Denuncio al mondo ed ai posteri con i miei libri tutte le illegalità tacitate ed impunite compiute dai poteri forti (tutte le mafie). Lo faccio con professionalità, senza pregiudizi od ideologie. Per non essere tacciato di mitomania, pazzia, calunnia, diffamazione, partigianeria, o di scrivere Fake News, riporto, in contraddittorio, la Cronaca e la faccio diventare storia. Quella Storia che nessun editore vuol pubblicare. Quelli editori che ormai nessuno più legge.

Gli editori ed i distributori censori si avvalgono dell'accusa di plagio, per cessare il rapporto. Plagio mai sollevato da alcuno in sede penale o civile, ma tanto basta per loro per censurarmi.

I miei contenuti non sono propalazioni o convinzioni personali. Mi avvalgo solo di fonti autorevoli e credibili, le quali sono doverosamente citate.

Io sono un sociologo storico: racconto la contemporaneità ad i posteri, senza censura od omertà, per uso di critica o di discussione, per ricerca e studio personale o a scopo culturale o didattico. A norma dell'art. 70, comma 1 della Legge sul diritto d'autore: "Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l'utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali."

L’autore ha il diritto esclusivo di utilizzare economicamente l’opera in ogni forma e modo (art. 12 comma 2 Legge sul Diritto d’Autore). La legge stessa però fissa alcuni limiti al contenuto patrimoniale del diritto d’autore per esigenze di pubblica informazione, di libera discussione delle idee, di diffusione della cultura e di studio. Si tratta di limitazioni all’esercizio del diritto di autore, giustificate da un interesse generale che prevale sull’interesse personale dell’autore.

L'art. 10 della Convenzione di Unione di Berna (resa esecutiva con L. n. 399 del 1978) Atto di Parigi del 1971, ratificata o presa ad esempio dalla maggioranza degli ordinamenti internazionali, prevede il diritto di citazione con le seguenti regole: 1) Sono lecite le citazioni tratte da un'opera già resa lecitamente accessibile al pubblico, nonché le citazioni di articoli di giornali e riviste periodiche nella forma di rassegne di stampe, a condizione che dette citazioni siano fatte conformemente ai buoni usi e nella misura giustificata dallo scopo.

Ai sensi dell’art. 101 della legge 633/1941: La riproduzione di informazioni e notizie è lecita purché non sia effettuata con l’impiego di atti contrari agli usi onesti in materia giornalistica e purché se ne citi la fonte. Appare chiaro in quest'ipotesi che oltre alla violazione del diritto d'autore è apprezzabile un'ulteriore violazione e cioè quella della concorrenza (il cosiddetto parassitismo giornalistico). Quindi in questo caso non si fa concorrenza illecita al giornale e al testo ma anzi dà un valore aggiunto al brano originale inserito in un contesto più ampio di discussione e di critica.

Ed ancora: "La libertà ex art. 70 comma I, legge sul diritto di autore, di riassumere citare o anche riprodurre brani di opere, per scopi di critica, discussione o insegnamento è ammessa e si giustifica se l'opera di critica o didattica abbia finalità autonome e distinte da quelle dell'opera citata e perciò i frammenti riprodotti non creino neppure una potenziale concorrenza con i diritti di utilizzazione economica spettanti all'autore dell'opera parzialmente riprodotta" (Cassazione Civile 07/03/1997 nr. 2089).

Per questi motivi Dichiaro di essere l’esclusivo autore del libro in oggetto e di tutti i libri pubblicati sul mio portale e le opere citate ai sensi di legge contengono l’autore e la fonte. Ai sensi di legge non ho bisogno di autorizzazione alla pubblicazione essendo opere pubbliche.

Promuovo in video tutto il territorio nazionale ingiustamente maltrattato e censurato. Ascolto e Consiglio le vittime discriminate ed inascoltate. Ogni giorno da tutto il mondo sui miei siti istituzionali, sui miei blog d'informazione personali e sui miei canali video sono seguito ed apprezzato da centinaia di migliaia di navigatori web. Per quello che faccio, per quello che dico e per quello che scrivo i media mi censurano e le istituzioni mi perseguitano. Le letture e le visioni delle mie opere sono gratuite. Anche l'uso è gratuito, basta indicare la fonte. Nessuno mi sovvenziona per le spese che sostengo e mi impediscono di lavorare per potermi mantenere. Non vivo solo di aria: Sostienimi o mi faranno cessare e vinceranno loro. 

Dr Antonio Giangrande  

NOTA BENE

NESSUN EDITORE VUOL PUBBLICARE I  MIEI LIBRI, COMPRESO AMAZON, LULU E STREETLIB

SOSTIENI UNA VOCE VERAMENTE LIBERA CHE DELLA CRONACA, IN CONTRADDITTORIO, FA STORIA

NOTA BENE PER IL DIRITTO D'AUTORE

 

NOTA LEGALE: USO LEGITTIMO DI MATERIALE ALTRUI PER IL CONTRADDITTORIO

LA SOMMA, CON CAUSALE SOSTEGNO, VA VERSATA CON:

SCEGLI IL LIBRO

80x80 PRESENTAZIONE SU GOOGLE LIBRI

presidente@controtuttelemafie.it

workstation_office_chair_spinning_md_wht.gif (13581 bytes) Via Piave, 127, 74020 Avetrana (Ta)3289163996ne2.gif (8525 bytes)business_fax_machine_output_receiving_md_wht.gif (5668 bytes) 0999708396

INCHIESTE VIDEO YOUTUBE: CONTROTUTTELEMAFIE - MALAGIUSTIZIA  - TELEWEBITALIA

FACEBOOK: (personale) ANTONIO GIANGRANDE

(gruppi) ASSOCIAZIONE CONTRO TUTTE LE MAFIE - TELE WEB ITALIA -

ABOLIZIONE DEI CONCORSI TRUCCATI E LIBERALIZZAZIONE DELLE PROFESSIONI

(pagine) GIANGRANDE LIBRI

WEB TV: TELE WEB ITALIA

108x36 NEWS: RASSEGNA STAMPA - CONTROVOCE - NOTIZIE VERE DAL POPOLO - NOTIZIE SENZA CENSURA

ANNO 2022

L’ACCOGLIENZA

QUARTA PARTE

L’ATTACCO

QUINTO MESE

 

DI ANTONIO GIANGRANDE

 

 

 

 

 

L’ITALIA ALLO SPECCHIO

IL DNA DEGLI ITALIANI

 

      

 

 L’APOTEOSI

DI UN POPOLO DIFETTATO

 

Questo saggio è un aggiornamento temporale, pluritematico e pluriterritoriale, riferito al 2022, consequenziale a quello del 2021. Gli argomenti ed i territori trattati nei saggi periodici sono completati ed approfonditi in centinaia di saggi analitici specificatamente dedicati e già pubblicati negli stessi canali in forma Book o E-book, con raccolta di materiale riferito al periodo antecedente. Opere oggetto di studio e fonti propedeutiche a tesi di laurea ed inchieste giornalistiche.

Si troveranno delle recensioni deliranti e degradanti di queste opere. Il mio intento non è soggiogare l'assenso parlando del nulla, ma dimostrare che siamo un popolo difettato. In questo modo è ovvio che l'offeso si ribelli con la denigrazione del palesato.

 

IL GOVERNO

 

UNA BALLATA PER L’ITALIA (di Antonio Giangrande). L’ITALIA CHE SIAMO.

UNA BALLATA PER AVETRANA (di Antonio Giangrande). L’AVETRANA CHE SIAMO.

PRESENTAZIONE DELL’AUTORE.

LA SOLITA INVASIONE BARBARICA SABAUDA.

LA SOLITA ITALIOPOLI.

SOLITA LADRONIA.

SOLITO GOVERNOPOLI. MALGOVERNO ESEMPIO DI MORALITA’.

SOLITA APPALTOPOLI.

SOLITA CONCORSOPOLI ED ESAMOPOLI. I CONCORSI ED ESAMI DI STATO TRUCCATI.

ESAME DI AVVOCATO. LOBBY FORENSE, ABILITAZIONE TRUCCATA.

SOLITO SPRECOPOLI.

SOLITA SPECULOPOLI. L’ITALIA DELLE SPECULAZIONI.

 

L’AMMINISTRAZIONE

 

SOLITO DISSERVIZIOPOLI. LA DITTATURA DEI BUROCRATI.

SOLITA UGUAGLIANZIOPOLI.

IL COGLIONAVIRUS.

 

L’ACCOGLIENZA

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA.

SOLITI PROFUGHI E FOIBE.

SOLITO PROFUGOPOLI. VITTIME E CARNEFICI.

 

GLI STATISTI

 

IL SOLITO AFFAIRE ALDO MORO.

IL SOLITO GIULIO ANDREOTTI. IL DIVO RE.

SOLITA TANGENTOPOLI. DA CRAXI A BERLUSCONI. LE MANI SPORCHE DI MANI PULITE.

SOLITO BERLUSCONI. L'ITALIANO PER ANTONOMASIA.

IL SOLITO COMUNISTA BENITO MUSSOLINI.

 

I PARTITI

 

SOLITI 5 STELLE… CADENTI.

SOLITA LEGOPOLI. LA LEGA DA LEGARE.

SOLITI COMUNISTI. CHI LI CONOSCE LI EVITA.

IL SOLITO AMICO TERRORISTA.

1968 TRAGICA ILLUSIONE IDEOLOGICA.

 

LA GIUSTIZIA

 

SOLITO STEFANO CUCCHI & COMPANY.

LA SOLITA SARAH SCAZZI. IL DELITTO DI AVETRANA.

LA SOLITA YARA GAMBIRASIO. IL DELITTO DI BREMBATE.

SOLITO DELITTO DI PERUGIA.

SOLITA ABUSOPOLI.

SOLITA MALAGIUSTIZIOPOLI.

SOLITA GIUSTIZIOPOLI.

SOLITA MANETTOPOLI.

SOLITA IMPUNITOPOLI. L’ITALIA DELL’IMPUNITA’.

I SOLITI MISTERI ITALIANI.

BOLOGNA: UNA STRAGE PARTIGIANA.

 

LA MAFIOSITA’

 

SOLITA MAFIOPOLI.

SOLITE MAFIE IN ITALIA.

SOLITA MAFIA DELL’ANTIMAFIA.

SOLITO RIINA. LA COLPA DEI PADRI RICADE SUI FIGLI.

SOLITO CAPORALATO. IPOCRISIA E SPECULAZIONE.

LA SOLITA USUROPOLI E FALLIMENTOPOLI.

SOLITA CASTOPOLI.

LA SOLITA MASSONERIOPOLI.

CONTRO TUTTE LE MAFIE.

 

LA CULTURA ED I MEDIA

 

LA SCIENZA E’ UN’OPINIONE.

SOLITO CONTROLLO E MANIPOLAZIONE MENTALE.

SOLITA SCUOLOPOLI ED IGNORANTOPOLI.

SOLITA CULTUROPOLI. DISCULTURA ED OSCURANTISMO.

SOLITO MEDIOPOLI. CENSURA, DISINFORMAZIONE, OMERTA'.

 

LO SPETTACOLO E LO SPORT

 

SOLITO SPETTACOLOPOLI.

SOLITO SANREMO.

SOLITO SPORTOPOLI. LO SPORT COL TRUCCO.

 

LA SOCIETA’

 

AUSPICI, RICORDI ED ANNIVERSARI.

I MORTI FAMOSI.

ELISABETTA E LA CORTE DEGLI SCANDALI.

MEGLIO UN GIORNO DA LEONI O CENTO DA AGNELLI?

 

L’AMBIENTE

 

LA SOLITA AGROFRODOPOLI.

SOLITO ANIMALOPOLI.

IL SOLITO TERREMOTO E…

IL SOLITO AMBIENTOPOLI.

 

IL TERRITORIO

 

SOLITO TRENTINO ALTO ADIGE.

SOLITO FRIULI VENEZIA GIULIA.

SOLITA VENEZIA ED IL VENETO.

SOLITA MILANO E LA LOMBARDIA.

SOLITO TORINO ED IL PIEMONTE E LA VAL D’AOSTA.

SOLITA GENOVA E LA LIGURIA.

SOLITA BOLOGNA, PARMA ED EMILIA ROMAGNA.

SOLITA FIRENZE E LA TOSCANA.

SOLITA SIENA.

SOLITA SARDEGNA.

SOLITE MARCHE.

SOLITA PERUGIA E L’UMBRIA.

SOLITA ROMA ED IL LAZIO.

SOLITO ABRUZZO.

SOLITO MOLISE.

SOLITA NAPOLI E LA CAMPANIA.

SOLITA BARI.

SOLITA FOGGIA.

SOLITA TARANTO.

SOLITA BRINDISI.

SOLITA LECCE.

SOLITA POTENZA E LA BASILICATA.

SOLITA REGGIO E LA CALABRIA.

SOLITA PALERMO, MESSINA E LA SICILIA.

 

LE RELIGIONI

 

SOLITO GESU’ CONTRO MAOMETTO.

 

FEMMINE E LGBTI

 

SOLITO CHI COMANDA IL MONDO: FEMMINE E LGBTI.

 

 

 

L’ACCOGLIENZA

INDICE PRIMA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

GLI EUROPEI

I Muri.

Quei razzisti come gli italiani.

Quei razzisti come i tedeschi.

Quei razzisti come gli austriaci.

Quei razzisti come i danesi.

Quei razzisti come i norvegesi.

Quei razzisti come gli svedesi.

Quei razzisti come i finlandesi.

Quei razzisti come i belgi.

Quei razzisti come i francesi.

Quei razzisti come gli spagnoli.

Quei razzisti come gli olandesi.

Quei razzisti come gli inglesi.

Quei razzisti come i cechi.

Quei razzisti come gli ungheresi.

Quei razzisti come i rumeni.

Quei razzisti come i greci.

Quei razzisti come i serbi.

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

GLI AFRO-ASIATICI

 

Quei razzisti come i marocchini.

Quei razzisti come i libici.

Quei razzisti come i congolesi.

Quei razzisti come gli ugandesi.

Quei razzisti come i nigeriani.

Quei razzisti come gli egiziani.

Quei razzisti come i ruandesi.

Quei razzisti come gli israeliani.

Quei razzisti come i libanesi.

Quei razzisti come i sudafricani.

Quei razzisti come i turchi.

Quei razzisti come gli arabi sauditi. 

Quei razzisti come i qatarioti.

Quei razzisti come gli iraniani.

Quei razzisti come gli iracheni.

Quei razzisti come gli afghani.

Quei razzisti come gli indiani.

Quei razzisti come i singalesi.

Quei razzisti come i birmani.

Quei razzisti come i kazaki.

Quei razzisti come i russi.

Quei razzisti come i cinesi.

Quei razzisti come i nord coreani.

Quei razzisti come i sud coreani.

Quei razzisti come i filippini.

Quei razzisti come i giapponesi.

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

GLI AMERICANI

 

Quei razzisti come gli statunitensi.

Kennedy: Le Morti Democratiche.

Quei razzisti come i canadesi.

Quei razzisti come i messicani.

Quei razzisti come i peruviani.

Quei razzisti come gli haitiani.

Quei razzisti come i cubani.

Quei razzisti come i cileni.

Quei razzisti come i venezuelani.

Quei razzisti come i colombiani.

Quei razzisti come i brasiliani.

Quei razzisti come gli argentini.

Quei razzisti come gli australiani.

 

INDICE SECONDA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Fredda.

La Variante Russo-Cinese-Statunitense.

 

INDICE TERZA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

LA BATTAGLIA DEGLI IMPERI.

I LADRI DI NAZIONI.

CRIMINI CONTRO L’UMANITA’.

I SIMBOLI.

LE PROFEZIE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. PRIMO MESE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. SECONDO MESE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. TERZO MESE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. QUARTO MESE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. QUINTO MESE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. SESTO MESE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. SETTIMO MESE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. OTTAVO MESE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. NONO MESE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. DECIMO MESE.

 

INDICE QUINTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

LE MOTIVAZIONI.

NAZISTA…A CHI?

IL DONBASS DELI ALTRI.

L’OCCIDENTE MOLLICCIO E DEPRAVATO.

TUTTE LE COLPE DI…

LE TRATTATIVE.

ALTRO CHE FRATELLI. I SOLITI COGLIONI RAZZISTI.

LA RUSSIFICAZIONE.

 

INDICE SESTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

ESERCITI, MERCENARI E VOLONTARI.

IL FREDDO ED IL PANTANO.

 

INDICE SETTIMA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

LE VITTIME.

I PATRIOTI.

LE DONNE.

LE FEMMINISTE.

GLI OMOSESSUALI ED I TRANS.

LE SPIE.

 

INDICE OTTAVA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

LA GUERRA DELLE MATERIE PRIME.

LA GUERRA DELLE ARMI CHIMICHE E BIOLOGICHE.

LA GUERRA ENERGETICA.

LA GUERRA DEL LUSSO.

LA GUERRA FINANZIARIA.

LA GUERRA CIBERNETICA.

LE ARMI.

 

INDICE NONA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

LA DETERRENZA NUCLEARE.

DICHIARAZIONI DI STATO.

LE REAZIONI.

MINACCE ALL’ITALIA.

 

INDICE DECIMA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

IL COSTO.

L’ECONOMIA DI GUERRA. LA ZAPPA SUI PIEDI.

PSICOSI E SPECULAZIONI.

I CORRIDOI UMANITARI.

I PROFUGHI.

 

INDICE UNDICESIMA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

I PACIFISTI.

I GUERRAFONDAI.

RESA O CARNEFICINA? 

LO SPORT.

LA MODA.

L’ARTE.

 

INDICE DODICESIMA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

PATRIA MOLDAVIA.

PATRIA BIELORUSSIA.

PATRIA GEORGIA.

PATRIA UCRAINA.

VOLODYMYR ZELENSKY.

 

INDICE TREDICESIMA PARTE

 

La Guerra Calda.

L’ODIO.

I FIGLI DI PUTIN.

 

INDICE QUATTORDICESIMA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’INFORMAZIONE.

TALK SHOW: LA DISTRAZIONE DI MASSA. 

 

INDICE QUINDICESIMA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

LA PROPAGANDA.

LA CENSURA.

LE FAKE NEWS.

 

INDICE SEDICESIMA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

CRISTIANI CONTRO CRISTIANI.

LA RUSSOFOBIA.

LA PATRIA RUSSIA.

IL NAZIONALISMO.

GLI OLIGARCHI.

LE GUERRE RUSSE.

 

INDICE DICIASSETTESIMA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

CHI E’ PUTIN.

 

INDICE DICIOTTESIMA PARTE

 

SOLITI PROFUGHI E FOIBE. (Ho scritto un saggio dedicato)

Quelli che…le Foibe.

Lo sterminio comunista degli Ucraini.

L’Olocausto.

SOLITO PROFUGOPOLI. VITTIME E CARNEFICI. (Ho scritto un saggio dedicato)

Gli Affari dei Buonisti.

Quelli che…Porti Aperti.

Quelli che…Porti Chiusi.

Il Caso dei Marò.

Che succede in Africa?

Che succede in Libia?

Che succede in Tunisia?

Cosa succede in Siria?

 

 

 

L’ACCOGLIENZA

QUARTA PARTE

L’ATTACCO

QUINTO MESE

 

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

·        La Guerra Calda.

L’ATTACCO. QUINTO MESE.

Guerra Russia-Ucraina. Svolta Ue, sì alla candidatura di Ucraina e Moldavia. Zelensky: “Italia al fianco di Kiev, grazie Draghi”. Redazione CdG 1947 su Il Corriere del Giorno il 24 Giugno 2022

Al 120° giorno di guerra della Russia contro l’Ucraina arriva l’annuncio del presidente Usa, Joe Biden, di nuove sanzioni per Mosca. Gli stati Uniti e i leader del G7 annunceranno nuove misure per accrescere la pressione sulla Russia nel prossimo summit in Germania.  Da domenica scorsa secondo l’Intelligence britannica, le forze russe sono avanzate per oltre 5 chilometri verso la città di Lysychansk, nel Donbass. “Alcune unità ucraine si sono ritirate, probabilmente per evitare di essere accerchiate, ma le forze russe stanno mettendo sotto pressione la sacca di Lysychansk-Severodonetsk“. 

Il presidente ucraino Zelensky, dopo aver gioito per la decisione del Consiglio dell’ Unione Europea di dare il via libera alla candidatura di Ucraina e Moldavia come membri dell’Unione, ha sottolineato in collegamento con il vertice quanto quella presa oggi sia “una delle decisioni più importanti per l’Ucraina in tutti i 30 anni di indipendenza del nostro Stato. Questa decisione però non è solo per l’Ucraina. Questo è il più grande passo per il rafforzamento dell’Europa che potrebbe essere compiuto proprio ora, quando la guerra mette alla prova la nostra capacità di preservare la libertà e l’unità“. 

“Grazie a tutti i leader europei. Grazie ai nostri eroi che con le armi difendono l’indipendenza dell’Ucraina e la libertà dell’Europa. Grazie per aver reso possibile una nuova storia dell’Europa, ancora più forte, ancora più libera”. Zelensky ha pubblicamente citato tra i “leader”, il presidente del Consiglio Mario Draghi: “Grazie per la sua perseveranza“.

h. 00.03 | Onu smentisce Lavrov su no a rotta Bielorussa per grano

Stefan Dujarric, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, ha smentito, in una dichiarazione a Ria Novosti, le affermazioni odierne di Serghei Lavrov, che ha accusato Guterres di prolungare la crisi alimentare rifiutando le proposte di Mosca. “La rotta bielorussa per l’esportazione di grano dall’Ucraina è stata una delle prime opzioni proposte dal Segretario generale“, ha puntualizzato Dujarric, che ha poi negato che Guterres intenda sbloccare l’export di cereali ucraino prima di quello russo, come ha sostenuto Lavrov. “Il segretario generale ha sempre parlato di un pacchetto per le esportazioni dall’Ucraina e le esportazioni dalla Russia allo stesso tempo“, ha detto il portavoce.

h. 00.03 | Lavrov accusa il segretario generale Onu Guterres: “Prolunga crisi alimentare‘

Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha accusato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, di prolungare la crisi alimentare respingendo le proposte di Mosca sull’esportazione di grano. “Guterres sta cercando di risolvere i problemi dell’esportazione di grano dai porti ucraini senza tener conto dei corridoi che annunciamo quotidianamente“, ha affermato Lavrov in un’intervista alla televisione pubblica bielorussa, “questa situazione crea problemi a molti paesi in via di sviluppo“. “Il segretario generale delle Nazioni Unite, con le sue azioni, sta prolungando la crisi alimentare, rendendo impossibile l’invio rapido di grano lì. Questo è deplorevole”, ha proseguito il ministro degli Esteri russo, che ha inoltre attaccato Guterres per non aver preso in considerazione l’ipotesi di esportare via terra il grano ucraino attraverso la Bielorussia, “percorso meno costoso rispetto a passare per Polonia e Romania“.

h. 00.29 | Zelensky, “Italia a fianco di Kiev, grazie a forza Draghi”

«L’Italia è al nostro fianco. Grazie mille, signor primo ministro! Grazie per la sua forza, per la sua perseveranza. Grazie per aver dimostrato che i principi delle persone perbene sono davvero il fondamento dell’Europa». E’ quanto ha sottolineato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando al Consiglio europeo dopo il sì dell’Ue alla candidatura ucraina. Zelensky ha ringraziato, uno ad uno, tutti e 27 i Paesi membri, secondo quanto si legge nel discorso pubblicato sul sito del governo ucraino. 

h. 02.12 | Candidatura Ucraina in Ue, Kuleba: svolta da visita a Kiev di Draghi, Macron e Scholz

“La recente visita a Kiev di Macron, Draghi e Scholz, insieme con il premier romeno, è stata il punto di svolta per la candidatura dell’Ucraina nell’Unione Europea. Prima di allora la situazione era molto fragile“. Lo ha affermato il ministro degli Esteri ucraino, Dmitry Kuleba, come riportato dall’agenzia Unian.  “Il presidente francese Emmanuel Macron – ha aggiunto – ha svolto un ruolo molto importante. L’elenco degli scettici era noto da molto tempo: i Paesi Bassi, la Danimarca, la Svezia, il Portogallo. La Germania era in questo gruppo“.

h. 08.10 |Ucraina, sale a 338 il numero di bambini uccisi dall’inizio del conflitto

Sono 338 i bambini uccisi in Ucraina dal giorno dell’invasione russa del Paese lo scorso 24 Febbraio. 610 i feriti. Lo rende noto l’ufficio del Procuratore generale ucraino, precisando che il maggior numero delle vittime si registra nelle regioni di Donetsk, Kharkiv, Kiev e Chernihiv.

h. 08.45 | Ucraina, intelligence Uk: “Aviazione russa in difficoltà, usa i mercenari Wagner“

L’intelligence britannica ritiene che la Russia stia utilizzando piloti mercenari della compagnia militare privata Wagner perché non dispone di personale adeguatamente addestrato e sta subendo perdite in combattimento nella guerra con l’Ucraina. Secondo fonti di intelligence del ministero della Difesa del Regno Unito, l’esercito ucraino ha catturato il pilota di un aereo d’attacco russo Su-25, abbattuto il 17 giugno. Il pilota ha ammesso di essere un ex maggiore dell’aeronautica russa, che ha ottenuto un lavoro come mercenario militare del gruppo Wagner.

h. 08.51 | Cremlino su Kaliningrad: “Ci auguriamo il meglio e ci prepariamo al peggio”

Il Cremlino non esclude la possibilità che la Lituania sollevi le restrizioni al transito verso l’enclave russa di Kaliningrad, ma si prepara al peggio. A dichiararlo è stato Dmitry Peskov. «Non vogliamo escludere nulla. Vogliamo augurarci il meglio e prepararci al peggio. E questo è esattamente ciò che stiamo facendo ora», aggiunge il portavoce del Cremlino.

h. 08.56 | Zelensky: “Non siamo Stato-cuscinetto ma parte dell’Ue”

«E’ stato riconosciuto ufficialmente: l’Ucraina non è un ponte, non uno Stato-cuscinetto tra Occidente e Russia, non una sfera d’influenza, non una zona “grigia” o un territorio di transito. L’Ucraina è un futuro partner alla pari per i 27 Paesi dell’Ue», dichiara nel suo ultimo video messaggio il leader di Kiev, Volodymyr Zelensky, all’indomani del via libera del Consiglio europeo allo status di candidato Ue all’Ucraina.

h. 09.16 | Ucraina, governatore di Chernihiv: “Nella notte nuovi bombardamenti al confine“

Nella regione Chernihiv, nell’Ucraina nord orientale, si sono registrati questa notte nuovi bombardamenti al confine con la Russia. Lo comunica su Telegram il governatore Viacheslav Chaus. In particolare ci sono stati “cinque attacchi con lanciagranate vicino a Senkivka, al confine con la Russia, e venti esplosioni di mortaio vicino a Semenivka“.

h. 09.20 | Letta: “Segnale chiaro dell’Ue a Putin“

«E’ un giorno storico. L’Ue ha dato lo status di candidato a un Paese invaso da un altro Paese, non era mai accaduto, vuol dire che l’Ue è un attore geopolitico importante che quando ci sono di mezzo valori di libertà e democrazia, di autodeterminazione di un popolo che decidere il suo futuro ascolta e decide di essere generoso», afferma a Radio Rai il segretario del Pd Enrico Letta commentando il via libera dell’Ue alla concessione dello status di Paese candidato all’Ue per l’Ucraina. E aggiunge: «E’ stata scelta non scontata e storica. L’Ucraina e non solo, sottolineo l’importanza della Moldavia. Un segnale molto chiaro a Putin: non è immaginabile usare armi del novecento per ridefinire i confini, questi sono i valori che vincono i Europa, non i tuoi».

h. 09.32 | Germania, “La Russia potrebbere interrompere completamente le forniture di gas al Paese“

La Russia potrebbe interrompere completamente le forniture di gas alla Germania. L’avvertimento arriva da Klaus Mueller, il presidente dell’Agenzia federale delle reti di Berlino, l’ente che regola i servizi essenziali, compresa la fornitura di gas. “Non si può escludere” ha affermato, spiegando che sono stati ipotizzati vari scenari. “La maggior parte di questi non sono positivi e variano da una quantità insufficiente di gas alla fine dell’inverno ad una situazione molto difficile già in autunno o in inverno”, ha affermato Mueller.

h. 13.50 | Medvedev: «Fame come arma? Incredibile detto dalla Germania»

«È incredibile sentire queste parole dai funzionari di un paese che ha tenuto Leningrado sotto blocco per 900 giorni, dove quasi 700mila persone sono morte di fame». Lo ha scritto su Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, secondo Ria Novosti, commentando le dichiarazioni della ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, che secondo Der Spiegel ha detto che «la guerra aggressiva della Russia contro l’Ucraina ha trasformato un’onda in uno tsunami», mentre Mosca «usa deliberatamente la fame come arma di guerra e tiene in ostaggio il mondo intero».

h. 14.00 | Turchia: c’è il consenso tra le parti per sbloccare corridoi del grano

Il ministro della Difesa turco Hulusi Akar ha fatto sapere che è stato trovato un «consenso generale» tra le parti per sbloccare l’esportazione di grano dai porti dell’Ucraina. «È stato raggiunto un consenso generale sulla creazione di un centro a Istanbul per le operazioni e la gestione sicura e ininterrotta di questa attività da parte di soldati turchi, russi e ucraini insieme, oltre che con l’Onu», ha fatto sapere Akar, come riporta Hurriyet, aggiungendo che «nei prossimi giorni ci potrebbero essere sviluppi positivi e si potranno adottare misure concrete».

h. 14.15 | Sindaco Chernihiv: danni per oltre 4,2 miliardi di dollari

Una città svuotata della sua popolazione, imprese distrutte, danni per oltre 4,2 miliardi di dollari. A tracciare il bilancio di Chernihiv è il suo sindaco, Vladislav Atroshenko, in un’intervista a Interfax-Ucraina.

h. 14.30 | Ucraina, Zelensky a Glastonbury: “La libertà vince sempre”

«Dimostrate che la libertà vince sempre». È il messaggio che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha rivolto ai partecipanti al Festival di Glastonbury, nel Regno Unito. «Il festival riprende quest’anno dopo due anni di stop. La pandemia ha messo in pausa la vita di milioni di persone in tutto il mondo, ma non l’ha spezzato. A noi in Ucraina piacerebbe vivere la vita che vivevamo e godere della libertà e di questa estate meravigliosa, ma non possiamo perché è accaduta la cosa più terribile – la Russia ha rubato la nostra pace. Ma non permetteremo che la guerra della Russia ci spezzi», ha dichiarato Zelensky in un intervento video.

h. 14.45 | Gb: aviazione russa in difficoltà, scarseggiano i piloti. Si usano quelli in pensione

L’aviazione russa ha difficoltà nel sostenere l’invasione dell’Ucraina con un adeguato livello di piloti: lo scrive l’intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione nel Paese. Il rapporto, pubblicato dal ministero della Difesa su Twitter, cita in particolare l’uso di piloti in pensione – e attualmente alle dipendenze del gruppo mercenario russo Wagner – nelle missioni di supporto aereo. Una pratica, commenta, dovuta probabilmente ad una mancanza di piloti adeguatamente addestrati e alle perdite sul campo di battaglia.

h. 15.00 | “Kuleba: “Negoziato? Quando la Russia non imporrà più ultimatum”

Un negoziato sarà possibile «quando la Russia abbandonerà i suoi piani di conquista dell’Ucraina e accetterà il fatto che i negoziati non riguardano l’accettazione dei suoi ultimatum, ma trovare una soluzione reciprocamente accettabile». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un messaggio video al Convegno nazionale dei giovani imprenditori in corso a Rapallo. «Ieri il portavoce del presidente Putin ha detto con molta franchezza e chiarezza che la pace sarà possibile quando l’Ucraina accetterà gli ultimatum, le richieste della Russia. Sono loro stessi a respingere l’idea dei colloqui» ha aggiunto il ministro.

h. 16.00 | Consorzi agrari: stimate meno 3milioni di tonnellate di grano in Europa, tra siccità e guerra

L’Europa per effetto della siccità e delle conseguenze del conflitto in Ucraina “perderà circa 3 milioni di tonnellate di grano con cali evidenti in alcuni tra i Paesi più importanti per il grano tenero: Ungheria -11%, Romania -20%, Bulgaria -11%. La produzione di grano in Ucraina, teatro della guerra da ormai 4 mesi, è prevista in calo del 35% rispetto allo scorso anno, mentre la Russia dovrebbe passare da 75 a 81 milioni di tonnellate prodotte (+8%)”. L’allarme è dei Consorzi Agrari d’Italia (Cai) nel tracciare l’andamento macroeconomico del mercato dei cereali incrociando i primi dati provenienti da istituzioni europee e mondiali.

h. 17.30 | Macron: sei pacchetti sanzioni sembravano impensabili 6 mesi fa

«L’Europa di giugno 2022 è molto diversa da quella di gennaio 2022 e non l’avevamo anticipata fino a questo punto, ovviamente soprattutto perché la Russia ha deciso di lanciare una guerra ma anche perché abbiamo anche agito insieme su una serie di decisioni estremamente strutturanti per il nostro continente, approvando sanzioni con una velocità senza precedenti, sei pacchetti di sanzioni sembravano impensabili sei mesi fa». Lo ha affermato il presidente francese, Emmanuel Macron, della presidenza di turno del Consiglio Ue, nella conferenza stampa al termine del Consiglio europeo.

h. 18.00 | Deputato russo: in caso di III Guerra mondiale le prime bombe su Londra

«Nel caso scoppiasse la Terza Guerra mondiale la città di Londra sarebbe la prima ad essere bombardata». Parola del deputato russo della Duma Andrei Gurulyov, stando a quanto riporta Ukrainska Pravda. «Distruggeremo l’intero gruppo di satelliti spaziali nemici durante la prima operazione aerea. A nessuno importerà se sono americani o britannici, li considereremmo tutti della Nato», ha avvertito. «In secondo luogo, indeboliremo il loro intero sistema di difesa missilistica, al 100% ovunque», ha continuato Gurulev. «In terzo luogo, non inizieremo sicuramente con Varsavia, Parigi o Berlino. La prima a soffrire sarà Londra. È chiaro che la minaccia per il mondo viene dagli anglosassoni», ha aggiunto. Secondo la direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino, Gurulyov è un criminale di guerra che è stato direttamente coinvolto in attività criminali in Ucraina nel 2014-15.

h. 18.30 | Kiev: il grano raccolto nei silos a Melitopol portato via dai russ

I russi hanno portato via il vecchio grano raccolto nei silos a Melitopol in Ucraina. Lo ha denunciato il sindaco di Melitopol Ivan Fedorov, stando a Ukrinform. Ogni giorno dai 30 ai 50 camion portano i raccolti fuori dalla città e dal distretto di Melitopol. Si tratta di quasi 1.000 tonnellate. Gli agricoltori di Melitopol non hanno l’opportunità di esportare ortaggi e frutta che hanno coltivato, poiché i russi non consentono di portare i raccolti fuori dal territorio occupato nelle aree controllate dal governo filorusso.

h. 20.00 | Servirà almeno un decennio per ripulire da mine ed esplosivi

L’Ucraina avrà bisogno di almeno un decennio per ripulire tutte le mine e gli esplosivi dalla sua terra e dalle sue acque dopo la guerra. Lo ha affermato un portavoce del servizio di emergenza statale ucraino. Lo riporta il Guardian. “Finora, l’Ucraina è riuscita a liberare 620 chilometri quadrati di terra che erano disseminati di migliaia di ordigni esplosivi, comprese 2.000 bombe lanciate dall’aria” ha detto Oleksandr Khorunzhiy. “Quasi 300.000 chilometri quadrati – circa la metà del territorio ucraino – sono ancora visti contaminati”, ha aggiunto: “Serviranno fino a 10 anni, secondo una cifra ottimistica. Perché non sappiamo ancora cosa stia succedendo nei territori in cui sono in corso combattimento attivi in questo momento“, ha sottolineato.

h. 21.00 | Sindaco Melitopol, da inizio guerra oltre 500 rapimenti, ripresi in ultima settimana

«Più di 500 persone sono state rapite negli ultimi quattro mesi». Lo ha detto Ivan Fedrov, sindaco di Mariupol, città ucraina sudorientale. Il primo cittadino ha aggiunto che i rapimenti di massa sono ripresi la scorsa settimana nel territorio occupato dalla Russia.

h. 22.40 | Sindaca Berlino in videochiamata con deep fake di Klitschko. Giffey credeva di parlare con sindaco Kiev ma era una trappola

Oggi pomeriggio la sindaca di Berlino, Franziska Giffey, ha interrotto una videochiamata con quello che doveva essere il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko. A quanto pare, infatti, non si trattava davvero di Klitschko, ma probabilmente di un “deep fake“, cioè una manipolazione digitale che rappresentava falsamente il sindaco ucraino. Lo riportano i media tedeschi. Dopo circa 15 minuti di dialogo, trascorsi soprattutto a parlare di rifugiati ucraini, la sindaca si è insospettita per l’andamento della discussione e ha posto fine alla conversazione. L’ambasciata ucraina in Germania avrebbe poi confermato che non poteva trattarsi del vero Klitschko. Giffey ha avvisato la polizia e commentato via Twitter che «purtroppo fa parte della realtà che la guerra venga condotta con tutti i mezzi – anche in rete, utilizzando metodi digitali per minare la fiducia e screditare i partner e gli alleati dell’Ucraina».

 h. 22.57 | Georgia: a Tblisi migliaia in piazza a sostegno dell’ingresso in Ue

Si sta svolgendo in queste ore nel centro di Tbilisi, davanti al palazzo del Parlamento, una manifestazione, a cui stanno partecipando migliaia di persone, a sostegno del futuro della Georgia nell’Unione europea. Lo riportano i media internazionali. Gli organizzatori della manifestazione hanno riferito ai giornalisti che l’evento ha lo scopo di protestare contro le attuali autorità, ritenute colpevoli del rifiuto da parte di Bruxelles di concedere alla Georgia lo status di candidato all’adesione all’Unione europea, dato invece all’Ucraina e alla Moldavia.

Nuovi lanciarazzi Usa a Kiev entro metà luglio. Turchia: consenso tra le parti per sbloccare il grano. di Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro, Paolo Foschi e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 24 Giugno 2022

Le notizie di venerdì 24 giugno sulla guerra, in diretta. Le truppe ucraine si ritirano da Severodonetsk: oltre quattro battaglioni accerchiati dai russi. Medvedev: «Ue e Nato come Hitler». Alto funzionario russo ucciso a Kherson

• La guerra in Ucraina è arrivata al 121esimo giorno.

• L’Ucraina ha annunciato il ritiro dalla città di Severodonetsk e l’avanzata dei russi intorno a Lysychansk: di fatto, la battaglia per quella regione si avvicina al termine.

• I lanciarazzi Himars americani sono arrivati in Ucraina: gli Stati Uniti hanno annunciato una fornitura di armi per altri 450 milioni.

• Nella giornata di ieri, l’Ucraina ha ricevuto lo status di Paese candidato all’Unione europea, insieme alla Moldavia. Zelensky: «Momento storico». Von der Leyen: «Questa candidatura è il miglior segnale di speranza».

Ore 20:34 - Ue, Michel: «Ok a status candidato Ucraina e Moldavia»

«Il Consiglio europeo ha approvato lo status di candidato all’Ue per Ucraina e Moldavia. Un momento storico». Lo annuncia su Twitter il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel. «La giornata di oggi - aggiunge - segna un passo cruciale nel vostro cammino verso l’Ue. Congratulazioni a Zelensky e Maia Sandu, al popolo ucraino e moldavo». Il Consiglio ha inoltre «deciso di riconoscere la prospettiva europea della Georgia ed è pronta a concedere lo status di candidato una volta affrontate le priorità in sospeso. Congratulazioni al popolo georgiano. Un momento storico nelle relazioni Ue-Georgia: il futuro della Georgia è nell’Unione Europea», conclude Michel.

«Oggi è un buon giorno per l’Europa. Congratulazioni al Presidente Volodymyr Zelensky, alla presidente Maia Sandu e al primo ministro Irakli Garibashvili. I vostri Paesi fanno parte della nostra famiglia europea. E la storica decisione odierna dei leader lo conferma». Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

Il presidente Volodymyr Zelensky ha definito «un momento unico e storico nei rapporti tra Ucraina e Unione Europea la decisione arrivata oggi dai leader europei di concedere all'Ucraina lo status di candidato all'Ue».

Ore 21:17 - Filorussi: i difensori della fabbrica Azot disposti a resa

I difensori ucraini trincerati nello stabilimento chimico Azot di Severodonetsk sono disposti ad arrendersi se verrà garantita l'incolumità dei civili. Lo ha riferito a Tass una fonte delle milizie separatiste filorusse del Lugansk. In precedenza il governatore ucraino dell'Oblast, Sergiy Gaidai, aveva affermato che i soldati presenti nella fabbrica stavano valutando un ritiro.

Ore 23:46 - Lavrov: non ha senso continuare a negoziare con Kiev

«Non ha senso continuare a negoziare con Kiev nelle stesse forme che si sono sviluppate negli ultimi 8 anni durante i quali hanno rotto l'accordo rotto di Maidan del febbraio 2014 e poi gli accordi di Minsk». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un'intervista alla televisione di Stato della Bielorussia, citata da Tass. Secondo Lavrov, quando si riprenderanno i negoziati «la Russia terrà conto della situazione sul campo. Ci sono aree liberate» dove - sempre secondo il ministro russo - «la maggior parte della popolazione non ha intenzione di tornare nuovamente sotto il controllo» delle autorità ucraine.

Ore 03:16 - Sindaco Mariupol: «Rischio catastrofe epidemiologica»

La città di Mariupol, occupata dalle forze armate russe, è «sull’orlo di una catastrofe epidemiologica». Lo ha detto - riferisce il Kiev Independent - il sindaco Vadym Boychenko, aggiungendo che «la città è invasa da montagne di spazzatura indifferenziata, circa 9.000 tonnellate, e le condizioni igieniche sono precarie». «Si stanno diffondendo — ha aggiunto — malattie infettive, tra cui non escludo il colera e la dissenteria. In tutte le zone ci sono sepolture naturali e nessuna fognatura è funzionante. Inoltre non c’è acqua potabile. Tutto questo mette a rischio la salute dei residenti di Mariupol che si ritrovano in un vero e proprio ghetto».

Ore 05:25 - Zelensky: «Italia a fianco di Kiev, grazie signor Draghi»

«L’Italia è al nostro fianco. Grazie mille, signor primo ministro! Grazie per la sua forza, per la sua perseveranza. Grazie per aver dimostrato che i principi delle persone perbene sono davvero il fondamento dell’Europa». È quanto ha sottolineato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando al Consiglio europeo dopo il sì dell’Ue alla candidatura ucraina. Zelensky ha ringraziato, uno ad uno, tutti e 27 i Paesi membri, secondo quanto si legge nel discorso pubblicato sul sito del governo ucraino.

Ore 06:08 - Usa forniranno a Kiev altri 450 mln in aiuti militari

Gli Stati Uniti forniranno all’Ucraina altri 450 milioni di dollari in aiuti militari, tra cui sistemi missilistici avanzati. L’annuncio è arrivato pochi giorni prima che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si rechi in Europa per i vertici del G7 e della Nato. Il pacchetto comprende sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità o himar, motovedette e proiettili di artiglieria. Dall’inizio della guerra, a febbraio, gli Stati Uniti hanno impegnato 6,1 miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza.

Ore 07:09 - Le minoranze etniche che Putin manda a morire

(Federico Fubini) Vladimir Putin paragona sé stesso a Pietro il Grande e dall’inizio la guerra è stata concepita dentro il Cremlino da una ristretta cerchia di uomini bianchi, in età avanzata, legati al sogno di un grande impero slavo che riconquisti le sue antiche regioni europee. 

Ma il tributo di sangue lo stanno pagando, fuori da ogni proporzione, giovani uomini dall’aspetto completamente diverso. 

Spesso sono musulmani dell’Ossezia del Nord o del Daghestan o buddisti tibetani della Buriazia o della Repubblica di Tuva, alle frontiere della Mongolia. Oppure vengono da qualche provincia sperduta dell’Estremo Oriente non lontana dai confini con la Cina e con la Corea del Nord, come la Provincia ebraica autonoma dove Stalin aveva cercato di deportare un’intera minoranza scomoda. 

In nome del sogno imperiale di Putin — numeri alla mano — questi giovani delle terre più lontane hanno una probabilità di morire in Ucraina centinaia di volte più alta dei coetanei di Mosca o di San Pietroburgo. 

La testarda ricerca e l’analisi dei dati dicono che loro per primi sono stati gettati nella fornace della guerra nelle settimane più cruente. 

I buriati per esempio sono appena lo 0,3% della popolazione, ma erano il 4,5% dei morti nelle prime tre settimane di guerra.

Ore 07:26 - Le truppe russe circondano Lysychansk

La battaglia per Severodonetsk e per la città «gemella», appena al di là del fiume, sembra sempre più prossima alla conclusione. 

Secondo le autorità ucraine, le forze russe stanno cercando di circondare le truppe ucraine a Lysychansk — l’unica città, insieme a Severodonetsk, che resta in mano ucraina nella regione. 

Nell’area, le truppe di Putin sono riuscite nelle ultime due settimane a compiere lenti, ma costanti, passi avanti. 

«I combattimenti stanno entrando in una spaventosa fase di climax», ha detto Oleksiy Arestovych, uno degli uomini più vicini al presidente Zelensky, mentre il governatore della regione, Gaidai, ha riconosciuto che i russi sono riusciti a conquistare altri villaggi alla periferia delle due città. 

«Per evitare l’accerchiamento definitivo», ha detto Gaidai, «i nostri comandi potrebbero ordinare alle nostre truppe di ritirarsi su nuove posizioni».

Ore 07:44 - Kuleba, le armi e la via diplomatica

L’incipit dell’intervista di Lorenzo Cremonesi a Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri di Kiev, è chiaro: «Dato che mi parla dal Donbass, anche lei è in grado di toccare con mano gli effetti devastanti dei bombardamenti russi e le ragioni del mio argomento di base: solamente la nostra vittoria militare convincerà la Russia ad avviare seri negoziati di pace, le armi garantiranno la via diplomatica».

Ore 07:48 - «Ci ritiriamo da Severodonetsk»

L’annuncio arriva dal governatore di una delle regioni più devastate dagli attacchi dell’artiglieria russa di queste ultime settimane, Sergij Gaidai. 

Le nostre truppe, ha detto, «dovranno essere ritirate» dalla città di Severodonetsk: «Le posizioni difensive che ancora erano in piedi sono state ridotte in pezzi. E rimanerci non ha senso - il numero di morti tra i nostri soldati continua a crescere». 

La situazione — come scrivevamo poco fa — è critica anche nella città «gemella», quella di Lysychansk. 

Ore 08:02 - L’Europa, l’Ucraina e il gas, punto per punto

(Alessandro Trocino) Il cammino sarà probabilmente lungo: ma ieri l’Europa ha voluto lanciare un segnale chiaro, contro la Russia e in solidarietà al Paese aggredito. 

Ucraina, Moldavia e Georgia hanno ottenuto «la prospettiva europea». 

A Kiev e Chisinau è stato anche riconosciuto lo status di Paese candidato all’adesione all’Ue, mentre per Tbilisi è ancora subordinato all’attuazione di alcune riforme. 

Le reazioni

Erano collegati in video con il Consiglio europeo i presidenti ucraino Volodymyr Zelensky e la moldava Maia Sandu, comprensibilmente entusiasti. Ma la decisione viene rilanciata con solennità. «È un momento storico» dice il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. «Un momento determinante», per la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: «Non ci può essere migliore segnale di speranza per il popolo ucraino». 

Stop ai Balcani

Il messaggio pro Ucraina arriva insieme a un freno sui dossier che riguardano i Balcani Occidentali da tempo in attesa di entrare nell’Ue. L’apertura dei negoziati di adesione con Albania e Macedonia del Nord è vincolata al veto posto dalla Bulgaria per ragioni storiche e culturali, che dovrebbe togliere nei prossimi giorni (il premier Kiril Petkov è stato sfiduciato e il Parlamento si deve esprimere su Skopje). Una delusione emersa con forza nelle parole dei leader di Albania, Macedonia del Nord, Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Kosovo durante il summit informale che ha preceduto il Consiglio europeo. Il presidente albanese Edi Rama, intervistato da Leonard Berberi, si dice dispiaciuto, ma non solo: «Bruxelles non ha mantenuto le promesse. È uno stallo pericoloso». 

L’asse Draghi-Macron per il summit sul gas

Mario Draghi ha chiesto un nuovo summit europeo straordinario per il tetto sul prezzo del gas. La proposta è sostenuta anche dalla Francia e, come racconta in un retroscena Marco Galluzzo, è frutto anche del colloquio che il premier italiano ha avuto con Emmanuel Macron. L’ipotesi è che il summit si tenga a luglio. Anche il presidente del consiglio europeo Charles Michel approva: «Mi sembra una buona idea». Restano le resistenze di Germania, Lussemburgo e Olanda. Il premier olandese Mark Rutte: «Non siamo contrari per principio, ma non è detto che il tetto al prezzo del gas funzioni». C’è il dubbio che un tetto sul gas possa distorcere un mercato ormai globale, finendo per privilegiare i clienti asiatici di metano liquefatto. (Qui la spiegazione del meccanismo del price cap) 

La risposta di Mosca potrebbe essere quella di azzerare le forniture, già ridotte per 12 Paesi. Per questo la Germania, che ha aumentato il livello di allerta, sta tornando al carbone. Berlino invita i cittadini a risparmiare, mentre il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani esclude razionamenti per l’Italia, che sarebbe in una situazione migliore rispetto alla Germania.

 Ore 08:10 - Le difficoltà (di personale) dell’esercito russo

La Russia sta usando ex piloti militari ora mercenari del Gruppo Wagner per condurre missioni di supporto aereo ravvicinato — e questo indica che l’aviazione di Mosca è alle prese con problemi di equipaggio. 

A scriverlo — nel suo aggiornamento quotidiano: prezioso, anche se chiaramente schierato a favore di Kiev — è l’intelligence militare della Gran Bretagna, che si basa sulla confessione di un pilota di un jet d’attacco russo Su-25 catturato in seguito all’abbattimento del suo aereo, lo scorso 17 giugno. 

«Il pilota ha confessato di essere un ex maggiore dell’aviazione russa, impiegato nella Wagner e che aveva compiuto diverse missioni nel conflitto. L’uso di personale militare in pensione, e ora contractor nella Wagner, per condurre missioni di supporto aereo ravvicinato indica che l’aviazione russa probabilmente è alle prese con una carenza di equipaggi per sostenere l’invasione dell’Ucraina». 

«Nelle sue missioni», continua il bollettino, «il pilota russo avrebbe utilizzato dispositivi Gps commerciali invece che apparecchiature di navigazione militari russe e questo probabilmente indica che gli aerei in uso alla Wagner sono modelli più vecchi dei Su-25 e che l’aviazione russa non fornisce a Wagner apparecchiature aggiornate».

Ore 08:55 - Gas, cos’è il «price cap»? Come funziona il tetto da 80 euro contro i ricatti di Mosca

(Valentina Iorio) «Cos’è il «price cap»?

L’idea di introdurre un «price cap», ovvero untetto al prezzo del gas a livello europeo, è una battaglia che il governo italiano porta avanti da mesi. «L’imposizione di un tetto al prezzo del gas russo consentirebbe di ridurre i flussi finanziari verso Mosca», ha ricordato di recente il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Di fatto si tratterebbe di individuare un meccanismo per fissare un tetto nelle piattaforme di negoziazione del gas, un prezzo al di sopra del quale gli operatori europei non possono comprare. L’ipotesi è quella di una soglia massima tra gli 80 e 90 euro a megawattora.

Ore 09:34 - Zelensky: «È ufficiale: non siamo il confine tra orchi ed elfi»

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha appena pubblicato un altro commento sulla decisione dell’UE di concedere a Telegram lo status di paese candidato all’Ucraina. 

Lui scrive: «È ufficialmente riconosciuto che l’Ucraina non è un ponte, non un cuscino tra Occidente e Russia, non un cuscinetto tra Europa e Asia, non una sfera di influenza, non una zona “grigia”, non un territorio di transito. Non il confine tra orchi ed elfi. L’Ucraina è un futuro partner alla pari per almeno 27 paesi dell’UE. L’Ucraina è candidata all’adesione all’Unione Europea!».

Ore 10:18 - Governatore Donetsk: almeno 3 morti civili e 2 feriti negli attacchi di questa mattina

«I russi continuano a uccidere civili e distruggere infrastrutture nella regione di Donetsk». Lo denuncia su Telegram il governatore Pavlo Kyrylenko, riferendo che questa mattina la città di «Kostiantynivka è stata colpita da un missile nemico e almeno un civile è stato ucciso. Anche le auto dei soccorritori, arrivate per portare acqua ai residenti della città, sono state danneggiate dai bombardamenti. A causa dei combattimenti, Kostiantynivka è ancora senza un approvvigionamento idrico».

Inoltre «a Raihorodok si hanno informazioni di due morti e un ferito per gli attacchi di artiglieria russi». Nella regione di Donetsk, riferisce Kyrylenko, «dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, 526 civili sono stati uccisi e 1.362 feriti». Si tratta di un bilancio ancora provvisorio per le difficoltà di raccogliere le informazioni.

Ore 10:28 - Mosca: impossibili colloqui Usa su questioni «irritanti»

La Russia ritiene che sia impossibile tenere le consultazioni bilaterali programmate per il prossimo futuro con gli Stati Uniti su questioni che destano preoccupazione: lo ha reso noto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, come riporta la Tass. «La parte russa ritiene che sia oggettivamente impossibile tenere consultazioni di esperti russo-americani su (questioni) “irritanti” bilaterali pianificate per il prossimo futuro, soprattutto perché Washington ha moltiplicato questa “irritazione” con le sue azioni», ha scritto Zakharova in un commento pubblicato sul sito del ministero.

Ore 10:21 - Filorussi: 1.000 soldati ucraini uccisi, 800 arresi

«Oltre 1.000» soldati ucraini sono stati uccisi e altri 800 si sono arresi negli ultimi due giorni nella battaglia che vede contrapposte le forze di Kiev da una parte e dall’altra le truppe russe e dell’autoproclamata repubblica di Lugansk vicino a Lysychansk, nell’est dell’Ucraina. Lo afferma una fonte della Repubblica filorussa di Lugansk citata dall’agenzia russa Tass. Secondo la fonte, le perdite ucraine sono avvenute in particolare in combattimenti tra le località di Groskoye e Zolotye, a sud di Lysychansk, che sono state strappate agli ucraini.

 Ore 10:37 - Baerbock: situazione grano drammatica, servono soluzioni

La situazione dovuta alla scarsità del grano è «terribilmente drammatica». Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, nella conferenza stampa a Berlino che precede il vertice internazionale sulla sicurezza alimentare in programma oggi nella capitale tedesca. «La Russia usa la fame consapevolmente come un’arma di guerra», ha scandito. Aggiungendo: «La narrativa russa secondo la quale la crisi alimentare dipenderebbe dalle sanzioni è completamente falsa e noi dobbiamo occuparci dei problemi creati da altri». Baerbock ha anche sottolineato che il vertice di Berlino è stato convocato «per offrire soluzioni».

Ore 10:43 - Danneggiato il ponte di accesso a Lysychansk

«I russi hanno effettuato attacchi aerei all’ingresso di Lysychansk, danneggiando il ponte di accesso. Ora solo i veicoli leggeri potranno attraversalo, nessun camion invece entrerà in città». Lo comunica su Telegram, Sergei Gaidai, capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk, a poche ore dall’annuncio del ritiro delle truppe da Severodonetsk, città che — spiega Gaidai — «è stata bombardata quasi ogni giorno dai russi per quattro mesi» e dove «il numero dei morti è in aumento». Il governatore descrive una situazione difficile anche a Lysychansk, con «i russi che avanzano verso la città da Zoloty e Toshkivka» e «sei sistemi missilistici Tochka-U che hanno lasciato Starobilsk in direzione Lysychansk».

Ore 10:53 - I dilemmi di Biden: tentare la spallata a Putin o aspettare l’inverno?

(Giuseppe Sarcina) Toccherà ancora a Joe Biden prendere l’iniziativa nei prossimi vertici internazionali: il G7 che inizia domenica 26 giugno in Germania e la riunione dei Capi di Stato e di governo della Nato, mercoledì 29 a Madrid. Il tema principale, naturalmente, sarà la guerra in Ucraina. Volodymyr Zelensky parlerà da remoto all’inizio di entrambi i summit. Dopodiché i leader dovranno prendere decisioni importanti, su almeno tre questioni: armi, sanzioni e durata della guerra.

Ore 11:22 - Il distretto di Hirske, nella regione di Lugansk, in mano ai russi

Da questa mattina i russi hanno interamente occupato il distretto di Hirske, nella regione di Lugansk. In mano ai russi anche l'insediamento di Zolote. Non è chiaro se, almeno in parte, le unità ucraine siano state in grado di ritirarsi in tempo e quindi mettersi al sicuro.

Ore 11:31 - Ucciso a Kherson il funzionario russo Dmytro Savluchenko

Uno dei più famosi collaboratori dei russi, Dmytro Savluchenko, diventato un alto funzionario dell'amministrazione russa della città occupata di Kherson, è stato ucciso da una bomba. Savluchenko è morto nella sua auto fatta saltare in aria, come riporta l'agenzia Tass. Nel veicolo c’era soltanto lui.

Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, l'attentato al funzionario è un atto «terroristico» che deve essere «affrontato nella maniera appropriata». Peskov ha anche spiegato che un altro attacco nella stessa città, contro un albergo che ospita rifugiati, è stato invece sventato.

Ore 11:39 - Cremlino: «I rapporti Russia-Ue hanno toccato il fondo. La candidatura Ucraina è una "questione interna europea"»

I rapporti tra la Russia e l'Unione europea hanno già toccato «il fondo» ed è difficile «scendere più in basso», ha affermato il portavoce del Cremino Dmitrij Peskov . Che ha anche commentato la decisione della Ue di conferire lo status di candidato all'Ucraina per entrare nell'Unione così: si tratta di «un affare interno dell'Europa».

Ore 12:10 - Lavrov: candidature Ue Ucraina-Moldavia non ci minacciano

Le candidature dell'Ucraina e della Moldavia all'ingresso nella Ue non pone alcuna minaccia a Mosca. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, citato dalle agenzie russe. Poco prima il Cremlino aveva derubricato la questione come «un affare interno» degli europei.

Ore 12:16 - Kiev: i russi rapiscono bambini e parenti di militari

«I casi di rapimento di parenti di difensori ucraini nei territori occupati stanno diventando sistemici. Gli invasori russi rapiscono i parenti dei soldati ucraini, compresi i bambini». Lo ha riferito la direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino. «Purtroppo — osserva l'intelligence — i database dei cittadini ucraini cadono nelle mani degli occupanti quando sequestrano edifici amministrativi o grazie all'aiuto di collaboratori traditori».

«La maggior parte di questi casi — prosegue l'informativa — è registrata nei territori temporaneamente occupati delle regioni di Zaporizhzhia, Kherson e Mykolaiv. Gli invasori rapiscono sia i parenti adulti (comprese donne e anziani) che i bambini. In particolare, di recente si è saputo che le truppe russe hanno preso in ostaggio diversi figli di un soldato ucraino. In futuro, i russi potranno contattare i militari e chiedere di arrivare nei territori temporaneamente occupati in cambio della sicurezza dei loro parenti. Ciascuno di questi casi è la prova dei più terribili crimini di guerra commessi dalle truppe russe in Ucraina».

Ore 12:20 - Uif, congelati 287 milioni a soggetti russi sanzionati

La Uif, l'unità di informazione finanziaria presso la Banca d'Italia, ha «congelato 129 rapporti finanziari riferibili, direttamente o mediante interposizione, a 25 soggetti designati, per complessivi 287 milioni di euro in fondi e garanzie».

È quanto afferma il suo direttore Cladio Clemente alla presentazione del rapporto annuale. «Il congelamento sta colpendo anche risorse economiche, ulteriori rispetto a quelle finanziarie comunicate alla Uif, per ingenti valori» ha aggiunto. 

Ore 12:23 - Bernabè: il governo deve prevedere piano emergenza per il gas

«Il governo dovrebbe prevedere un piano di emergenza di razionalizzazione del gas, che magari poi non verrà messo in funzione, ma meglio avere un piano che ritrovarsi a dicembre o a gennaio senza gas».

Lo ha dichiarato il presidente del Cda di Acciaierie d'Italia Spa, Franco Bernabè, durante le audizioni in commissioni Bilancio e Industria del Consiglio regionale pugliese sul futuro dell'ex Ilva, facendo un inciso sull'emergenza energetica provocata dalla guerra in Ucraina.

Ore 12:54 - Le accuse di Lavrov: Ue e Nato come Hitler

La Ue e la Nato stanno mettendo insieme una coalizione per fare «una guerra alla Russia». Parole dure quelle del ministro degli Esteri russo Lavrov secondo cui anche Adolf Hitler allo scoppio della Seconda guerra mondiale «riunì un numero significativo di Paesi europei sotto le sue insegne per una guerra contro l’Unione Sovietica». Secondo Lavrov, che ha parlato da Baku, le candidature dell’Ucraina e della Moldavia all’ingresso nella Ue non pone alcuna minaccia a Mosca.

Ore 13:10 - Grano, Baerbock: «La Russia ha trasformato ondata in tsunami»

«È completamente insostenibile». Così la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock , in occasione del vertice internazionale sulla sicurezza alimentare in programma oggi a Berlino, ha definito la tesi sostenuta da Mosca secondo cui le sanzioni occidentali imposte per l’invasione russa dell’Ucraina sono all’origine dell’attuale carenza di generi alimentari. Ribadendo il concetto già espresso dal segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, secondo il quale ci sono diversi fattori alla base della crescente crisi alimentare, Baerbock ha voluto sottolineare che «è stata la guerra della Russia contro l’Ucraina che ha trasformato un’ondata in uno tsunami».

Ore 13:16 - Ue, status candidato a Ucraina: per Scholz grande passo avanti

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha salutato come un grande passo avanti la decisione dei leader dell’Unione europea di assegnare lo status di candidato all’adesione a Ucraina e Moldova. 

«È un passo avanti. Abbiamo anche discusso dei Balcani occidentali e degli aspiranti Stati membri. Tutti e sei possono contare sul sostegno tedesco», ha detto ai giornalisti, intervistato a Bruxelles. L’Ucraina ha richiesto lo status dopo che la Russia ha iniziato un intervento armato nel Paese a febbraio. Il processo di approvazione è andato avanti a una velocità vertiginosa poiché in genere richiede anni per essere completato. È il primo passo ufficiale verso l’adesione all’Unione europea.

Ore 13:43 - Medvedev attacca Berlino: fame come arma? Usata dai nazisti

«La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha affermato che la Russia sta usando la fame come un'arma. È sorprendente ovviamente sentire questo da funzionari il cui Paese ha tenuto Leningrado sotto assedio per 900 giorni, dove quasi 700mila persone sono morte di fame». Lo scrive su Telegram Dmitri Medvedev, ex presidente russo e attuale vice segretario del Consiglio di sicurezza nazionale di Mosca.

Ore 13:46 - Mosca, uccisi 200 combattenti stranieri e 100 soldati ucraini

Oltre 200 combattenti stranieri e fino a 100 soldati ucraini sono stati uccisi in un attacco con missili di precisione contro obiettivi nelle regioni di Mykolaiv e Kharkiv: lo ha reso noto oggi il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov. Lo riporta l'agenzia di stampa Interfax.

Ore 14:14 - Turchia: consenso tra le parti per i corridoi di grano

Il ministro della Difesa turco Hulusi Akar ha fatto sapere che è stato trovato un «consenso generale» tra le parti per sbloccare l'esportazione di grano dai porti dell'Ucraina. «È stato raggiunto un consenso generale sulla creazione di un centro a Istanbul per le operazioni e la gestione sicura e ininterrotta di questa attività da parte di soldati turchi, russi e ucraini insieme, oltre che con l'Onu», ha fatto sapere Akar, come riporta Hurriyet, aggiungendo che «nei prossimi giorni ci potrebbero essere sviluppi positivi e si potranno adottare misure concrete».

Ore 14:43 - Zelensky a sorpresa parla al pubblico di Glastonbury: diffondete la verità sulla guerra

A sorpresa, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto un collegamento video anche con il pubblico del festival di Glastonbury. «Diffondete la verità sulla guerra della Russia. Più persone si uniscono a noi nella difesa della libertà e della verità, prima finirà la guerra russa», ha detto. «Il tempo non ha prezzo e ogni giorno è misurato in vite umane».

Ore 15:19 - Mosca: oltre 4 battaglioni ucraini circondati a Severodonetsk

Circa duemila combattenti ucraini sono circondati dalle forze russe nei pressi di Severodonetsk. Lo ha comunicato il portavoce del ministero della Difesa di Mosca, il generale Igor Konashenkov, secondo cui i militari di Kiev sarebbero completamente isolati nei pressi della località di Hirske, circa 15 chilometri a sud di Severodonetsk. Si tratta di quattro battaglioni, un gruppo di artiglieria e «un contingente di stranieri». Konashenkov ha inoltre affermato che «solo nelle ultime 24 ore 41 militari che si trovavano in questa zona hanno rinunciato a resistere e si sono arresi volontariamente». Le autorità ucraine hanno confermato che la città di Hirske è praticamente persa, mentre continuano alcune battaglie sporadiche nella periferia.

Ore 15:34 - Draghi: «Putin ha già tagliato forniture di gas, Ue in difficoltà»

«C'è molta consapevolezza rispetto alla serietà della situazione» sull'energia. «Si è parlato molto di coordinamento e sulla solidarietà, che certo ci deve essere e ci deve essere anche una risposta a controllare il prezzo del gas. L'obiezione che si fa al price cap è la paura che in risposta la Russia tagli le forniture, ma ormai in Germania stiamo al 50% deI flussi. Putin incassa le stesse cifre e l'Ue ha difficoltà immense». Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa da Bruxelles.

Ore 15:37 - Putin: «L'Occidente alimenta l'isteria sul grano»

L'Occidente sta creando artificialmente un'atmosfera di «isteria» in merito alle esportazioni di grano dall'Ucraina, che la Russia non sta impedendo. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin, citato dalla Tass. Putin ha aggiunto che Mosca è pronta a «rispettare i suoi obblighi sulle forniture di energia e fertilizzanti». Quanto all'aumento dell'inflazione nei Paesi occidentali, ha affermato, essa è il risultato di «politiche macroeconomiche spericolate» da parte dei loro governi.

Ore 15:38 - Nuovi lanciarazzi Usa in Ucraina entro metà luglio

Il primo lotto di quattro lanciarazzi multipli ad alta mobilità (Himars) che gli Stati Uniti hanno inviato all'Ucraina è arrivato nel Paese ieri e il secondo pacchetto con altri quattro, annunciato meno di 24 ore fa dall'amministrazione Biden, sarà consegnato entro «metà luglio». Lo riferiscono fonti del Pentagono alla Cnn aggiungendo che un alto gruppo di soldati ucraini sta ricevendo in questi giorni l'addestramento per usare gli Himars.

Ore 17:02 - Von der Leyen: accolti 7,5 milioni rifugiati

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, rivolgendosi a Macron nella conferenza stampa al termine del Consiglio europeo, ha detto: «In questo periodo abbiamo accolto 7,5 milioni di rifugiati dall'Ucraina, 3 milioni sono ancora qui. E tu e il tuo team, come Presidenza, avete reso possibile la concessione molto rapida di una protezione temporanea che si traduce nell'accesso al mercato del lavoro, al sistema di istruzione, al sistema di sicurezza sociale. Tutto questo grazie alla Presidenza francese».

Ore 17:06 - G7: Mosca fermi gli attacchi e apra i porti del Mar Nero

I ministri degli Esteri del G7 «hanno invitato Mosca a fermare i suoi attacchi e minacce e ad aprire i porti ucraini del Mar Nero per le esportazioni alimentari. Hanno espresso il loro sostegno agli sforzi delle Nazioni Unite per riaprire urgentemente una rotta del grano nel Mar Nero e al piano d'azione della Commissione europea per le rotte di solidarietà Ue -Ucraina per il trasporto di grano su strada, ferrovia e nave». È quanto si legge nel comunicato della ministeriale Esteri del G7 diramato al termine della riunione dei ministri a Berlino.

Ore 17:09 - Raid russo a Kostiantynivka nell'est, un civile ucciso

È di almeno un civile ucciso il bilancio dell'attacco russo lanciato ieri sera sulla città di Kostiantynivka, nella regione del Donetsk. Lo ha reso noto il capo dell'amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, su Telegram, riporta Ukrinform. «Una persona è stata uccisa. Le case e le infrastrutture sociali sono state danneggiate. Questi sono gli effetti del bombardamento russo di Kostiantynivka — ha precisato Kyrylenko —. I russi continuano a prendere di mira intenzionalmente civili e infrastrutture critiche nella regione di Donetsk. Finora nella regione non sono rimasti posti sicuri. L'evacuazione è l'unica opzione responsabile». Secondo la polizia, due civili sono stati salvati da sotto le macerie.

Ore 17:57 - Parigi e Kiev firmano accordo di cooperazione giudiziaria

Parigi e Kiev hanno firmato oggi una «dichiarazione d’intenti in materia di cooperazione giudiziaria che consentirà maggiore fluidità negli scambi di informazione tra i due Paesi, quattro mesi dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Vladimir Putin. I firmatari - la procuratrice generale ucraina, Iryna Venediktova, il ministero della Giustizia francese, la procura generale della corte d’appello di Parigi e la procura nazionale antiterrorismo Pdi Parigi - si impegnano a considerare con maggiore accuratezza le richieste di aiuto giudiziario relative agli atti legati al conflitto armato internazionale dovuto all’aggressione dell’Ucraina da parte della Federazione russa,in particolare, per quelli potenzialmente qualificati come crimini contro l’umanità, crimini di guerra o genocidio», si legge in una nota diffusa dalle autorità francesi.

Ore 18:12 - Via lingua e letteratura russa all’Università Kharkiv: «Riorganizzazione necessaria»

«Avendo un’urgente necessità di adeguare i programmi accademici agli standard del ministero dell’Istruzione e della Scienza ucraino, alla fine dell’anno accademico la facoltà di Filologia ha iniziato una riorganizzazione che combacia con le convinzioni della comunità universitaria e la posizione dell’università, il che è comprensibile nella difficile situazione di guerra». È il commento dell’Università di Kharkiv di V.N. Karasin, affidato a una nota dell’ufficio stampa dell’ateneo inviata all’AdnKronos, in merito alla riorganizzazione della facoltà che non prevedrà più i dipartimenti di lingua e letteratura russe ma una facoltà di Filologia Slava.

Ore 18:19 - Sindaco Melitopol: «Quasi tutto il grano del territorio è stato portato via»

«Da tutti i silos che si trovano sul territorio temporaneamente occupato dalle forze russe quasi tutto il grano è stato portato via. Lo portano via tutti i giorni: un convoglio di 30-50 furgoni con la scorta dei russi che parte quotidianamente. Si tratta di oltre mille tonnellate al giorno». Ad affermarlo è il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov secondo quanto riferisce Interfax. Per quanto riguarda il raccolto nuovo, sottolinea, «gli agricoltori locali potranno vendere soltanto a un rappresentante incaricato dai russi al prezzo di 80 dollari a tonnellata il che non supera il costo di produzione. Altrimenti il grano verrà semplicemente confiscato».

Ore 18:36 - L’Ucraina processa un soldato russo: torturò 9 civili a Irpin

Un militare delle forze armate russe andrà a processo in Ucraina per aver torturato nove ostaggi nella città di Irpin, fuori Kiev. Lo ha annunciato l’ufficio del procuratore generale, secondo quanto riporta Ukrinform. I pubblici ministeri hanno presentato un atto d’accusa nell’ambito di un’indagine preliminare speciale nei confronti del per aver violato le leggi e i costumi di guerra. L’indagine ha stabilito che nel marzo 2022 l’imputato, che operava come parte del 234esimo reggimento d’assalto delle forze armate russe prese in ostaggio nove uomini e li torturò insieme ad altri militari russi. «I prigionieri sono stati picchiati con il calcio dei fucili e privati di cibo e acqua. Sono stati minacciati di omicidio», ha riferito la procura. Non è il primo caso del genere. Un altro militare russo è stato accusato in contumacia di avere torturato una famiglia e di saccheggio nel villaggio di Lukashivka, nella regione di Chernihiv.

Ore 19:07 - Che cosa significa la ritirata degli ucraini da Severodonetsk?

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Dopo settimane di scontri durissimi Kiev si è rassegnata a dare l’ordine di ritiro per le truppe da Severodonetsk, località ormai devastata e poco difendibile. È un momento di un lungo conflitto, che racchiude alcuni «messaggi».

Ore 19:31 - «Ci vorranno fino a 10 anni per ripulire da mine acqua e terra»

«Fino a 10 anni, questa è la stima ottimistica. Perché non sappiamo cosa sta succedendo nei territori in cui è in corso il combattimento attivo in questo momento», ha detto un portavoce del Servizio di emergenza statale ucraino, Oleksandr Khorunzhiy parlando delle operazioni di rimozione di mine ed esplosivi sul territorio e nelle acque ucraine. Finora, l’Ucraina è riuscita a liberare 620 chilometri quadrati di terra che erano disseminati di migliaia di ordigni esplosivi, comprese 2.000 bombe lanciate dall’aria, ha detto. Quasi 300 mila chilometri quadrati - circa la metà del territorio ucraino - sono ancora definiti come «contaminati».

Ore 19:37 - Putin e la Novorossiya, l’ossessione che rivela il suo progetto sull’Ucraina

(Maria Serena Natale) È il 21 febbraio 2022, Vladimir Putin in tv si rivolge agli «amici cittadini», nel buio della sera si risvegliano fantasmi. La situazione in Donbass s’è fatta critica, dice il presidente, l’Ucraina non è solo un Paese vicino ma parte inalienabile della nostra storia, della nostra cultura, del nostro spazio spirituale. Il lungo discorso esalta l’impero zarista vetta di storia patria mai più eguagliata — neanche dalla rimpianta Unione Sovietica —, biasima l’allontanamento di Kiev da Mosca, condanna le manovre occidentali alle porte di casa.

Ore 00:26 - Blinken: la Russia ha già perso, fallito l’obiettivo iniziale

«L’Ucraina si sta difendendo con grande coraggio e resilienza. La Russia ha già perso». Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, parlando a margine di una serie di eventi sulla sicurezza alimentare a Berlino. «L’obiettivo di Putin era eliminare l’Ucraina, un paese indipendente e sovrano. Ha fallito. Un’Ucraina indipendente e sovrana durerà molto più a lungo di Putin», ha ribadito il segretario di Stato americano. «Quanto alla sua campagna militare, le forze russe hanno fallito pesantemente nel tentativo di catturare Kiev», ha detto ancora Blinken. «Le piccole conquiste della Russia sono state tutt’altro che decisive e hanno avuto un costo straordinariamente alto. Decine di migliaia di soldati russi sono stati uccisi o feriti dall’inizio dell’aggressione e la Russia continua a perdere un gran numero di carri armati, aerei, navi, equipaggiamenti e munizioni», ha sottolineato. Ore 00:30 - Gli scienziati ucraini: morti nel Mar Nero per la guerra 3000 delfini

Oltre 3.000 delfini nel Mar Nero sono morti a causa dell’invasione russa dell’Ucraina, secondo gli scienziati ucraini che lavorano nella riserva «Tuzlovsky Lymans», un parco naturale nazionale. Lo afferma il Guardian citando il sito indipendente Nexta che riferisce che «il lavoro dei sonar e le esplosioni impediscono loro di trovare cibo» e che i delfini morti sono stati trovati sempre più spesso sulle coste di Bulgaria e Romania, oltre che in Ucraina.

Ore 00:32 - Cinque civili uccisi nella regione del Donetsk

Cinque civili ucraini sono stati uccisi e altri quattro sono rimasti feriti venerdì nella regione del Donetsk a seguito degli bombardamenti russi. Lo ha reso noto Pavlo Kyrylenko, capo dell’amministrazione statale regionale di Donetsk su Telegram, stando a Ukrainska Pravda. «Il 24 giugno i russi hanno ucciso 5 civili nella regione di Donetsk . ha precisato - E sempre oggi altre quattro persone sono rimaste ferite».

Ore 00:35 - Il sindaco di Melitopol: 500 persone rapite dai russi in 4 mesi

«Più di 500 persone sono state rapite negli ultimi quattro mesi». Lo ha detto Ivan Fedrov, sindaco di Melitopol, città ucraina sudorientale. Il primo cittadino ha aggiunto che i rapimenti di massa sono ripresi la scorsa settimana nel territorio occupato dalla Russia.

Ore 00:40 - Mosca: le truppe russe hanno sfondato le difese ucraine a Lysychansk

La città di Lysychansk, gemella di Severodonetsk dalla quale la separa lo strategico fiume Severskij Donets, nell’oblast di Lugansk, è ora bloccata da sud dalle forze armate russe. Lo ha fatto sapere il ministero della Difesa di Mosca. In particolare, ha spiegato il portavoce del ministero, il battaglione Center, sotto il comando del generale Alexander Lapin, ha sfondato le difese dell’esercito ucraino e bloccato la città di Lysychansk. «Le formazioni e le unità del raggruppamento centrale delle forze sotto il comando del Col. Gen. Lapin hanno sfondato le difese ben preparate delle truppe ucraine prima di sconfiggere la parte avversaria e bloccare la città di Lysychansk da sud nello sviluppo dell’offensiva», ha detto il portavoce Igor Konashenkov. «Negli ultimi cinque giorni, i militari hanno liberato 11 centri abitati, fra i quali Loskutivka, Myrna Dolyna, Ustynivka». La notizia è arrivata poche ore dopo l’ordine di Kiev o di ritirare le proprie truppe da Severodonetsk.

Ore 00:45 - Il museo di Auschwitz denuncia: noi presi di mira dalla propaganda russa

La direzione del museo di Auschwitz-Birkenau ha affermato che l’istituzione che ricorda l’Olocauto e il campo di sterminio nazista è stata presa di mira dalla propaganda russa. Secondo il museo, alcuni post pubblicati sui social media mostrano immagini false, in cui si vedono adesivi anti-russi collocati intorno al monumento commemorativo nell’ex sito del campo di sterminio di Auschwitz, nel sud della Polonia. Sugli adesivi, che appaiono nelle immagini, c’è scritto: «L’unico gas che voi e il vostro Paese meritate è lo Zykon B». Si tratta di un riferimento al gas utilizzato dai tedeschi per l’uccisione di massa degli ebrei e di altre persone nel campo, che operò tra il 1940 e il 1945. Le immagini sono state twittate da siti ufficiali russi, tra cui la Delegazione russa per il controllo delle armi a Vienna, e condivise dal Ministero degli Affari Esteri russo. Sembravano destinate a ritrarre i russi come bersaglio di una feroce russofobia. Alcuni post sostenevano che gli adesivi fossero opera di ucraini.

Ore 03:49 - Aiuti militari a Kiev, la Nato cerca l’intesa. L’Italia è già attiva

Ci sono molti modi per sostenere la resistenza ucraina. E c’è un motivo se Zelensky non smette di apprezzare il sostegno di Draghi. L’Italia infatti — secondo fonti della Nato — sta fornendo agli alleati occidentali una «collaborazione logistica sul proprio territorio» per «supportare» l’addestramento dei soldati di Kiev alle prese con nuovi e più sofisticati sistemi d’arma. Che poi è quanto stanno facendo già i tedeschi, con corsi che dureranno circa un mese. Tanto basta per capire la proiezione temporale del conflitto. E serve a comprendere le parole pronunciate alla Camera da Draghi, che si è detto confortato dall’unità del Parlamento a fronte di «alcune decisioni complesse da prendere» specie quando vedono il Paese coinvolto, «anche se indirettamente», in situazioni di guerra.

Ore 03:52 - Draghi: «Dipendenza dal gas russo calata al 25%»

«Gli stoccaggi di gas per l’inverno stanno andando molto bene» lo ha detto il presidente del consiglio Mario Draghi in una conferenza stampa da Bruxelles. La dipendenza dal gas importato dalla Russia, ha aggiunto, è già calata dal 40 al 25% del fabbisogno. «Siamo ottimisti sulla capacità di sostituire il gas russo nel giro di un anno o un anno e mezzo. Dobbiamo essere adeguatamente preparati a potenziali nuove interruzioni sulla fornitura di gas russo all’Europa» e «abbiamo rivisto tutti i piani nazionali di emergenza per garantire che tutti siano pronti». Draghi non è riuscito a strappare ai colleghi europei impegni immediati sul tetto al prezzo del gas: «ne discuteremo in un vertice a ottobre» ha detto la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen.

Ucraina Russia, news sulla guerra di sabato 25 giugno | Severodonetsk è caduta. Putin: «Armeremo la Bielorussia con missili Iskander-M». Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro, Paolo Foschi e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 25 Giugno 2022.

Le notizie di sabato 25 giugno sulla guerra. Severodonetsk è in mano ai russi, a Lysychansk si combatte ancora. Zelensky: «Riconquisteremo tutte le città». Mosca: «Uccisi 80 combattenti polacchi»

Questa diretta è stata chiusa. A questo link trovate tutte le notizie di oggi in diretta sulla guerra

• La guerra in Ucraina è arrivata al 122esimo giorno.

• L’esercito ucraino ha lasciato Severodonetsk e la città è interamente controllata dai russi. Si combatte a Lysychansk.

• Il presidente russo Vladimir Putin dopo l’incontro con l’omologo bielorusso Lukashenko ha comunicato la decisione di fornire alla Bielorussia missili Iskander-M che possono trasportare anche testate atomiche.

• Gli scontri in Donbass stanno prosciugando gli arsenali di entrambi gli schieramenti: ecco come si svolge la guerra delle munizioni.

• Draghi: «Putin ha già tagliato forniture di gas, l’Ue è in difficoltà».

• L’Ucraina processa un soldato russo: torturò 9 civili a Irpin.

• Sindaco Melitopol: «Quasi tutto il grano del territorio è stato portato via».

Ore 05:56 - Draghi: «Dipendenza dal gas russo calata al 25%»

«Gli stoccaggi di gas per l’inverno stanno andando molto bene» lo ha detto il presidente del consiglio Mario Draghi in una conferenza stampa da Bruxelles. La dipendenza dal gas importato dalla Russia, ha aggiunto, è già calata dal 40 al 25% del fabbisogno. «Siamo ottimisti sulla capacità di sostituire il gas russo nel giro di un anno o un anno e mezzo. Dobbiamo essere adeguatamente preparati a potenziali nuove interruzioni sulla fornitura di gas russo all’Europa» e «abbiamo rivisto tutti i piani nazionali di emergenza per garantire che tutti siano pronti». Draghi non è riuscito a strappare ai colleghi europei impegni immediati sul tetto al prezzo del gas: «ne discuteremo in un vertice a ottobre» ha detto la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen.

Ore 05:57 - Aiuti militari a Kiev, la Nato cerca l’intesa. L’Italia è già attiva

Ci sono molti modi per sostenere la resistenza ucraina. E c’è un motivo se Zelensky non smette di apprezzare il sostegno di Draghi. L’Italia infatti — secondo fonti della Nato — sta fornendo agli alleati occidentali una «collaborazione logistica sul proprio territorio» per «supportare» l’addestramento dei soldati di Kiev alle prese con nuovi e più sofisticati sistemi d’arma. Che poi è quanto stanno facendo già i tedeschi, con corsi che dureranno circa un mese. Tanto basta per capire la proiezione temporale del conflitto. E serve a comprendere le parole pronunciate alla Camera da Draghi, che si è detto confortato dall’unità del Parlamento a fronte di «alcune decisioni complesse da prendere» specie quando vedono il Paese coinvolto, «anche se indirettamente», in situazioni di guerra.

Ore 05:59 - Il museo di Auschwitz denuncia: noi presi di mira dalla propaganda russa

La direzione del museo di Auschwitz-Birkenau ha affermato che l’istituzione che ricorda l’Olocauto e il campo di sterminio nazista è stata presa di mira dalla propaganda russa. Secondo il museo, alcuni post pubblicati sui social media mostrano immagini false, in cui si vedono adesivi anti-russi collocati intorno al monumento commemorativo nell’ex sito del campo di sterminio di Auschwitz, nel sud della Polonia. Sugli adesivi, che appaiono nelle immagini, c’è scritto: «L’unico gas che voi e il vostro Paese meritate è lo Zykon B». Si tratta di un riferimento al gas utilizzato dai tedeschi per l’uccisione di massa degli ebrei e di altre persone nel campo, che operò tra il 1940 e il 1945. Le immagini sono state twittate da siti ufficiali russi, tra cui la Delegazione russa per il controllo delle armi a Vienna, e condivise dal Ministero degli Affari Esteri russo. Sembravano destinate a ritrarre i russi come bersaglio di una feroce russofobia. Alcuni post sostenevano che gli adesivi fossero opera di ucraini.

Ore 06:00 - Il sindaco di Melitopol: 500 persone rapite dai russi in 4 mesi

«Più di 500 persone sono state rapite negli ultimi quattro mesi». Lo ha detto Ivan Fedrov, sindaco di Melitopol, città ucraina sudorientale. Il primo cittadino ha aggiunto che i rapimenti di massa sono ripresi la scorsa settimana nel territorio occupato dalla Russia.

Ore 06:00 - Cinque civili uccisi nella regione del Donetsk

Cinque civili ucraini sono stati uccisi e altri quattro sono rimasti feriti venerdì nella regione del Donetsk a seguito degli bombardamenti russi. Lo ha reso noto Pavlo Kyrylenko, capo dell’amministrazione statale regionale di Donetsk su Telegram, stando a Ukrainska Pravda. «Il 24 giugno i russi hanno ucciso 5 civili nella regione di Donetsk . ha precisato - E sempre oggi altre quattro persone sono rimaste ferite». (Qui il reportage di Lorenzo Cremonesi da Severodonetsk)

Ore 06:01 - Gli scienziati ucraini: morti nel Mar Nero per la guerra 3000 delfini

Oltre 3.000 delfini nel Mar Nero sono morti a causa dell’invasione russa dell’Ucraina, secondo gli scienziati ucraini che lavorano nella riserva «Tuzlovsky Lymans», un parco naturale nazionale. Lo afferma il Guardian citando il sito indipendente Nexta che riferisce che «il lavoro dei sonar e le esplosioni impediscono loro di trovare cibo» e che i delfini morti sono stati trovati sempre più spesso sulle coste di Bulgaria e Romania, oltre che in Ucraina.

Ore 06:03 - Blinken: la Russia ha già perso, fallito l’obiettivo iniziale

«L’Ucraina si sta difendendo con grande coraggio e resilienza. La Russia ha già perso». Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, parlando a margine di una serie di eventi sulla sicurezza alimentare a Berlino. «L’obiettivo di Putin era eliminare l’Ucraina, un paese indipendente e sovrano. Ha fallito. Un’Ucraina indipendente e sovrana durerà molto più a lungo di Putin», ha ribadito il segretario di Stato americano. «Quanto alla sua campagna militare, le forze russe hanno fallito pesantemente nel tentativo di catturare Kiev», ha detto ancora Blinken. «Le piccole conquiste della Russia sono state tutt’altro che decisive e hanno avuto un costo straordinariamente alto. Decine di migliaia di soldati russi sono stati uccisi o feriti dall’inizio dell’aggressione e la Russia continua a perdere un gran numero di carri armati, aerei, navi, equipaggiamenti e munizioni», ha sottolineato.Ore 06:05 - Mosca: le truppe russe hanno sfondato le difese ucraine a Lysychansk

La città di Lysychansk, gemella di Severodonetsk dalla quale la separa lo strategico fiume Severskij Donets, nell’oblast di Lugansk, è ora bloccata da sud dalle forze armate russe. Lo ha fatto sapere il ministero della Difesa di Mosca. In particolare, ha spiegato il portavoce del ministero, il battaglione Center, sotto il comando del generale Alexander Lapin, ha sfondato le difese dell’esercito ucraino e bloccato la città di Lysychansk. «Le formazioni e le unità del raggruppamento centrale delle forze sotto il comando del Col. Gen. Lapin hanno sfondato le difese ben preparate delle truppe ucraine prima di sconfiggere la parte avversaria e bloccare la città di Lysychansk da sud nello sviluppo dell’offensiva», ha detto il portavoce Igor Konashenkov. «Negli ultimi cinque giorni, i militari hanno liberato 11 centri abitati, fra i quali Loskutivka, Myrna Dolyna, Ustynivka». La notizia è arrivata nel giorno in cui Kiev ha annunciato il ritiro delle proprie truppe da Severodonetsk.

Ore 06:03 - Putin e la Novorossiya, l’ossessione che rivela il suo progetto sull’Ucraina

(Maria Serena Natale) È il 21 febbraio 2022, Vladimir Putin in tv si rivolge agli «amici cittadini», nel buio della sera si risvegliano fantasmi. La situazione in Donbass s’è fatta critica, dice il presidente, l’Ucraina non è solo un Paese vicino ma parte inalienabile della nostra storia, della nostra cultura, del nostro spazio spirituale. Il lungo discorso esalta l’impero zarista vetta di storia patria mai più eguagliata — neanche dalla rimpianta Unione Sovietica —, biasima l’allontanamento di Kiev da Mosca, condanna le manovre occidentali alle porte di casa.

Ore 07:35 - La situazione sul campo, punto per punto

(Gianluca Mercuri) • La resa di Severodonetsk

Dopo settimane di scontri durissimi, i comandi ucraini hanno deciso di ritirarsi dalla città devastata dall’artiglieria russa. Una «ritirata strategica» che nei loro piani, spiega Lorenzo Cremonesi, dovrebbe consentire di salvare soldati utili alla riconquista di Kherson. Un modo per cercare di impedire che i russi prendano l’intero Donbass. 

• Cosa vuol dire sul piano strategico?

Spiegano Andrea Marinelli e Guido Olimpio: «Per Putin è un successo parziale e politico. I suoi generali possono affermare di aver riportato una seconda vittoria dopo la presa costosa di Mariupol». 

• Ucraini in difficoltà

«Molti analisti si sono finora mostrati troppo ottimisti sulle possibilità ucraine di sostenere la spallata. Erano convinti che i battaglioni del neo-zar si sarebbero dovuti fermare in quanto privati degli uomini migliori, riorganizzati in gran fretta, spesso con grossi vuoti nelle colonne. Non è stato così. Ora ci si chiede se vi siano stati errori da parte ucraina, visto che l’azione a Est era prevista, descritta, studiata in wargame». 

• Convincere gli scettici

«L’Ucraina ha ora un altro problema: convincere gli scettici — in particolare in Europa — che ritengono la resistenza in grado al massimo di limitare i danni. E, alla fine, che l’aiuto bellico abbia un impatto limitato. Ragionamenti pubblici, ben noti al Cremlino, che non a caso batte molto su questo tasto».

Ore 07:41 - La questione del gas, punto per punto

(Gianluca Mercuri)

• Rinvio a ottobre

Sarà il prossimo Consiglio europeo straordinario, in programma a ottobre, a esaminare una proposta della Commissione europea che comprenda quella italiana sul tetto al prezzo del gas. «Restano i timori di ritorsioni da parte di Mosca insieme al rischio di un’alterazione del mercato», spiega Francesca Basso. Soprattutto, «a Bruxelles il timore che Mosca tagli completamente le forniture di gas ai Paesi Ue è elevato». 

• Perché c’è questo timore?

Perché «ci sono 12 Stati membri che sono stati tagliati fuori completamente o parzialmente dal gas russo. Quindi, la cosa migliore è prepararsi per il peggio, sperando per il meglio», ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. «Abbiamo esaminato tutti i piani di emergenza nazionali per assicurarci che tutti siano pronti per ulteriori interruzioni». 

• E Draghi come ha preso il rinvio?

Pragmaticamente, as usual: «Non sono deluso, tutt’altro, le cose non arrivano subito quando si chiedono, non mi aspettavo di fissare una data precisa per discutere un rapporto completo sulla situazione. Immaginavo che saremmo finiti in un solito rinvio con un linguaggio vago. È tutt’altro che delusione quella che provo ora». Ma il presidente del Consiglio aggiunge che «se la situazione peggiora non potremo aspettare due mesi e mezzo e allora ci vorrebbe un Consiglio subito». 

• I progressi italiani

«Oggi la dipendenza dal gas russo per noi è scesa al 25%, un anno fa era al 40. Noi siamo stati molto rapidi, abbiamo assicurato una rete di fornitori all’Italia e siamo ottimisti che questo possa compensare il gas russo entro un anno, un anno e mezzo». 

• Il problema inflazione

È quello a rendere urgente il tetto al prezzo del gas: «I prezzi stanno aumentando da oltre quattro mesi e l’energia sta trascinando il resto, nei primi momenti del rialzo dipendeva sostanzialmente dall’energia, ora dipende anche da altre cose. È quanto è successo anche in passato, sin dagli anni ‘70. Questi aumenti si spargono e diventano aumenti di altre merci. E noi siamo comunque impegnati a proteggere e sostenere il potere d’acquisto degli italiani». 

• La proroga del taglio

Il governo ha prorogato fino al 2 agosto le misure che riducono il prezzo finale dei carburanti, ovvero il taglio di 30 centesimi al litro per benzina, diesel, gpl e metano per autotrazione.

Ore 07:53 - Le minacce del fedelissimo di Putin: «Non scherzate con chi ha l'atomica»

(Marco Imarisio) «Alcuni nostri vicini tendono a dimenticare che siamo una potenza nucleare». A ricordarglielo ci pensa Andrey Klimov, settantenne decano dei senatori di Russia Unita, da un decennio vicecapo della Commissione Esteri del Consiglio di federazione, la Camera alta del Parlamento. 

Autore della legge che nel 2014 ha permesso la ratifica dell’annessione della Crimea , estensore di molte risoluzioni internazionali del suo Paese. 

Ma anche un politico di lungo corso che in tempi normali univa la propensione alla diplomazia con l’amore per questa parte del mondo. Purtroppo, questi non sono tempi normali. Infatti, è stato lui ad ammonire per primo la Lituania, rea di aver proibito il passaggio di ogni merce verso l’exclave russa di Kaliningrad, dicendo che «ora abbiamo le mani libere». 

Con quella frase faceva davvero riferimento al nucleare?

«Non si tratta certo del nostro desiderio di distruggere il mondo, cosa che non faremo mai. Era un modo per sottolineare che abbiamo molti strumenti a cui attingere. In politica, esistono i rapporti di forza» (...) «La questione è semplice. Quel che ci manca, lo avremo. Davvero pensate che se qualcuno a Mosca desidera comprare un capo di Louis Vuitton non riuscirà ad averlo? Lo si porta qui e lo si vende. Lo stesso vale per l’exclave di Kaliningrad. Voglio vedere i doganieri lungo i confini come si comporteranno. Come ha detto di recente un esponente dell’amministrazione Usa per niente stupido, non conviene minacciare un paese che ha seimila testate nucleari».

 Ore 07:59 - La Russia ha cambiato diversi generali (e l'Ucraina si sta riorganizzando)

Il consueto bollettino quotidiano dell'intelligence militare britannica è — oggi — non solo una chiave di lettura al solito interessante (ancorché dichiaratamente di parte), ma anche una fonte di dettagli potenzialmente decisivi per la guerra in Ucraina. 

Due i punti da segnare: 

- La sconfitta a Severodonetsk e a Lysychansk potrebbe non essere quella che «leggiamo» dall'esterno: «L'Ucraina sta riconfigurando le sue difese» in quel settore», scrivono gli 007 britannici.

 - La Russia sta cambiando le sue prime linee: «Sin dall'inizio di giugno, gli alti comandi russi hanno con ogni probabilità rimosso diversi generali da ruoli di comando operativo nella guerra», scrive il ministero della Difesa di Londra. «Tra loro, il comandante delle forze aviotrasportate, Andrei Serdyukov, e il comandante Alexandr Dvornikov, che per un certo periodo è stato probabilmente il comandante generale di tutte le operazioni. Il suo ruolo di comandante delle Forze del Sud dovrebbe essere stato trasferito al generale Sergei Surovikin, la cui carriera, per oltre 30 anni, è stata costellata di accuse di corruzione e brutalità».

Ore 08:48 - Missili sulla regione di Leopoli, il governatore: «Colpita Yavoriv»

Quattro missili lanciati dalle forze armate russe hanno colpito, questa mattina, una «struttura militare» nei pressi di Yavoriv, nella regione di Leopoli. Lo ha reso noto il governatore locale.

Ore 09:03 - Johnson: «Temo che l’Ucraina venga indotta ad accettare una cattiva pace»

Il premier britannico Boris Johnson teme che le conseguenze economiche del conflitto in Ucraina generino una «pressione» su Kiev affinché accetti un accordo con la Russia. «Troppi Paesi dicono che questa guerra europea non è necessaria», ha dichiarato il leader del Regno Unito durante una visita in Ruanda, «di conseguenza cresce la pressione verso l’Ucraina, che potrebbe essere incoraggiata, o forse costretta, ad accettare una cattiva pace». Johnson ha anche aggiunto che se Putin vincesse sarebbe «un disastro economico di lungo periodo».

In un'intervista concessa al Corriere pochi giorni fa, il premier britannico aveva dichiarato: «Questo non è il momento per mantenere lo status quo, questo è il momento per provare a rovesciare le cose. Fintantoché gli ucraini sono capaci di montare una controffensiva, dovrebbero essere sostenuti, con l’equipaggiamento che ci stanno chiedendo».

Ore 09:30 - Zelensky : «Adesione all'Ue è il nostro Everest: lo raggiungeremo»

In un messaggio diffuso su Telegram, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky spiega che lo status di Paese «candidato» all'ingresso nella Ue concesso all'Ucraina «non è caduto dal cielo». La strada verso l'adesione a pieno titolo, precisa, è ancora lunga. Ma il leader ucraino si dice fiducioso: «Abbiamo percorso 7.000 metri e non ci fermeremo: raggiungeremo il nostro Everest».

Ore 09:57 - Kiev: «Uccisi 34.700 soldati russi». Ma Mosca non conferma né smentisce

Secondo Kiev, sono oltre 34.700 i soldati russi uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione. L'esercito ucraino fa sapere inoltre di aver abbattuto 217 caccia, 184 elicotteri e 626 droni e di aver distrutto 1.511 carri armati, 764 pezzi di artiglieria, 3.645 veicoli blindati per il trasporto delle truppe e 14 navi delle forze nemiche.

Trattandosi di stime di parte, è difficile valutarne la piena affidabilità. Non è inoltre possibile verificarlo tramite i canali ufficiali russi, poiché Mosca non pubblica statistiche ufficiali sui suoi caduti. Al contrario, è dall'inizio del conflitto che mantiene il massimo riserbo in merito, limitandosi a comunicazioni sporadiche. A marzo, secondo le forza armate di Mosca, i soldati russi uccisi in territorio ucraino erano 1.351: un numero molto basso, da subito considerato poco attendibile dagli osservatori internazionali.

Ore 10:31 - La Russia attacca l'Ovest e il Nord dell'Ucraina

La Russia ha lanciato decine di missili contro obiettivi militari ucraini nell'Ovest e nel Nord del Paese. Secondo il quotidiano ucraino Kiev Indpendent, sei missili lanciati dal Mar Nero hanno raggiunto la regione di Leopoli. Due sono stati abbattuti, mentre gli altri quattro hanno colpito le infrastrutture militari nel distretto di Yavoriv, ferendo quattro persone, come comunicato in mattinata il governatore della regione, Maxim Kozytskyi.

Inoltre Vitaliy Bunechko, governatore della regione di Zhytomyr, nell'Ucraina settentrionale, ha riferito che «circa 30 missili sono stati lanciati contro una infrastruttura militare che si trova molto vicino alla città di Zhytomyr». C'è stato un attacco missilistico anche contro la cittadina di Desna, nella regione di Chernihiv: ci sono sttai danni alle infrastrutture, ma né morti né feriti.

Ore 11:25 - I missili dalla Bielorussia

L’Ucraina ha sostenuto che alcuni missili sono stati lanciati dalla Bielorussia in direzione della regione di confine di Chernihiv. 

«Intorno alle 5 del mattino (le 4:00 in Italia), la regione di Chernihiv è stata oggetto di un massiccio bombardamento missilistico. Venti razzi hanno preso di mira il villaggio di Desna, sparati dal territorio della Bielorussia (e anche) dall’aria», ha spiegato il comando Nord dell’esercito ucraino, affermando che non ci sarebbero state vittime. 

La Bielorussia, storica alleata della Russia, ha sempre negato di avere ruoli nell’«operazione militare speciale» di Mosca.

Ore 11:31 - Mosca: «Abbiamo ucciso 80 mercenari polacchi in Ucraina»

L’esercito russo ha comunicato di aver ucciso «circa 80 mercenari polacchi» ch esi trovavano in Donbass. Nell’attacco missilistico di Mosca, spiega l’esercito nel suo bollettino, citato dall’agenzia Ria Novosti, sono stati distruti anche «20 veicoli orazzati e 8 lanciamissili multipli». 

L’attacco sarebbe avvenuto nella fabbrica Megatex, a Konstantinovka, nella regione di Donetsk.

Secondo Mosca, in quell’area vengono uccisi «almeno 300 tra soldati di Kiev e mercenari» al giorno.

Ore 11:36 - I cambi al vertice delle forze in campo

(Guido Olimpio) Vladimir Putin guadagna posizioni nel Donbass eppure — secondo Londra — non sarebbe contento della gerarchia militare. 

Al punto da affidare le operazioni sul campo ad un nuovo comandante, il generale Sergey Surovikin. 

Notizie, però, tutte da confermare. Già da alcuni giorni erano emersi dettagli su una serie di cambiamenti. Mosca ha nominato il generale Mikhail Teplinsky alla guida delle forze aerotrasportate, una mossa legata alle perdite pesanti avute nei combattimenti ad oriente. Il suo predecessore, Andrey Serdyukov, non avrebbe gestito in modo adeguato l’impiego di soldati di valore. Successivamente lo Stato Maggiore ha deciso – forse – una svolta ancora più radicale: il generale Alexandr Dvornikov, in carica da poche settimane, avrebbe lasciato le redini a Surovikin che agirebbe sempre in tandem con il vice ministro Gennady Zhidko, inviato al fronte per ridare slancio all’Armata. 

Anche in campo ucraino non mancano i problemi. Un’analisi del sito Politico rivela che il presidente Zelensky potrebbe rimuovere il capo dell’intelligence, Ivan Bakanov, personaggio del quale si è sempre fidato in quanto amico e collaboratore di lunga data. Il governo di Kiev gli imputerebbe gravi errori, in particolare la mancanza di azioni decise per fermare gli invasori a Kherson.

Ore 12:17 - Al memoriale del massacro di Katyn, in Russia, è stata rimossa la bandiera polacca

Il massacro di Katyn, risalente al 1940, è uno degli episodi più sanguinosi della storia europea: 25mila vittime, tutte di nazionalità polacca, sterminate dalle forze sovietiche di Stalin. La strage fu a lungo contestata: l'Unione Sovietica tentò per decenni di affibbiarne la responsabilità alle truppe del Terzo Reich. I veri artefici — i soldati ai comandi del Commissariato del popolo per gli affari interni — vennero indicati ufficialmente da Mosca solo nel 1990.

La storiografia ha ormai stabilito che a Katyn si consumò un crimine di guerra atroce, finalizzato all'eliminazione della classe dirigente polacca — le vittime erano laureati, ufficiali, funzionari — nel quadro della tentata spartizione della Polonia tra la Germania nazista e la Russia di Stalin.

Dopo il crollo dell'Urss, il memoriale del luogo del massacro, costruito nella città russa di Smolensk, divenne un simbolo di quella che avrebbe dovuto essere una nuova era nei rapporti tra Polonia e Russia. Ma in tempo di guerra , anche la memoria storica diventa strumento di propaganda. Da venerdì, il sindaco di Smolensk — che si trova a circa 20 km dal luogo della strage — ha rimosso, su indicazione del ministro della Cultura russo, la bandiera polacca che sventolava sul monumento eretto per commemorare le vittime della strage. «Non può esserci una bandiera polacca su un monumento russo», ha spiegato Andrei Borisov, «soprattutto dopo i commenti anti-russi dei leader politici della Polonia». «Katyn», ha aggiunto, «è un memoriale russo».

Ore 12:52 - Il Pride di Kiev si svolge a Varsavia

Il Kiev Pride si svolgerà oggi, come da programma, ma non attraverserà le strade della capitale ucraina bensì quelle di Varsavia. Non sarà, inoltre, una celebrazione, ma un'occasione per tenere alta l'attenzione internazionale sulla guerra.

La manifestazione, spiegano gli organizzatori, è confluita nella Equality Parade di Varsavia, il più grande evento della costellazione Pride di tutta l'Europa centrale. «Siamo in marcia per il sostegno politico all'Ucraina e stiamo marciando per i diritti umani fondamentali per il popolo ucraino», ha affermato il direttore del Kiev Pride, Lenny Emson, che aggiunge: «Non è una celebrazione. Aspetteremo la vittoria per festeggiare».

Ore 13:28 - A Kiev torna il coprifuoco

L'amministrazione regionale militare di Kiev ha reso noto che sul territorio della regione verrà imposto un coprifuoco, che sarà operativo tutti i giorni dalle 23.00 alle 5.00 del mattino. Lo riferisce il canale informativo Suspilne. Il coprifuoco durerà sei giorni, e partirà dal 26 giugno fino al 3 luglio.

Ore 14:15 - Conte: «Un fucile in più dall’Italia aiuta poco»

Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, continua a lanciare segnali al governo Draghi, che il M5S — pur ormai ridotto a causa della scissione guidata da Luigi Di Maio — continua (per ora?) ad appoggiare. E lo fa, ancora una volta, sulle armi. 

«Un nuovo decreto per le armi all’Ucraina? Io credo che l’Italia debba essere protagonista nei consessi internazionali nell’imprimere un’escalation diplomatica», ha detto. «Con il grande sforzo di Usa e Gb, qualche fucile in più dall’Italia aiuta poco la causa comune». 

Conte ha anche spiegato che «la posizione del M5s qualche volta viene fraintesa, ma è chiarissima: ferma condanna dell’aggressione di Mosca, senza se e senza ma. Secondo: bisogna aiutare l’Ucraina, non ci può difendere a mani nude. Quindi pieno sostegno economico e anche aiuti militari. Il problema però è che nel contesto internazionale di aiuti ci si è concentrati su un obiettivo insidioso e velleitario: ottenere una vittoria militare sulla Russia e addirittura un cambio di regime. Così non si pone un limite all’escalation militare e alla possibilità che il conflitto possa deflagrare. Noi non ce lo possiamo permettere». 

Il governo italiano non ha mai parlato di un «regime change» a Mosca.

Ore 14:21 - «La svolta sarà ad agosto, torneremo ai confini del 1991»

In questi giorni l’esercito ucraino è messo in difficoltà a causa dell’enorme volume di fuoco d’artiglieria espresso da Mosca, che ha permesso alle truppe russe di guadagnare terreno nel Donbass.

 Ma malgrado le giornate sanguinosissime e complesse, il capo dell’intelligence militare ucraina, generale Kyrylo Budanov, si è detto certo che l’Ucraina sconfiggerà la Russia e tornerà ai suoi confini del 1991. 

Intervistato da Itv, Budanov ha previsto per il mese di agosto il momento della svolta, e per la fine dell’anno quello della fine dei combattimenti. 

Il ritiro da Severodonetsk è una decisione «tattica», «per ottenere una vittoria strategica, il nostro comando ha deciso di raggrupparsi su nuove posizioni. Personalmente ritengo sia una decisione giusta», ha affermato. «L’Ucraina tornerà ai suoi confini del 1991, non ci sono altri scenari», ha proseguito, riferendosi dunque anche alla Crimea e le due repubbliche separatiste di Luhansk e Donetsk. 

«A partire da agosto ci saranno alcuni eventi, e dimostreranno al mondo intero che sta iniziando la svolta. Prima della fine dell’anno, i combattimenti attivi si ridurranno a praticamente nulla. Ne siamo certi. Riprenderemo il controllo dei nostri territori nel prossimo futuro. Putin non vincerà. Questa è una tragedia in cui ha trascinato la Russia e l’Ucraina. Finirà con una catastrofe per la Russia. Nient’altro».

Ore 14:25 - La caduta di Kirill

Il patriarca di Mosca Kirill è stato protagonista di una brutta caduta durante la giornata di oggi durante una funzione nella chiesa di Novorossijsk. 

La caduta è stata causata dall’acqua santa usata dallo stesso Kirill per benedire la chiesa, che ha un pavimento in marmo. 

Secondo quanto dichiarato da Kirill nel sermone — e riportato dall’agenzia russa Tass — il patriarca non si è fatto male. 

«Il fatto che io sia caduto oggi non significa nulla. È solo che il pavimento, bellissimo, è così lucido e liscio. Ma quando l’acqua ci cade sopra — anche l’acqua santa — le leggi della fisica funzionano... ma, per grazia di Dio, senza alcuna conseguenza». 

Ore 14:33 - Zelensky: «Non solo l’esercito, ma ogni cittadino lavori per la liberazione»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto che non solo l’esercito ucraino, ma ogni cittadino si impegni per arrivare alla liberazione del territorio dalle truppe russe che lo hanno invaso il 24 febbraio scorso. 

«Liberare la nostra terra e ottenere la vittoria è il nostro obiettivo nazionale. Dobbiamo lavorarci ogni giorno», ha detto su Telegram. «Non solo lo Stato, ma ogni cittadino, a qualsiasi livello possibile». 

Zelensky ha postat, insieme al commento, una serie di foto che mostrano i cittadini al lavoro, dalla ricostruzione dei palazzi alla cura dei giardini, fino alla distribuzione dei beni umanitari.

Ore 15:03 - Il ritiro dei soldati ucraini da Severodonetsk, la battaglia strada per strada a Lysychansk

Che si tratti di una ritirata «tattica» per guadagnare un vantaggio strategico (come sostiene Kiev) o di un ritiro vero e proprio (come ritiene Mosca), ormai quasi tutti i soldati ucraini hanno lasciato la città di Severodonetsk. 

A comunicarlo sono fonti concordanti da entrambi i campi: da un lato, il comandante ceceno Ramzan Kadyrov; dall’altro, il sindaco della città, Oleksandr Stryuk, che alla tv ha detto: «Sfortunatamente», i militari «hanno ormai pressoché abbandonato la città». 

I combattimenti si intensificano nella città gemella, Lysychansk: i separatisti filo-Mosca hanno annunciato che lì si «combatte per le strade». «Alcune parti della città sono già stati prese. Adesso ci sono combattimenti per le strade».

Ore 16:39 - Sindaco Severodonetsk: tutta la città caduta in mano russa

La città di Severodonetsk, nella regione di Lugansk nell’Ucraina orientale, è completamente caduta nelle mani dei russi. Lo ha detto il sindaco di Severodonetsk, Oleksandr Stryuk, avvertendo i cittadini rimasti in città che ora non è più possibile partire verso le direzioni controllate dall’Ucraina, ma soltanto verso i territori sotto controllo russo.

Ore 16:49 - A Kiev scoppia un grosso incendio in una officina a due piani

A nord di Kiev è scoppiato un grosso incendio. Colonne di fumo nero sono visibili da diversi quartieri della città, come Obolon e Troyeschina. Lo riporta l’agenzia di news ucraina Unian, che cita i tg locali. Secondo quanto riferito, testimoni oculari hanno sentito esplodere qualcosa all’interno dell’edificio prima dello scoppio dell’incendio.

Ore 17:15 - Tutti i civili fuori dagli scantinati Azot a Severodonetsk

Tutti i civili sono stati portati fuori dagli scantinati dell’impianto chimico Azot, a Severodonetsk. Lo ha riferito il leader ceceno, Ramzan Kadyrov. La zona industriale dell’impianto è passata sotto il pieno controllo della milizia popolare della Repubblica popolare di Lugansk e delle forze armate russe, ha aggiunto il rappresentante ufficiale delle milizie dell’autoproclamata repubblica, Andrei Marochko, secondo l’agenzia Ria Novosti.

 Ore 17:24 - A Kharkiv reattore nucleare danneggiato da raid russo

Il reattore nucleare di Kharkiv è stato danneggiato in un bombardamento russo. Lo denuncia l’Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare dell’Ucraina, spiegando che il bombardamento ha anche danneggiato l’edificio dell’Istituto di fisica e tecnologia che ospita il reattore nucleare subcritico «fonte di neutroni». Secondo l’ispettorato, citato dal Kiev Independent, «i continui bombardamenti del sito potrebbero portare a gravi effetti delle radiazioni e alla contaminazione delle aree circostanti».

Ore 17:31 - Putin: armeremo la Bielorussia con missili Iskander-M

Il presidente russo Vladimir Putin, che oggi ha incontrato il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko a San Pietroburgo, ha annunciato la decisione di armare la Bielorussia con missili balistici di tipo Iskander-M. Si tratta di missili a corto raggio, tra i più moderni nell’arsenale di Mosca, capaci anche di trasportare testate atomiche.

A sua volta Lukashenko ha chiesto al capo del Cremlino aiuto per adattare i suoi caccia a portare le testate nucleari.

Ore 17:56 - La guerra delle munizioni tra sabotaggi e sotterfugi

(Andrea Marinelli e Giudo Olimpio) Tra Russia e Ucraina infuria la guerra dei depositi . I combattimenti consumano le scorte a ritmi vertiginosi: un dato spesso rilanciato sostiene che gli invasori sparano 60 mila proiettili/razzi al giorno, dieci volte la cadenza del nemico. Dunque i rifornimenti sono preziosi, con i russi che hanno fatto le prime mosse e da tempo per interrompere la logistica.

I due schieramenti si sono lanciati in una campagna per recuperare proiettili da 152 mm e 122 mm (calibri usati dai pezzi di concezione russa in dotazione a entrambi). Alcuni paesi — in Est Europa e anche nel Terzo Mondo — ne hanno nei loro arsenali. Kiev, a sua volta, ora che ha ottenuto molti cannoni Nato deve cercare quelli da 155 mm. Gli alleati ne hanno promessi e spediti, Washington ha attinto nelle proprie dotazioni oppure ha chiesto la collaborazione di società private affinché trovino soluzioni. Non sempre è facile perché i«mercanti di armi» sono costantemente minacciati.

Ore 18:03 - Lukashenko: il blocco di Kaliningrad è come una dichiarazione di guerra

Il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, che oggi ha incontrato Putin a San Pietroburgo, ha affermato che «il blocco del transito tra l’enclave russa di Kaliningrad e la Lituania da parte di Vilnius equivale a una dichiarazione di guerra de facto». Lo riporta l’agenzia russa Ria Novosti.

Ore 18:10 - Putin: «Usa e europei hanno 200 testate nucleari pronte»

I Paesi europei e gli Usa hanno «200 armi nucleari tattiche con 257 aerei pronti al loro potenziale uso». Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, citato dall’agenzia Tass, dopo avere incontrato a San Pietroburgo il suo omologo bielorusso, Alexander Lukashenko. Quest’ultimo ha affermato che gli Usa e i Paesi europei della Nato stanno compiendo voli di esercitazione con aerei «che si preparano a trasportare testate nucleari». «Se si esercitano, significa che stanno pensando a qualcosa», ha aggiunto Lukashenko.

Ore 19:19 - I sindaci di Berlino, Vienna e Madrid sono stati truffati da un deep fake del sindaco di Kiev

Che la guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina si combatta anche lontano dai tradizionali campi di battaglia è chiaro sin dalle prime ore del conflitto. Tanto da far pensare che questa guerra abbia cambiato, forse per sempre, il cybercrimine. Una nuova prova arriva dalla denuncia di un clamoroso caso di truffa ai danni dei sindaci di Berlino, Vienna e Madrid. Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha spiegato che qualcuno che assomiglia a lui nell’aspetto e nella voce ha condotto delle videochiamate con i suoi colleghi.

«Diversi sindaci d’Europa sono stati contattati da falsi Klitschko che dicono cose assurde», ha detto il primo cittadino di Kiev al quotidiano tedesco Bild. Si tratta, ha aggiunto, di una attività «criminale»: «Bisogna urgentemente indagare sui responsabili».

 Ore 20:04 - Cnn, leader G7 annunceranno un bando sull’oro della Russia

I leader del G7 (il vertice inizierà domani nel castello di Elmau in Germania) hanno concordato di annunciare un divieto di importazione sull’oro russo. Lo riferiscono fonti informate alla Cnn. L’oro è la seconda più grande fonte di reddito da export per Mosca, dopo l’energia.

Ore 20:36 - Filorussi: forze russe combattono nel centro di Lysychansk

Le truppe russe e le milizie dell’autoproclamata Repubblica di Lugansk sono entrate a Lysychansk, l’ultima roccaforte ucraina nella regione orientale ucraina, e stanno già combattendo all’interno della città: lo ha riferito un portavoce militare dell’autoproclamata repubblica. «La milizia popolare e le forze alleate della Federazione Russa sono entrate nella città di Lysychansk. Nell’area urbana sono già in corso combattimenti», ha riferito Andrei Morochko, ufficiale delle milizie di Lugansk, citato dall’agenzia russa Tass.

Ore 22:43 - Il president Biden è arrivato a Monaco per il G7

Il presidente americano Joe Biden è arrivato in Germania per partecipare al vertice del G7 al castello di Elmau in Baviera.

Ore 23:36 - Zelensky: riconquisteremo tutte le città, anche Severodonetsk

L’Ucraina «riconquisterà» le città che ha perso, anche Severodonestk. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso in video pubblicato sul suo canale Telegram. Il capo di Stato ha ammesso che questo momento è moralmente ed emotivamente difficile e ha affermato che nelle ultime 24 ore l’Ucraina è stata colpita da 45 missili e razzi russi. Inoltre, ha descritto gli attacchi come un cinico tentativo di spezzare lo spirito del suo popolo.

Aggiungendo che non è possibile prevedere quanto durerà la guerra, «quanti colpi, perdite e sforzi saranno necessari prima che si possa vedere la vittoria all’orizzonte». E per questo motivo è tornato a chiedere ai Paesi occidentali la fornitura di più armi, in particolare di sistemi di difesa aerea.

Ore 00:36 - Johnson a G7: «Sostenere Kiev perché vinca la guerra»

L’annuncio («più fondi») e un appello al G7 («sosteniamo Kiev»). Perché «l’Ucraina può vincere e vincerà» la guerra. Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson, facendo appello ai leader del G7 perché non rinuncino a sostenere Kiev e annunciando un rafforzamento del sostegno finanziario del suo Paese per aiutare l’Ucraina a far fronte all’invasione russa. Lo riferisce il Guardian. «Non è il momento di mollare», ha insistito Johnson, sottolineando che Londra fornirà altri 525 milioni di sterline in garanzie per l’ottenimento di prestiti. Il totale degli aiuti finanziari e umanitari concessi quest’anno dal Regno Unito a Kiev sale così a 1,8 miliardi di sterline.

Ore 01:53 - Vilnius, nessuna concessione alla Russia su Kaliningrad

Nessun passo indietro da parte di Vilnius. Continua quindi la fermezza verso la Russia: la Lituania non farà concessioni a Mosca sul transito sul suo territorio di merci soggette a sanzioni Ue e dirette all’exclave di Kaliningrad. Lo ha annunciato su Facebook il presidente lituano, Gitanas Nauseda. «È chiaro che la Lituania deve applicare e applicherà le sanzioni Ue. La Lituania deve mantenere e manterrà il controllo sulle merci trasportate attraverso il suo territorio, e non si può parlare di alcun `corridoio´, così come non si può parlare di concessioni alla Russia», ha avvertito Nauseda. «Il governo dovrebbe avviare immediatamente le consultazioni con la Commissione europea affinché le sanzioni imposte non ledano né gli interessi della Lituania né gli accordi internazionali», ha aggiunto il presidente lituano.

Ore 02:10 - Missili russi su Kharkiv, incendio e due feriti

Ancora attacchi missilisti da parte di Mosca. Nella notte l’esercito russo ha lanciato missili sulle aree residenziali e nel distretto industriale di Kharkiv. Lo riporta l’agenzia Ukrinform. Secondo quanto riferito dai residenti, ci sono state esplosioni nel nord-est della città ed è scoppiato un incendio. Una volontaria ucraina ha riferito che due persone sono rimaste ferite nel bombardamento.

Ore 03:43 - Times: «Johnson lavora a udienza con regina per Zelensky»

Il premier britannico, Boris Johnson, sta organizzando una visita di Stato in Gran Bretagna per il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che includa anche un’udienza con la regina Elisabetta II. Lo riporta il Sunday Times. Secondo il quotidiano, Johnson intende far coincidere l’eventuale visita di Zelensky con la conferenza del Partito Conservatore prevista a Birmingham a ottobre.

Ore 03:56 - Governatore Lugansk: «Severodonetsk è distrutta al 90%»

Pesante il bilancio dei continui attacchi a Severodonetsk. La città, finita sotto il controllo russo, è «distrutta al 90%». Lo ha dichiarato su Facebook il governatore ucraino del Lugansk, Sergiy Gaidai. «Severodonetsk è occupata. Dopo il ritiro di unità delle nostre truppe, il nemico si è consolidato nel centro regionale di Severodonetsk e nei villaggi satelliti: Syrotyne, Voronove e Borivske», ha affermato Gaidai, «la città e al 90% distrutta, sarà estremamente difficile sopravvivere lì, gli “orchi” (i soldati russi, nda) non saranno in grado di ripristinare le comunicazioni». I russi, ha aggiunto il governatore, hanno nominato un «comandante» locale e stanno girando filmati propagandistici con persone che escono dai bunker dello stabilimento chimico Azot, che era stato l’ultimo bastione dei difensori della città. «L’unico modo di lasciare Severodonetsk è attraverso i territori temporaneamente occupati», ha ribadito Gaidai.

Ore 04:00 - Suona l’allarme per un attacco aereo a Kiev

Torna la paura per i bombardamenti a Kiev. Nella notte ha risuonato l’allarme per attacco aereo. Le sirene sono scattate alle 4.40 locali (le 3.50 in Italia). Gli abitanti sono invitati a raggiungere i rifugi. Gli allarmi sono risuonati nella notte anche in altre zone dell’Ucraina, da Chernihiv a Mikolaiv, da Donetsk a Zaporizhzhia e Dnipropetrovsk.

Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi | Missili su Kiev in zona residenziale. Johnson a G7: sostenere Ucraina perché vinca la guerra. Lorenzo Cremonesi e Andrea Nicastro su Il Corriere della Sera il 26 Giugno 2022.

Le notizie di domenica 26 giugno sulla guerra, in diretta. Attacchi missilisti russi sulle aree residenziali e nel distretto industriale di Kharkiv: incendi e due feriti. Il governatore del Lugansk: «Severodonetsk è distrutta al 90%». Post su Facebook: la Lituania non farà concessioni a Mosca sul transito per l’exclave di Kaliningrad

• La guerra in Ucraina è arrivata al 123esimo giorno.

• Severodonetsk è interamente controllata dai russi, si combatte ancora, strada per strada, nella città gemella di Lysychansk. Per Kiev una svolta del conflitto ci sarà a partire da agosto.

• Zelensky: «Riconquisteremo tutte le città, anche Severodonetsk».

• Oggi inizia il G7 in Germania, secondo la Cnn i leader hanno concordato un divieto di importazione sull’oro russo che sarà annunciato durante il vertice.

• Il presidente russo Vladimir Putin, dopo l’incontro con l’omologo bielorusso Lukashenko di eri, ha comunicato la decisione di fornire alla Bielorussia missili Iskander-M che possono trasportare anche testate atomiche.

• Gli scontri in Donbass stanno prosciugando gli arsenali di entrambi gli eserciti: ecco come si svolge la guerra delle munizioni.

Ore 05:17 - Cnn, leader G7 annunceranno un bando sull’oro della Russia

I leader del G7 (il vertice inizierà oggi nel castello di Elmau in Germania) hanno concordato di annunciare un divieto di importazione sull’oro russo. Lo riferiscono fonti informate alla Cnn. L’oro è la seconda più grande fonte di reddito da export per Mosca, dopo l’energia.

Ore 05:20 - Il president Biden è arrivato a Monaco per il G7

Il presidente americano Joe Biden è arrivato in Germania per partecipare al vertice del G7 al castello di Elmau in Baviera.

Ore 05:26 - Missili russi su Kharkiv, incendio e due feriti

Ancora attacchi missilisti da parte di Mosca. Nella notte l’esercito russo ha lanciato missili sulle aree residenziali e nel distretto industriale di Kharkiv. Lo riporta l’agenzia Ukrinform. Secondo quanto riferito dai residenti, ci sono state esplosioni nel nord-est della città ed è scoppiato un incendio. Una volontaria ucraina ha riferito che due persone sono rimaste ferite nel bombardamento.

Ore 05:32 - Sabotaggi e sotterfugi: la guerra delle munizioni tra Russia e Ucraina

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Tra Russia e Ucraina infuria la guerra dei depositi. I combattimenti consumano le scorte a ritmi vertiginosi: un dato spesso rilanciato sostiene che gli invasori sparano 60 mila proiettili/razzi al giorno, dieci volte la cadenza del nemico. Dunque i rifornimenti sono preziosi, con i russi che hanno fatto le prime mosse e da tempo per interrompere la logistica.

In queste settimane abbiamo raccontato spesso di azioni condotte nelle retrovie, una strategia sviluppata secondo alcune linee sottolineate anche da una lunga analisi del Washington Post.

Ore 05:39 - Zelensky: riconquisteremo tutte le città, anche Severodonetsk

L’Ucraina «riconquisterà» le città che ha perso, anche Severodonestk. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso in video pubblicato sul suo canale Telegram. Il capo di Stato ha ammesso che questo momento è moralmente ed emotivamente difficile e ha affermato che nelle ultime 24 ore l’Ucraina è stata colpita da 45 missili e razzi russi. Inoltre, ha descritto gli attacchi come un cinico tentativo di spezzare lo spirito del suo popolo.

Aggiungendo che non è possibile prevedere quanto durerà la guerra, «quanti colpi, perdite e sforzi saranno necessari prima che si possa vedere la vittoria all’orizzonte». E per questo motivo è tornato a chiedere ai Paesi occidentali la fornitura di più armi, in particolare di sistemi di difesa aerea.

Ore 05:42 - Vilnius, nessuna concessione alla Russia su Kaliningrad

Nessun passo indietro da parte di Vilnius. Continua quindi la fermezza verso la Russia: la Lituania non farà concessioni a Mosca sul transito sul suo territorio di merci soggette a sanzioni Ue e dirette all’exclave di Kaliningrad. Lo ha annunciato su Facebook il presidente lituano, Gitanas Nauseda. «È chiaro che la Lituania deve applicare e applicherà le sanzioni Ue.

La Lituania deve mantenere e manterrà il controllo sulle merci trasportate attraverso il suo territorio, e non si può parlare di alcun `corridoio´, così come non si può parlare di concessioni alla Russia», ha avvertito Nauseda. «Il governo dovrebbe avviare immediatamente le consultazioni con la Commissione europea affinché le sanzioni imposte non ledano né gli interessi della Lituania né gli accordi internazionali», ha aggiunto il presidente lituano.

Ore 05:48 - Johnson a G7: «Sostenere Kiev perché vinca la guerra»

L’annuncio («più fondi») e un appello al G7 («sosteniamo Kiev»). Perché «l’Ucraina può vincere e vincerà» la guerra. Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson, facendo appello ai leader del G7 perché non rinuncino a sostenere Kiev e annunciando un rafforzamento del sostegno finanziario del suo Paese per aiutare l’Ucraina a far fronte all’invasione russa. Lo riferisce il Guardian.

«Non è il momento di mollare», ha insistito Johnson, sottolineando che Londra fornirà altri 525 milioni di sterline in garanzie per l’ottenimento di prestiti. Il totale degli aiuti finanziari e umanitari concessi quest’anno dal Regno Unito a Kiev sale così a 1,8 miliardi di sterline.

Ore 06.00 - Suona l’allarme per un attacco aereo a Kiev: serie di esplosioni

Torna la paura per i bombardamenti a Kiev. Nella notte ha risuonato l’allarme per attacco aereo. Le sirene sono scattate alle 4.40 locali (le 3.50 in Italia). Gli abitanti sono invitati a raggiungere i rifugi. Gli allarmi sono risuonati nella notte anche in altre zone dell’Ucraina, da Chernihiv a Mikolaiv, da Donetsk a Zaporizhzhia e Dnipropetrovsk.

Udite tre esplosioni, come riferisce il Kiev Independent. Secondo quanto riportato sui social le esplosioni sarebbero state più numerose, almeno quattro, e sono state causate da missili da crociera russi: al momento non si sa se sono finiti sui bersagli o se sono stati intercettati dalla contraerea. L’allerta dell’attacco aereo è risuonata più volte nella notte nella capitale ucraina.

Ore 06:11 - Il sindaco di Kiev: «Il distretto di Shevchenkivskyi colpito dalle bombe»

Le esplosioni all’alba a Kiev sono state confermate dal sindaco della città: «Diverse esplosioni sono avvenute nel distretto di Shevchenkivskyi. Sul posto sono intervenuti i soccorritori e le ambulanze» ha scritto su Telegram il primo cittadino della capitale, Vitali Klitschko.

A sua volta il deputato ucraino Oleksiy Goncharenko ha aggiunto su »Twitter: «Sono state udite quattro esplosioni, ora c’è fumo nero sopra la città. I missili hanno colpito edifici residenziali, non ci sono ancora informazioni su eventuali vittime». Secondo quanto riferito dal sindaco di Kiev, le persone residenti negli edifici colpiti sono state soccorse ed evacuate.

Secondo i media ucraini i missili lanciati sarebbero stati in tutto 14, alcuni dei quali sono stati intercettati dalla contraerea.

Ore 07:16 - Nyt, agenti segreti occidentali a Kiev per assistenza in intelligence

Alcuni agenti segreti degli Usa e di Paesi della Nato sarebbero presenti in Ucraina per aiutare le forze armate di Kiev in materia di intelligence e di addestramento delle truppe. Lo riporta il New York Times citando fonti qualificate. Una pratica che sarebbe «ben nota» anche a Mosca. Oltre a fornire informazioni sensibili, questa rete di agenti coordinerebbe le rotte di trasporto di armi occidentali e l’istruzione per i militari ucraini. Fonti sia europee che americane hanno detto al New York Times che i commando non prendono parte alle ostilità in prima linea, ma hanno funzione di supporto attraverso canali di comunicazione segreti o nelle basi militari nelle retrovie.

Draghi: «Eliminare per sempre la nostra dipendenza da Mosca». Johnson a Macron: «Non è il momento di negoziare». Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 26 giugno 2022.  

Le notizie di domenica 26 giugno sulla guerra, in diretta. Bombardata Kiev: bimba di 7 anni estratta viva dalle macerie, un morto. Gli scontri si spostano su Kharkiv. Londra: «Bando all'oro russo, colpo al cuore della macchina bellica di Mosca» 

• La guerra in Ucraina è arrivata al 123esimo giorno.

• Oggi il G7 in Germania. I leader annunceranno la messa al bando l'oro russo. Scholz: «Siamo uniti, è questo il nostro messaggio per Putin».

• All'alba 14 missili russi sono piombati su Kiev, alcuni intercettati. Colpiti palazzi residenziali: il bilancio è di un morto e 4 feriti. Una bimba di 7 anni è stata estratta viva dalle macerie. Il video-racconto.

• Gli scontri in Donbass stanno prosciugando gli arsenali di entrambi gli eserciti: ecco come si svolge la guerra delle munizioni.

• Severodonetsk è controllata dai russi, si combatte ancora a Lysychansk.

• Zelensky: «Riconquisteremo tutte le città, anche Severodonetsk».

• Vladimir Putin fornirà alla Bielorussia missili Iskander che possono trasportare anche testate atomiche.

Ore 05:20 - Il presidente Biden è arrivato a Monaco per il G7

Il presidente americano Joe Biden è arrivato in Germania per partecipare al vertice del G7 al castello di Elmau in Baviera.

Ore 05:26 - Missili russi su Kharkiv, incendio e due feriti

Ancora attacchi missilisti da parte di Mosca. Nella notte l’esercito russo ha lanciato missili sulle aree residenziali e nel distretto industriale di Kharkiv. Lo riporta l’agenzia Ukrinform. Secondo quanto riferito dai residenti, ci sono state esplosioni nel nord-est della città ed è scoppiato un incendio. Una volontaria ucraina ha riferito che due persone sono rimaste ferite nel bombardamento.

Ore 05:32 - Sabotaggi e sotterfugi: la guerra delle munizioni tra Russia e Ucraina

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Tra Russia e Ucraina infuria la guerra dei depositi. I combattimenti consumano le scorte a ritmi vertiginosi: un dato spesso rilanciato sostiene che gli invasori sparano 60 mila proiettili/razzi al giorno, dieci volte la cadenza del nemico. Dunque i rifornimenti sono preziosi, con i russi che hanno fatto le prime mosse e da tempo per interrompere la logistica.

In queste settimane abbiamo raccontato spesso di azioni condotte nelle retrovie, una strategia sviluppata secondo alcune linee sottolineate anche da una lunga analisi del Washington Post.

Ore 05:39 - Zelensky: riconquisteremo tutte le città, anche Severodonetsk

L’Ucraina «riconquisterà» le città che ha perso, anche Severodonestk. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso in video pubblicato sul suo canale Telegram. Il capo di Stato ha ammesso che questo momento è moralmente ed emotivamente difficile e ha affermato che nelle ultime 24 ore l’Ucraina è stata colpita da 45 missili e razzi russi. Inoltre, ha descritto gli attacchi come un cinico tentativo di spezzare lo spirito del suo popolo.

Aggiungendo che non è possibile prevedere quanto durerà la guerra, «quanti colpi, perdite e sforzi saranno necessari prima che si possa vedere la vittoria all’orizzonte». E per questo motivo è tornato a chiedere ai Paesi occidentali la fornitura di più armi, in particolare di sistemi di difesa aerea.

Ore 05:42 - Vilnius, nessuna concessione alla Russia su Kaliningrad

Nessun passo indietro da parte di Vilnius. Continua quindi la fermezza verso la Russia: la Lituania non farà concessioni a Mosca sul transito sul suo territorio di merci soggette a sanzioni Ue e dirette all’exclave di Kaliningrad. Lo ha annunciato su Facebook il presidente lituano, Gitanas Nauseda. «È chiaro che la Lituania deve applicare e applicherà le sanzioni Ue.

La Lituania deve mantenere e manterrà il controllo sulle merci trasportate attraverso il suo territorio, e non si può parlare di alcun “corridoio”, così come non si può parlare di concessioni alla Russia», ha avvertito Nauseda. «Il governo dovrebbe avviare immediatamente le consultazioni con la Commissione europea affinché le sanzioni imposte non ledano né gli interessi della Lituania né gli accordi internazionali», ha aggiunto il presidente lituano.

Ore 05:48 - Johnson a G7: «Sostenere Kiev perché vinca la guerra»

L’annuncio («più fondi») e un appello al G7 («sosteniamo Kiev»). Perché «l’Ucraina può vincere e vincerà» la guerra. Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson, facendo appello ai leader del G7 perché non rinuncino a sostenere Kiev e annunciando un rafforzamento del sostegno finanziario del suo Paese per aiutare l’Ucraina a far fronte all’invasione russa. Lo riferisce il Guardian.

«Non è il momento di mollare», ha insistito Johnson, sottolineando che Londra fornirà altri 525 milioni di sterline in garanzie per l’ottenimento di prestiti. Il totale degli aiuti finanziari e umanitari concessi quest’anno dal Regno Unito a Kiev sale così a 1,8 miliardi di sterline.

Ore 06.00 - Suona l’allarme per un attacco aereo a Kiev: serie di esplosioni

Torna la paura per i bombardamenti a Kiev. Nella notte ha risuonato l’allarme per attacco aereo. Le sirene sono scattate alle 4.40 locali (le 3.50 in Italia). Gli abitanti sono invitati a raggiungere i rifugi. Gli allarmi sono risuonati nella notte anche in altre zone dell’Ucraina, da Chernihiv a Mikolaiv, da Donetsk a Zaporizhzhia e Dnipropetrovsk.

Udite tre esplosioni, come riferisce il Kiev Independent. Secondo quanto riportato sui social le esplosioni sarebbero state più numerose, almeno quattro, e sono state causate da missili da crociera russi: al momento non si sa se sono finiti sui bersagli o se sono stati intercettati dalla contraerea. L’allerta dell’attacco aereo è risuonata più volte nella notte nella capitale ucraina.

Ore 06:11 - Il sindaco di Kiev: «Il distretto di Shevchenkivskyi colpito dalle bombe»

Le esplosioni all’alba a Kiev sono state confermate dal sindaco della città: «Diverse esplosioni sono avvenute nel distretto di Shevchenkivskyi. Sul posto sono intervenuti i soccorritori e le ambulanze» ha scritto su Telegram il primo cittadino della capitale, Vitali Klitschko.

A sua volta il deputato ucraino Oleksiy Goncharenko ha aggiunto su Twitter: «Sono state udite quattro esplosioni, ora c’è fumo nero sopra la città. I missili hanno colpito edifici residenziali, non ci sono ancora informazioni su eventuali vittime». Secondo quanto riferito dal sindaco di Kiev, le persone residenti negli edifici colpiti sono state soccorse ed evacuate.

Secondo i media ucraini i missili lanciati sarebbero stati in tutto 14, alcuni dei quali sono stati intercettati dalla contraerea.

Ore 07:16 - Nyt, agenti segreti occidentali a Kiev per assistenza in intelligence

Alcuni agenti segreti degli Usa e di Paesi della Nato sarebbero presenti in Ucraina per aiutare le forze armate di Kiev in materia di intelligence e di addestramento delle truppe. Lo riporta il New York Times citando fonti qualificate. Una pratica che sarebbe «ben nota» anche a Mosca. Oltre a fornire informazioni sensibili, questa rete di agenti coordinerebbe le rotte di trasporto di armi occidentali e l’istruzione per i militari ucraini. Fonti sia europee che americane hanno detto al New York Times che i commando non prendono parte alle ostilità in prima linea, ma hanno funzione di supporto attraverso canali di comunicazione segreti o nelle basi militari nelle retrovie.

Ore 07:32 - Cremlino: nessuna riunione di emergenza di Putin nella notte

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha smentito le voci rimbalzate sui social secondo le quali nella tarda serata di ieri il presidente russo Vladimir Putin si sarebbe recato nel palazzo presidenziale per tenere una riunione di emergenza nella notte. «No. Non è così. Va tutto bene», ha detto Peskov all’agenzia Ria Novosti.

Ore 07:49 - Missili su Kiev, almeno un ferito in un edificio residenziale

Mentre a Kiev sono in corso le operazioni per spegnere gli incendi causati dai bombardamenti di questa mattina e mettere in salvo le persone, il primo bilancio delle esplosioni è di almeno un ferito, secondo il servizio di emergenza ucraino, come riporta Unian. «In seguito ai bombardamenti nemici, è scoppiato un incendio in un edificio residenziale di 9 piani con parziale distruzione del settimo, ottavo e nono piano — si legge in un comunicato —. Si è verificato un incendio su una superficie totale di 300 mq. Sono in corso le misure per spegnere l’incendio e trarre in salvo le persone. Secondo i dati preliminari, una persona è rimasta ferita».

Ore 08:08 - «Dopo Severodonetsk i russi puntano su Kramatorsk»

La conquista di Severodonetsk «è un risultato significativo nell'ambito dell'obiettivo ridotto» di «un'offensiva più mirata nel Donbass», rispetto all'iniziale «obiettivo di occupare la maggior parte dell'Ucraina». Ma, come sottolinea l'intelligence della Difesa britannica nel suo ultimo aggiornamento sulla guerra, Severodonetsk «è solo uno dei numerosi obiettivi che la Russia dovrà raggiungere per occupare l'intera regione del Donbass. Tra questi, l'avanzata sul centro principale di Kramatorsk e la messa in sicurezza delle principali vie di rifornimento per la città di Donetsk».

Ore 08:20 - Sindaco di Kiev: Mosca cerca di intimidirci prima di vertice Nato

La Russia cerca di «intimidire gli ucraini» prima del vertice Nato con l'attacco missilistico conto Kiev: lo afferma il sindaco della capitale ucraina, Vitali Klitschko.

Ore 09:03 - Il G7 annuncerà il bando sull’import dell’oro dalla Russia

Il G7 che parte oggi a Monaco porterà con sé almeno una nuova sanzione contro la Russia - e l’annuncio, dopo le indiscrezioni di ieri, è arrivato questa mattina dal governo britannico. 

Quattro Paesi del G7 vieteranno le esportazioni russe di oro: e l’iniziativa - presa da Regno Unito, Canada, Giappone e Stati Uniti - «colpirà direttamente gli oligarchi russi e colpirà il cuore della macchina da guerra di Putin», ha affermato il primo ministro britannico Boris Johnson. 

Il governo britannico ha spiegato che ad essere messo al bando saranno i nuovi prodotti, non l’oro di origine russa che era già stato esportato nelle scorse settimane dalla Russia.

La conferma della messa al bando dell'oro russo arriva anche dall'account Twitter del presidente Usa Joe Biden. Si tratta di uno stop che vale decine di miliardi dollari.

Ore 09:25 - Militari di Kiev: gli sforzi russi si concentrano su Lysyschank

Gli sforzi militari russi nel Donbass «si concentrano su Lysychansk». Lo ha spiegato lo stato maggiore delle forze armate di Kiev in un aggiornamento su Facebook.

Ore 09:30 - Sindaco di Kiev: «Due feriti dai missili, una bimba di 7 anni estratta viva da sotto le macerie, si cercano la madre e altre persone»

Due persone sono rimaste ferite e sono state trasportate in ospedale. Questo un bilancio al momento dell'attacco missilistico sulla capitale ucraina Kiev, fornito su Telegram dal sindaco Vitali Klitschko. I missili russi hanno colpito almeno due edifici residenziali nel distretto di Shevchenkivskyi della città. I soccorritori stanno lavorando per liberare le persone intrappolate sotto le macerie — ha aggiunto —per poi annunciare che hanno tirato fuori una bambina di sette anni. «È viva. Ora stanno cercando di salvare sua madre».

Ore 09:45 - Kiev: almeno 613 bambini feriti dall'inizio della guerra

Il bilancio dei bambini feriti in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa è salito a 613: lo ha reso noto l'ufficio del Procuratore generale del Paese, secondo quanto riporta Urkinform. Il numero dei bambini uccisi è rimasto invariato rispetto a ieri: sono 339.

Ore 09:58 - Il ministro della Difesa russo visita i militari in Ucraina

Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha visitato le postazioni di comando dell'esercito russo in Ucraina. Si tratta della prima visita di Shoigu dall'inizio dell'invasione.

Il ministro ha assegnato medaglie a singoli soldati per gli sforzi compiuti nel corso dell'«operazione militare speciale». Non è stato rivelato il luogo esatto in cui Shoigu ha visitato le truppe.

Ore 10:07 - Il capo staff di Zelensky: se la Russia prevarrà, crollerà anche l'Europa

(Andriy Yermak) A parlare è il capo dello staff di Zelensky, Andriy Yemak, che spiega quanto la guerra in Ucraina incida sugli equilibri dei Paesi occidentali e si rivolge ai leader del G7 perché insistano sulle sanzioni, anche le misure contro la Russia richiedono sacrifici.

Ecco il suo intervento.

«Quando la Russia ha invaso il mio Paese, la sua leadership è rimasta sorpresa dall’unità e dalla determinazione dell’Ucraina e dei suoi alleati occidentali. Il Cremlino credeva che il suo esercito potesse marciare fino a Kiev in pochi giorni e dichiarare vittoria. Ma si sbagliava. Le forze armate ucraine e il suo popolo hanno difeso le nostre terre con un coraggio straordinario, e le generazioni future rimarranno colpite leggendo ciò che scriveranno gli storici. Anche la Russia si è stupita per il sostegno fornito dai nostri alleati, che hanno riconosciuto che questa è una lotta per la sicurezza, per la democrazia e per i nostri figli. I nostri alleati occidentali hanno capito che questo terribile conflitto rappresenta un punto di svolta nella storia contemporanea. Siamo a un bivio. Credetemi quando dico che la nostra lotta è la vostra lotta. Le nostre vite perse diventeranno vite perse anche per voi se l’Ucraina non vincerà la sua battaglia. Se la Russia prevarrà, la sicurezza dell’Occidente e l’ordine internazionale, basato sulle regole che esso sostiene, andranno in frantumi».

Ore 10:38 - Fonte, il price cap sul tavolo del G7, Germania costruttiva

Il tema del price cap è oggetto della discussione del G7 ed è «importante che, dopo il Consiglio europeo, se ne parli a un tavolo diverso da quello dell'Ue, che includa anche Giappone, Canada e Usa». Washington avrebbe interesse a un tetto sul petrolio, ma il tema andrà di «pari passo» a quello del tetto sul prezzo del gas. Lo ha detto all'Ansa una fonte. La fonte ha anche affermato di riscontrare un «atteggiamento costruttivo» del governo tedesco sul price cap.

Ore 10:40 - A Lysychansk esplode una mina, un morto

Almeno una persona ha perso la vita a Lysychansk, nell'Ucraina orientale, in seguito all'esplosione di una mina, mentre i russi concentrano tutte le loro forze sull'occupazione della città dopo la cattura di Severdonetsk: lo ha detto il capo dell'amministrazione statale regionale di Lugansk, Serhiy Gaidai. Lo riporta Ukirinfrorm.

«Ci sono stati attacchi aerei sulla città, così come sull'area di Bila Hora. C'è molta distruzione, Lysychansk è quasi irriconoscibile. Una torre della tv giace a terra, un ponte stradale è stato gravemente danneggiato, sono state colpite case, l'edificio del dipartimento dei servizi di sicurezza e non solo. Il corpo di un uomo senza segni di vita è stato trovato nell'area di un ospedale con ferite causate dall'esplosione di una mina», ha scritto Gaidai su Facebook.

Ore 10:53 - Missili su Kiev, un morto e si scava ancora sotto le macerie

Secondo l'ultimo bilancio comunicato dal capo del servizio di emergenza statale, Sergey Shevchuk, il bombardamento della zona residenziale di Kiev ha provocato la morte di una persona. Si cerca ancora sotto le macerie la mamma, 36 anni, della bambina estratta viva dai detriti delle esplosioni.

Ore 10:59 - Kiev: un missile russo ha sfiorato una centrale nucleare

Un missile russo nella sua fase di volo è passato ad un livello considerato «criticamente basso» sopra a una centrale nucleare nell'Ucraina meridionale. Lo riporta su Telegram la compagnia nucleare statale ucraina Energoatom accusando Mosca di aver commesso «un altro atto di terrorismo nucleare».

Si ipotizza che il missile sia uno di quelli lanciati all'alba verso Kiev. Energoatom sottolinea come qualsiasi danno a una centrale porterebbe a «gravi conseguenze» minacciando il mondo «con una terribile catastrofe».

Ore 11:14 - Von der Leyen su Twitter: al fianco di Kiev fino a quando servirà

«Saremo al fianco dell'Ucraina per tutto il tempo necessario. L'impatto globale negativo della guerra russa sarà al centro dei nostri scambi al G7». Lo ha scritto su Twitter la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

Ore 11:18 - Biden: «Il G7 e la Nato uniti contro l'aggressione dell'Ucraina»

Il G7 e la Nato devono rimanere uniti contro l'aggressione russa dell'Ucraina, nonostante quanto previsto e auspicato da Mosca. Lo ha affermato il presidente Usa Joe Biden in Baviera, prima di un incontro bilaterale con il padrone di casa, il cancelliere Olaf Scholz, poco prima dell'inizio del vertice G7 al Castello di Elmau. «Dobbiamo restare uniti — ha detto Biden — la Nato e il G7 non si divideranno. Non è successo e non succederà».

Ore 11:26 - Una nave italiana bloccata a Mariupol dall'inizio della guerra

(Claudio Del Frate) Da quattro mesi - esattamente dal 24 febbraio scorso, giorno del’attacco russo all’Ucraina - un mercantile italiano con 13 uomini di equipaggio, si trova bloccato nel porto di Mariupol, con la minaccia di finire confiscato dalle milizie filorusse entrate in possesso dell’area dopo una asperrima battaglia durata settimane.

La nave in ostaggio è la Tzarevna, che batte bandiera di Malta ma è di proprietà della compagnia di navigazione genovese Cosulich. Augusto Cosulich, presidente del gruppo, pochi giorni fa alle agenzie di stampa ha detto che sono in corso trattative con le autorità locali per sbloccare la situazione. Che dal 24 febbraio non ha fatto passi avanti.

Il mercantile aveva prelevato un carico di acciaio dalla Azovstal destinato a una fabbrica in Friuli. I miliziani filorussi vogliono confiscarla e hanno già rubato parte del carico.

Ore 11:37 - Michel: su price cap al petrolio capire gli effetti collaterali

Al G7 l'Ue è pronta a discutere il price cap sui «servizi relativi al petrolio», per esempio sugli «aspetti finanziari e di trasporto». Lo ha detto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel in conferenza stampa. L'obiettivo, ha spiegato, è «colpire la Russia e non le nostre economie», di conseguenza bisogna capire quali possano essere «gli effetti collaterali» delle eventuali misure. E ha aggiunto: «Ma siamo pronti a prendere decisioni».

Ore 11:42 - Attacco su Kiev: 4 civili estratti dalle macerie e un morto

Procedono i lavori dei soccorritori sui palazzi bombardati all'alba a Kiev. Il bilancio attuale è di quattro civili estratti vivi dalle macerie (tra cui la madre della bimba tirata fuori da sotto i detriti) e portati in ospedale e di una persona morta (il cui decesso era già stato comunicato in mattinata dal servizio di emergenza locale).

Uno dei feriti è una donna russa. Lo ha detto Anton Geraschenko, consigliere del ministero dell'Interno, facendo vedere il passaporto della signora. «La donna che è stata liberata e portata in ospedale è una cittadina russa — ha sottolineato Geraschenko —. Russi che uccidono russi. È terribile».

 Ore 11:48 - Kuleba: missile su Kiev, il G7 risponda con più sanzioni

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, ha pubblicato su Twitter le immagini della bimba estratta viva dalle macerie del palazzo bombardato oggi a Kiev e ha scritto: «Questa bambina ucraina di 7 anni dormiva pacificamente a Kiev fino a quando un missile da crociera russo ha fatto esplodere la sua casa. Molti altri in Ucraina sono sotto attacco. Il vertice del G7 deve rispondere con più sanzioni alla Russia e più armi pesanti per l'Ucraina. Il malato imperialismo russo deve essere sconfitto».

Ore 12:12 - Johnson e Macron: «Possibile invertire il corso della guerra, non è il momento di negoziare»

Il premier inglese Boris Johnson e il presidente francese Emmanuel Macron vedono la possibilità di «invertire le sorti della guerra», come riferisce l'ufficio stampa di Downing Street. I due leader si sono incontrati prima dell'inizio del G7. Johnson ha «messo in guardia» Macron sulle conseguenze di soluzione negoziale «in questo momento»: il rischio di trattare adesso è di prolungare «l'instabilità mondiale».

Ore 12:35 - Lavrov: l'Ucraina non ha una storia senza il popolo russo

«L'Ucraina ha cercato di costruire la sua sovranità cancellando la sua stessa storia. Ma non ha una storia senza il popolo russo, assolutamente nessuna»: lo afferma il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, in un tweet pubblicato dall'ambasciata russa nel Regno Unito.

Ore 12:39 - Biden: missili russi su Kiev una barbarie

Il presidente americano Joe Biden ha definito un atto di «barbarie» i bombardamenti russi su Kiev di questa mattina, commentando la notizia di oggi con i giornalisti presenti al G7.

Ore 12:46 - Mosca: colpiti centri di addestramento, uno al confine polacco

Le forze russe hanno colpito tre centri di addestramento militare nell'Ucraina settentrionale e occidentale, di cui uno vicino al confine polacco: lo ha reso noto il ministero della Difesa russo in un comunicato. I bombardamenti sono stati effettuati con «armi ad alta precisione e missili Kalibr» da crociera, come spiega la nota del ministero.

Tra gli obiettivi un centro di addestramento militare per le forze ucraine nel distretto di Starytchi, nella regione di Leopoli, a una trentina di chilometri dal confine polacco. Al momento non ci sono conferme da parte ucraina.

 Ore 13:10 - Francia favorevole al price cap sul petrolio da produttori

La Francia è favorevole a un «prezzo massimo» del petrolio a livello di «Paesi produttori», uno dei temi al centro del G7 di Elmau, con l'obiettivo di contrastare l'aumento di prezzi provocato dalla guerra in Ucraina. Lo ha dichiarato la presidenza francese a margine del summit. Parigi non «si oppone in linea di principio» alla proposta americana di calmieramento dei prezzi ma «quello che per noi sarebbe più efficace è un prezzo massimo al petrolio che venga da tutti i Paesi produttori», ha sottolineato l'Eliseo.

Ore 13:14 - Scholz: siamo uniti, è questo il nostro messaggio a Putin

Il cancelliere Olaf Scholz, a margine della bilaterale con il presidente americano a Elmau, dove sono in corso i lavori del G7, ha scritto su Twitter: «Noi siamo uniti, stiamo insieme. Questo è il nostro chiaro messaggio a Putin. È bene che tu sia qui, al summit del G7, presidente Joe Biden».

Da parte sua Biden ha elogiato Scholz «per l'impatto che Berlino ha avuto sull'Europa spingendola a muoversi sull'Ucraina», come riferiscono i giornalisti americani al seguito del presidente, definendo la Germania «uno dei nostri alleati più veloci e più stretti».

Ore 14:11 - Filorussi di Lugansk: catturati 70 combattenti di Azot

L'ambasciatore dell'autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk a Mosca, ha annunciato che «circa 70 combattenti» presenti nello stabilimento industriale Azot di Severodonetsk «sono stati fatti prigionieri». Lo riporta la Tass. Aggiungendo: «Gli insediamenti sul lato sinistro del fiume Seversky Donets e l'aeroporto di Severodonetsk sono stati sgomberati».

Ore 14:18 - Governatore Cherkasy: un morto in attacco missilistico russo

Un attacco missilistico russo nella regione di Cherkasy ha ucciso una persona e ne ha ferite altre cinque. Lo ha reso noto il governatore locale Igor Taburets. Lo riporta Ukrainska Pravda.

Ore 15:05 - Zakharova definisce «mostruose» dichiarazioni di Johnson

Le dichiarazioni del primo ministro britannico Boris Johnson sull'Ucraina, ovvero che i tentativi di risolvere il conflitto porteranno solo a una maggiore instabilità nel mondo, sono «mostruose». Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

Ore 15:11 - Al G7 non si è parlato molto di price cap sul petrolio

Tra il leader del G7 in Germania «non c'è stata una discussione molto estesa sul price cap al prezzo del petrolio». Lo riferisce una fonte dell'amministrazione Usa sottolineando che è un tema che sarà «discusso nel dettaglio dagli sherpa».

Ore 15:35 - Missili su Kiev: la bimba operata, la madre moderatamente grave

Gli incendi nel palazzo residenziale bombardato a Kiev stamattina all'alba sono stati tutti domati. La bimba di 7 anni estratta viva è stata operata e non è in pericolo di vita, mentre la madre — anche lei tirata fuori dalle macerie — è in stato di moderata gravità, secondo quanto riporta su Telegram l'agenzia Unian.

Ore 16:08 - Gli Stati Uniti: «Lo stop all'oro russo costerà a Mosca 19 miliardi»

La decisione dei Paesi del G7 di bloccare l'importazione di oro dalla Russia costerà a Mosca «19 miliardi di dollari l'anno». A dirlo alla Cnn è stato il segretario di Stato americano, Antony Blinken. 

«L'iniziativa che stiamo annunciando riguarda la seconda esportazione più redditizia della Russia dopo l'energia», ha detto. «E privare l'accesso a circa 19 miliardi di dollari di entrate è significativo». 

Per l'import di petrolio e gas dalla Russia, l'Europa versa ancora nelle casse di Mosca circa 800 milioni di euro al giorno: per questo il G7 sta valutando l'introduzione di un «price cap» su queste fonti energetiche.

Ore 16:14 - La Russia è «a poche ore dal default»

Dopo mesi di guerra e sanzioni, Mosca è arrivata «a poche ore dal default» — il suo primo dopo decenni. 

Secondo quanto riportato dalle agenzie Reuters e Bloomberg, Mosca dovrebbe pagare 10 milioni di interessi su due prestiti, uno denominato in dollari e l'altro in euro. La Russia — che ha faticato a mantenere i pagamenti sui 40 miliardi di dollari di obbligazioni in circolazione dall'invasione dell'Ucraina il 24 febbraio — avrebbe dovuto pagarli entro il 27 maggio; non lo ha fatto, e il «grace period» di 30 giorni scade, appunto, nella notte tra domenica e lunedì. 

Non ci sarà una dichiarazione ufficiale di default, e Mosca continuerà a sostenere di essere stata trascinata a un default «tecnico»: sarebbe pienamente in grado di pagare se solo potesse attingere alle proprie riserve in valuta estera, che sono bloccate dalle sanzioni.

Secondo gli analisti, il default avrebbe un significato largamente simbolico: al momento, Mosca non ha bisogno di ottenere prestiti, visto il flusso di cassa garantito dalle entrate per l'export di gas e petrolio, ma con ogni probabilità il costo di ottenere fiducia dai mercati internazionali è destinato a salire, in futuro.

Ore 16:51 - Il deputato russo in tv: «Missili dai nostri sottomarini contro l'Olanda»

Andrey Gurulyov è un deputato ed ex comandante militare russo. Nelle scorse ore, è andato in tv — nello show di Solovyov — a spiegare come Mosca potrebbe colpire i centri energetici nevralgici dell'Europa, se a Mosca venisse impedito di portare merci nell'exclave di Kaliningrad. 

«Il 40 per cento del petrolio europeo», ha detto, «viene importato e lavorato dall'Olanda. È una zona talmente piccola che sarebbe difficile da mancare. Quando diciamo che le armi nucleari potrebbero essere usate... o magari no: un missile Kalibr potrebbe volare sull'Europa, o essere sparato da un sottomarino. E allora, non importa quanto possano vantarsi di qualsiasi cosa: data la vicinanza delle petroliere, brucerebbe tutto, infrastrutture dei porti e navi. L'Europa sarebbe ridotta al silenzio. E ci sono diversi punti di pressione come questo».

Ore 17:28 - Shoigu visita il Donbass mentre i raid «puniscono» i civili ucraini

(Guido Olimpio e Andrea Marinelli) Un giorno di messaggi politici e militari, con la Russia decisa a dimostrare di avere sempre in mano l’iniziativa in una sfida senza fine. 

La visita

Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha lasciato la capitale per visitare le truppe impegnate in Ucraina, consultare lo Stato Maggiore, distribuire medaglie. Una sortita documentata da un video dove il generale scende da un elicottero dotato di razzi, quindi incontra gli alti ufficiali, presenzia a una riunione. Immagini che sono state usate dagli analisti per indicare posizioni e incarichi, un po’ come avveniva all’epoca dell’Urss osservando chi assisteva alla parata. L’esperto Rob Lee ha cercato di fissare, dopo giorni di ipotesi, la catena gerarchica: Gennady Zhidko, vice ministro e responsabile delle forze russe; Alexander Lapin comandante del settore centrale; Sergey Surovikin alla testa del settore meridionale. Un triumvirato dove in apparenza non compare Alexandr Dvornikov. La presenza del ministro, accompagnata dalle immancabili illazioni sull’attendibilità del viaggio, può comunque essere un segnale, con l’Armata decisa a sfruttare la fase favorevole nel Donbass. 

I raid

Mosca continua a colpire con salve di missili, ordigni che hanno centrato target civili e militari a ovest, a Kiev e nella zona nord. Cruise sparati da navi in Mar Nero e da aerei che restano nello spazio bielorusso o russo per neutralizzare depositi, armi fornite dagli occidentali, centri d’addestramento, infrastrutture logistiche. Bordate che però coinvolgono anche la popolazione, con innocenti feriti, uccisi, mutilati. Sono azioni per perturbare le retrovie, esercitare pressione su zone relativamente lontane dalla battaglia, far vedere ai leader occidentali riuniti in Germania che l’operazione speciale va avanti nonostante gli aiuti garantiti dalla Nato a Kiev. Segnale strategico e tattico, poco importa quanto siano precise le testate esplosive. 

La resistenza

Sono entrati in azione i lanciarazzi a lungo raggio Himars forniti all’Ucraina. E in rete c’è un filmato che mostra gli effetti su un presunto centro di comando avversario, con distruzioni estese.

Ore 17:40 - L'alleato riluttante e la mela avvelenata di Putin: la storia di Lukashenko

(Marco Imarisio) L’alleato riluttante è un dittatore a sovranità limitata. Lo era già da prima, in pratica da sempre. Ma ancora di più dall’agosto del 2020, quando l’esito delle elezioni presidenziali, che pure vennero definite «una barzelletta» dagli osservatori internazionali, gli consegnò il solito dubbio plebiscito unito al risultato inatteso di Svetlana Tikhanouskaya, moglie dell’attivista Sergej Tikhanosky, che correva in vece del marito, incarcerato poco prima del voto. 

All’improvviso Aleksandr Lukashenko, che ama definirsi il «babbo» della sua Bielorussia, scoprì di essere un padre ben poco amato. Al punto da rendere quasi ridicolo l’ottanta per cento dei suffragi che si era autoassegnato. 

E così, davanti alle proteste di piazza, alle rivolte che aumentavano ogni giorno, dovette rimangiarsi l’orgoglio extra large come la sua stazza. Alla stregua di un qualsiasi governatore russo, dovette chiedere aiuto a Vladimir Putin che con gesto magnanimo inviò qualche divisione dell’Armata rossa a reprimere ogni protesta. 

Minsk tornò ad essere una città ordinata, Lukashenko diede il via a una caccia al dissidente che dura ancora oggi. 

Al tempo stesso, non che ci fosse ulteriore bisogno di prove, evaporò ogni pretesa di quella indipendenza dal Cremlino che il presidente della Bielorussia invece sventola con un misto di narcisismo e spudoratezza durante ogni intervista con i giornalisti stranieri. 

Proprio per via di questa soggezione impossibile da mascherare, la notizia che la Russia fornirà all’alleato di minoranza i famosi missili a corto raggio Iskander, capaci di trasportare anche testate atomiche, non è certamente una sorpresa, e neppure una concessione. Putin decide quel che è meglio per sé. Gli altri obbediscono. E in questo caso devono accettare quello che sembra un regalo, ma in realtà è una mela avvelenata. Perché dopo 28 anni al potere trascorsi fingendo di barcamenarsi tra Russia ed Europa, Lukashenko diventa un re nudo, obbligato suo malgrado a schierarsi in modo definitivo.

Ore 18:02 - Draghi: «Eliminare per sempre la nostra dipendenza dalla Russia»

Durante la conferenza stampa congiunta dei leader del G7, Mario Draghi ha detto che occorre «eliminare per sempre la nostra dipendenza energetica dalla Russia».

 «Dobbiamo evitare gli errori commessi dopo la crisi del 2008», ha aggiunto: «la crisi energetica non deve produrre un ritorno del populismo. Abbiamo gli strumenti per farlo: dobbiamo mitigare l'impatto dell'aumento dei prezzi dell'energia, compensare le famiglie e le imprese in difficoltà, tassare le aziende che fanno profitti straordinari». 

«Mettere un tetto al prezzo dei combustibili fossili importati dalla Russia», ha continuato Draghi, «ha un obiettivo geopolitico oltre che economico e sociale. Dobbiamo ridurre i nostri finanziamenti alla Russia. E dobbiamo eliminare una delle principali cause dell'inflazione». 

Quanto alla situazione in Ucraina, nel corso della sessione di lavoro con gli altri leader, Draghi avrebbe detto che è necessario «accelerare i nostri sforzi sul fronte della sicurezza alimentare. È essenziale sbloccare il grano in Ucraina molto prima di metà settembre, quando arriverà il nuovo raccolto. Dobbiamo dare tutto il nostro sostegno alle Nazioni Unite, perché possa procedere più velocemente nel suo lavoro di mediazione».

Ore 18:11 - La bimba estratta viva dalle macerie, a Kiev

(Irene Soave) Non è in pericolo di vita, ed è uscita dalla sala operatoria, la bambina di sette anni tirata fuori dalle macerie di casa sua a Kiev, domenica mattina, dopo i bombardamenti russi che l'hanno distrutta insieme a un asilo; la madre, anche lei viva, è in condizioni di «moderata gravità». 

Mentre notizie non confermate darebbero per morto il padre della bambina. Madre e figlia sulle loro barelle, con dietro le rovine del palazzo residenziale abbattuto nella notte, sono diventate il simbolo del nuovo attacco russo a Kiev: missili su Shevchenkiv, quartiere residenziale della capitale, abbandonata dall'esercito russo già da tempo, proprio nel giorno del G7 da cui la Russia è esclusa. 

Il bilancio confermato dell'attacco, per ora, è di un morto e sei feriti. Lo ha diffuso su Telegram il vicesindaco della capitale.

Ore 19:18 - I separatisti di Lugansk evacuano 250 civili da Severodonetsk

L’agenzia di stampa russa Ria Novosti riferisce che le forze separatiste di Lugansk hanno evacuato circa 250 persone, compresi alcuni bambini, dall’impianto chimico Azot di Severodonetsk, città industriale conquistata dai russi pochi giorni fa.

Come già era avvenuto a Mariupol, anche a Severodonetsk alcuni civili avevano cercato scampo all’interno di uno stabilimento industriale. Così la fabbrica chimica Azot, un tempo fiore all’occhiello dell’industria locale, era diventata un rifugio, anche perché sorge nella parte di città rimasta più a lungo sotto il controllo ucraino.

Ore 19:36 - Mosca ha esportato 400mila tonnellate di grano dai territori occupati dell’Ucraina

Secondo il vice ministro per le politiche agrarie di Kiev, Taras Vysotskyi, i russi hanno esportato almeno 400.000 tonnellate di grano dai territori occupati dell’Ucraina.

«Al momento dell’occupazione», ha dichiarato Vysotskyi, «in queste aree c’erano 1,5 milioni di tonnellate di grano, secondo i nostri registri. Abbiamo ricevuto informazioni da residenti su esportazioni che in totale ammontano a 400.000 tonnellate».

Il viceministro accusa inoltre la Russia di «distruggere deliberatamente le infrastrutture agricole».

 Ore 19:54 - La bozza del comunicato del G7: «A fianco di Kiev finché sarà necessario»

«Continueremo a fornire sostegno finanziario, umanitario, militare e diplomatico e a stare al fianco dell’Ucraina fino a quando sarà necessario». È quanto si legge nella bozza del comunicato del G7 riportata da Bloomberg. I leader del G7, dal vertice in Baviera hanno voluto mandare un messaggio di unità indirizzato al presidente russo Vladimir Putin. «Siamo uniti e siamo insieme. Questo è il nostro chiaro messaggio al presidente Putin», ha affermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il cui Paese detiene la presidenza di turno del G7. «Gli attacchi missilistici contro le aree residenziali di Kiev dimostrano che è giusto che stiamo insieme e sosteniamo gli ucraini nel difendere il loro paese, la loro democrazia, la loro libertà di autodeterminazione», ha sottolineato il leader.

Al 7, spiega il nostro inviato a Elmau (Germania) Marco Galluzzo, si discute ovviamente di gas, guerra, sicurezza alimentare, e del progetto di creare un enorme progetto di investimento globale a trazione americana che faccia da contraltare del mondo libero al programma della Via della Seta lanciato da Pechino nove anni fa. I dettagli in questo articolo.

Ore 21:03 - Il primo viaggio all’estero di Putin dall’inizio della guerra

Vladimir Putin si recherà la prossima settimana in visita in Tagikistan e Turkmenistan: lo ha reso noto Pavel Zarubin, corrispondente dal Cremlino per il primo canale della tv russa, Rossiya 1.

Si tratta — ufficialmente —del primo viaggio all’estero del presidente russo da quando è iniziata l’invasione dell’Ucraina. il 24 febbraio scorso.

Ore 22:32 - Al G7, alcuni leader hanno preso in giro Putin per le foto a cavallo a torso nudo

A Schloss Elmau, in Germania, i leader del G7 hanno ironizzato sull’immagine «machista» cara al presidente russo. «Dobbiamo far vedere che siamo più forti di Putin», ha detto Johnson, suscitando le risate di alcuni colleghi. E Trudeau: «Dobbiamo avere anche noi le foto a cavallo a torso nudo».

Ore 23:41 - Johnson: «Io e Macron d'accordo per aumentare sostegno a Kiev»

«Il presidente Emmanuel Macron ed io abbiamo convenuto di intensificare il nostro sostegno militare all'Ucraina in questo momento critico e di rafforzare la cooperazione anglo-francese in materia di difesa e sicurezza»: così il premier britannico, Boris Johnson, in un tweet in seguito all'incontro con il presidente francese nell'ambito del G7 in Germania. «Dobbiamo sostenere l'Ucraina per rafforzarla sia nella guerra che in eventuali negoziati futuri», aggiunge Bojo nel tweet.

Ore 00:07 - Gli Usa condannano la Bielorussia: «Consente alla Russia di usare il suo territorio per uccidere civili»

«Il regime di Lukashenko continua a consentire alla Russia di utilizzare il territorio e lo spazio aereo della Bielorussia per attaccare l'Ucraina e uccidere civili». Lo sottolinea in una nota il dipartimento di Stato americano ribadendo la «condanna» americana nei confronti di Minsk «per aver consentito alla Russia di commettere atrocità in Ucraina». Gli Usa, conclude il comunicato, «continueranno a chieder al regime conto delle proprie azioni».

Zelensky: «Attacco Kremenchuk, in fiamme un centro commerciale: 13 morti e 56 feriti». Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro, Silvia Morosi e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 27 Giugno 2022.

Le notizie di lunedì 27 giugno sulla guerra. Bombardata Kiev: bimba di 7 anni estratta viva dalle macerie, un morto. Gli stati Uniti alla Bielorussia: «Consentite di usare il vostro territorio per uccidere civili»

• La guerra in Ucraina è arrivata al 124esimo giorno.

• Ieri ha preso il via il G7 in Germania, dove oggi è in programma l’intervento video del presidente ucraino Zelensky. I leader annunceranno la messa al bando l'oro russo. Scholz: «Siamo uniti, è questo il nostro messaggio per Putin».

• All'alba di ieri sono stati esplosi 14 missili russi che sono piombati su Kiev, alcuni intercettati. Colpiti palazzi residenziali: il bilancio è di un morto e 4 feriti. Una bimba di 7 anni è stata estratta viva dalle macerie. Il video-racconto.

• Putin fornirà alla Bielorussia missili Iskander che possono trasportare anche testate atomiche. Qui il ritratto — firmato da Marco Imarisio — di Lukashenko, alleato riluttante alle prese con la «mela avvelenata» dello zar.

• Cnn: «Dagli Usa un nuovo sistema di missili antiaerei a Kiev».

• Scholz al G7: appoggio a Kiev ma evitare conflitto Nato-Mosca.

Ore 04:05 - Johnson: «Io e Macron d'accordo per aumentare sostegno a Kiev»

«Il presidente Macron e io abbiamo convenuto di intensificare il nostro sostegno militare all'Ucraina in questo momento critico e di rafforzare la cooperazione anglo-francese in materia di difesa e sicurezza»: così il premier britannico, Boris Johnson, in un tweet al termine dell'incontro con il presidente francese nell'ambito del G7 in Germania. «Dobbiamo sostenere l'Ucraina per rafforzarla sia nella guerra che in eventuali negoziati futuri», aggiunge Bojo nel tweet.

Ore 05:08 - La bozza del comunicato del G7: «A fianco di Kiev finché sarà necessario»

«Continueremo a fornire sostegno finanziario, umanitario, militare e diplomatico e a stare al fianco dell’Ucraina fino a quando sarà necessario». È quanto si legge nella bozza del comunicato del G7 riportata da Bloomberg. I leader del G7, dal vertice in Baviera hanno voluto mandare un messaggio di unità indirizzato al presidente russo Vladimir Putin. «Siamo uniti e siamo insieme. Questo è il nostro chiaro messaggio al presidente Putin», ha affermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il cui Paese detiene la presidenza di turno del G7. «Gli attacchi missilistici contro le aree residenziali di Kiev dimostrano che è giusto che stiamo insieme e sosteniamo gli ucraini nel difendere il loro paese, la loro democrazia, la loro libertà di autodeterminazione», ha sottolineato il leader.

Al G7, spiega il nostro inviato a Elmau (Germania) Marco Galluzzo, si discute di gas, guerra, sicurezza alimentare, e del progetto di creare un enorme progetto di investimento globale a trazione americana che faccia da contraltare del mondo libero al programma della Via della Seta lanciato da Pechino nove anni fa.

Ore 05:14 - Ucraina: meno del 3% società giapponesi via dalla Russia

Meno del 3% delle aziende giapponesi presenti in Russia hanno deciso di ritirarsi dal mercato a seguito della invasione in Ucraina, la percentuale minore tra i Paesi del G7. È quanto evidenzia una indagine della Teikoku Databank, commissionata dalla Scuola di management della Università di Yale, negli Usa, che ha riguardato 1.300 società a livello mondiale. Delle 168 compagnie nipponiche operanti in Russia, soltanto 4, o il 2,4%, sono uscite dal mercato russo, ben al di sotto del 48% delle societa’ britanniche, del 33% delle aziende canadesi e il 29% delle controparti statunitensi. L’Italia, sempre secondo il sondaggio, è seconda solo al Giappone per la minore proporzione di società ad aver deciso di lasciare la Russia, con il 5%. Gran parte della cautela manifestata da Tokyo, rivela l’analisi, è espressa dalla volontà di operare una momentanea sospensione delle attività, in anticipazione di una ripresa degli affari in «un prevedibile futuro». Tra queste aziende, circa il 40% del campione, hanno deciso temporaneamente di arrestare la produzione, bloccare le consegne e non ricevere in ordini fino a data da decidere.

Ore 05:15 - Gli Usa condannano la Bielorussia: «Consente alla Russia di usare il suo territorio per uccidere civili»

«Il regime di Lukashenko continua a consentire alla Russia di utilizzare il territorio e lo spazio aereo della Bielorussia per attaccare l'Ucraina e uccidere civili». Lo sottolinea in una nota il dipartimento di Stato americano ribadendo la «condanna» americana nei confronti di Minsk «per aver consentito alla Russia di commettere atrocità in Ucraina». Gli Usa, conclude il comunicato, «continueranno a chieder al regime conto delle proprie azioni».

Ore 06:40 - Bombardata Odessa: «Ci sono almeno sei feriti»

I russi hanno lanciato un attacco missilistico nella regione ucraina sudoccidentale di Odessa utilizzando bombardieri Tu-22M, riferisce stamani l’agenzia Ukrinform citando le autorità locali. Almeno sei persone sono rimaste ferite, tra cui un bambino, ha riferito il consiglio comunale di Odessa su Telegram. «A seguito di un bombardamento su una zona residenziale di un villaggio diverse abitazioni e altri edifici sono stati distrutti e hanno preso fuoco, in un’area di circa 500 metri quadrati», si legge in un comunicato.

Ore 07:23 - Cnn, Usa verso annuncio su nuovo sistema missilistico per difesa aerea

Gli Usa sono pronti ad annunciare l’intenzione di fornire un avanzato sistema di difesa missilistica terra-aria a medio e lungo raggio all’Ucraina. A riferirlo sono la Cnn e l’agenzia Associated Press, che citano fonti informate dell’amministrazione statunitense. Il presidente, Joe Biden, che in questi giorni si trova in Germania, ha chiarito che gli Stati Uniti intendono trasferire «sistemi missilistici e munizioni più avanzati» all’Ucraina e ha aggiunto che Kiev ha richiesto a Washington i sistemi missilistici antiaerei Nasams. Secondo le fonti, oltre ai sistemi di difesa missilistica, gli Stati Uniti probabilmente annunceranno anche l’intenzione di trasferire a Kiev altri tipi di assistenza militare, tra cui munizioni e radar.

Ore 07:34 - Il default della Russia

La Russia è, tecnicamente, in default. Non ci saranno annunci a ufficializzarlo, e il passaggio avrà un valore più simbolico che effettivo (per una serie di ragioni che Giuliana Ferraino spiega nel dettaglio qui): ma per la prima volta da decenni Mosca non è riuscita a pagare gli interessi su una parte del suo debito. 

Domenica notte è terminato il «periodo di grazia» di 30 giorni per pagare gli interessi su obbligazioni per 71,25 milioni di dollari e 26,5 milioni di euro, scaduti il 27 maggio. La Russia è dunque inadempiente nei confronti dei creditori. È la prima volta che la Russia fa default sul suo debito estero dai tempi della rivoluzione bolscevica, quando Trotsky annunciò ai creditori occidentali: «Signori, siete stati avvertiti». L’ultimo default sul debito sovrano russo in rubli, invece, risale al 1998. Allora la crisi finanziaria provocò la drammatica svalutazione del rublo, che costrinse Mosca a fermare i pagamenti sui suoi titoli di Stato. 

Il Cremlino sostiene che il default — in realtà — non esista: se non ci fossero le sanzioni, Mosca sarebbe in grado di pagare nella valuta richiesta (dollari ed euro) gli interessi sul suo debito. Quando un Paese va in default, può essere tagliato fuori dai prestiti sul mercato obbligazionario fino a quando l’insolvenza non viene risolta e gli investitori non riacquistano fiducia nella capacità e nella volontà del governo di pagare. Ma la Russia è già stata esclusa dai mercati dei capitali occidentali, quindi un eventuale ritorno al prestito è comunque molto lontano.

Ore 07:40 - Le forze filorusse «sono entrate a Lysychansk da 5 direzioni»

L’attacco russo nel Donbass continua. E — dopo l’abbandono da parte dell’esercito russo di Severodonetsk — l’assalto si sposta nella città gemella, Lysychansk.

Qui, secondo quanto riferito da fonti militari all’agenzia russa Tass, le forze filorusse della Repubblica popolare di Lugansk e le truppe di Mosca sono entrate da cinque direzioni contemporaneamente. Da settimane le truppe russe combattono per conquistare questo obiettivo di importanza strategica capitale per completare la conquista delle province orientali di Lugansk e Donetsk.

Ore 07:47 - Oggi Zelensky al G7: «Ci serve difesa aerea moderna ed efficace»

Nella giornata di oggi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlerà in videoconferenza con i leader del G7, riuniti da ieri in Baviera per discutere della guerra in Ucraina, e delle sue conseguenze sull’economia mondiale. Con ogni probabilità, il leader di Kiev non varierà di molto la richiesta che ha già esplicitato nel suo videomessaggio notturno, pubblicato sui suoi canali social: l’Ucraina — ha spiegato — ha bisogno di una difesa missilistica potente, moderna ed efficace. 

«La Russia ha colpito di nuovo Kiev con i missili», ieri mattina. «La seconda armata del mondo ha «sconfitto» un asilo e una casa. Un uomo è morto, ci sono feriti, tra cui un bambino». Il presidente ha notato che alcuni dei missili sono stati abbattuti, ma l’Ucraina ha bisogno di una difesa più efficace. Se le indiscrezioni riportate dalle agenzie internazionali e dalla Cnn sono vere, gli Usa sono pronti ad annunciare l’acquisto e la consegna di un sistema di questo tipo nelle prossime ore.

Ore 08:09 - Podolyak: «Mosca non dialoga, detta condizioni»

«La Russia non è pronta a dialogare, sa solo dettare le sue condizioni». Lo afferma Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelesnky in un’intervista al Corriere della Sera in cui parla della difficile ripresa dei negoziati per un cessate il fuoco. «Negoziare non significa accettare condizioni unilaterali. Il problema è che Mosca sente di avere tre vantaggi e non ha intenzione di rinunciarvi in nome della pace - spiega -. Primo, ha accumulato molte armi e pensa di riuscire a espellerci dal Donbass. Secondo, ritiene che le sue lobby in Europa riusciranno a invertire il sentimento generale pro-ucraino. Terzo, crede che gas, petrolio, grano e migrazioni spingeranno l’opinione pubblica globale ad appoggiarla». 

Se l’Ucraina dovesse decidere di cedere il Donbass, questo «non servirebbe a nulla. Cedendo alla pressione russa e firmando un accordo di pace, la guerra non finirà. Non è finita nel 2014, la Russia ha ripreso fiato e ha attaccato. Questa volta lo farebbe contro l’Europa - prosegue - . Se Putin non pagherà per questa invasione, il prossimo attacco sarà ancora più massiccio. La Russia andrà avanti a riprendere alcuni territori che reputa suoi. Continuerà a bombardare città, ricattare, sfruttare la sua propaganda in Europa per creare una spaccatura. Questa guerra non è per un Paese o un pezzetto di territorio, è una guerra per i principi internazionali e democratici». A marzo la Turchia aveva iniziato un lavoro di mediazione «ma non ha portato proposte al tavolo. Oggi credo che l’Italia potrebbe avere un ruolo - conclude -. Mi pare che Draghi e Di Maio abbiano capito le vere ragioni di questa invasione e le sue ricadute sulla sicurezza globale e il mercato europeo».

Ore 08:15 - Buruma: «Con Putin alla fine si dovrà trattare»

«A un certo punto qualche negoziato dovrà iniziare. Il terreno dirà su quali basi. Nessuna delle parti è in una posizione per poter ambire a una vittoria totale a meno che le cose non cambino drasticamente nei prossimi mesi». Lo sottolinea Ian Buruma, saggista, esperto di relazioni internazionali e già direttore della New York Review of Book, parlando del conflitto in Ucraina in un’intervista a La Stampa. Le sanzioni secondo il politologo «stanno avendo anche un impatto importante sugli europei, i segnali negativi — inflazione alle stelle, i prezzi dell’energia — sono ormai conclamati». La Russia, invece, «continua a vendere il suo petrolio su altri mercati, magari non così importanti come l’Europa, ma che gli garantiscono una certa solidità. Il fatto è che l’Occidente ha scelto le sanzioni perché non vuole usare la forza militare. Una scelta saggia proprio perché l’Europa non può reggere un confronto militare. D’altronde in tutti questi decenni, senza Usa e in parte Regno Unito, la Nato cosa sarebbe stata? La crisi in Ucraina rappresenterà una sveglia».

Ore 08:32 - Il bollettino dell’intelligence inglese: «La Russia si affida sempre di più a riservisti volontari»

Nelle prossime settimane «è molto probabile che la campagna russa» in Ucraina «si affiderà sempre più a livelli di forze riserviste». Così il ministero della Difesa inglese nell’ultimo aggiornamento di intelligence. Questo include la Riserva dell’esercito da combattimento russo, composta da volontari part-time che vengono schierati come unità intere tipicamente per compiti di sicurezza nelle retrovie. Un altro pool di riservisti (la Risorsa per la mobilitazione umana) è composto da veterani che hanno prestato servizio militare negli ultimi cinque anni. «È probabile che le autorità russe ricorrano ai volontari di questa categoria per riempire i terzi battaglioni all’interno delle brigate regolari», spiega il ministero della Difesa.

«Mentre il principale obiettivo operativo rimane la sacca Severdonetsk-Lysychansk, la Russia sta ora cercando di riprendere slancio anche sull’asse settentrionale di Izyum», si legge ancora nel bollettino. In quel settore - viene comunque sottolineato - le forze armate ucraine continuano a mantenere il controllo del territorio «facendo buon uso del terreno boscoso per aiutare la loro difesa».

Ore 08:35 - Kiev accusa: «Dalla Bielorussia 20 vagoni di munizioni alla Russia»

La Bielorussia ha inviato fino a 20 vagoni ferroviari carichi munizioni in Russia per la guerra contro l’Ucraina: lo ha reso noto su Facebook lo Stato Maggiore Generale delle Forze Armate ucraine, secondo quanto riporta Ukrinform. «Secondo le informazioni disponibili, la leadership della Repubblica di Bielorussia continua a fornire supporto militare alla Federazione Russa — scrive lo Stato Maggiore —. In particolare, un’altra spedizione di munizioni, fino a 20 vagoni ferroviari, è stata inviata nella regione di Belgorod», al confine orientale dell’Ucraina.

Ore 08:39 - Kiev: morti 35mila soldati russi, distrutti 1.552 tank

Ammonterebbero a 35mila le perdite tra le fila russe dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 35mila uomini, 1.552 carri armati, 3.687 mezzi corazzati, 771 sistemi d’artiglieria, 243 lanciarazzi multipli, 101 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in continuo aggiornamento, le forze russe avrebbero perso anche 217 aerei, 184 elicotteri, 2575 autoveicoli, 14 unità navali e 636 droni.

Ore 08:48 - Sindaco Kiev: bambino ferito è in condizioni stabili

Il bambino ferito ieri nel corso di un attacco missilistico a Kiev è «in condizioni stabili e soddisfacenti». Così il sindaco della capitale ucraina, Vitaliy Klitschko.

Intanto sale ad almeno 614 il numero dei minori rimasti feriti dall’inizio dell’attacco russo, come riportano i media ucraini citando l’aggiornamento dell’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina. Invariato il bilancio, sempre provvisorio, dei bambini rimasti uccisi: almeno 339.

Ore 08:52 - A Mariupol trovati cento corpi sotto macerie di una casa

Più di centro corpi sono stati trovati sotto le macerie di un palazzo bombardato a Mariupol. Lo rende noto il consigliere del sindaco, Petro Andryushchenko: «Gli occupanti non hanno intenzione di seppellirli» e in città «continuano le esumazioni. La priorità viene data ai cortili delle scuole e agli asili nido».

Ore 08:56 - Esperti Usa: attacco su Kiev probabile risposta a incontro G7

L’attacco missilistico su Kiev è una «probabile risposta diretta» all’incontro dei leader del G7. È l’opinione dell’Institute for the Study of War, think tank americano che analizza il conflitto in Ucraina. Gli esperti rievocano quanto accaduto durante la visita del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres a Kiev il 29 aprile scorso.

Ore 09:03 - Nato: leader invitano Turchia a revocare veto su Finlandia e Svezia

I leader della Nato inviteranno il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a revocare il suo veto sulla Finlandia e sulla Svezia , determinate a entrare nell’alleanza militare. Domani i Paesi dell’Alleanza atlantica si incontreranno per un vertice di tre giorni a Madrid. La Turchia ha accusato la Svezia e altre nazioni scandinave di sostenere i militanti curdi del Pkk e altri gruppi che la Turchia considera terroristi. I leader della Nato mirano anche a concordare maggiori aiuti militari per l’Ucraina, un aumento della spesa per la difesa congiunta, una nuova determinazione ad affrontare l’ascesa militare della Cina e più truppe messe in stand-by per difendere i Paesi baltici in caso di un’offensiva russa.

Ore 09:19 - Zelensky potrebbe essere invitato in visita di stato in Gran Bretagna

Zelensky potrebbe essere invitato in visita di stato nel Regno Unito. Lo scrive il Daily Telegraph. Funzionari di Londra, secondo il quotidiano, stanno lavorando a una possibile visita, ma è improbabile che accada prima della fine della guerra con la Russia. L’iniziativa mira ad aumentare la credibilità di Johnson di fronte alle crescenti critiche alla sua leadership. Il presidente ucraino potrebbe anche parlare alla conferenza del Partito conservatore in autunno in collegamento video.

Ore 09:34 - Governatore Kharkiv: «Attacchi continuano, da ieri 2 morti e 5 feriti»

Continuano i bombardamenti sulla regione di Kharkiv, che nelle ultime 24 ore hanno causato la morte di due donne di 21 e 57 anni e il ferimento di cinque civili. Lo fa sapere su Telegram Oleg Synegubov, governatore regione di Kharkiv, riferendo che «questa notte in città un missile russo ha colpito il cortile di una scuola. Un altro attacco ha danneggiato gli uffici amministrativi. Nessuno è rimasto ferito». Sul fronte della battaglia, «le nostre forze armate — dice Synegubov — continuano a colpire gli occupanti sulla linea di contatto. Nella direzione di Kharkiv, i russi hanno attaccato in direzione di Dementievka e Pitomnyk, ma hanno subito perdite e si sono ritirati. Nell’area di Izyum, il nemico non smette di tentare di avanzare in direzione di Dolyna e Mazanivka, ma i nostri difensori stanno resistendo».

Ore 09:55 - Scholz invita a «non silurare» il G20 a causa di Putin

Nonostante la guerra contro l’Ucraina, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha invitato a «non silurare» il G20, per la presenza della Russia e quindi dello stesso presidente Vladimir Putin. «Una cosa è chiara: il G20 deve continuare a svolgere un ruolo», ha detto all’emittente ZDF, dal vertice del G7 a Schloss Elmau. C’è «una convinzione condivisa che non vogliamo silurare il G20». Il G20 è un gruppo di Stati delle principali potenze economiche, che, oltre ai Paesi del G7, comprende anche Paesi autoritari come Russia, Cina e Arabia Saudita. Il prossimo vertice è previsto per novembre in Indonesia. «Decideremo su questo tema poco prima del vertice», ha aggiunto Scholz. La giornata di oggi, a Elmau, sarà concentrata sull’intervento on-line, che si terrà a breve, del presidente ucraino Volodymyr Zelensky; poi seguiranno gli incontri tra i leader delle sette potenze e quelli dei cinque Paesi invitati a Elmau, Argentina, India, Indonesia, Senegal e Sud Africa. Proprio presenza dell’Indonesia, Paese che detiene la presidenza di turno del G20, ha suscitato aspettative su una possibile posizione in merito al vertice di novembre.

Ore 09:57 - Zelensky: «Nessun missile russo può spezzare nostro morale«

«Nessun missile russo, nessun attacco può spezzare il morale degli ucraini. E ciascuno dei loro missili è un argomento nei nostri negoziati con i partner», ha scritto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky postando le foto dei danni causati dagli attacchi missilistici russi a Kiev poco prima di collegarsi con i leader dei Paesi del G7 nel corso del summit in corso in Germania.

Ore 10:02 - Von der Leyen: «Al G20 per dire in faccia a Putin cosa pensiamo»

La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen è favorevole a una partecipazione dell’Occidente al prossimo vertice G20 a novembre, in Indonesia, malgrado la presenza probabile del presidente russo Putin che ha scatenato la guerra in Ucraina. «Penso che sia meglio - se viene - dirgli in faccia quello che pensiamo. E poi dovrebbe anche prendere posizione», ha osservato von der Leyen parlando all’emittente televisiva tedesca Zdf. La presidente è stata sollecitata sull’idea di un boicottaggio del summit da parte degli Occidentali. «L’istituzione del G20 è troppo importante per lasciare che Putin la distrugga», ha replicato. «Ma una cosa è chiara: non ci sarà alcun business as usual nel trattare con il presidente russo».

Ore 10:08 - Usa: G7 pronto a «price cap» al greggio

Il G7 prepara un piano per mettere un tetto al prezzo del greggio russo. Lo ha riferito una fonte della Casa Bianca a margine del G7 a Elmau.

Ore 10:10 - Scholz, appoggio a Kiev ma evitare conflitto Nato-Mosca

«Abbiamo parlato del sostegno all’Ucraina e del fatto che, con misure toste, faremo tutto il possibile per appoggiarla. Ma abbiamo anche sottolineato il fatto che eviteremo un conflitto tra Nato e Russia». Lo ha detto il cancelliere Olaf Scholz, a margine di una bilaterale con il canadese Justin Trudeau al G7 di Elmau. I due leader hanno fatto una passeggiata insieme nel parco del castello, confrontandosi sulle principali sfide all’ordine del giorno al G7. «In primo luogo — ha detto da Elmau — non dobbiamo cadere nella trappola tesa dal presidente russo Vladimir Putin di affermare che il mondo è diviso tra l’Occidente globale e tutti gli altri. Le democrazie esistono in tutto il mondo e hanno prospettive molto simili», ha aggiunto. Per questo, ha spiegato, la Germania ha invitato cinque Paesi emergenti al vertice del G7: India, Indonesia, Sudafrica, Senegal e Argentina.

Ore 10:23 - Governatore Lugansk chiede ai civili di lasciare Lysychansk

Serhai Haidai, governatore ucraino di Lugansk, ha invitato i civili a lasciare la città di Lysychansk, dove la situazione è «molto difficile». «Mettetevi in salvo, voi e i vostri cari», ha scritto su Telegram. Da settimane le truppe russe combattono per conquistare uno dei loro obiettivi strategici in Ucraina, Lysychansk, l’ultima grande città ancora detenuta dalle truppe ucraine nella provincia orientale di Lugansk.

Ore 10:25 - Usa, nuove sanzioni G7 a industria bellica russa

Il G7 varerà nuove sanzioni contro l’industria bellica russa in modo da ostacolare la capacità del Cremlino di tenere in piedi la macchina della guerra contro l’Ucraina. Lo ha riferito una fonte della Casa Bianca, dal castello di Elmau. «I leader del G7 allineeranno e allargheranno le sanzioni per limitare ulteriormente l’accesso della Russia» alla tecnologia occidentale in grado di supportare l’industria bellica russa. La fonte ha aggiunto che gli Usa «prenderanno di mira in modo aggressivo le catene di approvvigionamento della difesa russa e limiteranno la capacità di Mosca di sostituire l’equipaggiamento militare che ha perso durante la sua brutale guerra».

Ore 10:28 - Zelensky ringrazia leader G7 e Ue per sostegno: «Nessun missile russo può spezzare nostro morale»

I leader del G7 si sono riuniti poco fa nello Schloss Elmau, in Baviera, per la quarta sessione dei lavori del vertice, dedicata alla guerra in Ucraina. Le telecamere a circuito chiuso, collegate con la sala stampa che sta a Garmisch-Partenkirchern, a una ventina di chilometri di distanza dal castello, hanno inquadrato i capi di Stato e di governo seduti al tavolo, per poi passare sul presidente ucraino Zelensky, in videocollegamento, che ha ringraziato tutti i leader del G7 per il loro sostegno, riferiscono fonti italiane. «Non saremo vinti, vinceremo. Nessun missile russo può spezzare il nostro morale», ha aggiunto. 

Tra le richieste presentate, secondo quanto si apprende, ci sarebbero sistemi antiaereo di difesa, più armi, un appoggio per sbloccare le esportazioni del grano, altre sanzioni alla Russia e aiuto nella ricostruzione del Paese.

Ore 10:45 - Johnson: siamo uniti, pace oggi impossibile

Boris Johnson insiste a farsi alfiere della linea dura contro la Russia fra i leader del vertice G7. «Ciò che mi ha colpito in questi due giorni - ha detto oggi citato dall’agenzia Pa - è la nostra straordinaria determinazione ad andare avanti uniti; al momento non c’è accordo di pace che il presidente Zelensky possa firmare, quindi, nelle circostanze attuali, i G7 devono continuare a sostenere l’Ucraina». Il premier britannico ha poi ammesso che militarmente la situazione di Kiev è ora «molto difficile a est e sud-est», ma non senza ripetere che le forze ucraine vogliano ancora battersi e possano «rovesciare le posizioni».

Ore 10:55 - Arcivescovo di Kiev: sofferenze poco note nei villaggi

«Quando il missile si abbatte su una città grande, lo sanno tutti, lo citano i mass media mentre le indescrivibili sofferenze nelle piccole città e nei villaggi ucraini sono conosciute a pochi»: lo afferma l’arcivescovo greco-cattolico di Kiev, Sviatoslav Shevchuk. Nel suo quotidiano video-messaggio, il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina riferisce di una lettera che gli ha scritto «un semplice pensionato ucraino, proveniente dalla regione di Zaporizhya, della città di Orikhiv. Il signore si chiama Shkolyarenko Serhiy Volodymyrovych. Lui descrive le atrocità della guerra vissute dalle persone nella cittadina di Orikhiv, nella regione di Zaporizhya. Capita che quando il missile si abbatte su una città grande, lo sanno tutti, lo citano i media mentre le indescrivibili sofferenze nelle piccole città e nei villaggi ucraini sono conosciute a pochi. Dunque, Serhiy scrive che prima della guerra la loro città di Orikhiv contava circa 14mila abitanti. Oggi vi sono rimaste in tutto 600 persone che si nascondono in continuazione e vivono nelle cantine». Nel videomessaggio diramato domenica sera, Shevchuk racconta che «l’intera Ucraina, tutto il territorio della nostra madrepatria, è diventato epicentro del più massiccio attacco missilistico della Russia durante gli ultimi giorni di questa guerra... Stamattina alle 6, un attacco missilistico si è abbattuto sulla nostra città di Kyiv, sulla nostra capitale. Sopra la città di Kyiv si è alzata la nube nera».

Ore 10:58 - Putin in Tagikistan e Turkmenistan: primo viaggio da inizio guerra

Il presidente russo Vladimir Putin visiterà i prossimi 28 e 29 giugno il Tagikistan e il Turkmenistan nel suo primo viaggio dall’inizio della guerra in Ucraina. Lo ha reso noto la televisione di stato Rossiya 1. Il leader di Mosca prenderà parte al vertice dei Paesi del Caspio ad Ashgabat, capitale del Turkmenistan.

Ore 11:20 - La presidente della Moldova arrivata a Kiev

La presidente della Moldova, Maia Sandu, è arrivata a Kiev. Lo riporta Ukrainska Pravda. Sandu visiterà le città di Borodyanka, Bucha e Irpin e incontrerà anche il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky.

Ore 11:35 - Cremlino: nessun motivo di parlare di default

«È falso parlare di default». Le accuse sul default della Federazione Russa sono «infondate, il pagamento in valuta estera è stato effettuato a maggio», sostiene il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. In una telefonata con i giornalisti Peskov ha affermato che la Russia ha effettuato i pagamenti delle obbligazioni in scadenza a maggio e che il fatto che siano stati bloccati da Euroclear a causa delle sanzioni occidentali contro il Paese «non è un nostro problema».

Ore 11:51 - Cremlino, futuro Donbass sia scelto dai suoi abitanti

«Abbiamo ripetutamente affermato che il futuro delle repubbliche di Luhansk e Donetsk e altri territori dell’Ucraina dovrebbe essere deciso dagli abitanti. La loro decisione è sovrana». Così ancora il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

Ore 11:58 - G7: leader adottano conclusioni su Ucraina

I leader del G7 riuniti a Elmau hanno appena adottato le conclusioni sull’Ucraina. È quanto si apprende da fonti presenti al summit.

 «Il Cremlino deve essere sconfitto in Ucraina. C’è una coesione incrollabile nel G7 nella solidarietà con il popolo ucraino. Soldi, armi e sostegno politico. Tutto è mobilitato per sostenere Zelensky e l’Ucraina», ha aggiunto in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, durante il G7 di Elmau. 

«Questa mattina il presidente ucraino Zelensky ci ha aggiornato sugli attacchi della Russia all’Ucraina. Ammiriamo la sua leadership e la resilienza del popolo ucraino. Il G7 ha mostrato una notevole unità. Abbiamo concordato che rimarremo a fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario», il commento su Twitter della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, dal G7 di Elmau.

Ore 12:07 - Sindaco Sloviansk: attacco missilistico stamattina, ci sono morti e feriti

Attacco missilistico questa mattina nel centro di Sloviansk. Ne dà notizia con un video pubblicato su Telegram il sindaco della città, Vadym Lyakh, aggiungendo che «ci sono morti e feriti». Qui «non ci sono strutture militari, è praticamente il centro della città», dice il primo cittadino, parlando di una «guerra di annientamento».

Ore 12:29 - ++ Scholz, continueremo ad aumentare pressione su Putin

«Siamo uniti al fianco dell'Ucraina. E continueremo a supportarla. Per questo dobbiamo prendere decisioni dure ma necessarie. Grazie Zelensksy per la partecipazione oggi». Lo ha scritto su Twitter il cancelliere Olaf Scholz, dopo l'intervento digitale di Zelensky al G7. «Continueremo ad aumentare la pressione su Putin. La guerra deve finire», ha aggiunto.

 Cremlino, su missili Usa a Kiev difenderemo i nostri interessi

In merito ai piani dell’amministrazione Usa di dotare Kiev di sistemi di difesa missilistica a medio e lungo raggio la Russia «sta adottando misure per proteggere i propri interessi su base continuativa». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Lo riporta l’agenzia Interfax

Ore 13:21 - G7: Draghi: «Putin non deve vincere, uniti con Ucraina»

Il presidente russo Vladimir Putin «non deve vincere. Noi restiamo uniti a sostegno dell’Ucraina». Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi durante la sessione dei lavori del G7 dedicata all’Ucraina, si apprende da fonti presenti a Elmau.

 «Siamo uniti con l’Ucraina - continua - perché se l’Ucraina perde, tutte le democrazie perdono. Se l’Ucraina perde, sarà più difficile sostenere che la democrazia è un modello di governo efficace». Draghi ha ringraziato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky «per il benvenuto eccezionale a Kiev. La decisione di dare all’Ucraina lo status di candidato per l’Ue è importante per l’Ucraina, ma anche per l’Unione Europea. L’Unione Europea ha mutato in modo profondo il suo atteggiamento verso i Paesi vicini, la sua strategia di lungo periodo. E’ un cambiamento molto importante».

«Gli italiani - ricorda infine Draghi - hanno accolto gli ucraini, i loro bambini. Il governo ha fatto la sua parte, ma la parte più importante l’hanno fatta le autorità locali, le famiglie».

Ore 13:43 - Zelensky al G7, «non è il momento di negoziare»

«Questo non è il momento di negoziare»: così il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, rivolgendosi ai leader del G7 in Germania, secondo quanto riferisce la presidenza francese. 

«Il presidente Zelensky ha dato a tutti una risposta molto chiara, ovvero che questo non è il momento di negoziare. L’Ucraina - spiega l’Eliseo - negozierà (con Mosca, ndr) quando sarà in condizione di farlo, cioè quando tornerà ad essere in una posizione di forza».

Ore 14:08 - G7, Mosca ritiri truppe e cessi immediatamente le ostilità

«Ribadiamo la nostra richiesta che la Russia ponga fine a questa guerra e cessino immediatamente e incondizionatamente tutte le ostilità, che vengano ritirate le sue truppe e l’equipaggiamento militare dall’intero territorio dell’Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti». È quanto si legge nelle conclusioni del G7 sull’Ucraina. «Ribadiamo - si legge nel documento - la nostra condanna dell’uso ingiustificato da parte della Russia della retorica e dei segnali sul nucleare. La Russia deve rispettare i suoi impegni internazionali, compresi quelli che vietano l’uso di armi chimiche, biologiche o nucleari. Esortiamo la Russia a comportarsi in modo responsabile e a esercitare moderazione, e ribadiamo che qualsiasi uso di tali armi sarebbe inaccettabile e avrebbe gravi conseguenze». «Questa guerra devastante - si legge ancora - ha prodotto conseguenze drammatiche ben oltre l’Europa. Costituisce una palese violazione del diritto internazionale, in particolare una grave violazione della Carta delle Nazioni Unite». La guerra «minaccia gravemente il sistema basato su regole internazionali che è alla base della pace, della prosperità e della sicurezza globali. Condanniamo inoltre i tentativi russi di sostituire i funzionari ucraini eletti democraticamente con funzionari illegittimi».

Ore 14:45 - 007 Kiev, Russia continuerà a combattere finché potrà

«Se la Russia ora ammettesse di non essere riuscita a sconfiggere l’Ucraina, non sarebbe solo il crollo del sistema» di Vladimir Putin, «sarebbe il crollo del sistema statale. Pertanto, combatteranno il più possibile. L’esercito russo dovrà combattere fino alla fine. Non ha altra scelta». Lo ha affermato il capo dei servizi di sicurezza ucraini, Kyrylo Budanov, in un’intervista al Financial Times ripresa dai media locali.

Ore 14:46 - Casa Bianca, presto invio a Kiev sistemi di difesa avanzati

Il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha confermato che gli Stati Uniti invieranno «sistemi di difesa avanzati» in un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina. In un briefing con la stampa americana in Germania, Sullivan ha detto: «Posso confermare siamo in procinto di finalizzare un pacchetto che includerà sistemi di difesa aerea a lungo e medio raggio e munizioni di artiglieria».

Ore 14:53 - Kiev, oltre 10 raid contro forze russe sull’Isola dei Serpenti

«Continuiamo l’operazione all’Isola dei Serpenti. La scorsa notte, oltre 10 raid di precisione sono stati lanciati sull’isola. Al momento stiamo verificando i risultati, ma siamo già stati informati che un altro sistema missilistico di difesa aerea Pantsir-S1 è stato colpito». Lo ha dichiarato Natalia Humeniuk, portavoce delle Forze di difesa meridionali dell’esercito ucraino, secondo cui anche a seguito degli attacchi dei giorni scorsi ai russi sono rimaste a protezione dell’isola strategica nel Mar Nero solo due navi con 16 missili da crociera.

Ore 14:54 - G7 denuncia condanne a morte «mercenari» come «processo farsa»

I leader dei G7 denunciano come frutto di «un processo farsa» la recente condanna a morte inflitta da un tribunale dell’autoproclamata repubblica filo-russa di Donetsk, in Ucraina orientale, contro due ex militari britannici e un marocchino catturati mentre combattevano tra le file delle forze di Kiev. Lo certifica un passaggio del documento finale del vertice svoltosi fra ieri e oggi in Germania, sottolineato dal governo di Londra e ripreso dai media britannici. «La Russia e i suoi associati - vi si legge - devono rispettare il diritto umanitario internazionale, incluso sui diritti e le tutele accordate ai prigionieri di guerra dalla Convenzione di Ginevra». I 7 Grandi negano quindi l’accusa rivolta ai tre - i britannici Aiden Aslin e Shaun Pinner, e il marocchino Saaudun Brahim - di essere «mercenari», definendole invece persone arruolate nelle forze regolari di Kiev. «Noi condanniamo - affermano - la sentenza di morte emessa come risultato di un processo farsa a questi membri delle forze armate ucraine»

Ore 15:11 - Presidente Moldavia a Bucha, Irpin e Borodyanka

Bucha, Irpin e Borodyanka. Sono le tre tappe scelte nella visita in Ucraina della presidente della Repubblica della Moldavia Maia Sandu, che ha visto con i propri occhi l'entità degli orrori e delle distruzioni lasciate dopo l'occupazione russa. Lo riporta Ukrinform. «Sono in Ucraina oggi. Ho visitato le città di Borodyanka, Bucha e Irpin e sono rimasta senza parole per il livello di distruzione e violenza che abbiamo visto. È una tragedia inimmaginabile», ha scritto Sandu, augurando poi al popolo ucraino pace, libertà e prosperità. La presidente moldava sarà poi a Kiev.

Ore 15:27 - Tar, giustificato congelamento yacht oligarca russo

Il "congelamento" dell'imbarcazione di 65 metri, ancorata nel porto di Imperia e riconducibile all'oligarca russo Alexei Mordashov è giustificato. Lo hanno stabilito i giudici del Tar del Lazio. «Dall'insieme degli elementi acquisiti nel procedimento, confermati e irrobustitisi nel processo, emerge un quadro probatorio solido e idoneo a giustificare la decisione dell'amministrazione di congelare la risorsa economica dell'imbarcazione "Lady M", imbarcazione di 65 metri ancorata nel Porto di Imperia», scrivono i giudici nella sentenza con la quale ha respinto oggi un ricorso amministrativo proposto dalla società Asmare Enterprise Limited, proprietaria del maxi-yacht «congelato».

Dopo aver preliminarmente affrontato il quadro normativo internazionale e nazionale di riferimento, e aver respinto tutti i motivi di ricorso di tipo procedimentale, il Tar ha affrontato i termini della questione. Partendo dalla tesi secondo la quale le "misure restrittive" disposte dall'Ue nei confronti della Federazione Russa sono «misure amministrative, aventi natura preventiva e funzione cautelare, dalla durata temporanea in quanto collegata alla permanente violazione del diritto internazionale, con cui si intende reagire (c.d. contromisure), a livello dell'Unione, ad un illecito internazionale perpetrato da uno Stato sovrano (la Federazione russa) nei confronti di un altro Stato sovrano (l'Ucraina), aventi come destinatario indiretto lo Stato autore dell'illecito internazionale e come destinatari diretti quei soggetti (persone fisiche o giuridiche) che, avendo particolari e qualificati legami economici con lo Stato autore dell'illecito, traggono o mantengono vantaggi dalla violazione del diritto internazionale da quest'ultimo compiuto», i giudici sono arrivati a concludere che «le evidenze istruttorie raccolte dall'amministrazione dopo l'adozione del provvedimento gravato, confermato le conclusioni del provvedimento impugnato».

Ore 15:49 - G7, Zelensky chiede aiuto per cacciare russi oltre le «linee pre-febbraio»

Durante la sessione al G7, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky , collegato con i «grandi» a Elmau, in Baviera, ha chiesto ai leader un «sostegno pieno» all’Ucraina, politico, finanziario e militare, per «ricacciare i russi al di là» delle «linee» che demarcavano i due campi in «febbraio». Lo spiegano fonti dell’Eliseo.

Il presidente o ha poi passato un messaggio a ciascuno dei capi di Stato e di governo, ringraziando gli europei per aver concesso all’Ucraina lo status di Paese candidato ad aderire all’Ue. Per quanto riguarda l’esportazione di cereali, ha ribadito di essere pronto a fare «di tutto» per farla riprendere, chiedendo però «garanzie di sicurezza». 

L’esportazione di cereali via mare è bloccata in primis dalle navi russe, ma anche dalle mine che gli ucraini hanno messo in mare a difesa dei porti, per ostacolare un attacco russo. Il timore, probabilmente fondato visti i precedenti, è che Mosca possa approfittare dello sminamento delle acque per attaccare Odessa, il principale porto del Paese, tagliando così l’accesso al mare per l’Ucraina. I leader dei Sette si sono mostrati «unanimi, uniti nell’azione», per poi parlare della ricostruzione del Paese, che dovrà essere «un’opera collettiva».

Ore 16:45 - Zelensky: «Attacco Kremenchuk, in fiamme un centro commerciale pieno»

«Gli occupanti hanno lanciato razzi contro un centro commerciale, dove c’erano più di mille civili. Il centro commerciale è in fiamme, i soccorritori stanno domando l’incendio, ma il numero delle vittime è impossibile da immaginare». 

A fornire maggiori informazioni sull’attacco missilistico avvenuto questo pomeriggio a Kremenchuk, nella regione di Poltava, è il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, che su Telegram diffonde un video delle fiamme che divampano dal centro commerciale. Un edificio che - sottolinea Zelensky - non costituiva «nessun pericolo per l’esercito russo. Nessun valore strategico». E’ «solo il tentativo delle persone di vivere una vita normale, che fa arrabbiare così tanto gli occupanti», osserva Zelensky.

Ore 17:18 - Kiev: «Missile su centro commerciale: 2 morti e 20 feriti. È crimine guerra russo»

«L’attacco missilistico contro un centro commerciale con all’interno persone a Kremenchuk è un altro crimine di guerra russo. Un crimine contro l’umanità». Ad affermarlo su Telegram è Dmytro Lunin, governatore della regione ucraina di Poltava in cui Kremenchuk si trova. Si tratta di un «atto di terrore cinico contro la popolazione civile», prosegue Lunin, aggiungendo che «la Russia è uno Stato terrorista».

È di almeno due morti e 20 feriti in Ucraina il bilancio dell’attacco avvenuto a Kremenchuk, nel centro del Paese, dove un missile russo ha colpito un centro commerciale. Lo riferiscono le autorità ucraine. 

Precisamente, a riferirlo in un post su Telegram, è Kyryl Tymoshenko, vice-capo dell’ufficio della presidenza ucraina, il quale aggiunge che 9 dei circa 20 feriti sono in condizioni gravi.

Ore 17:53 - Sindaco Kramatorsk: «Attacco russo a periferia città, danneggiati casa e garage»

I russi avrebbero sferrato un attacco alla periferia di Kramatorsk, danneggiando una casa e un garage. Lo riporta il sindaco della città, Oleksandr Honcharenko, sul suo canale Telegram.

Ore 18:02 - Mosca dichiara 8 diplomatici greci «personae non gratae»

Otto diplomatici greci sono stati dichiarati «personae non gratae» in Russia. Lo riferisce l’agenzia russa Tass, citando il ministero degli esteri russo, secondo il quale la mossa è una ritorsione alle misure prese da Atene nei confronti di diplomatici russi.

Secondo il ministero degli Esteri di Mosca, i diplomatici greci che la Russia ha deciso di espellere hanno otto giorni di tempo per lasciare il Paese.

 Ore 18:06 - Putin parla al telefono con Bolsonaro: «Forniture fertilizzanti confermate»

Vladimir Putin ha parlato al telefono con Jair Bolsonaro. Con il Presidente del Brasile, il capo del Cremlino ha parlato di sicurezza alimentare globale e gli ha assicurato che saranno esportate le quantità di fertilizzanti previste dai contratti. I due hanno confermato la loro intenzione di rafforzare la loro cooperazione strategica, ha reso noto il Cremlino.

Ore 18:16 - Lituania: colpiti da cyberattacco, probabilmente da Mosca

La Lituania ha reso noto oggi di essere stata l’obiettivo di un attacco informatico «massiccio», sullo sfondo delle minacce lanciate dalla Russia nei confronti del Paese baltico, che ha imposto restrizioni al transito verso l’enclave russa di Kaliningrad. Secondo Jonas Skardinskas, direttore del National Cybersecurity Center, gli attacchi «probabilmente» avrebbero avuto origine dalla Russia.

Ore 18:19 - Kiev: nei porti restano bloccate 80 navi straniere

«Nei porti marini ucraini rimangono bloccati circa 80 navi che battono bandiera straniera insieme con i loro equipaggi, sostituiti in qualche caso dagli equipaggi ucraini. Le navi sono piene di merce». Ad affermarlo su Telegram è Dmytro Barinov, vice del capo dell’amministrazione dei porti marittimi ucraini.

Ore 18:32 - Scholz: «Relazioni con Mosca non torneranno a essere come prima»

Le relazioni con la Russia non potranno tornare a essere come prima della guerra in Ucraina: lo ha affermato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, al termine del secondo giorno del summit del G7 nelle Alpi bavaresi. «Quando la situazione cambia, dobbiamo cambiare», ha aggiunto Scholz secondo quanto riportano i media tedeschi.

Ore 18:42 - Kiev: «A Sloviansk bombe a grappolo russe su quartiere residenziale»

Il sindaco della città ucraina di Sloviansk, potenzialmente il prossimo grande campo di battaglia tra forze russe e ucraini, ha accusato le forze russe di avere lanciato dopo l’alba sulla città bombe a grappolo, una delle quali ha colpito un quartiere residenziale. Secondo quanto riferisce il sindaco Vadim Lyakh, almeno un uomo è rimasto ucciso. Le autorità precisano che il numero delle vittime è ancora da confermare.

Ore 19:39 - Campagna di terrore sui civili ucraini: 60 missili in 72 ore.

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Colpi da lontano tra i due contendenti, civili ucraini tramutati in bersagli: è questa la sintesi di una giornata dove l’attenzione era focalizzata sul vertice G7 in Germania.

Ore 19:43 - Filorussi Donetsk: resti di 172 militari Kiev in Azovstal

La procura generale dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk ha fatto sapere che i resti di 172 militari ucraini sono stati trovati nello stabilimento di Azovstal, a Mariupol. Lo ha riferito l’agenzia Tass.

Ore 19:50 - Kiev chiede una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu

La missione dell’Ucraina all’Onu ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza in seguito agli attacchi missilistici al centro commerciale di Kremenchuk. Lo fanno sapere fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro. L’Albania, presidente di turno dei Quindici, lo ha programmato per domani.

Ore 20:19 - L’Onu e lo sblocco di grano e orzo: «Vicini al momento della verità»

GARMISH - Il segretario generale dell’Onu si collega con il castello che ospita il G7 mentre da Kiev arrivano i dettagli di cronaca sui missili lanciati dai russi contro il centro commerciale ucraino. L’intervento di Antonio Guterres occupa uno spazio della sessione dedicata alla crisi alimentare ed è una piccola nota positiva di fronte allo sgomento per l’ennessimo attacco contro i civili da parte dell’esercito russo. Guterres dice a chiare lettere ai 7 leader riuniti in Baviera che ormai «Siamo vicini al momento della verità». Le trattative insieme a Turchia, Ucraina e Russia, coordinate dalle Nazioni Unite potrebbero iniziare presto. Manca ancora il via libera di Mosca, ma sono stati fatti molti passi avanti. Gli ucraini dovrebbero indicare la posizione delle mine di fronte al porto di Odessa per consentire lo sminamento, i russi chiedono di controllare il carico delle navi in uscita, alle Nazioni Unite toccherebbe il controllo di quelle in entrate, ai turchi e alla marina militare di Istanbul il ruolo di principale garante della sicurezza dopo la creazione di un corridoio marittimo per ricominciare a trasportare orzo e grano fermi da mesi nei silos ucraini. (Marco Galluzzo)

Ore 20:25 - Kiev, a Kremenchuk colpito anche palazzetto sport

I missili russi su Kremenchuk, in Ucraina, oltre al centro commerciale hanno colpito anche un palazzetto dello sport. Lo ha fatto sapere il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina, Oleksiy Danilov. Si teme che decine di civili siano stati uccisi e feriti, mentre il governatore regionale ha parlato sinora di almeno 10 morti e oltre 40 feriti. Per l’esercito ucraino, il centro commerciale è stato colpito da missili lanciati dai bombardieri russi Tu-22M3 a lungo raggio dai cieli sopra la regione occidentale di Kursk, in Russia.

Ore 21:17 - Cestista Griner a processo in Russia dal primo luglio

Il processo in Russia contro la cestista americana Brittney Griner si aprirà il primo luglio. La data è stata confermata alla Cnn da Alexander Boikov, avvocato della star del basket. La cestista è apparsa brevemente oggi per un’udienza preliminare a porte chiuse nel tribunale di Khimki, un sobborgo di Mosca, durante la quale la sua detenzione è stata prolungata di sei mesi. Due volte medaglia d’oro olimpica, la 31enne Griner è stata fermata il 17 febbraio all’aeroporto moscovita di Sheremetyevo mentre cercava di tornare negli Stati Uniti. Accusata di possesso illegale di olio di cannabis, rischia fino a dieci anni di carcere. Griner gioca nella squadra Phoenix Mercury del Wnba, ma come molte altre colleghe veniva ingaggiata in Russia fuori dalla stagione del campionato negli Stati uniti. Gli Stati Uniti hanno sempre contestato il suo arresto, in una vicenda che è diventata un caso diplomatico nel quadro dell’invasione russa dell’Ucraina.

Ore 21:55 - Zelensky: raid su mall spudorato attacco terroristico

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha denunciato l’attacco russo sul centro commerciale a Kremenchuk, definendolo uno «spudorato atto terroristico».

 Ore 23:44 - G7 condanna l’attacco a Kremenchuk: abominevole, crimine di guerra

«Noi, i leader del G7, condanniamo solennemente l’abominevole attacco a un centro commerciale a Kremenchuk. Siamo uniti all’Ucraina nel piangere le vittime innocenti di questo attacco brutale. Gli attacchi indiscriminati a civili innocenti costituiscono un crimine di guerra». È quanto si legge nella dichiarazione dei leader del G7.

Ore 00:37 - Putin parteciperà al G20 in Indonesia

L’annuncio arriva dalla Tass. Il presidente russo Vladimir Putin parteciperà al vertice del G20 che è in programma in Indonesia a novembre. Lo ha affermato il suo consigliere per la politica estera Yuri Ushakov all’agenzia di stampa russa, secondo la quale i dettagli della partecipazione sono ancora in fase di definizione.

Ore 03:52 - Medvedev: «Nato in Crimea sarebbe la 3a guerra mondiale»

Ancora un attacco-minaccia all’Occidente da parte di Dmitry Medvedev: «Qualsiasi tentativo di invadere la Crimea equivarrebbe a una dichiarazione di guerra contro la Russia. Se uno Stato membro della Nato facesse una tale mossa, porterebbe a un conflitto contro l’intera Alleanza dell’Atlantico del Nord: alla Terza guerra mondiale, a un disastro totale», ha detto il vicecapo del Consiglio di sicurezza russo, intervistato dai media di Mosca. La possibile adesione dell’Ucraina alla Nato rappresenta un pericolo maggiore per la Russia rispetto a quella di Svezia e Finlandia, ha spiegato ancora l’ex presidente ed ex premier russo. Kiev sarebbe «molto più pericolosa per il nostro Paese in quanto membro» dell’Alleanza dell’Atlantico del Nord, ha sottolineato Medvedev.

Ucraina Russia, news sulla guerra di martedì 28 giugno. Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 28 Giugno 2022.

Le notizie di martedì 28 giugno sulla guerra 

• La guerra in Ucraina è arrivata al 125esimo giorno.

• Due missili russi hanno colpito un centro commerciale a Kremenchuk, in Ucraina: i morti sono almeno 20, decine i feriti.

• Putin è volato in Tagikistan, si tratta del primo viaggio all'estero per il presidente russo dall’inizio della guerra in Ucraina.

• G7, Zelensky chiede aiuto per cacciare i russi oltre le «linee pre-febbraio», prima che iniziasse l’invasione.

• Olaf Scholz: «Le relazioni con Mosca non torneranno più come prima».

• L’Onu e lo sblocco di grano e orzo: «Vicini al momento della verità».

• Medvedev: «La Nato in Crimea? Sarebbe Terza Guerra mondiale».

Ore 05:45 - Zelensky chiede aiuto al G7 per cacciare russi oltre le «linee pre-febbraio»

Durante la sessione al G7, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky , collegato con i «grandi» a Elmau, in Baviera, ha chiesto ai leader un «sostegno pieno» all’Ucraina, politico, finanziario e militare, per «ricacciare i russi al di là» delle «linee» che demarcavano i due campi in «febbraio». Lo spiegano fonti dell’Eliseo. Il presidente ha poi passato un messaggio a ciascuno dei capi di Stato e di governo, ringraziando gli europei per aver concesso all’Ucraina lo status di Paese candidato ad aderire all’Ue. Per quanto riguarda l’esportazione di cereali, ha ribadito di essere pronto a fare «di tutto» per farla riprendere, chiedendo però «garanzie di sicurezza». L’esportazione di cereali via mare è bloccata in primis dalle navi russe, ma anche dalle mine che gli ucraini hanno messo in mare a difesa dei porti, per ostacolare un attacco russo. Il timore, probabilmente fondato visti i precedenti, è che Mosca possa approfittare dello sminamento delle acque per attaccare Odessa, il principale porto del Paese, tagliando così l’accesso al mare per l’Ucraina. I leader dei Sette si sono mostrati «unanimi, uniti nell’azione», per poi parlare della ricostruzione del Paese, che dovrà essere «un’opera collettiva».

Ore 05:50 - Kiev, «Missile su centro commerciale: 16 morti e 59 feriti»

«L’attacco missilistico contro un centro commerciale con all’interno persone a Kremenchuk è un altro crimine di guerra russo. Un crimine contro l’umanità». Ad affermarlo su Telegram è Dmytro Lunin, governatore della regione ucraina di Poltava in cui Kremenchuk si trova. Si tratta di un «atto di terrore cinico contro la popolazione civile», prosegue Lunin, aggiungendo che «la Russia è uno Stato terrorista». È di almeno 16 morti e 59 feriti in Ucraina il bilancio dell’attacco avvenuto a Kremenchuk, nel centro del Paese, dove un missile russo ha colpito un centro commerciale. Lo riferiscono le autorità ucraine. Come riferisce in un post su Telegram Kyryl Tymoshenko, vice-capo dell’ufficio della presidenza ucraina, «9 dei circa 20 feriti sono in condizioni gravi».

Ore 05:52 - Kiev: «A Kremenchuk colpito anche il palazzetto dello sport»

I missili russi su Kremenchuk, in Ucraina, oltre al centro commerciale hanno colpito anche un palazzetto dello sport. Lo ha fatto sapere il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina, Oleksiy Danilov. Si teme che decine di civili siano stati uccisi e feriti, mentre il governatore regionale ha parlato sinora di almeno 10 morti e oltre 40 feriti. Per l’esercito ucraino, il centro commerciale è stato colpito da missili lanciati dai bombardieri russi Tu-22M3 a lungo raggio dai cieli sopra la regione occidentale di Kursk, in Russia.

Ore 05:55 - G7 condanna l’attacco a Kremenchuk: abominevole, crimine di guerra

«Noi, i leader del G7, condanniamo solennemente l’abominevole attacco a un centro commerciale a Kremenchuk . Siamo uniti all’Ucraina nel piangere le vittime innocenti di questo attacco brutale. Gli attacchi indiscriminati a civili innocenti costituiscono un crimine di guerra», si legge nella dichiarazione dei leader del G7.

 Ore 06:02 - L’Onu e lo sblocco di grano e orzo: «Vicini al momento della verità»

(Marco Galluzzo) Il segretario generale dell’Onu si collega con il castello che ospita il G7 mentre da Kiev arrivano i dettagli di cronaca sui missili lanciati dai russi contro il centro commerciale ucraino. L’intervento di Antonio Guterres occupa uno spazio della sessione dedicata alla crisi alimentare ed è una piccola nota positiva di fronte allo sgomento per l’ennessimo attacco contro i civili da parte dell’esercito russo. Guterres dice a chiare lettere ai 7 leader riuniti in Baviera che ormai «Siamo vicini al momento della verità». 

Le trattative insieme a Turchia, Ucraina e Russia, coordinate dalle Nazioni Unite potrebbero iniziare presto. Manca ancora il via libera di Mosca, ma sono stati fatti molti passi avanti. Gli ucraini dovrebbero indicare la posizione delle mine di fronte al porto di Odessa per consentire lo sminamento, i russi chiedono di controllare il carico delle navi in uscita, alle Nazioni Unite toccherebbe il controllo di quelle in entrate, ai turchi e alla marina militare di Istanbul il ruolo di principale garante della sicurezza dopo la creazione di un corridoio marittimo per ricominciare a trasportare orzo e grano fermi da mesi nei silos ucraini.

Ore 05:58 - Scholz: «Relazioni con Mosca non torneranno a essere come prima»

Le relazioni con la Russia non potranno tornare a essere come prima della guerra in Ucraina: lo ha affermato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, al termine del secondo giorno del summit del G7 nelle Alpi bavaresi. «Quando la situazione cambia, dobbiamo cambiare», ha aggiunto Scholz secondo quanto riportano i media tedeschi.

Ore 06:05 - Medvedev: «Nato in Crimea sarebbe la 3ª guerra mondiale»

Ancora un attacco-minaccia all’Occidente da parte di Dmitry Medvedev: «Qualsiasi tentativo di invadere la Crimea equivarrebbe a una dichiarazione di guerra contro la Russia. Se uno Stato membro della Nato facesse una tale mossa, porterebbe a un conflitto contro l’intera Alleanza dell’Atlantico del Nord: alla Terza guerra mondiale, a un disastro totale», ha detto il vicecapo del Consiglio di sicurezza russo, intervistato dai media di Mosca. La possibile adesione dell’Ucraina alla Nato rappresenta un pericolo maggiore per la Russia rispetto a quella di Svezia e Finlandia, ha spiegato ancora l’ex presidente ed ex premier russo. Kiev sarebbe «molto più pericolosa per il nostro Paese in quanto membro» dell’Alleanza dell’Atlantico del Nord, ha sottolineato Medvedev.

Ore 06:30 - Biden: «Il G7 continuerà a colpire Putin»

Joe Biden conferma la linea dura contro Mosca: «Il G7 continuerà a colpire Putin dove fa più male, per privarlo delle risorse di cui ha bisogno per la sua guerra illegittima» in Ucraina, ha spiegato il presidente Usa. Sempre Biden potrebbe annunciare a breve un rafforzamento della presenza militare Usa in Polonia e una serie di modifiche al dispiegamento di truppe nei Paesi baltici, nel quadro del vertice dei leader della Nato in programma a Madrid fino al 30 giugno. È quanto riferisce l’emittente Nbc News, citando fonti informate dei fatti. Ma dalla Casa Bianca arriva un «no comment» all’indiscrezione, mentre le stesse fonti hanno riferito che il presidente potrebbe anche annunciare il dispiegamento di due nuove navi della Marina statunitense presso la base navale di Rota, in Spagna.

Ore 06:16 - Putin parteciperà al G20 in Indonesia

L’annuncio arriva dalla Tass. Il presidente russo Vladimir Putin parteciperà al vertice del G20 che è in programma in Indonesia a novembre. Lo ha affermato il suo consigliere per la politica estera, Yuri Ushakov. Secondo l’agenzia di stampa russa i dettagli della partecipazione sono ancora in fase di definizione.

Ore 07:41 - Il punto della situazione

(Luca Angelini) I missili in pieno giorno su un centro commerciale di Kremenchuk (18 morti e almeno 80 feriti) sono l’ennesimo orrore dell’orrenda guerra in Ucraina. «Inutile sperare nell’umanità da parte della Russia» ha commentato il presidente ucraino Zelensky, sottolineando che, al momento dell’attacco, nel centro commerciale potevano esserci un migliaio di persone. 

In collegamento con i capi di Stato e di governo del G7, riuniti in Alta Baviera, Zelensky ha detto che la guerra con la Russia può essere vinta «entro l’inverno» se dall’Occidente arriveranno gli aiuti militari che servono a Kiev. 

Il presidente americano, Joe Biden, sembra pensarla allo stesso modo e si è presentato al vertice «con una lista dettagliata di provvedimenti da sottoporre ai partner: un altro giro di sanzioni per colpire le forniture di materiale destinato all’armata putiniana o all’industria tecnologica; dazi su 570 prodotti «made in Russia», con l’idea di girare i proventi direttamente agli ucraini; restrizioni per altri 300 figure della nomenklatura, che vanno ad aggiungersi ai circa 1.000 già penalizzati; finanziamenti per tenere in piedi l’amministrazione di Kiev (solo gli Usa hanno stanziato circa 7,5 miliardi di dollari). E poi, naturalmente le armi». 

Sul fronte militare, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, alla vigilia del vertice atlantico a Madrid ha annunciato che sarà potenziata la «forza di reazione rapida»: si passerà da 40 a 300 mila soldati. Quanto alle forniture energetiche, il premier italiano Mario Draghi sarebbe riuscito a far passare la sua linea sul tetto al prezzo (price cap) del gas russo, che potrebbe comparire nel documento finale del summit del G7.

Ore 08:12 - Mosca, armi da Usa a Ucraina aumentano rischi escalation

«Le continue consegne di armi da Washington a Kiev non fanno altro che inasprire la spirale del conflitto e aumentare la minaccia di un ulteriore aggravamento con conseguenze imprevedibili»: lo ha affermato l’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov, secondo quanto riporta la Tass. «L’inondazione sconsiderata e senza risposta di armi in Ucraina non fa che stringere la spirale del conflitto e aumenta la minaccia di un’ulteriore escalation con conseguenze imprevedibili», ha affermato il canale Telegram dell’ambasciata russa.

Ore 08:12 - Zelensky: «Premeditato l’attacco al centro commerciale, atto terroristico»

«L’attacco russo al centro commerciale di Kremenchuk è uno degli atti terroristici più temerari della storia europea. Una città tranquilla, un normale centro commerciale con al suo interno donne e bambini, civili. Prima dell’annuncio dell’allarme aereo c’erano circa mille persone». A dichiararlo nel suo messaggio quotidiano ai concittadini, è stato il presidente ucraino Zelensky, sottolineando che fortunatamente la maggior parte dei presenti è riuscita a mettersi in salvo. Zelensky ha poi però lamentato il fatto che diverse persone siano rimaste all’interno. 

«Non è un errore dei missili», ha sottolineato parlando di attacco premeditato. «Tutti i feriti - ha poi voluto assicurare - hanno ricevuto l’assistenza necessaria: i medici di Kiev sono già andati a Kremenchuk», ha aggiunto, prima di esprimere le proprie condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime di questo «terribile attentato terroristico». Il presidente ha quindi ricordato ai concittadini che in caso di «allarme aereo vadano nei rifugi», avvertendo che la «Russia non si fermerà davanti a nulla». Zelensky ha quindi annunciato di aver chiesto ai membri del G7 di qualificare la Russia come stato «che sponsorizza il terrorismo». Lo stato russo «si è trasformato nell’organizzazione terroristica più grande del mondo. Questo è un fatto. E deve essere un assunto legale. Tutti nel mondo dovrebbero sapere che comprare o trasportare petrolio russo, mantenersi in contatto con le banche russe, pagare imposte o diritti allo stato russo è dare denaro ai terroristi», ha concluso.

Ore 08:25 - Macron: «Bombardamento del centro commerciale orrore assoluto»

«Il bombardamento di un centro commerciale a Kremenchuk da parte della Russia è un orrore assoluto. Condividiamo il dolore delle famiglie delle vittime. E la rabbia per una simile ignominia. Il popolo russo deve vedere la verità». Ad affermarlo è stato il presidente francese Emmanuel Macron, con un messaggio postato sul suo account Twitter, che acclude le immagini del centro commerciale colpito ieri, in fiamme e completamente avvolto dal fumo.

Ore 08:27 - Kiev: 341 bambini uccisi e 622 feriti da inizio guerra

Sono 341 i bambini uccisi in Ucraina dal giorno dell’invasione russa del Paese. 622 i feriti. Lo rende noto l’ufficio del Procuratore generale ucraino, precisando che il maggior numero delle vittime si registra nelle regioni di Donetsk, Kharkiv, Kiev e Chernihiv. I bombardamenti di città e villaggi ucraini da parte delle forze armate russe — aggiunge la nota — hanno danneggiato 2.061 istituzioni educative, 213 delle quali sono andate completamente distrutte. L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani è stato in grado di confermare 4.731 morti e 5.900 feriti tra civili in Ucraina alla mezzanotte del 26 giugno. Secondo l’Onu, almeno 330 bambini sono stati uccisi e 489 sono rimasti feriti. L’organizzazione sottolinea che le cifre reali sono molto più alte e ancora da verificare.

Ore 08:27 - Onu: «Deplorevole attacco a centro commerciale»

«Deplorevole». Così il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, Stéphane Dujarric, ha definito l’attacco missilistico contro il centro commerciale Amstor a Kremenchuk, nella regione di Poltava, che ha fatto almeno 18 morti, dopo le «notizie inquietanti di una nuova ondata di attacchi aerei e bombardamenti» in Ucraina, con vittime civili. «Qualsiasi attacco contro un centro commerciale è assolutamente deplorevole», ha affermato, ricordando che nel fine settimana la capitale ucraina Kiev «è stata colpita di nuovo», così come zone nell’ovest del Paese, lontane dalla linea del fronte. «I combattimenti continuano nella regione del Donbass, dove i nostri colleghi nel campo umanitario stanno affrontando sfide enormi per raggiungere le persone con bisogni crescenti — ha detto —. Le sfide non sono dovute solo alla mancanza di sicurezza, ma anche alla mancanza di accesso a causa delle restrizioni amministrative imposte dalle parti».

Ore 08:31 - Kiev: «Morti 35.250 soldati russi, distrutti 1.567 tank»

Ammonterebbero a 35.250 le perdite tra le fila russe dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 35.250 uomini, 1.567 carri armati, 3.704 mezzi corazzati, 778 sistemi d’artiglieria, 243 lanciarazzi multipli, 102 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento, le forze russe avrebbero perso anche 217 aerei, 185 elicotteri, 2589 autoveicoli, 14 unità navali e 636 droni.

Ore 08:39 - Kissinger guarda oltre la guerra: «Reintegrare la Russia nel sistema europeo»

(Luigi Ippolito, corrispondente da Londra) Hanno il respiro della grande Storia le parole di Henry Kissinger: ormai giunto a 99 anni, l’artefice di gran parte della politica estera americana del Novecento è probabilmente il più grande statista vivente. E dunque il suo giudizio su quanto accade oggi nel mondo va ascoltato con attenzione, proferito dalla sua voce lenta e profonda che non ha perso quell’accento tedesco delle origini. L’occasione è l’uscita del suo ultimo libro, Leadership, in cui Kissinger tratteggia sei esempi di capacità di guida politica — da Adenauer a De Gaulle, da Nixon a Sadat, da Lee Kwan Yew a Margaret Thatcher — che lui ha illustrato ieri, via Zoom, ai corrispondenti della capitale britannica. Tutti personaggi che ha conosciuto di persona: così come ha avuto esperienza diretta di Vladimir Putin, che fu ospite — racconta — a cena a casa sua a Washington. 

«Rispettavo la sua intelligenza - rammenta Kissinger del presidente russo - era un attento calcolatore dal punto di vista di una società che lui interpretava come sotto assedio da parte del resto del mondo. L’ho trovato un intelligente analista della situazione internazionale dal punto di vista russo: che rimarrà tale e che dovrà essere considerato quando la guerra finirà». Perché questo è il punto centrale del suo ragionamento: va sconfitta l’invasione dell’Ucraina, «non la Russia come Stato e come entità storica». E dunque, quando le armi alla fine taceranno, «la questione del rapporto tra Russia ed Europa andrà presa molto seriamente». Il presupposto, sottolinea Kissinger, è che la Russia è stata parte della storia europea per cinquecento anni, è stata coinvolta in tutte le grandi crisi e «in alcuni dei grandi trionfi della storia europea»: e pertanto «dovrebbe essere la missione della diplomazia occidentale e di quella russa di tornare al corso storico per cui la Russia è parte del sistema europeo. La Russia deve svolgere un ruolo importante».

Ore 08:44 - Putin garantisce a Bolsonaro rifornimenti ininterrotti di fertilizzanti

Il presidente russo Putin ha assicurato all’omologo brasiliano Bolsonaro che la Russia si impegna a garantire al Brasile forniture ininterrotte di fertilizzanti russi. A renderlo noto è stato il Cremlino in un comunicato in cui ha riferito del colloquio tra i due leader. La Russia, ha reso noto il Cremlino, si impegna «ad assolvere al proprio impegno di assicurare forniture ininterrotte di fertilizzanti russi agli agricoltori brasiliani». Il presidente brasiliano si è limitato da parte sua a spiegare di aver parlato per telefono con il presidente della Federazione russa con cui ha discusso di «sicurezza alimentare» e «incertezze energetiche».

Ore 08:50 - Il governatore di Leopoli su Kremenchuk: «I russi sono terroristi»

Il governatore di Leopoli Maksym Kozytskyi ha denunciato quanto accaduto al centro commerciale di Kremenchuk dove sono morte 18 persone nel suo bollettino quotidiano su Telegram: «I russi sono terroristi. Questo è un promemoria. Kremenchuk, Lysychansk, la regione di Kharkiv, condividiamo il vostro dolore». Kozytskyi ha poi scritto che nella notte le sirene antiaereo hanno suonato una volta, ma «la minaccia non si è materializzata» e nella città sono arrivate 120 persone con treni di evacuazione.

Ore 09:06 - Intelligence Gb: «Attacchi con missili a lungo raggio da Russia e Bielorussia»

La Russia ha lanciato «ondate insolitamente intense di attacchi» in Ucraina negli ultimi giorni, con l’impiego di missili a lungo raggio, «concepiti per colpire obiettivi di importanza strategica». È quanto rileva l’ultimo aggiornamento dell’intelligence del ministero della Difesa di Londra , secondo cui le forze ucraine «continuano a consolidare le loro posizioni» sulla parte alta della città assediata di Lysychansk, «dopo aver arretrato da Severodonetsk». Tra il 24 e il 26 giugno la Russia ha usato «missili a lungo raggio» per una serie di attacchi nel Paese, teatro dell’invasione russa annunciata lo scorso 24 febbraio dal presidente russo Putin come una «operazione militare speciale». Attacchi in cui «molto probabilmente» sono stati usati anche «missili As-4 Kitchen (Kh-22) di epoca sovietica e i più moderni As-23a Kodiak (Kh-101), lanciati dallo spazio aereo russo e bielorusso». Armamenti «concepiti per colpire obiettivi di importanza strategica, ma la Russia continua a impiegarli in gran un numero per ottenere vantaggi tattici».

Ore 09:21 - Continuano i combattimenti a Lysychansk

Le forze armate ucraine hanno respinto gli attacchi russi in diverse zone sul fronte del Donbass, mentre continuano i combattimenti attorno alla città di Lysychansk. Secondo quanto dichiarato dal responsabile dell’amministrazione militare del Luhansk, Serhii Haidai, Lysychansk è sotto attacco da sud e sudest: «I combattimenti sono in corso nei pressi della raffineria petrolifera, i russi stanno cercando di prendere il controllo del nodo di comunicazioni con il Donetsk». Secondo lo Stato maggiore ucraino le forze russe stanno concentrando i propri sforzi nella zona di Sloviansk, nel Donetsk settentrionale, e in particolare dei villaggi di Dovhenke e Dolyna. I russi hanno impiegato soprattutto artiglieria e lanciarazzi per colpire le posizioni ucraine, senza tuttavia riuscire ad avanzare.

Ore 09:27 - Moody’s conferma default della Russia

L’agenzia di rating Moody’s conferma che la Russia ha fatto un default sul debito estero per la prima volta in un secolo, dopo che i possessori dei bond non hanno ricevuto 100 milioni di dollari come pagamento degli interessi. «Ulteriori insolvenze su pagamenti futuri di coupon sono possibili», aggiunge in un comunicato.

Ore 09:46 - Kiev: «Ci sono 36 dispersi al centro commerciale di Kremenchuk»

Un totale di 36 persone risultano disperse dopo l’attacco missilistico russo al centro commerciale Amstor di Kremenchuk, nella regione di Poltava, in Ucraina, secondo quanto riferisce Ukrinform, mentre proseguono le operazioni di soccorso. L’agenzia ucraina cita il capo dell’amministrazione militare regionale di Poltava Dmytro Lunin. «Purtroppo, al momento - ha affermato su Telegram - 18 persone risultano uccise nell’attacco missilistico russo. Un totale di 36 persone risultavano disperse. Oltre mille i soccorritori, al lavoro tutta la notte. Altrettanti i civili nel mall al momento dell’attacco.

Ore 09:47 - Cnn, fonti Casa Bianca dubbiose su «vittoria» Ucraina

Funzionari della Casa Bianca hanno confidato in privato alla Cnn i loro dubbi sul fatto che l’Ucraina possa recuperare non solo il territorio delle repubbliche secessioniste del Donbass e la Crimea, ma anche il territorio conquistato dalle truppe d’invasione russe a partire dal 24 febbraio. I consiglieri del presidente Biden hanno quindi cominciato a discutere sull’opportunità che il presidente Zelensky «moderi le sue aspettative su quello che le forze ucraine possono realisticamente ottenere», probabilmente anche accettando l’idea che il territorio ucraino possa ridursi irreversibilmente. La Cnn ricorda che Zelensky ha detto che considererebbe «una vittoria», per il momento, il fatto di costringere le truppe russe a ritirarsi entro i confini del 23 febbraio, vigilia dell’invasione. Ciò lascerebbe comunque fuori dal controllo di Kiev sia le parti del Donbass in mano alle repubbliche di Donetsk e Lugansk sia la Crimea, annessa alla Federazione russa dal 2014. 

Ma le cose sono cambiate nelle ultime settimane, con le forze di Mosca che avanzano nel Donbass e quelle ucraine che subiscono forti perdite, «fino a 100 soldati al giorno». Gli ucraini stanno inoltre perdendo equipaggiamento militare e munizioni «più velocemente di quanto l’Occidente sia in grado di fornire nuovi sistemi d’arma secondo gli standard Nato e provvedere all’addestramento». Per questi motivi, affermano un ufficiale delle forze armate Usa e una fonte vicina ai servizi di intelligence occidentali, è «improbabile che l’Ucraina riuscirà a mettere insieme la forza necessaria per rivendicare tutto il territorio ceduto alla Russia durante i combattimenti, specialmente entro quest’anno», l’obiettivo temporale fissato ieri da Zelensky.

Ore 10:25 - Mosca: a Kremenchuk esplosione causata da detonazione di armi custodite nel centro commerciale

A causare l’incendio nel centro commerciale di Kremenchuk è stata l’esplosione di armi occidentali custodite all’interno dell’edificio, che al momento dell’attacco missilistico russo era chiuso al pubblico. È questa la versione del ministro della Difesa del Cremlino sull’offensiva che ieri ha causato almeno 18 morti in Ucraina.

Ore 10:32 - Una sopravvissuta di Kremenchuk al Guardian: «Le persone hanno ignorato l’allarme»

«Ho lasciato l’edificio due minuti prima dell’esplosione». Yevhenia Semyonova ha 38 anni e fino a ieri faceva la commessa in un negozio di articoli sportivi nel centro commerciale di Kremenchuk, in Ucraina. «I miei colleghi che lavoravano in negozi più grandi, come il supermercato per esempio, hanno dovuto aspettare che tutti i clienti fossero usciti prima di potersi mettere in salvo», ha raccontato al Guardian, «noi siamo stati fortunati perché non c’erano clienti nel nostro negozio quando è scattato l’allarme». «All’inizio della guerra tutti i negozi smettevano di lavorare durante le sirene», ha proseguito la donna, «dopo hanno iniziato a ignorarle, purtroppo è successo anche ieri: molte persone che conosco sono ancora disperse».

Ore 10:54 - Cina, la Nato crea «nemici immaginari e scontri sul campo»

La Nato, «come prodotto della Guerra Fredda e della più grande alleanza militare del mondo, ha aderito a lungo a concetti di sicurezza obsoleti ed è diventata da tempo uno strumento per i singoli Paesi per mantenere l’egemonia». È il commento del portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian, alla vigilia del summit di Madrid dell’Alleanza che definirà le nuove priorità, aggiungendo che «il cosiddetto nuovo documento strategico della Nato non è altro che “vecchio vino in bottiglia nuova”. In sostanza non cambia la mentalità della Guerra Fredda di creare nemici immaginari e impegnarsi in scontri sul campo».

Ore 11:07 - G7: Russia sblocchi i porti, sostegno azione Onu sul grano

La Russia «metta fine senza condizioni al blocco dei porti ucraini sul Mar Nero» e smetta di «distruggere infrastrutture portuali di trasporto, terminali e silos per il grano» e di «appropriarsi in modo illegale di prodotti agricoli e attrezzature ucraine». È quanto si legge nella dichiarazione finale del G7 sul tema della sicurezza alimentare globale. «Sosteniamo fortemente l’Ucraina nel riprendere le sue esportazioni agricole sui mercati mondiali - si legge - nonché gli sforzi delle Nazioni Unite per sbloccare un corridoio marittimo sicuro attraverso il Mar Nero».

Ore 10:52 - La Russia sanziona la moglie e la figlia del presidente Biden

La Russia ha imposto sanzioni che comprendono il divieto di ingresso sul suo territorio alla moglie Jill e alla figlia Ashley del presidente americano Joe Biden e altre 23 persone. La motivazione è la loro «linea russofobica». Lo ha annunciato il ministero degli Esteri citato dalla Tass.

Ore 11:27 - Nato: Gb punta a incremento spese per armi a 2,5% del Pil

Il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, è deciso a cogliere l’occasione delle tensioni innescate dall’attacco militare russo in Ucraina per sollecitare un rilancio delle spese del Regno Unito per le forze armate fino al 2,5% entro il 2028: lo riportano i media citando un suo intervento oggi a un forum del Royal United Services Institute, think tank vicino al complesso militar-industriale. Wallace risulta aver scritto anche una lettera «riservata» a Boris Johnson in cui sollecita il premier a chiedere il medesimo impegno a tutti i leader dei Paesi Nato nel vertice dell’alleanza che sta per iniziare a Madrid.

Il Regno destina già al momento al bilancio del ministero della Difesa attorno al 2% del Pil da spendere in armi, uomini ed equipaggiamenti, nel rispetto degli obiettivi fissati da ormai qualche anno in sede Nato. Alti comandi, analisti vari ed esponenti politici sensibili ai dossier della difesa denunciano tuttavia da tempo un asserito depauperamento complessivo delle capacità militari britanniche negli ultimi decenni rispetto a quelle di Paesi potenzialmente ostili: soprattutto in termini di tagli degli effettivi dell’esercito di Sua Maestà.

Ore 11:28 - G7, Mosca responsabile drammatica crisi alimentare

«La guerra di aggressione della Russia in Ucraina, compreso il suo blocco alle rotte di esportazione del grano ucraino, sta drammaticamente aggravando la crisi alimentare. Ha innescato interruzioni della produzione agricola, delle catene di approvvigionamento e del commercio che hanno determinato i prezzi mondiali di cibo e fertilizzanti a livelli senza precedenti per i quali la Russia ha enormi responsabilità». È quanto si legge nella dichiarazione finale del G7 sulla sicurezza alimentare.

Ore 11:33 - G7: fonti europee, accordo per studiare «price cap»

Il G7 ha raggiunto un accordo per studiare un «price cap» per l’energia russa: lo hanno riferito fonti europee, confermando che il vertice dei 7 grandi ha accolto la proposta del governo italiano. L’obiettivo è limitare gli introiti che Mosca utilizza per finanziare la guerra in Ucraina.

 Ore 11:41 - Arrestato a Mosca oppositore Ilya Iachine

L’oppositore russo Ilya Iachine, uno degli ultimi in libertà e ancora in Russia, è stato arrestato ieri a Mosca. Lo ha detto il suo avvocato Vadim Prokhorov: «Secondo quanto ho potuto sapere — ha scritto su Facebook, spiegando di non aver potuto incontrare il suo assistito — è accusato di aver disubbidito alle ingiunzioni di polizia», un reato che può essere punito con 15 giorni di carcere. Iachine è stato arrestato mentre passeggiava in un parco della capitale, in compagnia di un’amica giornalista, che ha escluso che abbia insultato la polizia mentre veniva arrestato. Alleato di Aleksei Navalny, ora in carcere, e di Boris Nemtsov, ucciso nel 2015, Iachine ha denunciato l’offensiva militare di Mosca in Ucraina.

Ore 12:02 - Bilancio Kremenchuk sale a oltre 20 morti, 59 feriti e 40 dispersi

Sale il bilancio delle vittime dell’attacco missilistico di ieri pomeriggio contro il centro commerciale a Kremenchuk, nella regione di Poltava: «Si sa già di oltre 20 morti e 59 feriti, di cui 25 ricoverati in ospedale», a cui si aggiungono 40 dispersi. Lo rende noto in un briefing Kyrylo Tymoshenko, il vice capo dell’Ufficio presidenziale. Quello di Kremenchuk non è l’unico attacco contro civili avvenuto nelle ultime ore in Ucraina.

«A Kharkiv sono morte 5 persone e 22 sono rimaste ferite, di cui 5 bambini. A Lysychansk 10 persone sono state uccise e 19 sono rimaste ferite. Tra morti e feriti ci sono bambini. A Ochakiv 3 persone sono morte, tra cui un bambino di 6 anni e altre 6 sono rimaste ferite, di cui 4 bambini», riferisce Tymoshenko, sottolineando che «la Russia sarà ritenuta responsabile di ogni crimine di guerra».

Ore 12:07 - Zelensky a Stoltenberg: missili per difenderci da attacchi russi

«Ho avuto una conversazione telefonica con il segretario generale della Nato Stoltenberg», sottolineando «l’importanza di un potente sistema di difesa missilistica per l’Ucraina per prevenire gli attacchi terroristici russi». Lo scrive su Twitter il presidente ucraino Zelensky, che dovrebbe collegarsi anche in video con il vertice dell’Alleanza che si aprirà stasera a Madrid per una due giorni di lavori che si concluderanno il 30 giugno.

Ore 12:10 - Metsola: «Guerra Putin è il fallimento della nostra memoria»

«La guerra di Putin all’Ucraina è un fallimento della nostra memoria. Siamo cresciuti in un’Europa libera e abbiamo dimenticato che ci sono individui ai nostri confini che pensano che non dovrebbe esserci una democrazia»: lo ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, intervenendo alla conferenza annuale Jacques Delors organizzata quest’anno alla Cinemathéque di Parigi.

Ore 12:11 - Telefonata Biden-Erdogan prima del vertice

Joe Biden attende di vedere Recep Tayyip Erdogan al summit della Nato a Madrid, dove si parlerà delle conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina. Lo riferisce la Casa Bianca dopo il colloquio telefonico tra il presidente Usa e il leader turco. Al summit Madrid verranno prese anche «decisioni storiche per rafforzare la difesa collettiva e la sicurezza dell’Alleanza».

Ore 12:24 - Cremlino, pace oggi se nazionalisti ucraini si arrendono

La guerra in Ucraina può finire «prima della fine della giornata odierna» se Kiev ordina alle sue «unità nazionaliste di deporre le armi». Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dopo che ieri Zelensky aveva auspicato una cessazione delle ostilità prima della fine di quest’anno. Lo riporta la Tass. Il ministero della Difesa russa continua a lavorare ai piani per rafforzare i confini occidentali per le notizie di «nuovi pericoli» provenienti dalla Nato. L’avanzamento dell’Alleanza verso i confini russi «va avanti da due decenni e sta continuando, e Mosca è consapevole di questo», ha aggiunto Peskov. «Ci stiamo concentrando sulle dichiarazioni del nostro presidente secondo cui l’operazione militare speciale sta procedendo secondo i piani e raggiungendo i suoi obiettivi», ha concluso.

Ore 12:37 - Scholz, G7 incrollabilmente al fianco dell’Ucraina

«Il G7 è al fianco dell’Ucraina in modo incrollabile». Così il cancelliere Olaf Scholz a Elmau, alla conferenza finale del G7. «Serve un piano Marshall per l’Ucraina. Siamo uniti: Putin non deve vincere questa guerra».

Ore 12:38 - Zelensky, riconoscere Russia «Stato sponsor terrorismo»

«La Russia deve essere riconosciuta come uno Stato sponsor del terrorismo». Così su Telegram Zelensky. «Solo terroristi totalmente pazzi, che non dovrebbero avere posto sulla terra, possono lanciare missili contro obiettivi civili», ha aggiunto, chiarendo che «il mondo può e quindi deve fermare il terrore russo».

Ore 12:53 - G7: Cina prema su Mosca per fermare invasione Ucraina

Il G7 invita la Cina a «fare pressione sulla Russia affinché cessi la sua aggressione militare e ritiri immediatamente e incondizionatamente le sue truppe» dall’Ucraina. Lo si legge nella bozza del comunicato finale del vertice di Elmau in cui si ribadisce la necessità di «cooperare» con Pechino «sulle sfide globali, come il clima, la biodiversità e altri importanti temi multilaterali». E ancora, «condanniamo le provocazioni della Russia sull’uso delle armi nucleari».

Ore 13:11 - G7: Macron ribadisce, la Russia non deve vincere

«La Russia non può e non deve vincere» in Ucraina: lo ha ripetuto il presidente francese Macron al termine del G7 in Germania. «Il nostro sostegno all’Ucraina e le nostre sanzioni contro la Russia resteranno per tutto il tempo necessario e con l’intensità necessaria durante i prossimi mesi», ha avvertito il presidente francese. Riferendosi al bombardamento di ieri contro un centro commerciale in Ucraina, ha denunciato «l’atrocità» di questo «nuovo crimine di guerra». E rispondendo ai giornalisti al termine del G7, ha insistito sul fatto che il Cremlino «usa lo sconcerto come elemento del conflitto». Ha inoltre assicurato che il G7 è al lavoro affinché i responsabili siano condannati dalla «giustizia internazionale e ucraina».

Ore 13:17 - Mosca: appello G7 alla Cina è fallimento del mondo liberale (vedi ore 12.53)

L’appello del G7 alla Cina perché faccia pressioni sulla Russia per indurla a porre fine all’invasione «somiglia alla capitolazione del mondo liberale». Così la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, su Telegram.

Ore 13:20 - G7, avanti con costi severi alla Russia per porre fine alla guerra

«Continueremo a imporre costi economici severi e immediati al regime del presidente Putin per la sua ingiustificata guerra di aggressione contro l’Ucraina», per «contribuire a porre fine a questa guerra», «intensificando i nostri sforzi per contrastare i suoi impatti negativi e dannosi, anche al fine di contribuire a garantire energia e sicurezza alimentare a livello e per stabilizzare la ripresa economica». È quanto si legge nella dichiarazione finale del G7.

Ore 13:21 - Stoltenberg: «Vertice di Madrid segna un cambiamento epocale»

«Il vertice di Madrid è fondamentale e segnerà un cambiamento epocale» dando vita «a un nuovo concetto strategico in questo mondo meno prevedibile». Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in una dichiarazione congiunta con il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez. Stoltenberg ha spiegato che nel vertice di Madrid ci sarà un accordo su «un pacchetto di aiuti completo» per l’Ucraina e «l’auspicio è che ci siano progressi» nel dossier di adesione di Svezia e Finlandia.

Ore 13:29 - Nato: generale Gb, dobbiamo essere pronti a combattere

Il Regno Unito e i suoi alleati «devono essere inequivocabilmente pronti a combattere» se la Russia attaccasse un qualunque Paese membro della Nato. Lo ha detto oggi il generale Patrick Sanders, neo comandante dell’esercito britannico in seno alle forze armate di Sua Maestà, ribadendo concetti già espressi in una lettera agli effettivi posti sotto il suo comando (e rimbalzati sui media internazionali giorni fa) durante un intervento tenuto oggi a un forum organizzato dal Royal United Services Institute (Rusi), un think tank di Londra, sugli scenari di guerra alla luce dell’invasione russa dell’Ucraina: invasione che Sanders ha bollato come la più grave minaccia rivolta all’Occidente dall’epoca di quella della Germania nazista.

«Questo è il nostro momento 1937 - ha tuonato l’alto ufficiale -, noi non siamo in guerra, ma dobbiamo reagire rapidamente in modo da non essere trascinati a combatterne una se falliremo a contenere l’espansione territoriale» frutto della «brutale aggressione» di Mosca. Sanders ha definito «perverso» ogni ipotetico taglio ulteriore dei ranghi dell’esercito britannico nella situazione odierna. Mentre ha evocato, a margine dell’apertura del vertice Nato di Madrid, la necessità di un «deterrente» occidentale forte per «scoraggiare ogni futura» tentazione di «rapina territoriale» rinfacciata al presidente Putin.

Ore 13:40 - Russia: oppositore Yashin condannato a 15 giorni di arresto

Il tribunale distrettuale Khamovnichesky di Mosca ha condannato Ilya Yashin, uno dei principali oppositori russi, a 15 giorni di arresto: lo riferisce Novaya Gazeta Europa citando il canale Telegram di Yashin. Il dissidente è accusato di «disobbedienza alla polizia», ma le accuse nei suoi confronti sono ritenute di matrice politica. Il governo russo sta inasprendo sempre più la repressione del dissenso. A marzo in Russia è pure entrata in vigore una legge che prevede fino a 15 anni di reclusione per la diffusione di informazioni sull’esercito che dovessero essere ritenute «false» dalle autorità russe.

Secondo Yashin - ripreso sempre da Novaya Gazeta Europa - un poliziotto lo accusa di avergli afferrato l’uniforme e di averlo insultato e spintonato. Ma l’oppositore assicura che era seduto su una panchina in un parco di Mosca assieme alla giornalista Irina Babloyan quando tre agenti di polizia gli sono corsi incontro e «lo hanno portato silenziosamente a un’auto con la lettera Z sul parabrezza». Yashin, 38 anni, ha condannato l’invasione dell’Ucraina ordinata da Putin ed è tra le poche figure di spicco dell’opposizione a non aver lasciato la Russia.

Ore 13:56 - Sindaco Kharkiv: «I russi bombardano ogni ora»

La Russia bombarda Kharkiv «ora dopo ora». Lo afferma il sindaco della città ucraina, Ihor Terekhov, che - citato dalla Cnn - denuncia bombardamenti che si sono intensificati negli ultimi giorni con la distruzione di una scuola, con zone industriali nel mirino e un bilancio di almeno cinque feriti. Terekhov ha parlato di bombardamenti al mattino, durante le ore del giorno, nella notte. «Tutto viene dal territorio della Federazione russa, dalla regione di Belgorod», ha detto. L’obiettivo, ha incalzato, «è sterminarci come nazione».

Ore 14:12 - Kiev denuncia arresto sindaco Kherson

Le autorità ucraine hanno denunciato oggi l’arresto del sindaco di Kherson, Igor Kolijaiev, «da parte degli invasori russi». Ad annunciarlo è stato il portavoce delle autorità municipali della città ucraina. «Hanno preso Igor Kolijaiev», ha scritto Halina Liashevska sul suo profilo Twitter senza fornire ulteriori dettagli. Kolijaiev lavorava nell’ufficio che gestisce il trasferimento dei dipendenti comunali che ancora si trovano a Kherson, ha riferito l’agenzia di stampa ucraina Ukrinform.

Ore 14:12 - Macron: «Non definirò Russia Stato sponsor terrorismo» (vedi notizia ore 12.38)

Il presidente francese Macron ha affermato che non avrebbe usato riguardo alla Russia, la «qualifica» di Stato sponsor del terrorismo. Lo riportano i media francesi. «Non abbiamo bisogno di alcuna qualifica per applicare queste sanzioni» contro Mosca, ha detto Macron, rispondendo a una domanda durante la conferenza stampa al termine del vertice del G7. In precedenza Zelensky aveva chiesto che la Russia fosse designata come «Stato sponsor del terrorismo».

Ore 14:17 - Oligarca russo Deripaska: guerra Ucraina errore colossale

L’oligarca russo Oleg Deripaska, già l’uomo più ricco del suo Paese e considerato vicino a Putin, ha definito un «errore colossale» l’invasione dell’Ucraina.

Ore 14:18 - G7: Draghi, sosterremo Ucraina tutto tempo necessario

(Silvia Morosi) «Questo G7 è stato veramente un successo, i nostri Paesi hanno riaffermato piena e grande coesione, grande unità di vedute in particolare per quanto riguarda la guerra in Ucraina e le sue conseguenze». Così il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa a Elmau alla fine del G7. «Le sanzioni — ha aggiunto — sono necessarie per portare la Russia al tavolo negoziale» perché «non c’è pace se l’Ucraina non riesce a difendersi». Ieri mattina ha proseguito «abbiamo ascoltato Zelensky che ci ha chiesto aiuto nel conflitto e nella ricostruzione. I massacri dei civili continuano e c’è bisogno di proteggere la popolazione», ha continuato, chiarendo come «il G7 sosterrà l’Ucraina per tutto il tempo necessario». Zelensky — ha ricordato — «ha parlato di 5 miliardi al mese di deficit».

Sul grano, invece, Draghi ha sottolineato le frasi del segretario generale dell’Onu Guterres («Siamo oramai vicini al momento della verità» per capire se Ucraina e Russia vorranno sottoscrivere un accordo che permetterà al grano di uscire dai porti) e ha ribadito che la situazione va sbloccata in tempi rapidi per immagazzinare il nuovo raccolto». Le sanzioni contro la Russia sono «essenziali» per arrivare al tavolo della pace. I Paesi del G7 restano comunque «pronti a cogliere spazi negoziali se ce ne saranno». In questi giorni «c’è stato un progresso dei russi costante, una delle cose che ha detto Zelensky è che dovrà partire il contrattacco ed è fiducioso che possa riuscire» (sulla guerra ha anche citato un proverbio africano: «Quando gli elefanti lottano, è l’erba che soffre», ndr).

Quanto alla presenza del presidente Putin al G20, «il presidente indonesiano lo esclude, è stato categorico, non verrà. Potrà succedere un intervento da remoto, vedremo...», ha concluso il presidente del Consiglio, sottolineando come si aspetti «un ampliamento della Nato a Svezia e Finlandia». I Paesi «cercano protezione e riarmamento. Le cose non sono andate come avrebbe voluto Putin». La durata della guerra sta a manifestare il successo della difesa ucraina e del sostegno di G7 e Nato: «È molto difficile fare previsioni sulla durata della guerra in Ucraina. Serve la fermezza al sostegno, poi se c’è margine per i negoziati siamo qui».

Ore 14:19 - Usa: «Vertice Madrid avviene in tempo di guerra, storico»

«La Nato è più unita che mai, questo sarà un vertice storico perché siamo in tempo di guerra». Così il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan in un briefing con la stampa sull’Air Force One diretto a Madrid. «L’Ucraina sarà al centro del dibattito anche alla luce dell’ultimo orribile e brutale attacco della Russia».

Ore 15:08 - Lavrov, invio armi Occidente prolunga conflitto

«Più i Paesi occidentali inviano armi all’Ucraina, più a lungo sarà il conflitto». È l’avvertimento lanciato dal ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, nel corso di una conferenza stampa durante una visita in Turkmenistan.

Ore 15:20 - Kiev, nuovo scambio di prigionieri tra ucraini e russi

Il quartier generale di coordinamento per il trattamento dei prigionieri di guerra dell’Ucraina ha organizzato un altro scambio di prigionieri con la Russia secondo lo schema 17 per 15. Lo ha reso noto - riporta Ukrinform -, la direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino. «Sedici membri dell’esercito ucraino, tra cui due ufficiali e 14 soldati, stanno tornando a casa. Anche un civile è stato rilasciato», si precisa. Cinque delle persone liberate sono gravemente ferite e necessitano di cure immediate, precisa l’agenzia ucraina.

Ore 15:41 - Stoltenberg: «Paghiamo sanzioni ma è prezzo libertà»

Anche i Paesi della Nato, in particolare le Nazioni europee, stanno pagando un prezzo per le sanzioni contro la Russia ma si tratta del «prezzo della libertà». Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nel discorso introduttivo del vertice di Madrid. Stoltenberg ha negato che il blocco delle esportazioni di cereali ucraini sia frutto delle sanzioni occidentali, come sostiene Mosca, ma ha affermato di «riconoscere che le nostre sanzioni economiche su parte dell’industria e del sistema finanziario russi abbiano ramificazioni globali sui mercati dell’energia». «Gli europei pagano un prezzo, non lo neghiamo, ma è un prezzo molto inferiore di quello che pagheremmo se Putin non fosse contrastato, è il prezzo che paghiamo per la libertà», ha aggiunto Stoltenberg.

Ore 15:43 - Putin è in Tagikistan, primo viaggio da inizio guerra

Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato oggi a Dushanbe, capitale del Tagikistan, per la sua prima visita all’estero dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Putin, riferisce la Tass, ha in programma colloqui con il suo omologo tagiko, Emomali Rahmon, che riguarderanno affari bilaterali e internazionali, tra cui la situazione nel vicino Afghanistan. Domani Putin partirà per Ashgabad, capitale del Turkmenistan, per partecipare ad un vertice dei Paesi rivieraschi del Mar Caspio: Azerbaigian, Iran, Kazakhstan, oltre agli stessi Turkmenistan e Russia.

Ore 16:13 - Stoltenberg: «Forti rincari, ma il prezzo vero lo paga Kiev»

«Anche i cittadini dei Paesi Nato sentono gli effetti della guerra scatenata da Putin a casa dell’aumento dei prezzi, provocati dall’aumento dei valori energetici, e condivido queste preoccupazioni. Ma dobbiamo mettere tutto in prospettiva. Il prezzo più alto è pagato dall’Ucraina e dagli ucraini, che combattono tutti i giorni». Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg parlando del rischio che le opinioni pubbliche occidentali si stanchino della guerra. «Noi sosteniamo l’Ucraina perché è nel nostro interesse: saremmo più insicuri se Putin vincesse questa guerra».

Ore 16:25 - Zelensky incontra Sean Penn: «Grazie per il sostegno»

«L’attore e regista Sean Penn sta girando un documentario sulla guerra in Ucraina. Dal primo giorno dell’invasione è stato a Kiev e ha visto con i suoi occhi cos’è l’aggressione russa. Il mondo intero sarà presto in grado di vedere tutta la verità sulla guerra grazie al suo film. Sean, grazie per il supporto del nostro stato e del nostro popolo!». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo avere incontrato l’attore e regista. Lo riferisce Ukrinform. Sean Penn si è recato a Kiev per la seconda volta durante la guerra. L’attore sta girando un documentario sulla guerra russo-ucraina e ha già visitato Bucha e Irpin per vedere di persona le conseguenze delle atrocità russe.

Ore 16:36 - Raid russi su Dnipro e Mykolaiv: «Non lasciate i rifugi»

Raid aerei e d'artiglieria russi sono in corso a Dnipro, nell'Ucraina centrale lungo le rive del fiume Dnepr, e a Mykolaiv, a sud, dove i residenti hanno segnalato diverse esplosioni. L'allarme è stato confermato dal sindaco di Dnipro, Boris Fitalov, secondo Unian. «Non lasciamo i rifugi. Non pubblichiamo foto o video», ha detto in un messaggio ai cittadini.

Ore 16:46 - Cremlino: non è Draghi a decidere se Putin andrà al G20

Il presidente russo Vladimir Putin ha «ricevuto l'invito per il vertice del G20», «non è il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi a decidere sulla partecipazione di Putin al vertice». Lo ha detto il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, citato dalla Tass. Parlando in conferenza stampa al termine del vertice G7 in Germania, Draghi ha affermato che il presidente indonesiano Widodo ha escluso la partecipazione in presenza di Putin al summit G20. «E' stato categorico: non verrà. In presenza non ci sarà. Non so quel che può succedere, forse un intervento da remoto. Vedremo», ha dichiarato Draghi.

Ore 17:21 - Usa annunciano nuove sanzioni contro Mosca, difesa e oro nel mirino

Il dipartimento del Tesoro Usa ha annunciato l'implementazione delle nuove sanzioni contro la Russia, decise dai leader del G7. Le ultime azioni, che prendono di mira l'industria militare e le importazioni di oro da Mosca, «colpiscono al cuore della capacità della Russia di sviluppare e impiegare armi e tecnologie utilizzate nella brutale guerra di aggressione di Vladimir Putin contro l'Ucraina», si legge in una nota. Le sanzioni vanno a colpire l'azienda di Stato Rostec e altre aziende vitali per il settore della difesa russo. Colpite anche alcune unità militari e ufficiali e funzionari coinvolti nel conflitto in Ucraina.

Ore 17:29 - Kiev: rimosse 80% macerie centro commerciale Kremenchuk

I soccorritori hanno rimosso cica l'80% delle macerie del centro commerciale distrutto ieri da un attacco missilistico russo a Kremenchuk, nella regione di Poltava, nell'Ucraina centrale. Lo ha riferito il capo dei servizi d'emergenza Serhiy Kruk, citato da Ukrinform. Il bombardamento ha provocato almeno 20 morti e 59 feriti, mentre circa 40 persone risultano ancora disperse.

Ore 17:32 - In Italia arrivati 141.562 profughi

Sono 141.562 i profughi ucraini arrivati in Italia: 74.771 donne, 22.071 uomini e 44.720 minori. Le destinazioni principali, secondo quanto riportano i dati del Viminale, sono Milano, Roma, Napoli e Bologna.

Ore 17:33 - Kiev, bilancio raid russi di ieri a Kharkiv salito a 9 morti

È salito a nove morti e 29 feriti, tra cui 5 bambini, il bilancio dei raid russi di ieri sulla regione nordorientale ucraina di Kharkiv. Lo ha riferito il capo del dipartimento investigativo della polizia regionale, Serhiy Bolvinov, citato da Ukrinform. Fino a ieri sera erano state confermate 4 vittime.

Ore 17:58 - Kiev, identificati altri 2 comandanti russi colpevoli di crimini

I servizi di sicurezza dell’Ucraina hanno affermato di aver identificato altri due comandanti dell’esercito russo che hanno ordinato le brutali torture e l’esecuzione di almeno cinque civili nella regione di Kiev. Si tratta del comandante del battaglione, il maggiore Maxim Krasnoshchokov, e il vice comandante della compagnia, il maggiore Alexander Vasiliev, accusati di aver diretto le azioni di unità di Mosca durante l’occupazione temporanea del villaggio di Peremoha. Lo riferisce l’Ukrainska Pravda.

Ore 17:47 - Biden: «La Nato è la principale arma che abbiamo contro la Russia. Con Sanchez discusso di più navi Usa in Spagna»

«La sicurezza transatlantica è la principale arma che abbiamo per difenderci dalla Russia». Lo ha affermato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in una dichiarazione congiunta con il premier spagnolo, Pedro Sanchez, al termine di un colloquio bilaterale durato circa un’ora a La Moncloa. Ora Biden si recherà al Palazzo Reale per essere ricevuto dal re Felipe VI.

Nella conferenza stampa con Pedro Sanchez Joe Biden ha detto di aver discusso con il premier spagnolo di un accordo per aumentare il numero di navi da guerra Usa presenti in Spagna, in particolare alla base navale di Rota.

Ore 18:10 - Nato, Johnson: difficile il sì della Turchia su Svezia-Finlandia

È «difficile» convincere la Turchia sull’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato. Lo afferma il premier britannico dice Boris Johnson a Madrid per il vertice dell’Alleanza. 

Ore 18:23 - Sanchez: da Putin assalto frontale ai nostri valori

Il presidente russo, Vladimir Putin, con l’invasione dell’Ucraina ha commesso «una violazione del diritto internazionale» e «un attacco frontale ai nostri valori condivisi». Sono le parole del primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, in una dichiarazione congiunta con il presidente Biden, al termine del loro vertice bilaterale a La Moncloa. Scopo del summit Nato in corso a Madrid, ha detto Sanchez, «è affermare la nostra difesa dell’ordine internazionale basato sulle regole».

Ore 19:02 - Kiev: 6 missili su Dnipro, si scava tra le macerie

Le forze russe hanno lanciato questo pomeriggio sei missili da crociera Kalibr contro la regione di Dnipro, nell’Ucraina centrale, quattro dei quali sono stati abbattuti dalla contraerea di Kiev, mentre due hanno distrutto un’infrastruttura ferroviaria e una fabbrica e una stazione di servizio ha preso fuoco. Lo ha riferito il governatore della regione di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko, citato da Ukrinform, precisando che i soccorritori sono al lavoro nel luogo degli attacchi e si scava tra le macerie in cerca di persone rimaste eventualmente intrappolate.

Ore 19:11 - Governatore Lugansk: a Lysychansk niente acqua, luce e gas

A Lysychansk non ci sono acqua, luce e gas. È quanto riferisce su Telegram il governatore della regione di Lugansk, Sergei Gaidai. Dopo gli attacchi a Lysychansk tutti i feriti sono stati ricoverati negli ospedali di Kramatorsk.

Ore 19:21 - Kiev, nessun sopravvissuto tra macerie centro commerciale

Non ci sono altri sopravvissuti sotto le macerie del centro commerciale di Kremenchuk, nell’Ucraina centrale, colpito ieri da un attacco missilistico russo. Lo ha riferito il ministro dell’Interno di Kiev, Denys Monastyrsky, citato da Ukrinform. Secondo l’ultimo bilancio ufficiale, le vittime accertate sono almeno 20.

 Ore 19:27 - Comandante Azov: riconsegnati 46 corpi dai russi, 21 erano combattenti Azovstal

«Sono stati riconsegnati in Ucraina 46 corpi di combattenti ucraini: 21 di loro erano difensori di Azovstal e tra di loro anche i nostri fratelli del reggimento Azov. I corpi saranno portati a Kiev per l’identificazione». Lo riferisce su Telegram Maksym Zhorin, comandante dell’unità Azov della regione di Zaporizhzhia.

Ore 19:51 - Cnn, Zelensky interverrà al Consiglio di sicurezza Onu

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky interverrà oggi alla riunione del Consiglio di sicurezza Onu, convocata d’emergenza dopo l’attacco missilistico russo di ieri contro un affollato centro commerciale in Ucraina. lo ha riferito due fonti diplomatiche alla Cnn.

Ore 20:12 - La Lituania vara la legge che vieta l’importazione di gas russo

Il Parlamento lituano ha approvato una legge che vieta l’importazione di gas russo, un ulteriore passo in avanti verso l’indipendenza del Paese baltico nei confronti dell’energia russa. In primavera, la Lituania, membro dell’Ue e della Nato, ha cessato di acquistare gas russo. La legge autorizza tuttavia l’utilizzo delle infrastrutture del Paese ai fornitori russi che trasportano gas verso Kaliningrad.

Ore 20:23 - Via libera della Turchia per l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato

La Turchia ritira il veto per l’ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia. I tre Paesi hanno firmato un memorandum d’intesa a Madrid. La firma è avvenuta alla presenza del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, del presidente finlandese Sauli Niinisto e della premier svedese Margaret Andersson, al termine di una riunione durata quasi quattro ore.

La Turchia «ha avuto quello che chiedeva» dai colloqui con Svezia e Finlandia sulla loro adesione alla Nato: ha ottenuto la «piena cooperazione» da Helsinki e Stoccolma contro il PKK e i suoi alleati.

Ore 20:52 - Stoltenberg: con Svezia-Finlandia nella Nato tutti più sicuri

«La politica delle porte aperte della Nato è un successo, abbiamo mostrato di saper risolvere i problemi attraverso le negoziazioni, con l’ingresso di Svezia e Finlandia nell’alleanza saremo tutti più sicuri». Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, precisando che i dettagli del memorandum saranno presto firmati, compreso l’accordo sulle estradizioni, che rispetterà gli standard europei.

Ore 21:00 - P. Chigi: il sì a Svezia e Finlandia, il vertice parte bene

«Finalizzato il Nuovo Concetto Strategico della Nato (con il sì della Turchia all’entrata di Svezia e Finlandia, ndr). Il vertice di domani parte bene». Lo fa sapere una nota di palazzo Chigi.

Ore 21:08 - Sei membri del Consiglio Onu condannano l’attacco di Kremenchuk

Sei membri del Consiglio di Sicurezza Onu (Usa, Gran Bretagna, Francia, Norvegia, Irlanda e Albania), insieme all’Ucraina, hanno «condannato» gli attacchi contro i civili a Kremenchuk. I sei hanno riaffermato il «pieno sostegno all’indipendenza e integrità territoriale dell’Ucraina, condannando l’intensificazione degli attacchi missilistici della Russia che prendono di mira infrastrutture civili e aree residenziali». Hanno poi condannato anche qualsiasi violazione delle leggi umanitarie internazionali e ribadito l’appello a rispettare la Convenzione di Ginevra.

Ore 22:00 - Kiev, un civile ucciso e 8 feriti in raid russi sul Donetsk

È di un civile ucciso e altri 8 feriti il bilancio dei bombardamenti russi di oggi sulla regione orientale ucraina di Donetsk. Lo ha riferito il governatore Pavlo Kyrylenko, citato dall’Ukrainska Pravda, precisando che i raid hanno colpito la località di Avdiivka. Inoltre, un civile è morto dopo essere stato ricoverato in ospedale a Kramatorsk insieme ad altre sette persone per le ferite riportate in precedenti attacchi nella vicina regione di Lugansk.

Ore 22:01 - Zelensky all’Onu: inviare commissione di inchiesta a Kremenchuk

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha suggerito all’Onu di inviare una commissione d’inchiesta a Kremenchuk per indagare sugli attacchi missilistici contro i civili. Lo ha detto partecipando in video conferenza alla riunione del Consiglio di Sicurezza sull’Ucraina. Il leader ha chiesto anche un minuto di silenzio per le vittime.

Zelensky ha ribadito ancora una volta che la Russia non ha il diritto di rimanere nel Consiglio di sicurezza dell’Onu. «In qualsiasi altra parte del mondo un’organizzazione come la Russia che prende di mira i civili verrebbe indicata come terrorista. Chi di voi non è d’accordo sul fatto che prendere di mira i civili e le infrastrutture civili da parte della Russia sia terrorismo?».

Ore 23:53 - Zelensky: finora 2.811 missili hanno colpito le nostre città

«Da stasera, il numero totale di missili russi che hanno colpito le nostre città è già 2.811. Quante altre bombe aeree, quanti proiettili di artiglieria? Oggi, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si è levato in piedi e ha onorato la memoria di tutti gli ucraini uccisi. I membri della delegazione russa hanno guardato indietro tutti i presenti nella sala del Consiglio e hanno anche deciso di alzarsi in piedi, solo per non sembrare dei veri e propri assassini. Ma tutti sanno che è il terrore russo che sta uccidendo persone innocenti in questa guerra contro il popolo ucraino». Sono queste le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video serale.

Ucraina, attacco al centro commerciale a Kremenchuk: urla e gente a terra mentre piovono i missili russi. Il Tempo il 28 giugno 2022

Almeno 18 morti e 40 feriti a Kremenchuk, nell'Ucraina centrale, nel bombardamento russo su un centro commerciale affollato da un migliaio di persone. "C'è qualcuno vivo?", si sente gridare dentro il mall, un ragazzo cerca disperatamente la madre. Il video, diffuso sui social, girato con un cellulare all'interno della struttura.

L'attacco arriva mentre i leader del G7, riuniti nella 'war room' a vetri del castello di Elmau che dà sulle Alpi bavaresi, in collegamento video con Volodymyr Zelensky, assicurano al presidente ucraino il loro sostegno "per tutto il tempo necessario". Dunque armi pesanti, sistemi anti-aereo, nuove sanzioni, tetto al prezzo del petrolio ed embargo dell'oro (anche se su questi due temi gli sherpa tratteranno tutta la notte). La reazione di Vladimir Putin è immediata, due missili fanno saltare in aria un centro commerciale di Kremenchuk, nel centro del Paese provocando almeno una decina di morti. I sette grandi affidano al padrone di casa la replica, tanto netta quanto fredda: le relazioni con Mosca "sono danneggiate in modo permanente", dice chiaro Olaf Scholz. Di più. "Non potranno tornare a essere come prima della guerra", scandisce. Ma intanto in Ucraina i civili continuano a morire.

Missili su centro commerciale Kremenchuk, il video e l’onda d’urto terrificante: chi si tuffa nel lago, chi sbatte a terra. Redazione su Il Riformista il 28 Giugno 2022. 

Chi si tuffa nel laghetto artificiale, chi prende in braccio il figlioletto e corre a ripararsi dietro un albero, chi fugge nella direzione opposta alle esplosioni provando a evitare schegge e detriti che piovono dal cielo. Sono i momenti di panico, immortalati in un video, immediatamente successivi all’attentato al centro commerciale di Kremenchuk, cittadina situata nella zona sud-est dell’Ucraina, a circa 250 km dalla capitale Kiev, avvenuto lunedì 27 giugno. Struttura devastata da due missili russi (con il Cremlino che nega ogni responsabilità) con un bilancio delle vittime ancora provvisorio: si parla di almeno 20 persone uccise, 60 ferite e circa 40 disperse.

Le telecamere di sicurezza di un parco pubblico poco distante dal centro commerciale hanno ripreso il momento dell’esplosione da diverse angolazioni. Scene di panico di una tranquilla giornata d’estate sconvolta da un attacco inspiegabile e gratuito che testimonia, se ancora ve ne fosse bisogno, l’orrore e l’imprevedibilità della guerra, con la Russia che ha colpito a chilometri di distanza dal Donbass, zona dove si combatte da settimane. L’onda d’urto dell’esplosione ha una potenza pazzesca che sbatte letteralmente a terra le persone che camminano nel parco a poca distanza dal luogo della strage. Anche gli uccelli impazziscono e volano in modo confuso tra le schegge.

”Ci ha sconvolto un evento di proporzioni senza precedenti: nella nostra regione di Poltava, nella città di Kremenchuk, un attacco missilistico ha distrutto un centro commerciale con circa mille persone all’interno. Questo è il più grande attacco terroristico in Europa degli ultimi decenni” sottolinea l’arcivescovo di Kiev nel 125esimo giorno di guerra in Ucraina.

Secondo il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, il centro commerciale “ha preso fuoco a causa dell’esplosione di munizioni che si trovavano all’interno di un magazzino nelle vicinanze colpito dalle forze russe”. Le forze russe, sottolinea secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa ‘Tass, “hanno bombardato l’hangar, dove erano depositate armi e munizioni europee e americane. Con l’esplosione delle munizioni un centro commerciale vuoto nelle vicinanze ha preso fuoco”.

Missili russi su centro commerciale a Kremenchuk, 18 i morti nel raid ma Mosca nega tutto: “Colpito deposito armi USA e UE”. Redazione su Il Riformista il 27 Giugno 2022 

Rischia di essere una delle peggiori stragi dall’inizio del conflitto in Ucraina quella di Kremenchuk, città che si trova nella regione di Poltava, nella zona centrale del paese, dove due missili russi hanno colpito un centro commerciale.

Il timore di molte vittime deriva dalle parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che nel commentare l’attacco russo, avvenuto contro una struttura non militare nel pomeriggio di lunedì e ben lontana dal Donbass epicentro del conflitto, ha sottolineato che al suo interno c’erano “più di mille civili”.

Dopo il raid, il mall è andato in fiamme, “i soccorritori stanno lottando per spegnere l’incendio”, ha aggiunto il presidente ucraino, che ha ammesso come “il numero delle vittime è impossibile da immaginare”. Zelensky ha anche rimarcato come il centro commerciale costituiva “nessun pericolo per l’esercito russo” e non aveva “nessun valore strategico” per ambo le parti.

Come riporta il sito Ukrinform, la superficie del centro commerciale a Kremenchuck è di 10.300 metri quadrati. Sul luogo, ci sono attualmente 115 Vigili del Fuoco impegnati nello spegnimento delle fiamme, e 20 unità di mezzi impegnate nei soccorsi.

Un primo bilancio provvisorio parla di 18 morti e almeno 59 feriti, di cui 25 ricoverati in ospedale: a riferirlo è stato il capo dei servizi di emergenza dell’Ucraina, Sergiy Kruk, su Telegram. Il governatore della Regione, Dmytro Lunin, ha invece riferito che al momento sono ancora 36 i dispersi dopo l’attacco missilistico, con i soccorritori che stanno scavando tra la macerie.

Il sindaco della città, Vitaly Maletsky, ha espresso il proprio sgomento per l’accaduto sulla sua pagina Facebook: “L’attacco missilistico su Kremenchuk è avvenuto in un luogo molto affollato, che è al 100% irrilevante per le ostilità. Ci sono morti e feriti“.

Sui social circolano foto e video dell’attacco russo al centro commerciale. Tra questi uno pubblicato da Anton Geraschenko, consigliere del ministero dell’Interno di Kiev, in cui si vede un uomo che corre tra le macerie dell’edificio in fiamme per una quarantina di secondi, finché non riesce a uscirne. Il video, presumibilmente girato con un telefono cellulare, mostra alcune parti della struttura devastata dal bombardamento.

Durissimo il commento del consigliere del presidente ucraino, Mykhailo Podolyak, che accusa la Russia di aver “colpito deliberatamente un centro commerciale, con più di mille civili all’interno. A metà giornata. Solo perché vuole uccidere. Per riempire tutto di sangue ucraino. La Russia è uno stato terrorista. La guerra più disgustosa”.

“L’attacco della Russia sui civili nel centro commerciale” in Ucraina “è crudele. Siamo a fianco del popolo ucraino“. A condannare l’attacco a Kremenchuck è anche il presidente Usa Joe Biden, sottolineando che gli Stati Uniti insieme ai partner e agli alleati “continueranno a ritenere responsabile la Russia di queste atrocità“.

Alle accuse di Kiev e dell’Occidente, ha risposto questa mattina mattina il ministero della Difesa russo, che ha negato il bombardamento sul centro commerciale. Il ministero, citato dalle agenzie di Mosca, ha affermato invece che un “missile di precisione” ha colpito un deposito in cui erano stoccate armi inviate dagli Usa e dall’Europa provocando un incendio che poi si è propagato al vicino centro commerciale, che ieri “era chiuso“.

Zelensky: «Russia Stato terrorista». Svezia e Finlandia nella Nato: sì anche dalla Turchia. Lorenzo Cremonesi e Andrea Nicastro su Il Corriere della Sera il 29 Giugno 2022.

Le notizie di mercoledì 29 giugno sulla guerra, in diretta. Il bilancio di Zelensky: già 2.811 missili russi hanno colpito le nostre città dall’inizio dell’invasione russa

• La guerra in Ucraina è arrivata al 126esimo giorno.

• Via libera della Turchia per l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato, la firma a Madrid. Biden: «La Nato è l’arma principale contro la Russia».

• Le forse ucraine resistono ancora a Lysychansk e si combatte a Kherson. I russi bombardano Dnipro, Kharkiv e Mykolaiv.

• Nell’amministrazione americana crescono i dubbi sulla capacità di Kiev di riconquistare i territori perduti.

• Zelensky ha incontrato ieri Sean Penn: «Grato per il sostegno».

• Non sono stati trovati sopravvissuti sotto le macerie del centro commerciale a Kremenchuk colpito lunedì: i morti sono almeno 20, decine i feriti.

• L’Onu e lo sblocco di grano e orzo: «Vicini al momento della verità».

• Medvedev: «La Nato in Crimea? Sarebbe Terza Guerra mondiale».

Ore 20:23 - Via libera della Turchia per l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato

La Turchia ritira il veto per l’ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia. I tre Paesi hanno firmato un memorandum d’intesa a Madrid. La firma è avvenuta alla presenza del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, del presidente finlandese Sauli Niinisto e della premier svedese Margaret Andersson, al termine di una riunione durata quasi quattro ore.

La Turchia «ha avuto quello che chiedeva» dai colloqui con Svezia e Finlandia sulla loro adesione alla Nato: ha ottenuto la «piena cooperazione» da Helsinki e Stoccolma contro il PKK e i suoi alleati.

Ore 21:08 - Sei membri del Consiglio Onu condannano l’attacco di Kremenchuk

Sei membri del Consiglio di Sicurezza Onu (Usa, Gran Bretagna, Francia, Norvegia, Irlanda e Albania), insieme all’Ucraina, hanno «condannato» gli attacchi contro i civili a Kremenchuk. I sei hanno riaffermato il «pieno sostegno all’indipendenza e integrità territoriale dell’Ucraina, condannando l’intensificazione degli attacchi missilistici della Russia che prendono di mira infrastrutture civili e aree residenziali». Hanno poi condannato anche qualsiasi violazione delle leggi umanitarie internazionali e ribadito l’appello a rispettare la Convenzione di Ginevra.

Ore 22:00 - Kiev, un civile ucciso e 8 feriti in raid russi sul Donetsk

È di un civile ucciso e altri 8 feriti il bilancio dei bombardamenti russi di oggi sulla regione orientale ucraina di Donetsk. Lo ha riferito il governatore Pavlo Kyrylenko, citato dall’Ukrainska Pravda, precisando che i raid hanno colpito la località di Avdiivka. Inoltre, un civile è morto dopo essere stato ricoverato in ospedale a Kramatorsk insieme ad altre sette persone per le ferite riportate in precedenti attacchi nella vicina regione di Lugansk.

Ore 22:01 - Zelensky all’Onu: inviare commissione di inchiesta a Kremenchuk

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha suggerito all’Onu di inviare una commissione d’inchiesta a Kremenchuk per indagare sugli attacchi missilistici contro i civili. Lo ha detto partecipando in video conferenza alla riunione del Consiglio di Sicurezza sull’Ucraina. Il leader ha chiesto anche un minuto di silenzio per le vittime.

Zelensky ha ribadito ancora una volta che la Russia non ha il diritto di rimanere nel Consiglio di sicurezza dell’Onu. «In qualsiasi altra parte del mondo un’organizzazione come la Russia che prende di mira i civili verrebbe indicata come terrorista. Chi di voi non è d’accordo sul fatto che prendere di mira i civili e le infrastrutture civili da parte della Russia sia terrorismo?».

Ore 23:53 - Zelensky: finora 2.811 missili hanno colpito le nostre città

«Da stasera, il numero totale di missili russi che hanno colpito le nostre città è già 2.811. Quante altre bombe aeree, quanti proiettili di artiglieria? Oggi, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si è levato in piedi e ha onorato la memoria di tutti gli ucraini uccisi. I membri della delegazione russa hanno guardato indietro tutti i presenti nella sala del Consiglio e hanno anche deciso di alzarsi in piedi, solo per non sembrare dei veri e propri assassini. Ma tutti sanno che è il terrore russo che sta uccidendo persone innocenti in questa guerra contro il popolo ucraino». Sono queste le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video serale.

Ore 03:05 - Nato: Johnson ad alleati, «aumentare spesa per difesa»

Il primo ministro britannico Boris Johnson solleciterà i suoi alleati della Nato, al vertice di Madrid, ad aumentare la spesa per la difesa in risposta all’invasione russa dell’Ucraina: lo ha affermato ieri il suo staff. «Abbiamo bisogno di alleati, tutti gli alleati per garantire la difesa nel prossimo decennio», dirà oggi Johnson al summit secondo quanto dichiarato dal suo ufficio in una nota. Sul volo per Madrid, il primo ministro britannico ha affermato che è necessario «un confronto all’interno della Nato» su un nuovo obiettivo per gli investimenti nella difesa dopo il 2024. La Nato «deve adattarsi per far fronte a nuove e crescenti minacce» con «investimenti a lungo termine» e con la disponibilità «ad aumentare la spesa per la difesa per adattarsi alle crisi e ai bisogni urgenti», ha sottolineato il governo britannico in una nota.

Ore 06:58 - Draghi, è scontro con Mosca sulla partecipazione al G20

(Alessandro Trocino da Prima Ora) «Quando gli elefanti lottano è l’erba che soffre». Mario Draghi cita un proverbio africano che può servire per dare una morale a questo vertice G7 che si tiene in Germania, al quale partecipano anche Paesi cosiddetti «minori»: dall’Argentina al Sudafrica, dall’Indonesia al Senegal, sino all’India. Tutti, dice il premier, con un atteggiamento «abbastanza neutrale» sulla guerra, anche perché finora «non sono stati avvicinati, mentre invece vorrebbero essere coinvolti». L’insegnamento del proverbio - scrive l’inviato Marco Galluzzo - può dunque essere declinato così, come dice Draghi: «Se i Paesi si sentono erba, soffrono. Ed è difficile chiedere loro di prendere parte». 

Discorso che in qualche modo riguarda anche l’Indonesia, che a ottobre ospiterà il G20 e dovrà conciliare la presenza della Russia con quella degli altri Stati. Un tema molto sensibile, tanto che si crea uno scontro imprevisto. Per il nostro premier «il presidente indonesiano Widodo esclude la presenza di Putin al G20. Con noi è stato categorico», Putin «non verrà, magari farà un intervento da remoto». I russi replicano dicendo che «non spetta a Draghi decidere. Probabilmente ha dimenticato che non è più il presidente del G20, l’invito a Putin è stato ricevuto e accettato». L’ambasciatore Sergey Razov aggiunge: «La maggior parte delle aziende italiane, nonostante le pressioni, continua a lavorare sul mercato russo». 

Secondo quanto sostiene il premier, scrive Galluzzo, i giorni trascorsi in Germania hanno centrato gli obiettivi. Draghi teneva più di tutto a rafforzare un percorso di avvicinamento a un price cap sul gas: ci è riuscito, la Commissione europea avrà un passo più spedito nel lavorare a una proposta e anche i ministri dell’Energia del G7 studieranno con urgenza meccanismi efficaci per mettere un tetto al prezzo di tutti gli idrocarburi russi. 

Il vertice G7 

• Unità Il messaggio più importante lanciato dal G7 che si è chiuso ieri sulle Alpi bavaresi, scrive Paolo Valentino, è che l’Occidente rimarrà unito nel suo sostegno politico e militare all’Ucraina «per tutto il tempo che sarà necessario» e continuerà «a imporre costi economici severi e immediati» alla Russia. «Vladimir Putin non deve vincere questa guerra», ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, secondo il quale la sola via d’uscita al conflitto è che il leader del Cremlino accetti il suo fallimento. 

• Price Cap Sul piano concreto, però, le nuove misure sono ancora allo studio. In particolare, quella di un price cap, il tetto al prezzo d’acquisto degli idrocarburi russi, accettato in principio nel comunicato finale, ma ancora tutto da definire nei dettagli pratici e nella fattibilità tecnica. Il price cap potrebbe essere imposto sia sul petrolio, come proposto dagli Stati Uniti, che sul gas, richiesta avanzata da tempo da Mario Draghi. L’idea è quella di impedire a Mosca di approfittare degli aumenti dei prezzi dell’energia innescati dalla guerra in Ucraina. Anche sul bando all’importazione di oro dalla Russia occorrerà ancora attendere che la misura, già fatta propria da Usa, Canada, Regno Unito e Giappone, venga adottata all’unanimità dall’Unione europea. 

• La fame nel mondo I leader dei 7 Paesi si sono impegnati a stanziare 4,5 miliardi di dollari per lottare contro la fame nel mondo. Una cifra che le organizzazioni umanitarie considerano del tutto inadeguata, visto che il World Food Program dell’Onu fissa a oltre 21 miliardi di dollari il minimo necessario per quest’anno. • Grano e cereali Sul fronte dei prezzi crescenti del grano e dei cereali, secondo il premier Draghi, la Russia avrebbe accettato il coinvolgimento a tre di Ucraina, Turchia e Onu nell’operazione per fare uscire dai porti ucraini le navi cariche di materie prime.

Ore 07:20 - Zelensky chiede l’esclusione della Russia dal Consiglio di sicurezza dell’Onu: stato terrorista

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha chiesto di escludere la Russia dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e di sospendere la sua partecipazione all’Assemblea generale dell’organizzazione. Secondo il capo di Stato ucraino, l’articolo 6 della Carta dell’Onu afferma chiaramente che qualsiasi membro delle Nazioni Unite che violi i principi stabiliti nella Carta può essere espulso dall’organizzazione con una decisione dell’Assemblea Generale. 

«Sebbene la Russia violi i principi di base dell’Onu e dell’ordinamento giuridico internazionale, non è ancora perseguita, è presente nelle agenzie dell’Onu e gode dei privilegi del Consiglio di sicurezza dell’Onu», ha affermato Zelensky, parlando ieri sera in videocollegamento in una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Secondo il presidente ucraino, «la Russia non ha il diritto di partecipare alle discussioni e alle votazioni dell’organizzazione sulla guerra in Ucraina, che non ne è provocata e ha un carattere coloniale». «Vi esorto a privare lo Stato terrorista dei suoi poteri nell’Assemblea generale delle Nazioni Unite: è necessario, è giusto. La Russia non ha il diritto di rimanere nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite», ha affermato Zelensky.

Ore 07:33 - L’attacco al centro commerciale di Kremenchuk

Un tweet del The Kyiv Independent riprende un video del presidente Zelensky che mostra l’attacco missilistico al centro commerciale di Kremenchuk.

Zelensky: "Contro di noi 2.811 missili russi". Si continua a combattere nel Donbass. Mauro Indelicato su Inside Over il 28 giugno 2022.

Mentre adesso Mosca prova ad avanzare verso Lysychansk, il presidente ucraino Zelensky rende noto il numero dei missili finora usati contro l'Ucraina

A preoccupare maggiormente i comandi dell'esercito dell'Ucraina sono adesso i bombardamenti, prima ancora che i combattimenti. Nuova notte di raid infatti in tutto il Paese, anche nelle zone occidentali e nelle province più distaccate dal Donbass. A renderlo noto è stato, nel suo oramai consueto discorso notturno su Telegram, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Da questa sera - ha detto - il numero totale di missili russi che hanno colpito le nostre città è già pari a 2.811. E quante altre bombe aeree, quanti proiettili di artiglieria?"

La battaglia nel Donbass

Esplosioni e sirene antiaeree hanno contraddistinto le ultime ore ucraine. Ma l'attenzione principale è ovviamente puntata sulle regioni orientali. Finita la battaglia per Severodonetsk, i russi si sono ulteriormente avvicinati a Lysychansk. Si tratta della città “gemella” di Severodonetsk, l'ultima dell'oblast di Lugansk ancora in mano alle forze di Kiev.

Controllarla è importante perché il centro è situato in una delle poche alture della zona. Dunque chi ha in mano la cittadina ha il totale controllo del fuoco su tutta la regione. La caduta di Lysychansk, non così lontana secondo molti analisti, darebbe a Mosca e ai separatisti filorussi il controllo totale della regione di Lugansk. Circostanza che, stando a quelli che sono ufficialmente segnati come obiettivi del Cremlino, porterebbero i russi al 50% del compimento della missione. Lugansk infatti è una delle due province, assieme a quella di Donetsk, rivendicata da Mosca e dai filorussi.

Nella notte lungo il fronte sono stati segnalati nuovi scambi di colpi di artiglieria. È probabile comunque che ucraini e russi vogliano evitare, a differenza di quanto dichiarato da alcune fonti nei giorni scorsi, scontri strada per strada. Dunque è possibile una strategia volta a circondare, da parte di Mosca, i combattenti di Kiev presenti a Lysychansk.

Si combatte anche in altri fronti, seppur in modo meno intenso. A Slovjansk ad esempio, nonostante i russi martellino la zona, non si sta assistendo a una vera e propria avanzata. Mosca sta studiando le difese ucraine presenti nella regione. Slovjansk, assieme a Kramatorsk, è una delle altre città controllate da Kiev su cui russi e separatisti di Donetsk da tempo hanno messo gli occhi.

La conta dei danni per i bombardamenti

Intanto in altre città si fa la conta dei danni. A Dnipro ad esempio, dopo che tra ieri pomeriggio e ieri sera sei missili sono stati sparati contro la città e tre di questi hanno parzialmente distrutto alcune stazioni della metropolitana. Anche a Kharkiv la gente fa la conta dei raid, gli ultimi sono stati segnalati nella regione limitrofa in nottata. Già poco dopo la mezzanotte erano in azione gli allarmi antiaerei e intorno l'una di notte diversi cittadini hanno postato sui social le immagini di vasti incendi che hanno fatto seguito al rumore di intense esplosioni. A Sumy invece, nel nord dell'Ucraina, almeno due cittadini sono morti a causa di un raid in una località non lontana dal confine russo.

Ucraina Russia, news sulla guerra del 29 giugno. Putin: obiettivo liberare il Donbass. Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro, Paolo Foschi e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 29 Giugno 2022.

Le notizie di mercoledì 29 giugno sulla guerra, in diretta. Il bilancio di Zelensky: già 2.811 missili russi hanno colpito le nostre città dall’inizio dell’invasione russa

• La guerra in Ucraina è arrivata al 126esimo giorno.

• Via libera della Turchia per l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato, la firma a Madrid. Biden: «La Nato è l’arma principale contro la Russia».

• Le forse ucraine resistono ancora a Lysychansk e si combatte a Kherson. I russi bombardano Dnipro, Kharkiv e Mykolaiv.

• Nell’amministrazione americana crescono i dubbi sulla capacità di Kiev di riconquistare i territori perduti.

• Zelensky ha incontrato ieri Sean Penn: «Grato per il sostegno».

• Non sono stati trovati sopravvissuti sotto le macerie del centro commerciale a Kremenchuk colpito lunedì: i morti sono almeno 20, decine i feriti.

• L’Onu e lo sblocco di grano e orzo: «Vicini al momento della verità».

• Medvedev: «La Nato in Crimea? Sarebbe Terza Guerra mondiale».

Ore 20:23 - Via libera della Turchia per l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato

La Turchia ritira il veto per l’ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia. I tre Paesi hanno firmato un memorandum d’intesa a Madrid. La firma è avvenuta alla presenza del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, del presidente turco Erdogan, del presidente finlandese Sauli Niinisto e della premier svedese Margaret Andersson, al termine di una riunione durata quasi quattro ore. La Turchia «ha avuto quello che chiedeva» dai colloqui con Svezia e Finlandia sulla loro adesione alla Nato: ha ottenuto la «piena cooperazione» da Helsinki e Stoccolma contro il PKK e i suoi alleati.

Ore 21:08 - Sei membri del Consiglio Onu condannano l’attacco di Kremenchuk

Sei membri del Consiglio di Sicurezza Onu (Usa, Gran Bretagna, Francia, Norvegia, Irlanda e Albania), insieme all’Ucraina, hanno «condannato» gli attacchi contro i civili a Kremenchuk. I sei hanno riaffermato il «pieno sostegno all’indipendenza e integrità territoriale dell’Ucraina, criticando l’intensificazione degli attacchi missilistici della Russia che prendono di mira infrastrutture civili e aree residenziali». Si sono, poi, espresse contro qualsiasi violazione delle leggi umanitarie internazionali e ribadito l’appello a rispettare la Convenzione di Ginevra.

 Ore 22:00 - Kiev, un civile ucciso e 8 feriti in raid russi sul Donetsk

È di un civile ucciso e altri 8 feriti il bilancio dei bombardamenti russi di oggi sulla regione orientale ucraina di Donetsk. Lo ha riferito il governatore Pavlo Kyrylenko, citato dall’Ukrainska Pravda, precisando che i raid hanno colpito la località di Avdiivka. Inoltre, un civile è morto dopo essere stato ricoverato in ospedale a Kramatorsk insieme ad altre sette persone per le ferite riportate in precedenti attacchi nella vicina regione di Lugansk.

Ore 22:01 - Zelensky all’Onu: inviare commissione di inchiesta a Kremenchuk

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha suggerito all’Onu di inviare una commissione d’inchiesta a Kremenchuk per indagare sugli attacchi missilistici contro i civili. Lo ha detto partecipando in video conferenza alla riunione del Consiglio di Sicurezza sull’Ucraina. Il leader ha chiesto anche un minuto di silenzio per le vittime. Zelensky ha ribadito ancora una volta che la Russia non ha il diritto di rimanere nel Consiglio di sicurezza Onu. «In qualsiasi altra parte del mondo un’organizzazione come la Russia che prende di mira i civili verrebbe indicata come terrorista. Chi di voi non è d’accordo sul fatto che prendere di mira i civili e le infrastrutture civili da parte della Russia sia terrorismo?».

Ore 23:53 - Zelensky: finora 2.811 missili hanno colpito le nostre città

«Da stasera, il numero totale di missili russi che hanno colpito le nostre città è già 2.811. Quante altre bombe aeree, quanti proiettili di artiglieria? Oggi, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si è levato in piedi e ha onorato la memoria di tutti gli ucraini uccisi. I membri della delegazione russa hanno guardato indietro tutti i presenti nella sala del Consiglio e hanno anche deciso di alzarsi in piedi, solo per non sembrare dei veri e propri assassini. Ma tutti sanno che è il terrore russo che sta uccidendo persone innocenti in questa guerra contro il popolo ucraino». Sono queste le parole del presidente ucraino Zelensky in un video serale.

Ore 03:05 - Nato: Johnson ad alleati, «aumentare spesa per difesa»

Il primo ministro britannico Boris Johnson solleciterà i suoi alleati della Nato, al vertice di Madrid, ad aumentare la spesa per la difesa in risposta all’invasione russa dell’Ucraina: lo ha affermato ieri il suo staff. «Abbiamo bisogno di alleati, tutti gli alleati per garantire la difesa nel prossimo decennio», dirà oggi Johnson al summit secondo quanto dichiarato dal suo ufficio in una nota. Sul volo per Madrid, il primo ministro britannico ha affermato che è necessario «un confronto all’interno della Nato» su un nuovo obiettivo per gli investimenti nella difesa dopo il 2024. La Nato «deve adattarsi per far fronte a nuove e crescenti minacce» con «investimenti a lungo termine» e con la disponibilità «ad aumentare la spesa per la difesa», ha sottolineato il governo britannico in una nota.

Ore 06:58 - Draghi, è scontro con Mosca sulla partecipazione al G20

(Alessandro Trocino, da Prima Ora) «Quando gli elefanti lottano è l’erba che soffre». Mario Draghi cita un proverbio africano che può servire per dare una morale a questo vertice G7 che si tiene in Germania, al quale partecipano anche Paesi cosiddetti «minori»: dall’Argentina al Sudafrica, dall’Indonesia al Senegal, sino all’India. Tutti, dice il premier, con un atteggiamento «abbastanza neutrale» sulla guerra, anche perché finora «non sono stati avvicinati, mentre invece vorrebbero essere coinvolti». L’insegnamento del proverbio - scrive l’inviato Marco Galluzzo - può dunque essere declinato così, come dice Draghi: «Se i Paesi si sentono erba, soffrono. Ed è difficile chiedere loro di prendere parte». Discorso che in qualche modo riguarda anche l’Indonesia, che a ottobre ospiterà il G20 e dovrà conciliare la presenza della Russia con quella degli altri Stati. Un tema molto sensibile, tanto che si crea uno scontro imprevisto. Per il nostro premier «il presidente indonesiano Widodo esclude la presenza di Putin al G20. Con noi è stato categorico», Putin «non verrà, magari farà un intervento da remoto». I russi replicano dicendo che «non spetta a Draghi decidere. Probabilmente ha dimenticato che non è più il presidente del G20, l’invito a Putin è stato ricevuto e accettato». L’ambasciatore Sergey Razov aggiunge: «La maggior parte delle aziende italiane, nonostante le pressioni, continua a lavorare sul mercato russo». 

Secondo quanto sostiene il premier, scrive Galluzzo, i giorni trascorsi in Germania hanno centrato gli obiettivi. Draghi teneva più di tutto a rafforzare un percorso di avvicinamento a un price cap sul gas: ci è riuscito, la Commissione europea avrà un passo più spedito nel lavorare a una proposta e anche i ministri dell’Energia del G7 studieranno con urgenza meccanismi efficaci per mettere un tetto al prezzo di tutti gli idrocarburi russi. 

Il vertice G7 

• Unità Il messaggio più importante lanciato dal G7 che si è chiuso ieri sulle Alpi bavaresi, scrive Paolo Valentino, è che l’Occidente rimarrà unito nel suo sostegno politico e militare all’Ucraina «per tutto il tempo che sarà necessario» e continuerà «a imporre costi economici severi e immediati» alla Russia. «Vladimir Putin non deve vincere questa guerra», ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, secondo il quale la sola via d’uscita al conflitto è che il leader del Cremlino accetti il suo fallimento. 

• Price Cap Sul piano concreto, però, le nuove misure sono ancora allo studio. In particolare, quella di un price cap, il tetto al prezzo d’acquisto degli idrocarburi russi, accettato in principio nel comunicato finale, ma ancora tutto da definire nei dettagli pratici e nella fattibilità tecnica. Il price cap potrebbe essere imposto sia sul petrolio, come proposto dagli Stati Uniti, che sul gas, richiesta avanzata da tempo da Mario Draghi. L’idea è quella di impedire a Mosca di approfittare degli aumenti dei prezzi dell’energia innescati dalla guerra in Ucraina. Anche sul bando all’importazione di oro dalla Russia occorrerà ancora attendere che la misura, già fatta propria da Usa, Canada, Regno Unito e Giappone, venga adottata all’unanimità dall’Unione europea. 

• La fame nel mondo I leader dei 7 Paesi si sono impegnati a stanziare 4,5 miliardi di dollari per lottare contro la fame nel mondo. Una cifra che le organizzazioni umanitarie considerano del tutto inadeguata, visto che il World Food Program dell’Onu fissa a oltre 21 miliardi di dollari il minimo necessario per quest’anno. • Grano e cereali Sul fronte dei prezzi crescenti del grano e dei cereali, secondo il premier Draghi, la Russia avrebbe accettato il coinvolgimento a tre di Ucraina, Turchia e Onu nell’operazione per fare uscire dai porti ucraini le navi cariche di materie prime.

Ore 07:20 - Zelensky chiede l’esclusione della Russia dal Consiglio di sicurezza dell’Onu: stato terrorista

Il presidente ucraino Zelensky ha chiesto di escludere la Russia dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e di sospendere la sua partecipazione all’Assemblea generale dell’organizzazione. Secondo il capo di Stato ucraino, l’articolo 6 della Carta dell’Onu afferma chiaramente che qualsiasi membro delle Nazioni Unite che violi i principi stabiliti nella Carta può essere espulso dall’organizzazione con una decisione dell’Assemblea Generale. 

«Sebbene la Russia violi i principi di base dell’Onu e dell’ordinamento giuridico internazionale, non è ancora perseguita, è presente nelle agenzie dell’Onu e gode dei privilegi del Consiglio di sicurezza dell’Onu», ha affermato Zelensky, parlando ieri sera in videocollegamento in una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Secondo il presidente ucraino, «la Russia non ha il diritto di partecipare alle discussioni e alle votazioni dell’organizzazione sulla guerra in Ucraina, che non ne è provocata e ha un carattere coloniale». «Vi esorto a privare lo Stato terrorista dei suoi poteri nell’Assemblea generale delle Nazioni Unite: è necessario, è giusto. La Russia non ha il diritto di rimanere nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite», ha affermato Zelensky.

Ore 07:33 - L’attacco al centro commerciale di Kremenchuk

Un tweet del The Kyiv Independent riprende un video del presidente Zelensky che mostra l’attacco missilistico al centro commerciale di Kremenchuk.

Ore 08:19 - Draghi, G7 successo, avanti con sostegno e sanzioni

Il G7 «è stato un successo» e sulla guerra in Ucraina «c'è stata una grande unità di vedute». Le parole del presidente del Consiglio, Mario Draghi, al termine della riunione di ieri confermano l'impegno in favore di Kiev. «Il G7 ha risposto che è pronto a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario», le sanzioni alla Russia «sono essenziali per portare Mosca al tavolo della pace» ma allo stesso tempo «dobbiamo essere pronti ad accogliere gli spazi dei negoziati» se dovessero presentarsi, ha aggiunto il premier che ha sottolineato la necessità per il Paese di reagire all'attacco. «Non c'è pace se l'Ucraina non riesce a difendersi. C'è oppressione ma non pace. Finora il sostegno dato all'Ucraina è stata la condizione essenziale per difendersi. Lo ha fatto con efficacia e con coraggio», ha ribadito.

«Tutti guardiamo quello che succede, ma il sostegno all'Ucraina continuerà in maniera adeguata. Ci sarà un sostegno sempre».

Ore 09:15 - Johnson: «Se Putin fosse stato una donna non avrebbe attaccato l'Ucraina»

Se il presidente russo Vladimir Putin fosse stato donna non avrebbe attaccato l'Ucraina. Ne è convinto il primo ministro britannico Boris Johnson che, in un'intervista alla televisione tedesca Zdf citata dalla Press Association, ha descritto la guerra in Ucraina come un «perfetto esempio di mascolinità tossica». Johnson ha anche sottolineato che, nonostante i leader del G7 vogliano «disperatamente» la fine della guerra in Ucraina, al momento «non vi è un accordo» che lo renda possibile. Quindi, parlando dopo il summit in Germania, il leader Tory ha affermato: «Se Putin fosse stato una donna, cosa che ovviamente non è, ma se lo fosse, non credo davvero che si sarebbe imbarcato in una folle guerra machista di invasione e violenza come ha fatto». Quindi ha sottolineato che «c'è bisogno di più donne in posizioni dim potere».

 Ore 09:58 - Zelensky: «Putin malato? Russi hanno malattia più grande»

«Onestamente non so cosa stia succedendo a Vladimir Putin. Penso che i russi abbiano una malattia davvero grande in generale». Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky in un’intervista alla Nbs, spiegando di non essere interessato alle voci sulla malattia del presidente russo, ma di essere preoccupato per la malattia generale dei russi che hanno «ambizioni gonfiate, non rispettano il diritto internazionale e non apprezzano la vita. Questa è una malattia del rispetto per il nostro popolo, una malattia da sequestro di territori, una malattia delle torture che hanno inflitto sulla nostra terra. Mi sembra che questo sia un momento difficile ed è una malattia che riguarda più di una persona. Per me, la vita delle persone non ha prezzo - ha concluso - le cose per loro più importanti sono quelle materiali. Penso che questa malattia sia pericolosa per il nostro Stato. Il resto sono chiacchiere che non mi interessano».

Ore 10:16 - Kherson prepara referendum su adesione a Russia

L’amministrazione filo russa insediata a fine aprile dai militari di Mosca nella regione ucraina occupata di Kherson ha iniziato a preparare il referendum sull’adesione alla Federazione russa, ha reso noto Kirill Stremousov, numero due del nuovo governo regionale, in un video pubblicato su Instagram in cui tuttavia non precisa alcuna data. «Il referendum per l’adesione si farà. La regione di Kherson deciderà di aderire alla Federazione russa, di diventare una entità della Federazione a pieno titolo», ha affermato Stremousov. La regione di Kherson, la prima a essere occupata dalle forze russe dopo l’inizio dell’invasione il 24 febbraio scorso, confina con la Crimea ed è uno snodo cruciale per collegare la Penisola sul Mar Nero con il Donbass.

Ore 10:36 - Erdogan alla fine cede: via libera a Svezia e Finlandia

(Giuseppe Sarcina) Il vertice della Nato a Madrid parte con un prologo importante. Ieri Erdogan ha rimosso il veto all’ingresso di Svezia e Finlandia nell’Alleanza Atlantica. Il presidente turco aveva accusato i governi dei Paesi scandinavi di proteggere «i terroristi», o più semplicemente gli oppositori al suo governo.

Ore 10:45 - Biden: «Dispiegheremo altre difese aeree in Italia e Germania»

Gli Usa dispiegheranno «difese aree aggiuntive e altre capacità in Germania e Italia». Lo ha annunciato il presidente americano Joe Biden, parlando del rafforzamento della presenza militare statunitense in Europa in un breve incontro con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, prima dell’inizio del summit di Madrid. «Inviamo un messaggio inequivocabile. La Nato è forte e unita, e pronta ad affrontare qualsiasi tipo di minaccia, in qualsiasi camp».

Ore 11:02 - Russia: distrutta «base mercenari» vicino a Mykolaiv

La Russia ha annunciato di avere distrutto una «base di addestramento per mercenari stranieri» vicino a Mykolaiv. L’indicazione è arrivata nell’ultimo briefing operativo militare di Mosca. L’aggiornamento ha spiegato inoltre che la Russia ha in pratica distrutto il 108esimo battaglione dell’Ucraina, distrutto quattro posti di comando in un giorno di cui due a Kharkiv, abbattuto un aereo MiG-29, due aerei Su-25, un elicottero Mi-8 e nove droni ucraini. Il briefing ha indicato che «la situazione alimentare è critica» per diversi reparti delle forze armate ucraine e ha aggiunto che «si registrano numerosi casi di abbandono delle posizioni e diserzione del personale militare per fame». Non è stato possibile verificare in modo indipendente nessuna delle affermazioni dell’esercito russo.

Ore 11:38 - Putin è in Turkmenistan per vertice dei Paesi del Mar Caspio

Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato nella capitale del Turkmenistan, Ashgabat, per partecipare a un vertice dei paesi rivieraschi del Mar Caspio, a cui partecipano anche i suoi omologhi di Azerbaigian, Iran, Kazakistan e Turkmenistan. Le parti dovrebbero scambiare opinioni su un’ampia gamma di questioni relative all’interazione nella regione del Caspio, compresa la cooperazione economica e la protezione ambientale. Lo riporta la Tass. Per Putin, che ieri era in Tagikistan, è il primo viaggio all’estero a partire dall’invasione dell’Ucraina.

Ore 11:39 - Nato: von der Leyen arrivata al vertice di Madrid dopo incontro con re

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è arrivata al summit della Nato di Madrid. Poco prima aveva incontrato il re Filippo VI. «Piacevole incontro. Abbiamo discusso della risposta dell’Europa alle sfide del nostro tempo: la guerra all’Ucraina, il suo impatto sulla sicurezza alimentare ed energetica e il cambiamento climatico. Abbiamo anche discusso di come l’Europa possa rafforzare i suoi partenariati, in particolare con l’America Latina», ha scritto su Twitter.

Ore 11:50 - Mosca, le armi occidentali all’Ucraina sono una minaccia

Le forniture di armi occidentali possono minacciare la sicurezza non solo in Ucraina ma anche oltre i suoi confini. Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, citata dalla Tass.

Ore 11:51 - Ministro Gb contro Putin: «È pazzo e ha sindrome dei bassi»

Linea dura contro Vladimir Putin dal Regno Unito anche sul fronte della guerra di parole. Il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, ex militare di carriera, ha infatti rilanciato oggi l’accusa di machismo evocata poche ore prima dal premier Boris Johnson verso il presidente russo ed è andato anzi oltre: bollando in un’intervista a Lbc radio il leader del Cremlino come un pazzo e una persona afflitta da una qualche «sindrome» da uomo di piccola statura che avrebbe deciso di attaccare l’Ucraina anche per mostrarsi «macho». «Io penso certamente che la visione che il presidente Putin ha di se stesso sia condizionata da una sindrome da uomo basso» deciso a sbandierare «un’immagine da macho», ha detto Wallace, la cui statura si aggira attorno al metro e 75. Il ministro ha poi notato come sia raro pensare a una sindrome analoga per una donna, anche se non ha poi mancato di prendere di mira pure Maria Zakharova, polemica portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, bollandola come «una commediante che ogni settimana minaccia un attacco nucleare contro questo o quell’altro. Lei - ha quindi concluso in tono derisorio - è certamente una donna, eppure è pazza esattamente come lui».

Ore 12:09 - Mosca: allargamento Nato è una mossa «destabilizzante»

«L’ulteriore allargamento della Nato», con l’ingresso di Svezia e Finlandia, è una mossa «destabilizzante», che «non porterà maggiore sicurezza agli stessi membri dell’Alleanza». Così il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov citato da Interfax. Mosca minaccia «misure dolorose per la Lituania» su Kaliningrad.

Ore 12:13 - Usa e alleati hanno congelato 330 miliardi dollari asset russi

Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno congelato oltre 330 miliardi di dollari in beni russi dall’inizio del conflitto in Ucraina. Lo ha annunciato oggi il Tesoro degli Stati Uniti. In dettaglio, gli alleati hanno bloccato 30 miliardi di dollari in attività detenute da oligarchi o e’lite russe sanzionate e «congelato» circa 300 miliardi di dollari dalla Banca centrale russa, si legge nella dichiarazione della task force degli alleati occidentali incaricati di rintracciare le attività delle élite russe (Repo).

Ore 12:17 - Papa: la folle guerra in Ucraina finisca presto

«Porto ogni giorno cuore il pensiero della carne martoriata della terra ucraina, martoriata» da atti come il bombardamento nei giorni scorsi del centro commerciale di Kremenchuk. «Prego affinché questa folle guerra veda presto la fine, invito alla pace, che il Signore apra le vie di dialogo che gli uomini non vogliono o non riescono a trovare». Lo ha detto papa Francesco all’Angelus. «Prego perché questa folle guerra possa vedere presto la fine - ha proseguito - e rinnovo l’invito a perseverare senza stancarsi nella preghiera per la pace». «Che il Signore apra quelle vie di dialogo che gli uomini non vogliono o non riescono a trovare - ha detto ancora il Pontefice -. E non trascurino di soccorrere la popolazione ucraina tanto sofferente».

Ore 12:37 - Sanzioni Gb a oligarca russo Potanin, «re del nichel», e alla cugina di Putin

La Gran Bretagna ha annunciato sanzioni contro l’oligarca Vladimir Potanin, noto come il «re del nichel» della Russia, per Londra il secondo uomo più ricco della Russia. Potanin è stato incluso nell’ultima lista che comprende anche soggetti e società del mondo della finanza e altre entità. «Potanin ha continuato ad accumulare ricchezza mentre sostiene il regime di Putin, acquisendo Rosbank e azioni in Tinkoff Bank nel periodo successivo all’invasione russa dell’Ucraina», riporta una nota del governo. Nell’elenco delle sanzioni anche Anna Tsivileva, «cugina di Vladimir Putin» e presidente della società mineraria JSC Kolmar Group. Londra annuncia nuovi provvedimenti anche contro individui e aziende coinvolte «nel sostegno al regime di Assad in Siria».

Ore 12:42 - Nato: Zelensky, nostri obiettivi gli stessi dell’alleanza

«Gli obiettivi dell’Ucraina sono esattamente gli stessi di quelli dell’Alleanza». È il commento su Telegram del presidente Zelensky, ai lavori del vertice Nato in corso a Madrid. «Siamo interessati alla sicurezza e alla stabilità nel continente europeo, nel mondo», ha proseguito.

Ore 12:49 - Draghi al summit della Nato a Madrid

L’Italia accoglie con favore l’adesione all’Alleanza Atlantica di Finlandia e Svezia , ai sensi dell’articolo 10 del Trattato di Washington. Si tratta di una decisione sovrana, assunta democraticamente, da due Paesi che sono membri dell’Unione Europea e che condividono i principi ispiratori dell’Alleanza Atlantica, con la quale da anni collaborano strettamente. Svezia e Finlandia rafforzeranno il carattere dell’Alleanza come comunità basata sullo stato di diritto e sui valori democratici. Con le loro capacità, i due Paesi contribuiranno in modo significativo alla sicurezza ed alla missione difensiva dell’area euro-atlantica. La sicurezza di Finlandia e Svezia non deve essere messa a repentaglio in alcun modo. L’Italia afferma la sua determinazione a concorrere sin d’ora, in stretta consultazione con Finlandia e Svezia e nei modi più appropriati, alle loro esigenze di sicurezza e difesa. Conferma in proposito la validità degli impegni esistenti nel contesto europeo, ivi incluso l’articolo 42.7 del Trattato istitutivo dell’Unione Europea.

Ore 12:53 - Norvegia annuncia donazione lanciarazzi multipli a Ucraina

La Norvegia ha annunciato la donazione di tre sistemi lanciarazzi multipli per l’Ucraina, dopo decisioni analoghe da parte di Stati Uniti, Regno Unito e Germania. Kiev ha richiesto specificamente questo tipo di armi - cosiddette Mlrs o Gmrls - che combinano precisione e lungo raggio, per arginare l’invasione russa e contrastare l’artiglieria di Mosca. «Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina in modo che possa continuare la sua lotta per la libertà e l’indipendenza», ha affermato in una nota il ministro della Difesa norvegese Bjorn Arild Gram. L’annuncio, arrivato a margine del vertice della Nato a Madrid, è stato fatto in collaborazione con il Regno Unito, secondo Oslo. Il norvegese Mlrs («Multiple Launch Rocket System»), che richiede «un significativo upgrade» secondo il ministro della Difesa norvegese, sarà in pratica inviato nel Regno Unito, che lo fornirà con proprio equipaggiamento all’Ucraina, ha spiegato il ministero.

Ore 13:09 - Mosca: a Kremenchuk provocazione regime Zelensky

«Il tentativo di accusare le forze armate di Mosca di aver attaccato un centro commerciale a Kremenchuk è un’altra sfacciata provocazione da parte del regime ucraino di Zelensky». Così la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

Ore 13:22 - Mosca accusa Norvegia: blocca rifornimenti a minatori artici

Mosca accusa Oslo di bloccare i rifornimenti alimentari destinati ai russi di un villaggio a Spitsbergen, un’isola dell’arcipelago norvegese delle isole Svalbard, nell’Oceano Artico. A denunciare il blocco su Telegram è Konstantin Kosachev, presidente della Commissione affari esteri della Camera alta del Parlamento russo. Secondo Kosachev, le autorità norvegesi basano il loro rifiuto sulle sanzioni imposte alla Russia per l’invasione dell’Ucraina. Ma il senatore russo fa riferimento al trattato del 1920 sulle isole Svalbard, in base al quale i Paesi firmatari (compresa la Russia in quanto erede dell’Urss) hanno diritti sullo sfruttamento delle risorse naturali dell’arcipelago, malgrado questo sia sotto la sovranità norvegese.

Ore 13:45 - Ryzhenkov (Metinvest): «Azovstal sarà ricostruita, ma prima vinciamo»

«Azovstal è stata distrutta molte volte. È stata ricostruita e potrà rinascere ancora. Però, la prima cosa, la più importante, è che l’Ucraina vinca la guerra con la russia e che Mariupol sia liberata». A dichiararlo Yurij Ryzhenkov, ceo di Metinvest, gruppo proprietario dell’acciaieria Azovstal, parlando con l’Adnkronos dalla sua casa estiva in Ucraina, ricordando che l’impianto metallurgico, noto per essere stato l’ultimo baluardo della resistenza di Mariupol, «è stata costruito nel 1933 e poi fu distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, per poi essere ricostruito alla fine del conflitto». Negli anni ‘70 - ha aggiunto - «Azovstal è stata sottoposta a numerosi processi di modernizzazione tecnologici. Di conseguenza, nulla ci impedisce di ricostruire ancora una volta la fabbrica, che funzionerebbe con tecnologie verdi e senza l’utilizzo di fonti energetiche fossili, per produrre acciaio verde. Credo davvero che dopo la liberazione di Mariupol e dopo la vittoria dell’Ucraina, saremo in grado di ricostruire Azovstal e sarà senz’altro addirittura migliore di prima».

Ore 13:46 - Nato: Stoltenberg, verso misure cruciali, uniti a fianco Kiev

Il vertice di Madrid sarà «trasformativo» e «le misure che adotteremo saranno cruciali». A ribadirlo il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in occasione della prima riunione tra capi di Stato e di governo del summit, come riportano i media spagnoli. «Continueremo a rafforzare la nostra capacità di difesa assicurando che l’alleanza resti unita, dimostreremo che le porte della Nato restano aperte e inviteremo Svezia e Finlandia a unirsi alla nostra organizzazione, adotteremo un pacchetto di misure di sostegno all’Ucraina», ha sottolineato, «gli alleati della Nato restano a fianco di Kiev».

Ore 13:47 - Zelensky a Nato: «Ci serve artiglieria moderna»

«La guerra non dovrebbe trascinarsi. Abbiamo bisogno di sistemi molto più moderni, di artiglieria moderna». Così Zelensky, intervenendo al vertice Nato di Madrid. Lo riporta Ukrainska Pravda. Il presidente ucraino ha invitato gli Alleati a «trovare un posto» per l’Ucraina nello spazio di sicurezza comune.

Ore 13:56 - Sindaco Mykolaiv: «Qui 114 morti da inizio guerra»

Nella città ucraina di Mykolaiv sono morte 114 persone dall’inizio della guerra. Lo afferma il sindaco, Oleksandr Sienkevych, che ha denunciato la morte di quattro persone nell’attacco missilistico che nelle scorse - secondo gli ucraini - ha colpito un edificio residenziale della città. Altre cinque persone sono rimaste ferite, secondo le dichiarazioni del sindaco riportate dalla Cnn.

Ore 14:46 - Il miliardario Richard Branson visita aerodromo di Hostomel

Richard Branson, miliardario britannico e fondatore di Virgin Galactic, ha visitato la città di Hostomel, nella regione di Kiev, dove alla fine di febbraio sono esplosi violenti scontri con i russi. Lo riferisce il capo dell’amministrazione militare di Hostomel, Taras Dumenko, su Telegram, citato da Ukrinform.

«A Hostomel, Branson ha espresso interesse per la ricostruzione dell’aerodromo - ha osservato Dumenko -. I rappresentanti di Ukroboronprom State Concern e Antonov State Enterprise hanno parlato al nostro ospite di tali prospettive e dei progetti di ricostruzione dell’aerodromo».

Ore 15:00 - Nato: vertice Madrid, pacchetto di sostegno rafforzato per Ucraina

«Rafforzeremo ulteriormente il sostegno al nostro stretto partner, l’Ucraina, mentre continua a difendere la sua sovranità e integrità territoriale dall’aggressione russa. Insieme all’Ucraina, abbiamo deciso un pacchetto di sostegno rafforzato, che comprende la fornitura di attrezzature per la difesa non letali e il miglioramento delle difese informatiche. A lungo termine, assisteremo l’Ucraina e sosterremo gli sforzi nel suo percorso di ricostruzione e riforme postbelliche». È quanto si legge nella dichiarazione del Summit Nato di Madrid.

«La Federazione Russa è la minaccia più significativa e diretta alla sicurezza degli Alleati e alla pace e stabilità nell’area euro-atlantica», continua la dichiarazione adottata al summit Nato di Madrid. I leader dell’alleanza atlantica ribadiscono: «Condanniamo con la massima fermezza la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. Minaccia gravemente la sicurezza e la stabilità internazionali. È una palese violazione del diritto internazionale».

Ore 15:30 - Stoltenberg: alleati pronti a guerra lunga

Gli Alleati hanno detto al presidente ucraino Zelensky di «essere preparati a una guerra lunga». Così il segretario Nato, Jens Stoltenberg, in conferenza stampa al Summit Nato di Madrid.

Ore 15:36 - Le nuove strategie Nato: che cosa cambia con l’ingresso di Finlandia e Svezia

(Federico Rampini) I vertici di G7 e Nato hanno cominciato a disegnare le nuove «cortine di ferro» per una strategia di «contenimento» dell’asse Russia-Cina. Questa strategia ha ormai una proiezione globale, spazia dal Mar Baltico fino all’Oceano Pacifico, include le armi economiche così come le armi tout court.

Ore 15:38 - Il presidente indonesiano visita Irpin: «La guerra finisca»

Il presidente della Repubblica dell’Indonesia, Joko Widodo, che detiene anche la presidenza del G20, ha visitato la città di Irpin per vedere di persona i danni causati dalle truppe russe. «Alle mie spalle - ha scritto Widodo su Twitter postando una fotografia - c’è un complesso di case di Irpin devastate dalla guerra. Insieme al sindaco Irpin, Alexander Grigorovich Markushin, ho assistito in prima persona ai danni subiti dalle case e dalle infrastrutture. Speriamo che questa guerra possa essere fermata presto». Widodo è arrivato a Kiev questa mattina. Nelle prossime ore è previsto un incontro con il presidente ucraino Zelensky.

Ore 15:43 - Gli Stati Uniti inviano all'Italia battaglione per difesa aerea a corto raggio

Nell'ambito dell'aumento della presenza militare in Europa, gli Stati Uniti invieranno in Italia un battaglione per la difesa aerea a corto raggio composto da 65 militari. Lo annuncia il Pentagono. Il gruppo, precisa il dipartimento della difesa americano, è un'unità subordinata al battaglione per la difesa aerea a corto raggio stanziato in Germania.

Ore 15:58 - Siria riconosce indipendenza repubbliche Donetsk e Lugansk

La Siria riconosce «l'indipendenza e la sovranità delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk». Lo rende noto l'agenzia stampa nazionale siriana Sana, citando una fonte ufficiale del ministero degli Esteri. La fonte ha aggiunto che «si terranno comunicazioni con entrambi i Paesi per rafforzare le relazioni, compreso l'instaurazione di relazioni diplomatiche».

Ore 16:16 - Kuleba, posizione Nato su Russia è «lucida»

La posizione della Nato sulla Russia è «lucida» e le decisioni che sono state prese sono «essenziali per la stabilità». Così il ministro degli Esteri ucraino, Dmitro Kuleba, dopo che da Madrid il vertice dell’Alleanza ha dichiarato che la Russia rappresenta una minaccia strategica e ha avviato il percorso di accesso di Svezia e Finlandia. Qui l’approfondimento di Federico Rampini.

Ore 16:49 - Fonti Casa Bianca, guerra potrebbe durare fino al 2023

L'impegno della Nato nei confronti dell'Ucraina è «solido» e «non mostra segnali di cedimento», anche se c'è il «crescente convincimento che la guerra potrebbe durare per mesi, potenzialmente anche fino al 2023». Lo hanno detto alcuni funzionari dell'amministrazione Usa in un briefing alla stampa nel quale hanno riferito delle discussioni tra i leader che prendono parte al vertice Nato di Madrid.

Ore 16:49 - Putin ordina nomina di «consiglieri patriottici» nelle scuole

Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato la nomina di «consiglieri patriottici» nelle scuole per instillare «valori morali e spirituali» tra gli alunni. A quanto stabilisce un decreto presidenziale, riferisce Moscow Times, i consiglieri vanno nominati in 45 regioni russe entro l'inizio dell'anno scolastico, il primo settembre. Le altre 40 regioni seguiranno l'anno successivo. Dieci regioni hanno già nominato consiglieri di questo tipo, nell'ambito di un progetto pilota lanciato nel marzo 2021, dopo che migliaia di ragazzi avevano manifestato in tutta la Russia chiedendo la liberazione del dissidente Alexei Navalny. Nel 2020 Putin ha voluto che l'educazione patriottica fosse inserita nel curriculum scolastico, inserendo questo principio nella controversa riforma costituzionale approvata per referendum, che gli ha garantito la permanenza al potere fino al 2036. Con la guerra in Ucraina, e la conseguente stretta autoritaria su tutta la Russia, il Cremlino punta ad iniziative per aumentare il «patriottismo» tra i giovani russi. Questa settimana, lo speaker della Camera bassa del parlamento, Vyacheslav Volodin, si è scagliato contro gli insegnanti che si oppongono alla guerra, esortandoli a dimettersi.

Ore 16:50 - Kiev: «Scambio di 144 prigionieri, 95 erano difensori di Azovstal»

L'Ucraina ha liberato, in seguito a uno scambio di prigionieri, 144 soldati, di cui 95 difensori dello stabilimento Azovstal a lungo sotto assedio a Mariupol; di questi, 43 facevano parte del battaglione Azov. Lo ha fatto sapere il ministero della Difesa di Kiev. Si tratta dello scambio più cospicuo dall'inizio della guerra in Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Dei soldati liberati, 23 sono ufficiali e 69 sono sergenti e sottufficiali. Il più anziano dei rilasciati ha compiuto 65 anni, il più giovane 19. La maggior parte, ha aggiunto il ministero, ha ferite anche gravi e tutti hanno bisogno di cure mediche o psicologiche.

Ore 17:17 - Yermak: «Messaggio vertice è che Russia sarà sconfitta»

Il capo dello staff presidenziale ucraino, Andriy Yermak, ha salutato il messaggio che il vertice Nato di Madrid ha lanciato alla Russia. «Mosca non sconfiggerà l'Ucraina, è la Russia che sarà sconfitta. Questo è il messaggio che gli Stati membri della Nato hanno ripetutamente enfatizzato durante il summit. L'Ucraina e i suoi alleati devono vincere questa battaglia per la democrazia», ha twittato Yermak.

Ore 17:29 - Zelensky riceve presidente Indonesia, grazie per supporto

Il presidente ucraino Zelensky ha ricevuto oggi a Kiev il presidente indonesiano Joko Widodo. «Apprezziamo il sostegno del popolo indonesiano - ha scritto il leader di Kiev sui social». Durante i colloqui - riporta Ukrinform - si è discusso della revoca del blocco russo dei porti marittimi ucraini e della ripresa delle esportazioni di prodotti agricoli, nonché delle prospettive per la ricostruzione dell'Ucraina. 

«Nella città di Irpin che ho visitato oggi le pareti e i tetti delle case sono state fatte a pezzi dai proiettili. Speriamo che questa guerra possa essere fermata presto», ha scritto su Twitter Widodo.

Ore 17:40 - Ue condanna rapimento sindaco Kherson: «Mosca lo rilasci»

«L'Ue condanna con la massima fermezza il rapimento del sindaco democraticamente eletto di Kherson Ihor Kolykhayev da parte delle forze russe e ne chiede il rilascio immediato e incondizionato». È quanto si legge in una nota del Servizio di Azione Esterna dell'Ue. «Il rapimento di funzionari ucraini democraticamente eletti, di giornalisti, di attivisti della società civile e di semplici cittadini nei territori ucraini temporaneamente sotto il controllo illegale delle forze armate russe o in aree controllate da formazioni armate sostenute dalla Russia è assolutamente inaccettabile. Chiediamo la fine immediata di queste tattiche illegali di intimidazione e il rilascio incondizionato di tutti i civili ucraini detenuti e rapiti. Condanniamo fermamente i preparativi annunciati per un falso «referendum» illegale in alcune parti della regione di Kherson sull'adesione alla Federazione Russa. Tali tentativi rappresentano una palese violazione del diritto internazionale, della Costituzione ucraina e della sovranità ucraina. Il risultato di un voto illegittimo così orchestrato non sarà riconosciuto dalla comunità internazionale».

Ore 17:40 - Zelensky, se andrò al G20 dipenderà da altri partecipanti

Il presidente ucraino Zelensky ha detto al presidente dell'Indonesia Widodo in visita a Kiev che parteciperà al prossimo vertice del G20 a Bali a seconda di chi altro vi prenderà parte. «Certamente accetto l'invito. La partecipazione dell'Ucraina dipenderà dalla situazione della sicurezza nel Paese e dalla composizione dei partecipanti al vertice», ha precisato Zelensky, in un evidente riferimento all'eventuale presenza del presidente russo Vladimir Putin a Bali.

Ore 17:52 - Colloquio Lavrov-Guterres, focus su sicurezza alimentare

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha avuto una conversazione telefonica con il segretario generale della Nazioni Unite Antonio Guterres. Lo riporta Ria Novosti. Si è discusso - viene spiegato - del problema della sicurezza alimentare sullo sfondo della situazione in Ucraina e nel Donbass. Secondo quanto riferito da Mosca, Guterres ha preso atto dell'impegno della parte russa a lavorare ulteriormente per ridurre le minacce della crisi alimentare, anche in coordinamento con l'Onu.

Ore 17:53 - Soccorritore Kremenchuk: «Arrivato subito, situazione orribile»

«Un quadro scioccante, orribile: il centro commerciale era completamente andato a fuoco». Così Sergio, vigile del fuoco-soccorritore di 35 anni, descrive all'Adnkronos la situazione che si è trovato di fronte lunedì pomeriggio, quando è stato tra i primi ad arrivare dopo l'attacco al centro commerciale di Kremenchuk, nella regione ucraina di Poltava. «Il missile ha colpito il centro commerciale Amstor alle 15.35. Noi siamo arrivati sul posto alle 16, quando ha smesso di suonare la sirena anti-aerea. E abbiamo trovato il panico: c'erano ambulanze e tanti civili. Alcuni ci aiutavano anche a prestare il primo soccorso a chi ne aveva bisogno», racconta Sergio, che a Kremenchuk è nato e cresciuto. Ricordando che le fiamme «sono divampate per un'area di oltre 10mila metri quadrati», il soccorritore racconta che «dai dirigenti è stata presa la decisione di evacuare le persone e contemporaneamente spegnere il fuoco». Il lavoro delle squadre Ses, il servizio statale di emergenza dell'Ucraina, però, non è terminato lunedì. «Continuiamo a sgomberare le macerie e a smontare le costruzioni, alla ricerca di eventuali altre vittime. La città sembra un foglio accartocciato. Al momento siamo riusciti a ispezionare il 75% dell'area», riferisce Sergio dal luogo dell'esplosione.

Ore 18:17 - Erdogan a Biden: «Apriremo corridoi per il grano»

«Ci sono Paesi privati del grano e apriremo corridoi per garantire che ottengano il grano di cui hanno bisogno». Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a proposito dei problemi per l’esportazione del grano dall’Ucraina durante un colloquio con l’omologo Usa Joe Biden, trasmesso dalla Tv di Stato turca Trt, a margine del vertice Nato di Madrid.

Ore 18:54 - Kiev: la guerra può diventare catastrofe ambientale globale

L’invasione russa dell’Ucraina «ha il potenziale di trasformarsi in una catastrofe ambientale globale», con danni alle riserve naturali, alla flora e alla fauna marina e alla contaminazione dell’acqua con sostanze chimiche, che potrebbe raggiungere persino il Mediterraneo. È il danno ambientale causato dall’aggressione russa, che l’ambasciatrice ucraina a Lisbona, Inna Ohnivets, ha denunciato nel suo discorso alla sessione plenaria della Conferenza Onu sugli Oceani che si sta svolgendo nella capitale portoghese. La diplomatica ucraina ha reso noto che i bombardamenti russi del porto di Mariupol e dell’impianto Azovstal «con decine di migliaia di tonnellate di bombe all’idrogeno solforato» si sono riversati «nelle acque del Mar d’Azov». La presenza dei prodotti chimici nelle acque «potrebbe portare alla totale estinzione della flora e della fauna del Mar d’Azov», ha denunciato, e raggiungere persino il Mediterraneo. Gli effetti si stanno già vedendo: ci sono «diverse migliaia» di delfini morti e feriti trovati sulla costa del Mar Nero e più di 20 riserve della biosfera e parchi naturali hanno sofferto «tremendamente» a causa dell’aggressione russa.

Ore 19:10 - Segretaria al Tesoro Usa Yellen in visita a Tokyo, tra i temi le sanzioni alla Russia

La segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen, si recherà a Tokyo per una visita di due giorni per discutere dell’imposizione delle sanzioni alla Russia, alla luce della invasione in Ucraina. Lo ha comunicato il dipartimento del Tesoro statunitense, spiegando che la Yellen incontrerà il 12 luglio il ministro dell’Economia giapponese, Shunichi Suzuki, per affrontare il tema dei rincari energetici, delle sempre maggiori incertezze circa le carenze alimentari e la necessita di potenziare le catene di approvvigionamento. Si tratta della prima visita dell’ex presidente della Federal Reserve statunitense in Giappone nel ruolo di segretaria al Tesoro, un incarico che ha assunto a gennaio dello scorso anno.

A margine dei colloqui ci sarà anche il tema del tasso dei cambi, con lo yen giapponese che è scivolato ai minimi in 24 anni su dollaro. Dopo la visita in Giappone la Yellen parteciperà alla riunione del G-20 dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali a Bali, in Indonesia, prevista dal 15 al 16 luglio. Successivamente si sposterà in Corea del Sud per due giorni fino al 20 luglio per colloqui con la sua controparte a Seul.

Ore 19:39 - Stoltenberg, sapevamo di invasione già in autunno

La Nato aveva già in autunno chiare informazioni di intelligence sui preparativi russi per invadere l’Ucraina. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. «Abbiamo lavorato duro per impedire che accadesse», ha sottolineato Stoltenberg.

Ore 19:55 - Zelensky incontra Branson, «persone famose continuano a sostenerci»

«La visita dell’imprenditore britannico Richard Branson in Ucraina è un’ulteriore prova del fatto che il mondo e le persone famose continuano a sostenerci». Lo scrive su Telegram il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, pubblicando un video del suo incontro con il fondatore di Virgin Group, con cui - riferisce Zelensky - «abbiamo parlato di come mantenere l’attenzione mondiale sulla guerra in Ucraina e delle prospettive di cooperazione nella ricostruzione post-bellica». «Richard, grazie per le tue gentili parole sulla nostra gente e per la disponibilità ad aiutare», conclude il presidente dell’Ucraina.

Ore 20:16 - Draghi torna dal vertice Nato con un giorno d’anticipo

(Monica Guerzoni) La cena al museo del Prado con i leader dei Paesi Nato e poi, stasera stessa, Mario Draghi rientrerà a Roma da Madrid, con un giorno di anticipo. Il summit dell’Alleanza atlantica nella capitale spagnola continuerà senza il premier italiano richiamato a Palazzo Chigi da un importante consiglio dei ministri sulla (attesissima) riduzione delle bollette. Questa la spiegazione ufficiale, dietro la quale però è difficile non vedere come la tensione nel governo sia altissima, al limite della rottura.

Ore 21:39 - Johnson, Putin è il male? «A giudicare ciò che fa, sì»

Vladimir Putin è il male? A giudicare da ciò che fa e dalla guerra in Ucraina, «certamente sì». Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson rispondendo a una domanda specifica di un giornalista di casa sua a conclusione della prima giornata del vertice Nato in corso a Madrid. Riprendendo gli attacchi personali rivolti da lui e da esponenti del suo governo nelle scorse ore nei confronti del presidente russo, Johnson ha poi articolato: «Io penso di sì è ciò che si fa... e penso che ciò che lui sta facendo è male». L’azione militare di Mosca in Ucraina — ha quindi rincarato — «è stato uno spaventoso atto di aggressione ingiustificata contro una popolazione innocente».

Ore 21:42 - Kiev: la frequenza dei bombardamenti su Lysychansk è enorme

La frequenza dei bombardamenti su Lysychansk, la città gemella di Severodonetsk, è «enorme». Lo ha detto il governatore regionale del Lugansk Sergey Gaidai. Aggiungendo: «I russi cercano costantemente di assaltare Lysychansk, i combattimenti continuano in periferia, la città stessa è costantemente sotto attacco», riferendo che nell’area rimangono circa 15 mila civili. E ancora: «L’autostrada Lysychansk-Bakhmut non è percorribile a causa dei bombardamenti, utilizziamo percorsi alternativi per consegnare merci su gomma».

Ore 22:21 - Zelensky rompe le relazioni diplomatiche con la Siria

Il presidente Ucraino Voldymyr Zelensky ha deciso di rompere le relazioni diplomatiche con la Siria dopo che il governo del presidente Bashar al Assad, sostenuto da Mosca, ha riconosciuto oggi ufficialmente «l’indipendenza e la sovranità» delle repubbliche di Donetsk e di Lugansk nel Donbass.«Non ci saranno più relazioni tra Ucraina e Siria», ha detto Zelensky in un video pubblicato su Telegram, affermando che «la pressione delle sanzioni» contro Damasco, alleato della Russia, «sarà ancora più forte».

Ore 22:25 - Putin: «L’obiettivo è liberare il Donbass. La Russia risponderà in maniera “speculare” alla Nato»

«L’obiettivo della Russia è liberare il Donbass». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, aggiungendo che non c’è una data per la fine dell’«operazione speciale». Per quanto riguarda il bombardamento del centro commerciale a Kremenchuk ha ribadito: «La Russia non colpisce obiettivi civili».

Sulla questione di Svezia e Finlandia nella Nato, nel caso di uno schieramento di basi Nato nei due Paesi, la Russia risponderà in modo adeguato. «Non abbiamo problemi con Svezia e Finlandia, come ne abbiamo con l’Ucraina — ha precisato Putin —. Ma in caso di posizionamento di infrastrutture militari Nato in Finlandia e Svezia, saremo costretti a rispondere in maniera speculare». Lo riporta l’agenzia Ria Novosti.

Ore 23:46 - Gb, oltre un miliardo di euro di nuovi aiuti a Kiev

Il governo britannico ha annunciato al vertice Nato di Madrid un miliardo di sterline (1,16 miliardi di euro) in aiuti aggiuntivi all’Ucraina, compresi sistemi di difesa aerea e droni. I nuovi fondi porteranno gli aiuti militari britannici a Kiev a 2,3 miliardi di sterline, ha affermato Downing Street in una nota, definendo l’aumento degli aiuti una «nuova fase» del sostegno occidentale che dovrebbe consentire all’esercito ucraino di lanciare controffensive.

Ore 23:47 - Putin: la Nato ha ambizioni imperiali

Il presidente russo Vladimir Putin ha condannato le «ambizioni imperiali» della Nato, accusando l’alleanza di cercare di affermare la sua «supremazia» attraverso il conflitto in Ucraina. «L’Ucraina e il benessere del popolo ucraino non è l’obiettivo dell’Occidente e della Nato, ma un mezzo per difendere i propri interessi», ha detto Putin ai giornalisti nella capitale del Turkmenistan Ashgabat. «I leader dei Paesi Nato vogliono affermare la loro supremazia, le loro ambizioni imperiali», ha aggiunto.

Ore 00:01 - 007 Usa: possibile che Putin usi armi nucleari

Col prolungarsi della guerra in Ucraina è possibile che la Russia usi le armi nucleari. Lo ha detto la numero uno dell’intelligence Usa, Avril Haines, intervenendo ad una conferenza del dipartimento del Commercio. «In questo lasso di tempo è possibile che le forze di Vladimir Putin facciano affidamento su altri mezzi come i cyberattacchi, i ricatti energetici o le armi nucleari per cercare di gestire e proiettare potere e influenza a livello globale», ha spiegato la numero uno dell’intelligence.

Ore 02:35 - In arrivo in Italia dagli Usa un nuovo sistema di difesa antiaerea

Armi e soldati verso Est. La Nato risponde a Vladimir Putin spostando il baricentro militare verso i confini con la Russia e la Bielorussia. Il vertice di Madrid, cominciato oggi, mercoledì 29 giugno, sancirà quindi una svolta storica, una modifica degli equilibri geo-politici anche all’interno dell’Alleanza. L’operazione è guidata dagli Stati Uniti. Il presidente americano Joe Biden ha annunciato una serie di movimenti. Il grosso delle truppe Usa rimarrà nelle basi tedesche, ma cresce il peso della Polonia che ospiterà in forma permanente il quartier generale del «Quinto corpo dei comandi avanzati». In generale, gli Stati Uniti sposteranno una squadriglia di caccia dalla Germania alla Lituania; un reparto di fanteria aviotrasportata dall’Italia alla Lettonia; parti di una brigata di incursori dalla Germania alla Romania, Bulgaria e Ungheria; batterie di missili Patriot ancora dalla Germania alla Slovacchia e alla Polonia e infine alcuni aerei F-15 dalla Gran Bretagna alla Polonia. Non basta. Il Pentagono intensificherà i turni di rotazione e aumenterà la «prontezza operativa» di unità combattenti in Polonia, nei Paesi baltici, in Romania. In arrivo anche altri due incrociatori che porteranno a sei il totale di navi da guerra nella base navale di Ruta, in Spagna. E l’Italia? In arrivo una batteria per la difesa aerea a corto raggio con circa 70 militari, unità subordinata di un battaglione di stanza in Germania.

Ore 02:44 - L’esercito ucraino in difficoltà anche per il gap tecnologico

I russi continuano a premere su Lysychansk, la località del Donbass dove si sono attestati gli ucraini dopo aver abbandonato Severedonetsk. Nelle ultime ore sono uscite notizie allarmanti, con le linee di rifornimento a rischio. Una posizione precaria per i difensori che devono risolvere problemi di equipaggiamento. I militari ucraini hanno lamentato di non avere un adeguato numero di visori notturni. Sono indispensabili nei combattimenti, nelle incursioni, nell’attività di contrasto. Gli Usa ne hanno forniti «migliaia», stessa cosa altri Paesi, numerosi quelli inviati da privati. Però sembrano essere insufficienti. A marzo erano usciti articoli dove si sosteneva che i dispositivi in dotazione alla resistenza fossero migliori rispetto a quelli degli invasori.

Adesso la narrazione si è capovolta, confermano l’idea di una difficoltà «generale», non limitata alla necessità di munizioni e armamenti pesanti. Che continuano ad arrivare. La Norvegia invierà altri tre lanciatori a lungo raggio mentre fonti della Difesa hanno rivelato che Kiev ha acquistato dall’inizio del conflitto 50 droni d’attacco turchi TB2 ed è previsto l’arrivo di altri velivoli in luglio (ne sarebbero stati abbattuti molti). Olanda e Germania hanno promesso altri 6 cannoni semoventi a lunga gittata PzH 2000.

Ore 03:46 - Amnesty: l’attacco al teatro di Mariupol è un crimine di guerra

La distruzione del teatro di Mariupol, dove avevano trovato rifugio centinaia di cittadini ucraini, va classificata come «crimine di guerra» commesso dalle forze armate russe. Lo riporta Amnesty International in un rapporto. Il testo ipotizza anche che il numero di vittime possa essere inferiore a quanto inizialmente creduto. Amnesty ha parlato con dozzine di sopravvissuti e testimoni del bombardamento del 16 marzo e ha raccolto prove tra cui foto, video e immagini satellitari. L’analisi dell’impatto dei missili sul teatro ha suggerito una detonazione di 400-800 kg di esplosivo. Per questo Amnesty ha affermato che probabilmente si è trattato di due bombe da 500 kg.

Riccardo Coletti per La Stampa il 29 giugno 2022.

È il giorno delle accuse e delle smentite. Delle scuse russe per cercare di sminuire, negare, giustificare l'ennesimo attacco missilistico in pieno giorno in centro città. Il centro commerciale Amstor di Kremenchuk fuma ancora. Dalle sue macerie sono stati estratti 20 corpi carbonizzati, 58 feriti, ma all'appello mancano 36 dispersi. «Donne e bambini; comuni civili in un centro commerciale di una città tranquilla e pacifica. Ecco chi sono le vittime di uno degli attacchi terroristici più sconsiderati della storia d'Europa - denuncia Volodymyr Zelensky nel suo discorso notturno alla nazione -. Questo non è un errore, un attacco missilistico fuori bersaglio, è un atto deliberato».

A rispondere alle accuse, in diretta dalle tv russe, il ministro degli Esteri Sergej Lavrov: «Dovete capire che più armi occidentali saranno spedite in Ucraina e più noi saremo costretti a bombardare i depositi dove vengono stoccate». La versione russa parla di un centro di stoccaggio armi colpito. Secondo i media vicini a Putin l'incendio si sarebbe esteso solo dopo al centro commerciale. Oltretutto «vuoto e dismesso». «Sono gli occidentali a voler prolungare le sofferenze dei civili, sono loro ad allungare le sofferenze di chi vive sotto i bombardamenti del regime neonazista ucraino».

Propaganda, un messaggio tv che pare l'ennesima giustificazione all'escalation russa di questa guerra. Mosca sembra voler accelerare a tutti costi, forse per anticipare l'arrivo delle armi occidentali. Severodonetsk è caduta, deserta e sotto il controllo russo. «A Lysychansk si combatte strada per strada - racconta al telefono Valerij Shibiko, sindaco della città -. I russi hanno ucciso 11 civili in fila a un centro di distribuzione dell'acqua. 

Qui è un vero inferno». Un inferno fatto di attacchi missilistici e colpi d'artiglieria. Di mezzi blindati che scortano l'avanzata delle truppe. «Gli occupanti hanno preso di mira l'unica strada che ci collega con Bakhmut. Sparano anche sui convogli che portano aiuti umanitari». Anche solo telefonare al primo cittadino è un'impresa. La linea cade continuamente, per poter scambiare poche battute servono 6 chiamate. La chiosa ha un che di drammatico: «Nessuno deve provare a venire in città: è troppo pericoloso.

Stiamo lavorando per le evacuazioni». Il suo telefono si fa muto. Irraggiungibile. Se Lysychansk è la prima linea. Terra dove tuonano i fucili d'assalto a Sloviansk il fragore è quello dei missili. Almeno 4 attacchi distinti hanno colpito siti strategici alle porte della città. Una ex fabbrica ha bruciato per ore. Si parla di un morto e decine di feriti. 

L'obbiettivo di Mosca pare sempre più chiaro: costringere gli ucraini alla ritirata. Per farlo serve un costante lavoro di logoramento fatto di cannonate e raid aerei. Se la ritirata da Severdonetsk è stata annunciata, le altre si svolgono tutte sotto traccia. Verso Sud, verso la direttrice di Donetsk gli ucraini hanno abbandonato l'ex confine che si frapponeva ai territori occupati. Zaytsevo è uno di quei paesini terra di nessuno. L'esercito di Zelensky lo ha abbandonato da un paio di giorni.

Il posto di frontiera è un cumulo di macerie fumanti e lamiere. Solo il filo spinato ed i varchi lasciano intuire che lì, sino a qualche giorno fa, c'era una frontiera trasformata in avamposto. zI russi non si sono ancora fatti vedere - racconta Ivan, 60 anni ed una dacia a due passi dalla linea di confine -. Io resto qui. È casa mia e non me ne vado». La sua è una vita furi dal mondo. «Sento la guerra. La sento tutti i giorno e tutte le notti, ma non voglio sapere altro. Ho l'orto da coltivare e le vacche da accudire». Vive in una strada deserta fatta di case e cascine abbandonate. 

Vive in una terra contesa che ad ora pare non interessare a nessuno. Si combatte un po' più a sud, a Zaitseve ed a ovest, intorno Pivnichne. Intanto in tutto il Donbas sono riprese le evacuazioni. I feriti più gravi vengono portati via dalla croce rossa internazionale. Professionisti del soccorso internazionale e volontari come Holena. La sua laurea in medicina è stata stampata da poco. «Mi sono laureata a novembre - racconta -.

Ho finito di studiare in Spagna e poi sono corsa a casa». Ora è parte dell'equipaggio di un camion medico con targa polacca che può trasportare sino ad otto feriti in barella. «Ho visto di tutto in questa guerra - annota -. Vecchi con ferite da schegge. Bambini con fratture esposte». Poi ci sono i Russi che non hanno avuto rispetto nemmeno per i corridoi umanitari. «Siamo andati 5 volte oltre le loro linee per recuperare i feriti. Ci hanno bloccato per ore. Prima non volevano farci passare dietro le loro linee, poi una volta caricati feriti e profughi ci hanno minacciato armi in mano». Il volto di Holena si fa teso, il labbro inferire le trema e lo sguardo si perde nel vuoto.

Ucraina Russia, news sulla guerra di giovedì 30 giugno. Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro, Paolo Foschi e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 30 Giugno 2022.

Le notizie di giovedì 30 giugno sulla guerra. Von der Leyen: da oggi l’Ucraina può esportare elettricità all’Ue. Secondo Mosca, i militari ucraini arresi o catturati dall'inizio dell'invasione solo oltre 6mila

Questa diretta è stata chiusa. A questo link è possibile leggere tutte le notizie di oggi sulla guerra

• La guerra in Ucraina è arrivata al 127esimo giorno.

• Kiev ha ripreso il controllo dell’Isola dei Serpenti: così ha cacciato i russi.

• Mosca continua a premere su Lysychansk. Agli ucraini mancano armi, munizioni e dispositivi indispensabili come i visori notturni.

• Gli 007 Usa: «Mosca userà l’atomica? Possibile». Nuovo scambio di prigionieri: liberati 144 soldati ucraini, tra cui 95 combattenti di Azov.

• La Nato aumenterà la presenza in Europa: in arrivo in Italia un altro battaglione Usa e un sistema di difesa antiaerea. Draghi ha lasciato il summit in anticipo.

• Stoltenberg: «Gli alleati sono pronti a una guerra lunga. Sapevamo dell’invasione già in ottobre, abbiamo lavorato per impedirla».

• Perso il contatto con la centrale nucleare di Zaporizhzhia.

Ore 05:41 - Putin: se la Nato schiererà truppe in Svezia e Finlandia, risponderemo

La Russia risponderà allo stesso modo se la Nato dispiegherà truppe e infrastrutture in Finlandia e Svezia dopo che si saranno unite all’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti, ha affermato il presidente Vladimir Putin. «Svezia e Finlandia vogliono unirsi alla Nato? Che lo facciano», ha ribadito Putin - citato dal Guardian - alla tv di Stato russa sottolineando però come «devono capire che prima non c’era alcuna minaccia, mentre ora se i contingenti militari e le infrastrutture saranno dispiegati lì dovremo rispondere in modo simile e creare eguali minacce per i territori da cui vengono minacce nei nostri confronti».

Ore 05:44 - Gazprom aumenterà le forniture di gas verso Kaliningrad

Gazprom aumenterà le forniture di gas verso l’exclave baltica di Kaliningrad. Lo riferisce il Guardian, che riporta le dichiarazioni rilasciate dal governatore regionale Anton Alikhanov dopo un incontro con il vice primo ministro russo Alexander Novak. I due hanno discusso del rafforzamento della sicurezza energetica della regione russa che confina con Polonia e Lituania. Nelle scorse settimane le autorità lituane hanno imposto il divieto di transito attraverso il loro territorio verso Kaliningrad di merci soggette a sanzioni da parte della Ue. Due giorni fa il Parlamento lituano ha approvato una legge che vieta l’importazione di gas russo. Il testo autorizza tuttavia l’utilizzo delle infrastrutture del Paese da parte dei fornitori russi che trasportano gas verso Kaliningrad.

Ore 05:45 - 007 Usa: possibile che Putin usi armi nucleari

Col prolungarsi della guerra in Ucraina è possibile che la Russia usi le armi nucleari. Lo ha detto la numero uno dell’intelligence Usa, Avril Haines, intervenendo ad una conferenza del dipartimento del Commercio. «In questo lasso di tempo è possibile che le forze di Vladimir Putin facciano affidamento su altri mezzi come i cyberattacchi, i ricatti energetici o le armi nucleari per cercare di gestire e proiettare potere e influenza a livello globale», ha spiegato la numero uno dell’intelligence.

Ore 06:00 - Amnesty: l’attacco al teatro di Mariupol è un crimine di guerra

La distruzione del teatro di Mariupol, dove avevano trovato rifugio centinaia di cittadini ucraini, va classificata come «crimine di guerra» commesso dalle forze armate russe. Lo riporta Amnesty International in un rapporto. Il testo ipotizza anche che il numero di vittime possa essere inferiore a quanto inizialmente creduto. Amnesty ha parlato con dozzine di sopravvissuti e testimoni del bombardamento del 16 marzo e ha raccolto prove tra cui foto, video e immagini satellitari. L’analisi dell’impatto dei missili sul teatro ha suggerito una detonazione di 400-800 kg di esplosivo. Per questo Amnesty ha affermato che probabilmente si è trattato di due bombe da 500 chilogrammi.

Ore 06:01 - L’esercito ucraino in difficoltà anche per il gap tecnologico

I russi continuano a premere su Lysychansk, la località del Donbass dove si sono attestati gli ucraini dopo aver abbandonato Severedonetsk. Nelle ultime ore sono uscite notizie allarmanti, con le linee di rifornimento a rischio. Una posizione precaria per i difensori che devono risolvere problemi di equipaggiamento. I militari ucraini hanno lamentato di non avere un adeguato numero di visori notturni. Sono indispensabili nei combattimenti, nelle incursioni, nell’attività di contrasto. Gli Usa ne hanno forniti «migliaia», stessa cosa altri Paesi, numerosi quelli inviati da privati. Però sembrano essere insufficienti. A marzo erano usciti articoli dove si sosteneva che i dispositivi in dotazione alla resistenza fossero migliori rispetto a quelli degli invasori. Adesso la narrazione si è capovolta, confermano l’idea di una difficoltà «generale», non limitata alla necessità di munizioni e armamenti pesanti. Che continuano ad arrivare. La Norvegia invierà altri tre lanciatori a lungo raggio mentre fonti della Difesa hanno rivelato che Kiev ha acquistato dall’inizio del conflitto 50 droni d’attacco turchi TB2 ed è previsto l’arrivo di altri velivoli in luglio (ne sarebbero stati abbattuti molti). Olanda e Germania hanno promesso altri 6 cannoni semoventi a lunga gittata PzH 2000.

Ore 06:03 - In arrivo in Italia dagli Usa un nuovo sistema di difesa antiaerea

Armi e soldati verso Est. La Nato risponde a Putin spostando il baricentro militare verso i confini con la Russia e la Bielorussia. Il vertice di Madrid, cominciato oggi, mercoledì 29 giugno, sancirà quindi una svolta storica, una modifica degli equilibri geo-politici anche all’interno dell’Alleanza. L’operazione è guidata dagli Stati Uniti. Il presidente americano Joe Biden ha annunciato una serie di movimenti. Il grosso delle truppe Usa rimarrà nelle basi tedesche, ma cresce il peso della Polonia che ospiterà in forma permanente il quartier generale del «Quinto corpo dei comandi avanzati». In generale, gli Usa sposteranno una squadriglia di caccia dalla Germania alla Lituania; un reparto di fanteria aviotrasportata dall’Italia alla Lettonia; parti di una brigata di incursori dalla Germania alla Romania, Bulgaria e Ungheria; batterie di missili Patriot ancora dalla Germania alla Slovacchia e alla Polonia e infine alcuni aerei F-15 dalla Gran Bretagna alla Polonia. Non basta. Il Pentagono intensificherà i turni di rotazione e aumenterà la «prontezza operativa» di unità combattenti in Polonia, nei Paesi baltici, in Romania. In arrivo anche altri due incrociatori che porteranno a sei il totale di navi da guerra nella base navale di Ruta, in Spagna. E l’Italia? In arrivo una batteria per la difesa aerea a corto raggio con circa 70 militari, unità subordinata di un battaglione di stanza in Germania.

Ore 06:07 - Zelensky mostra le prove video dell’attacco al centro commerciale

Volodymyr Zelensky mostra «la prova dell’attacco missilistico condotto deliberatamente dalla Russia» sul centro commerciale di Kremenchuck. «Nessuno osi mentire su questo», ha affermato il presidente ucraino mostrando le immagini di una telecamera di sicurezza datate 27 giugno che inquadrano un missile che colpisce la struttura.

Ore 06:09 - I russi: controlliamo tutte le vie di accesso a Lisichansk

Tutte le strade da e per Lisichansk sono controllate dalle truppe della Federazione russa e dai ribelli dell’autoproclamata Repubblica di Lugansk, la via Lysichansk-Artyomovsk è completamente chiusa. Lo rende noto Rodion Miroshnik, un funzionario russo secondo Ria Novosti. Il territorio della raffineria di Lisichansk è passato completamente sotto il controllo delle forze russe.

Ore 07:38 - L’arci-putinista Patrushev, il «clown» Medvedev e gli altri. Chi conta davvero a Mosca?

(Marco Imarisio) Quasi tutti gli uomini del presidente. E quanto pesano, soprattutto. Sono mesi in cui per forza di cose gli esercizi di Cremlinologia sono diventati un sottogenere giornalistico, con annesse previsioni sul nuovo Zar nell’improbabile caso di abbandono, o peggio, da parte di Vladimir Putin. Novaya Gazeta, il quotidiano diretto dal premio Nobel Dmitry Muratov , ha fatto una operazione diversa. Sulla sua edizione online, l’unica ormai possibile, ha affidato ad alcuni politologi la valutazione sulla effettiva rilevanza dei personaggi che più di tutti recitano il ruolo di guerrafondai e nemici dell’Occidente. 

Cominciamo con i due cattivi mediatici per eccellenza, Ramzan Kadyrov e Dmitry Medvedev , i due uomini che ogni mattina danno il buongiorno al creato con parole sempre più aggressive contro «i nemici della Russia». Il leader ceceno si è accreditato con i consueti toni sguaiati come il cattivo tenente di Putin. Ma è innegabile come la guerra in Ucraina gli stia dando la possibilità di uscire dal cono d’ombra del leader regionale e di ritagliarsi un ruolo importante a livello federale. Non ha alcuna possibilità di sostituirlo, ma almeno è diventato un interlocutore del presidente. Quella dell’ex delfino dello Zar è invece una parabola opposta. La tribuna degli esperti di Novaya Gazeta è concorde su Medvedev. Un grande avvenire dietro le spalle, e un presente gramo. «La sua figura ormai non appartiene più alla politica, è diventato una specie di clown dei media» dice ad esempio l’analista Nikolay Petrov.

Ore 07:45 - Putin: «L’obiettivo della Russia è liberare il Donbass»

(Luca Angelini da Prima Ora) Putin ieri ha anche detto che, per quanto riguarda l’«operazione militare speciale» (leggi invasione) in Ucraina, «l’obiettivo della Russia è liberare il Donbass». Da Kiev, l’inviato Andrea Nicastro segnala, però, che la direttrice dell’intelligence americana, Avril Haines, non è d’accordo: «Dobbiamo aspettarci di tutto, da Mosca. Putin non ha rinunciato all’idea di conquistare tutta l’Ucraina». E aggiunge: «I russi impiegheranno anni a riprendersi. Potranno avanzare, ma in modo limitato e la frustrazione potrebbe indurli ad attacchi cibernetici, a controllare le reti dell’energia e persino all’uso dell’atomica. Da parte loro gli ucraini dovrebbero riuscire a stabilizzare il fronte e a riconquistare parte del Sud. La guerra si prospetta lunga».

Nicastro segnala anche che, nel più grande scambio di prigionieri dall’inizio dell’invasione, 144 soldati ucraini sono stati liberati da Mosca in cambio di altrettanti russi. Tra gli ucraini c’erano 95 «difensori di Mariupol» e, tra questi, 43 del reggimento Azov. «Il tabù è rotto. Anche se i 144 sono in gran parte gravemente feriti, l’idea di processarli non è un obiettivo irrinunciabile».

Ore 08:25 - Lisichansk sotto bombardamenti incessanti, «no tregua»

La città in prima linea Lysychansk , è sotto incessanti bombardamenti mentre la Russia continua con la sua offensiva nell’Ucraina orientale. Il governatore regionale Serhiy Haidai ha dichiarato alla televisione ucraina: «La battaglia è in corso. I russi sono costantemente in offensiva. Non c’è tregua. Assolutamente viene tutto bombardato». Le autorità ucraine hanno affermato che stavano cercando di evacuare i residenti dalla città, al centro degli attacchi della Russia, dove circa 15.000 persone sono rimaste sotto gli incessanti bombardamenti. Le forze russe stanno circondando la città mentre provano a prendere la regione industrializzata del Donbass orientale. Tutte le strade da e per Lisichansk sono controllate dalle truppe della Federazione russa e dai ribelli della sedicente autoproclamata Repubblica di Lugansk, la via Lysichansk-Artyomovsk è completamente chiusa, secondo Rodion Miroshnik, un funzionario russo. Il territorio della raffineria di Lysichansk è passato completamente sotto il controllo delle forze russe.

Ore 08:44 - Putin: «L’adesione Finlandia e Svezia non preoccupa Mosca»

L’adesione alla Nato di Svezia e Finlandia non preoccupa la Russia che si riserva tuttavia di rispondere a un eventuale «dispiegamento di infrastrutture e contingenti militari dell’Alleanza atlantica» nei due Paesi nordici «seguendo il principio della reciprocità», ha affermato Putin. Svezia e Finlandia nella Nato «non creano lo stesso problema che si porrebbe nel caso dell’Ucraina» nell’Alleanza atlantica. «Non abbiamo dispute territoriali con loro. La loro adesione alla Nato non ci preoccupa. Sono liberi di fare quello che vogliono», ha ribadito Putin da Ashgabat. «Con Finlandia e Svezia avevamo relazioni positive, e ora ci saranno alcune tensioni. E’ evidente, non c’è modo di evitarlo», ha aggiunto il Presidente russo.

Ore 09:07 - Ucraina: partita una nave con 7.000 tonnellate di grano

Una nave con 7.000 tonnellate di grano ha lasciato il porto ucraino occupato di Berdyansk. Lo riferiscono le autorità filo-russe.

Ore 09:10 - Aiea: «Perso di nuovo contatto con centrale Zaporizhzhia»

L’Agenzia internazionale per l’energia atomica «ha di nuovo perso la connessione remota con i suoi sistemi di sorveglianza dei dispositivi di sicurezza installati nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, in Ucraina». Lo ha detto il direttore generale dell’agenzia, Rafael Grossi, in un tweet. «Ciò sottolinea la necessità che l’Aiea visiti la struttura nel prossimo futuro», ha aggiunto.

Ore 10:09 - Filo-russi, conquistata area della raffineria di Lysychansk

L’intera area della raffineria petrolifera di Lysychansk, nell’Ucraina orientale, è nelle mani delle forze russe e di quelle dell’autoproclamata repubblica di Lugansk (Lpr): lo ha detto l’ambasciatore della Lpr in Russia, Rodion Miroshnik, secondo quanto riporta la Tass. «L’area della più grande raffineria di petrolio dell’Ucraina, la raffineria di Lysychansk, è sotto controllo delle forze alleate. Le sparatorie sono continuate nella zona industriale della raffineria per diversi giorni e adesso le unità ucraine sono state allontanate dalla zona dell’impianto. I militanti sono fuggiti, abbandonando rifugi e armi», ha scritto Miroshnik su Telegram.

Ore 10:14 - Kiev, 35.600 soldati russi uccisi dall’inizio della guerra

Sono circa 35.600 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione, secondo l’esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’esercito ucraino indica che si registrano anche 217 caccia, 185 elicotteri e 641 droni abbattuti. Lo riporta Unian. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.573 carri armati russi, 790 sistemi di artiglieria, 3.726 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 14 navi e 143 missili da crociera.

Ore 10:16 - Zelensky, grato a Johnson per aiuti, Gb vero amico e partner

«Sono grato al premier britannico Boris Johnson per lo stanziamento di un altro miliardo di sterline per l’assistenza alla sicurezza dell’Ucraina. Il Regno Unito è nostro vero amico e partner strategico. Apprezziamo il costante sostegno della leadership all’Ucraina nel contrastare l’aggressione russa». Così su Twitter Zelensky dopo l’annuncio dei nuovi aiuti britannici ieri al vertice della Nato.

In un altro tweet Zelensky ha inoltre riferito di una conversazione telefonica con la premier neozelandese Jacinda Ardern che ha ringraziato per «la solidarietà e il sostegno, in particolare per la sicurezza. Abbiamo discusso dell’ulteriore rafforzamento delle sanzioni alla Russia e ho invitato la Nuova Zelanda a partecipare alla ricostruzione postbellica dell’Ucraina», ha aggiunto il presidente.

Ore 10:34 - Sanchez: «Le ambizioni di Putin non si fermeranno a Ucraina»

«Le ambizioni espansioniste di Putin non si fermeranno all’Ucraina. Riguardano anche le repubbliche baltiche, Polonia, Lituania e altri Paesi che stanno bussando alle porte della Nato». Così il premier spagnolo, Pedro Sanchez, in conferenza stampa all’inizio dell’ultimo giorno del vertice Nato di Madrid. «Se la Finlandia e la Svezia aderiscono alla Nato non è per animo espansionista ma perché desiderano difendersi da una minaccia reale, ovvero la Russia guidata da Putin», ha proseguito, «se non agiamo a difesa dell’Ucraina, il costo e il prezzo che pagheremmo nel presente e nel futuro sarebbe molto maggiore».

Ore 10:36 - Widodo, che oggi vede Putin, si è offerto di mediare

Il presidente indonesiano, Joko Widodo, si è offerto nell’incontro avuto ieri con il presidente ucraino Zelensky di mediare tra lui e Putin, per cercare una soluzione negoziata alla guerra. Il presidente indonesiano, che incontrerà Putin oggi a Mosca, ha offerto a Zelensky durante la conversazione al Palazzo Maryinsky di Kiev di portare un messaggio alla controparte russa. Lo ha reso noto l’ufficio della presidenza indonesiana. «Mi offro di portare un messaggio del presidente Zelensky al presidente Putin, che visiterò presto», ha detto Widodo.

Ore 10:39 - Lettonia: «Cina “osserva” guerra per fare “qualcosa di simile”»

La Cina sta «osservando» l’evoluzione della guerra in Ucraina pensando di fare «qualcosa di simile» nell’Indo pacifico. È l’avvertimento lanciato dal presidente lettone, Egils Levits, a margine della giornata conclusiva del vertice della Nato di Madrid. Secondo Levits, «se la Russia vince, questo comporterà una distruzione del diritto internazionale» e la Cina avrà «una motivazione» per intraprendere le proprie avventure, a cominciare da Taiwan.

Ore 10:42 - Kiev, saliti a 6 i morti del raid russo di ieri a Mykolaiv

È salito a sei morti e sei feriti il bilancio delle vittime del raid missilistico russo che ha colpito ieri un edificio residenziale a Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina. Lo rende noto l’amministrazione militare regionale su Telegram, citato da Ukrinform.

Ore 10:45 - Social media: forze russe ritirate da Isola Serpenti

Le forze russe si sono ritirate dall’Isola di Zmiinyi, popolarmente conosciuta come l’Isola dei Serpenti. Lo sostengono diversi profili sui social media, ma al momento non sono filtrati ulteriori dettagli. Filmati e foto sembrano mostrare apparecchiature in fiamme sul posto.

 Ore 11:10 - Mosca, attacco a centro commerciale concepito da Kiev

L'attacco al centro commerciale di Kremenchuk di lunedì è stato concepito da Kiev alla vigilia di eventi internazionali per fare in modo che l'Occidente fornisca più armi all'Ucraina: lo ha detto l'inviato russo all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), Alexander Lukashevich, secondo quanto riporta la Tass. «È stato un finto incidente che, ovviamente, è stato messo in scena alla vigilia di eventi internazionali con l'obiettivo di persuadere l'Occidente a fornire una risposta comune e, cosa è più importante, più armi» all'Ucraina, ha detto Lukashevich al canale tv Rossiya-24. Martedì il ministero della Difesa russo ha negato il bombardamento sul centro commerciale affermando invece che un «missile di precisione» aveva colpito un deposito in cui erano stoccate armi inviate dagli Usa e dall'Europa provocando un incendio che poi si era propagato al vicino centro commerciale, che in quel momento «era chiuso».

Ore 11:44 - Papa, imperialismo nulla a che fare con Dio

La guerra in Ucraina richiede «conversione». Lo ha detto il Papa ricevendo una delegazione del Patriarcato ortodosso ecumenico. «C'è anche da convertirsi per capire che conquiste armate, espansioni e imperialismi non hanno nulla a che vedere con il Regno che Gesù ha annunciato, con il Signore della Pasqua che nel Getsemani chiese ai discepoli di rinunciare alla violenza, di rimettere la spada al suo posto `perché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno´», ha detto il Papa.

Ore 11:48 - Ucraina: Putin, azioni Kiev in Donbass sono genocidio

«Le azioni di Kiev nel Donbass sono un genocidio», ha detto il presidente russo Vladimir Putin secondo la Tass. Le azioni del regime di Kiev nel Donbass possono essere definite solo come «crimine contro l'umanità», ha aggiunto.

Ore 11:49 - Papa, imperialismo nulla a che fare con Dio

La guerra in Ucraina richiede «conversione». Lo ha detto il Papa ricevendo una delegazione del Patriarcato ortodosso ecumenico. «C'è anche da convertirsi per capire che conquiste armate, espansioni e imperialismi non hanno nulla a che vedere con il Regno che Gesù ha annunciato, con il Signore della Pasqua che nel Getsemani chiese ai discepoli di rinunciare alla violenza, di rimettere la spada al suo posto `perché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno´», ha detto il Papa.

Ore 11:55 - Ecclestone difende Putin, pronto a morire per lui

Bernie Ecclestone non tradisce la sua amicizia con Vladimir Putin e, in un'intervista concessa oggi a Good Morning Britain, popolare talk show mattutino di Itv, difende a spada tratta il presidente russo dalle accuse sulla guerra in Ucraina con dichiarazioni choc, fuori scala rispetto al contesto mediatico britannico odierno: definendolo «una persona di prima classe» e arrivando a dirsi pronto a «prendere un proiettile» per lui, laddove mai fosse necessario.

Il 91enne ricchissimo ex patron britannico della Formula 1 ammette che anche Putin, «come noi uomini d'affari», possa aver «commesso errori». Ma si dice sicuro che stia cercando di porvi riparo e comunque si dichiara convinto che egli abbia ordinato l'azione militare in Ucraina ritenendo di fare «la cosa giusta per la Russia» e il suo popolo. Nello stesso tempo ironizza sul presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, riferendosi a lui come a «quell'ex comico», accusandolo di non aver cercato per tempo un accordo che avrebbe potuto a suo dire evitare la guerra. Ecclestone critica infine la cancellazione dal calendario della F1 del gran premio di Russia; e soprattutto il boicottaggio nell'automobilismo come in altri sport di piloti e atleti vari puniti per ragioni politiche solo per il fatto di avere un passaporto russo: «Io - taglia corto - non lo avrei mai fatto».

Ore 12:04 - Putin, Russia aperta al dialogo su stabilità e disarmo

«La Russia è aperta al dialogo sulla stabilità strategica mondiale, il disarmo e il commercio». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, aggiungendo, secondo la Tass, che Mosca «cercherà di rendere il mondo più democratico». Putin ha poi denunciato «i Paesi che difendendo la propria esclusività violano i diritti al loro interno» e i «tentativi di sostituire la legge con i diktat», affermando di essere «in disaccordo con l'opinione secondo cui le leggi internazionali esistenti andrebbero cancellate». «L'ordine mondiale multipolare si sta evolvendo in senso globale - ha aggiunto - e il processo non può essere invertito».

Ore 12:36 - Mosca, oltre 6.000 militari ucraini arresi o catturati

Oltre 6.000 militari ucraini si sono arresi o sono stati fatti prigionieri dall'inizio della guerra in Ucraina: lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, secondo quanto riporta Interfax. «Il numero totale dei militari ucraini che sono stati catturati o che si sono arresi supera i 6.000», ha detto Konashenkov ai giornalisti.

Ore 12:40 - Kiev, liberato territorio strategico Isola dei Serpenti

L'esercito ucraino ha salutato «la liberazione di un territorio strategico», dopo l'annuncio in mattinata da parte di Mosca del ritiro dall'Isola dei Serpenti nel Mar Nero, occupata fin dai primi giorni dell'invasione russa in Ucraina. «Ringrazio i difensori della regione di Odessa che hanno fatto tutto il possibile per liberare un territorio strategicamente importante», ha detto su Telegram il comandante in capo delle forze armate ucraine, Valeriy Zalouzhniy.

Ore 12:46 - Filorussi, Kiev usa missili Occidente contro civili in Donbass

Le forze ucraine hanno bombardato insediamenti civili nelle zone dell'Ucraina orientale controllate dai separatisti filorussi con i sistemi di lanciarazzi multipli statunitensi e gli obici europei appena ricevuti: lo ha detto alle agenzie di stampa russe il vice "ministro dell'Interno" dei separatisti filorussi nella regione di Lugansk (est), Roman Vedmedenko. «I nuovi obici e gli Himars sono già al lavoro contro la popolazione civile del nostro territorio», ha detto alle agenzie di stampa russe Vedmedenko. «C'è un afflusso costante di nuove armi dall'Europa», ha aggiunto. Gli Stati Uniti hanno annunciato all'inizio di giugno che avrebbero inviato all'Ucraina lanciarazzi multipli di tipo Himars M142, con una gittata leggermente superiore ai loro equivalenti di fabbricazione russa e sovietica. Nelle ultime settimane anche diversi Paesi europei - tra cui Francia e Germania - hanno fornito potenti obici alle forze ucraine.

Ore 12:49 - Russia: produzione auto crolla a maggio, -97% sul 2021

In Russia nel maggio di quest'anno sono state prodotte 3.700 automobili, il 97% in meno rispetto al maggio dello scorso anno: lo riferisce l'agenzia nazionale russa di statistiche Rosstat, ripresa dal Moscow Times, secondo il quale solo due stabilimenti automobilistici su 20 rimangono attivi in Russia dopo che le principali case automobilistiche hanno interrotto la produzione e le vendite in seguito all'invasione dell'Ucraina. In totale, sempre secondo il Moscow Times, tra gennaio e maggio in Russia sono stati prodotti 268.000 autoveicoli, meno della metà di quelli prodotti nello stesso periodo dello scorso anno. Il giornale sottolinea che l'industria automobilistica russa impiega 300.000 persone, mentre altri tre milioni di persone lavorano in settori correlati.

Ore 12:53 - Von der Leyen, da oggi esporterà elettricità in Ue

«Sono molto lieta di annunciare che da oggi l'Ucraina può esportare elettricità nel mercato dell'Ue. Fornirà un'ulteriore fonte di elettricità per l'Unione. E le entrate tanto necessarie per l'Ucraina. Quindi ne beneficiamo entrambi». Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Ore 13:00 - Fico: Italia con Usa e Ue compatti su aggressione

«L'Italia e gli Stati Uniti insieme all'Unione europea hanno espresso sulla brutale aggressione dell'Ucraina da parte della Russia una posizione compatta, e questa compattezza rappresenta un fattore assolutamente fondamentale». Lo ha detto il presidente della Camera Roberto Fico dopo il suo incontro a Montecitorio con la Speaker della Camera dei rappresentanti statunitense Nancy Pelosi.

Ore 13:02 - Medvedev, in Ucraina nel rispetto della Carta dell'Onu

La decisione sull'operazione militare in Ucraina «è stata dura ma soppesata e forzata» ed è avvenuta «nel rispetto del diritto all'autodifesa sancito dall'Onu. Non hanno senso i tribunali contro la prima potenza nucleare». Lo ha affermato il presidente del Consiglio di Sicurezza russo Dmitry Medvedev in una riunione del Forum legale di San Pietroburgo, secondo la Tass. «La Russia ha esercitato il suo diritto inalienabile all'autodifesa nel rigoroso rispetto dei valori fondamentali della Carta delle Nazioni Unite, coerentemente con l'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite». «L'avviso pertinente è stato inviato al Segretario generale delle Nazioni Unite e al Consiglio di sicurezza», ha continuato, «l'obiettivo dell'operazione speciale è proteggere le persone che sono state sottoposte a trattamenti disumani e persecuzioni da parte del regime di Kiev nel corso degli anni in violazione di ogni possibile norma e standard», ha aggiunto Medvedev.

Ore 13:14 - Pelosi loda il forte ruolo guida dell'Italia

La Speaker del Congresso Usa Nancy Pelosi ha lodato, nell'ambito della crisi Ucraina, il «forte ruolo guida» assunto dall'Italia, improntato a un impegno «a tutto campo a favore della pace e della diplomazia». «Non si può negare l'importanza dei negoziati in questa situazione internazionale, che devono basarsi sulla forza, e plaudo al ruolo che l'Italia ha svolto all'interno della Nato e dell'Unione Europea».

Ore 13:25 - Il presidente Widodo invita al G20 sia Putin che Zelensky

(Federico Rampini) Mario Draghi aveva auspicato una partecipazione «in remoto» di Vladimir Putin al prossimo G20, che si terrà a novembre. Era un modo per mettere in castigo il presidente russo sottolineando fisicamente la sua distanza e il suo isolamento dagli altri leader. Ma la presidenza di turno di quel G20 spetta all’Indonesia e il presidente di quel Paese ha avuto un’idea diversa: usare quel summit (che si terrà sull’isola di Bali) per la ripresa di un dialogo tra Putin e Vladimir Zelensky. L’iniziativa di Joko Widodo la dice lunga sul diverso approccio tra noi occidentali, e quella maggioranza di nazioni che hanno scelto una forma di «non allineamento», per esempio astenendosi dall’applicare le sanzioni economiche contro la Russia. Joko Widodo ha lanciato la sua iniziativa diplomatica proprio in questi giorni, a ridosso dei vertici G7 e Nato, al primo dei quali era stato invitato come un osservatore.

Ore 13:37 - Medvdev, sanzioni potrebbero essere «casus belli»

Le sanzioni unilaterali imposte alla Russia e che si sono trasformate in una guerra economica potrebbero essere considerate un `casus belli´ e quindi fornire il diritto all’autodifesa individuale e collettiva. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, l’ex presidente russo Dmitry Medvedev, al Forum legale di San Pietroburgo. «L’attuale pratica, rozza e cinica, delle restrizioni unilaterali contro la Russia, la cui natura illegittima è stata ripetutamente sottolineata a tutti i livelli, è simile, come dicono i nostri oppositori, alla dichiarazione di una guerra economica. Questa è la guerra in cui ampi segmenti dell’intera popolazione mondiale sono le vittime, senza accesso agli strumenti per soddisfare i propri bisogni primari», ha continuato Medvedev. «Permettetemi dunque di ripetere che, in determinate circostanze, tali misure ostili potrebbero essere considerate come un atto di aggressione internazionale o addirittura come un “casus belli”. In questi casi, un Paese ha diritto all’autodifesa individuale e collettiva».

I forum internazionali che hanno condannato la Russia dopo l’attacco in Ucraina come l’Osce e il Consiglio Onu per i diritti umani «si sono screditati da soli» e «devono essere rifondati», ha concluso Medvedev.

Ore 13:39 - Nato: Stoltenberg, cambiato registro Mosca su Svezia e Finlandia

La Russia ha cambiato registro sull’adesione alla Nato di Svezia e Finlandia, con la dichiarazione odierna del presidente Putin, il quale ha affermato che l’ingresso nell’alleanza dei due Paesi nordici «per lui non cambia molto». Lo ha osservato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nella conferenza stampa finale del vertice di Madrid, sottolineando che i russi «hanno comunicato messaggi differenti in passato. «Non sono le sanzioni» a provocare la crisi alimentare, ma «la guerra, e la crisi alimentare può finire se finisce la guerra e la guerra finirebbe domani se Putin ritirasse le sue forze» dall’Ucraina, ha ribadito. Il politico norvegese ha assicurato — poi — che l’alleanza è pronta a «ogni eventualità» e ha avvertito che «una guerra su piena scala tra Nato e Russia causerebbe un livello di morte e distruzione molto, molto peggiore rispetto a cui stiamo assistendo» in Ucraina. «Non siamo parte del conflitto in Ucraina», ha ribadito Stoltenberg, «abbiamo aumentato in modo significativo lo schieramento a Est per eliminare ogni spazio per errori di calcolo e incomprensioni». E concluso: «Se faranno qualcosa di simile a quello fatto in Georgia nel 2008 o in Ucraina oggi, scatterebbe una credibile piena risposta di tutta l’alleanza: questo è il messaggio principale».

Ore 13:41 - Johnson: basta con mito su responsabilità Nato

Bisogna «far esplodere il mito» secondo il quale la Nato ha responsabilità nel conflitto in Ucraina. Lo ha dichiarato il premier britannico, Boris Johnson, in conferenza stampa al termine del vertice Nato di Madrid. Il ritiro russo dall’Isola dei Serpenti è «un esempio di resistenza» che mostra come sia «impossibile» sottomettere l’Ucraina. Lo ha dichiarato il premier britannico, Boris Johnson, in conferenza stampa al termine del vertice Nato di Madrid.

Ore 13:43 - Kiev, russi non hanno lasciato isola Serpenti, li abbiamo cacciati

«I russi dicono di aver lasciato l’isola dei Serpenti come gesto di buona volontà ma questo è falso. Le forze armate ucraine hanno cacciato i russi». Lo ha scritto su Telegram, Andriy Yermak, capo dell’ufficio presidenziale ucraino.

Ore 14:03 - Johnson: disastro per il mondo se Putin vince la guerra

Gli alleati della Nato e del G7 capiscono che se Vladimir Putin vince la guerra in Ucraina vi sarebbero conseguenze disastrose per il mondo. Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson al termine del summit di Madrid lanciando anche una sorta di appello ai cittadini britannici (ma non solo) a non interrompere il loro sostegno all’Ucraina a causa dell’aumento dei costi della vita. «La libertà ha un prezzo e vale la pena pagarlo: se Putin vince si troverebbe nella posizione di colpire altri Paesi dell’area ex sovietica» e questo porterebbe maggior caos e dunque maggiori instabilità nell’economia.

Ore 14:04 - Truss: Putin terribile dittatore, ma non perché uomo

Vladimir Putin è «uno spaventoso dittatore che sta perpetrando in Ucraina una guerra illegale e non giustificabile in alcun modo». Lo ha detto la ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, intervistata oggi da vari media, rinnovando l’attacco lanciato ieri da Boris Johnson e dal titolare della Difesa, Ben Wallace, contro il presidente russo, ma glissando sulle accuse di machismo scagliate dall’uno o sull’aggettivo «pazzo» (lunatic) usato dal secondo. «Io - ha detto rispondendo a una domanda specifica sulla «mascolinita’ tossica» imputata da BoJo al leader del Cremlino - non pretendo di poter fare un’analisi psicologica su di lui, e non penso sia utile che lo faccia. Penso comunque che sia le donne sia gli uomini siano capaci di azioni terribili e spaventose». Quanto al conflitto ucraino più in generale, Truss ha in ogni caso insistito sulla linea dura di Londra, invitando gli alleati della Nato a «ignorare la retorica» delle ultime dichiarazioni di Putin e a continuare a intensificare l’aiuto anche militare a Kiev «con le armi di cui le forze ucraine hanno bisogno per vincere la guerra» contro Mosca. Non senza ribadire di credere nella prospettiva che esse possano ribaltare alla fine la situazione e liberare «tutti i territori occupati».

Ore 14:27 - Cremlino, tra Usa e Russia nessun piano dialogo su stabilità

Mosca e Washington non hanno piani concreti per riprendere il dialogo sulla stabilità strategica: lo ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. «No, sfortunatamente, finora non ci sono piani tangibili in merito», ha detto il portavoce rispondendo a una domanda su eventuali contatti per garantire la stabilità strategica tra Russia e Stati Uniti. Peskov ha confermato che il presidente russo Vladimir Putin e il presidente negli Stati Uniti Joe Biden non hanno avuto alcun contatto diretto dall'inizio dell'operazione militare speciale russa in Ucraina. «Sì, confermo», ha detto rispondendo sull'argomento.

Ore 14:57 - Von der Leyen: da oggi Kiev può esportare elettricità a Ue

«Sono lieto di annunciare che da oggi l’Ucraina può esportare elettricità nel mercato dell’Ue. Questo fornirà un’ulteriore fonte di elettricità per l’Ue. E all’Ucraina un reddito di cui ha bisogno. Così ne beneficiamo entrambi». Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

Ore 15:04 - Stoltenberg: proteggeremo Svezia e Finlandia come ogni alleato

Sull’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato, da Mosca sono arrivati reazioni e messaggi contraddittori, ma l’Alleanza comunque proteggerà ora anche i due paesi nordici, ed è pronta a qualsiasi eventualità. Lo ha detto il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, rispondendo ai giornalisti durante la conferenza stampa al termine del vertice dei capi di Stato e di governo dei paesi membri oggi a Madrid. «Finlandia e Svezia - ha sottolineato Stoltenberg - sono nazioni sovrane, sono libere di scegliere il loro percorso, e quindi sono libere di entrare nella Nato, e noi abbiamo dato loro il benvenuto nella nostra Alleanza. Allo stesso tempo - ha aggiunto - ciò che vediamo in Ucraina dimostra la Russia è completamente focalizzata su questa guerra, e prendiamo nota di questo messaggio da Mosca secondo cui non cambia molto il fatto che Finlandia e Svezia si stiano unendo agli alleati; in effetti hanno comunicato diversi messaggi da Mosca su questa questione». Mentre in un primo tempo il Cremlino era sembrato poco interessato dalle due nuove adesioni alla Nato, affermando che per la Russia è la questione ucraina che è importante, in un secondo tempo è stata annunciata una risposta diretta da parte del governo russo, nel caso in cui fossero posizionati dei sistemi d’arma della Nato nei due paesi nordici. «La cosa più importante per noi - ha sottolineato Stoltenberg - è che Finlandia e Svezia diventeranno membri dell’Alleanza. Noi siamo pronti a proteggere i nostri alleati, comprese naturalmente Svezia e Finlandia, e siamo pronti a qualunque eventualità», ha avvertito il segretario generale.

Ore 15:06 - Biden: altri 800 milioni di aiuti militari a Kiev

«Questo è stato un vertice storico. Prima che la guerra iniziasse, avevo avvertito Putin che l’alleanza sarebbe diventata più forte e più unita e questo è quello che è successo». Lo ha detto il presidente americano Joe Biden nella conferenza stampa dopo il vertice della Nato a Madrid. «Il mondo è cambiato e la Nato è cambiata di conseguenza», ha aggiunto il presidente. Per la Nato «la Russia è una minaccia diretta e la Cina è una sfida sistemica. Noi sosterremo Kiev per tutto il tempo che serve. I russi hanno perso 15 anni di sviluppo della loro economia, c’è stato il primo default in 100 anni, hanno difficoltà nella produzione del petrolio perché hanno bisogno di tecnologia americana e vi è una situazione simile nel settore militare». E ha aggiunto: «Difenderemo ogni centimetro del territorio alleato, le cose cambiano e noi ci dobbiamo adattare. Ho detto a Putin che se avesse attaccato avrebbe ottenuto più Nato e questo è esattamente ciò che è accaduto. Questo è un summit che serve per rafforzare l’Alleanza. Il mondo cambia e la Nato cambia di conseguenza». Infine, il presidente Usa ha annunciato anche l’invido di «altri 800 milioni di aiuti militari», sottolineando come sarà possibile «fissare un tetto al prezzo del petrolio».

Ore 15:16 - Domani discorso von der Leyen a Parlamento Kiev

«A seguito della decisione del Consiglio europeo di concedere all’Ucraina lo status di candidato all’Ue, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è stata invitata a tenere un discorso al Parlamento ucraino». Lo annuncia il portavoce di von der Leyen, Eric Mamer. L’intervento sarà trasmesso domani alle 8.30 in diretta sui canali dell’Ue.

Ore 15:17 - Scholz: «Ridicola la reazione di Putin al vertice»

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha definito «ridicola» la reazione di Vladimir Putin al vertice della Nato di Madrid, che ha aperto le porte all’ingresso di Finlandia e Svezia e definito la Russia «una minaccia». La Nato è «un’alleanza difensiva», ha ricordato Scholz, parlando in conferenza stampa e assicurando che gli alleati «continueremo a sostenere l’Ucraina finché sarà necessario».

Ore 15:26 - Medvedev, operazione in Ucraina decisione difficile ma ponderata

«L'operazione speciale è stata una decisione difficile, per nulla facile da prendere, ma proprio per questo è stata ben ponderata ed equilibrata». Lo ha affermato in un discorso al Forum legale internazionale di San Pietroburgo il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, riporta la Tass. «Quando tutti i mezzi per una soluzione pacifica erano esauriti, dopo che abbiamo fatto tutto il possibile per risolvere la situazione con metodi diplomatici, non era più possibile fare diversamente».

Ore 15:41 - Mosca, Kiev ha imposto embargo commerciale a Siria

L'Ucraina ha imposto un embargo commerciale sulla Siria a seguito del riconoscimento da parte di Damasco delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk. Ne dà notizia il ministero degli Esteri russo citato dalla Tass. Ieri Kiev aveva rotto le relazioni diplomatiche con la Siria.

Ore 15:53 - Atletica leggera Usa: fondi per far partecipare atleti ucraini

Un primo gruppo di atleti e allenatori ucraini è partito per gli Stati Uniti in vista dei Campionati del mondo di atletica leggera 2022, che svolgeranno dal prossimo 15 luglio e fino al 24 luglio in Oregon. World Athletics - come segno di solidarietà alla popolazione e contraria alla guerra russa in Ucraina - ha distribuito più di 220.000 dollari per supportare gli atleti ucraini che si preparano per i campionati mondiali di atletica leggera.

Ore 16:07 - Lavrov: torna la cortina di ferro tra Occidente e Russia

Una «cortina di ferro» sta riemergendo fra la Russia e l’Occidente. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov dopo il vertice della Nato.

Ore 16:14 - Mykolaiv, il bilancio del bombardamento sale a 7 morti e 6 feriti

Sale a sette morti e sei feriti il bilancio dell’attacco missilistico che ieri ha colpito un edificio residenziale nella città ucraina di Mykolaiv. I soccorritori del Ses, infatti, hanno appena ritrovato il cadavere di una donna sotto le macerie del palazzo di cinque piani, parzialmente distrutto a causa dell’attacco.

Ore 16:24 - Il presidente dell’Indonesia a Mosca, vedrà Putin

Il presidente indonesiano Joko Widodo è arrivato a Mosca, dove vedrà il leader russo Vladimir Putin con l’obiettivo di cercare modi per consentire l’esportazione di grano dall’Ucraina e tentare una mediazione per un cessate il fuoco, riporta il Guardian. Widodo, che ieri ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, e ha detto che si è offerto di consegnare un messaggio a suo nome a Mosca.

L’Indonesia, che è presidente del G20, ospiterà il vertice dei leader a Bali a novembre. Alcune nazioni, compresi gli Stati Uniti, hanno minacciato di boicottare l’evento nel caso in cui Putin dovesse parteciparvi. L’Ucraina è stato invitato a partecipare al vertice come ospite speciale.

Ore 16:28 - Cremlino: Putin invitato al G20, decisione a tempo debito

«Abbiamo ripetutamente detto che la Russia è invitata al G20 in quanto Paese membro. È un tema che stiamo analizzando. Una decisione verrà presa a tempo debito». Lo ha ribadito il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dalle agenzie russe, in risposta a domande su quanto affermato dal primo ministro britannico Boris Johnson, il quale ieri aveva scoraggiato l’idea di boicottare il vertice in Indonesia in caso di partecipazione di Vladimir Putin. Le parole di Johnson - ha detto Peskov - «non hanno alcuna influenza sulla nostra decisione».

Ore 16:36 - Olena Zelenska: la Russia sta rubando i nostri bambini

«È una tragedia, stanno rubando i nostri bambini e li stanno portando in Russia, è un crimine». Lo ha detto la first lady ucraina Olena Zelenska intervistata a Porta a Porta. «In Russia hanno cambiato addirittura la legislazione per poter permettere alle famiglie russe di adottare i bambini ucraini più facilmente. Noi lo vediamo come un crimine, cerchiamo di parlare di questo in tutte le sedi per poter restituire questi bambini alla loro patria, cercheremo di riportare tutti i bambini in Ucraina», ha spiegato, riferendo che «ad oggi non c’è un elenco di nomi e cognomi dei bambini portati in Russia».

Per quanto riguarda il sostegno occidentale all’Ucraina, la moglie di Zelensky ha detto: «Abbiamo sempre creduto nell’umanità delle persone, che si è avverata per quanto riguarda il sostegno che riceviamo dagli altri Paesi. L’Italia ha accolto migliaia di cittadini ucraini, e li ringraziamo per questo».

Alla domanda, quando tornerà la pace? Ha risposto: «Lo vorrei sapere anche io. Questo dipenderà da quanto aiuto arriverà dagli altri Paesi e da quanto velocemente questo avverrà. Solo così si avrà la pace».

Ore 17:18 - Presidente Indonesia: «Consegnato a Putin il messaggio di Zelensky»

Il presidente indonesiano Joko Widodo ha dichiarato di aver consegnato al presidente russo Vladimir Putin un messaggio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo riporta l’agenzia Interfax. «Ho trasmesso il messaggio del presidente Zelensky al presidente Putin e ho espresso la mia disponibilità a stabilire una comunicazione tra i due leader», ha detto Widodo secondo Interfax.

Ore 18:34 - Draghi: se l’Ucraina non si difende c’è sottomissione, non pace

«La posizione espressa nel G7 e nella Nato è di sostegno all’Ucraina, la frase esatta è: sosterremo l’Ucraina per tutto il tempo necessario. Significa aiuto economico, umanitario, ormai importante, e militare. Su questo tutta l’alleanza Nato e l’alleanza del G7 è unita, molto determinata. A differenza di altre situazioni, c’è una frase esplicita, se ci fosse la disponibilità ai negoziati siamo pronti a aprirli. Ma se l’Ucraina non si difende, non c’è pace, c’è sottomissione, schiavitù, e continuerà la guerra». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa.

Ore 18:52 - Kiev, distrutta una colonna veicoli russi con munizioni

Le Forze d’assalto dell’esercito ucraino hanno rivendicato la distruzione di una colonna di veicoli russi che trasportavano munizioni. È quanto si legge in messaggio su Telegram, rilanciato da Ukrinform, che mostra in allegato le immagini dell’azione, compiuta dalla 95esima Brigata aerea d’assalto.

L’andamento dei combattimenti è stato comunicato su Facebook dallo Stato maggiore ucraino. «Le unità nemiche si stanno raggruppando in direzione Sloviansk», si legge. Nella zona di Kharkiv «il nemico difende le posizioni precedentemente occupate e ha condotto attacchi aerei vicino a Prudyanka e Odnorobivka e un attacco missilistico sulla città di Kharkiv». I russi hanno poi «intrapreso un’azione offensiva in direzione Kramatorsk, dove è stato colpito da un attacco aereo il villaggio di Tetyanivka».

Ore 19:09 - «A Lysychansk situazione difficile, evacuazione impossibile»

Pesanti combattimenti sono ancora in corso a Lysychansk, come ha dichiarato il governatore regionale di Lugansk, Sergey Gaidai. «La situazione a Lysychansk, in Donbass, è estremamente difficile», ha detto precisando che le evacuazioni dei civili sono impossibili a causa dei bombardamenti senza tregua. «Ci sono molti bombardamenti e da più direzioni. L’esercito russo si sta avvicinando da diverse direzioni verso Lysychansk». Le forze russe rimangono comunque alla periferia della città, dove al momento non ci sono combattimenti per le strade.

Ore 19:11 - Gli Usa congelano asset a oligarca russo per 1 miliardo

Gli Stati Uniti hanno annunciato il congelamento dei beni di una società con sede negli Stati Uniti - per il valore totale di oltre 1 miliardo di dollari - legata all’oligarca russo Suleiman Kerimov, affermando che l’alleato del presidente Vladimir Putin l’ha utilizzata per incanalare e investire fondi oscuri. Il dipartimento del Tesoro ha affermato che Kerimov, un miliardario attivo nella politica russa, gestisce segretamente l’Heritage Trust, con sede nel Delaware, e che ha investito i suoi soldi in una serie di grandi società pubbliche.

Ore 20:50 - Kiev smentisce Widodo, nessun messaggio per Putin

Kiev ha smentito di aver consegnato al presidente indonesiano, Joko Widodo, un messaggio per il leader del Cremlino, Vladimir Putin. «Per quanto riguarda qualunque messaggio, il presidente dell’Ucraina se vuole rivolgersi a qualcuno lo fa pubblicamente nei suoi appelli quotidiani», ha dichiarato il portavoce del presidente Volodymyr Zelensky, Serghei Nikiforov. Poco prima, da Mosca, dove si è recato in visita dopo avere fatto tappa a Kiev, Widodo aveva riferito di aver trasmesso a Putin un messaggio da parte di Zelensky, senza rilevarne il contenuto.

Ore 21:06 - La Russia convoca l’ambasciatrice inglese per «commenti offensivi»

Il Cremlino ha convocato l’ambasciatrice britannico per i commenti «offensivi» del Regno Unito e per le «informazioni deliberatamente false» divulgate. Il ministero degli Esteri russo ha annunciato che una «forte protesta» è stata espressa all’ambasciatrice Deborah Bronnert per «le affermazioni francamente rudi della leadership britannica riguardo alla Russia, al suo leader e ai rappresentanti ufficiali delle autorità, nonché al popolo russo». Alla signora Bronnert, ha poi reso noto, è stato consegnato un memorandum in cui si afferma che «la retorica offensiva dei rappresentanti delle autorità britanniche è inaccettabile» e che «in un consesso bene educato, è consuetudine scusarsi per tali dichiarazioni». Il ministero ha inoltre affermato che la Russia ha contestato con la Bronnert le dichiarazioni britanniche contenenti «informazioni deliberatamente false, in particolare sulle presunte minacce russe di utilizzare armi nucleari».

Ore 00:30 - Colloquio telefonico Zelensky-Steinmeier

Si rafforza il ponte tra Ucraina e Germania. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto infatti ieri un colloquio telefonico con il suo omologo tedesco Frank-Walter Steinmeier. «Discusso il crescente sostegno militare all’Ucraina - scrive su Twitter Zelensky -. Apprezziamo la solidarietà del popolo tedesco per il nostro cammino verso la Ue e il sostegno nel contrastare l’aggressione. Espresso ringraziamenti per le condoglianze per il disumano attacco su Kremenchuk».

Ore 00:58 - Zelensky: «Il ritiro russo dall’ Isola Serpenti cambia situazione nel Mar Nero»

Il ritiro russo dall’Isola Serpenti cambia di fatto la situazione nel Mar Nero. lo ha sottolineato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo aver ha elogiato le forze armate ucraine per il ruolo avuto nell’operazione durante il suo consueto discorso serale. Il leader di Kiev - riferisce l’agenzia ucraina Unian - ha detto di essere «grato ai nostri artiglieri, ai piloti dell’aviazione, all’esercito e alle forze aeree». Poi ha sottolineato che l’isolotto «è un punto strategico» e quindi il ritiro russo «cambia in modo significativo la situazione nel Mar Nero». Secondo Zelensky tutto ciò «non garantisce sicurezza, non garantisce che il nemico non torni, ma limita già notevolmente le azioni degli occupanti. Passo dopo passo li spingeremo fuori dal nostro mare, dalla nostra terra, dal nostro cielo».

Ore 02:07 - Bombardamento su condominio a Odessa, 10 morti

Sono dieci le persone che sono rimaste uccise dopo un bombardamento dell’esercito russo su un condominio ad Odessa. Lo hanno reso noto fonti ufficiali ucraine. E la conferma arriva dal portavoce dell’amministrazione militare di Odessa, Sergei Bratchuk: «Il numero delle vittime nel condominio ha raggiunto le 10 persone». Bratchuk ha aggiunto che il missile è stato lanciato da un aereo proveniente dal Mar Nero.

Il missile ha colpito un edificio residenziale di nove piani, nella regione di Bilgorod-Dniester», a circa 80 km a sud di Odessa, ha continuato il portavoce ucraino che ha aggiunto che un altro missile aveva colpito un centro ricreativo. Nell’edificio, «nove piani di una sezione sono completamente distrutti... I soccorritori hanno già fornito assistenza medica a sette feriti, tra cui tre bambini». L’attacco missilistico all’edificio residenziale arriva pochi giorni dopo che un attacco russo ha distrutto un centro commerciale a Kremenchuk, nell’Ucraina centrale, uccidendo almeno 18 civili.

Ore 05:10 - Zelensky: «Può cominciare export elettricità verso Ue»

È stato lo stesso Volodymyr Zelensky a dare ieri l’annunci: l’Ucraina ha iniziato a «esportare significativamente» energia elettrica verso l’Unione Europea, attraverso la Romania. «Giovedì è stato compiuto un passo importante nel nostro avvicinamento all’Unione Europea», ha sottolineato il presidente dell’Ucraina, la cui richiesta di adesione all’Ue è stata approvata la scorsa settimana dall’Ue-27.

Kremenchuk, anatomia di un massacro voluto dai russi: ecco le prove che smentiscono il Cremlino. L’attacco al centro commerciale che ha causato oltre venti vittime era mirato ed è stato causato dai missili russi. Ecco smontate una per una le fake della propaganda putiniana. Lorenzo Tondo e Alessio Mamo su La Repubblica il 7 luglio 2022.

Mentre un bombardiere russo decollava da una base militare di Kursk, al confine con l’Ucraina, a circa 500 chilometri di distanza Yevhenia Semyonova, commessa in un negozio di articoli sportivi al centro commerciale di Kremenchuk, salutava quello che sarebbe stato il suo ultimo cliente. E quando, pochi minuti dopo, il pilota russo lancerà dal suo velivolo un missile supersonico lungo 11 metri, Yevhenia fu presa da un sussulto, mentre dagli altoparlanti il suono di un allarme aereo si diffondeva nel grande magazzino.

DAGONEWS l'1 luglio 2022.

Un nuovo filmato mostra quello che è successo davvero nel centro commerciale Amstor di Kremenchuk, che i russi dicono essere stato un “finto incidente” concepito dall’Ucraina. Nel video, registrato dalle telecamere a circuito chiuso del mall, si vede il momento esatto in cui il missile di Putin ha colpito il negozio, facendo volare la merce dagli scaffali e correre al riparo clienti e commessi. Le telecamere esterne mostrano il fumo che si alza dall'edificio mentre viene colpito e due passanti che evitavano per un pelo i detriti volanti, e l’esplosione provocata dal razzo.

Alla faccia di quanto dichiarato da Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa russo, che aveva detto che il centro commerciale era "non funzionante". Almeno 18 persone sono rimaste uccise nell'attentato, mentre altre 21 risultano ancora disperse da mercoledì; i soccorritori hanno avvertito che è improbabile che siano sopravvissute all'inferno scatenato dall’attacco. L'identificazione delle vittime si sta rivelando difficile, con alcuni corpi bruciati in modo irriconoscibile.

(ANSA-AFP l'1 luglio 2022) - Dieci persone sono state uccise da un bombardamento dell'esercito russo su un condominio ad Odessa. Lo hanno reso noto fonti ufficiali ucraine. 

"Il numero delle vittime nel condominio ha raggiunto le 10 persone", ha detto il portavoce dell'amministrazione militare di Odessa, Sergei Bratchuk, aggiungendo che il missile è stato lanciato da un aereo proveniente dal Mar Nero.

E' salito a 17 vittime il bilancio del bombardamento russo su un condominio nella regione di Odessa. Secondo fonti ufficiali di Kiev, 14 persone sono morte e 30 sono rimaste ferite in seguito al raid sull'edificio. Altre tre vittime, compreso un bambino, sono state uccise nell'attacco al centro ricreativo. Altre sette persone, compresi tre bambini, sono stati tratti in salvo.

(ANSA l'1 luglio 2022) - Dopo otto anni di interruzione il servizio di autobus tra la Crimea e le città di Kherson, Melitopol e Berdyansk (occupate dalle forze russe) ha iniziato a funzionare, iriferisce l'agenzia Ria Novosti. "Questo è un evento fondamentale. Per la prima volta in 8 anni, abbiamo il primo autobus per Kherson. I biglietti sono tutti esauriti", ha detto il ministro dei trasporti ad interim della Crimea Nikolai Lukashenko alla stazione dei bus di Sinferopoli.

L'esercito russo sta cercando di accerchiare le truppe ucraine da Sud e da Ovest fuori dalla città di Lysychansk, nella regione di Lugansk: ha dichiarato lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev nel report della mattina riferito da Ukrinform. Nell'area di Lysychansk, le unità ucraine sono state sottoposte al fuoco dell'artiglieria fuori dagli insediamenti di Siversk, Bilohorivka, e Vovchoyarivka. I russi stanno tentando di prendere il controllo di un tratto dell'autostrada Bakhmut-Lysychansk.

Questa mattina dieci missili sono stati lanciati dalle truppe russe nel giro di 25 minuti su Mykolaiv, nell'Ucraina meridionale. Lo ha annunciato il sindaco Oleksandr Sienkovych, riferendo che i canali locali di Telegram parlano di una grande nuvola di fumo che si è alzata sulla città dopo le esplosioni. Al momento non ci sono informazioni sulle conseguenze dei bombardamenti, riporta Unian.

Micol Flammini per “il Foglio” l'1 luglio 2022.  

I russi si sono ritirati dall’Isola dei serpenti, nel Mar Nero, e per gli ucraini  questa vittoria conta molto. Non soltanto perché l’isola è stata un obiettivo di Mosca dall’inizio dell’invasione e da lì è nato uno dei primi motti di guerra: quando la nave ammiraglia Moskva arrivò vicino alle sue coste e chiese la resa ai pochi soldati sull’isola minacciando di bombardarli,  i soldati risposero: “Russkij voennyj karabl’, idi na khuj!”, nave da guerra russa vaffanculo.

Non soltanto perché poi, settimane dopo, la Moskva, la nave da guerra russa in questione, fu affondata da un missile Neptune, per giunta di fabbricazione ucraina, e la scena divenne un francobollo da collezione con un soldato con il dito medio alzato, in memoria del motto, che guarda la nave affondare. Ma soprattutto perché l’Isola dei serpenti ha un grande valore strategico per il controllo del Mar Nero e per limitare gli attacchi contro Odessa.

La Russia aveva riempito l’isola con nuovi sistemi antiaerei, missili e radar e gli ucraini cercavano di rispondere colpendo con jet da combattimento, droni Bayraktar e missili antinave. L’offensiva contro l’isola è cambiata il 20 giugno, quando gli ucraini hanno iniziato a utilizzare sistemi di artiglieria occidentale più avanzati e razzi a lungo raggio in grado di colpire l’isola dalla terraferma; con orgoglio, il comandante in capo Valeri Zaluzhny ha rivendicato che è stato utilizzato anche un obice a lungo raggio ucraino: il Bohdana. 

Secondo fonti vicine al fronte  meridionale ucraino sentite dal Foglio, in questi dieci giorni di combattimenti, i bombardamenti ucraini hanno inferto circa trecento perdite tra i soldati di Mosca.

Quando è toccato alle forze russe confermare di aver abbandonato l’isola lo hanno fatto con un’operazione di propaganda molto rabberciata. Non hanno cercato di smentire, come era successo con l’affondamento della Moskva, ma hanno detto di aver lasciato l’isola come “gesto di buona volontà” per dimostrare che non è Mosca a ostacolare gli sforzi dell’Onu per l’apertura di un corridoio umanitario per il trasporto del grano.

I cereali bloccati soprattutto nel porto di Odessa rischiano di creare una crisi alimentare globale, il presidente russo Vladimir Putin ha fatto già sfoggio di “buona volontà”  quando ha detto che per lui la questione è semplice: si può comprare il grano che parte dai porti di Berdyansk e di Mariupol (la frase va letta così: grano ucraino rubato dai russi  che parte dai porti ucraini occupati dai russi). 

La crisi si sta acuendo in queste settimane perché il grano  nei silos rischia di rovinarsi e di andare perduto, così come il nuovo raccolto, per questo alcuni paesi, anche europei, stanno prendendo in considerazione la proposta della Turchia di togliere le sanzioni ai mercantili russi. Una scelta che piacerebbe molto a Mosca, ma che non risolverebbe la situazione nel Mar Nero.

Il recupero dell’Isola dei serpenti avrà un forte impatto sulla resistenza ucraina, la foto dell’isola abbandonata che esce dalla nebbia di salsedine e di bombardamenti è la testimonianza di una liberazione che gli ucraini non hanno fretta di riempire riportando i loro uomini sull’isola: sarebbero molto vulnerabili e soggetti ad attacchi dal mare e dal cielo. 

La ritirata russa dall’isola  non rompe il blocco del Mar Nero, ma segna un risultato importante. Lentamente, nonostante l’avanzata russa nel Donbas continui in modo inesorabile,  Kyiv si sta muovendo altrove, costringendo Mosca a cambiare strategia: si concentra a tenere il territorio che sa di poter controllare.

 Questo è il momento in cui la Russia è di nuovo in crisi di rifornimenti e ha bisogno di mezzi e di uomini. Putin non ha abbandonato l’idea di impadronirsi dell’intera Ucraina, ma le sue forze sono  esauste per i combattimenti e potranno ottenere guadagni ancora per poco. Questo è invece il momento in cui agli ucraini stanno arrivando i rifornimenti occidentali, armi che la Russia non possiede: Kyiv sarà al massimo del suo arsenale per fine ottobre. 

Intanto l’Isola dei serpenti è di nuovo libera e ci riporta a quel motto di guerra diventato manifesto, slogan per magliette, francobollo, meme. E, infine, anche una profezia.

Guerra in Ucraina, bombardato un condominio a Odessa: almeno 17 vittime. Il Domani l'01 luglio 2022

Sono almeno 17 le persone rimaste uccise nella notte dopo che un attacco missilistico russo ha colpito un edificio residenziale di nove piani nella regione di Odessa. Tra queste anche tre bambini, una trentina i feriti

Un attacco missilistico russo ha colpito un condominio e un centro ricreativo nella regione di Odessa provocando, per il momento, 17 vittime. Secondo il servizio di emergenza nazionale ucraino il bombardamento avrebbe anche provocato una trentina di feriti, tra cui alcuni che sono stati ricoverati in gravi condizioni in ospedale. Tra le 17 vittime si contano anche tre bambini.

Non è chiaro ancora da dove sia partito l’attacco. Nei mesi scorsi la città di Odessa, un importante snodo commerciale situato nell’estremo sud-ovest del paese, è stata presa di mira più volte dai bombardamenti russi. La maggior parte dei missili venivano lanciati dalle navi della Marina russa di stanza nel Mar Nero. Parte della flotta di Mosca era concentrata nell’Isola dei Serpenti, un luogo strategico dove ci sono stati intensi combattimenti militari nei primi mesi di guerra. Ieri, però, le autorità ucraine hanno confermato che le navi russe hanno liberato l’area.

Il 30 giugno il Cremlino ha infatti annunciato di voler abbandonare l’area in «segno di buona volontà» per «non ostacolare gli sforzi dell’Onu per sbloccare le esportazioni alimentari». Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, esulta: «L’Isola dei Serpenti è un punto strategico e cambia significativamente la situazione nel Mar Nero. Non garantisce ancora la sicurezza, non garantisce ancora che il nemico non tornerà. Ma già limita notevolmente le azioni degli occupanti. Passo dopo passo, li cacceremo dal nostro mare, dalla nostra terra e dal nostro cielo».

Da ansa.it il 30 luglio 2022.

Le forze armate russe hanno annunciato di voler ritirare le truppe dall'Isola dei Serpenti, "per non ostacolare gli sforzi dell'Onu per liberare le esportazioni alimentari ucraine". 

Lo riferisce la Tass.

Tuttavia, a Kiev non sarà consentito di usare l'isola come base per le sue esportazioni. "Il 30 giugno, in segno di buona volontà, le forze armate russe hanno completato i loro compiti sull'Isola dei Serpenti e hanno ritirato una guarnigione di stanza lì", ha affermato il ministero della Difesa in una nota.

"La decisione delle Forze armate russe di ritirare le truppe dall'isola dei Serpenti non permetterà a Kiev di sfruttare a suo favore la questione dell'esportazione del grano". Lo afferma, secondo la Tass, un alto ufficiale dell'esercito russo.  

L'esercito ucraino ha salutato "la liberazione di un territorio strategico", dopo l'annuncio arrivato da Mosca. "Ringrazio i difensori della regione di Odessa che hanno fatto tutto il possibile per liberare un territorio strategicamente importante", ha detto su Telegram il comandante in capo delle forze armate ucraine, Valeriy Zalouzhniy.

Le autorità filorusse riferiscono intanto che una nave con settemila tonnellate di grano ha lasciato il porto ucraino occupato di Berdyansk ed è diretta verso 'Paesi amici'. 

E mentre l'Ucraina sostiene che l'attacco al centro commerciale Amstor di Kremenchuk di lunedì è stato lanciato dai bombardieri russi Tu-22M3 dallo spazio aereo della regione russa di Kursk, e rilascia un video del raid al mall, confrontando le immagini satellitari della città prima e dopo i bombardamenti, "che confutano le invenzioni della propaganda russa" sul fatto che il centro commerciale in quel momento fosse chiuso, Mosca replica che sostenendo l'attacco sarebbe stato concepito da Kiev alla vigilia di eventi internazionali per fare in modo che l'Occidente fornisca più armi all'Ucraina. Lo ha detto l'inviato russo all'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce), Alexander Lukashevich, secondo quanto riporta la Tass. "È stato un finto incidente".

Martedì il ministero della Difesa russo aveva negato il bombardamento sul centro commerciale affermando invece che un "missile di precisione" aveva colpito un deposito in cui erano stoccate armi inviate dagli Usa e dall'Europa provocando un incendio che poi si era propagato al vicino centro commerciale, che in quel momento "era chiuso".

La città di Lysychansk nell'Ucraina orientale intanto è sotto incessanti bombardamenti mentre la Russia prosegue la sua offensiva nella regione: lo ha detto alla tv ucraina il governatore della regione di Lugansk, Serhiy Gaidai, secondo quanto riporta il Guardian. "I combattimenti proseguono senza sosta. I russi sono costantemente all'offensiva. Non c'è tregua. Viene bombardato assolutamente tutto", ha detto Gaidai. Le autorità ucraine hanno affermato che stanno cercando di evacuare i circa 15.000 residenti rimasti in città.

Secondo l’intelligence britannica, gli ucraini continuano però a mantenere le loro posizioni dopo la loro ritirata da Severodonetsk, mentre quelle russe proseguono un accerchiamento strisciante da Popasna, una trentina di km a sud – evitando così di attraversare di nuovo il fiume Siverskyi Donets, che divide Lysychansk da Severodonetsk. Secondo il rapporto, pubblicato dal ministero della Difesa britannico su Twitter, attualmente i combattimenti sul terreno sono concentrati nella zona della raffineria, a circa 10 km a sudovest dal centro della città. A livello operativo, prosegue l'intelligence, le forze russe continuano a segnare progressi limitati mentre cerano di accerchiare i difensori ucraini nel nord della regione di Donetsk avanzando da Izium. 

L'Agenzia internazionale per l'energia atomica fa sapere di aver di nuovo perso la connessione remota con i suoi sistemi di sorveglianza dei dispositivi di sicurezza installati nella centrale nucleare di Zaporizhzhya. “Ciò sottolinea la necessità che l'Aiea visiti la struttura nel prossimo futuro", ha detto il direttore generale dell'agenzia, Rafael Grossi. 

Avamposto nel Mar Nero. Perché Russia e Ucraina si contendono la piccola Isola dei Serpenti. Linkiesta il 30 Giugno 2022

Dall’inizio della guerra questo pezzetto di terra di 0,7 chilometri quadrati è teatro di scontro tra gli eserciti. Può essere una testa di ponte importante per raggiungere la regione di Odessa, ma il suo reale valore è simbolico più che strategico

Nella notte del 26 giugno le forze armate ucraine hanno colpito la guarnigione russa sull’Isola dei Serpenti. Era il primo attacco portato con jet da combattimento in quel pezzetto di terra nel Mar Nero dopo diverse settimane: il 21 giugno gli ucraini avevano preso di mira l’isola e le vicine piattaforme del gas che la Russia usa come stazioni radar e di sorveglianza, ma aveva usato solo i droni forniti dalla Turchia. Un attacco che non poteva passare inosservato nelle cronache del conflitto, perché le esplosioni erano state così forti da svegliare i residenti di Vylkove, l’insediamento più vicino sulla terraferma, a 35km di distanza.

Le autorità di Kiev hanno dichiarato pubblicamente che gli attacchi missilistici e i droni sono partiti dalla costa martedì 21 giugno e hanno registrato la distruzione di veicoli militari russi, difese antiaeree e un sistema radar. Poi l’esercito russo ha negato anche questo, dicendo che le sue difese hanno resistito mentre le sue forze sull’isola hanno intercettato tutti i missili ucraini e abbattuto 13 dei 15 droni.

Uno scontro mediatico prima ancora che bellico che dice molto su quanto sia importante l’Isola dei Serpenti tanto per Kiev quanto per Mosca.

L’Isola dei Serpenti è piccolissima, alcuni la definiscono semplicemente una roccia molto grande, un pezzo di terra di meno di 0,7 chilometri quadrati a circa 40 km a sud-ovest di Odessa, nel Mar Nero. E fin qui è stata teatro di molti momenti salienti della guerra.

Al primo giorno l’isola era diventata un simbolo nazionale ucraino perché una delle sentinelle che era di guardia aveva rifiutato di arrendersi a una nave russa – era la Moskva che sarebbe affondata due mesi dopo – e aveva risposto alle minacce dicendo: «Nave da guerra russa, vaffanculo». La frase era diventata uno slogan ripetuto infinite volte dagli ucraini, apparso anche su cartelloni stradali, magliette e muri del Paese. Le sentinelle erano state date per morte e celebrate per il loro eroismo, poi si era scoperto in seguito che erano state fatte prigioniere.

L’importanza smisurata, se paragonata alle dimensioni, l’Isola dei Serpenti la deve alla sua posizione strategica. «La sua posizione con vista sul delta del Danubio e sui canali di navigazione che portano a Odessa e verso altri porti del Mar Nero lo rendono un luogo chiave: potrebbe anche fungere da testa di ponte per un attacco anfibio a Odessa, a circa 140 km di distanza», scrive l’Economist. «La Russia – si legge ancora nell’articolo – ha già istituito una stazione di ricognizione con un gruppo di commando marini della 388a divisione: il compito principale dell’unità è raccogliere informazioni e condurre la sovversione, ma non hanno ancora rinunciato ai piani per uno sbarco».

Per capire l’importanza dell’isola come avamposto nel Mar Nero bisogna guardare la vicina città di Vylkove, situata nel Delta del Danubio, nel sud della regione di Odessa, l’unica città dell’Ucraina costruita su isole create dall’uomo. Sembra una piccola Venezia ucraina, perché è attraversata da moltissimi canali. Ed è stata a lungo considerata una potenziale prima tappa per un eventuale attacco anfibio a Odessa.

Alcune immagini satellitari suggeriscono che la Russia mantenga ancora una forte presenza sull’isola, infatti, spiega all’Economist Brian Ramsey, ex ufficiale dell’esercito britannico, le barche russe rifornivano l’isola almeno una volta alla settimana, in genere di notte: «I viaggi vengono generalmente effettuati il mercoledì e il giovedì, a seconda della nave necessaria per spostare l’attrezzatura».

Come in altri teatri di questa guerra, la battaglia per l’Isola dei Serpenti dipenderà molto dalla logistica. «Chi è in grado di portare prima l’equipaggiamento giusto nel posto giusto farà la differenza: la Russia era stata in una posizione più forte per la maggior parte della guerra, ma l’Ucraina sta iniziando a prendere in consegna alcuni sistemi avanzati di artiglieria occidentale e razzi a lungo raggio. Questi sistemi sono mobili, precisi e hanno una portata sufficientemente lunga per colpire l’isola dalla terraferma», scrive l’Economist.

In realtà secondo alcuni analisti l’importanza strategica dell’Isola dei Serpenti è molto relativa, nel senso che controllare quel piccolo pezzo di terra non equivale a controllare il Mar Nero, né porta altri vantaggi massicci che faranno svoltare il conflitto.

Però se Kiev e Mosca si contendono quell’isola è perché, come scrive France24, «è diventata una sorta di grido di battaglia per gli ucraini, che lo vedono come un simbolo della loro resistenza a un nemico che la maggior parte delle persone pensava fosse troppo più forte di loro».

Riprendersi l’Isola dei Serpenti sarebbe quindi un grande colpo soprattutto per il morale dell’Ucraina. Potrebbe perfino far pensare che Kiev possa invertire le sorti della guerra a suo favore da un momento all’altro. Magari non è vero, ma Mosca non vuole rischiare che una roccia nel Mar Nero si trasformi nella prima tessera del domino della sua caduta.

Isola dei serpenti, la verità: "4 mesi di vaffa", russi umiliati. Libero Quotidiano il 02 luglio 2022

Lo sgombero di un piccolo presidio russo dall'Isola dei Serpenti, nel Mar Nero, diventa un simbolo per le opposte propagande di Mosca e Kiev. Per primi, i russi hanno annunciato ieri mattina l'abbandono dell'isoletta, lunga solo 600 metri, che si trova a 40 km da Odessa ed era occupata dalle forze di Mosca da fine febbraio. Per il generale russo Igor Konashenkov, è una ritirata deliberata per favorire corridoi per le esportazioni granarie: «In un gesto di buona volontà le forze russe hanno completato i loro compiti sull'isola e ritirato la guarnigione, per dimostrare che la Russia non interferisce con gli sforzi dell'Onu per creare un corridoio umanitario per il grano ucraino».

Gli ucraini hanno subito dopo ribattuto di essere stati loro a «scacciare i russi dall'isola», come ha detto il generale Valeriy Zaluzhny: «Incapaci di resistere alla nostra artiglieria, missili e attacchi aerei, gli occupanti hanno lasciato l'Isola dei Serpenti. Ringrazio i difensori della regione di Odessa che hanno liberato una parte strategicamente importante del nostro territorio. Un tributo ai progettisti e produttori dell'obice semovente ucraino Bohdana, importante nella liberazione dell'isola». Per il generalissimo ucraino, a far ritirare i russi sarebbero state le cannonate sparate dalla costa con il semovente Bohdana, di fabbricazione nazionale, cannone da 155 mm su camion blindato in grado di sparare granate normali per una gittata di 40 km, oppure proiettili assistiti a razzo fino a 60 km. Possibile che dalla costa abbiano sparato sull'isola, sebbene più volte gli ucraini abbiano tentato di riprenderla con incursioni respinte. 

Le sorti della guerra si decidono però nel Donbass, dove le milizie filorusse del Lugansk hanno affermato ieri d'aver conquistato la raffineria di Lysyschansk, la nuova linea di difesa ucraina dopo il ritiro da Severodonetsk. L'esponente della Repubblica di Lugansk, Rodion Miroshnik ha detto: «La raffineria di Lysychansk, è sotto controllo. Le sparatorie sono continuate nella zona industriale e adesso le unità ucraine sono state allontanate. I militanti sono fuggiti, abbandonando rifugi e armi». Il bollettino della Difesa ucraina ammette: «Il nemico conduce operazioni d'assalto nell'area della raffineria, ottenendo un successo parziale. Riesce a mantenere le posizioni a nord-ovest e a sud-est dell'impianto». E il governatore ucraino Sergei Gaidai: «I russi sono alla periferia di Lysychansk, ma non parliamo ancora di combattimenti in strada. La città è attaccata da varie direzioni ma non è accerchiata». L'esercito russo ha attaccato anche Kramatorsk, raggruppando truppe per avanzare su Slovjansk, che è stata bersagliata da lanciarazzi campali. Intanto, da Berdjansk, occupata dai russi, è salpata la prima nave carica di 7.000 tonnellate di grano, «diretta verso Paesi amici», come ha detto Evgeny Balitski, capo filo-russo locale

A Mariupol trovata una fossa comune con 100 corpi. Attacco nella notte a Mykolaiv. Bomba sul condominio: tra le vittime un bimbo. Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro e Redazione Online su Il Corriere della Sera l'1 Luglio 2022.

Le notizie di venerdì 1° luglio sulla guerra, in diretta. Missile russo su un condominio di Odessa: 21 vittime, tra cui sei bambini. Mykolaiv colpita con bombe a grappolo vietate

• La guerra in Ucraina è arrivata al 128esimo giorno.

• Mosca continua a premere su Lysychansk, ma i russi sono stati costretti a ritirarsi dall’isola dei Serpenti.

• Putin ridimensiona gli obiettivi: «Vogliamo solo liberare il Donbass». Qui l’analisi di Fabrizio Dragosei.

• Sergei Vakulenko: «Se Putin vuole mettere in crisi l'Europa, taglierà il gas fino a zero».

00:16 Ministri sport di 33 Paesi chiedono sanzioni contro Mosca

I ministri dello sport di 33 Paesi hanno firmato una dichiarazione congiunta chiedendo di sospendere l’adesione di Russia e Bielorussia alle organizzazioni sportive internazionali e di vietare le trasmissioni televisive di competizioni sportive internazionali in questi Paesi: lo ha annunciato il ministro dello Sport e del turismo polacco, Kamil Bortniczuk, durante un briefing, secondo la Tass. Secondo il ministro, il comunicato fa riferimento a «restrizioni che devono riguardare gli atleti provenienti da Russia e Bielorussia nel contesto di quanto sta accadendo in Ucraina negli ultimi mesi».

01:22 Centrale di Zaporizhzhia, riattivati i collegamenti

La società nucleare statale ucraina, Energoatom, ha ripristinato il collegamento tra l’Agenzia internazionale per l’energia atomica e i sistemi di sorveglianza dell’impianto nucleare nella città sudorientale di Zaporizhzhia. Ne dà notizia su Twitter Kyiv Independent. I collegamenti erano stati interrotti a causa dell’occupazione russa.

01:42 Il Primo ministro Johnson riceve la cittadinanza onorario di Odessa

Il primo ministro britannico Boris Johnson ha ricevuto il titolo di cittadino onorario di Odessa. Ne dà notizia il quotidiano Kyiv Independent. Il sindaco di Odessa Henadiy Trukhanov ha firmato un’ordinanza che conferisce al premier inglese i distintivi onorari Hryhoryia Marazly di I, II, III grado, che gli conferiscono automaticamente il titolo. Secondo Trukhanov, se il resto del mondo avesse assunto contro la Russia la stessa posizione del popolo britannico dall’inizio dell’invasione a febbraio, l’Ucraina avrebbe già sconfitto la Russia.

 05:30 Putin: «L’obiettivo della Russia è liberare il Donbass»

(Luca Angelini da Prima Ora) Putin ieri ha anche detto che, per quanto riguarda l’«operazione militare speciale» (leggi invasione) in Ucraina, «l’obiettivo della Russia è liberare il Donbass». Da Kiev, l’inviato Andrea Nicastro segnala, però, che la direttrice dell’intelligence americana, Avril Haines, non è d’accordo: «Dobbiamo aspettarci di tutto, da Mosca. Putin non ha rinunciato all’idea di conquistare tutta l’Ucraina». E aggiunge: «I russi impiegheranno anni a riprendersi. Potranno avanzare, ma in modo limitato e la frustrazione potrebbe indurli ad attacchi cibernetici, a controllare le reti dell’energia e persino all’uso dell’atomica. Da parte loro gli ucraini dovrebbero riuscire a stabilizzare il fronte e a riconquistare parte del Sud. La guerra si prospetta lunga». 

Nicastro segnala anche che, nel più grande scambio di prigionieri dall’inizio dell’invasione, 144 soldati ucraini sono stati liberati da Mosca in cambio di altrettanti russi. Tra gli ucraini c’erano 95 «difensori di Mariupol» e, tra questi, 43 del reggimento Azov. «Il tabù è rotto. Anche se i 144 sono in gran parte gravemente feriti, l’idea di processarli non è un obiettivo irrinunciabile».

05:35 Lysychansk sotto bombardamenti incessanti, «no tregua»

La città in prima linea Lysychansk , è sotto incessanti bombardamenti mentre la Russia continua con la sua offensiva nell’Ucraina orientale. Il governatore regionale Serhiy Haidai ha dichiarato alla televisione ucraina: «La battaglia è in corso. I russi sono costantemente in offensiva. Non c’è tregua. Assolutamente viene tutto bombardato». Le autorità ucraine hanno affermato che stavano cercando di evacuare i residenti dalla città, al centro degli attacchi della Russia, dove circa 15.000 persone sono rimaste sotto gli incessanti bombardamenti. Le forze russe stanno circondando la città mentre provano a prendere la regione industrializzata del Donbass orientale. Tutte le strade da e per Lisichansk sono controllate dalle truppe della Federazione russa e dai ribelli della sedicente autoproclamata Repubblica di Lugansk, la via Lysichansk-Artyomovsk è completamente chiusa, secondo Rodion Miroshnik, un funzionario russo. Il territorio della raffineria di Lysichansk è passato completamente sotto il controllo delle forze russe.

05:49

Lavrov: torna la cortina di ferro tra Occidente e Russia

Una «cortina di ferro» sta riemergendo fra la Russia e l’Occidente. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov dopo il vertice della Nato.

05:58 Kiev, liberato territorio strategico Isola dei Serpenti

L'esercito ucraino ha salutato «la liberazione di un territorio strategico», dopo l'annuncio in mattinata da parte di Mosca del ritiro dall'Isola dei Serpenti nel Mar Nero, occupata fin dai primi giorni dell'invasione russa in Ucraina. «Ringrazio i difensori della regione di Odessa che hanno fatto tutto il possibile per liberare un territorio strategicamente importante», ha detto su Telegram il comandante in capo delle forze armate ucraine, Valeriy Zalouzhniy.

05:59 I russi si ritirano dall’Isola dei Serpenti: quali sono le conseguenze nella battaglia del Mar Nero?

di Andrea Marinelli e Guido Olimpio

I russi hanno deciso di lasciare l’Isola dei Serpenti, l’avamposto strategico al largo di Odessa che avevano conquistato nelle prime ore del conflitto, e che permetteva loro di mantenere il blocco navale nel Mar Nero.

Dopo l’affondamento dell’incrociatore Moskva, colpito nella notte fra il 13 e il 14 aprile da due missili Neptune ucraini, l’Armata aveva faticato a difendere l’isola, bersaglio delle incursioni della resistenza. Nelle ultime settimane gli attacchi aerei e con i droni degli ucraini si erano intensificati e — ha ammesso lo stesso ministero della Difesa russo su Telegram — erano diventati difficili da respingere. Mosca aveva quindi spostato sistemi di difesa aerea Tor e Pantsir a protezione dell’isola, ma per difenderla venivano impiegate parecchie risorse e hanno pensato che fosse ormai meglio prevenire le perdite. Anche perché, sostengono, quello scoglio nel Mar Nero, a 35 chilometri dalla foce del Danubio, aveva ormai svolto la sua funzione.

06:01 Colloquio telefonico Zelensky-Steinmeier

Si rafforza il ponte tra Ucraina e Germania. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto infatti ieri un colloquio telefonico con il suo omologo tedesco Frank-Walter Steinmeier. «Discusso il crescente sostegno militare all’Ucraina - scrive su Twitter Zelensky -. Apprezziamo la solidarietà del popolo tedesco per il nostro cammino verso la Ue e il sostegno nel contrastare l’aggressione. Espresso ringraziamenti per le condoglianze per il disumano attacco su Kremenchuk».

06:03 Zelensky: «Il ritiro russo dall’ Isola Serpenti cambia situazione nel Mar Nero»

Il ritiro russo dall’Isola Serpenti cambia di fatto la situazione nel Mar Nero. lo ha sottolineato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo aver ha elogiato le forze armate ucraine per il ruolo avuto nell’operazione durante il suo consueto discorso serale. Il leader di Kiev - riferisce l’agenzia ucraina Unian - ha detto di essere «grato ai nostri artiglieri, ai piloti dell’aviazione, all’esercito e alle forze aeree». Poi ha sottolineato che l’isolotto «è un punto strategico» e quindi il ritiro russo «cambia in modo significativo la situazione nel Mar Nero». Secondo Zelensky tutto ciò «non garantisce sicurezza, non garantisce che il nemico non torni, ma limita già notevolmente le azioni degli occupanti. Passo dopo passo li spingeremo fuori dal nostro mare, dalla nostra terra, dal nostro cielo».

06:05 Bomba su condominio a Odessa, almeno 17 morti

Sono almeno 17 le persone rimaste uccise dopo un bombardamento dell’esercito russo su un condominio e un centro ricreativo ad Odessa. Lo hanno reso noto fonti ufficiali ucraine, tra le quali il portavoce dell’amministrazione militare di Odessa, Sergei Bratchuk, secondo il quale il missile è stato lanciato da un aereo proveniente dal Mar Nero. «Ha colpito un edificio residenziale di nove piani, nella regione di Bilgorod-Dniester», a circa 80 km a sud di Odessa, ha continuato il portavoce ucraino. 

Almeno 14 i morti e 30 i feriti nell’edificio, dove «nove piani di una sezione sono completamente distrutti» (qui sotto un video diffuso da un parlamentare ucraino, in cui si vede una donna che chiede aiuto dopo essere rimasta intrappolata nelle macerie a causa dell'esplosione). 

Altre tre vittime — tra cui un bambino — nell’attacco al centro ricreativo. 

L’attacco missilistico all’edificio residenziale arriva pochi giorni dopo che un attacco russo ha distrutto un centro commerciale a Kremenchuk, nell’Ucraina centrale, uccidendo almeno 18 civili. L’assalto giunge poi il giorno dopo l’annuncio della liberazione, da parte dell’Ucraina, dell’Isola dei Serpenti, un isolotto di importanza strategica decisiva per il controllo della zona occidentale del Mar Nero - e dunque anche del porto di Odessa.

06:07 Zelensky: «Può cominciare export elettricità verso Ue»

È stato lo stesso Volodymyr Zelensky a confermare ieri l’annunci: l’Ucraina ha iniziato a «esportare significativamente» energia elettrica verso l’Unione Europea, attraverso la Romania. «Giovedì è stato compiuto un passo importante nel nostro avvicinamento all’Unione Europea», ha sottolineato il presidente dell’Ucraina, la cui richiesta di adesione all’Ue è stata approvata la scorsa settimana dall’Ue-27.

Era stata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ad annunciare nel pomeriggio di ieri la notizia in un tweet. «Sono molto lieta di annunciare che da oggi l'Ucraina può esportare elettricità nel mercato dell'Ue. Fornirà un'ulteriore fonte di elettricità per l'Unione. E le entrate tanto necessarie per l'Ucraina. Quindi ne beneficiamo entrambi».

07:55 Dieci missili hanno colpito Mykolaiv, questa mattina

Questa mattina dieci missili sono stati lanciati dalle truppe russe nel giro di 25 minuti su Mykolaiv, nell’Ucraina meridionale. Lo ha annunciato il sindaco Oleksandr Sienkovych, riferendo che i canali locali di Telegram parlano di una grande nuvola di fumo che si è alzata sulla città dopo le esplosioni. Al momento non ci sono informazioni sulle conseguenze dei bombardamenti, riporta Unian.

08:422 A Mosca l’ambasciata Usa ha issato la bandiera Lgbt

IIssata in occasione del mese dell'orgoglio gay, la bandiera Lgbt sventola ancora sull'ambasciata americana a Mosca, in quella piazza che una settimana fa i russi hanno ribattezzato «Piazza della Repubblica popolare di Donetsk» in onore della regione separatista ucraina di Donetsk. «Il cambiamento è una dimostrazione di sostegno alla DPR, al popolo del Donbass e ai soldati che difendono il mondo russo oggi», aveva spiegato il vicepresidente della Duma, Pyotr Tolstoj.

08:57 Kiev: Mykolaiv colpita con bombe a grappolo, vittime

Secondo Oleksandr Sienkovych, il sindaco di Mykolaiv, la città che è stata bombardata questa stamattina con 10 missili nell’arco di tempo di 25 minuti, l’area portuale è stata colpita da «bombe a grappolo che sono proibite», e ci sono vittime. Il sindaco ha spiegato che i missili hanno raggiunto dieci aree diverse della città e in alcune, «il numero dei morti e le conseguenze» sono in fase di chiarimento.

 09:07 Attacco a Odessa, salgono a 18 le vittime, di cui due bambini

Sale il bilancio delle vittime dell’attacco russo su un condominio di Odessa avvenuto questa notte. L’ultimo bollettino aggiorna il numero dei morti: sono decedute 18 persone, tra cui due bambini, mentre 31 civili sono stati feriti, tra cui 4 bambini e una donna incinta. Le persone salvate dalle macerie sono 31, tra cui 3 bambini.

L'attacco è stato lanciato da aerei strategici Tu-22 provenienti dal Mar Nero, tre missili X-22 (come quelli lanciati sul centro commerciale di Kremenchuk) hanno colpito un edificio residenziale e un centro ricreativo.

09:18 Von der Leyen al Parlamento di Kiev: ora legge anti-oligarchi

«C’è una lunga strada da percorrere ma l’Europa sarà al vostro fianco ogni passo del cammino, fino al momento che attraverserete la porta che conduce nella nostra Unione europea». Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen parlando in videocollegamento alla Rada ucraina, il Parlamento ucraino, dopo la concessione dello status di candidato a Kiev. Von der Leyen si è soffermata sulla necessità per Kiev di attuare delle riforme e ha invitato Ucraina «a concentrarsi sulla legge anti-oligarchi».

09:54 Zelensky: il blocco del Mar Nero provocherà uno tsunami migratorio

«La Russia ha bloccato il Mar Nero, non è un segreto, e ora tiene milioni di persone in ostaggio in Africa, Asia, Europa. Siamo tutti ostaggi. Perché se non si rimuove questa minaccia di carestia, se non si sblocca immediatamente il Mar Nero, allora il risultato della crisi alimentare sarà uno tsunami migratorio che vi raggiungerà». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando in video al festival 4GameChangers a Vienna. 

09:59 Intelligence Gb, scontri per la conquista della raffineria a Lysychansk

Le forze di terra russe affermano di aver catturato il villaggio di Pryvilla, a nord-ovest di Lysychansk, nel Donbass: probabilmente continuano gli intensi combattimenti per la conquista delle alture intorno alla raffineria di petrolio della città. Lo scrive su Twitter l'intelligence del Ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano della guerra in Ucraina.

A confermare l'attacco russo alla raffineria di Lysychansk arriva dal governatore della regione Sergey Gaidai. «Gli occupanti stanno prendendo d'assalto la raffineria di petrolio di Lysychansk — ha affermato Gaidai — in particolare le zone nord-occidentali e sud-orientali dell'impianto. Inoltre, i russi hanno effettuato assalti a Topolivka e nelle aree settentrionali di Vovchoyarivka e Maloryazantsevo, con parziale successo, mantenendo sotto controllo il tratto della strada Topolivka - Lysychansk. Allo stesso tempo, i soldati ucraini hanno fermato l'avanzata del nemico in direzione di Loskutivka e li hanno costretti a ritirarsi».

10:10 Kiev: risponderemo presto all'attacco russo a Odessa

Oleksiy Arestovich, consigliere del presidente ucraino Zelensky, annuncia che la Russia non dovrà aspettare molto per la «risposta» delle Forze armate ucraine dopo gli attacchi missilistici nella regione di Odessa. Lo riporta Unian. «Tre X-22 (lo stesso tipo di missile che ha colpito il centro commerciale di Kremenchuk, ndr) hanno colpito edifici residenziali e centri ricreativi nel distretto di Bilhorod-Dnistrovskyi nella regione di Odesa. Con che razza di bastardi dobbiamo combattere. Bene, aspettatevi una risposta , maledizione. E non dovrete aspettare a lungo», ha assicurato Arestovych.

 10:18 La bandiera Ue nel parlamento di Kiev

La bandiera dell'Unione europea è stata posta nel Parlamento di Kiev, la Verkhovna Rada. «Un momento storico! La bandiera del'Ue è ora nel Parlamento ucraino. Era un mio sogno ed è diventato realtà. E aggiungo: la Verkhovna Rada merita la bandiera dell'Ue sia per il colore che per il significato», ha scritto su twitter Ruslan Stefanchuk, presidente del Parlamento.

10:47. Zelensky: il percorso verso Ue non deve richiedere anni

«Abbiamo presentato la candidatura per 115 giorni. E il nostro percorso verso l'adesione non deve richiedere anni o decenni. Dobbiamo superare questo percorso rapidamente. Rendere perfetta la nostra parte di lavoro. Per consentire ai nostri amici dell'Unione Europea di prendere un'altra decisione storica per noi, altrettanto rapidamente e in modo consolidato». Sono queste le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram nel giorno in cui la presidente della commissione Ue Ursula Von der Leyen è intervenuta in collegamento con il parlamento di Kiev. «Oggi, insieme al presidente della Verkhovna Rada dell'Ucraina e al primo ministro, firmiamo una dichiarazione congiunta, che è - spiega Zelensky -un segnale di unità di tutti i rami del governo e una prova della nostra determinazione a raggiungere l'obiettivo strategico dell'Ucraina di una piena adesione all'Unione Europea».

11:17 Lavrov: la Nato è sempre alla ricerca di un nemico esterno

«La Nato è sempre stata alla ricerca di un nemico esterno, in gran parte a causa della necessità di preservare la "raison d'etre" della Nato che - e molti politici e analisti occidentali lo riconoscono - è scomparsa quando l'Organizzazione del Trattato di Varsavia e l'Unione Sovietica hanno cessato di esistere». Lo ha affermato il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov durante un incontro con gli studenti e il personale docente dell'Università Statale Bielorussa.

Mentre ieri, dopo il vertice Nato, Lavrov aveva affermato che sta riemergendo una «cortina di ferro» tra la Russia e l'Occidente. Di conseguenza, d'ora in poi la Russia «non si fiderà di Washington e Bruxelles».

11:48 Missili su oblast Odessa, 19 morti e 38 feriti

Si è aggravato il bilancio delle vittime dei missili che questa mattina hanno colpito la regione di Odessa: come riferisce il servizio per le emergenze citato dalla stampa ucraina, i morti sono 19 e i feriti 38.

11:49 Cremlino: non era scritto il messaggio di Zelensky a Putin

Non era scritto il messaggio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky per il presidente russo Vladimir Putin consegnato da parte del presidente indonesiano Joko Widodo nell'incontro di ieri al Cremlino. Lo chiarisce il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov nel briefing ai giornalisti, come riporta l'agenzia Interfax.

12:00 Putin: le sanzioni accelerano l'integrazione Mosca-Minsk

La pressione politica e sanzionatoria «senza precedenti» da parte dell'Occidente ha spinto Mosca e Minsk ad accelerare il processo di integrazione fra i due Paesi confinanti. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin. In particolare, Russia e Bielorussia intendono sviluppare la cooperazione nelle forniture di cibo e fertilizzanti sui mercati mondiali, ha precisato Putin.

 12:11 Lukhashenko: nonostante tutto puntiamo al dialogo con l'Occidente

Minsk rimane «concentrata sul dialogo pacifico», nonostante i «vicini occidentali» stiano «portando le truppe della Nato al confine». Lo ha detto il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, in un videomessaggio ai partecipanti alla sessione plenaria del IX Forum delle Regioni di Bielorussia e Russia. Lo riporta Ria Novosti.

12:14 Papa: l'Onu è impotente di fronte alla guerra

«Dopo la Seconda Guerra Mondiale c'era molta speranza nelle Nazioni Unite — dice papa Francesco nell'intervista all'agenzia argentina Telam —. Non voglio offendere, so che ci sono ottime persone che lavorano, ma a su questo punto non hanno il potere di imporsi». E aggiunge: «Le Nazioni Unite contribuiscono sì a evitare guerre, e penso a Cipro, dove ci sono truppe argentine. Ma per fermare una guerra, per risolvere una situazione di conflitto come quella che stiamo vivendo oggi in Europa, o come quelle vissute in altre parti del mondo, non hanno alcun potere. Senza offesa. È solo che la costituzione di cui dispongono non dà loro potere».

Secondo il pontefice il populismo in Europa ha portato al fascismo e al nazismo. «In Europa hanno un'esperienza molto triste del populismo. È appena uscito un libro, Sindrome 1933, che mostra come si è generato il populismo di Hitler. Per questo mi piace dire: non confondiamo il populismo con il popolarismo. Il popolarismo è quando il popolo porta avanti le proprie cose, esprime il suo pensiero nel dialogo ed è sovrano. Il populismo è un'ideologia che unisce il popolo, che cerca di raggrupparlo in un'unica direzione. E qui, quando parli loro di fascismo e di nazismo, capiscono cos'è il populismo».

 12:34 Zelensky: «Grato a Macron per la consegna di nuove armi»

«Sono grato al mio amico presidente Emmanuel Macron per aver aumentato l'assistenza alla sicurezza da parte della Francia all'Ucraina. Oggi ne abbiamo più bisogno che mai per proteggere l'Ucraina, per proteggere i valori dell'Unione Europea in prima linea». Lo ha scritto su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, rispondendo all'annuncio da parte del presidente francese Emmanuel Macron della consegna di nuovi armamenti all'Ucraina.

 13:46 Sale a 20 il numero di morti nell'attacco russo di Odessa

È salito a 20 il numero delle persone uccise a seguito di un attacco missilistico russo nel villaggio di Sergiyivka, nella regione di Odessa. Lo afferma il servizio di emergenza statale dell'Ucraina come riporta Ukrinform. «Alle 13:30 il bilancio delle vittime è di 20 persone rimaste uccise, mentre 38 sono i feriti». Secondo il servizio di emergenza statale, i feriti sono stati ricoverate in ospedale. Otto persone sono state salvate, tre delle quali bambini.

13:52 Cremlino su Odessa: «I russi non attaccano i civili»

Commentando le dichiarazioni delle autorità ucraine sull'attacco russo a un edificio residenziale nella regione di Odessa, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha ricordato ai giornalisti le parole del presidente russo Vladimir Putin secondo cui le truppe della Federazione non attaccano siti civili. Lo riporta Interfax. E sottolinea: «I russi colpiscono i depositi militari, le imprese che equipaggiano e riparano l'hardware militare, i depositi di munizioni, le aree di concentrazione e di addestramento dei mercenari, compresi quelli stranieri, e gli elementi nazionalisti».

14:18 Bufera su ambasciatore Melnyk: ha difeso Bandera

«Bandera non è stato uno sterminatore di massa di ebrei e polacchi — ha affermato il diplomatico nel colloquio con un giornalista ieri — su questo non ci sono prove». Le parole dell'ambasciatore ucraino in Germania Andrij Melnyk hanno scosso Kiev, creando un caso. Il ministero degli Esteri ucraino ha reagito prendendo le distanze: «L'opinione dell'ambasciatore Melnyk, espressa in un'intervista, è la sua personale opinione e non corrisponde alla posizione del ministero degli esteri ucraino».

Inoltre il ministero sottolinea che dalla Polonia stia arrivando un «aiuto senza precedenti». Anche Varsavia ha reagito all'intervista, definendo le parole del diplomatico - per mesi spina nel fianco del governo tedesco - «inaccettabili». Nei mesi scorsi Melnyk ha esercitato forte pressione sul governo Scholz, arrivando a offenderlo con parole di cui si è poi dovuto scusare.

14:38 Putin blinda maxi-giacimento, pressing su Shell e Tokyo

Il presidente russo Vladimir Putin torna a brandire l'arma del gas, firmando nella notte un decreto per trasferire i diritti sul giacimento di gas e petrolio Sakhalin 2 a una nuova società russa, motivando la decisione con ragioni di interesse nazionale e di sicurezza economica. Una quota del 27,5% del maxi-giacimento è infatti detenuta da Shell, che all'inizio della guerra in Ucraina aveva dichiarato di volerla vendere e di recente ha annunciato progressi nella dismissione di asset valutato 4,1 miliardi di dollari.

Il decreto, che complica i piani di vendita di Shell, assegna un mese di tempo agli azionisti per dire se intendono entrare nella nuova società, con Mosca che si riserva un diritto di veto, e avverte che una uscita dal capitale potrebbe non essere interamente compensata.

Oltre a Shell sono presenti in Sakhalin 2 le due società nipponiche Mitsubishi (10%) e Mitsui & Co (12,5%), che alla Borsa di Tokyo hanno perso oltre il 5%. Il premier giapponese, Fumio Kishida, in marzo aveva detto che il Giappone non avrebbe abbandonato il giacimento, il cui gas viene in larga venduto a Tokyo in forma liquefatta. «Pensiamo che la decisione possa avere ampie ramificazioni per gli acquirenti di gas ed elettricità in Giappone», hanno riferito gli analisti di Jefferies, secondo quanto riporta Bloomberg. Il Giappone conta per l'8,8% sul gas naturale russo, quasi tutto proveniente da Sakhalin 2. Al momento, ha rassicurato Kishida, le importazioni non stanno subendo interruzioni.

 15:04 A Mariupol trovata nuova fossa comune con 100 cadaveri

A Mariupol è stata trovata un'altra fossa comune con 100 cadaveri. Lo scrive su Telegram il consigliere del sindaco, Petro Andryushchenko, come riporta Unian. «Le tombe temporanee nelle strade si stanno gradualmente trasformando in tombe permanenti», ha dichiarato.

15:48 Ue studia la messa al bando dell'oro russo

L'Unione Europea sta lavorando a nuove sanzioni per prendere di mira l'oro russo. Lo scrive l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti secondo cui alcune nazioni spingeranno per includere nel nuovo pacchetto ulteriori misure prima che vengano presentate agli Stati membri per l'approvazione. Inoltre il nuovo pacchetto dovrebbe riguardare anche correzioni alle precedenti misure approvate, che potrebbero includere adeguamenti delle regole sul transito di merci sanzionate nell'enclave russa di Kaliningrad.

15:49 Erdogan: riparlerò con Putin e Zelensky per lo sblocco del grano

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha reso noto che parlerà nuovamente di «esportazione dei prodotti agricoli» dall'Ucraina con l'omologo russo Vladimir Putin e il capo di Stato ucraino Volodymyr Zelensky. Lo riporta Anadolu. Il leader turco ha anche fatto sapere che la Turchia si rende disponibile a esportare il grano che uscirà dai porti dell'Ucraina.

«Possiamo esportare questi prodotti ai Paesi che ne hanno bisogno, nella regione abbiamo a disposizione circa 20 navi e sono pronte a partire», ha detto Erdogan aggiungendo che questo ruolo della Turchia dipenderà da una risposta positiva da parte di Putin e Zelensky.

15:57 Kiev: sette battaglioni bielorussi spostati al confine ucraino

Vadym Skibitskyi, dell'intelligence ucraina, ha affermato che sette battaglioni delle forze armate bielorusse sono stati schierati al confine con l'Ucraina. Lo riporta Ukrinform. Secondo Skibitskyi, da un punto di vista militare persiste la minaccia dell'esercito bielorusso di invadere il territorio dell'Ucraina ma, al momento, è improbabile che venga lanciata un'offensiva diretta dalla Bielorussia.

16:22 Mosca contro Unesco: «ucrainizzato» piatto tipico Borscht

Tra il serio e il faceto, Mosca reagisce alla decisione dell’Unesco di riconoscere il Borscht, piatto tipico della cucina ucraina, quale patrimonio dell’umanità e la addita come un caso di «nazionalismo» ucraino, parlando di «ucrainizzazione». «Per dare al mondo un esempio culinario dell«attuale nazionalismo di Kiev citerò un fatto : hummus e pilaf sono riconosciuti come piatti nazionali di diversi Paesi», ha scritto su Telegram la portavoce del ministero russo degli Esteri, Maria Zakharova. «Ma da quello che capisco - ha continuato - tutto è oggetto di ucrainizzazione».

16:26 Kiev prepara riapertura scuole dal 1 settembre

Scuole riaperte a Kiev dal prossimo 1° settembre. Questo l’obiettivo degli istituti scolastici della capitale ucraina, che proseguono nei preparativi per il nuovo anno accademico per garantire le lezioni in presenza degli alunni, secondo quanto riferisce l’agenzia d’informazione Unian. La direttrice del Dipartimento dell’istruzione e della scienza per la città di Kiev, Olena Fidanyan, ha spiegato che la priorità assoluta sarà data alla sicurezza. Pertanto, le zone adiacenti alle scuole saranno preventivamente bonificate dall’eventuale presenza di oggetti esplosivi da agenti speciali del Servizio di emergenza. In corso anche un’ispezione dei rifugi antiaerei presenti nelle scuole, dove saranno allestite tutte le risorse necessarie. Per le scuole prive di un rifugio saranno predisposti dei rifugi raggiungibili a piedi. Inoltre, all’inizio dell’anno scolastico, in tutte le scuole si terranno corsi per bambini e insegnanti su come comportarsi in caso di raid aereo. Tutte le 422 scuole di Kiev si stanno preparando all’apertura del 1 settembre. Ma solo, ricorda ancora l’agenzia, se ci saranno le garanzie per l’incolumità di studenti ed insegnanti, come riferito dal ministro dell’Istruzione e della Scienza Serhiy Shkarlet lo scorso 9 giugno.

16:46 Von der Leyen: «Un miliardo a Kiev in aiuti finanziari»

«Diamo 1 miliardo di euro per l’Ucraina. La prima parte del pacchetto di assistenza macrofinanziaria annunciato a maggio. Contribuirà a soddisfare le esigenze urgenti del Paese. L’Ue continuerà a fornire aiuti all’Ucraina e a sostenere la sua ricostruzione a lungo termine». Lo annuncia su Twitter la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

 16:57 Addio al Gogol Center: chiude il celebre teatro d'avanguardia russo

Celebre per le messe in scena provocatorie e su temi «scomodi», il teatro d'avanguardia più famoso di Russia, il Gogol Center di Mosca, ha tenuto ieri sera il suo ultimo spettacolo: un cambio ai suo vertici, imposto dalle autorità, è stato letto come una chiusura di fatto, sullo sfondo dell'inesorabile assottigliamento degli ultimi spazi di dissenso in Russia. Trasformato in una sorta di oasi di libertà dal pluripremiato regista Kirill Serebrennikov - ora costretto all'esilio per le sue posizioni - il teatro ha tenuto il suo ultimo spettacolo trasmesso anche in una diretta sui social.

Mercoledì, il dipartimento della Cultura di Mosca aveva annunciato che i contratti con l'attuale direttore artistico e direttore del Gogol Center non sarebbero stati prorogati e che il teatro, che «ha lavorato sotto il nome di Gogol Center», sarebbe tornato al suo titolo originario: Teatro drammatico Nikolai Gogol. Su Instagram Serebrennikov - che aveva lasciato già anni fa la direzione artistica del Gogol ai suoi collaboratori, ma i cui spettacoli erano ancora in cartellone - ha denunciato che il potere «ha deciso di chiudere il teatro. Per la sua posizione. Per la sua integrità. Per il suo tentativo di libertà».

Serebrennikov si era subito schierato contro la guerra e lo stesso teatro, in tutti questi mesi di conflitto, ha messo in atto alcune azioni di protesta contro l'invasione dell'Ucraina: gli attori non uscivano per gli inchini e gli applausi finali, mentre ogni spettacolo si chiudeva con l'immagine di una colomba.

 17:03 Ministro degli esteri finlandese: «La guerra in Europa è una possibilità»

La guerra in Europa è «certamente una possibilità», ha detto in un'intervista alla Cnn il ministro degli Esteri finlandese, Pekka Haavisto, sottolineando che l'aggressione russa all'Ucraina presenta per l'Europa una «nuova realtà».

17:05 Filorussi Donetsk: incriminati altri 2 «mercenari» britannici

Le autorità filorusse dell'autoproclamata Repubblica separatista di Donetsk hanno incriminato altri due «mercenari» britannici con le stesse accuse contestate ai tre combattenti volontari stranieri pro-Ucraina - due britannici e un marocchino - che sono già stati condannati a morte. Lo riferisce la Tass.

I filorussi dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk stanno inoltre per istruire il primo processo contro un gruppo di militari ucraini catturati all'acciaieria Azovstal di Mariupol.

17:48 Gli ucraini a caccia di spie russe

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Le spie non smettono mai, difficile che vadano in pensione. Alcuni si ritirano, ma mentalmente conservano certe «abitudini». Altri sono pronti a rimettersi in gioco. Dipende dalle situazioni, da una chiamata, da un’emergenza. Forse è questa la storia di un ex agente arrestato dagli ucraini e accusato di complicità in un attacco pesante.

17:53 Kuleba: «Presentato a Corte penale internazionale dossier su crimini russi»

L'Ucraina ha presentato alla Corte penale internazionale dell'Aja un dossier sui crimini di guerra russi. Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. «Dimostriamo che la Russia ha violato la Convenzione sul genocidio giustificando la sua aggressione con il falso pretesto di un "genocidio" che non c'è mai stato - ha aggiunto -. Questo è un passaggio fondamentale per ritenere la Russia responsabile e farle pagare il danno che ha inflitto».

L'Ucraina ha presentato alla Corte penale internazionale dell'Aja un dossier sui crimini di guerra russi. Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. «Dimostriamo che la Russia ha violato la Convenzione sul genocidio giustificando la sua aggressione con il falso pretesto di un `genocidio´ che non c'è mai stato - ha aggiunto -, è un passaggio fondamentale per ritenere la Russia responsabile e farle pagare il danno che ha inflitto».

18:08 Finlandia: «Guerra in Europa naturalmente una possibilità»

La guerra in Europa oltre l’Ucraina è «naturalmente» una possibilità. E’ l’allarme rilanciato dal ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto, in un’intervista alla Cnn, che, alla domanda se Kiev possa vincere la guerra contro la Russia, ha replicato: «Possono mantenere la situazione e, in questo senso, possono vincere questa battaglia. Penso che il loro morale sia alto, sono molto uniti». Poi, tornando sulla rinuncia alla neutralità della Finlandia - che, insieme alla Svezia, si appresta a entrare nella Nato - Haavisto ha detto: «Penso che ci sia una nuova realtà. Penso veramente che l’architettura di sicurezza europea si sia rotta. C’è una nuova situazione, c’è una nuova forma di cortina di ferro tra la Russia e gli altri Paesi. E naturalmente è a causa dell’aggressione russa contro la vicina ucraina».

18:57 Di Maio, con le bombe su Odessa Putin dimostra che non vuole pace

Con le bombe a Odessa «Putin sta dimostrando una sola cosa: di non volere la pace. Continua ad allontanare il tavolo di pace portando avanti in maniera sempre più intensa questa guerra in Ucraina. Noi non ci fermeremo come governo nella nostra azione diplomatica nel cercare la pace, ma bisogna essere in due a volerla». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

19:45 Kiev, Ankara sequestri nave russa da Berdiansk con grano

L’ambasciatore ucraino ad Ankara, Vasyl Bodnar, ha chiesto alle autorità turche di sequestrare la nave russa Zhibek Zholy, giunta nei pressi delle coste turche del Mar Nero dal porto «occupato» di Berdiansk con un carico di 7.000 tonnellate di grano. Il cargo, lungo 140 metri, ha gettato l’ancora a circa un chilometro dal porto di Karasu, a est dell’imboccatura del Bosforo. «Sono convinto che verranno prese misure che eviteranno i tentativi di violare la sovranità dell’Ucraina», ha affermato il diplomatico. Kiev ha accusato Mosca di aver rubato il suo grano.

20:48 Strage a Odessa, 21 morti per le bombe sui palazzi

L’ennesima strage di civili insanguina l’Ucraina. Mentre ancora si rimuovono le macerie del centro commerciale bombardato a Kremenchuk, un nuovo attacco missilistico russo ha centrato in pieno un condominio e un centro ricreativo nella regione meridionale di Odessa: almeno 21 le vittime accertate, 16 rimaste uccise negli appartamenti e 5 nel luogo di ritrovo, tra cui un dodicenne, mentre altre 39 persone sono state ferite, compresi 6 bambini. Il raid ha preso di mira il villaggio di Serhiivka, baia lagunare sulla costa del Mar Nero, un’ottantina di km a sud di Odessa. E proprio sul Mar Nero volava il bombardiere russo che ha colpito la città con missili «molto pesanti e molto potenti», ha spiegato il portavoce del governatore, Serhiy Bratchuk. Il nuovo massacro scuote l’oblast di Odessa, che solo poche ore fa era stata dichiarata «interamente liberata dagli occupanti», dopo il ritiro delle forze nemiche dall’Isola dei Serpenti. La «risposta» delle Forze armate non si farà attendere, ha avvertito il consigliere di Volodymyr Zelensky.

 21:04 Kiev accusa Mosca, bombe fosforo su Isola Serpenti

Le forze armate di Kiev hanno accusato le forze russe di aver sparato bombe al fosforo contro l’Isola dei Serpenti, dalla quale gli uomini di Mosca di sono ritirati ieri.

05:40 Forti esplosioni avvertite a Mykolaiv: attacco potente dei russi

Potenti esplosioni sono state avvertite nella città ucraina di Mykolaiv. Lo ha dichiarato sui social il sindaco Oleksandr Senkevich: «Ci sono potenti esplosioni in città! Rimanete nei rifugi!» Senkevich ha scritto su Telegram.

05:43 Bomba sul condominio, tra le vittime un 12enne.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di essere coinvolta in un «terrore di Stato» e ha incolpato Mosca per il lancio di missili su una città turistica del sud che ha causato 21 morti e decine di feriti. Zelensky ha dichiarato nel suo discorso quotidiano alla nazione che tra i morti c’è anche un bambino di 12 anni, aggiungendo che circa 40 persone sono state ferite e che il bilancio delle vittime potrebbe salire. «Sottolineo che si tratta di un atto di terrore russo deliberato e intenzionale, non di un errore o di un attacco missilistico accidentale», ha detto Zelensky. 

06:10 Gli attacchi russi con gli x-22, il punto della guerra in Ucraina

di Alessandro Trocino (da Prima Ora)

I russi stanno usando gli x-22 (chiamati anche kh-22 o as4-kitchen), missili sovietici che possono portare una testata nucleare per buoni 400 chilometri. Erano stati progettati negli anni ’50 e sono rimasti in servizio per mezzo secolo. La guerra in Ucraina li ha richiamati in servizio, racconta Andrea Nicastro: «Il problema è che i radar di guida sono gli stessi di 60 anni fa: riconoscerebbero probabilmente la stazza di una portaerei in mezzo al mare, ma faticano a distinguere una fabbrica da un condominio». Per il presidente Zelensky, gli attacchi missilistici degli ultimi giorni «non sono causali, ma veri e propri attentati terroristici contro la nostra gente». Il generale Oleksii Hromov, della Difesa ucraina, dice invece che i «russi mirano a infrastrutture militari e snodi logistici». I due non sono in contraddizione, spiega Nicastro, perché ad usare un fucile per prendere una zanzara si finisce per distruggere la casa. I missili che Mosca sta usando per bombardare l’interno dell’Ucraina non sono adatti al compito. Mancano l’obiettivo militare e come «danno alternativo» (non solo «collaterale») fanno stragi a ripetizione. E’ successo sabato notte a Kiev (un morto), lunedì pomeriggio in un centro commerciale a Kremenchuk (50 tra morti e dispersi) e si è ripetuto giovedì notte a Serhiivka, un sobborgo di Odessa (21 morti). (Qui per iscriverti alla newsletter Prima Ora)

Strage a Odessa, 21 morti per le bombe sui palazzi

00:16 Zelensky,negoziamo per nuove armi per togliere vantaggio a russi

L’Ucraina sta «attivamente» negoziando l’invio di nuove armi dai propri partner per «togliere la superiorità ai russi. È necessario per il Donbass, per la regione di Kharkiv, per il sud». Lo ha affermato il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky nel suo video-intervento notturno, riferisce Ukrinform. Il presidente ucraino ha ringraziato gli Stati Uniti e personalmente il presidente Biden per il nuovo pacchetto di sostegno per l’Ucraina. «Abbiamo lavorato molto per tale fornitura. In totale, questo pacchetto pesa 820 milioni di dollari e, oltre ai sistemi Nasams, include munizioni di artiglieria e sistemi radar», ha sottolineato. Oggi il primo ministro norvegese è stato Kiev. I due hanno discusso di un ulteriore sostegno alla difesa dell’Ucraina e del rafforzamento delle sanzioni contro la Russia, ha riferito Zelensky, ricordando anche l’istituzione di un gruppo speciale sulle garanzie di sicurezza internazionali per l’Ucraina. «Il compito principale del gruppo è sviluppare un formato di garanzie di sicurezza per il nostro stato che funzioni a lungo termine e in modo realistico in modo che non ci siano aggressioni future», ha affermato.

Zelensky: guerra non è finita, in alcune città cresce brutalità. Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro, Marco Bruna e Silvia Morosi su Il Corriere della Sera il 02 Luglio 2022.

Le notizie di sabato 2 luglio sulla guerra Missile russo su un condominio di Odessa: 21 vittime, tra cui sei bambini. Mykolaiv colpita con bombe a grappolo vietate

Questa diretta è stata chiusa. A questo link è possibile leggere tutte le notizie di oggi sulla guerra

• La guerra in Ucraina è al 129esimo giorno. Nella giornata di ieri, una raffica di missili ha colpito un palazzo e un centro per l'infanzia a Odessa: almeno 21 i morti.

• L’Ucraina ha presentato alla Corte penale internazionale dell’Aja un dossier sui crimini di guerra commessi dalla Russia.

• Kiev continua la caccia alle spie russe: arrestato un ex agente del Kgb che ha favorito il colpo di Yavoriv.

• Nella giornata in cui la bandiera dell'Unione europea è entrata nel Parlamento ucraino, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha annunciato l’erogazione di 1 miliardo di aiuti a favore di Kiev.

23:59 Consigliere di Zelensky: «Entro lunedì si deciderà il controllo di Lysychansk»

«I russi non hanno raggiunto il centro di Lysychansk, ma il controllo della città si deciderà entro lunedì». A dirlo in un’intervista online è Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo il quale le forze russe oggi sono riuscite per la prima volta ad attraversare da nord il fiume che separa Lysychansk da Sievierodonetsk, creando una situazione «di minaccia».

23:07 Zelensky, 2.610 città e villaggi ancora occupati dai russi

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito che dallo scoppio della guerra, il 24 febbraio, i territori di 10 regioni dell’Ucraina sono stati colpiti e che da allora è stato possibile liberare 1.027 città e villaggi. Altri 2.610 sono ancora sotto l’occupazione russa e molti dovranno essere ricostruiti, ha aggiunto Zelensky nel consueto messaggio video ripreso da Ukrainska Pravda, in vista della conferenza internazionale sulla ricostruzione in programma lunedì a Lugano.

22:13 Zelensky: «Relax nelle retrovie, ma brutalità guerra in aumento»

«In molte città delle retrovie ora si sente il relax, ma la guerra non è finita, la sua brutalità sta solo aumentando in alcuni luoghi e non può essere dimenticata». Così su Telegram il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, che per questo raccomanda a tutti «di aiutare l’esercito, i volontari e tutti coloro che sono lasciati soli in questo momento. Usate costantemente tutti i vostri contatti all’estero, tutte le vostre opportunità di informazione, anche solo i social, per diffondere la verità sulla guerra e sui crimini degli occupanti», esorta ancora Zelensky, che conclude: «Non importa quanto sia difficile oggi, dobbiamo pensare a quello che accadrà domani». 

Gli attacchi aerei «sono proseguiti e combattimenti feroci continuano lungo l’intera linea del fronte nel Donbass: l’epicentro è nelle città della regione di Luhansk», ha sottolineato Zelensky nell’ultimo video pubblicato su Telegram, in cui ha parlato anche degli attacchi missilistici, che «alla sera erano già sei, per un totale di 12 missili, contro le regioni di Mykolaiv e Donetsk». Anche nella regione di Kharkiv «l’attività nemica nella regione si sta intensificando», fa sapere Zelensky, sottolineando che «siamo riusciti a espellere gli occupanti da Ivanivka, nella regione di Kherson, e continuiamo a premere sul sud del Paese».

01:37. Zelensky, negoziamo per nuove armi per togliere vantaggio a russi

L’Ucraina sta «attivamente» negoziando l’invio di nuove armi dai propri partner per «togliere la superiorità ai russi. È necessario per il Donbass, per la regione di Kharkiv, per il sud». Lo ha affermato il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky nel suo video-intervento notturno, riferisce Ukrinform. Il presidente ucraino ha ringraziato gli Stati Uniti e personalmente il presidente Biden per il nuovo pacchetto di sostegno per l’Ucraina. «Abbiamo lavorato molto per tale fornitura. In totale, questo pacchetto pesa 820 milioni di dollari e, oltre ai sistemi Nasams, include munizioni di artiglieria e sistemi radar», ha sottolineato. Oggi il primo ministro norvegese è stato Kiev. I due hanno discusso di un ulteriore sostegno alla difesa dell’Ucraina e del rafforzamento delle sanzioni contro la Russia, ha riferito Zelensky, ricordando anche l’istituzione di un gruppo speciale sulle garanzie di sicurezza internazionali per l’Ucraina. «Il compito principale del gruppo è sviluppare un formato di garanzie di sicurezza per il nostro stato che funzioni a lungo termine e in modo realistico in modo che non ci siano aggressioni future», ha affermato.

01:44. Kiev accusa Mosca, bombe fosforo su Isola Serpenti

Le forze armate di Kiev hanno accusato le forze russe di aver sparato bombe al fosforo contro l’Isola dei Serpenti, dalla quale gli uomini di Mosca di sono ritirati ieri. 

05:01 Zelensky, negoziamo per nuove armi per togliere vantaggio a russi

L’Ucraina sta «attivamente» negoziando l’invio di nuove armi dai propri partner per «togliere la superiorità ai russi. È necessario per il Donbass, per la regione di Kharkiv, per il sud». Lo ha affermato il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky nel suo video-intervento notturno, riferisce Ukrinform. Il presidente ucraino ha ringraziato gli Stati Uniti e personalmente il presidente Biden per il nuovo pacchetto di sostegno per l’Ucraina. «Abbiamo lavorato molto per tale fornitura. In totale, questo pacchetto pesa 820 milioni di dollari e, oltre ai sistemi Nasams, include munizioni di artiglieria e sistemi radar», ha sottolineato. Oggi il primo ministro norvegese è stato Kiev. I due hanno discusso di un ulteriore sostegno alla difesa dell’Ucraina e del rafforzamento delle sanzioni contro la Russia, ha riferito Zelensky, ricordando anche l’istituzione di un gruppo speciale sulle garanzie di sicurezza internazionali per l’Ucraina. «Il compito principale del gruppo è sviluppare un formato di garanzie di sicurezza per il nostro stato che funzioni a lungo termine e in modo realistico in modo che non ci siano aggressioni future», ha affermato.

05:01 Kiev accusa Mosca, bombe fosforo su Isola Serpenti

Le forze armate di Kiev hanno accusato le forze russe di aver sparato bombe al fosforo contro l’Isola dei Serpenti, dalla quale gli uomini di Mosca di sono ritirati ieri.

05:02 Strage a Odessa, 21 morti per le bombe sui palazzi

L’ennesima strage di civili insanguina l’Ucraina. Mentre ancora si rimuovono le macerie del centro commerciale bombardato a Kremenchuk, un nuovo attacco missilistico russo ha centrato in pieno un condominio e un centro ricreativo nella regione meridionale di Odessa: almeno 21 le vittime accertate, 16 rimaste uccise negli appartamenti e 5 nel luogo di ritrovo, tra cui un dodicenne, mentre altre 39 persone sono state ferite, compresi 6 bambini. Il raid ha preso di mira il villaggio di Serhiivka, baia lagunare sulla costa del Mar Nero, un’ottantina di km a sud di Odessa. E proprio sul Mar Nero volava il bombardiere russo che ha colpito la città con missili «molto pesanti e molto potenti», ha spiegato il portavoce del governatore, Serhiy Bratchuk. Il nuovo massacro scuote l’oblast di Odessa, che solo poche ore fa era stata dichiarata «interamente liberata dagli occupanti», dopo il ritiro delle forze nemiche dall’Isola dei Serpenti. La «risposta» delle Forze armate non si farà attendere, ha avvertito il consigliere di Volodymyr Zelensky.

05:02 Kiev, Ankara sequestri nave russa da Berdiansk con grano

L’ambasciatore ucraino ad Ankara, Vasyl Bodnar, ha chiesto alle autorità turche di sequestrare la nave russa Zhibek Zholy, giunta nei pressi delle coste turche del Mar Nero dal porto «occupato» di Berdiansk con un carico di 7.000 tonnellate di grano. Il cargo, lungo 140 metri, ha gettato l’ancora a circa un chilometro dal porto di Karasu, a est dell’imboccatura del Bosforo. «Sono convinto che verranno prese misure che eviteranno i tentativi di violare la sovranità dell’Ucraina», ha affermato il diplomatico. Kiev ha accusato Mosca di aver rubato il suo grano.

05:03 Kiev prepara riapertura scuole dal 1 settembre

Scuole riaperte a Kiev dal prossimo 1° settembre. Questo l’obiettivo degli istituti scolastici della capitale ucraina, che proseguono nei preparativi per il nuovo anno accademico per garantire le lezioni in presenza degli alunni, secondo quanto riferisce l’agenzia d’informazione Unian. La direttrice del Dipartimento dell’istruzione e della scienza per la città di Kiev, Olena Fidanyan, ha spiegato che la priorità assoluta sarà data alla sicurezza. Pertanto, le zone adiacenti alle scuole saranno preventivamente bonificate dall’eventuale presenza di oggetti esplosivi da agenti speciali del Servizio di emergenza. In corso anche un’ispezione dei rifugi antiaerei presenti nelle scuole, dove saranno allestite tutte le risorse necessarie. Per le scuole prive di un rifugio saranno predisposti dei rifugi raggiungibili a piedi. Inoltre, all’inizio dell’anno scolastico, in tutte le scuole si terranno corsi per bambini e insegnanti su come comportarsi in caso di raid aereo. Tutte le 422 scuole di Kiev si stanno preparando all’apertura del 1 settembre. Ma solo, ricorda ancora l’agenzia, se ci saranno le garanzie per l’incolumità di studenti ed insegnanti, come riferito dal ministro dell’Istruzione e della Scienza Serhiy Shkarlet lo scorso 9 giugno.

09:05 Sindaco Mykolaiv: «Forti esplosioni in città alle prime ore di oggi»

Forti esplosioni sono avvenute alle prime ore di oggi nella città ucraina di Mykolaiv. A renderlo noto è stato il sindaco Oleksandr Senkevich, attraverso Telegram. Le sirene dell’allarme aereo sono entrate in funzione prima delle detonazioni in tutta la regione confinante con il porto di Odessa: «Ci sono forti esplosioni in città! Restate nei rifugi», ha scritto il sindaco su Telegram.

10:23 «Ancora pochi progressi russi a Lysychansk»

Ancora pochi passi avanti delle truppe russe a Lysychansk: lo certifica l’intelligence militare britannica nel suo ultimo aggiornamento sull’invasione russa, in Ucraina. «Le forze russe continuano a compiere piccoli progressi intorno a Lysychansk, con attacchi aerei e di artiglieria che continuano. Le truppe ucraine probabilmente continuano a bloccare i soldati russi nella periferia sud-orientale di Lysychansk».

12:00 Truppe Kiev completano bonifica Isola dei Serpenti

Le forze armate ucraine hanno concluso le operazioni di bonifica sull’Isola dei Serpenti dopo il ritiro delle truppe russe. Lo ha reso noto l’amministrazione militare regionale di Odessa. Tra gli armamenti lasciati dai russi figurano un sistema multiplo lanciarazzi Grad, un sistema di difesa antiaerea Pantsir-S1, tre veicoli blindati e motorizzati, un camion cisterna e una postazione militare equipaggiata.

12:11 Boris Johnson cittadino onorario di Odessa

Il primo ministro britannico Boris Johnson ha ricevuto il titolo di cittadino onorario di Odessa, la città sul Mar Nero appena attaccata dai russi, che hanno colpito un palazzo e un centro ricreativo.

13:04 «Sparati 270 missili sulla regione di Sumy in 24 ore»

Il capo dell’amministrazione militare regionale di Sumy, Dmytro Zhivytsky, ha riferito che nelle ultime 24 ore sono stati sparati 270 missili nella regione, che si trova nel nord-est dell’Ucraina. Una donna di 64 anni è rimasta ferita nella zona di Shalyginsk, mentre era fuori in giardino. «Ci sono anche infrastrutture danneggiate: case di civili, fattorie, reti elettriche e una torre dell’acqua», ha aggiunto Zhivytsky, «Il numero esatto e la natura della distruzione è in corso di chiarimento».

13:10 «A Odessa potrebbero esserci altre persone sotto le macerie»

Ad Odessa, nel villaggio di Serhiivka dove sono stati colpiti da un attacco missilistico un grattacielo e un sito turistico, sono ancora in corso i lavori di sgombero. I soccorritori lanciano l’allarme: «Ci potrebbero essere altre persone sotto le macerie».

13:32 Kadyrov, siamo nel centro di Lysychansk

Nuovo aggiornamento delle forze filorusse sulla battaglia in corso a Lysychansk, la città gemella di Severodonetsk rimasta l’ultimo avamposto per l’occupazione del Lugansk. «L’unità delle forze alleate sono nel centro di Lysychansk», afferma il leader ceceno Ramzan Kadyrov citato da Interfax. «Lysychansk è nostra! Le unità alleate sono già nella parte centrale della città», ha scritto Kadyrov sul suo canale Telegram. Secondo Kadyrov, la città viene attualmente liberata dalle unità e dalle mine ucraine. «I nostri combattenti stanno utilizzando nuove tecniche di assalto ai quartieri della città, che stanno dando ottimi risultati», ha dichiarato.

14:30 Kiev: Lysychansk non è sotto il controllo dei filorussi

La Guardia nazionale di Kiev ha smentito in una dichiarazione ai canali televisivi ucraini che la città orientale di Lysychansk sia accerchiata e controllata dai filorussi: il portavoce Ruslan Muzychuk ha spiegato che nei pressi della città sono in corso duri combattimenti. Lo riporta Ukrinform. Muzychuk ha aggiunto che la situazione nell’Ucraina orientale è attualmente più difficile nelle direzioni di Lysychansk e Bakhmut, così come nella regione di Kharkiv. «Negli ultimi giorni, come si evince dai rapporti dello Stato Maggiore, la situazione è stata più difficile nelle direzioni di Lysychansk, Bakhmutsk e nella regione di Kharkiv. Nella direzione di Sloviansk, il nemico sta cercando di condurre operazioni di assalto e di migliorare la posizione tattica», ha dichiarato. Muzychuk ha detto inoltre che sia la Polizia Nazionale che la Guardia Nazionale stanno adottando misure per rafforzare le regioni di confine ucraine, comprese alcune parti del confine con la Bielorussia.

16:19 Kiev, resti 29 corpi in centro commerciale Kremenchuk

I soccorritori ucraini hanno trovato i resti di 29 corpi tra le macerie del centro commerciale di Kremenchuk, colpito lunedì da missili russi. Il bilancio ufficiale finora era di almeno 19 morti e oltre 60 feriti. Secondo le stime delle autorità c’erano tra le 200 e le mille persone al momento dell’attacco missilistico russo che ha distrutto il centro commerciale.

17:14 Sindaco Kremenchuk: «A famiglie vittime risarcimento da bilancio comunale»

Le famiglie di coloro che sono morti durante l’attacco al centro commerciale di Kremenchug riceveranno un risarcimento dal bilancio comunale. Lo ha affermato il sindaco della città, Vitaly Maletsky, come riportato dal canale ucraino Nikvesta. «Stiamo raddoppiando l’assistenza alle famiglie delle persone uccise nel centro commerciale di Amstor. Insieme ai deputati del consiglio comunale, hanno deciso di aumentare il pagamento dell’intera società Kremenchug da 50mila a 100mila grivnie (3246 euro circa) a ciascuna famiglia dei defunti in questa terribile tragedia», ha scritto il primo cittadino. Il sindaco ha anche riferito che il consiglio comunale ha stanziato fondi per pagare i funerali di tutti i morti.

17:19 Raid missilistico russo su Pavlohrad a est

Le forze russe hanno lanciato un attacco missilistico sulla città ucraina di Pavlohrad nella regione di Dnipropetrovsk. Lo riporta Ukrinform. Lo ha reso noto il consiglio comunale della città. «Un attacco aereo ha colpito Pavlohrad. I servizi stanno funzionando», si legge nella nota. Il consiglio comunale ha chiesto ai cittadini di non pubblicare sul web foto e video dell’esplosione, esortandoli ad attendere informazioni ufficiali.

18:25 Lukashenko accusa Occidente: state creando nuovo «mostro nazista»

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha affermato che «l’Europa occidentale ha allevato un mostro chiamato Germania nazista, e ora ne sta creando uno nuovo in Ucraina». «La storia si ripete», ha aggiunto. Lo riporta l’agenzia russa Tass.

18:28 Kuleba, serve settimo pacchetto di sanzioni Ue contro Russia

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha discusso oggi con l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell degli «ulteriori passi che l’Ucraina deve compiere dopo che è diventata candidata all’adesione all’Unione europea». Lo annuncia lo stesso Kuleba su Twitter: «abbiamo coordinato le posizioni in vista della riunione dei ministri degli Esteri del G20 e siamo entrambi d’accordo sulla necessità del settimo pacchetto di sanzioni dell’Ue nei confronti della Russia e ci stiamo lavorando».

19:03 Prigioniero liberato «Noi di Azovstal guardati diversamente, ora voglio dimenticare»

«Vorrei dimenticare tutto come fosse stato un sogno». Lo dice Pavlo Pikovets, uno dei 144 prigionieri liberati lo scorso 29 giugno. Tra loro ci sono «17 guardie di frontiera che hanno eroicamente difeso Mariupol», si legge a corredo della video-testimonianza dell’ex prigioniero, pubblicata dal Servizio di frontiera, di cui anche Pikovets fa parte. «Sono arrivato ad Azovstal il 15 aprile. Mi hanno portato nel nostro cosiddetto ospedale e mi hanno fornito aiuto medico: hanno pulito le ferite dalle schegge e mi hanno messo il gesso», racconta il soldato, rimasto nelle acciaierie fino alla resa. Poi la prigionia, dove - riferisce - «non posso dire che abbiamo subito torture». «Noi di Azovstal siamo stati trattati diversamente. Forse ci rispettavano o forse avevano paura, comunque ci guardavano come combattenti», spiega Pikovets, dicendo di non aver mai perso la speranza di tornare libero: «Sapevo che dovevo tornare. E sapevo che dovevo farlo per mia moglie e per mia figlia, che mi stavano aspettando». Anche la donna, accanto a lui nel video, conferma: «L’ho atteso molto. Forse non ho mai pregato così tanto. Grazie a Dio che ha fatto tornare mio marito».

19:04 Donbass, il caso dei due britannici arrestati dalle milizie filo-russe. Rischiano la condanna a morte

(Luigi Ippolito, corrispondente da Londra) Ci sono altri due britannici che rischiano la pena di morte nel Donbass dopo essere stati arrestati dalle milizie filo-russe e accusati di combattere come mercenari a fianco delle forze ucraine. Ma in almeno uno dei due casi si tratta di una menzogna palese: Dylan Healy, uno chef di 22 anni, è infatti un volontario della cooperazione che è stato fermato ad aprile a un posto di blocco russo, non lontano dalla città meridionale di Zaporizhzhia, mentre stava aiutando a evacuare una donna ucraina i suoi due bambini. 

Dominyk Byrne, direttore delle operazioni di Presidium Network, l’organizzazione per la quale Dylan lavorava, ha fatto sapere che «abbiamo fornito prove al governo britannico e alla famiglia di Dylan che chiaramente dimostrano che lui era un volontario umanitario in Ucraina al momento della sua cattura. Dylan non era aggregato a nessuna unità militare o paramilitare e in nessun momento ha partecipato ad azioni militari. Le accuse mosse contro di lui dalla Repubblica di Donetsk (i separatisti del Donbass) non sono sostenute da nessuna prova e dunque possono essere spiegate solo come azioni politicamente motivate da parte del governo russo».

19:05 IL PUNTO MILITARE - Putin vuole la mobilitazione industriale: Mosca ammette di essere a corto di armi e munizioni

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) È tempo di ispezioni al fronte. Il capo di Stato maggiore russo Valery Gerasimov è arrivato in Ucraina per un consulto con gli ufficiali del contingente. La missione è coincisa con una nuova progressione nel centro abitato di Lysychansk, la cui caduta sembra ormai imminente: un successo significativo con un’avanzata resa possibile da massicci bombardamenti, con dispendio di tank e uomini. Giovedì, per la prima volta, la Russia ha ammesso — almeno indirettamente — di essere a corto di armi e munizioni. Il Cremlino ha presentato infatti alla Duma una proposta di legge federale che prevede «misure economiche speciali» destinate al «controterrorismo e ad altre operazioni» fuori dai confini russi. Tra queste, c’è un riferimento alla necessità di riparare più rapidamente armi ed attrezzature militari utilizzate «nell’operazione militare speciale in corso nei territori delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e in Ucraina», di attivare le «risorse materiali» nelle riserve statali, di attuare una mobilitazione industriale «temporanea» che preveda un lavoro straordinario nelle «organizzazioni individuali». In pratica, la legge prevede che — anche a causa delle «misure restrittive contro cittadini ed entità legali russi» — interi settori industriali siano riconvertiti allo sforzo bellico per aumentare la capacità produttiva del comparto militare e per riorganizzare la logistica dei rifornimenti. Se approvata, darebbe inoltre al Cremlino l’autorità di «stabilire regolamenti speciali in materia di rapporti di lavoro per alcune organizzazioni, e per stabilimenti di produzione selezionati».

19:28 Kiev, Mosca potrebbe riprendere un’altra offensiva su capitale

Le truppe russe potrebbero riprendere l’offensiva sulla capitale ucraina Kiev se le forze bielorusse si unissero all’invasione o se le forze ucraine venissero distrutte sul fronte orientale. L’avvertimento è di Vadym Denysenko, consigliere del ministro degli Interni ucraino, stando a Ukrinform. Una prima opzione è «se Lukashenko accetta di schierare l’esercito bielorusso - ha suggerito-. Altrimenti un attacco a Kiev sarebbe possibile solo dopo che le forze ucraine saranno completamente distrutte nell’est del Paese».

19:32 Lukashenko accusa: da Kiev missili contro Bielorussia

Il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, ha accusato l’esercito ucraino di avere provato a colpire strutture militari in territorio bielorusso qualche giorno fa, aggiungendo però che tutti i missili sono stati intercettati. «Ci provocano. Dobbiamo dirvi: tre giorni fa, forse un po’ di più, dal territorio dell’Ucraina hanno provato a colpire strutture militari sul territorio della Bielorussia. Ma grazie a Dio il sistema di difesa aerea Pantsir è riuscito a intercettare tutti i missili che erano stati lanciati dalle forze armate dell’Ucraina», ha dichiarato Lukashenko durante una riunione alla vigilia della Giornata dell’indipendenza, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa bielorussa Belta. 

Parlando poi dell’Occidente, Lukashenko ha dichiarato che la Bielorussia vede e comprende le provocazioni dell’Occidente, ma non soccombe perché «una cattiva pace è meglio di una buona guerra». Tra le azioni che sono state bollate come provocazioni dell’Occidente da Lukashenko - riferisce ancora Belta - ci sono i fatti di Bucha, la situazione relative alle forniture di grano dall’Ucraina e il blocco delle forniture all’exclave russa di Kaliningrad.

21:23 Filorussi: municipio Lysychansk sotto nostro controllo

«L’amministrazione della città di Lysychansk è passata sotto il pieno controllo» delle forze filorusse. Lo ha annunciato all’agenzia di stampa russa Interfax il rappresentante militare dell’autoproclamata Repubblica di Luhansk, Andrey Marochko. Il leader ceceno Ramzan Kadyrov aveva già annunciato che le forze filorusse avrebbero preso il controllo di Lysychansk.

L’esercito di Kiev annuncia il ritiro da Lysychansk. Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro su Il Corriere della Sera il 3 Luglio 2022.

Le notizie di domenica 3 luglio sulla guerra. Il consigliere di Zelensky: «Entro lunedì si deciderà il controllo di Lysychansk». Il presidente Lukashenko accusa: «Da Kiev missili contro Bielorussia». Esplosione nella città russa di Belgorod, città russa al confine con l’Ucraina: almeno tre morti

• La guerra in Ucraina è al 130esimo giorno.

• Le forze filorusse annunciano la presa di Lysychansk. «Siamo nel centro della città», ha detto il leader ceceno Ramzan Kadyrov. Ma Kiev smentisce e accusa: «Le truppe di Mosca aprono il fuoco con ogni tipo di armi».

• Sotto una pioggia di missili la regione di Sumy, nell’Ucraina nordorientale. Mykolaiv è ancora nel mirino. Colpita anche Pavlohrad.

• Arrestato a San Pietroburgo il portiere di hockey su ghiaccio Fedotov: ha firmato con la squadra Usa dei Philadelphia Flyers.

22:24 Zelensky rassicura gli ucraini, ci riprenderemo Lysychanskk

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy nel suo tradizionale discorso serale ha voluto rassicurare il suo popolo annunciando che le truppe ucraine torneranno a Lysychansk grazie alla tattica e alla fornitura di armi moderne. «Proteggiamo la vita dei soldati e del nostro popolo. Ricostruiremo le mura e riconquisteremo la terra e questo vale anche per Lysychansk», ha detto, dove «torneremo grazie alle nostre tattiche, aumentando la fornitura di armi moderne». Lo riporta Ukrainska Pravda. Zelensky ha poi sottolineato che l'Ucraina sta gradualmente avanzando nell'oblast di Kharkiv, in quello di Kherson e in mare. L'isola dei Serpenti, abbandonata recentemente dai russi, «ne è un buon esempio. Ci sarà un giorno in cui diremo lo stesso del Donbass», ha aggiunto.

22:35 Zelensky: 89 tra atleti e allenatori sono stati uccisi

«Molti atleti ucraini si sono uniti alle Forze Armate dell'Ucraina per difendere il nostro Paese, per difenderlo sul campo di battaglia. Ottantanove tra atleti e allenatori sono stati uccisi durante le ostilità. Altri 13 sono stati catturati e sono detenuti come prigionieri di guerra in Russia». Lo ha detto Volodymyr Zelenskyy, presidente dell'Ucraina, durante un incontro con Thomas Bach, presidente del Comitato Olimpico Internazionale A riportarlo Ukrinform. 

22:36 Kiev a Cremlino, `conoscete condizioni negoziali, via le truppe

Il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mykhailo Podolyak, ha replicato alle parole del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che oggi aveva detto che l'Ucraina «deve capire le condizioni della Russia, accettarle, sedersi a un tavolo negoziale, e firmare un documento». «Cessate il fuoco. Ritiro delle Z-truppe (di Mosca, ndr). Ritorno dei cittadini deportati. Estradizione dei criminali di guerra. Meccanismo di risarcimenti. Riconoscimento dei diritti sovrani dell'Ucraina. La controparte russa conosce bene le nostre condizioni», ha scritto Podolyak su Telegram, ripreso da Ukrinform.

 01:10 Zelensky: «Combattimenti feroci a Mykolaiv e lungo tutto il fronte del Donbass»

«Gli attacchi aerei sono proseguiti e combattimenti feroci continuano lungo l’intera linea del fronte nel Donbass: l’epicentro è nelle città della regione di Luhansk». Lo ha detto il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky nell’ultimo video pubblicato su Telegram, in cui ha parlato anche degli attacchi missilistici, che «alla sera erano già sei, per un totale di 12 missili, contro le regioni di Mykolaiv e Donetsk». Anche nella regione di Kharkiv «l’attività nemica nella regione si sta intensificando», fa sapere Zelensky, sottolineando che «siamo riusciti a espellere gli occupanti da Ivanivka, nella regione di Kherson, e continuiamo a premere sul sud del Paese».

01:22 IL PUNTO MILITARE - Putin vuole la mobilitazione industriale: Mosca ammette di essere a corto di armi e munizioni

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) È tempo di ispezioni al fronte. Il capo di Stato maggiore russo Valery Gerasimov è arrivato in Ucraina per un consulto con gli ufficiali del contingente. La missione è coincisa con una nuova progressione nel centro abitato di Lysychansk, la cui caduta sembra ormai imminente: un successo significativo con un’avanzata resa possibile da massicci bombardamenti, con dispendio di tank e uomini. Giovedì, per la prima volta, la Russia ha ammesso — almeno indirettamente — di essere a corto di armi e munizioni. Il Cremlino ha presentato infatti alla Duma una proposta di legge federale che prevede «misure economiche speciali» destinate al «controterrorismo e ad altre operazioni» fuori dai confini russi. Tra queste, c’è un riferimento alla necessità di riparare più rapidamente armi ed attrezzature militari utilizzate «nell’operazione militare speciale in corso nei territori delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e in Ucraina», di attivare le «risorse materiali» nelle riserve statali, di attuare una mobilitazione industriale «temporanea» che preveda un lavoro straordinario nelle «organizzazioni individuali». In pratica, la legge prevede che — anche a causa delle «misure restrittive contro cittadini ed entità legali russi» — interi settori industriali siano riconvertiti allo sforzo bellico per aumentare la capacità produttiva del comparto militare e per riorganizzare la logistica dei rifornimenti. Se approvata, darebbe inoltre al Cremlino l’autorità di «stabilire regolamenti speciali in materia di rapporti di lavoro per alcune organizzazioni, e per stabilimenti di produzione selezionati».

01:34 Lukashenko accusa: da Kiev missili contro Bielorussia

Il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, ha accusato l’esercito ucraino di avere provato a colpire strutture militari in territorio bielorusso qualche giorno fa, aggiungendo però che tutti i missili sono stati intercettati. «Ci provocano. Dobbiamo dirvi: tre giorni fa, forse un po’ di più, dal territorio dell’Ucraina hanno provato a colpire strutture militari sul territorio della Bielorussia. Ma grazie a Dio il sistema di difesa aerea Pantsir è riuscito a intercettare tutti i missili che erano stati lanciati dalle forze armate dell’Ucraina», ha dichiarato Lukashenko durante una riunione alla vigilia della Giornata dell’indipendenza, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa bielorussa Belta. 

Parlando poi dell’Occidente, Lukashenko ha dichiarato che la Bielorussia vede e comprende le provocazioni dell’Occidente, ma non soccombe perché «una cattiva pace è meglio di una buona guerra». Tra le azioni che sono state bollate come provocazioni dell’Occidente da Lukashenko - riferisce ancora Belta - ci sono i fatti di Bucha, la situazione relative alle forniture di grano dall’Ucraina e il blocco delle forniture all’exclave russa di Kaliningrad.

01:49 Zelensky, 2.610 città e villaggi ancora occupati dai russi

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito che dallo scoppio della guerra, il 24 febbraio, i territori di 10 regioni dell’Ucraina sono stati colpiti e che da allora è stato possibile liberare 1.027 città e villaggi. Altri 2.610 sono ancora sotto l’occupazione russa e molti dovranno essere ricostruiti, ha aggiunto Zelensky nel consueto messaggio video ripreso da Ukrainska Pravda, in vista della conferenza internazionale sulla ricostruzione in programma lunedì a Lugano.

01:53 Russia, Fedotov portiere di hockey sul ghiaccio vuole andare negli Usa: fermato per diserzione

Alcuni poliziotti sono entrati nella sua casa sua di San Pietroburgo in borghese, lo hanno preso e messo in un furgone blindato per portarlo al più vicino ufficio di reclutamento. Poi con un’ambulanza l’hanno portato in una clinica. Lo chiamano disertore ma Ivan Fedotov, 25 anni, è semplicemente il miglior portiere russo di hockey sul ghiaccio. Ha una (presunta) colpa: aver firmato a maggio un contratto di un anno, ingaggio da un milione di dollari, con i Philadelphia Flyers, una delle squadre della Nhl (National hockey league), la lega professionistica statunitense di hockey. Ora rischia il carcere per renitenza alla leva. 

02:09 Consigliere di Zelensky: «Entro lunedì si deciderà il controllo di Lysychansk»

« I russi non hanno raggiunto il centro di Lysychansk, ma il controllo della città si deciderà entro lunedì». A dirlo in un’intervista online è Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo il quale le forze russe oggi sono riuscite per la prima volta ad attraversare da nord il fiume che separa Lysychansk da Sievierodonetsk, creando una situazione «di minaccia».

03:26 Esplosione a Belgorod, città russa al confine con l’Ucraina: almeno 4 morti, di cui 3 ucraini

Un’esplosione nella città russa di Belgorod, vicino al confine con l’Ucraina, ha provocato l’incendio di un edificio residenziale. Almeno quattro persone, di cui tre di nazionalità ucraina, sono morte e altre quattro rimaste ferite. Le autorità locali - citate dall’agenzia russa Tass - hanno parlato di una serie di forti boati a cui ha fatto seguito un incendio, nel quale sono stati danneggiati 11 condomini e 39 case.

«I motivi dell’esplosione sono oggetto di indagine - ha dichiarato Vyacheslav Gladkov, governatore del distretto in un post su Telegram-. Presumibilmente, il sistema di difesa aerea ha funzionato». 

05:07 Solo il 5% dei residenti di Mariupol ha accesso all’acqua

È un’emergenza l’approvvigionamento della rete idrica. Solo il 5% dei residenti di Mariupol ha accesso all’acqua, secondo le autorità locali citate dal Kyiv Independent. Il consigliere comunale Petro Andriushchenko afferma che l’accesso all’approvvigionamento è attualmente il «problema numero uno» della città dell’Ucraina sudorientale.

06:05 Tina Beradze, terapeuta a Kiev: «Le mie pazienti stuprate. Mai vista così tanta sofferenza»

(Andrea Nicastro) «Lo stupro è un trauma che ci si porta dietro tutta la vita. In trent’anni di professione, l’ho trattato in quattro Paesi diversi: Ucraina, Georgia, Stati Uniti e Austria. Ma ora, dov’è passato l’esercito russo, ci sono vittime che stanno soffrendo oltre ogni limite. Sopravvivono in una totale perdita di fiducia nel mondo. Erano a casa, nel loro rifugio primario, e sono dovute fuggire o gliel’hanno distrutta. Avevano una famiglia e l’hanno persa. Pensavano alla Russia come a un Paese fratello e l’hanno scoperto mostruoso.

08:07 Kiev: bombardamento russo in regione Donetsk, 4 civili morti e 5 feriti

Un bombardamento russo nella regione di Donetsk ha causato la morte di 4 civili. Tre adulti e due bambini sono rimasti feriti. Lo riferisce su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko. Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nella regione di Donetsk, sottolinea, sarebbero stati uccisi almeno 554 civili, altri 1.442 sarebbero rimasti feriti. Kyrylenko ha sottolineato che è attualmente impossibile stabilire il numero esatto delle vittime a Mariupol e Volnovakha.

08:16 Bombardato l’aeroporto di Melitopol occupato dalle truppe russe

Potenti esplosioni intorno alle tre di notte nel perimetro dell’aeroporto di Melitopol, città dell’Ucraina sud-orientale occupata dall’esercito russo, dove sono stanziate le truppe della Federazione. Sull’area dell’aeroporto si è alzata un’enorme colonna di fumo. Le conseguenze dell’attacco sono visibili anche a decine di chilometri da Melitopol. I civili non hanno potuto accedere ai rifugi antiaerei perché le forze russe li hanno chiusi tutti - riferiscono i media ucraini - e molti residenti starebbero tentando di lasciare la città.

08:45 Mosca ammette per la prima volta affondamento nave Saratov

La Russia afferma di aver recuperato una grande nave da sbarco. Sarebbe stata affondata dal suo equipaggio «per prevenire la detonazione delle munizioni di bordo a causa dell’incendio scoppiato» dopo che un missile ucraino l’aveva colpita nel porto di Berdyansk, il 24 marzo. È la prima volta che Mosca ammette l’affondamento della Saratov. Lo riporta la Bbc. Un post di Telegram di un funzionario nominato dalla Russia nell’Ucraina meridionale, Vladimir Rogov, dichiara che missili balistici Tochka-U avevano preso di mira il porto controllato dai russi. La nave sarà rimorchiata a Kerch, in Crimea.

09:13 Kiev: Lysychansk potrebbe cadere in mani russe

Il consigliere del presidente ucraino, Oleksiy Arestovych, ha ammesso che la città di Lysychansk potrebbe cadere in mani russe, mentre si intensificano i combattimenti nell’ultimo bastione dell’Ucraina nella provincia orientale di Luhansk. Lo riferisce il Guardian.

10:34 Kiev: 344 bambini morti e 642 feriti da inizio conflitto

Sale ad almeno 642 il numero dei minori rimasti feriti dall’inizio dell’attacco russo all’Ucraina. Lo conferma l’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina. Invariato il bilancio, sempre provvisorio, dei bambini rimasti uccisi, almeno 344. La maggior parte dei minori è rimasta uccisa o ferita nelle regioni di Donetsk (342), Kharkiv (185), Kiev (116), Chernihiv (68), Luhansk (61), Mykolaiv (53), Kherson (52) e Zaporizhzhia (31). Inoltre, denuncia Kiev, un totale di 2.102 strutture educative risultano danneggiate a causa di attacchi aerei e dell’artiglieria russi. Di queste, 215 sono andate completamente distrutte, secondo i dati riportati da Ukrinform.

10:52 Ucraini distruggono un magazzino di munizioni russe vicino Kherson

Nuova controffensiva ucraina nei territori occupati dai russi. A Chornobayivka, cittadina vicino Kherson nel sud est dell’Ucraina, le forze armate dell’Ucraina hanno fatto saltare in aria un magazzino di munizioni russe. Lo rende noto l’amministratore militare regionale di Odessa Serhiy Bratchuk su Telegram, come riporta Unian.

 11:32 Mosca: colpita base mercenari stranieri a Nikolaev, 120 morti

La divisione aerospaziale delle forze armate russe (Vks) ha colpito una base di mercenari stranieri alla periferia di Nikolaev. Ci sarebbero 120 morti. Ad affermarlo, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa russa Tass, è il rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa della Federazione Russa, il tenente generale Igor Konashenkov. «L’attacco delle forze aerospaziali russe sulla base di mercenari stranieri nella periferia nord della città di Mykolaiv. Sono stati uccisi fino a 120 mercenari», ha detto.

11:55 Mosca accusa, munizioni a grappolo su aree residenziali Belgorod e Kursk

Il ministero della Difesa russo ha accusato l’esercito ucraino di aver colpito con missili balistici Tochka-U con munizioni a grappolo e droni aree residenziali di Belgorod e Kursk, sul suolo russo. Lo riporta Interfax. «Questa notte dalle tre alle tre e mezza ora di Mosca, il regime di Kiev ha effettuato un attacco deliberato con missili balistici Tochka-U con munizioni a grappolo e droni contro le aree residenziali di Belgorod e Kursk, dove non ci sono strutture militari», ha affermato il portavoce del ministero Igor Konashenkov.

12:01 Mosca: abbiamo conquistato l’intera regione di Lugansk

La Russia afferma di avere conquistato la città di Lysychansk e l’intera regione del Lugansk nell’Ucraina orientale. Lo fa sapere il ministero russo della Difesa, citato da Interfax. Ieri Kiev smentiva la presa dell’ultima città del Lugansk ma stamattina il consigliere di Zelensky, Oleksiy Arestovych, aveva ammesso la possibile caduta della città gemella di Severodonetsk.

12:10 «800.000 case danneggiate o distrutte da inizio guerra»

Almeno 800 mila case sono state danneggiate o distrutte dal 24 febbraio, dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. La denuncia arriva dalla deputata ucraina Olena Shulyak, la quale ha ricordato che il Parlamento di Kiev ha già approvato un provvedimento per indennizzi che indica alcune categorie. «Si tratta di personale militare, famiglie numerose, persone con disabilità. Crediamo debbano essere i primi a ricevere risarcimenti o un alloggio».

12:14 Il premier australiano in visita a Kiev

Il primo ministro australiano Anthony Albanese è in visita a Kiev. Lo riportano i media ucraini. La delegazione australiana ha visitato Bucha, Gostomel e Irpin. «L’Australia sostiene l’Ucraina e sostiene l’equa punizione per i crimini che hanno avuto luogo qui», ha affermato Albanese in una nota.

12:24 Papa: «No a un mondo diviso tra potenze in conflitto

«La crisi ucraina avrebbe dovuto essere, ma se lo si vuole può ancora diventare, una sfida per statisti saggi capaci di costruire nel dialogo un mondo migliore per le nuove generazioni». Lo ha detto il Papa durante l’Angelus. «Con l’aiuto di Dio questo è sempre possibile ma bisogna passare dalle strategie di potere politico, economico e militare a un progetto di pace globale. No ad un mondo diviso tra potenze in conflitto, sì a un mondo unito tra popoli e civilità che si rispettano», ha sottolineato il Papa.

«Continuiamo a pregare per la pace in Ucraina e nel mondo intero. Faccio appello ai capi delle nazioni e delle organizzazioni internazionali perché reagiscano alla tendenza ad accentuare la conflittualità e la contrapposizione. Il mondo ha bisogno di pace: non una pace basata sull’equilibrio degli armamenti, sulla paura reciproca, no, questo non va. Questo vuol dire far tornare indietro la storia di settanta anni».

 13:27 Gas: Gazprom, flussi regolari verso Europa attraverso Ucraina

La società russa Gazprom ha dichiarato che la sua fornitura di gas all’Europa attraverso l’Ucraina, tramite il punto di ingresso di Sudzha, oggi è stata di 42,1 milioni di metri cubi, in linea con i 42,15 milioni di metri cubi erogati ieri. Una domanda per la fornitura di gas attraverso il punto di ingresso di Sokhranovka è stata nuovamente respinta dall’Ucraina, ha affermato Gazprom.

13:48 Della Vedova a conferenza per ricostruzione Ucraina a Lugano

Il sottosegretario Benedetto Della Vedova guiderà la delegazione italiana alla Ukraine Recovery Conference, il 5 e 6 luglio a Lugano. Al centro della conferenza le prospettive della ricostruzione futura dell’Ucraina, sotto il profilo economico e infrastrutturale, ma anche sociale e umanitario. Attesa la partecipazione del Primo Ministro ucraino Denys Shmyhal, della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, oltre ai rappresentanti di 36 Paesi e 13 organizzazioni internazionali. Lo rende noto la Farnesina. L’evento, presieduto da Ignazio Cassis, presidente della Confederazione Svizzera, sarà l’occasione per ribadire il fermo sostegno dell’Italia e dei suoi partner all’Ucraina, alla sua resistenza e alla futura ricostruzione, nonché al percorso europeo intrapreso. «Con le bombe che continuano a cadere sulle città, sembra difficile parlare di ricostruzione - ha dichiarato Della Vedova - ma dobbiamo sin d’ora pensare al cammino di ripresa dell’Ucraina, che si intreccerà con il suo percorso europeo. L’Italia, con imprese, enti locali e terzo settore, è pronta ad affiancare l’Ucraina nella ricostruzione, così come nella prosecuzione del processo di riforme».

14:01 Kiev: non è game over per il Donbass

«La battaglia per il Donbass non è ancora finita: anche se la Russia conquista tutto il Lugansk non siamo al game over». Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa ucraino, Yuriy Sak, alla Bbc, aggiungendo che ci sono «altre grandi città nell’area del Donbass, in particolare nella regione di Donetsk» che sono sotto il controllo delle forze armate ucraine. «Queste sono città che negli ultimi due giorni sono state bersaglio di severi attacchi missilistici, bombardamenti di artiglieria», ha detto. Sak ha affermato che l’Ucraina è fiduciosa e sta ricevendo sostegno dai suoi alleati occidentali.

14:20 Lavrov contro Londra: «Con scusa grano vuole infiltrarsi nel Mar Nero»

«Londra cerca pretesti affinché la Royal Navy britannica si infiltri nel Mar Nero e diventi responsabile dei processi per il rilascio del grano dai porti ucraini». È l’accusa del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in un’intervista per il canale televisivo Russia 1. «Questa crisi alimentare - sostiene Lavrov - viene utilizzata per una varietà di scopi, non solo nel campo della propaganda . Stanno chiaramente cercando di creare condizioni, trovare pretesti affinché la Marina Reale si infiltri nel Mar Nero e inizi a gestire quasi tutti i processi di rilascio del grano da quei porti che sono minati dagli ucraini e che gli ucraini sono obbligati a sminare».

14:40 Sindaco Sloviansk: «Pesante attacco in città, ci sono morti e feriti»

«Sloviansk è stata oggetto di uno dei più pesanti bombardamenti degli ultimi tempi». Lo fa sapere il sindaco, Vadym Lyakh, in un video pubblicato sui social, aggiungendo che nella città della regione di Donetsk ci sono «fino a 15 incendi». La stampa ucraina parla di almeno 6 morti e di una quindicina di feriti.

14:42 Mosca: «L’Occidente non permette a ucraini di pensare a pace »

«Questo è il momento in cui i Paesi occidentali stanno scommettendo sulla continuazione della guerra. Questo significa che l’Occidente, sotto la guida di Washington, non permette agli ucraini di pensare, di parlare di pace». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. «Prima o poi il buon senso in Occidente prevarrà e i negoziati sull’Ucraina riprenderanno» ha aggiunto, sottolineando però che prima che il processo negoziale riprenda, l’Ucraina dovrà «ancora una volta comprendere le condizioni di Mosca».

15:19 La Corte suprema di Israele annulla il limite numero rifugiati

La Corte Suprema di Israele ha annullato il limite al numero di rifugiati ucraini che il Paese potrà accogliere. Lo riporta il Times of Israel. In precedenza la ministra dell’Interno Ayelet Shaked aveva fissato un tetto di 5.000 rifugiati, esclusi quelli con stretti legami familiari con israeliani e quelli idonei a immigrare secondo la legge del ritorno, che garantisce la cittadinanza agli ebrei o a chi ha un genitore o un nonno ebreo. Tomer Warsha, un avvocato privato, ha presentato ricorso all’Alta Corte con il sostegno dell’Ambasciata di Kiev in Israele e lo ha vinto. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto con favore la decisione dei giudici. «Lo stato di diritto e il rispetto dei diritti umani sono esattamente ciò che distingue una vera democrazia sviluppata!», ha scritto su Twitter.

16:28 Mosca, attaccato campo mercenari stranieri Mykolaiv

Un attacco aereo russo ha colpito un campo di mercenari stranieri a Mykolaiv oltre a quelli in cui si trovano i militari ucraini. Lo ha comunicato il ministero della Difesa russo. «Le forze aerospaziali russe hanno effettuato un attacco con armi ad alta precisione per distruggere un centro di alloggio temporaneo in cui era di stanza la 127a Brigata di difesa territoriale separata nella parte orientale della città di Kharkiv», ha affermato domenica il portavoce del ministero Igor Konashenkov. Le forze aerospaziali russe hanno anche preso di mira «un campo di mercenari stranieri» nella periferia settentrionale di Mykolaiv, ha aggiunto.

16:38 Kiev: Turchia ha fermato nave cargo russa con grano rubato

Le autorità doganali turche hanno fermato una nave cargo russa, che trasportava grano, in rotta dal porto ucraino di Berdyansk a Karasu. Lo ha dichiarato l’ambasciatore ucraino in Turchia, come riporta il Guardian. «Abbiamo una piena collaborazione. La nave è attualmente ferma all’ingresso del porto ed è stata trattenuta dalle autorità doganali della Turchia», ha dichiarato l’ambasciatore Vasyl Bodnar alla televisione nazionale ucraina. L’Ucraina aveva chiesto il sequestro della nave, che si trovava al largo della costa turca, accusando Mosca per aver rubato grano ucraino (ipotesi negata dalla Russia). L’ambasciatore ha riferito che il destino della nave verrà deciso lunedì in una riunione degli investigatori.

16:46 IL PUNTO MILITARE - Kiev, Melitopol, Belgorod: la guerra delle città porta la battaglia nelle case

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Belgorod, Melitopol, Odessa, Kiev, Sloviansk. Sono solo alcune delle località intrappolate nella guerra delle città, un confronto con molti risvolti per i contendenti. Oggi il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha annunciato di aver preso il controllo di Lysychansk — affermazione smentita dagli ucraini, per i quali la battaglia non è finita — e ha comunicato a Putin la liberazione della regione di Lugansk. Nella notte, la resistenza ucraina ha colpito a Belgorod, città russa a 40 chilometri dal confine, con alcuni missili Tochka che hanno causato tre morti. Due droni sarebbero stati invece intercettati dai sistemi di difesa aerea 150 chilometri più a nord, a Kursk, sempre in territorio nemico. Gli ucraini hanno anche colpito con una trentina di missili una base aerea in mano agli invasori a Melitopol, nel sudest del Paese, e avrebbero fatto saltare in aria un magazzino di munizioni russe a Chornobayivka, cittadina non distante da Kherson. L’Armata ha risposto con la sua tattica classica, colpendo le città di Sloviansk — sei i morti confermati — e Kramatorsk, due delle principali città della regione di Donetsk ancora in mano ucraina. I russi sostengono di aver colpito anche una base di mercenari stranieri alla periferia di Mykolaiv: ci sarebbero 120 morti. Secondo fonti ucraine, inoltre, le truppe di Putin potrebbero riprendere presto l’offensiva su Kiev. Qui l’articolo integrale.

17:52 Kiev ringrazia Usa per sistemi missilistici Nasams

Il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov ha twittato ringraziando il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il segretario alla Difesa Lloyd Austin per la decisione di fornire all’Ucraina i sistemi missilistici antiaerei Nasams come parte di un pacchetto di aiuti militari da 820 milioni di dollari. «Grazie al presidente degli Usa e al mio collega segretario alla Difesa per un altro significativo passo a sostegno dell’Ucraina: la decisione di fornire i Nasams all’esercito ucraino. Ciò aumenta le nostre capacità di proteggere la nostra terra e il nostro cielo. La vittoria ucraina nella guerra contro lo stato terrorista garantirà la sicurezza globale per gli anni a venire!», ha twittato Reznikov. 

18:03 Zelensky: «A Lysychansk situazione difficile, si combatte»

«Ci sono combattimenti alla periferia di Lysychansk, nella regione di Lugansk, ma la città non è completamente sotto il controllo russo». A denunciarlo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un briefing con il premier australiano Anthony Albanese. Lo riporta Ukrainska Pravda. Zelensky ha notato che la situazione a Lysychansk «è difficile», sottolineando al contempo che le forze armate ucraine stanno facendo tutto il possibile per accelerare la fornitura di armi che darà loro l’opportunità di avere un vantaggio di fuoco ed esercitare maggiore pressione sulla Russia. La regione del Lugansk — ha aggiunto — «potrebbe essere conquistata dalle truppe russe ma i combattimenti sono ancora in corso nelle vicinanze di Lysynchansk e non si può dunque ancora dire che la città gemella di Severodonetsk sia sotto il controllo russo». Se la situazione più difficile riguarda questa regione, in altre aree del Paese ci sono «i nostri passi avanti».

 18:15 Governatore Kharkiv: «3 morti e 1 ferito nei bombardamenti di oggi pomeriggio»

I russi «hanno bombardato le aree popolate del distretto di Kharkiv. Ancora una volta, i civili e le infrastrutture stanno soffrendo. I villaggi di Dergachivska e le comunità territoriali di Vilkhivska sono sotto tiro». Così su Telegram il governatore di Kharkiv, Oleg Synegubov, facendo sapere che «secondo i dati preliminari del centro regionale di pronto soccorso, purtroppo, tre persone sono morte e una donna è rimasta ferita».

18:25 Sindaco Sloviansk: «Anche un bambino tra le 6 vittime dell’attacco»

«C’è un bambino tra i sei morti» dell’attacco che oggi ha colpito Sloviansk, nella regione di Donetsk. Lo comunica su Facebook il sindaco, Vadym Lyakh, aggiungendo che tra i 15 feriti «c’è un impiegato di una società di servizi pubblici». L’attacco di artiglieria avrebbe colpito - a quanto riferisce il primo cittadino - «vari distretti della città», causando danni a complessi residenziali e a vari servizi pubblici, come quello di trasporto. Per quanto riguarda le vittime, Radio Svoboda racconta che tre di loro sono membri un «papà, una mamma e la figlia di 11 anni, morti prima di fare a tempo a raggiungere la loro casa».

19:02 Zelensky, c’è il rischio che Mosca occupi tutto il Lugansk

«Ci sono rischi che l’intera regione del Lugansk venga occupata» dai russi. «Ma la situazione può cambiare ogni giorno». L’avvertimento arriva dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso di un briefing con il premier australiano Anthony Albanese. Lo riporta Kyiv Independent. «Questo è successo in molte città purtroppo - ha aggiunto -, intere aree sono passate da una parte all’altra». In mattinata il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu aveva annunciato che le forze russe hanno preso il controllo completo di Lysychansk e dell’intero Lugansk nell’Ucraina orientale, dopo settimane di pesanti combattimenti.

19:19 L’esercito ucraino annuncia il ritiro da Lysychansk

L’esercito ucraino annuncia di essersi ritirato da Lysychansk, l’ultima roccaforte di Kiev nell’oblast di Lugansk, nell’est del Paese, dopo settimane di duri combattimenti con le forze russe. «Dopo pesanti combattimenti per Lysychansk, le forze di difesa dell’Ucraina sono state costrette a ritirarsi dalle posizioni e dalle linee occupate», ha affermato lo stato maggiore dell’esercito di Kiev. «Al fine di preservare la vita dei difensori ucraini, è stata presa la decisione di ritirarsi», ha aggiunto.

20:08 Scholz: «Putin può continuare la guerra a lungo»

«Credo che la decisione di fare questa guerra sia stata presa un anno o anche prima che iniziasse», perché Putin «si è preparato. E quindi sarà in grado di continuare con la guerra per un periodo davvero lungo». Così il cancelliere tedesco Olaf Scholz, nel corso di un'intervista a Cbs. Scholz ha anche riconosciuto che è stato un errore da parte dei Paesi europei diventare così dipendenti dall'energia russa. «Avremmo dovuto investire in tutta Europa in infrastrutture, che ci dessero la possibilità di cambiare l'offerta da un giorno all'altro», ha detto, aggiungendo: «La lezione imparata in Europea e in molti altri posti è che deve essere preparato a una situazione del genere». Alla domanda su quanto la Germania spendesse per le importazioni di energia dalla Russia, Sholz ha risposto solo che la somma sta diminuendo.

01:23 Zelensky, la Russia vive la peggior crisi da 50 anni

«L’economia russa vive la più grande crisi degli ultimi 50 anni» e Mosca ha perso «più di 35mila soldati con una stima prudente»: lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un video di cui ha dato notizia Ukrinform. «Il mondo ha rotto i legami con la Russia», ha aggiunto Zelensky, «le parole `collasso´, `deficit´ e `povertà´ descriveranno la vita russa finché questo Stato vorrà essere uno Stato terrorista». «A cosa serve tutto questo?», si è chiesto il leader ucraino, «serve ai propagandisti folli per mostrare nelle loro trasmissioni una bandiera russa o sovietica sulle rovine da qualche parte, semplicemente non c’è altra risposta». Poi si è detto certo che l’Ucraina vincerà: «È solo una questione di tempo. Purtroppo è una questione di perdite che subiamo, principalmente di persone. È una questione di armi moderne, che dobbiamo ottenere e sicuramente otterremo».

Putin: «Offensiva continui dopo la conquista del Lugansk». Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 4 luglio 2022.

Le notizie di lunedì 4 luglio sulla guerra. Zelensky: «Riconquisteremo Lysychansk». Il Papa vorrebbe andare a Mosca e a Kiev

• La guerra in Ucraina è al 131esimo giorno.

• L'esercito ucraino si è ritirato da Lysychansk, l'ultima roccaforte di Kiev nell'oblast di Lugansk.

• Le forze ucraine hanno bombardato l'aeroporto della città occupata di Melitopol, sede delle truppe russe.

• Mosca accusa Kiev: attaccate zone residenziali delle città russe di Belgorod e Kursk.

07:34 Un piano Marshall per ricostruire l’Ucraina

Prende il via oggi a Lugano, in Svizzera, l’Ukraine Recovery Conference, per mettere a punto un «Piano Marshall» per la ricostruzione futura dell’Ucraina. 

Attesa la partecipazione del primo ministro ucraino Denys Shmyhal, della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, oltre ai rappresentanti di 36 Paesi e 13 organizzazioni internazionali. 

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, parteciperà virtualmente. 

Il sottosegretario Benedetto Della Vedova guiderà la delegazione italiana. 

L’evento sarà presieduto da Ignazio Cassis, presidente della Confederazione Svizzera. 

Si stima che già più di 120mila case in Ucraina siano state distrutte durante l’invasione russa. Il costo della guerra è stimato a un trilione di dollari se durerà fino alla fine dell’anno.

08:10 Intelligence Gb: la Russia punterà alla conquista del Donetsk

Dopo il ritiro delle forze ucraine da Lysychansk, «l’ultimo importante centro abitato dell’Oblast di Lugansk rimasto sotto il controllo ucraino», secondo l’intelligence del ministero della Difesa britannico ora «l’attenzione della Russia si sposterà quasi certamente sulla cattura della regione di Donetsk, la cui gran parte rimane sotto il controllo delle forze ucraine. I combattimenti per il Donbass sono stati logoranti ed è altamente improbabile che la situazione cambi nelle prossime settimane», è la valutazione che arriva da Londra.

08:16 Lukashenko: «Sosterremo sempre la Russia»

«Oggi veniamo criticati per essere l'unico Paese al mondo a sostenere la Russia nella sua lotta contro il nazismo. Sosteniamo e continueremo a sostenere la Russia». Lo ha dichiarato il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko in un messaggio video diffuso tramite l'agenzia di stampa statale Belta. Aggiungendo: «Quelli che ci criticano, non sanno che abbiamo un'unione così stretta con la Federazione Russa? Che abbiamo praticamente un esercito unificato? Rimarremo insieme alla Russia».

08:23 Bombardata la regione di Kharkiv, tre civili morti

I bombardamenti russi hanno provocato la morte di tre civili nella regione di Kharkiv: lo ha denunciato il capo del villaggio di Bezruky, non lontano dal confine con la Russia, secondo quanto riporta la stampa ucraina. Le vittime sono due uomini di 52 e 55 anni e una donna di 41, mentre un'altra donna di 81 anni è stata ricoverata in ospedale.

Secondo il governatore regionale Oleh Synyehubov sono stati attaccati le città e i villaggi dei distretti di Kharkiv, Izium e Bohodukhiv. È stata distrutta an che una scuola secondaria nel distretto di Kharkiv, colpita alle 4 del mattino, senza provocare vittime.

 08:38 Zelensky per il 4 luglio: gli Usa nella difesa dei valori comuni

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in occasione del 4 luglio (festa nazionale per l'Indipendenza negli Stati Uniti) ha scritto su Twitter: «Buon Giorno dell'Indipendenza al popolo degli Stati Uniti e al presidente americano Joe Biden! Auguro al popolo amico degli Stati Uniti pace e prosperità. Apprezzo l'assistenza alla leadership degli Stati Uniti nella difesa da parte dell'Ucraina dei valori comuni: Libertà, Democrazia e Indipendenza».

08:59 Kiev, 8 mila civili a Sievierdonetsk e 10 mila a Lysychansk

Ci sono circa ottomila civili nella città di Severdonetsk in mano ai russi e circa 10 mila a Lysychansk appena occupata. Lo ha detto Sergey Gaidai, governatore ucraino di Lugansk,in un aggiornamento su Telegram della situazione. E ha precisato: «Manteniamo le nostre posizioni in una piccola parte della regione di Lugansk in modo che i nostri militari abbiano il tempo di costruire le difese».

09:06 Kiev al Cremlino: «Le condizioni negoziali? Cessate il fuoco»

Il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mykhailo Podolyak, ha replicato alle parole del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che ieri aveva detto che l'Ucraina «deve capire le condizioni della Russia, accettarle, sedersi a un tavolo negoziale, e firmare un documento». Per Podolyak le condizioni per negoziare sono: «Cessate il fuoco. Ritiro delle Z-truppe (di Mosca, ndr). Ritorno dei cittadini deportati. Estradizione dei criminali di guerra. Meccanismo di risarcimenti. Riconoscimento dei diritti sovrani dell'Ucraina. La controparte russa conosce bene le nostre condizioni. Il capo di Peskov non deve preoccuparsi, verrà il tempo e le registreremo sulla carta», come ha scritto su Telegram.

09:35 Mattarella a Biden: ineludibile centrale legame transatlantico

«Nelle drammatiche circostanze attuali, segnate dalla pandemia e dalla guerra nel cuore dell'Europa, il legame transatlantico ha riconfermato la sua ineludibile centralità, mostrando di essere la chiave per affrontare con efficacia le comuni sfide. In tale contesto, l'unità di intenti di fronte all'inaccettabile aggressione russa all'Ucraina va costantemente rafforzata, a sostegno del condiviso impegno a favore della pace, della libertà e della democrazia». Lo dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Presidente degli Stati Uniti d'America, Joe Biden, per il 4 luglio.

09:37 Kiev: la Russia punta a conquistare Sloviansk

Sloviansk dopo Lysychansk. È questo il prossimo obiettivo delle forze armate russe, secondo lo Stato Maggiore dell'esercito di Kiev. «I russi stanno cercando di prendere il controllo dei villaggi di Bohorodychne, Dolyna e Mazanivka, in direzione di Sloviansk», si legge nell'ultimo aggiornamento dello Stato Maggiore ucraino.

I tre villaggi si trovano a meno di venti chilometri da Sloviansk, sulla riva meridionale del fiume Siversky Donets. L'esercito ucraino riferisce inoltre che le truppe russe stanno cercando di spingere le truppe ucraine verso le linee di difesa tra le città di Siversk, Soledar e Bakhmut. Queste tre città si trovano a circa 30-40 chilometri a est della zona urbana di Sloviansk-Kramatorsk.

09:48 Kiev, 9 civili uccisi nel Donetsk tra cui 2 bambini

Nove civili, tra cui due bambini, sono stati uccisi e 25 feriti nell'oblast di Donetsk. Secondo il governatore, Pavlo Kyrylenko, sei civili sono stati uccisi a Sloviansk, uno ad Avdiivka, uno a Bakhmut e uno a Zaitseve. Lo riporta il Kyiv Independent.

 10:05 Esperti Usa, due comandanti di alto rango per conquistare Lysychansk

Per la presa di Lysychansk il presidente russo ha messo alla guida ben due alti ufficiali: il comandante del distretto militare centrale, il colonnello generale Oleksandr Lapin, e il comandante delle forze aerospaziali russe, il generale dell'esercito Serhii Suvorikin che comanda anche il gruppo «meridionale» delle forze russe in Ucraina. Lo sostiene l'Istituto americano per lo studio della guerra (ISW ), come riportano i media ucraini.

«La partecipazione di due ufficiali di così alto rango alla stessa impresa su una piccola parte del fronte è notevole e probabilmente indica l'importanza che il presidente russo Vladimir Putin attribuisce alla conquista di Lysychansk e del confine della regione di Lugansk, nonché la sua sfiducia nei confronti di più giovani ufficiali per lo svolgimento di questo lavoro», hanno osservato gli esperti.

10:10 Il Papa: vorrei andare a Kiev, è possibile, e anche a Mosca

In una intervista all'agenzia Reuters, Papa Francesco ha dichiarato che vorrebbe recarsi a Mosca e a Kiev dopo la visita in Canada (in programma dal 24 al 30 luglio).

Parlando della situazione in Ucraina, il pontefice ha spiegato che ci sono stati contatti tra il segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, e il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, su un possibile viaggio a Mosca. Nessun Papa ha mai visitato Mosca e Francesco ha ripetutamente condannato l'invasione della Russia in Ucraina.

Già a marzo, in una intervista al direttore Luciano Fontana, il Papa aveva detto di voler incontrare Putin, senza ricevere una risposta dal Cremlino. Ma adesso qualcosa potrebbe essere cambiata. «Vorrei andare (in Ucraina) e prima volevo andare a Mosca. Ci siamo scambiati messaggi su questo perché ho pensato che se il presidente russo mi avesse dato una piccola finestra per servire la causa della pace...». Aggiungendo: «Dopo la visita in Canada, è possibile che riesca ad andare in Ucraina». E ancora: «La prima cosa è andare in Russia per cercare di aiutare in qualche modo, ma mi piacerebbe andare in entrambe le capitali».

10:57 Filorussi, avanzata su Siversk nel Donetsk

Le forze russe avanzano sulla città di Siversk, nell'oblast di Donetsk, «da due direzioni». Lo ha annunciato il ministero dell'interno della autoproclamata Repubblica del Lugansk, secondo quanto riporta l'agenzia russa Tass.

11:05 Duma, basi Nato in Finlandia e Svezia sono un pericolo

«L'apertura di basi Nato in Finlandia e Svezia metterà in pericolo la popolazione delle città che ospitano infrastrutture militari»: lo ha affermato il presidente della Duma russa Vyacheslav Volodin su Telegram, secondo quanto riferito da Interfax. «Il dispiegamento di basi Nato non proteggerà né la Finlandia né la Svezia. Al contrario, metterà in pericolo la popolazione delle città che ospitano infrastrutture militari».

«Ogni volta che iniziano le ostilità, i primi attacchi vengono sferrati sulle infrastrutture militari del nemico», ha detto Volodin che ha poi definito «errata» l'opinione del sindaco di Lappeenranta, in Finlandia, che ha avanzato la candidatura ad ospitare una base Nato in città vedendolo come un fattore di sicurezza.

11:32 Il presidente del Cio ha incontrato Zelensky

A seguito di un invito dell'Ucraina, il presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach si è recato domenica a Kiev. Era accompagnato dal presidente del Comitato olimpico ucraino Sergei Bubka e dal ministro dello sport ucraino, Vadym Guttsait. Bach ha tenuto un colloquio di un'ora con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

«Voglio ringraziarvi per aver tenuto un incontro sullo sport in un momento così difficile per il vostro Paese. Questa è un'ulteriore conferma del vostro impegno per lo sport e per i valori olimpici», ha dichiarato Bach in un comunicato. «Vogliamo mostrare solidarietà in particolare con la Comunità olimpica ucraina e dimostrare agli atleti e agli allenatori non sono soli e che siamo al loro fianco», ha aggiunto.

 11:58 Troupe della tv francese presa di mira in un bombardamento

Una troupe del canale televisivo francese «France 24», che stava girando un reportage a Sloviansk sul lavoro dei soccorritori ucraini nella regione di Donetsk è stata presa di mira durante il bombardamento avvenuto nella città ieri. Lo riferisce il servizio statale di emergenza dell'Ucraina, come riportano i media ucraini. Nessun giornalista è stato ferito.

12:04 Intelligence ucraina: la Russia non si limiterà al Donbass

«Il Cremlino non limiterà i suoi appetiti al Donbass e sta pianificando la completa distruzione dell'Ucraina». Lo ha detto Kyrylo Budanov, capo dell'intelligence ucraina, in un'intervista a RBK-Ucraina. Budanov ha spiegato: «Siamo stati i primi a dire cosa e come sarebbe successo. Pertanto, posso dirvi con piena responsabilità che i piani della Russia sono la completa distruzione dell'Ucraina, assolutamente completa. Non risponderò a qualsiasi domanda che riguardi teorie secondo le quali, forse, il Donbass gli basterà».

12:08 Truss: il Regno Unito farà di tutto perché Kiev vinca e si riprenda

Il Regno Unito sosterrà l'Ucraina a «lungo termine» e vuole seguire l'esempio del Canada con il sequestro dei beni russi da utilizzare per la ricostruzione dell'Ucraina, un piano che la ministra degli Esteri britannica Liz Truss illustrerà alla Conferenza di Lugano (che in due giorni, oggi e domani, cercherà di stilare la tabella di marcia per la ricostruzione postbellica dell'Ucraina).

Il Regno Unito «farà tutto il possibile per garantire che l'Ucraina vinca la guerra e si riprenda», ha spiegato. Truss annuncerà anche l'intenzione di ospitare la conferenza sulla ripresa del prossimo anno.

12:19 «A Lysychansk potevamo continuare, ma prezzo troppo»

Il ritiro delle truppe ucraine da Lysychansk, che era l'ultima roccaforte in mano a Kiev nel Lugansk, è avvenuta per evitare di essere accerchiati. Lo ha detto il governatore del Lugansk, Sergey Gaidaim ìì, alla Associated Press, aggiungendo che i soldati ucraini avrebbero potuto resistere ancora alcune settimane, ma potenzialmente avrebbero pagato un prezzo troppo alto.

12:33 Kuleba: «Bielorussia in guerra? Dipende dai successi russi»

«L'ipotesi di un ingresso diretto in guerra della Bielorussia aumenterà proporzionatamente a successi russi». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, aggiungendo di avere contatti «molto limitati» con la diplomazia di Minsk. «Abbiamo un ambasciatore in Bielorussia e loro hanno un'ambasciata a Kiev — ha sottolineato Kuleba —. Questi sono gli unici canali di comunicazione. Ovvero, tutto è molto secco e ufficiale, ma non c'è una casella di posta giornaliera piena di comunicazioni».

Su Twitter, poi, Kuleba fa gli auguri agli Stati Uniti per l'indipendence Day scrivendo: «I migliori auguri per il 4 luglio dall'Ucraina ai nostri amici americani. L'indipendenza è sacra per entrambe le nostre grandi Nazioni. Sono profondamente grato agli Stati Uniti e al segretario di Stato, Antony Blinken, per averlo dimostrato con i fatti e per essere uniti all'Ucraina, anche con il recente nuovo pacchetto di aiuti militari».

12:49 Putin non invierà a Biden gli auguri per il 4 luglio

Il presidente russo, Vladimir Putin, quest'anno non invierà auguri per il 4 luglio al collega americano Joe Biden, in quanto «quest'anno segna il culmine della politica ostile statunitense nei confronti della Russia». Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

13:01 Putin: avanti con l'offensiva dopo la conquista del Lugansk

Il presidente russo Vladimir Putin, che oggi ha incontrato al Cremlino il ministro della Difesa Sergei Shoigu, ha ordina di continuare l'offensiva russa dopo la conquista della regione di Lugansk. Le forze russe «devono svolgere le loro missioni secondo i piani già approvati», ha affermato.

Inoltre, il presidente russo ha detto a Shoigu che le truppe che hanno condotto l'offensiva nel Lugansk dovrebbero riposare per rafforzare le loro capacità, chiedendogli di premiare i militari che hanno partecipato all'azione.

13:27 Metropolita di Belgorod: «Basta spargimento di sangue»

Un appello per la fine della guerra in Ucraina è stato rivolto dal metropolita di Belgorod, Giovanni, la cui posizione contrasta con quella del patriarca di Mosca Kirill che invece continua a sostenere il conflitto. Sul sito della diocesi di Belgorod, città russa al confine con l'Ucraina, si legge questo messaggio: «Chiediamo una grande preghiera per i morti e per il recupero dei feriti, per la fine dello spargimento di sangue che sta avvenendo sul suolo ucraino, ma oggi è arrivato anche nelle nostre case».

13:30 La bandiera ucraina torna a sventolare sull'Isola dei Serpenti

La bandiera ucraina è stata nuovamente issata sull'Isola dei Serpenti nel Mar Nero dopo la riconquista da parte di Kiev. Lo ha dichiarato un portavoce militare, come riporta Bbc. «Il territorio è stato restituito alla giurisdizione dell'Ucraina», ha dichiarato in una conferenza stampa Natalia Humeniuk, portavoce del comando militare meridionale dell'Ucraina. Il piccolo sperone roccioso nel nord-ovest del Mar Nero era stato conquistato dalle forze russe il primo giorno dell'invasione e da allora è stato ripetutamente bombardato dagli ucraini nel tentativo di riconquistarlo.

13:35 Lavrov: occorre risolvere il caso nave russa ferma in Turchia

«Occorre affrontare la situazione del fermo della nave russa per il trasporto di merci secche al largo delle coste turche». Ad affermarlo è il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, come riporta l'agenzia Tass. Lavrov interviene dopo che, secondo l'ambasciatore ucraino in Turchia, le autorità doganali turche hanno fermato ieri una nave cargo russa, che trasportava grano, in rotta dal porto ucraino di Berdyansk a Karasu. L'Ucraina aveva chiesto il sequestro della nave, che si trovava al largo della costa turca, accusando la Russia di aver rubato grano ucraino, accusa negata dalla Russia.

13:40 Von der Leyen: la conferenza di Lugano cruciale per l'Ucraina

«La conferenza di Lugano è un passo fondamentale per concordare i principi dello sforzo internazionale di ricostruzione dell'Ucraina. Il Presidente Ignazio Cassis e io sosteniamo la dichiarazione di Lugano e attendiamo con ansia la sua approvazione. L'Ucraina può contare sul nostro costante sostegno, per tutto il tempo necessario». Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen su Twitter.

13:57 Russia: l'esercito di Kiev ha perso quasi 5.500 militari nel Lugansk

Quasi 5.500 morti. È il bilancio delle perdite nell'esercito ucraino nelle ultime due settimane di combattimenti nel Lugansk, secondo il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu. «Le perdite totali delle forze armate ucraine sono state di 5469 persone», ha spiegato Shoigu, come riporta l'agenzia Ria Novosti.

Sempre secondo quanto riferito da Shoigu, l'esercito russo e le unità della milizia popolare dell'autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk durante i combattimenti hanno distrutto 196 carri armati e veicoli corazzati ucraini, 12 aerei e un elicottero, 69 droni, sei sistemi missilistici antiaerei a lungo raggio e 97 razzi da combattimento.

14:05 L'aeroporto di Melitopol occupato dai russi ancora in fiamme

L'aeroporto di Melitopol, occupato dai russi e bombardato ieri dalle forze ucraine, è ancora in fiamme. Lo riporta l'agenzia Unian che riprende Ria Melitopol. L'aeroporto era la base di 5 elicotteri e 10 caccia russi. All'interno ci sarebbero circa 200 militari russi feriti.

14:09 Zelensky: la ricostruzione è la missione del mondo democratico

«La guerra della Russia non è solo una mossa per prendere la nostra terra ma è una sfida al sistema europeo: vuole provare che l'Europa è debole e che non può difendere i propri valori». Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky nel corso della Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina, che si tiene a Lugano. «La ricostruzione dell'Ucraina non è dunque solo un fatto locale ma la missione di tutto il mondo democratico». 

14:55 Von der Leyen: «L'Ucraina dovrà vincere anche la pace»

«L'obiettivo del Cremlino è minare l'esistenza stessa dell'Ucraina come Stato e noi non lo permetteremo mai». Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen nel corso della Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina a Lugano. «Dobbiamo assicurarci che l'Ucraina non solo vinca la guerra, ma anche la pace».

E ha aggiunto: «Dall'inizio della guerra, l'Unione europea ha mobilitato circa 6,2 miliardi di euro di sostegno finanziario e ne arriveranno altri. Ci impegneremo in modo sostanziale nella ricostruzione a medio e lungo termine. E qui i principi di Lugano sono un primo importante tassello che guida il nostro cammino».

15:04 Kiev: per la ricostruzione servono 750 miliardi, Mosca paghi

«Per la ricostruzione dell'Ucraina servono al momento 750 miliardi di dollari, la maggior parte di questi fondi vengano dagli asset russi congelati». Lo ha detto Denys Shmyhal, primo ministro ucraino, nel corso della conferenza di Lugano dedicata all'Ucraina. «Abbiamo creato una mappa digitale, aggiornata in tempo reale, sulla distruzione causata dall'invasione russa: i partner avranno accesso e servirà per la ricostruzione del Paese», ha aggiunto.

15:18 Il britannico condannato a morte nel Donetsk presenta appello

Il britannico Aiden Aslin, condannato a morte da un tribunale della autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, ha presentato appello. «Il ricorso in Cassazione contro il verdetto è stato presentato oggi», ha dichiarato a Interfax l'avvocato che lo rappresenta, Pavel Kosovan. Aslin è stato condannato a morte il mese scorso insieme al britannico Shaun Pinner e al marocchino Brahim Saadoun per «attività mercenarie» mentre combattevano come stranieri per l'esercito ucraino contro i russi. Anche gli avvocati di Saadoun e Pinner avevano presentato l'appello nei giorni scorsi.

15:53 Ambasciatore Ucraina: il Papa si convinca, nessun invito da Mosca

«È ora di convincere il Santo Padre che non c'è speranza possa ricevere un invito dalla Russia». Lo dice l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, Andrii Yurash, che si dice «contento di poter accogliere il Papa» nella sua terra, dopo le parole di Francesco alla Reuters sul suo desiderio di andare a Kiev e a Mosca. «Il suo sogno di visitare la Russia resterà un sogno», aggiunge l'ambasciatore.

 17:44 Zelensky: «Ricostruzione missione comune delle democrazie»

La ricostruzione dell’Ucraina deve essere «un progetto comune» delle democrazie. A dirlo è il presidente Zelensky nel suo intervento alla Conferenza di Lugano sulla ricostruzione dell’Ucraina. «La ricostruzione dell’Ucraina non è un progetto locale, non è il progetto di una nazione sola, ma un compito comune dell’intero mondo democratico, di tutti i paesi che si dicono civilizzati», ha affermato. La ricostruzione, ha aggiunto, «è un’opportunità» per «dimostrare perché la libertà è più forte della tirannia».

17:47 Johnson, uniti con nostri alleati affinché prevalga

«La nostra priorità immediata è unirci ai nostri alleati per fare in modo che l’Ucraina prevalga nella sua coraggiosa lotta contro l’aggressione di Putin»: lo ha detto il premier britannico, Boris Johnson, riferendo alla Camera dei Comuni sugli ultimi vertici internazionali. Il summit della Nato a Madrid, ha aggiunto Johnson, «è andato oltre tutte le aspettative per quanto riguarda l’unità dell’Alleanza nel sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario».

17:55 Gerashchenko: «A Odessa altri delfini morti, azioni belliche danneggiano udito»

Nella regione di Odessa «sono stati trovati altri delfini morti. A causa delle azioni belliche viene danneggiato il loro udito e il sistema di localizzazione che li porta alla morte». Lo scrive sui suoi canali Telegram il consigliere del ministro degli Interni ucraino Anton Gerashchenko.

17:57 Mosca dedicherà a separatisti filorussi piazza ambasciata Gb

Le autorità di Mosca intendono dedicare lo spiazzo vicino all’ambasciata britannica in Russia all’autoproclamata «repubblica» separatista di Lugansk, nel sud-est dell’Ucraina in parte di fatto controllato dai separatisti filorussi e dalle truppe russe: lo riporta il Moscow Times, precisando che l’annuncio è stato dato dal municipio di Mosca proprio dopo che le truppe russe che hanno invaso l’Ucraina hanno occupato la città di Lysychansk. Sempre secondo il Moscow Times, il 56% dei 109.000 abitanti di Mosca che hanno partecipato a un sondaggio per scegliere quale piazza dedicare all’autoproclamata «repubblica» separatista ucraina - non riconosciuta a livello internazionale e di fatto controllata dalla Russia - hanno scelto quella di fronte all’ambasciata britannica. Altre possibili opzioni erano le piazze vicino alle ambasciate di Germania, Lituania e Belgio. A giugno, le autorità di Mosca hanno dedicato lo spiazzo di fronte all’ambasciata americana all’altra autoproclamata «repubblica» dei separatisti filorussi del Donbass: quella di Donetsk, sempre nelle zone del sud-est dell’Ucraina di fatto controllate dai separatisti filorussi e dall’esercito russo. A febbraio le truppe russe hanno invaso l’Ucraina scatenando una guerra sanguinosa nel cuore dell’Europa.

18:02 Johnson, parte del grano può arrivare sul Danubio

La comunità internazionale deve cercare soluzioni «alternative» per sbloccare il grano ucraino, accanto ai tentativi del segretario generale dell’Onu - che il Regno Unito «sostiene enormemente - di ottenere dalla Russia la riapertura dell’accesso del porto di Odessa. Così il premier britannico Johnson aggiornando la Camera dei Comuni sui risultati dei recenti vertici di G7 e Nato ed evocando la possibilità di usare «il Danubio» per il trasporto di quantità minori di grano. Johnson ha poi ribadito di considerare anche il ruolo della Turchia «indispensabile» in questo ambito e si è detto «grato al presidente Erdogan per i suoi sforzi». È tornato infine ad accusare Putin di «usare il linguaggio del ricatto nucleare» come un’arma di guerra.

18:14 Gran Bretagna ospiterà la prossima conferenza sulla ricostruzione

La Gran Bretagna ospiterà la prossima conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina che si terrà nel 2023. Così la ministra degli Affari esteri della Gran Bretagna, Elizabeth Truss, durante la sua partecipazione alla conferenza di quest’anno sulla restaurazione dell’Ucraina a Lugano, in Svizzera. «Siamo lieti di annunciare che la Gran Bretagna ospiterà la conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina 2023», ha detto la ministra, sottolineando che il suo stato e la comunità mondiale democratica sosterranno l’Ucraina nonostante tutte le difficoltà, a qualunque costo. «Questo sarà un nuovo Piano Marshall per l’Ucraina e deve essere attuato dagli stessi ucraini, e promuoveremo investimenti immediati e stimoleremo la crescita economica».

18:37 Donetsk, in fiamme infrastrutture ferroviarie

Un incendio è scoppiato nelle infrastrutture ferroviarie di Donetsk. Lo riferisce l’agenzia di stampa ucraina Unian, mostrando -sui suoi canali Telegram- una serie di video che mostrano un enorme rogo da cui si sprigionano alte fiamme. Secondo quanto riporta W-N.com, sarebbero in fiamme anche alcuni tendoni del mercato vicino.

18:59 Bild, ambasciatore ucraino Melnyk lascerà la Germania

L’ambasciatore ucraino in Germania, Andrij Melnyk, potrebbe presto lasciare la Germania, per tornare a Kiev nei panni di viceministro degli Esteri del suo Paese. È quello che scrive la Bild, rivelando i piani su un diplomatico a dir poco controverso a Berlino. Melnyk, 46 anni, è stato protagonista dello scontro fra Berlino e Kiev e nel suo ruolo non ha esattamente gettato acqua sul fuoco. Al contrario, è stato il primo artefice di un attacco al presidente della Repubblica Frank Walter Steinmeier - clamorosamente «disinvitato» nella capitale ucraina per le sue politiche filorusse nei decenni passati - ed è arrivato ad attaccare lo stesso cancelliere Olaf Scholz, invitato con una frase molto colorita a «non mettere il broncio». Gli screzi sono stati superati con la visita di Scholz a Kiev insieme a Draghi e Macron e con la svolta del Bundeskanzlker sulla consegna delle armi pesanti. Recentemente Melnyk ha suscitato però nuove polemiche, dal momento che in un’intervista a un noto blogger della capitale ha difeso il leader nazionalista Stephan Bandera, sostenendo che non fosse artefice di massacri di ebrei e polacchi. Parole da cui Kiev ha preso le distanze e che hanno fatto indignare Israele e Varsavia. Secondo il governo ucraino, citato dal tabloid, il diplomatico sarebbe «molto apprezzato» per il suo lavoro, e il suo rientro non andrebbe inteso come una punizione. Melnyk è in Germania da 8 anni, e generalmente i diplomatici ucraini restano da 4 a un massimo di 6 anni in una sede all’estero.

19:15 IL PUNTO MILITARE - La Russia ha raggiunto l’obiettivo nel Donbass: come proseguirà ora la guerra in Ucraina?

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) La conquista russa di Severodonetsk e Lysychansk rappresenta una vittoria politica e militare. Sono sviluppi significativi contrassegnati da una serie di punti in un conflitto ancora lungo, pieno di variabili. 

19:39 L’appello di Aiden Aslin: è il secondo inglese condannato a morte da russi

La difesa del cittadino britannico Aiden Aslin, condannato a giugno scorso alla pena di morte dai filorussi del Donetsk per avere combattuto nelle fila ucraine, ha presentato appello contro la sentenza. Lo riferisce il Tribunale supremo della repubblica separatista. Un altro britannico condannato alla pena capitale, Shaun Pinner, ha già presentato appello contro la sentenza il 29 giugno scorso. Con loro è stato condannato alla pena capitale il marocchino Braguim Saadun, che pure ha presentato appello il primo luglio scorso. Secondo Mosca nei confronti dei tre non si può applicare la Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra giacché si tratterebbe di soldati mercenari, anche se l’Ucraina ha affermato che essi appartengono all’esercito regolare del Paese: Saadun dal 2021 e i due britannici dal 2018. I tre prestavano servizio nella 36esima brigata di fanteria di Marina a Mariupol. 

20:02 Borrell, al G20 anche Lavrov ma non avremo incontro

«Non avrò un incontro con il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Parteciperò insieme al G20, ma non è previsto alcun incontro con lui». Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, rispondendo a una domanda a margine della sua visita al Centro satellitare europeo di Madrid. La riunione dei ministri degli Esteri del G20 prenderà il via il 7 luglio a Bali sotto la presidenza indonesiana.

21:43 Mosca, ambasciata a Sofia non può operare, troppe espulsioni

L’ambasciata russa a Sofia non è in grado di portare avanti il suo lavoro dopo l’espulsione di 70 diplomatici decretata dal governo bulgaro. A dichiararlo è stato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov: «Ora, dopo questo nonsense, l’ambasciata non è più in grado di funzionare normalmente», ha affermato il capo della diplomazia russa, citato da Interfax, prima di avvertire che Mosca adotterà un principio di reciprocità. Settanta diplomatici russi hanno lasciato la Bulgaria con le loro famiglie domenica, espulsi perché sospettati di spionaggio. La Russia ha minacciato di chiudere totalmente la sua ambasciata a Sofia come risposta.

21:51 Di Maio, da M5S voto a sostegno Ucraina, poi dicono altro

«I dirigenti del Movimento 5 stelle hanno votato per il sostegno al popolo ucraino, ma poi usciti fuori hanno detto altro»: Lo ha detto a Zona bianca su Rete4 il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, per il quale «posizioni ambigue spingono Italia fuori dalla Nato e verso le autocrazie».

23:36 Scholz ricevuto da Macron all’Eliseo, coordinamento su Ucraina

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha ricevuto questa sera all’Eliseo il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, per una cena di lavoro. I due leader hanno discusso della guerra in Ucraina e, più in generale, «delle grandi sfide attuali internazionali, europee e bilaterali». Questi incontri «consentono di costruire un rapporto di fiducia e di approfondire questo rapporto», ha sottolineato il portavoce di Scholz, Steffen Hebetsreit.

23:36 Cosmonauti russi sulla Iss con bandiere separatisti del Donbass. Foto con vessili «repubbliche» del Donetsk e del Lugansk

Tre cosmonauti russi sono stati fotografati oggi con le bandiere dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk (Lpr) e della Repubblica popolare del Donetsk (Dpr) all’interno della Stazione Spaziale Internazionale. «Roscosmos e i nostri cosmonauti Oleg Artemyev, Denis Matveev e Sergey Korsakov, che lavorano sulla Stazione Spaziale Internazionale, si sono uniti oggi al capo della Lpr Leonid Pasechnik nel congratularsi per il `nuovo Grande Giorno della Vittoria´», ha detto l’agenzia spaziale russa in un messaggio pubblicato sul suo canale ufficiale Telegram. Ieri il leader dell’autoproclamata Repubblica popolare separatista di Lugansk aveva dichiarato che la regione separatista nell’Ucraina orientale era stata «liberata» con l’aiuto delle forze russe. L’esercito ucraino aveva quindi dichiarato di essere stato costretto a ritirarsi da Lysychansk, l’ultima sua roccaforte nella regione. «Questo è il giorno che i residenti dei distretti occupati della regione di Lugansk aspettavano da otto anni», ha aggiunto il messaggio di Roscosmos. A marzo, il trio di cosmonauti russi aveva generato speculazioni dopo essere arrivato alla Stazione Spaziale Internazionale indossando tute giallo brillante bordate di blu, che alcuni avevano interpretato come un segno simbolico di solidarietà con l’Ucraina. Roscosmos aveva smentito, dicendo che l’equipaggio non rappresentava Kiev ma indossava i colori dell’alma mater dei tre: l’Università tecnica statale di Mosca Bauman.

01:23 Zelensky, la Russia vive la peggior crisi da 50 anni

«L’economia russa vive la più grande crisi degli ultimi 50 anni» e Mosca ha perso «più di 35mila soldati con una stima prudente»: lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un video di cui ha dato notizia Ukrinform. «Il mondo ha rotto i legami con la Russia», ha aggiunto Zelensky, «le parole "collasso", "deficit" e "povertà" descriveranno la vita russa finché questo Stato vorrà essere uno Stato terrorista». «A cosa serve tutto questo?», si è chiesto il leader ucraino, «serve ai propagandisti folli per mostrare nelle loro trasmissioni una bandiera russa o sovietica sulle rovine da qualche parte, semplicemente non c’è altra risposta». Poi si è detto certo che l’Ucraina vincerà: «È solo una questione di tempo. Purtroppo è una questione di perdite che subiamo, principalmente di persone. È una questione di armi moderne, che dobbiamo ottenere e sicuramente otterremo».

Ucraina, il soldato muore combattendo per salvare il compagno ferito. Le immagini riprese da un drone nel Donbass. LaPresse / CorriereTv su Il Corriere della Sera il 4 luglio 2022.

Sono immagini terribili quelle che arrivano dal fronte del Donbass nel 131esimo giorno della guerra in Ucraina. Un drone riprende due soldati ucraini rimasti soli dopo l'accerchiamento da parte delle forze russe. Uno dei due viene colpito alle gambe. L'altro accorre in suo soccorso, mentre i russi sparano ripetutamente contro di loro. Il soldato ferito si medica con un kit di pronto soccorso in dotazione ai militari. Poi, strisciando a terra, tenta di mettersi al riparo dal fuoco nemico. 

L'altro soldato risponde ai russi a colpi di kalashnikov. Ma mentre cerca di trascinare lontano il compagno di guerra, viene colpito a sua volta. A questo punto è il primo soldato ferito che cerca di aiutare l'altro commilitone, ma lo sforzo è vano. Un secondo proiettile colpisce il soldato e il suo corpo comincia a bruciare. Nelle inquadrature finali, il soldato rimasto ferito non si vede più. Forse è riuscito a mettersi in salvo, forse è stato catturato dal nemico. Ma il filmato rimane una prova dello straordinario coraggio mostrato da questi due militari.

Andrea Marinelli,Guido Olimpio per il “Corriere della Sera” il 4 luglio 2022.

Belgorod, Melitopol, Odessa, Kiev, Sloviansk. Sono solo alcune delle località intrappolate nella guerra delle città, un confronto con molti risvolti per i contendenti. L'Ucraina, dopo aver subito bombardamenti estesi, risponde con la stessa moneta prendendo di mira il territorio russo. È un modo per coinvolgere le retrovie, civili inclusi, e sottolineare che l'aggressione ha un prezzo. Inoltre prova ad attenuare le proprie sconfitte - gravi - a Severodonetsk e Lysychansk incalzando l'avversario nella sua stessa «tana».

Portando il conflitto in terra nemica, Vladimir Putin ha forse sperato (o pensato) che i suoi cittadini sarebbe stati risparmiati dalle operazioni. Invece non è stato così. Nel contempo Mosca, in questi mesi, ha picchiato con brutalità, ha devastato caserme ma anche aree abitate, centri commerciali, stazioni, impianti per il carburante. Una combinazione di tattica militare e terrore, pressione e distruzione. Ora, secondo fonti ucraine, l'Armata potrebbe riprendere anche l'offensiva su Kiev.

Per colpire, la resistenza impiega tre armi. I vecchi missili terra-terra Tochka, i droni, i sabotatori. Se i target sono all'interno dei confini russi evita il ricorso agli Himars e ai lanciarazzi a lunga portata forniti dalla Nato: c'è una promessa - per quanto vale - in questo senso. Ma gli stessi sistemi sono impiegati invece su obiettivi nelle zone occupate: è stato così per l'Isola dei Serpenti, si è ripetuto in apparenza a Melitopol. 

Le forze di Zelensky acquistano una profondità, minacciano i depositi di munizioni, le strade, le ferrovie usate dagli invasori. In questo modo, insieme all'azione dei partigiani, mettono in discussione il controllo che a fatica il neo-zar prova a imporre a sud e nelle regioni orientali. I russi si affidano ai missili sparati da navi, sommergibili, aviazione: l'obiettivo è sempre quello di sconvolgere la vita.

L'utilizzo dei droni da parte degli ucraini permette, in alcuni casi, la negabilità: girano i dubbi, Kiev non rivendica e lascia che sia l'avversario a denunciare lo strike. Non mancano, neppure questa volta, le tesi contrastanti. Gli ucraini, dopo ore, hanno sostenuto che sarebbero stati gli stessi russi a colpire Belgorod. Forse perché vi sono stati morti tra gli abitanti. 

Lo raccontano altre crisi, vicine e lontane nel tempo. Iran e Iraq, negli anni '80, diedero vita a un duello intenso a colpi di missili Scud mirando i centri urbani. Saddam fece lo stesso attaccando Tel Aviv e dintorni nel gennaio-febbraio 1991. Israele condusse centinaia di raid su Gaza, le fazioni palestinesi risposero con razzi su cittadine dall'altra parte del confine e comunità agricole.

Scenari replicati nella sfida tra guerriglieri sciiti e monarchie sunnite del Golfo. L'impatto bellico esiste, però è molto più significativo quello politico-economico perché porta la battaglia nelle case. Letteralmente, con evidenti riflessi sulle comunità. I due campi potrebbero prendere una pausa nel Donbass per riorganizzare le truppe ma continuare a fare danni da lontano impiegando ordigni neppure troppo sofisticati. Con scambi di accuse sulle conseguenze, i morti, gli edifici ridotti in macerie.

“Io, il Tulipano Nero sfido bombe e agguati per recuperare le vittime”. Fausto Biloslavo su Inside Over il 4 luglio 2022.

Sloviansk (Donbass). Barbetta rossiccia, cappellino da militare e maglietta nera con un tulipano stampato davanti. Oleksiy Yukov arriva all’incontro a Sloviansk, la città del Donbass sotto le bombe russe, con il suo camion frigo. Sulle fiancate due grandi croci rosse. Dietro la barella ed i sacchi per i corpi straziati dalla guerra. Oleksiy è il «tulipano nero» che raccoglie le salme sul campo di battaglia.

Perché questo nome, tulipano nero?

«È il fiore del dolore e ha un collegamento con l’invasione sovietica dell’Afghanistan da dove rimpatriavano i caduti con degli aerei soprannominati tulipano nero».

Qual è la missione?

«Recuperare chi è rimasto ucciso in guerra per restituirlo ai familiari e permettere una degna sepoltura. Civili e militari ucraini, ma anche russi perché si tratta di una missione umanitaria».

Quando hai iniziato a recuperare le salme?

«Ancora prima del 2014 (scoppio della guerra in Donbass, ndr) con i resti dei soldati caduti nella prima e seconda guerra mondiale. Con il conflitto nel Donbass abbiamo recuperato negli ultimi otto anni un migliaio di corpi e oltre 200 solo dall’invasione del 24 febbraio».

Come recuperate i corpi?

«Attraverso una linea aperta per le segnalazioni o cerchiamo informazioni sui social media. In diversi casi sono le autorità a chiederci di andare sul campo di battaglia. Prima dell’invasione avevamo anche un accordo non scritto con i filo russi, ma poi stavo quasi per morire in un recupero e loro ridevano. Così ho interrotto i rapporti».

Può descrivere qualche caso?

«Ci chiamano quando è urgente: i corpi sono in prima linea e stanno per ricominciare a bombardare con l’artiglieria. Bisogna portarli via, altrimenti non resta nulla. Recentemente siamo andati in un villaggio colpito a ridosso del fronte. Un padre con suo figlio erano stati uccisi dalle granate e giacevano dentro casa. Il figlio era morto subito straziato da bombe a grappolo, ma il papà se ne è andato lentamente per le ferite provocate dalle schegge. Con un poliziotto di scorta abbiamo dovuto muoverci in fretta. Appena messi i poveri resti nei sacchi neri sono tornate a piovere bombe».

Quale recupero non dimenticherà mai?

«La strage alla stazione dei treni di Kramatorsk. Fra le vittime c’erano tante mamme e bambini con i corpi completamente devastati dal munizionamento a grappolo. Per due giorni di fila abbiamo raccolto i frammenti umani di grandi e piccini. C’erano organi, orecchie, occhi, braccia e gambe. I giocattoli, i passeggini, i resti dei vestiti erano tutti intrisi di sangue. É stato terribile».

Come vi sostenete?

«Siamo volontari e sosteniamo l’attività raccogliendo fondi in rete. Gli americani ci hanno dato 800 litri di diesel per il camion frigo, ma presto finiranno».

Dorme di notte?

«Sono così stanco dopo queste missioni che crollo. Talvolta, però, mi sveglio chiedendomi, «ma è tutto vero quello che ho visto?».

Perché ha fatto questa scelta nella vita?

«Chiunque deve venire sepolto con dignità. La vita è un dono e quando finisce i tuoi resti terreni hanno diritto ad una giusta sepoltura. Non importa chi eri da vivo, la tua religione, nazionalità o da che parte combattevi. La guerra non guarda in faccia nessuno. Ti usa per poi gettarti via. Quello che conta è che eri un essere umano e meriti la giusta sepoltura».

È vero che sei stato catturato dai filo russi?

«Sì, all’inizio nel 2014 mi hanno preso proprio a Sloviansk. Il prigioniero prima di me è stato eliminato con due proiettili. Avevo già un’arma puntata alla testa, ma poi un loro leader li ha fermati spiegando che ero il tulipano nero».

Sul fronte del Donbass: tra ucraini e filorussi separati da una strada. Fausto Biloslavo su Inside Over il 4 luglio 2022.

Siversk (Donbass). Il fragore dei razzi Grad in partenza dalla batteria ucraina in mezzo a una radura essiccata dal sole fa accapponare la pelle. I quaranta tubi di lancio, eredi dei Katyuscha, i famigerati organi di Stalin della seconda guerra mondiale, eruttano dei bestioni grigi di 122 millimetri, lunghi tre metri e carichi di esplosivo verso le posizioni russe nel Donbass. Da dietro, sputano fiammate che danno solo una vaga idea di cosa sta piombando sulla testa del nemico, che assedia Lysychansk, l’ultima cittadina della regione di Lugansk ancora in mano agli ucraini asserragliati in una difesa disperata e inutile. Con Lysychansk caduta, i russi avranno conquistato metà del Donbass.

«Temiamo solo i droni, che volano in quota e sono quasi invisibili. Se ci scoprono è la fine» ammette Serghey, il tenente che comanda due batterie di Bm-21 capaci di lanciare un diluvio di fuoco a oltre 30 chilometri di distanza. Al riparo del fogliame di alberi secolari, l’ufficiale riceve via radio l’allerta dal comando. Su un iPad nero con le mappe e le immagini satellitari del campo di battaglia fornito all’esercito ucraino dagli americani controlla la zona di tiro. Le batterie sono mimetizzate poco più in là. Serghey si infila il giubbotto antiproiettile e parte con un paio dei suoi a bordo di una scassata macchina civile di fabbricazione sovietica. La più anonima possibile per evitare di venire intercettati dai droni. La batteria montata sul retro di un camion militare segue dietro, a distanza. La partita a scacchi con l’artiglieria russa inizia nella radura assolata. 

Oltre una linea di alberi si alza il fumo nero delle cannonate russe. Il tenente calcola le coordinate e lancia ordini agli uomini, che girano come ossessi una manovella per alzare la rampa di lancio. «Fuoco» e i primi tre razzi partono verso l’orizzonte con un frastuono terribile. Subito dopo il Bm 21 schizza via il più velocemente possibile per evitare di venire colpito dai tiri russi di controbatteria. Il tenente trova un’altra posizione a qualche chilometro di distanza su un altopiano dantesco con le colonne di fumo dei bombardamenti all’orizzonte. Quando partono tutti e quaranta i razzi assieme, il camion trema e ondeggia. Poi la batteria torna a caricare gli ordigni affusolati infilati a spalla da due militari nei tubi di lancio. L’allarmante rumore di un caccia a reazione ci fa tuffare in un canale di scolo sotto la strada per cercare riparo, ma il jet prosegue verso altri obiettivi. La terra trema sotto i cingoli di una colonna di carri armati che sta arrivando con la bandiera gialla e blu. I carristi salutano con le dita a V, simbolo di vittoria. Uno, però, si fa il segno della croce.

I bombardamenti a intermittenza ci accompagnano fino a Siversk, una cittadina tagliata fuori dal mondo. I filo russi hanno annunciato un attacco per conquistarla con l’obiettivo di chiudere in una sacca i difensori di Lysychansk.

Lisa, 17 anni, ci mostra una collezione di bossoli. «Non abbiamo paura dei russi. Restiamo a casa nostra» spiega con mamma Natalia e papà Roman. Nel sottoscala, usato come rifugio, hanno ricavato un bivacco. Roman non ha dubbi: «Il nostro unico desiderio è mir, pace. Per questo speriamo che i vostri politici la smettano di fornire aiuti militari all’Ucraina». Un paio di proiettili d’artiglieria diretti verso le postazioni russe fendono l’aria con un sibilo pauroso sopra le nostre teste, ma nessuno sembra farci caso. Dall’altra parte della strada in uno dei grigi condomini popolari del quartiere, Alla è una patriota schierata sul fronte opposto. «Ci servono le armi contro Putin per salvare l’Ucraina», sottolinea fra le lacrime. Da mesi non c’è acqua, distribuita dai volontari con le autobotti, niente gas e manca la corrente. Alcuni civili chiedono se Kharkiv, la seconda città del paese poco più a nord, è caduta non avendo notizie e collegamenti con il resto del mondo. Per rendere meno terribili i rifugi sottoterra, agli occhi dei bambini hanno disegnato fiori, cuoricini e personaggi dei fumetti sulle porte delle cantine trasformate in camere da letto di fortuna.

La linea del Piave degli ucraini corre nel Donbass. Sloviansk, città simbolo dove iniziò la secessione armata nel 2014, è sotto tiro con i russi alle porte a una dozzina di chilometri. Alle cinque della sera, dalla collina del cimitero, assistiamo a un terribile bombardamento in diretta. Fra le case sfregiate dalle bombe a grappolo, una bambina di 5 anni, con la voce dolce dell’innocenza racconta: «Sparavano anche qui. Ho visto tutto. Qualcosa ha colpito il balcone di casa mia. C’erano le fiamme e sono scappata».

Vladimir Putin nel nome di Allah: orrore in Ucraina, ecco che cosa state vedendo. Giovanni Sallusti su Libero Quotidiano il 05 luglio 2022

Non fa tendenza dirlo, ma la guerra continua. Intendiamo quella vera, sul suolo ucraino, non quella già diventata artificio per il teatrino nostrano, l'invio (men che simbolico) di armi come pretesto per lo strappo inverosimile di Conte, e amenità simili. No, da lì, dal luogo dove la guerra si fa, arriva una cartolina terribile, tra il grottesco e l'agghiacciante, che parla direttamente a noi qui, in Italia, in Europa, in Occidente. Lysychansk, ultima città conquistata dai russi nella provincia orientale del Lugansk. Ieri il ministro della difesa Sergey Shoigu ne ha proclamato la presa definitiva. Prima di lui, l'annuncio era arrivato da Ramzan Kadyrov, il leader delle milizie cecene, i tagliagole islamici al servizio di Putin, per dirla come non la direbbe il circo pseudopacifista itinerante. «Lysychansk è nostra! Le nostre unità sono già nel centro della città!», esclamava via social il macellaio di Groznyj, titolo rigorosamente conquistato sul campo. E alcuni video diffusi ieri mostravano le suddette unità scorrazzare tra gli edifici sventrati. Esultano, si fanno selfie, improvvisano celebrazioni davanti a luoghi simbolici, come (quel che resta de) il municipio.

Tra le varie grida ripetute, in un video ripreso anche dal sito di Repubblica si sente nitidamente la famigerata: «Allah Akbar!». Sì, urlano «Allah è grande!», gli sgherri del macellaio, e del resto non è una notizia. Lo hanno fatto all'inizio dell'invasione nei pressi di Kiev, lo hanno fatto poi a Mariupol, lo fanno ovunque vadano ad espletare il compito assegnato loro dallo Zar: aprire la strada all'Armata Rossa nel combattimento casa per casa in cui sono maestri, l'arte dello sgozzamento urbano al servizio dell'imperialismo putiniano. La notizia piuttosto riguarda noi, sta in un effetto straniante, in una reazione mancata: intere città europee oggi cadono in mano a massacratori di civili che levano il grido per eccellenza della jihad, e noi non facciamo un plissé, lo archiviamo a corollario, quel che conta è contestualizzare, capire le ragioni dell'invasore che li muove, riepilogare le colpe della Nato.

A proposito di Alleanza Atlantica: i suoi numerosi detrattori si saranno commossi ieri, a vedere rimbalzare sui social la foto di alcuni soldati che, sul tetto del palazzo comunale devastato di Lysychansk, issavano la bandiera rossa con falce e martello. Sotto, nello scatto capolavoro di propaganda, in mezzo alla polvere e ai detriti, il vessillo gialloblu dell'Ucraina. L'Orso sovietico che schiaccia (di nuovo) l'indipendenza, l'autodeterminazione dei popoli e delle nazioni. Né valga a edulcorare la portata della scena la precisazione di alcuni, secondo cui le scritte che si intravedono sono quelle della cosiddetta la Bandiera della Vittoria, la versione "modificata" per celebrare la vittoria sovietica sul Reich. Farsi andar bene questa postilla significa infatti accettare l'equazione tra ucraini a e nazisti, ovvero l'essenza della mistificazione russa. E, soprattutto, non cogliere l'enormità di fondo: più di trent' anni dopo la dissoluzione dell'Urss, la falce e il martello tornano a spargere orrore e morte in una delle ex Repubbliche. Bandiere rosse e Allah, un miscuglio surreale, controintuivo se pensiamo ad esempio alla guerra che il gigante comunista condusse in Afghanistan, eppure saldato oggi in un minimo comun denominatore: l'odio per l'Occidente, per la libertà individuale e collettiva, l'odio per il nostro mondo. Volenti o nolenti, questa cartolina doppiamente totalitaria da Lysychansk ci riguarda, molto più di quel che accade oggi a Roma. 

Draghi-Erdogan: «Italia e Turchia unite nella condanna dell’invasione di Mosca». Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Paolo Foschi e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 5 Luglio 2022.

Le notizie di martedì 5 luglio sulla guerra, in diretta. Il presidente Zelensky ha promesso che le forze ucraine torneranno per riprendere la città «grazie all’aumento della fornitura di armi moderne» 

Questa diretta è stata chiusa. A questo link trovate tutte le notizie di oggi in diretta sulla guerra

• La guerra in Ucraina è al 132esimo giorno.

• Dopo il Lugansk Mosca punta all’intero Donbass. Kiev intanto detta le condizioni per un negoziato: «Le trattative solo dopo il cessate il fuoco».

• «Non potremo mai eguagliare i sacrifici che gli ucraini stanno facendo ogni giorno», ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aprendo la Conferenza di Lugano sulla ricostruzione dell’Ucraina.

• Il ministro degli Esteri Di Maio: «Lavoriamo per la pace, ma Putin non sembra volerla». Oggi il governo sarà in Turchia per cercare di far «uscire il grano dai porti di Kiev ed evitare che questo provochi instabilità nel Mediterraneo».

Ore 23:36 - Cosmonauti russi sulla Iss con bandiere separatisti del Donbass. Foto con vessili «repubbliche» del Donetsk e del Lugansk

Tre cosmonauti russi sono stati fotografati con le bandiere dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk (Lpr) e della Repubblica popolare del Donetsk (Dpr) all’interno della Stazione Spaziale Internazionale. «Roscosmos e i nostri cosmonauti Oleg Artemyev, Denis Matveev e Sergey Korsakov, che lavorano sulla Stazione Spaziale Internazionale, si sono uniti oggi al capo della Lpr Leonid Pasechnik nel congratularsi per il “nuovo Grande Giorno della Vittoria”», ha detto l’agenzia spaziale russa in un messaggio pubblicato sul suo canale ufficiale Telegram. Ieri il leader dell’autoproclamata Repubblica popolare separatista di Lugansk aveva dichiarato che la regione separatista nell’Ucraina orientale era stata «liberata» con l’aiuto delle forze russe. L’esercito ucraino aveva quindi dichiarato di essere stato costretto a ritirarsi da Lysychansk, l’ultima sua roccaforte nella regione. «Questo è il giorno che i residenti dei distretti occupati della regione di Lugansk aspettavano da otto anni», ha aggiunto il messaggio di Roscosmos. A marzo, il trio di cosmonauti russi aveva generato speculazioni dopo essere arrivato alla Stazione Spaziale Internazionale indossando tute giallo brillante bordate di blu, che alcuni avevano interpretato come un segno simbolico di solidarietà con l’Ucraina. Roscosmos aveva smentito, dicendo che l’equipaggio non rappresentava Kiev ma indossava i colori dell’alma mater dei tre: l’Università tecnica statale di Mosca Bauman.

Ore 01:35 - Kiev presenta piano da 750 miliardi di dollari per la ricostruzione

L'Ucraina ha presentato un piano di ricostruzione postbellica del valore di oltre 750 miliardi di dollari, che prevede 850 progetti per ridare un volto vivibile al Paese. Il piano è stato presentato alla prima Conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina, una «due giorni» che si concluderà oggi, martedì 5 luglio, in Svizzera, a Lugano. Nella prima giornata si è intanto registrato un consenso generale sul fatto che i progetti devono cominciare a essere sviluppati sin d'ora, nonostante la guerra non sia ancora finita, per garantire che dopo la fase più buia ci sia già un progetto da mettere in campo. Sono i governi di Svizzera e Ucraina che stanno co-organizzando l'evento, a cui partecipano numerose autorità europee, alti membri del governo del presidente Zelensky e rappresentanti di organizzazioni finanziarie e umanitarie internazionali.

Il piano è progettato su 10 anni — dal 2023 al 2032 — e prevede due tempi: il primo, il triennio 2023-2025, in cui è prevista la realizzazione della maggior parte dei progetti (580) e che costerà più di 350 miliardi di dollari. Il secondo capitolo prevede un numero minore di progetti, ma richiederà più finanziamenti: oltre 400 miliardi di dollari. Il piano prevede che l'economia ucraina crescerà del 7% ogni anno nei prossimi 10 anni. I programmi più costosi sono il ripristino e l'ammodernamento degli alloggi e delle infrastrutture delle regioni, che richiederanno 150-250 miliardi di dollari, nonché l'ampliamento e l'integrazione della logistica con l'Ue, che costeranno 120-150 miliardi di dollari; gli interventi per l'indipendenza energetica e la svolta «green» «peseranno» per 150 miliardi di dollari. Secondo il premier, Denys Shmyhal, che ha illustrato il piano, la principale fonte di questi fondi dovranno arrivare dai beni confiscati alla Federazione russa e agli oligarchi russi, «che sono stimati tra i 300 e i 500 miliardi di dollari»; altre fonti di finanziamento saranno i prestiti agevolati delle organizzazioni finanziarie internazionali e dei Paesi amici, gli investimenti del settore privato e il bilancio interno ucraini. La conferenza non prevede che Paesi donatori e le organizzazioni impegnino fondi, ma è stata concepita come un incontro per riflettere sui principi che dovrebbero guidare la ricostruzione dell'Ucraina, chi saranno i principali attori e in quale periodo sarà realizzata.

Ore 07:24 - La regione russa di Kursk è «sotto attacco dalle forze di Kiev»

Diverse località nelle aree di confine della regione russa di Kursk sono state oggetto di attacchi da parte delle forze ucraine. A riferirlo è stato il governatore Roman Starovoit, sul suo canale Telegram, che ha parlato di un bombardamento nel villaggio di Markovo e di un attacco di artiglieria sull’insediamento di Tyotkino. L’esercito ucraino non ha confermato gli attacchi, e non è chiaro che cosa sia stato colpito. In passato ci sono stati episodi di esplosioni a depositi di armi e carburanti nelle regioni russe al confine con l’Ucraina, ma Kiev non ha mai ufficialmente confermato di aver attaccato territorio russo.

Ore 07:27 - Le nuove linee di attacco russe, e le nuove linee di difesa ucraine

Lo Stato maggiore generale delle forze armate ucraine ha comunicato nella mattinata di oggi quelle che sono le nuove linee di attacco russe, dopo che ieri Putin ha ordinato al suo esercito di continuare l’offensiva. Secondo quanto riferito, le truppe russe stanno bombardando le posizioni ucraine lungo l’intera linea del fronte, assaltando Novoluhanske e Spirn in direzione della città di Bakhmut. Verso Kramatorsk, le truppe russe hanno bombardato le aree di Bilogorivka e Verkhnokamyansk. Lanci di missili e un attacco aereo sono stati rilevati nei pressi di Slovyansk e Zvanivka, nella regione di Donetsk.

Intanto, le forze ucraine hanno allestito nuove linee difensive nella regione di Donetsk, dove controllano ancora le città principali, per rallentare l’avanzata delle truppe russe dopo la conquista di Lysychansk. La tattica delle forze di Mosca — ha detto il governatore di Lugansk, Sergiy Gaidai — «sarà sempre la stessa: spareranno a tutto con la loro artiglieria ma sarà difficile per loro avanzare».

Ore 08:35 - «Uso massiccio di artiglieria nell’avanzata russa Donbass»

«La battaglia per il Donbass è stata caratterizzata da lenti ritmi di avanzata e da un massiccio impiego di artiglieria da parte della Russia, spianando paesi e città nel percorso. I combattimenti nell’oblast di Donetsk continueranno quasi sicuramente in questo modo». È la valutazione dell’intelligence britannica sulla situazione in Ucraina. «La Russia ha probabilmente raggiunto un coordinamento ragionevolmente efficace tra almeno due raggruppamenti di forze, quello centrale e quello meridionale».

Ore 09:03 - Italia-Turchia: oggi il vertice su Ucraina, crisi alimentare e migranti

Guerra in Ucraina, crisi alimentare e migranti saranno i temi al centro del terzo vertice intergovernativo tra Italia e Turchia che si apre oggi ad Ankara. Il presidente del Consiglio Mario Draghi (che ha già incontrato il presidente turco Erdogan a margine del G20 di Roma a ottobre 2021 e del vertice Nato a Bruxelles il 24 marzo scorso) sarà accompagnato dai ministri degli Esteri, Luigi Di Maio, della Difesa, Lorenzo Guerini, dell’Interno, Luciana Lamorgese, dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti e della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

Ore 09:16 - Consigliere Zelensky: «Lanceremo controffensiva al Sud»

Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, ha detto che l’Ucraina spera di lanciare una controffensiva nel sud del Paese: «Questa è l’ultima vittoria per la Russia in territorio ucraino», ha detto parlando della conquista di Lysychansk. «Erano città di medie dimensioni. E hanno resistito dal 4 aprile al 4 luglio: sono 90 giorni. Tante sconfitte», ha detto parlando della lenta avanzata russa a Est e a Sud. Arestovych ha spiegato che oltre alla battaglia per il Donetsk, l’Ucraina spera di lanciare contro offensive nel sud del paese. «Prendere le città a Est significava che il 60% delle forze russe è ora concentrato a Est ed è difficile che vengano reindirizzate a sud. E non ci sono più forze che possono essere mandate dalla Russia. Hanno pagato a caro prezzo Severdonetsk e Lysychansk».

Ore 09:29 - Attacco missilistico russo contro Mykolaiv

(Dalla nostra inviata, Marta Serafini ) Le forze russe hanno lanciato questa mattina un attacco missilistico contro la parte settentrionale di Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina, e hanno continuato a bombardare le comunità nella regione: lo ha reso noto su Facebook il servizio stampa dell’amministrazione statale regionale, secondo quanto riporta Ukrinform. Nella zona si trovano due basi militari. «La mattina del 5 luglio, gli occupanti hanno lanciato razzi contro Mykolaiv. Soccorritori, medici, squadre di emergenza e operatori dei servizi pubblici sono già al lavoro», afferma l’amministrazione senza precisare se ci sono feriti o vittime. Inoltre, sempre questa mattina, le truppe russe hanno bombardato le comunità di Inhulska, Bereznehuvatska, Bashtanska, Shyrokivska e il villaggio di Lymany nella comunità di Halytsynivska.

Ore 09:56 - Kuleba: bisogna bloccare commercio marittimo russo

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha esortato la comunità internazionale a ridurre l’accesso russo al trasporto marittimo: «L’economia orientata all’esportazione della Russia dipende fortemente dal trasporto marittimo fornito da flotte straniere. Esorto i partner a limitare l’accesso della Russia ai loro servizi per bloccare la macchina da guerra di Putin. Dopotutto, ciò che la Russia esporta davvero nel mondo oggi è morte, crisi e bugie».

Ore 09:57 - Russia: portaerei e sottomarini con 30 missili nel Mar Nero

La Russia ha, in questo momento, tre navi e due sottomarini nel Mar Nero, equipaggiati con un totale di oltre 30 missili Kalibr. Lo ha annunciato su Facebook il comando operativo meridionale di Mosca, secondo quanto riferisce Ukrinform. «Nella parte nord-occidentale del Mar Nero ci sono attualmente tre portaerei e due sottomarini pronte a lanciare più di 30 missili».

Ore 10:10 - Medaglia Fields (il Nobel della Matematica) all’ucraina Viazovska

Assegnata alla matematica ucraina Maryna Viazovska del Politecnico di Losanna una delle quattro Medaglie Fields , il maggiore riconoscimento mondiale per la matematica, analogo al Nobel e assegnato dall’Unione Matematica Internazionale. Viazovska è la seconda donna a vincere il premio che viene assegnato ogni 4 anni ed è stato istituito nel 1936. Con lei sono stati premiati anche Hugo Duminil-Copin dell’Università di Ginevra, James Maynard, dell’Università di Oxford e June Huh, di Princeton.

Ore 10:29 - Governatore di Odessa a forze russe: «Rifiutatevi di combattere»

Un appello alle forze russe in Ucraina perché depongano le armi e si rifiutino di combattere è stato lanciato dal governatore di Odessa, Maksym Marchenko, su Telegram. «Gli ucraini sono pronti a difendere le loro case e i loro cari fino alla fine. I vostri cari hanno bisogno di padri, mariti e figli vivi e sani, hanno bisogno di loro a casa. La vita non è data per adempiere agli ordini criminali del regime di Putin. Salvate la vostra vita e il vostro futuro, rifiutatevi di partecipare alla sanguinosa guerra di Putin. Deponete le armi per il bene del vostro futuro, sicuro e pacifico».

Ore 10:36 - Mosca blocca attività Agenzia ebraica in Russia

Mosca ha ordinato lo stop di tutte le attività dell’Agenzia ebraica in Russia. Lo riferisce il Jerusalem Post, precisando che la comunicazione è stata ricevuta ma finora non c’è stato nessun commento né risposta per ora dall’Agenzia ebraica che sta ragionando insieme all’ufficio del premier e al ministero degli Esteri.

Ore 10:53 - La Russia vuole aprire il tratto ferroviario tra Rostov e Donbass

L’agenzia di stampa Tass ha riferito che la Russia sta progettando di lanciare un collegamento ferroviario tra la regione di Rostov e le aree di Donetsk e Luhansk che occupa nell’Ucraina orientale. Anche la costruzione di collegamenti di trasporto è stata una priorità per gli occupanti russi che vogliono adesso collegare la Crimea, annessa nel 2014, e le aree di Kherson appena occupate.

Ore 11:02 - Mosca: «Abbattuto Sukhoi ucraino su cieli Kherson»

Il Ministero della Difesa russo ha annunciato di avere abbattuto un aereo Sukhoi Su-25 ucraino nei cieli di Kherson sul paese di Novobratske durante un combattimento aereo.

Ore 11:24 - Iran, Iraq e Arabia compreranno grano da russi in Ucraina

Yevgeny Balitsky, capo dell’amministrazione imposta dalla Russia della regione occupata di Zaporizhzhia in Ucraina, ha affermato che la regione prevede di vendere il grano ucraino al Medio Oriente, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa Tass. I principali paesi coinvolti nell’accordo erano Iraq, Iran e Arabia Saudita. L’Ucraina ha ripetutamente accusato la Russia di aver rubato grano, accusa che Mosca ha negato. Ieri un alto funzionario turco ha affermato che la Turchia aveva fermato una nave mercantile battente bandiera russa al largo della costa del Mar Nero per trovare possibile grano rubato.

Ore 11:29 - Ministro Energia ucraino: «I russi hanno danneggiato o distrutto il 90% stazioni eoliche»

«Gli occupanti hanno danneggiato o distrutto il 90% delle nostre stazioni eoliche. Hanno distrutto o sequestrato il 30% degli impianti fotovoltaici, il 30,1% di impianti di cogenerazione, la centrale nucleare di Zaporizhzhia è occupata». Lo ha detto a Lugano, durante la conferenza per la costruzione dell’Ucraina, il ministro dell’Energia ucraino Herman Haluschenko.

Ore 11:50 - Nella regione di Kherson si insedia l’ex governatore di Kaliningrad

Un ufficiale dell’Fsb russo (il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa, erede del Kgb) è stato nominato a capo dell’amministrazione della regione di Kherson, hanno reso noto le autorità filorusse insediate dopo l’occupazione. Sergei Yeliseyev, fino a oggi vice governatore di Kaliningrad, ha assunto l’incarico di governatore della regione di Kheraon, ha annunciato il responsabile dell’amministrazione delle forze di occupazione Vladimir Saldo. «L’Ucraina è cosa del passato per la regione di Kherson. La Russia è qui per sempre», ha scritto su Telegram. Yeliseyev ha 51 anni e si era diplomato all’accademia dell’Fsb. Suo vice sarà Aleksei Kovalev, ex deputato ucraino passato ai russi, sopravvissuto a un tentato omicidio lo scorso giugno.

Ore 12:05 - Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg: «Giorno storico per Finlandia e Svezia»

I trenta alleati della Nato hanno firmato oggi un protocollo di adesione per la Finlandia e la Svezia, per consentire ai due Paesi di aderire all’alleanza atlantica non appena i parlamenti alleati avranno ratificato la decisione. «Ora contiamo su tutti gli alleati per garantire la rapida applicazione dell’adesione secondo le procedure nazionali», ha detto il segretario generale, Jens Stoltenberg.

Ore 12:19 - Mattarella: «Da invasione Russia conseguenze gravissime»

«Abbiamo parlato dell’aggressione della federazione russa all’Ucraina che sta determinando conseguenze gravissime. La prima è il ritorno in questo millennio di criteri che pensavamo relegati ai secoli passati, quello per cui un paese più grande e più forte può invadere uno più piccolo e più debole come una preda da conquistare». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso del punto stampa a Maputo dopo il colloquio nel palazzo presidenziale con il presidente del Mozambico, Filipe Jacinto Nyusi.

Ore 12:30 - La cestista americana detenuta in Russia scrive a Biden: «Faccia di tutto per farmi tornare a casa»

«Seduta qui in una prigione russa, sola con i miei pensieri e senza la protezione di mia moglie, la mia famiglia, i miei amici, la maglia olimpionica, sono terrorizzata dalla possibilità di poter rimanere qui per sempre». La campionessa di Wnba (la lega professionistica di pallacanestro femminile degli Stati Uniti), Brittney Griner, detenuta in Russia dallo scorso febbraio per detenzione di droga, ha scritto a Joe Biden. La lettera è stata consegnata alla Casa Bianca nella data simbolica del 4 luglio, la festa dell’indipendenza. «Capisco che lei sta affrontando così tante cose ma per favore non si dimentichi di me e dagli altri detenuti americani. Per favore faccia tutto il possibile per riportarci a casa. Ho votato per la prima volta nel 2020 e ho votato per lei, ho fiducia in lei». «Mi manca mia moglie, la mia famiglia, la mia squadra - scrive ancora Griner - mi uccide sapere che stanno soffrendo e sarò grata per qualsiasi cosa lei farà per farmi tornare a casa». Rispondendo alla richiesta di un commento del Washington Post, la portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale ha detto che «la squadra di Biden è in contatto regolare con la famiglia di Brittney e continuerà a lavorare per dare sostegno».

Ore 12:55 - Zelensky: «Mosca ci considera testa di ponte per conquista altri Paesi»

Zelensky ha affermato che la Russia considera l’Ucraina un trampolino di lancio per la conquista di altri Paesi. Di conseguenza, garantire la sicurezza di Kiev significa farlo per l’intera Europa. Parlando in video collegamento alla 26a Tavola rotonda annuale del governo degli economisti in corso ad Atene, il presidente ucraino ha affermato che in Europa da un decennio c’era una mancanza di sicurezza e che questa si basava solo su rassicurazioni, in particolare quelle contenute nel «Memorandum di Budapest». Secondo il presidente ucraino, è possibile rispondere a queste minacce della Federazione Russa, sorte dal 2014, con una maggiore unità dell’Europa e con garanzie di sicurezza efficaci. Inoltre, anche ciò che sta accadendo attualmente sul mercato energetico in Europa dovrebbe essere visto come una guerra. «La Russia, con il suo gioco del gas - ha affermato - sta facendo di tutto per aumentare l’inflazione e per costringere l’Europa a vivere il prossimo inverno la più grande crisi della storia». Se l’Ucraina avesse ricevuto un sostegno garantito con armi - ha aggiunto - e sanzioni contro l’aggressore, «il suo isolamento immediato e la confisca dei suoi beni, l’Ucraina non sarebbe vittima della peggiore guerra in Europa dai tempi Seconda Guerra Mondiale. Mosca considera il territorio dell’Ucraina una testa di ponte per la conquista di altri Paesi. E quindi, fornire sicurezza all’Ucraina significa fornire sicurezza a lungo termine all’intera Europa».

Ore 12:58 - Grano: filorussi, lo venderemo a Medio Oriente

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa Tass, Yevgeny Balitsky, capo dell’amministrazione russa della regione ucraina occupata di Zaporizhzhia, ha affermato che la regione intende vendere il grano ucraino al Medio Oriente. I principali Paesi coinvolti nell’accordo sarebbero Iraq, Iran e Arabia Saudita. Kiev ha ripetutamente accusato la Russia di rubare il grano, accusa che Mosca ha negato.

Ore 13:07 - Shoigu, l’operazione speciale continua dopo presa regione di Luhansk

Le forze armate russe stanno continuando l’operazione militare speciale dopo l’assunzione del controllo della regione di Luhansk, nell’Ucraina orientale. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu, durante un incontro con il presidente Vladimir Putin, citato dall’agenzia di stampa «Interfax». Lo stesso capo di Stato russo aveva ordinato poco prima di proseguire l’offensiva in Ucraina. «Le unità militari, incluso il gruppo Est e il gruppo Ovest, devono portare a termine le loro missioni secondo i piani approvati in precedenza», aveva sottolineato Putin.

Ore 13:09 - Zelensky sente Johnson: «Grato per nuovi aiuti a sicurezza»

Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro britannico Boris Johnson, che ha «ringraziato per l’incrollabile sostegno». A scriverlo su Twitter lo stesso presidente ucraino, esprimendo apprezzamento per la «recente decisione della Gran Bretagna di fornire un miliardo di sterline in aiuti alla sicurezza e quella di oggi di 100 milioni di sterline». Nel colloquio telefonico, ha detto Zelensky, «si è parlato di sicurezza alimentare per il mondo e di garanzie di sicurezza per l’Ucraina».

Ore 13:19 - Rabbino capo Gb denuncia: Russia strumentalizza Shoah

Non sono mancate accuse alla Russia, sullo sfondo della guerra in Ucraina, a margine della conferenza internazionale sulla promozione della libertà di religione nel mondo promossa dal governo Johnson e in corso oggi a Londra. A farsene portavoce è stato tra gli altri oratori Ephraim Mirvis, rabbino capo della comunità ebraica ortodossa del Regno Unito, il quale ha citato come esempi di persecuzioni quelle subite «dagli Uiguri (musulmani) in Cina» o da «milioni di Cristiani» in Paesi in cui essi sono «minoranza»; senza dimenticare quello che ha definito «il preoccupante incremento dell’antisemitismo» nel globo, ma anche «la negazione o distorsione dell’Olocausto usate da leader russi per giustificare la guerra». La ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, ha poi rincarato la dose nel suo intervento, scagliandosi contro «gli efferati crimini di guerra» imputati alle forze di Mosca ed evocando la religione e vari edifici di culto ucraini come «danni collaterali dell’aggressione di Putin». Anche per questo, ha ribadito, Londra «non si darà pace» finché Kiev non prevarrà.

Ore 13:22 - Zelensky, ci serve garanzia sicurezza anche se fuori da Nato

«L’Ucraina non è nella Nato. E quando abbiamo cercato di avviare la campagna di adesione, abbiamo ricevuto una risposta negativa anche alla richiesta di un Piano d’azione per l’adesione. Ma questo non è un motivo per fermarci. Abbiamo bisogno di un sistema di garanzie di sicurezza, di uno spazio così sicuro che possa essere efficace anche in condizioni in cui non siamo nell’Alleanza». Così Zelensky in un discorso alla tavola rotonda annuale dell’Economist, riferisce Ukrinform. «Non siamo nella Nato ma siamo su questa strada - ha detto -. E ci deve essere certezza e certezza ora: cosa fare per prevenire l’aggressione? Cosa si dovrebbe fare per fermare immediatamente l’aggressione? A questo vogliamo dare risposte e ci stiamo lavorando con i nostri partner, con quegli Stati che, di fatto, potranno diventare garanti. Se un tale sistema fosse in vigore ora, non ci sarebbe la guerra».

Ore 13:33 - Zelensky, non credo Bielorussia sarà coinvolta nella guerra

«Credo che la Bielorussia non sarà coinvolta nella guerra. Tuttavia sono già in atto provocazioni» da parte di Minsk, «pertanto l’Ucraina si sta preparando per qualsiasi sviluppo di eventi». Così ancora Zelensky alla tavola rotonda dell’Economist.

Ore 13:41 - Mosca: armi Occidente finiscono in Medio Oriente, mercato nero. Creati due corridoi in Mar Nero per grano

Una parte delle armi che l’Occidente invia all’Ucraina finisce in Paesi del Medio Oriente e anche nel mercato nero. Così il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, aggiungendo che le forze di Kiev hanno già ricevuto oltre 28mila tonnellate di armi finora. «Secondo informazioni di cui disponiamo, una parte delle armi fornite all’Ucraina dall’Occidente finisce nella regione del Medio Oriente e anche nel mercato nero», ha affermato.

La Russia ha creato due corridoi umanitari nel Mar Nero e nel Mar d’Azov per consentire in particolare l’export del grano, ha aggiunto. «Stiamo adottando una serie di misure per garantire la sicurezza della navigazione nelle acque del Mar Nero e del Mar d’ Azov. Il pericolo di mine nelle acque del porto di Mariupol è stato completamente eliminato»

Ore 13:59 - Allarme attacco russo su Sloviansk, sindaco chiede evacuazione

La città di Sloviansk si deve preparare a una rapida evacuazione. L’avvertimento arriva dal sindaco, Vadim Lyakh, il quale teme che Sloviansk possa essere il prossimo obiettivo dell’esercito russo nella sua avanzata nel cuore del Donbass. Le forze armate russe hanno conquistato la regione di Luhansk e costretto l’esercito ucraino a ritirarsi dalla città di Lysychansk per evitare di ritrovarsi circondato. Ora i soldati di Putin potrebbero attaccare Sloviansk, già teatro di intense battaglie nel 2014 all’inizio del conflitto separatista nell’Ucraina orientale. I bombardamenti su Sloviansk sono aumentati da quando Mosca ha conquistato la regione di Luhansk, ha spiegato il sindaco Lyhakh, e 40 abitazioni sono state colpite. «È importante evacuare quante più persone possibile», ha affermato il sindaco.

Ore 14:26 - Ucciso un secondo combattente francese

Un secondo combattente francese è morto in Ucraina. Adrien D., un giovane di 20 anni, è morto per le ferite riportate sul fronte di Kharkiv all’inizio di giugno, nello stesso fuoco di artiglieria russa che ha ucciso Wilfried Blériot, un altro combattente francese. Gravemente ferito, in coma, Adrien D. era in cura in un ospedale da campo nella regione di Kharkiv. Faceva parte della legione internazionale che combatteva in Ucraina insieme ai soldati ucraini contro la Russia.

Ore 14:31 - Zelensky contro armatori greci: «Esportano petrolio russo»

Zelensky ha denunciato il ruolo svolto dagli armatori greci nell’esportazione di petrolio russo. «Constatiamo che le imprese greche forniscono praticamente la flotta più importante di navi per il trasporto di petrolio russo», ha affermato in una videoconferenza in occasione del forum economico organizzato ad Atene. «Tutto questo avviene nel momento in cui un’altra risorsa energetica russa (il gas, ndr) viene utilizzata come arma contro l’Europa e contro il budget di ogni famiglia europea. Sono convinto che non corrisponda agli interessi di Europa, Grecia o Ucraina».

Ore 14:37 - «Il Cremlino terrà un referendum nel Donbass entro agosto»

Il Cremlino ha in programma di tenere referendum nella regione del Donbass entro agosto, come riporta il quotidiano russo Kommersant. Una fonte ha detto al giornale che i preparativi tecnici sono «in corso» per possibili referendum sia nella regione di Lugansk che in quella di Donetsk e che i referendum dovrebbero «tenersi simultaneamente». Il mese scorso, l’amministrazione filorussa nella regione di Kherson, che si trova appena a nord-ovest della penisola di Crimea, ha annunciato di aver iniziato i preparativi per un referendum sull’adesione alla Russia.

Ore 14:43 - «A Melitopol uccisi 200 soldati russi»

«A seguito dell’attacco ucraino alla base russa di Melitopol sono stati uccisi 200 russi e feriti 300. Distrutti i magazzini con munizioni e carburante». Lo ha comunica su Telegram il sindaco di Melitopol Ivan Fedorov.

Ore 15:29 - L’Ucraina mette al bando il Partito comunista

La Corte d’Appello ucraina ha messo al bando l’attività del Partito Comunista. Lo riferisce Ukrinform, riportando il testo della decisione del tribunale che vieta «le attività del Partito Comunista dell’Ucraina» e trasferisce allo Stato «la proprietà, i fondi e altri beni del partito, le sue organizzazioni regionali, cittadine e distrettuali».

Ore 15:34 - Kiev: «Nuovi raid russi nella regione di Chernihiv»

Le forze russe hanno bombardato l’area vicino al villaggio di Bleshnia, nella regione di Chernihiv. Ad annunciarlo Viacheslav Chaus, capo dell’amministrazione militare regionale su Telegram. Lo riferisce Ukrinform. «Il nemico continua a bombardare le aree di confine nella regione di Chernihiv! Un’ora fa, i russi hanno bombardato l’area vicino al villaggio di Bleshnia. Abbiamo avuto una cinquantina di esplosioni e finora non si sono registrate vittime». Le truppe d’invasione russe sono state costrette a lasciare la regione di Chernihiv ad aprile. Da allora, il nemico ha periodicamente bombardato i villaggi di confine della regione.

Ore 15:50 - A Sloviansk colpito il mercato: 2 morti e 7 feriti

È di due morti e sette feriti il bilancio di un attacco russo sul mercato di Sloviansk, nell’Ucraina orientale. Lo ha scritto su Telegram, Pavlo Kyrylenko, governatore della regione di Donetsk, denunciando che «i russi continuano a colpire luoghi affollati. Questo è terrorismo puro». Il sindaco di Sloviansk, Vadym Lyakh, ha esortato i cittadini a rimanere nei rifugi, dicendo che la città era stata oggetto di bombardamenti di massa.

Ore 15:56 - Zelensky: «Mosca fermerà guerra se tutto il mondo imporrà sanzioni»

«La Federazione Russa fermerà la guerra contro l’Ucraina se tutti i paesi del mondo introdurranno simultaneamente sanzioni anti-russe», ha detto il presidente Zelensky in videocollegamento con la 26esima Tavola rotonda annuale del governo degli economisti, in corso ad Atene. «Se le sanzioni imposte dalla Gran Bretagna, dagli Usa, dal Canada, dall’Australia, verranno imposte senza eccezioni dal mondo intero, la Russia incontrerà molte difficoltà e fermerà questa guerra».

Ore 16:28 - Kiev: via russi da missione spaziale Iss, hanno esposto bandiera separatista

L’Ucraina chiede di escludere Mosca dalle missioni spaziali internazionali, dopo che sono state diffuse foto dei tre cosmonauti russi a bordo della stazione spaziale internazionale (Iss) con le bandiere delle repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk. «I cosmonauti russi hanno mostrato sull’Iss una bandiera sotto la quale truppe russe uccidono donne e bambini in Donbass e riducono intere città ucraine in cenere. La Russia esporta la sua barbarie anche nello spazio, una zona di pace. Deve essere esclusa da tutti i programmi spaziali internazionali», ha twittato oggi Oleg Nikolenko, portavoce del ministero degli Esteri ucraino. Nikolenko ha allegato una delle due foto diffuse ieri su Telegram dal canale ufficiale di Roscomos, l’agenzia spaziale russa. Vi si vedono i tre cosmonauti che esibiscono le bandiere separatiste, con in allegato il messaggio: «Giorno della liberazione della Repubblica di Luhansk. Celebriamo sia sulla Terra che nello spazio».

Ore 16:29 - 42 Paesi firmano dichiarazione finale della conferenza di Lugano

Rappresentanti di 42 Paesi hanno firmato a Lugano la dichiarazione finale della Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina. I firmatari hanno ribadito il loro pieno sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale del Paese entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti. I 42 hanno, poi, riconosciuto una bozza del piano di ripresa e sviluppo fornita dall’Ucraina come «quadro generale che guidi il processo di ricostruzione» e sostenuto «la creazione di un’efficace piattaforma di coordinamento tra il governo ucraino e tutti i suoi partner, organizzazioni e istituzioni finanziarie internazionali bilaterali e multilaterali per la preparazione e l’attuazione del piano di ripresa e sviluppo dell’Ucraina». I firmatari hanno inoltre sottolineato l’importanza della trasparenza delle operazioni finanziarie connesse all’applicazione del piano. Il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, ha dichiarato che il piano di ricostruzione presentato dall’Ucraina costerebbe 750 miliardi di dollari e ha suggerito di attingere anche ai beni di proprietà russa per finanziarlo.

Ore 16:48 - Russia: 170 mercenari stranieri uccisi in Ucraina in ultimi 10 giorni

Sono «170 i mercenari stranieri» uccisi in Ucraina negli ultimi dieci giorni. Lo ha indicato il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu. Shoigu alludeva a coloro che combattono a fianco delle truppe ucraine, anche se l’affermazione non può essere verificata in modo indipendente. Il ministro della Difesa di Mosca ha aggiunto che l’invasione della Russia continuerà fino a quando tutti i suoi obiettivi non saranno stati raggiunti, tra cui la rimozione della «minaccia alla sicurezza dei civili». La Russia ha ripetutamente sostenuto che l’Ucraina a suo giudizio sta commettendo un «genocidio» contro cittadini di lingua russa nella regione del Donbass.

Ore 16:59 - Onu conferma: «Morti 4.889 civili da inizio guerra»

Le Nazioni Unite confermano che al 4 luglio in Ucraina sono morti 4.889 civili e feriti 6.263 dall’inizio della guerra con la Russia . «Sono passati più di quattro mesi dall’inizio dell’attacco armato della Federazione Russa all’Ucraina - ha dichiarato l’Onu - I civili muoiono e vengono feriti ogni giorno a causa dei bombardamenti con artiglieria pesante nonché di attacchi aerei e missilistici. Soltanto a giugno, 361 civili sono stati uccisi e 1.029 feriti». La missione di monitoraggio dell’Onu ha chiarito che l’uso di armi esplosive con un’ampia zona di impatto ha causato il 98% di queste perdite. «Sottolineiamo - scrive l’Onu - che il diritto internazionale umanitario proibisce tutti i mezzi e metodi per fare la guerra con un’azione indiscriminata. I civili non dovrebbero mai essere un bersaglio e bisogna fare attenzione a preservare i civili e gli oggetti dei civili in ogni momento».

Ore 17:53 - Emergenza grano: Fao riceve 17 milioni di dollari dal Giappone

L’agenzia alimentare delle Nazioni Unite ha dichiarato di aver ricevuto 17 milioni di dollari (16,6 milioni di euro) dal Giappone per affrontare i problemi di stoccaggio del grano in Ucraina e aumentare le sue esportazioni. L’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) ha affermato che i fondi aiuteranno l’Ucraina a immagazzinare i prodotti dell’attuale raccolto di luglio-agosto in custodie di plastica e contenitori modulari. Gli agricoltori ucraini stanno «nutrendo loro stessi e altri milioni di persone in tutto il mondo», ha affermato Rein Paulsen, capo dell’Ufficio per le emergenze e la resilienza della Fao.

Ore 17:59 - Onu, 335 bambini morti dall’inizio della guerra in Ucraina

Michelle Bachelet, Alto Commissario Onu per i diritti umani, ha condannato la «guerra senza senso» della Russia in Ucraina chiedendo la fine delle «insopportabili» sofferenze dei civili. Bachelet ha anche chiesto il risarcimento per le vittime della guerra, precisando che dallo scoppio delle ostilità sono stati documentati più di 10.000 morti o feriti tra i civili in tutta l’Ucraina, con 335 bambini tra i 4.889 decessi. Nella sua ultima apparizione davanti al Consiglio per i diritti umani Onu, Bachelet ha lamentato che «mentre entriamo nel quinto mese di ostilità, il bilancio del conflitto in Ucraina continua ad aumentare».

Ore 18:11 - IL PUNTO MILITARE - L’Ucraina è in difficoltà: quali sono i problemi e di cosa ha bisogno la resistenza?

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) I successi del presidente russo Vladimir Putin nel Donbass riportano l’attenzione sullo «stato» bellico dell’Ucraina, come ci spiega il punto militare di oggi.

Ore 18:25 - Erdogan: «Draghi mio amico, condoglianze per tragedia della Marmolada. Speriamo accordo sul grano tra 10 giorni»

Il presidente turco Recep Erdogan ha porto al premier Mario Draghi le condoglianze per i deceduti della Marmolada in apertura della conferenza stampa dei due ad Ankara. Italia e Turchia hanno firmato 9 accordi per «rafforzare la cooperazione», ha aggiunto il presidente turco che ha fatto sapere che l’obiettivo per quest’anno è arrivare a un’interscambio economico di 25 miliardi di dollari. «I nostri negoziati» per un corridoio del grano nel Mar Nero «vanno avanti. Al momento non abbiamo una crisi su questo ma in Africa c’è un grandissimo problema. Per questo speriamo ci sia un accordo» tra Putin e Zelensky «anche sotto l’ombrello Onu. Cerchiamo di arrivare ad un risultato tra 10 giorni», ha aggiunto.

Ore 18:32 - Draghi: «Italia e Turchia partner, amici, alleati. Migranti? Siamo aperti, ma abbiamo raggiunto il limite»

Il vertice intergovernativo tra Italia e Turchia «indica la volontà comune di rafforzare la collaborazione: Italia e Turchia sono partner, amici alleati». Così il premier Mario Draghi al termine dell’incontro ad Ankara con il presidente turco Erdogan. «Italia e Turchia sono in prima linea per una pace stabile e duratura in Ucraina» e sono unite «nella condanna dell’invasione russa e nel sostegno a Kiev». 

Una pace — ha aggiunto Draghi — che «l’Ucraina e il Presidente Zelensky ritengano accettabile. Voglio ringraziare la Turchia per il suo sforzo di mediazione, in particolare per quanto riguarda lo sblocco dei cereali fermi nelle città del Mar Nero. Dobbiamo liberare al più presto queste forniture, e quelle di fertilizzanti, per evitare una catastrofe umanitaria e sociale nei Paesi più poveri del mondo. Al vertice G7 di Elmau, Antonio Guterres, ha descritto i contorni del piano a cui stanno lavorando le Nazioni Unite, che prevede un ruolo centrale per la Turchia. Mi auguro che la Russia possa dare il via libera a questa iniziativa, anche come segnale distensivo per futuri negoziati di pace». 

L’augurio è che «la Russia possa dare il via libera a questa iniziativa» di mediazione turca sul blocco alla fornitura di grano «anche come segnale distensivo». Lo accoglieremmo come «primo atto di concordia, un fine che deve coinvolgerci tutti perché riguarda la vita di milioni di persone, quindi ha un fine strategico».  

E sulla gestione dei migranti — ha concluso — «deve essere umana ed efficace. Noi cerchiamo di salvare i migranti, il nostro comportamento è straordinario: siamo il Paese certamente più aperto, ma non si può essere aperti senza limiti perché a un certo punto il paese non ce la fa più. Abbiamo posto il tema in Ue, con Erdogan, alla Grecia. Siamo il Paese meno discriminante e più aperto ma abbiamo dei limiti e ora ci siamo arrivati».

Ore 19:18 - Podolyak: «Russi hanno perso 115mila uomini tra morti e feriti»

A partire dall’invasione del 24 febbraio, i russi hanno perso in Ucraina 115mila uomini, fra morti e feriti. Lo afferma il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, citato dall’agenzia Unian. Delle forze dispiegate per occupare la regione di Luhansk è rimasto solo il 25-35%, sottolinea. Secondo Podolyak, in questi 132 giorni di guerra, i russi hanno perso 115mila uomini: i morti sono 36mila nell’esercito e 12mila nelle compagnie private. Gli altri sono feriti.

Ore 19:19 - Nato, non servono rinforzi in Svezia e Finlandia

La Nato non prevede di schierare rinforzi in Svezia e Finlandia quando questi due Paesi si uniranno all’Alleanza atlantica, dato che presentano già una sufficiente efficacia militare: lo ha affermato il vice segretario generale della Nato, Mircea Geoana. «Non abbiamo in programma di avere una presenza aggiuntiva nei due Paesi, hanno forze nazionali formidabili. Sono in grado di difendersi», ha detto in un’intervista telefonica all’Afp. La possibilità di un ulteriore dispiegamento era stato agitato come uno spettro dal presidente russo Putin al momento dell’adesione di questi due Paesi, decisa con urgenza dopo l’aggressione russa contro l’Ucraina. «Al momento non intendiamo avere basi Nato in questi due paesi perché sono paesi di altissima maturità militare e strategica», ha spiegato.

Ore 20:27 - Kiev, a base militare Melitopol uccisi 200 invasori russi

«Due giorni fa circa 200 invasori» russi sono stati «eliminati e altri 300 sono rimasti feriti» a seguito «dell’attacco delle forze armate ucraine nella base militare di Melitopol», città dell’Ucraina sud-orientale occupata dall’esercito russo dove hanno sede le truppe della Federazione. Lo ha reso noto oggi il sindaco Ivan Fedorov, stando a Ukrinform. «Le forze armate ucraine hanno attaccato una delle basi militari russe a Melitopol: caserme e depositi di munizioni e carburante. Più di 200 sono stati uccisi e oltre 300 feriti», ha precisato il sindaco di Melitopol.

Ore 22:00 - G20: Usa, nessun incontro previsto Blinken-Lavrov a ministeriale

Il portavoce del dipartimento di Stato Usa Ned Price ha riferito che non è previsto alcun incontro tra il segretario di Stato americano Antony Blinken e il suo collega russo Serghiei Lavrov alla ministeriale prevista a Bali questa settimana dei Paesi del G20 indonesiano. I due non si vedono da gennaio, quando si sono incontrati per l’ultima volta in Svizzera, prima che scoppiasse il conflitto in Ucraina. Lavrov avrà invece un faccia a faccia col ministro degli Esteri della Cina, principale Paese alleato di Mosca. Come noto, alcuni leader occidentali vorrebbero escludere la Russia dal club dei 20 e/o la presenza del suo presidente Vladimir Putin dal summit dei leader.

Ore 22:32 - Donetsk, 350.000 civili da evacuare

Il governatore dell’ultima provincia orientale dell’Ucraina rimasta in parte sotto il controllo di Kiev ha esortato i suoi oltre 350mila residenti a fuggire mentre la Russia intensifica l’offensiva. Il governatore Pavlo Kyrylenko ha infatti affermato che sarebbe necessario evacuare le persone fuori dalla provincia di Donetsk in modo da salvare vite umane e consentire all’esercito ucraino di difendere meglio le città dall’avanzata russa. «Il destino dell’intero Paese sarà deciso dalla regione di Donetsk», ha detto Kyrylenko ai giornalisti a Kramatrosk, il centro amministrativo della provincia e sede del quartier generale regionale dell’esercito ucraino. «Una volta che ci saranno meno persone, saremo in grado di concentrarci di più sul nemico», ha detto Kyrylenko.

Ore 00:01 - Nato: Canada primo a ratificare richiesta Svezia-Finlandia

Il Canada è diventato il primo Paese Nato ad approvare formalmente la richiesta di adesione di Svezia e Finlandia, in seguito all’aggressione russa dell’Ucraina. Lo ha annunciato il premier Justin Trudeau, invitando gli altri alleati a fare rapidamente altrettanto.

Ore 00:26 - Draghi-Erdogan, ecco i temi del confronto fra Italia e Turchia

Si parla di gas, ne discutono le due delegazioni prima ancora che Draghi metta piede nel palazzo presidenziale. Erdogan in conferenza stampa accenna alla grande cooperazione fra i due Paesi, al lavoro congiunto sul gas del giacimento di Sakarya, ad altri progetti comuni, ma quello che non dice è che i due Stati non sono riusciti a fare passi avanti neppure sul modo di citare Cipro nella dichiarazione finale del vertice.

Nel complesso, articolato e a tratti scoraggiante incastro di interessi e tensioni fra Grecia, Cipro e Turchia sui confini marittimi di quello spicchio di Mediterraneo che sta di fronte al Libano e a Israele, la delegazione italiana e quella turca hanno provato a fare passi avanti per favorire lo sfruttamento dei giacimenti di gas già scoperti, il trasporto del gas stesso, le trivellazioni di nuovi possibili obiettivi. Per il momento, almeno per il grande giacimento di gas israeliano che potrebbe passare dal territorio turco prima di essere convogliato in Europa, le variabili sono ancora troppe.

Ore 00:30 - Venediktova: «L’Ucraina dopo tutti questi crimini non si piegherà mai»

«Come possiamo cedere alla Russia di Putin e accettare un compromesso penalizzante per noi ucraini dopo tutte le violenze e le ingiustizie che ci hanno inflitto?». Parola di Irina Venediktova, la 43enne procuratrice dello Stato che da fine marzo dedica tutta se stessa a investigare e denunciare i crimini di guerra russi con la speranza di avviare al più presto un grande processo al Tribunale Internazionale dell’Aja. La procuratrice è stata intervista per il Corriere della Sera da Lorenzo Cremonesi, inviato a Kiev.

Ore 00:37 - Maryna Viazovska: da Kiev al «Nobel per la matematica»

La matematica ha una nuova stella. L’ucraina Maryna Viazovska è la seconda donna a vincere la medaglia Fields, l’equivalente del Nobel in campo matematico (con la differenza che vengono premiati talenti ancora giovani, under 40). Prima di lei c’era riuscita soltanto l’iraniana Maryam Mirzakhani, prematuramente scomparsa nel 2017. Il passaggio di testimone ideale tra queste due menti brillanti porta con sé anche l’onere di rappresentare un modello per tutte le ragazze affascinate da equazioni e simmetrie, desiderose di entrare in un club ancora troppo maschile.

Ore 00:41 - L’Ucraina ricorda gli 89 atleti eroi di guerra caduti contro i russi

L’ultimo, in ordine cronologico, è stato Alexander Shishkov, 42 anni, allenatore e presidente di una squadra di calcio per bambini di Sergeevka. Venerdì scorso stava aspettando i suoi ragazzi che si erano andati ad allenare a Odessa, quando un missile russo ha colpito il centro ricreativo in cui si trovava e lo ha ucciso. Poi, il giornalista sportivo Oleg Yashchuk, scomparso vicino a Lisychansk, caduta proprio nelle mani dei soldati di Mosca. Ottantanove sportivi e allenatori uccisi, 13 catturati dall’inizio dell’invasione. Il numero lo ha confermato Volodymyr Zelensky in persona durante una conferenza stampa congiunta con il presidente del Comitato olimpico internazionale Thomas Bach.

Ore 02:39 - Kharkiv, gli sfollati sono più di 220 mila

Oltre 220 mila persone residenti nell’Oblast di Kharkiv hanno ricevuto a oggi lo status di sfollati interni e si sono trasferite in aree più sicure a causa della guerra su vasta scala della Russia contro l’Ucraina. Lo ha reso noto il governatore della provincia, Oleh Syniehubov.

Ore 05:01 - «Due navi commerciali stranieri sequestrate dai separatisti filorussi»

I separatisti sostenuti dalla Russia hanno sequestrato due navi battenti bandiera straniera nella città portuale ucraina di Mariupol, affermando che ora sono «proprietà statale». Lo riporta il Kyiv Independent, citando media internazionali. Si tratta del primo atto di questo tipo contro la navigazione commerciale dall’inizio della guerra. L’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk ha informato due compagnie di navigazione che le loro imbarcazioni sono state oggetto di «appropriazione forzata di beni mobili con conversione forzata in proprietà statale» senza alcun compenso per i proprietari. Si tratta della `Smarta´, battente bandiera liberiana, e della `Blue Star´, battente bandiera panamense. Secondo l’Organizzazione marittima internazionale (Imo) dell’Onu oltre 80 navi battenti bandiera straniera rimangono bloccate nei porti ucraini, molti dei quali sono sotto il controllo russo.

Ore 05:11 - Casa Bianca: continuiamo a rafforzare l’Ucraina

L’approccio degli Stati Uniti alla crisi in atto in Ucraina non è cambiato, l’obiettivo degli Stati Uniti resta quello di rafforzare il più possibile la posizione di Kiev in vista di possibili negoziati con Mosca. Lo ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, rispondendo alle domande dei giornalisti in merito agli sviluppi della situazione bellica. «Come il presidente (Joe Biden) ha detto molte volte, non può esserci negoziato sull’Ucraina senza l’Ucraina», ha affermato la portavoce.

Zelensky: contiamo sull'arrivo di un potente sistema di difesa aerea. Andrea Nicastro, Marta Serafini, Paolo Foschi e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 6 luglio 2022.

Le notizie di mercoledì 6 luglio: l’offensiva di Mosca punta adesso a conquistare tutto il Donbass

Questa diretta è stata chiusa. A questo link è possibile leggere tutte le notizie di oggi sulla guerra

• La guerra è al 133esimo giorno.

• L’offensiva russa, dopo i successi a Severodonetsk e Lysychansk, adesso si sta concentrando sul Donetsk, dove le autorità locali hanno lanciato l’allarme umanitario: «Ci sono 350mila civili da evacuare subito» .

• Secondo le stime dell’Onu sono 4.889 le vittime civili dall’inizio dell’invasione, di cui 335 bambini. Ma il numero è sottostimato in maniera macroscopica.

• Ieri si è tenuto il vertice intergovernativo tra Italia e Turchia: «Voglio ringraziare la Turchia per lo sblocco dei cereali fermi nelle città del Mar Nero», ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi.

• Secondo il quotidiano russo Kommersant, Mosca terrà un referendum in Donbass entro agosto.

01:19 Donetsk, 350.000 civili da evacuare

Il governatore dell’ultima provincia orientale dell’Ucraina rimasta in parte sotto il controllo di Kiev ha esortato i suoi oltre 350mila residenti a fuggire mentre la Russia intensifica l’offensiva. Il governatore Pavlo Kyrylenko ha infatti affermato che sarebbe necessario evacuare le persone fuori dalla provincia di Donetsk in modo da salvare vite umane e consentire all’esercito ucraino di difendere meglio le città dall’avanzata russa. «Il destino dell’intero Paese sarà deciso dalla regione di Donetsk», ha detto ai giornalisti a Kramatrosk, il centro amministrativo della provincia e sede del quartier generale regionale dell’esercito ucraino. «Una volta che ci saranno meno persone, saremo in grado di concentrarci di più sul nemico», ha detto Kyrylenko.

01:20 Nato: Canada primo a ratificare richiesta Svezia-Finlandia

Il Canada è diventato il primo Paese Nato ad approvare formalmente la richiesta di adesione di Svezia e Finlandia, in seguito all’aggressione russa dell’Ucraina. Lo ha annunciato il premier Justin Trudeau, invitando gli altri alleati a fare rapidamente altrettanto.

01:23 L’Ucraina ricorda gli 89 atleti eroi di guerra caduti contro i russi

L’ultimo, in ordine cronologico, è stato Alexander Shishkov, 42 anni, allenatore e presidente di una squadra di calcio per bambini di Sergeevka. Venerdì scorso stava aspettando i suoi ragazzi che si erano andati ad allenare a Odessa, quando un missile russo ha colpito il centro ricreativo in cui si trovava e lo ha ucciso. Poi, il giornalista sportivo Oleg Yashchuk, scomparso vicino a Lisychansk, caduta proprio nelle mani dei soldati di Mosca. Ottantanove sportivi e allenatori uccisi, 13 catturati dall’inizio dell’invasione. Il numero è stato confermato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky in persona durante una conferenza stampa congiunta con il presidente del Comitato olimpico internazionale Thomas Bach.

05:49 Draghi-Erdogan, ecco i temi del confronto fra Italia e Turchia

Si parla di gas, ne discutono le due delegazioni prima ancora che Draghi metta piede nel palazzo presidenziale. Erdogan in conferenza stampa accenna alla grande cooperazione fra i due Paesi, al lavoro congiunto sul gas del giacimento di Sakarya, ad altri progetti comuni, ma quello che non dice è che i due Stati non sono riusciti a fare passi avanti neppure sul modo di citare Cipro nella dichiarazione finale del vertice.

Nel complesso, articolato e a tratti scoraggiante incastro di interessi e tensioni fra Grecia, Cipro e Turchia sui confini marittimi di quello spicchio di Mediterraneo che sta di fronte al Libano e a Israele, la delegazione italiana e quella turca hanno provato a fare passi avanti per favorire lo sfruttamento dei giacimenti di gas già scoperti, il trasporto del gas stesso, le trivellazioni di nuovi possibili obiettivi. Per il momento, almeno per il grande giacimento di gas israeliano che potrebbe passare dal territorio turco prima di essere convogliato in Europa, le variabili sono ancora troppe.

05:53 Casa Bianca: continuiamo a rafforzare l’Ucraina

L’approccio degli Stati Uniti alla crisi in atto in Ucraina non è cambiato, l’obiettivo degli Stati Uniti resta quello di rafforzare il più possibile la posizione di Kiev in vista di possibili negoziati con Mosca. Lo ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, rispondendo alle domande dei giornalisti in merito agli sviluppi della situazione bellica. «Come il presidente (Joe Biden, ndr) ha detto molte volte, non può esserci negoziato sull’Ucraina senza l’Ucraina», ha affermato la portavoce.

05:55 «Due navi commerciali straniere sequestrate dai separatisti filorussi»

I separatisti sostenuti dalla Russia hanno sequestrato due navi battenti bandiera straniera nella città portuale ucraina di Mariupol, affermando che ora sono «proprietà statale». Lo riporta il Kyiv Independent, citando media internazionali. Si tratta del primo atto di questo tipo contro la navigazione commerciale dall’inizio della guerra. L’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk ha informato due compagnie di navigazione che le loro imbarcazioni sono state oggetto di «appropriazione forzata di beni mobili con conversione forzata in proprietà statale» senza alcun compenso per i proprietari. Si tratta della «Smarta», battente bandiera liberiana, e della «Blue Star», battente bandiera panamense. Secondo l’Organizzazione marittima internazionale (Imo) dell’Onu oltre 80 navi battenti bandiera straniera rimangono bloccate nei porti ucraini, molti dei quali sono sotto il controllo russo.

05:56 Kharkiv, gli sfollati sono più di 220mila

Oltre 220mila persone residenti nell’Oblast di Kharkiv hanno ricevuto a oggi lo status di sfollati interni e si sono trasferite in aree più sicure a causa della guerra su vasta scala della Russia. Lo ha reso noto il governatore della provincia, Oleh Syniehubov.

06:03 Maryna Viazovska: da Kiev al «Nobel per la matematica»

La matematica ha una nuova stella. L’ucraina Maryna Viazovska è la seconda donna a vincere la medaglia Fields, l’equivalente del Nobel in campo matematico (con la differenza che vengono premiati talenti ancora giovani, under 40). Prima di lei c’era riuscita soltanto l’iraniana Maryam Mirzakhani, prematuramente scomparsa nel 2017. Il passaggio di testimone ideale tra queste due menti brillanti porta con sé anche l’onere di rappresentare un modello per tutte le ragazze affascinate da equazioni e simmetrie, desiderose di entrare in un club ancora troppo maschile.

06:04 Venediktova: «L’Ucraina dopo tutti questi crimini non si piegherà mai»

«Come possiamo cedere alla Russia di Putin e accettare un compromesso penalizzante per noi ucraini dopo tutte le violenze e le ingiustizie che ci hanno inflitto?». Parola di Irina Venediktova, la 43enne procuratrice dello Stato che da fine marzo dedica tutta se stessa a investigare e denunciare i crimini di guerra russi con la speranza di avviare al più presto un grande processo al Tribunale Internazionale dell’Aja. La procuratrice è stata intervista per il Corriere della Sera da Lorenzo Cremonesi, inviato a Kiev.

07:33 Controffensiva ucraina a Kramatorsk, «i russi si sono ritirati»

Secondo quanto riferito dall’esercito ucraino, le truppe di Kiev hanno «inflitto perdite significative» a quelle di Mosca nella direzione di Kramatorsk, città orientale nel Donetsk, teatro alcune settimane fa di un terribile attacco russo contro una stazione colma di sfollati. «Le unità ucraine hanno inflitto perdite significative al nemico durante il suo tentativo di offensiva nelle aree di Verkhnokamianske, Belogorivka e Gryhorivka. Gli occupanti si sono ritirati», scrive lo Stato Maggiore.

07:45 La prossima battaglia chiave, secondo l’intelligence britannica

Le truppe russe sono ormai a 16 chilometri dalla città di Sloviansk, nel Donetsk: e si terrà dunque lì la prossima sfida chiave nella lunga, e sanguinosissima, battaglia per il Donbass. È questa la previsione dell’intelligence militare britannica nel suo ultimo aggiornamento quotidiano sulla guerra in Ucraina. «C’è una possibilità reale che la battaglia per Sloviansk sarà la prossima sfida chiave nella lotta per il Donbass», si legge nella nota su Twitter.

08:33 Kiev, respinto assalto russo in direzione di Sloviansk

L’esercito ucraino ha respinto l’assalto delle truppe russe nei pressi di Dolyna, in direzione di Sloviansk, ritenuta dalla Federazione cruciale dopo Lysychansk e Severodonotesk. Lo afferma lo Stato Maggiore ucraino nel suo report della mattina, citato da Ukrinform. Secondo l’esercito di Kiev, le forze militari della Federazione sono state ricacciate indietro vicino a Dolyna. Mentre sono in corso pesanti bombardamenti con mortai e artiglieria lungo la linea di contatto nelle direzioni di Avdiyivka, Kurakhiv, Novopavlivka e Zaporizhia.

08:46 Cina-Russia: Pechino pronto a più collaborazione anche nel G20

La Cina è pronta ad approfondire la cooperazione con la Russia all’interno delle strutture multilaterali tra le quali il G20: lo ha detto il vice ministro degli Esteri cinese, Ma Zhaoxu, all’ambasciatore russo in Cina, Andrey Denisov. La Cina è anche disposta a rafforzare il coordinamento strategico con la Russia e ad allargare la cooperazione pratica in vari campi. La nota del ministero degli Esteri è stata diffusa dall’agenzia Reuters. L’incontro è avvenuto ieri nell’ambito del Forum mondiale della pace a Pechino, dove l’ambasciatore degli Stati Uniti in Cina, Nicholas Burns, ha detto che la più grande minaccia per l’ordine mondiale è la guerra russa in Ucraina.

08:58 Lavrov: Occidente responsabile della morte dei civili in Donbass

Le dichiarazioni di Kiev secondo cui l’esercito russo avrebbe colpito le stesse città russe (in modo da contrastare la consegna delle armi occidentali) sono una menzogna. Così il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in conferenza stampa, dopo il colloquio con il ministro degli Esteri vietnamita Bui Thanh Son. «In breve, stanno mentendo. E i fatti sono ben noti, questi fatti sono presentati quotidianamente dal nostro ministero della Difesa», ha detto Lavrov. «Chiaramente, i Paesi occidentali dovrebbero rendersi conto delle proprie responsabilità, indipendentemente da quello che viene detto da Zelensky e i suoi uomini. L’Occidente dovrebbe rendersi conto della propria responsabilità per la morte di civili, in primo luogo, nel Donbass e in altri parti dell’Ucraina dove il regime di Kiev sta usando queste armi contro la popolazione civile».

09:08 Mosca replica a Kiev: non attacchiamo le nostre città

Lavrov ha dichiarato che le affermazioni dell’Ucraina secondo cui l’esercito russo attaccherebbe le proprie città sono menzogne. «In una parola, sono bugie. I fatti sono noti, il nostro Ministero della Difesa presenta i fatti quotidianamente», ha precisato Lavrov, rispondendo a una domanda della Tass durante la conferenza stampa che ha fatto seguito al colloquio con l’omologo vietnamita Bui Thanh Son.

09:31 Von der Leyen, invasione russa come a Praga nel ‘68

«Abbiamo visto tutti le immagini all’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina: cittadini ucraini che ostacolano i soldati russi disarmati. Hanno parlato con loro, a volte urlato contro di loro, hanno denunciato apertamente l’assurdità di questa guerra. Queste immagini ci ricordano un’altra invasione e un’altra fase della resistenza dell’Europa all’oppressione: Praga 1968». Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo assieme al premier ceco, Petr Fiala, presidenza di turno del Consiglio Ue. «Ecco perché difficilmente riesco a immaginare un paese che sarebbe più adatto alla presidenza dell’Unione europea rispetto alla Repubblica ceca in questo momento. Il popolo della Repubblica Ceca ha vissuto da solo la fase dell’oppressione. Soprattutto, conoscono il potere della resistenza, il potere della speranza e la gioia di risorgere come paese libero e democratico. E oggi, più che mai, abbiamo bisogno di questa ricerca di libertà per far progredire la nostra Unione», ha aggiunto.

09:47 Kiev, russi hanno fatto ricognizione per colpire isola Serpenti

I russi hanno fatto una ricognizione aerea per colpire l’isola dei Serpenti riconquistata nei giorni scorsi dalle truppe ucraine. «Hanno cercato di effettuare una ricognizione aerea, hanno cercato di colpire. Ma dopo aver visto la minaccia di come le nostre armi possono essere usate con l’avvicinarsi dei loro aerei, hanno modificato le loro intenzioni e per ora stanno alla larga», ha detto la portavoce Natalia Zmiiny, capo del Centro stampa del coordinamento unito delle forze di difesa dell’Ucraina meridionale, riporta Unian.

09:55 Von der Leyen: prepariamoci a taglio totale del gas russo

«Dobbiamo prepararci a ulteriori interruzioni dell’approvvigionamento di gas, anche a un taglio completo dalla Russia. Oggi complessivamente 12 Stati membri sono direttamente interessati da riduzioni parziali o totali dell’approvvigionamento di gas. È ovvio: Putin continua a usare l’energia come arma. Per questo la Commissione sta lavorando a un piano di emergenza europeo. Presenteremo questo piano e gli strumenti necessari entro metà luglio». Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento in plenaria al parlamento europea per la presentazione della presidenza ceca dell’Ue. «Gli Stati membri dispongono già dei loro piani nazionali di emergenza. Questo è positivo, ma abbiamo bisogno di un coordinamento e di un’azione comune europei. Dobbiamo assicurarci che, in caso di interruzione completa, il gas fluisca verso il punto in cui è maggiormente necessario. Dobbiamo provvedere alla solidarietà europea. E dobbiamo proteggere il mercato unico e le catene di approvvigionamento dell’industria», ha spiegato. «Non dobbiamo mai dimenticare l’amara lezione che abbiamo imparato all’inizio della pandemia. L’egoismo e il protezionismo portano solo alla disunione e alla frammentazione. Mentre l’unità e il coordinamento europei sono stati i rimedi chiave per superare questa brutale pandemia. Come sempre, speriamo per il meglio, ma ci prepariamo al peggio. Questo è un duro lavoro davanti a noi. Ma come nelle ultime settimane, l’unità porterà al successo».

10:30 Soldati Kiev in Gran Bretagna per addestramento militare

Un primo gruppo di soldati ucraini è arrivato nel Regno Unito per essere addestrati. Lo ha annunciato il ministro della Difesa britannico Ben Wallace in uno statement spiegando che l’addestramento si svolgerà in aree militari nelle regioni del Nord Est, Sud Ovest e Sud Est del Paese e sarà condotto da elementi della 11 Security Force Assistance Brigade. I soldati ucraini seguiranno corsi basati sull’addestramento di base dei militari del Regno Unito - ha detto Wallace - questo include l’addestramento all’uso delle armi, il primo soccorso sul campo di battaglia, l’addestramento sul campo, le tattiche di pattugliamento e l’addestramento sul diritto dei conflitti armati. Ogni corso durerà diverse settimane. Il ministro ha ricordato che l’impegno era stato preso dal Primo Ministro durante la sua visita a Kiev: in risposta all’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia, il governo britannico sta fornendo al Paese aiuti militari per 2,3 miliardi di sterline. Tra questi c’è l’impegno a guidare un programma che mira a formare fino a 10.000 nuove reclute ucraine nel Regno Unito. «La nostra ambizione è di aumentare la portata e la frequenza di questi corsi, in linea con le esigenze dell’Ucraina. Stiamo inoltre discutendo con i partner internazionali le possibilità di ampliare il coinvolgimento nel programma di formazione, collaborando in modo costruttivo con i Paesi disposti a dare il proprio sostegno sia con il contributo di formatori che con la fornitura di attrezzature», ha spiegato Wallace, «questa attività è una priorità per il Ministero della Difesa, in quanto parte degli sforzi incessanti del Regno Unito per rafforzare la capacità delle forze armate ucraine e dimostra la continua leadership del Regno Unito nel rispondere alla guerra di aggressione della Russia».

10:34 Weber (Ppe): per battere Putin rinnovare democrazia Ue

«Possiamo sopravvivere allo scontro con Putin solo se l’Europa è un baluardo delle democrazie libere del mondo, ecco perché abbiamo bisogno di una convenzione per rinnovare l’ideale di democrazia europea». Così il capogruppo del Ppe al Parlamento europeo, Manfred Weber, intervenendo al dibattito sulle priorità del semestre di presidenza ceca del Consiglio dell’Ue in plenaria al Parlamento europeo. L’eurodeputato tedesco ha sottolineato il «ruolo fondamentale» della presidenza ceca di turno dell’Ue - in carica fino alla fine di quest’anno - nella «parlamentarizzazione dell’Ue» e nel rafforzamento della democrazia, come chiesto dai cittadini coinvolti nella Conferenza sul futuro dell’Ue. «Dobbiamo prendere sul serio i cittadini europei quando parlano di processo decisionale europeo», ha spiegato Weber, sottolineando la necessità di «introdurre il principio dello Spitzenkandidat», che permette agli elettori di avere voce in capitolo sulla designazione del presidente della Commissione, di «rafforzare il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali», e di attribuire all’Eurocamera «pieno diritto di iniziativa legislativa». 

10:34 Il presidente del Parlamento ceceno: «Arriveremo fino a Berlino»

«Se Putin non ci fermerà e se Dio lo vorrà, arriveremo fino a Berlino». Così il presidente del Parlamento ceceno Magomed Daudov si è rivolto ai giornalisti, sostenendo che le forze cecene che sostengono la Russia lo fanno principalmente per difendere l’Islam. «Vinceremo, non c’è dubbio», ha aggiunto.

10:37 Kiev, due civili uccisi da bombardamento su Mykolaiv

Due civili sono rimasti uccisi nel bombardamento russo di ieri, martedì 5 luglio, sulla città di Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina. Lo rende noto l’Amministrazione statale citata da Ukrinform. Anche gli insediamenti vicino sono stati colpiti, ma non è ancora stato possibile verificare se vi siano vittime e l’entità dei danneggiamenti.

10:52 Così i russi provano a confondere gli ucraini sul Ponte di Kerch

(Guido Olimpio) I russi temono attacchi contro il Ponte di Kerch e hanno adottato contromisure passive per ridurre i rischi. I dettagli sono stati rivelati dall’esperto HI Sutton. La Marina ha trasferito due chiatte con apparati per confondere eventuali missili, le imbarcazioni sono state piazzate davanti al ponte strategico che collega la Russia alla penisola di Crimea. Nella stessa zona nei giorni scorsi erano state «sparate» dense cortine fumogene che avevano creato qualche problema agli automobilisti. La «coperta» doveva servire a ostacolare l’eventuale ricognizione di droni, velivoli usati ampiamente dalla resistenza in Mar Nero.

11:10 Viminale, 145.829 i profughi arrivati finora in Italia

Sono 145.829 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina arrivate finora in Italia. Lo riferisce il Viminale su Twitter, spiegando che si tratta di 77.212 donne, 22.989 uomini e 45.628 minori. Le destinazioni principali sono Milano, Roma, Napoli e Bologna.

11:11 «Kiev userà armi chimiche», Mosca allerta l’Opac

La Federazione Russa ha inviato una nota all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) sui piani dell’Ucraina, che a suo dire vuole compiere «provocazioni» nella regione di Donetsk. Lo riferiscono le agenzie russe. «Abbiamo già inviato una nota alla segreteria tecnica (dell’Opac) per informarla sui prossimi piani di provocazioni a Nikolaevka. Abbiamo anche riferito che i nazionalisti ucraini organizzeranno una provocazione in altri luoghi, a Nikolaev, a Kharkov», ha riferito il rappresentante permanente della Federazione Russa presso l’Opac, Alexander Shulgin, all’emittente tv Rossiya-24.

11:18 Kiev,stiamo bloccando russi al confine tra Lugansk e Donetsk

Le forze armate ucraine stanno bloccando le unità russe al confine tra la regione di Lugansk e quella di Donetsk impedendo che l’autostrada Bakhmut-Lysychansk, che passa davanti a Bilogorivka, venga interrotta. Ha detto il capo dell’amministrazione militare regionale Segiy Gaidai riportato da Ukrinform. «Stiamo trattenendo il nemico al confine tra la regione di Lugansk e la regione di Donetsk: i russi stanno subendo perdite significative. Ieri le truppe della Federazione hanno cercato di avanzare nella regione di Donetsk e interrompere l’autostrada Bakhmut-Lysychansk, che passa accanto a Beilohorivka , ma non ci sono riusciti», ha affermato Gaidai spiegando che i russi ricevono l’ordine di avanzare ogni giorno, ma non sempre li eseguono a causa di significative perdite. Secondo il capo militare lo confessano sia i prigionieri che coloro che comunicano con la popolazione di Lysychansk e Severodonetsk.

11:21 Michel, valutiamo sanzioni oro russo e price cap gas

«In stretto coordinamento con i nostri partner del G7, eravamo insieme in Germania qualche giorno fa, stiamo vagliando le sanzioni sull’oro e stiamo esplorando misure, come il price cap, per assicurare l’approvvigionamento energetico e cercare di placare l’aumento dei prezzi». Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nel suo intervento in plenaria al Parlamento europeo.

11:26 Mosca, nessun contatto concreto su incontro Papa-Putin

Sul possibile incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e papa Francesco occorre preparare una visita di alto livello, ma finora non ci sono stati contatti concreti. Lo ha detto il protavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato da Interfax.

11:28 Medvedev: «Punire Mosca sarebbe minaccia per umanità»

«L’idea di punire il Paese che ha il maggiore potenziale nucleare è di per sé assurda. E potenzialmente minaccia l’esistenza dell’umanità». Così il vice presidente del Consiglio di sicurezza della Russia Dmitry Medvedev ha criticato su Telegram la possibilità che un tribunale internazionale possa giudicare la Russia per le azioni commesse in Ucraina. «Ho definito pazzo qualsiasi tentativo di creare tribunali o tribunali per le cosiddette indagini sulle azioni della Russia. Queste proposte sono giuridicamente nulle», ha aggiunto. Contestando gli Usa, l’ex presidente russo ha quindi elencato una serie di «guerre fallimentari americane». Vietnam e Corea, Jugoslavia e Iraq, Cuba, Afghanistan e Siria «sono ben consapevoli di quanto siano disastrose le conseguenze di tali invasioni: l’elenco è lungo e costantemente aggiornato. L’America ha ucciso più di 20 milioni di persone in 37 paesi dalla fine della seconda guerra mondiale, secondo uno studio pubblicato su Global Research. Pensateci: più di 20 milioni!», ha dichiarato.

11:59 Mosca, distrutti due lanciarazzi Usa Himars nel Donetsk

Il ministero della difesa russo sostiene di aver distrutto, nella Repubblica popolare del Donetsk, due lanciarazzi multipli americani Himars. Lo ha riferito nel consueto briefing giornaliero con la stampa il portavoce del ministero, Igor Konashenkov. «Missili di precisione a guida aerea hanno distrutto due lanciarazzi multipli Himars di fabbricazione statunitense e due depositi di munizioni a loro riservati, vicino al villaggio di Malotaranivka, nella Repubblica popolare di Donetsk (DPR)», ha detto.

11:59 Ex presidente russo Medvedev evoca uso armi nucleari

L’ex presidente russo, Dmitry Medvedev, ha evocato oggi il ricorso alle armi nucleari, escludendo in anticipo la possibilità di sanzioni contro Mosca da parte della giustizia internazionale, in un momento in cui la Corte penale internazionale (Cpi) indaga sui presunti crimini di guerra commessi in Ucraina. «L’idea stessa di castigare un Paese che possiede il più grande arsenale nucleare del mondo è di per sé assurda. E questo potenzialmente crea una minaccia per l’esistenza dell’umanità», ha scritto su Telegram l’attuale vice presidente del potente Consiglio di sicurezza russo. Medvedev ha poi attaccato gli Usa, accusati di voler portare la Russia davanti ai tribunali internazionali, mentre Washington non è mai stata punita per le sue guerre compiute in giro per il mondo e che, secondo l’esponente russo, hanno fatto 20 milioni di morti. 

Presidente dal 2008 al 2012, quando Vladimir Putin ha lasciato brevemente il Cremlino, Medvedev, che è stato anche primo ministro dal 2012 al 2020, si è affermato dall’inizio dell’offensiva russa in Ucraina come uno dei più accaniti critici dei Paesi occidentali. Ormai sottoscrittore di dichiarazioni clamorose, ha, ad esempio, definito gli avversari della Russia «bastardi» e «degenerati».

13:36 Gb: Johnson cita la guerra in Ucraina per respingere le dimissioni

Il premier britannico Boris Johnson non intende dimettersi, nonostante lo scandalo del «Partygate» e le dimissioni dei suoi ministri: lo ha fatto capire chiaramente durante il “question time” a Westminster quando gli è stato chiesto in quali circostanze si potrebbe dimettere e ha risposto chiamando in causa la guerra in Ucraina. «Chiaramente lo farei se ci fossero circostanze nelle quali sentissi che è impossibile per il governo andare avanti per assolvere il mandato. O se sentissi che non siamo in grado di andare avanti sulla politica sull’Ucraina. Ma francamente il compito di un premier in circostanze difficili è portare avanti il mandato che gli è stato dato».

13:40 Scholz: con Svezia e Finlandia nella Nato più forti in caso di attacco

Con l’ingresso della Svezia e della Finlandia nella Nato si effettua «un grande importante passo avanti per l’alleanza transatlantica, e per il rafforzamento militare dell’alleanza». Lo ha detto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, parlando al Bundestag, dove risponderà alle domande dei parlamentari dopo un lungo statement. Si tratta di un buon progresso, «anche nel caso in cui un ci fosse un attacco della Russia» a qualche Paese membro.

14:27 Conte a Draghi: rivendichiamo idee contro guerra e disarmo

«Il senso di responsabilità verso il Paese e verso le future generazioni ci impone di rivendicare con sempre maggiore forza le nostre idee e le nostre convinzioni contro la guerra, per la pace e il disarmo espresse, da ultimo, con infinito coraggio e troppa solitudine da Papa Francesco». È quanto si legge nel documento presentato dal leader M5S Giuseppe Conte al presidente del Consiglio Mario Draghi.

14:29 Russia: «Contro Griner prove inconfutabili»

La star del basket americano Brittney Griner ha commesso «un grave reato» e contro di lei vi sono «prove inconfutabili». A parlare così è il portavoce del ministero degli Esteri russo, Alexey Zaytsev, intervenendo sul caso della cestista americana arrestata all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca, pochi giorni prima dell’invasione russa dell’Ucraina, con l’accusa di possesso di olio di hascisc. Griner ha commesso «un grave reato», le accuse sono sostenute «da prove inconfutabili e possono portare al carcere fino a 10 anni», ha detto Zaytsev, citato dalla Cnn. I tentativi di descrivere il suo arresto come «illegale» non stanno in piedi, ha puntualizzato il portavoce.« Nessuno le impedisce di presentare appello o chiedere clemenza» una volta che sarà emesso il verdetto», ha aggiunto. L’arresto della 31enne cestista americana, che giocava anche nel campionato russo, è stato fin dall’inizio un caso diplomatico, con gli Usa che ritengono «ingiusta» la sua detenzione e ne chiedono il rilascio immediato. In occasione della festa dell’Indipendenza del 4 luglio, Griner ha inviato una lettera al presidente americano Biden chiedendogli di fare «tutto il possibile» per farla ritornare a casa. «Sono terrorizzata -ha scritto - dalla possibilità di rimanere per sempre» in una prigione russa. Venerdì scorso vi è stata una prima udienza in tribunale durante la quale sono state notificate le accuse, ma il processo dovrebbe aprirsi a dicembre e fino allora Griner dovrà rimanere in carcere.

14:32 Governatore Lugansk: ancora in corso combattimenti nei due centri abitati

«I russi non sono usciti dai confini amministrativi della regione. Sono ancora in corso i combattimenti nei due centri abitati». Lo riferisce il governatore della regione di Lugansk Sergey Gaidai.

14:34 Premier irlandese Martin giunto a Kiev

Il premier irlandese Micheal Martin è giunto a Kiev dove visiterà alcune delle zone colpite dal conflitto bellico e incontrerà gli esponenti del governo ucraino. In agenda «le modalità con cui l’Irlanda e l’Unione Europea può sostenere le necessità attuali e future del Paese», si legge nel comunicato diffuso.

14:36 Undici civili uccisi nelle ultime 24 ore

Nelle ultime 24 ore sono stati uccisi almeno 11 civili nella guerra tra Russia e Ucraina. Kiev ha riferito che i bombardamenti russi ne hanno uccisi sette e feriti 25, mentre i separatisti filo-russi hanno accusato le forze ucraine di averne uccisi quattro. Il governatore della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, ha scritto in un post su Telegram che due persone sono morte nella città di Avdiivka, che si trova nel centro della provincia, mentre le città di Donetsk, Sloviansk, Krasnohorivka e Kurakhove hanno riportato una vittima ciascuna. «Ogni crimine sarà punito», ha aggiunto.

14:45 Il governatore di Lugansk: rimasti in oltre 20mila a Lysychansk e Severodonetsk

«A Lysychansk sono rimasti fino a 15mila residenti e circa 8mila nella vicina città di Severodonetsk, che i combattenti russi e separatisti hanno conquistato il mese scorso». Lo ha detto il governatore di Lugansk, Sergey Gaidai.

14:52 Amministrazione Lysychansk: i russi portano i civili in campi filtraggio

«A Lysychansk gli occupanti hanno già iniziato a portare le persone nei campi di filtraggio». Lo ha comunicato Valerii Shybik, capo dell’amministrazione militare della regione, come riporta il canale di notizie Zn.Ua. Precisando: «Abbiamo già le informazioni sulle persone portate a Stachanov»

 14:53 Mosca: esporteremo 50 milioni di tonnellate di grano quest’anno

La Russia intende esportare circa 50 milioni di tonnellate di grano nel 2022. Lo ha fatto sapere il ministero degli Esteri Sergej Lavrov, secondo quanto riporta l’Interfax.

15:21 Russia: fino a 7 anni di carcere per spie e traditori

Il parlamento russo ha inasprito la legislazione sul tradimento di stato e lo spionaggio e ha introdotto dure pene detentive per chi incita ad agire contro la sicurezza nazionale, prevedendo fino a sette anni di reclusione. «È una risposta adeguata e tempestiva alle sfide che il nostro Paese sta attualmente affrontando», ha affermato il membro della camera bassa del parlamento russo, Vasily Piskarev.

15:36 Blinken: «Mosca responsabile dell’ingiusta guerra»

«L’affronto della Russia all’ordine internazionale non può andare avanti. Gli Stati Uniti continueranno a ritenere Mosca responsabile dell’ingiusta guerra contro l’Ucraina, in tutte le istituzioni e organi multilaterali». Lo ha detto il segretario di Stati americano, Antony Blinken, in vista della riunione dei ministri degli Esteri del G20 in Indonesia.

«La guerra della Russia prende in giro la Carta delle Nazioni Unite», attacca Blinken sottolineando che gli Usa si impegneranno «con il G20 e altri partner internazionali per affrontare le immense sfide umanitarie derivanti dall’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca».

16:24 A Kherson i filo-russi bloccano YouTube e Instagram

YouTube e Instagram bloccati a Kherson. L’amministrazione filo-russa nella regione ucraina occupata afferma di aver ordinato lo stop agli accessi alla piattaforma e al social network. «Siamo stati disconnessi da YouTube diversi giorni fa. Ora siamo senza YouTube e senza Instagram», ha detto il portavoce delle autorità filo-russe a Kherson, citato dall’agenzia Interfax.

Da Skadovsk, nell’oblast di Kherson, fanno sapere - via Telegram - di non avere accesso a Viber e a molti siti web ucraini. Kherson è stata la prima a essere occupata dalle forze russe dopo l’inizio dell’invasione. Da allora è iniziata la «russificazione» della regione. Da inizio maggio si è passati al rublo. A fine giugno Kirill Stremousov, numero due dell’amministrazione filo-russa nell’area, ha parlato dell’inizio dei preparativi in vista di un «referendum» sull’adesione alla Federazione russa. E lo ha fatto proprio in un video diffuso via Instagram.

16:28 Cate Blanchett produce un documentario su Kharkiv

Cate Blanchett, attrice e ambasciatrice dell’Unhcr, ha prodotto un documentario sulla guerra in Ucraina. «Ukraine: Life Under Attack: Dispatches» sulla vita a Kharkiv sotto le bombe. Lo riporta Ukrinform. Secondo i creatori, «è la storia della battaglia di Kharkiv, raccontata attraverso gli occhi dei civili e dei soccorritori che hanno subito il peso maggiore dell’assalto russo», informa Vogue Ukraine. Il documentario, disponibile sul sito web di Channel 4 Plus, dura quasi un’ora.

16:34 Zelensky a Martin: grato che l’Irlanda sia al nostro fianco

«Benvenuto in Ucraina, Primo Ministro Michael Martin! Sono grato che l’Irlanda sia al nostro fianco in questo momento cruciale per il nostro Paese». Sono le parole con cui, sui suoi canali social, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha accolto oggi a Kiev il Primo ministro irlandese.

16:37 Putin ha detto a Widodo che parteciperà al G20, da decidere come

«Per quanto riguarda il vertice del G20 di novembre, è stato ricevuto un invito ufficiale dal presidente indonesiano Joko Widodo rivolto al leader russo. Jakarta è stata informata dell’intenzione del presidente Vladimir Putin di partecipare. Il formato della partecipazione è soggetto ad approfondimenti «in base all’evoluzione della situazione nel mondo e tenendo conto della situazione sanitaria ed epidemiologica nel sud-est asiatico». Lo chiarisce il ministero degli Esteri russo in una nota, come riporta l’agenzia Tass. Sergey Lavrov guiderà invece in presenza la delegazione russa alla riunione dei ministri degli Esteri del G20 a Bali il 7 e 8 luglio.

16:44 Gb velocizza la ratifica dell'adesione Nato di Svezia e Finlandia

Il ministro degli Esteri britannico, Liz Truss, ha annunciato che la ratifica dell’adesione alla Nato di Svezia e Finlandia verrà velocizzata. «Momento importante per la firma dello strumento di ratifica per accelerare l’adesione alla Nato per Finlandia e Svezia. Ora andrà a Washington per entrare in vigore. L’aggressione russa sta incontrando unità e determinazione», ha twittato la responsabile della diplomazia di Londra.

17:10 Forze russe: 100 uccisi in raid aereo, distrutti 2 Himars

Le forze aeree russe «hanno colpito una zona di dispiegamento di un battaglione motorizzato ucraino, uccidendo fino a 100 nazionalisti, e distrutto due lanciamissili Himars» di produzione americana. Lo riferisce il portavoce della Difesa russa, Igor Konashenkov, citato dalla Tass. Il bombardamento del battaglione di fanteria è avvenuto nella regione di Kharkiv, si precisa, mentre i due lanciarazzi Usa e tre depositi di munizioni «sono stati distrutti nell'area di Malotaranovka», nel Donetsk.

17:11 A Zaporizhzhia i russi bruciano i campi di grano con bombe al fosforo

«L'esercito russo sgancia bombe al fosforo sui campi di grano lungo la linea di confine con la regione di Zaporizhzhia». Lo ha scritto su Telegram la comunità locale di Pology, aggiungendo che prima ancora «i militari russi avevano colpito le aree residenziali e poi hanno bruciato interi campi di grano. Alla vigilia del raccolto, gli invasori hanno iniziato a distruggere i campi ucraini».

 17:49 Mosca: il porto di Mariupol opera a pieno regime

Il porto di Mariupol, nel territorio controllato dai russi, sta operando a pieno regime. Lo ha riferito l'agenzia Tass, cintando funzionari portuali.

 18:04 Russia, multa a Novaya Gazeta per «fake news»

Una corte di Mosca ha comminato una multa di 300mila rubli, quasi 5mila euro, a Novaya Gazeta: l'accusa è quella di aver diffuso fake news, precisa una portavoce citata da Interfax senza spiegare la natura delle false informazioni che il quotidiano avrebbe diffuso. Novaya Gazeta ha sospeso le proprie pubblicazioni dopo una serie di misure bavaglio all'informazione imposte dal governo russo nel corso degli ultimi anni.

18:09 Kiev smentisce la distruzione dei lanciarazzi Usa Himars

L'Ucraina ha smentito la distruzione di due sistemi antimissili statunitensi Himars, annunciata in precedenza dal Cremlino. «I propagandisti russi stanno attivamente diffondendo delle informazioni false sulla presunta distruzione del sistema di artiglieria Himars: sottolineiamo che la notizia no corrisponde alla realtà», si legge in un comunicato dello stato maggiore ucraino.

18:41 Johnson: non possiamo essere più ucraini di loro

Gli alleati occidentali devono continuare a sostenere senza tentennamenti Kiev di fronte «all'aggressione russa», ma non possono essere «più ucraini degli ucraini stessi». Lo ha sottolineato oggi il premier Tory britannico Boris Johnson rispondendo in un'audizione di fronte al coordinamento dei presidenti di commissione della Camera dei Comuni al presidente della commissione esteri, e super falco del suo partito, Tom Tugendhat, che invocava garanzie sul ritorno della sovranità ucraina pure sulla Crimea e su tutto il Donbass.

«Sta a loro decidere e il presidente Voldymyr Zelensky ha indicato molto chiaramente di voler almeno il ritorno allo status quo ante 24 febbraio», ha notato Johnson: ossia a prima dell'inizio dell'attuale operazione militare russa, quando Kiev già aveva comunque perso il controllo della Crimea e di parte del Donbass.

18:47 Forze Difesa meridionali: missile russo su Odeshchyna abbattuto

«L'esercito russo ha cercato di bombardare Odeshchyna, nell'oblast di Odessa. Hanno sparato un missile lanciato dall'aria Kh-31 da un aereo Su-35 ed è stato abbattuto dalle forze di difesa aerea sul mare». Lo riferisce il capo del centro stampa delle Forze di Difesa meridionali dell'esercito ucraino, Natalia Humenyuk.

19:13 Zelensky: contiamo sull'arrivo di un potente sistema di difesa aerea

Durante il briefing con il primo ministro irlandese Michael Martin, il presidente Zelensky ha affermato che la priorità per l'Ucraina rimane la «sicurezza del cielo», precisando: « Contiamo sull'arrivo di un potente sistema di difesa aerea».

Secondo Zelensky, la velocità del ritorno degli sfollati in Ucraina dipenderà da tali forniture, che possono proteggere dal lancio di razzi: «È importante, perché darà a donne e bambini la possibilità di tornare a casa. I bambini devono andare a scuola, gli adulti devono andare all'università e a lavorare».

19:56 Attacco a Pokrovsk, ferite tre persone

A causa dell'attacco di stasera alla comunità di Pokvrosk, nella regione di Dnipro, sono state ferite tre persone. Lo comunica l'agenzia di stampa Unian, citando le parole del capo del Consiglio Regionale Mykola Lukashuk. Ancora non è noto se ci siano vittime, le informazioni sono in aggiornamento.

 23:30 Ucraina, la Procura indaga su oltre 21mila crimini di guerra

Sono oltre 21mila i crimini di guerra presumibilmente commessi dalle forze russe che sono oggetto di indagine da parte delle autorità ucraine. Lo riferisce il procuratore generale dell’Ucraina, Irina Venediktova. L’ufficio di Venediktova riceve ogni giorno segnalazioni di 200-300 crimini di questo tipo, rende noto Nexta Tv.

23:45 Zelensky: «Grazie alle armi dell’Occidente aumentano le perdite russe»

Nel consueto messaggio serale riportato da Ukrinform il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato ancora una volta l’Occidente: «Le armi che l’Ucraina ha ricevuto dai suoi partner occidentali funzionano in modo molto potente. Di conseguenza, le perdite degli occupanti russi non potranno che aumentare di settimana in settimana» ha detto.

«Oggi a Kharkiv, l’Università Pedagogica - ha continuato Zelensky - è stata distrutta da un missile russo, l’edificio principale, le aule, il museo universitario, la biblioteca scientifica. Questo caratterizza l’invasione russa con una precisione del 100%. Quando si parla di definizione di barbarie, questo attacco è il più adatto. Solo un nemico della civiltà e dell’umanità può fare cose del genere: colpire con missili un’università, un’università pedagogica».

00:05 Zelensky: «Le nostre truppe avanzano a Kherson e Zaporizhzhia»

La reazione ucraina starebbe dando buoni risultati sul terreno di guerra. «Le forze armate ucraine stanno avanzando in diverse direzioni tattiche, in particolare al Sud, nella regione di Kherson e Zaporizhzhia. Non rinunceremo alla nostra terra: l’intero territorio dell’Ucraina sarà ucraino», ha spiegato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video messaggio postato sul suo profilo Facebook

00:22 Il sindaco di Sloviansk invita residenti a evacuare la città

Continua l’avanzata russa e la città di Sloviansk sembra essere il prossimo obiettivo. Per questo il sindaco Vadym Liakh, ha esortato i residenti rimasti ad evacuare, poiché la città sembra essere nei piani di conquista di Donetsk e l’evacuazione dei civili diventa sempre più difficile. Lo scrive The Kyiv Independent. Dopo aver conquistato il 3 luglio la città di Lysychansk, l’ultima grande roccaforte ucraina nella regione di Luhansk, la Russia dovrebbe concentrarsi sull’acquisizione del pieno controllo del di Donetsk.

Putin: «Se l'Occidente vuole batterci in battaglia ci provi». Andrea Nicastro, Marta Serafini e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 7 luglio 2022.

Le notizie di giovedì 7 luglio, in diretta. Controffensiva dell’esercito di Kiev nella regione di Kherson e Zaporizhzhia. La presidente della Commissione Ue mette in guardia i Paesi della Ue su ulteriori interruzioni delle forniture energetiche: «Prepariamoci» 

• La guerra è al 134esimo giorno.

• La Procura ucraina indaga su 21mila crimini di guerra

• L’offensiva russa si concentra sul Donetsk, dove le autorità locali hanno lanciato l’allarme umanitario: «Ci sono 350mila civili da evacuare subito» .

• Shaman, come opera il battaglione d’élite con cui gli ucraini conducono sabotaggi in territorio russo.

• A Kherson i filo-russi bloccano YouTube e Instagram.

• Putin ha detto al presidente indonesiano Widodo che parteciperà al G20.

• Secondo Mosca il porto di Mariupol opera a pieno regime.

• Odessa, bombardati hangar con tonnellate di grano.

Ore 05:25 - A Kherson i filo-russi bloccano YouTube e Instagram

YouTube e Instagram bloccati a Kherson. L’amministrazione filo-russa nella regione ucraina occupata afferma di aver ordinato lo stop agli accessi alla piattaforma e al social network. «Siamo stati disconnessi da YouTube diversi giorni fa. Ora siamo senza YouTube e senza Instagram», ha detto il portavoce delle autorità filo-russe a Kherson, citato dall’agenzia Interfax.

Ore 05:30 - Putin ha detto a Widodo che parteciperà al G20, da decidere come

«Per quanto riguarda il vertice del G20 di novembre, è stato ricevuto un invito ufficiale dal presidente indonesiano Joko Widodo rivolto al leader russo. Jakarta è stata informata dell’intenzione di Putin di partecipare. Il formato della partecipazione è soggetto ad approfondimenti «in base all’evoluzione della situazione nel mondo e tenendo conto della situazione sanitaria ed epidemiologica nel sud-est asiatico». Lo chiarisce il ministero degli Esteri russo in una nota, come riporta l’agenzia Tass. Sergey Lavrov guiderà invece in presenza la delegazione russa alla riunione dei ministri degli Esteri del G20 a Bali il 7 e 8 luglio.

Ore 05:35 - Ucraina, la Procura indaga su oltre 21mila crimini di guerra

Sono oltre 21mila i crimini di guerra presumibilmente commessi dalle forze russe che sono oggetto di indagine da parte delle autorità di Kiev. Lo riferisce il procuratore generale dell’Ucraina, Irina Venediktova. L’ufficio di Venediktova riceve ogni giorno segnalazioni di 200-300 crimini di questo tipo, rende noto Nexta Tv.

Ore 05:40 - Von der Leyen: prepariamoci a taglio totale del gas russo

«Dobbiamo prepararci a ulteriori interruzioni dell’approvvigionamento di gas, anche a un taglio completo dalla Russia. Oggi complessivamente 12 Stati membri sono direttamente interessati da riduzioni parziali o totali dell’approvvigionamento di gas. È ovvio: Putin continua a usare l’energia come arma. Per questo la Commissione sta lavorando a un piano di emergenza europeo. Presenteremo questo piano e gli strumenti necessari entro metà luglio». Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento in plenaria al Parlamento europea per la presentazione della presidenza ceca dell’Ue. «Gli Stati membri dispongono già dei loro piani nazionali di emergenza. Questo è positivo, ma abbiamo bisogno di un coordinamento e di un’azione comune europei. Dobbiamo assicurarci che, in caso di interruzione completa, il gas fluisca verso il punto in cui è maggiormente necessario. Dobbiamo provvedere alla solidarietà europea. E dobbiamo proteggere il mercato unico e le catene di approvvigionamento dell’industria», ha spiegato. «Non dobbiamo mai dimenticare l’amara lezione che abbiamo imparato all’inizio della pandemia. L’egoismo e il protezionismo portano solo alla disunione e alla frammentazione. Mentre l’unità e il coordinamento europei sono stati i rimedi chiave per superare questa brutale pandemia. Come sempre, speriamo per il meglio, ma ci prepariamo al peggio. Questo è un duro lavoro davanti a noi. Ma come nelle ultime settimane, l’unità porterà al successo».

Ore 05:44 - Russia, ora Putin arresta anche i moderati: in carcere l’ex collaboratore dello Zar e la star dell’hockey

(Marco Imarisio) «Attualmente sono in vacanza all’estero». Era due settimane fa, e così parlava al telefono Vladimir Ryzhkov, deputato della Duma di Mosca, esponente dell’opposizione liberale a Vladimir Putin. Negli ultimi tempi, sono in molti a essere andati in vacanza, chiamiamola così. Anche perché l’alternativa è il soggiorno nelle patrie galere. Con una cadenza quotidiana da stillicidio, gli arresti eccellenti del Cremlino sono ripresi all’improvviso. Forse è improprio definirla un’onda, come fu all’inizio della cosiddetta Operazione militare speciale, quando attivisti, studenti e storici leader della contestazione vennero privati della libertà a migliaia. Quella fu la prima e più importante operazione di azzeramento di ogni voce contraria. 

Ore 05:47 - Il sindaco di Sloviansk invita residenti a evacuare la città

Continua l’avanzata russa e la città di Sloviansk sembra essere il prossimo obiettivo. Per questo il sindaco Vadym Liakh, ha esortato i residenti rimasti ad evacuare, poiché la città sembra essere nei piani di conquista di Donetsk e l’evacuazione dei civili diventa sempre più difficile. Lo scrive The Kyiv Independent. Dopo aver conquistato il 3 luglio la città di Lysychansk, l’ultima grande roccaforte ucraina nella regione di Luhansk, la Russia dovrebbe concentrarsi sull’acquisizione del pieno controllo del di Donetsk.

Ore 05:50 - Shaman, il battaglione d’élite con cui gli ucraini conducono sabotaggi in territorio russo

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Dopo aver faticato nella prima fase della guerra, quando procedevano con grande difficoltà via terra, i russi hanno trovato la tattica giusta per raggiungere gli obiettivi. Nel Donbass si sono affidati alla potenza di fuoco dell’artiglieria — ampiamente superiore a quella ucraina — e avanzano lentamente, riuscendo comunque a strappare territorio alla resistenza: dopo aver conquistato l’intera regione di Lugansk, puntano ora su Sloviansk e sul resto di Donetsk, sfruttando il vantaggio in termini di uomini e mezzi. «C’è una grande concentrazione di artiglieria e blindati in ogni chilometro quadrato, non riusciamo a resistere», ha confessato al Wall Street Journal Oleksiy Danilov, segretario del consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa di Kiev. 

Ore 06:00 - Zelensky: «Le nostre truppe avanzano a Kherson e Zaporizhzhia»

La reazione ucraina starebbe dando buoni risultati sul terreno di guerra. «Le forze armate ucraine stanno avanzando in diverse direzioni tattiche, in particolare al Sud, nella regione di Kherson e Zaporizhzhia. Non rinunceremo alla nostra terra: l’intero territorio dell’Ucraina sarà ucraino», ha spiegato il presidente ucraino Zelensky in un video messaggio postato sul suo profilo Facebook.

Ore 07:47 - Kiev, missili contro Skadovsk, un morto e 4 feriti

Una persona è morta e altre quattro sono rimaste ferite, incluso un bambino, nel corso di un attacco lanciato ieri contro la città portuale ucraina di Skadovsk (sud), nella regione di Kherson occupata dai russi: lo ha reso noto il sindaco Oleksandr Yakovliev, secondo quanto riporta il Kyiv Independent.

Ore 07:49 - 007 Usa-Gb avvertono, Cina vuole influenzare politiche Occidente

I capi dell’intelligence Usa e britannica hanno lanciato l’allarme sul rischio che la Cina stia «cercando di rubare la proprietà intellettuale e influenzare la politica nei paesi occidentali». Lo riporta la Cnn. Il direttore dell’Fbi Christopher Wray e il direttore generale dell’MI5 Ken McCallum hanno partecipato ad un evento a Londra durante il quale hanno presentato il lavoro congiunto delle due agenzie di intelligence per contrastare quella che secondo loro è «la minaccia più grave di spionaggio e hackeraggio da parte del governo cinese». Oltre al furto di tecnologia, ha avvertito il direttore delll’Fbi, la Cina si sta anche muovendo per proteggere la sua economia da eventuali sanzioni future se dovesse tentare di conquistare Taiwan con la forza, «avendo imparato la lezione dalla risposta dell’Occidente all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia».

Ore 07:53 - Kherson, il diario della ventenne Irina: «Le file degli anziani in banca e le chat sotto controllo: vita nella città occupata»

(Marta Serafini, inviata a Mykolaiv) «La mia Kherson è sempre più triste. Ma io non l’abbandonerò». Irina ha poco più di 20 anni, a Kherson è nata e ha studiato. Dall’inizio dell’occupazione tiene un diario che ha deciso di condividere «perché voglio che il mondo sappia cosa stanno facendo i russi alla mia città», spiega. Via Telegram, utilizzando il Wi-Fi di un’amica, gira al Corriere della Sera gli stralci di quanto ha scritto in questi quattro mesi, flash di una vita che dal 26 febbraio, giorno in cui le truppe di Mosca sono entrate nella sua città, non è più la stessa. «Non ho paura, sono sicura che alla fine i russi saranno costretti ad andarsene e Kherson tornerà finalmente libera». 

Ore 09:42 - Ex modella e cecchino brasiliana uccisa a Kharkiv

Uccisa durante i bombardamenti russi a Kharkiv l’ex modella brasiliana Thalita do Valle che combatteva con le truppe ucraine insieme con il fratello. La famiglia - riporta il Daily Mail - ha reso noto che la 39enne è morta per asfissia dopo essere rimasta intrappolata in un bunker in fiamme per le esplosioni. Do Valle in precedenza aveva combattuto con le forze curde contro l’Isis in Iraq. «Ci sono stati attacchi russi e il battaglione è stato diviso. Thalita si è rifugiata nel bunker, è morta il 30 giugno per asfissia, non è stata colpita da schegge», ha raccontato il fratello Theo Rodrigo Vieira, aggiungendo che la sorella mandava messaggi dal fronte praticamente ogni giorno, lavorava sia come soccorritrice che come tiratore scelto. Era anche responsabile di fornire copertura dalle forze russe che avanzavano. Do Valle da giovane aveva fatto la modella, prima di studiare legge. Poi aveva lavorato con associazioni di beneficenza, in seguito si era unita alle forze curde Peshmerga in Iraq dove era stata addestrata come tiratore scelto. Vieira ha raccontato che la sorella era arrivata in Ucraina tre settimane fa, prima di essere inviata nella città di Kharkiv, che non è più sotto attacco diretto russo ma viene ancora frequentemente bombardata da oltre il confine.

Ore 09:44 - Kiev, 36.350 soldati russi uccisi dall’inizio della guerra

Sono circa 36.650 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione, secondo l’esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’esercito ucraino indica che si registrano anche 217 caccia, 187 elicotteri e 667 droni abbattuti. Lo riporta Ukrinform. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1,602 carri armati russi, 815 sistemi di artiglieria, 3,797 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 15 navi e 155 missili da crociera.

Ore 10:29 - Zelensky: «Distrutto da missile Istituto pedagogia dell’università di Kharkiv»

Distrutto da un missile russo l’Istituto di pedagogia dell’Università di Kharkiv, ha denunciato Zelensky. Sono state colpite l’edificio principale, le aule, il museo e la biblioteca, ha spiegato. «Questo caratterizza con totale accuratezza l’invasione russa. Questo attacco spiega perfettamente la barbarie», ha aggiunto.

Ore 10:29 - Missili russi distruggono hangar pieni di grano a Odessa

Missili da crociera russi hanno colpito e distrutto nella notte hangar agricoli con tonnellate di grano nella regione di Odessa. Lo riferisce il Comando Operativo Sud dell’Esercito ucraino, riportato da Ukrinform. Nelle prime ore del mattino, aerei della Federazione hanno attaccato l’isola dei Serpenti, liberata dalle forze ucraine nei giorni scorsi: «L’isola è stata centrata da due missili lanciati dall’aria. Il molo è stato danneggiato in modo significativo», afferma Kiev.

Ore 10:31 - Gb: ancora bombe sul Donetsk, ma pochi progressi russi

Pesanti bombardamenti sono continuati ieri lungo la linea del fronte nella regione di Donetsk (est), ma con pochi progressi da parte russa: a scriverlo l’intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione nel Paese. Nel frattempo, sottolinea il rapporto pubblicato dal ministero della Difesa su Twitter, le unità russe protagoniste della conquista di Lysychansk la scorsa settimana si stanno probabilmente ricomponendo. L’intelligence commenta anche le recenti iniziative legislative del Parlamento russo per rendere disponibili risorse senza dichiarare una piena mobilitazione dell’economia, osservando che ciò «consente a Mosca di evitare di riconoscere che è impegnata in una guerra o il suo fallimento nel sopraffare l’esercito ucraino».

Ore 10:47 - Volodin: «Se gli Usa continuano a congelare i beni di Mosca, chiederemo indietro l’Alaska»

«L’America deve ricordarsi dell’Alaska», ha dichiarato il Presidente della Duma di Stato russa, Vyacheslav Volodin in aula, nella seduta finale della Camera bassa del Parlamento, prima della pausa estiva, ripescando uno dei temi classici, e totalmente privi di basi reali, della retorica revanchista russa. «Quando cercano di appropriarsi delle nostre risorse all’estero, inizino a pensarci due volte prima di agire, perché anche noi abbiamo qualcosa da riprenderci», ha affermato, ricordando la proposta del suo vice, Pyotr Tolstoy, per un referendum in Alaska per l’adesione alla Federazione russa. «Non interferiamo nelle questioni interne degli Stati Uniti», ha aggiunto, trattenendo una risata, fra gli applausi dei deputati. La Russia ha venduto l’Alaska, dove i primi russi si erano insediati nel Seicento, aprendo spedizioni per il commercio delle pelli con la Siberia nella prima metà del Settecento, agli Usa nel 1867 per 7,2 milioni di dollari, una cifra tanto bassa da innescare risentimento nei russi -e in un primo momento anche negli americani che mettevano in discussione la necessità di acquisire una «ghiacciaia»- per la decisione dello zar.

Ore 11:25 - Nave russa con grano lascia porto in Turchia

L’imbarcazione battente bandiera russa Zhibek Zholy, accusata di trasportare grano ucraino rubato, ha lasciato mercoledì sera le acque di fronte al porto di Karasu in Turchia, località situata a un centinaio di km a est di Istanbul. Lo rende noto Sabah. L’ambasciatore ucraino ad Ankara Vasyl Bodnar aveva annunciato domenica che le autorità turche avevano sequestrato la nave, accusata di avere lasciato il porto di Berdyansk, non lontano da Mariupol, carica di grano rubato dall’Ucraina. Fonti russe avevano invece riferito che la nave stava solo aspettando autorizzazioni per entrare in porto.

Ore 11:26 - Paramedico Mariupol: «Torturata per tre mesi dai russi»

Tre mesi di torture costanti dopo essere caduta prigioniera dei russi e dei separatisti a Mariupol il 16 marzo: Yulia Paievska, paramedico di 53 anni, conosciuta con il soprannome di Taira, ha raccontato il suo calvario nel centro di detenzione preventiva di Donetsk. «Per cinque giorni non ho mangiato e praticamente non ho bevuto», riporta la Cnn. L’abuso, comprese le percosse, è stato «estremo» e «non si è fermato per un minuto in questi tre mesi», ha detto Paievska a quasi tre settimane dal rilascio avvenuto durante uno scambio di prigionieri il 17 giugno. La donna ha riferito anche di una violenta pressione psicologica quotidiana: «Ti viene costantemente detto che sei fascista, nazista», ha aggiunto, paragonando le condizioni a un gulag. «Mi hanno detto che sarebbe stato meglio se fossi morta piuttosto che vedere cosa sarebbe accaduto dopo. Frustrati dal fatto che non ho concesso nessuna confessione davanti alla telecamera di presunti legami neonazisti - ha detto -, mi hanno gettato in isolamento, in una prigione senza materasso, su una cuccetta di metallo». In Ucraina Taira è quasi una celebrità, aveva anche partecipato agli Invictus Games, i giochi sportivi per veterani patrocinati dal principe Harry. Dall’inizio dell’invasione russa, oltre alla sua attività di paramedico, ha documentato con una telecamera quello che stava succedendo: bombe, esplosioni, feriti, vittime.

Ore 11:34 - Ucraina convoca ambasciatore Turchia dopo rilascio nave russa

Il ministero degli Esteri ucraino ha affermato che una nave russa che trasporta grano ucraino è stata autorizzata a lasciare il porto turco di Karasu dove era stata bloccata su richiesta di Kiev, definendo la decisione di Ankara una «situazione inaccettabile» e convocando l’ambasciatore turco. «Ci dispiace che la nave russa Zhibek Zholy, piena di grano ucraino rubato, sia stata autorizzata a lasciare il porto di Karasu nonostante le prove penali presentate alle autorità turche», ha scritto su Twitter il portavoce del ministero degli Esteri Oleg Nikolenko. «L’ambasciatore turco a Kiev sarà invitato al ministero degli Affari esteri ucraino per chiarire questa situazione inaccettabile», si aggiunge.

Ore 11:40 - Bandiera ucraina su Isola Serpenti: «Ricorda nave russa...»

Una grande bandiera dell’Ucraina è stata issata sull’isola dei Serpenti, riconquistata nei giorni scorsi, con un messaggio scritto sopra: «Ricorda, nave da guerra russa, l’isola dei Serpenti è ucraina». Lo ha annunciato sui social il portavoce del capo dell’amministrazione militare regionale di Odessa Sergiy Bratchuk postando le foto. Lo riporta Unian.

Ore 12:30 - Kiev: «I russi bruciano corpi per nascondere loro perdite»

«A Kherson i soldati russi stanno bruciando i corpi dei loro caduti per nascondere le perdite». Lo riferisce l’intelligence del ministero della Difesa ucraino su Telegram, secondo quanto riporta Ukrinform. «Nella periferia della città, più di una volta sono stati notati luoghi con un gran numero di resti carbonizzati di persone. È difficile identificare con precisione la loro appartenenza a causa dei notevoli danni provocati dalle fiamme», scrive l’intelligence ucraina, aggiungendo che «per nascondere l’incendio deliberato dei corpi, i rappresentanti dell’esercito russo stanno cercando di farlo passare come la conseguenza dei colpi dell’artiglieria e dei successivi incendi».

Ore 12:33 - «A Mariupol civili costretti a sminare, 8 morti»

Il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andriushchenko, ha riferito che «gli occupanti russi stanno usando i civili per sminare il territorio della città e che nell’ultima settimana 8 civili sono saltati in aria mentre ripulivano le macerie in un impianto metallurgico». La notizia è riportata dal Kyiv Independent.

Ore 12:36 - Medvedev sarcastico: «Vanno via migliori amici di Kiev...»

«Notizie da Londra. I “migliori amici dell’Ucraina” se ne vanno. La “Vittoria” è in pericolo! Il primo è andato...». È il commento sarcastico su Telegram dell’ex presidente e attuale vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitri Medvedev, alle previste dimissioni di Boris Johnson in Gran Bretagna, definendo la crisi «il logico risultato dell’arroganza britannica e della politica mediocre. Soprattutto sulla scena internazionale». Il post termina con un «P.S. Attendiamo notizie da Germania, Polonia e Stati baltici».

Ore 12:39 - Ue: «Impediremo a Mosca di usare il G20 per disinformazione»

«Per l’Unione Europea il G20 resta un forum chiave per risolvere i problemi globali, il multilateralismo deve funzionare anche in tempi di crisi. La brutale guerra di Putin in Ucraina esclude la possibilità che il G20 operi come se nulla fosse, in modalità business as usual, poiché la delegazione russa rischia di compromettere la reputazione del G20: noi senz’altro non permetteremo a Mosca di trasformare il G20 in una sua piattaforma di disinformazione». Lo ha detto un portavoce della Commissione Ue commentando la presenza del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov a Bali.

Ore 12:48 - Via libera del Parlamento europeo a un prestito di 1 miliardo a Kiev

Il Parlamento europeo ha dato il via libera a un prestito macrofinanziario da 1 miliardo di euro per aiutare l’Ucraina a coprire le sue esigenze di finanziamento esterno che sono aumentate a causa della guerra. Il Parlamento ha approvato una proposta della Commissione per fornire a Kiev un prestito aggiuntivo a condizioni estremamente favorevoli, oltre a 1,2 miliardi di euro erogati già a marzo e maggio 2022.

L’importo attuale è la prima tranche dell’imminente assistenza macrofinanziaria eccezionale del valore di 9 miliardi di euro. Il prestito funge da «rapido sostegno finanziario in una situazione di grave necessità di finanziamento e per garantire il funzionamento continuo delle funzioni più critiche dello Stato ucraino», afferma la proposta. Sarà erogato in un’unica rata subordinata al rispetto di vari criteri, tra cui una maggiore trasparenza e rendicontazione sul suo utilizzo. Il bilancio dell’Ue finanzierà eccezionalmente i costi per interessi.

Ore 13:11 - Sindaco Kramatorsk: «Attacco aereo su centro città, ci sono vittime»

«C’è stato un attacco aereo sul centro della città, ci sono vittime. Sul posto stanno lavorando i soccorritori». Lo comunica il canale Kramatorsk Rada, citando le parole del sindaco di Kramatorsk, Oleksandr Honckarenko.

Ore 13:43 - Johnson, Gb continuerà a sostenere l’Ucraina

Boris Johnson si è rivolto «al popolo ucraino» per assicurare che il Regno Unito «continuerà a sostenere l’Ucraina» con forza anche dopo la sua uscita di scena. Il premier, nel discorso alla nazione, ha annunciato le dimissioni per ora da leader Tory: discorso dal tono assertivo e ottimista, nonostante tutto, pronunciato dinanzi a una piccola folla di ministri e funzionari tra i più fedeli, e alla first lady Carrie con cagnolino in braccio, rivendicando fra i meriti della sua premiership il ruolo di prima fila svolto al fianco di Kiev dopo l’invasione della Russia.

Ore 14:04 - Onu: «A causa guerra più di 71 milioni di persone nel mondo in povertà»

Il forte aumento dei prezzi del cibo e dell’energia ha portato più di 71 milioni di persone in povertà in tutto il mondo dalla fine di febbraio, quando è iniziata la guerra fra la Russia e l’Ucraina. Lo riferisce il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp). In un rapporto pubblicato oggi, l’Onu ha anche avvertito del pericolo di disordini sociali in alcune regioni a causa di sconvolgimenti economici. Secondo Achim Steiner, amministratore del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, l’analisi di 159 Paesi in via di sviluppo ha mostrato che i forti aumenti dei prezzi delle materie prime quest’anno hanno colpito parti dell’Africa subsahariana, i Balcani, l’Asia e altre regioni. «Questa crisi del costo della vita sta precipitando milioni di persone nella povertà e persino nella fame a una velocità vertiginosa», ha affermato Steiner. «Allo stesso tempo, la minaccia di crescenti disordini sociali cresce ogni giorno». L’Ucraina è un importante produttore ed esportatore di grano e le sue forniture alimentari sono fondamentali per molti paesi del Medio Oriente e dell’Africa. Ma i porti ucraini del Mar Nero sono stati bloccati dalle truppe russe, il che ha portato a un aumento dei prezzi dei generi alimentari. L’Ucraina e la Russia insieme rappresentano quasi un quarto delle esportazioni mondiali di grano e più della metà delle esportazioni di olio di girasole. Anche i prezzi dell’energia sono aumentati notevolmente a causa dell’incertezza dovuta alla guerra e del taglio della Russia alle esportazioni di petrolio e gas. Prima della guerra, la Russia era il più grande esportatore mondiale di gas naturale e il secondo più grande esportatore di petrolio greggio. Anche le sanzioni occidentali contro la Russia hanno aumentato la pressione inflazionistica.

Ore 14:06 - Bce: guerra prolungata aumenta costi energia e cibo

Se la guerra in Ucraina «dovesse intensificarsi, il sentiment economico potrebbe peggiorare, i vincoli dal lato dell’offerta potrebbero aumentare e i costi energetici e alimentari potrebbero rimanere costantemente più alti del previsto». È quanto si legge nelle minute della Bce.

Ore 14:21 - Lavrov vede collega cinese Wang: «Sanzioni inaccettabili»

L’Ucraina è stata al centro del colloquio di oggi fra i capi della diplomazia russa, Sergei Lavrov, e cinese, Wang Yi, a margine del G20 dei ministri degli Esteri a Bali. A quanto riferisce la Tass, Lavrov e Wang hanno convenuto che le sanzioni occidentali contro Mosca sono «inaccettabili». Speciale attenzione è stata dedicata alla situazione «in e attorno l’Ucraina», ha informato la controparte cinese sulla realizzazione dei principali obiettivi dell’operazione speciale delle forze armate russe per proteggere i civili nel Donbass, demilitarizzare e denazificare l’Ucraina», riferisce l’agenzia stampa russa, citando un comunicato del ministero degli Esteri di Mosca. «I due alti diplomatici hanno avuto uno scambio di vedute sulle attività occidentali relative alla questione ucraina. Entrambe le parti hanno sottolineato che introdurre sanzioni unilaterali eludendo l’Onu è inaccettabile - continua il comunicato -. I ministri hanno sottolineato che Russia e Cina continueranno a rafforzare le interazioni strategiche in una difficile situazione geopolitica, adottando le stesse o simili posizioni sulla vasta maggioranza delle questioni in discussione».

Ore 14:23 - Podolyak ringrazia Johnson: «In prima linea per l’Ucraina»

«Grazie Boris Johnson per esserti reso conto della minaccia del mostro russo e per essere sempre in prima linea nel supportare l’Ucraina». Così su Twitter il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mykhailo Podolyak, sottolineando che Johnson è stato un «leader», si è assunto «la responsabilità nei momenti più difficili», ed è stato «il primo ad arrivare a Kiev, nonostante gli attacchi missilistici».

Ore 14:43 - Zelensky, grazie Johnson per sostegno in momenti difficili

Anche Zelensky ha ringraziato il premier britannico Boris Johnson per il suo sostegno all’Ucraina «nei momenti più difficili». Così la presidenza ucraina.

Ore 14:44 - Finlandia rafforza le barriere di confine con la Russia

Il Parlamento finlandese ha approvato oggi una legge che consente di costruire recinzioni più resistenti al confine con la Russia. Temendo che Mosca possa usare i migranti per esercitare pressioni politiche, i nuovi emendamenti alla legge sulla guardia di frontiera facilitano la costruzione di recinzioni più robuste sul confine orientale del Paese nordico con la Russia, lungo 1.300 chilometri. L’obiettivo della legge è quello di «migliorare la capacità operativa della guardia di frontiera nel rispondere alle minacce ibride», ha dichiarato Anne Ihanus, consigliere senior del ministero degli Interni. «La guerra in Ucraina ha contribuito all’urgenza della questione», ha aggiunto. Attualmente, i confini finlandesi sono protetti principalmente da leggeri recinti di legno, pensati soprattutto per impedire al bestiame di vagare dalla parte sbagliata.

Ore 16:07 - La cestista americana detenuta in Russia si dichiara colpevole

La giocatrice di basket americana Brittney Griner, arrestata a febbraio in Russia, si è dichiarata colpevole di traffico di droga. «Desidero dichiararmi colpevole di tutte le accuse», ha detto alla corte, aggiungendo che «non aveva intenzione di violare la legge russa». L’atleta era stata arrestata perché trovata in possesso di olio di cannabis nel suo bagaglio all’aeroporto di Mosca. Rischia fino a 10 anni di detenzione.

Ore 16:21 - La first lady ucraina Olena Zelenska sulla copertina di Time

L’ultimo numero della rivista americana Time dedica la sua copertina alla first lady ucraina Olena Zelenska, moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La foto di copertina in bianco e nero è stata scattata da Alexander Chekmenev, che già aveva immortalato Zelensky sempre per Time. Zelenska ha rilasciato un’intervista a Time, dove ha parlato della guerra In Ucraina e, in particolare, del suo impegno per fornire assistenza psicologica alla popolazione del Paese.

Ore 16:31 - Zelensky: «Boris Johnson vero amico di Kiev»

Zelensky ha definito il primo ministro britannico Boris Johnson «un vero amico dell'Ucraina», aggiungendo di essere fiducioso che la politica del Regno Unito nei confronti dell'Ucraina non cambierà presto nonostante le dimissioni di Johnson, come riporta la Cnn.

Ore 16:44 - Kiev: «A Kreminna russi sparano a filo-ucraini per strada»

«Tutti sanno che i russi perseguitano i residenti locali che hanno una posizione filo-ucraina, o coloro che semplicemente si rifiutano di collaborare con gli invasori. A Kreminna, il terrore ha raggiunto un livello tale che le persone vengono uccise a colpi di arma da fuoco per strada». Lo ha annunciato su Facebook il capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk, Serhii Gaidai, come riporta Ukrinform. «A questa situazione contribuiscono collaboratori locali, che indicano gli indirizzi esatti della popolazione ritenuta filo-Ucraina», ha sottolineato Gaidai.

Ore 16:55 - Johnson chiama Zelensky: «Sei un eroe, grazie per la tua amicizia»

«Sei un eroe, tutti ti amano». Così Boris Johnson ha concluso la telefonata con il Volodymyr Zelensky durante la quale ha ribadito che «il Regno Unito continuerà a fornire aiuto vitale all'Ucraina fino a quando sarà necessario». È quanto ha reso noto un portavoce di Downing Street, riferendo della telefonata che Johnson ha fatto dopo aver annunciato le sue dimissioni, nel corso della quale ha ringraziato il presidente ucraino «per tutto a quello che sta facendo per la libertà, per la sua amicizia e per la gentilezza del popolo ucraino». Il premier uscente ha poi assicurato che «continuerà a lavorare con i partner per cercare di mettere fine nelle prossime settimane al blocco del grano». Da parte sua il presidente Zelensky ha «ringraziato il primo ministro per la sua azione decisiva in favore dell'Ucraina ed ha detto che il popolo ucraino è grato per gli sforzi del Regno Unito».

Ore 17:36 - Consiglio comunale Mariupol: «Abitanti senza medicine e acqua potabile»

«Da circa un mese, gli abitanti di Mariupol non ricevono alcun aiuto umanitario. manca l'acqua, i servizi comunali non sono astati ripristinati». Lo comunica il consiglio comunale di Mariupol sui suoi canali social. «Mancano le medicine essenziali, anche quelle per la pressione - aggiunge la Mariupol Rada - e l'acqua che viene fornita ai cittadini è utilizzabile solo per lavare ma non è potabile». Assenti anche altri servizi essenziali. «Manca la corrente - scrive il Consiglio comunale - e il cibo viene cucinato sul fuoco all'esterno».

Ore 17:45 - Mattarella: «Gravi ricadute anche su Africa»

L'invasione russa dell'Ucraina è «un'azione gravida di ricadute e non solo per l'Europa ma per tutto il continente africano». Lo ha detto Sergio Mattarella parlando all'Assemblea parlamentare di Lusaka. «Parlando all'Unione Africana, il presidente Hichilema ha opportunamente ricordato che l'instabilità in qualche luogo è instabilità ovunque. Le sue conseguenze sono infatti avvertite dall'intero pianeta e dal continente africano in particolare, dove il futuro di milioni di persone è messo a rischio dalla crisi economica, dall'aumento dei prezzi energetici e dal blocco delle esportazioni di prodotti alimentari causati dall'invasione russa. Di fronte al rischio concreto del progressivo sfaldarsi dell'ordine politico ed economico internazionale costruito nel secondo dopoguerra a partire dalle Nazioni Unite, sono più che mai convinto che Africa ed Europa abbiano un comune interesse nella difesa di un sistema multilaterale, basato su regole e istituzioni condivise».

Ore 17:52 - Olanda, a Kiev aiuti militari per oltre 170 milioni di euro

Fino a oggi, l'Olanda ha consegnato all'Ucraina aiuti militari per un valore di oltre 172,7 milioni di euro. Lo ha annunciato la ministra della Difesa olandese, Kajsa Ollongren, in una lettera alla Camera dei rappresentanti, come riferisce il sito Nos. Ollongren ha assicurato che il governo olandese continuerà a compiere sforzi per un ulteriore sostegno all'Ucraina.

La ministra delle Difesa ha aggiunto che dall'Olanda arriveranno altri tre obici corazzati, portando a otto il numero totale di artiglieria pesante fornito a Kiev. L'Olanda, insieme alla Germania, fornirà poi l'addestramento necessario ai soldati ucraini per l'utilizzo degli obici. Ollongren ha anche spiegato che la fornitura di aiuti militari per ora ha ripercussioni «accettabili» sull'esercito olandese, ma ha aggiunto che sta diventando sempre più difficile reintegrare le armi fornite a causa «dell'aumento della domanda globale che si traduce in tempi di consegna più lunghi e prezzi più elevati».

Ore 18:35 - L’impatto delle armi occidentali e la «pausa» dell’Armata russa

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Per la prima volta, dopo settimane, il presidente Volodymyr Zelensky sottolinea come le nuove armi inviate dalla Nato abbiano un impatto maggiore sul terreno. Ne sono arrivate di più e di qualità, a cominciare da una decina di lanciarazzi a lungo raggio Himars.

Ore 18:46 - Biden: «Non vedo l'ora di continuare cooperazione con Gb»

«Non vedo l'ora di continuare la nostra stretta cooperazione con il governo del Regno Unito, nonché con i nostri alleati e partner in tutto il mondo, su una serie di importanti priorità, come il sostegno all'Ucraina nella difesa contro la brutale guerra di Putin». Lo ha detto il presidente americano Joe Biden a proposito delle dimissioni del premier britannico Boris Johnson secondo quanto riporta la Cnn.

Ore 18:54 - Turchia in contatto con Russia e Ucraina su corridoi grano

Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha discusso della «guerra in Ucraina e della sicurezza a livello alimentare» con l'omologo russo Serghei Lavrov a margine del vertice tra i ministri degli Esteri del G20 a Bali in Indonesia. Lo ha annunciato lo stesso Cavusoglu su Twitter. In mattinata, il ministro degli Esteri turco aveva avuto una conversazione telefonica con l'omologo ucraino Dmytro Kuleba riguardo ai lavori per l'apertura di corridoi per l'esportazione del grano dai porti dell'Ucraina, lo riporta Hurriyet.

Ore 19:19 - Putin: «L'Occidente non riuscirà a seminare discordia e caos in Russia»

«L'Occidente non riuscirà a seminare discordia e confusione in Russia». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un incontro con la leadership della Duma, secondo quanto riporta la Tass. «Oggi sentiamo dire che vogliono sconfiggerci sul campo di battaglia. Che dire, che ci provino. Abbiamo sentito molte volte che l'Occidente vuole combatterci fino all'ultimo ucraino. È una tragedia per il popolo ucraino, ma sembra che tutto vada in questa direzione», ha aggiunto.

«Tutti devono sapere che in linea di massima non abbiamo ancora iniziato nulla di serio in Ucraina. Allo stesso tempo, non rifiutiamo nemmeno di tenere colloqui di pace. Ma coloro che rifiutano devono sapere che più andremo avanti, più sarà difficile per loro negoziare con noi», ha continuato Putin.

Ore 20:02 - Media, Paesi G7 evitano la cena di gala G20 per la presenza di Lavrov

I Paesi del G7 hanno rinunciato alla cena di gala della ministeriale degli Esteri del G20 di Bali, in Indonesia, per evitare l’incrocio con il capo della diplomazia russa Serghei Lavrov e per manifestare il disappunto di fronte all’aggressione militare di Mosca ai danni dell’Ucraina. È quanto riportano i media nipponici. La ministra degli Esteri Retno Marsudi, che ha fatto gli onori di casa, ha spiegato - ad esempio, nel resoconto della Kyodo - che i Sette Grandi avevano detto in anticipo all’Indonesia i piani, aggiungendo di poter «capire le loro posizioni» e di voler creare una «atmosfera confortevole per tutti».

Ore 22:07 - Johnson a Zelensky: da Londra sostegno incrollabile

«Il sostegno del Regno Unito all’Ucraina non dovrebbe cambiare, a prescindere da quello che succede nei circoli di potere di Londra». Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel tradizionale discorso serale alla nazione. «Il ruolo del Regno Unito nel proteggere la libertà è veramente globale», ha aggiunto.

La conferma arriva da Boris Johnson che su Twitter ha scritto: «Ho parlato al telefono con il presidente Volodymyr Zelensky prima per ribadire il sostegno incrollabile del Regno Unito all’Ucraina: forniremo vitali aiuti difensivi per tutto il tempo necessario. Grazie per la tua amicizia Volodymyr, sei un eroe, tutti ti amano».

Ore 22:38 - Politico russo rischia il carcere per le critiche alla guerra

Un pubblico ministero russo ha chiesto una pena detentiva di sette anni per un consigliere comunale di Mosca accusato di aver criticato l'intervento militare in Ucraina. Alexei Gorinov, sessantenne avvocato di formazione, è stato arrestato a fine aprile per aver diffuso «informazioni consapevolmente false» sull'esercito russo ed è ora sotto processo. Gorinov è il primo membro eletto dell'opposizione a rischiare il carcere per aver criticato la campagna militare di Mosca in Ucraina. Le accuse rientrano nella nuova legislazione che consente il carcere per aver screditato l'esercito russo e fa parte dei crescenti sforzi di Mosca per soffocare le ultime tracce del dissenso.

Ore 00:54 - Bolsonaro, sanzioni a Russia non hanno funzionato

Le sanzioni economiche imposte dall’Occidente contro la Russia non hanno funzionato». Lo ha detto — come riporta «The Guardian» — il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, durante un incontro con i suoi sostenitori. «La mia posizione nei confronti di Putin e della guerra — ha aggiunto — è di equilibrio e ha permesso di acquistare fertilizzanti dalla Russia», fondamentali per il settore agricolo brasiliano.

Ore 01:04 - Kiev, distrutti da russi 20 ettari di campi a Zaporizhzhia

Le bombe russe avrebbero distrutto, nella giornata del 7 luglio, 20 ettari di campi di grano nella zona di Zaporizhzhia. Lo dichiara il capo del Consiglio dell’oblast di Dnipropetrovsk, Mykola Lukashuk, citato dal «Kiev Independent». «Non è il grano ucraino che va a fuoco, è la sicurezza alimentare del mondo», è stato il commento del ministero della Difesa di Kiev riportato dal quotidiano.

Ore 01:17 - Lpr, distrutto convoglio mercenari georgiani

Un convoglio che trasportava mercenari georgiani è stato distrutto nei pressi di Seversk, nell’oblast di Donetsk. Lo ha riferito — secondo quanto riportato dalla Tass — una fonte militare della milizia popolare di Lugansk (Lpr), precisando che «i mercenari si stavano ritirando a bordo di auto e furgoncini quando sono stati colpiti dall’artiglieria». Il convoglio è stato incendiato e le vittime — secondo l’agenzia di stampa russa — sono almeno 30.

Ore 01:40 - Ucraina, in tre mesi segnalate 225.000 abitazioni danneggiate

In Ucraina sono state registrate in tre mesi oltre 225.000 domande di abitazioni danneggiate a causa dell’aggressione russa. È quanto riferisce — secondo «Ukrinform» — il ministero della Trasformazione Digitale dell’Ucraina su Telegram. In dettaglio sono state presentate 217.662 domande tramite l’applicazione dedicata, 3.828 tramite il portale e 4.106 tramite l’Ufficio amministrativo centrale. Il 26 marzo il governo ucraino aveva approvato un provvedimento sulla raccolta, l’elaborazione e la contabilizzazione delle informazioni sugli immobili danneggiati e distrutti a seguito di ostilità, atti terroristici e sabotaggi causati dall’aggressione militare della Federazione Russa. Secondo quanto riferito da Olena Shulyak, deputata e leader del partito «Servo del popolo», più di 800.000 residenti in Ucraina hanno bisogno di restauro o riparazione delle loro case dopo l’attacco russo.

Ore 02:56 - Kuleba, dimissioni Boris Johnson non cambieranno sostegno Gb

«Le dimissioni del primo ministro britannico Boris Johnson non cambieranno la politica del Paese nei confronti dell’Ucraina». Lo ha detto — secondo quanto riportato da «Ukrinform» — il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. «Indubbiamente, durante questa guerra, Boris Johnson si è dimostrato una persona coraggiosa — ha aggiunto — e una persona che non ha paura di correre rischi. È una persona difficile da sostituire, non ci sarà mai una persona come lui. Ma sono convinto che chiunque diventi Primo Ministro della Gran Bretagna non cambierà la politica britannica e resterà invariato il sostegno all’Ucraina. Coopereremo con loro e loro ci forniranno aiuto».

Ore 03:44 - Isw, verso attacco simultaneo Sloviansk e Kramatorsk

Le forze armate russe potrebbero prepararsi per un attacco simultaneo e parallelo a Sloviansk e Kramatorsk. Lo sostiene l'«Institute for the Study of War» (Isw) sulla base delle operazioni militari condotte negli ultimi giorni nel Donbass. Secondo gli analisti militari, le truppe russe hanno lanciato attacchi di artiglieria a sud di Barvinkovo e hanno bombardato Nikopol e Novopavlivka, nonché diversi insediamenti a nord-ovest di Slovyansk: questi attacchi potrebbero indicare che gli occupanti stanno cercando di aggirare Barvinkovo da est, o di spostarsi in direzione dell'autostrada E40 Izyum-Slovyansk per avanzare a sud-est verso Slovyansk, o di spostarsi direttamente a sud-est di Barvinkovo a lato Kramatorsk.

Ore 04:00 - Oltre 500 membri Azov imputati per crimini guerra

Oltre 500 membri del battaglione Azov, fatti prigionieri dalle forze russe, sono imputati in procedimenti penali per crimini di guerra. Lo riporta la «Tass», precisando che tra di loro ci sono anche i miliziani catturati nello stabilimento Azovstal di Mariupol e quelli di altre formazioni volontarie armate ucraine. I procedimenti penali sono stati avviati dalle autorità giudiziarie della Repubblica popolare di Donetsk (Dpr).

Ore 04:24 - Primo ministro Romania, pronti a fornire gas a Kiev

La Romania può fornire gas all’Ucraina e alla Moldova. Lo ha detto — come riporta il «Kiev Independent» — il primo ministro rumeno Nicolae Ciuca durante la messa in servizio del «Gas Interconnector» Grecia-Bulgaria. La Romania ha anche ripristinato una vecchia linea ferroviaria che collega il suo porto di Galati con il fiume Danubio, in Ucraina, per contribuire a rafforzare le esportazioni ucraine, in particolare di grano.

Aveva 39 anni. Modella brasiliana uccisa dai russi in Ucraina, Thalita do Valle era una cecchina: “Addestrata dai curdi”. Vito Califano su Il Riformista il 7 Luglio 2022 

Thalita do Valle era stata una modella. Aveva sfilato, studiato legge, lavorato con associazioni di beneficenza. È morta in Ucraina, dove era arrivata con il fratello per combattere al fianco dell’esercito locale contro l’invasione russa. Aveva 39 anni. La sua morte ha fatto il giro del mondo, è una delle notizie di questo 134esimo giorno di conflitto, mentre l’offensiva di Mosca si concentra su Donetsk.

Secondo le autorità locali sono circa 350mila i civili da evacuare subito. Bombardamenti anche a Odessa mentre la Procura ucraina ha fatto sapere di indagare su circa 21mila crimini di guerra. Do Valle era arrivata in Ucraina per combattere, per opporsi all’invasione russa, e non da neofita: era formata, era un cecchina l’ex modella.

Thalita Do Valle dopo aver studiato giurisprudenza e lavorato con varie associazioni di beneficenza era infatti partita per l’Iraq per combattere al fianco delle forze curde contro l’avanzata dei militanti jihadisti del sedicente Stato Islamico. In quell’occasione aveva ricevuto l’addestramento come cecchina. In Ucraina era arrivata tre settimane fa.

Documentava quello che succedeva intorno a lei, il conflitto, su Tik Tok. È morta in un bunker in fiamme a Kharkiv mentre tentava di fuggire da un bombardamento. La notizia della sua morte l’ha data il fratello Theo Rodrigo Vieira, riportata dal Daily Mail: “Ci sono stati attacchi russi e il nostro battaglione è stato diviso. Thalita si è rifugiata nel bunker, è morta il 30 giugno per asfissia, non è stata colpita da schegge”.

La sorella mandava messaggi dal fronte praticamente ogni giorno, lavorava sia come soccorritrice che come tiratore scelto. La donna era stata destinata a Kharkiv poco dopo il suo arrivo. La città non è più sotto l’attacco diretto russo ma viene frequentemente bombardata da oltre il confine, come d’altronde accade con altre grandi città che non sono sotto assedio come Kiev e Odessa.

Vito Califano. Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.

E l’America stanzia oltre 400 milioni di dollari in armi. Andrea Nicastro e Marta Serafini su Il Corriere della Sera l'8 Luglio 2022.

• La guerra è al 135esimo giorno.

• Si combatte nel Donetsk, dove continuano pesanti bombardamenti.

• Biden annuncia altri 400 milioni di aiuti militari a Kiev.

• Putin: «Se l’Occidente vuole batterci in battaglia, ci provi».

• Le nuove armi inviate a Kiev, di qualità, come i lanciarazzi Himars, hanno un impatto maggiore sul terreno di guerra.

• Le bombe russe avrebbero distrutto, nella giornata di giovedì 7 luglio, 20 ettari di campi di grano nella zona di Zaporizhzhia.

• Nella notte scatta l’offensiva russa su Bachmut, strategica per la conquista del Donbass.

• E l’America vara un altro pacchetto di aiuti militari da oltre 400 milioni di dollari

Ore 01:04 - Kiev, distrutti da russi 20 ettari di campi a Zaporizhzhia

Le bombe russe avrebbero distrutto, nella giornata del 7 luglio, 20 ettari di campi di grano nella zona di Zaporizhzhia. Lo dichiara il capo del Consiglio dell’oblast di Dnipropetrovsk, Mykola Lukashuk, citato dal «Kiev Independent». «Non è il grano ucraino che va a fuoco, è la sicurezza alimentare del mondo», è stato il commento del ministero della Difesa di Kiev riportato dal quotidiano.

 Ore 04:00 - Oltre 500 membri Azov imputati per crimini guerra

Oltre 500 membri del battaglione Azov, fatti prigionieri dalle forze russe, sono imputati in procedimenti penali per crimini di guerra. Lo riporta la «Tass», precisando che tra di loro ci sono anche i miliziani catturati nello stabilimento Azovstal di Mariupol e quelli di altre formazioni volontarie armate ucraine. I procedimenti penali sono stati avviati dalle autorità giudiziarie della Repubblica popolare di Donetsk (Dpr).

Ore 04:24 - Primo ministro Romania, pronti a fornire gas a Kiev

La Romania può fornire gas all’Ucraina e alla Moldova. Lo ha detto — come riporta il «Kiev Independent» — il primo ministro rumeno Nicolae Ciuca durante la messa in servizio del «Gas Interconnector» Grecia-Bulgaria. La Romania ha anche ripristinato una vecchia linea ferroviaria che collega il suo porto di Galati con il fiume Danubio, in Ucraina, per contribuire a rafforzare le esportazioni ucraine, in particolare di grano.

Ore 09:57 - Kiev: «Sei civili uccisi dai russi nella regione di Donetsk»

«Le truppe russe hanno ucciso 6 civili e altri ventuno sono rimasti feriti, ieri 7 luglio, nella regione di Donetsk». Lo ha annunciato il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, su Telegram, come riporta Ukrinform. «Le vittime sono state registrate nelle città di Kramatorsk, Sloviansk, Avdiivka, Siversk, Pokrovsky e Orlivka». Al momento, spiegano le fonti, è impossibile stabilire il numero esatto delle vittime a Mariupol e Volnovas.

Ore 10:05 - «La Russia pronta ai colloqui con Ankara e Kiev sulla questione del grano»

Secondo l’agenzia di stampa russa Tass, «la Russia è pronta a colloqui con i ministri degli Esteri turco e ucraino sulla questione del grano ucraino». A dirlo è ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, a margine del vertice ministeriale degli Esteri del G20 in corso a Bali, in Indonesia.

Ore 10:21 - G20, Blinken a Lavrov: «Lasciate uscire grano da porti ucraini»

Il segretario di stato americano Antony Blinken, durante le riunioni a porte chiuse del G20 di Bali (Indonesia), ha chiesto al collega russo Sergej Lavrov di «lasciar uscire» il grano dai porti ucraini. Lo riferisce un funzionario occidentale presente al vertice. «L’Ucraina non è il vostro Paese. Il suo grano non è vostro», ha detto Blinken, accusando la Russia di bloccare milioni di tonnellate di grano nei porti ucraini e di provocare un’emergenza alimentare in gran parte del mondo.

Ore 10:43 - Kiev: «36.900 soldati russi uccisi dall’inizio della guerra»

Secondo l’esercito di Kiev, sono quasi 37mila i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione. Lo riporta l’agenzia di stampa Ukrinform. Nel suo aggiornamento sulle perdite di Mosca, l’esercito ucraino include anche 217 caccia, 187 elicotteri e 669 droni abbattuti. Le forze di Kiev hanno poi affermato di aver distrutto 1,637 carri armati russi, 828 sistemi di artiglieria, 3,811 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 15 navi e 155 missili da crociera.

Ore 11:08 - G20, Lavrov lascia sessione mentre parla ministra tedesca

Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha abbandonato una sessione del G20 di Bali mentre la sua controparte tedesca, Annalena Baerbock, stava criticando Mosca per la guerra in Ucraina, hanno dichiarato fonti diplomatiche. Era successo lo stesso in una sessione pomeridiana, prima di un’apparizione virtuale del ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.

Ore 11:22 - Washington: «Yellen farà pressioni sui prezzi del petrolio russo»

«Il segretario al Tesoro statunitense Janet Yellen continuerà a fare pressioni sui suoi omologhi del G20 di Bali per un tetto ai prezzi del petrolio russo, nel tentativo di privare Mosca dei finanziamenti necessari per continuare la guerra in Ucraina. La posizione è inoltre condivisa da un numero sempre più alto di Paesi». Lo ha dichiarato un alto funzionario del Tesoro, annunciando che Yellen parteciperà alla riunione del G20 dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali il 15 e il 16 luglio.

Ore 11:48 - Von der Leyen: «Ue lavora a vie alternative per export grano»

«La Russia sta bloccando sul Mar Nero l’esportazione di grano dall’Ucraina, portando così alla fame milioni di persone. Noi cercheremo, come Unione Europea, di offrire all’Ucraina percorsi alternativi, sia su strada che su treno, o ad esempio sul fiume Danubio». Lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, intervenendo allo United Nation Retreat a Long Island. «Stiamo facendo del nostro meglio per sostenere i Paesi vulnerabili per l’acquisto di grano o cereali. Quest’anno abbiamo stanziato 620 milioni di euro a questo scopo, mentre 5 miliardi nei prossimi anni saranno dedicati all’agricoltura di precisione, come nanotecnologie e gestione dell’acqua nelle zone aride, per rendere questi Stati meno dipendenti dalle importazioni alimentari», ha sottolineato.

Ore 12:09 - Mosca: «Distrutti 2 sistemi antinave Harpoon»

Il ministero della Difesa russo, Sergej Shoigu ha comunicato la distruzione, nella regione di Odessa durante la notte, di due sistemi missilistici antinave Harpoon , forniti dalla Gran Bretagna. Lo riporta l’agenzia Reuters. Gli Harpoon sono sistemi statunitensi e fanno parte degli armamenti forniti a Kiev dai Paesi della Nato per difendersi dall’aggressione russa.

Ore 12:21 - Russia, condannato a 7 anni oppositore contrario alla guerra

«L’oppositore russo Alexei Gorinov è stato condannato a 7 anni di reclusione da un tribunale di Mosca con l’accusa di aver diffuso «notizie false» sull’esercito russo ed essersi schierato contro l’invasione dell’Ucraina ordinata da Vladimir Putin». lo riporta Novaya Gazeta Europa dall’aula di tribunale. Durante il processo Gorinov aveva anche mostrato un cartello contro la guerra. Il Cremlino continua così a inasprire la censura e la repressione del dissenso. In Russia è entrata in vigore a marzo una legge che prevede fino a 15 anni di reclusione per la diffusione di informazioni ritenute «false» dalle autorità russe.

Ore 12:41 - Peskov: «In Ucraina solo una piccola parte del potenziale russo»

«La Russia sta utilizzando una parte insignificante del suo potenziale militare nell’operazione speciale in Ucraina». Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov durante un briefing, riportato dall’agenzia di stampa Tass. «Gli eserciti non sono assolutamente comparabili e solo una parte di quello russo è stata fino a questo momento impiegata, come ha già ricordato il capo di Stato Vladimir Putin».

Ore 12:59 - Mosca: «Misure serie se le armi occidentali ci minacciano»

«Se le armi occidentali in Ucraina mettono a repentaglio la nostra situazione strategica, allora prenderemo in considerazione misure serie». Così l’ambasciatore russo nel Regno Unito, Andrei Kelin, in una intervista all’agenzia Reuters all’indomani delle dimissioni del premier Boris Johnson e con l’incertezza sul suo successore. «Libereremo il Donbass ed è improbabile che ci ritireremo dal Sud dell’Ucraina». Ha aggiunto Kelin specificando poi che Londra non ha avanzato alcuna richiesta per il rilascio dei due combattenti britannici condannati a morte da un tribunale di Donetsk.

Ore 15:02 - Zelensky incontra i combattenti nella regione di Dnipropetrovsk

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato oggi le sue forze armate nella regione di Dnipropetrovsk. Lo riportano i media locali. «Ho parlato con i nostri difensori, ho consegnato loro dei premi. Il loro umore è determinato, nei loro occhi c’è fiducia nella nostra vittoria. Grazie per aver lottato per la libertà dell’Ucraina!», ha detto loro il leader ucraino. Il presidente ha conferito il titolo di eroe dell’Ucraina e ha assegnato l’ordine di «Stella d’oro» al comandante del battaglione di carri armati, il tenente colonnello Oleg Grudzevych, che ha preso parte alle operazioni di combattimento nella città di Mariupol , nella regione di Donetsk.

Ore 15:22 - Lavrov lascia in anticipo la riunione del G20

Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha lasciato in anticipo la riunione del G20 a Bali delle principali economie dopo aver detto ai suoi omologhi che l’invasione russa dell’Ucraina non è responsabile di una crisi globale alimentare e che le sanzioni progettate per isolare la Russia equivalevano a una dichiarazione di guerra. Lo riporta il Guardian. «Se l’Occidente desidera che l’Ucraina sconfigga la Russia sul campo di battaglia, senza impegnarsi in alcuna forma di apertura nei colloqui, allora non c’è nulla di cui parlare», ha detto il capo della diplomazia russa.

Ore 16:28 - Biden in visita alla Cia per incontrare agenti impegnati in Ucraina

Il presidente americano Joe Biden farà visita oggi al quartier generale della Cia, in Virginia, in occasione dei 75 anni di fondazione dell’agenzia di intelligence. «Il presidente incontrerà gli agenti che hanno lavorato in Ucraina per ringraziarli del loro impegno», anticipano fonti dell’Amministrazione. La Cia ha recuperato molto credito agli occhi dell’opinione pubblica americana, grazie al lavoro di intelligence svolto prima e durante l’invasione russa dell’Ucraina, che ha contribuito a creare un vasto consenso tra i governi occidentali per il varo delle sanzioni contro Mosca.

Ore 16:37 - Putin: «Altre sanzioni catastrofiche mercato energia»

«Ulteriori sanzioni economiche dell’Occidente possono portare a conseguenze catastrofiche il mercato energetico globale». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin.

Ore 17:06 - Zelensky: «Non cederemo nessun territorio alla Russia»

«L’Ucraina non è disposta a cedere nessuna delle sue terre agli invasori». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in una intervista alla Cnn. «Nessuna concessione del territorio ucraino farà parte del negoziato diplomatico per porre fine alla guerra». Zelensky si è detto fiducioso che la politica britannica nei confronti dell’Ucraina «non cambierà», nonostante le dimissioni di Boris Johnson.

Ore 17:37 - Le democrazie sembrano nel caos: ma allora vince Putin?

(Federico Rampini) In apparenza hanno ragione Vladimir Putin e Xi Jinping: l’Occidente sembra allo sbando. In America Joe Biden viene disertato anche dai suoi. Uno dei tanti segnali: cominciano a fiorire le potenziali candidature all’elezione presidenziale del 2024 anche tra i democratici, per esempio il governatore della California Gavin Newsom ha cominciato a comprare spazio pubblicitario in Florida per attaccare il repubblicano che governa quello Stato (Ron DeSantis), una schermaglia fra due aspiranti alla Casa Bianca...

Ore 17:45 - Mosca, dure misure se non si risolve blocco a Kalinigrad

«Ue e Lituania devono trovare una soluzione entro pochi giorni». Mosca ha completato la preparazione delle misure di ritorsione in risposta al blocco del transito delle merci nell’enclave russa di Kaliningrad e inizierà ad attuarle a meno che la situazione non venga riportata alla normalità entro i prossimi giorni. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharov a, riporta l’agenzia stampa Interfax. «Non aspetteremo all’infinito. Avvisiamo ancora una volta che, se la situazione non si stabilizza nei prossimi giorni, la Russia adotterà misure dure nei confronti della Lituania e dell’Ue. La risoluzione del problema si è protratta per troppo tempo», ha precisato.

Ore 18:06 - G20, Borrell: «Lavrov poco rispettoso, non ascoltava gli altri»

L’Alto rappresentante Ue per la Politica estera Josep Borrell ha affermato che il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov «non stava ascoltando gli altri» durante la riunione ministeriale del G20 a Bali e che questo comportamento è stato «poco rispettoso». Poi ha aggiunto: «Questo non è il modo più costruttivo per partecipare a una riunione del G20», riferendosi al capo della diplomazia russa, che aveva abbandonato la sala ogni volta che il Cremlino veniva criticato dai leader occidentali. «Il ministro degli Esteri russo - si è rammaricato Borrell - non era presente per gran parte della sessione pomeridiana e ha lasciato la stanza dopo aver pronunciato le sue osservazioni».

Ore 18:17 - G20, i ministri degli Esteri rimangono divisi sull’Ucraina

La seconda e ultima giornata della riunione dei ministri degli Esteri del G20 a Bali, in Indonesia, si è chiusa senza sostanziali passi avanti su come affrontare le conseguenze economiche globali della guerra in Ucraina.

Un importante sviluppo potrebbe invece arrivare domani, quando - secondo indiscrezioni dei media - dovrebbero parlarsi i rappresentanti delle prime due potenze del mondo: il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, e il ministro degli Esteri della Cina, Wang Yi.

Ore 18:33 - Zelensky visita ospedale a Dnipro: «Ringrazio i medici eroi»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato il capo dell’amministrazione militare regionale, nel corso della sua visita odierna alla città di Dnipro , Valentyn Reznichenko. «Non ci sono ostilità sul nostro territorio, ma sentiamo costantemente la guerra», ha osservato Reznichenko, riportato dall’agenzia di stampa Ukrinform.

Il Capo dello Stato ha elogiato il lavoro fatto al centro logistico per il montaggio dei kit di aiuti umanitari e poco dopo ha visitato l’ospedale Mechnikov, dove ha ringraziato gli operatori sanitari per le vite umane salvate. «Sono eroi», ha scritto Zelensky su Telegram.

Ore 19:05 - La resistenza colpisce i depositi di munizioni e complica la logistica russa

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Il ministero della Difesa russa ha annunciato ieri una pausa operativa per riprendere il fiato dopo le fatiche di Severodonetsk e Lysychansk ma, come avevano lasciato intendere nei giorni scorsi le parole di Vladimir Putin, l’avanzata prosegue.

Alle truppe che hanno partecipato alla missione nel Lugansk il leader ha concesso il riposo, mentre i gruppi Est e Ovest dovranno proseguire fino al raggiungimento delle mete designate, ovvero il resto del Donbass.

I russi stanno ammassando attrezzature in direzione di Siversk, a 8 chilometri dall’attuale linea del fronte. L’Armata procede poi a piccoli passi verso Sloviansk, conduce operazioni attorno a Bakhmut e intanto bombarda: nella regione di Donetsk i missili russi hanno ucciso sei persone nell’arco di 24 ore, altre quattro sono morte a Kharkiv, mentre due sistemi anti-nave Harpoon forniti dai britannici sarebbero stati distrutti nella regione meridionale di Odessa.

Ore 19:16 - Esercito ucraino: «Fermata l’avanzata russa in direzione di Sloviansk»

«Nella regione di Luhansk le nostre forze armate hanno colpito le posizioni del nemico, mentre nella direzione di Kharkiv hanno respinto l’assalto dei russi, costringendoli a indietreggiare». Lo comunicano i vertici militari ucraini, aggiungendo che «nella direzione di Sloviansk, vicino a Bohorodychne, l’avanzata del nemico è stata fermata, ma sono ancora in corso i combattimenti vicino a Vesela Dolyna».

Ore 19:34 - Canada, nuove sanzioni contro la Russia e il patriarca Kirill

Il Canada ha annunciato nuove sanzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina, prendendo di mira il leader della Chiesa ortodossa russa, il patriarca Kirill, e altre persone accusate di diffondere disinformazione. Il ministro degli Esteri canadese Melanie Joly, ha svelato le sanzioni mentre partecipava a una riunione degli omologhi del G20 a Bali. Il nuovo pacchetto prende di mira 29 persone, accusate di essere «agenti di propaganda e disinformazione sponsorizzati dallo stato». L’ultimo annuncio porta a oltre 1.150 il numero totale di individui in Russia, Ucraina e Bielorussia che il Canada ha sanzionato dall’inizio della guerra.

Ore 19:39 - Kiev: «Cinque civili uccisi in un raid russo nel Donetsk. Colpito anche 12enne»

Cinque civili sono stati uccisi in seguito ad alcuni attacchi russi nelle città ucraine di Bakhmut e Siversk, nella zona orientale del Donetsk. Lo ha affermato l’ufficio del Procuratore generale dell’Ucraina, riporta il Guardian. Tre persone, tra cui un ragazzo di 12 anni, sono rimaste ferite sotto il fuoco russo, ha precisato l’ufficio.

Ore 19:49 - Dagli Stati Uniti altri 400 milioni di aiuti militari all’Ucraina

«Washington manderà ancora equipaggiamento militare e munizioni, oltre a razzi ed altri sistemi bellici avanzati, per un totale di altri 400 milioni di dollari (393 milioni di euro), all’esercito ucraino». Lo ha dichiarato un alto ufficiale statunitense. «Un contributo fondamentale per la resistenza ucraina nel Donbass contro l’armata russa». Come dichiarato precedentemente anche dal presidente Usa Joe Biden, «gli aiuti che proseguiranno fino a quando sarà necessario».

Ore 20:11 - Gallagher: il Papa potrebbe andare a Kiev anche ad agosto

Papa Francesco potrebbe recarsi a Kiev anche nel mese di agosto. Lo ha detto questa sera il segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, mons. Paul Richard Gallagher, intervistato dal Tg1. «Il papa è molto convinto che se lui potesse fare una visita potrebbe avere anche dei risultati positivi. lui ha detto che andrà in Ucraina e lui si è sempre mostrato disponibile di visitare Mosca e di incontrare anche le autorità russe», ha detto Gallagher, che non esclude che il viaggio a Kiev potrebbe essere anche in agosto.

Ore 21:50 - Gli Usa inviano a Kiev altri 4 lanciarazzi e munizioni

Secondo un funzionario della Difesa statunitense, come riporta il Washington Post, nel nuovo pacchetto di armi che Biden invierà a Kiev ci sono anche quattro sistemi missilistici Himars (High Mobility Artillery Rocket Systems,) che andranno ad aggiungersi agli altri otto già inviati. Gli Stati Uniti invieranno anche 1.000 colpi di artiglieria da 155 millimetri che hanno una maggiore precisione e aiuteranno l’Ucraina a colpire obiettivi specifici. Il pacchetto includerà anche tre veicoli tattici, sistemi radar, pezzi di ricambio e altre attrezzature militari.

Ore 23:35 - Zelensky ringrazia Biden per armi

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si è detto «veramente grato» a quello Usa, Joe Biden, «per il continuo ed efficace sostegno nel contrastare l’aggressione russa». Zelensky, che oggi ha fatto visita alle postazioni avanzate delle Forze armate ucraine nella regione di Dnipro, al confine occidentale con il Donbass, ha ringraziato per il nuovo pacchetto di armi promesso dagli statunitensi: «Altri Himars, altre proiettili da 155 mm sono le nostre esigenze prioritarie» perché «ci aiutano a premere sul nemico».

Ore 01:07 - Usa, 400 milioni di euro di investimenti per nuove armi all’Ucraina

Il Pentagono ha annunciato l’invio di un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina per 400 milioni di dollari, confermando le indiscrezioni uscite sui media qualche ora fa. Come anticipato, nel nuovo invio ci saranno altri quattro lanciarazzi Himars e circa 1.000 colpi di artiglieria da 155 millimetri che hanno una maggiore precisione e aiuteranno le forze di Kiev a colpire obiettivi specifici. Il pacchetto include anche tre veicoli tattici, sistemi radar, pezzi di ricambio e altre attrezzature militari. Solo nelle ultime tre settimane, si legge in una nota del dipartimento della Difesa, gli Stati Uniti hanno fornito 2,2 miliardi di dollari in assistenza per la sicurezza all’Ucraina, 8 miliardi dall’inizio dell’amministrazione Biden

Ore 01:58 - Biden elogia la Cia, avete rovinato i piani di Putin

Il presidente americano Joe Biden ha elogiato la Cia per aver creato «un buco gigantesco negli obiettivi di Valdimir Putin» e per aver rivelato i suoi piani di invadere l’Ucraina. È stato grazie all’incredibile lavoro dei nostri professionisti dell’intelligence che siamo stati in grado di avvertire il mondo di ciò che Putin stava pianificando in Ucraina», ha detto Biden durante la sua prima visita come presidente al quartier generale a Langley, in Virginia, in occasione dei 75 anni dell’Agenzia.

Ore 02:10 - «No alla guerra» e i bambini raccontano l’invasione con l’arte

Il ritratto di una donna dipinto in blu e giallo - i colori della bandiera ucraina - e striato di vernice rosso sangue è tra i 300 quadri dei bambini ucraini esposti in un rifugio antiatomico di Kiev venerdì. «Vale la pena ricordare agli adulti, al mondo intero, che i bambini vedono tutto questo, lo vivono, lo sentono. E, a differenza di noi, non possono prendere decisioni», ha dichiarato Olena Sotnyk, politica ucraina e consigliere del primo ministro, nonché una delle organizzatrici della mostra. «Si aspettano che gli adulti e il mondo agiscano per fermare la guerra». La mostra, intitolata «Bambini. Guerra. Futuro», è stata aperta ai giornalisti venerdì in una stazione centrale della metropolitana di Kiev, chiusa dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio. I dipinti dei bambini ucraini provenienti da tutto il Paese raffigurano gli orrori di luoghi come Mariupol - una città brutalmente assediata e bombardata dalle forze russe - e Bucha, una delle prime città in cui i civili sono stati trovati uccisi in massa. Le didascalie sono inequivocabili: «No alla guerra», «Non voglio morire».

Ore 02:12 - Tass, scattata offensiva russa su Bachmut, strategica per Sloviansk e Kramatorsk nel Donbass

Nella notte è scattata un’offensiva sulla città di Bachmut, nel Donbass, da parte delle forze armate russe e della milizia della Repubblica popolare di Luhansk (Lpr). Lo scrive la Tass, precisando che «le forze alleate hanno preso il controllo del villaggio di Klinovoe, a circa 6 km da Bachmut», cittadina di circa 80.000 residenti sotto il controllo ucraino e considerata «strategica» per l’attacco a Sloviansk e Kramatorsk. Sotto attacco anche villaggio di Veselaia Dolina, che si trova a 5 chilometri da Bachmut.

Ucraina Russia, news sulla guerra del 9 luglio di Andrea Nicastro, Marta Serafini e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 09 Luglio 2022

Le notizie di sabato 9 luglio

• La guerra è al 136esimo giorno. Le notizie del 10 luglio.

• Continuano i combattimenti nel Donetsk. Secondo Kiev le forze ucraine hanno fermato l’Armata in direzione di Sloviansk e Kharkiv.

• I russi ammassano attrezzature in direzione di Siversk, a 8 chilometri dall’attuale fronte.

• Distrutti 20 ettari di campi di grano a Zaporizhzhia.

• Gli Usa hanno annunciato altri 400 milioni di aiuti militari all’Ucraina.

• Mosca è pronta a dure misure se non sarà tolto il blocco a Kaliningrad.

• Zelensky: «Non cederemo nessun territorio alla Russia».

• Nella notte scatta l’offensiva russa su Bachmut, strategica per la conquista del Donbass.

• E l’America vara un altro pacchetto di aiuti militari da oltre 400 milioni di dollari e non tarda ad arrivare la risposta della Russia: gli Usa vogliono continuare la guerra.

Ore 23:35 - Zelensky ringrazia Biden per armi

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si è detto «veramente grato» a quello Usa, Joe Biden, «per il continuo ed efficace sostegno nel contrastare l’aggressione russa». Zelensky, che oggi ha fatto visita alle postazioni avanzate delle Forze armate ucraine nella regione di Dnipro, al confine occidentale con il Donbass, ha ringraziato per il nuovo pacchetto di armi promesso dagli statunitensi: «Altri Himars, altre proiettili da 155 mm sono le nostre esigenze prioritarie» perché «ci aiutano a premere sul nemico».

Ore 01:07 - Usa, 400 milioni di euro di investimenti per nuove armi all’Ucraina

Il Pentagono ha annunciato l’invio di un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina per 400 milioni di dollari, confermando le indiscrezioni uscite sui media qualche ora fa. Come anticipato, nel nuovo invio ci saranno altri quattro lanciarazzi Himars e circa 1.000 colpi di artiglieria da 155 millimetri che hanno una maggiore precisione e aiuteranno le forze di Kiev a colpire obiettivi specifici. Il pacchetto include anche tre veicoli tattici, sistemi radar, pezzi di ricambio e altre attrezzature militari. Solo nelle ultime tre settimane, si legge in una nota del dipartimento della Difesa, gli Stati Uniti hanno fornito 2,2 miliardi di dollari in assistenza per la sicurezza all’Ucraina, 8 miliardi dall’inizio dell’amministrazione Biden

Ore 01:58 - Biden elogia la Cia, avete rovinato i piani di Putin

Il presidente americano Joe Biden ha elogiato la Cia per aver creato «un buco gigantesco negli obiettivi di Valdimir Putin» e per aver rivelato i suoi piani di invadere l’Ucraina. È stato grazie all’incredibile lavoro dei nostri professionisti dell’intelligence che siamo stati in grado di avvertire il mondo di ciò che Putin stava pianificando in Ucraina», ha detto Biden durante la sua prima visita come presidente al quartier generale a Langley, in Virginia, in occasione dei 75 anni dell’Agenzia.

Ore 02:10 - «No alla guerra» e i bambini raccontano l’invasione con l’arte

Il ritratto di una donna dipinto in blu e giallo - i colori della bandiera ucraina - e striato di vernice rosso sangue è tra i 300 quadri dei bambini ucraini esposti in un rifugio antiatomico di Kiev venerdì. «Vale la pena ricordare agli adulti, al mondo intero, che i bambini vedono tutto questo, lo vivono, lo sentono. E, a differenza di noi, non possono prendere decisioni», ha dichiarato Olena Sotnyk, politica ucraina e consigliere del primo ministro, nonché una delle organizzatrici della mostra. «Si aspettano che gli adulti e il mondo agiscano per fermare la guerra». La mostra, intitolata «Bambini. Guerra. Futuro», è stata aperta ai giornalisti venerdì in una stazione centrale della metropolitana di Kiev, chiusa dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio. I dipinti dei bambini ucraini provenienti da tutto il Paese raffigurano gli orrori di luoghi come Mariupol - una città brutalmente assediata e bombardata dalle forze russe - e Bucha, una delle prime città in cui i civili sono stati trovati uccisi in massa. Le didascalie sono inequivocabili: «No alla guerra», «Non voglio morire».

Ore 02:12 - Tass, scattata offensiva russa su Bachmut, strategica per Sloviansk e Kramatorsk nel Donbass

Nella notte è scattata un’offensiva sulla città di Bachmut, nel Donbass, da parte delle forze armate russe e della milizia della Repubblica popolare di Luhansk (Lpr). Lo scrive la Tass, precisando che «le forze alleate hanno preso il controllo del villaggio di Klinovoe, a circa 6 km da Bachmut», cittadina di circa 80.000 residenti sotto il controllo ucraino e considerata «strategica» per l’attacco a Sloviansk e Kramatorsk. Sotto attacco anche villaggio di Veselaia Dolina, che si trova a 5 chilometri da Bachmut.

Ore 04:47 - Ambasciata russa, gli Stati Uniti vogliono prolungare conflitto

«Le autorità statunitensi stanno inviando nuove armi in Ucraina, tra cui i lanciarazzi Himars, perché vogliono prolungare il conflitto con ogni mezzo. Dietro questa decisione c’è il desiderio sfrenato di Washington di trascinare ad ogni costo il conflitto, per compensare le crescenti perdite dei battaglioni nazionali e delle forze armate ucraine attraverso l’invio di armi». Lo ha dichiarato - come riporta la Tass - l’ambasciata russa negli Stati Uniti in merito all’assistenza militare fornita a Kiev dalle autorità statunitensi. «La tesi di alti funzionari statunitensi secondo cui le armi fornite sono usate dagli ucraini per scopi difensivi è insostenibile. Le autorità di Kiev e le formazioni nazionaliste usano le armi provenienti dagli Stati Uniti per distruggere le città del Donbass: ogni giorno, in vari distretti della capitale della Dpr, dove non ci sono nemmeno militari russi vicini, i civili muoiono» ha aggiunto l’ambasciata russa negli Usa.

Ore 06:11 - Il punto su «La Prima Ora»: le sanzioni, la terra che brucia, le novità militari dell’avanzata

(di Alessandro Trocino) Vladimir Putin insiste con gli ammonimenti all’Occidente: «Le sanzioni fanno male solo a chi le impone e nuove misure sulle forniture di energia dalla Russia potranno avere effetti addirittura catastrofici sui mercati globali».

Marta Serafini racconta l’ultima strategia dei russi: bruciare i campi di grano, per affamare e sottrarre risorse. Nel frattempo, il grano viene rubato e rivenduto all’estero.

L’avanzata russa prosegue, sul campo e con i missili. La resistenza ucraina con i nuovi lanciarazzi a lunga gittata è riuscita però a centrare molti depositi di munizioni, complicando la logistica dei russi, costretti a scaricare le munizioni a grande distanza dal fronte.

Ore 08:29 - Gb, riservisti russi a confini Ucraina per offensive future

La Russia sta posizionando i riservisti vicino ai confini con l’Ucraina per operazioni offensive future: lo scrive l’intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione nel Paese. Tuttavia, sottolinea il rapporto pubblicato dal ministero della Difesa su Twitter, una grande proporzione nelle nuove unità di fanteria è dotata probabilmente di veicoli blindati datati - gli MT-LB - progettati originariamente negli anni Cinquanta come trattori per il trasporto dell’artiglieria, con un’armatura limitata ed equipaggiati solo con una mitragliatrice. Le unità d’assalto di prima linea, invece, usano veicoli moderni - i BMP-2 - dotati di un’armatura fino a 33mm, un cannone da 30mm e un lanciamissili anti-carro. Nonostante il presidente Putin abbia detto giovedì scorso che l’esercito russo «non ha ancora iniziato nulla di serio in Ucraina», conclude l’intelligence, molti dei suoi rinforzi sono formati da gruppi ad hoc dotati di equipaggiamenti obsoleti.

Ore 08:31 - Sempre più russi cercano di evitare il servizio militare

Danila Davydov ha raccontato a Reuters di aver lasciato la Russia nelle settimane in cui il Cremlino ha iniziato a inviare truppe in Ucraina perché temeva di essere arruolato in una guerra in cui non crede. Davydov, artista digitale di 22 anni, si è messo in contatto con Reuters dal Kazakhstan, dove attualmente lavora: «Non volevo andare né in guerra né in prigione, così ho deciso di scappare». In Russia il servizio militare è obbligatorio pe tutti i ragazzi tra i 18 e i 27 anni. Un’altro ragazzo ha raccontato a Reuters di aver dovuto affrontare dei conflitti familiari per aver rifiutato di combattere in Ucraina.

Ore 09:28 - Reclute Kiev arrivate in Gb per addestramento

Un gruppo di reclute ucraine è arrivato nel Regno Unito per seguire un programma di addestramento che durerà diverse settimane: lo riporta il Guardian. «Questo nuovo ambizioso programma di addestramento è la fase successiva del sostegno del Regno Unito alle forze armate ucraine nella loro lotta contro l’aggressione russa - ha detto il ministro della Difesa britannico Ben Wallace, che ha incontrato le reclute -. Utilizzando l’esperienza di livello mondiale dell’esercito britannico, aiuteremo l’Ucraina a ricostruire le sue forze e ad aumentare la sua resistenza mentre difendono la sovranità del loro Paese e il loro diritto di scegliere il proprio futuro». Il programma consiste nell’addestramento di base dei soldati del Regno Unito e include corsi sull’uso delle armi, sul primo soccorso, sui veicoli da campo, sulle tattiche di pattuglia e sulla legge relativa ai conflitti armati. Il governo britannico ha acquistato migliaia di fucili d’assalto AK per il programma, gli stessi che useranno in prima linea.

Ore 09:30 - Russia sta ridispiegando altre unità a confini con l’Ucraina

La Russia sta ridispiegando alcune unità per posizionarle ai confini con l’Ucraina, in vista di possibili future operazioni offensive: lo ha reso noto il Ministero della Difesa britannico nel suo briefing quotidiano sull’andamento del conflitto. Secondo le fonti l’esercito starebbe “probabilmente” utilizzando dei trasporti truppe Mt-Lb ormai obsoleti perché a corto di equipaggiamento adeguato.

Ore 09:56 - Kiev, forze russe bombardano la regione di Mykolaiv

Le forze russe hanno bombardato la regione ucraina di Mykolaiv, nel sud del Paese, danneggiando due stazioni ferroviarie e alcune case: lo scrive su Facebook il servizio stampa dell’amministrazione regionale, secondo quanto riporta Ukrinform. Per il momento non si segnalano vittime. I villaggi lungo la linea di contatto nel distretto di Bastanka «vengono bombardati senza sosta - si legge nel messaggio -. La notte dell’8 luglio, la stazione di Bereznehuvate, il villaggio di Murakhivka e il villaggio di Kalynivka e la comunità di Bereznehuvate sono stati presi di mira». Inoltre, ieri sono stati bombardati il villaggio di Novomykolaivka e la comunità di Pervomaisk. Edifici residenziali hanno subito danni.

Ore 10:11 - Kiev, 37.200 soldati russi uccisi dall’inizio della guerra

Sono circa 37.200 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione, secondo l’esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’esercito ucraino indica che si registrano anche 217 caccia, 187 elicotteri e 674 droni abbattuti. Lo riporta Ukrinform. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1,638 carri armati russi, 832 sistemi di artiglieria, 3.815 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 15 navi e 155 missili da crociera.

Ore 10:21 - Blinken a Wang Yi: «Preoccupazione per Taiwan»

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha definito “costruttivi” i colloqui avuti con il suo omologo cinese Wang Yi ai margini del G20 in Indonesia, nel corso dei quali il capo della diplomazia americana ha espresso le preoccupazioni degli Usa su diversi dossier, «tra cui Taiwan». «Nonostante la complessità dei nostri rapporti, posso dire con una certa sicurezza che le nostre delegazioni possono considerare le discussioni odierne utili, sincere e costruttive», ha affermato Blinken parlando dopo cinque ore di colloquio con Wang Yi. Ha inoltre esortato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi a condannare l’«aggressione» russa dell’Ucraina, sottolineando che in questa situazione non si può essere neutrali.

Ore 11:41 - Kiev, russi bombardano zona residenziale di Kharkiv

Le forze russe hanno lanciato questa mattina un attacco missilistico contro una zona residenziale della città di Kharkiv, nell’Ucraina orientale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Oleh Syniehubov. Lo riporta Ukrinform. Non si hanno per il momento notizie di eventuali vittime. «A Kharkiv, secondo le informazioni preliminari, gli occupanti hanno lanciato un attacco missilistico contro un quartiere residenziale - si legge nel messaggio -. Tutti i servizi stanno lavorando sul posto». Syniehubov ha invitato i residenti a limitare la loro permanenza nelle strade della città.

Ore 11:43 - Bombe su Kryvyi Rih, due morti inclusa una bambina

Due persone sono morte e altre tre sono rimaste ferite a causa di un attacco di artiglieria delle forze russe contro la città ucraina di Kryvyi Rih (centro): lo ha reso noto su Telegram il governatore di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko, secondo quanto riporta il Guardian. Tra le vittime c’è anche una bambina, mentre il padre è uno dei feriti, ha precisato.

Ore 11:44 - Bombardata 5 volte in mattinata la regione di Sumy

La regione nord-orientale di Sumy è stata colpita da bombardamenti russi questa mattina dopo le sette. «La notte è stata tranquilla, ma la mattina è iniziata con i bombardamenti. Dopo le sette del mattino, un elicottero russo ha lanciato due razzi contro la comunità di Bilopolsk. Alle sette e mezza, 5 razzi da più sistemi di lancio sono stati sparati contro il Khotynsk E verso le sette e quaranta un elicottero ha bombardato la comunità di Myropil», ha detto il capo dell’amministrazione militare regionale Dmytro Zhivytskyi, citato da Unian. Zhyvytskyi ha sottolineato che le informazioni su eventuali vittime e danni devono ancora essere chiarite.

Ore 11:46 - Kiev ripristina porti su Danubio per facilitare export grano

L’Ucraina sta ripristinando e ampliando alcuni dei suoi porti fluviali sul Danubio, da tempo in disuso, per facilitare l’esportazione di grano a causa del blocco della Russia sul Mar Nero: lo ha detto al Guardian la responsabile del dipartimento di politica agricola della regione di Odessa, Alla Stoyanova. Prima della guerra, i porti fluviali ucraini sul Danubio venivano raramente utilizzati e alcuni di essi giacevano in completo abbandono. Dopo l’invasione del Paese da parte della Russia e il suo controllo delle vie d’uscita verso il Mar Nero, tuttavia, Kiev ha deciso di resuscitare i suoi vecchi porti fluviali per evitare il blocco marittimo e accelerare l’export del suo grano. «Prendiamo l’esempio del porto sul fiume Reni», ha detto Stoyanova riferendosi a uno tra i più importanti porti della regione del Danubio nell’era dell’Unione Sovietica e un passaggio verso la Romania. «Non è stato usato affatto di recente - ha proseguito -. Quindi ora stiamo lavorando per ampliarlo, insieme ad altri porti fluviali, per aumentare la capacità. Mentre parliamo, oltre 160 navi stanno aspettando nel Mar Nero di entrare nel canale di Sulina, ma non possono perché la capacità di quel canale è di sole 5-6 navi al giorno».

Ore 12:31 - Kiev, mille donne arruolate volontarie nell’esercito ucraino

Sono circa mille le donne che si sono arruolate nell’esercito ucraino dall’invasione russa del 24 febbraio. Lo dice la vice ministra della Difesa Hanna Maliar a Kyiv Independent, sottolineando che la leva militare non è obbligatoria per le donne, le quali sono dunque tutte volontarie.

Ore 13:15 - Odessa, «i russi distruggono intenzionalmente raccolti e granai»

L’esercito russo sta «intenzionalmente» distruggendo i raccolti nella regione di Kherson, nell’Ucraina meridionale, e impedisce lo spegnimento degli incendi nei campi: lo afferma il portavoce dell’amministrazione militare regionale di Odessa Sergiy Bratchuk, secondo quanto riporta il Guardian. Condividendo le foto della polizia locale di campi in fiamme e bruciati, Bratchuk ha affermato: «A causa dei bombardamenti con proiettili incendiari, ogni giorno si verificano ampi roghi nelle strisce protettive e nelle foreste in tutto il territorio della regione. Inoltre, le truppe russe non consentono alla gente del posto di spegnere gli incendi che distruggono granai e attrezzature».

Ore 13:30 - Borrell, guerra Russia spinge 323 milioni di persone verso fame

Secondo l’alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri Josep Borrell, 323 milioni di persone sono sull’orlo della fame a causa della crisi alimentare globale esacerbata dalla guerra russa in Ucraina. Lo riporta Pravda Europa con riferimento al discorso tenuto ieri da Borrell alla riunione ministeriale del G20 in Indonesia. «La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina sta esacerbando drammaticamente la crisi alimentare. In soli due anni, il numero di persone nel mondo che sperimentano gravi carenze alimentari è raddoppiato da 135 milioni prima della pandemia a 276 milioni all’inizio del 2022 e 323 milioni oggi», ha detto. E ha aggiunto che un totale di 1,2 miliardi di persone nel mondo si trovano in una situazione vulnerabile a causa di «una combinazione di aumento dei prezzi dei generi alimentari, aumento dei prezzi dell’energia e deterioramento delle condizioni finanziarie». «La situazione potrebbe peggiorare. La Russia sta bloccando 20 milioni di tonnellate di grano nei magazzini ucraini. Questo è un tentativo deliberato di usare il cibo come arma di guerra non solo contro l’Ucraina, ma anche contro i paesi più vulnerabili del mondo», ha aggiunto

Ore 13:33 - Bombe sulla regione di Mykolaiv, almeno 24 feriti

Almeno 24 civili sono rimasti feriti nella regione ucraina di Mykolaiv (sud) a causa dei bombardamenti russi nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto su Telegram la responsabile del consiglio regionale, Hanna Zamazeyeva, secondo quanto riporta Ukrinform. «Gli occupanti continuano a bombardare la regione di Mykolaiv. La città di Mykolaiv è stata attaccata questa mattina. Gli insediamenti nei distretti di Bashtanka e Mykolaiv sono stati colpiti. Sono stati registrati attacchi nei villaggi di Bereznehuvate, Bashtanka, Pervomaisk e nella comunità di Ochakiv. Complessivamente, 24 persone sono rimaste ferite» nelle ultime 24 ore, ha scritto Zamazeyeva.

 Ore 14:13 - Ex McDonald’s in Russia restano senza patatine

Alcuni ristoranti della catena di fast food «Gustoso e basta» (Vkusno i Tochka), che in Russia ha preso il posto di McDonald’s, hanno smesso di servire patatine fritte, secondo i media russi citati dalla Bbc. Il raccolto del tipo di patate adatte per fare le «fries» che accompagnano burger e pepite («nugget») di pollo è stato particolarmente scarso e l’azienda ha annunciato ai clienti che prima dell’autunno dovranno scegliere un contorno diverso. Fuori dal menu anche le «rustic potatoes», una versione più spessa delle sottili patatine fritte. Citata dalla Tass, la società ha spiegato che normalmente fa affidamento sui coltivatori russi, ma in questo caso non è stata nemmeno in grado di importare patate da altri mercati.

Tuttavia, la scarsità è stata immediatamente smentita dal ministero dell’agricoltura di Mosca che in un messaggio su Telegram intitolato «Le patate ci sono, e basta» ha spiegato: «Il mercato russo è pienamente rifornito di patate, incluse quelle processate. In più stanno arrivando anche i nuovi raccolti, il che esclude la possibilità di una penuria». McDonald’s ha lasciato la Russia - dove aveva aperto il suo primo fast food nel 1990 - in seguito all’invasione dell’Ucraina.

Ore 14:50 - Blinken, dagli Usa altri 368 milioni di aiuti umanitari

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti umanitari all’Ucraina da 368 milioni di dollari. «Il nostro impegno per il popolo ucraino è solido. Gli Stati Uniti forniranno 368 milioni di dollari di nuovi aiuti umanitari per sostenere le persone rimaste in Ucraina e i rifugiati costretti a fuggire dal loro paese a causa della brutale guerra della Russia», ha scritto su Twitter il segretario di stato in partenza da Bali, dove ha partecipato al G20 dei ministri degli Esteri.

Ore 15:27 - Filorussi, attacco con lanciarazzi Himars nel Lugansk

Le forze armate ucraine hanno lanciato un attacco su Alchevsk, nel Lugansk, controllato dai filorussi, utilizzando i lanciamissili Himars forniti dagli Stati Uniti. Lo riferiscono autorità filorusse, secondo Interfax. Proprio ieri il Pentagono ha annunciato l’invio di un nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina per 400 milioni di dollari, comprensivo di altri quattro lanciarazzi Himars.

«Un attacco da parte di unità armate ucraine utilizzando lanciarazzi multipli Himars da Artemivsk (oggi Bakhmut, ndr) in direzione di Alchevsk è stato registrato alle 12:40» ora locale, ha fatto sapere la missione filorussa al Centro di coordinamento e controllo per il cessate il fuoco. Poco prima la stessa fonte aveva riferito che una donna civile è stata ferita e oltre 20 edifici sono stati danneggiati in un attacco effettuato con i lanciarazzi multipli Himars a Irmino, sempre nel Lugansk controllato dai filorussi.

Ore 15:37 - Castello in uso 007 russi potrebbe essere confiscato in Gb

Nella campagna intorno a Tunbridge Wells, al confine tra Kent e East Sussex, c’è un castello che nella zona quasi nessuno sa essere di proprietà della Russia. Si dice che Seacox Heath, un castello del 19mo secolo, sia usato dai diplomatici russi e dagli 007 dell’Fsb come rifugio per il fine settimana e le vacanze. È una delle 18 proprietà in Inghilterra che appartengono allo Stato russo e che secondo un’indagine potrebbero essere sequestrate e cedute all’Ucraina. Liz Truss, la ministra degli Esteri, ha dichiarato questa settimana che stava valutando la possibilità di sequestrare i beni congelati di proprietà dei russi nel Regno Unito e di ridistribuirli alle vittime della guerra di Vladimir Putin in Ucraina.

Non solo: l’Ucraina starebbe anche valutando un’azione legale per impossessarsi delle 18 proprietà, che potrebbero valere fino a 100 milioni di sterline. Molti di questi immobili sono raggruppati vicino a Highgate, a nord di Londra. Il quartiere è frequentato da diplomatici e oligarchi russi che possiedono alcune delle proprietà più costose, ora per lo più congelate. Includono Witanhurst, la seconda casa più grande di Londra dopo Buckingham Palace, che ha un valore di 300 milioni di sterline, il proprietario è il miliardario sanzionato Andrey Guryev. Mosca possiede anche un condominio di lusso a Kensington, tre case a Holland Park e il castello nell’East Sussex. Vadym Prystaiko, l’ambasciatore ucraino nel Regno Unito, sta assumendo un avvocato per portare la Russia in tribunale. Spera che i giudici britannici confischino le proprietà o costringano la Federazione a venderle e a condividere parte dei profitti. Ha detto che avrebbe esortato tutte le ambasciate ucraine nel mondo a fare lo stesso, in una mossa che potrebbe comportare una richiesta di proprietà per un valore di miliardi.

Ore 17:47 - Zelensky rimuove ambasciatore in Germania

Secondo l’agenzia ucraina Unian il presidente Volodymyr Zelensky ha rimosso gli ambasciatori straordinari e plenipotenziari dell’Ucraina in cinque Paesi: Germania, Ungheria, Norvegia, Repubblica Ceca e India. Tra i diplomatici c’è Andrii Melnyk, l’ambasciatore in Germania che più volte ha criticato le autorità tedesche per la lentezza delle consegne di armi all’Ucraina.

Ore 21:15 - Mosca, 25 mila evacuati dal Donbass in 24 ore

Più di 25.000 persone, tra cui circa 4.000 bambini, sono state evacuate dalle aree pericolose dell’Ucraina e del Donbass verso la Russia nelle ultime 24 ore, secondo quanto dichiarato alla Tass dal generale Mikhail Mizintsev, capo del Centro di gestione della difesa nazionale della Russia. 

«Nonostante la feroce resistenza del regime di Kiev, 25.064 persone, inclusi 4.175 bambini, sono state evacuate nelle ultime 24 ore dalle aree pericolose delle repubbliche del Donbass e dell’Ucraina verso la Federazione Russa», ha affermato. Secondo Mizintsev, 2.434.298 persone, inclusi 383.402 bambini, sono state evacuate in Russia da quando è stata lanciata l’operazione militare speciale. «Il confine di stato della Federazione Russa è stato attraversato da 383.048 veicoli privati, di cui 4.804 nelle ultime 24 ore», ha affermato il capo del Centro di gestione della difesa nazionale russo

Ore 00:54 - Ucraina: Canada restituirà a Germania turbina per gas russo

Il Canada restituirà alla Germania, dopo averla riparata, una turbina a gas del gasdotto Nord Stream 1 che consentirà di accelerare il flusso di gas dalla Russia. Lo riporta il Guardian sottolineando che questa decisione rischia di mandare su tutte le furie l’Ucraina che aveva esortato il governo canadese a non restituirla, affermando che una tale decisione violerebbe l’integrità delle sanzioni contro la Russia. Ma la Germania è minacciata di un’ulteriore compressione del gas russo da parte di Mosca se la turbina, che è di proprietà di Gazprom, non verrà restituita e ha chiesto al Canada di inviargliela. La sua restituzione sosterrà «la capacità dell’Europa di accedere a un’energia affidabile e conveniente mentre (il Vecchio Continente, ndr) si allontana dal petrolio e dal gas russi», si legge in una nota del ministero dell’Energia canadese.

Ore 02:45 - Nuove sanzioni del Canada contro la Russia

Dopo aver reso noto che restituirà alla Germania una turbina del gasdotto Nord Stream 1, il Canada ha annunciato nuove sanzioni contro il settore energetico russo. Le sanzioni «si applicheranno al trasporto terrestre e in gasdotti e alla produzione di metalli e di trasporto, computer, apparecchiature elettroniche ed elettriche, nonché di macchinari», si legge in una nota del governo canadese.

Ore 03:41 - Quasi 600.000 i cittadini ucraini senza energia elettrica

Sono circa 592.000 i cittadini ucraini che non hanno accesso all’energia elettrica. Lo ha comunicato il Ministero dell’Energia di Kiev - come riporta il Kiev Independent - precisando che la maggior parte si trovano nelle regioni di Donetsk (350.000), Luhansk (130.000), Mykolaiv (30.000) e Kharkiv (28.000). «Nelle ultime 24 ore, l’elettricità è stata ripristinata a 22.300 consumatori che sono stati tagliati fuori a causa delle ostilità. In particolare, 11.900 a Donetsk Oblast, 6.800 a Mykolaiv, 2.800 a Kharkiv e 800 a Zaporizhia», scrive in una nota il ministero, aggiungendo che in alcune aree i lavori di ripristino di emergenza sono complicati a causa dell’intensificarsi delle ostilità, delle operazioni di sminamento e del verificarsi di nuovi danni alle reti elettriche.

Ore 04:32 - Il ministro della difesa ucraino: «Dobbiamo potenziare la difesa aerea»

«Dobbiamo sviluppare e rafforzare il nostro sistema di difesa aerea e di difesa antimissilistica». Lo ha detto - come riporta il Kiev Independent - il ministro della difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, precisando che fino a ora è stato abbattuto un numero piuttosto elevato di missili e aerei russi, ma la difesa del cielo deve essere ulteriormente potenziata. «Abbiamo già la protezione aerea - ha proseguito Reznikov - che non è perfetta, ma abbattiamo un bel po’ di missili. Gli aerei nemici non volano più nei nostri cieli perché hanno paura e sanno che li abbatteremo. Usano vecchi missili e li sparano dal territorio della Russia, dal territorio della Bielorussia, dalle acque del Mar Nero e persino dal Mar Caspio, dalla Crimea ucraina temporaneamente occupata. Il nemico ha paura di avvicinarsi». Per quanto riguarda il sistema «Iron dome» il ministro ha spiegato che è inefficace in Ucraina in quanto serve per missili lenti, a bassa quota e a basso danno ma non protegge da missili da crociera e balistici.

Ore 04:37 - Trump: «Con me alla Casa Bianca la Russia non avrebbe invaso l’Ucraina»

Donald Trump ha ribadito anche ad Anchorage, Alaska, che con lui alla Casa Bianca «non ci sarebbe stata l’invasione russa dell’Ucraina». «Se le elezioni fossero andate in modo diverso - ha detto l’ex presidente Usa ai sostenitori - non avremmo lasciato l’Afghanistan in quel modo, lasciando materiale militare per miliardi di dollari, e non ci sarebbe stato il disastro ucraino con centinaia di migliaia di morti»

Ore 04:47 - Dpr accusa: Kiev bombarda Donetsk con munizioni Nato

L’Ucraina bombarda Donetsk con munizioni della Nato. È l’accusa lanciata dalla Dpr, la Repubblica popolare di Donetsk e riportata dall’agenzia Tass, secondo cui le forze armate ucraine hanno condotto nelle ultime ore un massiccio bombardamento nei distretti residenziali di Donetsk utilizzando un’artiglieria calibro 155 millimetri, che è un calibro standard della Nato. Tra le 4:20 e le 4:40 ora di Mosca - sempre secondo la Dpr - 22 missili sono stati lanciati in sei distretti residenziali della cittadina del Donbass.

Cose strane. Augusto Minzolini il 9 Luglio 2022 su Il Giornale.

Nessuno è amante della dietrologia o si nutre di complottismo, ma le ultime 48 ore hanno mostrato quanto sia fragile l'Occidente nei due emisferi.

Diceva Giulio Andreotti, una personalità politica che si è formata e ha vissuto negli anni della Guerra fredda, a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Nessuno è amante della dietrologia o si nutre di complottismo, ma le ultime 48 ore hanno mostrato quanto sia fragile l'Occidente nei due emisferi. L'Occidente europeo, impegnato ad appoggiare l'Ucraina contro l'aggressione russa, da un momento all'altro si è scoperto debole nei suoi governi di riferimento (lo abbiamo scritto sul Giornale proprio ieri): a Parigi, Berlino e Roma la situazione è delicata; a Londra addirittura è stato silurato Boris Johnson, il grande alleato di Zelensky, per cui il Paese avrà un vertice dimezzato per qualche mese. Una manna per Vladimir Putin. Sempre ieri è stato reso noto un rapporto dell'Fbi e del servizio segreto inglese MI5, che descrive nel Pacifico una situazione da pre-guerra, legata, ovviamente, alle mire espansionistiche di Pechino su Taiwan.

Ebbene, 12 ore dopo, l'ex-premier giapponese Shinzo Abe, uno degli avversari della Cina, il «costruttore» della cosiddetta Nato del Pacifico, l'uomo che più di tutti aveva messo sotto i riflettori la questione Taiwan, il padre politico dell'attuale primo ministro, è stato ucciso durante un comizio. L'assassino è Tetsuya Yamagami, un ex-militare come quel Lee Harvey Oswald che uccise John Kennedy e che, secondo le ultime carte desecretate a Washington alla fine dello scorso anno, incontrò un agente del Kgb prima dell'attentato. Dicono che sia un pazzo, ma è la versione di comodo che si usa quando non si riesce a spiegare o non si vuole spiegare un gesto. L'assassino, però, deve avere un minimo di cervello se è riuscito a costruire con le sue mani un'arma da fuoco camuffata da obiettivo fotografico: un manufatto complicato che ricorda la cinepresa usata dagli inviati di Bin Laden per uccidere il Leone del Panshir, Massud, prima di impadronirsi dell'Afghanistan. Roba da servizi segreti.

Ma, a parte le congetture, la morte di Abe destabilizza il Paese di riferimento degli Stati Uniti nel Pacifico e elimina dalla scena politica un personaggio che ha passato i suoi ultimi anni a dare l'allarme al Giappone e agli alleati sulle vere finalità della politica cinese. Al di là che ci sia un piano dietro a tutto questo o meno, si può constatare che l'obiettivo di indebolire l'Occidente in quella parte del mondo è stato centrato. Così Pechino può affidare la condanna dell'attentato ai «portavoce» dei ministeri competenti, mentre Xi resta in silenzio.

Detto questo, al netto di ogni sospetto, non ci si può nascondere che nell'epoca della guerra ibrida avvengono cose davvero strane. Prima c'è stata una moria di oligarchi russi, casualmente tutti quelli che non condividevano la politica dello Zar. Ora i governi dei Paesi più alleati a Washington, in Europa come nel Pacifico, hanno problemi. E, come un tempo, ora ci sono pure gli attentati eccellenti. Della serie le verità nascoste. Se non c'è un'intelligenza in tutto questo poco ci manca, anche perché, come si dice, un indizio è un indizio, due sono una coincidenza, ma tre sono una prova. Ciò che è avvenuto è un monito all'Occidente a stare in allerta perché il mondo cambia ma non sempre come vorremmo.

Shinzo Abe, servizi segreti e Cina: tutte le piste dietro al suo assassinio. Renato Farina su Libero Quotidiano il 09 luglio 2022

L'agghiacciante assassinio di Shinzo Abe sta passando serenamente come un episodio di tipico stampo giapponese. La persistenza in quella società di oscure sacche di perversioni, dove si mescolano tradizione e follia, sarebbe il bosco predestinato alla nascita di questo fungo velenoso. Nessuna trama. Una faccenda locale, che non c'entra con le onde sismiche che stanno travolgendo l'ordine mondiale. A costo di passare per complottisti, non la beviamo. È vero, tutto cospira a chiudere il caso come un episodio da manuale del vizio giapponese di usare la spada per risolvere le divergenze politiche. La figura dell'attentatore, Tetsuya Yamagami, con le sue dichiarazioni da squilibrato, la confessione teatrale, l'arma del delitto confezionata artigianalmente, eppure la presenza di un arsenale nella sua minuscola dimora nella stessa città di Nara dove si è consumato l'attentato, sembrano costruite su misura per chiudere il caso, confinandolo nella mente di un invasato di miti medievali e sconfitte personali, caso psichiatrico, senza complici.

I primi riscontri ufficiali, e persino quelli informali dei servizi segreti di Tokyo ai colleghi della Nato, di cui sono partner esterni, non si discostano da questo cliché francamente un po' troppo folkloristico per essere convincente. Insomma, saremo dei matti anche noi come Tetsuya Yamagami, il killer, ma costui ha funzionato come un missile molto più intelligente di quelli che vediamo all'opera nello scenario ucraino. Cacio sui maccheroni per le strategie di chi? Seneca è ancora lì a proporci l'eterna domanda: a chi giova? Abe sulla scacchiera era il cavallo che poteva tentare mosse imprevedibili. Nemico aperto della Cina per le sue pretese di egemonia su Asia e Oceania, ma amico di India e in passato della Russia (a suo tempo aveva concesso a Putin aperture simili a quelle di Silvio Berlusconi), guardato come un rompiscatole da Joe Biden, che Abe ad aprile di quest'anno criticò ruvidamente per la sua «ambiguità strategica» in un articolo che ebbe diffusione mondiale (in Italia su Repubblica). È un caso se pochi giorni dopo, non si sa se convintamente o meno, gli Usa gli obbedirono con un certo fastidio per non trovarsi contro l'uomo ancora oggi - anzi ieri! - più influente del Giappone, dalle tante, forse troppe vite.

SEGUITE IL DENARO

Qui formuleremo alcune ipotesi, come dicevano gli investigatori di una volta, senza trascurare alcuna pista esterna o interna. Oltre a Seneca, ci soccorre Giovanni Falcone che diceva: seguite il denaro. Vale per i singoli ma anche per gli Stati e chili comanda. Diciamo subito che due fatti ci hanno iniettato il dubbio a proposito della esagerata evidenza dell'assenza di complotti. Il primo è stato il fiorire su molti siti occidentali dell'aneddotica sui delitti politici in cui quest'ultimo si incastrava millimetricamente come tessera di un mosaico progettato da secoli dal fato. Fino a incorrere in errori madornali per l'esagerazione entusiasmo. Cosi corriere.it arriva a inventarsi un omicidio con tanto di citazione del New York Times, lo precedono o seguono a ruota i siti più disparati (insideover.com). Scrivono e diffondono da via Solferino: «Nel Sol Levante l'assassinio politico per secoli è stato considerato una forma "estrema ma accettabile" di protesta politica. Così scrive il New York Times il 26 febbraio 1936, all'indomani dell'uccisione di Tatsukichi Minobe, docente all'Università Imperiale di Tokyo. La sua colpa? Minobe aveva pubblicamente messo in dubbio lo status di divinità attribuito al Tenno». Una notizia forse esagerata, molto utile a confermare la teoria. 

Piccolo controllo. Pag.10 del NYT del 21 febbraio 1936: «Il liberale giapponese, dr. Minobe, è stato colpito. Il padre della teoria dell'imperatore come "organo dello Stato", che aveva suscitato polemiche, è stato leggermente ferito». Secondo la Treccani, in realtà Minobe morì placidamente dodici anni dopo. Vero è che la spada in Giappone è sempre stata considerata una extrema ratio persino nobile per risolvere conflitti politici. Ma qui gatta ci cova. La seconda spina nel fianco delle certezze arriva da Mosca. Dove la arci-famosa Maria Zakharova, portavoce di Sergej Lavrov, si lascia andare, prima ancora che Abe sia dichiarato morto, a due formule: «crimine mostruoso» e «atto di terrorismo». Anche le parole di Vladimir Putin appaiono tese a suscitare interrogativi sul mandante: «perdita irreparabile» quella di Abe. Che cosa sanno i servizi russi? Oppure più banalmente vale l'adagio popolare «la gallina che canta ha fatto l'uovo»?

MEGLIO DEI SICARI

I pazzi funzionano meglio di killer professionisti, specie se magari individuati, discretamente pilotati, controllati e poi lasciati liberi di agire da forze di sicurezza corrotte o infiltrate... Possibile sia stato lasciato a tal punto alla mercé in un momento di conflitto ormai mondiale dove la vittima si era esposta come non mai. Dal Giappone spiegano che la violenza è rara nelle strade e nei dibattiti pubblici del Giappone di oggi. La stampa locale riferisce: «Nel quartiere di Shibuya, dove vive, Shinzo Abe è stato visto spesso con la moglie e il loro cane, senza alcuna particolare sicurezza. "Lo vedevamo spesso per le strade di Tokyo. Una volta, mia figlia era tra i bambini che portavano il tempio portatile a una festa locale. Distribuiva dolci con sua madre, senza che ci fosse la polizia", ricorda un ex vicino di casa». Poteva sfuggire ai servizi delle super-potenze tanta superficialità? Senza escludere nulla, nemmeno la casualità, notoriamente sempre dalla parte dei cattivi, l'a-chi-giova-di-più chiama in causa la Repubblica popolare cinese, magari attraverso gli specialisti della Corea del Nord, arcinemica di Abe e della sua determinazione a organizzare una capacità di resistenza e di replica alle minacce comuniste cino-coreane assai maggiore dell'attuale premier nipponico, l'alquanto moderato Fumio Kishida. Il quale temeva che il suo antico sponsor Abe gli facesse le scarpe, anzi le pantofole.

Kiev: un milione di soldati con armi occidentali pronti a liberare il sud del Paese. Andrea Nicastro, Marta Serafini e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 10 Luglio 2022.

Le notizie di domenica 10 luglio, in diretta 

• La guerra è al 137esimo giorno.

• Zelensky nel suo messaggio video serale di ieri ha detto che «non si fermano i brutali attacchi dell’artiglieria russa in Donbass».

• Dal G20 di Bali il segretario di Stato Usa Anthony Blinken ha chiesto a Pechino di condannare l’aggressione russa in Ucraina.

• Bombe nella regione di Mykolaiv

Ore 00:54 - Ucraina: Canada restituirà a Germania turbina per gas russo

Il Canada restituirà alla Germania, dopo averla riparata, una turbina a gas del gasdotto Nord Stream 1 che consentirà di accelerare il flusso di gas dalla Russia. Lo riporta il Guardian sottolineando che questa decisione rischia di mandare su tutte le furie l’Ucraina che aveva esortato il governo canadese a non restituirla, affermando che una tale decisione violerebbe l’integrità delle sanzioni contro la Russia. Ma la Germania è minacciata di un’ulteriore compressione del gas russo da parte di Mosca se la turbina, che è di proprietà di Gazprom, non verrà restituita e ha chiesto al Canada di inviargliela. La sua restituzione sosterrà «la capacità dell’Europa di accedere a un’energia affidabile e conveniente mentre (il Vecchio Continente, ndr) si allontana dal petrolio e dal gas russi», si legge in una nota del ministero dell’Energia canadese.

Ore 02:45 - Nuove sanzioni del Canada contro la Russia

Dopo aver reso noto che restituirà alla Germania una turbina del gasdotto Nord Stream 1, il Canada ha annunciato nuove sanzioni contro il settore energetico russo. Le sanzioni «si applicheranno al trasporto terrestre e in gasdotti e alla produzione di metalli e di trasporto, computer, apparecchiature elettroniche ed elettriche, nonché di macchinari», si legge in una nota del governo canadese.

Ore 03:41 - Quasi 600.000 i cittadini ucraini senza energia elettrica

Sono circa 592.000 i cittadini ucraini che non hanno accesso all’energia elettrica. Lo ha comunicato il Ministero dell’Energia di Kiev - come riporta il Kiev Independent - precisando che la maggior parte si trovano nelle regioni di Donetsk (350.000), Luhansk (130.000), Mykolaiv (30.000) e Kharkiv (28.000). «Nelle ultime 24 ore, l’elettricità è stata ripristinata a 22.300 consumatori che sono stati tagliati fuori a causa delle ostilità. In particolare, 11.900 a Donetsk Oblast, 6.800 a Mykolaiv, 2.800 a Kharkiv e 800 a Zaporizhia», scrive in una nota il ministero, aggiungendo che in alcune aree i lavori di ripristino di emergenza sono complicati a causa dell’intensificarsi delle ostilità, delle operazioni di sminamento e del verificarsi di nuovi danni alle reti elettriche.

Ore 04:32 - Il ministro della difesa ucraino: «Dobbiamo potenziare la difesa aerea»

«Dobbiamo sviluppare e rafforzare il nostro sistema di difesa aerea e antimissilistica». Lo ha detto - come riporta il Kiev Independent - il ministro della difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, precisando che fino a ora è stato abbattuto un numero piuttosto elevato di missili e aerei russi, ma la difesa del cielo deve essere ulteriormente potenziata. «Abbiamo già la protezione aerea - ha proseguito Reznikov - che non è perfetta, ma abbattiamo un bel po’ di missili. Gli aerei nemici non volano più nei nostri cieli perché hanno paura e sanno che li abbatteremo. Usano vecchi missili e li sparano dal territorio della Russia, dal territorio della Bielorussia, dalle acque del Mar Nero e persino dal Mar Caspio, dalla Crimea ucraina temporaneamente occupata. Il nemico ha paura di avvicinarsi». Per quanto riguarda il sistema «Iron dome» il ministro ha spiegato che in Ucraina è inefficace in quanto serve per missili lenti, a bassa quota e a basso danno, ma non protegge da missili da crociera e balistici.

Ore 04:37 - Trump: «Con me alla Casa Bianca la Russia non avrebbe invaso l’Ucraina»

Donald Trump ad Anchorage, Alaska, ha ribadito che con lui alla Casa Bianca «non ci sarebbe stata l’invasione russa dell’Ucraina». «Se le elezioni fossero andate in modo diverso - ha detto l’ex presidente Usa ai sostenitori - non avremmo lasciato l’Afghanistan in quel modo, lasciando materiale militare per miliardi di dollari, e non ci sarebbe stato il disastro ucraino con centinaia di migliaia di morti»

Ore 04:47 - Dpr accusa: Kiev bombarda Donetsk con munizioni Nato

L’Ucraina bombarda Donetsk con munizioni della Nato. È l’accusa lanciata dalla Dpr, la Repubblica popolare di Donetsk e riportata dall’agenzia Tass, secondo cui le forze armate ucraine hanno condotto nelle ultime ore un massiccio bombardamento nei distretti residenziali di Donetsk utilizzando un’artiglieria calibro 155 millimetri, che è un calibro standard della Nato. Tra le 4:20 e le 4:40 ora di Mosca - sempre secondo la Dpr - 22 missili sono stati lanciati in sei distretti residenziali della cittadina del Donbass.

Ore 07:43 - Quasi 600mila cittadini senza energia elettrica

Sono circa 592.000 i cittadini ucraini che non hanno accesso all’energia elettrica. Lo ha comunicato il Ministero dell’Energia di Kiev precisando che la maggior parte si trovano nelle regioni di Donetsk, Luhansk, Mykolaiv e Kharkiv. Il Ministero della Difesa, inoltre, ribadisce la necessità di «sviluppare e rafforzare il sistema di difesa aerea e di difesa antimissilistica».

Ore 07:55 - Canada, in arrivo nuove sanzioni contro la Russia

Il Canada ha annunciato che imporrà nuove sanzioni contro la Russia in risposta all’invasione dell’Ucraina: lo rende noto in un comunicato la ministra degli Esteri del Paese, Melanie Joly. 

Le nuove sanzioni, si legge nella nota pubblicata sul sito del Governo, rafforzeranno quelle già in vigore nei settori chimico, petrolifero e del gas, e verranno estese al settore della produzione industriale. In particolare, colpiranno tra l’altro la produzione di computer, apparecchiature elettroniche ed elettriche e macchine utensili.

Ore 08:26 - Missili sul Donetsk, 6 morti e 30 persone sotto le macerie

Almeno sei persone hanno perso la vita e altre 30, incluso un bambino di nove anni, sono intrappolate in queste ore sotto le macerie di un edificio residenziale di Chasiv Yar - nella regione di Donetsk dell’Ucraina orientale - in seguito a un bombardamento delle forze russe la notte scorsa con missili Hurricane: lo ha reso noto il presidente dell’amministrazione militare regionale Pavel Kirilenko, secondo quanto riporta Unian.

Ore 08:38 - La Germania blocca gli aiuti dell’Ue all’Ucraina

(Federico Fubini) Da oltre un mese, la Germania sta bloccando il pacchetto da 9 miliardi di euro di aiuti che dovrebbe rappresentare la principale forma di sostegno dell’Unione europea all’Ucraina. La situazione di stallo, confermata da vari protagonisti sia a Kiev che a Bruxelles, potrebbe essere una delle ragioni che hanno spinto ieri Volodymyr Zelensky a rimuovere improvvisamente e piuttosto brutalmente l’ambasciatore ucraino a Berlino Andryi Melnyk..

Ore 08:46 - Mosca avanza a piccoli passi verso Popasna, nel Lugansk

Le truppe russe hanno probabilmente guadagnato ulteriore terreno, sia pure in maniera limitata, nell’area della città di Popasna dell’Ucraina orientale: lo scrive l’intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione nel Paese. L’artiglieria russa, sottolinea il rapporto pubblicato dal ministero della Difesa su Twitter, continua a colpire l’area di Sloviansk del Donbass dalla zona di Izium a nord e dalle vicinanze di Lysychansk a est. In particolare, gli attacchi da Izium continuano a prendere di mira la strada principale che collega le città di Donetsk e Kharkiv (la E40), che rappresenta probabilmente un «obiettivo

Ore 10:00 - Kiev, 347 i bambini uccisi e 648 i feriti

Ad oggi sono 347 i bambini ucraini rimasti uccisi nell’invasione russa e più di 648 quelli feriti. Il dato viene diffuso come ogni giorno su Telegram dall’ufficio della Procura generale ucraina. Il numero dei morti è invariato rispetto al bollettino di ieri, ma il numero dei feriti è cresciuto.

Ore 12:19 - Bombardamento nel Donetsk: morti saliti a 10

E’ salito a 10 il numero dei morti dopo che un edificio residenziale di 5 piani è stato colpito da lanciarazzi russi Uragan a Chasiv Yar, nella regione orientale ucraina di Donetsk. Lo ha riferito il servizio ucraino per le emergenze Ses, citato da Suspilne. I soccorritori sono ancora al lavoro alla ricerca di 35 dispersi, fra cui vi è un bambino.

Ore 12:20 - Papa, Dio mostri strada per porre fine a folle guerra

«Rinnovo la mia vicinanza al popolo ucraino, quotidianamente tormentato dai brutali attacchi di cui fa le spese la gente comune. Prego per tutte le famiglie, specialmente per le vittime, i feriti, i malati. Prego per gli anziani e per i bambini. Che Dio mostri la strada per porre la fine a questa folle guerra». Lo ha detto papa Francesco all’Angelus.

Ore 12:33 - La Russia sospende l’accesso all’edizione online del Die Welt

L’agenzia statale russa per le telecomunicazioni Roskomnadzor, su richiesta della Procura russa, ha sospeso l’accesso all’edizione digitale del quotidiano tedesco Die Welt per incitamento all’instabilità nazionale con le sue informazioni sull’invasione russa dell’Ucraina.

«L’accesso al sito è stato limitato in conformità con le regole per il blocco delle pagine che incitano a rivolte, estremismo o partecipazione ad azioni di massa illegali», secondo quanto dichiarato dalla Roskomnadzor e reso noto dall’agenzia russa Tass. Da quando ha invaso l’Ucraina, la Russia ha bloccato o limitato l’accesso a media come la Bbc, l’emittente pubblica internazionale americana Voice of America o la rete tedesca Deutsche Welle.

Ore 13:13 - Salgono a 15 le vittime a Chasiv Yar, nella regione del Donetsk

È salito ad almeno 15 il bilancio delle vittime provocate da un attacco delle forze russe contro la cittadina di Chasiv Yar, nella regione di Donetsk dell’Ucraina orientale, dove un missile Uragan ha colpito un edificio residenziale. Lo hanno reso noto i servizi di emergenza locali. Finora cinque persone sono state tratte in salvo.

Ore 15:55 - Vadim, ustionato per salvare la madre verrà dimesso domani

Era rimasto gravemente ustionato per salvare la madre dall’inferno della guerra. Al Sant’Eugenio di Roma è stato sottoposto ad un delicato intervento e dopo la degenza domani Vadim, 17 anni appena, sarà dimesso. Ad accoglierlo in questa nuova vita l’assessore alla sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. Vadim aveva riportato ustioni gravissime nel tentativo di salvare la madre da un bus in fiamme nel corso dei bombardamenti. Vadim aveva ustioni sul 50% del corpo: preso in carico dall’e’quipe del Centro Grandi Ustioni dell’Ospedale Sant’Eugenio è stato sottoposto a delicati interventi chirurgici perfettamente riusciti. E stata sottoposto ad una escarectomia tangenziale superficiale di tutte le parti necrotiche attraverso una copertura con innesti di epidermide omologa, ovvero gli è stata innestata epidermide in sostituzione di quella ustionata. Dopo la degenza domani Vadim sarà dimesso.

Ore 17:02 - Kiev, sotto macerie Chasiv Yar 27 civili, anche un bambino

Ci sono ancora 27 persone sotto le macerie di un edificio residenziale colpito oggi da un missile Uragan nella cittadina di Chasiv Yar, nella regione di Donetsk dell’Ucraina orientale, che ha provocato la morte di almeno 15 civili. Lo rende noto il vice capo dell’Ufficio del Presidente Kyrylo Tymoshenko, citato da Ukrinform. «I soccorritori hanno stabilito un contatto con tre persone rimaste sotto le macerie. Forse ci sono altre 27 persone sotto le mura distrutte, tra cui un bambino di nove anni», ha detto Tymoshenko.

Ore 17:43 - Nella città di Zelensky le bombe uccidono una campionessa 21enne

Aveva 21 anni ed era campionessa di danza sportiva la giovane morta nell’attacco missilistico russo di due giorni fa contro il complesso residenziale Ingulets, nell’Ucraina centrale, a Kryvyi Rih, città di origine del presidente Volodymyr Zelensky. Il presidente dell’Università Odessa Law Academy Sergiy Kivalov lo ha annunciato su Facebook: «All’età di 21 anni, la guerra ha interrotto la vita della nostra studentessa Daria Kurdel. La ragazza è morta a causa dei bombardamenti sul complesso residenziale Ingulets, suo padre è stato ferito ed è in ospedale», ha scritto Kivalov, citato da Espreso. Il bombardamento ha provocato la morte di due donne, tra cui Daria, e tre feriti.

Ore 17:47 - Blinken, telefonata Biden-Xi in settimana

L’annunciata telefonata tra il presidente americano Joe Biden e quello cinese Xi Jinping dovrebbe avvenire la prossima settimana. Lo ha detto Antony Blinken, durante una conferenza stampa in Thailandia. Il segretario di Stato Usa ha anche ridimensionato le aspettative su un faccia a faccia tra i due leader a margine del G20 in Indonesia a novembre. «È troppo presto per dire cosa accadrà», ha detto.

Ore 18:09 - Presidente Duma: «Scongiurato rischio guerra mondiale»

La cosiddetta «operazione militare speciale» russa in Ucraina non ha portato il mondo più vicino a una guerra mondiale ma ha, anzi, evitato un simile scenario. Ne è convinto il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin. In un’intervista televisiva Volodin ha affermato che le truppe ucraine «erano già state portate ai confini del Donbass e tutto ciò avrebbe potuto sfociare in un disastro umanitario, un enorme numero di vittime». «E ciò avrebbe potuto davvero portare alla cosa peggiore di tutte, il mondo avrebbe davvero potuto affacciarsi sull’abisso, alla soglia di una grande guerra», ha proseguito il presidente della Duma. Al giornalista che gli chiedeva se non ci trovassimo comunque davanti a una simile soglia, Volodin ha risposto: «No, non lo siamo. È chiaro che la situazione attuale avrebbe potuto essere risolta anche con mezzi pacifici. Ma, vedete, questo non sarebbe stato di beneficio per gli Stati Uniti o coloro che sono schierati con loro».

Ore 20:12 - Kiev, «Mosca recluta detenuti per mandarli in Donbass»

La Federazione russa sta reclutando detenuti disposti ad andare in guerra: a tutti viene promessa un’amnistia completa dopo 6 mesi di servizio. L’informazione arriva dal servizio di intelligence del ministero della Difesa ucraino, secondo cui Mosca ha intensificato il reclutamento per compagnie militari private. Lo riporta Unian. L’addestramento si tiene in particolare in un campo militare vicino al villaggio di Molkino nel territorio di Krasnodar, noto come base per i combattenti del battaglione Wagner. L’attività di reclutamento starebbe avvenendo nelle carceri di Rostov, San Pietroburgo e Nizhny Novgorod. Secondo l’intelligence ucraina, non viene tenuto conto del crimine commesso dai detenuti, e al momento è prevista l’assunzione di un massimo di 10.000 volontari entro due mesi. I nuovi soldati dovrebbero essere distribuiti sul territorio del Donbass, in particolare per il controllo sulle strade in direzione di Izyum, Slovyansk e Bakhmut. Inoltre, secondo il report dell’intelligence di Kiev, il Dipartimento dei Servizi russi (Fsb) nella regione di Kostroma ha inviato al capo del distretto municipale di Vokhom una richiesta di fornire informazioni sulle persone inclini a commettere un certo tipo di crimini.

Ore 20:50 - Appello dei parenti dei 75 prigionieri ucraini di Snake Island: «Dateci notizie»

«Sono quasi cinque mesi che mio fratello è prigioniero dei russi e non ho nessuna notizia di lui. Così come i parenti degli altri 74 militari ucraini catturati sull’isola dei Serpenti all’inizio dell’invasione». Lo ha dichiarato a Espreso tv Anastasia Dulger, sorella di un soldato ucraino caduto in mano ai russi sull’isola il primo giorno della guerra. «Sono 75 i soldati dell’isola dei Serpenti che rimangono detenuti: sono marines e guardie di frontiera. È già il quinto mese che mio fratello e gli altri sono prigionieri e nessuno sa nulla - ha raccontato Anastasia -. Abbiamo fatto appello al Comitato Internazionale della Croce Rossa e hanno risposto che la parte russa non consente l’accesso ai nostri ragazzi. Abbiamo contattato il servizio segreto militare ucraino ma non forniscono informazioni. Abbiamo scritto una lettera collettiva con i parenti dei prigionieri, ma la risposta è stata che si stanno occupando di questa questione e tuttavia non ci sono risposte concrete. Non sappiamo dove siano, non sappiamo in che condizioni si trovino».

«Mio fratello si chiama Dmytro Igorevich Shcherban, ha 21 anni, è un soldato semplice. All’inizio di febbraio è andato sull’isola dei Serpenti: il 24 febbraio ha chiamato e ha detto che l’offensiva russa sull’Ucraina era iniziata. È stato spaventoso, eravamo in preda al panico. L’ultima volta che ho parlato con Dmytro è stato il 24 febbraio. Ci ha detto di non preoccuparci per lui», ha aggiunto.

Nelle scorse settimane alcuni soldati che furono fatti prigionieri a Zmiiny (nome in ucraino dell’isola dei Serpenti) sono tornati a casa grazie a uno scambio di prigionieri, dopo essere stati dati inizialmente per morti. Tra questi anche il militare che, rivolto all’incrociatore Moskva che puntava i missili contro l’avamposto ucraino, alzò il dito medio e pronunciò la fatidica frase: «Nave da guerra russa, vai a farti fottere».

Ore 00:30 - Kiev rinnova l'appello all'evacuazione da Kherson e Zaporizhzhia

La vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk ha invitato ancora una volta i residenti dei distretti occupati delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia a evacuare il prima possibile con tutti i mezzi disponibili. «È necessario farlo affinché le forze armate ucraine non mettano in pericolo la popolazione civile durante le operazioni offensive», ha detto Vereshchuk durante il telethon nazionale, riferisce Ukrinform. Anche il Consiglio regionale di Kherson ha esortato i residenti della regione a lasciare il territorio catturato dai russi, rivolgendosi anche coloro che non hanno un posto dove ripararsi, cibo e scorte d'acqua.

Ore 00:34 - Kiev, un milione di soldati pronti per liberare il sud

L'Ucraina sta raggruppando un milione di forze combattenti equipaggiate con armi occidentali per recuperare i territori meridionali occupati dalla Russia. Lo ha annunciato il ministro della difesa di Kiev Oleksii Reznikov in un'intervista al Sunday Times. Affermando per il presidente Volodymyr Zelensky ha dato ordini di sviluppare piani per la liberazione delle zone costiere, considerate di vitale importanza per il Paese. «Comprendiamo che è politicamente necessario. Il presidente ha incaricato l'alto comando di sviluppare i piani, e lo stato maggiore comunicherà di cosa c'è bisogno», ha spiegato Reznikov.

Tokayev, la mossa del kazako per neutralizzare Putin: si rischia un'altra guerra. Libero Quotidiano il 10 luglio 2022

Dopo quello ucraino, per la Russia e Vladimir Putin si apre il fronte del Kazakistan. Per ora non guerra guerreggiata, insomma non un conflitto bellico in senso tecnico. Ma una battaglia tra accordi, sanzioni e... petrolio. Già, il Kazakistan potrebbe rovinare i piani del Cremlino: ha infatti deciso di ritirarsi dall'accordo della Comunità degli Stati Indipendenti (Csi) sulla circolazione monetaria interstatale, che promuove la cooperazione economica fra le repubbliche ex sovietiche che fanno parte dell'organizzazione. La decisione è stata ufficializzata dal presidente, Kassym-Jomart Tokayev ed è stata confermata da media locali. 

La decisione arriva nel momento di massima tensione tra Astana e Mosca, con Putin che ha chiuso per un mese il Caspian Pipeline Consortium, uno dei più grandi oleodotti al mondo, che trasporta petrolio dal Kazakistan alla costa russa del Mar Nero, ufficialmente per "violazioni ambientali", ma è fin troppo facile capire che le cose non stanno così. Le tensioni tra i due Paesi sono esplose dopo che Tokayev, al Forum economico di San Pietroburgo, non si era detto pronto a riconoscere le autoproclamante Repubblica popolare di Donetsk e Repubblica popolare di Luhansk.

Ma non è tutto. Oltre all'uscita dall'accordo sulla circolazione monetaria, Tokayev starebbe pensando di costruire un nuovo oleodotto in grado di trasportare petrolio in Europa senza passare per la Russia: una mossa che segnerebbe il punto di non ritorno nei rapporti tra i due Paesi. Il Kazakistan, insomma, potrebbe diventare un fornitore alternativo per l'Europa, compromettendo almeno in parte il ricatto petrolifero del Cremlino all'Ue. Stando a quanto rilanciato da media internazionali, il nuovo oleodotto kazako attraverserebbe il Mar Caspio, passando per Azerbaijan, Georgia e Turchia, così da evitare il suolo russo per arrivare al Mar Nero.

Kiev, prime navi straniere nei porti per caricare grano. Andrea Nicastro, Marta Serafini e Redazione Online su Il Corriere della Sera l'11 luglio 2022.

Le notizie di lunedì 11 luglio: in Germania cresce la preoccupazione per lo scenario «da incubo» di una Russia che interrompe completamente il flusso di gas verso l’Europa. E si continua a scavare tra le macerie a Chasiv Yar, cittadina del Donetsk teatro dell’ultima strage compiuta dai missili russi

• La guerra in Ucraina è al 138esimo giorno.

• Il ministro della Difesa di Kiev ha annunciato che un milione di soldati saranno impiegati per liberare il sud del Paese. L’intelligence ucraina ha rivelato che la Russia sta reclutando nell’esercito i detenuti disposti ad andare in guerra in cambio di un’amnistia completa dopo 6 mesi di servizio.

• Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha annunciato che la telefonata tra il presidente Joe Biden e quello cinese Xi Jinping dovrebbe avvenire a giorni.

• Si scava ancora a Chasiv Yar, nella regione di Donetsk, dove missili russi hanno colpito un edificio residenziale: almeno 33 i civili morti, tra cui un bambino di 9 anni.

Ore 01:02 - Kiev: un milione di soldati per liberare il sud

L’Ucraina sta concentrando un milione di forze combattenti equipaggiate con armi occidentali per riprendere il territorio meridionale in mano alle forze russe. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, in un’intervista al The Sunday Times. Reznikov ha affermato che il presidente Zelensky aveva ordinato all’esercito ucraino di riprendere le aree costiere occupate di vitale importanza per l’economia del paese.

Ore 03:15 - Chasiv Yar: si scava ancora tra le macerie

Decine di soccorritori ucraini hanno lavorato domenica per tirare fuori le persone intrappolate tra le macerie dopo che un attacco missilistico russo ha colpito un edificio residenziale di Chasiv Yar, nell’Ucraina orientale, uccidendo almeno 15 persone. In serata i soccorritori sono stati in grado di rimuovere sufficienti mattoni e cemento per recuperare un uomo rimasto intrappolato per quasi 24 ore. I servizi di emergenza ucraini hanno affermato che l’ultimo salvataggio ha portato a sei il numero di persone estratte dalle macerie. Pavlo Kyrylenko, governatore della regione di Donetsk che include Chasiv Yar, ha affermato che si teme che almeno 24 persone, tra cui una bambina, siano ancora intrappolate.

Zelensky ha assicurato che punirà i responsabili del bombardamento.

Ore 04:25 - Ucraina orientale: bombardato il villaggio di Esman, nessuna vittima

La Russia bombarda la regione di Sumy, nell’Ucraina orientale. A riportare la notizia, resa nota dal governatore dell’oblast Dmytro Zhyvytsky, è The Kyiv Independent. Le forze russe hanno sparato pesantemente sul villaggio di Esman. Non sono stati segnalati danni o vittime.

Ore 07:27 - La situazione, punto per punto

(Gianluca Mercuri) Ancora bombardamenti russi: è di almeno 15 morti il bilancio dell’ultima strage, stavolta a Chasiv Yar, cittadina del Donetsk. E crescono le preoccupazioni sul gas: oggi chiude per 10 giorni il gasdotto russo-tedesco Nord Stream 1 per lavori di manutenzione, e il ministro delle Finanze francese Le Maire invita l’Europa a prepararsi: «Il taglio totale delle forniture di gas è lo scenario più probabile». 

Ma quanto gli sbocchi di questa guerra — giunta al 138esimo giorno — siano ancora lontani, emerge con chiarezza dalle parole di un altro ministro delle Finanze — quello ucraino, Marchenko — a Federico Fubini. 

• «Europa più distante»

Dice Marchenko: «Ora l’atteggiamento e il desiderio di sostenerci sono molto diversi. Ma la situazione in Ucraina è sempre la stessa. Non ci sono carri armati intorno alla capitale, ma resta una guerra a tutto campo con la Russia, con tutti i missili e l’artiglieria possibili. È una guerra di logoramento e in questo la Russia è più preparata. Certo riceviamo armi e aiuti militari, ma non bastano a vincere e nemmeno a conquistare una posizione di forza sulla Russia in alcune aree. È un chiaro segno che l’Unione europea e il mondo intorno all’Ucraina sono un po’ stanchi di questa guerra. Posso capire che soffrano per i prezzi del petrolio e del gas». 

• I soldi che servono

«Abbiamo bisogno di 5 miliardi al mese, ma ad aprile ne abbiamo ricevuti 1,6. A maggio 1,5. A giugno 4,4. A luglio ne aspettiamo più di quattro, ma dipendiamo dalla burocrazia europea». 

• La tregua impossibile

«Negoziare un cessate il fuoco, ma a quali condizioni? Dal 24 febbraio abbiamo perso più del 10% del territorio, oltre a quello che avevamo già perso. Ora abbiamo perso temporaneamente il 20%. Quindi cosa possiamo negoziare? Un cessate il fuoco? Per aspettare un altro attacco, stavolta magari da nord, da sud o da est?». 

• La tregua necessaria

Sergio Romano, al contrario, non vede alternative alla via diplomatica: «Se l’Ucraina non potesse difendersi e corresse il rischio di diventare una provincia russa, gli americani potrebbero intervenire e la guerra diverrebbe uno scontro fra due potenze nucleari. Bisogna rompere questo circolo vizioso e costringere i due maggiori protagonisti a negoziare».

Ore 07:48 - Missili russi su Kharkiv, colpito un condominio di 6 piani

La Russia — che secondo il suo presidente, Vladimir Putin, «non colpisce obiettivi civili», nel corso della sua «operazione militare speciale» in Ucraina — ha colpito nelle prime ore di oggi un edificio residenziale di sei piani nella città di Kharkiv, nell’Ucraina orientale. 

Non è possibile, al momento, avere un bilancio preciso sulle vittime. 

Finora una donna anziana è stata estratta dalle macerie.

Ore 08:02 - «I militari russi coinvolti nei bombardamenti delle nostre città saranno trovati»

«Li troveremo». 

Di fronte a una situazione militare — e diplomatica — delicatissima, e ai timori che «la stanchezza della guerra» e i timori per le conseguenze economiche ed energetiche pesino in modo importante sulle opinioni pubbliche e sui governi occidentali, Volodymyr Zelensky torna a parlare alla nazione. 

E promette di portare davanti alla giustizia i militari di Mosca che stanno devastando le città ucraine, seminando morte tra i civili.

«Per tutto il giorno», ha detto, «ho ricevuto rapporti dalla città di Chasiv Yar nella regione di Donetsk. È in corso un’operazione di salvataggio dopo un attacco missilistico contro edifici residenziali. Due grattacieli sono stati distrutti, dozzine di persone erano sotto le macerie, sei sono stati salvati, 15 nomi sono sulla lista dei morti e, sfortunatamente, questo non è il numero definitivo». 

«È stato un attacco missilistico, e tutti coloro che ordinano tali attacchi, tutti quelli che li eseguono nelle nostre città, nelle aree residenziali, uccidono deliberatamente. Dopo tali attacchi, gli assassini non potranno dire di non sapere o capire».

Ore 08:19 - Il bilancio del bombardamento di ieri: 17 morti, 22 dispersi

Si scava, ancora, nelle macerie di Chasiv Yar. E il bilancio dei morti dell’attacco missilistico russo di ieri continua a salire: sono ormai 17 le vittime, secondo quanto riportato dall’agenzia Unian. 

Almeno 22 persone, incluso un bambino di nove anni, potrebbero essere ancora intrappolate tra le macerie. 

Finora sono state tratte in salvo sei persone.

Ore 08:30 - L’avvertimento della Cina

Sin dall’inizio del conflitto, la Cina ha mantenuto una posizione che ha messo fortemente a disagio l’Occidente. Pechino non ha mai condannato l’invasione (che non ha mai nemmeno chiamato «invasione»), non ha mai votato con le potenze occidentali all’Onu, e se ha sempre negato di voler offrire aiuto militare a Mosca, ha contribuito a sostituire gli acquirenti occidentali per quanto riguarda le vendite di petrolio e gas. 

Oggi, durante un discorso a Jakarta all’ASEAN (l’Associazione delle nazioni del Sud Est asiatico), il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha lanciato un avvertimento ai suoi colleghi: evitate — ha detto — di essere utilizzati dalle potenze mondiali come pezzi su una scacchiera. 

Non sono parole scelte a caso: né per il quadrante orientale, dove le tensioni tra Stati Uniti e Cina, su Taiwan, sono elevatissime, né per quello della guerra in Ucraina, visto che il prossimo G20 — cui Putin intende partecipare, come confermato dal Cremlino — sarà ospitato dall’Indonesia. 

«Dovremmo isolare la regione dai calcoli geopolitici. Dobbiamo esercitare di essere utilizzati dai maggiori poteri mondiali. Il futuro della nostra regione deve essere nelle nostre mani», ha detti Yi.

Ore 08:47 - L’«arruolamento fantasma», in Russia

Mosca «ha bisogno di più soldati, disperatamente. E sta già dispiegando quella che, secondo alcuni analisti, è una “mobilitazione fantasma” per poter portare sul campo nuove reclute, senza ricorrere a una leva nazionale, politicamente rischiosa». 

A scriverlo — in un ampio servizio — è il New York Times. Che dettaglia ciò di cui si parla ormai da settimane: di fronte a una guerra d’attrito, sanguinosissima (almeno 25 mila i morti tra i russi, secondo le stime britanniche, con decine di migliaia di feriti), anche la Russia ha un bisogno disperato di trovare nuove reclute. 

«Il Cremlino», scrive il New York Times, «ricorre a una combinazione di mosse: minoranze etniche impoverite, ucraini delle regioni separatiste, mercenari, unità militarizzate della Guardia Nazionale — e incentivi economici per i volontari». 

I salari offerti «possono variare da 2 a 6 mila dollari al mese. La busta paga media, in Russia, è di 700 dollari al mese». 

(A queste tattiche, secondo gli ucraini, se ne somma almeno un’altra: una «leva» nelle carceri).

Ore 09:43 - Gazprom «ha ridotto di un terzo le forniture all’Italia», dice Eni

Nel giorno in cui viene fermato, «per manutenzione», il gasdotto North Stream, e mentre l’Europa inizia a temere per quello che potrebbe accadere se davvero Mosca fermasse le forniture di gas, il prossimo autunno-inverno, Eni ha comunicato che Gazprom ha già ridotto di un terzo le forniture all’Italia, rispetto alla media degli ultimi giorni. 

«Gazprom ha comunicato che per la giornata di oggi fornirà a Eni volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi al giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi al giorno», scrive Eni, che assicura di fornire «ulteriori informazioni in caso di nuove e significative variazioni dei flussi».

Ore 10:18 - Procura: commessi oltre 22.500 crimini guerra

Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina la Russia ha commesso oltre 22.500 crimini di guerra nel Paese: lo ha reso noto su Telegram il procuratore generale ucraino, secondo quanto riporta Ukrinform. Gli ultimi dati indicano che le forze russe hanno commesso 22.504 crimini di guerra. Di questi, 21.677 sono legati a violazioni delle leggi e delle consuetudini di guerra, 73 alla pianificazione, alla preparazione e all’avvio della guerra, 21 alla propaganda di guerra e 733 ad altri reati.

Ore 10:26 - Marchenko: «La Ue tentenna sugli aiuti. Le scadenze sul debito? Vogliamo onorarle»

«La situazione in Ucraina è sempre la stessa: non ci sono carri armati intorno alla capitale, ma resta una guerra a tutto campo con la Russia, con tutti i missili e l’artiglieria possibili. È una guerra di logoramento e in questo la Russia è più preparata»: lo dice Serhiy Marchenko, ministro delle Finanze di Kiev (qui l’intervista completa).

Ore 10:31 - Kiev: tre morti e 16 feriti per attacco missilistico a Kharkiv

Almeno tre persone sono morte e altre 16 sono rimaste ferite questa mattina nella città ucraina di Kharkiv (est) in seguito ad un nuovo attacco missilistico lanciato dalle forze russe (verso le 10.20 ora locale, le 9.20 in Italia): lo ha reso su Telegram il governatore della regione, Oleg Sinegubov, secondo quanto riporta Unian. «Il nemico ha lanciato di nuovo attacchi missilistici sulla città. Ci sono circa 16 feriti e tre morti. Le informazioni sono in aggiornamento, i servizi di soccorso e di emergenza stanno lavorando sul posto», ha scritto Sinegubov.

Ore 11:05 - Governatore Kaliningrad: «Vietiamo circolazione merci tra Paesi baltici e Russia»

Il governatore della regione russa di Kaliningrad , Anton Alikhanov , ha proposto un divieto totale alla circolazione delle merci tra i tre Stati baltici e la Russia , in risposta a quello che le autorità dell’exclave hanno definito un «blocco» da parte della Lituania . «Come misura di reazione proponiamo di vietare completamente la circolazione di merci, comprese quelle in transito da paesi terzi, tra i tre Stati baltici e la Russia», ha detto il governatore alla Reuters.

Ore 11:09 - Ue: già dodici Paesi membri colpiti da tagli gas russo

«Putin continua a usare l’energia come un’arma. Dodici Paesi dell’Ue sono già direttamente interessati. Riempire le nostre capacità di stoccaggio del gas prima di questo inverno può aiutarci a prepararci a eventuali ulteriori interruzioni e tagli delle forniture di gas». È quanto scrive in un tweet la Commissione Ue.

Ore 11:16 - Kiev, raid aereo russo sulla regione di Odessa

Le forze russe hanno lanciato questa mattina un attacco missilistico nella regione di Odessa (sudovest): lo ha reso noto il vice direttore dell’ufficio della presidenza ucraina, Kirill Timoshenko, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Secondo Timoshenko sono stati lanciati quattro missili da aerei che sorvolavano la penisola di Crimea occupata e uno ha colpito un edificio, ha aggiunto il funzionario senza fornire dettagli. Non si hanno ancora notizie di eventuali vittime o feriti.

Ore 11:31 - Telefonata Putin-Lukashenko: gas e Kaliningrad

Il presidente russo, Vladimir Putin, e il suo omologo bielorusso, Alexander Lukashenko, hanno discusso in una telefonata della difesa di Russia e Bielorussia, dei progressi di quella che i due leader chiamano «operazione militare speciale russa in Ucraina» e di una serie di questioni economiche. Secondo un canale Telegram vicino al governo di Minsk, i due leader hanno parlato anche del transito verso Kaliningrad, della fornitura di energia russa all’Europa e della costruzione di un porto in Bielorussia. In particolare, riferisce il Cremlino, i due leader hanno discusso «possibili passi congiunti» a causa del blocco del transito delle merci verso Kaliningrad. Proprio oggi la Lituania ha fatto sapere di aver ampliato le restrizioni verso l’enclave russa, includendo nella stretta bevande alcoliche, prodotti chimici industriali a base di alcol, legname e cemento.

Ore 12:10 - Kiev, sale a 19 il numero delle vittime a Chasiv Yar

Il numero delle vittime dell’attacco da parte delle truppe russe a Chasiv Yar, nella regione di Donetsk, è salito a 19. Lo riporta Ukrainska Pravda citando il Servizio statale di emergenza ucraino. Il corpo è stato trovato nel corso delle operazioni di scavo. Inoltre - viene spiegato - i soccorritori sarebbero in contatto con due persone che al momento si trovano intrappolate sotto le macerie.

Ore 12:35 - Zelensky vuole 1 milione di soldati per riprendere il sud del Paese

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha chiesto ai vertici militari del Paese di costruire un esercito di un milione di soldati per riprendere il sud conquistato dai russi utilizzando le armi fornite dall’Occidente. Lo ha reso noto il ministro della Difesa russo, Oleksii Reznikov, in un’intervista al Times.

Ore 12:48 - Sindaco Kharkiv: scuole in presenza non riapriranno a settembre

A Kharkiv le scuole in presenza non riapriranno il prossimo 1 settembre. Lo ha annunciato il sindaco della città, Igor Terekhov. Lo riporta Unian. La causa sono i «troppi bombardamenti» che ancora colpiscono la città. «Con l’attuale tasso di bombardamenti ci prepareremo principalmente solo per l’istruzione online», ha spiegato.

Ore 13:07 - Kiev: liberata Ivanivka, città del Kherson

Le truppe ucraine hanno annunciato di aver liberato la città di Ivanivka nella regione di Kherson. Lo riporta il Kiev Independent. I soldati «stanno stabilendo una comunicazione con la popolazione locale e fornendo assistenza a coloro che ne hanno bisogno», hanno affermato le forze armate ucraine.

Ore 13:08 - Ministero Difesa russo: colpito deposito di munizioni Nato a Slovyansk

L’esercito russo ha colpito un deposito di munizioni della Nato a Slovyansk. Lo ha riferito il ministero della Difesa di Mosca, precisando che nell’operazione sono stati uccisi «fino a un centinaio di militanti ucraini». «Un’arma di alta precisione a terra ha colpito un punto di schieramento temporaneo per un’unita’ di artiglieria delle forze armate ucraine e un deposito di munizioni sul territorio della fabbrica di ceramica nella città di Slovyansk. Fino a cento membri del personale sono stati uccisi», ha precisato il ministero aggiungendo che sono stati eliminati più di mille proiettili di artiglieria per obici M777 di fabbricazione statunitense e circa 700 razzi per il sistema Grad MLRS.

Inoltre a Kharkiv «le forze russe hanno distrutto un deposito che immagazzina oltre 200 sistemi anticarro di fabbricazione straniera con missili», come ha riferito il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, secondo quanto riporta l’agenzia russa Interfax, mentre dalla città ucraina arrivano le notizie di attacchi che hanno centrato un condominio di sei piani e ucciso almeno tre persone.

Ore 13:38 - Kiev: le armi occidentali stanno cambiando il corso della guerra

«I vantaggi quantitativi dell’esercito russo sono livellati dalla precisione dei missili e dell’artiglieria ucraini. Le armi occidentali date alle Forze Armate dell’Ucraina stanno già cambiando il corso della guerra. E non abbiamo ancora iniziato!»: lo scrive su Twitter il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina, Oleksiy Danilov.

Ore 13:46 - Salgono a 20 i morti civili a Chasiv Yar

Continua a salire il bilancio delle vittime dell'attacco missilistico che ha colpito un edificio residenziale di cinque piani a Chasiv Yar, nella regione orientale ucraina di Donetsk. Sono 20 i morti secondo quanto conferma il governatore di Donetsk, Pavlo Kyrylenko. Otto le persone tratte in salvo, stando a quanto riportato anche in precedenza dal Servizio ucraino per le emergenze.

Ore 14:06 - Governatore Lugansk: russi usano reclute come carne da cannone

Il governatore ucraino della regione di Lugansk, Sergey Gaidai, ha affermato nel suo briefing quotidiano che «una piccola parte della regione sta ancora resistendo, sono in corso feroci battaglie». Inoltre Gaidai ha accusato i russi di usare le nuove reclute come «carne da cannone inviata ad attirare il fuoco in modo che i russi possano vedere dove sono basate le forze ucraine». Lo riporta l'agenzia Unian.

Ore 14:08 - Bombardamento a Chasiv Yar: le vittime sono 24

Sale a 24 il numero delle vittime nel bombardamento avvenuto questa notte a Chasiv Yar, cittadina ucraina di circa 12mila abitanti che si trova nel Donbass, fra Sloviansk e Donetsk. Lo riporta il Guardian.

Ore 14:16 - Kiev, 7mila soldati dispersi, la maggior parte in mano russa

Sono oltre settemila i soldati ucraini che risultano dispersi nel Paese, circa 7.200. Lo rende noto il responsabile della Commissione per le persone scomparse, Oleg Kotenko, sottolineando che la maggior parte di loro è stata catturata dai russi.

Ore 14:21 - Putin firma il decreto, cittadinanza russa agevolata agli ucraini

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato il decreto che stabilisce procedure agevolate per l'ottenimento della cittadinanza russa per «chi risiede stabilmente» in Ucraina e nelle due autoproclamate repubbliche del Donbass, Lugansk e Donetsk, che Mosca ha riconosciuto come indipendenti prima di lanciare la sua offensiva a fine febbraio. Lo riportano le agenzie russe.

Ore 14:45 - Kiev: forze russe hanno perso 37.400 soldati da inizio conflitto

Le truppe russe hanno perso 37.400 soldati dall’inizio del conflitto. Lo rendono noto i militari di Kiev nel loro bollettino quotidiano. A questi si aggiungono 1.645 carri armati, 3.828 mezzi corazzati, 838 sistemi d’artiglieria, 247 lanciarazzi multipli, 188 elicotteri, 676 droni e 15 navi.

Ore 14:51 - Almeno 29 i morti per i missili su Chasiv Yar

È salito a 29 il bilancio delle vittime per il raid russo che ha colpito un palazzo a Chasiv Yar. I servizi di emergenza ucraini su Telegram hanno riferito che 24 corpi sono stati recuperati dalle macerie, altri 5 sono stati individuati ma non ancora recuperati. Sono 9 invece i sopravvissuti tratti in salvo, mentre continua la ricerca di altri dispersi.

Ore 15:23 - Kiev: armi occidentali stanno già cambiando corso guerra

«Le armi occidentali stanno già cambiando il corso della guerra. E noi non abbiamo ancora iniziato». Lo ha scritto si twitter, Oleksiy Danilov, segretario del consiglio di Sicurezza e Difesa di Kiev . Lo riporta Ukrinform. Secondo Danilov «il vantaggio quantitativo delle armi russe è stato livellato dalla precisione dei missili e dell’artiglieria ucraini».

Ore 15:38 - Erdogan, telefonata con Putin per corridoio grano

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto oggi pomeriggio un colloquio telefonico con il collega russo Vladimir Putin. In base a quanto reso noto dalla presidenza turca, al centro della telefonata gli ultimi sviluppi dell’intervento russo in Ucraina, ma soprattutto la situazione relativa ad almeno 35 milioni di tonnellate di grano ucraino bloccate nei porti del Mar Nero a causa della guerra e che rischiano di marcire e creare una crisi alimentare di portata mondiale.

Erdogan ha ribadito al collega russo Vladimir Putin che la Turchia è pronta a «dare ogni possibile contributo per intensificare il processo negoziale tra Mosca e Kiev» e che il conflitto deve terminare con una «pace giusta e duratura». «Il presidente Erdogan ha ribadito che la guerra tra Ucraina e Russia deve finire con una pace duratura e giusta attraverso negoziati e ha affermato che la Turchia è pronta a dare ogni possibile contributo per intensificare il processo negoziale, come ha fatto finora», ha riferito l’ufficio della presidenza turca dopo una conversazione telefonica tra i due leader.

«È giunto il momento di agire per attuare il piano per la creazione di corridoi per l’esportazione del grano» ucraino, ha detto Erdogan a Putin nel corso della conversazione. I due leader, ha riferito la presidenza turca, «hanno discusso della situazione in Siria, della situazione in Ucraina alla luce delle operazioni militari russe, della creazione di corridoi sicuri per l’esportazione di grano dal Mar Nero».

Ore 16:08 - Focus sulla cooperazione tra Russia e Turchia

Nel corso della telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin e il corrispettivo turco Recep Tayyip Erdogan i due leader hanno sottolineato l’importanza dei rapporti bilaterali e della cooperazione, nell’intento di aumentare i volumi degli scambi e l’utilizzo delle valute nazionali, anche per le forniture ininterrotte dei vettori energetici russi. L’intesa in previsione di un incontro bilaterale tra le delegazioni dei due Paesi che potrebbe svolgersi nel prossimo futuro.

Ore 16:26 - Zelensky incontra Rutte: «Olanda tra i nostri principali partner»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricevuto a Kiev il primo ministro olandese Mark Rutte , dopo una visita a Borodianka, Bucha e Irpin, luoghi tristemente noti per gli orrori della guerra. «Per il supporto fornito alla nostra difesa, i Paesi Bassi sono tra i nostri primi alleati. Grazie per essere al nostro fianco», ha dichiarato Zelensky.

Il leader olandese ha ribadito di essere «pronto a dare una mano fino a quando sarà necessario, anche se la strada per la pace resta ancora molto lunga. Il conflitto sarà molto più lungo di quanto avessimo previsto o sperato»

Ore 16:34 - L’Ue propone nuovi aiuti di stato per l’Ucraina

La Commissione europea ha inviato agli Stati membri una bozza di proposta per adeguare gli aiuti di Stato, in caso di un ulteriore aggravamento della guerra e della crisi economica ad essa legata. «L’aggressione militare ingiustificata della Russia contro l’Ucraina continua. Così come il suo impatto sugli ucraini e anche sull’economia dell’Ue», così la vice presidente Margrethe Vestager. La proposta vorrebbe garantire il rispetto del piano RePowerEu per accelerare la diversificazione delle forniture energetiche e favorire l’indipendenza dai combustibili fossili. Spetta ora agli Stati membri valutare e commentare la proposta dell’esecutivo europeo.

Ore 17:11 - Salgono a 30 i morti per l’attacco su Chasiv Yar

Il bilancio delle vittime per il raid russo che ha colpito un palazzo a Chasiv Yar è salito a 30. Lo riferiscono i servizi di emergenza ucraini, ancora impegnati nelle ricerche dei dispersi tra le macerie.

Ore 17:37 - Cremlino, ci sarà un incontro Putin-Erdogan

Ci sarà un incontro nel prossimo futuro tra il presidente russo, Vladimir Putin, il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdoan. Lo ha fatto sapere il Cremlino dopo che i due oggi hanno avuto un colloquio telefonico su Ucraina, export del grano e coordinamento degli sforzi per garantire la sicurezza della navigazione nel Mar Nero. Secondo il Cremlino, nella conversazione i due hanno discusso questioni «di reciproco interesse».

Ore 17:38 - Il 23 agosto via al campionato di calcio a porte chiuse

Il campionato di calcio ucraino inizierà il 23 agosto. Lo ha annunciato il ministro della Gioventù e dello Sport, Vadym Gutzait. Lo riporta Unian. «Le partite si svolgeranno sul territorio nazionale, senza spettatori, con il permesso delle amministrazioni militari locali e con l’obbligatoria osservanza di tutte le norme di sicurezza». Le regioni individuate per giocare le partite - ha spiegato il presidente della federazione locale Andriy Pavelko - sono quelle di Leopoli, Kiev, Transcarpazia e Ternopil. Il ministro dello Sport ha aggiunto che in caso di allerta per un attacco aereo «le partite saranno sospese» e calciatori, allenatori e staff «dovranno recarsi rapidamente nei rifugi». «Nonostante tutto, lo sport ucraino e la voglia di vincere su tutti i fronti non possono essere fermati», ha sottolineato Gutzeit. Al campionato prenderanno parte 16 squadre con gare di andata e ritorno.

Ore 17:51 - Export grano: dopo Putin Erdogan sente anche Zelensky

Dopo il colloquio con Putin, il presidente turco Erdogan ha parlato al telefono anche con il collega ucraino, Zelensky. Come reso noto dalla presidenza turca, anche in questo caso la conversazione ha avuto al centro la questione dello sblocco dell’export di grano dall’Ucraina. Erdogan, si legge nella nota della presidenza, ha sottolineato che Ankara continua a lavorare al piano sviluppato dall’Onu per fornire prodotti cerealicoli ucraini al mercato mondiale. Poco prima, Erdogan aveva parlato con il presidente russo, sottolineando la necessità di «agire per attuare il piano per la creazione di corridoi per l’esportazione del grano» dall’Ucraina.

Ore 18:27 - Il punto militare: la mobilitazione fantasma di Mosca

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Stesso obiettivo, modi diversi. Kiev è pronta mettere insieme un milione di uomini per riconquistare il sud. Mosca prosegue con la mobilitazione mascherata o fantasma, perché il Cremlino gioca sul patriottismo. Il ministro della Difesa Shoigu ha affermato che sono stati ingaggiati già 89mila coscritti, mentre l’obiettivo è di arrivare a 134mila alla metà del mese. Il Cremlino ha bisogno di una mobilitazione totale per estendere la manovra offensiva. Questo perché le perdite sono alte e le forze in campo devono studiare le contromosse...

Ore 18:45 - Kiev condanna decisione Putin facilitare cittadinanza russa

Il ministero degli Esteri ucraino ha condannato un decreto del presidente Putin che semplifica la procedura di cittadinanza russa per tutti gli ucraini. «Il decreto citato è un’altra violazione della sovranità e dell’integrità territoriale di Kiev incompatibile con le norme e i principi del diritto internazionale», si legge in una nota.

Ore 20:07 - Governatore Donetsk, in regione resta 20% della popolazione

Attualmente nella regione di Donetsk rimane il 20,4% della popolazione tutti gli altri «sono già stati evacuati in luoghi sicuri». Lo ha detto il governatore locale Pavlo Kyrylenko. Lo riferisce Ukrinform. «Il 24 febbraio, 1 milione 670 mila persone vivevano permanentemente nel territorio della regione di Donetsk. Sono rimaste circa 340 mila persone», ha spiegato.

Ore 20:30 - Zelensky sente Erdogan: sbloccare l’export di grano

Il presidente ucraino Zelensky ha parlato al telefono con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a proposito della necessità di sbloccare l’esportazione di grano. «Apprezziamo il sostegno turco. Abbiamo discusso dell’importanza di sbloccare i porti ucraini e riavviare le esportazioni di grano», scrive Zelensky su Twitter. Il tweet è stato pubblicato dopo che il Cremlino ha annunciato che Erdogan oggi ha parlato anche con il presidente russo Vladimir Putin.

Ore 20:48 - Kiev, nuovo attacco russo sulla regione di Odessa

Un nuovo attacco missilistico russo è stato lanciato in serata nella regione di Odessa, in Ucraina. Lo ha annunciato il capo dell'amministrazione militare regionale di Odessa, Maksym Marchenko, riferisce Ukrinform. «Per fortuna non ci sono state vittime», ha precisato la stessa fonte. Il funzionario ha ricordato che per tutta la giornata aerei da guerra russi nell'area del Mar Nero hanno lanciato missili contro Odessa, uno dei quali ha colpito un'abitazione privata, mentre altri hanno danneggiato le infrastrutture, comprese quelle del porto. Marchenko ha sottolineato che gli invasori hanno puntato verso oggetti civili. In mattinata le forze russe hanno lanciato un attacco missilistico nella stessa regione.

Ore 21:15 - Kiev, prime navi straniere nei porti per caricare grano

Le prime otto navi straniere sono arrivate nei porti dell'Ucraina per esportare prodotti agricoli, mentre la Marina militare ucraina è impegnata a garantire un trasporto sicuro. Lo ha annunciato su Facebook il servizio stampa della Marina, riporta Ukrinform. «Su richiesta del ministero delle Infrastrutture, unità navali delle Forze Armate ucraine garantiscono il trasporto di prodotti agricoli da parte di navi civili attraverso l'imboccatura di Bystre del canale Danubio-Mar Nero», ha precisato la Marina. L'uso del canale è diventato possibile con la liberazione dell'Isola dei Serpenti dagli occupanti russi.

Ore 22:49 - Casa Bianca: «Russia ha chiesto a Iran centinaia di droni armati»

La Casa Bianca è convinta che la Russia si sia rivolta all'Iran per ottenere «centinaia» di droni, compresi velivoli da attacco, da utilizzare nell'invasione dell'Ucraina. Lo ha riferito il consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan, rilevando però che al momento non è chiaro se Teheran abbia già fornito a Mosca i sistemi richiesti. Tuttavia, ha detto Sullivan, gli Usa hanno «informazioni» che indicano che l'Iran si starebbe preparando ad addestrare le forze russe all'uso di questi sistemi, già a partire da questo mese.

Ore 01:52 - Zelensky, a Chasiv Yar i morti sono 33

I morti nel bombardamento russo su Chasiv Yar, nel Donbass, sono 33, tra cui un bambino di nove anni: lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, precisando che un altro missile delle truppe di Mosca ha colpito un edificio residenziale di Kharkiv. I soccorritori hanno lavorato tutto il giorno tra le macerie di due alti palazzi colpiti ieri notte a Chasiv Yar, cittadina ucraina fra Sloviansk e Donetsk: il bilancio aggiornato riporta 33 morti e nove sopravvissuti.

Ucraina-Russia, news sulla guerra di martedì 12 luglio. Marta Serafini, Andrea Nicastro, Redazione Online su Il Corriere della Sera il 12 Luglio 2022.

Le notizie di martedì 12 luglio. Questa diretta è stata chiusa alle ore 5.45. Per seguire gli aggiornamenti sulla guerra clicca su questo link.

• La guerra in Ucraina è al 139esimo giorno.

• Sale a 38 il bilancio delle le vittime del bombardamento a Chasiv Yar. Si combatte nel Donetsk, i russi si muovono verso Slovyansk e Kramatorsk.

• Secondo Lukashenko l'Occidente pianifica un attacco alla Russia.

• Ieri Putin ha firmato il decreto che stabilisce procedure agevolate per l'ottenimento della cittadinanza russa per «chi risiede stabilmente» in Ucraina e nelle due autoproclamate repubbliche del Donbass, Lugansk e Donetsk.

• Eni ha annunciato una nuova riduzione di un terzo dei volumi di gas forniti all’Italia da Gazprom.

• Crisi del grano, nei porti del Danubio arrivano sedici navi per export, ma la vendita del grano aumenta del 30 per cento a giugno.

• E il presidente Zelensky, nel suo consueto video messaggio torna ad attaccare la Russia e Vladimir Putin: non è al sicuro «da nessuna parte sulla nostra terra».

Ore 22:49 - Casa Bianca: «Russia ha chiesto a Iran centinaia di droni armati»

La Casa Bianca è convinta che la Russia si sia rivolta all'Iran per ottenere «centinaia» di droni, compresi velivoli da attacco, da utilizzare nell'invasione dell'Ucraina. Lo ha riferito il consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan, rilevando però che al momento non è chiaro se Teheran abbia già fornito a Mosca i sistemi richiesti. Tuttavia, ha detto Sullivan, gli Usa hanno «informazioni» che indicano che l'Iran si starebbe preparando ad addestrare le forze russe all'uso di questi sistemi, già a partire da questo mese.

Ore 01:52 - Zelensky, a Chasiv Yar i morti sono 33

I morti nel bombardamento russo su Chasiv Yar, nel Donbass, sono 33, tra cui un bambino di nove anni: lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, precisando che un altro missile delle truppe di Mosca ha colpito un edificio residenziale di Kharkiv. I soccorritori hanno lavorato tutto il giorno tra le macerie di due alti palazzi colpiti ieri notte a Chasiv Yar, cittadina ucraina fra Sloviansk e Donetsk: il bilancio aggiornato riporta 33 morti e nove sopravvissuti.

Ore 05:39 - Filorussi, 6 morti per bombe Kiev su Novaya Kakhovka

Almeno sei persone sono morte ed altre diverse decine sono rimaste ferite nella città ucraina occupata dai russi di Novaya Kakhovka, nella regione di Kherson, durante l’attacco di ieri dalle forze armate di Kiev: lo rendono noto le autorità filorusse, citate dall’agenzia Tass. Le autorità ucraine ieri sera avevano comunicato che «un deposito di munizioni degli invasori russi a Novaya Kakhovka è stato nuovamente attaccato dai difensori» dell’Ucraina. In un attacco simile diverse decine di soldati russi sono rimasti uccisi la scorsa settimana.

Ore 06:52 - Media: Unione Europea verso 7° pacchetto sanzioni contro Mosca

L’Unione Europea ha in programma di proporre un nuovo settimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la sua guerra in Ucraina nelle prossime settimane, secondo quanto riporta Bloomberg citando fonti a conoscenza del dossier. «La proposta potrebbe includere restrizioni sulle importazioni di oro, misure per aggiustare sanzioni precedenti e ulteriori elenchi di individui ed entità», affermano le fonti dell’agenzia americana.

Ore 07:33 - Le critiche di Zelensky al Canada

La decisione del Canada di consegnare alla Russia una turbina necessaria al funzionamento del gasdotto Nord Stream 1 è «pericolosa per tutti i Paesi del mondo democratico». 

A dichiararlo è stato, nel suo consueto videomessaggio notturno, il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. 

«Il ministero degli Esteri ha dovuto convocare il rappresentante del Canada nel nostro Paese a causa di un’eccezione assolutamente inaccettabile al regime di sanzioni contro la Russia», ha detto, sottolineando come questa mossa sarà percepita da Mosca come una manifestazione di debolezza. 

«Questa è la loro logica. E in questo momento non ci sono dubbi sul fatto che la Russia cercherà non solo di limitare il più possibile, ma di interrompere completamente le forniture di gas all’Europa nel momento più acuto. Ora è necessario prepararsi a questo, questo è ciò che si sta provocando ora».

Ore 07:37 - «Un’ondata di bombardamenti: stanno per lanciare un nuovo assalto»

La tempesta di fuoco, prima. Le truppe di terra, poi. 

Lo Stato maggiore ucraino si attende — dopo aver preso atto di «una nuova ondata di bombardamenti» contro la provincia di Donetsk, la parte di Donbass rimasta ancora, in parte, sotto il controllo di Kiev — un nuovo assalto da parte delle forze di terra di Mosca. 

Dopo aver ripetuto per settimane che l’obiettivo russo è quello di «liberare il Donbass», il presidente russo Vladimir Putin ha detto, pochi giorni fa, che «in Ucraina non abbiamo ancora iniziato a fare sul serio».

Ore 07:44 - La nuova riunione degli alleati dell’Ucraina, il 20 luglio

Il ministero della Difesa statunitense ha annunciato che il 20 luglio si terrà — in video conferenza — una nuova riunione del Gruppo di contatto internazionale sulla difesa dell’Ucraina, nel «formato Ramstein». 

Il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, ha discusso l’agenda del vertice Ramstein-4 con il suo omologo ucraino, Oleksij Reznikov, in una conversazione telefonica. 

Il primo incontro del gruppo di contatto avvenne il 26 aprile scorso: a partecipare furono una quarantina di Paesi, quindi non solo i partner della Nato.

Ore 07:52 - «Gli ucraini hanno ucciso 7 civili, e ne hanno feriti 60»

Le autorità filorusse della città di Novaya Kakhovka, nella regione di Kherson, hanno accusato le truppe ucraine di aver causato la morte di almeno 7 civili, e il ferimento di altri 60, in un bombardamento avvenuto nella serata di lunedì. 

La denuncia — fatta dal capo dell’amministrazione militare regionale filorussa di Kherson, Vladimir Leontiev — è riportata dall’agenzia russa Tass. 

Le autorità ucraine avevano comunicato ieri sera che «un deposito di munizioni degli invasori russi a Novaya Kakhovka è stato nuovamente attaccato dai difensori» dell’Ucraina.

Ore 08:03 - La situazione sul taglio del gas russo

(Luca Angelini) Nella giornata di lunedì, la società russa Gazprom ha annunciato il taglio di un terzo delle forniture di gas all’Italia. Si tratta di un effetto collaterale della chiusura — ufficialmente per manutenzione di una decina di giorni — del gasdotto Nord Stream 1 fra Russia e Germania. 

Ma il timore diffuso è che possa proseguire a lungo, come arma di ricatto di Mosca sull’Europa. 

L’Italia, spiega Fabio Savelli, al momento è al 64% di riempimento dei depositi di gas ed entro fine ottobre dobbiamo arrivare al 90%. «Siamo 3-4 punti in ritardo rispetto alla tabella di marcia dell’anno scorso, ma in linea con la Germania e poco al di sotto della Francia. Ci corre in soccorso l’estate perché la domanda di gas per l’industria ad agosto crolla». 

È chiaro, però, che se dal 21 luglio — data prevista di fine dell’intervento di manutenzione — Nord Stream 1 continuasse ad essere inutilizzabile «s’imporrebbero piani di razionamento (...). Ecco perché conviene registrare le analisi dell’Enea sui consumi domestici che pesano per circa il 30% della domanda. Sarebbe possibile risparmiare quasi 2,7 miliardi di metri cubi con alcune misure “comportamentali” come l’abbassamento di un grado dei termostati, dai 20° abituali a 19°, e riducendo di un’ora al giorno l’accensione. Converrà pensarci».

Ore 08:06 - «La Germania ha ceduto troppo presto, e ora Putin continuerà i suoi ricatti»

Federico Fubini ha intervistato Yuriy Vitrenko, amministratore delegato della società ucraina del gas Naftogaz. E le sue parole — che scorrono in parallelo a quelle di Zelensky, nel suo messaggio notturno — sono un atto d’accusa all’Occidente, e in particolare alla Germania, per aver «ceduto al ricatto di Putin» sul gas. 

Sembra che la Germania fornirà una turbina alla Russia per il gasdotto Nord Stream 1, nella speranza che il flusso del gas riprenda. Per alcuni è una violazione delle sanzioni. Se lo aspettava?

«Mi aspettavo un ricatto da parte russa. Non mi aspettavo che i tedeschi cedessero così facilmente. A maggior ragione perché loro stessi sanno che gli argomenti russi sono falsi. Robert Habeck (il ministro dell’Economia di Berlino, ndr) ha detto di aver capito come questa turbina non sia fondamentale per far funzionare Nord Stream 1 e che attraverso il sistema di trasporto del gas ucraino e il gasdotto che passa dalla Polonia si poteva comunque portare gas in Germania in quantità stabili». 

Quali saranno le conseguenze politiche dell’aver ceduto?

«Vladimir Putin ora sa che ricattare funziona. Quindi aspettiamoci da lui altri ricatti». 

Dietro la scelta di cedere alla Russia sulla turbina c’è la grande industria tedesca?

«Questo è certo».

Ore 08:12 - L’80 per cento della popolazione del Donetsk «se ne è andata»

La «nuova ondata» di bombardamenti — in vista degli attacchi di terra — ha spinto «l’80 per cento della popolazione della regione di Donetsk» ad andarsene. 

A dirlo è Pavlo Kyrylenko, governatore della regione dove, prima del 24 febbraio, abitavano 1,6 milioni di persone.

 Al momento, ha detto, solo circa 340.000 abitanti hanno deciso di rimanere.

Ore 08:25 - Regno Unito, Mosca recluta detenuti per rimpiazzare le perdite

Secondo il rapporto quotidiano sulla guerra dell’intelligence britannica, pubblicato su Twitter, il ministero della Difesa russo potrebbe aver deciso di ricorrere a metodi di reclutamento «non tradizionali» a causa della carenza di soldati. Questo include il reclutamento di detenuti nelle carceri del Paese per rafforzare le file del gruppo mercenario russo Wagner.

Se confermata, conclude l’intelligence, la decisione indicherebbe le difficoltà di Mosca nel rimpiazzare l’elevato numero di soldati deceduti sul campo di battaglia.

Per quanto riguarda la situazione sul campo di battaglia, il report spiega che i soldati russi continuano a fare piccoli progressi territoriali nel Donetsk dopo avere rivendicato di avere preso il controllo della città di Hryhorivka.

Le forze russe continuano anche l'assalto lungo la principale rotta di rifornimento E-40 verso le città di Slovyansk e Kramatorsk e probabilmente si stanno raggruppando per ulteriori offensive.

Ore 08:39 - «In fase di sviluppo nuovo missile ipersonico russo, killer di portaerei»

«Killer di portaerei». Viene descritto così un missile balistico destinato alla Marina russa, lo «Zeemvik», che la Russia afferma essere «in fase di sviluppo». La notizia viene riportata dall'agenzia russa Tass.

«Il missile balistico ipersonico Zmeevik è in fase di sviluppo da molto tempo — ha detto una fonte militare all'agenzia —. Sarà concepito per distruggere grandi bersagli di superficie, soprattutto portaerei». Secondo le fonti, il missile avrebbe caratteristiche simili a quelle dei missili balistici cinesi Df-21D e Df-26, con una gittata fino a 4 mila chilometri.

Ore 08:45 - Kiev, ucciso un altro generale russo a Kherson

Sarebbe il generale Artem Nasbulin, capo di stato maggiore del 22° corpo d'armata delle forze armate russe, una delle vittime dell'attacco missilistico condotto dagli ucraini contro un posto di comando mobile a Tavriis'k, nell'oblast di Kherson. L'annuncio dell'uccisione dell'alto ufficiale è stato dato da Serhiy Bratchuk, portavoce del capo dell'amministrazione militare regionale di Odessa, su Telegram. Nell'attacco, condotto con missili Himars, sarebbero morti in totale 12 ufficiali russi.

Ore 08:56 - Il bilancio delle vittime a Chasiv Yar sale a 34

È salito a 34 il bilancio delle vittime del bombardamento da parte delle forze russe, lo scorso fine settimane, della città di Chasiv Yar nella regione di Donetsk, dove è stato colpito un edificio residenziale di cinque piani: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione miliare regionale, Pavlo Kyrylenko. Finora i feriti sono nove. Ieri sera il corpo di un bambino è stato trovato sotto le macerie dell'edificio.

Ore 09:03 - Putin in visita in Iran il 19 luglio

La prossima settimana Vladimir Putin si recherà in visita ufficiale in Iran. Lo ha comunicato all'agenzia di stampa Irna il capo della commissione Economia del Parlamento iraniano, Mohammadreza Pour-Ebrahimi, aggiungendo che il presidente russo sarà nel Paese per discutere su come rafforzare le relazioni economiche tra Mosca e Teheran.

A fornire la data della visita è il Cremlino: il viaggio a Teheran è programmato per il 19 luglio.

Si tratta della prima visita ufficiale di Putin in Iran da quando, lo scorso anno, è stato eletto il presidente Ebrahim Raisi.

Ore 09:05 - Primo caso di vaiolo delle scimmie confermato in Russia

Ore 09:19 - Kiev, 348 bambini morti e 650 feriti dall'inizio della guerra

Sono almeno 348 i minori rimasti uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa, lo scorso 24 febbraio. Lo denuncia l'ufficio del procuratore generale dell'Ucraina. I feriti, secondo il bilancio sempre provvisorio, sono più di 650.

Stando a quanto riporta Ukrinform, la maggior parte dei minori è rimasta uccisa o ferita nelle regioni di Donetsk (348), Kharkiv (190) e Kiev (116).

Ore 09:22 - La Lituania approva un pacchetto aiuti da 10 milioni

Il governo lituano ha approvato un pacchetto di 10 milioni di euro per aiutare l'Ucraina. lo scrive Euractiv, citando la premier Ingrid Shimonite, secondo la quale «questi aiuti di Stato sono fondi per infrastrutture critiche, bisogni e servizi di base. Gli ucraini — ha detto — vinceranno perché stanno dalla parte giusta e hanno la determinazione per difendere e ricostruire, superando la distruzione e la brutalità dell'aggressore. Aiutando l'Ucraina, ci sforziamo di accelerare il più possibile la vittoria e la ricostruzione del Paese».

Ore 09:28 - Attacco missilistico su Mykolaiv

Questa mattina un nuovo attacco missilistico ha colpito Mykolaiv, danneggiando due ospedali, una scuola e alcuni condomini, secondo le autorità cittadine. Almeno 12 persone sono rimaste ferite, come ha riferito il governatore dell'oblast Vitaliy Kim.

Ore 09:57 - Kiev, 37.470 soldati russi uccisi dall'inizio della guerra

Sono circa 37.470 i soldati russi uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione, secondo l'esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l'esercito ucraino indica che si registrano anche 217 caccia, 188 elicotteri e 676 droni abbattuti. Lo riporta Ukrinform.

Inoltre, le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.649 carri armati russi, 838 sistemi di artiglieria, 3.829 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 15 navi e 155 missili da crociera.

Ore 10:32 - Il Consiglio Ue approva un prestito da un miliardo a Kiev

I ministri dell'Economia e delle Finanze dell'Ue hanno approvato il prestito da un miliardo di euro all'Ucraina. «Fa parte del nuovo eccezionale pacchetto di assistenza macrofinanziaria. L'Ucraina è un'economia in guerra, ha un disperato bisogno di finanziamenti a breve termine. L'Ue è qui per aiutare», ha commentato il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis.

Ore 10:39 - Sono 80 i feriti per le bombe di Kiev su Novaya Kakhovka

Il bilancio dei feriti dell'attacco missilistico lanciato ieri dalle forze armate di Kiev sulla città ucraina occupata dai russi di Novaya Kakhovka, nella regione di Kherson (sud), è salito a 80: lo ha detto alla Tass il vice capo dell'amministrazione civile-militare della regione, Kirill Stremousov, secondo il quale sette persone finora sono ritenute disperse.

In precedenza il capo dell'amministrazione civile-militare, Vladimir Leontiev, aveva affermato che il bilancio delle vittime del bombardamento era salito a sette.

Ore 10:47 - Britannici condannati a morte, sentenze d'appello entro un mese

Una decisione sui ricorsi dei combattenti stranieri condannati a morte — due britannici e un marocchino — da un tribunale dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk (Dpr) sarà presa entro la fine di luglio, ha dichiarato il ministro della Giustizia della Dpr Yuriy Syrovatko. Lo riporta Interfax. «L'appello per i tre cittadini stranieri è in corso di esame», ha dichiarato Syrovatko al canale televisivo Rossiya 24: «Credo che entro la fine del mese un tribunale emetterà una sentenza sull'appello in corso di esame».

Ore 10:57 - Ue, congelati 13,8 miliardi di beni agli oligarchi russi

Nell'Ue «per il momento abbiamo beni congelati provenienti da oligarchi e altre entità per 13,8 miliardi di euro quindi è piuttosto enorme» come cifra, ma «gran parte, più di 12 miliardi, provengono da cinque stati membri. Quindi dobbiamo convincere gli altri a fare lo stesso». Lo ha detto il commissario Ue alla Giustizia Didier Reynders all'arrivo al consiglio sulla Giustizia a Praga, segnalando di aver al riguardo inviato una nuova lettera «per spiegare le best practice» dicendosi convinto che nelle prossime settimane si vedrà un incremento delle confische.

Ore 11:02 - Minsk: l'Occidente pianifica l'attacco alla Russia

L'Occidente sta elaborando piani strategici di attacco contro a Russia e le direzioni dell'attacco sono note: lo ha detto il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko. Lo riporta la Tass, che cita l'agenzia di stampa bielorussa Belta.

Ore 11:21 - Domani incontro in Turchia tra Russia, Ucraina e Onu sul grano

Domani si terrà a Istanbul un incontro tra Russia, Ucraina e Onu sulle esportazioni di grano ucraino. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri russo all'agenzia Interfax.

Ore 11:54 - Mosca: uccisi 23 mercenari britannici e 160 polacchi

Decine e decine di «mercenari stranieri» tra cui «più di 160 polacchi, 50 georgiani e 23 britannici sono stati uccisi in tre settimane» in Ucraina. Lo annuncia il ministero della Difesa russo, che esorta i combattenti stranieri «a pensarci due volte e a tornare a casa vivi», avvertendo che chi viene catturato affronterà il massimo della pena in carcere.

Nonostante l'arrivo di altr1 151 mercenari, i combattenti stranieri uccisi sono 391. Altri 240 si sono ritirati «fuori dal territorio dell'Ucraina», ha affermato il ministero.

Ore 12:10 - La Bielorussia inizia le esercitazioni militari al confine

Sono iniziate in Bielorussia, nella regione di Gomel, al confine con l'Ucraina, le esercitazioni di comando e personale con la partecipazione di truppe territoriali. Lo ha riferito il Ministero della Difesa della Bielorussia su Telegram, che specifica che l'addestramento durerà tre giorni, dal 12 al 14 luglio.

Lo scopo dichiarato è valutare la prontezza delle unità militari formate delle truppe territoriali a svolgere compiti di addestramento e combattimento e migliorare le capacità degli ufficiali di riserva ai posti di comando.

Ore 12:13 - «Il grano della regione di Kharkiv esportato in Russia»

Il grano dei territori occupati dalle forze russe della regione di Kharkiv sarà esportato in Russia sulla base di contratti che gli agricoltori negozieranno con i trader, sotto il controllo dell'amministrazione ad interim, ossia filorussa. Lo ha reso noto il «governatore» Vitaly Ganchev, citato dall'agenzia Tass.

«Tutti i proventi della vendita del raccolto, indipendentemente dalla modalità con cui avverrà la loro esportazione, se attraverso la Repubblica popolare di Luhansk, o direttamente in Russia, avverrà secondo accordi», ha spiegato Ganchev.

Ore 12:20 - Cremlino: la ripresa dei negoziati «ora fuori questione»

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov ha puntualizzato che per ora non si parla di riprendere i negoziati con l'Ucraina. «No, questo è fuori questione ora», ha detto Peskov ai giornalisti quando gli è stato chiesto se il presidente russo Vladimir Putin e il collega turco Recep Tayyip Erdogan abbiano discusso della ripresa dei negoziati con l'Ucraina durante la conversazione telefonica avuta ieri.

Ore 12:49 - Mons. Gallagher: il Papa sicuramente andrà a Kiev

«Il Papa adesso andrà in Canada», ha detto il segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, monsignor Paul Gallagher, incalzato dai giornalisti a margine di una presentazione, su una possibile viaggio del Pontefice a Kiev. Alla domanda se allora potrebbe esserci un viaggio a Kiev e non a Mosca, ha risposto: «Il Papa a Kiev sicuramente andrà, quando e come non si sa».

Alla ulteriore domanda se Francesco cerca anche un dialogo col presidente russo Vladimir Putin ha risposto soltanto: «Noi abbiamo contatti con l'Ambasciata, questo è il nostro canale di comunicazione come il nunzio».

Ore 13:28 - Mosca, sull'orlo di uno scontro aperto tra potenze nucleari

La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, punta il dito contro gli Stati Uniti, responsabili di alimentare la tensione mondiale. «Dopo aver provocato un'escalation della crisi ucraina e scatenato un violento confronto ibrido con la Russia, Washington e i suoi alleati stanno pericolosamente barcollando sull'orlo di uno scontro militare aperto con il nostro Paese — ha sottolineato —, il che significa un conflitto armato diretto tra potenze nucleari. Chiaramente, tale scontro rischierebbe di provocare un'escalation nucleare». Lo riporta l'agenzia Tass.

Ore 13:43 - Kiev: a Kherson liberati 5 ucraini con operazione speciale

Cinque ucraini tenuti prigionieri dalle truppe russe nella regione di Kherson, nell'Ucraina meridionale, sono stati liberati grazie a una «operazione speciale» dell'intelligence militare di Kiev. «Durante un'operazione nei territori temporaneamente occupati della regione di Kherson, sono stati rilasciati cinque cittadini ucraini tenuti prigionieri dagli occupanti russi», ha affermato in un comunicato il servizio di intelligence militare ucraino (Sbu), specificando che tra loro ci sono un soldato e un ex poliziotto.

Ore 14:13 - Von der Leyen: il miliardo all'Ucraina arriva questo mese

«La prossima tranche di sostegno finanziario dell'Ue all'Ucraina è in arrivo. Il miliardo di euro rafforzerà lo Stato in una fase cruciale. Con il via libera di oggi da parte del Consiglio, il denaro dovrebbe raggiungere l'Ucraina questo mese. Siamo con l'Ucraina, ora e nel lungo periodo». Lo afferma in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Ore 14:18 - Dombrovskis: «L'economia Ue continuerà a crescere»

«Riteniamo che l'economia Ue continuerà a crescere ma con un ritmo più lento». Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis nel corso della conferenza stampa al termine della riunione ecofin. «Le conseguenze economiche dell'aggressione russa continueranno ad essere al centro delle nostre discussioni», ha precisato, sottolineando comunque che «l'Ue mostra grande resistenza, ma non dobbiamo adagiarci sugli allori».

Ore 14:33 - Il bollettino di Kiev sui bombardamenti

Nel bollettino quotidiano lo stato maggiore ucraino, registra i bombardamenti e gli scontri delle ultime 24 ore. Oltre ai razzi russi su Kharkiv, Toretsk e Slovyansk lanciati nella notte e nella mattinata, i russi hanno bombardato in modo massiccio Mykolaiv. Inoltre, stanno andando a fuoco foreste e campi nell'oblast di Kherson a causa delle esplosioni.

La situazione è «relativamente calma a Volyn, Zakarpattia, Rivne Oblast, Ivano-Frankivsk, Lviv, Chernivtsi, Vinnytsia, Zaporizhzhia, Khmelnytskyi e nelle regioni di Ternopil, Kirovohrad, Dnipropetrovsk, Cherkasy, Odessa, Poltava, Chernihiv, Sumy, Zhytomyr e Kiev».

«A Kharkiv — prosegue il comunicato — nella notte i russi hanno sparato due razzi che sono caduti su un'area aperta tra le case e l'edificio dell'amministrazione. Hanno inoltre bombardato i distretti di Bogodukhiv, Izyum e Kharkiv. Nella comunità di Zolochiv, una granata ha colpito una casa privata, uccidendo due persone. A Derchagy, tre persone sono rimaste ferite e ricoverate in ospedale a causa dei bombardamenti. Un altro attacco, sempre a Kharkiv, ha provocato morte di 7 persone e 34 feriti».

E ancora, spiega il bollettino: «Nel Lugansk, nella notte sono stati lanciati quattro razzi contro le postazioni delle forze armate al confine amministrativo della regione, otto proiettili di artiglieria e tre di mortaio. La situazione è critica nel distretto di Beryslav e negli insediamenti confinanti».

Ore 14:50 - Sale a 36 il bilancio delle vittime a Chasiv Yar

Sale a 36 il bilancio delle vittime dell'attacco missilistico russo a un edificio residenziale lo scorso fine settimane nella città di Chasiv Yar nella regione di Donetsk. Lo ha dichiarato alle tv ucraine Viktor Vitovetskyi, direttore del Dipartimento per le misure di protezione civile, come riporta Ukrinform.

«I lavori di smantellamento delle macerie a Chasiv Yar si stanno concludendo e sono in corso — ha precisato Vitovetskyi —. L'attacco ha ucciso 36 persone, tra cui un bambino. Nove persone sono state salvate».

Ore 15:06 - In fiamme la base militare russa a Melitopol

Secondo il Kiyv Independent, la base militare russa nel villaggio di Myrne (occupato dai russi), vicino a Melitopol, è in fiamme. Il sindaco in esilio Ivan Fedorov ha dichiarato che i residenti di Myrne, nell'Oblast di Zaporizhzhia, hanno sentito circa 25 esplosioni e visto un denso fumo nero.

Ore 15:36 - L'Ucraina diventa membro associato del Mip Nato

L'Ucraina diventa un membro associato del Programma multilaterale di interoperabilità (Mip), che implementa la cooperazione tecnologica tra gli eserciti degli Stati membri della Nato. Lo annuncia l'agenzia di stampa Ukrinform facendo riferimento al Ministero della Difesa ucraino.

La decisione è stata presa dopo apposito voto alla riunione annuale del gruppo direttivo del Mip. Da ora in avanti l'Ucraina, in quanto membro associato del Mip, può sviluppare e modificare congiuntamente gli standard chiave della Nato relativi all'interazione dei sistemi di controllo del combattimento e dei parametri correlati, come si legge nella dichiarazione.

«L'Ucraina ha un forte potenziale informatico ed è una degna alleata della Nato. Daremo sicuramente il nostro contributo allo sviluppo della sicurezza collettiva», ha commentato il ministro della Difesa, Oleksii Reznikov.

«Concedere all'Ucraina lo status di membro del Programma di interoperabilità multilaterale è una decisione fondamentale. Siamo grati ai nostri partner tedeschi per aver sostenuto la nostra richiesta e le nostre aspirazioni», ha sottolineato il colonnello Marat Utiushev, capo del Centro per l'innovazione e lo sviluppo delle tecnologie di difesa. «Ora l'Ucraina può rafforzare la cooperazione con l'Alleanza e i Paesi al di fuori della Nato», ha concluso.

Ore 15:41 - Forze russe circondano la città di Siversk

Le forze russe hanno circondato la città ucraina di Siversk, nella regione orientale del Donbass. Lo riporta l'agenzia di stampa Tass, citando quello che viene presentato come l'«ambasciatore» dell'autoproclamata Repubblica di Luhansk in Russia, Rodion Miroshnik.

Siversk è un'altra delle città strategiche del Donbass che si trova lungo la linea del fronte e che Mosca sta cercando di sottrarre al controllo di Kiev.

Il mese scorso, le truppe russe hanno preso il controllo delle vicine città di Severodonetsk e Lysychansk dopo feroci bombardamenti.

Ore 15:50 - Dalla Russia oggi meno della metà del gas che arriva dall'Algeria

I flussi di gas dall'Algeria sono più che doppi oggi rispetto a quelli in arrivo dalla Russia, battuta anche dal Nord Europa. È quanto emerge dalle previsioni di Snam sui flussi di gas destinati all'Italia. Dei 234,31 milioni previsti per oggi 31,23 milioni arrivano dalla Russia via Tarvisio (Gorizia), 66,07 milioni dall'Algeria via Mazara del Vallo (Trapani) e 52,6 milioni dal Nord Europa (principalmente Norvegia) attraverso il valico di Passo Gries (Verbania). Sono 29,8 i milioni di metri cubi provenienti dall'Azerbaijan tramite il Tap a Melendugno (Lecce), mentre l'apporto della Libia da Gela (Caltanissetta) è limitato a 5,19 milioni di metri cubi.

Ore 15:54 - Sale a 38 il bilancio delle vittime del bombardamento a Chasiv Yar

È salito a 38 il bilancio delle vittime dell’attacco con un missile Uragan lanciato dall’esercito russo nella notte fra sabato e domenica che ha colpito un palazzo residenziale nella città di Chasiv Yar, nella regione di Donetsk. Lo ha scritto su Telegram il servizio stampa del ministero degli Affari Interni dell’Ucraina. Altre 9 persone sono state salvate. Più di 400 tonnellate di detriti sono stati sgomberati.

Ore 16:45 - Yellen: Usa verseranno altri 1,7 miliardi di aiuti

Gli Stati Uniti verseranno altri 1,7 miliardi di dollari in aiuti economici all’Ucraina. Così il segretario al Tesoro Usa Janet Yellen. Questa nuova tranche di fondi verrà trasferita al governo ucraino tramite la Banca Mondiale, fa parte di un pacchetto di aiuti economici da 7,5 miliardi di dollari promesso a maggio dagli Stati Uniti.

Ore 16:46 - Praga, possibile tribunale apposito per crimini guerra

«Il primo passo è quello della raccolta delle prove sui crimini di guerra in Ucraina, poi si potrà discutere sulla giurisdizione: al momento non c’è ancora un accordo su quale corte si occuperà di giudicare questi crimini, potrebbe essere la Corte Penale Internazionale dell’Aja (Icc) ma non escludiamo l’ipotesi di creare un tribunale apposito». Lo ha detto il ministro della Giustizia ceco Pavel Blažek al termine del consiglio informale di Praga.

Ore 16:55 - Ue: indagini su 21mila possibili crimini guerra

«Al momento vengono indagati oltre 21mila possibili crimini di guerra in Ucraina». Lo ha detto Didier Reynders, Commissario europeo per la Giustizia, al termine del consiglio informale di Praga. «Quattordici stati membri dell’Ue stanno conducendo indagini in modo indipendente mentre Polonia, Lituania, Ucraina, Lettonia, Estonia, Slovacchia sono parte di un team d’indagine comune, con al loro fianco Eurojust, la Corte Penale Internazionale dell’Aja e gli Usa», ha aggiunto. «Ho chiesto a tutti i Paesi membri, se hanno indagini nazionali in corso, di far parte del team congiunto», ha precisato chiedendo coordinamento tra le procure.

Ore 17:10 - Lego lascia la Russia a tempo indeterminato

La Lego ha deciso di lasciare il mercato russo a tempo indeterminato. La decisione del colosso danese segue quella di marzo, quando ha sospeso la consegna di prodotti in Russia pur mantenendo aperti i negozi. Pur non citando l’invasione russa dell’Ucraina, l’azienda di giocattoli ha affermato che terminerà la sua partnership con Inventive Retail Group che gestisce 81 negozi per conto di Lego.

Ore 17:32 - Kiev: ricevuti corpi 400 militari, la maggior parte da Azovstal

L’Ucraina ha ricevuto i corpi di più di 400 militari in una serie di scambi con la Russia. Per la maggior parte erano combattenti morti difendendo l’impianto Azovstal di Mariupol. Quasi tutti sono già stati identificati. Lo riporta Unian. Ne ha parlato il commissario per le persone scomparse in circostanze speciali Oleg Kotenko spiegando che molti cadaveri arrivano senza documenti e non si sa chi siano. I parenti possono fare un test del Dna in qualsiasi città del Paese, i risultati vengono quindi inseriti in un unico database.

Ore 17:33 - Draghi, in Italia arrivati 160mila profughi

In Italia sono arrivati «circa 160mila profughi dall’Ucraina». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso di una conferenza stampa.

Ore 17:37 - Iran, nessun accordo recente su invio di droni alla Russia

«La storia della cooperazione tra la Repubblica islamica dell’Iran e la Federazione Russa nel campo di alcune nuove tecnologie risale a prima dell’inizio della guerra in Ucraina e recentemente non ci sono stati sviluppi speciali in questa relazione». Ad annunciarlo il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Naser Kanani, come riporta Mehr, rispondendo alle dichiarazioni della Casa Bianca secondo cui Teheran starebbe per rifornire Mosca di centinaia di droni da utilizzare in guerra.

Ore 18:02 - IL PUNTO MILITARE - Mosca chiede droni all’Iran, Kiev colpisce con gli Himars: la battaglia si allunga nelle retrovie

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) È la lezione di ogni conflitto: i contendenti imparano sul campo, adeguano le tattiche in base ai mutamenti imposti dalle manovre e dall’introduzione di nuove armi. La Russia, che sta consumando scorte a ritmi infernali, si sarebbe rivolta all’Iran per ottenere droni da ricognizione e attacco. A sostenerlo è il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jack Sullivan, rivelazione che arriva alla vigilia del viaggio di Biden in Israele e Golfo Persico. Secondo l’intelligence il regime, insieme ai mezzi, garantirà l’addestramento e chissà che non ne parlino durante l’annunciata visita di Putin nel Paese amico con una lunga storia di cooperazione bellica. Le rivelazioni statunitensi possono corrispondere a tre scenari: potrebbe essere per ora solo un sospetto all’interno di una lotta diplomatica, un po’ come i timori di una collaborazione con la Cina; sono dei contatti iniziali; c’è un progetto, e se si concretizza vedremo presto gli effetti e i rottami. I mullah in questi anni hanno sviluppato un grande arsenale di droni, grandi e piccoli, del tipo kamikaze, quindi missili a corto, medio e lungo raggio. Sono spesso copie, elaborazioni di modelli stranieri (russi, cinesi, occidentali), creazioni locali. Questi apparati sono stati usati in modo efficace in attacchi contro l’Arabia Saudita, contro navi mercantili israeliane, siti negli Emirati Arabi. La tecnologia è poi stata fornita a milizie sciite nell’intera regione.

Ore 18:08 - Onu, uccisi oltre 5mila civili da inizio invasione

Sono più di 5mila i civili uccisi in Ucraina da quando la Russia ha invaso il Paese. A riferirlo l’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite, precisando che, dai dati a sua disposizione, 5.024 persone sono state uccise e 6.520 ferite durante i combattimenti. Ma il bilancio reale delle vittime è molto più pesante.

 Ore 19:19 - Borrell, sovranità bielorussa minacciata da guerra di Putin

«Discutendo con la leader dell’opposizione bielorussa Tsihanouskaya, ho ribadito l’incrollabile sostegno dell’Ue alla lotta del popolo bielorusso per determinare il proprio futuro e la propria sovranità. Che è minacciata dalla complicità di Lukashenko con la guerra della Russia contro l’Ucraina». Lo ha scritto su Twitter l’alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell.

Ore 20:17 - Esa annuncia fine cooperazione con agenzia spaziale russa. Mosca: «Per Europa ricerca vita su Marte meno importanti della politica»

L’Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha posto fine alla cooperazione, sospesa nei mesi scorsi, sul programma ExoMars con l’agenzia spaziale statale russa Roscosmos. Lo ha reso noto sui social il direttore generale dell’Esa Josef Aschbacher. «Il Consiglio mi ha incaricato di porre ufficialmente fine alla cooperazione attualmente sospesa con Roscosmos sulla missione ExoMars Rover and Surface Platform», ha scritto Aschbacher riconoscendo che «le circostanze che hanno portato alla sospensione della cooperazione con Roscosmos - la guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni - continuano a prevalere».

A stretto gito è arrivata la riposta di Mosca: «È un vero peccato che per l’Europa la ricerca di segni di vita su Marte si sia rivelata meno importante delle ambizioni politiche di alcuni funzionari e Paesi europei. La Russia può realizzare la sua parte del progetto ExoMars a livello nazionale o arruolando partner di Paesi amici», ha dichiarato l’agenzia spaziale statale russa Roscosmos commentando la decisione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) di interrompere la cooperazione nell’ambito del progetto ExoMars-2022, già sospeso nei mesi scorsi in seguito all’invasione dell’Ucraina. «Possiamo fare da soli».

Ore 20:59 - Mosca evoca il rischio nucleare. Nessun progresso sui colloqui

«Gli Usa e i suoi alleati si stanno pericolosamente dirigendo sull’orlo di un confronto militare aperto con la Russia, il che significa un conflitto armato diretto tra potenze nucleari». La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova è tornata ad accusare l’Occidente di aver provocato un aggravamento della crisi ucraina. Nel frattempo i negoziati di pace restano bloccati. Un possibile miglioramento è atteso solo sull’esportazione del grano dai porti ucraini sul Mar Nero, anche se per i progressi effettivi si deve attendere una riunione a Istanbul tra Mosca, Ankara e i rappresentati di Kiev e dell’Onu sul tema.

Ore 21:12 - Onu: «Morti almeno 5mila civili dall’inizio del conflitto. Salgono a 45 le vittime di Chasiv Yar»

L’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha confermato la morte di oltre 5mila civili dall’inizio dell’invasione russa, mentre sono rimasti feriti altri 6.520. A Chasiv Yar, nel Donetsk, il bilancio delle vittime dell’attacco russo è salito a 45. I combattimenti proseguono nel sud del Paese, a una cinquantina di chilometri dalla città portuale di Kherson.

Ore 01:47 - Ucraina: Kiev, 16 navi nei porti del Danubio per export grano

Sono salite a 16 le navi mercantili che hanno navigato attraverso il Canale di Bystre nel Danubio per essere caricate con grano di produzione ucraina. Lo ha reso noto il ministero delle Infrastrutture ucraino, secondo quanto riporta Ukrinform. «Negli ultimi quattro giorni, un totale di 16 navi hanno navigato attraverso il canale Bystre. Abbiamo intenzione di tenere il passo. Il ripristino della navigazione attraverso questo canale è un passaggio importante, che permetterà anche di velocizzare le esportazioni di grano», si aggiunge. «Sfortunatamente, al momento la capacità del canale navigabile e l’organizzazione del lavoro ci consentono di ricevere solo quattro navi al giorno, mentre abbiamo bisogno di almeno otto navi al giorno», ha detto il viceministro delle Infrastrutture ucraino Yurii Vaskov. Secondo Kiev, a causa del blocco dei porti marittimi ucraini, che prima dell’inizio dell’invasione russa gestivano circa l’80% delle esportazioni agricole, i prodotti alimentari vengono esportati attraverso i porti del Danubio, i posti di blocco ferroviari e stradali ai confini occidentali adesso. Ma la loro capacità non è sufficiente. A giugno sono state esportate circa 2,5 milioni di tonnellate di prodotti agricoli attraverso le rotte logistiche disponibili. Ma la domanda mensile è di 8 milioni di tonnellate, aggiunge il governo ucraino.

Ore 01:50 - Zelensky, la Russia non ha il coraggio di ammettere la sconfitta

La Russia «non ha il coraggio» di ammettere la sconfitta e non è al sicuro «da nessuna parte sulla nostra terra». Lo ha detto Volodymyr Zelensky nel suo video-messaggio quotidiano alla nazione, affermando che le armi e le tattiche russe sono obsolete. «Gli occupanti hanno già capito molto bene cos’è l’artiglieria moderna e non avranno una retroguardia sicura da nessuna parte sulla nostra terra. Hanno capito che le operazioni dei nostri ufficiali sono molto più potenti di qualsiasi loro operazione speciale. I soldati russi, e lo sappiamo dalle intercettazioni delle loro conversazioni, hanno davvero paura delle nostre forze armate», ha detto Zelensky. Aggiungendo che «il cosiddetto secondo esercito del mondo è in grado di fare qualcosa solo grazie alle scorte senza fondo di vecchie armi sovietiche». Secondo il leader ucraino i russi «non hanno più forza strategica o comprensione di ciò che stanno facendo sulla nostra terra. Inoltre, non hanno nemmeno un briciolo di coraggio per ammettere la sconfitta e ritirare le truppe dal territorio ucraino».

Ore 03:26 - Ucraina, Kiev rivendica attacco deposito armi a Kherson

L’esercito ucraino afferma di aver distrutto un deposito di munizioni russo nella città meridionale di Nova Kakhovka nella regione occupata di Kerson, uccidendo dozzine di soldati, in un attacco probabilmente condotto con missili Himars forniti dagli Stati Uniti. Funzionari nominati dalla Russia non hanno confermato il colpo al deposito di armi, ma hanno detto invece che i magazzini colpiti contenevano salnitro fertilizzante minerale e sono quindi esplosi. Vladimir Leontyev, incaricato della regione di Kherson, ha detto all’agenzia di stampa russa Tass che decine di residenti sono rimasti senza casa e la città è stata gravemente danneggiata. Un altro funzionario sostenuto dalla Russia, Kirill Stremousov, ha affermato che sette persone sono ancora elencate come disperse.

Ore 03:58 - Ucraina, a giugno l’export di prodotti agricoli sale del 30 per cento

In Ucraina, a giugno l’export di prodotti agricoli sale del 30 per cento ma allo stesso tempo, in Ucraina rimangono bloccate circa 18,5 milioni di tonnellate di grano destinate all’esportazione. Mentre, nel mese di giugno si è registrato un aumento positivo delle esportazioni ucraine di latte e prodotti lattiero-caseari. In totale, nell’ultimo mese sono state esportate 9,3 mila tonnellate di prodotti lattiero-caseari, il 32% in più rispetto a maggio. I maggiori paesi importatori sono stati: Polonia, Moldova, Lituania. In generale, nel secondo trimestre del 2022, il volume totale delle esportazioni di prodotti lattiero-caseari per aprile, maggio e giugno è stato di 21,9 mila tonnellate, solo il 3% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

 Ore 04:10 - Usa: star Nba detenuta in Russia, LeBron James attacca Biden

La superstar del basket americano LeBron James scende in campo per difendere Brittney Griner, la campionessa dell’Nba femminile detenuta in Russia dallo scorso febbraio, e attacca l’amministrazione Biden per non aver fatto abbastanza. «Perché mai dovrebbe voler tornare in America, dopo che è stata lasciata sola per così tanto tempo», si chiede il campione nel trailer del suo talk show The Shop: Uninterrupted, che va in onda su Youtube. «Come può sentirsi sostenuta dagli Stati Uniti?», attacca ancora James. L’allenatrice della squadra della Griner, Vanessa Nygaard, lo ha tirato in ballo la settimana scorsa dicendo che se si fosse trattato di lui sarebbe già tornato a casa. A giugno, la super star della pallacanestro aveva espresso in un tweet il suo sostegno a Griner con l’hashtag WeAreBG.«Dobbiamo fare tutto il possibile per portare a casa Bg in modo rapido e sicuro! La nostra voce di atleti è più forte se siamo uniti», aveva scritto.

Bozza Ue sul gas: giù i termostati nelle case, 19 gradi negli edifici pubblici. di Marta Serafini, Andrea Nicastro e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 13 Luglio 2022.

Le notizie di mercoledì 13 luglio in diretta. Kiev e Mosca «affidano» le esportazioni di grano alla Turchia. Sale a 48 il bilancio delle vittime di Chasiv Yar 

• La guerra in Ucraina è al 140esimo giorno.

• L’Agenzia Spaziale Europea ha posto fine alla cooperazione, sospesa nei mesi scorsi, sul programma ExoMars con l’agenzia spaziale statale russa Roscosmos.

• I ministri dell’economia e delle finanze Ue riuniti nell’Ecofin a Bruxelles hanno approvato un nuovo prestito per un miliardo di euro all’Ucraina.

• Sono 16 intanto le navi straniere che hanno raggiunti i porti ucraini per esportare il grano, ha fatto sapere Kiev.

• La Russia taglia intanto ancora il gas e l’Italia prepara un piano d’austerity.

• Sul campo sale a 48 morti il bilancio del bombardamento di Mosca su Chasiv Yar, nel Donetsk.

• Crisi del grano, nei porti del Danubio arrivano sedici navi per export, ma la vendita del grano aumenta del 30 per cento a giugno.

• E il presidente Zelensky, nel suo consueto video messaggio torna ad attaccare la Russia e Vladimir Putin: non è al sicuro «da nessuna parte sulla nostra terra».

Ore 21:12 - Onu: «Morti almeno 5mila civili dall’inizio del conflitto. Salgono a 45 le vittime di Chasiv Yar»

L’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha confermato la morte di oltre 5mila civili dall’inizio dell’invasione russa, mentre sono rimasti feriti altri 6.520. A Chasiv Yar, nel Donetsk, il bilancio delle vittime dell’attacco russo è salito a 45. I combattimenti proseguono nel sud del Paese, a una cinquantina di chilometri dalla città portuale di Kherson.

Ore 01:47 - Ucraina: Kiev, 16 navi nei porti del Danubio per export grano

Sono salite a 16 le navi mercantili che hanno navigato attraverso il Canale di Bystre nel Danubio per essere caricate con grano di produzione ucraina. Lo ha reso noto il ministero delle Infrastrutture ucraino, secondo quanto riporta Ukrinform. «Negli ultimi quattro giorni, un totale di 16 navi hanno navigato attraverso il canale Bystre. Abbiamo intenzione di tenere il passo. Il ripristino della navigazione attraverso questo canale è un passaggio importante, che permetterà anche di velocizzare le esportazioni di grano», si aggiunge. «Sfortunatamente, al momento la capacità del canale navigabile e l’organizzazione del lavoro ci consentono di ricevere solo quattro navi al giorno, mentre abbiamo bisogno di almeno otto navi al giorno», ha detto il viceministro delle Infrastrutture ucraino Yurii Vaskov. Secondo Kiev, a causa del blocco dei porti marittimi ucraini, che prima dell’inizio dell’invasione russa gestivano circa l’80% delle esportazioni agricole, i prodotti alimentari vengono esportati attraverso i porti del Danubio, i posti di blocco ferroviari e stradali ai confini occidentali adesso. Ma la loro capacità non è sufficiente. A giugno sono state esportate circa 2,5 milioni di tonnellate di prodotti agricoli attraverso le rotte logistiche disponibili. Ma la domanda mensile è di 8 milioni di tonnellate, aggiunge il governo ucraino.

Ore 01:50 - Zelensky, la Russia non ha il coraggio di ammettere la sconfitta

La Russia «non ha il coraggio» di ammettere la sconfitta e non è al sicuro «da nessuna parte sulla nostra terra». Lo ha detto Volodymyr Zelensky nel suo video-messaggio quotidiano alla nazione, affermando che le armi e le tattiche russe sono obsolete. «Gli occupanti hanno già capito molto bene cos’è l’artiglieria moderna e non avranno una retroguardia sicura da nessuna parte sulla nostra terra. Hanno capito che le operazioni dei nostri ufficiali sono molto più potenti di qualsiasi loro operazione speciale. I soldati russi, e lo sappiamo dalle intercettazioni delle loro conversazioni, hanno davvero paura delle nostre forze armate», ha detto Zelensky. Aggiungendo che «il cosiddetto secondo esercito del mondo è in grado di fare qualcosa solo grazie alle scorte senza fondo di vecchie armi sovietiche». Secondo il leader ucraino i russi «non hanno più forza strategica o comprensione di ciò che stanno facendo sulla nostra terra. Inoltre, non hanno nemmeno un briciolo di coraggio per ammettere la sconfitta e ritirare le truppe dal territorio ucraino».

Ore 03:26 - Ucraina, Kiev rivendica attacco deposito armi a Kherson

L’esercito ucraino afferma di aver distrutto un deposito di munizioni russo nella città meridionale di Nova Kakhovka nella regione occupata di Kerson, uccidendo dozzine di soldati, in un attacco probabilmente condotto con missili Himars forniti dagli Stati Uniti. Funzionari nominati dalla Russia non hanno confermato il colpo al deposito di armi, ma hanno detto invece che i magazzini colpiti contenevano salnitro fertilizzante minerale e sono quindi esplosi. Vladimir Leontyev, incaricato della regione di Kherson, ha detto all’agenzia di stampa russa Tass che decine di residenti sono rimasti senza casa e la città è stata gravemente danneggiata. Un altro funzionario sostenuto dalla Russia, Kirill Stremousov, ha affermato che sette persone sono ancora elencate come disperse.

Ore 03:58 - Ucraina, a giugno l’export di prodotti agricoli sale del 30 per cento

In Ucraina, a giugno l’export di prodotti agricoli sale del 30 per cento ma allo stesso tempo, in Ucraina rimangono bloccate circa 18,5 milioni di tonnellate di grano destinate all’esportazione. Mentre, nel mese di giugno si è registrato un aumento positivo delle esportazioni ucraine di latte e prodotti lattiero-caseari. In totale, nell’ultimo mese sono state esportate 9,3 mila tonnellate di prodotti lattiero-caseari, il 32% in più rispetto a maggio. I maggiori paesi importatori sono stati: Polonia, Moldova, Lituania. In generale, nel secondo trimestre del 2022, il volume totale delle esportazioni di prodotti lattiero-caseari per aprile, maggio e giugno è stato di 21,9 mila tonnellate, solo il 3% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Ore 04:10 - Usa: star Nba detenuta in Russia, LeBron James attacca Biden

La superstar del basket americano LeBron James scende in campo per difendere Brittney Griner, la campionessa dell’Nba femminile detenuta in Russia dallo scorso febbraio, e attacca l’amministrazione Biden per non aver fatto abbastanza. «Perché mai dovrebbe voler tornare in America, dopo che è stata lasciata sola per così tanto tempo», si chiede il campione nel trailer del suo talk show The Shop: Uninterrupted, che va in onda su Youtube. «Come può sentirsi sostenuta dagli Stati Uniti?», attacca ancora James. L’allenatrice della squadra della Griner, Vanessa Nygaard, lo ha tirato in ballo la settimana scorsa dicendo che se si fosse trattato di lui sarebbe già tornato a casa. A giugno, la super star della pallacanestro aveva espresso in un tweet il suo sostegno a Griner con l’hashtag WeAreBG.«Dobbiamo fare tutto il possibile per portare a casa Bg in modo rapido e sicuro! La nostra voce di atleti è più forte se siamo uniti», aveva scritto.

Ore 08:06 - Bombardato per 60 volte in 24 ore distretto di Sumy

L’esercito russo ha bombardato l’Oblast nord-orientale ucraino di Sumy per 60 volte nelle ultime 24 ore: lo ha riferito il governatore Dmytro Zhyvytsky spiegando che ad essere colpite sono le comunità rurali di Znob-Novhorodske, Shalyhine, Bilopillia e Krasnopillia.

Ore 08:09 - Esercito Kiev respinge assalto russo a Sloviansk

L’esercito ucraino ha respinto un assalto russo contro gli insediamenti di Dovhenke e Dolyna, in direzione di Sloviansk, nella regione di Donetsk. Lo ha dichiarato lo Stato Maggiore ucraino riportato da Ukrinform. Sempre nell’Est del Paese l’esercito della Federazione ha bombardato la città di Kharkiv e gli insediamenti di Sosnivka, Dementiivka, Mykilske, Ruski Tyshky, Cherkaski Tyshky, Pytomnyk, Slatyne, Prudianka, Nove, Ivanivka e Zalyman utilizzando cannoni e razzi.

Ore 08:51 - Gb, conquista Slovyansk e Kramatorsk obiettivo russo attuale

La Russia probabilmente riuscirà a conquistare diverse piccole città del Donbass nella prossima settimana, tra cui Siversk e Dolyna, ma le aree urbane di Slovyansk e Kramatorsk rimarranno gli obiettivi principali per questa fase dell’operazione. Lo afferma l’intelligence del Ministero della Difesa britannico nel suo report quotidiano postato su Twitter. Secondo l’intelligence britannica, la Russia continua anche a cercare di minare la legittimità dello Stato ucraino e consolidare il controllo amministrativo sulle parti occupate del Paese, «questo ha incluso un’iniziativa per gemellare città e regioni russe e ucraine per sviluppare amministrazioni postbelliche e un decreto per rendere più facile per gli ucraini ottenere la cittadinanza russa». Il sentimento anti-russo nell’Ucraina occupata - afferma il report - sta portando a prendere di mira funzionari russi e filo-russi. L’amministrazione russa di Velykyy Burluk ha riconosciuto che uno dei suoi sindaci è stato ucciso l’11 luglio 2022 da un’autobomba. È probabile che gli attacchi ai funzionari si intensifichino.

Ore 09:03 - Procura Kiev: 349 bambini sono stati uccisi, 652 feriti

Sono 349 i bambini ucraini rimasti uccisi nella guerra, secondo i dati forniti dalla Procura generale di Kiev. Lo riporta Ukrinform. «Fino ad oggi più di mille bambini in Ucraina sono stati colpiti dall'aggressione armata della Russia. In particolare, 349 bambini sono stati uccisi e più di 652 sono stati feriti», ha scritto il servizio stampa della Procura. Queste cifre non sono definitive, poiché sono in corso i lavori dei soccorritori nelle aree delle ostilità attiva. Il maggior numero di vittime è stato registrato nelle regioni di Donetsk, Kharkiv e Kiev. Ieri, nella città di Siversk, nella regione di Donetsk, due minorenni di 2 e 17 anni sono stati feriti a causa dei bombardamenti. Il bambino di due anni è in gravi condizioni.

Ore 10:02 - Un morto e 5 feriti in attacco russo contro Kharkiv

Un civile è stato ucciso e altri cinque sono stati feriti durante i bombardamenti russi nella regione orientale di Kharkiv, secondo l'aggiornamento del governatore regionale Oleh Synyehubov. Lo riporta il Guardian. «Il terrore della popolazione civile nella regione di Kharkiv continua», ha scritto Synyehubov su Telegram, aggiungendo che durante la notte un attacco missilistico è stato sventato dalle forze ucraine. «Le ostilità continuano su tutto il territorio regionale, ha affermato.

Ore 10:16 - Filorussi: mercenari stranieri saranno fucilati

 Ore 10:21 - Sono 47 le vittime dell'attacco russo a Chasiv Yar

Nella notte il corpo di un'altra vittima è stato recuperato dai soccorritori tra le macerie a Chasiv Yar, nel Donetsk, dove un attacco russo ha colpito un edificio residenziale di 5 piani la notte tra il 9 e il 10 luglio uccidendo 47 persone. Lo riporta Espreso Tv.

Ore 11:08 - Delegazione russa a Istanbul per colloqui sul grano

La delegazione russa è arrivata a Istanbul, dove discuterà della questione del grano con i rappresentanti di Turchia, Ucraina e Onu. Lo rende noto Ria Novosti. Secondo una fonte diplomatica - afferma l'agenzia russa, le speranze che le parti riescano a raggiungere un consenso sono piuttosto alte. I negoziati dovrebbero iniziare alle 14 ora di Mosca (le 12 italiane). Non è chiaro dove si terrà l'incontro - scrive l'agenzia russa - i giornalisti si sono radunati nelle vie centrali della città fin dal primo mattino, ma sono stati rigorosamente avvertiti che qualsiasi tipo di ripresa è vietata.

Ore 11:15 - Kiev, a un passo dall'accordo sull'esportazione del grano

L'Ucraina e la Russia sono a «un passo» dal raggiungere un accordo sulla questione delle esportazioni di grano, ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba al quotidiano spagnolo El Pais, riportato dalla Tass. «L'Ucraina è pronta a esportare il suo grano sul mercato internazionale», ha detto, «siamo alla fase finale e ora tutto dipende dalla Russia». E ha aggiunto: «Se lo vogliono davvero, l'esportazione di grano inizierà presto».

Ore 11:41 - Il battaglione Unicorni: «Gay in prima linea, finalmente fieri di dirlo»

(Marta Serafini) «Ieri, qui, nell’Oblast di Donetsk abbiamo distrutto 30 carri armati russi». Daniel ha 28 anni. È stato nell’esercito dal 2015 al 2018, come paramedico. Poi, dopo il 24 febbraio, è stato richiamato in servizio. Ma questa volta ha deciso di non nascondersi più. «Sono gay e ho un compagno che è anche lui militare, in marina, che ora si trova negli Stati Uniti per l’addestramento. Non vedo l’ora di riabbracciarlo». Occhi chiari e faccia da ragazzino, racconta la sua storia al Corriere senza timore. «Forse è perché sono cresciuto in orfanotrofio, dunque sono abituato alla condivisione. Certo non è facile dirlo apertamente in un ambiente maschile come quello militare. Ma mi sono accorto che comportandomi in modo sincero anche le persone meno tolleranti alla fine si lasciano andare, tanto più se ti vedono combattere al loro fianco tutti i giorni».

Ore 11:43 - Yuriy Vitrenko: gas russo, «Berlino ha ceduto troppo presto: Putin alzerà la posta»

(Federico Fubini) Sembra che la Germania fornirà una turbina alla Russia per il gasdotto Nord Stream 1, nella speranza che il flusso del gas riprenda. Per alcuni è una violazione delle sanzioni. Se lo aspettava?

«Mi aspettavo un ricatto da parte russa», risponde Yuriy Vitrenko, amministratore delegato della società ucraina del gas Naftogaz. «Non mi aspettavo che i tedeschi cedessero così facilmente. A maggior ragione perché loro stessi sanno che gli argomenti russi sono falsi. Robert Habeck (il ministro dell’Economia di Berlino, ndr) ha detto di aver capito come questa turbina non sia fondamentale per far funzionare Nord Stream 1 e che attraverso il sistema di trasporto del gas ucraino e il gasdotto che passa dalla Polonia si poteva comunque portare gas in Germania in quantità stabili».

Ore 11:47 - Mosca chiede droni all’Iran, Kiev colpisce con gli Himars: la battaglia si allunga nelle retrovie

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) È la lezione di ogni conflitto: i contendenti imparano sul campo, adeguano le tattiche in base ai mutamenti imposti dalle manovre e dall’introduzione di nuove armi. La Russia, che sta consumando scorte a ritmi infernali, si sarebbe rivolta all’Iran per ottenere droni da ricognizione e attacco. A sostenerlo è il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jack Sullivan, rivelazione che arriva alla vigilia del viaggio di Joe Biden in Israele e Golfo Persico. Secondo l’intelligence il regime, insieme ai mezzi, garantirà l’addestramento e chissà che non ne parlino durante l’annunciata visita di Vladimir Putin nel Paese amico con una lunga storia di cooperazione bellica.

Ore 12:09 - Bombe su Donetsk, un morto e sei feriti

La Russia continua a bombardare la regione di Donetsk: stamattina una persona è stata uccisa e altre sei ferite. Lo ha detto Pavlo Kyrylenko, capo dell'amministrazione militare regionale, in un post su Telegram riportato da Ukrinform. «Il distretto di Bakhmut oggi soffre di più. A Bakhmut, una persona è morta, altre cinque sono state ferite...I russi hanno lanciato tre missili contro Kostiantynivka: una persona è stata ferita. Un edificio industriale e una casa privata sono stati danneggiati, le finestre sono state rotte in diversi edifici residenziali vicini», ha aggiunto, specificando che le forze russe hanno colpito con missili un'area vicina a un asilo nido e che continuano a bombardare la comunità territoriale di Zvanivka, danneggiando sette case nelle ultime 24 ore.

Ore 12:14 - Grano, Kuleba: «No all'export senza garanzie di sicurezza»

Ore 12:20 - Di Maio, la guerra avrà conseguenze nel lungo termine

«All'emergenza pandemica è oggi sopraggiunta la gravissima crisi scaturita dall'illegale aggressione russa all'Ucraina. Il ritorno della guerra sul suolo europeo, impensabile fino a pochi mesi fa, e le sue gravi conseguenze umanitarie, sociali, economiche e geopolitiche si stanno ripercuotendo sull'intera comunità internazionale e si proietteranno, con ogni probabilità, anche nel lungo termine». Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in video collegamento con l'inaugurazione della 23/a Esposizione Internazionale della Triennale di Milano. «In questo contesto, alcuni dei cardini fondamentali del nostro modo di relazionarci al mondo che ci circonda sono messi in discussione - ha concluso -. La risposta a questo clima di incertezza sta nell'ancoraggio ai nostri valori e nella capacità di disegnare soluzioni innovative».

Ore 12:28 - Kuleba: «Puntiamo a liberare la città occupate del sud»

L'esercito ucraino sta «pianificando e si sta preparando per una totale liberazione» delle città occupate dai russi nel sud del Paese, vicino alle coste del Mar Nero. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un'intervista ad Associated Press. Le forze ucraine hanno già intensificato la loro attività per riconquistare il territorio nel sud del Paese mentre la Russia si concentra sull'Ucraina orientale.

Ore 12:30 - Kuleba: «Ora improbabili i colloqui di pace»

È improbabile che colloqui di pace fra Russia e Ucraina si tengano presto. A dirlo in un'intervista ad Associated Press il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. «La Russia continua a essere in mood di guerra e non cerca negoziati in buona fede. Cercano un modo per farci applicare i loro ultimatum, il che non avverrà», ha dichiarato Kuleba ad AP.

Ore 12:43 - Kuleba chiede armi: «Mai abbastanza finché non vinciamo»

L’Ucraina apprezza il sostegno ricevuto dagli Stati Uniti e dai Paesi europei durante la guerra, ma ha bisogno che le consegne di armi occidentali accelerino. A dirlo in un’intervista ad Associated Press il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. «Finché non si vince, le armi non sono mai abbastanza», ha dichiarato ad AP. E ancora: «Finché non ce ne saranno abbastanza per vincere, continueremo a chiederne di più».

Ore 13:00 - Europol: la guerra in Ucraina aumenta rischi di estremismo

«I mutamenti geopolitici e le conseguenze della guerra della Russia contro l’Ucraina avranno un impatto duraturo sulla sicurezza dell’Ue per gli anni a venire». Lo si legge nell’ultimo rapporto annuale sul terrorismo e l’estremismo pubblicato da Europol. «La guerra ha già attirato diversi individui radicalizzati dagli Stati membri che si sono uniti alla lotta da entrambe le parti: dobbiamo continuare a monitorare da vicino questi sviluppi, facendo tesoro delle lezioni apprese in passato nell’affrontare i combattenti stranieri di ritorno dai campi di battaglia in Medio Oriente», si legge nel rapporto.

Ore 13:24 - Mosca, merci a Kaliningrad? Problema resta, serve pazienza

Non è ancora stata risolta la questione delle merci dirette verso l’exclave russa di Kaliningrad, al momento bloccate per le sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in una conferenza stampa. «La situazione deve ancora essere risolta. Ci aspettiamo dei progressi, ma al momento non possiamo dire che il problema è risolto. Attendiamo. Bisogna avere pazienza».

Ore 13:35 - Casa Bianca, aiuti Iran a Russia sono minaccia grave

Il fatto che l’Iran aiuti la Russia contro l’Ucraina è una minaccia grave. Lo afferma il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, secondo quanto riportato dai media americani.

Ore 13:37 - Mosca conferma negoziati con Kiev su export grano

L’esercito russo è impegnato per il raggiungimento di un accordo sulle esportazioni di grano ucraino. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in una conferenza stampa. Ai giornalisti che chiedevano se è vera la notizia di un accordo molto vicino fra Kiev e Mosca sull’esportazione del grano, Peskov ha risposto: «C’è un lavoro in corso, portato avanti dall’esercito, e le informazioni da lì saranno fornite quando sarà il momento».

Ore 13:38 - Kiev: morti 37.570 soldati russi, distrutti 1.649 tank

Ammonterebbero a 37.570 le perdite fra le fila russe dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 37.570 uomini, 1649 carri armati, 3832 mezzi corazzati, 839 sistemi d’artiglieria, 247 lanciarazzi multipli, 109 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 217 aerei, 188 elicotteri, 2704 autoveicoli, 15 unità navali e 678 droni.

Ore 13:57 - Chasiv Yar: le vittime dell’attacco salgono a 47

Per l’attacco missilistico del 9 luglio a Chasiv Yar (nella zona del Donetsk) il conto dei morti è salito a 47, tra i quali ci sarebbe anche un bambino, secondo quanto riporta Kiev Independent. Fino a questo momento sono 9 le persone tratte in salvo.

Ore 14:15 - Kiev, distrutti i magazzini alimentari del Lugansk

«Nelle maggiori città della regione di Lugansk l’esercito russo ha distrutto magazzini e mercati di generi alimentari, portando la popolazione locale a una condizione sempre più vicina all’emergenza umanitaria». Ammonisce il capo dell’Amministrazione militare regionale Sergiy Gaidai, attraverso l’agenzia di stampa Ukrinform. Ha poi aggiunto che «le Forze armate ucraine mantengono comunque il controllo della periferia della regione di Lugansk».

Ore 14:27 - Kiev: «Terzo cittadino Usa catturato dai filo-russi a Donetsk»

C’è un terzo cittadino americano, Suedi Murekezi, in mano ai filo-russi di Donetsk, nell’Ucraina orientale. Lo denunciano gli amici e i familiari del 35enne, sostenendo che l’uomo era stato catturato a giugno a Kherson, nel Sud del Paese, dove viveva. Ora si trova nella stessa prigione dove sono detenuti gli altri due cittadini americani, Alexander Drueke e Andy Tai Ngoc Huynh, catturati dalle forze russe il mese scorso.

Ore 14:34 - Esercito Kiev: «Due missili russi colpiscono negozio a Zaporizhzhia»

«Nella regione di Zaporizhzhia sono stati sparati due missili nemici che hanno preso di mira un’attività commerciale». Lo ha scritto su Telegram l’esercito ucraino, attraverso l’account dell’amministrazione militare della zona colpita.

Ore 14:49 - Effetto Ucraina: inflazione Usa mai così alta negli ultimi 40 anni

L’inflazione statunitense ha raggiunto il 9,1% nell’ultimo anno, il tasso più alto degli ultimi quattro decenni. Un record raggiunto anche per via dell’aumento dei prezzi di gas, cibo e affitti ha portato a un nuovo picco a fine giugno, oltre agli effetti indiretti della crisi Ucraina (lo riporta il Financial Times). Il governo ha affermato il più grande aumento in 12 mesi dal 1981, rispetto a un aumento dell’8,6% a maggio. Il presidente Usa Joe Biden commenta: «Troppo alta». Borse europee in caduta.

Ore 15:17 - «Oltre 200mila tonnellate di grano perse». Scambio di accuse Mosca-Kiev

Il Cremlino ha accusato le autorità ucraine di aver provocato con il proprio comportamento la perdita di almeno 200.000 tonnellate di grano nella regione occupata di Kherson, per via degli incendi dolosi innescati sui campi di cereali. «Quest’anno non saremo più in grado di raccogliere il grano nella regione», ha affermato il capo dell’amministrazione dell’occupazione russa, Vladimir Saldo, riportato dall’agenzia di stampa russa Tass.

L’offensiva russa lanciata il 24 febbraio contro l’Ucraina ha devastato questo granaio, tanto da mettere a rischio la sicurezza alimentare globale. Le forze militari invase affermano quindi il contrario, dicendo che Kherson, come importante regione agricola, è stata in gran parte sotto l’occupazione russa sin dai primi giorni dell’assalto.

Ore 15:34 - Kiev al tribunale dell’Aja: «Russia sia designata stato terrorista»

Il capo dello staff presidenziale ucraino Andriy Yermak chiederà che la «Russia venga formalmente riconosciuta come “Stato terrorista”» alla Conferenza sui crimini di guerra commessi da Mosca, che si apre domani alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja. «La definizione è motivata dall’attacco deliberato e indiscriminato contro i civili senza un preciso obiettivo politico», ha denunciato Yermak.

L’istanza sarà sostenuta dall’Italia e da altri 42 Paesi, come è stato specificato da una dichiarazione congiunta.

Ore 15:40 - Putin: «Mosca deve ospitare eventi sportivi internazionali»

Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto alle autorità locali di Mosca di «preparare e presentare proposte sulla possibilità di organizzare eventi sportivi a livello nazionale russo e internazionale nei palazzetti del ghiaccio nella città di Mosca». Il sindaco Sergei Sobyanin, il ministro dello Sport, Oleg Matytsin, e il presidente della Federazione russa di pattinaggio artistico, Aleksandr Gorshkov, designati come autorità responsabili per l’organizzazione.

Ore 15:55 - Ue: «Via libera a merci sanzionate verso Kaliningrad»

Anche se solo via treno, l’Unione europea ha dato l’ok alle merci sanzionate verso Kaliningrad. La Commissione ha aggiornato le sue linee guida sulla gestione del traffico dei beni sanzionati tra la Russia e la sua exclave, dopo le tensioni per via dei blocchi imposti dalla Lituania. Resta lo stop al traffico via camion. L’Ucraina promette però controlli mirati e proporzionati sul transito delle merci.

Ore 16:06 - Gli Usa avvertono la Russia: «Fermate subito le deportazioni»

«Quasi un milione di persone sono state portate via dalle loro case, delle quali oltre 260mila bambini». La denuncia della Presidenza americana e del segretario di Stato Anthony Blinken. «La Russia deve interrompere immediatamente le deportazioni forzate nelle aree controllate dal suo esercito. Il trasferimento e l’espulsione illegale dei civili rappresenta un crimine di guerra e una grave violazione della Convenzione internazionale di Ginevra.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parla invece di due milioni di cittadini ucraini deportati in Russia dall’inizio del conflitto.

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, respinge le accuse: ha definito un «caso medico» le dichiarazioni del segretario di Stato americano Blinken sulla detenzione forzata di 1,6 milioni di ucraini nella Federazione russa.

Ore 16:25 - Mosca: «Droni dall’Iran? Fake news»

La Russia smentisce le affermazioni degli Stati Uniti sull’acquisto di droni provenienti dall’Iran. «Niente altro che disinformazione», ha sottolineato una fonte del ministero degli Esteri russo, citato dall’agenzia Tass.

Due giorni fa il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan aveva affermato che il governo iraniano si sta preparando a fornire alla Russia droni, inclusi alcuni armati.

Ore 16:34 - Russia: «Rublo possibile valuta per il pagamento del grano»

Mosca sta valutando la possibilità di imporre il rublo come valuta per i pagamenti delle esportazioni del grano, secondo lo schema già adottato per il gas. Lo ha sottolineato all’agenzia Sputnik il capo del dipartimento per la Cooperazione economica del ministero degli Esteri russo, Dmitry Birichevsky. «Negli ultimi anni abbiamo seguito la politica di ridurre la quota delle valute di Paesi ostili, principalmente del dollaro e dell’euro».

Ore 17:01 - Gazprom: non garantiamo buon funzionamento Nord Stream

Il colosso russo Gazprom ha detto di non essere in grado di garantire il corretto funzionamento di Nord Stream, il gasdotto tra Russia ed Europa, in quanto non sa se riuscirà a recuperare una turbina tedesca in riparazione in Canada. In una nota diffusa sull’account Twitter dell’azienda si legge che «Gazprom non ha in suo possesso alcun documento che indichi che Siemens è in grado di portare il motore a turbina a gas fuori dal Canada, dove è in riparazione». Quindi, «in queste condizioni, non è possibile trarre una conclusione oggettiva sull’evoluzione della situazione relativa all’esercizio in sicurezza», del gasdotto, recita la nota.

Il gasdotto ha chiuso l’11 luglio fino al 21 luglio per manutenzione, ma il rischio è che lo stop del gas russo possa prolungarsi.

Yuriy Vitrenko, amministratore delegato della società ucraina del gas Naftogaz, ieri al Corriere della sera aveva sottolineato che la Germania aveva ceduto troppo presto alle richieste russe, aprendo così ai ricatti di Putin.

Ore 17:17 - Onu, 9 milioni di persone hanno attraversato i confini ucraini dal 24/2

Oltre 9 milioni di persone hanno attraversato le frontiere dell’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina (il 24 febbraio scorso) a oggi. Lo rende noto l’agenzia per i rifugiati dell’Onu. Più precisamente, spiega quest’ultima, sono stati 9.136.006 gli attraversamenti registrati.

Ore 17:33 - Prima soldatessa russa morta in battaglia

Per la prima volta dall’invasione del 24 febbraio, viene annunciata la morte di una donna soldato russa in Ucraina. A dare la notizia del decesso del caporale Anastasia Savitskaya, originaria di Volgograd, è il sito v1.ru, rilanciato da Moscow Times. «È la prima donna soldato a morire», ha detto al sito Alexander Sturov, capo del consiglio dei veterani della regione di Volgograd. Non sono stati resi noti l’età di Savitskaya, né il luogo e le circostanze della sua morte in Ucraina.

L’ultima volta che la Russia ha fornito il dato dei militari morti in Ucraina risale a marzo, quando si parlò di 1351 vittime. Il sito indipendente Istories ha detto di aver trovato conferma del decesso di quasi 4500 militari, 136 dei quali venivano dalla regione di Volgograd. Secondo le stime ucraine, i morti russi sono più di 37mila. Non vi sono dati sul numero o la percentuale di soldatesse russe dispiegate in Ucraina. L’anno scorso, vi erano 40mila donne nell’esercito russo, meno dell’1% dei 900mila militari.

Ore 17:43 - Kiev: missili russi su Mykolaiv, 5 morti

È di 5 morti in Ucraina il bilancio di un attacco compiuto con missili russi sulla città meridionale di Mykolaiv. Lo riferiscono le autorità ucraine. Mykolaiv è stata ripetutamente bersaglio di attacchi russi negli ultimi giorni, ma oggi i missili russi hanno colpito anche la città di Zaporizhzhia, un attacco che potrebbe segnalare la determinazione di Mosca a mantenere il territorio nel sud dell’Ucraina mentre mira a conquistare completamente l’est. Le forze ucraine hanno intensificato le azioni nel tentativo di riprendere più territorio nel sud del Paese.

Ore 18:07 - Mosca, carcere preventivo a oppositore Yashin per «fake news»

Un tribunale di Mosca ha ordinato due mesi di carcere preventivo, in attesa del processo, per Ilya Yashin, uno degli ultimi esponenti dell’opposizione russa rimasto nel Paese, e che aveva criticato l’invasione dell’Ucraina. Il giudice Nataliya Dudar ha deciso di lasciare Yashin dietro le sbarre fino al 12 settembre. Se condannato, rischia fino a 10 anni di prigione per aver diffuso «informazioni false» sulle Forze armate russe che combattono in Ucraina. «Non aver paura di questi mascalzoni! La Russia sarà libera!» ha gridato Yashin in aula. L’oppositore, che rischia una pena tra i cinque e i dieci anni di reclusione, è accusato di avere violato la legge che punisce quella che è giudicata diffusione di «notizie false» sulle forze armate, con riferimento alla guerra in Ucraina, che in Russia è chiamata ufficialmente «operazione speciale militare».

Ore 18:16 - Stoltenberg: le guerre possono durare molto

«Le guerre sono difficili da prevedere, possono durare molto. Non è detto che tutta finisca entro dicembre». Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in audizione in commissione Affari esteri al Parlamento europeo. «Dobbiamo smettere di lamentarci e continuare a sostenere gli ucraini. Perché se noi paghiamo un prezzo in denaro, loro lo pagano ogni giorno in perdita di vite umane», ha esortato i parlamentari.

Ore 18:20 - La guerra costringe Biden a «riaprire» al Golfo

Il conflitto in Ucraina, con tutte le sue conseguenze economiche, ha costretto il presidente Usa, Joe Biden, a cambiare registro nei confronti dei Paesi arabi del Golfo Persico, Arabia Saudita in primis, come evidenziato dai toni della sua prima visita da capo della Casa Bianca nella regione.

«Le sue risorse energetiche sono vitali per mitigare l’impatto sulle forniture globali della guerra russa in Ucraina», tuttavia «so che molti non sono d’accordo con la mia decisione di viaggiare in Arabia Saudita», si legge nell’intervento di Biden pubblicato sabato scorso sul Washington Post. Il quotidiano per il quale scriveva Jamal Khashoggi - il giornalista saudita assassinato nel 2018 in circostanze che chiamarono in causa direttamente il governo di Riad - dopo aver ospitato l’intervento del presidente, non ha avuto remore nel condannare il viaggio di Biden che «erode la nostra autorità morale».

Ore 18:39 - Mosca: forze alleate entrate a Seversk nel Donetsk

«Le forze alleate attraversano i confini della città di Seversk», nell’oblast di Donetsk. Lo rende noto la milizia dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk (Lpr). Lo riporta l’agenzia russa Tass.

Ore 19:15 - Kiev rompe relazioni diplomatiche con il Nord Corea

L’Ucraina ha rotto le «relazioni diplomatiche e i contatti economici» con la Corea del Nord, dopo che Pyongyan ha riconosciuto oggi le autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba. Finora le due regioni filorusse dell’Est ucraino sono state riconosciute da Mosca e Damasco.

Ore 19:17 - Salgono a 48 i morti dell’attacco russo a Chasiv Yar

È salito a 48 morti il bilancio dell’attacco a Chasiv Yar, avvenuto nella notte fra sabato e domenica. Lo ha annunciato il servizio ucraino di emergenza, precisando che un altro corpo è stato trovato sotto le macerie di una casa della città che si trova nella regione di Donetsk. Lo riporta l’Ukrainska Pravda.

Ore 19:52 - Grano, ok di Russia e Ucraina al coordinamento a Istanbul. Mosca e Kiev si rivedranno prossima settimana

I colloqui tra Russia e Ucraina a Istanbul, con la mediazione turca, si sono conclusi oggi con la decisione di stabilire un centro di coordinamento nella metropoli sul Bosforo e con un nuovo appuntamento per la prossima settimana nel quale si dovrebbe firmare un documento finale. L’ha affermato oggi il ministero degli Esteri turco, secondo quanto riferisce Ria Novosti.

«Nelle prossime settimane delegazioni di Ucraina e Russia si vedranno di nuovo in Turchia, saranno esaminati tutti i dettagli e firmato il lavoro fatto», il ministro della Difesa turco Hulusi Akar.

Ore 20:07 - Bozza piano Ue, da Stati incentivi per ridurre domanda gas

L’Ue si appresta a chiedere agli Stati membri di ridurre il consumo di gas invitando i governi a dare incentivi per questo obiettivo, attraverso l’uso dei fondi del Repower e del Next Generation Ue. Lo prevede, a quanto si apprende, la bozza iniziale del Piano per la riduzione della domanda di gas che la Commissione presenterà il 20 luglio.

Nella bozza d’entrata — che è all’esame della interservizi ed è soggetta a modifiche — si invitano gli Stati a dare incentivi alle aziende che tagliano la domanda di gas. L’obiettivo del Piano, si legge sul Ft, è ridurre di un terzo l’impatto dello stop totale al gas russo.

Ore 20:12 - Kuleba: «La fuga delle imprese da Russia è peggio di quella dal Sudafrica durante l’apartheid»

A 140 giorni dall’invasione della Russia ai danni dell’Ucraina, un numero quasi sei volte maggiore di compagnie straniere ha lasciato il mercato russo rispetto a quello del Sudafrica durante l’apartheid. Lo ha affermato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un briefing online odierno riportato da Ukrinform.

«Secondo le informazioni dei nostri partner della Kyiv School of Economics all’inizio di questa settimana, 1.157 aziende hanno già lasciato il mercato russo, 469 hanno annunciato il termine degli investimenti. Per fare un confronto: durante l’apartheid in Sudafrica, per più di 20 anni, sono state solo circa 200 società» a lasciare il Paese.

Ore 20:19 - Bozza piano Ue sul gas: giù i termostati di un grado nelle case

Durante «l’inverno del gas» (ottobre-marzo), si possono ottenere grandi risparmi utilizzando fonti di calore alternative per il riscaldamento e attraverso «campagne di risparmio di gas mirate alle famiglie per l’abbassamento del termostato di un grado, ma anche imponendo, laddove tecnicamente fattibile e applicabile, la riduzione del riscaldamento di edifici pubblici, uffici, edifici commerciali (in particolare grandi edifici) a 19 gradi». È quanto prevede la bozza iniziale del Piano «Risparmiare gas per un inverno sicuro», visionata dall’Ansa, che sarà presentata dalla Commissione il 20 luglio.

Ore 20:35 - Kiev, respinta l’offensiva russa vicino a Kharkiv e Bakhmut

L’Ucraina respinge l’offensiva russa vicino a Kharkiv e Bakhmut. Secondo lo stato maggiore delle forze armate ucraine, Kiev ha respinto le offensive russe vicino al villaggio di Dementiivka, appena a nord di Kharkiv, e ai villaggi di Vesela Dolyna, Yakovlivka e Vershyna a est di Bakhmut nell’oblast di Donetsk. Lo riporta il Kyiv Independent.

Ore 21:14 - Bozza piano Ue, senza gas russo a luglio scorte al 65-71%

«Le simulazioni effettuate dall’Entsog (Associazione europea degli operatori del gas) indicano che la carenza di gas in caso di interruzione totale dalla Russia a partire da luglio porterebbe a un tasso di riempimento degli stock probabilmente inferiore all’obiettivo dell’80% stabilito per novembre dal nuovo regolamento Ue sugli stoccaggi, nonostante i buoni progressi compiuti finora. Le simulazioni suggeriscono che lo stoccaggio potrebbe essere al 65-71%». Lo si legge nella bozza, visionata dall’Ansa, del piano Ue sull’emergenza gas.

Estratto dell'articolo di Marco Ventura per il Messaggero il 13 luglio 2022.

La verità su errori e rovesci dei generali russi nella campagna di Ucraina? Due importanti corrispondenti di guerra russi l'avrebbero spifferata in un orecchio a Putin, a margine del Forum economico di San Pietroburgo il 17 giugno. All'inizio lo Zar non era per nulla contento della copertura offerta dai cosiddetti milblogger, i blogger militari, per lo più nazionalisti ed ex soldati, ma quando ha incontrato i giornalisti al Forum, in una riunione da lui stesso convocata a porte chiuse, si è sentito dire che al fronte è «tutto un casino». 

A raccontarlo su Telegram è Rybar, uno dei milblogger con più seguaci, oltre 600mila, dando l'allarme su alti papaveri del ministero della Difesa che vorrebbero, dice, mettere il bavaglio ai corrispondenti. Censurandoli o inducendoli all'auto-censura (...) 

LA PAUSA OPERATIVA Duri i post, negli ultimi giorni, sulla cosiddetta pausa operativa dell'offensiva e sul contrasto alle nuove armi inviate dagli Usa, gli Himars, sistemi missilistici ad alta mobilità. 

Altri chiedono che l'offensiva non si fermi e si arrivi, anzi, alla mobilitazione generale. Girkin, rivolto a oltre 400mila contatti, contesta la scelta di concentrare le forze sulla conquista di Lysychansk, una trappola degli ucraini per infliggere ai russi il maggior numero di perdite possibile, compromettendo così tutta la campagna. Secondo Rybar, i responsabili della propaganda militare stanno cercando di tacitare i milblogger e inviati di guerra. I modi ci sono: negare lasciapassare per il fronte, intervenire sui direttori dei media tradizionali, e promuovere l'auto-censura. (...)

Zelensky: «I russi hanno rapito 200mila bambini». Marta Serafini, Andrea Nicastro e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 14 Luglio 2022.

Le notizie di giovedì 14 luglio. Oltre 20 morti nel bombardamento a Vinnytsia, tra cui alcuni bambini

• La guerra in Ucraina è al 141esimo giorno.

• I russi sono entrati a Seversk nel Donetsk, mentre il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba annuncia di voler riconquistare le città del sud.

• Per l’intelligence britannica l’Armata punta su Slovyansk e Kramatorsk.

• Gli alleati occidentali temono che le armi inviate, fornite alla resistenza ucraina, finiscano sul mercato nero.

• Kiev e Mosca si sono accordate sulle esportazioni di grano, «affidate» alla Turchia, e nelle prossime settimane firmeranno un accordo.

• La Russia taglia ancora il gas e l’Italia prepara un piano d’austerity. Nella bozza Ue si prevede l’abbassamento dei termostati del riscaldamento nelle case, fino a 19 gradi negli edifici pubblici e negli uffici.

Ore 01:41 - La Lituania lavora per la rimozione delle restrizioni contro la Russia

La Lituania consentirà alle merci russe sanzionate per la guerra di transitare nel suo territorio verso l’exclave russa di Kaliningrad , ha affermato ieri sera il ministero degli Esteri lituano invertendo la sua politica sulla base delle nuove linee guida della Commissione Ue. Lo riportano i media internazionali. «Rimuovere le restrizioni su una certa gamma di prodotti trasportati su rotaia è una dimostrazione di realismo e buon senso», ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri lituano. Il governatore di Kaliningrad, Anton Alikhanov, ha scritto su Telegram che le nuove linee guida Ue sono «solo il primo passo necessario» per risolvere lo stallo: «Continueremo a lavorare per la completa rimozione delle restrizioni».

Ore 01:46 - Ue approva il riempimento dell’impianto di stoccaggio gas dei Paesi Bassi

La Commissione Ue ha approvato uno schema olandese che prevede di investire fino a 406,4 milioni di euro per sostenere il riempimento dell’impianto di stoccaggio del gas Bergermeer nel contesto dell’invasione russa dell’Ucraina. Il regime è stato approvato riconoscendo che l’economia dell’Ue sta attraversando una grave difficoltà. Questa misura consentirà ai Paesi Bassi di garantire che gli impianti di stoccaggio esistenti sul proprio territorio siano riempiti almeno per l’80% della loro capacità entro il primo novembre 2022 e quindi rispettino l’obbligo del livello di stoccaggio previsto dal regolamento sullo stoccaggio del gas di recente adozione. L’aiuto incoraggerà i partecipanti al mercato a riempire gli stoccaggi stagionali di gas durante l’estate per la stagione invernale. La Commissione ha concluso che la misura è «adeguata, necessaria e proporzionata» e ha «un carattere strettamente temporaneo», in quanto si applicherà solo al gas immesso fino al 21 ottobre 2022. Su tale base, la Commissione ha approvato il regime ai sensi delle norme dell’UE sugli aiuti di Stato. Qui le notizie di ieri, 13 luglio.

Ore 02:17 - Truppe filorusse affermano di aver preso la citta di Siversk

Le truppe russe e quelle separatiste dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk affermano di essere entrate nella città di Siversk, nell’oblast di Donetsk. Lo riporta l’agenzia russa Tass. «La città è sotto il nostro controllo operativo e sono in corso operazioni di rastrellamento: Siversk sarà presto completamente liberata dalle truppe ucraine», dichiara una fonte delle truppe della Lpr. Ieri l’intelligence britannica aveva affermato che «Mosca probabilmente riuscirà a conquistare diverse piccole città del Donbass nel corso della settimana, tra cui Siversk e Dolyna».

Ore 02:33 - Repubblica Ceca: le nuove sanzioni non includeranno il gas

Il primo ministro della Repubblica Ceca, Petr Fiala, ha affermato che l’Ue non includerà il gas russo nel suo settimo round di sanzioni contro Mosca per la guerra in Ucraina. Lo riporta il Kyiv Independent, citando media internazionali. Secondo il premier ceco, l’Ue non ridurrà ulteriormente le importazioni di gas dalla Russia poiché troppi stati membri non potrebbero adeguarsi abbastanza rapidamente a un nuovo taglio. La Commissione europea dovrebbe essere pronta a presentare il settimo pacchetto di sanzioni contro Mosca nei prossimi giorni, ha aggiunto.

Ore 03:06 - La Ue si prepara all’emergenza gas

L’Ue si prepara all’emergenza gas e nella bozza del piano per affrontarla la Commissione europea chiede «l’abbassamento del termostato di un grado» nelle case. La crisi energetica insieme all’esito incerto della guerra in Ucraina affonda le previsioni economiche dell’Eurozona per il 2022-2023, che saranno presentate stamani dal commissario Gentiloni.

Ore 04:28 - Kiev verso l’esenzione del visto doganale Ue

Secondo l’Associazione Ucraina del Business nei giorni scorsi, in una riunione del gruppo di lavoro UE-CTC, è stata presa la decisione di invitare l’Ucraina ad aderire alla Convenzione sulla procedura di transito comune (Ncts) e alla Convenzione sulla semplificazione delle formalità negli scambi di merci. Si prevede che Kiev sarà in grado di applicare il sistema di transito congiunto o il cosiddetto «esenzione dal visto doganale» entro fine 2022. Secondo il ministero delle Finanze dell’Ucraina, dopo che avrà aderito al Ncts, le imprese ucraine potranno godere di alcuni vantaggi e semplificazioni: una dichiarazione di transito e una garanzia per la movimentazione di merci tra 36 Paesi (dell’Ue e anche con Gran Bretagna, Turchia, Serbia, Macedonia del Nord, Islanda, Norvegia, Liechtenstein e Svizzera); le imprese autorizzate potranno spedire e ricevere merci presso la propria impresa senza recarsi ai terminal doganali; le garanzie finanziarie ucraine saranno valide in altri 35 Paesi.

Ore 06:06 - La Corea del Nord riconosce l’indipendenza di Donetsk e Luhansk

La Corea del Nord ha formalmente riconosciuto l’indipendenza delle due «repubbliche popolari» separatiste filorusse nell’Ucraina orientale, quelle di Donetsk e di Luhansk, diventando la terza nazione al mondo a farlo dopo Russia e Siria. La ministra degli Esteri nordcoreana Choe Son-hui ha inviato mercoledì le lettere alle sue controparti della Repubblica popolare di Donetsk (Dpr) e della Repubblica popolare di Luhansk (Lpr), ha riferito l’agenzia ufficiale Kcna, informandoli della decisione di Pyongyang «di riconoscere la loro indipendenza» ed esprimendo «la volontà di sviluppare le relazioni da Stato a Stato con quei paesi nell’idea di indipendenza, pace e amicizia». Sempre mercoledì, in risposta alla mossa della Corea del Nord anticipata dalla sua ambasciata a Mosca, l’Ucraina ha annunciato di aver interrotto i rapporti diplomatici con Pyongyang, in base alla netta opposizione sul riconoscimento delle regioni separatiste. La Corea del Nord ha di recente sottolineato i suoi stretti legami con la Russia a dispetto della condanna internazionale della sua invasione dell’Ucraina, attribuendo la crisi tra Mosca e Kiev alla «politica egemonica» degli Stati Uniti e dell’Occidente.

Ore 06:26 - La regione del Donetsk prepara l’evacuazione dei civili per l’inverno

Le truppe russe continuano a bombardare la regione ucraina orientale di Donetsk, mentre le autorità locali si stanno già preparando per l’inverno di fronte alla carenza di gas causata dai combattimenti e stanno cercando di evacuare il maggior numero possibile di cittadini entro il 1 ottobre. «L’intera linea del fronte è sotto il fuoco del nemico, che insiste nei suoi tentativi di forzarla. Ma non hanno successo, il nemico torna alle sue posizioni precedenti e allo stesso tempo subisce perdite in termini di truppe e armature», ha dichiarato il governatore della regione ucraina di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, in un video postato su Telegram.

Ore 06:55 - Usa: un emendamento rende disponibili 100 milioni di dollari per Kiev

La Camera degli Usa ha adottato un emendamento al National Defense Authorization Act (Ndaa) del 2023 che renderà disponibili — tra le altre misure — 100 milioni di dollari di finanziamenti per i piloti militari ucraini. Si «autorizzano 100 milioni di dollari per fornire assistenza ai piloti militari ucraini e al personale associato», afferma il testo dell’emendamento adottato in blocco in una votazione a voce. La Camera ha anche approvato l’aggiunta di una misura che richiederebbe uno studio sull’ importo dei finanziamenti forniti agli appaltatori della difesa per l’approvvigionamento di scorte sostitutive dei sistemi coperti per gli Stati Uniti in Ucraina. I deputati della Camera hanno anche inserito un emendamento che richiederebbe al Segretario alla Difesa americano di riferire al Congresso ogni sei mesi sul piano del Pentagono per rispondere all’operazione militare speciale della Russia in Ucraina. La Camera degli Stati Uniti sta discutendo e votando altri 650 emendamenti alla Ndaa, circa 120 dei quali sono stati approvati ieri. Alcuni degli emendamenti ancora da votare comprendono proposte per l’uso dei beni russi sequestrati per ricostruire l’Ucraina, la limitazione delle vendite di F-16 alla Turchia e la limitazione delle vendite di armi all’Arabia Saudita.

Ore 08:17 - Russia: forniture idriche a Mariupol riprenderanno questa settimana

L’approvvigionamento idrico riprenderà questo mese nella città ucraina di Mariupol, controllata dalle truppe di Mosca. Lo hanno indicato i media russi. L’agenzia di stampa russa Tass ha citato il sindaco designato dalla Russia, Konstantin Ivaschenko, che ha sottolineato che le autorità intendono riprendere il funzionamento del porto passeggeri della città che collega con la città russa di Rostov-sul-Don e con le città del Mar Nero.

Ore 08:26 - Gb: nelle ultime 72 ore scarsi progressi russi nel Donbass

Nelle ultime 72 ore non si sono registrati significativi progressi nell’offensiva delle forze russe nel Donbass. Secondo l’ultimo rapporto dell’intelligence britannica recita, le forze russe continuano a condurre attacchi di artiglieria su un ampio fronte, senza tuttavia registrare progressi territoriali significativi e rischiano di perdere lo slancio registrato dopo la conquista di Lysychansk, a causa dei veicoli obsoleti e delle armi e le tattiche dell’era sovietica.

Ore 08:36 - Kiev, esplosioni a Mykolaiv: distrutto hotel del centro

Esplosioni sono state udite stamattina nella città di Mykolaiv e i soccorritori sono al lavoro sui luoghi colpiti dai bombardamenti. Secondo il sindaco della città Oleksandr Sienkovych, citato da Ukrinform, «sono stati presi di mira una serie di obiettivi civili» ed è stato distrutto un albergo del centro, il Mykolaiv hotel.

Ore 08:37 - Missili russi sulla zona industriale di Kramatorsk

Missili sono stati lanciati questa mattina dall’esercito russo sulla zona industriale di Kramatorsk , in Ucraina orientale. Lo riporta Unian. «Una mattinata allarmante. Missili colpiscono la zona industriale di Kramatorsk. Manca l’elettricità in alcune parti della città. Il pericolo non è passato, restate al riparo», ha scritto il sindaco Oleksandr Honcharenko sui social.

Ore 08:38 - Grano da Ucraina, spiragli di speranza dopo incontro in Turchia

Si apre una piccola speranza dopo che la Turchia ha annunciato un accordo con Ucraina, Russia e Onu volto a riprendere le esportazioni di grano ucraine bloccate da Mosca. Il presidente Zelensky è apparso ottimista nei messaggi inviati a tarda notte: «La delegazione ucraina mi ha riferito che ci sono progressi. Nei prossimi giorni concorderemo i dettagli con il segretario generale delle Nazioni Unite». La prossima settimana si terranno nuovi colloqui Russia-Ucraina, secondo Ankara. Mentre Mosca per ora non commenta. Il ministro della Difesa turco Hulusi Akar ha dichiarato, come ripreso dall’agenzia Anadolu: «Durante l’incontro quadripartito sul grano ucraino, è stato concordato di istituire un centro di coordinamento a Istanbul». Ankara garantirà la sicurezza delle spedizioni in transito e le parti controlleranno congiuntamente i carichi di grano nei porti.

Ore 09:47 - Kiev, 12 attacchi su zone popolate tra Luhansk e Donetsk

Le forze russe hanno lanciato 12 razzi e raid aerei su zone popolate al confine fra la regione ucraina di Luhansk e quella di Donetsk. Lo riferisce il governatore della regione di Luhansk, Sergey Haidai, citato dal Guardian, aggiungendo che continuano massicci attacchi di artiglieria e mortaio.

Ore 10:10 - Ucraina propone commissione controllo armi fornite dall’Occidente

Il capo dell’ufficio del presidente ucraino Zelensky, Andriy Yermak, propone di creare una commissione speciale per controllare l’uso delle armi fornite all’Ucraina dall’Occidente. In precedenza, un membro del gruppo di hacker russo RaHDIt, in condizione di anonimato, ha dichiarato a Ria Novosti che l’intelligence ucraina sta lavorando con criminali e contrabbandieri per rivendere le armi occidentali sul mercato nero. Il Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina ha negato le accuse secondo cui le armi fornite dall’Occidente sarebbero finite nel mercato nero in Europa.

Ore 10:12 - Osce: Mosca brutale con civili ucraini in campi filtraggio

L’Osce, Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, si dice «gravemente preoccupata» per il trattamento riservato da Mosca ai civili ucraini nei «campi di filtraggio» progettati per identificare coloro che sono sospettati di legami con le autorità di Kiev, secondo un rapporto che sarà pubblicato oggi. «Secondo i testimoni, questa procedura «comporta interrogatori brutali e umilianti perquisizioni corporali», scrivono gli autori del documento. Chi ha combattuto con l’Ucraina o ha legami con il reggimento Azov «viene separato dagli altri e spesso scompare». Alcuni vengono «detenuti o addirittura uccisi».

Ore 10:13 - Media russi: prossimo incontro su grano 20-21 luglio

Il prossimo incontro tra delegazioni di Turchia, Russia, Ucraina e Nazione Unite sulla questione del grano si terrà il 20-21 luglio. Lo dice una fonte, secondo l’agenzia di stampa russa Ria Novosti. «Il controllo sarà svolto dalla parte turca e dall’Onu. Questo ha costituito la base del meccanismo proposto per il lavoro del centro di coordinamento di Istanbul. I dettagli tecnici saranno discussi», ha affermato l’interlocutore dell’agenzia.

Ore 10:20 - Droni per Russia sequestrati in porto Gioia Tauro

Materiale statunitense, per droni dual use , diretto in Russia è stato bloccato dalla guardia di finanza e dall’agenzia delle dogane nel porto di Gioia Tauro, come scrive La Repubblica. Secondo quanto scrive il quotidiano, Mosca — non disponendo della stessa sofisticata tecnologia statunitense — «un mese fa ha tentato di importare componenti militari made in Usa passando dall’Italia attraverso una complessa triangolazione. L’obiettivo russo era quello di portarsi a casa, non tanto gli aerei, quanto i complessi sistemi che contribuiscono alla loro guida e al loro controllo. Si tratta di dispositivi fabbricati da un’azienda americana». Il materiale — come viene ricostruito — è stato intercettato in Calabria, «diversi container stavano per lasciare le coste italiane. Il porto di Gioia Tauro era lo scalo di partenza. Qui erano arrivati dal Canada. La meta finale, ufficialmente, era il Qatar. Ma non è chiaro se l’Emirato fosse la reale destinazione prima di recapitare tutto il pacchetto nelle mani dei militari russi. Il giallo del penultimo scalo, prima di arrivare a Mosca, resta aperto».

Ore 10:26 - Cina: questione tetto gas a prezzo petrolio russo è difficile

La questione di porre un limite al prezzo del petrolio russo è difficile e la soluzione dipende dal desiderio di tutte le parti di ridurre le tensioni in Ucraina. Così il portavoce del ministero del Commercio cinese, Shu Jueting.

Ore 10:27 - Francia: Ucraina al centro di parata 14 luglio

L’Ucraina ha un ruolo centrale nella parata di oggi in Francia in occasione della festa nazionale del 14 luglio, in cui si celebra la presa della Bastiglia. Alla tradizionale marcia di migliaia di soldati francesi, sugli Champs-Elysées, si uniranno quest’anno anche militari alleati dell’Europa orientale, provenienti da Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Bulgaria e Ungheria, che porteranno le loro bandiere nazionali. E ci saranno anche le truppe multinazionali schierate in Romania dopo l’invasione dell’Ucraina. Alla parata, inoltre, per la prima volta volerà un Reaper, drone Usa da combattimento, un sorvolo che intende mostrare la modernizzazione dell’equipaggiamento militare francese. Questo drone è stato usato in Niger e nel Sahel nell’ambito dell’operazione militare francese contro i jihadisti ed è anche un simbolo potente della guerra in Ucraina, dove i droni vengono usati in modo più intenso che in qualsiasi altra guerra combattuta finora.

Ore 10:43 - Cina, piano Usa su greggio russo molto complicato

La Cina ritiene che la proposta Usa di fissare un tetto ai prezzi del petrolio russo «sia una questione sia molto complicata». Così la portavoce del ministero del Commercio Shu Jueting, sul piano avanzato il 5 luglio dal segretario al Tesoro americano Janet Yellen nella videochiamata avuta con il vicepremier Liu He. Nel briefing settimanale, Shu ha notato che «gli alti prezzi internazionali del petrolio sono diventati uno dei principali fattori che guidano l’inflazione globale e la comunità internazionale ha prestato molta attenzione a questo». La soluzione è far calare la tensione e favorire i colloqui Russia-Ucraina. Yellen ha detto di ritenere la guerra della Russia la «più grande sfida» per l’economia globale. Parlando a Bali, in Indonesia, in un briefing in vista della ministeriale finanze del G20 tramessa in diretta dalla Cnbc, Yellen ha notato che «la nostra più grande sfida oggi viene dalla Russia». La comunità internazionale, ha aggiunto Yellen, «deve avere gli occhi attenti sulle conseguenze economiche e umanitarie della sua guerra (di Putin, ndr)».

Ore 10:46 - Governatore Donetsk: «A Chasiv Yar numero definitivo è di 48 vittime»

«I soccorritori hanno concluso i lavori a Chasiv Yar, il numero delle vittime è di 48 persone, tra cui un bambino di 9 anni, e di 9 feriti. L’operazione di soccorso è durata 5 giorni. 323 persone hanno partecipato al soccorso. Sono state sgomberate 525 tonnellate di macerie». Lo ha comunicato su Telegram il governatore della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko.

Ore 10:59 - Missili su città Vinnytsia: «Morti e feriti»

Ci sono morti e feriti nella città dell’Ucraina di Vinnytsia, colpita da missili russi. Lo rende noto il consiglio comunale su Telegram, riportato da Unian. «A seguito del bombardamento di Vinnytsia, ci sono morti e feriti. Quattro missili sulla regione sono stati abbattuti dalle forze di difesa aerea», affermano gli amministratori.

Ore 11:05 - Vinnytsia, il bilancio dell’attacco: due morti e sei feriti. Zelensky: «Disumani»

Il capo della Polizia nazionale ucraina Ihor Klymenko ha confermato l’attacco russo a Vinnytsia, riferendo su Telegram che sono stati colpiti «un edificio con uffici, la casa degli ufficiali, case civili. Sono stati lanciati tre razzi. Secondo i primi dati, il bilancio è di due morti, fra cui un bambino piccolo, e sei feriti. A causa del raid è scoppiato un incendio che si è propagato anche nel parcheggio, incendiando circa 50 automobili. Sul posto stanno lavorando i vigili».

Anche il premier Zelensky denuncia su Telegram l’attacco a Vinnytsia, «nel centro della città», dove «ci sono morti e feriti, tra loro un bambino piccolo», aggiungendo: «Ogni giorno la Russia distrugge la popolazione civile, uccide i bambini ucraini, lancia razzi contro obiettivi civili. Dove non c’è nulla di militare. Di cosa si tratta se non di un evidente atto di terrorismo. Disumani. Un Paese assassino. Un Paese terrorista».

Ore 11:18 - Ue, Dombrosvkis: lunga ombra della guerra su nostra economia

«La guerra della Russia contro l’Ucraina continua a gettare una lunga ombra sull’Europa e sulla nostra economia. Ci troviamo ad affrontare sfide su molteplici fronti, dall’aumento dei prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari alle prospettive globali estremamente incerte. Siamo fortunati a partire da una posizione di forza, avendo superato la crisi precedente con un solido ritorno alla crescita». Lo ha dichiarato il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, commentando le previsioni economiche estive. «La crescita economica subirà un forte rallentamento nella seconda parte di quest’anno, ma acquisirà maggiore forza nel 2023. In considerazione dell’elevata inflazione e dell’inasprimento delle condizioni di finanziamento, sarà importante trovare il giusto equilibrio tra il passaggio a un orientamento di bilancio più prudente e la protezione dei più vulnerabili. Dovremmo anche ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili russi», ha aggiunto Dombrovskis.

Ore 11:37 - Dodici morti a Vinnytsia, tra cui un bambino piccolo

È di almeno 12 morti, tra cui un bambino piccolo, e 6 feriti l’ultimo bilancio - ancora provvisorio- dell’attacco missilistico russo sulla città dell’Ucraina centrale Vinnytsia.

Ore 11:42 - Crimini di guerra, oggi il vertice all’Aja

Il principale procuratore per i crimini di guerra dell’Ucraina e le autorità giudiziarie europee si sono incontrati questa mattina per coordinare le indagini sulle atrocità durante l’invasione russa dell’Ucraina. Con oltre 20.000 indagini sui crimini di guerra aperte, le prove devono essere credibili e organizzate, hanno affermato i funzionari.

«Proprio come una strategia per il clima e una strategia Covid, abbiamo bisogno di una strategia di responsabilità», ha detto il ministro degli Esteri olandese Wopke Hoekstra in un incontro all’Aia, riferisce Reuters. «Mentre si svolge questo incontro, le forze russe continuano a commettere atrocità in Ucraina con intensità straziante», ha affermato l’inviato statunitense Uzra Zeya, che ha partecipato all’incontro. «Ogni giorno aumentano i crimini di guerra: stupri, torture, esecuzioni extragiudiziali, sparizioni, deportazioni forzate, attacchi a scuole, ospedali, campi da gioco, condomini, silos per il grano, impianti di acqua e gas».

La Russia nega il coinvolgimento in crimini di guerra. Ci sono state anche segnalazioni di ucraini che hanno maltrattato prigionieri russi, sebbene la stragrande maggioranza delle accuse documentate da organismi come le Nazioni Unite siano di presunte atrocità commesse da invasori russi e loro delegati.

Ore 12:41 - Kuleba: «Processeremo i criminali di guerra per ogni goccia di sangue»

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha promesso di processare i «criminali di guerra» russi «per ogni goccia di sangue e lacrime ucraine» dopo che un attacco missilistico russo ha ucciso almeno 12 persone nella città di Vinnytsia, nell’Ucraina centrale. L’attacco a Vinnytsia è avvenuto mentre le autorità giudiziarie di tutta Europa si sono riunite all’Aia per coordinare le indagini sulle atrocità dall’invasione russa. La Conferenza è iniziata quando la Russia «commette un altro crimine di guerra», ha scritto Kuleba su Twitter.

Ore 13:29 - Salgono a 20 i morti a Vinnytsia, tra cui tre bambini

Il numero delle vittime dell’attacco missilistico russo sulla città ucraina Vinnytsia è salito a 20, e tra loro ci sono tre bambini. Lo ha affermato il vice capo dell’ufficio del presidente ucraino, Kyrylo Tymoshenko, citato dall’agenzia di stampa Ukrinform.

«Attualmente, si sa che 20 persone sono state uccise da un attacco missilistico contro la città, inclusi tre bambini. Novanta persone hanno chiesto aiuto ai medici», ha aggiunto il funzionario. Tymoshenko ha chiarito che i russi hanno colpito il centro di Vinnytsia con i missili da crociera Kalibr lanciati da un sottomarino schierato nel Mar Nero.

Ore 13:40 - Macron: «Verso lo stop al gas russo, sarà dura. Piano in estate per tagliare i consumi energetici»

«La Russia sta usando il gas come “un’arma di guerra”. Dobbiamo prepararci a uno scenario senza gas russo. Sarà dura». Lo ha detto oggi il presidente francese Emmanuel Macron in una intervista televisiva in occasione della festa nazionale, precisando che l’Unione europea aiuterà i Paesi più dipendenti dal gas russo.

In Ucraina «sarà una guerra lunga e quindi dobbiamo prepararci. L’estate e l’autunno saranno senz’altro molto difficili. Riformeremo mercato europeo dell’elettricità, ma ora serve sobrietà sul consumo di energia», ha aggiunto, confermando che questa estate lo Stato preparerà «un piano di sobrietà» per far fronte al rischio di carenza energetica legata alla guerra in Ucraina.

Ore 13:49 - Biden: «Putin deve fallire, gli Usa accanto all’Ucraina»

«La guerra di Putin deve essere un fallimento, gli Stati Uniti continueranno a sostenere l’Ucraina e il suo popolo». Lo ha detto il presidente americano Joe Biden in conferenza stampa con Yair Lapid in Israele.

Ore 14:10 - Mosca: niente speculazioni, lo stop del gasdotto Nord Stream era concordato

«Respingiamo qualsiasi speculazione che consideriamo inappropriata: si tratta di attività preventive pianificate, dall’11 luglio al 21 luglio», che erano state concordate. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, secondo quanto riporta la Tass, in riferimento al fermo del gasdotto Nord Stream.

«La vicenda non è iniziata oggi o quest’anno, si tratta di attività di routine annuali per l’integrità della struttura a lungo termine programmate per garantirne un funzionamento efficace, sicuro e affidabile: il programma di lavoro - ha aggiunto - è stato concordato e coordinato preventivamente con i partner».

Ore 14:31 - Grano, tra il 20 e 21 luglio nuovo round di negoziati a Istanbul

Il 20 e il 21 luglio si terrà un nuovo round di negoziati sull’esportazione del grano dell’Ucraina a cui parteciperanno delegazioni militari di Kiev e Mosca, con la mediazione della Turchia e dell’Onu, ha reso noto alla Tass citando «una fonte ad Ankara».

Le parti al momento stanno lavorando ai dettagli di un documento per l’istituzione di un centro di coordinamento, in cui lavoreranno militari e rappresentanti delle dogane delle parti, a Istanbul sotto l’egida dell’Onu. Il centro effettuerà anche un controllo congiunto degli ingressi e delle uscite dai porti, oltre che garantirà la sicurezza dei cargo con a bordo derrate alimentari.

«Il documento dovrebbe contenere quattro clausole. Le parti lavorano ai dettagli sulla supervisione del trasporto del grano e degli alimenti in particolare», ha spiegato la fonte.

Ore 14:34 - Zelensky all’Aja: tribunale speciale sui crimini di guerra

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenendo alla conferenza dell’Aja sull’Ucraina, ha chiesto la creazione di un «tribunale speciale» che giudichi i crimini di guerra russi.

Ore 15:16 - Procuratore dell'Aja: crisi spinga a maggiore giustizia

«Una giustizia significativa può essere raggiunta solo se lavoriamo insieme: oggi ci impegniamo a stabilire un nuovo standard di cooperazione, rafforzando i nostri sforzi verso la responsabilità a livello globale». Lo ha detto il procuratore della Corte Penale Internazionale dell'Aja Karim Khan nel corso della conferenza sull'Ucraina. «Le parole costano poco, troppo è stato promesso per troppo tempo. Dobbiamo trovare un modo perché il diritto internazionale funzioni. Dobbiamo usare questa crisi come una spinta, non solo per quanto riguarda l'Ucraina ma anche per altri parti del mondo. Se porteremo a termine le promesse la giustizia sarà garantita», ha sottolineato. Khan ha poi aggiunto che presto verranno pubblicate delle «linee guida» per la società civile e le autorità nazionali «per il corretto raccoglimento delle prove dei crimini di guerra».

Ore 15:48 - Medvedev: il loro impero sta per finire

L'ex premier russo Dmitry Medvedev ha attaccato gli Stati Uniti affermando che il loro impero sta per finire. Per gli Usa è sempre più difficile «dettare le loro regole al resto del pianeta. Le ambizioni imperiali esagerate e ingiustificate sono un segno sicuro che l'impero, grasso e impudente, non ha molto tempo da vivere», ha scritto Medvedev in un post su Telegram, «si può continuare a credere nella missione degli Stati Uniti e nell'eccezionalità del suo popolo. Ma questo non servirà a nulla quando l'ordine mondiale da loro imposto crollerà. Il mondo, pronto a vivere secondo le regole anglosassoni, si restringe sempre di più. Nemmeno i soldi e le testate nucleari servono. Forse perché la potenza è altrove». Non è la prima volta che l'ex presidente russo si lascia andare ad attacchi grotteschi: recentemente ha definito i leader europei «mangiatori di rane, salsicce e spaghetti».

Ore 15:58 - Attacco a Vinnytsia, Kiev: «Ancora 46 dispersi»

Il servizio di emergenza statale ucraino afferma di essere ancora alla ricerca di 46 persone considerate disperse dopo l'attacco russo di questa mattina a Vinnytsia nell'Ucraina centrale, secondo quanto scrive il Guardian . Il servizio ha pubblicato dati aggiornati sulle vittime su Telegram, confermando che 20 persone sono state uccise, inclusi tre bambini, e che 52 persone sono rimaste ferite, tra cui tre bambini. Di questi, 34 sono considerati in gravi condizioni. Danneggiati anche 55 edifici e 40 automobili.

Ore 16:31 - Salgono a 21 i morti a Vinnytsia

È salito a 21 morti il bilancio dell'attacco missilistico sulla città ucraina di Vinnytsia: lo riferisce il capo dell'amministrazione militare regionale locale, Serhiy Borzov, ripreso dall'agenzia Ukrinform. «Attualmente, 21 persone, tra cui tre bambini, sono morte a causa di un attacco missilistico sulla città, 90 persone hanno chiesto aiuto alle istituzioni mediche, 51 sono state ricoverate in ospedale», ha detto Borzov. Kyrylo Tymoshenko, vice capo dell'ufficio del presidente ucraino, ha dichiarato secondo Ukrinform che Vinnytsia è stata colpita con missili da crociera Kalibr lanciati da un sottomarino russo nel Mar Nero.

Ore 17:04 - Kiev, 6 razzi russi a periferia Bashtanka a sud, grano in fiamme

I russi hanno sparato 6 razzi alla periferia di Bashtanka, un centro abitato nel sud dell’Ucraina nella regione di Mykolayiv. Lo riporta l’agenzia Unian citando il capo del Consiglio regionale di Mykolaiv, Hanna Zamazeyeva, secondo la quale i campi di grano sono in fiamme. «Ancora bombardamenti da parte degli occupanti, che hanno sparato in direzione di Kherson. Almeno 6 razzi» hanno colpito «la periferia della città di Bashtanka. Soccorritori e agricoltori stanno facendo il possibile per salvare il raccolto», ha detto. Secondo Zamazeyeva la Russia è «un Paese terrorista e il mondo intero deve riconoscerlo e documentarlo chiaramente. La Russia deve essere inserita nell’elenco degli stati sponsor del terrorismo».

Ore 17:07 - Zelensky: «I russi hanno rapito circa 200mila bambini ucraini»

La Federazione Russa ha rapito e portato fuori dall’Ucraina circa 200.000 bambini. Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo intervento alla conferenza internazionale dell’Aia. Lo riporta Ukrinform. «Si sta ancora stabilendo quanti bambini le forze russe abbiano rapito e portato fuori dall’Ucraina. La cifra preliminare è terribile: circa duecentomila bambini», ha precisato. Zelensky ha poi sottolineato che a causa dell’aggressione russa, decine di migliaia di ucraini sono stati uccisi, torturati e mutilati e milioni di persone sono state deportate in Russia”.

Ore 17:49 - Mosca, 2 civili morti in bombardamento ucraino a Izium

Due civili sono stati uccisi e 15 feriti in un bombardamento ucraino sulla città di Izium, nel nord-est dell’Ucraina, secondo quanto riferisce l’agenzia Tass citando fonti dell’amministrazione provvisoria sotto occupazione russa. Le forze alleate dell’esercito russo e delle milizie dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk controllano Izyum e alcune altre città della regione di Kharkiv. La linea del fronte è tuttavia vicina e queste località sono frequentemente bombardate dalle forze ucraine.

Ore 18:24 - Guerini, sosterremo Kiev finché necessario

«Sosterremmo Kiev finché necessario», l’obiettivo «è che affronti un eventuale negoziato in piedi, da una posizione di forza o nelle migliori condizioni possibili»: lo ha detto il ministro della difesa Lorenzo Guerini in un punto stampa all’ ambasciata italiana a Washington. Per Guerini «l’andamento delle operazioni sul terreno sarà determinante» ma «spetta a Kiev decidere le condizioni su cui impostare un eventuale negoziato». Per ora però non vede spiragli alla luce della «brutalità usata da Putin, che non distingue tra obiettivi militari e civili».

Ore 18:35 - Bolsonaro: «Soluzione guerra? Come per le Falkland»

Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, ha annunciato oggi che darà «alcuni consigli» su come porre fine alla guerra con la Russia al suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, con il quale ha programmato una conversazione telefonica per la prossima settimana. «Ho intenzione di dargli la mia opinione, su ciò che ritengo una soluzione alla guerra. So quale sarebbe, ma non ho intenzione di anticipare ora a quale soluzione penso», ha detto il capo dello Stato a Cnn Brasil. «Com’è finita la guerra tra Argentina e Regno Unito nel 1982 (per le isole Falkland, ndr)? La soluzione alla guerra tra Russia e Ucraina è all’incirca la stessa», ha poi anticipato Bolsonaro. Nel giugno 1982, il Regno Unito sconfisse l’Argentina nel conflitto per le Falkland, due mesi dopo che l’esercito sudamericano aveva occupato l’arcipelago.

Ore 18:56 - Il raid a Kherson, dietro le linee della resistenza per liberare 5 prigionieri

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Duelli d’artiglieria, missili sulle città ucraine, ma anche micro-episodi. Il conflitto ha dinamiche diverse, con l’Ucraina che risponde alla potenza del nemico con mosse più agili. Lo racconta un episodio svelato dalle fonti ufficiali. Un nucleo delle forze speciali è riuscito a liberare cinque prigionieri detenuti in un luogo segreto nella regione di Kherson. Alcuni soldati e un alto ufficiale della polizia erano stati catturati dagli invasori con l’aiuto delle milizie locali, quindi trasferiti in un edificio ben protetto da mine, reticolati e sentinelle.

Ore 19:29 - Ambasciata Usa a Kiev: i cittadini americani lascino il Paese

L'ambasciata americana a Kiev esorta i cittadini americani «a partire immediatamente dall'Ucraina». È quanto si legge in un avviso urgente sul sito dell'ambasciata che invita anche gli americani a non recarsi nel Paese.

Ore 19:32 - Sale a 23 il bilancio delle vittime a Vinnytsia

Il bilancio delle vittime rimaste uccise nell'attacco missilistico a Vinnytsia è salito a 23. Lo comunica il centro delle Comunicazioni Strategiche statali, citando i dati del Servizio Nazionale Emergenze. Mancano all'appello 39 persone, delle quali attualmente i soccorritori hanno perso i contatti.

Le persone ricoverate sono 66 persone e cinque di loro sarebbero in condizioni critiche.

Ore 20:01 - Guterres (Onu) «sconvolto» per l'attacco a Vinnytsia

Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, è «sconvolto» dall'attacco missilistico sulla città ucraina di Vinnytsia. Lo ha detto un suo portavoce.

Ore 23:09 - Kiev, 44 località nella regione di Kherson liberate

«Ci sono territori, località popolate che sono state liberate. Mi affido esclusivamente ai dati ufficiali concordati con lo Stato Maggiore. Queste sono 44 località». Lo ha detto Dmytro Butriy, capo ad interim dell’amministrazione militare regionale di Kherson in Ucraina, stando quanto riporta il Guardian. Secondo Butriy, le località appartengono alle comunità territoriali di Velyka Oleksandrivka, Kochubeyivka e Novovorontsovka.

Ore 00:05 - Usa, non blocchiamo vendita attrezzature agricole a Mosca

Gli Stati Uniti hanno annunciato giovedì che non impediranno la vendita di attrezzature agricole alla Russia, smentendo le accuse di Mosca secondo cui sono le sanzioni occidentali e non l'invasione dell'Ucraina a causare la crisi alimentare globale. Il dipartimento del Tesoro americano ha affermato che non interromperà le transazioni relative alla produzione, vendita o trasporto di attrezzature agricole spiegando anche di non aver bloccato la vendita di prodotti agricoli come fertilizzanti, dispositivi medici e test per il Covid-19. «Le sanzioni Usa contro la Russia in risposta alla sua guerra non provocata e ingiustificata contro l'Ucraina non ostacolano il commercio agricolo e di prodotti medici», si legge in una nota del dipartimento del Tesoro. «Putin ha strangolato la produzione alimentare e agricola e ha usato il cibo come arma di guerra distruggendo gli impianti di stoccaggio, lavorazione e collaudo; rubando grano e attrezzature agricole e bloccando efficacemente i porti del Mar Nero», si sottolinea.

Luigi Guelpa per “il Giornale” il 14 luglio 2022. 

«Quando si tratta di prigionieri dell'esercito nemico si può sempre aprire una trattativa per uno scambio, ma per i mercenari non esiste altra strada che la condanna a morte». Ricercato dalle autorità ucraine per separatismo, alto tradimento e terrorismo, il capo dell'autoproclamata repubblica del Donetsk, Denis Pushilin, si esprime così sulla sorte dei due combattenti britannici, Shaun Pinner e Aiden Aslin, e del marocchino Saaudun Brahin, catturati dai filorussi e condannati a morte dal tribunale locale lo scorso 9 giugno. 

Si attende a questo punto la sentenza della Corte suprema dopo l'appello presentato dai tre miliziani, anche se Pushilin sembra quasi conoscere in anticipo il verdetto: «Saranno fucilati da un plotone d'esecuzione».

Stessa sorte che potrebbe toccare al cittadino americano Suedi Murekezi, 35 anni, arrestato il mese scorso a Kherson, città portuale occupata dalla Russia nel sud dell'Ucraina, dove viveva da circa tre anni. Della sua detenzione ha parlato il Guardian, intervistando il fratello Sele: «Siamo preoccupati per il suo stato di salute. Si trova in pericolo, mi auguro che le autorità americane possano intervenire per fermare un destino che purtroppo sembra già segnato». 

Intanto nel Donbass la guerra procede incessante. Secondo gli analisti dell'MI6 britannico la Russia riuscirà a conquistare diverse piccole città della regione orientale nella prossima settimana, tra cui Siversk e Dolyna, ma le aree urbane di Slovyansk e Kramatorsk rimarranno gli obiettivi principali per questa fase dell'operazione.

Non si esclude che Putin possa chiedere un sostegno più massiccio da parte della sua aviazione per facilitare l'avanzata via terra delle milizie e chiudere la partita entro la fine di luglio. Soprattutto dopo che un sondaggio commissionato dal sito indipendente russo Meduza vede il 30 per cento degli intervistati favorevoli a un immediato cessate il fuoco. 

Zelensky dal canto suo parla di «vittoria ucraina», ma l'impressione che i soldati di Kiev siano sempre più in difficoltà è tangibile. Dall'inizio dell'invasione su vasta scala, Mosca ha lanciato quasi tremila missili contro l'Ucraina. 

Lo ha affermato lo stesso Zelensky durante un discorso ai partecipanti alla conferenza «Asian Leadership» di Seul. Nel 140° giorno di combattimenti, l'esercito ucraino ha respinto un assalto russo contro gli insediamenti di Dovhenke e Dolyna, in direzione di Sloviansk, nella regione di Donetsk.

Gli uomini del comandante Viktor Muzenko hanno anche fatto saltare in aria un deposito di armi a Nova Kakhovka, controllato dagli invasori, a circa 55 chilometri a est della città di Kherson. I soldati di Mosca hanno risposto con attacchi missilistici su varie località. Sono state bombardate le città di Kharkiv, dove un civile è morto e altri 5 sono rimasti feriti, e Bakhmut, oltre a numerosi insediamenti nell'est del Paese. Colpito per 60 volte in 24 ore l'Oblast nord-orientale di Sumy. 

Durante la notte il corpo di un'altra vittima è stato recuperato dai soccorritori tra le macerie a Chasiv Yar, nel Donetsk, dove il 9 luglio un attacco russo aveva sbriciolato un edificio residenziale. Il bilancio delle vittime è salito a 47.

I russi hanno lanciato tre missili contro Kostiantynivka: una persona è stata ferita. Un edificio industriale e una casa privata sono stati danneggiati, le finestre rotte in diversi edifici residenziali vicini. Le forze d'invasione hanno inoltre colpito con razzi un'area vicina a un asilo nido e continuato a bombardare la comunità territoriale di Zvanivka, danneggiando parecchie case. Martellata ieri mattina anche la zona industriale e la fascia forestale di Kramatorsk nel Donetsk. 

L'esercito di Mosca sfonda nel Donbass, ma non rinuncia al sud. È di 5 morti il bilancio parziale di un raid missilistico a Zaporizhzhia, non molto distante dall'impianto nucleare.

Gli invasori hanno lanciato almeno trenta missili in diverse località della regione di Mykolayiv uccidendo sette civili e provocando il danneggiamento di un ospedale e di alcuni edifici residenziali. Nel Mar Nero il nemico continua a tenere in stato d'allerta 4 navi portamissili Kalibr con una raffica di 24 ordigni pronti per attacchi missilistici e continua a controllare le comunicazioni marine nel mare di Azov. 

Attività militari si segnalano anche nell'Oblast di Kiev e nell'area centrale dell'Ucraina. Le truppe russe hanno lanciato due ordigni a Bila Cerkva e bombardato il distretto di Nikopol due volte durante la notte e una terza nel tardo pomeriggio. Oltre alla stessa Nikopol, altre due comunità sono state attaccate: Chervonogrigorivska e Myrivska. Non risultano al momento civili coinvolti, ma in tutta l'I filorussarea manca la corrente elettrica.

Ucraina-Russia, news sulla guerra del 15 luglio. Esplosioni a Kremenchuk. Marta Serafini, Andrea Nicastro, Paolo Foschi e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 15 Luglio 2022.

Le notizie di venerdì 15 luglio, in diretta. Vinnytsia, si cercano i dispersi. Esplosioni a Mykolaiv

• La guerra in Ucraina è al 142esimo giorno.

• Dmytro Butriy, capo ad interim dell’amministrazione militare regionale di Kherson, sostiene che 44 località della regione siano state liberate.

• Il bilancio delle vittime rimaste uccise nell'attacco missilistico a Vinnytsia è di 23 morti, 39 invece le persone ancora disperse.

• Zelensky: Kiev non fornirà più i dati sulle perdite subite

Ore 17:06 - Zelensky, russi hanno rapito circa 200mila bambini ucraini

La Federazione Russa ha rapito e portato fuori dall’Ucraina circa 200.000 bambini. Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo intervento alla conferenza internazionale dell’Aia. Lo riporta «Ukrinform». «Si sta ancora stabilendo quanti bambini le forze russe abbiano rapito e portato fuori dall’Ucraina. La cifra preliminare è terribile: circa duecentomila bambini», ha precisato. Zelensky ha poi sottolineato che a causa dell’aggressione russa, decine di migliaia di ucraini sono stati uccisi, torturati e mutilati e milioni di persone sono state deportate in Russia».

Ore 23:31 - Ucraina, Rapporto Osce documenta crimini di guerra russi

Un nuovo rapporto dell’Osce, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa ha confermato che le forze armate russe hanno compiuto in Ucraina atti definibili come crimini contro l’umanità. Il report, pubblicato giovedì, riferisce la Cnn, è l’ultima documentazione relativa a potenziali crimini di guerra commessi dalle forze russe. Gli esperti dell’Osce che hanno redatto il rapporto si sono recati a Kiev e hanno incontrato le autorità ucraine, nonché a Bucha e Irpin, dove hanno riscontrato «gravi violazioni» del diritto umanitario internazionale e della Convenzione di Ginevra.

Il rapporto, si legge, «ha trovato prove credibili» che suggeriscono «alcuni modelli di atti violenti che sono stati ripetutamente documentati durante il conflitto», tra cui «uccisioni, rapimenti o deportazioni di massa di civili, qualificati come un attacco diffuso o sistematico contro una popolazione civile». La missione dell’Osce che ha redatto il rapporto ha scritto che 1,3 milioni di cittadini ucraini sono stati deportati contro la loro volontà in Russia e ha affermato che ci sono prove che decine di migliaia di civili sono stati detenuti nei cosiddetti «centri di filtraggio» prima di essere trasportati nelle aree dell’Ucraina orientale controllate dalla Russia.

«Circa 2.000 bambini provenienti da vari orfanotrofi e istituti per bambini» sono stati «presumibilmente trasferiti in Russia, anche se hanno parenti vivi e si trovavano negli istituti solo per cure mediche», si legge nel rapporto. L’ambasciatore statunitense presso l’Osce Michael Carpenter ha dichiarato che il rapporto «ci dà l’opportunità di fare un passo indietro e di documentare gli inconcepibili crimini di atrocità, le violazioni dei diritti umani e gli abusi che i membri delle forze russe hanno commesso».

Ore 00:05 - Usa, non blocchiamo vendita attrezzature agricole a Mosca

Gli Stati Uniti hanno annunciato giovedì che non impediranno la vendita di attrezzature agricole alla Russia, smentendo le accuse di Mosca secondo cui sono le sanzioni occidentali e non l'invasione dell'Ucraina a causare la crisi alimentare globale. Il dipartimento del Tesoro americano ha affermato che non interromperà le transazioni relative alla produzione, vendita o trasporto di attrezzature agricole spiegando anche di non aver bloccato la vendita di prodotti agricoli come fertilizzanti, dispositivi medici e test per il Covid-19. «Le sanzioni Usa contro la Russia in risposta alla sua guerra non provocata e ingiustificata contro l'Ucraina non ostacolano il commercio agricolo e di prodotti medici», si legge in una nota del dipartimento del Tesoro. «Putin ha strangolato la produzione alimentare e agricola e ha usato il cibo come arma di guerra distruggendo gli impianti di stoccaggio, lavorazione e collaudo; rubando grano e attrezzature agricole e bloccando efficacemente i porti del Mar Nero», si sottolinea.

Ore 01:06 - Ambasciata Usa agli americani, lasciate subito l’Ucraina

L’ambasciata Usa a Kiev ha chiesto agli americani in Ucraina di «lasciare immediatamente» il Paese utilizzando mezzi di trasporto privato via terra se c’è la possibilità di farlo in sicurezza. Lo si legge su un avviso urgente sul sito dell’ambasciata. Si invitano inoltre gli americani a non partire per l’Ucraina e chi non riesce a lasciare il Paese è consigliato di evitare «assembramenti ed eventi organizzati che potrebbero essere considerati degli obiettivi da parte della Russia».

Ore 08:16 - Esplosioni a Mykolaiv

Secondo The Kyiv Independent, il sindaco di Mykolaiv, Oleksandr Sienkevych, ha segnalato almeno dieci esplosioni avvertite in città, invitando a rimanere nei rifugi. Lo riporta The Kyiv Independent.

Ore 08:19 - Kiev, finora 17.314 attacchi obiettivi civili e 300 militari

Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina la Russia ha lanciato oltre 17.300 attacchi contro obiettivi civili mentre poco più di 300 hanno colpito obiettivi militari: lo ha detto il primo viceministro degli Interni ucraino, Yevhen Yenin, secondo quanto riporta Ukrinform. «Recentemente abbiamo assistito ad attacchi contro obiettivi civili. Ho chiesto specificamente un rapporto riassuntivo su quanti missili russi hanno colpito obiettivi militari e quanti hanno colpito obiettivi civili - ha detto Yenin -. Per fare un confronto: dall’aggressione, ci sono stati 17.314 attacchi su obiettivi civili e poco più di 300 su obiettivi militari».

Ore 08:22 - Sale a 23 morti il bilancio dell’attacco missilistico a Vinnytsia

Sale a 23 (tra cui tre bambini) il bilancio delle vittime dell’attacco missilistico russo a Vinnytsia, città situata a sud ovest di Kiev. Più di 100 persone sono rimaste ferite nell’attacco. Tre missili russi hanno colpito un palazzo di uffici e danneggiato edifici residenziali. Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo ha definito «un atto di terrorismo».

Ore 08:27 - Gb, oltre 2,5 mln di persone evacuate in Russia

«Dall’inizio dell’invasione, oltre 2,5 milioni di persone sono state evacuate dall’Ucraina verso la Russia. Mosca continua ad essere accusata di deportare con la forza gli ucraini, in molti casi gli ucraini sarebbero stati maltrattati nei campi di filtraggio allestiti dalla Russia». È quanto afferma l’intelligence del ministero della Difesa britannico nell’ultimo aggiornamento sull’andamento della guerra in Ucraina.

 Ore 08:28 - Olena Zelenska: «Ai pacifisti dico che la Russia sta violentando il mio Paese»

(Greta Privitera) A Kiev sono vietati i fuochi d’artificio e i palloncini dei bambini. In città non deve esistere niente che faccia «boom» perché «ormai anche un temporale ci terrorizza», racconta Olena Zelenska, 44 anni, da un nascondiglio segreto nella capitale. «Non potevo immaginare la paura che può fare un tuono improvviso. Nelle ultime settimane ci sono stati potenti temporali, e anche noi adulti eravamo spaventati». Alle 5 del mattino del 24 febbraio, la First Lady era a letto quando ha sentito il primo «boom» della sua vita. Ma se non sei mai stata in guerra, una gigantesca esplosione che ti sveglia non è per forza un missile dell’esercito russo che sta attaccando il tuo Paese. È più probabile che siano fuochi d’artificio.

Come tutti gli altri 44 milioni di ucraini, ricorda l’istante in cui ha perso la pace. Per lei è coinciso con una corsa dalla camera al salotto e la visione di suo marito, il presidente Volodymyr Zelensky, 44 anni come lei, che, per l’ultima volta in abiti civili, le ha detto: «È iniziata». I mesi seguenti sono stati una sequenza inarrestabile di orrori. Kiev sotto le bombe, Bucha, Mariupol, Azovstal. Più di quattromila civili morti e 12 milioni di rifugiati. Zelenska - architetta, sceneggiatrice, scrittrice - si ritiene fortunata. La sera di quel 24 febbraio, suo marito è tornato a casa e le ha detto: «Tu e i bambini dovete andarvene». Ha fatto una valigia veloce e con i figli Kyrylo, 9 anni, e Oleksandra, 17, ha lasciato Kiev. Non aveva scelta: era l’obiettivo numero due dell’esercito di Putin. Per i due mesi successivi ha visto Zelensky solo in televisione, con la maglietta mimetica, camminare tra le macerie di teatri, case, scuole, in video conferenza con i leader del mondo. Lui da Kiev, loro nascosti in case con sacchi di sabbia alle finestre - come si vede dalla foto di copertina, parte di un servizio in esclusiva per 7 - si sono sentiti poco e non al telefono, per non essere geolocalizzati.

Ore 09:21 - Oltre 1000 bimbi uccisi o feriti da inizio guerra

Oltre 1.000 bambini sono morti o sono rimasti feriti in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa: lo ha reso noto l’ufficio del procuratore generale del Paese, secondo quanto riporta Ukrinform. Nel complesso, i bambini rimasti uccisi sono ad oggi almeno 352, mentre i feriti sono almeno 657, per un totale di 1.009.

Ore 12:01 - Mosca: «Attacco a Vinnytsia era mirato»

Almeno 23 vittime, 73 feriti ricoverati, una ventina di persone ancora disperse. Mentre i soccorsi speciali, con tanto di unità cinofile, stanno provando a salvare tra le macerie altri sopravvissuti alla strage, il ministero della Difesa russo ha specificato che l’attacco a Vinnytsia con missili ad alta precisione era mirato, con l’intento di colpire la Camera degli ufficiali militari durante un incontro tra l’aviazione ucraina e alcuni fornitori di armi stranieri.

Ore 12:48 - Vice governator filorusso a Kherson: «La regione aderirà alla Russia nel prossimo futuro»

La regione ucraina occupata dalle forze russe di Kherson aderirà alla Federazione russa «nel prossimo futuro», ha affermato il numero due dell'amministrazione filorussa, Kiril Stremousov, citato dall'agenzia Tass, dopo che ieri è stato anticipato a breve un referendum per l'adesione alla Federazione russa nella regione di Zaporizhzhya.

Ore 13:54 - Uno dei prigionieri britannici catturato dai filorussi, sarebbe morto

«Sono notizie chiaramente allarmanti e i nostri pensieri vanno ovviamente alla sua famiglia e ai suoi amici». Così un portavoce di Downing Street citato da Bbc a proposito della notizia che il britannico Paul Urey, catturato dai separatisti filorussi in Ucraina, sarebbe morto durante la detenzione.

Ore 14:57 - Il portavoce del ministero degli Esteri russo attacca Guterres

Il Segretariato delle Nazioni Unite avrebbe una posizione parziale sul conflitto in Ucraina. Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. Zakharova stava commentando la dichiarazione del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che condannava l’attacco missilistico russo alla Vinnytsia in Ucraina.

Il ministero della Difesa russo ha affermato che l’attacco a Vinnytsia ha preso di mira militari ucraini e fornitori di armi stranieri. «Il Segretariato, contrariamente a quanto gli impone la Carta delle Nazioni Unite, non ha una posizione equidistante, come ci si aspetterebbe dal Segretariato della più autorevole organizzazione internazionale, destinata, tra l’altro, a favorire la risoluzione dei conflitti», ha detto Zakharova in una nota.

Ore 15:28 - Grano: Mosca, pronto a breve documento finale su export

La Russia ha riferito di progressi nei colloqui sull’export di grano dall’Ucraina via mare. Facendo riferimento ai negoziati che si sono svolti questa settimana a Istanbul tra Russia, Turchia, Ucraina e Nazioni Unite, il portavoce del ministero della Difesa russo, il tenente generale Igor Konashenkov, ha affermato che è stato preparato un documento finale e che le proposte russe per facilitare le spedizioni di grano attraverso i porti ucraini sono state «ampiamente sostenute» dagli altri partecipanti.

Il lavoro sul documento chiamato «iniziativa del Mar Nero» dovrebbe essere completato «in tempi brevi», ha aggiunto il portavoce, spiegando che la proposta russa consentirebbe le spedizioni di cibo «escludendo però l’uso di queste catene logistiche per le consegne di armi e attrezzature militari» a Kiev. Il portavoce ha poi affermato che il piano mira a «prevenire qualsiasi provocazione». Circa 22 milioni di tonnellate di grano sono rimaste bloccate in Ucraina a causa della guerra.

Ore 16:54 - Mosca, oppositore Pivarov condannato a 4 anni

Andrei Pivarov , ex direttore del disciolto gruppo di opposizione Open Russia e legato all’oligarca dissidente in esilio Mikhail Khodorkovsky , è stato condannato a 4 anni di carcere per aver pubblicato un post su Facebook a favore di un’organizzazione già bandita dalle autorità russe. Divieto per lui anche per qualsiasi attività socio-politica per un periodo di otto anni. Era già in carcere da un anno.

L’ultimo giorno del processo, l’11 luglio, l’oppositore è intervenuto in tribunale dalla gabbia riservata all’imputato in aula e ha denunciato i procedimenti politici di cui sono vittime i critici di Vladimir Putin. «Questo caso contro di me è pura vendetta a causa delle mie opinioni, delle mie attività politiche», ha detto l’oppositore.

Ore 17:36 - Kiev: «Abbattuti due aerei russi diretti a Zaporizhzhia»

L’esercito ucraino avrebbe abbattuto due aerei russi diretti a Zaporizhzhia. Lo la reso noto il servizio di sicurezza locale, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Ukrinform. «Il nemico ha cercato di attaccare le nostre posizioni nell’area degli insediamenti di Orihiv e Stepove. Però li abbiamo anticipati, colpendo i loro aerei da un complesso missilistico antiaereo portatile», così i servizi di sicurezza.

Ore 17:54 - La battaglia dei numeri: Kiev non fornirà più i dati sulle perdite subite

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Zelensky non vuole dare un vantaggio ai rivali, ma vuole anche dimostrare che con il sostegno esterno può farcela. La scelta è una conferma che il conflitto porta via migliaia di vite: entrambi gli schieramenti avrebbero perso oltre 20 mila uomini, circa 5 mila i civili uccisi.

L’annuncio è importante. Il 14 luglio la viceministro della Difesa ucraina Hanna Maliar ha precisato che il suo governo non fornirà più dati sulle perdite subite. Almeno fino alla conclusione delle operazioni, per non dare vantaggi all’avversario. La decisione — se confermata — riflette una scelta netta da parte di Kiev, sempre contenuta nel dare notizie a riguardo.

Ore 18:23 - Britannico ucciso, Londra convoca ambasciatore russo

Il Foreign Office inglese ha convocato l’ambasciatore russo a Londra Andrei Kelin, dopo l’annuncio della morte del volontario britannico Paul Urey, già prigioniero nell’autoproclamata repubblica di Donetsk. L’uomo era in Ucraina per aiutare il popolo coinvolto nel conflitto, ma non faceva parte di una Ong.

Ore 18:35 - Kiev denuncia: «Mosca ha intensificato attacchi contro civili»

«Gli attacchi missilistici contro i civili e le infrastrutture non militari sono sempre più una tattica premeditata, vista la serie di sanguinosi attacchi perpetrati nell’ultimo mese. Ormai il 70% dei raid prende di mira i civili». La denuncia del governo di Kiev.

Tra gli episodi recenti, un attacco al centro commerciale a Kremenchuk, cittadina sul fiume Dnepr, ha provocato la morte di 18 persone e ne ha ferite altre 59. Il primo luglio è stato colpito un condominio e un hotel sulla spiaggia a Serhiivka, 50 km a Sud di Odessa, dove sono morti in 21 , con 35 feriti. Il 9 luglio sono stati colpiti due condomini a Chasiv Yar, vicino alla linea del fronte di Donetsk: almeno 48 persone uccise, rendendolo uno degli attacchi più sanguinosi dell’intera guerra durata cinque mesi. Vinnytsia, città centrale invece lontana dalla prima linea, è stata colpita cinque giorni dopo.

Ore 18:44 - Camere di tortura, stupri, deportazioni: nuove accuse ai russi di crimini contro l’umanità

(Virginia Piccolillo) Ecco il rapporto presentato al Consiglio permanente dell’Osce dalle tre inviate in Ucraina che hanno raccolto testimonianze e denunce su un lungo elenco di violenze a civili, donne, bambini. «La visita a Bucha e a Irpin emblematica di grave violazioni».

Camere segrete sotto le scuole usate per le torture. Testimoniate da quei denti sparsi un po’ ovunque, dopo essere stati strappati via. E certificate dai corpi delle vittime, anche donne, lasciati in terra con quei segni inoppugnabili: «Bruciature e lacerazioni gravi» e «lesioni all’addome». I dettagli e le storie dei civili innocenti uccisa a Bucha e non solo: due gemelli adolescenti freddati in strada a Moknatin, senza alcun apparente motivo militare; il papà di una bimba di nove anni raggiunto mentre tentava di metterla in salvo da quei colpi che le hanno portato via una gamba. I racconti di chi è riuscito a uscire dai «filtration camp», centri di detenzione dove, dopo brutali interrogatori di militari e civili, vengono deportati in Russia. I dubbi sulla sorte di 2.000 bambini spariti, mentre la Russia vara una legge che rende più facili le adozioni per motivi “umanitari”...

Ore 18:56 - Esercito ucraino: «Abbiamo respinto i russi a Slobozhansk e nel Donetsk»

I soldati di Kiev avrebbero resistito e neutralizzato gli ultimi attacchi delle truppe russe sferrati in direzione di Slobozhansk e Donetsk. Lo ha annunciato lo Stato Maggiore Generale ucraino, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Ukrinform. Rimane tuttavia la minaccia di attacchi missilistici e aerei provenienti dal territorio e dallo spazio aereo bielorusso.

Ore 19:01 - Ministro Reznikov annuncia arrivo lanciarazzi M270

«Un'ottima compagnia per gli Himars sul campo di battaglia», così in un tweet il ministro della Difesa Oleskii Reznkikov, per accogliere l'arrivo in Ucraina dei primi lanciarazzi multipli M270. A livello bellico si tratta del sistema più potente della sua categoria nell'ambito degli arsenali militari occidentali.

Ore 19:46 - Teheran rassicura Kiev: «Non venderemo droni a Mosca»

L'Iran ha assicurato l'Ucraina di «non avere alcuna intenzione di vendere droni alla Russia», come era stato invece suggerito da Washington. Si tratta di accuse «senza fondamento» ha detto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian in una telefonata con il collega ucraino Dmytro Kuleba, riferisce l'agenzia stampa iraniana Irna. Il capo della diplomazia iraniana ha poi confermato che Teheran «continua i suoi sforzi per mettere fine alla guerra in Ucraina e risolvere la questione politicamente».

Ore 20:11 - Kuleba a Di Maio,grazie a squadra Draghi per sostegno Kiev

«Ho parlato con il mio omologo e amico italiano Luigi Di Maio per ringraziare lui e l'intera grande squadra del Primo Ministro Mario Draghi per aver sostenuto con fermezza l'Ucraina e aver dimostrato il ruolo guida dell'Italia nel proteggere l'Europa dalle sfide poste dalla Russia sul fronte economico e della sicurezza». Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.

Ore 21:08 - Metsola: «Tempi difficili in Ue, serve leadership Italia»

«Con l'imperversare della guerra in Ucraina nel nostro Continente, l'aumento del costo della vita e la ripresa post Covid solo ai blocchi di partenza, abbiamo bisogno di stabilità politica in Europa. L'Italia è uno Stato membro importante ed è un Paese fondatore. Abbiamo bisogno che mantenga il suo ruolo di leadership all'interno dell'Unione europea, soprattutto in questi tempi difficili. Lo dichiara la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.

Ore 21:10 - La Russia sanziona 384 membri del parlamento giapponese

La Russia ha annunciato sanzioni contro 384 membri del parlamento giapponese come reazione al fatto che Tokyo si è allineata alle sanzioni internazionali contro Mosca per l'invasione dell'Ucraina. Lo riporta il Guardian citando una nota del ministero degli Esteri russo. A circa 384 membri del parlamento giapponese è stato vietato l'ingresso in Russia, in quanto accusati di «adottare una posizione ostile e anti-russa», ha dichiarato il ministero. A maggio, il ministero aveva vietato l'ingresso a 63 alti funzionari giapponesi, tra cui il primo ministro Fumio Kishida.

Ore 21:11 - Usa, nessuna indicazione di target militari a Vinnytsa

«Non mi risulta che ci fosse alcun target militare nell'area». Così un funzionario della Difesa americana respinge le ricostruzioni della Russia, secondo la quale il bombardamento di ieri su Vinnytsa, in Ucraina ha colpito una struttura militare.

Ore 21:34 - Guerini: guerra d'attrito, continuiamo a sostenere Kiev

«Sicuramente siamo in presenza in questo momento di una di un conflitto che sta assumendo le caratteristiche di una guerra d'attrito, con colpi di artiglieria tra forze armate che si fronteggiano con avanzate molto lente con controffensive che riguadagnano terreno. Però tutto questo, diciamo, è anche una tragedia per le popolazioni, per le perdite di vite umane». Lo ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini intervistato dal programma Zapping su Radio 1 Rai. «Gli attacchi della Russia - ha spiegato Guerini- non hanno avuto distinzione tra obiettivi militari e obiettivi civili e quindi guardiamo sicuramente da questo punto di vista con grande preoccupazione. Nel contempo, però, abbiamo la determinazione e la volontà di continuare a sostenere l'Ucraina così come stiamo facendo, come abbiamo fatto fino adesso e come continueremo a fare insieme agli altri Paesi sulla base del mandato che ci è stato dato dal Parlamento».

«Dobbiamo - ha sottolineato - essere più forti della stanchezza anche delle nostre opinioni pubbliche che dopo due anni di pandemia si trovavano immerse in questo conflitto che si riverbera per le conseguenze dirette anche negli altri Paesi, ma che comunque crea preoccupazione e partecipazione anche alle sofferenze del popolo ucraino. Ma non dobbiamo perdere però la determinazione a continuare a lavorare, a sostenere l'Ucraina. Putin ha scommesso anche sulla nostra possibile stanchezza».

Ore 22:00 - Kiev, segnalate esplosioni a Kremenchuk

Il capo dell'amministrazione militare regionale di Poltava in Ucraina, Dmytro Lunin ha segnalato esplosioni nella città di Kremenchuk. Lo riporta Kiev Independent.

Ore 22:43 - Financial Times: «Kiev contro banche Usa e Ue, crimini di guerra»

Il governo ucraina ha chiesto ai vertici delle banche americane ed europee di tagliare i rapporti con la Russia, fermando i finanziamenti per gli scambi di petrolio russi ma anche la vendita di azioni di società statali e big del gas quali Gazprom e Rosneft. In una lettera inviata ai numeri uno di JPMorgan, Hsbc, Citigroup e Credit Agricole, Kiev afferma che continuano a offrire credito alle aziende che spediscono il petrolio russo «prolungano» la guerra. Più dure le parole di Oleg Ustenko, consigliere economico di Volodymyr Zelensky, che in un'intervista al Financial Times accusa le banche di «crimini di guerra». «Li stanno commettendo perché stanno aiutando il regime di Putin», mette in evidenza Ustenko.

Ore 23:11 - Soldato Azov, russi minacciano uso pena morte se non collabori

Un soldato ferito del battaglione Azov, unità della Guardia nazionale ucraina, tornato dalla prigionia russa, ha raccontato che le forze russe hanno minacciato di usare la pena di morte nei confronti dei soldati ucraini che si rifiutavano di collaborare. Lo riporta il Guardian. «Le forze russe ti ricattano dicendo che se non testimoni, se non collabori, ci sarà la pena di morte e che saremo processati in quanto organizzazione terroristica nazista», ha raccontato il soldato Denys Piskun. Varie decine di soldati difensori della acciaieria Azovstal a Mariupol hanno partecipato a uno scambio di prigionieri ucraino-russi a giugno. Il reggimento Azov, nato come gruppo di volontari nel 2014 per combattere i separatisti filo-russi nella regione del Donbass, è stato accusato di nutrire convinzioni neonaziste e sulla supremazia bianca.

Ore 01:49 - I piloti ucraini saranno addestrati negli Usa sui caccia F15 e F16

I piloti ucraini saranno addestrati negli Stati Uniti all’uso dei jet F-15 e F-16. Il capo dello staff del presidente Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak, ha dichiarato che la Camera ha approvato un finanziamento di 100 milioni di dollari per addestrare i piloti ucraini all’uso degli aerei statunitensi, nell’ambito della legge sull’autorizzazione alla difesa nazionale approvata questa settimana. Secondo «The Kiyv Independent», potrebbero essere necessari circa tre mesi per un addestramento di livello base.

Ore 01:52 - Zelensky: dobbiamo ancora combattere e continueremo a farlo

L’Ucraina deve ancora combattere e continuerà a farlo. Lo afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video sul suo canale Telegram. «Gli occupanti stanno capendo che noi diventiamo via via più forti. L’obiettivo del loro terrorismo è molto semplice: fare pressione su di voi, su di me, sulla nostra società per spaventare la gente, per causare il maggior danno possibile alle città ucraine. I terroristi russi sono ancora in grado di farlo». E, ancora: «Per questo vi prego, ancora una volta: non ignorate gli allarmi aerei. Bisogna sempre seguire le regole di comportamento. Chiaramente, arriverà il giorno in cui i russi non potranno attuare il loro terrorismo. Ma ci vuole ancora tempo. Dobbiamo ancora combattere. E combatteremo».

Ore 01:55 - Missile russo su Dnipro: tre morti e 15 feriti

Per tutta la giornata di venerdì e anche nella serata sono continuati gli attacchi missilistici russi in diverse zone dell’Ucraina. Tre persone sono rimaste uccise e almeno altre 15 ferite a Dnipro. Ancora non è stato reso noto il bilancio degli altri raid.

Ore 02:00 - Il sindaco di Vinnytsia: Liza uccisa per farci vivere nel terrore

Serhii Morhunov, 54 anni, sindaco di Vinnytsia, Liza la conosceva bene. Quando ha saputo che era tra le vittime della strage del 14 luglio gli è preso un colpo al cuore. «Liza era una bambina dolcissima con la sindrome di Down, aveva solo quattro anni», racconta, «conosco la sua famiglia perché ricevono aiuti dal Comune. So che la sua storia, il suo passeggino rosa, sono arrivati fuori dai nostri confini, ma oltre a lei sono morti altri due bambini. Porterò tutti e tre con me per sempre». Quando i missili russi hanno colpito il centro città, distruggendo un palazzo e tutto quello che c’era intorno, Liza e sua madre tornavano da un appuntamento con la logopedista, un ragazzo faceva un giro in bicicletta, una donna andava a fare la spesa. «Le 23 persone uccise e le 80 ferite cercavano solo di condurre una vita semi-normale. Abitiamo a 200 chilometri da Kiev e 900 da Severodonetsk, la linea del fronte è molto lontana e Putin lo sa».

Ore 02:09 - Crimini di guerra, ecco il rapporto delle tre inviate in Ucraina

Camere segrete sotto le scuole usate per le torture. Testimoniate da quei denti sparsi un po’ ovunque, dopo essere stati strappati via. E certificate dai corpi delle vittime, anche donne, lasciati in terra con quei segni inoppugnabili: «Bruciature e lacerazioni gravi»e «lesioni all’addome». I dettagli e le storie dei civili innocenti uccisa a Bucha e non solo: due gemelli adolescenti freddati in strada a Moknatin, senza alcun apparente motivo militare; il papà di una bimba di nove anni raggiunto mentre tentava di metterla in salvo da quei colpi che le hanno portato via una gamba. I racconti di chi è riuscito a uscire dai «filtration camp», centri di detenzione dove, dopo brutali interrogatori di militari e civili, vengono deportati in Russia. I dubbi sulla sorte di 2000 bambini spariti, mentre la Russia vara una legge che rende più facili le adozioni per motivi “umanitari”. È lunga la denuncia di crimini contro l’umanità contenuta nel secondo rapporto compilato e presentato giovedì 14 luglio al Consiglio Permanente dell’Osce dalle tre inviate sul territorio ucraino: Laura Guercio, docente di Sociologia dei diritti umani all’Università di Perugia; Veronika Bilkova, capo del Centre for International Law all’istituto di Relazioni internazionali di Praga e la Vasilka Sancin, docente di diritto internazionale a Lubiana.

Ore 02:15 - Il mistero del numero delle vittime della guerra

L’annuncio è importante. Il 14 luglio la viceministro della Difesa ucraina Hanna Maliar ha precisato che il suo governo non fornirà più dati sulle perdite subite. Almeno fino alla conclusione delle operazioni, per non dare vantaggi all’avversario. La decisione — se confermata — riflette una scelta netta da parte di Kiev, sempre contenuta nel dare notizie a riguardo. Fonti indipendenti hanno ipotizzato oltre 20 mila morti, riconoscendo però che potrebbe essere una valutazione al ribasso. In uno degli ultimi bollettini, lo Stato Maggiore russo ha precisato i suoi successi con l’annientamento di 253 velivoli, 137 elicotteri, 1.543 droni, 4.060 tank e blindati, 355 sistemi anti-aerei, 746 mezzi lanciarazzi, 3.147 cannoni e mortai. A Mosca sono stati anche loro riservati sui morti, salvo poi permettere funerali pubblici. A colmare il vuoto arrivano le stime approssimative degli analisti occidentali: anche qui sono oltre 20 mila gli uomini perduti al fronte. Kiev, invece, ha sostenuto venerdì di averne uccisi 38 mila e di aver distrutto 220 caccia, 188 elicotteri, 681 droni, 1.672 tank, 842 sistemi d’artiglieria, 3.866 blindati, 155 missili da crociera, 15 navi.

Ore 05:15 - KIev: la Russia usa la centrale nucleare di Zaporizhia come deposito di armi

La Russia sta usando la centrale nucleare di Zaporizhia - la più grande d’Europa - come base per immagazzinare armi, tra cui «sistemi missilistici», e per bombardare le aree circostanti dell’Ucraina. È la denuncia di un funzionario dell’agenzia nucleare di Kiev. Il presidente dell’agenzia nucleare ucraina Energoatom ha dichiarato che la situazione è «estremamente tesa», con circa 500 soldati russi che controllano l’impianto. «Gli occupanti portano lì i loro macchinari, compresi i sistemi missilistici, dai quali bombardano l’altra sponda del fiume Dnipro e il territorio di Nikopol», ha detto Pedro Kotin. «Controllano fisicamente il perimetro. I macchinari pesanti degli occupanti e i camion con armi ed esplosivi rimangono sul territorio della centrale nucleare di Zaporizhzhia», ha aggiunto.

KIEV, 38.000 SOLDATI RUSSI UCCISI DALL'INIZIO DELLA GUERRA

(ANSA il 15 luglio 2022) - Sono circa 38.000 i soldati russi uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione, secondo l'esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l'esercito ucraino indica che si registrano anche 220 caccia, 188 elicotteri e 681 droni abbattuti. Lo riporta Ukrinform. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.672 carri armati russi, 842 sistemi di artiglieria, 3.866 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 15 navi e 155 missili da crociera. 

KIEV, FINORA 17.314 ATTACCHI OBIETTIVI CIVILI E 300 MILITARI

(ANSA il 15 luglio 2022) - Dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina la Russia ha lanciato oltre 17.300 attacchi contro obiettivi civili mentre poco più di 300 hanno colpito obiettivi militari: lo ha detto il primo viceministro degli Interni ucraino, Yevhen Yenin, secondo quanto riporta Ukrinform. "Recentemente abbiamo assistito ad attacchi contro obiettivi civili. Ho chiesto specificamente un rapporto riassuntivo su quanti missili russi hanno colpito obiettivi militari e quanti hanno colpito obiettivi civili - ha detto Yenin -. Per fare un confronto: dall'aggressione, ci sono stati 17.314 attacchi su obiettivi civili e poco più di 300 su obiettivi militari".

Kiev: le crisi politiche in occidente non fermino l’invio di armi. Marta Serafini, Andrea Nicastro, Paolo Foschi e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 16 Luglio 2022. 

Le notizie di sabato 16 luglio, in diretta. Proseguono i bombardamenti russi in varie zone del Paese, l’esercito di Kiev risponde con attacchi mirati soprattutto nel sud 

• La guerra in Ucraina è al 143esimo giorno.

• Nelle ultime ore missili russi hanno continuato a colpire le città nel sud-est del Paese.

• Gli Stati Uniti smentiscono la versione di Mosca sull'attacco russo a Vinnytsa: «Non mi risulta che ci fosse alcun target militare nell'area», ha dichiarato un funzionario della Difesa Usa.

• Il Cremlino ha sanzionato 384 membri del parlamento giapponese contro l'allineamento di Tokyo alle sanzioni internazionali.

• Lo Stato Maggiore Generale ucraino ha annunciato di aver neutralizzato gli attacchi russi sferrati nella direzione di Slobozhansk e Donetsk.

Ore 05:29 - Missile russo su Dnipro: tre morti e 15 feriti

Per tutta la giornata di venerdì e anche nella serata sono continuati gli attacchi missilistici russi in diverse zone dell’Ucraina. Tre persone sono rimaste uccise e almeno altre 15 ferite a Dnipro. Ancora non è stato reso noto il bilancio degli altri raid.

Ore 05:37 - Kiev: la Russia usa la centrale nucleare di Zaporizhia come deposito di armi

La Russia sta usando la centrale nucleare di Zaporizhia - la più grande d’Europa - come base per immagazzinare armi, tra cui «sistemi missilistici», e per bombardare le aree circostanti dell’Ucraina. È la denuncia di un funzionario dell’agenzia nucleare di Kiev. Il presidente dell’agenzia nucleare ucraina Energoatom ha dichiarato che la situazione è «estremamente tesa», con circa 500 soldati russi che controllano l’impianto. «Gli occupanti portano lì i loro macchinari, compresi i sistemi missilistici, dai quali bombardano l’altra sponda del fiume Dnipro e il territorio di Nikopol», ha detto Pedro Kotin. «Controllano fisicamente il perimetro. I macchinari pesanti degli occupanti e i camion con armi ed esplosivi rimangono sul territorio della centrale nucleare di Zaporizhzhia», ha aggiunto.

Ore 05:47 - Zelensky: dobbiamo ancora combattere e continueremo a farlo

L’Ucraina deve ancora combattere e continuerà a farlo. Lo afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video sul suo canale Telegram. «Gli occupanti stanno capendo che noi diventiamo via via più forti. L’obiettivo del loro terrorismo è molto semplice: fare pressione su di voi, su di me, sulla nostra società per spaventare la gente, per causare il maggior danno possibile alle città ucraine. I terroristi russi sono ancora in grado di farlo». E, ancora: «Per questo vi prego, ancora una volta: non ignorate gli allarmi aerei. Bisogna sempre seguire le regole di comportamento. Chiaramente, arriverà il giorno in cui i russi non potranno attuare il loro terrorismo. Ma ci vuole ancora tempo. Dobbiamo ancora combattere. E combatteremo».

Ore 05:48 - I piloti ucraini saranno addestrati negli Usa sui caccia F15 e F16

I piloti ucraini saranno addestrati negli Stati Uniti all’uso dei jet F-15 e F-16. Il capo dello staff del presidente Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak, ha dichiarato che la Camera ha approvato un finanziamento di 100 milioni di dollari per addestrare i piloti ucraini all’uso degli aerei statunitensi, nell’ambito della legge sull’autorizzazione alla difesa nazionale approvata questa settimana. Secondo «The Kiyv Independent», potrebbero essere necessari circa tre mesi per un addestramento di livello base.

Ore 05:52 - Il sindaco di Vinnytsia: Liza uccisa per farci vivere nel terrore

Serhii Morhunov, 54 anni, sindaco di Vinnytsia, Liza la conosceva bene. Quando ha saputo che era tra le vittime della strage del 14 luglio gli è preso un colpo al cuore. «Liza era una bambina dolcissima con la sindrome di Down, aveva solo quattro anni», racconta, «conosco la sua famiglia perché ricevono aiuti dal Comune. So che la sua storia, il suo passeggino rosa, sono arrivati fuori dai nostri confini, ma oltre a lei sono morti altri due bambini. Porterò tutti e tre con me per sempre». Quando i missili russi hanno colpito il centro città, distruggendo un palazzo e tutto quello che c’era intorno, Liza e sua madre tornavano da un appuntamento con la logopedista, un ragazzo faceva un giro in bicicletta, una donna andava a fare la spesa. «Le 23 persone uccise e le 80 ferite cercavano solo di condurre una vita semi-normale. Abitiamo a 200 chilometri da Kiev e 900 da Severodonetsk, la linea del fronte è molto lontana e Putin lo sa».

Ore 05:55 - Crimini di guerra, ecco il rapporto delle tre inviate in Ucraina

Camere segrete sotto le scuole usate per le torture. Testimoniate da quei denti sparsi un po’ ovunque, dopo essere stati strappati via. E certificate dai corpi delle vittime, anche donne, lasciati in terra con quei segni inoppugnabili: «Bruciature e lacerazioni gravi»e «lesioni all’addome». I dettagli e le storie dei civili innocenti uccisa a Bucha e non solo: due gemelli adolescenti freddati in strada a Moknatin, senza alcun apparente motivo militare; il papà di una bimba di nove anni raggiunto mentre tentava di metterla in salvo da quei colpi che le hanno portato via una gamba. I racconti di chi è riuscito a uscire dai «filtration camp», centri di detenzione dove, dopo brutali interrogatori di militari e civili, vengono deportati in Russia. I dubbi sulla sorte di 2000 bambini spariti, mentre la Russia vara una legge che rende più facili le adozioni per motivi “umanitari”. È lunga la denuncia di crimini contro l’umanità contenuta nel secondo rapporto compilato e presentato giovedì 14 luglio al Consiglio Permanente dell’Osce dalle tre inviate sul territorio ucraino: Laura Guercio, docente di Sociologia dei diritti umani all’Università di Perugia; Veronika Bilkova, capo del Centre for International Law all’istituto di Relazioni internazionali di Praga e la Vasilka Sancin, docente di diritto internazionale a Lubiana.

Ore 05:56 - Il mistero del numero delle vittime della guerra

L’annuncio è importante. Il 14 luglio la viceministro della Difesa ucraina Hanna Maliar ha precisato che il suo governo non fornirà più dati sulle perdite subite. Almeno fino alla conclusione delle operazioni, per non dare vantaggi all’avversario. La decisione — se confermata — riflette una scelta netta da parte di Kiev, sempre contenuta nel dare notizie a riguardo. Fonti indipendenti hanno ipotizzato oltre 20 mila morti, riconoscendo però che potrebbe essere una valutazione al ribasso. In uno degli ultimi bollettini, lo Stato Maggiore russo ha precisato i suoi successi con l’annientamento di 253 velivoli, 137 elicotteri, 1.543 droni, 4.060 tank e blindati, 355 sistemi anti-aerei, 746 mezzi lanciarazzi, 3.147 cannoni e mortai. A Mosca sono stati anche loro riservati sui morti, salvo poi permettere funerali pubblici. A colmare il vuoto arrivano le stime approssimative degli analisti occidentali: anche qui sono oltre 20 mila gli uomini perduti al fronte. Kiev, invece, ha sostenuto venerdì di averne uccisi 38 mila e di aver distrutto 220 caccia, 188 elicotteri, 681 droni, 1.672 tank, 842 sistemi d’artiglieria, 3.866 blindati, 155 missili da crociera, 15 navi.

Ore 10:33 - Kiev: «Bombe russe su Chuhuiv», tre morti

Tre persone sono morte e altre tre sono rimaste ferite la notte scorsa in seguito a un attacco missilistico delle forze russe contro la città di Chuhuiv, nella regione ucraina di Kharkiv (nordest): lo ha reso noto su Facebook il capo dell’amministrazione militare regionale, Oleh Synehubov. Lo riporta la Tass. Le vittime, ha spiegato Synehubov, sono due uomini di 60 e 68 anni e una donna di 70 anni. I bombardamenti hanno distrutto un condominio e danneggiato una scuola e un negozio di materiali edili. I soccorritori continuano a scavare tra le macerie in cerca di eventuali sopravvissuti.

Ore 10:50 - Sirene d’allarme anti-aeree questa mattina a Kiev

Le sirene anti-aeree hanno suonato questa mattina nella capitale ucraina Kiev, mentre Mosca intensifica i suoi recenti attacchi a lungo raggio contro le città del Paese che finora hanno ucciso almeno 34 persone. Lo riporta il Guardian. Dopo i bombardamenti su Vinnytsia che hanno provocato almeno 23 morti giovedì, ricorda il giornale, otto persone sono rimaste uccise in una serie di attacchi nella regione di Donetsk e ieri sera altre tre persone sono morte in un attacco a Dnipro.

Ore 11:02 - Mosca: gli ucraini bombardano un villaggio russo vicino al confine, a Kursk

Le truppe ucraine hanno bombardato un villaggio nella regione russa di Kursk, vicino al confine con l’Ucraina, questa mattina, sparando oltre 20 colpi di mortaio e danneggiando alcuni edifici. Lo ha denunciato il governatore della regione, Roman Starovoit. «Oggi sono stati registrati più di 20 raid durante i tiri di mortaio contro il villaggio di Tyotkino in mattinata. Fortunatamente, non ci sono state vittime tra i residenti. Ci sono lievi danni a diverse abitazioni. Sarà fornita tutta l’assistenza necessaria ai proprietari», ha detto Starovoit su Telegram. Il governatore ha in precedenza affermato che Tyotkino era stato centrato da colpi di mortaio dalla parte ucraina, che hanno causato incendi nell’area.

Ore 11:45 - Sergei Shoigu: intensificare le operazioni nell’Ucraina dell’Est

Il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha ordinato alle unità militari russe che operano in tutte le aree dell’Ucraina di intensificare le loro operazioni per prevenire attacchi nell’Ucraina orientale e in altri territori controllati dalla Russia. Lo ha affermato il ministero in una dichiarazione sul suo sito web. Shoigu, si legge, «ha dato le istruzioni necessarie per aumentare ulteriormente le azioni dei gruppi in tutte le aree operative al fine di escludere la possibilità che il regime di Kiev lanci massicci attacchi di razzi e artiglieria contro le infrastrutture civili e i residenti degli insediamenti nel Donbass e in altre regioni».

Ore 13:04 - Kiev: da ieri notte missili russi su Odessa

Le forze russe hanno lanciato la notte scorsa un attacco missilistico sulla città ucraina di Odessa con un bombardiere strategico Tu-95 dai cieli di i Stavropol, nella Russia sudoccidentale: lo riporta Unian. Un missile da crociera, ha reso noto il servizio stampa della Direzione del Servizio statale di emergenza della regione, ha colpito un magazzino della città provocando un «incendio su un’area di 1.000 metri quadrati». Le fiamme sono state domate questa mattina e non si segnalano feriti o vittime. L’attacco odierno segue quello di ieri sera sulla regione di Odessa, dove i russi hanno lanciato tre missili, uno dei quali è stato intercettato dalle forze ucraine. Neanche in questo caso si segnalano feriti o vittime.

Ore 16:24 - Kiev: Mosca lancia attacchi dalla centrale nucleare Zaporizhzhia

La Russia sta utilizzando la zona della centrale nucleare di Zaporizhzhia per lo stoccaggio di sistemi missilistici e altri armamennti, e per lanciare attacchi contro l’area vicino alla città di Nikopol. Lo riporta Interfax-Ucraina che cita Petro Kotin il presidente della Energatom, l’agenzia nucleare ucraina. «Per quanto riguarda la centrale nucleare di Zaporizhzhia: la situazione è molto difficile e ogni giorno lo sta diventando sempre di più - ha detto Kotin - Gli invasori stanno schierando lì le loro attrezzature, in particolare i loro sistemi missilistici, che stanno già utilizzando per lanciare attacchi dall’altra parte del Dnipro, nell’area intorno alla città di Nikopol». Il presidente di Energoatom ha poi spiegato che ci sono ancora circa 500 soldati russi a presidiare il perimetro della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Inoltre, nella centrale sono immagazzinati anche equipaggiamenti militari pesanti, armi ed esplosivi russi.

Ore 17:09 - L’appello di Kiev

«Le turbolenze politiche nei paesi occidentali non dovrebbero intaccare l’unità nelle questioni fondamentali della lotta tra il bene e il male. In particolare la fornitura di armi all’Ucraina». Lo ha scritto su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ore 18:54 - Kiev: le crisi politiche in Occidente non fermino l’invio di armi

Post su Twitter di Mikhailo Podolyak, consigliere del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «La tradizionale lotta politica interna nei paesi occidentali non deve intaccare l’unità nelle questioni fondamentali della lotta tra il bene e il male. In particolare, sulla fornitura di armi all’Ucraina».

Zelensky licenzia la procuratrice Venediktova. Marta Serafini, Andrea Nicastro su Il Corriere della Sera il 17 Luglio 2022.

Le notizie di domenica 17 luglio, in diretta. Il presidente ucraino conferma la prosecuzione della controffensiva. 

• La guerra in Ucraina è al 144esimo giorno.

• L’Ucraina accusa i russi di voler lanciare missili dall’impianto di Zaporizhzhia. Sirene d’allarme a Kiev

•Mosca, uccisi quasi duecento soldati di Kiev. Il ministero della Difesa: eliminati nazionalisti e mercenari.

• Sul taccuino militare molti sviluppi, nel mezzo il destino tragico per i cittadini innocenti: l’Ucraina afferma che il 70% dei bombardamenti russi riguarda bersagli civili.

• Ogni attività diplomatica occidentale verso la Russia è ferma. È ora di trattare con Putin?

Ore 17:09 - L’appello di Kiev

«Le turbolenze politiche nei paesi occidentali non dovrebbero intaccare l’unità nelle questioni fondamentali della lotta tra il bene e il male. In particolare la fornitura di armi all’Ucraina». Lo ha scritto su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ore 18:54 - Kiev: le crisi politiche in Occidente non fermino l’invio di armi

Post su Twitter di Mikhailo Podolyak, consigliere del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «La tradizionale lotta politica interna nei paesi occidentali non deve intaccare l’unità nelle questioni fondamentali della lotta tra il bene e il male. In particolare, sulla fornitura di armi all’Ucraina».

Ore 21:54 - Kiev: «Mosca prepara un nuova offensiva»

Le forze russe si preparano per una nuova fase dell’offensiva. Lo riferisce Vadym Skibitsky, rappresentante della direzione dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino, secondo quanto riporta Kiev Independent. Skibitsky ha spiegato che l’attività militare russa mostra che «senza dubbio, sono in corso i preparativi per la prossima fase delle azioni offensive».

Ore 01:37 - Zelensky: «Continueremo a riconquistare territori occupati»

L’Ucraina ha riconquistato alcune aree occupate dai russi e che continuerà a lottare per riconquistare il territorio. A dirlo il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un videomessaggio. «Siamo già riusciti a liberare parte del territorio occupato dopo il 24 febbraio», ha detto. «Gradualmente libereremo altre regioni del nostro paese che sono attualmente occupate», ha assicurato. Le forze ucraine hanno recentemente lanciato una controffensiva nel sud del Paese e pochi giorni fa hanno bombardato un deposito di munizioni russo nella regione di Kherson.

Ore 10:45 - Bombardamento russo nel Donetsk: 3 morti e 12 feriti

Tre civili sono stati uccisi e 12 sono rimasti feriti negli ultimi bombardamenti delle forze russe nella regione ucraina di Donetsk. Lo ha comunicato su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Ukrinform. Altre due persone sarebbero poi morte a Udachne e una a Pokrovsk. Dall’inizio dell’invasione russa nella regione di Donetsk sono stati uccisi 623 civili e 1.598 sono rimasti feriti.

Ore 11:09 - Kiev: «Dal 24 febbraio il nostro esercito ha eliminato oltre 38mila invasori

«Dal 24 febbraio al 17 luglio, le forze a difesa dell’Ucraina hanno eliminato quasi 38.300 soldati russi, 160 solo nell’ultimo giorno». Lo hanno annunciato lo stato maggiore delle forze armate ucraine all’agenzia di stampa Ukrinform.

«L’esercito - hanno aggiunto i militari di Kiev - ha distrutto 1.684 carri armati nemici, 3.879 veicoli corazzati da combattimento, 846 sistemi di artiglieria, 248 cannoni antiaerei, 110 sistemi di difesa aerea, 220 aerei da guerra, 188 elicotteri, 688 droni, 166 missili, 15 navi da guerra, 2.746 camion e petroliere e 68 unità di equipaggiamento speciale».

Ore 12:24 - Il Papa: riprendere negoziati veri

« Sono sempre vicino alla martoriata popolazione ucraina colpita ogni giorno da una pioggia di missili». Così ha detto Papa Francesco dopo la recita dell’Angelus. Poi il Santo Padre ha aggiunto: «Come si fa a non capire che la guerra crea solo distruzione e morte, allontanando i popoli e uccidendo la verità e il dialogo? Prego e auspico che tutti gli attori internazionali si diano veramente da fare per riprendere i negoziati non per alimentare l’insensatezza della guerra».

Ore 12:53 - Missili russi su Mykolaiv, colpito centro di costruzione navale

Missili russi hanno colpito una struttura industriale e infrastrutturale a Mykolaiv, un centro di costruzione navale nell’estuario del fiume Bug. Lo denuncia il sindaco Oleksandr Senkevych precisando che al momento non si hanno notizie di vittime. Mykolaiv, che si trova vicino alla costa del Mar Nero tra la Crimea occupata dalla Russia e il principale porto ucraino di Odessa, è stata ripetutamente attaccata dai russi. Le forze ucraine avevano respinto i tentativi russi di catturare Mykolaiv all’inizio della campagna militare lanciata da Mosca.

Ore 12:59 - Zelensky nel giorno dell’anniversario dell’incidente aereo MH17: «Niente resterà impunito»

(di Marta Serafini, inviata in Ucraina) Oggi è anniversario della strage dell’MH17 che era in viaggio per Amsterdam dopo essere decollato da Kuala Lumpur il 17 luglio 2014 quando, mentre sorvolava un’area controllata dai ribelli appoggiata dalla Russia in Donbass, venne colpito da quello che varie fonti ritengono essere un missile di fabbricazione russa. Mosca, nonostante i risultati di un’indagine internazionale, continua a negare ogni proprio coinvolgimento. L’incidente provocò la morte di 298 persone.

«Nell’ottavo anniversario dell’incidente aereo MH17, i nostri pensieri sono con i parenti e gli amici di coloro che sono stati uccisi innocentemente dalla Russia. Attualmente, la Russia continua a seminare dolore e morte sul suolo ucraino. Ma niente resterà impunito! Ogni criminale sarà assicurato alla giustizia!», ha scritto su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ore 13:01 - Il funerale di Liza, la bambina di 4 anni uccisa a Vynnitsia

(di Marta Serafini, inviata in Ucraina) A Vynnitsia si sono tenuti oggi i funerali di Liza, la bambina di quattro anni con la sindrome di Down uccisa dai missili mentre tornava a casa da una lezione di logopedia. In tutto sono 24 le persone uccise dal bombardamento, oltre 200 le persone ferite tra le quali la madre di Liza.

Ore 13:16 - Kiev, raffica di missili russi su Mykolaiv

Le forze russe hanno sferrato la notte scorsa un massiccio attacco missilistico contro la città di Mykolaiv, nell’Ucraina meridionale: almeno 10 missili, lanciati probabilmente da un sistema terra-aria S-300, hanno colpito varie parti della città.

Lo ha reso noto la responsabile del Centro Stampa di Coordinamento Congiunto delle Forze di Difesa del Sud, Natalia Humeniuk, secondo quanto riporta Ukrinform. «L’attacco è stato molto massiccio ed è molto probabile che siano stati utilizzati S-300, ovvero un’arma potente, esplosiva con la maggiore capacità distruttiva, quella che fa il massimo danno», ha affermato un portavoce citato da Ukinform.

Da parte sua, l’agenzia di stampa Associated Press scrive che è stato colpito anche un cantiere navale nell’estuario del fiume Bug. Secondo il sindaco di Mykolaiv, Oleksandr Senkevych, per il momento non ci sono notizie di feriti o vittime.

Ore 13:24 - Zelensky: la Russia non vuole terminare la guerra

«Quella in Ucraina è una guerra che la Russia ha iniziato, che prosegue e che non vuole terminare. L’Ucraina difende la sua terra e la sua sovranità. L’Ucraina combatte per la pace. Questo il crudele paradosso del XXI secolo e per noi la nostra realtà». Lo scrive su Facebook il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Ore 14:48 - Vice premier Vereshchuk: «Non cederemo territori, voi lo fareste?»

L’Ucraina non cederà territori alla Russia, non è questa la soluzione per far finire la guerra e trovare la pace. «L’Ucraina è la nostra terra natale, è la nostra madre, è la nostra patria. Si potrebbe mai smerciare, scambiare o dividere la propria madre? Voi non lo fareste mai. Ne sono convinta». Così all’Adnkronos Iryna Vereshchuk, vicepremier dell’Ucraina e ministra per la Reintegrazione dei territori temporaneamente occupati, ricordando che quel «20% di territorio temporaneamente occupato dai russi equivale al 40% dell’Italia e che nessun italiano sarebbe mai disposto a perderlo in nome della pace. Ne sono certa. Noi in alcun modo non cederemo i nostri territori. Putin parla di pace affinché l’Ucraina si metta in ginocchio e insieme a lei l’Europa, perché ci ritiene un’unica cosa. Noi non ci inginocchieremo a Putin e non permetteremo mai che l’Europa lo faccia». La vicepremier ha anche annunciato che «evacueremo 20-30mila persone da Kherson e Zaporizhia».

Ore 15:28 - Medvedev: non riconoscimento Crimea russa è una minaccia

Alcuni politici ucraini stanno «cercando di minacciare» la Federazione Russa, secondo il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa Dmitri Medvedev, che ipotizza un attacco alla Crimea. Ma se succede qualcosa del genere, allora «per tutti loro arriverà immediatamente il giorno di giudizio», ha detto in un incontro con veterani a Volgograd riportato da Ria Novosti. «Molto veloce e duro. Sarà molto difficile nascondersi», ha detto Medvedev.

Sempre sul tema della Crimea, ha aggiunto che il rifiuto dei Paesi Nato e dell'Ucraina di riconoscere la Crimea come territorio russo costituisce «una minaccia sistemica» per Mosca, che potrebbe portare fino ad uno scontro diretto. «Se un altro nazionalista pazzo o un debole personaggio da operetta diventa capo dello Stato in Ucraina - ha aggiunto Medvedev, attuale vice capo del Consiglio di sicurezza nazionale - allora dovremmo aspettarci un conflitto, fino ad un attacco».

Ore 15:52 - Kiev, cittadini adottano animali salvati dalla guerra

I residenti di Kiev hanno avuto oggi la possibilità di adottare un animale domestico messo in salvo dalle zone di guerra. Gli animali, provenienti da varie zone colpite dalle truppe russe, si trovano in un rifugio temporaneo, come riporta Nexta. Tutti i cittadini interessati hanno potuto recarsi al rifugio oggi per conoscere, ed eventualmente adottare, gli animali salvati dai territori di guerra.

Ore 16:59 - Esplosioni nell'oblast di Zaporizhzhia, campi in fiamme

«Tra le ore 14 e le 15 sono state sentite una serie di esplosioni nel centro regionale di Zaporizhzhia. Il nemico sta utilizzando i lanciarazzi Mlrs in alcune località lungo la linea di contatto». Lo ha reso noto su Facebook l'amministrazione regionale di Zaporizhzhia, in Ucraina. Secondo le prime informazioni non ci sarebbero morti o feriti, mentre degli incendi sono scoppiati in diversi campi. Lo scrive Ukrinform.

Ore 17:39 - Kiev: nella regione della capitale trovati 1.346 corpi di civili uccisi

Nella regione di Kiev «finora sono stati trovati 1.346 corpi di civili uccisi. Il numero non è definitivo». Lo ha detto Andrii Nebytov, capo della direzione principale della polizia nazionale nella regione della capitale ucraina. Lo riporta Ukrinform. «La maggior parte di loro sono stati uccisi con armi da fuoco», ha aggiunto.

Ore 18:10 - Kiev-Mosca, la lunga battaglia dell’estate prima che l’inverno «ostacoli» le manovre

Le prossime settimane saranno decisive per gli esiti del conflitto: i russi avanzano nonostante le ingenti perdite di uomini e mezzi, gli ucraini sperano nell’efficacia delle nuove armi fornite dall’Occidente (qui il punto militare).

Ore 19:58 - Gb, Putin malato? «Speranze prive di fondamento»

Le voci che circolano da tempo sui problemi di salute del presidente russo Vladimir Putin e sulla possibilità che venga ucciso sono solo «wishful thinking», speranze prive di fondamento. A dirlo alla Bbc è stato il capo di Stato maggiore delle forze armate britanniche, ammiraglio Tony Radakin. «Affermare che (Putin) non sta bene o che sicuramente qualcuno lo ucciderà o porterà via è solo un `wishful thinking´», ha detto Radakin. «Come professionisti militari - ha aggiunto - noi vediamo un regime relativamente stabile in Russia, il presidente Putin è stato in grado di soffocare qualsiasi opposizione e nessuno ai vertici ha l'intenzione di sfidarlo».

Ore 20:13 - Zelensky sente Trudeau: «Aumentare pressione su Mosca»

«Ho parlato con (il premier canadese, ndr) Justin Trudeau e l'ho ringraziato per il continuo e potente sostegno alla nostra difesa. Ho ribadito che la posizione internazionale sulle sanzioni (contro la Russia, ndr) deve essere di principio. Dopo gli attacchi terroristici a Vinnytsia, Mykolaiv, Chasiv Yar e così via la pressione deve essere aumentata, non diminuita». Così, in un tweet, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ore 20:40 - Kiev independent: 1346 civili morti dopo ritiro russo

Sono 1346 in tutto i civili trovati morti nella regione di Kiev dopo il ritiro dell'esercito russo: lo riporta il Kyiv Independent citando la polizia regionale. Ci sono ancora 300 dispersi.

Ore 21:27 - Kiev, licenziata la procuratrice Venediktova

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha licenziato con un decreto il capo del servizio di sicurezza del Paese, Ivan Gennadiyovych Bakanov. Con un altro decreto Zelensky ha anche rimosso il procuratore generale, Iryna Valentinivna Venediktova. Quest’ultima era figura molto popolare per le sue inchieste sui crimini di guerra compiuti dai russi. Bakanov è stato rimosso « in conformità con l’articolo 47 dello statuto disciplinare delle forze armate ucraine», che parla di «mancato svolgimento dei compiti di servizio, che hanno portato a vittime umane o altre gravi conseguenze, o creato una minaccia».

Ore 23:50 - Lavrov: status candidato Ue Ucraina è mossa contro Russia

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha definito lo status di candidato Ue per l’Ucraina una «mossa geopolitica contro la Russia». Lo riporta l’agenzia russa Tass. Il titolare della diplomazia russa ha poi aggiunto che «le forze armate russe e della autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (Dpr) stanno riuscendo nei loro compiti nell’ambito dell’operazione militare speciale, cercando di fermare il genocidio dei russi ed eliminando le minacce dirette alla nostra sicurezza». Secondo Lavrov Kiev sta «perdendo sul campo di battaglia», e «insieme ai suoi protettori occidentali demonizza il nostro Paese».

Ore 23:59 - Lavrov, politica Occidente porta a ricerca nuovi teatri guerra

La politica estera dell'Occidente porta costantemente alla ricerca di nuovi teatri di guerra. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov , secondo quanto riporta l'agenzia Tass. «Tutti — ha detto Lavrov — hanno già capito che la politica estera dell'Occidente collettivo è un "teatro individuale". Inoltre, porta costantemente alla ricerca di sempre nuovi teatri di operazioni militari». 

Chi è Sergej Lavrov, il ministro degli Esteri di Putin: equilibrista, zelante, capace di mentire di Paolo Valentino

Ore 00:27 - Lavrov, per Occidente è tempo di giocare in modo corretto

«L’Occidente dovrebbe tornare sulla Terra dal mondo delle illusioni. Le loro messe in scena non funzioneranno, indipendentemente da quanto tempo continueranno. È tempo di giocare in modo corretto, non secondo le regole degli imbroglioni, ma in base al diritto internazionale». Lo ha affermato il ministro degli esteri russi Serghei Lavrov citato dall’agenzia Tass.

Ore 01:57 - Lavrov, Scholz perde tempo chiedendo nuovo accordo sovranità

«Il cancelliere tedesco Olaf Scholz sta perdendo tempo chiedendo un nuovo accordo sulle garanzie di integrità territoriale e sovranità per l’Ucraina dopo il fallimento degli accordi di Minsk»: lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov nella sua intervista a «Izvestia» di cui riferisce la Tass. «Quando Olaf Scholz chiede di costringere la Russia a concordare garanzie di integrità territoriale e sovranità dell’Ucraina, sta perdendo tempo. Un tale accordo c’era già: gli accordi di Minsk, uccisi da Berlino e Parigi mentre difendevano Kiev, che ha apertamente rifiutato di attuare quegli accordi. Quindi, la messa in scena è finita, finita la commedia», ha detto Lavrov.

Ore 02:41 - Zelensky, ecco perché ho rimosso Bakanov e Venediktova

Il presidente Volodymyr Zelenskyy ha spiegato, in un discorso serale agli ucraini, le ragioni della rimozione di Ivan Bakanov dalle funzioni di capo della Sbu e quella di Iryna Venediktova dalla carica di procuratore generale. Secondo quanto riporta l’agenzia ucraina Unian, l’ex capo del dipartimento principale della sicurezza (Sbu) è stato arrestato in Crimea dall’Ufficio investigativo statale. «Questa persona è stata licenziata da me all’inizio dell’invasione su vasta scala e, come si può vedere, tale decisione era assolutamente giustificata», ha dichiarato il presidente ucraino.

«Sono state raccolte prove sufficienti per la notifica, a questa persona, di sospetto tradimento. Tutte le sue azioni criminali sono documentate. Tutto ciò che ha fatto in questi mesi e anche prima riceverà un’adeguata valutazione legale. Il presidente ha aggiunto che «saranno ritenuti responsabili anche tutti coloro che assieme a lui facevano parte di un gruppo criminale che ha lavorato nell’interesse della Federazione russa». Il riferimento è al passaggio di informazioni segrete al nemico e ad altre forme di collaborazione coi servizi speciali russi.

«Sono state prese decisioni sul personale nei confronti dei capi regionali del settore della sicurezza Kherson, Kharkiv. Abbiamo anche trattato la locale leadership del potere esecutivo», ha affermato il Zelensky, anticipando che saranno valutate le azioni specifiche e l’eventuale inerzia di ciascun funzionario nel campo della sicurezza e delle forze dell’ordine. Nel video il presidente ucraino segnala che a oggi sono stati avviati 651 procedimenti criminali per tradimento e collaborazionismo. «In particolare, oltre 60 impiegati dell’ufficio del procuratore e del servizio di sicurezza ucraino (Sbu, ndr)», ha precisato Zelensky, «sono rimasti nel territorio occupato e stanno lavorando contro il nostro Stato».

Ucraina Russia, le news sulla guerra del 18 luglio. Andrea Nicastro, Marta Serafini e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 18 Luglio 2022. 

Le notizie di lunedì 18 luglio. Sul tavolo anche una nuova partnership Russia-Turchia-Iran. Filo-russi a Luhansk: «Seversk sotto il nostro controllo». Bombe russe colpiscono palazzo a Toretsk: 6 morti

• La guerra in Ucraina è al 145esimo giorno.

• Sostituito procuratore e capo dei servizi segreti. Il presidente ucraino spiega le «purghe»: sospettato tradimento, potrebbero aver favorito l'avanzata dei russi .

• L’Ue approva una nuova tranche da 500 milioni per l’esercito ucraino

• Tra morti e feriti la Russia avrebbe perso circa 50mila soldati dall’inizio del conflitto in Ucraina. Lo riporta il Guardian. Tra i giovani russi crolla il consenso per la guerra.

• Sono stati celebrati a Vinnytsia i funerali di Liza, la bimba di 4 anni uccisa in un attacco missilistico russo sulla città dell’Ucraina centrale, lontano dalla linea del fronte.

Ore 03:18 - Zelensky, contro di noi già 3 mila missili da crociera

Gli occupanti russi hanno impiegato più di tremila missili da crociera contro l'Ucraina dall'inizio dell'invasione su vasta scala il 24 febbraio scorso. Lo ha annunciato, secondo quanto riporta l'agenzia ucraina Unian, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un videomessaggio. «Alle 19 di oggi la Russia ha già utilizzato più di tremila missili da crociera contro l'Ucraina — ha riferito il leader ucraino —. È impossibile contare il numero di artiglieria e altri proiettili che sono stati usati contro il nostro Paese e il nostro popolo. Ma è sicuramente possibile portare tutti i criminali di guerra russi alla giustizia. Tutti i collaboratori. Tutti i responsabili del terrorismo. Per tutto ciò che sta accadendo da 144 giorni e più di otto anni. Sarà fatto». Lo stato maggiore delle forze armate ucraine ha avvertito che esiste un'elevata minaccia di ulteriori attacchi missilistici da parte delle truppe russe nelle regioni meridionali del Paese.

Ore 06:10 - Lavrov, comunità politica europea è iniziativa antirussa

La proposta del presidente francese Emmanuel Macron di creare una «comunità politica europea» è un'idea deliberatamente conflittuale con intenzioni anti-russe. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov nella sua intervista per Izvestia citata dall'agenzia Tass. «Finora hanno pubblicizzato la "comunità politica europea", avviata dal presidente francese Macron, dove non ci saranno particolari vantaggi finanziari o b, ma ci saranno richieste di piena solidarietà con l'UE sulle sue azioni anti-russe. Questo è un principio per cui "chi non è con noi è contro". Macron stesso ha spiegato cos'è questa comunità: l'UE inviterà tutti i Paesi europei ad aderire, dall'Islanda all'Ucraina, ma non la Russia. La dichiarazione stessa svela la natura di questa idea deliberatamente conflittuale e divisoria», ha affermato il ministro degli Esteri russo.

Ore 06:12 - Mykolaiv, il sindaco: esplosioni nella notte

Una serie di esplosioni sono state segnalate nella notte a Mykolaiv, secondo quanto riferito dal sindaco Oleksandr Sienkevych su Telegram. Sienkevych ha riferito che sono state udite circa 10 esplosioni nella notte tra il 17 e il 18 luglio. Non sono state fornite ulteriori informazioni.

 Ore 06:12 - Sindaco Melitopol, russi preparano referendum

Le forze russe starebbero preparando un «referendum» a Melitopol per l'inizio di settembre, secondo quanto riferito dal sindaco di Melitopol Ivan Fedorov, riporta «Kyiv Independent». Fedorov ha affermato che le forze russe a Melitopol, nell'oblast di Zaporizhia, stanno conducendo un censimento porta a porta e ha aggiunto che coloro che sostengono l'Ucraina saranno espulsi con la forza dall'oblast di Zaporizhzhia.

 Ore 06:13 - Vereshchuk, nuova ondata di sfollati in autunno

Il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk ha dichiarato in un'intervista televisiva domenica 17 luglio che si prevede che oltre 500.000 persone si sposteranno verso ovest prima dell'inverno a causa dell'invasione russa. Vereshchuk ha osservato che molti ucraini saranno costretti a lasciare le regioni tagliate fuori dal gas a causa delle ostilità.

Ore 06:40 - Forze armate distruggono due sistemi missilistici e stazioni radar

Il comando operativo «Sud» dell'Ucraina ha riferito di aver ucciso 36 soldati russi e distrutto due sistemi missilistici Pantsir vicino Blahodatne, nell'oblast di Cherson, tre sistemi di comunicazione strategica, una stazione radar, due depositi di munizioni e 11 veicoli corazzati e militari. Lo riporta «Kyiv Independent» sul proprio sito.

Ore 06:48 - Marina Ovsyannikova, arrestata la giornalista del cartello «No alla guerra»

Venerdì è apparsa di fronte al Cremlino con un altro cartello: «Putin è un assassino, e i suoi soldati sono dei fascisti. Hanno ammazzato 352 bambini». Una sfida impossibile da ignorare

Ore 07:50 - Il sondaggio segreto del Cremlino: tra i giovani russi crolla il consenso per la guerra

(Federico Fubini) Il primo ottobre 1939 Winston Churchill pronunciò un discorso in cui cercava di immaginare quali scelte avrebbe compiuto il regime di Mosca riguardo alla guerra. «La Russia è un rompicapo avvolto da un mistero all’interno di un enigma», disse il futuro premier di Londra. «Ma forse una chiave c’è. La chiave è l’interesse nazionale russo». Se anche nella guerra di oggi il criterio resta lo stesso, allora un numero crescente di russi interpreta quell’interesse in modo diverso da Vladimir Putin. Inizia a incrinarsi il consenso attorno all’«operazione militare speciale» imposta dal dittatore.

I russi approvano ancora l’aggressione all’Ucraina , almeno in apparenza, ma a questo punto la metà fra loro chiede anche di mettere fine all’avventura. Fra le generazioni giovani, quelle potenzialmente esposte alla chiamata alle armi se la guerra continuasse a lungo, sono addirittura schiaccianti le maggioranze favorevoli l’apertura immediata di colloqui di pace. Se ancora tiene ad avere all’appoggio dell’opinione pubblica, Putin da oggi inizia a vedere margini di manovra sempre più ristretti per un’invasione che non dovesse risolversi in pochi mesi.

Ore 08:06 - Sindaco di Melitopol: le forze russe preparano un referendum

Le forze russe si preparano per i giorni primi di settembre ad un referendum a Melitopol. E’ quanto fa sapere il sindaco Ivan Fedorov stando a quanto riferisce il Kyiv Independent. I russi hanno avviato un censimento porta a porta nella città. Fedorov ha aggiunto che coloro che sostengono l’Ucraina saranno espulsi con la forza dalla regione di Zaporizhzhia.

Ore 09:08 - Respinti nuovi tentativi di avanzamento russo a Donetsk

L’esercito ucraino ha dichiarato oggi che i bombardamenti russi in tutta Donetsk stanno continuando, ma i nuovi tentativi delle forze di Mosca di conquistare nuovi territori ucraini sono stati sventati.

Lo stato maggiore di Kiev ha affermato che a nord della città di Sloviansk più di dieci insediamenti sono stati presi di mira. Ma qui la maggior parte dei civili ha lasciato l’area alcune settimane fa. I russi hanno continuato a bombardare alcune zone lungo il confine delle regioni di Lugansk e Donetsk e hanno proseguito un assalto di terra a est della città di Lysychansk, che hanno preso il mese scorso. 

Lo Stato Maggiore della Difesa ucraino ha precisato che le proprie forze stanno ancora difendendo questa sacca di territorio nella regione orientale di Donetsk, attaccata da due lati, mentre i russi cercano di avvicinarsi alla città di Siversk. “I nostri difensori hanno respinto con successo gli assalti nelle aree degli insediamenti di Verkhniokamianske, Spirne e Serebrianka”, tutti vicini a Siversk, nonché gli sforzi russi di occupare le aree attorno a Bakhmut.

Ore 09:11 - Marina Ovsyannikova, la polizia russa arresta la giornalista del cartello «No alla guerra». Rilasciata dopo poche ore

(di Marco Imarisio) È stata rilasciata dopo poche ore di detenzione la giornalista russa Marina Ovsiannikova, divenuta famosa per aver esibito in televisione durante un telegiornale un cartello contro la guerra in Ucraina e arrestata domenica per aver protestato di nuovo contro l’invasione. L’avvocato della giornalista - che perse il lavoro dopo l’exploit tv - ha confermato il rilascio, aggiungendo che il fermo era dovuto al sospetto che stesse screditando le forze armate russe. 

Quando era andata in Ucraina per conto di un giornale tedesco, era stata accolta malissimo. Dicevano che faceva il doppio gioco, che era una marionetta al soldo del Cremlino. Anche nella sua Mosca correvano voci sulla sua presunta ambiguità, alimentate anche dai messaggi ondivaghi che pubblicava sul suo account di Telegram. Forse da ieri c’è qualche dubbio in meno sulla sua sincerità. Marina Ovsyannikova , la giornalista dell’emittente statale e filogovernativa Primo Canale, che lo scorso 14 marzo era apparsa in diretta durante il telegiornale con un cartello sul quale mischiando russo e inglese era scritto «Ferma la guerra, non credere alla propaganda, qui ti stanno mentendo», è stata arrestata.

Ore 09:47 - H&M: il gruppo svedese chiude le attività in Russia

Il gruppo svedese dell’abbigliamento Hennes & Mauritz (H&M), annuncia l’intenzione di chiudere le sue attività in Russia a causa dell’invasione dell’Ucraina.

 Il gruppo svedese a marzo, poco dopo l’aggressione di Mosca, aveva già sospeso le vendite in Russia. «Dopo un’attenta riflessione riteniamo sia impossibile continuare la nostra attività in Russia tenuto conto della situazione», afferma in un comunicato la direttrice generale del gruppo Helena Helmersson.

Ore 10:22 - Borrell: «Spero arrivi presto un accordo per sbloccare i porti»

«Spero arrivi questa settimana un accordo per sbloccare porti, quello di Odessa come tutti gli altri. per le esportazioni dei cereali ucraini». Lo dice l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrel, a margine del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles.

«Non è un gioco diplomatico, si tratta di una questione di vita o di morte per migliaia di persone. La Russia deve sbloccare i porti e consentire l’esportazione dei cereali ucraini, altrimenti dovremo continuare a dire che usano il cibo come arma», ha aggiunto, sottolineando che l’embargo del petrolio non ha fatto aumentare i prezzi.

Ore 10:37 - Lituania: «Valuteremo altri aiuti all’Ucraina»

«Discuteremo ulteriori contributi finanziari all’Ucraina per poter acquistare armi aggiuntive. Le armi che abbiamo fornito con la nostra partnership transatlantica sono quello che ha aiutato gli ucraini a fermare gli attacchi a tutto campo sul loro territorio e di riprendere il controllo dell’Isola dei Serpenti» Lo ha dichiarato il ministro degli Affari esteri della Lituania Gabrielius Landsbergis al suo arrivo al Consiglio Affari esteri dell’Ue.

«Solo in questo modo il porto di Odessa potrà essere reso sicuro, così che i russi non possano attaccarlo ancora. Dipende dagli aiuti degli alleati», ha aggiunto.

Ore 10:44 - Polonia: «Arrivati i primi carri armati Abrams dagli Stati Uniti»

La Polonia ha acquisito i primi carri armati Abrams dagli Stati Uniti per l’addestramento del personale militare. Lo ha affermato il ministero della Difesa di Varsavia. Si tratta di 116 Abrams per sopperire alla carenza di veicoli corazzati dopo la consegna di centinaia di carri armati T-72 all’Ucraina.

Ore 10:52 - Accordo sul grano, Erdogan incontrerà domani Putin a Teheran

La scorsa settimana un colloquio telefonico, domani l’incontro a Teheran. Le sorti di 35 milioni di tonnellate di grano bloccate nei porti del Mar Nero potrebbero essere decise da un accordo al termine dell’incontro di domani tra il presidente russo Vladimir Putin e il corrispettivo turco Recep Tayyip Erdogan.

In programma una serie di incontri nell’ambito del formato nato ad Astana nel 2017. Il portavoce del Cremlino Dimitry Peskov ha però specificato che il viaggio del presidente russo e il faccia a faccia con Erdogan a Teheran non prelude ad alcuna trattativa per il cessate il fuoco in Ucraina, ma si limiterà al «corridoio del grano».

Ore 11:07 - Mosca: «Civili a Kherson colpiti da missili ucraini»

Secondo Mosca, gli ucraini hanno compiuto una serie di attacchi missilistici nella regione di Kherson, nel sud dell’Ucraina, una delle prime a cadere in mano russa dopo l’invasione. Lo scrive l’agenzia di stampa russa Tass, precisando che i razzi ucraini sono caduti sulle comunità di Satelit e Bereslav.

Ore 11:18 - Kiev, «Due civili uccisi e 10 feriti nel Donetsk dai russi»

Secondo l'agenzia di stampa Ukrinform, due civili sono rimasti uccisi e almeno altri 10 sono stati feriti nelle ultime 24 ore nel Donetsk, nel Donbass, per effetto degli attacchi russi. Lo avrebbe dichiarato il capo dell’amministrazione militare regionale ucraina del Donetsk, Pavlo Kyrylenko. Dall’inizio dell’offensiva russa in Ucraina il 24 febbraio, nel Donetsk sono rimasti uccisi 625 civili e altri 1.608 feriti, secondo i dati dell’agenzia.

Ore 11:24 - Chi è Oleksiy Symonenko, il sostituto di Venediktova

Sul Kyiv Indipendent, si leggono dettagli su chi è Symonenk o, vice della Venediktova, nominato procuratore generale ad interim il 17 luglio. Ma anche lui pare avere un passato controverso. Nel 2020, ha usato una sentenza del tribunale distrettuale di Kiev come pretesto per allontanare un caso di corruzione contro il vice capo di stato maggiore di Zelensky, Oleh Tataro v. 

Il caso è stato consegnato al servizio di sicurezza ucraino di Bakanov, che lo ha seppellito. Il trasferimento del caso Tatarov è ritenuto illegittimo. Secondo la legge ucraina, il caso di corruzione di Tatarov rientra esattamente nella sua giurisdizione. Nel 2021, Symonenko ha partecipato a una festa di compleanno tenuta da Tatarov, secondo un’indagine del sito web di notizie Ukrainska Pravda. Sembra uscire sempre con più forza un tratto della politica ucraina: la corruzione.

Ore 11:37 - Kiev: «6 morti in bombardamento russo a Toretsk»

Sei persone hanno perso la vita per un bombardamento russo a Toretsk, nell’est dell’Ucraina. Lo riportano le autorità di Kiev.

L’attacco avrebbe colpito un palazzo di due piani. I soccorritori hanno trovato sul posto i cadaveri di cinque persone e ne hanno tratte in salvo due. La sesta vittima è deceduta più tardi in ospedale.

Ore 11:52 - Vasyl Maliuk nuovo capo ad interim dei servizi segreti ucraini

Il presidente ucraino Volodymr Zelensky ha nominato Vasyl Maliuk nuovo capo ad interim dell’Sbu, i servizi segreti di Kiev, al posto di Ivan Bokanov, che era stato rimosso ieri dal capo dello Stato. Maliuk era il suo vice.

Ore 12:22 - Peskov: «Invasione finirà quando raggiungeremo obiettivi»

Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, ha affermato che l’operazione militare con cui le truppe russe hanno invaso l’Ucraina «sarà completata solo quando tutti gli obiettivi saranno raggiunti». Lo riporta l’agenzia di stampa Interfax riprendendo un’intervista di Peskov alla radio iraniana, in parte trasmessa dalla tv di Stato russa. «Non ci sono date di scadenza precise per questa operazione - ha affermato il portavoce - ciò che più conta è la sua efficacia».

Ore 12:47 - Bruxelles: «Altri 500 milioni all’esercito ucraino»

Con un’altra tranche (la quinta) da 500 milioni di euro, il sostegno dell’unione europea all’esercito ucraino ammonta a 2,5 mld. «L’Europa è al fianco di Kiev», ribadisce il presidente del consiglio Charles Michel, dal Consiglio Affari Esteri ora in corso a Bruxelles, nell’ambito dell’European Peace Facility.

 Ore 12:54 - Zelensky: «Bakanov e Venediktova sospesi e non licenziati»

Il vice responsabile dell’Ufficio presidenziale ucraino Andrii Smyrnov ha precisato che i precedenti leader dell’Sbu e della procura, Ivan Bakanov e Iryna Venediktova , sono stati sospesi e non licenziati.

La decisione per evitare eventuali interferenze nelle indagini su presunti tradimenti da parte di alcuni loro sottoposti. In base ai risultati delle ispezioni e delle indagini ufficiali, Smyrnov ha affermato che Zelensky deciderà se presentare o meno una mozione al parlamento per licenziare definitivamente il procuratore generale e il capo del servizio di sicurezza dell’Ucraina.

Ore 13:19 - Mosca: «In Russia oltre 2,6 milioni di sfollati ucraini»

Gli sfollati, «ucraini e del Donbass», che hanno superato il confine con la Russia dopo l’inizio dell’«operazione militare speciale» hanno superato i 2,6 milioni di persone, fra le quali 422mila bambini, la metà sono cittadini delle Repubbliche autonome di Luhansk e Donetsk. Lo rende noto l’agenzia di stampa russa Tass. Ai rifugiati il governo russo ha annunciato di versare al loro arrivo in Russia una cifra di 10mila rubli (l’equivalente di circa 171 euro).

Ore 13:28 - Mosca: «Uccisi 250 combattenti stranieri nel Donbass»

Le forze armate russe hanno ucciso in Ucraina fino a 250 combattenti stranieri in un attacco con missili di precisione in un punto di schieramento temporaneo di «mercenari» della cosiddetta legione straniera. Così il rappresentante ufficiale del ministero della Difesa della russo, generale Igor Konashenkov, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass.

I missili avrebbero colpito un punto di dispiegamento temporaneo di mercenari della cosiddetta legione straniera ucraina», ha aggiunto il generale, secondo il quale sarebbero stati abbattuti anche 12 veicoli speciali e sette blindati.

Ore 13:45 - Putin: «Non saremo tagliati fuori dal mondo». Vicino accordo con l’Iran

«La Russia non arretrerà di decenni né sarà tagliata fuori dal mondo», così il presidente russo Vladimir Putin a una riunione del consiglio per lo sviluppo strategico e i progetti nazionali.

Parallelamente il suo portavoce Dmitry Peskov ha annunciato che sarebbe già pronta una bozza di accordo per la cooperazione strategica con l’Iran. «Speriamo si possa presto firmare il documento presentato dal nostro ministro degli Affari esteri Sergei Lavrov il mese scorso».

Ore 14:25 - C’è un accordo «generale» sui corridoi per il grano, secondo la Turchia

La notizia arriva dalla Turchia, e non trova ancora conferme ufficiali da parte di Mosca o Kiev: Russia e Ucraina avrebbero «concordato in termini generali un piano per il trasporto di grano e generi alimentari» attraverso corridoi sicuri nel mar Nero dai porti dell’Ucraina.

A dirlo, secondo fonti turche, è stato il ministro della Difesa di Ankara Hulusi Akar. La scorsa settimana, a Istanbul, si è tenuto un incontro tra le delegazioni di Mosca, Kiev, Ankara e rappresentanti Onu.

Ore 14:48 - Putin: «Sanzioni sfida enorme, ma Russia non si arrenderà»

Il presidente russo Vladimir Putin, intervenendo in videoconferenza durante il Consiglio sullo sviluppo strategico e sui progetti nazionali, ha parlato dei problemi economici derivanti dalle sanzioni, in particolare per l’accesso ai prodotti del settore tecnologico, ma ha promesso che la Russia saprà resistere e rispondere alle difficoltà: «Una grande sfida per il nostro Paese, ma troveremo nuove soluzioni».

Ore 14:55 - Google, multa da 360 milioni di euro in Russia per non aver rimosso video guerra

La Russia ha multato Google per non aver rimosso le foto e i video inerenti la guerra in Ucraina. Lo riporta l’agenzia di stampa Interfax , relativamente alle restrizioni imposte dal Cremlino sulla diffusione di materiali online legato all’invasione. La seconda multa dopo quella da 119 milioni (7 miliardi di rubli) dello scorso anno, prima dell’inizio della guerra.

Ore 15:10 - Kiev: «Comandanti russi usavano mappe anni Sessanta»

«Difficile condurre una invasione quando le carte che dovrebbero guidare le truppe sono obsolete e incomplete: lo hanno imparato i comandanti di alcuni reparti russi - rivelano i servizi ucraini della regione di Karkhiv - dotati di mappe vecchie di oltre mezzo secolo, che non riportavano intere aree residenziali e bacini idrici costruiti nei decenni successivi».

I servizi di sicurezza dell’Sbu hanno mostrato su Facebook le mappe risalenti al 1969, utilizzate dalla 138ma brigata motorizzata, in cui mancavano addirittura i confini fra Russia e Ucraina. I media di Kiev sottolineano come la Brigata sia stata distrutta dalle forze ucraine alla fine di marzo non lontano da Kharkiv.

Ore 15:15 - Von der Leyen sul gas: «Russia inaffidabile già prima guerra»

«Già prima dell’invasione dell’Ucraina le forniture di gas russo all’Europa erano condizionate e non attendibili. L’Ue ha così deciso di diversificare le forniture dalla Russia e di rivolgersi a esportatori più affidabili. L’Azerbaigian è tra questi». Lo ha dichiarato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in visita a Baku.

Ore 15:17 - Draghi: da negoziati in Turchia segnale incoraggiante

«Gli sviluppi dei negoziati in Turchia sullo sblocco del transito del grano nel Mar Nero sono un segnale incoraggiante». Lo ha detto il premier Mario Draghi al termine del Vertice Interministeriale algerino.

«L’Italia - ha sottolineato il premier italiano - è da tempo impegnata in prima linea per sbloccare il transito di cereali dai porti del Mar Nero ed evitare una crisi alimentare catastrofica».

Ore 15:28 - Gazprom, nuovo record di fornitura gas alla Cina

«Stato stabilito un nuovo record delle forniture di gas russe alla Cina attraverso il gasdotto Power of Siberia». Lo ha reso noto Gazprom, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa russa Tass.

La compagnia in precedenza ha comunicato che le forniture alla Cina sono crescite del 63,4% nella prima metà del 2022. L’amministratore delegato di Gazprom, Alexei Miller, ha affermato che il programma per l’invio di gas sulle rotte orientali è stato accelerato e continuerà a crescere. Al momento i volumi attesi ammonteranno a 38 miliardi di metri cubi l’anno.

Ore 15:40 - Luhansk, filo-russi: «Abbiamo preso il controllo di Seversk»

Le autorità filo-russe dell’autoproclamata Repubblica popolare di Luhansk hanno riferito che la città di Seversk è sotto il controllo delle loro forze militari. Ne dà notizia l’agenzia di stampa russa Ria Novosti.

La città ha una popolazione di circa 11 mila persone, si trova in una posizione strategica tra Bakhmut, importante snodo dei trasporti nell’area, e l’agglomerato di Sloviansk-Kramatorsk.

Ore 18:44 - Gazprom: «Non garantiamo forniture per circostanze straordinarie»

La russa Gazprom ha detto ai clienti in Europa che non può garantire forniture di gas a causa di circostanze «straordinarie», secondo una lettera vista da Reuters, e di cui riporta il Guardian. Datata 14 luglio, la lettera del monopolio statale russo del gas affermava che avrebbe dichiarato «forza maggiore» sulle forniture, a partire dal 14 giugno. Conosciuta come clausola di «atto divino», la forza maggiore è standard nei contratti commerciali e indica circostanze estreme che esonerano una parte dai propri obblighi legali. Attualmente i flussi attraverso il gasdotto sono limitati poiché il collegamento è sottoposto a manutenzione annuale iniziata l’11 luglio e che dovrebbe concludersi giovedì (qui l’approfondimento: il ricatto di Mosca sul gas).

Rwe, il più grande produttore tedesco di energia e importatore di gas russo, ha confermato di aver ricevuto un avviso di interruzione delle forniture di gas da parte di Gazprom per cause di forza maggiore. «Vi preghiamo di comprendere che non possiamo commentare i suoi dettagli o la nostra opinione legale», ha affermato la società in una nota citata da Reuters.

Ore 17:22 - Borrell: Putin conta su stanchezza democrazia

«Putin conta sulla stanchezza democratica. Pensa che le democrazie siano deboli e che le notizie non siano più interessanti. Le società europee non si possono permettere questa specie di stanchezza. Società e leader devono continuare a difendere le decisioni prese». Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al termine del Consiglio Affari esteri. «Hanno deciso di comminare queste misure restrittive sull’economia europea. Queste decisioni vanno rispettate e le rispetteranno. Sapendo che non sono soluzioni miracolose e che dovranno farlo», ha aggiunto.

Borrell ha anche risposto sull’eventualità che a Mosca stiano festeggiando la crisi del Governo Draghi: «Non si vende la pelle dell’orso prima di averlo preso...».

Ore 17:23 - Kiev: stop a relazioni con Minsk se varca il nostro confine

L’Ucraina interromperà le relazioni diplomatiche con la Bielorussia se le sue forze armate attraverseranno il confine ucraino. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un’intervista a Forbes riportata da Ukrinform. «La Bielorussia è complice del crimine di aggressione e nessuno mette in discussione questo. Abbiamo interrotto le relazioni diplomatiche con la Federazione Russa subito dopo l’inizio dell’attacco su vasta scala. Saranno interrotte anche con la Bielorussia se le forze armate della Repubblica di Bielorussia attraversano il confine ucraino», ha detto Kuleba. Il ministro ha inoltre sottolineato che Kiev ha preso anche in considerazione la rotta bielorussa per il transito del grano verso i Paesi baltici esclusivamente come ultima opzione, in caso le altre non avessero funzionato. Ormai, però, «sono stati compiuti progressi nei negoziati sulla rotta marittima, quindi l’opzione di una rotta bielorussa di emergenza non è più all’ordine del giorno», ha commentato.

Ore 18:06 - Zelensky nomina Maliuk capo interim servizi segreti

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha nominato Vasyl Maliuk come responsabile ad interim dei servizi segreti (Sbu) dopo aver sospeso a sorpresa Ivan Bakanov, suo amico d’infanzia, con accuse legate al tradimento.

Ore 18:20 - Mosca su britannico morto: Gb non trattò con Donetsk

«La parte russa ha ripetutamente sottolineato a quella inglese che una conversazione sul destino di Paul Urey», il cittadino britannico morto il 10 luglio mentre era prigioniero dei separati filorussi del Donbass, «avrebbe dovuto essere condotta con le autorità competenti» dell’autoproclamata «Repubblica popolare di Donetsk, che è uno Stato sovrano e indipendente». Lo ha dichiarato Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, in una nota sul sito web del dicastero. «Questa richiesta, tuttavia, è stata ignorata da Londra che non ha prestato attenzione sulla possibilità di condurre colloqui sul ritorno del suo cittadino nell’ambito di una procedura di scambio di prigionieri», ha aggiunto l’alta funzionaria del governo di Mosca.

Ore 19:18 - Ue, altri 500 milioni di euro per l’Ucraina

I ministri degli Esteri dei paesi dell’Unione Europea hanno concordato altri 500 milioni di euro (425 milioni di sterline) di finanziamenti dell’UE per la fornitura di armi all’Ucraina , portando il sostegno a 2,5 miliardi di euro da febbraio. Il denaro dovrebbe aiutare l’UE a continuare ad acquistare congiuntamente attrezzature e forniture per l’esercito ucraino, comprese armi letali, che dovrebbero essere utilizzate a fini difensivi. Le regole dell’UE normalmente impediscono di utilizzare il budget settennale per finanziare operazioni militari, ma il Fondo europeo per la pace, che ha un limite di 5 miliardi di euro, è fuori bilancio e può essere utilizzato per fornire aiuti militari.

Ore 19:23 - Mosca, danneggiato gasdotto a Kherson dopo raid ucraino

Un gasdotto è stato danneggiato a seguito di un attacco delle forze armate ucraine vicino alla centrale idroelettrica di Kakhovka a Kherson, regione attualmente controllata dalle forze russe. Lo ha riferito l’agenzia Tass, citando l’amministrazione regionale, scrive il Guardian. Secondo un portavoce di Naftogaz, la compagnia ucraina che gestisce i gasdotti d’interconnessione tra la Russia e l’Europa, gli sviluppi nella regione di Kherson non avrebbero ricadute sul transito del gas naturale russo verso l’Europa.

Ore 19:55 - Kiev, inflitte perdite ai russi nell’oblast di Donetsk a est

Le forze armate ucraine hanno inflitto oggi perdite alla Russia, costringendo i militari di Mosca a ritirarsi vicino a Sloviansk e a Avdiivka, nell’oblast di Donetsk nell’est del Paese. Lo ha riferito lo stato maggiore delle forze armate, riporta il Kiev Independent. Secondo le stesse fonti è stato respinto anche un altro attacco russo in direzione di Bakhmut, sempre nella parte orientale del Paese.

Ore 20:37 - Ue: la sicurezza alimentare peggiora ogni giorno

«La situazione della sicurezza alimentare in Ucraina peggiora continuamente, vediamo i russi che bruciano cereali nei campi e le capacità di stoccaggio sono attaccate». Lo ha detto il commissario Ue all'Agricoltura, Janusz Wojciechowski, al termine della riunione dei ministri. «Dobbiamo essere realisti», davanti alle grandi quantità di grano bloccate «dobbiamo considerare come portare i cereali fuori dall'Ucraina, ma a un certo punto potremmo dover inviare cereali» al Paese in difficoltà, ha evidenziato il commissario, ribadendo che «la Russia sta usando il cibo come ricatto per impedire le esportazioni» dall'Ucraina.

Ore 21:59 - La moglie di Zelensky incontra Blinken a Washington

La moglie del presidente ucraino, Olena Zelenska, ha incontrato il segretario di Stato americano Antony Blinken a Washington, il primo di una serie di incontri d'alto livello che comprenderà anche la First lady Jill Biden.

Ore 22:02 - Zelensky annuncia nuove purghe al servizio di sicurezza

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato il licenziamento di 28 funzionari del servizio di sicurezza dell'Ucraina. «Un'altra notizia importante per quanto riguarda il servizio di sicurezza dell'Ucraina. È in corso un audit del personale del servizio. La questione del licenziamento di 28 funzionari è in fase di risoluzione», ha affermato nel suo consueto discorso serale. Lo riportano l'Ukrainsk Pravda e l'agenzia Unian. Secondo Zelensky, si tratta di funzionari di diversi livelli e le ragioni del loro licenziamento sarebbero ascrivibili a risultati lavorativi deludenti.

Ore 22:44 - Kiev, a Kharkiv evacuati 943 civili da aree occupate dai russi

Le forze armate ucraine hanno aiutato a evacuare 943 civili, inclusi 216 bambini, dai territori occupati a Kharkiv, regione nord-orientale dell'Ucraina. Secondo il governatore dell'oblast di Kharkiv, Oleh Syniehubov, autorità e volontari hanno partecipato all'evacuazione. Lo riporta il Kyiv Independent.

Ore 22:44 - Kuleba, stop relazioni con Minsk se interviene

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha minacciato la rottura delle relazioni diplomatiche con la Bielorussia se interverrà nel Paese a sostegno delle truppe russe che lo hanno invaso. «La Bielorussia è un complice in questo crimine di aggressione, nessun lo mette in discussione. Ha dato il suo territorio ai russi per bombardare l'Ucraina», ha sottolineato Kuleba. «Allo stesso tempo abbiamo relazioni diplomatiche con loro» che verranno «rotte se le loro forze armate attraversano il confine dell'Ucraina».

Ore 22:45 - Zelensky: inflitte perdite significative agli occupanti

«Le forze armate dell'Ucraina hanno inflitto perdite significative agli occupanti, stiamo avanzando»: lo ha dichiarato nel suo discorso serale Volodymyr Zelensky, presidente dell'Ucraina, citato dall'agenzia di stampa Unian. «Passo dopo passo, stiamo avanzando, identificando e neutralizzando i collaboratori. La prospettiva è ovvia: la bandiera ucraina sarà in tutte le nostre città e villaggi», ha aggiunto. Secondo il capo dello Stato, finora l'esercito ucraino è riuscito a liberare 1.028 insediamenti dalle mani dei russi. «Altri 2.621 sono ancora sotto il controllo degli invasori», ha precisato.

Ore 00:20 - Austin chiama Reznikov in vista del gruppo di contatto

Il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, ha avuto un colloquio telefonico con il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, in vista del gruppo di contatto per l'Ucraina, che si terrà il prossimo 20 luglio in videoconferenza. Lo riferisce il Pentagono in una nota. I due ministri hanno scambiato idee sull'assistenza alla sicurezza di Kiev e si sono impegnati nel continuare a coordinarsi, si legge nel comunicato. Reznikov ha anche fornito un aggiornamento sulla situazione sul campo .

 Ore 00:39 - Kiev, attacco russo nella regione di Odessa, almeno 4 feriti

I russi hanno lanciato un attacco missilistico nella zona di Odessa, in Ucraina, causando il ferimento di almeno 4 persone. Lo ha annunciato il vice capo dell'amministrazione militare del distretto, Oleksiy Matsulevych, stando a quanto riporta l'«Ukrainska Pravda». Secondo la stessa fonte a seguito dell'attacco missilistico due case sono state completamente distrutte.

Ore 03:52 - Jill Biden ospiterà Olena Zelenska alla Casa Bianca martedì

Jill Biden riceverà la first lady ucraina, Olena Zelenska, alla Casa Bianca all'ora di pranzo. Lo riferisce la Casa Bianca. È la seconda volta che le due first lady si incontrano. Biden aveva fatto visita alla Zelenska in Ucraina lo scorso maggio. La first lady ucraina ha incontrato a Washington Antony Blinken. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, ha detto ai giornalisti che il segretario di Stato americano ha sottolineato l'impegno degli Stati Uniti nell'aiutare l'Ucraina contro l'«invasione russa e ha elogiato il «lavoro di Zelenska a sostegno dei molti civili ucraini che sono stati, in modi diversi, colpiti da questa guerra brutale».

 Ore 03:33 - Analisti Usa, Mosca punta a Siversk e Bakhmut

Mosca non punta più prioritariamente alla conquista di Slovyansk ma a quella di Siversk e Bakhmut: il nuovo cambiamento nella strategia militare russa in Ucraina è stato indicato dagli analisti dell'americano Institute for the Study of War nel loro ultimo rapporto. Secondo l'istituto, «l'incontro del Ministro della Difesa russo con la leadership del raggruppamento orientale delle forze in Ucraina suggerisce che il Cremlino non si concentrerà sulla presa di Slovyansk in questa fase della campagna, ma darà invece priorità al tentativo di prendere Siversk e Bakhmut».

Secondo gli analisti americani, «il probabile sforzo del Presidente russo Vladimir Putin di addossare l'onere di sostenere le operazioni in Ucraina alle minoranze etniche per evitare una mobilitazione generale dei russi potrebbe scatenare una resistenza» fra le minoranze stesse in Russia. Le forze russe hanno condotto una serie di attacchi di terra a est di Siversk e a sud di Bakhmut; hanno intensificato gli sforzi per avanzare su Avdiivka; e hanno condotto limitati assalti di terra lungo la linea di frontiera Donetsk City-Avdiivka. Le autorità russe continuano a integrare le aree occupate nell'economia commerciale russa.

Ucraina, sventato il colpo di Stato. Cosa c'è dietro le purghe di Zelensky: "Oppositori tagliati fuori". Il Tempo il 19 luglio 2022.

Un colpo di Stato in piena regola quello che era in atto in Ucraina, dove il presidente Volodymyr Zelensky negli ultimi giorni ha messo in atto una "purga" senza precedenti rimuovendo giudici e membri dei servizi segreti, con il capo dell'Sbu - i servizi di sicurezza di Kiev - che è stato licenziato e un altro importante esponente arrestato. Il repulisti del capo del governo era partito subito dopo l'invasione del Paese da parte della Russia e si era intensificato nelle ultime settimane. Di fatto, il potere ora è sempre "più saldo nelle mani del presidente Zelensky, sempre meno accessibile ai suoi oppositori politici", riporta Repubblica che parla di un golpe "incompiuto".

Le ultime due "vittime" sono Ivan Bakanov e Iryna Venediktova, rispettivamente  capo dei servizi segreti e procuratrice generale che indaga sui crimini di guerra russi. Sono già 651 i casi aperti contro pubblici ufficiali ritenuti collaborazionisti della Russia. Secondo le accuse, Bakanov, che arriva dallo spettacolo come Zelensky visto che era nella società di produzione Kvartal 95 dell'attuale leader, non era al corrente che una parte dello Stato si è accordata segretamente con l'intelligence russa.  Oleg Kulinich, già responsabile Sbu per la Crimea, è stato arrestato per non aver contrastato l'azione delle forze armate russe.

"C'era un accordo segreto, il governo di Kiev ne è ormai certo e la sfilza di epurazioni ne è la prova", si legge nell'articolo che parla di una "vendetta" di Zelensky nei confronti dei funzionari nominati dal vecchio premier filorusso Yanukovich. L'elenco dei defenestrati è lunghissimo e comprende generali, funzionari dell'esercito, capi della sicurezza interna dello Sbu.

Dalle spie agli informatori: la “quinta colonna” filorussa che minaccia Kiev. Federico Giuliani su Inside Over il 19 luglio 2022.

Che si tratti di inefficienza operativa o di presunta collusione con il nemico, decine di funzionari ucraini sono stati rimossi dalle loro cariche. Tra i nomi più importanti silurati da Volodymyr Zelensky troviamo Ivan Bakanov, capo del Servizio di sicurezza dell’Ucraina, e Irina Venediktova, procuratore generale.

Il presidente ucraino ha presentato al parlamento di Kiev una doppia mozione per valutare la loro destituzione, che sarà decisa durante la prossima sessione plenaria. Sia Bakanov che Venediktova sono stati “sospesi temporaneamente – come ha spiegato il consigliere dell’Ufficio del presidente, Andriy Smirnov – per indagini sulle loro eventuali responsabilità nei crimini contro la sicurezza nazionale e nel loro collegamento con o servizi speciali della Federazione Russa”.

Dopo poche ore, Zelensky ha effettuato un nuovo annuncio, allontanando altri 28 funzionari del servizio di sicurezza, questa volta per “risultati di lavoro insoddisfacenti”. Dal punto di vista giuridico, i licenziamenti di massa sono avvenuti sulla base dell’articolo 47 della Carta disciplinare delle forze armate ucraine. L’articolo è chiaro: un ufficiale o un funzionario può essere rimosso per “mancato esercizio delle funzioni, che ha provocato vittime umane o altre gravi conseguenze” o che ha creato situazioni tali da poter portare a queste conseguenze.

L’ombra del collaborazionismo

Secondo quanto riportato dal New York Times, Zelensky ha preso di mira il “nemico nascosto” di Kiev, ovvero gli ucraini che aiutano la Russia. L’accusa del quotidiano statunitense è sferzante ed emblematica del clima che si sta respirando in Ucraina. Dove le armi occidentali stanno parzialmente arginando l’avanzata di Mosca, ma dove, nel Donbass, le forze del Cremlino continuano nella loro progressiva conquista territoriale.

In ogni caso, nel licenziare Bakanov, il capo dell’intelligence, il presidente ucraino ha fatto emergere un approccio più aggressivo – lo stesso che potrebbe essere impiegato da qui ai prossimi giorni – diretto verso la quinta colonna che starebbe minando lo sforzo bellico dell’Ucraina. Per quinta colonna, va da sé, si intende l’insieme di spie e collaboratori dell’esercito russo radicati nel governo, nelle istituzioni e nella società civile. Tutte queste persone starebbero fornendo un contributo fondamentale alle truppe nemiche.

In particolare, i simpatizzanti russi starebbero segnalando a Mosca le posizioni degli obiettivi ucraini, come guarnigioni o depositi di munizioni. C’è, poi, chi ha dato rifugio agli ufficiali russi e chi ha rimosso gli esplosivi da ponti e infrastrutture strategiche, consentendo alle forze del Cremlino di avanzare. La scorsa domenica, tra voci e indiscrezioni più o meno realistiche, la misura era colma. Zelensky ha effettuato il suo primo rimpasto licenziando Bakanov e Venediktova, spiegando che i due non erano stati abbastanza aggressivi nell’eliminare i traditori.

Caccia alle spie

Zelensky ha fatto quindi sapere che sono state aperte centinaia di indagini per tradimento. Nel mirino di Kiev, ci sono le spie arroccate nelle istituzioni, nelle chiese e nelle agenzie di intelligence, senza dimenticare i cittadini tendenzialmente filorussi presenti nel quadrante orientale del Paese.

Il presidente ucraino ha citato espressamente il servizio di sicurezza nazionale: stiamo parlando di una forza ingombrante, la più grande d’Europa, formata da 27mila dipendenti. Ebbene, i partner occidentali dell’Ucraina ritengono che il servizio abbia troppe aree operative e che sia esposto alla corruzione. Non è finita qui, perché molti dei capi dell’intelligence ucraina si sono diplomati e formati nelle scuole del KGB, e questo lascia aperta per Kiev l’ennesima porta di incertezze sul rischio collaborazionismo in un momento delicatissimo del conflitto.

Zelensky ha affermato che oltre 60 tra pubblici ministri e agenti di intelligence sono rimasti nei territori conquistati dalla Russia e che lì stavano collaborando con Mosca. Ci sono, poi, più di 800 persone sospettate di essere coinvolte in varie azioni di sabotaggio e ricognizione per conto dei russi. La risposta degli ucraini sta nella gestione di 123 gruppi di contro-sabotaggio, per un totale di almeno 1.500 membri incaricati di scovare spie e informatori alleati con il nemico.

Anche perché nelle città e nei villaggi situati nel Donbass, la regione più filorussa dell’Ucraina, le forze di Kiev sono preoccupate per la minaccia rappresentata dai simpatizzanti russi e dalla possibilità che questi possano riferire alle truppe nemiche informazioni militari strategiche. Molti di questi collaborazionisti credono a ciò che fanno e abbracciano la causa russa. Altri, invece, agiscono sulla base di varie promesse di ricoprire, un giorno, posizioni rilevanti nelle future amministrazioni instaurate dalla Russia.

Fabio Tonacci per “la Repubblica” il 19 luglio 2022.

Il lungo rosario di licenziamenti, sospensioni e arresti che, dal 24 febbraio, ha sforbiciato i vertici degli apparati statali ucraini disegna la trama di un golpe incompiuto e, insieme, l'ordito di un radicale riassetto del potere. Sempre più saldo nelle mani del presidente Zelensky, sempre meno accessibile ai suoi oppositori politici. 

A precipitare nello sconcerto l'opinione pubblica, ieri, è stato l'allontanamento improvviso di Ivan Bakanov e di Iryna Venediktova. Non due nomi qualsiasi: capo dei servizi segreti (Sbu), il primo; procuratrice generale che indaga sui crimini di guerra russi, in sostanza il magistrato più importante dell'Ucraina, la seconda.

«Li abbiamo solo sospesi, per fare accertamenti sul loro operato», è la spiegazione del governo. In effetti, sessanta dipendenti della procura generale e dello Sbu sono rimasti nelle zone occupate dai russi e i loro fascicoli sono nella pila dei 651 casi aperti contro pubblici ufficiali ritenuti collaborazionisti. Bakanov, che faceva parte di Kvartal 95, la società di produzione di Zelensky, paga per non aver visto arrivare il complotto: alla vigilia dell'invasione, una parte dello Stato si è accordata segretamente con l'intelligence russa, e Bakanov non ne sapeva niente.

Nelle stesse ore in cui veniva sospeso (l'incarico, pro tempore, è stato dato al vice, Vasyl Malyuk), è finito in carcere un suo amico, Oleg Kulinich, fino al marzo 2022 responsabile Sbu per la Crimea, la penisola da cui è partita indisturbata la colonna di carri armati che si è presa Kherson in poche ore, senza neanche il fastidio di dover sparare un colpo. 

La mancata difesa di Kherson, unica città conquistata a ovest del fiume Dnepr e punto strategico per la Crimea (da lì arrivano le riserve idriche), è un tema sensibile. Perché non sono stati fatti brillare i ponti per tagliare l'avanzata nemica? Come hanno fatto i soldati di Mosca a evitare i campi minati? Qualche interrogativo lo solleva anche la storia di Kharkiv, la seconda città del Paese, dove nelle prime ore del conflitto una gran fetta dell'esercito si è rifiutata di combattere, lasciando alle forze di difesa territoriale l'onere improbo di arginare l'ondata russa.

C'era un accordo segreto, il governo di Kiev ne è ormai certo e la sfilza di epurazioni ne è la prova. Il Cremlino aveva avuto rassicurazioni da una parte degli apparati ucraini - ancora pieni di funzionari nominati dal vecchio premier filorusso Yanukovich - che non ci sarebbe stata vera resistenza e che i blindati avrebbero sfilato a piazza Maidan al massimo in tre giorni.

A patto che Zelensky fuggisse dalla capitale. Il presidente, però, non è salito sull'elicottero degli americani, è rimasto al suo posto, e si è vendicato su chi, a suo parere, aveva tradito. Nell'ordine: il generale Serhii Kryvoruchka (capo Sbu a Kherson, gli sono stati tolti i gradi), il suo assistente Igor Sadokin (arrestato a marzo), Gennadii Lahutia (capo dell'amministrazione militare di Kherson, rimosso il 28 giugno), Andriy Naumov (capo della sicurezza interna dello Sbu, arrestato in Serbia), Roman Dudin (capo Sbu di Kharkiv, arrestato il 29 maggio).

Al repulisti, Zelensky ha affiancato però un'operazione di rafforzamento politico. Così va letto lo stop della procuratrice Venediktova, da lei considerato illegale. «Al di là del motivo ufficiale», ragiona con Repubblica Gennady Maksak, analista del think tank Prizm di Kiev, «avevano dubbi sulla sua fedeltà all'ufficio presidenziale e alla lotta di questo contro l'ex presidente Poroshenko».

Venediktova in passato non ha voluto firmare delle carte sull'inchiesta per tradimento a carico di Poroshenko, lasciando l'incombenza al suo vice, Oleksiy Symonenko. Symonenko, in seguito, ha anche fatto trasferire allo Sbu, di fatto insabbiandola, un'indagine per corruzione su Oleg Tatarov, uno degli uomini più vicini a Zelensky nonché vice dell'Ufficio presidenziale. Proprio quel Symonenko che, oggi, è stato messo al posto di Venediktova.

I motivi delle purghe di Kiev: un capo con gli "occhi chiusi" e 60 complici russi tra gli 007. Gian Micalessin il 19 Luglio 2022 su Il Giornale.

Prima era un uomo solo al comando, ora è un uomo solo e basta

Prima era un uomo solo al comando, ora è un uomo solo e basta. Più la guerra si prolunga e più Volodymyr Zelensky fa i conti con le divisioni di un'Ucraina che ha rinnegato Mosca, ma resta prigioniera della reciproca rete di connessioni, legami e infiltrazioni su cui si snoda sia il lavoro delle spie, sia la guerra per il controllo degli apparati di sicurezza interni. Da questo punto di vista la cacciata del capo dei Servizi di sicurezza interna (Sbu) Ivan Bakanov, incapace di prevenire le infiltrazioni russe, e del procuratore generale Iryna Venediktova, inadeguata a finalizzare le accuse di alto tradimento all'ex presidente Petro Poroshenko, rappresentano l'epilogo di una guerra intestina che ha eroso la credibilità di Zelensky. Anche perché Bakanov e la Venediktova rappresentavano il cerchio magico dell'attore-presidente.

Bakanov, amico d'infanzia e socio nelle produzioni televisive è stato, secondo i Pandora Papers, anche l'ideatore della rete di conti bancari con sede nei paradisi fiscali utilizzata da Zelensky per mettere al sicuro i finanziamenti degli oligarchi. Lo scontro in corso dietro le quinte di inchieste giudiziarie e azioni d'intelligence viene allo scoperto il 5 marzo quando un’unità del Dipartimento di Controspionaggio dell'Sbu elimina il «banchiere» ucraino Denys Kireev. Dietro l'assassinio si celano le attività di un Kireev che oltre a lavorare per il Gur, l'intelligence militare di Kiev, mantiene ambigui rapporti con i russi e partecipa ai negoziati con Mosca del 28 febbraio in Bielorussia. Alle ambiguità di Kireev, considerato troppo vicino a Mosca, si aggiungono i retroscena dell'Operazione Speciale. Che, come suggerisce il nome, punta a prendere Kiev sfruttando non la forza militare ma le complicità di centinaia di agenti dell'Sbu. Un intreccio sventato non dall'inesperto Bakanov, ma dagli agenti dell'MI6 inglese. Le «sviste» di Bakanov rappresentano il primo duro colpo alla credibilità del presidente. Non a caso Londra dopo aver scoperto i piani russi, taglia fuori Bakanov e inizia a coordinarsi con Oleksandr Poklad, capo del Controspionaggio dell'Sbu. Ed è proprio Poklad, detto lo «strangolatore» per i metodi poco ortodossi impiegati per reprimere i movimenti filo russi a Dniepro, a ordinare l'eliminazione di Kireev passando sopra la testa di Bakanov. Da quel momento l'autorità dell'ex socio di Zelensky diventa puramente formale. Anche perché all'eliminazione del banchiere-spia sospettato di lavorare per Mosca fanno seguito le indagini e le purghe interne all'Sbu che mostrano altre gravi sviste. Evidenziate dallo stesso Zelensky costretto domenica ad ammettere l'avvio di 651 inchieste sulle complicità con Mosca e l'individuazione di almeno 60 complici russi tra le fila dell'Sbu. Tra questi il Capo della Sicurezza Interna Anriy Maumov, fuggito all'estero prima dell'invasione e Serhiy Kryvoruchko, il generale a Capo del Direttorato Sbu di Kherson che il 24 febbraio ordina ai propri ufficiali di smobilitare la città. Mentre ieri il presidente ha annunciato il licenziamento di 28 funzionari del servizio di sicurezza.

Il tutto mentre il suo sottoposto Igohr Sadokhin segnala al nemico i campi minati e altri ufficiali dell'Sbu impediscono la distruzione del ponte Antonovskiv facilitando l'entrata delle truppe di Mosca e la conquista della città. Ma dietro la decisione di sacrificare Bakanov e Venediktova divampa uno scontro ancor più imbarazzante con i vertici delle forze armate, scoppiato ai primi di luglio quando il capo di Stato Maggiore generale Valery Zaluzhny ha puntato il dito contro il presidente colpevole di aver preteso la difesa ad oltranza di Severodonetsk e Lysychansk. Costata l'inutile sacrificio di migliaia di soldati.

Kiev: «Guerra non deve durare fino al prossimo inverno». Andrea Nicastro, Marta Serafini e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 19 Luglio 2022.

Le notizie di martedì 19 luglio. Ucraini temono prolungamento conflitto: «Più tempo per Mosca di consolidare posizioni». Putin a Teheran incontra Erdogan, Raisi e Khamenei. Zelensky sente Draghi. L’Ue prepara un taglio obbligatorio dei consumi di gas in caso di emergenza

• La guerra in Ucraina è al 146esimo giorno.

• Oggi l'incontro tra Putin ed Erdogan a Teheran per l’accordo sul grano.

• Kiev offre 100 dollari a chi aiuta a scovare collaboratori di Mosca.

• La moglie di Zelensky alla Casa Bianca: incontro con first lady Jill Biden.

• I filorussi hanno annunciato la conquista di Seversk. Bombe su Toretsk.

• Zelensky nomina Vasyl Maliuk nuovo capo ad interim dei servizi segreti e annuncia il licenziamento di altri 28 funzionari del servizio di sicurezza.

Ore 07:17 - L’incontro tra Blinken e Olena Zelenska, a Washington

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha incontrato ieri a Washington la first lady ucraina, Olena Zelenska. 

Per la first lady ucraina, si tratta del primo viaggio negli Stati Uniti da quando è iniziata la guerra, il 24 febbraio scorso. 

Nella nota del dipartimento di Stato Usa, si legge che il segretario di Stato ha ribadito l’impegno «globale e duraturo» a sostegno dell’Ucraina per assicurarne la vittoria contro la Russia. 

Dopo aver discusso l’«immenso e crescente costo umano dell’invasione russa», e condannato i «brutali attacchi» delle forze russe contro obiettivi civili, Blinken ha rassicurato in merito all’assistenza economica e umanitaria Usa, anche a favore dell’iniziativa della first lady per la «salute mentale dei cittadini interessati dalla guerra».

Ore 07:28 - La questione del gas, intanto

(Gianluca Mercuri) Nella giornata di ieri, Mario Draghi è volato ad Algeri con sei ministri per cementare (con 15 accordi) l’intesa con un Paese vicino ormai fondamentale per la nostra sicurezza, energetica e non solo: «In questi mesi l’Algeria è diventato il primo fornitore di gas del nostro Paese», ha sottolineato il premier riferendosi al prossimo rilascio di 4 miliardi di metri cubi di gas verso l’Italia annunciato nei giorni scorsi dalla compagnia di Stato algerina Sonatrach, nell’ambito degli accordi con Eni. 

L’aumento delle forniture algerine serve chiaramente a compensare le perdite russe: un obiettivo strategico da perseguire nel tempo, ma Mosca tende ormai a tagliarci il gas prima, per metterci in difficoltà. 

Ieri il monopolista russo Gazprom ha annunciato di non poter garantire gas ai clienti in Europa a causa di circostanze «straordinarie». 

La sintesi di Andrea Nicastro: «Putin chiude i tubi del gas e prepara un inverno choc per l’Europa. Lo zar sa che razionamenti e freddo potrebbero dividere il fronte di sostegno all’Ucraina, quindi stop alle forniture prima che i Paesi dell’Unione abbiano costruito una vera alternativa alla sua energia. Draghi in Algeria, la presidente della Commissione Ue Von der Leyen in Azerbaigian, il presidente francese Macron negli Emirati, tutti cercano fornitori alternativi. Putin ha mesi, non anni per sfruttare il suo vantaggio. Se vuole far male deve colpire subito, tagliare il gas quest’anno, adesso, in modo che i depositi non si riempiano e le scorte bastino solo sino a gennaio. E con la mossa di Gazprom lo sta facendo».

(Federico Fubini) Rinat Akhmetov, 55 anni, non è un ucraino come tanti e non solo perché ha il primato di essere il più ricco e colui il cui patrimonio è diminuito di più: da quasi 14 miliardi di dollari a 4,2 durante la guerra.Ma se Akhmetov è una figura poco comune in Ucraina, è anche perché pochi sono tatari e musulmani come lui. Non molti sono, come lui, figli di minatori del carbone di Donetsk e loro stessi ex minatori. E nessuno è temuto, detestato, ammirato, invidiato e discusso per il passato e il presente com’è lui: il primo fra gli oligarchi. 

Forse anche per questo Akhmetov mantiene un profilo bassissimo. Le sue interviste sono rare e anche in questa ha accettato di rispondere solo per iscritto. In passato i rapporti con Zelensky sono stati tesi e forse lo restano anche ora che il presidente applica una legge per smantellare il potere degli oligarchi che fanno leva sulla politica per strappare benefici privati. 

L’uomo più ricco dell’Ucraina sottolinea che la legge sugli oligarchi è stata approvata senza attendere un parere dei consulenti del Consiglio d’Europa sulla difesa di diritti umani e democrazia. «Se una legge del genere esistesse in Italia o altrove nel mondo libero — osserva — i tribunali sarebbero sommersi da cause e ricorsi assolutamente giustificati». 

Akhmetov però sottolinea che lui è con Zelensky nelle sfide che l’Ucraina ha davanti. 

«Lo status di candidato alla Ue non è solo l’occasione per costruire un nuovo Paese europeo libero e democratico, senza corruzione, con un’economia di mercato, con tribunali equi e indipendenti, libertà di parola e istituzioni funzionanti. È anche un modo per liberarsi davvero del sistema oligarchico — afferma colui che fra gli oligarchi è ritenuto il più potente —. Non avremo un’altra occasione. È nostra responsabilità storica farlo ora».

Ore 08:12 - Zelensky: «Le armi occidentali stanno facendo la differenza»

Nel suo discorso quotidiano al Paese, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sottolineato quanto le armi fornite dall’Occidente stiano aiutando l’esercito di Kiev a rallentare l’avanzata russa in Donbass. Il capo delle forze armate ucraine, il generale Valery Zaluzhny, ha poi affermato in un post su Telegram che i soldati di Kiev riescono a mantenere le posizioni in Donbass grazie agli Himars — i sistemi missilistici a lunga gittata — forniti dagli Stati Uniti: «Ora la situazione è stabile».

Ore 08:25 - L’intelligence britannica e le difficoltà dell’Armata

Secondo l’intelligence di Londra, l’esercito russo sta affrontando difficoltà sempre maggiori sui fronti dell’Ucraina, a partire dalla carenza di soldati. L’avanzata in Donbass è estremamente lenta perché molti uomini sono impegnati nella regione di Kherson per resistere ai contrattacchi ucraini. Ma ci sono anche altri problemi: i servizi segreti di Kiev hanno rivelato che nella regione di Kharkiv le unità russe si muovevano sulla base di mappe aggiornate al 1969.

Ore 09:54 - L’ambasciatore russo a Pyongyang: «Il Donbass ricostruito dai nordcoreani»

In una intervista al quotidiano russo Izvestija, l’ambasciatore della Russia a Pyongyang Alexander Matsegora ha parlato della possibilità che le regioni del Donetsk e del Lugansk, distrutte dai bombardamenti, possano essere ricostruite anche con l’aiuto di manovalanza proveniente dalla Corea del Nord: «I costruttori nordcoreani sono altamente qualificati e capaci di lavorare nelle condizioni più avverse», ha aggiunto Matsegora.

Ore 10:15 - Medvedev, raggiungeremo obiettivi e decideremo pace

«La Russia raggiungerà tutti i suoi obiettivi. E ci sarà la pace. Ma alle nostre condizioni, non a quelle su cui strillano disorientati impotenti politici in Europa e all’estero»: così, in un post su Telegram, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa e ex presidente russo, Dmitry Medvedev. «La Russia - aggiunge - raggiungerà gli obiettivi fissati per l’operazione militare speciale in Ucraina nonostante le forniture di armi americane a questo Paese, e ci sarà la pace, alle nostre condizioni, non a quelle strepitate dai politici europei confusi e impotenti».

«Le armi americane ora consegnate (all’Ucraina, ndr) si diffonderanno attraverso le mani di vari criminali in tutto il mondo. Anzi, si stanno già diffondendo con forza», ha poi osservato Medvedev sottolineando che con queste forniture di armi «l’America torna ad essere sponsor del terrorismo internazionale».

Ore 10:33 - Germania, Baerbock: «La guerra di Putin sarà un booster alla svolta climatica»

«Non possiamo rimandare la crisi del clima, perché non possiamo rimandarne le conseguenze». Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, chiudendo il dialogo internazionale sul clima di Petersberger oggi a Berlino, con il collega egiziano. «Putin con il suo attacco brutale all’Ucraina non ha tenuto in mente l’accelerazione dell’uscita dalla crisi climatica», ha affermato «ma la sua guerra agisce da booster sulla svolta climatica». «Quella del clima non è un’altra crisi, ma una meta-crisi sovraordinata rispetto a tutte le altre, che non si lascia fermare dalle frontiere», ha incalzato la ministra verde. «A Sharm el Sheikh dovranno esserci fatti non parole», ha aggiunto, in vista del vertice egiziano del clima in programma fra 4 mesi. «La Germania punta a tutto gas verso la neutralità climatica», che il paese vuole raggiungere nel 2040, ha ricordato. «Noi non ci discosteremo di un centimetro dai nostri obiettivi climatici», ha concluso.

Ore 11:07 - Alimentare: effetti della guerra sugli scambi commerciali da marzo

Sono evidenti già a marzo 2022 gli effetti della crisi russo-ucraina sugli scambi per l’agroalimentare. Lo mette in evidenza il focus contenuto nel rapporto sul commercio estero del Crea. L’import dall’Ucraina nel mese del 2022 rispetto a quello del 2021, mostra una riduzione in valore del 13%; in forte calo i volumi importati dei principali prodotti (-40,5% di olio di girasole; -70% di panelli di girasole e frumento tenero). Più contenuta la contrazione dell’import di mais (-5,4%). Nello stesso periodo si riduce del 35% il valore dell’export dell’Italia verso la Russia. La contrazione colpisce molti dei principali prodotti, tra cui il caffè torrefatto (-81,8% in quantità) e gli spumanti Dop (-46,4%). Va tuttavia precisato che le vendite totali di questi prodotti, come dell’agroalimentare nel suo complesso, risulta in netta crescita a marzo e in tutto il primo trimestre 2022, in linea con l’andamento registrato nel 2021.

Ore 11:20 - Ue lancia fondo da 500 milioni per acquisti comuni sulla difesa

La Commissione Ue lancia un fondo per gli acquisti comuni per la difesa dotato di 500 milioni di euro per rafforzare in due anni le capacità industriali militari dell’Ue. «È una nuova tappa dell’integrazione europea nella difesa», ha annunciato il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton. Il fondo, che integra il Fondo europeo per la difesa, punta ad aumentare la produzione di armi pesanti e munizioni in Ue e ricostituire gli stock europei, continuando nell’immediato anche a offrire sostegno militare all’Ucraina. L’iniziativa sarà sostenuta da un programma permanente di acquisti congiunti entro la fine dell’anno.

Ore 11:23 - Energia: Gazprom (Russia) e Nioc (Iran) firmano un memorandum di cooperazione

Il vicepresidente del colosso energetico russo Gazprom, Vitaly Markelov, e il capo della Iranian National Oil Corporation (Nioc) Mohsen Hoistemer, hanno firmato un memorandum d’intesa sulla cooperazione tra le società. Lo riporta l’agenzia russa Interfax. I progetti, che si stima costeranno 40 miliardi di dollari, includono lo sviluppo dei giacimenti di gas iraniani di Kish e North Pars, lo sviluppo di sei giacimenti petroliferi, scambi di gas e prodotti raffinati, la costruzione di gasdotti per l’esportazione e una cooperazione scientifica e tecnica. Il ceo della Nioc ha definito il memorandum «il più grande investimento straniero nella storia dell’industria petrolifera iraniana» e ha affermato che i russi stanno investendo diverse decine di miliardi di dollari nello sviluppo di giacimenti iraniani di petrolio e gas.

Ore 11:29 - Governatore regione russa Bryansk: raid ucraino sul nostro villaggio

Il governatore della regione russa di Bryansk, Alexander Bogomaz, ha affermato che il villaggio di Novye Yurkovichi è stato bombardato dal territorio ucraino. Bogomaz ha riferito che non ci sono state vittime, ma ha pubblicato su Telegram un’immagine di danni a una strada. Il villaggio si trova a nord della regione ucraina di Chernihiv, vicino al punto in cui si incontrano i confini di Ucraina, Russia e Bielorussia.

Ore 12:24 - Nuove sanzioni Ue verso l’ok, Sberbank nella lista nera

Gli ambasciatori dell’Ue riuniti ieri nel Coreper hanno espresso un «sostanziale consenso» degli Stati membri sul nuovo pacchetto sanzioni (detto di allineamento e mantenimento) con qualche piccola richiesta di «aggiustamento» non particolarmente rilevante. Lo si apprende da fonti diplomatiche Ue. Nella lista nera degli individui ed entità sanzionate entra anche la più grande banca russa, Sberbank, già esclusa dal sistema di pagamenti Swift.

La proposta definitiva della Commissione dovrebbe essere approvata al Coreper di domani. La Presidenza ceca del Consiglio Ue — riferisce la fonte — ha già annunciato che, se questo calendario verrà rispettato, lancerà immediatamente una procedura scritta con scadenza giovedì per arrivare a una rapida pubblicazione in Gazzetta ufficiale e conseguente entrata in vigore.

Ore 12:33 - L’Ue prepara un taglio obbligatorio dei consumi di gas in caso di emergenza

Taglio obbligatorio dei consumi a livello Ue in caso di crisi sulle forniture di gas. È una delle misure contenute nella nuova bozza del piano Ue per la riduzione della domanda del gas, che sarà presentato domani. Dal documento aggiornato, di cui Ansa ha preso visione, sono stati eliminati i riferimenti (contenuti in una prima versione del testo) all’obbligo per gli edifici pubblici di limitare il riscaldamento a 19 gradi e i condizionatori a 25. Ma viene introdotto il principio di «massimo sforzo» per la riduzione energetica. Sforzo che, in caso di crisi della forniture, diventerebbe vincolante a livello Ue.

Ore 12:53 - Parlamento ucraino conferma l’esonero del capo 007 e della Pg Venediktova

Il Parlamento ucraino ha confermato la rimozione di Ivan Bakanov da capo dei servizi segreti (Sbu) e della procuratrice generale, Iryna Venediktova, come proposto due giorni fa dallo stesso presidente Volodymyr Zelensky.

Ore 13:13 - Missile su un palazzo a Kramatorsk, almeno un morto

Almeno un civile è morto nell’attacco missilistico che ha colpito oggi un palazzo residenziale a Kramatorsk, come ha detto il governatore del Donetsk Pavlo Kyrylenko, pubblicando su Telegram il video dell’edificio in fiamme, ripreso dal Kyiv Independent.

Ore 14:30 - La Tass: «Colpito dagli ucraini un ponte strategico a Kherson»

La Tass, l’agenzia di stampa del Cremlino, ha diffuso un video in cui Kirill Stremousov, il vice-amministratore filorusso della regione di Kherson, nel sud dell’Ucraina, conferma la distruzione di uno dei due ponti che collega la città al territorio controllato dai russi oltre il fiume Dnepr. Un colpo preciso messo a segno con un missile Himars: un’ulteriore conferma dell’efficacia dei lanciamissili statunitensi

Ore 14:41 - Filorussi, a rischio la chiusura del fiume Dnipro dopo i raid di Kiev

Il «bombardamento ucraino di una centrale idroelettrica nel territorio controllato dalla Russia nell’Ucraina meridionale potrebbe portare alla completa chiusura della navigazione sul fiume Dnipro, la più grande via d’acqua del paese». Lo hanno reso noto le autorità filorusse stando all’agenzia di stampa Tass, scrive il Guardian. Le forze russe hanno preso il controllo della centrale idroelettrica di Kakhovka, situata nella regione di Kherson, appena a nord della Crimea annessa alla Russia, nei primi giorni dell’invasione russa.

Ore 14:52 - Interfax: Putin è arrivato a Teheran, Iran

L’agenzia di stampa Interfax riferisce che il presidente russo Vladimir Putin è arrivato a Teheran, in Iran, per i colloqui con i leader iraniano Ebrahim Raisi e turco Recep Tayyip Erdogan, che hanno come obiettivo il raggiungimento di un accordo sul grano. Sul tavolo, il conflitto in Siria e anche la guerra in Ucraina. La televisione di stato iraniana ha rimandato in diretta le immagini dell’arrivo di Putin a Teheran. Si tratta del secondo viaggio all’estero del leader russo dopo il lancio dell’offensiva in Ucraina il 24 febbraio scorso.

Ore 15:39 - Media russi, operai nordcoreani per ricostruire Donbass

La Corea del Nord potrebbe inviare la propria manodopera per la ricostruzione nelle auto-proclamate repubbliche di Luhansk e Donetsk, in quella che si presenta come una nuova sfida alle sanzioni internazionali a cui è sottoposto il regime di Kim Jong-un per il suo programma di sviluppo di armi nucleari. La proposta è stata avanzata dall’ambasciatore russo in Corea del Nord, Alexander Matsegora, in un’intervista al quotidiano russo Izvestia, citata dal portale Nk News, che ha parlato di «molte opportunità» di cooperazione tra il Donbass e la Corea del Nord.

Ore 15:44 - Biden: bene avvio negoziati Ue con Albania e Macedonia Nord

«Gli Stati Uniti accolgono con favore gli importanti passi che l’Unione europea sta compiendo per promuovere l’integrazione dei Balcani occidentali nella comunità euro-atlantica aprendo i colloqui di adesione con l’Albania e la Macedonia del Nord». Lo dice il presidente americano Joe Biden secondo un comunicato della Casa Bianca. «In un momento in cui la Russia ha infranto la pace in Europa, è più importante che mai sostenere un’Europa integra, libera e in pace. Per questa visione resta essenziale che i Balcani occidentali siano democratici, sicuri e prosperi», sottolinea Biden.

Ore 15:47 - Unicef, quasi 1.000 bambini ucraini uccisi o feriti

«Il persistere della guerra continua a mettere sempre più a rischio la vita dei bambini ucraini, intrappolati e sfollati nel paese, o rifugiati in quelli di arrivo. Oltre 15,4 milioni di persone sono in fuga, in maggioranza madri e bambini, considerando oltre 6,3 milioni di sfollati in Ucraina e 9,1 milioni di rifugiati nei paesi limitrofi. Sono inoltre più di 3 milioni i minori in Ucraina e 2,25 milioni i minori rifugiati nei paesi d’arrivo che hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria». Lo dichiara Andrea Iacomini Portavoce dell’Unicef in Italia. «Sono almeno 11.544 le vittime civili - aggiunge - tra cui 5.024 persone uccise e 6.520 ferite, di cui quasi 1000 minori: 343 i bambini uccisi e 533 feriti ad oggi, con il numero reale verosimilmente molto più alto, data l’entità delle vittime civili nelle aree accessibili e gli intensi combattimenti in corso». «Infrastrutture civili decimate dagli attacchi, inclusi ospedali, maternità, pediatrie, scuole e orfanotrofi, case e rifugi: 1,4 milioni le persone senza acqua e 4,6 milioni con accesso limitato, danneggiata o distrutta 1 su scuola su 6 nell’est del paese. Almeno 387 gli attacchi a strutture e staff medico, gravi i rischi per epidemie di morbillo, colera, polio e altre malattie infettive».

Ore 16:05 - Ok Ue a 10 mld aiuti Italia a sostegno liquidità imprese

Via libera della Commissione Ue ad aiuti per 10 miliardi di euro predisposti dall’Italia per garantire liquidità alle imprese colpite dalla crisi creata dalla guerra in Ucraina. Il meccanismo è approvato nell’ambito del quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato. Imprese di tutte le dimensioni e settori (non finanziarie) attive in Italia, potranno ricevere nuovi prestiti, leasing finanziario o prodotti di factoring pro solvendo, coperti da una garanzia statale per il 70-90% del prestito, a seconda di dimensioni e fatturato, e fino al 15% del fatturato annuo medio del beneficiario o al 50% dei costi energetici nei 12 mesi.

Ore 16:09 - Mosca, Kiev schiera soldati “mutanti” creati da Usa

I piani della Russia di conquistare velocemente l’Ucraina non si sono avverati a causa di soldati “mutanti” dai poteri disumani schierati da Kiev, frutto di «esperimenti segreti» condotti in laboratori americani. È la tesi avanzata da due deputati russi, Konstantin Kosachev e Irina Yarovaya, incaricati di guidare la commissione d’inchiesta sui «bio-laboratori» in Ucraina. Secondo quanto riporta Kommersant, da analisi del sangue condotte su prigionieri di guerra ucraini, i russi hanno scoperto «una serie di malattie» che suggeriscono come siano state segretamente sperimentate «per scopi militari». La prova sta nella «crudeltà e barbarie con cui si comporta il personale militare ucraino, i crimini che commettono contro la popolazione civile e contro i prigionieri di guerra». Tutto questa conferma «la creazione di una crudele macchina da guerra attuata sotto la gestione degli Stati Uniti», ha sostenuto la Yarovaya, puntando il dito contro farmaci somministrati ai combattenti ucraini per «neutralizzare completamente le ultime tracce della coscienza umana e trasformarli nei mostri più crudeli e mortali».

Ore 16:11 - Borrell, «aumento impressionante attacchi hacker russi a Ue»

«L’aggressione militare immotivata e ingiustificata della Russia contro l’Ucraina è stata accompagnata da un aumento significativo delle attività informatiche dannose, tra cui un numero impressionante e preoccupante di hacker e gruppi di hacker che prendono indiscriminatamente di mira entità essenziali a livello globale. Questo aumento delle attività informatiche dannose, nel contesto della guerra contro l’Ucraina, crea rischi inaccettabili di ricadute, interpretazioni errate e possibili escalation.» È quanto dichiara l’Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’Ue, Josep Borrell. «Gli ultimi attacchi contro diversi Stati membri e partner dell’Ue, rivendicati da gruppi di hacker filorussi, sono l’ennesimo esempio dell’acuirsi delle tensioni e delle minacce informatiche che l’Ue e i suoi Stati membri hanno osservato. Condanniamo fermamente questo comportamento inaccettabile nel cyberspazio ed esprimiamo solidarietà a tutti i Paesi che ne sono stati vittime. Restiamo determinati ad affrontare e indagare sulle attività informatiche dannose che colpiscono la pace, la sicurezza e la stabilità internazionali, compresa la sicurezza dell’Unione europea e dei suoi Stati membri, delle loro istituzioni democratiche, dei cittadini, delle imprese e della società civile», aggiunge.

Ore 16:30 - Kiev: i russi bombardano Slovyansk, persone sotto macerie

L'esercito russo ha bombardato Slovyansk, nella regione del Donetsk, e ci sono feriti e persone sotto le macerie. Lo riferisce il capo dell'amministrazione militare regionale di Slovyansk, Vadym Lyakh, e lo riporta Ukrinform. Lyakh parla di quattro esplosioni e molte case danneggiate.

Ore 16:42 - Colloquio Putin-Raisi: relazioni di ottimo livello tra Paesi

È iniziato il colloquio a Teheran tra il presidente russo, Vladimir Putin, ed il suo omologo iraniano, Ebrahim Raisi. Lo riporta l'agenzia di stampa Tass, precisando che Putin successivamente avrà un faccia a faccia con la Guida Suprema della Repubblica islamica, Ali Khamenei.

Durante l'incontro con Raisi, Putin ha evidenziato il buon livello nelle relazioni tra Russia e Iran, oltre che il reciproco contributo alla soluzione della questione siriana e l'andamento record dei commerci bilateriali. Lo segnala l'agenzia di stampa Ria Novosti. «Noi possiamo rafforzare ancora questi numeri record in termini di commercio. Stiamo rafforzando la nostra cooperazione anche sulla sicurezza internazionale, dando un contributo significativo alla soluzione della crisi siriana», ha detto Putin nell'incontro.

Raisi, dal canto suo, ha auspicato che la visita di Putin sia «un punto di svolta in termini di sviluppo delle relazioni tra i due Paesi, sia a livello regionale che internazionale».

In Iran Putin ha anche incontrato il presidente turco Erdogan per discutere, tra le altre cose, la questione del grano ucraino.

Più tardi, Putin e Raisi hanno in programma di prendere parte a colloqui sulla Siria, nel formato di Astana, a cui parteciperà anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

Ore 17:09 - Kiev: 3 tecnici della centrale di Zaporizhzhia rapiti dai russi

Energoatom, l'azienda statale che supervisiona gli impianti nucleari in Ucraina, ha denunciato il rapimento da parte degli occupanti russi di tre lavoratori della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo riporta l'Ukrainska Pravda, precisando che i tre sono stati portati in una destinazione sconosciuta. Il rapimento sarebbe avvenuto tra domenica e lunedì scorsi.

Si tratta di Ihori Kvashnin, capo del servizio di protezione ambientale della centrale, Serhii Pykhtin, vice capo del dipartimento di decontaminazione per il funzionamento e la gestione dei rifiuti radioattivi, ed Elena Ryabtseva, capo del dipartimento di decontaminazione.

«Questo è un altro tentativo degli invasori di destabilizzare il funzionamento della grande centrale nucleare di Zaporizhzhia, che è sotto l'occupazione russa da marzo», si legge nella nota.

Ore 17:16 - Zelensky: ho parlato con Duda, insieme contro l'aggressione russa

Con un tweet Zelensky ha spiegato di aver parlato con l'omologo polacco Andrzej Duda. «Ho informato il presidente della Polonia dell'attuale situazione sul campo di battaglia. Abbiamo discusso del supporto alla difesa per l'Ucraina dalla Polonia e dai suoi alleati. Abbiamo coordinato i passi per contrastare l'aggressione russa», ha spiegato Zelensky.

Ore 17:32 - Morto un militare svedese arruolato nella Brigata Internazionale

Un giovane svedese di 28 anni arruolato nella Brigata Internazionale di volontari che affiancano le forze armate ucraine è morto in combattimento nella zona di Donetsk, colpito da una granata al petto. Lo riferisce la tv di Stato svedese SVT, spiegando che l'uomo aveva avuto in patria esperienze in aeronautica nella regione di Uppsala e si era congedato con il grado di tenente.

Secondo fonti della tv il giovane svedese era arrivato in Ucraina da un paio di mesi per dare un contributo alle operazioni militari alla luce delle sue conoscenze tattiche. All'inizio del conflitto erano circolate informazioni su centinaia di volontari svedesi partiti per difendere l'Ucraina: al momento alcuni di loro — soprattutto quelli con esperienza militare — restano operativi sia nella cosiddetta Brigata Internazionale, sia in unità minori subordinate alle Forze armate ufficiali di Kiev.

Ore 17:56 - Khamenei a Putin: in guardia contro l'inganno dell'Occidente

Il presidente russo, Vladimir Putin, è stato ricevuto dalla guida suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei. Un incontro non aperto alla stampa. Secondo i media iraniani Khamenei ha detto a Putin di stare «in guardia contro l'inganno dell'Occidente», perché «l'Occidente non vuole una Russia forte e indipendente».

Secondo l'ayatollah, la Nato è «un'organizzazione pericolosa» e se la Russia non fosse intervenuta in Ucraina, «la parte avversa avrebbe provocato una guerra».

I media iraniani hanno anche diffuso foto dei due leader sorridenti che si stringono la mano.

Ore 18:01 - Sindaco Mykolaiv: i missili russi eccedono le nostre capacità di difesa

Il sindaco di Mykolaiv, Oleksandr Sienkevych, ha affermato che il numero di missili russi lanciati quotidianamente contro la città supera di gran lunga le capacità delle sue difese aeree. «Per diverse settimane la città è stata bombardata ogni mattina — ha spiegato —, pertanto è meglio abbandonarla per poter salvare» il maggior numero di persone. I residenti attuali sono 230.000, ha poi aggiunto, circa la metà della popolazione prebellica, per lo più anziani.

La Russia ha recentemente fatto ricorso all'uso di missili S-300 contro Mykolaiv. Lo scrive la Cnn.

Ore 18:15 - Il prezzo del gas scende sotto i 160 euro, si guarda a Nord Stream

Il prezzo del gas chiude in calo con Gazprom che sarebbe pronta a riavviare, a flusso ridotto, le esportazioni di gas all'Europa attraverso Nord Stream il prossimo giovedì 21 luglio al termine del periodo di manutenzione.

Ad Amsterdam le quotazioni, dopo una giornata in lieve rialzo, sono scese fino a 153 euro al megawattora per poi concludere la seduta a 154,46 euro (-1,8%), ai livelli di inizio luglio.

Ore 18:22 - Zelensky sente Draghi: «Grazie per il sostegno a Kiev»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio con il presidente del Consiglio Mario Draghi, come ha spiegato lo stesso Zelensky su Twitter. «Ho avuto una conversazione con il primo ministro italiano Mario Draghi. L'ho ringraziato per il sostegno generale e per la solidarietà del popolo italiano. Ho anche sottolineato il significativo contributo personale del primo ministro per garantire all'Ucraina lo status di Paese candidato per l'adesione Ue».

 Ore 18:51 - Incontro Putin-Erdogan in corso a Teheran

È in corso a Teheran l'incontro tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e l'omologo russo Vladimir Putin. Lo rende noto CnnTurk. Si tratta del primo faccia a faccia tra i due presidenti da quando la Russia ha lanciato l'invasione in Ucraina. Tra i temi del colloquio lo sblocco del grano ucraino.

Ore 19:00 - Kiev: 100 dollari a chi denuncia i collaboratori russi

Il governatore della regione di Mykolaiv, nel sud dell'Ucraina costantemente bombardata dai raid russi, ha annunciato oggi una ricompensa di 100 dollari per chiunque aiuterà a identificare i collaboratori dei russi.

In una dichiarazione sul suo account Telegram, il governatore Vitali Kim ha invitato a fornire informazioni su «coloro che rivelano agli occupanti i luoghi di schieramento delle truppe ucraine» o ad aiutarli a stabilire le coordinate di potenziali bersagli dei bombardamenti.

Ore 19:01 - Erdogan: «L'approccio di Mosca positivo sul grano»

L'approccio della Russia nei confronti della mediazione della Turchia sui corridoi nel mar Nero per esportare il grano dai porti dell'Ucraina è «positivo». Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan prima di incontrare l'omologo russo Vladimir Putin a Teheran, come riporta Anadolu.

Ore 19:02 - Putin: sul grano non è tutto risolto ma facciamo progressi

«Non tutti i problemi sull'esportazione di grano ucraino sono stati risolti, ma ci sono progressi ed è già buono». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin a Teheran, come riporta l'agenzia Tass, dopo l'incontro con il presidente turco e ha ringraziato Erdogan per i suoi sforzi di mediazione per sbloccare le esportazioni del grano ucraino.

E ha aggiunto: «Le relazioni fra la Russia e la Turchia si stanno sviluppando, malgrado tutto».

Ore 19:07 - Bombardamenti nell'oblast di Dnipropetrovsk

Il governatore dell'oblast di Dnipropetrovsk Valentyn Reznichenko, nell'Ucraina orientale ha annunciato che le truppe russe hanno bombardato le città di Nikopol e di Zelenodolsk e che non sono state segnalate vittime. Lo riporta il Kiev Independent.

 Ore 19:36 - Berlino: «La Germania non è in grado di consegnare molto altro materiale militare a Kiev»

Il ministro della Difesa tedesco, Christine Lambrecht, ha avvertito che Berlino non è più in grado di inviare in Ucraina «molto materiale in più» di quello in dotazione alle sue Forze armate per sostenerla nel quadro della guerra.

«Non possiamo donare molto altro materiale della Bundeswehr, lo dico molto chiaramente, e anche il mio collega lo sa», ha affermato Lambrecht riferendosi al suo omologo ucraino, Oleksei Reznikov, secondo quanto riporta la Frankfurter Allgemeine Zeitung.

Il ministro tedesco ha visitato oggi la brigata franco-tedesca nella città di Muellheim, situata nel sud-ovest del Paese e al confine con la Francia. Lambrecht ha riconosciuto di avere un rapporto costruttivo e di fiducia con Reznikov e ha sottolineato che la Germania «continuerà a sostenere l'Ucraina in futuro».

Ore 19:41 - La moglie di Zelensky alla Casa Bianca

La first lady ucraina Olena Zelenska è in missione speciale a Washington con l'obiettivo di ottenere nuovi aiuti, militari e umanitari, per sostenere l'Ucraina nella guerra ed è stata ricevuta da Jill Biden alla Casa Bianca per un colloquio privato.

Domani parlerà al Congresso americano, proprio come fece il marito a poche settimane dall'inizio dell'invasione russa.

Le due first lady, che nelle prime settimane di guerra si erano scambiate molte lettere, non si vedevano dallo scorso 8 maggio quando Jill Biden si era recata a sorpresa in Ucraina e aveva incontrato Zelenska a Uzhhorod, città a pochi chilometri dalla frontiera slovacca, in occasione della festa della mamma.

Ore 20:17 - Khamenei a Putin: «Attenzione a inganno occidentale»

L'Iran e la Russia devono rimanere vigili contro «l'inganno occidentale». Lo ha detto la Guida suprema della Repubblica islamica dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, nell'incontro bilaterale con il presidente russo Vladimir Putin a Teheran.

Khamenei ha poi auspicato una lunga collaborazione tra Mosca e Teheran, ha raccontato la televisione di Stato iraniana.

Ore 20:21 - Altre 55 persone nella lista delle sanzioni Ue

«La nuova lista di sanzioni dell'Unione Europea contro la Russia comprende 55 persone». Lo ha affermato il ministro degli Esteri francese Catherine Colonna. Ieri a Bruxelles la riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue. «Ieri abbiamo rafforzato le sanzioni contro la Russia, introducendo il divieto di importazione di oro da Mosca, poi abbiamo rafforzato le sanzioni individuali». 

Ore 20:32 - Budapest: «Ungheria no si opporrà a transito armi per l'Ucraina»

« L'Ungheria non si opporrà alla circolazione di armi da paesi terzi attraverso il suo territorio verso l'Ucraina per combattere la Russia». A dichiararlo è stato il viceministro dell'Economia e degli Affari esteri, Levente Modyor, durante un incontro con il sindaco di Leopoli.

«Negli ultimi 200 anni, siamo stati in guerra con la Russia tre volte, non possiamo non essere disposti ad accogliere bambini rifugiati, a fornire fino a mille borse di studio per le sue università e assistere nel trattamento civili e soldati feriti durante la guerra». Queste affermazioni smentiscono quelle espresse in un primo momento dal presidente ungherese Viktor Orbán.

Ore 21:42 - Washington: «Putin pensa a referendum per annettere territori occupati

La Casa Bianca avverte, attraverso le parole del portavoce John Kirby e fonti di intelligence: «La Russia sta pensando all'annessione dei territori ucraini occupati attraverso un referendum, come accaduto nel 2014, dopo aver consolidato il controllo sugli stessi con le proprie forze armate».

Ore 22:33 - Kiev: «Controffensive difficili, se guerra dura fino all'inverno»

« L'Ucraina non vuole che la guerra duri fino all'inverno». Lo ha dichiarato Andry Yermak, capo di stato maggiore del presidente Volodymyr Zelensky. «Sono convinto che questo scenario darebbe alle forze russe il tempo di trincerarsi nelle proprie posizioni e complicherebbe qualsiasi controffensiva ucraina. Spero gli aiuti delle forze occidentali ci permettano di vincere prima di allora».

Ore 23:50 - Putin: «Sblocco grano ucraino se sarà sbloccato anche quello russo»

La Russia è pronta a facilitare l'esportazione di grano ucraino, ma devono essere revocate tutte le restrizioni sull'esportazione di grano russo. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, parlando con i giornalisti dopo la visita a Teheran. «Faciliteremo l'esportazione di grano ucraino, ma se tutte le restrizioni relative alle consegne aeree per l'esportazione di grano russo revocate», ha detto, aggiungendo che nell'ambito del gas Gazprom rispetterà il suo impegno con le esportazioni.

Ore 01:36 - La Russia sta riavviando l’export di gas attraverso Nord Stream 1

La Russia sta riavviando le esportazioni di gas attraverso il gasdotto Nord Stream 1 come previsto, dopo una chiusura per manutenzione di 10 giorni. Lo ha riferito l’agenzia di stampa Reuters. Una fonte, che l’agenzia di stampa ha spiegato stava parlando sotto condizione di anonimato a causa della delicatezza della questione, ha affermato che il gasdotto dovrebbe riprendere il funzionamento in tempo, ma a una capacità inferiore di circa 160 milioni di metri cubi (mcm) al giorno.

Ore 01:38 - Taglio ai consumi di gas del 15%, ecco il piano Ue per l’emergenza

Se confermate le ultime indiscrezioni, la Commissione Ue proporrà un regolamento per una riduzione obbligatoria complessiva dal prossimo 1° agosto al 31 marzo 2023 del 15% del consumo di gas nell’Ue in caso di emergenza dovuta al taglio totale delle forniture da parte della Russia. Una forma di solidarietà per aiutare i Paesi più esposti. Insieme presenterà la comunicazione «Risparmiare gas per un inverno senza rischi» con un Annesso, visionati dal Corriere. Per Bruxelles Mosca «non è più un fornitore affidabile».

Ore 01:40 - Zelensky a caccia di spie e traditori: cosa c’è dietro la rimozione di Bakanov e Venediktova

Nonostante le recenti epurazioni ai vertici dei servizi segreti di Kiev, che indirettamente confermano le infiltrazioni russe all’interno dell’Sbu, gli Stati Uniti continueranno a condividere intelligence con l’Ucraina: le informazioni, le immagini satellitari, il lavoro d’analisi che finora hanno aiutato la resistenza a rallentare l’avanzata dell’Armata, ma anche a eliminare i comandanti dell’esercito nemico — un’affermazione tuttavia smentita dalla Casa Bianca — e a localizzarne i depositi di munizioni colpiti nelle ultime settimane con i missili a lunga gittata. «Siamo in contatto quotidiano con i nostri partner ucraini», ha confermato il portavoce del dipartimento di Stato Ned Price. «In tutti i nostri rapporti, compreso questo, non investiamo nelle persone, ma nelle istituzioni». Proprio all’interno delle istituzioni, però, le autorità ucraine hanno individuato traditori e collaborazionisti.

Ore 01:45 - Teheran: Putin lancia l’asse anti-Nato

Rispetto ai pugnetti in stile anti-Covid tra Joe Biden e Mohamed bin Salman a Jeddah, rispetto al tavolo extra long sul quale Putin riceveva gli aspiranti pacificatori europei, ieri a Teheran è stato il trionfo delle strette di mano e dei sorrisi a rischio aerosol. Putin con il presidente Ebrahim Raisi e la Guida Suprema Alì Khamenei. Putin con il presidente turco Erdogan. Erdogan con Raisi e ancora Khamenei. Infine Putin, Erdogan e Raisi assieme vicini vicini. Il body language non sbaglia. Washington non è riuscita a smuovere il «suo» Medio Oriente a sostegno della resistenza ucraina, Mosca invece ha arruolato la Repubblica Islamica nell’asse anti Nato e riconosciuto a Erdogan il ruolo di signore degli angoli vuoti, né con la Nato né contro, utile a tutti e soprattutto a sé stesso. Il vertice di Teheran aveva in agenda la questione siriana, ma i risultati più evidenti sono venuti dai dossier bilaterali. Il primo è il rafforzamento dell’alleanza economico-industriale tra Mosca e Teheran.

Ore 02:40 - Ucraina, in arrivo altri 6 sistemi di artiglieria dalla Francia

Altri sei sistemi di artiglieria Caesar di fabbricazione francese, promessi all’Ucraina dal presidente Emmanuel Macron a giugno, sono «in arrivo» a destinazione. Lo ha confermato il ministro degli Esteri francese. Dodici dei cannoni, apprezzati per la loro precisione e mobilità, sono già stati consegnati in Ucraina e «gli altri sei stanno arrivando», ha detto Catherine Colonna a una commissione del Senato. «A livello nazionale, la Francia è pienamente impegnata anche se comunichiamo meno degli altri quello che stiamo facendo», ha aggiunto Colonna, «abbiamo preso la decisione di non comunicare tutto il nostro contributo militare».

Ore 05:23 - I russi bombardano Huliaipole. «Morti fra le macerie»

Le forze russe hanno bombardato la città di Huliaipole, nel sud est del paese, con sistemi a razzo a lancio multiplo. Lo scrive The Kyiv Independent, citando fonti dell’amministrazione militare dell’Oblast’ di Zaporizhzhia. Sono state segnalate vittime civili fra le macerie di un edificio colpito dai missili.

 Droni di Kiev colpiscono la centrale di Zaporizhzhia sotto controllo dei russi. Andrea Nicastro, Marta Serafini, Paolo Foschi, Irene Soave, Redazione Online su Il Corriere della Sera il 20 Luglio 2022.

Le notizie di mercoledì 20 luglio, in diretta. Tra le nuove sanzioni di Bruxelles la russa Sberbank nella blacklist europea e il bando dell'oro russo. La Farnesina: «Da Mosca ingerenze continue verso il governo italiano» 

• La guerra in Ucraina è al 147esimo giorno.

•Washington invia altri quattro sistemi missilistici per Kiev.

• First lady ucraina Zelenska al Congresso americano: «Chiediamo agli Usa sistemi di difesa aerea per difenderci dai russi. Grazie per il vostro aiuto».

• Putin accusa il Canada: «Ritardo turbina per favorire mercato europeo».

• Washington: Russia prepara referendum per annettere territori occupati.

• Kiev offre 100 dollari a chi aiuta a scovare collaboratori di Mosca.

• Zelensky nomina Vasyl Maliuk nuovo capo ad interim dei servizi segreti e annuncia il licenziamento di altri 28 funzionari del servizio di sicurezza.

Ore 05:38 - Kiev: «Controffensive difficili, se guerra dura fino all'inverno»

« L'Ucraina non vuole che la guerra duri fino all'inverno». Lo ha dichiarato Andry Yermak, capo di stato maggiore del presidente Volodymyr Zelensky. «Sono convinto che questo scenario darebbe alle forze russe il tempo di trincerarsi nelle proprie posizioni e complicherebbe qualsiasi controffensiva ucraina. Spero gli aiuti delle forze occidentali ci permettano di vincere prima di allora».

Ore 05:39 - Putin: «Sblocco grano ucraino se sarà sbloccato anche quello russo»

La Russia è pronta a facilitare l'esportazione di grano ucraino, ma devono essere revocate tutte le restrizioni sull'esportazione di grano russo. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, parlando con i giornalisti dopo la visita a Teheran. «Faciliteremo l'esportazione di grano ucraino, ma se tutte le restrizioni relative alle consegne aeree per l'esportazione di grano russo revocate», ha detto, aggiungendo che nell'ambito del gas Gazprom rispetterà il suo impegno con le esportazioni.

Ore 05:40 - La Russia sta riavviando l’export di gas attraverso Nord Stream 1

La Russia sta riavviando le esportazioni di gas attraverso il gasdotto Nord Stream 1 come previsto, dopo una chiusura per manutenzione di 10 giorni. Lo ha riferito l’agenzia di stampa Reuters. Una fonte, che l’agenzia di stampa ha spiegato stava parlando sotto condizione di anonimato a causa della delicatezza della questione, ha affermato che il gasdotto dovrebbe riprendere il funzionamento in tempo, ma a una capacità inferiore di circa 160 milioni di metri cubi (mcm) al giorno.

Ore 05:42 - Taglio ai consumi di gas del 15%, ecco il piano Ue per l’emergenza

Se confermate le ultime indiscrezioni, la Commissione Ue proporrà un regolamento per una riduzione obbligatoria complessiva dal prossimo 1° agosto al 31 marzo 2023 del 15% del consumo di gas nell’Ue in caso di emergenza dovuta al taglio totale delle forniture da parte della Russia. Una forma di solidarietà per aiutare i Paesi più esposti. Insieme presenterà la comunicazione «Risparmiare gas per un inverno senza rischi» con un Annesso, visionati dal Corriere. Per Bruxelles Mosca «non è più un fornitore affidabile».

Ore 05:43 - Zelensky a caccia di spie e traditori: cosa c’è dietro le rimozioni eccellenti

Nonostante le recenti epurazioni ai vertici dei servizi segreti di Kiev, che indirettamente confermano le infiltrazioni russe all’interno dell’Sbu, gli Stati Uniti continueranno a condividere intelligence con l’Ucraina: le informazioni, le immagini satellitari, il lavoro d’analisi che finora hanno aiutato la resistenza a rallentare l’avanzata dell’Armata, ma anche a eliminare i comandanti dell’esercito nemico — un’affermazione tuttavia smentita dalla Casa Bianca — e a localizzarne i depositi di munizioni colpiti nelle ultime settimane con i missili a lunga gittata. «Siamo in contatto quotidiano con i nostri partner ucraini», ha confermato il portavoce del dipartimento di Stato Ned Price. «In tutti i nostri rapporti, compreso questo, non investiamo nelle persone, ma nelle istituzioni». Proprio all’interno delle istituzioni, però, le autorità ucraine hanno individuato traditori e collaborazionisti.

Ore 05:44 - Teheran: Putin lancia l’asse anti-Nato

Rispetto ai pugnetti in stile anti-Covid tra Joe Biden e Mohamed bin Salman a Jeddah, rispetto al tavolo extra long sul quale Putin riceveva gli aspiranti pacificatori europei, ieri a Teheran è stato il trionfo delle strette di mano e dei sorrisi a rischio aerosol. Putin con il presidente Ebrahim Raisi e la Guida Suprema Alì Khamenei. Putin con il presidente turco Erdogan. Erdogan con Raisi e ancora Khamenei. Infine Putin, Erdogan e Raisi assieme vicini vicini. Il body language non sbaglia. Washington non è riuscita a smuovere il «suo» Medio Oriente a sostegno della resistenza ucraina, Mosca invece ha arruolato la Repubblica Islamica nell’asse anti Nato e riconosciuto a Erdogan il ruolo di signore degli angoli vuoti, né con la Nato né contro, utile a tutti e soprattutto a sé stesso. Il vertice di Teheran aveva in agenda la questione siriana, ma i risultati più evidenti sono venuti dai dossier bilaterali. Il primo è il rafforzamento dell’alleanza economico-industriale tra Mosca e Teheran.

Ore 05:46 - Ucraina, in arrivo altri 6 sistemi di artiglieria dalla Francia

Altri sei sistemi di artiglieria Caesar di fabbricazione francese, promessi all’Ucraina dal presidente Emmanuel Macron a giugno, sono «in arrivo» a destinazione. Lo ha confermato il ministro degli Esteri francese. Dodici dei cannoni, apprezzati per la loro precisione e mobilità, sono già stati consegnati in Ucraina e «gli altri sei stanno arrivando», ha detto Catherine Colonna a una commissione del Senato. «A livello nazionale, la Francia è pienamente impegnata anche se comunichiamo meno degli altri quello che stiamo facendo», ha aggiunto Colonna, «abbiamo preso la decisione di non comunicare tutto il nostro contributo militare».

Ore 05:48 - I russi bombardano Huliaipole. «Morti fra le macerie»

Le forze russe hanno bombardato la città di Huliaipole, nel sud est del paese, con sistemi a razzo a lancio multiplo. Lo scrive The Kyiv Independent, citando fonti dell’amministrazione militare dell’Oblast’ di Zaporizhzhia. Sono state segnalate vittime civili fra le macerie di un edificio colpito dai missili.

Ore 07:01 - Attacco russo a Nikopol, due morti e nove feriti (4 sono bambini)

Due persone sono morte e nove sono rimaste ferite in un attacco russo sulla città di Nikopol. Lo ha reso noto il governatore della regione di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko. Lo riporta Ukrinform. Sei vittime sono in ospedale, tra cui quattro bambini. Il più giovane ferito ha solo tre anni. «Tre case private sono state completamente distrutte dai bombardamenti e dozzine sono state danneggiate», ha aggiunto.

Ore 07:41 - Lo Stato Maggiore ucraino: le truppe russe all’assalto di Bakhmut (e della centrale elettrica)

Le truppe russe stanno conducendo operazioni di combattimento in direzione di Bakhmut, nella regione di Donetsk, per sviluppare un’offensiva sulla citta’ e occupare la centrale termoelettrica di Vuglehirskaya. Lo ha dichiarato questa mattina lo Stato maggiore delle forze armate ucraine sulla propria pagina Facebook. «Sono stati effettuati bombardamenti d’artiglieria e missili nelle aree degli insediamenti di Berestov, Bilogorivka, Yakovlivka, Pokrovske, Soledar, Bakhmutske, Bakhmut, Vesela Dolyna, Kodema. Il nemico ha effettuato attacchi aerei su Berestovo, Yakovlivka, Bakhmut, Vershyn, Niu York e Pokrovsky», si legge nel rapporto.

Ore 08:01 - La Casa Bianca: «La Russia si prepara ad annettere territori ucraini»

La Russia si starebbe preparando all’annessione di una parte del territorio ucraino conquistato da febbraio, e infatti sta installando ufficiali governativi illegittimi in alcune di queste aree. Così, ieri sera, l’intelligence americana in un rapporto letto alla stampa dal portavoce del servizio, John Kirby. «Abbiamo informazioni che la Russia stia conducendo questo tipo di preparazione, in violazione della sovranità ucraina». Lo stesso iter fu seguito in Crimea nel 2014, per un’annessione che l’intera comunità internazionale considera, ancora, illegittima.

Ore 08:18 - La Siria ha rotto le relazioni diplomatiche con Kiev

La Siria ha rotto le relazioni diplomatiche con l’Ucraina. Lo riporta Sana, l’agenzia stampa ufficiale di Damasco. Kiev aveva adottato la stessa misura lo scorso 30 giugno, il giorno dopo che la Siria, fedele alleato di Mosca, aveva riconosciuto le due autoproclamate repubbliche separatiste filorusse di Donetsk e Lugansk.

Ore 08:27 - Putin di ritorno dall’Iran: «Nei primi colloqui l’Ucraina si è comportata male»

Kiev non sarebbe stata ai termini di un accordo di pace preliminare presentato già a marzo, ha detto oggi Vladimir Putin, in una trasmissione tv russa in cui ha riferito del viaggio a Teheran di ieri. Mosca non ha visto — così il presidente — «alcun desiderio» da parte di Kiev di negoziare una pace. L’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi, secondo quanto dichiarato da Putin, si sarebbero offerti come mediatori; la pace, non fosse stato per la reticenza ucraina, «era praticamente pronta».

Ore 09:17 - La Repubblica di Luhansk (autoproclamata) ha aperto un ufficio diplomatico a Mosca

Il governo dell’autoproclamata repubblica di Luhansk, «in connessione con l’instaurazione delle relazioni diplomatiche con la Federazione russa», ha annunciato di voler aprire un ufficio di rappresentanza diplomatica a Mosca. Lo riporta Ria Novosti spiegando che nella struttura «lavoreranno 18 persone».

Ore 10:08 - Attacco russo a Kharkiv: morto un tredicenne

Un ragazzo di 13 anni è fra le tre vittime di un attacco russo alla città nord-orientale di Kharkiv, compiuto questa mattina: lo ha affermato Oleh Synehubov, capo dell’amministrazione militare regionale. «Purtroppo, 3 persone, tra cui un ragazzo di 13 anni, un uomo e una donna, sono state uccise a seguito dei bombardamenti mattutini da parte degli occupanti del distretto Saltivskyi di Kharkiv», ha scritto in un post su Telegram. «Ferita una donna di 72 anni», ha aggiunto. Synehubov ha consigliato ai cittadini di Kharkiv, la seconda città più grande dell’Ucraina prima dell’inizio dell’invasione russa, di non uscire di casa se non strettamente necessario.

Ore 10:25 - Draghi: armare l’Ucraina è l’unico modo per difendere gli ucraini

«Il governo si identifica nell’Europa e nella Nato. La posizione è chiara e forte nel cuore dell’Ue, del G7 e della Nato. Bisogna sostenere l’Ucraina in ogni modo. Come ho ripetuto ieri al presidente ucraino Zelensky, armare l’Ucraina è l’unico per aiutare gli ucraini a difendersi». Lo ha detto il premier Mario Draghi in Senato.

E ancora. «Occorre continuare a impegnarci per cercare soluzioni negoziali a partire dalla crisi del grano e dobbiamo aumentare gli sforzi per combattere le interferenze della Russia e delle altre autocrazie nella nostra politica e nella nostra società. L’Italia è un Paese libero e democratico, davanti a chi vuole provare a sedurci col suo modello autoritario dobbiamo rispondere con la forza dei valori europei».

Ore 10:51 - Mosca: È iniziato lo sminamento del porto di Mariupol

I genieri delle forze armate russe hanno iniziato a sminare l’aeroporto di Mariupol. Lo ha detto a Ria Novosti il comandante del gruppo incaricato, il tenente Amir Shakhbanov. «Abbiamo ricevuto l’incarico di sminare l’area dell’aeroporto, sono circa 230 chilometri quadrati», ha detto.

Ore 12:21 - La Farnesina: «Da Mosca ingerenze continue verso il governo italiano»

«Ancora prima dell’inizio di questa crisi di governo, subito dopo l’aggressione russa ai danni dell’Ucraina, qualcuno a Mosca non ha fatto altro che intervenire nel nostro dibattito interno con continue e gravi ingerenze nei confronti del governo italiano. Prima con endorsement a una forza politica del nostro Paese e successivamente con ripetute dichiarazioni contro il governo italiano. Appare evidente a tutti quale sia l’obiettivo: provare ad alimentare la propria propaganda in Italia, così da screditare l’azione dell’esecutivo italiano, che sta condannando fermamente l’atroce guerra portata avanti dall’esercito russo in Ucraina, con la morte di centinaia di innocenti». Lo afferma Giuseppe Marici, portavoce del ministro Di Maio, replicando alle parole di Maria Zakharova. La portavoce del ministero degli Esteri russo aveva attaccato, poco prima, il ministro Di Maio. «Luigi Di Maio continua a cercare cause esterne dei problemi politici interni del suo Paese, non c’è nulla di nuovo». Il riferimento era alle recenti dichiarazioni del ministro degli Esteri italiano sul fatto che la leadership russa punterebbe alla destabilizzazione dell’Italia e di altri Stati europei. «Noi stessi siamo sbalorditi dal potere della diplomazia russa come risulta dai resoconti dei media italiani. Si scopre che i nostri ambasciatori possono cambiare i governi con un paio di chiamate»

Ore 12:32 - Von der Leyen: «La Russia usa il gas come ricatto»

«La Russia ci sta ricattando, usa l’energia come arma». Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nella conferenza stampa di presentazione del piano di emergenza per il gas. «Oggi è il giorno 147 di guerra di aggressione della Russia all’Ucraina. Ma abbiamo visto che mesi prima della guerra la Russia teneva a un livello intenzionalmente basso l’offerta e la fornitura di gas, nonostante i prezzi alti», ha spiegato. «Abbiamo visto che Gazprom non ha intenzione di riequilibrare il mercato. Al contrario, ha tenuto a un livello molto basso gli stoccaggi, riducendo la fornitura per creare tensioni sul mercato e aumentare i prezzi», ha aggiunto.

Ore 12:49 - La Commissione Ue chiederà che gli Stati membri usino il 15% di gas in meno

La Commissione Europea ha presentato l’anticipato piano per far fronte a una riduzione della disponibilità di gas nel caso la Russia decida di tagliare del tutto la fornitura. Dal 1 agosto di quest’anno a marzo 2023 tutti gli Stati membri dovranno razionare il consumo di gas, riducendolo del 15%. Ogni Stato dovrà presentare un piano a settembre alla Commissione, e aggiornarlo ogni due mesi.

Ore 13:02 - Lavrov: «Gli obiettivi militari russi sono cambiati. Non ci basta il Donbass»

Gli obiettivi militari russi sono cambiati e non si concentrano più «solo» sull’Ucraina orientale e il Donbass ma riguardano «una serie di altri territori»: lo ha annunciato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov a Russia Tv. Secondo Lavrov, l’area di intervento era diversa durante i primi negoziati tra Mosca e Kiev, tenutisi in Turchia a fine marzo. «Ora la geografia è diversa. È ben lungi dall’essere solo la DPR e la LPR (le repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, ndr), è anche la regione di Kherson, la regione di Zaporizhzhia e una serie di altri territori, e questo processo continua e continua in modo coerente e con insistenza», ha detto Lavrov. Il ministro russo ha aggiunto che l’area dell’operazione si espanderà ulteriormente se l’Occidente continuerà a fornire all’Ucraina armi a lungo raggio. «Perché non possiamo permettere che la parte dell’Ucraina che Zelensky controlla o chi lo sostituirà abbia armi che rappresenteranno una minaccia diretta per il nostro territorio e per il territorio di quelle repubbliche che hanno dichiarato la loro indipendenza», ha precisato Lavrov.

Ore 13:33 - Medvedev scherza: «I russi colpevoli anche dell'assassinio di Cesare»

La Russia è colpevole anche dell'assassinio di Gaio Giulio Cesare e della scomparsa dei dinosauri. È quanto ha rivendicato il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev, in un ironico post su Telegram nel quale elenca «i nostri peccati». La lista stilata da Medvedev include l'aumento dei prezzi di carburante e altri beni di prima necessità, il «caldo stupefacente delle località europee», l'introduzione di «sanzioni infernali» contro la Russia che «ha colpito le aziende europee inermi», le gaffe di Joe Biden con il "gobbo", il voto postale in Usa e il celebre insulto "salsiccia di fegato offesa" rivolto dall'ex ambasciatore ucraino a Berlino, Andriy Melnik, al cancelliere tedesco, Olaf Scholz.

Medvedev rivendica sarcastico che è «colpa della Russia» anche per «le dimissioni dei leader europei dopo l'arrogante creazione dell'impero russo da parte di Pietro I per far dispetto a tutti»; per «la manipolazione dell'opinione pubblica a scapito delle opere della letteratura classica russa e della musica sinfonica, che sono acriticamente consumate dagli europei creduloni» e per «il malvagio assassinio del politico progressista europeo Gaio Giulio Cesare da parte della banda di terroristi di Publio Servilio Casca, Marco Bruto e altri mercenari russi al fine di dividere il mondo occidentale e promuovere valori antiliberali». Infine, Medvedev ammette le "responsabilità" del Cremlino «in un impatto preventivo non provocato di un meteorite sul nostro pianeta e la successiva scomparsa dei dinosauri».

Ore 13:40 - Lavrov: «Offensiva ampia per via delle armi a lungo raggio date all'Ucraina»

Finché l'Occidente continuerà ad inviare all'Ucraina «armi a raggio sempre più lungo, come i missili Himars», la Russia sposterà «ancora più lontano gli obiettivi strategici» in Ucraina rispetto alla linea attuale. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov in un'intervista a Russian Today. «Questo perché - ha aggiunto - non possiamo permettere che in quella parte dell'Ucraina che sarà controllata da Zelensky o chi lo sostituirà, ci siano armi che rappresentano una minaccia diretta al nostro territorio e il territorio di quelle repubbliche (del Donbass, ndr) che hanno dichiarato la loro indipendenza».

Ore 14:22 - Erdogan: «Sul grano vorremmo accordo in settimana»

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan auspica che in settimana possa essere firmato un accordo sui corridoi nel mar Nero per l’esportazione del grano dai porti dell’Ucraina. «Vorremmo legare l’accordo a un testo scritto in settimana, ci auguriamo che nei prossimi giorni il piano possa essere messo in pratica» ha affermato Erdogan, secondo quanto riporta Anadolu. Un centro di coordinamento a Istanbul faciliterebbe l’esportazione del grano, ha aggiunto il presidente turco.

Ore 14:30 - Lavrov: «Obiettivi della Russia oltre l’Ucraina»

La Russia ha ampliato i suoi obiettivi militari oltre l’est dell’Ucraina , puntando gli occhi su altre regioni, secondo Reuters. La consegna di armi dall’Occidente all’Ucraina ha spinto a spostare l’attenzione da Donetsk e Luhansk alle regioni meridionali, alcune delle quali sono già sotto il controllo delle forze russe. «Non possiamo permettere che la parte dell’Ucraina che Zelensky controllerà, o chiunque lo sostituirà, disponga di armi che rappresenteranno una minaccia diretta per il nostro territorio e il territorio di quelle repubbliche che hanno dichiarato la loro indipendenza», ha affermato il ministro degli Esteri Sergei Lavrov.

Ore 14:36 - Putin: «Si apre una nuova era nella storia del mondo»

«Una nuova era comincia nella storia del mondo», un'era in cui «soltanto gli Stati veramente sovrani potranno mostrare alti tassi di crescita». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin. Per quanto riguarda la Russia, Putin ha affermato che «i meccanismi del potere devono essere resi più aperti» e il Paese «deve andare avanti, perché è inaccettabile riposarsi solo sugli allori e godere dei successi degli antenati». Putin, citato dalla Tass, parlava in un forum dell'Agenzia per le iniziative strategiche.

Ore 14:49 - Zelensky critica la neutralità del Brasile sulla guerra

In un'intervista alla televisione brasiliana, il presidente ucraino, Volodymyr Zelenky, ha criticato la neutralità del Brasile di fronte alla guerra con la Russia e ha paragonato l'attuale conflitto all'inizio della Seconda guerra mondiale. Dopo aver ringraziato il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, per la telefonata di due giorni fa, Zelensky ha sostenuto che «non si può essere neutrali quando c'è una guerra nel mondo». «Pensiamo alla Seconda guerra mondiale: molti leader all'inizio furono neutrali. Ciò permise ai fascisti di divorare mezza Europa e di espandersi ulteriormente, fino a conquistare tutta l'Europa, cosa che accadde a causa della neutralità», ha detto il leader ucraino la notte scorsa parlando al Jornal Nacional di Tv Globo. In dichiarazioni alla stampa, Bolsonaro ha espresso la volontà di mediare tra Ucraina e Russia, una possibilità però esclusa da Zelensky. Bolsonaro sarebbe «mediatore di cosa? La guerra non è tra Ucraina e Russia, ma tra Russia e popolo ucraino, perché loro (i russi) sono nel nostro territorio», ha sottolineato il presidente dell'Ucraina.

Ore 14:55 - Putin: «Il Canada ha ritardato volutamente la turbina Nord Stream»

Il presidente russo Vladimir Putin ha accusato oggi il Canada di avere ritardato volontariamente la riconsegna alla Russia di una turbina per il funzionamento del gasdotto Nord Stream perché lo stesso Paese nordamericano è un importante produttore di energia, e quindi concorrente di Mosca. Lo riferisce la Tass, aggiungendo che il presidente ha anche espresso dubbi sulla «qualità della revisione» compiuta in Canada sull'apparecchiatura.

Ore 14:56 - Lavrov: «Le trattative con Kiev ora non hanno senso»

«Trattative con Kiev in questo momento non hanno senso». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov nella sua intervista a Russia Today.

Ore 15:22 - Mosca chiede l'intervento dell'Onu sul grano

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato di aver esercitato pressioni sull'Onu per ottenere un accordo che faciliti le esportazioni agricole dalla Russia, colpite dalle sanzioni occidentali, in cambio del passaggio del grano ucraino bloccato.

«Ieri abbiamo inviato un segnale al segretario generale (delle Nazioni Unite) dicendo: ecco la vostra iniziativa, prendiamo una decisione sugli ucraini e poi sui russi», ha dichiarato Lavrov in un'intervista ai media di Stato russi, citata dal Moscow Times, aggiungendo che l'Ucraina si è rifiutata di includere un punto relativo al grano russo nei negoziati tenutisi la scorsa settimana a Istanbul con la mediazione delle Nazioni Unite e della Turchia. «Abbiamo concordato i principi di base per l'esportazione del grano ucraino, ma quando la nostra delegazione ha chiesto di aggiungere una seconda parte, gli ucraini hanno rifiutato categoricamente. La delegazione delle Nazioni Unite è rimasta vergognosamente in silenzio», ha proseguito Lavrov.

Ore 15:56 - Gas, Putin accusa il Canada: «Ritardo turbina per favorire mercato europeo»

Il presidente russo Vladimir Putin ritiene il Canada responsabile del ritardo circa la restituzione della turbina per il gasdotto Nord Stream 1. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass, aggiungendo che il capo del Cremlino ha anche sollevato dubbi sulla qualità della riparazione della turbina.

Ore 16:25 - Ue: «Nuove sanzioni anti-russe. C’è anche l’oro»

Da Bruxelles via libera alla riunione dei 27 Paesi Ue al nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Nel nuovo pacchetto entra anche l’oro tra i materiali russi messi al bando mentre la Sberbank, la principale banca russa, viene inserita nella blacklist europea.

Ore 16:49 - Washington invia a Kiev altri 4 sistemi missilistici

Gli Stati Uniti invieranno altri quattro sistemi missilistici Himars ad alta mobilità e munizioni in Ucraina nel prossimo pacchetto di assistenza alla sicurezza. Lo ha comunicato il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin durante la riunione del gruppo di contatto sull’Ucraina.

Ore 16:59 - Kiev dopo le parole di Lavrov: «Più sanzioni e più armi»

L’Ucraina chiede agli alleati occidentali di «aumentare le sanzioni alla Russia e accelerare le forniture di armi». Questa la risposta del ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba al suo corrispettivo russo Sergei Lavrov .

Secondo Kuleba, Mosca amplierà la sua offensiva oltre i territori del Donbass, seguendo il proprio sogno di conquista dell'Ucraina, come ha scritto in un tweet.

Ore 17:34 - Zelenska: «Ci servono sistemi di difesa aerea»

«La Russia ci uccide, gli Stati Uniti possono salvarci. Ci occorrono sistemi di difesa aerea per difenderci dagli attacchi degli invasori» Lo ha chiesto al Congresso americano la first lady ucraina Olena Zelenska ringraziando gli Usa per l'aiuto, «perché le armi occidentali stanno facendo la differenza per le sorti della guerra».

La first lady ucraina Olena Zelenska (AP)

Ore 17:55 - Mosca: «11 feriti per attacco ucraino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia»

Undici membri del personale della centrale nucleare di Zaporizhzhia, in Ucraina, sono rimasti feriti in un attacco delle forze ucraine, secondo quanto riferito dall'esercito russo, citato dalla Tass. Quattro di loro sono in gravi condizioni. In precedenza la stessa fonte aveva detto che la centrale era stata attaccata da droni ucraini, ma non aveva subito danni.

Ore 18:10 - Madrid boccia la proposta Ue sul taglio del gas del 15%

«Il governo spagnolo non appoggia la proposta dell'Unione Europea che prevede che ogni Paese tagli volontariamente del 15% i consumi di gas». Lo ha affermato in conferenza stampa Teresa Ribera, vicepremier spagnola e ministra della Transizione Ecologica . «Non è stata chiesta prima un'opinione ai Paesi membri, perciò è necessario un dibattito».

Ore 18:24 - Gestori Nord Stream 1: «Da domani gasdotto a livello pre-manutenzione»

«Il flusso del gas del Nord Stream 1 tornerà da domani al 40%, cioè al livello precedente alle attività di manutenzione». Lo riferisce Gascade, gestore tedesco del gasdotto, dopo la riparazione della turbina.

Ore 18:31 - Mosca teme gli Himars ucraini, Kiev è alle prese con la «Babele» degli aiuti

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) La resistenza colpisce il ponte Antonivskyi sul Dnipro, vicino a Kherson, ostacolando la logistica russa nel sud del Paese. Gli Stati Uniti valutano se addestrare piloti di caccia.

Il ponte Antonivskyi, nel settore meridionale di Kherson, ha subito danni pesanti. La struttura sul Dnipro, in mano ai russi, è stata centrata una dozzina di volte dagli ucraini. L’episodio porta a due aspetti del conflitto: la capacità della resistenza di ostacolare la logistica avversaria — il ponte è una delle due vie di comunicazione che collegano Kherson, l’unica città conquistata dall’Armata a ovest del Dnipro, con la parte orientale del Paese — e la gestione degli armamenti, non priva di difficoltà...

Ore 18:51 - Borrell: «Pressione su Mosca diversificando le forniture energetiche»

«I prossimi mesi saranno cruciali. Al di là del supporto militare dobbiamo mantenere alte le pressioni su Mosca sul piano energetico». Così l'Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell, intervenendo alla riunione odierna del Gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina. «Potremo farlo solo diversificando le nostre forniture energetiche e continuando ad applicare sanzioni economiche alla Russia» , ha aggiunto.

Ore 19:06 - Centrale Zaporizhzhia attaccata da droni di Kiev

«Droni ucraini hanno colpito la centrale nucleare di Zaporizhzhia». Lo ha riferito l'ufficio stampa della città di Enerhodar all'agenzia Ria Novosti. Secondo l'amministrazione comunale, le truppe ucraine hanno utilizzato diversi droni kamikaze, per un totale di quattro attacchi. Secondo fonti russe i feriti sarebbero 11, quattro di loro in gravi condizioni.

Ore 19:32 - Washington: «Cattiva idea per l'Iran aiutare la Russia»

«Consigliamo a Iran di non aiutare la Russia, sarebbe davvero una cattiva idea». Lo ha detto il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin, in una conferenza stampa al Pentagono, a proposito dell'eventualità che Teheran invii droni alle forze di Mosca.

Ore 19:49 - Zelensky: «Appello di mia moglie sentito e sincero»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commentato l'appello della moglie al Congresso statunitense, definendolo sincero e dal cuore, perché l'Ucraina ha «veramente bisogno di armi per difendersi in un momento come questo». Lo ha scritto il Capo di Stato sul suo canale Telegram .

«Credo fermamente che questo appello sarà davvero ascoltato da coloro da cui dipende il processo decisionale negli Stati Uniti», ha aggiunto Zelensky.

Ore 00:30 - La Cia: «15mila russi uccisi nella guerra in Ucraina»

La Cina sembra ancora convinta di voler usare la forza contro Taiwan e la guerra in Ucraina non la dissuaderà. Ne è convinto il capo della Cia, William Burns. «La nostra sensazione è che non si tratta di “sé” la Cina invaderà Taiwan ma quando», ha detto il numero uno dell’Agenzia parlando all’Aspen Security Forum, in Colorado. Burns ha poi stimato che le perdite russe nella guerra in Ucraina finora si aggirano intorno alle «15mila vittime e circa 45mila feriti. Quindi un numero significativo».

 Ore 03:19 - L'Ue conferma la quinta tranche di aiuti militari all'Ucraina: 500 milioni

L'Ue ha confermato la quinta tranche, da 500 milioni di euro, di aiuti militari all'Ucraina: lo ha reso noto in un tweet l'Alto Rappresentante per la Politica Estera, Josep Borrell. «Ho partecipato alla riunione del Gruppo di contatto ministeriale sulla difesa dell'Ucraina. Gli Stati membri dell'Ue hanno deciso di mobilitare la quinta tranche di assistenza militare di 500 milioni di euro per sostenere ulteriormente le forze armate ucraine. L'Ue rimane concentrata e ferma nel suo sostegno all'Ucraina, insieme ai partner», ha scritto Borrell. L'accordo per la nuova tranche era stato raggiunto martedì scorso al Consiglio Affari Esteri a Bruxelles.

Ore 03:43 - Forti esplosioni nella notte a Mykolaiv

«Forti esplosioni si sentono a Mykolaiv. La città viene nuovamente bombardata in modo massiccio»: lo ha reso noto su Telegram il sindaco della città nell'Ucraina sudoccidentale, Oleksandr Senkevich. Mykolaiv si trova nel sud del Paese, vicino al Mar Nero.

Ore 05:13 - Kiev: Mosca vuole immagazzinare il suo intero arsenale militare nella centrale nucleare di Zaporizhzhia

Le forze russe hanno chiesto l’accesso alla sale macchine della centrale nucleare di Zaporizhzhia, dove intendono immagazzinare il loro «intero arsenale militare»: lo ha reso noto Energoatom, l’azienda statale che supervisiona gli impianti nucleari in Ucraina, secondo quanto riporta Ukrainska Pravda. Sabato scorso il presidente di Energoatom, Pedro Kotin, aveva già reso noto che la Russia utilizzava la centrale di Zaporizhzhia - la più grande d’Europa - come base per lo stoccaggio di armi, tra cui «sistemi missilistici».

Lukashenko: «Fermare guerra per evitare il precipizio nucleare». di Giusi Fasano, Marta Serafini, Paolo Foschi, Paola Caruso e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 21 Luglio 2022.

Cia: «Nessuna prova che Putin abbia problemi di salute». Bombardato un mercato a Bakhmut. Attacchi a Kharkiv e Mykolaiv

• La guerra in Ucraina è al 148esimo giorno.

• Washington: «Cattiva idea per l’Iran aiutare la Russia».

• First lady ucraina Zelenska al Congresso americano: «Chiediamo agli Usa sistemi di difesa aerea per difenderci dai russi. Grazie per il vostro aiuto».

• Medvedev: «L'Ucraina sparirà dalla mappa del mondo».

• L'Ue conferma la quinta tranche di aiuti militari a Kiev per 500 milioni. Via libera a nuove sanzioni, embargo su oro e gioielli russi.

• Washington: Russia prepara referendum per annettere territori occupati.

Ore 07:29 - Lavrov: la Russia vuole più Ucraina

(Luca Angelini) - La Russia vuole più Ucraina. Lo dice lo stesso ministro degli Esteri Lavrov: «Gli obiettivi geografici dell’Operazione militare speciale sono cambiati. Ora non riguardano più solo le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, ma anche le regioni di Kherson e Zaporizhzhia e altri territori. Questo processo continua, in modo costante e ostinato».

- Il piano europeo sul gas I Paesi Ue dovrebbero ridurre la domanda di gas del 15% entro marzo 2023, dice la Commissione europea. Per l’Italia si prospetta un taglio di 8,3 miliardi di metri cubi. Bruxelles pensa anche alla  possibilità di dichiarare «l’allerta dell’Unione» sulla sicurezza dell’approvvigionamento, imponendo una riduzione della domanda di gas a tutti gli Stati. Il rialzo dei tassi Oggi la Banca centrale europea annuncia il primo aumento dei tassi di interesse da dieci anni. La previsione è dello 0,25%, ma non è escluso lo 0,50 a causa dell’inflazione, che nell’Eurozona è arrivata all’8,6%.

Ore 07:40 - Cremlino, la Russia non ha chiuso la porta ai negoziati con Kiev

Esistono opportunità di dialogo tra Russia e Ucraina, e né il presidente Vladimir Putin, nè il ministro degli Esteri Sergej Lavrov hanno mai parlato di chiudere la porta ai negoziati. Lo ha dichiarato questa mattina il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, all’agenzia di stampa «Ria Novosti». 

«Né il presidente né il ministro hanno mai parlato di chiudere la porta ai negoziati», ha affermato Peskov. Ieri Lavrov ha affermato che nella situazione attuale, i colloqui di pace tra Russia e Ucraina «non hanno senso», ricordando che anche il primo ciclo di trattative svoltosi in Bielorussia «ha rivelato senza possibilità di fraintendimento l’assenza di volontà della parte ucraina di discutere seriamente di qualsiasi cosa».

Ore 09:13 - Nyt: cade a pezzi l'esecutivo Draghi, duro colpo per Italia ed Europa

«È andato in pezzi il governo di unità nazionale del primo ministro Mario Draghi che aveva ridato all’Italia credibilità e influenza». Lo scrive il New York Times, secondo il quale l’Italia entra ora «in una nuova stagione di caos politico in un momento critico, mentre l’Unione europea sta lottando per restare in un fronte unito contro la Russia e per rilanciare le sue economie». 

L’abbandono di Draghi, scrive il giornale, rappresenta «un duro colpo sia per l’Italia, sia per l’Europa». E ricorda che «l’ex presidente della Banca centrale europea, che ha contribuito a salvare l’euro, ha usato la sua statura di statista» per portare all’Italia «un breve periodo d’oro» da premier. Ricordano come Draghi ha «portato l’Italia fuori da uno dei peggiori giorni della pandemia, garantito e pianificato la spesa di miliardi di euro nei Recovery funds europea» ed è stato «parte fondamentale della posizione eccezionalmente unitaria dell’Europa contro l’aggressione russa all’Ucraina», il Nyt scrive che «come al solito» quel «periodo di progresso, unità e aumentata influenza internazionale per l’Italia ha rapidamente lasciato spazio alla politica». Le elezioni di ottobre, prosegue il giornale, potrebbero portare in Italia «un governo dominato da partiti molto più solidali con il presidente russo Vladimir Putin e più ostili verso l’Unione europea». Determinante, secondo il Nyt, «il richiamo troppo potente delle imminenti elezioni per i partiti in competizione». E sottolinea come «il colpo decisivo a Draghi non è venuto solo dal Movimento Cinque Stelle», ma «anche dalla Lega, guidata dal nazionalista Matteo Salvini» che «ha faticato a prendere le distanze da Putin». Mentre la Lega «è già entrata in campagna elettorale», per il giornale la crisi si è «ritorta contro» i Cinque stelle.

Ore 09:36 - Quattro morti per bombardamenti russi a Kharkiv

I bombardamenti delle truppe russe hanno causato 4 vittime. Lo riferisce il governatore della regione, Oleh Syniehubov, come riporta Kiev Independent. 

I bombardamenti hanno provocato la morte di tre civili, tra cui un bambino di 13 anni (la foto in basso mostra il padre del giovane ragazzo, disperato accanto al corpo del figlio). Un’altra persona è stata uccisa nel distretto di Bohodukhivskyi vicino al confine con la Russia. Negli attacchi altre 11 persone sono rimaste ferite. 

Ore 09:52 - Nord Stream, flusso gas torna a 40% come prima di chiusura

Le forniture di gas russo attraverso il Nord Stream 1, riaperto stamane, sono arrivate al livello del 40%, come prima che il gasdotto fosse chiuso per manutenzione, l’11 luglio scorso. 

Lo riferisce la Tass citando il consorzio Nord Stream AG. Il gasdotto ha riaperto come previsto alle 07.00 ora di Mosca (le 06.00 ora italiana). Secondo l’operatore ucraino per il trasporto del gas Ogtsu, continuano anche le forniture della Gazprom attraverso l’Ucraina, che oggi dovrebbero arrivare a 42,4 milioni di metri cubi.

Ore 10:27 - Cia, nessuna prova che Putin abbia problemi di salute

«Non ci sono informazioni sul fatto che Vladimir Putin sia instabile o in cattive condizioni di salute» nonostante le crescenti speculazioni sul fatto che il presidente russo possa essere malato, forse di cancro o instabile di mente: lo ha affermato il direttore della CIA William Burns all’Aspen Security Forum in Colorado, secondo quanto riporta la Bbc. 

Burns ha detto che non ci sono prove per suggerire che abbia problemi fisici, scherzando, tra le risate del pubblico, sul fatto che sembrasse «fin troppo sano».

Ore 10:27 - Medvedev: l’Ucraina potrebbe scomparire dalla mappa del mondo

«L’Ucraina potrebbe perdere i resti della sovranità statale e scomparire dalla mappa del mondo». Lo ha scritto l’ex presidente russo Dmytri Medvedev, attuale vice presidente del Consiglio di sicurezza nazionale, in un post su Telegram.

Ore 11:15 - Olena Zelenska: «Mio figlio di 9 anni vuole fare il soldato»

La first lady ucraina Olena Zelenska ha raccontato in un’intervista con la Tv Usa NBC, che la situazione di guerra in cui il suo paese sta vivendo porta anche il figlio di nove anni a voler essere un soldato. 

Kyrylo, il figlio di Volodymyr Zelensky e di Olena Zelenska, in questo momento «pensa solo a come usare un fucile, mentre prima della guerra era solito frequentare un ensemble di dance folk, suonava il piano, imparava l’inglese». E «ovviamente vuole essere un soldato». Zelenska ha detto di non riuscire a «riportarlo a fare arte e materie letteraria e che vorrebbe davvero garantire che venga restituito alla sua infanzia e si goda la vita appieno». Olena Zelenska è anche madre di una ragazza di 18 anni.

Ore 12:13 - Peskov: i problemi col gas sono causati dalle sanzioni Ue

Mosca respinge categoricamente come false le accuse di ricatti sul gas rivolte dall’Europa, assicura che Gazprom è pronta a rispettare tutti gli impegni e sottolinea che la Russia resta cruciale per la sicurezza energetica dell’Europa. Lo afferma il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov citato da Interfax.

Secondo Peskov, i «problemi tecnici» con i flussi di gas russo attraverso il Nord Stream 1 sono causati dalle sanzioni Ue.

Ore 12:15 - Mosca: «Per noi l’Italia è sovrana»

«Cosa c’entra la Russia?». Questa la prima reazione della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ad una domanda sulle dimissioni del governo Draghi. «Non solo commentatori e blogger, ma anche responsabili politici italiani collegano i cambiamenti politici interni alla Russia e alla politica estera. Questo mi meraviglia, questo ci ha scioccato», ha aggiunto la portavoce.

«Abbiamo sempre considerato l’Italia un Paese sovrano e indipendente. Se essa non viene considerata tale altrove, questo non ha nulla a che fare con la Russia». Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova rispondendo ad una domanda su presunti tentativi di destabilizzazione di Mosca. «L’operato del governo Draghi dovrebbe essere valutato dagli italiani», ha aggiunto la portavoce. «L’Italia è un Paese sovrano, indipendente, che non dovrebbe dipendere da nessuno - ha insistito Zakharova -. Non capisco perché c’è la necessità interna di spiegare quello che succedere con fattori esterni».

Ore 12:53 - Zelensky: grato a Draghi, la cooperazione con Italia continuerà

Il presidente ucraino Zelensky ha ringraziato Draghi per il sostegno con un tweet, scrivendo: «Sono sinceramente grato a Mario Draghi per l’incrollabile sostegno all’Ucraina nella lotta contro l’aggressione russa e nella difesa dei comuni valori europei di libertà e democrazia. Proseguiremo a lavorare assieme per rafforzare la nostra cooperazione. Sono convinto che il sostegno attivo dell’Italia al popolo ucraino andrà avanti».

Ore 12:59 - Polizia, russi hanno bombardato mercato centrale di Bakhmut

Le truppe russe hanno bombardato il mercato centrale di Bakhmut. Lo ha riferito il servizio stampa della Polizia nazionale ucraina, aggiungendo che «a seguito dell’attacco, hanno preso fuoco diversi magazzini commerciali su una superficie totale di 100 mq. L’incendio è stato completamente estinto e sono in corso accertamenti per verificare la presenza di feriti e di morti».

Ore 13:15 - Il 16enne rapito dai russi: «Ho assistito alle torture»

(Marta Serafini) «La prima cosa che ho fatto dopo essere stato liberato è stato mangiare un sacchetto di patatine. E grazie a tutti per la premura ma non ho bisogno di uno psicologo. Sto bene». Vlad Buriak ha 16 anni. È stato nelle mani dei russi per 90 giorni. Un prigioniero prezioso per i soldati di Mosca. Perché — come spiega lui stesso via Skype seduto di fianco al genitore — suo padre è Oleg Buriak, il capo del distretto di Zaporizhzhia. Quando Vlad viene rapito, l’8 aprile, al checkpoint di Vasylivka probabilmente i russi non sanno chi sia. «Stavo guardando il telefono. Ci siamo fermati per i controlli. Io ero rimasto perché non volevo abbandonare mio nonno che è malato terminale. Poi i militari mi hanno accusato di star filmando per rivelare la posizione del posto di blocco. E mi hanno portato via dall’auto».

I compagni di viaggio di Vlad supplicano i soldati di lasciar andare il ragazzo ma non c’è niente da fare. Vlad viene chiuso in una cella di due metri per due, da solo. «Non mi hanno torturato e mi hanno sempre dato da mangiare», racconta il ragazzino. Ma i suoi carcerieri lo costringono a lavorare come inserviente. «Mi facevano cucinare e lavare i pavimenti». Ed è a questo punto che Vlad denuncia di aver assistito alle torture inflitte agli altri prigionieri.

Ore 13:31 - Peskov: «Putin sta bene, diffuse notizie false sulla sua salute»

Il presidente russo Vladimir Putin sta bene, «con la sua salute va tutto bene». Le parole del portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov — nella conferenza stampa di oggi — fanno eco a quelle del direttore della Cia William Burns, secondo il quale Putin «sta fin troppo bene».

Ore 13:47 - Il ministro degli Esteri ungherese in visita a Mosca

Il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, è in visita a Mosca, dove ha in programma un incontro con il suo omologo russo Sergej Lavrov, per parlare delle forniture di gas russo. Lo riferisce l'agenzia Interfax citando una fonte del ministero degli Esteri russo.

Ore 13:48 - Via libera Ue a nuove sanzioni, embargo a oro e gioielli russi

Il Consiglio dell'Ue ha adottato oggi nuove misure intese a rafforzare le sanzioni economiche esistenti nei confronti della Russia, perfezionarne l'attuazione e rafforzarne l'efficacia. Il pacchetto cosiddetto «manutenzione e allineamento» introduce un nuovo divieto di acquistare, importare o trasferire, direttamente o indirettamente, oro, se originario della Russia e successivamente esportato dalla Russia nell'Ue o in qualsiasi Paese terzo.

Questo divieto riguarda anche i gioielli. Il pacchetto estende anche l'elenco degli articoli controllati, che possono contribuire al miglioramento militare e tecnologico della Russia o allo sviluppo del suo settore della difesa e della sicurezza, rafforzando così i controlli sulle esportazioni sul duplice uso e sulla tecnologia avanzata.

Ore 14:12 - Il Regno Unito invierà oltre 1.600 armi anticarro in Ucraina

Il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace ha affermato che il Regno Unito invierà decine di cannoni di artiglieria, centinaia di droni, sistemi radar controbatteria e oltre 50 mila proiettili in Ucraina nell'ultima fornitura di armi.

«Insieme ai nostri partner internazionali, faremo in modo che l'Ucraina disponga degli strumenti per difendere il proprio Paese dall'invasione illegale di Putin», ha affermato Wallace in una nota, come riporta il Kyiv Independent su Telegram.

Ore 14:17 - Il ministero di Giustizia russo chiede la chiusura dell'Agenzia ebraica

Il ministero della Giustizia russo ha chiesto a una Corte di giustizia la chiusura dell'Agenzia ebraica per Israele. Lo riferisce la stessa Corte citata dall'agenzia Interfax.

Ore 14:33 - In Germania nuove misure per risparmiare energia

Per rispondere alla crisi energetica e prepararsi all'inverno, il ministro tedesco di Economia e Clima, Robert Habeck, ha annunciato un nuovo ampio pacchetto per il risparmio dell'energia in tutto il Paese.

Ci saranno requisiti più stringenti per il riempimento degli impianti di stoccaggio del gas e l'attivazione della riserva di carbone. Previste diverse misure di risparmio energetico negli edifici, negli spazi pubblici, negli uffici. Nuove regole anche per il controllo dei riscaldamenti per garantirne l'efficienza. Ulteriori misure per risparmiare strutturalmente per il prossimo inverno e dopo.

Ore 14:35 - «La Russia prevede di annettere un quinto di Ucraina entro settembre»

Il Cremlino si sta muovendo per tenere i referendum nei territori occupati dalla Russia per annetterli entro settembre, ha riferito Bloomberg citando fonti anonime che hanno familiarità con la questione. Secondo le fonti, l'attenzione è concentrata sugli oblast di Donetsk e Luhansk e sui territori meridionali di Kherson e Zaporizhzhia. Si tratta di circa un quinto del Paese.

Ore 15:00 - Lagarde: «L'economia rallenta, pesa la guerra di Mosca. Colpo alla crescita se ci sarà lo stop del gas dalla Russia»

L'economia dell'area euro «sta rallentando» e in questo pesa la guerra lanciata dalla Russia contro l' Ucraina. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde, durante la conferenza stampa della Bce. «Se le forniture dei prodotti energetici dalla Russia saranno interrotte» in modo da «portare al razionamento per famiglie e imprese» ci sarà «un significativo rischio di rallentamento dell'economia», ha precisato.

Lagarde ha confermato che l'inflazione nell'Eurozona «resterà fastidiosamente alta» oltre il 2022, anche a causa «del deprezzamento» del tasso di cambio dell'euro.

Oggi la Banca centrale europea ha alzato i tassi di interesse di 50 punti base per la prima volta dopo 11 anni.

Ore 15:03 - Attacco hacker a radio Kiev, fake su Zelensky grave in ospedale

La holding radiofonica ucraina Tavr Media ha annunciato di aver subito un attacco hacker alle sue stazioni radio. Gli hacker hanno mandato in onda la falsa notizia del presidente Volodymyr Zelensky ricoverato in gravi condizioni, in terapia intensiva, in ospedale e del trasferimento dei suoi poteri al presidente del Parlamento. Lo riporta Ukrainska Pravda.

«Oggi è stato compiuto un attacco informatico ai nostri server e alle nostre reti — viene spiegato in un comunicato — sottolineiamo che nessuna informazione sui problemi di salute del presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky è vera», aggiungendo che «i servizi competenti stanno lavorando per risolvere il problema».

Ore 15:21 - Lukashenko: fermare guerra per evitare il precipizio nucleare

L'Occidente, l'Ucraina e la Russia devono porre fine al conflitto per evitare il «precipizio» della «guerra nucleare». Lo ha affermato il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, principale alleato di Mosca, in un'intervista all'agenzia Afp.

Secondo Lukashenko in ogni caso «dipende tutto dall'Ucraina, perché a questo punto la guerra potrebbe finire in condizioni migliori per loro». Quindi, il governo di Kiev «deve sedersi al tavolo dei negoziati e accettare di non minacciare mai la Russia».

Ore 15:23 - Kiev, sale a 26 bilancio vittime attacco a Vinnytsia

La ventenne Olga Lysenko, che aveva subito gravi ustioni durante l'attacco missilistico russo su Vinnytsia il 14 luglio, è morta oggi in ospedale. Sale dunque a 26 il bilancio delle vittime dell'attacco Vinnytsia, riferisce Serhii Borzov, il capo dell'amministrazione militare della regione Vinnytsia, come riporta Ukrainska Pravda.

Ore 15:40 - Lavrov: con Budapest progetti congiunti nell'energia

Russia e Ungheria intendono sviluppare progetti congiunti nel campo energetico e dei trasporti, nonostante le sanzioni. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ricevendo a Mosca il suo omologo ungherese Peter Szijjarto.

Quest'ultimo, citato dall'agenzia Interfax, ha affermato che la sua missione mira ad aumentare le forniture russe di gas a Budapest per garantire la sicurezza energetica dell'Ungheria nei prossimi mesi.

Il ministro degli esteri ungherese Peter Szijjarto, a sinistra, e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov (Ufficio stampa ministero degli Esteri russo via Ap)

Ore 16:19 - Metsola: non cedere alla stanchezza della guerra, isolare Mosca

La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha scritto su Twitter: «Poiché l'invasione illegale della Russia giungerà presto al suo sesto mese, non possiamo permettere che la stanchezza della guerra si insinui. L'aiuto all'Ucraina non si fermerà. Continueremo a isolare la Russia e indebolire le sue finanze. Il pacchetto "manutenzione e allineamento" di oggi rafforza le sanzioni attuali e le rende più efficaci».

 Ore 16:32 - Si aggrava bilancio dell'attacco a Kharkiv: 3 morti e 23 feriti

Il numero di persone rimaste uccise nel bombardamento russo di stamattina a Kharkiv è aumentato a 3 persone, altre 23 sono rimaste ferite. Lo ha comunicato l'Ufficio del procuratore della regione di Kharkiv, precisando che «alle 9.30 gli occupanti hanno sparato contro una fermata del trasporto pubblico vicino al mercato con lanciarazzi Uragan uccidendo 3 civili e ferendone 23».

«Inoltre — prosegue la procura — l'esercito russo ha effettuato bombardamenti di artiglieria nel distretto di Saltiv della città di Kharkiv. Gli occupanti hanno colpito un edificio residenziale. Tre civili sono rimasti feriti».

Ore 17:18 - Ministro della Salute ucraino: 15 milioni di persone hanno disagi psicologici

Drammatico il bilancio del ministro della Salute ucraino Victor Liashko: «I russi ci hanno sequestrato 241 ambulanze, 87 distrutte; nel Paese 497 farmacie sono state distrutte, 44 perse definitivamente; 15 milioni di ucraini hanno disagi psicologici a causa della guerra; 1431 i casi di Covid registrati, ma tanti non fanno il test per paura di lasciare il rifugio».

Liashko ha anche commentato la crisi di governo italiana: «Conosco molto bene il vostro ministro Roberto Speranza, e gli sono molto grato per il sostegno che ha dato all’Ucraina. È sempre stato disponibile, anche per la cura dei bambini, ci ha sempre aiutato e per noi c’è sempre stato, quindi non lo vorrei perdere nel governo».

Ore 17:53 - Quali sono i nuovi obiettivi di Putin in Ucraina?

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Quali sono gli obiettivi del Cremlino nel conflitto? La risposta è cambiata spesso, condizionata dagli sviluppi sul campo, dal tatticismo e da considerazioni politico-diplomatiche.

All’alba del 24 febbraio Mosca ha indicato che l’operazione «speciale» era la «denazificazione» dell’Ucraina, seguita dall’instaurazione di un regime amico. Il progetto è però fallito, l’Armata ha rinunciato a cingere d’assedio la capitale e si è concentrata sulla conquista totale del Donbass. I fan di Putin — anche italici — quando gli invasori hanno incontrato difficoltà belliche hanno subito spiegato che nessuno conosceva quali fossero i piani del neo-zar: una versione che ricordava la favola della volpe e l’uva.

Second gli analisti, Mosca, oltre al controllo territoriale nelle zone orientali, punta ad impossessarsi delle risorse economiche nelle regioni conquistate e vuole distruggere le infrastrutture industriali nel resto dell’Ucraina. In questo modo crea le condizioni per un Paese dimezzato e privo di sbocco reale sul Mar Nero.

Ore 18:02 - Intelligence Gb: i russi potrebbero prendersi pausa operativa

L'esercito russo potrebbe prendersi una pausa operativa nelle prossime settimane, il che darebbe alle forze ucraine la possibilità di contrattaccare: lo ha dichiarato il responsabile dei servizi segreti britannici, Richard Moore.

«Credo che stiano perdendo l'iniziativa, la nostra valutazione è che i russi troveranno sempre più difficile fornire materiale umano nelle prossime settimane: dovranno prendersi una pausa e questo darà agli ucraini l'opportunità di una controffensiva», ha spiegato.

Ore 18:42 - Colloquio tra Putin e il principe saudita bin Salman

Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto oggi un colloquio telefonico con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. Lo rende noto il Cremlino citato dall'agenzia Tass.

Putin e bin Salman hanno parlato della situazione riguardante il mercato petrolifero mondiale e della Siria. «Entrambe le parti hanno fornito una valutazione positiva del livello raggiunto di relazioni amichevoli. Sono state discusse questioni di attualità della cooperazione bilaterale ponendo l'accento sull'espansione dei legami economici e commerciali reciprocamente vantaggiosi. L'attuale situazione del mercato petrolifero globale è stata attentamente considerata», si legge in una nota.

Putin e bin Salman si sono anche scambiati opinioni sulla situazione in Siria, tenendo conto dei risultati dell'incontro dei Paesi garanti del processo di Astana svoltosi a Teheran, e hanno deciso di proseguire i contatti a vari livelli.

Ore 18:43 - Zelensky: non sono in terapia intensiva, mai stato così bene

Zelensky ha smentito le notizie che lo danno in gravi condizioni di salute, diffuse da stazioni radio ucraine dopo un attacco hacker.«Oggi la Russia ha lanciato un'altra fake news, sostenendo che il nostro stato non è guidato dal presidente Zelensky, in quanto ricoverato in ospedale, o meglio in terapia intensiva, a causa delle sue gravi condizioni. Condizioni di salute gravi. Comunque, sono in ufficio. Non mi sono mai sentito bene come adesso», ha chiarito il presidente ucraino.

«E, con tutto il rispetto per la vecchiaia, 44 anni non sono 70...», ha aggiunto Zelensky, con riferimento all'età del presidente russo Vladimir Putin.

Ore 18:45 - Guterres atteso a Istanbul per la crisi del grano

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, è atteso a Istanbul nelle prossime ore. Lo ha annunciato alla stampa il portavoce dell'Onu, Farhan Haq, mentre crescono le probabilità che venga firmato l'accordo per permettere le esportazioni del grano ucraino nei negoziati che si tengono proprio a Istanbul tra Russia e Ucraina e mediati da Onu e Turchia. Lo stesso presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha indicato che l'accordo potrebbe essere firmato già questa settimana.

Ore 19:05 - Letta a Bbc: sostegno a Kiev a rischio con governo di destra

Draghi è stato tra i maggiori promotori dell'Ucraina nell'Unione europea e adesso che si sono sciolte le Camere, il segretario del Pd Enrico Letta, è scettico sull'appoggio che il nuovo governo potrebbe dare a Kiev. «Il governo Draghi ha fatto bene durante la crisi in Ucraina — ha spiegato Letta in una intervista alla Bbc —, sin dall'inizio l'Italia ha preso una posizione, che il mio partito ha sostenuto con forza, pro-Ucraina e contro Putin. Spero che l'Italia continuerà in quella direzione, ma non è sicuro che andrà così» nel caso di un governo di centrodestra.

«Alcuni partiti nella coalizione che appoggiava Draghi hanno avuto un approccio diverso sul tema delle sanzioni e sulle armi». In ogni caso, «combatterò per evitare» che questo accada, ha aggiunto Letta.

Ore 19:54 - Mosca vieta l'ingresso a 39 australiani

La Russia ha vietato l'ingresso sul suo territorio a 39 cittadini australiani come rappresaglia per le sanzioni di Canberra contro Mosca per la guerra in Ucraina. Fra queste 39 persone, precisa il ministero degli Esteri russo in una nota, «vi sono rappresentanti delle forze dell'ordine, della dogana, ma anche imprenditori nel settore della Difesa».

Ore 19:55 - Turchia, accordo sul grano Russia-Ucraina, domani la firma

In Turchia è stato raggiunto un accordo tra Russia e Ucraina sulle esportazioni di grano, domani la firma, alla presenza del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres che è in arrivo a Istambul per l'accordo. Lo annuncia il governo di Erdogan.

Ore 01:03 - L’arcivescovo di Kiev: tank russo ha sparato sui raccoglitori di grano

«Al sud della nostra patria, è in corso la campagna di raccolta del grano. È accaduta un’altra tragedia sui campi dell’Ucraina. Un carro armato russo ha sparato agli operatori di mietitrebbia ucraini che stavano lavorando per far sfamare gli affamati» È la drammatica immagina descritta dall’arcivescovo di Kiev nel 148esimo giorno di guerra in Ucraina. «Purtroppo, durante il giorno e la notte scorsi sotto le bombe, i missili, gli attacchi dell’esercito russo ha tremato la terra ucraina. Le due città ucraine più grandi, tra le più grandi del paese, - racconta Shevchuk nel videomessaggio del giorno- sono di nuovo diventati epicentri degli attacchi russi: Kharkiv al nord e Mykolaiv al sud. La notte passata Mykolaiv ha subito un massiccio attacco missilistico“. Shevchuk parla di “una indescrivibile tragedia a Kharkiv, in particolare, le immagini di un padre in ginocchio, sulla via di una grande città, che tiene la mano di suo figlio tredicenne esanime, e prega. Molte persone si chiedevano: Dio, perché? Per quanto tempo ancora? Dio, salva i tuoi figli».

Ore 01:04 - Usa plaudono all’accordo sul grano

Gli Stati Uniti plaudono all’accordo fra la Russia e l’Ucraina sulle esportazioni di grano. Lo afferma il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price. Gli Usa accolgono positivamente, mette in evidenza, qualsiasi intesa che liberi il grano ucraino.

Ore 01:09 - L’ex presidente ucraino Poroshenko: «Inviateci più armi contro i russi»

L’ex presidente ucraino Petro Poroshenko ha nuovamente invitato gli occidentali a inviare più armi alle forze di Kiev per sconfiggere i russi, a cinque mesi dall’inizio dell’invasione del suo paese. «Secondo la mia esperienza sul campo, non ci sono mai abbastanza armi quando c’è una guerra di questa portata», ha detto l’ex presidente a Bfmtv. «Abbiamo bisogno di armi e prima queste armi saranno consegnate, più vicina sarà la vittoria. Secondo le nostre informazioni, Mosca ha già esaurito il 60% delle sue scorte di munizioni e il 70% delle sue scorte di proiettili», ha affermato. «La situazione è a un punto critico», ha poi aggiunto, assicurando che gli ucraini «sono in grado di rispondere» agli attacchi russi, grazie alle consegne di armi da parte degli occidentali.

Ore 03:31 - Comando ucraino: nel sud del Paese inflitte perdite alle truppe russe

Il comando operativo sud dell’Ucraina ha rivendicato la distruzione, nella giornata del 21 luglio, di cinque postazioni fortificate russe, 2 depositi di munizioni, un obice, due UAV e 11 veicoli corazzati. Nelle operazione sarebbero stati uccisi 35 militari russi.

Ore 03:37 - Missili su Kramatorsk, decine di edifici distrutti: un morto, vari feriti

Una scuola e decine di palazza distrutti, almeno un morto e diversi feriti. È il bilancio dell’ultimo attacco missilistico delle truppe russe sulla città di Kramatorsk, nell’oblast di Donetsk. Lo riferisce il governatore locale Pavlo Kyrylenko.

Ore 03:47 - Canada: Mosca non ha più la forza per raggiungere gli obiettivi prefissati

La Russia ha subito gravi perdite di uomini e attrezzature dall’inizio della guerra in Ucraina e non ha più la forza per raggiungere i suoi obiettivi nel Paese: lo affermano le forze armate canadesi in un’analisi della situazione sul campo di battaglia. Lo riporta Unian. «A causa delle significative perdite di personale e attrezzature, la Russia probabilmente non ha più la capacità militare per realizzare le sue ambizioni in Ucraina», sottolinea il rapporto. La Russia ha sempre avuto ambizioni geografiche massimaliste in Ucraina, commentano i militari canadesi. I tentativi falliti di Mosca di impadronirsi di Kiev e delle città nordorientali di Chernihiv, Sumy e Kharkiv all’inizio dell’invasione dimostrano le grandi ambizioni territoriali di Mosca ben oltre il Donbass.

Ore 04:59 - Londra: dimezzata la capacità di spionaggio della Russia in Europa

Mosca sta perdendo colpi nell’invasione dell’Ucraina e la sua capacità di spionaggio in Europa è stata dimezzata dopo l’espulsione di oltre 400 agenti dei servizi segreti russi da città europee, nonché l’arresto di alcune spie sotto copertura che si fingevano civili: lo ha detto il capo dei servizi segreti britannici (MI6), Richard Moore, nel corso di un’intervista alla Cnn. Moore ha spiegato che da quando la Russia ha invaso l’Ucraina lo scorso febbraio, i Paesi europei hanno espulso «più di 400 agenti dei servizi segreti russi che operavano sotto copertura diplomatica». Per questo, ha proseguito, Londra ritiene che la capacità dei servizi russi di svolgere attività di spionaggio in Europa sia stata «probabilmente dimezzata». Moore ha aggiunto che negli ultimi mesi sono stati smascherati e arrestati anche alcuni «clandestini», ovvero spie russe che operavano sotto copertura fingendo di essere normali civili. Il numero uno dell’MI6 ha quindi sottolineato di ritenere che la Russia potrebbe «essere sul punto di esaurire la propria forza» in Ucraina. «Nelle prossime settimane - ha detto - per i russi sarà sempre più difficile rimpiazzare le proprie perdite», quindi «dovranno fermarsi in qualche modo e questo darà agli ucraini l’opportunità di contrattaccare».

Dmitro, che danzava con la sorella Xenia: la storia del 13enne ucciso a Kharkiv dalle bombe russe. Giusi Fasano su Il Corriere della Sera il 22 Luglio 2022.

L'insegnante di danza di Dmitro Kubata, il 13enne cui il padre teneva la mano mentre era già morto, lo racconta: ballava con la sorella Xenia, ed è stato colpito mentre si allenava. La sorella è in terapia intensiva: con lei la mamma, Victoria

Lo abbiamo visto tutti, quel padre. La sua mano che stringeva quella di suo figlio ancora calda di vita… 

Adesso sappiamo che quel ragazzino immobile per terra si chiamava Dmitro, che nei suoi 13 anni c’erano «dolcezza, educazione, timidezza», per usare le parole di Olha Lisniak, la sua insegnante di danza. 

Perché il sogno di Dmitro era diventare un grande ballerino e da quando aveva otto anni si muoveva con l’entusiasmo e l’agilità di quell’età fra passi di tango, foxtrot o genere latino-americano. Alla Lisabond, dove si allenava a danzare di pomeriggio, aveva imparato molto e bene, «e se qualche volta capitava di richiamarlo per un passo da migliorare o qualche piccolo rimprovero sull’impostazione, bastava guardarlo negli occhi…», Olha si commuove. «Lo guardavi ed era poi impossibile rimproverarlo…finiva sempre che gli chiedevo le cose con grande gentilezza perché quegli occhi erano disarmanti». 

Timido e introverso, Dmitro aveva come compagna di ballo sua sorella Xenia, 15 anni, ora ricoverata in terapia intensiva dove i medici stanno provando a strapparla alla morte. Le sue condizioni sono gravi ma se non altro non peggiorano e dopo due interventi chirurgici i medici autorizzano a sperare che possa farcela.

Mentre suo padre Vyacheslav Vitaliyvich Kubata, l’altra mattina era sgomento davanti al corpo di Dmitro a pregare e a tenergli la mano, sua madre, Victoria, era accanto a lei in ospedale. A implorare il cielo che, per pietà, le lasciasse almeno lei… 

Victoria, classe 1979, è una famosa scacchista (una player Wim, per dirla in termini tecnici), insegnante in un club di scacchi che si chiama Pishak e vincitrice di molti incontri importanti nazionali e internazionali. Suo marito Vyacheslav è un programmatore. Vivono a Kharkiv, la città vicina al confine est dell’Ucraina che in questi giorni vive sotto il costante attacco dei russi. 

Le sirene degli allarmi e il rumore dei bombardamenti sono diventati ormai il sottofondo costante di ogni giornata. Quante volte li avranno sentiti, in questi giorni, quei due ragazzetti sempre assieme? 

Dmitro e sua sorella Xenia stavano correndo per allenarsi per il campo estivo, quando un’esplosione ha sbarrato la loro strada. Non erano alla fermata ad aspettare l’autobus, come si è detto all’inizio. Erano usciti per allenarsi un po’, perché con la guerra gli allenamenti regolari alla scuola di danza erano impossibili e mettere alla prova il fiato e la resistenza nella corsa è sempre meglio che niente. 

Un boato, lo spostamento d’aria, il sangue e poi più nulla. 

Dmitro l’hanno trovato che ormai non respirava più, Xenia l’hanno portata in ospedale in condizioni disperate. 

Di questa storia triste ricorderemo il telo arancione che copriva il corpo di quel ragazzino «gentile e timido» come tutti lo ricordano; ricorderemo le mani di Vyacheslav strette a quella senza più vita di Dmitro; ricorderemo la poliziotta inginocchiata accanto a quell’uomo che pregava e piangeva nel tentativo vano di confortarlo; ricorderemo la donna dai capelli grigi in un angolo di quella scena straziante: la nonna di Dmitro. 

E ricorderemo di aver provato una sensazione netta di sofferenza. Era anche un po’ nostro figlio, il nostro fratellino, il nostro piccolo amico, Dmitro.

La piramide del potere: chi comanda davvero a Kiev. Federico Giuliani su Il Giornale il 21 luglio 2022. 

Allontanare i profili sospettati di collusione con il nemico o inefficienti e, al tempo stesso, blindare i fedelissimi nelle posizioni chiave. Volodymyr Zelensky sta lentamente facendo cambiare pelle all’Ucraina. La sua prima doppia mossa è coincisa con il licenziamento del capo dell’intelligence, Ivan Bakanov – per altro suo amico d’infanzia – e della procuratrice generale, Iryna Venediktova. Il repulisti interno si è reso necessario per assicurare che i ruoli chiave dello Stato – leggi: potere amministrativo, militare e giudiziario - siano coperti da personaggi fidati. Tutto, ora, è concentrato in tre uomini che si conoscono da tanto e che condividono addirittura il loro posto di lavoro, al civico 11 di via Bankova, sede dell’Ufficio del presidente ucraino, nel cuore di Kiev. Una pessima notizia, ripete l’opposizione politica di Zelensky, unita e stretta attorno al governo nei momenti più bui della guerra, ma preoccupata adesso che l’Ucraina, ai loro occhi, sembra aver imboccato una strada ambigua e pericolosa. C’è addirittura chi ha paragonato i recenti movimenti politici ucraini alle dinamiche presenti nella famigerata serie televisiva House of Cards.

La piramide del potere ucraino

Da questo punto di vista, possiamo sintetizzare la nuova mappa del potere ucraino nell’immagine di una piramide. Nel gradino più alto c’è ovviamente Zelensky, il presidente che guida Kiev nella guerra contro la Russia, che dialoga incessantemente con il popolo attraverso l’utilizzo di media e social network e che incontra politici stranieri nel tentativo di chiedere ulteriore supporto economico e militare. Sotto di lui troviamo Andriy Yermak, il capo dell’Ufficio del presidente, una sorta di ombra grigia di Zelensky, mentre nel gradino più basso del podio troviamo il vice di Yermak, l’avvocato Oleh Tatarov. Premettendo che l’Ufficio del presidente costituisce una struttura che supporta Zelensky nelle sue decisioni, Taratov è il responsabile per le forze dell’ordine e per la giustizia. Come ha sottolineato Repubblica, la sua nomina del 2019 è stata accompagnata da numerose polemiche. Il motivo è semplice: il fidato uomo di Zelensky è al centro di una delicatissima indagine dell’Anticorruzione ucraina a causa di una mazzetta da quasi 3 milioni di dollari collegata ad un progetto immobiliare della Guardia Nazionale. Lo scoppio della guerra ha sostanzialmente offuscato l’indagine che, per altro, su ordine scritto di un giudice della procura generale è stata trasferita all’agenzia che si occupa di servizi segreti, e che ha anche funzione di polizia giudiziaria.

I fedelissimi di Zelensky

Taratov è un fedelissimo di Zelensky. Così come uomini fidati sono i successori di Bakanov e Venediktova, rispettivamente sostituiti con Vasyl Malyuk all’SBU e Oleksiy Simonenko alla procura generale. Il primo è considerato un protetto del citato Taratov, il secondo è il giudice che ha firmato il trasferimento alla SBU dell’indagine relativa proprio a Taratov. Piccola parentesi sul posto, ancora vacante, per guidare la Procura speciale anticorruzione. Si tratta di uno dei requisiti chiesti dall’Ue per accettare la domanda di ingresso dell’Ucraina in Europa. Ebbene, in teoria c’è un nome papabile, si tratta di Oleksandr Klimenko, votato a maggioranza ma mai insediatosi. Il motivo è semplice: Klimenko è il detective Anticorruzione che ha condotto l’indagine su Tararov e altri funzionari di Stato. In Ucraina, dunque, si è creata la seguente situazione: Yermak e Taratov, fedelissimo di Zelensky, controllano procura generale e servizi segreti, Ufficio di investigazione dello Stato, Ufficio per la sicurezza economica e dipartimento della Polizia. Stiamo parlando, in sintesi, dell’intero organigramma che potrebbe accendere i riflettori su oscure dinamiche interne o indagare su funzionari corrotti.

Fabio Tonacci per “la Repubblica” il 21 luglio 2022.

La stagione delle epurazioni eccellenti è appena cominciata, ma già si intuisce dove Zelensky vuol andare a parare. Con l'allontanamento del capo dell'intelligence Ivan Bakanov e della procuratrice generale Iryna Venediktova, il potere dello Stato - amministrativo, militare, persino giudiziario - si ritrova ora concentrato nelle mani di tre uomini, amici di vecchia data, che condividono il posto di lavoro: il civico 11 di via Bankova, a Kiev, dove ha sede l'Ufficio del presidente dell'Ucraina. Per l'opposizione politica, Petro Poroshenko in testa, si tratta di una pessima notizia.

La chiamano la "verticale del potere". Così l'hanno ribattezzata gli analisti più smaliziati, con un'immagine evocativa che rende bene il grado di forza acquisito dal trio ma anche la dose di manovre ciniche alla House of Cards che ci sono volute per raggiungerlo. Perché se Zelensky, della "verticale", è ovviamente sommità e primo beneficiario, meno scontata è l'autorità straripante assegnata al capo dell'Ufficio del presidente, Andriy Yermak soprannominato "il cardinale grigio", e al suo vice, il discusso avvocato Oleh Tatarov.

Tatarov, dunque, partiamo da lui. Nell'Ufficio del presidente (la struttura che supporta e assiste Zelensky nelle scelte) ha il ruolo di responsabile per la giustizia e le forze dell'ordine. La sua nomina, nel 2019, è accompagnata da polemiche ruvide perché Tatarov è al centro di una grossa e delicata indagine dell'Anticorruzione ucraina (Nabu) per una mazzetta da 2,8 milioni di dollari legata a un progetto immobiliare della Guardia Nazionale. 

L'inchiesta può segnare la sua fine politica, ma di fatto è insabbiata perché, su ordine scritto di un giudice della procura generale, è trasferita allo Sbu, l'imponente apparato dei servizi segreti (27 mila dipendenti, nessuno in Europa ne conta tanti) che ha funzioni anche di polizia giudiziaria.

Lì si è persa, senza però mai chiudersi formalmente, motivo, questo, che ha suscitato le ire di Tatarov. «Perché il caso non è ancora archiviato? », lo sentono più volte sbraitare al telefono con Bakanov. 

Ora torniamo a tre giorni fa e seguiamo il filo dei licenziamenti. Chi è stato messo al posto di Bakanov, allontanato ufficialmente per non aver ripulito lo Sbu dai sospetti sabotatori filorussi? Vasyl Malyuk, un protetto di Tatarov. 

Al posto di Venediktova alla procura generale, che indaga sui crimini di guerra russi, adesso c'è Oleksiy Simonenko: il giudice che ha firmato il trasferimento allo Sbu dell'indagine su Tatarov, rendendola innocua. E che nel settembre scorso si è fatto pure beccare dai fotografi nel gruppo degli invitati alla festa di compleanno dell'assistente di Zelensky. Ma c'è di più e dell'altro. 

La poltrona di direttore della Procura speciale anticorruzione è vacante dall'agosto 2020, pur essendo uno dei requisiti richiesti dall'Ue per accettare la domanda di ingresso dell'Ucraina. Un nome sul tavolo c'è, Oleksandr Klimenko, otto mesi fa votato a maggioranza dall'organo elettivo ma mai insediatosi. Perché?

È il detective dell'Anticorruzione che ha portato avanti l'indagine su Tatarov (e altre, altrettanto delicate, su alti funzionari di Stato), per cui qualcuno preferisce lo stallo piuttosto che vederlo a capo della Procura speciale. 

In sintesi, dopo le ultime rimozioni decise da Zelensky, i suoi advisor Yermak e Taratov controllano la procura generale e i servizi segreti, nonché l'Ufficio di investigazione dello Stato, l'Ufficio per la sicurezza economica, il dipartimento della Polizia: l'intera filiera che potrebbe ficcare il naso in certe dinamiche poco chiare. È il ritorno della politica, nell'accezione meno nobile e più pragmatica, che sposta equilibri e riassetta poteri.

Se ne aveva avuto un assaggio a maggio quando, col Donbass martoriato dai russi, lo Sbu di Bakanov ha pubblicato sul sito il video della testimonianza dell'oligarca filoputiniano Medvedchuck, arrestato mentre cercava di scappare all'estero e principale accusatore dell'ex presidente ucraino Poroshenko: è coinvolto in un'inchiesta esplosiva in cui si ipotizza il tradimento per una faccenda di vendita di tonnellate di carbone alle Repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk. 

La guerra fredda tra Zelensky e Poroshenko si era interrotta a febbraio, quando era cominciata la guerra vera. Era solo una sospensione temporanea, in attesa della verticale del potere. Che conduce a via Bankova.

Firmato l'accordo Kiev-Mosca sul grano. Erdogan: «Evitato l'incubo della fame nel mondo». Giusi Fasano, Marta Serafini, Paolo Foschi, Paola Caruso e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 22 Luglio 2022.

Le notizie di venerdì 22 luglio. Abramovich in Turchia per l'intesa sul grano. Raid russi a Kramatorsk. Google bandito nel Donetsk: diffonderebbe «bugie e disinformazione»

• La guerra in Ucraina è al 149esimo giorno.

• Turchia, firmato l'accordo sul grano tra Russia e Ucraina.

• Secondo alcuni osservatori i russi stanno rallentando nel Donbass.

• First lady ucraina Zelenska al Congresso americano: «Chiediamo agli Usa sistemi di difesa aerea per difenderci dai russi. Grazie per il vostro aiuto».

• Quali sono i nuovi obiettivi di Putin in Ucraina?

• Attacco hacker a radio Kiev: fake news su Zelensky grave in ospedale.

Ore 05:50 - Turchia: accordo sul grano Russia-Ucraina, oggi la firma

In Turchia è stato raggiunto un accordo tra Russia e Ucraina sulle esportazioni di grano, oggi i la firma, alla presenza del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres che è in arrivo a Istambul per l'accordo. Lo annuncia il governo di Erdogan.

Ore 05:55 - Comando ucraino: nel sud del Paese inflitte perdite alle truppe russe

Il comando operativo sud dell’Ucraina ha rivendicato la distruzione, nella giornata del 21 luglio, di cinque postazioni fortificate russe, 2 depositi di munizioni, un obice, due UAV e 11 veicoli corazzati. Nelle operazione sarebbero stati uccisi 35 militari russi.

Ore 05:55 - L’ex presidente ucraino Poroshenko: «Inviateci più armi contro i russi»

L’ex presidente ucraino Petro Poroshenko ha nuovamente invitato gli occidentali a inviare più armi alle forze di Kiev per sconfiggere i russi, a cinque mesi dall’inizio dell’invasione del suo paese. «Secondo la mia esperienza sul campo, non ci sono mai abbastanza armi quando c’è una guerra di questa portata», ha detto l’ex presidente a Bfmtv. «Abbiamo bisogno di armi e prima queste armi saranno consegnate, più vicina sarà la vittoria. Secondo le nostre informazioni, Mosca ha già esaurito il 60% delle sue scorte di munizioni e il 70% delle sue scorte di proiettili», ha affermato. «La situazione è a un punto critico», ha poi aggiunto, assicurando che gli ucraini «sono in grado di rispondere» agli attacchi russi, grazie alle consegne di armi da parte degli occidentali.

Ore 05:53 - Usa, soddisfazione per l’accordo Ucraina-Russia sul grano

Gli Stati Uniti plaudono all’accordo fra la Russia e l’Ucraina sulle esportazioni di grano. Lo afferma il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price. Gli Usa accolgono positivamente, mette in evidenza, qualsiasi intesa che liberi il grano ucraino.

Ore 05:53 - L’arcivescovo di Kiev: tank russo ha sparato sui raccoglitori di grano

«Al sud della nostra patria, è in corso la campagna di raccolta del grano. È accaduta un’altra tragedia sui campi dell’Ucraina. Un carro armato russo ha sparato agli operatori di mietitrebbia ucraini che stavano lavorando per far sfamare gli affamati» È la drammatica immagina descritta dall’arcivescovo di Kiev nel 148esimo giorno di guerra in Ucraina. «Purtroppo, durante il giorno e la notte scorsi sotto le bombe, i missili, gli attacchi dell’esercito russo ha tremato la terra ucraina. Le due città ucraine più grandi, tra le più grandi del paese, - racconta Shevchuk nel videomessaggio del giorno- sono di nuovo diventati epicentri degli attacchi russi: Kharkiv al nord e Mykolaiv al sud. La notte passata Mykolaiv ha subito un massiccio attacco missilistico“. Shevchuk parla di “una indescrivibile tragedia a Kharkiv, in particolare, le immagini di un padre in ginocchio, sulla via di una grande città, che tiene la mano di suo figlio tredicenne esanime, e prega. Molte persone si chiedevano: Dio, perché? Per quanto tempo ancora? Dio, salva i tuoi figli».

Ore 05:59 - Missili su Kramatorsk, decine di edifici distrutti: un morto, vari feriti

Una scuola e decine di palazzi distrutti, almeno un morto e diversi feriti. È il bilancio dell’ultimo attacco missilistico delle truppe russe sulla città di Kramatorsk, nell’oblast di Donetsk. Lo riferisce il governatore locale Pavlo Kyrylenko.

Ore 06:03 - Canada: Mosca non ha più la forza per raggiungere gli obiettivi prefissati

La Russia ha subito gravi perdite di uomini e attrezzature dall’inizio della guerra in Ucraina e non ha più la forza per raggiungere i suoi obiettivi nel Paese: lo affermano le forze armate canadesi in un’analisi della situazione sul campo di battaglia. Lo riporta Unian. «A causa delle significative perdite di personale e attrezzature, la Russia probabilmente non ha più la capacità militare per realizzare le sue ambizioni in Ucraina», sottolinea il rapporto. La Russia ha sempre avuto ambizioni geografiche massimaliste in Ucraina, commentano i militari canadesi. I tentativi falliti di Mosca di impadronirsi di Kiev e delle città nordorientali di Chernihiv, Sumy e Kharkiv all’inizio dell’invasione dimostrano le grandi ambizioni territoriali di Mosca ben oltre il Donbass.

Ore 06:04 - Londra: dimezzata la capacità di spionaggio della Russia in Europa

Mosca sta perdendo colpi nell’invasione dell’Ucraina e la sua capacità di spionaggio in Europa è stata dimezzata dopo l’espulsione di oltre 400 agenti dei servizi segreti russi da città europee, nonché l’arresto di alcune spie sotto copertura che si fingevano civili: lo ha detto il capo dei servizi segreti britannici (MI6), Richard Moore, nel corso di un’intervista alla Cnn. Moore ha spiegato che da quando la Russia ha invaso l’Ucraina lo scorso febbraio, i Paesi europei hanno espulso «più di 400 agenti dei servizi segreti russi che operavano sotto copertura diplomatica». Per questo, ha proseguito, Londra ritiene che la capacità dei servizi russi di svolgere attività di spionaggio in Europa sia stata «probabilmente dimezzata». Moore ha aggiunto che negli ultimi mesi sono stati smascherati e arrestati anche alcuni «clandestini», ovvero spie russe che operavano sotto copertura fingendo di essere normali civili. Il numero uno dell’MI6 ha quindi sottolineato di ritenere che la Russia potrebbe «essere sul punto di esaurire la propria forza» in Ucraina. «Nelle prossime settimane - ha detto - per i russi sarà sempre più difficile rimpiazzare le proprie perdite», quindi «dovranno fermarsi in qualche modo e questo darà agli ucraini l’opportunità di contrattaccare».

Ore 08:12 - Dmitro, che danzava con la sorella Xenia: la storia del 13enne ucciso a Kharkiv dalle bombe russe

Dopo aver visto la foto straziante di quel papà che teneva la mano del figlio ancora calda di vita, arrivano dettagli sulla storia del ragazzino morto: aveva tredici anni, si chiamava Dmitro, era dolce, timido, educato e studiava danza insieme alla sorella Xenia, 15 anni, ora ricoverata in terapia intensiva dove i medici stanno provando a strapparla alla morte.

Ore 08:19 - Ministero Uk: «La Russia ha pochi missili da terra, ecco perché c'è il rischio che colpiscano i civili»

Il ministero della Difesa del Regno Unito ritiene che la Russia stia vivendo una «carenza critica» di missili da attacco a terra, anche se avanza su Kramatorsk e Siversk. Nel suo briefing quotidiano di intelligence, scrive che nel Donbas, le forze ucraine continuano a respingere i tentativi russi di assaltare la centrale di Vuhlehirsk. L’artiglieria russa rimane concentrata nelle aree intorno alle città di Kramatorsk e Siversk. La Russia ha aumentato il suo uso di missili di difesa aerea a causa della grave carenza di missili dedicati per l’attacco al suolo. La Russia ha quasi certamente schierato sistemi di difesa aerea strategica progettati per abbattere aerei e missili a lungo raggio. Queste armi hanno testate relativamente piccole, progettate per distruggere gli aerei. Potrebbero rappresentare una minaccia significativa contro le truppe negli edifici aperti e leggeri, ma è improbabile che penetrino nelle strutture rinforzate. C’è un’alta probabilità che queste armi manchino i loro obiettivi previsti e causino vittime civili perché i missili non sono ottimizzati per questo ruolo e i loro equipaggi hanno poco addestramento per tali missioni.

Ore 09:29 - Russia aggiorna lista Paesi ostili, aggiunti cinque Paesi

Il governo russo ha ampliato l'elenco degli stati stranieri «ostili», che ora include Grecia, Danimarca, Slovenia, Croazia e Slovacchia. Lo ha affermato l'esecutivo di Mosca. «Il governo ha aggiornato l'elenco degli stati stranieri che commettono azioni ostili contro le missioni diplomatiche e consolari russe all'estero. L'elenco include Grecia, Danimarca, Slovenia, Croazia e Slovacchia», ha affermato il governo in una nota. La lista indica anche il numero di individui ubicati sul territorio della Russia con i quali le missioni diplomatiche di Paesi ostili e i loro uffici consolari possono concludere contratti di lavoro. Secondo l'aggiornamento, la Grecia ha un limite di 34 persone, la Danimarca di 20, la Slovacchia di 16. Slovenia e Croazia non potranno assumere dipendenti nelle loro missioni diplomatiche e uffici consolari. L'elenco non è definitivo e potrebbe essere ulteriormente ampliato.

Ore 09:42 - Zelensky: infliggeremo perdite significative a Mosca

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rimarcato la capacità del suo esercito di infliggere «significative nuove perdite» alle forze russe in Ucraina. In un videomessaggio trasmesso a tarda sera, dopo un incontro con i suoi vertici militari, Zelensky ha riferito quanto emerso dalla «staff meeting», in cui in particolare si è convenuto che «si ha un potenziale significativo l'avanzata delle nostre forze sul campo, con la possibilità di infliggere nuove significative perdite agli occupanti». Lo scrive il Guardian.

Ore 09:44 - Capo servizi segreti britannici: metà delle spie russe restano in Europa

Il capo dei servizi segreti britannici dell'Mi6, Richard Moore, ha affermato che 400 diplomatici russi espulsi dai Paesi europei dopo il 24 febbraio rappresentano solo la metà di tutte le spie russe sotto mentite spoglie che operano in Europa. Il Regno Unito è tra i pochi Paesi in Europa che non ha espulso diplomatici russi. Dal 24 febbraio, la Russia sta affrontando l'espulsione di massa dei suoi diplomatici dai paesi occidentali. La Germania ha dichiarato persone non grate 40 diplomatici russi, la Francia ha dato «il benservito» a 35 diplomatici e la Bulgaria, un record, a 70 diplomatici russi. La Russia ha reagito espellendo decine di diplomatici dalle nazioni occidentali.

Ore 09:50 - Donetsk, cinque civili ucraini uccisi, dieci feriti

Cinque civili sono stati uccisi nella regione di Donetsk e altre dieci persone sono rimaste ferite. Lo ha affermato il governatore ucraino di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, in un messaggio su Telegram, chiarendo che tre dei decessi sono avvenuti ieri a Siversk. In un successivo messaggio, ha fornito una cifra totale delle vittime civili per la regione dall'inizio dell'ultima invasione russa dell'Ucraina, sottolineando che «637 civili sono stati uccisi e altri 1.641 feriti a causa di bombardamenti nella regione di Donetsk. Il numero delle vittime russe a Mariupol e Volnovakha è attualmente sconosciuto».

Ore 09:52 - Ue, sanzioni per altri 54 individui e 10 entità

Restrizioni per altri 54 individui e 10 entità nel nuovo pacchetto di sanzioni Ue adottato ieri dal Consiglio europeo in risposta all'aggressione militare russa contro l'Ucraina. «Inseriamo nella lista un'altra grande banca russa, Sberbank, e impediamo di condurre transazioni al di fuori della Russia. Stiamo anche aggiungendo altri individui coinvolti nell'aggressione non provocata della Russia contro l'Ucraina, come funzionari militari, il club motociclistico Nightwolves e attori della disinformazione», afferma l'alto rappresentante Josep Borrell. In totale l'elenco dei sanzionati raggiunge 1.212 individui e 108 entità.

Ore 09:55 - Oggi accordo Kiev-Mosca su cereali

Ucraina e Russia si preparano a firmare oggi a Istanbul un accordo che consentirà l'esportazione dei cereali ucraini bloccati dalla guerra nei porti del Mar Nero e che sono gravemente carenti sui mercati mondiali. La cerimonia della firma è prevista per le 13.30 GMT (le 15.30 in Italia) al Palazzo Dolmabahce, alla presenza del Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. È previsto un centro di coordinamento e controllo con sede a Istanbul gestito da delegati delle parti coinvolte: un ucraino, un russo, un turco e un rappresentante dell'Onu che saranno responsabili della definizione del calendario per la rotazione delle navi nel Mar Nero. Sono previste ispezioni alla partenza e all'arrivo in Turchia, come richiesto da Mosca, che voleva assicurarsi che non fossero consegnate contemporaneamente armi all'Ucraina. Russi e ucraini si impegnano a corridoi sicuri e a rispettare le rotte marittime attraverso il Mar Nero libere da qualsiasi attività militare. L'accordo dovrebbe essere firmato per quattro mesi e automaticamente rinnovato. Un protocollo d'intesa dovrà accompagnare questo accordo, firmato dalle Nazioni Unite e dalla Russia, a garanzia che le sanzioni occidentali contro Mosca non riguarderanno cereali e fertilizzanti, direttamente o indirettamente. Questa era una richiesta della Russia che l'ha resa condicio sine qua non per la firma dell'accordo.

Ore 10:08 - Commissario diritti: 5.100 bambini sono stati deportati in Russia

Dall'inizio dell'invasione russa su vasta scala sono stati deportati in Russia 5.100 bambini ucraini. Lo ha detto durante la maratona informativa nazionale ucraina Daria Gerasimchuk, consigliere del Presidente per i diritti e la riabilitazione dei bambini. «Questi sono i dati del National Information Bureau che opera in Ucraina - ha affermato - ed è a questo organismo che le persone si rivolgono quando riferiscono deportazioni di bambini. Abbiamo ricevuto segnalazioni circa l'espulsione e il trasferimento di 5.100 bambini. Richieste di questo tipo continuano a essere ricevute ogni giorno» (qui la denuncia video del premier Zelensky del 2 giugno scorso).

Ore 10:39 - Donetsk, bandito Google: diffonderebbe «bugie e disinformazione»

Google sarà bandito nella regione occupata di Donetsk in Ucraina per presunta promozione di «terrorismo e violenza contro tutti i russi». Denis Pushilin , capo dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (DPR), ha pubblicato un lungo intervento su Telegram per sottolineare che «la propaganda disumana dell'Ucraina e dell'Occidente ha da tempo superato tutti i confini. C'è una vera persecuzione dei russi, l'imposizione di bugie e disinformazione. All'avanguardia dell'informatica in questo senso c'è il motore di ricerca Google, che apertamente, su ordine dei suoi curatori del governo statunitense, promuove il terrorismo e la violenza contro tutti i russi, e soprattutto la popolazione del Donbas». Per questo «abbiamo deciso di bloccare Google sul territorio - prosegue- Se Google smetterà di perseguire la sua politica e tornerà alla corrente della legge, della moralità e del buon senso, non ci saranno ostacoli al suo lavoro». Russia, Siria e Corea del Nord sono gli unici Stati membri delle Nazioni Unite a riconoscere la regione come autorità legittima.

Ore 11:44 - Russia-Bielorussia: telefonata Putin-Lukashenko

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo bielorusso, Alexander Lukashenko. I due leader, riferisce il Cremlino, hanno discusso dell'agenda bilaterale e di questioni internazionali alla luce di quanto emerso durante il vertice in Iran al quale ha partecipato Putin

Ore 11:45 - Distrutta scuola a Kramatorsk, il ministero della Difesa russa: «Uccisi 300 nazionalisti»

Il ministero della Difesa russo ha affermato di aver ucciso «fino a 300 nazionalisti» in un attacco contro un edificio scolastico a Kramatorsk. Nel suo briefing operativo quotidiano, il ministero ha affermato, senza fornire alcuna prova, che a seguito di un attacco con armi di precisione a terra, il punto di schieramento temporaneo della formazione nazionalista Black Hundred schierata nell'edificio della scuola n. 23 nella città di Kramatorsk è stato distrutto. Eliminati fino a trecento nazionalisti e oltre 40 unità di equipaggiamento speciale.

Ore 12:09 - Cremlino: «L’accordo sul grano contro la crisi alimentare»

L’agenzia russa Tass riferisce che la Russia ritiene che l’accordo sul grano con l’Ucraina sia «importante perché i canali di approvvigionamento del mercato globale dovrebbero essere sbloccati a causa dell’incombente crisi alimentare».

Ore 13:17 - Kiev firmerà l’accordo sul grano con Turchia e Onu, non con Mosca

L’Ucraina firmerà l’accordo sul grano con Turchia e Onu, stessa cosa farà la Russia. Quindi non ci sarà un accordo diretto tra le Kiev e Mosca. Lo precisa l’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato dalla Tass.

Come scrive su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky, l’Ucraina non accetterà funzionari russi nei propri porti o scorte da parte delle navi russe durante il trasporto del grano. Ecco le condizioni di Kiev, espresse via social dal consigliere.

«Nessuna scorta al trasporto da parte di navi russe e nessuna presenza di funzionari russi nei nostri porti. In caso di provocazioni, immediata risposta militare». E ancora. «Tutte le ispezioni delle navi da trasporto saranno effettuate da gruppi congiunti nelle acque turche, se dovesse esserci tale necessità».

Ore 13:54 - Erdogan: l'accordo sul grano sarà siglato oggi

«Supereremo le difficoltà e l'accordo sarà firmato». Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a proposito dell'intesa tra Russia, Ucraina, Turchia e Onu per sbloccare l'esportazione di grano attraverso corridoi sicuri nel Mar Nero.

Ore 14:04 - Media ucraini: «Kiev ha firmato l'accordo sul grano con Turchia e Onu». Attesa la sigla di Mosca

L'Ucraina ha firmato la sua parte dell'accordo sul grano con la Turchia e l'Onu, come riporta il media ucraino Strana.ua, ripresa anche dall'agenzia Tass. «Ucraina, Turchia e Onu hanno firmato l'accordo sull'export di grano. Il documento è stato firmato dal ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov, dal ministro della Difesa turco Hulusi Akar e dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres», afferma il quotidiano online sostenendo che lo stesso documento dovrebbe essere firmato dai russi.

La stessa intesa dovrebbe essere firmata dalla Russia con i rappresentanti di Turchia e Nazioni unite.

Ore 14:36 - Kiev, le esportazioni da tre porti: Odessa, Pivdenny e Chornomorsk

Tre porti ucraini saranno inclusi nell'accordo sull'esportazione di prodotti agricoli attraverso corridoi concordati nel Mar Nero. Lo ha detto Rustem Umerov, membro della delegazione ucraina nei negoziati sull'esportazione di grano a Istanbul. «Le esportazioni avverranno attraverso tre porti: Odessa, Pivdenny, (Yuzhiy) e Chornomorsk», ha spiegato Umerov ai media ucraini, come riporta la Cnn.

«In futuro, speriamo di poter ampliare questa lista. Tutte le raccomandazioni delle forze marittime, delle forze armate devono essere rispettate. Ci sono corridoi sicuri, rotte che abbiamo sviluppato insieme ai militari e tutte le navi civili andranno attraverso queste rotte. Venderemo grano a tutti. E tutte le navi che seguono queste linee guida possono venire da noi», ha detto ancora Umerov.

Ore 15:42 - Petrolio, Nabiullina: «La Russia non lo fornirà ai Paesi con price cap»

«La Russia non fornirà petrolio ai Paesi che decideranno di imporre un tetto massimo al suo petrolio (noto come price cap, ndr)». Lo ha detto venerdì il governatore della Banca centrale russa Elvira Nabiullina. Nabiullina ha aggiunto che a suo avviso la proposta dei Paesi del G7 puntava a privare la Russia delle entrate energetiche nel tentativo limitare le opzioni di Mosca per finanziare la sua campagna militare in Ucraina e stimolerebbe i prezzi globali del petrolio.

Ore 15:44 - Mosca glissa sulla Transnistria che vuole unirsi alla Russia

Il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov ha glissato su una dichiarazione di stamattina di Vitaly Ignatyev, ministro degli Esteri dell’autoproclamata Repubblica di Transnistria, che si è dichiarato favorevole all’unione con la Russia. «Onestamente, ho letto i rapporti dei media, ma ignoro con cosa questa dichiarazione [di Ignatyev] sia connessa, che tipo di processi siano coinvolti», ha dichiarato Peskov, citato dall’agenzia di stampa russa Tass. «Non ho nulla da dire al momento», ha concluso. Stamattina, Ignatyev aveva detto che «il vettore della politica estera della Transnistria rimane immutato: è l’indipendenza e la successiva annessione alla Federazione Russa, approvata con il referendum del 2006».

Ore 16:00 - A Istanbul si svolge la cerimonia per la firma dell'accordo sul grano

La cerimonia a palazzo Dolmabahce con il presidente turco Erdogan e il segretario generale dell'Onu Guterres.

Ore 16:11 - Guterres: l'accordo di oggi sul grano è un faro nel Mar Nero

«L'accordo di oggi sul grano è un faro nel Mar Nero». Così il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres definisce l'intesa a Istanbul tra Russia, Ucraina e Onu con la mediazione della Turchia per lo sblocco del grano dai porti ucraini.

«Contiamo sul governo turco per mantenere questo ruolo di mediatore in futuro», ha sottolineato Guterres.

Ore 16:17 - Erdogan: abbiamo evitato l'incubo della fame nel mondo

«Oggi è una giornata storica, siamo fieri del nostro ruolo svolto in questa iniziativa che ha risolto la crisi alimentare mondiale. L'accordo di oggi riguarda tutte le nazioni del mondo, dall'Africa all'Asia, e stiamo evitando insieme l'incubo della fame» globale. Così il presidente turco Recep Erdogan alla firma dell'accordo a Istanbul sullo sblocco del grano.

Ore 16:21 - Firmato l'accordo sul grano a Istanbul

Il documento è stato siglato durante una cerimonia nel sontuoso Palazzo Dolmabahce a Istanbul, alla presenta di Erdogan e Guterres. Prima ha firmato il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu, insieme al ministro della Difesa turco Hulusi Akar, che ha firmato anche lui. Dopo la firma Shoigu e Akar si sono stretti la mano.

Subito dopo, quando Shoigu se ne è andato, si è seduto il ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov e ha firmato l'accordo insieme al ministro turco Akar, seguito dalla stretta di mano. Si tratta di due accordi speculari, uno di Mosca con Ankara e l'altro di Kiev sempre con Ankara.

L'intesa consentirà all'Ucraina di esportare 22 milioni di tonnellate di grano e altri prodotti agricoli bloccati nei porti di Odessa, Chernomorsk e Yuzhny a causa della guerra.

Le navi in partenza dai porti del Mar Nero saranno ispezionate anche da funzionari turchi per impedire il trasporto clandestino di armi.

Ore 16:46 - Abramovich presente alla firma dell'accordo sul grano

Anche l'oligarca russo Roman Abramovich ha assistito alla cerimonia della firma dell'accordo sul grano. Il magnate ha assistito alle firme seduto nelle prime file.

Ore 17:10 - Michel: «Dall'intesa sul grano benefici a milioni persone, ma serve che vi sia rigorosa attenzione»

Il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, dopo la firma dell'accordo sull'export del grano tra Russia e Ucraina, ha scritto su Twitter: «La sicurezza alimentare globale è una priorità per l'Ue. Accolgo con favore l'accordo per sbloccare il Mar Nero per le esportazioni ucraine di grano. Questo accordo può portare benefici a milioni di persone in tutto il mondo. La rigorosa attuazione dell'accordo è ora di estrema importanza per far sì che funzioni».

Ore 17:24 - Shoigu: «L'Ucraina dovrà garantire la sicurezza delle navi. Non approfitteremo dell'apertura dei porti ucraini»

L'Ucraina dovrà garantire la sicurezza delle navi che trasporteranno il grano nelle sue acque territoriali e ne sarà responsabile: lo ha detto il ministro russo della Difesa, Serghei Shoigu. «È responsabilità di Kiev garantire la sicurezza (delle navi con il grano, ndr) nelle acque territoriali ucraine», ha affermato Shoigu precisando che in questo compito che deve svolgere Kiev «rientra anche l'azione di sminamento» delle acque.

Aggiungendo: «La Russia ha assunto gli obblighi che sono chiaramente enunciati in questo documento. Non approfitteremo, in questo caso, dello sminamento e dell'apertura dei porti».

Secondo Shoigu, ci sono le condizioni per sbloccare le esportazioni di grano già nei prossimi giorni. «Stiamo parlando non solo dell'inizio dell'esportazione di prodotti agricoli dai porti ucraini, ma ovviamente anche di quella dei prodotti agricoli e dei fertilizzanti dai porti russi», ha aggiunto il ministro russo in una intervista televisiva.

Ore 17:33 - Kiev: i russi blindano Mariupol in entrata e uscita

«Dalle 16 di oggi alle 6 del mattino di lunedì prossimo, gli occupanti russi blinderanno la città all'ingresso e all'uscita». Lo ha annunciato il consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andryushchenko. Lo riporta l'Ukrainska Pravda.

«Non mettetevi in pericolo — ha aggiunto, rivolgendosi alla popolazione —. Non uscite di casa se non è necessario. Evitate i blocchi stradali e aiutatevi a vicenda».

Ore 17:53 - Regno Unito: sorveglieremo che Mosca mantenga parola sul grano

Il Regno Unito plaude all'accordo firmato oggi con la mediazione di Onu e Turchia sullo sblocco dell'esportazione del grano dall'Ucraina, ma avverte d'essere deciso a «sorvegliare» assieme ai suoi «alleati» che esso «sia attuato, e ad assicurarsi che alle parole della Russia seguano i fatti». Lo si legge in una dichiarazione di Liz Truss, ministra degli esteri del governo del dimissionario di Boris Johnson e candidata alla sua successione come premier nel ballottaggio atteso in casa Tory con l'ex cancelliere dello scacchiere Rishi Sunak.

Ore 17:59 - I russi stanno davvero rallentando le operazioni nel Donbass?

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) L’attesa: è questa la parola d’ordine sul taccuino militare dedicato alla crisi in Ucraina. Il conflitto — durissimo — oscilla tra picchi e pause. Mentre a Istanbul viene firmato l’accordo sul grano ucraino, un passo avanti notevole fra le parti, le intelligence occidentali e gli osservatori segnalano un rallentamento nelle operazioni della Russia nel Donbass.

I bombardamenti missilistici restano intensi mentre sono minori i risultati conseguiti dalle truppe del neo-zar. Alcuni si spingono ad affermare che l’Armata ha raggiunto il «culmine» ed ora non avrebbe risorse sufficienti mentre gli ucraini continuano a rinforzarsi con nuovi equipaggiamenti.

Ore 18:16 - Lavrov: l'accordo apre la strada anche ad export di cibo russo

«L'obiettivo principale dell'accordo siglato è garantire le consegne trasparenti e regolari di cibo e fertilizzanti russi, comprese le materie prime per la loro produzione, ai mercati mondiali». Lo ha affermato una nota del ministro degli esteri Sergei Lavrov.

«In particolare, mira ad eliminare gli ostacoli che gli Stati Uniti e l'Ue hanno creato nelle sfere della finanza, delle assicurazioni e della logistica, per garantire che questi prodotti siano specificamente esclusi dalle misure restrittive imposte contro il nostro Paese», ha aggiunto Lavrov. Lo riporta Interfax.

Ore 18:19 - Turchia: pronti ad aiutare a sminare i porti del Mar Nero

Ankara si è detta «pronta» ad aiutare a sminare i porti del Mar Nero alla luce dell'accordo firmato tra Ucraina e Russia con Turchia e Onu per sbloccare l'export di grano ucraino.

Ore 18:39 - Di Maio: corridoio del grano è anche corridoio per il dialogo

«L'intesa sul grano è un'ottima notizia perché è l'apertura di un corridoio di dialogo e non solo di un corridoio per il grano. E l'Italia è stata la prima a lavorare su questo. Rivendichiamo anche il fatto che se non avessimo supportato le truppe ucraine oggi non saremmo arrivati a questo». Sono queste le parole del leader di Ipf e ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a Metropolis, il live show del gruppo Gedi.

Ore 18:46 - Mario Draghi sul grano: «Ottima notizia, speriamo sia un primo passo per la pace»

«Gli accordi firmati oggi a Istanbul da parte dell’Ucraina, della Russia, della Turchia e delle Nazioni Unite sono un’ottima notizia per tutta la comunità internazionale. Lo sblocco di milioni di tonnellate di grano ferme nei porti del Mar Nero è essenziale per permettere a questi carichi di raggiungere i cittadini di molti Paesi a medio e basso reddito e evitare una crisi alimentare mondiale. Il successo di questo piano dipenderà dalla rapida e piena attuazione degli accordi firmati oggi. L’Italia si è fortemente impegnata negli scorsi mesi per sostenere l’iniziativa di mediazione della Turchia con il ruolo centrale delle Nazioni Unite. Auspichiamo che questi accordi rappresentino un primo passo verso concrete prospettive di pace, in termini che siano accettabili per l’Ucraina». Così Mario Draghi in una nota sull'accordo firmato da Mosca e Kiev per le esportazioni di grano.

Ore 18:52 - «Usa e alleati valutano l'invio di jet di Paesi Nato a Kiev»

Gli Stati Uniti e gli alleati Nato stanno considerando la possibilità di fornire all'Ucraina nuovi jet e addestrare i loro militari a operarli. Lo riporta il Washington Post citando il generale Charles Q. Brown Jr, il capo della US Air Force, secondo il quale fra le opzioni possibili ci sono i jet Gripen prodotti in Svezia, i Rafale prodotti in Francia e gli Eurofighter Typhoon. Si tratterebbe quindi di jet prodotti dai Paesi Nato.

Ore 18:53 - Kuleba: sul grano ci fidiamo dell'Onu, non di Mosca

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha affermato che Kiev si fida delle Nazioni Unite e non della Russia per rispettare l'accordo raggiunto a Istanbul per sbloccare le esportazioni di grano.

«L'Ucraina non si fida della Russia. Penso che nessuno abbia ragioni per fidarsi della Russia. Investiamo la nostra fiducia nelle Nazioni Unite come forza trainante di questo accordo», ha detto Kuleba.

Ore 19:00 - Kiev, 3 soldati russi uccisi vicino alla centrale di Zaporizhzhia

L'esercito ucraino ha colpito le posizioni degli invasori russi vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, uccidendo almeno tre soldati e ferendone altri 12. Lo ha annunciato la direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino. Lo riporta Ukrinform.

«Un drone kamikaze è stato utilizzato per un attacco a un accampamento nemico: tre soldati sono stati uccisi nell'attacco e altri 12 sono rimasti feriti», si legge nel rapporto. Secondo l'intelligence, l'accampamento è stato distrutto da un incendio.

Ore 19:11 - Zelensky sente Johnson: il sostegno Gb a Kiev resterà forte

«Ho contatti regolati con Boris Johnson, un grande amico dell'Ucraina. Abbiamo parlato di come intensificare la formazione dei militari ucraini. Ho ricevuto assicurazioni sul fatto che il sostegno del Regno Unito all'Ucraina resterà forte e inequivocabile». Lo ha scritto su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ore 19:13 - Medvedev: a Usa serve un nuovo Afghanistan per l'export di armi

Nuovo attacco del vice capo del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, a Washington. Dopo il ritiro da Kabul, gli «Stati Uniti hanno bisogno di un nuovo Afghanistan, che sta rapidamente diventando l'attuale Ucraina», verso la quale «pompano incontrollabilmente armi».

«Le armi americane ora consegnate a Little Russia si diffonderanno nelle mani di vari criminali in tutto il mondo. Più precisamente, si stanno già diffondendo con forza e potenza», sotto la «copertura dell'amministrazione e delle agenzie di intelligence Usa. In effetti, l'America torna ad essere sponsor del terrorismo internazionale», ha proseguito Medvedev, assicurando che questo «non influirà sul finale».

«La Russia raggiungerà tutti i suoi obiettivi, e ci sarà la pace, alle nostre condizioni. E non a quelle di coloro che strillano confusi impotenti in Europa e all'estero».

Ore 19:18 - Kiev, contrastata l'avanzata russa nelle regioni di Donetsk e Kherson

Lo stato maggiore delle forze ucraine comunica che «le truppe nemiche russe hanno tentato senza successo di assaltare le posizioni ucraine nelle regioni di Donetsk e Kherson, ma nella regione di Donetsk, i soldati ucraini hanno frenato tutti i tentativi del nemico di avanzare nelle direzioni di Verkhnokamyanskyi e Ivano-Daryivka. E gli occupanti se ne sono andati». Lo riporta l'agenzia Unian.

Ore 19:37 - Usa verso altri 270 milioni aiuti a Kiev, anche droni

La Casa Bianca si avvia ad annunciare ulteriori 270 milioni di dollari di aiuti all'Ucraina in assistenza militare. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali il pacchetto include droni Phoenix Ghost e quattro sistemi missilistici ad alta mobilità Himars.

 Ore 19:51 - La Casa Bianca plaude alla firma dell'accordo sul grano

Gli Stati Uniti plaudono alla firma dell'accordo sul grano, lodando il segretario generale dell'Onu e il presidente turco. Lo afferma il portavoce della Casa Bianca, John Kirby. Gli Stati Uniti premeranno sulla Russia per una rapida attuazione dell'accordo.

Ore 21:39 - Zelensky: «Ogni giorno al fronte muoiono 30 nostri soldati»

«Attualmente, ogni giorno, circa 30 militari ucraini muoiono al fronte e circa 250 vengono feriti». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.in un'intervista al Wall Street Journal. Secondo il presidente, «al culmine delle ostilità tra maggio e giugno, l'Ucraina perdeva dai 100 ai 200 militari al giorno, ma ora quel numero è sceso a 30 morti e circa 250 feriti al giorno». Zelensky non ha rivelato le perdite militari totali dell'Ucraina dall'inizio della guerra, ma ha affermato che sono molto inferiori a quelle subite dalla Russia.

Ore 21:56 - Kiev, droni kamikaze per colpire centrale in mano a russi

L’intelligence ucraina ha confermato di aver usato droni kamikaze per colpire la centrale nucleare di Enerhodar, il cui controllo è in mano ai militari russi. «I droni kamikaze sono stati utilizzati per effettuare un attacco a una tendopoli e alla tecnologia nemica», ha annunciato il servizio di intelligence militare. Nell’attacco sono stati distrutti le difese aeree e un lanciarazzi multiplo Grad, ha riferito l’intelligence, parlando di tre russi uccisi e 12 feriti.

Ore 22:02 - Zelensky, «Abbiamo grano da vendere per 10 miliardi di dollari»

L’Ucraina ha a disposizione 10 miliardi di dollari di grano disponibili per la vendita. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel giorno della firma dell’accordo mediato dall’Onu per sbloccare il grano dai porti sul Mar Nero. «Questa è un’altra dimostrazione che l’Ucraina può resistere alla guerra», ha detto in un discorso, dicendo convinto che l’Ucraina avrà la possibilità di vendere anche il raccolto attuale. Grazie all’accordo, ha aggiunto definendolo «importante», circa 20 milioni di tonnellate del raccolto dell’anno scorso saranno esportate.

Ore 22:47 - Zelensky: Putin ci invade, ci uccide e ora dice «negoziamo»

Putin «ci ha invaso senza colloqui, ha ucciso delle persone, ha creato 12 milioni di profughi e adesso dice che l’Ucraina non vuole negoziare» ha detto il presidente ucraino Zelensky al «Wall Street Journal». «Uccidono le persone, distruggono le città, le conquistano — ha aggiunto — e poi dicono: “Negoziamo”. Con chi vorrebbero fare i negoziati? Con le rocce? Sono coperte di sangue e questo sangue è impossibile da lavare via. Non gli permetteremo di lavarlo via».

Ore 23:15 - Mosca, pericolo mine per navi straniere bloccate

Le 70 navi di 16 Paesi diversi ancora bloccate in sei porti ucraini sul Mar Nero rischiano di essere bombardate o di saltare sulle mine posizionate dalle forze armate del Paese. Lo ha dichiarato il ministero della Difesa di Mosca. Il capo del Centro di controllo della Difesa nazionale della Russia, Mikhail Mizintsev ha sottolineato che la settantina di navi straniere sono bloccate nei porti di Kherson, Mykolaiv, Chornomorsk, Ochakiv, Odessa e Pivdennyi. «Le autorità di Kiev stanno continuando a evitare in tutti i modi di collaborare con i rappresentanti stranieri e gli armatori per risolvere il problema di garantire un’uscita sicura in mare per le navi», secondo l’esponente della Difesa russa.

Ore 23:29 - Kiev, recuperati tre corpi da una scuola bombardata a Kramatorsk

I soccorritori hanno recuperato tre corpi dalle macerie di una scuola bombardata dai russi a Kramatorsk, nel Donbass. Lo ha reso noto l’ufficio della presidenza ucraina, riporta il «Guardian», precisando che gli attacchi russi hanno distrutto la scuola e danneggiato 85 edifici residenziali.

Ore 23:56 - Media, 1000 soldati russi accerchiati, chiesto «corridoio» evacuazione

Oltre mille soldati russi sono stati circondati nella regione di Vysokopole e hanno chiesto all’Ucraina un «corridoio» per l’evacuazione. Lo riporta il giornale online russo «The Insider» citando fonti delle forze armate ucraine, confermate da militari di Mosca. Secondo la testata tre gruppi tattici russo avrebbero chiesto a Kiev un «gesto di buona volontà» essendo stati accerchiati durante la controffensiva di Kiev in direzione di Kherson, condotta in due direzioni contemporaneamente. I problemi per l’esercito russo si aggiungono alla difficoltà di trasferire i reparti sulla riva destra del fiume Dnepr a causa dei danni significativi a entrambi i valichi esistenti: il ponte Antonovsky a Kherson e la diga della centrale idroelettrica Kakhovskaya a Novaya Kakhovka. Secondo gli osservatori, l’operazione in atto potrebbe permettere agli ucraini di circondare le truppe russe a nord di Kherson cambiando il corso dell’intera campagna sul fronte meridionale.

Ore 00:27 - Zelensky, spetta a Onu far rispettare accordo grano

È l’Onu che si deve prendere la responsabilità di far rispettare l’accordo sulle esportazioni di cereali dall’Ucraina, firmato oggi a Istanbul. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Tutti capiscono che la Russia potrebbe fare delle provocazioni, cercando di screditare gli sforzi dell’Ucraina e internazionali. Ma noi ci affidiamo all’Onu. Ora è loro responsabilità quella di garantire il rispetto dell’accordo», ha dichiarato nel suo video serale.

L’accordo di oggi, ha aggiunto Zelensky, «corrisponde interamente agli interessi dell’Ucraina». Secondo il leader di Kiev, le forze armate ucraine controllano «al 100% tutti gli accessi ai porti», e l’accordo permetterà di esportare circa 20 milioni di tonnellate del raccolto dell’anno scorso oltre a quello dell’anno in corso. «Parliamo dei redditi degli agricoltori, dell’insieme del settore agricolo e del bilancio dello Stato. Di posti di lavoro. Abbiamo ora 10 miliardi di dollari di cereali», ha sottolineato. «Esiste una possibilità di ridurre la gravità della crisi alimentare provocata dalla Russia e di impedire una catastrofe mondiale, una carestia che potrebbe condurre al caos politico in numerosi Paesi del mondo, in particolare in quelli che ci aiutano. È una nuova prova che l’Ucraina può resistere a questa guerra», ha concluso Zelensky.

Ore 00:28 - Kiev, danni all’ambiente per 5.5 miliardi di dollari

La guerra ha causato danni per 5,5 miliardi di dollari all’ambiente dell’Ucraina. Lo spiega il ministro per la protezione dell’ambiente e delle risorse naturali Ruslan Strelets. Lo riporta il «Kiev Independent». «Oggi, la Russia è il principale terrorista ambientale», ha affermato.

Ore 00:41 - Accordo grano non ferma bombe; raid nel Sud e nell’Est

L’accordo tra Ucraina e Russia non ferma i combattimenti. Le forze russe hanno portato avanti il loro incessante bombardamento nella regione del Donetsk, nell’Est del Paese, che è stata al centro della loro offensiva militare negli ultimi mesi. I nuovi bombardamenti russi a Sloviansk hanno causato tre feriti e danneggiato diversi edifici, ha annunciato su Telegram il governatore della regione, Pavlo Kyrylenko. Secondo le prime informazioni, si trattava di munizioni a grappolo. Da parte filorussa, le autorità dei due territori separatisti nel bacino minerario del Donbass hanno annunciato di aver bloccato Google, accusandolo di «promuovere il terrorismo e la violenza contro tutti i russi». Nel sud, secondo Kyiv, le forze russe stanno bombardando i villaggi lungo la linea del fronte nella regione di Kherson, dove l’esercito ucraino sta cercando di recuperare le aree occupate da Mosca dopo il lancio della sua invasione a fine febbraio. Kiev ha quindi affermato di aver colpito una posizione russa vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, sotto il controllo di Mosca, con «un drone kamikaze». L’attacco «ha colpito un campo che ospitava un mezzo equipaggiato con lanciarazzi multipli Grad. Tre russi sono stati uccisi, dodici feriti, ha affermato il servizio di intelligence militare ucraino sulla sua pagina Facebook, pubblicando un video dell’attacco.

Ore 01:15 - Sullivan, Usa non forniranno a Kiev missili a lungo raggio

Gli Stati Uniti «non forniranno» alla Russia missili a lungo raggio capaci di colpire obiettivi a oltre 300 chilometri di distanza. Lo ha confermato Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale, parlando in occasione dell'Aspen Security Forum. «Noi vogliamo fare tutto il necessario per difendere l'Ucraina — ha spiegato — ma anche non vogliamo un'escalation del conflitto che possa sfociare nella terza guerra mondiale».

Ore 01:47 - Zelnesky, gli Imagine Dragons ambasciatori di United24

Gli Imagine Dragons saranno ambasciatori di United24, la piattaforma globale di finanziamento collettivo per aiutare l'Ucraina. Lo ha reso noto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo riporta il «Kiev Independent». La band promuoverà la raccolta fondi sostegno dell'assistenza medica in Ucraina.

Ore 01:48 - Usa, colpiti cento obiettivi russi di alto valore

«L'Ucraina ha già colpito più di 100 obiettivi militari russi di "alto valore"» inclusi posti di comando, depositi di munizioni, siti di difesa aerea, radar e nodi di comunicazione e postazioni di artiglieria a lungo raggio». Lo ha affermato un alto funzionario della Difesa statunitense citato dal «Washington Post». Con la Russia che continua a lanciare migliaia di colpi di artiglieria al giorno, il funzionario ha spiegato che Mosca «non può continuare così per sempre» e ora ha impegnato l'85 per cento del suo esercito nella guerra in Ucraina lasciando altre parti della Russia senza forze militari. «Hanno speso molte munizioni più intelligenti», ha detto l'alto funzionario della difesa, riferendosi alle armi a guida di precisione. «Le loro capacità stanno diventando più primitive», ha aggiunto.