anti-fascista e diamo il cinque e il pugno chiuso anche a quelli che… «disarmiamo i nazisti di Azov».

Le cose stanno però cambiando anche a destra, dove le parole di Meloni – un po’ disperate, un po’ ricattatorie, un po’ pavlovianamente opportunistiche – sulla necessità di tenere insieme le ragioni del diritto e quelle del consenso, e perfino quelle del migliore della compagnia, il Ministro Crosetto, fanno pensare che per il nostro esecutivo alla fine lo sbocconcellamento eteroguidato dell’Ucraina possa essere il prezzo giusto di una pace destinata a farsi, col trascorrere del tempo, sempre più costosa e impossibile. 

D’altra parte, è pur sempre la destra in cui, come un sol uomo, Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Meloni fino a poco più di un anno fa (Berlusconi e Salvini anche dopo) denunciavano nella guerra di Putin e nelle annesse sanzioni occidentali un errore o un oltraggio dell’Europa e degli Stati Uniti alla Russia democratica e cristiana. È pur sempre la destra che, se mai Trump tornasse alla Casa Bianca anziché finire, come dovrebbe, in galera, stapperebbe le bottiglie migliori e lo renderebbe una sorta di Vannacci transoceanico, campione e icona della battaglia contro il pensiero unico.

A Mosca sanno che a questo punto la guerra non si può vincere, ma si può solo perdere o provare in qualche modo a pareggiare rivendicando la conquista di qualche lembo dell’est ucraino e la tenuta della Crimea; la strategia per il pareggio è quindi questo catenaccio militare che serve ad allungare il brodo, a provare (inutilmente) a piegare la fiducia degli ucraini con azioni tecnicamente terroristiche su obiettivi civili e a tentare (con ben migliori risultati) di logorare l’opinione pubblica europea con la promessa di una guerra endemica infinita e di dolorose conseguenze economico-sociali. 

In questo scenario, classi dirigenti responsabili dovrebbero provare a spiegare all’opinione pubblica italiana che una pace subita a queste condizioni – non solo dall’Ucraina, ma dall’Europa – non servirebbe ad affrancarsi dalla minaccia della Russia, ma a perpetuarla con conseguenze ben più gravi e di ben maggiore durata dal punto di vista pratico. Classi dirigenti un po’ fellone e un po’ accattone, come quelle che ci meritiamo, provano invece a incassare anch’esse i frutti di questa stanchezza, a trasformarla in una rendita elettorale, a far passare il parziale e necessitato sacrificio dell’Ucraina come una prova suprema di devozione patriottica. 

È tutto esattamente come quando si chiudevano entrambi gli occhi sulla minaccia di Mosca, per rivendersi agli italiani brava gente l’affarone della dipendenza energetica dalla Russia a prezzi di saldo. Un suicidio differito presentato come un facile guadagno sulla pelle degli altri. Ecco, la pace di cui in Italia destra e sinistra tornano ignominiosamente a riempirsi la bocca è questa cosa qua. 

Contro la resa. I nuovi deliri del criminale Putin (e di quelli che lo considerano affidabile). L'Inchiesta il 7 Ottobre 2023

Putin dice che senza aiuti occidentali «l’Ucraina durerebbe solo una settimana», che non ha cominciato la guerra e che Prigozhin si è suicidato. E in Italia c’è chi crede che sia necessario trattare con questo gaglioffo

C’era proprio bisogno di riportare l’ultima sparata di Vladimir Putin? Verbale, si intende, perché quelle criminali non si contano più: l’ultima ha ucciso cinquantuno civili, massacrati da un missile durante una veglia funebre a Hroza, nella regione di Kharkiv. Questa è la condotta di guerra russa e questi sono i sottotitoli al discorso al Valdai forum: «Se le forniture si fermassero domani, (l’Ucraina) resisterebbe solo una settimana».

Eccola qui la ricetta putiniana per la pace: smettete di mandare munizioni, chiede all’Occidente – che dalla Slovacchia agli Stati Uniti, passando per l’inutile summit di Granada, fino ai ricatti elettorali polacchi, ci sta già mettendo del suo. Smettete di aiutare Kyjiv, è il sottotesto, così possiamo finire il lavoro. E cioè completare l’annientamento. Modello Hroza, modello Bucha, modello Yahidne.

È questo il lucido, cinico realista politico con cui qualcuno vorrebbe affrettarsi a trovare un compromesso? Auguri. Anche perché, gliene va dato atto, Putin è stato chiarissimo: la sua condizione per una tregua o un armistizio – formule vuote, per il Cremlino, specializzato nel disattenderle – è la fideiussione dei territori occupati con la forza nel 2022 (perché da lì in poi gli ucraini hanno iniziato a riprenderseli).

Nessun Paese sovrano firmerebbe una resa del genere. Che poi quello – la capitolazione – è l’esito a cui condurrebbe un’interruzione degli aiuti militari, chiesta a vario titolo dai populisti di tutta Europa e foriera di malumori anche nel governo italiano, se Giorgia Meloni non ha “ripostato” i momenti con Volodymyr Zelensky al summit in Andalusia. Intanto il principale beneficiario degli sforzi dei pacifisti diceva la sua sulla fine di Yevgeniy Prigozhin.

Sull’areo del capo della Wagner, ha sostenuto Putin, sarebbe scoppiata una granata: frammenti sarebbero stati ritrovati nei corpi delle vittime. Questa nuova narraazione, con il riferimento alla cocaina a bordo e l’allusione (ma senza test tossicologici) a un gruppo di «drogati» ubriachi che magari si sono ammazzati da soli, serve a cercare di negare le responsabilità governative nell’abbattimento del volo, lo scorso 23 agosto, a due mesi dalla fallita rivolta dei wagneriti.

L’intelligence americana lo ritiene invece un assassinio ordinato dal Cremlino. Il presidente, pubblicamente, nega la tesi dell’«impatto dall’esterno» e mistifica con i dettagli di colore. Alcol e droga, un assist irresistibile per i titolisti. Comunque una detonazione dall’interno non esclude la regia dei vertici dello Stato. La versione di Putin è un’altro pezzo della demolizione dell’immagine di Prigozhin, come quando erano trapelate le sue foto in parrucca.

Il presidente, invece di fare pronostici sulle «durate» altrui, dovrebbe preoccuparsi soprattutto della propria. Sta perdendo la guerra. I costi iniziano a sentirsi anche in patria: poche valute sono andate peggio del rublo nell’ultimo anno, i ribassi del prezzo del petrolio hanno ridotto il valore delle esportazioni. Dopo gli attacchi ucraini in Crimea, incluso quello sul comando di Sebastopoli, la Russia ha spostato la flotta altrove.

Il ritiro dal capoluogo di tre sottomarini e almeno due fregate trova riscontro nelle immagini satellitari. Sono dirette ad altri porti della Federazione, soprattutto Novorossiysk, o della penisola annessa illegalmente nel 2014. Da lì potranno, purtroppo, continuare a lanciare missili cruise, ma si tratta della «sconfitta operativa della flotta del Mar Nero», nelle parole del sottosegretario alla Difesa britannico, James Heappey.

La mossa è temporanea, per proteggere i mezzi. Segnala, al tempo stesso, l’efficacia delle capacità offensive dei liberatori e un ridimensionato controllo degli invasori sul mare. Gli ucraini, a fatica, sono anche riusciti a riaprire il transito dei carichi di grano. Mentre Putin blaterava la solita propaganda, Kyjiv potrebbe aver compromesso, e forse invertito, il dominio navale russo. La boria di Putin sulla «settimana» che gli serve è, implicitamente, un’ammissione delle difficoltà del suo esercito.

Estratto dell’articolo di Felice Naddeo per corriere.it il 3 ottobre 2023.

Sul palco c'è 'O Zulu, il leader dei 99 Posse con la sua band. Per l'evento clou della festa nazionale "Riscossa Popolare", organizzata a Napoli dal 29 al 30 settembre dal partito dei Carc, Comitati di appoggio alla resistenza per il Comunismo 

Le sue parole, che anticipano la canzone "Children of Babylon", suonano come un inno alla pace: «Ogni volta che scoppia una guerra, i bambini sono gli unici a potersi definire innocenti». 

Ma mentre parla, al suo fianco due ragazze dispiegano le bandiere delle sedicenti repubbliche popolari filorusse di Donetsk e Lugansk, i territori ucraini occupati dalle truppe d'invasione di Putin.

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Il video [...] è ben presto diventato virale. [...] Un ulteriore elemento di scontro è il contributo dato dall'Anpi, l'associazione nazionale partigiani, alla festa di Riscossa Popolare. 

«I 99 Posse alla Festa nazionale della Riscossa Popolare contro tutte le guerre imperialiste. Fuori l'Italia dalla Nato. Fuori la Nato dall'Italia!» si legge sulla pagina Facebook della festa.

Left alone. I tre segnali del disimpegno della sinistra sulla guerra in Ucraina. Mario Lavia su L'Inkiesta il 4 Ottobre 2023

Nelle ultime settimane diverse anime del mondo progressista stanno mostrando meno sostegno o addirittura ostilità verso la causa ucraina. La direzione del Pd potrebbe fermare questa codarda tendenza prendendo una posizione forte a favore di Kyjiv, ma non lo farà

È triste ma bisogna constatare che a sinistra l’impegno per la causa ucraina sta lasciando il posto al suo contrario. Al disimpegno, nel migliore dei casi. All’ostilità verso Kyjiv, nel peggiore. Peraltro qualche segnale di scarsa convinzione sembra vedersi anche nel governo italiano e in generale nell’Occidente (ieri richiamato all’ordine da Joe Biden) ma questo non giustifica alcune enormità che stanno avvenendo, o ri-avvenendo, tra i progressisti o centrosinistra o come si voglia dire.

Ecco qui tre fatti. Il primo riguarda un’ignobile iniziativa napoletana, la “Festa nazionale della Riscossa Popolare” (già il nome è tutto un programma) organizzata dal Partito dei Carc, che si è svolta nel capoluogo campano il 29 e 30 settembre. Il primo dei due giorni, durante un concerto dei 99 Posse (ignoravamo fossero ancora attivi), sono apparse le bandiere delle sedicenti repubbliche popolari filorusse di Donetsk e Lugansk: un oltraggio alla causa ucraina e un omaggio all’imperialismo russo. Gruppettari? Sì, ma non solo.

L’iniziativa è stata infatti patrocinata dall’Anpi, la storica associazione dei partigiani che negli ultimi anni ha preso una piega orribile, tra l’altro assumendo posizioni o esplicitamente filo-russe o come minimo estremamente ambigue. Forse è venuto il momento di aprire dall’interno un problema di minima coerenza morale con la propria storia.

Secondo flash, cui ha dato rilievo anche Linkiesta, l’incredibile garbuglio in cui si trovano i socialisti europei che ancora non hanno buttato fuori Robert Fico, il leader slovacco di dichiarata fede nazionalista e filoputiniana. Adesso i dirigenti del Partito democratico reclamano a gran voce la sua espulsione ma evidentemente per anni non si sono accorti del fatto che tra di loro sedesse un personaggio ostile ai valori liberali e democratici e segnatamente alla battaglia di resistenza del popolo ucraino.

Terza questione, la manifestazione della Cgil di sabato prossimo a Roma che tra i suoi innumerevoli punti inserisce quello «per la pace» senza ulteriori specificazioni e dando così via libera alla partecipazione di associazioni filoputiniane o quanto meno ambigue (come l’Anpi, appunto).

E dunque ci risiamo: anzi, adesso è anche peggio della piattaforma della manifestazione dal 5 novembre dell’anno scorso, quando la stessa Cgil organizzò un grande corteo cerchiobottista — con l’Ucraina ma senza fornire le armi, che è un modo obliquo per dire «avanti Mosca».

La storica parola d’ordine «per la pace» oggi non significa molto se non è accompagnata dalla esplicita solidarietà al popolo ucraino e dal sostegno attivo alla Resistenza: detta così, «per la pace», è uno slogan buono pure per Viktor Orbán e per lo stesso Cremlino. Sarebbe bello se Maurizio Landini invitasse i suoi militanti ad andare in piazza con le bandiere giallo-celesti dell’Ucraina, ma non succederà perché lui sa perfettamente che il suo popolo, o una sua buona parte, si è stancato di sostenere questa causa, se mai convintamente l’ha sostenuta, adagiandosi ora nel grande riflusso anti-ucraino che sta invadendo l’Occidente e l’Italia, essendo ormai una minoranza quella che ritiene che bisogna andare avanti fino a che Vladimir Putin sarà costretto a mollare le sue pretese imperialistiche.

È questo un discrimine preciso che segna l’identità della sinistra italiana in questo tempo difficile e che dovrebbe anche delimitare i confini delle sue alleanze, e qui un nome a caso: Giuseppe Conte, mai stato così anti-ucraino come in questa fase. Domani si riunisce la Direzione del Pd: ci sarà uno, anche uno solo, che si alzerà per chiedere: cari compagni, che ne dite se facciamo qualcosa per Kyjiv? Se promuoviamo un chiarimento nell’Anpi? Se correggiamo la piattaforma della Cgil? Se prendiamo le distanze da Conte (tra parentesi, ieri lestissimo a dare i suoi voti al contratto di servizio Rai voluto dalla maggioranza, a proposito di stampelle)? Previsione: non si alzerà nessuno. E tutto questo è molto triste.

La giornata della nonviolenza. Chi era Gandhi, simbolo di pace e della nonviolenza. Mai come oggi, è il momento di trasformare la celebrazione del leader indiano in una ribellione pacifica capace di mettere in discussione il bellicismo imperante e ripensare un altro mondo possibile. Susanna Schimperna su L'Unità il 30 Settembre 2023

Il 2 ottobre si celebra la Giornata Internazionale della Nonviolenza. In un momento in cui nel mondo ci sono in atto, secondo i dati dell’Ucdp (Uppsala Conflict Data Program), 170 conflitti. In un momento in cui si assiste a una ripresa del riarmo nucleare ed è sempre più sentito il pericolo di una catastrofe atomica.

Mai appuntamento è stato più importante, non fosse altro per una presa di coscienza individuale: Gandhi, icona a cui non si smette di fare riferimento, simbolo indiscusso utilizzato, anzi depredato in modo spesso stucchevole e ipocrita tanto dalla pubblicità quanto dai social, dai manuali di self help, dalla cultura pop e da quella “alta”, è autore dell’abusatissimo «Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo», che vuol dire “partiamo da noi” cerchiamo di avere fiducia nel fatto che perlomeno diventeremo migliori, anche se forse il mondo non lo cambieremo.

Forse. Perché qui ci soccorre il grande Herbert Marcuse: «L’arte non può cambiare il mondo, ma può contribuire a mutare la coscienza e gli obiettivi di coloro che potrebbero cambiarlo». Per la nonviolenza, convinzione profonda che si fa pratica quotidiana, è la stessa cosa. Modifica la coscienza e destabilizza l’interlocutore violento, lo costringe a uscire dal suo schema cazzotto dato/cazzotto ricevuto, quindi risulta spesso anche contagiosa. Vale la pena ricordarle, alcune delle frasi di Gandhi. Ciascuna racchiude un mondo, un intero programma di vita, una direzione di pensiero, un modo di essere.

Frasi su cui meditare, dunque, di là del “bel suono” che ne ha fatto slogan privi di senso buoni per i cioccolatini: «Il genere umano può liberarsi della violenza soltanto ricorrendo alla nonviolenza. L’odio può essere sconfitto soltanto con l’amore», «La nonviolenza è il primo articolo della mia fede e l’ultimo articolo del mio credo», «Mi oppongo alla violenza perché, anche quanto sembra produrre il bene, è un bene temporaneo; mentre il male che fa è permanente». A ispirare l’Assemblea Generale dell’Onu che ha istituito la commemorazione è stato proprio Gandhi, tanto che giorno e mese corrispondono a quelli della nascita del Mahatma. La risoluzione (Ares/61/271) è del 15 giugno 2007, ma soltanto da pochi anni di questa giornata si parla diffusamente, grazie soprattutto ai movimenti nonviolenti che, pur nell’indifferenza dell’informazione mainstream, stanno destando sempre più interesse. Per l’Onu, la Giornata Internazionale è un’occasione per «diffondere il messaggio della nonviolenza, anche attraverso l’educazione e la consapevolezza pubblica», e «assicurare una cultura di pace, tolleranza, comprensione».

Tra i primi ad aderire, i movimenti europei uniti in Europe for Peace, che hanno stilato e diffuso un lungo manifesto che inizia non a caso così: «In Europa, in Ucraina, in Russia e in tutto il mondo la gente vuole la pace, mentre i governi chiedono sempre più armi e risorse umane per la guerra». “Prendiamo la pace nelle nostre mani” è l’invito, con la proposta, per il 1° ottobre, di spegnere televisione e social network, dedicarci alla comunicazione diretta con le persone intorno e a qualunque attività per la pace, come flash mob, incontri, una meditazione, una preghiera per chi è religioso, anche una semplice bandiera della pace sul balcone: un grande esperimento di auto-organizzazione internazionale realizzato da «noi, gli invisibili, quelli che non hanno voce».

Ricordando anche il segretario del Movimento Pacifista Ucraino, Yurii Sheriazhenko, che rischia cinque anni di carcere e il sequestro di tutti i beni e al momento subisce misure di restrizione, dopo essere stato catturato e imprigionato a Kiev il 15 agosto scorso. Yurii è accusato di “propaganda di guerra”, il primo di una serie di articoli classificati fra i reati contro la pace, la sicurezza dell’uomo e l’ordine giuridico internazionale. Un paradosso, una beffa: reato contro la pace per chi si oppone alla guerra, per chi attraverso i suoi canali Telegram esorta pubblicamente la popolazione a resistere alla mobilitazione, a rifiutare di servire nell’esercito e praticare l’obiezione di coscienza? Altra accusa: giustificare l’aggressione armata della Federazione Russa contro l’Ucraina.

Incredibile. Yurii in realtà ha esplicitamente e più volte condannato l’aggressione russa, a partire dalla dichiarazione che il Movimento Pacifista Ucraino, di cui è segretario, ha adottato già da settembre dell’anno scorso. Nel frattempo la prima udienza, che doveva svolgersi mercoledì 20 settembre, è stata rinviata perché il Pubblico Ministero non si è presentato. Un modo per prorogare l’attesa di Yuri, la sua incertezza, sicuramente la sua paura.

Da una parte, dunque, la Giornata Internazionale della Nonviolenza, le parole di Gandhi, i suoi inviti. Dall’altra i numeri che in tempo reale scorrono e corrono sul sito Peacelink, agghiaccianti e implacabili, ad aggiornarci sul valore in euro delle armi italiane fornite dall’Italia all’Arabia Saudita dall’inizio dell’anno – 210 milioni – , sui soldi spesi, sempre dall’inizio dell’anno, per i cacciabombardieri F35 – 555.730.240 euro –, sui bambini nello Yemen al di sotto dei cinque anni morti di fame dall’inizio dell’anno per colpa della guerra – 1.859.856 –. Cifre già ampiamente superate: crescono e vengono aggiornate ogni minuto.

Susanna Schimperna 30 Settembre 2023

In Slovacchia vince il filorusso Fico contrario all'invio delle armi a Kiev. Robert Fico ha ottenuto il 23% delle preferenze e gli verrà affidata la formazione del prossimo governo slovacco: così cambieranno gli equilibri nell'Unione europea. Francesca Galici l'1 Ottobre 2023 su Il Giornale.

Le elezioni in Slovacchia hanno decretato la vittoria del partito populista Smer-Sd. Con il 100% dei seggi scrutinati, il risultato può dirsi acquisito con il 23% delle preferenze che è andato al candidato Robert Fico. Un risultato che sovverte le previsioni degli exit-poll, secondo le quali a vincere sarebbe dovuto essere il partito progressista che, invece, si è fermato al 18%. Poco dietro Hlas-Sd con il 15%.

Slovacchia al voto, Bruxelles trema. Putin tifa per l'impresentabile Fico

L'ex primo ministro slovacco ha condotto una campagna elettorale molto aggressiva e marcatamente schierata su posizioni filo-russe e anti-europeiste. Nei mesi scorsi ha garantito che in caso di vittoria, così com'è stato, la Slovacchia non invierà "un solo proiettile" all'Ucraina. In qualche tempo l'orientamento di Fico è cambiato radicalmente, perché se solo una manciata di anni fa ha salutato l'adozione dell'euro da parte della Slovacchia come una "decisione storica significativa", durante la campagna elettorale ha preso di mira l'Ue, la Nato e Kiev nel tentativo di corteggiare gli elettori di estrema sinistra e di estrema destra. Evidentemente, visti i risultati, è riuscito nel suo intento e ora potrebbero cambiare gli equilibri nel cuore dell'Europa.

"La guerra in Ucraina ha avuto origine nel 2014, quando i fascisti ucraini hanno cominciato a uccidere vittime civili di nazionalità russa", ha dichiarato Fico in un recente video, sottolineando che in caso di vittoria avrebbe cercato di intessere rapporti anche con la Federazione russa. A tal fine, sempre in campagna elettorale, ha garantito l'immunità a Vladimir Putin nel caso dovesse recarsi in Slovacchia, nonostante esista un mandato di cattura internazionale. Fico ha iniziato la sua carriera politica nel Partito comunista poco prima che la Rivoluzione di Velluto del 1989 dissolvesse l'ex Cecoslovacchia. È stato rappresentante della Slovacchia presso la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo dal 1994 al 2000.

Il comitato elettorale Smer ha annunciato che non rilascerà dichiarazioni fino a questa sera, in attesa del consolidamento dei risultati ma appare ormai chiara la direzione intrapresa dagli elettori slovacchi. Il presidente della Repubblica slovacco, Zuzana Caputova, ha dichiarato stamattina che affiderà la formazione del prossimo governo al leader del partito vincitore, indipendentemente dalle sue "preferenze personali".

Fico ha già ricoperto la carica di capo del governo in Slovacchia due volte, dal 2006 al 2010 e dal 2012 al 2018. Cinque anni fa Fico dovette dimettersi tre settimane dopo l'uccisione del giornalista investigativo Jan Kuciak e della sua fidanzata Martina Kusnirova. L'assassinio scatenò importanti manifestazioni antigovernative per le rivelazioni scomode di Kuciak, contenute negli ultimi articoli postumi, in merito a legami tra personalità dello Smer-SD, vicine a Fico, e la 'ndrangheta. L'elezione di Fico rischia di allontanare Bratislava dall'Unione europea e dai suoi valori, con implicazioni politiche significative e cambiamento radicale degli equilibri.

Il risultato delle elezioni slovacche, molto diverso da quello degli exit poll. In Slovacchia vincono la disinformazione ed il filorusso e antioccidentale Robert Fico. Alessio De Giorgi su Il Riformista l'1 Ottobre 2023 

Ed alla fine andò come in tanti avevano temuto potesse andare. Come quanti avevano fatto suonare campanelli d’allarme, preoccupati da incessanti e massicce campagne di disinformazione, avevano preventivato. Ben peggio di come preannunciavano gli ultimi sondaggi, in modo completamente diverso da come sostenevano gli exit poll usciti 45 minuti dopo la chiusura dei seggi elettorali.

L’Europa ha un nuovo Orban. Robert Fico, l’ex premier slovacco dimessosi nel 2018 per una bruttissima vicenda riguardante il brutale assassinio del giornalista Ján Kuciak e della sua compagna la cui indagine – legata alla corruzione – lo lambì, crollato nei sondaggi, fondatore poi di SMER, questo nuovo partito che (tra le mille perplessità a Bruxelles) aderisce ancora al gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, è il grande vincitore delle elezioni slovacche. Porta a casa quasi il 24% dei voti e al momento 42 seggi dei 150 del Parlamento di Bratislava. 59 anni, l’ex premier slovacco ha promesso di fermare gli aiuti militari all’Ucraina, ha criticato più volte le sanzioni rivolte alla Russia e ha fatto una campagna contro i diritti LGBTQ+.

Michal Šimečka, il bravo europeista convinto di PS, Slovacchia Progressista, liberale, membro di Renew Europe, tra gli attuali Vicepresidenti del Parlamento europeo, è il grande sconfitto specie rispetto agli exit poll che lo davano sopra il 20%: a scrutinio pressoché ultimato, porta a casa il 16,9% dei voti e solo 31 seggi. Peter Pellegrini,  leader dei socialdemocratici di Hlas, già primo ministro dal 2018 al 2020, è terzo con un ragguardevole 15% e ben 27 seggi. Sette in totale i partiti che entrano in parlamento: oltre ai tre sopra citati, i popolari e sulla carta europeisti di OL’aNO avrebbero 16 seggi, i cristiano democratici di KDH 13, i liberali di destra di SaS (gruppo dei conservatori ECR al Parlamento europeo, lo stesso della Meloni) 11 ed infine i conservatori di destra SNS (partito nazionale slovacco) ne avrebbero 10.

Certo, al momento la strada per portare Robert Fico alla guida della Slovacchia non è spianata, perché da solo non ha la maggioranza in parlamento e perché ora sarà costretto a fare i conti con una coperta che è abbastanza corta: se firmasse un’alleanza coi socialdemocratici di Hlas avrebbe la maggioranza ma taglierebbe i ponti con tutti gli altri partiti minori e sarebbe costretto a rivedere gran parte delle sue promesse elettorali, in particolare quella di togliere il sostegno all’Ucraina. Se al contrario decidesse di allearsi con la destra antioccidentale, questa sì che sarebbe una sorpresa per un partito che sulla carta è di sinistra ma non verrebbe meno alle sue promesse: è uno scenario questo che però molti commentatori sostengono non sia impossibile, tutt’altro. Ne verrebbe fuori una coalizione assai bizzarra, ma dal tristemente chiaro orientamento in politica internazionale.

Robert Fico in questi mesi, aiutato da forti campagne di disinformazione che più volte hanno attirato l’attenzione della Commissione Europea, ha cavalcato l’insoddisfazione del Paese per un governo di coalizione di centro-destra così litigioso da portare la Slovacchia alle elezioni anticipate. Nel corso della sua campagna elettorale, ha sottolineato spesso la preoccupazione per un aumento del numero di migranti che passano attraverso la Slovacchia verso l’Europa occidentale. Le opinioni di Fico riflettono sentimenti tradizionalmente vicini nei confronti della Russia nell’opinione pubblica slovacca, sentimenti particolarmente cresciuti sui social media e da questi alimentati. Si è anche impegnato a porre fine alle forniture militari all’Ucraina e a lottare per i colloqui di pace – una linea vicina a quella del leader ungherese, Viktor Orbán, ma respinta dall’Ucraina e dai suoi alleati, che dicono che incoraggerebbe solo la Russia.

Alessio De Giorgi. Giornalista, genovese di nascita e toscano di adozione, romano dai tempi del referendum costituzionale del 2016, fondatore e poi a lungo direttore di Gay.it, è esperto di digitale e social media. È stato anche responsabile della comunicazione digitale del Partito Democratico e di Italia Viva

Paolo Brera per “la Repubblica” - Estratti lunedì 25 settembre 2023.

Ti sommerge di aneddoti, Lanfranco Cirillo. Lui che conosce Putin personalmente, ma del privato con il “Capo” non si parla; lui in tribuna d’onore tra i generali russi, alla parata militare sulla piazza Rossa; lui e gli oligarchi stracolmi di dollari — in contanti, rigorosamente — e di sogni occidentali. 

E ancora lui e lo stufato d’orso, a tavola coi miliardari del gas e del petrolio sanzionati o con gli alti ufficiali del Kgb, tra fiumi di vodka e whisky che si sforza di non bere ma lascia a loro: «Tra un bicchierino e un cetriolo mi raccontò dei corsi in cui aveva imparato a resistere alla macchina della verità», racconta del «generale Alexandr del Kgb», cognome omissis , il suo primo contratto in Russia e il suo «primo amico».

Era l’inizio della lunga galoppata moscovita che lo porterà a essere l’unico italiano ad aver ricevuto, nel 2014, la cittadinanza onoraria direttamente da Putin. L’architetto Cirillo, come lo chiamano pur non essendo iscritto all’Ordine in Italia, ha costruito «ville per 44 miliardari russi della lista di Forbes » diventando multimiliardario lui stesso: elicottero e jet privato, ville in mezzo mondo e cantine vinicole, yacht e spedizioni artiche, affari e progetti col re di eSwatini o il governo indonesiano... Tutto cominciò a tavola col generale: «Era l’autunno del 1993», ricorda in un libro (“L’architetto di Putin”, Edizioni Piemme) scritto con Fiammetta Cucurnia, firma di Repubblica di cui è stata corrispondente a Mosca.

Questo libro è la sua versione di Barney, l’ ipse dixit di un avventuriero intelligente e scaltro, forse troppo ricco persino per essere un archistar; inseguito dalla giustizia italiana per reati fiscali, per dichiarazione infedele e autoriciclaggio. Gli hanno sequestrato beni in Italia per 141 milioni: la villa della moglie a Roncadelle, con quadri da pinacoteca e sculture di Botero, l’elicottero e i gioielli, i contanti e i conti. 

Lui ora è bloccato in Russia in un esilio d’oro: «Mi hanno scatenato contro una red notice dell’Interpol come per Bin Laden. Per questo — dice dal 51esimo piano della torre Imperia a Moscow City — ho scritto il libro. Volevo raccontare la mia storia, che non è quella di un bandito ma di un emigrato. Ho combattuto per farmi strada come tutti i sei milioni di iscritti all’Aire». Non c’è dubbio che ci sia riuscito alla grande, in Russia: «Ma in Italia mi perseguitano da tre anni, assurdo che una persona con la mia storia abbia subito 84mila intercettazioni su 23 linee telefoniche».

La “sua storia” è il racconto iperbolico dell’italiano che atterra a Mosca «con la valigetta del rappresentante di mobili» e scala la Russia appena uscita dall’epoca sovietica. Era «il tempo del caos», quando dovette licenziare l’autista che al minimo sospetto estraeva le armi da pistolero. 

E mentre scalava i circoli chiusi del potere, un po’ se ne innamorava: i dollari finivano nei suoi conti bancari, e le amicizie lo portavano «in tutte le parti più nascoste e remote del Cremlino», dice: «Mi sono perfino seduto alla scrivania di Lenin». 

(...)

Il "comizio" del cardinale alla festa di Rifondazione. Matteo Maria Zuppi, cardinale, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, ha preso parte alla festa nazionale di Rifondazione comunista, a Bologna. Francesco Boezi il 25 Settembre 2023 su Il Giornale.

Matteo Maria Zuppi (nella foto con Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione Comunista), cardinale, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, ha preso parte alla festa nazionale di Rifondazione comunista, a Bologna. Il porporato ha fatto la sua comparsa nella kermesse ieri mattina, poco dopo esser stato ospite anche del festival francescano.

«Ringrazio don Matteo - ha fatto presente il segretario Acerbo - so che aver accettato questo invito gli cagionerà qualche problema o qualche guaio, esprimo solidarietà preventiva. Noi, dall'inizio del conflitto, siamo sempre stati d'accordo con le parole di Papa Francesco». Zuppi è l'inviato scelto da Bergoglio per provare a tessere le fila della pace tra l'Ucraina di Zelensky e la Russia di Putin. E l'intervento del cardinale è stato proprio centrato sul conflitto scatenato dallo Zar. «Che ci sia un aggressore e un aggredito non c'è dubbio, non possiamo sminuire questo. Ha ragione il Papa a chiedere pace, ma senza confondere aggressore e aggredito. Se fai questo, l'aggredito si sente delegittimato, incompreso, abbandonato», ha premesso. Poi il perché della dialettica con tutte le parti in campo: «Credo sia importante parlare con tutti - ha detto Zuppi - indispensabile è il confronto, ragionare, pensare, discutere anche da posizioni e sfumature diverse, in alcune casi. È indispensabile per la Chiesa. Credo che su un tema come la pace sia decisivo dialogare». E del resto è da sempre conosciuto come l'uomo del dialogo, anche all'interno dei contesti politici, nel senso «alto» del termine.

Poi il presidente Cei ha voluto esaltare la Costituzione, che per Zuppi «ha cose chiarissime dentro come l'antifascismo». Sulla questione delle radici cristiane d'Europa, il cardinale ha anteposto le complicazioni relative all'argomento. Una necessità dialettica viene intravista da Zuppi anche sui « nuovi diritti», quali aborto, eutanasia ed utero in affitto. L'arcivescovo ha invitato a «evitare le polarizzazioni». E ha rimarcato il fatto che ad oggi esistano «troppe poche cure palliative». «L'esasperazione sui diritti individuali - ha chiosato il cardinale, - non fa bene all'individuo».

E allora? I sedicenti pacifisti deplorano gli aiuti all’Ucraina invece di rallegrarsi per le vite che salvano. Iuri Maria Prado su Linkiesta il 25 Settembre 2023

Il fatto che sia un carro inglese o statunitense a neutralizzare un plotone di massacratori russi dovrebbe smuovere sollievo, non la denuncia dell’escalation o degli «interessi» occidentali dietro la contraerea che impedisce la distruzione di un condominio o di un ospedale

L’argomento secondo cui gli ucraini magari non sono proprio tutti nazisti, ma quasi, e in ogni caso hanno un curriculum democratico così così, non è l’unico adoperato dal collaborazionismo pacifista a spiegazione, quando non proprio a giustificazione, della politica di massacro, di deportazione e di tortura messa in campo dai russi in attuazione dell’operazione speciale.

Ne esiste un altro, diciamo così speculare, che marcia unito verso il comune e duplice fine di dare addosso a quelli che resistono e man forte a quelli che li aggrediscono. Ed è questo: che chi aiuta gli ucraini – gli Stati Uniti innanzitutto, con i servi europei che ne assecondano i disegni imperiali – in realtà è completamente disinteressato alle sorti degli aggrediti, i quali semmai costituiscono la materia passiva e sacrificale degli esperimenti di riassestamento geopolitico in era post-bipolare.

L’obiettivo sarebbe bensì di tagliare ai russi quel che rimane delle loro grinfie, ma non perché queste hanno preso a scarnificare gli ucraini: anzi, il fatto che esista un popolo che si presta allo scopo, cioè a lavorare per procura, è solo la preziosissima occasione per istigarlo a farsi carne da cannone in vista di un risultato che con la libertà, con la sovranità e – figurarsi – con la democrazia del Paese attaccato non ha proprio nulla a che fare, e semmai risiede in quella diversa e detestabile prospettiva di allargamento e consolidamento dell’influenza atlantista.

Il guaio è che questa presunta analisi non funziona, o per meglio dire funziona solo per quello scopo giustificatorio. Perché fai pure che sia così, fai pure che yankee e soci asserviti mandino armamenti non per difendere il diritto degli aggrediti ma per molestare gli aggressori, e per molestarli non perché hanno aggredito gli ucraini, ma perché sono di molestia all’interesse occidentale: e allora?

Destituiamo di valore la resistenza dei partigiani comunisti italiani perché sparavano ai nazisti su delega sovietica e avrebbero volentieri fatto dell’Italia un’altra Bulgaria? Sfruculiamo Churchill siccome non mandava armi a Stalin in difesa della classe operaia, ma per proteggere l’impero britannico assediato da Hitler? Alziamo il ditino contro Abraham Lincoln perché, come gli rimproveravano in tanti, emancipava i neri non per equanimità umanitaria ma per arruolarli?

Il fatto è che il carro inglese o statunitense che neutralizza un plotone di massacratori russi sarà pure alimentato dal carburante degli obliqui interessi anglosassoni, ma forse non è un buon motivo per deplorare la riconquista di un villaggio occupato dagli invasori.

La contraerea che impedisce la distruzione di un condominio o di un ospedale sarà anche predisposta alla riaffermazione della logica del profitto capitalista: ma la cosa, forse, dovrebbe smuovere sollievo, non la denuncia dell’escalation (e cioè il fenomeno che per il collaborazionismo pacifista non si produce con l’ammasso di duecentomila uomini al confine dell’Ucraina né con i bombardamenti sui civili, né con le deportazioni di massa, né con le città prese per fame e per freddo, ma con l’imperdonabile comportamento degli aggrediti, i burattini della Nato che non si uniformano al dovere morale della resa).

A fare allargare le braccia davanti all’operazione speciale, o a supportarne senz’altro le ragioni, non c’è dunque solo l’improbabile specchiatezza civile e democratica dei massacrati, dei torturati, degli stuprati, dei deportati, dei decapitati: c’è anche il palese fine abietto di chi manda aiuti. Quindi hai voglia di rallegrarti per la strage sventata in un asilo o in un mercato: il magna-magna degli americani dove lo metti?