Denuncio al mondo ed ai posteri con i miei libri tutte le illegalità tacitate ed impunite compiute dai poteri forti (tutte le mafie). Lo faccio con professionalità, senza pregiudizi od ideologie. Per non essere tacciato di mitomania, pazzia, calunnia, diffamazione, partigianeria, o di scrivere Fake News, riporto, in contraddittorio, la Cronaca e la faccio diventare storia. Quella Storia che nessun editore vuol pubblicare. Quelli editori che ormai nessuno più legge.

Gli editori ed i distributori censori si avvalgono dell'accusa di plagio, per cessare il rapporto. Plagio mai sollevato da alcuno in sede penale o civile, ma tanto basta per loro per censurarmi.

I miei contenuti non sono propalazioni o convinzioni personali. Mi avvalgo solo di fonti autorevoli e credibili, le quali sono doverosamente citate.

Io sono un sociologo storico: racconto la contemporaneità ad i posteri, senza censura od omertà, per uso di critica o di discussione, per ricerca e studio personale o a scopo culturale o didattico. A norma dell'art. 70, comma 1 della Legge sul diritto d'autore: "Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l'utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali."

L’autore ha il diritto esclusivo di utilizzare economicamente l’opera in ogni forma e modo (art. 12 comma 2 Legge sul Diritto d’Autore). La legge stessa però fissa alcuni limiti al contenuto patrimoniale del diritto d’autore per esigenze di pubblica informazione, di libera discussione delle idee, di diffusione della cultura e di studio. Si tratta di limitazioni all’esercizio del diritto di autore, giustificate da un interesse generale che prevale sull’interesse personale dell’autore.

L'art. 10 della Convenzione di Unione di Berna (resa esecutiva con L. n. 399 del 1978) Atto di Parigi del 1971, ratificata o presa ad esempio dalla maggioranza degli ordinamenti internazionali, prevede il diritto di citazione con le seguenti regole: 1) Sono lecite le citazioni tratte da un'opera già resa lecitamente accessibile al pubblico, nonché le citazioni di articoli di giornali e riviste periodiche nella forma di rassegne di stampe, a condizione che dette citazioni siano fatte conformemente ai buoni usi e nella misura giustificata dallo scopo.

Ai sensi dell’art. 101 della legge 633/1941: La riproduzione di informazioni e notizie è lecita purché non sia effettuata con l’impiego di atti contrari agli usi onesti in materia giornalistica e purché se ne citi la fonte. Appare chiaro in quest'ipotesi che oltre alla violazione del diritto d'autore è apprezzabile un'ulteriore violazione e cioè quella della concorrenza (il cosiddetto parassitismo giornalistico). Quindi in questo caso non si fa concorrenza illecita al giornale e al testo ma anzi dà un valore aggiunto al brano originale inserito in un contesto più ampio di discussione e di critica.

Ed ancora: "La libertà ex art. 70 comma I, legge sul diritto di autore, di riassumere citare o anche riprodurre brani di opere, per scopi di critica, discussione o insegnamento è ammessa e si giustifica se l'opera di critica o didattica abbia finalità autonome e distinte da quelle dell'opera citata e perciò i frammenti riprodotti non creino neppure una potenziale concorrenza con i diritti di utilizzazione economica spettanti all'autore dell'opera parzialmente riprodotta" (Cassazione Civile 07/03/1997 nr. 2089).

Per questi motivi Dichiaro di essere l’esclusivo autore del libro in oggetto e di tutti i libri pubblicati sul mio portale e le opere citate ai sensi di legge contengono l’autore e la fonte. Ai sensi di legge non ho bisogno di autorizzazione alla pubblicazione essendo opere pubbliche.

Promuovo in video tutto il territorio nazionale ingiustamente maltrattato e censurato. Ascolto e Consiglio le vittime discriminate ed inascoltate. Ogni giorno da tutto il mondo sui miei siti istituzionali, sui miei blog d'informazione personali e sui miei canali video sono seguito ed apprezzato da centinaia di migliaia di navigatori web. Per quello che faccio, per quello che dico e per quello che scrivo i media mi censurano e le istituzioni mi perseguitano. Le letture e le visioni delle mie opere sono gratuite. Anche l'uso è gratuito, basta indicare la fonte. Nessuno mi sovvenziona per le spese che sostengo e mi impediscono di lavorare per potermi mantenere. Non vivo solo di aria: Sostienimi o mi faranno cessare e vinceranno loro. 

Dr Antonio Giangrande  

NOTA BENE

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ANNO 2022

L’ACCOGLIENZA

QUARTA PARTE

L’ATTACCO

QUARTO MESE

 

DI ANTONIO GIANGRANDE

 

 

 

L’ITALIA ALLO SPECCHIO

IL DNA DEGLI ITALIANI

 

     

 

 

 

 L’APOTEOSI

DI UN POPOLO DIFETTATO

 

Questo saggio è un aggiornamento temporale, pluritematico e pluriterritoriale, riferito al 2022, consequenziale a quello del 2021. Gli argomenti ed i territori trattati nei saggi periodici sono completati ed approfonditi in centinaia di saggi analitici specificatamente dedicati e già pubblicati negli stessi canali in forma Book o E-book, con raccolta di materiale riferito al periodo antecedente. Opere oggetto di studio e fonti propedeutiche a tesi di laurea ed inchieste giornalistiche.

Si troveranno delle recensioni deliranti e degradanti di queste opere. Il mio intento non è soggiogare l'assenso parlando del nulla, ma dimostrare che siamo un popolo difettato. In questo modo è ovvio che l'offeso si ribelli con la denigrazione del palesato.

 

IL GOVERNO

 

UNA BALLATA PER L’ITALIA (di Antonio Giangrande). L’ITALIA CHE SIAMO.

UNA BALLATA PER AVETRANA (di Antonio Giangrande). L’AVETRANA CHE SIAMO.

PRESENTAZIONE DELL’AUTORE.

LA SOLITA INVASIONE BARBARICA SABAUDA.

LA SOLITA ITALIOPOLI.

SOLITA LADRONIA.

SOLITO GOVERNOPOLI. MALGOVERNO ESEMPIO DI MORALITA’.

SOLITA APPALTOPOLI.

SOLITA CONCORSOPOLI ED ESAMOPOLI. I CONCORSI ED ESAMI DI STATO TRUCCATI.

ESAME DI AVVOCATO. LOBBY FORENSE, ABILITAZIONE TRUCCATA.

SOLITO SPRECOPOLI.

SOLITA SPECULOPOLI. L’ITALIA DELLE SPECULAZIONI.

 

L’AMMINISTRAZIONE

 

SOLITO DISSERVIZIOPOLI. LA DITTATURA DEI BUROCRATI.

SOLITA UGUAGLIANZIOPOLI.

IL COGLIONAVIRUS.

 

L’ACCOGLIENZA

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA.

SOLITI PROFUGHI E FOIBE.

SOLITO PROFUGOPOLI. VITTIME E CARNEFICI.

 

GLI STATISTI

 

IL SOLITO AFFAIRE ALDO MORO.

IL SOLITO GIULIO ANDREOTTI. IL DIVO RE.

SOLITA TANGENTOPOLI. DA CRAXI A BERLUSCONI. LE MANI SPORCHE DI MANI PULITE.

SOLITO BERLUSCONI. L'ITALIANO PER ANTONOMASIA.

IL SOLITO COMUNISTA BENITO MUSSOLINI.

 

I PARTITI

 

SOLITI 5 STELLE… CADENTI.

SOLITA LEGOPOLI. LA LEGA DA LEGARE.

SOLITI COMUNISTI. CHI LI CONOSCE LI EVITA.

IL SOLITO AMICO TERRORISTA.

1968 TRAGICA ILLUSIONE IDEOLOGICA.

 

LA GIUSTIZIA

 

SOLITO STEFANO CUCCHI & COMPANY.

LA SOLITA SARAH SCAZZI. IL DELITTO DI AVETRANA.

LA SOLITA YARA GAMBIRASIO. IL DELITTO DI BREMBATE.

SOLITO DELITTO DI PERUGIA.

SOLITA ABUSOPOLI.

SOLITA MALAGIUSTIZIOPOLI.

SOLITA GIUSTIZIOPOLI.

SOLITA MANETTOPOLI.

SOLITA IMPUNITOPOLI. L’ITALIA DELL’IMPUNITA’.

I SOLITI MISTERI ITALIANI.

BOLOGNA: UNA STRAGE PARTIGIANA.

 

LA MAFIOSITA’

 

SOLITA MAFIOPOLI.

SOLITE MAFIE IN ITALIA.

SOLITA MAFIA DELL’ANTIMAFIA.

SOLITO RIINA. LA COLPA DEI PADRI RICADE SUI FIGLI.

SOLITO CAPORALATO. IPOCRISIA E SPECULAZIONE.

LA SOLITA USUROPOLI E FALLIMENTOPOLI.

SOLITA CASTOPOLI.

LA SOLITA MASSONERIOPOLI.

CONTRO TUTTE LE MAFIE.

 

LA CULTURA ED I MEDIA

 

LA SCIENZA E’ UN’OPINIONE.

SOLITO CONTROLLO E MANIPOLAZIONE MENTALE.

SOLITA SCUOLOPOLI ED IGNORANTOPOLI.

SOLITA CULTUROPOLI. DISCULTURA ED OSCURANTISMO.

SOLITO MEDIOPOLI. CENSURA, DISINFORMAZIONE, OMERTA'.

 

LO SPETTACOLO E LO SPORT

 

SOLITO SPETTACOLOPOLI.

SOLITO SANREMO.

SOLITO SPORTOPOLI. LO SPORT COL TRUCCO.

 

LA SOCIETA’

 

AUSPICI, RICORDI ED ANNIVERSARI.

I MORTI FAMOSI.

ELISABETTA E LA CORTE DEGLI SCANDALI.

MEGLIO UN GIORNO DA LEONI O CENTO DA AGNELLI?

 

L’AMBIENTE

 

LA SOLITA AGROFRODOPOLI.

SOLITO ANIMALOPOLI.

IL SOLITO TERREMOTO E…

IL SOLITO AMBIENTOPOLI.

 

IL TERRITORIO

 

SOLITO TRENTINO ALTO ADIGE.

SOLITO FRIULI VENEZIA GIULIA.

SOLITA VENEZIA ED IL VENETO.

SOLITA MILANO E LA LOMBARDIA.

SOLITO TORINO ED IL PIEMONTE E LA VAL D’AOSTA.

SOLITA GENOVA E LA LIGURIA.

SOLITA BOLOGNA, PARMA ED EMILIA ROMAGNA.

SOLITA FIRENZE E LA TOSCANA.

SOLITA SIENA.

SOLITA SARDEGNA.

SOLITE MARCHE.

SOLITA PERUGIA E L’UMBRIA.

SOLITA ROMA ED IL LAZIO.

SOLITO ABRUZZO.

SOLITO MOLISE.

SOLITA NAPOLI E LA CAMPANIA.

SOLITA BARI.

SOLITA FOGGIA.

SOLITA TARANTO.

SOLITA BRINDISI.

SOLITA LECCE.

SOLITA POTENZA E LA BASILICATA.

SOLITA REGGIO E LA CALABRIA.

SOLITA PALERMO, MESSINA E LA SICILIA.

 

LE RELIGIONI

 

SOLITO GESU’ CONTRO MAOMETTO.

 

FEMMINE E LGBTI

 

SOLITO CHI COMANDA IL MONDO: FEMMINE E LGBTI.

 

 

 

 

L’ACCOGLIENZA

INDICE PRIMA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

GLI EUROPEI

I Muri.

Quei razzisti come gli italiani.

Quei razzisti come i tedeschi.

Quei razzisti come gli austriaci.

Quei razzisti come i danesi.

Quei razzisti come i norvegesi.

Quei razzisti come gli svedesi.

Quei razzisti come i finlandesi.

Quei razzisti come i belgi.

Quei razzisti come i francesi.

Quei razzisti come gli spagnoli.

Quei razzisti come gli olandesi.

Quei razzisti come gli inglesi.

Quei razzisti come i cechi.

Quei razzisti come gli ungheresi.

Quei razzisti come i rumeni.

Quei razzisti come i greci.

Quei razzisti come i serbi.

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

GLI AFRO-ASIATICI

 

Quei razzisti come i marocchini.

Quei razzisti come i libici.

Quei razzisti come i congolesi.

Quei razzisti come gli ugandesi.

Quei razzisti come i nigeriani.

Quei razzisti come i ruandesi.

Quei razzisti come gli egiziani.

Quei razzisti come gli israeliani.

Quei razzisti come i libanesi.

Quei razzisti come i sudafricani.

Quei razzisti come i turchi.

Quei razzisti come gli arabi sauditi. 

Quei razzisti come i qatarioti.

Quei razzisti come gli iraniani.

Quei razzisti come gli iracheni.

Quei razzisti come gli afghani.

Quei razzisti come gli indiani.

Quei razzisti come i singalesi.

Quei razzisti come i birmani.

Quei razzisti come i kazaki.

Quei razzisti come i russi.

Quei razzisti come i cinesi.

Quei razzisti come i nord coreani.

Quei razzisti come i sud coreani.

Quei razzisti come i filippini.

Quei razzisti come i giapponesi.

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

GLI AMERICANI

 

Quei razzisti come gli statunitensi.

Kennedy: Le Morti Democratiche.

Quei razzisti come i canadesi.

Quei razzisti come i messicani.

Quei razzisti come i peruviani.

Quei razzisti come gli haitiani.

Quei razzisti come i cubani.

Quei razzisti come i cileni.

Quei razzisti come i venezuelani.

Quei razzisti come i colombiani.

Quei razzisti come i brasiliani.

Quei razzisti come gli argentini.

Quei razzisti come gli australiani.

 

INDICE SECONDA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Fredda.

La Variante Russo-Cinese-Statunitense.

 

INDICE TERZA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

LA BATTAGLIA DEGLI IMPERI.

I LADRI DI NAZIONI.

CRIMINI CONTRO L’UMANITA’.

I SIMBOLI.

LE PROFEZIE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. PRIMO MESE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. SECONDO MESE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. TERZO MESE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. QUARTO MESE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. QUINTO MESE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. SESTO MESE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. SETTIMO MESE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. OTTAVO MESE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. NONO MESE.

 

INDICE QUARTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’ATTACCO. DECIMO MESE.

 

INDICE QUINTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

LE MOTIVAZIONI.

NAZISTA…A CHI?

IL DONBASS DELI ALTRI.

L’OCCIDENTE MOLLICCIO E DEPRAVATO.

TUTTE LE COLPE DI…

LE TRATTATIVE.

ALTRO CHE FRATELLI. I SOLITI COGLIONI RAZZISTI.

LA RUSSIFICAZIONE.

 

INDICE SESTA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

ESERCITI, MERCENARI E VOLONTARI.

IL FREDDO ED IL PANTANO.

 

INDICE SETTIMA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

LE VITTIME.

I PATRIOTI.

LE DONNE.

LE FEMMINISTE.

GLI OMOSESSUALI ED I TRANS.

LE SPIE.

 

INDICE OTTAVA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

LA GUERRA DELLE MATERIE PRIME.

LA GUERRA DELLE ARMI CHIMICHE E BIOLOGICHE.

LA GUERRA ENERGETICA.

LA GUERRA DEL LUSSO.

LA GUERRA FINANZIARIA.

LA GUERRA CIBERNETICA.

LE ARMI.

 

INDICE NONA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

LA DETERRENZA NUCLEARE.

DICHIARAZIONI DI STATO.

LE REAZIONI.

MINACCE ALL’ITALIA.

 

INDICE DECIMA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

IL COSTO.

L’ECONOMIA DI GUERRA. LA ZAPPA SUI PIEDI.

PSICOSI E SPECULAZIONI.

I CORRIDOI UMANITARI.

I PROFUGHI.

 

INDICE UNDICESIMA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

I PACIFISTI.

I GUERRAFONDAI.

RESA O CARNEFICINA? 

LO SPORT.

LA MODA.

L’ARTE.

 

INDICE DODICESIMA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

PATRIA MOLDAVIA.

PATRIA BIELORUSSIA.

PATRIA GEORGIA.

PATRIA UCRAINA.

VOLODYMYR ZELENSKY.

 

INDICE TREDICESIMA PARTE

 

La Guerra Calda.

L’ODIO.

I FIGLI DI PUTIN.

 

INDICE QUATTORDICESIMA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

L’INFORMAZIONE.

TALK SHOW: LA DISTRAZIONE DI MASSA. 

 

INDICE QUINDICESIMA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

LA PROPAGANDA.

LA CENSURA.

LE FAKE NEWS.

 

INDICE SEDICESIMA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

CRISTIANI CONTRO CRISTIANI.

LA RUSSOFOBIA.

LA PATRIA RUSSIA.

IL NAZIONALISMO.

GLI OLIGARCHI.

LE GUERRE RUSSE.

 

INDICE DICIASSETTESIMA PARTE

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

La Guerra Calda.

CHI E’ PUTIN.

 

INDICE DICIOTTESIMA PARTE

 

SOLITI PROFUGHI E FOIBE. (Ho scritto un saggio dedicato)

Quelli che…le Foibe.

Lo sterminio comunista degli Ucraini.

L’Olocausto.

SOLITO PROFUGOPOLI. VITTIME E CARNEFICI. (Ho scritto un saggio dedicato)

Gli Affari dei Buonisti.

Quelli che…Porti Aperti.

Quelli che…Porti Chiusi.

Il Caso dei Marò.

Che succede in Africa?

Che succede in Libia?

Che succede in Tunisia?

Cosa succede in Siria?

 

 

L’ACCOGLIENZA

QUARTA PARTE

L’ATTACCO

QUARTO MESE

 

 

SOLITA ITALIA RAZZISTA. (Ho scritto un saggio dedicato)

·        La Guerra Calda.

L’ATTACCO. QUARTO MESE.

L'escalation del conflitto in Ucraina. Il boomerang di armi e sanzioni: hanno funzionato alla rovescia. Piero Sansonetti su Il Riformista il 3 Giugno 2022. 

Kiev ha dichiarato ieri che il 20 per cento del territorio ucraino è controllato dai russi. In particolare il Donbass, che era l’obiettivo di Putin. L’ha preso. Non voglio fare nessuna polemica con quelli che quando pochissime persone, nei primi giorni della guerra, sollecitavano l’apertura immediata di trattative di pace – e sostenevano la necessità che l’Ucraina si dichiarasse subito disposta a cedere parti del territorio – bollarono queste persone come panciafichisti e disfattisti, usando il linguaggio interventista 1915. Un grande giornale parlò addirittura di “fronte interno”. Immaginando un repulisti, credo. 

Ma mettiamo via tutte le discussioni inutili sul passato, sapendo benissimo che in queste situazioni gli animi si infuocano e le posizioni si radicalizzano. Ripartiamo da zero. Cioè da oggi. Fin qui si è sbagliato tutto. L’Europa – dicono – è stata compatta. Già: compatta a seguire a malincuore la linea Biden. Armi armi e armi all’Ucraina. Che così avrebbe sconfitto la Russia sul campo.

Le armi sono arrivare, la guerra si è incanaglita, i morti si son decuplicati, i danni centuplicati, ma i russi non sono stati fermati. Ne sono stati uccisi molti, questo sì. È un bene? Può darsi, ma io ho difficoltà a convincermene. L’Europa ha seguito Biden e Johnson ma non ha cavato un ragno dal buco. Poi le sanzioni. Durissime, feroci, devastanti.

La Russia poteva reggere solo qualche settimana, poi il default. Lo ho letto su tutti i grandi giornali. Non lo leggo più. La Russia regge. L’Italia invece è travolta dalle sanzioni e soprattutto le famiglie più povere soffrono maledettamente. Forse l’anno prossimo ci sarà la stagnazione e l’inflazione a due cifre. 

Hanno funzionato le sanzioni, sì: ma alla rovescia. Mi chiedo: in che mani siamo? Ieri è stata la giornata dei grandi festeggiamenti. Qui da noi i caccia hanno sfilato in cielo e i soldati sui Fori imperiali per ricordare che 76 anni fa abbiamo cacciato il re. A Londra viceversa hanno sfilato coi principi in alta uniforme rossa e oro per festeggiare il 70 anni di regno della regina. Sembriamo tutti vecchie glorie. 

Ma ora che si fa? Vogliamo deciderci ad andare a trattare con Putin, anche se certo in condizioni svantaggiose rispetto a due mesi fa? O ci accontentiamo dei discorsi belli di Mattarella. Che dice: mai avrei pensato che una grande città europea potesse essere bombardata. Già. Ma nel ‘99 gli aerei italiani non bombardarono Belgrado? Io ricordo così. Chi li mandò? Chi era il vicepremier? Beh, cercatelo su Wikipedia.

Piero Sansonetti. Giornalista professionista dal 1979, ha lavorato per quasi 30 anni all'Unità di cui è stato vicedirettore e poi condirettore. Direttore di Liberazione dal 2004 al 2009, poi di Calabria Ora dal 2010 al 2013, nel 2016 passa a Il Dubbio per poi approdare alla direzione de Il Riformista tornato in edicola il 29 ottobre 2019.

Estratto dell’articolo di Francesco Battistini per il “Corriere della Sera” il 4 giugno 2022.

[…] Le cifre più improbabili sono sui costi umani. Il numero esatto di morti è sempre un mistero: i 4.169 civili uccisi secondo l'Onu sono, sicuramente, un dato per difetto, se rapportato anche solo ai 20 mila registrati a Mariupol. 

I 60-100 soldati ucraini perduti al giorno, ammessi da Zelensky assieme ai 500 feriti quotidiani, quanto a credibilità fanno il paio con la certezza dei 30 mila nemici russi uccisi. Fonti (abbastanza) indipendenti di Mosca parlano di 3.203 caduti fra le truppe di Putin, contro i 1.351 ammessi dal ministero della Difesa; gl'inglesi citano 15 mila morti, con 40 mila feriti. Forse esagerato, non infondato, il commento dello stesso Zelensky: ci stiamo avvicinando al numero di vittime che «i sovietici ebbero in dieci anni d'Afghanistan».

C'è più chiarezza sulla quantità di profughi: per superficie, il 20% d'Ucraina conquistato dai russi equivale suppergiù all'intera Croazia più un pezzo di Slovenia, e sono ancora pochi (3 milioni) gli ucraini che stanno rincasando dopo essere sfollati in altre città (8 milioni) o scappati all'estero (7 milioni), perlopiù in Polonia; 16 milioni d'ucraini sono privi di quasi tutto, dice l'Onu, e i 2 miliardi d'aiuti stanziati per nutrirli e assisterli possono bastare solo fino ad agosto.

Scuole, ospedali, ponti

La guerra dei cento giorni è un rosario dolente di numeri in crescita: 220 mila le persone che non hanno nemmeno un tetto dove stare, perché i 5 mila palazzi civili - distrutti e censiti solo un mese fa - sono diventati 38 mila, otto volte tanto. Le scuole, gli asili, le università in macerie sono quasi 1.900. Un migliaio le fabbriche e gli ospedali (in aprile erano la metà), 40 mila i chilometri di strade, 300 i ponti e le centrali elettriche, una decina le dighe e gli aeroporti, innumerevoli le stazioni ferroviarie.

Anche il calcolo d'oltre 500 miliardi di dollari, ormai, è vecchio e servirà ben altro delle volonterose aste online che per raccogliere fondi hanno messo in vendita i tesoretti della cronaca: il cappellino rosa e il microfono di cristallo della Kalush Orchestra all'Eurovision, le felpe di Zelensky autografate, le Lamborghini degli oligarchi ucraini e le loro collezioni di quadri

I beni culturali

A proposito d'arte: i russi hanno tirato giù 390 fra chiese, teatri, musei, biblioteche, palazzi storici ed è per questo che Kiev chiede d'espellere la Russia dall'Unesco. Non è una distruzione qualsiasi e talvolta, anzi, è ben mirata: a Sviatohirsk, per la terza volta in tre mesi è stata bombardata la Lavra della Santa Dormizione, un celestiale monastero del Donetsk scavato nelle montagne.

Un dedalo bianco e azzurro di bellezza stupefacente. Il principale luogo di culto dell'Ucraina orientale: fino a qualche giorno fa obbediva al patriarca Kirill di Mosca e che ora, dopo lo scisma che ha portato tutta la Chiesa di qui a staccarsi dai pope filo-Putin, s' è voluto punire. «Ve lo siete distrutto da soli e vi preparate a chiedere i danni anche per questo?», dicono beffardi da Mosca. «Ci vogliono crocifiggere», è il commento del patriarca di Kiev: e far pagare pure i chiodi

Centoquattro giorni di guerra. Fabrizio Amadori il 6 giugno 2022 su Il Giornale.  

Pubblichiamo un nuovo commento dell’esperto di comunicazione Fabrizio Amadori sulla guerra in Ucraina.

«Il peggior nemico della Russia non è la Nato, è Putin.

Da tale premessa si possono trarre le seguenti conseguenze:

A Putin faceva più paura la libertà degli ucraini, e il loro desiderio di entrare nella Ue, che la Nato.

L’Ucraina, insomma, doveva rimanere nella sfera d’influenza militare ed economica della Russia, anche per non creare un pericoloso precedente, con un effetto domino su almeno alcuni degli altri paesi ex sovietici. Peccato che sia la democrazia che la forza economica di Mosca sotto Putin siano state azzoppate. L’Ucraina, perciò, non aveva alcun interesse a rimanere legata a Mosca.

Agli ucraini la scelta di entrare nella Nato è stata quasi imposta dall’involuzione della Russia, diventata una Russia-Frankenstein sotto Putin (e la dimostrazione è che con Eltsin gli ucraini accettarono di consegnare 5000 testate nucleari a Mosca, nel 1994, perché si fidavano). E’ stata colpa di Putin, insomma, se Kiev si è impaurita e ha voluto sottrarsi alla presa della democrazia illiberale russa. Sostenere il contrario significa guardare un po’ troppo il dito-Nato e un po’ troppo poco la luna-Putin

La Russia con questa guerra non ha fatto i propri interessi.

Putin ha voluto prolungare la logica della tensione Est-Ovest, quando la contrapposizione ideologica «capitalismo vs comunismo» era terminata. Ha voluto prolungarla per un proprio interesse personale, proprio e del suo ben ramificato regime. Tenendo alta la tensione con l’Occidente, infatti, poteva controllare meglio il proprio Paese, e schiacciare l’opposizione. Per sostenere la tensione con i soli Stati Uniti bisognava, e bisogna, avere le risorse necessarie. Risorse che Putin non avrebbe avuto neanche se avesse fatto crescere la Russia del 200%. Cosa che egli, peraltro, neppure ha fatto, e questo a causa della proliferazione, voluta da lui, dei monopoli nazionali, nonché dell’opposizione a legami economici più stretti di Mosca con la Ue.

La conseguenza è stata che Putin ha fatto credere al suo popolo che un Paese con 1.600 miliardi di dollari di Pil come la Russia (meno dell’Italia con più del doppio della popolazione) potesse contrapporsi agli Usa, che di miliardi ne fanno 22.000! Ovviamente, per riuscirci Putin ha rinfocolato l’orgoglio nazionalista russo, fondato sul nulla, e ha sottratto informazioni per impedire ai suoi concittadini di capire come stessero davvero le cose. Certo, la sua politica può aver dato risultati a livello elettorale (anche se è difficile stabilirlo): ma in ogni caso, come diceva un Premio Nobel per la pace, far votare un popolo che non è informato (o che è succube della propaganda) è come non farlo votare. Ed insomma, il voto popolare, quando è teleguidato, non purifica da tutti i peccati il Presidente-padrone, anzi.

P.S. Un’ultima considerazione sul dibattito in Italia. Coloro che dicono di essere d’accordo nel condannare Putin per passare subito dopo a elencare i torti della Nato mi ricordano i sovietici quando dovevano rispondere a delle domande scomode. Posti di fronte ad una di esse non replicavano sul punto, e rispondevano invece con: “Lei dice che Mosca è responsabile di questo… Che dire allora…?” e iniziavano a snocciolare una serie lunghissima di torti di cui secondo loro l’Occidente si era reso responsabile. Ecco, mi pare che molti difensori della pace, e critici a chiacchiere, e per un solo nanosecondo, di Putin, siano troppo simili ai sovietici per risultare credibili. Fabrizio Amadori

Cento giorni di guerra in Ucraina nelle cento dichiarazioni più assurde dei nostri politici. Da Salvini a Orsini, da Conte a Di Battista, da Povia a Berlusconi. L’elenco delle dichiarazioni più surreali ascoltate da quando è iniziato il conflitto armato. Wil Nonleggerlo su L'Espresso il 6 giugno 2022.

Teorie complottiste, pacificatori fantozziani, flop previsionali, in un curioso miscuglio tra filo putinismo dilagante e sconcertanti inversioni di marcia, con il presidente russo prima glorificato – “il migliore statista sulla faccia della terra” – poi disconosciuto. Il giro di boa dei primi cento, drammatici giorni di guerra in Ucraina è l’occasione per raccogliere e contestualizzare le peggiori dichiarazioni della nostra classe dirigente, e magari pure di quella intellettuale, saggiandone buon senso, competenze, autorevolezza. Da Salvini a Orsini, da Conte a Di Battista, da Povia a Berlusconi: 100 giorni di guerra, 100 “sparate” dal Belpaese. Mettetevi comodi.

1 Il fiuto geopolitico di Salvini

“Oggettivamente non si capisce che convenienza avrebbe Putin a scatenare un conflitto…”

(Il leader leghista Matteo Salvini a 24 Mattino, Radio 24 – 21 febbraio)

2 Di Battista: “Nulla di preoccupante”

“La Russia non sta invadendo l'Ucraina. Poi, per carità, tutto può accadere ma credo che Putin (e non solo) tutto voglia fuorché una guerra. (…) Nulla di nuovo dunque e, per adesso, nulla di particolarmente preoccupante”

(Alessandro Di Battista su Facebook – 22 febbraio)

3 La serenità di Fassino

Crisi Ucraina, la profezia del deputato dem Piero Fassino a Otto e Mezzo: “Non prevedo l'invasione dell’Ucraina, arrivare a Kiev sarebbe azzardato per Putin”

(La7.it – 28.2)

4 Silvio pensaci tu

“Silvio Berlusconi è l'unico al mondo in grado di far ragionare Vladimir Putin: la sinistra lo implori”

(Il Tempo – 26 febbraio)

5 Statisti al lavoro

Berlusconi e Salvini al Crazy Pizza di Flavio Briatore: “Abbiamo parlato della guerra in Ucraina”. I due leader, dopo la partita del Milan, hanno cenato insieme. Salvini: “Un’ora di relax ci stava, tra i mille problemi che ci sono”

(Corriere.it – 27 febbraio)

6 Mille problemi?! Ma non dicevate che…

Berlusconi: “Vladimir è un dono del Signore”; “Una persona sensibile, di sentimenti profondi, un vero guerriero della libertà” e “con una profonda comprensione della democrazia”; “Credo sia il migliore”

Salvini: “Putin è uno dei migliori uomini politici della nostra epoca”; “Cedo due Mattarella per mezzo Putin”; “Preferisco Putin all’Europa”; Magari “averne 10 di Putin in Italia”; “Vi lascio la Merkel e mi tengo Putin”; “Uno dei migliori uomini di governo al mondo”…

(Dal 2010 in poi)

7 Putin chi?!

“Il progetto di Putin? Guardi, io l’ho incontrato una sola volta nel 2014, non ho una frequentazione…”

(Matteo Salvini, leader della Lega, a Mezz’ora in più su Rai 3 – 28 febbraio)

8 L'animale Putin

Il ministro Luigi Di Maio a Di Martedì: “Tra Putin e qualsiasi animale c’è un abisso, quello atroce è lui”

(Fanpage.it – 2 marzo)

9 L'eroismo di Salvini

Lega, Salvini: “Io, pronto ad andare in Ucraina come combattente per la pace”

(Repubblica.it – 2 marzo)

10 Figli degli hamburger

“Se la guerra ci sarà, anche se diranno che è stata cagionata dalla Russia di Putin, in realtà sarà, come sempre, di responsabilità della monarchia del dollaro. Penso francamente che Putin abbia ragione su tutto il fronte. La sua Russia è oggi uno degli ultimi baluardi di resistenza all'imperialismo incontenibile della civiltà dell'hamburger”

(Il filosofo Diego Fusaro ad Affaritaliani.it – 22 febbraio)

11 Forza Vladi

“Forza Putin! I russi, ma anche molti italiani sono con te”. Parola di Carlo Rossella, giornalista, per una vita dirigente berlusconiano, oggi tra l’altro collaboratore del Foglio su cui cura la rubrica Alta società

(Fatto Quotidiano – 25 febbraio)

12 L'agenda bellica

Ucraina, Zelensky polemico con Draghi: “Non gli ho risposto? Qui c'è la guerra”, “la prossima volta sposterò l’agenda bellica per parlare con lui…”

(SkyTg24 – 25 febbraio. Nelle ore successive il chiarimento)

13 L'irruzione di Toninelli

“L'espansione della Nato a est c'è stata, è stata enorme. E l'Ucraina, FACENDO PARTE dell'Unione europea (…)”

(L'ennesimo svarione del parlamentare M5S Danilo Toninelli, durante la sua rubrica “Controinformazione”; Il Foglio – 28 febbraio)

14 Sallusti, “io non ci sto!”

“A questa sceneggiata io non voglio più partecipare, grazie”. Alessandro Sallusti si rivolge così a Massimo Giletti che, nella puntata di Non è l'arena da Mosca, ha parlato per quasi un'ora con Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo. “Pensavo fossi andato a Mosca per parlare al popolo russo. Mi trovo davanti ad un asservimento totale di fronte alla peggiore propaganda che ci possa essere. Il Cremlino è un palazzo di merda, lì il comunismo ha fatto i più grossi crimini: rinuncio al compenso pattuito con La7 ma non ci sto a fare la foglia di fico a quei due coglioni che hai lì di fianco, me ne vado”, facendo riferimento a due ospiti russi accanto a Giletti, compreso il noto anchorman televisivo Vladimir Soloviev

(Adnkronos – 5 giugno)

15 Pensavate di fregare Susanna Ceccardi?

Domanda: se c’è una donna africana che scappa dall’Ucraina, la devono accogliere? Risponde Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega: “Bisogna vedere se scappa veramente dall’Ucraina. Non è facile stabilirlo, altrimenti diventa un viatico per tutti quelli che scappano dall’Africa eh…”

(SkyTg24 – 4 marzo)

16 La bizona

“Papa Francesco incontra Lino Banfi a Santa Marta. Parlano di Ucraina e Zelensky. E pregano per la pace”

(La Stampa – 2 marzo)

17 Fabrizio Corona

“Andrò a combattere in Ucraina. Voglio morire in gloria”

(Fatto Quotidiano – 6 marzo)

18 Tesi interessante

“Se Zelensky si fosse arreso il giorno dopo non sarebbe successo niente”

(Vittorio Feltri a L'Aria che tira, La7 – 7 marzo)

19 Iodio per tutti

“Penso sia ragionevole dare ad ogni cittadino due pastiglie, uno se le tiene lì sul comodino, in caso se le prende e finisce lì, come negli altri paesi. Se poi la bomba ti casca in testa, allora s’é n’altra roba…”

(Da una conferenza stampa del governatore leghista del Veneto, Luca Zaia – 7 marzo)

20 La strategia

Il nuovo Salvini in missione. “Ci serve l'Ora et labora”

(Il Giornale – 8 marzo)

21 Salvini e la t-shirt di Putin: figuraccia in mondovisione

Guerra in Ucraina, Salvini contestato al confine con la Polonia. Il sindaco di Przemysl: “Ti regalo la maglietta del tuo amico Putin”

(La Stampa – 8 marzo)

22 Gentilezze tra alleati

Andrea Cangini di Forza Italia contro Salvini: “Sembra il cugino scemo di Papa Francesco, ora basta”

(Libero – 4 marzo)

23 Televisione televisione

Fuori dal Coro, Mario Giordano si scusa: “Immagini fake. Non era Kiev ma Roma, imperdonabile”. Nella puntata in onda martedì 2 marzo la regia del programma di Rete 4 aveva mandato in onda quelle del videogioco War Thunder con l'Iron Dome. Nel corso della stessa puntata erano state trasmesse per sbaglio altre immagini, anche in questo caso non di Kiev ma di Roma, immagini dell'incidente nella metropolitana del 2018, quando i tifosi del CSKA Mosca risultarono feriti in seguito al cedimento di una scala mobile. Episodio simile nelle scorse settimane per Anni 20, talk di Rai 2. A proposito di documentazione sbagliata, lo scorso 24 febbraio il Tg1 e il Tg2 hanno mostrato dei caccia sfrecciare nei cieli di Kiev, in realtà in onda era finito un filmato ripreso da una parata militare del 2020

(Fatto Quotidiano – 10 marzo)

24 I social

“Vedi a cosa servono i social? A scoprire che tua figlia è diretta al confine ucraino. È che l’abbiamo cresciuta un tantino troppo indipendente”

(Carlo Calenda, leader di Azione, su Twitter – 10 marzo)

25 Putin: “Me lo segno”

“La mossa anti-Russia di Montecitorio: spegne il riscaldamento un'ora prima”

(HuffPost – 10 marzo)

26 L'ospedale di Mariupol bombardato

Lei crede a questa versione? “Scusi: ma perché dovrei credere alla versione ucraina, e non a quella russa?”. E le immagini, i video, le foto? “Ah, le foto: non è curioso che sul posto siano subito giunti dei fotografi? Infatti poi la foto di quella blogger e modella incinta ha fatto il giro del mondo…”. La verità è che “siete ossessionati da Putin. E guardi che in tanti la pensano come me”

(Gabriele Lorenzoni, deputato M5S, intervistato dal Corriere della Sera – 12 marzo. Poi, sui social: “L’intervista uscita oggi sul Corsera travisa completamente il mio pensiero”)

27 Povia

“Giletti ha invitato Povia a parlare di guerra. POVIA. Che poi ha cantato il suo nuovo singolo, 'Dito medio'”

(Selvaggia Lucarelli su Twitter – 13 marzo)

28 Delicatissima

Amanda Lear, gaffe a Domenica In: “Sembra una mig**tta ucraina”. Mara Venier furiosa

(Il Messaggero – 14 marzo)

29 Da quelle parti là

“Gli ex M5S (Lannutti, Morra, Lezzi, etc.), in un’interrogazione sull’Ucraina che pare scritta da Lavrov, dicono che è assurdo penalizzare lo sport russo visto che partecipammo alle Olimpiadi 2018 di Pyongyang in Corea del Nord. Ma le Olimpiadi erano a PyeongChang, in Corea del Sud”

(@lucianocapone su Twitter – 15 marzo)

30 I ristoranti sempre pieni

Il deputato leghista Vito Comencini si trova a San Pietroburgo, la città della moglie, Natalia: “La popolazione moscovita terrorizzata? Qui i ristoranti sono pieni, i negozi pure. Una signora, per sdrammatizzare, mi ha detto: 'Vuol dire che per un po’ mangeremo patate e cavolfiori'…”

(La Repubblica – 15 marzo)

31 Domenico Scilipoti

“Sì, Domenico Scilipoti si è messo in contatto con noi per avere dei dettagli sul nostro progetto”

(Gianpiero Cofano, segretario generale dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, organizzatore del possibile viaggio dei parlamentari italiani ed europei in Ucraina, a Un Giorno da Pecora, Rai Radio 1 – 16 marzo)

32 Pronto, Vladi? Tu-tu-tu…

“Una fonte autorevole mi ha detto che Berlusconi avrebbe chiamato Putin tre volte, ma è stato sempre sempre rimbalzato”

(Giuseppe Cruciani a La Zanzara, Radio 24 – 21 marzo)

33 Meno male che Putin c'è

Su Telegram l'ultimo delirio della senatrice Bianca Laura Granato: “Putin sta combattendo una battaglia per tutti noi”. A Vladimir “dico: uniamo le forze”

(Il Foglio – 21 marzo)

34 Paragoni

“Alla Camera né Zelensky, né Putin”

(Gianluigi Paragone, leader di ItalExit – 21 marzo)

35 “Quando sento parlare di armi non sono mai felice”

Armi all’Ucraina, Salvini si scopre “pacifista”, ma il passato lo smentisce: dalle foto tra i fucili alle leggi per agevolarne l’acquisto

(Il Riformista – 22 marzo)

36 Il giubbotto da 12k

Non teme che Putin possa allargarsi in altri Paesi?

“Ma che gliene frega a Putin del resto d’Europa? L’ha visto che va in giro col giubbotto da 12 mila euro?”

(Emanuele Dessì, eletto con l’M5s, ora senatore comunista, intervistato da Repubblica – 22 marzo)

37 Bombe? Quali bombe?

Laura Granato, senatrice del Misto, non era a Montecitorio ad ascoltare Zelensky. Avrebbe voluto anche un collegamento con Putin: “O tutti o nessuno”. La giustificazione: “Non ero in aula perché avevo un impegno sul territorio, mica lo rimando per un intervento da remoto senza contraddittorio”. Il contraddittorio sotto le bombe? “Se uno è davvero sotto le bombe non riesce nemmeno a collegarsi”

(La Stampa – 23 marzo)

38 Specchio riflesso

Zelensky “era collegato da remoto, e io l’ho seguito in remoto”

(Giuseppe Conte, leader 5 Stelle, a Mezz’ora in più su Rai 3 – 27 marzo)

39 Il dramma delle donne trans e Pillon

Ucraina, transgender bloccati al confine. Simone Pillon (Lega): “Giusto fare espatriare solo donne, bambini e anziani”. Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay: “Di Maio li aiuti, sono a rischio violenza e uccisione da parte dei soldati russi”

(Repubblica.it – 24 marzo)

40 Di Battista blastato

L'ex esponente 5 Stelle: “Due settimane fa Putin non li aveva ancora utilizzati questi missili SUPERsonici…”. Interviene il sottosegretario Della Vedova: “Ipersonici…”. Palla a Di Battista: “Non è il mio campo, grazie a Dio sono obiettore di coscienza”. E Della Vedova: “Anch’io lo sono, ma leggo”

(Di Martedì, La7 – 25 marzo)

41 Siamo in guerra?

“#EUCO, Draghi: Esprimo la gratitudine mia e del governo al Santo Padre. Noi stiamo cercando la pace, gli altri leader europei la stanno cercando. Anche io avrò colloqui con Putin. Non siamo in guerra per seguire un destino bellico, vogliamo tutti la pace”

(@Palazzo_Chigi, profilo Twitter ufficiale dell'Esecutivo – 25 marzo)

42 Patti chiari

Ucraina, italiana si offre di ospitare due giovani ma poi scopre che sono africani e rifiuta: “Profughi sì, neri no”

(Il Messaggero – 27 marzo)

43 Com'è umano lei

“Ho presentato un ordine del giorno per alzare al 2% del Pil le spese militari”, “prendiamo risorse dal reddito di cittadinanza”

(Ignazio La Russa, parlamentare Fdi, sui social – 28 marzo)

44 Zorro

Sanzioni penali per chi usa la “Z”, Alessandra Moretti del Pd si fa ridere dietro sui social: “Allora abolite Zorro”

(Il Tempo – 28 marzo)

45 Conservatoriii

“Il frastuono della guerra ha fatto cascare il castello di sabbia della narrazione progressista. Ora più che mai serve una svolta conservatrice per tornare ad affrontare la realtà”

(Giorgia Meloni, leader Fdi, su Twitter – 29 marzo)

46 Fortunelli

“L’Italia è uno dei grandi produttori di armamenti. Significa anche più lavoro per le nostre aziende. @mattino5 (ST)”

(Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, su Twitter – 30 marzo)

47 Sacrificare Napoli

Bufera social su Niccolò Fraschini, consigliere comunale di Pavia eletto nelle fila della lista civica di centrodestra “Pavia Prima - Fracassi Sindaco”: ha postato sul suo profilo Instagram privato un sondaggio in cui chiedeva ai follower “Se una potenza straniera invadesse l'Italia, a quale città sareste disposti a rinunciare? E perché proprio Napoli?”

(Repubblica Milano – 31 marzo)

48 Illuminante

Michele Santoro a Piazzapulita: “Io non penso che Putin sia il maggiore nemico che noi abbiamo di fronte in questo momento. Il nemico più mostruoso che sta di fronte a noi è la guerra”

(La7 – 31 marzo)

49 Commissione DuPre (Dubbio e Precauzione)

Carlo Freccero si collega da casa: “L'Ucraina è frutto di una fiction che dagli schermi televisivi si è tramutata in reality. Zelensky dice di essere in Ucraina, ma i video sono sempre in uno studio. I suoi discorsi sono scritti dallo stesso sceneggiatore della serie: gente molto informata mi dice che è un autore americano che lavora per il governo”

(La Stampa – 3 aprile)

50 Gesù di Mariupol

“L'Italia dovrebbe risparmiare milioni di euro per le armi all’Ucraina e utilizzare quei soldi per costruire, con la compartecipazione del Vaticano, due grandi ospedali (…), denominati rispettivamente 'Madre Ucraina' e 'Gesù di Mariupol'”

(Dal “manifesto per la pace” del professor Alessandro Orsini, Fatto Quotidiano – 3 aprile)

51 Siamo lì

Domanda: quindi Putin non è più il suo punto di riferimento politico? E Salvini: “Ora il mio punto di riferimento politico è il Santo Padre”

(Il segretario leghista inseguito da Report, Rai 3 – 4 aprile)

52 V****** P****

Quelli che non usano più la parola “Putin”. Quattro per tutti, come i moschettieri: Silvio Berlusconi, Matteo Salvini, Beppe Grillo, Giuseppe Conte

(Corriere.it – 5 aprile)

53 Meglio la dittatura

“Preferisco che i bambini vivano in una dittatura piuttosto che muoiano sotto le bombe in nome della democrazia (…). Un bambino anche in una dittatura può essere felice, perché un bimbo in una dittatura può vivere dell’amore della famiglia”

(Alessandro Orsini a Carta Bianca, Rai 3 – 5 aprile)

54 I grandi interrogativi

“Preferite la pace o il condizionatore acceso?”

(Il premier Mario Draghi in conferenza stampa dopo l'approvazione del Def – 7 aprile)

55 Biolab e tanto altro

“FONTI RUSSE riportano che sotto all’acciaieria Azovstal di #Mariupol, ci sia una base segreta della #Nato. Al suo interno, un bio laboratorio e un nutrito contingente Nato”

(Francesca Totolo, “scrittrice e collaboratrice de Il Primato Nazionale”, su Twitter – 9 aprile)

56 A non andare giù a molti è stato il “vaffa” di Damiano dei Maneskin a Putin, con una netta presa di posizione sulla guerra in Ucraina

Chef Rubio contro Damiano: “Perché non parli della Palestina?”. E l’altro risponde ironico: “Doppia salsiccia”

(Corriere.it – 19 aprile)

57 Dottore

“Dottore, dottore, dottore, dottore, dottore, dottore, dottore, dottore (8 volte, ndr), la invito a ricordare che l'Italia fino al 1945 non è stata mai una democrazia liberale e mio nonno ha avuto un'infanzia felice”

(Alessandro Orsini a Carta Bianca, Rai 3 – 19 aprile)

58 Mmm

Condizionatori mai sotto i 25 gradi, il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulé (Forza Italia): “Ogni goccia di sudore in più versata questa estate sarà una goccia di sangue in meno risparmiata al popolo ucraino”

(La7.it – 20 aprile)

59 Z

“Per domani buona festa della LiberaZione…”

(Vito Petrocelli, da Presidente della Commissione Affari Esteri al Senato e parlamentare 5 Stelle – 24 aprile)

60 Ego?

“In questo momento io sono assolutamente dominante”

(Alessandro Orsini a Non è l'arena, La7 – 24 aprile)

61 Sciura!

Ucraina, Vauro attacca Mattarella in diretta tv: “Non è più il garante della Costituzione”. Una anziana signora al corteo: “Ma non dire cretinate!”

(La Stampa / La7 – 25 aprile)

62 I pianti di Orsini

“Ogni volta che un paese dice di voler entrare nella Nato io piango, e lo considero come un crimine nei confronti dell'umanità”

(Alessandro Orsini ad Accordi&Disaccordi, Nove – 29 aprile)

63 Hitler era ebreo

“Hitler era ebreo come Zelensky, sono i peggiori antisemiti”: bufera sulle parole del ministro russo Lavrov a Zona Bianca, Rete 4

(Fanpage.it – 2 maggio)

64 Body language

“Io ho interrotto Lavrov almeno 4 volte in modo diretto, e tra l’altro dalle mie interruzioni sono arrivate le notizie più importanti. Perché annuivo? Annuire non significa condividere, annuire significa spesso prestare attenzione. Le mie reazioni alle parole di Lavrov erano evidenti anche con il linguaggio del corpo. Quando io incrocio le braccia è chiaro che manifesto un mio disappunto”

(Il conduttore di Zona Bianca Giuseppe Brindisi, autore dell'intervista al ministro Lavrov; Controcorrente, Rete 4 – 5 maggio)

65 Qui si fa la storia

Intervista a Lavrov, il conduttore di Zona Bianca Giuseppe Brindisi ribadisce: “Abbiamo scritto non un capitolo, ma un paragrafo della storia di questa guerra, e forse della storia dei rapporti internazionali”: “sono veramente molto molto ma molto ma molto soddisfatto”

(Adnkronos – 6 maggio)

66 Il legislatore e l'intellettuale

Rissa Sgarbi-Mughini al “Maurizio Costanzo Show” per la guerra in Ucraina. Il critico: “Voleva mettermi le mani addosso”

(Corriere.it – 3 maggio)

67 “Aridatece Trump”

“Se potessi, direi aridatece Trump. Perché con Trump abbiamo vissuto anni di pace. Guarda caso, quando tornano al governo i democratici tornano i venti di guerra”

(Matteo Salvini, Il Giornale – 3 maggio)

68 Da Moro a Berlusconi

“L’Italia è quella del coraggio, di Aldo Moro, Bettino Craxi, Romano Prodi e Silvio Berlusconi, protagonisti attivi della pace tra Russia e Usa. Vogliamo tornare alla Guerra Fredda? A Rocky contro Ivan Drago che si prendono a pugnazzi?”

(Matteo Salvini a Carta Bianca, Rai 3 – 3 maggio)

69 Il pantheon orsiniano

“Certamente, oggi voterei per Giuseppe Conte. Altri politici che mi piacciono? Giorgia Meloni: sul piano personale è fantastica. Poi Bersani. E sono un grande ammiratore di Virginia Raggi e Mara Carfagna”

(Alessandro Orsini a Non è l'Arena, La7 – 8 maggio)

70 “Assolutamente no, non mi dimetto”

Vito Petrocelli: “Non mi dimetto, il governo di Kiev legittima i nazisti”. Intervista al senatore M5S, presidente della Commissione esteri: “Non giustifico l’invasione russa, ma capisco cosa vuole dire avere tutti gli armamenti alle porte del Paese”

(Repubblica.it – 8 maggio)

71 Azovstal

“Non essendoci più civili cosa c’è che trattiene i russi dall’intervento? L’ipotesi è che sotto ci sia o un laboratorio di armi chimiche o uomini occidentali”

(Toni Capuozzo a Quarta Repubblica, Rete 4 – 9 maggio)

72 Soddisfazioni

Marinella, il re delle cravatte sartoriali: “Quella indossata oggi da Putin era nostra, forse è un regalo di Silvio Berlusconi”

(Fatto Quotidiano – 9 maggio)

73 Leader Maximo

Massimo D'Alema: “Anche Putin ha le sue ragioni”

(Il Tempo – 11 maggio)

74 Zelensky e Bruno Vespa

“Non abbiamo il sole e gli spaghetti come in Italia ma abbiamo una buona cucina anche qui”. Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky alla trasmissione “Porta a Porta”, rispondendo a Bruno Vespa.

(Agenzia Nova – 12 maggio)

75 Cicciolina official

“Il mio messaggio di pace, contro la guerra e per il presidente russo Putin. Mi offro per una notte di sesso, in cambio della pace per Ucraina, per il popolo russo!”

(Ilona Staller su Instagram – 14 maggio)

76 Democrazia diretta

“L'#Ucraina vince l'#Eurovision trionfando al televoto. Un segnale chiaro, netto, esplicito, di quello che vogliono davvero i cittadini!”

(Paola Taverna, vicepresidente del Senato e parlamentare M5S, su Twitter – 15 maggio)

77 Priorità

Matteo Salvini: “Per la Lega le priorità sono la pace e il lavoro”. Replica @Basalb67: “Per me la guerra e la disoccupazione”

(Twitter – 17 maggio)

78 La nuova presidente della commissione Esteri del Senato

Stefania Craxi al posto del 5 Stelle Petrocelli: “Seguirò il diritto, come fece mio padre Bettino”

(Corriere.it – 18 maggio)

79 Ci avvisa

“Vi avviso… NON SEGUITEMI. Sono NO VAX… sono NO MASCHERINA… sono NO GREEN PASS… sono NO UE… sono per uscire dalla NATO… sono NO EURO… e sono NO PD… E PURE NO DDL ZAN… Quindi NON SEGUITEMI”

(Davide Barillari, consigliere della Regione Lazio, ex 5 Stelle, su Twitter – 19 maggio)

80 Ascoltiamo Putin

Ucraina, Silvio Berlusconi: “L'Europa e l'Ucraina devono ascoltare le domande di Putin”

(La7 – 21 maggio. Poi la retromarcia, tra l'imbarazzo dei fedelissimi)

81 Gli auspici di Fusaro

“Abbiamo bisogno oggi più che mai di una Russia e di una Cina forti, sovrane e militarmente autonome, in grado di resistere all'imperialismo Nato e Usa”

(Il filosofo Diego Fusaro su Twitter – 29 maggio)

82 Il byopensiero

“Ormai la stampa, tranne rari casi, come il vostro giornale, La Verità, è solo il megafono di politiche decise altrove e viene usata in chiave pedagogica, per ortopedizzare il consenso. Chiunque abbia un minimo di senso critico si rende subito conto della cappa di feroce propaganda da cui siamo sovrastati, che si parli di vaccini o di Ucraina. Roba da far impallidire Orwell”

(Claudio Messora, ideatore del sito Byoblu, intervistato da La Verità – 30 maggio)

83 Un tweet di Salvini fa il giro del mondo

“Salvini, capo della Lega in Italia, celebra il carico ucraino rubato dalla Russia nella Mariupol occupata, aggiungendo, senza ironia, che 'le armi più potenti sono il dialogo e la diplomazia'…”

(Yaroslav Trofimov del Wall Street Journal, in inglese, su Twitter – 31 maggio)

84 Si parte

Salvini pronto a partire per la Russia. Fonti del partito: “Viaggio imminente”. La Farnesina: “Non ci ha informati”

(La Stampa – 27 maggio)

85-90 Le reazioni degli “alleati”

Di Maio: “Con Putin ci parla Draghi. Non è un tema da tour estivo. Dopo la performance della trasferta in Polonia, forse andare anche a Mosca…”

Calenda: “Matteo, vai a baciare il caciocavallo, saluta le mucche sulla spiaggia e lascia lavorare gli adulti”

Guerini: “Non commento ipotesi di viaggi anche abbastanza improbabili”

Letta: “Salvini a Mosca? Va’ dove lo porta il cuore”

Marcucci: “Sembra un film crepuscolare di Totò”

Tajani: “Salvini vola a Mosca? E che va a fa'?”

(Dichiarazioni di fine maggio-inizio giugno)

91 Mosca non è il Papeete

Salvini: “Missione a Mosca? Non è certo che andrò, non è come fare un weekend a Forte dei Marmi”

(Il Messaggero – 28 maggio)

92 Salvini tra il Papa e La Pira

“Un grande padre della nostra Costituzione, Giorgio La Pira, nel momento più critico della guerra fredda, ebbe il coraggio di andare a Mosca per parlare di pace. Di pace parla da sempre Papa Francesco, il ritorno al dialogo lo chiede ormai la grande maggioranza degli italiani, certo per me sarebbe più comodo stare in famiglia (lo ripete continuamente, ndr)”

(Matteo Salvini a La Stampa – 28 maggio)

93 Il poro Salvini

“Sono solidale con Salvini. Il povero Salvini non è mai stato massacrato così dal sistema politico per tutte le cacchiate che ha detto nel corso della sua carriera, e adesso che ha cercato di fare qualcosa per andare incontro alla pace viene massacrato da tutti. Mancano solo i bombardamenti della Nato su Salvini”

(Michele Santoro a L’Aria che tira, La7 – 31 maggio)

94 Salvini a Mosca. E a Kiev…

Ucraina: il divino Otelma pronto a partire in missione per donare la vittoria a Zelensky

(Fatto Quotidiano – 30 maggio)

95 Pensiamoci

Perché Salvini non è partito ieri come previsto?

“C’è una pausa di riflessione”

(Antonio Capuano, avvocato di Frattaminore, ex deputato di Forza Italia e consigliere di Salvini, sentito da la Stampa – 30 maggio)

96 All'insaputa di Draghi

Salvini trattava con l’ambasciatore russo in Italia all’insaputa di Draghi. Palazzo Chigi: “Non sappiamo nulla dell’incontro, sarebbe grave anche perché sarebbe avvenuto dopo l’invasione dell’Ucraina”

(Domani – 31 maggio)

97 La farsa

La storia della visita di Salvini a Mosca è ormai una farsa. Un po' tutti l'hanno giudicata una pessima idea, resa ancora più bizzarra dal coinvolgimento di un oscuro ex deputato di Forza Italia, Antonio Capuano

(Il Post – 31 maggio)

98 Se telefonando

Prima Salvini assicura: “Sto lavorando alla luce del sole”. Poi sottolinea: “Mi hanno linciato. Non dovevo incontrare Putin, non lo sento da anni. Sono in contatto con il ministro degli Esteri Lavrov”. “Se i dem non vogliono che io vada a Mosca proveremo a raggiungere lo stesso risultato telefonicamente”

(Repubblica.it – 1 giugno)

99 Apprezzamenti

“La verità è che io sono apprezzato dalle ambasciate di mezzo mondo, e questo a qualcuno dà fastidio”

(Antonio Capuano intervistato dal Corriere – 1 giugno)

100 La papessa

“Non sono stata io che ho presentato questo Capuano a Matteo Salvini”

Raccontano altro.

“Sicuro! Non sono stata io! È una cosa che mi offende… La Lega ha uno staff dedicato alla politica estera, più che qualificato. C'è gente come Lorenzo Fontana o Maria Giovanna Maglie, dei grandi professionisti”

(Francesca Chaouqui intervistata da Repubblica – 2 giugno)

I cento giorni che hanno cambiato il mondo. Lorenzo Vita su Inside Over il 3 giugno 2022.

Cento giorni dopo il 24 febbraio 2022, il mondo non è più lo stesso. La guerra, iniziata con l’annuncio di Vladimir Putin per la sua “operazione militare speciale”, ha cambiato il volo dell’Ucraina, della Russia, dell’Europa e in generale del mondo. C’è un prima e un dopo quel giorno di febbraio in cui il presidente russo ha parlato alla nazione dall’ufficio del Cremlino. E tutto questo sommovimento, i cui effetti li potremmo capire sicuramente solo a guerra finita ma forse anche dopo anni, può già essere definito come un terremoto che ha rivoluzionato la stessa idee delle relazioni internazionali e degli attori che ne sono protagonisti.

La guerra ha modificato radicalmente l’idea di Russia, considerata prima solo come ambiziosa potenza in declino dall’animo imperiale (o imperialista). Putin, che ha sempre avuto come suo incubo quello di essere un leader perdente della storia russa, ha fatto in modo che questo conflitto decretasse un nuovo ruolo di Mosca quale potenza globale, superpotenza a ogni costo. Al punto che la minaccia nucleare, agitata come uno spettro da una parte all’altra della barricata, sembra essere l’inquietante soluzione alternativa a decidere il rango della potenza russa. Inoltre, la Federazione russa è piombata in questi cento giorni non solo nell’isolamento internazionale, ma anche in una nuova percezione di sé da parte del resto mondo. L’Europa, che guardava a est con un misto di interesse, paura e rispetto, oggi vive il rapporto con il gigante del fianco orientale in maniera del tutto diversa. La stessa Germania sembra condannata a recidere il cordone che la lega ai giacimenti siberiani e al Baltico. E Mosca oggi sembra essere definitivamente una capitale imperiale, ma soprattutto di un Paese che non viene più considerato nel novero del consesso internazionale.

Anche l’Ucraina ha cambiato radicalmente il suo volto nei confronti del mondo. Da Paese considerato prima diretta emanazione di Mosca e poi una faglia geopolitica tra Oriente e Occidente, oggi Kiev è l’epicentro del nuovo modo di vedere la Russia. Paese martire in cui si svolge la grande guerra che può cambiare le sorti delle parti in campo e del mondo. Volodymyr Zelensky, dopo cento giorni, è il leader più accolto e acclamato del mondo. La sua figura passa dai grandi vertici internazionali ai più importanti eventi di costume, un eroe che per certi versi risulta anche scomodo, ma che rappresenta perfettamente un Paese che deve resistere a ogni costo all’invasione. Il suo governo, in genere composto da veri e propri “falchi” antirussi, è quanto di più lontano dalle logiche del Cremlino ma sta assumendo anche caratteristiche uniche nel panorama europeo. Non più solo filo-Ue, come chiesto da Kiev, ma soprattutto atlantista e nuova gamba di quel sistema balcanico-baltico che ha soppiantato Visegrad in Europa orientale.

L'”operazione militare speciale” ha poi inciso in modo evidente sulla stessa idea di Europa e dei rapporti transatlantici. L’Unione europea ha provato a autodefinirsi e proclamarsi come soggetto geopolitico, specialmente nella fase intermedia tra ritiro dall’Afghanistan e inizio dell’escalation tra Russia e Ucraina, ma ha evidentemente fallito. Bruxelles è apparsa sostanzialmente una capitale Nato, come del resto lo è formalmente, e non un centro politico eminentemente europeo. Francia e Germania hanno provato, attraverso Emmanuel Macron e Olaf Scholz, a evitare il peggio, ma nemmeno i lunghissimi colloqui con Putin hanno saputo fermare la catastrofe imminente. Al contrario, altri Paesi, soprattutto i baltici, hanno saputo offrire immediate certezze alla Nato mentre l’Ungheria ha strappato lo scettro della “mediazione”. La Nato, al contrario, ha preso il sopravvento. Il Regno Unito, che dall’Ue era uscito, è rientrato nel gioco europeo attraverso la sua strategia militare e diplomatica. Mentre a nord, con la richiesta di adesione di Finlandia e Svezia, si è assistito alla fine delle ultime avanguardie di neutralismo europeo frutto della Guerra fredda.

Gli Stati Uniti giocano la loro enorme partita facendo in modo di non perdere il loro “impero” europeo. In questi cento giorni, Washington ha saputo prima prevedere le mosse di Mosca e poi guidare il blocco euro-atlantico nella sfida al Cremlino, sia attraverso le armi all’Ucraina sia attraverso le sanzioni alla Russia. Ne è derivata un’immensa partita a scacchi in cui gli Usa sembrano al momento per aver teso una trappola strategica in cui Putin è caduto insieme alle sue forze armate. Kiev deve diventare il nuovo Afghanistan: quello che sconfisse l’Unione sovietica. Ma la vera sfida, per la Casa Bianca, rimane sempre l’Indo-Pacifico. Lì dove passano i destini del mondo, l’Ucraina appare lontanissima. Ma la guerra di Putin, saldamente ancorato alla partnership con la Cina di Xi Jinping, è un enorme “stress test” per capire fin dove può arrivare un conflitto in cui è coinvolta indirettamente anche l’America. Taiwan osserva interessata. Ma dopo il 24 febbraio 2022, niente può dirsi certo: nemmeno una nuova guerra.

Perché l’Ucraina non è rimasta senza luce durante la guerra? Federico Giuliani su Inside Over il 5 giugno 2022.

Abbiamo appena superato il 100esimo giorno di guerra in Ucraina. Il conflitto, che potrebbe durare altri mesi, è entrato nella sua fase decisiva. Bombe, attacchi missilistici, piogge di proiettili e combattimenti cruenti tra i due schieramenti hanno danneggiato gran parte del Paese. A farne le spese, oltre a civili innocenti e militari, troviamo pure case, appartamenti ed edifici di ogni tipo. In realtà, tra i bersagli più appetitosi per il loro peso strategico non dobbiamo dimenticare le infrastrutture. Non solo strade, ferrovie, aeroporti e porti, ma anche infrastrutture energetiche, in primis centrali nucleari ed elettriche.

Se colpire le prime, come la famigerata centrale di Chernobyl o quella di Zaporizhia, avrebbe provocato effetti devastanti tanto per l’Ucraina quanto per la Russia e il resto del mondo, danneggiare le centrali elettriche avrebbe consentito all’esercito russo di lasciare i nemici al buio.

Immaginiamo la fase uno della guerra, quando lunghissime file di corazzati russi stavano avvicinandosi verso Kiev, quando ancora il blocco occidentale non aveva spedito armi e, soprattutto, quando ancora si riteneva che l’Ucraina fosse spacciata. Torniamo in quei giorni, e immaginiamo cosa sarebbe potuto accadere se le forze del Cremlino fossero riuscite a limitare, o addirittura distruggere, l’intero sistema elettrico nazionale ucraino. In balia dell’oscurità e senza speranze, per Volodymyr Zelensky sarebbe stata molto probabilmente la fine.

Infrastrutture e obiettivi sensibili: prende forma la guerra ombra

La centralità di Kherson nel conflitto in Ucraina

Una nuova repubblica russa a Kherson?

Nessuna carenza energetica

E invece, contro i pronostici più probabili, l’Ucraina non ha mai dovuto seriamente fare i conti con fenomeni di carenza energetica, né all’inizio della guerra né adesso. Certo, le città assediate da Mosca e travolte dall’artiglieria – pensiamo a Mariupol – quelle sì, sono rimaste isolate, tagliate fuori da internet e spesso private dell’elettricità. Ma nel resto del Paese non sono mai state segnalati gravi blackout di massa: per quale motivo?

Come ha ricostruito il sito Politico, la sera del 23 febbraio, e cioè poche ore prima dell’inizio della guerra, Volodymyr Kudrytskiy, capo dell’operatore del sistema di trasmissione dell’elettricità dell’Ucraina, ha effettuato un test di routine programmato. L’obiettivo consisteva nel verificare se il sistema elettrico ucraino fosse in grado di funzionare in isolamento per tre giorni. Per uno strano scherzo del destino, dopo che Kudrytskiy aveva scollegato il Paese dalla rete elettrica d’epoca sovietica, la stessa che lo collegava ai sistemi elettrici russi e bielorussi, la Russia lanciava la sua operazione militare speciale. Da quel momento in poi il disaccoppiamento della rete elettrica ucraina sarebbe diventato definitivo.

Il contributo dell’Ue

L’Ucraina, potendo contare su una connessione di emergenza al sistema elettrico europeo – la Rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione (ENTSO-E) – nel giro di tre settimane aveva già, in parte e nel caso peggiore, le spalle coperte. Detto altrimenti, qualora il Paese avesse dovuto affrontare un blackout di massa, Zelensky aveva una soluzione sul tavolo. In ogni caso, nonsotante i drammi e i danni della guerra, fin qui l’Ucraina non è mai stata costretta a ricorrere a questo salvagente.

Ci sono diversi motivi. Innanzitutto Kiev produce più elettricità di quanta ne consuma, per lo più dal nucleare, dall’idroelettrico e da fonti rinnovabili. Dopo di che, l’Ucraina non ha subito importanti carenze elettriche anche a causa della riduzione della domanda. Ma il fattore chiave, il fattore che ha consentito al Paese di mantenere in funzione la sua rete, si chiama Unione europea. Bruxelles ha fornito al governo ucraino – passandro attraverso hub logistici polacchi, slovacchi e romeni – le apparecchiature necessarie per riparare le infrastrutture danneggiate, tra cui cavi, generatori di energia, torri di trasmissione e interruttori.

Il coordinamento degli aiuti era affidato – e spetta tutt’ora – al Centro di coordinamento della risposta alle emergenze (ERCC) dell’Ue, una ramificazione della Direzione generale per la protezione civile e le operazioni di aiuto umanitario della Commissione europea. Kiev ha inoltre lavorato spalla a spalla con il Segretariato della Comunità dell’energia, impegnato a sua volta a collegare gli sforzi delle imprese private al sistema logistico dell’ERCC.

Se il presente al momento non desta particolari preoccupazioni, il futuro è però tutto da inventare. Il sistema elettrico ucraino, infatti, ha subito un enorme calo dei ricavi, e di questo passo le compagnie elettriche ucraine rischiano di restare senza fondi per continuare a operare. Maxim Timchenko, Ceo di DTEK, la più grande compagnia elettrica privata ucraina, ha spiegato qualche giorno fa che il deficit nel settore energetico dell’Ucraina raggiungerà presto i 250 milioni di dollari al mese. La soluzione? A detta di Timchenko, esportare su vasta scala l’elettricità ucraina in Europa. Attenzione però, perché, al netto di una riserva di potenza variabile dai 2 ai 3 gigawatt, per via di problemi tecnici non tutta l’elettricità ucraina potrebbe essere esportata oltre confine. Al momento, tuttavia, nessun cittadino sembra interessato a queste vicende. C’è una guerra ancora da combattere.

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Le testimonianze dal fronte. L’sos dei soldati a Zelensky: “Cento di noi muoiono ogni giorno, stiamo perdendo, senza armi dovremo ritirarci”. Roberta Davi su Il Riformista il 3 Giugno 2022. 

Nel Donbass si continua a combattere. Lampi continui illuminano la notte di quello che ormai, da cento giorni, è il ‘fronte più caldo dell’Ucraina’. “Perdiamo 600 uomini al giorno” racconta il maggiore Vadym a Fabio Tonacci, inviato di Repubblica a Pokrovsk, nella regione di Donetsk.

Nel pomeriggio il maggiore ha dovuto seppellire uno dei suoi uomini, scavando una buca nel terreno e segnando con una croce di rami. “Cento morti, cinquecento feriti: questa è la media. Non possiamo durare”. 

“Siamo sempre di meno”

Il maggiore Vadym fa parte della 57esima brigata: quando è scoppiato il conflitto contava 700 uomini, ora sono rimasti in 115. La 110ma è dimezzata, mentre alla 58esima brigata è rimasto solo un terzo dei soldati rispetto all’inizio. Le munizioni dell’artiglieria pesante, che è comunque vecchia, sono finite. “Severodonetsk cadrà a breve, quindi o avremo i missili degli americani o ci dobbiamo preparare alla ritirata. I nemici sembrano infiniti, hanno riserve, forze fresche, non gliene frega niente di mandarle al massacro. Noi siamo sempre gli stessi e sempre di meno...” racconta ancora Vadym. Anche il presidente ucraino Zelensky ha dovuto ammettere che tra Lugansk e Donetsk il suo esercito viene decimato, con la Russia che controlla il 20% del Paese. 

Oltre al maggiore Vadym, che ha 36 anni, anche il sergente Maxsim (42 anni) e il soldato semplice Eugen (24 anni) continuano a versare birra nei bicchieri di plastica e raccontano il conflitto, in una notte in cui, sottolinea l’inviato, ‘hanno voglia di parlare’, senza nascondersi dietro il patriottismo o la propaganda. 

Eugen ha sul petto la scritta ‘Simul ad victoriam’, ossia il motto della 58esima brigata motorizzata dispiegata a Sumy prima che Putin decidesse, a fine marzo, di concentrarsi su Severodonetsk, nel Lugansk, ora per l’80% in mano russa. Lui non si separa mai dal suo kalashnikov: “È l’unica arma che ho e di cui non temo che finiscano i proiettili” sottolinea. Sul suo corpo, oltre ai tatuaggi, i segni della guerra, come la psoriasi da stress: e da quando si ritrova a percorrere ‘l’autostrada della morte’, 67 chilometri in cui si ha il 50% di possibilità di saltare in aria, ha iniziato a perdere anche i capelli. I cannoni M777 inglesi sono pochi, ed è necessario imparare a usarli; gli obici italiani non bastano, i lancia missili a medio raggio americani non sono ancora arrivati. Secondo Eugen in Donbass si combatte “da 8 anni e 100 giorni”.

“Non hanno mai smesso di martellarci”

Il maggiore ricorda il momento in cui i bombardamenti si sono fatti più intensi: Putin intanto vuole gli interi territori di Lugansk e Donetsk. Le prossime mosse sono ancora un mistero.

“Quando a Kiev festeggiavano la liberazione della capitale, abbiamo visto calare colonne di tank e lanciamissili russi. Era il 25 marzo, me lo ricordo bene. Non ne parlò nessuno, allora. In ventiquattrore ce li siamo trovati vicino a Severodonetsk, non hanno mai più smesso di martellarci...“sottolinea Vadym. Sono trascorsi più di tre mesi di una guerra di cui ancora non si vede la fine. Roberta Davi

Le insostituibili perdite dell’esercito di Kiev nel conflitto in Ucraina. Paolo Mauri su Inside Over il 3 giugno 2022.

Fog of war. La “nebbia di guerra” che avvolge il campo di battaglia e non permette di avere informazioni precise sull’avversario. In senso lato questa nebbia avvolge tutto quello che riguarda i belligeranti, che nel momento dello scoppio del conflitto si adoperano in una propaganda finalizzata a esagerare le perdite avversarie e ridimensionare le proprie, oltre a cercare di inquinare la narrazione generale della guerra, sue motivazioni incluse.

Una metodologia che si è sempre usata, sia per galvanizzare il fronte interno, sia per minare il sostegno alle operazioni militari dell’opinione pubblica avversaria, ma anche per cercare consenso tra la popolazione di Paesi alleati e partner, che in un regime di governo democratico ha un peso non indifferente nelle decisioni politiche.

La guerra in Ucraina è appena entrata nel suo 100esimo giorno, e in Occidente, in Europa, ci siamo profusi in analisi e dissertazioni sulle operazioni belliche russe soffermandoci su tattiche, errori, obiettivi e sul conteggio delle perdite di uomini e mezzi. Un atteggiamento scaturito, negli analisti, non da una presunta necessità di sminuire la forza delle forze armate di Mosca per questioni di propaganda antirussa, ma proprio a causa dell’andamento stesso delle operazioni il cui esito ha sorpreso i più, sebbene tra coloro che hanno attentamente osservato gli strumenti militari della Russia e dell’Ucraina nel corso degli anni (del resto questo conflitto perdura, se pur in modo diverso, dal 2014) ci sia stato qualcuno che timidamente aveva affermato che l’esercito russo non avrebbe avuto vita facile in caso di invasione.

Ci si aspettava una capitolazione piuttosto rapida dell’Ucraina, anche nella convinzione che il “rullo compressore” russo avrebbe travolto le difese di Kiev, che qualitativamente non erano all’altezza per contrastare un’offensiva in grande stile. Si pensava che il Thunder Run, termine anglosassone che si usa per indicare la tattica russa di inviare colonne corazzate velocemente in avanti, avrebbe avuto ragione dei reparti ucraini dopo una manciata di settimane, forse perché proprio noi occidentali, o meglio alcuni di noi, avevamo sopravvalutato l’efficienza dell’esercito russo e dei suoi Btg (Battalion Tactical Group), così come dei suoi sistemi d’arma.

In 100 giorni di guerra Mosca, a fronte della resistenza offerta dall’esercito ucraino, ha invece dovuto rimodulare i suoi obiettivi, pur sempre mantenendo saldamente l’iniziativa tattica: da un’azione su Kiev/Chernihiv alla ritirata, da un’azione verso Dnipro da Kharkiv a un arretramento per concentrarsi sul Donbass prima e sul saliente di Severodonetsk poi, da una puntata verso Mykolaiv per cercare di raggiungere Odessa a un più saggio arroccamento con guadagno di profondità territoriale da Kherson verso l’entroterra lungo la sponda occidentale del fiume Dnepr.

Una guerra che ha mostrato errori, sottovalutazioni e problematiche strutturali dei russi, ma anche errori e problematiche degli ucraini, spesso e volentieri dimenticati nella narrazione del conflitto: del resto, come in ogni guerra, le operazioni belliche non vanno quasi mai nel modo in cui vengono pensate.

Presi dall’analisi del warfighting russo, dicevamo, ci siamo dimenticati di dare spazio alle perdite ucraine. Perdite che in un conflitto d’attrito tra due attori caratterizzati da un potenziale bellico molto differente, diventano fondamentali per prefigurarne l’esito finale. Kiev, costretta sulla difensiva proprio per la differenza di potenziale bellico, recentemente ha cambiato parte della sua narrazione di propaganda, dapprima ammettendo che la situazione nel saliente di Severodonetsk, dove i russi avanzano lentamente ma costantemente, è “estremamente negativa”, poi affermando che la Russia ha il controllo del 20% del Paese (comprendendo qui territori occupati dal 2014).

Conteggiare le perdite diventa difficile in una guerra dove la propaganda di ambo le parti, come detto, si adopera per distorcerne l’entità numerica, esiste però la possibilità di farsene un’idea affidandosi ad alcune fonti Osint (Open Source Intelligence) che considerano solo quelle effettivamente confermate.

Sfruttando queste fonti possiamo quindi stimare l’ordine di grandezza dei mezzi che l’Ucraina ha perso durante questi primi 100 giorni di guerra, che ammontano a 1122 di vario tipo. In dettaglio l’esercito di Kiev ha perso 187 Mbt (Main Battle Tank), 130 Ifv (Infantry Fighting Vehicle), 65 Apc (Armoured Personnel Carrier), 118 altri veicoli per la fanteria, posti comando o del genio, 31 pezzi di artiglieria trainata e 38 semoventi, 19 Mlrs (Multiple Launch Rocket System), 44 veicoli di sistemi missilistici antiaerei, 25 aerei ed 11 elicotteri che vanno ad aggiungersi a 19 Uav (Unmanned Air Vehicle), 18 unità navali (tra cui l’unica fregata classe Krivak III), ma soprattutto 295 mezzi di trasporto come jeep e camion.

Stimare le perdite umane, se possibile, è ancora più difficile ma possiamo fare delle considerazioni mettendo in rapporto la consistenza delle unità (Brigate, Battaglioni, Reggimenti) e il numero di feriti/prigionieri confermato nonché assumendo, ad esempio, che per ciascun Mbt perduto ci siano molto probabilmente 2,5 uomini che hanno subito la stessa sorte in quanto un carro armato di fabbricazione russa ha tre membri di equipaggio e il numero di carri distrutti/catturati (quindi con personale andato perduto) rappresenta la maggior parte delle perdite (176). Questo ragionamento può essere generalmente applicato anche agli altri veicoli distrutti/catturati ma con un coefficiente maggiore per gli Apc/Aifv (4,5) e minore per jeep, camion (1,5). Così facendo le perdite del personale dei mezzi ucraini ammonterebbe a circa 2800 unità (per difetto), a cui però bisogna aggiungere quelle della fanteria. Qui la stima è molto più difficile ma ci può venire in aiuto quanto visto durante l’assedio di Mariupol e altre fonti aperte. Per quanto riguarda la città recentemente conquistata sappiamo che era difesa, al culmine dell’assedio di Azovstal ad aprile, da una brigata di fanteria di marina, una di fanteria e un battaglione leggero. Orientativamente, quindi, se si trattasse di unità al minimo completo, staremmo parlando di circa 9500 uomini, ma probabilmente questo numero va ridotto di almeno un terzo.

La Russia ha dichiarato di aver catturato 3800 prigionieri durante tutto l’assedio della città sino alla sua conclusione, permettendo quindi di calcolare le perdite in vite umane intorno al 40% della forza originale (calcolata su 6400 uomini). Considerando che altre unità, in altri settori del fronte, hanno subito un vero e proprio annichilamento, ma che si tratta di eventi sporadici stante il ritiro ucraino là dove l’avanzata russa è più vigorosa possiamo quindi considerare valida questa percentuale anche ricordando che lo stesso governo di Kiev, recentemente, ha affermato che l’esercito ucraino perde tra i 60 e i 100 soldati ogni giorno insieme a 500 feriti.

Possiamo quindi stimare le perdite umane ucraine dall’inizio del conflitto comprese tra i 5500 e gli 11mila uomini, a cui si devono sommare circa 18mila feriti. Nonostante l’Ucraina abbia avviato una mobilitazione generale da tempo, arrivando quindi a poter mettere in campo 200mila uomini in servizio attivo (e 900mila della riserva), questo rateo di perdite diventerà insostenibile dal punto di vista del fronte interno, pertanto in un conflitto di lungo periodo con la Russia, Kiev, se non adeguatamente sostenuta militarmente sarà costretta a richiedere una tregua, considerando che il sostegno occidentale ha delle implicazioni politiche che vanno ponderate con molta attenzione e soprattutto esso va incontro a difficoltà logistiche non indifferenti, che comunque potrebbero renderlo vano ai fini dell’arretramento russo, ma pur sempre efficace per far arrivare l’Ucraina a un tavolo di trattative, se non da una condizione di forza, almeno da Paese che non si è arreso incondizionatamente.

UN BILANCIO SANGUINOSO. Cento giorni di guerra in Ucraina: le perdite russe. DAVIDE MARIA DE LUCA su Il Domani il 03 giugno 2022

Secondo le principali stime, tra i 30 e i 40mila soldati russi sarebbero stati uccisi, feriti o catturati, mentre ci fotografie e filmati che mostrano la distruzione o la cattura di oltre 4mila veicoli: la velocità delle perdite russe però è crollata da quando è iniziata l’offensiva in Donbass

Sono passati cento giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Anche se rimane difficile farsi un’idea precisa di cosa accade nel paese a causa della propaganda di entrambi fronti, su una cosa esperti e analisti militari sono concordi: la Russia ha subito perdite di uomini e di mezzi elevatissime, le più alte in un singolo conflitto dalla fine della Seconda guerra mondiale.

PERSONALE

Né i russi né gli ucraini diffondono pubblicamente e in modo preciso e aggiornato dati sui soldati morti, feriti o catturati. Fino ad oggi, gli ucraini si sono limitati a dire che perdono tra i 50 e i 100 soldati al giorno, mentre nell’ultimo aggiornamento, che risale a marzo, i russi hanno parlato di appena 1.500 soldati uccisi.

Allo stesso tempo, circolano diverse stime realizzate dai servizi di intelligence e da analisti indipendenti. A complicare la situazione, c’è il fatto che spesso non è chiaro se le cifre diffuse si riferiscano ai soli soldati uccisi, o includano anche i feriti.

È il caso degli ultimi numeri diffusi dagli ucraini, in cui si parla di soldati russi «liquidati» (usano proprio questa espressione) dalle loro forze armate. In un comunicato diffuso il 2 giugno, si parla di 30.850 soldati russi «fuori combattimento». Con ogni probabilità, questa cifra include anche i feriti. Normalmente si considera che in guerra i feriti sono circa tre volte i morti. Se gli ucraini avessero ucciso 30mila soldati russi, significherebbe almeno 90mila feriti, per un totale di 120mila perdite complessive: una cifra pari all’intero contingente russo entrato in Ucraina all’inizio dell’invasione.

Secondo le intelligence occidentali, i russi potrebbero aver subito un massimo di 15mila soldati uccisi e 40mila feriti. Probabilmente queste sono le cifre più realistiche. 

In ogni caso, se questi numeri venissero confermati, significherebbe che in cento giorni di combattimento in Ucraina, i russi hanno subito più perdite che in dieci anni di conflitto in Afghanistan, il più sanguinoso tra quelli combattuti dall’Unione sovietica dopo la fine della Seconda guerra mondiale.

E I MEZZI

Le perdite di mezzi militari sono per certi versi più facili da stimare. Il conflitto in Ucraina è il più documentato della storia. La quantità di immagini  e filmati che circolano su internet, in particolare su Telegram, è enorme e molte fotografie e molti video mostrano carri armati, veicoli o altri aerei venire distrutti.

Una fitta comunità di esperti indipendenti si occupa da mesi di verificare ciascuna di queste immagini, assicurandosi che non siano doppioni già mostrato in altri filmati, per poi utilizzarle per stimare le perdite di mezzi subite da una parte e dall’altra.

Secondo uno dei membri più attivi della comunità, l’analista olandese Stijn Mitzer, conosciuto su Twitter come @Oryxspioenkop, la Russia avrebbe perso un totale di 4.214 veicoli, di cui oltre la metà distrutti e un terzo catturati.

Tra questi, i soli carri armati sono 751, tra cui alcuni dei veicoli più moderni dell’intero arsenale russo, come i T90, i T80 e le versioni più moderne dei T72. I blindati per fanteria di vario tipo distrutti o catturati dagli ucraini sono il doppio, circa 1.500. A questi si aggiungono 250 sistemi di artiglieria di vario tipo e 63 sistemi di missili antiaerei, una perdita particolarmente problematica poiché ognuno di questi sistemi è estremamente costoso. Infine, i russi hanno perso almeno 30 aerei da combattimento e 43 elicotteri.

LE ULTIME SETTIMANE

La maggior parte di queste perdite sono state inflitte nelle prime settimane dell’invasione, quando l’esercito russo si è lanciato in una serie di ampie e ambiziose offensive spesso poco organizzate e supportate. Per settimane, le truppe russe hanno subito imboscate, attacchi alle spalle e sono state bombardate dagli ucraini mentre si trovavano in terreno esposto. 

Ad aprile, quando la situazione era divenuta insostenibile, i russi hanno deciso di ritirarsi da tutto il nord dell’Ucraina e concentrarsi nel loro attacco contro il Donbass. Da allora, le loro perdite si sono ridotte sensibilmente. Sul ristretto fronte orientale, la superiorità dell’artiglieria russa e la lezione imparata dalle prime settimane di guerra, non solo ha aiutato i russi a ridurre il logoramento delle loro forze, ma gli ha anche consentito di ottenere nuove, anche se piccole, vittorie. 

DAVIDE MARIA DE LUCA. Giornalista politico ed economico, ha lavorato per otto anni al Post, con la Rai e con il sito di factchecking Pagella Politica.

I russi "li stanno macinando", Domenico Quirico fuori dal coro a Tagadà: "Quei tonti dei generali ucraini..." Il Tempo il 25 maggio 2022.

Una macina che trita uomini, lentamente, uno dopo l'altro. È da brividi la metafora usata da Domenico Quirico per riferirsi all'avanzata delle forze armate russe nel Donbass. Altro che "impantanati", l'esercito di Vladimir Putin rischia di non lasciare nulla sul terreno. Il veterano degli inviati di guerra ha commentato gli sviluppi del conflitto in Ucraina mercoledì 25 maggio nel corso di Tagadà, il programma condotto da Tiziana Panella su La7. 

Il giornalista della Stampa fa cadere alcuni luoghi comuni del racconto bellico delle ultime settimane. L'esercito russo sta agendo come "una macina, le grandi pietre dei mulini che riducono il grano in farina, in polvere. Invece dei chicchi ci sono uomini, case, campi, città... È la macina russa, stanno macinando gli ucraini" commenta Quirico gelando i conduttori. Sii parlava infatti dell’ulteriore invio di armi all'Ucraina per fermare l'avanzata russa. Ma a cosa serve mandare armi se non ci sarà nessuno per usarle, argomenta Quirico: "Possono mandare gli armamenti che vogliono ma fino al fiume Dnpro non c'è più nulla. Mezza Ucraina" non c'è più, afferma il giornalista.  

Il racconto di Domenico Quirico stride con la narrazione di una resistenza ucraina sempre più forte e dei russi che rallentano. "Ognuno racconta la sua verità. L'avanzata è lenta perché annientano tutto quello che c'è davanti, i russi si affidano al 'dio della guerra', l'artiglieria. I tempi sono lenti, ma i russi distruggono tutto. È la guerra d'attrito, logora lentamente fino a quando" la resistenza "si spezza e crolla tutto". A Mariupol "questi tonti dei generali ucraini per far propaganda hanno lasciato i soldati chiusi sotto l'acciaieria Azovstal. Qui è guerra di artiglieria, come la prima guerra mondiale. I russi sono rimasti lì".

Domenico Quirico per “la Stampa” il 29 maggio 2022. 

È la guerra, quella primitiva, lineare, elementare, annientatrice, polverizzatrice, che paralizza il cervello, istupidisce, spezza la certezza fisica del penso e quindi sono. Invece non sei più, muori prima di morire. 

La novecentesca tempesta di acciaio, distruzione e morte allo stato puro. Non la guerra elegante, ingegnosa, high tech, fantasiosa, eroica, creativa, futurista con cui gli ucraini ci hanno illuso per novanta giorni. Questa è la guerra dei russi, non la guerra putiniana: dei russi, la loro guerra da sempre. E infatti la stanno vincendo.

È la guerra fatta con «il Garofano», «l'Acacia», «il Giacinto». Purtroppo non sono fiori o alberi ma il beffardo soprannome che i russi hanno dato ai loro cannoni semoventi, il loro dio della guerra: il Gvozdika da 122 millimetri di calibro, gli Akatsiya, i Giatsint-S da 152 millimetri. E poi i lanciarazzi multipli, i vecchi Grad degli Anni Sessanta da 122 millimetri, anticaglie per i buongustai della guerra alla moda, ma che uccidono, oh! come uccidono. Con a fianco quelli nuovi, gli Uragan da 220 millimetri e i mostruosi Smerch, turbine, da 300.

L'arte di vincere, da sempre, consiste nel trascinare con l'astuzia o con la forza l'avversario a combattere la tua guerra, quella per cui hai talento, sei più preparato nei mezzi e nelle tattiche o quella che si adatta al terreno che hai scelto. Settimana dopo settimana i russi, nel Donbass, hanno attirato gli ucraini nella loro guerra, quella in cui sono maestri, la guerra-macina. Bisogna immaginare quelle antiche, gigantesche macine di pietra che si vedono ancora nei vecchi mulini dell'Ottocento. Un enorme macigno ruota su un'altra lastra di ardesia e a poco a poco, chicco dopo chicco, il grano, l'avena, tutto viene ridotto in polvere.

Ecco: questa è la guerra russa che purtroppo sta polverizzando il Donbass. Il tambureggiare dell'artiglieria russa cresce come se in alto fluttuasse una tempesta che ammassa gigantesche onde sonore mandandole a infrangersi contro le cittadine, i villaggi, le linee ucraine. 

Quando non c'è vento l'aria immobile rende quella musica infernale ancora più spaventosa. Davanti agli uomini rannicchiati nelle cantine o curvi nelle trincee, che tremano e bestemmiano, le esplosioni lanciano in ogni direzione frammenti metallici, gli uomini e le cose, i muri, le strade, i pali della luce, i ponti, volano in aria, si disintegrano. I proiettili via via che il tiro si allunga volano gemendo e sibilando, assetati di sangue.

L'uragano dei colpi aumenta, sembra che il nemico disponga di proiettili infiniti e poi il fragore dei lanciarazzi che varia di tanto in tanto soltanto perché sembra arrivare da direzioni opposte, sommerge ogni altro rumore. 

Come la macina l'artiglieria tritura uomini, case, strade, campi, vite, sogni, speranze, illusioni, paure e viltà, lascia solo briciole, farina di vite e luoghi. La fanteria allora avanza guardinga, lei stessa resa incerta dalla totalità minuziosa di quella distruzione, calpesta ciò che era e non sarà più. 

È strano che i generali ucraini non abbiano previsto che la guerra, prima o poi, sarebbe diventata questa e che rischiavano di perderla. In fondo sono usciti dalle stesse accademie militari dei loro nemici di Mosca, hanno imparato le stesse nozioni.

In guerra la propaganda è indispensabile, qualche volta perfino virtuosa se sei vittima di una aggressione. Il rischio però è che a un certo punto si inizi a credere a ciò che hai inventato per indebolire il nemico e motivare coloro che possono aiutarti. Forse gli ucraini hanno creduto che l'esercito russo, respinto nelle prime settimane, fosse davvero una accozzaglia impotente, formata da soldati demotivati o dediti solo al saccheggio, che i carri armati fossero ferri vecchi che potevi annientare con un drone da giardino, che giovanotti sui «quad» potessero fermare intere divisioni. Ma la guerra è hegheliana purtroppo, impone la regola dei fatti, di ciò che è.

L'esito non è scontato. Forse l'avanzata russa si fermerà, nuove armi americane, una artiglieria altrettanto pesante, permetterà di imbastire nuove linee di resistenza, contenere, costringere i russi a una guerra più dispendiosa in uomini e materiali. 

Oppure: i russi stanno semplicemente cercando, allargando questo universo di distruzione, la smagliatura, il punto critico nello schieramento avversario. Può accadere in un attimo, ovunque: in qualche villaggio un reparto resta senza munizioni, l'unica linea aperta con le retrovie è sotto tiro. Oppure i soldati hanno la sensazione che a destra e a sinistra non ci siano più i reparti che si coprivano reciprocamente. Quel bombardamento che sembra infinito, il fumo, la polvere, i feriti che urlano: non si riesce a ragionare. Subentra il panico, voltano le spalle, si ritirano di corsa. Basta questo, ecco lo strappo. Una maglia dopo l'altra l'ordito si sfilaccia.

 Prima che ciò possa accadere l'Occidente, americani e inglesi da una parte e l'Europa devono decidere, non hanno più spazi di rinvio. Occorre rispondere alla domanda che la illusione di una vittoria ucraina aveva permesso di mettere da parte: Putin è accettabile per le democrazie, può coesistere in un ordine mondiale che non sia dominato dalla paura e dalla prevaricazione attraverso la forza? Se la risposta è no, come assicuravano fino a ieri Biden e Johnson, allora per salvare l'Ucraina bisogna scendere direttamente in guerra. 

L'idea di consumare l'autocrate di Mosca con una lunga, velenosa guerriglia condotta sul terreno dagli ucraini, è superata dai fatti. Se Putin può convivere con le democrazie allora bisogna convincere Zelensky a non farsi illusioni, che tutto quello che i russi hanno conquistato dal 2014 a oggi è definitivamente perduto, dire la verità agli ucraini. Bisognerà poi non telefonare a Mosca, ma trattare apertamente con Mosca.

 C'era una idea buona nel metafisico «piano di pace» italiano, esistito a quanto pare solo sui tweet e sui giornali e non depositato nelle cancellerie, che apre una nuova stagione della diplomazia «creativa», ipotetica, usa e getta. Era la proposta di convocare dopo il cessate il fuoco una conferenza sugli equilibri in Europa, concessione dolorosa perché era questa la vera prepotenza putiniana, ma necessaria.

Domenico Quirico per “la Stampa” il 3 giugno 2022.

Cento giorni: abbiamo vissuto prima del 24 febbraio sopra un vecchio fondo di illusioni e di leggende consolanti, l'Europa della pace, la legge delle armi relegata ai conflitti dei più poveri, fanatici e ignoranti, la luccicante concorrenza dei consumi delle nazioni... Esse hanno impregnato i nostri spiriti, ci hanno foggiati e hanno una grossa parte di responsabilità negli eventi crudeli che l'attacco di Putin all'Ucraina ha fatto svolgere davanti a noi. Quello che era prima è stato falciato dalle raffiche delle mitragliatrici e si è decomposto nei crateri dei missili. Non ha più corpo né credito se non in qualche fossile dell'ottimismo a ogni costo che pensa che, per miracolo, come è andato in pezzi un mattino il mondo possa tornare a quell'ordine, precario quanto precario ora lo sappiano!, che invece è definitivamente perduto.

Cento giorni ed è già difficile ricordare cosa facevamo quel 23 febbraio, il giorno prima. E dire che era appena da qualche settimana che tutto di nuovo pareva facile, la vita favorevole piena di imprese rischiose e riuscite! La pandemia si stava trasformando in ricordo, qualche obbligo residuo, le mascherine! Aveva ancora diritto a una polemica, si parlava, che bella parola, di ripartenza. E invece, di nuovo, è il tempo delle idee tetre. 

Perfino il primo mese di guerra oggi ci appare come spaesato, impalpabile, non riusciamo a ritrovarne il ritmo. Era il tempo in cui i russi, illudendosi pare della guerra lampo, si erano ingolfati nella breccia verso Kiev. Gli eroici ucraini, incredibilmente, ci davano dentro, resistevano.

Fu il tempo dei fotogrammi, ripetuti milioni di volte fino a dare una visione di perennità, dei carri armati impantanati nel terreno grasso d'Ucraina, delle colonne, di 60 chilometri! Che saltavano in aria sotto i colpi geniali, si diceva, dei droni fai da te. Donne e bambini nelle strade confezionavano inutili bottiglie molotov, non servivano militarmente a niente ma ci ricordavano che quando qualcuno è aggredito allora si diventa eroi: così, normalmente, con l'impegno che si mette a far bene il lavoro o a compilare il compito in classe.

È vero. Le città come Kiev sotto i colpi di missili che sembravano gettati a casaccio, con schianti di rovina, erano come ammassate in un angolo fosco della nostra attenzione: sciupate, tarlate, annerite dagli incendi. E alle frontiere si ammassava la migrazione delle donne e dei bambini, portandosi dietro la memoria degli ordigni che passavano col rumore di una urlata, con un soffio di aspirazione nello spazio, e avevano l'aria di sospetto e di incerto destino di tutti gli emigranti: piccoli, silenziosi, denti stretti e cappotti abbottonati. Il destino. Guardarli dava forza e gioia alla nostra pietà, l'accoglienza, parola sempre così aspra e piena di sottintesi, allora ci usciva di bocca svelta, sonora. Ecco l'Europa: incontri e sedimenti di civiltà, amicizie che rimontano i secoli, popoli affacciati su questa vecchia terra che spettegolano l'un l'altro. Ucraini venite!

Siete nostri fratelli, noi siamo con le vittime. Quasi sempre.

Eppure tra noi e loro, in fondo ai treni e agli autobus che l'avevano portati via, c'era una distanza enorme, un abisso, tutti i mille chilometri che erano stati percorsi e i giorni che sarebbero venuti. Loro erano stati là, noi no.

Avevamo forse scoperto il modo perfetto per essere in guerra e non esserci, sentirci eroici senza andare al di la del confine della Nato diventato di colpo la frontiera tra il bene e il male putiniano, dai contorni un po' mongoli, un po' staliniani. 

Era il tempo in cui mandavamo agli ucraini aiuti militari difensivi, solo per «resistere». E ci si affannava a precisare che quella era la guerra contro Putin e non contro i russi, anche loro vittime del dispotismo. Si descriveva l'ex spione con cui convivevamo benissimo da venti anni come un enigma che aveva una caverna al posto del cuore, da cui uscivano progetti crudeli, insondabili. 

Zelensky, il presidente un po' oligarca un po' attore, spuntava sugli schermi, assertivo, implacabile, sembrava che ci guardasse negli occhi ricordandoci che dovevano essere eroi, ci ingiungeva di scendere in guerra per non essere le prossime vittime. Correvano brividi: ma noi non eravamo in guerra, aiutavamo semplicemente la pace. E qualcuno che non aveva mai visto un carro armato se non al cinema e credeva di sapere che cosa è la guerra ci tranquillizzava spiegando che un anticarro portatile è una arma difensiva, uccide ma non impegna.

Oggi, dopo appena cento giorni, siamo all'invio di missili e di obici che fanno vibrare lo spazio. Ma neanche questi basteranno tra qualche giorno e settimana. Perché è la guerra che detta le sue regole quando pianta gli artigli in un luogo e inizia a alzare, golosa, inesorabile, la posta.

I russi si ritiravano allora! Il miracolo era riuscito, l'esercito dell'Orco veniva descritto come una masnada di generali corrotti e incapaci e di soldati renitenti. Si tracciavano, troppo presto, i conti del dopo: le riparazioni da chiedere, le punizioni da esigere.

Poi è venuta Bucha e gli altri quartieri dell'orrore, con i cadaveri abbandonati per strada, le tombe scavate in frettolosi strati di terra nei giardini delle case e dei parchi, i filmati con i civili in fila per l'esecuzione. Abbiamo scoperto che la guerra anche quella tra europei, non è un gioco di scacchi, non ha regole o linee che non si possono infrangere. I russi non erano soltanto aggressori che volevano imporre nel Palazzo di Kiev un suddito obbediente come un tempo, erano irrequieti avventurieri che cercavano la strage, il bottino e il disordine. La guerra ha cominciato a sfogliare le nostre educate, ipocrite illusioni: non ce la saremmo cavata con le sanzioni e gli eroici sudori di una estate senza aria condizionata.

È allora che la guerra è cambiata. Ed è stata la seconda frustata: Mariupol e l'acciaieria assediata con le latonie a difendere un cieco, inutile coraggio. La guerra è diventata un accatastamento di cose selvagge, livide che si mescolano, si confondono in cui i giorni si incidono con una brutalità da acquaforte.

Da allora è tornata nella piana del Donbass, tra le montagne morte dei residui di carbone da dove era partita otto anni fa. E ora tutto odora acremente di polvere e i russi, per vincere, hanno stabilito che qui dopo non sussista più niente. 

La battaglia divora vite nelle pianure di Severodonesk e di Lugansk, la morte sbriciolatrice dell'artiglieria si insinua, svela sua faccia primitiva e maledetta. Città e villaggi perdono la loro aria di balocco nelle pianure mosse da onde di inutile grano che non si può raccogliere. Alti camini di fumo salgono tra le case e le fabbriche. Ogni cosa muore in un grigio uniforme. I russi avanzano tra rovine che sembrano già vecchie, fatte di lembi di muri, aguzzi come denti cariati.

Il Donbass sta per morire. Il Donbass muore. In un rombo cupo martellato dai colpi più forti come in un tappeto di incudini, soldati ucraini, lividi, con le divise di fango, si ritirano. Muoiono, ora si ammette, a centinaia ogni giorno. A mezza voce lanciano le prime accuse: a Kiev li hanno traditi, lasciati in balia del nemico senza munizioni, senza armi efficaci... I civili che non hanno potuto o voluto fuggire, una folla avida e magra, aspettano i russi che avanzano cauti. Nascondono le bandiere ucraine e li guardano passare con occhi già ostili. 

Ci si prepara al dopo, bisogna sopravvivere, il destino sembra aver gettato i suoi dadi. Non c'è più niente della Ucraina qui, la terra a cannonate è stata fatta tornare al caos delle prime età sotto il suo cielo immenso come il dolore. Zelensky ha ammesso che i russi controllano ormai il venti per cento dell'Ucraina. È questa la vittoria di Putin? Qualche chilometro di pianura dove le vittime, la bocca spalancata, le braccia in croce, aspettano la loro seconda morte.

Tre mesi di guerra: ecco i risultati. Luigi Alfonso su Vita.it il 24 maggio 2022.  

Sono trascorsi esattamente 88 giorni dal 24 febbraio, quando le truppe russe hanno invaso il territorio ucraino. Da allora, migliaia di persone sono morte, e molte di più sono rimaste ferite. In tanti hanno perso la casa e il lavoro. Sono oltre 6,3 milioni coloro che hanno chiesto rifugio in altri Paesi, compresa l'Italia

Tre mesi ad oggi. Sono trascorsi esattamente 88 giorni dall’inizio del conflitto in Ucraina. Uomini e donne, giovani e anziani, soldati e civili: come sempre, sono finiti tutti in questa spirale di cieca violenza che risparmia pochi e coinvolge tutti, più o meno direttamente. Secondo i dati Unchr, al momento sono oltre 6,3 milioni i rifugiati (su una popolazione di 44 milioni di abitanti) che dall’Ucraina si sono riversati nei Paesi vicini in cerca di aiuti e di una maggiore sicurezza, a partire dall’alba del 24 febbraio. Altri 7,7 milioni di persone sono sfollati all’interno dell’Ucraina. Si stima che circa 13 milioni di persone siano bloccate nelle aree colpite dal conflitto o impossibilitate a potersi spostare, per differenti motivi. Tre mesi or sono, alle prime ore del mattino, ben 7,5 milioni di bambini (fonte: Save the Children) si sono svegliati e, all’improvviso, si sono trovati esposti a gravissimi pericoli: danni fisici, pesanti traumi psicologici, sfollamento, persino abusi. Si contano migliaia di vittime tra i civili: tra questi, centinaia sono bambini. In pochi giorni la guerra è arrivata ovunque, colpendo anche abitazioni, scuole, asili, orfanotrofi e ospedali. Nell'Ucraina orientale, più di 400mila minori vivono nelle aree ad alto rischio.

È sempre difficile stabilire con certezza il numero dei morti in una guerra che è ancora in corso. Sarebbero oltre 29mila i militari russi deceduti, ma queste cifre sono da prendere con cautela perché provengono dalla parte avversa, secondo la quale i soldati ucraini caduti sarebbero meno di quattromila. Risulta oggettivamente difficile pensare (purtroppo) che le proporzioni siano davvero queste, viste le differenti forze messe in campo dai due eserciti. I russi, dal canto loro, tendono a minimizzare.

Secondo le stime dell’Unocha, l’Ufficio delle Nazioni Unite per le azioni umanitarie, circa 12 milioni di persone in Ucraina hanno avuto (e in parte ancora hanno) bisogno di assistenza umanitaria.

Le persone in fuga dai combattimenti all’interno dell’Ucraina hanno cercato (e ancora cercano) riparo ovunque sia possibile trovare un minimo di sicurezza. Molti si stanno ancora rifugiando nelle stazioni ferroviarie, come quella di Dnipro. Chi ha potuto, ha già raggiunto da tempo familiari, parenti, amici o conoscenti in altri Paesi europei. Altri hanno chiesto rifugio ai governi ospitanti. In Italia, secondo i dati ufficiali forniti dal Ministero dell’Interno (aggiornati alla mattina di sabato 21 maggio), sono 119.735 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte sinora da noi. Di queste, 113.683 si sono presentate alla frontiera e 6.052 controllate dal compartimento della Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia. Sul totale, 62.490 sono donne, 17.238 uomini e 40.007 minori. Le principali città di destinazione dichiarate all'ingresso in Italia continuano a essere Milano, Roma, Napoli e Bologna, in netta prevalenza donne e minori.

Guerra Ucraina, tre mesi dopo come sono cambiati gli obiettivi per Russia, Stati Uniti, Europa e Kiev. Francesco Battistini, Andrea Marinelli, Stefano Montefiori, Guido Olimpio, Giuseppe Sarcina, Paolo Valentino su Il Corriere della Sera il 24 maggio 2022.

Sono passati tre mesi da quando le truppe russe hanno varcato il confine la notte del 24 febbraio ed è cominciata l’operazione militare «speciale» di Vladimir Putin: come saranno, ora, i prossimi tre mesi? 

Sono passati tre mesi esatti da quando le truppe russe hanno varcato il confine la notte del 24 febbraio ed è cominciata l’operazione militare «speciale» di Vladimir Putin, un’invasione dell’Ucraina con l’obiettivo — secondo il presidente russo — di «denazificare» il Paese e proteggere la popolazione russofona. Da allora sono passati 90 giorni, durante i quali migliaia di soldati sono morti da entrambe le parti, e i piani dei due contendenti sono mutati più volte adattandosi al campo: quali sono oggi gli obiettivi di Kiev, Mosca, Washington e Bruxelles, oltre a quelli militari?

L’Ucraina

(Francesco Battistini, inviato a Kiev) L’unità contro il nemico non si discute. L’unanimità su come sconfiggerlo, però, è un’altra cosa. Il fronte Ucraina non si spacca, ma un po’ si crepa. E qualche segnale s’intravvede nelle dichiarazioni del presidente Volodymyr Zelensky, talvolta in contrasto con quelle del suo stesso staff. Primo caso: riconquistare militarmente la Crimea costerebbe all’Ucraina «centinaia di migliaia» di morti, dice Zelensky? Macché, spiega meglio la sua viceministra degli Esteri, Emine Dzhaparova, «per noi la fine di questa guerra è la fine dell’occupazione russa sia della Crimea che del Donbass». E ancora: i russi «hanno rispettato le vite dei difensori di Mariupol», aggiunge «Ze», facendo intendere che almeno sui prigionieri di guerra si può aprire una trattativa con Mosca? Il suo capo negoziatore Mikhaylo Podolyak è chiaro, quando esclude qualsiasi tavolo e precisa che non è barattabile «né la nostra sovranità, né il nostro territorio e gli ucraini che ci vivono».

Sfumature, naturalmente, anche se la linea di Kiev è esplicita sul fatto che qualunque dialogo sia subordinato al ritorno dei confini di prima dell’invasione. Più vaga l’opinione sulla Crimea, scippata dai russi nel 2014: gli ucraini non vi rinunciano, a parole, ma Zelensky sa che al momento è difficile metterla sul piatto d’un negoziato, men che meno lanciare un’offensiva per riprenderla. Pure la scena politica interna mostra qualche divisione: dopo tre mesi di quasi silenzio, è tornato a farsi vivo l’eterno arci-nemico di Zelensky, l’ex presidente Petro Poroshenko, il «re del cioccolato», che intervistato dal Financial Times ha ricordato come l’unità degli ucraini abbia «sorpreso» Putin, questo sì, ma «appena finirà la guerra, io sarò prontissimo ad attaccare Zelensky». I sommovimenti di Kiev non sono sfuggiti a Mosca, che ne ha approfittato rapida: l’oligarca filorusso Viktor Medvedchuk, che potrebbe rientrare in uno scambio di prigionieri, dal carcere ha mandato un video in cui rammenta «gli affari passati» tra Poroschenko e i separatisti del Donbass. Una vecchia storia di presunte tangenti e carburante che è già costata all’ex presidente l’accusa di tradimento, da parte della magistratura ucraina, e che ora rispunta per un motivo nemmeno troppo nascosto: sciogliere il fronte ucraino come una tavoletta di cioccolato.

La Russia

(Paolo Valentino, corrispondente da Berlino) La Russia si prepara a una «guerra protratta» in Ucraina. Mosca ammette le difficoltà e le complicazioni dell’avanzata nel Donbass, che però attribuisce a due fattori: il rifiuto di mobilitare un maggior numero di truppe per preservare la stabilità politica interna, dando una percezione di vita normale alla popolazione e l’aiuto militare occidentale, che ha trasformato il conflitto in una guerra Russia-Nato. Secondo il politologo Dmitrij Suslov, che dirige un centro studi vicino al Cremlino, Putin e i capi militari sono tuttavia convinti si poter vincere la battaglia del Donbass anche con questo livello di truppe. Ma per i passi successivi, appare quasi del tutto ormai priva di chance la linea di chi, nel vertice russo, sostiene che una volta conquistate le due aree russofone, bisognerebbe fermarsi e cercare un accordo nei termini della Russia. Prevale invece la posizione di chi vuole una continuazione delle ostilità, con un attacco a Odessa, mirato a tagliare all’Ucraina ogni accesso al Mar Nero. Suslov sostiene che le ostilità potrebbero andare avanti anche per un anno, anche se a un certo punto ci potrebbe essere una «de-escalation» per esaustione di tutte le parti, compreso l’Occidente che è già vicino al limite, tecnico e politico, della sua capacità di rifornire d’armi Kiev. In quello che sembra un accenno di apertura, Suslov tuttavia sostiene che sono stati gli ucraini a lasciare il negoziato, mentre Mosca non ha mai abbandonato la sua posizione, basata sulle richieste di neutralità, demilitarizzazione, riconoscimento della Crimea russa e del Donbass non ucraino.

Il fronte militare

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) I contendenti sono preparati mentalmente ad una lotta prolungata, seppur con esigenze diverse. Mosca procede lentamente, ma senza scadenze prefissate. Diversi gli obiettivi: l’acquisizione di maggior territorio possibile nel Donbass, la protezione delle aree conquistate (con eventuale costruzione di difese stabili), la creazione di punti d’appoggio per possibili nuove offensive (passo però non obbligato), il mantenimento del blocco navale lungo la costa. I russi devono però racimolare altre forze, gli esperti non sono convinti che possano farlo senza ricorrere alla mobilitazione. Il dubbio riguarda anche la tenuta dopo aver lanciato il meglio dei suoi reparti in un’azione dispendiosa: potrebbero presto raggiungere il limite. Un buon numero di osservatori ritiene che il tempo non sia a favore di Putin, in quanto i suoi Battaglioni vincono ma si logorano. Tuttavia non mancano quanti la pensano all’opposto, ritenendo che il trascinamento della guerra d’attrito finisca per danneggiare maggiormente gli ucraini. È stato scritto di tutto sulle carenze belliche della Russia, sul declassamento delle ambizioni, tuttavia le ultime settimane hanno dimostrato che ha corretto — in parte — gli errori ed ha concentrato il proprio dispositivo su mete raggiungibili. Zelensky ha esigenze immediate e di lunga scadenza. Deve innanzitutto evitare un tracollo a est e un possibile accerchiamento, quindi ha il compito non facile di rimpiazzare, a sua volta, le perdite pesanti. Importante è sempre l’assistenza della Nato: artiglieria, missili, corazzati, elicotteri, munizioni-munizioni-munizioni sono indispensabili per frenare l’invasore e, un domani, per provare a riprendersi il «perduto». Non tutto. Nelle ultime ore il presidente è sembrato indicare dei limiti: liberare la Crimea — ha detto — vorrebbe dire un sacrificio enorme di vite.

Gli Stati Uniti

(Giuseppe Sarcina, corrispondente da Washington) L’Occidente continua a spingere. Ieri il ministro della Difesa americano, Lloyd Austin, ha annunciato che circa 20 Paesi si sono impegnati a inviare altre armi all’Ucraina, accogliendo la richiesta di Volodymyr Zelensky. In particolare il capo del Pentagono ha elogiato la «disponibilità» della Danimarca, che consegnerà missili anti-nave Harpoon, e la Repubblica Ceca, pronta a fornire elicotteri, blindati e lanciarazzi. A questo punto Kiev può contare sul sostegno di 46 Stati che si sono riuniti ieri, online, dopo il primo summit nella base di Ramstein, in Germania, organizzato dagli Usa il 26 aprile scorso. Prossimo appuntamento già fissato per il 15 giugno, a margine di un vertice tra i trenta ministri della Difesa della Nato. Sul piano politico-strategico sta prendendo forma una tendenza sempre più chiara. Le prospettive di un negoziato con Mosca restano sempre nebulose. Ma da qualche settimana si parla anche meno di sanzioni. Gli europei sono incastrati nella discussione sull’embargo petrolifero. Gli Usa hanno preso atto che i tempi saranno più lunghi del previsto. Ecco allora che a Washington si dà un’importanza crescente alle forniture di armi e all’allargamento della coalizione disposta a fare da «arsenale» per alimentare la resistenza ucraina. Il Capo di Stato maggiore Usa, Mark Milley, ha ridimensionato le voci, riportate dal Wall Street Journal: il Pentagono non ha ancora deciso se inviare i marines per proteggere l’ambasciata americana a Kiev.

L’Europa

(Stefano Montefiori, corrispondente da Parigi) Un viaggio a Kiev per superare i malintesi e mostrare che la Francia e l’Europa tengono aperto un canale diplomatico con la Russia, è vero, ma continuano a stare senza esitazioni dalla parte dell’Ucraina. È questo ciò che molti si attendono da Emmanuel Macron, che potrebbe andare a incontrare il presidente Zelensky magari entro la fine di giugno, primo dello scadere del semestre di presidenza francese del Consiglio dell’Unione europea. Non c’è ancora niente di definito, ma a Parigi alcuni immaginano anche una possibile visita di Macron a Kiev assieme ad altri partner europei, per esempio l’italiano Mario Draghi i cui ottimi rapporti personali con il presidente francese sono noti. Negli ultimi giorni il dialogo continuo tra Macron e Zelensky, fatto di decine di telefonate in tre mesi di guerra, sembra aver rallentato, e l’Ucraina sembra sempre più perplessa per le attenzioni diplomatiche che la Francia usa nei confronti della Russia. Oltre alle conversazioni in videoconferenza con Putin, Zelensky non ha apprezzato la frase pronunciata a Macron il 9 maggio scorso, sulla necessità di non ripetere gli errori del passato e quindi non umiliare l’avversario. Il presidente francese si riferiva al futuro degli equilibri europei a guerra finita, quando bisognerà ripensare il sistema di sicurezza del continente senza umiliare la Russia (al contrario di quanto fece il Trattato di Versailles con la Germania dopo la prima guerra mondiale). Ma il governo ucraino l’ha presa come una volontà francese di mantenere Putin, oggi, nel novero dei leader frequentabili. Poi la Francia propone la nascita di una «comunità politica europea» che possa accogliere subito l’Ucraina e anche Moldavia e Georgia, visto che per l’ingresso nell’Unione europea «ci vorranno 15-20 anni», ha ripetuto ancora domenica scorsa Clement Beaune, appena nominato ministro per gli Affari europei. Vista da Kiev, Parigi sembra anche troppo prudente. Un viaggio di Macron potrebbe servire a rassicurare gli ucraini.

Andrea Marinelli e Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”il 26 maggio 2022.  

La seconda fase del conflitto si sta esaurendo, e l'Armata di Putin prevale sulla resistenza. Nell'ultima settimana le truppe russe sono avanzate più che nel resto di maggio anche se, sostiene l'Institute for the Study of War, i progressi restano lenti, limitati a obiettivi ridotti rispetto a quelli richiesti dal Cremlino, ostacolati dagli ucraini.

Che il vento della battaglia sia girato, però, si era intuito anche dalle dichiarazioni pubbliche di Volodymyr Zelensky e del suo governo, che nell'ultima settimana hanno ammesso le difficoltà nell'Est - «perdiamo 50-100 uomini al giorno», aveva detto il presidente ucraino: un'enormità, spiega l'analista Michael Kofman - e confermato che il 16 maggio quattro missili russi hanno ucciso 87 persone in un centro di addestramento a Desna, nell'oblast settentrionale di Chernihiv: un colpo mirato, come quello di Yavoriv del 13 marzo, il più sanguinoso dall'inizio dell'«operazione» di Putin.

Che intanto, fa sapere il Cremlino, «non intende annunciare cambi di direzione nell'operazione», nonostante ieri, per la prima volta, abbia visitato i feriti di guerra all'ospedale militare di Mosca, insieme al suo ministro della Difesa Sergei Shoigu. Finora, da Kiev erano trapelate pochissime informazioni sulle vittime fra la resistenza: un bilancio sicuramente duro, ma che è rimasto avvolto nella nebbia di guerra. 

Queste ultime dichiarazioni sembrano invece una conferma indiretta che gli ucraini stanno soffrendo, tanto che starebbero ora pensando di portare rinforzi a Est per impedire ulteriori progressi russi: Kiev può cedere territorio e sperare di recuperarlo in seguito, ma l'Armata ha ridotto gli obiettivi, corretto i piani, non pensa più a un grande accerchiamento della resistenza ma ne cerca di più piccoli, simultanei, che possano permettere progressi incrementali nelle regioni contese di Donetsk e Lugansk.

L'avanzata Qui le autorità delle autoproclamate repubbliche sostengono che le forze filorusse, assieme all'esercito di Mosca, hanno sfondato le difese ucraine. Prendendo la strada che unisce Bakhmut a Lysyschansk, 2 km a nord di Soledar, i russi possono inoltre complicare la logistica e i rifornimenti ucraini. 

«Severodonetsk viene continuamente bombardata, 24 ore su 24. Ci sono pesanti combattimenti nella periferia. La situazione è molto difficile», ha ammesso il capo dell'amministrazione militare di Lugansk Sergiy Gaidai. Nei combattimenti vicino a Severodonetsk, l'esercito ucraino ha eliminato il capitano di polizia Asvad Idrisov, l'ufficiale Gapur Dakalov e il vicecomandante del quarto plotone del reggimento di Kadyrov, il sergente maggiore Ali Betishev: un segno della presenza cecena sul campo.

Sarebbe altrettanto rilevante la partecipazione dei veterani della compagnia di sicurezza Wagner, decisivi in molte situazioni e superiori ai miliziani filorussi o ai soldati.

La guerra in Ucraina, hanno scritto John Spencer e Lionel Beehner sul Kyiv Post , «ha confermato quello che i soldati sanno da secoli»: il morale delle truppe è più importante di qualsiasi arma o dottrina militare, porta con sé motivazioni, fiducia, coraggio, coesione, un senso di controllo del proprio destino.

Per novanta giorni si è parlato del basso morale delle truppe russe, ma l'incessante martellamento dell'artiglieria russa - insieme con le ultime notizie dal campo - potrebbero avere ora un effetto sulla psiche della resistenza. L'artiglieria spesso non è in grado di distruggere i bunker, anche perché alcune granate sono studiate per esplodere in alto per allargare l'effetto delle schegge, tuttavia fiacca il morale: il soldato nel rifugio non può muoversi, subisce traumi psicologici, può temere che crolli tutto, pensa ai detriti che rischiano di bloccare l'ingresso, spiega Lorenzo Nannetti del Caffè geopolitico . I colpi continui provocano un logoramento, con attacchi insistiti e ripetuti: la persistenza diventa letale e impedisce che arrivino rinforzi.

L'artiglieria C'è la cosiddetta area di fuoco, prosegue Nannetti: è investita da un'onda che avanza, con il tiro che si sposta sempre più verso gli obiettivi, deve fare da battistrada alle proprie unità che daranno l'assalto senza correre il rischio di colpirle. Ecco perché ci deve essere un coordinamento perfetto tra batterie e fanteria. 

I russi, in questa fase, eseguono meglio questi meccanismi, perché hanno reparti esperti che sfruttano i varchi nello schieramento avversario. L'Armata dispone di una logistica migliore grazie al ricorso a una rete ferroviaria con buone diramazioni: bisogna sempre pensare che si consumano tante munizioni. Gli ucraini faticano a rispondere perché i target avversari, ovvero le batterie, sono più lontane, hanno a loro volta un raggio maggiore e devono scoprirle con i radar, apparati forniti dalla Nato ma non in numero sufficiente rispetto alle esigenze.

 Otto mappe che raccontano i tre mesi di guerra in Ucraina. DAVIDE MARIA DE LUCA E FILIPPO TEOLDI su Il Domani il 23 maggio 2022

L’INVASIONE 

L’invasione dell’Ucraina inizia pochi minuti dopo le 6 di mattina del 24 febbraio, non appena termina la trasmissione del discorso in cui Putin annuncia l’inizio dell’operazione militare speciale. Esplosioni vengono sentite a Kyiv, Kharkiv, Odessa, Dnipro e nel Donbass: sono missili balistici e da crociera russi lanciati contro obiettivi militari, basi aeree e centri di comando. Le prime truppe russe varcano il confine poco dopo. L’attacco procede lungo sei direttrici diverse. I russi avanzano verso Kiev, verso Cherhihiv, verso Sumy, verso Kharkiv, nel Donbass e verso Nord dalla Crimea.

L’ATTACCO A KIEV

L’obiettivo principale della Russia è una rapida decapitazione della leadership ucraina. Il Pentagono dice che Kiev potrebbe cadere in 96 ore. Nelle prime ore dell’attacco, i parà russi occupano l’aeroporto di Hostomel, a dieci chilometri dal centro di Kiev. Gli americani offrono a Zelensky la possibilità di essere evacuato da Kiev. Due giorni dopo, è chiaro che l’attacco è fallito. A Kiev si continuerà a combattere ancora per un mese. Quando gli ucraini occuperanno di nuovo la zona, in città diventate tristemente famose, come Bucha, troveranno i corpi di almeno mille civili uccisi, molti dei quali assassinati dopo essere stati torturati.

I PROFUGHI

L’esodo degli ucraini è il più vasto ad avvenire in Europa dalla guerra nell’ex Jugoslavia degli anni Novanta. A maggio, circa 6 milioni di ucraini hanno lasciato il paese e altri 8 milioni sono stati costretti a lasciare le loro abitazioni e a rifugiarsi in altre parti del paese. Per la prima volta nella storia, l’Ue ha fatto uso della direttiva per la protezione temporanea e gli stati membri dell’Unione sono quelli che hanno accolto il maggior numero di rifugiati. Circa 800mila ucraini si trovano in Russia, ma il governo ucraino sostiene che buona parte di loro è stata deportata contro la sua volontà.

MARIUPOL

Il 28 febbraio, le truppe russe provenienti dalla Crimea si incontrano fuori dalla città di Mariupol con i separatisti che avanzano dal Donbass. È l’inizio di un brutale assedio che durerà per più di 80 giorni. I bombardamenti sono indiscriminati. A marzo viene colpito un ospedale della maternità e i russi accusano gli ucraini di aver causato l’esplosione e le vittime di essere attori pagati. Un’altra bomba colpisce il teatro della città, dove centinaia di persone si sono rifugiate. Ad aprile i difensori ucraini si rinchiudono nell’enorme acciaieria Azovstal. Resisteranno un mese, prima di arrendersi il 16 maggio.

L’AVANZATA SI FERMA

A un mese dall’inizio dell’invasione le truppe russe raggiungono il limite della loro avanzata. Kiev è circondata da tre lati. Chernihiv è sotto assedio, da Sumy e da Kharkiv le avanguardie russe arrivano alla periferia della capitale. Mariupol è sotto assedio, mentre si combatte a pochi chilometri da Mykolaiv. Ma la situazione dei russi è difficile: non hanno abbastanza truppe per completare l’accerchiamento o prendere d’assalto nessuna grande città. Le loro linee di rifornimento sono estese ed esposte a continui attacchi degli ucraini. Per gli analisti è una situazione che non può durare.

LA DEVASTAZIONE

La guerra in Ucraina è quella che in Europa ha prodotto le devastazioni materiali più ampie almeno dai tempi della Guerra nella ex Jugoslavia, se non da prima. La mappa delle devastazioni segue quella dei combattimenti. Le regioni di Donetsk e Luhansk, dove si combatte da 8 anni in modo particolarmente brutale, sono le più colpite: fino a un terzo degli edifici distrutti. Seguono Kharkiv e Cherhiv. Rispetto a questi centri, la regione di Kiev è stata relativamente risparmiata, soprattutto perché i russi non hanno mai estesamente bombardato la capitale.

GUERRA IN MARE

Il 24 febbraio, l’incrociatore Moskwa intima la resa alla piccola Isola dei Serpenti. La risposta della guarnigione, “Nave da guerra russa, vai a farti fottere”, diviene un grido di resistenza in tutta l’Ucraina. Gli ucraini decidono di non ingaggiare direttamente la flotta russa. A Mikolaiev autoaffondano la loro nave ammiraglia per timore che venga catturata. Ma i problemi nell’avanzata di terra ostacolano anche le operazioni in mare. Senza la conquista di Mikolaiev, il temuto sbarco a Odessa sarebbe un suicidio. Gli ucraini ne approfittano. Il 13 aprile riescono a colpire con due missili antinave l’incrociatore Moskwa. La nave prende fuoco e affonda il giorno successivo.

LA RITIRATA E IL DONBASS

Dopo un mese e mezzo di combattimenti, l’esercito russo non è più in grado di difendere i territori occupati. Ha perso fino a un terzo delle truppe di prima linea schierate all’inizio dell’invasione. Il 2 aprile, l’esercito russo inizia una rapida e inaspettata ritirata dal Nord dell’Ucraina. Il 7 aprile non ci sono più soldati russi a ovest di Kharkiv. L’alto comando russo annuncia l’inizio della seconda fase dell’operazione militare: ora gli sforzi si concentreranno soltanto in Donbass e nel sud. I combattimenti proseguono ancora oggi in queste regioni.

DAVIDE MARIA DE LUCA E FILIPPO TEOLDI

Dopo tre mesi di guerra il momento più difficile per l'Ucraina. Redazione Today.it il 24 maggio 2022.

L'esercito di Kiev è in difficoltà nel Donbas: dopo 90 giorni di guerra l'esercito russo ha sfondato le linee difensive nell'est del paese.

Tre mesi fa la Russia, intorno alle cinque del mattino, lanciava un'offensiva militare nel Donbass "a sostegno" delle auto-proclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk che Mosca aveva riconosciuto qualche ora prima. Una operazione speciale per "denazificare" l'area aveva dichiarato il presidente della Federazione russa Vladimir Putin. Oggi dopo 90 giorni di quella che è diventata una guerra sanguinosa, l'esercito ucraino vive indubbiamente il momento più difficile.

Se all'inizio i combattimenti erano estesi a gran parte del Paese e avevano raggiunto anche le regioni più prossime ai confini coi Paesi europei, ora il conflitto si concentra nella regione di Lugansk e in particolare a Sievierodonetsk, nel Donbass, dove le armate russe hanno intensificato l'offensiva. Ora l'occupazione russa si estende su circa 125mila km quadrati di territorio ucraino, circa il 20%: si tratta di parti delle regioni di Donetsk, Luhansk, Kharkiv, Kherson, Zaporozhye e Crimea.

La trappola del calderone di Severodonetsk

Sievierodonetsk è la più grande città dell'area, strategicamente importante poiché prossima al fiume Donets che, una volta preso, permetterebbe alla Russia di isolare quest'area dal resto dell'Ucraina In questa città da oltre 100mila abitanti le forze russe stanno bombardando da giorni. Secondo gli ultimi report dal fronte le milizie filorusse affiancate da miliziani ceceni e dalle truppe regolari dell'esercito di Mosca sarebbero riuscite a sfondare il fronte ucraino su due assi intorno a Popasna, uno verso Yakolivka, tagliando l'autostrada Bakhmut-Lysychansk, uno da Svitlodarsk. Le truppe russe sono inoltre entrate a Lyman e controllano parte della città. Bakhmut, sede del comando ucraino nel Donbass, rischia di finire in prima linea: se dovesse cadere le truppe ucraine finirebbero accerchiate in quello che è già stato definito il "calderone" di Severodonetsk. 

Nella città orientale ora assediata dall'esercito russo sarebbero bloccati oltre quindicimila residenti, nascosti nei rifugi. Come spiegato dal governatore di Lugansk Sergiy Gaidai è troppo pericoloso evacuarli ora. 

Fallito il piano di una guerra lampo, l'invasione dell'Ucraina si sta trasformando ogni giorno di più in una guerra strada per strada: il pericolo che si ripeta il livello di distruzione già visto a Mariupol, la città portuale devastata dopo un mese di assedio, è più vivo che mai. Ma le conseguenze del conflitto sono molto più ampie.

In generale i costi umanitari sono enormi: stando al Procuratore generale ucraino, dall'inizio del conflitto 234 bambini hanno perso la vita e 433 sono rimasti feriti. L'Agenzia Onu per i rifugiati avverte che quasi 6 milioni e mezzo di ucraini hanno già lasciato il paese, mentre secondo le ultime cifre dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) oltre 8 milioni di persone sono sfollate in Ucraina. A queste si aggiungono circa 13 milioni di persone bloccate nelle aree colpite o impossibilitate ad andarsene a causa dei rischi per la sicurezza.

Quanto alle conseguenze economiche l'intero meccanismo che regolava la globalizzazione si è bloccato: gli Stati dell'Unione europea hanno al vaglio un sesto pacchetto di sanzioni per imporre un embargo sul petrolio russo, da giorni in stallo però a causa del veto di alcuni Paesi che temono di non trovare fonti di approvvigionamento alternative. Il tema dei prossimi mesi sarà senza dubbio quella alimentare con migliaia di tonnellate di grano destinate ai paesi africani bloccate in porto ad Odessa. Una risalita dei prezzi non è solo nell'ordine delle cose ma appare già da lungo in auge.

La Russia sta rubando il grano dell'Ucraina? 

Cosa succederà ora? L'azione diplomatica appare in stallo con la Russia che ha bocciato anche il piano di pace italiano che prevedeva una ridefinizione a posteriori dello status dei territori occupati del Donbas. Territori da cui Mosca non appare intenzionata a ritirarsi. La prossima azione negoziale appare sempre più nelle mani della Turchia con Ankara che continua ad alzare la posta per l'adesione della Svezia e Finlandia alla Nato. 

Con l'Ucraina sempre più aggrappata all'Europa e all'ombrello difensivo della Nato, la Russia si è spinta ad abbracciare la Cina: il ministro degli esteri di Mosca Serjey Lavrov, ha annunciato in conferenza stampa che Mosca intende "rafforzare i suoi rapporti con la Cina", Paese che non sta mostrando quella "russofobia" che - ha detto Lavrov - si è diffusa in altri Paesi dallo scoppio del conflitto ucraino. Il ministro ha inoltre assicurato che il Cremlino sta prendendo misure per reperire altrove i beni che non può più importare dai Paesi occidentali e che in futuro il Paese stabilirà legami commerciali soltanto con quegli Stati "non legati all'Occidente".

Guerra Russia-Ucraina. 200 morti sotto le macerie del grattacielo di Mariupol. Svezia e Finlandia parteciperanno al vertice Nato di giugno. Redazione CdG 1947 su Il Corriere del Giorno il 24 Maggio 2022.

La Commissione europea "sta valutando" la possibilità di confiscare i beni russi congelati per metterli a disposizione della ricostruzione dell'Ucraina. Intervento del ministro degli esteri russo: "I Paesi Occidentali ritengono che la sovranità sia solo la loro". Mosca si prepara a riprendere l'offensiva nell'area di Vasylivka a Zaporizhzhia

90esimo giorno di guerra in Ucraina. All’espansione delle infrastrutture della Nato in Finlandia e Svezia, che Mosca vede come una minaccia diretta alla sicurezza, la Russia reagirà, ha detto il Segretario del Consiglio di sicurezza di Mosca Nikolaj Patrushev.  Parole di sfida arrivano anche dea ministro degli esteri russo Lavrov all’occidente: “Chi vuole la nostra sconfitta, non conosce la storia“. Il presidente russo Vladimir Putin ha risposto a distanza alle analisi fatte a Davos, affermando che «l’economia russa resiste abbastanza bene al colpo delle sanzioni» come dimostrano «tutti i principali indicatori macroeconomici». E il governo di Mosca «studia il piano dell’Italia per risolvere la situazione in Ucraina».

Lo ha confermato Andrei Rudenko, viceministro degli Esteri russo. Rudenko ha aggiunto che Mosca formulerà la sua risposta quando avrà finito di analizzarlo. Lo stesso viceministro ha dichiarato che «la Russia è pronta a tornare al tavolo dei negoziati con l’Ucraina non appena Kiev mostrerà una posizione costruttiva». Il presidente ucraino Zelensky intanto ha chiesto ai Paesi stranieri, a partire da quelli che sostengono Kiev, di fare pressioni sulla Russia perché accetti uno scambio di prigionieri che porti tra l’altro alla liberazione dei combattenti che si sono arresi a Mariupol. 

L’Unione Europea “entro pochi giorni” concorderà un embargo sulle importazioni di petrolio russo . È questa la convinzione del ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck, che però ritiene che “questa idea funziona solo se partecipa un gran numero di Paesi. E quello che manca ancora“. Secondo i “servizi” ucraini Mosca si prepara a riprendere l’offensiva nell’area di Vasylivka a Zaporizhzhia e i combattimenti non sembrano trovare sosta, con i russi che nella notte hanno bombardato la ferrovia Dnipropetrovsk, è sugli approvvigionamenti di grano che si sta assistendo all’apertura di un nuovo piano del conflitto. La Cnn infatti parla di foto satellitari che dimostrerebbero un vero e proprio saccheggio del grano da parte dei russi, nel porto di Sebastopoli in Crimea.

h. 08.56 | Bombardamenti nella notte su zona Sud Kryvyi Rih

Nella notte le unità militari russe hanno sparato con i sistemi semoventi lanciarazzi multipli Uragan sul distretto meridionale ucraino di Kryvyi Rih: “Ci sono stati molti bombardamenti lungo l’intera linea del fronte. Nel distretto di Kryvyi Rih, il villaggio di Velyka Kostromka ha subito 15 attacchi Uragan“, ha scritto su Telegram Oleksandr Vilkul, capo dell’amministrazione militare, riportato da Ukrinform. Ieri le truppe russe hanno lanciato missili su Pavlohrad e sul distretto di Synelnykove della regione di Dnipropetrovsk e hanno bombardato i villaggi del distretto di Kryvyi Rih. 

h. 09.13 |  Kiev: russi indicano ad auto evacuati civili percorsi minati

Nel sud dell’Ucraina, l’esercito russo ha indicato alle auto civili incolonnate per l’evacuazione di percorrere strade minate, poi ha sparato ai sopravvissuti alle esplosioni. Lo riferisce il Comando operativo Sud ucraino citato dall’Ukrainska Pravda. “Durante l’avanzata delle nostre divisioni attraverso Nikolayevshchina verso la regione di Kherson sono state trovate diverse auto civili con corpi di persone mutilate e colpiti da colpi di arma da fuoco. Danni alle auto indicano l’esplosione di auto nell’area minata, nonché il bombardamento della colonna. Quando la gente del posto ha cercato di evacuare, gli occupanti hanno prima indicato loro un percorso consentito attraverso l’area minata, e poi hanno sparato ai sopravvissuti alle esplosioni. Tra i morti due bambini in età scolare“.

h. 09.18 |  YouTube ha rimosso 70.000 video filo-russi

Sono oltre 70.000 i video rimossi e 9.000 i canali chiusi da YouTube in Russia sin dallo scoppio della guerra. Lo afferma in esclusiva il Guardian, che racconta di come la piattaforma parte del gruppo Alphabet abbia accelerato la lotta alla disinformazione tra gli utenti. Uno dei motivi per cui il colosso americano blocca i filmati e i suoi autori russi risiede nella descrizione dei contenuti sulla guerra come “missione di liberazione“. Dall’inizio del conflitto a febbraio, YouTube ha rimosso canali di autori molto seguiti, dal giornalista filo-Cremlino Vladimir Solovyov ai profili istituzionali, tra cui quelli associati ai ministeri della Difesa e degli Affari esteri, temporaneamente sospesi dal caricamento di video. Il chief product officer di YouTube, Neal Mohan, ha dichiarato al Guardian: “Abbiamo una politica sui grandi eventi violenti e ciò si applica a fatti che vanno dalla negazione dell’Olocausto al massacro di Sandy Hook. E, naturalmente, quello che sta accadendo in Ucraina è un grande evento violento. E così abbiamo applicato le policy per intraprendere un’azione senza precedenti”.

h. 09.22 | Cardinale Bassetti: “Guerra brutale e ingiustificabile“

“Da oltre tre mesi siamo raggiunti e scossi dalle notizie di una guerra tanto inattesa quanto brutale e ingiustificabile, che ha luogo nel territorio della Repubblica di Ucraina. Oltre a sostenere le doverose vie diplomatiche, più volte il Papa ha pronunciato parole accorate per fermare gli orrori della guerra”. Lo ha detto il presidente della Cei, il card. Gualtiero Bassetti, nella sua introduzione all’assemblea dei vescovi. “Mentre la Chiesa che è in Italia si trova fortemente impegnata per alleviare le sofferenze della popolazione ucraina e dei rifugiati, soprattutto grazie al prezioso lavoro di Caritas Italiana, non possiamo non continuare a chiedere pressantemente, insieme a tante associazioni, movimenti e aggregazioni laicali, che le armi vengano deposte e che si apra una nuova stagione di riconciliazione, di giustizia e di pace”, ha sottolineato l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve che con questa assemblea lascia la guida della Conferenza episcopale italiana. 

h. 09.25 |  Chelsea rischia esclusione dalla prossima Premier League

Se il passaggio di proprietà del Chelsea non si concretizzerà al più presto, già entro la giornata di oggi, il club londinese rischia l’esclusione dalla prossima Premier League. L’avvertimento arriva dal governo britannico che ha appena approvato l’acquisto dei Blues da parte di un consorzio americano guidato da Todd Boehly. Restano però ancora enormi ostacoli per l’ufficializzazione del takeover, avvertono fonti governative, dal momento che avendo Roman Abramovich anche un passaporto portoghese, serve pure l’autorizzazione da parte delle autorità di quel paese per finalizzare la cessione. Secondo il Financial Times emissari del governo britannico sono in contatto con i colleghi di Lisbona così come con i funzionari della Commissione Europea per accelerare le operazioni, ed evitare l’esclusione del club dal prossimo campionato. “Oggi è una scadenza importante per il Chelsea – ha dichiarato una fonte governativa di Londra al FT – Se non arrivano le necessarie autorizzazioni, la vendita della società non si completerà in tempo utile per l’iscrizione alla prossima stagione. Non è ancora chiaro quando le autorità portoghesi si esprimeranno: se non cambia qualcosa all’improvviso, non sono ottimista”. 

h. 09.34 |  Gb: “Da crisi grano, si rischiano più morti che guerra”

Il ministro dei trasporti britannico, Grant Shapps, ha avvertito che la carestia che innescherà la scarsità di grano e cibo causata dall’invasione dell’Ucraina potrebbe causare più morti che la guerra stessa. Shapps ha reso noto di aver incontrato il suo omologo ucraino Oleksandr Kubrakov in Germania la scorsa settimana per discutere di come affrontare il problema. “Penso che sia assolutamente essenziale, se non si vogliono rischiare fame e persino carestia che renderanno un’inezia i numeri relativi alla guerra stessa”.

h. 09.35 |  Ue: valutiamo confisca beni russi per ricostruzione

La Commissione europea “sta valutando” la possibilità di confiscare i beni russi congelati per metterli a disposizione dell’Ucraina. Lo ha affermato il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, al suo arrivo alla riunione dell’Ecofin a Bruxelles. “Abbiamo una task force al lavoro proprio per identificare e congelare i beni delle persone russe sanzionate e se ci sono le basi legali, che dipendono dalle leggi dello Stato in cui sono conservati i beni in questione, si potrebbe procedere con la confisca per metterli a disposizione dell’Ucraina”, ha aggiunto.

h. 09.39 | Governatore di Luhansk: “Aumentano attacchi a Severodonetsk“

“A Severodonetsk si mantiene la difesa. La città è sotto il controllo del governo ucraino. I russi hanno dispiegato 25 gruppi tattici di battaglione per prendere la città. Il numero degli attacchi è aumentato. Sono in corso combattimenti nei villaggi vicini. E’ molto difficile evacuare le persone“. Lo ha scritto su Telegram Serhii Haidai, governatore della regione di Luhansk.

h. 09.50 |  Gas: aumentano flussi da Mosca in Europa attraverso Ucraina

Le consegne di gas russo all’Europa attraverso l’Ucraina all’Europa sono aumentate, mentre i flussi verso est dal gasdotto Yamal-Europa sono in calo. Le forniture in Slovacchia dall’Ucraina attraverso il punto di confine di Velke Kapusany sono state di 440.480.201 kWh/h, in aumento rispetto ai 421.455.208 kWh/h di ieri, secondo i dati dell’operatore del sistema di trasmissione ucraino riportati da Reuters. La russa Gazprom ha affermato di aver continuato a fornire gas all’Europa attraverso l’Ucraina dal punto d’ingresso di Sudzha, con volumi a 46,1 milioni di metri cubi (mcm), in aumento dai 43 milioni di metri cubi di ieri. I flussi lungo il gasdotto Yamal-Europa sono rimasti in direzione est dalla Germania alla Polonia e sono scesi a 10.917.634 kilowattora per (kWh/h) dagli 11.781.744 kWh/h della mezzanotte, secondo i dati dell’operatore Gascade. I flussi di gas russo attraverso il gasdotto Nord Stream 1 attraverso il Mar Baltico verso la Germania sono rimasti stabili a 73.459.551 kWh/h.

h. 09.53 |  Kissinger: “Ucraina dovrebbe rinunciare a qualche territorio“

Secondo Henry Kissinger, l’Occidente non dovrebbe cercare di infliggere una sconfitta alla Russia e l’Ucraina dovrebbe rinunciare a qualche territorio per la pace. Secondo il 98enne ex segretario di Stato americano, intervenuto al World Economic Forum e citato da diversi media internazionali fra cui il britannico Telegraph, Kiev deve “avviare negoziati prima che si creino rivolte e tensioni che non sarà facile superare”. Kissinger ha aggiunto che, “idealmente, il punto di caduta dovrebbe essere un ritorno allo status quo ante” di prima dell’invasione. “Continuare la guerra oltre quel punto non riguarderebbe più la libertà dell’Ucraina, ma una nuova guerra contro la stessa Russia”, ha aggiunto l’anziano politico e diplomatico Usa. Un discorso, il suo, che si pone in contrasto con le dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che nello stesso convegno di Davos ha dichiarato che se non si reagisce all’invasione di Vladimir Putin la forza bruta prenderà il sopravvento nel mondo. Kissinger ha ricordato come la Russia sia parte dell’Europa e che sarebbe un “errore fatale” dimenticare la posizione di forza che occupa nel Vecchio continente da secoli e che l’Occidente non deve perdere di vista il rapporto di lungo termine con Mosca, pena un’alleanza permanente e sempre più forte di quest’ultima con la Cina. “Spero che gli ucraini siano capaci di temperare l’eroismo che hanno mostrato con la saggezza“. 

h. 09.58 | Sette civili uccisi in Lugansk e Donetsk in 24 ore

Sono sette i civili rimasti uccisi e 10 i feriti nei bombardamenti dell’esercito russo delle ultime 24 ore sulle città orientali ucraine di Sievierodonetsk, Avdiivka, Lyman. I numeri emergono dal report congiunto di questa mattina delle amministrazioni militari e civili regionali delle regioni di Donetsk e Lugansk, citato da Ukrinform. Esplosioni ci sono state la scorsa notte anche nella città di Mykolaiv. Nella regione di Kherson la situazione rimane critica, il problema più grave – dicono gli amministratori – è la consegna di cibo e medicinali nelle aree temporaneamente occupate al confine con la Regione di Mykolaiv e quella di Dnipropetrovsk. Nella regione di Dnipropetrovsk, le sirene dei raid aerei hanno suonato ieri sera e questa mattina.

h. 10.08 | Mariupol, 200 cadaveri in un rifugio sotto un grattacielo

Circa 200 corpi sono stati trovati a Mariupol tra le macerie di un rifugio durante lo smantellamento dei blocchi di un grattacielo vicino alla stazione di servizio suburbana-2 su Myru Avenue. Lo ha annunciato su Telegram il portavoce del sindaco di Mariupol Petro Andr.

h. 10.20 | Gb: “Royal Navy (e non solo) per le navi”

La Gran Bretagna lavora con gli alleati a creare una ‘coalizione di volenterosì per inviare navi da guerra nel Mar Nero e così proteggere i mercantili che trasportano grano ucraino: obiettivo rompere il blocco russo e fornire “un corridoio protetto” da Odessa attraverso il Bosforo. Lo scrive il Times. Gabrielius Landsbergis, il ministro degli Esteri lituano, ne ha discusso con Liz Truss, il ministro degli Esteri. La coalizione potrebbe vedere la presenza di navi di alcuni Paesi Nato e altri che dipendono dal grano, per esempio l’Egitto.

h. 10.21  | Mosca: Russia reagirà a strutture Nato in Finlandia-Svezia 

La Russia vedrà l’espansione delle infrastrutture della Nato in Finlandia e Svezia come una minaccia diretta alla sua sicurezza e dovrà reagire. Lo afferma il Segretario del Consiglio di sicurezza di Mosca Nikolaj Patrushev, citato dall’agenzia russa Interfax. 

h. 10.29 | Mosca: al via sminamento mare di Azov attorno Mariupol

L’esercito russo ha cominciato lo sminamento del tratto del mare di Azov di fronte al porto di Mariupol. Lo ha reso noto il ministero della Difesa a Mosca.

h. 10.30 | Davos, Sanchez: “Attacco a Ucraina è attacco indiretto a Ue“

“La brutale aggressione russa all’Ucraina è anche un attacco indiretto all’Ue e quanto accaduto a Bucha o Mariupol non può restare impunito”: lo ha detto il premier spagnolo, Pedro Sanchez, intervenendo al World Economic Forum. “Gli ucraini lottano non soltanto per la loro democrazia, ma anche per la nostra”, ha aggiunto Sanchez sottolineando che “continueremo a rispondere essendo uniti, come abbiamo fatto finora”. “La Spagna sostiene l’Ucraina e farà tutto il possibile per impedire a Putin di raggiungere i suoi obiettivi”.

h. 10.33 | Ministro Francia: “Spero sostegno Ue a piano da 9 mld“

Nella riunione odierna a Bruxelles dei ministri dell’Economia e delle finanze dell’Ue ci sarà un confronto sul sostegno finanziario all’Ucraina. Lo ha spiegato il ministro delle Finanze francese Bruno le Maire all’arrivo all’Ecofin. “Speriamo che la proposta di un sostegno fino a 9 miliardi di euro per il Paese abbia il consenso degli altri paesi europei“, ha affermato. “Siamo totalmente impegnati al fianco del governo ucraino e al popolo ucraino e vogliamo anche continuare a fornire un forte sostegno finanziario”, ha spiegato ricordando che “la Francia ha già fornito 2 miliardi di dollari di impegni“. Sulla proposta di fornire 9 miliardi di euro della Commissione il ministro ha parlato di un “sostegno molto forte” della Francia: “crediamo che dobbiamo fare il massimo finanziariamente per l’Ucraina”.

h. 10.42 |  Biden ha discusso con Modi effetti invasione russa

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha discusso con il primo ministro indiano, Narendra Modi, “gli effetti in corso dell’invasione brutale e non giustificata della Russia nei confronti dell’Ucraina e le conseguenze che ha sull’intero ordine mondiale“. Lo ha affermato lo stesso Biden in una dichiarazione trasmessa via video con a fianco Modi, con il quale ha avuto un colloquio bilaterale a margine del vertice ‘Quad’ in corso a Tokyo.

h. 10.43 | Kiev: russi spostano missili Iskander in Bielorussia

L’esercito russo ha spostato sistemi missilistici tattici Iskander-M nella regione bielorussa di Brest, a una distanza massima di 50 chilometri dal confine con l’Ukraina. Lo scrive su Facebook lo Stato maggiore delle forze armate di Kiev, citato da Ukrinform, indicando che la minaccia di attacchi missilistici e aerei dal territorio della Repubblica di Bielorussia è in crescita. Intanto il portavoce dell’amministrazione militare regionale di Odessa Sergey Bratchuk afferma su Telegram che le truppe russe stanno rafforzando le loro unità su Snake Island per controllare le rotte marittime nel Mar Nero nordoccidentale e hanno preparato i sistemi missilistici S-400 per l’uso. Il portavoce ha anche sottolineato che il gruppo navale russo, che comprende navi anfibie e missili da crociera, continua a manovrare nel Mar Nero e “minaccia di colpire non solo Odessa, ma anche altre regioni dell’Ucraina”. Secondo Bratchuk l’obiettivo russo rimane lo stesso: un ulteriore blocco dei porti, rafforzando il controllo sulle rotte commerciali marittime nel Mar Nero e schierando forze di difesa aerea su Snake Island.

h. 10.45 | Kiev: a Mariupol è stato raggiunto il principale obiettivo militare 

A Mariupol il principale obiettivo militare è stato raggiunto. Parola di Yuriy Sak, consigliere del ministro della Difesa ucraino, che ha parlato all’emittente tedesca Ard a qualche giorno dalla resa (evacuazione, per Kiev) di tutti i militari che ancora si trovavano all’interno dell’acciaieria Azovstal. “Il principale obiettivo a Mariupol è stato raggiunto – ha rivendicato -. Era quello di bloccare i militari russi….oltre 20mila soldati russi. E questo è stato possibile grazie alle azioni eroiche dei difensori di Mariupol e poi ai difensori che stavano in Azovstal“.

h. 10.50 Sanchez: “Svezia e Finlandia a summit Nato giugno in Spagna”

La Svezia e la Finlandia parteciperanno al summit Nato che si terrà in Spagna dal 28 al 30 giugno prossimi. Lo ha annunciato il premier spagnolo, Pedro Sanchez, al World Economic Forum. “Avere questi due Paesi all’interno dell’Alleanza è fondamentale per la stabilità” dell’Europa, ha aggiunto Sanchez assicurando che nel vertice “dimostreremo ancora una volta l’unità degli alleati”. “Uno dei più grandi errori di Putin – ha poi osservato il capo del governo spagnolo – è che ha sottovalutato le reazioni dell’Ue e della Nato” all’aggressione all’Ucraina.

h. 11.00 | Speranza: “Italia al fianco dell’Ucraina in lavoro ricostruzione“

“All’assemblea mondiale dell’OMS ho incontrato il ministro ucraino della Salute Viktor Liashko. La guerra non risparmia nulla e nessuno. I bombardamenti hanno colpito anche gli ospedali. L’Italia sarà al fianco dell’Ucraina nel lavoro di ricostruzione“. Lo scrive su Twitter il ministro della Salute, Roberto Speranza. 

All’assemblea mondiale dell’OMS ho incontrato il ministro ucraino della salute Viktor Liashko. La guerra non risparmia nulla e nessuno. I bombardamenti hanno colpito anche gli ospedali.

h. 11.04 | Servizio emergenze Ucraina: 4 morti in attacco russo a Severodonetsk

Gli attacchi russi di ieri a Severodonetsk “hanno danneggiato almeno 6 case, causando la morte di 4 persone. È stato attaccato l’edificio di una scuola a Hirske, danneggiate case anche a Lysychansk, Novodruzhensk e Zolote”. Lo comunica su Telegram il Servizio Emergenze Nazionale ucraino, aggiungendo che ieri, “attraverso la strada Lysychansk – Bakhmut, sono state portate al sicuro 43 persone, di cui 5 bambini. A coloro che sono restati nei loro villaggi sono stati consegnati aiuti umanitari“

h. 11.08 | Von der Leyen: “Faremo di tutto per aiutare Ucraina” 

“L’Ucraina deve vincere la guerra. E l’aggressione di Putin deve essere un fallimento strategico. Faremo tutto il possibile per fare in modo che gli ucraini prevalgano e riprendano il futuro nelle loro mani”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen intervenendo a Davos.

h. 11.10 |  Von der Leyen: “Putin minaccia ordine internazionale“

“Il copione dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina arriva direttamente da un altro secolo. Trattare milioni di persone non come esseri umani ma come popolazioni senza volto da spostare o controllare, o porre come cuscinetto tra le forze militari. Cercando di calpestare le aspirazioni di un’intera nazione con i carri armati”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso al Forum economico di Davos. “Questa non è solo una questione di sopravvivenza dell’Ucraina. Non è solo una questione di sicurezza europea. Questo mette in discussione il nostro intero ordine internazionale. Ed è per questo che contrastare l’aggressione russa è un compito dell’intera comunità globale“, ha aggiunto.

h. 11.20 | Von der Leyen: “Valutare utilizzo asset russi congelati“

“Non dovremmo lasciare nulla di intentato, incluso, se possibile, l’utilizzo di risorse russe. Ma non si tratta solo di annullare il danno della furia distruttiva di Putin. Si tratta anche di costruire il futuro che gli ucraini hanno scelto per se stessi. Da anni ormai il popolo ucraino lavora per il cambiamento. Ecco perché in primo luogo hanno eletto Volodymyr Zelensky“. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso al Forum economico di Davos. “La ricostruzione del Paese dovrebbe combinare investimenti massicci con riforme ambiziose per modernizzare l’amministrazione ucraina; stabilire con fermezza lo stato di diritto e l’indipendenza della sua magistratura; combattere la corruzione; costruire un’economia equa, sostenibile e competitiva; e quindi sostenere fermamente l’ucraina nel perseguire il suo cammino europeo“, ha aggiunto. “L’Ucraina appartiene alla nostra famiglia europea. Gli ucraini hanno tenuto duro di fronte alla violenza brutale. Hanno difeso la propria libertà e l’umanità. Stiamo con loro. Questo è un momento decisivo per le democrazie del mondo“, ha evidenziato la leader Ue.

h. 11.27 | Helsinki: fiducia su adesione Svezia-Finlandia a Nato

“La Nato saprà risolvere questo problema, nel giusto spirito”: così il ministro degli Esteri finlandese, Pekka Haavisto, sulla domanda di adesione di Finlandia e Svezia alla Nato e l’opposizione della Turchia. Haavisto ha spiegato di essere fiducioso in una soluzione dei problemi sollevati con la Turchia, con cui è in corso uno sforzo diplomatico: sulle preoccupazioni per le organizzazioni terroristiche, “abbiamo delle buone risposte da dare e siamo anche noi parte della risposta mondiale al terrorismo“, ha detto Haavisto. La domanda di accesso – ha spiegato il ministro finlandese – nasce dal contesto internazionale stravolto dall’aggressione della Russia all’Ucraina: “Siamo in una situazione completamente nuova e dobbiamo svegliarci di fronte a questa nuova realtà“.

h. 11.31 |  Zakharova: “Dittatura liberale Occidente contro civiltà“

L’Occidente ha instaurato una “dittatura liberale” che ha come obiettivo distruggere ogni forma di civiltà. Lo ha dichiarato, riporta Tass, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, durante una conferenza. La portavoce ha ripreso così l’espressione utilizzata ieri dal ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, secondo il quale l’Occidente si comporta “come una dittatura”. Zakharova ha rivendicato l’opposizione di Mosca “alla terribile e assolutamente criminale dittatura del liberalismo” e ha auspicato che tutto il mondo abbia la forza di opporvisi.

 h. 11:33 |  Medvedev: “Piano pace italiano basato su menzogne Kiev“

 Il piano di pace italiano per l’Ucraina “è un puro flusso di coscienza slegato dalla realtà” e i suoi autori sembrano essersi basati su “giornali provinciali” e “menzogne ucraine”. Lo ha dichiarato, secondo le agenzie stampa russe, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza di Mosca, Dmitry Medvedev. L’ex presidente russo ha sottolineato che “l’idea di una completa autonomia della Crimea come parte dell’Ucraina sarebbe causa di una guerra a pieno titolo”.

h. 11.43  |  Von der Leyen: “Se Russia democratica, ci sarà posto per lei“

Ci sarà mai un posto per la Russia? “Se la Russia torna alla democrazia, allo stato di diritto, al rispetto dell’ordine internazionale, la risposta è sì. La Russia è un nostro vicino, con la Russia condividiamo la storia”, ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen rispondendo al direttore del Forum economico di Davos, Klaus Schwab. “La nostra opposizione alla brutale invasione è l’opposizione alla leadership di Mosca. I russi devono decidere il loro futuro“, ha aggiunto.

h. 11.45  |  Navalny perde appello, confermata condanna 9 anni

La giustizia russa ha confermato in appello la condanna a 9 anni di carcere in “regime severo” per il principale oppositore, Alexei Navalny, processato per “frode” e “oltraggio alla corte”.

h. 11.53  |  Stoltenberg: “Attacco in linea con modello Russia“

“L’attacco russo all’Ucraina fa parte di un modello che dura da anni dove Mosca usa la sua forza militare per ottenere risultati politici“. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nel suo intervento al Forum economico di Davos. “L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è stata una della aggressioni armate più previste della storia” e “la Nato ha reso pubbliche per mesi le informazioni di intelligence sui piani di invasione di Putin”, ha aggiunto Stoltenberg.

h. 11.55  |  Prezzo del gas in rialzo, sopra 85 euro

Prezzo del gas in rialzo. Il gas all’hub olandese Ttf si attesta attualmente a 85,87 euro a megawattora, in progressione del 3,1%

h.11.59 |  Stoltenberg: “Putin voleva Kiev, ma è stato costretto a ritirarsi“

 Il presidente russo Vladimir Putin “non ha raggiunto il suo obiettivo strategico in Ucraina. Il piano era di prendere Kiev, di decapitare il governo e di controllare il Paese. È stato forzato a ritirare le sue forze da Kiev e dal nord del Paese, le forze russe sono state respinte dalla regione di Kharkiv e l’offensiva in Donbass sta procedendo molto lentamente“. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nel suo intervento al Forum economico di Davos. “Non posso predire il risultato della guerra, nessuno può farlo, ma la sola cosa è che la Russia non ha raggiunto il suo obiettivo in Ucraina. Questo piano doveva essere una operazione militare breve, è una guerra lunga e costosa per la Russia“.

h. 12.00 |  Stoltenberg: “Libertà più importante di mercato e profitti“

“Abbiamo lavorato sodo per creare un’economia globale, ma dobbiamo capire che la libertà è più importante del libero commercio e che la protezione dei valori è più importante dei profitti“. Lo ha detto il segretario generale della Nato.

h. 12.02 |  Kuleba: “Russi rubano il grano ucraino per rivenderlo. Non compratelo“

 Il ministro degli Esteri ucraino chiede alla comunità internazionale di evitare di acquistare dalla Russia “il grano che ruba in Ucraina”. “I ladri russi rubano il grano ucraino, lo caricano sulle navi, passano dal Bosforo e cercano di venderlo all’estero – ha twittato Dmytro Kuleba – Chiedo a tutti i Paesi di essere vigili e di rifiutare proposte del genere. Non comprate quello che viene rubato. Non diventate complici dei crimini russi. Il furto non ha mai portato fortuna a nessuno”.

h. 12.05 |  Von der Leyen: “Russia sta bombardando depositi grano Kiev“

“Stiamo assistendo a come la Russia ha trasformato in armi le sue forniture energetiche. Sfortunatamente, stiamo vedendo lo stesso modello emergere nella sicurezza alimentare. L’Ucraina è una dei paesi più fertili del mondo. Anche la sua bandiera simboleggia il paesaggio ucraino più comune: un campo di grano giallo sotto un cielo blu. Ora, quei campi di grano sono stati bruciati. Nell’Ucraina occupata dalla Russia, l’esercito del Cremlino sta confiscando scorte di grano e macchinari. Oggi l’artiglieria russa sta bombardando i depositi di grano in tutta l’Ucraina deliberatamente“. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue.

h. 12.13 |  Viminale: “Oltre 121 mila i profughi accolti in Italia” 

Sono 121.285 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte fino a oggi in Italia, 115.030 delle quali alla frontiera e 6.255 controllate dal compartimento Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia. Ad aggiornare i dati è il Viminale, precisando che si tratta di 63.292 donne 17.648 uomini e 40.345 minori. Le principali città di destinazione dichiarate all’ingresso in Italia continuano a essere Milano, Roma, Napoli e Bologna. L’incremento, rispetto a ieri, è di 426 ingressi nel territorio nazionale.

h. 12.28 |  Ok del Consiglio Ue a quarta tranche aiuti militari a Kiev

Via libera del Consiglio Ue a due ulteriori misure di assistenza per l’Ucraina nell’ambito del Fondo europeo per la pace, che consentiranno all’Ue di sostenere ulteriormente le capacità e la resilienza delle forze armate ucraine per difendere l’integrità territoriale e la sovranità del Paese. Dopo aver adottato tre tranche di sostegno per un totale di 1,5 miliardi, una quarta tranche aggiungerà 500 milioni di euro alle risorse già mobilitate portando così l’importo totale a 2 miliardi di euro. “La storia di domani si scrive oggi, sui campi di battaglia dell’Ucraina. Con questi 500 milioni di euro, l’Ue ha stanziato un totale di 2 miliardi di euro per sostenere le forniture di equipaggiamenti militari degli Stati membri dell’Ue alle forze armate ucraine. Questo sostegno è solo una parte degli sforzi europei per aiutare l’Ucraina a difendersi”, ha dichiarato l’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Josep Borrell. 

h. 12.30 |  Medvedev: “Repubbliche di Donetsk e Lugansk non torneranno in Ucraina“

 “Le Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk non torneranno in Ucraina”. Ad affermarlo, secondo quanto riferisce l’agenzia russa ‘Tass‘, è l’ex presidente russo e attuale vice presidente del Consiglio per la Sicurezza nazionale, Dimitrij Medvedev che ha definito “le proposte per l’autonomia del Donbass nel quadro dello Stato ucraino ovvie sciocchezze e proiezioni a buon mercato“. “Le decisioni sul loro destino – sottolinea Medvedev – sono state prese dalle repubbliche del Donbass alla fine e non torneranno indietro. Questo è inaccettabile per tutti coloro che ricordano il destino degli accordi di Minsk e l’uccisione di civili della Lpr e della Dpr“, ha scritto Medvedev su Telegram, commentando le indiscrezioni trapelate sul piano italiano per risolvere la crisi ucraina.

h. 12.40 |  Media: cresce insoddisfazione contro Putin

“Cresce in Russia l’insoddisfazione personale nei confronti di Vladimir Putin nei circoli del potere russo”: lo scrive la testata indipendente online Meduza, citando proprie fonti anonime al Cremlino e nel governo di Mosca. “Imprenditori e membri del governo accusano Putin di non aver valutato appieno l’impatto delle sanzioni, con le quali non si può vivere normalmente. Il fronte dei falchi invece imputa allo zar di non aver agito in Ucraina con maggiore decisione“, afferma una fonte.

h. 12.46 |  Navalny: “Putin è un pazzo, guerra stupida”

Vladimir Putin è “pazzo” e la guerra in Ucraina è “stupida“. Comparso oggi in aula al processo di appello, che ha confermato la sua condanna nove anni, il dissidente Alexei Navalny ha duramente attaccato il leader del Cremlino. “È una guerra stupida quella lanciata da Putin. Questa guerra è costruita sulle bugie. Un folle ha affondato i suoi artigli in Ucraina e non so cosa voglia farne, quel ladro pazzo”, ha detto Navalny in aula, citato dalla Bbc.

h. 12.48 |  Governatore: “Troppo tardi per evacuare civili Severodonetsk“

È troppo tardi per evacuare le migliaia di civili dalla città orientale di Severodonetsk assediata dall’esercito russo. Lo ha scritto il governatore di Lugansk Sergiy Gaidai su Telegram, citato dal Guardian, lanciando un triste avvertimento: “A questo punto non dirò più uscite, evacuate. Ora dirò: rimanete in un rifugio. Perché una tale densità di bombardamenti non ci permetterà di andare a prendere le persone”. Si ritiene che quindicimila residenti siano ancora in città, nascosti nei rifugi.

h. 12.51 |  Prezzi guerra: scende greggio ma risalgono gas e frumento

Scende il greggio (Wti -0,43% a 109,82 dollari al barile) insieme a Brent (-0,41% a 112,98 dollari al barile) mentre risale il prezzo del gas (+3,66% a 86,34 euro al MWh) nel 90/o giorno di fuerra tra Russia e Ucraina. In lieve calo tra i metalli l’oro (-0,28% a 1.855,36 dollari l’oncia), più pronunciato quello dell’argento (-1,22% a 21,86 dollari l’oncia), dell ferro (-1,39% a 849 dollari la tonnellata) e dell’acciaio (-1,81% a 4.552 dollari la tonnellata). Fermi al valore della vigilia l’alluminio, il rame e il nichel. In campo agroalimentare si segnala il rialzo del grano duro (+0,74% a 1.286 dollari per unità contrattuale da 5mila staia) e del frumento (+1,03% a 1.202 dollari). 

h. 12.58 |  Di Maio: “Con guerra più urgente allargamento Ue ai Balcani“

“Con il ministro Grlic-Radman abbiamo condiviso l’esigenza di rilanciare il processo di allargamento dell’Unione europea ai Balcani Occidentali. Questa priorità è resa ancora più urgente dal conflitto in Ucraina. È fondamentale dare concretezza a questa prospettiva per la stessa credibilità dell’Unione Europea. L’integrazione rappresenta la strada maestra per la definitiva stabilizzazione di questa regione, strategica per i nostri Paesi”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio al termine dell’incontro con il collega croato Gordan Grlic-Radman alla Farnesina.

h. 13.00 |  Mosca: Usa distruggono architettura sicurezza internazionale

Gli Stati Uniti si sforzano di distruggere completamente l’architettura di sicurezza internazionale. Lo ha detto il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu, riportato dall’agenzia russa Tass. L’Occidente sta minando di proposito le relazioni tra i Paesi della Otsc (Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva) , gli alleati della Russia sono sotto grave pressione, ha affermato.

h. 13.05 |  Shoigu: “Avanti fino a raggiungimento obiettivi“

“Nonostante l’assistenza su larga scala dell’Occidente al regime di Kiev e la pressione delle sanzioni sulla Russia, continueremo l’operazione militare speciale fino al completamento di tutti i compiti”. Lo ha affermato, il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, in una riunione del Consiglio dei ministri della Difesa dell’Organizzazione del Trattato per la sicurezza collettiva, riporta la Tass.

h. 13.09 | Von der Leyen: “Stanziati 10 mld di aiuti, mai così tanti“

“C’è bisogno di un piano Marshall per la ricostruzione dell’Ucraina“. Così la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, al World Economic Forum di Davos.

“Dieci miliardi di aiuti sono la più grande somma che l’Ue abbia mai messo in campo per supportare un Paese terzo”, ha proseguito Von der Leyen. La piattaforma di ricostruzione proposta al presidente Zelensky sarà “guidata dall’Ucraina e dalla Commissione Ue, in modo da combinare riforme ambiziose e ingenti investimenti”. Per la ricostruzione dell’Ucraina “ci sarà bisogno del contributo di tutti“, ha concluso Von der Leyen.

h. 13.10  |  Ue: ci sono le prove che la Russia ruba il grano ucraino

“Putin sta usando il tema alimentare come un’arma, l’impatto si sente non solo sull’Ucraina ma in Africa e Asia: non abbiamo dubbi che le truppe russe rubano il grano ucraino o distruggono le scorte, si cono varie prove. Non possiamo dire cosa possiamo e vogliamo fare per contrastare la situazione perché è in corso una guerra ma sono in corso discussioni su come intervenire una volta che le navi hanno lasciato i porti”. Lo ha detto un portavoce della Commissione Ue. “Bisogna sollevare la questione a libello globale e lo stiamo facendo, l’Egitto si è rifiutato di accettare grano rubato dall’Ucraina“.

h. 13.18 |  Stop costruzione centrale nucleare russo-finlandese

La società Fennovoima, composta dalla compagnia nucleare statale russa Rosatom e da un consorzio di aziende finlandesi, ha ritirato una domanda di costruzione per una centrale nucleare, tre settimane dopo aver annullato il contratto di consegna. “Fennovoima ha ritirato la domanda di licenza di costruzione dell’impianto Hanhikivi 1, ora l’obiettivo è preservare il sito di Pyhajoki“, ha affermato la societa’, in cui la russa Rosatom ha una partecipazione del 34% tramite una azienda sussidiaria. L’invasione russa dell’Ucraina a febbraio ha portato la Finlandia a rivalutare i rischi per la sicurezza del reattore nucleare russo. Fennovoima ha risolto così il contratto di consegna con RAOS Project il 2 maggio, adducendo i rischi legati alla guerra. Rosatom ha affermato che potrebbe portare la questione in tribunale.

h. 13.20 |  Ue condanna “russizazione zone occupate“

 “Oggi sono passati tre mesi da quando è stata lanciata questa aggressione brutale contro l’Ucraina” e quella che la Russia ha chiamato “operazione speciale è divenuta una brutale carneficina contro l’Ucraina e il suo popolo“. Così Peter Stano, portavoce dell’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, al briefing quotidiano. L’Ue “condanna con forza i crimini orrendi” commessi “contro il popolo ucraino dalle truppe russe“, ha aggiunto il portavoce, sottolineando come vi siano “sempre più notizie” di tali crimini, tra cui “i più inquietanti” sono quelli sulla “violenza sessuale utilizzata come arma di guerra dai soldati russi contro donne e bambini, incluso neonati“.

h. 13.26  |  Rutte: “Improbabile subito status Paese candidato Ue“

Non ci sono molte possibilità che l’Ucraina ottenga subito lo status di Paese candidato all’ingresso nell’Ue, troppi Paesi non sono d’accordo su questo e sarebbe ingiusto nei confronti dei Paesi dei Balcani occidentali che hanno aspettato anni prima di vedere accolta la loro candidatura. Questa in sintesi l’indicazione giunta dal premier olandese Mark Rutte, il quale, secondo i media locali, ha ricordato che sulla questione la prima a doversi esprimere con una propria valutazione è la Commissione europea, poi spetterà ai leader Ue decidere. Secondo Rutte, per non demotivare Kiev e compiere un gesto concreto di apertura nei suoi confronti, l’Ue potrebbe indicare quali passi dovrebbe compiere l’Ucraina per ottenere lo status di candidato, così come è stato fatto in passato per la Bosnia. Anche nei confronti della domanda di adesione presentata dalla Moldavia la posizione dell’Ue dovrebbe essere, secondo Rutte, analoga a quella che sarà adottata rispetto all’Ucraina. Per il premier olandese tutto ciò non esclude che un giorno Ucraina e Moldavia possano entrare a far parte dell’Unione. Tutti i Paesi del continente Europeo hanno teoricamente diritto a diventare membri Ue, ma quando avranno raggiunto le necessarie condizioni. 

h. 13.30 |  Moody declassa rating 7 banche

Moody’s declassa i rating di sette banche ucraine e cambia l’outlook in negativo, concludendo la revisione per il declassamento, a seguito del declassamento del rating sovrano dell’Ucraina a Caa3 da Caa2 con outlook negativo. Si tratta di Privatbank, Savings Bank of Ukraine, Ukreximbank, Banca Raiffeisen, Banca Pivdennyi, Tascombank, Banca Vostok.

h. 13.34 |  Giappone: incursioni jet Cina e Russia durante summit Quad 

 Jet militari cinesi e russi hanno volato congiuntamente sul mar del Giappone e sul mar Cinese orientale, mentre i leader del blocco dei Quad – Giappone, Usa, India e Australia – si incontravano a Tokyo per discutere di sicurezza regionale. Lo ha riferito il ministro della Difesa nipponico Nobuo Kishi, affermando che Tokyo ha espresso le sue “gravi preoccupazioni” ai due Paesi. Il Global Times, tabloid cinese, ha scritto che l’Esercito popolare di liberazione (Pla) ha inviato più navi da guerra negli Stretti chiave vicino al Giappone (Tsushima e Miyako) “in risposta alle provocazioni degli Usa e alle osservazioni giapponesi”.

h. 13.35 | A Kherson amministratori filorussi chiedono a Mosca apertura base militare

I nuovi amministratori filorussi della regione ucraina occupata di Kherson “chiedono” a Mosca l’apertura di una base militare, dopo aver introdotto, lo scorso primo maggio, il rublo come moneta. In una intervista a Ria Novosti, il numero due dell’amministrazione mista civile e militare, Kirill Stremousov, ha spiegato che una base militare “garantirà la sicurezza della regione e dei suoi abitanti”. “Ci deve essere una base militare russa nella regione di Kherson. Lo chiederemo, tutti gli abitanti ne sono interessati”, ha affermato Stremousov, confermando il progetto di rendere la regione, dove i residenti hanno spesso protestato contro l’occupazione, parte della Federazione russa, ma escludendo un referendum a breve. “Dato che il risultato di un referendum non è comunque riconosciuto dai Paesi occidentali, è una perdita di tempo organizzarlo oggi“, ha precisato.

h. 13.36 |  Russia: arrestato teenager ucraino, piano attentati in scuole

Un adolescente ucraino è stato arrestato nella regione russa di Rostov, accusato di pianificare atti di terrorismo contro le scuole, in particolare nel Tatarstan e nella città di Perm. Il giovane, scrive la Tass, “era stato reclutato dai servizi segreti ucraini e fa parte del battaglione Azov. È arrivato in Russia da Mariupol con lo status di rifugiato“. 

h. 13.50 |  Mosca: operazioni speciali rallentate per evacuare civili

 “La Russia sta deliberatamente rallentando il ritmo delle operazioni speciali in Ucraina per consentire l’evacuazione ed evitare vittime civili”, ha affermato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, riportato da Ria Novosti. “Affinché i residenti lascino gli insediamenti circondati vengono creati corridoi umanitari“, ha dichiarato. “Le truppe russe, a differenza delle forze armate ucraine, non colpiscono le infrastrutture civili dove potrebbero trovarsi i civili. Le postazioni di tiro e le strutture militari del nemico vengono colpite con l’aiuto di armi ad alta precisione“, ha sottolineato.

h. 14.15 | Cremlino: “Dimissioni diplomatico? Ormai lui è contro di noi“

“Non è più con noi, è contro di noi”. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov liquida così la notizia delle dimissioni del diplomatico russo Boris Bondarev, che ha lasciato il suo incarico a Ginevra e scritto una lettera aperta di protesta contro la guerra in Ucraina. “Il Cremlino non ha familiarità con questa lettera. Era un dipendente del ministero degli Esteri, bisogna chiedere a loro – ha detto Peskov rispondendo ad una domanda della Cnn – possiamo solo dire che Bondarev non è più con noi, anzi è contro di noi“.

h. 14.22 |  Orban: “No discussione su petrolio a vertice Ue“

Il premier ungherese, Viktor Orban, si oppone alla discussione dell’embargo al petrolio russo al vertice dei capi di Stato e di Governo dell’Ue che si terrà a Bruxelles il 30 e 31 maggio. “Discutere il pacchetto di sanzioni a livello di leader in assenza di un consenso sarebbe controproducente“, ha scritto Orban in una lettera al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, secondo quanto riporta il Financial Times. “Evidenzierebbe solo le nostre divisioni interne senza offrire una possibilità realistica di risolvere le differenze. Pertanto, propongo di non affrontare questo problema al prossimo Consiglio europeo“, ha evidenziato il premier ungherese. 

h. 14.24  | Davos, Kerry: “Compensare gas russo con svolta rinnovabili”

Sulla lotta al cambiamento climatico “non siamo dove dovremmo essere” e se già prima dell’Ucraina c’era un aumento delle emissioni non in linea con gli obiettivi, “ora l’Ucraina è strumentalizzata per spingere sulla sicurezza energetica” attraverso le fonti tradizionali. Invece, “dobbiamo compensare il gas russo” con le nuove tecnologie disponibili, a partire dall’energia rinnovabili e dalla cattura del Co2. Lo ha detto John Kerry, inviato speciale del presidente Biden per il clima, durante un panel al Forum economico mondiale accanto a Xie Zhenhua, l’inviato della Cina con cui aveva firmato un importante accordo alla conferenza Cop26 lo scorso anno a Glasgow.

h. 14.27 |  Polonia ordinerà batterie missilistiche Patriot agli Usa

La Polonia ordinerà sei batterie missilistiche Patriot aggiuntive agli Stati Uniti per la sua difesa aerea. Ad annunciarlo è stato oggi a Varsavia il ministro della Difesa Mariusz Blaszczak, precisando che l’acquisto poggia su un protocollo d’intesa tra le due nazioni che risale al 2017. L’ordine includerà anche una scorta di missili difensivi, nonché l’addestramento e il supporto logistico. Il governo di Varsavia aveva già ordinato due batterie Patriot dal suo partner Nato nel 2018. La consegna è prevista nel corso di quest’anno. Il sistema Patriot – Phased Array Tracking Radar to Intercept on Target – viene utilizzato contro aerei, missili balistici tattici e missili da crociera.

h. 14.30 |  Sberbank paga cedola in rubli su bond maggio 2023

Sberbank ha pagato la cedola sull’Eurobond subordinato con scadenza maggio 2023 in rubli. Lo riporta Bloomberg citando una dichiarazione pubblicata sul sito web della banca russa. La banca afferma di “non poter effettuare i pagamenti nel modo consueto a causa delle sanzioni” alla Russia imposte dopo l’invasione dell’Ucraina. Sberbank ha pagato la cedola in rubli al tasso di cambio ufficiale.

h. 14.32 |  Ucraina propone organizzazione mondiale esportatori grano

Per affrontare la crisi mondiale del grano, principalmente dovuta al conflitto ucraino, Kiev ha proposto di creare un’organizzazione internazionale dei principali Paesi esportatori di cereali. Il negoziato per creare un’alleanza sul modello dell’Opec è in corso, ha dichiarato il ministero ucraino della politica agraria e dell’alimentazione, “Vogliamo che i principali esportatori globali di cereali, come Stati Uniti, Canada, Brasile, Argentina, Ucraina e Unione Europea, si uniscano per proteggere i loro interessi sul mercato globale“. La proposta è stata presentata da Kiev lo scorso 13 maggio alla riunione dei ministri dell’Agricoltura del G7 a Stoccarda.

h. 14.34 |  Ue: approvare pacchetto sanzioni senza altro ritardo

“Riteniamo che sia importante andare avanti con l’adozione del sesto pacchetto senza altri ritardi. Siamo già a diversi settimane di discussione”. Lo ha dichiarato il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, rispondendo a una domanda sulla lettera del premier ungherese, Viktor Orban, in cui chiede di non discutere dell’embargo al petrolio russo al vertice che si terrà lunedì e martedi’. “Sappiamo che ci sono preoccupazioni per quanto riguarda la sicurezza degli approvvigionamenti e stiamo lavorando su queste preoccupazioni”, ha aggiunto Dombrovskis

h. 14.41 |  Gb: non c’è piano per schierare Royal Navy nel Mar Nero

Londra smentisce di voler inviare navi da guerra nel Mar Nero per garantire l’esportazione di grano dal porto ucraino di Odessa. La precisazione è arrivata dopo che il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, ha detto di aver parlato con la collega britannica Liz Truss della creazione di un “corridoio protettivo” nel mar Nero ad opera di “coalizione di volenterosi”. “Il deprecabile blocco del porto di Odessa voluto da Putin impedisce al cibo di arrivare alla gente che ne ha bisogno. Continueremo a lavorare intensamente con i partner internazionali per trovare modi di riprendere le esportazioni di grano dall’Ucraina. Tuttavia, non vi sono attualmente piani per dispiegare navi da guerra britanniche nel Mar Nero“, ha detto un portavoce di Downing street citato dal Guardian.

 h. 14.42  |  Lituania: arrivato primo treno con grano ucraino da esportare 

È arrivato in Lituania il primo treno con un carico di grano ucraino che verrà poi esportato tramite i porti del Paese baltico. Lo riferisce una nota delle ferrovie lituane. Si tratta di una consegna di prova che ha lo scopo di valutare l’efficacia di rotte alternative nell’impossibilità di utilizzare i porti ucraini, bloccati dalle ostilità con Mosca.

h. 14.43 | Ue, Orban? ‘Non indugiare più su embargo al petrolio’

“Si è parlato dell’embargo al petrolio all’Ecofin, non è la Commissione che definisce l’odg del summit dei leader, ma per noi è importante non indugiare più sul sesto pacchetto di sanzioni. Se si pensa all’embargo sul petrolio si consideri che prima della guerra il 62% dell’export della Russia verso l’Ue era composto da idrocarburi. Si tratta della principale fonte di finanziamento alla guerra ed è importante quindi decidere senza ritardi“. Lo dichiara il vice presidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis rispondendo ad una domanda sulla lettera di Viktor Orban al presidente del Consiglio Ue, Charles Michel.

h. 14.46 |  Dombrovskis: “Esborso Ue prima di vacanze estive”

“L’idea è di intervenire immediatamente con l’aiuto di cui l’Ucraina ha bisogno mentre quello della ricostruzione sarà un lavoro di più lungo respiro“. Lo ha detto il vice presidente della Commissione Ue Valdis Dombrovkis sull’intesa all’Ecofin rispetto ai finanziamenti Ue all’Ucraina. “Abbiamo discusso della proposta della Commissione su un aiuto a breve termine. La proposta di assistenza macrofinanziaria è ancora in discussione”. “Il primo esborso avverrebbe con il programma d’emergenza di assistenza macrofinanziaria prima delle vacanze estive, si tratterà di sovvenzioni a lungo termine ma c’è anche una componente di prestito”.  

h. 14.50 |  Cross: in arrivo voli con 4 pazienti, una è bimba

Due voli organizzati dalla Cross di Pistoia, la Centrale operativa remota delle operazioni di soccorso sanitario che fa capo alla Protezione civile, atterrano oggi, martedì 24 maggio, in Italia con altri quattro pazienti che saranno ricoverati in altrettanti ospedali della Liguria, dell’Emilia Romagna, della Toscana e dell’Umbria. In particolare una paziente che verrà presa in carico in Toscana è una bambina di 4 anni. La piccola sarà dapprima ricoverata all’ospedale della Versilia e successivamente affidata a uno specifico percorso di riabilitazione nell’ambito dell’Usl Toscana Nordovest. I due voli sono in arrivo a Milano e Bologna e con questi viene raggiunto il numero di 211 pazienti ucraini arrivati in Italia attraverso la Cross.

“Prosegue senza sosta l’attività della Cross, la struttura che da Pistoia opera per conto del dipartimento nazionale della Protezione civile con l’obiettivo di coordinare i soccorsi sanitari in occasione di grandi emergenze“, sottolinea il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.

h. 14.57 | Ue-Usa: stop gas russo a Finlandia è ricatto energetico

L’interruzione dell’elettricità e del gas naturale da parte della Russia alla Finlandia, dopo lo stop delle forniture di gas a Polonia e Bulgaria, è “ingiustificata e inaccettabile”. Così la Commissione europea e gli Stati Uniti in una dichiarazione congiunta, in cui condannano tali azioni come “ricatto energetico“. Le due parti hanno anche riaffermato il loro impegno a rafforzare la sicurezza energetica dell’Europa nell’ambito della task force congiunta sulla sicurezza energetica annunciata dai presidenti Joe Biden e Ursula von der Leyen il 25 marzo. 

h. 15.00 |  Cremlino: non abbiamo ancora visto le proposte dell’Italia

 Mosca non ha ancora visto le proposte dell’Italia sulla risoluzione della situazione in Ucraina e spera di riceverle presto attraverso i canali diplomatici. Lo ha dichiarato oggi il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov rispondendo alle domande dei giornalisti: “No, non le abbiamo ancora viste (le proposte di Roma) e speriamo di riceverle attraverso i canali diplomatici e di poterle esaminare“, ha affermato, citato dalla Tass.

 h. 15.13 |  Kuleba: “Offensiva Donbass più grande da II Guerra mondiale“

“È troppo presto per affermare che l’Ucraina ha già tutte le armi che le servono. L’offensiva russa in Donbass è una battaglia spietata, la più grande sul suolo europeo dalla Seconda guerra mondiale”. Lo ha scritto su Twitter il ministro della Difesa ucraino Dmytro Kuleba. “Invito i partner a velocizzare le consegna di armi e munizioni, specialmente (i lanciarazzi multipli) MLRS, l’artiglieria a lungo raggio e i veicoli blindati per il trasporto del personale militare“, ha aggiunto.

h. 15.14 |  Patuanelli: “Contro crisi alimentare serve regia G7“

Per affrontare la minaccia di una crisi alimentare serve “costruire una regia internazionale, credo che il G7 possa esserlo e che la Fao debba esserlo e stiamo lavorando in questa direzione“. Lo ha detto il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli parlando con i giornalisti a margine del Consiglio Ue agricoltura. “C’è grande volontà di affrontare il problema delle fasce di popolazione mondiale che già oggi vivono una difficoltà di approvvigionamento di derrate alimentari a causa del costo delle materie prime, oltre alle difficoltà di trasporto dall’Ucraina dove i prodotti agricoli sono stoccati e non riescono a uscire via mare – ha affermato Patuanelli – ma c’è anche una regia internazionale da costruire, credo che il G7 possa esserlo e che la Fao debba esserlo”. 

h. 15.17 |  Dombrovskis: “Relazione Ue complessa, Cina ambigua su Russia“

“La relazione tra Unione europea e Cina è molto complessa” perché “la Cina ha una posizione ambigua nei confronti dell’aggressione perpetrata dalla Russia contro l’Ucraina. Però ci sono altri ambiti nei quali dobbiamo continuare a cooperare con la Cina, ad esempio di fronte a sfide globali come il cambiamento climatico“. Lo ha detto il vice presidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis al termine dell’Ecofin a Bruxelles. Affrontare il tema del cambiamento climatico, “lo possiamo fare solo se cooperiamo con la Cina che è il più grosso emissore mondiale e anche in occasione della riforma dell’organizzazione mondiale del commercio – ha detto -, per fare in modo che queste regole internazionali siano tutte conformi alle esigenze del ventunesimo secolo. Anche in un caso come questo abbiamo bisogno della cooperazione con la Cina”. 

h. 15.30 |  Incontro Draghi-Kovachevski: su tavolo allargamento Ue e Ucraina

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto oggi a Palazzo Chigi un incontro con il Presidente del Governo della Repubblica di Macedonia del Nord, Dimitar Kovachevski. Al centro dei colloqui il processo di allargamento dell’Unione Europea ai Paesi dei Balcani occidentali con particolare riferimento alla Macedonia del Nord, la situazione in Ucraina e l’ulteriore rafforzamento della cooperazione bilaterale

h. 15.35 |  Dopo tre mesi riapre la metro a Kharkiv

La seconda città più grande dell’Ucraina, Kharkiv, ha riavviato il servizio della metropolitana e ha chiesto alle centinaia di persone che avevano usato la metropolitana come rifugio antiatomico negli ultimi tre mesi di liberare i vagoni dei treni, ma molti hanno detto che erano ancora troppo spaventati per tornare a casa.

h. 15.39 |  Orbán: “Accordo Ue su embargo pertolio russo nei prossimi giorni molto improbabile”

Il primo ministro ungherese Viktor Orbán, che sta bloccando l’adozione di un embargo europeo sul petrolio russo, ha ritenuto un accordo “molto improbabile” nei prossimi giorni, in una lettera al presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

h. 15.44 Letta: “Andiamo a prendere grano bloccato dai russi“

“Quello che sta succedendo è che la guerra si sta trasferendo nel sud del mondo, dove si rischia di morire per assenza di grano. I russi non daranno mai il permesso ufficiale” di sbloccare i porti ucraini, “ma credo che se ci fosse una operazione da parte di altri paesi che vanno a prendere il grano in quei porti e lo portassero nei paesi che ne hanno bisogno, sarebbe una operazione rischiosa ma importante“. Lo ha detto Enrico Letta a “Oggi è un altro giorno”, su Rai 1.

h. 16.12 |  Governatore Lugansk: “Attacco russo su Azot, uccise 4 persone“

“I russi hanno sparato contro Azot in mattinata, uccidendo quattro persone. Intensità e numero di bombardamenti cresce ogni giorno“. Lo scrive Serhii Haidai, governatore regione di Lugansk, sul suo canale Telegram. Ad Azot, ricorda Haidai, “si trovano diversi rifugi antiaerei”.

h. 16.15 |  Onu, quasi 4 mila civili morti nel conflitto in Ucraina

L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha reso noto che 3.942

civili sono morti e 4.591 sono rimasti feriti in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa. Lo riporta Ukrinform sottolineando che tra le vittime ci sono quasi 260 bambini. Il bilancio, secondo lo stesso Ohchr, sarebbe comunque ancora più drammatico, considerando che “le informazioni provenienti da alcuni luoghi di intensi combattimenti sono in ritardo e molti rapporti sono ancora in attesa di conferma”, scrive Ukrinform.

h. 16.20 | Russia vieta ingresso a 154 membri della Camera dei Lord del Parlamento britannico

Il ministero degli Esteri russo ha deciso di vietare l’ingresso in Russia a 154 membri della Camera dei Lord del Parlamento britannico come rappresaglia per le sanzioni contro i senatori russi sull’Ucraina. “In risposta alla decisione presa a marzo dal governo britannico di inserire quasi tutti i membri del Consiglio della Federazione russa in una lista di sanzionati, su base reciproca, verranno introdotte sanzioni personali contro 154 membri della Camera dei Lord”, si legge in una nota.

h. 16.24 |  Germania, sì a uso beni Russia per la ricostruzione dell’Ucraina

“La Germania è politicamente aperta al dibattito sull’utilizzo dei beni sovrani russi cessate per la ricostruzione” dell’Ucraina. Lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, al termine dell’Ecofin, precisando tuttavia che occorre “essere molto precisi nel distinguere tra i beni sovrani, come quelli appartenenti alla banca centrale russa, e quelli privati”, per i quali la Germania ha “delle garanzie”.

Tra gli Stati membri molti sono “politicamente a favore” della misura, ma vi sono diversi “problemi legali” da risolvere, ha spiegato.

h.16.26 |  Ucraina: allentato il coprifuoco nella regione di Odessa

Da domani il coprifuoco nella città di Odessa e nella relativa regione, durerà dalle 23 fino alle 5 del mattino. Lo riportano i media ucraini, citando il governo dell’oblast di Odessa. Viene concessa un’ora in più. Fino ad oggi infatti il coprifuoco durava dalle 22 alle 5.

h.16.34 | Scholz, guerra Russia colpisce paesi Asia, Africa, America

“Molti paesi del mondo sono colpiti dalla guerra di aggressione russa all’Ucraina: in Asia, in Africa, nel Sud America. Pertanto è di estrema importanza che tutti noi lavoriamo per porre fine a questa guerra“. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz in visita a Johannesburg, in Sudafrica. Per questo motivo Scholz ha assicurato il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa che “siamo molto consapevoli delle gravi conseguenze di questa guerra per l’Africa“. Il cancelliere tedesco ha aggiunto che “quest’anno la Germania presiede il G7. In questa veste abbiamo già sviluppato proposte concrete per mitigare l’impatto globale dell’attacco russo sui prezzi dell’energia, sull’economia mondiale e sulla sicurezza alimentare nel mondo“. Il Sudafrica è stato invitato e parteciperà al G7 tedesco di Elmau, dal 26 al 28 giugno.

h.16.44 |  Forbes, Russia ha occupato il 20% del territorio ucraino

La Russia occupa circa il 20% del territorio dell’Ucraina a tre mesi dall’inizio della guerra. Lo scrive Forbes, spiegando che al 23 febbraio, giorno prima dell’invasione, il territorio occupato ammontava a 43.300 mq, il 7% del totale, ora quest’area è 2,9 volte più grande, pari a 125.000 mq.

h.16.51 |  Russia, completato lo sminamento del porto di Mariupol

Gli ingegneri dell’esercito russo e gli specialisti della flotta del mar Nero hanno completato le operazioni di sminamento della fascia costiera e del porto di Mariupol. Lo riferisce il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass, secondo cui nel corso dell’operazione sono stati trovati 12 mila esplosivi e armi.

h.16.54 |  Moldavia, ex presidente indagato per alto tradimento, corruzione e finanziamento illegale del suo partito filo-russo

L’ex presidente moldavo Igor Dodon è indagato per alto tradimento, corruzione e finanziamento illegale del suo partito filo-russo. Lo riferiscono i media locali. Le autorità hanno anche perquisito la sua abitazione e la sede dell’Unione del business moldavo russo, da lui guidata. Il Cremlino si è detto “allarmato” per la persecuzione che ancora una volta colpisce “chi sostiene lo sviluppo di relazioni amichevoli con la Russia“. La Moldova è al centro dell’attenzione dopo l’invasione russa della confinante Ucraina. Paese fra i più poveri d’Europa ospita molti profughi ucraini e teme di essere risucchiato nel conflitto, anche perché in una parte del suo territorio si trova l’autoproclamata repubblica della Transnistria, entità filo russa che ospita truppe di Mosca.

h.17.01 |  Filorussi, occidentali potranno assistere a processi Azov

I rappresentanti di diversi Paesi, compresi occidentali, saranno invitati ad assistere alle udienze dei processi contro i combattenti ucraini di Azovstal fatti prigionieri dai russi. Lo ha detto il capo dei separatisti filorussi di Donetsk, Denis Pushilin, citato da Interfax, secondo cui i giudici dell’amministrazione di Donetsk fedele a Mosca stanno preparando i dossier per la corte marziale insieme alle autorità russe.

h.17.07 |  Ucraina: “Usate bombe a grappolo nell’attacco a Sloviansk”

 I russi hanno attaccato Sloviansk, nella regione di Luhansk, e sarebbero state usate bombe a grappolo, colpendo un edificio civile. Lo ha comunicato Vadym Liakh, capo dell’amministrazione municipale militare civile di Sloviansk, aggiungendo che “fortunatamente non ci sono vittime perché le persone sono state evacuate prima. “Oggi, 24 maggio, Slovyansk è stata nuovamente presa di mira. I proiettili a grappolo sono stati lanciati contro un edificio privato in uno dei quartieri. Le vittime sono state evitate solo perché le persone hanno già lasciato le loro case. Questo esempio mostra ancora una volta chiaramente che è pericoloso rimanere in città”

h. 17.18 | Stoltenberg, tra richieste Turchia anche certi armamenti

Tra le richieste avanzate dal presidente turco Erdogan per togliere il veto all’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato c’è anche quella di avere “certi armamenti”. Lo ha detto il segretario della Nato Jens Stoltenberg nel corso di una tavola rotonda a Davos. “Sono fiducioso che si troverà velocemente una soluzione, ma parte di questa soluzione è anche riconoscere che la Turchia è un alleato chiave, ospita più rifugiati tra gli alleati, ha sofferto più attacchi terroristici di tutti ed è in una posizione strategica”.

h.17.47 |  Media ucraini, a Mariupol ‘Zombi tv’ trasmette propaganda russa

Maxi schermi tv mobili, che trasmettono i telegiornali di Mosca, sono stati sparsi per tutta Mariupol, “portando la propaganda russa” in una delle città più colpite dalla guerra. Lo riporta Ukrinform, citando fonti del consiglio comunale di Mariupol. Su Telegram, l’amministrazione della città ha postato un video che mostra uno dei maxi schermi in funzione. Gli ucraini la chiamano “Zombie Tv” contestando l’iniziativa e denunciando che non si può dare “in pasto alla nostra gente questa propaganda“, scrivono le fonti di Mariupol.

h. 17.25 |  Gazprom: media, Schroeder nominato in Consiglio di sorveglianza

L’ex cancelliere Gerhard Schröder è stato ufficialmente nominato per un posto nel Consiglio di sorveglianza del colosso energetico russo Gazprom. Lo scrive l’emittente tedesca Ntv citando la società.

h.17.54 |  Cina, “canale verde” per export grano Kiev e Mosca

La Cina chiede l’istituzione di un “canale verde” per le esportazioni di grano da parte di Ucraina e Russia e si dice disposta a mantenere la comunicazione con tutte le parti interessate dal conflitto in Ucraina. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, nel corso di un colloquio telefonico con la sua omologa tedesca, Annalena Baerbock, con cui ha parlato del rischio di una crisi alimentare innescata dalla guerra in Ucraina. Nella situazione attuale, ha detto Wang, citato in una nota della diplomazia di Pechino diffusa in serata, ora locale, “la comunità internazionale dovrebbe spingere per un cessate il fuoco tempestivo e fornire un canale verde per Russia e Ucraina per esportare grano“. La Cina, ha aggiunto il ministro degli Esteri di Pechino, “è disposta a mantenere la comunicazione con tutte le parti”.

h.17.57 |  Von der Leyen: “Intesa su petrolio non sarà al summit Ue”

“Non mi aspetto” che ci sia un’intesa sull’embargo al petrolio al vertice europeo della prossima settimane, “è inutile dare false aspettative“. E’ quanto ha sottolineato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, in un’intervista a Politico dal forum di Davos rilasciata poco dopo la lettera dell’Ungheria al presidente del Consiglio Ue, Charles Michel. “C’è un elemento politico da discutere, ovvero quanto gli altri 26 Paesi membri vogliono concedere all’Ungheria in fatto di investimenti, ma le principali difficoltà sono tecniche e ne stiamo parlando in questi giorni”, ha aggiunto von der Leyen.

h.18.04 |  Procuratrice generale ucraina: “Tecnicamente possibile scambio del soldato russo Shishimarin“

La procuratrice generale ucraina Irina Venediktova ammette che Vadim Shishimarin, 21 anni, che è stato il primo soldato russo condannato all’ergastolo per crimini guerra da un tribunale di Kiev, “tecnicamente” potrebbe essere scambiato con dei prigionieri ucraina. Ad affermarlo è la stessa Venediktova ai microfoni di una tv locale secondo quanto riferisce ‘Ukrainska Pravda‘. “Puoi scambiare una persona dopo i verdetti dei tribunali. Tecnicamente, è possibile“, sottolinea Venediktova. “Non voglio entrare nel processo di scambio, perché questa è già politica e diplomazia, voglio rimanere nella mia competenza di procuratore e parlare di cose oggettive della giustizia penale“, aggiunge.

h.18.10 |  Ucraina: “Invasione russa nella sua fase più attiva”

La campagna militare russa è entrata “nella sua fase più attiva“. Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa ucraino, Oleksandr Motuzyanyk, citato dalla Bbc. Secondo il portavoce, le forze russe stanno cercando di accerchiare le forze ucraine a Severodonetsk e Lysychansk, due città sulle rive del fiume Siversky Donets nella parte orientale del paese. Le forze russe, ha aggiunto, non hanno abbandonato i tentativi di attraversare il fiume.

 h.18.18 |  Ungheria dichiara lo stato d’emergenza per la guerra in Ucraina

Il governo ungherese ha ordinato lo stato d’emergenza nel Paese per via della guerra in Ucraina. Lo ha annunciato Zoltan Kovaks, portavoce del premier Viktor Orbán. “Per salvaguardare gli interessi di sicurezza nazionale dell’Ungheria, per assicurarci di rimanere fuori dalla guerra e proteggere le famiglie ungheresi, il governo ha bisogno di spazio di manovra e di essere pronto ad azioni immediate“, ha spiegato Orbán.

h.18.25 |  Gruppo di lavoro Rasmussen e ufficio Zelensky su sicurezza

Andriy Ermak, capo dell’Ufficio del presidente ucraino Zelensky, e l’ex segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen stanno lavorando alla creazione di un gruppo consultivo internazionale che elabori strategie e proposte legate alla sicurezza in l’Ucraina. Lo ha reso noto l’Ukrainska Pravda, precisando che Ermak ha annunciato la creazione di questo gruppo al World Economic Forum di Davos. “Oggi sono lieto di annunciare che, insieme all’ex segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, stiamo istituendo un gruppo di lavoro consultivo internazionale per sviluppare alcune raccomandazioni per garantire sicurezza affidabile ed efficace per l’Ucraina”. “A far parte del gruppo saranno invitate personalità di spicco della sicurezza, della politica e della diplomazia, nonché accademici”.

h.18.29 |  Ucraina, alcuni partner ci suggeriscono di consegnarci

“Alcuni dei nostri partner ci consigliano ancora di consegnarci agli aggressori per salvare vite e vengono proposti negoziati sulle cosiddette ‘contese territoriali’“, ma “come facciamo a credere” a questa soluzione “quando la Russia ha dimostrato la volontà di distruggere completamente l’Ucraina?”. Lo ha dichiarato Andrii Yermak, capo di gabinetto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo intervento al Forum economico di Davos. “L’Ucraina non ha alcuna contesa territoriale con la Russia“, che “ha semplicemente provato ad occupare ed annettere illegalmente i territori ucraini”, ha aggiunto Yermak.

 h. 18.38 |  Kiev, destino Ucraina si decide ora in battaglie nel Donbass

“Ora stiamo osservando la fase più attiva dell’aggressione su larga scala che la Russia ha messo in atto contro il nostro Paese. La situazione sul fronte (orientale) è estremamente difficile, perché il destino di questo Paese si sta forse decidendo proprio ora“. Lo ha affermato il portavoce del ministero della Difesa ucraino, Oleksandr Motuzyanyk, in un briefing televisivo come riporta il Guardian.

h. 18.43 |  Estonia, cresce sostegno a invio navi per scortare carichi grano

Cresce in Europa il sostegno a iniziative per inviare navi nel Mar Nero, destinate a scortare i cargo che trasportano grano ucraino. Lo ha detto, riporta Bloomberg, il presidente estone Alar Karis sottolineando che la priorità è garantire che il grano arrivi in Africa e negli altri Paesi in via di sviluppo. Karis, parlano dal Wef di Davos, ha ricordato che da tempo auspicava una soluzione di questo tipo ma finora “non tutti erano convinti che fosse una buona idea” per i timori che l’invio di navi della Marina potesse aumentare la tensione nel Mar Nero. Oltre al Regno Unito “alcuni altri probabilmente si uniranno a noi, perché se il grano non esce dal Paese” si rischia “una crisi umanitaria“, ha aggiunto il presidente estone.

h. 18.45 |  Nato: “Guerra finirà con tavolo negoziati. La domanda è come e quando“

“La guerra in Ucraina finirà molto probabile con un tavolo di negoziati. La domanda è come e quando“. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, intervenendo a una tavola rotonda al Forum economico di Davos. “Per questo pensiamo che l’Ucraina per raggiungere un risultato accettabile al tavolo dei negoziati deve essere forte sul campo di battaglia. E quindi la sosteniamo in questo“, ha aggiunto.

h. 18.52 |  Ucraina, oltre 10 fosse comuni finora trovate nella regione di Kiev

Sono oltre 10 le fosse comuni trovate nella regione di Kiev e di queste otto sono nel distretto di Bucha. Lo ha detto il capo della polizia della regione di Kiev, Andriy Nebytov, citato da Ukrinform. “Finora abbiamo trovato più di 10 fosse comuni con vittime civili nella regione di Kiev. La maggior parte, ben otto, sono nel distretto di Bucha”, ha detto Nebytov, aggiungendo che in ciascuna fossa vi sono fra 40 e 57 corpi. “E purtroppo questo non è il bilancio finale”, ha aggiunto, ricordando che solo a Bucha sono stati trovati 418 corpi, e oltre il 50% sono di persone uccise con colpi di pistola. “Questi sono crimini terribili, e sono stati registrati. Per questo spero che gli aggressori russi verranno portati davanti alla giustizia“, ha dichiarato.

 h. 18.53 |  Di Maio: “Piano di pace lavoro embrionale, ci vorrà tempo“

 “Noi abbiamo delineato un percorso che parte da un gruppo di facilitazione internazionale e ha l’ambizione di arrivare una nuova Helsinki”. Ma il piano di pace italiano sull’Ucraina è ancora “un lavoro embrionale, ci vorrà tempo”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a un evento dell’associazione Alis. Quando Medvedev “fa queste dichiarazioni” critiche sul piano di pace italiano “non dimostra di volere la pace“.

h. 18.58 |  Di Maio: “Solo Kiev può decidere su integrità territoriale”

“Credo che qualsiasi decisione sull’integrità territoriale dell’Ucraina debba dipendere dall’Ucraina. In questo momento, quando noi sentiamo ‘il Donbass non sarà mai Ucraina’, siamo su un altro piano”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a un evento dell’associazione Alis.

h. 18.59 |  Di Maio: “Su sesto pacchetto sanzioni tutti d’accordo tranne uno“

 “L’Ue deve accelerare sul sesto pacchetto di sanzioni, perché rischia di mandare il segnale sbagliato, visto che siamo tutti d’accordo tranne un Paese”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a un evento dell’associazione Alis.

h. 19.03 |  Ucraina: campione mondo di boxe thailandese morto a Mariupol

Oleksiy Yanin, il campione ucraino di kickboxing e campione del mondo di boxe thailandese (“Muay Thai”), militare del reggimento Azov è morto nelle battaglie per Mariupol. Lo comunica il ministero della Gioventù e dello Sport come riporta Ukrainska Pravda. Yanin è stata ucciso la notte del 7 aprile a Mariupol ma il ministero lo ha reso noto solo oggi. Lascia la moglie Tamara e un figlio.

h. 19.13 |  Zelensky: “Prima tornare a confini pre-invasione, poi colloqui”

L’ Ucraina tornerà ai colloqui con la Russia solo dopo che Mosca avrà restituito i territori conquistati dopo il 24 febbraio. Lo ha dichiarato il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, spiegando le sue condizioni per negoziati di pace in un’intervista alla testata giapponese NHK, rilanciata dall’agenzia . “Vogliamo riportare il nostro territorio ai confini pre-24 febbraio. Solo dopo potremo sederci al tavolo delle trattative”, ha detto Zelensky, aggiungendo che senza la liberazione dei territori ‘occupati’ dalle truppe russe in questi tre mesi di ostilità, i colloqui di cessate il fuoco con la Russia “saranno difficili“. Il leader di Kiev ha ribadito che Donbass e Crimea sono ucraine ma ha ammesso che ora il compito principale è la liberazione dei territori occupati dopo il 24 febbraio, data di inizio dell’invasione delle truppe di Mosca.

h. 19.19 |  Leader separatista Donetsk: “Prima fase processo a membri del battaglione Azov a Mariupol“

Il processo ai membri del battaglione Azov che si sono arresi a Mariupol si terrà in più fasi, una delle prime sarà a Mariupol. Lo ha annunciato il capo della Repubblica popolare di Donetsk (Dpr) Denis Pushilin secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa russa. “Penso che non dovremmo ritardare con il processo, e un certo numero di quelli intermedi dovrebbero essere tenuti davanti al tribunale principale, come è stato dopo la Grande Guerra Patriottica. Prima di Norimberga, c’erano i tribunali di Kiev e Kharkov e un certo numero di altri. Apparentemente, uno dei primi sarà il Tribunale di Mariupol“, ha detto Pushilin in un video.

h. 19.42 |  Soros: “Mobilitare le risorse per stop guerra e sconfitta Putin“

“Dobbiamo mobilitare tutte le nostre risorse per porre fine alla guerra, occorre sconfiggere Putin il prima possibile“. Lo ha detto George Soros nel solito incontro con i giornalisti a margine del World Economic Forum. Osservando che l’Europa “sembra andare nella giusta direzione” per una risposta al conflitto, Soros ha affermato che “Mario Draghi è più coraggioso del cancelliere tedesco Olaf Scholz sul gas russo”. Lo ha detto George Soros nel consueto intervento al World Economic Forum.

h. 20.06 |  Media, ucciso nel Donbass un generale russo

Un generale dell’aviazione russa è stato ucciso nell’Ucraina orientale. Lo riferiscono vari media tra cui la Bbc, l’Ukrainska Pravda e la Dpa. L’aereo del generale Botashov è stato abbattuto domenica da un missile Stinger sulla città di Popansa nel Donbass. Si ritiene che il generale sia il più alto ufficiale dell’aeronautica russa ucciso dall’inizio della guerra in Ucraina. I media ucraini avevano già riportato l’informazione domenica e diverse fonti, ma fino ad oggi non era arrivata alcuna conferma ufficiale della morte del generale russo. Secondo fonti ucraine, sarebbe il nono generale russo ucciso durante la guerra. Botashov era considerato un eccellente pilota, ma era stato mandato in pensione dall’esercito russo nel 2013 dopo lo schianto di un aereo Su-27.

h. 20.15 |  Governatore di Lugansk: “Forze russe attaccano in tutte le direzioni“

“Nella regione di Lugansk le forze russe attaccano in tutte le direzioni: Severodonetsk, Hirske. I russi hanno portato una quantità enorme di mezzi. Tengono in stato di allerta gli elicotteri e armi pesanti. La strada di Lysychansk Bakhmut si trova sotto continui spari. Lì ‘lavorano’ i gruppi dei sabotatori nemici“. Lo riferisce su telegram Serhii Haidai, il governatore di Lugansk.

h. 20.18 |  Schroeder rinuncia a nomina consiglio di vigilanza Gazprom

L’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder avrebbe rinunciato già da tempo alla sua nomina al consiglio di vigilanza della società energetica russa Gazprom e lo avrebbe già comunicato all’azienda. Lo ha scritto questa sera lo stesso Schroeder sul portale Linkedin. L’autenticità del post sarebbe stata confermata alla Dpa.

h. 20.26 |  Soros scrive a Draghi, Ue più forte di Mosca su gas

Nel solito incontro con i giornalisti a margine del World Economic Forum il finanziere e filantropo George Soros ha reso noto che ha scritto una lettera al premier italiano, Mario Draghi, in cui sottolinea che l’Europa, che è proprietaria dei gasdotti, ha in realtà una posizione di forza maggiore rispetto alla Russia.

“Penso che Putin sia stato intelligente a ricattare l’Europa con il taglio del gas, ma l’Europa ha in realtà una posizione di maggiore forza” rispetto a Mosca, ha aggiunto Soros.

h. 20.41 |  Deputato Crimea, piano pace Italia “inaccettabile“

Il deputato della Duma regionale della Crimea, Mikhail Sheremet, ha definito “impraticabile e poco promettente” il piano di pace per l’Ucraina proposto dall’Italia. “Si tratta di un formato inaccettabile”, ha dichiarato il politico a Ria Novosti, “è molto triste che i diplomatici italiani stiano perdendo tempo a formulare proposte così impraticabili e poco promettenti e, per quanto riguarda la Crimea, il testo suona ancora come un attacco all’integrità territoriale della Russia. Un piano del genere, redatto per compiacere gli americani, sarà inequivocabilmente respinto dal nostro Paese“.

h. 20.46 |  Ue: “Rischi raccolto, 25mln tonnellate grano lascino Ucraina”

“20-25 milioni di tonnellate di grano devono lasciare l’Ucraina in meno di 3 mesi. Per il prossimo raccolto sono previste altre 50 milioni di tonnellate di cereali, ma c’è spazio solo per ospitare il 50% di questa quantità“. E’ il monito lanciato dalla commissaria Ue ai Trasporti, Adina Valean, ai ministri dell’Agricoltura riuniti oggi a Bruxelles. “Liberare la capacità di stoccaggio è la priorità immediata in Ucraina ma anche nell’Ue”, ha detto, sottolineando che “l’obiettivo” di export di grano da raggiungere è “un minimo di 3 milioni di tonnellate al mese, idealmente 4” per “garantire spazio sufficiente per il prossimo raccolto“.

h. 21.00 | Mosca, da domani navi straniere possono lasciare Mariupol

La Russia aprirà un “corridoi umanitario” dalle 8 di domani mattina per consentire alle navi straniere di lasciare il porto di Mariupol. Lo annuncia il ministero delle Difesa citato dall’agenzia Interfax.

h. 21.08 | Zelensky: “Da Ue passi coordinati su aiuti e sanzioni“

“Alla vigilia della riunione straordinaria del Consiglio europeo del 30-31 maggio, è proseguito il dialogo con il presidente del Consiglio europeo Carlo Michel”. Lo ha scritto su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dicendo che “gli aiuti all’Ucraina saranno una questione trasversale. Passi coordinati per rafforzare le sanzioni, la sicurezza alimentare, ricostruire l’Ucraina e procedere con l’adesione all’Ue”, ha scritto.

h. 21.20 | Canada invia 20.000 munizioni compatibili con armi Nato

Il Canada invierà all’Ucraina 20.000 munizioni compatibili con le armi Nato già consegnate a Kiev, inclusi gli M-777 Howitzer. Lo annuncia il ministro della Difesa Anita Anand. “Siamo già al lavoro per consegnarle all’Ucraina il più rapidamente possibile”, afferma Anand, sottolineando che le munizioni rientrano nel nuovo pacchetto di aiuti da 500 milioni di dollari approvato da Ottawa per Kiev.

h. 21.43 | Usa: Esenzione su bond scadrà, default Russia più vicino

Gli Stati Uniti confermano che lasceranno scadere il prossimo 25 maggio l’esenzione temporanea che ha finora consentito a Mosca lo spazio necessario per continuare i pagamenti relativi ai bond russi agli investitori americani. Lo afferma il Tesoro. Lo stop avvicina la Russia al suo primo default dalla rivoluzione bolscevica del 1917.

h. 21.56 | Kuleba: “Focus su ricostruzione”

“All’inizio della mia visita a Davos sono stato accolto calorosamente dal Presidente della Confederazione Svizzera Ignazio Cassis. La Svizzera è il nostro partner di fiducia”. Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba dicendo che “ci siamo concentrati sulla ricostruzione e sulla ripresa dell’Ucraina nel dopoguerra, che saranno i temi chiave della conferenza di quest’anno a Lugano“.

 h. 22.04 | Zelensky, fornirci armi pesanti per stabilità mondo

“La fornitura di armi pesanti all’Ucraina – lanciarazzi multipli, carri armati, missili antinave – è il miglior investimento per mantenere la stabilità nel mondo e prevenire molte gravi crisi che la Russia sta ancora pianificando”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo ultimo video messaggio diffuso su Telegram. “Sono grato a tutti i partner che stanno aiutando l’Ucraina“, ha detto il leader di Kiev, “ma sottolineato ancora una volta: più a lungo durerà questa guerra, maggiore sarà il prezzo da pagare per la difesa della libertà non solo dell’Ucraina ma dell’intero mondo libero”.

h. 22.23 | Donbass, ucciso generale russo

Un generale dell’aviazione russa è stato ucciso nell’Ucraina orientale. Lo riferiscono vari media tra cui la Bbc, l’Ukrainska Pravda e la Dpa. L’aereo del generale Botashov è stato abbattuto domenica da un missile Stinger sulla città di Popansa nel Donbass. Si ritiene che il generale sia il più alto ufficiale dell’aeronautica russa ucciso dall’inizio della guerra in Ucraina.

h. 22.28 | Zelensky, in Donbass situazione estremamente difficile

 “Ora la situazione nel Donbass è estremamente difficile. Tutta la forza dell’esercito russo che ha ancora viene lanciata lì per attaccare. Lyman, Popasna, Severodonetsk, Slovyansk, gli occupanti vogliono distruggere tutto lì. Ma nelle intercettazioni delle loro conversazioni, sentiamo che sono ben consapevoli che questa guerra non ha senso per la Russia e che strategicamente il loro esercito non ha alcuna possibilità. Ma ci vogliono tempo e molti sforzi straordinari del nostro popolo per rompere il loro vantaggio nella quantità di equipaggiamento e armi”. Così il presidente ucraino Volodymir Zelensky in un discorso serale, come riporta Ukrainska Pravda.

h. 22.37 | Zelensky, torniamo a tavolo negoziati se russi si ritirano

L’Ucraina tornerà ai negoziati con la Russia solo quando le truppe di Mosca si ritireranno e avranno restituito i territori conquistati dopo il 24 febbraio. Lo ha affermato il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, in un’intervista al quotidiano giapponese Nhk, come riferisce Ukrinform. “Per ogni ucraino, la vittoria è il ritorno dei territori. Crediamo che la Crimea e il Donbass siano nostri territori. Stiamo combattendo per noi stessi. Vorrei che arrivassimo almeno ai confini del 24 febbraio, e poi ci proponiamo di sederci nuovamente al tavolo dei negoziati e concordare la pace, la fine della guerra e il ritorno dei nostri territori”, ha detto Zelensky.

Ucraina Russia, le news di oggi sulla guerra. Mosca «sta devastando il Donbass». Francesco Battistini, Andrea Marinelli, Guido Olimpio, Marta Serafini e Paolo Foschi su Il Corriere della Sera il 25 Maggio 2022.

Le notizie di mercoledì 25 maggio sulla guerra, in diretta. Corridoio sicuro per le navi in uscita da Mariupol, dove ieri sono stati trovati 200 cadaveri sotto un grattacielo. 

• La guerra in Ucraina è arrivata al 91esimo giorno: qui lo speciale sui tre mesi del conflitto.

• La Russia sta intensificando gli attacchi nel Donbass, secondo Kiev il conflitto sta entrando nella fase più violenta. In questo quadro gli analisti segnalano la «manovra aggirante» delle truppe di Mosca e lo stallo della controffensiva ucraina.

• Secondo Kiev un altro generale russo (in pensione ma arruolato fra i mercenari di Wagner) è stato ucciso.

• La Russia dalle 8 di stamattina aprirà un «corridoio umanitario» per consentire alle navi straniere di lasciare il porto di Mariupol. Nella città portuale orrore e sgomento per il ritrovamento di 200 cadaveri di civili sotto un grattacielo bombardato dai russi alcuni giorni fa.

Ore 05:37 - L'Ucraina punta sulla Lituania per far ripartire l'export del grano

L’emergenza sulle forniture di grano sta scalzando la «guerra per il gas» nel conflitto tra Russia e Ucraina. Le riserve di cereali che Mosca tiene bloccate nei porti del mar Nero diventano ogni giorno di più un obiettivo della «guerra collaterale» che i due Stati stanno combattendo. L’Onu ha rinnovato il suo allarme: se l’export non sarà rimesso in moto, centinaia di milioni di persone rischiano la fame perché dipendono da quegli aiuti. Due sono gli avvenimenti delle ultime 24 ore devono essere registrati sulla «battaglia del grano».

Ore 05:43 - Zelensky: la Russia sta impiegando nel Donbass tutte le forze rimaste

«Occorrono molto tempo e una forza straordinaria per contrastare il vantaggio della Russia in termini di armi e attrezzature». Nel suo discorso quotidiano, scrive il Kiev Indipendent, il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che la Russia ha impiegato «tutte le forze che le sono rimaste» per attaccare il Donbass. Zelensky ha anche detto che le conversazioni intercettate delle truppe russe chiariscono che «sono ben consapevoli che questa guerra non ha senso e che strategicamente il loro esercito non ha alcuna possibilità».

Ore 05:44 - Cinque civili ucraini uccisi nell’Oblast di Luhansk

Cinque civili ucraini sarebbero stati uccisi il 24 maggio dai militari russi a Sievierodonetsk, nell’Oblast di Luhansk. Lo scrive il Kiev Indipendent citando fonti dell’amministrazione locale.

Ore 05:45 - La corruzione endemica: il demone che condiziona la guerra dei russi

È un demone che viene da lontano la korruptzia: «I malvagi che hanno spogliato il popolo si sono riuniti, hanno assoldato i militari e i giudici per proteggere la loro orgia, e banchettano», annota Tolstoj nei suoi Diari, il 5 ottobre 1878. Come una tabe che percorre la storia russa, quel demone si specchia grottesco nella narrazione di Gogol e dentro i «peccatucci» di Anton Antonovic, nel suo L’ispettore generale. E, resistendo a cambi d’epoca e di regime, dalla burocrazia zarista alla nomenclatura comunista, approda ai campi di battaglia dell’invasione putiniana in Ucraina, fiaccando l’animo dei soldati non meno delle loro armi e delle loro vettovaglie guastate da ruberie e appalti truccati in patria. È la corruzione, forse, la chiave nel grande enigma di questa stagione bellica voluta da Putin. (Qui l'articolo completo di Goffredo Buccini)

Ore 05:46 - Il messaggio a Biden di Russia e Cina: bombardieri in volo sul Mar del Giappone

Se voleva essere un «messaggio» al presidente americano Joe Biden, in visita in Asia Orientale, è stato senz’altro ricevuto. I bombardieri con capacità nucleare di Russia e Cina che hanno sorvolato per 13 ore , in formazione, il Mar del Giappone e il Mar cinese orientale hanno suscitato dure reazioni da parte di Tokyo e anche degli Usa. L’esercitazione è avvenuta, a sorpresa, mentre Biden incontrava i leader del blocco dei Quad — Oltre agli Usa il Giappone, l’India e l’Australia — a Tokyo per discutere di sicurezza regionale. (Qui l'articolo di Paolo Salom)

Ore 07:15 - La posizione di Zelensky, e quella dei suoi

(Francesco Battistini) A Kiev, il fronte Ucraina non s’è spaccato e l’unità contro il nemico non si discute. Ma l’unanimità su come sconfiggerlo, è un’altra cosa. 

In queste ore, qualche crepa s’è intravvista nelle frasi dello stesso Zelensky, talvolta in contrasto con quelle del suo staff. Primo esempio: riconquistare militarmente la Crimea, dice il presidente, costerebbe all’Ucraina «centinaia di migliaia» di morti? Macché, precisa qualche ora dopo la sua viceministra degli Esteri, Emine Dzhaparova, «per noi la fine di questa guerra è solo la fine dell’occupazione russa sia della Crimea che del Donbass». 

E ancora: i russi «hanno rispettato le vite dei difensori di Mariupol» (sempre parole di Zelensky), facendo intendere che almeno sui prigionieri di guerra si può aprire una trattativa? Il capo negoziatore ucraino Mikhaylo Podolyak è chiaro, quando esclude qualsiasi tavolo e precisa che non è barattabile «né la nostra sovranità, né il nostro territorio e gli ucraini che ci vivono», perché «l’Ucraina non mette in ballo la sua sovranità in modo che qualcun altro possa riempirsi il portafogli». 

Sfumature, naturalmente. La linea di Kiev è il ritorno ai confini del 2021 e anche un consigliere di Zelensky, Andriy Yermak, ripete che «la nostra integrità territoriale non è negoziabile». Ma quale integrità? 

Sulla Crimea, scippata dai russi nel 2014, l’opinione è più vaga: la realpolitik insegna che al momento è difficile metterla sul piatto d’un negoziato, ancor di più rischiare «centinaia di migliaia di morti» in un’offensiva per riprenderla. I russi sanno che a Kiev su questo son divisi, uno Zelensky più realista e altri più duri, così ci giocano: una Crimea autonoma sotto la sovranità ucraina, avverte l’ex presidente Dmitry Medvedev, provocherebbe «una guerra totale».

Ore 07:21 - «Vogliono cancellare Severodonetsk dalla faccia della Terra»

Non solo la guerra in Ucraina riserva ogni giorno nuovi orrori (come i 200 corpi scoperti sotto le macerie di un palazzo di Mariupol): il conflitto rischia di impantanarsi in una «guerra d’attrito» di lunghezza indefinita. «I contendenti sono preparati mentalmente ad una lotta prolungata, parliamo di mesi» scrivono Andrea Marinelli e Guido Olimpio nel loro punto militare. 

Una guerra lunga, dunque, come confermato anche dal ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. Ma anche estremamente sanguinosa. 

Le truppe russe stanno concentrando la loro azione su una ristretta porzione di terreno, in Donbass, e stanno scaricando lì tutta la loro furia, attaccando in particolare la città inustriale di Severodonetsk. 

Sergiy Gaidai, il governatore della regione di Lugansk, dove si trova la città, ha detto che Severodonetsk è al momento sotto l’attacco di missili, colpi di artiglieria e di mortaio. L’esercito russo ha inviato migliaia di uomini, ed è ormai troppo tardi per far scappare i 15mila civili rimasti intrappolati. 

«La situazione è molto difficile, e sta peggiorando, ha detto. «L’esercito russo ha deciso di distruggere completamente la città, di cancellarla dalla faccia della Terra».

Ore 07:53 - Così le scienziate di Mosca hanno avuto accesso ai dati sanitari dei cittadini italiani

(Fiorenza Sarzanini) Le autorità russe potrebbero aver ottenuto dati sanitari di cittadini italiani. Esiste una relazione allegata all’accordo stilato nel 2021 tra l’ospedale Spallanzani di Roma e l’Istituro Gamaleya di Mosca, in piena emergenza pandemica da Covid-19, che elenca i termini dell’intesa. 

Fornisce le generalità delle tre dottoresse che hanno trascorso all’interno del nosocomio della Capitale 24 giorni. 

E specifica che «il suddetto personale russo ha accesso ai laboratori e al sistema informatico in uso presso Inmi».

Ore 08:28 - Zelensky: la resistenza ucraina ispirazione per il mondo

La capacità del Paese di resistere alla Russia è stata una sorpresa e una fonte di ispirazione per il resto del mondo. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso video per ricordare che sono passati tre mesi dall’inizio della guerra. «Dobbiamo sempre ricordare che siamo sopravvissuti a questi tre mesi grazie all’impresa di decine di migliaia di persone che hanno difeso lo Stato. E a costo di decine di migliaia di vite di uomini e donne ucraini uccisi dagli occupanti. Memoria eterna a tutti coloro che hanno dato la vita per l’Ucraina», ha affermato.

Parlando poi del peggioramento della situazione nella regione del Donbass, ha chiesto ai governi stranieri di continuare a fornire armi ed equipaggiamenti militari perché questo è «il miglior investimento per mantenere la stabilità nel mondo».

Ucraina, la guerra in diretta: Zelensky, "le armi sono la miglior soluzione". Libero Quotidiano il 25 maggio 2022.

Più armi pesanti. Questo è il nodo cruciale nella guerra in Ucraina, giunta alla giornata numero 92. Kiev chiede agli Stati Uniti e all'Europa di rompere l'impasse e rifornire l'esercito difensore di armamenti in grado di spezzare l'offensiva russa e colpire in profondità l'invasore. Per ora però gli alleati occidentali nicchiano, preoccupati che una escalation militare di questo tipo, con possibili attacchi in territorio russo, possa scatenare una reazione fuori controllo di Mosca. L'esercito di Putin intanto procede nella sua avanzata nell'Est del Paese. La Nato ammette "serie difficoltà" per l'esercito ucraino, mentre nella notte si segnala un violento attacco missilistico nella regione di Zaporizhzhia.

Ore 00.05: Uccisi 5 civili a Severodonetsk 

I militari russi uccidono 5 civili a Sievierodonetsk, nell'Oblast di Luhansk. Le truppe ucraine sono riuscite a evacuare due civili dal villaggio di Bilohorivka. Lo scrive il Kiev Indipendent. "E' arrivato il momento in cui evacuiamo meno persone (al giorno) di quante ne perdiamo", ha dichiarato Serhiy Haidai, capo dell'amministrazione militare regionale.

Ore 7.17: Vestager e il gas russo, "Ue non ingenua ma avida"

La guerra in Ucraina ha messo in luce una incredibile dipendenza di alcuni Paesi europei - a cominciare dalla Germania e dall'Italia - al gas russo ma "parlare di ingenuità non ha senso. Siamo stati in realtà avidi". Lo ha detto al Sole 24 Ore la commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager spiegando che "abbiamo voluto gas a basso costo dalla Russia, manodopera a basso costo dalla Cina, microprocessori a basso costo da Taiwan. Mi sembra ci sia una lezione da imparare: la sicurezza delle forniture ha un prezzo, ma comporta anche vantaggi, vale a dire prevedibilità e tranquillità". In ogni caso per Vestager "non è una buona idea pensare di potersi rifornire di tutto in Europa. Faccio l'esempio dell'industria mineraria: ci vorrebbero 10 anni per ristabilirla. Quindi è molto più naturale creare coalizioni, come stiamo facendo con gli americani, i giapponesi o i sudcoreani (Paesi alleati, il cosiddetto friendshoring, ndr). In modo da aiutarci a vicenda, non solo nei giorni di pioggia, ma anche quando le cose vanno peggio". 

Ore 7.19: "Rallentamento dell'offensiva russa? Una menzogna" 

La dichiarazione della Russia sul presunto rallentamento deliberato dell'offensiva delle proprie truppe in Ucraina è una menzogna. Lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio pubblicato ieri sera. A suo dire, Mosca non ha trovato nulla di meglio da inventare dopo "tre mesi di ricerca di spiegazioni" sul motivo per cui "non sono riusciti a spezzare l'Ucraina in tre giorni". Zelensky ha anche sostenuto che oggi quasi 30 mila militari russi siano stati uccisi in Ucraina, e che le forze ucraine abbiano distrutti più di 200 aeromobili, nonché migliaia di carri armati, veicoli corazzati e altre attrezzature, mentre i missili russi sarebbero quasi esauriti. "Vogliono coprirlo con la bugia che non stanno combattendo a pieno regime. E' un peccato. E verrà il momento in cui loro stessi lo ammetteranno", ha affermato il presidente ucraino. 

Ore 7.41: Zelensky, "armi miglior investimento per la stabilità nel mondo"

La situazione nel Donbass è "estremamente difficile" e "tutta la forza che l'esercito russo ancora possiede è stata riversata lì per attaccare". Lo ha detto Volodymyr Zelensky che nel suo discorso nelle ultime ore ha sostenuto che "la fornitura di armi" all'Ucraina sia "il miglior investimento" per la "stabilità nel mondo". Il presidente ucraino ha citato "Lyman, Popasna, Severodonetsk, Slovyansk", nell'Ucraina orientale, accusando le forze russe di voler "distruggere tutto". "Sono grato a tutti i partner dell'Ucraina che ci aiutano. Ma lo sottolineo ancora, più a lungo durerà questa guerra, più alto sarà il prezzo per la protezione della libertà non solo per l'Ucraina, ma per tutto il mondo libero - ha proseguito - Quindi, la fornitura di armi pesanti all'Ucraina, lanciarazzi multipli, tank, armi antinave e altre armi, è il miglior investimento per mantenere la stabilità nel mondo ed evitare molte crisi gravi che la Russia sta ancora pianificando o ha già provocato". 

Ore 7.56: 4 missili su Zaporizhzhia; un morto e tre feriti 

Diverse esplosioni sono state segnalate da testimoni oculari in piena notte a Zaporizhzhia. Lo riferisce il Kyiv Independent, spiegando che le forze russe hanno lanciato quattro missili contro la città, uno dei quali è riuscito a distruggere la difesa aerea ucraina. Una persona è stata uccisa e altre tre sono rimaste ferite nell'attacco. 

Guerra Ucraina-Russia, Medvedev boccia piano italiano di pace: Soros scrive a Draghi: “Ue più forte di Mosca sul gas”. Redazione su Il Riformista il 24 Maggio 2022. 

E’ stato superato il terzo mese di guerra. Novantesimo giorno dall’inizio del conflitto in Ucraina e la pace appare ancora un’utopia. Emblematiche le parole di Sergey Lavrov, ministro degli Esteri russo: “Chi vuole la nostra sconfitta, non conosce la storia”. Il presidente Zelensky continua a chiedere un incontro con Putin ma dal Cremlino spiegano che non è questa la strada da intraprendere.

I prigionieri dell’Azovstal, oggi detenuto nel Donbass, saranno processati da un tribunale a Mariupol, conquistata dai russi. Già giudicato e condannato all’ergastolo da Kiev il 21enne sergente Vadim Shishimarin per aver ucciso un civile disarmato. La Cnn mostra foto satellitari che dimostrerebbero il saccheggio del grano da parte dei russi, nel porto di Sebastopoli in Crimea. In arrivo nuove armi, anche dall’Italia, per Zelensky.

6 – LAVROV E LA STORIA: “NOI SCONFITTI? LEADER OCCIDENTI ANDAVANO MALE A SCUOLA – “Dicono che la Russia deve ‘essere sconfitta’, che si deve “sconfiggere la Russia”, farla “perdere sul campo di battaglia”. I politici occidentali devono essere andati male a scuola. Traggono le conclusioni sbagliate dalla loro comprensione del passato e di cosa sia la Russia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un intervento nell’ambito del progetto Gymnasium, citato dalla Tass.

6:50 – MOSCA A ZELENSKY: “INCONTRO CON PUTIN? NON SEI ESPERTO” – La disponibilità del presidente ucraino Vladimir Zelensky a incontrare solo il presidente russo Vladimir Putin per la continuazione del processo negoziale è “un semplice tentativo di public relation”: lo ha detto Dmitry Polyansky, primo vice dell’inviato russo alle Nazioni Unite. “Le persone che non sono esperte non capiscono che i colloqui al vertice devono essere preparati a fondo e l’ordine del giorno deve essere concordato da entrambe le parti, altrimenti non c’è bisogno di parlare”, ha affermato il diplomatico di Mosca, ripreso dall’agenzia Tass. “Non siamo stati noi a bloccare i colloqui. Alcuni contatti sono in fase di attuazione e ci aspettiamo in un certo senso risposte dagli ucraini alle proposte formulate qualche tempo fa”, ha aggiunto Polyansky.

7:10 – NAVI RUSSE PIENE DI GRANO UCRAINO – Nuove foto satellitari proverebbero il saccheggio del grano ucraino da parte dei russi, lo scrive la Cnn. Le immagini sono state scattate sul porto di Sebastopoli, in Crimea: si vedono due navi portarinfuse battenti bandiera russa che attraccano e caricano quello che potrebbe essere grano ucraino rubato. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di “rubare gradualmente” i prodotti alimentari ucraini e di cercare di venderli.

Le nuove immagini di Maxar Technologies, datate 19 e 21 maggio, mostrano le navi – la Matros Pozynich e la Matros Koshka – attraccate accanto a quelli che sembrano essere silos di grano, con il grano che si riversa da un nastro in una stiva aperta. Secondo il sito di tracciamento navale MarineTraffic.com, entrambe le navi hanno lasciato il porto: la Matros Pozynich sta navigando nel Mar Egeo, affermando di essere diretta a Beirut, mentre la Matros Koshka si trova ancora nel Mar Nero. E’ difficile sapere con certezza se la nave sia stata caricata con grano ucraino rubato, ma la Crimea, annessa alla Russia, produce poco grano, a differenza delle regioni ucraine di Kherson e Zaporizhzhia, ricche di colture, immediatamente a nord. Funzionari ucraini e fonti industriali hanno riferito alla Cnn che le forze russe nelle aree occupate hanno svuotato diversi silos e trasportato il grano a sud.

7:30 – “MICROSOFT DOCUMENTERA’ CRIMINI GUERRA” – Microsoft aiuterà l’Ucraina a documentare i crimini di guerra della Russia, ha detto il ministro per la Trasformazione digitale ucraino Mykhailo Fedorov. Il rappresentante del governo di Kiev ha fatto l’annuncio dopo aver incontrato il presidente dell’azienda informatica Brad Smith a Davos. Secondo quanto riporta il Kyiv Independent, Microsoft aiuterà anche a ricostruire l’industria digitale ucraina.

8:20 – LAVROV: OCCIDENTE DITTATORE, NOSTRI LEGAMI CON CINA CRESCERANNO – “Ora che l’Occidente è in una posizione dittatoriale, i nostri legami economici con la Cina cresceranno ancora più velocemente”: parlando dinanzi a un gruppo di liceali, in una sessione di domande e risposte, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha ribadito l’obiettivo di “sviluppare relazioni amichevoli con il vicino più prossimo”. “Abbiamo un lungo confine con la Repubblica popolare cinese e interessi comuni nel sostenere i principi di giustizia e multipolarità negli affari internazionali”, ha detto Lavrov, secondo la trascrizione pubblicata sul sito web del ministero russo. “C’è un vantaggio economico reciproco. Ora il centro dello sviluppo mondiale si è spostato in Eurasia. Attualmente disponiamo della più ampia rete di partnership nella regione eurasiatica. Dobbiamo fare affidamento su di loro nell’ulteriore sviluppo del nostro Paese, delle sue capacità di trasporto, transito e logistica. Sono convinto che questa sia la strada giusta”.

8:30 – 007 REGNO UNITO: MOSCA INTENSIFICA OPERAZIONI DONBASS – La Russia sta intensificando le sue operazioni nella rgione del Donbass, nell’Ucraina orientale, stando ad indicazioni dell’intelligence britannica citate dal ministero britannico della Difesa nel suo uiltimo rapporto. In particolare l’obiettivo delle forze russe sarebbe di circondare Severodonetsk, Lyscgansk e Rubizhne, in modo da completare l’occupazione dell’intero Oblast di Lugansk.

8:45 -KIEV: DA INIZIO GUERRA MORTI OLTRE 29MILA SOLDATI RUSSI  – Ammonterebbero a 29.350 le perdite fra le fila russe dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 29.350 uomini, 1.302 carri armati, 3.194 mezzi corazzati, 606 sistemi d’artiglieria, 201 lanciarazzi multipli, 93 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 205 aerei, 170 elicotteri, 2.213 autoveicoli, 13 unità navali e 480 droni.

8:55 – GERMANIA: “VERSO EMBARGO UE A PETROLIO RUSSO” –  L’Ue probabilmente concorderà un embargo sulle importazioni di petrolio russo “entro pochi giorni”, “penso che raggiungeremo la svolta, è a portata di mano, direi”, “ma un embargo petrolifero non dovrebbe essere l’unico obiettivo, non significa automaticamente che Putin è indebolito”. Lo ha detto ha detto il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck in un’intervista all’emittente Zdf. “Naturalmente è una misura insolita – ha affermato – ma anche questi sono tempi insoliti. E anche su questo si sta lavorando. Tuttavia, questa idea funziona solo se partecipa un gran numero di Paesi. E quello che manca ancora”.

9:10 – UCRAINA: MORTI 234 BIMBI, 433 FERITI – Sono 234 i bambini uccisi e 433 quelli feriti dall’inizio del conflitto in Ucraina con la Russia. Lo rende noto l’Ufficio del Procuratore generale ucraino precisando che il maggior numero delle vittime si registra nelle regioni di Donetsk, Kiev, Kharkiv e Chernihiv. I bombardamenti di città e villaggi ucraini da parte delle forze armate russe – aggiunge la nota – hanno danneggiato 1.848 istituzioni educative, 173 delle quali sono andate completamente distrutte.

9:35 –  KIEV DENUNCIA: RUSSI INDICANO A CIVILI PERCORSI MINATI – Nel sud dell’Ucraina, l’esercito russo ha indicato alle auto civili incolonnate per l’evacuazione di percorrere strade minate, poi ha sparato ai sopravvissuti alle esplosioni. Lo riferisce il Comando operativo Sud ucraino citato dall’Ukrainska Pravda. “Durante l’avanzata delle nostre divisioni attraverso Nikolayevshchina verso la regione di Kherson sono state trovate diverse auto civili con corpi di persone mutilate e colpiti da colpi di arma da fuoco. Danni alle auto indicano l’esplosione di auto nell’area minata, nonché il bombardamento della colonna. Quando la gente del posto ha cercato di evacuare, gli occupanti hanno prima indicato loro un percorso consentito attraverso l’area minata, e poi hanno sparato ai sopravvissuti alle esplosioni. Tra i morti due bambini in età scolare”.

9:55 – REGNO UNITO: “CON CRISI GRANO PIU’ MORTI DELLA GUERRA” – Il ministro dei trasporti britannico, Grant Shapps, ha avvertito che la carestia che innescherà la scarsità di grano e cibo causata dall’invasione dell’Ucraina potrebbe causare più morti che la guerra stessa. Shapps ha reso noto di aver incontrato il suo omologo ucraino Oleksandr Kubrakov in Germania la scorsa settimana per discutere di come affrontare il problema. “Penso che sia assolutamente essenziale, se non si vogliono rischiare fame e persino carestia che renderanno un’inezia i numeri relativi alla guerra stessa”.

10:10 – LUGANSK, GOVERNATORE: “SEVERODONETSK SOTTO ASSEDIO, DIFFICILE EVACUARE PERSONE”  – “A Severodonetsk si mantiene la difesa. La città è sotto il controllo del governo ucraino. I russi hanno dispiegato 25 gruppi tattici di battaglione per prendere la città. Il numero degli attacchi è aumentato. Sono in corso combattimenti nei villaggi vicini. E’ molto difficile evacuare le persone”. Lo ha scritto su Telegram Serhii Haidai, governatore della regione di Luhansk.

10:30 –  MARIUPOL, TROVATI 200 CADAVERI IN RIFUGIO – Circa 200 corpi sono stati trovati a Mariupol tra le macerie di un rifugio durante lo smantellamento dei blocchi di un grattacielo vicino alla stazione di servizio suburbana-2 su Myru Avenue. Lo ha annunciato su Telegram il portavoce del sindaco di Mariupol Petro Andryushchenko, riportato da Unian. “Mariupol. Cimitero”, ha scritto Andryushchenko, aggiungendo che i corpi sono rimasti lì per diverso tempo dato lo stato di decomposizione e che un gran numero di cadaveri è stato stipato dai russi in un obitorio improvvisato vicino alla metropolitana, sulla strada.

10:45 – “PUTIN È SOPRAVVISSUTO A UN ATTENTATO” – Secondo il capo dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino, Kyrylo Budanov, il Presidente russo Vladimir Putin sarebbe scampato a un attentato dopo l’invasione russa dell’Ucraina. “È stato addirittura aggredito, si dice, da rappresentanti del Caucaso, ma si tratta di una informazione non pubblica; il tentativo è stato due mesi fa ed è fallito”.

11 – KIEV ACCUSA: “MOSCA HA POSIZIONATO MISSILI IN BIELORUSSIA, AL CONFINE UCRAINO” – La Russia ha posizionato missili Iskander in un’area della Bielorussia situata a circa 50 chilometri dal confine. La denuncia arriva dalle forze armate di Kiev, secondo cui “la minaccia di attacchi missilistici sta aumentando”.

11:30 – VON DER LEYEN: “PUTIN MINACCIA ORDINE INTERNAZIONALE, FAREMO DI TUTTO PER AIUTARE UCRAINA”–  “L’Ucraina deve vincere la guerra. E l’aggressione di Putin deve essere un fallimento strategico. Faremo tutto il possibile per fare in modo che gli ucraini prevalgano e riprendano il futuro nelle loro mani”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen intervenendo a Davos, dove è in corso il World Economic Forum.

Nel suo intervento la presidente della Commissione europea ha sottolineato che “il copione dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina arriva direttamente da un altro secolo. Trattare milioni di persone non come esseri umani ma come popolazioni senza volto da spostare o controllare, o porre come cuscinetto tra le forze militari. Cercando di calpestare le aspirazioni di un’intera nazione con i carri armati”.

“Questa non è solo una questione di sopravvivenza dell’Ucraina. Non è solo una questione di sicurezza europea. Questo mette in discussione il nostro intero ordine internazionale. Ed è per questo che contrastare l’aggressione russa è un compito dell’intera comunità globale”, ha aggiunto.

11:45 – CONFERMATA CONDANNA A 9 ANNI PER ALEXEI NAVALNY – La giustizia russa ha confermato in appello la condanna a 9 anni di carcere in “regime severo” per Alexei Navalny, principale oppositore di Putin in Russia, a processo per frode e oltraggio alla corte.

12:05 – RUSSIA BOCCIA PIANO ITALIANO PER LA PACE IN UCRAINA: “BASATO SU FAKE NEWS” – Il piano italiano per la soluzione della crisi ucraina si basa su dati di “giornali provinciali e fake”. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa Dmitry Medvedev. “Si ha la sensazione che sia stato preparato non da diplomatici, ma da ‘scienziati politici locali’ che hanno letto molti giornali provinciali e operano solo con fake ucraine”, ha aggiunto. Secondo Medvedev “andrebbe bene se si trattasse di preparare opzioni che almeno in qualche modo tengano conto della realtà. Ma no, questo è solo un puro flusso di coscienza dei grafomani europei”.

12:30 –  MEDVEDEV ASSICURA: “REPUBBLICHE DONETSK E LUGANSK NON TORNERANNO IN UCRAINA” – “Le Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk non torneranno in Ucraina”. Ad affermarlo, secondo quanto riferisce l’agenzia russa ‘Tass’, è l’ex presidente russo e attuale vice presidente del Consiglio per la Sicurezza nazionale, Dimitri Medvedev che definito “le proposte per l’autonomia del Donbass nel quadro dello Stato ucraino ovvie sciocchezze e proiezioni a buon mercato”. “Le decisioni sul loro destino – sottolinea Medvedev – sono state prese dalle repubbliche del Donbass alla fine e non torneranno indietro. Questo è inaccettabile per tutti coloro che ricordano il destino degli accordi di Minsk e l’uccisione di civili della Lpr e della Dpr”, ha scritto Medvedev su Telegram, commentando le indiscrezioni trapelate sul piano italiano per risolvere la crisi ucraina.

12:50 – MEDIA MEDUZA: IN RUSSIA CRESCE INSODDISFAZIONE CONTRO PUTIN – “Cresce in Russia l’insoddisfazione personale nei confronti di Vladimir Putin nei circoli del potere russo”: lo scrive la testata indipendente online Meduza, citando proprie fonti anonime al Cremlino e nel governo di Mosca. “Imprenditori e membri del governo accusano Putin di non aver valutato appieno l’impatto delle sanzioni, con le quali non si può vivere normalmente. Il fronte dei falchi invece imputa allo zar di non aver agito in Ucraina con maggiore decisione”, afferma una fonte.

13:05 – GOVERNATORE LUGANSK RIBADISCE: “TROPPO TARDI EVACUARE CIVILI DA SEVERODONETSK” – È troppo tardi per evacuare le migliaia di civili dalla città orientale di Severodonetsk assediata dall’esercito russo. Lo ha scritto il governatore di Lugansk Sergiy Gaidai su Telegram, citato dal Guardian, lanciando un triste avvertimento: “A questo punto non dirò più uscite, evacuate. Ora dirò: rimanete in un rifugio. Perché una tale densità di bombardamenti non ci permetterà di andare a prendere le persone”. Si ritiene che quindicimila residenti siano ancora in città, nascosti nei rifugi.

13:35 – RUSSIA: ARRESTATO GIOVENE UCRAINO SOSPETTATO DI TERRORISMO – Un adolescente ucraino è stato arrestato nella regione russa di Rostov, accusato di pianificare atti di terrorismo contro le scuole, in particolare nel Tatarstan e nella città di Perm. Il giovane, scrive la Tass, “era stato reclutato dai servizi segreti ucraini e fa parte del battaglione Azov. È arrivato in Russia da Mariupol con lo status di rifugiato”.

13:55 – IN UCRAINA ARRIVANO I MISSILI ANTI NAVE HARPOON – L’Ucraina ottiene nuove armi per rispondere all’invasione russa. Le forze armate danesi hanno infatti deciso di inviare a Kiev i missili anti-nave a lungo raggio Harpoon, capaci grazie alla gittata di poter colpire unità russe nel mar Nero.

14:05 – PESKOV SMENTISCE MEDVEDEV: “ANCORA NON ESAMINATO IL PIANO DI PACE ITALIANO” – Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov smentisce l’ex presidente russo e attuale vice presidente del Consiglio per la Sicurezza nazionale, Dimitri Medvedev, che aveva bocciato il piano italiano di pace.

Peskov parlando della proposta italiana  per risolvere il conflitto in Ucraina ha spiegato che “non l’abbiamo ancora vista. Speriamo che venga portato alla nostra attenzione attraverso i canali diplomatici e saremo in grado di conoscerlo”

Il piano prevede dei cessate il fuoco locali per permettere lo sgombero della popolazione civile, la demilitarizzazione delle linee del fronte, la possibile neutralità ucraina, un accordo fra le parti sul futuro di Crimea e Donbass e un nuovo patto per la sicurezza internazionale ed europea

14:30 – ARRIVATO IN LITUANIA PRIMO TRENO DI GRANO UCRAINO – È arrivato in Lituania il primo treno con un carico di grano ucraino che verrà poi esportato tramite i porti del Paese baltico. Lo riferisce una nota delle ferrovie lituane. Si tratta di una consegna di prova che ha lo scopo di valutare l’efficacia di rotte alternative nell’impossibilità di utilizzare i porti ucraini, bloccati dalle ostilità con Mosca.

16 – QUASI 4MILA CIVILI MORTI IN UCRAINA SECONDO L’ONU – L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha reso noto che 3.942 civili sono morti e 4.591 sono rimasti feriti in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa.

Lo riporta Ukrinform sottolineando che tra le vittime ci sono quasi 260 bambini. Il bilancio, secondo lo stesso Ohchr, sarebbe comunque ancora più drammatico, considerando che “le informazioni provenienti da alcuni luoghi di intensi combattimenti sono in ritardo e molti rapporti sono ancora in attesa di conferma”, scrive Ukrinform.

16:25 – ALLENTATO COPRIFUOCO NELLA REGIONE DI ODESSA – A partire da domani, 25 giugno, il coprifuoco nella città di Odessa e nella relativa regione durerà dalle 23 fino alle 5 del mattino.

Si tratta dunque di un allentamento della misura, con la concessione di un’ora in più: fino ad oggi infatti infatti il coprifuoco durava dalle 22 alle 5.

16:45 – PODOLYAK CONTRO KISSINGER: “PER FORTUNA IN TRINCEA NON C’È TEMPO DI ASCOLTARLO” – “Il signor Kissinger, permetterebbe di portare via la Polonia o la Lituania con la stessa facilità con cui propone di dare alla Russia parte dell’Ucraina per fermare la guerra?”.

È l’attacco durissimo che arriva via Twitter dal consigliere del presidente ucraino Zelensky e capo dei negoziatori di Kiev, Mykhailo Podolyak, che replica così all’ex segretario di Stato americano. Kissinger intervenendo al World Economic Forum di Davos aveva detto che l’Ucraina per ottenere la pace dovrebbe rinunciare a parte del suo territorio.

“È un bene che gli ucraini nelle trincee non abbiano tempo per ascoltare gli “impanicati di Davos”. Sono leggermente impegnati a difendere la libertà e la democrazia”, è il commento di Podolyak, che ha pubblicato la foto di Kissinger che stringe la mano di Putin.

17:20 – RUSSI HANNO SMINATO IL PORTO DI MARIUPOL –  Il ministero della Difesa russo ha comunicato in un nota che i genieri di Mosca hanno completamente sminato il porto di Mariupol, la città dell’acciaieria Azovstal. “Gli specialisti della flotta del Mar Nero e le truppe di ingegneria hanno completato lo sminamento del territorio del porto di Mariupol. Sono state esaminate 134 strutture e sono stati trovati e neutralizzati più di 12mila oggetti esplosivi e armi abbandonati dai militanti ucraini”, viene spiegato in una nota riportata da Ria Novosti.

17:45 – L’ANALISI DI FORBES: RUSSIA HA OCCUPATO IL 20% DEL TERRITORIO UCRAINO – La Russia occupa circa il 20% del territorio dell’Ucraina a tre mesi dall’inizio della guerra. Lo scrive Forbes, spiegando che al 23 febbraio, giorno prima dell’invasione, il territorio occupato ammontava a 43.300 mq, il 7% del totale, ora quest’area è 2,9 volte più grande, pari a 125.000 mq.

17:55 – MEDIA TEDESCHI: SCHROEDER NOMITATO PER CONSIGLIO SORVEGLIANZA GAZPROM – L’ex cancelliere Gerhard Schröder è stato ufficialmente nominato per un posto nel Consiglio di sorveglianza del colosso energetico russo Gazprom. Lo scrive l’emittente tedesca Ntv citando la società.

18:19 – PROCURATRICE UCRAINA: “POSSIBILE SCAMBIO SOLDATO CONDANNATO A ERGASTOLO” – La procuratrice generale ucraina Irina Venediktova ammette che Vadim Shishimarin, 21 anni, che è stato il primo soldato russo condannato all’ergastolo per crimini guerra da un tribunale di Kiev, “tecnicamente” potrebbe essere scambiato con dei prigionieri ucraina. Ad affermarlo è la stessa Venediktova ai microfoni di una tv locale secondo quanto riferisce ‘Ukrainska Pravda’. “Puoi scambiare una persona dopo i verdetti dei tribunali. Tecnicamente, è possibile”, sottolinea Venediktova. “Non voglio entrare nel processo di scambio, perché questa è già politica e diplomazia, voglio rimanere nella mia competenza di procuratore e parlare di cose oggettive della giustizia penale”, aggiunge.

18:29 – KIEV: INVASIONE RUSSA E’ IN FASE PIU’ ATTIVA – La campagna militare russa è entrata “nella sua fase più attiva”. Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa ucraino, Oleksandr Motuzyanyk, citato dalla Bbc. Secondo il portavoce, le forze russe stanno cercando di accerchiare le forze ucraine a Severodonetsk e Lysychansk, due città sulle rive del fiume Siversky Donets nella parte orientale del paese. Le forze russe, ha aggiunto, non hanno abbandonato i tentativi di attraversare il fiume.

18:42 – IN UNGHERIA STATO EMERGENZA PER GUERRA IN UCRAINA – Il governo ungherese ha ordinato lo stato d’emergenza nel Paese per via della guerra in Ucraina. Lo ha annunciato Zoltan Kovaks, portavoce del premier Viktor Orbán. “Per salvaguardare gli interessi di sicurezza nazionale dell’Ungheria, per assicurarci di rimanere fuori dalla guerra e proteggere le famiglie ungheresi, il governo ha bisogno di spazio di manovra e di essere pronto ad azioni immediate”, ha spiegato Orbán.

19:10 – NATO REALIZZA: GUERRA FINIRA’ CON NEGOZIATI, PROBLEMA E’ COME E QUANDO – “La guerra in Ucraina finirà molto probabile con un tavolo di negoziati. La domanda è come e quando”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, intervenendo a una tavola rotonda al Forum economico di Davos. “Per questo pensiamo che l’Ucraina per raggiungere un risultato accettabile al tavolo dei negoziati deve essere forte sul campo di battaglia. E quindi la sosteniamo in questo”, ha aggiunto.

ORE 19:22 – Kissinger maestro di diplomazia, la lezione del grande vecchio a Biden che sogna di umiliare Putin. 

Guerra, Capuozzo: “Bisogna negoziare. L’Ucraina dimostri di poter fare un passo indietro fingendo di aver fatto un passo avanti”

ORE 19:32 – A KIEV TROVATE PIU’ DI 1O FOSSE COMUNI – Finora nell’Oblast di Kiev sono state trovate più di 10 fosse comuni, e questa cifra non è definitiva. Lo ha detto il capo della polizia ucraina Andriy Nebytov sui canali televisivi ucraini, citato da Ukrinform. “Finora abbiamo trovato più di 10 fosse comuni nella regione di Kiev, la maggior parte delle quali, 8, nel distretto di Bucha. Le più grandi erano a Bucha, dove c’erano rispettivamente 40 e 57 corpi. E, purtroppo, questa cifra non è definitiva”, ha detto.

ORE 20:01 – DONBASS: IN SERATA OFFENSIVA RUSSA PER OCCUPARE LUGANSK – In serata l’esercito della Federazione Russa sta cercando di sfondare le difese delle forze armate dell’Ucraina e raggiungere i confini amministrativi della regione di Luhansk. Lo rende noto lo Stato Maggiore Generale delle Forze Armate ucraino come riporta Ukrinform. “Nella direzione di Donetsk, il nemico continua a condurre operazioni offensive attive, cercando di sfondare le difese delle nostre truppe e raggiungere i confini amministrativi della regione di Lugansk”. Attacchi aerei su infrastrutture civili a Kramatorsk, Lyman e Slovyansk. Nell’area di Severodonetsk i russi avanzano verso la città e i combattimenti continuano.

ORE 20:30 – SOROS: “MOBILITARE OGNI RISORSA CONTRO PUTIN” – “L’Europa sembra finalmente andare nella giusta direzione” con un’integrazione più forte fra i Paesi di fronte all’aggressione russa contro l’Ucraina e ora nell’Occidente “dobbiamo mobilitare tutte le nostre risorse per porre fine alla guerra, occorre sconfiggere Putin il prima possibile”. Lo ha detto George Soros ai giornalisti a margine del Forum economico mondiale, citando i piani federalisti di Enrico Letta, l’appoggio fornito da Mario Draghi “più coraggioso di Scholz sul gas russo” rispetto ai partner tedeschi, l’apertura all’allargamento ai Paesi balcanici e alla Moldavia del presidente Macron.

ORE 21:00 – “UCCISO NEL DONBASS GENERALE RUSSO” – Secondo diversi media tra cui Bbc, Ukrainska Pravda e Dpa un generale dell’aviazione russa è stato ucciso nell’Ucraina orientale. L’alto ufficiale Botashov sarebbe stato ucciso nell’abbattimento di un aereo con missile Stinger sulla città di Popansa nel Donbass. Si tratterebbe del più alto in grado a essere stato ucciso nell’aeronautica russa dall’inizio della guerra, il nono in totale.

ORE 21:45 – SOROS SCRIVE A DRAGHI: “UE PIU’ FORTE DELLA RUSSIA SUL GAS” – George Soros, il finanziere e filantropo della “società aperta” scrive a Draghi e incorona il premier italiano come leader europeo più capace di portare avanti il progetto per un’Europa federale. A partire dalla prova di forza sul gas, dove l’Europa, non la Russia, ha secondo Soros il coltello dalla parte del manico. “Gli ho scritto ieri una lettera in cui dico che l’Europa, che detiene i gasdotti, ha in realtà una posizione di forza maggiore rispetto alla Russia”, ha detto Soros. Soros ha scritto proprio a Draghi in quanto leader europeo “in grado di far avanzare» le posizioni europee, e che ha «l’iniziativa, l’immaginazione, l’alta reputazione necessarie per il braccio di ferro con Mosca”.

ORE 22:00 – UE: “25 MILIONI DI TONNELLATE DI GRANO LASCINO L’UCRAINA” – La commissaria Ue ai trasporti, Adina Valean, ha detto che “20-25 milioni di tonnellate di grano devono lasciare l’Ucraina in meno di 3 mesi. Per il prossimo raccolto sono previste altre 50 milioni di tonnellate di cereali, ma c’è spazio solo per ospitare il 50% di questa quantità. Liberare la capacità di stoccaggio è la priorità immediata in Ucraina ma anche nell’Ue”.

ORE 22:15 – MOSCA: CORRIDOIO NAVI STRANIERE A MARIUPOL – La Russia aprirà un “corridoio umanitario” dalle 8 di domani mattina per consentire alle navi straniere di lasciare il porto di Mariupol. Lo annuncia il ministero delle Difesa citato dall’agenzia Interfax.

ORE 23:30 – GUARDIAN: SOLDATI AZOV IN CONDIZIONI SODDISFACENTI – I militari del battaglione Azov sono detenuti in condizioni soddisfacenti secondo quanto ha detto al Guardian Kateryna Prokopenko, moglie del comandante ucraino del reggimento Azov che ha guidato la difesa di Mariupol, Denys Prokopenko.

Guerra Russia-Ucraina. Ue, violare le sanzioni diventa reato. Zelensky: “L’Occidente è diviso”. Redazione CdG 1947 su Il Corriere del Giorno il 25 Maggio 2022.

Mosca facilita cittadinanza russa nelle zone ucraine occupate e apre ai corridoi per il grano. Cinque navi straniere hanno lasciato Mariupol. Putin è arrivato all'ospedale militare centrale Mandrika di Mosca per visitare per la prima volta alcuni dei soldati feriti nella guerra in Ucraina.

91° giorno di guerra: sul campo, a tre mesi dall’inizio della guerra, i russi si preparano a riprendere l’offensiva nell’area di Vasylivka a Zaporizhzhia, mentre a est continuano i bombardamenti senza sosta su Donetsk e Slobozhansky. Tre mesi di guerra, centinaia di morti, l’Ucraina ancora sotto attacco e il suo presidente Zelensky torna a chiedere senza esitazione l’invio di armi pesanti dall’Occidente. “Armare Kiev è il migliore investimento per la stabilità nel mondio”.  Il governo della Gran Bretagna ha dato il via libera alla cessione del Chelsea. La Nike ha deciso di non rinnovare l’accordo di franchising con Inventive Retail Group (Irg), una società che gestisce 37 negozi al dettaglio a marchio Nike in Russia.

Circa 200 corpi sono stati scoperti a Mariupol tra le macerie di un rifugio durante lo smantellamento dei blocchi di un grattacielo vicino alla stazione di servizio suburbana-2 su Myru Avenue. La conferma è venuta dal portavoce del sindaco di Mariupol, Petro Andryushchenko. Secondo l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, 3.942 civili sono morti e 4.591 sono rimasti feriti in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa. Tra le vittime ci sono 260 bambini. Intanto gli ingegneri dell’esercito russo e gli specialisti della flotta del mar Nero hanno completato le operazioni di sminamento della fascia costiera e del porto di Mariupol. Il ministero della Difesa di Mosca ha riferito che nel porto di Mariupol sono stati disinnescati oltre 12 mila oggetti esplosivi.

h.09.20 | Nike non rinnova franchising in Russia, stop nuove consegne

La Nike ha deciso di non rinnovare l’accordo di franchising con Inventive Retail Group (Irg), una società che gestisce 37 negozi al dettaglio a marchio Nike in Russia. Secondo il presidente di Irg, Tikhon Smykov, Nike non sarà quindi in grado di effettuare consegne in Russia “nel prossimo futuro”. Lo riferisce l’agenzia Ukrinform. “Con l’esaurimento delle scorte, Irg sarà costretta a chiudere tutti i suoi negozi con il marchio”, ha detto Smykov. Il responsabile delle pubbliche relazioni della società ha confermato che le consegne di prodotti Nike sono state sospese e che i prodotti scarseggiano.

h.09.35 | Mosca: pronti a dialogo su forniture grano dall’Ucraina

La Russia è pronta al dialogo con tutti i partner internazionali sulle forniture di grano dall’Ucraina: lo ha detto oggi il vice ministro degli Esteri, Andrey Rudenko, rispondendo ad un appello in questo senso lanciato dall’Occidente a Mosca. La Russia, ha inoltre affermato Rudenko, è pronta a fornire un corridoio umanitario per le navi che trasportano prodotti alimentari fuori dall’Ucraina.

h.09.38 | Kiev: 6 civili uccisi, 8 feriti nei rifugi di Severodonetsk

Fonti ucraine affermano che sei civili sono rimasti uccisi e otto feriti negli attacchi dell’esercito russo ai rifugi allestiti nella città orientale di Severodonetsk. “I russi hanno eliberatamente colpito i civili che si nascondevano dai bombardamenti”, ha scritto su Facebook l’amministrazione militare regionale di Lugansk, citata da Ukrinform. A una donna ferita è stata amputata una gamba. “I russi sanno che nell’Azot di Severodonetsk sono allestiti rifugi antiaerei e lì stanno dirigendo i proiettili, quindi state attenti: tra voi potrebbero esserci dei traditori”, ha avvertito il capo dell’amministrazione militare Sergy Gaidai.

h. 09.39 | Kuleba: “Improbabile sblocco Nato esportazioni marittime”

È improbabile che la Nato sblocchi con la forza le esportazioni alimentari marittime dall’Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, a Davos prima dell’inizio del World Economic Forum. “Se la Nato non ha chiuso i cieli dell’Ucraina durante i momenti più tragici della guerra, allora perché aprirebbe il mare?”, si è chiesto il ministro, aggiungendo di sperarlo “con tutto il cuore, ma non credo che ci sarà abbastanza forza e coraggio per trovare una soluzione così forte”. Allo stesso tempo, Kuleba ha aggiunto che l’Ucraina sta attualmente cercando una soluzione al problema: “Sappiamo che, se il ciclo agricolo viene interrotto, questo porterà a problemi a lungo termine riguardo il cibo nel mondo”. Il ministro degli Esteri inoltre ha affermato che anche se la Russia firmerà garanzie per le esportazioni, potrebbe comunque violare l’accordo in qualsiasi momento: “La Russia è completamente imprevedibile nel suo comportamento”, ha concluso.

h.09.42 | Davos, Zelensky denuncia la mancanza di unità dei Paesi occidentali

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato la mancanza di “unità” tra i Paesi occidentali di fronte alla guerra in Ucraina, a più di tre mesi dopo l’inizio dell’invasione russa. “La mia domanda è: c’è unità nella pratica? Non la vedo”, ha detto durante un intervento in videoconferenza al forum economico di Davos in Svizzera, affermando di “aver bisogno del sostegno dell’Europa”.

h.09.45 | Mosca a Zelensky: richiesta ritiro ‘non costruttiva’

La richiesta di Kiev del ritiro delle truppe russe dai territori conquistati dopo il 24 febbraio, come condizione per poter tornare ai negoziati con Mosca, mette in dubbio la sincerità del desiderio delle autorità ucraine di trovare una soluzione pacifica al conflitto. Lo ha denunciato il viceministro degli Esteri russo, Andrei Rudenko. “Difficilmente è possibile valutare questa affermazione come costruttiva. Vorrei ricordare che l’Ucraina ha partecipato attivamente ai negoziati sin dal primo giorno dell’operazione speciale e non ha posto alcuna condizione”, ha detto Rudenko, commentando le parole di ieri del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, secondo il quale per riprendere i colloqui di pace è necessario il ritiro dei russi. “Ponendo condizioni, ci fa dubitare della sincerità del suo desiderio di trovare una soluzione pacifica”, ha aggiunto il viceministro. 

h.09.53 | Mosca chiede la revoca delle sanzioni per evitare la crisi alimentare

Mosca chiede la revoca delle sanzioni contro la Russia come condizione per evitare una crisi alimentare globale a causa del blocco delle esportazioni di grano ucraine dall’inizio dell’offensiva del Cremlino. “Risolvere il problema alimentare richiede un approccio collettivo, che implica in particolare la revoca delle sanzioni imposte alle esportazioni russe e alle transazioni finanziarie”, ha affermato dalle agenzie di stampa il viceministro degli Esteri Andrei Rudenko

h.09.55 | Papa prega per pace Ucraina e riconciliazione nazioni

“Ieri abbiamo celebrato la memoria della Beata Vergine Maria Ausiliatrice. Nelle nostre preghiere affidiamoLe in modo particolare il desiderio di pace dell’Ucraina e del mondo intero. La Madre di Dio ci insegni la solidarietà con chi è provato dalla tragedia della guerra e ottenga la riconciliazione delle Nazioni”. Lo ha detto papa Francesco al termine dell’udienza generale, salutando i pellegrini polacchi. 

h.10.05 | Gentiloni: “Possibili a giorni nuove sanzioni Ue contro Russia”

“Ci stiamo lavorando, penso che nei prossimi giorni non sia impossibile raggiungere ulteriori accordi”. Lo ha detto il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni parlando con la stampa a margine dei lavori del World Economic Forum a Davos in riferimento alla possibilità di un nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia. Gentiloni ha inoltre sottolineato la compattezza dimostrata dall’Unione in risposta all’invasione dell’Ucraina con il passaggio, pacchetto dopo pacchetto, di sanzioni molto importanti che stanno pesando sull’economia russa.

h.10.12 | Shell: concluse operazioni di vendita attività retail russe a Lukoil

Shell ha annunciato di aver concluso le operazioni di vendita al colosso petrolifero russo di Shell Neft, la controllata per la raffinazione e distribuzione di combustibili in Russia. L’accordo era stato annunciato lo scorso 12 maggio. La società britannica all’inizio di marzo aveva annunciato la propria intenzione di ritirarsi gradualmente dalla Russia, a causa della guerra in Ucraina. L’accordo di vendita prevede l’acquisizione da parte di Lukoil di 411 stazioni di servizio, situate principalmente nelle regioni centrali e nord-occidentali della Russia e l’impianto di miscelazione di lubrificanti di Torzhok, a circa 200 chilometri a nord-ovest di Mosca. In base all’accordo, tutti i 350 dipendenti di Shell Neft passeranno alla nuova proprietà.

h.10.18 | Gb, prezzi prodotti base aumenteranno ulteriormente

I prezzi di molti prodotti di base, come il grano, aumenteranno ulteriormente a causa della guerra in Ucraina: lo scrive l’intelligence britannica nel suo aggiornamento sulla situazione nel Paese, secondo quanto riporta il ministero della Difesa su Twitter. I combattimenti hanno già messo sotto pressione, anche se indirettamente, i prezzi del grano a livello globale, si legge nel rapporto. Un trend questo destinato a proseguire poiché la minaccia del blocco navale russo continua a ostacolare l’ingresso delle navi da carico nei porti ucraini. Con un conseguente crescente impatto sui prezzi dovuto alla carenza di offerta.

h.10.25 | Bombe nella notte su Kramatorsk

Le forze russe hanno bombardato durante la notte la città ucraina di Kramatorsk (est): lo ha reso noto su Facebook il sindaco, Alexander Goncharenko, precisando che non ci sono vittime. Lo riporta l’agenzia Unian. “Notte ansiosa a Kramatorsk – ha scritto Goncharenko – attacco missilistico aereo su aree residenziali e settore privato. Nessuna vittima”.

h.10.32 | Domani riunione straordinaria consiglio direttori Banca centrale Russia 

È stata convocata per domani una riunione straordinaria del Consiglio dei direttori della Banca centrale russa. In discussione, il tasso di interesse di riferimento, con aspettative di un nuovo taglio dopo la riduzione di 300 punti base decisa lo scorso 29 aprile, intervento che aveva abbassato il tasso al 14 per cento. Un comunicato stampa sull’esito della riunione sarà pubblicato alle 10.30 (ora di Mosca). Il vice governatore Alexey Zabotkin aveva anticipato una possibile ulteriore riduzione del tasso nel corso del 2022, sottolineando il rallentamento della corsa dell’inflazione (che ad aprile era comunque salita al 17,8 per cento, secondo i dati ufficiali russi) e della crescita dei prezzi. I rischi per la stabilità finanziaria non sono più considerati in aumento a Mosca, rivendica l’agenzia Tass. Il 28 febbraio, quattro giorni dopo l’inizio della guerra, la Banca centrale aveva repentinamente aumentato il tasso di interesse dal 9,5 per cento al 20 per cento. Poco dopo era stato ridotto una prima volta, l’8 aprile, al 17 per cento, e quindi, il 29, al 14. La prossima riunione del Consiglio dei direttori era originariamente prevista per il 10 giugno.

h.10.38 | Kiev, in 3 mesi sono scomparsi 1.918 bambini

Dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio, il Segretariato del Commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino ha ricevuto richieste da parte dei parenti di cercare 1.918 bambini scomparsi: “la maggior parte di loro sono bambini delle regioni di Donetsk, compresa Mariupol, Kiev e Kharkiv “, scrive il servizio stampa dell’Ufficio del difensore civico su Telegram, citato da Ukrinform, in occasione della Giornata internazionale dei bambini scomparsi. “Costanti bombardamenti, evacuazioni forzate, deportazioni, movimenti caotici, fughe, rapimenti tra i fattori che hanno provocato questo fenomeno”, si legge nel comunicato. 

h.10.41 | Patuanelli: “Nessun timore su materia prima agricola“

“Al momento noi non abbiamo segnali di preoccupazione rispetto alle quantità di materia prima agricola all’interno del Continente europeo. Certo oggi abbiamo la difficoltà dell’export dei cereali dall’Ucraina, ma a prescindere da questo la produzione interna e gli stoccaggi sono a livelli consoni rispetto al consumo interno”. Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli intervenuto al Food Industry Summit del Sole 24 Ore, evento dedicato al settore agroalimentare e vitivinicolo per analizzare le ripercussioni legate alla crisi geopolitica internazionale e le trasformazioni di filiera in ottica di sviluppo sostenibile e innovazione.

h.10.43 | Mosca: porto di Mariupol riprende a operare regolarmente

Il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, sostiene che il porto di Mariupol è stato sminato e che ha “cominciato a operare in modalità regolare”. Lo riporta l’agenzia Interfax. Mariupol è una delle principali città portuali dell’Ucraina e una delle città più devastate dalla guerra. È attualmente controllata dalle truppe russe che hanno invaso l’Ucraina.

h.10.45 | Salvini: “Ritorno a dialogo vale più di qualsiasi arma”

“Buone notizie dal fronte: coltivare i semi della pace, del ritorno al dialogo e della diplomazia vale più di qualunque arma”. Così il segretario leghista Matteo Salvini commenta la notizia che Mosca è pronta ad aprire il dialogo sulle forniture di grano.

h.10.50 | Mosca: scambio Medvedchuk-prigionieri ucraini non è in agenda

La questione dello scambio del politico filo-Cremlino Viktor Medvedchuk con prigionieri ucraini non è all’ordine del giorno. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Andrei Rudenko, riportato dalla Tass.

h.10.56 | Zelensky: “Combatteremo finché non riavremo tutti i nostri territori”

“L’Ucraina combatterà fin quando non riavrà tutto il suo territorio”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenuto in collegamento a un evento della Victor Pinchuk Foundation a Davos. Lo riporta l’agenzia Dpa.

h.11.02 | Lagarde: “Guerra ha rivelato la vulnerabilità dell’Europa“

“La guerra ha rivelato le vulnerabilità dell’Europa, cui non avevamo prestato abbastanza attenzione: la prima è quella sulle catene del valore, sulla quale siamo più esposti di chiunque altro, che sulle fonti di energia: ma è emersa anche la nostra debolezza sugli approvvigionamenti di alcuni minerali necessari per l’energia di prossima generazione“. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde nel suo intervento a un dibattito sul futuro dell’Europa al World Economic Forum.

h.11.03 | Italia-Australia: colloquio Draghi-Albanese su clima e Ucraina

Colloquio telefonico tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi e il nuovo primo ministro dell’Australia, Anthony Albanese. Lo ha reso noto su twitter il premier australiano. “Abbiamo discusso del forte legame tra i nostri due Paesi e della collaborazione sul cambiamento climatico e a sostegno dell’Ucraina“, ha riferito Albanese.

h.11.05 | Gas, Slovacchia: necessario disconnettersi dalla Russia

La Slovacchia chiede ai partner dell’Ue di trovare il coraggio di porre termine ai contratti con Gazprom. “C’è la necessità di disconnettersi dal gas russo“, afferma il primo ministro di Bratislava, Eduard Heger, partecipando al World Economic Forum. “Non sarebbe un problema, sarebbe una sfida”, rinunciare alle risorse energetiche della Russia.

h.11.10 | Catena Gb Marks & Spencer lascia attività in Russia

La catena di supermercati britannica Marks & Spencer (M&S) ha annunciato oggi di voler lasciare la sua attività in franchising operante in Russia per l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Mosca. La società non era stata in grado di farlo prima in quanto i suoi negozi sono gestiti da partner con accordi legali “complessi” ma aveva sospeso le forniture. “Successivamente, abbiamo preso la decisione di abbandonare completamente la nostra attività russa e abbiamo riconosciuto un costo di 31 milioni di sterline”, dovuti anche all’interruzione dell’attività in Ucraina per il conflitto in corso.

h.11.15 | Mosca respinge ipotesi scorta Occidente a cargo ucraini

Un’eventuale scorta occidentale delle navi che trasportano grano dall’Ucraina aggraverebbe seriamente la situazione nel Mar Nero: ha dichiarato il vice ministro degli Esteri russo Andrei Rudenko, citato da Interfax. “Credo che questo aggraverebbe seriamente la situazione nella regione del Mar Nero“, ha affermato in risposta alla domanda se la Russia si opporrebbe a una possibile mediazione occidentale di questo tipo. 

h.11.18 | Primo ministro solvacco Heger: “Con Putin serve offensiva, non basta difesa“

 “Con Putin l’Europa ha giocato in difesa, ma serve un’offensiva, un atteggiamento deciso. La Slovacchia potrebbe essere il prossimo Paese, e non vogliamo che accada“. Lo ha detto il primo ministro slovacco Eduard Heger, riferendosi all’invasione russa dell’Ucraina durante un panel al Forum economico mondiale.

h.11.22 | Salvini: “No a nuovo invio di armi“

“La soluzione nei prossimi mesi non è inviare altre armi, quella più forte è la diplomazia”. Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, nel corso della cerimonia per i 130 anni de Il Mattino sulla guerra in Ucraina. “Tra ieri sera e domani mattina sono arrivati segnali importanti”, ha aggiunto. “Se ci fosse la necessità di votare nuovi interventi militari la mia posizione è quella di un ritorno alla diplomazia“, ha proseguito.

h.11.27 | Dopo dimissioni, diplomatico russo teme per sicurezza

Il diplomatico russo presso le Nazioni Unite a Ginevra che nei giorni scorsi ha rassegnato le dimissioni in segno di protesta contro la guerra in Ucraina teme per la sua sicurezza: “Quando sei solo devi aspettarti, a torto o a ragione, di essere vittima di violenza“, ha dichiarato Boris Bondarev al quotidiano elvetico Tages-Anzeiger, ripreso dall’agenzia di stampa Keystone -Ats. “È incredibilmente importante sapere che c’è qualcuno che ti sostiene e cerca di proteggerti“, ha aggiunto il 41enne ringraziando “sentitamente” la missione svizzera presso le Nazioni Unite a Ginevra e il governo elvetico per questo. Citato dalla stampa, Bondarev afferma che le sue aperte critiche al presidente russo Vladimir Putin e al ministro degli esteri Sergei Lavrov sono giudicate un crimine in Russia. “Non sono considerato solo un oppositore, come diplomatico sono anche un funzionario. Quindi un procedimento penale è quasi certo per me“. Il diplomatico spiega quindi di avere paura per la sua famiglia, i suoi parenti e i suoi amici più stretti, riferisce l’agenzia Keystone-Ats. 

h.11.30 | Nato: adesione Svezia-Finlandia a Consiglio sicurezza turco

Domani il Consiglio di sicurezza nazionale turco, presieduto dal presidente Recep Tayyip Erdogan, discuterà della richiesta di Finlandia e Svezia di aderire alla Nato. Lo riporta l’agenzia turca Anadolu. Nell’incontro si discuterà anche delle “iniziative di pace della Turchia per l’Ucraina”, nonché della possibilità della mediazione di Ankara in questo processo e della fornitura di assistenza umanitaria a Kiev. 

h.11.32 | Fonti Ue: da Mosca sul grano vogliamo misure concrete

“Tutto ciò che proviene dal Cremlino oggi ha davvero poco credibilità, ogni annuncio non può essere ritenuto credibile a meno che non venga seguito da azioni concrete”. Lo ha detto all’Ansa una fonte diplomatica europea commentando le parole del vice ministro degli Esteri russo, Andrey Rudenko, secondo cui Mosca sarebbe pronta a fornire un corridoio umanitario per le navi che trasportano prodotti alimentari fuori dall’Ucraina. “Sono le azioni illegali della Russia ad aver creato questa crisi, sia energetica che alimentare”, sottolinea.

h.11.38 | Intelligence Kiev: Russia ha utilizzato 60% scorte armi al alta precisione

Le truppe russe stanno finendo le armi ad alta precisione, ha affermato in un’intervista a Radio Liberty Crimea Vadim Skibitsky, portavoce della Direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa. Per Skibitsky, “le scorte stanno finendo. Secondo i nostri dati, se parliamo di armi ad alta precisione, circa il 60 per cento delle scorte è già stato utilizzato e per alcune tipologie di armi sarebbe stato già utilizzato il 70 per cento della disponibilità”. Secondo il funzionario dell’intelligence, la Russia non è in grado di ricostituire rapidamente le sue riserve: “Non ha una tale capacità. In particolare, le sanzioni economiche e politiche imposte alla Russia non consentono ora un uso attivo e su larga scala di componenti di fabbricazione straniera”.

h.11.43 | Cremlino: parole Medevedev su piano Italia importanti 

Il Cremlino ha definito “importante” il commento del vice presidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, Dmitri Medvedev, alla proposta di piano di pace per l’Ucraina avanzata dall’Italia, ma ha rifiutato di commentare il documento finché Mosca non riceverà la sua versione ufficiale attraverso canali diplomatici. Ai giornalisti che chiedevano se la posizione di Medvedev, che ha bocciato il piano, corrispondessero a quelle del Cremlino il portavoce Dmitri Peskov ha risposto che “quella di Dmitri Medvedev è una posizione molto importante, ma in tutta onestà voglio dire che finora abbiamo visto, letto e ascoltato i parametri del piano, che sono stati diffusi dai media, ma non abbiamo ancora ricevuto la sua formulazione ufficiale. Forse in qualche modo è arrivata attraverso i canali diplomatici“. Allo stesso tempo, Peskov ha rifiutato ancora una volta di commentare la proposta italiana, invitando ad aspettare che Mosca riceva informazioni ufficiali a riguardo. 

h.11.50 | Putin visiterà in ospedale militari feriti

Il presidente russo Vladimir Putin visiterà oggi uno degli ospedali militari di Mosca, dove vengono curati i soldati feriti nella guerra in Ucraina. Lo ha riferito il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo quanto riporta Interfax.

h.12.11 | Commissione Ue propone norme per confisca beni oligarchi 

Mossa della Commissione europea per la confisca dei beni degli oligarchi che cercano di sottrarsi alle sanzioni. Nel dettaglio propone di aggiungere la violazione delle misure restrittive dell’Ue all’elenco dei reati dell’Unione e nuove norme rafforzate sul recupero e la confisca dei beni, che contribuiranno anche all’attuazione delle misure restrittive dell’Ue. Finora, gli Stati membri hanno segnalato beni congelati per un valore di 9,89 miliardi di euro e bloccato transazioni per un valore di 196 miliardi di euro.

h.12.24 | Di Maio: “In queste ore si stanno cominciando a sbloccare alcune navi grano“

“In queste ore, grazie alle mediazioni dell’Onu e di tutti i Paesi più importanti al mondo, si stanno cominciando a sbloccare alcune navi commerciali per portare via dai porti ucraini quelle quantità di grano che vengono prodotte in Ucraina”, ha reso noto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in un intervento alla Festa dell’educazione alimentare e della pace organizzata da Coldiretti, ricordando che “noi abbiamo un problema di grano perché i porti dell’Ucraina sono bloccati dalle navi russe”.

h.12.26 | Di Maio: “Rischio di altre guerre per pane e energia“

“La guerra in Ucraina può generare altre guerre per quello che può accadere sui mercati dal punto di vista alimentare ed energetico”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio intervenendo oggi alla seconda Festa dell’educazione alimentare della Coldiretti. L’insicurezza alimentare dopo la pandemia ha già colpito altre 100 milioni di persone nel mondo, e a questo, ha sottolineato Di Maio, si aggiunge il conflitto in Ucraina con il blocco delle esportazioni di grano. “In alcuni pasi africani – ha aggiunto – la dieta è strettamente dipendente dal pane e l’instabilità alimentare sta provocando instabilità politica”.

h.12.34 | Energoatom: riserve uranio e plutonio in centrale Zaporizhzhya è fake news 

Le notizie secondo le quali ci sarebbero riserve di uranio e plutonio nella centrale nucleare di Zaporizhzhya sono fake news. A smentirle con un post pubblicato sul proprio canale Telegram è Energoatom, l’azienda di Stato ucraina che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari attive nel territorio del Paese nonché del disarmo dei tre reattori superstiti della centrale d Chernobyl.

h.12.37 | Commissione Ue: violazione sanzioni sia crimine europeo

La Commissione Ue propone che la violazioni di sanzioni restrittive sia un euro-crimine catalogato come “reato grave”. “Ciò consentirà di stabilire uno standard di base comune su reati e sanzioni penali in tutta l’Ue. Dobbiamo armonizzare il sistema europeo”, ha annunciato il commissario Ue alla Giustizia Didier Reynders al termine del collegio dei commissari che ha approvato il pacchetto. L’obiettivo è, anche, semplificare “e indagini, il perseguimento e la punizione violazioni delle misure restrittive in tutti gli Stati membri”.

h.12.38 | von der Leyen: violazione sanzioni presto reato penale

La Commissione Ue vuole aggiungere le violazioni delle sanzioni varate a livello europeo “all’elenco dei reati dell’Ue e farne un reato penale”. Lo annuncia in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. L’Esecutivo comunitario adotta oggi “ulteriori misure per mantenere alta la pressione su Putin e sui suoi compari, gli aggressori dell’Ucraina”. Aggiunge che “chi viola le sanzioni deve essere assicurato alla giustizia”.

h.12.44 | Di Maio: “40.000 minori ucraini arrivati in Italia“ 

Sono 40.000 i minorenni ucraini giunti in Italia nei tre mesi dall’inizio della guerra nel loro Paese, su un totale di 120.000 arrivi. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, sottolineando che la Farnesina ha istituito un organismo per seguire specificamente i problemi legati all’afflusso di minori. Il ministro parlava alla seconda Festa dell’educazione alimentare organizzata dalla Coldiretti. Le esportazioni italiane, che nel 2021 hanno registrato un livello record con una crescita del 10,8% rispetto all’anno precedente, saranno “colpite” dalle conseguenze della guerra in Ucraina. “Ma facendo squadra” l’Italia sarà in grado di sostenerle, riuscendo così anche a “fronteggiare il calo della domanda interna”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi di Maio, intervenendo alla seconda Festa dell’educazione alimentare organizzata dalla Coldiretti.

h.12.45 | Sindaco di Pokrovsky: “Sei feriti in attacco alla città“

Missili contro la comunità di Pokrovsky, nel Donetsk. Sei i feriti. Lo comunica il sindaco, Ruslam Trebushkin, sul suo canale Telegram.

h.12.50 | MotoGp: salta Finlandia, Mondiale 2022 scende a venti gare

È stato cancellato dal calendario del motomondiale il Gp di Finlandia, in programma per il 10 luglio prossimo. Lo hanno reso noto la Fim, l’Irta e Dorna, spiegando che la scelta è stata causata da un ritardo nei lavori e nella omologazione al KymiRing, legato alla situazione geopolitica in atto nella regione. Il debutto della pista sarà quindi posticipato alla stagione 2023, quando la MotoGp tornerà in Finlandia per la prima volta dopo quattro decenni. Il calendario del Mondiale dovrebbe quindi comprendere 20 round e non 21 come previsto, che l’avrebbero fatto diventare il più lungo della storia. La pausa estiva si allungherà di un paio di settimane, cominciando dopo il Gpd’Olanda ad Assen del 26 giugno. La ripresa è prevista per il 7 agosto, col Gp di Gran Bretagna a Silverstone.

h.12.56 | India: dopo blocco del grano, Delhi taglia export di zucchero

 Dopo il bando alle esportazioni di grano, l’India ha deciso di limitare la vendita dello zucchero sui mercati internazionali a un massimo di 10 milioni di tonnellate l’anno. In un comunicato, il governo di Delhi informa che la decisione si è resa necessaria a seguito di un aumento eccezionale dell’export degli ultimi tempi e aggiunge che, in questo modo, intende sia controllare la crescente inflazione interna, salita in aprile al 8,38%, sia dirottare una buona parte della canna da zucchero verso la produzione di etanolo. Da giugno a settembre i commercianti dovranno ottenere un’autorizzazione speciale per ogni esportazione. Il taglio all’export dello zucchero è un ulteriore segno del crescente protezionismo, non solo indiano, dei prodotti agricoli, che si aggiunge alla crisi globale delle scorte causata dall’invasione russa dell’Ucraina. L’India è il primo produttore al mondo di zucchero, e il secondo esportatore dopo il Brasile.

h. 12.58 | Ue: beni confiscati a oligarchi a fondo per vittime Ucraina

 “Noi vorremmo, se fosse possibile, nel caso della guerra in Ucraina, che i Paesi membri mettessero il denaro derivante dalle confische in un fondo comune per aiutare l’Ucraina, iniziando il lavoro di ridare indietro alle vittime le risorse”. Lo ha dichiarato il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders, nella conferenza stampa di presentazione della proposta di direttiva sulla confisca dei beni. “Con queste proposte vogliamo far sì che sia penalizzata la violazione delle misure restrittive. E quindi è possibile cercare di essere più efficaci in tutti i modi possibili nell’organizzazione delle confische”, ha specificato. “In molti Paesi membri ci sono i registri sulle proprietà dei patrimoni ed è vero che non sono allo stesso livello. Quindi è possibile lavorare su questo, per individuare più velocemente i patrimoni esistenti”, ha aggiunto.

h. 13.02 | Peskov: “Governo segue da vicino rafforzamento rublo“

Il governo russo segue da vicino il rafforzamento del rublo. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, mentre la valuta russa a inizio settimana ha raggiunto il livello più alto da quattro anni contro il dollaro. “Il governo presta particolare attenzione a questo argomento”, ha affermato Peskov. “Questo processo di rafforzamento continuo del rublo è senza dubbio un tema che richiede un’attenzione particolare”, ha sottolineato aggiungendo che l’argomento è stato affrontato in “tutti gli incontri dedicati alle questioni economiche”. “La stabilità macroeconomica è assicurata“, ha aggiunto. 

h. 13.08 |  Mosca: 5 navi straniere hanno lasciato porto Mariupol

“Cinque navi straniere hanno potuto lasciare il porto di Mariupol dopo lo sminamento”. Lo ha riferito il ministero degli Esteri russo, citato dalla Ria Novosti. 

h. 13.11 |  Kiev: russi più vicini, alla periferia di Severodonetsk

 “Le truppe russe si sono già avvicinate molto a Severodonetsk, quindi possono sparare anche con i mortai. La città viene continuamente bombardata, 24 ore su 24. Ci sono pesanti combattimenti alla periferia della città, mentre bombe e missili vengono sganciati dai bombardieri, la situazione è molto difficile”. Lo rende noto il capo dell’amministrazione militare regionale del Lugansk Sergiy Gaidai, citato da Unian. “Anche i russi hanno perdite – ha affermato – l’unica cosa è che ce ne sono molti. I nostri combattenti sono semplicemente scioccati dal fatto che vengano fuori da dovunque“. 

h. 13.13 |  Ue, Johansson: “Confischeremo proventi reati da 4 anni di pena“

“Il nuovo modello di confisca” proposto oggi dalla Commissione europea “è applicabile solo ai reati collegati alla criminalità organizzata e quando gli asset da ‘congelare’ provengono direttamente dalle attività criminali e per un reato che prevede una pena dai quattro anni in su“. Lo ha dichiarato la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, nella conferenza stampa di presentazione del piano Ue sulla confisca dei beni. Le condizioni di confisca “potrebbero essere applicate anche ad alcuni oligarchi” colpiti dalle sanzioni alla Russia per l’invasione dell’Ucraina, “ma ciò dipende dalla tipologia di crimini nei quali sono coinvolti”, ha aggiunto la commissaria.

h. 13.15 | Petrolio russo, UE rimane “fiduciosa” per un accordo in vista del Consiglio europeo di lunedì

“Sono fiducioso che possiamo risolvere lo stallo sulle sanzioni prima del consiglio Ue, ho sentito in questi giorni i leader”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel in conferenza stampa con la primo ministro svedese Magdalena Andersson.

h.13.18 | Russia concederà cittadinanza a residenti Zaporizhzhia e Kherson

La Russia consentirà ai residenti delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson nell’Ucraina meridionale di richiedere la cittadinanza russa attraverso “una procedura semplificata”, secondo un decreto presidenziale emesso oggi. La regione di Kherson è stata interamente conquistata dall’esercito russo, mentre quella di Zaporizhia è in parte controllata da Mosca.

h. 13.25 | Conte: “Diplomazia sia h24“

“Non si può dire ‘la diplomazia non ci è riuscita, perché la diplomazia non va mai in vacanza, lo sforzo deve essere fatto h 24, finché non si raggiunge l’obiettivo, non lo interrompi finché non hai successo “. Lo ha detto il leader di M5s Giuseppe Conte ad un convegno sul Pnrr all’Università La Sapienza.

h. 13.35 |  Kiev: Bielorussia conferma vendita armi a Mosca

Il premier bielorusso ha confermato oggi che Minsk sta fornendo armi alla Russia. Lo riporta il Kyiv Independent, secondo cui Roman Golovchenko ha detto che la Bielorussia e la Russia hanno istituito programmi congiunti per superare le sanzioni occidentali che complicano la vendita di armi. 

h. 13.43 |  Russia approva legge abolizione limite arruolamento 40 anni

Il Parlamento della Russia ha approvato un progetto di legge che prevede di abolire il limite di 40 anni per chi desidera arruolarsi nelle forze armate: lo riporta il Moscow Times. Il documento deve essere firmato dal presidente russo Vladimir Putin per diventare legge.

h. 13.47 |   Russia rimborserà il suo debito estero in rubli

La Russia rimborserà il suo debito estero in rubli. Lo ha affermato il ministero delle Finanze di Mosca, mentre gli Stati Uniti hanno deciso di porre fine, da oggi, a un’esenzione che consentiva a Mosca di pagare i propri debiti in dollari. “Poiché il rifiuto di estendere questa licenza rende impossibile continuare a onorare il debito estero in dollari, i rimborsi saranno effettuati in valuta russa con la possibilità di convertirli successivamente nella valuta originale tramite il National Settlement Depository che fungerà da agente-pagatore”, ha affermato il ministero in una nota.

h. 13.49 |  Kiev: russi rimuovono grano rubato via Crimea

La Russia sta rimuovendo con camion, attraverso la Crimea, il grano rubato dai magazzini nella città ucraina di Berdyansk, nella regione di Zaporizhzhia. Lo ha scritto oggi su Telegram la Commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino, Liudmyla Denisova. “I residenti di Berdyansk hanno contato più di 30 camion con rimorchi pieni di grano vicino allo stabilimento di Azovkabel“, ha detto Denisova, pubblicando la foto di un convoglio di tir. Inoltre, “gli invasori stanno anche cercando di rimuovere i resti di grano dal porto di Mariupol per ferrovia“, ha aggiunto.

h.16.14 | Putin visita per prima volta i feriti nella guerra in Ucraina

Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato all’ospedale militare centrale Mandrika di Mosca per visitare per la prima volta alcuni dei soldati feriti nella guerra in Ucraina. Lo riferisce l’agenzia Ria Novosti. Putin, che indossa un camice bianco, è accompagnato dal ministro della Difesa Serghei Shoigu. Alcune immagini della visita, la prima di Putin ai soldati feriti dall’inizio delle ostilità, sono state trasmesse dalla televisione russa. La sequenza, di pochi secondi, mostra il presidente russo, vestito con un camice bianco, che parla con un soldato, ripreso di spalle.

h. 16.29 | Ucraina: “La Russia ha consumato il 60% delle riserve di armi ad alta precisione”

Kiev ritiene che la Russia abbia già usato il 60% delle sue riserve di armi ad alta precisione e che abbia difficoltà a produrne altre a causa delle sanzioni occidentali. “Secondo i nostri dati, circa il 60% delle scorte di armi di alta precisione è già stato utilizzato, per alcune armi si tratta del 70%“, ha detto Vadym Skibitskyi del direttorato dell’intelligence militare ucraina, a Radio Liberty, rilanciato da Kyiv Independent. Secondo Skibitskyi le sanzioni occidentali impediscono alla Russia di comprare i componenti necessari per fabbricare armi di precisione in sostituzione di quelle utilizzate.

h. 16.36 | Ucraina: “Comando militare russo intensifica l’uso di bombardamenti per rilevare i sistemi di difesa ucraini“

Il comando militare russo intensifica l’uso di bombardieri strategici a lungo raggio per rilevare i sistemi di difesa aerea ucraini. Lo rende noto il portavoce del ministero della Difesa, Alexander Motuzyanyk.

h. 16.51 | La Russia offre il passaporto russo ai cittadini Mariupol

Ai cittadini di Mariupol è stata offerta la possibilità di ottenere il passaporto russo con una procedura accelerata, che non prevede più la registrazione intermedia presso le autorità dell’autoproclamata Repubblica separatista filorussa di Donetsk. Lo ha riferito Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco legittimo della città portuale ucraina, ora controllata dalle forze di Mosca, citato dall’Ukrainska Pravda.

Oggi è stato pubblicato un decreto del presidente Vladimir Putin che semplifica l’acquisizione della cittadinanza russa anche per i residenti delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia, nel sud-est ucraino.

h. 16.52 | Ucraina: pm accusano miliziani Wagner di crimini di guerra

Due presunti combattenti del gruppo Wagner dalla Bielorussia sono stati accusati di aver ucciso civili vicino a Kiev, rendendoli i primi mercenari internazionali ad affrontare accuse di crimini di guerra in Ucraina. Lo scrive il Guardian, precisando che ieri i pubblici ministeri ucraini hanno rilasciato i nomi e le fotografie di otto uomini ricercati per presunti crimini di guerra – tra cui omicidio e tortura – nel villaggio di Motyzhyn. Si ritiene che molti abbiano combattuto in Siria e che cinque siano soldati russi, uno un mercenario russo del gruppo Wagner e gli ultimi due mercenari bielorussi.

h. 16.57 | Dombrovskis,negoziati per esportare grano Ucraina con militari

“C’è una trattativa (con la Russia, ndr) per creare corridoi sicuri per l’esportazione del grano dall’Ucraina con l’assistenza di navi militari e questa è la strada più veloce per sbloccare la situazione in cui ci troviamo”: lo ha affermato il vice presidente della Commissione Ue Vadis Dombrovskis intervenendo a una sessione al World Economic Forum. “La Russia – ha aggiunto – sta rubando il grano ucraino, ma distrugge anche le infrastrutture agricole, c’è un’intenzione di creare una crisi alimentare“.

h. 17.03 | Ucraina: “Russia non si sta ancora organizzando per ripresa offensiva a Chernihiv“

La Russia non sta ancora formando un gruppo per riprendere l’offensiva nella regione di Chernihiv. Lo ha detto la portavoce del distaccamento di confine di Chernihiv, Galina Shekhovtsova, in un commento all’emittente Suspilne. I Russi, a suo parere, continuerebbero a mantenere unità del loro esercito nelle regioni di Bryansk e Kursk al confine con le regioni di Chernihiv e Sumy.

h. 17.07 | Sindaco di Mariupol: “Niente elettricità nel porto“

Il porto di Mariupol non funziona regolarmente come affermano gli occupanti. Lo dice il sindaco di Mariupol, Petro Andryushchenko spiegando che occorre elettricità per rendere il porto operativo e recuperare il movimento delle merci. Ma che il porto al momento ne è sprovvisto. Le dodicimila tonnellate di carico che il leader dell’occupazione di Mariupol Konstantin Ivashchenko affermava fossero state mosse, “sono 12mila tonnellate di menzogne“.

h. 17.17 | Ucraina: “Piano passaporti russo viola integrità territoriale“

Il ministero degli Esteri ucraino ha denunciato come “flagrante violazione” dell’integrità territoriale del Paese il testo, firmato oggi dal presidente russo Vladimir Putin, che semplifica la procedura di ottenimento del passaporto russo per i residenti delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia. “La concessione forzata di passaporti agli ucraini a Kherson e Zaporizhzhia è un’ulteriore prova dello scopo criminale della guerra della Russia contro l’Ucraina“, si legge in una nota del ministero.

h. 17.24 | L’Ucraina combatte per mantenere il controllo dell’autostrada Severodonetsk

Le truppe ucraine stanno lottando in queste ore per mantenere il controllo di un’autostrada chiave per la città di Severodonetsk, presa d’assalto dall’esercito russo. Il portavoce del ministero della Difesa, Oleksandr Motuzyanyk, ha detto in un briefing, riferisce la Bbc online, che esistono rotte alternative per rifornire le unità ucraine a Severodonetsk, al momento circondata su tre lati dalle forze russe. L’obiettivo di Mosca è quello di circondare completamente le unità ucraine nella città, così come nella vicina Lysychansk, ha aggiunto. Le forze russe stanno cercando di prendere il controllo di Severodonetsk, Lyschansk e Rubizhne per mettere l’intera area di Lugansk sotto l’occupazione di Mosca. Lugansk costituisce metà della regione orientale del Donbass, dove Mosca ha riorientato i suoi sforzi bellici. Molti ritengono che il presidente russo, Vladimir Putin, potrebbe rivendicare la vittoria nella guerra se la Russia prende il controllo del Donbass.

h. 17.32 | Ucraina: “Nessuna ritirata nell’est, situazione sul campo dinamica“

“In alcune zone” dell’Ucraina orientale, “i gruppi russi hanno un successo tattico temporaneo e, in linea di principio, non è un segreto. Ma il fatto che le truppe ucraine si stiano ritirando è un’interpretazione completamente sbagliata di queste azioni. In alcune aree, le unità ucraine stanno conducendo una difesa di manovra, ovvero, laddove possibile, decidono di ritirarsi, cambiare posizione e, in caso di condizioni favorevoli, condurre operazioni di controffensiva.“. Lo ha detto nel suo ultimo rapporto il portavoce del ministero della Difesa di Kiev, Oleksandr Motuzyanyk, parlando di una situazione sul campo “molto dinamica”, perché “ci sono alcune aree e insediamenti che possono passare di mano in mano”.

h. 17.39 | Tenente russo condannato a 13 anni per tradimento

Un tenente dell’esercito russo è stato condannato a 13 anni di carcere di massima sicurezza per atti di tradimento in cooperazione con l’intelligence militare ucraina. Lo scrive la Tass, senza fornire altri dettagli sulle accuse. L’ufficiale, Artykov Ruslan Akhmetbayevich, è stato anche degradato, afferma Alyona Katkalo, portavoce del tribunale militare di Rostov sul Don, dove si è svolto il processo. Le udienza si sono svolte a porte chiuse perché riguardavano “documenti classificati”.

h. 17.57 | Filorussi, oltre metà di Lyman sotto il nostro controllo

“Oltre la metà” del territorio di Lyman, località strategica dell’Ucraina orientale nei pressi di Severodonetsk, è ora sotto il controllo dell’autoproclamata repubblica separatista filorussa di Donetsk. Lo afferma il suo leader Denis Pushilin, citato dalla Tass, aggiungendo che mancano “pochi giorni alla presa del controllo totale” dell’area.

h. 18.00 | Russia: pagheremo debito esteri in rubli

La Russia effettuerà pagamenti agli obbligazionisti in rubli. Lo ha affermato il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, citato da Tass. “Gli Stati Uniti vogliono creare problemi a Mosca vietando artificialmente i pagamenti in dollari per il servizio del debito estero della Russia, ma il paese effettuerà pagamenti in rubli”, ha spiegato. “Il rublo si è notevolmente rafforzato a oggi, e in questo senso il contesto di mercato è positivo per noi”, ha concluso.

h. 18.10 | Putin: “Economia russa dinamica, disoccupazione non cresce“

“La nostra economia ha una dinamica migliore rispetto a quanto previsto da alcuni esperti. Significa che si apriranno nuovi impianti di produzione e nuovi posti di lavoro. Il nostro livello di disoccupazione per fortuna non sta crescendo”. Lo ha affermato oggi il presidente russo Vladimir Putin durante una riunione del Consiglio di Stato, citato dalla Tass. “Dobbiamo prenderci cura di questo” tasso di disoccupazione e “analizzare gli sviluppi nel modo più completo possibile, sosteniamo questo trend“, ha aggiunto Putin.

h. 18.18 | Putin, “eroe” chi partecipa a operazione militare in Donbass

“Tutti quelli coloro che prendono parte all’operazione militare speciale per difendere il Donbass sono eroi e dovrebbero essere trattati come eroi“. Lo ha affermato oggi il presidente russo Vladimir Putin in una riunione del Consiglio di Stato. Lo riporta la Tass. “Indipendentemente dai premi che avranno o meno” i partecipanti alle operazioni militari speciali, “si tratta di persone che mettono a rischio la propria salute e la propria vita per il bene delle persone e dei bambini del Donbass, per il bene della Russia. Sono tutti eroi”, ha detto Putin.

h. 18.28 | Kuleba: “La Nato non fa nulla per sostenerci, lo dico con rammarico“

La Nato “come istituzione non fa assolutamente nulla” per sostenere l’Ucraina nel conflitto contro la Russia “lo dico con rammarico”. Lo ha dichiarato il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba, nel corso del suo intervento al forum di Davos. Lo riporta Interfax Ucraina. “Vediamo alleati che aiutano l’Ucraina e vediamo un gruppo di alleati della Nato che ci aiuta – ha spiegato – all’inizio della guerra il popolo ucraino pensava che la Nato fosse una forza potente ma la guerra è sempre una prova che strappa via le maschere, e tutti abbiamo visto i volti reali”. Kuleba ha parlato dell’Alleanza come di un’istituzione “che si fa da parte” mentre l’Ue “ha preso decisioni rivoluzionarie e innovative che loro stessi non si aspettavano di prendere“.

h. 18.35 | Ucraina,nessuna cessione di territori né nuova intesa Minsk

Mikhail Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha affermato che accettare di cedere i territori e di siglare un nuovo accordo di Minsk è impossibile, in quanto si ritorcerebbe contro l’Ucraina poiché la Russia userebbe la pausa nei combattimenti per prepararsi a ulteriori offensive. “Porterà a una guerra più grande e sanguinosa“, ha detto. Lo scrive Kyiv Independent.

 h. 18.40 | Fonti Eliseo, adesione Ue non sul tavolo Consiglio europeo

 “Non si prevede che la questione della candidatura ucraina, ma anche moldava e georgiana, sarà affrontata durante questo Consiglio europeo. Esiste una forma di accordo tra gli Stati membri per attendere i pareri della Commissione europea su queste richieste che dovrebbero essere consegnate nella prima metà di giugno, e quindi questa parte sarà affrontata al Consiglio europeo del 23 e 24 giugno”. Lo riferiscono fonti dell’Eliseo in vista del prossimo Consiglio europeo di lunedì e martedì.

h. 19.00 | Ucraina: 29 giornalisti uccisi dall’inizio della guerra

In Ucraina sono 29 i giornalisti rimasti uccisi in tre mesi di guerra, sette mentre erano in servizio. E in totale, sono stati commessi 280 crimini contro i media. Lo riporta l’agenzia Ukrinform, citando un monitoraggio dell’Istituto dei Mass Media ucraino. Al 24 maggio, i giornalisti rimasti feriti sono nove e almeno 15 quelli scomparsi. Tra questi c’è anche Dmytro Khilyuk, scomparso nella regione di Kiev durante l’occupazione russa. Durante l’invasione i russi hanno posto sotto sequestro numerose redazioni: sono infatti almeno 113 i media costretti a bloccare le rotative. Cresce anche il numero di minacce e attacchi informatici contro giornalisti e media: sono 50. Inoltre, i siti dei media ucraini subiscono spesso attacchi informatici da parte dei russi. In questi tre mesi, ne sono stati registrati 32.

h. 19.01 | Nato: Turchia, per ora nessun accordo con Svezia-Finlandia

La Turchia non ha trovato un accordo con Svezia e Finlandia per potere sostenere la loro candidatura nella Nato. Lo ha reso noto Ibrahim Kalin portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, in una conferenza stampa trasmessa dalla Tv di Stato Trt a conclusione dei colloqui tra funzionari turchi e delegazioni di Svezia e Finlandia ad Ankara. Kalin ha aggiunto che il dialogo con i Paesi scandinavi continuerà e che la Turchia chiede loro di fermare il sostegno a gruppi considerati da Ankara terroristici per sostenere la candidatura nell’Alleanza Atlantica.

h. 19.07 | Ucraina: bombardamenti su Balakliia, 2 morti e 7 feriti

Attacchi di artigliera russi sulla città di Balakliia, nella regione di Kharkiv, hanno causato due morti e sette feriti, uno dei quali, un minore, è in condizioni critiche. Lo ha riferito l’agenzia Ukrinform.

h. 19.15 | Respinta l’avanzata dei russi a Kherson

I russi hanno cercato di prendere le posizioni delle forze armate ucraine nella regione di Kherson. Lo comunica il comando operativo Sud. L’attacco, tentato di notte, è stato respinto e i russi, uno è morto e due sono rimasti feriti, sono tornati nelle posizioni precedenti.

h. 19.25 | Ucraina: neonazisti con truppe russe, allarme 007 tedeschi

Gruppi neonazisti e di estrema destra si sono affiancati all’armata russa per sostenerla nell’attacco all’Ucraina. L’allarme arriva dai servizi segreti tedeschi del Bnd: un rapporto confidenziale in questo senso è stato inviato la settimana scorsa a svariati ministeri del governo federale. Nelle sette pagine elaborate dagli 007 di Berlino – visionate dai giornalisti dello Spiegel – si afferma che due formazioni “di matrice estremista di destra”, ossia la Russian Imperial League ed il gruppo Russitch, combattono in Ucraina contro le truppe di Kiev. Secondo la valutazione degli analisti del servizio d’intelligence estero della Germania, la collaborazione di queste formazioni con l’esercito russo porta “la presunta motivazione del conflitto della cosiddetta denazificazione a rivelarsi come un’assurdità”.

h. 19.40 | Russia: generale Kurenkov nominato ministro delle Emergenze

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un ordine esecutivo per nominare ministro delle Situazioni di Emergenza il generale maggiore Aleksandr Kurenkov: lo fa sapere l’agenzia Interfax citando l’ufficio stampa del Cremlino. Secondo Novaya Gazeta Europe, Kurenkov prima ha lavorato nei servizi di sicurezza russi (Fsb), nell’Fso, il servizio che si occupa della sicurezza delle alte cariche dello Stato, ed è poi stato vice comandante della Rosgvardia, un corpo di polizia che risponde direttamente a Putin.

h. 19.58 | Kuleba: “Proposta pace Italia? Di Maio amico ma no concessioni“

Cosa pensa della proposta italiana di pace? “Luigi Di Maio è un amico, quindi non ho nulla contro un amico, ma parlando politicamente dico che accogliamo tutti i piani che non prevedono alcuna concessione in merito all’integrità territoriale dell’Ucraina. Di tutto il resto siamo pronti a discutere”. Così il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in una conferenza stampa al World Economic Forum.

h. 20.05 | Kuleba, sblocco grano è legato a sicurezza porto Odessa

Lo sblocco del grano ucraino è anche legato a una questione di sicurezza che riguarda il porto di Odessa: lo ha detto il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in una conferenza stampa al World Economic Forum. Kuleba ha in pratica spiegato che per consentire alle navi di venire a prendere il grano occorre sminare il porto di Odessa. “Ma se poi la Russia ne approfitta e ci attacca? Vedete, qui è una questione di ficucia nella Russia. Stiamo quindi lavorando su questo aspetto, anche perchè noi siamo sempre stati fornitori affidabili di derrate alimentari e vogliamo continuare a esserlo per evitare una crisi alimentare”, ha concluso Kuleba.

h. 20.21 | Usa, passaporti russi a ucraini un modo per assoggettarli

La decisione di Mosca di concedere passaporti russi a cittadini delle zone occupate del sud dell’Ucraina è un tentativo di “assoggettare” gli ucraini. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di stato americano, Ned Price, in un briefing con la stampa.

h. 20.30 | Kuleba, evacuazione da Azovstal è un miracolo

“L’evacuazione di soldati e civili dalla acciaieria di Azvostal a Mariupol è un miracolo e noi ringraziamo il segretario generale delle Nazioni Unite e la Croce rossa per avere facilitato questo processo“. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba nel corso di una conferenza stampa al forum di Davos. “Ci sono volute molte ore e molte telefonate da parte di Zelensky, ma alla fine tutto ha funzionato. Al momento la situazione è molto fragile – ha aggiunto -, degli ucraini deportati in Russia non conosciamo il numero e non sappiamo neanche dove si trovino”.

h. 20.45 | Michel a Cremlino, fermare guerra e ripristinare export grano

“Basta con la disinformazione, non sono le sanzioni ma è la tua guerra in Ucraina a impedire le spedizioni e mettere in pericolo la sicurezza alimentare”. Lo scrive il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in un tweet in cui si rivolge al Cremlino. “Più di 20 milioni di tonnellate di grano sono bloccati dalle tue mine e dalla tua guerra. Dobbiamo fermare la guerra e ripristinare le catene di approvvigionamento alimentare globali“, aggiunge.

h. 21.04 | Transnistria: stop allerta, revoca mobilitazione

A un mese dai misteriosi attentati con esplosivo che hanno preso di mira un ministero e i ripetitori della radio russa, le autorità della Transnistria, repubblica secessionista filorussa in territorio moldavo, hanno abbassato da “rosso” a “giallo” il livello di allerta terrorismo e hanno abbandonato il piano di mobilitazione generale. Lo riferisce, secondo Ukrinform, il comando operativo meridionale delle forze ucraine. “Compreso che seminare panico e attribuire false attività terroristiche all’Ucraina non ha portato ai risultati sperati, il livello rosso di minaccia terroristica in Transnistria è stato revocato e portato a giallo“, riferisce il comando, “le autorità della Transnistria, prese alla sprovvista dall’esodo di massa di potenziali reclute dalla repubblica non riconosciuta, hanno abbandonato l’idea di una mobilitazione generale“.

h. 21.15 | Ucraina, Zelensky ordina la fine dell’esenzione dal visto per i cittadini russi

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiyon ha ordinato la fine dell’esenzione dal visto per i cittadini russi, citando la necessità di migliorare la sicurezza delle frontiere a causa dell’invasione. Attualmente i cittadini russi possono visitare la vicina Ucraina senza visto. In un’ordinanza pubblicata sul sito web presidenziale, Zelenskiy ha dichiarato di appoggiare una petizione presentata da un cittadino che chiedeva di porre fine a questa pratica.”Nel contesto dell’aggressione russa su larga scala, la questione sollevata è importante e vitale. Sostengo la necessità di rafforzare i controlli sull’ingresso dei cittadini russi”, ha dichiarato. Zelenskiy ha dichiarato di aver inviato una lettera al Primo Ministro Denys Shmyhal chiedendogli di lavorare sulla questione. Non ha fornito ulteriori dettagli. All’inizio del mese scorso il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che introduce restrizioni sui visti per i cittadini dei Paesi che Mosca considera “ostili“, tra cui l’Ucraina.

h. 21.32 | Dpa: “Accordo informale Nato a non fornire aerei o tank occidentali all’Ucraina”

I Paesi membri della Nato si sono accordati informalmente per non fornire alcuni tipi di armamento all’Ucraina in modo da evitare il rischio di uno scontro fra la Russia e l’Alleanza Atlantica. Lo hanno confermato fonti diplomatiche della Nato all’agenzia stampa tedesca Dpa. Secondo le fonti, l’intesa informale è stata rispettata anche per il timore che in caso di rappresaglia russa non vi sarebbe stato il pieno sostegno da parte dei membri dell’Alleanza. Per questo la Polonia in marzo non ha fornito Mig 29. Finora i membri della Nato non hanno fornito tank di tipo occidentale o aerei caccia. Paesi membri dell’est Europa hanno inviato in Ucraina armi ed equipaggiamento di era sovietica. Interrogato dalla Dpa, un portavoce della Nato non ha voluto commentare, sottolineando che ogni decisione sulla fornitura di armi viene presa dai singoli stati membri.

h. 21.47 | Mosca, rotte quotidiane per uscita navi da porti ucraini

Il ministero della Difesa russo ha confermato stasera l’apertura di due rotte per l’uscita delle navi straniere bloccate nei porti ucraini sul Mar d’Azov e sul Mar Nero. I corridoi navali restano aperti quotidianamente tra le 8 e le 19 locali. Quello dal Mar Nero riguarda i porti di Kherson, Mykolaiv, Cjornomorsk, Ochakiv, Odessa e Yuzhne, con ancora “70 navi di 16 Paesi bloccate dalle minacce ucraine di spari e dall’alto pericolo di mine“, mentre quello dal Mar d’Azov concerne il solo porto di Mariupol. Lo riporta Interfax.

h. 22.00 | In bozza conclusioni summit Ue aiuti a Kiev, nodo tregua

L’Ue “resta impegnata a rafforzare la capacità dell’Ucraina di difendere la propria integrità territoriale e sovranità” e “accoglie la decisione di aumentare il sostegno militare nell’ambito del Fondo europeo per la pace”. E’ quanto prevede la bozza delle conclusioni del vertice europeo straordinario di lunedì. Nel testo, che comunque tornerà sul tavolo di almeno un’altra riunione degli ambasciatori dei 27 da qui a lunedì, manca un tuttavia riferimento chiaro alla tregua o al cessate il fuoco. Assenza che, spiegano una fonti europee, riflette una possibile divergenza sui termini di un eventuale cessate il fuoco.

h. 22.15 | Media Usa, almeno 56 scuole colpite da inizio guerra

Sono almeno 56 le scuole ucraine danneggiate o distrutte dalla Russia dall’inizio del conflitto. E’ quanto afferma una verifica indipendente fatta dalla serie di giornalismo investigativo “Frontline” di Associated Press e Pbs, secondo quanto riporta il Guardian. Secondo le autorità ucraine, le scuole bombardate sono oltre mille e quelle distrutte 95.

h. 22.22 | Ucraina: 95% del Lugansk in mani russe, bombardamenti senza sosta

“Il 95% del territorio della regione di Lugansk è occupato. La situazione nel Donbass è estremamente grave. La regione di Lugansk continua a frenare l’orda, che sta distruggendo i nostri insediamenti. I bombardamenti non si fermano affatto”. Lo ha affermato stasera il governatore regionale Serhiy Gaidai, citato da Ukrinform. “Ci sono 25 battaglioni nemici e gruppi tattici nella regione di Lugansk – da 300 a 500 persone ciascuno, un’enorme quantità di equipaggiamento – e sparano costantemente a tutti gli insediamenti“, ha aggiunto Gaidadi, secondo cui “Severodonetsk viene semplicemente distrutta”.

h. 22.26 | Russia, via a 2 corridoi per uscita navi da 7 porti

Il ministero della Difesa russo ha annunciato l’apertura di due corridoi per permettere la partenza delle navi straniere bloccate da 7 porti del Mar Nero e del Mar d’Azov. “Ogni giorno, tra le 8.00 e le 19.00, le Forze Armate russe aprono due corridoi umanitari marittimi, dove le navi si potranno muovere con sicurezza“, ha dichiarato il capo del Centro di controllo della Difesa nazionale russa, Mikhail Mizintsev. Il corridoio “nel Mar Nero, per l’uscita dai porti di Kherson, Mykolaiv, Cornomorsk, Ocakiv, Odessa e Juzne, si trova a sud-ovest del mare territoriale ucraino, è lungo 80 miglia e largo tre miglia“. L’altro corridoio, “nel Mar d’Azov, per l’uscita dal porto di Mariupol, è lungo 115 miglia e largo due miglia, in direzione del Mar Nero“. “Settanta navi straniere di 16 Paesi restano bloccate in sei porti: Kherson, Mykolaiv, Cornomorsk, Ocakiv, Odessa e Juzne. La minaccia di bombardamenti creata da Kiev e l’elevato pericolo di mine impediscono alle navi di navigare liberamente in mare aperto“, ha dichiarato Mizintsev.

h. 22.48 | Kiev: in Lugansk costretti a seppellire i morti in fosse comuni

“Nella regione di Lugansk, la polizia ha sostituito le pompe funebri. A Lysychansk, 150 persone sono state sepolte in una fossa comune. La polizia della regione sta sostituendo molti servizi, c’è una squadra funebre appositamente costituita“. Lo ha riferito il governatore regionale Serhiy Gaidai, pubblicando su Facebook un video sullo spostamento dei corpi dalle case private alla fossa comune.

h. 22.50 | Capo militare Lugansk: “Russi controllano il 95% della regione“

Le forze armate russe controllano attualmente il 95% del territorio della regione di Lugansk. Lo ha annunciato su Telegram il capo dell’amministrazione militare dell’Oblast di Lugansk, Sergiy Gaidai. “Il 95% del territorio della regione di Luhansk è occupato. La situazione nel Donbass è estremamente grave. La regione di Luhansk continua a frenare l’orda, che sta distruggendo i nostri insediamenti. I bombardamenti non si fermano affatto“.

h. 23.27 | Nato, l’Eliseo: “Macron chiamerà Erdogan”

Il presidente francese Emmanuel Macron ha in programma una conversazione telefonica domani mattina con il leader turco Recep Tayyip Erdogan: lo ha annunciato l’Eliseo. La Turchia ha minacciato di esprimersi contro l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato, esercitando il potere di veto che spetta a tutti i membri dell’Alleanza sulle nuove adesioni.

Zelensky: «Nessuna cessione territoriale in cambio della pace». Kiev attacca la Nato: «Non fa nulla». Francesco Battistini, Andrea Marinelli, Guido Olimpio, Marta Serafini su Il Corriere della Sera il 26 Maggio 2022.

Le notizie di giovedì 26 maggio sulla guerra, in diretta. II presidente dell’Ucraina contesta Kissinger: «Il suo calendario fermo al 1938». Almeno 56 scuole ucraine colpite dall’inizio della guerra. 

• La guerra in Ucraina è arrivata al 92esimo giorno: qui lo speciale sui tre mesi di conflitto.

• Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha accusato la Nato di «non fare letteralmente nulla» per far fronte all’aggressione russa.

• Ministro inglese Truss: «L’aggressione russa non può essere condonata»

• Kiev: «La Russia ha occupato il 95% del territorio della regione di Luhansk»

• Mosca ha offerto ai cittadini di Mariupol la possibilità di ottenere il passaporto russo con procedura accelerata. Il portavoce del dipartimento di Stato americano Ned Price ha definito l'iniziativa «un tentativo di assoggettare gli ucraini».

• Il Moscow Times ha riferito che la Russia ha approvato un progetto di legge che abolisce il limite di 40 anni per arruolarsi nelle forze armate.

Ore 06:00 - Kuleba: «La Nato non fa nulla di fronte all’aggressione russa»

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, intervenendo al Forum economico di Davos in Svizzera, ha accusato la Nato di «non fare letteralmente nulla» per far fronte all’aggressione russa.

Ore 06:02 - Michel al Cremlino, fermare guerra e ripristinare export grano

«Basta con la disinformazione, non sono le sanzioni ma è la tua guerra in Ucraina a impedire le spedizioni e mettere in pericolo la sicurezza alimentare». Lo scrive il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in un tweet in cui si rivolge al Cremlino. «Più di 20 milioni di tonnellate di grano sono bloccati dalle tue mine e dalla tua guerra. Dobbiamo fermare la guerra e ripristinare le catene di approvvigionamento alimentare globali», aggiunge.

Ore 06:04 - Media Usa, almeno 56 scuole ucraine colpite da inizio guerra

Sono almeno 56 le scuole ucraine danneggiate o distrutte dalla Russia dall'inizio del conflitto. È quanto afferma una verifica indipendente fatta dalla serie di giornalismo investigativo «Frontline» di Associated Press e Pbs, secondo quanto riporta il Guardian. Secondo le autorità ucraine, le scuole bombardate sono oltre mille e quelle distrutte 95.

Ore 06:06 - Kiev: «La Russia ha occupato 95% del Lugansk»

L’avanzata russa non si ferma. La Russia ha occupato il 95% del territorio della regione di Luhansk e i bombardamenti non si fermano. Allo stesso tempo, 40.000 persone rimangono nelle aree controllate della regione. Lo rende noto il capo dell’amministrazione militare regionale del Lugansk Serhiy Gaidai.

Ore 06:08 - Gb: «L’aggressione russa non può essere condonata»

Ancora un attacco alla Russia da parte della Gran Bretagna. Il ministro degli Esteri britannico, Liz Truss, sarà oggi in Bosnia ed Erzegovina dove terrà un discorso in cui inviterà gli alleati occidentali ad assicurare che la Russia non possa vincere in Ucraina: lo ha reso noto il Foreign Office. «L’aggressione russa non può essere condonata, deve essere affrontata con fermezza, dobbiamo assicurarci che l’Ucraina possa prevalere attraverso gli aiuti militari e le sanzioni, non possiamo sollevare il piede dall’acceleratore ora», si legge in un’anticipazione del discorso.

Ore 06:10 - Zelensky: «Nessuna cessione territoriale in cambio della pace»

Nessun cambiamento sui confini in cambio del cessate il fuoco. Nel suo discorso al Paese il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha respinto qualsiasi ipotesi di cessioni territoriali in cambio della pace con la Russia. «In alcuni media occidentali cominciano ad apparire degli editoriali rivelatori, in cui si afferma che l’Ucraina deve accettare dei cosiddetti difficili compromessi rinunciando a dei territori in cambio della pace», ha spiegato Zelensky. Coloro che consigliano all’Ucraina di cedere non hanno visto le persone comuni «che vivono nei territori che propongono di scambiare per ottenere una pace illusoria», ha continuato Zelensky. Si tratta di pressioni da parte di persone «rimaste prigioniere» di secoli passati in cui «gli interessi nazionali venivano di fatto spesso subordinati a placare l’appetito dei dittatori», ha concluso.

Ore 06:14 - La Russia sta vincendo nel Donbass?

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) La seconda fase del conflitto ucraino si sta esaurendo, e l’Armata di Putin sta prevalendo sulla resistenza. Nell’ultima settimana le truppe russe sono avanzate più che nel resto del mese di maggio anche se, sostiene l’Institute for the Study of War nel suo aggiornamento quotidiano, i progressi restano lenti, limitati a obiettivi ridotti rispetto a quelli richiesti dal Cremlino, ostacolati dagli ucraini. Che il vento della battaglia sia girato, però, si era intuito anche dalle dichiarazioni pubbliche di Volodymyr Zelensky e del suo governo, che nell’ultima settimana hanno ammesso le difficoltà nell’est — «perdiamo 50-100 uomini al giorno», aveva detto il presidente ucraino: un’enormità, spiega l’analista Michael Kofman — e confermato che il 16 maggio quattro missili russi hanno ucciso 87 persone in un centro di addestramento militare a Desna, nell’oblast settentrionale di Chernihiv: un colpo mirato, come quello di Yavoriv del 13 marzo, il più sanguinoso dall’inizio dell’operazione militare «speciale» di Putin.

Ore 06:17 - Zelensky contesta Kissinger: «Il suo calendario fermo al 1938»

L’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger è stato criticato dal presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky per aver affermato che i negoziati per la fine della guerra in quel Paese non potranno che passare attraverso concessioni territoriali di Kiev alla Russia. 

In un messaggio televisivo trasmesso ieri, il presidente ucraino ha affermato che Kissinger «è una figura che emerge da un passato lontano, per affermare che un pezzo di Ucraina dovrebbe essere ceduto alla Russia. Il suo calendario non segna il 2022, ma è fermo al 1938», ha accusato il presidente ucraino, riferendosi all’Accordo di Monaco con cui la Germania nazista annesse una parte dell’allora Cecoslovacchia.

Ore 06:52 - Aiea: «30 tonnellate plutonio e 40 di uranio a Zaporizhzhia»

Trona la paura per la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) Rafael Grossi ha affermato che nella centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, sotto il controllo russo, si trovano 30 tonnellate di plutonio e 40 tonnellate di uranio arricchito «e i miei ispettori non vi hanno accesso», ha detto Grossi al World Economic Forum di Davos. «Speriamo di recarci lì per essere in grado di prevenire che ci sia un problema o finiremo per scoprire che mancano alcune centinaia di chilogrammi di materiale per armi nucleari», ha detto.

Ore 07:06 - L’intervista alla madre del vicecomandante di Azov

Che cosa le ha raccontato delle acciaierie?

«Pochissimo. Spesso ci mandava messaggi con solo un “+”. Il “+” era il suo modo per dire tutto ok, sono vivo. E noi aspettavamo quel segno per giorni». 

Quando è stata l’ultima volta che avete parlato?

«Era il 20 maggio, erano le undici di mattina. Non lo sentivamo da tantissimo. Ci ha detto: “Ciao mamma, ciao papà, sto per uscire da Azovstal, da questo momento in poi non so quando riuscirò a sentirvi ancora, potrebbe passare tanto tempo”. E poi più niente. Ora abbiamo molta paura che gli facciano del male». 

I russi?

«Sì, sono terrorizzata dall’idea che lo torturino». 

Greta Privitera ha intervistato la madre di Svyatoslav Palamar detto Kalyna, il vicecomandante del reggimento Azov, finito prigioniero dei russi dopo aver resistito, insieme a centinaia di soldati e membri del reggimento, all’interno dello stabilimento Azovstal di Mariupol. 

Ore 07:29 - La situazione sul campo (che per l’Ucraina non è in una buona fase)

Lo Stato maggiore delle forze armate dell’Ucraina non nasconde che, in questa fase, l’esercito di Kiev si trovi in grande difficoltà: benché la Russia abbia progressivamente ridotto i suoi obiettivi territoriali, al momento si sta concentrando con un enorme dispiegamento di forze su un numero limitato di città del Donbass, e la linea di difesa ucraina non sembra in grado di poter reggere l’onda d’urto. 

Nel suo report quotidiano, Kiev scrive che «le truppe russe stanno riprendendo l’offensiva su Slavyansk e stanno conducendo massicci bombardamenti dei centri abitati». 

Mosca ha attaccato 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk, «distruggendo o danneggiando 47 siti civili, tra cui 38 case e una scuola». 

L’esercito russo starebbe utilizzando «sistemi per la guerra elettronica in direzione di Bakhmut e Avdiivka e utilizza artiglieria e aerei contro le posizioni delle unità ucraine e sulle infrastrutture civili della regione». 

Le forze russe proseguono poi «le operazioni offensive nella zona orientale e continuano a lanciare missili e attacchi aerei su varie infrastrutture nel Paese».

Ore 07:41 - La linea dura della Gran Bretagna

Che la posizione della Gran Bretagna, nei confronti della guerra in Ucraina, sia tra le più dure in assoluto, non è un mistero. 

A ribadire la posizione contraria a ogni ipotesi di «appeasement» sarà oggi la ministra degli esteri di Londra, Liz Truss (che Luigi Ippolito aveva intervistato qui, pochi giorni fa). 

Durante una visita in Bosnia Erzegovina — secondo quanto anticipa il «Guardian» — Truss sosterrà la necessità di far pervenire più aiuti militari all’Ucraina e di adottare ulteriori sanzioni contro la Russia. 

«L’aggressione della Russia non può essere placata. Deve essere contrastata con forza», dirà, spiegando che l’atteggiamento conciliante adottato nei confronti del presidente russo Vladimir Putin dopo le guerre in Georgia e Crimea non ha prodotto risultati. 

Ore 07:58 - Le pesanti perdite tra le forze di elite russe

Il bollettino quotidiano dell'intelligence britannica è una lettura obbligata per intuire il livello di stress dell'esercito russo (sul quale Londra si concentra ben più di quanto faccia con le forze di Kiev). 

Secondo Londra, «l’esercito russo sta registrando perdite significative in molte delle sue unità d’élite», e «le forze aviotrasportate sono state pesantemente coinvolte in diverse operazioni fallimentari dall’inizio dell’invasione». 

Le forze aviotrasportate — scrive l'intelligence militare britannica — sono composte da circa 45.000 uomini, principalmente soldati professionisti a contratto. 

Sono state impiegate in missioni più adatte alla fanteria corazzata più pesante e ha subito pesanti perdite durante la campagna, che probabilmente riflette una cattiva gestione strategica di questa capacità e l’incapacità della Russia di garantire la superiorità aerea.

Ore 08:31 - Il piano segreto di Boris Johnson per dividere l'Ucraina dalla Russia - e dall'Ue

Di fronte a una «tensione strisciante fra l’Ucraina e alcuni dei principali Paesi dell’Unione», e al fatto che «l’élite ucraina si è convinta che nei palazzi del potere in Germania e in Francia ben pochi si augurino davvero la sconfitta di Vladimir Putin», Boris Johnson, racconta Federico Fubini, sta «tessendo la tela» da oltre un mese, nei suoi viaggi tra Kiev e le altre capitali. 

E si tratterebbe di una tela sorprendente: perché il leader britannico starebbe progettando un nuovo sistema di alleanze politiche, economiche e militari — alternativo all’Unione europea — che raccolga Paesi accomunati dalla diffidenza verso Bruxelles e anche verso la risposta della Germania all’aggressione militare russa. 

Johnson avrebbe presentato la sua idea per la prima volta a Volodymyr Zelensky quando il presidente ucraino lo ha accolto a Kiev il 9 aprile scorso. 

Il modello di Commonwealth europeo che Boris Johnson ha in mente avrebbe la Gran Bretagna come leader e includerebbe, oltre all’Ucraina, la Polonia, l’Estonia, la Lettonia e la Lituania, oltre che potenzialmente la Turchia, in un secondo momento.

Ore 08:39 - Ottomila prigionieri ucraini, nel Donbass

La cifra, altissima, arriva da un funzionario delle repubbliche popolari filorusse, citato dall'agenzia moscovita Tass. 

Ed è questa: i prigionieri di guerra ucraini detenuti nel Donbass sarebbero circa 8.000. 

«Ci sono molti prigionieri», ha detto il funzionario. «Certo, ce ne sono di più sul territorio della Repubblica popolare di Donetsk, ma anche noi ne abbiamo abbastanza e ora il numero totale è di circa 8.000. E centinaia se ne aggiungono ogni giorno».

Ore 08:53 - Il Mar d'Azov è «perduto per sempre», per l'Ucraina

Il vice primo ministro del governo della Crimea, Georgy Muradov, ha affermato questa mattina che «il mar d'Azov» è «perduto per sempre, per l'Ucraina. I porti delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson non saranno mai più ucraini. E sono sicuro che dopo la riunificazione delle nostre regioni con la Russia, il Mar d'Azov tornerà ad essere, come prima, esclusivamente un mare interno della Federazione Russa». 

Nella giornata di ieri, Putin ha firmato un decreto con il quale ha reso più semplice la concessione del passaporto russo ai cittadini delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia — una modalità che la Russia ha già usato in passato per creare situazioni di annessioni «di fatto» di territori di altri Paesi. 

L'agenzia russa Ria Novosti, cui Muradov ha affidato le sue parole, cita anche Vladimir Rogov, un funzionario nominato da Mosca nella regione occupata di Zaporizhzhia, il quale ha affermato appunto che «le regioni di Zaporizhzhia e Kherson non torneranno mai sotto il controllo di Kiev».

Ucraina - Russia, le news dalla guerra oggi. Kiev: Mosca bombarda più di 40 città nel Donbass. Filo-russi: 8mila prigionieri di guerra ucraini. La Repubblica il 26 Maggio 2022.  

Zelensky chiede l'invio di nuove armi pesanti che possano contrastare l'esercito russo: "Chi consiglia all'Ucraina di dare qualcosa alla Russia, non sempre vuole vedere la gente comune. Cedere ai russi sarebbe un fallimento come avvenne con Hitler"

01.10 Zelensky: "Chi consiglia concessioni a Russia non vede gente comune"

"Chi consiglia all'Ucraina di dare qualcosa alla Russia, non sempre vuole vedere la gente comune". Lo ha dichiarato il presidente Zelensky in un messaggio video citato da Ukrinform. "Qualunque cosa faccia lo stato russo, c'è qualcuno che dice: teniamo conto dei suoi interessi. Nonostante migliaia di missili russi abbiano colpito l'Ucraina. Nonostante decine di migliaia di ucraini uccisi. Nonostante Bucha e Mariupol, nonostante le città distrutte", ha detto Zelesnky.

02.17 Zelensky: "No a cessione territori in cambio di pace"

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelenskiy ha respinto nuovamente l'idea che il suo paese ceda una porzione di territorio per fare la pace con la Russia. "Editoriali sintomatici hanno cominciato ad apparire su alcuni media occidentali affermando che l'Ucraina dovrebbe accettare i cosiddetti compromessi difficili rinunciando al territorio in cambio della pace", ha detto nel suo ultimo discorso notturno.

 07.25 Zelensky: "Cedere ai russi sarebbe fallimento come con Hitler"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel videomessaggio notturno ha ricordato "a coloro che cercano di imporre la necessità di concessioni territoriali alla Russia" i "tentativi falliti di placare l'aggressore nazista nel 1938". Il riferimento è all'accordo di Monaco che concesse alla Germania di Hitler la Cecoslovacchia e soprattutto alle parole pronunciate a Davos dall'ex segretario di Stato americano, Henry Kissinger, il quale ha affermato che la pace non potrà che passare attraverso la cessione di alcuni territori a Mosca.

08 Kiev: Mosca bombarda più di 40 città nel Donbass, 5 morti

La Russia ha attaccato 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk, cinque le vittime civili e 12 i feriti: "I nemici hanno sparato contro più di 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk, distruggendo o danneggiando 47 siti civili, tra cui 38 case e una scuola. A causa di questi bombardamenti cinque civili sono morti e 12 sono stati feriti", scrive su Facebook lo Stato Maggiore delle Forze armate dell'Ucraina, citato dalla Bbc.

08.00 Mosca bombarda più di 40 città nel Donbass, 5 morti

Novantaduesimo giorno di guerraDurissimo messaggio video di Zelensky, nessun accenno all'ipotesi di resa, nessuna disponibilità a raggiungere la pace attraverso la concessione di territori ai russi in cambio di un definitivo cessate il fuoco. Il leader ucraino usa toni pesanti anche contro la Nato e in generale contro i paesi occidentali che non appoggiano con convinzione l'Ucraina inviando armi pesanti che possano contrastare l'esercito russo. La guerra sembra destinata a durare ancora a lungo.

08.05 Media, Paesi Nato non daranno carri armati o caccia a Kiev

I Paesi membri della Nato avrebbero concordato in modo informale di non fornire alcuni tipi di armi all'Ucraina, come i carri armanti e i caccia, nel timore che Mosca possa vedere questi aiuti militari come una dichiarazione di guerra e adottare misure di rappresaglia: lo riporta l'agenzia di stampa tedesca Dpa citando fonti dell'Alleanza, secondo quanto riferisce il quotidiano Die Zeit.

08.15 Kiev: nelle ultime 24 ore respinti 10 attacchi a Donetsk e Luhansk

''Il nemico russo non smette di condurre operazioni offensive nella zona operativa orientale e continua a lanciare missili e attacchi aerei su strutture infrastrutturali in Ucraina''. Lo ha dichiarato il portavoce delle Forze Armate Ucraine Oleksandr Shtupun nel corso dell'aggiornamento quotidiano sulle operazioni militari in Ucraina. ''Nelle ultime 24 ore - ha detto - dieci attacchi nemici sono stati respinti a Donetsk e Luhansk, quattro carri armati, due sistemi di artiglieria, un corazzato da trasporto truppe, un'auto e un'unità di equipaggiamento speciale sono stati distrutti. Le unità di difesa aerea hanno distrutto cinque Uav Orlan-10. Gli aerei d'attacco dell'Aeronautica Militare delle Forze Armate dell'Ucraina hanno colpito le posizioni nemiche, hanno distrutto fino a dieci unità di veicoli corazzati leggeri. I nostri caccia hanno intercettato e abbattuto due missili da crociera".

08.18 Kiev: massicci bombardamenti russi sulla città di Slavyansk

 L'offensiva dell'esercito russo con massicci bombardamenti è ripresa sulla città orientale di Slavyansk, riferisce lo Stato maggiore ucraino su Facebook, riportato da Ukrinform.

"Nella direzione di Donetsk, gli attacchi delle truppe russe sono concentrati sulla presa del pieno controllo di Lyman e sul miglioramento della strategia vicino a Severodonetsk e Avdiivka. Il nemico... ha usato artiglieria e aerei da combattimento nelle posizioni delle nostre unità e nelle infrastrutture civili della regione ", si legge nel rapporto del mattino.

08.30 Filo-russi: nel Donbass 8.000 prigionieri ucraini

Sono circa 8.000 i prigionieri di guerra ucraini detenuti nelle autoproclamate repubbliche popolari filo-russe di Lugansk e Donetsk. Lo ha riferito un funzionario filo-russo citato dalla Tass. "Ci sono molti prigionieri. Certo, ce ne sono di più sul territorio della Repubblica popolare di Donetsk, ma anche noi ne abbiamo abbastanza e ora il numero totale è di circa 8.000. Centinaia se ne aggiungono ogni giorno", ha affermato il funzionario.

08.41 Ministro tedesco: "È importante che l'Ue resti unita"

"È importante che l'Europa resti unita e che tutti gli Stati si sforzino per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia, anche l'Ungheria". Lo ha detto il ministro tedesco dell'Economia e del Clima, Robert Habeck, al suo arrivo al G7 Energia a Berlino. "Il problema è che gli Stati hanno diverse situazioni di approvvigionamento" e la "preoccupazione" della dipendenza di alcuni Paesi è sfida "rilevante e reale". "So che si parla intensamente in questi giorni della questione. Credo che il prossimo consiglio europeo sarà il corridoio in cui si potrebbe raggiungere l'accordo o si deciderà di intraprendere altre strade".

08.45 Gb: le forze aeree russe hanno subito 'pesanti perdite'

Le forze aeree russe (VDV) hanno subito "pesanti perdite" durante la campagna ucraina e la loro performance a luci e ombre probabilmente riflette una cattiva gestione strategica delle sue capacità e il fallimento di Mosca di assicurarsi la superiorità aerea in Ucraina. Lo scrive l'intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione nel Paese, secondo quanto riporta il ministero della Difesa su Twitter.

Sono 240 i bambini uccisi in Ucraina dal giorno dell'invasione russa del Paese. 436 i feriti. Lo rende noto l'ufficio del Procuratore generale ucraino, precisando che il maggior numero delle vittime si registra nelle regioni di Donetsk, Kiev, Kharkiv e Chernihiv. I bombardamenti di città e villaggi ucraini da parte delle forze armate russe - aggiunge la nota - hanno danneggiato 1.883 istituzioni educative, 178 delle quali sono andate completamente distrutte. 

08.47 Consigliere sindaco Mariupol: "Mosca prolunga anno scolastico per insegnare il russo"

Le autorità russe hanno prorogato l'anno scolastico fino al 1 settembre nelle scuole di Mariupol occupata, ha dichiarato il consigliere del sindaco Petro Andryushchenko. "L'obiettivo principale - ha detto - è la deucrainizzazione e la preparazione per l'anno scolastico secondo il programma russo. Ai bambini verrà insegnato per tutta l'estate la lingua e la letteratura russa, storia e matematica russa in russo".

08.54 Crimea: Mar d'Azov perduto per sempre per l'Ucraina

"Il Mar d'Azov è perduto per sempre per l'Ucraina. I porti delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson non saranno mai più ucraini. Sono sicuro che dopo la riunificazione delle nostre regioni con la Russia, il Mar d'Azov tornerà ad essere, come prima, esclusivamente un mare interno della Federazione Russa", ha dichiarato il vice primo ministro del governo della Crimea Georgy Muradov, riportato da Ria Novosti. L'agenzia russa cita anche Vladimir Rogov, un funzionario nominato da Mosca nella regione occupata di Zaporizhzhia, il quale ha affermato che "le regioni di Zaporizhzhia e Kherson non torneranno mai sotto il controllo di Kiev".

Guerra Ucraina-Russia, Kuleba: “Nato non fa nulla, Ue rivoluzionaria”. Altro ‘no’ turco a Svezia e Finlandia nell’Alleanza. Severodonetsk accerchiata da truppe Mosca. Redazione su Il Riformista il 25 Maggio 2022

La guerra in Ucraina ha superato i tre mesi di conflitto. Secondo Kiev al 91esimo giorno di combattimenti si sta entrando nella fase più violenta. La Russia sta intensificando gli attacchi nel Donbass e il presidente ucraino Zelensky torna a chiedere l’invio di armi all’Occidente: “Armare Kiev è il migliore investimento per la stabilità nel mondo”.

La Russia dalle 8 ha aperto un “corridoio umanitario” per consentire alle navi straniere di lasciare il porto di Mariupol. Nella città portuale orrore e sgomento per il ritrovamento di 200 cadaveri di civili sotto un grattacielo bombardato dai russi alcuni giorni fa. Intanto missili cadono su Zaporizhzhia. Sale a 238 il numero dei bambini uccisi dall’inizio della guerra.

ORE 00.00 – RUSSI UCCIDONO 5 CIVILI NELL’OBLAST DI LUGANSK – I militari russi uccidono 5 civili a Sievierodonetsk, nell’Oblast di Luhansk. Le truppe ucraine sono riuscite a evacuare due civili dal villaggio di Bilohorivka. Lo scrive il Kiev Indipendent. “E’ arrivato il momento in cui evacuiamo meno persone (al giorno) di quante ne perdiamo”, ha dichiarato Serhiy Haidai, capo dell’amministrazione militare regionale.

ORE 01:00 – ZELENSKY: “RUSSIA IMPIEGA TUTTE LE FORZE PER DONBASS” – “Occorrono molto tempo e una forza straordinaria per contrastare il vantaggio della Russia in termini di armi e attrezzature”. Nel suo discorso quotidiano, scrive il Kiev Indipendent, il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che la Russia ha impiegato “tutte le forze che le sono rimaste” per attaccare il Donbas. Zelensky ha anche detto che le conversazioni intercettate delle truppe russe chiariscono che “sono ben consapevoli che questa guerra non ha senso e che strategicamente il loro esercito non ha alcuna possibilità”.

ORE 01:30 – GOVERNATORE LUGANSK: “I RUSSI HANNO DECISO DI DISTRUGGERE SEVCERODONETSK” – Sergiy Gaidai, governatore della regione orientale di Lugansk, ha dichiarato che le forze russe stanno bombardando la città industriale di Severodonetsk con attacchi aerei, razzi, artiglieria e mortai nel tentativo di solidificare il controllo sulla provincia e di avanzare ulteriormente in Ucraina. “La situazione è molto difficile e purtroppo sta solo peggiorando. Peggiora di giorno in giorno e persino di ora in ora”, ha dichiarato Gaidai in un video su Telegram. “L’esercito russo ha deciso di distruggere completamente Severodonetsk”. Ha aggiunto: “Stanno semplicemente cancellando Severodonetsk dalla faccia della terra”.

ORE 02:00 – ZELENSKY: “ARMI SONO INVESTIMENTO PER STABILITA’ NEL MONDO” – Le truppe russe sono avanzate nell’Ucraina orientale, bombardando le città chiave e mirando a “distruggere tutto”, ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky. A tre mesi dall’inizio dell’invasione russa, Zelensky ha pianto le migliaia di uomini e donne ucraini morti e ha rinnovato l’appello a fornire armi pesanti ai partner stranieri, affermando che le armi per Kiev sono “il miglior investimento per la stabilità nel mondo”.

ORE 02:30 – DUECENTO CORPI TROVATI TRA LE MACERIE DI MARIUPOL – Le autorità ucraine affermano che scavando tra le macerie di un condominio a Mariupol sono stati ritrovati 200 corpi nel seminterrato.

ORE 07:00 – MOSCA: LE NAVI STRANIERE POSSONO LASCIARE MARIUPOL – Da oggi le navi straniere potrebbero lasciare Mariupol. Il ministero della Difesa russo aveva annunciato l’apertura di un corridoio umanitario per l’uscita in sicurezza delle navi in direzione del Mar Nero.

ORE 07:30 – ESPLOSIONI A ZAPORIZHZHIA – Numerose esplosioni sono state udite questa mattina a Zaporizhzhia, nel sud dell’Ucraina. Secondo quanto riporta il Kyiv Independent, le sirene anti-aeree hanno suonato intorno alle 3:20 ora locale (le 4:20 in Italia) e le esplosioni sono state segnalate dopo le 5:00 ora locale. Una persona è stata uccisa e altre tre sono rimaste ferite nell’attacco a Zaporizhzhia.

 ORE 08:15 – KIEV: IN CORSO OFFENSIVA RUSSA IN DIREZIONE SEVERODONETSK – Continuano i combattimenti in direzione di Severodonetsk, dove i russi stanno conducendo un’offensiva. Lo rende noto lo Stato Maggiore Generale delle Forze Armate ucraine, precisando che “gli occupanti russi stanno conducendo, con il supporto dell’artiglieria, un’offensiva nella direzione dell’insediamento di Severodonetsk, dove i combattimenti continuano”. Lo Stato Maggiore aggiunge che “nella direzione di Bakhmut, il nemico ha condotto un’offensiva nell’area di Komyshuvakha, Yakovlivka e Troitsky, ma senza successo e subendo perdite. Nelle direzioni Volyn e Polissya , fino a sette battaglioni delle forze armate bielorusse continuano a svolgere compiti per rafforzare la protezione del confine bielorusso-ucraino. C’è ancora una minaccia di attacchi missilistici e aerei dalla Bielorussia. A nord, il nemico continua a rafforzare la copertura del confine ucraino-russo, equipaggiando le roccaforti nelle aree di confine nella regione di Bryansk. Gli occupanti hanno continuato i bombardamenti di artiglieria e mortai nella regione di Sumy dal territorio della Federazione Russa”.

ORE 08:30 – Sì DA GOVERNO GB A CESSIONE CHELSEA – Via libera dal governo britannico alla cessione del Chelsea. Lo riporta la Bloomberg citando alcune fonti. La decisione, attesa nelle ultime ore, permetterà così il passaggio del club londinese al consorzio statunitense guidato da Todd Boehly. L’ex patron della società, l’oligarca russo, ma con passaporto portoghese Roman Abramovich, non guadagnerà nulla dalla cessione: tutto il ricavato verrà devoluto ad una associazione benefica che si occupa delle vittime della guerra in Ucraina.

ORE 09:00 – KIEV, 238 BAMBINI UCCISI E 433 FERITI DA INIZIO GUERRA – Sono 238 i bambini uccisi in Ucraina dal giorno dell’invasione russa del Paese. 433 i feriti. Lo rende noto l’ufficio del procuratore generale ucraino, precisando che il maggior numero delle vittime si registra nelle regioni di Donetsk, Kiev, Kharkiv e Chernihiv. I bombardamenti di città e villaggi ucraini da parte delle forze armate russe – aggiunge la nota – hanno danneggiato 1.848 istituzioni educative, 173 delle quali sono andate completamente distrutte. 

L'esercito russo riprepara a nuova offensiva e il primo treno carico di grano ucraino arrivato in Lituania, le Breaking news del Riformista Tv

ORE 09:30 – RUSSIA, SFONDATE DIFESE UCRAINE NEL LUGANSK – Le unità delle autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, con il supporto dell’esercito russo, hanno sfondato la difesa delle forze armate ucraine sullo Svetlodar Bulg, nella regione di Lugansk (est). Lo annuncia su Telegram l’ambasciatore dell’autoproclamata Repubblica di Lugansk in Russia, Rodion Miroshnik, citato da Ria Novosti. E ha aggiunto che “parte dell’autostrada strategica Lysichansk-Artemovsk è sotto il pieno controllo del fuoco delle forze alleate. Ciò ha portato alla quasi completa impossibilità di rifornire le truppe ucraine a Severodonetsk e Lysichansk.

ORE 09:45 – NIKE NON RTINNOVA FRANCHISING IN RUSSIA – La Nike ha deciso di non rinnovare l’accordo di franchising con Inventive Retail Group (Irg), una società che gestisce 37 negozi al dettaglio a marchio Nike in Russia. Secondo il presidente di Irg, Tikhon Smykov, Nike non sarà quindi in grado di effettuare consegne in Russia “nel prossimo futuro”. Lo riferisce l’agenzia Ukrinform. “Con l’esaurimento delle scorte, Irg sarà costretta a chiudere tutti i suoi negozi con il marchio”, ha detto Smykov. Il responsabile delle pubbliche relazioni della società ha confermato che le consegne di prodotti Nike sono state sospese e che i prodotti scarseggiano.

ORE 10:00 – MOSCA: “PRONTI A DIALOGO SU FORNITURE GRANO DALL’UCRAINA” – La Russia è pronta al dialogo con tutti i partner internazionali sulle forniture di grano dall’Ucraina: lo ha detto oggi il vice ministro degli Esteri, Andrey Rudenko, rispondendo ad un appello in questo senso lanciato dall’Occidente a Mosca. La Russia, ha inoltre affermato Rudenko, è pronta a fornire un corridoio umanitario per le navi che trasportano prodotti alimentari fuori dall’Ucraina.

ORE 10:15 – MOSCA: “RICHIESTA RITIRO TRUPPE NON COSTRUTTIVA” – La richiesta di Kiev del ritiro delle truppe russe dai territori conquistati dopo il 24 febbraio, come condizione per poter tornare ai negoziati con Mosca, mette in dubbio la sincerità del desiderio delle autorità ucraine di trovare una soluzione pacifica al conflitto. Lo ha denunciato il viceministro degli Esteri russo, Andrei Rudenko. “Difficilmente è possibile valutare questa affermazione come costruttiva. Vorrei ricordare che l’Ucraina ha partecipato attivamente ai negoziati sin dal primo giorno dell’operazione speciale e non ha posto alcuna condizione”, ha detto Rudenko, commentando le parole di ieri del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, secondo il quale per riprendere i colloqui di pace è necessario il ritiro dei russi. “Ponendo condizioni, ci fa dubitare della sincerità del suo desiderio di trovare una soluzione pacifica”, ha aggiunto il viceministro.

ORE 10:20 – MOSCA CHIEDE REVOCA SANZIONI PER EVITARE CRISI ALIMENTARE – Mosca chiede la revoca delle sanzioni contro la Russia come condizione per evitare una crisi alimentare globale a causa del blocco delle esportazioni di grano ucraine dall’inizio dell’offensiva del Cremlino. “Risolvere il problema alimentare richiede un approccio collettivo, che implica in particolare la revoca delle sanzioni imposte alle esportazioni russe e alle transazioni finanziarie”, ha affermato dalle agenzie di stampa il viceministro degli Esteri Andrei Rudenko

 ORE 10:30 – PAPA PREGA PER LA PACE IN UCRAINA – “Ieri abbiamo celebrato la memoria della Beata Vergine Maria Ausiliatrice. Nelle nostre preghiere affidiamoLe in modo particolare il desiderio di pace dell’Ucraina e del mondo intero. La Madre di Dio ci insegni la solidarietà con chi è provato dalla tragedia della guerra e ottenga la riconciliazione delle Nazioni”. Lo ha detto papa Francesco al termine dell’udienza generale, salutando i pellegrini polacchi.

ORE 11:45 – 007 KIEV: MOSCA HA GIA’ UTILIZZATO SCORTE 60% ARMI ALTA PRECISIONE –  Le truppe russe stanno finendo le armi ad alta precisione, ha affermato in un’intervista a Radio Liberty Crimea Vadim Skibitsky, portavoce della Direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa. Per Skibitsky, “le scorte stanno finendo. Secondo i nostri dati, se parliamo di armi ad alta precisione, circa il 60 per cento delle scorte è già stato utilizzato e per alcune tipologie di armi sarebbe stato già utilizzato il 70 per cento della disponibilità”. Secondo il funzionario dell’intelligence, la Russia non è in grado di ricostituire rapidamente le sue riserve: “Non ha una tale capacità. In particolare, le sanzioni economiche e politiche imposte alla Russia non consentono ora un uso attivo e su larga scala di componenti di fabbricazione straniera”.

12:39 – GRANO, DI MAIO: “IN QUESTE ORE SI STANNO SBLOCANDO ALCUNE NAVI” –  “In queste ore, grazie alle mediazioni dell’Onu e di tutti i Paesi più importanti al mondo, si stanno cominciando a sbloccare alcune navi commerciali per portare via dai porti ucraini quelle quantità di grano che vengono prodotte in Ucraina”, ha reso noto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in un intervento alla Festa dell’educazione alimentare e della pace organizzata da Coldiretti, ricordando che “noi abbiamo un problema di grano perché i porti dell’Ucraina sono bloccati dalle navi russe”.

ORE 13:10 – DI MAIO: “IN ITALIA 40MILA MINORI UCRAINI” – Sono 40.000 i minorenni ucraini giunti in Italia nei tre mesi dall’inizio della guerra nel loro Paese, su un totale di 120.000 arrivi. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, sottolineando che la Farnesina ha istituito un organismo per seguire specificamente i problemi legati all’afflusso di minori. Il ministro parlava alla seconda Festa dell’educazione alimentare organizzata dalla Coldiretti.

ORE 13:22 – PROPOSTA UE: BENI CONFISCATI A OLIGARCHI A VITTIME UCRAINA – “Noi vorremmo, se fosse possibile, nel caso della guerra in Ucraina, che i Paesi membri mettessero il denaro derivante dalle confische in un fondo comune per aiutare l’Ucraina, iniziando il lavoro di ridare indietro alle vittime le risorse”. Lo ha dichiarato il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders, nella conferenza stampa di presentazione della proposta di direttiva sulla confisca dei beni. “Con queste proposte vogliamo far sì che sia penalizzata la violazione delle misure restrittive. E quindi è possibile cercare di essere più efficaci in tutti i modi possibili nell’organizzazione delle confische”, ha specificato. “In molti Paesi membri ci sono i registri sulle proprietà dei patrimoni ed è vero che non sono allo stesso livello. Quindi è possibile lavorare su questo, per individuare più velocemente i patrimoni esistenti”, ha aggiunto.

ORE 13:42 – KIEV: TRUPPE RUSSE VICINE A SEVERODONETSK – “Le truppe russe si sono già avvicinate molto a Severodonetsk, quindi possono sparare anche con i mortai. La città viene continuamente bombardata, 24 ore su 24. Ci sono pesanti combattimenti alla periferia della città, mentre bombe e missili vengono sganciati dai bombardieri, la situazione è molto difficile”. Lo rende noto il capo dell’amministrazione militare regionale del Lugansk Sergiy Gaidai, citato da Unian. “Anche i russi hanno perdite – ha affermato – l’unica cosa è che ce ne sono molti. I nostri combattenti sono semplicemente scioccati dal fatto che vengano fuori da dovunque”.

ORE 14:34 – LUGANSK, KIEV SMENTISCE ISOLAMENTO REGIONE – Il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk Sergiy Gaidai ha smentito che l’esercito russo avrebbe isolato la regione dal resto dell’Ucraina e bloccato l’autostrada Lysychansk-Bakhmut. Lo riporta Ukrinform. “La regione di Lugansk non è isolata. La strada Lysychansk-Bakhmut non è bloccata. È disponibile l’accesso a Lysychansk e Severodonetsk. Nel pomeriggio, i media hanno iniziato a diffondere la notizia che gli occupanti avrebbero interrotto la ‘strada della vita’. Questo non è vero. Oggi siamo riusciti a consegnare aiuti umanitari. A partire dalle 13, il traffico è possibile “, ha scritto Gaidai su Telegram.

15:10 – MOSCA: “ITALIA NON CI HA INVIATO ALCUN PIANO PACE” –  Il ministero degli Esteri italiano non ha spedito alla Russia nessun piano su come risolvere la situazione in Ucraina. Lo ha dichiarato in conferenza stampa la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. “Questa iniziativa, questa sorta di piano non ci è stata mandata”, ha spiegato la portavoce, “abbiamo solo informazioni dai media su un qualche piano che il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha sottoposto alle Nazioni Unite. Ancora, tutte le informazioni che abbiamo sull’argomento le abbiamo apprese dai media”. “Che cosa si può dire di un piano se non lo hai visto nemmeno? Nessuno dal ministero degli Esteri italiano ci ha passato alcun piano”.

15:35 – SEPARATISTI: SEVERODONETSK ACCERCHIATA – I separatisti filorussi del Lugansk hanno annunciato di aver completato l’accerchiamento di Severodonetsk, l’ultima roccaforte ucraina nella regione. Lo riporta la Tass. Secondo tali fonti, la città è stata accerchiata ed è nell'”ambiente operativo” delle milizie filorusse e dell’esercito russo. L’accesso alla città sarebbe quindi stato chiuso anche da Sud, dal momento che Severodonetsk era già da giorni circondata da Nord, Est e Ovest.

ORE 15:40 – PREMIER SLOVACCO: “SE CADE KIEV, DOPO TOCCA A NOI” – “Se l’Ucraina dovesse cadere, la Slovacchia sarebbe la prossima»: lo ha dichiarato il premier slovacco, Eduard Heger, nel corso del World Economic Forum in corso a Davos. «Abbiamo rinunciato per troppo tempo ai nostri valori in cambio di gas e petrolio a basso prezzo: scendere a compromessi con Putin ha causato la guerra in Ucraina, una guerra di aggressione in cui la gente muore”.

ORE 15:43 – CITTADINANZA RUSSA IN REGIONI UCRAINE: PUTIN FIRMA DECRETO – Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che semplifica il procedimento per ottenere la cittadinanza russa per chi risiede nelle regioni ucraine di Kherson e Zaporizhia, occupate dalle truppe russe che hanno invaso l’Ucraina: lo riferisce l’agenzia Ria Novosti. Il nuovo decreto – sottolinea il giornale – modifica il testo del documento con il quale nell’aprile del 2019 le autorità russe hanno semplificato l’iter per l’ottenimento della cittadinanza russa per chi abita nelle zone del sud-est dell’Ucraina di fatto controllate dai separatisti filorussi delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk.

ORE 15:56 – KULEBA: “NON VEDO IL SENSO DEL DIALOGO TRA MACRON E PUTIN” – Il presidente francese Emmanuel “Macron ha chiamato Putin varie volte, ma alla fine ci troviamo ancora allo stesso punto”. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba intervenendo al Forum economico di Davos in Svizzera. “Non ne vediamo molto il senso”, ha aggiunto.

ORE 16.45 – MOSCA OFFRE PASSAPORTO RUSSO A CITTADINI DI MARIUPOL – Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco legittimo di Mariupol, ha denunciato che ai cittadini ucraini è stata offerta la possibilità di ottenere il passaporto russo con una procedura accelerata, che non prevede più la registrazione intermedia presso le autorità dell’autoproclamata Repubblica separatista filorussa di Donetsk.

Proprio oggi è stato pubblicato in Russia un decreto del presidente Vladimir Putin che semplifica l’acquisizione della cittadinanza russa anche per i residenti delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia, nel sud-est ucraino.

ORE 17:23 – KIEV PRECISA: NON CI STIAMO RITIRANDO A EST – “In alcune zone” dell’Ucraina orientale, “i gruppi russi hanno un successo tattico temporaneo e, in linea di principio, non è un segreto. Ma il fatto che le truppe ucraine si stiano ritirando è un’interpretazione completamente sbagliata di queste azioni. In alcune aree, le unità ucraine stanno conducendo una difesa di manovra, ovvero, laddove possibile, decidono di ritirarsi, cambiare posizione e, in caso di condizioni favorevoli, condurre operazioni di controffensiva.”. Lo ha detto nel suo ultimo rapporto il portavoce del ministero della Difesa di Kiev, Oleksandr Motuzyanyk, parlando di una situazione sul campo “molto dinamica”, perché “ci sono alcune aree e insediamenti che possono passare di mano in mano”.

ORE 18:12 – PUTIN: “ECONOMIA REGGE, DISOCCUPAZIONE NON CRESCE” – “La nostra economia ha una dinamica migliore rispetto a quanto previsto da alcuni esperti. Significa che si apriranno nuovi impianti di produzione e nuovi posti di lavoro. Il nostro livello di disoccupazione per fortuna non sta crescendo”. Lo ha affermato oggi il presidente russo Vladimir Putin durante una riunione del Consiglio di Stato, citato dalla Tass. “Dobbiamo prenderci cura di questo” tasso di disoccupazione e “analizzare gli sviluppi nel modo più completo possibile, sosteniamo questo trend”, ha aggiunto Putin.

ORE 18:32 – KULEBA ATTACCA NATO: “NON FA NULLA, SI FA DA PARTE. UE RIVOLUZIONARIA – La Nato “come istituzione non fa assolutamente nulla” per sostenere l’Ucraina nel conflitto contro la Russia “lo dico con rammarico”. Lo ha dichiarato il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba, nel corso del suo intervento al forum di Davos. Lo riporta Interfax Ucraina. “Vediamo alleati che aiutano l’Ucraina e vediamo un gruppo di alleati della Nato che ci aiuta – ha spiegato – all’inizio della guerra il popolo ucraino pensava che la Nato fosse una forza potente ma la guerra è sempre una prova che strappa via le maschere, e tutti abbiamo visto i volti reali”. Kuleba ha parlato dell’Alleanza come di un’istituzione “che si fa da parte” mentre l’Ue “ha preso decisioni rivoluzionarie e innovative che loro stessi non si aspettavano di prendere”.

ORE 19:25 – KIEV RIBADISCE: “NO A CESSIONE DI TERRITORI UCRAINI O A NUOVA INTESA COME MINSK”– Mikhail Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha affermato che accettare di cedere i territori e di siglare un nuovo accordo di Minsk è impossibile, in quanto si ritorcerebbe contro l’Ucraina poiché la Russia userebbe la pausa nei combattimenti per prepararsi a ulteriori offensive. “Porterà a una guerra più grande e sanguinosa”, ha detto. Lo scrive Kyiv Independent.

ORE 20:10 – NESSUN ACCORDO TRA TURCHIA, SVEZIA E FINLANDIA PER INGRESSO NELLA NATO – La Turchia non ha trovato un accordo con Svezia e Finlandia per potere sostenere la loro candidatura nella Nato. A fare sapere è stato Ibrahim Kalin, portavoce del presidente Erdogan, in una conferenza stampa trasmessa dalla Tv di Stato Trt a conclusione dei colloqui tra funzionari turchi e delegazioni di Svezia e Finlandia ad Ankara.

Kalin ha aggiunto che il dialogo con i Paesi scandinavi continuerà e che la Turchia chiede loro di fermare il sostegno a gruppi considerati da Ankara terroristici per sostenere la candidatura nell’Alleanza Atlantica

ORE 21:20 – MICHEL: “FERMARE GUERRA E RIPRISTINARE EXPORT GRANO UCRAINO” – “Basta con la disinformazione, non sono le sanzioni ma è la tua guerra in Ucraina a impedire le spedizioni e mettere in pericolo la sicurezza alimentare”. 

La diretta del conflitto. Guerra Ucraina-Russia: “Non cederemo territori a Mosca”, Zelensky attacca Nato e replica a Kissinger. Putin, mani su Donbass e Mar d’Azov. Redazione su Il Riformista il 26 Maggio 2022. 

Novantaduesimo giorno di guerra che continua ad essere alimentata, ora dopo ora. Nessun accenno alla resa, a negoziati costruttivi. Solo accuse, minacce e dichiarazioni roboanti mentre migliaia di soldati e civili continuano a perdere la vita giorno dopo giorno. L’ultima, roboante, dichiarazione arriva dal presidente ucraino Zelensky che da sapere alla Russia, a Putin e all’Occidente che non è intenzionato a raggiungere la pace attraverso la concessione di territori a Mosca (come consigliato da Kissinger nei giorni scorsi).

Kiev continua a chiedere armi e apre gli occhi sulla Nato (“Non fa nulla”). Intanto la Russia avanza e conquista territori nel Donbass, arrivando a controllare quasi tutta la regione di Lugansk. L’Ucraina perde, con i porti di Zaporizhzhia e Kherson (oltre a quello di Mariupol), il controllo del mar d’Azov. Mosca nel frattempo inizia a offrire ai cittadini di Mariupol la possibilità di ottenere il passaporto russo con procedura accelerata.

ORE 7:42 – ZELENSKY REPLICA A KISSINGER: “NON CEDEREMO TERRITORI ALLA RUSSIA”, E RICORDA ESEMPIO HITLER – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel videomessaggio notturno ha ricordato “a coloro che cercano di imporre la necessità di concessioni territoriali alla Russia” i “tentativi falliti di placare l’aggressore nazista nel 1938”. Il riferimento è all’accordo di Monaco che concesse alla Germania di Hitler la Cecoslovacchia e soprattutto alle parole pronunciate a Davos dall’ex segretario di Stato americano, Henry Kissinger, il quale ha affermato che la pace non potrà che passare attraverso la cessione di alcuni territori a Mosca.

“Editoriali sintomatici hanno cominciato ad apparire su alcuni media occidentali affermando che l’Ucraina dovrebbe accettare i cosiddetti compromessi difficili rinunciando al territorio in cambio della pace”, ha detto nel suo ultimo discorso notturno. Durissimo messaggio video di Zelensky, nessun accenno all’ipotesi di resa, nessuna disponibilità a raggiungere la pace attraverso la concessione di territori ai russi in cambio di un definitivo cessate il fuoco. Il leader ucraino usa toni pesanti anche contro la Nato e in generale contro i paesi occidentali che non appoggiano con convinzione l’Ucraina inviando armi pesanti che possano contrastare l’esercito russo. “Chi consiglia all’Ucraina di dare qualcosa alla Russia, non sempre vuole vedere la gente comune” HA dichiarato il presidente Zelensky in un messaggio video citato da Ukrinform. “Qualunque cosa faccia lo stato russo, c’è qualcuno che dice: teniamo conto dei suoi interessi. Nonostante migliaia di missili russi abbiano colpito l’Ucraina. Nonostante decine di migliaia di ucraini uccisi. Nonostante Bucha e Mariupol, nonostante le città distrutte”, ha detto Zelesnky.

ORE 8:30 – KIEV: RESPINTI ATTACCHI A DONETSK E LUGANSK – ”Il nemico russo non smette di condurre operazioni offensive nella zona operativa orientale e continua a lanciare missili e attacchi aerei su strutture infrastrutturali in Ucraina”. Lo ha dichiarato il portavoce delle Forze Armate Ucraine Oleksandr Shtupun nel corso dell’aggiornamento quotidiano sulle operazioni militari in Ucraina. ”Nelle ultime 24 ore – ha detto – dieci attacchi nemici sono stati respinti a Donetsk e Luhansk, quattro carri armati, due sistemi di artiglieria, un corazzato da trasporto truppe, un’auto e un’unità di equipaggiamento speciale sono stati distrutti. Le unità di difesa aerea hanno distrutto cinque Uav Orlan-10. Gli aerei d’attacco dell’Aeronautica Militare delle Forze Armate dell’Ucraina hanno colpito le posizioni nemiche, hanno distrutto fino a dieci unità di veicoli corazzati leggeri. I nostri caccia hanno intercettato e abbattuto due missili da crociera”.

ORE 8:45 – SEPARATISTI FILORUSSI: IN DONBASS 8MILA PRIGIONIERI UCRAINI – Sono circa 8.000 i prigionieri di guerra ucraini detenuti nelle autoproclamate repubbliche popolari filo-russe di Lugansk e Donetsk. Lo ha riferito un funzionario filo-russo citato dalla Tass. “Ci sono molti prigionieri. Certo, ce ne sono di più sul territorio della Repubblica popolare di Donetsk, ma anche noi ne abbiamo abbastanza e ora il numero totale è di circa 8.000. Centinaia se ne aggiungono ogni giorno”, ha affermato il funzionario.

ORE 9 – MARIUPOL, CONSIGLIERE SINDACO: “MOSCA PROLUNGA ANNO SCOLASTICO PER INSEGNARE RUSSO” – Le autorità russe hanno prorogato l’anno scolastico fino al 1 settembre nelle scuole di Mariupol occupata, ha dichiarato il consigliere del sindaco Petro Andryushchenko. “L’obiettivo principale – ha detto – è la deucrainizzazione e la preparazione per l’anno scolastico secondo il programma russo. Ai bambini verrà insegnato per tutta l’estate la lingua e la letteratura russa, storia e matematica russa in russo”.

ORE 9:19 – CRIMEA, UCRAINA HA PERSO PER SEMPRE MAR D’AZOV – “Il Mar d’Azov è perduto per sempre per l’Ucraina. I porti delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson non saranno mai più ucraini. Sono sicuro che dopo la riunificazione delle nostre regioni con la Russia, il Mar d’Azov tornerà ad essere, come prima, esclusivamente un mare interno della Federazione Russa”, ha dichiarato il vice primo ministro del governo della Crimea Georgy Muradov, riportato da Ria Novosti. L’agenzia russa cita anche Vladimir Rogov, un funzionario nominato da Mosca nella regione occupata di Zaporizhzhia, il quale ha affermato che “le regioni di Zaporizhzhia e Kherson non torneranno mai sotto il controllo di Kiev”.

Guerra Russia-Ucraina. Zelensky: “Costretti a combattere”. Putin: “Chi prova a isolarci danneggia se stesso”. Redazione CdG 1947 su Il Corriere del Giorno il 26 Maggio 2022.

Il presidente ucraino chiede l'invio di nuove armi pesanti che possano contrastare l'esercito russo. Alcuni militari trovati nell'acciaieria, si arrendono. Mosca rivendica il controllo totale sul Mar d'Azov Mattarella: «Serve pressione sulla Russia perché cessi le ostilità». Lugansk, la regione al 95% in mano ai russi. La Turchia minaccia di esprimersi contro l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato.

92° giorno di guerra in Ucraina. Mosca annuncia l’accerchiamento del Severodonetsk e continua la massiccia offensiva per il controllo del Donbass: le strade sono bloccate dalle bombe, i rifornimenti arrivano attraverso i campi. Missili a Balakliia hanno causato la morte di due persone e sette feriti. Durissimo messaggio video di Zelensky, nessun accenno all’ipotesi di resa, nessuna disponibilità a raggiungere la pace attraverso la concessione di territori ai russi in cambio di un definitivo cessate il fuoco «L’offensiva delle truppe russe nell’est è estremamente brutale» afferma il presidente ucraino Zelensky in un videomessaggio. «In alcuni luoghi, il nemico supera di gran lunga l’equipaggiamento e il numero dei nostri soldati», ha aggiunto. Per il ministro degli Esteri ucraino Kuleba «contro l’aggressione la Nato non fa nulla».  Il presidente ucraino usa toni pesanti anche contro la Nato e in generale contro i paesi occidentali che non appoggiano con convinzione l’Ucraina inviando armi pesanti che possano contrastare l’esercito russo.

Questa mattina il presidente francese Macron ha avuto una conversazione telefonica con il leader turco Erdogan: la Turchia ha minacciato di esprimersi contro l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato, esercitando il potere di veto che spetta a tutti i membri dell’Alleanza sulle nuove adesioni.

Intanto, l’Ue estende la confisca anche agli oligarchi che violano le sanzioni: congelati 10 miliardi di beni. In Italia, il monito del presidente Mattarella è «raddoppiare l’impegno per la pace». Il premier Draghi: «La dipendenza dal gas russo è sottomissione, lo compreremo dall’Africa». La guerra sembra destinata a durare ancora a lungo. 

h.13.51 | Putin: “Su sostituzione importazioni raggiunti obiettivi“

 La Russia è riuscita a raggiungere i principali obiettivi della sua politica di sostituzione delle importazioni nelle aree chiave che garantiscano la sovranità del Paese. Lo ha affermato il presidente russo, Vladimir Putin, parlando in collegamento video al primo Forum economico eurasiatico. “Si’, certo, non tutto è stato fatto negli anni precedenti nel campo della sostituzione delle importazioni. Ma non tutto si può fare. La vita è più veloce delle decisioni amministrative, si sviluppa più velocemente. Ma non c’è nulla di cui preoccuparsi: in aree chiave che garantiscono la nostra sovranita’, abbiamo fatto l’essenziale”, ha affermato il capo dello Stato. Putin ha poi spiegato che la Federazione russa si muoverà ulteriormente in questa direzione. “Dopotutto, la sostituzione delle importazioni non è una panacea per tutti i mali e non ci occuperemo esclusivamente di questo”, ha sottolineato Putin.

h.14.03 | Regista filoputiniano Mikhalkov: “Mosca crei proprio corrispettivo Oscar”

Un corrispettivo russo degli Oscar. Lo propone il regista filoputiniano Nikita Mikhalkov, suggerendo di chiamare il nuovo premio per il cinema “Eurasiatico“. Mikhalkov ha espresso la propria idea durante l’Eurasian Economic Forum, a cui partecipano Russia, Kazakistan, Bielorussia, Kirghizistan, Armenia e Uzbekistan. “Propongo di creare un’Accademia cinematografica eurasiatica e un premio: l’Oscar Eurasiatico”, ha detto il regista, che terrà conto dei nostri ideali e non di quelli contro l’essenza umana. “Un premio per il quale vale la pena lottare”. “Sono convinto – ha aggiunto Mikhalkov – che questa iniziativa sia necessaria per lo sviluppo politico dello spazio eurasiatico“.

h.14.08 | Usa, Ue e Gb insieme per indagare sui crimini di guerra

Usa, Ue e Regno Unito hanno creato l’Atrocity Crimes Advisory Group (Aca), un meccanismo di coordinamento delle indagini sui crimini di guerra commessi dalle forze russe in Ucraina, con particolare riferimento alla raccolta delle prove. L’Aca, specifica il Seae, sosterrà l’ufficio per i crimini di guerra dell’ufficio del Procuratore generale dell’Ucraina nell’indagare sui reati commessi durante il conflitto.

h.14.12 | Colloquio Erdogan-Macron: focus su Svesia e Finlandia in Nato 

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto un colloquio telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron. Lo riferisce l’agenzia di stampa Anadolu spiegando che durante la conversazione si è parlato della guerra russa in Ucraina e delle richieste di aderire alla Nato presentate dalla Svezia e dalla Finlandia. Nel colloquio si è anche parlato di rapporti bilaterali tra Ankara e Parigi. 

h. 14.19 | Audio militare russo: “Granate per ‘ripulirè cantine”

Granate lanciate negli scantinati per “ripulirli” dai civili che si nascondono dalle bombe. Di questo parla un soldato russo in una conversazione telefonica con la moglie, intercettata e pubblicata oggi su Telegram dal servizio di sicurezza ucraino (Sbu) come “conferma dell’uccisione di pacifici ucraini da parte degli occupanti russi”. ”Puliamo gli scantinati, sai come? Non chiediamo chi c’è e lanciamo granate“, spiega il militare nell’intercettazione, raccontando di “un distaccamento di teppisti nella regione di Kharkiv, chiamato ‘suicide squad‘”. Nell’audio della telefonata – denuncia la Sbu – il soldato russo “rassicura la moglie sul fatto che questa dovrebbe essere una pratica comune e le racconta come gli occupanti di un’altra unità abbiano deriso e violentato una donna”.

h.14.21 | Ferrovie statali: biglietti gratis a mamme soldati russi per ritirare corpi dei figli

Ukrzaliznytsia, le ferrovie statali ucraine, sono pronte a fornire biglietti gratuiti alle madri dei soldati russi in modo che possano ritirare i corpi dei loro figli dall’Ucraina. Lo riferisce il canale di news ucraino Nivekta, che riporta le parole del capo del consiglio di amministrazione di Uz Alexander Kamyshin in un’intervista a ‘Medusa‘. “In diverse regioni dell’Ucraina, 270 corpi di soldati morti sono immagazzinati in celle refrigerate”, ha affermato. “Siamo pronti a regalare biglietti gratuiti a quelle madri russe che vengono a raccogliere i corpi dei loro figli. Faremo tutto gratuitamente”, ha detto Alexander Kamyshin. Secondo lui, l’Ucraina attende solo gli appelli delle autorità russe o delle madri delle vittime per consegnare i loro corpi. Tuttavia, tali richieste non sono mai state ricevute.

h.14.26 | Ispettorato nucleare Kiev: “No visita Aiea a Zaporizhzhia, prima via i russi”

Condurre una missione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia nucleare presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia è inaccettabile per l’Ucraina finché nel sito e nella città saranno presenti i russi. È la posizione espressa dall’Ispettorato statale di regolamentazione nucleare dell’Ucraina, riportata dall’agenzia Interfax. Ispettorato che propone di posticipare la visita dell’Aiea a quando il territorio sarà liberato perché una simile iniziativa “è assolutamente pericolosa in queste condizioni” essendo in corso combattimenti vicino alla struttura con i missili russi passano proprio sopra il sito della centrale nucleare.

h.14.35 | Kiev: i combattimenti a est hanno raggiunto il “picco di intensità“

La lotta contro le truppe russe nell’Ucraina orientale ha raggiunto la “massima intensità”, ha affermato giovedì la viceministra della Difesa ucraino Ganna Malyar. “I combattimenti hanno raggiunto la loro massima intensità e ci attende una fase lunga ed estremamente difficile”, ha detto il viceministro durante una conferenza stampa.

h.14:41 | Kiev: combatteremo fino alla completa liberazione

“L’Ucraina si batterà per la completa liberazione dei suoi territori entro i confini internazionalmente riconosciuti. Putin può salvare la faccia allontanandosi dai nostri territori”, ha aggiunto la viceministra della Difesa ucraina Malyar.

h.14.45 | Domani Netrebko alla Scala di Milano: “Torno a casa”

È un ritorno ‘a casa’ quello di domani alla Scala per Anna Netrebko, che sarà protagonista di un recital con il mezzosoprano Elena Maximova, che è già sold out da tempo. Un ritorno per il soprano russo più famoso al mondo dopo i mesi sabbatici in cui aveva cancellato tutti gli impegni (inclusa Adriana Lecouvreur a Milano) allo scoppio della guerra in Ucraina quando era stata criticata per non subito preso le distanze da Vladimir Putin. Una presa di distanze fatta in seguito che ha avuto come conseguenza la cancellazione di alcuni appuntamenti in Russia.

h.14.50 | Kiev: bombardamento su Kharkiv, 4 morti 

I russi stanno bombardando Kharkiv e 4 persone sono morte. Lo afferma il capo dell’amministrazione militare regionale di Kharkiv Oleh Synegubov, come riporta Ukrainska Pravda. “Chiediamo ai residenti di Kharkiv e del distretto di stare nascosti. Gli occupanti stanno nuovamente bombardando la città. Secondo le prime informazioni, 7 persone sono rimaste ferite nel bombardamento. Purtroppo sono morte 4 persone”. 

h.14.55 |  Macron a Erdogan: “Rispetti scelta sovrana di Svezia e Finlandia in Nato“

Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto al suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan di rispettare ‘‘la scelta sovrana” di Svezia e Finlandia di entrare a far parte della Nato. Lo rende noto l’Eliseo. ”I contatti di Svezia e Finlandia con persone e istituzioni affiliate al Pkk e all’Ypg contraddicono lo spirito di solidarietà proprio della Nato’‘, ha risposto Erdogan secondo quanto riferisce l’ufficio di presidenza turca.

h.14.58 |   Lavrov: “Il piano di pace dell’Italia non è serio“

“I politici seri che vogliono ottenere risultati e non sono impegnati nell’autopromozione di fronte al loro elettorato, non possono proporre questo genere di cose”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov commentando in un’intervista a Russia Today in arabo le proposte di pace italiane per l’Ucraina. L’emittente ha postato sul suo sito una trascrizione in russo. Lavrov ha ribadito che l’Italia non ha inviato il piano a Mosca, ma “quanto appare sui media – ha aggiunto, riferendosi in particolare alle ipotesi di Donbass e Crimea sotto sovranità ucraina con uno status autonomo – provoca un sentimento di rammarico”.

h.15.10 | Zelensky incontra Sanna Marin: “Grazie per assistenza militare“

La premier finlandese Sanna Marin ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel corso della sua visita a Kiev. Zelensky ha ringraziato la collega per l’assistenza militare “molto preziosa“. E ha ribadito che per l’Ucraina sono importanti l’unità sulle sanzioni contro la Russia e il sostegno all’integrazione europea: “Questo è ciò che può garantire forza nella difesa della nostra terra“, ha sottolineato. I media locali ricordano che Zelensky si è rivolto al parlamento finlandese e ha invitato il Paese scandinavo a partecipare alla ricostruzione dell’Ucraina, in particolare nel campo dell’istruzione.

h.15.33 | Generale Kiev: “Russia al momento in vantaggio in regione Luhansk“

La Russia “al momento è in vantaggio” sulle forze ucraine nell’offensiva nella regione di Luhansk, “ma stiamo facendo tutto quello che possiamo”. Lo ha ammesso in un briefing il generale ucraino Oleksiy Gromov.

h.15.39 | Blinken: “La Cina resta la sfida più importante per gli Usa“

“Anche se la guerra del presidente Putin continua, restiamo concentrati sulla sfida più seria di lungo termine all’ordine internazionale, che è quella posta dalla Cina“. Lo afferma il segretario di Stato americano Antony Blinken, secondo gli estratti del discorso che terrà a breve diffusi dal suo dipartimento. “L’ampiezza della sfida posta dalla Cina sarà un test per la democrazia americana”, osserva Blinken precisando che gli Stati Uniti competeranno “con la Cina per difendere i nostri interessi e costruire la nostra visione del futuro“. 

 h. 15.47 | Kiev, decreto Putin per cittadinanza in zone occupate è nullo

Kiev condanna la decisione del Cremlino di semplificare la procedura per ottenere la cittadinanza russa per gli abitanti delle aree delle regioni ucraine di Kherson e Zaporizhzhia occupate dalle truppe russe che hanno invaso l’Ucraina. “Il decreto è legalmente nullo e non avrà conseguenze legali”, ha twittato la missione diplomatica Ucraina presso l’Ue secondo la Bbc affermando che la mossa è un tentativo di costringere gli ucraini a cambiare cittadinanza. Il nuovo decreto russo modifica il testo del documento con il quale nell’aprile del 2019 le autorità di Mosca hanno semplificato l’iter per l’ottenimento della cittadinanza russa per chi abita nelle zone del sud-est dell’Ucraina di fatto controllate dai separatisti filorussi delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk. 

 h.15.58 | Kiev, Russia è in vantaggio nel Lugansk

Il generale Oleksiy Gromov ha ammesso che la Russia “è in vantaggio” nei combattimenti nel Lugansk.

“La Russia è in vantaggio, ma noi stiamo facendo tutto il possibile“, ha detto, come il Guardian, aggiungendo che la Russia è stata avvistata mentre spostava sistemi missilistici Iskander nella regione occidentale di Brest, in Bielorussia.

h.16.10 | Ucraina, deroga per gli atleti in età di leva: potranno uscire dal Paese per 30 giorni

Atleti, allenatori e staff degli sportivi in età di leva potranno lasciare l’Ucraina per un periodo di trenta giorni. Lo ha stabilito il Consiglio dei ministri di Kiev che – annuncia su Telegram il Ministero degli Affari Interni dell’Ucraina – ha emendato la Risoluzione che regola i viaggi all’estero durante la legge marziale. La deroga riguarda atleti di squadre nazionali di sport olimpici e non, allenatori, giudici e medici sportivi e altri professionisti. Per lasciare l’Ucraina dovranno essere provvisti di un’autorizzazione del Ministero della Gioventù e dello Sport.

h.16.22 | Ucraina: sale a 5 numero vittime bombardamento Kharkiv

E’ salito a 5 il numero delle vittime dei bombardamenti russi a Kharkiv. Lo ha detto il consigliere del capo del consiglio regionale Natalia Popova Inoltre, 10 persone sono rimaste ferite, tra cui un bambino.

h.16.25 | Putin, uscita alcune società straniere può essere per il meglio

Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che l’uscita di alcune società straniere dal mercato russo in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe potrebbe essere “per il meglio”: lo riporta l’agenzia di stampa statale russa Tass. Il presidente russo parlava ad un forum economico dei paesi ex Urss

h.16.30 | Zelensky contro i Paesi che “si illudono” di placare Putin

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha criticato un certo numero di Paesi, senza nominarli, per la loro “ipocrisia e doppi standard” nel fornire assistenza all’Ucraina. In un intervento video al Parlamento popolo lettone, Zelensky ha chiesto perchè i Paesi determinati ad agire e aiutare non sono tra i più ricchi, mentre le nazioni più benestanti si fanno da parte e non trovano l’opportunità di aiutare. Lo ha riferito la testata Bns. Tali Paesi, secondo Zelensky, “meritano critiche per codardia, ipocrisia e doppi standard” e la ragione di tale comportamento è il denaro. “Cercano profitto e sono in grado di pensare solo a reddito, interessi ed estratti conto. Ci sono alcuni che nutrono l’irragionevole speranza di poter placare la Russia”, ha denunciato il presidente dell’Ucraina.

h.16.45 | Blinken: “Putin non ha raggiunto un solo obiettivo”

“Il presidente Putin non è riuscito a raggiungere uno solo dei suoi obiettivi strategici”: lo ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, nel suo discorso alla George Washington University sulla strategia Usa nei confronti della Cina.

h.16.55 | Ucraina: intelligence, comandanti russi mentono al Cremlino

I comandanti russi mentirebbero al Cremlino, raccontando di presunte vittorie in Ucraina. E’ quanto sarebbe emerso da una conversazione nell’esercito russo intercettata dall’intelligence di Kiev. Lo riporta l’agenzia ucraina Unian. “I russi subiscono perdite schiaccianti nella guerra, ma continuano a riferire al Cremlino dei loro ‘successi’“, ha affermato il Servizio di sicurezza dell’Ucraina in un post su Telegram. “Ad esempio i russi hanno segnalato la presa del villaggio di Dovhenke, nella regione di Kharkiv, a fine aprile, sebbene il villaggio sia sotto il controllo degli ucraini, e siano ancora in corso combattimenti nell’area”, ha aggiunto l’intelligence.

h.17.06 | Moldavia: ex presidente filo-russo Dodon ai domiciliari

Una Corte di Chisinau ha disposto oggi gli arresti domiciliari per la durata di 30 giorni per l’ex presidente filo-russo Igor Dodon nell’ambito di un’inchiesta per corruzione e tradimento aperta nei suoi confronti dalla Procura anti-corruzione. La Corte ha respinto la richiesta della Procura di trasferire in carcere Dodon, che il 24 maggio era stato sottoposto a fermo giudiziario. Lo riferiscono le agenzie russe.

h.17.10 | Lukashenko crea comando militare da inviare al confine Sud

Il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko ha annunciato la creazione di un nuovo comando militare da inviare nel sud del Paese, al confine con l’Ucraina. In un discorso video Lukashenko ha spiegato che verranno schierate truppe per operazioni speciali in tre aree vicino al confine meridionale con l’Ucraina. Inoltre, per rafforzare le difese della Bielorussia, si farà ricorso all’uso di missili di fabbricazione russa ha spiegato Lukashenko. Oggi l’avvio delle esercitazioni militari a sessanta chilometri dal confine con l’Ucraina. “La Bielorussia dovrà affrontare una pressione economica, politica e anche militare senza precedenti”, ha detto Lukashenko.

h.17.17 | Ucraina: “Non vogliono combattere“, Russia licenzia 115 militari

Un tribunale russo ha confermato il licenziamento di 115 uomini della Guardia nazionale che avevano fatto ricorso contro il loro licenziamento dopo il rifiuto di prendere parte all’operazione speciale militare di Mosca in Ucraina. Il caso sembra essere la prima conferma ufficiale di casi in cui i soldati si oppongono ad unirsi alla campagna militare russa, lanciata il 24 febbraio contro il Paese confinante. Un tribunale militare della repubblica russa della Cabardino-Balcaria ha dichiarato di aver esaminato i “documenti necessari” e di aver interrogato i membri della Guardia nazionale, una forza di sicurezza interna separata dall’esercito russo e che risponde direttamente al presidente. I giudici hanno concluso che gli imputati “si sono arbitrariamente rifiutati di svolgere un incarico ufficiale” e hanno respinto il loro ricorso. L’udienza si è svolta a porte chiuse per evitare di rivelare “segreti militari”, ha aggiunto la corte.

 h.17.26 | Sindaco di Kharkiv: “Situazione complicata oggi, attacchi continui”

Oggi in città la situazione è complicata: “il nemico continua ad attaccare e ci sono feriti e anche morti“. Lo dice il sindaco di Kharkiv Igor Terekhov in un video in cui esorta i cittadini “a rimanere nei luoghi sicuri come rifugi o scantinati o nella metropolitana. Siate prudenti, proteggete voi stessi e la vostra vita“.

h.17.45 | Telefonata Putin-Draghi: “Pronti a sbloccare crisi grano se revocate sanzioni“

Il presidente russo Vladimir Putin, in una telefonata con il premier Mario Draghi, ha affermato che la Russia è pronta ad aiutare a superare la crisi alimentare attraverso l’esportazione di cereali e fertilizzanti, in cambio della revoca delle sanzioni. Lo riferisce il Cremlino, citato dalla Tass. Durante il colloquio, Putin ha confermato che la Russia ha intenzione di garantire una fornitura ininterrotta di gas a prezzi fissati nei contratti all’Italia. Nella telefonata Putin ha detto che Mosca sta facendo “sforzi per garantire una navigazione sicura nel Mar d’Azov e nel Mar Nero”, affermando che è l’Ucraina ad “ostacolare” l’apertura di corridoi umanitari per la partenza “di navi civili” cariche di grano. Il presidente russo ha poi informato Draghi sui negoziati “sospesi da Kiev” e ha riferito che sta lavorando per “stabilire una vita pacifica nelle città ‘liberate’ del Donbass”.

h.18.00 | Kadyrov: “Se arriva l’ordine prendiamo la Polonia“

Ramzan Kadyrov, leader ceceno e alleato del presidente russo Vladimir Putin, si è detto pronto ad attaccare la Polonia. In un video condiviso su Twitter dal giornalista della Bbc Francis Scarr, Kadyrov afferma che “la questione dell’Ucraina è chiusa” e che è “interessato alla Polonia”. “Dopo l’Ucraina, se ci viene dato l’ordine, in sei secondi vi mostreremo di cosa siamo capaci”, ha detto Kadyrov.

h.18.12 | Russia, navi straniere possono lasciare porto di Mariupol

Le navi straniere possono ora lasciare il porto di Mariupol, che è stato messo in sicurezza, ma “le leadership dei Paesi dei proprietari delle navi non hanno ancora ancora preso le misure necessarie per la loro evacuazione”. Lo afferma il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass. Le navi bloccate sono 6 cargo di Bulgaria, Turchia, Repubblica Dominicana, Panama, Liberia e Giamaica, aggiunge Mosca.

h.18.24 | Ucraina: 7 civili morti in bombardamenti russi a Kharkiv

Sono almeno sette i civili rimasti uccisi e 17 i feriti a causa del bombardamento delle forze russe contro la città di Kharkiv. Lo denunciano in nuovo bilancio le autorità locali. Il governatore di Kharkiv, Oleg Synegubov, ha confermato attacchi contro diversi quartieri della città, accusando la Russia di voler “terrorizzare” la popolazione locale, come ha riportato l’agenzia Unian.

h.18.38 | Russia: “È stato Draghi a chiamare Putin”

È stato il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, a telefonare al presidente russo, Vladimir Putin. Lo riferisce il Cremlino.

h.18.48 | Russia: “Completato sminamento del porto di Mariupol, ma le 6 navi non si sono ancora ritirate“

Il capo del Centro di controllo della difesa nazionale russo, Mikhail Mizintsev, ha lamentato che sei navi straniere non stanno lasciando Mariupol nonostante l’esercito russo abbia rimosso le mine nell’area portuale. “Nonostante le condizioni create dalla Russia per l’uscita in sicurezza di sei navi da carico straniere precedentemente bloccate dall’Ucraina – Tsarevna (Bulgaria), Azburg (Repubblica Dominicana), Smarta (Liberia), Blue Star (Panama), Azov Concord (Turchia), Lady Augusta (Giamaica) – dalle acque di Mariupol, gli armatori non hanno ancora preso misure per ritirare queste navi”, ha detto il generale Mizintsev. “Chiediamo alle missioni diplomatiche di Bulgaria, Repubblica Dominicana, Liberia, Panama, Turchia, Giamaica e all’Organizzazione marittima internazionale di esercitare un’influenza efficace sugli armatori delle navi nel porto di Mariupol perchè le ritirino“, ha aggiunto Mizintsev.

h.18.54 | Telefonata Putin-Draghi, primo contatto dal 30 marzo

Il colloquio telefonico di oggi tra Mario Draghi e Vladimir Putin, su iniziativa del premier italiano, come sottolineato dal Cremlino, è il primo contatto con il presidente russo dal 30 marzo scorso. “La chiamo per parlare di pace”, esordì Draghi nella telefonata, secondo quanto da lui stesso rivelato. Dopo di allora i rapporti si erano interrotti, con il premier italiano ma anche con gli altri leader europei, in seguito alla scoperta del massacro di Bucha.

h.18.57 | Ucraina: “A Mariupol, Russia cancella vacanza scuola”

A Mariupol, le vacanze scolastiche estive sono state cancellate per consentire agli alunni di studiare il russo e mettersi al pari con il curriculum scolastico russo. Lo ha reso noto sui social media una fonte ucraina, Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco della città portuale sul mare di Azov, prima che passasse in mano russa. “Per tutta l’estate, i bambini dovranno studiare lingua, letteratura e storia russa, nonchè lezioni di matematica in russo”. Non ci sono conferme dell’annuncio da parte russa.

h.19.16 | Russia, armi all’Ucraina dall’Occidente: “Rischio di escalation”

Il ministro degli Esteri russo ha avvertito l’Occidente che fonrire all’Ucraina armi in grado di colpire il territorio russo potrebbe portare a un’escalation inaccettabile. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Ria.

h.19.22 | Presidente della Transnistria scioglie il governo

Il presidente della Transnistria, Vadim Krasnoselsky, ha sciolto il governo dell’autoproclamata Repubblica. Lo riporta la Tass. Il Parlamento si riunirà domani per una sessione di emergenza durante la quale esaminerà la candidatura di Alexander Rosenberg, indicato da Krasnoselsky, come nuovo primo ministro.

h.19.31 | Ucraina: la Russia ha occupato il 95% regione Lugansk

Le truppe ucraine nella regione orientale di Lugansk stanno subendo continui bombardamenti da parte dei russi che hanno stabilito il controllo su circa il 95% del territorio: lo ha riferito il governatore ucraino, Serhiy Haiday, sul suo canale Telegram. La Russia la scorsa settimana aveva occupato circa il 90% dell’Oblast di Lugansk.

h.19.43 | Pushilin: “Non tutti i soldati in Azovstal si sono arresi, ma non rappresentano una minaccia“

Non tutti i soldati ucraini del battaglione Azov asserragliati nelle acciaierie Azovstal “si sono arresi alle forze russe. Alcuni erano nascosti e sono stati catturati”. Anche per questo “non si può escludere al cento per cento che ce ne siano ancora nascosti” nell’impianto di Mariupol, ma “in ogni caso non rappresentano una minaccia”. Lo ha dichiarato all’agenzia di stampa Ria Novosti Denis Pushilin, leader della Repubblica popolare separatista di Donetsk. Verranno condotti controlli nell’acciaieria, ha spiegato, per verificare la presenza di militari ucraini.

h.19.47 | Draghi, Putin ha detto che continuerà a fornirci gas

“Putin ha detto che continuerà a fornire il gas all’Italia. Non ho risposto, ma questa è la situazione attuale di tutti i Paesi a parte quelli attaccati come la Finlandia“. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa. “C’è stata effettivamente una disponibilità” da parte di Vladimir Putin “a procedere in questa direzione. Per cui io ho terminato dicendo che dovrò chiamare il presidente Zelensky e vedere se c’è un’analoga disponibilità a procedere in questa direzione“, ha detto Draghi a proposito della richiesta di sbloccare i porti sul Mar Nero per il grano.

h.19.50 | Medvedev, condizioni di Zelensky su tregua sono impossibili

Le condizioni poste dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky sulla tregua sono impossibili da realizzare in linea di principio. Lo dice il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, citato dall’agenzia russa Tass.

h.20.01 | Premier Finlandia: “Rapporti con Russia non saranno più come prima“

La guerra in Ucraina rappresenta “un punto di svolta“, tanto che “i rapporti con la Russia non potranno più essere come prima“. Lo ha dichiarato la premier finlandese Sanna Marin, oggi in visita a Kiev. “Noi, come Finlandia, sosteniamo tutte le azioni della Corte penale internazionale per indagare sui crimini, raccogliere prove per procedimenti futuri e condannare la Russia”, ha detto Marin dopo aver incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Quello che ha fatto la Russia è un punto di svolta per l’intera famiglia europea e il mondo intero”, ha aggiunto sottolineando che “non è possibile tornare ai rapporti che c’erano prima” della guerra.

h.20.04 | Kuleba a Baerbock: “Servono armi pesanti, nel Donbass situazione difficile“

È “una situazione difficile quella del Donbass“, tanto che le forze ucraine “hanno bisogno di più armi pesanti il prima possibile“. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba nel corso di un colloquio telefonico con la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock.”Ho parlato con la mia controparte tedesca Baerbock e l’ho informata sulla difficile situazione nel Donbass. Abbiamo bisogno di più armi pesanti e che vengano consegnate il prima possibile per respingere gli attacchi russi“, ha scritto Kuleba su Twitter citando la necessità di ricevere in particolare lanciarazzi Mlrs. Nel colloquio si è “anche discusso di ulteriori sanzioni contro la Russia e dello status di paese candidato all’Ue dell’Ucraina”.

h.21.56 | Mosca: “Ampliato corridoio per uscita navi straniere”

È stato allargato il corridoio umanitario per l’uscita delle navi straniere dai porti ucraini del Mar Nero: lo ha reso noto il ministero della Difesa russo.La responsabilità per l’uscita sicura delle navi dai porti ucraini e il loro passaggio è a carico dell’Ucraina, ha aggiunto il ministero.

h.22.03 |  Mosca: “Truppe in centrale Zaporizhzhia per motivi sicurezza“

Le truppe russe sono entrate e hanno occupato la centrale di Zaporizhzhya, in Ucraina, per salvaguardare il combustibile nucleare e gli altri materiali dell’impianto. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, in una dichiarazione pubblicata sul sito del ministero: “Ribadiamo ancora una volta che la messa sotto protezione da parte dei militari russi dell’impianto di Zaporizhzhia è stata giustificata per prevenire una fuoriuscita di materiali nucleari e radioattivi”.

h.22.22 | Casa Bianca, Russia rischia default, impatto su economie sarà minimo

Dopo gli ultimi provvedimenti assunti dagli Stati Uniti, la Russia rischia il “default”. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, aggiungendo che Washington si aspetta un “impatto minimo” sull’economia Usa e sulle economie mondiali.

h.22.34 | Zelensky parlerà domani alla Standford University In collegamento video

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky parlerà domani in collegamento video con la Stanford University. Lo rivela un tweet di un professore della scuola, Michael McFaul, ex ambasciatore degli Stati Uniti in Russia. “In un momento cruciale nella storia dell’Ucraina, sono onorato di ospitare domani Zelensky a Stanford”.

h.22.37 | Sale bilancio raid a Kharkiv, 8 morti tra cui bimbo

Il numero totale delle persone uccise negli attacchi odierni nella città nord-orientale di Kharkiv è salito a otto, incluso un bambino di 5 mesi. Lo ha dichiarato su Facebook il capo della polizia nazionale Ihor Klymenko. Altri quattro civili sono stati uccisi nella regione orientale di Donetsk, ha aggiunto il governatore regionale. E due sono morti nella regione meridionale di Mykolayiv, dove le infrastrutture civili, inclusi un negozio e edifici residenziali, sono state danneggiate dai bombardamenti russi, ha affermato il comando militare regionale.

 h.23.34 | Lavrov, piani Nato per dominare mondo falliranno

I tentativi della Nato di diventare “un’alleanza globale che cerca il dominio militare sul mondo” sono destinati a fallire. Lo ha dichiarato, riporta Tass, il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, a proposito dei piani di riforma dell’Alleanza Atlantica. “Sembra che nessuno abbia nemmeno intenzione di riformare la Nato. Stanno pianificando di trasformare questa ‘unione difensiva’ in un’alleanza globale che cerca il dominio militare in tutto il mondo. Questo è un percorso pericoloso. Certamente, è destinato a fallire“, ha detto Lavrov in un’intervista a RT Arabic.

h.23.44 | Consigliere ministro agricoltura ucraino: “Il nostro grano rubato dai russi è in Siria”

‘Secondo i nostri calcoli, i russi hanno rubato dalle 400 mila alle 600 mila tonnellate di grano. Hanno provato ad esportare questo grano da Sebastopoli, dai porti della Crimea all’Egitto, ma l’Egitto ha rifiutato. E le navi, secondo le nostre informazioni, hanno fatto rotta verso la Siria”. Lo ha denunciato il consigliere del Ministro dell’Agricoltura ucraina, Markiyan Dmytrasevych, al Tg2000, il telegiornale di Tv2000. “Il grano stoccato nei territori occupati, parliamo di grano ad uso interno per noi ucraini, – ha sottolineato Dmytrasevych al microfono dell’inviato del Tg2000, Vito D’Ettorre – è di circa 1.4 milioni di tonnellate“.

Cnn: «Biden pronto a inviare missili a lungo raggio a Kiev». di Francesco Battistini, Andrea Marinelli, Guido Olimpio, Marta Serafini, Paolo Foschi su Il Corriere della Sera il 27 Maggio 2022.

Le notizie di venerdì 27 maggio sulla guerra, in diretta: secondo gli analisti la Russia avanza ancora nel Donbass. Draghi: non vedo spiragli di pace. 

• La guerra in Ucraina è arrivata al 93esimo giorno: qui lo speciale sui tre mesi di conflitto.

• Mosca stringe la morsa su Severodonetsk. L’esercito russo continua a martellare con l’artiglieria ed «è al momento in vantaggio» nella regione di Lugansk, come ha riconosciuto il generale ucraino Oleksiy Gromov. Zelensky ha parlato di nuovo di genocidio, mentre gli Usa, secondo quanto riferito dalla Cnn, si preparano a inviare a Kiev i missili a lungo raggio che potrebbero permettere all’Ucraina di arrestate la lenta ma inesorabile avanzata russa nel Donbass.

• Telefonata tra Putin e Draghi sulla crisi ucraina. Il premier: «Iniziativa che ho sentito il dovere di prendere, la crisi alimentare che si sta avvicinando avrà proporzioni gigantesche e conseguenze terribili. Parlerò con Zelensky». Ma il Cremlino replica: «È Kiev che blocca i porti, pronti a collaborare ma prima via le sanzioni». Mosca rassicura l’Italia sul gas: «Continueremo a garantire forniture ininterrotte ai prezzi fissati nei contratti».

• Il ministro degli Esteri russo ammonisce l’Occidente: «Guai a fornire armi che colpiscano la Russia, sarebbe un passo verso una escalation». E boccia il piano di pace italiano, «non è serio».

• Ramzan Kadyrov, leader ceceno e alleato del presidente russo Vladimir Putin, si è detto pronto ad attaccare la Polonia.

• La procuratrice capo dell’Ucraina Iryna Venediktova ha detto alla Bbc che sta indagando su quasi 14.000 casi di presunti crimini di guerra da parte delle forze russe.

Ore 05:44 - Severodonetsk, il sindaco: 1500 morti, 60% degli edifici distrutto

Sono almeno 1500 i morti nella città ucraina di Severodonetsk , nell’est del Paese, al centro di pesanti bombardamenti dei russi da settimane. Inoltre il 60% degli edifici è stato distrutto. Lo ha riferito il sindaco Oleksandr Stryuk. Severodonetsk è l’unica città del Luhansk, nelDonbass, ancora sotto il controllo ucraino.

Ore 05:47 - Artem, Mosha e Oleg: la morte dei pugili eroi

L’ultimo combattimento era stato fissato il 12 marzo. «Boxing Show» nella Freedom Hall, ore 17, ingresso 15 euro. Ma quel pomeriggio, diciassettesimo giorno di guerra, non si presentò mai nessuno, nemmeno il custode che doveva aprire i tornelli. Allo SpartaBox non aprirono neanche la palestra per il riscaldamento. Gli spogliatoi vuoti. Le corde immobili. I tabelloni elettronici spenti. Le poltroncine deserte. I pugili erano andati tutti al fronte. «È l’ora di far vedere che combattenti siamo», avevano detto in tv i fratelli boxeur Vitalij e Volodymyr Klitschko, l’uno sindaco e l’altro suo motivatore, e il gong s’era sentito forte: via i guantoni, campioni e bidoni, tutti in trincea. Non c’era stato il tempo di dir fuori i secondi: chi era tornato dall’estero e chi aveva mollato borse di milioni, chi s’era arruolato con Azov e chi nella polizia, l’importante era solo partire e menare duro i russi, se possibile, e volteggiare come una farfalla e pungere come una vespa, secondo l’insegnamento di Cassius Clay. «I nostri atleti hanno dato un grandissimo esempio», si commuove Serhii Tishchenko, una vita da allenatore a bordo ring, adesso presidente della Federboxe ucraina: «Finora ne eravamo orgogliosi. Adesso, li consideriamo i nostri eroi celesti». (Qui l’articolo completo dell'inviato Francesco Battistini)

Ore 05:49 - Non solo droni,ucraini usano anche le ebike contro i tank

Nella guerra tra Russia e Ucraina non ci sono solo armi avveniristiche, droni per tracciamenti crittografati e super blindati. Compaiono anche le biciclette elettriche. Possono sembrare fuori luogo all’interno di un conflitto odierno eppure anche questo mezzo così vetusto (ma così nuovo) ha ritrovato la sua ragion d’essere: è silenzioso e non viene rilevato dai russi. A rivelare il successo delle ebike in guerrra è Eleek, produttore ucraino che nota come i suoi mezzi siano sempre più richiesti dalle truppe. I vantaggi dopotutto sono parecchi. Permettono di coprire grandi distanze, intorno ai 150 chilometri, e di percorrere sentieri inaccessibili ad altri mezzi a motore. Possono quindi condurre attacchi di sottecchi, magari a opera di cecchini e consentono ricognizioni che passano inosservate (e inudite). Il propulsore elettrico infatti non è solo silenzioso ma non emette calore annullando di fatto i sistemi di rilevazione termici usati dai russi per scovare i mezzi a motore.

Ore 06:09 - Cnn: Biden pronto a inviare missili a lungo raggio a Kiev

L’amministrazione Biden si sta preparando a inviare all’Ucraina armi più potenti nell’ambito di un nuovo pacchetto la prossima settimana. Lo riferiscono fonti dell’amministrazione alla Cnn. Si tratterebbe in particolare di sistemi di missili a lungo raggio, Multiple Launch Rocket System o MLRS, che da tempo sta chiedendo Volodymyr Zelensky. Le armi, prodotte negli Stati Uniti, possono sparare una raffica di razzi per centinaia di chilometri, molto più lontano di qualsiasi altro sistema già presente in Ucraina, e secondo Kiev potrebbe essere il punto di svolta nella loro guerra contro la Russia. La notizia arriva n un momento di grossa difficoltà per le truppe ucraine, sottoposte a pressanti bombardamenti nel Donbass. Un altro sistema richiesto dall’Ucraina è il High Mobility Artillery Rocket System o HIMARS, più leggero dell’Mlrs ma in grado di sparare lo stesso tipo di munizioni. Finora Biden aveva evitato di inviare questi sistemi per timore che l’Ucraina potesse utilizzarli per attaccare all’interno del territorio russo con la conseguenza di una reazione da parte di Mosca. (Qui il punto di Andrea Marinelli e Guido Olimpio sulla situazione militare)

Ore 06:11 - Zelensky: la Russia nel Donbass sta compiendo un genocidio

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di compiere un «genocidio» nel Donbass. La Russia sta praticando la «deportazione» e «l’uccisione di massa di civili» nel Donbass, ha detto Zelensky nel suo discorso video quotidiano precisando che «tutto questo (...) è un’evidente politica di genocidio portata avanti dalla Russia».

Ore 06:12 - Assemblea Oms condanna l’aggressione militare russa

I Paesi membri dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno adottato giovedì una risoluzione presentata dall’Ucraina che condanna «nei termini più forti l’aggressione militare della Russia e in particolare gli attacchi ai servizi sanitari. Il testo, invece, adottato con 88 voti, 12 contrari e 53 astenuti, non prevede sanzioni concrete nei confronti della Russia all’interno dell’Oms. Gli attacchi alle strutture sanitarie sono anche al centro delle indagini da parte della procura generale di Kiev su presunti crimini di guerra.

Ore 06:14 - Casa Bianca: la Russia rischia il default

Le misure assunte dagli Stati Uniti contro la Russia in risposta all’invasione dell’Ucraina potrebbero provocare il «default dell’economia russa». Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, in un briefing con la stampa sottolineando che, invece, l’impatto sull’economia Usa e quelle del resto del mondo sarà «minimo». Il 25 maggio gli Usa hanno fatto scattare una nuova stretta alle modalità di restituzione del debito russo attraverso i circuiti internazionali.

Ore 06:15 - Washington: Putin usa il cibo come arma

A Washington, il portavoce del Pentagono John Kirby ha accusato la Russia di «usare il cibo come arma. E ovviamente stiamo discutendo con i nostri partner internazionali e alleati su come rispondere al meglio a tutto questo». Il presidente russo Vladimir Putin ha invece assicurato che le accuse occidentali secondo cui Mosca, dalla sua offensiva in Ucraina, blocca le esportazioni di grano ucraine sono «infondate». Il leader del Cremlino si è detto oggi pronto ad aiutare «a superare la crisi alimentare». La questione è stata trattata anche nel colloquio telefonico di giovedì fra Putin e Mario Draghi, come riferito da Marco Galluzzo sul Corriere.

"Pesanti perdite tra forze di élite russe": la rivelazione che preoccupa Mosca. Federico Giuliani e Mauro Indelicato il 26 Maggio 2022 su Il Giornale.

L'esercito russo continua ad avanzare nel Donbass. Mosca sta intensificando gli sforzi per prendere il pieno controllo delle regioni di Lugansk e Donetsk. Pioggia di bombe su Severodonetsk.

Nelle ultime ore sono andati in scena feroci combattimenti intorno a Severodonetsk, nell'Ucraina orientale. La città industriale è strategicamente importante: una volta conquistata, Mosca potrebbe controllare Lugansk, uno dei grandi obiettivi prefissati da Vladimir Putin. Ed è proprio per questo motivo che i bombardamenti russi nell'intera area sono aumentati in maniera esponeniziale. Secondo le autorità ucraine la prossima settimana sarà decisiva per capire l'esito dell'offensiva nemica: "Se le forze del Cremlino non riusciranno a conquistare Seveerodonetsk entro sabato o domenica, allora esauriranno le energie e la situazione si stabilizzerà".

Difficile, tuttavia, capire se e quanto potrà resistere Kiev nel Donbass. Anche perché nel frattempo il ministero della Difesa ucraino ha fatto sapere che l'esercito russo sta "conducendo un'intensa offensiva" sulla città chiave di Lyman, nella vicina regione di Donetsk. Ricordiamo che Lyman è un importante snodo ferroviario nazionale, e che se i russi dovessero consolidare il loro controllo lì, la vicina città di Sloviansk diventerebbe più vulnerabile agli attacchi dell'artiglieria di Mosca. Non solo: le truppe ucraine a sud-est della città rischierebbero di essere accerchiate e quindi spazzate via.

Lontano dal campo di battaglia, intanto, c'è da segnalare il duro attacco verbale sferrato da Volodymyr Zelensky ai danni dell'ex segretario di Stato Henry Kissinger. Quest'ultimo aveva aveva ipotizzato possibili concessioni territoriali di Kiev per ottenere una tregua con Mosca. Ebbene, il presidente ucraino ha affermato che Kissinger "è una figura che emerge da un passato lontano per affermare che un pezzo di Ucraina dovrebbe essere ceduto alla Russia". "Il suo calendario non segna il 2022, ma è fermo al 1938", ha quindi aggiunto lo stesso Zelensky, che nello stesso discorso è tornato a chiedere agli alleati occidentali pieno sostegno nella fornitura di armi. "Le forze armate ucraine, la nostra intelligence e tutti coloro che difendono lo Stato si oppongono all'offensiva estremamente brutale delle truppe russe nell'est. In alcuni luoghi, il nemico supera di gran lunga l'equipaggiamento e il numero dei nostri soldati", ha infine ammesso il capo di Stato ucraino.

Ore 5:46 | Zelensky attacca Kissinger: "Suo calendario fermo al 1938"

"Le forze armate ucraine, la nostra intelligence e tutti coloro che difendono lo Stato si oppongono all'offensiva estremamente brutale delle truppe russe nell'est. In alcuni luoghi, il nemico supera di gran lunga l'equipaggiamento e il numero dei nostri soldati". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo consueto discorso video serale alla nazione, che è tornato a chiedere agli alleati occidentali pieno sostegno nella fornitura di armi. "Sono grato a tutti coloro che ne hanno parlato, anche a Davos, e a chi ne parla sui media e nelle capitali dei principali Paesi, nonostante le pressioni di tutti coloro che sono rimasti bloccati nel XX secolo, quando gli interessi dei popoli venivano spesso barattati nel tentativo di soddisfare gli appetiti dei dittatori", ha aggiunto, citato da Ukrinform, riferendosi in particolare all'ex segretario di Stato americano Henry Kissinger, che aveva ipotizzato possibili concessioni territoriali di Kiev per ottenere una tregua con Mosca.

Ore 6:32 | Feroci combattimenti intorno a Severodonetsk

I bombardamenti russi sulla città industriale di Severodonetsk - la chiave per controllare Lugansk - sono aumentati in maniera esponenziale, mentre le truppe russe si stanno trasferendo in quest'area per conquistare la regione "ad ogni costo". Lo ha affermato la Cnn citando un alto funzionario ucraino. "La prossima settimana sarà importante. Se i russi non riusciranno a conquistare Severodonetsk entro sabato o domenica, allora esauriranno le energie e la situazione potrebbe stabilizzarsi", ha invece dichiarato Serhiy Haidai, capo dell'amministrazione militare di Lugansk.

Ore 7:01 | Attacchi russi nella regione di Donetsk: pressing sulla città di Lyman

Il ministero della Difesa ucraino ha fatto sapere che le forze russe stanno "conducendo un'intensa offensiva" sulla città chiave di Lyman, nella regione di Donetsk. Lyman è un importante snodo ferroviario. Se i russi dovessero consolidare il loro controllo in quell'area, allora la vicina città di Sloviansk diventerebbe più vulnerabile agli attacchi dell'artiglieria del Cremlino mentre le truppe ucraine a sud-est della città rischierebbero di essere accerchiate.

Ore 7:43 | Intelligence Gb: "Pesanti perdite tra forze èlite russe"

L'esercito russo sta registrando perdite significative in molte delle sue unità d'èlite. Le forze aviotrasportate sono state pesantemente coinvolte in diverse operazioni fallimentari dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina. Lo riferisce l'intelligence britannica nel suo ultimo aggiornamento, ricordando il tentativo, fallito, di avanzare su Kiev attraverso l'aeroporto di Hostomel a marzo, lo stallo, da aprile, dell'offensiva a Izyum da aprile e le recenti e costose traversate fallite del fiume Siverskyi Donets. Le forze aviotrasportate sono composte da circa 45.000 uomini, principalmente soldati professionisti a contratto. Sono state impiegate in missioni più adatte alla fanteria corazzata più pesante e ha subito pesanti perdite durante la campagna, che probabilmente riflette una cattiva gestione strategica di questa capacità e l'incapacità della Russia di garantire la superiorità aerea.

Ore 7:57 | Stato Maggiore Ucraino: "Mosca attacca 40 città nel Donbass, 5 morti"

La Russia ha attaccato 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk, cinque le vittime civili e 12 i feriti: "I nemici hanno sparato contro più di 40 città nelle regioni di Donetsk e Lugansk, distruggendo o danneggiando 47 siti civili, tra cui 38 case e una scuola. A causa di questi bombardamenti cinque civili sono morti e 12 sono stati feriti", scrive su Facebook lo Stato Maggiore delle Forze armate dell'Ucraina, citato dalla Bbc.

Ore 8:11 | Autorità Zaporizhzhia: "Kiev ha perso per sempre l'accesso al Mar d'Azov"

L'Ucraina ha perso per sempre l'accesso al Mar d'Azov, dal momento che le regioni di Zaporizhzhia e Kherson non torneranno mai più sotto il controllo del "regime" di Kiev. Lo ha dichiarato questa mattina il membro del consiglio principale dell'amministrazione militare-civile della regione di Zaporizhzhia, Vladimir Rogov, all'agenzia di stampa "Ria Novosti". "Il Mar d'Azov è stato perso per sempre dall'Ucraina. I porti nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson non saranno mai più ucraini. Sono sicuro che dopo la riunificazione delle nostre regioni con la Russia, il Mar d'Azov sarà di nuovo, come in passato, un mare interno della Federazione Russa", ha affermato Rogov.

Ore 8:26 | Massicci bombardamenti russi sulla città di Slavyansk

L'offensiva dell'esercito russo con massicci bombardamenti è ripresa sulla città orientale di Slavyansk, riferisce lo Stato maggiore ucraino su Facebook, riportato da Ukrinform. "Nella direzione di Donetsk, gli attacchi delle truppe russe sono concentrati sulla presa del pieno controllo di Lyman e sul miglioramento della strategia vicino a Severodonetsk e Avdiivka. Il nemico ha usato artiglieria e aerei da combattimento nelle posizioni delle nostre unità e nelle infrastrutture civili della regione ", si legge nel rapporto del mattino. Lo Stato maggiore spiega che le truppe della Federazione continuano l'offensiva senza sosta nella zona orientale e continuano a lanciare missili e attacchi aerei sulle infrastrutture. A nord, Mosca sta adottando misure per coprire il confine ucraino-russo nelle regioni di Bryansk e Kursk e per impedire il trasferimento delle forze armate ucraine in altre aree.

Ore 8:58 | Milizie Lugansk: "Quasi 8 mila militari ucraini prigionieri nel Donbass"

Sono quasi ottomila i militari ucraini tenuti prigionieri nel territorio delle repubbliche popolari di Luhansk e Donetsk. Lo ha affermato questa mattina l'ambasciatore della repubblica popolare di Lugansk in Russia, Rodion Miroshnik, al canale YouTube "Soloviev Live". "Ci sono molti prigionieri. Certo, ce ne sono di più sul territorio della repubblica popolare di Donetsk, ma ne abbiamo anche noi abbastanza, e ora la cifra totale è di circa ottomila. Sono molti e se ne aggiungono letteralmente centinaia ogni giorno", ha sostenuto Miroshnik.

Ore 9:17 | Milizie Donetsk: "Siamo entrati in regioni di Kherson, Zaporizhzhia e Kharkiv"

Le unità di riserva delle milizie della repubblica popolare di Donetsk sono entrate nelle regioni ucraine di Kherson, Zaporizhzhia e Kharkiv per "proteggere il Donbass". Lo ha affermato il leader della repubblica popolare, Denis Pushilin, in un'intervista pubblicata questa mattina dall'agenzia di stampa Ria Novosti.

Ore 9:48 | Russi usano proiettili incendiari a Maryinka

Nelle ultime 24 ore l'esercito russo ha usato proiettili incendiari a Maryinka, nella regione di Donetsk. Lo riferisce l'amministrazione militare regionale nel report della mattina citato da Ukrinform.

Ore 10:21 | Kiev: "Lugansk non è ancora tagliato fuori"

"Il Lugansk non è stato tagliato fuori": lo ha dichiarato il capo dell'amministrazione militare della regione, Serhiy Gaidai, smentendo alla Bbc l'isolamento completo della regione da parte dei russi. I combattimenti, ammette Gaidai, hanno raggiunto la periferia della grande città di Severodonetsk. "Se catturano la strada per Bakhmut, la città potrebbe essere circondata", ha aggiunto. Lo stesso Gaidai ha quindi dichiarato che la strada per il sud-ovest di Severodonetsk è stata sottoposta a fuoco ma che gli aiuti umanitari continuano a passare. Le cose andrebbero molto peggio per Severodonetsk, bombardata 24 ore al giorno e quasi sotto scacco delle forze russe, abbastanza vicine tanto da usare colpi di mortaio, artiglieria e bombardamenti aerei.

Ore 10:55 | Sindaco Kiev: "I russi non hanno rinunciato alla capitale"

"La Russia spera ancora di prendere il controllo della capitale ucraina". Sono queste le preoccupanti dichiarazioni che il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha rilasciato al forum economico mondiale di Davos. "Non è un segreto che la priorità della Russia sia occupare l'intero Paese e l'obiettivo principale di Mosca è ancora la capitale dell'Ucraina, il cuore del Paese", ha affermato. "È chiaro che non si tratta di un'operazione militare speciale, come sostiene la Russia. E' il genocidio del popolo ucraino con bambini, donne e anziani uccisi", ha quindi aggiunto il sindaco.

Ore 11:30 | L'allarme di Kiev: "Mosca potrebbe attaccare navi civili con corazzata ucraina"

Le unità russe potrebbero bombardare navi civili straniere utilizzando una piccola nave d'artiglieria corazzata della Marina ucraina catturata nelle acque della città portuale di Berdyansk all'inizio dell'invasione. Lo scrivono le forze operative Sud di Kiev citate da Ukrainska Pravda. "È probabile che il nemico cercherà di utilizzare una nave del genere, anche sotto bandiera ucraina, nelle sue provocazioni con il bombardamento di navi civili straniere, e forse le aree costiere dell'Ucraina e di altri Paesi nella regione del Mar Nero", affermano le forze ucraine.

Ore 11:51 | A Lysychansk civili seppelliti in fosse comuni

La polizia della città sud-orientale di Lysychansk è costretta a seppellire i corpi dei civili in fosse comuni a causa delle ostilità in corso, circa 150 persone sono state sepolte in una tomba unica. Lo ha reso noto il capo militare regionale del Lugansk Sergiy Gaidai, citato dalla Bbc. Gaidai ha spiegato che le famiglie delle persone sepolte nelle fosse comuni potranno effettuare una nuova sepoltura dopo la guerra, la polizia sta rilasciando documenti che consentono di ottenere certificati di morte per i propri cari.

Ore 11:58 | Nato: "Impossibile dire quando finirà la guerra"

"Nessuno può dire con certezza quando e come finirà questa guerra": lo ha detto il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, secondo quanto riporta il Kiev Independent. Il numero uno dell'Alleanza ha invitato i Paesi membri a sostenere ulteriormente l'Ucraina nella "guerra di logoramento" della Russia, fornendo armi ma allo stesso tempo prevenendo una escalation del conflitto per evitare che Mosca veda la Nato come un organismo belligerante.

Ore 12:04 | Premier Finlandia Sanna Marin in visita a Irpin

Il primo ministro finlandese Sanna Marin ha visitato Irpin. Lo riferisce Unian pubblicando le foto della visita. "Abbiamo mostrato le conseguenze della pace russa lasciata dagli occupanti e discusso la questione dell'assistenza nella ricostruzione della nostra città", ha detto la segretaria del consiglio comunale Angela Makeyeva ringraziando la Finlandia per la sua posizione sull'integrità territoriale dell'Ucraina, l'imposizione di severe sanzioni contro la Russia e il supporto e l'assistenza militari.

Ore 12:21 | Continua l'assedio di Severodonetsk: distrutto il 90% della città

Severodonetsk, la città ucraina situata nella regione orientale di Luhansk, è sotto "il fuoco costante" dei russi da una settimana e mezza. Lo ha dichiarato il capo dell'amministrazione civile e militare di Sevorodonetsk, Alexander Stryuk, in un'intervista alla radio Nv. Secondo Stryuk, si crede che circa 13mila persone si trovino ancora nella città, molte delle quali nei rifugi. Inoltre, ha precisato, circa il 90% degli edifici della città sono stati danneggiati nei bombardamenti.

Ore 13:00 | Kiev: "Situazione molto difficile, servono armi più potenti"

La situazione sul campo "è molto difficile", per far fronte all'offensiva russa le forze ucraine hanno un "disperato bisogno di armi in grado di colpire il nemico a distanze maggiori": lo ha scritto su Telegram il comandante in capo delle forze armate ucraine, Valeriy Zaluzhnyi, secondo quanto riferisce l'agenzia Ukrinform. "È molto difficile per noi, ma siamo in piedi. Stiamo combattendo per ogni sezione della prima linea, per ogni insediamento. Le armi e le attrezzature occidentali ci aiutano a scacciare il nemico dalla nostra terra. Siamo grati per l'assistenza tecnica internazionale fornita - ha scritto Zaluzhnyi -. Allo stesso tempo, abbiamo un disperato bisogno di armi in grado di colpire il nemico a distanze maggiori. E su questo non devono esserci ritardi, perché il prezzo del ritardo è misurato dalle vite del nostro popolo che ha protetto il mondo dal ruscismo (il fascismo russo, ndr)".

Ore 13:38 | Putin: "Russia sta diventando più forte grazie a sanzioni"

"La Russia sta diventando un pò più forte grazie alle sanzioni". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin parlando ad un forum economico dei paesi dell'ex Urss, come riporta la Tass. Il capo del Cremlino si è quindi indirettamente rivolto agli Stati Uniti, dicendo che nessun "poliziotto globale" sarà in grado di fermare i Paesi che vogliono perseguire una politica indipendente. Putin ha inoltre ricordato che la Russia "è competitiva", "rimane il primo esportatore di grano al mondo" e che "sta diventando un pò più forte grazie alle sanzioni". Dal punto di vista geopolitico le priorità per la Russia sono le relazioni con i "Paesi vicini naturali", ha quindi chiarito il leader russo. Putin ha infine definito "furto" la decisione europea di congelare miliardi di beni degli oligarchi. "Il furto di asset da parte dell'Occidente non porterà a nulla di buono", ha tuonato.

Ore 13:46 | Russia respinge accuse su blocco navi grano e attacca Occidente

Il Cremlino respinge le accuse occidentali secondo cui Mosca ha bloccato le esportazioni di grano ucraine, minacciando una crisi alimentare globale. "Respingiamo categoricamente queste accuse e al contrario accusiamo i paesi occidentali di aver adottato una serie di misure illegali che hanno portato a questo blocco", ha affermato il portavoce russo Dmitry Peskov. I paesi occidentali "devono annullare queste decisioni illegali che ostacolano il trasporto delle navi e l'esportazione di grano", aggiunge, riferendosi alle sanzioni contro Mosca.

Ore 14:09 | Mosca: espulsione media occidentali se YouTube bloccherà briefing settimanali

La portavoce diplomatica russa Maria Zakharova ha minacciato i media e i giornalisti occidentali di espulsione, se la piattaforma YouTube dovesse ancora bloccare i suoi briefing settimanali, come già accaduto. Molti siti e social network, tra cui YouTube, hanno bloccato media e pagine ufficiali russi dopo l'offensiva in Ucraina. Zakharova ha riferito di aver fatto sapere al colosso americano che se bloccherà ancora le sue conferenze stampa settimanali in diretta, "un giornalista o media americano tornerà a casa", secondo l'agenzia TASS. "Un altro stop al briefing e daremo un nome specifico, un media specifico", ha minacciato, prima di aggiungere che la decisione potrebbe riguardare anche altri paesi, visto che YouTube è amministrato da "una signora con passaporto polacco", Susan Wojcicki: "Data la posizione della Polonia, forse non ci limiteremo agli americani", ha detto Zakharova.

Ore 14:30 | Putin: "Sostituite importazioni in settori chiave ma non vogliamo isolarci"

La Russia è riuscita a sostituire le importazioni nei settori chiave per la sovranità del Paese ma "non ha intenzione di disconnettersi dalle tecnologie delle economie avanzate", ha affermato Vladimir Putin, nel suo intervento al Forum economico euroasiatico in cui ha spiegato che "nessuno sarà in grado di separare un Paese come la Russia, stanno cercando di metterci all'angolo, ma è irrealistico, impossibile nel mondo contemporaneo". "Chi cerca di isolare la Russia si fa male da solo", ha concluso il capo del Cremlino.

Ore 14:40 | Kiev: "Segnali di un'escalation russa"

"Ci sono segnali di un'escalation" della Russia. Lo ha detto il viceministro della Difesa ucraino, Ganna Malyar, in una conferenza stampa, avvertendo che i combattimenti hanno raggiunto la massima intensità a est e che ci si aspetta un periodo "estremamente difficile" e "lungo". Il ministro ha poi aggiunto che Mosca sta spostando i missili Iskander a Brest, in Bielorussia, che potrebbero essere essere usati per colpire l'ovest dell'Ucraina.

Ore 14:54 | Colloquio Erdogan-Macron: focus su Finlandia e Svezia in Nato

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto un colloquio telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron. Lo riferisce l'agenzia di stampa Anadolu spiegando che durante la conversazione si è parlato della guerra russa in Ucraina e delle richieste di aderire alla Nato presentate dalla Svezia e dalla Finlandia. Nel colloquio si è anche parlato di rapporti bilaterali tra Ankara e Parigi. La presidenza turca ha reso noto che Erdogan ha detto a Macron che il sostegno che Finlandia e Svezia forniscono al Pkk e all'Ypg non è coerente con lo spirito di solidarietà dell'Alleanza Atlantica.

Ore 15:36 | Kiev: "Russi in una posizione di vantaggio a Lugansk"

"La Russia al momento è in vantaggio sulle forze ucraine nell'offensiva nella regione di Luhansk, ma stiamo facendo tutto quello che possiamo". Lo ha dichiarato, in un incontro con i giornalisti a Kiev, il generale ucraino Oleksiy Gromov.

Ore 16:24 | Kharkiv ancora sotto attacco, 5 i morti civili

Sarebbero almeno cinque le vittime dei bombardamenti russi a Kharkiv delle ultime ore. A renderlo noto è stato il consigliere del capo del consiglio regionale di Kahrkiv, Natalia Popova. Feriti anche dieci civili, tra questi anche un bambino.

Ore 16:57 | Blinken: "Il Cremlino non ha raggiunto nemmeno un obiettivo in Ucraina"

"Il presidente Putin non è riuscito a raggiungere uno solo dei suoi obiettivi strategici in Ucraina". Lo ha dichiarato il segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, nel suo discorso alla George Washington University incentrato sulla strategia del governo di Washington nei confronti della Cina.

Ore 17:00 | Kiev: "Rischio inondazioni a Kherson"

Il comando dello stato maggiore dell'esercito ucraino ha reso noti i propri timori circa la possibilità di inondazioni nella regione e nella città di Kherson legate alle attività dei russi e, in particolare, al loro controllo di una delle dighe più grandi e importanti del sud dell'Ucraina. Lo ha reso noto l'agenzia Ukrinform, secondo cui alcuni testimoni parlano di piccole inondazioni locali già avvenute.

Ore 17:51 | Telefonata tra Mario Draghi e Vladimir Putin

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha tenuto oggi pomeriggio una conversazione telefonica con il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi diffusa in questi minuti. "Il colloquio - si sottolinea nel comunicato - si è incentrato sugli sviluppi della situazione in Ucraina e sugli sforzi per trovare una soluzione condivisa alla crisi alimentare in atto e alle sue gravi ripercussioni sui Paesi più poveri del mondo".

Ore 18:28 | Kadyrov: "Se Mosca lo ordina, noi prendiamo la Polonia"

"La questione dell'Ucraina è chiusa, adesso l'interesse è verso la Polonia". Lo ha detto in un video, riportato dal giornalista della Bbc Francis Scarr, il leader ceceno Ramzan Kadyrov. "Dopo l'Ucraina - ha dichiarato - se ci viene dato l'ordine, in sei secondi vi mostreremo di cosa siamo capaci". Kadyrov ha anche intimato a Varsavia di scusarsi per la vernice contro l'ambasciatore russo.

Ore 18:54 | Cremlino: "Telefonata Putin-Draghi partita su iniziativa italiana"

È stato il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, a telefonare al presidente russo, Vladimir Putin". Lo ha reso noto il portavoce del Cremlino con una nota ripresa e diramata dalle agenzie di stampa russe.

Ore 19:19 | Kiev accusa i russi di aver cancellato le vacanze estive agli studenti di Mariupol

"A Mariupol, le vacanze scolastiche estive sono state cancellate per consentire agli alunni di studiare il russo e mettersi al pari con il curriculum scolastico russo". Lo ha dichiarato su Telegram il consigliere del sindaco dell'amministrazione ucraina Petro Andryushchenko. "Per tutta l'estate - si legge - i bambini dovranno studiare lingua, letteratura e storia russa, nonchè lezioni di matematica in russo". Non ci sono conferme dell'annuncio da parte russa.

Ore 19:47 | Draghi: "Spiragli di pace? No, non ne ho visti"

In conferenza stampa il presidente del consiglio Mario Draghi, rispondendo a una specifica domanda sul colloquio con Vladimir Putin, ha detto di non aver visto durante la conversazione spiragli di pace. "Non ho visto alcuno spiraglio - ha detto - non ne ho visto nessuno purtroppo".

Ore 20:03 | Sirene di allerta aerea a Kiev e in molte regioni occidentali dell'Ucraina

Le sirene anti aeree sono tornate a risuonare pochi minuti fa nella capitale ucraina e nell'area attorno la metropoli. Lo segnalano i servizi di emergenza nazionale sui canali Telegram. Allarmi attivati anche negli oblast di Chernihiv, Sumy, Zhytomyr, Leopoli, Lutsk, Ivano-Frankivsk e Transcarpazia.

Ore 20:31 | Leader Repubblica Donetsk: "Non tutti i combattenti di Azovstal si sono arresi"

"Non tutti i soldati ucraini del battaglione Azov asserragliati nelle acciaierie Azovstal si sono arresi alle forze russe. Alcuni erano nascosti e sono stati catturati". Lo ha dichiarato all'agenzia Ria Novosti il leader dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, Denis Pushilin. "Anche per questo - ha proseguito - non si può escludere al cento per cento che ce ne siano ancora nascosti nell'impianto di Mariupol, ma in ogni caso non rappresentano una minaccia".

Ore 21:12 | Nuove esplosioni a Kharkiv

Continua a non avere pace oggi la seconda città dell'Ucraina. A Kharkiv pochi minuti fa sono state avvertite nuove intense esplosioni, a quanto pare questa volta anche vicino al centro storico. Nelle scorse ore la città è stata duramente colpita, con un bilancio che parla al momento di 9 vittime, tra cui un bambino

Ore 21:23 | Pentagono: "Pechino continua cooperazione militare con la Russia"

Un portavoce del Pentagono ha dichiarato ai media Usa di guardare con sospetto alle ultime manovre politiche della Cina. "Pechino - si legge nella nota - nonostante la brutale aggressione contro l'Ucraina sembra continuare la sua cooperazione militare con la Russia".

Ore 22:14 | Mosca: "Nostre truppe dentro centrale nucleare di Zaporizhzhia per salvaguardare la sicurezza"

"Le truppe russe sono entrate e hanno occupato la centrale di Zaporizhzhia, in Ucraina, per salvaguardare il combustibile nucleare e gli altri materiali dell'impianto". Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova. "Ribadiamo - si legge nelle sue affermazioni - ancora una volta che la messa sotto protezione da parte dei militari russi dell'impianto di Zaporizhzhia è stata giustificata per prevenire una fuoriuscita di materiali nucleari e radioattivi".

Ore 22:53 | Proseguono gli scontri nel Donbass

L'esercito ucraino ha diramato un ulteriore report sugli scontri nell'est del Paese in cui viene confermata una situazione di grave difficoltà. In particolare, i russi premono ancora in direzione di Severodonetsk e di Lyman.

Guerra Ucraina-Russia, Kiev ammette: “Mosca in vantaggio nel Lugansk”. Lavrov boccia il piano italiano di pace. Telefonata Putin-Draghi. Redazione su Il Riformista il 26 Maggio 2022. 

Novantaduesimo giorno di guerra che continua ad essere alimentata, ora dopo ora. Nessun accenno alla resa, a negoziati costruttivi. Solo accuse, minacce e dichiarazioni roboanti mentre migliaia di soldati e civili continuano a perdere la vita giorno dopo giorno. L’ultima, roboante, dichiarazione arriva dal presidente ucraino Zelensky che da sapere alla Russia, a Putin e all’Occidente che non è intenzionato a raggiungere la pace attraverso la concessione di territori a Mosca (come consigliato da Kissinger nei giorni scorsi).

Kiev continua a chiedere armi e apre gli occhi sulla Nato (“Non fa nulla”). Intanto la Russia avanza e conquista territori nel Donbass, arrivando a controllare quasi tutta la regione di Lugansk. L’Ucraina perde, con i porti di Zaporizhzhia e Kherson (oltre a quello di Mariupol), il controllo del mar d’Azov. Mosca nel frattempo inizia a offrire ai cittadini di Mariupol la possibilità di ottenere il passaporto russo con procedura accelerata.

ORE 7:45 – ZELENSKY REPLICA A KISSINGER: “NON CEDEREMO TERRITORI ALLA RUSSIA”, E RICORDA ESEMPIO HITLER – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel videomessaggio notturno ha ricordato “a coloro che cercano di imporre la necessità di concessioni territoriali alla Russia” i “tentativi falliti di placare l’aggressore nazista nel 1938”. Il riferimento è all’accordo di Monaco che concesse alla Germania di Hitler la Cecoslovacchia e soprattutto alle parole pronunciate a Davos dall’ex segretario di Stato americano, Henry Kissinger, il quale ha affermato che la pace non potrà che passare attraverso la cessione di alcuni territori a Mosca.

“Editoriali sintomatici hanno cominciato ad apparire su alcuni media occidentali affermando che l’Ucraina dovrebbe accettare i cosiddetti compromessi difficili rinunciando al territorio in cambio della pace”, ha detto nel suo ultimo discorso notturno. Durissimo messaggio video di Zelensky, nessun accenno all’ipotesi di resa, nessuna disponibilità a raggiungere la pace attraverso la concessione di territori ai russi in cambio di un definitivo cessate il fuoco. Il leader ucraino usa toni pesanti anche contro la Nato e in generale contro i paesi occidentali che non appoggiano con convinzione l’Ucraina inviando armi pesanti che possano contrastare l’esercito russo. “Chi consiglia all’Ucraina di dare qualcosa alla Russia, non sempre vuole vedere la gente comune” HA dichiarato il presidente Zelensky in un messaggio video citato da Ukrinform. “Qualunque cosa faccia lo stato russo, c’è qualcuno che dice: teniamo conto dei suoi interessi. Nonostante migliaia di missili russi abbiano colpito l’Ucraina. Nonostante decine di migliaia di ucraini uccisi. Nonostante Bucha e Mariupol, nonostante le città distrutte”, ha detto Zelesnky.

ORE 8:30 – KIEV: RESPINTI ATTACCHI A DONETSK E LUGANSK – ”Il nemico russo non smette di condurre operazioni offensive nella zona operativa orientale e continua a lanciare missili e attacchi aerei su strutture infrastrutturali in Ucraina”. Lo ha dichiarato il portavoce delle Forze Armate Ucraine Oleksandr Shtupun nel corso dell’aggiornamento quotidiano sulle operazioni militari in Ucraina. ”Nelle ultime 24 ore – ha detto – dieci attacchi nemici sono stati respinti a Donetsk e Luhansk, quattro carri armati, due sistemi di artiglieria, un corazzato da trasporto truppe, un’auto e un’unità di equipaggiamento speciale sono stati distrutti. Le unità di difesa aerea hanno distrutto cinque Uav Orlan-10. Gli aerei d’attacco dell’Aeronautica Militare delle Forze Armate dell’Ucraina hanno colpito le posizioni nemiche, hanno distrutto fino a dieci unità di veicoli corazzati leggeri. I nostri caccia hanno intercettato e abbattuto due missili da crociera”.

ORE 8:45 – SEPARATISTI FILORUSSI: IN DONBASS 8MILA PRIGIONIERI UCRAINI – Sono circa 8.000 i prigionieri di guerra ucraini detenuti nelle autoproclamate repubbliche popolari filo-russe di Lugansk e Donetsk. Lo ha riferito un funzionario filo-russo citato dalla Tass. “Ci sono molti prigionieri. Certo, ce ne sono di più sul territorio della Repubblica popolare di Donetsk, ma anche noi ne abbiamo abbastanza e ora il numero totale è di circa 8.000. Centinaia se ne aggiungono ogni giorno”, ha affermato il funzionario.

ORE 9 – MARIUPOL, CONSIGLIERE SINDACO: “MOSCA PROLUNGA ANNO SCOLASTICO PER INSEGNARE RUSSO” – Le autorità russe hanno prorogato l’anno scolastico fino al 1 settembre nelle scuole di Mariupol occupata, ha dichiarato il consigliere del sindaco Petro Andryushchenko. “L’obiettivo principale – ha detto – è la deucrainizzazione e la preparazione per l’anno scolastico secondo il programma russo. Ai bambini verrà insegnato per tutta l’estate la lingua e la letteratura russa, storia e matematica russa in russo”.

ORE ORE 9:15 – MORTI RUSSI DA INIZIO GUERRA SONO 29.600 SECONDO KIEV – Ammonterebbero a 29.600 le perdite fra le fila russe dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 29.600 uomini, 1315 carri armati, 3235 mezzi corazzati, 617 sistemi d’artiglieria, 201 lanciarazzi multipli, 93 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 206 aerei, 170 elicotteri, 2225 autoveicoli, 13 unità navali e 502 droni.

ORE 9:20 – CRIMEA, UCRAINA HA PERSO PER SEMPRE MAR D’AZOV – “Il Mar d’Azov è perduto per sempre per l’Ucraina. I porti delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson non saranno mai più ucraini. Sono sicuro che dopo la riunificazione delle nostre regioni con la Russia, il Mar d’Azov tornerà ad essere, come prima, esclusivamente un mare interno della Federazione Russa”, ha dichiarato il vice primo ministro del governo della Crimea Georgy Muradov, riportato da Ria Novosti. L’agenzia russa cita anche Vladimir Rogov, un funzionario nominato da Mosca nella regione occupata di Zaporizhzhia, il quale ha affermato che “le regioni di Zaporizhzhia e Kherson non torneranno mai sotto il controllo di Kiev”.

ORE 9:40 – MARE D’AZOV “PERDUTO PER SEMPRE” PER L’UCRAINA – Georgy Muradov, vice primo ministro del governo della Crimea, ha affermato stamane che il mare d’Azov “è perduto per sempre, per l’Ucraina. I porti delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson non saranno mai più ucraini. E sono sicuro che dopo la riunificazione delle nostre regioni con la Russia, il Mar d’Azov tornerà ad essere, come prima, esclusivamente un mare interno della Federazione Russa”.

ORE 10:20 – A KHERSON OBBLIGATORIO ESPORRE PREZZO IN RUBLI – Le autorità russe della regione di Kherson hanno reso obbligatorio che i prezzi dei prodotti in vendita siano indicati sia nella moneta ucraina, la grivnia, sia in rubli. Lo ha detto il capo dell’amministrazione militare-civile della regione di Kherson, Volodymyr Saldo. “Nella regione di Kherson è in vigore un atto legale che obbliga a denominare ogni prezzo nelle due valute, sia la grivnia che il rublo”.

Il sistema a doppia valuta è stato introdotto nell’oblast di Kherson lo scorso 23 maggio. Il tasso di cambio attuale è di due rubli per una grivnia e tutte le transazioni non in contanti si devono svolgere solo in rubli.

ORE 10:50 – IL SINDACO DI KIEV KLITSCHKO: “RUSSI NON HANNO RINUNCIATO ALLA CAPITALE” – “La Russia spera ancora di prendere il controllo della capitale ucraina”. Lo ha detto il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, al forum economico mondiale di Davos. “Non è un segreto che la priorità della Russia sia occupare l’intero Paese e l’obiettivo principale di Mosca è ancora la capitale dell’Ucraina, il cuore del Paese”, ha affermato l’ex pugile e sindaco della capitale. “È chiaro che non si tratta di un’operazione militare speciale, come sostiene la Russia. È il genocidio del popolo ucraino con bambini, donne e anziani uccisi”, ha aggiunto il sindaco trattenendo a stento la commozione.

ORE 11:50 – ZELENSKY INSISTE: “NESSUNA CONCESSIONE TERRITORIALE ALLA RUSSIA” – Nessun cambiamento sui confini in cambio del cessate il fuoco. Lo ha ribadito il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio postato su Telegram, respingendo qualsiasi ipotesi di cessioni territoriali in cambio della pace con la Russia. Ipotesi emerse, sostiene il presidente ucraino, in alcuni media occidentali.

ORE 12:10 – PREMIER FINLANDESE SANNA MARIN IN VISITA A IRPIN – Il primo ministro finlandese Sanna Marin ha visitato Irpin. Lo ha riferito il Consiglio comunale, ricordando che oltre il 70% della città è stato danneggiato dalla guerra. Lo riporta Unian pubblicando le foto della visita.

“Abbiamo mostrato le conseguenze della ‘pace russa’ lasciata dagli occupanti e discusso la questione dell’assistenza nella ricostruzione della nostra città”, ha detto la segretaria del consiglio comunale Angela Makeyeva ringraziando la Finlandia per la sua posizione sull’integrità territoriale dell’Ucraina, l’imposizione di severe sanzioni contro la Russia e il supporto e l’assistenza militari.

ORE 12:25 – IL CREMLINO A KIEV: “ACCETTI RICHIESTE DI MOSCA PER LA PACE” – Il Cremlino ha detto che si aspetta che le autorità di Kiev accettino le richieste di Mosca e si rendano conto della situazione reale. Alla domanda dei giornalisti su quali concessioni la Russia si aspetti dall’Ucraina, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha risposto che Mosca si aspetta che Kiev accetti le sue richieste e “realizzi la situazione de facto, che esiste”. Lo riporta l’agenzia Interfax.

ORE 12:40 – ITALIA REVOCA 4 ONOREFICENZE AI RUSSI, COMPRESO IL PRIMO MINISTRO – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha revocato la nomina a Cavaliere del premier russo Mishustin per “indegnità”. Lo stabilisce il decreto del Presidente della Repubblica pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Ritirate anche le onorificenze al ministro dell’Industria Manturov, al segretario di Stato Evtukhov e al presidente della Banca Vtb Kostin.

ORE 13:05 – ALTRI DUE SOLDATI RUSSI SI DICHIARANO COLPEVOLI DI CRIMINI DI GUERRA – Altri due soldati russi catturati si sono dichiarati colpevoli di aver bombardato una scuola nella città di Derhachi, nell’Ucraina orientale, nel secondo processo per crimini di guerra da quando le truppe russe hanno invaso il Paese. Lo riporta il Guardian. Alexander Bobikin e Alexander Ivanov hanno riconosciuto di aver fatto parte di un’unità di artiglieria che dalla regione di Belgorod, in Russia, ha sparato contro obiettivi nella regione di Kharkiv. I bombardamenti hanno distrutto un istituto scolastico, secondo i pubblici ministeri.

Bobikin e Ivanov, descritti come un conducente di artiglieria e un artigliere, sono stati catturati dopo aver attraversato il confine e continuato il bombardamento, ha dichiarato l’ufficio del procuratore generale. I procuratori di Stato hanno chiesto che la coppia venga incarcerata per 12 anni per aver violato le leggi di guerra. L’avvocato della difesa ha chiesto clemenza, sostenendo che i due soldati avevano eseguito gli ordini e si erano pentiti. Il verdetto è atteso per il 31 maggio.

ORE 13:20 – LAVROV: “RUSSIA CONOSCE PIANO ITALIANO SOLO DALLA STAMPA” – “La Russia sa dell’iniziativa dell’Italia per un accordo di pace in Ucraina solo dalla stampa”. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, come riporta l’agenzia Tass.

ORE 14:35 – PER IL MISTERO DELLA DIFESA UCRAINO CI SONO “SEGNALI DI ESCALATION” RUSSA – “Ci sono segnali di un’escalation” della Russia. A dirlo è stato il viceministro della Difesa ucraino, Ganna Malyar, in una conferenza stampa, avvertendo che i combattimenti hanno raggiunto la massima intensità a est e che ci si aspetta un periodo “estremamente difficile” e “lungo”. Il viceministro ha poi aggiunto che Mosca sta spostando i missili Iskander a Brest, in Bielorussia, che potrebbero essere essere usati per colpire l’ovest dell’Ucraina.

ORE 14:50 – ZELENSKY RICEVE LA PREMIER FINLANDESE SANNA MARIN – Il presidente ucraino Zelensky ha ricevuto la premier finlandese Sanna Marin, con cui ha discusso la questione degli aiuti militari finlandesi a Kiev. “Per noi l’assistenza militare finlandese è assai preziosa: armi, una politica di sanzioni e l’unità dei nostri partner sull’adesione ucraina all’Ue sono tutti fattori che rafforzano la difesa della nostra terra”, ha concluso Zelensky.

ORE 15:40 – PUTIN: “PUTIN NON ISOLERÀ LA RUSSIA E DOVRÀ FAR FRONTE A PROBLEMI ECONOMICI” –  Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che l’Occidente fallirà nel suo tentativo di isolare la Russia e dovrà far fronte a crescenti problemi economici. Parlando in collegamento video al Forum economico eurasiatico, Putin ha affermato che Mosca non si tirerà fuori dalla cooperazione internazionale. Cercare di isolare la Russia è “impossibile, assolutamente irrealistico nel mondo moderno” e “coloro che cercano di farlo si fanno male”, ha detto Putin. Il leader russo ha fatto riferimento alle crescenti sfide economiche in Occidente, tra cui “l’inflazione mai vista in 40 anni, la crescente disoccupazione, i problemi nelle catene di approvvigionamento e l’aggravarsi delle crisi globali in ambiti così delicati come quello alimentare”.

“Questo non è uno scherzo”, ha aggiunto Putin, “è una cosa seria che avrà un impatto sull’intero sistema di relazioni economiche e politiche”. Il leader ha poi criticato l’Occidente per aver sequestrato i beni russi, dicendo che “il furto di beni altrui non ha mai portato a nulla di buono”.

ORE 16 – GENERALE UCRAINO AMMETTE: “RUSSIA IN VANTAGGIO NEI COMBATTIMENTI NEL LUGANSK” – Il generale Oleksiy Gromov ha ammesso che la Russia “è in vantaggio” nei combattimenti nel Lugansk. “La Russia è in vantaggio, ma noi stiamo facendo tutto il possibile”, ha detto, come riferisce il giornale britannico Guardian, aggiungendo che la Russia è stata avvistata mentre spostava sistemi missilistici Iskander nella regione occidentale di Brest, in Bielorussia

ORE 16:15 – IL LEADER CECENO KADYROV MINACCIA LA POLONIA: “SE ARRIVA L’ORDINE LA PRENDIAMO” – Ramzan Kadyrov, il leader ceceno alleato di Putin nella guerra in Ucraina, si dice pronto ad attaccare la Polonia. La minaccia arriva in un video postato su Twitter dal giornalista della Bbc Francis Scarr, anche se non è chiaro quando sia stato girato.

“La questione dell’Ucraina è chiusa, ora sono interessato alla Polonia”, dice Kadyrov, secondo quanto si legge dai sottotitoli in inglese del suo discorso. “Se arrivasse l’ordine (da Mosca), in sei secondi vi mostreremmo di che cosa siamo capaci”, aggiunge, apparentemente rivolto al governo di Varsavia. “Dovreste riprendervi le vostre armi ed i vostri mercenari e supplicare il perdono per ciò che avete fatto al nostro ambasciatore. Noi non potremo ignorarlo, tenetelo a mente”, è il secondo avvertimento di Kadyrov, che sembra riferirsi all’aggressione subita dall’ambasciatore russo in Polonia lo scorso 9 maggio, in occasione della Giornata della Vittoria, quando un gruppo di manifestanti pro-ucraini gli avevano tirato addosso dei barattoli di vernice rossa.

ORE 16:50 – PER IL SEGRETARIO DI STATO USA BLINKEN LA RUSSIA “NON HA RAGGIUNTO UN SOLO OBIETTIVO” – “Il presidente Putin non è riuscito a raggiungere uno solo dei suoi obiettivi strategici”. A dirlo nel suo discorso alla George Washington University, parlando della strategia Usa nei confronti della Cina, è stato il segretario di Stato Usa Antony Blinken.

ORE 17:40 – DRAGHI CHIAMA PUTIN – Il premier italiano Mario Draghi ha chiamato Vladimir Putin. Lo rende noto il Cremlino, citato dalla Tass. Il presidente russo avrebbe sottolineato nel corso del colloquio che Mosca è pronta ad aiutare a superare la crisi alimentare in cambio della revoca delle sanzioni, una proposta già bocciata ieri da più leader europei. Lo ‘Zar’ ha anche assicurato al presidente del Consiglio che la Russia è determinata a continuare a garantire forniture ininterrotte di gas all’Italia.

Palazzo Chigi fa sapere che la telefonata si è incentrata “sugli sviluppi della situazione in Ucraina e sugli sforzi per trovare una soluzione condivisa alla crisi alimentare in atto e alle sue gravi ripercussioni sui Paesi più poveri del mondo”.

ORE 18:15 – L’ANNUNCIO DI MOSCA: PORTO DI MARIUPOL SMINATO, PUO’ ESSERE USATO DA NAVI CIVILI – La marina russa ha rimosso le mine dal porto di Mariupol, che può ora essere utilizzato in sicurezza dalle navi civili. Lo afferma il ministero della Difesa russo, citato da Ria Novosti.

ORE 19:30 – KIEV, LA RUSSIA HA OCCUPATO 95% REGIONE LUGANSK – Le truppe ucraine nella regione orientale di Lugansk stanno subendo continui bombardamenti da parte dei russi che hanno stabilito il controllo su circa il 95% del territorio: lo ha riferito il governatore ucraino, Serhiy Haiday, sul suo canale Telegram. La Russia la scorsa settimana aveva occupato circa il 90% dell’Oblast di Lugansk.

ORE 20:30 – KIEV, I PRIGIONIERI AZOVSTAL NON VENGONO TORTURATI –  I militari ucraini catturati dopo l’uscita dall’acciaieria Azovstal di Mariupol e detenuti a Olenivka, nel territorio controllato dai separatisti filorussi di Donetsk, non vengono torturati. Lo ha detto il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale di Kiev, Alexey Danilov, secondo cui finora Mosca ha rispettato gli impegni al riguardo, in attesa di un possibile futuro scambio di prigionieri. Lo riferisce Unian.

ORE 20:40 – LAVROV, SE ARMI OCCIDENTALI CI COLPISCONO GRAVE ESCALATION – Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha avvertito che le “armi che i paesi occidentali forniscono all’Ucraina in grado di colpire il territorio russo sono un serio passo verso un’escalation inaccettabile”. Lo scrive l’agenzia di stampa russa Tass. Lavrov – ha aggiunto l’agenzia Ria Novosti, secondo quanto riporta il Guardian – spera che le persone sane di mente in Occidente lo capiscano, aggiungendo: “Ne sono rimasti ancora alcuni”.

Guerra Russia-Ucraina. Intelligence UK: Mosca non ha pieno controllo del Donbass. Cnn: gli USA si preparano ad inviare armi più potenti all’ Ucraina. Redazione CdG 1947 su Il Corriere del Giorno il 27 Maggio 2022. 

93° giorno di guerra in Ucraina. Ieri il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, ha chiamato il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Secondo quanto ha riferito Palazzo Chigi «il colloquio si è incentrato sugli sviluppi della situazione in Ucraina e sugli sforzi per trovare una soluzione condivisa alla crisi alimentare in atto e alle sue gravi ripercussioni sui Paesi più poveri del mondo». Putin ha sottolineato che la Russia è pronta ad aiutare a superare la crisi alimentare in cambio della revoca delle sanzioni, confermando anche che la Russia ha intenzione di garantire una fornitura ininterrotta di gas all’Italia.La guerra in Ucraina potrebbe subire una nuova accelerazione. Dopo settimane di appelli da parte di Zelensky, secondo la Cnn l’amministrazione Biden avrebbe deciso di inviare armi più potenti all’Ucraina a cominciare dai razzi a lungo raggio. Il leader ucraino intanto parla ancora una volta del genocidio che i russi stanno compiendo nel Donbas: “Con la deportazione e l’uccisione di massa di civili”.

h. 00.01 | Lavrov: da richieste armi Kiev escalation inaccettabile

Fornire all’Ucraina armi che hanno il potenziale per raggiungere il territorio della Russia comporterà un’escalation inaccettabile. Lo ha dichiarato a Rt Arabic il ministr degli Esteri russo, Serghei Lavrov.

h. 00.30 | Zelensky: la Russia sta compiendo un genocidio nel Donbass

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di compiere un «genocidio» nel Donbass. La Russia sta praticando la «deportazione» e «l’uccisione di massa di civili» nel Donbass, ha detto Zelensky nel suo discorso video quotidiano precisando che «tutto questo (…) è un’evidente politica di genocidio portata avanti dalla Russia».

h. 01.11 | Zelensky: pressione su Russia è questione di salvare vite umane

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha criticato le divisioni all’interno dell’Unione europea riguardo le ulteriori sanzioni contro la Russia. «Per quante settimane ancora l’Unione europea cercherà di concordare un sesto pacchetto?», ha detto nel consueto discorso notturno. «Naturalmente sono grato agli alleati che stanno sostenendo nuove sanzioni. Ma da dove prendono il potere le persone che bloccano questo sesto pacchetto? Perché possono detenere un tale potere?». «La pressione sulla Russia è letteralmente una questione di salvare vite. E ogni giorno di procrastinazione, debolezza, varie controversie o di proposte per ‘pacificare’ l’aggressore a spese della vittima significa semplicemente che più ucraini vengono uccisi», ha affermato.

h. 01.35 | Ucraina: “Biden si prepara a inviare armi più potenti”

L’amministrazione Biden si sta preparando a inviare all’Ucraina armi più potenti nell’ambito di un nuovo pacchetto la prossima settimana. Lo riferiscono fonti dell’amministrazione alla Cnn. Si tratterebbe in particolare di sistemi di missili a lungo raggio, Multiple Launch Rocket System o MLRS, che da tempo sta chiedendo Volodymyr Zelensky. Le armi, prodotte negli Stati Uniti, possono sparare una raffica di razzi per centinaia di chilometri, molto più lontano di qualsiasi altro sistema già presente in Ucraina, e secondo Kiev potrebbe essere il punto di svolta nella sua guerra contro la Russia.

h. 03.01 | Sirene antiaeree in diverse città

Suonano nella notte le sirene antiaeree nelle zone Mykolaiv, Zaporizhzhia, Donetsk, Poltava, Dnipro, Kirovohrad, Zhytomyr, Cherkasy e Kiev. 

h. 05.02 | Bombardamenti a Kharkiv: 9 morti, compreso un bambino

Nove persone, tra cui un bambino di cinque mesi, sono state uccise nella notte a Kharkiv in mezzo a “densi bombardamenti” su aree residenziali vicino al centro della città. Lo afferma Oleh Synyehubov, capo dell’amministrazione militare della regione di Kharkiv.

h. 6.01 | La Germania lavora per l’indipendenza dal gas russo

La Germania sta lavorando «a tutto tondo» per porre fine alla sua dipendenza dalle importazioni di gas russe. Lo ha detto il Cancelliere del paese, aggiungendo che «non c’era dubbio» che sia Berlino che l’UE avrebbero posto fine alla loro dipendenza dalle importazioni di energia da Mosca. La notizia viene riportata dalla Cnn.

 h. 07.04 | Timmermans: “Basta mettere soldi nelle tasche di Putin”

«Non c’è modo in cui possa ricattarci col suo gas. Se taglia le forniture farà molto più male a sé stesso che a chiunque altro». Lo afferma in una intervista a La Stampa il vice presidente della Commissione europea Frans Timmermans. «L’embargo energetico per la Russia lo abbiamo proposto nel nostro pacchetto sanzioni. C’è solo un paese che ancora non è d’accordo, l’Ungheria. Il consiglio europeo della prossima settimana sarà importante. Al punto in cui siamo non so dire come andrà a finire, ma spero si possa trovare un’intesa», ha affermato Timmermans. Anche se, aggiunge «non ci sono scorciatoie. Un embargo petrolifero aiuta, tuttavia non è un colpo risolutivo. Noi dobbiamo evitare di versare soldi nelle tasche di Putin che si finanzia solo con la vendita di combustibili fossili. Questo deve essere l’obiettivo». Per il responsabile dello European green deal, «la via per abbassare i prezzi di luce e riscaldamento è aumentare l’energia dalle fonti rinnovabili, che sono molto meno care dei combustibili fossili. E la prima cosa che possiamo fare è ridurre i consumi, come indica il piano europeo RepowerEu». «I piccoli passi individuali fatti da 450 milioni di individui – ha spiegato – possono significare molto. Se tutti riducessero la temperatura a casa di un grado si avrebbe una diminuzione di 10 miliardi di metri cubi nella domanda di gas russo. Se raddoppiassimo lo sforzo per rifare le case, avremmo altri 20 miliardi di risparmi. Sarebbero 30 miliardi su 150 del flusso attuale proveniente dalla Federazione. Tutti soldi che non andrebbero nelle mani di Putin, che ne ha davvero bisogno, bensì nelle tasche dei cittadini e delle imprese europee».

h. 07.05 | Zelensky accusa la Russia di “genocidio” nel Donbass

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha accusato la Russia di aver compiuto un «genocidio» nel Donbass, regione contesa nell’est del Paese. «L’attuale offensiva degli occupanti nel Donbass potrebbe rendere la regione disabitata», ha detto Zelensky in un discorso diffuso nelle scorse ore, nel quale ha accusato le forze russe di voler «ridurre in cenere» diverse città della regione. La Russia pratica «la deportazione» e «le uccisione di massa di civili» nel Donbass, ha proseguito il leader ucraino, secondo cui «tutto ciò è un’evidente politica di genocidio portata avanti dalla Russia».

h. 07.22 | Onu, circa 4 mila civili morti da inizio conflitto

Sono almeno 3.998 i civili morti nella guerra in Ucraina, secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite. Il dato è relativo al periodo che va dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio, al 25 maggio. Secondo il bollettino Onu, i civili feriti sono almeno 4.693 feriti. In generale, però, le Nazioni Unite ammettono che i numeri effettivi delle vittime sono molto più elevati. Morti e feriti sono in maggior parte causati da armi esplosive con un’ampia area d’impatto, compresi i bombardamenti di artiglieria pesante e lanciarazzi.

h. 07.24 | 007 Intelligence Gb, continua accerchiamento Severodonetsk

Le forze di terra russe continuano il loro tentativo di circondare Severodonetsk e Lyschansk, catturando di recente diversi villaggi a nord-ovest di Popasna. Lo dice l’ultimo bollettino dell’intelligence militare britannica. La Russia sta facendo pressioni sulla sacca di Severodonetsk sebbene l’Ucraina mantenga il controllo di piu’ settori difesi, negando alla Russia il pieno controllo del Donbass. «Il raggruppamento delle Forze del Sud della Russia», continua il rapporto degli 007 di Londra, «probabilmente rimarrà incaricato di occupare il territorio dell’Ucraina meridionale. Negli ultimi giorni, la Russia ha con molta probabilità spostato i carri armati T-62, vecchi di 50 anni, dai depositi profondi nell’area di responsabilità delle Forze del Sud». «I T-62», conclude l’intelligence militare britannica, «saranno quasi sicuramente molto vulnerabili alle armi anticarro e la loro presenza sul campo di battaglia mette in evidenza la carenza di attrezzature moderne e pronte per il combattimento in Russia».

h. 07.36 | Crisi grano, Washington respinge appello Putin a revocare sanzioni

Gli Stati Uniti hanno respinto l’appello all’Occidente del presidente russo, Vladimir Putin, affinché revochi le sanzioni economiche imposte a Mosca. Secondo il Cremlino, Putin ha detto al premier Mario Draghi che la Russia libererà le navi che trasportano cereali e fertilizzanti «a condizione che le restrizioni politicamente motivate siano revocate dall’Occidente». La nuova portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha replicato che «è la Russia che sta attivamente bloccando l’esportazione di cibo dai porti ucraini e sta aumentando la fame nel mondo» e «al momento non si è discusso» della revoca delle sanzioni. La Russia dovrebbe «cessare immediatamente la sua guerra all’Ucraina» che ha avuto un impatto sulla sicurezza alimentare globale, ha aggiunto Jean-Pierre.

h. 07.39 | A Kharkiv morti almeno 9 civili, tra cui un neonato

È salito ad almeno nove, incluso un bambino di 5 mesi, il numero delle vittime civili provocate dai bombardamenti russi nella città ucraina di Kharkiv (est), mentre i feriti sono almeno 19. Lo hanno reso noto le autorità locali, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. La città à stata di nuovo presa di mira dal fuoco russo la notte scorsa.

h. 07.55 | Kiev: 241 i bambini uccisi

Sono 241 i bambini uccisi in Ucraina dal giorno dell’invasione russa del Paese, 438 sono rimasti feriti. Lo rende noto l’ufficio del Procuratore generale ucraino, precisando che si tratta di un bilancio provvisorio, dato che sono ancora “in corso i lavori per stabilire le cifre delle vittime nei luoghi in cui le ostilità sono ancora attive, nei territori temporaneamente occupati e in quelli liberati”. Il maggior numero di bambini morti o feriti nella guerra in Ucraina si registra nelle regioni di Donetsk, Kiev, Kharkiv e Chernihiv.

h. 08.16 | Governatore: “Ieri sette morti nel Lugansk”

Almeno sette persone sono state uccise ieri dai bombardamenti russi nella regione ucraina del Lugansk (est): lo ha reso noto su Telegram il governatore regionale, Sergiy Gaidai, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Quattro delle vittime si registrano nella città di Severodonetsk. 

h. 08.31 | Attacchi nella regione orientale di Dnipropetrovsk

Attacchi russi nella notte e in mattinata nella regione di Dnipropetrovsk, nell’Ucraina orientale. Lo riferisce il capo dell’Amministrazione militare regionale Valentyn Reznichenko, riportato da Ukrinform. “Ci sono stati diversi attacchi. Gravi distruzioni“, ha dichiarato, spiegando che i soccorritori stanno scavando tra le macerie alla ricerca di feriti o vittime. Anche il sindaco di Novomoskovsk, Sergii Rieznik, ha detto che a Dnipro sono state udite esplosioni: “In mattinata sono state segnalate esplosioni, stiamo aspettando informazioni ufficiali dall’amministrazione militare“.

h. 08.40 | Ufficio presidenza ucraina: caricati in Canada obici M-777 per noi

“Oggi è un momento molto importante per noi”. Lo scrive su Telegram Andrii Yermak, capo dell’ufficio della presidenza ucraina, pubblicando un video in cui gli obici M-777 destinati a Kiev vengono caricati in Canada. Si tratta di armi a lungo raggio, precise e potenti. “Prima avremo le armi, più forti saranno le nostre forze armate al fronte“, sottolinea Yermak.

h. 08.49 |  Notte di paura nella regione di Sumy, intensi bombardamenti

Non è stata una notte tranquilla nella regione di Sumy, situata nel nord-est dell’Ucraina al confine con la Russia. Su Telegram, il governatore Dmitry Zhivitsky ha riferito che nelle scorse ore ci sono stati intensi bombardamenti, mentre da questa mattina la città di Shostka, nel nord della regione, viene bombardata da colpi di mortaio ogni mezz’ora.

h. 08.52 |  Gas: prezzo in calo in avvio, ad Amsterdam a 83,5 euro

Avvio in calo per il prezzo del gas che si muove sui livelli pre-guerra. Ad Amsterdam si attesta a 83,5 euro al Mwh, in flessione del 2,3%.

h. 08.55 | Sindaco: a Severodonetsk uccise 1.500 persone

La città orientale ucraina di Severodonetsk, l’unica nella regione di Luganks ancora sotto il controllo di Kiev, è sotto i bombardamenti quasi incessanti delle forze russe, il 60% delle abitazioni è completamente distrutto e fino al 90% degli edifici sono danneggiati. Lo ha riferito il sindaco, Oleksandr Stryuk, citato dalla Bbc. Stryuk ha aggiunto che finora sono state uccise almeno 1.500 persone. Circa 12.000-13.000 persone sono ancora in città.

h. 09.01 |  Kiev: quasi 30mila soldati russi morti in guerra

Sono quasi 30mila i soldati delle forze armate russe che hanno perso la vita durante la guerra in Ucraina. Lo sostiene il ministero della Difesa di Kiev parlando di 29.750 soldati russi morti dall’inizio del conflitto, 150 solo nell’ultima giornata. Nel bollettino odierno, il ministero ucraino riferisce inoltre di 1.322 carri armati russi distrutti e 3.246 veicoli corazzati. Sono 623 i sistemi di artiglieria russi neutralizzati dalle forze armate ucraine, prosegue il rapporto, mentre 206 aerei da combattimento e 170 elicotteri sono stati messi fuori uso.

h. 09.08 | Zaporizhzhia e Kherson passano a codice telefonico russo

Le aree di Zaporizhzhia e Kherson stanno passando al prefisso telefonico della Russia ‘+7’. Lo riferisce Ria Novosti, citando Oleg Kryuchkov, consigliere del capo della Crimea per la politica dell’informazione. “Le regioni di Zaporizhzhia e Kherson stanno passando al prefisso telefonico russo +7. Secondo le mie informazioni, nuovi operatori di telecomunicazioni stanno già lavorando lì”, ha detto Kryuchkov, aggiungendo che “il prefisso ucraino +380 diventerà presto una cosa del passato“.

h. 09.20 | Gazprom continua a fornire gas all’Europa tramite ingresso Sudzha

Gazprom sta continuando a fornire gas all’Europa utilizzando il territorio ucraino. Lo ha reso noto il colosso russo spiegando di usare il punto di ingresso di Sudzha. Oggi il flusso di gas trasportato è in leggero calo rispetto a ieri, ovvero 43,6 milioni di metri cubi contro i 44,5 milioni di metri cubi di ieri. La richiesta di fornire gas attraverso un altro importante punto di ingresso, quello di Sokhranovka, è stata invece respinta dall’Ucraina, ha affermato Gazprom.

h. 09.28 | Pentagono: forze russe hanno fatto pochi progressi 

Nonostante l’enorme vantaggio numerico, le truppe russe che attaccano il Donbas in Ucraina hanno fatto solo “progressi graduali“. Lo ha affermato un alto funzionario del Pentagono, precisando che “la Russia ha schierato 110 gruppi tattici di battaglioni operativi in ??Ucraina, la maggior parte dei quali si trova nel sud e il resto del gruppo si è diviso e sta combattendo nel Donbass. Nonostante il numero schiacciante di truppe, le forze russe hanno fatto pochi progressi”. “Questi risultati sono compensati da quelli dell’Ucraina in altre aree, in particolare intorno a Kharkiv” ha aggiunto il funzionario. 

h. 09.30 | Zelensky: “Vogliono ridurre il Donbass in cenere” 

Le forze russe vogliono “ridurre in cenere” il Donbass: lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, descrivendo la crescente difficile posizione di Kiev nell’est del Paese. “L’attuale offensiva degli occupanti nel Donbass può rendere la regione disabitata”, ha detto Zelensky. “Vogliono ridurre in cenere Popasna, Bakhmut, Lyman, Lysychansk e Severodonetsk. Come Volnovakha, come Mariupol”, ha proseguito. Lo riporta la Cnn. Zelensky ha inoltre puntato il dito contro l’Ue, accusandola di non agire con decisione sulle sanzioni. 

h.09.38 | Polizia Kiev: russi hanno colpito 94 obiettivi civili in 24 ore

“Nelle ultime 24 ore nella regione di Donetsk i russi hanno colpito 94 obbiettivi civili”. Lo ha comunicato la Polizia nazionale ucraina, secondo cui “gli attacchi hanno causato morti e feriti”. “Gli occupanti – precisa il comunicato – hanno attaccato 11 centri abitativi. Sono state danneggiate 76 case di civili, una scuola, la stazione dei pompieri, un campo estivo, 13 imprese. i russi hanno utilizzato per l’attacco il sistema di lanciarazzi Uragan. Sotto il fuoco si sono ritrovati Avdiivka, Soledar, Lyman, Sviatohirsk Zalizne, Bakhmut, Mariinka, Raihorodok, Khrestysche, Zoria, Vyimka. La polizia ha aperto dei procedimenti penali”.

h.09.50 | Consigliere sindaco Mariupol: “70 corpi scoperti tra macerie vecchia fabbrica” 

Settanta cadaveri sono stati ritrovati sotto le macerie di una vecchia fabbrica a Mariupol. Lo comunica su Telegram Petr Andriuscenko, consigliere del sindaco della città dell’Ucraina sudorientale, rimasta sotto assedio per tre mesi. “Un altro cimitero a Mariupol. Controllando le macerie strada per strada, in via Kuindzhi sono stati ritrovati settanta corpi sul territorio dell’ex stabilimento di Oktiabr. Il motivo è lo stesso: le persone erano rimaste sepolte sotto le macerie dell’edificio dopo il bombardamento”, spiega Andriuscenko, riferendo che i cadaveri “sono stati imballati in sacchetti di plastica e portati nel villaggio di Staryi Krym per la sepoltura in una fossa comune. Date le condizioni dei corpi, nessuno è stato identificato”. “Quanti di questi cimiteri lasciati dalle bombe russe a Mariupol saranno ancora trovati. Unità? Dozzine? Centinaia?”, si domanda Andriuscenko.

h.10.00 | Fico: “Guerra deve terminare il prima possibile“

“Dobbiamo provare in tutti i modi a fare sì che ci sia un cessate il fuoco e un canale diplomatico importante sempre aperto perché la guerra deve terminare il prima possibile”. Così il presidente della Camera, Roberto Fico, stamattina a Genova per una serie di appuntamenti di campagna elettorale a sostegno del M5s.

h.10.05 | Separatisti: “Abbiamo conquistato Lyman nel Donbass“

I separatisti filo-russi in Ucraina orientale hanno rivendicato “il pieno controllo di Lyman”. Come annunciato dal quartier generale della difesa territoriale dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, le milizie filo-russe sostenute dall’esercito di Mosca “hanno liberato e stabilito il pieno controllo su 220 insediamenti sul territorio, inclusa Lyman”. Lo riporta l’agenzia Ria Novosti. Lyman è un importante snodo ferroviario che fa parte dell’agglomerato di Kramatorsk.

h.10.09 | Niente vacanze a Mariupol, in estate alunni a scuola di russo

Le forze russe che occupano Mariupol hanno cancellato le vacanze estive per gli studenti che, in questi mesi, dovranno invece seguire corsi di russo, letteratura e storia russa, e matematica in russo, per essere pronti, alla ripresa il primo settembre, a iniziare i nuovi programmi scolastici introdotti nelle scuole ucraine, ha denunciato il consigliere del sindaco, Petro Andryushchenko. I programmi saranno uniformati a quelli delle scuole russe, è stato annunciato ieri. L’obiettivo è quello di “rimuovere l’Ucraina dai programmi scolastici per preparare i ragazzi alla scuola russa”, ha concluso Andryushchenko.

h.10.15 | Riesumati corpi di 14 militari russi a Kiev

I corpi di 14 soldati e ufficiali russi sono stati trovati e riesumati dalle squadre speciali ucraine nella regione di Kiev. Lo riferisce ArmyInform, citato da Ukrinform. “Nonostante l’invasione su larga scala del territorio del nostro Stato da parte della Russia, l’Ucraina mostra un atteggiamento umano nei confronti delle truppe russe cadute. Ogni giorno il gruppo di cooperazione civile-militare trova numerosi corpi di coloro che sono stati uccisi in questa guerra”, si legge nella dichiarazione. I cadaveri erano sepolti nel villaggio di Sytniaky, vicino a Makariv, e a Moshchun, nella regione di Kiev.

h.10.27 | Istat: import energia +193,8%. Raddoppiano acquisti da Mosca

I dati Istat sul commercio extra europeo dell’Italia ad aprile mostrano un’esplosione delle importazioni di prodotti energetici del 193,8% su base annua. Tra i mercati di provenienza dell’import italiano cresce la Russia che raddoppia le sue vendite in Italia (+118,8%) così come i paesi OPEC (+109,6%). Le esportazioni italiane verso Mosca vedono invece un calo annuo del 48,4%.

h.10.33 | Zelensky: “La Russia non vuole veri colloqui di pace”

“La Russia “non vuole veri colloqui di pace” e “non è interessata a mettere fine alla guerra in Ucraina”. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensy, nel corso di un intervento virtuale ad una conferenza in Indonesia. “Ho più volte cercato di organizzare un incontro con Putin per mettere fine alla guerra”, ha aggiunto il presidente ucraino. “Gli ucraini non vogliono che io lo incontri, ma bisogna affrontare la realtà”, ha spiegato.

 h.10.35 | Kiev: Russia ha disseminato 500 mine nel Mar Nero

La Russia ha disseminato nel Mar Nero tra le 400 e le 500 vecchie mine sovietiche, che vengono strappate dalle ancore quando il mare è agitato e vanno alla deriva, rendendo impossibile l’esportazione di merci dai porti ucraini. Lo afferma il portavoce dell’amministrazione militare regionale di Odessa Sergiy Bratchuk, aggiungendo che Mosca ha “creato una crisi alimentare nel mondo” e sta usando un “alibi informativo” incolpando l’Ucraina della crisi alimentare. Lo riporta la Bbc.

h.10.38 | Intelligence militare: Putin non rinuncia a suoi piani, guerra andrà avanti

“Putin non rinuncia ai suoi piani. Questa guerra andrà avanti”. Lo ha detto a Radio Svoboda/Radio Liberty Vadim Skibitsky, alto dirigente dell’intelligence del ministero della Difesa, prevedendo la fine della fase attiva dei combattimenti a “settembre, ottobre o forse a fine dell’anno”. Quanto si trascinerà il conflitto “dipende dalla nostra resistenza, dallo stato delle nostre forze di difesa e dall’aiuto che ci danno”, ha osservato Skibtsky.

h.10.41 | Russia punta a esportare 50 milioni di tonnellate di grano

La Russia ha affermato di puntare a 50 milioni di tonnellate di esportazioni di grano nella prossima stagione, in forte aumento rispetto all’anno in corso, tra i timori di una crisi alimentare dovuta all’offensiva della Russia contro l’Ucraina. Le esportazioni di cereali russi sono attualmente frenate dalle sanzioni sulla catena di approvvigionamento e sul settore finanziario, mentre quelle della potenza agricola ucraina sono paralizzate dall’assalto militare russo. “In questa stagione (2021-2022) abbiamo già esportato 37 milioni di tonnellate di cereali, di cui 28,5 milioni di tonnellate di grano, ed entro la fine dell’anno agricolo (30 giugno) puntiamo a 37 milioni di tonnellate di cereali esportati”, ha dichiarato il Ministro dell’Agricoltura Dmitry Patrushev a un forum di esportatori del settore.

h.10.44 | Russia espelle 5 diplomatici croati

Il ministero degli Esteri russo ha deciso di espellere cinque diplomatici dell’ambasciata della Croazia a Mosca. Lo rende noto la Tass spiegando che i cinque diplomatici sono stati dichiarati ”persona non grata”.

h.10.45 | Lavrov: “Occidente ha dichiarato guerra a mondo russo”

“L’Occidente non nasconde di aver dichiarato guerra al mondo russo”. Lo ha denunciato il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, intervenendo a un incontro con i rappresentanti delle regioni russe.

h.10.50 | Mosca avvia sostituzione agenzie di polizia Kherson

Le autorità di occupazione in Ucraina hanno avviato misure nella regione meridionale di Kherson per sostituire le attuali agenzie di polizia con quelle russe: lo ha detto oggi a Interfax il vice capo dell’amministrazione militare-civile regionale, Kyrylo Stremousov. “È in corso la creazione di un sistema di polizia. Ci sono persone che si occupano di questo problema nel territorio della regione di Kherson. Non posso ancora dire esattamente quando inizierà a funzionare. Risponderà direttamente all’amministrazione militare-civile“, ha spiegato Stremousov. Sempre nella regione di Kherson, “è stato bloccato oggi il sistema ucraino di controllo dei trasporti automobilistici, che verrà sostituito da un sistema russo entro la fine dell’anno”, ha aggiunto Stremousov. 

h.11.06 | Netflix inaccessibile in Russia senza Vpn

Netflix risulta da oggi inaccessibile in Russia per gli utenti che non sono provvisti di una Vpn. Lo riferiscono i media locali. La compagnia aveva annunciato lo scorso 6 marzo la ”sospensione” delle sue attività in Russia in seguito all’aggressione militare dell’Ucraina. Gli utenti possono continuare a vedere i film e le serie tv offerti dalla piattaforma tramite una rete virtuale privata.

h.11.20 | Kiev: russi ci bruciano vivi dateci armi più potenti

Il consigliere presidenziale ucraino, Mikhaylo Podolyak, ha ribadito la richiesta di Kiev agli alleati di inviare armi pesanti per difendersi dai russi che “stanno già usando le più potenti armi non nucleari”. “Questo è il sistema lanciafiamme russo Solntsepek“, ha scritto Podolyak su Twitter, postandone il video, “alcuni partner evitano di fornire le armi necessarie per paura dell’escalation. Escalation? Dite davvero? La Russia usa già le armi non nucleari più pesanti contro l’Ucraina, bruciando vive le persone. Forse è il momento di rispondere e darci i lanciarazzi a lungo raggio Mlrs?“.

 h.11.29 | Kiev, russi non sfondano difesa ucraina a Severodonetsk

L’esercito russo sta attaccando Severodonetsk, nella regione di Lugansk, da varie direzioni, ma non è in grado di sfondare le difese ucraine, scrive su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale Sergiy Gaidai, citato da Ukrinform. “I russi stanno attaccando Severodonetsk da diverse direzioni, gli occupanti non riescono a sfondare la difesa. I combattimenti continuano“, afferma Gaidai. Le truppe di Mosca, aggiunge – stanno cercando di avvicinarsi alla strada Lysychansk-Bakhmut per prendere il controllo, ma non riuscendo ad avere la meglio bombardano continuamente, il che rende difficile muoversi. “I russi stanno anche colpendo i ponti che collegano le città all’interno della regione per interrompere la circolazione”, afferma Gaidai.

h.11.35 | Orban e Le Pen: sanzioni Russia sbagliate e pericolose 

Le sanzioni Ue alla Russia per l’aggressione all’Ucraina sono “sbagliate e pericolose”: è la valutazione concorde del primo ministro ungherese Viktor Orban e della leader della destra estrema francese Marine Le Pen. I due hanno invitato all’unità sulla materia “i partiti europei che rappresentano i valori tradizionali”, secondo quanto ha riferito il portavoce di Orban all’agenzia di notizie magiara Mti. Il portavoce ha aggiunto che “è evidente che non si può confidare nei burocrati di Bruxelles nè nei partiti di sinistra per difendere i cittadini e le famiglie europee”. Orban e Le Pen hanno affrontato nel loro incontro i temi relativi alla guerra in Ucraina e alle sue conseguenze, così come i rischi dell’inflazione e “le politiche delle sanzioni sbagliate e pericolose di Bruxelles”, riferisce Mti. Budapest si è opposta in modo categorico all’inclusione dell’embargo del greggio russo nel sesto pacchetto di sanzioni della Ue contro la Russia in considerazione dell’impatto economico che avrebbe. L’ufficio stampa di Orban non ha divulgato ulteriori dettagli sul viaggio del premier ungherese in Francia né ha reso noto con quali altri leader politici si incontrerà. 

h.11.49 | Protezione civile: al via erogazione contributo ai profughi

Da oggi i cittadini ucraini che hanno diritto al contributo di sostentamento per i mesi di marzo e aprile, che hanno presentato domanda entro il 9 maggio e per i quali il Dipartimento della Protezione civile ha completato tutti i controlli, potranno recarsi – solo dopo aver ricevuto notifica tramite sms – in un qualsiasi ufficio di Poste Italiane presente sul nostro territorio per riscuotere l’importo. Si tratta di 22mila contributi per una platea complessiva di circa 36mila persone (di cui quasi 14mila minori). Il pagamento del contributo relativo al mese di maggio e quello delle rimanenti domande avverrà dal 10 giugno. 

h.11.50 | Cremlino: Kiev contraddittoria non capiamo cosa vuole 

Le “contraddittorie” dichiarazioni delle autorità ucraine non permettono a Mosca di capire cosa vogliano e se siano in grado di tenere un approccio “lucido” nei negoziati. Lo ha affermato Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino. “In generale, la dirigenza ucraina fa costantemente dichiarazioni che si contraddicono a vicenda. Questo non ci permette di capire appieno cosa voglia la parte ucraina e se sia pronta ad adottare un approccio lucido e realizzare il reale stato delle cose”, ha detto Peskov alla stampa. “I negoziati al momento sono congelati per decisione e secondo la linea scelta dalla parte ucraina, che è in assoluto contrasto con le dichiarazioni di Zelensky” che di recente ha espresso la necessità di colloqui con Mosca, ha detto Peskov.

h.11.52 | Lamorgese, blocco grano? Preoccupati per migranti

“Siamo preoccupati, perché la situazione è grave: paesi dell’Africa come Tunisia ed Egitto prendono il 50% del grano da Russia ed Ucraina e ora sono in difficoltà. Ieri il presidente Draghi ha telefonato al presidente Putin proprio per cercare di sbloccare la situazione che rischia di determinare una grave crisi umanitaria ed ovviamente ci saranno, e lo stiamo vedendo anche ora, ripercussioni sui flussi migratori che stanno aumentando”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, parlando a margine del congresso confederale della Cisl. 

h.11.55 | Cremlino: negoziati sospesi su decisione di Kiev 

I negoziati con l’Ucraina sono stati sospesi su decisione di Kiev, il che contrasta con le affermazioni di Zelensky sulla necessità di colloqui al massimo livello. Lo afferma il Cremlino, riporta la Tass.

h.12.00 | Nato: bene piano pace Roma, ma mancano condizioni politiche 

“Noi incoraggiamo ogni tentativo che possa portare ad un accordo politico per fermare questa guerra“: così il vicesegretario generale della Nato, Mircea Geoana, in un’intervista esclusiva al TG3, che sarà trasmessa oggi, si esprime sul piano di pace in Ucraina promosso dall’Italia. “Alla fine ci sarà una soluzione politica” aggiunge Geoana nell’intervista, “ma purtroppo al momento non vediamo le condizioni politiche” per un accordo: “Le posizioni sono ancora molto distanti“. Geoana ringrazia poi l’Italia per “il grande contributo all’alleanza” ricordando il ruolo strategico sul fronte orientale, ma anche l’impegno in Iraq e Kosovo.

h.12.10 | Kiev: missile colpisce caserma Dnipro, 10 morti e 35 feriti

Dieci persone sono morte e circa 35 sono rimaste ferite da un missile lanciato dai russi sulla caserma della Guardia Nazionale nel distretto di Dnipro. Lo ha affermato il capo militare della regione Gennady Korban come riporta Ukrainska Pravda. Secondo Korban, tre missili sono stati lanciati dalla regione di Rostov, uno dei quali ha colpito il bersaglio.

h.12.11 | Leader Donetsk: porto Mariupol in funzione entro 4 giorni

Il porto di Mariupol ricomincerà ad accogliere navi “prima della fine di maggio“, quindi entro quattro giorni. Lo ha detto Denis Pushilin, leader della Repubblica popolare di Donetsk, riporta Interfax.

h.12.20 | Kiev, guerra di Putin almeno fino a fine anno

 Il presidente russo Vladimir Putin è pronto a condurre una guerra di lunga durata contro l’Ucraina, almeno fino alla fine del 2022. Ne è convinto Vadym Skibitskyi, della Direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa Ucraino, riporta Ukrainska Pravda. “Putin non rinuncia ai suoi piani. Questa guerra si trascinerà. Quanto durerà la fase attiva, che sia settembre o ottobre, o la fine dell’anno, dipende dalla nostra resistenza, dallo stato delle nostre forze di difesa e dall’aiuto che ci danno”, ha affermato Skibitsky.

h.12.40 | Johnson: “Russia fa progressi lenti, ma tangibili” 

Le forze russe stanno facendo “progressi lenti ma tangibili” in Ucraina. Lo ha detto il premier britannico, Boris Johnson. “Temo che Putin, a caro prezzo per se stesso e per l’esercito russo, continui a guadagnare terreno nel Donbass“, ha detto Johnson a Bloomberg Uk. “Sta continuando a fare progressi graduali, lenti, ma temo tangibili e quindi è assolutamente vitale continuare a sostenere militarmente gli ucraini”, ha aggiunto.

h.12.52 | Report Kse Institute: da inizio guerra perdite tra 564 E 600 mld di dollari

Dall’inizio della guerra in Ucraina, almeno 23,8 mila chilometri di strade, 6,3 mila di ferrovie e 41 ponti ferroviari, 643 strutture sanitarie, 1.123 istituzioni educative, 621 asili nido, 192 edifici culturali e 115 religiosi, 178 magazzini, 99 strutture amministrative edifici, 28 depositi di petrolio, 19 centri commerciali sono stati danneggiati, distrutti o sequestrati. Le perdite economiche complessive dell’Ucraina dovute alla guerra, tra dirette e indirette (declino del Pil, cessazione degli investimenti, deflusso di manodopera, difesa aggiuntiva e costi di supporto sociale , ecc.), vanno da 564 miliardi a 600 miliardi di dollari. Lo rileva l’ultimo report del Kse Institute (l’unità analitica della Kyiv School of Economics) realizzato con il supporto dell’Ufficio presidenziale, del ministero dell’Economia, del ministero per la reintegrazione di Territori temporaneamente occupati, del ministero delle Infrastrutture e del ministero per lo Sviluppo delle Comunità e dei Territori.

h.13.01 | Vereshchuk incontra Schulze: “Grata a Germania per aiuto in tempi così difficili”

La vice premier ucraina Irina Vereshchuk ha incontrato il ministro per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo tedesca Svenja Schulze. Lo riporta la stessa Vereshchuk nel suo profilo Telegram. “Abbiamo parlato di finanziamento tedesco dei progetti volti a migliorare le condizioni abitative per gli sfollati interni”, ha detto la vice premier. “Sono grata alla Germania per l’aiuto in tempi così difficili”, ha aggiunto.

h.13.12 | Cei: “Far tacere le armi, no ad armi nucleari”

Rispetto al dramma della guerra che in Ucraina continua a seminare morte e distruzione, i vescovi, al termine dell’Assemblea generale, “hanno evidenziato l’importanza di far risuonare, con voce unanime e coraggiosa, il “no” al conflitto e la volontà di costruire insieme la pace, facendo tacere le armi”. ” A questo proposito, – spiega la Cei – i vescovi hanno condiviso l’appello “Per una Repubblica libera dalle armi nucleari” firmato nella scorsa primavera da oltre 40 presidenti nazionali di associazioni cattoliche che più volte si sono espresse in merito alle armi nucleari e all’adesione del trattato Onu, che l’Italia non ha ancora ratificato”.

h. 13.20 | G7 Energia: stop a fondi a centrali fossili entro 2022

I ministri di Energia e Clima del G7 (e per la prima volta il Giappone) si impegnano a porre fine ai finanziamenti pubblici a centrali elettriche a combustibili fossili all’estero entro la fine del 2022. Si legge nel comunicato finale del summit in corso a Berlino. L’impegno prevede prevede delle eccezioni “in circostanze limitate” e “in linea con il limite di 1,5 gradi e con gli obiettivi dell’accordo di Parigi”. I Grandi riconoscono che “a seguito dell’attacco russo all’Ucraina, il sostegno finanziario per società e cittadini colpiti da prezzi dei combustibili fossili in forte aumento è ora sull’agenda politica di molti paesi”.

h. 13.25 | G7: guerra Ucraina rafforza necessità transizione ecologica

I paesi del G7, alla luce della guerra in Ucraina, con l’aumento dei prezzi dell’energia e i danni per famiglie ed imprese, “sono ancora più rafforzati nella loro volontà di accelerare la transizione all’energia pulita, verso un futuro a zero emissioni nel 2050”. Lo si legge nel Comunicato finale del G7 Ambiente di Berlino.

h. 13.29 | Putin denuncia pressioni aggressive da Paesi ostili

Il presidente russo, Vladimir Putin, denuncia le pressioni “di fatto aggressive” da parte di alcuni Paesi ostili, nel suo intervento, in video conferenza, al Consiglio supremo dell’Unione economica euroasiatica organizzato a Bishek.

h. 13.39 | Premier russo: “L’Occidente vuole cancellarci dalla mappa” 

“L’Occidente sta cercando di cancellare il nostro Paese, di rimuoverlo dalla mappa del mondo”. Lo ha affermato il primo ministro russo Mikhail Mishustin, citato dalla Tass. “Vengono imposte sanzioni finanziarie, economiche, umanitarie, la discriminazione e le pressioni continuano nei campi della scienza, dello sport, della cultura, e sui nostri compatrioti all’estero”, ha aggiunto il premier. E questo “per la sola ragione che stiamo proteggendo i nostri interessi nazionali”.

“L’aiuto all’Ucraina è un aiuto senza se e senza ma. Il punto è raggiungere la pace. Noi dobbiamo riuscire in tutti i modi a portare Putin a un tavolo di pace, in qualsiasi modo, anche tramite gli Stati Uniti o la Cina noi dobbiamo riuscire a portare la pace in Ucraina perché ogni giorno che passa e c’è un bambino morto in più è il fallimento della politica e dell’umanità e siamo tutti sconvolti da questo costantemente”. Lo ha detto il presidente della Camera Roberto Fico oggi a Genova per la campagna elettorale. 

h. 14.02 | Kiev: nessuna indicazione che Mosca voglia colloqui

Nonostante le dichiarazioni pubbliche della leadership russa, non c’è alcuna indicazione della disponibilità della Russia a tenere colloqui, e i fatti dimostrano che il presidente russo vuole fare la guerra all’Ucraina: lo ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in un briefing congiunto con il suo omologo nord-macedone Bujar Osmani a Kiev, riporta Ukrinform. “Non credo che un Paese che cerca un processo negoziale agisca in questo modo. Se la Russia volesse un negoziato, non condurrebbe operazioni offensive, non metterebbe in circolazione rubli, numeri di telefono e passaporti russi”. “Se la Russia volesse un negoziato, non bloccherebbe i porti marittimi ucraini per ostacolare le esportazioni di prodotti alimentari. È un linguaggio di fatti, non di interpretazioni”, ha detto Kuleba.

h. 14.06 | Kiev: città di Lyman è quasi completamente sotto controllo russo

“Secondo dati non verificati, abbiamo perso la città di Lyman”. Lo ha detto, secondo quanto riporta la Bbc, Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Questo mostra, in linea di principio, l’aumento del livello dell’operatività e – ha aggiunto – delle capacità tattiche dell’esercito russo”. La conferma arriva anche dal governatore ucraino della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko: Lyman è “controllata principalmente dalle truppe russe”, ha detto, sottolineando che comunque l’esercito ucraino ha preso nuove posizioni fortificate nell’area. Lyman è una città chiave, sede di un importante snodo ferroviario da tempo nel mirino – ricorda la Bbc – delle forze filo-russe.

h. 14.10 | Michel a 27: “Coordinamento su iniziative per sblocco grano“

“Nel corso del nostro incontro, discuteremo di modi concreti per aiutare l’Ucraina ad esportare i suoi prodotti agricoli utilizzando le infrastrutture dell’Ue: vedremo anche come coordinare meglio le iniziative multilaterali in questo senso”. Lo si legge nella lettera inviata dal presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ai 27 leader in vista del consiglio di settimana prossima.

h. 14.15 | Michel, Zelensky e capo Unione Africana al Consiglio

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente dell’Unione Africana Macky Sall interverranno al prossimo Consiglio Europeo, in videoconferenza, nelle sessioni che si occuperanno di Ucraina e di sicurezza alimentare. Lo comunica Charles Michel, presidente del Consiglio Ue, nella tradizionale lettera d’invito ai 27 leader che precede il vertice.

h. 14.19 | Turchia: in corso colloqui Mosca-Kiev su scambio prigionieri

Russia e Ucraina sono impegnati in colloqui per lo scambio dei soldati catturati da entrambi i fronti mentre il negoziato per il cessate il fuoco è fermo. Lo ha fatto sapere il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu come riporta Ntv. “Il processo negoziale è in fase di stallo, l’Ucraina ha fatto sapere che è stato interrotto” ha affermato Cavusoglu parlando con i giornalisti di ritorno da una visita in Israele e aggiungendo che “ci sono colloqui in corso riguardo allo scambio dei soldati che sono stati catturati dalla Russia e dall’Ucraina”. Il ministro turco ha anche sottolineato l’importanza di sbloccare le rotte marittime per le esportazioni di prodotti agricoli. “Sul campo continuano gli scontri mentre per vari motivi non è possibile per il grano raggiungere i mercati internazionali” ha affermato Cavusoglu.

h. 14.20 | Prigioniero filorusso di Donetsk: “Russi hanno richiamato sotto armi quasi 100% uomini“

“Mi chiamo Zuev Eduard, sono della regione di Donetsk. Ci hanno sempre detto sia in tv che nei giornali che sono gli ucraini che ci attaccano. Noi siamo un popolo dei lavoratori, non pensiamo alla politica. I russi hanno richiamato alle armi praticamente il 100% degli uomini”. È quanto spiega Eduard in un video diffuso dal servizio di sicurezza ucraino, Sbu.

h. 14.22 | Michel: “Unità Ue rimane nostra risorsa più forte“

“L’Ucraina sta dimostrando un coraggio e una dignità incredibili di fronte all’aggressione e alle atrocità russe” e “la nostra unità è sempre stata la nostra risorsa più forte. Rimane il nostro principio guida”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nella lettera di invito agli Stati membri al vertice Ue della settimana prossima. “Fin dal primo giorno – ha aggiunto – siamo stati incrollabili nel nostro sostegno umanitario, finanziario, militare e politico al popolo ucraino e alla sua leadership. Continueremo a fare pressione sulla Russia”, ha concluso Michel.

h. 14.25 | Zelensky: “Nessuna ansia di parlare a Putin, ma è necessario“

L’Ucraina non è ansiosa di parlare con la Russia di Vladimir Putin, ma deve affrontare la realtà e sarà necessario per porre fine alla guerra: lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante un discorso a un think tank indonesiano. Lo riporta la Reuters sul suo sito. “Ci sono cose da discutere con il leader russo. Non sto dicendo che il nostro popolo è ansioso di parlare con lui, ma dobbiamo affrontare la realtà. Cosa vogliamo da questo incontro? Rivogliamo le nostre vite. Rivogliamo la vita di un Paese sovrano all’interno del proprio territorio, ma la Russia non sembra essere pronta per seri colloqui”, ha detto.

h. 14.29 | Negoziatore russo: “Colloqui sono di basso profilo, ma continuano“

 I colloqui con l’Ucraina proseguono ma sono di basso profilo. Lo ha detto Leonid Slutsky, uno dei negoziatori russi e presidente del comitato per gli affari internazionali della Duma, riporta la Tass, precisando che “questo formato forse non è finito”. 

h. 14.33 | Oggi telefonata Putin- cancelliere austriaco 

 Il cancelliere austriaco Karl Nehammer avrà oggi un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin. Lo ha annunciato su Twitter lo stesso capo del governo di Vienna: “Dopo i colloqui con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il premier ucraino Denis Shmygal, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e il presidente turco Tayyip Erdogan, parlerò al telefono con il presidente russo Putin questo pomeriggio”. “Questo è il contributo dell’Austria nel quadro della sua politica attiva di neutralità – ha sottolineato – Solo il dialogo può aprire la strada alla pace in Ucraina”.

 h. 14.45 | Nyt: Usa, Europa e Ucraina divise su come dovrebbe finire la guerra

Gli Stati Uniti, l’Unione Europea e l’Ucraina non sono d’accordo su come dovrebbe finire la guerra della Russia. Lo scrive il New York Times, secondo cui, dopo tre mesi di “notevole unità” in risposta all’invasione russa, che ha portato alla fornitura di armi all’Ucraina e a un’ampia gamma di sanzioni finanziarie, c’è una crescente spaccatura sul da farsi nel prossimo futuro.

h. 15.06 | Zelensky: “Dalla Russia 2.400 missili sull’Ucraina“

La Federazione Russa ha già utilizzato 2.400 missili di diverso tipo contro l’Ucraina dall’inizio della guerra. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante il suo discorso al think tank indonesiano Foreign Policy Community of Indonesia, riferisce Ukrinform. “Dal 24 febbraio 2022, l’esercito russo ha già utilizzato 2.400 missili di diverso tipo contro l’Ucraina. La maggior parte di essi è stata sparata contro infrastrutture civili, imprese, magazzini (in particolare, magazzini alimentari), case e ferrovie“, ha detto Zelensky. Gli aerei da combattimento russi, ha aggiunto, sono apparsi nel cielo ucraino più di 3.000 volte. Il presidente ucraino ha sottolineato che l’esercito russo ha distrutto oltre 600 istituzioni sanitarie e circa 2.000 istituzioni educative.

h. 15.19 | Kiev: abbattuto caccia russo Su-35 sopra regione Kherson

Un caccia ucraino MiG-29 ha abbattuto un caccia russo Su-35 sopra la regione di Kherson. Lo riferisce l’Aeronautica militare delle forze armate dell’Ucraina secondo quanto riporta Ukrainska Pravda.

h. 15.24 | Podolyak: “Aggressione russa come all’epoca di Gengis Khan”

“Dovremmo parlare dei cambiamenti climatici, dell’intelligenza artificiale o cercare pianeti lontani. Invece parliamo di città bombardate, donne violentate e grano rubato come se vivessimo all’epoca di Gengis Khan. Tutto perché un Paese ha deciso di distruggere un’intera nazione in Europa e appropriarsi della sua terra”. Lo scrive su Twitter Mikhaylo Podoliak, consigliere del presidente Ucraino Volodymyr Zelensky.

 h. 15.26 | Scholz: “Putin vuole incolparci della crisi alimentare“

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha accusato il presidente russo Vladimir Putin di provare a incolpare l’Occidente per la crisi alimentare innescata dall’invasione russa dell’Ucraina. “Questa narrazione putiniana” deve essere confutata a tutti i costi, ha detto Scholz parlando oggi alla Giornata Cattolica di Stoccarda, come riporta Dpa. Per questo motivo, ha detto il cancelliere, è importante dialogare da pari a pari con i paesi del Sud globale e non spingerli nelle braccia di Putin. “Abbiamo deciso di assistere la vittima di questa guerra di aggressione”, ha continuato Scholz, “la guerra di Putin è diretta contro l’ordine di pace scaturito dal ‘mai più’ che ha seguito due devastanti guerre mondiali. Putin vuole invece tornare alla legge del più forte”.

h. 15.28 | Kiev: Severodonetsk circondata per 2/3, ma non arresa

“La città è accerchiata dai russi per 2/3 ma non si è arresa, la città è in feroce difesa”. Lo afferma il capo dell’amministrazione militare della città di Severodonetsk, Oleksandr Stryuk.

Stryuk ha aggiunto che i russi hanno cercato di occupare la città per una settimana e mezza ma “grazie agli sforzi sovrumani dei soldati ucraini, la città è stata tenuta”. Negli ultimi due giorni, aggiunge, la città è stata incendiata dai continui bombardamenti, ci sono vittime tra la popolazione civile e tra i dipendenti della fabbrica Azot. Ha anche aggiunto che a occhio nudo il 90% del patrimonio immobiliare è danneggiato e il 60% dovrà essere ricostruito.

h. 15.36 | Casellati: “Dopo la guerra Ue sia consapevole suo valore“

“Nessuno di noi oggi può sapere in che Europa ci ritroveremo dopo la guerra: è difficile capire oggi cosa c’è alla fine del tunnel. La pace bisogna conquistarla ma dando contenuti: ci deve essere una soluzione che riguardi il mondo. Spero di ritrovarmi in un Europa che abbia consapevolezza del proprio valore, solidale, del tutti per uno e uno per tutti, che conti nello scacchiere internazionale”: Lo afferma la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, dialogando con Bruno Vespa al Forum in Masseria presso Masseria Li Reni.

h. 15.40 | Le Pen invoca tassa eccezionale su petrolieri

Marine Le Pen ha rilanciato oggi la sua richiesta di una “tassazione eccezionale”, in particolare, dell’industria petrolifera per “sostenere il potere d’acquisto” dei francesi. Parlando nel suo feudo di Hénin-Beaumont, a meno di due settimane dalle elezioni legislative del 12 e 19 giugno, la candidata del Rassemblement National sconfitta da Emmanuel Macron nelle recenti elezioni presidenziali ha citato l’esempio dell’Ungheria. Viktor Orban, ha detto Le Pen dopo un incontro con lo stesso premier ungherese questa mattina a Parigi, ha “scelto di attuare una tassazione sui super profitti di un certo numero di settori economici, a cominciare dal settore petrolifero, così da poter alimentare un fondo in sostegno al potere d’aquisto delle famiglie”. “Dobbiamo continuare a reclamare questa tassazione eccezionale a chi approfitta in reatà di questa crisi economica”, ha proseguito Le Pen.

h. 15.43 | Ministro politiche sociali ucraino: almeno 1.000 orfani

In una guerra che ha distrutto intere famiglie, fa tremare il capitolo orfani. “Il numero di bambini che hanno perso i loro genitori, e che dunque sono rimasti orfani, è ancora difficilmente calcolabile. Noi dal 24 febbraio ne abbiamo identificati 1.000. Più di 800 li abbiamo temporaneamente collocati in famiglie”. Lo dice il ministro delle Politiche sociali dell’Ucraina, Maryna Lasebna ed aggiunge: “Gli orfani e i minori rimasti senza cura genitoriale in Ucraina sono all’incirca 68 mila. Circa 63.500 sono stati assegnati a famiglie adottive, orfanatrofi di tipo familiare ecc”.

h. 15.46 | Tecnico italiano canottaggio interrompe rapporti con Russia

L’allenatore italiano di canottaggio Giovanni Postiglione ha interrotto i rapporti con la nazionale russa iniziati nel novembre del 2020 a seguito del divieto imposto agli atleti russi di partecipare alle competizioni internazionali dopo l’invasione militare da parte di Mosca in Ucraina. Postiglione, considerato un ‘mago’ del canottaggio, nel 2006 e 2011 era stato nominato allenatore mondiale dell’anno ed in Russia ricopriva il ruolo di capo allenatore.

h. 15.48 | Comando operativo Sud: russi rafforzano posizioni in direzione Crimea

“Il nemico continua a rafforzare le proprie posizioni nella direzione di Crimea”. Lo ha comunicato il comando operativo Sud secondo il quale “tutti i tentativi dell’esercito russo di avvicinarsi alle postazioni dei difensori ucraini nelle regioni di Kherson e Mykolaiv sono falliti. La situazione nella direzione Sud rimane tesa. l nemico continua a portare via le riserve della produzione agricola”.

h. 15.55 | Lukashenko crea ‘milizia popolare’

Il presidente della Bielorussia e alleato di Putin Alexander Lukashenko ha deciso di creare una “milizia popolare” nel Paese. Lo riporta Ukrainska Pravda citando il ministro della Difesa della bielorusso Viktor Khrenin. “Nella riunione di ieri per adeguare lo sviluppo delle forze armate, il comandante in capo (Alexander Lukashenko – ndr) ha fissato degli obiettivi, compresa la creazione di una “milizia popolare” nel nostro Paese”, ha detto il ministro precisando che “dobbiamo ancora discutere queste questioni con i governatori, determinare la legge. E sappiamo che il numero dei difensori della nostra patria aumenterà molte volte. È molto importante per noi, soprattutto nella situazione attuale, in modo da poter mostrare che vogliamo andare avanti pacificamente, perché se qualcuno verrà nella nostra terra la risposta sarà adeguata”. Ieri Lukashenko ha annunciato la creazione di un nuovo comando operativo meridionale, al confine con l’Ucraina, nelle forze armate bielorusse e ha parlato di una possibile guerra sul territorio del Paese.

h. 16.00 | Media, ampio incendio in un magazzino a Sud di Mosca

Ampio incendio nel sud di Mosca dove ha preso fuoco un magazzino con gomma e mobili. Il fumo ha invaso la zona e la strada vicina al magazzino, si vede nel video diffuso su Twitter dal media bielorusso indipendente Nexta.

h. 16.02 | Rapporto internazionale, Mosca mira a genocidio in Ucraina 

La Russia sta spingendo verso un genocidio in Ucraina e commettendo atrocità intese a distruggere il popolo ucraino: lo affermano 30 esperti internazionali di diritto nel primo rapporto indipendente dall’inizio del conflitto, di cui la Cnn ha avuto visione. Nel documento, elaborato dal New Lines Institute for Strategy and Policy, think tank con sede negli Stati Uniti, e dal Raoul Wallenberg Center for Human Rights (Canada), vengono fornite “ampie e dettagliate prove su uccisioni di massa di civili, deportazioni forzate e retorica disumanizzante usata da alti funzionari russi per negare l’esistenza di un’identità ucraina”.

h. 16.06   | Mosca, da inizio 2022 esportazioni russe di farina quadruplicate

Dall’inizio del 2022, le esportazioni di farina dalla Federazione Russa sono quadruplicate rispetto allo stesso periodo del 2021 e hanno raggiunto le 276 mila di tonnellate. Ad affermarlo è il vice capo dell’agenzia federale Rosselkhoznadzor Anton Karmazin durante un Forum panrusso del grano a Sochi secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa russa ‘Tass’.

h. 16.09 | 115 Soldati guardia nazionale russa licenziati per rifiuto ad andare al fronte

Almeno 115 soldati della Guardia nazionale russa (Rosgvardia) sono stati licenziati per aver rifiutato di partecipare all’operazione militare speciale in Ucraina, è emerso dopo che il tribunale di Nalchik, nella regione del Kabardino-Balkaria, nel Caucaso, ha respinto in blocco il ricorso che avevano presentato insieme contro il provvedimento. Il pronunciamento del tribunale è stato pubblicato sul sito web della corte. Il giudice sancisce che i soldati sono stati licenziati per giusta causa dopo “aver rifiutato di eseguire un incarico ufficiale” per combattere in Ucraina e invece essere tornati alla loro base di Nalchik. L’avvocato difensore dei soldati, Andrei Sabinin, ha denunciato “la velocità senza precedenti” con cui il tribunale ha preso la sua decisione, data la complessità del caso, e ha espresso “dubbi sulla correttezza del processo nel suo complesso, dato che ai miei clienti è stata negata la possibilità di chiamare alcuni testimoni e diversi documenti sono stati respinti”.

h. 16.18 | Russia, dichiarazioni Occidente “non hanno nulla a che fare con la realtà“

Le dichiarazioni occidentali sul default della Russia “non hanno nulla a che fare con la realtà”. Lo ha affermato il ministro delle finanze russo Anton Siluanov. Lo riporta la Tass. “Abbiamo i soldi e ripeto che pagheremo”, ha aggiunto.

h. 16.22 | Ue: valuta esenzione oleodotto Ungheria da embargo petrolio

I leader dell’Unione europea stanno valutando l’esenzione dell’oleodotto Druzhba, che fornisce l’Ungheria di petrolio russo, dall’embargo al greggio contenuto nel sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca. E’ quanto riporta Bloomberg che cita fonti qualificate. Se così fosse, verrebbe accettata una delle prime richieste avanzate dal premier ungherese, Viktor Orban, ossia quella di limitare lo stop alle importazioni solo al petrolio via mare (l’Ungheria non avendo sbocco è rifornita esclusivamente dall’oleodotto russo). Le fonti precisano tuttavia che l’esenzione sarebbe comunque temporanea, in attesa che Budapest si doti delle infrastrutture necessarie per assicurare l’approvvigionamento da altri fornitori. Secondo i dati di Bloomberg, la Russia spedisce circa 720 mila barili al giorno di greggio alle raffinerie europee attraverso il suo oleodotto principale. Poco meno della metà degli 1,57 milioni di barili che ogni giorno lasciano i porti del Baltico, del Mar Nero e dell’Artico. Tuttavia, la maggior parte delle consegne dell’oleodotti sono in Germania e Polonia che hanno già annunciato di voler fare a meno del petrolio russo, indipendentemente dalle misure dell’Ue. L’esenzione salverebbe quindi solo l’Ungheria.

h. 16.23 | Telefonata Zelensky-Draghi: “Ci aspettiamo altri aiuti per la difesa“

Colloquio telefonico tra il premier Mario Draghi, e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.  “Lo ho

informato della situazione sulla linea del fronte, ci aspettiamo ulteriore sostegno militare dai nostri partner”, ha scritto Zelensky su Twitter. “Ho sollevato la questione delle forniture di carburante. Sono state discusse maniere di prevenire la crisi alimentare. Dobbiamo sbloccare i porti insieme”.Secondo il presidente ucraino, nel corso del colloquio telefonico si è discusso dei “modi di impedire una crisi una crisi alimentare, dobbiamo sbloccare i porti insieme”.

h. 16.38 | Ucraina, in sette giorni deportate da Mariupol oltre 2.850 persone

Durante l’ultima settimana, la Russia ha deportato 2.856 persone dalla Mariupol occupata, secondo il consigliere del sindaco della città, Petro Andryushchenko, citato da Ukrainska Pravda.

“Nelle ultime 24 ore, gli occupanti hanno portato 280 residenti di Mariupol, inclusi 36 bambini, in un campo di filtraggio nel villaggio di Bezymenne”, ha affermato Andryushchenko – un totale di 2.856 residenti di Mariupol, inclusi 318 bambini, sono stati deportati nell’ultima settimana”.

h. 16.41 | Olena Zelenska inaugura con Unicef 50 centri per famiglie e bambini sfollati

Olena Zelenska, la moglie del presidente dell’ucraina Volodymyr Zelensky ha avuto un incontro con Murat Shahin, il presidente del fondo per i bambini Unicef. Si è parlato dell’apertura di 50 centri ‘Insieme’ nelle città ucraine. Sono dei centri creati su iniziativa dellUnicef per famiglie con bambini sfollati interni, in cui si può ottenere aiuto medico, psicologico, informativo.

h. 16.45 | Putin, Ucraina deve sminare i porti il prima possibile

Il presidente russo Vladimir Putin nel colloquio con il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha sottolineato che l’Ucraina deve sminare i porti il prima possibile per consentire il passaggio delle navi. Lo rende noto il Cremlino, come riporta la Tass. Secondo Putin, i tentativi di incolpare la Russia per i problemi con le forniture alimentari sono “infondati”.  “Si è svolto un approfondito scambio di opinioni su questioni relative alla sicurezza alimentare globale. Vladimir Putin ha sottolineato che i tentativi di rendere la Russia responsabile delle difficoltà con l’approvvigionamento di prodotti agricoli ai mercati mondiali sono infondati”, afferma il comunicato, secondo il quale Putin ha fornito “spiegazioni dettagliate delle vere cause di questi problemi, sorti, tra l’altro, a causa delle sanzioni anti-russe da parte degli Stati Uniti e dell’Unione europea”. Il presidente russo ha poi detto al cancelliere austriaco che è Kiev a ostacolare il processo negoziale.  Il presidente russo ha confermato al cancelliere austriaco l’impegno della Russia a rispettare gli obblighi contrattuali per la fornitura di gas all’Austria.

h. 16.58 | Ucraina: Tupytsky ufficialmente ricercato, avrebbe lasciato illegalmente il Paese

L’ex capo della Corte costituzionale, Oleksandr Tupytsky è stato dichiarato ufficialmente “ricercato”.

L’ufficio del procuratore generale ucraino, riferisce ‘The Kyiv Independent’, sospetta che l’ex presidente della Corte costituzionale, abbia attraversato illegalmente il confine ucraino il 17 marzo e si trovi ora in Austria. Tupytsky era stato nominato dall’ex presidente ucraino filorusso Viktor Yanukovych.

h. 17.07 | Truss: “Falsa la notizia di un accordo tra i Paesi Nato per evitare la consegna di armi pesanti all’Ucraina“

La ministra degli Esteri britannica Liz Truss, liquida come “del tutto falsa” la notizia in arrivo da ambienti parlamentari in Germania su un accordo per evitare che i Paesi della Nato consegnino armi pesanti all’Ucraina. “Siamo molto chiari nel dire che è assolutamente legittimo sostenere l’Ucraina con carri armati e aerei e sosteniamo l’impegno della Repubblica ceca che ha inviato carri armati all’Ucraina”, ha spiegato da Praga. Londra, ha aggiunto, aiuta la Polonia a sostituire i suoi equipaggiamenti dopo che Varsavia ha inviato carri armati all’Ucraina. Al momento, l’Ucraina sta usando molti mezzi ex sovietici. Truss ha sottolineato che in futuro bisognerà “essere certi che Kiev sia in grado di difendersi da sola, e questo è quello che stiamo facendo con la Polonia e l’Ucraina”. Londra ha proposto alla Repubblica Ceca di unirsi a questa operazione di modernizzazione.

h. 17.10 | Biden, Putin vuole non solo il Paese ma cancellarne la cultura

Nella sua “brutale” guerra contro l’Ucraina, Vladimir Putin non solo vuole conquistare il Paese, ma “cancellarne la cultura”. Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden, nel discorso tenuto all’Accademia navale di Annapolis, in occasione della cerimonia di fine corso della Classe 2022.

h. 17.14 | Zelensky: “22 milioni di tonnellate di grano bloccate, rischio catastrofe“

“Oggi nei silos ci sono 22 milioni di tonnellate di grano” e “non possiamo fornirle ai mercati internazionali”. Lo ha confermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, secondo il quale quasi la metà delle esportazioni di grano ucraino è ferma dal momento che la Russia continua a bloccare le principale rotte per l’export attraverso il Mar Nero e il Mar d’Azov. Zelensky, riporta la Cnn, ha parlato di una potenziale “catastrofe” per la sicurezza alimentare globale in un intervento in video collegamento a un forum di un think tank indonesiano. Il presidente ucraino ha anche definito “prudenti” le stime Onu secondo cui quest’anno la carestia potrebbe colpire circa altri 50 milioni di persone. “A luglio – ha detto – quando molti Paesi avranno esaurito le scorte del raccolto dello scorso anno sarà evidente che la catastrofe sta arrivando davvero”.

h. 17.30 | Russia, Usa temono Ue forte con sani rapporti con Mosca

“Una Unione europea forte e indipendente”, con “sane relazioni con la Russia”, è uno “dei principali timori strategici di Washington”. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Alexander Grushko al canale televisivo ‘Russia-24’, secondo quanto riporta la Tass.

h. 17.34 | Assedio Severodonetsk: “Servono armi pesanti contro i russi”

Per resistere all’offensiva russa contro Severodonetsk servono armi pesanti. A dirlo alla Bbc è stato il capo dell’amministrazione della città, Roman Vlasenko, secondo cui le forze russe non hanno un vantaggio numero ma hanno più armi pesanti degli ucraini. “Le armi stanno raggiungendo il fronte in molte aree di Luhansk e Donetsk – ha sottolineato – Ma perché la controffensiva sia rapida ed efficace ne abbiamo bisogno di altre”. Vlasenko ha poi reso noto che le forze russe si trovano alla periferia di Severodonetsk e stanno cercando di prendere la città da tre lati, ma sono state respinte dalle aree centrali per due volte in tre giorni.

h. 17.36 | Ucraina chiede a Germania di fermare anche Nord Stream 1

L’azienda statale ucraina del gas chiede alla Germania di interrompere o di ridurre drasticamente la fornitura di gas naturale attraverso il gasdotto Nord Stream 1. Lo riportano diversi media tedeschi, citando una dichiarazione del Ceo Serhij Makogon alla tv ucraina. Una richiesta in tal senso sarebbe stata inviata al governo tedesco. La legge tedesca consente il funzionamento del gasdotto a condizione che assicuri le forniture di gas all’Europa. La Russia, tuttavia, avrebbe “violato questi principi”. Il Nord Stream 1 è in funzione dal 2011 e va dalla Russia fino al Meclemburgo-Pomerania Occidentale, attraversando il Mar Baltico. Il gasdotto Nord Stream 2 è stato invece ultimato nel 2021, ma non è mai entrato in funzione ed è stato bloccato dopo l’invasione russa dell’Ucraina.

h. 17.38 | Cancelliere austriaco: “Putin pronto a discutere scambio prigionieri“

Il presidente russo Vladimir Putin sarebbe “pronto a discutere di uno scambio di prigionieri con l’Ucraina”. Lo ha spiegato il cancelliere austriaco Karl Nehammer dopo il colloquio con il leader del Cremlino. Lo riportano i media di Vienna.

h. 17.41 | Cancelliere austriaco: “Senza la guerra non ci sarebbero le sanzioni“

“Senza guerra non ci sarebbero sanzioni”. Lo ha ribadito il cancelliere austriaco Karl Nehammer al presidente russo Putin. Il capo di governo austriaco ha evidenziato a Vienna in uno statement dopo la telefonata con Putin che “ora va visto se ci sono segnali di disponibilità al compromesso, per esempio per quanto riguarda le esportazioni”. In riferimento al gas Putin avrebbe ribadito il rispetto degli accordi. Nehammer ha definito il colloquio “molto intenso e molto serio”. Il presidente russo “in linea di principio” sarebbe disposto ad aprire “corridoi di export sicuri” che, secondo Putin, potrebbero essere controllati dal segretario generale delle Nazione Unite. Per Nehammer, i canali per l’export di grano devono restare aperti. Putin avrebbe fatto dipendere le garanzie di approvvigionamento dalla fine delle sanzioni. Non ci sono invece novità per quanto riguarda un eventuale scambio di prigionieri. Secondo il cancelliere austriaco, “una politica attiva di neutralità significa parlare con tutti le parti, indicando comunque per nome l’aggressore”. La telefonata è stata concordata con il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, ma non con i partner Ue. “Questo non serve se tutti seguono la stessa linea”, ha aggiunto Nehammer. La telefonata è durata circa 45 minuti: spesso Putin, che parla bene tedesco, non ha necessitato della traduzione.

h. 17.57 | Ucraina: filorussi, rischio pena di morte per 3 mercenari stranieri catturati

“Tre mercenari stranieri, due britannici e un marocchino, che hanno combattuto nel Donbass dalla parte delle forze ucraine, potrebbero essere condannati alla pena di morte”. Lo ha detto l’ufficio del procuratore generale dell’autoproclamata Repubblica popolare di Dontesk (Dpr) a Interfax. “L’ufficio del procuratore generale della Dpr ha completato l’indagine sul procedimento penale contro un gruppo di mercenari stranieri provenienti dal Regno Unito e dal Marocco. Gli imputati, tenendo conto che siamo in tempo di guerra, possono essere sottoposti alla pena di morte”, ha detto Viktor Gavrilov, rappresentante dell’ufficio del procuratore generale della Dpr. I combattenti stranieri sono i britannici Sean Pinaire e Andrew Hill e il marocchino Sadoun Brahim, catturati durante gli scontri nel Donbass questa primavera.

h. 18.12 | Telefonata Kuleba- Blinken: “In arrivo armi pesanti, sostegno contro blocco russo export“

Colloquio telefonico tra Dmyrto Kuleba e Antonhy Blinken. A darne notizia su twitter è stato il ministro degli Esteri ucraino, che ha detto di “apprezzare gli sforzi personali” del segretario di Stato per “assicurare un sostegno americano e globale continuato all’Ucraina”. “Le armi pesanti sono in cima alla nostra agenda – ha scritto Kuleba – e altre ne stanno arrivando. L’Ucraina e gli Stati Uniti lavorano fianco a fianco per consegnare le nostre esportazioni alimentari nonostante l’irresponsabile blocco russo”.

h. 18.20 | Ucraina: “In Crimea i russi costringono a donare sangue per i soldati feriti”

“Donazioni forzate di sangue” in Crimea. E’ l’accusa alle autorità russe che arriva dalla commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino, Lyudmyla Denisova. “Ricevo costantemente informazioni su un gran numero di soldati feriti in ospedali e sanatori della penisola – ha detto, secondo quanto riporta l’agenzia Unian – Le istituzioni sanitarie non possono far fronte” alla situazione e “c’è una carenza catastrofica di sangue”. Denisova ha parlato di reparti sovraffollati nell’ospedale militare di Sebastopoli. “Le autorità dell’occupazione chiedono ai datori di lavoro di inviare lavoratori ai centri per le donazioni di sangue – ha detto – Le persone di vedono costrette a diventare donatori per non perdere il lavoro”. Una campagna in cui, secondo la Denisova, non ci sono criteri né attenzione medica, dal momento che – ha denunciato – “non viene chiesta alcuna documentazione e non vengono effettuati esami”.

h. 18.32 | Possibile viaggio di Salvini a Mosca

Matteo Salvini potrebbe andare a Mosca nei prossimi giorni. E’ quanto filtra da fonti del partito, sottolineando che nessun viaggio è sato ancora organizzato. Nel pomeriggio una nota della Lega ha ribadito l’impegno del segretario per arrivare a un tavolo per la pace: “Anche la Lega, e io personalmente, insistiamo e insisteremo per far tornare le parti in conflitto al tavolo dei negoziati e per un cessate il fuoco, per evitare che la guerra faccia altri morti, prosegua o peggio ancora si estenda”.

h. 18.37 | Blinken: “Cremlino continua a usare cibo come arma e a diffondere Fake news“

“Il Cremlino continua a usare il cibo come arma e a diffondere false affermazioni sulle sanzioni degli Stati Uniti”. E’ quello che ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken nel colloquio avuto con il ministro degli Esteri ucraino Dmytri Kuleba, al quale ha assicurato “un sostegno aggiuntivo americano”. Blinken e Kuleba “hanno condiviso gli aggiornamenti sugli sforzi per risolvere la crisi alimentare globale causata dall’invasione del presidente Putin”, si legge in una nota del portavoce del dipartimento di Stato.

h. 18.54 | Governatore Lugansk: “Severodonetsk non è accerchiata, ma sono in corso combattimenti”  

“Oggi i media russi diffondono informazioni circa il fatto che la città di Severodonetsk sarebbe completamente accerchiata. Questo non corrisponde al vero. La città non è accerchiata e non è tagliata fuori. Nella periferia della città tuttavia ci sono alcuni gruppi di militari russi. Loro controllano l’albergo ‘Mir’ e la stazione di autobus. Ma non possono avanzare. Sono in corso i combattimenti in città”. A riferirlo a Radio Svoboda è il Governatore di Lugansk, Serhii Haidai

h. 19.00 | Sindaco Severodonetsk: “Scarseggia acqua potabile“

 “Da due settimane siamo senza elettricità e acqua calda. Cerchiamo di fare di tutto per ripristinare i servizi, ma è difficile. E c’è carenza di acqua potabile”. Lo ha detto a Bfmtv il sindaco di Severodonetsk, Olexander Stryuk, lanciando l’allarme per la città nell’est dell’Ucraina, mentre -secondo il governatore della regione di Luhansk, Sergey Haidai – due terzi di Severodonetsk sono ormai circondati dai russi. “E’ un problema grave che dobbiamo risolvere”, ha aggiunto, parlando dell’acqua potabile e della “paura che incombe su di noi”, quella della sorte di Mariupol – la città martire ucraina – e senza però dimenticare di ribadire la fiducia nelle forze ucraine.

h. 19.01 | Salvini: “A Mosca? Costruire pace, ce la metto tutta“

“Mi chiedono se andrò a Mosca. Lo chiedo a voi. Ieri Draghi ha fatto una cosa giusta: ha chiamato Putin. E’ chiaro che la pace non la ottieni accendendo una candela in Duomo, ma va costruita, cercata telefonata per telefonata, incontro per incontro”. Lo dice il segretario della Lega, Matteo Salvini, durante un comizio a Como. “C’è il dovere di fare di tutto per avvicinarsi alla pace e, come Draghi ha fatto bene a chiamare Putin, io ce la sto mettendo tuttaa. La pace e la vita valgono tutto. Pace, vita e lavoro”, ha aggiunto Salvini.

h. 19.30 | Telefonata Blinken-Kuleba, focus su crisi alimentare globale

 Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha avuto oggi un colloquio con il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, per discutere della “continua” assistenza di Washington a Kiev nel fronteggiare la “brutale” aggressione russa. I due ministri, riferisce il dipartimento di Stato, hanno condiviso le ultime informazioni riguardanti i tentativi di “risolvere la crisi globale per la sicurezza alimentare” provocata dall’invasione russa, sottolineando che il Cremlino “continua ad usare il cibo come un’arma e a diffondere false accuse riguardo alle sanzioni Usa”.

h. 19.40 | Pentagono non esclude di fornire razzi a lunga gittata

L’amministrazione Biden non esclude di consegnare all’Ucraina razzi a lunga gittata per contrastare l’avanzata russa nel Donbass. Lo ha fatto capire il portavoce del Pentagono, John Kirby, di fatto confermando quando anticipato dalla Cnn. Senza voler specificare se Washington davvero consegnerà questo tipo di armi a Kiev, Kirby ha sottolineato che gli Usa lavorano “ogni giorno” per portare armi e sistemi di difesa in Ucraina. “Siamo in costante comunicazione con loro riguardo alle loro necessità”, ha riferito il portavoce della Difesa statunitense; e ha aggiunto che gli Usa sono consapevoli che gli ucraini hanno richiesto “privatamente e pubblicamente” sistemi di lanciarazzo multipli, senza voler confermare se verranno davvero forniti. La richiesta ucraina è di avere il multiple launch rocket System, o Mlrs, che possono sparare una raffica di razzi per centinaia di chilometri; e l’high mobility artillery rocket system, o Himars, un sistema a ruote più leggere in grado di sparare molti degli stessi tipi di munizioni dell’Mlrs. Kirby ha ricordato che finora gli Stati Uniti hanno fornito a Kiev 10 pacchetti di aiuti e che l’undicesimo è pronto.

h. 19.49 | Media, Russia valuta secondo assalto a Kiev

La Russia starebbe valutando un secondo assalto a Kiev. E’ quanto riferisce il sito di notizie Meduza, secondo cui Mosca spera di poter vincere una guerra di logoramento in Ucraina. L’amministrazione Putin starebbe cominciando a pensare di poter ottenere una vittoria su vasta scala entro la fine dell’anno, riporta Meduza, che cita fonti vicine al Cremlino. Le autorità russe avrebbero fissato una soglia minima e una soglia massima per dichiarare l'”operazione militare speciale completata e di successo”. La minima sarebbe la presa del Donbass mentre l’obiettivo massimo sarebbe la presa di Kiev. I leader militari russi si sono rassegnati al fatto che la capitale dell’Ucraina non può essere “catturata con poco spargimento di sangue”, il che significa che qualsiasi seconda offensiva avrebbe bisogno di più truppe, riferisce Meduza.

h. 19.57 | Chiesa Ortodossa ucraina dichiara indipendenza da quella russa

Il Consiglio del Patriarcato della Chiesa Ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca (Uoc) ha dichiarato “piena indipendenza” dalla Chiesa ortodossa russa. Lo riportano diversi media russi e ucraini. La Uoc di Mosca ha “condannato la posizione del patriarca di Mosca Kirill e la guerra della Russia contro l’Ucraina”, ed ha “invitato le parti a continuare i negoziati”.

h. 20.00 | Geraschenko: “La guerra è cambiata, non finirà presto se non riceveremo armi necessarie“

“Nell’ultimo mese i combattimenti sono cambiati. La guerra ora è diversa. I russi accumulano grandi quantità di artiglieria su un piccola zona e colpiscono le nostre posizioni. La difficoltà è che noi dobbiamo difendere un confine lungo più di 1000 km e il nemico è libero di scegliere dove avanzare. Noi dobbiamo avere le armi per difenderci e fare la controffensiva. Perciò la guerra non finirà presto se non riceveremo armi necessari”. Ad affermarlo è il consigliere del ministro degli Interni dell’Ucraina Anton Geraschenko in un diretta sui social.  

h. 20.02 | Geraschenko: “Abbiamo elenco dei prigionieri di Azovstal“

“Abbiamo ricevuto, tramite la connessione di internet Starlink, prima della loro uscita da Azovstal, tutti gli elenchi dei nostri difensori della guardia nazionale, Azov, e altri. Tra di loro ci sono circa 40-50 donne”. Lo afferma, durante una diretta trasmessa sul suo canale Telegram, il consigliere del ministro dell’Interno ucraino Anton Geraschenko. “Non posso dire quanto tempo servirà per riportarli in patria -dice Gerashchenko- non ho partecipato ai negoziati, ma ritengo che lo Stato debba collaborare a stretto contatto con tutti per far tornare tutti i nostri difensori. Bisogna fare di tutto anche perché i nostri ragazzi abbiano la possibilità di ricevere le spedizioni con oggetti personali”.

h. 20.10 | Governatore Lugansk: “Possibile ritiro delle forze per non essere catturate“

Le forze ucraine potrebbero essere costrette a ritirarsi dall’ultima loro sacca di resistenza nella regione di Lugansk per evitare di essere catturate. Lo ha detto il governatore regionale, Sergei Gaidai, che in un post su telegram, riferendosi all’assedio russo di Severodonetsk d Lysychansk, ha scritto: “I russi non saranno in grado di catturare la regione di Lugansk nei prossimi giorni come avevano previsto gli analisti. Abbiamo forze e risorse sufficienti per difenderci. Comunque è possibile che per non essere circondati ci dovremo ritirare”.

h. 20.23 | Quattro deputati regionali russi contestano guerra in aula

Un gruppo di deputati comunisti del Parlamento regionale di Primorye, in Russia, ha contestato l’intervento russo in Ucraina. Lo riporta Kommersant. “Siamo consci che se il notro Paese non ferma l’operazione militare ci saranno ancora più orfani nel nostro Paese”, è l’appello a Vladimir Putin letto in aula da Leonid Vasyukevich a nome di quattro parlamentari del suo partito, “durante l’operazione militare, muoiono e diventano disabili giovani che potrebbero dare molto al nostro Paese”. Secondo il quotidiano, il comunicato letto da Vasyukevich ha causato “un’ondata di indignazione” tra i colleghi, alcuni dei quali hanno chiesto la sua espulsione dall’aula. Il capogruppo comunista nel Parlamento di Primorye, Anatoly Dolgochev, ha promesso “dure misure” contro un’iniziativa “non concordata” che “ha disonorato il Partito Comunista”.

h. 20.38 | Blinken, allargamento non minaccia nè provoca Russia

L’allargamento della Nato alla Finlandia e alla Svezia “non è una provocazione o una minaccia per la Russia”. Lo ha dichiarato il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in conferenza stampa con l’omologo finlandese, Pekka Haavisto. “La Nato è sempre stata un’alleanza difensiva e non ha mai cercato lo scontro, la ragione per cui nuovi Paesi stanno chiedendo di entrare nella Nato è che la Russia ha attaccato più volte i suoi vicini senza essere provocata”, ha aggiunto Blinken, “la Russia voleva diventare più forte e si è indebolita, voleva dividere la Nato ma l’ha compattata”. Il segretario di Stato Usa “continuare a essere fiducioso che Svezia e Finlandia entreranno presto nella Nato”. “La nostra politica delle porte aperte è un cardine dell’alleanza”, che ha promesso una “forte presenza” della Nato nel Mar Baltico.

h. 20.43 | Media, restrizioni a conti italiani in filiali Unicredit e Intesa

La Banca Centrale russa ha imposto restrizioni temporanee alle persone fisiche e giuridiche italiane che hanno conti nelle filiali russe delle banche Unicredit e Intesa. Lo ha riferito Bloomberg, secondo quanto riporta la Tass. La Banca Centrale avrebbe inviato una lettera alle banche in cui si afferma che le persone fisiche e giuridiche italiane con conti nelle divisioni russe di Unicredit e Intesa non potranno prelevare fondi senza il permesso della direzione locale per un anno. Le fonti hanno anche detto che ai cittadini e alle aziende italiane sarà vietato aprire nuovi conti.

h. 20.45 | Russia: “Kiev ha bombardato un villaggio russo al confine”

Il governatore della regione russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha riferito che le forze armate ucraine hanno nuovamente bombardato il villaggio di Nekhoteevka, al confine tra Russia e Ucraina. “Otto edifici, un gasdotto e una linea elettrica sono stati danneggiati. C’è un ferito”, ha affermato il governatore, secondo quanto riporta l’agenzia Interfax.

h. 20.49 | Finlandia: “Pronti a ogni opzione per nuove sanzioni“

Le sanzioni occidentali “hanno colpito la Russia con durezza” e Helsinki è pronta a “ogni opzione per nuove sanzioni, inclusa l’energia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri finlandese, Pekka Haavisto, in una conferenza stampa a Washington con il segretario di Stato americano Antony Blinken. Haavist ha affermato di “prendere molto sul serio” le criticità sollevate dalla Turchia in merito all’ingresso di Stoccolma e Helsinki nella Nato. “Siamo in stretto contatto con la Turchia e desideriamo che prosegua il dialogo costruttivo”, ha detto Haavisto, “siamo pronti a discutere qualsiasi questione sollevata in questo importantissimo processo e apprezziamo il sostegno ricevuto in questo dagli Stati Uniti”.

h. 21.00 | Procuratore Corte Penale Internazionale: “Mosca collabori”

Il Procuratore della Corte Penale Internazionale, Karim Khan, ha invitato la Russia a collaborare alle indagini su presunti crimini di guerra commessi dalle forze di Mosca durante l’invasione dell’Ucraina. “L’invito è qui. La mia porta è aperta e continuerò inoltre a bussare alla porta della Federazione Russa”, ha detto Khan in un’intervista a France Presse.

h. 21.14 | Fonti Farnesina: “Salvini a Mosca? Mai comunicato”

 “Eravate a conoscenza del viaggio di Salvini a Mosca? No, non ci è stata fatta alcuna comunicazione, non siamo a conoscenza di alcun viaggio”, così fonti della Farnesina rispondono alla domanda di un possibile viaggio di Matteo Salvini a Mosca.

h. 21.30 | Bielorussia limita accesso ai territori di confine 

Le autorità bielorusse hanno annunciato oggi che, tra il 1 giugno e il 31 agosto, l’accesso dei cittadini alla striscia di confine con l’Ucraina sarà limitato. Secondo l’agenzia di stampa bielorussa Belta, le autorità statali responsabili per le frontiere hanno indicato che la misura, adottata “per garantire la sicurezza”, riguarda i distretti di Bragin, Loevski e Joiniki, nella regione di Gomel. Il provvedimento arriva a pochi giorni dalla denuncia del governo ucraino secondo cui l’esercito russo ha piazzato una serie di missili ‘Iskander’ proprio nella zona di confine tra Bielorussia e Ucraina.

h. 22.00 | Colloquio telefonico Macron-von der Leyen su proposte per ridurre dipendenza Ue dalla Russia 

Il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato per telefono con la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen in vista del Consiglio Europeo del 30 e 31 maggio. A renderlo noto è stato l’Eliseo, in un comunicato. “Il colloquio è stato incentrato sull’energia e le proposte fatte dalla Commissione, nel suo piano RepowerEU, per ridurre la dipendenza dell’Unione dagli idrocarburi russi ed accelerare la transizione ecologica. Si è quindi parlato di assistenza macro-finanziaria urgente di cui l’Ucraina ha bisogno e che l’Unione Europea potrà fornire”. Macron e Von der Leyen hanno quindi espresso “la loro comune ambizione sugli investimenti in materia di difesa e i mezzi per sostenere l’industria della difesa europea”.

h. 22.26 | Patriarcato Mosca, preghiamo per unità Chiesa ortodossa

“La Chiesa ortodossa russa non ha ricevuto alcun appello dalla Chiesa ortodossa ucraina, quindi non possiamo rispondere alle informazioni che riceviamo dalla stampa. Preghiamo per la conservazione dell’unità della Chiesa ortodossa russa. Preghiamo per il rapido inizio della pace e per la cessazione dello spargimento di sangue”. E’ quanto ha affermato il portavoce della Chiesa ortodossa russa Vladimir Legoyda citato da Interfax. Il commento è arrivato dopo che il Concilio della Chiesa ortodossa ucraina, tenutosi venerdì a Kiev, ha espresso disaccordo con la posizione del patriarca Kirill di Mosca in merito alla guerra in Ucraina e ha indicato la sua completa indipendenza dall’autorità religiosa russa.

Ira di Putin per le super armi Usa a Kiev. Zelensky: Donbass, situazione difficile ma tornerà nostro. Francesco Battistini, Andrea Marinelli, Guido Olimpio, Marta Serafini su Il Corriere della Sera il 28 Maggio 2022. 

Le notizie di sabato 28 maggio sulla guerra, in diretta. Salvini prepara la visita a Mosca. Kadyrov: un gruppo di combattenti ceceni ha preso il pieno controllo della linea di contatto con «i nazionalisti ucraini»

• La guerra in Ucraina è arrivata al 94esimo giorno: qui lo speciale sui tre mesi di conflitto.

• I russi avanzano nel Donbass. Zelensky: «È genocidio». Biden pronto a inviare armi più potenti.

• Salvini pensa alla possibilità di una visita a Mosca - ma nella mattinata di oggi ha anche affermato che «è difficile» e che «se vado, non è a nome del governo».

• Ieri la telefonata tra Draghi e Zelensky: «Dobbiamo sbloccare i porti insieme per prevenire una crisi alimentare». Putin accusa gli ucraini per le mine nei porti che fermano le navi con i carichi di grano e per i negoziati sospesi.

• La Chiesa ortodossa ucraina si stacca da Mosca e si dichiara indipendente.

• Secondo il sito di notizie Meduza, la Russia starebbe valutando un secondo assalto a Kiev, forse in autunno.

Ore 02:00 - Donetsk, cinque civili morti e quattro feriti

Sono cinque i civili morti e quattro i feriti nelle ultime 24 ore a causa dei bombardamenti nella regione di Donetsk. A riferirlo è il capo dell’amministrazione militare regionale Pavel Kirilenko, che ha sottolineato l’impossibilità, al momento, di stabilire il numero esatto delle vittime a Mariupol e Volnovakha.

Ore 02:18 - Pentagono, la commessa da 624 milioni di dollari per i missili Stinger

Un mega contratto da 624 milioni dollari è stato assegnato dal Pentagono alla Raytheon per la produzione di missili antiaerei Stinger , uno dei sistemi militari chiave che gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina nella guerra con la Russia. Lo riporta la Cnn. Dall’inizio dell’invasione, gli Usa hanno inviato più di 1.400 sistemi Stinger, missili antiaerei a corto raggio con una portata di circa 5 chilometri in grado di abbattere droni, aerei ed elicotteri a bassa quota.

Ore 03:21 - Bloccate le vie d’uscita da Severodonetsk nell’Ucraina orientale

La città ucraina assediata di Sievierdonetsk sembra essere quasi completamente circondata dalle forze russe . Il leader della Cecenia, Ramzan Kadyrov, ha affermato ieri sera - riporta l’agenzia di stampa russa Tass - che un gruppo di combattenti ceceni ha preso il pieno controllo della linea di contatto con «i nazionalisti ucraini» a Severodonetsk, bloccando le uscite dalla città. Una “linea di contatto” è la demarcazione tra due o più eserciti, siano essi alleati o belligeranti.

Ore 06:37 - La svolta nelle armi a Kiev, e l’ira di Putin

(Gianluca Mercuri) Al 94esimo giorno di guerra, arriva dalla Cnn la notizia che gli Stati Uniti hanno deciso di armare l’Ucraina come vuole l’Ucraina. 

Punto per punto:

• Che arma è

Si chiama Mlrs, che sta per Multiple Launch Rocket System ed è un micidiale sistema lanciarazzi a lungo raggio, capace di sparare a raffica missili fino a 300 chilometri di distanza e di spostarsi rapidamente su veicoli blindati. «È quello che ci serve per respingere i russi», dice da giorni il ministro degli Esteri di Kiev Kuleba. 

•Quando sarà usata

Gli ucraini avranno bisogno di un paio di settimane per imparare come funziona. Glielo spiegheranno istruttori europei e forse anche americani già in loco. 

• Perché non è arrivata prima

Per due motivi, spiega Francesco Battistini: «1)Si tratta di sistemi molto sofisticati che al Pentagono custodiscono gelosi, perché ce n’è pochi, e i generali temono di sguarnire le scorte necessarie alla difesa nazionale; 2) c’è il rischio concreto che Kiev li utilizzi per colpire sul territorio russo, come già ha fatto, ampliando così il conflitto». Zelensky avrebbe però dato rassicurazioni agli Usa su un uso «difensivo». 

•Perché è importante

Perché l’artiglieria convenzionale russa martella gli obiettivi ucraini da 50 km di distanza, e se ora diventerà raggiungibile sarà costretta ad arretrare. Nell’Est del Paese, al momento, la resistenza ucraina è in grande difficoltà proprio perché i russi, pur avanzando con grande lentezza, sono liberi di colpire. 

• L’esempio di Severodonetsk

La città sotto assedio, detta ormai «la nuova Mariupol», è l’ultimo bastione della regione di Lugansk, con oltre 100 mila dei suoi 120 mila abitanti già fuggiti. Il suo governatore ha detto a Marta Serafini che «i russi vincono grazie ai grad (i sistemi missilistici semoventi) e all’artiglieria a lunga distanza: se ci arrivassero nuove armi ci metteremmo davvero poco a ricacciarli indietro». Intanto quanto può resistere la città? «Una settimana, due al massimo». 

•Le mosse americane

Gli Stati uniti, spiegano Andrea Marinelli e Guido Olimpio nel loro punto militare, seguono lo stesso schema da tre mesi: aspettano di vedere quanto resistono gli ucraini e poi alzano il livello di assistenza. Così sono passati dall’offerta di fuga a Zelensky al rifornimento di missili anticarro e antiaereo portatili (Javelin e Stinger), fino ai droni-kamikaze Switchblade. Ora i Mlrs. Ma gli ucraini già chiedono qualcosa di più, gli Himars (High Mobility Artillery Rocket System), sistemi lanciarazzi ancora più agili e leggeri. 

• È un’escalation?

Letteralmente, sì. Era evitabile? Letteralmente, no: senza queste armi oggi l’Ucraina sarebbe il campo da tennis di Putin. 

• E Putin come l’ha presa?

Malissimo, chiaramente. Lo stesso presidente russo ha parlato di «un’aggressione di fatto da parte di alcuni Paesi ostili». E il ministro degli Esteri Lavrov è andato oltre: «L’Occidente ha dichiarato guerra a noi, a tutto il mondo russo. Sarà una lunga guerra...».

(Questo punto è stato pubblicato originariamente su PrimaOra, la newsletter che il Corriere riserva ogni giorno ai suoi abbonati e che fa parte de Il Punto. )

Ore 06:41 - La mossa di Matteo Salvini, che progetta di andare a Mosca

(Gianluca Mercuri) Il leader della Lega, Matteo Salvini, sta lavorando a un possibile viaggio a Mosca. 

• Quando vuole andare?

Nei prossimi giorni: forse già domani sarà a Istanbul per poi raggiungere da lì la capitale russa, dove si fermerebbe almeno due giorni per «incontri istituzionali». Nel 2017 aveva visto Lavrov. 

•Parole sue

Ha detto ieri Salvini ai giornalisti: «Mi chiedono se andrò a Mosca. Lo chiedo a voi. Draghi ha fatto una cosa giusta: ha chiamato Putin. È chiaro che la pace non la ottieni accendendo una candela in Duomo, ma va costruita e cercata telefonata per telefonata, incontro per incontro. C’è il dovere di fare di tutto per avvicinarsi alla pace e, come Draghi ha fatto bene a chiamare Putin, io ce la sto mettendo tutta». Nella chat della Lega, rivela Marco Cremonesi, è stato più esplicito: «Dopo un lavoro di settimane e a tutti i livelli si sta aprendo la possibilità di incontrare, per parlare di cessate il fuoco, forniture di grano e ritorno al dialogo, rappresentanti dei governi di Russia e Turchia, nonché rappresentanti di altri governi e istituzioni internazionali». 

• Gli incontri preparatori

Il 5 maggio Salvini ha visto l’ambasciatore turco a Roma, e ieri il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin. 

• Come l’hanno presa nella Lega

Cremonesi: «I leghisti alzano le braccia: “È diventata la sua ossessione…”». E «un dirigente di rango» si è lasciato andare: «Non so se ha senso ribadire una volta di più l’immagine dell’“uomo di Mosca”». 

Marco Galluzzo ricorda a questo proposito che «i rapporti di Salvini e altri esponenti della Lega con il potere russo non sempre sono stati giudicati trasparenti, sia da inchieste giornalistiche sia da indagini giudiziarie, indagini che non hanno coinvolto direttamente il leader della Lega, ma hanno acceso un faro non sempre limpido sulla sua rete di relazioni con Mosca». 

•Come l’hanno presa nel governo

Galluzzo: «“È una notizia che si commenta da sola”, rilevano con una punta di fastidio, sconcerto e persino d’ironia a Palazzo Chigi». «C’è la paura che Salvini esponga l’Italia a una brutta figura, ricordando fra le altre cose che il suo viaggio in Polonia». «La visita a Mosca di un membro di rilievo della maggioranza verrebbe letta in modo negativo in ambienti internazionali». Sia Draghi sia il ministro degli Esteri Di Maio «venivano descritti da fonti di governo quantomeno infastiditi, per usare un eufemismo, dalla sola ipotesi di un viaggio». 

• Come l’hanno presa nel Pd

Enrico Letta: «Iniziativa strampalata e senza utilità: Salvini va dove gli batte il cuore». No comment degli altri partiti. 

•Il commento di Massimo Franco La mossa di Salvini «promette di acuire i sospetti che dall’inizio dell’aggressione armata pesano sul capo leghista: avere abbracciato un pacifismo di principio che favorisce la strategia russa». 

(Questo punto è stato pubblicato originariamente su PrimaOra, la newsletter che il Corriere riserva ogni giorno ai suoi abbonati e che fa parte de Il Punto. )

Ore 07:12 - La visita a Parolin, i contatti turchi: il retroscena della visita di Salvini

(Marco Cremonesi) Matteo Salvini, salvo sorprese, dovrebbe partire per Istanbul nei prossimi giorni, forse domenica, per poi dirigersi a Mosca per almeno 48 ore. 

Al momento, nessuno sa dire chi incontrerà e il perimetro esatto della missione: si parla soltanto di incontri con «esponenti istituzionali». 

Certamente il leader leghista ha lavorato con convinzione per organizzare il viaggio, pare di concerto con il suo consigliere diplomatico Antonio Capuano. E il 5 maggio ha incontrato l’ambasciatore turco a Roma, Omer Gucuk. 

Nelle scorse settimane, si era diffusa la notizia che Salvini avesse già chiesto il visto all’ambasciata russa. Ma allora, lui aveva smentito: «Non so neanche dove sia il mio passaporto». 

Ieri, i cronisti hanno interpellato il leader leghista: «Mi chiedono se andrò a Mosca... C’è il dovere di fare di tutto per avvicinarsi alla pace e, come Draghi ha fatto bene a chiamare Putin, io ce la sto mettendo tutta».

 Ieri mattina il leader leghista ha incontrato in Vaticano il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, anche se la Lega ufficialmente non conferma.

Ore 07:18 - Zelensky e la situazione nel Donbass

Nel Donbass la situazione è «difficile»: ma anche quell’area dell’Ucraina «tornerà nostra». 

A parlare, di fronte a una situazione sul campo obiettivamente complicata, è il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. 

«La Russia non dovrebbe pensare che terrà sotto il loro controllo le città di Lyman o Severodonetsk — poiché alla fine torneranno in Ucraina», ha detto. «Ecco perché dobbiamo aumentare la nostra difesa, aumentare la nostra resistenza e il Donbass sarà di nuovo ucraino. Anche se la Russia porterà tutte le sofferenze e la rovina nel Donbass, ricostruiremo ogni città, ogni comunità», ha aggiunto.

Ore 07:31 - Si rischiano 400mila arrivi di migranti in Italia per la crisi alimentare

(Gianluca Mercuri) Fin dalla visita a Washington di due settimane fa, il presidente del Consiglio Mario Draghi si è dato un obiettivo concreto e immediato, per certi versi perfino più urgente della ripresa dei negoziati: sbloccare il grano ucraino che la guerra ha reso inesportabile.

 Punto per punto:

• Perché è importante

Per un interesse umanitario vitale per il mondo — non aggravare la situazione alimentare di decine di milioni di africani e asiatici: la fame colpirà 220 milioni di persone, dice il vicedirettore della Fao Maurizio Martina ad Alessandra Arachi — e per un interesse nazionale vitale per l’Italia, evitare una gigantesca ondata di profughi da Sud che si aggiungerebbe a quella, finora gestita con successo, degli ucraini. 

• L’allarme dei servizi

Rivela Francesco Verderami che «da settimane l’intelligence italiana ha informato il governo che il Paese rischia di essere investito da un flusso straordinario di arrivi calcolato in “centinaia di migliaia” di persone», «quattrocentomila» secondo un membro del governo. 

•Il cibo come arma

È l’accusa che gli Usa rivolgono alla Russia e purtroppo non sembra campata in aria: pare evidente l’interesse di Mosca a destabilizzare l’Europa con una nuova ondata di sbarchi, sia per vendetta sia per farle passare la voglia di aiutare gli ucraini. 

•La telefonata con Kiev

Giovedì Draghi aveva affrontato la questione grano con Putin, che aveva espresso la volontà di «controllare le rotte» delle navi cariche di cereali. Ieri il premier ne ha parlato anche con Zelensky, che ha chiesto aiuto sul problema «dell’approvvigionamento di carburante». Il presidente ucraino ha detto che ci sono 22 milioni di tonnellate di grano ferme nei silos. Sempre ieri, Putin ha aggiunto che «la parte ucraina dovrebbe sminare al più presto i porti per il libero passaggio delle navi bloccate». 

(Questo punto è stato pubblicato originariamente su PrimaOra, la newsletter che il Corriere riserva ogni giorno ai suoi abbonati e che fa parte de Il Punto.)

Ore 07:47 - I russi hanno conquistato una città strategicamente importante

Ormai è un appuntamento noto: ogni giorno, il ministero della Difesa britannico pubblica un report che fa il punto sull'andamento delle operazioni sul campo. Ed è un report colmo di informazioni di enorme rilevanza — anche perché la Gran Bretagna ha mostrato di avere, fino ad ora, informazioni estremamente accurate su ciò che accade tra Mosca e Kiev. 

Quello di oggi, però, è un report preoccupante per l'Ucraina. Perché l'intelligence militare di Londra spiega che «il 27 maggio, le forze russe hanno probabilmente catturato la maggior parte della città di Lyman, nel nord dell’Oblast di Donetsk, in quella che probabilmente è un’operazione preliminare per la prossima fase dell’offensiva russa nel Donbas». 

Si tratta di una conquista «strategicamente importante», perché Lyman «è sede di un importante nodo ferroviario e dà accesso a importanti ponti ferroviari e stradali sul fiume Siverskyy Donets». 

«Nei prossimi giorni», quindi , «è probabile che le unità russe nell’area diano priorità alla forzatura dell’attraversamento del fiume»: e «una testa di ponte vicino a Lyman darebbe alla Russia un vantaggio nella potenziale prossima fase dell’offensiva nel Donbass, quando probabilmente cercherà di avanzare verso le città chiave controllate dagli ucraini più in profondità nell’Oblast di Donetsk, Sloviansk e Kramatorsk». 

«Se la Russia riuscisse a conquistare queste aree, molto probabilmente il Cremlino lo vedrebbe come un risultato politico sostanziale e lo ritrarrebbe al popolo russo come una giustificazione dell’invasione».

Ore 08:15 - «Ci sono diecimila russi, in questa regione»

Due giorni fa, il governatore della regione di Luhansk, Sergiy Gaidai, aveva parlato dello «choc» della popolazione e dei militari, vedendo i soldati russi «uscire da ogni parte». 

Oggi — parlando alla tv nazionale ucraina — prova a dare una dimensione numerica a quello choc: ci sarebbero, ha spiegato, «diecimila truppe russe» nella sua regione. E si tratta di «unità stanziate in modo permanente nella regione, che stanno cercando di assaltarla e di conquistare terreno in qualsiasi direzione».

Ore 08:21 - L'India aggira le sanzioni occidentali: il «doppio gioco» di Modi

(Federico Rampini) I motori dell’Air Force One erano ancora caldi per la lunga trasferta di Joe Biden in Asia, dove il presidente americano aveva partecipato anche a un vertice del Quad, il quadrilatero strategico in funzione anti-Cina che include India, Giappone, Australia. 

Ed ecco che da Delhi è arrivato l’ennesimo tradimento. Altro che allinearsi con l’America sulla guerra in Ucraina. 

Il governo di Narendra Modi ha annunciato che l’India continuerà a comprare petrolio dalla Russia. Più di prima. 

Delhi e Mosca stanno mettendo a punto un meccanismo finanziario per facilitare i pagamenti e gli scambi fra rublo e rupia aggirando le sanzioni occidentali contro Vladimir Putin. 

L’India si sta comportando in modo perfino più «sfacciato» della Cina. Le aziende di Stato cinesi sono più circospette nelle loro transazioni con la Russia perché non vogliono finire a loro volta sulla lista nera delle sanzioni. Il governo Modi invece procede alla luce del sole, incrementa i propri acquisti di energia dalla Russia, e lo fa con grande abilità negoziale: ottiene sconti molto sostanziali rispetto ai prezzi di mercato.

Ore 08:34 - Perché siamo entrati nella «terza fase» della guerra

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Dopo tre mesi di combattimenti intensi, la resistenza è in grande difficoltà nell’est del Paese, dove i russi — aggiustate tattiche e obiettivi — stanno avendo la meglio. 

Proprio questi rovesci hanno convinto gli Stati Uniti a compiere un nuovo passo in avanti nell’invio di armi. 

La prossima settimana gli Usa dovrebbero approvare un nuovo pacchetto di aiuti che comprenderebbe anche gli Mlrs, con i quali la resistenza può ingaggiare obiettivi da lunga distanza e con precisione. 

Sono sistemi composti da 12 tubi che sparano razzi da 300 chilogrammi. La gittata massima — dipende dalle munizioni — può arrivare a 300 chilometri, ben più ampia di qualunque mezzo attualmente in dotazione agli ucraini. 

Il governo di Kiev chiede però anche i sistemi Himars (High Mobility Artillery Rocket System), che sparano razzi simili ma sono più leggeri e manovrabili. È un’arma devastante contro concentrazioni di truppe e mezzi: essendo mobile, spara e si sposta rapidamente sottraendosi al fuoco nemico. 

Con queste armi, si entrerebbe in una «terza fase» del conflitto, e del supporto occidentale all'Ucraina: «La prima "ondata" di armi ha permesso un "contenimento", poi gli ucraini hanno sollecitato una mossa ulteriore: carri armati, aerei, armi pesanti per provare a riconquistare territorio. Gli Stati Uniti hanno risposto nei primi giorni d’aprile. E tra la fine di aprile e metà maggio c’è stato un altro momento importante, proiettato verso il futuro. Al vertice di Ramstein, in Germania, i Paesi donatori hanno deciso una transizione dell’esercito ucraino verso i prodotti Nato, che permetterà di fornire armi e soprattutto munizioni — di cui c’è continua necessità — senza doverle racimolare alla «fiera» dell’Est Europa».

Ore 08:53 - La «mobilitazione segreta» in Russia

Pochi giorni fa, la Russia ha cancellato alcuni dei limiti per l'arruolamento — in particolare, quello «superiore», che era finora in vigore, e che impediva di arruolare gli over 40. 

Secondo Kiev, però, le operazioni di mobilitazione in corso a Mosca sono ben più ampie. 

«In Russia sono in corso misure di mobilitazione segrete», scrive su Facebook lo Stato Maggiore Generale delle Forze Armate dell'Ucraina, secondo cui, tra l'atro, «continua la formazione degli ufficiali di riserva per le esigenze delle unità dell'aeronautica e delle forze di difesa aerea negli istituti di istruzione della Repubblica di Bielorussia».

Ore 09:00 - «Abbiamo ucciso almeno 30mila soldati russi»

Se mancano conferme sulla mobilitazione «segreta» da parte di Mosca, una delle ragioni che potrebbe aver costretto la Russia a metterla in campo è data da una cifra - anch'essa senza conferme ufficiali. 

Quella cifra è 30 mila: perché tante sarebbero le perdute inflitte all'esercito di Mosca da parte dell'Ucraina dall'inizio della guerra.

L'esercito ucraino — fonte di quel dato — sostiene anche di aver distrutto almeno 207 aerei russi, 180 elicotteri, più di 1.330 carri armati, 13 navi militari e centinaia di sistemi di artiglieria, oltre a «migliaia di veicoli, droni, armi».

Ucraina - Russia, le news dalla guerra oggi. Putin: "Vista la pressione della Nato ora è fondamentale il ruolo delle guardie di confine russe". Stati Uniti pronti a inviare nuove armi: il Pentagono assegna un contratto da 624 milioni di dollari per la produzione di Stinger. La Repubblica il 28 Maggio 2022. 

Esercito ucraino in difficoltà, popolazione allo stremo, ma Zelensky prova ancora una volta a spingere il tasto dell'orgoglio nazionale: "Non, concederemo mai il Donbass. Quella è terra ucraina. Non esiste una alternativa alla nostra bandiera". Un richiamo a non rrendersi mentre il leader ceceno Kadyrov annuncia il pieno controllo di una delle zone più delicate a Severodonetsk.

00.22 Zelensky: in Donbass situazione molto difficile ma sarà nostro

"Come previsto, la situazione nel Donbass è molto difficile. Gli occupanti hanno concentrato tutta l'artiglieria, il massimo delle riserve nel Donbass. Ci sono attacchi missilistici e attacchi aerei - tutto. Stiamo proteggendo la nostra terra nel modo consentito dalle nostre attuali risorse di difesa. Stiamo facendo tutto per aumentarle. E le aumenteremo" perché il "Donbass sarà Ucraina e, anche se la Russia porterà distruzione e sofferenze, noi ricostruiremo tutto" e "non ci saranno alternative alle nostre bandiere ucraine". Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video messaggio postato sui social.

02.02 Ceceni, preso il controllo della linea di contatto a Severodonetsk

Il leader della Cecenia, Ramzan Kadyrov, ha affermato ieri sera che un gruppo di combattenti ceceni ha preso il pieno controllo della linea di contatto con "i nazionalisti ucraini" a Severodonetsk, bloccando le uscite dalla città. Lo riporta l'agenzia di stampa russa Tass. Una 'linea di contatto' è la demarcazione tra due o più eserciti, siano essi alleati o belligeranti. "Un gruppo di volontari russi della Repubblica di Cecena ha preso il controllo completo dell'intera linea di contatto con i banditi: i primi quartieri della città ben fortificata sono già stati sgomberati dalle unità nemiche", ha detto Kadyrov su Telegram.

"L'edificio dell'hotel, che era stato preparato per una lunga difesa dai banditi, è passato sotto il controllo dei nostri combattenti: la marmaglia dei Banderites è stata completamente bloccata in città, dal momento che tutte le vie di ritirata sono passate sotto il controllo delle truppe russe", ha affermato il leader ceceno citando il termine con cui si definivano i membri dell'Organizzazione dei nazionalisti ucraini (Oun) fondata nel 1929.

02.09 Pentagono assegna contratto da 624 milioni per la produzione di Stinger

Il Pentagono ha assegnato un mega contratto da 624 milioni dollari alla Raytheon per la produzione di missili antiaerei Stinger, uno dei sistemi militari chiave che gli Stati Uniti hanno fornito all'Ucraina nella guerra con la Russia. Lo riporta la Cnn. Dall'inizio dell'invasione, gli Usa hanno inviato più di 1.400 sistemi Stinger, missili antiaerei a corto raggio con una portata di circa 5 chilometri in grado di abbattere droni, aerei ed elicotteri a bassa quota.

03.40 Zelensky: il Donbass sarà ucraino

"Se gli occupanti pensano che Lyman o Severodonetsk saranno loro, si sbagliano. Il Donbass sarà ucraino. Perché siamo noi, è la nostra essenza". L'ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo ultimo video, diffuso sul suo canale Telegram e ripreso dall'agenzia Unian. "E anche se la Russia porta distruzione e sofferenza ovunque, ricostruiremo comunque ogni città. Non c'è e non ci sarà una vera alternativa alle nostre bandiere ucraine".

Zelensky ha riconosciuto che la situazione nel Donbas è "molto difficile". "Gli occupanti stanno cercando di raggiungere in almeno 100 giorni di guerra gli obiettivi che speravano di raggiungere nei primi giorni dopo il 24 febbraio", ha detto il presidente ucriano. "Quindi, hanno concentrato il massimo dell'artiglieria e delle riserve nel Donbass. Ci sono attacchi missilistici e aerei. Stiamo proteggendo il nostro paese nel modo in cui le nostre attuali risorse difensive ci permettono. Stiamo facendo di tutto per accrescerle. E le incrementeremo".

07.19 Zelensky: Russia sta aggirando maggior parte delle sanzioni

La Russia sta aggirando la maggior parte delle sanzioni imposte dalla comunità internazionale in seguito all'invasione dell'Ucraina in quando manca una posizione globale condivisa. Lo ha detto in un discorso video il presidente ucraino Volodymyr Zelensky affermando che "sfortunatamente non stiamo vedendo che le sanzioni hanno esercitato molta pressione sulla Russia".

07.25 Addestramenti dei riservisti russi a Voronezh

Continua, secondo lo stato maggiore dell'esercito ucraino, la mobilitazione dei riservisti russi. Secondo quanto riferiscono le forze armate di Kiev nell'ultimo aggiornamento sulla situazione 3 mesi e 4 giorni dopo l'inizio della guerra, "i riservisti vengono addestrati nella regione di Voronezh", che si trova a 300 km dal confine orientale dell'Ucraina. Inoltre, i russi stanno portando via dai "centri di mobilitazione" le armi e le altre attrezzature militari "obsolete".

07.35 Governatore Dnipro: "Colpi di artiglieria contro Zelenodolsk"

Le forze armate russe hanno sparato colpi di artiglieria contro Zelenodolsk, nella regione di Dnipropetrovsk, distruggendo infrastrutture. Lo ha dichiarato il capo dell'amministrazione regionale militare di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznychenko, parlando di "distruzione", ma segnalando che non si registrano feriti. "Hanno sparato di nuovo nell'area di Kryvyi Rih. Il nemico ha sparato con l'artiglieria contro la comunità di Zelenodolsk"

07.41 Lukashenko: "Ai confini situazione non facile ma Bielorussia si difenderà"

La situazione politico-militare ai confini della Bielorussia non è facile, ma i bielorussi sono in grado di proteggere la loro indipendenza e integrità territoriale. Lo ha affermato il presidente bielorusso Alexander Lukashenko in occasione della Giornata della guardia di frontiera. "Stiamo vivendo un momento difficile, proprio come ottanta anni fa, si sta sviluppando una situazione politico-militare tesa vicino ai confini della Patria.

Senza dubbio, ognuno di voi è ben consapevole delle sfide e delle minacce che dobbiamo affrontare oggi e che tipo di confronto si sta verificando nel nostro stato. In prima linea voi siete la linea di difesa", ha detto Lukashenko rivolgendosi alle guardie "con i berretti verdi". Il presidente bielorusso ha sottolineato che "le guardie di frontiera faranno tutto il possibile per mantenere intatti i sacri confini della Patria". E si è detto "convinto che difenderemo la nostra indipendenza e integrità territoriale".

07.47 Intelligence Gb, conquista Lyman strategica

La conquista della città di Lyman da parte dei russi è "strategicamente importante" secondo l'ultima valutazione dell'intelligence britannica. "Il 27 maggio, le forze russe hanno probabilmente catturato la maggior parte della città di Lyman, nel nord dell'Oblast di Donetsk, in quella che probabilmente è un'operazione preliminare per la prossima fase dell'offensiva russa nel Donbas". Lyman, prosegue l'aggiornamento dell'analisi di Londra, "è strategicamente importante perchè è sede di un importante nodo ferroviario e dà accesso a importanti ponti ferroviari e stradali sul fiume Siverskyy Donets".

"Nei prossimi giorni - secondo l'intelligence della Difesa Gb -  è probabile che le unità russe nell'area diano priorità alla forzatura dell'attraversamento del fiume. Per ora, lo sforzo principale della Russia rimane probabilmente a 40 km a est, intorno alla sacca di Severodonetsk, ma una testa di ponte vicino a Lyman darebbe alla Russia un vantaggio nella potenziale prossima fase dell'offensiva nel Donbass, quando probabilmente cercherà di avanzare verso le città chiave controllate dagli ucraini più in profondità nell'Oblast di Donetsk, Sloviansk e Kramatorsk".

Due giorni fa, si ricorda nell'aggiornamento da Londra, "il capo della Repubblica Popolare di Donetsk, autodichiarata e sostenuta dalla Russia, Denis Pushilin, ha dichiarato ai media russi controllati dallo Stato che si sarebbe tenuto un referendum se la Russia avesse conquistato la totalità degli oblast di Donetsk e Luhansk in Ucraina".

"Se la Russia riuscisse a conquistare queste aree - conclude la nota - molto probabilmente il Cremlino lo vedrebbe come un risultato politico sostanziale e lo ritrarrebbe al popolo russo come una giustificazione dell'invasione".

08.03 Kiev: 242 bambini uccisi

Sono 242 i bambini uccisi in Ucraina dal giorno dell'invasione russa del Paese, 440 i feriti. Lo rende noto l'ufficio del Procuratore generale ucraino, precisando che il maggior numero delle vittime si registra nelle regioni di Donetsk, Kiev, Kharkiv e Chernihiv.

08.17 "Diecimila soldati russi nella regione di Lugansk"

"Diecimila militari russi" sono presenti nella regione di Lugansk, nell'Ucraina orientale. Lo ha detto il governatore di Lugansk Serhiy Haidai alla televisione ucraina. "Ci sono unità stanziate permanentemente nella regione di Luhansk, stanno cercando di assaltare e stanno cercando di conquistare terreno in qualsiasi direzione", ha spiegato.

 08.32 Mosca chiude i confini di Kherson con la regione di Kiev

La Russia ha chiuso i confini della regione di Kherson con le aree dell'Ucraina controllate dal regime di Kiev "per motivi di sicurezza". Lo ha detto a Ria Novosti Kirill Stremousov, vice capo dell'amministrazione militare-civile della regione. "Attraversare il confine dalle regioni di Mykolaiv e Dnipropetrovsk è molto pericoloso, visti i bombardamenti sistematici dei militanti ucraini. Dopo l'ultimo bombardamento, i civili finiti nella zona cuscinetto sono morti. Pertanto, non consigliamo di recarsi in Ucraina, ci sono molte testimonianze secondo cui uomini scompaiono e vengono immediatamente portati nell'esercito lì come carne da cannone", ha affermato. Durante l'operazione speciale, l'esercito russo ha preso il controllo di Kherson Oblast e la parte di Azov di Zaporozhye Oblast. 

08.53 Putin: "Ora il ruolo delle guardie di frontiera russe è fondamentale nel conflitto"

Il ruolo delle guardie di frontiera russe è particolarmente importante ora "data la pressione politica, economica e informativa senza precedenti sul nostro Paese e l'aumento della capacità militare della NATO in diretta prossimità dei confini della Russia". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin rivolgendosi al Servizio di Guardia di Frontiera del Servizio di Sicurezza Federale russo, impegnato, ha detto, "a prevenire i tentativi di sabotaggio nelle sezioni del confine di Stato nelle aree dell'operazione militare speciale". "Vorrei sottolineare il lavoro costante del vostro servizio per identificare i militanti dei gruppi neonazisti", ha detto Putin congratulandosi con il Servizio dell'FSB in occasione della loro festa professionale.

08.58 Gazprom: "Le forniture di gas all'Eurpa continuano attraverso l'Ucraina 

La compagnia Gazprom ha ribadito che le forniture di gas all'Europa continuano via Ucraina e che il volume di oggi è di 43,96 mcm".

09.05 Kiev: "Esercito russo in ritirata da Severodonetsk"

L'esercito russo ha subito perdite significative ed è stato costretto a ritirarsi nell'area di Severdonetsk, Toshkivka e Oskolonivka, nella regione ucraina del Lugansk (est): lo afferma su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale ucraina, Serhii Gaidai, secondo quanto riporta l'agenzia Ukrinform. Gaidai ha sottolineato che i russi sono stati costretti a indietreggiare nelle loro posizioni precedenti e un altro ponte tra Severdonetsk e Lysychansk è stato danneggiato. "Tuttavia, (i russi) non abbandonano i tentativi di andare nelle retrovie delle nostre truppe e interrompere i rifornimenti logistici nella regione di Lugansk", ha proseguito Gaidai. "Il nemico ha bombardato più volte Severdonetsk, ci sono stati almeno tre pesanti bombardamenti e in alcuni luoghi sono scoppiati combattimenti di strada. Di conseguenza, 14 condomini sono stati danneggiati. Anche il vicino villaggio di Synetskyi... è stato gravemente bombardato".

Ucraina, la guerra in diretta. "Ritiro delle truppe nel Luhansk", Zelensky alza bandiera bianca? Libero Quotidiano il 28 maggio 2022.

"I russi aggirano le sanzioni". Il presidente Volodymyr Zelensky lancia  l'allarme, a conferma di come sul campo la guerra in Ucraina, giunta al giorno numero 95, stia prendendo una piega negativa per Kiev. Sul campo, la Russia avanza nell'est, il vero obiettivo di questa seconda fase (ma forse non l'ultima). Sul piano diplomatico, i negoziati sono in stallo totale e la promessa degli Usa di rifornire di armi più potenti l'alleato ucraino ha provocato l'ulteriore irrigidimento di Mosca. In occidente, iniziano a pesare le "beghe politiche" interne. A Washington Trump attacca il presidente Biden sul tema della sicurezza nelle scuole, mentre in Italia a dominare il dibattito è oggi la possibile "missione russa" di Matteo Salvini che agita Palazzo Chigi, Farnesina e Pd.

Ore 00.22: Trump, "miliardi Usa all'Ucraina invece di proteggere le scuole"

Gli Stati Uniti hanno inviato miliardi di aiuti all'Ucraina mentre invece "dovremmo fare tutto il possibile per proteggere le scuole". Lo ha detto l'ex presidente Donald Trump, intervenendo alla convention della Nra a Houston. "Abbiamo speso trilioni di dollari in Iraq e in Afghanistan e non abbiamo ottenuto nulla", ha detto, "dovremmo costruire scuole sicure per i nostri bambini nella nostra nazione". 

Ore 7.06: "In Donbass situazione difficile ma tornerà nostro"

"Il Donbass sarà ucraino". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso video nel quale ha ammesso la "situazione molto difficile nel Donbass", la regione orientale dell'Ucraina dove le forze armate russe hanno intensificato l'offensiva e rivendicato conquiste. "La Russia non dovrebbe pensare che terrà sotto il loro controllo le città di Lyman o Sievierodonetsk poiché alla fine torneranno in Ucraina", ha detto. "Ecco perché dobbiamo aumentare la nostra difesa, aumentare la nostra resistenza e il Donbass sarà di nuovo ucraino. Anche se la Russia porterà tutte le sofferenze e la rovina nel Donbass, ricostruiremo ogni città, ogni comunità", ha aggiunto.

Ore 7.19: "La Russia sta aggirando la maggior parte delle sanzioni"

La Russia sta aggirando la maggior parte delle sanzioni imposte dalla comunità internazionale in seguito all'invasione dell'Ucraina in quando manca una posizione globale condivisa. Lo ha detto in un discorso video il presidente ucraino Volodymyr Zelensky affermando che ''sfortunatamente non stiamo vedendo che le sanzioni hanno esercitato molta pressione sulla Russia". In un videomessaggio rivolto studenti della Stanford University in California, il presidente ucraino ha esortato i leader mondiali a imporre sanzioni a Mosca dicendo che è "l'arma giusta contro la Russia". 

Ore 7.20: Kiev, "Addestramento di riservisti russi a Voronezh"

Continua, secondo lo stato maggiore dell'esercito ucraino, la mobilitazione dei riservisti russi. Secondo quanto riferiscono le forze armate di Kiev nell'ultimo aggiornamento sulla situazione 3 mesi e 4 giorni dopo l'inizio della guerra, "i riservisti vengono addestrati nella regione di Voronezh", che si trova a 300 km dal confine orientale dell'Ucraina. Inoltre, i russi stanno portando via dai "centri di mobilitazione" le armi e le altre attrezzature militari "obsolete". 

Ore 7.36: "Colpi d'artigilieria russi contro Zelendolsk"

Le forze armate russe hanno sparato colpi di artiglieria contro Zelenodolsk, nella regione di Dnipropetrovsk, distruggendo infrastrutture. Lo ha dichiarato il capo dell'amministrazione regionale militare di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznychenko, parlando di ''distruzione'', ma segnalando che non si registrano feriti. "Hanno sparato di nuovo nell'area di Kryvyi Rih. Il nemico ha sparato con l'artiglieria contro la comunità di Zelenodolsk'', ha detto. 

Ore 7.41: Lukashenko, "la Bielorussia si difenderà"

La situazione politico-militare ai confini della Bielorussia non è facile, ma i bielorussi sono in grado di proteggere la loro indipendenza e integrità territoriale. Lo ha affermato il presidente bielorusso Alexander Lukashenko in occasione della Giornata della guardia di frontiera. "Stiamo vivendo un momento difficile, proprio come ottanta anni fa, si sta sviluppando una situazione politico-militare tesa vicino ai confini della Patria. Senza dubbio, ognuno di voi è ben consapevole delle sfide e delle minacce che dobbiamo affrontare oggi e che tipo di confronto si sta verificando nel nostro stato. In prima linea voi siete la linea di difesa", ha detto Lukashenko rivolgendosi alle guardie ''con i berretti verdi''. Il presidente bielorusso ha sottolineato che "le guardie di frontiera faranno tutto il possibile per mantenere intatti i sacri confini della Patria". E si è detto "convinto che difenderemo la nostra indipendenza e integrità territoriale".

Ore 8.09: Mosca, "parte dei ricavi dagli idrocarburi destinata alla guerra in Ucraina"

La Russia dovrebbe ricavare ulteriori 13,7 miliardi di euro (un trilione di rubli) dalle sue esportazioni di idrocarburi nel 2022, parte dei quali può essere destinata a portare avanti la sua offensiva militare in Ucraina. Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze di Mosca. "Stimiamo che i ricavi aggiuntivi dagli idrocarburi potrebbero arrivare fino a 1.000 miliardi di rubli, secondo le previsioni elaborate con il ministero dello Sviluppo economico", ha affermato Anton Siluanov in un'intervista trasmessa in televisione. 

Ore 8.42: "10mila soldati russi nella regione di Luhansk"

Ci sono circa 10mila soldati russi nella regione orientale di Luhansk, in Ucraina. Lo ha affermato il governatore regionale Serhiy Gaidai, riporta la Reuters, che ha aggiunto di non poter verificare in modo indipendente l'affermazione. "Questi sono i reparti che sono permanentemente nella regione di Luhansk, che stanno cercando di attaccare e stanno tentando di ottenere vantaggi in ogni possibile direzione", ha detto Gaidai alla televisione ucraina. 

Ore 8.48: Putin, "Guardie di frontiera cruciali nel conflitto"

Il ruolo delle Guardie di frontiera russe è particolarmente importante ora "data la pressione politica, economica e informativa senza precedenti sul nostro Paese e l'aumento della capacità militare della Nato in diretta prossimità dei confini della Russia". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin rivolgendosi al Servizio di Guardia di Frontiera del Servizio di Sicurezza Federale russo, impegnato, ha detto, "a prevenire i tentativi di sabotaggio nelle sezioni del confine di Stato nelle aree dell'operazione militare speciale". "Vorrei sottolineare il lavoro costante del vostro servizio per identificare i militanti dei gruppi neonazisti", ha detto Putin congratulandosi con il Servizio dell'FSB in occasione della loro festa professionale.

Ore 9.06: "La guerra costerà 929 euro a ogni famiglia italiana"

Gli effetti della guerra in Ucraina produrranno nel 2022 una riduzione del Pil di 24 miliardi di euro reali che corrisponde a una perdita di potere d'acquisto medio per ciascuna famiglia italiana pari a 929 euro. A livello territoriale le famiglie più penalizzate saranno quelle residenti in Trentino Alto Adige (-1.685 euro), nella Valle d'Aosta (-1.473 euro) e nel Lazio (-1.279 euro). E' quanto emerge da un'analisi dell'Ufficio studi della Cgia. 

Ore 9.18: Missili a Kiev, la Russia "auspica il buon senso Usa"

La Russia auspica che gli Stati Uniti siano guidati dal buon senso quando decideranno sulle forniture di missili a lungo raggio all'Ucraina. Lo ha affermato l'ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov. La Cnn ha riferito due giorni fa, citando diversi funzionari statunitensi, che Washington potrebbe includere sistemi avanzati di armi missilistiche a lungo raggio in un nuovo pacchetto di assistenza militare statunitense per l'Ucraina, che potrebbe essere annunciato la prossima settimana. L'Ucraina ha chiesto agli Stati Uniti di fornire il Multiple Launch Rocket System (Mlrs) e l'High Mobility Artillery Rocket System (Himars), ha sostenuto l'emittente. Allo stesso tempo, il portavoce del Pentagono John Kirby ha dichiarato che gli Stati Uniti non avevano preso la decisione finale sulla fornitura di Mlrs all'Ucraina.

Ore 9.24: "Truppe ucraine in ritirata nel Luhansk"

Le Forze militari ucraine potrebbero dover ritirarsi da una parte della regione di Luhansk per evitare di lasciare prigionieri alla Russia. E' quanto ha dichiarato il governatore della regione, Serhiy Gaidai, alla luce del fatto che i russi sono entrati a Severodonetsk, la principale città del Donbass ancora sotto controllo ucraino. Circa il 90 per cento degli edifici della città sono danneggiati e "i russi non saranno in grado di prendere il controllo della regione di Luhansk nei prossimi giorni come gli analisti hanno previsto". "Avremo forze e risorse sufficienti a difenderci. Tuttavia è possibile che, per non essere circondati, dovremo ritirarci", ha spiegato Gaidai. 

Guerra Ucraina-Russia, Chiesa ortodossa di Kiev si stacca da Mosca: telefonata Zelensky-Draghi: “Sblocchiamo insieme i porti”. Redazione su Il Riformista il 27 Maggio 2022. 

Il conflitto in Ucraina è giunto ormai al 93esimo giorno e la situazione sul campo di battaglia si fa sempre più critica, con le truppe russe sempre più concentrate nell’assalto per la conquista definita del Donbass. Almeno il 20% del Paese è infatti in mano al Cremlino, mentre Mosca stringe sempre di più la morsa su Severodonetsk, con Kiev costretta ad ammettere che la Russia è “in vantaggio” nella regione di Lugansk.

Sul fronte diplomatico italiano la notizia più importante è la telefonata tra il premier Mario Draghi e Putin. Mosca ha rassicurato il governo sul gas, garantendo di voler continuare a garantire le forniture, mentre sulla questione del gas Putin ha ribadito che “Kiev blocca i porti” e che per collaborare l’Occidente deva almeno parzialmente revocare le sanzioni.

Ma importanti sono anche le parole del ministro degli Esteri russo Lavrov, che ha ammonito l’Occidente e la Nato: “Guai a fornire armi che colpiscano la Russia, sarebbe un passo verso una escalation”. Bocciato anche il piano italiano di pace, definito “non serio”.

ORE 5:45 – ALMENO 1500 MORTI A SEVERODONETSK, 60% DEGLI EDIFICI DISTRUTTO – Il sindaco di Severodonetsk Oleksandr Stryuk, unica città nella regione di Lugansk ancora sotto il controllo ucraino, ha riferito che sono almeno 1500 i morti provocati dall’offensiva russo. Inoltre il 60% degli edifici è stato distrutto.

ORE 6 – PER LA CNN BIDEN È PRONTO A INVIARE MISSILI A LUNGO RAGGIO A KIEV – Fonti dell’amministrazione americana hanno riferito alla Cnn che gli Stati Uniti si stanno preparando a inviare all’Ucraina armi più potenti nell’ambito di un nuovo pacchetto la prossima settimana.

Si tratterebbe in particolare di sistemi di missili a lungo raggio, Multiple Launch Rocket System o MLRS, che da tempo sta chiedendo Volodymyr Zelensky.

ORE 6:30 – ZELENSKY: “NEL DONBASS RUSSI STANNO COMPIENDO UN GENOCIDIO” – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di compiere un “genocidio” nel Donbass. La Russia sta praticando la “deportazione” e “l’uccisione di massa di civili” nel Donbass, ha detto Zelensky nel suo discorso video quotidiano precisando che “tutto questo (…) è un’evidente politica di genocidio portata avanti dalla Russia”.

ORE 8:40 – PER KIEV RESTA LA MINACCIA DI ATTACCHI DALLA BIELORUSSIA – “Permane la minaccia di attacchi missilistici russi dal territorio bielorusso”. Lo rilevano le Forze armate ucraine puntando di nuovo il dito contro quello che di fatto è l’unico Paese europeo a sostenere Mosca nella sua guerra all’Ucraina, consentendo alle truppe russe di entrare attraverso il suo confine.

“Sono in corso misure per rafforzare la protezione del confine bielorusso-ucraino”, ha riferito lo Stato maggiore delle Forze armate ucraine nel suo ultimo aggiornamento. “Permane la minaccia di attacchi missilistici e aerei dal territorio della Repubblica di Bielorussia”.

ORE 9:40 – SECONDO IL PENTAGONO LE FORZE RUSSE HANNO FATTO POCHI PROGRESSI – Nonostante l’enorme vantaggio numerico, le truppe russe che attaccano il Donbas in Ucraina hanno fatto solo “progressi graduali”. Lo ha affermato un alto funzionario del Pentagono, precisando che “la Russia ha schierato 110 gruppi tattici di battaglioni operativi in ​​Ucraina, la maggior parte dei quali si trova nel sud e il resto del gruppo si è diviso e sta combattendo nel Donbass. Nonostante il numero schiacciante di truppe, le forze russe hanno fatto pochi progressi”.

ORE 10:30 – I FILORUSSI DEL DONETSK ANNUNCIANO LA CONQUISTA DI KRASNY LYMAN, NEL KRAMATORKS –  le forze filorusse dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk rivendicano di avere preso il totale controllo della città di Krasny Lyman, nella regione di Kramatorsk. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass.

ORE 10:45 – 70 CADAVERI UCRAINI SOTTO LE MACERIE DELL’EX IMPIANTO OKTYABR DI MARIUPOL – Circa 70 corpi sono stati trovati sotto le macerie dell’ex impianto di Oktyabr a Mariupol. Lo riferisce un consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andryushchenko, citato dall’agenzia Ukrinform, aggiungendo che i corpi sono stati portati in una fossa comune per la sepoltura

ORE 11:20 – LAVROV: “OCCIDENTA HA DICHIARATO GUERRA TOTALE AL MONDO RUSSO” – L’Occidente ha dichiarato una “guerra totale” alla Russia, “nessuno adesso lo nasconde”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, citato dall’agenzia di stampa russa Tass. Il fedelissimo di Putin ha quindi aggiunto che USA e alleati stanno moltiplicando gli sforzi per contenere la Russia: “Vedete come gli Stati Uniti e i loro satelliti stanno raddoppiando, triplicando, quadruplicando i loro sforzi per contenere il nostro Paese, utilizzando un’ampia gamma di strumenti, dalle sanzioni economiche unilaterali alla propaganda completamente falsa nello spazio dei media globali”, ha detto il ministro degli Esteri russo, aggiungendo che “in molti Paesi occidentali una russofobia quotidiana senza precedenti, con nostro grande rammarico, è incoraggiata dai circoli governativi”.

Lavrov ha anche rivendicato che la politica estera di Vladimir Putin “si basa su un ampio sostegno pubblico”. “È di fondamentale importanza che il percorso di politica estera approvato dal presidente Putin sia basato su un ampio consenso nazionale, sia sostenuto dalle forze politiche chiave del nostro Paese, dalle principali associazioni pubbliche e imprenditoriali”, ha aggiunto il ministro.

ORE 11:45 – L’INTELLIGENCE DI KIEV: “GUERRA POTREBBE DURARE FINO A FINE 2022” – “Putin non rinuncia ai suoi piani. Questa guerra si trascinerà. Che sia settembre o ottobre, o la fine dell’anno, dipende dalla nostra resistenza, dallo stato delle nostre forze di difesa e dall’aiuto che ci danno”. Lo ha detto Vadym Skibitskyi, rappresentante dell’intelligence di Kiev in un’intervista a Radio Svoboda.

ORE 12:22 – DNIPRO, MISSILE UCCIDE 10 PERSONE E NE FERISCE 35 – Dieci persone sono morte e circa 35 sono rimaste ferite da un missile lanciato dai russi sulla caserma della Guardia Nazionale nel distretto di Dnipro. Lo ha affermato il capo militare della regione Gennady Korban come riporta Ukrainska Pravda. Secondo Korban, tre missili sono stati lanciati dalla regione di Rostov, uno dei quali ha colpito il bersaglio.

ORE 12:44 – JOHNSON: “PUTIN GUADAGNA TERRENO IN DONBASS” – Le forze russe stanno facendo “progressi lenti ma tangibili” in Ucraina. Lo ha detto il premier britannico, Boris Johnson. “Temo che Putin, a caro prezzo per se stesso e per l’esercito russo, continui a guadagnare terreno nel Donbass”, ha detto Johnson a Bloomberg Uk. “Sta continuando a fare progressi graduali, lenti, ma temo tangibili e quindi è assolutamente vitale continuare a sostenere militarmente gli ucraini”, ha aggiunto.

ORE 12:55 – REPORT: DA INIZIO GUERRA PERDITE PER 600 MILIARDI PER KIEV – Dall’inizio della guerra in Ucraina, almeno 23,8 mila chilometri di strade, 6,3 mila di ferrovie e 41 ponti ferroviari, 643 strutture sanitarie, 1.123 istituzioni educative, 621 asili nido, 192 edifici culturali e 115 religiosi, 178 magazzini, 99 strutture amministrative edifici, 28 depositi di petrolio, 19 centri commerciali sono stati danneggiati, distrutti o sequestrati. Le perdite economiche complessive dell’Ucraina dovute alla guerra, tra dirette e indirette (declino del Pil, cessazione degli investimenti, deflusso di manodopera, difesa aggiuntiva e costi di supporto sociale , ecc.), vanno da 564 miliardi a 600 miliardi di dollari. Lo rileva l’ultimo report del Kse Institute (l’unità analitica della Kyiv School of Economics) realizzato con il supporto dell’Ufficio presidenziale, del ministero dell’Economia, del ministero per la reintegrazione di Territori temporaneamente occupati, del ministero delle Infrastrutture e del ministero per lo Sviluppo delle Comunità e dei Territori.

ORE 13:45 – PREMIER RUSSO: “OCCIDENTE VUOLE CANCELLARCI DA MAPPA MONDO” – “L’Occidente sta cercando di cancellare il nostro Paese, di rimuoverlo dalla mappa del mondo”. Lo ha affermato il primo ministro russo Mikhail Mishustin, citato dalla Tass. “Vengono imposte sanzioni finanziarie, economiche, umanitarie, la discriminazione e le pressioni continuano nei campi della scienza, dello sport, della cultura, e sui nostri compatrioti all’estero”, ha aggiunto il premier. E questo “per la sola ragione che stiamo proteggendo i nostri interessi nazionali”.

ORE 14:12 – KIEV: DA MOSCA NESSUNA INDICAZIONE SU COLLOQUI –  Nonostante le dichiarazioni pubbliche della leadership russa, non c’è alcuna indicazione della disponibilità della Russia a tenere colloqui, e i fatti dimostrano che il presidente russo vuole fare la guerra all’Ucraina: lo ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in un briefing congiunto con il suo omologo nord-macedone Bujar Osmani a Kiev, riporta Ukrinform. “Non credo che un Paese che cerca un processo negoziale agisca in questo modo. Se la Russia volesse un negoziato, non condurrebbe operazioni offensive, non metterebbe in circolazione rubli, numeri di telefono e passaporti russi”. “Se la Russia volesse un negoziato, non bloccherebbe i porti marittimi ucraini per ostacolare le esportazioni di prodotti alimentari. È un linguaggio di fatti, non di interpretazioni”, ha detto Kuleba.

ORE 14:45 – TURCHIA: COLLOQUI MOSCA-KIEV PER SCAMBIO PRIGIONIERI – Russia e Ucraina sono impegnati in colloqui per lo scambio dei soldati catturati da entrambi i fronti mentre il negoziato per il cessate il fuoco è fermo. Lo ha fatto sapere il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu come riporta Ntv. “Il processo negoziale è in fase di stallo, l’Ucraina ha fatto sapere che è stato interrotto” ha affermato Cavusoglu parlando con i giornalisti di ritorno da una visita in Israele e aggiungendo che “ci sono colloqui in corso riguardo allo scambio dei soldati che sono stati catturati dalla Russia e dall’Ucraina”. Il ministro turco ha anche sottolineato l’importanza di sbloccare le rotte marittime per le esportazioni di prodotti agricoli. “Sul campo continuano gli scontri mentre per vari motivi non è possibile per il grano raggiungere i mercati internazionali” ha affermato Cavusoglu.

ORE 15 – “EUROPA E UCRAINA DIVISE SU COME DEVE FINIRE GUERRA – Gli Stati Uniti, l’Unione Europea e l’Ucraina non sono d’accordo su come dovrebbe finire la guerra della Russia. Lo scrive il New York Times, secondo cui, dopo tre mesi di “notevole unità” in risposta all’invasione russa, che ha portato alla fornitura di armi all’Ucraina e a un’ampia gamma di sanzioni finanziarie, c’è una crescente spaccatura sul da farsi nel prossimo futuro.

ORE 15:22 – ZELENSKY: “2400 MISSILI SU UCRAINA DA MOSCA” – La Federazione Russa ha già utilizzato 2.400 missili di diverso tipo contro l’Ucraina dall’inizio della guerra. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante il suo discorso al think tank indonesiano Foreign Policy Community of Indonesia, riferisce Ukrinform. “Dal 24 febbraio 2022, l’esercito russo ha già utilizzato 2.400 missili di diverso tipo contro l’Ucraina. La maggior parte di essi è stata sparata contro infrastrutture civili, imprese, magazzini (in particolare, magazzini alimentari), case e ferrovie”, ha detto Zelensky. Gli aerei da combattimento russi, ha aggiunto, sono apparsi nel cielo ucraino più di 3.000 volte. Il presidente ucraino ha sottolineato che l’esercito russo ha distrutto oltre 600 istituzioni sanitarie e circa 2.000 istituzioni educative.

ORE 15:33 – SCHOLZ: “RUSSIA VUOLE INCOLPARE OCCIDENTE DELLA CRISI ALIMENTARE “–  Scholz: “Putin vuole incolparci della crisi alimentare”

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha accusato il presidente russo Vladimir Putin di provare a incolpare l’Occidente per la crisi alimentare innescata dall’invasione russa dell’Ucraina. “Questa narrazione putiniana” deve essere confutata a tutti i costi, ha detto Scholz parlando oggi alla Giornata Cattolica di Stoccarda, come riporta Dpa. Per questo motivo, ha detto il cancelliere, è importante dialogare da pari a pari con i paesi del Sud globale e non spingerli nelle braccia di Putin. “Abbiamo deciso di assistere la vittima di questa guerra di aggressione”, ha continuato Scholz, “la guerra di Putin è diretta contro l’ordine di pace scaturito dal ‘mai più’ che ha seguito due devastanti guerre mondiali. Putin vuole invece tornare alla legge del più forte”.

ORE 15:55  – KIEV: SEVERODONETSK CIRCONDATA PER DUE TERZI MA SI DIFENDE” – “La città è accerchiata dai russi per 2/3 ma non si è arresa, la città è in feroce difesa”. Lo afferma il capo dell’amministrazione militare della città di Severodonetsk, Oleksandr Stryuk.

Stryuk ha aggiunto che i russi hanno cercato di occupare la città per una settimana e mezza ma “grazie agli sforzi sovrumani dei soldati ucraini, la città è stata tenuta”. Negli ultimi due giorni, aggiunge, la città è stata incendiata dai continui bombardamenti, ci sono vittime tra la popolazione civile e tra i dipendenti della fabbrica Azot. Ha anche aggiunto che a occhio nudo il 90% del patrimonio immobiliare è danneggiato e il 60% dovrà essere ricostruito.

ORE 16:10 – LUKASHENKO CREA “MILIZIA POPOLARE”: “RISPOSTA SARA’ ADEGUATA” – Il presidente della Bielorussia e alleato di Putin Alexander Lukashenko ha deciso di creare una “milizia popolare” nel Paese. Lo riporta Ukrainska Pravda citando il ministro della Difesa della bielorusso Viktor Khrenin. “Nella riunione di ieri per adeguare lo sviluppo delle forze armate, il comandante in capo (Alexander Lukashenko – ndr) ha fissato degli obiettivi, compresa la creazione di una “milizia popolare” nel nostro Paese”, ha detto il ministro precisando che “dobbiamo ancora discutere queste questioni con i governatori, determinare la legge. E sappiamo che il numero dei difensori della nostra patria aumenterà molte volte. È molto importante per noi, soprattutto nella situazione attuale, in modo da poter mostrare che vogliamo andare avanti pacificamente, perché se qualcuno verrà nella nostra terra la risposta sarà adeguata”. Ieri Lukashenko ha annunciato la creazione di un nuovo comando operativo meridionale, al confine con l’Ucraina, nelle forze armate bielorusse e ha parlato di una possibile guerra sul territorio del Paese.

ORE 16:35 – “NO AL FRONTE”, SOLDATI GUARDIA NAZIONALE RUSSIA LICENZIATI – Almeno 115 soldati della Guardia nazionale russa (Rosgvardia) sono stati licenziati per aver rifiutato di partecipare all’operazione militare speciale in Ucraina, è emerso dopo che il tribunale di Nalchik, nella regione del Kabardino-Balkaria, nel Caucaso, ha respinto in blocco il ricorso che avevano presentato insieme contro il provvedimento. Il pronunciamento del tribunale è stato pubblicato sul sito web della corte. Il giudice sancisce che i soldati sono stati licenziati per giusta causa dopo “aver rifiutato di eseguire un incarico ufficiale” per combattere in Ucraina e invece essere tornati alla loro base di Nalchik. L’avvocato difensore dei soldati, Andrei Sabinin, ha denunciato “la velocità senza precedenti” con cui il tribunale ha preso la sua decisione, data la complessità del caso, e ha espresso “dubbi sulla correttezza del processo nel suo complesso, dato che ai miei clienti è stata negata la possibilità di chiamare alcuni testimoni e diversi documenti sono stati respinti”.

ORE 16:59 – TELEFONATA DRAGHI-ZELENSKY CHE CHIEDE ARMI E SBLOCCO PORTI – Colloquio telefonico tra il premier Mario Draghi, e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Lo ho informato della situazione sulla linea del fronte, ci aspettiamo ulteriore sostegno militare dai nostri partner”, ha scritto Zelensky su Twitter. “Ho sollevato la questione delle forniture di carburante. Sono state discusse maniere di prevenire la crisi alimentare. Dobbiamo sbloccare i porti insieme”.Secondo il presidente ucraino, nel corso del colloquio telefonico si è discusso dei “modi di impedire una crisi una crisi alimentare, dobbiamo sbloccare i porti insieme”.

I due leader, durante la telefonata odierna, hanno discusso delle prospettive di sblocco delle esportazioni di grano dall’Ucraina per far fronte alla crisi alimentare che minaccia i Paesi più poveri del mondo.

ORE 17:22 – PUTIN: “UCRAINA DEVE SMINARE PORTI” – Il presidente russo Vladimir Putin nel colloquio con il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha sottolineato che l’Ucraina deve sminare i porti il prima possibile per consentire il passaggio delle navi. Lo rende noto il Cremlino, come riporta la Tass. Secondo Putin, i tentativi di incolpare la Russia per i problemi con le forniture alimentari sono “infondati”. “Si è svolto un approfondito scambio di opinioni su questioni relative alla sicurezza alimentare globale. Vladimir Putin ha sottolineato che i tentativi di rendere la Russia responsabile delle difficoltà con l’approvvigionamento di prodotti agricoli ai mercati mondiali sono infondati”, afferma il comunicato, secondo il quale Putin ha fornito “spiegazioni dettagliate delle vere cause di questi problemi, sorti, tra l’altro, a causa delle sanzioni anti-russe da parte degli Stati Uniti e dell’Unione europea”. Il presidente russo ha poi detto al cancelliere austriaco che è Kiev a ostacolare il processo negoziale. Il presidente russo ha confermato al cancelliere austriaco l’impegno della Russia a rispettare gli obblighi contrattuali per la fornitura di gas all’Austria.

ORE 17:42 – BIDEN: PUTIN VUOLE CANCELLARE CULTURA UCRAINIA –  Nella sua “brutale” guerra contro l’Ucraina, Vladimir Putin non solo vuole conquistare il Paese, ma “cancellarne la cultura”. Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden, nel discorso tenuto all’Accademia navale di Annapolis, in occasione della cerimonia di fine corso della Classe 2022.

ORE 17:45 – NEHAMMER: “PUTIN PRONTO A DISCUTERE CAMBIO PRIGIONIERI CON KIEV” – Il presidente russo Vladimir Putin sarebbe “pronto a discutere di uno scambio di prigionieri con l’Ucraina”. Lo ha spiegato il cancelliere austriaco Karl Nehammer dopo il colloquio con il leader del Cremlino. Lo riportano i media di Vienna.

ORE 18:21 – TELEFONATA KULEBA-BLINKEN: IN ARRIVO ARMI PESANTI – Colloquio telefonico tra Dmyrto Kuleba e Antonhy Blinken. A darne notizia su twitter è stato il ministro degli Esteri ucraino, che ha detto di “apprezzare gli sforzi personali” del segretario di Stato per “assicurare un sostegno americano e globale continuato all’Ucraina”. “Le armi pesanti sono in cima alla nostra agenda – ha scritto Kuleba – e altre ne stanno arrivando. L’Ucraina e gli Stati Uniti lavorano fianco a fianco per consegnare le nostre esportazioni alimentari nonostante l’irresponsabile blocco russo”.

ORE 18:33 – SALVINI: “IO A MOSCA? PER LA PACE FAREI DI TUTTO” – Matteo Salvini potrebbe andare a Mosca nei prossimi giorni. E’ quanto filtra da fonti del partito, sottolineando che nessun viaggio è stato ancora organizzato. Nel pomeriggio una nota della Lega ha ribadito l’impegno del segretario per arrivare a un tavolo per la pace: “Anche la Lega, e io personalmente, insistiamo e insisteremo per far tornare le parti in conflitto al tavolo dei negoziati e per un cessate il fuoco, per evitare che la guerra faccia altri morti, prosegua o peggio ancora si estenda”.

ORE 19:11 – SEVERODONETSK, SINDACO: “CARENZA ACQUA POTABILE”- “Da due settimane siamo senza elettricità e acqua calda. Cerchiamo di fare di tutto per ripristinare i servizi, ma è difficile. E c’è carenza di acqua potabile”. Lo ha detto a Bfmtv il sindaco di Severodonetsk, Olexander Stryuk, lanciando l’allarme per la città nell’est dell’Ucraina, mentre -secondo il governatore della regione di Luhansk, Sergey Haidai – due terzi di Severodonetsk sono ormai circondati dai russi. “E’ un problema grave che dobbiamo risolvere”, ha aggiunto, parlando dell’acqua potabile e della “paura che incombe su di noi”, quella della sorte di Mariupol – la città martire ucraina – e senza però dimenticare di ribadire la fiducia nelle forze ucraine.

ORE 19:55 – MEDIA MEDUZA: “RUSSIA VALUTA SECONDO ASSALTO A KIEV” – La Russia starebbe valutando un secondo assalto a Kiev. E’ quanto riferisce il sito di notizie Meduza, secondo cui Mosca spera di poter vincere una guerra di logoramento in Ucraina. L’amministrazione Putin starebbe cominciando a pensare di poter ottenere una vittoria su vasta scala entro la fine dell’anno, riporta Meduza, che cita fonti vicine al Cremlino. Le autorità russe avrebbero fissato una soglia minima e una soglia massima per dichiarare l'”operazione militare speciale completata e di successo”. La minima sarebbe la presa del Donbass mentre l’obiettivo massimo sarebbe la presa di Kiev. I leader militari russi si sono rassegnati al fatto che la capitale dell’Ucraina non può essere “catturata con poco spargimento di sangue”, il che significa che qualsiasi seconda offensiva avrebbe bisogno di più truppe, riferisce Meduza.

ORE 20:10 – KIEV: “ABBIAMO ELENCO PRIGIONIERI AZOVSTAL” – “Abbiamo ricevuto, tramite la connessione di internet Starlink, prima della loro uscita da Azovstal, tutti gli elenchi dei nostri difensori della guardia nazionale, Azov, e altri. Tra di loro ci sono circa 40-50 donne”. Lo afferma, durante una diretta trasmessa sul suo canale Telegram, il consigliere del ministro dell’Interno ucraino Anton Geraschenko. “Non posso dire quanto tempo servirà per riportarli in patria -dice Gerashchenko- non ho partecipato ai negoziati, ma ritengo che lo Stato debba collaborare a stretto contatto con tutti per far tornare tutti i nostri difensori. Bisogna fare di tutto anche perché i nostri ragazzi abbiano la possibilità di ricevere le spedizioni con oggetti personali”.

ORE 20:15 – CHIESA ORTODOSSA KIEV TAGLIA LEGAMI CON MOSCA – La chiesa ortodossa ucraina, sostenuta da Mosca, afferma di aver tagliato tutti i legami con la Russia per l’invasione dell’Ucraina, proclamandosi così “indipendente”. “Non siamo d’accordo con la posizione del patriarca di Mosca Kirill sulla guerra”, ha affermato la chiesa in un comunicato dopo aver tenuto un consiglio incentrato sull’”aggressione” della Russia contro l’Ucraina, dove appunto ha dichiarato la “piena indipendenza e autonomia della chiesa

ORE 20:45 – CHIESA ORTODOSSA UCRAINA SI STACCA DALLA RUSSIA – La Chiesa ortodossa ucraina, in passato sostenuta da Mosca, ha affermato di aver tagliato tutti i legami con la Russia dopo l’invasione. Una dichiarazione di “piena indipendenza e autonomia della chiesa ortodossa in Ucraina”. “Non siamo d’accordo con la posizione del patriarca di Mosca Kirill sulla guerra”, ha detto la chiesa in un comunicato dopo aver tenuto un consiglio incentrato sull'”aggressione” della Russia contro l’Ucraina.

ORE 21:00 – BIDEN PRONTO A INVIARE ARMI PIU’ POTENTI – L’amministrazione americana si prepara a inviare all’Ucraina sistemi lanciarazzi a lugo raggio, gli Mlrs (Multiple Launch Rocket System) che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiedeva da tempo. I sistemi sono composti da 12 tubi che sparano razzi da 300 chilogrammi. La gittata massima è di 300 chilometri.

ORE 21:30 – CORTE PENALE INTERNAZIONALE: RUSSIA COLLABORI NELLE INDAGINI SUI CRIMINI – Secondo il procuratore del tribunale Karim Khan la Russia dovrebbe collaborare con le indagini della Corte Penale Internazionale sui presunti crimini di guerra commessi durante l’invasione dell’Ucraina. “L’invito è lì – ha detto all’agenzia Afp – La mia porta è aperta e continuerò anche a bussare alla porta della Federazione Russa”.

Guerra Russia-Ucraina.  In arrivo i lanciarazzi Usa Le milizie russe lasciano Severdonetsk. La Ue pensa una missione navale per esportare il grano. Redazione CdG 1947 su Il Corriere del Giorno il 28 Maggio 2022.  

Gli Stati Uniti pronti a inviare nuove armi: il Pentagono assegna un contratto da 624 milioni di dollari per la produzione di Stinger. Mosca annuncia un nuovo test del missile ipersonico Tsirkon. Salvini in Russia, è polemica. Gelo di Palazzo Chigi

94° giorno di guerra. Le forze russe avanzano nel Donbass, sul fronte Est dell’Ucraina: Severodonetsk e Lyschansk sono accerchiate. Zelensky denuncia: «Vogliono ridurlo in cenere» e accusa Mosca di genocidio. Un rapporto di 30 esperti internazionali di diritto documenta «uccisioni di massa di civili, deportazioni forzate e retorica disumanizzante». Biden si prepara ad inviare a Kiev armi pesanti, in particolare di sistemi di missili a lungo raggio. Il presidente ucraino parla al telefono con Draghi, con il quale discute dei «modi per prevenire la crisi alimentare che minaccia i Paesi più poveri del mondo». Il presidente ucraino scrive su Twitter: «Dobbiamo sbloccare i porti insieme».

Putin invita gli ucraini a sminare i loro porti. Il Cremlino accusa Kiev di aver sospeso i negoziati di pace, ma il presidente ucraino rispedisce l’accusa al mittente e insiste su un incontro con l’omologo russo.

La Banca Centrale di Mosca limita l’operatività dei conti dei clienti italiani di Intesa e Unicredit.

Il leader della Lega Matteo Salvini alla disperata ricerca di visibilità vorrebbe recarsi a Mosca nei prossimi giorni. Un’idea che, malgrado non sia stata ancora attuata, sarebbe stata accolta con una certa freddezza negli ambienti di Palazzo Chigi. Non a caso fonti della Lega hanno fatto sapere che «qualora l’eventualità diventasse più concreta, Salvini informerà il presidente Draghi».

h. 00.22 | Zelensky: in Donbass situazione molto difficile ma sarà nostro

“Come previsto, la situazione nel Donbass è molto difficile. Gli occupanti hanno concentrato tutta l’artiglieria, il massimo delle riserve nel Donbass. Ci sono attacchi missilistici e attacchi aerei – tutto. Stiamo proteggendo la nostra terra nel modo consentito dalle nostre attuali risorse di difesa. Stiamo facendo tutto per aumentarle. E le aumenteremo” perché il “Donbass sarà Ucraina e, anche se la Russia porterà distruzione e sofferenze, noi ricostruiremo tutto” e “non ci saranno alternative alle nostre bandiere ucraine“. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video messaggio postato sui social.

h. 02.02 | Ceceni, preso il controllo della linea di contatto a Severodonetsk

Il leader della Cecenia, Ramzan Kadyrov, ha affermato ieri sera che un gruppo di combattenti ceceni ha preso il pieno controllo della linea di contatto con “i nazionalisti ucraini” a Severodonetsk, bloccando le uscite dalla città. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass. Una ‘linea di contatto’ è la demarcazione tra due o più eserciti, siano essi alleati o belligeranti. “Un gruppo di volontari russi della Repubblica di Cecena ha preso il controllo completo dell’intera linea di contatto con i banditi: i primi quartieri della città ben fortificata sono già stati sgomberati dalle unità nemiche“, ha detto Kadyrov su Telegram.

“L’edificio dell’hotel, che era stato preparato per una lunga difesa dai banditi, è passato sotto il controllo dei nostri combattenti: la marmaglia dei Banderites è stata completamente bloccata in città, dal momento che tutte le vie di ritirata sono passate sotto il controllo delle truppe russe”, ha affermato il leader ceceno citando il termine con cui si definivano i membri dell’Organizzazione dei nazionalisti ucraini (Oun) fondata nel 1929.

h.02.09 | Pentagono assegna contratto da 624 milioni per la produzione di Stinger

Il Pentagono ha assegnato un mega contratto da 624 milioni dollari alla Raytheon per la produzione di missili antiaerei Stinger, uno dei sistemi militari chiave che gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina nella guerra con la Russia. Lo riporta la Cnn. Dall’inizio dell’invasione, gli Usa hanno inviato più di 1.400 sistemi Stinger, missili antiaerei a corto raggio con una portata di circa 5 chilometri in grado di abbattere droni, aerei ed elicotteri a bassa quota.

h. 02.15 | L’Unhcr espande operazioni in Polonia per assistere i rifugiati

L’Agenzia Onu per i rifugiati continua ad ampliare le operazioni in Polonia per fornire aiuti ai rifugiati dall’Ucraina insediatisi nel Paese. È quanto si legge in una nota, dove si sottolinea che la Polonia rimane il principale Paese di arrivo per i rifugiati dall’Ucraina, con oltre 3,5 milioni di persone che hanno fatto ingresso dallo scoppio della guerra il 24 febbraio. I nuovi arrivati spesso provengono da aree gravemente colpite dai combattimenti, alcuni dopo aver trascorso settimane nascosti in rifugi antiaerei e piani interrati. Spesso giungono sofferenti e in preda all’ansia, essendosi lasciati alle spalle i propri familiari, senza sapere dove andare e con meno risorse economiche e connessioni rispetto a chi è fuggito nelle prime fasi del conflitto. Le principali richieste rivolte al personale dell’Unhcr dai rifugiati riguardano servizi sanitari e problemi di salute.

h. 03.40 | Zelensky: il Donbass sarà ucraino

“Se gli occupanti pensano che Lyman o Severodonetsk saranno loro, si sbagliano. Il Donbass sarà ucraino. Perché siamo noi, è la nostra essenza“. L’ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo ultimo video, diffuso sul suo canale Telegram e ripreso dall’agenzia Unian. “E anche se la Russia porta distruzione e sofferenza ovunque, ricostruiremo comunque ogni città. Non c’è e non ci sarà una vera alternativa alle nostre bandiere ucraine“.

Zelensky ha riconosciuto che la situazione nel Donbas è “molto difficile“. “Gli occupanti stanno cercando di raggiungere in almeno 100 giorni di guerra gli obiettivi che speravano di raggiungere nei primi giorni dopo il 24 febbraio“, ha detto il presidente ucriano. “Quindi, hanno concentrato il massimo dell’artiglieria e delle riserve nel Donbass. Ci sono attacchi missilistici e aerei. Stiamo proteggendo il nostro paese nel modo in cui le nostre attuali risorse difensive ci permettono. Stiamo facendo di tutto per accrescerle. E le incrementeremo”.

h. 07.19 | Zelensky: Russia sta aggirando maggior parte delle sanzioni

La Russia sta aggirando la maggior parte delle sanzioni imposte dalla comunità internazionale in seguito all’invasione dell’Ucraina in quando manca una posizione globale condivisa. Lo ha detto in un discorso video il presidente ucraino Volodymyr Zelensky affermando che “sfortunatamente non stiamo vedendo che le sanzioni hanno esercitato molta pressione sulla Russia“.

h. 07.25 | Addestramenti dei riservisti russi a Voronezh

Continua, secondo lo stato maggiore dell’esercito ucraino, la mobilitazione dei riservisti russi. Secondo quanto riferiscono le forze armate di Kiev nell’ultimo aggiornamento sulla situazione 3 mesi e 4 giorni dopo l’inizio della guerra, “i riservisti vengono addestrati nella regione di Voronezh”, che si trova a 300 km dal confine orientale dell’Ucraina. Inoltre, i russi stanno portando via dai “centri di mobilitazione” le armi e le altre attrezzature militari “obsolete”.

h. 07.35 | Governatore Dnipro: “Colpi di artiglieria contro Zelenodolsk“

Le forze armate russe hanno sparato colpi di artiglieria contro Zelenodolsk, nella regione di Dnipropetrovsk, distruggendo infrastrutture. Lo ha dichiarato il capo dell’amministrazione regionale militare di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznychenko, parlando di “distruzione“, ma segnalando che non si registrano feriti. “Hanno sparato di nuovo nell’area di Kryvyi Rih. Il nemico ha sparato con l’artiglieria contro la comunità di Zelenodolsk“

h. 07.41 | Lukashenko: “Ai confini situazione non facile ma Bielorussia si difenderà“

La situazione politico-militare ai confini della Bielorussia non è facile, ma i bielorussi sono in grado di proteggere la loro indipendenza e integrità territoriale. Lo ha affermato il presidente bielorusso Alexander Lukashenko in occasione della Giornata della guardia di frontiera. “Stiamo vivendo un momento difficile, proprio come ottanta anni fa, si sta sviluppando una situazione politico-militare tesa vicino ai confini della Patria.Senza dubbio, ognuno di voi è ben consapevole delle sfide e delle minacce che dobbiamo affrontare oggi e che tipo di confronto si sta verificando nel nostro stato. In prima linea voi siete la linea di difesa“, ha detto Lukashenko rivolgendosi alle guardie “con i berretti verdi”. Il presidente bielorusso ha sottolineato che “le guardie di frontiera faranno tutto il possibile per mantenere intatti i sacri confini della Patria”. E si è detto “convinto che difenderemo la nostra indipendenza e integrità territoriale“.

h. 07.47 | Intelligence Gb, conquista Lyman strategica

La conquista della città di Lyman da parte dei russi è “strategicamente importante” secondo l’ultima valutazione dell’intelligence britannica. “Il 27 maggio, le forze russe hanno probabilmente catturato la maggior parte della città di Lyman, nel nord dell’Oblast di Donetsk, in quella che probabilmente è un’operazione preliminare per la prossima fase dell’offensiva russa nel Donbas“. Lyman, prosegue l’aggiornamento dell’analisi di Londra, “è strategicamente importante perchè è sede di un importante nodo ferroviario e dà accesso a importanti ponti ferroviari e stradali sul fiume Siverskyy Donets“.

“Nei prossimi giorni – secondo l’intelligence della Difesa Gb –  è probabile che le unità russe nell’area diano priorità alla forzatura dell’attraversamento del fiume. Per ora, lo sforzo principale della Russia rimane probabilmente a 40 km a est, intorno alla sacca di Severodonetsk, ma una testa di ponte vicino a Lyman darebbe alla Russia un vantaggio nella potenziale prossima fase dell’offensiva nel Donbass, quando probabilmente cercherà di avanzare verso le città chiave controllate dagli ucraini più in profondità nell’Oblast di Donetsk, Sloviansk e Kramatorsk“.

Due giorni fa, si ricorda nell’aggiornamento da Londra, “il capo della Repubblica Popolare di Donetsk, autodichiarata e sostenuta dalla Russia, Denis Pushilin, ha dichiarato ai media russi controllati dallo Stato che si sarebbe tenuto un referendum se la Russia avesse conquistato la totalità degli oblast di Donetsk e Luhansk in Ucraina“. “Se la Russia riuscisse a conquistare queste aree – conclude la nota – molto probabilmente il Cremlino lo vedrebbe come un risultato politico sostanziale e lo ritrarrebbe al popolo russo come una giustificazione dell’invasione“.

h. 08.03 | Kiev: 242 bambini uccisi

Sono 242 i bambini uccisi in Ucraina dal giorno dell’invasione russa del Paese, 440 i feriti. Lo rende noto l’ufficio del Procuratore generale ucraino, precisando che il maggior numero delle vittime si registra nelle regioni di Donetsk, Kiev, Kharkiv e Chernihiv.

h. 08.17 | “Diecimila soldati russi nella regione di Lugansk”

“Diecimila militari russi” sono presenti nella regione di Lugansk, nell’Ucraina orientale. Lo ha detto il governatore di Lugansk Serhiy Haidai alla televisione ucraina. “Ci sono unità stanziate permanentemente nella regione di Luhansk, stanno cercando di assaltare e stanno cercando di conquistare terreno in qualsiasi direzione“, ha spiegato.

h. 08.32 | Mosca chiude i confini di Kherson con la regione di Kiev

La Russia ha chiuso i confini della regione di Kherson con le aree dell’Ucraina controllate dal regime di Kiev “per motivi di sicurezza“. Lo ha detto a Ria Novosti , Kirill Stremousov, vice capo dell’amministrazione militare-civile della regione. “Attraversare il confine dalle regioni di Mykolaiv e Dnipropetrovsk è molto pericoloso, visti i bombardamenti sistematici dei militanti ucraini. Dopo l’ultimo bombardamento, i civili finiti nella zona cuscinetto sono morti. Pertanto, non consigliamo di recarsi in Ucraina, ci sono molte testimonianze secondo cui uomini scompaiono e vengono immediatamente portati nell’esercito lì come carne da cannone”, ha affermato. Durante l’operazione speciale, l’esercito russo ha preso il controllo di Kherson Oblast e la parte di Azov di Zaporozhye Oblast. 

h. 08.58 | Gazprom: “Le forniture di gas all’Europa continuano attraverso l’Ucraina” 

La compagnia Gazprom ha ribadito che “le forniture di gas all’Europa continuano via Ucraina e che il volume di oggi è di 43,96 mcm“.

h. 09.00 | Salvini: “2 giugno data per Mosca? Non dipende da me”

«Potrei più comodamente come altri miei colleghi parlamentari o altri parlamentari passarmi il ponte del 2 giugno con i figli. Magari sarà così». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, a Rai Radio 1, e alla domanda se il 2 giugno possa essere una data risponde aggiunge: «Non dipende da me. Ognuno deve mettere il suo mattoncino, non ho certezze che andrò. Ci è stato prospettato, ci stiamo lavorando, non è un weekend a Forte dei Marmi, è qualcosa di più complicato da tutti i punti di vista e soprattutto si fa se serve. Certezze non ce ne sono. Ci sono buone relazioni. Le richieste che andiamo a fare le andiamo a fare a tutti, rappresentiamo milioni di italiani, rappresentiamo la voglia di pace, abbiamo votato come Lega l’invio di tutti gli aiuti possibili e immaginabili all’Ucraina, economici, umanitari, l’Italia sta accogliendo, sta abbracciando, sono terrorizzato dall’idea di un espandersi del conflitto».

h. 09.05 | Kiev: “Esercito russo in ritirata da Severodonetsk”

L’esercito russo ha subito perdite significative ed è stato costretto a ritirarsi nell’area di Severdonetsk, Toshkivka e Oskolonivka, nella regione ucraina del Lugansk (est): lo afferma su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale ucraina, Serhii Gaidai, secondo quanto riporta l’agenzia Ukrinform. Gaidai ha sottolineato che i russi sono stati costretti a indietreggiare nelle loro posizioni precedenti e un altro ponte tra Severdonetsk e Lysychansk è stato danneggiato. “Tuttavia, (i russi) non abbandonano i tentativi di andare nelle retrovie delle nostre truppe e interrompere i rifornimenti logistici nella regione di Lugansk”, ha proseguito Gaidai. “Il nemico ha bombardato più volte Severdonetsk, ci sono stati almeno tre pesanti bombardamenti e in alcuni luoghi sono scoppiati combattimenti di strada. Di conseguenza, 14 condomini sono stati danneggiati. Anche il vicino villaggio di Synetskyi… è stato gravemente bombardato“.

h. 08.53 | Putin: “Ora il ruolo delle guardie di frontiera russe è fondamentale nel conflitto”

Il ruolo delle guardie di frontiera russe è particolarmente importante ora “data la pressione politica, economica e informativa senza precedenti sul nostro Paese e l’aumento della capacità militare della NATO in diretta prossimità dei confini della Russia“. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin rivolgendosi al Servizio di Guardia di Frontiera del Servizio di Sicurezza Federale russo, impegnato, ha detto, “a prevenire i tentativi di sabotaggio nelle sezioni del confine di Stato nelle aree dell’operazione militare speciale“. “Vorrei sottolineare il lavoro costante del vostro servizio per identificare i militanti dei gruppi neonazisti“, ha detto Putin congratulandosi con il Servizio dell’FSB in occasione della loro festa professionale.

h. 09.35 | Nuovo test russo del missile ipersonico Tsirkon

Il ministero della Difesa russo ha annunciato di avere effettuato un nuovo lancio di prova del missile ipersonico Tsirkon. Il lancio è partito da una nave che si trova nel mare di Barents. Il missile lanciato dalla Flotta del Nord della Federazione russa ha puntato un obiettivo situato nel Mar Bianco, secondo quanto dichiarato dal ministero della Difesa di Mosca. “Secondo i sistemi di monitoraggio e registrazione dal vivo, un missile da crociera ipersonico Tsirkon ha colpito con successo un obiettivo marittimo situato a circa 1.000 chilometri di distanza. Il volo del missile ipersonico ha rispettato i parametri stabiliti”, secondo Mosca.

h. 10.12 | Bombe senza sosta per 4 ore nella regione di Sumy

Le truppe russe hanno bombardato la regione ucraina di Sumy (nordest) la notte scorsa senza sosta per almeno quattro ore: lo ha reso noto su Telegram il presidente dell’amministrazione militare regionale, Dmitry Zhivitsky, secondo quanto riporta l’agenzia Unian. “Da mezzanotte alle quattro del mattino, la Russia ha bombardato i nostri territori“, ha scritto Zhivitsky, sottolineando che in seguito a un attacco missilistico un’azienda agricola è stata distrutta nella comunità di Putivl. Non si registrano vittime o feriti.

h. 10.20 | Manager russo arrestato a Bari

La Corte di Appello di Bari ha respinto la domanda di estradizione proposta nei confronti del 71enne Gennadii Lisovichenko, dirigente russo arrestato nel porto di Bari su mandato di arresto internazionale emesso dall’autorità giudiziaria della Federazione russa. L’uomo, in carcere dal 20 gennaio al 25 febbraio e poi agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico in provincia di Bari, è tornato libero dal 18 marzo. I giudici hanno depositato per il momento solo il dispositivo della sentenza, le cui motivazioni si conosceranno nelle prossime settimane. L’ex dirigente del settore petrolchimico è accusato di «abuso di potere della persona che svolge funzioni di direzione in organizzazioni commerciali» e tentata frode, per vicende relative a presunti raggiri societari risalenti al 2018. 

h. 10.25 | Denisova: “Dopo il grano i russi portano via il metallo dall’Ucraina”

“Dopo il grano, ora i russi portano via il metallo dai territori ucraini”. Lo denuncia Lyudmilla Denisova, commissaria parlamentare ucraina per i diritti umani, dalla sua pagina Telegram. Secondo la commissaria, i prodotti in metallo vengono esportati da Mariupol dalle forze russe, e questo sarebbe il motivo per cui “hanno sminato parte del porto marittimo della città. Gli occupanti hanno inviato 3.000 tonnellate di prodotti in metallo con la prima nave da Mariupol a Rostov sul Don. Inoltre, per movimentare più velocemente il bottino, i russi hanno iniziato a ripristinare i collegamenti ferroviari a Mariupol e Volnovakha“. Prima dell’occupazione, denuncia Denisova, il porto ospitava circa 200.000 tonnellate di metallo e ghisa per un valore di 170 milioni di dollari. “Con le sue azioni, l’occupante viola la IV Convenzione di Ginevra del 1949 sulla protezione delle persone civili in tempo di guerra e l’articolo 8 dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale. Faccio appello alla Commissione investigativa delle Nazioni Unite sulle violazioni dei diritti umani durante l’invasione russa dell’Ucraina affinché tenga conto di questi fatti di crimini di guerra e violazioni dei diritti umani in Ucraina”.

h. 10.35 | El País: “La Ue valuta una missione navale per esportare grano dall’Ucraina“

L’Unione Europea sta valutando una missione navale per aiutare ad esportare grano dall’Ucraina. Lo sostiene il quotidiano spagnolo El País, citando fonti di Bruxelles, secondo le quali il vertice Ue che inizierà lunedì solleverà il problema dell’aumento del rischio di fame nei paesi dipendenti dalle esportazioni agricole dall’Ucraina. L’Unione europea starebbe anche discutendo la possibilità di avviare una missione navale per scortare navi mercantili dall’Ucraina attraverso il Mar Nero, in particolare dal porto di Odessa.

h. 10.51 | Kiev: “Produzione grano ok ma export bloccato 

L’80% della terra arabile dell’Ucraina e’ stata seminata regolarmente, e la produzione di grano nel 2022 sarà «paragonabile a quella del 2021, anche se mancano il concime e il combustibile per i trattori». Ma, spiega il ministro ucraino del commercio estero Taras Kachka, «siamo in grado di esportare in tutto il mondo un volume di grano comparabile a quello dell’anno scorso ma il problema è che non può uscire dal Paese». Il ministro ha anche detto che, dal punto di vista industriale, circa il 70% delle imprese lavorano normalmente. Per esempio, il settore bancario funziona all’80% e quello delle ferrovie, ma anche la posta e l’elettricità.

Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi |Ucciso comandante di un battaglione aereo russo. Mosca: «Non useremo le armi nucleari». Francesco Battistini, Andrea Marinelli, Guido Olimpio, Marta Serafini su Il Corriere della Sera il 29 Maggio 2022.

Le notizie di domenica 29 maggio sulla guerra, in diretta. Attacco alla periferia della città nell’oblast di Dnipropetrovsk, sede di diverse industrie. La popolazione russa raccoglie patate e bende da destinare al loro esercito. Mosca: «A Kherson referendum solo dopo la fine combattimenti». 

Un soldato ucraino cammina tra le macerie di Bachmut, Ucraina orientale (Ap)

• La guerra in Ucraina è arrivata al 95esimo giorno: la Russia continua la sua avanzata, lenta ma costante, nel Donbass.

• Mosca ha comunicato di aver conquistato la città di Lyman, di importanza strategica. Le truppe di Mosca sono entrate a Severodonetsk, dove gli ucraini potrebbero compiere una ritirata strategica.

• Nella giornata di sabato, i leader di Francia e Germania, Macron e Scholz, hanno chiamato Putin per 90 minuti: gli hanno chiesto di avviare negoziati «seri» con Zelensky, di cessare il fuoco e di permettere al grano ucraino di lasciare i porti. Putin ha risposto di essere pronto a sbloccare il grano per evitare una crisi umanitaria globale, ma a fronte della revoca delle sanzioni occidentali.

• Continua la bufera politica, in Italia, sull'ipotesi che il leader della Lega Matteo Salvini possa compiere una visita a Mosca. Tra le critiche a Salvini c'è anche quella di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia: «Non bisogna rompere il fronte occidentale, sull'Ucraina non si può fare cassa elettorale».

• Il leader ceceno, Ramzan Kadyrov. «Severonetsk è sotto il nostro completo controllo».

 

Ore 06:00 - La Russia rivendica il controllo totale sulla città di Lyman

Ministro della Difesa russo sostiene che l’esercito di Mosca abbia ottenuto il totale controllo della città di Lyman, nell’est dell’Ucraina. Le forze armate di entrambi i Paesi stanno combattendo ormai da giorni in quelle zone. Secondo l’intelligence britannica, la conquista della città ha un alto valore strategico per i russi: oltre a essere la sede di un importante nodo ferroviario, potrebbe comportare una condizione di vantaggio per la gestione dell’offensiva nel Donbass permettendo ai russi di avanzare nella regione dell’Oblast.

Ore 06:02 - Salvini in Russia: lo stupore e il fastidio a Palazzo Chigi per il viaggio a Mosca

(Marco Galluzzo) Sono più le domande che le reazioni. Perché sarà vero e in fondo anche scontato, se non altro per ragioni di necessaria cortesia istituzionale, che Matteo Salvini non potrà non informare Mario Draghi di un eventuale viaggio a Mosca. Ma le domande, e più di una punta di imbarazzo che si abbina alle stesse, riguardano tutti gli interrogativi possibili sulla visita. Compresa quello della sua effettiva praticabilità. «È una notizia che si commenta da sola», rilevano con una punta di fastidio, sconcerto e persino d’ironia a Palazzo Chigi. 

Ore 06:04 - Leder ceceno annuncia: «Controlliamo completamente Severodonetsk»

Continua anche se a rilento la conquista di territori ucraini. A essere sotto il pieno controllo dei russi ora è la città di Severodonetsk, nella regione orientale ucraina di Lugansk. Lo ha annunciato il leader ceceno, Ramzan Kadyrov. «Severonetsk è sotto il nostro completo controllo. La città è stata liberata. D’ora in poi gli abitanti non sono più in pericolo», ha scritto Kadyrov sul suo canale Telegram.

Ore 06:06 - Media: «Ue verso divieto import petrolio russo via mare»

Nuova stretta nei confronti per l’economia russa. L’Ue si appresta a proporre il divieto di import di petrolio della Russia via mare, ritardando le restrizioni alle importazioni da un oleodotto di Druzhba che fornisce l’Ungheria di greggio russo. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali la commissione europea ha inviato una bozza di proposta rivista ai governi nazionali.

Ore 06:08 - Severodonetsk, gli ucraini pensano alla ritirata tattica

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Le truppe ucraine potrebbero ritirarsi da Severodonetsk, la città più a est ancora in loro controllo ma ormai accerchiata su tre lati dall’Armata. «È possibile che, per non farsi circondare, siano obbligate ad andarsene», ha detto sabato il governatore della regione contesa di Lugansk, Sergey Gaidai. «I bombardamenti continuano con ogni sorta di arma, l’esercito russo sta distruggendo la città: le truppe di Mosca sono entrate nei sobborghi, non riusciamo a ricacciarle ma hanno comunque parecchi morti».

La città industriale del Donbass, un fazzoletto di terra stretto nella tenaglia russa, è sotto assedio, circondata, martellata da lontano con l’artiglieria, ma non ancora isolata. «I camion non possono passare, ma le automobili sì, anche se è pericoloso», sostiene Gaidai. «Molte auto sono state colpite sulla strada Lysyschansk-Bakhmut».

Ore 06:10 - Zelensky, dichiarare Russia «Stato terrorista»

«Riconoscere la Russia come Stato terrorista e Stato sponsor del terrorismo». È questa la richieste rivolta al mondo dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Lo ha affermato in un suo discorso alla nazione. «Ciò riflette la realtà quotidiana che gli occupanti hanno creato in Ucraina e sono ansiosi di portare in Europa. E questo deve essere stabilito legalmente», ha denunciato Zelensky che ha già annunciato che nel suo intervento al Consiglio europeo parlerà del «terrore che è diventato di fatto l’unica forma di azione dello Stato russo nei confronti dell’Europa». «Terrore nella terra ucraina. Terrore nel mercato energetico in Europa, non solo nel nostro Paese. Terrore nel mercato alimentare, su scala globale. E quale sarà il prossimo terrore?», si è chiesto il presidente ucraino.

Ore 06:13 - Missili su Kryvyi Rih: «Distrutto un impianto industriale»

Ancora attacchi russi con missili su obiettivi industriali ucraini. Il raid è avvenuto in serata ed ha colpito la periferia di Kryvyi Rih, nell’oblast di Dnipropetrovsk: nell’attaco è stato «praticamente distrutto» un impianto industriale. Lo ha riferito il capo militare della regione, Oleksandr Vilkul, citato dal Kyiv Independent, senza tuttavia specificare quale sia l’impianto colpito. La città è sede di diverse industrie, compresa l’Arcelor Mittal Kryvyi Rih, la più grande acciaieria dell’Ucraina. I soccorritori hanno dovuto lavorare a lungo per spegnere l’incendio. Al momento non si segnalano vittime.

Ore 06:15 - Mosca: «A Kherson referendum solo dopo la fine combattimenti»

Il voto a Kherson può attendere. Nessun referendum sull’annessione formale della città occupata alla Russia finché non saranno cessati i combattimenti nella provincia e nelle regioni vicine di Odessa e Mykolaiv. L’annuncio arriva da Kirill Stremousov, vice capo dell’amministrazione civile militare di Kherson nominato da Mosca. «Annunceremo più tardi quando avrà luogo una sorta di votazione o consultazione, ma non sarà oggi e non sarà domani perché il nostro primo compito è ristabilire l’ordine e organizzare un sistema di amministrazione nella regione di Kherson», ha spiegato Stremousov citato dai media internazionali.

Ore 06:18 - Patate e bende, i russi raccolgono fondi per loro esercito

Bende, medicinali, antibiotici. Ma anche patate e stampelle. I russi raccolgono fondi e beni di prima necessità per i loro uomini al fronte. «Mi sembra che l’intero mondo stia aiutando i nostri maggiori nemici. Noi anche vogliamo offrire sostegno ai nostri ragazzi», racconta al New York Times Natalia Abiyeva, una delle organizzatrici di raccolta fondi e beni di prima necessità per l’esercito russo. A sostenere i soldati sono soprattutto le donne, in prima linea nell’organizzazione. Le loro storie mostrano come anche fra i russi c’è la crescente consapevolezza che il loro esercito non era preparato per un conflitto come quello in Ucraina.

Ore 06:24 - Media Kiev: «Ucciso comandante battaglione aereo russo»

Il comandante di un battaglione d’assalto aereo russo è stato ucciso dalle forze armate ucraine. Si tratta del tenente colonnello Alexander Dosyagaev, che era a capo del 104esimo reggimento d’assalto aereo. Secondo quanto riporta l’agenzia Ukrinform, l’annuncio è stato dato dal Dipartimento per le comunicazioni strategiche delle Forze armate ucraine.

Ore 06:39 - Kiev: «Distrutto il 30% dei carri armati russi moderni

Duro colpo per le forze armate russe. «L’Ucraina ha distrutto il 30% dei carri armati russi moderni». Lo afferma il consigliere del ministro dell’Interno di Kiev, Viktor Andrusiv, citato dal Kiev Independent. «Le forze russe - ha spiegato - hanno riattivato i carri armati T-62 sovietici, che hanno già più di 50 anni».

Ore 07:01 - La Russia «ha già esaurito il 70% della forza militare»

(Francesco Verderami) Quella che doveva essere un’«operazione militare speciale», si sta rivelando per Putin una guerra onerosa in termini di uomini, mezzi e soldi. 

Dal 24 febbraio, data d’inizio del conflitto, la Federazione russa ha utilizzato in Ucraina il 70% della sua forza militare convenzionale, con un impegno economico quotidiano che si aggira attorno ai settecento milioni di euro. 

Sono numeri elaborati da centri di analisi occidentali in possesso della Nato e dei Paesi che ne fanno parte. Danno la misura dello sforzo di Mosca pur di soggiogare Kiev. 

Testimoniano una volta di più quanto fossero «sopravvalutate le capacità belliche» degli invasori, come ha detto anche Draghi. Sono il motivo per cui Putin ha dovuto rivedere i suoi piani iniziali.

Ore 07:24 - «Mosca non userà le armi atomiche»

La Russia non intende utilizzare armi nucleari tattiche in Ucraina: a dirlo, in una intervista alla Bbc, è stato l’ambasciatore russo nel Regno Unito, Andrey Kelin. 

Secondo la «dottrina militare russa», ha detto Kelin, questo tipo di armi «non viene utilizzato» in conflitti come quello in corso: la Russia ha disposizioni molto rigide per il loro utilizzo, consentito solo quando è minacciata l’esistenza dello Stato. 

«Non ha nulla a che fare con l’operazione in corso», ha ribadito. 

Ad alzare l’allerta nucleare è stato lo stesso Vladimir Putin, tre giorni dopo l’inizio dell’«operazione speciale» in Ucraina.

Ore 07:35 - In Italia il tesoro degli oligarchi

(Federico Fubini e Fiorenza Sarzanini) Parallela alla guerra combattuta in Ucraina, c’è una guerra economica fra Russia e Occidente che si sta rivelando ogni giorno più ambigua e asimmetrica. 

Vladimir Putin e i Paesi europei non stanno lottando con le stesse armi. Mentre ogni mossa di Bruxelles contro aziende o personalità russe deve fondarsi su una base giuridica solida, il Cremlino non si preoccupa di mostrare neppure una parvenza di legalità. 

Basta vedere quanto sta accadendo in questi giorni a largo di Mariupol: Metinvest, il gruppo ucraino degli impianti di Azovstal, denuncerà nelle prossime ore quello che definisce un atto di pirateria - l’«alto rischio» che sei mercantili ormeggiati nelle acque di Mariupol siano oggetto di un colossale furto di guerra da parte dell’esercito di Mosca. A bordo delle navi si trovano 28 mila tonnellate d’acciaio — per un valore di circa 20 milioni di dollari — che erano destinate all’export in Italia e altri cinque Paesi europei. Ora potrebbero essere contrabbandate verso i porti russi 

È anche per indennizzare da questo tipo di danni all’Ucraina che la Commissione Ue propone ora di lavorare alla confisca dei beni sequestrati dall’inizio della guerra. 

Sono oggi 1.093 i nomi di cittadini russi, bielorussi e ucraini delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk designati nella lista di sanzioni individuali di Bruxelles. 

Fra loro si trovano le persone fisiche soggette a sequestri per un valore europeo — a quanto emerge — di quasi dieci miliardi di euro in beni e conti situati nell’Unione Europea. 

Colpisce che la quota italiana in questa somma sia stimata dalle autorità di Roma in 1,75 miliardi: in sostanza poco meno del 20% dei patrimoni bloccati delle figure vicine al Cremlino è nel nostro Paese, anche se l’Italia non supera l’11% del prodotto interno lordo dell’Ue.

Ore 07:59 - La Russia, il test del missile ipersonico e l’arsenale (che non c’è)

(Fabrizio Dragosei) La Russia continua a mostrare i muscoli con lanci sperimentali di nuovi missili «prodigiosi» anche per rispondere all’annuncio che Washington fornirà agli ucraini razzi a media gittata. 

Ma non riesce a nascondere le sue difficoltà, compresa quella di reperire nuove reclute per sostituire gli effettivi persi nella guerra che non è guerra. 

Nell’armata russa si potranno arruolare per la prima volta ora anche i cinquantenni: il numero dei caduti, dei «soldatini» che tornano a casa nelle bare di zinco cresce e la leva obbligatoria non è sufficiente. Servono più militari e c’è bisogno, se possibile, di uomini esperti. 

La nuova arma segreta di Putin, testata varie volte dal 2020, è stata lanciata da una nave nel Mare di Barents. L’obiettivo dello «Zircon» era stato posizionato a mille chilometri di distanza e, probabilmente non a caso, nel Mar Bianco, lo specchio d’acqua che si trova di fronte alla costa russa che dista un centinaio di chilometri dalla Finlandia.

Ucraina, la guerra in diretta. "Abbiamo ucciso il comandante russo", colpo di coda di Kiev. Libero Quotidiano il 29 maggio 2022

Dopo Lyman, anche Severodonetsk sembra essere finita in mani russe: sul campo, è la notizia più importate della guerra in Ucraina giunta al giorno 96. Le due città rappresentano il trampolino perfetto per assicurarsi il controllo di tutto il Donbass, con l'esercito ucraino in arretramento nonostante i proclami del presidente Volodymyr Zelensky. A Mosca, Vladimir Putin ha avuto un importante confronto telefonico con il presidente francese Macron e il cancelliere tedesco Scholz: in cambio dello sblocco dei porti per il trasporto di grano ha chiesto all'Occidente di non rifornire più di armi Kiev. 

Ore 00.02: Kadyrov, "Severodonetsk è sotto il nostro completo controllo"

La città di Severodonetsk nella Repubblica popolare di Luhansk (LPR) è sotto il controllo russo. Lo ha annunciato il leader ceceno Ramzan Kadyrov. Su telegram. Lo riporta la Tass. "Severdonetsk è sotto il nostro completo controllo. La città è stata liberata. I residenti, d'ora in poi, non sono più in pericolo", ha scritto.

Ore 1.07: "Ue verso il divieto di import di petrolio russo via mare "

L'Ue si appresta a proporre il divieto di import di petrolio della Russia via mare, ritardando le restrizioni alle importazioni da un oleodotto di Druzhba che fornisce l'Ungheria di greggio russo. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali la Commissione europea ha inviato una bozza di proposta rivista ai governi nazionali. L'idea è concedere sei mesi agli stati membri per l'eliminazione graduale dell'import di greggio via mare e otto mesi per quello di prodotti raffinati. Questo concederebbe più tempo all'Ungheria per trovare una soluzione tecnica che le consenta di soddisfare i suoi bisogni energetici e quindi rompere l'impasse sul pacchetto di sanzioni contro Mosca per l'invasione dell'Ucraina.

Ore 2.00: "Distrutto il 30% dei carri armati russi moderni"

"L'Ucraina ha distrutto il 30% dei carri armati russi moderni". Lo afferma il consigliere del ministro dell'Interno di Kiev, Viktor Andrusiv, citato dal Kiev Independent. "Le forze russe - ha spiegato - hanno riattivato i carri armati T-62 sovietici, che hanno già più di 50 anni". 

Ore 3.05: "Usa forniranno sistemi di missili a lungo raggio"

Gli Stati Uniti si stanno preparando a inviare nuove potenti armi all'Ucraina per contrastare la Russia. Lo riporta la Cnn, che cita "molteplici fonti". Nel nuovo pacchetto di aiuti sarebbero previsti sistemi missilistici a lungo raggio, cioè quelli richiesti da Kiev nelle ultime settimane. In particolare si parla del sistema Mlrs, Multiple Launch Rocket System, in grado di muoversi velocemente su mezzi di artiglieria leggeri e sparare più missili allo stesso tempo. L'annuncio dovrebbe essere dato all'inizio della prossima settimana. L'anticipazione arriva ventiquattr'ore dopo il monito lanciato dalla Russia che ha avvertito gli Stati Uniti a "non superare la linea rossa", fornendo sistemi di difesa agli ucraini. 

Ore 4.54: Kherson russa, "referendum dopo la fine dei combattimenti"

Non ci sarà un referendum sull'annessione formale di Kherson alla Russia, la città Ucraina occupata dai russi, fino alla cessazione dei combattimenti nella provincia e nelle regioni vicine di Odessa e Mykolaiv. Lo ha annunciato Kirill Stremousov, vice capo dell'amministrazione civile militare di Kherson nominato da Mosca. "Annunceremo più' tardi quando avrà luogo una sorta di votazione o consultazione, ma non sarà oggi e non sarà domani perché il nostro primo compito è ristabilire l'ordine e organizzare un sistema di amministrazione nella regione di Kherson", ha spiegato Stremousov citato dai media internazionali. 

 Ore 6.15: "Ucciso il comandante del battaglione aereo russo" 

Le forze armate ucraine sostengono di aver eliminato il comandante di un battaglione d'assalto aereo russo del 104esimo reggimento d'assalto aereo, il tenente colonnello Alexander Dosyagaev. Secondo quanto riporta l'agenzia Ukrinform, l'annuncio è stato dato dal Dipartimento per le comunicazioni strategiche delle Forze armate ucraine. 

Guerra Ucraina – Russia, Putin a Macron e Scholz: “Pronti al dialogo con Kiev ma basta armi”. E apre sul grano. Redazione su Il Riformista il 28 Maggio 2022.  

La situazione del conflitto in Ucraina continua ad essere tesa nel 94esimo giorno di combattimenti. I russi avanzano nel Donbass. La popolazione è allo stremo ma Zelensky torna a far leva sull’orgoglio nazionale: “Non, concederemo mai il Donbass. Quella è terra ucraina. Non esiste una alternativa alla nostra bandiera”, ha detto. Per il presidente ucraino, in quel territorio “è genocidio”. La Chiesa ortodossa ucraina si stacca da Mosca e si dichiara indipendente e Biden è pronto a inviare nuove armi ancora più potenti.

Ieri la telefonata tra Draghi e Zelensky: “Dobbiamo sbloccare i porti insieme per prevenire una crisi alimentare”. Putin accusa gli ucraini per le mine nei porti che fermano le navi con i carichi di grano e per i negoziati sospesi. Intanto Salvini pensa alla possibilità di una visita a Mosca – ma nella mattinata di oggi ha anche affermato che “è difficile” e che “se vado, non è a nome del governo”.

ORE 00.30 – ZELENSKY: “IN DONBASS SITUAZIONE MOLTO DIFFICILE MA SARA’ NOSTRO” – “Come previsto, la situazione nel Donbass è molto difficile. Gli occupanti hanno concentrato tutta l’artiglieria, il massimo delle riserve nel Donbass. Ci sono attacchi missilistici e attacchi aerei – tutto. Stiamo proteggendo la nostra terra nel modo consentito dalle nostre attuali risorse di difesa. Stiamo facendo tutto per aumentarle. E le aumenteremo” perché il “Donbass sarà Ucraina e, anche se la Russia porterà distruzione e sofferenze, noi ricostruiremo tutto” e “non ci saranno alternative alle nostre bandiere ucraine”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video messaggio postato sui social.

ORE 02:00 – CECENI: “PRESO IL CONTROLLO DELLA LINEA DI CONTATTO A SEVERODONETSK” – Il leader della Cecenia, Ramzan Kadyrov, ha affermato ieri sera che un gruppo di combattenti ceceni ha preso il pieno controllo della linea di contatto con “i nazionalisti ucraini” a Severodonetsk, bloccando le uscite dalla città. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass. Una ‘linea di contatto’ è la demarcazione tra due o più eserciti, siano essi alleati o belligeranti. “Un gruppo di volontari russi della Repubblica di Cecena ha preso il controllo completo dell’intera linea di contatto con i banditi: i primi quartieri della città ben fortificata sono già stati sgomberati dalle unità nemiche”, ha detto Kadyrov su Telegram. “L’edificio dell’hotel, che era stato preparato per una lunga difesa dai banditi, è passato sotto il controllo dei nostri combattenti: la marmaglia dei Banderites è stata completamente bloccata in città, dal momento che tutte le vie di ritirata sono passate sotto il controllo delle truppe russe”, ha affermato il leader ceceno citando il termine con cui si definivano i membri dell’Organizzazione dei nazionalisti ucraini (Oun) fondata nel 1929.

ORE 03:30 – ZELENSKY: “IL DONBASS SARA’ UCRAINO” – “Se gli occupanti pensano che Lyman o Severodonetsk saranno loro, si sbagliano. Il Donbass sarà ucraino. Perché siamo noi, è la nostra essenza”. L’ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo ultimo video, diffuso sul suo canale Telegram e ripreso dall’agenzia Unian. “E anche se la Russia porta distruzione e sofferenza ovunque, ricostruiremo comunque ogni città. Non c’è e non ci sarà una vera alternativa alle nostre bandiere ucraine”. Zelensky ha riconosciuto che la situazione nel Donbas è “molto difficile”. “Gli occupanti stanno cercando di raggiungere in almeno 100 giorni di guerra gli obiettivi che speravano di raggiungere nei primi giorni dopo il 24 febbraio”, ha detto il presidente ucriano. “Quindi, hanno concentrato il massimo dell’artiglieria e delle riserve nel Donbass. Ci sono attacchi missilistici e aerei. Stiamo proteggendo il nostro paese nel modo in cui le nostre attuali risorse difensive ci permettono. Stiamo facendo di tutto per accrescerle. E le incrementeremo”.

ORE 02:30 – PENTAGONO ASSEGNA CONTRATTO DA 624MLN PER LA PRODUZIONE STINGER – Il Pentagono ha assegnato un mega contratto da 624 milioni dollari alla Raytheon per la produzione di missili antiaerei Stinger, uno dei sistemi militari chiave che gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina nella guerra con la Russia. Lo riporta la Cnn. Dall’inizio dell’invasione, gli Usa hanno inviato più di 1.400 sistemi Stinger, missili antiaerei a corto raggio con una portata di circa 5 chilometri in grado di abbattere droni, aerei ed elicotteri a bassa quota.

ORE 07:30 – ADDESTRAMENTI DEI RISERVISTI RUSSI A VORONEZH – Continua, secondo lo stato maggiore dell’esercito ucraino, la mobilitazione dei riservisti russi. Secondo quanto riferiscono le forze armate di Kiev nell’ultimo aggiornamento sulla situazione 3 mesi e 4 giorni dopo l’inizio della guerra, “i riservisti vengono addestrati nella regione di Voronezh”, che si trova a 300 km dal confine orientale dell’Ucraina. Inoltre, i russi stanno portando via dai “centri di mobilitazione” le armi e le altre attrezzature militari “obsolete”.

ORE 08:00 – GOVERNATORE DNIPRO: “COLPI DI ARTIGLIERIA CONTRO ZELENODOLSK” – Le forze armate russe hanno sparato colpi di artiglieria contro Zelenodolsk, nella regione di Dnipropetrovsk, distruggendo infrastrutture. Lo ha dichiarato il capo dell’amministrazione regionale militare di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznychenko, parlando di “distruzione”, ma segnalando che non si registrano feriti. “Hanno sparato di nuovo nell’area di Kryvyi Rih. Il nemico ha sparato con l’artiglieria contro la comunità di Zelenodolsk”

ORE 08:20 – “DIECIMILA SOLDATI RUSSI NELLA REGIONE DI LUGANSK” – “Diecimila militari russi” sono presenti nella regione di Lugansk, nell’Ucraina orientale. Lo ha detto il governatore di Lugansk Serhiy Haidai alla televisione ucraina. “Ci sono unità stanziate permanentemente nella regione di Luhansk, stanno cercando di assaltare e stanno cercando di conquistare terreno in qualsiasi direzione”, ha spiegato.

ORE 08:45 – MOSCA CHIUDE I CONFINI DI KHERSON CON LA REGIONE DI KIEV – La Russia ha chiuso i confini della regione di Kherson con le aree dell’Ucraina controllate dal regime di Kiev “per motivi di sicurezza”. Lo ha detto a Ria Novosti Kirill Stremousov, vice capo dell’amministrazione militare-civile della regione. “Attraversare il confine dalle regioni di Mykolaiv e Dnipropetrovsk è molto pericoloso, visti i bombardamenti sistematici dei militanti ucraini. Dopo l’ultimo bombardamento, i civili finiti nella zona cuscinetto sono morti. Pertanto, non consigliamo di recarsi in Ucraina, ci sono molte testimonianze secondo cui uomini scompaiono e vengono immediatamente portati nell’esercito lì come carne da cannone”, ha affermato. Durante l’operazione speciale, l’esercito russo ha preso il controllo di Kherson Oblast e la parte di Azov di Zaporozhye Oblast.

ORE 09:00 – PUTIN: “ORA IL RUOLO DELLE GUARDIE DI FRONTIERA RUSSE È FONDAMENTALE NEL CONFLITTO” – Il ruolo delle guardie di frontiera russe è particolarmente importante ora “data la pressione politica, economica e informativa senza precedenti sul nostro Paese e l’aumento della capacità militare della NATO in diretta prossimità dei confini della Russia”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin rivolgendosi al Servizio di Guardia di Frontiera del Servizio di Sicurezza Federale russo, impegnato, ha detto, “a prevenire i tentativi di sabotaggio nelle sezioni del confine di Stato nelle aree dell’operazione militare speciale”. “Vorrei sottolineare il lavoro costante del vostro servizio per identificare i militanti dei gruppi neonazisti”, ha detto Putin congratulandosi con il Servizio dell’FSB in occasione della loro festa professionale.

ORE 09:15 – GAZPROM: “LE FORNITURE DI GAS ALL’EUROPA CONTINUANO ATTRAVERSO L’UCRAINA” – La compagnia Gazprom ha ribadito che le forniture di gas all’Europa continuano via Ucraina e che il volume di oggi è di 43,96 mcm”.

ORE 10:00 – KIEV: “ESERCITO RUSSO IN RITIRATA DA SEVERODONETSK” – L’esercito russo ha subito perdite significative ed è stato costretto a ritirarsi nell’area di Severdonetsk, Toshkivka e Oskolonivka, nella regione ucraina del Lugansk (est): lo afferma su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale ucraina, Serhii Gaidai, secondo quanto riporta l’agenzia Ukrinform. Gaidai ha sottolineato che i russi sono stati costretti a indietreggiare nelle loro posizioni precedenti e un altro ponte tra Severdonetsk e Lysychansk è stato danneggiato. “Tuttavia, (i russi) non abbandonano i tentativi di andare nelle retrovie delle nostre truppe e interrompere i rifornimenti logistici nella regione di Lugansk”, ha proseguito Gaidai. “Il nemico ha bombardato più volte Severdonetsk, ci sono stati almeno tre pesanti bombardamenti e in alcuni luoghi sono scoppiati combattimenti di strada. Di conseguenza, 14 condomini sono stati danneggiati. Anche il vicino villaggio di Synetskyi… è stato gravemente bombardato”.

ORE 10:15 – NUOVO TEST RUSSO DEL MISSILE IPERSONICO TSIRKON – Il ministero della Difesa russo ha annunciato di avere effettuato un nuovo lancio di prova del missile ipersonico Tsirkon. Il lancio è partito da una nave che si trova nel mare di Barents. Il missile lanciato dalla Flotta del Nord della Federazione russa ha puntato un obiettivo situato nel Mar Bianco, secondo quanto dichiarato dal ministero della Difesa di Mosca. “Secondo i sistemi di monitoraggio e registrazione dal vivo ha colpito con successo un obiettivo marittimo situato a circa 1.000 chilometri di distanza. Il volo del missile ipersonico ha rispettato i parametri stabiliti”. La tv russa Zvezda ha aggiunto che la velocità del missile è “così alta da impedire al sistema di difesa aerea dell’avversario di rilevarne l’impatto in tempo”. Il Cremlino ha descritto lo Tsirkon come un missile

ORE 10:30 – BOMBE SENZA SOSTA PER 4 ORE NELLA REGIONE DI SUMY – Le truppe russe hanno bombardato la regione ucraina di Sumy (nordest) la notte scorsa senza sosta per almeno quattro ore: lo ha reso noto su Telegram il presidente dell’amministrazione militare regionale, Dmitry Zhivitsky, secondo quanto riporta l’agenzia Unian. “Da mezzanotte alle quattro del mattino, la Russia ha bombardato i nostri territori”, ha scritto Zhivitsky, sottolineando che in seguito a un attacco missilistico un’azienda agricola è stata distrutta nella comunità di Putivl. Non si registrano vittime o feriti.

ORE 10:45 – DENISOVA: “DOPO IL GRANO I RUSSI PORTANO VIA IL METALLO DALL’UCRAINA” – “Dopo il grano, ora i russi portano via il metallo dai territori ucraini”. Lo denuncia Lyudmilla Denisova, commissaria parlamentare ucraina per i diritti umani, dalla sua pagina Telegram. Secondo la commissaria, i prodotti in metallo vengono esportati da Mariupol dalle forze russe, e questo sarebbe il motivo per cui “hanno sminato parte del porto marittimo della città. Gli occupanti hanno inviato 3.000 tonnellate di prodotti in metallo con la prima nave da Mariupol a Rostov sul Don. Inoltre, per movimentare più velocemente il bottino, i russi hanno iniziato a ripristinare i collegamenti ferroviari a Mariupol e Volnovakha”. Prima dell’occupazione, denuncia Denisova, il porto ospitava circa 200.000 tonnellate di metallo e ghisa per un valore di 170 milioni di dollari. “Con le sue azioni, l’occupante viola la IV Convenzione di Ginevra del 1949 sulla protezione delle persone civili in tempo di guerra e l’articolo 8 dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale. Faccio appello alla Commissione investigativa delle Nazioni Unite sulle violazioni dei diritti umani durante l’invasione russa dell’Ucraina affinché tenga conto di questi fatti di crimini di guerra e violazioni dei diritti umani in Ucraina”.

ORE 11:00 – EL PAIS: “UE VALUTA MISSIONE NAVALE PER ESPORTARE GRANO DALL’UCRAINA” – L’Unione Europea sta valutando una missione navale per aiutare ad esportare grano dall’Ucraina. Lo sostiene il quotidiano spagnolo El País, citando fonti di Bruxelles, secondo le quali il vertice Ue che inizierà lunedì solleverà il problema dell’aumento del rischio di fame nei paesi dipendenti dalle esportazioni agricole dall’Ucraina. L’Unione europea starebbe anche discutendo la possibilità di avviare una missione navale per scortare navi mercantili dall’Ucraina attraverso il Mar Nero, in particolare dal porto di Odessa. L’operazione navale per sbloccare il grano ucraino comporterebbe un “rischio estremo” per l’Ue poiché potrebbe portare anche a uno scontro con la Marina russa, scrive il giornale. Tuttavia, Bruxelles teme alla pari che l’attuale crisi alimentare mondiale possa tradursi in un “crimine contro l’umanità” in quei Paesi i cui fabbisogni alimentari più elementari dipendono dalle esportazioni ucraine. L’Unione europea, sottolinea il giornale, è pronta a mobilitare tutte le risorse possibili per la rimozione del grano accumulato nei silos e nei porti ucraini. Nelle conclusioni della bozza del vertice, visionate dal País, si “condanna severamente la distruzione e l’appropriazione illegale della produzione agricola ucraina da parte della Russia”. E si chiede a Mosca di “porre fine al limite massimo consentito di esportazione di generi alimentari, soprattutto nella regione di Odessa”.

ORE 12:00 – INIZIA LA CONSEGNA DEI MISSILI HARPOON – L’Ucraina ha iniziato a ricevere missili anti nave Harpoon per difendersi dall’aggressione russa nel mar Nero. Lo ha reso noto su Facebook il ministero della Difesa ucraino, rilanciato da Ukrinform. “L’Ucraina sta ricevendo lanciamissili da terra e il corrispondente numero di missili anti-nave Harpoon. Queste armi sono fornite da Danimarca, Regno Unito e Olanda. Altri paesi si uniranno al processo”, ha affermato il ministero, sottolineando come queste armi serviranno alla difesa contro le navi russe nel mar nero. Missili anti-nave sviluppati dagli Stati Uniti, gli Harpoon sono armi a guida radar che hanno la possibilità di mantenere un volo radente e poi alzarsi in prossimità del bersaglio per piombarvi sopra. Questa caratteristica, oltre ad una testata con 225 kg di esplosivo, rende queste armi particolarmente temibili per le navi avversarie.

ORE 13:00 – PORTAVOCE ESTERI RUSSA: “SONO USA E UE A CREARE CRISI ALIMENTARE” – Sono gli Stati Uniti e la Ue a creare la crisi alimentare e le notizie sul blocco dei porti ucraini sono del tutto infondate. Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova in alcune dichiarazioni diffuse oggi dalla Tass. “Gli Stati Uniti e l’Ue stanno pensando di esportare 20 milioni di tonnellate di grano dall’Ucraina entro 2,5 mesi. In realtà, il grano viene trasportato nei magazzini in Europa. Vengono organizzate linee ferroviarie, stradali e fluviali per la consegna verso destinazioni in Germania, Polonia, Lituania, Romania e Bulgaria”. “La dichiarazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden del 10 maggio sulla necessità di cercare opportunità per esportare 20 milioni di tonnellate di grano dall’Ucraina ha coinciso con la firma della legge ucraina Lend-Lease. Si scopre che Kiev pagherà le armi con il grano. Infatti, gli stessi americani provocano in Ucraina la crisi alimentare, privandola delle riserve di grano”, ha affermato la portavoce.

ORE 14:00 – PRESIDENTE DUMA: “SBAGLIATO SVUOTARE I SILOS DEL GRANO UCRAINI” – “Biden e Zelensky passeranno alla storia come i presidenti che hanno affamato il mondo”: parola del presidente della Duma, Vyacheslav Volodin. Le sanzioni contro la Russia “sono state sconsiderate”, ha aggiunto Volodin sottolineando: “prima di tutto hanno colpito quei Paesi che già avevano problemi con il cibo: hanno portato ad un aumento dei prezzi del grano dappertutto, compresi i Paesi europei. Tutto questo può provocare carestie in molte aree del mondo alla fine di quest’anno”. Per Volodin svuotare i silos di grano in Ucraina, come dicono Bruxelles e Washington, può esser controproducente e anzi gli stessi ucraini ne soffrirebbero: “Le dichiarazioni di Washington e Bruxelles si moltiplicano con le proposte di svuotare i depositi di grano per fare spazio a un nuovo raccolto. Ma la situazione in Ucraina oggi non è semplice”, osserva. “Molte delle regioni ucraine non hanno svolto completamente il lavoro sui campi primaverili e questo può portare a scarsità alimentare. In nessun caso il grano dovrebbe essere esportato” perché “gli stessi ucraini ne soffrirebbero. Per quanto riguarda il cibo, è necessario prima capire che tipo di equilibrio si creerà nel Paese dopo la raccolta del grano in autunno”.

ORE 14:30 – PUTIN: “ARMI DA OCCIDENTE IN UCRAINA CREA DESTABILIZZAZIONE” – “La fornitura di armi all’Ucraina da parte dell’Occidente rischia di creare una ulteriore destabilizzazione”: lo ha ripetuto oggi il presidente russo Vladimir Putin.

ORE 15:30 – PUTIN A MACRON E SCHOLZ: “PRONTI A RIPRENDERE IL DIALOGO CON KIEV” – Il presidente russo Vladimir Putin, in una conversazione telefonica con il suo omologo francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha confermato la disponibilità di Mosca a continuare i colloqui di pace con Kiev. Lo ha reso noto il Cremlino secondo l’agenzia russa Tass. Putin, ha proseguito il Cremlino, ha fatto presente che il negoziato “è congelato per colpa di Kiev”, ma ha confermato la disponibilità russa “alla ripresa del dialogo”. Macron e Scholz hanno chiesto al leader del Cremlino Vladimir Putin di liberare i 2.500 combattenti dell’Azovstal e di impegnarsi in “negoziati diretti e seri” con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Putin ha “sottolineato la questione del pericoloso invio in corso di armi occidentali in Ucraina, avvertendo dei rischi di una ulteriore destabilizzazione della situazione e dell’aggravamento della crisi umanitaria”, riferisce la Tass.

ORE 16:00 – ZELENSKY: “CHI PROPONE CESSIONE TERRITORI NON TIENE CONTO DELLE PERSONE” – Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, i politici che propongono a Kiev la cessione di territori in cambio di una “illusione di pace” non tengono conto dei milioni di persone che vivono in quei territori. “Dietro tutte queste speculazioni geopolitiche di chi consiglia all’Ucraina di dare qualcosa alla Russia, ci sono ‘grandi geopolitici’ che non vedono la gente normale. Ucraini normali. Milioni di persone che vivono nei territori che loro propongono di scambiare per una illusione di pace. Bisogna sempre guardare alla gente. E ricordare che i valori non sono solo una parola”, ha detto Zelensky su Telegram, rilanciato da Ukrinform.

ORE 17:45 – DI MAIO: “CON PUTIN CI PARLA DRAGHI, ANDARE A MOSCA NON È UN TOUR ESTIVO” – “Io credo che con Putin ci parla Draghi, perché si parlano tra omologhi”, ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ospite del ‘Forum in masseria’ in Puglia, a proposito del viaggio di Salvini a Mosca: “Dopo la performance della trasferta in Polonia, insomma, andare anche a Mosca…”, dice ricordando quando il sindaco di Przemysl sbeffeggiò il leader della Lega con la maglietta pro Putin. “Consiglio molta prudenza rispetto a quello che si vuole fare: la guerra in Ucraina o il viaggio a Mosca non è un tema da tour estivo, è una cosa più complicata, ognuno di noi quando fa un’azione del genere rappresenta tutto il Paese e ci sarà un motivo – osserva Di Maio – per cui finora a Mosca non c’è andato nessuno della nostra alleanza occidentale”. Infine, Di Maio sottolinea: “Il governo italiano non sapeva di questa intenzione” di Salvini di andare a Mosca, “fatto sta che queste vicende richiedono necessariamente un’ulteriore responsabilità per ognuno di noi. In un momento così delicato è la postura del Paese in generale che viene rappresentata anche da un leader di un partito della maggioranza”.

ORE 18:15 – UN MORTO E 6 FERITI IN BOMBARDAMENTO A MYKOLAIV – Un civile è morto e 6 sono rimasti feriti nel bombardamento russo di stamani a un quartiere residenziale Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina, non lontano da Odessa. Lo rende noto l’amministrazione regionale su Facebook. Almeno due missili sono esplosi nei cortili tra due palazzi residenziali.

ORE 18:35 – SALVINI: “SE DEVO CREARE DIVISIONI, STO CON I MIEI FIGLI” – “Io per la pace sono disposto a tutto e a incontrare tutti”. Lo ha dichiarato Matteo Salvini, leader della Lega, a margine della sua visita a Parma, in appoggio del candidato sindaco del centrodestra, Pietro Vignali, rispondendo alla domanda se domani partirà per la Russia.”Se ci sono le condizioni vado, altrimenti andrò più avanti”, ha aggiunto. “Se devo creare divisioni, sto con i miei figli”, ha concluso. Di Maio aveva poco prima gelato il leader della Lega: “Con Putin ci parla Draghi”.

ORE 19:00 – ODESSA: “ABBIAMO COSì TANTI MISSILI HARPOON DA AFFONDARE TUTTA LA FLOTTA RUSSA NEL MAR NERO” – “Finora ci sono stati dati così tanti missili Harpoon che possiamo affondare l’intera flotta (russa, ndr) del mar Nero”. Lo ha detto il portavoce dell’amministrazione militare di Odessa Sergey Bratchuk citato dall’agenzia Unian. Nei giorni scorsi il ministero della Difesa ucraino aveva annunciato l’arrivo dei missili anti nave Harpoon forniti da Danimarca, Regno Unito e Olanda e obici semoventi M109 da 155 mm.

ORE 19:15 – STATO MAGGIORE KIEV, LANCIATA OFFENSIVA NELLA REGIONE DI KHRSON – L’esercito ucraino ha lanciato un’offensiva nella regione di Kherson occupata e ha inflitto perdite ai russi. Lo ha reso noto il servizio stampa dello Stato maggiore delle forze armate ucraine su Facebook, riferisce Ukrinform. “A seguito delle azioni offensive delle unità delle Forze di Difesa, il nemico ha subito perdite e ha iniziato a difendersi su posizioni sfavorevoli vicino ad Andriivka, Lozove e Bilohirka, nella regione di Kherson. I combattimenti continuano – si legge nella nota – Gli occupanti russi hanno sparato sulle infrastrutture civili fuori dagli insediamenti di Prybuzke, Posad-Pokrovske, Blahodatne, Osokorivka, Novovorontsovka, Novooleksandrivka e altri”.

ORE 21:20–A KRYVYI RIH DISTRUTTO TERRITORIO DI UNO DEGLI STABILIMENTI INDUSTRIALI DELLA CITTA’ – “E’ stato colpito il territorio di uno degli stabilimenti industriali della città. Lo stabilimento è praticamente distrutto e si sentono ancora le esplosioni. I vigili stanno lavorando sul posto per estinguere l’incendio”. E’ l’aggiornamento sull’attacco a Kryvyi Rih, nella regione di Dnipro, fornito da Alexander Vilkul, capo dell’amministrazione municipale militare.

Guerra Russia-Ucraina. Zelensky visita le truppe a Kharkiv, è la prima volta che lascia Kiev: “sulle armi dagli alleati aspetto buone notizie nei prossimi giorni”. Redazione CdG 1947 su Il Corriere del Giorno il 29 Maggio 2022.

Il Cremlino accusa Kiev di aver sospeso i negoziati di pace, ma il presidente ucraino rispedisce l’accusa al mittente e insiste su un incontro con l’omologo russo. In attesa i missili a lungo raggio che gli Stati Uniti sembrano prossimi a fornire all'Ucraina

94° giorno di guerra. Le forze russe avanzano nel Donbass, sul fronte Est dell’Ucraina: Severodonetsk e Lyschansk sono accerchiate. Il premier ucraino Zelensky denuncia: «Vogliono ridurlo in cenere» e accusa Mosca di genocidio. Un rapporto di 30 esperti internazionali di diritto documenta «uccisioni di massa di civili, deportazioni forzate e retorica disumanizzante» e parla al telefono con Draghi, con il quale discute dei «modi per prevenire la crisi alimentare che minaccia i Paesi più poveri del mondo». «Dobbiamo sbloccare i porti insieme», ha scritto Vladimir Zelensky su Twitter. Resistenza ucraina in difficoltà, Severodonetsk è a un passo dall’essere definitivamente presa dall’esercito russo . Il presidente USA Joe Biden si prepara ad inviare a Kiev armi pesanti, in particolare di sistemi di missili a lungo raggio.

Putin invita gli ucraini a sminare i loro porti. Il Cremlino accusa Kiev di aver sospeso i negoziati di pace, ma il presidente ucraino rispedisce l’accusa al mittente e insiste su un incontro con l’omologo russo.

In attesa di missili a lungo raggio che gli Stati Uniti sembrano prossimi a fornire all’Ucraina, la commissaria per i diritti umani del Parlamento di Kiev, Liudmyla Denisova ha denunciato come una nave russa sia entrata a Mariupol, città da poco conquistata dai russi, per portare via un carico di 3 mila tonnellate di metallo.

h. 00.01 Leader ceceno: Severodonetsk completamente sotto il nostro controllo

La città di Severodonetsk nella Repubblica popolare di Luhansk (LPR) è sotto il controllo russo. Lo ha annunciato il leader ceceno Ramzan Kadyrov. Su telegram. Lo riporta la Tass. 

h. 00.10 | Zelensky: dichiarare Russia stato terrorista

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, chiede al mondo di “riconoscere ufficialmente la Russia come Stato terrorista, e Stato sponsor del terrorismo“. Lo ha affermato in un suo discorso alla Nazione. “Ciò riflette la realtà quotidiana che gli occupanti hanno creato in Ucraina e sono ansiosi di portare in Europa. E questo deve essere stabilito legalmente”, ha denunciato Zelensky che ha già annunciato che nel suo intervento al Consiglio europeo parlerà del “terrore che è diventato di fatto l’unica forma di azione dello Stato russo nei confronti dell’Europa”. “Terrore nella terra ucraina. Terrore nel mercato energetico in Europa, non solo nel nostro Paese. Terrore nel mercato alimentare, su scala globale. E quale sarà il prossimo terrore?”, si è chiesto il presidente ucraino.

h. 00.26 | Zelensky: Crimea non si può riconquistare con le armi

“Non credo che potremmo riprendere tutto il nostro territorio con mezzi militari. Se decidessimo di procedere in questo modo perderemmo centinaia di migliaia di persone”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un discorso televisivo in cui ha ribadito l’intenzione di riconquistare tutti i territori occupati dalla Russia con l’invasione del 24 febbraio, escludendo quindi la Crimea, persa nel 2014.

h. 01.00 | Kiev, difesa in difficoltà a Severodonetsk

Le forze ucraine affermano di essere “in una posizione difensiva difficile” a Severodonetsk, la città assediata dai russi nella regione orientale di Lugansk. Severodonetsk “è costantemente bombardata e il nostro esercito è in una posizione difensiva difficile”, ha detto ieri sera alla tv nazionale il capo dell’amministrazione militare civile locale Oleksandr Striuk, citato dalla Cnn. Poco prima il leader della Cecenia, Ramzan Kadyrov, aveva dichiarato che la città è “sotto il completo controllo” delle forze russe.

h. 01.03 | Nyt, collette cittadini russi per aiutare l’esercito

I cittadini russi stanno portando avanti raccolte di vestiti, cibo e medicine (ma anche binocoli e visori notturni) per l’esercito russo che sembra essere in serie difficoltà nella sua guerra contro l’Ucraina. E’ quanto scrive il New York Times in un reportage. In tutta la Russia sono sorti movimenti di base, guidati in gran parte da donne, per fornire aiuti ai soldati russi con la raccolta di beni. Sono la prova di un certo sostegno pubblico allo sforzo bellico del presidente Vladimir Putin, ma anche della crescente consapevolezza tra i russi che il loro esercito, vantato prima dell’invasione come forza combattente di livello mondiale, si è rivelato tristemente impreparato per un grande conflitto, scrive il quotidiano americano.

h. 01.07 | media, Ue verso divieto import petrolio russo via mare

L’Ue si appresta a proporre il divieto di import di petrolio della Russia via mare, ritardando le restrizioni alle importazioni da un oleodotto di Druzhba che fornisce l’Ungheria di greggio russo. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali la commissione europea ha inviato una bozza di proposta rivista ai governi nazionali.

L’idea è concedere sei mesi agli stati membri per l’eliminazione graduale dell’import di greggio via mare e otto mesi per quello di prodotti raffinati. Questo concederebbe più tempo all’Ungheria per trovare una soluzione tecnica che le consenta di soddisfare i suoi bisogni energetici e quindi rompere l’impasse sul pacchetto di sanzioni contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina.

h. 01.40 | Verso esenzione oleodotto Ungheria da embargo petrolio

Prende forma la proposta della Commissione europea di limitare l’embargo del petrolio russo, contenuto nel sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca, solo al greggio che arriva via mare. Esenterebbe così le importazioni tramite l’oleodotto Druzhba, principale fonte di approvvigionamento per l’Ungheria che finora ha posto il veto sul pacchetto sanzionatorio chiedendo proprio questa esenzione. Secondo la bozza rivista, di cui dà conto Bloomberg, la Bulgaria otterrebbe un periodo di transizione fino a giugno o dicembre 2024 e la Croazia potrebbe ottenere un’esenzione per le importazioni dall’oleodotto. La commissione ha anche proposto di limitare le riesportazioni di petrolio russo fornito tramite oleodotto ad altri Stati membri o Paesi terzi.

Tutti gli altri Stati saranno tenuti invece a eliminare gradualmente le loro importazioni di greggio marittimo entro sei mesi e di prodotti petroliferi raffinati entro otto mesi. La proposta verrà discussa nel pomeriggio dagli ambasciatori dei Ventisette che si riuniranno, per l’ultima volta, prima del vertice Ue che si terrà lunedì e martedì. L’obiettivo è arrivare con l’ok al sesto pacchetto prima del summit. Altrimenti le sanzioni non saranno proprio trattate nell’incontro tra i capi di Stato e di Governo dell’Unione.

h. 02.00 | Zelensky: Kiev, distrutto 30% carri armati russi moderni

“L’Ucraina ha distrutto il 30% dei carri armati russi moderni”. Lo afferma il consigliere del ministro dell’Interno di Kiev, Viktor Andrusiv, citato dal Kiev Independent. “Le forze russe – ha spiegato – hanno riattivato i carri armati T-62 sovietici, che hanno già più di 50 anni”.

h. 02.58 | Nave russa a Mariupol per caricare metallo

Una nave russa è entrata a Mariupol, città da poco conquistata dai russi, per portare via un carico di 3 mila tonnellate di metallo. Lo denuncia la commissaria per i diritti umani del Parlamento di Kiev, Liudmyla Denisova. “I russi stanno inviando 3 mila tonnellate di prodotti in metallo con la prima nave da Mariupol a Rostov sul Don (in Russia). Inoltre, per una più conveniente rimozione del bottino, gli occupanti hanno iniziato a ripristinare i collegamenti ferroviari a Mariupol e Volnovakha”, ha affermato. L’agenzia di stampa statale russa Tass ha riferito che una nave russa è entrata nel porto di Mariupol. Ha citato un rappresentante dell’amministrazione portuale che ha affermato che la nave caricherà 2.700 tonnellate di metallo e partirà per Rostov sul Don lunedì. Denisova ha affermato che il porto di Mariupol ospitava circa 200 mila tonnellate di metallo e ghisa per un valore di 170 milioni di dollari prima dell’invasione russa.

h. 03.05 | Media, Usa forniranno sistemi missili a lungo raggio

Gli Stati Uniti si stanno preparando a inviare nuove potenti armi all’Ucraina per contrastare la Russia. Lo riporta la Cnn, che cita “molteplici fonti”. Nel nuovo pacchetto di aiuti sarebbero previsti sistemi missilistici a lungo raggio, cioè quelli richiesti da Kiev nelle ultime settimane. In particolare si parla del sistema Mlrs, Multiple Launch Rocket System, in grado di muoversi velocemente su mezzi di artiglieria leggeri e sparare più missili allo stesso tempo. L’annuncio dovrebbe essere dato all’inizio della prossima settimana. L’anticipazione arriva ventiquattr’ore dopo il monito lanciato dalla Russia che ha avvertito gli Stati Uniti a “non superare la linea rossa”, fornendo sistemi di difesa agli ucraini.

h. 04.55 | A Kherson referendum dopo combattimenti

Non ci sarà un referendum sull’annessione formale di Kherson alla Russia, la città ucraina occupata dai russi, fino alla cessazione dei combattimenti nella provincia e nelle regioni vicine di Odessa e Mykolaiv. Lo ha annunciato Kirill Stremousov, vice capo dell’amministrazione civile militare di Kherson nominato da Mosca. “Annunceremo più tardi quando avrà luogo una sorta di votazione o consultazione, ma non sarà oggi e non sarà domani perchè il nostro primo compito è ristabilire l’ordine e organizzare un sistema di amministrazione nella regione di Kherson”, ha spiegato Stremousov citato dai media internazionali.

h. 06.15 | Media Kiev, ucciso comandante battaglione aereo russo

Le forze armate ucraine sostengono di aver eliminato il comandante di un battaglione d’assalto aereo russo del 104esimo reggimento d’assalto aereo, il tenente colonnello Alexander Dosyagaev. Secondo quanto riporta l’agenzia Ukrinform, l’annuncio è stato dato dal Dipartimento per le comunicazioni strategiche delle Forze armate ucraine.

h. 06.48 | Kiev, ospedali Crimea curano forze russe e non civili

“Nella Crimea occupata agli ospedali è stato ordinato di dare la priorità ai soldati russi feriti rispetto ai pazienti civili”, afferma lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, citato dall’agenzia Ukrinform. “A causa delle molte vittime nelle forze nemiche – si legge in un comunicato -, le autorità occupanti in Crimea hanno ordinato di rimuovere i pazienti civili dagli ospedali locali per liberare i letti ai soldati feriti. E il sangue dei donatori viene raccolto in modo intensivo“.

h. 07.20 | Ambasciatore russo Gb: “Mosca non utilizzerà armi nucleari“

La Russia non intende utilizzare armi nucleari tattiche in Ucraina. Lo ha assicurato l’ambasciatore russo nel Regno Unito, Andrey Kelin, in un’intervista con la Bbc. Kelin ha spiegato che, “secondo la dottrina militare russa”, questo tipo di armi “non viene utilizzato in conflitti come questo“. La Russia ha disposizioni molto rigide per il loro utilizzo, ha continuato, soprattutto quando è minacciata l’esistenza dello Stato. “Non ha nulla a che fare con l’operazione in corso”.

h. 08.17 | Mosca premia i soldati che hanno “liberato” Kransnyi Lyman

Premiati i soldati russi che hanno liberato la città di Kransnyi Lyman nella Repubblica Popolare di Donetsk, ora completamente sotto il controllo delle Forze Armate russe. Lo riferiscono le agenzie russe. I militari, ha fatto sapere il ministero della Difesa russo, sono stati premiati per il coraggio e l’eroismo mostrati durante la battaglia. ”Ho l’onore di glorificarti, voi migliori figli della Patria. L’intero popolo russo è orgoglioso di voi, sarete ispirazione per i più giovani. Il nemico sarà sconfitto, la vittoria sarà nostra”, ha detto il comandante del distretto militare centrale, il colonnello generale Alexander Lapin, consegnando i premi.

h. 08.50 | L’accusa degli 007 britannici: “Mosca sfrutta la sicurezza alimentare globale“

La Russia è “pronta a sfruttare la sicurezza alimentare globale”, ovvero il grano bloccato nei silos dei porti ucraini, “per i propri obiettivi politici” e “poi addossare all’Occidente qualsiasi fallimento”: è il giudizio dell’intelligence militare britannica. Non solo: la richiesta russa di sminare i porti ucraini punta a “creare narrazioni alternative per confondere la comprensione altrui. Un principio fondamentale della moderna strategia di messaggistica russa: l’introduzione di narrazioni alternative, per quanto poco convincenti, per complicare la comprensione del pubblico. In questo caso – osserva ancora l’intelligence militare britannica, nel suo ultimo aggiornamento sulla guerra in Ucraina, pubblicato sul sito web del ministero della Difesa britannico– l’Ucraina ha dispiegato mine marittime solo a causa della continua e credibile minaccia di attacchi anfibi russi dal Mar Nero“

h. 09.00 | Sesto pacchetto sanzioni Ue sul tavolo del Coreper

Comprende un embargo graduale alle  importazioni di petrolio: ne discuterà il comitato dei  rappresentanti permanenti degli Stati presso l’Unione, convocato per  le 14.30, alla vigilia del Consiglio Europeo straordinario. Lo si  apprende da fonti diplomatiche a Bruxelles. Gli ambasciatori  discuteranno anche della bozza di conclusioni del Consiglio, come già  preventivato. Il sesto pacchetto è rimasto finora bloccato a causa del veto dell’Ungheria, ma in questi ultimi giorni ci sono state intense consultazioni tra le capitali con l’obiettivo di arrivare a sbloccarlo ed approvarlo. 

h. 09.22 | Sono già 682 i bambini ucraini feriti o uccisi

Lo dice il governo di  Kiev, con una dichiarazione in cui parla di 242 bambini uccisi e 440  feriti, un bilancio  considerato provvisorio a causa delle difficoltà incontrate nel fare accertamenti nelle aree del paese  ancora teatro di combattimenti. Il maggior numero di bambini colpiti  si è avuto nella regione di Donetsk (153), Kiev (116) e Kharkiv (108).

h. 09.30 | Gazprom continua a fornire gas all’Europa, volumi in aumento

Il produttore russo di gas Gazprom ha reso noto che continua a fornire gas all’Europa attraverso l’Ucraina tramite il punto di ingresso di Sudzha, con volumi che oggi sono pari a 44,1 milioni di metri cubi (mcm), in aumento rispetto ai 43,86 mcm di sabato. La richiesta per la fornitura di gas attraverso il principale punto di ingresso di Sokhranovka e’ stata respinta dall’Ucraina, ha aggiunto Gazprom.

h. 09.36 | I russi ordinano a ospedali in Crimea di respingere civili per conservare letti ai militari

Le forze armate ucraine accusano le autorità russe in Crimea di aver dato ordine alle strutture  ospedaliere di negare l’accesso ai pazienti civili in modo da liberare posti letto per i militari russi. In una dichiarazione postata  sull’account Facebook, i militari affermano inoltre che è in corso  un”intensa’ raccolta di donazioni di sangue. A riportarlo è su  Twitter il ‘Kyiv Independent’. 

h. 09.48 | Proseguono i combattimenti a Sievierodonetsk

Lo dice lo stato maggiore delle forze armate ucraine, che parla di forze russe impegnate ieri in operazioni d’assalto: “Con l’uso dell’artiglieria, le forze russe hanno effettuato operazioni d’assalto nell’area della  città di Sievierdonetsk“, ha affermato lo stato maggiore in una nota  postata sulla sua pagina Facebook. “I combattimenti continuano, ma la situazione è difficile” ammettono.

h. 10.05 | Oltre 30mila le perdite russe

Sono circa 30.150 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione, secondo l’esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’esercito ucraino indica che dopo 95 giorni di conflitto si registrano anche 207 caccia, 174 elicotteri e 504 droni abbattuti.   Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.338 carri armati russi, 631 pezzi di artiglieria, 3.270 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 116 missili da crociera e 13 navi.

h. 10.09 | Zelensky: “La Russia sia dichiarato stato terrorista“

“Continuerò a ricordare al mondo che la  Russia deve finalmente essere ufficialmente riconosciuta come stato  terrorista, sponsor di terrorismo”. A dichiararlo, nel suo  intervento in nottata, è stato il presidente ucraino Volodymyr  Zelensky. “Questo è semplicemente vero. Questo è giusto e riflette la  realtà quotidiana che gli occupanti hanno creato in Ucraina e sono  desiderosi di portare avanti in Europa. E questo deve essere sancito  legalmente“, ha detto. Per poi aggiungere: “Ogni giorno lavoriamo a rafforzare la  nostra difesa. Ogni giorno  ci avviciniamo al momento in cui il nostro esercito supererà gli  occupanti dal punto di vista tecnologico e della forza. Certo, molto  dipende dai partner, dalla loro disponibilità a fornire all’Ucraina il necessario per difendere la libertà. Mi aspetto buone notizie su questo già la prossima settimana“.

h. 10.23 | Distrutti il 30 per cento dei carri armati russi 

Lo dice il consigliere del ministro dell’interno ucraino, Viktor Andrusiv, nel corso di un’intervista a Canale 24. “Prima della guerra contro l’Ucraina, la Russia aveva circa 3mila carri armati moderni e oltre il 30% di essi è stato distrutto dai nostri difensori in tre mesi di guerra. Tra sei mesi questa cifra potrà solo aumentare”, ha detto Andrusiv confermando che Mosca è stata costretta a rimettere in servizio i vecchi carri armati di progettazione sovietica T-62, risalenti agli anni ’70.

h. 10.31 | Bombe sulla regione di Sumy

Le truppe di Mosca hanno bombardato di nuovo questa mattina la regione di Sumy, nel nordest, vicino al confine con la Russia: lo dice il comando operativo ‘Nord’ dell’esercito di Kiev, secondo quanto riporta l’agenzia Unian.  Verso le 7:35 ora locale (le 8:35 in Italia) sono stati lanciati almeno 20 proiettili di artiglieria dal territorio russo verso il villaggio di Boyaro-Lezhachev. Per ora non si segnalano vittime.

h. 10.49 | I russi hanno preso la città di Severodonetsk

Nella Repubblica popolare di Luhansk. A sostenerlo è il leader della  Repubblica cecena Ramzan Kadyrov, secondo il quale “Severdonetsk è sotto il nostro completo controllo“, ha scritto su Telegram. Secondo Kadyrov, le forze russe avrebbero dovuto prendere il controllo della città nel giro di una settimana, ma l’obiettivo è stato  raggiunto più rapidamente. “I nostri  soldati lo hanno fatto ancora più rapidamente, in tre ore“, ha  aggiunto Kadyrov, citato dalla Tass.  

h. 11.19 | Il governatore di governatore di Luhansk: “Severodonetsk resta ucraina“

“I russi non si sono spostati all’interno della città”. A scriverlo, su Telegram, è Serhii Haidai, governatore della regione di Luhansk, facendo il punto  sulla situazione. “I nostri difensori hanno cacciato il nemico da Toshkivka e hanno preso posizione sul posto. Nella direzione di  Popasna e Komyshuvakha il nemico è stato respinto di 2 chilometri, ora la strada Lysychansk Bakhmut è meno attaccata”.

h. 11.32 | A Kherson i russi nominano direttore del Teatro locale, l’ex guardiano

A Kherson, città ucraina occupata dai russi, le autorità di occupazione hanno nominato una guardia di sicurezza direttore del teatro locale ‘Mykola Kulish‘. Lo scrive sul suo canale Telegram ‘Public Kherson‘, citato da Ukrinform. “L’esercito russo e le autorità di occupazione hanno nominato un nuovo ‘direttore’ del teatro regionale di Kherson“, si legge. Il nuovo direttore era un dipendente del teatro, la guardia di sicurezza Valery Sheludko, aggiunge la fonte.

h. 11.45 | L’Asia supera l’Europa come acquirente del petrolio russo

In realtà è già accaduto per la prima volta il mese scorso ma il divario è destinato ad aumentare a maggio. Lo prevede la società di analisi energetica Kpler, secondo Bloomberg. Ci sarebbe una quantità record di petrolio russo in transito nelle petroliere in mare e nei siti di stoccaggio galleggiante: la scorsa settimana il volume ha raggiunto quota tra i 74 e i 79 milioni di barili, più del doppio dei 27 milioni di barili registrati prima dell’invasione russa

 h. 11.50 | Colpito impianto fotovoltaico a Kharkiv

Lo stato maggiore ucraino ha dato notizia attraverso Telegram di numerosi attacchi russi che hanno colpito  comunità e infrastrutture vicine a Kharkiv. In particolare sono state  diffuse immagini dei danni causati ad un impianto fotovoltaico a Merefa,  periferia di Kharkiv, colpito con missili Iskander partiti dalla regione di Belgorod

h. 11.57 | Mosca estende sospensione voli verso Russia meridionale

La sospensione dei voli verso alcuni aeroporti della Russia meridionale e centrale è stata estesa dal 31  maggio al 6 giugno. Ad annunciarlo è stato oggi l’organismo di  vigilanza dell’aviazione, Rosaviatsia. “La sospensione dei voli verso 11 aeroporti russi è stata prorogata fino al 6 giugno 2022 alle 03:45 ora di Mosca”, ha affermato  l’organismo. L’elenco degli aeroporti oggetto della sospensione comprende Anapa, Belgorod, Bryansk, Voronezh, Gelendzhik Krasnodar, Kursk, Lipetsk, Rostov-on-Don, Simferopol ed Elista.   Alle compagnie aeree russe viene raccomandato di fornire un servizio  aereo attraverso rotte alternative, utilizzando gli aeroporti di Sochi, Volgograd, Mineralniye Vody, Stavropol e Mosca. La Russia ha chiuso lo spazio aereo nelle sue regioni meridionali e centrali già dal 24 febbraio.

h. 12.11 | Proseguono i combattimenti nell’area di Severodonetsk: 2 bambini fra i morti

“La situazione è ancora più difficile” rispetto a ieri e “il nemico continua ad attaccare”: ha detto oggi il capo dell’amministrazione militare della regione di Lugansk, Serhiy Gayday, sottolineando che 60 case sono state distrutte nella regione e due persone, inclusi due bambini, sono state trovate morte tra le macerie. Il capo dell’amministrazione militare civile locale Oleksandr Striuk, ha spiegato che “i continui bombardamenti” rendono sempre più difficile entrare o uscire dalla regione, sottolineando che l’evacuazione è “pericolosa” e la priorità viene data ai feriti. Ancora, a Sloviansk – 80 km a ovest di Severodonetsk – i russi stanno effettuando “un’intensa ricognizione” sulla città e la periferia, con attacchi aerei nell’area di Dovhenke. Si registrano bombardamenti di artiglieria su infrastrutture civili pure nelle vicine Bohorodychne e Sviatohirsk

h. 12.26 | Mariupol, continua il saccheggio del metallo da parte dei russi

Lo denuncia Petr Andriyschenko, consigliere del sindaco di Mariupol, su Telegram. Ieri al porto, rende noto, con la scorta dei militari russi, ha attraccato la nave “Slavutych” registrata a Rostov sul Don. E’ il secondo giorno che continua il carico, ha aggiunto, precisando che il porto di consegna dovrebbe essere quello di Rostov. La denuncia era partita ieri da Lyudmilla Denisova, commissaria  parlamentare ucraina per i diritti umani, attraverso la sua pagina  Telegram: “Dopo il grano, ora i russi portano via il metallo dai  territori ucraini“, aveva affermato attribuendo a questo fatto la  scelta di sminare una parte del porto della città.

h. 12.40 | Sale a sei il numero di persone uccise a Severodonetsk

Sale il numero dei morti nel corso degli attacchi russi della notte scorsa. Lo dice Roman Vlasenko, capo del distretto di Severodonetsk, nella  regione orientale di Luhansk, intervenendo su Bfmtv.

 h. 12.48 | Forti esplosioni a Kharkiv

Sono state udite a Kharkiv, nell’est dell’Ucraina: lo riporta Canale 24. L’allarme nella città è scattato alle 13:32 ora locale (le 12:32 in Italia) e subito dopo ci sono state le esplosioni

h. 12.50 | Mariupol, cadaveri accumulati in un supermercato

A Mariupol, i russi stanno accumulando cadaveri di ucraini uccisi in un supermercato: lo afferma su Telegram Petro Andriushenko, consigliere del sindaco, citato da Ukrinform.   “Nei locali del Schyryi Kum supermarket sul viale Svobody, i russi hanno creato una discarica di corpi dei caduti ucraini riemersi dalle tombe quando hanno cercato di aggiustare le condotte d’acqua e anche cadaveri esumati. Li stanno accumulando come se fossero immondizia”, scrive Andriushenko, postando anche una foto diffusa dal canale Telegram ‘Mariupol Now’, a testimonianza di quanto descrive “Una discarica di corpi”.

h. 13.10 | Kramatorsk senza elettricità

La città di Kramatorsk, nell’est dell’Ucraina, è senza elettricità a causa degli scontri che hanno interrotto la linea dell’alta tensione. Lo dice il sindaco Alexander Goncharenko, citato da Unian.   “A causa dei combattimenti, una linea elettrica dell’alta tensione è stata interrotta. Kramatorsk e tutte le città vicine sono senza luce”, ha spiegato il sindaco.  La città di Avdiivka, nella regione di Donetsk, è priva di acqua, elettricità e gas

h. 13.36 | Consegnate 14,3 tonnellate di aiuti umanitari

 Nelle ultime 24 ore nella regione  orientale ucraina di Donetsk i soccorritori hanno consegnato 14,3  tonnellate di aiuti umanitari a Avdiivka, Pokrovsk e Dobropillia. Dalla zona di combattimenti nel Distretto di Kramatorsk sono state inoltre evacuate 81 persone, di cui 16 bambini. Lo comunica il Servizio per le emergenze nazionali di Kiev su Telegram. 

h. 13.43 | Il patriarca ortodosso Kirill: “comprendo la rottura della Chiesa ucraina“

Il patriarca della Chiesa ortodossa russa Kirill ha detto di “comprendere” la decisione della Chiesa ortodossa ucraina, che ha annunciato la rottura con la Russia a causa della guerra. “Comprendiamo completamente le sofferenze attuali della Chiesa ortodossa d’Ucraina, comprendiamo che Sua Beatitudine Onofio e il suo episcopato devono agire nella maniera più saggia possibile per non complicare la vita del loro popolo credente”, ha spiegato Kirill, commentando per la prima volta la decisione della Chiesa ortodossa ucraina, nella sua liturgia nella cattedrale di Cristo salvatore a Mosca

h. 14.06 | Erdogan parlerà domani con Putin e Zelensky

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato l’intenzione di tenere colloqui telefonici con le controparti russe e ucraine Vladimir Putin e Vladimir Zelensky domani. Parlando con i giornalisti turchi di ritorno dall’Azerbaigian, Erdogan ha fatto anche riferimento alla questione dell’adesione di Finlandia e Svezia alla Nato: “Naturalmente, la Russia non guarda a queste cose  positivamente. Prima di tutto, la Russia è particolarmente preoccupata per la questione finlandese. Perché è un paese di confine, quindi non supporta l’adesione della Finlandia alla Nato. In realtà, la Russia non ha sostenuto l’adesione di nessuno dei paesi scandinavi. Sogniamo che questa guerra tra Russia e Ucraina finisca in  pace il prima possibile, ma sembra che ogni giorno gli eventi si  stiano sviluppando in modo più negativo. Lunedì avrò telefonate sia  con il presidente della Russia che con il presidente dell’Ucraina.Continueremo a sollecitare le parti a utilizzare canali di dialogo e  diplomazia”, ha detto.

h. 14.15 | Colloquio Putin-Vulcic

Il presidente russo Vladimir Putin e il  suo omologo serbo Aleksandar Vucic hanno discusso della situazione in  Ucraina e degli sviluppi in Kosovo durante un colloquio telefonico. A riferirne il contenuto è l’ufficio stampa del Cremlino. “Le parti hanno  proseguito nel loro scambio di vedute su una serie di questioni internazionali: la situazione in Ucraina e gli sviluppi relativi al  Kosovo”, si dice in una nota. Entrambi i presidenti hanno riaffermato “la loro reciproca  determinazione a rafforzare costantemente il partenariato strategico Russia-Serbia basato sui legami tradizionali dei popoli dei due  paesi”, si legge nella dichiarazione. Hanno anche concordato che Mosca continuerà a fornire ininterrottamente gas naturale alla Serbia.

h. 14.39 | I lituani hanno raccolto 5 milioni di euro per regalare un drone militare all’Ucraina

I cittadini lituani hanno raccolto oltre 5 milioni di euro attraverso una colletta pubblica per  finanziare l’acquisto di un drone militare per l’Ucraina. I soldi, necessari per pagare un drone turco Bayraktar TB2 sono stati riuniti in tre giorni e mezzo, con una raccolta fondi che si è  conclusa ieri in tarda serata. “Probabilmente è la prima volta nella storia che i cittadini di uno  stato possono acquistare e donare armi pesanti a un altro stato”, ha affermato l’influencer Andrius Tapinas, fondatore del canale  televisivo online locale Laisves TV, all’origine dell’iniziativa.

h. 15.00 | La Polonia consegna obici semoventi all’Ucraina

La Polonia ha consegnato all’Ucraina 18 obici semoventi Krab da 155 mm. Ne ha dato notizia Polskie Radio. Si tratta di equipaggiamenti per tre squadroni di artilgieria. Il raggio di tiro massimo è di 40 km con munizioni di base e in un minuto, un Krab può sparare 6 volte.   L’esercito polacco ha già addestrato 100 militari ucraini all’uso di queste armi. La Polonia, scrive Polskie Radio, è il secondo grande donatore di armi all’Ucraina, dopo gli Stati Uniti.

h. 15.31 | Zelensky a Kharkiv

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si è recato nella regione di Kharkiv per parlare con il governatore e  il sindaco locali e per consegnare onorificenze ai soldati. A renderlo noto è stato l’ufficio della presidenza ucraina. Zelensky si è recato  sulle postazioni lungo la linea del fronte: “Voglio ringraziare  ciascuno di voi per il servizio che rendete. Rischiate la vostra vita  per tutti noi e per il nostro stato“, ha dichiarato il presidente  parlando con i militari. Nella regione 2229 case sono state distrutte. Zelensky ha promesso che tutto sarà ricostruito: “Lo stato deve  fornire garanzie e le città devono trovare progetti e trovare fondi”.

h. 15.39 | Distrutto l’arsenale di Kryvyi Rih, la città di Zelensky

Missili russi hanno distrutto un ampio  arsenale di armi dell’esercito ucraino a Kryvyi Rih, città natale del  presidente ucraino Volodymyr Zelensky. A sostenerlo è la difesa di  Mosca: secondo il portavoce del ministero Igor Konashenkov, nelle ultime 24 ore sono stati inoltre uccisi più di 300 “nazionalisti” e una serie di altri obiettivi militari ucraini sono stati colpiti  nell’offensiva, incluso un jet ucraino SU-25 abbattuto da un sistema di difesa russo a Dnipro. “In totale, a seguito degli attacchi aerei  russi, sono stati uccisi più di 300 nazionalisti e distrutte fino a 50 unità di equipaggiamento militare speciale delle forze armate dell’Ucraina“. 

h. 16.23 | ActionAid: prezzi triplicati in 13 aree a rischio del mondo

Tra gli impatti della guerra in Ucraina, la crisi alimentare e l’impennata dei prezzi di cibo, fertilizzanti, energia, carburanti. Secondo una ricerca globale di ActionAid, i prezzi locali di cibo e carburante sono più che triplicati in alcune delle comunità più a rischio del mondo, tra cui 13 Paesi in Africa, Asia, America Latina e Medio Oriente. Il costo dei beni di prima necessità è aumentato come segue: i fertilizzanti sono aumentati in media dell’83% (fino al 196% nell’area di Elfeta, in Etiopia); l’olio da cucina è aumentato in media del 64% (fino al 260% nei villaggi di Googeysa e Xidhinta in Somaliland); la benzina è in aumento in media del 63% (fino al 253% in Myanmar); il gas da cucina aumenta in media del 60% (fino al 175% in una zona dello Zimbabwe); la pasta aumenta in media del 53% (fino al 275% nell’area di Baalbek del distretto di Bekaa, in Libano); il pane ha subito un aumento medio del 48% (fino al 163% nei villaggi di Ceel-Giniseed e Teysa, Somaliland).

h.16.52 | Esplosioni a Kharkiv dopo la visita di Zelensky

Diverse esplosioni sono state udite nella città ucraina di Kharkiv dopo la visita del presidente Volodymyr Zelenskiy, che stava facendo il suo primo viaggio fuori dalla regione di Kiev dall’inizio dell’invasione russa. Un giornalista della Reuters ha udito le esplosioni e ha visto un grande pennacchio di fumo scuro che si alzava a nord-est del centro della città. Kharkiv è stata oggetto di bombardamenti russi negli ultimi giorni dopo diverse settimane di relativa quiete.

h.17.03 | Turchia: “Papa Francesco apprezza sforzo di Erdogan per la pace“

“Papa Francesco apprezza gli sforzi del nostro presidente Erdogan per riconciliare Ucraina e Russia. Una soluzione può essere trovata solo attraverso la diplomazia e i negoziati, non attraverso la guerra. L’unico modo possibile per stabilire un cessate il fuoco e avviare i negoziati è attraverso la diplomazia”. Lo afferma Lutfullah Goktas, ambasciatore di Turchia presso la Santa Sede, che ieri è stato ricevuto in udienza da papa Francesco al Palazzo Apostolico vaticano.

h. 17.39 | Hacker Killnet minacciano ancora l’Italia: “Domani attacco irreparabile“

Dopo gli attacchi di tipo Ddos (Distributed denial of service) che hanno colpito diversi siti istituzionali nei giorni scorsi, gli hacker filorussi del gruppo KillNet tornano a minacciare l’Italia. “30 maggio – 05:00 il punto d’incontro è l’Italia!’, si legge in un messaggio postato su Telegram dal collettivo. In un messaggio successivo Killnet ironizza: “Sono sempre stato interessato a una domanda: la Russia generalmente supporta le nostre attività? Dal momento che faremo un colpo irreparabile in Italia a causa della guerra con Anonymous. Saremo almeno ricordati nella nostra terra natale?”. In precedenza Anonymous aveva reso inaccessibile il sito dei filorussi ‘killnet.ru’, dichiarando guerra agli hacker ‘rivali’. Sugli attacchi dei giorni scorsi ha aperto un fascicolo d’indagine la procura di Roma.

h. 18.05 | L’agenzia per la cybersicurezza conferma: rischio attacco imminente

L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale attraverso lo Csirt, il Computer security incident response team, conferma l’allarme di un attacco hacker immimente: “Continuano a rilevarsi segnali e minacce di possibili attacchi imminenti ai danni, in particolare, di soggetti nazionali pubblici, soggetti privati che erogano un servizio di pubblica utilità o soggetti privati la cui immagine si identifica con il paese Italia“.

h. 18.29 | Bozza Consiglio Ue: “Aiuti militari a Ucraina, e la Russia sblocchi i porti“

Nella bozza aggiornata delle conclusioni del vertice europeo si conferma il supporto militare dell’Ue all’Ucraina ma, come nelle precedenti versioni, resta fuori dal testo un richiamo alla ‘tregua’. “L’Unione europea rimane impegnata a continuare a rafforzare la capacità dell’Ucraina nella difesa dell’integrità e della sovranità territoriale. A questo proposito, il Consiglio europeo accoglie con favore l’adozione della recente decisione del Consiglio di aumentare il sostegno militare in Ucraina nell’ambito del Fondo europeo per la pace”, si legge nell’ultima bozza. “Il Consiglio europeo – è scritto nella bozza – invita la Russia a porre fine ai suoi attacchi alle infrastrutture di trasporto in Ucraina, per revocare il blocco dei porti ucraini del Mar Nero e per consentire le esportazioni di cibo, in particolare da Odessa. L‘Ue sta adottando misure attive per facilitare esportazioni agricole dell’Ucraina e per sostenere il settore agricolo ucraino in vista della stagione 2022. Il Consiglio europeo invita gli Stati membri ad accelerare il lavoro sulle ‘corsie di solidarietà’ proposto dalla Commissione“.

h. 18.48 | Borrell a Kuleba: supporto a esportazione prodotti agricoli ucraini

L’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in vista del vertice informale dell’Ue che si terrà domani e martedì a Bruxelles e a cui interverrà in videocollegamento anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Borrell ha ribadito a Kuleba che l’Ue “continua a facilitare la fornitura di assistenza militare”. I due hanno inoltre “concordato sull’urgenza di avanzare sulle sanzioni”. “Con i leader elaboreremo come supportare l’esportazione di prodotti agricoli dall’Ucraina e l’impatto dell’aggressione russa sulla sicurezza alimentare globale“, ha annunciato infine Borrell.

h. 18.58 | Fonti Ue: no accordo su embargo petrolio

Nulla da fare: non è stato raggiunto nemmeno oggi l’accordo Ue sull’embargo al petrolio russo. L’Ungheria ha mantenuto il suo veto nonostante la proposta di esenzione dall’embargo del greggio proveniente da oleodotto. È quanto si apprende da fonti diplomatiche a Bruxelles. Domani mattina si riuniranno di nuovo gli ambasciatori dei Ventisette per un ultimo tentativo prima del vertice Ue che prenderà il via alle 16.

h. 19.02 | Cnn: arrivata in Siria nave russa con grano rubato a Ucraina

Una nave russa contenente grano probabilmente rubato in Ucraina è attraccata nel porto siriano di Latakia. Lo riporta la Cnn partendo dalle immagini satellitari fornite da Maxar Technologies. Il mercantile Matros Pozynich è una delle tre navi che caricano grano nel porto di Sebastopoli in Crimea dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Il cargo è stato visto l’ultima volta a Sebastopoli il 19 maggio e successivamente è stato rintracciato mentre transitava nello stretto del Bosforo e poi lungo la costa turca. Si stima che la nave possa trasportare circa 30mila tonnellate di grano.

h. 19.10 | Slitta ancora accordo Ue sull’embargo al petrolio russo

Nuova fumata nera in Europa sull’embargo al petrolio russo incluso nel sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. A quanto si apprende da fonti Ue gli ambasciatori dei Paesi membri non hanno trovato l’accordo sulla proposta sul tavolo, che prevede un’esenzione per l’oleodotto dell’Amicizia (Druzhba), che porta greggio all’Ungheria e ai Paesi dell’Ue orientale. Domani i leader Ue riuniti a Bruxelles saranno informati degli sviluppi della discussione e una nuova riunione a livello degli sherpa sarà convocata la prossima settimana.

h. 19.25 | Fonti Ue: tetto prezzo solo con partner internazionali

Una delle questioni che vengono poste al Consiglio europeo per valutare il tetto al prezzo dell’energia è che sia fatto “in accordo con i partner internazionali perchè altrimenti solo a livello europeo non potrebbe funzionare”. E’ quanto riferiscono fonti Ue. Se ne discuterà al vertice di domani.

h. 19.50 | Kiev, numero vittime civili dieci volte quelle militari

“Il numero delle vittime civili è dieci volte superiore al numero delle vittime militari. Ciò dimostra che l’esercito russo e la Russia sono in guerra con la popolazione civile dell’Ucraina, non con le nostre forze armate“. Lo ha detto il primo ministro di Kiev, Denis Shmygal. Lo riferisce Ukrinform.

h. 20.01 | Zelensky licenzia il capo della sicurezza di Kharkiv

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky liquida il capo del servizio di sicurezza ucraino nella regione di Kharkiv, Roman Dudin, licenziato “perché dai primi giorni dell’invasione su vasta scala, invece di lavorare per la difesa della città ha curato i propri interessi. Quali sono le motivazioni, lo scopriranno le forze dell’ordine“, dice Zelensky in un video appena pubblicato sul suo canale Telegram. Il presidente ucraino si è poi rivolto, in particolare, alle città Ucraine, a Kharkiv, dove è stato oggi, a Kiev e a Kryvyj Rih, la sua città natale, ricordando che nonostante le difficoltà “vinceremo“.

h. 20.25 | Donetsk, “negoziati in corso per riconoscimento repubblica“

L’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk è trattative con diversi Paesi per il suo riconoscimento. Lo afferma, secondo quanto riporta la Tass, la sua ministra degli esteri Natalia Nikonorova: “Vedrete i risultati molto presto, la prossima settimana“.

h. 21.02 | Berlino: “L’unità europea rischia di sgretolarsi”

L’unità dell’Ue sulle sanzioni alla Russia rischia di “sgretolarsi“: lo ha detto in una conferenza stampa il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, alla vigilia della riunione del Consiglio europeo nel quale si discuterà dell’ipotesi di imporre un embargo sul petrolio russo. Habeck ha quindi lanciato un appello all’unità europea perchè “quando l’Europa è unita può utilizzare il suo grande potere economico“.

h. 21.47 | Lavrov: “Cittadini decideranno il futuro delle zone liberate”

“Il futuro dei territori dell’Ucraina dove la Russia sta conducendo la sua operazione militare speciale dovrebbe essere deciso dai loro cittadini”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghej Lavrov, in un’intervista alla tv francese Lci ripresa dalla Tass. “Non credo che saranno felici di essere di nuovo governati dal regime neonazista che ha rivelato la sua natura totalmente russofoba. Tocca ai cittadini stessi decidere”, ha aggiunto. “La nostra priorità assoluta è la liberazione di Donetsk e Lugansk, che sono ormai riconosciute dalla Russia come Stati indipendenti”. ha detto il ministro degli Esteri russo Lavrov, al canale all news francese. La Russia non crede che le porte per la ripresa del dialogo con l’Occidente siano chiuse. Il presidente Vladimir Putin, aggiunge Lavrov, non rifiuta mai contatti con colleghi stranieri.

h. 22.01 | Lavrov: “Nato non lascerà l’Ue decidere l’uso delle sue forze armate“

La Nato non consentirà all’Unione europea di decidere dove e come utlizzare le sue forze armate, ha affermato il ministro russo degli Esteri Serghei Lavrov in un’intervista al canale francese Tf1 citato dalla Tass. “Hanno inventato una ‘bussola strategica’ per dare una dimensione militare all’Unione europea“, ha aggiunto. “E’ improbabile che risulti utile perché in ogni caso l’Unione europea militarizzata è già considerata dall’Alleanza Atlantica come un supplemento della Nato più che un’entità indipendente che decida da sé quando e come utilizzare le sue forze armate. Sono convinto che all’Unione europea non verrà consentito di farlo“.

h. 22.13 | Lavrov: “No annessione di Donetsk e Lugansk, ma le aiutiamo” 

Le repubbliche di Donetsk e Lugansk saranno annesse alla Russia? “Non si tratta di una annessione, ma di una operazione militare richiesta da due Stati sovrani che sono le repubbliche di Donetsk e Lugansk. Noi difendiamo le popolazioni di Donetsk e Lugansk e le aiutiamo a ripristinare la loro integrità territoriale“. Così il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, in una intervista al canale francese Lci.

h. 22.26 | Zelensky: sulle armi aspetto buone notizie prossimi giorni dai Paesi nostri partner. Molto dipende da loro. «Lavoriamo tutti i giorni per rafforzare la nostra difesa, a partire dalla fornitura armi. Naturalmente molto dipende dai nostri partner, da quanto sono pronti a fornire all’Ucraina tutto il necessario per difendere la libertà. E io mi aspetto buone notizie a riguardo già la prossima settimana». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram.

h. 23.10 | Zelensky: “Situazione nel Donbass nella regione di Kharkhiv molto complicata”

«La situazione in quelle aree del Donbass e della regione di Kharkiv, dove l’esercito russo sta cercando di ottenere almeno qualche risultato è molto complicata». Lo ha detto in un discorso su telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Le principali aree di lotta al fronte sono ancora Severodonetsk, Lysychansk, Bakhmut, Popasna e altre città dove si concentra l’offensiva russa – ha osservato il presidente – ma la nostra difesa resiste. È indescrivibilmente difficile lì e sono grato a tutti coloro che resistono a questo assalto degli occupanti».

 h. 23.35 | Missili su Kryvyi Rih: “Distrutto un impianto industriale”

Un attacco missilistico che ha colpito stasera la periferia di Kryvyi Rih, nell’oblast di Dnipropetrovsk, ha «praticamente distrutto» un impianto industriale. Lo ha detto il capo militare della regione, Oleksandr Vilkul, citato dal Kyiv Independent, senza tuttavia specificare quale sia l’impianto colpito. La città è sede di diverse industrie, compresa l’Arcelor Mittal Kryvyi Rih, la più grande acciaieria dell’Ucraina. I soccorritori solo al lavoro per spegnere l’incendio, ha aggiunto. Al momento non si segnalano vittime.

h. 00.00 | Il leader ceceno Kadyrov: “Controlliamo completamente Severodonetsk”

La città di Severodonetsk, nella regione orientale ucraina di Lugansk, è sotto il pieno controllo russo. Lo ha annunciato il leader ceceno, Ramzan Kadyrov. «Severonetsk è sotto il nostro completo controllo. La città è stata liberata. D’ora in poi gli abitanti non sono più in pericolo», ha scritto Kadyrov sul suo canale Telegram. «Il piano iniziale era di liberare Severodonetsk in una settimana, ma oggi mi sono corretto e ho stabilito di prendere il controllo della città in tre giorni. Di conseguenza i nostri soldati lo hanno fatto ancora più rapidamente: in tre ore», ha aggiunto il leader ceceno, che ha schierato i suoi miliziani al fianco delle truppe russe in Ucraina. Ieri sera lo stesso Kadyrov aveva detto che i combattenti ceceni avevano preso il controllo della linea di contatto «con i nazionalisti ucraini» a Severodonetsk, la città nell’oblast di Lugansk a lungo assediata e bombardata dalle forze russe. Oggi il capo dell’amministrazione militare regionale, Serghei Gaidai, aveva replicato che Severodonetsk non era del tutto circondata e che era rimasta una via di accesso per gli aiuti umanitari.

Lavrov: «Putin malato? Solo voci». Zelensky licenzia il capo della sicurezza di Kharkiv. Francesco Battistini, Marta Serafini, Andrea Marinelli, Guido Olimpio su Il Corriere della Sera il 30 Maggio 2022.

Le notizie di lunedì 30 maggio sulla guerra, in diretta. La cattura di Severdonetsk è un «compito fondamentale» per la Russia, dice il presidente ucraino, poiché il 90% delle case della città sono ora danneggiate. Ma respingeremo l’offensiva

• La guerra in Ucraina è arrivata al 96esimo giorno: la Russia continua la sua avanzata, lenta ma devastante, nel Donbass. La città di Severodonetsk, ha detto il leader ucraino, «è praticamente distrutta».

• Nella giornata di domenica, Zelensky ha fatto visita al fronte, vicino alla città di Kharkiv, nell'est del Paese: è la prima volta dall'inizio dell'invasione che il presidente ucraino ha lasciato la zona della capitale.

• Oggi il presidente turco Erdogan dovrebbe sentire al telefono Putin e Zelensky. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov: «Putin non dice mai di no di fronte alla richiesta di colloqui di altri leader. La nostra priorità è la liberazione del Donbass».

• Gli hacker filorussi di Killnet tornano a minacciare l’Italia: lunedì «faremo un colpo irreparabile», il loro messaggio.

• L'Ue non ha ancora trovato un'intesa sul sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. Slitta un accordo sull'embargo del petrolio russo; sul tavolo l'ipotesi di un tetto al prezzo degli idrocarburi.

• Il consigliere del sindaco di Mariupol ha postato su Telegram una foto, raccapricciante, di corpi ammassati dai russi in un supermercato. «A Mariupol i russi buttano cadaveri di civili ucraini in un supermercato. Li ammassano come in una discarica», ha detto.

Ore 01:35 - Zelensky: «La Russia ha già perso il proprio futuro»

Il presidente Zelensky nel suo ultimo discorso alla nazione segnala i raid su Kharkiv che «ha subito terribili colpi dagli occupanti. Condomini neri, bruciati e semidiroccati si affacciano a est e nord con le loro finestre, da dove sparava l’artiglieria russa. Da dove sono arrivati gli aerei da combattimento russi. La Russia ha già perso non solo la battaglia per Kharkiv, non solo la battaglia per Kiev e il nord del nostro Paese. Ha perso il proprio futuro e ogni legame culturale con il mondo libero. Sono stati tutti bruciati. In particolare, lì, a Saltivka. Un terzo della regione di Kharkiv è ancora sotto occupazione. Libereremo sicuramente l’intero territorio. E tutti dovrebbero lavorare per questo risultato in posizioni sia a livello locale che statale»

Ore 01:48 - «Vogliono Sevierdonetsk, glielo impediremo»

La cattura di Sievierdonetsk è un «compito fondamentale» per la Russia poiché il 90% delle case della città sono ora danneggiate, ha affermato Zelenskiy. A seguito degli scioperi russi a Sievierodonetsk, «l’intera infrastruttura critica della città è già stata distrutta. Il 90% delle case è danneggiato. Più di due terzi del patrimonio abitativo della città è stato completamente distrutto. Non c’è connessione mobile. Bombardamenti continui», ha ammesso il presidente ucraino. «Stiamo facendo di tutto per respingere questa offensiva».

Ore 03:02 - «La Nato ha il diritto di schierarsi nell’Europa orientale»

«La Nato non è più vincolata dagli impegni passati a trattenersi dal dispiegare le sue forze nell’Europa orientale», ha affermato il vice segretario generale dell’alleanza guidata dagli Stati Uniti. La stessa Mosca ha «privato di qualsiasi contenuto» l’atto costitutivo della Nato-Russia, attaccando l’Ucraina e interrompendo il dialogo con l’alleanza, ha detto Mircea Geoana all’agenziaFrance-Presse. In base all’Atto istitutivo del 1997, inteso a ripristinare le relazioni tra la Russia e l’Alleanza, entrambe le parti hanno convenuto di lavorare per «impedire qualsiasi accumulo potenzialmente minaccioso di forze convenzionali nelle regioni concordate dell’Europa, inclusa l’Europa centrale e orientale».

Ore 04:43 - I raid russi su Mykolaiv

Le forze russe hanno colpito ieri sera la città di Novyi Buh, nell’oblast meridionale ucraino di Mykolaiv. Lo riportano le autorità locali, citate dal Kyiv Independent. Il Consiglio comunale di Novyi Buh ha riferito che la parte centrale della città ha subito danni significativi a causa di un attacco aereo russo. Al momento non sono disponibili informazioni sulle vittime.

Ore 05:59 - Come prosegue l’avanzata russa nel Donbass

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che le condizioni nel Donbass sono «indescrivibilmente complicate». Un monito che si porta dietro molte domande sulle future mosse di Mosca e di Kiev, la guerra ha evidenziato che sarebbe un errore dare tutto per scontato. Perché il grido d’allarme? I russi avanzano, assediano Severodonetsk e — anche se non dovesse essere una vittoria fondamentale, come sostiene l’Institute for the Study of War — sono vicini a conquistare la più importante città della regione ancora in mano ucraina

Ore 06:06 - Salta accordo Ue sul sesto pacchetto di sanzioni alla Russia

(Francesca Basso, corrispondente a Bruxelles) Niente accordo tra i Paesi Ue sul sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina. L’embargo sul petrolio russo continua a dividere, così come in queste ore sta dividendo la telefonata al presidente russo Vladimir Putin fatta dal presidente francese Emmanuel Macron e dal cancelliere tedesco Olaf Scholz sabato scorso e precedentemente dal premier Mario Draghi, nel tentativo di arrivare a dei negoziati e sbloccare le esportazioni del grano e dei cereali ucraini per scongiurare una crisi alimentare mondiale 

Ore 06:44 - Lavrov, la «liberazione del Donbass» e il dialogo con l'Occidente

Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov ha parlato, nella serata di domenica, al canale francese Tf1. 

Due i messaggi principali che ha voluto rilanciare: il primo riguarda la «liberazione» del Donbass. «La nostra priorità assoluta», ha detto, «è la liberazione delle repubbliche di Donetsk e Lugansk, che sono ormai riconosciute dalla Russia come Stati indipendenti. Il futuro dei territori dell'Ucraina dove la Russia sta conducendo la sua operazione militare speciale dovrebbe essere deciso dai loro cittadini». 

(Lavrov non ha però ricordato come sia proprio l'esercito russo che in questo momento sta devastando le città del Donbass, distruggendo ogni tipo di edificio e di infrastruttura con l'artiglieria pesante). 

Il secondo messaggio riguarda la disponibilità di Putin a tenere aperto un canale di dialogo: «La Russia non crede che le porte per la ripresa del dialogo con l'Occidente siano chiuse», ha detto, e «Vladimir Putin non rifiuta mai contatti con colleghi stranieri». Anche in questo caso si tratta di una affermazione quantomeno incompleta, visto che Putin ha più volte ribadito, nelle ultime settimane, di non essere pronto al confronto con il capo dello Stato che il suo esercito sta attaccando, cioè Volodymyr Zelensky, presidente ucraino. 

Lavrov ha chiesto anche la «smilitarizzazione» dell'Ucraina (al momento difficilmente ipotizzabile, visto che Kiev si trova sotto attacco da parte della Russia) e ha incredibilmente sostenuto che l'operazione della Russia è «lunga» per «non attaccare i civili»: una frase che suona ferocemente ironica visto l'altissimo numero di vittime civili del conflitto, la distruzione delle città, il numero enorme di sfollati ed emigrati causati dalla guerra. 

Il ministro degli Esteri russo ha anche affermato che l'Occidente aveva pianificato da tempo le sanzioni contro la Russia. «Queste sanzioni, che sono più che altro un'isteria, direi un'agonia, sono partite dall'Occidente. La velocità cui sono state imposte e il loro obiettivo provano che non sono state inventate dall'oggi al domani. Erano pianificate da parecchio tempo ed è improbabile che verranno cancellate». 

Le sanzioni sono state però approvate in pacchetti successivi, sia dall'Europa, sia dagli Stati Uniti, sia dalla Gran Bretagna e dai loro alleati, e Lavrov non ha offerto prove di quanto sostiene sulla «premeditazione» occidentale.

 Ore 06:49 - Zelensky rimuove il capo della sicurezza di Kharkiv

Con una mossa senza precedenti in questi tre mesi di guerra, il presidente ucraino Zelensky, dopo aver visitato i soldati impegnati in prima linea sul fronte di Kharkiv, ha deciso ieri di rimuovere il capo della sicurezza della città perché a suo avviso «non ha lavorato per la difesa della città».

Ore 06:46 - Lavrov e la malattia di Putin: «Tutto falso»

La salute del presidente russo, Vladimir Putin, così come la sua famiglia, sono argomenti intoccabili, in Russia. 

Ma nella serata di domenica, di fronte a una esplicita domanda del canale televisivo francese TF1, Lavrov è stato costretto a dichiarare che no, Putin — a suo dire — non è affatto malato. 

«Non credo che chiunque sia lucido possa vedere» in Putin «i sintomi di una qualsiasi malattia», ha detto. 

Il ministro degli Esteri di Mosca ha poi sottolineato che Putin — che compirà 70 anni in ottobre — appare in pubblico «ogni giorno»: lo si può vedere «sullo schermo, lo si può leggere, si possono ascoltare i suoi discorsi. Lascio a coloro che diffondono tali voci di risolvere la questione con la loro coscienza, nonostante le opportunità quotidiane che hanno per verificare cosa sta succedendo».

Ore 07:10 - Mosca si prepara a riallargare l’offensiva, dopo i successi nel Donbass?

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che le condizioni nel Donbass sono «indescrivibilmente complicate». 

Un monito che si porta dietro molte domande sulle future mosse di Mosca e di Kiev, la guerra ha evidenziato che sarebbe un errore dare tutto per scontato. 

I russi avanzano, assediano Severodonetsk e — anche se non dovesse essere una vittoria fondamentale, come sostiene l’Institute for the Study of War — sono vicini a conquistare la più importante città della regione ancora in mano ucraina. 

Il timore però è che l’Armata, dopo aver aggiustato gli errori della prima fase, sia rinfrancata dai successi a Est e possa ricominciare l’offensiva in altre aree del Paese: ad esempio, a Kharkiv, la seconda città del Paese, dove gli ucraini avevano condotto con successo una controffensiva che aveva ricacciato i russi fino al confine.

Ore 07:14 - Il saccheggio (segreto) dell’Azovstal

(Federico Fubini) Il grande furto del tesoro di Mariupol è iniziato. E rischia di portare con sé una cascata di complicazioni, che potrebbero spingere molti Paesi anche lontani dalla Russia e dall’Ucraina a decidere una volta per tutte con chi stare: con la nazione aggredita e derubata dei suoi prodotti o dalla parte dell’aggressore, che presto potrebbe mettere in vendita quei beni. 

Nella notte fra sabato e domenica — come anticipato ieri dal Corriere — sono emersi i primi dettagli di quella che sembra un’operazione di saccheggio del metallo prodotto a Mariupol. Da giorni la città è ormai in mano all’esercito di Mosca e almeno una nave è già entrata in porto per prelevare — secondo la parte ucraina — 2.700 tonnellate di prodotti in metallo da trasportare 160 chilometri più a oriente nel porto russo di Rostov. 

L’agenzia di Mosca Tass ha confermato l’arrivo del mercantile a Mariupol, mentre un portavoce del porto ha detto a Reuters che il carico sarebbe destinato alla città russa sul Mare di Azov. 

La reazione di Kiev non si è fatta attendere. «Il saccheggio dei territori occupati continua — ha denunciato via Telegram la responsabile per i diritti umani dell’Ucraina Lyudmila Denisova —. Dopo il grano, gli occupanti si stanno dando a esportare prodotti in metallo». 

Ma perché quel materiale è così importante? E come impatta la produzione di chip?

Ore 07:19 - Le esecuzioni in piazza e le torture, nelle città occupate dai russi

(Marta Serafini) «Il modello è sempre lo stesso. Prima cambiano la rete e le tv per diffondere la loro propaganda. Poi prendono gli amministratori locali e li portano in piazza per torturarli e ucciderli davanti alla popolazione in modo che non si ribelli». 

Alexander Dunets è stato sindaco prima di Scastja, nella regione di Lugansk, poi di Kreminna nella regione di Donetsk e ha fatto parte dell’esercito di Kiev. Entrambe le cittadine sono state occupate dai russi. E da entrambe arrivano racconti terribili. 

«Chi è dentro mi manda messaggi disperati. Tutti stanno rintanati in cantina per paura delle rappresaglie. Ma la moglie di un mio collega del consiglio comunale mi ha detto che hanno preso suo marito di forza, lo hanno trascinato davanti al comune e gli hanno sparato davanti a quei pochi cittadini che si erano azzardati a uscire per cercare un po’ di cibo». 

Non riesce a risvegliarsi dall’incubo anche Mariupol, dove ieri, secondo quanto denunciato anche dal consigliere del sindaco Petro Andryushchenko su Telegram, i russi hanno ammassato in un supermercato di Svybody Avenue una ventina di corpi emersi durante un tentativo di aggiustare delle tubature dell’acqua danneggiate. «È una discarica di cadaveri. I russi li stanno portando e li stipano come se fossero spazzatura», ha scritto Andryushchenko.

Ore 07:27 - I russi sono entrati a Severodonetsk, dice l’Ucraina

Le forze russe sono entrate a Severodonetsk, la città del Donbass che da giorni è colpita da una pioggia, senza fine, di colpi di artiglieria pesante («fino a 200 all’ora»). 

Secondo quanto riferito dal governatore ucraino della regione di Luhansk, «l’esercito russo è entrato in città. Non ci sono né gas né acqua corrente, in città, e non c’è modo di ripristinare quei servizi. Oltre un milione di persone sono senza acqua». 

Il presidente ucraino Zelensky ha spiegato che «il fuoco è così intenso che i soccorritori non hanno potuto verificare la consistenza dei danni e il numero delle vittime, l’intera rete infrastrutturale cruciale della città è già stata distrutta, il 90% delle case sono state danneggiate». 

«La cattura di Severdonetsk è un obiettivo fondamentale» per i russi, ha aggiunto il presidente ucraino, assicurando che le forze ucraine stanno «facendo di tutto per respingere questa offensiva».

Ore 07:43 - Le «perdite devastanti» della Russia tra i suoi giovani ufficiali

«La Russia ha probabilmente subito perdite devastanti tra i suoi ufficiali di grado medio e inferiore nel conflitto». 

A riportarlo — nel suo bollettino quotidiano — è il ministero della Difesa britannico, che fa riferimento in particolare ai «comandanti di brigata e battaglione» ma anche ai «giovani ufficiali». 

«La perdita di gran parte della generazione più giovane di ufficiali professionisti aggraverà probabilmente gli attuali problemi nella modernizzazione del suo approccio al comando e al controllo», afferma il bollettino, ed è «probabile che i gruppi tattici di battaglione che vengono ricostituiti in Ucraina dai sopravvissuti di più unità siano meno efficaci a causa della mancanza di leader giovani». 

L’intelligence londinese ha poi fatto riferimento a «molteplici rapporti credibili di ammutinamenti» tra le file dell’esercito russo, indicando come «probabile che la mancanza di comandanti di plotone e di compagnia esperti e credibili provochi un’ulteriore diminuzione del morale e una continua scarsa disciplina».

Ore 07:56 - L’ex consigliere di Putin e l’ipotesi del viaggio di Salvini: «Ben venga, è leader di un partito amico»

(Marco Imarisio) «Se non ci riusciamo con le auto di lusso, va bene anche una bicicletta». 

Sergey Markov è un uomo spiritoso. Questo non toglie che l’ex consigliere di Vladimir Putin dal 2011 al 2018, ex deputato della Duma dal 2007 al 2012, attuale direttore dell’Istituto di Ricerche politiche a Mosca, sempre sotto l’egida dell’attuale «verticale del potere» russa, rimane un uomo molto di parte.

 Markov, cosa intende con la similitudine iniziale?

«Credo che la usiate anche voi in Italia… Semplice. Certe mosse negoziali spettano ai governi in carica. Ai Draghi, ai Macron. Ma se loro non ce la fanno a recepire le ragioni del nostro Paese , ben vengano i leader di partiti amici come Salvini. E se falliscono anche loro, toccherà poi agli scrittori, agli attori, ai cantanti, ai poeti. Il problema va risolto».

Ore 08:05 - La Nato: «Non abbiamo più vincoli che ci impediscano di mettere truppe nell’Est europa

Mircea Geoana, il vice segretario generale della Nato, ha spiegato che l’Alleanza atlantica non è più vincolata a intese del passato che le impedivano di schierare truppe nell’Est dell’Europa, perché Mosca ha «svuotato di senso» il patto tra Nato e Russia attaccando l’Ucraina. 

«Mosca», ha detto, «ha aggredito un Paese vicino e interrotto il dialogo con la Nato. Credo che il patto» del 1997 «sia ormai svuotato di significato. Ora non abbiamo vincoli che ci impediscano di irrobustire adeguatamente il fianco est della Nato», con una presenza «robusta, flessibile e sostenibile».

Ore 08:20 - Borrell: embargo sul petrolio? Accordo entro il pomeriggio

«Raggiungeremo un accordo sul prossimo pacchetto di sanzioni entro lunedì pomeriggio». Lo ha annunciato alla radio France Info l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, in vista del Consiglio europeo che dovrà decidere sul nuovo round di sanzioni contro la Russia. «Nel prossimo pacchetto di sanzioni contro la Russia non falliremo sull’embargo petrolifero», ha confermato Borrell, ribadendo che «alla fine ci sarà un accordo», malgrado la resistenza dell’Ungheria.

Ore 08:25 - Potente esplosione nel centro di Melitopol

Una grande esplosione si è verificata questa mattina nel centro di Melitopol. Secondo quanto fonti ucraine è avvenuta non lontano dal quartier generale delle forze russe quindi — riporta Ria Melitopol — e non è escluso che si possa trattarsi di un’azione messa in campo dalla resistenza ucraina.

Ore 08:36 - Kiev, forze russe avanzano nel centro di Severodonetsk

Le forze russe sono avanzate verso il centro di Severodonetsk. Lo scrive su Telegram Sergei Gaidai, capo della regione di Lugansk. «I russi stanno avanzando verso il centro della città. I combattimenti continuano, la situazione è molto difficile». Aggiungendo che i «soldati russi uccisi non vengono portati via e l’odore di decomposizione ha riempito la zona».

Ucraina, la guerra in diretta: "I russi sono entrati a Severodonetsk", via all'assedio finale. Libero Quotidiano il 30 maggio 2022.

I russi sfondano a Est e arrivano a Severodonetsk, dove è iniziato l'assedio che potrebbe decidere la guerra in Ucraina. Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha confermato: "Il Donbass libero è la nostra priorità assoluta". Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky visita Kharkiv, "accolto" dalle bombe dei nemici. Sul piano diplomatico, oggi il presidente turco Erdogan sentirà il collega russo Vladimir Putin mentre l'Europa tra poche ore dovrà decidere sul tetto al prezzo del gas, anche se restano profonde spaccature sullo stop al petrolio  russo.

Ore 7.32: "Russi entrati alla periferia di Severodonetsk"

Le forze russe sono entrate alla periferia nordorientale e sudorientale di Severodonetsk, nell'Ucraina orientale. Lo hanno riferito le autorità militari ucraine della provincia di Luhansk, precisando che la città è stata bombardata dall'aviazione militare. Inoltre due civili sono stati uccisi e cinque feriti da un colpo di artiglieria caduto all'interno di un cortile dove un gruppo di persone stava preparando un pasto. Intensi combattimenti si registrano anche a Lysychansk.

Ore 7.36: "Perdite devastanti tra i giovani ufficiali russi"

"La Russia ha probabilmente subito perdite devastanti tra i suoi ufficiali di grado medio e inferiore nel conflitto". E' quanto si legge nel bollettino quotidiano dell'intelligence britannica sul conflitto in corso in Ucraina, nel quale si fa riferimento in particolare ai "comandanti di brigata e battaglione" ma anche ai "giovani ufficiali". "La perdita di gran parte della generazione piu' giovane di ufficiali professionisti aggraverà probabilmente gli attuali problemi nella modernizzazione del suo approccio al comando e al controllo", afferma il bollettino, ed è "probabile che i gruppi tattici di battaglione che vengono ricostituiti in Ucraina dai sopravvissuti di più unità siano meno efficaci a causa della mancanza di leader giovani". 

Ore 7.45: Luhansk, "respinti 14 attacchi russi"  

"Nelle ultime 24 ore i militari ucraini hanno respinto 14 attacchi, distrutto 2 sistemi artiglieristici, 11 unità di mezzi corazzati, 10 auto del nemico e abbattuto due missili da crociera e tre droni di tipo Kub". Lo ha reso noto su Telegram il governatore della regione di Luhansk Serhii Haidai. 

 Ore 7.52: Lavrov, "liberazione del Donbass priorità assoluta"

La liberazione delle repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, riconosciute da Mosca come Stati sovrani, resta una priorità assoluta per la Russia. Lo ha dichiarato ieri il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, in un'intervista all'emittente televisiva francese Tv1. "Per quanto riguarda gli altri territori dell'Ucraina interessati dall'operazione militare, gli abitanti di queste regioni dovrebbero decidere autonomamente il loro futuro", ha affermato il ministro. Lavrov ha aggiunto che la Russia non rifiuta la possibilità di riprendere il dialogo con l'Unione europea, ma le intenzioni di Bruxelles saranno giudicate dalle azioni concrete. "Non vogliamo dire che la strada per la ripresa del dialogo sia interrotta. Ma giudicheremo le intenzioni europee solo dai fatti pratici. Abbiamo imparato una lezione seria. In questo senso la situazione e' cambiata rispetto alla fine della Guerra Fredda", ha sottolineato Lavrov. 

Ore 7.57: Lanciati due razzi su Odessa 

Stanotte il nemico ha lanciato due razzi nella regione di Odessa colpendo il ponte della baia di Dnister precedentemente danneggiato. A causa dell'onda d'urto sono state danneggiate alcune case di civili. Non ci sono vittime. Un altro razzo è stato abbattuto dal sistema di difesa antiaerea". Lo comunica si Telegram il Comando operativo Sud dell'Ucraina.

Guerra Ucraina-Russia, minaccia degli hacker Killnet all’Italia: “militari di Mosca entrati a Severodonetsk”. Antonio Lamorte su Il Riformista il 30 Maggio 2022.

L’esercito russo continua la sua avanzata in Donbass e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ieri ha fatto visita al fronte, vicino alla città di Kharkiv, nell’est del Paese: è stata la prima volta che il presidente ha lasciato la zona della capitale. È arrivata cos’ al 96esimo giorno la guerra in Ucraina.

La città di Severodonestsk è praticamente distrutta secondo Kiev. Il consigliere del sindaco di Mariupol, città conquistata dai russi e dall’inizio della guerra sotto assedio, ha postato su Telegram una foto con corpi ammassati dai russi in un supermercato. ” A Mariupol i russi buttano cadaveri di civili ucraini in un supermercato. Li ammassano come in una discarica“, ha scritto.

Gli hacker filorussi di Killnet, che nelle settimane scorse avevano già lanciato il loro attacchi, hanno annunciato un “colpo irreparabile” all’Italia per lunedì. Ancora da trovare l’intesa all’interno dell’Unione Europea per il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. È slittato intanto un embargo sul petrolio russo.

ORE 6:00 – LAVROV: “FALSO CHE PUTIN SIA MALATO” – È tutto falso. “Non credo che chiunque sia lucido possa vedere i sintomi di qualsiasi malattia. Queste le parole del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov alla tv francese TF1 sulle voci che vogliono il presidente russo Putin malato. Lavrov ha fatto notare come Putin si possa vedere ogni giorno “sullo schermo, lo si può leggere, si possono ascoltare i suoi discorsi. Lascio a coloro che diffondono tali voci di risolvere la questione con la loro coscienza, nonostante le opportunità quotidiane che hanno per verificare cosa sta succedendo”.

ORE 6:30 – ZELENSKY RIMUOVE IL CAPO DELLA SICUREZZA DI KHARKIV – Il presidente ucraino Zelensky, dopo aver visitato i soldati impegnati in prima linea sul fronte di Kharkiv, ha deciso ieri di rimuovere il capo della sicurezza della città perché a suo avviso «non ha lavorato per la difesa della città».

ORE 7:14 – 007 UK: “PERDITE DEVASTANTI PER RUSSI” – Il bollettino quotidiano del ministero della Difesa britannico riporta di “perdite devastanti tra i suoi ufficiali di grado medio e inferiore nel conflitto” tra le truppe russe. “La perdita di gran parte della generazione più giovane di ufficiali professionisti aggraverà probabilmente gli attuali problemi nella modernizzazione del suo approccio al comando e al controllo” ed è inoltre “probabile che i gruppi tattici di battaglione che vengono ricostituiti in Ucraina dai sopravvissuti di più unità siano meno efficaci a causa della mancanza di leader giovani”. Ancora riferimenti nell’aggiornamento agli ammutinamenti nell’esercito russo.

ORE 8:15 – BORRELL: “ENTRO IL POMERIGGIO ACCORDO SUL PETROLIO” – Secondo l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Josep Borrell, in vista del Consiglio Europeo, ha assicurato a France Ingo che entro lunedì pomeriggio sarà raggiunto un accordo sul prossimo pacchetto di sanzioni.

ORE 8:30 – RUSSI AVANZANO A SEVERODONETSK – Le forze russe avanzano verso il centro di Severodonetsk secono Sergei Gaidai, capo della regione di Lugansk. “I soldati russi uccisi non vengono portati via e l’odore di decomposizione ha riempito la zona”, ha scritto su Telegram. I russi sono entrati in città. Per Zelensky “il fuoco è così intenso che i soccorritori non hanno potuto verificare la consistenza dei danni e il numero delle vittime, l’intera rete infrastrutturale cruciale della città è già stata distrutta, il 90% delle case sono state danneggiate”. 

Antonio Lamorte. Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.

Guerra Russia-Ucraina. Putin, no alla telefonata a 3 con Erdogan e Zelensky. L’embargo al petrolio russo entra nella bozza delle conclusioni del vertice Ue. Redazione CdG 1947 su Il Corriere del Giorno il 30 maggio 2022.

I russi continuano ad avanzare nel Donbass. Zelensky reduce da Kharkiv attende nuove forniture di missili dagli Usa, che però non manderanno quelli a medio raggio

96° giorno di guerra in Ucraina e torna a muoversi anche Ankara, dopo il pressing diplomatico degli ultimi giorni da parte di diverse capitali europee, nel tentativo di avviare un dialogo personale tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, in modo da arrivare al cessate il fuoco e a intavolare delle serie trattative tra Mosca e Kiev. Ad annunciare le chiamate delle prossime ore al presidente russo e a quello ucraino è stato lo stesso premier turco Recep Tayyip Erdogan, con tanto di conferma del Cremlino. Intanto il presidente ucraino è andato in visita a Kharkhiv, città liberata dalla controffensiva mentre il ministro degli Esteri russo Lavrov ha chiesto la smilitarizzazione dell’Ucraina.

La possibilità di un colloquio era stata battuta dalle agenzie questa mattina, ma Putin ha smentito, dicendo “no” ad telefonata a 3 con Erdogan e Zelensky.. “Raggiungeremo un accordo sul prossimo pacchetto di sanzioni entro lunedì pomeriggio”, dice invece alla radio France Info l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell. Nel frattempo prosegue nell’Est dell’ Ucraina l’offensiva russa in Ucraina seguendo la strategia del passo dopo passo, villaggio dopo villaggio. Il presidente ucraino Zelensky si è spostato per la prima volta ufficialmente da Kiev per andare a Kharkiv dove ha rimosso il capo della difesa locale. L’attenzione del governo ucraino è ancora verso l’Occidente e la Nato; da un alto si attendono i missili Usa per poter contrastare l’avanzata russa nel Donbass; dall’altro si guarda alle decisioni dell’Unione europea sull’embargo al greggio di Mosca. L’intesa sul blocco non è ancora all’orizzonte, mentre un accordo di massima è stato trovato sul tetto al prezzo del petrolio e del gas in caso di emergenza. L’Italia invece è in preallarme per le minacce di un attacco hacker contro siti istituzionali annunciato per oggi.

h. 00.35 | Nato: accordi su non espansione a Est non più vincolanti

 La NATO non è più vincolata dagli impegni passati a trattenersi dal dispiegare le sue forze nell’Europa orientale. Lo ha detto il vice segretario generale dell’alleanza guidata dagli Stati Uniti, Mircea Geoana. La stessa Mosca ha “privato di qualsiasi contenuto” l’atto costitutivo NATO-Russia, attaccando l’Ucraina e interrompendo il dialogo con l’alleanza, ha detto Geoana all’AFP. L’accordo del 1997, che mirava a ripristinare le relazioni tra la Russia e l’Alleanza, prevedeva che entrambe le parti operassero per “impedire qualsiasi accumulo potenzialmente minaccioso di forze convenzionali nelle regioni concordate dell’Europa, inclusa l’Europa centrale e orientale“.

h. 01.40 | Filorussi Donetsk: truppe ucraine bombardano Yasinovataya

Le truppe ucraine hanno bombardato il villaggio di Yasinovataya, sparando quattro proiettili del calibro di 122 mm. Lo ha riferito sul suo canale Telegram l’ufficio di rappresentanza della Repubblica popolare di Donetsk citato da Ria Novosti. Yasinovataya si trova a circa 25 chilometri a nord di Donetsk e ospita la più grande stazione ferroviaria dell’ex Unione Sovietica. A ovest della città, controllata dal DPR dal 2014, in direzione di Avdiivka, c’è da quasi otto anni una linea di contatto con le postazioni di combattimento delle truppe ucraine, conclude l’agenzia di stampa russa.

h. 02.38 | Zelensky: “Russi vogliono prendere Severodonetsk a ogni costo“

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato della situazione di Severodonetsk come molto difficile con i bombardamenti russi che vanno avanti senza sosta e che hanno distrutto molte unfrastrutture importanti e “danneggiato il 90% degli edifici“: “Catturare Severodonetsk è l’obiettivo principale degli invasori che non si preoccupano di quanto possa costare in termini di vittime“.

h. 07.15 | Ucraina: russi intensificano attacco su Sievierdonetsk

I russi hanno intensificato l’attacco su Sievierodonetsk, la più grande città del Donbass ancora nelle mani delle forze ucraine: il fuoco è così intenso che i soccorritori non hanno potuto verificare la consistenza dei danni e il numero delle vittime. Come ha denunciato il presidente ucraino, Volodymir Zelensky, “l’intera rete infrastrutturale cruciale della città è già stata distrutta, il 90% delle case sono state danneggiate”. “La cattura di Sievierdonetsk è un obiettivo fondamentale” per i russi, ha aggiunto il leader di Kiev, assicurando che le forze ucriane stanno “facendo di tutto per respingere questa offensiva”.

h. 07.30 | Kiev: russi entrati alla periferia di Severodonetsk

Le forze russe sono entrate alla periferia nordorientale e sudorientale di Severodonetsk, nell’Ucraina orientale. Lo hanno riferito le autorità militari ucraine della provincia di Luhansk, precisando che la città è stata bombardata dall’aviazione militare. Inoltre due civili sono stati uccisi e cinque feriti da un colpo di artiglieria caduto all’interno di un cortile dove un gruppo di persone stava preparando un pasto. Intensi combattimenti si registrano anche a Lysychansk.

h. 07.52 | Lavrov: priorità assoluta è liberare Donetsk e Lugansk

“La nostra priorità assoluta è la liberazione delle regioni di Donetsk e Lugansk, che ora sono riconosciute dalla Federazione Russa come Stati indipendenti. Il nostro obiettivo è ovviamente spingere l’esercito e i battaglioni ucraini fuori da queste regioni”, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un’intervista all’emittente francese Tfi, citato dalla Cnn. Alla domanda se la Russia intende annettere i territori del Donbass, Lavrov ha risposto: “Non si tratta di annessione. Si tratta di un’operazione militare richiesta dalle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk”.

h. 08.15 | Borrell, penso ok accordo embargo petrolio oggi

“Penso che alla fine ci sarà un accordo sul divieto di acquisto di petrolio russo. Bisognerà tenere in considerazione le condizioni di ogni Paese, ci vuole l’unanimita’. Quindi ci sono state delle trattative ieri e ci saranno di nuovo questa mattina. Continueremo e lavorare e penso che nel pomeriggio potremo offrire ai capi di Stato e di Governo un accordo”. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, in un’intervista alla radio francese France Info.

h. 08.50 | Zelensky valuta colloqui telefonici a 3 con Erdogan e Putin

“Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky valuterà la proposta per tenere colloqui telefonici a tre con i leader di Russia e Turchia Vladimir Putin e Tayyip Erdogan, se il presidente della Federazione Russa è pronto a partecipare”. Lo riferisce il portavoce del presidente ucraino Sergiy Nikiforov, citato da ZN.

h. 09.20 | Gb, per Russia perdite devastanti tra ufficiali

“La Russia ha subito perdite devastanti tra i suoi ufficiali di medio e basso rango”, lo scrive su Twitter il Ministero della Difesa britannico nel suo ultimo rapporto di intelligence. “La perdita di gran parte della generazione più giovane di ufficiali professionisti aggraverà probabilmente i problemi di modernizzazione del suo approccio al comando e al controllo”, si legge. “La mancanza di comandanti esperti, le molteplici e credibili segnalazioni di ammutinamenti localizzati tra le forze russe in Ucraina, potrebbe portare a un ulteriore calo del morale e a una continua scarsa disciplina”.

h. 09.48 | Mosca, 1 mln e mezzo di rifugiati in Russia dall’Ucraina

Più di 1 milione e 550 mila rifugiati sono arrivati sul territorio della Federazione dalle (autoproclamate) repubbliche di Donetsk e Lungansk e dall’Ucraina. Lo ha dichiarato oggi una fonte delle forze dell’ordine all’agenzia russa Tass. “Secondo gli ultimi rapporti, oltre 1 milione e 550 mila persone sono arrivate in Russia dall’Ucraina e dalle repubbliche del Donbass, tra cui più di 254.000 bambini”, ha affermato la fonte, aggiungendo che la maggior parte delle persone è arrivata dalle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk.

h. 10.35 | Russia: Siluanov, per pagare bond meccanismo simile a gas

La Russia sta costruendo un modo per pagare il suo debito in eurobond utilizzando un meccanismo di pagamento simile a quello usato per il gas in rubli. “Per il pagamento del gas riceviamo valuta estera, poi viene convertita in rubli” per conto dell’acquirente di gas. “Il meccanismo di regolamento dell’Eurobond funzionerà allo stesso modo, ma nella direzione opposta“, ha spiegato al quotidiano Vedomosti il ministro delle finanze russo Anton Siluanov.

h. 10.50 | Borrell, Putin usa il grano come arma di guerra

“Vladimir Putin usa il grano come arma di guerra“. Lo ha detto l’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell parlando a France Info radio in vista del vertice oggi dei capi di Stato e di governo a Bruxelles. “Ci sono 20 milioni di tonnellate di grano immagazzinate in Ucraina che dovrebbero essere esportate” e poi “si deve far spazio nei magazzini per il prossimo raccolto“, ha sottolineato. Sulle vie per l’esportazione del grano ucraino “dobbiamo trovare una strada alternativa, la rotta marittima è molto difficile”, “stiamo lavorando“. Quanto all’idea di aprire un corridoio umanitario sul Mar Nero “possiamo immaginarlo”, ma “non possiamo farlo senza l’accordo della Russia, queste acque sono piene di mine”. “Abbiamo bisogno di un accordo con la Russia” e “deve essere fatto a livello delle Nazioni Unite“.

h. 11.22 | Lavrov smentisce voci, Putin non è malato

Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha smentito le voci su una possibile malattia del presidente Vladimir Putin. “Non credo che le persone sane di mente possano vedere in questa persona i segni di un qualche tipo di malattia o disturbo“, ha affermato, nel corso di un’intervista all’emittente francese TF1, sottolineando che il capo del Cremlino appare in pubblico “ogni giorno“.

h. 11.25 | Tv russa, primo cargo parte da Mariupol dopo due mesi

La prima nave da carico lascerà oggi il porto di Mariupol dopo due mesi di blocco. Lo riferisce il canale televisivo Rossiya-24 citato dall’agenzia russa Interfax. “Oggi, finalmente, partirà la prima nave da carico dopo due mesi. Le autorità sono in difficoltà, poiché i combattenti dei battaglioni nazionalisti in ritirata hanno praticamente raso al suolo l’infrastruttura con il fuoco dei lanciagranate”, ha detto un corrispondente del canale. “Il ripristino di tutte le infrastrutture portuali è l’obiettivo primario per ora“, ha aggiunto.

h. 11.36 | Cremlino, no Zelensky in telefonata Putin-Erdogan

La conversazione telefonica tra il presidente russo, Vladimir Putin, e l’omologo turco, Recep Tayyip Erdogan, prevista oggi, si svolgerà in formato bilaterale, non è prevista la partecipazione del leader di Kiev, Vladimir Zelensky. Lo ha spiegato il Cremlino dopo che il capo di Stato ucraino si era detto disponibile a unirsi al colloquio, in caso Putin avesse accettato. “Il formato è bilaterale”, ha sottolineato Peskov quando la stampa gli ha chiesto di chiarire se la telefonata sarebbe stata a tre.

h. 12.13 | Mosca, più truppe e armi a Kursk, al confine con l’Ucraina

Il Ministero della Difesa russo ha inviato più unità e armamenti nella Regione di Kursk, al confine con l’Ucraina, per rafforzare la sicurezza, ha dichiarato il governatore regionale Roman Starovoit citato dalla Tass. “Considerando la situazione che si sta verificando nelle zone di confine della Regione di Kursk, il ministero della Difesa, su indicazione del ministro della Difesa, ha preso misure supplementari e ha inviato un gran numero di militari nella regione. Sono arrivati e continuano ad arrivare nella regione ulteriori armamenti rappresentati da cannoni di artiglieria e lanciarazzi. Tutte queste misure hanno lo scopo di rendere sicuro il lavoro pacifico e creativo dei residenti della Regione di Kursk e di garantire la loro sicurezza di vita e di salute”, ha detto il governatore.

h. 12.18 | Cremlino, nessuna ragione oggettiva per default russo

Non ci sono ragioni oggettive per il default della Russia in questa situazione e la Russia è pronta a onorare i suoi obblighi, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. “Non ci possono essere ragioni oggettive per un default. Ci sono soldi e c’è disponibilita’ a pagare, in rubli o in un modo che sarebbe piu’ conveniente per i detentori di obbligazioni”, ha detto Peskov in una conferenza stampa. I giornalisti hanno chiesto a Peskov se i detentori occidentali di eurobond russi accetteranno il nuovo sistema di pagamento, che ricorda quello stabilito dalla Russia per i contratti del gas, o preferiranno dichiarare default alla scadenza del periodo di grazia: il ministero delle Finanze russo manterra’ i relativi contatti e tutto dipendera’ da questi contatti, ha risposto il portavoce.

h. 12.21 | Kiev, controffensiva a Kherson, sfondata linea difesa russa

Nella città portuale del Sud del Paese, Kherson, l’esercito ucraino afferma di aver lanciato una controffensiva nel tentativo di recuperare le terre conquistate dalla Russia, forse preannunciando una nuova fase dei combattimenti. “Kherson resiste, siamo vicini“, ha twittato lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, citato dalla Bbc. Kherson è stata la prima grande area a cadere dopo l’invasione delle forze russe a febbraio. Il quartier generale militare ucraino ha affermato in un comunicato che le sue forze hanno sfondato una linea di difesa russa spingendola in un terreno meno favorevole e minacciano le vie di rifornimento della Russia sui ponti sul fiume Dnipro.

h. 12.57 | Ministro Esteri francese visita Bucha

Il Ministro degli Affari Esteri francese Catherine Colonna ha visitato la città di Bucha . Lo ha riferito l’amministrazione militare regionale di Kiev su Telegram citata da Unian che pubblica le foto. Al ministro sono stati anche mostrate le immagini delle vittime chiuse nei sacchi neri trovati dopo la partenza dei russi.

 h. 13.00 | Mosca, distrutto sito con artiglieria inviata dall’Italia

Le forze russe hanno distrutto una postazione ucraina “dove i nazionalisti avevano posizionato artiglieria (howitzer) inviata dall’Italia“. Lo riferiscono le agenzie russe citando il ministero della Difesa di Mosca. I militari hanno pubblicato un video in cui si mostra una postazione nascosta tra gli alberi.

h. 13.30 | Kiev, raid russo a Kherson uccide bambina di 9 anni

L’attacco dell’artiglieria russa nell’oblast di Kherson ha ucciso una bambina di 9 anni e ferito altri 2 bambini, secondo quanto riferito dal Kyiv Independent. L’ufficio del procuratore generale ha inoltre confermato che un bombardamento russo ha colpito il villaggio di Myroliubivka, nella regione per gran parte occupata, ieri 29 maggio, ferendo un bambino di sette mesi e una bambina di cinque anni.

h. 13.37 | Kiev, Russia ha rubato quasi mezzo milione tonnellate grano

La Russia ha rubato all’Ucraina, esportandolo poi illegalmente per conto proprio, quasi mezzo milione di tonnellate di grano. Lo ha annunciato il viceministro per le politiche agrarie e l’alimentazione Taras Vysotskyi, come riferisce un corrispondente di Ukrinform. “Ci sono prove da tutte le regioni temporaneamente occupate: Cherson, Zaporizhia, Luhansk, Donetsk e Kharkiv. Il carico viene portato in Russia, principalmente da Kharkiv, Donetsk, Lugansk o attraverso la Crimea“, ha detto Vysotskyi. Gli invasori inizialmente hanno cercato di vendere grano rubato in Egitto e Libano, che però non hanno accettato di acquistare.

h. 14.10 | Fonti Ue, nella bozza del vertice via Sberbank da SWIFT

Nella bozza di conclusioni del Consiglio Europeo di oggi si punta a rimuovere da SWIFT la più grande istituzione finanziaria della Russia, Sberbank, e un divieto di trasmissione a tre emittenti controllate da Mosca. Lo fa sapere una fonte europea alla vigilia del vertice.

h. 14.50 | Giornalista francese ucciso a Severodonesk

Un giornalista francese è stato ucciso dopo che un’auto è stata colpita vicino a Severodonetsk. Lo ha dichiarato il governatore regionale di Lugansk, Serhiy Gaidai, come riporta il Guardian. “Oggi il nostro veicolo blindato di evacuazione – ha detto Gaidai – stava andando a prelevare 10 persone dalla zona ed è finito sotto il fuoco nemico. Le schegge delle granate hanno perforato la corazza dell’auto, una ferita mortale al collo è stata ricevuta da un giornalista francese accreditato che stava realizzando un servizio sull’evacuazione, un poliziotto di pattuglia è stato salvato da un elmetto“. Secondo un tweet di Ukrainska Pravda, si tratterebbe di Frédéric Leclerc Imhoff, giornalista del canale francese Bfm-tv. La foto del suo accredito stampa rilasciato dal ministero della Difesa ucraino è stato pubblicato da diversi utenti social, ma non ci sono al momento conferme ufficiali. Oggi si trova a Kiev la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna.

h. 15.30 | Vertice Ue: von der Leyen, basse aspettative di accordo adesso su embargo petrolio

“Sul sesto pacchetto di sanzioni abbiamo lavorato duramente, si sono fatti passi avanti e sono ancora in corso discussioni, non ci siamo ancora: ho aspettative basse su un accordo nelle prossime 48 ore, ma penso che successivamente ci sia una possibilita”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea von der Leyen prima dell’inizio del Vertice Ue riferendosi al sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia precisando che ci sono due fattori essenziali in questa fase: ‘Solidarietà con l’Ucraina e unità nella Ue’. Secondo quanto concordato dai diplomatici il dettaglio dell’intesa di massima sull’embargo all’import di petrolio russo dovrebbe essere definito nei dettagli nei prossimi giorni.

h. 15.35 | Scholz, ottimista su unità Ue contro la guerra della Russia

“Sono ottimista sul fatto che l’Europa continuerà a stare unita contro l’aggressione russa all’Ucraina“. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz arrivando al vertice straordinario Ue. “E’ un bene che siamo qui tutti insieme per continuare a fare ciò che abbiamo già mostrato nelle ultime settimane e mesi, vale a dire agire e discutere insieme e decidere la politica” comune per rispondere alle azioni di Mosca, ha sottolineato Scholz.

h. 15.40 | Vertice Ue: Orban, non c’è accordo su embargo petrolio, situazione difficile

‘Al momento non c’è un accordò sull’embargo al petrolio russo, ‘siamo in una situazione veramente difficile, essenzialmente per il comportamento irresponsabile della Commissione Ue’, che ‘ha presentato proposte sulle sanzioni ‘senza lasciare la decisione agli Stati membri”. Così il premier ungherese Viktor Orban, al suo arrivo a Bruxelles per partecipare al Vertice Ue. Quanto alla proposta di non includere nelle sanzioni il petrolio proveniente da oleodotto, ‘è un buon approccio ma abbiamo bisogno della garanzia che in caso di un incidente all’infrastruttura, che passa attraverso l’Ucraina, avremmo il diritto di approvvigionarci” di greggio russo “da altre fonti’.

h.15.45 | Ministra Esteri Francia a Bucha, “non succeda più“

La ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, ha dedicato la prima trasferta da numero uno del Quai d’Orsay all’Ucraina e ha visitato Bucha, la “città martire” a nord ovest di Kiev che durante il periodo dell’occupazione russa, nelle prime settimane della guerra, ha subito una vera strage di civili inermi. “Non dovrebbe succedere, e non può ricominciare”, ha dichiarato Colonna dopo aver visitato una chiesa ortodossa che espone le fotografie di quanto accaduto e aver deposto dei fiori ai piedi di un muro a cui sono appese le fotoritratto delle vittime. Dopo la scoperta, a partire da fine marzo, di cadaveri di civili per strada e nelle fosse comune, Bucha è diventata la città simbolo dei crimini di guerra compiuti dagli invasori russi in Ucraina.

h. 15.50 | Biden, Usa non invieranno missili a medio raggio

Gli Usa non invieranno a Kiev sistemi missilistici (a medio raggio) che possano raggiungere il territorio russo: lo ha detto il presidente Joe Biden.

h. 16.09 | Borrell: “Mosca distrugge il Donbass, ancora armi a Kiev“

“La Russia sta distruggendo il Donbass: la guerra è guerra, dobbiamo sostenere l’Ucraina, continuare a dare armi”. Lo ha detto l’Altro rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell. “Da qui all’estate l’economia russa sarà in una situazione molto difficile“, ha aggiunto. “Al Consiglio dobbiamo anche affrontare la questione del blocco delle forniture del grano perché Vladimir Putin usa il grano come arma, sta affamando il mondo”.

h. 16.30 | Mosca: niente missili a medio raggio, bene decisione Usa

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev giudica “ragionevole” la decisione del presidente Usa Joe Biden di non fornire all’Ucraina missili a medio raggio in grado di raggiungere la Russia. Lo riporta la Tass. In caso di attacchi alle sue città, la Russia, aggiunge Medvedev, colpirebbe i centri “decisionali criminali”, alcuni dei quali sono “ben lontani da Kiev“.

h. 16.40 | Erdogan a Putin: pronti ospitare incontro Kiev-Mosca-Onu

Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan hanno avuto un colloquio telefonico per discutere della situazione in Ucraina. Lo rende noto l’ufficio del presidente turco, come riporta la Tass. La Turchia è pronta a organizzare un incontro tra la Russia, l’Ucraina e l’Onu a Istanbul, ha detto Erdogan a Putin.

h. 16.50 | Borrell: serve accordo con Russia per esportare grano

“E’ evidente che Putin usa il grano come arma e dobbiamo vedere come tirare fuori le 20 tonnellate di grano dall’Ucraina. Non è facile, serve un accordo con la Russia per usare le vie marittime“. Così l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrel, al suo arrivo al Consiglio europeo. “Non possiamo creare la fame nel mondo, che è quello che Putin sta facendo. Dobbiamo dire qualcosa nel Consiglio perché è una grande tragedia, ci saranno molti danni nel mondo“, ha aggiunto.

h. 17.10 | Francia: “Inchiesta trasparente su morte giornalista”

“La morte di Frédéric Leclerc-Imhoff, giornalista di BFM-TV che copriva un’operazione ucraina di evacuazione nei pressi di Severodonetsk, è profondamente scioccante. La condanno e presento le nostre condoglianze alla famiglia e ai colleghi”, afferma Catherine Colonna in una nota diffusa a metà pomeriggio dal ministero degli Esteri di Parigi. “La Francia – prosegue la neo ministra titolare del Quai d’Orsay – esige che venga al più presto avviata un’inchiesta trasparente per fare piena luce sulle circostanze di questo dramma“. La Francia ribadisce quindi “il suo impegno costante e determinato, ovunque nel mondo, in favore della libertà di stampa e della protezione dei giornalisti e di tutti coloro la cui espressione contribuisce alla libera informazione e al dibattito pubblico“.

h. 17.25 | Rutte: “Con Draghi amici, ma su price cap ci sarà dibattito“

“Io e Mario Draghi siamo grandi amici e abbiamo sempre risolto le divergenze”, ma la proposta di introdurre un price cap contro il caro energia “porterà a qualche dibattito” tra i leader Ue, “potenzialmente anche con Mario Draghi e Olaf Scholz“. Lo ha detto il premier olandese Mark Rutte arrivando al vertice straordinario Ue. La domanda è “cosa intendiamo per price cap”, ha rimarcato Rutte, evidenziando che “se per price cap intendiamo dei sussidi statali per abbassare le bollette, allora avremmo bisogno di tanti soldi dai bilanci nazionali di Italia e Olanda“.

h. 17.30 | Putin: “Pronti a facilitare export da Ucraina senza ostacoli”

Il presidente russo Vladimir Putin in una conversazione telefonica con il leader turco Recep Tayyip Erdogan ha sottolineato “la disponibilità della Russia a facilitare il transito marittimo senza ostacoli di merci in coordinamento con i partner turchi”, “questo vale anche per il grano dai porti ucraini“. Lo riferisce il Cremlino, citato dalla Tass, aggiungendo che i due leader hanno discusso anche della “questione di garantire una navigazione sicura nel Mar Nero e nel Mar d’Azov, eliminando la minaccia delle mine“.

h. 17.35 | Putin: “Pronti a esportare prodotti agricoli se via sanzioni“

“Alla luce dei problemi sul mercato alimentare mondiale, verificatisi a causa dell’imprudente politica finanziaria ed economica dell’Occidente, la Russia può esportare considerevoli quantità di fertilizzanti e prodotti agricoli se le sanzioni anti-russe saranno tolte“. E’ quanto ha detto il presidente russo Vladimir Putin al leader turco Recep Tayyip Erdogan nell’odierno colloquio telefonico, secondo quanto riportato dal Cremlino citato dalla Tass.

h. 17.42 | Paesi Bassi, Gazprom interrompe fornitura gas russo

La compagnia statale russa Gazprom interrompe le forniture di gas all’Olanda a partire da domani, dopo che la società distributrice GasTerra ha rifiutato il pagamento in rubli. Lo riferisce il sito Nl Times, spiegando che la società russa avrebbe dovuto fornire due miliardi di metri cubici di gas da qui al primo ottobre, quando doveva scadere l’attuale contratto. “GasTerra ha deciso di non accettare le richieste unilaterali di pagamento da parte di Gazprom – si legge in un comunicato della società- “in risposta a questa decisione di GasTerra, Gazprom ha annunciato l’interruzione della fornitura con effetto dal 31 maggio 2022″. La compagnia olandese ha comunque assicurato di aver già provveduto a comprare gas da altre fonti.

h. 17.56 | Metsola: proposta pace Italia? Non senza l’Ucraina al tavolo

“Vogliamo che la guerra finisca al più presto e ciò significa che tutti gli sforzi vanno fatti, ma non senza l’Ucraina al tavolo“. Lo ha dichiarato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, rispondendo a una domanda sulla proposta sul cessate il fuoco in Ucraina presentata dall’Italia. “Abbiamo visto incredibili sforzi sia a livello bilaterale che a livello locale – ha aggiunto Metsola – specialmente tra i sindaci italiani e diverse città in Ucraina che sono state gemellate per anni”. Sforzi che vanno mantenuti, ha sottolineato la presidente, “una volta che l’Ucraina sarà più integrata con l’Ue“.

h. 18.02 | Difensore civico ucraino Denisova: “Zelensky ha chiesto il mio licenziamento“

“Ho appena saputo che su ordine del presidente Zelensky è stata presa la decisione di licenziarmi da domani. Stando alle mie informazioni, all’ufficio del presidente non sta bene la posizione attiva in merito alla raccolta dei dati sulla violazione dei diritti umani sui territori occupati”. Lo annuncia in conferenza stampa il difensore civico ucraino Lyudmila Denisova, che aggiunge: “Accetterò ovviamente qualsiasi decisione dei deputati del Parlamento, sia che sia sfiducia o sostegno, ma questo mi ricorda un pò uno Stato totalitario. E dobbiamo ricordare che il nostro sta andando verso l’Europa in cui vige il diritto”.

h. 18.06 | Zelensky interviene a vertice, Michel ribadisce sostegno

“Ho ringraziato il presidente Zelensky per il suo sincero discorso ai membri del Consiglio europeo. Aumenteremo la tua liquidità e ti aiuteremo a ricostruire l’Ucraina. Continueremo a rafforzare la tua capacità di difendere il tuo popolo e il tuo Paese“. Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, dopo l’intervento del presidente ucraino al vertice.

h. 18.15 | Ucraina: Difesa, armi distrutte da russi non sono italiane

Secondo quanto apprende l’Ansa, fonti della Difesa escludono “la possibilità che la notizia del sito distrutto, rilanciata con un video dai mezzi di informazione russi, contenesse materiali di provenienza italiana”. Il riferimento è a quanto riportato da agenzie russe, che citano il ministero  della Difesa di Mosca, secondo cui le forze russe avrebbero distrutto una postazione ucraina “dove i nazionalisti avevano posizionato artiglieria (howitzer) inviata dall’Italia“.

h. 18.26 | La procuratrice: in tribunale il primo caso di stupro in guerra

Il primo caso di stupro nelle guerra in Ucraina è stato portato in tribunale. Lo ha annunciato la procuratrice generale Ucraina, Iryna Venediktova, su Twitter, aggiungendo che l’imputato è “Mikhail Romanov, un militare del 239° Reggimento della 90° Divisione corazzata della Guardia Vitebsk-Novgorod delle Forze armate russe. Sarà processato per il presunto omicidio di un uomo e per violenza sessuale di gruppo contro sua moglie“, ha spiegato Venediktova.

h. 18.40 | Truppe ucraine costringono i russi a ritirarsi da un villaggio di Kherson

Le truppe ucraine hanno costretto i russi a ritirarsi da un villaggio a Mykolaivka, nella regione di Kherson. Lo rende noto lo Stato Maggiore generale, precisando che gli invasori hanno subito perdite che hanno portato a disordini tra le altre unità militari.

h. 18.42 | Arrivata nuova ambasciatrice Usa a Kiev

La nuova ambasciatrice Usa in Ucraina, Bridget Brink, è arrivata a Kiev. Lo riferisce il Guardian, citando il sito web dell’ambasciata americana nel Paese.

h. 18.45 | Scholz: è chiaro che abbiamo bisogno di embargo petrolio russo 

“Per me è molto chiaro che abbiamo bisogno di un embargo” del petrolio russo. Lo ha detto oggi il cancelliere tedesco Olaf Scholz alla televisione pubblica Ard. Mentre a Bruxelles si discute proprio del nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca, Scholz si è detto “molto fiducioso che raggiungeremo un risultato comune” in Ue. Il cancelliere ha tuttavia spiegato che si deve dare tempo a quei Paesi che non riescono a sostituire l’import di petrolio da un giorno all’altro. Tempo che, però, questi Paesi dovranno a loro volta saper “usare“, ha sottolineato Scholz.

h. 18.53 | Zelensky all’Ue: “restate uniti, si approvino sanzioni“

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenendo al vertice europeo in videocollegamento, ha fatto appello all’Europa a “restare unità e a non dividersi” e ha chiesto che siano approvate le nuove sanzioni “il più rapidamente possibile”. E’ quanto si apprende da fonti europee. Zelensky si è rivolto all’insieme dei 27 leader e nel corso dell’intervento non c’è stata una sessione di Q&A.

h. 19.11 | Zelensky a Ue: “Mostrate forza, la Russia capisce solo quella“

“L’Europa deve mostrare forza. Perchè la Russia percepisce solo il potere come un argomento. E’ tempo di non essere separati, non frammentati, ma di essere uniti“. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo intervento al vertice Ue. “L’Ucraina ha dimostrato con il suo stesso esempio perchè questa unità è importante. Nel nostro Paese, dal 24 febbraio abbiamo tutti lavorato a tutela dello Stato. E grazie a questo siamo riusciti in ciò che il mondo non si aspettava: l’Ucraina ha fermato l’esercito russo, e tutti ne avevano paura, ed è riuscita a liberare parte del suo territorio occupato”, ha aggiunto. “Una maggiore unità è il fondamento di questa forza. E voi lo sapete. Infine, tutti i litigi in Europa devono finire, le dispute interne incoraggiano solo la Russia a fare più pressione su di voi”, ha esortato il presidente ucraino.

h. 19.20 | Poroschenko lascia il Paese, per due volte era stato bloccato

L’ex Presidente ucraino Petro Poroshenko è riuscito a lasciare l’Ucraina, dopo altri due tentativi falliti, per partecipare a una conferenza del Partito popolare europeo a Rotterdam. Poroshenko ha una esenzione dal richiamo al servizio militare. Il blocco alla sua uscita dal Paese, venerdì e sabato, era legata a problemi con i suoi documenti. Poroshenko è accusato di alto tradimento, con l’accusa di aver stretto accordi con i separatisti filorussi dell’est del Paese, fra cui un contratto dell’equivalente di circa 100 milioni di euro per l’acquisto di carbone.

h. 19.50 | Draghi: rischio catastrofe alimentare ed è colpa di Putin

“Il confronto con Putin è necessario per risolvere il problema del grano, della sicurezza alimentare. Il rischio di una catastrofe alimentare è reale: e se non ci sarà una soluzione, dovrà essere chiaro che la colpa è di Putin“. Lo ha affermato il premier Mario Draghi intervenendo al vertice europeo.

h. 19.54 | Draghi a Ue: scettico sull’utilità delle telefonate a Putin

“È essenziale che Putin non vinca questa guerra. Allo stesso tempo dobbiamo chiederci se può essere utile parlargli. Sono scettico dell’utilità di queste telefonate, ma ci sono ragioni per farle. Queste conversazioni dimostrano che è Putin a non volere la pace“. E’ quanto ha detto il premier Mario Draghi al vertice europeo.

h. 19.55 | Draghi a Ue: essenziale Putin non vinca questa guerra 

“E’ essenziale che Putin non vinca questa guerra. Allo stesso tempo dobbiamo chiederci se può essere utile parlargli. Sono scettico dell’utilità di queste telefonate, ma ci sono ragioni per farle. Queste conversazioni dimostrano che è Putin a non volere la pace“. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento al vertice Ue sull’Ucraina.

h. 20.04 Draghi a Ue: confronto con Putin per evitare crisi alimentare

“Il confronto con Putin è necessario per risolvere il problema del grano, della sicurezza alimentare. Il rischio di una catastrofe alimentare è reale: e se non ci sarà una soluzione, dovrà essere chiaro che la colpa è di Putin“. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento al vertice Ue.

h. 20.10 | Draghi a Ue: dev’essere l’Ucraina a decidere che pace vuole

“Deve essere l’Ucraina a decidere che pace vuole. Se l’Ucraina non è d’accordo sui termini, la pace non può essere sostenibile”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento sull’Ucraina al vertice Ue. “Non possiamo immaginare che dopo il conflitto la nostra politica energetica tornerà come prima. Quello che è successo è troppo brutale. Dobbiamo muoverci ora per cambiare i nostri fornitori di energia nel lungo periodo”. ha aggiunto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento sull’Ucraina al vertice Ue.

h. 20.15 | Draghi a Ue, sostenere Ucraina con status candidato

“Offrire all’Ucraina lo status di Paese candidato può essere un gesto simbolico importante, un messaggio di sostegno nel mezzo della guerra”. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo discorso al Consiglio europeo durante la sessione sull’Ucraina.

h. 20.30 | Zelensky a Ue: oggi morta bimba 9 anni, no patti con criminali

“Una bambina di nove anni è morta oggi a causa dei bombardamenti russi della regione di Kherson, in Ucraina. Sono stati feriti altri due: uno di sette mesi e una di cinque anni. Nessuna persona normale può venire a patti con tali crimini quotidiani”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo discorso al Consiglio europeo. “Queste sono uccisioni deliberate da parte dell’esercito russo dei nostri civili, dei nostri bambini. Sanno esattamente a chi stanno sparando“, ha sottolineato il presidente ucraino.

h. 20.42 | Il genero di Boris Eltsin ha smesso di lavorare per Putin

Il genero dell’ex presidente russo, Boris Eltsin, ha lasciato l’incarico di consigliere di Vladimir Putin. La notizia, data dalla Reuters, non è stata confermata dal Cremlino, ma da fonti del Centro Eltsin. Yumashev, che non era retribuito, ha rinunciato all’incarico ad aprile. “E’ stata una sua iniziativa”, ha aggiunto la fonte senza precisare altro. Yumashev, che è sposato con la figlia di Eltsin, Tatyana, era uno dei pochi legami rimasti tra l’amministrazione Putin e il governo di Eltsin, un periodo di riforme liberali e aperture verso l’Ovest. Non aveva mai avuto un ruolo di rilievo nell’amministrazione, mentre con Eltsin, presidente dal 1991 al 1999, era stato anche capo dell’amministrazione presidenziale.

h. 21.22 | Francia, aperta inchiesta per “crimini di guerra“

La procura francese ha aperto un’inchiesta per crimini di guerra sulla morte in Ucraina del giornalista Frederic Leclerc-Imhoff. Lo ha reso noto la procura antiterrorismo a Parigi.

h. 22.05 | Telefonata Erdogan-Zelensky: “Ripristinare la pace“

Dopo la telefonata con il leader del Cremlino Vladimir Putin, il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha parlato oggi anche con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky. “Continua il dialogo con il presidente turco Erdogan. Discusse le minacce alla sicurezza alimentare poste dall’aggressore e i modi di sbloccare i porti ucraini. Discusso sulla cooperazione nella sfera della sicurezza. Concordato in modo unanime sulla necessità di ripristinare la pace. Apprezziamo l’aiuto turco in questo processo”, ha scritto Zelensky su Twitter.

h. 23.04 | Orban tiene in ostaggio l’Ue sul petrolio, vertice in stallo

Proseguono a oltranza i lavori del Consiglio europeo straordinario. Dopo aver fatto il punto sulla situazione in Ucraina e il sostegno dell’Unione a Kiev, i 27 leader sono ora impegnati in un confronto serrato sul sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, in particolare sulla proposta di interrompere l’import di petrolio. Il negoziato si è incagliato sulle riserve avanzate dall’Ungheria nonostante la proposta di compromesso che è stata messa a punto anche sulla spinta di Francia e Germania. Il premier ungherese Viktor Orban, a quanto si è appreso, continua a chiedere ulteriori garanzie. Una situazione che non pare essere destinata a sbloccarsi a breve e che sta costringendo i leader a portare avanti nella notte i lavori del summit.

h. 23.50 | Accordo al vertice europeo su embargo al petrolio russo

Il vertice europeo ha raggiunto un accordo sull’embargo al petrolio russo che è parte del sesto pacchetto di sanzioni anti-russe.

h. 23.51 | Michel: “Con accordo stop immediato a 2/3 del petrolio russo“

“Raggiunto l’accordo per vietare l’esportazione di petrolio russo nell’Ue. Copre immediatamente più di 2/3 delle importazioni di petrolio dalla Russia, tagliando un’enorme fonte di finanziamento per la sua macchina da guerra. Massima pressione sulla Russia per porre fine alla guerra“. Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

Guerra Ucraina – Russia. Trovato l’accordo europeo sul petrolio: è caduto il veto di Orban. Gazprom interrompe le forniture all’Olanda. Redazione CdG 1947 su Il Corriere del Giorno il 31 maggio 2022.  

97° giorno di guerra in Ucraina . Le milizie russe avanzano nel Donbass, Severodonetsk, dove è stato ucciso il giornalista francese  è vicina alla resa, Il vertice europeo ha raggiunto un accordo sull’embargo al petrolio russo via mare che permette, secondo il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, di «tagliare una grande risorsa» con la quale «Mosca finanzia la sua macchina da guerra». Per Ursula von der Leyen «entro la fine dell’anno le importazioni di greggio dalla Russia saranno ridotte del 90%». Sull’esenzione dell’oleodotto Gruzhba, con la quale si è superata la resistenza di Orban, la von der Leyen ha affermato che c’è l’impegno di Germania e Ungheria per arrivare al blocco quasi totale delle importazioni. Domani si deciderà della black list del sesto pacchetto di sanzioni e il patriarca Kirill potrebbe essere incluso nella lista nera. I leader Ue sono pronti inoltre a offrire 9 miliardi di euro per le esigenze immediate e l’avvio della ricostruzione dell’Ucraina. 

Sul fronte del blocco del grano, il presidente del Consiglio Mario Draghi preme sulle Nazioni Unite e sulla Turchia: «Il capo del Cremlino non deve prevalere, ma bisogna evitare la catastrofe alimentare». Il presidente ucraino Zelensky è fiducioso: «Ci avviciniamo al punto in cui Mosca dovrà deporre armi».

h. 01.59 | Rutte (Olanda): tutti seguano linee Ue e non paghino il gas in rubli

“Tutti devono attuare le linee guida della Commissione europea su come pagare il gas russo” in euro e non in rubli, “e nel caso dell’Olanda abbiamo adottato un’interpretazione piuttosto rigida, come ha fatto anche la Danimarca”. Lo ha detto il premier olandese Mark Rutte al termine della prima giornata del vertice straordinario Ue.

h. 02.00 | Orban esulta: “Ungheria esente dall’embargo!“

 “E’ stato raggiunto un accordo. L’Ungheria è esente dall’embargo petrolifero!”. Lo scrive su Facebook il premier ungherese Viktor Orban, che esulta per la temporanea esenzione dall’embargo sul petrolio russo per i paesi senza sbocco al mare.

h. 05.50 | Petrolio, brent vola oltre i 122 dollari al barile

I prezzi del petrolio continuano a crescere: il Brent ha superato i 122 dollari al barile, e adesso è a 122,78.

h. 06.12 | Lituania annuncia invio droni e attrezzature militari a Kiev

La Lituania invierà ulteriore equipaggiamento militare all’Ucraina. Lo riporta il Kiev Independent. Il ministro della Difesa lituano, Arvidas Anushauskas, ha annunciato che il suo paese fornirà maggiori aiuti militari: la prossima spedizione includerà apparecchiature antidroni e visori termici, oltre al drone Bayraktar. Queste forniture si aggiungono a un pacchetto già annunciato in precedenza che includerà veicoli blindati, camion e suv.

h. 06.14 | Ue aumenterà sostegno militare. Niente dazi sull’export per Kiev

“L’Unione europea continua a impegnarsi a continuare a rafforzare la capacità dell’Ucraina di difendere la propria integrità territoriale e sovranità. A tale riguardo, il Consiglio europeo accoglie con favore l’adozione della recente decisione del Consiglio di aumentare il sostegno militare all’Ucraina nell’ambito del Fondo europeo per la pace”. E’ quanto si legge nelle conclusioni sull’Ucraina adottate ieri sera dal Consiglio europeo. “Il Consiglio europeo accoglie con favore l’adozione della decisione di sospendere per un anno i dazi all’importazione su tutte le esportazioni ucraine nell’Unione europea”, si legge ancora nel documento.

h. 07.28 | Prima nave cargo con carico di metallo lascia il porto di Mariupol

Un cargo con un carico di metallo ha lasciato oggi il porto di Mariupol, lo ha reso noto la Tass, che cita l’ufficio stampa del Distretto militare meridionale russo. Il cargo Slavutich è uscito dal porto, scortato dall’artiglieria della Flotta del Mar Nero e da unità di pattugliamento navali antisabotaggio, diretto a Rostov sul Don, dove scaricherà il metallo.

h. 07.54 | Kiev: truppe russe avanzano in profondità a Severodonetsk

L’esercito russo è avanzato più in profondità nella città ucraina orientale di Severodonetsk, i combattimenti sono in corso strada per strada. Lo rende noto il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk Sergiy Gaidai citato dai media ucraini. Dopo il bombardamento di un veicolo di evacuazione vicino a Lysychansk, in cui un giornalista francese è rimasto ucciso e diverse persone sono rimaste ferite, l’evacuazione dalla regione di Lugansk è stata interrotta.

h. 08.10 | Onu: oltre 4mila vittime

L’invasione russa dell’Ucraina ha provocato 4.074 morti e 4.826 feriti tra i civili da quando è iniziato il conflitto, lo scorso 24 febbraio. Sono i dati diffusi oggi a Ginevra dall’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani. Le vittime civili si suddividono in 1.540 uomini, 1.014 donne, 93 ragazze e 100 ragazzi, oltre a 69 bambini e 1.258 adulti il cui sesso è ancora sconosciuto. Fra i feriti, secondo le stime delle Nazioni Unite, ci sono 971 uomini, 653 donne, 112 ragazze e 137 ragazzi, oltre a 166 bambini e 2.787 adulti il cui sesso è ancora sconosciuto.

h. 08.25 | Mosca: “Troveremo altri importatori di petrolio”

La Russia replica all’ultimo round di sanzioni europee sul petrolio assicurando che troverà nuovi importatori. Il rappresentante permanente russo presso gli organismi internazionali a Vienna, Mikhail Ulyanov, lo ha fatto citando Ursula Von der Leyen. “Come ha detto giustamente ieri – ha scritto su Twitter – la Russia troverà nuovi importatori. Degno di nota il fatto che contraddica le sue dichiarazioni del giorno prima. Rapido cambiamento di impostazione che indica che l’Ue non è in gran forma”.

h. 08.31 | Filorussi, navi civili Mariupol ora sono la nostra flotta

Alcune navi del porto di Mariupol entreranno a far parte della flotta commerciale della (autoproclamata e filorussa) Repubblica Popolare di Donetsk (Dpr). Lo ha annunciato il capo della Dpr  Denis Pushilin, riportato dall’agenzia russa Interfax.

h. 08.52 | Intelligence Regno Unito: Mosca punta a strada Dnipro-Donetsk

Per ottenere “l’obiettivo politico” di “occupare l’intero territorio degli Oblast di Donersk e Lugansk”, secondo l’intelligence della Difesa britannica ora “la Russia dovrà assicurarsi altri obiettivi operativi impegnativi oltre a Severodonetsk, tra cui la città chiave di Kramatorsk e la strada principale M04 Dnipro-Donetsk”. È quanto si legge nell’odierna analisi sulla situazione in Ucraina degli 007 del Regno Unito.

h. 09:02 | Paesi Bassi, Gazprom interrompe forniture del gas

Il colosso russo Gazprom ha completamente interrotto la fornitura di gas alla società olandese GasTerra. “Abbiamo smesso di fornire gas a GasTerra a causa del rifiuto di pagare le forniture in rubli”, ha annunciato la società russa in una nota, citata dall’agenzia Ria Novosti.

h. 09.22 | Prima nave cargo partita da Mariupol è diretta in Russia

La prima nave cargo partita dal porto ucraino di Mariupol è diretta in Russia. “Oggi 2.500 tonnellate di bobine di acciaio hanno lasciato il porto di Mariupol. La nave è diretta a Rostov sul Don”, ha dichiarato il capo dell’autoproclamata Repubblica polare di Donetsk (Dpr) Denis Pushilin, citato dall’agenzia russa Interfax. “Questo è il più grande porto del Mar d’Azov e l’unico in grado di trasbordare tutti i tipi di merci, anche in inverno”, ha dichiarato.

Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi| Severodonetsk, 12 mila i civili intrappolati. Lavrov andrà in Turchia per «discutere di corridoi sul grano». Francesco Battistini, Marta Serafini su Il Corriere della Sera il 31 maggio 2022.

Le notizie di martedì 31 maggio sulla guerra, in diretta. Nell’intesa dell’Ue, oltre all’embargo sul petrolio russo (con eccezioni da tenere d’occhio) c’è l’ingresso nella black list del patriarca Kirill e l’esclusione dal sistema Swift di Sberbank

• La guerra in Ucraina è arrivata al 97esimo giorno.

• Il presidente turco Erdogan ha proposto, nel corso di una conversazione telefonica con l’omologo russo Putin, di tenere un incontro a Istanbul tra le delegazioni di Russia, Ucraina e Onu.

• I russi avanzano nel Donbass: vicina alla resa la città di Severodonetsk, dove ieri è stato ucciso un giornalista francese.

• La procuratrice generale di Kiev, Irina Venediktova, ha annunciato il primo processo a un militare russo accusato di stupro. A finire alla sbarra sarà Mikhail Romanov.

• Il presidente Usa Joe Biden ha detto che non prevede di spedire missili in Ucraina che potrebbero raggiungere il territorio russo.

• Raggiunto nella serata di ieri al vertice europeo un accordo sull’embargo al petrolio russo che è parte del sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca.

Ore 00:09 - Ue: raggiunto accordo vertice Ue su embargo petrolio

Il vertice europeo ha raggiunto un accordo sull’embargo al petrolio russo che è parte del sesto pacchetto di sanzioni anti-russe. 

L’accordo sull’embargo al petrolio russo raggiunto al vertice Ue copre «immediatamente più di 2/3 delle importazioni di petrolio dalla Russia, tagliando un’enorme fonte di finanziamento per la sua macchina da guerra». Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. 

«Il pacchetto di sanzioni» approvato dai leader Ue «include altre misure incisive: esclusione dal sistema swift della più grande banca russa Sberbank, vietate altre tre emittenti statali russe e sanzionate le persone responsabili di crimini di guerra in Ucraina», ha aggiunto Michel.

Ore 00:10 - Blinken conferma arrivo ambasciatrice Usa a Kiev

«L’ambasciatrice Usa a Kiev è arrivata per guidare il team dell’ambasciata americana» nella capitale ucraina: lo ha confermato su Twitter il segretario di stato Usa Antony Blinken. «L’ambasciatrice Brink farà un enorme lavoro per conto del popolo americano mentre continuiamo a dimostrare il nostro forte sostegno per la sovranità e l’integrità territoriale ucraina», ha aggiunto.

Ore 00:11 - Von der Leyen: «Con accordo Ue taglio 90% import petrolio russo»

«Accolgo con favore l’accordo #EUCO di stasera sulle sanzioni petrolifere contro la Russia. Ciò ridurrà effettivamente circa il 90% delle importazioni di petrolio dalla Russia nell’UE entro la fine dell’anno». Così in un tweet la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

Ore 00:18 - Leader Ue pronti a offrire 9 miliardi di euro per ricostruzione Ucraina

«Il Consiglio europeo continuerà ad aiutare l’Ucraina con le sue necessità immediate di liquidità, insieme al G7» ed «è pronto a concedere all’Ucraina 9 miliardi di euro». Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, riprendendo le conclusioni del vertice Ue. La decisione mostra «sostegno forte e concreto» a Kiev, aggiunge Michel.

Ore 00:25 - Lituania: l'Unione Europea è riuscita a rimanere unita, Russia sarà isolata

«Stasera al vertice Ue abbiamo concordato il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. L'Unione europea è riuscita a rimanere unita. Passo dopo passo l'Europa raggiungerà la piena indipendenza energetica. La Russia finirà per essere completamente isolata. Siamo forti nel continuare il nostro supporto all'Ucraina». Così il presidente della Lituania, Gitanas Nauseda, su Twitter.

Ore 00:32 - Scholz, nuove sanzioni Ue contro Mosca sono drastiche

«L'Ue è d'accordo. Abbiamo concordato ulteriori drastiche sanzioni contro la Russia. Ci sarà un embargo su gran parte delle importazioni di petrolio dalla Russia». Lo scrive il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, salutando su Twitter l'intesa politica tra i leader Ue sull'embargo al greggio russo.

Ore 01:15 - Von der Leyen, «Importante passo avanti»

«Sono lieta che stasera i leader abbiano concordato in linea di principio sul sesto pacchetto di sanzioni. Questo è un importante passo avanti». Lo scrive su Twitter la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. «Abbiamo anche deciso di lavorare su un meccanismo per fornire all'Ucraina un nuovo pacchetto eccezionale di assistenza macrofinanziaria fino a 9 miliardi».

Ore 04:14 - Leader separatista ucraino: un terzo Severodonetsk è nostro

«Un terzo della città di Severodonetsk è stato liberato ed è già sotto il nostro controllo», afferma il capo dell’auto proclamata Repubblica popolare di Lugansk, Leonid Pasechnik, citato dall’agenzia russa Tass. Pasechnik spiega che combattimenti sono attualmente in corso nell’area urbana e l’avanzata delle forze russe e filorusse procede più lentamente del previsto. «Ma preferiamo soprattutto preservare le infrastrutture della città», afferma. «Il nostro obiettivo principale in questo momento è liberare Severodonetsk e Lisichansk», aggiunge Pasechnik.

Ore 05:59 - Media: Lituania invierà altre attrezzature militari

La Lituania invierà ulteriore equipaggiamento militare all’Ucraina, secondo quanto riporta il «Kyiv Independent». Il ministro della Difesa lituano Arvidas Anushauskas ha annunciato che la prossima spedizione includerà apparecchiature antidrone e di visione termica, nonché il drone Bayraktar. Queste forniture si aggiungono a un pacchetto già annunciato in precedenza che includerà veicoli blindati, camion e Suv.

Ore 06:00 - Vertice Ue: Mosca apra a corridoi umanitari e a rientro sfollati

«Il Consiglio europeo condanna risolutamente la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. Esorta la Russia a fermare immediatamente i suoi attacchi indiscriminati contro civili e infrastrutture, e a ritirare immediatamente e incondizionatamente tutte le sue truppe e l’equipaggiamento militare dall’intero territorio dell’Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti». È quanto si legge nelle conclusioni sull’Ucraina adottate dal Consiglio europeo oggi.

«Le atrocità commesse dalle forze russe e la sofferenza e la distruzione inflitte sono indicibili — si legge ancora nel documento —. Il Consiglio europeo invita la Russia a consentire l’accesso umanitario immediato e il passaggio sicuro di tutti i civili interessati. Il Consiglio europeo si attende il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario, compresa la Convenzione di Ginevra relativa al trattamento dei prigionieri di guerra. Chiede inoltre alla Russia di consentire immediatamente il ritorno in sicurezza degli individui ucraini trasferiti con la forza in Russia».

Ore 07:04 - Cos’è questo accordo sull’embargo al petrolio russo raggiunto dall’Ue

(Gianluca Mercuri) L’Unione europea ha finalmente raggiunto l’accordo sul sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, quello che riguarda il petrolio e che era stato annunciato dall’inizio di maggio. 

Dopo negoziati che si sono trascinati fino a notte, l’Ungheria ha ottenuto la deroga che cercava, ma il suo «no» all’embargo ha aiutato anche altri Paesi a dissimulare dubbi e divisioni. Quelle inevitabili tra 27 Stati alle prese con scenari imprevedibili fino a pochi mesi fa, e con interessi geostrategici che non possono coincidere automaticamente. 

Ma sono anche le divisioni che permettono ai russi di procedere, in modo lento ma all’apparenza inesorabile, nella conquista del Donbass. 

È un’intesa complicata per la tempistica, le eccezioni, i calcoli sulla sua durata e le valutazioni sulle sue conseguenze.

Punto per punto:

• Embargo solo via mare

Il divieto d’importazione riguarderà solo il petrolio che arriva via mare, non quello che arriva attraverso l’oleodotto Druzhba, che rifornisce l’Ungheria ma anche Germania e Polonia. Anche la Repubblica ceca ha ottenuto una deroga di 18 mesi. Per tutti gli altri Paesi il divieto entrerà in vigore entro la fine dell’anno.

• Quanto petrolio russo sarà bandito? «Il blocco permetterà di tagliare due terzi del petrolio importato dalla Russia», assicura il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. «Vieterà il 90% del greggio russo», calcola invece Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione europea considera infatti l’impegno di Germania e Polonia a fare a meno entro l’anno del petrolio russo, anche di quello che arriva via oleodotto. E quindi l’unica deroga riguarderà l’Ungheria, che importa solo il 7% del totale europeo. Il suo premier Viktor Orbán può dunque proclamarsi vincitore, anche se l’Ue sottolinea la temporaneità della deroga.

• Qual è la posizione italiana? L’Italia, insieme ad altri Paesi, si era mostrata perplessa sul rischio che Germania e Polonia sfruttino a loro vantaggio la deroga ottenuta dall’Ungheria. Non a caso, Draghi aveva chiesto di «mantenere unità sulle sanzioni» sottolineando che «l’Italia è d’accordo sul pacchetto purché non ci siano squilibri tra gli Stati Ue». Ora Roma si aspetta che Berlino e Varsavia mantengano l’impegno.

• Le altre misure

Oltre all’embargo, il sesto pacchetto di sanzioni prevede l’esclusione dallo Swift (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, il sistema che consente le transazioni interbancarie) di Sberbank, la principale banca russa, e l’inserimento nella blacklist di altre personalità, tra cui il patriarca ortodosso Kirill.

•Ma qual è il valore politico dell’embargo?

Per capirlo bisogna leggere Danilo Taino: «Il blocco ci sarà ma entro fine anno, quando la guerra sarà probabilmente finita. Nonostante il via libera di stanotte, a Kiev e in alcune capitali europee il timore è che la determinazione di certi governi a sostenere l’Ucraina sia in recessione. L’invasione lanciata da Putin è entrata in una fase decisiva che potrebbe determinare gli esiti della guerra».

Ore 08:05 - Ambasciatore russo a Vienna: «Ue si contraddice, presto nuovi importatori»

L’ambasciatore russo a Vienna Mikhail Ulyanov polemizza su Twitter con i leader dell’Unione europea e sottolinea le loro contraddizioni: in particolare, considera «giusta» l’affermazione di ieri della presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, sul fatto che la Russia troverà presto nuovi importatori di petrolio. 

«È degno di nota - sottolinea Ulyanov - il fatto che ora contraddice la sua affermazione di ieri. Un cambio di mentalità molto rapido indica che l’Ue non è in buona forma». In un altro post, in cui commenta L’annuncio del presidente del Consiglio Europeo Charles Michel sull’embargo al petrolio, non si trattiene dal «porre una domanda provocatoria e irresponsabile nella mia veste privata (non ufficiale). Se l’Ue è così ansiosa di tagliare la maggior parte delle forniture petrolifere russe entro la fine dell’anno, perché la Russia non può decidere di soddisfare le aspirazioni europee molto prima come gesto amichevole?».

Ore 08:13 - Bambin «rubati» in Ucraina, il decreto di Putin che autorizza l’adozione

(Federico Fubini) Il sacco dell’Ucraina muove ogni giorno un passo più in là. Dopo il grano del Donbass e l’acciaio di Mariupol, inizia ufficialmente anche il grande furto dei bambini. Vladimir Putin ha già conquistato ampie aree dell’Est e del Sud del Paese e non sta perdendo tempo nel confiscare quanto l’Ucraina possiede di più prezioso o di quanto alla Russia manca più drammaticamente. Di questi giorni sono le informazioni sui trasporti di metallo verso Rostov-sul-Don attraverso il Mar d’Azov o di quelli di cereali dalle città sotto il tallone di Mosca. 

Ieri però il dittatore del Cremlino ha messo la sua firma sulla decisione forse più sfrontata : un «ukaze» (editto) per fare bottino di guerra anche dell’infanzia della nazione aggredita. L’obiettivo è russificare a forza gli orfani e i minori strappati ai loro genitori in Ucraina, obbligarli a un giuramento di adesione e fedeltà al regime che ha distrutto le loro famiglie, dar loro nuove madri e padri schierati con l’esercito che sta oggi devastando le loro terre. L’intenzione dell’ukaze di Putin è fare dei piccoli ucraini senza più genitori — migliaia di loro nelle regioni sottomesse — giovani russi che in futuro potranno unirsi all’esercito di Mosca . Anche per questo l’invasore porta via tutto ciò che può, finché può, mentre ancora la guerra infuria.

Ore 08:14 - Petrolio: in netto rialzo, Brent a 123,32 dollari (+1,36%)

Petrolio in netto rialzo dopo l’accordo al vertice europeo sull’embargo all’oro nero russo: il Brent è trattato a 123,32 dollari al barile, in rialzo dell’1,36%, riaggiornando i livelli massimi toccati negli ultimi 2 mesi. Il Wti è a 118,57 dollari al barile con un progresso del 3,04%.

Ore 08:14 - Kiev, 243 bambini uccisi e 446 feriti da inizio guerra

Sono 243 i bambini uccisi in Ucraina dal giorno dell’invasione russa del Paese, 446 i feriti. Lo rende noto l’ufficio del Procuratore generale ucraino, precisando che il maggior numero delle vittime si registra nelle regioni di Donetsk, Kiev, Kharkiv e Chernihiv. 

I bombardamenti di città e villaggi ucraini da parte delle forze armate russe - aggiunge la nota - hanno danneggiato 1.909 istituzioni educative, 180 delle quali sono andate completamente distrutte.

Ore 09:59 - Sospesa l’evacuazione dei civili a Severodonetsk

L’evacuazione dei civili da Severodonetsk, nella regione di Luhansk nell’Ucraina orientale, è stata sospesa a causa dei combattimenti in corso in città. Lo ha dichiarato alla tv ucraina il responsabile dell’amministrazione cittadina Oleksandr Stryuk: «La città è ancora in mano agli ucraini e sta combattendo. Ma non è possibile procedere con le evacuazioni a causa dei combattimenti».

Ore 10:13 - A Severodonetsk 12 mila i civili intrappolati

Il Consiglio norvegese per i rifugiati ha dichiarato che fino a 12.000 civili rimangono intrappolati e bisognosi di aiuto nella città orientale di Severodonetsk, dove le truppe russe stanno avanzando. 

«Sono inorridito nel vedere Severodonetsk, la fiorente città dove avevamo il nostro quartier generale operativo, diventare l’epicentro di un altro capitolo della brutale guerra in Ucraina», ha dichiarato Jan Egeland, segretario generale del Consiglio norvegese per i rifugiati, «temiamo che fino a 12.000 civili rimangano intrappolati nel fuoco incrociato della città, senza sufficiente accesso ad acqua, cibo, medicine o elettricità».

Ore 10:21 - Lavrov in Turchia l’8 giugno per discutere corridoi sicuri per il grano

Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, si recherà in Turchia l’8 giugno per discutere la creazione di «corridoi sicuri» per il trasporto di grano ucraino. Lo ha annunciato il suo omologo turco Mevlut Cavusoglu. «Lavrov verrà» in Turchia l’8 giugno con una delegazione militare per discutere, tra l’altro, della creazione di corridoi sicuri per il trasporto del grano.

Ore 10:41 - Borrell, ora l’Ue diventi anche una potenza militare

L’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell , al suo arrivo al vertice dell’Unione ha dichiarato: «Occorre rendere l’Ue più forte nel mondo anche dal punto di vista militare, perché quello che abbiamo imparato dalla guerra in Ucraina è che non sono abbastanza il commercio, lo Stato di diritto ed essere una potenza civile. Dobbiamo essere anche una potenza militare».

Ucraina-Russia, le news dalla guerra. L'Ue trova l'accordo: stop al petrolio russo, subito risorse per 9 miliardi a Kiev. Sanzioni, anche il patriarca Kirill verso lista nera. La Repubblica il 31 maggio 2022.

L'annuncio di Michel e Von der Leyen: "Con l'embargo entro l'anno si fermerà il 90% delle importazioni del greggio di Mosca, impegni chiari da Germania e Ungheria". Il blocco partirà delle importazioni via mare. I soldati russi a Severodonetsk, si combatte strada per strada.

Nove miliardi al'Ucraina per le esigenze immediate e l'avvio della ricostruzione e soprattutto finalmente l'intesa all'interno dell'Unione per l'embargo al petrolio russo. Il risultato della riunione del Consiglio europeo è arrivata a tarda sera e ha dato semaforo verde alla nuova tornata di sanzioni contro Mosca. In particolare l'importanza della decisione sul greggio è stata sottolineata dalla presidente dell'Unione europea, Ursula von der Leyen: "Con l'embargo entro fine anno le importazioni di greggio dalla Russia saranno ridotte del 90%". Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha invece rimarcato il "sostegno forte e concreto" che l'Europa darà all'Ucraina con la concessione di 9 miliardi di euro in liquidità per le necessità immediate. Il blocco immediato al greggio russo riguarderà le importazioni via mare che rappresentano i due terzi del totale. Michel e von der Leyen hanno detto che c'è l'impegno chiaro di Germania e Ungheria per estendere in seguito lo stop anche all'oleodotto Gruzhba e arrivare entro l'anno al blocco quasi totale delle importazioni. Sul piano militare infuria la battaglia a Severodonetsk: Mosca vuole prendere il controllo prima che arrivino nuove forniture di armi pesanti alle forze ucraine.

00.12 Von del Leyen: "Stop a circa 90% del petrolio russo entro fine anno"

"Accolgo con favore l'accordo al Consiglio europeo sulle sanzioni petrolifere contro la Russia. Ciò ridurrà effettivamente circa il 90% delle importazioni di petrolio dalla Russia nell'Ue entro la fine dell'anno". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un tweet.

 00.16 Scholz: "Embargo su gran parte dell'import di petrolio russo"

"Abbiamo concordato ulteriori drastiche sanzioni contro la Russia. Ci sarà un embargo su gran parte delle importazioni di petrolio dal Paese". Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. "L'Ue è unita", ha aggiunto.

00.18 Michel: "Nove miliardi a Kiev per ricostruire il Paese"

"Il Consiglio europeo continuerà ad aiutare l'Ucraina con le sue necessità immediate di liquidità, insieme al G7" ed "è pronto a concedere all'Ucraina 9 miliardi di euro". Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, riprendendo le conclusioni del vertice Ue. La decisione mostra "sostegno forte e concreto" a Kiev, aggiunge Michel.

00.50 Usa in pressing su Ankara per veto su Svezia e Finlandia in Nato

Usa in pressing sulla Turchia, il cui ruolo appare cruciale per un negoziato di pace tra Mosca e Kiev ma anche per sbloccare il grano ucraino e superare il veto contro l'adesione di Svezia e Finlandia nella Nato.

Il consigliere per la sicurezza nazionale Sullivan ha telefonato a Ibrahim Kalin, portavoce e chief advisor del presidente turco, per discutere "del loro attuale sostegno all'Ucraina di fronte alla continua aggressione russa e dei rispettivi sforzi per consentire all'export agricolo ucraino di raggiungere i mercati globali", rende noto la Casa Bianca.

00.55 Severodonetsk, si combatte strada per strada

A Severodonetsk le truppe russe si sono spinte ancora più avanti e nella città ormai si combatte strada per strada. Il sindaco ha riferito che la città è in rovina e sono rimasti nelle loro case poche migliaia di abitanti. Severodonetsk è un luogo chiave nell'avanzata dei russi e Mosca spinge in una corsa contro il tempo per conquistare questo caposaldo del Donbass prima che arrivino le nuove forniture di armi pesanti inviate dagli Usa all'esercito ucraino.

01.01 Il tweet di Macron sull'accordo

"La Russia sceglie di continuare la sua guerra in Ucraina. Come europei, uniti e solidali con il popolo ucraino, ora adottiamo nuove sanzioni. Abbiamo deciso di porre fine alle importazioni di petrolio russo del 90% entro la fine del 2022". Lo scrive in un tweet il presidente francese Emmanuel Macron.

01.04 Ossezia del Sud sospende referendum per adesione a Russia

Il presidente dell'Ossezia del Sud, Alan Gagloyev, ha sospeso un decreto del suo predecessore Anatoly Bibilov che aveva indetto per il 17 luglio un referendum sull'adesione alla Russia. Lo scrive la Tass. Secondo Gagloyev, l'incertezza portata dalla guerra impone nuove consultazioni com Mosca per chiarire le questioni legate all'integrazione della repubblica con la Russia.

01.09 Von der Leyen e Michel: per ora il blocco non riguarda oledotto Druzhba

"Due terzi del petrolio importato in Ue arriva via mare e un terzo è tramite l'oleodotto, attraverso il Druzhba che riguarda Ungheria, Germania e Polonia. E siccome abbiamo chiari impegni da Germania e Polonia sullo stop dell'acquisto del petrolio russo entro l'anno, vuol dire che lo stop riguarderà il 90% del petrolio russo". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

"Molto presto torneremo al Consiglio per uno stop totale al petrolio russo", hanno annunciato von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

01.31 L'Ue verso inserimento patriarca Kirill in lista nera per sanzioni

 L'Ue, a quanto si apprende, va verso l'inserimento del patriarca Kirill nella black list del sesto pacchetto di sanzioni. Al momento, spiega un alto funzionario europeo, Kirill è nella lista ma il pacchetto sarà finalizzato solo mercoledì alla riunione dei Rappresentanti dei 27 e solo allora si potrà avere l'ufficialità.

01.57 Borrell: "Embargo storico per paralizzare macchina da guerra di Putin"

"Accolgo con favore la decisione dei leader dell'Ue di vietare il petrolio russo. Una decisione storica per paralizzare la macchina da guerra di Putin. La nostra unità è la nostra forza". Lo scrive in un tweet l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell.

01.59 Rutte (Olanda): tutti seguano linee Ue e non paghino il gas in rubli

"Tutti devono attuare le linee guida della Commissione europea su come pagare il gas russo" in euro e non in rubli, "e nel caso dell'Olanda abbiamo adottato un'interpretazione piuttosto rigida, come ha fatto anche la Danimarca". Lo ha detto il premier olandese Mark Rutte al termine della prima giornata del vertice straordinario Ue.

02.00 Orban esulta: "Ungheria esente dall'embargo!"

 "E' stato raggiunto un accordo. L'Ungheria è esente dall'embargo petrolifero!". Lo scrive su Facebook il premier ungherese Viktor Orban, che esulta per la temporanea esenzione dall'embargo sul petrolio russo per i paesi senza sbocco al mare.

07.54 Kiev: truppe russe avanzano in profondità a Severodonetsk

L'esercito russo è avanzato più in profondità nella città ucraina orientale di Severodonetsk, i combattimenti sono in corso strada per strada. Lo rende noto il capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk Sergiy Gaidai citato dai media ucraini. Dopo il bombardamento di un veicolo di evacuazione vicino a Lysychansk, in cui un giornalista francese è rimasto ucciso e diverse persone sono rimaste ferite, l'evacuazione dalla regione di Lugansk è stata interrotta.

06.12 Lituania annuncia invio droni e attrezzature militari a Kiev

La Lituania invierà ulteriore equipaggiamento militare all'Ucraina. Lo riporta il Kiev Independent. Il ministro della Difesa lituano, Arvidas Anushauskas, ha annunciato che il suo paese fornirà maggiori aiuti militari: la prossima spedizione includerà apparecchiature antidroni e visori termici, oltre al drone Bayraktar. Queste forniture si aggiungono a un pacchetto già annunciato in precedenza che includerà veicoli blindati, camion e suv.

05.50 Petrolio, brent vola oltre i 122 dollari al barile

I prezzi del petrolio continuano a crescere: il Brent ha superato i 122 dollari al barile, e adesso è a 122,78.

06.14 Ue aumenterà sostegno militare. Niente dazi sull'export per Kiev

"L'Unione europea continua a impegnarsi a continuare a rafforzare la capacità dell'Ucraina di difendere la propria integrità territoriale e sovranità. A tale riguardo, il Consiglio europeo accoglie con favore l'adozione della recente decisione del Consiglio di aumentare il sostegno militare all'Ucraina nell'ambito del Fondo europeo per la pace". E' quanto si legge nelle conclusioni sull'Ucraina adottate ieri sera dal Consiglio europeo. "Il Consiglio europeo accoglie con favore l'adozione della decisione di sospendere per un anno i dazi all'importazione su tutte le esportazioni ucraine nell'Unione europea", si legge ancora nel documento.

07.28 Prima nave cargo con carico di metallo lascia il porto di Mariupol

Un cargo con un carico di metallo ha lasciato oggi il porto di Mariupol, lo ha reso noto la Tass, che cita l'ufficio stampa del Distretto militare meridionale russo. Il cargo Slavutich è uscito dal porto, scortato dall'artiglieria della Flotta del Mar Nero e da unità di pattugliamento navali antisabotaggio, diretto a Rostov sul Don, dove scaricherà il metallo.

08.10 Onu: oltre 4mila vittime

L'invasione russa dell'Ucraina ha provocato 4.074 morti e 4.826 feriti tra i civili da quando è iniziato il conflitto, lo scorso 24 febbraio. Sono i dati diffusi oggi a Ginevra dall'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani. Le vittime civili si suddividono in 1.540 uomini, 1.014 donne, 93 ragazze e 100 ragazzi, oltre a 69 bambini e 1.258 adulti il cui sesso è ancora sconosciuto. Fra i feriti, secondo le stime delle Nazioni Unite, ci sono 971 uomini, 653 donne, 112 ragazze e 137 ragazzi, oltre a 166 bambini e 2.787 adulti il cui sesso è ancora sconosciuto.

08.25 Mosca: "Troveremo altri importatori di petrolio"

La Russia replica all'ultimo round di sanzioni europee sul petrolio assicurando che troverà nuovi importatori. Il rappresentante permanente russo presso gli organismi internazionali a Vienna, Mikhail Ulyanov, lo ha fatto citando Ursula Von der Leyen. "Come ha detto giustamente ieri - ha scritto su Twitter - la Russia troverà nuovi importatori. Degno di nota il fatto che contraddica le sue dichiarazioni del giorno prima. Rapido cambiamento di impostazione che indica che l'Ue non è in gran forma".

08.31 Filorussi, navi civili Mariupol ora sono la nostra flotta

Alcune navi del porto di Mariupol entreranno a far parte della flotta commerciale della (autoproclamata e filorussa) Repubblica Popolare di Donetsk (Dpr). Lo ha annunciato il capo della Dpr  Denis Pushilin, riportato dall'agenzia russa Interfax.

Guerra Ucraina-Russia, Draghi: “Essenziale Putin non vinca”. Scholz: “Ragiona da imperialista”. Lo zar: “Non parlo con Zelensky”. Redazione su Il Riformista il 30 Maggio 2022. 

L’esercito russo continua la sua avanzata in Donbass e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ieri ha fatto visita al fronte, vicino alla città di Kharkiv, nell’est del Paese: è stata la prima volta che il presidente ha lasciato la zona della capitale. È arrivata così al 96esimo giorno la guerra in Ucraina.

La città di Severodonestsk è praticamente distrutta secondo Kiev. Il consigliere del sindaco di Mariupol, città conquistata dai russi e dall’inizio della guerra sotto assedio, ha postato su Telegram una foto con corpi ammassati dai russi in un supermercato. ” A Mariupol i russi buttano cadaveri di civili ucraini in un supermercato. Li ammassano come in una discarica“, ha scritto.

Gli hacker filorussi di Killnet, che nelle settimane scorse avevano già lanciato il loro attacchi, hanno annunciato un “colpo irreparabile” all’Italia per lunedì. Ancora da trovare l’intesa all’interno dell’Unione Europea per il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. È slittato intanto un embargo sul petrolio russo.

Fronte diplomazia: dopo le telefonate tra Francia e Germania e Mosca dei giorni scorsi, oggi torna a essere il turno del Presidente turco Recepp Tayyp Erdogan che dovrebbe sentire al telefono Putin. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha intanto dichiarato: “Putin non dice mai di no di fronte alla richiesta di colloqui di altri leader. La nostra priorità è la liberazione del Donbass”.

ORE 6:30 – ZELENSKY RIMUOVE IL CAPO DELLA SICUREZZA DI KHARKIV – Il presidente ucraino Zelensky, dopo aver visitato i soldati impegnati in prima linea sul fronte di Kharkiv, ha deciso ieri di rimuovere il capo della sicurezza della città perché a suo avviso «non ha lavorato per la difesa della città».

ORE 6:00 – LAVROV: “FALSO CHE PUTIN SIA MALATO” – È tutto falso. “Non credo che chiunque sia lucido possa vedere i sintomi di qualsiasi malattia. Queste le parole del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov alla tv francese TF1 sulle voci che vogliono il presidente russo Putin malato. Lavrov ha fatto notare come Putin si possa vedere ogni giorno “sullo schermo, lo si può leggere, si possono ascoltare i suoi discorsi. Lascio a coloro che diffondono tali voci di risolvere la questione con la loro coscienza, nonostante le opportunità quotidiane che hanno per verificare cosa sta succedendo”.

ORE 7:15 – 007 UK: “PERDITE DEVASTANTI PER RUSSI” – Il bollettino quotidiano del ministero della Difesa britannico riporta di “perdite devastanti tra i suoi ufficiali di grado medio e inferiore nel conflitto” tra le truppe russe. “La perdita di gran parte della generazione più giovane di ufficiali professionisti aggraverà probabilmente gli attuali problemi nella modernizzazione del suo approccio al comando e al controllo” ed è inoltre “probabile che i gruppi tattici di battaglione che vengono ricostituiti in Ucraina dai sopravvissuti di più unità siano meno efficaci a causa della mancanza di leader giovani”. Ancora riferimenti nell’aggiornamento agli ammutinamenti nell’esercito russo.

ORE 8:15 – BORRELL: “ENTRO IL POMERIGGIO ACCORDO SUL PETROLIO” – Secondo l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Josep Borrell, in vista del Consiglio Europeo, ha assicurato a France Ingo che entro lunedì pomeriggio sarà raggiunto un accordo sul prossimo pacchetto di sanzioni.

ORE 8:30 – RUSSI AVANZANO A SEVERODONETSK – Le forze russe avanzano verso il centro di Severodonetsk secono Sergei Gaidai, capo della regione di Lugansk. “I soldati russi uccisi non vengono portati via e l’odore di decomposizione ha riempito la zona”, ha scritto su Telegram. I russi sono entrati in città. Per Zelensky “il fuoco è così intenso che i soccorritori non hanno potuto verificare la consistenza dei danni e il numero delle vittime, l’intera rete infrastrutturale cruciale della città è già stata distrutta, il 90% delle case sono state danneggiate”.

Ore 10 – ZELENSKY VALUTA TELEFONATA A TRE CON PUTIN E ERDOGAN – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è disponibile a “valutare” una proposta di un colloquio telefonico trilaterale con i leader di Russia e Turchia Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan, “se il presidente della Federazione Russa è pronto a parteciparvi”. Lo ha spiegato Serhiy Nikiforov, portavoce del leader di Kiev, come riportato dall’Ukrainska Pravda

Nella giornata di oggi sono previsti contatti fra Erdogan, Putin e Zelensky ma, come precisato ieri dal Cremlin, quello con Mosca sarà un colloquio “bilaterale” che non prevede la partecipazione dell’Ucraina.

ORE 10:30 – L’EX PRESIDENTE UCRAINO POROSHENKO HA LASCIATO IL PAESE – L’ex presidente ucraino Petro Poroshenko ha attraversato il confine dell’Ucraina ed è giunto in Polonia. Lo riporta Ukrainska Pravda. Poroshenko e il suo staff sono stati autorizzati a lasciare il Paese per prendere parte al vertice del Ppe a Rotterdam.

Poroshenko è sospettato di alto tradimento e favoreggiamento di organizzazioni terroristiche. Gli inquirenti sospettano un suo coinvolgimento nell’organizzazione di forniture illegali di carbone, acquistato dalle aree controllate dai ribelli nel Donbass, che dunque beneficiavano di finanziamenti. Rischia fino a 15 anni di carcere.

Ore 10:55 – MINISTRO DEGLI ESTERI FRANCESE A KIEV PER INCONTRARE ZELENSKY – Il ministro degli Esteri francese Catherine Colonna è in Ucraina per incontrare il presidente Zelensky. L’intento della visita è quello di esprimere la solidarietà della Francia all’Ucraina e offrire maggiore sostegno al Paese. Colonna ha anche visitato Bucha, dove sono state trovate le prime fosse comuni di civili uccisi.

ORE 11:35 – CREMLINO DICE NO A TELEFONATA A TRE TRA PUTIN, ERDOGAN E ZELENSKY – La conversazione fra il presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyip Erdogan sarà di tipo bilaterale. Lo ha confermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo alle voci relative a un possibile colloquio a tre che coinvolgesse anche Volodmyr Zelensky. “Stiamo parlando di una conversazione tra Putin ed Erdogan, bilaterale”, ha precisato. Lo riporta la Tass.

 ORE 12:15 – IN ITALIA 125MILA PROFUGHI UCRAINI – Sono 125.200 i profughi ucraini giunti fino ad oggi in Italia: 65.481 sono donne, 18.631 uomini e 41.088 minori. Le città di destinazione dichiarate all’ingresso in Italia continuano a essere Milano, Roma, Napoli e Bologna. E’ quanto rende noto il Viminale con un tweet.

ORE 12:20 – DISTRUTTO DAI RUSSI SITO CON ARTIGLIERIA INVIATA DALL’ITALIA AGLI UCRAINI –  Il ministero della Difesa russo ha pubblicato un video che mostra “la distruzione di una postazione di obici-howitzer da 155 mm di fabbricazione italiana forniti all’Ucraina”. Lo riporta l’agenzia di stampa Tass, citando il commento della Difesa russa. Il ministero ha precisato di aver individuato la postazione di tiro ucraina con i sistemi di ricognizione dell’artiglieria, confermata da una successiva ricognizione effettuata con un veicolo aereo senza pilota.

ORE 12:40 – RAGGIUNTO ACCORDO SU EMBARGO EUROPEO AL PETROLIO RUSSO – L’accordo sull’embargo al petrolio nel sesto pacchetto di sanzioni è praticamente concluso, “stabilizzato” nel suo impianto generale, mancano solo i dettagli tecnici da definire nei prossimi giorni. Lo riferisce una fonte diplomatica, al termine della riunione degli ambasciatori Ue. L’accordo, scrive LaPresse, si basa su uno stop all’oro nero russo da attuare in due fasi: la prima prevede il divieto di trasporto del greggio via mare, che rappresenta il due terzo dell’import, e la seconda il blocco degli oleodotti.

“L’accordo è finalizzato, credo tutto sia già risolto e l’unità non si è mai persa in un solo momento”, ha affermato la fonte. “Ci sarà un impegno di solidarietà per i paesi più colpiti e a non alterare la stabilità del mercato interno da salvaguardare”, ha spiegato. Ma “le cose sono già indirizzate bene, c’è da lavorare su dettagli tecnici e il punto è che tutti ci stiamo staccando dal petrolio russo”. “La visione di insieme c’è quando si guardano le cose in prospettiva e si è fatta molta strada, non c’è pericolo che si arrivi al vertice di oggi con un nulla di fatto sulle sanzioni.

ORE 14 – NEL SESTO PACCHETTO DI SANZIONI VIA LA BANCA RUSSA SBERBANK DAL SISTEMA SWIFT – Nella bozza di conclusioni del Consiglio Europeo che sta per cominciare a Bruxelles si punta a rimuovere da Swift la più grande istituzione finanziaria della Russia, Sberbank. Lo fa sapere una fonte europea alla vigilia del vertice. 

ORE 14:40 – UCCISO DAI RUSSI IL GIORNALISTA FRANCESE IMOHOFF – Il giornalista francese Frederic Lecler Imhoff è stato ucciso dalle forze armate russe vicino a Severodonetsk. A denunciarlo è stato Serhiy Haidai, governatore dell’oblast di Lugansk. Frederic Lecler Imhoff stava seguendo le operazioni di evacuazione dei civili della regione. Lavorava come videogiornalista per la rete francese BFMTV.

“Oggi il nostro veicolo blindato per l’evacuazione stava per prelevare dieci persone dalla zona ed è finito sotto il fuoco nemico. Le schegge dei proiettili hanno trafitto l’auto, un giornalista francese accreditato è stato ferito mortalmente al collo. Stava raccogliendo materiale sull’evacuazione”, ha scritto Haidai su Telegram, aggiungendo che “un poliziotto di pattuglia si è salvato perché indossava un elmetto”.

ORE 15:20 – VON DER LEYEN FRENA SULLE SANZIONI: “ASPETTATIVE BASSE SU ACCORDO IN 48 ORE” – Sul sesto pacchetto di sanzioni abbiamo lavorato duramente, si sono fatti passi avanti ma non siamo ancora alla meta: ho aspettative basse su un accordo nelle prossime 48 ore. È importante mantenere la solidarietà e l’unità dell’Ue”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen a Bruxelles.

A frenare, come da settimane ormai, è la posizione dell’Ungheria di Viktor Orban. “Se ci troviamo in questa situazione è colpa della Commissione Europea, che ha presentato il sesto pacchetto di sanzioni senza prima avere l’accordo degli stati membri, un modo di fare irresponsabile”, ha detto il premier ungherese.

ORE 15:50 – BIDEN: “NON INVIEREMO SISTEMI MISSILISTICI A MEDIO RAGGIO IN UCRAINA” – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden smentisce a distanza di alcuni giorni l’indiscrezione della Cnn, che aveva parlato di una amministrazione americana pronta a fornire Kiev di missili a medio-lungo raggio. Gli Stati Uniti, ha spiegato oggi Biden, non invieranno in Ucraina sistemi missilistici che possano raggiungere il territorio russo.

Secondo la Cnn si sarebbe trattato del Multiple Launch Rocket System (MLRS) e dell’High Mobility Artillery Rocket System, noto anche come HIMARS, una versione più leggera del primo ma capace di sparare lo stesso tipo di munizioni. Entrambi i sistemi possono lanciare da veicoli mobili raffiche di razzi sino a 300 chilometri contro bersagli.

ORE 16:30 – ERDOGAN PROPONE A PUTIN INCONTRO A ISTANBUL TRA RUSSIA, UCRAINA E ONU – Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha proposto all’omologo russo, Vladimir Putin, di tenere un incontro a Istanbul tra delegazioni di Russia, Ucraina e Onu. Lo riferisce Ankara, come riportano i media turchi.

Durante il colloquio, Erdogan ha sottolineato che sono necessarie misure per ridurre al minimo gli effetti negativi della guerra e creare fiducia, ristabilendo il prima possibile la pace. Il leader di Ankara si è detto pronto a incontrare le delegazioni di Russia, Ucraina e Nazioni Unite a Istanbul e ad assumere un ruolo in un possibile meccanismo di osservazione, se entrambe le parti saranno d’accordo in linea di principio

ORE 17:30 – PUTIN SI DICE PRONTO A FACILITARE EXPORT DA UCRAINA SENZA OSTACOLI – Nel corso di una conversazione telefonica col presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Vladimir Putin ha sottolineato la “disponibilità della Russia a facilitare il transito marittimo senza ostacoli di merci in coordinamento con i partner turchi”, anche per quanto riguarda il grano dai porti ucraini.

A riferirlo è l’agenzia russa Tass, che aggiunge come i due leader hanno discusso anche della “questione di garantire una navigazione sicura nel Mar Nero e nel Mar d’Azov, eliminando la minaccia delle mine”.

ORE 17:55 – LA DENUNCIA DI DENISOVA: “ZELENSKY HA CHIESTO IL MIO LICENZIAMENTO, RICORDA STATO TOTALITARIO” – Nel corso di una conferenza stampa, il difensore civico ucraino Lyudmila Denisova ha annunciato il suo prossimo licenziamento.

“Ho appena saputo che su ordine del presidente Zelensky è stata presa la decisione di licenziarmi da domani. Stando alle mie informazioni, all’ufficio del presidente non sta bene la posizione attiva in merito alla raccolta dei dati sulla violazione dei diritti umani sui territori occupati”, ha spiegato Denisova.

La commissaria per i diritti umani ha poi spiegato la procedura: “Dopo aver raccolto le firme dei deputati, la proposta verrà analizzata dal Parlamento. Mi hanno garantito che potrò parlare durante la seduta del comitato dei diritti umani ed esprimere la mia posizione”. “Nella procedura di sfiducia durante la legge marziale tuttavia ci sono delle incongruenze e delle violazioni di 5 articoli della Costituzione – ha aggiunto Denisova – Accetterò ovviamente qualsiasi decisione dei deputati del Parlamento, sia che sia sfiducia o sostegno, ma questo mi ricorda un po’ uno Stato totalitario. E dobbiamo ricordare che il nostro sta andando verso l’Europa in cui vige il diritto”.

ORE 18:05 – IN TRIBUNALE PRIMO CASO DI STUPRO DI GUERRA – La procuratrice generale ucraina Iryna Venediktova ha annunciato che è stato portato in tribunale a Kiev il primo caso di stupro nelle guerra in Ucraina.

L’imputato è Mikhail Romanov, “un militare del 239 Reggimento della 90 Divisione corazzata della Guardia Vitebsk-Novgorod delle Forze armate russe”. L’uomo, ha spiegato Venediktova, “sarà processato per il presunto omicidio del marito e per violenza sessuale di gruppo contro sua moglie”.

ORE 18:44 – “ARRIVATA A KIEV NUOVA AMBASCIATRICE USA” -La nuova ambasciatrice Usa in Ucraina, Bridget Brink, è arrivata a Kiev. Lo riferisce il Guardian, citando il sito web dell’ambasciata americana nel Paese.

ORE 19:02 – SCHOLZ: PUTIN? E’ IMPERIALISTA. OBIETTIVI RUSSIA IRRAGIUNGIBILI” – Il presidente russo Putin ha fatto qualcosa “che può essere descritto solo come imperialismo, cioè voler spostare i confini con la forza”. Lo ha detto oggi il cancelliere tedesco Scholz alla televisione pubblica Ard. Il cancelliere socialdemocratico ha poi aggiunto: “il mio messaggio è molto, molto chiaro: gli obiettivi che la Russia si pone non saranno raggiungibili”. Se il piano di Putin è “quello di conquistare territorio e poi sperare, quando le armi a un certo punto tacciono, di poter possedere tutto, questa è una falsa speranza”, ha spiegato Scholz. Solo un accordo che l’Ucraina stessa ritenga giusto potrebbe portare alla fine delle sanzioni contro Mosca. Il cancelliere ha anche detto che non bisogna farsi intimidire di fronte agli avvertimenti di Putin sulla consegna di armi a Kiev: “Questa guerra è una minaccia per la pace in Europa, nessuno può negarlo. Ma allo stesso tempo non bisogna lasciarsi spaventare ed è per questo che continueremo con ciò che abbiamo iniziato”.

ORE 19:15 – ZELENSKY, APPELLO ALL’UE: “SI APPROVINO SANZIONI” – Il presidente ucraino Zelensky, intervenendo al vertice Ue in videocollegamento, ha fatto appello all’Europa a “restare unità e a non dividersi” e ha chiesto che siano approvate le nuove sanzioni “il più rapidamente possibile”. È quanto si apprende da fonti europee. Zelensky si è rivolto all’insieme dei 27 leader e nel corso dell’intervento non c’è stata una sessione di Q&A. Tra il quinto e il sesto pacchetto di sanzioni Ue contro Mosca, l’Ucraina ha subito “molti danni, molti ucraini sono stati uccisi e molti bambini sono morti”. È il monito che, a quanto si apprende da fonti europee, il presidente ucraino ha rivolto ai leader Ue intervenendo al vertice europeo nel corso di un videocollegamento durato circa dieci minuti. Il leader ucraino ha più volte rimarcato l’urgenza di adottare le nuove sanzioni «il più rapidamente possibile”.

ORE 19:50 – KHARIV, SPARI E TRE FERITI TRA CUI 16ENNE – I russi continuano ad attaccare Kharkiv. Tre civili, di cui uno ha 16 anni, sono rimasti feriti. Lo ha reso noto l’ufficio del procuratore regionale della regione.

ORE 20:03 – DRAGHI: “ESSENZIALE PUTIN NON VINCA” – “E’ essenziale che Putin non vinca questa guerra. Allo stesso tempo dobbiamo chiederci se può essere utile parlargli. Sono scettico dell’utilità di queste telefonate, ma ci sono ragioni per farle. Queste conversazioni dimostrano che è Putin a non volere la pace”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento al vertice Ue sull’Ucraina. “Il confronto con Putin è necessario per risolvere il problema del grano, della sicurezza alimentare. Il rischio di una catastrofe alimentare è reale: e se non ci sarà una soluzione, dovrà essere chiaro che la colpa è di Putin”. Lo ha detto il premier Mario Draghi intervenendo al vertice europeo.

ORE 20:22 – DRAGHI: KIEV DEVE DECIDERE CHE PACE VUOLE –  “Deve essere l’Ucraina a decidere che pace vuole. Se l’Ucraina non è d’accordo sui termini, la pace non può essere sostenibile”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo intervento sull’Ucraina al vertice Ue.

ORE 20:42 – ZELENSKY: “OGGI MORTA BIMBA 9 ANNI, NO A PATTI CON CRIMINALI – “Una bambina di nove anni è morta oggi a causa dei bombardamenti russi della regione di Kherson, in Ucraina. Sono stati feriti altri due: uno di sette mesi e una di cinque anni. Nessuna persona normale può venire a patti con tali crimini quotidiani”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo discorso al Consiglio europeo. “Queste sono uccisioni deliberate da parte dell’esercito russo dei nostri civili, dei nostri bambini. Sanno esattamente a chi stanno sparando”, ha sottolineato il presidente ucraino.

ORE 21:42 – FRANCIA APRE INCHIESTA PER CRIMINI GUERRA DOPO MORTE GIORNALISTA– La procura francese ha aperto un’inchiesta per crimini di guerra sulla morte in Ucraina del giornalista Frederic Leclerc-Imhoff. Lo ha reso noto la procura antiterrorismo a Parigi.

Guerra Ucraina-Russia, Ue dice addio al petrolio di Putin: 9 miliardi a Kiev per ricostruzione. Donbass, Mosca avanza. Redazione su Il Riformista il 31 Maggio 2022.  

97esimo giorno di guerra in Ucraina dove le truppe russe avanzano nel Donbass, continuando a conquistare territorio e a seminare morte. Ieri un giornalista francese è stato ucciso mentre seguiva l’evacuazione dei civili a Severodonetsk, città letteralmente assediata dall’esercito russo. Raccolto l’appello del presidente Volodymyr Zelensky che aveva chiesto all’Unione Europa nuove pesanti sanzioni per non venire “a patti con tali crimini quotidiani” come l’uccisione “di una bambina di nove anni” morta “a causa dei bombardamenti russi della regione di Kherson. Sono stati feriti altri due: uno di sette mesi e una di cinque anni”.

E’ fumata bianca a tarda sera al vertice Ue sull’embargo al petrolio russo. Dopo quasi un mese dall’annuncio del sesto pacchetto sanzioni, i leader europei hanno trovato l’accordo sullo stop all’oro nero da Mosca. “Questo copre immediatamente più di 2/3 delle importazioni di petrolio dalla Russia, tagliando un’enorme fonte di finanziamento per la sua macchina da guerra. Massima pressione sulla Russia per porre fine alla guerra”, ha scritto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Entro l’anno, invece, verrà ridotto circa il 90% delle importazioni, sottolinea von der Leyen. Confermato dunque l’approccio a due fasi: prima lo stop al petrolio via mare e poi quello via terra con un’eccezione significativa di escludere l’oleodotto dell’Amicizia (Druzbha) che rifornisce l’Ungheria ma anche Polonia e Germania. E’ a Kiev saranno destinati 9 miliardi per le esigenze immediate e l’avvio della ricostruzione e soprattutto finalmente l’intesa all’interno dell’Unione per l’embargo al petrolio russo.

ORE 1:32 – SEVERODONETSK IN GINOCCHIO: CITTA’ CHIAVE PER MOSCA – A Severodonetsk le truppe russe si sono spinte ancora più avanti e nella città ormai si combatte strada per strada. Il sindaco ha riferito che la città è in rovina e sono rimasti nelle loro case poche migliaia di abitanti. Severodonetsk è un luogo chiave nell’avanzata dei russi e Mosca spinge in una corsa contro il tempo per conquistare questo caposaldo del Donbass prima che arrivino le nuove forniture di armi pesanti inviate dagli Usa all’esercito ucraino.

ORE 2:22 – VON DER LEYEN: BLOCCO NON RIGUARDA OLEODOTTO UNGHERIA – “Due terzi del petrolio importato in Ue arriva via mare e un terzo è tramite l’oleodotto, attraverso il Druzhba che riguarda Ungheria, Germania e Polonia. E siccome abbiamo chiari impegni da Germania e Polonia sullo stop dell’acquisto del petrolio russo entro l’anno, vuol dire che lo stop riguarderà il 90% del petrolio russo”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

“Molto presto torneremo al Consiglio per uno stop totale al petrolio russo”, hanno annunciato von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

ORE 3:32 – SANZIONI UE: C’E’ ANCHE PATRIARCA KIRILL – L’Ue, a quanto si apprende, va verso l’inserimento del patriarca Kirill nella black list del sesto pacchetto di sanzioni. Al momento, spiega un alto funzionario europeo, Kirill è nella lista ma il pacchetto sarà finalizzato solo mercoledì alla riunione dei Rappresentanti dei 27 e solo allora si potrà avere l’ufficialità.

ORE 5:21 – BORRELL: “EMBARGO STORICO PER PARALIZZARE PUTIN” – “Accolgo con favore la decisione dei leader dell’Ue di vietare il petrolio russo. Una decisione storica per paralizzare la macchina da guerra di Putin. La nostra unità è la nostra forza”. Lo scrive in un tweet l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell.

ORE 6:49 – ORBAN FELICE: “NOI FUORI DA EMBARGO PETROLIO” – “E’ stato raggiunto un accordo. L’Ungheria è esente dall’embargo petrolifero!”. Lo scrive su Facebook il premier ungherese Viktor Orban, che esulta per la temporanea esenzione dall’embargo sul petrolio russo per i paesi senza sbocco al mare.

ORE 7:30 – UE INVIERA’ PIU’ ARMI A KIEV. STOP AI DAZI SULL’EXPORT UCRAINO – “L’Unione europea continua a impegnarsi a continuare a rafforzare la capacità dell’Ucraina di difendere la propria integrità territoriale e sovranità. A tale riguardo, il Consiglio europeo accoglie con favore l’adozione della recente decisione del Consiglio di aumentare il sostegno militare all’Ucraina nell’ambito del Fondo europeo per la pace”. E’ quanto si legge nelle conclusioni sull’Ucraina adottate ieri sera dal Consiglio europeo. “Il Consiglio europeo accoglie con favore l’adozione della decisione di sospendere per un anno i dazi all’importazione su tutte le esportazioni ucraine nell’Unione europea”, si legge ancora nel documento.

ORE 8:10 – UCRAINA: TRUPPE RUSSE AVANZANO A SEVERODONETSK – L’esercito russo è avanzato più in profondità nella città ucraina orientale di Severodonetsk, i combattimenti sono in corso strada per strada. Lo rende noto il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk Sergiy Gaidai citato dai media ucraini. Dopo il bombardamento di un veicolo di evacuazione vicino a Lysychansk, in cui un giornalista francese è rimasto ucciso e diverse persone sono rimaste ferite, l’evacuazione dalla regione di Lugansk è stata interrotta.

ORE 8:39 – EMBARGO PETROLIO, ECCEZIONE PER UNGHERIA E PAESI SENZA MARE – Per lo stop all’import di petrolio sono previste eccezioni: il bando riguarda il petrolio trasportato via mare (circa due terzi delle importazioni totali). Per il greggio via oleodotto c’è una ‘eccezione temporanea’: quanto durerà non si sa. Il Consiglio ‘tornerà prima possibile sulla questione’, è scritto nelle conclusioni del Vertice Ue. I tempi per Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca varieranno e saranno oggetto di negoziato. Per Ungheria e Slovacchia si era parlato di una esclusione per tutto il 2024; per la Repubblica ceca si parla di 18 mesi. Germania e Polonia, invece, si sono impegnati a terminare le importazioni attraverso l’oleodotto Druzhba entro quest’anno.

ORE 8:50 – DA MARIUPOL PARTE PRIMA NAVE VERSO RUSSIA – La prima nave mercantile, dalla caduta di Mariupol in mano russa, è salpata dal porto della città-simbolo della resistenza ucraina. Come reso noto dai leader separatisti filo-russi di Donetsk, il cargo è diretto verso la città russa di Rostov sul Don. Un portavoce del porto ha dichiarato la scorsa settimana che la nave avrebbe caricato 2.700 tonnellate di metallo a Mariupol prima di salpare diretta a Est, a Rostov. L’Ucraina ha denunciato che l’invio di metallo in Russia da Mariupol è un saccheggio.

Guerra Ucraina – Russia. Trovato l’accordo europeo sul petrolio: è caduto il veto di Orban. Gazprom interrompe le forniture all’Olanda. Redazione CdG 1947 su Il Corriere del Giorno il 31 Maggio 2022.

97° giorno di guerra in Ucraina . Le milizie russe avanzano nel Donbass, Severodonetsk, dove è stato ucciso il giornalista francese  è vicina alla resa, Il vertice europeo ha raggiunto un accordo sull’embargo al petrolio russo via mare che permette, secondo il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, di «tagliare una grande risorsa» con la quale «Mosca finanzia la sua macchina da guerra». Per Ursula von der Leyen «entro la fine dell’anno le importazioni di greggio dalla Russia saranno ridotte del 90%». Sull’esenzione dell’oleodotto Gruzhba, con la quale si è superata la resistenza di Orban, la von der Leyen ha affermato che c’è l’impegno di Germania e Ungheria per arrivare al blocco quasi totale delle importazioni. Domani si deciderà della black list del sesto pacchetto di sanzioni e il patriarca Kirill potrebbe essere incluso nella lista nera. I leader Ue sono pronti inoltre a offrire 9 miliardi di euro per le esigenze immediate e l’avvio della ricostruzione dell’Ucraina.

Sul fronte del blocco del grano, il presidente del Consiglio Mario Draghi preme sulle Nazioni Unite e sulla Turchia: «Il capo del Cremlino non deve prevalere, ma bisogna evitare la catastrofe alimentare». Il presidente ucraino Zelensky è fiducioso: «Ci avviciniamo al punto in cui Mosca dovrà deporre armi».

h. 01.59 | Rutte (Olanda): tutti seguano linee Ue e non paghino il gas in rubli

“Tutti devono attuare le linee guida della Commissione europea su come pagare il gas russo” in euro e non in rubli, “e nel caso dell’Olanda abbiamo adottato un’interpretazione piuttosto rigida, come ha fatto anche la Danimarca”. Lo ha detto il premier olandese Mark Rutte al termine della prima giornata del vertice straordinario Ue.

h. 02.00 | Orban esulta: “Ungheria esente dall’embargo!“

 “E’ stato raggiunto un accordo. L’Ungheria è esente dall’embargo petrolifero!”. Lo scrive su Facebook il premier ungherese Viktor Orban, che esulta per la temporanea esenzione dall’embargo sul petrolio russo per i paesi senza sbocco al mare.

h. 05.50 | Petrolio, brent vola oltre i 122 dollari al barile

I prezzi del petrolio continuano a crescere: il Brent ha superato i 122 dollari al barile, e adesso è a 122,78.

h. 06.12 | Lituania annuncia invio droni e attrezzature militari a Kiev

La Lituania invierà ulteriore equipaggiamento militare all’Ucraina. Lo riporta il Kiev Independent. Il ministro della Difesa lituano, Arvidas Anushauskas, ha annunciato che il suo paese fornirà maggiori aiuti militari: la prossima spedizione includerà apparecchiature antidroni e visori termici, oltre al drone Bayraktar. Queste forniture si aggiungono a un pacchetto già annunciato in precedenza che includerà veicoli blindati, camion e suv.

h. 06.14 | Ue aumenterà sostegno militare. Niente dazi sull’export per Kiev

“L’Unione europea continua a impegnarsi a continuare a rafforzare la capacità dell’Ucraina di difendere la propria integrità territoriale e sovranità. A tale riguardo, il Consiglio europeo accoglie con favore l’adozione della recente decisione del Consiglio di aumentare il sostegno militare all’Ucraina nell’ambito del Fondo europeo per la pace”. E’ quanto si legge nelle conclusioni sull’Ucraina adottate ieri sera dal Consiglio europeo. “Il Consiglio europeo accoglie con favore l’adozione della decisione di sospendere per un anno i dazi all’importazione su tutte le esportazioni ucraine nell’Unione europea”, si legge ancora nel documento.

h. 07.28 | Prima nave cargo con carico di metallo lascia il porto di Mariupol

Un cargo con un carico di metallo ha lasciato oggi il porto di Mariupol, lo ha reso noto la Tass, che cita l’ufficio stampa del Distretto militare meridionale russo. Il cargo Slavutich è uscito dal porto, scortato dall’artiglieria della Flotta del Mar Nero e da unità di pattugliamento navali antisabotaggio, diretto a Rostov sul Don, dove scaricherà il metallo.

h. 07.54 | Kiev: truppe russe avanzano in profondità a Severodonetsk

L’esercito russo è avanzato più in profondità nella città ucraina orientale di Severodonetsk, i combattimenti sono in corso strada per strada. Lo rende noto il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk Sergiy Gaidai citato dai media ucraini. Dopo il bombardamento di un veicolo di evacuazione vicino a Lysychansk, in cui un giornalista francese è rimasto ucciso e diverse persone sono rimaste ferite, l’evacuazione dalla regione di Lugansk è stata interrotta.

h. 08.10 | Onu: oltre 4mila vittime

L’invasione russa dell’Ucraina ha provocato 4.074 morti e 4.826 feriti tra i civili da quando è iniziato il conflitto, lo scorso 24 febbraio. Sono i dati diffusi oggi a Ginevra dall’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani. Le vittime civili si suddividono in 1.540 uomini, 1.014 donne, 93 ragazze e 100 ragazzi, oltre a 69 bambini e 1.258 adulti il cui sesso è ancora sconosciuto. Fra i feriti, secondo le stime delle Nazioni Unite, ci sono 971 uomini, 653 donne, 112 ragazze e 137 ragazzi, oltre a 166 bambini e 2.787 adulti il cui sesso è ancora sconosciuto.

h. 08.25 | Mosca: “Troveremo altri importatori di petrolio”

La Russia replica all’ultimo round di sanzioni europee sul petrolio assicurando che troverà nuovi importatori. Il rappresentante permanente russo presso gli organismi internazionali a Vienna, Mikhail Ulyanov, lo ha fatto citando Ursula Von der Leyen. “Come ha detto giustamente ieri – ha scritto su Twitter – la Russia troverà nuovi importatori. Degno di nota il fatto che contraddica le sue dichiarazioni del giorno prima. Rapido cambiamento di impostazione che indica che l’Ue non è in gran forma”.

h. 08.31 | Filorussi, navi civili Mariupol ora sono la nostra flotta

Alcune navi del porto di Mariupol entreranno a far parte della flotta commerciale della (autoproclamata e filorussa) Repubblica Popolare di Donetsk (Dpr). Lo ha annunciato il capo della Dpr  Denis Pushilin, riportato dall’agenzia russa Interfax.

h. 08.52 | Intelligence Regno Unito: Mosca punta a strada Dnipro-Donetsk

Per ottenere “l’obiettivo politico” di “occupare l’intero territorio degli Oblast di Donersk e Lugansk”, secondo l’intelligence della Difesa britannica ora “la Russia dovrà assicurarsi altri obiettivi operativi impegnativi oltre a Severodonetsk, tra cui la città chiave di Kramatorsk e la strada principale M04 Dnipro-Donetsk”. È quanto si legge nell’odierna analisi sulla situazione in Ucraina degli 007 del Regno Unito.

h. 09:02 | Paesi Bassi, Gazprom interrompe forniture del gas

Il colosso russo Gazprom ha completamente interrotto la fornitura di gas alla società olandese GasTerra. “Abbiamo smesso di fornire gas a GasTerra a causa del rifiuto di pagare le forniture in rubli”, ha annunciato la società russa in una nota, citata dall’agenzia Ria Novosti.

h. 09.22 | Prima nave cargo partita da Mariupol è diretta in Russia

La prima nave cargo partita dal porto ucraino di Mariupol è diretta in Russia. “Oggi 2.500 tonnellate di bobine di acciaio hanno lasciato il porto di Mariupol. La nave è diretta a Rostov sul Don”, ha dichiarato il capo dell’autoproclamata Repubblica polare di Donetsk (Dpr) Denis Pushilin, citato dall’agenzia russa Interfax. “Questo è il più grande porto del Mar d’Azov e l’unico in grado di trasbordare tutti i tipi di merci, anche in inverno”, ha dichiarato.

h. 09.40 | Si combatte a Severodonetsk, sospesa l’evacuazione dei civili

L’evacuazione dei civili da Severodonetsk, nella regione di Luhansk nell’Ucraina orientale, è stata sospesa a causa dei combattimenti in corso in città. Lo ha dichiarato alla tv ucraina il responsabile dell’amministrazione cittadina Oleksandr Stryuk. “La città è ancora in mano agli ucraini e sta combattendo. Ma non è possibile procedere con le evacuazioni a causa dei combattimenti”, ha spiegato.

h.09.55 | Borrell: “Con stop a petrolio paralizziamo la macchina da guerra di Putin“

“Come vi avevo detto ieri mattina, stavamo per raggiungere un accordo e lo abbiamo concluso. La sera tardi, come sempre, ma ce l’abbiamo fatta. E ora abbiamo un piano per vietare il 90% delle importazioni di petrolio russo entro la fine dell’anno“. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al vertice Ue, “Le uniche eccezioni valgono per i Paesi senza sbocchi sul mare e penso siano ragionevoli”, ha aggiunto Borrell, definendo l’accordo “un grande passo avanti dell’Ue“: “Noi siamo i più importanti clienti, ora  a Mosca devono cercarne altri, avranno meno risorse finanziarie per continuare la guerra. Così paralizziamo la macchina da guerra di Putin“.

h.10.08 | Borrell, ora l’Ue diventi anche una potenza militare

“Occorre rendere l’Ue più forte nel mondo anche dal punto di vista militare, perchè quello che abbiamo imparato dalla guerra in Ucraina è che non sono abbastanza il commercio, lo Stato di diritto ed essere una potenza civile. Dobbiamo essere anche una potenza militare“. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al vertice Ue.

h.10.18 | Lavrov in Turchia l’8 giugno, focus su export grano

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov si recherà in Turchia il prossimo 8 giugno insieme a una delegazione militare. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu spiegando che durante la missione di Lavrov si discuterà della necessità di sbloccare le esportazioni del grano e della possibilità di creare corridoi umanitari nel Mar Nero per le navi che trasportano beni alimentari. Lo rende noto l’agenzia di stampa Anadolu.

h.10.48 | Turchia: “Nella Nato meglio Finlandia che Svezia“

La Turchia è relativamente più favorevole all’adesione della Finlandia alla Nato piuttosto che a quella della Svezia, ma entrambi i Paesi devono rispettare le aspettative. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, sottolineando che sia la Svezia, sia la Finlandia devono modificare le loro leggi anti-terrorismo.

h.11.05 | Austria, embargo gas non è tema del prossimo pacchetto di sanzioni

“L’embargo al gas non sarà un tema del prossimo pacchetto di sanzioni“. Lo ha ribadito il cancelliere austriaco Karl Nehammer arrivando al secondo giorno del vertice dei capi di Stato e di governo europei a Bruxelles. L’embargo al petrolio deciso ieri “potrà essere doloroso per gli Stati membri, ma bisogna essere realistici: i dolori che soffriamo noi sono niente in confronto con quelli che deve sopportare il popolo ucraino“, ha sottolineato. Sull’accordo raggiunto per l’embargo al petrolio “sono state trovate soluzioni di compromesso”, ora “ci vorrà un pò di tempo per trovare un compromesso” sulla parte restante. “A ben guardare, abbiamo finito prima di alcuni Consigli“, ha anche commentato.

h.11.18 | Kiev: “Sesto pacchetto sanzioni Ue non basta, non siamo soddisfatti”

“Troppo lento, troppo in ritardo e decisamente non abbastanza“. Così Igor Zhovkva vice capo gabinetto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, , ha commentato da Madrid il sesto pacchetto di sanzioni approvato dall’Unione europea nei confronti della Russia. “Non sono sufficienti”, ha detto, lamentando la lentezza con la quale è stato approvato. “Non siamo assolutamente soddisfatti”, ha aggiunto Zhovkva.

h.11.42 | Ucraina: due soldati russi condannati a 11 anni di carcere 

Un tribunale ucraino ha condannato a 11 anni e mezzo di carcere due soldati russi accusati di aver colpito con missili multipli due villaggi della regione di Kharkiv, nel Nord-Est del Paese. Aleksander Bobykin e Aleksander Ivanov sono stati giudicati colpevoli di “violazione delle leggi e dei costumi di guerra“, dopo un processo iniziato a metà maggio nei pressi della città di Poltava, secondo l’agenzia Interfax-Ucraina, specificando che i due imputati “hanno confessato totalmente la propria colpa e si sono detti pentiti”.

h.12.04 | Leader Ue, sbloccare esportazioni grano da Ucraina

I capi di Stato e di governo europei riuniti a Bruxelles hanno adottato le conclusioni del vertice relative alla sicurezza alimentare con un appello alla Russia a porre fine agli attacchi alle infrastrutture di trasporto in Ucraina, revocare il blocco dei porti ucraini del Mar Nero e consentire le esportazioni di cibo, invitando poi gli Stati membri ad accelerare il lavoro sui corridoi di solidarietà.

h.12.08 | Lavrov, sblocco navi grano solo se Kiev smina porti

Per sbloccare le navi con i carichi di grano nei porti ucraini è necessario che “il governo di Kiev smini le sue acque territoriali“. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, in conferenza stampa durante la sua visita in Bahrein. “Se Kiev risolve il problema dello sminamento dei porti, la Marina russa garantirà il passaggio senza ostacoli delle navi con grano nel Mediterraneo quando saranno in mare aperto”, ha assicurato il capo della diplomazia di Mosca.

h.12.11 | La denuncia: “I bambini di Mariupol rimasti orfani portati via dai russi”

I russi stanno portando via da Mariupol i bambini che hanno perso i genitori a causa della guerra. Durante l’evacuazione, soldati di Mosca hanno iniziato a interrogare i bambini, conducendo il cosiddetto filtraggio. Lo ha riferito il consigliere del sindaco Petro Andryushchenko, riportato da Ukrinform. “Le autorità occupanti hanno avviato il processo di identificazione e raccolta dei bambini che sono rimasti soli a Mariupol. In particolare, sappiamo che circa 15 bambini che erano stati accolti dai residenti della città sono stati trasferiti  dall’esercito di Mosca in un luogo non specificato”, ha scritto Andryushchenko. E ha aggiunto che non ci sono ancora notizie dei “nostri orfani e bambini perduti”. Intanto la Russia ha apportato modifiche alla procedura di concessione della cittadinanza, semplificando la procedura che riguarda gli orfani provenienti dall’Ucraina.

 h.12.15 | Capo Unione Africana chiamerà Putin: “Crisi grano colpa sua“

Il presidente dell’Unione Africana, il senegalese Macky Sall, telefonerà a Vladimir Putin per esprimergli la sua “preoccupazione” riguardo la crisi alimentare che si sta sviluppando in seguito alla guerra in Ucraina e per sottolineare che l’Unione Africana condivide le stesse posizioni dell’Unione Europea sulle responsabilità della Russia, e non delle sanzioni, nella crisi attuale. Lo ha detto, a quanto si apprende, lo stesso Sall nel corso del suo intervento al Consiglio Europeo.

h.12.25 | Michel andrà da Guterres per soluzione crisi alimentare

Da quanto si apprende, la settimana prossima il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, si recherà a New York per incontrare il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e cercare una soluzione alla crisi alimentare causata dall’invasione russa all’Ucraina.

h.12.30 | Fonti Ue: In Africa allarme fertilizzanti, presto prezzi triplicati

Il prezzo dei fertilizzanti è destinato a triplicare in breve tempo. Un’emergenza nell’emergenza, per l’Africa che già fa i conti con la crisi alimentare innescata dal blocco dei porti, dunque del grano, in Ucraina. A lanciare l’allarme fertilizzanti -legata a doppio filo con la produzione russa, bielorussa e ucraina dei concimi – è Machy Sall, presidente dell’Unione Africana, intervenuto al summit straordinario del Consiglio Europeo in corso a Bruxelles.

h.12.55 | Unione Africana, stop Ue allo Swift complica l’acquisto del grano

“Vorrei anche dirvi che i nostri Paesi sono molto preoccupati per gli effetti collaterali dell’interruzione causata dal blocco del sistema di pagamento da parte di Swift a causa delle sanzioni. Quando il sistema Swift viene interrotto, significa che anche se i prodotti esistono, il pagamento diventa complicato, se non impossibile. Vorrei insistere affinchè la questione venga esaminata al più presto dai nostri ministri competenti al fine di trovare soluzioni adeguate”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Unione Africana, Macky Sall, nel suo intervento in videocollegamento al vertice Ue.

h.13.12 | Media: Putin vuole intero Donbass entro 1 luglio

Vladimir Putin vorrebbe che le forze armate russe controllassero l’intero Donbass entro l’1 luglio. A dirlo è Channel 24 citando fonti dell’intelligence di Kiev. Lo riporta Unian. Il piano prevederebbe prima la conquista della regione di Luhansk, per spostarsi successivamente verso quella di Donetsk.

h.13.27 | Procuratrice Kiev incontra all’Aia procuratore Cpi

I rappresentanti di un gruppo di nazioni che indagano sui crimini di guerra russi commessi nel corso dell’invasione dell’Ucraina si stanno incontrando in queste ore all’Aia in Olanda e terranno a breve una conferenza stampa. Tra i presenti il procuratore della Corte penale internazionale Karim Khan e la procuratrice generale dell’Ucraina, Iryna Venediktova, il cui ufficio ha già aperto più di 8.000 indagini penali e identificato oltre 500 sospetti tra ministri, militari e comandanti russi.

h.13.40 | Filorussi di Kherson: “Vogliamo entrare a far parte della Russia”

La regione di Kherson “intende entrare a far parte della Federazione russa nel prossimo futuro”. Lo hanno annunciato le autorità filorusse della località ucraina attualmente in mano alle forze armate di Mosca.

h.14.01 | In costruzione prima linea di difesa di Kiev

È in costruzione la prima linea di difesa di Kiev per fronteggiare un eventuale nuovo attacco dei russi. Lo ha riferito l’amministrazione militare di Kiev su Telegram, riporta Unian. “Se c’è un secondo assalto, non possiamo evitare i danni ma per minimizzarli  la prima linea di difesa di Kiev è approntata a grande distanza dalla città per impedire l’uso di unità di artiglieria nemiche”, ha affermato in un dichiarazione l’Amministrazione. Ieri il capo dell’amministrazione militare della capitale Mykola Zhirnov aveva affermato che non ci sono segnali di posizionamento di truppe russe a nord del confine ucraino per una nuova offensiva su Kiev . Ma, ha sottolineato, la minaccia rimane.

h. 14.11 | Parlamento ucraino ha votato sanzioni contro Kirill

Il parlamento ucraino, la Verkhovna Rada, ha votato per l’imposizione di sanzioni contro il patriarca Kirill. Lo rendono noto fonti parlamentari, riporta la Tass.

h. 14.20 | Missioni speciali per rifornire l’Azovstal in un video

Un filmato unico è stato pubblicato dall’agenzia di stampa ucraina Unian e mostra le operazioni speciali degli elicotteri Mi-8 per rifornire di cibo e medicine i combattenti dell’acciaieria Azovstal di Mariupol durante i quasi tre mesi di assedio dell’esercito russo. Nelle immagini si vede il volo radente degli elicotteri sulla terra ferma e sul mare, che coprono una profondità di oltre 100 chilometri, l’arrivo a bassissima quota sull’impianto siderurgico, la concitazione e la fretta per consegnare gli aiuti. Poi gli equipaggi ripartono portando via feriti e combattenti rimasti uccisi. 

Gli elicotteri ucraini hanno compiuto un totale di 7 missioni di sfondamento aereo, eludendo gli attacchi russi. Le operazioni sono state condotte da specialisti della direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino e del reggimento Azov. Secondo il capo dell’intelligence della difesa ucraina Kyrylo Budanov, la quinta e la settima missione non sono andate a buon fine e due elicotteri sono stati abbattuti dai russi, così come l’elicottero andato in soccorso. Nelle scorse settimane il presidente Zelensky aveva affermato che molti piloti ucraini erano stati uccisi durante operazioni speciali.

h. 14.30 | Parlamento Kiev sfiducia commissaria diritti umani Denisova

La Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, ha licenziato con un voto di sfiducia Lyudmila Denisova, la commissaria parlamentare per i diritti umani con 234 voti favorevoli. Lo ha annunciato il deputato Yaroslav Zheleznyak sul suo canale Telegram, riporta Ukrainska Pravda.

h. 14.44 | Abramovich presenta causa a Corte giustizia Ue contro sanzioni

Roman Abramovich ha intentato una causa presso la Corte di giustizia europea in Lussemburgo contro il Consiglio dell’Ue, che gli ha imposto sanzioni per il conflitto in Ucraina. Lo si legge sul sito del tribunale, lo riporta la Tass. La causa di Abramovich è stata registrata dal tribunale il 25 maggio. In precedenza, gli uomini d’affari Mikhail Fridman e Petr Aven avevano intentato cause simili presso il tribunale dell’Ue.

h. 15.01 | Procuratrice Kiev, incrimineremo 80 presunti criminali di guerra

“Abbiamo iniziato” l’iter processuale nei confronti di “80 sospetti criminali di guerra”. Lo ha detto la procuratrice generale ucraina, Iryna Venediktova, intervenendo alla conferenza stampa organizzata da Eurojust insieme all’Ufficio del procuratore della Corte penale internazionale (Cpi)

h. 15.05 | Deputato Russia Unita: rapire ministro Difesa paese Nato e portarlo a Mosca

Rapire un ministro della Difesa di un Paese della Nato e portarlo a Mosca. È l’idea lanciata in un’intervista alla tv russa dal deputato di Russia Unita, il partito del presidente Vladimir Putin, Oleg Morozov. “Sapete, forse è un complotto fantastico quello che sto preparando – ha detto -, che in un prossimo futuro, a un certo punto, un ministro della Difesa di qualche Paese della Nato andrà in treno a Kiev per parlare con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, ma al posto di arrivarci si sveglierà da qualche parte a Mosca”. Lo riporta il Guardian.

h. 15.18 | Zelensky pronto a incontro con Putin e Onu

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è pronto ad accettare l’iniziativa del presidente turco Recep Tayyip Erdogan di organizzare un incontro a Istanbul con il leader russo Vladimir Putin e l’Onu. Lo sostiene il portale di notizie ucraino Vesti, che cita il portavoce presidenziale ucraino Sergey Nikiforov, come riporta la Tass. Il sito di notizie ucraino, riporta Tass, ha detto di aver contattato Nikiforov, il quale ha affermato che “è troppo presto per parlare dei formati dell’incontro” ma si tratta di “un consenso di principio per tale incontro”.

h. 15.55 | Draghi, abbastanza soddisfatti da risultati vertice 

“È stato un consiglio europeo un pò lungo ma siamo abbastanza soddifatti dai risultati”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del vertice Ue a Bruxelles.

h. 15.59 | Draghi, Putin non può vincere questa guerra

“Putin non può vincere questa guerra” e la “pace la può decidere solo Kiev”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del vertice Ue a Bruxelles.

h. 16.01 | Draghi, sul price cap Italia è stata accontentata

“L’azione dell’Ue sull’energia si svilupperà su molti fronti. Sul funzionamento del mercato dell’energia e sui prezzi alti siamo stati accontentati. La Commissione ha ricevuto ufficialmente mandato per studiare la fattibilità del price cap”. Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa.

 h. 16.03 | Draghi, embargo petrolio successo completo

“L’accordo è stato un successo. Immaginare di essere uniti su un accordo che sostanzialmente mette embargo su circa 90% petrolio russo. Dirlo qualche giorno fa non sarebbe stato credibile. Direi successo incredibile”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del vertice Ue a Bruxelles.

h. 16.11 | Draghi, Salvini? Governo è e resta allineato a Ue e G7

“Il governo quando si è formato,e sono stato chiarissimo, è un governo fermamente collocato nell’Ue, nel rapporto storico transatlantico. E si è mosso sempre su questo binario e continua a muoversi. E’ allineato con i partner del G7 e intende continuare su questa strada. Questo è quanto, non si fa spostare da queste cose”. Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa rispondendo ad una domanda sull’ipotesi del viaggio di Matteo Salvini a Mosca..

h. 16.30 | Draghi: Le sanzioni dureranno per molto, molto tempo

“Le sanzioni dureranno per molto, molto tempo”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del vertice Ue a Bruxelles. Il premier ha sottolineato la necessità di “fondi europei per fare fronti agli investimenti richiesti” per la transizione digitale e verde.

h. 16.42 | Prima nave con metallo lascia Mariupol verso la Russia

Una nave ha lasciato il porto ucraino di Mariupol per la prima volta da quando la Russia ha preso la città. Si è diretta a est verso la Russia con un carico di metallo. Lo ha detto il leader separatista russo della regione di Donetsk. L’Ucraina ha affermato che la spedizione di metallo in Russia da Mariupol, la cui caduta ha fornito a Mosca un ponte via terra che collega la Russia continentale e il territorio separatista filo-russo alla Crimea annessa, è stata un saccheggio. “Oggi 2.500 tonnellate di fogli laminati a caldo hanno lasciato il porto di Mariupol”, ha scritto Denis Pushilin, il leader dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, sull’app di messaggistica di Telegram. “La nave è diretta verso (la città russa di) Rostov”. La Russia ha dichiarato la scorsa settimana che il porto è stato sminato ed è stato nuovamente aperto alle navi mercantili.

h. 17.17 | Greenpeace Italia: embargo parziale del petrolio non basta

“Un embargo parziale sul petrolio russo non è un vero embargo ed è inaccettabile che il denaro dei Paesi Ue finanzi anche solo in parte la terribile guerra in Ucraina”. Così Greenpeace Italia su twitter commenta l’accordo al Consiglio europeo sulle sanzioni sul petrolio contro la Russia spiegando che “non è il momento delle mezze misure: se l’Ue non riesce a decidersi sull’embargo al petrolio russo, i governi nazionali devono trovare altri modi per arginare il flusso di denaro verso Putin, riducendo immediatamente la domanda di petrolio a partire dai trasporti”. Nel tweet, la ong rileva che “l’Ue potrebbe ridurre il consumo di petrolio di 40 milioni di tonnellate all’anno e tagliare il 28% delle importazioni di greggio dalla Russia in pochi mesi agendo sui trasporti”, risparmiando “circa 19,7 miliardi di euro nel breve termine”. Greenpeace ricorda di aver indicato all’Ue dieci misure da applicare al settore dei trasporti, tra cui “il divieto dei voli a corto raggio, limiti di velocità più bassi, biglietti accessibili per il trasporto pubblico, mobilità ciclabile e su rotaia, estensione dello smart working. Queste misure permetterebbero all’Ue di ridurre non solo il consumo di petrolio russo, che finanzia la guerra in corso in Ucraina, ma anche le emissioni di gas serra dell’Ue di 144 milioni di tonnellate all’anno, pari a quelle prodotte da 93 milioni di automobili”.

h. 17.47 | Leader Ue: liberare i porti del Mar Nero per il grano

I capi di stato e di governo europei riuniti a Bruxelles hanno adottato le conclusioni del vertice relative alla sicurezza alimentare con un appello alla Russia a porre fine agli attacchi alle infrastrutture di trasporto in Ucraina, revocare il blocco dei porti ucraini del Mar Nero e consentire le esportazioni di cibo, invitando poi gli Stati membri ad accelerare il lavoro sui corridoi di solidarietà.

h. 18.13 | L’Unione africana: “Le sanzioni Ue ci danneggiano”

Il presidente dell’Unione africana ha avvertito i leader dell’Ue che la loro decisione di espellere le banche russe dal sistema di messaggistica finanziaria SWIFT rischia di danneggiare le forniture alimentari al continente. La guerra in Ucraina e il blocco dei porti dei vicini russi, insieme ai conflitti africani e ai cambiamenti climatici, hanno già fatto salire i prezzi mondiali dei cereali e aggravato le crisi alimentari in Africa. Il presidente senegalese e leader dell’Ua, Macky Sall, ha avvertito l’Europa che le sue sanzioni bancarie volte a costringere la Russia ad abbandonare la sua invasione, non aiutano. Parlando in videoconferenza ai leader dell’Ue a Bruxelles, Sall ha detto: “I nostri paesi sono molto preoccupati per gli effetti collaterali dell’interruzione causata dal blocco del sistema di pagamento SWIFT. Quando il sistema SWIFT viene interrotto, significa che anche se i prodotti esistono, il pagamento diventa complicato, se non impossibile”.

h. 18:30 | Madre del giornalista francese ucciso: “Lui un mercenario? Nauseante“

“Il vostro comunicato stampa mi fa venire la nausea. Sappiate che mai potrete imbrattare la sua memoria”. Lo ha affermato la madre del giornalista francese, Frédéric Leclerc-Imhoff, rimasto ucciso ieri in Ucraina, replicando alle dichiarazioni dei separatisti filorussi di Lugansk, secondo cui il reporter di Bfm-tv sarebbe stato “un mercenario straniero” impegnato “nella consegna di armi e munizioni alle unità armate ucraine”.

h. 18:42 | Di Maio: “Apertura UE sul tetto al prezzo del gas. Avanti uniti”

“Dal primo istante come Italia ci siamo battuti per il tetto massimo al prezzo del gas. Una misura contro le speculazioni, a sostegno di cittadini e imprese. Oggi è arrivata l’apertura del Consiglio Ue alla sua introduzione. Portiamo avanti questa battaglia, uniti fino alla fine”, così il ministro degli Esteri di Maio su Twitter

Dal primo istante come Italia ci siamo battuti per il tetto massimo al prezzo del #gas. Una misura contro le speculazioni, a sostegno di cittadini e imprese. Oggi è arrivata l’apertura del Consiglio Ue alla sua introduzione.

Portiamo avanti questa battaglia, uniti fino alla fine.

h. 18:47 | Severodonetsk: colpita cisterna di un impianto chimico

“In un attacco aereo a Severodonetsk è stata colpita una cisterna con acido nitrico di un impianto chimico“. Lo comunica su Telegram il governatore della regione di Lugansk, Serhii Haidai, raccomandando a tutti i residenti di “non uscire dai rifugi”, dal momento che “l’acido nitrico è pericoloso se inalato, ingerito e se viene a contatto con la pelle e le mucose“.

h. 19.36 | Telefonata Blinken-Di Maio: impegno comune su crisi del grano

Telefonata oggi tra il segretario di stato Usa Antony Blinken e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Lo riferisce il dipartimento di Stato americano, secondo cui i capi delle due diplomazie hanno parlato della “brutale e non provocata guerra russa contro l’Ucraina” e hanno “affermato il loro impegno a sostenere l’Ucraina e tutti coloro che soffrono per gli effetti della guerra“. Blinken e Di Maio hanno sottolineato anche “l’importanza della cooperazione multilaterale per affrontare l’insicurezza alimentare globale”.

h. 19.41 | Kiev ammette: i russi controllano più di metà di Severodonetesk

Le forze russe controllano “la maggior parte” di Severodonetsk. Lo ha affermato su Telegram il governatore della regione orientale ucraina di Lugansk, Serhii Haidai.

h. 20.15 | Procuratrice di Kiev: 15mila casi di crimini di guerra

“In Ucraina, ad oggi, abbiamo 15 mila casi di crimini di guerra. E le persone sospette, che possiamo iniziare a perseguire, sono ottanta“. Lo ha dichiarato la procuratrice generale Ucraina, Iryna Venediktova, nella conferenza stampa dell’Eurojust per presentare l’ingresso delle autorità giudiziarie di Estonia, Lettonia e Slovacchia nella squadra investigativa comune sui presunti crimini di guerra russi in Ucraina. “Quando si parla di crimini di guerra è molto difficile avere tutte le evidenze oggettive”, ha continuato. Per questo “è molto importante avere persone sul campo”, ha sottolineato la Venediktova. Rispondendo a una domanda sul possibile scambio, in futuro, di condannati russi con ucraini, la procuratrice ha spiegato che è possibile. “Abbiamo la possibilità di scambiare persone che sono state condannate, ma non è competenza del procuratore generale, abbiamo altre Istituzioni che hanno questo mandato”, ha detto.

h. 20.17 | Letta: ci saranno tensioni ma il governo non cadrà

“Il governo non cadrà, ci saranno delle tensioni ma si troverà il modo di superare questa tensioni e di far sì che il governo vada avanti”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, a Porta a Porta, su Ra Uno, parlando di Ucraina e dei dibattiti in Parlamento.

h. 20.59 | Usa: sosteniamo la mediazione della Turchia

Gli Stati Uniti “sostengono la mediazione dei nostri alleati turchi” nella crisi ucraina, in particolare per quanto riguarda lo stabilimento di rotte sulle quali veicolare le esportazioni di cereali. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price.

h. 21.27 | Usa: chi comprerà petrolio russo dovrà risponderne

“Abbiamo già sanzioni forti sul petrolio russo, e i Paesi che considerano di comprare il petrolio russo, in particolare, vista la decisione presa dagli europei, stanno violando le sanzioni. Se lo fanno saranno ritenuti responsabili”. Lo ha detto l’ambasciatrice americana all’Onu Linda Thomas Greenfield rispondendo ad una domanda sui nuovi acquirenti asiatici del petrolio di Mosca. “Speriamo che si uniscano a tutti noi nell’assicurare che la Russia non li usi per violare le sanzioni imposte per convincere Mosca a porre fine alla guerra in Ucraina“, ha aggiunto. 

h. 21.45 | Mosca: avremmo già vinto ma abbiamo protetto i civili

“Avremmo potuto finire rapidamente l’operazione militare speciale, ma abbiamo scelto di non sacrificare le vite dei civili”. Lo ha dichiarato stasera la presidente del Consiglio della Federazione russa (la Camera alta di Mosca) Valentina Matviyenko, citata da Interfax, in un incontro con il presiedente del Mozambico a Maputo. Matviyenko ha poi accusato Kiev di non aver accettato su spinta di forze “esterne” un “accordo che era utile all’Ucraina e alla Russia e che era quasi pronto“, la cui “principale precondizione era che l’Ucraina restasse uno Stato non allineato e neutrale come l’Austria”.

h. 22.38 | Usa: preoccupati dalla situazione a Kerson

“Siamo particolarmente preoccupati dalle mosse della Russia per sottrarre sovranità all’Ucraina, soprattutto nella zona di Kherson“. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price, in un briefing con la stampa, ribadendo che l’obiettivo iniziale del Cremlino “di conquistare territorio ucraino è un completo fallimento”.

h. 22.01 | Usa: presto un nuovo pacchetto di aiuti militari

L’amministrazione Biden sta discutendo un nuovo pacchetto di aiuti militari da destinare all’Ucraina, i cui dettagli “verranno presentati tra non molto“. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Ned Price, rispondendo alla domanda di un giornalista durante il quotidiano briefing.

h. 22.30 | Mosca: noi pronti a colloqui pace ma Kiev no

La Russia è pronta a colloqui di pace che pongano fine alle ostilità in Ucraina ma le autorità di Kiev non hanno lo stesso orientamento. Lo ha dichiarato la presidente del Senato russo, Valentina Matviyenko, durante una visita in Mozambico. «Siamo aperti al dialogo. Serve una soluzione diplomatica e pacifica ma questo richiede la volontà di due Paesi», ha detto Matviyenko, «siamo pronti a discutere, a firmare un accordo che ponga fine alla guerra civile in Ucraina e porti la pace ma non vediamo segnali simili da parte di Kiev».

Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi | Zelensky, Kiev non può «cedere» nulla a Mosca. Severodonetsk, si combatte casa per casa. Francesco Battistini, Marta Serafini, Paolo Foschi su Il Corriere della Sera l'1 giugno 2022.

Le notizie di lunedì 1° giugno sulla guerra, in diretta: nell’est del Paese prosegue la lenta avanzata dei russi, ma gli Usa si preparano a fornire all’Ucraina un nuovo pacchetto di armi

• La guerra in Ucraina è arrivata al 98esimo giorno.

• I russi avanzano nel Donbass: vicina alla resa la città di Severodonetsk («Il nemico sta attaccando le nostre truppe con mortai, artiglieria e lanciagranate», lancia l’allarme il governatore della regione di Lugansk, Sergiy Gaidai).

• Il presidente Biden, dopo che lunedì aveva escluso l’invio a Kiev di missili a lungo raggio in grado di colpire la Russia, martedì con un intervento sul New York Times ha comunque spiegato che gli Usa forniranno all’Ucraina missili a medio raggio ad alta tecnologia. L’obiettivo è permettere alla resistenza ucraina di contrastare l’incessante fuoco dell’artiglieria russa.

• Mosca diffonde il video della prima nave merci che lascia Mariupol

• Macron lancia risoluzione a Onu per lo sblocco del grano ucraino

• Telefonata Blinken-Di Maio: impegno anche sulla crisi grano

• La procuratrice generale di Kiev, Irina Venediktova, ha annunciato il primo processo a un militare russo accusato di stupro.

Ore 05:45 - I russi controllano quasi tutta Severodonetsk

Le forze russe controllano circa il 70% di Severodonetsk, loro attuale priorità nell’Ucraina orientale. «Il nemico sta attaccando le nostre truppe con mortai, artiglieria e lanciagranate lungo la linea del fronte», fa sapere lo stato maggiore ucraino. La conquista di Severodonetsk e della città gemella di Lysychansk, sulla sponda occidentale del fiume Severskij Donek, consentirebbe a Mosca di impadronirsi dell’intera regione del Lugansk, una delle due Oblast del Donbass che nel 2014 caddero parzialmente in mano ai separatisti filorussi. «La situazione è estremamente complicata. Parte di Severodonetsk è controllata dai russi», ha affermato Sergiy Gaidai, governatore della regione di Lugansk, secondo il quale gli invasori «non possono avanzare liberamente» per via della presenza dei combattenti ucraini, «sempre rimasti in città».

«A mio giudizio, ma io non sono un militare, non ha senso perdere tanti soldati per riconquistare la città che non ha peso militare strategico», prosegue il governatore, spiegando che «la vicina città di Lysychansk ha più alture e i militari sarebbero in posizioni migliori». «I russi hanno distrutto tutte le sottostazioni elettriche e idriche. La gente non ha acqua. Hanno colpito le tubature del gas, hanno distrutto tutti i nostri ospedali. Molti civili sono morti. Il fuoco è così intenso che le persone devono seppellire i loro vicini da qualche parte nei loro cortili. A volte i bombardamenti si verificano anche durante le sepolture».

 Ore 05:48 - Mosca: pronti a negoziati, ma da Kiev non arrivano segnali

«Siamo aperti ai negoziati. Abbiamo bisogno di soluzioni diplomatiche e pacifiche, ma questo richiede la volontà dei due Paesi. Siamo pronti a negoziare, a firmare un accordo che metta fine alla guerra in Ucraina e porti alla pace, ma non vediamo segnali di questo genere da Kiev». Lo ha detto la presidente del Senato russo Valentina Matviyenko, citata da Interfax, durante un incontro con il presidente del Mozambico a Maputo.

Ore 05:49 - Il «putinologo» Burns: perché il capo della Cia conosce Putin così bene

Lunedì 30 maggio, Joe Biden ha escluso la consegna all’Ucraina di missili «in grado di colpire il territorio russo». A quanto risulta, questa decisione avrebbe spiazzato i generali del Pentagono, oltre a deludere Volodymyr Zelensky. Perché, allora, lo ha fatto? Il presidente americano avrebbe fatto affidamento sui report dei servizi segreti, in particolare su quelli firmati da William Burns, il capo della Cia dal marzo del 2021. In sintesi: presidente sia cauto, la reazione di Vladimir Putin sarebbe imprevedibile.

Burns è considerato il più autorevole dei «putinologi» in servizio nell’Amministrazione. Naturalmente le analisi che l’intelligence consegna al presidente degli Stati Uniti sono super segrete. Ma nelle ultime settimane qualche traccia è emersa in superficie. Burns, 66 anni, si è presentato diverse volte al Congresso, anche per audizioni pubbliche. Già il 10 marzo scorso, per esempio, aveva avvertito i senatori della Commissione Intelligence: «Putin non ha una via d’uscita in questa guerra. Ma non accetterà una sconfitta sul campo». Il rischio, ancora vivo, aveva sottolineato, è che il leader russo possa usare le armi chimiche: «Questa eventualità fa parte del modo di agire dei russi. Hanno già usato armi chimiche contro i loro stessi cittadini. E ne hanno incoraggiato l’uso in Siria e altrove. Stiamo prendendo molto sul serio questo rischio»; aggiungendo, però: «al momento non ci sono indizi concreti sul campo di battaglia» (Qui l’articolo completo di Giuseppe Sarcina, corrispondente da Washington).

Ore 05:50 - Zelensky: ogni giorno perdiamo fra i 60 e i 100 soldati

L’Ucraina sta perdendo dai 60 ai 100 soldati ogni giorno, ha detto il presidente Volodymyr Zelensky in un’intervista al canale americano Newsmax ripresa da Cnn e Tass. «La situazione nell’est è molto difficile. Ogni giorno perdiamo dai 60 ai 100 soldati e contiamo qualcosa come 500 feriti in combattimento», ha detto Zelensky.

Ore 05:57 - Gazprom sospende la fornitura di gas alla danese Ørsted e a Shell

Gazprom sospenderà le forniture di gas alla società danese Ørsted e alla britannica Shell Energy Europe Limited a partire dal 1° giugno per il mancato pagamento in rubli. Lo ha riferito l’agenzia russa Tass secondo cui la compagnia avrebbe precisato di non aver ricevuto il 31 maggio, ultimo giorno previsto dal contratto, il pagamento del gas fornito ad aprile a Ørsted. Inoltre, Gazprom sospenderà le forniture di gas a Shell Energy Europe Limited in virtù di un contratto di fornitura con la Germania, sempre a causa del rifiuto di pagare in rubli. In precedenza, la Russia aveva imposto blocchi contro l’intero gruppo Gazprom Germania, che è controllato dal governo tedesco

Ore 05:58 - Donbass, così la Russia è riuscita ad avanzare

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Cautela, potenza distruttrice, obiettivo ristretto: seguendo questo sentiero di guerra, la Russia ha potuto avanzare nel Donbass costringendo il nemico a ripiegare. Lo raccontano gli sviluppi sul campo registrati a partire dalla metà del mese. Nelle ultime ore gli invasori hanno esteso la loro presenza in buona parte di Severodonetsk.

Ore 05:59 - Ritardi nella consegna di armi a Kiev, critiche alla Germania

Che fine hanno fatto le armi pesanti promesse dal governo tedesco all’Ucraina? Perché dal 28 aprile, quando il Bundestag ha autorizzato la fornitura di 30 carri antiaerei Gepard e di altri blindati, l’esercito di Kiev non ne ha ancora visto uno? Eppure, ancora al Forum di Davos Olaf Scholz , dopo aver condannato «l’imperialismo» di Putin, ha nuovamente sbandierato la svolta epocale della Germania, che «per la prima volta ha deciso di consegnare armi, inclusi ordigni pesanti, in una zona di guerra».

C’è uno iato tra le parole e gli atti del cancelliere, ormai da giorni nuovamente nel mirino non solo per la sua cautela e riluttanza, ma anche per la confusa comunicazione con cui i suoi collaboratori e perfino alcuni esponenti del governo cercano di arrampicarsi sugli specchi per dare una motivazione sensata al ritardo. «Siamo stanchi di aspettare che la Germania ci consegni le armi», ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba . Mentre un’inchiesta di Die Welt, pubblicata domenica, accusa il governo tedesco di «aver ridotto al minimo il sostegno militare a Kiev», l’ultima consegna di missili antiaerei e anticarro risalendo al 25 marzo. (Qui l’articolo di Guido Olimpio e Paolo Valentino).

Ore 06:00 - Esercitazioni delle forze nucleari russe a nord-est di Mosca

Le forze nucleari russe stanno svolgendo esercitazioni nella provincia di Ivanovo, a nord-est di Mosca. Lo riferisce l’agenzia di stampa Interfax che cita il ministero della Difesa russo. Nelle manovre sono impiegati un migliaio di uomini con circa 100 veicoli, compresi alcuni lanciamissili intercontinentali Yars.

Ore 06:01 - Biden: forniremo all’Ucraina sistemi missilistici più avanzati

Gli Usa forniranno all’Ucraina sistemi missilistici «più avanzati» per colpire «obiettivi strategici». Ad annunciarlo il presidente americano Joe Biden, in un lungo intervento pubblicato dal New York Times. Si tratta all’almeno all’apparenza di una correzione di rotta dopo che la Casa Bianca aveva reso noto lunedì che non avrebbe inviato a Kiev missili a lungo raggio in grado di colpire in profondità la Russia. I sistemi di cui parla Biden nell’articolo sono in realtà a medio raggio, con gittata fino a 80-90 km, ma rappresentano un salto in avanti nella fornitura di armi all’Ucraina, con l’obiettivo di permettere alle truppe di Kiev di contrastare l’incessante fuoco dell’artiglieria russa nel Donbass. (Ore 07:59 - Zelensky: non abbiamo intenzione di attaccare la Russia

L’Ucraina non ha intenzione di attaccare la Russia: così il presidente Zelensky nel corso di un’intervista all’emittente Usa Newsmax TV commentando indiscrezioni dei media secondo cui Kiev potrebbe utilizzare i sistemi missilistici Himars che riceverà dagli Stati Uniti per colpire obiettivi sul territorio russo. «So che la gente negli Stati Uniti sta dicendo, o qualcuno alla Casa Bianca sta dicendo, che potremmo usarli (gli Himars, ndr) per attaccare la Russia. Non abbiamo intenzione di attaccare la Russia. Non siamo interessati alla Federazione Russa. Non stiamo combattendo sul loro territorio», ha detto Zelensky.

Ore 08:01 - Zelensky, l’Ucraina non può «cedere» nulla a Mosca

La posizione dell’Ucraina come «perimetro difensivo» per il mondo contro la Russia significa che Kiev non può «cedere» nulla: così il presidente Zelenskyy durante un’intervista al sito di notizie americano Newsmax. «Non siamo pronti a cedere nessuno dei nostri territori, perché i nostri territori sono i nostri territori: è la nostra indipendenza, la nostra sovranità; questo è il problema», ha detto Zelenskyy riconoscendo che «ci sono alcune difficoltà con alcuni territori. Ci sono alcuni dettagli, ma tutte queste difficoltà potrebbero essere discusse e quelle discussioni sarebbero necessarie per fermare la guerra».

Ore 08:04 - Russi colpiscono serbatoio di acido nitrico a Severodonetsk

Un «serbatoio di acido nitrico» in un impianto chimico a Severodonetsk, nell’Ucraina orientale, è stato «colpito» da un attacco russo nella giornata di ieri, ha annunciato il governatore regionale Sergei Gaidai, invitando i residenti a non uscire dai rifugi antiaerei. Il governatore ha chiesto a tutti i cittadini di questa città «distrutta al 90%» a rimanere nei rifugi e a «preparare mascherine imbevute di una soluzione di soda» per proteggersi. 

«Tenuto conto della presenza di produzione chimica su larga scala a Severodonetsk, gli attacchi dell’esercito russo in questa città, con bombardamenti aerei indiscriminati, sono semplicemente folli», ha reagito Zelensky in un messaggio video. «Ma nel 97esimo giorno di una tale guerra, non sorprende più che per l’esercito russo, per i comandanti russi, per i soldati russi, qualsiasi follia sia assolutamente accettabile», ha aggiunto il presidente ucraino.

Ucraina-Russia, le news dalla guerra oggi. Biden invia a Kiev sistemi missilistici più avanzati: "Ma non per colpire in Russia". Zelensky: "Ogni giorno perdiamo tra i 60 e i 100 soldati". Paolo Rodari su La Repubblica l'1 giugno 2022.  

Il presidente Usa annuncia le nuove forrniture all'Ucraina e sul Nyt ribadisce: "Non vogliano escalation né guerra tra Nato e Russia". Mosca annuncia ercitzione con forze nucleari. La battaglia per la conquista del Donbass si fa sempre più intensa: Severodonetsk sarebbe per metà nel controllo delle milizie filorusse. Intanto per superare lo stallo sul grano cresce l'ipotesi dei corridoi marittimi col coinvolgimento diretto della Turchia

Dopo l'accordo sulle sanzioni, l'Ue cerca ora di trovare una soluzione al blocco del grano ucraino. Mosca si muove nella stessa direzione e insiste perché un ruolo chiave abbia la Turchia. Il ministro degli esteri di Putin, Lavrov, andrà ad Ankara l'8 giugno per discutere dell'ipotesi di corridoi per le navi del grano. Sul campo, la battaglia resta ad alta intensità a Severodonetsk che Putin vorrebbe conquistare per poter stabilire il dominio totale sul Donbass entro giugno. Il leader ceceno Ramzan Kadyrov afferma di aver ripulito la città dai nazionalisti; il sindaco Olexandr Striuk ammette che metà della città è in mano ai russi. Il presidente Zelensky parla di battaglia durissima nell'Est dove l'esercito ucraino perde ogni giorno tra i 60 e i 100 uomini. Intanto il presidente Biden annuncia l'invio di nuove armi a Kiev. Sono sistemi missilistici Himars ad alta tecnologia in grado di colpire obiettivi strategici.

 00.56 Kadyrov: "Severodonetsk ripulita dai nazionalisti ucraini"

La città di Severodonetsk è stata 'ripulita' completamente dai 'nazionalisti ucraini'. Lo ha detto il leader ceceno Ramzan Kadyrov in un messaggio postato su Instagram e citato da Tass. "I guerrieri della Repubblica cecena, insieme alla milizia popolare dell'LPR e ad altre forze di sicurezza russe, hanno completato la pulizia totale di Severodonetsk. I soldati sono passati alla fase successiva: un controllo più approfondito delle singole strutture cittadine", ha scritto Kadyrov. In un video messaggio Kadyrov ha anche smentito le notizie che darebbero il 20-30% del territorio di Severodonetsk liberato dagli ucraini. "Il settore residenziale è completamente sotto il controllo dei nostri combattenti", ha detto il leader ceceno parlando però di "alcuni 'diavoli' rimasti nella zona industriale".

01.15 Usa, Biden sta per annunciare l'invio dei nuovi missili per Kiev

L'amministrazione Biden dovrebbe annunciare a breve l'invio all'Ucraina di un numero non elevato di sistemi missilistici a media gittata di alta tecnologia. Si tratta delle armi richieste da Kiev per tentare di fermare l'avanzata russa nel Donbass, riferisce una fonte Usa. Ma non è esattamente ciò che Zelensky aveva richiesto. Biden aveva annunciato lunedì che gli Usa non forniranno a Kiev missili a lunga gittata che potrebbero provocare un'escalation della guerra.

01.50 Severodonetsk, il sindaco: "Metà città in mano ai russi"

Le forze russe in un attacco veemente hanno preso metà della città di Severodonetsk. Lo afferma il sindaco Olexandr Striuk, aggiungendo che in città sono rimasti circa 13mila degli oltre 100mila abitanti. I russi e le milizie filorusse avanzano distruggendo quartiere dopo quartiere con l'artiglieria mentre si combatte nelle strade.

02.00 L'annuncio di Biden: "Daremo a Kiev sistemi di missili più avanzati"

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato che gli usa forniranno a Kive dei sistemi missilistici di tecnologia più avanzata "per colpire obiettivi strategici".  "Forniremo agli ucraini sistemi missilistici e munizioni più avanzate che consentiranno loro di colpire con maggiore precisione gli obiettivi chiave sul campo di battaglia in Ucraina", ha scritto Biden sul New York Times. Biden non ha specificato di che tipo di missili si tratti.

02.17 Biden sul Nyt: "Non vogliamo rovesciare Putin né una guerra Nato-Russia"

"Non cerchiamo una guerra tra Nato e Russia. Per quanto non sia d'accordo con Putin e trovi le sue azioni un oltraggio, gli Stati Uniti non cercheranno di rovesciarlo". Lo ha scritto il presidente americano Joe Biden nel lungo editoriale sul New York Times. "Finché gli Stati Uniti o i nostri alleati non saranno attaccati, non saremo direttamente coinvolti in questo conflitto, né inviando truppe americane a combattere in Ucraina né attaccando le forze russe. Non stiamo incoraggiando o consentendo all'Ucraina di colpire oltre i suoi confini. Non vogliamo prolungare la guerra solo per infliggere dolore alla Russia", ha sottolineato Biden.

02.24 Dagli Usa a Kiev gli M142 Himars: "Ma non per attacchi in territorio russo"

Saranno gli M142 Himars (High Mobility artillery rocket system) i sistemi missilistici ad alta tecnologia che gli Stati Uniti invieranno all'Ucraina per sostenere la resistenza contro l'avanzata russa nel Donbass. Gli Himars hanno una gittata di 80 chilometri. La precisazione arriva da un alto rappresentante dell'amministrazione Biden: "Questi sistemi serviranno a respingere gli attacchi russi, ma non saranno usati per attacchi in territorio russo", ha detto il portavoce.

02.45 Biden: "Nessun segno che Mosca voglia usare armi nucleari"

Gli Stati Uniti "al momento non hanno alcuna indicazione che la Russia abbia intenzione di usare armi atomiche in Ucraina, sebbene la retorica di Mosca sullo spettro del nucleare sia di per sé pericolosa ed estremamente irresponsabile". Lo ha scritto il presidente americano Joe Biden in un altro passaggio dell'editoriale sul New York Times, ribadendo che "qualsiasi uso di armi nucleari in questo conflitto su qualsiasi scala sarebbe completamente inaccettabile per noi così come per il resto del mondo e comporterebbe gravi conseguenze". 

03.36 Biden: "Pace in Europa è vitale per gli Usa"

"E' nel nostro vitale interesse nazionale garantire un'Europa pacifica e stabile e far capire che il potere non fa la ragione. Se la Russia non pagherà un prezzo pesante per le sue azioni, invierà ad altri aspiranti aggressori il messaggio che anche loro possono impadronirsi del territorio e sottomettere altri Paesi". E' un altro passo dell'editoriale di Joe Biden sul New York Times. "E potrebbe segnare la fine dell'ordine internazionale basato sulle regole e aprire la porta all'aggressione altrove, con conseguenze catastrofiche in tutto il mondo", aggiunge Biden.

04.04 Biden: "Continueremo a rafforzare lato orientale Nato"

"Continueremo a rafforzare il fianco orientale della Nato con forze e capacità degli Stati Uniti e di altri alleati. Proprio di recente, ho accolto con favore le richieste di adesione alla Nato da parte della Finlandia e della Svezia, una mossa che rafforzerà la sicurezza complessiva degli Stati Uniti e della regione transatlantica grazie all'aggiunta di due partner militari democratici e altamente capaci". Lo scrive il presidente Joe Biden nell'editoriale sul New York Times.                    

04.07 Mosca: in corso esercitazione forze nucleari

Le forze dell'esercito russo addette agli armamenti nucleari stanno tenendo un'esercitazione nella zona di Ivanovo. E' quanto afferma l'agenzia di stampa Interfax citando il ministero della Difesa di Mosca. Nella regione a nord di Mosca sarebbero impegnati oltre mille uomini e cento veicoli tra i quali gli Yars in grado di lanciare missili balistici intercontinentali.

05.50 Zelensky: "Perdiamo tra i 60 e i 100 soldati ogni giorno"

L'Ucraina sta perdendo dai 60 ai 100 soldati ogni giorno, ha detto il presidente Volodymyr Zelensky in un'intervista al canale americano Newsmax ripresa da Cnn e Tass. "La situazione nell'Est è molto difficile. Ogni giorno perdiamo dai 60 ai 100 soldati e contiamo qualcosa come 500 feriti in combattimento", ha detto Zelensky.

07.35 Zelensky: l'Ucraina non può cedere nulla a Mosca

La posizione dell'Ucraina come "perimetro difensivo" per il mondo contro la Russia significa che Kiev non può "cedere" nulla: così il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy durante un'intervista al sito di notizie americano Newsmax. "Non siamo pronti a cedere nessuno dei nostri territori, perché i nostri territori sono i nostri territori: è la nostra indipendenza, la nostra sovranità; questo è il problema", ha detto Zelenskyy riconoscendo che "ci sono alcune difficoltà con alcuni territori. Ci sono alcuni dettagli, ma tutte queste difficoltà potrebbero essere discusse e quelle discussioni sarebbero necessarie per fermare la guerra".

08.06 Zelensky: "Non abbiamo intenzione di attaccare la Russia"

L'Ucraina non ha intenzione di attaccare la Russia: lo ha detto il presidente Vladimir Zelensky nel corso di un'intervista all'emittente Usa Newsmax TV commentando indiscrezioni dei media secondo cui Kiev potrebbe utilizzare i sistemi missilistici Himars che riceverà dagli Stati Uniti per colpire obiettivi sul territorio russo. "So che la gente negli Stati Uniti sta dicendo, o qualcuno alla Casa Bianca sta dicendo, che potremmo usarli (gli Himars, ndr) per attaccare la Russia. Non abbiamo intenzione di attaccare la Russia. Non siamo interessati alla Federazione Russa. Non stiamo combattendo sul loro territorio", ha detto Zelensky.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un fermo immagine tratto da un video diffuso su Telegram, 31 maggio 2022 (ansa)

08.20 007 Gb,"Metà Severodonetsk in mano a russi e ceceni"

Oltre metà di Severodonetsk, la città nell'oblast di Lugansk, da giorni assediata dalle truppe ucraine, è "ora occupata dalle forze russe, tra i quali i combattenti ceceni". Lo ha rilevato l'intelligence militare Gb nel suo ultimo aggiornamento della situazione sul campo in Ucraina. "Le operazioni di terra russe rimangono strettamente focalizzate", si legge ancora nel rapporto, "con il peso della potenza di fuoco concentrato in un piccolo settore dell'oblast di Lugansk. Nel corso del 30-31 maggio, i combattimenti si sono intensificati nelle strade di Severodonetsk" e "le forze russe che si sono avvicinate al centro della città".

Ucraina, la guerra in diretta. "In corso esercitazioni delle forze nucleari". E Biden annuncia: "Himars pronti". Libero Quotidiano l'1 giugno 2022.

La guerra si fa sempre più aspra, i russi spingono per sfondare le linee ucraine a Est e per proseguire l'avanzata in tutto il Donbass. Intanto Mosca deve fare i conti con le nuove sanzioni varate dall'Europa. Ricordiamo che in sostanza l'embargo sul petrolio avrà effetti pieni solo tra qualche mese e di fatto al momento Mosca ha campo libero per portare avanti i combattimenti e mettere mano al portafoglio per finanziare la guerra. Il presidente ucraino Volodomyr Zelensky ha spiegato le cifre del conflitto con una dato crudo e drammatico: ogni giorno l'Ucraina perde tra i 60 e i 100 militari sul campo. 

Ore 5.48 I russi controllano quasi tutta Severodonetsk

I militari russi controllano circa il 70% di Severodonetsk, loro attuale priorità nell’Ucraina orientale. "Il nemico sta attaccando le nostre truppe con mortai, artiglieria e lanciagranate lungo la linea del fronte", fa sapere lo stato maggiore ucraino. La conquista di questa città darebbe le chiavi dell'Est ai russi. 

Ore 05.58 Mosca: pronti a negoziati, ma da Kiev non arrivano segnali

"Siamo aperti ai negoziati. Abbiamo bisogno di soluzioni diplomatiche e pacifiche, ma questo richiede la volontà dei due Paesi. Siamo pronti a negoziare, a firmare un accordo che metta fine alla guerra in Ucraina e porti alla pace, ma non vediamo segnali di questo genere da Kiev". Lo ha detto la presidente del Senato russo Valentina Matviyenko, citata da Interfax, durante un incontro con il presidente del Mozambico a Maputo.

 Ore 6.00 Gazprom sospende la fornitura di gas alla danese Ørsted e a Shell

Gazprom sospenderà le forniture di gas alla società danese Ørsted e alla britannica Shell Energy Europe Limited a partire dal 1° giugno per il mancato pagamento in rubli.

Ore 6.55 Biden: forniremo all’Ucraina sistemi missilistici più avanzati

Gli Stati Uniti forniranno all’Ucraina sistemi missilistici "più avanzati" (gli Himars) per colpire "obiettivi strategici". Lo ha annunciato il presidente americano Joe Biden, in un lungo intervento pubblicato dal New York Times. Di fatto l'amministrazione Biden fa una sostanziale retromarcia dopo aver negato l'invio di missili a medio raggio in Ucraina. Il presidente americano ha spiegato che gli Usa non invieranno missili in grado di colpire la Russia.

Ore 08.16 Zelensky: "Non abbiamo intenzione di attaccare la Russia"

L'Ucraina non ha intenzione di attaccare la Russia: lo ha detto il presidente Vladimir Zelensky nel corso di un'intervista all'emittente Usa Newsmax TV commentando indiscrezioni dei media secondo cui Kiev potrebbe utilizzare i sistemi missilistici Himars che riceverà dagli Stati Uniti per colpire obiettivi sul territorio russo. "So che la gente negli Stati Uniti sta dicendo, o qualcuno alla Casa Bianca sta dicendo, che potremmo usarli (gli Himars, ndr) per attaccare la Russia. Non abbiamo intenzione di attaccare la Russia. Non siamo interessati alla Federazione Russa. Non stiamo combattendo sul loro territorio", ha detto Zelensky.

Ore 8.35 Mosca: in corso esercitazione forze nucleari

Le forze dell'esercito russo addette agli armamenti nucleari stanno tenendo un'esercitazione nella zona di Ivanovo. E' quanto afferma l'agenzia di stampa Interfax citando il ministero della Difesa di Mosca. Nella regione a nord di Mosca sarebbero impegnati oltre mille uomini e cento veicoli tra i quali gli Yars in grado di lanciare missili balistici intercontinentali.

Guerra Ucraina-Russia, raid aereo colpisce impianto chimico a Severodonetsk: Mosca ne controlla il 70%. Redazione su Il Riformista il 31 Maggio 2022. 

97esimo giorno di guerra in Ucraina dove le truppe russe avanzano nel Donbass, continuando a conquistare territorio e a seminare morte. Ieri un giornalista francese è stato ucciso mentre seguiva l’evacuazione dei civili a Severodonetsk, città letteralmente assediata dall’esercito russo. Raccolto l’appello del presidente Volodymyr Zelensky che aveva chiesto all’Unione Europa nuove pesanti sanzioni per non venire “a patti con tali crimini quotidiani” come l’uccisione “di una bambina di nove anni” morta “a causa dei bombardamenti russi della regione di Kherson. Sono stati feriti altri due: uno di sette mesi e una di cinque anni”.

E’ fumata bianca a tarda sera al vertice Ue sull’embargo al petrolio russo. Dopo quasi un mese dall’annuncio del sesto pacchetto sanzioni, i leader europei hanno trovato l’accordo sullo stop all’oro nero da Mosca. “Questo copre immediatamente più di 2/3 delle importazioni di petrolio dalla Russia, tagliando un’enorme fonte di finanziamento per la sua macchina da guerra. Massima pressione sulla Russia per porre fine alla guerra”, ha scritto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Entro l’anno, invece, verrà ridotto circa il 90% delle importazioni, sottolinea von der Leyen. Confermato dunque l’approccio a due fasi: prima lo stop al petrolio via mare e poi quello via terra con un’eccezione significativa di escludere l’oleodotto dell’Amicizia (Druzbha) che rifornisce l’Ungheria ma anche Polonia e Germania. E’ a Kiev saranno destinati 9 miliardi per le esigenze immediate e l’avvio della ricostruzione e soprattutto finalmente l’intesa all’interno dell’Unione per l’embargo al petrolio russo.

ORE 1:32 – SEVERODONETSK IN GINOCCHIO: CITTA’ CHIAVE PER MOSCA – A Severodonetsk le truppe russe si sono spinte ancora più avanti e nella città ormai si combatte strada per strada. Il sindaco ha riferito che la città è in rovina e sono rimasti nelle loro case poche migliaia di abitanti. Severodonetsk è un luogo chiave nell’avanzata dei russi e Mosca spinge in una corsa contro il tempo per conquistare questo caposaldo del Donbass prima che arrivino le nuove forniture di armi pesanti inviate dagli Usa all’esercito ucraino.

ORE 2:22 – VON DER LEYEN: BLOCCO NON RIGUARDA OLEODOTTO UNGHERIA – “Due terzi del petrolio importato in Ue arriva via mare e un terzo è tramite l’oleodotto, attraverso il Druzhba che riguarda Ungheria, Germania e Polonia. E siccome abbiamo chiari impegni da Germania e Polonia sullo stop dell’acquisto del petrolio russo entro l’anno, vuol dire che lo stop riguarderà il 90% del petrolio russo”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

“Molto presto torneremo al Consiglio per uno stop totale al petrolio russo”, hanno annunciato von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

ORE 3:32 – SANZIONI UE: C’E’ ANCHE PATRIARCA KIRILL – L’Ue, a quanto si apprende, va verso l’inserimento del patriarca Kirill nella black list del sesto pacchetto di sanzioni. Al momento, spiega un alto funzionario europeo, Kirill è nella lista ma il pacchetto sarà finalizzato solo mercoledì alla riunione dei Rappresentanti dei 27 e solo allora si potrà avere l’ufficialità.

ORE 5:21 – BORRELL: “EMBARGO STORICO PER PARALIZZARE PUTIN” – “Accolgo con favore la decisione dei leader dell’Ue di vietare il petrolio russo. Una decisione storica per paralizzare la macchina da guerra di Putin. La nostra unità è la nostra forza”. Lo scrive in un tweet l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell.

ORE 6:49 – ORBAN FELICE: “NOI FUORI DA EMBARGO PETROLIO” – “E’ stato raggiunto un accordo. L’Ungheria è esente dall’embargo petrolifero!”. Lo scrive su Facebook il premier ungherese Viktor Orban, che esulta per la temporanea esenzione dall’embargo sul petrolio russo per i paesi senza sbocco al mare.

ORE 7:30 – UE INVIERA’ PIU’ ARMI A KIEV. STOP AI DAZI SULL’EXPORT UCRAINO – “L’Unione europea continua a impegnarsi a continuare a rafforzare la capacità dell’Ucraina di difendere la propria integrità territoriale e sovranità. A tale riguardo, il Consiglio europeo accoglie con favore l’adozione della recente decisione del Consiglio di aumentare il sostegno militare all’Ucraina nell’ambito del Fondo europeo per la pace”. E’ quanto si legge nelle conclusioni sull’Ucraina adottate ieri sera dal Consiglio europeo. “Il Consiglio europeo accoglie con favore l’adozione della decisione di sospendere per un anno i dazi all’importazione su tutte le esportazioni ucraine nell’Unione europea”, si legge ancora nel documento.

ORE 8:10 – UCRAINA: TRUPPE RUSSE AVANZANO A SEVERODONETSK – L’esercito russo è avanzato più in profondità nella città ucraina orientale di Severodonetsk, i combattimenti sono in corso strada per strada. Lo rende noto il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk Sergiy Gaidai citato dai media ucraini. Dopo il bombardamento di un veicolo di evacuazione vicino a Lysychansk, in cui un giornalista francese è rimasto ucciso e diverse persone sono rimaste ferite, l’evacuazione dalla regione di Lugansk è stata interrotta.

ORE 8:39 – EMBARGO PETROLIO, ECCEZIONE PER UNGHERIA E PAESI SENZA MARE – Per lo stop all’import di petrolio sono previste eccezioni: il bando riguarda il petrolio trasportato via mare (circa due terzi delle importazioni totali). Per il greggio via oleodotto c’è una ‘eccezione temporanea’: quanto durerà non si sa. Il Consiglio ‘tornerà prima possibile sulla questione’, è scritto nelle conclusioni del Vertice Ue. I tempi per Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca varieranno e saranno oggetto di negoziato. Per Ungheria e Slovacchia si era parlato di una esclusione per tutto il 2024; per la Repubblica ceca si parla di 18 mesi. Germania e Polonia, invece, si sono impegnati a terminare le importazioni attraverso l’oleodotto Druzhba entro quest’anno.

ORE 8:50 – DA MARIUPOL PARTE PRIMA NAVE VERSO RUSSIA – La prima nave mercantile, dalla caduta di Mariupol in mano russa, è salpata dal porto della città-simbolo della resistenza ucraina. Come reso noto dai leader separatisti filo-russi di Donetsk, il cargo è diretto verso la città russa di Rostov sul Don. Un portavoce del porto ha dichiarato la scorsa settimana che la nave avrebbe caricato 2.700 tonnellate di metallo a Mariupol prima di salpare diretta a Est, a Rostov. L’Ucraina ha denunciato che l’invio di metallo in Russia da Mariupol è un saccheggio.

ORE 10:05 – A SEVERODONETSK 12MILA CIVILI INTRAPPOLATI SENZA ACQUA E CIBO – Nella città ucraina di Severodonetsk, da giorni costantemente sotto l’attacco delle truppe russe, si temono fino a 12mila civili intrappolati e senza acqua né cibo. L’allarme è lanciato dal segretario generale del Consiglio norvegese per i rifugiati, Jan Egeland, in una nota

“Sono inorridito nel vedere Severodonetsk, la fiorente città in cui avevamo il nostro quartier generale operativo, diventare l’epicentro di un altro capitolo della brutale guerra in Ucraina”, ha dichiarato Egeland. “Temiamo che fino a 12 mila civili rimangano intrappolati tra il fuoco incrociato in città, senza accesso sufficiente ad acqua, cibo, medicine o elettricità. Il bombardamento quasi costante sta costringendo i civili a nascondersi nei rifugi antiaerei e negli scantinati, con poche possibilità di scappare”.

ORE 10:30 – LAVROV IN TURCHIA L’8 GIUGNO PER QUESTIONE GRANO – Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha annunciato che il suo omologo russo Segey Lavrov si recherà in Turchia l’8 giugno per discutere l’apertura di un corridoio di sicurezza nel Mar Nero per il trasporto del grano. Ne dà notizia l’agenzia turca Anadolu. L’obiettivo, secondo quanto si è appreso, è “creare un centro di osservazione dei corridoi a Istanbul”.

ORE 11 – TURCHIA: “NATO? PIU’ FAVOREVOLI AD ADESIONE FINLANDIA” – La Turchia è relativamente più favorevole all’adesione della Finlandia alla Nato piuttosto che a quella della Svezia, ma entrambi i Paesi devono rispettare le aspettative. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, sottolineando che sia la Svezia, sia la Finlandia devono modificare le loro leggi anti-terrorismo.

ORE 11:22 – KIEV: “SANZIONI UE NON BASTANO, NON SIAMO SODDISFATTI” – “Troppo lento, troppo in ritardo e decisamente non abbastanza”. Così il vice capo gabinetto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Igor Zhovkva, ha commentato da Madrid il sesto pacchetto di sanzioni approvato dall’Unione europea nei confronti della Russia. “Non sono sufficienti”, ha detto, lamentando la lentezza con la quale è stato approvato. “Non siamo assolutamente soddisfatti”, ha aggiunto Zhovkva.

ORE 12:15 – LAVROV: “GRANO? SBLOCCO NAVI SOLO SE KIEV SMINA PORTI” – Per sbloccare le navi con i carichi di grano nei porti ucraini è necessario che “il governo di Kiev smini le sue acque territoriali”. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, in conferenza stampa durante la sua visita in Bahrein. “Se Kiev risolve il problema dello sminamento dei porti, la Marina russa garantirà il passaggio senza ostacoli delle navi con grano nel Mediterraneo quando saranno in mare aperto”, ha assicurato il capo della diplomazia di Mosca.

ORE 12:20 – “BIMBI MARIUPOL ORFANI PORTATI VIA DAI RUSSI” – I russi stanno portando via da Mariupol i bambini che hanno perso i genitori a causa della guerra. Durante l’evacuazione, soldati di Mosca hanno iniziato a interrogare i bambini, conducendo il cosiddetto filtraggio. Lo ha riferito il consigliere del sindaco Petro Andryushchenko, riportato da Ukrinform. “Le autorità occupanti hanno avviato il processo di identificazione e raccolta dei bambini che sono rimasti soli a Mariupol. In particolare, sappiamo che circa 15 bambini che erano stati accolti dai residenti della città sono stati trasferiti dall’esercito di Mosca in un luogo non specificato”, ha scritto Andryushchenko. E ha aggiunto che non ci sono ancora notizie dei “nostri orfani e bambini perduti”.

Intanto la Russia ha apportato modifiche alla procedura di concessione della cittadinanza, semplificando la procedura che riguarda gli orfani provenienti dall’Ucraina.

ORE 12:30 – UNIONE AFRICANA: “CRISI GRANO RESPONSABILITA’ MOSCA” – Il presidente dell’Unione Africana, il senegalese Macky Sall, telefonerà a Vladimir Putin per esprimergli la sua “preoccupazione” riguardo la crisi alimentare che si sta sviluppando in seguito alla guerra in Ucraina e per sottolineare che l’Unione Africana condivide le stesse posizioni dell’Unione Europea sulle responsabilità della Russia, e non delle sanzioni, nella crisi attuale. Lo ha detto, a quanto si apprende, lo stesso Sall nel corso del suo intervento al Consiglio Europeo.

ORE 13:10 – “PUTIN VUOLE OCCUPARE INTERO DONBASS ENTRO IL PRIMO LUGLIO” – Il presidente russo Vladimir Putin ha dato l’ordine di occupare l’intera regione di Lugansk e Donetsk entro il primo luglio. Lo riporta Channel 24, citando fonti dei servizi segreti ucraini, riferisce Unian

Ore 14:20 – KHERSON VUOLE ENTRARE NELLA RUSSIA (SECONDO MOSCA) -Le autorità della regione di Kherson intendono avviare nel breve futuro la questione dell’adesione della regione alla Federazione Russa. Lo ha annunciato Kirill Stremousov, vice capo dell’amministrazione civile militare di Kherson nominato da Mosca: «La regione di Kherson intende entrare a far parte della Federazione Russa nel prossimo futuro, diventandone un soggetto a tutti gli effetti». Lo riferiscono le agenzie russe.

ORE 15:15 – LA PROCURATRICE GENERALE UCRAINA: “COMMESSI 200-300 CRIMINI DI GUERRA AL GIORNO” – “Circa 200-300 crimini di guerra vengono compiuti ogni giorno” in Ucraina. Lo ha detto la procuratrice generale ucraina, Iryna Venediktova, intervenendo alla conferenza stampa organizzata da Eurojust insieme all’Ufficio del procuratore della Corte penale internazionale.

Kiev, ha aggiunto Venediktova, ha identificato ad oggi “più di 600 sospetti di crimini di guerra russi” e ha “iniziato a perseguire circa 80 di loro”. Tra loro ci sono personalità delle “alte sfere militari, politici e agenti di propaganda della Russia”, ha spiegatoVenediktova ha precisato inoltre che “Estonia, Lettonia e Slovacchia” si “sono uniti alla squadra investigativa internazionale” in Ucraina.

Ore 15:30– PRIMA NAVE MERCI LASCIA PORTO DI MARIUPOL DOPO SMINAMENTO – I militari russi hanno diffuso il video della prima nave merci che lascia il porto di Mariupol dopo lo sminamento.

Secondo il ministero della Difesa di Mosca la nave era “accompagnata dalle barche della base navale di Novorossijsk della flotta del Mar Nero”, carica di metallo che doveva essere consegnato al porto di Rostov sul Don.

ORE 16:25 – PARLAMENTO UCRAINO RIMUOVE DENISOVA, COMMISSARIA PER I DIRITTI UMANI – La Verkhovna Rada, il Parlamento di Kiev, ha sfiduciato la commissaria parlamentare per i diritti umani, Lyudmila Denisova. Quest’ultima è stata rimossa dal suo incarico perché, secondo le accuse del governo, avrebbe concentrato il proprio lavoro su crimini di natura sessuali “che non possono essere confermati con prove, danneggiando l’Ucraina e distraendo i media mondiali dai reali bisogni dell’Ucraina”.

Secondo quanto riportato dall’agenzia Interfax, i parlamentari hanno anche lamentato gli scarsi risultati ottenuti dalla commissaria nella creazione di corridoi umanitari e nello scambio di prigionieri di guerra, così come il fatto che abbia trascorso del tempo nella “calda Europa occidentale” durante l’invasione russa, “ma non in Russia o Bielorussia, dove il suo status e i suoi poteri potevano aiutare i prigionieri.

234 deputati della Rada su un totale di 450 hanno votato a favore della rimozione di Denisova dall’incarico.

ORE 16:30 – ZELENSKY: PRONTO A INCONTRO CON ONU E PUTIN – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è pronto ad accettare l’iniziativa del presidente turco Recep Tayyip Erdogan di organizzare un incontro a Istanbul con il leader russo Vladimir Putin e l’Onu. Lo sostiene il portale di notizie ucraino Vesti, che cita il portavoce presidenziale ucraino Sergey Nikiforov, come riporta la Tass. Il sito di notizie ucraino, riporta Tass, ha detto di aver contattato Nikiforov, il quale ha affermato che “è troppo presto per parlare dei formati dell’incontro” ma si tratta di “un consenso di principio per tale incontro”.

ORE 16:50 – PRICE CAP, DRAGHI: “NOI ACCONTENTATI” – “L’azione dell’Ue sull’energia si svilupperà su molti fronti. Sul funzionamento del mercato dell’energia e sui prezzi alti siamo stati accontentati. La Commissione ha ricevuto ufficialmente mandato per studiare la fattibilità del price cap”. Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa.

ORE 16:55 – DRAGHI: SANZIONI DURERANNO A LUNGO – “Le sanzioni dureranno per molto, molto tempo”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del vertice Ue a Bruxelles. Il premier ha sottolineato la necessita’ di “fondi europei per fare fronti agli investimenti richiesti” per la transizione digitale e verde. “Il massimo impatto” delle sanzioni “arriverà dopo l’estate” sostiene Draghi.

 ORE 17:50 – UE: LIBERARE I PORTI MAR NERO PER ESPORTAZIONI GRANO – I capi di stato e di governo europei riuniti a Bruxelles hanno adottato le conclusioni del vertice relative alla sicurezza alimentare con un appello alla Russia a porre fine agli attacchi alle infrastrutture di trasporto in Ucraina, revocare il blocco dei porti ucraini del Mar Nero e consentire le esportazioni di cibo, invitando poi gli Stati membri ad accelerare il lavoro sui corridoi di solidarietà.

ORE 18:29 – UNIONE AFRICANA: “UE CI DANNEGGIA CON SANZIONI A PUTIN” – Il presidente dell’Unione africana ha avvertito i leader dell’Ue che la loro decisione di espellere le banche russe dal sistema di messaggistica finanziaria SWIFT rischia di danneggiare le forniture alimentari al continente. La guerra in Ucraina e il blocco dei porti dei vicini russi, insieme ai conflitti africani e ai cambiamenti climatici, hanno già fatto salire i prezzi mondiali dei cereali e aggravato le crisi alimentari in Africa. Il presidente senegalese e leader dell’Ua, Macky Sall, ha avvertito l’Europa che le sue sanzioni bancarie volte a costringere la Russia ad abbandonare la sua invasione, non aiutano. Parlando in videoconferenza ai leader dell’Ue a Bruxelles, Sall ha detto: “I nostri paesi sono molto preoccupati per gli effetti collaterali dell’interruzione causata dal blocco del sistema di pagamento SWIFT. Quando il sistema SWIFT viene interrotto, significa che anche se i prodotti esistono, il pagamento diventa complicato, se non impossibile”. 

ORE 18:44 – GIORNALISTA FRANCESE UCCISO, LA MADRE: “MERCENARIO? MI VIENE LA NAUSEA” – “Il vostro comunicato stampa mi fa venire la nausea. Sappiate che mai potrete imbrattare la sua memoria”. Lo ha affermato la madre del giornalista francese, Frédéric Leclerc-Imhoff, rimasto ucciso ieri in Ucraina, replicando alle dichiarazioni dei separatisti filorussi di Lugansk, secondo cui il reporter di Bfm-tv sarebbe stato “un mercenario straniero” impegnato “nella consegna di armi e munizioni alle unità armate ucraine”.

ORE 19:10 – GOVERNATORE LUGANSK: ATTACCO A IMPIANTO CHIMICO – Un attacco aereo ha colpito un impianto chimico a Severodonetsk, nell’est dell’Ucraina, dove le forze armate russe controllano per metà la città. Lo ha scritto su Telegram il governatore dell’Oblast di Lugansk, Serhiy Gaidai, ripreso dal Guardian. Le forze armate russe hanno colpito “una cisterna di acido nitrico in un impianto chimico”, quindi gli abitanti dell’area sono stati invitati a non uscire dalle proprie case, a causa della pericolosità dell’acido.

“Nella fabbrica chimica Azot, un contenitore di prodotti chimici è esploso. Secondo le informazioni preliminari, si tratta di acido nitrico”, ha confermato su Telegram l’ambasciatore in Russia dei separatisti del Lugansk, Rodion Mirochnik, sottolineando che “il territorio della fabbrica è sempre controllato da formazioni del regime ucraino”.

ORE 19:55 – SEVERODONETSK: RUSSI CONTROLLANO 70% – Le forze russe controllano circa il 70% di Severodonetsk, loro attuale priorità nell’Ucraina orientale. “Il nemico sta attaccando le nostre truppe con mortai, artiglieria e lanciagranate lungo la linea del fronte”, fa sapere lo stato maggiore ucraino. La conquista di Severodonetsk e della città gemella di Lysychansk, sulla sponda occidentale del fiume Severskij Donek, consentirebbe a Mosca di impadronirsi dell’intera regione del Lugansk, una delle due Oblast del Donbass che nel 2014 caddero parzialmente in mano ai separatisti filorussi. “La situazione è estremamente complicata. Parte di Severodonetsk è controllata dai russi”, ha affermato Sergiy Gaidai, governatore della regione di Lugansk, secondo il quale gli invasori “non possono avanzare liberamente” per via della presenza dei combattenti ucraini, “sempre rimasti in città”.

“A mio giudizio, ma io non sono un militare, non ha senso perdere tanti soldati per riconquistare la città che non ha peso militare strategico”, prosegue il governatore, spiegando che “la vicina città di Lysychansk ha più alture e i militari sarebbero in posizioni migliori”. “I russi hanno distrutto tutte le sottostazioni elettriche e idriche. La gente non ha acqua. Hanno colpito le tubature del gas, hanno distrutto tutti i nostri ospedali. Molti civili sono morti. Il fuoco è così intenso che le persone devono seppellire i loro vicini da qualche parte nei loro cortili. A volte i bombardamenti si verificano anche durante le sepolture”.

ORE 21 – STATI UNITI SOSTENGONO MEDIAZIONE TURCA SULL’UCRAINA – Gli Stati Uniti “sostengono la mediazione dei nostri alleati turchi” nella crisi ucraina, in particolare per quanto riguarda lo stabilimento di rotte sulle quali veicolare le esportazioni di cereali. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price.

Guerra Ucraina-Russia. Mosca: “Rischi di scontro diretto con gli Stati Uniti” ed avvia esercitazioni nucleari. Ed apre a un incontro Putin-Zelensky. Redazione CdG 1947 su Il Corriere del Giorno l'1 Giugno 2022.  

La Russia valuta "in modo estremamente negativo" il nuovo pacchetto di sostegno militare degli Usa all'Ucraina. All'udienza generale l'appello lanciato dal Papa sul blocco delle esportazioni a causa del conflitto, Biden: «Invieremo a Kiev missili hi-tech per difendersi. Non incoraggiamo Kiev a colpire Russia e non cercheremo di rovesciare Putin». Il Cremlino avvia un’esercitazione nucleare

98° giorno di guerra in Ucraina. Gli Stati Uniti forniranno all’Ucraina sistemi missilistici Himars, che hanno una gittata di 80 chilometri. Lo riferiscono fonti dell’amministrazione dopo che Joe Biden, in un editoriale sul New York Times, ha annunciato l’invio a Kiev di sistemi missilistici più avanzati. E la Russia valuta «in modo estremamente negativo» il nuovo pacchetto di sostegno militare degli Usa all’Ucraina. A dirlo è il vice ministro degli Esteri russo, Serghiei Ryabkov, all’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti.

Cresce la tensione fra Russia e Usa. Oggi è il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, a dichiarare: “Riteniamo che gli Stati Uniti stiano deliberatamente e in modo mirato gettando altra benzina sul fuoco”. Il riferimento è alle parole del presidente americano Joe Biden che ha affermato che gli Stati Uniti forniranno all’Ucraina sistemi missilistici “più avanzati” per colpire “obiettivi strategici“. “Lo consideriamo un fatto puramente negativo, perché inutili sono i tentativi di presentare la decisione come contenente un elemento di “autocontrollo“, ha detto il vice ministro russo a Ria Novosti. Intanto però il Cremlino non esclude la proposta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di incontrare Putin, ma “dovrebbe essere finalizzato qualche documento“.

h. 13.43 | Von der Leyen: “Putin dovrà contribuire ricostruire Ucraina“

“La nostra arma più forte contro Putin è l’unità. Noi supporteremo l’Ucraina nella ricostruzione, non è solo un nostro interesse strategico ma un nostro dovere morale. La somma di investimenti è enorme e noi dovremo creare una piattaforma ad hoc che riunisca l’Ue e i suoi partner, il G7, le organizzazioni internazionali”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen parlando al congresso del Ppe. “Ma, una cosa deve essere chiara: saranno Putin e i suoi oligarchi, che hanno perpetrato questa guerra, che dovranno contribuire alla ricostruzione dell’Ucraina”, ha aggiunto.

h. 14.24 | S&P, choc prezzi alimentari probabile fino al 2024

L’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e la diminuzione delle forniture a seguito della guerra tra Russia e Ucraina dureranno probabilmente fino al 2024 e forse anche oltre, secondo quanto indica S&P Global Ratings nel rapporto ‘The Global Food Shock Will Last Years, Not Months’. La carenza di fertilizzanti, i controlli sulle esportazioni, l’interruzione del commercio globale e l’aumento dei costi di carburante e trasporto eserciteranno una pressione al rialzo sul costo dei prodotti di base.

h. 14.51 | Kiev, i russi entrati nel centro di Severodonetsk

“Gli scontri continuano. Il nemico ha raggiunto il centro di Severodonetsk e sta cercando di prendere piede lì“. Lo ha riferito il portavoce del ministero della Difesa ucraino Oleksandr Motuzyanyk, citato da Unian. “Ora il nemico ha concentrato lì le sue massime riserve per raggiungere il confine della regione di Lugansk. Il loro principale obiettivo tattico ora è prendere il pieno controllo della città di Severodonetsk. Vogliono anche circondare Lysychansk“, ha aggiunto il portavoce di Kiev.

h. 15.00 | Kiev, ucraini deportati testimoni a processo farsa Azovstal

I separatisti filorussi di Donetsk stanno preparando il “processo farsa” ai combattenti dell’Azovstal di Mariupol e intendono utilizzare cittadini ucraini “deportati” come testimoni contro le truppe ucraine. Lo riferisce il Centro per le comunicazioni strategiche e le informazioni di sicurezza di Kiev, citato da Ukrinform. “I preparativi per questo show televisivo di propaganda sono in corso. Questa volta, persone reali possono intervenire come testimoni e vittime. Anche quelli che conoscevamo. Si tratta di ucraini deportati con la forza in Russia”, aggiunge il Centro.

h. 15.05 | Baerbock, in Donbass nuova strategia russa di distruzione

Se guardiamo al Donbass, vediamo come le truppe russe radono al suolo “città dopo città, villaggio dopo villaggio”. Si tratta di “una nuova strategia: prima arrivano i missili, poi gli aerei con l’artiglieria e dopo, quando tutto è già distrutto, entrano i carri armati. Dobbiamo dire la verità, è una nuova ondata di distruzione”. Lo ha detto oggi al parlamento tedesco la ministra degli Esteri Annalena Baerbock, che ha aggiunto che nel Donbass c’è una strategia di “spopolamento e di estinzione della civiltà, si vuole distruggere la statalità”. Per questo motivo, ha sottolineato Baerbock, la Germania non può chiudere gli occhi e deve continuare a sostenere l’Ucraina con l’invio di armi.

h. 15.15 | missili Usa a Kiev in nuovo pacchetto aiuti per 700 mln

I sistemi missilistici avanzati promessi a Kiev da Joe Biden fanno parte di un nuovo pacchetto di aiuti militari Usa da 700 milioni di dollari. Lo riportano i media Usa.

h. 15.35 | Lavrov, il no di Kiev a accordi Minsk è dietro la crisi attuale

La scelta delle autorita’ di Kiev di ignorare per otto anni l’applicazione degli Accordi di Minsk “è stata un fattore decisivo che ha condotto alla situazione attuale“. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, in conferenza stampa a Riad.

h. 15.50 | Salvini, non sento Putin da anni. In contatto con Lavrov

“Non dovevo incontrare Putin, non lo sento da anni. Sono in contatto con il ministro degli Esteri Lavrov“. Così il segretario leghista Matteo Salvini, intercettato da ‘Fanpage.it’.

h. 15.51 | Lavrov: “Invio lanciarazzi è provocazione diretta“

L’invio di lanciarazzi multipli alle forze ucraine è una “provocazione diretta” che segna un “coinvolgimento nel conflitto”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, in conferenza stampa a Riad. Lavrov ha osservato che “in Occidente ci sono ancora politici che non condividono questa follia” e “stanno iniziando a capire” che le sanzioni stanno colpendo più l’Europa che la Russia. “Abbiamo fatto più profitti dello scorso anno, lasciamo che traggano le loro conclusioni“, ha aggiunto il capo della diplomazia di Mosca.

h. 15.53 | Lavrov: “Mine bloccano carichi grano, Ankara aiuterà”

I carichi di grano ucraini sono bloccati dalle mine piazzate dalle forze di Kiev nelle sue acque, mentre gli approvvigionamenti di cereali russi sono ostacolati dalle sanzioni. Lo ha dichiarato in conferenza stampa a Riad il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, che ha annunciato un accordo con la Turchia, “che aiuterà nelle attività di sminamento“, i cui dettagli verranno riferiti in seguito. “Non ci sono problemi da parte della Russia, ogni giorno abbiamo dichiarato corridoi umanitari attraverso i quali le navi possono lasciare i porti”, ha detto Lavrov, “le navi russe che trasportano grano non sono accettate nei porti europei e non possono essere assicurate per via delle sanzioni imposte dai nostri colleghi europei, che preferiscono non parlarne”. Lavrov ha quindi affermato che lo sminamento dei porti ucraini dovrebbe avvenire senza che ciò comporti un vantaggio per le forze militari di Kiev.

h. 16.05 | Lavrov: “Turchia organizzerà sminamento porti ucraini“

I presidenti di Russia e Turchia, Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan, hanno concordato che la Turchia contribuirà a organizzare lo sminamento dei porti ucraini. Lo ha riferito il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, citato dalla Tass.

h. 16.15 | Svizzera blocca l’invio dei suoi veicoli militari

Il governo svizzero ha bloccato la spedizione di veicoli blindati in Ucraina, negando l’autorizzazione chiesta dalla Danimarca. Lo riporta l’emittente svizzera Srf secondo la quale Berna ha respinto la richiesta di Copenhagen di inviare a Kiev 20 veicoli da combattimento della fanteria Piranha III. Per l’invio, la Danimarca aveva bisogno dell’autorizzazione della Svizzera perché lì sono stati fabbricati.

Rivendicando la sua neutralità e il rifiuto di inviare armi in zone di guerra, la Svizzera aveva già negato alla Germania e alla Polonia l’autorizzazione a inviare in Ucraina armi di fabbricazione svizzera.

h. 16.20 | Lavrov: “Rischi allargamento conflitto se lanciarazzi a Kiev”

La fornitura Usa dei lanciarazzi multipli MLRS a Kiev rischierebbe di provocare un allargamento del conflitto con il coinvolgimento di Paesi terzi. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, citato dalla Tass. “Le richieste di armi straniere da parte dell’Ucraina sono provocazioni che mirano a coinvolgere l’Occidente nel conflitto”, ha aggiunto il capo della diplomazia di Mosca.

h. 16.25 | Lavrov: “Le ambizioni militari dell’Ue sono solo parole“

“Le dichiarazioni dell’Alto rappresentante Josep Borrell sulle ambizioni dell’Ue di diventare una potenza militare sembrano solo parole, ma non c’è fumo senza fuoco”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, citato dalla Tass.

h. 16.30 | Kiev: ferito leader separatista Pushilin

Denis Pushilin, leader dell’autoproclamata Repubblica filorussa di Donetsk, è stato ferito a Liman. Lo ha detto Viktor Andrusiv, consigliere del Ministro dell’Interno ucraino. Non è chiara né la natura né la gravità delle ferite.

h. 16.51 | Erdogan: “Da Svezia e Finlandia no garanzie su minaccia terrorismo”

La Turchia non ha ricevuto alcuna proposta concreta dalla Finlandia e dalla Svezia che rispondesse ai timori manifestati da Ankara sul sostegno al terrorismo che sarebbe fornito dai due Paesi. Lo ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan parlando al Parlamento in merito al veto posto da Ankara sull’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato.

h. 17.03 | Blinken: “Forniremo a Kiev ciò di cui ha bisogno“

Gli Stati Uniti forniranno all’Ucraina “esattamente ciò di cui ha bisogno” per fronteggiare l’invasione russa. Lo ha ribadito il segretario di Stato Antony Blinken, ricordando l’annuncio fatto dal presidente Joe Biden riguardo all’invio di un nuovo “significativo” pacchetto di aiuti all’Ucraina, compresi “sistemi avanzati” per raggiungere “distanze più lunghe” sul campo di battaglia in Ucraina. Gli obiettivi, ha detto Blinken parlando in una conferenza stampa congiunta con il segretario della Nato Jens Stoltenberg, sono di “respingere l’invasione” russa e consentire a Kiev di avere una posizione “più forte” all’eventuale tavolo dei negoziati che “potrebbe emergere”.

h. 17.10 | Blinken: “Kiev garantisce, non userà missili Usa in Russia“

L’Ucraina ha “assicurato” che non utilizzerà i nuovi missili forniti dagli Usa per colpire obiettivi in Russia: lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken, confermando quanto riferito dai media.

h. 17.27 | Stoltenberg: “Prendiamo sul serio minaccia terrorista Pkk”

La Nato “prende sul serio la minaccia terrorista del Pkk“. Lo ha dichiarato il segretario generale dell’alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, in conferenza stampa congiunta con il segretario di Stato americano, Antony Blinken. La Turchia sta bloccando l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato accusandole di sostenere il Pkk e le sue ramificazioni nel Nord della Siria. “La Turchia è un alleato della Nato importante e non solo per la posizione geografica strategica, se solleva una preoccupazione ci sediamo e ne discutiamo”, ha aggiunto il segretario generale della Nato.

h. 17.35 | Blinken: “Mosca mente, sanzioni non colpiscono grano”

Il segretario di stato Usa Antony Blinken ha accusato Mosca di dire “menzogne” quando sostiene che le sanzioni occidentali le impediscono di esportare cereali,  in quanto le restrizioni, ha ricordato, “prevedono esenzioni per il cibo“.

h. 17.45 | Fonti Ue: Ungheria vuole rimozione Kirill da sanzioni

Alla riunione tra gli ambasciatori Ue dedicata all’approvazione finale dell’embargo sul petrolio russo e al sesto pacchetto di sanzioni a Mosca, l’Ungheria ha chiesto che il nome del patriarca Kirill venga tolto dalla lista dei sanzionati. È quanto si apprende da una fonte diplomatica europea. Sono in corso contatti con il governo ungherese nell’auspicio che la questione possa essere risolta a breve, ha aggiunto la stessa fonte.

h. 17.58 | Presidente croato: “Sanzioni a Russia non funzionano“

Per il  presidente croato Zoran Milanovic, le sanzioni della Ue contro la Russia, comprese quelle sul petrolio, sono destinate a non avere alcun effetto reale, dal momento che Mosca venderà il petrolio e il gas ad altri Paesi. Citato dai media regionali, Milanovic ha detto di ritenere che a sopportare le conseguenze più pesanti delle sanzioni saranno i cittadini europei. Il socialdemocratico Milanovic è da tempo in rotta di collisione, sia politica che personale, con il premier conservatore croato Andrej Plenkovic, il cui governo è allineato con le posizioni Ue a favore di sanzioni sempre più dure alla Russia di Vladimir Putin per l’intervento armato in Ucraina.

 h. 18.08 | Blinken: “Prevediamo che la guerra duri ancora molti mesi”

Al momento la guerra in Ucraina appare destinata a durare “ancora molti mesi”. E’ la previsione del segretario di Stato americano, Antony Blinken, espressa in conferenza stampa congiunta con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. “Potrebbe essere finita domani se la Russia scegliesse di porre fine all’aggressione ma non vediamo alcun segno di questo al momento“, ha aggiunto Blinken, “finchè andrà avanti, vogliamo garantire che l’Ucraina abbia in mano ciò che le serve per difendersi e vogliamo assicurare che la Russia senta una forte pressione da più Paesi possibili per porre fine all’aggressione”.

h. 18.30 | Stoltenberg: “Nei prossimi giorni incontro tra Turchia, Svezia e Finlandia“

Nei prossimi giorni ci sarà un incontro di alti funzionari di Turchia, Svezia e Finlandia per discutere dell’adesione di questi due Paesi alla Nato, cui si oppone Ankara. Lo ha annunciato il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, in una conferenza stampa a Washington con il segretario di Stato americano Antony Blinken. Stoltenberg ha detto di aver convocato una riunione “nei prossimi giorni” per assicurare che ci siano “progressi” nell’adesione dei due Paesi.

h. 18.55 | Weber: “Non ci alleamo con populisti e pro-Putin“

“Io sono per la costruzione di ponti, anche fra i cittadini e la politica perchè noi siamo il Partito del popolo. Ma siamo il Partito dell’Europa, dei valori di Schuman e De Gasperi. Non ci alleeremo con gli estremisti e i populisti anti-europesti e pro-Putin“. Lo ha dichiarato in un’intervista all’AGI il neo presidente del Partito popolare europeo (Ppe), Manfred Weber. Porte chiuse quindi “ai partiti come quello della Le Pen in Francia“, ha evidenziato.

h. 19.18 | Kiev: russi controllano Severodonetsk a Est ma sono stati respinti altrove

Le forze russe hanno preso il controllo della parte orientale di Severodonetsk, ma sono state respinte altrove. Lo sostiene l’esercito ucraino sottolineando che le forze russe hanno tentato senza successo di avanzare su più fronti, ma hanno incontrato resistenza e si sono ritirate. In una nota diffusa dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine si legge che i russi “continuano a prendere d’assalto Severodonetsk e hanno stabilito il controllo sulla parte orientale della città“. Allo stesso modo, hanno detto i militari ucraini, i tentativi dei russi di sfondare da sud verso Bakhmut sono stati respinti. Nel sud dell’Ucraina, riferiscono i militari di Kiev, “i russi continuano a sparare anche su infrastrutture civili e aree residenziali” a Mykolaiv.

h. 19.21 | Biden annuncia nuovo pacchetto armi con Himars

Joe Biden ha ufficializzato un “nuovo significativo pacchetto di aiuti” agli ucraini che li “armerà con nuove capacità e armamenti avanzati, compresi i sistemi Himars con le munizioni, per difendere il loro territorio dall’avanzata russa“. Lo rende noto la Casa Bianca. Il presidente Usa loda “il coraggio e la risolutezza degli ucraini nel difendere il loro paese e la loro democrazia contro l’aggressione russa” e ribadisce l’impegno a continuare a fornire armi a Kiev.

h. 19.38 | Blinken, nuovi aiuti militari Usa per 700 mln dollari

Gli Stati Uniti invieranno nuovi aiuti militari a Kiev per un valore di 700 milioni di dollari. Lo ha annunciato in una nota il segretario di Stato, Antony Blinken. Si tratta dell’undicesimo invio di aiuti militari, che comprendono armi e altre attrezzature. “L’assistenza militare statunitense rafforzerà la posizione dell’Ucraina per difendere la sua sovranità e integrità territoriale, per assicurarsi vittorie sul terreno e, infine, rafforzerà la posizione dell’Ucraina al tavolo dei negoziati“, afferma Blinken nel comunicato.

h. 19.43 | I Paesi petroliferi a colloquio con russi e ucraini

I paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Gcc) hanno trasmesso oggi al ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, una “posizione unitaria” sull’“impatto negativo” della guerra in Ucraina. Lo ha riferito il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan. In un comunicato letto dopo l’incontro tra Lavrov e i suoi omologhi di Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Kuwait e Oman, che compongono il Gcc, Bin Farhan ha affermato che i ministri arabi hanno tenuto oggi anche una videoconferenza con la controparte, Dmytro Kuleba. “Oggi abbiamo avuto proficui incontri con i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina, nei quali abbiamo espresso la nostra posizione unitaria sulla crisi russo-ucraina e le sue ripercussioni negative, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza alimentare nei paesi colpiti e nel mondo“, ha detto il ministro saudita, senza tuttavia rivelare ulteriori dettagli.

h. 19.50 | Slittano le nuove sanzioni Ue. Orbàn ancora contrario

Si è conclusa con un nulla di fatto la riunione degli ambasciatori Ue che doveva dare il via libera formale al sesto pacchetto di sanzioni. Questa volta, dopo la questione dell’embargo al petrolio, il veto ungherese è stato posto sull’inserimento nella lista degli individui colpiti del patriarca della Chiesa ortodossa russa Kirill. Ora gli ambasciatori dei 27 Stati membri presso l’Ue dovranno convocare un nuovo incontro.

h. 20.35 | Kiev: civili rifugiati in fabbrica chimica Azot a Severodonetsk

“Ci sono civili nei bunker” della fabbrica chimica Azot di Severodonetsk, dove potrebbero esserci ancora depositi di sostanze chimiche pericolose. Lo ha detto il governatore della regione di Lugansk, Serhiy Gaidai, dopo l’esplosione di ieri di un deposito di acido nitrico, provocata secondo Kiev da un raid russo sull’impianto. “Ma non sarà una seconda Azovstal perché quella aveva una vasta città sotterranea, cosa che l’Azot non ha”, ha aggiunto, citato dal Guardian.

h. 20.42 | Danimarca: referendum, 69% sì a adesione a Difesa comune Ue 

Secondo i primi exit poll del referendum che si è tenuto oggi in Danimarca, il 69% dei cittadini ha detto sì all’adesione del Paese alla politica di difesa e di sicurezza comune dell’Unione Europea. Il referendum ha chiamato i danesi a esprimersi su una clausola di esclusione volontaria concordata con Bruxelles 30 anni fa che tiene la Danimarca fuori dalla politica di difesa e sicurezza comune nell’Unione europea.

La Danimarca è membro dell’Ue dal 1973, ma ha frenato il trasferimento di più potere a Bruxelles nel 1992, quando il 50,7 per cento dei danesi bocciò il Trattato di Maastricht, il trattato istitutivo dell’Ue. Ma siccome quel trattato per entrare in vigore doveva essere ratificato da tutti gli Stati membri, per convincere i danesi ad approvarlo, Copenaghen negoziò con Bruxelles una serie di esenzioni e alla fine, l’anno successivo, i danesi lo approvarono. Da allora, la Danimarca è rimasta al di fuori della moneta unica europea, l’euro (che ha respinto in un referendum del 2000), così come dalle politiche comuni in materia di giustizia, affari interni e difesa

Guerra Ucraina-Russia. Londra fornirà a Kiev lanciamissili Usa a lungo raggio. La rabbia di Mosca. Redazione CdG 1947 su Il Corriere del Giorno il 2 Giugno 2022.

La rabbia delle capitali europee contro l'Ungheria: “Orbán ci sta ricattando, sulle sanzioni andiamo avanti da soli”. I sospetti delle cancellerie: il veto magiaro per aiutare Putin e per ottenere i soldi del Pnrr, ancora congelati per lo stato di diritto. A Bruxelles prende piede l’idea di adottare le ritorsioni contro Mosca a 26, senza l’Ungheria: sarebbe un passo verso il suo addio all' Unione Europea

99° giorno di guerra in Ucraina. In serata un missile russo è caduto vicino a Leopoli ferendo 5 persone, mentre Kiev afferma di aver colpito due imbarcazioni russe nel mar Nero. Ci sarebbero ancora dei civili nei sotterranei dell’impianto chimico Azot, colpito a Severodonetsk secondo quanto riferito dal governatore della regione di Luhansk, Serhiy Gaidai. I russi intanto sono entrati nel centro di Severodonetsk e stanno consolidando le loro posizioni, con l’obiettivo di impadronirsi del centro amministrativo ucraino del Lugansk per poi circondare la vicina Lysychansk e prendere il controllo dell’intera regione. 

Il presidente USA Joe Biden ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno all’Ucraina sistemi missilistici «più avanzati» per colpire «obiettivi strategici». Si tratta dei missili Himars, con una gittata di 80 chilometri. A questi si aggiungeranno sistemi missilistici britannici M270 a lungo raggio. Ira di Mosca: «Washington getta altra benzina sul fuoco». E slittano ancora le sanzioni europee contro la Russia dopo l’opposizione dell’Ungheria a includere il patriarca ortodosso Kirill nella lista dei destinatari delle sanzioni. Manca, quindi, il sigillo al sesto pacchetto varato dal vertice Ue. 

h. 00.01 | Danimarca: Von der Leyen, forte messaggio per sicurezza comune

«Accolgo con favore il forte messaggio di impegno per la nostra sicurezza comune inviato oggi dal popolo danese. L’esperienza della Danimarca in materia di difesa è molto apprezzata. Sono convinta che la Danimarca e l’Ue trarranno vantaggio da questa decisione». Così la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen in un tweet commentando la vittoria del sì al referendum in Danimarca sull’opt-out della Difesa comune Ue.

h. 00.03 |  Kiev: 5 feriti per missile in regione di Leopoli

«Un missile ha colpito il tunnel ferroviario di Beskydy nei Carpazi», ferendo almeno «5 persone, che non sono in pericolo di vita». Lo ha confermato su Telegram il consigliere del ministro dell’Interno ucraino, Anton Gerashchenko, riferendosi alle esplosioni udite in serata nella regione di Leopoli e denunciando il «tentativo di interrompere le forniture occidentali di armi e carburante all’Ucraina».

h. 00.19 |  Usa, incontro con alleati Nato del Baltico

Gli Stati Uniti hanno parlato oggi con gli alleati del Baltico riguardo la situazione legata all’invasione russa dell’Ucraina. Lo ha detto il consigliere alla Sicurezza nazionale per la Casa Bianca Jake Sullivan. I partecipanti, che erano i rispettivi responsabili e consiglieri sulla sicurezza per i propri Paesi, hanno discusso degli «sforzi congiunti per rinforzare la nostra difesa e sicurezza collettiva» e della preparazione del vertice Nato in programma a Madrid il 29 e 30 giugno. Alla conference call hanno partecipato rappresentanti di Lituania, Lettonia e Estonia.

h. 00.22 |  Wsj: centinaia di soldati russi hanno disertato a inizio guerra

Centinaia di soldati russi sono scappati dalla guerra in Ucraina o si sono rifiutati di prendervi parte nella battute iniziali dell’invasione. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali le diserzioni e i rifiuti a intervenire mettono Mosca in difficoltà su come punire i soldati che si sono tirati indietro. Finora le sanzioni sono state limitate al licenziamento formale ma il fatto che la Russia non abbia dichiarato guerra a Kiev riduce le chance di presentare accuse penali contro i disertori.

h. 01.38 |  Mondiali: orgoglio Zelensky per Ucraina in finale playoff. ‘Due ore di felicità a cui non siamo’

«Ci sono momenti in cui non servono molte parole! Solo orgoglio! Grazie ragazzi! Due ore di felicità a cui non siamo abituati»: è il commento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla qualificazione dell’Ucraina per la finale playoff dei Mondiali di calcio. «Sono andati, hanno combattuto, hanno perseverato e hanno vinto perché ucraini! – ha dichiarato Zelensky su Telegram – Una gioia per i nostri militari, per tutto il nostro Paese. Stiamo tutti combattendo, ognuno sul proprio fronte».

 h. 01.47 |  Nato: Blinken, “Svezia e Finlandia membri prima possibile“

Gli Stati Uniti «sostengono con forza» la domanda di adesione alla Nato di Svezia e Finlandia. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken. «Entrambi i Paesi – ha aggiunto – sono più che qualificati per farne parte e diventare membri a pieno titolo il prima possibile. Daranno più forza alla Nato».

h. 02.11 |  “Riad pronta ad aumento produzione se cala quella russa”

L’Arabia Saudita è pronta ad aumentare la produzione di petrolio nel caso in cui quella della Russia dovesse calare in modo sostanziale a causa delle sanzioni. Lo riporta il Financial Times citando alcune fonti, secondo le quali l’Arabia Saudita è consapevole dei rischi attuali legati alle nuove sanzioni contro Mosca e all’accordo fra Ue e Gran Bretagna per vietare le assicurazioni sulle navi russe che trasportano petrolio. «E’ consapevole dei rischi e non è nel suo interesse perdere il controllo dei prezzi», riferiscono le fonti spiegando il cambio di posizione dell’Arabia Saudita che finora ha resistito alle richieste, anche americane, di aumentare la produzione.

h. 03.17 | Zelensky: “Rapiti dai russi 200 mila bambini”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che 200.000 bambini ucraini sono stati portati con la forza in Russia, compresi quelli negli orfanotrofi. Zelensky durante la Giornata internazionale dei bambini nel corso del video notturno alla nazione, ha spiegato che finora 243 bambini sono stati uccisi nella guerra, 446 sono stati feriti e 139 sono dispersi. «Lo scopo di questa politica criminale non è solo quello di rubare le persone, ma di far dimenticare a coloro che sono deportati l’Ucraina», ha detto il presidente ucraino. «L’Ucraina non può essere conquistata, il nostro popolo non si arrende e i nostri figli non diventeranno proprietà degli occupanti», ha aggiunto.

h. 06:12 | Stoltenberg: Nato pronta e determinata a difendere i propri alleati

«Gli Stati Uniti stanno giocando un ruolo indispensabile nella risposta all’invasione russa dell’Ucraina» ma anche la Nato è «pronta e determinata» a difendere i propri alleati. Lo ha detto il Segretario generale Jens Stoltenberg, al termine dell’incontro avvenuto a Washington con il segretario di Stato americano Antony Blinken. «Il vostro sostegno all’Ucraina – ha aggiunto – sta facendo la differenza sul campo di battaglia ogni giorno». L’annuncio di nuovi aiuti militari a Kiev, ha commentato Stoltenberg, è «dimostrazione di vera leadership». «Il forte sostegno garantito dalla Nato e dagli Alleati – ha continuato – aiuta a far sì che la brutale aggressione del presidente Putin non avrà successo, e che l’Ucraina prevarrà».

h. 06:14 | Petrolio, possibile viaggio di Biden in Arabia Saudita

Biden dovrebbe volare in Arabia Saudita nelle prossime settimane nell’ambito del suo viaggio internazionale per il vertice Nato e del G7. L’indiscrezione arriva mentre i prezzi dell’energia sono balzati negli Stati Uniti e segue i rumors sulla disponibilità di Riad ad aumentare la produzione di petrolio nel caso in cui quella della Russia dovesse significativamente calare a causa delle sanzioni.

h. 06:17 | Kiev, affondati due mezzi da sbarco russi nel Mar Nero

Le forze armate ucraine hanno annunciato di avere affondato due mezzi da sbarco russi nel Mar Nero. Lo afferma il comando operativo `Sud´ su Facebook, precisando che si tratta di barche militari russe nascoste nell’estuario del Dnepr pronte a svolgere operazioni di sabotaggio e ricognizione.

h. 06:20 | Londra fornirà all’Ucraina missili a lungo raggio

La Gran Bretagna ha confermato che fornirà all’Ucraina sistemi missilistici M270 a lungo raggio. Lo ha detto il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace alla Cnn, precisando che questo passaggio è stato «strettamente coordinato» con la decisione degli Stati di fornire all’Ucraina il sistema HIMARS. Il governo britannico ha anche affermato che l’esercito ucraino verrà addestrato a utilizzare i lanciarazzi nel Regno Unito in modo da massimizzarne l’efficienza.

h. 07.43 | Lugansk, russi controllano l’80% di Severodonetsk

Si combatte ancora nelle strade di Severodonetsk, ma le forze russe controllano ormai circa l’80% di questa città strategica dell’Ucraina orientale: lo ha reso noto il  capo dell’amministrazione militare regionale del Lugansk, Serhiy Gayday, secondo quanto riporta la Cnn. “In alcune strade, i nostri difensori hanno successo”, ha detto Gayday sottolineando che sei soldati russi sono stati catturati. I combattimenti continuano anche nei villaggi a sud e ad ovest della città, mentre le truppe di Mosca cercano di circondare completamente le difese ucraine.

Orban blocca le nuove sanzioni. La rabbia di Mosca per l’invio a Kiev dagli Usa di nuovi missili. Francesco Battistini, Marta Serafini, Paolo Foschi su Il Corriere della Sera il 2 Giugno 2022.

Le notizie di giovedì 2 giugno sulla guerra, in diretta: le truppe russe continuano ad avanzare nell’est. Il Cremlino ora non esclude un incontro Putin-Zelensky

 Lanciarazzi delle milizie separatiste nel Donetsk (Ap)

• La guerra in Ucraina è arrivata al 99esimo giorno, l’avanzata dei russi nell’est in questa fase del conflitto pare inarrestabile.

• Sale la tensione sull'asse Mosca-Washington, dopo che Joe Biden ha annunciato che gli Usa forniranno all’Ucraina missili Himars a medio raggio ad alta tecnologia.

• Il ministro degli Esteri russo Lavrov parla di rischi di un allargamento del conflitto nel caso gli Usa mandassero i lanciarazzi a Kiev. Washington però assicura di aver avuto la garanzia dall’Ucraina sul fatto che i nuovi sistemi missilistici non saranno utilizzati per colpire bersagli nel territorio russo.

• Sul fronte diplomatico, nonostante la tensione, si registra una significativa novità: per la prima volta il Cremlino ha aperto all'ipotesi di un incontro fra Putin e Zelensky.

• Macron lancia risoluzione a Onu per lo sblocco del grano ucraino.

• L’Ungheria chiede di escludere Kirill dalla lista nera Ue: il nuovo pacchetto di sanzioni, compreso l'embardo del petrolio, è dunque in stallo, bloccato dal veto esercitato da Orban.

• Mattarella: l’aggressione russa mina coesistenza pacifica.

Ore 05:42 - Orban blocca ancora il pacchetto sanzioni e slitta l’ok Ue

Si è conclusa con un nulla di fatto la riunione degli ambasciatori Ue che doveva dare il via libera formale al sesto pacchetto di sanzioni. Questa volta, dopo la questione dell’embargo al petrolio, l’Ungheria del premier Orban ha bloccato l’approvazione delle misure perché si oppone all’inserimento del patriarca della Chiesa ortodossa russa Kirill nella lista nera delle persone sanzionate. Gli ambasciatori dei 27 Stati membri presso l’Ue dovranno convocare un nuovo incontro. È quanto si apprende da fonti diplomatiche.

Ore 05:43 - 5 feriti negli attacchi missilistici nella regione di Leopoli

«Un missile ha colpito il tunnel ferroviario di Beskydy nei Carpazi», ferendo almeno «5 persone, che non sono in pericolo di vita». Lo ha confermato su Telegram il consigliere del ministro dell’Interno ucraino, Anton Gerashchenko, riferendosi alle esplosioni udite in serata nella regione di Leopoli e denunciando il «tentativo di interrompere le forniture occidentali di armi e carburante all’Ucraina».

Ore 05:44 - Severodonestsk, i civili si rifugiano nei sotterranei dell’impianto chimico

A Severodonetsk molti civili cercano riparo nei sotterranei dell’impianto chimico Azot, che si trova in una zona bombardata dai russi. Lo ha riferito il governatore della regione di Luhansk, Serhiy Gaidai. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha definito una «follia» bombardare «alla cieca» l’area.

Ore 06:00 - Finlandia, la delusione per i tempi per l’ingresso nella Nato

È stata una primavera drammatica in Finlandia, per quanto riguarda le decisioni sulla sicurezza e sulla politica estera, racconta il ministro degli Esteri Pekka Haavisto durante un incontro con un gruppo di giornalisti dell’Europa meridionale, fra cui il Corriere della Sera. Haavisto, 64 anni, è stato il primo candidato dichiaratamente gay alla presidenza della Finlandia, persa due volte — nel 2012 e nel 2018 — contro Sauli Niinistö, l’attuale capo di Stato con il quale, secondo la costituzione, condivide la responsabilità di politica estera. Esponente dei verdi, in passato non era fra i sostenitori dell’adesione alla Nato, approvata soltanto dal 30% della popolazione, a parte due brevi picchi dopo le guerre della Russia — con cui la Finlandia condivide un confine di 1.300 chilometri e da 70 anni cerca di mantenere rapporti pragmatici — in Georgia nel 2008 e poi in Crimea nel 2014. Tutto, però, è cambiato all’alba del 24 febbraio, quando le truppe di Putin hanno varcato il confine con l’Ucraina. «Quella mattina, la gente in strada a Helsinki mi fermava chiedendomi se, nonostante abbiamo un esercito molto forte, saremmo stati in grado di rispondere da soli a un attacco chimico o nucleare, oppure se avremmo avuto bisogno di più muscoli», ricorda Haavisto. «Penso che la risposta sia più muscoli, e cooperazione». (Qui l’articolo completo)

Ore 06:01 - Wall Street Journal: centinaia di diserzioni fra i russi

Centinaia di soldati russi sono scappati dalla guerra in Ucraina o si sono rifiutati di prendervi parte nella battute iniziali dell’invasione. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali le diserzioni e i rifiuti a intervenire mettono Mosca in difficoltà su come punire i soldati che si sono tirati indietro. Finora le sanzioni sono state limitate al licenziamento formale ma il fatto che la Russia non abbia dichiarato guerra a Kiev riduce le chance di presentare accuse penali contro i disertori.

Ore 06:05 - I ceceni nel cuore di Severodonetsk, la Russia sfonda a Est

Quello in Ucraina è un conflitto tradizionale dalle fasi alterne. Piccole vittorie su altrettanto piccoli fronti, rovesci, ritirate. Solo il tempo potrà misurare le conseguenze strategiche, non per caso qualche studioso ha invitato a guardare a oltre l’estate, a non soffermarsi sulle singole battaglie pur importanti. I russi, abbassando l’asticella degli obiettivi, hanno conquistato una buona fetta del Donbass. L’ingresso dei ceceni nel cuore di Severodonetsk è il simbolo doloroso. Gli ucraini, a loro volta, hanno resistito smentendo le previsioni più nere, comprese quelle dell’intelligence americana. È un momento favorevole all’aggressore, le divagazioni della propaganda non possono nasconderlo ma al tempo stesso siamo nel mezzo di una lotta d’attrito dove conta «per quanto»: ossia per quanto tempo i duellanti riusciranno a determinare cambiamenti rilevanti. (Qui l’articolo di Andrea Marinelli e Guido Olimpio con il punto militare sulla guerra)

Ore 06:07 - Calcio, l’Ucraina batte la Scozia e spera nella qualificazione per i Mondiali

L’avevano definita «la partita più importante della loro vita» e l’hanno vinta: i gol di Yarmolenko (un tiro di sinistro da centro area sotto la traversa) a fine primo tempo e di Yaremchuk all’inizio del secondo (colpo di testa da posizione ravvicinata) hanno deciso la sfida, quello di Dovbyk nel recupero ha messo l’ultimo sigillo. Così l’Ucraina ha battuto la Scozia nel primo playoff per andare ai Mondiali del Qatar. Andata in vantaggio 2-0, la Nazionale gialla poi è riuscita a controllare e a difendere il vantaggio dal ritorno scozzese che ha portato al gol a dieci minuti dalla fine Callum McGregor, con un sinistro da fuori. Niente da fare, va avanti l’Ucraina che ora dovrà affrontare il Galles domenica a Cardiff, nella finale dei playoff, per continuare a inseguire il sogno dei Mondiali in Qatar. (Qui l’articolo completo della Redazione Sport)

Ore 06:10 - Zelensky: 200 mila bambini ucraini portati con la forza in Russia

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che 200.000 bambini ucraini sono stati portati con la forza in Russia, compresi quelli negli orfanotrofi. Zelensky, durante la Giornata internazionale dei bambini, nel corso del video notturno alla nazione ha spiegato che finora 243 bambini sono stati uccisi nella guerra, 446 sono stati feriti e 139 sono dispersi. «Lo scopo di questa politica criminale non è solo quello di rubare le persone, ma di far dimenticare a coloro che sono deportati l'Ucraina», ha detto il presidente ucraino. «L'Ucraina non può essere conquistata, il nostro popolo non si arrende e i nostri figli non diventeranno proprietà degli occupanti», ha aggiunto

Ore 06:12 - Stoltenberg: Nato pronta e determinata a difendere i propri alleati

«Gli Stati Uniti stanno giocando un ruolo indispensabile nella risposta all’invasione russa dell’Ucraina» ma anche la Nato è «pronta e determinata» a difendere i propri alleati. Lo ha detto il Segretario generale Jens Stoltenberg, al termine dell’incontro avvenuto a Washington con il segretario di Stato americano Antony Blinken. «Il vostro sostegno all’Ucraina - ha aggiunto - sta facendo la differenza sul campo di battaglia ogni giorno». L’annuncio di nuovi aiuti militari a Kiev, ha commentato Stoltenberg, è «dimostrazione di vera leadership». «Il forte sostegno garantito dalla Nato e dagli Alleati - ha continuato - aiuta a far sì che la brutale aggressione del presidente Putin non avrà successo, e che l’Ucraina prevarrà».

Ore 06:14 - Petrolio, possibile viaggio di Biden in Arabia Saudita

Biden dovrebbe volare in Arabia Saudita nelle prossime settimane nell’ambito del suo viaggio internazionale per il vertice Nato e del G7. L’indiscrezione arriva mentre i prezzi dell’energia sono balzati negli Stati Uniti e segue i rumors sulla disponibilità di Riad ad aumentare la produzione di petrolio nel caso in cui quella della Russia dovesse significativamente calare a causa delle sanzioni.

Ore 06:17 - Kiev, affondati due mezzi da sbarco russi nel Mar Nero

Le forze armate ucraine hanno annunciato di avere affondato due mezzi da sbarco russi nel Mar Nero. Lo afferma il comando operativo `Sud´ su Facebook, precisando che si tratta di barche militari russe nascoste nell’estuario del Dnepr pronte a svolgere operazioni di sabotaggio e ricognizione.

Ore 06:20 - Londra fornirà all’Ucraina lanciamissili a lungo raggio

La Gran Bretagna ha confermato che fornirà all’Ucraina sistemi missilistici M270 a lungo raggio. Lo ha detto il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace alla Cnn, precisando che questo passaggio è stato «strettamente coordinato» con la decisione degli Stati di fornire all’Ucraina il sistema HIMARS. Il governo britannico ha anche affermato che l’esercito ucraino verrà addestrato a utilizzare i lanciarazzi nel Regno Unito in modo da massimizzarne l’efficienza.

Ore 07:49 - Biden: sì a 700 milioni in armi a lungo raggio

(Francesco Battistini) Alle nove, basta guerra. Certo, i lanciarazzi americani Himars da ottanta chilometri di gittata. E i tedeschi Mars II, da quaranta. 

E le contraeree Iris-T in arrivo dalla Germania. E pure i Javelin, gli elicotteri, le armi anticarro, i veicoli tattici, i pezzi di ricambio e insomma tutto ciò che servirà a Kiev, compresi (forse) i droni armati, per «combattere sul campo di battaglia — promette il presidente americano Joe Biden — ed essere nella posizione più forte possibile, al tavolo dei negoziati». 

Armi e ancora armi: il catalogo è questo. La Casa Bianca dà l’ok, Mosca s’infuria. Ma alle nove della sera, al novantottesimo giorno di guerra, per almeno novanta minuti gli ucraini provano a staccare un po’. Si tacciono i tg. Ci si sintonizza con Glasgow: tutti a vedere Scozia-Ucraina. Per andare ai Mondiali di calcio, soprattutto per non impazzire. La partita, nel suo bunker, la guarda qualche istante anche Volodymyr Zelensky: forza bomber, basta bombe.

Ore 07:51 - La scheda — Cos’è il sistema «Himars» e come influirà sui combattimenti

(Giuseppe Sarcina) Il Pentagono fornirà a Kiev camion sui quali è montata una batteria in grado di lanciare sei missili, con una gittata massima fino a 70 km. Si chiamano «High mobility artillery rocket system» (Himars). 

Gli ucraini avevano chiesto razzi più potenti, gli «Army tactical missil system», con una capacità fino a 300 km. Ne scrive qui Giuseppe Sarcina, spiegando quale può essere l’impatto di questi nuovi ordigni sulla guerra.

Ore 07:59 - I russi controllano l’80% di Severodonetsk

Non sono cessati i combattimenti nelle strade di Severodonetsk, ma le forze russe controllano ormai circa l’80% di questa città strategica dell’Ucraina orientale. A dare una stima dell’occupazione russa è il capo dell’amministrazione militare regionale del Lugansk, Serhiy Gayday, citato dalla Cnn. 

«In alcune strade, i nostri difensori hanno successo», ha detto Gayday, citando sei soldati russi che sono stati catturati dagli ucraini. I combattimenti continuano anche nei villaggi a sud e ad ovest della città, mentre le truppe di Mosca cercano di circondare completamente le difese ucraine.

Ore 08:09 - Il presidente della Duma: «Gli Usa vogliono l’Ucraina non indipendente, ma come una colonia»

«Gli Stati Uniti non hanno bisogno di un’Ucraina indipendente, perché vogliono farne una propria colonia, spremerne tutte le risorse e utilizzarle per indebolire la Federazione russa». Sono le parole del presidente della Duma di Stato, la Camera bassa del Parlamento russo, Vyacheslav Volodin, che sul suo canale Telegram si è scagliato contro l’operato degli Stati Uniti.

Ore 08:12 - L’Ucraina commemora i 243 bambini uccisi finora nel conflitto

L’Ucraina ha voluto ricordare i 243 bambini che sono rimasti finora vittime del conflitto con la Russia. Nella città di Leopoli un’installazione interattiva, intitolata «Gita che non avverrà mai», usa degli scuolabus vuoti e dei peluche legati ai sedili, a simboleggiare i piccoli morti sotto le bombe.

Ucraina-Russia, le news dalla guerra oggi. Londra: "Daremo a Kiev missili a lungo raggio". Intelligence inglese: la Russia controlla la maggior parte di Severodonetsk. Secondo il Wall Street Journal, l'esercito russo è in difficoltà per centinaia di diserzioni. Ma Severodonetsk sarebbe ormai per due terzi in mano ai soldato terzi di Mosca. Zelensky: "I russi hanno rapito 200mila bambini ucraini". La Repubblica il 2 giugno 2022.

Si è conclusa con un nulla di fatto la riunione degli ambasciatori che doveva dare il primo via libera alle nuove sanzioni contro la Russia. Ancora una volta è stata l'Ungheria di Orban far saltare l'intesa, ponendo il veto sull'inserimento del patriarca ortodosso Kirill nell'elenco delle personalità sottoposte a sanzioni. Sul piano della diplomazia si lavora ancora all'ipotesi dei corridoi marittimi a gestione turca per sbloccare il grano dai porti ucraini. Mosca intanto ha definito una provocazione diretta l'annunciata fornitura degli Usa all'Ucraina di nuovi sistemi missilistici ad alta tecnologia. Sul campo, la città di severodonetsk è sull'orlo della capitolazione: i russi ne controllano ormai i due terzi.

00.50 Wall Street Journal: "Centinaia di disertori tra i russi"

Dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina sono stati centinaia i soldati russi che hanno disertato, fuggendo dalla guerra o rifiutandosi di prendervi parte soprattutto durante le battute iniziali dell'invasione. E' quanto scrive il Wall Street Journal. Secondo il quotidiano le diserzioni stanno mettendo in difficoltà la Russia su come comportarsi con questi soldati. Finora le sanzioni sono state limitate al licenziamento formale ma il fatto che Mosca non abbia dichiarato guerra a Kiev riduce le possibilità di presentare accuse penali contro i disertori.

01.05 Usa incontra alleati baltici della Nato

Gli Stati Uniti hanno parlato oggi in conference call con gli alleati del Baltico - Estonia, Lituania e Lettonia - riguardo la situazione legata all'invasione russa dell'Ucraina. Lo ha detto il consigliere alla Sicurezza nazionale per la Casa Bianca, Jake Sullivan. I partecipanti, che erano i rispettivi responsabili e consiglieri sulla sicurezza per i propri Paesi, hanno discusso degli "sforzi congiunti per rinforzare la nostra difesa e sicurezza collettiva" e della preparazione del vertice Nato in programma a Madrid il 29 e 30 giugno.

02.05 Blinken: adesione Finlandia e Svezia a Nato è vittoria democrazia

Gli Stati Uniti considerano una "vittoria della democrazia" la richiesta di Svezia e Finlandia di aderire alla Nato. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken, al termine dell'incontro avvenuto a Washington con il Segretario generale della Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg. "Come ha detto il presidente Joe Biden - ha spiegato Blinken - questa decisione è una vittoria per la democrazia. Non perché i leader di Svezia e Finlandia lo hanno imposto, ma perché lo hanno chiesto i cittadini".

02.11 Riad pronta ad aumentare produzione di petrolio in caso di crisi

L'Arabia Saudita è pronta ad aumentare la produzione di petrolio nel caso in cui quella della Russia dovesse calare in modo sostanziale a causa delle sanzioni. Lo riporta il Financial Times citando alcune fonti, secondo le quali l'Arabia Saudita è consapevole dei rischi attuali legati alle nuove sanzioni contro Mosca e all'accordo fra Ue e Gran Bretagna per vietare le assicurazioni sulle navi russe che trasportano petrolio.

 02.25 Calcio, Zelensky "orgoglioso" della vittoria Ucraina sulla Scozia

"Ci sono momenti in cui non servono molte parole! Solo orgoglio! Grazie ragazzi! Due ore di felicità a cui non siamo abituati": è stato il commento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla qualificazione dell'Ucraina per la finale playoff dei Mondiali di calcio. "Sono andati, hanno combattuto, hanno perseverato e hanno vinto perché ucraini! - ha dichiarato Zelensky su Telegram - Una gioia per i nostri militari, per tutto il nostro Paese. Stiamo tutti combattendo, ognuno sul proprio fronte".

02.35 Severodonetsk: i russi controllano i due terzi della città

Le forze russe controllano più di due terzi della città dell'Ucraina orientale di Sievierdonetsk. Lo riferisce il governatore regionale di Luhansk. Serhiy Gaidai ha affermato che un certo numero di civili si sta riparando dai bombardamenti russi all'interno di un impianto chimico mentre il sindaco Oleksandr Stryuk ha affermato che le forze ucraine detengono solo il 20% della città.

03.17 Zelensky: "Rapiti dai russi 200 mila bambini"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che 200.000 bambini ucraini sono stati portati con la forza in Russia, compresi quelli negli orfanotrofi. Zelensky durante la Giornata internazionale dei bambini nel corso del video notturno alla nazione, ha spiegato che finora 243 bambini sono stati uccisi nella guerra, 446 sono stati feriti e 139 sono dispersi. "Lo scopo di questa politica criminale non è solo quello di rubare le persone, ma di far dimenticare a coloro che sono deportati l'Ucraina", ha detto il presidente ucraino. "L'Ucraina non può essere conquistata, il nostro popolo non si arrende e i nostri figli non diventeranno proprietà degli occupanti", ha aggiunto.

03.54 Stoltemberg: "Nato pronta a difendere gli alleati"

"Gli Stati Uniti stanno giocando un ruolo indispensabile nella risposta all'invasione russa dell'Ucraina" ma anche la Nato è "pronta e determinata" a difendere i propri alleati. Lo ha detto il Segretario generale Jens Stoltenberg, al termine dell'incontro avvenuto a Washington con il segretario di Stato americano Antony Blinken. "Il vostro sostegno all'Ucraina - ha aggiunto - sta facendo la differenza sul campo di battaglia ogni giorno".

05.07 Biden forse in Arabia dopo vertici Nato e G7

Joe Biden dovrebbe volare in Arabia Saudita nelle prossime settimane nell'ambito del suo viaggio internazionale per il vertice Nato e del G7. L'indiscrezione arriva mentre i prezzi dell'energia sono balzati negli Stati Uniti e segue i rumors sulla disponibilità di Riad ad aumentare la produzione di petrolio nel caso in cui quella della Russia dovesse significativamente calare a causa delle sanzioni.

06.05 Kiev: affondate due barche russe nel Mar Nero

Le forze armate ucraine hanno annunciato di avere affondato due mezzi da sbarco russi nel Mar Nero. Lo afferma il comando operativo 'Sud' su Facebook, precisando che si tratta di barche militari russe nascoste nell'estuario del Dnepr pronte a svolgere operazioni di sabotaggio e ricognizione. Secondo la stessa fonte, ieri i difensori ucraini avevano distrutto tre depositi di munizioni dei filorussi nel Sud.

06.19 Londra fornirà a Kiev missili a lungo raggio

La Gran Bretagna ha confermato che fornirà all'Ucraina sistemi missilistici M270 a lungo raggio. Lo ha detto il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace alla Cnn, precisando che questo passaggio è stato "strettamente coordinato" con la decisione degli Stati di fornire all'Ucraina il sistema HIMARS. Il governo britannico ha anche affermato che l'esercito ucraino verrà addestrato a utilizzare i lanciarazzi nel Regno Unito in modo da massimizzarne l'efficienza.

07.43 Lugansk, russi controllano l'80% di Severodonetsk

Si combatte ancora nelle strade di Severodonetsk, ma le forze russe controllano ormai circa l'80% di questa città strategica dell'Ucraina orientale: lo ha reso noto il  capo dell'amministrazione militare regionale del Lugansk, Serhiy Gayday, secondo quanto riporta la Cnn. "In alcune strade, i nostri difensori hanno successo", ha detto Gayday sottolineando che sei soldati russi sono stati catturati. I combattimenti continuano anche nei villaggi a sud e ad ovest della città, mentre le truppe di Mosca cercano di circondare completamente le difese ucraine.

08.17 Servizi Gb confermano: russi controllano la maggior parte di Severodonetsk

"La Russia ha preso il controllo della maggior parte di Severodonetsk. La strada principale nella sacca di Severodonetsk rimane probabilmente sotto il controllo ucraino, ma Mosca continua a ottenere costanti conquiste locali, rese possibili da una forte concentrazione di artiglieria". Lo rileva l'ultimo bollettino della situazione sul campo in Ucraina, redatto dall'intelligence militare del Regno Unito, avvertendo anche dei rischi a cui è costretta a esporsi la Russia per il necessario attraversamento, ancora non riuscito, del fiume Seversky Donetsk. L'avanzata russa nel Lugansk, sottolineano comunque da Londra, "non è avvenuta senza costi: forze russe hanno subito perdite nel processo". "Attraversare il fiume Seversky Donetsk, barriera naturale tra le assi dell'avanzata russa, è di vitale importanza" per le truppe di Mosca per assicurarsi il controllo della regione di Lugansk e prepararsi a concentrarsi poi su quella di Dontesk", spiega il rapporto diffuso dal ministero britannico. I possibili punti di attraversamento del fiume sono tra Severodonetsk e la vicina città di Lysychansk ma anche Lyman, appena caduta in mano russa. "In entrambe le zone", si legge nel bollettino, "il fiume rimane probabilmente controllato ancora dalle forze ucraine, che hanno distrutto i ponti esistenti". "E' probabile", concludono gli 007 di Londra, "che la Russia avrà bisogno di almeno una breve pausa tattica per reimpostare l'attraversamento del fiume e attaccare ulteriormente nella regione di Dontesk, dove le forze ucraine hanno preparato posizioni difensive. Per farlo rischia di perdere lo slancio costruito nell'ultima settimana".

08:30 First lady ucraina: "cedere territorio come cedere libertà"

Cedere territorio ucraino alla Russia significherebbe "cedere una libertà" e non porrebbe fine all'invasione del Paese da parte del presidente Vladimir Putin: lo ha detto ai microfoni dell'emittente americana ABC News la first lady ucraina Olena Zelenska.

"Non puoi semplicemente cedere... parti del tuo territorio. È come cedere una libertà", ha detto Zelenska. "Anche se prendessimo in considerazione i territori, l'aggressore non si fermerebbe. Continuerebbe a premere, andrebbe sempre più avanti, continuerebbe a lanciare sempre più attacchi contro il nostro territorio", ha aggiunto. 

Guerra Ucraina-Russia. Londra fornirà a Kiev lanciamissili Usa a lungo raggio. La rabbia di Mosca. Redazione CdG 1947 su Il Corriere del Giorno il 2 Giugno 2022.

La rabbia delle capitali europee contro l'Ungheria: “Orbán ci sta ricattando, sulle sanzioni andiamo avanti da soli”. I sospetti delle cancellerie: il veto magiaro per aiutare Putin e per ottenere i soldi del Pnrr, ancora congelati per lo stato di diritto. A Bruxelles prende piede l’idea di adottare le ritorsioni contro Mosca a 26, senza l’Ungheria: sarebbe un passo verso il suo addio all' Unione Europea

99° giorno di guerra in Ucraina. In serata un missile russo è caduto vicino a Leopoli ferendo 5 persone, mentre Kiev afferma di aver colpito due imbarcazioni russe nel mar Nero. Ci sarebbero ancora dei civili nei sotterranei dell’impianto chimico Azot, colpito a Severodonetsk secondo quanto riferito dal governatore della regione di Luhansk, Serhiy Gaidai. I russi intanto sono entrati nel centro di Severodonetsk e stanno consolidando le loro posizioni, con l’obiettivo di impadronirsi del centro amministrativo ucraino del Lugansk per poi circondare la vicina Lysychansk e prendere il controllo dell’intera regione. 

Il presidente USA Joe Biden ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno all’Ucraina sistemi missilistici «più avanzati» per colpire «obiettivi strategici». Si tratta dei missili Himars, con una gittata di 80 chilometri. A questi si aggiungeranno sistemi missilistici britannici M270 a lungo raggio. Ira di Mosca: «Washington getta altra benzina sul fuoco». E slittano ancora le sanzioni europee contro la Russia dopo l’opposizione dell’Ungheria a includere il patriarca ortodosso Kirill nella lista dei destinatari delle sanzioni. Manca, quindi, il sigillo al sesto pacchetto varato dal vertice Ue. 

h. 00.01 | Danimarca: Von der Leyen, forte messaggio per sicurezza comune

«Accolgo con favore il forte messaggio di impegno per la nostra sicurezza comune inviato oggi dal popolo danese. L’esperienza della Danimarca in materia di difesa è molto apprezzata. Sono convinta che la Danimarca e l’Ue trarranno vantaggio da questa decisione». Così la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen in un tweet commentando la vittoria del sì al referendum in Danimarca sull’opt-out della Difesa comune Ue.

h. 00.03 |  Kiev: 5 feriti per missile in regione di Leopoli

«Un missile ha colpito il tunnel ferroviario di Beskydy nei Carpazi», ferendo almeno «5 persone, che non sono in pericolo di vita». Lo ha confermato su Telegram il consigliere del ministro dell’Interno ucraino, Anton Gerashchenko, riferendosi alle esplosioni udite in serata nella regione di Leopoli e denunciando il «tentativo di interrompere le forniture occidentali di armi e carburante all’Ucraina».

h. 00.19 |  Usa, incontro con alleati Nato del Baltico

Gli Stati Uniti hanno parlato oggi con gli alleati del Baltico riguardo la situazione legata all’invasione russa dell’Ucraina. Lo ha detto il consigliere alla Sicurezza nazionale per la Casa Bianca Jake Sullivan. I partecipanti, che erano i rispettivi responsabili e consiglieri sulla sicurezza per i propri Paesi, hanno discusso degli «sforzi congiunti per rinforzare la nostra difesa e sicurezza collettiva» e della preparazione del vertice Nato in programma a Madrid il 29 e 30 giugno. Alla conference call hanno partecipato rappresentanti di Lituania, Lettonia e Estonia.

h. 00.22 |  Wsj: centinaia di soldati russi hanno disertato a inizio guerra

Centinaia di soldati russi sono scappati dalla guerra in Ucraina o si sono rifiutati di prendervi parte nella battute iniziali dell’invasione. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali le diserzioni e i rifiuti a intervenire mettono Mosca in difficoltà su come punire i soldati che si sono tirati indietro. Finora le sanzioni sono state limitate al licenziamento formale ma il fatto che la Russia non abbia dichiarato guerra a Kiev riduce le chance di presentare accuse penali contro i disertori.

h. 01.38 |  Mondiali: orgoglio Zelensky per Ucraina in finale playoff. ‘Due ore di felicità a cui non siamo’

«Ci sono momenti in cui non servono molte parole! Solo orgoglio! Grazie ragazzi! Due ore di felicità a cui non siamo abituati»: è il commento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla qualificazione dell’Ucraina per la finale playoff dei Mondiali di calcio. «Sono andati, hanno combattuto, hanno perseverato e hanno vinto perché ucraini! – ha dichiarato Zelensky su Telegram – Una gioia per i nostri militari, per tutto il nostro Paese. Stiamo tutti combattendo, ognuno sul proprio fronte».

h. 01.47 |  Nato: Blinken, “Svezia e Finlandia membri prima possibile“

Gli Stati Uniti «sostengono con forza» la domanda di adesione alla Nato di Svezia e Finlandia. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken. «Entrambi i Paesi – ha aggiunto – sono più che qualificati per farne parte e diventare membri a pieno titolo il prima possibile. Daranno più forza alla Nato».

h. 02.11 |  “Riad pronta ad aumento produzione se cala quella russa”

L’Arabia Saudita è pronta ad aumentare la produzione di petrolio nel caso in cui quella della Russia dovesse calare in modo sostanziale a causa delle sanzioni. Lo riporta il Financial Times citando alcune fonti, secondo le quali l’Arabia Saudita è consapevole dei rischi attuali legati alle nuove sanzioni contro Mosca e all’accordo fra Ue e Gran Bretagna per vietare le assicurazioni sulle navi russe che trasportano petrolio. «E’ consapevole dei rischi e non è nel suo interesse perdere il controllo dei prezzi», riferiscono le fonti spiegando il cambio di posizione dell’Arabia Saudita che finora ha resistito alle richieste, anche americane, di aumentare la produzione.

h. 03.17 | Zelensky: “Rapiti dai russi 200 mila bambini”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che 200.000 bambini ucraini sono stati portati con la forza in Russia, compresi quelli negli orfanotrofi. Zelensky durante la Giornata internazionale dei bambini nel corso del video notturno alla nazione, ha spiegato che finora 243 bambini sono stati uccisi nella guerra, 446 sono stati feriti e 139 sono dispersi. «Lo scopo di questa politica criminale non è solo quello di rubare le persone, ma di far dimenticare a coloro che sono deportati l’Ucraina», ha detto il presidente ucraino. «L’Ucraina non può essere conquistata, il nostro popolo non si arrende e i nostri figli non diventeranno proprietà degli occupanti», ha aggiunto.

h. 06:12 | Stoltenberg: Nato pronta e determinata a difendere i propri alleati

«Gli Stati Uniti stanno giocando un ruolo indispensabile nella risposta all’invasione russa dell’Ucraina» ma anche la Nato è «pronta e determinata» a difendere i propri alleati. Lo ha detto il Segretario generale Jens Stoltenberg, al termine dell’incontro avvenuto a Washington con il segretario di Stato americano Antony Blinken. «Il vostro sostegno all’Ucraina – ha aggiunto – sta facendo la differenza sul campo di battaglia ogni giorno». L’annuncio di nuovi aiuti militari a Kiev, ha commentato Stoltenberg, è «dimostrazione di vera leadership». «Il forte sostegno garantito dalla Nato e dagli Alleati – ha continuato – aiuta a far sì che la brutale aggressione del presidente Putin non avrà successo, e che l’Ucraina prevarrà».

h. 06:14 | Petrolio, possibile viaggio di Biden in Arabia Saudita

Biden dovrebbe volare in Arabia Saudita nelle prossime settimane nell’ambito del suo viaggio internazionale per il vertice Nato e del G7. L’indiscrezione arriva mentre i prezzi dell’energia sono balzati negli Stati Uniti e segue i rumors sulla disponibilità di Riad ad aumentare la produzione di petrolio nel caso in cui quella della Russia dovesse significativamente calare a causa delle sanzioni.

h. 06:17 | Kiev, affondati due mezzi da sbarco russi nel Mar Nero

Le forze armate ucraine hanno annunciato di avere affondato due mezzi da sbarco russi nel Mar Nero. Lo afferma il comando operativo `Sud´ su Facebook, precisando che si tratta di barche militari russe nascoste nell’estuario del Dnepr pronte a svolgere operazioni di sabotaggio e ricognizione.

h. 06:20 | Londra fornirà all’Ucraina missili a lungo raggio

La Gran Bretagna ha confermato che fornirà all’Ucraina sistemi missilistici M270 a lungo raggio. Lo ha detto il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace alla Cnn, precisando che questo passaggio è stato «strettamente coordinato» con la decisione degli Stati di fornire all’Ucraina il sistema HIMARS. Il governo britannico ha anche affermato che l’esercito ucraino verrà addestrato a utilizzare i lanciarazzi nel Regno Unito in modo da massimizzarne l’efficienza.

h. 07.43 | Lugansk, russi controllano l’80% di Severodonetsk

Si combatte ancora nelle strade di Severodonetsk, ma le forze russe controllano ormai circa l’80% di questa città strategica dell’Ucraina orientale: lo ha reso noto il  capo dell’amministrazione militare regionale del Lugansk, Serhiy Gayday, secondo quanto riporta la Cnn. “In alcune strade, i nostri difensori hanno successo”, ha detto Gayday sottolineando che sei soldati russi sono stati catturati. I combattimenti continuano anche nei villaggi a sud e ad ovest della città, mentre le truppe di Mosca cercano di circondare completamente le difese ucraine.

h. 09:32 | Ucraina, oltre 260 bambini uccisi dall’inizio del conflitto

Oltre 260 bambini hanno perso la vita in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa: lo ha reso noto oggi su Telegram l’ufficio del procuratore generale di Kiev. Dal 24 febbraio scorso i minori uccisi sono 261, ben 18 in più rispetto a ieri, mentre i feriti sono oltre 460, ha precisato l’ufficio del procuratore.

h. 09:50 | Borrell si congratula con la Danimarca per il voto sulla Difesa

“Voglio congratularmi con il popolo danese che ieri ha votato esprimendo una forte volontá di unirsi alla difesa europea. I danesi e la Danimarca erano fuori da questa politica e vi entreranno. Ricordiamo che Svezia e Finlandia diventeranno membri della Nato. La Danimarca diventa membro della difesa europea dentro l’Ue”. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, in un punto stampa ad Amman a margine dei lavori del Consiglio di associazione Ue-Giordania.

h. 10:02 | Ucraina, Save the Children: “7 milioni e mezzo di bambini senza istruzione“

In Ucraina in 100 giorni di guerra sono state danneggiate e distrutte più scuole che nei sette anni dall’inizio dei combattimenti nel 2014 nella parte orientale del Paese. Lo afferma Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro. Almeno 1.888 scuole sono state danneggiate e distrutte dai bombardamenti e dall’intensificarsi del conflitto il 24 febbraio, secondo il Ministero dell’Istruzione e della Scienza ucraino, per l’esattezza 1.708 sono state danneggiate e 180 (10,5% o uno su 10) distrutte [1]. Questo dato è più del doppio del numero di attacchi registrati nell’Ucraina orientale dal 2014 al 2021, periodo durante il quale circa 750 scuole sono state danneggiate, distrutte o costrette a chiudere. La guerra ha interrotto l’istruzione di tutti i 7,5 milioni di bambini che vivevano in Ucraina all’inizio di quest’anno.

h. 10:39 | Ucraina, l’Arabia Saudita aumenterá la produzione di petrolio per colmare il calo del greggio russo, secondo il FT

L’Arabia Saudita è pronta ad aumentare la sua produzione di petrolio già a luglio e ad agosto se il greggio russo dovesse diminuire a causa delle sanzioni internazionali. Lo scrive il Financial Times citando cinque fonti ben informate. Si tratta di una svolta nella politica petrolifera dell’Arabia Saudita, che finora aveva respinto le richieste della Casa Bianca di aumentare la produzione di greggio. “L’Arabia Saudita ha detto agli alleati occidentali di essere pronta ad aumentare la produzione di petrolio se la produzione russa dovesse diminuire in modo sostanziale sotto il peso delle sanzioni”, scrive il Financial Times.

h. 10:42 | Ucraina, Merkel: “Barbara guerra di aggressione della Russia“

“La mia solidarietà va all’Ucraina invasa e attaccata dalla Russia e sostegno il loro diritto all’autodifesa”, lo ha detto ieri sera Angela Merkel durante un discorso a Berlino, come riporta Tagesschau. E’un raro commento quello di Merkel che solo in rare occasioni ha parlato del conflitto. L’ex cancelliera ha aggiunto che appoggia tutti gli sforzi del governo tedesco, dell’Ue, degli Usa, della Nato, del G7 e delle Nazioni Unite per “porre fine a questa barbara guerra di aggressione da parte della Russia”. L’ex cancelliera ha detto di non voler fare valutazioni esterne essendo fuori servizio, ma ha dichiarato che l’invasione russa è un’eclatante violazione del diritto internazionale e che la guerra è una “profonda cesura”. Merkel ha anche parlato delle violazioni di diritti umani, dicendo che “Bucha rappresenta questo orrore” e ha poi sottolineato l’importanza dell’unità dell’Ue, ricordando che “non dovremmo mai dare per scontate la pace e la libertà“.

h. 10:50 | Ucraina, In arrivo dalla Polonia altri 60 obici da 155 mm

La Polonia venderà altri 60 obici semoventi Krab di calibro 155 mm all’Ucraina: lo scrive il sito di notizie polacco Dzennik, ripreso dall’agenzia Ukrinform.Il contratto, per un valore di tre miliardi di zloty (poco più di 653 milioni di euro), rappresenta è la più grande commessa per l’export di armi mai ricevuta dalla Polonia negli ultimi 20 anni. Gli obici saranno prodotti nello stabilimento di Huta Stalowa Wola, che fa parte del Gruppo Polacco di Armamenti. Attualmente, la capacità di produzione dell’impianto è di 20-30 pezzi all’anno. Gli obici saranno consegnati nei prossimi mesi. A fine maggio, la Polonia aveva già fornito all’Ucraina 18 obici semoventi Krab.

h. 11:10 | Mosca, nuove sanzioni Ue destabilizzeranno mercati

“E’ molto probabile che la decisione dell’Ue sull’embargo parziale del petrolio e dei prodotti petroliferi russi, nonché il divieto di assicurazione per le navi mercantili russe, provocherá ulteriori aumenti dei prezzi, destabilizzazione dei mercati energetici e interruzione delle catene di approvvigionamento”. E’ l’accusa del ministero degli Esteri di Mosca che in una nota commenta i risultati del Consiglio europeo del 30-31 maggio.

h. 11:18 | Ucraina, Kiev: 30.850 soldati russi uccisi nel conflitto

Sono circa 30.850 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione, secondo l’esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’esercito ucraino indica che dopo 99 giorni di conflitto si registrano anche 210 caccia, 175 elicotteri e 521 droni abbattuti. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.363 carri armati russi, 661 pezzi di artiglieria, 3.354 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 120 missili da crociera e 13 navi. 

h. 11:22 | Ucraina, bombe su Kharkiv, colpita una scuola, una vittima

Una donna ucraina ha perso la vita e un uomo è stato ferito a causa dei bombardamenti russi che nella notte hanno colpito la città di Kharkiv, nell’Ucraina orientale al confine con la Russia. Lo rende noto l’amministrazione regionale sottolineando che nell’attacco è stata colpita una scuola.

h. 11:31 | Mosca: “L’Ue sta spingendo Kiev sull’orlo del baratro“

L’ultimo Consiglio europeo ha mostrato che Bruxelles sta costantemente spingendo Kiev sull’orlo del baratro invece di portarla a un accordo. Lo ha denunciato, in una nota, il ministero degli Esteri russo. “Nelle loro ‘conclusioni’, i leader dell’Ue ancora una volta non hanno detto una parola sullo scenario di una soluzione negoziata pacifica in Ucraina, che, come sapete, e’ bloccata da Kiev“, si legge nella nota di Mosca. “Al contrario, l’Ue sta volutamente spingendo Kiev piú vicino all’orlo del baratro“, ha aggiunto il dicastero. La Ue, secondo la Russia, sostiene le ambizioni militari delle autoritá ucraine con vaghe promesse d’integrazione, la fornitura di armi micidiali e promesse di denaro, “tra cui quello che Bruxelles non è contraria a confiscare alla Russia“. “Allo stesso tempo, i mostruosi crimini di guerra commessi quotidianamente dai combattenti neonazisti ucraini e i loro abusi sui civili vengono taciuti”, ha denunciato il ministero degli Esteri. 

h. 11:36 | Oggi alle 15 riunione Ue sul nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia

La nuova riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri (Coreper) convocata dalla presidenza francese del semestre europeo inizierà oggi alle 15. La riunione si terrà a Lussemburgo – dove ha luogo anche il Consiglio ministeriali trasporti – e avrà sul tavolo il sesto pacchetto di sanzioni europee. L’obiettivo è riuscire a trovare un compromesso con l’Ungheria sul dossier dell’embargo al petrolio, dopo il nuovo veto posto ieri da Budapest, contraria anche all’inserimento del patriarca Kirill nella black list.

h. 11:43 | Ucraina, Polonia chiede all’Ungheria di non bloccare le sanzioni contro la Russia

Il portavoce del governo polacco Piotr Mueller ha espresso preoccupazione per la posizione dell’Ungheria sul sesto pacchetto di sanzioni dell’Ue contro la Russia. “Chiediamo inequivocabilmente all’Ungheria di non bloccare più questo processo. Le decisioni del Consiglio europeo sono state inequivocabili e la Polonia e altri paesi dell’Ue vogliono adottare questo pacchetto di sanzioni il prima possibile“, ha detto Mueller.

h. 11:57 | Ucraina, Mosca: “Distrutti posti di comando ucraini a Kharkiv” 

L’aviazione russa ha distrutto, nei pressi di Kharkiv, posti di comando appartenenti ai reggimenti Azov e Kraken dell’esercito ucraino. Lo riferisce il portavoce della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov. Nelle ultime 24 ore, in totale, ha aggiunto Konashenkov, gli aerei di Mosca hanno colpito 15 aree di concentramento truppe e depositi di munizioni e carburante presso Dolyna e Sloviansk. Durante i raid, secondo il portavoce, sono stati uccisi 240 militari ucraini. Le forze russe, conclude Konashenkov, hanno inoltre abbattuto un Su-25 nella regione di Mykolaiv.

h. 12:04 | Ucraina, Kiev lavora con l’Onu per ripristinare le rotte del Mar Nero

L’Ucraina sta lavorando con i partner internazionali per dare vita a una missione sostenuta dalle Nazioni Unite per ripristinare le rotte marittime nel Mar Nero e permettere l’esportazione di grano. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko su Facebook. ”Chiediamo ai Paesi la cui sicurezza alimentare potrebbero essere penalizzata all’aggressione russa contro l’Ucraina di usare i loro contatti con Mosca per chiederle di revocare il blocco dei porti ucraini e mettere fine alla guerra”, ha detto Nikolenko.

h. 12:14 | Mosca, Peskov: “Non abbiamo intenzione di chiudere la finestra sull’Europa”

“Mosca non ha intenzione di chiudere la finestra sull’Europa, aperta da Pietro il Grande“. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, come riporta Ria Novosti. 

h. 12:16 | Ucraina, Kiev: “Mosca ritiri le sue navi dalle nostre acque territoriali”

“L’Ucraina sta discutendo con i partner le modalità per istituire una missione internazionale sotto l’egida delle Nazioni Unite che si occupi del funzionamento delle rotte marittime per l’esportazione dei prodotti agricoli ucraini: accogliamo con favore la disponibilità di alcuni Paesi a partecipare al processo di ripristino della sicurezza nel Mar Nero e nel Mar d’Azov. Come primo passo la Russia deve ritirare le sue forze dalle acque territoriali dell’Ucraina e fornire garanzie di sicurezza contro gli attacchi ai porti e ai convogli commerciali”. Lo fa sapere il ministero degli Esteri ucraino in una nota. 

h. 12:47 | Peskov: “Le consegne di armi a Kiev da parte dell’occidente porteranno nuove sofferenze“

Le consegne di armi più avanzate a Kiev da parte dell’Occidente porteranno ulteriori sofferenze all’Ucraina ma non influeranno sull’operazione speciale della Russia. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dalla Tass. Peskov ha aggiunto che i tentativi dell’Ucraina di usare armi straniere contro obiettivi russi avranno un impatto negativo sulla situazione.

h. 13:00 | Zelensky: “La Russia controlla il 20% del territorio dell’Ucraina“

La Russia occupa attualmente circa il 20% del territorio ucraino: lo ha detto il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, durante un discorso in collegamento video al Parlamento lussemburghese. Lo riporta l’agenzia Unian. Zelensky ha aggiunto che 2.603 insediamenti devono essere liberati dalle forze russe. 

h. 13:13 | Ucraina, colpito lo storico monestero di Svyatogorsk, 3 morti

Lo storico monastero ortodosso della Santa Dormizione a Svyatogorsk, nell’oblast di Donetsk, è stato distrutto, in un bombardamento, in cui sono rimasti uccisi due monaci e una suora. Lo riferisce il sito di informazione del Patriarcato di Mosca riportando quanto scrive il Metropolita Hilarion di Donetsk e Mariupol. 

h. 13:27 | Von der Leyen: “Alzare di due gradi i condizionatori Ue, per risparmiare la fornitura Nord Stream 2“

“Se nell’Ue abbassiamo di due gradi il termostato del riscaldamento o aumentiamo condizionatori di due gradi, risparmieremmo tutta la fornitura attuale di Nord Stream 2. Bastano due gradi. Ognuno di noi può contribuire a ridurre la dipendenza dell’Europa dal gas russo“. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, parlando al Globsec Forum, a Bratislava.

h. 14:14 | Orban su sanzioni a Kirill, “L’Ungheria si atterrà alle decisioni Ue” 

 ‘L’Ungheria si atterrà ovviamente alla decisione congiunta dell’Unione europea per quanto riguarda le sanzioni al patriarca di Mosca Kirill”. Questa la posizione del l premier ungherese Viktor Orban secondo quanto riferito su Twitter dal suo portavoce, Zoltan Kovac. La posizione dell’Ungheria sul Patriarca “era nota da tempo” e nessuno al vertice di Bruxelles si è opposto, ha aggiunto Orban.

h. 14:30 | Ucraina denuncia creazione di ‘prigioni di filtraggio’ a Mariupol

Le forse di occupazione russe hanno aperto una nuova ‘prigione di filtraggio’ vicino a Mariupol dove sono detenuti anche venti volontari ucraini che hanno aiutato l’amministazione nelle evacuazioni dei civili. Lo riferisce Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco che la nuova prigione russa era una colonia penale a Volnovakha, nell’Oblast’ di Donetsk. Lo riporta il Kyiv Independent. 

h. 15:24 | Russia conferma la morte in guerra del generale Kanamat Botashev

E’ stata confermata anche dalla Russia, che ha pubblicato la notizia sul sito ufficiale del distretto urbano di Karachaevsk, la morte del maggiore generale in pensione dell’aviazione russa Kanamat Botashev, ucciso una settimana fa dopo che l’aereo sul quale volava è stato colpito da uno Stinger in corrispondenza della città ucraina di Popasna.

h. 14:50 | La Svezia promette nuove armi a Kiev

“La Svezia invierà in Ucraina razzi antinavali, armamenti contro carri armati e fucili 127 mm con relative munizioni. Il quarto pacchetto di aiuti include anche un supporto finanziario alle forze armate dell’Ucraina. La somma totale degli aiuti è di 95 milioni di euro. La guerra della Russia contro l’Ucraina deve finire”. Lo ha scritto su Twitter Ann Linde, Ministero degli Esteri svedese.

h. 14:53 | Severodonetsk, sarebbero 800 le persone rifugiate alla Azot

Sono circa 800 le persone che si sono rifugiate nei diversi bunker antiaerei nei sotterranei della fabbrica chimica Azot di Severodonetsk, presa di mira da raid russi. Lo ha riferito il governatore della regione orientale ucraina di Lugansk, Serhiy Gaidai, citato dalla Cnn. “Ci sono abitanti a cui era stato chiesto di lasciare la città, ma hanno rifiutato. E ci sono anche bambini, ma non molti“, ha aggiunto.

15:40 Metsola: “Divieto di accesso al Pe per rappresentanti di società russe“

“A partire da oggi i rappresentanti delle società russe non possono più entrare nelle sedi del Parlamento europeo”. Così via Twitter la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola. “Non dobbiamo concedere loro alcuno spazio per diffondere la loro propaganda e fermare le narrazioni false e tossiche sull’invasione dell’Ucraina. Rimarremo uniti e forti contro gli autocrati“, conclude Metsola.

15:54 Via libera dall’Ue al sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia

Il sesto pacchetto delle sanzioni anti-russe, che include l’embargo graduale al petrolio in arrivo via mare in Europa con deroghe per il greggio trasportato via oleodotti, è stato adottato dalla riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri. 

h. 15.58 | Il patriarca Kirill escluso dal sesto pacchetto di sanzioni dopo le resistenze dell’Ungheria

Gli ambasciatori Ue a Bruxelles (Coreper) hanno approvato un sesto pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia nella riunione convocata dalla presidenza francese e che si è svolta eccezionalmente a Lussemburgo. Per superare le obiezioni dell’Ungheria, nel sesto pacchetto di sanzioni è stato escluso il patriarca russo ortodosso Kirill. Lo hanno riferito fonti europee citate dalla Dpa

 h. 16.10 | Frontex: “Più Ucraini stanno tornando a casa“

“Nelle ultime settimane sono tornate in Ucraina piu’ persone di quelle che lasciano il Paese. Tra il 25 e il 31 maggio, quasi 260 mila ucraini hanno lasciato l’Ue. In totale, 2,3 milioni di ucraini sono tornati nel loro Paese dall’inizio della guerra”. Sono i dati pubblicati da Frontex, l’Agenzia europea di guardia costiera e di frontiera. “Dall’inizio della guerra a febbraio, 5,3 milioni di cittadini ucraini sono fuggiti nell’Ue. Il numero totale di sfollati entrati in paesi dell’Unione Europea, compresi i cittadini non ucraini, è di 7 milioni”, si specifica

h. 16.15 | I russi tentano di attaccare il villaggio di Berestove

Le forze russe hanno lanciato un assalto al villaggio di Berestove, lungo la strada principale che collega la città di Lysychansk, nella regione orientale di Lugansk, con il resto dell’Ucraina. Lo ha detto il generale ucraino Oleksiy Gromov, citato dal Guardian. A parte Severodonetsk, ormai  controllata dalle forze di Mosca, Lysychansk è l’unico altro centro urbano di rilievo ancora in mani ucraine nel Lugansk. Un altro attacco, ha aggiunto Gromov, è in corso contro la città di Sviatohirsk, nell’oblast di Donetsk.

h. 16.28 | Borrell: “Se l’accordo sui porti si sblocca la Ue pronta a fare la sua parte“

L’Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza Josep Borrell lo ha dichiarato nella conferenza stampa a conclusione dei lavori del Consiglio di Associazione Ue-Giordania ad Amman. “L’Ucraina, prima della guerra, esportava 5 milioni di tonnellate di grano al mese. A maggio ne sono state esportate 10 volte meno. Qualcuno nel mondo soffrirà la fame”, ha sottolineato. “Stiamo affrontando una guerra del grano, dove si usa la fame come arma contro i piu’ vulnerabili non solo in Ucraina ma anche in Medio Oriente,  Africa e  Asia. Dobbiamo assumere azioni urgenti e velocizzare le infrastrutture su strada e rotaia per assicurare l’export e sosteniamo gli sforzi Onu per trovare una soluzione urgente all’apertura dei porti”, ha proseguito

h. 16.40 | Ue, stop importazioni petrolio russo via mare: taglio 92% entro il 2023

Via libera al “divieto di importazione di petrolio russo via mare” dal 2023 che, “combinato con le decisioni nazionali prese da Germania e Polonia, ridurrà le importazioni russe di petrolio del 92% entro la fine dell’anno”. Lo ha annunciato la presidenza francese del Consiglio Ue dopo l’approvazione degli ambasciatori europei delle nuove sanzioni alla Russia. Lo stop al petrolio via mare, “sara’ integrato quanto prima da un divieto di importazione di petrolio dalla Russia tramite oleodotto“.

 h. 16.46 | Nuove sanzioni Usa all’élite russa: colpita pure la portavoce della diplomazia Zakharova

 Gli Stati Uniti hanno annunciato una nuova serie di sanzioni contro soggetti russi. Fra questi, vi sono Serghei Pavlovitch Rolduguine, amico intimo e “finanziere” del presidente Vladimir Putin, e una societa’ di brokeraggio di super yacht per gli oligarchi russi. Nel mirino del Tesoro, del Dipartimento di Stato e del ministero del Commercio Usa c’è anche la portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova. Nella lista del dipartimento di Stato Usa c’è pure l’oligarca Alexiei Mordashov. Colpito anche l’oligarca immobiliarista God Nisanov. La Casa Bianca ha affermato in una nota che le nuove sanzioni sono finalizzate a “reprimere l’evasione e inasprire le nostre sanzioni per migliorare l’applicazione e aumentare la pressione su Putin e sui suoi sostenitori“.

h. 16.52 | Kiev: “Se perdiamo la centrale nucleare di Zaporizhzhia potremmo spegnerla“

Se dovesse perdere la gestione delle operazioni nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, in un’area sotto controllo russo, potremmo decidere di spegnerla. Lo ha detto un consigliere del primo ministro di Kiev, citato sui media internazionali. “Finché i comandi di controllo vengono eseguiti, non lo bloccheremo. Ma viene anche preso in considerazione lo scenario in cui potrebbe finire completamente fuori dal nostro controllo e noi lo blocchiamo“, ha spiegato

h. 17.05 | Dopo la vittoria sulla Scozia, Zelensky dice: “Mondiali in Ucraina“

Dopo Ucraina Scozia conclusosi 3-1 dopo tre mesi di stop per la guerra, ora si apre la chance di andare al Mondiale. “Lo vogliamo per tutto il popolo“, dice il giorno dopo Andriy Shevchenko, pallone d’oro degli anni Milan, ex ct e dal primo giorno dell’invasione russa ambasciatore nel mondo della causa Ucraina. Il potere del calcio, così come quello della musica nei giorni dell’Eurovision Song Contest vinto dalla Kalush Orchestra, è ben chiaro al presidente Volodymir Zelensky, la cui maschera ricopriva il volto di molti dei 3500 tifosi ucraini presenti ieri a Glasgow. “Grazie per due ore di divertimento come non ci capita da tempo. Hanno combattuto, hanno perseverato e hanno vinto perché ucraini!” ha detto. Da Cardiff, dove il Galles sarà l’avversario di domenica, si sottolinea “la solidarietà al popolo ucraino” ma anche la necessità “di mettere da parte la compassione, per 90 minuti di solo calcio“.  “Vogliamo i mondiali”, gridano in coro i giocatori al ritorno in campo tre mesi dopo l’inizio del conflitto e oggi vittoriosi.

h. 17.15 | “Gli europei soffriranno dell’embargo del petrolio russo”

Lo ha detto il vice premier russo Alexander Novak in un intervento televisivo. “Saranno i consumatori europei a soffrire in primis”, ha sottolineato, aggiungendo che ci sarà probabilmente una “grande carenza” di prodotti petroliferi all’interno dell’Unione europea.

h. 17.25 | Putin curato per un cancro ad aprile: lo dice l’Intelligence Usa

Lo riporta la rivista americana Newsweek, lo conferma un rapporto riservato dell’Intelligence apparso a fine Maggio, secondo cui il presidente russo è tornato in pubblico dopo aver affrontato un importante trattamento per un tumore in stato avanzato due mesi fa. Nel dossier ci sarebbe pure la conferma che a Marzo ci fu un attentato alla vita di Putin. Non si specifica di che tipo di tumore si tratti, ma le fonti avrebbero scandagliato tutte le apparizioni  video del presidente russo per trarre indizi sulla sua salute. All’interno dell’amministrazione Biden questo elemento crea nuova preoccupazione perché potrebbe alimentare la paranoia del leader russo rispetto alla sua tenuta al potere.

h. 17.42 | Sono oltre 550 i missili Iskander lanciati da Mosca

 “Dall’inizio delle ostilità, Mosca ha effettuato un totale di 5722 sortite di aerei tattici e operativi e 551 lanci di missili da crociera Iskander e Kalibr. Di questi, 1211 sono stati effettuati dal territorio della Repubblica di Bielorussia, più del 20 per cento del totale e 61 Iskander sono stati lanciati per distruggere infrastrutture critiche in Ucraina“. Lo ha riferito il vicecapo delle operazioni dello Stato maggiore di Kiev, Oleksiy Gromov, citato dai media locali.

h. 18.03 | L’allarme dell’Interpol: “Le armi inviate in Ucraina finiranno nelle mani di criminali“

Le armi inviate all’Ucraina per difendersi contro i russi finiranno nell’economia illegale e nelle mani dei criminali: lo dice il segretario generale dell’Interpol, Jurgen Stock. “Quando lnon saranno più necessarie e dunque usate finiranno nel sottobosco dell’illegalità. Sappiamo questo sulla base dell’esperienza maturata in altri teatri di guerra“, ha affermato Stock parlandone al Guardian. “I criminali si stanno già interessando ora, mentre parliamo, a queste armi. Siamo preoccupati. Ci aspettiamo attenderci che queste armi siano oggetto di traffici non solo nei Paesi vicini ma anche in altri continenti”, ha concluso.

h. 18.12 | La Svezia annuncia nuove armi all’Ucraina

Un nuovo pacchetto di assistenza militare che comprende missili antinave Robot 17. E poi 5000 lanciagranate anticarro monouso Bofors At4 e fucili di precisione Ag 90 con munizioni. La decisione è stata annunciata in un comunicato stampa del Ministero delle Finanze e del Ministero della Difesa di Stoccolma, citato anche dall’agenzia Ucraina Unian. In precedenza la Svezia aveva consegnato a Kiev lanciagranate riutilizzabili Carl Gustav. La Svezia ha comunicato pure una donazione di 60 milioni di corone svedesi (5,7 milioni di euro) a un fondo NATO istituito per sostenere le forze armate ucraine, oltre a 100 milioni di aiuti.

h. 18.15 | Si complica la visita di Lavrov in Serbia

Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha detto oggi che ci sono “complicazioni” sulla prossima visita a Belgrado del ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, prevista il 7 giugno. Parlando coi giornalisti a Bratislava, dove partecipa al Forum internazionale Globsec 2022, ha rivelato dubbi sull’arrivo in Serbia del capo della diplomazia del Cremlino. “Ci sono varie questioni, vedremo“, ha detto. La Serbia, pur condannato la violazione della sovranità territoriale dell’Ucraina da parte della Russia, si rifiuta di aderire alle sanzioni occidentali contro Mosca. Principale alleato della Russia nei Balcani, Belgrado – nel corso di un colloquio telefonico nei giorni scorsi tra Vucic e Vladimir Putin – ha ottenuto la proroga di altri tre anni di un contratto sulla fornitura di gas russo a prezzi di grande favore.

h. 18.30 | L’Opec+ aumenta la produzione di petrolio. Plauso Usa

A luglio e agosto salirà del 50 per cento, ovvero a 648.000 barili al giorno. Il via libera è arrivato in una riunione lampo, durante 11 minuti, e con il via libera della Russia.L’aumento sopra le attese non ferma la corsa dei prezzi: il Wti e il Brent procedono in rialzo segnalando lo scetticismo del mercato sul piano dei paesi produttori. Il timore è che non faccia la differenza a fronte del calo della produzione della Russia, il terzo big petrolifero al mondo. “E’ un aumento solo cosmetico“, affermano anzi alcuni analisti notando come il piano dell’Opec+ si basa sull’ipotesi che Mosca aumenti la sua produzione di 170.000 barili al giorno da luglio. Ipotesi sconfessata dalla realtà visto che la produzione russa è già in calo e difficilmente salirà in luglio alla luce delle sanzioni sempre più stringenti.  

h. 18.53 | La Moldavia vieta i notiziari russi sui canali tv del Paese

La Moldavia ha vietato la trasmissione dei notiziari e dei programmi politici russi sui canali tv del Paese. Il bando formale è stato approvato oggi dal Parlamento di Chisinau, anche se la trasmissione delle notizie da Mosca era già stata interrotta di fatto dall’inizio della guerra in Ucraina. E la nuova legge prevede pure multe e sanzioni in caso di diffusione di fake news. La Moldavia ha espresso più volte il timore di essere coinvolta nel conflitto, specie a seguito degli attacchi nel territorio dell’autoproclamata repubblica separatista filorussa della Transnistria, nel sud-est, al confine con l’Ucraina, dove stazionano circa 1500 soldati di Mosca.

h. 18.55 | Papa Francesco ha incontrato il Nunzio che vive a Mosca

Il Pontefice ha visto oggi il suo ‘ambasciatore’ in Russia, monsignor Giovanni D’Aniello. Un’udienza di “ordinaria amministrazione”, precisano in Vaticano, incontri che periodicamente Francesco tiene con i suoi rappresentanti all’estero. Ma il diplomatico italiano vive e opera a Mosca, in una situazione tutt’altro che “ordinaria”. Il conflitto in Ucraina, i rapporti con la Chiesa ortodossa di Kirill e la vita oggi più complicata della Chiesa cattolica – una minoranza di mezzo milione di persone – sarebbero state al centro del colloquio, il primo di persona tra il Papa e il Nunzio da quando è cioè scoppiata la guerra.

h. 19.12 | Stoltenberg: “L’Occidente si prepari a una lunga guerra d’usura“

Lo ha detto a Washington il segretario generale della Nato: “Quella in Ucraina sarà una guerra a lungo termine”. Spetta all’Ucraina decidere se cedere territorio alla Russia per negoziare la fine della guerra: ha anche aggiunto.

h. 19.21 | Gerashenko: “Sì tedesco allo status di candidato Ue all’Ucraina“

“La Germania sostiene la concessione all’Ucraina dello status di candidato all’adesione all’Unione Europea“. Lo fa  sapere Anton Gerashenko, ex consigliere ed ex viceministro presso il Ministero degli Affari interni dell’Ucraina, attraverso Telegram.

h. 19.30 | A Vasylivka contadini obbligati dai russi a gettare i prodotti che speravano di vendere

Nella Vasylivka occupata i russi hanno  vietato ai contadini di portare in città i loro frutti da vendere a  Zaporizhzhia per poter sopravvivere almeno con i prodotti delle loro  terre. Costretti a gettare via tutto, vicino a una stazione di  servizio, sono stati rimandati indietro. Lo rende noto il canale tg  Melitopolnews.

Zelensky: Mosca controlla il 20% del Paese. La Nato: «Prepararsi a una guerra lunga». Francesco Battistini, Marta Serafini su Il Corriere della Sera Giorno il 3 Giugno 2022.

Le notizie di venerdì 3 giugno sulla guerra, in diretta. Stoltenberg dopo l’incontro con Biden: prepararsi a una lunga guerra di usura. Avanza ancora l’esercito russo a Est. A Kiev riaperte 50 ambasciate

• La guerra in Ucraina è arrivata al 100esimo giorno (qui le foto simbolo dei primi 100 giorni).

• Le truppe russe continuano ad avanzare nell’est. Zelensky denuncia: «Mosca occupa il 20% del nostro territorio».

• Secondo l’intelligence Usa il presidente russo Vladimir Putin avrebbe un cancro in fase avanzata e a marzo sarebbe scampato a un tentativo di omicidio.

• Via libera al sesto pacchetto di sanzioni dell’Ue contro la Russia. Il patriarca Kirill è stato tolto dalla lista nera dalle persone soggette alle sanzioni.

• Il presidente ucraino ringrazia Biden e gli Stati Uniti per la fornitura dei moderni lanciarazzi Himars

• Mattarella: l’aggressione russa mina coesistenza pacifica.

• Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg dopo l’incontro con Biden: «L’Occidente si deve preparare a una lunga guerra di usura».

Ore 06:00 - Armi, trincee, logistica, intelligence: i primi 100 giorni di guerra in Ucraina

Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Sono passati 100 giorni da quella mattina del 24 febbraio, quando le truppe russe sono entrate in Ucraina da Nord, da Est e da Sud dando avvio a quella che Vladimir Putin ha definito operazione militare «speciale». In realtà, si trattava di una guerra vera e propria, che nella prima fase puntava a decapitare il governo di Kiev e a conquistare tutto il territorio a Est del fiume Dnipro: il piano è però deragliato già nelle prime 48 ore, quando Volodymyr Zelensky si è rifiutato di lasciare il Paese e la resistenza ucraina ha tenuto testa all’invasore, infliggendo perdite severe all’Armata.

Ore 06:03 - Mattarella: «L’Italia si muove per la pace»

«L’Italia si muove per la pace». Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella nel messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, in occasione della Festa della Repubblica. «La Repubblica è impegnata a costruire condizioni di pace e le sue Forze Armate, sulla base dei mandati affidati da Governo e Parlamento, concorrono a questo compito. L’Italia e tutta la comunità internazionale, hanno un ruolo centrale nel favorire il dialogo. Dobbiamo farlo uniti, insieme. La nostra esperienza ci ha mostrato come si possa costruire una convivenza stabile e duratura, anche all’indomani di conflitti sanguinosi». 

«La pace non si impone da sola, ma è frutto della volontà e dell’impegno concreto degli uomini e degli Stati. Una pace basata sul rispetto delle persone e della loro dignità, dei confini territoriali, dello stato di diritto, della sovranità democratica; una pace basata sull’utilizzo della diplomazia come mezzo di risoluzione delle crisi tra Nazioni; una pace basata sul rispetto dei diritti umani», continua il presidente della Repubblica nel suo messaggio. 

E Mattarella scrive ancora: «Il 2 giugno di settantasei anni fa, con la scelta della Repubblica, il popolo italiano si incamminò sulla strada della pace, archiviando le avventure belliciste proprie di un regime autoritario come quello fascista. Una opzione che venne poi solennemente ratificata nella Costituzione- Il nostro contributo - e in esso delle Forze Armate - alla causa della pace e della cooperazione internazionale - aggiunge il Capo dello Stato - si è caratterizzato con l’adesione al Trattato del Nord-Atlantico sottoscritto fra Paesi amanti della libertà, con la costruzione graduale e crescente della unità europea, con la partecipazione all’Onu e alle sue iniziative. Fu possibile realizzare un clima di crescente fiducia che, diminuendo le tensioni, consentiva di ridurre ragioni e clima di un confronto talvolta ai limiti del contrasto, senza tuttavia mai oltrepassare quelli che conducono al conflitto».

Ore 06:05 - Putin ha un cancro, secondo l’intelligence degli Stati Uniti

Vladimir Putin sarebbe malato di tumore, in fase avanzata, e sarebbe stato sottoposto lo scorso aprile a delle cure specifiche contro il cancro. A scriverlo — secondo quanto riportato in esclusiva da Newsweek, che cita tre fonti di alto livello con conoscenza diretta del dossier — sarebbe un report dell’intelligence statunitense.

Ore 06:07 - Stoltenberg dopo incontro con Biden: pronti a guerra lunga

«Dobbiamo essere pronti» a una guerra «lunga». Così il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, dopo l’incontro alla Casa Bianca con il presidente Joe Biden, la vice presidente Kamala Harris e il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan. Gli ucraini «stanno pagando un prezzo alto», ha detto Stoltenberg, ma anche la Russia sta «subendo molte perdite». Il conflitto finirà al «tavolo negoziale» e la Nato deve sostenere l’Ucraina per consentire a Kiev di ottenere il «risultato migliore», ha detto Stoltenberg.

Stoltenberg ha poi aggiunto che «spetta all’Ucraina decidere se cedere territorio alla Russia per negoziare la fine della guerra».

Ore 06:10 - Zelensky su Facebook: «Grazie Usa! Confermato invio lanciarazzi Himars»

In un video su Facebook il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha voluto ribadire la notizia: «Gli Stati Uniti hanno confermato a vari livelli che il moderno lanciarazzi Himars sarà inviato nel nostro paese». Una conferma che dà slancio alla controffensiva contro l’esercito russo. «Queste armi ci aiuteranno davvero a salvare la vita del nostro popolo e a proteggere la nostra terra - ha aggiunto Zelensky . Sono grato al presidente Biden, a tutti i nostri amici americani e al popolo degli Stati Uniti per il loro sostegno. Non vediamo l’ora».

Ore 06:14 - Sono 50 le ambasciate che hanno ripreso la propria attività a Kiev

Segnale di fiducia e di speranza nella capitale ucraina. Sono infatti 50 le ambasciate che hanno ripreso la propria attività a Kiev. A riferirlo è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo quanto riportato da Kyiv Independent. «Ogni nuova ambasciata che torna nella nostra capitale è una testimonianza della nostra fiducia nella nostra vittoria», ha concluso Zelensky.

Ore 06:40 - Medvedev, sanzioni vanno revocate per abbassare prezzo cibo

Intervenendo alla televisione Al Jazeera il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha parlato sui costi troppo alti degli alimentari per l’Occidente: «Le sanzioni alla Russia devono essere revocate per abbassare i prezzi alimentari globali», ha detto nell’intervista secondo la Tass. «Il tentativo occidentale di incolpare la Russia per la crisi alimentare globale è una bugia e la revoca delle sanzioni sarà sufficiente per abbassare i prezzi alimentari», ha detto Medvedev. «Per migliorare la sicurezza alimentare in tutto il mondo, per ottimizzare la situazione alimentare, dobbiamo rinunciare alle sanzioni reciproche e i prezzi inizieranno a diminuire», ha affermato.

Cento giorni di guerra e la Nato avverte: "Sarà lunga". Zelensky: "Grazie Biden, gli Himars ci aiuteranno a salvare l'Ucraina". Kiev attribuisce a Mosca il controllo del 20% del territorio ucraino. Passo avanti Ue sulle nuove sanzioni, ma il patriarca Kirill resta fuori dalla lista nera. La Repubblica il 3 giugno 2022.

Cento giorni di guerra sono passati e le ultime previsioni della Nato dicono che bisogna "prepararsi a un conflitto lungo". La Russia, d'altra parte, secondo quanto affermato dallo stesso Volodymyr Zelensky, controlla il 20% del Paese invaso. Il presidente ucraino ha ringraziato gli Usa per l'invio annunciato delle batterie di missili Himars: "Ci aiuteranno a salvare il nostro popolo". I nuovi sistemi in arrivo da Usa e Regno Unito saranno impiegati appena possibile sul fronte del Donbass e in particolare nella battaglia di Severodonetsk. L'intelligence Usa intanto conferma in un report pubblicato da media Usa le voci già diffuse da Kiev circa l'attentato a cui sarebbe scampato Vladimir Putin nei mesi scorsi. Nello stesso rapporto si dice che il presidente russo sarebbe stato operato in aprile per un tumore grave. L'Ue ha fatto un passo avanti sul piano delle nuove sanzioni, ma la resistenza dell'Ungheria è riuscita a evitare che il patriarca ortodosso russo Kirill venisse inserito nella lista dei "sanzionati".

00.20 Zelensky: "Grazie agli Usa e Biden per i lanciarazzi Himars"

"Gli Stati Uniti hanno confermato a vari livelli che il moderno lanciarazzi Himars sarà nel nostro paese". Lo ha detto il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky in un video su Facebook. "Queste armi ci aiuteranno davvero a salvare la vita del nostro popolo e a proteggere la nostra terra - ha aggiunto Zelensky - Sono grato al Presidente Biden, a tutti i nostri amici americani e al popolo degli Stati Uniti per il loro sostegno. Non vediamo l'ora".

00.32 Zelensky: "Cinquanta Paesi hanno riaperto le ambasciate a Kiev"

Sono 50 le ambasciate che hanno ripreso la propria attività a Kiev. Lo ha riferito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo quanto riportato da Kyiv Independent.

"Ogni nuova ambasciata che torna nella nostra capitale è una testimonianza della nostra fiducia nella nostra vittoria", ha concluso Zelensky.

01.15 Kiev: da inizio guerra sono nati 48mila bambini

Dall'inizio della guerra in Ucraina, il 24 febbraio scorso, sono nati nel Paese oltre 48 mila bambini. Lo ha riferito il ministero della Salute ucraino secondo quanto riportato da Kyiv Independent. La maggior parte dei bambini è nata nelle oblast di Leopoli, Dnipropetrovsk e Odessa.

01.20 Zelensky annuncia nuovo pacchetto di aiuti dalla Svezia

"Oggi abbiamo un nuovo pacchetto di aiuti alla difesa dalla Svezia. Sono molto grato alla leadership di questo stato". Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky nel consueto video-messaggio su Facebook. "Ci aspettiamo anche buone notizie sulla fornitura di armi da parte di altri partner - ha sottolineato Zelensky - stiamo lavorando per portare la fornitura di moderni sistemi di combattimento ad un livello molto più elevato".

Ucraina, la guerra in diretta. La "profezia" della Nato: "Preparatevi, ecco quanto durerà la guerra". Arrivano gli Himars, cambia tutto. Libero Quotidiano il 03 giugno 2022.

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La Nato non usa giri di parole: "Preparatevi a una guerra lunga". I vertici del patto atlantico non hanno dubbi, il conflitto in Ucraina potrebbe durare più del previsto. Intanto i russi in questo momento controllano il 20 per cento di tutto il territorio ucraino e stanno tentando di sfondare a Est. Le truppe dello zar sono ammassate in modo costante sul fronte orientale con l'obiettivo principale di portare a casa l'intero Donbass in poche settimane. L'Unione Europea ha varato il sesto pacchetto di sanzioni, ma dal giro di vite è rimasto fuori il patriarca Kirill per volere di Orban che ha posto il veto. L'Ucraina infine si prepara ad usare i lanciarazzi Himars che potrebbero cambiare gli equilibri sul campo. 

Ore 06.30 Stoltenberg dopo incontro con Biden: pronti a guerra lunga

"Dobbiamo essere pronti a una guerra lunga". Così il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, dopo l’incontro alla Casa Bianca con il presidente Joe Biden, la vice presidente Kamala Harris e il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan. Gli ucraini "stanno pagando un prezzo alto", ha detto Stoltenberg, ma anche la Russia sta "subendo molte perdite". Il conflitto finirà al "tavolo negoziale" e la Nato deve sostenere l’Ucraina per consentire a Kiev di ottenere il "risultato migliore", ha detto Stoltenberg. Lo stesso segretario della Nato ha poi aggiunto che "spetta all’Ucraina decidere se cedere territorio alla Russia per negoziare la fine della guerra".

Ore 6.45 Zelensky su Facebook: "Grazie Usa! Confermato invio lanciarazzi Himars"

In un video su Facebook il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha voluto ribadire la notizia: "Gli Stati Uniti hanno confermato a vari livelli che il moderno lanciarazzi Himars sarà inviato nel nostro paese". Una conferma che dà slancio alla controffensiva contro l’esercito russo. "Queste armi ci aiuteranno davvero a salvare la vita del nostro popolo e a proteggere la nostra terra - ha aggiunto Zelensky . Sono grato al presidente Biden, a tutti i nostri amici americani e al popolo degli Stati Uniti per il loro sostegno. Non vediamo l’ora".

Ore 7.00 Medvedev, sanzioni vanno revocate per abbassare prezzo cibo

Intervenendo alla televisione Al Jazeera il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha parlato sui costi troppo alti degli alimentari per l’Occidente: "Le sanzioni alla Russia devono essere revocate per abbassare i prezzi alimentari globali", ha detto nell’intervista secondo la Tass. "Il tentativo occidentale di incolpare la Russia per la crisi alimentare globale è una bugia e la revoca delle sanzioni sarà sufficiente per abbassare i prezzi alimentari", ha detto Medvedev. "Per migliorare la sicurezza alimentare in tutto il mondo, per ottimizzare la situazione alimentare, dobbiamo rinunciare alle sanzioni reciproche e i prezzi inizieranno a diminuire", ha affermato.

 Guerra Ucraina-Russia. 100° giorno. La Nato: sarà un lungo conflitto. Per l’Intelligence Usa: “Putin ha un cancro” Zelensky: “Grazie agli Usa per i lanciarazzi”. Redazione CdG 1947 su Il Corriere del Giorno il 3 Giugno 2022.

Il documento dei Servizi americani rivelato da Newsweek: in marzo il presidente russo scampato a un attentato. Il patriarca Kirill escluso dalle sanzioni dell’Ue. Il presidente ucraino: «Il 20% del Paese nelle mani dei russi»

100° giorno di guerra in Ucraina. Il conflitto è molto lontano da una conclusione, tant’è che la Nato ha avvertito che dobbiamo prepararci a una lunga guerra di logoramento. E tornano ombre sullo stato di salute di Vladimir Putin, Newsweek ha pubblicato un documento secondo il quale il presidente russo avrebbe un cancro e a marzo sarebbe sopravvissuto a un attentato.  Sul fronte economico, il sesto pacchetto delle sanzioni di Bruxelles, che include l’embargo graduale al petrolio russo in arrivo via mare in Europa con deroghe per il greggio trasportato via oleodotti, è stato adottato dalla riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri. Ma, così come richiesto dal presidente ungherese Orban, il patriarca Kirill è stato rimosso dalla “black list”: nessuna sanzione per lui. 

Le forze armate russe hanno occupato ormai il 20% del territorio ucraino, mentre nell’est del Paese si contano ogni giorno 100 persone uccise. Il presidente Volodymyr Zelensky è intervenuto al Parlamento del Lussemburgo, 100 giorni dopo che la Russia ha invaso la sua Ucraina dando il via a un conflitto che non ha avuto tregue, devastando intere città e causando migliaia di vittime. Nel suo resoconto Zelensky, vestito di verde militare come è ormai consuetudine, ha anche detto che 243 minori sono morti e circa 200mila bambini sono stati portati con la forza in territorio russo, tra cui orfani e minori separati dalle famiglie.

h. 00.30 | Zelensky:”Resistiamo a Severodonetsk, grazie agli Usa per il lanciarazzi”

Le forze ucraine hanno riportato alcuni successi combattendo i russi nella città di Severodonetsk, ma la situazione militare generale nella regione del Donbass non è cambiata nelle ultime 24 ore. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky nel nuovo video-messaggio diffuso in serata. Il leader ucraino, riferiscono i media locali, ha ringraziato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden per la promessa di nuove armi e ha detto di «aspettarsi buone notizie» sulle forniture «anche da altri partner». «Gli Stati Uniti hanno confermato a vari livelli che i moderni lanciarazzi multipli Himars verranno inviati nel nostro paese. Queste armi ci aiuteranno a salvare la nostra vita e proteggere la nostra terra. Sono grato al presidente Biden, a tutti i nostri amici americani e al popolo degli Stati Uniti per il loro sostegno», ha sottolineato il presidente. Aggiungendo che «oggi abbiamo ottenuto un nuovo pacchetto di aiuti alla difesa dalla Svezia. Stiamo lavorando per portare la fornitura di moderni sistemi di combattimento a un livello molto più alto».

h. 00.45 | Hillary Clinton: “Putin ha una fede quasi messianica in se stesso”

A Vladimir Putin «non piacciono le critiche, soprattutto quando arrivano dalle donne. Ha una fede messianica in se stesso, in quello che è destinato a fare e nel suo obiettivo di restaurare la Russia imperiale». Lo afferma Hillary Clinton, secondo quanto riporta il Guardian. L’ex segretario di stato americano ricorda come è stata in grado di lavorare con Putin fra il 2009 e il 2012 quando era premier della Russia. Poi i loro rapporti sono deteriorati quando Hillary aveva criticato le elezioni con le quali era tornato al potere. «Quando ha invaso l’Ucraina sfortunatamente non sono stata sorpresa. Sono state sorpresa positivamente dall’efficacia del governo di Volodymyr Zelensky e dalla capacità dell’Ucraina di difendersi», aggiunge Hillary Clinton.

h. 01.15 | Zelensky: 50 ambasciate hanno riaperto a Kiev

Sono 50 le ambasciate che hanno ripreso la propria attività a Kiev. Lo ha riferito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo quanto riportato da Kyiv Independent. «Ogni nuova ambasciata che torna nella nostra capitale è una testimonianza della nostra fiducia nella nostra vittoria», ha concluso Zelensky.

h. 01.20 | Kiev: da inizio guerra sono nati oltre 48mila bambini

Dall’inizio della guerra in Ucraina, il 24 febbraio scorso, sono nati nel Paese oltre 48 mila bambini. Lo ha riferito il ministero della Salute ucraino secondo quanto riportato da Kyiv Independent. La maggior parte dei bambini è nata nelle oblast di Leopoli, Dnipropetrovsk e Odessa.

h. 07.35 | Zelensky: “Con partner studiamo nuove sanzioni“

“L’Ucraina ha già iniziato a lavorare, insieme ai suoi partner internazionali, su nuovi pacchetti di sanzioni contro la Russia, che pagherà il prezzo pieno per aver distrutto la vita dei suoi vicini”. ha detto ancora il presidente ucraino.

h. 07.51 | Kiev: 261 bambini uccisi e 463 feriti da inizio della guerra

Sono 261 i bambini uccisi in Ucraina dal giorno dell’invasione russa del Paese. 463 i feriti. Lo rende noto l’ufficio del Procuratore generale ucraino, precisando che il maggior numero delle vittime si registra nelle regioni di Donetsk, Kiev, Kharkiv e Chernihiv.

h. 07.58 | Intelligence Gb, successo tattico Russia in Donbass 

“La Russia sta ottenendo un successo tattico nel Donbass”: così l’intelligence britannica nel suo aggiornamento sulla guerra in Ucraina, giunta al centesimo giorno. “Le forze russe hanno avuto uno slancio, che hanno mantenuto, e attualmente sembrano mantenre l’iniziativa sull’opposizione ucraina“, si legge ancora.

h. 08.04|Russia, esercitazione militare nel Pacifico con 40 navi guerra

La flotta militare russa nel Pacifico ha iniziato una esercitazione che coinvolge oltre 40 navi da guerra e 20 aerei da combattimento e elicotteri. Lo riporta l’agenzia Tass citando fonti della Difesa russa.

 h.08.05|Bielorussia invia unità speciali al confine

La Bielorussia ha inviato unità delle forze speciali nelle aree al confine con l’Ucraina, in particolare nelle regioni meridionali di Volyn e Poliske. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa Unian.

h. 08:32 | Ucraina e i 100 giorni di guerra: i volti e l’orrore, istantanee di una tragedia

Le foto hanno permesso di farci vedere questi cento giorni di guerra. Sono i reporter che hanno sconfitto la propaganda di regime. Sono queste foto che hanno permesso di vedere la guerra nel più difficile momento che possa vivere la comunicazione umana. In Ucraina occhi di tutto il mondo hanno fotografato, misurato, scattato, mappato quello che stava accadendo. Difficilissimo quindi è stato per l’invasore Russia manipolare, negare, nascondere.

h. 08.46 | Gb: in due settimane la Russia controllerà l’intera regione di Lugansk

La Russia controlla oltre il 90% della regione di Lugansk, nell’Ucraina orientale, e probabilmente salirà al 100% nelle prossime due settimane: lo scrive l’intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione nel Paese.

Il rapporto, pubblicato dal ministero della Difesa su Twitter, sottolinea tuttavia che il successo nel Lugansk è costato caro a Mosca in termini di risorse. Tanto che la Russia non è stata in grado di avanzare su altri fronti o assi, dove le truppe sono passate sulla difensiva.

h. 09.19| Ex ministro ucraino: dietro il piano italiano c’è Mosca, va ignorato 

Dietro il piano di pace per l’Ucraina proposto dall’Italia c’è Mosca, che cerca di attuare la sua linea attraverso Paesi terzi: ne è convinto l’ex ministro degli Esteri ucraino Volodymyr Ohryzko, che ha spiegato la sua posizione durante un’intervista a Obozrevatel ripresa dall’agenzia Unian. “Questo è sorprendente, perché di solito qualsiasi piano, se riguarda un Paese, viene almeno discusso e persino concordato con quel Paese. Se riguarda te, fare queste cose senza di te è semplicemente immorale – ha detto Ohryzko -. C’è una formula: niente sull’Ucraina senza l’Ucraina. Ma qui non hanno prestato attenzione a questo e hanno subito presentato un piano all’Onu, un’organizzazione assolutamente incapace che non può fare nulla e non farà nulla, perché la Russia bloccherà immediatamente qualsiasi iniziativa ragionevole insieme alla Cina“. Quindi, questo piano dovrebbe essere ignorato, ha commentato.

h. 09.22 | Kiev: nei primi cento giorni i soldati russi caduti sono 30.950

Sono circa 30.950 i soldati russi uccisi in Ucraina nei primi 100 giorni dell’invasione russa: lo riporta l’esercito di Kiev su Twitter. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’esercito ucraino indica che si registrano anche 210 caccia 175 elicotteri e 535 droni abbattuti. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.367 carri armati russi, 675 pezzi di artiglieria, 3.366 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 121 missili da crociera e 13 navi.

h.09.47 |Bombardamenti notturni nella regione di Kharkiv, un morto

Una persona è stata uccisa la notte scorsa in seguito a bombardamenti russi sulla regione di Kharkiv, nel nordest dell’Ucraina: lo ha reso noto l’amministrazione militare regionale, secondo quanto riporta l’agenzia Unian.

Nella città è stato colpito un edificio amministrativo e non si registrano vittime, mentre nel villaggio di Tsirkuny alcune case sono state distrutte e un civile ha perso la vita. Altre sei persone sono rimaste ferite.

h.12.38 |Cremlino: ottenuti alcuni risultati, andiamo avanti 

La Russia ha ottenuto “alcuni risultati nella sua operazione militare speciale in Ucraina” e continuerà fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, come riporta la Tass. “Un buon numero di località sono state liberate dalle forze armate ucraine filo-naziste e la gente può iniziare a riportare la propria vita alla normalità. Questi sforzi continueranno fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi dell’operazione militare speciale”, ha dichiarato Peskov.

h. 10.36 |L’Onu: la guerra non avrà un vincitore

La guerra tra Mosca e Kiev, giunta al suo centesimo giorno, “non avrà un vincitore“. Lo scrive in una nota Amin Awad, coordinatore Onu per la crisi in Ucraina. “Piuttosto, abbiamo visto per cento giorni cosa è stato perduto: vite, case posti di lavoro e prospettive”, ha affermato il funzionario.

h.10.56 |Von der Leyen: oggi parlerò con Macron del sostegno all’Ucraina

“Cento giorni fa la Russia ha scatenato la sua guerra ingiustificata contro l’Ucraina. Il coraggio degli ucraini richiede il nostro rispetto e la nostra ammirazione. L’Ue è con l’Ucraina. Oggi a Parigi parlerò con Emmanuel Macron del sostegno attuale e futuro dell’Ue al paese”. Lo scrive la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

h.11.41|Kiev: guerra difensiva, non useremo armi usa per attaccare in Russia 

L’Ucraina sta conducendo una “guerra difensiva” e “non prevede di attaccare infrastrutture sul territorio russo” con le armi fornite dagli Usa, in particolare con il lanciarazzi Himars: cosi’ Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymir Zelensky, sul suo profilo Twitter. “I nostri partner sanno dove vengono utilizzate le loro armi. Qualsiasi affermazione secondo la quale vi è l’intenzione” di usarle per attaccare la Russia “è frutto di una operazione psicologica dei servizi speciali russi”, aggiunge Podolyak nel tweet.

h. 12.06 |Salvini: “Fa pena chi parla solo di armi e guerra“

“Chiedere la pace e lavorare per la pace dovrebbe essere obbligatorio per tutti e mi fanno pena i miei colleghi politici che parlano solo di armi e di guerra. Dovremmo essere sempre al lavoro per parlare di pace”. L’ha detto il leader della Lega Matteo Salvini intervenendo ad un’appuntamento elettorale a Cerea, nel veronese.

h.12.12 |Oms: in Ucraina 269 attacchi a strutture per la salute

Cento giorni di guerra “hanno messo sotto forte pressione il sistema sanitario ucraino”. Al 2 giugno, ci sono stati 269 attacchi verificati a strutture e servizi per la salute, durante i quali sono rimaste uccise almeno 76 persone e 59 ferite. Lo rende noto l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). “Questi attacchi non sono giustificabili, non vanno mai bene e vanno indagati. Nessun operatore sanitario dovrebbe dover fornire assistenza sul filo del rasoio, ma questo è ciò che stanno facendo infermieri, medici, autisti di ambulanze e squadre mediche in Ucraina”, spiega Hans Henri P. Kluge, direttore regionale Oms Europa.

h.12.31 | Zelensky: “La vittoria sarà nostra“

“La vittoria sara’ nostra”: lo ha detto il presidente ucraino, Volodymir Zelensky, nel centesimo giorno della guerra contro l’invasore russo. Lo ha dichiarato in un videomessaggio diffuso in occasione del centesimo giorno dall’inizio dell’aggressione militare russa. Affiancato, tra gli altri, dal primo ministro ucraino Denys Shmyhal e dal consigliere presidenziale Mykhaylo Podolyak, Zelensky ha affermato che il suo esercito respingerà l’invasione russa.

h.13.22 |Conte: “Addio gas e petrolio russo? Bene, ma come ci scaldiamo?“

“Tutti a dire non dobbiamo prendere gas e petrolio russo. Ben detto, ma è troppo facile. Domani mattina come ci riscaldiamo? Bisogna dare delle soluzioni. L’ultimo consiglio europeo è stato deludente. E’ necessario coraggio”.

Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, a Viterbo nel corso di una iniziativa elettorale.

h.14.35 |Festa della Repubblica, Putin si congratula con Mattarella

Il presidente russo Vladimir Putin “si è congratulato con il Presidente italiano” per la festa della Repubblica. Lo ha detto in un’intervista a LaPresse l’ambasciatore russo in Italia Sergey Razov. “In tutti questi anni io e mia moglie abbiamo assistito con grande piacere al solenne ricevimento del Presidente della Repubblica Italiana in occasione della Festa Nazionale con esibizioni di eccellenti gruppi musicali. Niente da fare – la politica è politica”, ha affermato Razov, commentando il mancato invito da parte di Mattarella al concerto del 2 giugno. Il Quirinale, raggiunto da LaPresse, conferma la notizia. “Si tratta – spiegano all’ufficio stampa – di uno dei tanti messaggi scritti che arrivano ogni anno per la Festa della Repubblica dai capi di Stato stranieri”. Alla domanda se Mattarella risponderà a Putin, le stesse fonti spiegano: “Non è prassi rispondere a questo tipo messaggi. Non lo si fa e non si è mai fatto per nessuno“.

h.14.52 |Di Maio: ho parlato con Kuleba, impegno per sbloccare l’export del grano

“Ho sentito il collega Dmytro Kuleba, ho ribadito il pieno sostegno dell’Italia all’Ucrainae confermato il supporto alla popolazione e alla ricostruzione del Paese. Uniti per fermare questa atroce guerra e trovare la pace. Ogni sforzo per sbloccare l’export del grano dall’Ucraina, lavoriamo a una soluzione”. Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

h.13.55 | “Centinaia di delfini uccisi dai sonar militari e dalle mine“

Nel Mar Nero i potenti sonar militari stanno uccidendo i delfini, secondo Ivan Rusev, capo dei ricercatori nel parco naturale Tuzlivski lymany, che si trova nella regione di Odessa. “Dall’inizio della guerra nel Mar Nero sono stati trovati centinaia di delfini morti”, ha scritto Rusev in un post su Facebook. Atanas Rusev, che dirige la campagna ‘Salvate i delfini’, ha scritto su Facebook che “diversi delfini non erano in grado di nuotare ed erano molto deboli. Alcuni avevano ustioni dovute a esplosioni di bombe o mine. Secondo gli esperti che li hanno esaminati, non sono stati in grado di mangiare per almeno 10 giorni. Coloro che non sono rimasti ustionati sono stati gravemente feriti”. Secondo Rusev, delfini feriti e morti si sono riversati sulle coste di Bulgaria, Romania, Turchia e Ucraina.

h.14.09 |Zakharova: non ha senso discutere di incontro tra Putin e Zelensky

“Sinceramente, non vedo alcun senso nel discutere di questa questione, neanche in teoria”: lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ripresa dall’agenzia russa Ria Novosti, parlando di un eventuale incontro tra i presidenti russo e ucraino, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. “Ora, semplicemente non mi metterei a fare dei ragionamenti senza disporre di fatti”, ha detto Zakharova, dicendo che Mosca è grata a coloro che si offrono come mediatori. 

h.14.11 | Letta: Salvini danneggia il Paese e la causa della pace

“Tutto questo si rivela alla fine un boomerang per l’Italia, un danno per il nostro Paese e anche un danno per la causa della pace. Putin la capirà solamente quando ci vedrà tutti uniti, se ci vede divisi Putin continuerà la sua guerra”. Così il segretario del Pd Enrico Letta ha commentato le iniziative del leader leghista Matteo Salvini, definendole “estemporanee”.

h. 14.35 | Festa della Repubblica, Putin si congratula con Mattarella

Il presidente russo Vladimir Putin “si è congratulato con il Presidente italiano” per la festa della Repubblica. Lo ha detto in un’intervista a LaPresse l’ambasciatore russo in Italia Sergey Razov. “In tutti questi anni io e mia moglie abbiamo assistito con grande piacere al solenne ricevimento del Presidente della Repubblica Italiana in occasione della Festa Nazionale con esibizioni di eccellenti gruppi musicali. Niente da fare – la politica è politica”, ha affermato Razov, commentando il mancato invito da parte di Mattarella al concerto del 2 giugno. Il Quirinale, raggiunto da LaPresse, conferma la notizia. “Si tratta – spiegano all’ufficio stampa – di uno dei tanti messaggi scritti che arrivano ogni anno per la Festa della Repubblica dai capi di Stato stranieri”. Alla domanda se Mattarella risponderà a Putin, le stesse fonti spiegano: “Non è prassi rispondere a questo tipo messaggi. Non lo si fa e non si è mai fatto per nessuno”.

h. 14.52 | Di Maio: ho parlato con Kuleba, impegno per sbloccare l’export del grano

“Ho sentito il collega Dmytro Kuleba, ho ribadito il pieno sostegno dell’Italia all’Ucrainae confermato il supporto alla popolazione e alla ricostruzione del Paese. Uniti per fermare questa atroce guerra e trovare la pace. Ogni sforzo per sbloccare l’export del grano dall’Ucraina, lavoriamo a una soluzione”. Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

h. 15.04 | Washington Post: Russia “frustrata” dal mancato sostegno cinese

La Russia sarebbe “frustrata” dall’apparente rifiuto della Cina di offrire maggiore sostegno. Lo riporta il Washington Post. Secondo quanto riferito la Cina sta tentando di mantenere le sue forti relazioni con la Russia evitando anche di essere presa di mira dalle sanzioni, obiettivi descritti dai funzionari statunitensi come “contraddittori” e “difficili da raggiungere” e questo – ha spiegato al giornale da un alto funzionario statunitense –  “è insufficiente dal punto di vista russo”. Una fonte a Pechino con conoscenza diretta delle discussioni, nel frattempo, ha spiegato che l’amministrazione del presidente Xi Jinping “non è disposta” a fornire assistenza illimitata a Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina. “Comprendiamo la difficile situazione (di Mosca ndr). Ma non possiamo ignorare la nostra situazione in questo dialogo. La Cina agirà sempre nel migliore interesse del popolo cinese”.

h. 17.20|Russia, Putin ha rimosso il generale Dvornikov da guida truppe

Il generale Alexander Dvornikov sarebbe stato sollevato dalla guida delle truppe russe in Ucraina. Lo dice il ‘Conflict Intelligence Team’, organizzazione investigativa indipendente russa. Lo riporta il Kiev Independent. Al suo posto sarebbe stato nominato il generale Gennady Zhidko, ex comandante del distretto militare orientale e vice ministro della difesa russo per gli affari militari e politici. Ruslan Leviev, fondatore del Cpi, ha affermato di non conoscere il motivo alla base della rotazione e di non poter dire se la rimozione di Dvornikov fosse il risultato di carenze di risultati nel conflitto.

h.18.08|Biden: “Spetta a Kiev decidere se rinunciare a parte del territorio per la pace“

“Niente sull’Ucraina, senza l’Ucraina. E’ il loro territorio. Non dirò loro cosa devono fare e cosa non devono fare”, ha dichiarato il Presidente americano, Joe Biden, a Rehoboth, nel Delaware, sottolineando che solo Kiev può decidere se cedere o meno parte del suo territorio per arrivare alla pace. A un certo punto, “sembra” che dovrà esserci un “accordo” fra Russia e Ucraina. “Cosa comporterà, non sono in grado di dirlo”, ha concluso Biden.

h. 18.44|Ucraina: aperte 16 indagini contro russi per violenza sessuale 

La polizia ucraina ha aperto 16 indagini penali sulle accuse di violenze sessuali commesse da soldati russi contro civili. Lo rende noto il viceministro degli Interni ucraino, Kateryna Pavlichenko, riferisce il Guardian.

Circa 50 denunce di violenza sessuale da parte delle truppe contro civili sono state presentate alla polizia, ha detto Pavlichenko in un briefing. “Per quanto riguarda la violenza sessuale nei confronti della popolazione civile, questo è un argomento molto difficile. Un argomento di cui, di regola, le vittime non vogliono parlare, perché la paura e il dolore che hanno vissuto… vogliono dimenticare il prima possibile”, ha detto Pavlichenko.

h. 18.57|L’ex premier russo Kasyanov lascia il suo paese

L’ex Premier russo Mikhail Kasyanov, da  tempo critico nei confronti di Vladimir Putin, ha reso noto di aver  lasciato la Russia. “Spero di tornare presto”, ha spiegato KasyanovPremier fra il 2000 e il 2004 e in seguito a capo del Partito Parnas. In una intervista a Deutsche Welle il mese scorso, aveva criticato la  guerra contro l’Ucraina.

h. 19.00|Peskov contro le sanzioni alla sua famiglia: “La Ue ha perso indipendenza“

“Purtroppo, gli europei stanno  rapidamente perdendo la loro indipendenza. Devono seguire la tendenza che si sta delineando dall’altra parte dell’oceano”. Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha commentato le sanzioni  annunciate dall’Unione Europea contro i membri della sua famiglia. Tra le 65 persone incluse nel sesto pacchetto di sanzioni contro la  Russia figurano infatti la moglie di Peskov, la campionessa olimpica di pattinaggio artistico Tatiana Navka, e i due figli, Nikolay  ed Elizaveta. I tre erano già stati colpiti il 12 marzo da  analoghe misure varate da Washington.

h. 19.07|Francese ucciso in Ucraina combatteva contro i russi

Il francese ucciso “in combattimento” in Ucraina – notizia ufficializzata oggi dal ministero degli Esteri francese – era “un combattente partito come volontario”. Secondo quanto riferito ieri dalla radio Europe 1, l’uomo, di cui non è stata resa nota l’identità, è stato “ferito a morte da tiri di artiglieria” nella regione di Kharkiv, nel nord-est del paese. Il giovane, secondo l’emittente, “si era unito alla Legione internazionale di difesa Ucraina e partecipava ai combattimenti contro l’esercito russo”.

h. 19.18|Kuleba: “Pronti a riprendere export da Odessa. Ma l’incognita restano i russi”

“L’Ucraina è pronta a creare le condizioni  necessarie per riprendere le esportazioni dal porto di Odessa”, ha  scritto il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, in un tweet. “La  questione è come assicurarci che la Russia non abusi dell’apertura di  un corridoio commerciale per attaccare la città di Odessa. Fino a ora  non c’è stata alcuna garanzia da parte della Russia”, ha concluso.”Cerchiamo una soluzione con l’Onu e i Paesi partner”.

h. 19.22 | Putin: “Russia capro espiatorio della crisi alimentare”

Il presidente russo Vladimir Putin ha denunciato i tentativi di “fare della Russia il capro espiatorio” della crisi alimentare globale e ha negato che Mosca stia bloccando le esportazioni di grano dai porti ucraini. “La situazione peggiorerà perche’ gli inglesi e gli americani hanno imposto sanzioni sui nostri fertilizzanti”, ha  avvertito in un’intervista televisiva rilanciata dall’agenzia Ria Novosti. Allo stesso tempo il capo del Cremlino ha annunciato che la Russia aumenterà il suo export di grano fino a 50 milioni di tonnellate

h. 19.30 | Blinken: “Non vogliamo prolungare la guerra per danneggiare la Russia”

Il segretario di Stato americano, Anthony Blinken, ha assicurato che l’Occidente non cerca di trascinare le ostilita’ in Ucraina e ha esortato la Russia a mettere fine al conflitto. “Chiediamo ancora una volta al presidente Putin di porre fine immediatamente a questo conflitto, a tutte le sofferenze e a gli sconvolgimenti globali causati dalla guerra da lui voluta. Ne’ gli Stati Uniti ne’ i nostri alleati e partner cercano di prolungare questa guerra per danneggiare la Russia”, ha affermato Blinken in una dichiarazione scritta

h. 19.40 | Putin: “Garantisco la sicurezza dell’export dai porti”

Non ci sono problemi” con l’esportazione di grano dall’Ucraina. Lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin, in un’intervista televisiva rilanciata dalle agenzie e in cui ha spiegato che l’Ucraina puo’ esportare “dai porti che controlla, per esempio Odessa”, ma anche “via Romania e Polonia” o Bielorussia, “se vengono revocate le sanzioni” contro Minsk.Da parte sua, ha detto il capo del Cremlino, la Russia si impegna a “garantire la sicurezza” dell’export dai porti

h. 19.52 | Gli ucraini riprendono il 20 per cento di Severodonetsk

“Le forze armate ucraine hanno ripreso un altro 20% della città di Severodonetsk, di cui ora i russi controllano quindi meno della metà” del territorio. Lo comunica su Telegram il  governatore della regione di Luhansk, Sergei Haidai, aggiungendo che  “i russi hanno perso molte attrezzature e uomini”.

h. 19.58 | La Ue trasferirà 26,2 milioni di euro della cooperazione a Ucraina e Moldavia

 La Commissione europea ha proposto, nell’ambito dello Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale, di trasferire 26,2 milioni di euro destinati in origine a Russia e Bielorussia verso l’Ucraina e la Moldavia.   La Commissaria Ue per la politica regionale, Elisa Ferreira, ha commentato così l’iniziativa: “Ucraina e Moldavia sono partner fidati dell’Ue, con cui siamo legati con cooperazioni a lungo termine. Rafforzare la collaborazione con questi partner è uno step concreto per promuovere la pace e la sicurezza nella regione”.

h. 20.10 | Macron: “Errore storico di Putin, oggi è isolato”

 Il presidente russo Vladimir Putin a fatto un “errore storico e fondamentale” invadendo l’Ucraina e adesso e’ “isolato”. Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, in un ‘intervista rilasciata alla stampa regionale. “Penso, e gliel’ho detto, che ha fatto un errore storico e fondamentale per la sua gente, per se stesso e per la storia”. Il presidente francese non ha escluso una visita a Kiev in tempi brev

h. 20.14 | La Russia pronta a dare i porti di Mariupol e Berdyansk per sbloccare l’export

La Russia è pronta a offrire i porti di Mariupol e Berdyansk per sbloccare l’export del grano in Ucraina. Lo ha reso noto Vladimir Putin, secondo quanto riporta Interfax. Un messaggio all’Occidente per dire che la soluzione è a portata di mano, ma alle sue condizioni. Oltre ai porti ucraini ormai sotto il suo controllo, Putin sostiene che la via più semplice per portare fuori il grano sarebbe quella del passaggio dalla Bielorussia, ma a patto di togliere le sanzioni al suo principale alleato. Con decine di milioni di tonnellate di cereali ancora bloccate nei silos ucraini, il leader russo si è preso ancora una volta il centro della scena. In giornata ha ricevuto il capo dell’Unione Africana, in rappresentanza dei Paesi che più stanno soffrendo la stretta su grano e fertilizzanti. Il presidente senegalese Macky Sall, durante il faccia a faccia a Sochi, ha esortato il russo a “prendere coscienza che i nostri Paesi, anche se lontani dalla guerra, sono vittime a livello economico” del conflitto. Dicendosi poi, al termine del colloquio, “rassicurato” dalle parole di Putin.

h. 20.29 | Giornalisti Reuters feriti in Ucraina

Sono il fotografo Alexander Ermochenko e il cameraman Pavel Klimov i giornalisti della Reuters feriti in Ucraina, stando quanto riferisce la stessa agenzia sul suo sito web. I due hanno riportato ferite lievi quando sono incorsi in una sparatoria mentre erano in viaggio lungo la strada controllata dai russi fra Sievierodonetsk e la città di Rubizhne,  scrive l’agenzia. In un comunicato citato dalla Bbc, si spiega che i giornalisti “erano a bordo di un veicolo fornito dai separatisti filorussi e guidato da una persona da questi assegnata. Il conducente è rimasto ucciso”

h. 21.15 | Zelensky: “Combattiamo da 100 giorni per pace, vittoria, Ucraina”

 “Sono tre le parole per le quali combattiamo da 100 giorni, dopo 8 anni: pace, vittoria, Ucraina”. Questo il messaggio del presidente Volodymyr Zelensky nel video pubblicato sui social. “Cento giorni fa ci siamo svegliati in una realtà  diversa. Nel 2014 la Russia ha portato da noi la parola ‘guerra’. Il 24 febbraio, ha aggiunto ‘su vasta scala’. Per 100 giorni abbiamo trovato o ricevuto, visto o cancellato, ancora altre  parole. Tutte importanti e tutte vanno ricordate oggi. Fra le parole che il nostro nemico voleva cancellare, ci sono Volnovakha e Saltivka, Popasna e  Severodonetsk. Le scriveremo di nuovo, ma a  modo nostro. Proprio come Bucha. E Mariupol. Le scriveremo accanto alla parola: Tribunale”.

h. 21.33 | Centrale nucleare di Zaporizhzhia, mancano i pezzi di ricambio

Secondo l’agenzia di intelligence militare ucraina, la più grande centrale nucleare d’Europa, quella di Zaporizhzhia – nella regione sud-orientale occupata dai russi – sta affrontando una grave carenza di pezzi di ricambio. “Nell’impianto”, ha riferito l’intelligence del ministero della Difesa in una nota, “si è sviluppata una situazione critica in termini di garanzia di operazioni stabili e sicure. Non sono rimasti praticamente pezzi di ricambio e materiali riutilizzabili”. La centrale di Zaporizhzhia è stata occupata dalle truppe russe poco dopo l’inizio dell’invasione del Paese, ma la struttura è ancora gestita da tecnici ucraini

h. 22.08 | Ministro degli Interni ucraino: “Siamo in contatto con i soldati catturati del reggimento Azov”

Oggi, la comunicazione con i soldati  catturati del reggimento Azov viene effettuata dalle nostre spie della Direzione principale dell’intelligence del Ministero della Difesa”. Lo ha detto in collegamento televisivo il ministro degli Interni ucraino  Denys Monastyrsky, come riporta su Telegram il Ministero. “È  attraverso di loro – ha aggiunto – che conosciamo di più sulle  condizioni di detenzione, sull’alimentazione e sulla possibilità del  loro rilascio”. “Sappiamo che torneranno tutti qui a Kiev e stiamo  facendo tutto il possibile per far sì che accada”, ha aggiunto  Monastyrsky, che ha parlato anche dei crimini di guerra, garantendo  che “non hanno prescrizione, quindi chiunque violi la legge sarà  trovato e assicurato alla giustizia”.

h. 22.30 | Colloquio Erdogan-Stoltenberg su allargamento della Nato

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto un colloquio telefonico oggi con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in merito alla richiesta di adesione alla Nato avanzata da Svezia e Finlandia. Erdogan ha sottolineato che le  preoccupazioni della Turchia in materia di sicurezza riguardo alle  richieste dei due paesi si basano su “motivi legittimi”, secondo  quanto riporta la presidenza turca. Erdogan ha anche affermato che i  due paesi dovrebbero chiarire di aver smesso di sostenere il  “terrorismo”, aver revocato le sanzioni contro la Turchia e di voler  dimostrare solidarietà verso l’alleanza. Lo riporta la Cnn.  Stoltenberg, durante il colloquio, ha pure sostenuto gli sforzi di Ankara per concordare con Mosca le condizioni per l’esportazione di grano dai porti ucraini. “Telefonata costruttiva. La Turchia è un apprezzato alleato. Plaudiamo i suoi sforzi per raggiungere un accordo per la sicurezza alimentare“, ha twittato Stoltenberg.

Controffensiva ucraina a Severodonetsk. Francesco Battistini, Marta Serafini su Il Corriere della Sera il 4 Giugno 2022.

Le notizie di sabato 4 giugno sulla guerra, in diretta. Il governatore Gaidai alla tv: i russi avevano occupato il 70% della città 

• La guerra in Ucraina è arrivata al 101esimo giorno (qui le foto simbolo dei primi 100 giorni).

• Mistero sulla sorte di Aleksandr Dvornikov, a capo delle operazioni militari di Mosca, potrebbe essere stato sostituito.

• Allarme a Mariupol: il sindaco parla di catastrofe umanitaria, stimati 20mila morti e il 95% delle case distrutte.

• L’Ue ha formalizzato il sesto pacchetto di sanzioni antirusse: non solo il petrolio, colpiti anche la fidanzata di Putin, i «macellai di Bucha e la famiglia di Peskov.

• La Russia pronta a offrire i porti di Mariupol e Berdyansk per sbloccare l’export del grano in Ucraina.

• Mosca ha chiesto il sostegno di Pechino, ma la leadership cinese vuole farlo senza incorrere nelle sanzioni occidentali: Xi teme infatti l’impatto sull’economia e fissa molti paletti.

Ore 00:00 - Riconquistato il 20% di Sievierodonetsk

Le forze ucraine hanno riconquistato circa il 20% del territorio perso a Sievierodonetsk dopo l’invasione russa. Lo ha detto alla televisione ucraina il governatore del Lugansk, Serhiy Gaidai, spiegando che prima i russi controllavano circa il 70% della città. Secondo Gaidai, le forze russe sono riuscite ad avanzare per diverse ore per poi essere respinte, dicendosi poi fiducioso che appena arriveranno le armi occidentali a lungo raggio «fermeremo l’artiglieria russa e poi metteremo in fuga la loro fanteria».

Ore 01:30 - Il generale Darryl William a capo delle forze Usa in Europa

L’esercito ha raccomandato che la Casa Bianca nomini il generale Darryl Williams come prossimo comandante delle forze Usa in Europa/Africa: lo riferisce Politico, citando due ufficiali americane. Se la nomina sarà confermata, William sarà promosso generale a quattro stelle e diventerà il primo generale afroamericano a raggiungere questa posizione. Un incarico delicato, in un momento in cui gli Usa considerano di avvicendare le forze di terra lungo il fianco est della Nato per fronteggiare la minaccia russa.

Ore 05:47 - Guterres: fermare subito le violenze

«Rinnovo il mio appello per l’immediata cessazione della violenza, per l’accesso umanitario illimitato a tutti coloro che ne hanno bisogno, per l’evacuazione in sicurezza dei civili intrappolati nelle aree di combattimento e per la protezione urgente dei civili e il rispetto dei diritti umani in conformità con le norme internazionali» ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, in una dichiarazione alla Cnn, rinnovando la sua richiesta di porre fine alle violenze in atto in Ucraina. Ha inoltre aggiunto che le Nazioni Unite sono «impegnate nello sforzo umanitario», ma che alla fine saranno necessari negoziati e dialogo per risolvere il conflitto. «Prima le parti si impegnano in sforzi diplomatici in buona fede per porre fine a questa guerra, meglio è per il bene dell’Ucraina, della Russia e del mondo»,

Ore 07:41 - Aleksej Gromyko: «La base di un negoziato? Ucraina neutrale»

(Marco Imarisio) «Io un dissidente? Mi sembra una definizione molto esagerata». Alle pareti del suo ufficio di direttore dell’Istituto europeo dell’Accademia delle Scienze russa sono appesi trent’anni di relazioni internazionali. Il nonno che dialoga con Henry Kissinger, il nonno che ascolta impassibile Ronald Reagan e Francois Mitterrand, il nonno che fissa un giovanissimo Joe Biden durante un incontro bilaterale. Sono quasi tutte foto in bianco e nero, consumate dal tempo. “Quando l’arte delle diplomazia ancora serviva ad evitare i disastri” dice con un tono velato di rimpianto.

Attesa per sblocco porti del grano. Nato: "Se colloqui non ripartono conflitto durerà anni". Cnn: Usa non sosterrà piano Italia. La Repubblica il 4 Giugno 2022.  

La proposta in 4 punti del governo italiano per arrivare a un cessate-il-fuoco è sul tavolo degli incontri tra Usa e alleati, ma non convincerebbe Washington. Kiev accusa Mosca di dare a paesi amici il grano ucraino

Nel centesimo giorno di guerra non ci sono stati segnali di ripresa dei colloqui per un cessate il fuoco. La rimozione del generale Dvornikov da capo delle operazioni militari in Ucraina, decisa dal Cremlino, è segnale che si presta a interpretazioni contrastanti. Putin ha mostrato un'apertura invece sulla questione del grano, ma la disponibilità è limitata ai porti di Mariupol e Berdyansk e al territorio bielorusso. Kiev intanto accusa i russi di essersi impossessati di grandi quantità di cereale ucraino e di averla inviata a diversi Paesi, inclusa la Turchia. Sul piano della diplomazia, in assenza di contatti ufficiali tra Mosca e Kiev, si muove la Nato: tra Usa e gli alleati c'è stato un incontro preliminare per valutare il piano proposto dall'Italia.

00.25 Ambasciatore ucraino ad Ankara: "Anche qui il grano rubato dai russi"

L'ambasciatore ucraino ad Ankara accusa la Russia di essersi impossessata del grano ucraino e di averlo spedito in molti paesi inclusa la Turchia. "La Russia ha vergognosamente rubato grano ucraino e l'ha inviato aldilà del mare dalla Crimea fino alla Turchia", ha detto l'inviato di Kiev ad Ankara, Vasyl Bodna. "Noi abbiamo chiesto alla Turchia un aiuto per risolvere il caso", ha aggiunto in un messaggio su Twitter.

00.40 Cnn: "Washington non sosterrà il piano di pace italiano"

La Cnn, citando due funzionari Usa vicini ai colloqui in ambito Nato, afferma che l'amministrazione Usa non sosterrà il piano di pace in 4 punti proposto dall'Italia. Nei giorni scorsi, l'ambasciatrice Usa all'Onu, Linda Thomas Greenfield, aveva espresso invece apprezzamento per la proposta italiana.

00.50 Timori Nato: "Colloqui in stallo, guerra rischia di durare anni"

L'emittente Cnn afferma, citando fonti vicine ai colloqui, che funzionari statunitensi e degli alleati europei Nato continuano a incontrarsi e che in uno di questi incontri si è discusso anche del Piano di pace italiano. In ambito Nato c'è "crescente preoccupazione" per il fatto che "se gli ucraini e i russi non si rimetteranno al tavolo per cercare un accordo, la guerra potrebbe trascinarsi per anni".

01.26 L'esercito: Darryl William a capo delle forze Usa in Europa

L'esercito ha raccomandato che la Casa Bianca nomini il generale Darryl Williams come prossimo comandante delle forze Usa in Europa/Africa: lo riferisce Politico, citando due ufficiali americani. Se la nomina sarà effettuata, William sarà promosso generale a 4 stelle e diventerà il primo generale afroamericano a ottenere questo incarico, tanto più delicato in un momento in cui gli Usa considerano di avvicendare le forze di terra lungo il fianco est della Nato per fronteggiare la minaccia russa.

05.50 Guterres (Onu): "Fermare subito le violenze"

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, in una dichiarazione alla Cnn, ha rinnovato la sua richiesta di porre fine alle violenze in atto in Ucraina. "Rinnovo il mio appello per l'immediata cessazione della violenza, per l'accesso umanitario illimitato a tutti coloro che ne hanno bisogno, per l'evacuazione in sicurezza dei civili intrappolati nelle aree di combattimento e per la protezione urgente dei civili e il rispetto dei diritti umani in conformità con le norme internazionali", ha detto Guterres. Le Nazioni Unite, ha aggiunto, sono "impegnate nello sforzo umanitario", ma alla fine saranno necessari negoziati e dialogo per risolvere il conflitto.

06.00 Governatore Lugansk: "Ripresa parte di Severodonetsk"

Il governatore della regione di Lugansk, Sergej Haidai, ha detto alla televisione di stato ucraina che le truppe di Kiev hanno ripreso il 20% della parte di Severodonetsk che avevano perduto e dove è concentrato l'attacco russo nel Donbass. Haidai ha aggiunto che le forze ucraine potranno resistere ancora due settimane, giudicando "non realistica" l'ipotesi che in questo tempo la città possa capitolare.

Guerra Ucraina-Russia, dietrofront Biden: “Zelensky decida se rinunciare a territori per pace”. Putin offre porti Mariupol e Berdyansk per sbloccare l’export di grano ucraino. Redazione su Il Riformista il 3 Giugno 2022. 

Cento giorni di guerra. Dal 24 febbraio cento giorni di morte e distruzione, di negoziati farsa e di appelli caduti nel vuoto. Cento giorni di un conflitto che, secondo la Nato (che più volte l’ha ribadito e probabilmente alimentato), durerà a lungo. Dopo cento giorni la Russia, secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, controlla il 20% del Paese invaso.

Da settimane si combatte nel Donbass dove l’esercito del Cremlino continua a conquistare, seppur lentamente, terreno. Severodonetsk la città più massacrata dai combattimenti con migliaia di civili bloccati nelle case e nei rifugi. Ieri l’intelligence Usa ha confermato in un report, le voci già diffuse da Kiev, relative a un attentato a cui sarebbe scampato Vladimir Putin nei mesi scorsi. Nello stesso rapporto si dice che il presidente russo sta lottando contro un cancro in fase avanzata. L’Ue da una parte sanziona dall’altra cede alle pressioni: gioco facile per il premier ungherese Orban che dopo il non embargo del petrolio ottiene un altro risultato che farà sorridere Putin: il patriarca ortodosso russo Kirill (quello che ha vomitato frasi come “la guerra è giusta perché contro lobby gay”) non è stato inserito nella lista dei “sanzionati”.

ORE 6:35 –  KIEV: RIAPERTE 50 AMBASCIATE – Segnale di fiducia e di speranza nella capitale ucraina. Sono infatti 50 le ambasciate che hanno ripreso la propria attività a Kiev. A riferirlo è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo quanto riportato da Kyiv Independent. “Ogni nuova ambasciata che torna nella nostra capitale è una testimonianza della nostra fiducia nella nostra vittoria”, ha concluso Zelensky.

ORE 7:20 – ZELENSKY A BIDEN: “GRAZIE PER LANCIARAZZI, SALVEREMO NOSTRO POPOLO” – “Gli Stati Uniti hanno confermato a vari livelli che il moderno lanciarazzi Himars sarà nel nostro paese”. Lo ha detto il presidente Ucraino Volodymyr Zelensky in un video su Facebook. “Queste armi ci aiuteranno davvero a salvare la vita del nostro popolo e a proteggere la nostra terra – ha aggiunto Zelensky – Sono grato al Presidente Biden, a tutti i nostri amici americani e al popolo degli Stati Uniti per il loro sostegno. Non vediamo l’ora”.

ORE 7:50 –  UCRAINA: 261 BIMBI UCCISI DAL 24 FEBBRAIO – Sono 261 i bambini uccisi in Ucraina dal giorno dell’invasione russa del Paese. 463 i feriti. Lo rende noto l’ufficio del Procuratore generale ucraino, precisando che il maggior numero delle vittime si registra nelle regioni di Donetsk, Kiev, Kharkiv e Chernihiv.

ORE 8:25 –  BIELORUSSIA, FORZE SPECIALI AL CONFINE – La Bielorussia ha inviato unità delle forze speciali nelle aree al confine con l’Ucraina, in particolare nelle regioni meridionali di Volyn e Poliske. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa Unian.

ORE 8:05 – 007 REGNO UNITO: RUSSIA STA VINCENDO IN DONBASS – “La Russia sta ottenendo un successo tattico nel Donbass”: così l’intelligence britannica nel suo aggiornamento sulla guerra in Ucraina, giunta al centesimo giorno. “Le forze russe hanno avuto uno slancio, che hanno mantenuto, e attualmente sembrano mantenere l’iniziativa sull’opposizione ucraina”, si legge ancora.

ORE 8:40 – IL CONSIGLIERE UCRAINO PODOLYAL: “NON USEREMO ARMI USA SU SUOLO RUSSO” – Il consigliere della presidenza ucraina Mykhailo Podolyak ha affermato che Kiev non intende usare armi statunitensi per attaccare il territorio russo, e che, suggerire che potrebbero farlo, fa parte della campagna di disinformazione di Mosca. «Compito numero uno oggi per la Russia – minare la fiducia tra Ucraina e Stati Uniti. L’Ucraina sta conducendo una guerra difensiva e non prevede di utilizzare i sistemi missilistici avanzati per attaccare le strutture in Russia. I nostri partner sanno dove vengono utilizzate le loro armi», ha scritto Podolyak su Twitter.

ORE 8:55 – 007 REGNO UNITO: MOSCA IN 15 GIORNI CONTROLLERA’ REGIONE LUGANSK – La Russia controlla oltre il 90% della regione di Lugansk, nell’Ucraina orientale, e probabilmente salirà al 100% nelle prossime due settimane: lo scrive l’intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione nel Paese.

Il rapporto, pubblicato dal ministero della Difesa su Twitter, sottolinea tuttavia che il successo nel Lugansk è costato caro a Mosca in termini di risorse. Tanto che la Russia non è stata in grado di avanzare su altri fronti o assi, dove le truppe sono passate sulla difensiva.

ORE 9:35 – KIEV RIVENDICA L’UCCISIONE DI 31MILA SOLDATI RUSSI – Sono circa 30.950 i soldati russi uccisi in Ucraina nei primi 100 giorni dell’invasione russa: lo riporta l’esercito di Kiev su Twitter.

Ore 09:55 – MOSCA APRE A DIALOGO “MA SERVE RISPETTO” – La Russia è pronta “a dialogare su qualsiasi questione, ma ci deve essere il rispetto”. A dirlo in una intervista ad Al Jazeera è stato il vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev. 

“Abbiamo cercato un accordo attraverso la diplomazia sulle questioni riguardanti l’Ucraina, così come sulle questioni inerenti alle relazioni con la Nato e la sicurezza. Non è successo niente. Nessuno ci ascolta. Gli americani non ci ascoltano, gli europei non ci ascoltano. E seguono il proprio corso. Ma così gli sforzi diplomatici svaniscono e gli eventi prendono una piega diversa. Vengono prese decisioni simili a quelle prese dal nostro presidente il 24 febbraio, la decisione di iniziare un’operazione militare speciale”, ha osservato Medvedev.

ORE 10:20 – EUROPA APPROVA FORMALMENTE SESTO PACCHETTO SANZIONI CONTRO MOSCA – Il Consiglio Europeo ha adottato formalmente il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. Gli atti normativi in materia saranno presto pubblicati nella Gazzetta Ufficiale. Come annunciato, la Ue ha deciso di vietare l’acquisto, l’importazione o il trasferimento di petrolio greggio e determinati prodotti petroliferi dalla Russia nella Ue.

ORE 10:50 – SECONDO L’ONU LA GUERRA IN UCRAINA “NON AVRA’ VINCITORI” – La guerra in Ucraina “non avrà vincitori”. Lo afferma l’Onu nel centesimo giorno dell’invasione russa. “Questa guerra non ha e non avrà vincitori. Piuttosto, abbiamo assistito per 100 giorni a ciò che è stato perso: vite, case, lavoro e prospettive”, ha sottolineato in un comunicato Amin Awad, Segretario generale aggiunto e coordinatore Onu delle crisi per l’Ucraina.

ORE 11:45 – L’ACCUSA DEL CREMLINO: “KIEV USA ARMI AMERICANE CONTRO CIVILI RUSSI” – L’esercito ucraino sta usando le armi fornite dagli Stati Uniti contro la popolazione civile. L’accusa arriva dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. “Non tengono conto delle vite dei civili e, peggio di tutto, dei bambini e adolescenti – aggiunge – ne dovranno rispondere”.

ORE 12:20 – L’INTELLIGENCE BRITANNICA: “ATTACCHI RUSSI NEL NORD DELL’UCRAINA SONO FALLITI” – Il ministero della Difesa britannico ha dichiarato su Twitter che “gli attacchi russi nei territori dell’Ucraina del nord si sono si sono rivelati un costoso fallimento. La Russia non è stata in grado di portare a termine i propri obiettivi bellici. Molte unità non sono risultate tempestive nei combattimenti, e le forze armate sono state posizionate senza il supporto dell’artiglieria e degli aerei da combattimento”.

ORE 13:05 – ZELENSKY: “VITTORIA SARA’ NOSTRA” – “La vittoria sarà nostra: i rappresentanti dello Stato sono qui a difendere l’Ucraina da cento giorni”: lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un breve video diffuso in occasione del centesimo giorno di conflitto con la Russia. Il video, della durata di 36 secondi, è stato filmato davanti alla sede della Presidenza a Kiev; Zelensky aveva a fianco il premier Denys Chmygal e il capo del partito del presidente, David Arakhamia.

ORE 13:35 – MOSCA: “PER ORA SENZA SENSO DISCUTERE DI INCONTRO TRA PUTIN E ZELENSKY” – “Sinceramente, non vedo alcun senso nel discutere di questa questione, neanche in teoria”. Sono le parole della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ripresa dall’agenzia russa Ria Novosti, parlando di un eventuale incontro tra i presidenti russo e ucraino, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. 

“Ora, semplicemente non mi metterei a fare dei ragionamenti senza disporre di fatti”, ha detto Zakharova, dicendo che Mosca è grata a coloro che si offrono come mediatori.

ORE 13:55 – SHOIGU INCONTRA KADYROV: “OPERAZIONE IN UCRAINA VA AVANTI A RITMO ACCELERATO” – Sono state “definite nuove e migliori tattiche” militari in modo da “portare avanti l’operazione speciale in Ucraina a un ritmo accelerato”. 

Questo il tema dell’incontro tra il leader ceceno Ramzan Kadyrov e il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca nel centesimo giorno dell’aggressione militare all’Ucraina.

ORE 14:10 – IL SINDACO DI MARIUPOL: “RUSSI GIUSTIZIANO CHI NON COLLABORA” – Nel distretto di Mariupol, “gli occupanti stanno imprigionando e sparando a volontari e funzionari ucraini che si sono rifiutati di collaborare”. Lo ha detto il sindaco della città ucraina Vadym Boychenko. Lo riporta Interfax-Ucraina. “Almeno un dipendente pubblico è stato giustiziato a colpi di arma da fuoco mentre decine di volontari che tra marzo e aprile hanno aiutato a evacuare i residenti di Mariupol e hanno cercato di portare cibo e acqua alla città bloccata sono detenuti nella prigione di Olenivka. Anche un giudice ucraino attende il verdetto della falsa repubblica. Ci sono notizie di torture”, ha aggiunto

ORE 14:30 – L’AMBASCIATORE RUSSO RAZOZ: “PUTIN SI E’ CONGRATULATO CON MATTARELLA” – Il presidente russo Vladimir Putin “si è congratulato con il Presidente italiano” Sergio Mattarella per la festa della Repubblica. Lo ha detto l’ambasciatore russo in Italia Sergey Razov. “In tutti questi anni io e mia moglie abbiamo assistito con grande piacere al solenne ricevimento del Presidente della Repubblica Italiana in occasione della Festa Nazionale con esibizioni di eccellenti gruppi musicali. Niente da fare, la politica è politica”, ha affermato Razov, commentando il mancato invito da parte di Mattarella al concerto del 2 giugno.

ORE 15 – TRA LE PERSONE SANZIONATE DALL’UE ANCHE ALINA KABAEVA, PRESUNTA AMANTE DI PUTIN – C’è anche Alina Kabaeva, la presunta compagna di Vladimir Putin, nell’elenco delle persone colpite dal sesto pacchetto di sanzioni dell’Unione europea.

Oltre a Kabaeva, la cui relazione con Putin non è mai stata riconosciuta dal Cremlino, già sanzionata dalla Gran Bretagna, ci sono altre 65 personalità. Tra queste figurano il generale Mikhail Mizintsev e il colonnello Azatbek Omurbekov, considerati i responsabili dei massacri di Mariuol e Bucha.

ORE 16:20 – DUE GIORNALISTI DI REUTERS FERITI A SEVERODONETSK – Due giornalisti della Reuters sono rimasti feriti e il loro autista è stato ucciso in un raid neri pressi di Severodonetsk, nella regione orientale ucraina di Lugansk. Lo riporta la Tass, affermando che i reporter sarebbero stati colpiti nel bombardamento di un drone ucraino contro un convoglio di auto con targhe civili, di cui facevano parte anche reporter russi di Russia Today.

Al momento né Reuters né l’esercito ucraino hanno confermato il ferimento dei due giornalisti.

ORE 16:50 – L’ACCUSA DI MOSCA: “DEFINIRE SPIONAGGIO LA MISSIONE COVID IN ITALIA DANNEGGIA I RAPPORTI” – Il tentativo dei media italiani di presentare la missione umanitaria russa nel 2020, quando l’Italia fu il primo paese europeo ad essere colpito dal covid, come una “operazione di spionaggio” danneggia i rapporti tra Mosca e Roma. Lo afferma il ministero degli Esteri russi sul social network ‘VKontakte’, il Facebook russo.

“La memoria dei colleghi italiani è di breve durata – viene spiegato – in meno di due anni si sono dimenticati del nostro aiuto. Un comportamento così servile e miope non solo danneggia le nostre relazioni bilaterali, ma dimostra anche il carattere morale di singoli rappresentanti delle autorità ufficiali dell’Italia e dei suoi media

ORE 18:30 – DIETROFRONT BIDEN: “KIEV DECIDA SE RINUNCIARE A PARTE TERRITORIO PER PACE” – Dopo aver ‘cavalcato’ per mesi il conflitto, al centesimo giorno di guerra il presidente Usa Joe Biden compie un primo passo indietro dopo le continue minacce rivolte alla Russia di Putin e lascia la decisione a presidente ucraino Zelensky. “Niente sull’Ucraina, senza l’Ucraina. E’ il loro territorio. Non dirò loro cosa devono fare e cosa non devono fare”, ha dichiarato il Presidente americano, Joe Biden, a Rehoboth, nel Delaware, sottolineando- così come riporta Adnkronos- che solo Kiev può decidere se cedere o meno parte del suo territorio per arrivare alla pace. A un certo punto, “sembra” che dovrà esserci un “accordo” fra Russia e Ucraina. “Cosa comporterà, non sono in grado di dirlo”, ha concluso Biden.

ORE 17:05 – EUROPA NON RICONOSCERA’ PASSAPORTI RUSSI DELLE ZONE OCCUPATE IN UCRAINA – L’Unione europea “non riconoscerà” i passaporti rilasciati dalle autorità occupanti russe ai cittadini ucraini delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia. Lo sottolinea una nota di Bruxelles in cui si condannano i decreti presidenziali russi del 25 e 30 maggio, che semplificano il processo di concessione della cittadinanza russa e il rilascio di passaporti russi ai cittadini sotto occupazione.

ORE 17:35 – PER L’INTELLIGENCE UCRAINA PUTIN HA SOLLEVATO IL GENERALE DVORNIKOV – Il generale Alexander Dvornikov sarebbe stato sollevato dalla guida delle truppe russe in Ucraina. Lo dice il ‘Conflict Intelligence Team’, organizzazione investigativa indipendente russa. Lo riporta il Kiev Independent.

Al suo posto sarebbe stato nominato il generale Gennady Zhidko, ex comandante del distretto militare orientale e vice ministro della difesa russo per gli affari militari e politici. Ruslan Leviev, fondatore del Cpi, ha affermato di non conoscere il motivo alla base della rotazione e di non poter dire se la rimozione di Dvornikov fosse il risultato di carenze di risultati nel conflitto

ORE 17:55 – VOLONTARIO FRANCESE UCCISO – Un “volontario francese” è rimasto ucciso nel corso di combattimenti in Ucraina. Lo ha reso noto il Quai d’Orsay, il ministero degli Esteri di Parigi.

ORE 19:45 – PUTIN: GARANTIREMO SICUREZZA DELL’EXPORT DAI PORTI – La Russia è pronta a garantire il passaggio sicuro delle navi con grano ucraino senza alcuna condizione. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin, assicurando che i porti ucraini sminati per il passaggio dei cereali non verranno attacchi. “Non approfitteremo della situazione di sminamento per, diciamo, effettuare una sorta di attacco dal mare”, ha detto Putin durante un’intervista alla televisione pubblica. “Garantiremo un passaggio pacifico, garantiremo la sicurezza degli accessi a questi porti, assicureremo l’ingresso di navi straniere e il loro movimento, senza condizioni”, ha aggiunto Putin.

La Russia è pronta a offrire i porti di Mariupol e Berdyansk per sbloccare l’export del grano in Ucraina. Lo ha reso noto Vladimir Putin, secondo quanto riporta Interfax.

Le notizie secondo cui la Russia starebbe bloccando l’export di grano sono un “bluff” dei Paesi occidentali per coprire i propri errori politici. Lo ha detto Vladimir Putin in un’intervista all’emittente Rossiya-1. “Se qualcuno vuole risolvere il problema dell’esportazione di grano ucraino, il modo più semplice è attraverso la Bielorussia. Nessuno lo sta impedendo. Ma per questo bisogna revocare le sanzioni alla Bielorussia”, ha detto Putin.

ORE 20:10 – MACRON: “PUTIN HA FATTO UN ERRORE STORICO E SI È ISOLATO” – Il presidente russo Vladimir Putin ha “fatto un errore storico e fondamentale per il suo popolo, per se stesso e per la Storia” e “si è isolato”. A dirlo il presidente francese, Emmanuel Macron, in un’intervista a diversi giornali della stampa regionale, rilanciata dai media francesi.

ORE 20:40 – UE: 20 OLIGARCHI CONTRO SANZIONI, ANCHE ABRAMOVICH – Una ventina di oligarchi, tra loro Roman Abramovich, hanno fatto ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione europea contro le sanzioni imposte dalla Commissione europea per l’invasione russa dell’Ucraina. E’ quanto riporto Politico.eu che cita tra i ricorrenti anche Mikhail Fridman, fondatore dell’Alfa Group; Petr Aven, ritenuto “uno degli oligarchi più vicini a Vladimir Putin” e il miliardario Alisher Usmanov.

ORE 21:00- ZELENSKY: “COMBATTIAMO DA 100 GIORNI PER PACE E VITTORIA” – “Sono tre le parole per le quali combattiamo da cento giorni, dopo otto anni: pace, vittoria, Ucraina”. Questo il messaggio del presidente Volodymyr ZELENSKY nel video pubblicato sui social network in occasione dei cento giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. “Esattamente cento giorni fa ci siamo svegliati tutti in una realtà diversa. Nel 2014, la Russia ha portato da noi la parola ‘guerra’. Il 24 febbraio, ha aggiunto ‘guerra su vasta scala’. Per cento giorni – abbiamo trovato o ricevuto, visto o voluto cancellare – ancora altre parole. Tutte sono importanti e tutte si devono ricordare oggi”, dice Zelensky all’inizio del lungo video, in cui menziona “i nostri eroi, che difendono il nostro Stato dalla notte del 24 febbraio”, e gli aiuti, anche di armi, ricevuti dall’estero. “Ogni giorno si aggiungono termini che sono diventati per tutti molto più che semplici parole: Hostomel, Borodyanka, Okhtyrka, Chernihiv, Kharkiv, Kherson, Melitopol, Mariupol e Azovstal”, dice il presidente dell’Ucraina. “Poi – aggiunge – ci sono parole che il nostro nemico voleva cancellare, come Volnovakha e Saltivka, Popasna e Severodonetsk. Sono parole che sicuramente scriveremo di nuovo, ma a modo nostro. Proprio come Bucha. E come Mariupol. E le scriveremo accanto alla parola: ‘Tribunale'”.

Kiev sotto attacco, gli ucraini contrattaccano a Severodonetsk. Redazione Online su Il Corriere della Sera il 5 giugno 2022.

Le notizie di domenica 5 giugno sulla guerra, in diretta. Potenti esplosioni nella notte a Kiev: secondo il sindaco Klitschko sono stati colpiti obiettivi civili. 

• La guerra in Ucraina è arrivata al 102esimo giorno (qui le foto simbolo dei primi 100 giorni).

• Siamo nel pieno della guerra d’attrito: un giorno si guadagna un chilometro e il successivo lo si perde. Nel Donbass i russi avanzavano con un ritmo lento ma costante, ma la situazione è improvvisamente mutata. Alcuni esperti parlano di «culmination point»

• Accuse reciproche per il rogo di un antico monastero ortodosso nell’est del Paese.

• Mosca attacca Roma: campagna italiana anti russa. Di Maio replica: basta mistificazioni.

• L’Alleanza darà il via a manovre militari in acque territoriali della Lettonia fino al 17 giugno. Sarà testata la capacità di difesa collettiva nella regione e l’implementazione della politica di deterrenza.

Ore 01:18 - Zelensky: «I russi hanno già distrutto o danneggiato 113 chiese»

Dall’inizio della guerra «113 chiese sono state distrutte o danneggiate dai bombardamenti russi. Tra loro ci sono chiese sopravvissuti alla seconda guerra mondiale, ma non hanno resistito all’occupazione russa». Così il presidente ucraino Volodomir Zelensky nel messaggio serale nel giorno in cui è stato bombardato l’Eremo di Ognissanti della Santa Dormizione di Sviatohirsk Lavra nel Donetsk. «La ricostruzione dell’Eremo di Tutti i Santi di Svyatogorsk Lavra - spiega Zelensky - è iniziata nel 2001. Il 10 giugno sarebbe stato il prossimo anniversario dell’inizio dei lavori. I propagandisti russi sono prevedibili e accusano gli ucraini di incendi dolosi, sebbene i monaci potessero vedere chiaramente che si trattava di artiglieria russa. Tutto ciò dovrebbe motivare la Chiesa ortodossa ucraina a conclusioni più decisive e a una più chiara condanna di chiunque indulga

Ore 03:20 - Il Presidente dell’Unione Africana Sall andrà a Kiev

Il capo di Stato senegalese e attuale presidente dell’Unione Africana, Macky Sall, ha dichiarato la sua intenzione di visitare l’Ucraina dopo essere stato ricevuto venerdì in Russia dal suo omologo Vladimir Putin. «Sì, andrò anche a Kiev. È importante contribuire al ritorno della pace», ha dichiarato Sall ai giornalisti al suo arrivo al vertice della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS). Sall nell’incontro con Putin ha affrontato la crisi alimentare e il blocco dei cereali, poiché i Paesi africani dipendono fortemente dalle esportazioni dalla Russia e dall’Ucraina, e la carenza di fertilizzanti.

Ore 06:00 - Il sindaco di Kiev: «Diverse esplosioni hanno colpito la capitale»

Diverse esplosioni hanno colpito la capitale ucraina Kiev all’alba di oggi: lo riferisce il sindaco Vitali Klitschko su Telegram. «Diverse esplosioni si sono udite nei distretti di Darnytsky e Dniprovsky. I roghi provocati si stanno ora estinguendo», ha detto. Secondo le prime informazioni sarebbero stati colpiti obiettivi civili. Nelle ultime ore le sirene di allarme sono risuonate nella gran parte delle città del Paese.

Ucraina-Russia, le news in diretta dalla guerra. Kiev sotto attacco, esplosioni in due distretti. L'Onu media nella battaglia del grano. La capitale si è svegliata per le potenti esplosioni, ma le sirene d'allarme stamattina presto hanno risuonato in diverse città del Paese. Oggi l'esercitazione Nato nel Baltico. La Repubblica il 5 giugno 2022.

Kiev si sveglia sotto attacco, mentre l'Ucraina respinge la proposta di Putin per sbloccare il grano che si accumula nei porti terminali. Kiev non accetta che i carichi passino dalla Bielorussia né che i cargo partano solo dai porti controllati dai russi. L'Onu cerca di avviare una trattativa per evitare che le conseguenze dello stallo provochino un'emergenza alimentare che colpirebbe soprattutto Paesi poveri. Intanto però a Odessa, il granaio più importante d'Ucraina, i carichi arrivano e non ripartono e oltre i russi dal blocco ci guadagnano anche i colossi americani dell'esportazione. Sul campo, la battaglia continua a Severdonetsk. Kiev smentisce che i miliziani filorussi abbiano conquistato la città e ribadisce di aver riconquistato posizioni, ma le perdite per l'esercito ucraino cominciano a essere un problema. Oggi la Nato terrà un'esercitazione nel mar Baltico con imponente presenza di navi americane. Putin dal canto suo ha detto che l'esercito russo schiaccerà "come noci" le nuove armi inviate dagli Usa all'Ucraina.

00.20 Ucraina punta a far ripartire i campionati di calcio in agosto

Il presidente Zelensky ha dato il suo via libera, così la federazione calcio ucraina intente far ripartire i massimi campionati di calcio in agosto a dispetto della guerra e dell'invasione russa. Andriy Pavelko, presidente della federazione ucraina, ha detto di aver parlato, oltre che con il presidente, con i vertici di Fifa e Uefa per trovare un modo di far ripartire il calcio maschile e femminile in sicurezza.

02.30 Governatore Lugansk: "Russi bombardano i ponti"

I russi stanno bombardando i ponti sul fiume Siverskidonetsk per impedire che arrivino rinforzi e aiuti alle truppe ucraine impegnate nella dofesa di Severodonetsk. Lo ha detto il governatore della provincia di Lugansk, Sergej Haidai, ripetendo che i soldati ucraini hanno riconquistato zone della città.

05.25 Potenti esplosioni nella capitale Kiev

Una potente esplosione è stata udita nella capitale ucraina Kiev. Le agenzie locali di stampa riferiscono di diverse testimonianze convergenti. Una colonna di fumo si è levata da un quartiere della capitale. Dall'alba le sirene d'allarme per attachci stanno risuonando in molte città del Paese, inclusa Kiev.

06.00 Kiev, il sindaco conferma: "Esplosioni in due distretti"

Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha confermato su Telegram che la capitale è sotto attacco: "Le esplosioni in particolare riguardano i distretti di Darnytsky e Dniprovsky". I servizi di soccorso sono già stati attivati e sono sul posto, ha aggiunto il sindaco. Non ci sono state vittime, ma un solo ferito.

07.53 Missili russi contro Kramatork

Le forze russe hanno lanciato ieri sera un attacco missilistico contro la città di Kramatorsk, nella regione di Donetsk (est): lo ha reso noto su Facebook il sindaco, Oleksandr Honcharenko. Lo riporta Ukrinform. Secondo Honcharenko non ci sono vittime, ma "due aziende sono state gravemente danneggiate".

08.17 Zelensky: "Russi pronti a tutto. non risparmiano neanche le chiese"

Dopo la distruzione del Monastero della Dormizione, andato a fuoco "a causa dei bombardamenti dell'artiglieria russa", il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha pubblicato questa notte un video su Instagram in cui sottolinea come il monastero sia la più grande chiesa ortodossa ucraina, collegata alla Chiesa ortodossa russa. "Anche questo - dice Zelensky - non ferma l'esercito russo. Sono pronti a bruciare tutto: le chiese ortodosse come qualsiasi altra cosa in Ucraina".

08.19 Kiev, oltre 31 mila soldati russi uccisi dall'inizio della guerra

Sono circa 31.150 i soldati russi uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione, secondo l'esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l'esercito ucraino indica che dopo 102 giorni di conflitto si registrano anche 210 caccia, 175 elicotteri e 548 droni abbattuti. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.381 carri armati russi, 686 pezzi di artiglieria, 3.392 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 122 missili da crociera e 13 navi.  Ben 262 bambini sono morti e 467 sono rimasti feriti dall'inizio del conflitto in Ucraina. Lo rende noto la procura generale di Kiev nel suo consueto aggiornamento su telegram.

La diretta sul 101esimo giorno di guerra. Guerra Ucraina-Russia, Mosca attacca l’Italia di campagna anti-russi: Di Maio: “Basta mistificazioni”. Antonio Lamorte su Il Riformista il 4 Giugno 2022. 

È arrivata al 101esimo giorno la guerra in Ucraina. Il Presidente russo Vladimir Putin ha rilasciato un’intervista alla televisione pubblica Rossiya 24 e ha dichiarato che le forze di Mosca stanno finendo di sminare i porti di Berdyansk e Mariupol sul Mar d’Azov e si è detto pronti a offrirli per sbloccare l’export di grano dall’Ucraina.

Per Putin “le notizie secondo cui la Russia starebbe bloccando l’export di grano sono un bluff dei Paesi occidentali per coprire i propri errori politici”. Per risolvere la crisi dell’esportazione del grano il presidente russo ha inoltre invitato a revocare le sanzioni alla Bielorussia, principale alleato di Mosca.

Approvato intanto dall’Unione Europea il sesto pacchetto di sanzioni anti-russe: oltre al petrolio colpiti anche la presunta fidanzata di Putin, “i macellai” di Bucha e la famiglia di Peskov. Sul campo intanto si continua a combattere. Il Donbass è il fronte caldo. Il sindaco di Mariupol parla di una catastrofe umanitaria da 20mila morti con il 95% degli edifici andati distrutti. È intanto mistero sulla sorte di Aleksandr Dvornikov, a capo delle operazioni militari di Mosca, che potrebbe essere stato sostituito.

ORE 1:00 – RICONQUISTATO IL 20% DI SEVIERODONETSK – Il governatore del Lugansk Serhiy Gaidai ha spiegato alla televisione ucraina che le forze ucraine hanno riconquistato circa il 20% del territorio perso a Sevierodonetsk dopo l’invasione russa. Prima i russi controllavano il 70% della città secondo il governatore. Il governatore confida sulle armi a lungo raggio per respingere i russi.

ORE 6:00 – ONU: “FERMARE SUBITO LE VIOLENZE” – “Rinnovo il mio appello per l’immediata cessazione della violenza, per l’accesso umanitario illimitato a tutti coloro che ne hanno bisogno, per l’evacuazione in sicurezza dei civili intrappolati nelle aree di combattimento e per la protezione urgente dei civili e il rispetto dei diritti umani in conformità con le norme internazionali”, ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres alla CNN. “Prima le parti si impegnano in sforzi diplomatici in buona fede per porre fine a questa guerra, meglio è per il bene dell’Ucraina, della Russia e del mondo”.

ORE 7:00 – PUTIN: “GARANTIAMO L’EXPORT DI GRANO DAI PORTI OCCUPATI” – “I porti del Mar d’Azov – Berdyansk, Mariupol – sono sotto il nostro controllo, siamo pronti a garantire un’esportazione senza problemi, anche del grano ucraino, attraverso questi porti”, ha detto il Presidente russo Vladimir Putin alla televisione russa. “Stiamo finendo i lavori di sminamento”, ha aggiunto, “il lavoro è in fase di completamento, creeremo la logistica necessaria, lo faremo”.

ORE 8:30 – “RUSSIA NON IN GRADO DI ACCELERARE OPERAZIONI” – Secondo l’analisi del think tank americano Institute for the Study of War la Russia difficilmente sarà in grado di “accelerare” l’“operazione militare speciale” contrariamente alle affermazioni del ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. È inoltre improbabile che la Russia abbia la forza lavoro e le attrezzature per avanzare oltre Lugansk.

ORE 12:00 – KIEV: “COLLOQUI SOLO DOPO RAFFORZAMENTO SUL TERRENO” – Il negoziatore ucraino David Arakhamia ha dichiarato che Kiev vuole rafforzare le sue posizioni sul terreno con l’aiuto di nuove forniture di armi dall’Occidente prima di riprendere i colloqui di pace con la Russia. “Le nostre forze armate sono pronte a usare le nuove armi, e poi penso che potremo iniziare un nuovo ciclo di colloqui da una posizione rafforzata”, ha detto alla tv nazionale.

ORE 12:15 – “OLTRE 2.600 INDAGINI SU CRIMINI DI GUERRA” – Il capo della Procura regionale di Kiev Khomenko Oleksii ha dichiarato che “dal primo giorno dell’invasione su vasta scala dell’esercito russo sul territorio ucraino noi registriamo, documentiamo e raccogliamo le prove di tutti i crimini commessi dall’esercito della Federazione russa sul nostro territorio. Ad ora i procuratori della regione di Kiev sono occupati nella gestione di oltre 2.600 procedimenti penali di crimini di guerra”. Le inchieste vanno da “attentato all’integrità territoriale e all’inviolabilità dell’Ucraina, a violazione delle leggi e dei costumi di guerra”. In particolare le indagini riguarderanno attacchi con missili e artiglieria ai civili, fucilazioni, torture. “Stando ai dati del registro Unico delle inchieste pregiudiziali a causa delle azioni belliche sono morti oltre 1.500 civili, ci cui 178 donne e 44 bambini. 165 corpi non sono ancora stati identificati”.

ORE 13:45 – PAPA: “VORREI ANDARE A KIEV MA ASPETTO” – “Vorrei andare in Ucraina ma devo aspettare il momento opportuno”, ha detto Papa Francesco in un incontro con un gruppo di ragazzi nel Cortile di San Damaso.

ORE 14:00 – DI MAIO: “DOBBIAMO FERMARE LA GUERRA MONDIALE DEL PANE” – “La guerra mondiale del pane è già in corso e dobbiamo fermarla. Rischiamo l’instabilità politica in Africa, la proliferazione di organizzazioni terroristiche, colpi di Stato: questo può produrre la crisi di grano che stiamo vivendo”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “Putin deve venire al tavolo deve raggiungere prima possibile un accordo di pace, che passi anche per un accordo sul grano, come un accordo sul cessate il fuoco per permetterci di evacuare donne, civili e bambini che sono ormai da 100 giorni sotto le bombe russe nell’est dell’Ucraina”.

ORE 15:30 – NATO: DA DOMANI ESERCITAZIONI NEL MAR BALTICO – Partono domani e durerà fino al 17 giugno l’esercitazione militare internazionale Baltops nel Mar Baltico cui prenderanno parte 16 Paesi: i 14 Stati membri della Nato e i partner Svezia e Finlandia. Durante l’esercitazione – con navi, aerei, veicoli blindati, assalti anfibi – i partecipanti dimostreranno di essere pronti a garantire la difesa collettiva nella regione baltica e l’attuazione della politica di deterrenza. Diverse operazioni saranno condotte nelle acque della Lettonia.

ORE 16:20 – MOSCA: UCRAINI HANNO PERSO IL 90% DEI SOLDATI A SEVERODONETSK – Il generale dell’esercito russo Mikhail Mizintsev citato da Ria Novosti sostiene che le truppe ucraine hanno perso in alcune unità fino al 90% dei loro militari nei combattimenti a Severodonetsk.

ORE 16:00 – MACRON: “ERRORE STORICO DI PUTIN, RUSSIA NON VA UMILIATA” – Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che la Russia non va “umiliata” nonostante l’“errore storico e fondamentale” di Putin nell’invadere l’Ucraina, un errore “per il suo popolo, per se stesso e per la storia”. Durissima la replica del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba che ha dichiarato che “gli appelli ad evitare l’umiliazione della Russia possono solo umiliare la Francia e ogni altro Paese che lo richieda. Perché è la Russia che si umilia. Sarebbe meglio che tutti ci concentrassimo su come rimettere la Russia al suo posto. Questo porterebbe pace e salverebbe vite”.

ORE 16:15 – CONSIGLIERE ZELENSKY: “NEGOZIARE ORA NON HA SENSO” – Secondo il capo negoziatore ucraino e consigliere del presidente Mykhailo Podolyak ha dichiarato che ora “non ha senso” negoziare con la Russia fino a quando le truppe di Mosca non saranno spinte il più possibile verso il confine. “Finché non riceviamo le armi nella loro intera quantità, finché non rafforziamo le nostre posizioni, finché non respingiamo le forze russe il più lontano possibile fino ai confini dell’Ucraina, non ha senso intavolare negoziati”.

ORE 16:45 – BOMBARDATA CHIESA DEL 1526 NEL DONETSK – La storica chiesa di Tutti i Santi nella lavra di Svyatohirsk, nel Donetsk, è stata colpita dai bombardamenti russi e ha preso fuoco secondo i media ucraini. Non ci sarebbero vittime. La chiesa appartiene al patriarcato di Mosca.

ORE 17:00 – RESTITUZIONE RESTI SOLDATI CADUTI TRA KIEV E MOSCA – Ucraina e Russia hanno effettuato uno scambio dei corpi dei soldati caduti sul campo, “nella formula 160 per 160”. Lo ha annunciato il ministero ucraino del Reinserimento dei territori temporaneamente occupati, come riporta l’agenzia Unian. “Il 2 giugno, nella regione di Zaporizhizhia, la parte ucraina e gli occupanti russi si sono scambiati i corpi dei soldati caduti secondo la formula 160 per 160”, ha riferito il ministero.

ORE 18:00 – MEDVEDEV: “SANZIONI CONTRO FAMIGLIE DEGNE DI COSA NOSTRA” – Il vicepresidente Consiglio di sicurezza russo Medvedev critica le sanzioni “illegittime” contro i familiari dei politici paragonandole ai metodi mafiosi di ‘Ndrangheta e Cosa Nostra. “Sono doppiamente illegali. Non solo statisti o deputati ma anche le famiglie, che non sono in alcun modo in grado di influenzare i loro parenti, sarebbero responsabili delle mitiche violazioni inventate da loro”. Medvedev ha quindi aggiunto che l’Occidente potrebbe usare “anche altre regole familiari progressiste: per esempio, ci sono molte cose utili nei modi della `Ndrangheta e di Cosa Nostra italiane”.

ORE 18:15 – PUTIN: NUOVI ARMI USA “LE ROMPIAMO COME NOCI” – Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che la Russia “schiaccia come noci” le nuove armi americane inviate all’Ucraina. Le dichiarazioni sono state riportate dall’agenzia Ria Novosti.

ORE 20:30 – MOSCA: “CAMPAGNA ANTI-RUSSA DEI MEDIA ITALIANI” – La Russia denuncia “violazioni dei diritti dei cittadini russi” che vivono in Italia e “un’aperta campagna anti-russa da parte dei media italiani”. Lo scrive l’ambasciata russa a Roma sul suo profilo Facebook pubblicando stralci di un rapporto del ministero degli esteri di Mosca “sulle violazioni dei diritti dei cittadini russi e dei connazionali all’estero” nel quale si osserva, tra le altre cose, “la crescita di sentimenti russofobi nella società italiana”. Il post cita gli episodi di vandalismo presso il Consolato Generale della Federazione a Genova e presso l’ambasciata a Roma. Citato anche l’episodio del direttore d’orchestra Valery Gergiev e del Teatro La Scala di Milano. Altri episodi sono quelli avvenuti in ambito bancario. Il post cita le segnalazioni che le missioni diplomatiche russe regolarmente ricevono dai connazionali sulle minacce. Preoccupazione espressa anche per “il limitato accesso ai media russi in Italia e, di conseguenza, per la mancanza di informazioni obiettive sulla politica e sulle azioni della Russia nel quadro dell’operazione militare speciale, che è particolarmente significativa nel contesto della pressione propagandistica dell’Occidente, e per l’aperta campagna anti-russa dei media italiani”.

ORE 20:45 – DI MAIO: NESSUNA CAMPAGNA ANTI RUSSI DA ITALIA – “I media italiani svolgono il proprio lavoro in maniera egregia, e dall’inizio di questa atroce e sanguinosa guerra che Putin sta portando avanti in Ucraina, hanno raccontato i fatti in modo professionale, con inviati sul campo che hanno rischiato la vita per documentare i tragici fatti. Tutto questo, mentre in Russia è vietato parlare di guerra, mentre vengono censurate le immagini terrificanti di civili ucraini uccisi dalle bombe russe, mentre manifestanti russi vengono arrestati perché si oppongono alla guerra”. Questa la replica del ministro degli Esteri che ha osservato come “i nostri mezzi d’informazione non possono prendere lezioni di giornalismo dalla Russia, né tantomeno ricevere minacce. In Italia nessuno sta portando avanti una campagna anti-russa, i media hanno solo raccontato le crudeltà commesse dall’esercito russo. Basta con questa mistificazione della realtà e con le provocazioni. L’Italia rispetta il popolo russo, che nulla c’entra con le folli scelte di Putin, e continuerà sempre a rispettarlo. Putin si sieda al tavolo delle trattative e metta la parola fine a questa guerra”.

ORE 21:30 – KIEV: CERCHIAMO DI RECUPERARE SEVERODONETSK – Il sindaco di Severodonetsk ha dichiarato che le forze ucraine stanno cercando di “ristabilire il pieno controllo” della città.

ORE 21:00 – LAVROV: OCCIDENTE IMPEDISCE A UCRAINA DI NEGOZIARE – Il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha rilasciato un’intervista alla tv della Republika Srpska in Bosnia. “L’Occidente impedisce all’Ucraina di continuare i negoziati con la Russia”, ha detto il ministro. “Due mesi fa l’Ucraina sembrava aver avanzato una proposta su come risolvere la questione. Abbiamo presto questa proposta come base. Il giorno successivo” all’incontro delle delegazioni il 29 marzo a Istanbul “l’Occidente ha impedito agli ucraini di continuare questo processo”. La Nato “ci ha detto in modo diretto e piuttosto rude che l’espansione dell’alleanza e la possibile partecipazione dell’Ucraina a questo processo non sono affari nostri e non avremmo dovuto essere coinvolti nella vicenda”.

Il 102esimo giorno di conflitto. Guerra Ucraina-Russia, sirene di allarme in diverse zone del Paese: “Esplosioni anche a Kiev”. Antonio Lamorte su Il Riformista il 5 Giugno 2022. 

La guerra in Ucraina è arrivata al 102esimo giorno. Si continua a combattere sul campo, soprattutto in Donbass e nell’area di Severodonetsk mentre preoccupa sempre più la cosiddetta guerra del grano. Ancora ferme al palo le iniziative diplomatiche. Accuse reciproche per il rogo di un antico monastero ortodosso nell’est del Paese.

Ieri è stata la giornata dello scontro frontale tra Mosca e Roma. La prima ha accusato l’Italia di aver messo in atto una campagna anti-russi tramite un lungo post sulla pagina dell’ambasciata russa nella Capitale. La replica è arrivata dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha detto “basta alle mistificazioni” e ha dichiarato che i mezzi di informazioni italiani non accettano lezioni da quelli russi.

A partire da domani la NATO darà il via a manovre militari in acque territoriali della Lettonia. Le esercitazioni proseguiranno fino al 17 giugno. Sarà testata la capacità difensiva collettiva nella regione e l’implementazione della politica di deterrenza.

ORE 3:00 – ZELENSKY: “RUSSI HANNO DISTRUTTO E DANNEGGIATO 113 CHIESE” – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che dall’inizio dell’invasione russa sono andate distrutte o danneggiate almeno 113 chiese nei bombardamenti.

ORE 6:30 – PRESIDENTE UNINE AFRICANA SARA’ A KIEV – Il capo di Stato del Senegal e attuale presidente dell’Unione Africana, Macky Sall, ha dichiarato la sua intenzione di voler visitare l’Ucraina. Venerdì scorso era stato in Russia e aveva incontrato il suo omologo Vladimir Putin. Al centro dei colloqui la crisi alimentare e il blocco dei cereali, poiché i Paesi africani dipendono fortemente dalle esportazioni dalla Russia e dall’Ucraina, e la carenza di fertilizzanti.

ORE 6:00 – SINDACO KIEV: “ESPLOSIONI A KIEV” – Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko ha fatto sapere che diverse esplosioni all’alba di oggi hanno colpito la capitale Kiev. “Diverse esplosioni si sono udite nei distretti di Darnytsky e Dniprovsky. I roghi provocati si stanno ora estinguendo”. I primi a essere colpiti sarebbero stati obiettivi civili. Le sirene di allarme sono risuonate in diverse parti del Paese.

Antonio Lamorte. Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.

Guerra Ucraina-Russia. Potenti esplosioni a Kiev. Sede aiuti umanitari rasa al suolo. Rischio centrale atomica, missile la sorvola “criticamente basso”. Redazione CdG 1947 su Il Corriere del Giorno il 5 Giugno 2022.

Kiev sotto attacco, le sirene d'allarme hanno risuonato in diverse città. Viceministro Difesa Ucraina: "Kiev obiettivo principale della Russia". Gli ucraini: "Ripreso il controllo di metà Severodonetsk". I filorussi di Donetsk: "Catturati tre stranieri, rischiano la pena di morte". La svolta di Madrid: fornirà missili e carri armati all'Ucraina

Giorno di guerra 102. La capitale ucraina Kiev diventa il nuovo obiettivo delle forze armate e si è svegliata sotto attacco. Un missile vola “criticamente basso” sopra la centrale nucleare di Pivdennoukrainska mentre l’Ucraina ha respinto la proposta di Putin per sbloccare il grano che si accumula nei porti terminali. Il governo di Kiev non accetta che i carichi passino dalla Bielorussia né che i cargo partano solo dai porti controllati dai russi. L’Onu continua nel tentativo di avviare una trattativa per evitare che le conseguenze dello stallo provochino un’emergenza alimentare che colpirebbe soprattutto Paesi poveri.

Colonne di fumo dopo le esplosioni a Kiev 

Il viceministro della difesa ucraino Anna Malyar dopo le diverse esplosioni nella capitale ha dichiarato che “abbiamo sempre detto apertamente che Kiev è costantemente minacciata. Le persone stanno tornando nella capitale per vari motivi, ma dobbiamo ancora capire che la guerra è in una fase calda e Kiev, in quanto obiettivo principale della Federazione Russa, rimane tale”. Il governo ucraino ha anche diffuso notizie che riguardano Severodonetsk, dove “i russi controllavano il 70% di quel territorio ma nel giro di due giorni sono stati respinti, e ora la città è divisa a metà”. La polizia ucraina ha condiviso un video che mostra le conseguenze dei bombardamenti russi nella città di Lysychansk, nella regione di Lugansk: la sede per la distribuzione degli aiuti umanitari è stata rasa al suolo

h. 00.20 | Ucraina punta a far ripartire i campionati di calcio in agosto

Il presidente Zelensky ha dato il suo via libera, così la federazione calcio ucraina intente far ripartire i massimi campionati di calcio in agosto a dispetto della guerra e dell’invasione russa. Andriy Pavelko, presidente della federazione ucraina, ha detto di aver parlato, oltre che con il presidente, con i vertici di Fifa e Uefa per trovare un modo di far ripartire il calcio maschile e femminile in sicurezza.

h. 02.30 | Governatore Lugansk: “Russi bombardano i ponti“

I russi stanno bombardando i ponti sul fiume Siverskidonetsk per impedire che arrivino rinforzi e aiuti alle truppe ucraine impegnate nella dofesa di Severodonetsk. Lo ha detto il governatore della provincia di Lugansk, Sergej Haidai, ripetendo che i soldati ucraini hanno riconquistato zone della città.

h. 05.25 | Potenti esplosioni nella capitale Kiev

Una potente esplosione è stata udita nella capitale ucraina Kiev. Le agenzie locali di stampa riferiscono di diverse testimonianze convergenti. Una colonna di fumo si è levata da un quartiere della capitale. Dall’alba le sirene d’allarme per attacchi stanno risuonando in molte città del Paese, inclusa Kiev.

h. 06.00 | Kiev, il sindaco conferma: “Esplosioni in due distretti“

Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha confermato su Telegram che la capitale è sotto attacco: “Le esplosioni in particolare riguardano i distretti di Darnytsky e Dniprovsky“. I servizi di soccorso sono già stati attivati e sono sul posto, ha aggiunto il sindaco. Non ci sono state vittime, ma un solo ferito.

h. 07.53 | Missili russi contro Kramatork

Le forze russe hanno lanciato ieri sera un attacco missilistico contro la città di Kramatorsk, nella regione di Donetsk (est): lo ha reso noto su Facebook il sindaco, Oleksandr Honcharenko. Lo riporta Ukrinform. Secondo Honcharenko non ci sono vittime, ma “due aziende sono state gravemente danneggiate“.

h. 08.17 | Zelensky: “Russi pronti a tutto. non risparmiano neanche le chiese“

Dopo la distruzione del Monastero della Dormizione, andato a fuoco “a causa dei bombardamenti dell’artiglieria russa“, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha pubblicato questa notte un video su Instagram in cui sottolinea come il monastero sia la più grande chiesa ortodossa ucraina, collegata alla Chiesa ortodossa russa. “Anche questo – dice Zelensky – non ferma l’esercito russo. Sono pronti a bruciare tutto: le chiese ortodosse come qualsiasi altra cosa in Ucraina“.

h. 08.19 | Kiev, oltre 31 mila soldati russi uccisi dall’inizio della guerra

Sono circa 31.150 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione, secondo l’esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’esercito ucraino indica che dopo 102 giorni di conflitto si registrano anche 210 caccia, 175 elicotteri e 548 droni abbattuti. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.381 carri armati russi, 686 pezzi di artiglieria, 3.392 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 122 missili da crociera e 13 navi.  Ben 262 bambini sono morti e 467 sono rimasti feriti dall’inizio del conflitto in Ucraina. Lo rende noto la procura generale di Kiev nel suo consueto aggiornamento su telegram.

h. 09.16 | Energoatom: missile “criticamente basso” sulla centrale nucleare

L’operatore nucleare statale ucraino Energoatom ha dichiarato che un missile da crociera russo è volato “criticamente basso” stamattina su una grande centrale nucleare. “È probabile che sia stato il missile sparato in direzione di Kiev“, ha affermato in un post sull’app di messaggistica Telegram l’operatore della centrale di Pivdennoukrainska, chiamata anche Centrale nucleare dell’Ucraina meridionale. Stamattina diverse esplosioni hanno scosso Kiev. Pivdennoukrainska è la seconda centrale nucleare più grande dell’Ucraina situata vicino alla regione di Mykolaiv, circa 350 chilometri a sud di Kiev.

h. 10.28 | Mattarella: guerra scellerata, conseguenze inevitabili per ambiente e crisi umanitarie

“I destini dell’uomo e dell’ambiente non sono mai stati così strettamente connessi. La scellerata guerra che sta insanguinando l’Europa con l’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina sta provocando una conseguenza inevitabile sulla capacità di rispettare l’agenda degli impegni per contrastare il cambiamento climatico ed evitare così, le ulteriori crisi umanitarie conseguenti”. Lo dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente che “suona più che mai come severo richiamo all’assunzione condivisa di un impegno comune alla pace e alla cooperazione internazionale”.

h. 10.43 | Putin: obiettivo di armare Kiev è prolungare il conflitto

La fornitura di armi a Kiev ha un solo obiettivo: prolungare il più possibile il conflitto armato in Ucraina. Lo ha affermato il presidente russo, Vladimir Putin, nel corso di una intervista a Rossiya-1.

h. 10.48 | Di Maio: priorità è riavviare il negoziato, ma strada in salita

“Il vero tema in questo momento è quello di ravvivare il negoziato”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio parlando della crisi ucraina, durante la sua visita a Napoli. “C’è stato questo tentativo della Turchia di far parlare Zelensky e Putin – ha aggiunto – dobbiamo riuscirci ma voglio essere sincero: in questo momento vedo una strada in salita“.

h. 10.55 | Kiev: nel Donbass 4 civili uccisi nelle ultime 24 ore

Le truppe russe hanno attaccato nelle ultime 24 ore 32 località nelle regioni di Lugansk e Donetsk, nell’Ucraina orientale, uccidendo almeno quattro persone e ferendone altre 13: lo ha reso noto su Facebook la Task Force delle Forze Congiunte ucraine, secondo quanto riporta Ukrinform. Nel corso degli attacchi sono stati danneggiati o distrutti 81 obiettivi civili, inclusi 75 edifici residenziali. I genieri, inoltre, hanno rilevato e disinnescato 63 ordigni esplosivi nei distretti di Kramatorsk, Bakhmut, Pokrovske e Volnovakha, nella regione di Donetsk. Allo stesso tempo, i servizi di emergenza hanno evacuato 544 persone dalle zone di combattimento.

h. 11.13 | Attacco missilistico a Kiev partito da un aereo Tu-95 sul Caspio 

I missili russi che questa mattina hanno colpito la capitale Ucraina Kiev sono stati lanciati da un bombardiere strategico Tu-95 che sorvolava il Mar Caspio: lo ha reso noto l’Aviazione Ucraina, secondo quanto riporta l’agenzia Ukrinform. Uno dei missili è stato abbattuto dalle forze ucraine. Il Tu-95 è un quadrimotore di fabbricazione sovietica, sviluppato negli anni cinquanta dalla Tupolev e progettato per compiere missioni di deterrenza e attacchi nucleari. La nuova versione di questo aereo è in grado di lanciare missili da crociera a lungo raggio.

h. 11.26 | Putin: se arriveranno armi Himars colpiremo nuovi obiettivi

“Se i sistemi Himars saranno consegnati (agli ucraini, ndr), ne trarremo le conseguenze appropriate e useremo le nostre armi distruttive, e ne abbiamo in quantità sufficienti, per colpire obiettivi che non stiamo ancora colpendo“, ha affermato il Presidente russo, Vladimir Putin, in una intervista al canale televisivo Rossiya 1. Gli Stati Uniti si sono impegnati a consegnare alle forze ucraine quattro lanciarazzi di precisione Himars, ma con una gittata limitata a 50 chilometri.

 h. 12.02 | Mosca: missili a Kiev hanno distrutto carri e blindati forniti da Occidente 

Le forze armate russe hanno distrutto blindati forniti dai Paesi dell’Europa orientale all’Ucraina nel corso di raid aerei che hanno colpito oggi la periferia di Kiev. Lo ha reso noto Mosca. “Missili ad alta precisione a lungo raggio lanciati dalle forze aerospaziali russe contro la periferia di Kiev hanno distrutto i carri armati T-72 forniti dai paesi dell’Europa orientale e altri veicoli corazzati che erano negli hangar“, ha affermato il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov, secondo quanto riporta la Tass.

h. 12.19 | Appello del Papa: “Negoziate, non portate l’umanità alla rovina“

Il Papa ha lanciato un “appello ai responsabili delle nazioni: non portate l’umanità alla rovina”, “si mettano in atto veri negoziati, concrete trattative per un cessate il fuoco“. E’ quanto detto da Papa Francesco Bergoglio al Regina Coeli parlando del conflitto in Ucraina.

h. 12.33 | Polizia di Kharkiv: registrata la morte di altri 28 civili a Izyum

La polizia della regione di Kharkiv ha registrato la morte di altri 28 civili nel distretto di Izyum controllato dalle truppe russe: lo ha reso noto il capo della divisione investigativa criminale del dipartimento principale della polizia nazionale ucrainanella regione, Serhii Bolvinov. Lo riporta Ukrinform. “La lista dei morti è stata aggiornata. Le nuove informazioni su 28 persone uccise in un periodo di tempo indefinito sono state ricevute dai territori occupati del distretto di Izyum“, ha scritto Bolvinov. Al 4 giugno, un totale di 791 civili erano stati uccisi nella regione di Kharkiv, inclusi 39 bambini.

h. 12.47 | Al via oggi le esercitazioni Nato nel Baltico con Svezia e Finlandia

Al via oggi e fino al 17 giugno l’esercitazione militare annuale della Nato nel Mar Baltico con la partecipazione di 16 Paesi, i 14 membri dell’Alleanza e i Svezia e Finlandia, che hanno di recente fatto richiesta di adesione, sullo sfondo della guerra in Ucraina. L’esercitazione Baltops, giunta alla sua 51esima edizione, prenderà il via a Stoccolma in occasione del 500esimo anniversario della Marina svedese. Le manovre tattiche si svolgeranno poi nel Mar Baltico e nello spazio aereo della regione, per concludersi a Kiel, in Germania. Saranno coinvolti oltre 4.000 militari, truppe d’assalto marittimo, più di 60 aerei e 40 navi di varie classi.

h. 13.01 | El Pais: la Spagna fornirà carri armati e missili a Kiev

La Spagna fornirà all’Ucraina missili antiaerei Shorad Aspide e carri armati Leopard A4, oltre all’indispensabile addestramento dell’esercito di Kiev: lo scrive oggi il quotidiano spagnolo El Pais, che cita fonti governative. Si tratta di un salto di qualità da parte di Madrid, che finora si era limitata a inviare all’Ucraina munizioni, dispositivi di protezione individuale e armi leggere come lanciagranate e mitragliatrici.

h. 13.57 | D’Alema: non c’è pace senza le ragioni della Russia

Massimo D’Alema, intervenendo al Festival dell’economia di Trento all’incontro dal titolo “Dove stanno andando economia e politica mondiale, rischio guerra fredda e ruolo dell’Europa”, si dice perplesso sulla gestione del cosiddetto Occidente della guerra in corso: “D’accordo, mandiamo le armi all’Ucraina. Ma come si ricostruisce un ordine mondiale? Cosa vuol dire “vinceremo la guerra” combattendo con una potenza nucleare? A medio termine, chi governa, anche in Italia, che piano ha”. Per D’Alema serve quello che definisce “comprehensive agreement“: “Non c’è pace vera senza le ragioni della Russia. Che sono la sua sicurezza e la tutela dei diritti delle sue minoranze nelle repubbliche ex-Urss. Ma non dimentichiamo che la Russia ha perso le sue ragioni mettendo in atto la brutale aggressione all’Ucraina“. L’ex premier vede nell’Europa la chiave di volta del conflitto: deve essere il Vecchio continente a dare alla Russia le garanzie che certamente non può dare il presidente ucraino Zelensky.

h. 14.18 | Patriarca russo Kirill: ingiustificabile la scissione Chiesa ortodossa

La Chiesa ortodossa è il sostegno spirituale di Russia, Bielorussia, Ucraina e di tutti i Paesi slavi, e nessuna distruzione dell’unità della Chiesa, anche per scopi politici, può essere giustificata. Lo ha affermato, riporta Tass, Kirill, patriarca di Mosca e di tutte le Russia, dopo una liturgia presso la Cattedrale dell’Esaltazione della Croce del Convento Salvatore Eufrosina a Polotsk, in Bielorussia. Kirilli si è recato a Polotsk per celebrare i 1.030 anni dell’eparchia di Polotsk, la cui fondazione segnò l’ingresso del culto ortodosso in Bielorussia.

h. 14.45 | Erdogan: sull’adesione di Svezia e Finandia la Turchia non cambia idea

Sull’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato “non cambieremo il nostro atteggiamento finché le nostre aspettative, che abbiamo dichiarato ai nostri interlocutori, non saranno soddisfatte“. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando a un evento del suo Akp.

h. 14.55 | Kiev: “Ripreso il controllo di metà Severodonetsk“

Le forze ucraine controllano la metà di Severodonetsk grazie al successo della controffensiva lanciata ieri. Lo ha dichiarato alla televisione il governatore ucraino del Lugansk, Sergiy Gaidai. “I russi controllavano il 70% di Severodonetsk ma sono stati respinti in un paio di giorni e ora la città è divisa a metà”, ha spiegato Gaidai, “hanno paura di girare per strada in libertà“. Secondo il governatore, i russi hanno perso “un numero enorme” di soldati e otto militari russi sono stati fatti prigionieri.

h. 15.00 | Mosca: abbiamo abbattuto  un aereo carico di armi vicino ad Odessa

L’aviazione russa ha abbattuto vicino ad Odessa un aereo da trasporto ucraino Antonov An-26 che trasportava un carico di armi. Lo riferisce il portavoce della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov, il quale ha comunicato inoltre l’abbattimento di un MiG-29 delle forze ucraine durante una battaglia vicino a Slovyansk.

h. 15.15 | I filorussi della Repubblica di Donetsk: “Catturati 3 stranieri, rischiano la pena di morte“

I militanti dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk tengono in ostaggio e “giudicheranno” tre stranieri che presumibilmente rischiano la pena di morte. Lo fa sapere la Procura Generale della Repubblica Popolare di Donetsk, precisando di aver completato una “indagine penale” che riguarda i cittadini britannici Sean Pinner e Andrew Hill e il cittadino del Regno del Marocco Saadun Brahim, “tre uomini che hanno preso parte per soldi all’aggressione armata dell’Ucraina per prendere il potere nella Repubblica Popolare del Donetsk”. I militanti hanno comunicato che i tre stranieri “possono essere condannati a una misura eccezionale: la pena di morte”. 

h. 15.30 | Le milizie filorusse di Lugansk: “Stiamo combattendo alla periferia di Lysychansk“

Le milizie filorusse di Lugansk “stanno combattendo alla periferia di Lysychansk“. Lo ha detto l’ambasciatore dell’autoproclamata repubblica separatista di Lugansk a Mosca, Rodion Miroshnik, citato da Interfax.

h.15.34 | Kiev: “Abbattuti 4 missili puntati su Mykolaiv”

Le difese aeree ucraine hanno abbattuto quattro missili russi puntati su Mykolaiv, nell’Ucraina meridionale. Lo ha comunicato il Comando operativo sud delle Forze armate ucraine. «Durante un attacco notturno dal mare per mezzo di missili in avvicinamento sulla regione di Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina – si legge in una nota – due missili sono stati abbattuti dalle forze delle nostre divisioni marittime». All’alba, prosegue il comunicato, la regione di Mykolaiv è stata «di nuovo sottoposta a un massiccio attacco missilistico con aerei» e due missili sono stati abbattuti dalle difese aeree. «Porti e granai sono stati attaccati da missili da crociera provenienti dal Mar Nero e dal territorio della Russia. Azioni di questo tipo rivelano ancora una volta le reali intenzioni della Russia sulla salvaguardia dei corridoi umanitari e lo sblocco dei porti. La loro vera intenzione è di ottenere l’accesso alle infrastrutture marittime dell’Ucraina».

h. 15.40 | Erdogan: “Il sistema di sicurezza dell’Occidente sta crollando”

“Il sistema creato dall’Occidente per garantire la propria sicurezza e il proprio benessere sta crollando“. Lo ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan al congresso del suo partito, l’Akp, lo riporta l’agenzia Tass. 

h. 15.45 | Erdogan: “La crisi sta creando il panico in Europa“

Se la Turchia “ha affrontato con successo l’immigrazione illegale dalla Siria per 11 anni”, ora “stiamo assistendo al panico in Europa a causa della crisi russo-ucraina”. Lo ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan al congresso del suo partito, l’Akp, riporta l’agenzia Tass. “Preghiamo che il mondo esca dal periodo critico che sta attraversando non appena possibile”, ha aggiunto Erdogan.

h. 15.50 | Il ministero degli Esteri ucraino invita il presidente del Parlamento ungherese a presentare un certificato di salute mentale

Il ministero degli Esteri ucraino ha invitato il presidente del Parlamento ungherese, Laszlo Kover, a presentare un certificato di salute mentale dopo che quest’ultimo ha affermato che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, potrebbe soffrire di un “problema di salute mentale” alla luce dei toni duri utilizzati contro alcuni leader europei. “Il Ministero degli Affari Esteri dell’Ucraina è in attesa dell’emissione di un certificato sullo stato della salute mentale del presidente del Parlamento ungherese Laszlo Kover“, si legge in una nota, “un’ulteriore valutazione delle parole del signor Kover dipenderà direttamente dall’esito riferito dal certificato”. “I politici ungheresi continuano costantemente a gettare fango sull’Ucraina“, prosegue il ministero, “ciò non sorprende, poiché storicamente l’Ungheria si è piu’ di una volta schierata dalla parte del male“.

h. 16.00 | Il capo dell’amministrazione ucraina regionale di Donetsk: i russi hanno distrutto 43 edifici religiosi

Durante i tre mesi di guerra i russi hanno distrutto 43 edifici religiosi nella sola regione di Donetsk. Lo scrive su Telegram Pavlo Kyrylenko, capo dell’amministrazione statale regionale di Donetsk, spiegando che “ieri, a seguito del bombardamento di Svyatogorsk, l’eremo di Tutti i Santi ‘Lavra Svyatogorsk’ è andato a fuoco, ma questo non è il primo edificio religioso distrutto dai russi. Nella sola Svyatogorsk, che unisce tre monumenti di architettura e cultura, i russi hanno danneggiato il museo storico e architettonico, distrutto una chiesa, due eremi e due edifici della Svyatogorsk Lavra, uccidendo quattro monaci“. “In tutto, i russi hanno distrutto o danneggiato almeno 43 edifici religiosi nella regione, la stragrande maggioranza dei quali apparteneva al Patriarcato di Mosca’‘, ha aggiunto Kyrylenko, dicendosi “convinto che questi bombardamenti siano una distruzione deliberata di qualsiasi manifestazione della cultura ucraina“.

h. 16.19 | Erdogan: “L’Onu non può risolvere la crisi“

“Le Nazioni Unite non possono prendere una decisione nella guerra Russia-Ucraina e non ossono prendere una decisione su Ucraina e Russia? Come mai? Perché la Russia è un membro permanente del Consiglio di sicurezza“. Lo ha detto il presidente russo Erdogan parlando a un evento del suo Akp, rilanciando il suo slogan “il mondo è più grande di cinque“, riferito ai membri del Consiglio di sicurezza. “Ora stanno iniziando a dirlo loro stessi. Hanno cominciato a dire che questo non poteva più accadere. Arriveranno a ciò che diciamo noi“, ha aggiunto.

h. 16.27 | Il governatore di Luhansk: “possibile cacciare i russi da Severodonetsk“

“Il comando militare deve prendere una  decisione, perché è possibile cacciare i russi da Severodonetsk. Questo è il nostro compito. L’unica cosa è: quale sarà il prossimo passo? Si ritireranno e distruggeranno tutto con l’artiglieria aerea“. Lo ha detto Serhiy Haidai, capo dell’amministrazione statale regionale di Luhansk, in un’intervista al media ucraino Suspilne, nella quale ha spiegato di ritenere che l’esercito ucraino sia “in grado di liberare  completamente Severodonetsk, ma strategicamente non è importante  quanto Lysychansk che si trova ad altezza dominante. E tuttavia, ha  aggiunto, Severodonetsk è un centro regionale e liberarla solleverà  il nostro morale e demoralizzerà i russi dopo che hanno affermato di  averne il controllo completo“

h. 16.50 | Distrutto dai russi il centro di distribuzione aiuti umanitari di Lysychansk

Un bombardamento russo ha distrutto il centro che si occupava della distribuzione di aiuti umanitari a Lysychansk, città contigua a Severodonetsk. Lo dice la polizia ucraina, che ha mostrato un video sulle conseguenze dell’attacco. Quaranta  persone vivevano stabilmente nello stesso edificio. Non ci sono al momento notizie di vittime. Le milizie separatiste del Lugansk hanno comunicato oggi che sono iniziati i combattimenti proprio alla periferia di Lysychansk.

h. 17.03 | I russi hanno lanciato 5 missili da crociera verso Kiev

La Russia “ha lanciato 5 missili da crociera X-22 dal Mar Caspio in direzione di Kiev” alle 6 del mattino  (ora locale). Lo ha comunicato lo stato maggiore delle forze armate  ucraine, precisando che “un missile è stato distrutto dall’unità di  difesa aerea ucraina, mentre gli altri hanno colpito infrastrutture  nel nord della capitale“.  In precedenza, Vadym Denysenko, consigliere del ministro degli Affari  interni ucraino, aveva affermato che erano stati colpiti un obiettivo  militare e uno civile. Secondo Oleksandr Kamyshin, amministratore  delegato dell’impresa ferroviaria statale ucraina Ukrzaliznytsia, i  missili hanno colpito un impianto di riparazione a Darnytsia, ferendo  un lavoratore ferroviario.  Kamyshin ha negato le notizie russe secondo cui l’impianto colpito  ospitava attrezzature militari e ha invitato i giornalisti a visitare  lo stabilimento e verificarlo. ”Dichiaro ufficialmente che non ci  sono equipaggiamenti militari nello stabilimento. Questo stabilimento  ripara i vagoni merci, compresi quelli che utilizziamo per  l’esportazione di grano“, ha detto Kamyshin, aggiungendo che “il loro  vero obiettivo è l’economia dell’ucraina e la popolazione civile.Vogliono anche bloccare l’esportazione dei nostri prodotti in  Occidente“.  

h. 17:28 | Viceministro Difesa Ucraina: “Kiev rimane l’obiettivo principale della Russia“

“Kiev è costantemente minacciata. Dobbiamo capire che la guerra è in una fase calda e Kiev rimane l’obiettivo principale della Federazione Russa“. A dirlo il viceministro della Difesa ucraino Hanna Maliar, che aggiunge: “Gli alleati occidentali devono capire che fornire armi pesanti all’Ucraina non è un aiuto ‘una tantum’, ma deve essere continuato fino alla vittoria“.

un lavoratore delle ferrovie ucraine apre le porte di una carrozza frigo contenente le salme di 62 soldati russi morti a Karkiv lo scorso mese

h. 18.03 | Mariupol, esplode mina in spiaggia, morto bambino di 8 anni

Due persone sono morte per l’esplosione di una mina sulla spiaggia di Peschanyi, a Mariupol, una delle vittime era un bambino di 8 anni. Lo ha riferito il consigliere del sindaco Petro Andryushchenko, citato da Unian. La spiaggia è adiacente al porto della città – ha scritto Andryushchenko su Telegram – gli occupanti hanno detto di averla sminata e hanno mostrato l’operazione davanti alle telecamere. Il capo dell’amministrazione dell’occupazione Konstantin Ivashchenko ha sottolineato che le spiagge sono sicure e aperte al pubblico: «Il risultato sono stati due morti. Altri due morti nelle mani di Ivashchenko. Altri due morti nelle mani dell’esercito russo», ha scritto il consigliere del sindaco. E ha aggiunto che nonostante la tragedia, l’amministrazione degli occupanti continua a esortare le persone ad andare in spiaggia: «Le belle foto e i video sono decisamente più importanti della vita delle persone», ha concluso Andryushchenko.

h. 18:18 | Media ucraini: ucciso generale russo Kutuzov

 Il generale russo Roman Kutuzov sarebbe stato ucciso oggi durante i combattimenti vicino all’autostrada Artemivsk-Lysychansk, nell’Est dell’Ucraina: lo riferisce il portale InformNapalm, che posta anche la foto su Telegram. All’inizio di maggio l’intelligence degli Stati Uniti ha riferito che in Ucraina sono rimasti uccisi tra 8 e 10 generali russi.

h. 19:12 | Fonti ucraine: russi in difficoltà a Severodonetsk

Secondo l’amministrazione regionale militare di Luhansk, gli ucraini continuano a cacciare i russi da Severodonetsk e a distruggere il loro equipaggiamento. Il bilancio sarebbe di “due BMP-1 e auto nemiche distrutte“. L’amministrazione regionale ha rilasciato un video della distruzione dell’equipaggiamento militare russo nella parte orientale di Severodonetsk.

h. 19:19 | Generale Allen: “Cinesi non vogliono abbandonare Russia“

“In molte delegazioni di cui faccio parte ci sono cinesi e non intendono abbandonare la Russia. Anzi incolpano Stati Uniti, Europa e la Nato. Una spiegazione tortuosa, ma è la loro posizione pubblica e hanno scelto di sostenere la Russia. Se andassero contro la Russia cambierebbe tutto”: così il generale John R. Allen, ex comandante delle Forze Nato e delle Forze militari Usa in Afghanistan, al Festival dell’economia di Trento.

h. 19:25 | Generale Allen: “Non obblighiamo il resto del mondo a fare una scelta“

Ancora il generale John R. Allen, ex comandante delle Forze Nato e delle Forze militari Usa in Afghanistan, al Festival dell’economia di Trento. “Dobbiamo metterci nella posizione in cui non obblighiamo il resto del mondo a fare una scelta. In futuro ci saranno momenti interessanti, come nella Guerra fredda, con un movimento di Paesi non allineato e metà della popolazione mondiale che non ha preso parte al conflitto. Compresa l’India, che ha rapporti con la Russia e non di rado questi rapporti sono a favore della Russia”.

h. 19:45 | Presidente Slovenia: “Preoccupato che guerra possa arrivare a Balcani“

Il presidente sloveno Borut Pahor si è detto “preoccupato per l’influsso della guerra in Ucraina sulla stabilità dei Balcani occidentali”. In un’intervista al giornale di Tirana Albanian Post, ripresa dai media di Belgrado, invita “i leader locali ad astenersi da ogni azione che potrebbe peggiorare la situazione nella regione. Sono sempre gli Stati che si accordano sui confini comuni. Sono gli Stati ad avere la responsabilità per i rapporti con i vicini e lo sviluppo pacifico degli eventi. Ma nel caso dei Balcani occidentali sono più che certo che un eventuale cambiamento del confine tra Kosovo e Serbia porterebbe a una revisione della frontiera in Bosnia-Erzegovina, e questo porterebbe a una guerra. Impossibile che un cambio di confine avvenga in maniera pacifica. C’è la preoccupazione che la guerra in Ucraina possa estendersi ai Balcani occidentali. La regione ha vissuto una guerra non tanto tempo fa, e la situazione della sicurezza in molti Paesi dei Balcani occidentali è ancora fragile. Per questo sostengo l’importanza di un rapido allargamento della Ue. Tanto più la Ue sarà presente nei Balcani occidentali, tanto meno vi sarà spazio per la Federazione russa. Come dico spesso, la Ue è la risposta a tutti i problemi dei Balcani occidentali”.

h.21.43 | Amministrazione militare di Lugansk: “Controlliamo metà Severodonetsk“

Serhiy Hayday, il capo dell’amministrazione militare della regione di Lugansk, afferma che ci sono “buone notizie” dalla città di Severodonetsk, che da settimane è sotto i bombardamenti russi. In un post sul suo canale Telegram, Hayday afferma: “Le nostre forze armate hanno ripulito metà della città, adesso davvero controllata dai nostri difensori”. La scorsa settimana, Hayday ha affermato che le forze russe detenevano circa l’80% di Severodonetsk, ma da allora le forze ucraine hanno recuperato parti della città nei combattimenti di strada. Hayday dice che si aspetta che le forze russe raddoppino i loro sforzi per conquistare la città nei prossimi giorni usando l’artiglieria pesante. “Non hanno altre tattiche”, ha detto, “non possono combattere in un altro modo“. Hayday ha aggiunto che ci sono circa 15.000 civili ancora a Severodonetsk. “Ora l’evacuazione è impossibile a causa dei continui combattimenti. E anche se l’abbiamo ufficialmente interrotta, oggi siamo riusciti a evacuare 98 persone da Lysychansk insieme all’aiuto di volontari, del servizio di emergenza statale e della polizia nazionale“.

h. 20:11 | Zelensky visita truppe e sfollati al fronte Zaporizhzhia

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lasciato il suo quartier generale per andare al fronte: è in visita a Zaporizhzhia, dove nei giorni scorsi venivano colpiti negli scontri depositi russi di munizioni e un camion che trasportava armi. Zelenskyi ha incontrato gli sfollati di Mariupol e ispezionato alcune postazioni di rilievo dell’esercito. “Voglio ringraziarvi per il vostro grande lavoro, per il vostro servizio, per aver protetto tutti noi, il nostro Stato. Grazie a tutti” ha detto Zelensky.

h. 20.29 | Zelensky: “Libereremo sicuramente tutte le città occupate“

“Non abbiamo dubbi che libereremo tutte le città temporaneamente occupate. Accadrà sicuramente“.

Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha incontrato gli sfollati di Mariupol in una visita a Zaporizhzhia.

h. 20.32 | Zelensky a Zaporizhzhia incontra sfollati e truppe al fronte

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha incontrato gli sfollati da Mariupol e le truppe in prima linea al fronte nella sua visita di oggi a Zaporizhizhia, la prima in questa zona dall’inizio della guerra. Lo ha annunciato su Instagram il vice capo dell’ufficio presidenziale Kyrylo Tymoshenko. Ad accompagnare Zelensky anche il capo dell’ufficio del presidente, Andriy Yermak. «Voglio ringraziarvi per il vostro grande lavoro, per il vostro servizio, per aver protetto tutti noi, il nostro Stato», si legge nella dichiarazione diffusa dalla presidenza ucraina e che cita le parole di Zelensky ai soldati al fronte. Si tratta della seconda visita di lavoro del presidente al di fuori della regione di Kiev dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio. A fine maggio, si era recato a Kharkiv, nel Nord-Est, per visitare le truppe impegnate nelle ostilità.

h. 20.56 | Media, tre Paesi vietano spazio aereo a volo Lavrov per Belgrado

Tre Paesi dell’area balcanica hanno vietato il transito nel loro spazio aereo del volo del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov per la Serbia, dove è prevista la sua visita tra domani e martedì. Lo riferiscono media locali, secondo cui si tratterebbe di Montenegro, Macedonia del Nord e Bulgaria. Le autorità di Belgrado, si aggiunge, sono impegnate in queste ore per cercare di risolvere il problema. Durante il suo soggiorno, Lavrov dovrebbe incontrare il presidente Alexander Vucic, il ministro degli Esteri Nikola Selakovic, il presidente del parlamento Ivica Dacic e il patriarca della Chiesa ortodossa serba Porfirio.

h. 21.19 | Ucraina, bombardamenti in corso a Kharkiv

I russi stanno nuovamente bombardando le aree residenziali di Kharkiv. Lo afferma il capo dell’amministrazione statale regionale di Kharkiv Oleh Synegubov su Telegram, come riporta Ukrainska Pravda. “Gli occupanti russi stanno nuovamente bombardando le aree residenziali della città. Restate nei rifugi! Non ignorare gli allarmi!“, afferma il capo dell’amministrazione.

Johnson invia a Kiev nuovi lanciarazzi. Navi russe verso l’Africa con il «grano rubato». Andrea Marinelli e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 6 Giugno 2022.

Le notizie di lunedì 6 giugno sulla guerra, in diretta. Il Regno Unito fornirà all’esercito di Kiev lanciarazzi con un raggio di 80 chilometri per contrastare l’offensiva russa 

• La guerra in Ucraina è arrivata al 103esimo giorno. E dopo oltre un mese, le bombe tornano a Kiev. Un bombardamento russo ha colpito ieri all'alba una fabbrica nella zona orientale della capitale ucraina: «obiettivo militare», per Mosca.

• «I russi controllavano il 70% di Severodonetsk, ma nel giro di due giorni sono stati respinti, ora la città è divisa a metà», ha detto il governatore di Lugansk Serhiy Gaidai.

• La consegna di nuove armi a Kiev da parte dei suoi alleati - secondo il presidente russo Vladimir Putin - ha il solo obiettivo di «estendere il conflitto il più possibile». «Se l'Ucraina avrà missili a lungo raggio - avverte - colpiremo nuovi siti». Kiev all'Occidente: serve aiuto costante fino alla vittoria.

• Mosca attacca Roma: campagna italiana anti russa. Di Maio replica: basta mistificazioni

Ore 20:10 - Zelensky visita truppe al fronte a Zaporizhzhia

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyi ha visitato oggi Zaporizhzhia, dove ha incontrato gli sfollati di Mariupol. Lo ha riferito il vice capo dell'ufficio presidenziale Kyrylo Tymoshenko, secondo Ukrinfom. Durante la visita nella regione, il leader di Kiev ha anche ispezionato alcune postazioni di rilievo dell'esercito. «Voglio ringraziarvi per il vostro grande lavoro, per il vostro servizio, per aver protetto tutti noi, il nostro Stato. Grazie a tutti», ha detto Zelensky ai militari.

Ore 20:11 - Kiev: in 5 giorni i russi cercheranno di radere al suolo il Lugansk

Nei prossimi cinque giorni, i russi cercheranno di radere al suolo la regione di Lugansk. «Non hanno altre tattiche, non possono combattere altrimenti». Così il governatore Sergey Gaidai, come riporta Unian. Secondo lui, l'evacuazione da Severodonetsk è attualmente impossibile. «Circa 15.000 persone rimangono in città. 98 persone sono state salvate oggi da Lysychansk », ha spiegato Gaidai. «Ci aspettiamo nel prossimo futuro che tutte le riserve a cui i russi hanno accesso, tutte le attrezzature , tutto il personale sarà incaricato» di prendere il Lugansk. Dal 2014, spiega, quando la Russia occupò parte del Lugansk, Severodonetsk era un centro regionale e «per i russi sarà una vittoria che potrà essere "venduta" ai soldati e alla popolazione», ha detto Gaidai.

Ore 22:01 - Cieli chiusi: Lavrov cancella la visita a Belgrado

Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov è stato costretto ad annullare una sua visita programmata in Serbia dopo che una serie di Paesi dell’Europa dell’Est non ha concesso il passaggio al suo aereo. A chiudere i cieli sono stati la Bulgaria, la Macedonia del Nord e il Montenegro. Belgrado ha mantenuto in questi mesi una linea di fedeltà al Cremlino.

Ore 00:46 - Ucraina: governatore, 60% oblast Zaporizhzhia in mano russa

Quasi il 60% dell’oblast di Zaporizhzhia è occupato dalle truppe russe: lo afferma il governatore Oleksandr Starukh, citato dal Kyiv Independent. Parlando ieri con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in visita nella regione sudorientale, Starukh ha spiegato che i russi hanno distrutto oltre 2.700 siti infrastrutturali nell’oblast e che 77 tra città e villaggi della regione sono senza elettricità a causa dei combattimenti.

Ore 01:18 - Ucraina: Regno Unito conferma invio lanciarazzi a Kiev

Il Regno Unito fornirà all’Ucraina lanciarazzi con un raggio di 80 chilometri per contrastare l’offensiva russa. Lo ha annunciato il ministero della Difesa. Questi sistemi M270 MLRS «aumenteranno significativamente le capacità delle forze ucraine», ha affermato il ministero in una nota. La decisione è stata presa in «stretto coordinamento» con Washington. «Se la comunità internazionale mantiene il suo sostegno, l’Ucraina può vincere», ha osservato il ministro della Difesa britannico Ben Wallace. «La strategia della Russia sta cambiando e anche il nostro sostegno deve cambiare», ha aggiunto, sottolineando che le nuove armi consentiranno agli ucraini «di proteggersi meglio dall’uso brutale dell’artiglieria a lungo raggio, che le forze di Putin hanno utilizzato indiscriminatamente per radere al suolo le città». Il sostegno militare del Regno Unito all’Ucraina è stato finora di oltre 750 milioni di sterline.

Ore 05:26 - Ucraina: allerta Usa, navi russe in movimento con «grano rubato»

Gli Stati Uniti hanno allertato 14 Paesi, in gran parte in Africa, che navi russe piene di quello che un cable del dipartimento di Stato americano definisce «grano ucraino rubato» potrebbero essere dirette verso di loro, ponendo il dilemma di cosa fare: beneficiare di possibili crimini di guerra e dare un dispiacere al potente alleato occidentale o rifiutare il grano a buon mercato in un periodo in cui il suo prezzo sta impennandosi e centinaia di migliaia di persone sono affamate. Un dilemma che, secondo alcuni esperti contattati dal New York Times, lascerà solo la seconda scelta a molti di questi Paesi, sia per il grande numero di persone sull’orlo della carestia sia per la loro forte dipendenza dall’acquisto di armi russe. Il cable diplomatico americano identifica per nome tre cargo russi sospettati di trasportare il grano. L’allarme lanciato da Washington rinforza le accuse del governo ucraino secondo cui Mosca ha rubato sino a 500 mila tonnellate del suo grano, per un valore di 100 milioni di dollari, trasferendolo nei porti in Crimea e poi caricandolo sulle navi.

Ore 06:06 - La Casa Bianca sostiene sforzi Italia per stop guerra

L’amministrazione Biden sostiene gli sforzi dei suoi alleati e partner, compresa l’Italia, per mettere fine alla guerra in Ucraina. Lo ha riferito all’Ansa un portavoce della Casa Bianca, rispondendo alla domanda su come il governo Usa considera la proposta italiana in quattro punti per il cessate il fuoco in Ucraina e per mettere fine al conflitto attraverso un accordo negoziato.

Ore 07:32 - L’ambasciatore russo, l’invito mancato al Quirinale e la «vendetta»

(Fabrizio Caccia) Il 2 giugno, per la prima volta, non è stato invitato al Quirinale e c’è rimasto male, l’ambasciatore russo Sergey Razov: «La politica è politica — ha sospirato amaro — ma in tutti questi anni io e mia moglie abbiamo assistito con grande piacere al solenne ricevimento del presidente della Repubblica italiana». 

Ecco, però, che entro pochissimi giorni, l’ambasciatore offeso potrebbe già consumare la sua «vendetta»: dopo due anni di pandemia, il 12 giugno, tornerà in presenza la festa per la Giornata della Russia a Villa Abamelek, la sua residenza romana immersa in un parco di 27 ettari nei pressi del Gianicolo, con più di mille invitati, tra diplomatici, politici, addetti militari, fuochi pirotecnici e musica dell’Inguscezia, come da tradizione. 

E allora attenti agli inviti: nel 2018 c’era già Matteo Salvini (con Gianluca Savoini) all’epoca ministro dell’Interno. Salvini che poi in ambasciata è diventato quasi un habitué: quattro gli incontri con Razov negli ultimi mesi accompagnato dal suo consulente Antonio Capuano per preparare il viaggio a Mosca, poi tramontato. E quest’anno? 

Ore 07:36 - Le minacce di Putin: «Pronti ad attaccare nuovi bersagli»

(Fabrizio Dragosei) Il presidente Vladimir Putin è stato solo allusivo: se gli americani forniranno a Kiev missili a più lunga gittata, allora «mirano a prolungare il conflitto» e «dovremo trarre le adeguate conclusioni e usare i mezzi di distruzione, che abbiamo in quantità, per colpire quegli obiettivi che non abbiamo ancora toccato». 

A chiarire cosa volesse dire esattamente il Capo supremo è intervenuto l’ex presidente Dmitrij Medvedev, fedele scudiero ed esegeta di Vladimir Vladimirovich. 

Putin voleva far capire a chi di dovere che la Russia è pronta anche a lanciare i suoi Cruise oltre la frontiera ucraina. Ha spiegato con pazienza Medvedev a un intervistatore: «Se questi nuovi sistemi verranno usati contro bersagli in Russia, le nostre forze dovranno prendere di mira i centri dove si prendono le decisioni». Cioè? «Sia il ministero della Difesa che lo Stato maggiore ucraino. Ma bisogna capire che i centri finali di assunzione delle decisioni in questo caso purtroppo non sono nemmeno nel territorio di Kiev. Perciò siamo certamente di fronte a una minaccia che si dovrà considerare».

Ore 07:18 - Putin e l’arma dei migranti

Vladimir Putin nega ogni responsabilità; ma è chiaro come l’invasione da lui lanciata contro l’Ucraina, e il blocco dei porti di Kiev, abbiano scatenato una vera e propria «guerra del grano», con le derrate alimentari bloccate in Ucraina usate come arma di ricatto per il mondo.

 Il Dataroom di Francesco Battistini, Milena Gabanelli e Massimo Sideri spiega esattamente come questa arma venga impiegata. 

Anzitutto, i fatti: prima della guerra, l’Ucraina utilizzava per il 95% delle esportazioni i porti di Mariupol, Berdiansk, Kherson e Odessa. Ora, naturalmente, non può più. 

Il blocco dei cereali ucraini ha aperto la porta a nuovi acquirenti di grano russo fuori dall’Europa. Lo scorso marzo, a guerra già iniziata, la Russia ha incrementato del 60% le esportazioni di grano. Grano suo e rubato agli ucraini. E rivenduto a prezzo maggiorato, vista la carenza nel mercato. 

Ma c’è un’altra conseguenza di questa crisi. 

«In tutto il Maghreb, i prezzi agricoli stavano già aumentando molto prima dell’invasione russa dell’Ucraina dice il ministro del Bilancio del Marocco, Fouzi Lekjaa, a causa di siccità, costi del carburante e carenza di concimi. Lo scenario drammatico in Africa non si è ancora verificato, ma presentarlo già come esploso rischia di innescare l’emigrazione di massa come è accaduto nel 2011.Uno spostamento che si andrà ad aggiungere a quello ucraino e che l’Europa non sarà in grado di reggere. Lo scenario migliore per Putin, e forse parte della sua strategia: utilizzare la leva alimentare per destabilizzare. Ci aveva già provato ammassando migranti al confine con la Bielorussia. Gli era andata male. Di certo non ha nessuna pietà per quei 41 milioni di persone già sull’orlo della fame, che non contano niente perché non avendo i soldi per pagare lo scafista o il trafficante, non potranno mai spostarsi. A loro non manda nemmeno un chicco del suo raccolto».

Ore 07:29 - La campagna russa anti-Italia pianificata all’inizio di marzo

(Alessandro Trocino) Il dossier sui «putiniani» d’Italia è destinato ad ingrossarsi. Dopo l’articolo del Corriere di ieri, è la vicepresidente del Copasir Federica Dieni (M5S) a confermare il lavoro che il comitato sta portando avanti per mettere a punto la rete degli italiani filo Putin composta di politici, economisti, freelance, opinionisti: «Stiamo facendo gli approfondimenti sulle forme di disinformazione e di ingerenza straniere. Siamo in attesa di alcune risposte». 

Un lavoro complesso quello del Copasir, un’indagine su tv, giornali, social network per fare chiarezza su un’eventuale minaccia «ibrida» russa che tenterebbe di influenzare il dibattito nei Paesi occidentali con propaganda, disinformazione e fake news. 

Sulla questione tornano oggi, con un nuovo articolo, Fiorenza Sarzanini e Monica Guerzoni: «L’attacco del ministero degli Esteri di Mosca all’Italia per la “violazione dei diritti dei cittadini russi” era stato pianificato già dagli inizi di marzo, pochi giorni dopo l’invasione dell’Ucraina. Una campagna di disinformazione che ha due obiettivi: denunciare la “russofobia” e dimostrare che “le sanzioni contro la Russia danneggiano soprattutto i Paesi che le applicano”».

Ucraina - Russia, le news dalla guerra oggi. Stati Uniti sostengono sforzi Italia per stop a guerra. Allarme Usa: navi russe con grano rubato verso l'Africa. La Repubblica il 6 Giugno 2022.  

Annullata la visita di Lavrov in Serbia. Il Regno unito invierà lanciarazzi a Kiev. Il governatore: quasi il 60% dell'oblast di Zaporizhzhia è occupato dalle truppe russe.

La guerra in Ucraina è arivata al 103esimo giorno:  il presidente Zelensky ieri ha fatto visita alle truppe nelle zone più sotto attacco da parte delle forze russe: "Sono orgoglioso di tutti quelli che ho incontrato", ha detto. Prima era stato anche al fronte a Zaporizhzhia. La tensione è sempre altissima e, mentre la Spagna garantisce che fornirà missili e carri armati a Kiev, il ministro degli esteri russo  Serghei Lavrov ha annullato la visita in Serbia prevista oggi e martedì. La decisione è stata presa dopo la notizia che Bulgaria, Macedonia del Nord e Montenegro hanno vietato il sorvolo all'aereo russo che doveva portare a Belgrado il ministro e la sua delegazione.

00.01  Show Zakharova a La7, polemiche e colpi di scena

È stato un duro botta e risposta l'intervista di Massimo Giletti alla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che lo ha criticato più volte sulle sue conoscenze del dossier ucraino e dell'impegno della Russia in altri teatri di guerra. La puntata di 'Non è l'arena' che andava in onda con il conduttore collegato da Mosca, sullo sfondo della Piazza Rossa, è stata movimentata dalla dura presa di posizione di Alessandro Sallusti. Il direttore di Libero, dopo l'intervista alla portavoce di Serghei Lavrov - in cui sono state ribadite le 'ragionì russe della guerra e le accuse all'Occidente di doppi standard - ha deciso di rinunciare al collegamento attaccando il conduttore per essersi, a suo dire, prestato alla propaganda del Cremlino. "Mi alzo e me ne vado", ha detto Sallusti, "non farò la foglia di fico", ha concluso il giornalista dopo aver usato dure parole contro il Cremlino e gli ospiti di Giletti a Mosca, tra cui il celebre conduttore russo filo-Putin, Vladimir Solovev.

"Lei non è mai stato in Donbass, non sta capendo cosa succede lì, non sa a quali bombardamenti è stato sottoposto dal regime di Kiev, lei non capisce cosa significano le persone morte", ha attaccato Zakharova rispondendo a Giletti che le chiedeva a che condizioni Mosca fosse disposta a terminare le ostilità.

"I bambini parlano in questo modo!", ha tuonato la portavoce di Lavrov in un passaggio della lunga intervista di una cinquantina di minuti, in cui era collegata via Skype da quello che sembrava un ambiente domestico. "Andiamo insieme in Siria, ad Aleppo", ha proposto in modo sarcastico Zakharova quando Giletti le ha ricordato le azioni delle Forze russe in quel Paese, a sostegno del regime di Bashar al-Assad.

All'intervista è seguito non solo il colpo di scena del forfait di Sallusti, ma anche un malore per Giletti che è uscito dall'inquadratura in modo improvviso, lasciando la conduzione a Myrta Merlino dallo studio a Roma, salvo poi riapparire dopo la pubblicità raccontando di un mancamento forse dovuto al "freddo o a un calo di zuccheri".

00.02 Annullata la visita di Lavrov in Serbia

La visita del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in Serbia - programmata per oggi e martedì - è stata annullata. Lo riportano le agenzie russe, citando una fonte del ministero di Mosca dopo la notizia che Bulgaria, Macedonia del Nord e Montenegro hanno vietato il sorvolo all'aereo russo che doveva portare la Belgrado il ministro e la sua delegazione. "La nostra diplomazia non ha ancora la capacità del teletrasporto", ha detto la fonte del ministero.

00.25 Zelensky ha visitato due città sul fronte Est: "Orgoglioso di tutti quelli che ho incontrato"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha detto, nel suo consueto video quotidiano, di aver visitato due città vicino al fronte, dopo aver incontrato le truppe nella regione di Zaporizhzhya. "Sono andato a est. Eravamo a Lysychansk e Soledar", ha detto Zelenskiy.  "Sono orgoglioso di tutti quelli che ho incontrato, di tutti quelli a cui ho stretto la mano, di tutti quelli con cui sono entrato in contatto e che mi hanno espresso sostegno".

00.55 Governatore: 60% oblast Zaporizhzhia in mano russa

Quasi il 60% dell'oblast di Zaporizhzhia è occupato dalle truppe russe: lo afferma il governatore Oleksandr Starukh, citato dal Kyiv Independent.

Parlando ieri con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in visita nella regione sudorientale, Starukh ha spiegato che i russi hanno distrutto oltre 2.700 siti infrastrutturali nell'oblast e che 77 tra città e villaggi della regione sono senza elettricità a causa dei combattimenti.

00.17 Onu: "Promozione della Giornata della lingua Russa andrà avanti"

La promozione della Giornata della lingua russa andrà avanti come di consueto sui siti web e sui canali dei social media delle Nazioni Unite: ad affermarlo è stato il portavoce del Segretariato generale dell'Onu, Stephane Dujarric all'agenzia Tass.

La Giornata della lingua russa nelle Nazioni Unite è una ricorrenza istituita dall'Organizzazione dell'Onu per l'Educazione, la scienza e la cultura (Unesco) nel 2010 per "celebrare il multilinguismo e la diversità culturale e per promuovere la parità d'utilizzo di tutte le lingue ufficiali" delle Nazioni Unite. Viene celebrata il 6 giugno, giorno della nascita del poeta russo Aleksandr Sergeevich Pushkin.

00.18  Regno unito conferma invio lanciarazzi a Kiev

Il Regno Unito fornirà all'Ucraina lanciarazzi con un raggio di 80 chilometri per contrastare l'offensiva russa. Lo ha annunciato il ministero della Difesa. Questi sistemi M270 MLRS "aumenteranno significativamente le capacità delle forze ucraine", ha affermato il ministero in una nota. La decisione è stata presa in "stretto coordinamento" con Washington. "Se la comunità internazionale mantiene il suo sostegno, l'Ucraina può vincere", ha osservato il ministro della Difesa britannico Ben Wallace. "La strategia della Russia sta cambiando e anche il nostro sostegno deve cambiare", ha aggiunto, sottolineando che le nuove armi consentiranno agli ucraini "di proteggersi meglio dall'uso brutale dell'artiglieria a lungo raggio, che le forze di Putin hanno utilizzato indiscriminatamente per radere al suolo le città". Il sostegno militare del Regno Unito all'Ucraina è stato finora di oltre 750 milioni di sterline.

02.01 Media Germania: "Sanzioni della Russia contro Gazprom costeranno 5 miliardi ai contribuenti tedeschi"

Le sanzioni della Russia contro Gazprom Germania e le sue sussidiarie potrebbero costare ai contribuenti e agli utenti tedeschi 5 miliardi di euro in più all'anno per pagare il gas sostitutivo, secondo il settimanale Welt am Sonntag. A maggio - ricorda il Guardian - la Russia ha deciso di interrompere la fornitura a Gazprom Germania; da allora l'autorità di regolamentazione dell'energia tedesca Bundesnetzagentur ha dovuto acquistare gas sostitutivo sul mercato per adempiere ai contratti di fornitura con i servizi municipali e i fornitori regionali. Welt am Sonntag riferisce che il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck stima che siano necessari 10 milioni di metri cubi in più al giorno, che attualmente costerebbero circa 3,5 miliardi di euro all'anno. Ulteriori costi derivano dal riempimento dell'impianto di stoccaggio del gas naturale di Rehden che Habeck ha ordinato mercoledì, ha affermato. Secondo il settimanale, i costi aggiuntivi verrebbero trasferiti ai fornitori di energia e ai clienti finali sotto forma di una tassa sul gas a partire da ottobre

04.27 Sito del ministero dell'edilizia russo sotto attacco haker

Il sito del ministero dell'Edilizia russo avrebbe subito un attacco haker domenica scorsa, quando cercando l'indirizzo su web appariva la scritta in ucraino "Gloria all'Ucraina". L'agenzia di stampa Ria ha riportato le parole di un funzionario che ha affermato che i dati degli utenti erano protetti. Molte società statali e testate giornalistiche russe hanno subito sporadici tentativi di pirateria informatica da quando la Russia ha inviato le sue forze armate in Ucraina il 24 febbraio.

05.25 Allerta Usa: navi russe in movimento con 'grano rubato'

Gli Stati Uniti hanno allertato 14 Paesi, in gran parte in Africa, che navi russe piene di quello che viene definito "grano ucraino rubato" potrebbero essere dirette verso di loro. Gli Usa hanno individuato tre cargo russi sospettati del trasporto. L'allarme lanciato da

Washington segue le accuse di Kiev secondo cui Mosca ha rubato sino a 500 mila tonnellate del suo grano, per un valore di 100 milioni di dollari.

06.07  Spagna fornirà a Kiev missili e carri armati

Secondo fonti governative la Spagna fornirà all'Ucraina missili antiaerei e carri armati Leopard per rafforzare il suo sostegno militare al Paese. Lo riporta il Guardian, sottolineando che la Spagna fornirà anche una formazione essenziale all'esercito ucraino su come utilizzare i carri armati. L'addestramento si svolgerà in Lettonia, dove l'esercito spagnolo ha schierato 500 soldati nell'ambito dell'operazione Enhanced Advanced Presence della Nato. Una seconda fase di formazione potrebbe svolgersi in Spagna. La Spagna ha finora fornito munizioni, dispositivi di protezione individuale e armi leggere.

06.08 Casa Bianca sostiene sforzi Italia per stop guerra

L'amministrazione Biden sostiene gli sforzi dei suoi alleati e partner, compresa l'Italia, per mettere fine alla guerra in Ucraina.

Lo ha riferito un portavoce della Casa Bianca

06.47 forze armate Kiev, perdite russe in offensiva Sloviansk

Le truppe russe hanno ripreso la loro offensiva vicino a Sviatohirsk, a circa 20 km a nord di Sloviansk, e hanno subito perdite, secondo lo stato maggiore delle forze armate ucraine. A riportarlo è la Cnn. Ci sono stati anche ulteriori attacchi aerei contro Sloviansk, che si trova a più di 300 miglia a est della capitale Kiev. A Luhansk invece le forze russe hanno tentato di prendere d'assalto due distretti, Bilohorivka e Mykolaivka e potrebbero raddoppiare gli sforzi per conquistare la città di Severodonetsk nei prossimi giorni usando l'artiglieria pesante.

07.40 Intelligence britannica: russi puntano su Sloviansk

Mentre domenica 5 giugno le truppe russe hanno colpito con un raid missilistico la ferrovia a Kiev, "nel tentativo di interrompere la fornitura di materiale militare agli ucraini, il Donbass continua a essere teatro di pesanti combattimenti nella città di Severedonetsk e i russi continuano a spingere verso Sloviansk nel tentativo di accerchiare le forze ucraine". Così l'intelligence britannica nel suo aggiornamento sulla guerra. Inoltre, secondo gli 007 di sua Maestà, le forze russe "hanno probabilmente portato armi per la difesa aerea sull'Isola dei Serpenti, compresi i sistemi SA-15 e Sa-22". "E' probabile che queste armi siano state trasportate lì per assicurare la difesa aerea alle navi russe che operano intorno all'Isola dei Serpenti", si legge ancora nel bollettino.

Ucraina, le notizie in diretta. Spazio aereo chiuso: lo schiaffo a sorpresa per Sergej Lavrov. Scatta l'allerta per le navi: cosa accade nei porti. Libero Quotidiano il 06 giugno 2022 

La guerra si fa sempre più cruenta. I russi tentato di sfondare definitivamente a Est per mettere le mani sull'intero Donbass. Intanto Boris Johnson si espone sempre di più in prima linea per difendere il territorio dell'Ucraina dall'invasione russa. Londra ha infatti annunciato di voler inviare all'esercito di Volodomyr Zelensky, lanciarazzi con u raggio di 80 chilometri. Il tutto per tentare di contrastare l'avanzata dei russi. La battaglia più dura però si combatte a Severodonetsk. I russi ne controllavano il 70 per cento. Poi in 48 ore è arrivato il contrattacco ucraino che di fatto ha diviso in due la città adesso divisa tra i russi e l'esercito di Kiev. 

Ore 01.18 Ucraina: Regno Unito conferma invio lanciarazzi a Kiev

Il Regno Unito fornirà all’Ucraina lanciarazzi con un raggio di 80 chilometri per contrastare l’offensiva russa. Lo ha annunciato il ministero della Difesa. Questi sistemi M270 MLRS "aumenteranno significativamente le capacità delle forze ucraine", ha affermato il ministero in una nota. La decisione è stata presa in "stretto coordinamento" con Washington. "Se la comunità internazionale mantiene il suo sostegno, l’Ucraina può vincere", ha osservato il ministro della Difesa britannico Ben Wallace.

Ore 05.36 Ucraina: allerta Usa, navi russe in movimento con "grano rubato"

Gli Stati Uniti hanno allertato 14 Paesi, in gran parte in Africa, che navi russe piene di quello che un cable del dipartimento di Stato americano definisce "grano ucraino rubato" potrebbero essere dirette verso di loro

Ore 06.19 La Casa Bianca sostiene sforzi Italia per stop guerra

L’amministrazione Biden sostiene gli sforzi dei suoi alleati e partner, compresa l’Italia, per mettere fine alla guerra in Ucraina. Lo ha riferito all’Ansa un portavoce della Casa Bianca, rispondendo alla domanda su come il governo Usa considera la proposta italiana in quattro punti per il cessate il fuoco in Ucraina e per mettere fine al conflitto attraverso un accordo negoziato.

Ore 7.17 Cieli chiusi: Lavrov cancella la visita a Belgrado

Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov è stato costretto ad annullare una sua visita programmata in Serbia dopo che una serie di Paesi dell’Europa dell’Est non ha concesso il passaggio al suo aereo. A chiudere i cieli sono stati la Bulgaria, la Macedonia del Nord e il Montenegro. Belgrado ha mantenuto in questi mesi una linea di fedeltà al Cremlino.

Il 102esimo giorno di conflitto.  Guerra Ucraina-Russia, missili su Kiev ed esercitazioni Nato: Putin: “Attaccheremo altri obiettivi se arriveranno altre armi a Kiev”. Antonio Lamorte su Il Riformista il 5 Giugno 2022. 

La guerra in Ucraina è arrivata al 102esimo giorno. Si continua a combattere sul campo, soprattutto in Donbass e nell’area di Severodonetsk mentre preoccupa sempre più la cosiddetta guerra del grano. Ancora ferme al palo le iniziative diplomatiche. Accuse reciproche per il rogo di un antico monastero ortodosso nell’est del Paese.

Ieri è stata la giornata dello scontro frontale tra Mosca e Roma. La prima ha accusato l’Italia di aver messo in atto una campagna anti-russi tramite un lungo post sulla pagina dell’ambasciata russa nella Capitale. La replica è arrivata dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha detto “basta alle mistificazioni” e ha dichiarato che i mezzi di informazioni italiani non accettano lezioni da quelli russi.

A partire da domani la NATO darà il via a manovre militari in acque territoriali della Lettonia. Le esercitazioni proseguiranno fino al 17 giugno. Sarà testata la capacità difensiva collettiva nella regione e l’implementazione della politica di deterrenza.

ORE 3:00 – ZELENSKY: “RUSSI HANNO DISTRUTTO E DANNEGGIATO 113 CHIESE” – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che dall’inizio dell’invasione russa sono andate distrutte o danneggiate almeno 113 chiese nei bombardamenti.

Antonio Lamorte. Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.

ORE 6:30 – PRESIDENTE UNINE AFRICANA SARA’ A KIEV – Il capo di Stato del Senegal e attuale presidente dell’Unione Africana, Macky Sall, ha dichiarato la sua intenzione di voler visitare l’Ucraina. Venerdì scorso era stato in Russia e aveva incontrato il suo omologo Vladimir Putin. Al centro dei colloqui la crisi alimentare e il blocco dei cereali, poiché i Paesi africani dipendono fortemente dalle esportazioni dalla Russia e dall’Ucraina, e la carenza di fertilizzanti.

ORE 6:00 – SINDACO KIEV: “ESPLOSIONI A KIEV” – Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko ha fatto sapere che diverse esplosioni all’alba di oggi hanno colpito la capitale Kiev. “Diverse esplosioni si sono udite nei distretti di Darnytsky e Dniprovsky. I roghi provocati si stanno ora estinguendo”. I primi a essere colpiti sarebbero stati obiettivi civili. Le sirene di allarme sono risuonate in diverse parti del Paese.

ORE 9:15 – KIEV: UCCISI 31.150 SOLDATI RUSSI – Lo Stato Maggiore delle forze ucraine ha fatto sapere via Facebook che dall’inizio dell’invasione sono stati uccisi 31.150 soldati russi, distrutti 1.381 carri armati, 3.392 veicoli corazzati da combattimento, 686 pezzi di artiglieria.

ORE 9:30 – KIEV: MISSILE RUSSO HA SFIORATO CENTRALE NUCLEARE – “La Russia ha commesso un altro atto di terrorismo nucleare: alle 5.30 un missile da crociera russo ha volato a bassa quota sopra una centrale nucleare dell’Ucraina meridionale nella regione di Mykolaiv”, è l’accusa lanciata dall’Ukrainska Pravda contro Mosca. L’agenzia presume che il razzo fosse diretto a Kiev. Secondo il governatore della regione di Lugansk le truppe russe stanno perdendo terreno a Severodonetsk.

ORE 10:45 – MATTARELLA: “GUERRA SCELLERATA, RISCHI PER CLIMA E CRISI UMANITARIE” – “Destino dell’uomo e destino dell’ambiente non sono mai stati così strettamente connessi come nel nostro tempo. La scellerata guerra che sta insanguinando l’Europa con l’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina sta provocando una conseguenza inevitabile sulla capacità di rispettare l’agenda degli impegni assunti per contrastare il cambiamento climatico ed evitare così, le ulteriori crisi umanitarie conseguenti”, le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

ORE 12:30 – ATTACCO A KIEV PARTITO DAL MAR CASPIO – Secondo il Comando Generale dell’aeronautica ucraina l’attacco missilistico russo a Kiev di questa mattina è stato lanciato dal Mar Caspio.

ORE 13:30 – PAPA FRANCESCO: “NON PORTATE L’UMANITA’ ALLA ROVINA – “Non portate l’umanità alla rovina, per favore, non portate l’umanità alla rovina”, le parole di Papa Francesco al Regina Coeli. “Sull’umanità è calato nuovamente l’incubo della guerra che è la negazione del sogno di Dio: popoli che si scontrano, popoli che si uccidono, gente che, anziché avvicinarsi, viene allontanata dalle proprie case. Mentre la furia della distruzione e della morte imperversa e le contrapposizioni divampano, alimentando una escalation sempre più pericolosa per tutti, si mettano in atto veri negoziati, concrete trattative per un cessate il fuoco e per una soluzione sostenibile”.

ORE 14:30 – KIRILL: “SCISSIONE CHIESA ORTODOSSA E’ INGIUSTIFICABILE” – “La Chiesa ortodossa è il sostegno spirituale di Russia, Bielorussia, Ucraina e di tutti i paesi slavi, e nessuna distruzione dell’unità della Chiesa, anche per scopi politici, può essere giustificata”, ha dichiarato il patriarca Kirill, citato dall’agenzia Tass, dopo una liturgia in Bielorussia.

ORE 15:00 – KIEV: “RIPRESO CONTROLLO DI META’ SEVERODONETSK” – Il governatore della regione del Lugansk Sergiy Gaidai ha dichiarato alla televisione pubblica che le forze ucraine, dopo la controffensiva lanciata ieri, controllano metà della città di Severodonetsk, in questo momento il punto più caldo della guerra. “I russi controllavano il 70% di Severodonetsk ma sono stati respinti in un paio di giorni e ora la città è divisa a metà”.

ORE 15:30 – PRESIDENTE PARLAMENTO UNGHERIA: “ZELENSKY HA DISTURBI MENTALI” – Il Presidente del Parlamento ungherese, Laszlo Kover, ha accusato il Presidente ucraino, Volodymir Zelensky, di avere disturbi mentali, per la sua richiesta di armi ai leader internazionali. Il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko, ha risposto accusando i politici ungheresi di continuare a gettare fango sull’Ucraina.

ORE 16:16 – PUTIN: “PUNTEREMO NUOVI OBIETTIVI SE ARRIVANO ANCORA ARMI IN UCRAINA” – Il Presidente russo Putin ha dichiarato che “la consegna di nuove armi a Kiev mira a prolungare il conflitto” e di fronte a nuove provocazioni il Capo dello Stato “trarrà le dovute conclusioni e utilizzerà le nostre armi per colpire siti che finora non abbiamo preso di mira”.

ORE 16:45 – “COLPITA A KIEV FABBRICA CON VAGONI PER CEREALI” – Il capo delle ferrovie statali ucraine ha dichiarato che la fabbrica colpita oggi dai raid russi nella regione di Kiev non si occupa di riparazioni di equipaggiamenti militari ma di vagoni per il trasporto di cereali da esportare.

ORE 17:00 – ERDOGAN: “ONU NON PUO’ RISOLVERE CRISI” – Il presidente turco Erdogan ha parlato a un evento del suo partito Akp. “Le Nazioni Unite possono prendere una decisione nella guerra Russia-Ucraina? Possono prendere una decisione su Ucraina e Russia? Non possono. Come mai? Perché (la Russia) è un membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. Lo slogan del presidente turco è “il mondo è più grande di cinque” riferito ai membri del Consiglio di Sicurezza. Erdogan ha ribadito la posizione contraria all’ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia: “Non cambieremo la nostra posizione fino a quando non saranno soddisfatte le nostre richieste”.

ORE 17:15 – KIEV: “SEDE AIUTI UMANITARI RASA AL SUOLO” – La polizia ucraina ha condiviso un video in cui si vede la distruzione della sede per la distribuzione degli aiuti umanitari, oltre 40 persone vivevano stabilmente nell’edificio.

ORE 18:00 – “KIEV OBIETTIVO PRINCIPALE DEI RUSSI” – Il viceministro della Difesa ucraino Anna Malyar ha dichiarato che Kiev è l’obiettivo principale dei russi. “Abbiamo sempre detto apertamente che Kiev è costantemente minacciata. Le persone stanno tornando per vari motivi, ma dobbiamo ancora capire che la guerra è in una fase calda e Kiev, in quanto obiettivo principale della Federazione Russa, rimane tale”.

ORE 18:30 – UCCISO GENERALE RUSSO – Il portale InformNapalm ha comunicato che il generale russo Roman Kutuzov sarebbe stato ucciso oggi durante i combattimenti vicino all’autostrada Artemivsk-Lysychansk.

ORE 20:00 – KIEV A OCCIDENTE: IN 5 GIORNI I RUSSI CERCHERANNO DI RADERE AL SUOLO LUGANSK – “Non hanno altre tattiche, non possono combattere altrimenti”, ha detto il governatore Sergey Gaidai dichiarando che nei prossimi cinque giorni i russi cercheranno di radere al suolo la regione di Lugansk. “Circa 15.000 persone rimangono in città. 98 persone sono state salvate oggi da Lysychansk. Per i russi sarà una vittoria che potrà essere ‘venduta’ ai soldati e alla popolazione”.

 Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi |Missili e bombe sul Donbass. Kiev: ci servono più lanciarazzi multipli per difenderci. Francesco Battistini, Lorenzo Cremonesi e Paolo Foschi su Il Corriere della Sera il 7 giugno 2022.

Le notizie di martedì 7 giugno sulla guerra, in diretta: Kiev annuncia di aver respinto la flotta russa nel Mar Nero, ma le truppe di Mosca hanno rilanciato l’offensiva terrestre 

• La guerra in Ucraina è arrivata al 104esimo giorno. La Russia, dopo qualche giorno di difficoltà, sembra aver rilanciato l’offensiva sulla città di Severodonetsk e in tutta la regione di Donetsk. La nuova fase del conflitto era stata segnata il giorno precedente con il ritorno delle bome su Kiev dopo oltre un mese di relativa tranquillità per la Capitale.

• Le speranze dell’Ucraina di resistere e riconquistare i territori occupati dalle truppe di Mosca sono legate all’invio di nuove forniture di armi, in particolare da Usa e Gran Bretagna. Zelensky ringrazia Londra «per aver compreso le nostre richieste di aiuto».

• La Marina ucraina intanto annuncia di aver respinto la flotta russa nel Mar Nero

• Bruxelles accusa la Russia di aver distrutto il secondo più grande terminal di grano. Ed è proprio il ricatto alimentare della Russia uno dei grandi problemi del conflitto: una situazione che rischia di destabilizzare non solo i Paesi più poveri dove manca il cibo, ma anche l’Europa che potrebbe essere raggiunta da flussi migratori ingestibili.

• Marina Ovsyannikova, la giornalista che protestò sulla tv russa, contestata e «cacciata» dall’Ucraina.

Ore 05:41 - Zelensky ringrazia Londra per le nuove forniture di armi

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che il Regno Unito sta fornendo a Kiev le armi di cui ha bisogno per combattere la guerra con la Russia e ha ringraziato il primo ministro Boris Johnson per la sua «piena» comprensione dei bisogni dell’Ucraina. La Gran Bretagna ha dichiarato lunedì che, in coordinamento con gli Stati Uniti, fornirà all’Ucraina sistemi missilistici a lancio multiplo in grado di colpire obiettivi fino a 80 chilometri di distanza, come parte di un nuovo aiuto militare britannico all’Ucraina. «Sono grato al primo ministro Boris Johnson per aver compreso appieno le nostre richieste e per essere pronto a fornire all’Ucraina le armi di cui ha così tanto bisogno per proteggere la vita del nostro popolo», ha detto Zelensky nel suo discorso.

Ore 05:45 - Nel Donbass l’Ucraina schiera i volontari stranieri

Il pendolo oscilla su Severodonetsk. Nelle ultime ore i russi sono tornati a premere e i loro avversari, dopo segnali incoraggianti nel fine settimana, parlano di una fase nuovamente difficile. Sviluppi non sorprendenti legati alle operazioni in corso e alle dinamiche del contrasto. Le valutazioni dei dirigenti locali trovano riscontri preoccupati nei commenti del presidente Zelensky, reduce da una visita al fronte: gli invasori hanno un vantaggio numerico, ha detto, un eventuale sfondamento nel Donbass ci metterebbe in una posizione complessa, ma abbiamo le possibilità di rispondere. Osservazioni legate a Severodonetsk, ma anche a possibili sviluppi nella regione di Sloviansk-Kramatorsk, entrambe designate come target dell’invasione del Cremlino ed esposte in modo pericoloso.

La fotografia del leader, per quanto scontata, rappresenta la realtà, almeno in base a ciò che sappiamo. Che spesso non è chiaro in quanto la nebbia di guerra è molto fitta. Mosca, probabilmente, ha lanciato nella mischia il possibile: i ceceni, i miliziani, i soldati «privati» della Wagner, gli imprescindibili elementi della 76esima aerotrasportata. (...) Negli ultimi giorni numerosi report hanno segnalato come nello schieramento dell’Ucraina, composto da alcune brigate tank, dal quarto reggimento di reazione rapida e altre unità, stiano svolgendo un ruolo i volontari stranieri, alcuni dei quali sono caduti in battaglia. (Qui l’articolo completo di Andrea Marinelli e Guido Olimpio )

Ore 05:46 - Deutsche Bank richiama a Berlino gli informatici russi della sede di Mosca

Deutsche Bank ha trasferito a Berlino diverse centinaia di suoi esperti informatici russi, secondo fonti del quotidiano tedesco Handelsblatt. Diverse centinaia dei circa 1.500 programmatori che lavorano nel Technology Center di Deutsche Bank sono arrivati in Germania, afferma Handelsblatt. E il numero di impiegati russi che si trasferiranno nel nuovo Technology Center tedesco della banca potrebbe crescere ulteriormente, secondo le fonti di Handelsblatt. Deutsche Bank ha rifiutato di commentare la notizia. Il Technology Center di Deutsche Bank - ricorda l’agenzia russa Tass - ha uffici di rappresentanza a Mosca e a San Pietroburgo. La banca tedesca ha annunciato a marzo 2022 la chiusura delle sue attività in Russia a causa degli sviluppi in Ucraina.

 Ore 05:47 - Il sindaco di Melitopol: i russi stanno abbandonando i checkpoint

Ivan Fedorov, sindaco di Melitopol, ha dichiarato che le truppe russe hanno lasciato «quasi tutti» i checkpoint militari attorno a Melitopol in seguito all’avanzata ucraina nella regione di Zaporizhzhia. Lo scrive il Kyiv Independent.

Ore 05:49 - I militari ucraini: servono più lanciarazzi per bloccare i russi

Per avere una possibilità di sconfiggere la Russia l’Ucraina ha bisogno di almeno 60 sistemi lanciarazzi multipli (Mlrs), molti di più di quelli promessi finora da Stati Uniti e Regno Unito: lo afferma al Guardian il tenente colonnello Oleksiy Arestovych, consigliere militare del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Nonostante gli Mlrs siano «un’arma rivoluzionaria», dice Arestovych, non ne sono stati impegnati abbastanza per cambiare le sorti della guerra. «Meno ne prendiamo e peggiore sarà la nostra situazione - spiega l’ufficiale ucraino -. Le nostre truppe continueranno a morire e noi continueremo a perdere terreno», in particolare se i paesi con decine di Mlrs «decideranno di donarne solo quattro o cinque». «Se otteniamo 60 di questi sistemi - afferma ancora Arestovych - i russi perderanno ovunque ogni capacità di avanzare e saranno fermati di colpo. Se ne prendiamo 40 avanzeranno, anche se molto lentamente e con pesanti perdite. Con 20 continueranno ad avanzare, con un numero di vittime superiore a quello attuale».

Ore 06:00 - Michel: le forze russe usano la violenza sessuale come arma di guerra

«Abbiamo avuto notizie che le forze russe usano la violenza sessuale come arma di guerra. La violenza sessuale è un crimine di guerra. Un crimine contro l’umanità. Una tattica di tortura, terrore e repressione. Atti vergognosi in una guerra vergognosa. Questi crimini devono essere portati alla luce del giorno ed essere perseguiti senza impunità» ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, annunciando la conferenza Onu “Women in Conflicts” il 9 giugno a Bruxelles.

Ore 06:02 - Usa: Mosca tenta di intimidire i corrispondenti delle testate americane

Gli Stati Uniti hanno accusato Mosca di tentativi di intimidazione nei confronti della stampa americana che opera sul territorio russo. Le accuse seguono di poco la convocazione da parte del Cremlino di alcuni corrispondenti di testate statunitensi. I giornalisti sono stati chiamati «a presentarsi al ministero degli esteri russo per `spiegare loro le conseguenze della politica ostile da parte del loro governo nella sfera dei media´», ha accusato il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price. «Voglio essere chiaro», ha aggiunto, «il Cremlino è impegnato in un assalto in grande stile alla libertà dei media e al loro accesso all’informazione».

Ore 06:04 - Per liberarci dai ricatti della Russia rischiamo un altro (storico) errore

L’Occidente si era legato a doppio filo al gas e al petrolio russo. Ora si rivolge (di nuovo) al Medio Oriente per aumentare la produzione di greggio (e «raffreddare» l’inflazione) e alla Cina per pannelli solari e infrastrutture per le energie alternative. Ma è una buona idea? Federico Rampini cerca di rispondere a questa domanda. (Qui l’articolo completo)

Ore 06:04 - La giornata al fronte dei militari ucraini, ecco il videoreportage del Corriere

Come vivono i soldati ucraini in prima linea? Come si spostano lungo il fronte con le truppe russe. In un videoreportage l’inviato del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi racconta la vita dei militari impegnati nel tentativo di arrestare l’offensiva russa nella regione di Donetsk.

Ore 07:04 - La tensione tra Italia e Russia, punto per punto

(Gianluca Mercuri) La tensione tra l’Italia e la Russia non si allenta, e l’attivismo (poco) diplomatico dell’ambasciatore di Mosca è finito nel mirino del nostro governo. 

Non capita spesso che l’Italia, un Paese vocato alle buone relazioni, convochi il rappresentante di un altro Paese, gesto che nel linguaggio diplomatico segue un incidente grave. 

Punto per punto:

• «Inammissibili e offensive»

Così il nostro governo giudica le parole contenute nel comunicato del ministero degli Esteri di Mosca diffuso sabato sul social Vkontakte e subito rilanciato sulla pagina Facebook dell’ambasciata russa in Italia. Nel testo, si accusavano funzionari e media italiani di russofobia e «amoralità».

• La convocazione

A dirlo all’ambasciatore russo Sergey Razov è stato il segretario generale della Farnesina Ettore Sequi, ovviamente su input di Draghi e del ministro Di Maio (qui il retroscena di Marco Galluzzo). Ma il colloquio non ha avuto effetto, almeno a giudicare dal post che Razov ha pubblicato sulla sua pagina Facebook, in cui afferma che «la linea di propaganda che sta dominando nei media italiani difficilmente può essere qualificata altrimenti che come ostile».

• L’articolo del Corriere

I russi non hanno gradito la notizia che il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) sta indagando sulla «rete di Putin in Italia», notizia rivelata sul nostro giornale da Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini. L’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ora leader dei 5 Stelle, invita a «stare attenti: trovo indegno che si facciano delle liste di proscrizione». Una definizione respinta Il presidente del Copasir Adolfo Urso.

• L’ambasciatore tiene famiglia

«Quello che ha colpito il nostro governo è stata la totale incapacità di Razov di spiegare, rispondere nei dettagli», scrive Marco Galluzzo. «Secondo alcuni analisti Razov interpreta una parte: contro il rischio di essere richiamato a Mosca deve non solo ubbidire e agire secondo istruzioni, ma in alcuni casi deve anche apparire più realista del re». Quindi mostrarsi aggressivo, nello stile dei «wolf warriors», i minacciosi ambasciatori cinesi.

Ore 07:13 - Così il nichel salva l’oligarca Potanin, fedelissimo di Putin

(Paolo Valentino) Vladimir Potanin, 61 anni, gode di un patrimonio che prima dell’inizio della guerra era valutato sopra i 30 miliardi di dollari, il che fa di lui il secondo uomo più ricco della Russia. 

Parliamo di un fedelissimo dello Zar, che ha lealmente appoggiato sin dagli inizi, sempre pronto a esaudirne i desideri e a giocare secondo le sue regole, perfino quando nelle partite di hockey — una delle passioni che condivide con Putin insieme allo sci — bisognava farlo segnare e vincere. 

Eppure, nonostante questo, Potanin continua a viaggiare, godersi i suoi due super yacht, agire sui mercati, anche per conto del Cremlino, come se non ci fosse alcuna guerra. Per completezza d’informazione, il suo nome figura nella lista dei sanzionati approvata da Australia e Canada, ma né gli Stati Uniti, né l’Ue hanno alcuna intenzione di aggiungerlo alle loro. Perché? 

La risposta è semplice: Potanin è azionista di maggioranza di Norilsk Nickel, azienda mineraria siberiana che produce il 15% del nichel e il 40% del palladio usati nel mondo, due materie prime indispensabili rispettivamente per la fabbricazione dei microchip e delle automobili. Sanzionarlo rischierebbe di far esplodere il prezzo dei due metalli, con conseguenze devastanti sulle forniture per l’industria automobilistica e quella dei semiconduttori.

Ore 07:39 - Così Putin fa svanire nel nulla la «colomba» Kozak, il suo storico consigliere

(Marco Imarisio) Sono tempi in cui le colombe svaniscono nel nulla. E se poi volavano sul Cremlino, possibile che abbiano fatto una brutta fine. 

Pomeriggio del 21 febbraio. Dmitry Kozak è uno degli uomini più forti della verticale russa del potere.

Vladimir Putin li ha riuniti tutti al Cremlino, al vertice del Consiglio di sicurezza, per annunciare loro l’intenzione di riconoscere le due autoproclamate repubbliche del Donbass. È il momento in cui il mondo capisce che non deve più chiedersi se l’Armata rossa entrerà in Ucraina, ma solo quando lo farà. 

Quella riunione passa alla storia recente per il modo brusco in cui il presidente zittisce e umilia il capo dei servizi segreti Sergey Naryskhin, che chiedeva più tempo per evitare un intervento militare. Ma poco prima c’era stata un’altra vittima. Kozak è il vicedirettore dello staff di Putin. Ma il legame tra i due esula da ogni incarico ricoperto dall’ex soldato dei Corpi speciali. Il presidente lo ha sempre avuto con sé da quando entrambi erano consiglieri del sindaco di San Pietroburgo Anatoly Sobchak, affidandogli ruoli molto delicati. Per questo, da cinque anni, lo ha messo a capo dell’operazione speciale, che a quella data significava solo la gestione dei rapporti con l’Ucraina. 

Quando inizia a parlare, Kozak spiega come il governo di Kiev non abbia fatto alcun passo in avanti verso la Russia. Fa una sorta di mea culpa, dicendo che dal 2015 esiste una situazione di stallo anche se qualche progresso sarebbe ancora possibile per via diplomatica. 

Ma c’è qualcosa che non va. 

Fuori dall’inquadratura, si sente uno «spasiba», un grazie detto ad alta voce da Putin. Basta così, non c’è bisogno di aggiungere altro. Kozak invece prosegue, mentre il presidente tamburella con la mano sul tavolo, visibilmente spazientito. 

Lo «spasiba» questa volta risuona ancora più perentorio. 

Da allora, più nessuna notizia di una delle personalità più in vista e più vicine al presidente russo. 

Una corsa del gambero, fino alla smaterializzazione.

Il 24 febbraio, Kozak viene rimosso da ogni incarico.

Ucraina - Russia, le news dalla guerra oggi. Zelensky: "Ancora combattimenti a Severdonetsk, ma nostri eroi non cedono". Lettonia vieta tutti i canali tv russi. La Repubblica il 7 giugno 2022.

Non si placa l'ira di Mosca per il mancato viaggio del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in Serbia: il Cremlino ha definito 'ostili' le azioni di diversi paesi europei che hanno deciso di chiudere i loro spazi aerei. Quando la guerra in Ucraina è al 104mo giorno, proseguono le azioni contro la Russia: la Lettonia ha deciso di vietare tutti i canali televisivi russi fino alla fine del conflitto. Ancora combattimenti duri a Sievierdonetsk.

00.01 Zelensky: "Nostri eroi non cedono posizioni a Sievierdonetsk"

Le forze ucraine che stanno affrontando un feroce attacco militare russo nella regione del Donbass sono "forti". Lo ha detto il presidente del paese Volodymyr Zelensky in un discorso video. "I nostri eroi non cedono posizioni a Sievierdonetsk. In città, continuano feroci combattimenti di strada", le sue parole riportate dal 'Guardian'.

00.09 Lettonia vieta tutti i canali tv russi

 La Lettonia ha deciso di vietare tutti i canali televisivi russi fino alla fine della guerra in Ucraina: lo riporta il Kyiv Independent. Il governo di Riga ha reso noto che 80 canali tv russi rimarranno sospesi finchè proseguiranno i combattimenti e la penisola occupata della Crimea non ritornerà all'Ucraina. La misura entra in vigore giovedì prossimo.

00.10 Casa Bianca sostiene sforzi Italia per stop guerra

L'amministrazione Biden sostiene gli sforzi dei suoi alleati e partner, compresa l'Italia, per mettere fine alla guerra in Ucraina. Lo ha riferito all'ANSA un portavoce della Casa Bianca, rispondendo alla domanda su come il governo Usa considera la proposta italiana in quattro punti per il cessate il fuoco in Ucraina e per mettere fine al conflitto attraverso un accordo negoziato.

00.30 Cremlino: chiusura spazio aereo per Lavrov atto "ostile"

Mosca ha definito "ostili" le azioni di diversi paesi europei dopo che il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov è stato costretto ad annullare una visita in Serbia a causa della chiusura degli spazi aerei di diversi stati europei. "Tali azioni ostili contro il nostro Paese possono causare alcuni problemi", ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, insistendo poi sul fatto che Russia e Serbia continueranno i contatti.

01.01 Zelensky: "A Severodonetsk i russi più numerosi di noi"

Il presidente ucraino Zelensky ha detto che le truppe del suo paese impegnate nella difesa della città di Severodonetsk si trovano a combattere contro forze "numericamente maggiori". "Stiamo tenendo duro", ha detto incontrando a Kiev un gruppo di giornalisti, "ma loro ci sopravanzano numericamente e sono più forti".

01.02  Argentina, una legge per tassare chi guadagna dalla guerra in Ucraina

Il governo argentino ha proposto lunedì un disegno di legge per tassare le società che guadagnano "reddito straordinario" dalla guerra in Ucraina, una misura che inciderebbe in modo particolare sull'industria cerealicola del Paese.

01.20 Usa accusano Mosca di intimidazioni a stampa americana

Gli Stati Uniti hanno accusato Mosca di tentativi di intimidazione nei confronti della stampa americana che opera sul territorio russo. Le accuse seguono di poco la convocazione da parte del Cremlino di alcuni corrispondenti di testate statunitensi. Questi sono stati chiamati "a presentarsi al ministero degli esteri russo per 'spiegare loro le conseguenze della politica ostile da parte del loro governo nella sfera dei media'", ha accusato il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price. "Voglio essere chiaro", ha aggiunto, "il Cremlino è impegnato in un assalto in grande stile alla libertà dei media e al loro accesso all'informazione".

01.56 Media: in Germania informatici russi Deutsche Bank

Deutsche Bank ha trasferito a Berlino diverse centinaia di suoi esperti informatici russi, secondo fonti del quotidiano tedesco Handelsblatt. Diverse centinaia dei circa 1.500 programmatori che lavorano nel Technology Center di Deutsche Bank sono arrivati in Germania, afferma Handelsblatt. La banca ha offerto lavoro a Berlino a tutti i dipendenti del Technology Center russo, aggiunge il quotidiano tedesco. E il numero di impiegati russi che si trasferiranno nel nuovo Technology Center tedesco della banca potrebbe crescere ulteriormente, secondo le fonti di Handelsblatt. Deutsche Bank ha rifiutato di commentare la notizia.

02.15 Nyt: soldati usano traduttore Google per nuove armi Usa

Le armi inviate dalla Nato e dagli Stati Uniti raggiungono l'Ucraina più velocemente dell'addestramento ai militari per usarle. In mancanza della formazione necessaria, i soldati ucraini ricorrono al traduttore di Google per decifrarne le istruzioni all'utilizzo. Lo riporta il New York Times, sottolineando come l'addestramento dei soldati nell'usare le nuove tecnologie sta diventando un crescente e significativo ostacolo.

02.24 L'Ucraina ha iniziato il recupero dei corpi dei combattenti di Azovstal

La Russia ha iniziato a consegnare i corpi dei combattenti ucraini uccisi nelle acciaierie Azovstal, l'impianto nella città distrutta di Mariupol. L'ultima disperata resistenza dei combattenti è diventata un simbolo di resistenza contro l'invasione di Mosca. Decine di corpi recuperati dalle rovine dell'edificio bombardato, ora occupato dai russi, sono stati trasferiti nella capitale ucraina, Kiev, dove è in corso il test del DNA per identificare i resti. A dirlo è Maksym Zhorin, comandante militare ed ex capo del reggimento Azov, che era tra le unità ucraine che difesero l'impianto per quasi tre mesi prima di arrendersi.

02.37 Militari Kiev: "Servono molti più lanciarazzi Mlrs"

"Per avere una possibilità di sconfiggere la Russia l'Ucraina ha bisogno di almeno 60 sistemi lanciarazzi multipli (Mlrs), molti di più di quelli promessi finora da Stati Uniti e Regno Unito", ad affermarlo, come riporta il Guardian, è il tenente colonnello Oleksiy Arestovych, consigliere militare del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

03.35 Giappone congelerà gli asset di due banche russe e una bielorussa come sanzione aggiuntiva

Gli asset di due banche russe e una bielorussa saranno congelati da Tokyo come provvedimento aggiuntivo alle sanzioni già imposte alla Russia dopo l'invasione della Ucraina. Lo ha affermato il ministro degli esteri giapponese

05.24 Riapre un teatro a Kiev, biglietti esauriti per lo spettacolo di domenica

Un teatro nella capitale ucraina ha riaperto per la prima volta da quando le forze russe hanno invaso il paese e i biglietti per lo spettacolo di domenica sono esauriti.

07.44 Intelligence britannica: "Kiev ha ripreso alcune aree di Severodonetsk"

Secondo il consueto bolletino dell'intelligence britannica le forze ucraine hanno riconquistato parti di Severodonetsk, ma le forze russe continuano a occupare i distretti orientali". Lo sottolinea nel suo aggiornamento sul conflitto, affermando che "il più ampio piano" di Mosca "continua a essere quello di tagliare l'area di Severodonetsk da nord e da sud".

Guerra Ucraina-Russia, intesa Mosca-Istanbul su grano. Lavrov minaccia: “Più armi a Kiev? Colpiremo ovunque”. Redazione su Il Riformista il 6 Giugno 2022. 

La guerra non si ferma. Nel 103esimo giorno navi russe cariche di “grano rubato” in Ucraina sono salpate alla volta dell’Africa. Nel Donbass l’esercito di Vladimir Putin avanza a piccoli passi mentre dopo oltre un mese è ritornato il terrore tra gli abitanti della capitale Kiev, colpita da un attacco missilistico. Il presidente Zelensky ha fatto visita alle truppe nel sud-est del Paese, tra le regioni di Luhansk e Donetsk e la regione di Zaporizhzhia: “Sono orgoglioso di tutti quelli che ho incontrato”, ha detto.

Una visita che arriva dopo le continue richieste dei soldati ucraini, in grossa difficoltà (“ogni giorno 100 di noi muoiono“), di nuove armi. Intanto il presidente russo minaccia Kiev e l’Occidente: “Se l’Ucraina avrà missili a lungo raggio – avverte – colpiremo nuovi siti. L’invio di nuove armi significa estendere il conflitto”.

ORE 5:30 – GERMANIA, MEDIA: “SANZIONI DI PUTIN COSTERANNO 5 MLD AI TEDESCHI” – Le sanzioni della Russia contro Gazprom Germania e le sue sussidiarie potrebbero costare ai contribuenti e agli utenti tedeschi 5 miliardi di euro in più all’anno per pagare il gas sostitutivo, secondo il settimanale Welt am Sonntag. A maggio – ricorda il Guardian – la Russia ha deciso di interrompere la fornitura a Gazprom Germania; da allora l’autorità di regolamentazione dell’energia tedesca Bundesnetzagentur ha dovuto acquistare gas sostitutivo sul mercato per adempiere ai contratti di fornitura con i servizi municipali e i fornitori regionali. Welt am Sonntag riferisce che il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck stima che siano necessari 10 milioni di metri cubi in più al giorno, che attualmente costerebbero circa 3,5 miliardi di euro all’anno. Ulteriori costi derivano dal riempimento dell’impianto di stoccaggio del gas naturale di Rehden che Habeck ha ordinato mercoledì, ha affermato. Secondo il settimanale, i costi aggiuntivi verrebbero trasferiti ai fornitori di energia e ai clienti finali sotto forma di una tassa sul gas a partire da ottobre

ORE 7:40 – IL PUNTO IN DONBASS: SI COMBATTE SU PIU’ FRONTI – Le truppe russe hanno ripreso la loro offensiva vicino a Sviatohirsk, a circa 20 km a nord di Sloviansk, e hanno subito perdite, secondo lo stato maggiore delle forze armate ucraine. A riportarlo è la Cnn. Ci sono stati anche ulteriori attacchi aerei contro Sloviansk, che si trova a più di 300 miglia a est della capitale Kiev. A Luhansk invece le forze russe hanno tentato di prendere d’assalto due distretti, Bilohorivka e Mykolaivka e potrebbero raddoppiare gli sforzi per conquistare la città di Severodonetsk nei prossimi giorni usando l’artiglieria pesante.

ORE 7:55 – PREGNO UNITO, 007: “RUSSI VOGLIONO SLOVIANSK” – Mentre domenica 5 giugno le truppe russe hanno colpito con un raid missilistico la ferrovia a Kiev, “nel tentativo di interrompere la fornitura di materiale militare agli ucraini, il Donbass continua a essere teatro di pesanti combattimenti nella città di Severedonetsk e i russi continuano a spingere verso Sloviansk nel tentativo di accerchiare le forze ucraine”. Così l’intelligence britannica nel suo aggiornamento sulla guerra. Inoltre, secondo gli 007 di sua Maestà, le forze russe “hanno probabilmente portato armi per la difesa aerea sull’Isola dei Serpenti, compresi i sistemi SA-15 e Sa-22”. “E’ probabile che queste armi siano state trasportate lì per assicurare la difesa aerea alle navi russe che operano intorno all’Isola dei Serpenti”, si legge ancora nel bollettino.

ORE 8:10 – NAVI RUSSE CON ‘GRANO RUBATO’ VERSO AFRICA – Gli Stati Uniti hanno allertato 14 Paesi, in gran parte in Africa, che navi russe piene di quello che un cable del dipartimento di Stato americano definisce “grano ucraino rubato” potrebbero essere dirette verso di loro, ponendo il dilemma di cosa fare: beneficiare di possibili crimini di guerra e dare un dispiacere al potente alleato occidentale o rifiutare il grano a buon mercato in un periodo in cui il suo prezzo sta impennandosi e centinaia di migliaia di persone sono affamate. Un dilemma che, secondo alcuni esperti contattati dal New York Times, lascerà solo la seconda scelta a molti di questi Paesi, sia per il grande numero di persone sull’orlo della carestia sia per la loro forte dipendenza dall’acquisto di armi russe. Il cable diplomatico americano identifica per nome tre cargo russi sospettati di trasportare il grano. L’allarme lanciato da Washington rinforza le accuse del governo ucraino secondo cui Mosca ha rubato sino a 500 mila tonnellate del suo grano, per un valore di 100 milioni di dollari, trasferendolo nei porti in Crimea e poi caricandolo sulle navi.

ORE 8:35 – SECONDO KIEV UCCISI 31.250 SOLDATI RUSSI – Sono circa 31.250 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione, secondo l’esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’esercito ucraino indica che dopo 103 giorni di conflitto si registrano anche 213 caccia, 176 elicotteri e 551 droni abbattuti. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.386 carri armati russi, 690 pezzi di artiglieria, 3.400 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 125 missili da crociera e 13 navi.

 ORE 9:20 – RUSSIA DENUNCIA ATTACCO CONTRO TYOTKINO, AL CONFINE UCRAINO – Il villaggio russo di Tyotkino, nella regione di Kursk, al confine con l’Ucraina, è stato bombardato di nuovo questa mattina con colpi di mortaio che hanno danneggiato un ponte, senza provocare feriti o vittime: lo ha reso noto il governatore della regione, Roman Starovoit, secondo quanto riportano le agenzie di stampa russe. È la seconda volta che Tyotkino viene attaccato dalle forze ucraine, scrive la Tass: era già stato preso di mira lo scorso 21 maggio.

ORE 10:40 – BOMBARDAMENTI RUSSI SU SEVERODONETSK E LYSYCHANSK “DECUPLICATI” – “Il numero di bombardamenti su Severdonetsk e Lysychansk è aumentato di dieci volte. Nella regione di Lugansk ci sono molte città con una situazione paragonabile a quella di Mariupol: ora i russi stanno livellando Severdonetsk e Lysychansk”. L’accusa arriva dal capo dell’amministrazione regionale, Sergey Gaidai, secondo quanto riporta il Guardian.

ORE 11:25 – “RUSSIA HA SCHIERATO ARMI PESANTI IN BIELORUSSIA, AL CONFINE UCRAINO” – Le truppe russe hanno schierato sistemi Iskander-M in Bielorussia lungo il confine ucraino. Secondo lo Stato maggiore ucraino, citato dal Kyiv Independent, la Russia ha anche schierato lungo il confine sistemi missilistici terra-aria e di artiglieria antiaerea a medio raggio Pantsir, sistemi missilistici S-400 e aerei operativi e tattici. 

ORE 11:40 – ACCORDO TRA RUSSIA, UCRAINA E TURCHIA PER UN “CORRIDOIO DEL GRANO” – Il Cremlino avrebbe concordato con Kiev e Ankara uno schema preliminare per l’uscita delle navi ucraine con grano proveniente dal porto di Odessa: Lo riferisce il quotidiano russo Izvestia. I militari turchi, con questa intesa, sarebbero impegnati nello sminamento del porto e scorterebbero le navi in acque neutrali fino al Bosforo. Secondo la ricostruzione proposta dal quotidiano, finora questo schema di accorso sarebbe stato concordato solo per Odessa.

ORE 12:30 -FARNESINA CONVOCA AMBASCIATORE RUSSO IN ITALIA RAZOV – Il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ambasciatore Ettore Francesco Sequi, ha convocato questa mattina alla Farnesina, su istruzione del Ministro Luigi Di Maio, di concerto con Palazzo Chigi, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergey Razov.

Lo ha comunicato la Farnesina in una nota. L’Ambasciatore Sequi ha respinto con fermezza le accuse di amoralità di alcuni rappresentanti delle istituzioni e dei media italiani, espresse in recenti dichiarazioni dal Ministero degli Esteri russo. Il Segretario Generale della Farnesina ha inoltre rigettato le insinuazioni relative al presunto coinvolgimento di media del nostro Paese in una campagna anti-russa. L’Ambasciatore Sequi ha rinnovato la condanna per l’ingiustificata aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa. Egli ha ribadito l’auspicio del Governo italiano che si possa giungere presto a una soluzione negoziata del conflitto su basi eque e di rispetto della sovranità ucraina e dei principi del diritto internazionale. Ha infine sottolineato l’importanza di definire rapidamente un’intesa per sbloccare le esportazioni di grano dai porti ucraini al fine di evitare gravi conseguenze per la sicurezza alimentare globale.

ORE 12:50 – LAVROV ACCUSA L’EUROPA: “CHIUSURA SPAZI AEREI ATTO OSTILE CONTRO LA RUSSIA” – L’impensabile è accaduto”. Così il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha commentato la decisione di diversi Paesi europei di chiudere i propri spazi aerei al suo volo, costringendolo a rinunciare alla prevista visita alla Serbia, Paese “amico” di Mosca. “Si è trattato della privazione a uno stato sovranità di svolgere la propria politica estera”, ha detto lo stesso Lavrov in una conferenza stampa online.

“Simili azioni ostili contro il nostro Paese possono creare problemi”, ha commentato a sua volta il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, il quale ha assicurato che la Russia e la Serbia manterranno i loro contatti.

ORE 13:15 – KULEBA: “NON POSSIAMO FIDARCI DELLE PAROLE DI PUTIN” – “Putin dice che non utilizzerà le rotte commerciali per attaccare Odessa. Questo è lo stesso Putin che ha detto al cancelliere tedesco Scholz e al presidente francese Macron che non avrebbe attaccato l’Ucraina, giorni prima di lanciare un’invasione su vasta scala del nostro Paese. Non possiamo fidarci di Putin, le sue parole sono vuote”: lo scrive oggi il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un messaggio su Twitter.

ORE 14:05 – LAVROV: “PIÙ SARÀ LUNGA GITTATA ARMI DI KIEV, PIÙ AVANZEREMO” – La Russia è pronta a colpire territori ucraini più lontani dai propri confini quanto più potente sarà la portata delle nuove armi che Kiev riceverà dall’Occidente. La minaccia è arrivata dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, durante una conferenza stampa online. Lo riporta la Tass. “Il presidente Vladimir Putin ha già commentato la situazione che emergerà con l’arrivo di nuovi armamenti, io posso solo aggiungere che più lunga sarà la gittata degli armamenti che fornirete, più noi sposteremo avanti dal nostro territorio la linea oltre la quale la presenza dei neonazisti verrà considerata una minaccia per la Federazione Russa”.

ORE 15:45 – EX DEPUTATO DELLA DUMA NEVZOROV HA CHIESTO CITTADINANZA UCRAINA – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha spiegato durante un incontro stampa con i giornalisti che l’ex deputato della Duma di Stato russa Oleksandr Nevzorov aveva chiesto la cittadinanza ucraina.

“So che voleva rinunciare alla cittadinanza russa perché sostiene l’Ucraina. Ne abbiamo parlato, è in lista – ha detto alla stampa locale il presidente – Se possiamo scuotere la Russia, dobbiamo farlo. Credo che questa sia anche la nostra arma: persone di qualsiasi cittadinanza che sostengono l’Ucraina”.

ORE 15:50 – UCRAINI RESPINGONO ASSALTO RUSSO IN DIREZIONE SLOVYANSK – Le forze armate ucraine hanno fermato l’offensiva nemica e respinto l’esercito russo in direzione di Slovyansk. Lo ha annunciato il portavoce del ministro della Difesa dell’Ucraina, Oleksandr Motuzyanyk.

ORE 16:10 – SEVERODONETSK, SINDACO: “FORZE SUFFICIENTI PER RESPINGERE RUSSI” – L’Ucraina ha concentrato “forze sufficienti per respingere gli attacchi russi” a Severodonetsk, ma nessuna delle due parti si sta preparando a ritirarsi. Lo afferma il sindaco della città, Oleksandr Stryuk, citato dal Guardian.

ORE 16:30 – LEADER SEPARATISTI: “BOMBARDAMENTI SENZA PRECEDENTI DI KIEV A DONETSK” – Il leader dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin, ha definito “senza precedenti” i recenti bombardamenti ucraini sulle aree residenziali di Donetsk. “Il 30 maggio e’ stata registrata la piu’ grande escalation dal 2014”, ha detto Pushilin a Rossiya 1, “le forze di sicurezza di Kiev hanno utilizzato artiglieria da 155 mm e obici americani M777 e hanno anche sparato quattro razzi da un lanciarazzi multiplo Smerch su aree residenziali, uccidendo persone”. “Inoltre, il 6 giugno, l’esercito ucraino ha sparato un gran numero di proiettili da lanciarazzi multipli e artiglieria Grad in diverse aree di Donetsk, a seguito dei quali persone sono state uccise e ferite e infrastrutture significative sono state danneggiate”, ha aggiunto il capo separatista.

ORE 16:40 – KIEV: DA UN MESE PIU’ RIENTRI CHE PARTENZE – Il flusso di persone che entrano in Ucraina attraverso i confini occidentali supera da 27 giorni consecutivi quello di chi lascia il Paese. Lo indicano i dati del Servizio di guardia di frontiera di Kiev, citato da Interfax Ucraina. In questo periodo, il saldo tra ingressi e uscite è di circa 184 mila persone. La tendenza era già stata confermata nei giorni scorsi da Frontex.

ORE 17 – MOSCA MINACCIA MEDIA USA: “CAMBI LINEA CON NOSTRI GIORNALISTI O REAGIREMO” – I rappresentati dei media americani accreditati in Russia sono stati convocati oggi al ministero degli Esteri di Mosca e, come riporta Ria Novosti, riferendo quanto detto dal corrispondente capo della compagnia televisiva americana Alhurra TV, Feras Almardini, i giornalisti sono stati avvertiti di possibili misure di ritorsione se Washington non cambia atteggiamento nei confronti dei giornalisti russi che lavorano negli Stati Uniti. “Ci sono stati concessi tre mesi da ora. Se l’atteggiamento nei confronti dei media russi a Washington non cambia, allora probabilmente ci sarà una sorta di risposta”, ha detto Almardini, rispondendo a una domanda di RIA Novosti sul contenuto dell’incontro. Alla conversazione con la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova hanno partecipato corrispondenti da Mosca del Wall Street Journal, Cnn, Ap, Npr, Alhurra TV e una serie di altri media.

ORE 17:10 – ZELENSKY: “PRIGIONIERI AZOVSTAL SONO 2.500” – “Più di 2.500 combattenti ucraini che erano ad Azovstal ora sono i prigionieri dei russi”. Lo dichiara il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in occasione della conferenza stampa di oggi.

ORE 17:30 – “INTESA TURCHIA-RUSSIA SU GRANO E SMINAMENTO PORTI” – Turchia e Russia hanno raggiunto un accordo preliminare per sbloccare le spedizioni di prodotti agricoli ucraini da un porto chiave sul Mar Nero. Lo riferisce l’agenzia Bloomberg, aggiungendo però che Kiev rimane scettica sull’intesa proposta, stando a fonti “a conoscenza” dei negoziati. Secondo le fonti, l’attuazione del piano russo-turco sotto gli auspici delle Nazioni Unite consentirà di rimuovere le mine dalle acque costiere nella regione di Odessa e garantire la spedizione sicura di navi con grano dal Mar Nero al Mar Mediterraneo. In particolare, la Turchia ha offerto assistenza nello sminamento delle acque ucraine e nella scorta delle imbarcazioni con i carichi di grano da esportare. Ankara – dove mercoledì sarà in visita il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov – spera inoltre che l’approvazione di questo piano da parte delle Nazioni Unite ne garantisca l’attuazione in sicurezza. Allo stesso tempo, le autorità turche hanno in programma di creare un centro a Istanbul che coordinerà e monitorerà l’attuazione della missione. Tuttavia, secondo le fonti, l’Ucraina non ha partecipato direttamente ai negoziati russo-turchi.

ORE 17:40 – ZELENSKY: “RESISTIAMO A SEVERODONETSK MA RUSSI SONO DI PIU'” – Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha affermato che la situazione nella città di Severodonetsk, nella regione di Luhansk, è “difficile” e che l’esercito ucraino sta cercando di resistere. “Per quanto riguarda la situazione al fronte, è difficile in direzione di Severodonetsk. Stiamo mantenendo le posizioni ma gli occupanti (i russi ndr.) sono di più e sono più potenti”, ha detto Zelensky, citato dai media ucraini.

ORE 18:10 – AMBASCIATORE RAZOV CHIEDE A ITALIA “MODERAZIONE” – L’Ambasciatore russo in Italia, Sergei Razov,”ha chiesto moderazione ed equilibrio, tradizionali per la politica estera italiana, nell’interesse del mantenimento di relazioni positive e di cooperazione tra i popoli russo e italiano a lungo termine”, rende noto un comunicato stampa dell’ambasciata russa in Italia diffuso dopo che Razov era stato, questa mattina, convocato al Ministero degli esteri. “L’Ambasciatore si è soffermato sulle dichiarazioni talvolta inaccettabili di alti funzionari italiani nei confronti della Russia e della sua leadership. Ha sottolineato che la linea di propaganda che sta dominando nei media italiani difficilmente può essere qualificata altrimenti che come ostile”. A Razov, riassume l’ambasciata russa, “sono state messe in evidenza presunte dichiarazioni ‘inammissibili e offensive’ del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa nei confronti delle istituzioni e dei media italiani”. Sequi “ha respinto le accuse di coinvolgimento dei media italiani in una “campagna anti-russa”. “Sono stati forniti – conclude il comunicato- chiarimenti anche in relazione alle proposte dell’Italia per porre fine al conflitto in Ucraina e agli appelli per lo sblocco delle esportazioni di grano dai porti ucraini”.

ORE 18:30 – A MARIUPOL “RISCHIO COLERA” – Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol, ha rilanciato l’allarme colera: la città si starebbe preparando per un’epidemia perché cadaveri e rifiuti si sono accumulati in città. Il Kyiv Independent riferisce che il ministero della Salute ucraino ha avvertito che le sepolture di massa e lo scarso accesso all’acqua pulita stanno creando un rischio di colera a Mariupol. Il ministero ha iniziato a segnalare casi sospetti di colera nella regione il 1 giugno, riporta il giornale. Andryushchenk, che ha lasciato la città all’inizio della guerra, ha riferito di aver saputo di casi isolati a Mariupol, dove la maggior parte delle infrastrutture della città è stata distrutta dagli attacchi aerei russi.

ORE 19:10 – MOSCA CONSEGNA A KIEV CORPI SOLDATI UCCISI IN ACCIAIERIA – La Russia ha iniziato a consegnare a Kiev i corpi dei combattenti ucraini uccisi nelle acciaierie Azovstal. Decine di corpi di combattenti recuperati dalle rovine dell’impianto bombardato sono stati trasferiti nella capitale ucraina dove è in corso il test del dna per identificare i resti dei soldati, ha affermato Maksym Zhorin, comandante militare ed ex leader del battaglione Azov. Ne dà notizia in esclusiva l’Associated Press. Non è chiaro quanti corpi potrebbero ancora esserci nell’impianto, che è stato colpito dalle forze russe via terra, aria e mare.

ORE 19:30 – USA DISPONE SEQUESTRO DUE AEREI ABRAMOVICH –Gli Stati Uniti ordinano il sequestro di due aerei di proprietà dell’oligarca russo Roman Abramovich perché prodotti negli Stati Uniti e quindi soggetti alle sanzioni imposte da Washington alla Russia per l’invasione dell’Ucraina. I due aerei un Boeing 787 Dreamliner e un Gulfstream, sono volati in Russia dopo febbraio, un viaggio che avrebbe richiesto uno speciale via libera americano.

L’oligarca era stato a Kiev ad aprile per rianimare le trattative per un cessate il fuoco. Dall’inizio dell’anno Abramovich ha perso tre miliardi e mezzo di dollari ed è sceso al nono posto tra gli oligarchi russi, e ha anche subito un tentativo di avvelenamento.

ORE 20:20 – RUSSIA AGGIUNGE ALTRI 62 AMERICANI NELLA ‘TRAVEL BAN’: C’E’ ANCHE MINISTRO YELLEN – La Russia ha aggiunto 61 cittadini statunitensi all’elenco di personalità interessate da ‘travel ban’, tra cui la segretaria all’Energia Jennifer Granholm e la segretaria al Tesoro Janet Yellen. Lo ha affermato il ministero degli Esteri di Mosca. “In risposta alle crescenti sanzioni statunitensi contro personaggi politici e pubblici russi, nonché rappresentanti delle imprese nazionali, 61 cittadini americani tra i vertici delle principali società militari-industriali, piattaforme mediatiche e agenzie di rating, compagnie aeree e di costruzione navale, sono inclusi nella “lista di arresto”, così come singoli funzionari del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti coinvolti nella diffusione di notizie false su attacchi informatici russi”, ha affermato il ministero in una nota

ORE 21:30 – BORRELL: “DISTRUTTO SECONDO TERMINAL DI GRANO PIU’ GRANDE DI UCRAINA”– “Le forze russe hanno distrutto il secondo più grande terminal di grano in Ucraina, a Mykolaiv. Un altro attacco missilistico che contribuisce alla crisi alimentare globale. Alla luce di tali notizie, la disinformazione diffusa da Putin che devia le colpe diventa sempre più cinica”. Lo scrive in un tweet l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell.

La diretta del 104esimo giorno di conflitto. Guerra Ucraina-Russia, i colloqui di pace “sono a zero” per Zelensky: Ue: “Stupri usati come arma”. Antonio Lamorte su Il Riformista il 7 Giugno 2022.  

È arrivata al 104esimo giorno la guerra in Ucraina. Languono le opportunità diplomatiche mentre sul campo si continua a combattere. La Russia, dopo qualche giorno di difficoltà e la controffensiva ucraina, sembra aver rilanciato l’offensiva sulla città di Severodonetsk e in tutta la regione di Donetsk.

L’Ucraina ringrazia e chiede l’invio di nuove e più potenti armi da parte dell’Occidente. Il Presidente ha ringraziato in particolare il Regno Unito “per aver compreso le nostre richieste di aiuto. Kiev punta a riconquistare i territori occupati da Mosca. Solo due giorni fa i missili sono tornati a cadere sulla capitale.

La Marina ucraina ha fatto sapere di aver respinto anche la flotta russa nel Mar Nero. Bruxelles accusa intanto la Russia di aver distrutto il secondo più grande terminal di grano. La “guerra del grano”, com’è stata battezzata, è il nuovo fronte caldo del conflitto: la crisi rischia di destabilizzare i Paesi poveri dove manca il cibo ma anche l’Europa che potrebbe essere raggiunta da flussi migratori ingestibili.

Secondo le ultime stime dell’Onu sono 14 milioni gli sfollati all’interno del Paese, 7 quelli fuggiti dall’Ucraina dal lancio dell’invasione lo scorso 24 febbraio. Marina Ovsyannikova, la giornalista che protestò in diretta sulla televisione pubblica russa, è stata contestata ed espulsa anche dall’Ucraina. Il ministero degli Esteri italiano ha intanto convocato l’ambasciatore russo a Roma

ORE 3:00 – CHIUSURA AEREO “ATTO OSTILE” VERSO LAVROV – Mosca ha definito “ostili” le azioni di diversi paesi europei dopo che il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov è stato costretto ad annullare una visita in Serbia a causa della chiusura degli spazi aerei di diversi stati europei. “Tali azioni ostili contro il nostro Paese possono causare alcuni problemi”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, insistendo poi sul fatto che Russia e Serbia continueranno i contatti.

Antonio Lamorte. Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.

ORE 5:00 – ZELENSKY RINGRAZIA LONDRA PER LE NUOVE FORNITURE DI ARMI – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato il Regno per aver fornito a Kiev le armi necessarie a combattere contro la Russia e il premier Boris Johnson per la sua “piena” comprensione dei bisogni dell’Ucraina. Londra ha annunciato che, con gli USA, fornirà a Kiev sistemi missilistici a lancio multiplo in grado di colpire a 80 chilometri di distanza. “Sono grato al primo ministro Boris Johnson per aver compreso appieno le nostre richieste e per essere pronto a fornire all’Ucraina le armi di cui ha così tanto bisogno per proteggere la vita del nostro popolo”.

ORE 6:00 – KIEV: “SERVONO PIU’ LANCIARAZZI PER BLOCCARE I RUSSI – Il tenente colonnello Olaksiy Arestovych, consigliere militare del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha dichiarato al Guardian che per sconfiggere la Russia servono almeno 60 sistemi lanciarazzi multipli (Mlrs), definiti “un’arma rivoluzionaria”. “Meno ne prendiamo e peggiore sarà la nostra situazione. Le nostre truppe continueranno a morire e noi continueremo a perdere terreno”.

ORE 7:00 – MICHEL: “RUSSIA USA STUPRO COME ARMA DI GUERRA” – “Abbiamo avuto notizie che le forze russe usano la violenza sessuale come arma di guerra. La violenza sessuale è un crimine di guerra. Un crimine contro l’umanità. Una tattica di tortura, terrore e repressione. Atti vergognosi in una guerra vergognosa. Questi crimini devono essere portati alla luce del giorno ed essere perseguiti senza impunità”, ha detto il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel annunciando la conferenza Onu “Women in Conflicts del prossimo 9 giugno.

ORE 8:00 – INTELLIGENCE UK: KIEV HA RIPRESO ALCUNE AREE DI SEVERODONETSK – “Nel weekend le forze russe hanno riconquistato parti di Severodonetsk, ma le forze russe continuano a occupare i distretti orientali”. Lo sottolinea l’intelligence britannica nel suo aggiornamento sulla situazione in Ucraina, affermando che “il più ampio piano” di Mosca “continua a essere quello di tagliare l’area di Severodonetsk da nord e da sud”. La Russia inoltre punta a “tagliare fuori l’area di Severodonetsk da nord e da sud” e dopo i bombardamenti a Izyum si prepara a nuovi attacchi “sull’asse settentrionale”

Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera” il 6 giugno 2022.

«Quando senti il sibilo della granata è troppo tardi. Non resta che gettarsi a terra coprendo le orecchie e sperando che il fragore e lo spostamento d'aria non rompano i timpani». La raccontano bene David e Artiom questa guerra impari degli ucraini contro i bombardamenti a tappeto russi sul Donbass. 

Hanno rispettivamente 18 e 27 anni, volontari nell'esercito regolare che da 102 giorni combattono per cercare di fermare l'avanzata voluta da Putin. Li incontriamo in un parco giochi di Mirnograd, la cittadina dove godono di qualche ora di respiro prima di tornare al fronte che per loro si trova una quarantina di chilometri più a Est e precisamente nel paesone conteso di Avdiivka bombardato senza sosta dalle artiglierie russe trincerate alla periferia di Donetsk.

Attacchi e contrattacchi «I russi adottano sempre le stesse tattiche. Le loro avanzate sono precedute da colpi d'artiglieria e mortai radi e poco precisi, quindi arrivano i blindati assieme alle fanterie, noi li scacciamo con missili anticarro e combattimenti ravvicinati, infliggendo loro perdite gravi. Subito si ritirano, ma poco dopo iniziano i bombardamenti pesanti misti a raid aerei, che non risparmiano nulla, fanno terra bruciata di interi quartieri», spiegano.

Tre giorni fa è capitato anche a loro: «Stavamo lasciando Avdiivka in jeep quando abbiamo bucato. Ci siamo fermati e mentre eravamo in procinto di cambiare la ruota sono iniziati gli scoppi. È stato terrificante, letteralmente nuvole di bombe hanno sconvolto il quartiere. 

Non c'era dove rifugiarsi, siamo rimasti immobili sull'asfalto per un quarto d'ora.

Quindi, all'improvviso, è tornata una calma irreale. Noi abbiamo rimontato la ruota in fretta, ma allora sono ripresi i colpi. Ancora ci siamo gettati sull'asfalto, così per mezza giornata: siamo vivi per miracolo».

Sono racconti che aiutano a comprendere le dinamiche di questa fase del conflitto 102, dove l'avanzata russa nel Donbass segna il passo e allo scontro di movimento si va sostituendo una lunga guerra di posizione. Il fattore a favore degli ucraini restano però gli arrivi di armi occidentali, specie le artiglierie e i lanciamissili americani che potrebbero davvero ricacciare i russi sulle posizioni di partenza e rilanciare il piano ucraino di riprendere Mariupol. 

Visita a sorpresa Ieri il presidente Zelensky si è recato a Zaporizhzhia per visitare i profughi di Mariupol e ispezionare le unità impegnate sul fronte meridionale. Kiev torna a confermare di avere bloccato l'avanzata russa sulla città chiave di Severodonetsk e riconquistato oltre la metà dell'area urbana.

Un'evoluzione che secondo gli strateghi dell'esercito britannico sta mettendo in crisi l'intero progetto russo di conquista integrale del Donbass a completamento dei successi del 2014. 

Le difficoltà militari di Mosca sono sottolineate tra l'altro dall'uccisione del generale maggiore Roman Kutuzov, sembra nel Donbass. La notizia è confermata dai media moscoviti. Sono ormai una decina i generali russi morti in azione dal 24 febbraio. Il rischio che la frustrazione di Mosca possa adesso sfogarsi sui prigionieri si sta traducendo nella minaccia della pena di morte per tre volontari stranieri tra le fila ucraine, due britannici e un marocchino, caduti nelle mani dei separatisti filorussi di Donetsk.

Guerra Ucraina-Russia. Medvedev: “Odio gli occidentali, voglio farli sparire”. Lavrov in Turchia. 600 residenti di Kherson in camere di tortura. Redazione CdG 1947 su Il Corriere del Giorno il 7 Giugno 2022.

Non si placa l'ira di Mosca per il mancato viaggio del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in Serbia: il Cremlino ha definito 'ostili' le azioni di diversi paesi europei che hanno deciso di chiudere i loro spazi aerei. Proseguono le azioni contro la Russia: la Lettonia ha deciso di vietare tutti i canali televisivi russi fino alla fine del conflitto.

Giorno di guerra numero 104. Mentre la marina ucraina ripresa dalla Cnn dice che le navi della flotta russa del Mar Nero si sono ritirate a più di 100 km dalle coste ucraine a causa degli attacchi delle forze di Kiev con missili e droni. Mosca consegna all’Ucraina i corpi di decine di soldati morti nella difesa dell’acciaieria Azovstal di Mariupol. 

Non si placa l’ira di Mosca per il mancato viaggio del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in Serbia: il Cremlino ha definito ‘ostili’ le azioni di diversi paesi europei che hanno deciso di chiudere i loro spazi aerei. Proseguono le azioni contro la Russia: la Lettonia ha deciso di vietare tutti i canali televisivi russi fino alla fine del conflitto.

Intanto l’ex presidente russo e ora vice capo del Consiglio di Sicurezza della Federazione, Dmitri Medvedev, non usa mezzi termini per spiegare le sue dure posizioni contro l’Occidente. «Mi viene spesso chiesto perché i miei post su Telegram sono così duri», scrive, «la risposta è che li odio. Sono dei bastardi e degenerati. Vogliono la nostra morte, quella della Russia. Finché sono vivo, farò di tutto per farli sparire».

h.01.02 | Argentina, una legge per tassare chi guadagna dalla guerra in Ucraina

Il governo argentino ha proposto lunedì un disegno di legge per tassare le società che guadagnano “reddito straordinario” dalla guerra in Ucraina, una misura che inciderebbe in modo particolare sull’industria cerealicola del Paese.

h.01.20 | Usa accusano Mosca di intimidazioni a stampa americana

Gli Stati Uniti hanno accusato Mosca di tentativi di intimidazione nei confronti della stampa americana che opera sul territorio russo. Le accuse seguono di poco la convocazione da parte del Cremlino di alcuni corrispondenti di testate statunitensi. Questi sono stati chiamati “a presentarsi al ministero degli esteri russo per ‘spiegare loro le conseguenze della politica ostile da parte del loro governo nella sfera dei media’”, ha accusato il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price. “Voglio essere chiaro”, ha aggiunto, “il Cremlino è impegnato in un assalto in grande stile alla libertà dei media e al loro accesso all’informazione”.

h.01.56 | Media: in Germania informatici russi Deutsche Bank

Deutsche Bank ha trasferito a Berlino diverse centinaia di suoi esperti informatici russi, secondo fonti del quotidiano tedesco Handelsblatt. Diverse centinaia dei circa 1.500 programmatori che lavorano nel Technology Center di Deutsche Bank sono arrivati in Germania, afferma Handelsblatt. La banca ha offerto lavoro a Berlino a tutti i dipendenti del Technology Center russo, aggiunge il quotidiano tedesco. E il numero di impiegati russi che si trasferiranno nel nuovo Technology Center tedesco della banca potrebbe crescere ulteriormente, secondo le fonti di Handelsblatt. Deutsche Bank ha rifiutato di commentare la notizia.

h.02.15 | Nyt: soldati usano traduttore Google per nuove armi Usa

Le armi inviate dalla Nato e dagli Stati Uniti raggiungono l’Ucraina più velocemente dell’addestramento ai militari per usarle. In mancanza della formazione necessaria, i soldati ucraini ricorrono al traduttore di Google per decifrarne le istruzioni all’utilizzo. Lo riporta il New York Times, sottolineando come l’addestramento dei soldati nell’usare le nuove tecnologie sta diventando un crescente e significativo ostacolo.

h.02.24 | L’Ucraina ha iniziato il recupero dei corpi dei combattenti di Azovstal

La Russia ha iniziato a consegnare i corpi dei combattenti ucraini uccisi nelle acciaierie Azovstal, l’impianto nella città distrutta di Mariupol. L’ultima disperata resistenza dei combattenti è diventata un simbolo di resistenza contro l’invasione di Mosca. Decine di corpi recuperati dalle rovine dell’edificio bombardato, ora occupato dai russi, sono stati trasferiti nella capitale ucraina, Kiev, dove è in corso il test del DNA per identificare i resti. A dirlo è Maksym Zhorin, comandante militare ed ex capo del reggimento Azov, che era tra le unità ucraine che difesero l’impianto per quasi tre mesi prima di arrendersi.

h.02.37 | Militari Kiev: “Servono molti più lanciarazzi Mlrs“

“Per avere una possibilità di sconfiggere la Russia l’Ucraina ha bisogno di almeno 60 sistemi lanciarazzi multipli (Mlrs), molti di più di quelli promessi finora da Stati Uniti e Regno Unito“, ad affermarlo, come riporta il Guardian, è il tenente colonnello Oleksiy Arestovych, consigliere militare del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

h.03.35 | Giappone congelerà gli asset di due banche russe e una bielorussa come sanzione aggiuntiva

Gli asset di due banche russe e una bielorussa saranno congelati da Tokyo come provvedimento aggiuntivo alle sanzioni già imposte alla Russia dopo l’invasione della Ucraina. Lo ha affermato il ministro degli esteri giapponese

h.05.24 | Riapre un teatro a Kiev, biglietti esauriti per lo spettacolo di domenica

Un teatro nella capitale ucraina ha riaperto per la prima volta da quando le forze russe hanno invaso il paese e i biglietti per lo spettacolo di domenica sono esauriti.

h. 07.52 | Zelensky ringrazia Boris Johnson: “Ha capito le nostre necessità”

Volodymyr Zelensky esprime gratitudine al premier britannico Boris Johnson. All’indomani dell’annuncio di Londra sulle  forniture alle forze armate di Kiev di sistemi lanciarazzi multipli  M270 in grado di colpire obiettivi fino a 80 chilometri di distanza e a poche ore dal voto interno al partito conservatore britannico con cui è stata messa in discussione la leadership del capo del governo di Londra, nel suo discorso notturno Zelensky ha voluto ringraziare il Regno Unito per aver fornito le armi di cui Kiev afferma  di aver bisogno per combattere la Russia. “Sono grato a Johnson per la piena comprensione  delle nostre richieste e la disponibilità a fornire all’Ucraina le armi di cui ha bisogno per proteggere la vita del  nostro popolo“, ha affermato. Ben Wallace, ministro della Difesa del Regno Unito, ha spiegato la  decisione di spedire i lanciarazzi – presa in coordinamento con gli  Stati Uniti – alludendo al cambiamento di tattica della Russia: “anche il nostro sostegno  all’Ucraina deve cambiare”.

h.08.06 | Colpi di mortaio russi sulla regione di Sumy

“I russi hanno sparato su Seredyna-Buda. I bombardamenti sono iniziati intorno alle 5 del mattino, ci sono stati 7 colpi di mortaio  e poi hanno aperto il fuoco dell’artiglieria“. Lo ha scritto su  Telegram Dmytro Zhyvytskyi, capo dell’amministrazione militare di  Sumy. “Almeno 6 case, un fabbricato agricolo e un garage – aggiunge – sono  stati danneggiati e sul luogo del bombardamento si sono verificati incendi. Danneggiata anche la linea elettrica“.

h.08.30 | Bielorussia aumenterà numero militari

“Nell’ambito della creazione del Comando operativo meridionale, si prevede che il numero delle forze armate della Repubblica di Bielorussia aumenti fino a 80mila persone”. Lo ha  riferito lo Stato maggiore delle forze armate ucraine nel rapporto di  stamattina, aggiungendo che “permane la minaccia di attacchi missilistici e aerei dal territorio della Bielorussia“. 

 h.08.38 | Per gli 007 britannici Mosca mira a isolare Severodonetsk

Le truppe russe hanno ripreso il controllo di alcune parti di Severodonetsk, ma secondo gli strateghi si mira ad isolare ancora di più l’area della città più strategica dell’Ucraina orientale sia dal Nord (Izyum) che dal Sud (Popasna): lo scrive l’intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione nel Paese. Il rapporto, pubblicato dal ministero della Difesa su Twitter, ricorda che fino a maggio le truppe russe avevano guadagnato terreno lungo l’asse meridionale, ma sottolinea che nell’ultima settimana non ci sono stati progressi. Notizie di pesanti bombardamenti vicino a Izyum indicano che Mosca si sta preparando a riprendere l’offensiva lungo l’asse settentrionale. In questo quadro, la Russia ha bisogno di sfondare su almeno uno di questi due assi – quello meridionale di Popasna o quello settentrionale di Izyum – per tradurre i successi tattici in successi operativi e proseguire la sua marcia verso l’obiettivo politico di conquistare l’intera regione di Donetsk

h.08.42 | Pesanti combattimenti in corso a Severodonetsk

Pesanti combattimenti sono in corso nella città dell’Ucraina orientale di Severodonetsk, le truppe russe stanno continuando a prenderla d’assalto: lo dice l’esercito di Kiev nel suo rapporto operativo della mattina. Secondo lo Stato maggiore, le truppe ucraine hanno respinto gli attacchi russi nelle città di Nahirne, Berestov, Krynychne e Rota e avrebbero anche colpito alcune unità militari di Mosca nella regione di Kherson (Sud) e depositi di munizioni nella regione di Mykolayiv, sempre nel meridione del Paese. L’ultimo aggiornamento fornito dal capo militare regionale del Lugansk Sergiy Gaidai afferma che gli attacchi russi in direzione di Novookhtyrka e Voronove sono stati respinti.

h.09.52 | Due civili uccisi a Mykolaiv

 Due civili sono rimasti uccisi e tre feriti nei bombardamenti notturni dell’esercito russo sulla zona ovest della regione di Mykolaiv, al confine con l’oblast di Kherson (Ucraina meridionale). Danneggiati edifici amministrativi, uno stadio e una scuola. Lo ha riferito l’amministrazione militare regionale citata dal  Kiyv Independent.

h.08.55 | Navi russe si ritirano dalla costa ucraina

Le navi della flotta russa del Mar Nero si sono ritirate a oltre 100 chilometri dalle coste ucraine a causa degli attacchi delle forze di Kiev con missili e droni: lo dice la Marina ucraina. Nel tentativo di riprendere il controllo delle parti nord-occidentali del Mar Nero, i russi avevano schierato sistemi missilistici costieri nelle regioni della Crimea e di Kherson, ha spiegato la Marina, sottolineando comunque che la minaccia di attacchi missilistici dal mare rimane.

h.09.33 | A Severodonetsk forze ucraine riparano nell’impianto chimico Azot

“Le forze ucraine sono state quasi completamente cacciate dalla zona industriale della città di Severodonetsk (Ucraina orientale)  e costrette a riparare nell’impianto chimico Azot”. Lo afferma l’ambasciatore filorusso dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk Rodion Miroshnik, citato dalla Tass.

 h.09.40 | Kiev: “La Turchia diventi garante della nostra sicurezza“

“Ci aspettiamo che la Turchia diventi garante per la sicurezza del nostro Paese”. Lo ha affermato Rustem Umerov, parlamentare ucraino e membro della delegazione di Kiev nei colloqui con Mosca, durante un’intervista al quotidiano turco Sabah. “Siamo grati alla Turchia per il suo importante ruolo nella mediazione tra i nostri Paesi nei colloqui di pace“, ha affermato, ringraziando Ankara per aver “sostenuto l’Ucraina nell’arena internazionale negli ultimi 8 anni”.  Secondo il politico ucraino, “il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha sempre sostenuto l’integrità territoriale dell’Ucraina ed è stato attivo nell’elaborare soluzioni per cercare una risoluzione in questa guerra“

h.09.44 | NYT: “Armi occidentali troppo sofisticate per ucraini“

Il New York Times titola sul problema costituito dalla mancanza di competenze delle forze ucraine nell’uso delle armi sofisticate fornite da Usa e Gran Bretagna: “E’ come se avessimo un iPhone 13 ma fossimo capaci di usarlo solo per telefonare“, sintetizza il sergente Dmytro Pysanka, all’inviato del giornale. Non si tratta solo dei lanciarazzi multipli o dei sistemi radar, spiega il giornale, ma anche di equipaggiamenti individuali, come i binocoli di puntamento a tecnologia laser che potrebbero consentire all’artiglieria di colpire con precisione i bersagli russi, ma che nessuno sa usare. 

h.10.05 | L’ex presidente russo Medvedev: “Odio gli occidentali, voglio farli sparire“

Dmitri Medvedev, l’ex presidente russo e ora vicecapo del Consiglio di Sicurezza della Federazione, non ha usato mezzi termini per spiegare le sue dure posizioni contro l’Occidente. “Mi viene spesso chiesto perché i miei post su Telegram sono così duri: la risposta è che li odio. Sono dei bastardi e degenerati. Vogliono la nostra morte, quella della Russia. Finché sono vivo, farò di tutto per farli sparire“.

h.10.30 | Zelensky: “Colloqui con la Russia a livello zero“

I colloqui con la Russia sono “a livello zero”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo consueto punto sull’andamento del conflitto.

h.10.34 | Russi restituiscono a Kiev i corpi dei soldati di Azovstal

Decine di corpi di combattenti ucraini uccisi nelle acciaierie Azovstal sono stati restituiti a Kiev dalle forze armare russe. I cadaveri sono stati trasferiti nella capitale ucraina, dove è in corso il test del Dna per identificarli. Il destino dei soldati catturati è avvolto dall’incertezza. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha detto che più di 2.500 combattenti dell’impianto sono tenuti prigionieri e l’Ucraina sta lavorando per ottenere il loro rilascio.

h.10.39 | Kiev contro l’Agenzia internazionale per l’atomica: “Mai invitato Grossi A Zaporizhia”

“Mai invitata l’Aiea a Zaporizhia”. Energoatom, l’azienda di Stato ucraina che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari attive nel Paese e del disarmo dei tre reattori superstiti della centrale di Chernobyl, smentisce il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Mariano Grossi, che ieri ha annunciato una missione dell’Agenzia alla centrale di Zaporizhia. “L’Ucraina ci ha richiesto, e noi andremo lì”, ha twittato ieri Grossi. Ma Energoatom oggi smentisce categoricamente l’invito: “La parte ucraina non ha invitato Grossi a visitare la centrale di Zaporizhia e in precedenza gli ha già negato tale visita, sottolineando che una missione alla centrale sarà possibile solo quando il nostro Paese ne riprenderà il controllo“.

h.10.43 | Matrimoni finti per lasciare la guerra

Matrimoni finti per sfuggire alla guerra. Secondo l’Intelligence di Kiev i militari russi per tentare di lasciare il fronte e tornare a casa stanno organizzando finte cerimonie. Gli 007 di Kiev su Telegram hanno reso nota una conversazione intercettata fra due militari di Mosca dove uno spiegava all’altro lo stratagemma. La sua idea però sarebbe stata bocciata dal comando secondo cui gli unici motivi per lasciare l’area dei combattimenti sono “ferimento, morte o decesso di un parente stretto“.

h.11.20 | 263 bambini uccisi dall’inizio della guerra

Il bilancio dei bambini uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa è salito a 263: lo ha reso noto l’ufficio del procuratore generale del Paese. I minori feriti sono almeno 467. Lo riporta la Ukrainska Pravda.

h.11.28 | Mosca, 1,7 mln persone dall’Ucraina in territorio Russia

“Oltre 1,7 milioni di residenti dell’Ucraina, tra cui 276.000 bambini, sono sul territorio russo, distribuiti in 56 regioni della Federazione“: lo dichiara una fonte delle forze dell’ordine alla Tass. “Più di 1,7 milioni di persone provenienti dalle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e dall’Ucraina hanno attraversato il confine russo, tra cui 276.000 bambini“, ha dichiarato, aggiungendo che quasi 20.000 rifugiati sono entrati in Russia nelle ultime 24 ore, e che 507.000 hanno la cittadinanza russa, oltre 907.000 sono cittadini delle autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Lugansk. Kiev denuncia invece deportazioni forzate

h.11.44 | A Donetsk 21 bombardamenti in 24 ore: bambini fra le vittime

Nelle ultime 24 ore sono stati contati 21 bombardamenti russi nella regione di Donetsk, ci sono bambini tra le vittime: lo riferisce il servizio stampa della Polizia nazionale ucraina citato da Ukrinform.   “Gli occupanti hanno sparato su 14 insediamenti: Bakhmut, Avdiyivka, Krasnohorivka, Chasiv Yar, Mykolaivka, Maryinka, Kurakhove, Orlivka, Pisky, Bohoyavlenka, Pervomaiske, Netaylove, Heorgiyivka e Berkhivka. Tra i civili uccisi e feriti ci sono anche bambini”, si legge nel rapporto.   Secondo la polizia ucraina, il nemico ha sparato missili, artiglieria e sistemi MLR Grad, Smerch e Uragan

h.11.55 | Missile russo abbattuto a Zaporizhia

Questa mattina, un missile russo è stato abbattuto vicino a Zaporizhia dalle forze di difesa aerea ucraine,  stando a quanto riferisce il locale quartier generale della difesa del territorio attraverso il proprio canale Telegram. Sono state udite esplosioni in diverse aree di Zaporizhia. Le informazioni  sono confermate dal sindaco facente funzione Anatoly Kurtev  sul sito web del municipio.

h.11.58 | Turchia, oggi inizia visita Lavrov

Il ministro degli Esteri russo arriva oggi in Turchia per una visita di due giorni, dedicata a “questioni regionali e bilaterali”. Lo si legge nella nota diffusa dalla diplomazia di Ankara dopo che la  scorsa settimana il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu,  aveva annunciato la visita di Lavrov insieme a una  delegazione militare, per “colloqui sulla questione dell’apertura di  un corridoio sicuro che includa anche il trasporto di grano nel Mar  Nero”.

h.12.06 | Mosca annuncia la conquista di Svyatogorsk

Il ministro della Difesa russo, Serghei  Shoigu, ha annunciato la “liberazione” di Svyatogorsk, nella regione di Donetsk, nel corso dell’operazione militare speciale in Ucraina. “Una parte significativa delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk lungo la riva sinistra del fiume Seversky Donec, comprese le città di Krasny Liman e Svyatogorsk, insieme ad altri 15 insediamenti, sono state liberate“, ha detto Shoigu. Tra gli insediamenti conquistati dalle truppe russe, il ministro ha citato Studenok, Yarovaya, Kirovsk, Yampol e Drobyshevo.Svyatogorsk si trova nella parte settentrionale dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, a poco più di 40 chilometri a Sud-Est da Izyum nella regione di Kharkiv, che è sotto il controllo dell’esercito russo.

h.12.15 | Turchia: “In contatto con Onu, Kiev e Mosca per corridoi del grano“

“Siamo in contatto con Russia e Ucraina e siamo in contatto con le Nazioni Unite per cercare di risolvere la questione“. Lo fa sapere il ministro della Difesa turco Hulusi Akar, come riporta la Tv di Stato Trt, riguardo alla creazione di corridoi per il trasporto di prodotti agricoli dall’Ucraina tramite il mar Nero.  Akar ha affermato che la Turchia in questo momento ha un ruolo di coordinamento ma non è ancora stato definito come funzionerà il corridoio e devono ancora essere risolte alcune questioni tecniche tra cui “come rimuovere le mine e chi lo farà“.

h.12.18 | Truppe russe si ritirano da Melitopol e si muovono verso Kherson

Le truppe russe si stanno ritirando da Melitopol e da parte del distretto di Vasylivka a Zaporizhzhia, nell’Ucraina sud-orientale, e muoveno verso Kherson, nel sud del Paese. Lo ha detto alla tv pubblica Ucraina il capo dell’amministrazione militare regionale di Zaporozhzhia, Alexander Starukh, osservando tuttavia che le unità militari della Federazione russa non abbandonano i tentativi di avanzare ulteriormente nell’est della regione.   “I combattimenti continuano lungo la linea di demarcazione, dove i nostri militari stanno respingendo il nemico. Scontri sono in corso a Orikhiv, Huliaipil, Komyshuvakha e negli insediamenti vicini, che subiscono continui bombardamenti“, ha dichiarato Starukh.

h.12.31 | Oltre 31mila soldati russi uccisi in Ucraina

Sono circa 31.360 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione, secondo l’esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’esercito ucraino indica che dopo 104 giorni di conflitto si registrano anche 212 caccia, 177 elicotteri e 553 droni abbattuti.   Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.390 carri armati russi, 694 pezzi di artiglieria, 3.416 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 125 missili da crociera e 13 navi.

h.12.35 | Di Maio: “Minacce Medvedev gravi e pericolosi“

Lo scrive in una nota il ministro degli Esteri Luigi Di Maio rispondendo alle affermazioni di Medvedev che in mattinata ha affermato “Odio gli Occidentali, voglio vederli distrutti”. Il capo della diplomazia italiana afferma: “È doveroso smettere di alimentare tensioni con provocazioni e minacce. Ribadisco: per arrivare alla pace non basta l’apertura dell’Ucraina e la spinta della comunità internazionale, ma serve la Russia e la volontà di dialogo di Putin. Le affermazioni che arrivano oggi, invece, non lasciano dubbi e allontanano da parte russa la ricerca della pace. Piuttosto danno linfa a una campagna d’odio contro l’Occidente, contro quei Paesi che stanno cercando con insistenza la fine delle ostilità in Ucraina“.

 h.13.05 | Rischio colera a Mariupol

Mariupol è sull’orlo di un’epidemia “esplosiva” di colera: sta “letteralmente annegando” nelle acque contaminate dai rifiuti e dalla decomposizione di sepolture improvvisate, aggravate dall’arrivo del caldo. Lo dice il vicesindaco della città ucraina Sergei Orlovio, sottolineando che le forze d’occupazione russa hanno messo la città in quarantena.

h.13.49 | Johnson: “Non bisogna spingere l’Ucraina verso un cattivo accordo“

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, non deve essere spinto dalle potenze mondiali ad accettare un cattivo accordo di pace con la Russia. Lo ha detto il primo ministro britannico Boris Johnson nella riunione coi ministri di governo, Nell’incontro, ha riferito il portavoce del premier, il ministro degli Esteri Liz Truss ha anche riferito che Londra sta preparando ulteriori sanzioni contro la Russia. “E’ fondamentale che il presidente Zelensky non sia costretto ad accettare una cattiva pace, gli accordi non buoni non durano“

h.14.07 | Turchia: “Progressi significativi sul grano“

La Turchia riferisce di contatti con  Ucraina, Russia e Onu per un possibile accordo che consenta le  esportazioni di grano dai porti ucraini sul Mar Nero e di “progressi  significativi”. A parlarne è stato il ministro turco della Difesa Hulusi Akar, in dichiarazioni riportate dall’agenzia turca Anadolu e rilanciate dall’agenzia Dpa, arrivate mentre si attendono gli sviluppi della visita in Turchia del ministro degli Esteri russo, Sergei  Lavrov. Continuano i colloqui su questioni tecniche, anche su “come rimuovere  le mine, chi lo farà, come il sarà creato il corridoio (per le  esportazioni) e chi scorterà” le navi, ha detto Akar, rilevando la  volontà di arrivare a una soluzione ma riconoscendo che il problema  resta la fiducia reciproca. “Tutti vogliono essere certi di alcune  cose – ha affermato – Stiamo lavorando per arrivare a questa fiducia“.  

h.14.21 | Lavrov in Turchia per discutere della ripresa dei negoziati

Durante la sua visita in Turchia domani il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, discuterà con l’omologo turco Mevlut Cavusoglu le prospettive di ripresa dei colloqui di pace con l’Ucraina. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri russo in una nota.”I ministri si scambieranno opinioni sull’attuale stato dei fatti nella crisi Ucraina e sulle prospettive di ripresa dei colloqui di pace russo-ucraini”, si legge nella nota rilanciata da Ria Novosti. “La parte russa informerà i colleghi turchi sull’andamento dell’operazione militare speciale delle Forze armate di la Federazione in Ucraina e le misure adottate per garantire la sicurezza della popolazione civile“.

h. 14.36 | Ucciso il generale russo Kutuzov durante i combattimenti in Donbass

Roman Kutuzov era uno dei più alti generali di Mosca. La conferma della sua morte, avvenuta durante i pesanti combattimenti  nella regione orientale del Donbass, è confermata dal leader separatista a Donetsk, Denis Pushilin. Esprimendo le sue più “sincere condoglianze alla famiglia e agli amici” di Kutuzov, Pushilin ha definito il generale “un servitore esemplare della patria”. In un commento Telegram ha aggiunto: ”Finché i nostri generali combatteranno fianco a fianco coi soldati, il nostro Paese e la nostra nazione saranno invincibili’‘.

h. 15.00 | Separatisti controllano il 70 per cento del Donetsk

Natalia Nikonorova, ministro degli Esteri dell’autoproclamata repubblica popolare del Donetsk, ha affermato che i separatisti e i loro alleati russi controllano oltre il 70% del territorio della regione. Quanto alle controffensive ucraine nella regione, Nikonorova ha dichiarato che la maggior parte degli attacchi viene dalla città di Avdiivka, che sarà liberata “presto”. “Sappiamo che gli attacchi alla capitale della Repubblica cesseranno nel prossimo futuro, dal momento che c’è un piano significativo, un piano militare a questo scopo“, ha aggiunto il ministro, “non ho facoltà di svelare i dettagli“. In precedenza il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, aveva affermato che il Lugansk, l’altra Oblast contesa del Donbass, era “al 97%” sotto il controllo russo.

h. 15.30 | Lista nera di Mosca, sanzionati 61 americani

In risposta alle sanzioni occidentali, Mosca ha stilato una lista di 61 americani, rappresentanti del governo ma anche amministratori delegati di aziende. Nel mirino è finito Larry Fink, ceo di BlackRock quello di Delta Airlines che aveva abbandonato il suo accordo di code-sharing con la compagnia di bandiera russa Aeroflot. Sanzioni anche per United per aver smesso di volare nei cieli russi. Il presidente della Universal Pictures, Peter Cramer, è stato sanzionato per aver sospeso l’uscita di film, prodotti dagli studios statunitensi in Russia. L’amministratore delegato di Netflix, Reed Hastings, per aver interrotto il servizio per i clienti russi. La ritorsione prevede un ‘lista di arresto‘, che implica il divieto di viaggiare in Russia per un periodo indefinito.Tra i funzionari entrano nella lista nera la ministra dell’Energia Usa Jennifer Granholm; la segretaria del Tesoro Janet Yellen, e il direttore del Consiglio economico della Casa Bianca Brian Deese.

h. 15.39 | A Kherson solo due medici accettano di introdurre programmi russi nelle scuole

“Solo due presidi su sessanta hanno accettato di introdurre nelle scuole il programma russo come  richiesto dal Governo di occupazione di Kherson“. Lo riferisce il dipartimento centrale dell’intelligence ucraina. “Ora il Governo di  occupazione dovrà costringere gli insegnanti a firmare i contratti in conformità con la legislazione ucraina“. Agli insegnanti “vengono  proposti stipendi due volte più bassi di quelli attuali da loro ricevuti dall’ucraina. Inoltre i russi continuano a vendere le Sim dei operatori mobili russi raccogliendo i dati personali delle persone”.

h. 16.00 | Morto il primo combattente volontario tedesco

Björn C. aveva 39 anni, era originario del Brandeburgo e combattente volontario nella Ildu – Legione internazionale di difesa territoriale dell’Ucraina. Si tratterebbe del primo tedesco caduto nella guerra Ucraina. Come riporta Bild, la morte dell’uomo, che era soprannominato ‘Panzer‘ dai compagni, è stata resa nota dalla sua stessa unità militare e sarebbe avvenuta per fuoco russo. Il ministero degli Esteri tedesco si sta impegnando per chiarire il caso ed è in contatto con le autorità ucraine. L’Ildu conterebbe circa 20 mila volontari stranieri che supportano la difesa dell’Ucraina.

h. 16.25 | Ucraina: a Lysychansk i russi usano tattiche di terra bruciata

È in corso la “distruzione totale” della città di Lysychansk, uno degli ultimi bastioni ucraini nel Lugansk, da parte delle forze russe. Lo ha dichiarato all’Associated Press il governatore ucraino del Lugansk, Sergiy Gaidai. “I bombardamenti russi si sono intensificati in modo significativo nelle ultime 24 ore“, ha affermato Gaidai, “i russi stanno utilizzando tattiche di terra bruciata”. “Continuano durissime battaglie strada per strada, con livelli diversi di successo“, ha aggiunto il governatore, “la situazione cambia costantemente ma gli ucraini stanno respingendo gli attacchi“.

h. 16.34 | Russia, Shoigu ha parlato con omologo turco di sicurezza Mar Nero

Il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo turco Hulusi Akar. I due ministri hanno discusso della sicurezza della navigazione nel Mar Nero. Lo riporta l’agenzia russa Tass.

h. 16.41 | Zelensky: “Spero che Pechino usi sua influenza su Mosca“

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervistato a The Global Boardroom del Financial Times, si è augurato che la Cina “usi la sua influenza sulla Russia per porre fine a questa guerra”. “Quel che sta succedendo può portare alla terza guerra mondiale, e questo dovrebbe essere una priorità per tutti i leader“, ha aggiunto Zelensky.

h. 16.44 | Macron, avanti sanzioni e fare tutto per fermare la guerra

“Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina, a sanzionare la Russia e a fare tutto il possibile per porre fine al conflitto” ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, in una dichiarazione alla stampa all’Eliseo insieme con il premier portoghese, Antonio Costa. Macron ha aggiunto che serve anche “preparare un appuntamento sui Balcani occidentali“.

h. 17.01 | Pechino, no minacce per costringere a schierarsi

Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha criticato “le forze esterne” che cercano con la “minaccia” di costringere i Paesi terzi a schierarsi nel conflitto in Ucraina. “La parte cinese sta svolgendo un ruolo costruttivo nel facilitare i colloqui di pace. Nelle condizioni attuali, è necessario prestare attenzione ai tentativi delle forze esterne di trascinare i paesi della regione nel conflitto tra le maggiori potenze e alle loro minacce a ogni Paese perchè si schieri”, ha detto in una nota Wang, che oggi ha incontrato a Nur-Sultan il presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokaye. “La Cina non perseguirà mai interessi geopolitici in Asia centrale e non permetteremo a forze esterne di provocare il caos in questa regione“, ha affermato Wang Yi. Il ministro degli Esteri cinese e il presidente del Kazakistan hanno “scambiato opinioni sulle crescenti conseguenze negative di la crisi in Ucraina“, si legge nella nota.

h. 17.20 | Ucraina, Kharkiv sotto attacco: 1 morto e 3 feriti in raid russo

Una persona è stata uccisa e altre tre sono rimaste ferite in un attacco russo condotto contro la città di Kharkiv, nell’Ucraina orientale. Lo ha dichiarato alla tv il sindaco Ihor Terekhov, dicendo che la Russia “non lascia stare Kharkiv e continua a spaventare la sua gente“.

h. 17.29 | Shoigu e Akar discutono di sicurezza di navigazione nel Mar Nero

I ministri della Difesa di Turchia e Russia, Hulusi Akar, hanno parlato al telefono della sicurezza della navigazione nel Mar Nero in relazione al tema delle esportazioni del grano accumulato nei silos in Ucraina, ha reso noto il ministero della Difesa a Mosca. I due ministri hanno parlato anche dell'”importanza del proseguimento della stretta cooperazione in Siria, per mantenere la stabilità a lungo termine nella regione” e sottolineato che “i contatti bilaterali su questo tema proseguiranno“.

h. 17.56 | Il ministro degli Esteri russo è arrivato in Turchia per discutere sulla crisi del grano

Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, è arrivato in Turchia per discutere della questione del grano bloccato nei porti ucraini. Lavrov avrà in particolare un colloquio con il suo omologo Mevlut Cavusoglu.

h. 18.17 | Duma vota l’uscita della Russia dalla Corte europea diritti dell’uomo

Il parlamento russo ha votato a favore dell’uscita di Mosca dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo dopo oltre 20 anni come membro del Consiglio d’Europa. Lo riferisce il Guardian. La Duma ha approvato due disegni due testi, con uno la Russia si sottrae alla giurisdizione della corte e con il secondo si segna il 16 marzo come limite temporale, ovvero oltre quella data nessuna decisione presa dalla corte contro la Russia verrà implementata.

h. 18.23 | Ucraina: “A Kherson 600 persone nelle camere delle torture“

Circa seicento persone sono state portate nelle “camere delle torture” nella regione di Kherson, nel sud dell’Ucraina, dalle truppe russe. E’ l’accusa formulata da Tamila Tacheva, rappresentante permanente della presidenza ucraina in Crimeabriefing. “Secondo le nostre informazioni, circa 600 persone sono detenute in scantinati appositamente attrezzati, in camere di tortura, nella regione di Kherson“, ha detto citata dall’agenzia di stampa ucraina Ukrinform. Circa 300 persone sono “nei seminterrati” nella città di Kherson e le altre in diversi insediamenti della regione, ha detto Tacheva. “Sono detenuti in condizioni disumane e sono vittime di torture“, ha aggiunto. Si tratta “principalmente di giornalisti e attivisti” che hanno organizzato “manifestazioni filo-ucraine a Kherson e nella regione” dopo che le truppe russe hanno occupato il territorio, ha detto Tacheva.

h. 18.42 | Mandato d’arresto in Russia per lo scrittore di libri di fantascienza Glukhovsky

Il tribunale distrettuale Basmanny di Mosca ha predisposto l’arresto del giornalista e scrittore di libri di fantascienza Dmitry Glukhovsky, dopo averlo accusato, in contumacia, di aver screditato le forze armate russe. Lo scrittore 42enne, autore del romanzo “Metro 2033″, che si trova fuori dalla Russia, si era espresso contro la guerra in un post su Instagram e in commenti pubblicati su media occidentali. “Sono pronto a ripetere tutto quello che avevo detto prima: ‘Fermate la guerra! Ammettete che è una guerra contro l’intero Paese e fermatela”, ha scritto oggi su Telegram. Glukhovsky aveva lavorato anche per l’emittente Rt.

h. 18.57 | Patriarcato Mosca solleva da incarico suo “ministro Esteri”

Il Sinodo della Chiesa ortodossa russa ha licenziato il “ministro” per i rapporti con l’esterno Hilarion, togliendogli anche la carica di metropolita di Volokolamsk: è quanto scrive sul suo sito il giornale indipendente internazionale dei cristiani ortodossi Orthodox News, che ricorda di aver scritto recentemente degli sforzi di Hilarion di “differenziarsi” dal patriarca di Mosca e “di tutte le Russie” Kirill e dal suo “aggressivo atteggiamento” e la sua “completa identificazione” con il volere del Cremlino.

Orthodox News scrive che a Hilarion viene invece assegnato il ruolo di metropolita di Budapest (dove gli ortodossi sono una minoranza), al posto del metropolita Markos, che viene rimosso. Al posto di Hilarion, a capo delle relazioni esterne viene nominato il metropolita Anton di Korsun.

h. 19.07 | Arcivescovo Kiev, problemi con forniture alimenti e farmaci nel Lugansk

“Anche oggi dirigiamo le nostre preghiere alla regione sofferente di Lugansk dove ci sono faticose battaglie. A causa della sempre maggiore resistenza all’intervento militare della Russia, l’evacuazione della popolazione locale è praticamente interrotta. Ci sono problemi con la fornitura di alimenti, di medicinali, e di tutto l’indispensabile per poter sopravvivere in quei territori. Mi appello a tutto il mondo a pregare per la regione ucraina di Luhansk”. Così Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kiev nel 104esimo giorno di guerra in Ucraina, nel suo videomessaggio di oggi.

h. 19:55 | Ucraina: 800 civili rifugiati in fabbrica a Severodonetsk

Circa 800 civili hanno trovato rifugio nei bunker all’interno della fabbrica chimica Azot a Severodonetsk, nel Lugansk, dove sono in corso violenti combattimenti tra forze russe e ucraine. Lo ha riferito un avvocato che lavora per il gruppo di Dmytro Firtash, proprietario dell’impianto ed alleato dell’ex presidente filo-russo Viktor Yanukovych. “Tra questi 800 civili, ci sono 200 dei 3000 impiegati della fabbrica e circa 600 abitanti della città“, si precisa nel comunicato. I dipendenti sono rimasti sul posto nel tentativo di mettere in sicurezza parte delle “sostanze chimiche altamente esplosive dello stabilimento”.

h. 20.05 | Podolyak: “Ue ha indebolito il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia”

 L’Unione europea ha “indebolito il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia senza spiegazioni o chiarimenti”. Lo sostiene Mikhailo Podolyak consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ricordando su Twitter che il Consiglio europeo aveva annunciato l’esclusione della Russia dai servizi Cloud dell’Unione europea. Questo blocco, ha però fatto notare, non è presente nel sesto pacchetto di sanzioni. “Dobbiamo aumentare le pressioni sulla Russia e non diminuirle”, ha concluso.

h. 20.07 | Russia: “Primi passaporti russi per residenti della regione di Zaporizhzhia dal 12 giugno“

“I primi passaporti russi per i residenti della regione di Zaporizhzhia saranno rilasciati il 12 giugno”. Ad annunciarlo è il capo dell’amministrazione militare-civile della regione di Zaporizhzhia, Yevgeny Balitsky al canale televisivo Solovyov Live secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa russa Tass. Balitsky ha sostenuto che negli ultimi sei giorni sarebbero arrivate oltre 2 mila domanda per l’ottenimento della cittadinanza russa.

h. 20.16 | Ambasciata russa: “Ricostruzione media su incontro a Farnesina ingiusta e parziale“

“Abbiamo preso attenta visione dell’interpretazione molto peculiare da parte di alcuni media italiani del contenuto dell’incontro al Ministero degli Affari Esteri italiano del 6 giugno tra l’Ambasciatore russo in Italia Sergey Razov e il Segretario Generale del ministero degli Esteri italiano Ettore Francesco Sequi“, “abbiamo letto con sorpresa le pubblicazioni su Repubblica, Corriere della Sera, Foglio e altre testate, che mettono in dubbio le rassicurazioni che ‘non hanno bisogno di lezioni di giornalismo’. L’interpretazione del contenuto della riunione riservata, avvenuta, ovviamente, senza partecipazione di giornalisti, presentata in queste pubblicazioni, difficilmente può essere considerata altrimenti che, come minimo, ingiusta e parziale“. È quanto afferma l’ambasciata russa in una nota.

h. 20.22 | Polonia: “Ampio accordo per fornitura armi a Kiev“

La Polonia annuncia la prossima firma di un ampio accordo per la fornitura di armi all’Ucraina, al fine di respingere l’invasione russa. “Sarà uno dei più grandi, se non il maggiore accordo di esportazione di armi degli ultimi 30 anni”, ha detto il premier Mateusz Morawiecki, al termine di una visita alla fabbrica di armamenti Huta Stalowa Wola nel sud est della Polonia.

h. 20.35 | Merkel: “Aggressione Russia non ha alcuna giustificazione“

“Questa aggressione all’Ucraina non ha alcuna giustificazione. Non c’è alcuna scusante“. Lo ha detto l’ex cancelliera Angela Merkel, rispondendo alla prima intervista “fuori servizio“, alla Berliner Ensamble. “E’ stato un grande errore“, ha aggiunto la Merkel. “È una grande tristezza che non abbia funzionato. Ma ora non mi rimprovero per aver tentato”, ha affermato l’ex cancelliera tedesca a proposito dei tentativi di trattativa con la Russia per arrivare agli accordi di Minsk sull’Ucraina.

h. 20.44 | Sindaco di Severodonetsk: “Guerra urbana continua, situazione tesa“

La guerra urbana a Severodonetsk continua e la situazione resta tesa. Ad affermarlo è il sindaco di Severodonetsk, Oleksandr Striuk. “Grandi quantità di artiglieria e di equipaggiamento si trovano in città. Cercano di attaccare, noi stiamo cercando di fermarli“, sottolinea il sindaco di Severodonetsk.

h. 20.51 | Ucraina, 3 morti e 6 feriti in raid russi a Kharkiv

Almeno tre persone sono rimaste uccise e altre sei ferite oggi in bombardamenti russi nella regione di Kharkiv. Lo ha riferito il governatore Oleg Sinegubov, citato da Unian. In particolare, i raid hanno preso di mira la città di Kharkiv e i villaggi di Cherkaska Lozova, Slatine e Korobochkine.

h. 20.52 | Ucraina, bombardati due ospedali a Severodonetsk e Rubizhne

Immagini satellitari mostrate dalla Cnn documentano il bombardamento da parte russa di due ospedali nel Donbass ucraino, uno a Severodonetsk e l’altro a Rubizhne. Nella prima città, dove le forze ucraine stanno cercando di respingere i russi, si vedono vari edifici distrutti nel complesso ospedaliero, distinguibile per una croce rossa dipinta sul tetto. A Rubizhne, oltre all’ospedale è stata distrutta una vicina fabbrica farmaceutica.

h. 20.59 | Aiea: “A Chernobyl livelli di radiazioni in linea con quelli precedenti la guerra“

L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha annunciato che i rilevatori di radiazione intorno all’aera della centrale nucelare di Chernobyl stanno trasmettendo dati per la prima volta dal 24 febbraio, giorno dell’invasione russa, ai sistemi di monitoraggio. I dati rivelano livelli in linea con quelli precedenti all’invasione russa dell’Ucraina.

h. 21.01 | Russia, Kiev bruciò 50 mila tonnellate di grano a Mariupol

Mosca accusa i “nazionalisti ucraini” di aver intenzionalmente distrutto 50 mila tonnellate di frumento appiccando il fuoco a silos nel porto di Mariupol. Lo riferisce la Tass. Un gesto che secondo la Russia “mostra al mondo il vero volto di Kiev“.

h. 21.23 | Colonna sente Stoltenberg: “Di fronte ad aggressione russa fermezza e unità indispensabili“

“Utile conversazione con Jens Stoltenberg per preparare il vertice di Madrid, segnare il pieno impegno della Francia nella Nato e il nostro sostegno alla candidatura della Svezia e della Finlandia. Di fronte all’aggressione russa in Ucraina, fermezza e unità sono indispensabili per la sicurezza euro-atlantica”.

Ad affermarlo in un tweet è il ministro degli Esteri francese, Catherine Colonna dopo il suo colloquio telefonico con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.

h.21.47 | Ucraina, i russi hanno consegnato i corpi di 210 soldati ucraini

La Russia ha iniziato a consegnare all’Ucraina i corpi di soldati morti. Oggi, riferisce su telegram, l’intelligence del ministero della Difesa ucraina, sono stati consegnati 210 corpi di militari, la maggior parte dei quali sono stati uccisi durante la difesa dell’acciaieria Azovstal di Mariupol.

h. 21.59 | Presidente del parlamento ucraino: “È il potere di Mosca che umilia il suo popolo“

“La peggiore umiliazione è quella che il potere russo sta infliggendo al suo popolo”. A dirlo è il presidente del parlamento ucraino, Ruslan Stefanchuk, commentando l’invito del presidente francese Emmanuel Macron a non umiliare la Russia. “Mi è difficile dare consigli a Macron perché abbiamo la nostra propria esperienza di rapporti con la Russia. Questa ci ha insegnato che un accordo con i suoi dirigenti non vale molto perché non rispettano né la loro parola, né il diritto internazionale – ha detto il presidente della Verchovna Rada al quotidiano francese Le Figaro – i soldati russi bombardano i convogli umanitari e saccheggiano le case. Prima di questa fase della guerra (il presidente ucraino) Volodymir Zeelensky pensava anche lui che bisognava trovare una via diplomatica per regolare il contenzioso con la Russia. Ma dopo Bucha, Irpin, Mariupol e Borodyanka questa porta si sta chiudendo”.

h. 22.25 | Gran Bretagna: “19mila profughi ucraini in attesa del visto“

Sono 19mila gli ucraini in attesa che venga completata la procedura di ottenimento del visto per la Gran Bretagna. Lo ha detto il sottosegretario britannico per i rifugiati, Richard Harrington, rispondendo ad una interrogazione alla camera dei Lord sull’onda delle polemiche per la lentezza della procedura di accoglienza per chi scappa dall’invasione russa del proprio paese.

h. 22.45 | Mosca, “sanzioni non possono cancellare la cultura russa”

Nessuna sanzione può cancellare la lingua e la cultura russe. Lo ha sottolineato il rappresentante permanente di Mosca all’Onu, Vasily Nebenzya, durante un incontro del ‘UN Russian Book Club’ dedicato alla giornata che celebra la lingua russa. Lo scrive la Tass. “In questa situazione internazionale così complicata, mentre assistiamo a questa paradossale pratica della cancellazione della cultura russa e della Russia in generale, la lingua russa diventa più importante essendo un potente fattore di riunificazione”, ha detto, “Non la politica, nessuna sanzione può cancellare una storia lunga secoli della grande lingua russa e della nostra cultura”.

Kiev: più di 31 mila soldati russi sono stati uccisi. Mosca annuncia: 1.000 ucraini portati in Russia per indagini. Francesco Battistini, Lorenzo Cremonesi su Il Corriere della Sera l’8 Giugno 2022.

Le notizie di mercoledì 8 giugno sulla guerra, in diretta. Il conflitto dei numeri tra Kiev e Mosca. L’Ucraina annuncia che ci sono stati 31 mila morti tra le forze russe e le truppe di Putin «sequestrano» 1.000 soldati. «Devono essere processati».

• La guerra in Ucraina è arrivata al 105esimo giorno. Zelensky annuncia che sono in corso trattive per rilanciare l’Ucraina nell’Unione europea.

• Nella notte il Rabbino di lascia la Russia: era nel mirino del Cremlino perché non era d’accordo con l’invasione dell'Ucraina.

• Le speranze dell’Ucraina di resistere e riconquistare i territori occupati dalle truppe di Mosca sono legate all’invio di nuove forniture di armi, in particolare da Usa e Gran Bretagna. Zelensky ringrazia Londra «per aver compreso le nostre richieste di aiuto».

• Bruxelles accusa la Russia di aver distrutto il secondo più grande terminal di grano. Ed è proprio il ricatto alimentare della Russia uno dei grandi problemi del conflitto: una situazione che rischia di destabilizzare non solo i Paesi più poveri dove manca il cibo, ma anche l’Europa che potrebbe essere raggiunta da flussi migratori ingestibili.

Ore 05:41 - Zelensky ringrazia Londra per le nuove forniture di armi

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che il Regno Unito sta fornendo a Kiev le armi di cui ha bisogno per combattere la guerra con la Russia e ha ringraziato il primo ministro Boris Johnson per la sua «piena» comprensione dei bisogni dell’Ucraina. La Gran Bretagna ha dichiarato lunedì che, in coordinamento con gli Stati Uniti, fornirà all’Ucraina sistemi missilistici a lancio multiplo in grado di colpire obiettivi fino a 80 chilometri di distanza, come parte di un nuovo aiuto militare britannico all’Ucraina. «Sono grato al primo ministro Boris Johnson per aver compreso appieno le nostre richieste e per essere pronto a fornire all’Ucraina le armi di cui ha così tanto bisogno per proteggere la vita del nostro popolo», ha detto Zelensky nel suo discorso.

Ore 05:45 - Nel Donbass l’Ucraina schiera i volontari stranieri

Il pendolo oscilla su Severodonetsk. Nelle ultime ore i russi sono tornati a premere e i loro avversari, dopo segnali incoraggianti nel fine settimana, parlano di una fase nuovamente difficile. Sviluppi non sorprendenti legati alle operazioni in corso e alle dinamiche del contrasto. Le valutazioni dei dirigenti locali trovano riscontri preoccupati nei commenti del presidente Zelensky, reduce da una visita al fronte: gli invasori hanno un vantaggio numerico, ha detto, un eventuale sfondamento nel Donbass ci metterebbe in una posizione complessa, ma abbiamo le possibilità di rispondere. Osservazioni legate a Severodonetsk, ma anche a possibili sviluppi nella regione di Sloviansk-Kramatorsk, entrambe designate come target dell’invasione del Cremlino ed esposte in modo pericoloso.

La fotografia del leader, per quanto scontata, rappresenta la realtà, almeno in base a ciò che sappiamo. Che spesso non è chiaro in quanto la nebbia di guerra è molto fitta. Mosca, probabilmente, ha lanciato nella mischia il possibile: i ceceni, i miliziani, i soldati «privati» della Wagner, gli imprescindibili elementi della 76esima aerotrasportata. (...) Negli ultimi giorni numerosi report hanno segnalato come nello schieramento dell’Ucraina, composto da alcune brigate tank, dal quarto reggimento di reazione rapida e altre unità, stiano svolgendo un ruolo i volontari stranieri, alcuni dei quali sono caduti in battaglia. (Qui l’articolo completo di Andrea Marinelli e Guido Olimpio )

Ore 05:46 - Deutsche Bank richiama a Berlino gli informatici russi della sede di Mosca

Deutsche Bank ha trasferito a Berlino diverse centinaia di suoi esperti informatici russi, secondo fonti del quotidiano tedesco Handelsblatt. Diverse centinaia dei circa 1.500 programmatori che lavorano nel Technology Center di Deutsche Bank sono arrivati in Germania, afferma Handelsblatt. E il numero di impiegati russi che si trasferiranno nel nuovo Technology Center tedesco della banca potrebbe crescere ulteriormente, secondo le fonti di Handelsblatt. Deutsche Bank ha rifiutato di commentare la notizia. Il Technology Center di Deutsche Bank - ricorda l’agenzia russa Tass - ha uffici di rappresentanza a Mosca e a San Pietroburgo. La banca tedesca ha annunciato a marzo 2022 la chiusura delle sue attività in Russia a causa degli sviluppi in Ucraina.

 

Ore 05:47 - Il sindaco di Melitopol: i russi stanno abbandonando i checkpoint

Ivan Fedorov, sindaco di Melitopol, ha dichiarato che le truppe russe hanno lasciato «quasi tutti» i checkpoint militari attorno a Melitopol in seguito all’avanzata ucraina nella regione di Zaporizhzhia. Lo scrive il Kyiv Independent.

 Ore 05:49 - I militari ucraini: servono più lanciarazzi per bloccare i russi

Per avere una possibilità di sconfiggere la Russia l’Ucraina ha bisogno di almeno 60 sistemi lanciarazzi multipli (Mlrs), molti di più di quelli promessi finora da Stati Uniti e Regno Unito: lo afferma al Guardian il tenente colonnello Oleksiy Arestovych, consigliere militare del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Nonostante gli Mlrs siano «un’arma rivoluzionaria», dice Arestovych, non ne sono stati impegnati abbastanza per cambiare le sorti della guerra. «Meno ne prendiamo e peggiore sarà la nostra situazione - spiega l’ufficiale ucraino -. Le nostre truppe continueranno a morire e noi continueremo a perdere terreno», in particolare se i paesi con decine di Mlrs «decideranno di donarne solo quattro o cinque». «Se otteniamo 60 di questi sistemi - afferma ancora Arestovych - i russi perderanno ovunque ogni capacità di avanzare e saranno fermati di colpo. Se ne prendiamo 40 avanzeranno, anche se molto lentamente e con pesanti perdite. Con 20 continueranno ad avanzare, con un numero di vittime superiore a quello attuale».

Ore 06:00 - Michel: le forze russe usano la violenza sessuale come arma di guerra

«Abbiamo avuto notizie che le forze russe usano la violenza sessuale come arma di guerra. La violenza sessuale è un crimine di guerra. Un crimine contro l’umanità. Una tattica di tortura, terrore e repressione. Atti vergognosi in una guerra vergognosa. Questi crimini devono essere portati alla luce del giorno ed essere perseguiti senza impunità» ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, annunciando la conferenza Onu “Women in Conflicts” il 9 giugno a Bruxelles.

Ore 06:02 - Usa: Mosca tenta di intimidire i corrispondenti delle testate americane

Gli Stati Uniti hanno accusato Mosca di tentativi di intimidazione nei confronti della stampa americana che opera sul territorio russo. Le accuse seguono di poco la convocazione da parte del Cremlino di alcuni corrispondenti di testate statunitensi. I giornalisti sono stati chiamati «a presentarsi al ministero degli esteri russo per `spiegare loro le conseguenze della politica ostile da parte del loro governo nella sfera dei media´», ha accusato il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price. «Voglio essere chiaro», ha aggiunto, «il Cremlino è impegnato in un assalto in grande stile alla libertà dei media e al loro accesso all’informazione».

Ore 06:04 - Per liberarci dai ricatti della Russia rischiamo un altro (storico) errore

L’Occidente si era legato a doppio filo al gas e al petrolio russo. Ora si rivolge (di nuovo) al Medio Oriente per aumentare la produzione di greggio (e «raffreddare» l’inflazione) e alla Cina per pannelli solari e infrastrutture per le energie alternative. Ma è una buona idea? Federico Rampini cerca di rispondere a questa domanda.

Ore 06:04 - La giornata al fronte dei militari ucraini, ecco il videoreportage del Corriere

Come vivono i soldati ucraini in prima linea? Come si spostano lungo il fronte con le truppe russe. In un videoreportage l’inviato del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi racconta la vita dei militari impegnati nel tentativo di arrestare l’offensiva russa nella regione di Donetsk.

Ore 07:04 - La tensione tra Italia e Russia, punto per punto

(Gianluca Mercuri) La tensione tra l’Italia e la Russia non si allenta, e l’attivismo (poco) diplomatico dell’ambasciatore di Mosca è finito nel mirino del nostro governo. 

Non capita spesso che l’Italia, un Paese vocato alle buone relazioni, convochi il rappresentante di un altro Paese, gesto che nel linguaggio diplomatico segue un incidente grave. 

Punto per punto:• «Inammissibili e offensive»

Così il nostro governo giudica le parole contenute nel comunicato del ministero degli Esteri di Mosca diffuso sabato sul social Vkontakte e subito rilanciato sulla pagina Facebook dell’ambasciata russa in Italia. Nel testo, si accusavano funzionari e media italiani di russofobia e «amoralità».

• La convocazione

A dirlo all’ambasciatore russo Sergey Razov è stato il segretario generale della Farnesina Ettore Sequi, ovviamente su input di Draghi e del ministro Di Maio (qui il retroscena di Marco Galluzzo). Ma il colloquio non ha avuto effetto, almeno a giudicare dal post che Razov ha pubblicato sulla sua pagina Facebook, in cui afferma che «la linea di propaganda che sta dominando nei media italiani difficilmente può essere qualificata altrimenti che come ostile».

• L’articolo del Corriere

I russi non hanno gradito la notizia che il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) sta indagando sulla «rete di Putin in Italia», notizia rivelata sul nostro giornale da Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini. L’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ora leader dei 5 Stelle, invita a «stare attenti: trovo indegno che si facciano delle liste di proscrizione». Una definizione respinta Il presidente del Copasir Adolfo Urso.

• L’ambasciatore tiene famiglia

«Quello che ha colpito il nostro governo è stata la totale incapacità di Razov di spiegare, rispondere nei dettagli», scrive Marco Galluzzo. «Secondo alcuni analisti Razov interpreta una parte: contro il rischio di essere richiamato a Mosca deve non solo ubbidire e agire secondo istruzioni, ma in alcuni casi deve anche apparire più realista del re». Quindi mostrarsi aggressivo, nello stile dei «wolf warriors», i minacciosi ambasciatori cinesi.

Ore 07:13 - Così il nichel salva l’oligarca Potanin, fedelissimo di Putin

(Paolo Valentino) Vladimir Potanin, 61 anni, gode di un patrimonio che prima dell’inizio della guerra era valutato sopra i 30 miliardi di dollari, il che fa di lui il secondo uomo più ricco della Russia. 

Parliamo di un fedelissimo dello Zar, che ha lealmente appoggiato sin dagli inizi, sempre pronto a esaudirne i desideri e a giocare secondo le sue regole, perfino quando nelle partite di hockey — una delle passioni che condivide con Putin insieme allo sci — bisognava farlo segnare e vincere. 

Eppure, nonostante questo, Potanin continua a viaggiare, godersi i suoi due super yacht, agire sui mercati, anche per conto del Cremlino, come se non ci fosse alcuna guerra. Per completezza d’informazione, il suo nome figura nella lista dei sanzionati approvata da Australia e Canada, ma né gli Stati Uniti, né l’Ue hanno alcuna intenzione di aggiungerlo alle loro. Perché? 

La risposta è semplice: Potanin è azionista di maggioranza di Norilsk Nickel, azienda mineraria siberiana che produce il 15% del nichel e il 40% del palladio usati nel mondo, due materie prime indispensabili rispettivamente per la fabbricazione dei microchip e delle automobili. Sanzionarlo rischierebbe di far esplodere il prezzo dei due metalli, con conseguenze devastanti sulle forniture per l’industria automobilistica e quella dei semiconduttori.

Ore 07:39 - Così Putin fa svanire nel nulla la «colomba» Kozak, il suo storico consigliere

(Marco Imarisio) Sono tempi in cui le colombe svaniscono nel nulla. E se poi volavano sul Cremlino, possibile che abbiano fatto una brutta fine. 

Pomeriggio del 21 febbraio. Dmitry Kozak è uno degli uomini più forti della verticale russa del potere.

Vladimir Putin li ha riuniti tutti al Cremlino, al vertice del Consiglio di sicurezza, per annunciare loro l’intenzione di riconoscere le due autoproclamate repubbliche del Donbass. È il momento in cui il mondo capisce che non deve più chiedersi se l’Armata rossa entrerà in Ucraina, ma solo quando lo farà. 

Quella riunione passa alla storia recente per il modo brusco in cui il presidente zittisce e umilia il capo dei servizi segreti Sergey Naryskhin, che chiedeva più tempo per evitare un intervento militare. Ma poco prima c’era stata un’altra vittima. Kozak è il vicedirettore dello staff di Putin. Ma il legame tra i due esula da ogni incarico ricoperto dall’ex soldato dei Corpi speciali. Il presidente lo ha sempre avuto con sé da quando entrambi erano consiglieri del sindaco di San Pietroburgo Anatoly Sobchak, affidandogli ruoli molto delicati. Per questo, da cinque anni, lo ha messo a capo dell’operazione speciale, che a quella data significava solo la gestione dei rapporti con l’Ucraina. 

Quando inizia a parlare, Kozak spiega come il governo di Kiev non abbia fatto alcun passo in avanti verso la Russia. Fa una sorta di mea culpa, dicendo che dal 2015 esiste una situazione di stallo anche se qualche progresso sarebbe ancora possibile per via diplomatica. 

Ma c’è qualcosa che non va. 

Fuori dall’inquadratura, si sente uno «spasiba», un grazie detto ad alta voce da Putin. Basta così, non c’è bisogno di aggiungere altro. Kozak invece prosegue, mentre il presidente tamburella con la mano sul tavolo, visibilmente spazientito. 

Lo «spasiba» questa volta risuona ancora più perentorio. 

Da allora, più nessuna notizia di una delle personalità più in vista e più vicine al presidente russo. 

Una corsa del gambero, fino alla smaterializzazione.

Il 24 febbraio, Kozak viene rimosso da ogni incarico.

Ore 08:09 - La battaglia del grano, per punti

(Gianluca Mercuri) Se il fronte diplomatico non offre grandi spiragli, a preoccupare nell’immediato è quello alimentare, con oltre 50 Paesi africani e asiatici a rischio carestia e l’Europa esposta a una gigantesca ondata di profughi, l’Italia in prima linea.

•Il piano turco

Domani Lavrov potrà volare senza intoppi ad Ankara, dove dovrebbe formalizzare con il presidente turco Erdogan il piano anticipato dal quotidiano russo Izvestia. Si tratta di sminare il porto di Odessa, far partire le navi ucraine cariche di grano e cereali e farle scortare dalle navi turche. C’è però un problema, anzi due. 

•Il no ucraino

Per sminare il porto di Odessa, a quanto pare, ci vuole un mese. E gli ucraini temono che la Russia ne approfitti per provare lo sbarco. «Putin vi dice che non userà le vie commerciali per attaccare Odessa? È lo stesso Putin che diceva a Scholz e a Macron che non avrebbe mai attaccato l’Ucraina…», ha twittato il ministro degli Esteri Kuleba. 

• Ma allora come?

Gli ucraini vorrebbero che insieme ai turchi ci fossero altri Paesi, ma è difficile trovarne di graditi ai russi. D’altra parte, se fidarsi di Putin è sempre un azzardo, spostare il grano senza accordarsi con lui pare complicato. Anche perché a Kiev, spiega Francesco Battistini, non piacciono nemmeno le alternative: «Passare col grano per la Bielorussia (“resterebbe sotto controllo russo”), creare un corridoio per farlo salpare dal porto di Mariupol già sminato (“idem”), usare i fiumi (“inadatti”)...». 

•Intanto il grano brucia

«Le forze russe hanno distrutto il secondo più grande terminal di grano in Ucraina, a Mykolaiv. Un altro attacco missilistico che contribuisce alla crisi alimentare globale», ha twittato ieri sera l’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue Josep Borrell. 

•Il Dataroom

La questione del grano è spiegata nei dettagli in questo lavoro di Francesco Battistini, Milena Gabanelli e Massimo Sideri. 

•Intanto al fronte

Nell’Est del Paese il pendolo dei combattimenti, che nel fine settimana sembrava oscillare a favore degli ucraini, ora torna dalla parte dei russi: «Le valutazioni negative sono dei dirigenti locali e del presidente Zelensky reduce da una visita nel Donbass. Mosca ha lanciato nella mischia il possibile», scrivono Andrea Marinelli e Guido Olimpio, che raccontano la presenza di volontari stranieri al fianco degli ucraini. Lorenzo Cremonesi si è spinto in Donbass fino a 7 chilometri dalle linee russe (qui il suo videoreportage) e ha colto l’ansia ucraina di usare i nuovi lanciarazzi promessi da americani e inglesi.

Ore 08:23 - I colloqui con la Russia sono «al livello zero»

«Zero». 

È questo il livello dei colloqui diplomatici tra Russia e Ucraina, dopo 104 di missili, bombe, morti feriti, sfollati. E a dirlo è il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. 

I colloqui di pace, ha detto, «sono a livello zero»: e mentre a Severodonetsk la battaglia infuria, strada per strada (ma «i nostri eroi» hanno «ogni possibilità» di respingere i russi: «mantengono le loro posizioni, duri scontri di strada continuano in città», ha affermato il leader di Kiev), una situazione «molto minacciosa» si è sviluppata nella regione di Zaporizhzhia, dove si trova la più grande centrale nucleare d’Europa. 

«Lysychansk, Slovyansk, Bakhmut, Sviatohirya, Avdiivka, Kurakhove e altri obiettivi dei raid russi sono i punti più caldi del confronto oggi», ha aggiunto. «L’esercito russo sta cercando di usare forze aggiuntive in direzione del Donbass, ma il Donbass ucraino resiste ancora, e resiste fermamente».

Ore 08:46 - Kiev, pesanti combattimenti in corso a Severodonetsk

Pesanti combattimenti sono in corso nella città dell’Ucraina orientale di Severodonetsk, le truppe russe stanno continuando a prenderla d’assalto, secondo quanto dichiara l’esercito di Kiev nel suo rapporto operativo della mattina, citato dal Guardian. Secondo lo Stato maggiore, le truppe ucraine hanno respinto gli attacchi russi nelle città di Nahirne, Berestov, Krynychne e Rota e avrebbero anche colpito alcune unità militari di Mosca nella regione di Kherson (Sud) e depositi di munizioni nella regione di Mykolayiv, sempre nel meridione del Paese. L’ultimo aggiornamento fornito dal capo militare regionale del Lugansk Sergiy Gaidai afferma che gli attacchi russi in direzione di Novookhtyrka e Voronove sono stati respinti.

Ore 08:48 - A Kiev riapre un teatro, biglietti esauriti

Uno spiraglio di speranza nell’orrore della guerra. Un teatro a Kiev è stato riaperto per la prima volta da quando le forze russe hanno invaso il Paese e i biglietti per lo spettacolo di domenica sono andati esauriti. «Ci chiedevamo come sarebbe stato, se gli spettatori sarebbero venuti durante la guerra, se avrebbero pensato al teatro, se fosse di qualche interesse - ha detto uno degli attori, Yuriy Felipenko - e siamo stati felici che i primi tre spettacoli abbiano fatto registrare il tutto esaurito».

Kostya Tomlyak, un altro attore, spiega di aver esitato a recitare in tempo di guerra. Ma l’afflusso di persone che sono tornate a Kiev da quando le ostilità sono diminuite lo ha convinto che è necessario andare avanti. «Si continua a vivere, anche se non si dimentica che c’è la guerra».

Ore 08:52 - Kiev, 263 bambini morti e 467 feriti da inizio conflitto

Dall’inizio della guerra in Ucraina sono morti 263 bambini e 467 sono rimasi feriti. Lo rende noto la procura generale di Kiev nel suo bollettino quotidiano su Telegram.

Ore 09:39 - Miroshnik: nove civili uccisi nel Donetsk

Rodion Miroshnik , nominato ambasciatore in Russia dall’autoproclamata Repubblica popolare di Luhansk, ha scritto su Telegram che nove civili sono stati uccisi dai bombardamenti nella vicina autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk nelle ultime 24 ore. Riferisce che tra le vittime c’era un adolescente nato nel 2005 e che altre 18 persone sono rimaste ferite. La Russia è l’unico Stato membro delle Nazioni Unite a riconoscere la Repubblica popolare di Luhansk e la Repubblica popolare di Donetsk.

Ore 10:04 - La rabbia di Medvedev, l’ex presidente russo: «Odio gli occidentali, voglio farli sparire»

Dmitry Medvedev, alleato di lunga data del presidente russo Vladimir Putin e attualmente vicepresidente del consiglio di sicurezza della Russia , questa mattina non ha usato mezzi termini su Telegram. Ha appena pubblicato questo post: «Mi viene spesso chiesto perché i miei post su Telegram sono così duri. La risposta è che li odio. Sono bastardi e secchioni. Vogliono la morte per noi, Russia. E finché sono vivo, farò di tutto per farli sparire».

Ore 10:07 - Russia consegna alcuni corpi di combattenti ad Azovstal

I corpi di alcuni combattenti ucraini uccisi mentre difendevano la città portuale di Mariupol dalle forze russe nell’acciaieria Azovstal sono stati consegnati a Kiev: lo hanno riferito alcune famiglie dell’unità ucraina Azov, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters. Le forze ucraine che difendevano Mariupol sono rimaste rintanate nelle acciaierie per settimane mentre le forze russe cercavano di catturare la città.

Ore 10:10 - Mega yacht russo alle Figi sarà consegnato agli Usa

La corte suprema delle Figi ha stabilito che il superyacht di proprietà russa Amadea dovrà essere rimosso dalle sue acque e consegnato agli Stati Uniti a causa dei suoi elevati costi di gestione, che la nazione insulare del Pacifico vede come uno spreco di denaro. Lo riporta il Guardian. Sospettato di appartenere all’oligarca russo Suleiman Kerimov, lo yacht era stato sequestrato dalla polizia delle Figi a metà aprile. L’Fbi aveva detto che gli Stati Uniti avrebbero pagato i suoi costi di gestione stimandoli in oltre 25 milioni di dollari all’anno. Tuttavia, finora è stato il governo delle Figi a pagare il conto, in attesa della conclusione di un ricorso in appello contro il sequestro avviato dalla proprietà del superyacht, la Millemarin Investments. La corte ha stabilito che in nome dell’interesse pubblico lo yacht deve lasciare «le acque delle Figi», perché la sua manutenzione «sta costando cara al governo delle Figi».

Ore 10:22 - La Turchia vuole comprare il grano dall’Ucraina con lo sconto del 25%

Le autorità turche intendono acquistare grano dall’Ucraina con uno sconto di oltre il 25%. Lo ha affermato il ministro dell’agricoltura e del patrimonio forestale turco Vakhit Kirishchi, osservando che Ankara sta compiendo «sforzi diplomatici attivi» per sbloccare le esportazioni di grano dai porti ucraini.

Ore 10:22 - Gazprom, transito via l’Ucraina attraverso Sudzha

I flussi di gas attraverso l’Ucraina passano attraverso Sudzha dopo lo stop al transito attraverso Sokhranvka. Lo riporta Bloomberg citando quanto ha reso noto Gazprom. Il colosso dell’energia russo ha inoltre comunicato che il transito di gas attraverso l’Ucraina si attesta a 40,9 milioni di metri cubi al giorno.

Ore 10:27 - Nyt: soldati usano Google Translate per usare nuove armi occidentali

La tecnologia sempre più al servizio della guerra. Secondo il New York Times, i soldati ucraini, per utilizzare le armi occidentali, sono costretti a usare Google translate per tradurre il manuale di istruzioni in inglese. Gli strumenti in arrivo dalla Nato per potenziare l’arsenale ucraino sono sempre più sofisticati e richiederebbero una formazione specifica.

Ore 11:01 - Kiev, russi hanno perso 31.360 soldati da inizio conflitto

Le forze armate russe hanno 31.360 soldati dall’inizio della guerra in Ucraina. Lo rendono noto le forze armate di Kiev nel loro bollettino quotidiano sui social media.

Ore 11:03 - Kherson e Zaporozhya esclusi da accordo con Kiev

Le regioni di Kherson e Zaporozhye non saranno incluse in un eventuale nuovo accordo tra la Federazione russa e Kiev, poiché la stragrande maggioranza degli abitanti della regione sostiene la Russia. Lo ha detto al quotidiano russo Izvestia una fonte russa di alto rango. Secondo gli esperti intervistati da Izvestia, il corso del processo dipenderà da come finirà il ciclo di escalation lungo la linea di contatto nel territorio del Donbass. Nelle prossime settimane è prevedibile una certa tregua, anche se questo non garantisce la ripresa del dialogo tra le parti.

Ore 11:08 - Bielorussia pronta a combattere?

Le forze armate bielorusse hanno iniziato esercitazioni di preparazione al combattimento. Lo ha riferito il ministero della Difesa bielorusso, citato dalla Reuters. Prima dell’ultima invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio, un numero significativo di truppe russe era ammassato in Bielorussia per esercitazioni congiunte. Secondo lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, la Bielorussia prevede di aumentare il numero dei soldati nelle sue forze armate fino a 80.000 uomini.

Ore 11:25 - Mosca: Zelensky mente sulla distruzione del patrimonio culturale

Secondo il rappresentante ufficiale del ministero della Difesa russo, il maggiore generale Igor Konashenkov, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky starebbe mentendo «mentendo al suo popolo e alla comunità mondiale con dichiarazioni sulla distruzione deliberata del patrimonio culturale dell’Ucraina da parte delle forze armate russe». Lo riporta la Tass. Secondo Mosca si tratta di un tentativo di «escludere la Russia dall’Unesco e dall’Onu per questo».

Ore 11:29 - Forze armate russe: stremate e afflitte, dice il Guardian

Le forse armate russe sempre più stanche e afflitte: lo riferisce il Guardian, raccogliendo testimonianze di diversi soldati che avrebbero chiesto invano di poter tornare a casa dopo tre mesi di guerra. Secondo quanto riferisce il quotidiano britannico, l’esercito russo avrebbe avuto diversi successi nell’est dell’Ucraina ma a carissimo prezzo: fame, freddo, mancanza di medicinali, hanno reso le condizioni al fronte sempre più severe, con tanti soldati alle prese con malattie croniche e disturbi mentali. C’è anche chi si è rivolto ad un avvocato per provare ad avere una pausa, ma i vertici militari avrebbero riferito che nessuno può essere sostituito.

Ore 10:52 - Colpito un asilo a Stepnogorsk

L’amministrazione militare di Zaporizhia ha comunicato che «i russi hanno sparato su un asilo nel villaggio di Stepnogorsk, nel distretto di Vasylivka, regione di Zaporizhia. Il razzo ha colpito il cortile della scuola materna. Circa cento finestre sono andate in frantumi». In totale, «otto gli attacchi russi che hanno colpito Stepnogorsk ieri dalle 18.00 alle 19.00». Oltre a problemi all’approvvigionamento idrico, a causa dei bombardamenti, nel villaggio ci sono continue interruzioni di corrente e se prima della guerra, a Stepnogorsk vivevano più di 5.000 persone, ora ne restano la metà.

Ore 11:45 - Ventuno attacchi a Donetsk in 24 ore, bimbi tra le vittime

Nelle ultime 24 ore sono stati contati 21 bombardamenti russi nella regione di Donetsk, ci sono bambini tra le vittime: lo riferisce il servizio stampa della Polizia nazionale ucraina citato da Ukrinform. «Gli occupanti hanno sparato su 14 insediamenti: Bakhmut, Avdiyivka, Krasnohorivka, Chasiv Yar, Mykolaivka, Maryinka, Kurakhove, Orlivka, Pisky, Bohoyavlenka, Pervomaiske, Netaylove, Heorgiyivka e Berkhivka. Tra i civili uccisi e feriti ci sono anche bambini», si legge nel rapporto. Secondo la polizia ucraina, il nemico ha sparato missili, artiglieria e sistemi MLR Grad, Smerch e Uragan.

Ore 11:52 - Kiev nega a direttore Aiea visita a centrale Zaporizhia

L’Ucraina ha negato al direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) Rafael Mariano Grossi una visita alla centrale nucleare di Zaporizhia occupata dai russi «fino al suo rilascio». Lo riporta Unian. In precedenza Energoatom, l’azienda ucraina che si occupa di gestire le centrale nucleari nel Paese, aveva smentito le parole del funzionario che aveva parlato di «invito» da parte di Kiev.

Il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, ha riferito che la centrale, che è la più grande d’Europa, in grado di generare fino al 50% dell’energia atomica ucraina, «funziona normalmente».

Ore 11:59 - Difesa aerea abbatte missile russo vicino Zaporizhia

Questa mattina, un missile russo è stato abbattuto vicino a Zaporizhia dalle forze di difesa aerea ucraine, stando a quanto riferisce il quartier generale della difesa del territorio di Zaporizhia attraverso il proprio canale Telegram. Sono state sentite esplosioni in diverse aree di Zaporizhia. Le informazioni sono state confermate dal sindaco facente funzione Anatoly Kurtev nelle informazioni sul sito web del municipio.

Ore 12:03 - Zelensky: lo stallo non è un’opzione

«Abbiamo perso troppe persone per poter semplicemente cedere il nostro territorio»: così il presidente Zelensky a proposito della possibilità di iniziare nuove trattative, secondo quanto riferito dalla Reuters. Zelensky ha aggiunto che lo stallo non è un’opzione per l’Ucraina, e che l’obiettivo del governo è di riconquistare il pieno controllo della propria terra.

Ore 12:20 - Kiev: russi si ritirano da Melitopol, vanno verso Kherson

Le truppe russe si stanno ritirando da Melitopol e da parte del distretto di Vasylivka a Zaporizhzhia, nell’Ucraina sud-orientale, e si stanno muovendo in direzione di Kherson, nel sud del Paese. Lo ha detto alla tv pubblica ucraina il capo dell’amministrazione militare regionale di Zaporozhzhia, Alexander Starukh, osservando tuttavia che le unità militari della Federazione russa non abbandonano i tentativi di avanzare ulteriormente nell’est della regione. «I combattimenti continuano lungo la linea di demarcazione, dove i nostri militari stanno respingendo il nemico. Scontri sono in corso a Orikhiv, Huliaipil, Komyshuvakha e negli insediamenti vicini, che subiscono continui bombardamenti», ha dichiarato Starukh.

Ore 12:24 - Mosca: liberate le aree residenziali di Severodonetsk, porto Mariupol sminato e operativo

Le aree residenziali di Severodonetsk sono state prese «totalmente» sotto controllo russo. Da oggi, il 97% del territorio della Repubblica Popolare di Lugansk è stato «liberato», mentre un’offensiva è in corso nel settore di Popasna: lo ha dichiarato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. «Continuano gli sforzi per riprendere la zona industriale e le località nelle vicinanze. Si sta sviluppando un’offensiva nel settore di Popasna», ha detto Shoigu durante una teleconferenza, citato da Interfax.

Shoigu ha anche aggiunto che i porti ucraini di Berdyansk e Mariupol, sotto il controllo delle forze di Mosca, sono stati sminati e sono pronti a riprendere le spedizioni di grano. Il ministro, come riportano le agenzie russe, ha anche affermato che 6.489 militari ucraini si sono arresi alle forze russe dall’inizio di quella che la Russia chiama la sua «operazione militare speciale».

Ore 12:43 - Di Maio: minacce di Medvedev gravi e pericolose

Le affermazioni del vicepresidente del Consiglio di sicurezza della federazione russa, Dmitri Medvedev (qui chi è) sono «gravissime e pericolose» secondo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Si tratta, ha dichiarato il capo della Farnesina, di «parole inaccettabili, che ci preoccupano fortemente. Non è un segnale di dialogo, non è un’apertura verso un cessate il fuoco, non è un tentativo di ritrovare la pace, ma sono parole inequivocabili di minaccia verso chi sta cercando con insistenza la pace». Secondo il capo della Farnesina, «è doveroso smettere di alimentare tensioni con provocazioni e minacce, ribadisco: per arrivare alla pace non basta l’apertura dell’Ucraina e la spinta della comunità internazionale, ma serve la Russia e la volontà di dialogo di Putin. Le affermazioni che arrivano oggi, invece, non lasciano dubbi e allontanano da parte russa la ricerca della pace. Piuttosto danno linfa a una campagna d’odio contro l’Occidente, contro quei Paesi che stanno cercando con insistenza la fine delle ostilità in Ucraina».

Ore 12:48 - Zelensky: lieto di non aver perso alleato come Johnson, la Cina usi la sua influenza per fermare la Russia

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervistato al Global Boardroom del Financial Times, ha commentato positivamente l’esito del voto di fiducia sul primo ministro britannico: «Boris Johnson è un vero amico dell’Ucraina. La Gran Bretagna è un alleato. Sono lieto che non abbiamo perso un importante alleato».

Zelenksy ha anche aggiunto di auspicare che la leadership cinese «usi la sua influenza sulla Russia per porre fine a questa guerra». «Quanto accade può portare alla terza guerra mondiale, e questo dovrebbe essere una priorità per tutti i leader», ha spiegato Zelensky.

La guerra in Ucraina «non è semplicemente un problema per l’Ucraina, questa è una questione globale. Questa è una guerra in Europa, potrebbe estendersi fino ai vostri confini».

Ore 13:06 - Allarme colera: Mariupol sull’orlo di epidemia esplosiva

Mariupol è sull’orlo di un’epidemia «esplosiva» di colera: sta «letteralmente annegando» nelle acque contaminate dai rifiuti e dalla decomposizione di sepolture improvvisate, aggravate dall’arrivo del caldo. Lo ha detto il vicesindaco della città ucraina Sergei Orlovio, sottolineando - secondo quanto precisano alcuni siti ucraini - che le forze d’occupazione russa hanno messo la città in quarantena.

Il Kyiv Indipendent, citando il ministero della Sanità ucraino, già ieri aveva avvisato che le sepolture di massa e l’accesso limitato all’acqua potabile alimentano il rischio di colera. I primi casi sospetti sarebbero stati segnalati nella regione già dal primo giugno.

Ore 13:13 - Cremlino: «Non ci sono accordi chiari» su piano invio grano

«Non ci sono accordi chiari» sul piano per l’esportazione di grano da Odessa. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, dopo che indiscrezioni stampa avevano parlato di un’intesa preliminare tra Mosca e Ankara in vista della visita domani del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in Turchia. «Finora non ci sono contorni chiari», ha dichiarato ai giornalisti Peskov, «ci sono dichiarazioni del presidente Putin, il quale ha affermato che l’Ucraina deve sminare gli accessi ai porti, il che consentirà alle navi, dopo un appropriato controllo da parte dei nostri militari che non trasportino armi, di entrare nel porto, caricare grano e poi, se necessario, anche con il nostro aiuto, procedere verso le acque internazionali». «Putin», ha ricordato Peskov, «ha assicurato che la parte russa non utilizzerà questi corridoi sminati per alcun tipo di offensiva contro le città costiere» (qui l’approfondimento sulla crisi del grano).

Ore 13:44 - Johnson: no a pressioni su Zelensky perché accetti un brutto accordo

Sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky non devono essere fatte «pressioni» perché accetti un brutto accordo di pace con la Russia. Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson in un incontro con i suoi ministri, il giorno dopo essere sopravvissuto a una mozione di sfiducia dei conservatori, secondo quanto riferito dal suo portavoce. Johnson «ha detto che è vitale che il presidente Zelensky non sia pressato ad accettare una brutta pace, osservando che i brutti accordi di pace non durano. Il mondo deve evitare ogni esito per cui sembri che l’aggressione ingiustificata di Putin paga».

Ore 14:01 - Kiev: Mosca «silenzia» le famiglie dei marinai morti della Moskva

La Russia impone il silenzio alle famiglie dei marinai dell’incrociatore Moskva affondato dalle forze di Kiev. Secondo l’intelligence ucraina sarebbero «costretti» a nascondere le informazioni sui loro parenti morti. Lo riporta Ukrinform. Un gruppo speciale di psicologi, medici e avvocati starebbe lavorando con i parenti dei marinai, «con l’obiettivo di prevenire eventuali fughe di notizie sui coscritti morti e dispersi».

Ore 14:44 - Vilnius, Scholz promette di rafforzare fianco Est dell’Alleanza

Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha incontrato a Vilnius i capi di governo delle tre nazioni baltiche e ha promesso loro il contributo di Berlino per rafforzare il fianco Est dell’Alleanza atlantica. «Stiamo dimostrando unità di fronte all’aggressione russa», ha dichiarato Scholz al termine dei colloqui, riporta Deutsche Welle. Il cancelliere ha accusato la Russia di aver «infranto con la violenza» tutte le regole alle quali i Paesi si attenevano da decenni e ha assicurato che verrà fornito sostegno all’Ucraina «finché necessario».

Ore 14:49 - Leader separatisti a Donetsk conferma morte generale russo

Il leader dei separatisti filo-russi ucraini a Donetsk, Denis Pushilin, ha confermato la morte di un generale russo durante la guerra in Ucraina. La morte del general maggiore Roman Kutuzov era stata in precedenza segnalata da un giornalista di Rossiya-1, emittente gestita dallo stato, che ha affermato che era stato assassinato mentre guidava in battaglia le forze dall’Est, controllato dalla Russia. Su Telegram, il giornalista russo Alexander Sladkov ha scritto che «il generale aveva guidato i soldati all’attacco, come se non ci fossero abbastanza colonnelli».

Ore 14:51 - Mosca sanziona Ceo di Netflix, Delta, United e Universal

In risposta alle sanzioni emesse da Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea contro funzionari, militari e uomini d’affari russi per fermare l’invasione dell’Ucraina, anche Mosca ha sanzionato 61 americani, rappresentanti del governo ma anche amministratori delegati di aziende. Nel mirino è finito il CEO di BlackRock Larry Fink, il Ceo di Delta Airlines che aveva abbandonato il suo accordo di code-sharing con la compagnia di bandiera russa Aeroflot appena iniziata l’invasione.

Sanzionata anche United per aver smesso di volare nei cieli russi. Il presidente della Universal Pictures, Peter Cramer, è stato sanzionato per aver sospeso l’uscita di film, prodotti dagli studios statunitensi in Russia. L’amministratore delegato di Netflix, Reed Hastings, è stato sanzionato per aver interrotto il servizio per i clienti russi. Le persone sanzionate state incluse nella sua cosiddetta «ista di arresto», che implica il divieto di viaggiare in Russia per un periodo indefinito.

Ore 14:58 - Kiev, circa 600 ucraini detenuti da russi in regione di Kherson

L’Ucraina ha accusato l’esercito russo di aver imprigionato quasi 600 persone, principalmente giornalisti e attivisti pro-Kiev, nella regione di Kherson, nel sud del Paese, interamente occupata dalle forze di Mosca. «Secondo le nostre informazioni, circa 600 persone sono detenute in scantinati appositamente attrezzati nella regione di Kherson», ha affermato Tamila Tacheva, rappresentante del presidente ucraino per la Crimea, la penisola ucraina al confine con Kherson, che l’ha annessa da Mosca nel 2014. Sono «principalmente giornalisti e attivisti» che hanno organizzato «manifestazioni filo-ucraine a Kherson e nella sua regione» dopo l’occupazione di questo territorio da parte dei russi.

Ore 14:55 - Corte europea dei diritti umani, Mosca si svincola

Mosca si svincola dalla giurisdizione della Corte europea dei diritti umani.

Ore 15:05 - Separatisti: controlliamo oltre il 70% del Donetsk

Natalia Nikonorova, ministro degli Esteri dell’autoproclamata repubblica popolare del Donetsk, ha affermato che i separatisti e i loro alleati russi controllano oltre il 70% del territorio della regione. Quanto alle controffensive ucraine nella regione, Nikonorova ha dichiarato che la maggior parte degli attacchi viene dalla città di Avdiivka, che sarà liberata «presto». «Sappiamo che gli attacchi alla capitale della Repubblica (Donetsk, nda) cesseranno nel prossimo futuro, dal momento che c’è un piano significativo, un piano militare a questo scopo», ha aggiunto il ministro, «non ho facoltà di svelare i dettagli». In precedenza il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, aveva affermato che il Lugansk, l’altra Oblast contesa del Donbass, era «al 97%» sotto il controllo russo.

Ore 15:13 - La Russia cerca di aggirare le sanzioni

La Camera bassa del Parlamento russo ha approvato un disegno di legge in prima lettura che elimina la responsabilità legale per le importazioni parallele di una serie di merci e proprietà intellettuali dopo le sanzioni imposte per la guerra in Ucraina. Il disegno di legge è pensato per proteggere le aziende russe da responsabilità se importano beni specifici approvati dal ministero del Commercio, nonché una serie di proprietà intellettuali. La Russia ha legalizzato l’importazione parallela a maggio. La mossa consente ai fornitori di prodotti esteri di rivendere in Russia senza il permesso del proprietario del marchio, ha detto il primo ministro russo Mikhail Mishustin. All’inizio di maggio, il ministero dell’Industria e del Commercio ha approvato l’elenco delle merci la cui importazione non richiede il consenso dei titolari di diritti d’autore stranieri. L’elenco include merci da 56 diversi settori, tra cui automobili, elettronica, abbigliamento e calzature, cosmetici, attrezzature, prodotti chimici e materie prime. Le importazioni estere in Russia sono state messe a repentaglio dalle sanzioni su larga scala contro la Russia, quando molte compagnie straniere hanno annunciato che avrebbero bloccato le operazioni nel Paese.

Ore 15:48 - Nuovo attacco dell’ambasciata russa ai media italiani

Secondo quanto riferisce LaPresse, l’ambasciata russa ha definito la ricostruzione sui media italiani dell’incontro alla Farnesina di ieri «ingiusta e imparziale». I media italiani gettano ombra su Mosca, secondo l’ambasciata russa. «Abbiamo preso attenta visione dell’interpretazione molto peculiare da parte di alcuni media italiani del contenuto dell’incontro al Ministero degli Affari Esteri italiano del 6 giugno tra l’Ambasciatore russo in Italia Sergey Razov e il Segretario Generale del ministero degli Esteri italiano Ettore Francesco Sequi», «abbiamo letto con sorpresa le pubblicazioni su Repubblica, Corriere della Sera, Foglio e altre testate, che mettono in dubbio le rassicurazioni che ”non hanno bisogno di lezioni di giornalismo”. L’interpretazione del contenuto della riunione riservata, avvenuta, ovviamente, senza partecipazione di giornalisti, presentata in queste pubblicazioni, difficilmente può essere considerata altrimenti che, come minimo, ingiusta e parziale». L’incontro alla Farnesina era avvenuto su invito dell’ambasciatore Sequi, che aveva convocato Razov per respingere le accuse arrivate da un post dell’ambasciata russa sulla presunta amoralità dei politici italiani e sulla «russofobia» di media, teatri, banche.

Ore 16:00 - Morto il primo combattente volontario tedesco

Due giorni fa è stata comunicata l’uccisione in Ucraina di Bjorn C., 39 anni, originario del Brandeburgo e combattente volontario nella Ildu (Legione internazionale di difesa territoriale dell’Ucraina). Si tratterebbe del primo tedesco caduto nella guerra ucraina. Come riporta Bild, la morte dell’uomo, che era soprannominato «Panzer» dai compagni, è stata resa nota dalla sua stessa unità militare e sarebbe avvenuta per fuoco russo. Il ministero degli Esteri tedesco si sta impegnando per chiarire il caso ed è in contatto con le autorità ucraine. L’Ildu conterebbe circa 20 mila volontari stranieri che supportano la difesa dell’Ucraina.

Ore 16:27 - Kiev: a Lysychansk russi usano la tattica della terra bruciata

È in corso la «distruzione totale» della città di Lysychansk, uno degli ultimi bastioni ucraini nel Lugansk, da parte delle forze russe. Lo ha dichiarato all’Associated Press il governatore ucraino del Lugansk, Sergiy Gaidai. «I bombardamenti russi si sono intensificati in modo significativo nelle ultime 24 ore», ha affermato Gaidai, «i russi stanno utilizzando tattiche di terra bruciata». «Continuano durissime battaglie strada per strada, con livelli diversi di successo», ha aggiunto il governatore, «la situazione cambia costantemente ma gli ucraini stanno respingendo gli attacchi».

Ore 16:48 - Kirill assume controllo diretto chiesa ortodossa in Crimea

Il patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa, ha preso sotto la sua diretta autorità le chiese della Crimea. A quanto scrive Kyiv Independent la decisione è stata approvata oggi dal sinodo della Chiesa ortodossa russa, dopo che le chiese in Ucraina si sono distanziate pubblicamente da Kirill, per il suo sostegno a Putin e alla guerra. Nel dicembre 2018 gran parte delle chiese ortodosse ucraine si sono staccate da Mosca, ottenendo «l’autocefalia» dal patriarcato di Costantinopoli. Le chiese che erano rimaste fedeli a Mosca si sono trovate in grave difficoltà dopo l’invasione russa. E a fine maggio si sono proclamate indipendenti, condannando pubblicamente Kirill per il suo sostegno all’invasione.

Ora il patriarca di Mosca assume direttamente il controllo delle eparchie di Dzhankoi, Simferopol e Feodosia nella penisola ucraina occupata dai russi nel 2014, in una mossa che potrebbe far supporre dubbi sulla loro lealtà.

Ore 17:22 - Kharkiv sotto attacco, un morto e tre feriti in raid russo

Una persona è stata uccisa e altre tre sono rimaste ferite in un nuovo attacco russo contro la città di Kharkiv, nell’Ucraina orientale. Lo ha dichiarato alla tv il sindaco Ihor Terekhov, dicendo che la Russia «non lascia stare Kharkiv e continua a spaventare la sua gente».

 Ore 17:29 - I «partigiani» ucraini impegnati nei sabotaggi contro i russi

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Nella crisi in Ucraina c’è sempre qualcosa che torna dal passato. Raccontano che gli ucraini userebbero un vecchio sistema impiegato da un soldato sovietico contro i treni tedeschi nel secondo conflitto mondiale: un arnese in metallo, facile da trasportare e veloce da piazzare sui binari. Minimo sforzo, grandi risultati. Il «cuneo» è solo una delle armi dell’attività condotta nelle zone sotto il controllo degli invasori. Operazioni attribuite ai «partigiani» ucraini, figure sfuggenti rimaste dietro le linee e pronti a eseguire missioni. La maggior parte su loro iniziativa, qualcuna probabilmente ispirata da lontano e magari con l’aiuto di mini-team di forze speciali. Iniziative contemplate da oltre un anno dal piano di resistenza nazionale, un progetto attuato dopo l’invasione.

Ore 17:56 - Lavrov arrivato in Turchia per crisi grano

Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov , è arrivato in Turchia per discutere della questione del grano bloccato nei porti ucraini. Lavrov avrà in particolare un colloquio con il suo omologo, Mevlut Cavusoglu.

Ore 18:28 - Kiev: «A Kherson 600 persone nelle camere delle torture»

«Circa seicento persone sono state portate nelle camere delle torture nella regione di Kherson, nel sud dell’Ucraina, dalle truppe russe». È l’accusa formulata da Tamila Tacheva, rappresentante permanente della presidenza ucraina. «Secondo le nostre informazioni, circa 600 persone sono detenute in scantinati appositamente attrezzati, in camere di tortura, nella regione di Kherson», ha detto citata dall’agenzia di stampa ucraina Ukrinform. «Sono detenuti in condizioni disumane e sono vittime di torture», ha aggiunto. «Si tratta principalmente di giornalisti e attivisti che hanno organizzato manifestazioni filo-ucraine a Kherson e nella regione dopo che le truppe russe hanno occupato il territorio».

Ore 18:38 - Arcivescovo di Kiev: problemi di fornitura cibo e farmaci

«Oggi dirigiamo le nostre preghiere alla regione sofferente di Luhansk dove ci sono faticose battaglie. A causa della sempre maggiore resistenza all’intervento militare della Russia, l’evacuazione della popolazione locale è praticamente interrotta. Ci sono problemi con la fornitura di alimenti, di medicinali, e di tutto l’indispensabile per poter sopravvivere in quei territori». Lo ha detto l’arcivescovo di Kiev, Sviatolsav Shevchuk. L’arcivescovo sottolinea i «pesanti combattimenti» in corso. «I bombardamenti atroci, in particolare, si sono abbattuti sulle città e i villaggi al confine, nella regione di Sumy. Le bombe si sono di nuovo abbattute sulla città di Kharkiv».

Ore 18:50 - 800 civili rifugiati in un impianto chimico di Severodonetsk

«Circa 800 civili si sono rifugiati nell’impianto chimico di Azot, di proprietà del Group DF di Dmytro Firtach», a Severodonetsk, ha detto in una nota Lanny Davis, avvocato del magnate ucraino Firtach. «Tra questi 800 civili ci sono circa 200 dei 3.000 dipendenti dello stabilimento e circa 600 residenti a Severodonetsk», ha aggiunto. La presidenza ucraina non ha confermato la notizia. I 200 dipendenti ancora presenti nel sito dello stabilimento «rimangono (...) per garantire la protezione dei prodotti chimici altamente esplosivi ancora presenti nel sito», sostiene la proprietà.

Ore 18:52 - Ucraina: 160 corpi di soldati caduti scambiati con Mosca

La restituzione dei corpi dei combattenti dell’acciaieria Azovstal all’Ucraina è avvenuta nell’ambito di uno scambio di caduti con la Russia. Lo hanno riferito le famiglie dei soldati morti su Telegram: ognuna delle parti avrebbe ricevuto 160 cadaveri, e tra quelli ucraini oltre 50 erano di militari del reggimento Azov. Trattative sono in corso per ulteriori scambi di prigionieri, hanno aggiunto. La notizia è riportata dal Guardian.

Ore 19:53 - Missione commissari Onu per indagine su crimini e abusi

I membri della Commissione d'inchiesta internazionale delle Nazioni Unite resteranno in Ucraina fino al 16 giugno in quella che è la prima missione d'indagine indipendente dall'inizio della guerra. I membri dell'Onu visiteranno Leopoli, Kiev, Kharkiv e Sumy per «ottenere informazioni su presunte violazioni e abusi dei diritti umani e violazioni del diritto umanitario internazionale». I rappresentanti delle Nazioni Unite incontreranno anche vittime, testimoni e sfollati interni. I tre commissari sono Erik Mose, Jasminka Dumhur e Pablo de Greiff, che dovrebbero incontrare anche funzionari del governo ucraino e alcuni ministri.

Ore 20:24 - Premier Varsavia: accordo per fornitura armi a Kiev

La Polonia annuncia la prossima firma di un ampio accordo per la fornitura di armi all’Ucraina, al fine di respingere l’invasione russa. «Sarà uno dei più grandi, se non il maggiore accordo di esportazione di armi degli ultimi 30 anni», ha detto il premier Mateusz Morawiecki, al termine di una visita alla fabbrica di armamenti Huta Stalowa Wola nel sud est della Polonia.

Parte dei fondi per le armi verranno dall’Ue e il resto dall’Ucraina, ha detto Morawiecki, senza fornire altri dettagli sul tipo e la quantità di armi che verranno forniti. Tuttavia sia il premier che il ministro della Difesa, Mariusz Blaszczak, si sono fatti fotografare accanto a un modello di obice semovente Krab di fabbricazione polacca.

Ore 20:35 - Merkel: l’aggressione alla Russia non ha alcuna giustificazione

«Questa aggressione all’Ucraina non ha alcuna giustificazione. Non c’è alcuna scusante». Lo ha detto l’ex cancelliera Angela Merkel, rispondendo alla prima intervista pubblica. «È stato un grande errore», ha aggiunto l’ex cancelliera.

Ore 01:36 - Mosca: più di mille prigionieri di Mariupol trasferiti

Sarebbero Più di 1.000 soldati ucraini che si sono arresi nella città di Mariupol sono stati trasferiti in Russia per indagini: lo ha riferito l’agenzia di stampa Tass ha citato una fonte delle forze dell’ordine russe. Più tardi, altri prigionieri ucraini saranno trasferiti in Russia, ha detto la fonte. L’Ucraina ha detto che sta lavorando affinché tutti i prigionieri vengano riconsegnati, mentre Mosca ritiene che dovrebbero essere processati.

Ore 01:37 - Zelensky: i russi non hanno fatto progressi significativi nel Donbass

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, nel suo video notturno, ha affermato che le forze russe non hanno fatto progressi significativi nella regione orientale del Donbass nell’ultimo giorno.

Ore 01:38 - Zelensky: oltre 31 mila soldati russi morti in guerra

Oltre 31.000 militari russi sono già morti in Ucraina. Dal 24 febbraio, la Russia paga ogni giorno per quasi 300 vite dei suoi soldati per una guerra completamente insensata contro l’Ucraina. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ore 02:15 - La Bbc: scambio di cadaveri tra russi e ucraini

Lo scambio dei cadaveri: corpi ceduti da una parte e dall’altra, come merce di scambio. Per dare la possibilità a mamme, figlie, mogli di piangere un corpo. Lo racconta la Bbc. «Alcuni combattenti ucraini uccisi a difesa del principale porto sud-orientale di Mariupol sono ora arrivati a Kiev, affermano le famiglie dei soldati». Faceva parte di uno scambio con la Russia, con ciascuna parte che riceveva 160 corpi. Mosca non ha commentato. Da parte ucraina, più di 50 corpi erano quelli di membri del reggimento Azov, dicono le famiglie. Gli ucraini sono rimasti rinchiusi nelle acciaierie Azovstal per settimane. A maggio, i sopravvissuti sono stati fatti prigionieri.

Ore 02:52 - Il Rabbino di Mosca scappa dalla Russia: in disaccordo con Putin

Il rabbino capo di Mosca, Pinchas Goldschmidt, (di cui nei giorni scorsi aveva scritto Francesco Battistini) è fuggito dalla Russia dopo essere stato sottoposto a pressioni per sostenere l’invasione dell’Ucraina. Lo rende noto Avital Chizhik-Goldschmidt, giornalista negli Stati Uniti e nuora dell’autorità religiosa ebraica. «Posso finalmente rendere noto a tutti — scrive la reporter sul suo account Twitter — che i miei suoceri sono stati messi sotto pressione dalle autorità per sostenere pubblicamente la ‘operazione speciale’ in Ucraina e si sono rifiutati di farlo». «Sono fuggiti in Ungheria due settimane dopo l’invasione russa e ora sono in esilio dalla comunità che hanno amato e costruito e in cui hanno cresciuto i loro figli per oltre 33 anni», spiega la Chizhik-Goldschmidt.

Ore 04:59 - Ucraina: Zelensky, prosegue lavoro per status candidato Ue

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky afferma di aver tenuto ieri «un incontro di governo sulla comunicazione con l’Unione Europea e con i singoli stati membri dell’Ue sulla domanda di adesione e sullo status di candidato» di Kiev e di essere a lavoro «per giungere a una decisione storica significativa già a giugno». «L’attività diplomatica in questa direzione — spiega Zelensky nel suo ultimo video-messaggio — non si ferma nemmeno per un giorno. Sento rapporti quotidiani, anche sulla preparazione di decisioni procedurali nell’Unione europea. Da parte sua l’Ucraina ha fatto tutto, assolutamente tutto il lavoro necessario: la palla ora è nel campo delle strutture europee, dei paesi europei».

Ore 05:16 - Ucraina: Zelensky, un Libro carnefici su crimini guerra

L’Ucraina pubblicherà un «Libro dei carnefici», per raccogliere le prove di Kiev sui crimini di guerra commessi durante l’occupazione russa: lo ha annunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo ultimo video-messaggio. «La prossima settimana verrà lanciata una pubblicazione speciale, “The Book of Executioners”, un sistema informativo per raccogliere la conferma dei dati sui criminali di guerra: i criminali dell’esercito russo», ha detto Zelensky citando omicidi, stupri e saccheggi che sarebbero stati perpetrati dagli invasori. «Parliamo di fatti concreti in merito a individui concreti colpevoli di crimini crudeli concreti contro gli ucraini», ha sottolineato il presidente prendendo come esempio il sobborgo di Bucha, dove gli investigatori di Kiev hanno trovato ciò che dicono essere la prova di esecuzioni di massa. I pubblici ministeri ucraini affermano di aver registrato oltre 12.000 presunti crimini di guerra che coinvolgono più di 600 sospetti da quando Mosca ha iniziato la sua invasione il 24 febbraio.

Ore 05:19 - Presidente commissione Affari esteri Parlamento europeo McAllister: «A Kiev status candidato Ue»

Il presidente della commissione per gli Affari esteri del Parlamento europeo, il tedesco David McAllister, ha affermato che a Kiev vanno fornite armi, attrezzature e lo status di candidato Ue come «chiaro segnale politico di solidarietà con il coraggioso popolo dell’Ucraina». Lo riporta il Kyiv Independent

Ore 06:23 - Ucraina: stop alla vendita del gas e del carbone all’estero

Il gas e il carbone ucraino non sarà venduto all'etero. Ad annunciarlo è il presidente Volodymyr Zelensky. In vista di quello che secondo lui sarà «l’inverno più difficile di tutti a causa della guerra. Non venderemo i nostri gas e carbone all’estero - ha detto Zelensky nel suo ultimo video-messaggio . Tutta la produzione si concentrerà sulla soddisfazione della domanda interna».

Ucraina - Russia, le news dalla guerra oggi. Più di mille prigionieri di Mariupol trasferiti in Russia. Rabbino capo fugge da Mosca. Paolo Rodari su La Repubblica l'8 giugno 2022. Il rabbino capo di Mosca, Pinchas Goldschmidt, è fuggito dalla Russia. Zelensky: "Oltre 31mila soldati russi morti in guerra"Più di mille prigionieri ucraini catturati nella città di Mariupol sarebbero stati trasferiti in Russia per indagini. E, mentre Kiev sta lavorando perché tornino in patria, Mosca ritieme che prima debbano essere processati. Quando la guerra è giunta al 105mo giorno il presidente ucraino Zelensky traccia un nuovo bilancio; oltre 31mila soldati russi hanno perso la vita sul campo.

00.01 Media serbi: in scuole Ucraina al bando Guerra e Pace

L'Ucraina progetta la messa al bando dai programmi scolastici di 'Guerra e Pacè di Lev Tolstoj e di tutti gli altri libri di scrittori russi che esaltano l'esercito di Mosca. Nel darne notizia, l'agenzia serba Tanjug cita il primo viceministro dell'istruzione ucraino Andrej Vitrenko secondo il quale "tutto ciò che esalta l'esercito russo sparità dai programmi scolastici di letteratura straniera". "Ad esempio, cose come 'Guerra e Pacè non si studieranno più in Ucraina", ha osservato Vitrenko aggiungendo che i  programmi scolastici saranno modificati al fine di rafforzare "l'istruzione patriottica".

00.30 Zelensky: "Oltre 31mila soldati russi morti in guerra"

"Oltre 31.000 militari russi sono già morti in Ucraina. Dal 24 febbraio, la Russia paga ogni giorno per quasi 300 vite dei suoi soldati per una guerra completamente insensata contro l'Ucraina". Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

00.40 Merkel: "Io mediatrice con Putin? Non credo al momento servirebbe"

"Fare da mediatrice con Putin? Non ho l'impressione che al momento serva a qualcosa. Putin ha preso una decisione che considero catastrofica e fatale. Non credo ci sia molto di cui parlare, soprattutto non senza parlare con l'Ucraina". Lo ha dichiarato in un'intervista l'ex cancelliera Angela Merkel. "Ora è molto, molto importante che l'Unione europea resti unita", ha aggiunto.

00.54 Mosca: più di mille prigionieri di Mariupol trasferiti in Russia per indagini

Più di 1.000 soldati ucraini che si sono arresi nella città di Mariupol sono stati trasferiti in Russia per indagini: lo ha riferito l'agenzia di stampa Tass ha citato una fonte delle forze dell'ordine russe. Altri prigionieri ucraini saranno trasferiti in Russia, ha detto la fonte. L'Ucraina ha detto che sta lavorando affinché tutti i prigionieri vengano riconsegnati, mentre Mosca ritiene che dovrebbero essere processati. 

01.10 Zelensky: "Le forze russe non hanno fatto progressi nel Donbass" e annuncia uscita libro su orrori di guerra

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo video notturno, ha affermato che le forze russe non hanno fatto progressi significativi nella regione orientale del Donbass nell'ultimo giorno. Sempre nel video il presidente annuncia l'imminente uscita di un volume dal titolo 'Libro dei carnefici' nel quale sarebbero raccolte le prove degli orrori commessi dai russi durante quella che Putin ha sempre definito un'operazione militare speciale. Nel volume, afferma Zelensky, vengono descritti stupri ed esecuzioni di massa come quella a Bucha che la Russia ha descritto come una montatura per screditare Mosca

01.37 Zelensky: "Una raccolta fondi per ricostruire città distrutte"

Il governo ucraino sta lavorando per raccogliere fondi per ricostruire le città distrutte dall'esercito russo. Lo ha dichiarato il presidente Zelensky nel suo video aggiungendo che sono già iniziati i lavori per ripristinare elettricità, gas e acqua nei territori da cui i russi sono stati respinti. Uno dei modi in cui vengono raccolti i soldi, ha aggiunto, è attraverso la piattaforma UNITED24, che nel primo mese ha portato oltre 50 milioni di dollari. La tennista  Elina Svitolina si è unita all'ex calciatore ucraino Andriy Shevchenko per diventare ambasciatrice della raccolta

01.47 Sindaca separatista: "Melitopol prepara referendum"

 Il vicecapo di Stato maggiore del presidente russo Vladimir Putin, Sergey Kiriyenko, ha visitato ieri la città ucraina sudorientale di Melitopol occupata dai russi. Lo ha reso noto l'autoproclamata sindaca filorussa Galina Danilchenko aggiungendo che Melitopol sta iniziando i preparativi per un referendum. La città è "molto grata alla Federazione Russa per l'aiuto e il sostegno che stiamo ricevendo nella costruzione di questa vita. Sappiamo che il nostro futuro risiede nell'unità con la Russia. La Federazione Russa è qui per sempre. E ora stiamo iniziando a prepararci per il referendum", ha detto la Danilchenko in un video pubblicato su Telegram

02.12 Rabbino capo di Mosca fuggito da Russia

 Il rabbino capo di Mosca, Pinchas Goldschmidt, è fuggito dalla Russia dopo essere stato sottoposto a pressioni per sostenere l'invasione dell'Ucraina. Lo rende noto Avital Chizhik-Goldschmidt, giornalista negli Stati Uniti e nuora dell'autorità religiosa ebraica. "Posso finalmente rendere noto a tutti - scrive la reporter sul suo account Twitter - che i miei suoceri sono stati messi sotto pressione dalle autorità per sostenere pubblicamente la 'operazione speciale' in Ucraina e si sono rifiutati di farlo". "Sono fuggiti in Ungheria due settimane dopo l'invasione russa e ora sono in esilio dalla comunità che hanno amato e costruito e in cui hanno cresciuto i loro figli per oltre 33 anni", spiega la Chizhik-Goldschmidt.

03.01 Zelensky: "Prosegue lavoro per status candidato Ue"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky afferma di aver tenuto ieri "un incontro di governo sulla comunicazione con l'Unione Europea e con i singoli stati membri dell'Ue sulla domanda di adesione e sullo status di candidato" di Kiev e di essere a lavoro "per giungere a una decisione storica significativa già a giugno". "L'attività diplomatica in questa direzione - spiega Zelensky nel suo ultimo video-messaggio - non si ferma nemmeno per un giorno. Sento rapporti quotidiani, anche sulla preparazione di decisioni procedurali nell'Unione europea. Da parte sua l'Ucraina ha fatto tutto, assolutamente tutto il lavoro necessario: la palla ora è nel campo delle strutture europee, dei paesi europei".

04.25  Banca mondiale stanzia nuovi fondi per 1,49 mld

La Banca Mondiale ha approvato un finanziamento aggiuntivo di 1,49 miliardi di dollari per l'Ucraina, per contribuire al pagamento dei salari dei lavoratori statali e sociali, espandendo il sostegno totale promesso a Kiev a oltre 4 miliardi di dollari. La Banca ha dichiarato in un comunicato che l'ultima tornata di finanziamenti per l'Ucraina è sostenuta da garanzie di finanziamento da parte di Gran Bretagna, Paesi Bassi, Lituania e Lettonia.

03.08 Presidente commissione Affari esteri Parlamento europeo McAllister: "A Kiev status candidato Ue"

Il presidente della commissione per gli Affari esteri del Parlamento europeo, il tedesco David McAllister, ha affermato che a Kiev vanno fornite armi, attrezzature e lo status di candidato Ue come "chiaro segnale politico di solidarietà con il coraggioso popolo dell'Ucraina".

04.50 Nato pronta a maggiore cooperazione con Giappone

 Si intensifica la cooperazione tra la Nato e il Giappone, in risposta all'esacerbarsi del conflitto in Ucraina e ai timori di un processo di destabilizzazione nella regione dell'Indo-Pacifico. Se ne è discusso nel corso della visita di due giorni a Tokyo dell'ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato militare della Alleanza nordatlantica, che ha incontrato il ministro della Difesa nipponico Nobuo Kishi in concomitanza con le esercitazioni militari nel Mediterraneo a cui partecipano anche le Forze di autodifesa giapponesi.

06.16 Zelensky: "Stop vendita gas e carbone all'estero"

Il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato che l'Ucraina sospenderà tutte le esportazioni di gas e carbone, in vista di quello che secondo lui sarà "l'inverno più difficile di tutti a causa della guerra". "Non venderemo i nostri gas e carbone all'estero - ha detto Zelensky nel suo ultimo video-messaggio -. Tutta la produzione si concentrerà sulla soddisfazione della domanda interna". Il primo ministro ucraino Denis Shmygal ha affermato da parte sua che la produzione di carbone nelle miniere statali è diminuita di un terzo dalla fine di febbraio e ha raccomandato di "prepararsi per la stagione di riscaldamento più difficile di sempre in Ucraina". Il governo ucraino ha incaricato la compagnia statale Naftogaz di accumulare almeno 19 miliardi di metri cubi di gas negli impianti di stoccaggio sotterranei ucraini. L'Ucraina ha completato la sua scorsa stagione di riscaldamento con 9 miliardi di metri cubi di gas nei suoi depositi. Al 1 giugno il Paese disponeva di 10 miliardi di metri cubi.

07.22 Severodonetsk, distrutto ospedale con croce rossa su tetto

Due ospedali sono stati distrutti dai bombardamenti russi a Severodonetsk e Rubizhne, nell'Ucraina orientale, come mostrano le nuove immagini satellitari scattate da Maxar Technologies e pubblicate dalla Cnn. Sul tetto della struttura ospedaliera di Severodonetsk era stata dipinta una grande croce rossa. Nel sud di Rubizhne oltre all'ospedale sono stati rasi al suolo anche un'azienda farmaceutica e gli edifici circostanti.

08.00 Mosca ha restituito 210 cadaveri combattenti a Mariupol

Il governo russo ha restituito all'Ucraina i cadaveri di 210 combattenti rimasti uccisi nella citta' costiera di Mariupol, la maggior parte dei quali erano soldati che hanno difeso le strutture dell'acciaieria Azovstal, l'ultima enclave della citta' caduta in mano russa.

08.28 Gb, difesa ucraina 'tiene' nella città di Severodonetsk

Le difese ucraine 'tengono' nella città orientale di Severodonetsk, punto nevralgico del conflitto, nonostante gli attacchi dei russi in tre direzioni. È improbabile che una delle due parti abbia conquistato un territorio significativo nell'ultima giornata: lo afferma l'intelligence del Ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento di oggi. Secondo il report, mentre la Russia concentra i suoi attacchi sulla regione orientale del Donbass, rimane sulla difensiva altrove. Le forze ucraine hanno invece avuto 'qualche successo' nei contrattacchi nella regione meridionale di Kherson e hanno riconquistato un punto d'appoggio a est del fiume Ingulets. Entrambe le parti stanno lottando per liberare forze per nuovi assalti, mantenendo le linee difensive su un fronte di 500 km.

08.54 Di Maio, Italia partecipa a sforzi Onu e Ue sul grano

"Assistere l'Ucraina nell'esportazione dei milioni di tonnellate di grano e generi alimentari attualmente bloccati nei suoi silos è un'emergenza. Il premier Mario Draghi ha discusso di questo problema con il presidente Putin e il presidente Zelensky. L'Italia sostiene gli sforzi dell'Onu e dell'Ue per affrontare questo problema e ringrazia la Presidenza tedesca del G7 per il suo impegno. Continueremo a contribuire attivamente a tutti gli sforzi internazionali per trovare una soluzione". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, al Dialogo Ministeriale Mediterraneo sulla Crisi Alimentare alla Farnesina.

09.07 Le spedizioni di grano riprenderanno questa settimana dal porto ucraino di Berdyansk

Le spedizioni di grano riprenderanno dal porto ucraino di Berdyansk, nel Mar Nero, occupato dai russi, questa settimana dopo il completamento dei lavori per sminarlo, ha affermato mercoledì l'agenzia di stampa russa Tass citando le autorità locali. L'Ucraina è uno dei maggiori esportatori mondiali di grano e i paesi occidentali hanno accusato la Russia di creare il rischio di carestia globale chiudendo i porti ucraini del Mar Nero. Mosca nega la responsabilità della crisi alimentare internazionale, incolpando le sanzioni occidentali.

09.14 Mosca: "Nessuna soluzione pacifica su Ucraina per Occidente"

"I Paesi occidentali non sono disposti a discutere di un accordo pacifico come soluzione alla crisi ucraina. La soluzione pacifica è fuori dal tavolo: questo è il concetto di Washington e dell'Occidente incentrato sulla Nato". Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova a radio Sputnik, citata dalla Tass.

Ucraina, le notizie in diretta. Nasce l'asse Nato-Giappone: che cosa cambia nella guerra. Libero Quotidiano l'08 giugno 2022.

La guerra si combatte senza quartiere. I russi continuano la loro avanzata a Est e tentano di sfondare nelle linee ucraine. L'esercito di Kiev provava rispondere colpo sul colpo con una resistenza di posizione utilizzando le armi inviate dall'Occidente. Intanto Mosca fa sapere di aver trasferito almeno mille soldati ucraini in Russia come prigionieri per effettuare delle indagini su quanto accaduto sul campo di battaglia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky fa sapere che i russi sono in stallo in Donbass e annuncia l'uscita di un suo libro sui crimini di guerra.  

Ore 00.58 Mosca: più di mille prigionieri di Mariupol trasferiti in Russia per indagini

Più di 1.000 soldati ucraini che si sono arresi nella città di Mariupol sono stati trasferiti in Russia per indagini: lo ha riferito l'agenzia di stampa Tass ha citato una fonte delle forze dell'ordine russe. 

Ore 01.15 Zelensky: "Le forze russe non hanno fatto progressi nel Donbass" e annuncia uscita libro su orrori di guerra

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo video notturno, ha affermato che le forze russe non hanno fatto progressi significativi nella regione orientale del Donbass nell'ultimo giorno. Sempre nel video il presidente annuncia l'imminente uscita di un volume dal titolo 'Libro dei carnefici' nel quale sarebbero raccolte le prove degli orrori commessi dai russi durante quella che Putin ha sempre definito un'operazione militare speciale.

Ore 2.25 Rabbino capo di Mosca fuggito da Russia

 Il rabbino capo di Mosca, Pinchas Goldschmidt, è fuggito dalla Russia dopo essere stato sottoposto a pressioni per sostenere l'invasione dell'Ucraina. Lo rende noto Avital Chizhik-Goldschmidt, giornalista negli Stati Uniti e nuora dell'autorità religiosa ebraica.

Ore 6.48 Nato pronta a maggiore cooperazione con Giappone

 Si intensifica la cooperazione tra la Nato e il Giappone, in risposta all'esacerbarsi del conflitto in Ucraina e ai timori di un processo di destabilizzazione nella regione dell'Indo-Pacifico. Se ne è discusso nel corso della visita di due giorni a Tokyo dell'ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato militare della Alleanza nordatlantica, che ha incontrato il ministro della Difesa nipponico Nobuo Kishi in concomitanza con le esercitazioni militari nel Mediterraneo a cui partecipano anche le Forze di autodifesa giapponesi.

La diretta del 104esimo giorno di conflitto. Guerra Ucraina-Russia, delirio Medvedev: “Odio gli occidentali, voglio farli sparire”. Zelensky: “Cina fermi Mosca”. La replica: “Non ci schieriamo”. Redazione su Il Riformista l’8 Giugno 2022.  

È arrivata al 104esimo giorno la guerra in Ucraina. Languono le opportunità diplomatiche mentre sul campo si continua a combattere. La Russia, dopo qualche giorno di difficoltà e la controffensiva ucraina, sembra aver rilanciato l’offensiva sulla città di Severodonetsk e in tutta la regione di Donetsk. L’Ucraina ringrazia e chiede l’invio di nuove e più potenti armi da parte dell’Occidente. Il Presidente ha ringraziato in particolare il Regno Unito “per aver compreso le nostre richieste di aiuto. Kiev punta a riconquistare i territori occupati da Mosca. Solo due giorni fa i missili sono tornati a cadere sulla capitale.

La Marina ucraina ha fatto sapere di aver respinto anche la flotta russa nel Mar Nero. Bruxelles accusa intanto la Russia di aver distrutto il secondo più grande terminal di grano. La “guerra del grano”, com’è stata battezzata, è il nuovo fronte caldo del conflitto: la crisi rischia di destabilizzare i Paesi poveri dove manca il cibo ma anche l’Europa che potrebbe essere raggiunta da flussi migratori ingestibili. Secondo le ultime stime dell’Onu sono 14 milioni gli sfollati all’interno del Paese, 7 quelli fuggiti dall’Ucraina dal lancio dell’invasione lo scorso 24 febbraio. Marina Ovsyannikova, la giornalista che protestò in diretta sulla televisione pubblica russa, è stata contestata ed espulsa anche dall’Ucraina. Il ministero degli Esteri italiano ha intanto convocato l’ambasciatore russo a Roma

ORE 3:00 – CHIUSURA AEREO “ATTO OSTILE” VERSO LAVROV – Mosca ha definito “ostili” le azioni di diversi paesi europei dopo che il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov è stato costretto ad annullare una visita in Serbia a causa della chiusura degli spazi aerei di diversi stati europei. “Tali azioni ostili contro il nostro Paese possono causare alcuni problemi”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, insistendo poi sul fatto che Russia e Serbia continueranno i contatti.

ORE 5:00 – ZELENSKY RINGRAZIA LONDRA PER LE NUOVE FORNITURE DI ARMI – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato il Regno per aver fornito a Kiev le armi necessarie a combattere contro la Russia e il premier Boris Johnson per la sua “piena” comprensione dei bisogni dell’Ucraina. Londra ha annunciato che, con gli USA, fornirà a Kiev sistemi missilistici a lancio multiplo in grado di colpire a 80 chilometri di distanza. “Sono grato al primo ministro Boris Johnson per aver compreso appieno le nostre richieste e per essere pronto a fornire all’Ucraina le armi di cui ha così tanto bisogno per proteggere la vita del nostro popolo”.

ORE 6:00 – KIEV: “SERVONO PIU’ LANCIARAZZI PER BLOCCARE I RUSSI – Il tenente colonnello Olaksiy Arestovych, consigliere militare del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha dichiarato al Guardian che per sconfiggere la Russia servono almeno 60 sistemi lanciarazzi multipli (Mlrs), definiti “un’arma rivoluzionaria”. “Meno ne prendiamo e peggiore sarà la nostra situazione. Le nostre truppe continueranno a morire e noi continueremo a perdere terreno”.

ORE 7:00 – MICHEL: “RUSSIA USA STUPRO COME ARMA DI GUERRA” – “Abbiamo avuto notizie che le forze russe usano la violenza sessuale come arma di guerra. La violenza sessuale è un crimine di guerra. Un crimine contro l’umanità. Una tattica di tortura, terrore e repressione. Atti vergognosi in una guerra vergognosa. Questi crimini devono essere portati alla luce del giorno ed essere perseguiti senza impunità”, ha detto il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel annunciando la conferenza Onu “Women in Conflicts del prossimo 9 giugno.

ORE 8:00 – INTELLIGENCE UK: KIEV HA RIPRESO ALCUNE AREE DI SEVERODONETSK – “Nel weekend le forze russe hanno riconquistato parti di Severodonetsk, ma le forze russe continuano a occupare i distretti orientali”. Lo sottolinea l’intelligence britannica nel suo aggiornamento sulla situazione in Ucraina, affermando che “il più ampio piano” di Mosca “continua a essere quello di tagliare l’area di Severodonetsk da nord e da sud”. La Russia inoltre punta a “tagliare fuori l’area di Severodonetsk da nord e da sud” e dopo i bombardamenti a Izyum si prepara a nuovi attacchi “sull’asse settentrionale”.

ORE 9:50 – MEDVEDEV ALL’ATTACCO: “OCCIDENTALI BASTARDI, LI ODIO. FARÒ DI TUTTO PER FARLI SPARIRE” – Un attacco senza mezzi termini. L’ex presidente russo e ora vice capo del Consiglio di Sicurezza della Federazione, Dmitri Medvedev, spiega così la sua posizione contro l’Occidente. “Mi viene spesso chiesto perché i miei post su Telegram sono cosi’ duri”, ha scritto, “la risposta è che li odio. Sono dei bastardi e degenerati. Vogliono la nostra morte, quella della Russia. Finché sono vivo, farò di tutto per farli sparire”.

ORE 10:45 – FINTI MATRIMONI DI MILITARI PER SFUGGIRE ALLA GUERRA – Matrimoni finti per sfuggire alla guerra. Secondo l’Intelligence di Kiev i militari russi per tentare di lasciare il fronte e tornare a casa stanno organizzando finte cerimonie. Gli 007 di Kiev su Telegram hanno reso nota una conversazione intercettata fra due militari di Mosca dove uno spiegava all’altro lo stratagemma. La sua idea però sarebbe stata bocciata dal comando secondo cui gli unici motivi per lasciare l’area dei combattimenti sono “ferimento, morte o decesso di un parente stretto”.

ORE 11:33  – MOSCA: DA UCRAINA ARRIVATE 1,7 MILIONI DI PERSONE – “Oltre 1,7 milioni di residenti dell’Ucraina, tra cui 276.000 bambini, sono sul territorio russo, distribuiti in 56 regioni della Federazione”: lo dichiara una fonte delle forze dell’ordine alla Tass. “Più di 1,7 milioni di persone provenienti dalle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e dall’Ucraina hanno attraversato il confine russo, tra cui 276.000 bambini”, ha dichiarato, aggiungendo che quasi 20.000 rifugiati sono entrati in Russia nelle ultime 24 ore, e che 507.000 hanno la cittadinanza russa, oltre 907.000 sono cittadini delle autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Lugansk. Kiev denuncia invece deportazioni forzate.

ORE 11:59 – 21 BOMBARDAMENTI A DONETSK IN UN GIORNI: BIMBI TRA VITTIME – Nelle ultime 24 ore sono stati contati 21 bombardamenti russi nella regione di Donetsk, ci sono bambini tra le vittime: lo riferisce il servizio stampa della Polizia nazionale ucraina citato da Ukrinform. “Gli occupanti hanno sparato su 14 insediamenti: Bakhmut, Avdiyivka, Krasnohorivka, Chasiv Yar, Mykolaivka, Maryinka, Kurakhove, Orlivka, Pisky, Bohoyavlenka, Pervomaiske, Netaylove, Heorgiyivka e Berkhivka. Tra i civili uccisi e feriti ci sono anche bambini”, si legge nel rapporto. Secondo la polizia ucraina, il nemico ha sparato missili, artiglieria e sistemi MLR Grad, Smerch e Uragan

ORE 12:19 – MOSCA ANNUNCIA CONQUISTA SVYATOGORSK – Il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, ha annunciato la “liberazione” di Svyatogorsk, nella regione di Donetsk, nel corso dell’operazione militare speciale in Ucraina.” Una parte significativa delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk lungo la riva sinistra del fiume Seversky Donec, comprese le città di Krasny Liman e Svyatogorsk, insieme ad altri 15 insediamenti, sono state liberate”, ha detto Shoigu. Tra gli insediamenti conquistati dalle truppe russe, il ministro ha citato Studenok, Yarovaya, Kirovsk, Yampol e Drobyshevo.Svyatogorsk si trova nella parte settentrionale dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, a poco più di 40 chilometri a Sud-Est da Izyum nella regione di Kharkiv, che è sotto il controllo dell’esercito russo.

ORE 12:29 – TURCHIA: “IN CONTATTO CON RUSSIA, UCRAINA E ONU PER CORRIDOI GRANO” – “Siamo in contatto con Russia e Ucraina e siamo in contatto con le Nazioni Unite per cercare di risolvere la questione”. Lo fa sapere il ministro della Difesa turco Hulusi Akar, come riporta la Tv di Stato Trt, riguardo alla creazione di corridoi per il trasporto di prodotti agricoli dall’Ucraina tramite il mar Nero. Akar ha affermato che la Turchia in questo momento ha un ruolo di coordinamento ma non è ancora stato definito come funzionerà il corridoio e devono ancora essere risolte alcune questioni tecniche tra cui “come rimuovere le mine e chi lo farà”.

ORE 13:02 – KIEV: DA INIZIO GUERRA UCCISI 31.360 SOLDATI RUSSI – Sono circa 31.360 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione, secondo l’esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’esercito ucraino indica che dopo 104 giorni di conflitto si registrano anche 212 caccia, 177 elicotteri e 553 droni abbattuti. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.390 carri armati russi, 694 pezzi di artiglieria, 3.416 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 125 missili da crociera e 13 navi.

ORE 14:22 – TUCHIA: “SU GRANO FATTI PROGRESSI” – La Turchia riferisce di contatti con Ucraina, Russia e Onu per un possibile accordo che consenta le esportazioni di grano dai porti ucraini sul Mar Nero e di “progressi significativi”. A parlarne è stato il ministro turco della DifesaHulusi Akar, in dichiarazioni riportate dall’agenzia turca Anadolu e rilanciate dall’agenzia Dpa, arrivate mentre si attendono gli sviluppi della visita in Turchia del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Continuano i colloqui su questioni tecniche, anche su “come rimuovere le mine, chi lo farà, come il sarà creato il corridoio (per le esportazioni) e chi scorterà” le navi, ha detto Akar, rilevando la volontà di arrivare a una soluzione ma riconoscendo che il problema resta la fiducia reciproca. “Tutti vogliono essere certi di alcune cose – ha affermato – Stiamo lavorando per arrivare a questa fiducia”.

ORE 14:39 – LAVROV: IN TURCHIA PER PARLARE DI RIPRESA NEGOZIATI – Durante la sua visita in Turchia domani il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, discuterà con l’omologo turco Mevlut Cavusoglu le prospettive di ripresa dei colloqui di pace con l’Ucraina. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri russo in una nota.”I ministri si scambieranno opinioni sull’attuale stato dei fatti nella crisi Ucraina e sulle prospettive di ripresa dei colloqui di pace russo-ucraini”, si legge nella nota rilanciata da Ria Novosti. “La parte russa informerà i colleghi turchi sull’andamento dell’operazione militare speciale delle Forze armate di la Federazione in Ucraina e le misure adottate per garantire la sicurezza della popolazione civile”.

ORE 15:22- SPERATATISTI CONTROLLANO 70% DONETSK – Natalia Nikonorova, ministro degli Esteri dell’autoproclamata repubblica popolare del Donetsk, ha affermato che i separatisti e i loro alleati russi controllano oltre il 70% del territorio della regione. Quanto alle controffensive ucraine nella regione, Nikonorova ha dichiarato che la maggior parte degli attacchi viene dalla città di Avdiivka, che sarà liberata “presto”. “Sappiamo che gli attacchi alla capitale della Repubblica cesseranno nel prossimo futuro, dal momento che c’è un piano significativo, un piano militare a questo scopo”, ha aggiunto il ministro, “non ho facoltà di svelare i dettagli”. In precedenza il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, aveva affermato che il Lugansk, l’altra Oblast contesa del Donbass, era “al 97%” sotto il controllo russo.

ORE 15:44 – BLACK LIST MOSCA: 61 AMERICANI SANZIONATI – In risposta alle sanzioni occidentali, Mosca ha stilato una lista di 61 americani, rappresentanti del governo ma anche amministratori delegati di aziende. Nel mirino è finito il ceo di BlackRock Larry Fink, quello di Delta Airlines che aveva abbandonato il suo accordo di code-sharing con la compagnia di bandiera russa Aeroflot.Sanzioni anche per United per aver smesso di volare nei cieli russi. Il presidente della Universal Pictures, Peter Cramer, è stato sanzionato per aver sospeso l’uscita di film, prodotti dagli studios statunitensi in Russia. L’amministratore delegato di Netflix, Reed Hastings, per aver interrotto il servizio per i clienti russi. La ritorsione prevede un ‘lista di arresto’, che implica il divieto di viaggiare in Russia per un periodo indefinito.Tra i funzionari entrano nelal lista nera la ministra dell’Energia Usa Jennifer Granholm; la secretaria del Tesoro Janet Yellen, e il directore del Consiglio economico della Casa Bianca Brian Deese.

ORE 16:49 – ZELENSKY: “SPERO PECHINO USI INFLUENZA SU MOSCA” – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervistato a The Global Boardroom del Financial Times, si è augurato che la Cina “usi la sua influenza sulla Russia per porre fine a questa guerra”. “Quel che sta succedendo può portare alla terza guerra mondiale, e questo dovrebbe essere una priorità per tutti i leader”, ha aggiunto Zelensky.

ORE 16:50 – MACRON: “NUOVE SANZIONI E FARE POSSIBILE PER FINE GUERRA” – “Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina, a sanzionare la Russia e a fare tutto il possibile per porre fine al conflitto”: lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, in una dichiarazione alla stampa all’Eliseo insieme con il premier portoghese, Antonio Costa. Macron ha aggiunto che serve anche “preparare un appuntamento sui Balcani occidentali”.

ORE 17:32 – CINA REPLICA: “NO A MINACCE PER COSTRINGERE A SCHIERARSI” – Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha criticato “le forze esterne” che cercano con la “minaccia” di costringere i Paesi terzi a schierarsi nel conflitto in Ucraina. “La parte cinese sta svolgendo un ruolo costruttivo nel facilitare i colloqui di pace. Nelle condizioni attuali, è necessario prestare attenzione ai tentativi delle forze esterne di trascinare i paesi della regione nel conflitto tra le maggiori potenze e alle loro minacce a ogni Paese perché si schieri”, ha detto in una nota Wang, che oggi ha incontrato a Nur-Sultan il presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokaye. “La Cina non perseguirà mai interessi geopolitici in Asia centrale e non permetteremo a forze esterne di provocare il caos in questa regione”, ha affermato Wang Yi. Il ministro degli Esteri cinese e il presidente del Kazakistan hanno “scambiato opinioni sulle crescenti conseguenze negative di la crisi in Ucraina”, si legge nella nota.

ORE 18:10 – SHOIGU: “ARRESI 6.489 SOLDATI UCRAINI” – Il numero totale di soldati ucraini che si sono arresi, secondo il ministero della Difesa russo, ha raggiunto quota 6.489, 126 dei quali solo negli ultimi cinque giorni. Lo ha dichiarato in teleconferenza il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, che non ha invece fornito dati su morti e feriti.

ORE 18:42 – PARLAMENTO RUSSO VOTA USCITA DA CORTE EUROPEA DIRITTI UOMO – Il parlamento russo ha votato a favore dell’uscita di Mosca dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo dopo oltre 20 anni come membro del Consiglio d’Europa. Lo riferisce il Guardian. La Duma ha approvato due disegni due testi, con uno la Russia si sottrae alla giurisdizione della corte e con il secondo si segna il 16 marzo come limite temporale, ovvero oltre quella data nessuna decisione presa dalla corte contro la Russia verrà implementata.

ORE 18:55 – “A KHERSON 600 PERSONE CAMERE TORTURE” – Circa seicento persone sono state portate nelle “camere delle torture” nella regione di Kherson, nel sud dell’Ucraina, dalle truppe russe. E’ l’accusa formulata da Tamila Tacheva, rappresentante permanente della presidenza ucraina in Crimeabriefing. “Secondo le nostre informazioni, circa 600 persone sono detenute in scantinati appositamente attrezzati, in camere di tortura, nella regione di Kherson”, ha detto citata dall’agenzia di stampa ucraina Ukrinform. Circa 300 persone sono “nei seminterrati” nella città di Kherson e le altre in diversi insediamenti della regione, ha detto Tacheva. “Sono detenuti in condizioni disumane e sono vittime di torture”, ha aggiunto. Si tratta “principalmente di giornalisti e attivisti” che hanno organizzato “manifestazioni filo-ucraine a Kherson e nella regione” dopo che le truppe russe hanno occupato il territorio, ha detto Tacheva.

ORE 19:10 – ARCIVESCOVO KIEV: PROBLEMI CON FORNITURE ALIMENTI E FARMACI NEL LUGANSK – “La guerra continua. Su tutta la linea del fronte, dal nord al sud dell’Ucraina, sono in corso pesanti combattimenti. Anche oggi dirigiamo le nostre preghiere alla regione sofferente di Luhansk dove ci sono faticose battaglie. A causa della sempre maggiore resistenza all’intervento militare della Russia, l’evacuazione della popolazione locale è praticamente interrotta. Ci sono problemi con la fornitura di alimenti, di medicinali, e di tutto l’indispensabile per poter sopravvivere in quei territori. Mi appello a tutto il mondo a pregare per la regione ucraina di Luhansk”. Così Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kiev nel 104esimo giorno di guerra in Ucraina, nel suo videomessaggio di oggi. “I bombardamenti atroci, in particolare, si sono abbattuti ieri sulle città e i villaggi al confine, nella regione di Sumy. Le bombe si sono di nuovo abbattute sulla città di Kharkiv. Pesanti battaglie sono in corso nelle regioni di Mykolaiv e di Kherson”, aggiunge.

ORE 19:50 – 800 CIVILI RIFUGIATI IN FABBRICA A SEVERODONETSK – Circa 800 civili hanno trovato rifugio nei bunker all’interno della fabbrica chimica Azot a Severodonetsk, nel Lugansk, dove sono in corso violenti combattimenti tra forze russe e ucraine. Lo ha riferito un avvocato che lavora per il gruppo di Dmytro Firtash, proprietario dell’impianto ed alleato dell’ex presidente filo-russo Viktor Yanukovych. “Tra questi 800 civili, ci sono 200 dei 3000 impiegati della fabbrica e circa 600 abitanti della città”, si precisa nel comunicato. I dipendenti sono rimasti sul posto nel tentativo di mettere in sicurezza parte delle “sostanze chimiche altamente esplosive dello stabilimento”.

ORE 20:25 – PREMIER VERSAVIA: AMPIO ACCORDO PER FORNITURA ARMI A KIEV – La Polonia annuncia la prossima firma di un ampio accordo per la fornitura di armi all’Ucraina, al fine di respingere l’invasione russa. “Sarà uno dei più grandi, se non il maggiore accordo di esportazione di armi degli ultimi 30 anni”, ha detto il premier Mateusz Morawiecki, al termine di una visita alla fabbrica di armamenti Huta Stalowa Wola nel sud est della Polonia. Parte dei fondi per le armi verranno dall’Ue e il resto verrà pagato dall’Ucraina, ha detto Morawiecki, senza però fornire altri dettagli sul tipo e la quantità di armi che verranno forniti. Tuttavia sia il premier che il ministro della Difesa Mariusz Blaszczak si sono fatti fotografare accanto ad un modello di obice semovente Krab di fabbricazione polacca. L’ufficio del capo del governo ha poi twittato altre immagini del sistema di artiglieria, che ha una portata di 40 km.

ORE 20:35 – MERKEL: “AGGRESSIONE RUSSIA NON HA ALCUNA GIUSTIFICAZIONE” – Questa aggressione all’Ucraina non ha alcuna giustificazione. Non c’è alcuna scusante”. Lo ha detto l’ex cancelliera Angela Merkel, rispondendo alla prima intervista “fuori servizio”, alla Berliner Ensamble. “E’ stato un grande errore”, ha aggiunto la Merkel.

ORE 20:50 – KIEV, 3 MORTI E 6 FERITI IN RAID RUSSI A KHARKIV – Almeno tre persone sono rimaste uccise e altre sei ferite oggi in bombardamenti russi nella regione di Kharkiv. Lo ha riferito il governatore Oleg Sinegubov, citato da Unian. In particolare, i raid hanno preso di mira la città di Kharkiv e i villaggi di Cherkaska Lozova, Slatine e Korobochkine.

 Andrea Marinelli,Guido Olimpio per il “Corriere della Sera” il 7 giugno 2022.  

Il pendolo oscilla su Severodonetsk. Nelle ultime ore i russi sono tornati a premere e i loro avversari, dopo segnali incoraggianti nel fine settimana, parlano di una fase nuovamente difficile. Le valutazioni negative sono dei dirigenti locali e del presidente Zelensky reduce da una visita nel Donbass. Mosca ha lanciato nella mischia il possibile: i ceceni, i miliziani, i soldati «privati» della Wagner, gli imprescindibili elementi della 76esima aerotrasportata. 

Negli ultimi giorni numerosi report hanno segnalato come nello schieramento dell'Ucraina stiano svolgendo un ruolo i volontari stranieri, alcuni dei quali sono caduti in battaglia: georgiani, tedeschi, francesi, britannici, australiani, olandesi, qualche americano danno il loro contributo. I racconti insistono sulla durezza degli scontri, sui vuoti provocati dalle bombe, sulla necessità di ruotare dopo periodi di lotta intensa sotto lo sbarramento incessante. 

Le testimonianze tradiscono la ferocia della contesa, ma al tempo stesso provano a trasmettere un senso di fiducia per la parte che hanno scelto d'aiutare. E, oltre a rischiare le pallottole, devono pensare a non farsi catturare: ieri i separatisti del Donetsk hanno annunciato processi contro alcuni «mercenari inglesi», passibili di pena di capitale. In questi mesi la Legione composta da alcune migliaia di elementi arrivati dall'estero è stata al centro di analisi. 

Una parte è sicuramente utile alla causa, perché sa come muoversi, ha un passato militare, anche se pochi hanno provato questo tipo di conflitto. Poi c'è la schiera di avventurosi e volenterosi: non pochi sono tornati in patria in quanto considerati poco idonei. La cifra di 20 mila individui è stata ridimensionata, ma vale la regola della prudenza: le stime non rappresentano sempre la realtà. In mezzo sono apparsi i «contractors»: stranieri, professionisti, affiancano i resistenti con il training, forse partecipano a missioni speciali, fanno da consulenti.

 Il caso più evidente è quello della società Mozart, guidata dall'ex colonnello dei Marines Andrew Milburn. Sono numeri ridotti rispetto ai nemici della Wagner, comunque rappresentano un vantaggio: offrono personale di livello e aggirano il veto all'impegno sul terreno di militari Nato. Una funzione parallela in un esercito che, dopo le sconfitte passate, ha dimostrato di poter tenere testa al neo-Zar.

GuerraUcraina-Russia. I russi bombardano due ospedali ucraini. Deportati mille prigionieri di Mariupol. Ue: “Cibo nell’arsenale del terrore”. Ocse: “Sanzioni efficaci”. Redazione CdG 1947 su Il Corriere del Giorno l'8 Giugno 2022.

A Severodonetsk 800 rifugiati in una fabbrica. Il rabbino di Mosca scappa, era contro l’invasione. Kiev: 31mila soldati russi uccisi dall’inizio dell’ invasione. Michel: «Ambasciatore russo all’Onu non vuole guardare la verità»

Giorno di guerra numero 105. Due ospedali sono stati distrutti dai bombardamenti russi a Severodonetsk e Rubizhne, nell’Ucraina orientale, come mostrano le nuove immagini satellitari pubblicate dalla Cnn. Sul tetto della struttura ospedaliera di Severodonetsk era stata dipinta una grande croce rossa ma i russi incredibilmente e vergognosamente hanno bombardato lo stesso.

Secondo l’ intelligence militare britannica sulla situazione sul campo nella città nel Donbass da settimane assediata dalle truppe russe «la Russia continua a tentare assalti contro la sacca di Severdonetsk da tre direzioni, ma la difesa ucraina regge. E’ improbabile che una delle due parti abbia guadagnato terreno significativo nelle ultime 24 ore». La marina ucraina ripresa dalla Cnn sostiene che le navi della flotta russa del Mar Nero si sono ritirate a più di 100 km dalle coste ucraine a causa degli attacchi delle forze di Kiev con missili e droni. Mosca consegna all’Ucraina i corpi di decine di soldati morti nella difesa dell’acciaieria Azovstal di Mariupol.

h. 00.01 | Media serbi: in scuole Ucraina al bando Guerra e Pace

L’Ucraina progetta la messa al bando dai programmi scolastici di ‘Guerra e Pacè‘ di Lev Tolstoj e di tutti gli altri libri di scrittori russi che esaltano l’esercito di Mosca. Nel darne notizia, l’agenzia serba Tanjug cita il primo viceministro dell’istruzione ucraino Andrej Vitrenko secondo il quale “tutto ciò che esalta l’esercito russo sparità dai programmi scolastici di letteratura straniera“. “Ad esempio, cose come ‘Guerra e Pacè non si studieranno più in Ucraina”, ha osservato Vitrenko aggiungendo che i  programmi scolastici saranno modificati al fine di rafforzare “l’istruzione patriottica”.

h. 00.30 | Zelensky: “Oltre 31mila soldati russi morti in guerra”

“Oltre 31.000 militari russi sono già morti in Ucraina. Dal 24 febbraio, la Russia paga ogni giorno per quasi 300 vite dei suoi soldati per una guerra completamente insensata contro l’Ucraina”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

h. 00.40 | Merkel: “Io mediatrice con Putin? Non credo al momento servirebbe“

“Fare da mediatrice con Putin? Non ho l’impressione che al momento serva a qualcosa. Putin ha preso una decisione che considero catastrofica e fatale. Non credo ci sia molto di cui parlare, soprattutto non senza parlare con l’Ucraina“. Lo ha dichiarato in un’intervista l’ex cancelliera Angela Merkel. “Ora è molto, molto importante che l’Unione europea resti unita“, ha aggiunto.

h. 00.54 | Mosca: più di mille prigionieri di Mariupol trasferiti in Russia per indagini

Più di 1.000 soldati ucraini che si sono arresi nella città di Mariupol sono stati trasferiti in Russia per indagini: lo ha riferito l’agenzia di stampa Tass ha citato una fonte delle forze dell’ordine russe. Altri prigionieri ucraini saranno trasferiti in Russia, ha detto la fonte. L’Ucraina ha detto che sta lavorando affinché tutti i prigionieri vengano riconsegnati, mentre Mosca ritiene che dovrebbero essere processati.

h. 01.10 | Zelensky: “Le forze russe non hanno fatto progressi nel Donbass” e annuncia uscita libro su orrori di guerra

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo video notturno, ha affermato che le forze russe non hanno fatto progressi significativi nella regione orientale del Donbass nell’ultimo giorno. Sempre nel video il presidente annuncia l’imminente uscita di un volume dal titolo ‘Libro dei carnefici’ nel quale sarebbero raccolte le prove degli orrori commessi dai russi durante quella che Putin ha sempre definito un’operazione militare speciale. Nel volume, afferma Zelensky, vengono descritti stupri ed esecuzioni di massa come quella a Bucha che la Russia ha descritto come una montatura per screditare Mosca

h. 01.37 | Zelensky: “Una raccolta fondi per ricostruire città distrutte”

Il governo ucraino sta lavorando per raccogliere fondi per ricostruire le città distrutte dall’esercito russo. Lo ha dichiarato il presidente Zelensky nel suo video aggiungendo che sono già iniziati i lavori per ripristinare elettricità, gas e acqua nei territori da cui i russi sono stati respinti. Uno dei modi in cui vengono raccolti i soldi, ha aggiunto, è attraverso la piattaforma UNITED24, che nel primo mese ha portato oltre 50 milioni di dollari. La tennista  Elina Svitolina si è unita all’ex calciatore ucraino Andriy Shevchenko per diventare ambasciatrice della raccolta

h. 01.47 | Sindaca separatista: “Melitopol prepara referendum“

 Il vicecapo di Stato maggiore del presidente russo Vladimir Putin, Sergey Kiriyenko, ha visitato ieri la città ucraina sudorientale di Melitopol occupata dai russi. Lo ha reso noto l’autoproclamata sindaca filorussa Galina Danilchenko aggiungendo che Melitopol sta iniziando i preparativi per un referendum. La città è “molto grata alla Federazione Russa per l’aiuto e il sostegno che stiamo ricevendo nella costruzione di questa vita. Sappiamo che il nostro futuro risiede nell’unità con la Russia. La Federazione Russa è qui per sempre. E ora stiamo iniziando a prepararci per il referendum“, ha detto la Danilchenko in un video pubblicato su Telegram.

h. 02.12 | Rabbino capo di Mosca fuggito da Russia

Il rabbino capo di Mosca, Pinchas Goldschmidt, è fuggito dalla Russia dopo essere stato sottoposto a pressioni per sostenere l’invasione dell’Ucraina. Lo rende noto Avital Chizhik-Goldschmidt, giornalista negli Stati Uniti e nuora dell’autorità religiosa ebraica. “Posso finalmente rendere noto a tutti – scrive la reporter sul suo account Twitter – che i miei suoceri sono stati messi sotto pressione dalle autorità per sostenere pubblicamente la ‘operazione speciale’ in Ucraina e si sono rifiutati di farlo“. “Sono fuggiti in Ungheria due settimane dopo l’invasione russa e ora sono in esilio dalla comunità che hanno amato e costruito e in cui hanno cresciuto i loro figli per oltre 33 anni”, spiega la Chizhik-Goldschmidt.

h. 03.01 | Zelensky: “Prosegue lavoro per status candidato Ue”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky afferma di aver tenuto ieri “un incontro di governo sulla comunicazione con l’Unione Europea e con i singoli stati membri dell’Ue sulla domanda di adesione e sullo status di candidato” di Kiev e di essere a lavoro “per giungere a una decisione storica significativa già a giugno“. “L’attività diplomatica in questa direzione – spiega Zelensky nel suo ultimo video-messaggio – non si ferma nemmeno per un giorno. Sento rapporti quotidiani, anche sulla preparazione di decisioni procedurali nell’Unione europea. Da parte sua l’Ucraina ha fatto tutto, assolutamente tutto il lavoro necessario: la palla ora è nel campo delle strutture europee, dei paesi europei“.

h. 03.08 | Presidente commissione Affari esteri Parlamento europeo McAllister: “A Kiev status candidato Ue“

Il presidente della commissione per gli Affari esteri del Parlamento europeo, il tedesco David McAllister, ha affermato che a Kiev vanno fornite armi, attrezzature e lo status di candidato Ue come “chiaro segnale politico di solidarietà con il coraggioso popolo dell’Ucraina“. Lo riporta il Kyiv Independent.

h. 04.25 | Banca mondiale stanzia nuovi fondi per 1,49 mld

La Banca Mondiale ha approvato un finanziamento aggiuntivo di 1,49 miliardi di dollari per l’Ucraina, per contribuire al pagamento dei salari dei lavoratori statali e sociali, espandendo il sostegno totale promesso a Kiev a oltre 4 miliardi di dollari. La Banca ha dichiarato in un comunicato che l’ultima tornata di finanziamenti per l’Ucraina è sostenuta da garanzie di finanziamento da parte di Gran Bretagna, Paesi Bassi, Lituania e Lettonia.

h.04.50 | Nato pronta a maggiore cooperazione con Giappone

 Si intensifica la cooperazione tra la Nato e il Giappone, in risposta all’esacerbarsi del conflitto in Ucraina e ai timori di un processo di destabilizzazione nella regione dell’Indo-Pacifico. Se ne è discusso nel corso della visita di due giorni a Tokyo dell’ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato militare della Alleanza nordatlantica, che ha incontrato il ministro della Difesa nipponico Nobuo Kishi in concomitanza con le esercitazioni militari nel Mediterraneo a cui partecipano anche le Forze di autodifesa giapponesi.

h.06.16 | Zelensky: “Stop vendita gas e carbone all’estero“

Il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato che l’Ucraina sospenderà tutte le esportazioni di gas e carbone, in vista di quello che secondo lui sarà “l’inverno più difficile di tutti a causa della guerra”. “Non venderemo i nostri gas e carbone all’estero – ha detto Zelensky nel suo ultimo video-messaggio -. Tutta la produzione si concentrerà sulla soddisfazione della domanda interna“. Il primo ministro ucraino Denis Shmygal ha affermato da parte sua che la produzione di carbone nelle miniere statali è diminuita di un terzo dalla fine di febbraio e ha raccomandato di “prepararsi per la stagione di riscaldamento più difficile di sempre in Ucraina“. Il governo ucraino ha incaricato la compagnia statale Naftogaz di accumulare almeno 19 miliardi di metri cubi di gas negli impianti di stoccaggio sotterranei ucraini. L’Ucraina ha completato la sua scorsa stagione di riscaldamento con 9 miliardi di metri cubi di gas nei suoi depositi. Al 1 giugno il Paese disponeva di 10 miliardi di metri cubi.

h.07.22 | Severodonetsk, distrutto ospedale con croce rossa su tetto

Due ospedali sono stati distrutti dai bombardamenti russi a Severodonetsk e Rubizhne, nell’Ucraina orientale, come mostrano le nuove immagini satellitari scattate da Maxar Technologies e pubblicate dalla Cnn. Sul tetto della struttura ospedaliera di Severodonetsk era stata dipinta una grande croce rossa. Nel sud di Rubizhne oltre all’ospedale sono stati rasi al suolo anche un’azienda farmaceutica e gli edifici circostanti.

h.08.00 | Mosca ha restituito 210 cadaveri combattenti a Mariupol

Il governo russo ha restituito all’Ucraina i cadaveri di 210 combattenti rimasti uccisi nella città costiera di Mariupol, la maggior parte dei quali erano soldati che hanno difeso le strutture dell’acciaieria Azovstal, l’ultima enclave della città caduta in mano russa.

h.08.28 | Gb, difesa ucraina ‘tiene’ nella città di Severodonetsk

Le difese ucraine ‘tengono‘ nella città orientale di Severodonetsk, punto nevralgico del conflitto, nonostante gli attacchi dei russi in tre direzioni. È improbabile che una delle due parti abbia conquistato un territorio significativo nell’ultima giornata: lo afferma l’intelligence del Ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento di oggi. Secondo il report, mentre la Russia concentra i suoi attacchi sulla regione orientale del Donbass, rimane sulla difensiva altrove. Le forze ucraine hanno invece avuto ‘qualche successo‘ nei contrattacchi nella regione meridionale di Kherson e hanno riconquistato un punto d’appoggio a est del fiume Ingulets. Entrambe le parti stanno lottando per liberare forze per nuovi assalti, mantenendo le linee difensive su un fronte di 500 km

h.08.54 | Di Maio, Italia partecipa a sforzi Onu e Ue sul grano

“Assistere l’Ucraina nell’esportazione dei milioni di tonnellate di grano e generi alimentari attualmente bloccati nei suoi silos è un’emergenza. Il premier Mario Draghi ha discusso di questo problema con il presidente Putin e il presidente Zelensky. L’Italia sostiene gli sforzi dell’Onu e dell’Ue per affrontare questo problema e ringrazia la Presidenza tedesca del G7 per il suo impegno. Continueremo a contribuire attivamente a tutti gli sforzi internazionali per trovare una soluzione“. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, al Dialogo Ministeriale Mediterraneo sulla Crisi Alimentare alla Farnesina.

h. 09.07 | Le spedizioni di grano riprenderanno questa settimana dal porto ucraino di Berdyansk

Le spedizioni di grano riprenderanno dal porto ucraino di Berdyansk, nel Mar Nero, occupato dai russi, questa settimana dopo il completamento dei lavori per sminarlo, ha affermato mercoledì l’agenzia di stampa russa Tass citando le autorità locali. L’Ucraina è uno dei maggiori esportatori mondiali di grano e i paesi occidentali hanno accusato la Russia di creare il rischio di carestia globale chiudendo i porti ucraini del Mar Nero. Mosca nega la responsabilità della crisi alimentare internazionale, incolpando le sanzioni occidentali.

h.09.14 | Mosca: “Nessuna soluzione pacifica su Ucraina per Occidente“

“I Paesi occidentali non sono disposti a discutere di un accordo pacifico come soluzione alla crisi ucraina. La soluzione pacifica è fuori dal tavolo: questo è il concetto di Washington e dell’Occidente incentrato sulla Nato“. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova a Radio Sputnik, citata dalla Tass.

h.09.30 | Kiev, nessuno si arrenderà a Severodonetsk

“Nessuno si arrenderà a Severodonetsk. I russi vogliono catturare la città entro il 10 giugno. Si stanno svolgendo feroci battaglie, i nostri difensori stanno combattendo per ogni centimetro della città“, ha dichiarato il capo militare regionale del Lugansk Sergiy Gaidai, citato dal Guardian. “I russi non controllano la strada Lysychansk-Bakhmut, ma sparano pesantemente. Noi non usiamo questa strada, è troppo pericolosa. Le truppe russe progettano nuovamente di attraversare il fiume Seversky Donets per creare una testa di ponte per l’offensiva”, ha aggiunto.

h.09.52 | Germania, “è la peggiore crisi alimentare da decenni“

“La ingiustificabile, non provocata e illegale guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina sta interrompendo la produzione agricola, le catene di rifornimento e il commercio e sta portando i prezzo del cibo e dei fertilizzanti a un livello senza precedenti”: lo ha detto la ministra alla Cooperazione e al Commercio della Germania, Svelja Schulze, intervenendo al ‘Dialogo Ministeriale Mediterraneo sulla Crisi Alimentare‘ alla Farnesina.

h. 09.54 | In corso ad Ankara incontro Lavrov-Cavusoglu

Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha ricevuto ad Ankara l’omologo russo Serghei Lavrov. Lo fa sapere Anadolu. La creazione di corridoi sicuri per permettere a navi commerciali di trasportare grano ucraino attraverso il mar Nero è il tema centrale dell’incontro tra i ministri nella capitale turca. Al termine dei colloqui è prevista una conferenza stampa congiunta.

h. 10.20 | Filorussi, riaperto porto Berdyansk, “qui è pieno di grano“

Il porto dell’Ucraina sud-orientale di Berdyansk, occupato dai russi, è stato riaperto dopo lo sminamento e si prevede che le prime navi con il grano prenderanno il mare alla fine di questa settimana, ha riferito all’Agenzia russa Tass Vladimir Rogov, membro del consiglio direttivo dell’autoproclamata amministrazione locale “Tutto è pronto per la spedizione del carico, e probabilmente il grano partirà per primo. In realtà qui c’è molto grano, tutti gli elevatori sono pieni. Le prime navi dovrebbero lasciare il porto alla fine di questa settimana” ha detto.

h. 10.31 | Von der Leyen, “cibo è parte arsenale terrore di Putin”

La crisi alimentare e del grano ucraino è frutto di “un freddo, insensibile e calcolato assedio di Putin ad alcuni dei Paesi e delle persone più vulnerabili del mondo. Il cibo è diventato parte dell’arsenale del terrore del Cremlino“. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen parlando alla Plenaria del Parlamento europeo e ribadendo che le sanzioni europee non colpiscono i prodotti alimentari bloccati in Ucraina. 

h. 10.45 | Di Maio, da Mosca ci aspettiamo fatti concreti sul grano

“Noi apprezziamo tutti i tentativi di mediazione e speriamo che il dialogo tra i ministri degli Esteri russo e turco possa portare a passi avanti sullo sblocco delle derrate alimentari fermi nei porti ucraini a causa del conflitto. Ma prima delle parole vogliamo vedere i fatti. Ci aspettiamo fatti concreti dalla Russia rispetto allo sblocco” del grano. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, alla Farnesina, sottolineando come già in passato da Mosca “ci sono stati altri proclami, anche sul dialogo negoziale, che però poi non è andato da nessuna parte”.

h. 11.00 | Michel: “A Kiev serve liquidità, necessari 5 mld al mese“

“L’Ucraina ha urgente bisogno di liquidità: ha bisogno di 5 miliardi di euro al mese“. Lo ha detto il presidente del Consiglio Ue Charles Michel intervenendo alla Plenaria del Parlamento Ue. “L’Ue sarà leader della ricostruzione del Paese e visto che Putin ha scelto deliberatamente di distruggere il Paese è giusto che Mosca paghi la sua ricostruzione. Per questo stiamo valutando la possibilità dell’uso dei beni congelati agli oligarchi russi“, ha aggiunto.

h. 11.10 | Russia, “crisi alimentare non riguarda la guerra“

“La crisi alimentare non ha origine da questa guerra“. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov durante una conferenza stampa congiunta ad Ankara con l’omologo turco Mevlut Cavusoglu trasmessa dalla Tv di Stato Trt. “La federazione russa non ha creato alcun ostacolo per il passaggio” ha affermato Lavrov a proposito delle navi con prodotti agricoli bloccate nei porti ucraini sostenendo che solo l’Occidente vede questa situazione come una “catastrofe“.

h. 11.22 | Lavrov, Ankara riferisce Kiev pronta per passaggio navi

Secondo Ankara, l’Ucraina è pronta a garantire il passaggio delle navi nelle acque minate. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov durante una conferenza stampa congiunta ad Ankara con il collega turco Mevlut Cavusoglu, citato da Interfax.

h. 11.41 | Stefanchuk a Pe: “Kiev attende il sì Ue a status candidato“

“Il nostro popolo sta combattendo per i valori europei, e per questo vorrei ringraziare il Parlamento europeo, per questo oggi chiederò ai rappresentanti dell’Eurocamera di fare tutto il possibile affinché il 24 giugno l’Ucraina possa sentire un ‘Sì’ forte alla nostra candidatura all’adesione“. Così il presidente della Rada, il parlamento ucraino, Ruslan Stefanchuk, durante la conferenza stampa precedente al suo intervento al Paramento europeo a Strasburgo. “Ad oggi, non c’è popolo più sostenitore dell’Ue del nostro popolo“, ha concluso Stefanchuk.

 h. 11.47 | Turchia, possibile ripresa colloqui tra Mosca e Kiev

C’è la possibilità di una ripresa del negoziato tra Russia e Ucraina per arrivare al cessate il fuoco. Lo ha fatto sapere il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, come riporta Anadolu, durante una conferenza stampa congiunta ad Ankara con l’omologo russo Serghei Lavrov.

h. 12.02 | Stefanchuk al Parlamento Europeo: “Su grano Russia mente, ruba riserve Kiev“

“La Russia continua la propria guerra anche oltre le frontiere ucraine attraverso le menzogne. Dice di voler impedire una carestia globale ma ruba le riserve di grano. E noi stiamo avviando una contro iniziativa della verità. La Russia non rispetta alcuna legge o convenzione di guerra e chiameremo i responsabili con il loro nome“. Lo ha detto il presidente della Rada dell’Ucraina Ruslan Stefanchiuk parlando alla Plenaria del Parlamento europeo. “Chi ha causato tanti danni dovrà risarcirli“, ha attaccato.

h. 12.40 | Lavrov: “Il signor Zelensky è volubile come il vento”

“Per quanto riguarda un incontro tra il signor Zelensky e il presidente russo, abbiamo spiegato in più occasioni che Zelensky sta cercando un incontro fine a se stesso, è volubile come il vento. Ha ripetuto più volte che avrebbe tenuto dei colloqui e che i colloqui sarebbero ripresi solo se i contingenti russi fossero stati riportati sulla linea che esisteva il 24 febbraio. Questo approccio non è assolutamente serio, inoltre è in contrasto con le iniziative presentate dalla delegazione ucraina a Istanbul il 29 marzo“. Lo ha detto ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, in conferenza stampa ad Ankara, riportato da Interfax.

h. 12.50 | Russia, non attaccheremo se Ucraina smina i porti

La Russia non attaccherà se l’Ucraina inizierà attività di sminamento presso i suoi porti per fare passare navi che trasportano grano. Lo ha assicurato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov durante una conferenza stampa congiunta ad Ankara con l’omologo turco Mevlut Cavusoglu trasmessa dalla Tv di Stato Trt. “Siamo pronti a lavorare per mettere in sicurezza l’uscita delle navi dai porti dell’Ucraina, siamo pronti a collaborare con i nostri omologhi turchi su questo”, ha detto Lavrov. Secondo Ankara, l’Ucraina è pronta a garantire il passaggio delle navi nelle acque minate. Lo ha affermato sempre Lavrov. C’è la possibilità di una ripresa del negoziato tra Russia e Ucraina per arrivare al cessate il fuoco. Lo ha fatto sapere il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, come riporta Anadolu.

h. 13.58 | Cina: “Da Europarlamento pregiudizi ideologici e distorsioni“

La Cina accusa l’Europarlamento di “pregiudizio ideologico” e di “distorsioni” nei confronti di Pechino nell’ultimo rapporto che punta soprattutto sulle sfide alla sicurezza nell’Indo-Pacifico e sulle aspre critiche per la posizione adottata da Pechino rispetto alla guerra in Ucraina e per le violazioni dei diritti umani, per le pressioni su Taiwan e per la repressione a Hong Kong. Il rapporto nega a Pechino “il diritto legittimo di salvaguardare la sua sovranità e la sua sicurezza, e interferisce grossolanamente negli affari interni della Cina”, si legge in una nota della missione diplomatica cinese presso l’Ue.

h. 14.50 Cremlino, al momento non si parla incontro Putin-Zelensky

“Al momento non è in discussione un possibile incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky“. Lo fa sapere il Cremlino, citato dalla Tass.

h. 15.25 | Mattarella, con guerra nuovo stop economia, Pnrr centrale

“Dopo la crisi causata dalla pandemia e gli importanti segnali di ripresa anche nei comparti dei servizi, del commercio del turismo“, l’aggressione russa all’Ucraina “sta generando un nuovo momento di arresto e involuzione”. La rottura degli equilibri e “l’interruzione delle normali catene di valore” sta provocando “forti tensioni” destinate a provocare “aumenti dei costi”, a partire dall’energia: così il presidente Sergio Mattarella in un messaggio all’Assemblea di Confcommercio. “Centrale” resta il Pnrr, e “occorre una ferma determinazione” delle istituzioni e un “impegno diffuso e coeso” di tutte le forze economiche e sociali.

 h. 15.54 | Mosca, monitoriamo crimini guerra ucraini, puniremo responsabili

La Russia sta registrando tutti i crimini di guerra commessi dall’esercito ucraino e tutti i responsabili sanno puniti. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova durante un briefing con la stampa, secondo quanto riporta la Tass. Secondo Zakharova, le forze ucraine continuano a bombardare gli insediamenti del Donbass (in mano ai separatisti filo-russi), colpendo edifici residenziali e usando civili come scudi umani. “Tutti questi crimini di guerra vengono registrati dagli organi investigativi della Russia e delle repubbliche del Donbass. Saranno scrupolosamente indagati e gli autori saranno puniti”, ha affermato. In precedenza una fonte delle forze dell’ordine ha reso noto che oltre 1.000 militari ucraini che si sono arresi a Mariupol sono stati trasportati nella Federazione Russa per le indagini.

h. 16.25 | Ucraina, scuola distrutta da raid russi a Bakhmut

Una scuola e un edificio amministrativo sono stati colpiti stamani da raid aerei russi a Bakhmut, nell’oblast di Donetsk. “La scuola è stata completamente distrutta”, ha riferito il ministero dell’Interno ucraino, citato da Ukrinform, aggiungendo che secondo le prime informazioni dei soccorritori sul posto ci sarebbero vittime.

 h. 16.32 | Il rabbino capo di Mosca è a Gerusalemme

Il rabbino capo di Mosca Pinchas Goldschmidt e sua moglie dopo la fuga dalla capitale russa “si sono prima diretti verso l’Europa dell’est per raccogliere fondi a favore dei rifugiati e poi a Gerusalemme, dove suo padre era ricoverato in ospedale“. Lo scrive su Twitter Avital Chizhik-Goldschmidt, giornalista negli Stati Uniti e nuora dell’autorità religiosa ebraica.

h. 16.35 | Governatore di Lugansk: “Evacuate 40 persone, impossibile ritorno da Severodonetsk“

Dalla regione di Lugansk sono state evacuate 40 persone, di cui 34 da Lysychansk e 6 da Vrubivka. Lo riferisce su Telegram il Governatore della regione di Lugansk, Serhiy Haidai sottolineando che “purtroppo è impossibile evacuare le persone dai dintorni di Severodonetsk”. Quando c’era la possibilità, rileva, “erano in pochi a voler andarsene. Ora il numero di persone aumenta ogni giorno“.

h. 16.40 | Peskov: “Parole di Medvedev su Occidente comprensibili”

Le parole usate dall’ex presidente russo Dmitry Medvedev nei confronti dell’Occidente sono “abbastanza comprensibili”. Perché “l’Occidente sta commettendo azioni molto ostili nei confronti della Russia”. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che, rispondendo a una domanda dell’agenzia di stampa Tass, ha detto che da parte di Medvedev “una reazione emotiva così acuta è abbastanza comprensibile e si può spiegare” con le “manifestazioni ostili che il nostro Paese sta affrontando“. In merito alla corrispondenza tra le parole di Medvedev e la linea di Mosca, Peskov ha ricordato che “la posizione della Russia in politica estera viene espressa dal presidente della Federazione russa” Vladimir Putin.

h. 16.48 | Media russi: radio hackerata, in onda canzoni contro guerra

La radio russa “Kommersant FM” ha subito un attacco hacker e ha trasmesso l’inno ucraino e alcune canzoni contro la guerra: lo riferiscono Novaya Gazeta Europa e il Moscow Times. Secondo i media russi, l’emittente ha rapidamente interrotto le trasmissioni e in una nota ha confermato che “la stazione radio ha subito un attacco hacker” e che i programmi sarebbero stati presto ripristinati.

h. 16.57 | Giornalista ucraino a Lavrov: “Cosa ruba Mosca oltre al grano?“

“A parte il grano, cosa altro sta rubando la Russia all’Ucraina?”. Con questa domanda-provocazione un giornalista ucraino si è rivolto al ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov durante la conferenza stampa di oggi ad Ankara con l’omologo turco Mevlut Cavusoglu. Secca è giunta la risposta del capo della diplomazia di Mosca, mentre accanto a lui il collega turco ha sorriso. “Riguardo al grano, non c’è alcun ostacolo o problema causato dalla Federazione russa. Zelensky deve semplicemente dare istruzioni affinché i porti ucraini diventino sicuri”, ha replicato Lavrov, affermando che “la palla è nel campo” ucraino.

h. 17.00 | Zelensky: “I russi perdono 300 uomini al giorno per una guerra insensata”

Sono più di 31mila i soldati russi morti dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, ovvero “300 morti al giorno per una guerra insensata“. Lo afferma il presidente dell’ucraina Volodymir Zelensky in un video in cui prevede che presto il bilancio dei morti “raggiungerà un livello inaccettabile anche per i russi”. Le intercettazioni delle comunicazioni dei soldati russi evidenziano il “basso morale” delle truppe occupanti, ha sottolineato.

Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi |Severdonetsk, ore decisive: battaglia feroce, ucraini in difficoltà. Lorenzo Cremonesi, Francesco Battistini, Paolo Foschi su Il Corriere della Sera il 9 Giugno 2022.

Le notizie di giovedì 9 giugno sulla guerra, in diretta: le truppe di Mosca aumentano la pressione nella città chiave per il controllo del Donbass 

• Laguerra in Ucraina è arrivata al 106esimo giorno.

• I russi controllano quasi tutta Severodonetsk e le truppe ucraine stanno valutando il ritiro, ma sono ancora alla periferia della città. «La battaglia è feroce, molto feroce» ha detto il presidente ucraino Zelensky.

• Secondo il Cremlino, Kiev ha subito pesanti perdite delle truppe in Donbass, costringendo l’Ucraina a riorganizzare la propria macchina bellica. Gli Stati Uniti ribadiscono il sostegno militare: continueremo a fornire le armi necessarie per vincere la guerra contro la Russia.

• Nessun accordo concreto sul grano, fallisce la mediazione turca. Per Mosca il grano può partire se vengono tolte le sanzioni. Il ricatto alimentare del Cremlino è uno dei grandi problemi del conflitto.

• Distrutta da raid russi una scuola a Bakhmut, ci sono vittime. Due ospedali colpiti a Severodonetsk e Rubizhne, nell'Ucraina orientale.

• Kiev ha annunciato che il gas e il carbone ucraino non saranno venduti all’estero.

• Mosca ha restituito 210 cadaveri di combattenti alla città di Mariupol.

Il rabbino capo di Mosca, Pinchas Goldschmidt, (di cui nei giorni scorsi aveva scritto Francesco Battistini) è fuggito dalla Russia dopo essere stato sottoposto a pressioni per sostenere l’invasione dell’Ucraina. Lo rende noto Avital Chizhik-Goldschmidt, giornalista negli Stati Uniti e nuora dell’autorità religiosa ebraica. «Posso finalmente rendere noto a tutti — scrive la reporter sul suo account Twitter — che i miei suoceri sono stati messi sotto pressione dalle autorità per sostenere pubblicamente la ‘operazione speciale’ in Ucraina e si sono rifiutati di farlo». «Sono fuggiti in Ungheria due settimane dopo l’invasione russa e ora sono in esilio dalla comunità che hanno amato e costruito e in cui hanno cresciuto i loro figli per oltre 33 anni», spiega la Chizhik-Goldschmidt.

Ore 20:35 - Merkel: l’aggressione alla Russia non ha alcuna giustificazione 

«Questa aggressione all’Ucraina non ha alcuna giustificazione. Non c’è alcuna scusante». Lo ha detto l’ex cancelliera Angela Merkel, rispondendo alla prima intervista pubblica. «È stato un grande errore», ha aggiunto l’ex cancelliera.

Ore 01:36 - Mosca: più di mille prigionieri di Mariupol trasferiti

Sarebbero Più di 1.000 soldati ucraini che si sono arresi nella città di Mariupol sono stati trasferiti in Russia per indagini: lo ha riferito l’agenzia di stampa Tass ha citato una fonte delle forze dell’ordine russe. Più tardi, altri prigionieri ucraini saranno trasferiti in Russia, ha detto la fonte. L’Ucraina ha detto che sta lavorando affinché tutti i prigionieri vengano riconsegnati, mentre Mosca ritiene che dovrebbero essere processati. 

Ore 01:37 - Zelensky: i russi non hanno fatto progressi significativi nel Donbass 

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, nel suo video notturno, ha affermato che le forze russe non hanno fatto progressi significativi nella regione orientale del Donbass nell’ultimo giorno. 

Ore 01:38 - Zelensky: oltre 31 mila soldati russi morti in guerra

Oltre 31.000 militari russi sono già morti in Ucraina. Dal 24 febbraio, la Russia paga ogni giorno per quasi 300 vite dei suoi soldati per una guerra completamente insensata contro l’Ucraina. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. 

Ore 02:15 - La Bbc: scambio di cadaveri tra russi e ucraini

Lo scambio dei cadaveri: corpi ceduti da una parte e dall’altra, come merce di scambio. Per dare la possibilità a mamme, figlie, mogli di piangere un corpo. Lo racconta la Bbc. «Alcuni combattenti ucraini uccisi a difesa del principale porto sud-orientale di Mariupol sono ora arrivati a Kiev, affermano le famiglie dei soldati». Faceva parte di uno scambio con la Russia, con ciascuna parte che riceveva 160 corpi. Mosca non ha commentato. Da parte ucraina, più di 50 corpi erano quelli di membri del reggimento Azov, dicono le famiglie. Gli ucraini sono rimasti rinchiusi nelle acciaierie Azovstal per settimane. A maggio, i sopravvissuti sono stati fatti prigionieri. 

Ore 05:46 - La Russia schiera altri tank a sud di Zaporizhzhia

La Russia ha schierato altri 30 carri armati T-62 a Vasylivka, un villaggio a circa 35 chilometri a sud di Zaporizhzhia (sud): lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa ucraino, Oleksandr Motuzianyk, secondo quanto riporta il Kyiv Independent.

Ore 05:49 - Mariupol, i russi cercano di far rientrare al lavoro medici ultraottantenni

Situazione catastrofica dal punto di vista sanitario a Mariupol, città ucraina occupata dai russi. A lanciare l'allarme è il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andriushchenko: «C'è una catastrofica carenza di medici in città» ha scritto su Telegram, aggiungendo che i soldati russi stanno cercando di «convincere i medici pensionati ultraottantenni a ritornare al lavoro».

Ore 05:50 - Kiev: dal 24 febbraio lanciati oltre 1100 attacchi aerei contro le truppe russe

L'Ucraina ha lanciato oltre 1.100 attacchi aerei contro l'esercito russo dal 24 febbraio, inizio della guerra. Lo riferisce il comando dell'aeronautica ucraina, secondo quanto riportato dal sito the Kyiv Independent. Tra gli obiettivi colpiti l'equipaggiamento militare russo, le truppe e i centri logistici.

Ore 05:52 - Crisi del grano, fallisce la mediazione proposta dalla Turchia

Medio Oriente Express: il primo treno di grano — grano che fino a poche settimane fa era ucraino e adesso è russo — parte dalla Crimea occupata di buon’ora e se ne va verso Damasco. Poco dopo, semaforo verde per altri dieci vagoni fermi nella stazione invasa di Zaporizhzhia, destinazione Sebastopoli e poi da qualche parte nel Vicino Oriente. Terzo fischio di giornata a Melitopol: ecco i russi che muovono un altro convoglio, stracolmo di raccolto ucraino, per la Crimea e poi chissà. Più o meno alla stessa ora, ad Ankara, un giornalista della tv pubblica di Kiev si alza in conferenza stampa, chiede di fare una domanda al ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, e lo guarda fisso negli occhi: «Signor ministro, a parte il grano, che cos’altro sta rubando la Russia all’Ucraina?». La vita, la terra, il futuro. E il grano, of course. Non se ne esce: l’intesa impossibile, che ieri i turchi han cercato di trovare con Lavrov, s’è rivelato impossibilissima. «Nessun accordo concreto», chiariscono gli ucraini: l’incontro organizzato da Mevlut Cavusoglu, ministro di Erdogan, è durato ancora meno di quelli di marzo, quando cercava di negoziare una specie di pace. (Leggi qui l’articolo completo di Francesco Battistini, inviato a Kiev)

Ore 05:53 - Zelensky: a Severodonetsk in corso una battaglia molto feroce

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky ha affermato nella serata di mercoledì che i difensori ucraini della città di Severodonetsk, in Donbass, hanno inflitto grosse perdite alle truppe russe. «Stanno combattendo una battaglia feroce, molto feroce» ha aggiunto.

Ore 05:54 - Usa: continueremo a fornire le armi a Kiev necessarie per vincere

Gli Stati Uniti sono pronti a continuare a fornire all'Ucraina le armi e le attrezzature necessarie per vincere la guerra contro la Russia. Lo ha assicurato il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. «Siamo preoccupati per ogni atto di aggressione commesso dai russi, per ogni centimetro di territorio ucraino che hanno occupato, distrutto, bombardato. Ecco perché siamo così impegnati a fornire agli ucraini le armi e gli strumenti necessari in modo che possano resistere all'avanzata delle forze russe dove possono respingerle».

Ore 05:55 - Usa, già arrivato un miliardo di dollari di aiuti per Kiev

«Stare con l’Ucraina significa rafforzare la sua economia. Un miliardo di dollari di sostegno diretto è già arrivato» e «altri 7,5 miliardi di dollari sono in arrivo». Lo ha reso noto su Twitter l’ambasciatrice statunitense in Ucraina, Bridget Brink.

Ore 05:55 - Guterres: «L'invasione russa in Ucraina deve finire»

«L'invasione russa dell'Ucraina deve finire. Ma finché ciò non accadrà, abbiamo bisogno di un'azione immediata: dobbiamo portare stabilità ai mercati alimentari ed energetici globali; abbiamo bisogno di rendere immediatamente disponibili risorse per aiutare i paesi e le comunità più povere». Lo ha twittato il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres.

Ore 05:56 - Kiev: dal 24 febbraio lanciati oltre 1100 attacchi aerei contro le truppe russe

L'Ucraina ha lanciato oltre 1.100 attacchi aerei contro l'esercito russo dal 24 febbraio, inizio della guerra. Lo riferisce il comando dell'aeronautica ucraina, secondo quanto riportato dal sito the Kyiv Independent. Tra gli obiettivi colpiti l'equipaggiamento militare russo, le truppe e i centri logistici.

Ore 05:57 - Storia di Aleksej, il soldato russo che non voleva combattere

Guadagnano l’equivalente di 460 euro al mese, a marzo 2020 ne risultavano 400 mila: i contrattisti dell’esercito russo si sono trovati al fronte in Ucraina senza preavviso e spesso senza capire perché. Come Aleksej, vent’anni, soldato a contratto dal novembre 2021 che ha smesso di rispondere al telefono il 23 febbraio 2022, vigilia dell’invasione. Da quel momento per sua madre Svetlana è cominciata l’attesa.

Ore 05:59 - Severodonetsk, pioggia di fuoco: «Controllo russo quasi totale»

Al meglio dicono che la situazione è «complicata», ma quasi tutti non nascondono di avere il morale sotto le scarpe. «Va male, ci sono troppo morti, i russi bombardano duro e noi non abbiamo le armi per rispondere. Sul campo siamo molto meglio noi, però loro sparano di più e con più forza», affermano scoraggiati. Abbiamo trascorso ieri parecchie ore con i soldati ucraini impegnati sul fronte del Donbass e precisamente nel settore caldo che va da Izyum a Severodonetsk. In tutto forse nemmeno duecento chilometri, nulla a che vedere con la vastità dell’invasione voluta da Putin nella prima fase della guerra, eppure proprio per questo i russi adesso stanno avanzando e infliggono forti perdite agli ucraini. «Le battaglie avvengono più o meno sempre allo stesso modo. I russi cominciano con bombardamenti di sbarramento intensissimi. Usano tutto ciò che hanno a disposizione concentrati in poche decine di chilometri quadrati: dalle artiglierie, ai mortai, sino all’aviazione e i droni armati. (Leggi qui il reportage completo di Lorenzo Cremonesi, inviato a Sloviansk) 

Ore 06:14 - Mosca: servizi ucraini preparano operazione false flag a Sumy

I servizi segreti ucraini starebbero preparando un attacco con sostanze chimiche a Sumy per poi incolpare Mosca dell’accaduto, un’operazione del genere “false flag”: è quanto sostiene il colonnello Mikhail Mizintsev, le cui parole sono state riportate da Ria Novosti, agenzia di stampa russa spesso accusata di essere allineata al Cremlino e a Putin. Secondo quanto scritto nel lancio di agenzia, «le forze ucraine lanceranno colpi di artiglieria sulle regioni al confine con la Russia dalla regione di Sumy. Dopo un controattacco organizzato presumibilmente dalle forze armate russe, gli ufficiali dei servizi di sicurezza ucraini hanno in programma di spruzzare potenti sostanze velenose nell’area». L’accaduto «verrà registrato da esperti dell’Organizzazione contro l’uso di armi chimiche e usato per accusare le forze armate russe di aver usato armi chimiche contro i civili» ha sostenuto il colonnello Mizintsev.

Ucraina, le notizie in diretta. Mosca, il colonnello Mizintsev: "Pronta operazione false-flag con armi chimiche". Libero Quotidiano il 09 giugno 2022.

Siamo entrati nel 106esimo giorno di combattimenti in Ucraina. La situazione soprattutto a Severodonetsk si fa sempre più drammatica. Anche per l'Onu le conseguenze del conflitto si fanno sempre più disastrose. Volodymyr Zelensky afferma che da parte della Russia di Vladimir Putin non vi è alcuna intenzione di trattare o negoziare. A Mariupol la situazione sanitaria è disperata.

Ore 01.44 Russia schiera altri tank a sud di Zaporizhzhia

La Russia ha schierato altri 30 carri armati T-62 a Vasylivka, un villaggio a circa 35 chilometri a sud di Zaporizhzhia, nel Sud dell'Ucraina: lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa ucraino, Oleksandr Motuzianyk, secondo quanto riporta il Kyiv Independent.

Ore 02.12 Mariupol, russi cercano di far rientrare al lavoro medici ultraottantenni

A Mariupol da un punto di vista sanitario la situazione è  drammatica. A lanciare l'allarme è il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andriushchenko: "C'è una catastrofica carenza di medici in città", ha messo nero su bianco su Telegram, per poi aggiungere che "i soldati russi stanno cercando di convincere i medici pensionati ultraottantenni a ritornare al lavoro". La città è pienamente sotto controllo russo.

Ore 03.31 Zelensky: Severodonetsk, in corso battaglia molto feroce

Volodymyr Zelensky ha rimarcato nella serata di mercoledì 8 giugno che i difensori ucraini della città di Severodonetsk, in Donbass, hanno inflitto grosse perdite alle truppe russe. "Stanno combattendo una battaglia feroce, molto feroce", ha rimarcato.

Ore 04.00 Usa: continueremo a fornire le armi a Kiev necessarie per vincere

Gli Usa sono pronti a continuare a fornire all'Ucraina le armi e le attrezzature necessarie per vincere la guerra contro la Russia: lo garantisce il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. "Siamo preoccupati per ogni atto di aggressione commesso dai russi, per ogni centimetro di territorio ucraino che hanno occupato, distrutto, bombardato. Ecco perché siamo così impegnati a fornire agli ucraini le armi e gli strumenti necessari in modo che possano resistere all'avanzata delle forze russe dove possono respingerle", ha concluso Sullivan.

Ore 04.44 Guterres: invasione russa deve finire

"L'invasione russa dell'Ucraina deve finire. Ma finché ciò non accadrà, abbiamo bisogno di un'azione immediata: dobbiamo portare stabilità ai mercati alimentari ed energetici globali; abbiamo bisogno di rendere immediatamente disponibili risorse per aiutare i paesi e le comunità più povere": così su Twitter il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres.

Ore 05.51 Kiev: dal 24 febbraio oltre 1100 attacchi aerei contro le truppe russe

Kiev fa sapere di aver lanciato oltre 1.100 attacchi aerei contro l'esercito russo dal 24 febbraio, inizio della guerra. Lo riferisce il comando dell'aeronautica ucraina, secondo quanto rilanciato dal sito the Kyiv Independent. Tra gli obiettivi colpiti l'equipaggiamento militare russo, le truppe e i centri logistici utilizzati dagli invasori russi.

Ore 07.12 Mosca: servizi ucraini preparano operazione false flag a Sumy

I servizi segreti ucraini starebbero preparando un attacco con sostanze chimiche a Sumy per poi incolpare Mosca dell’accaduto, un’operazione di quelle che vengono chiamate "false flag": questo è quanto sostiene il colonnello Mikhail Mizintsev, le cui parole sono state riportate da Ria Novosti, agenzia di stampa russa molto vicina, o meglio appiattita sulle posizioni del Cremlino e di Vladimir Putin. 

Ore 08.02 Washington: invio nuovi lanciarazzi solo dopo formazione di militari ucraini

Gli Usa, che hanno annunciato la spedizione di quattro sistemi di artiglieria di precisione Himars in Ucraina, vogliono assicurarsi che i soldati ucraini abbiano familiarità con i loro sistemi prima di inviarne altri, ha affermato mercoledì il capo del ministero. Occorre formare gli operatori, ma anche i militari che si occupano della manutenzione, oltre agli ufficiali e ai sottufficiali, ha spiegato. La Casa Bianca ha annunciato la scorsa settimana l'invio di quattro sistemi Himars.

Kiev: «Abbiamo quasi finito le munizioni, dipendiamo dalle armi occidentali». Putin si paragona a Pietro il Grande. Il Corriere della Sera il 10 Giugno 2022.

Le notizie di venerdì 10 giugno sulla guerra, in diretta. Putin si paragona a Pietro il Grande: «Come allora, non stiamo rubando terreno 

• La guerra in Ucraina è arrivata al 107esimo giorno.

• Il tribunale della sedicente Repubblica Popolare del Donetsk ha condannato a morte i «mercenari» britannici Aiden Aslin e Shaun Pinner e il marocchino Saaudun Brahim, che combattevano per l’esercito ucraino, ma «possono chiedere la grazia».

• Intanto, proseguono durissimi gli scontri nel Donbass: bombardato l’impianto chimico Azot a Severodonetsk, dove sono rifugiati circa 800 civili

• Contro il caro energia la Ue deve valutare di «replicare» strumenti come Sure «che ci hanno aiutato a riprenderci dalla pandemia», ha detto Draghi all’Ocse. Von der Leyen promette: «Ricostruiremo l’Ucraina, è un obbligo morale».

Ore 22:58 - Zelensky firma decreto per sanzioni contro Putin

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato un decreto che attua le decisioni prese oggi dal Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina sulle sanzioni nei confronti di 35 alti funzionari russi, tra cui il presidente russo Vladimir Putin. Lo scrive Ukrinform, precisando che tra i sanzionati c’è anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, il primo ministro russo Mikhail Mishustin, il ministro della Difesa Sergei Shoigu, il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolai Patrushev ed il ministro degli Esteri Sergey Lavrov. Le sanzioni sono introdotte a tempo indeterminato.

Ore 01:01 - Zelensky a Macron: coordiniamo ingresso in Ue

Il presidente ucrainao Volodymyr Zelensky e quello francese Emmanuel Macron hanno discusso del sostegno umanitario e militare all’Ucraina durante una telefonata. Lo ha annunciato Zelensky in un tweet in cui ha aggiunto che «particolare attenzione è stata dedicata al percorso di avvicinamento dell’Ucraina verso l’Unione Europea, stiamo coordinando i passi». Zelensky ha aggiunto di aver evocato con Macron gli aiuti militari compresi quelli di «armi pesanti». Parigi ha confermato la telefonata tra i due leader e ha aggiunto che Macron avrebbe chiesto all’omologo ucraino gli ultimi sviluppi sul campo chiedendogli dei suoi bisogni in termini di equipaggiamenti militari e aiuti umanitari.

Ore 02:12 - Mosca, «Operazione speciale prosegue come previsto»

«L’operazione speciale si sta sviluppando secondo i piani militari inizialmente previsti»: lo ha detto il rappresentante permanente di Mosca presso l’Onu, Vasily Nebenzya, riferendosi all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Intervistato dalla Bbc, riporta la Tass, il diplomatico russo ha sottolineato che «nessuno aveva promesso di concludere (l’operazione) in tre o sette giorni. Alcuni esperti dicono: “l’operazione speciale russa è ora in stallo e non sta procedendo al ritmo che era stato inizialmente previsto”. Ma il progresso è in corso. Questo è chiaro». Nebenzya ha quindi spiegato che «uno dei motivi del cosiddetto ritmo lento è che non stiamo prendendo di mira le infrastrutture civili»: le truppe «stanno solo colpendo obiettivi militari e questo richiede tempo».

Ore 03:07 - Kiev, 6 civili uccisi da bombardamenti su Dnipropetrovsk

Sei civili sono stati uccisi dai bombardamenti russi nei villaggi di Zelenodolsk e Shyrokiv, nella regione di Dnipropetrovsk (sud): lo ha reso noto il governatore della regione, Valentyn Reznichenko, secondo quanto riporta il «Kyiv Independent». Inoltre, sono state distrutte o danneggiate 179 case, due scuole, un asilo e un ospedale.

Ore 03:49 - Kiev, russi ritirano truppe Buryat da Severdonetsk

I russi hanno ritirato le restanti truppe Buryat da Severdonetsk perché sono notevolmente più deboli di quelle ucraine: lo ha detto il capo dell’amministrazione militare della regione di Lugansk, Serhii Gaidai, riferendosi all’etnia dei miliziani provenienti dalla zona in cui viene addestrata la brigata dell’estremo oriente russo che avrebbe compiuto i massacri di Bucha. Lo riporta la «Ukrainska Pravda».

«Stanno cadendo come mosche. I russi hanno ritirato le restanti truppe Buryat da Severdonetsk perché non possono resistere ai combattimenti con i difensori ucraini», ha detto Gaidai. Secondo il funzionario, inoltre, le forze russe stanno sparando intensamente sulla vicina Lysychansk con armi di grosso calibro in grado di penetrare il cemento. Per questo, ha spiegato, gli abitanti di Lysychansk sono in grave pericolo anche nei rifugi.

Ore 05:25 - Media, la Francia potrebbe inviare altri cannoni a Kiev

La Francia potrebbe raddoppiare la fornitura di obici Caesar all’Ucraina: Parigi ne ha già consegnati sei ad aprile e altrettanti verrebbero inviati entro la fine del mese. Lo riporta l’emittente televisiva Europa 1 senza citare fonti. L’annuncio ufficiale, sottolinea, potrebbe arrivare con un viaggio di Emmanuel Macron a Kiev, una prospettiva studiata da vicino dall’entourage del presidente della Repubblica.

Ore 06:15 - Zelensky, nostre forze «tengono duro» a Severodonetsk

Il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che le forze ucraine stanno «tenendo duro» nella città orientale di Severodonetsk, dove sono in corso intense battaglie con le truppe russe che potrebbero determinare il destino della regione del Donbass. Secondo il presidente ucraino, «diverse città del Donbass, che gli occupanti ora considerano obiettivi chiave, stanno resistendo». Il leader ucraino ha anche parlato di progressi positivi nelle regioni di Zaporizhzhia e Kharkiv dove le forze ucraine sono in procinto di «liberare la nostra terra».

Ore 06:39 - «Abbiamo quasi finito le munizioni, dipendiamo dalle vostre armi»

«Stiamo perdendo». 

A dirlo al Guardian — con frasi che sentiamo, in questi termini, forse per la prima volta, dall’inizio del conflitto - è Vadym Skibitsky, il numero 2 dell’intelligence militare di Kiev. E le sue parole vanno ascoltate per intero, per capire che cosa stia succedendo sul campo, nel Donbass. 

«Questa è una guerra di artiglieria», dice Skibitsky, «e in termini di artiglieria, stiamo perdendo. Tutto dipende, ora, da quello che l’Occidente ci consegna. L’Ucraina ha un pezzo di artiglieria ogni 15 pezzi russi. I nostri partner occidentali ci hanno consegnato il 10 per cento di quanto dovevano». 

E ancora: «Stiamo utilizzando tra i 5 e i 6000 proiettili al giorno, abbiamo quasi finito tutti i colpi, e stiamo usando i proiettili 155 standard Nato. L’Europa ci sta consegnando anche proiettili di calibro inferiore, ma la quantità di consegne si sta riducendo». 

Anche la Russia sta esaurendo alcune delle sue armi — i missili, in particolare, secondo Skibitsky. «Stanno utilizzando armi sovietiche, degli anni Settanta. 

Ma il problema, ribadisce, è che «se i russi vincono nel Dobass, possono usare quel territorio per lanciare un altro attacco a Odessa, a Zaporizhzhia, a Dnipro. Il loro obiettivo è l’intera Ucraina, e oltre». 

Skibitsky non esclude la possibilità che la Russia possa cercare di congelare il conflitto per un certo lasso di tempo per convincere l’Occidente a togliere le sanzioni: «Ma poi ricominceranno. Guardate a quello che è successo negli ultimi 8 anni».

Ore 06:31 - Canada congela beni cittadini russi per 91 milioni di euro

Il Canada ha congelato beni di proprietà di cittadini russi colpiti dalle sanzioni per l’equivalente di circa 91 milioni di euro ed ha bloccato transazioni con queste persone per un valore di circa 214 milioni di euro dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina al sette giugno: lo ha reso noto la polizia del Paese sul suo sito.

Ore 07:22 - Putin si paragona a Pietro il Grande

Il paragone — insistito, non di passaggio — ha tolto ogni infingimento rispetto alla natura dell’«Operazione speciale» in corso in Ucraina. 

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha reso omaggio nella giornata di ieri allo Zar Pietro il Grande, nel 350 esimo anniversario della sua nascita. Ma ha anche colto l’occasione per tracciare un parallelo tra quello Zar e se stesso — o quantomeno tra le imprese di Pietro il Grande e quello che la Russia sta facendo ora. 

«Pietro il Grande», ha detto, «condusse la grande guerra del Nord per 21 anni. Poteva sembrare, ad alcuni, che fosse in guerra con la Svezia, e che gli abbia poi preso qualcosa. Ma non prese nulla da loro: semplicemente, ridiede alla Russia quello che era della Russia». 

«Ora sembra che tocchi a noi fare lo stesso, e rafforzare il Paese. E se partiamo da qui — dal fatto che questi valori sono alla base delle nostre vite, allora senz’altro avremo successo nel portare a termine i compiti che abbiamo davanti a noi».

Ore 07:30 - «Nel Mediterraneo seguiamo 18 navi russe e due sottomarini»

(Rinaldo Frignani) La presenza c’è e si sente. E non potrebbe essere altrimenti: nel Mediterraneo fanno rotta 18 navi da guerra russe, più due sottomarini. Mai stati così numerosi. 

«Un aumento progressivo, e quando ci sono sommergibili armati con missili ai confini delle acque territoriali, il nostro Paese deve scoprirli e seguirli ovunque. Lo facciamo con due delle quattro Fremm (fregata europea multi missione) di cui disponiamo». Per ora i russi «non sono una minaccia. Solcano il Mediterraneo dalla base di Tartus, in Siria, come facciamo noi nel Canale di Sicilia». 

L’ammiraglio di squadra Enrico Credendino, da novembre 2021 capo di Stato maggiore della Marina militare, scatta la fotografia della situazione attuale in quello che era il Mare Nostrum, ma nel quale ora - «come nemmeno durante la Guerra fredda», aggiunge - si trovano flotte di diversi Paesi.

Ucraina - Russia, le news dalla guerra. Kiev: "Perdiamo in prima linea, ci servono le armi dall'Occidente". Emergenza farmaci a Kherson. Intelligence: rischi epidemia colera a Mariupol. Piera Matteucci su La Repubblica il 10 Giugno 2022.

La guerra in Ucraina prosegue per il 107mo giorno. Il presidente ucraino Zelensky ha sentito telefonicamente il capo dell'Eliseo, Emmanuel Macron, per coordinare il percorso di avvicinamento dell'Ucraina alla Ue.

Il presidente senegalese e attuale 'numero uno' dell'Unione Africana, Macky Sall, ha chiesto lo sminamento del porto ucraino di Odessa per consentire l'export dei cereali e ha aggiunto di aver ricevuto rassicurazioni dal capo del Cremlino, Vladimir Putin, che i russi non attaccheranno l'area. Se le esportazioni di grano non riprenderanno, l'Africa "sarà in una situazione di carestia molto grave che potrebbe destabilizzare il continente", ha detto in un'intervista ai media francesi France 24 e RFI. Il continente africano è fortemente dipendente dalle importazioni di grano ucraine e russe e dai loro fertilizzanti, essenziali per la sua agricoltura.

00.15 Kiev: 2-3 grandi Paesi Ue non vogliono dare l'ok all'Ucraina

In seno all'Unione europea "ci sono molte proposte diverse, ma in realtà ci sono tre Paesi principali che non vogliono dare il via libera all'Ucraina oggi. E due Paesi stanno cercando attivamente di promuovere idee alternative". Lo ha detto la vicepremier ucraina per l'integrazione europea, Olga Stefanishina, a Bruxelles per tentare di dissipare lo scetticismo sulla candidatura di Kiev all'adesione all'Ue, secondo quanto riferisce Radio Svoboda. La vicepremier non ha voluto rispondere alla domanda su quali siano questi Paesi perché "potrebbe danneggiare il percorso", ma si è detta "sicura" che al Consiglio europeo del 24 giugno "nessuno dei leader dell'Unione europea potrà dire di no all'Ucraina".

00.30 Zelensky firma decreto per sanzioni contro Putin

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato un decreto che impone sanzioni, inclusi il congelamento dei beni e i divieti di viaggio, al presidente russo Vladimir Putin e a 35 alti funzionari russi. Tra questi il portavoce di Putin Dmitry Peskov, il primo ministro Mikhail Mishustin, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e il ministro della Difesa Sergei Shoigu.

01.02 Zelensky a Macron: "Coordiniano ingresso in Ue"

Il presidente ucrainao Volodymyr Zelensky e quello francese Emmanuel Macron si sono sentiti telefonicamente e hanno discusso del sostegno umanitario e militare all'Ucraina. Lo ha annunciato Zelensky in un tweet in cui ha aggiunto che "particolare attenzione è stata dedicata al percorso di avvicinamento dell'Ucraina verso l'Unione Europea, stiamo coordinando i passi". Zelensky ha aggiunto di aver evocato con Macron gli aiuti militari compresi quelli di "armi pesanti". Parigi ha confermato la telefonata tra i due leader e ha aggiunto che Macron avrebbe chiesto all'omologo ucraino gli ultimi sviluppi sul campo chiedendgli dei suoi bisogni in termini di equipaggiamenti militari e aiuti umanitari.

00.01 Appello Unione africana: sminare porto Odessa o carestia in Africa

02.10 Mosca: 'Operazione speciale prosegue come previsto'

"L'operazione speciale si sta sviluppando secondo i piani militari inizialmente previsti": lo ha detto il rappresentante permanente di Mosca presso l'Onu, Vasily Nebenzya, riferendosi all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

Intervistato dalla Bbc, riporta la Tass, il diplomatico russo ha sottolineato che "nessuno aveva promesso di concludere (l'operazione) in tre o sette giorni. Alcuni esperti dicono: 'l'operazione speciale russa è ora in stallo e non sta procedendo al ritmo che era stato inizialmente previstò. Ma il progresso è in corso. Questo è chiaro". Nebenzya ha quindi spiegato che "uno dei motivi del cosiddetto ritmo lento è che non stiamo prendendo di mira le infrastrutture civili": le truppe "stanno solo colpendo obiettivi militari e questo richiede tempo".

03.02 Ok commissione esteri Senato a Finlandia e Svezia in Nato

La commissione Esteri del Senato ha approvato la risoluzione che chiede alla Nato di ammettere rapidamente la Finlandia e la Svezia nell'Alleanza, in un segno di accordo bipartisan contro l'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia. La risoluzione deve ora essere approvata dal Senato, dove un via libera con i due terzi dei voti appare scontato

03.07 Kiev, 6 civili uccisi da bombardamenti su Dnipropetrovsk

Sei civili sono stati uccisi dai bombardamenti russi nei villaggi di Zelenodolsk e Shyrokiv, nella regione di Dnipropetrovsk (sud): lo ha reso noto il governatore della regione, Valentyn Reznichenko, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Inoltre, sono state distrutte o danneggiate 179 case, due scuole, un asilo e un ospedale.

03.49 Kiev, russi ritirano truppe Buryat da Severdonetsk

I russi hanno ritirato le restanti truppe Buryat da Severdonetsk perché sono notevolmente più deboli di quelle ucraine: lo ha detto il capo dell'amministrazione militare della regione di Lugansk, Serhii Gaidai, riferendosi all'etnia dei miliziani provenienti dalla zona in cui viene addestrata la brigata dell'estremo oriente russo che avrebbe compiuto i massacri di Bucha. Lo riporta la Ukrainska Pravda.

"Stanno cadendo come mosche. I russi hanno ritirato  le restanti truppe Buryat da Severdonetsk perché non possono resistere ai combattimenti con i difensori ucraini", ha detto Gaidai. Secondo il funzionario, inoltre, le forze russe stanno sparando intensamente sulla vicina Lysychansk con armi di grosso calibro in grado di penetrare il cemento. Per questo, ha spiegato, gli abitanti di Lysychansk sono in grave pericolo anche nei rifugi

 04.43 Casa Bianca: "Accordo tra Biden e Bolsonaro per coordinare il consiglio di sicurezza Onu su Ucraina"

Il presidente Usa e il presidente del Brasile si sono incontrati per la prima volta a margine dell'ultima giornata del vertice sulle Americhe tenuto a Los Angeles. Tra gli argomenti affrontati anche la crisi ucraina

05.28 Media, la Francia potrebbe inviare altri cannoni a Kiev

La Francia potrebbe raddoppiare la fornitura di cannoni Caesar all'Ucraina: Parigi ne ha già consegnati sei ad aprile e altrettanti verrebbero inviati entro la fine del mese. Lo riporta l'emittente televisiva Europa 1 senza citare fonti. L'annuncio ufficiale, sottolinea, potrebbe arrivare con un viaggio di Emmanuel Macron a Kiev, una prospettiva studiata da vicino dall'entourage del presidente della Repubblica.

06.20 Zelensky: "Nostre forze tengono duro a Severodonetsk"

Il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che le forze ucraine stanno "tenendo duro" nella città orientale di Severodonetsk, dove sono in corso intense battaglie con le truppe russe che potrebbero determinare il destino della regione del Donbas. Secondo il presidente ucraino, "diverse città del Donbas, che gli occupanti ora considerano obiettivi chiave, stanno resistendo". Zelensky ha anche parlato di progressi positivi nelle regioni di Zaporizhzhia e Kharkiv dove le forze ucraine sono in procinto di "liberare la nostra terra"

06.32 Canada congela beni cittadini russi per 91 mln euro

Il Canada ha congelato beni di proprietà di cittadini russi colpiti dalle sanzioni per l'equivalente di circa 91 milioni di euro e ha bloccato transazioni con queste persone per un valore di circa 214 milioni di euro dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina al sette giugno: lo ha reso noto la polizia del Paese sul suo sito.

07.30 Kiev: "Perdiamo in prima linea. l'Occidente ci dia altre armi"

Il vice capo dell'intelligence militare ucraina, Vadym Skibitsky, ha dichiarato che l'Ucraina sta perdendo contro la Russia in prima linea e che ora dipende quasi esclusivamente dalle armi provenienti dall'Occidente per tenere a bada la Russia: "Questa è ormai una guerra di artiglieria. I fronti sono ora il luogo in cui si deciderà il futuro e stiamo perdendo in termini di artiglieria. Tutto ora dipende da ciò che l'Occidente ci dà", ha detto al Guardian.

07.36 Intelligence UK: "Emergenza farmaci a Kherson e rischi di colera a Mariupol"

L'Intelligence britannica nel suo bollettino quotidiano sulla situazione in Ucraina lancia un allarme per le condizioni sanitarie di due città sconvolte dalla guerra. A Kherson ci sarebbe un'emergenza per la carenza di farmaci, mentre a Mariupol si profilerebbe il rischio di un'epidemia di colera.

07.40 Intelligence Uk: "Mosca fatica ad assicurare servizi primari ai civili"

"La Russia sta lottando per fornire servizi pubblici di base alla popolazione nei territori occupati. L'accesso all'acqua potabile è stato inconsistente, mentre continuano le gravi interruzioni dei servizi telefonici e Internet". E' quanto afferma l'intelligence britannica nel suo bollettino quotidiano sulla situazione in Ucraina.

La diretta del 106esimo giorno di conflitto. Guerra Ucraina-Russia, Mosca: “Nessuno accordo su grano in Turchia”. Bombardato impianto Azot a Severodonetsk, dentro 800 civili. Putin: “Non faremo la fine dell’Urss”. Redazione su Il Riformista il 9 Giugno 2022. 

La battaglia diventa sempre più dura a Severodonetsk nel 106esimo giorno di conflitto in Ucraina. I russi controllano quasi tutta la città. Le truppe ucraine stanno valutando il ritiro, ma sono ancora alla periferia della città. “Questa è una battaglia molto feroce, molto difficile. Probabilmente una delle più difficili di questa guerra”, ha detto Volodymyr Zelensky. Nella notte è stato bombardato per due volte dall’esercito russo l’impianto chimico Azot a Severodonetsk, dove si sono rifugiati circa 800 civili, 200 dipendenti e circa 600 residenti. Almeno due officine sono state colpite, tra cui una per la produzione di ammoniaca.

Secondo il Cremlino, Kiev ha subito pesanti perdite delle truppe in Donbass, costringendo l’Ucraina a riorganizzare la propria macchina bellica. Gli Stati Uniti ribadiscono il sostegno militare: continueremo a fornire le armi necessarie per vincere la guerra contro la Russia. La Repubblica popolare e autonoma di Donetsk ha un nuovo primo ministro, ed è un “russo”. Meglio, Vitali Khotsenko è un giovane ucraino di Dnipro che si è formato nell’Università statale di Mosca (la Limonosov) e ha prestato la sua opera al ministero dell’Industria e del Commercio della Federazione russa.

Nessun accordo concreto sul grano, fallisce la mediazione turca. Per Mosca il grano può partire se vengono tolte le sanzioni. Il ricatto alimentare del Cremlino resta uno dei grandi nodi del conflitto.

ORE 00:30 – RAPPORTO NAZIONI UNITE: MILIONI DI PERSONE A RISCHIO POVERTA’ A CAUSA DELLA GUERRA – Un rapporto delle Nazioni Unite afferma che la guerra in Ucraina sta aumentando le sofferenze di milioni di persone a causa dell’aumento dei prezzi di cibo ed energia, che si aggiungono alle difficoltà causate da una crescente crisi finanziaria, dall’impatto della pandemia di Covid e dai cambiamenti climatici. Il rapporto sottolinea che la guerra “ha esacerbato una crisi globale del costo della vita mai vista in almeno una generazione” e sta mettendo a rischio l’obiettivo delle Nazioni Unite di porre fine alla povertà estrema nel mondo entro il 2030.

ORE 01:00 – KIEV: OLTRE 1.100 RAID AEREI CONTRO RUSSI DA INIZIO GUERRA – Le forze ucraine hanno lanciato oltre 1.100 attacchi aerei contro l’esercito russo dall’inizio della guerra il 24 febbraio scorso. Lo ha reso noto il comando dell’aeronautica di Kiev, precisando che sono stati colpiti obiettivi come armamenti, truppe e centri logistici. Lo riporta il Kyiv Independent.

ORE 02:00 – GUTERRES: “l’INVASIONE RUSSA DEVE FINIRE” – “L’invasione russa dell’Ucraina deve finire. Ma finché ciò non accadrà, abbiamo bisogno di azioni immediate: 1. Dobbiamo portare stabilità ai mercati alimentari ed energetici globali. 2. Abbiamo bisogno di rendere immediatamente disponibili risorse per aiutare i Paesi e le comunità più povere”: lo scrive in un tweet il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.

ORE 03:00 – ZELENSKY: “RUSSIA SI SENTE FORTE, NON È DISPOSTA A NEGOZIARE” – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky afferma che la Russia non è disposta a negoziare la fine della guerra perché si sente ancora forte. Zelenskyy ha detto mercoledì ai leader delle corporazioni statunitensi che la partecipazione della Russia ai negoziati “Non è possibile ora perché la Russia può ancora sentire il suo potere e ha aggiunto: ”Dobbiamo indebolire la Russia e il mondo dovrebbe farlo.” Il presidente ucraino ha chiesto sanzioni ancora più severe per indebolire economicamente la Russia.

ORE 03:15 – TROVATI ALTRI CORPI A MARIUPOL – Le autorità ucraine affermano che i lavoratori hanno estratto decine di corpi dagli edifici distrutti nella città devastata di Mariupol in una ”carovana infinita della morte’.

ORE 04:00 – RUSSIA CAMBIA STRATEGIA SU SEVERODONETSK E SCHIERANO CARRI ARMATI VICINO ZAPORIZHZHIA – Un consigliere dell’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy afferma che le truppe russe hanno cambiato tattica nella battaglia per Severodonetsk. Oleksiy Arestovych ha detto mercoledì che i soldati russi si sono ritirati dalla città e ora la stanno martellando con artiglieria e attacchi aerei. Le forze russe hanno schierato altri 30 carri armati T-62 a Vasylivka, un villaggio a circa 35 chilometri a sud di Zaporizhzhia. Lo riferiscono i media ucraini, citando un portavoce del ministero della Difesa ucraino.

ORE 08:30 – RUSSI PROVANO AD AVANZARE A SUD DI IZIUM – “Continuano i combattimenti a Severdonetsk ma, nelle ultime 48 ore, il Gruppo di forze orientale russo ha anche aumentato gli sforzi per avanzare a sud di Izium” dove si erano “bloccati ad aprile, dopo che le forze ucraine avevano fatto buon uso del terreno per rallentare l’avanzata russa”. E’ quanto si legge nel bollettino quotidiano dell’intelligence britannica sulla guerra in Ucraina. “La Russia probabilmente cerca di riguadagnare slancio in quest’area per esercitare ulteriore pressione su Severdonetsk e per avere la possibilità di avanzare più in profondità nell’oblast di Donetsk”, continuano gli 007.

ORE 08:45 – BOMBARDATO IMPIANTO AZOT A SEVERODONETSK, DENTRO 800 CIVILI – Bombardato per due volte dall’esercito russo tra ieri sera e la notte scorsa l’impianto chimico Azot a Severodonetsk, dove si sono rifugiati circa 800 civili, 200 dipendenti e circa 600 residenti. Almeno due officine sono state colpite, tra cui una per la produzione di ammoniaca. Lo riferisce il capo dell’amministrazione militare regionale del Lugansk Sergiy Gaidai, riportato da Ukrinform, ma non ci sono informazioni sulla sorte dei civili. Dentro la fabbrica ci sarebbero anche alcune unità militari ucraine che, secondo i combattenti filorussi, sarebbero arretrati in seguito all’assalto dell’esercito di Mosca.

ORE 09:00 – BOMBARDAMENTI NEL LUGANSK – I russi hanno continuato nella notte a bombardare la regione di Lugansk cercando punti deboli nella difesa di Severodonetsk, uccidendo almeno quattro civili e provocando numerose distruzioni. Lo afferma Sergiy Gaidai, capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk su Telegram. “I russi continuano senza successo la ricerca dei punti deboli nella difesa di Severodonetsk, mentre sparano a quartieri pacifici e strutture industriali nella regione di Lugansk. Almeno quattro persone sono morte nella regione”.

ORE 9:30 – KIEV: “CON ARMI A LUNGO RAGGIO RIPRENDIAMO SEVERODONETSK IN 2-3 GIORNI” – Con armi a lungo raggio occidentali l’Ucraina potrebbe “ripulire (dalle truppe russe) Severodonetsk in due o tre giorni”. Lo ha scritto su Telegram il capo militare regionale del Lugansk Sergiy Gaidai, spiegando che al momento l’esercito della Federazione assalta con forza la zona industriale ed è impossibile evacuare la popolazione.

ORE 10:30 – DRAGHI: “SBLOCCARE PORTI PER EVITARE CATASTROFE ALIMENTARE, PROSPETTIVE CRESCITA IN PEGGIORAMENTO” –  “Come mostra l’ultimo Economic Outlook dell’Ocse, l’invasione russa dell’Ucraina ha portato a un significativo peggioramento delle prospettive di crescita e a un forte aumento delle aspettative di inflazione”. È l’allarme lanciato dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, aprendo a Parigi i lavori della Riunione a livello ministeriale del Consiglio dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse). “Le banche centrali hanno iniziato a inasprire la politica monetaria, portando a un aumento degli oneri finanziari”, ha aggiunto il premier.

Draghi ha anche discusso dalla questione del grano, sottolineando come “lo sforzo per evitare la crisi alimentare deve iniziare dallo sblocco dei porti e delle migliaia di cereali che sono lì. Lo sforzo di mediazione delle Nazioni unite è un notevole passo in avanti, sfortunatamente è l’unico”.

ORE 10:55 – SINDACO DI SEVERODONETSK: “SITUAZIONE DIFFICILE MA GESTIBILE” – Le forze ucraine hanno ancora sotto controllo la zona industriale e le aree adiacenti nella città-chiave di Severdonetsk e la situazione è “difficile ma gestibile”. Lo ha affermato poco fa il sindaco Oleksandr Stryuk. Secondo il primo cittadino, le linee di difesa reggono tuttora nonostante l’intenso fuoco dell’artiglieria russa, che al contempo rende impossibile evacuare i circa diecimila civili intrappolati nella città

ORE 11:40 – ESERCITAZIONI CON 60 NAVI DA GUERRA RUSSA NEL MAR BALTICO – Il ministero della Difesa russo ha pubblicato un video delle esercitazioni su larga scala delle navi della flotta baltica al largo dell’enclave di Kaliningrad. Come precedentemente riportato nel dipartimento militare, partecipano alle manovre circa 60 navi da guerra di superficie, barche e navi di supporto, più di 40 aerei ed elicotteri, nonché fino a 2.000 militari della flotta baltica. Le esercitazioni si svolgono sia in mare che nei campi di addestramento nella regione di Kaliningrad e dureranno fino al 19 giugno.

ORE 12:05 – PER IL MINISTRO DELLA DIFESA DI KIEV “MUOIONO 100 MILITARI UCRAINI AL GIORNO” – Sono circa 100 i militari ucraini che ogni giorno perdono la vita e 500 quelli che vengono feriti: lo ha annunciato il ministro della Difesa di Kiev, Oleksiy Reznikov, su Telegram, riportato dall’agenzia Unian. Dall’altra parte, secondo Reznikov anche i russi subiscono forti perdite. L’aggressione russa, ha spiegato, ha avuto l’effetto di “unire maggiormente la leadership politico-militare”, rendendola “una squadra” che lavora con il comune obiettivo di “sconfiggere la Russia, non importa quanto possa essere difficile”

ORE 12:55 – IL CREMLINO: NESSUN ACCORDO SUL GRANO DA VERTICE DI ANKARA – Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto, parlando con i giornalisti, come riporta il Guardian, che ieri ad Ankara non è stato raggiunto alcun accordo sull’esportazione di carichi di grano ucraino attraverso il Mar Nero. La Turchia spinge per un accordo tra Russia e Ucraina per alleviare la crisi alimentare globale, negoziando un passaggio sicuro per il grano bloccato nei porti del Mar Nero e ieri ad Ankara si è svolto un incontro tra il ministro degli esteri turco Cavusoglu e il suo omologo turco Lavrov.

Peskov ha aggiunto che al momento non è stato raggiunto nessun accordo sulla vendita di grano ucraino alla Turchia o a Paesi del Medio Oriente: lo riporta l’agenzia Interfax. “No, al momento non è’ stato raggiunto nessun accordo preciso. Il lavoro continua”, ha speigato Peskov secondo Interfax.

ORE 13:53 – RICOSTRUZIONE UCRAINA, VON DER LEYEN ASSICURA: “E’ NOSTRO DOVERE” – “Questo pomeriggio avremo un dibattito tra il sindaco di Mariupol e gli architetti ucraini” perché “ricostruiremo l’Ucraina: dobbiamo farlo e lo faremo” perché “è un nostro obbligo morale” che va messo in atto “nel modo giusto, con lo spirito del nuovo Bauhaus europeo”. Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, all’apertura del festival Internazionale New European Bauhaus in corso al Maxxi a Roma.

ORE 14:39 – JOHNSON CONTRO RESA UCRAINA: “RIPUGNANTE UN CATTIVO COMPROMESSO” -Spingere l’Ucraina a un “cattivo compromesso”, a un accordo di pace imposto dalla Russia, sarebbe “ripugnante” e l’Occidente non deve farlo. Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson a margine di un intervento pubblico nella contea del Lancashire durante il quale ha presentato un progetto di sostegno all’edilizia nazionale e alla possibilità di acquistare case nel Regno Unito fra le iniziative attraverso cui cerca di riconquistare consenso. Nel discorso il leader Tory ha poi attribuito agli “effetti dell’aggressione di Vladimir Putin” parte della responsabilità dell’impennata dell’inflazione nel Regno e “a livello globale”.

ORE 15:02 – BOMBARDAMENTI A KHARKIV: “3 MORTI E 5 FERITI” – Almeno tre persone sono rimaste uccise e altre cinque feriti in bombardamenti compiuti la scorsa notte dalle forze russe nella regione nordorientale ucraina di Kharkiv. Lo ha riferito l’ufficio del procuratore generale della regione, citato da Ukrinform, secondo cui i raid hanno colpito il distretto di Novobavarsky.

ORE 15:45 – CREMLINO: PER ORA NO STOP FORNITURE GAS AD ALTRI PAESI – Il governo russo non prevede per ora di bloccare le forniture di gas ad altri Paesi europei. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che, in un riferimento al pagamento delle forniture, ha detto: “Il sistema funziona, il sistema è stato adattato, e quelli che ricevono il gas stanno già lavorando sulla base del nuovo sistema”. Nelle settimane scorse il presidente russo Vladimir Putin aveva ordinato il pagamento in rubli delle forniture: l’escamotage trovato dalle aziende europee, per non violare le sanzioni, è stato quello di aprire un conto in euro presso Gazprombank, per procedere ai pagamenti, con l’istituto russo che poi converte automaticamente gli euro in rubli. Allo schema hanno rifiutato di aderire Polonia, Bulgaria, Finlandia, Olanda e Danimarca, che si sono così viste sospendere le forniture di gas.

ORE 16:30 – PUTIN: “LA RUSSIA NON FARA’ LA FINE DELL’URSS”- La Russia “non cadrà nella stessa trappola dell’Urss, la sua economia resterà aperta”. Lo ha detto Vladimir Putin parlando ai giovani imprenditori russi. Aggiungendo che la sfida che oggi ha di fronte il Paese è “tornare e rafforzarsi”. “Non avevamo un’economia chiusa. Bene, l’avevamo in epoca sovietica, quando ci siamo tagliati fuori, abbiamo creato la cosiddetta ‘cortina di ferro’, l’abbiamo creata con le nostre stesse mani. Non lo faremo ora, non cadremo nella stessa trappola”, ha detto Putin secondo l’agenzia di stampa statale russa Tass. “La nostra economia – ha proseguito il presidente russo – sarà aperta. Coloro che non lo vogliono, deruberanno loro stessi, si stanno già derubando.

ORE 17:30 – ZELENSKY FIRMA DECRETO PER SANZIONI PERSONALI A PUTIN – Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha firmato il decreto che attua la decisione del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale di Kiev di imporre sanzioni a diversi alti funzionari russi, tra cui il presidente Vladimir Putin.

ORE 18:15 –  UCRAINA, BLOOMBERG: ATTESO OK COMMISSIONE CANDIDATURA UE – La Commissione europea dovrebbe raccomandare la prossima settimana di concedere all’Ucraina lo status di Paese candidato all’Ue con alcune condizioni legate allo Stato di diritto e alla legislazione anticorruzione. E’ quanto anticipa Bloomberg che cita fonti che hanno familiarità con il dossier. Il parere della Commissione dovrebbe arrivare nella riunione del Collegio del 17 giugno. La decisione però essere confermata dai capi di Stato e di Governo dell’Unione europea che si riuniranno a Bruxelles il 23-24 giugno.

ORE 19:15 – MEDIA, 42MILA RICHIESTE AL CREMLINO SU SOLDATI DISPERSI – Nel mese di aprile il Cremlino ha ricevuto quasi 42mila richieste di informazioni su soldati che risultano dispersi o catturati in Ucraina da parte di loro amici o familiari. Lo riporta il portale investigativo russo IStories, citato dal Moscow Times, precisando che non ci sono riscontri su quante di queste segnalazioni siano state esaminate o abbiano ricevuto risposta. L’ultimo bilancio ufficiale di Mosca risale al 25 marzo ed era di 1.351 soldati caduti.

ORE 21:20 – ARCIVESCOVO KIEV: “SITUAZIONE CIVILI TRAGICA” – “La situazione della nostra popolazione civile nei territori occupati è tragica, e peggiora ogni giorno. E evidente che la guerra iniziata dalla Russia contro l’Ucraina, è di natura coloniale”. Lo denuncia l’arcivescovo maggiore di Kiev nel 106esimo giorno di guerra in Ucraina. “I combattimenti più intensi – spiega Sviatoslav Shevchuk- si verificano nelle regioni ucraine di Luhansk e di Donetsk. Allo stesso tempo, sotto le bombe si trova la maggior parte delle regioni dell’Ucraina dell’est, del sud e del centro. Stanno di nuovo cercando di trasformare l’Ucraina in una colonia, per di più, praticamente nel cuore dell’Europa. Questa guerra coloniale è accompagnata da omicidi, stupri, rapine e, purtroppo, dal fatto che la Russia esporta e vende sul mercato internazionale tutto ciò che può essere depredato in Ucraina”.

Il 107esimo giorno di guerra. Guerra Ucraina-Russia, sanzioni di Zelensky all’establishment di Mosca: “Abbiamo quasi finito le munizioni, dipende tutto dalle armi occidentali”. Redazione su Il Riformista il 10 Giugno 2022. 

La guerra in Ucraina è arrivata al 107esimo giorno. Si continua a combattere, nel Donbass soprattutto. È stato bombardato l’impianto chimico Azot a Severodonetsk, città fulcro della guerra nelle ultime settimane. “Il destino della guerra viene deciso lì”, ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. All’interno della struttura erano rifugiati 800 civili secondo Kiev. 200 dipendenti e 600 residenti. La Commissione Europea intanto accelera sul via libera alla concessione dello status di candidato Ue all’Ucraina.

Zelensky ha anche firmato un decreto che impone sanzioni contro il presidente russo Vladimir Putin e altre 34 esponenti dell’establishment russo, tra i quali il suo portavoce Dmitry Peskov, il segretario del Consiglio di sicurezza Nikolai Patrushev, il premier Mikhail Mishustin e quasi tutti i membri del governo russo, in primis, il ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, e quello della Difesa, Sergei Shoigu. 35 destinatari in tutto, cui sono stati congelati beni e immobili e bloccato il ritiro di capitali dall’Ucraina.

Il presidente russo Vladimir Putin è tornato a parlare. Ha paragonato la Russia all’impero dello zar Pietro il Grande. “È ovvio che dobbiamo difenderci, combattere. Abbiamo appena visitato la mostra dedicata al 350/mo anniversario: quasi niente è cambiato. Pietro il Grande ha combattuto la Guerra del Nord per 21 anni. Non è vero che voleva separare un territorio dalla Svezia, ma solo riprenderlo”. La Russia inoltre “non cadrà nella stessa trappola dell’Urss, la sua economia resterà aperta”, ha aggiunto. “Per quanto riguarda il rifiuto delle nostre risorse energetiche, questo è poco probabile per i prossimi anni. E non si sa cosa accadrà in questi anni. Quindi nessuno ha intenzione di sigillare i pozzi, non ce n’è bisogno”.

Hanno fatto intanto il giro del mondo le immagini dei due mercenari britannici Aiden Aslin e Shaun Pinner e del marocchino Saadun Brahim, che combattevano per l’esercito ucraino, condannati a morte dalla corte suprema della sedicente Repubblica Popolare filorussa del Donetsk. “Possono chiedere la grazia”. Fonti occidentali governative citate dai media britannici stimano “fino a 20mila” militari russi caduti in Ucraina dall’inizio dell’invasione. Ridimensionata la cifra dei 31.700 morti evocata ieri dal presidente ucraino Zelensky. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi intanto ha detto che contro il caro energia la Ue deve valutare di “replicare” strumenti come Sure “che ci hanno aiutato a riprenderci dalla pandemia”. La presidente della Commissione Europea Von der Leyen ha promesso: “Ricostruiremo l’Ucraina, è un obbligo morale“.

ORE 3:00 – MOSCA: “OPERAZIONE SPECIALE PROSEGUE COME PREVISTO” – Il rappresentante permanente di Mosca presso l’Onu, Vasily Nebenzya, alla BBC ha detto che “l’operazione speciale si sta sviluppando secondo i piani militari inizialmente previsti”. Il diplomatico, riporta la Tass, ha chiarito come “nessuno aveva promesso di concludere (l’operazione) in tre o sette giorni. Alcuni esperti dicono: “l’operazione speciale russa è ora in stallo e non sta procedendo al ritmo che era stato inizialmente previsto”. Ma il progresso è in corso. Questo è chiaro”. L’operazione avrebbe rallentato in quanto i russi non avrebbero preso di mira le strutture civili.

ORE 4:00 – “RUSSI RITIRANO TRUPPE DA BURYAT E SEVERODONETSK” – I russi hanno ritirato le restanti truppe Buryat da Severdonetsk perché sono notevolmente più deboli di quelle ucraine: lo ha detto, come riportato dall’Ukrainska Pravda, il capo dell’amministrazione militare della regione di Lugansk, Serhii Gaidai, riferendosi all’etnia dei miliziani provenienti dalla zona in cui viene addestrata la brigata dell’estremo oriente russo che avrebbe compiuto i massacri di Bucha.

ORE 6:30 – ZELENSKY: “NOSTRE FORZE TENGONO DURO A SEVERODONETSK” – Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che le forze ucraine stanno “tenendo duro” nella città orientale di Severodonetsk, dove sono in corso intense battaglie con le truppe russe che potrebbero determinare il destino della regione del Donbass. “Diverse città del Donbass, che gli occupanti ora considerano obiettivi chiave, stanno resistendo”. L’emittente televisiva Europa 1 riporta che la Francia potrebbe inviare altri obici a Kiev.

ORE 7:10 – KIEV: “STIAMO PERDENDO, DIPENDE TUTTO DA OCCIDENTE” – Il numero 2 dell’intelligence militare di Kiev Vadym Skibitsky ha detto a Guardian: “Stiamo perdendo. Questa è una guerra di artiglieria e in termini di artiglieria, stiamo perdendo. Tutto dipende, ora, da quello che l’Occidente ci consegna. L’Ucraina ha un pezzo di artiglieria ogni 15 pezzi russi. I nostri partner occidentali ci hanno consegnato il 10 per cento di quanto dovevano. Stiamo utilizzando tra i 5 e i 6000 proiettili al giorno, abbiamo quasi finito tutti i colpi, e stiamo usando i proiettili 155 standard Nato. L’Europa ci sta consegnando anche proiettili di calibro inferiore, ma la quantità di consegne si sta riducendo. Se i russi vincono nel Donbass, possono usare quel territorio per lanciare un altro attacco a Odessa, a Zaporizhzhia, a Dnipro. Il loro obiettivo è l’intera Ucraina, e oltre”.

Guerra Ucraina-Russia. L’allarme di Kiev: “Siamo senza munizioni, ci servono molte più armi occidentali di quelle avute finora. Perdiamo fino a 200 soldati al giorno”. Redazione CdG 1947 su Il Corriere del Giorno il 10 Giugno 2022. 

Gb: «A Mariupol rischio colera». 5 civili uccisi a Kharkiv. Mattarella: «Subito allargamento Ue». Il consigliere di Zelensky: l'Ucraina ha bisogno da 150 a 300 sistemi di lancio multiplo di razzi (MLRS) per raggiungere la Russia. Londra: «Russi controllano gran parte di Severodonetsk»

107mo giorno e la guerra in Ucraina prosegue. Il presidente ucraino Zelensky ha sentito telefonicamente il capo dell’Eliseo, Emmanuel Macron, per coordinare il percorso di avvicinamento dell’Ucraina alla Ue. La presidente della Commissione europea Von der Leyen promette: «Ricostruiremo l’Ucraina, è un obbligo morale». La situazione dei civili «è tragica e peggiora di ora in ora», dichiara l’arcivescovo di Kiev Shevchuk: tre sono infatti morti nella regione di Donetsk e altri 800 sono rifugiati nell’impianto chimico Azot a Severodonetsk, che è stato bombardato ed è ferocemente conteso. Il presidente ucraino Zelensky avverte: «Il destino del Donbass viene deciso lì».

La corte suprema della autoproclamata sedicente Repubblica Popolare del Donetsk ha condannato a morte i «mercenari» britannici Aiden Aslin e Shaun Pinner e il marocchino Saaudun Brahim, che combattevano per Kiev. Per Londra si tratta di «un processo farsa».  

h. 00.01 | Appello Unione africana: sminare porto Odessa o carestia in Africa

Il presidente senegalese e attuale ‘numero uno’ dell’Unione Africana, Macky Sall, ha chiesto lo sminamento del porto ucraino di Odessa per consentire l’export dei cereali e ha aggiunto di aver ricevuto rassicurazioni dal capo del Cremlino, Vladimir Putin, che i russi non attaccheranno l’area. Se le esportazioni di grano non riprenderanno, l’Africa “sarà in una situazione di carestia molto grave che potrebbe destabilizzare il continente”, ha detto in un’intervista ai media francesi France 24 e RFI. Il continente africano è fortemente dipendente dalle importazioni di grano ucraine e russe e dai loro fertilizzanti, essenziali per la sua agricoltura.

h. 00.15 | Kiev: 2-3 grandi Paesi Ue non vogliono dare l’ok all’Ucraina

In seno all’Unione europea “ci sono molte proposte diverse, ma in realtà ci sono tre Paesi principali che non vogliono dare il via libera all’Ucraina oggi. E due Paesi stanno cercando attivamente di promuovere idee alternative”. Lo ha detto la vicepremier ucraina per l’integrazione europea, Olga Stefanishina, a Bruxelles per tentare di dissipare lo scetticismo sulla candidatura di Kiev all’adesione all’Ue, secondo quanto riferisce Radio Svoboda. La vicepremier non ha voluto rispondere alla domanda su quali siano questi Paesi perché “potrebbe danneggiare il percorso”, ma si è detta “sicura” che al Consiglio europeo del 24 giugno “nessuno dei leader dell’Unione europea potrà dire di no all’Ucraina“.

h. 00.30 | Zelensky firma decreto per sanzioni contro Putin

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato un decreto che impone sanzioni, inclusi il congelamento dei beni e i divieti di viaggio, al presidente russo Vladimir Putin e a 35 alti funzionari russi. Tra questi il portavoce di Putin Dmitry Peskov, il primo ministro Mikhail Mishustin, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e il ministro della Difesa Sergei Shoigu.

h. 01.02 | Zelensky a Macron: “Coordiniamo ingresso in Ue“

Il presidente ucrainao Volodymyr Zelensky e quello francese Emmanuel Macron si sono sentiti telefonicamente e hanno discusso del sostegno umanitario e militare all’Ucraina. Lo ha annunciato Zelensky in un tweet in cui ha aggiunto che “particolare attenzione è stata dedicata al percorso di avvicinamento dell’Ucraina verso l’Unione Europea, stiamo coordinando i passi“. Zelensky ha aggiunto di aver evocato con Macron gli aiuti militari compresi quelli di “armi pesanti“. Parigi ha confermato la telefonata tra i due leader e ha aggiunto che Macron avrebbe chiesto all’omologo ucraino gli ultimi sviluppi sul campo chiedendogli dei suoi bisogni in termini di equipaggiamenti militari e aiuti umanitari.

 h. 02.10 | Mosca: ‘Operazione speciale prosegue come previsto‘

“L’operazione speciale si sta sviluppando secondo i piani militari inizialmente previsti”: lo ha detto il rappresentante permanente di Mosca presso l’Onu, Vasily Nebenzya, riferendosi all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Intervistato dalla Bbc, riporta la Tass, il diplomatico russo ha sottolineato che “nessuno aveva promesso di concludere (l’operazione) in tre o sette giorni. Alcuni esperti dicono: ‘l’operazione speciale russa è ora in stallo e non sta procedendo al ritmo che era stato inizialmente previstò. Ma il progresso è in corso. Questo è chiaro“. Nebenzya ha quindi spiegato che “uno dei motivi del cosiddetto ritmo lento è che non stiamo prendendo di mira le infrastrutture civili”: le truppe “stanno solo colpendo obiettivi militari e questo richiede tempo”.

h. 03.02 | Ok commissione esteri Senato a Finlandia e Svezia in Nato

La commissione Esteri del Senato ha approvato la risoluzione che chiede alla Nato di ammettere rapidamente la Finlandia e la Svezia nell’Alleanza, in un segno di accordo bipartisan contro l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia. La risoluzione deve ora essere approvata dal Senato, dove un via libera con i due terzi dei voti appare scontato

h. 03.07 | Kiev, 6 civili uccisi da bombardamenti su Dnipropetrovsk

Sei civili sono stati uccisi dai bombardamenti russi nei villaggi di Zelenodolsk e Shyrokiv, nella regione di Dnipropetrovsk (sud): lo ha reso noto il governatore della regione, Valentyn Reznichenko, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Inoltre, sono state distrutte o danneggiate 179 case, due scuole, un asilo e un ospedale.

h. 03.49 | Kiev, russi ritirano truppe Buryat da Severdonetsk

I russi hanno ritirato le restanti truppe Buryat da Severdonetsk perché sono notevolmente più deboli di quelle ucraine: lo ha detto il capo dell’amministrazione militare della regione di Lugansk, Serhii Gaidai, riferendosi all’etnia dei miliziani provenienti dalla zona in cui viene addestrata la brigata dell’estremo oriente russo che avrebbe compiuto i massacri di Bucha. Lo riporta la Ukrainska Pravda.

“Stanno cadendo come mosche. I russi hanno ritirato  le restanti truppe Buryat da Severdonetsk perché non possono resistere ai combattimenti con i difensori ucraini“, ha detto Gaidai. Secondo il funzionario, inoltre, le forze russe stanno sparando intensamente sulla vicina Lysychansk con armi di grosso calibro in grado di penetrare il cemento. Per questo, ha spiegato, gli abitanti di Lysychansk sono in grave pericolo anche nei rifugi

h. 04.43 | Casa Bianca: “Accordo tra Biden e Bolsonaro per coordinare il consiglio di sicurezza Onu su Ucraina“

Il presidente Usa e il presidente del Brasile si sono incontrati per la prima volta a margine dell’ultima giornata del vertice sulle Americhe tenuto a Los Angeles. Tra gli argomenti affrontati anche la crisi ucraina

h. 05.28 | Media, la Francia potrebbe inviare altri cannoni a Kiev

La Francia potrebbe raddoppiare la fornitura di cannoni Caesar all’Ucraina: Parigi ne ha già consegnati sei ad aprile e altrettanti verrebbero inviati entro la fine del mese. Lo riporta l’emittente televisiva Europa 1 senza citare fonti. L’annuncio ufficiale, sottolinea, potrebbe arrivare con un viaggio di Emmanuel Macron a Kiev, una prospettiva studiata da vicino dall’entourage del presidente della Repubblica.

h. 06.20 | Zelensky: “Nostre forze tengono duro a Severodonetsk“

Il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che le forze ucraine stanno “tenendo duro” nella città orientale di Severodonetsk, dove sono in corso intense battaglie con le truppe russe che potrebbero determinare il destino della regione del Donbas. Secondo il presidente ucraino, “diverse città del Donbas, che gli occupanti ora considerano obiettivi chiave, stanno resistendo”. Zelensky ha anche parlato di progressi positivi nelle regioni di Zaporizhzhia e Kharkiv dove le forze ucraine sono in procinto di “liberare la nostra terra”

h. 06.32 | Canada congela beni cittadini russi per 91 milioni di euro

Il Canada ha congelato beni di proprietà di cittadini russi colpiti dalle sanzioni per l’equivalente di circa 91 milioni di euro e ha bloccato transazioni con queste persone per un valore di circa 214 milioni di euro dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina al sette giugno: lo ha reso noto la polizia del Paese sul suo sito.

h. 07.30 | Kiev: “Perdiamo in prima linea. L’Occidente ci dia altre armi“

Il vice capo dell’intelligence militare ucraina, Vadym Skibitsky, ha dichiarato che l’Ucraina sta perdendo contro la Russia in prima linea e che ora dipende quasi esclusivamente dalle armi provenienti dall’Occidente per tenere a bada la Russia: “Questa è ormai una guerra di artiglieria. I fronti sono ora il luogo in cui si deciderà il futuro e stiamo perdendo in termini di artiglieria. Tutto ora dipende da ciò che l’Occidente ci dà“, ha detto al Guardian.

h. 07.36 | Intelligence UK: “Emergenza farmaci a Kherson e rischi di colera a Mariupol“

L’Intelligence britannica nel suo bollettino quotidiano sulla situazione in Ucraina lancia un allarme per le condizioni sanitarie di due città sconvolte dalla guerra. A Kherson ci sarebbe un’emergenza per la carenza di farmaci, mentre a Mariupol si profilerebbe il rischio di un’epidemia di colera.

h. 07.40 | Intelligence Uk: “Mosca fatica ad assicurare servizi primari ai civili“

“La Russia sta lottando per fornire servizi pubblici di base alla popolazione nei territori occupati. L’accesso all’acqua potabile è stato inconsistente, mentre continuano le gravi interruzioni dei servizi telefonici e Internet”. E’ quanto afferma l’intelligence britannica nel suo bollettino quotidiano sulla situazione in Ucraina.

h. 08.35 | Kiev: 263 bambini uccisi durante l’invasione

Sono 263 i bambini uccisi in Ucraina dal giorno dell’invasione russa del Paese, 491 i feriti. Lo rende noto l’ufficio del Procuratore generale ucraino, precisando che il maggior numero delle vittime si registra nelle regioni di Donetsk, Kiev, Kharkiv e Chernihiv. I bombardamenti di città e villaggi ucraini da parte delle forze armate russe – aggiunge la nota – hanno danneggiato 1.971 istituzioni educative, 194 delle quali sono andate completamente distrutte.

h. 09.07 | Cinque civili uccisi in bombardamenti a Kharkiv

A Kharkiv, città dell’Ucraina orientale, cinque civili sono stati uccisi e 14 sono rimasti feriti durante i bombardamenti russi: ha riferito il capo dell’amministrazione militare regionale Oleh Syniehubov, citato dalla Cnn. “Il nemico ha attaccato la regione di Kharkiv, in particolare gli insediamenti nelle direzioni nord e nord-est“, ha dichiarato, spiegando che gli attacchi hanno colpito edifici residenziali a Zolochiv e che le forze armate ucraine “mantengono le loro posizioni nelle direzioni nord e nord-est“.

h. 09.42 | Kiev: intere unità russe si rifiutano di combattere

Secondo gli ucraini “intere unita’ di fanteria dell’esercito russo si stanno rifiutando di combattere in seguito alle numerose perdite registrate“. E’ quanto sostiene, nel suo bollettino mattutino, lo stato maggiore delle forze armate ucraine citate. In particolare, scrivono i militari del Paese in guerra, “l’unita’ russa nella regione di Kharkov”, la cui capitale e’ la seconda citta’ dell’Ucraina, “si rifiuta di combattere“. , “Nelle prime ore del 10 giugno, tutti i membri dell’unita’ di fanteria motorizzata russa del Primo Corpo d’Armata si sono rifiutati di combattere dopo aver subito pesanti perdite nella regione di Kharkov”, secondo l’esercito di Kiev.

h. 10.24 | Orban: embargo al gas russo distruggerebbe l’economia Ue

Un eventuale embargo di Bruxelles al gas russo distruggerebbe l’economia europea. Lo ha detto il premier ungherese, Viktor Orban, parlando all’emittente radiofonica Kossut Radio. “Non si tratta solo di un’Ungheria senza alternative, ma di rovinare l’intera Europa“, ha spiegato il primo ministro, dicendosi fiducioso del fatto che alla fine “prevarrà il buon senso”. Interrogato sul provvedimento contestato da Bruxelles che applica una tariffa agevolata al carburante per le vetture con targa ungherese rispetto a quelle straniere, Orban ha difeso la misura, sottolineando come “misure straordinarie siano necessarie per affrontare una situazione eccezionale“. “In tempi come questo – ha aggiunto – è obbligatorio discostarsi dalle norme generali. C’è un’alta probabilità che la guerra si protragga e anche l’anno 2023 sarà pieno di incertezza e dolore“, andrebbe “finanziata la pace, non la guerra“.

h. 10.30 | Procura di Kiev denuncia politologo vicino a Medvedchuk

L’ufficio del procuratore di Kiev ha denunciato in contumacia per sospetto tradimento il politologo Viktor Pogrebinsky, già consigliere del politico filorusso Viktor Medvedchuk, attualmente detenuto. Lo riferisce l’Ukrainska Pravda spiegando che le forze dell’ordine non hanno precisato il nome del denunciato ma secondo fonti dell’Ue si tratta proprio del noto Pohrebynsky. Stando alle indagini, nelle interviste e nelle trasmissioni televisive le dichiarazioni del politologo erano deliberate e mirate ad appoggiare la Russia nello svolgimento di attività contro l’Ucraina. L’intelligence Ucraina inoltre ha sequestrato a Pogrebinsky documenti con materiali analitici sulla “denazificazione e smilitarizzazione dell’Ucraina”.

h. 11.05 | In viaggio sei tonnellate di aiuti dalla Cooperazione italiana

Partito il 6 giugno dalla Base di pronto intervento umanitario delle Nazioni Unite (Unhrd), è arrivato oggi a Siret, in Romania, il volo con a bordo un carico in favore della popolazione ucraina di circa 6 tonnellate di kit medici (chirurgici, post traumatici e per il trattamento di malattie non trasmissibili) e beni umanitari (tra cui tende, coperte, stufe per tende, kit igienico – sanitari e taniche per la raccolta dell’acqua). A metterli a disposizione, la Cooperazione Italiana, come fa sapere il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale in una nota.

h. 11.52 | Mykolaiv, il sindaco: distrutti quattro silos pieni di grano

Il sindaco di Mykolaiv Oleksandr Senkevych denuncia che la città portuale meridionale continua a essere bombardata quotidianamente dall’artiglieria russa da tutte le direzioni e che un porto privato della città, che è uno dei più grandi porti di grano in Ucraina, è stato colpito. Quattro siti di stoccaggio sono bruciati e tutto il grano all’interno è andato perso. Alla Bbc Newsday il sindaco afferma che le linee di combattimento si sono spostate un po’ avanti e un po’ indietro, ma gli ucraini hanno attrezzature sufficienti solo per difendere la città, non per attaccare.

h. 12.11 | Mattarella: aggressione ingiustificabile, ripercussioni gravissime sui paesi poveri

“L’aggressione da parte della Federazione Russa” è “ingiustificabile. Il blocco dei traffici marittimi da e per il Mar Nero ha comportato una repentina mancanza di approvvigionamenti alimentari ed energetici con il conseguente innalzamento dei prezzi delle materie prime con gravissime ripercussioni su tutta la comunità internazionale. I Paesi più poveri sono i primi a risentire di questa crisi, che ha già determinato effetti nefasti sulla vita di milioni di persone”. Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio in occasione della Giornata della Marina Militare.

h. 12.32 | Lavrov: “Dialogo? Il tango si balla in due”

La Russia è aperta al dialogo, ma “bisogna essere in due per ballare il tango“. Così il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, come riporta la Tass, rispetto alla via diplomatica come soluzione al conflitto in Ucraina. Quanto invece alla decisione sui militari britannici e marocchino, condannati ieri a morte nel Donetsk, è stata presa “in base alle leggi del Dpr (la sedicente Repubblica Popolare del Donetsk, ndr)” e non si deve interferire “con il sistema giudiziario della Repubblica”, ha detto Lavrov esortando “a non speculare sull’argomento della condanna ai mercenari stranieri condannati nel Dpr“.

h. 13.05 | Sachs: Biden deve parlare con Putin per far finire la guerra

Sulla guerra in Ucraina “sono convinto che Biden e Putin debbano parlarsi, perché abbiamo bisogno di far finire la guerra. E la guerra non si fa finire sul campo di battaglia, ma con la diplomazia“. Così l’economista americano Jeffrey Sachs, presidente dello Un Sustainable Development Solutions Network, a margine di un incontro a Bologna su Transizione ecologica e Agenda 2030 organizzato dalla Regione. “Sono profondamente preoccupato – ha aggiunto sulla politica estera americana – Vedo il mio Paese entrare in un’ottica sempre più ostile nei confronti degli altri Stati, mentre avremmo bisogno di dialogo e di cooperazione“. Quanto all’Ucraina, la diplomazia, precisa, “è l’unico modo. Quando sento ufficiali americani, ma anche inglesi e ucraini rifiutare qualsiasi tipo di dialogo, mi preoccupo profondamente“.

h. 13.10 | Il Papa incontra von der Leyen, impegno per la fine della guerra

Il Papa ha ricevuto in udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, la quale si è successivamente incontrata con il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati. “Nel corso dei cordiali colloqui in Segreteria di Stato, ci si è soffermati sulle buone relazioni bilaterali e sul comune impegno ad adoperarsi per porre fine alla guerra in Ucraina, dedicando particolare attenzione agli aspetti umanitari e alle conseguenze alimentari del protrarsi del conflitto“, riferisce la Santa Sede.

h. 13.18 | Protezione civile: in Italia 125mila ucraini, pochissimi chiedono assistenza

“Attualmente stimiamo che sono 125mila i profughi ucraini in Italia, anche se non abbiamo contezza di quelli che se ne vanno. Comunque il sistema ha retto perché parliamo di una migrazione molto particolare, di persone che scappano dalla guerra e che poi vogliamo tornare a casa. Di questi, comunque, in proporzione ne assistiamo davvero pochi“. Lo ha detto Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile, a margine della presentazione del Summer Camp di Villa Fassini, dedicato a mamme e bambini ucraini rifugiati nella Capitale, con il sindaco di Roma Roberto Gualteri, il Presidente di Atlantia Giampiero Massolo, l’Ambasciatore Ucraino in Roma Yaroslav Melnyk.

h. 13.35 | Zelensky: dal 2014 Mosca ha violato 400 trattati internazionali

La Russia ha violato, dal 2014, circa 400 trattati internazionali. Lo ha sottolineato il presidente Volodymyr Zelenskyi intervenendo al vertice democratico di Copenaghen. “Solo durante la guerra tra Russia e Ucraina, e dura, ve lo ricordo, non da 24 febbraio, ma dal 2014, la Russia ha violato circa quattrocento diversi trattati internazionali di cui i nostri Stati sono parte”, ha detto Zelensky citando, tra i vari esempi, la Carta delle Nazioni Unite, la Convenzione delle Nazioni Unite sulla repressione del finanziamento del terrorismo, quella sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio nonché una serie di convenzioni che disciplinano le leggi ed i costumi di guerra “La democrazia è sempre rispetto per le parole e anche il diritto internazionale è rispetto per le parole. Ma funzionano e possono vincere negli scontri solo quando sono sostenute dall’azione“, ha concluso.

h. 14.11 | Mosca: da Londra reazione isterica su condanna ai mercenari

La Russia ha definito “isterica” la reazione di Londra alla condanna a morte dei due mercenari britannici, comminata da un tribunale dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. In una nota, rilanciata dall’agenzia Ria Novosti, il ministero degli Esteri di Mosca ha poi sottolineato che i due britannici sono “esattamente dei mercenari e non dei prigionieri di guerra“.

h. 14.17 | Johnson: sconvolto, faremo di tutto per rilascio britannici condannati

Il premier britannico, Boris Johnson, si è detto “sconvolto” per le condanne a morte inflitte ai due britannici Aiden Aslin e Shaun Pinner da parte dei filorussi del Donetsk e ha ordinato ai ministri di fare “tutto ciò che è in loro potere” per ottenerne il loro rilascio. Lo scrive il Guardian.

“Condanniamo la falsa condanna a morte di questi uomini. Non c’è alcuna giustificazione per la violazione della protezione a cui hanno diritto – ha precisato il portavoce di Downing Street -. La nostra priorità è lavorare con il governo ucraino per cercare di assicurarne il rilascio il più rapidamente possibile“.

h. 14.35 | Zelensky: grato al ministro Uk Ben Wallace, venuto a Kiev

Il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, si è recato a Kiev dove ha incontrato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Ad annunciarlo lo stesso Zelensky che sul suo canale Telegram ha postato un video dell’incontro. “Armi, aiuti finanziari, sanzioni, sono le tre cose su cui il Regno Unito ha costantemente dimostrato la sua leadership nel sostegno all’Ucraina“, ha scritto Zelensky, aggiungendo di “apprezzare” il lavoro di Londra. “Sono grato al ministro della Difesa, Ben Wallace, e al suo team“, continua il post di Zelensky, “per questa visita, nonchè a tutto il Regno Unito, al suo governo e al primo ministro per il loro sostegno“.

h. 15.15 | Ambasciatore ucraino Melnyk: combattiamo per la nostra libertà, siamo scudo d’Europa

“Combattiamo per la nostra libertà e per quella dei cittadini europei. Siamo lo scudo dell’Europa”. Così l’ambasciatore d’Ucraina a Roma, Yaroslav Melnyk in occasione della presentazione in Campidoglio del progetto “Summer Camp di Villa Fassini”, dedicato a mamme e bambini ucraini rifugiati nella Capitale.

“Centotrentamila ucraini sono stati accolti in Italia. Una cifra molto importante– ha aggiunto- L’Italia ha fatto passi concreti per il nostro Paese. Gli aiuti non sono una carità ma un investimento nella sicurezza comune“.

 h. 16.05 | Ministri tedeschi in Ucraina

Due ministri del governo tedesco si sono recati oggi in Ucraina: il ministro dell’Agricoltura, Cem Oezdemir, e il ministro della Salute, Karl Lauterbach. Oezdemir ha incontrato a Kiev il suo omologo Mykola Solskyj, per parlare delle risposte alla crisi alimentare e offrire sostegno al settore agroalimentare ucraino. “Vogliamo parlare di come aiutare l’agricoltura Ucraina, ma naturalmente si tratta anche di un segno di solidarietà“, ha detto il ministro tedesco, riportato da Tagesschau. Karl Lauterbach si è invece recato a Leopoli, nell’ovest del paese, dove ha incontrato il suo omologo Viktor Ljaschko. “Le conseguenze umanitarie di questa barbara guerra di aggressione contro il popolo ucraino sono incommensurabili“, ha detto Lauterbach in una nota, “per questo motivo la Germania sta fornendo un aiuto molto mirato per l’assistenza sanitaria. L’Ucraina ha bisogno di aiuti umanitari con la stessa urgenza del nostro sostegno militare“.

h. 16.15 | Il ministro della Difesa britannico a Kiev

 Il ministro della Difesa britannico Ben Wallace ha compiuto oggi una visita a sorpresa a Kiev – dove è già stato dopo l’inizio della guerra il premier Boris Johnson – e ha avuto un faccia a faccia con il collega Oleksii Reznikov, e col presidente Volodymyr Zelensky. Secondo una nota governativa diffusa a Londra, Wallace “ha potuto fare il punto in prima linea sull’andamento del conflitto e ha discusso degli aiuti del Regno Unito all’Ucraina: in primo luogo di quelli militari, con un riferimento al possibile invio di “nuove armi”. Ribadito “l‘obiettivo comune di consentire all’Ucraina di liberarsi dall’occupazione illegale russa”. In un video diffuso sui social si vede fra l’altro Wallace rivolgersi a Zelensky da pari  a pari, ed elogiarlo per “il buon lavoro” fatto finora.

h. 16.39 | Dis, da 15/4 propaganda russa contro Draghi

“A partire dalla seconda metà di aprile, le narrative diffuse dalla propaganda russa hanno registrato critiche all’operato del Presidente del Consiglio Mario Draghi ritenuto responsabile – con la linea d’azione adottata dal suo Governo – dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari ed energetici, della chiusura di numerose aziende, nonchè di avere colpito il popolo italiano con misure sanitarie inutili e di trascinare il Paese in guerra”. Lo si legge nel documento, realizzato a cura del Dis, declassificato oggi da riservato a non classificato, sulla disinformazione nel conflitto russo-ucraino. “In tale ottica – prosegue il documento del Dis – si evidenzia la contrapposizione, enfatizzata in chiave divisiva da taluni account social, tra la scelta della Germania di non rinunciare al gas russo, tutelando così il popolo tedesco, e quella del premier Draghi, descritto come allineato alle decisioni americane e disinteressato alle sorti del suo popolo“

h. 16.45 | Kuleba: “L’Ucraina vuol riprendere export”

“L’Ucraina vuole riprendere completamente le esportazioni di prodotti alimentari” e “siamo in una fase attiva di colloqui per trovare soluzioni“. Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che riferisce di un colloquio con la collega del Senegal, Aissata Tall Sall, dedicato a questioni  bilaterali e alle strategie per “contrastare la crisi alimentare  globale provocata dalla guerra della Russia”.

h. 16.49 | Intelligence ucraina: “Russia può continuare la guerra ancora per un anno”

L’intelligence militare ucraina ritiene che la Russia possa continuare la guerra al ritmo attuale ancora per  un anno. “La leadership del Cremlino cercherà probabilmente di  congelare il conflitto per un po’, in modo di convincere l’occidente a sollevare le sanzioni, ma poter poi continuare l’aggressione –  affermano i servizi militari su Telegram – Le risorse economiche della Russia permetteranno al paese occupante di continuare la guerra a  questo ritmo per almeno un anno“. 

h. 17.05 | Kharkiv: “Meno bombardamenti, più potenti“

“L’intensità dei bombardamenti è diminuita un po’, ma nella città di Kharkiv i russi hanno cominciato a usare bombe e missili di maggiore potenza“. Lo ha detto – riferisce il giornale ucraino Zerkalo Nedeli – il sindaco di Kharkiv Igor Terekhov, riferendo di “distruzioni molto gravi oggi“

h. 17.10 | La spilla Nato di Draghi usata per disinformazione contro di lui

Anche la spilla da giacca con l’emblema della Nato indossata in qualche occasione dal premier Mario Draghi è servita ad alimentare la disinformazione pro-Cremlino, con “un  costante flusso di immagini” dell’accessorio “strumentalizzato per  giustificare una presunta aspirazione personale del premier a  diventare Segretario generale dell’Alleanza, per la quale” il  presidente del Consiglio “porrebbe a rischio la sicurezza della sua  stessa nazione“. E’ quanto si legge in un passaggio del bollettino sulla disinformazione desecretato oggi dal Dis. 

 h. 17.20 | Almeno 4339 morti in Ucraina dall’inizio del conflitto

Sono almeno 4.339 i civili morti in Ucraina dallo scorso 24 febbraio. Il bilancio diffuso dall’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani registra almeno 1.098 donne e 274 bambini tra le oltre 4.300 vittime, ripetendo di ritenere che i dati siano notevolmente più alti per i ritardi nelle informazioni dalle aree teatro di “intense ostilità” e perché molte  segnalazioni di vittime civili sono in attesa di conferma. I civili rimasti feriti, secondo l’aggiornamento dei dati alla mezzanotte del 9 giugno, sono almeno 5.246, compresi almeno 730 donne e 443 bambini.  

h. 17.25 | Scambio di prigionieri fra Russia e Ucraina

Russia e Ucraina hanno effettuato un nuovo scambi di prigionieri, nel cui ambito è riuscito a tornare a casa Oleg Pylypenko, capo della comunità territoriale di Shevchenkivska tenuto prigioniero per due mesi. Lo ha annunciato il capo dell’amministrazione militare regionale di Nikolaev, Vitaly Kim, come riporta l’agenzia Unian, secondo la quale nello scambio di prigionieri 28 militari e 13 civili sono stati rimpatriati in Ucraina.

h. 17.30 | I russi stanziano 970 milioni di rubli per far propaganda nazionalista nelle scuole rurali

Il governo russo ha stanziato oltre 970  milioni di rubli (17 milioni di dollari) per distribuire bandiere e  simboli nazionali a migliaia di scuole rurali, nell’ambito della  pressione per una educazione più ‘patriottica’ mentre è in corso  l’invasione dell’Ucraina. Lo riferisce Moscow Times. Le nuove bandiere saranno inviate in 11mila scuole rurali di 31 delle85 entità che compongono la Federazione russa. Le altre scuole le  riceveranno entro il 2024, ha reso noto oggi il governo. In aprile, il ministro dell’Istruzione Sergei Kravtsov aveva già annunciato che a  partire dal primo settembre, quando inizia il nuovo anno scolastico,  ogni lunedì gli allievi parteciperanno all’alza bandiera cantando  l’inno nazionale. La cerimonia assomiglia alla recita del giuramento  di fedeltà alla bandiera americana recitato nelle scuole degli Stati  Uniti. Moscow Times fa notare che una tale somma sia stata stanziata per le  bandiere, malgrado il fatto che 5500 scuole rurali siano prive di  servizi igienici.     

h. 17.35 | Mosca, Viceministro esteri russo incontra ambasciatore Usa

Il viceministro degli Esteri della Federazione russa, Serghei Ryabkov, ha incontrato l’ambasciatore statunitense, John Sullivan, a Mosca con cui ha discusso “diverse questioni dell’agenda bilaterale“. Lo ha riferito il ministero degli Esteri russo in una nota.

h. 17.41 | Inviato Usa: “Russi vogliono annettere Kherson“

“Al posto degli amministratori locali che i russi hanno arrestato, sono stati nominati esponenti per procura, come nel 2014 a  Donetsk e Luhansk. Il sindaco di Kherson è stato sostituito con un  filorusso, pregiudicato, di Zaporizhzhya”. “Sono stati costretti a  raschiare il fondo del barile per trovare qualcuno. L’intelligence  russa cerca di cooptare politici locali con minacce o corruzione“. Viene sabotato l’accesso a Internet, per impedire alla gente di  comunicare apertamente, a consultare notizie indipendenti o effettuare transazioni finanziarie, e si costringono i presidi delle scuole a  passare ai programmi russi. Sono stati introdotti i rubli e a registrare le loro attività commerciali con la nuova amministrazione. I residenti sono soggetti a “filtrazioni”, la possibile detenzione,  con interrogatori, che dura giorni e che può concludersi con la  decisione di uccidere, torturare, detenere o deportare in Russia. Le forze russe bloccano anche l’accesso alle zone dell’Ucraina  controllate dal governo. 

h. 17.49 | Due milioni e mezzo di profughi ucraini rientrati in patria

“Abbiamo assistito all’arrivo di 6,5 milioni di rifugiati dall’Ucraina nell’Ue. Di questi, 2,5 milioni che sono rientrati in Ucraina e ne sono rimasti circa 4 milioni. Non abbiamo mai visto cosi’ tanti rifugiati dalla seconda guerra mondiale, 3,2 milioni hanno chiesto la protezione temporanea”. Lo ha dichiarato la commissaria agli Affari interni, Ylva Johansson, nella conferenza stampa al termine del Consiglio Affari interni a Lussemburgo. “In meno di due mesi abbiamo creato una piattaforma di registrazione e abbiamo attuato il piano in 10 punti“, ha aggiunto.

h. 17.51 | Separatisti di Lugansk: “Iniziato invio di grano in Russia“

I separatisti filorussi dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk hanno iniziato a inviare cereali dall’Ucraina alla Russia: il primo carico è stato di 650 tonnellate di cereali trasferiti dalla città di Staroblisk, nel Nord della regione. A riferirlo, citato dalle agenzie russe, è stato il leader separatista di Lugansk, Leonid Pasechnik.L’Ucraina ha denunciato il furto di grano ucraino da parte della Russia parlando di saccheggio illegale delle sue risorse. Il consigliere del capo dell’amministrazione filorussa di Staroblisk, Pavel Kharlamov, ha detto alla Tass che il grano è spedito in Russia in treno e ha annunciato che in due mesi verranno spedite circa 200.000 tonnellate di grano alla Russia che pagherà gli agricoltori.

h. 17.55 | Colera a Mariupol, città in quarantena

Sono tanti, a decine le persone malate di  colera a Mariupol. Una vera epidemia che ha portato le autorità russe  che hanno assunto il controllo della città a chiuderla per quarantena. E’ la denuncia del sindaco di Mariupol Vadym Boychenko, che si è  trasferito in una località vicina controllata dalle autorità ucraine e che cita funzionari di Kiev secondo i quali le condizioni sanitarie  della città che si affaccia sul Mar Nero stanno peggiorando. “Il  colera, la dissenteria e altre malattie infettive sono già in città’‘, ma le autorità che hanno preso il controllo della città ”stanno  nascondendo”, ha detto Boychenko. “La città è stata chiusa per  quarantena. Nessuno può entrare o uscire”, ha aggiunto.  ”Questa è un’infezione. Si diffonde molto rapidamente. Non ci sono  mezzi per trattenerla. Nessun medico, niente ospedali per malattie  infettive. Hanno distrutto un ospedale nella nostra città, comprese  tutte le attrezzature. Hanno ucciso i nostri medici. Questa guerra  contagiosa potrebbe costare migliaia di vite”, ha proseguito

h. 18.37 | Obama: “La guerra è ben lungi dall’essere finita“

La guerra in Ucraina “è tutt’altro che finita” e “i costi umani continueranno a salire“. Lo ha detto l’ex presidente Usa, Barack Obama al Copenhagen Democracy Forum. “Abbiamo assistito all’eroica resistenza del popolo ucraino all’aggressione russa. Si sono uniti per difendere non solo la loro sovranità, ma la loro identità democratica, e hanno radunato gran parte del mondo dietro i valori dell’autodeterminazione e della dignità umana“, ha affermato Obama. “In ogni continente stiamo assistendo a un arretramento democratico“, ha commentato ancora, “quindi, se vogliamo che la democrazia fiorisca, dovremo lottare per essa, coltivarla e dimostrare il suo valore nel migliorare la vita della gente comune”. L’ex presidente ha quindi lodato il sostegno occidentale a Kiev, affermando che, grazie a esso, “Vladimir Putin non riesce a raggiungere i suoi obiettivi all’interno dell’Ucraina e oltre“.” La Russia è tagliata fuori da risorse e fonti di entrate e molti dei suoi cittadini migliori e più brillanti se ne sono andati: un duro colpo per il suo presente e futuro“, ha concluso

h. 18.50 | First Lady ucraina: 37mila donne combattenti in ucraina

Oltre un migliaio di donne sono diventate  comandanti delle forze armate. In totale sono 37mila le donne che  combattono con l’esercito dell’Ucraina. Lo scrive sul suo canale  telegram la first lady, Olena Zelenska.

h. 19.08 | Almeno 3,2 milioni di profughi hanno fatto richiesta di protezione temporanea alla Ue

Ci sono 6,5 milioni di rifugiati arrivati in Ue dall’Ucraina” di cui “2,5 milioni hanno fatto ritorno. Ci sono circa 4 milioni di rifugiati ucraini, non abbiamo visto mai così tanti rifugiati dalla seconda guerra mondiale”. Lo ha detto la commissaria europea agli affari interni, Ylva Johansson, specificando che “3,2 milioni di profughi hanno chiesto protezione temporanea“. “In meno di due mesi – ha spiegato – abbiamo creato una piattaforma di registrazione e stiamo attuando il piano in dieci punti” per accogliere i profughi in fuga dalla guerra.

h. 19.18 | Distrutta una base Wagner a Kadyivka

Il governatore della regione di Lugansk (una delle due regioni del Donbass), Serhi Haidai, ha annunciato che l’esercito ucraino ha distrutto una base del gruppo privato russo Wagner nella città occupata di Kadyivka; ha aggiunto che è sopravvissuto un solo mercenario ma non ha specificato il numero dei morti

h. 19.31 | Zelensky: “Mosca vuole negare la nostra esistenza“

La missione russa è di cancellare la  nostra storia, il nostro stato, la nostra identità e di negare la  nostra esistenza”. Così, in un collegamento video con alcune  università britanniche, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è  tornato a denunciare gli obiettivi di Mosca, che conduce “una guerra  mostruosa”. Mentre “parla di obiettivi pacifici, uccide donne e  bambini”, ha accusato Zelensky, secondo cui la Russia vuole dire “al  mondo che noi siamo mai esistiti, che siamo un popolo creato  artificialmente come alcune specie animali o di piante”. 

h. 20.10 | Macron pronto a operazione per sbloccare il porto di Odessa

Alla vigilia di una tornata elettorale rischiosa, il presidente francese riprende l’iniziativa internazionale sul dossier più caldo del momento, quello della ‘guerra del grano’ sul quale si è impantanato anche l’attivismo diplomatico del presidente turco Erdogan, e fa filtrare da una fonte dell’Eliseo la notizia che Parigi è “pronta a partecipare a un’operazione” per “sbloccare il porto di Odessa” e riprendere l’esportazione dei cereali ucraini. “Siamo a disposizione delle parti – ha dichiarato un consigliere della presidenza – affinché venga organizzata un’operazione che consenta di accedere al porto di Odessa in totale sicurezza, così da far passare le navi nonostante le acque siano state minate”. Ma, per ora, non trapelano dettagli. 

h. 20.40 | Allarme di Kiev: “Armi quasi finite, stiamo perdendo“

Le forze russe si consolidano nel Donbass. E sebbene “Severodonetsk, Lysychansk e altre città dell’est stiano ancora in piedi” e le truppe di Kiev abbiano contrattaccato a Kherson, nel sud, l’Ucraina sta perdendo la prima linea contro la Russia per mancanza di armi. La constatazione arriva direttamente dall’intelligence ucraina, che rilancia l’appello agli occidentali a fornire le armi necessarie a Kiev per respingere l’invasione di Vladimir Putin. Appello al quale – a detta del governo di Volodymyr Zelensky – gli alleati rispondono sempre più lentamente e con minore generosità di quanto si aspettasse all’inizio. 

h. 21.50 | Kiev: “Applicare convenzione di Ginevra ai condannati a morte stranieri“

“Aiden Aslin, Shaun Pinner e Brahim  Saaudun sono militari dell’esercito ucraino. In questa guerra non  provocata al nostro Paese, l’Ucraina aderisce alle Convenzioni di Ginevra, che definisce i diritti dei prigionieri di guerra. Li  applichiamo a tutti i soldati russi, anche a carnefici e stupratori”. E’ quanto ha reso noto il ministero della Difesa ucraino su Twitter. ”I burattini del Cremlino minacciano di giustiziare i nostri  prigionieri di guerra. Lo stato-terrorista dimostra di non aver mai  avuto e non ha ancora volto”, ha aggiunto.

h. 22.05 | Russi allontanati da Zaporizhzhia

I russi sono stati allontanati di 5-7  chilometri da Zaporizhzhia, dove si trova la centrale nucleare più  grande d’Europa. Lo ha detto il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov,  spiegando che le forze armate ucraine hanno liberato dagli occupanti  più di 30 insediamenti nella direzione di Kherson.

h. 22.36 | L’Ucraina ha seminato il 93% delle colture primaverili

Nonostante la guerra, questa primavera l’Ucraina ha seminato 13,4 milioni di ettari di colture agricole basilari, ovvero il 93% dell’obiettivo per la stagione. I dati sono del ministero delle politiche agrarie, secondo l’agenzia di stampa Interfax-Ucraina. Secondo l’agenzia, gli agricoltori ucraini sono riusciti a seminare oltre il 90% dell’obiettivo primaverile pianificato per diverse colture (girasole, mais, orzo, avena e patate) e hanno rispettato l’obiettivo per il frumento. La raccolta delle semine invernali in alcune regioni dovrebbe iniziare la prossima settimana. In precedenza, Rostyslav Shurma, dell’Ufficio presidenziale, aveva informato che l’obiettivo del settore agricolo ucraino, nel 2022, era quello di raccogliere almeno il 70% dei volumi dell’anno scorso.

Biden: «Zelensky non mi ascoltò quando gli dissi che Putin stava per attaccare». Francesco Battistini e Lorenzo Cremonesi su Il Corriere della Sera l'11 Giugno 2022.

Le notizie di sabato 11 giugno sulla guerra, in diretta. Il presidente ucraino ha accusato l’esercito russo di voler distruggere tutte le città della regione orientale. Il sindaco di Mariupol: «Palazzi demoliti senza rimuovere i corpi dei morti»

 • La guerra in Ucraina è arrivata al 108esimo giorno.

• Il tribunale della sedicente Repubblica Popolare del Donetsk ha condannato a morte i britannici Aiden Aslin e Shaun Pinner e il marocchino Saaudun Brahim, che combattevano per l’esercito ucraino, ma «possono chiedere la grazia».

• Proseguono durissimi gli scontri nel Donbass: bombardato l’impianto chimico Azot a Severodonetsk, dove sono rifugiati circa 800 civili. Secondo il governatore di Lugansk, Mosca vuole il controllo della regione entro il 12 giugno.

• L’Estonia convoca l’ambasciatore russo dopo le frasi di Putin sella storia del Baltico

• Lo scrittore russo Glukhovsky: «Noi nelle mani di un pazzo»

• Eliseo: «Vogliamo la vittoria di Kiev nel conflitto».

• Michael Carpenter, rappresentante permanente degli Stati Uniti: «Il Cremlino prepara l’annessione di Kherson, aspetta momento giusto».

• Vice capo intelligence ucraino: «La Russia può continuare guerra per un anno».

Ore 06.00 - Onu, processo a prigionieri britannici è crimine di guerra

L'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha espresso «preoccupazione» per la condanna a morte emessa da una "Corte suprema" dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk nei confronti di «tre militari», ovvero i britannici Aiden Aslin e Shaun Pinner e il marocchino Ibrahim Saadun. Lo ha detto in una conferenza stampa a Ginevra la portavoce dell'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani Ravina Shamdasani. «Tali processi ai prigionieri di guerra equivalgono a un crimine di guerra», ha affermato Shamdasani, aggiungendo che «dal 2015 abbiamo osservato che la cosiddetta magistratura di queste sedicenti repubbliche non ha rispettato le garanzie essenziali di un giusto processo, come le udienze pubbliche, l'indipendenza, l'imparzialità dei tribunali e il diritto a non essere obbligati a testimoniare». Il processo a Pinner, Aslin e Saadun era iniziato martedì e si era svolto a porte chiuse.

Ore 06:03 - Filorussi ai militari Azot: arrendetevi

I circa 800 tra militari e civili rifugiati nello stabilimento chimico Azot, a Severodonetsk, hanno cercato contatti per avviare negoziati. Lo riferisce l'agenzia russa Ria Novosti, citando un rappresentante dei separatisti del Lugansk. «Ai militanti ucraini nascosti nello stabilimento Azot, è stato spiegato che devono deporre le armi e arrendersi, non si accettano altre condizioni», ha detto l'esponente filorusso.

Ore 06:05 - Lo scrittore russo Glukhovsky: «Noi nelle mani di un pazzo»

Dmitry Glukhovsky è lo scrittore più venduto in Russia negli ultimi 10 anni, autore popolarissimo tra gli adolescenti per via di una saga post apocalittica dalla quale è stato tratto un videogame di grande successo. Ora — come scritto da Marco Imarisio, qui — è inseguito da un mandato di cattura, accusato di aver gettato discredito sull’Armata russa, attraverso le parole del suo ultimo artico: reato punibile con una pena variabile tra i dieci e i quindici anni di reclusione.

Nella pubblicazione di Glukhovsky si leggono frasi forti contro il Cremlino, come «Stiamo imparando a chiudere gli occhi davanti alla spirale di follia che si è impadronita dei nostri governanti». E ancora: «Non è forse meglio mangiare merda piuttosto che andare a letto pensando che la tua vita è nelle mani di un pazzo scatenato?»

Ore 06:08 - Estonia convoca ambasciatore russo dopo le parole di Putin sulla storia del Baltico

«Osservazioni del tutto inaccettabili». Per questo l’Estonia ha convocato l’ambasciatore russo a Riga per protestare contro le frasi del presidente russo Vladimir Putin sulla storia del paese baltico, con un’allusione alla conquista della città di Narva nel 18° secolo in un discorso tenuto giovedì. Osservazioni «inaccettabili» come le ha definite il ministero degli Esteri estone a Tallinn». Putin aveva paragonato la guerra russa contro l’Ucraina alla Guerra del Nord sotto lo zar Pietro I, noto anche come Pietro il Grande, e aveva parlato di una bonifica del suolo russo. Pietro I non aveva conquistato l’area intorno all’odierna megalopoli di San Pietroburgo dagli svedesi, ma l’aveva bonificata. Lo stesso - ha detto Putin - vale per Narva, che si trova direttamente al confine con la Russia. Con poco meno di 60.000 abitanti, Narva è la terza città più grande dell’Estonia, membro dell’Ue e della Nato, che ha una popolazione totale di 1,3 milioni che vede una forte minoranza russofona.

Ore 06:10 - Il sindaco di Mariupol: «Palazzi demoliti senza rimuovere i corpi dei morti»

Grave denuncia del sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko. Le forze russe che occupano la città ucraina avrebbero demolito ben 1.300 palazzi residenziali, senza però rimuovere le centinaia di cadaveri che sono rimasti tra le macerie. Il primo cittadino - fuggito da Mariupol verso il territorio controllato dall’Ucraina -, afferma che in un primo tempo «gli occupanti hanno coinvolto i residenti di Mariupol nello smantellare con cura le macerie» ma quando poi hanno visto il numero effettivo di corpi che venivano trovati hanno immediatamente fatto allontanare i residenti locali. «Il numero reale di cadaveri sotto le macerie delle case distrutte è spaventoso - scrive Boychenko sul canale Telegram del Consiglio comunale di Mariupol -. Tra le 50 e le 100 persone sono state uccise in quasi tutti gli edifici distrutti e 1.300 palazzi sono stati abbattuti» in città. Il sindaco aggiunge che poiché la demolizione degli edifici è stata effettuata indiscriminatamente, i corpi dei residenti di Mariupol uccisi nei combattimenti sono stati portati in discarica assieme alle macerie. Il Comune di Mariupol ritiene che almeno 22.000 residenti della città ucraina sudorientale siano stati uccisi durante i primi tre mesi di guerra. «Purtroppo il numero reale delle persone uccise potrebbe essere molto più alto di quanto riportato», secondo Boychenko.

Ore 06:12 - Zelensky: «Feroci combattimenti nel Donbass»

Il Donbas continua a essere preso di mira dalle forze di Mosca. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito «molto feroci» i combattimenti e ha accusato l’esercito russo di voler distruggere tutte le città della regione orientale ucraina. «I combattimenti molto feroci continuano nel Donbass. Ripeto questi nomi ogni giorno: Severodonetsk, Lysychansk, Bajmut, Sloviansk, molti, molti altri», ha detto Zelenzky nel suo consueto punto serale sulla giornata di guerra. Il leader ha parlato della «rovina di città un tempo felici» e dei «crateri lasciati dalle esplosioni: questo è tutto ciò che la Russia può dare ai suoi vicini, all’Europa e al mondo». Ha aggiunto che le truppe ucraine stanno facendo tutto il possibile per fermare l’offensiva degli occupanti e ribadito la richiesta di armi pesanti e artiglieria moderna ai Paesi che supportano Kiev.

Ore 06:17 - Il sindaco di Kramatorsk: «Qui le armi sono 1 a 10 per i russi»

(Lorenzo Cremonesi) «Abbiamo bisogno di armi pesanti. Per favore mandateci cannoni e missili contraerei. Senza l’aiuto militare dei nostri alleati occidentali non riusciremo a convincere Putin che non può vincere la guerra, quindi continuerà ad attaccarci e la pace resterà impossibile», dice subito all’inizio dell’intervista nel suo ufficio Oleksandr Goncharenko, 47 anni, dal novembre 2020 sindaco di Kramatorsk, una delle città più importanti del Donbass verso cui avanzano le colonne corazzate di Putin. Ci riceve con la mappa della regione in mano e non esita a descrivere la situazione militare. Poche ore prima, il vicecapo dell’intelligence di Kiev, Vadym Skibitsky, aveva avvertito che «abbiamo quasi esaurito le nostre munizioni».

Ore 06:25 - Biden: «Zelensky non mi ascoltò su invasione imminente»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva sottovalutato gli allarmi arrivati dagli Usa di un imminente attacco russo. A dirlo è stato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden: «Non ha voluto ascoltare, e non solo lui » gli avvertimenti di Washington prima che la Russia invadesse il suo Paese. «Molte persone hanno pensato che stessi esagerando. Ma sapevo che avevamo informazioni che stava per accadere: Putin stava per attraversare il confine, non c’erano dubbi», ha spiegato durante un’iniziativa a Los Angeles per raccogliere fondi per il Partito Democratico. «Putin sta cercando di cancellare non solo la nazione dell’Ucraina ma anche la sua cultura» ha poi aggiunto Biden.

Ore 07:17 - Troppi morti, troppi feriti: fino a quando può durare la guerra?

I conteggi, come sempre fino ad ora, sono imprecisi, e privi di ufficialità. Ma le notizie che filtrano dal campo, e la semplice osservazione di una guerra divenuta, nel Donbass, enormemente sanguinosa, bastano per ridare fiato a una domanda ormai pressante. Fino a quando i due eserciti — quello russo e quello ucraino - potranno continuare la guerra, date le enormi perdite di questi giorni? 

A fare alcuni conti - partendo proprio dalle dichiarazioni ufficiali giunte dal versante ucraino, nelle ultime ore - è il Guardian. 

Uno dei consiglieri di Zelensky, Oleksiy Arestovych, ha detto al giornale britannico che ogni giorno le truppe di Kiev sono costrette a registrare la morte di 150 soldati e il ferimento di altri 800. Un altro consigliere presidenziale, Mykhaylo Podolyak, ha detto alla Bbc che i morti sono tra i 100 e i 200 al giorno. 

Si tratterebbe di un numero totale - tra morti e feriti - di circa 1000 soldati al giorno: una perdita di vite umane - e di truppe disponibili - esorbitante. 

Certo: secondo l’International Institute for Strategic Studies, l’esercito ucraino contava 125 mila effettivi, con 102.000 a disposizione dalla National e dalla Border guard. Secondo gli analisti, questi numeri possono essere raddoppiati nel corso della guerra. Dunque le forze ucraine sono lontane dal collasso, al momento. 

Ma se la guerra dovesse proseguire con queste modalità per altri mesi, il bilancio potrebbe diventare insostenibile. 

Anche i russi sono in una situazione difficile: per il numero di perdite subite fino ad ora, e per la lentezza nei progressi. 

Ma l’armata di Mosca continua ad avanzare, utilizza in modo devastante un’arma - l’artiglieria - che la vede nettamente superiore dal punto di vista numerico, e gli effetti sul morale dei difensori - che lamentano di essere vicini all’esaurimento delle munizioni, e lamentano un affievolirsi dell’aiuto occidentale - potrebbero affiorare presto. 

«Le forze russe hanno trovato il modo di avanzare, in Donbass», chiude il suo articolo il quotidiano britannico, «e questo pone la domanda se la guerra, dopo questi tre mesi, sia arrivata a un altro punto di svolta».

Ucraina - Russia, le news dalla guerra oggi. Biden:" Inascoltati i nostri avvertimenti su attacco Russia imminente". Piera Matteucci su La Repubblica l'11 giugno 2022.

"Combattimenti molto feroci continuano nel Donbass. La Russia vuole distruggere ogni città, ma l'esercito ucraino sta facendo di tutto per fermare le azioni aggressive degli occupanti. Per quanto possibile. Fin quando ci saranno armi pesanti e artiglieria moderna: tutto ciò che abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere ai nostri partner". Nel 108mo giorno di guerra, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, torna a chiedere agli alleati l'invio di armi pesanti per arginare l'avanzata dei russi. "Ora è il momento in cui tutti gli ucraini devono essere uno: una nazione che sta lottando e non permette al mondo di distogliere la sua attenzione da ciò che sta accadendo sul campo di battaglia in Ucraina".

00.01 Estonia convoca ambasciatore russo dopo parole di putin su storia Baltico

L'Estonia ha convocato l'ambasciatore russo a Riga per protestare contro le osservazioni fatte dal presidente russo Vladimir Putin sulla storia del paese baltico, con un'allusione alla conquista della città di Narva nel 18° secolo in un discorso tenuto giovedì. Il ministero degli Esteri estone a Tallinn ha parlato di osservazioni "del tutto inaccettabili".

00.35 Zelensky: "Dopo condanne a cittadini Gb Europa sia più decisa"

 Le condanne a morte inflitte ai cittadini britannici dal "tribunale" dell'autoproclamato "DNR" dovrebbero motivare l'Europa a unirsi e ad agire in modo più deciso. Lo ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky durante una conversazione con studenti e insegnanti delle università britanniche, riferisce Ukrinform."Quello che sta accadendo con la violazione di qualsiasi legge di qualsiasi Stato da parte della Russia è una grande tragedia. E quello che è stato fatto ai cittadini della Gran Bretagna è già una tragica abitudine per queste persone. Lo fanno assolutamente con tutti e non ci possono essere scuse per tali azioni", ha sottolineato.

00.50 Zelensky: "A nostri alleati continuiamo a chiedere armi pesanti"

"L'esercito ucraino sta facendo di tutto per fermare le azioni aggressive degli occupanti. Per quanto possibile, fino a quando ci sono abbastanza armi pesanti, artiglieria moderna. Tutto ciò che abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere ai nostri partner". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo video discorso serale.

01.14 Sindaco Mariupol: "Edifici demoliti dai russi senza rimuovere i corpi dei cadaveri"

Le forze russe che occupano la città ucraina di Mariupol hanno demolito 1.300 palazzi residenziali senza rimuovere le centinaia di cadaveri rimasti tra le macerie. A dirlo è il sindaco Vadym Boychenko fuggito da Mariupol verso il territorio controllato dall'Ucraina. Il primo cittadino afferma sul canale Telegram del Consiglio comunale di Mariupol che in un primo tempo gli occupanti hanno coinvolto i residenti di Mariupol nello smantellare con cura le macerie, ma quando hanno visto il numero effettivo di corpi che venivano trovati hanno immediatamente fatto allontanare i residenti. "Il numero reale di cadaveri sotto le macerie delle case distrutte è spaventoso - scrive Boychenko -. Tra le 50 e le 100 persone sono state uccise in quasi tutti gli edifici distrutti e 1.300 palazzi sono stati abbattuti in città".

Il sindaco aggiunge che poiché la demolizione degli edifici è stata effettuata indiscriminatamente, i corpi dei residenti di Mariupol uccisi nei combattimenti sono stati portati in discarica insieme alle macerie. Il comune di Mariupol ritiene che almeno 22.000 residenti della città ucraina sudorientale siano stati uccisi durante i primi tre mesi di guerra. "Purtroppo il numero reale delle persone uccise potrebbe essere molto più alto di quanto riportato", aggiunge Boychenko.

02.08  Ministro Esteri Ucraina Kuleba: "Condanna stranieri in Dpr è processo farsa"

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba condanna il "processo farsa" dei tre prigionieri di guerra stranieri accusati di essere mercenari e condannati a morte da un tribunale dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (Dpr). "In quanto combattenti - scrive Kuleba su Twitter -, sono protetti dal diritto umanitario internazionale e devono essere trattati di conseguenza. L'Ucraina - aggiunge - continuerà a collaborare con il Regno Unito per garantire il loro rilascio". Ieri il ministro degli Esteri britannico Liz Truss ha parlato con Kuleba "degli sforzi per assicurare il rilascio dei prigionieri di guerra detenuti dai filorussi, affermando che "la sentenza contro di loro è una grave violazione della Convenzione di Ginevra" e che "il Regno Unito continua a sostenere l'Ucraina contro la barbara invasione" del presidente russo Vladimir Putin. Secondo le autorità della Dpr, i cittadini britannici Aiden Aslin e Shaun Pinner e quello marocchino Brahim Saadoune sono combattenti stranieri catturati nella città ucraina di Mariupol dalle forze russe ad aprile. Secondo il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, la loro condanna a morte è stata presa "in base alle leggi della Dpr" e va rispettata. I media statali di Mosca affermano che i tre prigionieri hanno un mese per appellarsi contro le loro condanne prima di essere giustiziati

03.28 Biden: "Avvertimenti su invasione russa inascoltati da Zelensky"

Vladimir Putin sta cercando di cancellare non solo la nazione dell'Ucraina ma anche la sua cultura. Lo afferma il presidente americano Joe Biden nel corso di una raccolta fondi, durante la quale spiega che il presidente russo vede la capitale Kiev come la "sede della Madre Russia". Biden quindi osserva come il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, e molti altri non hanno tenuto conto degli avvertimenti lanciati dagli Stati Uniti su una possibile invasione della Russia. "Zelensky non ha voluto sentire, in molti non hanno voluto sentire", mette in evidenza il presidente Usa.  "Molte persone hanno pensato che stessi esagerando. Ma sapevo che avevamo informazioni che stava per accadere: Putin stava per attraversare il confine, non c'erano dubbi", ha spiegato,

05.30 Rischio epidemie di colera a Mariupol

La Russia sta cercando punti deboli nelle difese ucraine vicino al fiume Siverskyi Donets nell'Ucraina orientale, ha affermato il portavoce del ministero della Difesa ucraino Oleksandr Motuzyanyk. Ha detto alla televisione nazionale che le forze russe non avevano abbandonato i tentativi di lanciare operazioni di assalto nell'area. Il colera e altre malattie mortali potrebbero uccidere migliaia di persone nel porto meridionale di Mariupol poiché i cadaveri non vengono raccolti e l'estate aggrava la situazione, ha detto il suo sindaco.

07.20 Kiev: 10mila soldati uccisi da inizio della guerra

Sono circa 10mila i militari ucraini rimasti uccisi dall'inizio dell'invasione russa il 24 febbraio scorso. A dichiararlo è stato il consigliere della presidenza ucraina, Alexei Arestovich, in un'intervista video al programma Fegin Live ripresa da 'TCH'. Quanto all'esercito russo, ha aggiunto, "ha subito perdite pari a mille soldati al giorno durante i primi 20-30 giorni. Ora ne muoiono tra i 200 e i 300".

08.03 Gb: ai russi mancano missili, usano quelli anni Sessanta 

"È probabile che da aprile i bombardieri russi abbiano sganciato decine di missili aria-superficie Kh-22 (nome in codice Nato AS-4 Kitchen), risalenti agli anni Sessanta del secolo scorso": lo afferma l'intelligence britannica nel suo aggiornamento sulla guerra in Ucraina, precisando che "questi missili da 5,5 tonnellate erano stati progettati per distruggere portaerei con testate nucleari". Queste armi, "quando vengono utilizzate con una testata convenzionale in un attacco al suolo, sono molto imprecise e possono pertanto causare danni collaterali significativi e vittime civili", si legge ancora nel bollettino. "La Russia - concludono gli 007 britannici - sta probabilmente ricorrendo a queste armi poco efficaci perchè ha una carenza di missili più moderni e precisi".

Guerra Ucraina-Russia. Bild: “Scholz, Draghi e Macron a Kiev prima del G7”. Zelensky risponde a Biden: “Situazione diversa se avessimo ricevuto armi prima”. Redazione CdG 1947 su Il Corriere del Giorno l'11 Giugno 2022.

A Mariupol le forze russe che occupano la città hanno demolito 1.300 palazzi residenziali senza rimuovere i cadaveri rimasti tra le macerie. Presidente Duma: Russia in "nuovo G8" con la Cina

Siamo arrivati al 108° giorno di guerra in Ucraina. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen è in visita a Kiev, per la seconda volta dall’inizio della guerra. Arrivata nella capitale ucraina in treno, non ha preannunciato la sua missione per motivi di sicurezza. La visita a sorpresa rappresenta una accelerazione nella candidatura dell’Ucraina a entrare nell’Unione europea. Venerdì è previsto il parere della Commissione Ue sulla concessione dello status di candidato all’Ucraina. Lunedì ci sarà una prima riunione dei Commissari sul dossier. A seguire si deciderà se dar luce verde o meno alla candidatura di Kiev.

Nel Donbass continuano combattimenti feroci . “La Russia vuole distruggere ogni città, ma l’esercito ucraino sta facendo di tutto per fermare le azioni aggressive degli occupanti. Per quanto possibile. Fin quando ci saranno armi pesanti e artiglieria moderna: tutto ciò che abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere ai nostri partner“. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, torna a chiedere agli alleati l’invio di armi pesanti per arginare l’avanzata dei russi. Nel sud occupato la Russia inizia a rilasciare i passaporti ai cittadini ucraini.

I russi hanno smantellato l’iscrizione monumentale del nome di Mariupol che accoglie i visitatori all’ingresso della città per sostituirla con una in lingua russa. Il monumento, inizialmente dipinto con i colori della bandiera ucraina, giallo e blu, è stato sostituito con uno che riporta la grafia russa del nome di Mariupol e con i colori del vessillo russo, bianco rosso e blu. E le forze russe che occupano la città hanno demolito 1.300 palazzi residenziali senza rimuovere le centinaia di cadaveri rimasti tra le macerie.

h. 16.36 | Ucraina: von der Leyen a Kiev visita soldati feriti

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, oggi in visita a Kiev, si è recato in un ospedale dove sono ricoverati i soldati ucraini feriti in battaglia. “Nonostante le ferite, il loro spirito e la loro determinazione sono intatti. Sono tempi duri per l’Ucraina. L’Europa è al vostro fianco”, ha scritto von der Leyen in un tweet. 

h. 17:03 | Ucraina e Polonia discutono di armi e sanzioni alla Russia

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha reso noto di aver parlato con il suo omologo polacco Zbigniew Rau per discutere delle future consegne di armi pesanti all’Ucraina. Kuleba in un tweet ha scritto di aver discusso anche delle future sanzioni dell’Unione europea contro la Russia.

h. 17:17 | Governatore di Donetsk: “Senza corrente i distretti di Bakhmut e Kramatorsk“

“A causa delle azioni belliche sono rimasti senza corrente i distretti di Bakhmut e Kramatorsk, oltre a tutte le più grandi città che si trovano nella regione non occupata”. Lo ha comunicato Pavlo Kyrylenko, governatore della regione di Donetsk.

h. 17:38 | Ucraina, evacuate 14 persone dai distretti di Pokrovsky e Kramatorsky 

Nelle ultime 24 ore il personale del Servizio per l’emergenza statale ha evacuato 14 persone dai distretti di Pokrovsky e Kramatorsky, zone calde delle ostilità. In totale, all’inizio della guerra su vasta scala, i soccorritori hanno evacuato più di 9mila persone dagli insediamenti delle regioni di Donetsk e Luhansk.

h. 17:45 | Passaggio di consegne al Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca (Dree)

Passaggio di consegne al Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca (Dree) con la benedizione del Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Kirill che ha silurato Hilarion, praticamente il suo ‘ministro degli Esteri’, contrario alla guerra in Ucraina. Il nuovo presidente del Dree, il metropolita Antonio di Volokolamsk, ha preso possesso dei documenti relativi agli aspetti statutari, finanziari, amministrativi ed economici delle attività dell’istituzione sinodale. Al termine del passaggio di consegna, il metropolita Antonio di Volokolamsk ha avuto un colloquio privato con il metropolita Hilarion di Budapest e dell’Ungheria.

h. 17:51 | Il consigliere di Zelensky risponde a Biden: “Situazione diversa se avessimo ricevuto armi prima“

Il consigliere della presidenza ucraina, Mykhailo Podolyak, ha risposto alle dichiarazioni del presidente Usa Joe Biden, secondo cui il capo di Stato ucraino Volodymyr Zelensky non avrebbe voluto ascoltare la previsione degli Stati Uniti di un’invasione da parte della Russia. Podolyak ha affermato che l’Ucraina si stava preparando dall’anno scorso a questa eventualità e che erano stati avvisati dell’attacco non solo dall’Occidente ma anche dalla stessa intelligence ucraina. Podolyak ha messo invece in dubbio quanto fatto dagli altri Paesi per fermare Mosca. “Se avessimo iniziato a ricevere armi pesanti a gennaio, la situazione sarebbe potuta essere diversa“, ha scritto il consigliere su Twitter.

h. 18:02 | Portavoce di Zelensky: “Non ascoltati su richiesta sanzioni preventive“

Sergei Nikiforov portavoce del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha risposto alle affermazioni del presidente Usa Joe Biden secondo cui il leader di Kiev non avrebbe voluto ascoltare le previsioni sull’invasione russa. Nikiforov ha detto invece che Zelensky aveva chiesto sanzioni preventive contro la Russia prima dell’invasione su larga scala, ma che i partner dell’Ucraina “non volevano ascoltare“. Il portavoce ha aggiunto che in quel momento Zelensky ha avuto tre o quattro conversazioni telefoniche con Joe Biden e i leader si sono scambiati opinioni e valutazioni in dettaglio sulla situazione. “Pertanto, la frase ‘non voleva sentire’ probabilmente ha bisogno di chiarimenti”, ha detto al notiziario ucraino LIGA.net.

h. 18:17 | Nicaragua: governo autorizza l’ingresso di truppe, aerei e navi russe

Il governo del Nicaragua, guidato dal presidente Daniel Ortega, ha autorizzato l’ingresso nel Paese a truppe, aerei e navi russe per scopi di addestramento, pubblica sicurezza e risposta alle emergenze. Ortega consentirà alle truppe russe di svolgere compiti di polizia, “missioni di aiuto umanitario, salvataggio e ricerca in caso di emergenza o disastri naturali”. Il governo nicaraguense ha anche autorizzato la presenza di piccoli contingenti di truppe russe per “scambio di esperienze e addestramento”. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha detto al quotidiano russo Sputnik che si tratta di una misura “di routine” e ha fatto notare che la legge autorizza l’ingresso anche di truppe provenienti dagli Stati Uniti, dal Messico e da altri paesi dell’America centrale per gli stessi scopi.

h. 18:30 | Commissione d’inchiesta guidata dall’Onu giunta in Ucraina

La Commissione d’inchiesta internazionale indipendente sull’Ucraina guidata dalle Nazioni Unite è arrivata in Ucraina. Lo riporta Ukrinform citando un post su Facebook di Olena Kondratiuk, vicepresidente della Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino. “Ho assicurato alla Commissione internazionale indipendente delle Nazioni Unite che la Verkhovna Rada contribuirà al buon lavoro della missione! Abbiamo discusso del lavoro della commissione in Ucraina, che è stata istituita per registrare le violazioni dei diritti umani, del diritto internazionale umanitario e di altri crimini correlati all’aggressione russa. Il compito principale è identificare i sospetti, raccogliere prove e preparare i materiali in modo che nessuno sfugga alla punizione“, ha detto Kondratiuk precisando che la missione è guidata da Erik Mose.

h. 18:40 | Ucraina: pesanti perdite russe, nuovo ospedale da campo a Belgorod

Le truppe russe stanno subendo pesanti perdite e stanno schierando un ulteriore ospedale da campo nel villaggio di Shebekino, nella regione di Belgorod. Lo afferma in un comunicato lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, riporta Unian. “Il nemico continua a subire perdite significative. Al fine di organizzare il supporto medico per le azioni di un gruppo di truppe russe nella direzione di Slobozhansky, il 442° ospedale militare di San Pietroburgo sta schierando un ospedale da campo a Shebekino, nella regione di Belgorod”, si legge nel comunicato. Secondo lo stato maggiore ucraino, sono morti finora 32.050 soldati russi.

h. 18:47 | Mariupol, russi cambiano nome a Piazza Libertà: ora è Piazza Lenin

 A Mariupol i russi hanno ribattezzato Piazza della Libertà in Piazza Lenin. Lo ha annunciato il consigliere del sindaco della città Petro Andryushchenko, secondo quanto riporta l’Ukrainska Pravda. “Gli occupanti hanno cambiato il nome della piazza e hanno issato il loro tricolore“, ha aggiunto postando le foto.

h. 19:14 | Praga conferma la morte di un cittadino della Repubblica ceca nell’Ucraina orientale

Un cittadino della Repubblica ceca è stato ucciso nell’Ucraina orientale, dove sono più intensi i combattimenti tra le forze di Kiev e russe. Lo ha confermato a Praga il ministro degli Esteri ceco, Jan Lipavsky, annunciando che “il corpo di quest’uomo dovrebbe essere trasportato domani nella regione di Kharkiv”, la seconda città più grande dell’Ucraina situata sulla linea del fronte. Secondo la giornalista ceca, Lenka Klicperova, che ieri ha pubblicato le prime informazioni sulla morte del suo connazionale, si tratterebbe di un combattente volontario, identificato come Michal J.

h. 19:36 | Presidente Duma: “Gli Usa hanno creato condizioni per un nuovo G8 formato dalla Russia e altri Paesi che non partecipano alle sanzioni“

Gli Usa hanno “creato le condizioni” perchè la Russia e i Paesi che dialogano “su base paritaria e reciprocamente vantaggiosa” formino un “nuovo G8“. Lo ha dichiarato su Telegram il presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin. “Gli Stati Uniti hanno creato le condizioni con le proprie mani perchè i Paesi che vogliono costruire un dialogo equo e relazioni reciprocamente vantaggiose formino effettivamente un nuovo G8 insieme alla Russia“, ha scritto Volodin. La Russia è stata espulsa dal G8 dopo l’annessione della Crimea nel 2014. Il politico ha spiegato che le economie di Stati Uniti, Giappone, Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia, Canada continua a “tremare sotto il peso delle sanzioni imposte alla Russia“. “Il gruppo degli otto Paesi che non partecipano alle guerre di sanzioni – Cina, India, Russia, Indonesia, Brasile, Messico, Iran e Turchia – in termini di Pil pro capite è superiore del 24,4% al vecchio gruppo”, aggiunge Volodin.

h. 21:45 | Governatore Ternopil: “Esplosioni a Chortkiv“

Si sono registrate esplosioni nella regione di Ternopil, nell’Ucraina occidentale. Lo conferma su Telegram il governatore della regione, Volodymyr Trush, invitando “i cittadini a rimanere nei rifugi e non riprendere né con foto né con video le conseguenze delle esplosioni”. “I nostri specialisti sono già sul posto nel distretto di Chortkiv”, ha aggiunto il capo dell’amministrazione, mentre suonano gli allarmi aerei in buona parte delle regioni dell’Ucraina.

h. 19:37 | Ucraina, incendio in impianto chimico Azot dopo raid russo

Bombardamenti russi sull’impianto chimico Azot nella città di Severodonetsk hanno provocato lo scoppio di un violento incendio dopo una perdita di tonnellate di petrolio. Lo ha denunciato il governatore del Lugansk Serhiy Gaidai alla tv nazionale, senza specificare se l’incendio sia stato spento. Nell’impianto sono rifugiate circa 800 persone.

h. 20:01 | Von der Leyen incontra il primo ministro ucraino: “Sosterremo la ricostruzione“

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha incontrato il primo ministro ucraino, Denys Shmyal, durante la sua visita a Kiev. E’ stato “un buon incontro“, ha scritto la stessa von der Leyen su Twitter, affermando che “l’Ucraina sta sviluppando il suo piano di ricostruzione e noi lo sosterremo“. “Dalle infrastrutture all’azione per il clima o alla resilienza, c’è molto lavoro da fare” e “lo faremo, fianco al fianco“, ha aggiunto la presidente della Commissione europea, che si è detta “felice” di aver concluso la sua visita con una passeggiata a Piazza Maidan. “Sono così commossa nel rivedere la vita nelle strade di Kiev – ha concluso – Stanno tornando lentamente al loro ritmo frenetico. Questo è un simbolo di speranza per questo Paese coraggioso“.

h. 20:17 | Bild: “Scholz, Draghi e Macron a Kiev prima del G7“

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz starebbe pianificando un viaggio congiunto a Kiev con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e con il presidente francese, Emmanuel Macron, prima del vertice del G7, che inizierà il 26 giugno. Lo riferisce il sito del giornale tedesco Bild am Sonntag citando ambienti governativi ucraini e francesih. 21:30 | Ambasciata russa: voli rimborsati anche se Salvini fosse andato a Mosca

L’ambasciata russa precisa “che i biglietti per Mosca sarebbero stati rimborsarti” da Matteo Salvini e dal suo entourage anche nel caso in cui  il viaggio fosse avvenuto. “Noi abbiamo solo assistito il senatore e le persone” che lo avrebbero accompagnato “per superare il problema tecnico del pagamento in rubli”, ribadisce una fonte dell’ambasciata della Federazione Russa in Italia.

h. 20:46 | Putin firma legge contro sentenze Corte europea diritti umani

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato la legge in base alla quale la Russia non è tenuta a rispettare le decisioni della Corte europea dei diritti dell’uomo. Lo riporta il portale ufficiale di informazioni legali, riferisce la Tass. In base alla nuova normativa le sentenze della Corte contro la Russia adottate dopo il 15 marzo 2022 (data in cui Mosca ha annunciato l’uscita dal Consiglio d’Europa) non saranno attuate, mentre i risarcimenti secondo le sentenze della stessa Corte saranno effettuati solo in rubli e solo a conti in banche russe. L’ufficio del procuratore generale russo potrà effettuare pagamenti secondo le decisioni della Corte fino al 1 gennaio 2023.

h. 21:11 | Ucraina: esplosione in impianto chimico ad Avdiikva, in Donbass

Nell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk si è verificata una forte esplosione nell’area di Avdiivka, dove si trova l’impianto Koksokhim, grande produttore di carbona coke; la zona è controllata dagli ucraini. Lo ha riferito Ria Novosti, secondo cui il fumo a forma di fungo è visibile da Donetsk. Per i centri di comando militare russi poco prima dell’esplosione era stato effettuato nella zona un attacco da parte delle forze ucraine.

h. 22:00 | Governatore di Lugansk: “In 30 evacuati da Lysychansk, tra loro tre bambini“

“Circa trenta persone, di cui tre bambini, sono state evacuate da Lysychansk”, città che “è pesantemente bombardata”. Lo fa sapere su Telegram il governatore di Lugansk Serhiy Haidai, spiegando che “sempre più persone vogliono andarsene”. “L’esperienza di Severodonetsk, dove non c’è possibilità di evacuare la gente o di portare loro cibo e medicine, terrorizza le persone, che ora accettano di lasciare le loro case, per non cadere vittime della ‘liberazione russa’”, spiega il capo dell’amministrazione regionale.

h. 22:15 | Ucraina, Elon Musk ha dato Starlink a nostri 007

“Elon Musk non lavora solo alla missione su Marte, ha dato alla nostra intelligence Starlinks, davvero necessaria per le missioni speciali” degli 007 ucraini: lo scrive su Twitter il ministero della Difesa di Kiev pubblicando l’immagine di tre militari con il volto oscurato e una scatola con il sistema. La rete Starlink per l’internet globale è già disponibile in 32 Paesi ed è di gran lunga la flotta di satelliti più grande mai messa in orbita. A febbraio speculazioni mediatiche avevano parlato di una fornitura al Battaglione Azov a Mariupol.

h. 22:33 | Zelensky assicura, Donbass tiene duro e Mosca pagherà

“A inizio maggio, la Russia sperava di conquistare l’intero Donbass, ma siamo a giugno e al giorno 108 della guerra e il Donbass tiene duro”. Lo ha dichiarato nel suo video messaggio serale il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Le perdite subite dagli occupanti, anche in questa area, sono molto significative”, ha aggiunto il leader di Kiev, “oltre 32 mila anime morte in totale e per cosa?”. “Nessuno può dire ora quanto durerà questo rogo di anime”, ha concluso, “ma dobbiamo fare di tutto per far pentire gli occupanti di aver fatto tutto questo e dobbiamo assicurarli alla giustizia per ogni omicidio e attacco all’Ucraina.

Gli Usa: «A breve la Russia controllerà Luhansk». La Cina: mai fornito supporto materiale a Mosca. Francesco Battistini, Lorenzo Cremonesi su Il Corriere della Sera il 12 Giugno 2022.

Le notizie di domenica 12 giugno sulla guerra, in diretta. Le previsioni sul campo da parte di un funzionario della Difesa americana citato dal Washington Post. Von der Leyen a Kiev: «Noi siamo al vostro fianco». Kiev: nei primi 100 giorni uccisi 10mila soldati

• La guerra in Ucraina è arrivata al 109esimo giorno.

• Von der Leyen è tornata a Kiev: «L’Europa è al vostro fianco». L’Unione europea dovrebbe presto garantire all’Ucraina lo status di Paese candidato.

• Zelensky: «Il Donbass tiene duro. I russi si pentiranno di quanto fatto». Nella giornata di ieri, Kiev ha però ufficializzato che nei primi 100 giorni di guerra sono stati uccisi almeno 10 mila dei suoi soldati.

• La Cina nega di avere mai fornito «supporto materiale» alla Russia. Ma continua a condannare le sanzioni occidentali: «Non risolveranno il problema».

• Biden: «Avvisai Zelensky della guerra ma lui non ci ascoltò», la replica: «Chiedemmo sanzioni preventive». Ecco cosa si sono detti

• Kiev e il dilemma delle munizioni: quelle sovietiche stanno finendo (ma quelle occidentali non arrivano). Il punto militare

• Ambasciata russa, nessuna illegalità su acquisto biglietto aereo a Salvini per Mosca

Ore 06:00 - Ambasciata russa, nessuna illegalità su acquisto biglietto aereo a Salvini

L’ambasciata russa in Italia ha affermato che non c’è stata alcuna azione «illegale» in merito agli aspetti organizzativi del mancato viaggio del senatore Matteo Salvini a Mosca . «Poiché, a causa delle sanzioni dell’Ue, sono stati sospesi i voli diretti sulla rotta Roma-Mosca, si è reso necessario per la delegazione italiana l’acquisto di biglietti aerei per un volo Aeroflot da Istanbul a Mosca. A causa delle sanzioni in vigore nei confronti di questa compagnia aerea, è difficoltoso acquistare i biglietti per i suoi voli dal territorio dell’Unione Europea. L’Ambasciata ha assistito Matteo Salvini e le persone che lo accompagnavano nell’acquisto dei biglietti aerei di cui avevano bisogno in rubli tramite un’agenzia di viaggi russa», ha affermato l’ambasciata in una nota. «In quanto il viaggio di Matteo Salvini a Mosca non è avvenuto per motivi ben noti, alla fine ci è stato restituito l’equivalente della cifra spesa per l’acquisto dei biglietti aerei in euro (con rispettivi documenti comprovanti)», ha precisato l’ambasciata.

Ore 06:02 - Botta e risposta fra Biden e Zelensky

(Giuseppe Sarcina) Con una delle sue uscite a sorpresa, Joe Biden ripercorre la fase che precedette la guerra in Ucraina. «Il presidente Volodymyr Zelensky non volle ascoltare i nostri avvertimenti», ha detto il leader della Casa Bianca, partecipando, venerdì 9 giugno, a un evento organizzato dal partito democratico a Los Angeles. «Lo so che molti pensavano che stessi esagerando, ma io sapevo di avere informazioni solide per prevedere l’imminente aggressione di Putin. Non c’era alcun dubbio, ma Zelensky, così come molti altri, non volle ascoltare».

Ore 06:04 - Von der Leyen: l’Europa è al vostro fianco

L’Ucraina è sul binario giusto per abbracciare l’Europa. E lo è a prescindere dall’invasione russa. Ursula von der Leyen, a due mesi di distanza dal suo esordio a Kiev, è torna nella capitale ucraina e, nel quartier generale di Volodymyr Zelensky, sparge ottimismo in vista dell’attesissimo parere della Commissione Ue sulla concessione. Una partita cruciale per Kiev ma che resta in salita. Senza il sì unanime del vertice europeo a nulla o quasi varrà la raccomandazione di Palazzo Berlaymont. «Questo è il momento decisivo, noi aspettiamo il sì dell’Ue», è il messaggio che Zelensky recapita ai 27 Paesi membri.

È stato un viaggio lampo quello di von der Leyen in terra ucraina. Un viaggio non condito né da visite simboliche - come quella che fece a Bucha a inizio aprile - né da annunci in pompa magna. La guerra ucraina vive un momento interlocutorio e anche il sostegno dell’Ue dopo oltre tre mesi di sanzioni e aiuti finanziari e militari, va ristrutturato. Assieme alla candidatura Ue dell’Ucraina, l’altro grande dossier sul tavolo dell’incontro tra Zelensky e la numero uno dell’esecutivo europeo è stato quello della ricostruzione. «Vogliamo creare una road map molto chiara», ha sottolineato von der Leyen nel corso della dichiarazione congiunta con Zelensky dal compund presidenziale.

Ore 06:06 - Zelensky: «Il Donbass tiene duro. I russi si pentiranno di quanto fatto»

«Il Donbass tiene duro», ha rassicurato Volodymyr Zelensky. E «dobbiamo fare di tutto per far pentire gli occupanti di aver fatto tutto questo, e renderli responsabili di ogni omicidio e di ogni colpo all’Ucraina», ha poi aggiunto il presidente ucraino in un video messaggio postato su Telegram, sottolineando che all’inizio di maggio la Russia sperava di occupare l’intero Donbass e che a giugno, al 108 giorno di guerra, il Donbass resiste. «Le perdite subite dagli occupanti, anche in quest’area, sono molto significative», aggiunge Zelensky.

Ore 06:09 - Abramovich ha trasferito milioni ai figli poco prima sanzioni

Roman Abramovich ha trasferito centinaia di milioni di dollari di asset ai suoi figli nei giorni precedenti all’entrata in vigore delle sanzioni. Lo riporta il New York Post citando un analista dell’Fbi, Alan Fowler. Poco prima che scattassero le sanzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina, l `oligarca ha reso i figli beneficiari della Europa Settlement Trust, fondo con base a Cipro che controlla le società di comodo a cui fanno capo gli aerei, gli yacht, l’elicottero e altri asset di Abramovich.

Ore 06:10 - Riaprono gli ex McDonald’s in Russia, nuovo nome e marchio

Avranno un nuovo nome e un nuovo marchio. Ma di fatto sono gli ex McDonald’s. Un mese dopo la chiusura a causa della guerra in Ucraina e dell’abbandono della multinazionale americana, riaprono i fast food ex McDonald’s in Russia. La catena che ha rilevato i ristoranti, Sistema Pbo, riaprirà i primi 15 negozi, con un nuovo marchio e un nuovo nome. Il brand rappresenta un cerchio e due linee, mentre il nome non è ancora stato annunciato. «Lo sfondo verde del logo simboleggia la qualità dei prodotti e del servizio a cui i nostri ospiti sono abituati», ha detto all’agenzia Tass un portavoce di Sistema Pbo. Secondo il quotidiano Izvestia, Sistema Pbo ha presentato otto potenziali nomi per la nuova catena a Rospatent, l’agenzia governativa russa responsabile della proprietà intellettuale. Tra questi, «Tot Samyi», che si traduce in «lo stesso» e «Svobodnaya Kassa» che significa «cassa disponibile».

Ore 06:12 - Zelensky: «Tenerci fuori dall’Ue va contro l’Europa»

Nuovo appello all’Unione Europea del presidente dell’Ucraina. E nuove critiche ai Paesi scettici. «Tenere l’Ucraina fuori dall’Ue va contro la stessa Europa», ha detto Volodymyr Zelensky, che nel suo ultimo video-messaggio attacca chi «ancora è scettico» su questo. Ieri «è iniziata la fase conclusiva della grande maratona diplomatica che dovrebbe concludersi tra una settimana e mezzo - afferma Zelensky -. E in questa maratona siamo davvero insieme all’Unione Europea, in una squadra: e questa squadra deve vincere. Sono certo che presto riceveremo una risposta sullo status di candidato per l’Ucraina. Sono convinto che questa decisione possa rafforzare non solo il nostro Stato, ma anche l’intera Ue».

Ore 06:14 - Usa: «In poche settimane la Russia controllerà Luhansk»

La notizia arriva dagli Usa. E in particolare dai media americani. «È probabile che la Russia è probabile acquisisca il controllo dell’intera regione del Luhansk in Ucraina nel giro di poche settimane». Lo afferma un funzionario della Difesa americana, citato dal Washington Post. Le città di Severodonetsk e Lysychansk sono già sotto forte pressione e potrebbero cadere sotto il peso delle forze russe in una settimana, riferisce il funzionario Usa secondo il quale i progressi della Russia stanno arrivando a un costo pesante per il suo esercito in termini di morti e feriti.

Ore 06:16 - Kiev e il dilemma delle munizioni: quelle sovietiche stanno finendo

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Sembra di essere tornati all’inizio dell’operazione militare «speciale» di Vladimir Putin, quando i russi avanzavano — seppur lentamente — mentre gli ucraini erano in difficoltà e sostenevano di non avere abbastanza armi. Tre mesi e mezzo più tardi, il fronte è molto più ristretto — la battaglia feroce è limitata all’area di Severodonetsk — e i due schieramenti portano avanti una guerra d’attrito, che ha fiaccato le truppe, combattuta a colpi d’artiglieria. In questo campo l’Armata sovrasta la resistenza: i russi sparano 50/60 mila colpi al giorno, e martellano gli obiettivi militari e civili senza fare troppa distinzione. «Sparano così tanto che non sentiamo la nostra», ha detto nei giorni scorsi un soldato della resistenza dislocato a Bakhmut. Gli ucraini ne sparano 5/6 mila, dice il capo dell’intelligence militare di Kiev Vadym Skibitsky, ma hanno quasi finito le munizioni per i sistemi di concezione sovietica. «Le abbiamo usate quasi tutte», ha detto, una carenza che gli ucraini non nascondono, anche per dare un messaggio d’urgenza agli Alleati, e che sottolineano contemporaneamente sia il New York Times che il Washington Post. Probabilmente non per caso.

Ore 06:20 - Cina: «Mai fornito supporto materiale alla Russia»

La conferma: impegno per i colloqui di pace E la precisazione: nessun aiuto materiale alla Russia. Così la Cina torna sul tema delicato del conflitto tra Kiev e Mosca, precisando di non aver mai fornito alcun supporto materiale alla Russia nella guerra. Lo ha detto il ministro della Difesa, Wei Fenghe, parlando al vertice sulla sicurezza dello Shangri-La Dialogue di Singapore, aggiungendo che Pechino ha sostenuto i colloqui di pace e si è opposta alla fornitura di armi, mostrando pieno scetticismo sull’efficacia delle sanzioni. «Qual è la causa principale della crisi? Chi è la mente di tutto? Chi perde di più? E chi può guadagnare di più? Chi sta promuovendo la pace e chi sta aggiungendo benzina sul fuoco? Penso che tutti conosciamo le risposte», ha proseguito senza articolare la posizione cinese.

Un conflitto o una guerra «sono l’ultima cosa che la Cina vorrebbe vedere in Ucraina. Allo stesso tempo, non crediamo che la massima pressione o sanzioni possano risolvere il problema», ha aggiunto Wei, osservando che, al contrario, potrebbero «causare ancora più tensioni e peggiorare ulteriormente il problema». Pechino, che ha «sempre sostenuto» il dialogo tra la Russia e l’Ucraina, spera che gli Usa e la Nato tengano colloqui con Mosca «per creare le condizioni di un cessate il fuoco più rapido», ha osservato il ministro.

Ore 06:52 - Kim Jong-un (Corea del Nord): «Pieno sostegno a Putin»

Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha confermato le relazioni amichevoli tra la Corea del Nord e la Russia. E ha ribadito il pieno sostegno al presidente russo Vladimir Putin, a dispetto della condanna internazionale per la sua invasione ai danni dell’Ucraina. Il popolo russo ha «ottenuto grandi successi nel portare a termine la giusta causa di difesa della dignità e della sicurezza del proprio Paese, affrontando ogni sorta di sfide e difficoltà - ha affermato Kim in un messaggio a Putin per il Russia Day, nel resoconto dell’agenzia ufficiale Kcna -. Il popolo coreano offre loro pieno sostegno e incoraggiamento». L’apparente riferimento di Kim all’attacco non provocato contro l’Ucraina come una «giusta causa» per difendere la sicurezza della Russia è l’ultimo segnale che rimarca gli stretti legami bilaterali tra i due Paesi.

Guerra Ucraina-Russia, scontro tra Biden e Zelensky sugli “avvertimenti” pre-conflitto. Von der Leyen a Kiev per l’adesione all’UE. Redazione su Il Riformista l'11 Giugno 2022. 

La guerra in Ucraina è giunta ormai al 108esimo giorno e sul campo proseguono durissimi gli scontri nel Donbass, ormai diventato vero epicentro del conflitto con la volontà del Cremlino di conquistare definitivamente la regione già parzialmente controllata dai filo-russi ormai dal 2014.

Sul piano della diplomazia la situazione resta di stallo, con le trattative tra Kiev e Mosca ormai ferme. A gettare ulteriore benzina sul fuoco è in realtà la decisione di un tribunale della sedicente Repubblica Popolare del Donetsk di condannare a morte i britannici Aiden Aslin e Shaun Pinner e il marocchino Saaudun Brahim, foreign fighters che combattevano per l’esercito ucraino. Un processo che per l’Onu è “un crimine di guerra”.

Da Kiev invece il presidente Zelensky rilancia l’appello all’Occidente di fornire nuove armi pesanti e munizioni, sempre più scarse. “La Russia vuole distruggere ogni città, ma l’esercito ucraino sta facendo di tutto per fermare le azioni aggressive degli occupanti. Per quanto possibile. Fin quando ci saranno armi pesanti e artiglieria moderna: tutto ciò che abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere ai nostri partner”, ha detto il presidente ucraino. 

ORE 4 – ONU: “PROCESSO A PRIGIONIERI BRITANNICI CRIMINE DI GUERRA” – L’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha espresso “preoccupazione” per la condanna a morte emessa da una ‘Corte suprema’ dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk nei confronti di “tre militari”, ovvero i britannici Aiden Aslin e Shaun Pinner e il marocchino Ibrahim Saadun. 

Lo ha detto in una conferenza stampa a Ginevra la portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani Ravina Shamdasani. “Tali processi ai prigionieri di guerra equivalgono a un crimine di guerra”, ha affermato Shamdasani, aggiungendo che “dal 2015 abbiamo osservato che la cosiddetta magistratura di queste sedicenti repubbliche non ha rispettato le garanzie essenziali di un giusto processo, come le udienze pubbliche, l’indipendenza, l’imparzialità dei tribunali e il diritto a non essere obbligati a testimoniare”. Il processo a Pinner, Aslin e Saadun era iniziato martedì e si era svolto a porte chiuse.

ORE 5:30 – A MARIUPOL PALAZZI DEMOLITO CON CORPI DENTRO – A Mariupol le forze russe hanno distrutto 1.300 edifici residenziali, senza rimuovere centinaia di cadaveri rimasti sotto le macerie. Lo ha fatto sapere il sindaco Vadym Boychenko. “Il numero reale di cadaveri sotto le macerie delle case distrutte – ha scritto sul canale Telegram del Comune – è spaventoso. Tra le 50 e le 100 persone sono rimaste uccise e 1.300 palazzi sono stati abbattuti”.

ORE 6:15 – ZELENSKY: “COMBATTIMENTI FEROCI NEL DONBASS” – Il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha definito “molto feroci” i combattimenti nel Donbas con l’esercito russo che accusa di voler distruggere tutte le città della regione orientale ucraina. “I combattimenti molto feroci continuano nel Donbas. Ripeto questi nomi ogni giorno: Severodonetsk, Lysychansk, Bajmut, Sloviansk, molti, molti altri”, ha detto Zelenzky nel suo consueto punto serale sulla giornata di guerra. 

Il leader ha parlato della “rovina di città un tempo felici” e dei “crateri lasciati dalle esplosioni: questo è tutto ciò che la Russia può dare ai suoi vicini, all’Europa e al mondo”. Ha aggiunto che le truppe ucraine stanno facendo tutto il possibile per fermare l’offensiva degli occupanti e ribadito la richiesta di armi pesanti e artiglieria moderna ai Paesi che supportano Kiev.

ORE 8:15 – BIDEN: “ZELENSKY NON CI VOLLE ASCOLTARE SU INVASIONE RUSSA”– Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato che il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky “non volle ascoltare” gli avvertimenti americani prima dell’invasione russa dell’Ucraina. “Lo so che molti pensavano stessi esagerando”, ha detto Biden, “ma sapevo che avevamo le informazioni a sostegno (dell’analisi)”. Quindi il presidente Usa ha aggiunto: “(il presidente russo Vladimir Putin)avrebbe superatola frontiera. Non c’eran alcun dubbio, e Zelensky non volle ascoltare, così come molte altre persone. Ne capisco il motivo, ma alla fine (Putin) lo ha fatto”.

ORE 8:50 – I FILORUSSI: 400 SOLDATI UCRAINI BLOCCATI ALL’AZOT DI SEVERODONETSK – Circa 300-400 soldati ucraini sono bloccati nell’impianto chimico Severodonetsk Azot Association: lo riferisca l’agenzia russa Ria riferendo le parole dell’ambasciatore a Mosca della Repubblica Popolare di Luhansk filo-russa. “Circa 300-400 soldati ucraini sono bloccati ad Azot”, ha detto Rodion Miroshnik. “Anche 500 civili che si stavano riparando dai bombardamenti nell’impianto potrebbero rimanere lì. Ci sono altri civili in zona, ma in altri punti dell’impianto”. Miroshnik ha riferito che i soldati chiedono un corridoio umanitario per sé e per degli ostaggi per giungere alla città di Lysychansk, ma ha detto che tali domande sono inaccettabili e non saranno discusse.

ORE 9 – INIZIATA DISTRIBUZIONE PASSAPORTI RUSSI A ZAPORIZHZHYA – A partire da oggi, passaporti russi verranno distribuiti nelle zone della regione ucraina di Zaporizhzhya controllata dalle truppe di Mosca. I titolari saranno considerati cittadini russi a pieno titolo, ha annunciato all’emittente russa Rossiya-24 Vladimir Rogov, membro dell’autorità russa di occupazione.

Secondo quanto sostenuto da Rogov, più di 70.000 persone avrebbero presentato domanda nella regione. Il presidente russo Vladimir Putin ha semplificato il mese scorso la procedura per ricevere un passaporto russo. Mosca ha distribuito i documenti in alcune aree occupate e ha introdotto il rublo come valuta mentre le autorità ucraine continuano a denunciare le forze russe, accusate di costringere i residenti a prendere la cittadinanza russa

ORE 9:40 – SECONDO KIEV 24 BAMBINI MORTI PER LE BOMBE A MARIUPOL – La procura generale dell’Ucraina ha detto di aver appreso che altri 24 bambini – rispetto ai conteggi disponibili finora – sono morti nei bombardamenti russi su Mariupol nel mese di maggio. “Durante la compilazione dell’elenco dei crimini, è emerso che altri 24 bambini sono morti a Mariupol in seguito ai bombardamenti indiscriminati dei militari russi”, ha scritto su Telegram la procura, citata dal Guardian. In totale, dall’inizio dell’invasione russa – prosegue la nota – più di 287 bambini sono morti e oltre 492 sono rimasti feriti: “Queste cifre non sono finali, il nostro lavoro prosegue per cercare di aggiornarle, nelle zone dove si combatte, in quelle temporaneamente occupate e in quelle liberate”.

ORE 10 – ZELENSKY: “PREVARREMO SICURAMENTE IN QUESTA GUERRA” – “Prevarremo sicuramente in questa guerra”. Sono le parole del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervenendo in collegamento video al vertice Shangri-La Dialogue, in corso a Singapore.

ORE 10:20 – A SEVERODONETSK INTENSI COMBATTIMENTI IN STRADA – Continuano intensi combattimenti per le strade di Severodonetsk, la città nell’est dell’Ucraina da giorni al centro del conflitto. Lo segnala il ministero britannico della Difesa facendo riferimento ai suoi ultimi aggiornamenti di intelligence, secondo cui inoltre entrambi gli schieramenti, ucraino e russo, stanno registrando notevoli perdite. Le forze russe al momento non risultano però avanzare nella parte sud della città.

ORE 10:50 – VON DER LEYEN TORNA A KIEV: “FAREMO PUNTO SU ADESIONE IN EUROPA – “Torno a Kiev per incontrare il presidente Zelensky e il premier Shmyhal. Faremo il punto sul lavoro che sarà necessario fare assieme per la ricostruzione» dell’Ucraina e «sui progressi fatti» dal Paese «nel suo percorso europeo”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen parlando con un ristretto gruppo di media internazionali, tra i quali l’Ansa, sul treno che la sta portando a Kiev.

L’aggiornamento sul tema della candidatura dell’Ucraina che verrà fatto negli incontri di oggi “contribuirà alla nostra valutazione, che arriverà presto”, ha aggiunto von der Leyen.

ORE 11:40 – IL BILANCIO DELLA GUERRA: 10MILA SOLDATI UCRAINI MORTI, OLTRE 32MILA QUELLI RUSSI – Circa 10.000 soldati ucraini sono morti dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio. Lo ha reso noto Oleksiy Arestovich, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato dalla Dpa. Il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov aveva dichiarato ad inizio settimana che all’incirca un centinaio di militari ucraini vengono uccisi ogni giorno.

Dall’altra parte, sempre secondo le stime di Kiev, i soldati russi morti in Ucraina dall’inizio del conflitto sarebbero 32.050.

ORE 12:30 – RISCRITTA IN RUSSO LA SCRITTA DI “BENVENUTO” A MARIUPOL – I militari russi hanno smantellato l’iscrizione monumentale del nome di Mariupol che accoglie i visitatori all’ingresso della città, ormai occupata dalle forze del Cremlino, per sostituirla con una in lingua russa.

Le foto sono comparse online, pubblicate dai media ucraini e anche da quotidiani di stato russi come  Gazeta.ru. L’esercito russo ha anche sostituito  i colori della bandiera ucraina, giallo e blu con uno che riporta la grafia russa del nome di Mariupol e con i colori del vessillo russo, bianco rosso e blu.

ORE 13:30 – ZELENSKY RISPONDE A BIDEN: “INASCOLTATI QUANDO CHIEDEMMO SANZIONI PREVENTIVE CONTRO MOSCA” – Volodymyr Zelensky chiese ai partner occidentali sanzioni preventive contro la Russia prima che questa invadesse l’Ucraina, ma non fu ascoltato: lo ha affermato il portavoce presidenziale Sergei Nikiforov, rispondendo così alle parole del presidente Usa Joe Biden, secondo cui Zelensky “non volle sentire” gli avvertimenti americani sul pericolo di un attacco russo.

Secondo Nikiforov, Zelensky ebbe tre o quattro conversazioni telefoniche con Biden: i leader si scambiarono opinioni e valutazioni sulla situazione in merito alla minaccia dell’invasione russa. “Pertanto, la frase ‘non voleva sentire’ probabilmente necessita di chiarimenti. Inoltre, se ricordate, il presidente invitò i partner a introdurre un pacchetto di sanzioni preventive per spingere la Russia a ritirare le truppe e ridurre la tensione. E in questo caso possiamo dire che i nostri partner ‘non vollero sentirci'”, ha aggiunto il portavoce

ORE 14:10 – VON DER LEYEN: “UCRAINA SU BUONA STRADA PER ADESIONE NELL’UE” – L’Ucraina era sulla buona strada prima per l’adesione all’Ue prima dell’invasione russa. Avete fatto molto per rafforzare lo stato di diritto” “ma devono ancora essere implementate le riforme rispetto alla corruzione e per modernizzare l’amministrazione e renderla ben funzionante”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nella conferenza stampa a Kiev con il presidente ucraino, Volodymyr.

Von der Leyen che si è detta “commossa e impressionata” dalla “forza e dalla resilienza del popolo ucraino”. “Le battaglie brutali continuano nel sud e nell’est ma è impressionante vedere come gli ucraini stiano difendendo il Paese nonostante le condizioni difficili. Siamo insieme a voi e piangiamo i vostri morti”, ha aggiunto la presidente della Commissione europea.

ORE 14:40 – LA RICHIESTA DI ZELENSKY ALL’UE: “BLOCCATE BANCHE RUSSE” – “Sono grato per le sanzioni dell’Ue nei confronti della Russia”, ma “la pressione deve essere ancora più forte, dovrebbero esserci sanzioni nei confronti di tutti i funzionari pubblici, tutti i giudici, bloccando le attività di tutte le banche russe, tra cui Gazprombank”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa congiunta a Kiev con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

“Ci sono state già delle decisioni, tra cui eliminare i dazi su alcuni prodotti ucraini importati dall’Ue. Sono grato per la creazione di corridoi sicuri per il grano”, “per l’accordo sulla liberalizzazione dei trasporti, mentre sull’energia è stata già raggiunta una serie di decisioni e accordi e potremo esportare energia ucraina verso l’Ue. Tutto questo non fa che rafforzare noi e i vicini europei, credo ciò ci renderà forti insieme”, ha aggiunto il presidente ucraino.

ORE 15:20 – A DONETSK PROCESSATO ANCHE “MERCENARIO SUDCOREANO” – Non solo le condanne a morte di due cittadini britannici e un marocchino, considerati mercenari al soldo di Kiev.

Nell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk sarà processato anche un cittadino sudcoreano catturato che ha combattuto a fianco dell’esercito ucraino: lo ha reso noto la responsabile estera dell’autoproclamata repubblica, Natalya Nikonorova.

ORE 16:35 – VON DER LEYEN VISITA MILITARI UCRAINI FERITI – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, oggi in visita a Kiev, si è recata in un ospedale dove sono ricoverati i soldati ucraini feriti in battaglia. “Nonostante le ferite, il loro spirito e la loro determinazione sono intatti. Sono tempi duri per l’Ucraina. L’Europa è al vostro fianco”, ha scritto von der Leyen in un tweet.

ORE 17:10 – SECONDO L’ONU SONO 7,3 MILIONI GLI UCRAINI FUGGITI ALL’ESTERO – Sono 7,3 milioni gli ucraini fuggiti all’estero a seguito della guerra, più della metà di loro si trovano in Polonia. Sono i dati aggiornati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) e dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). Gli sfollati interni sono più di 7 milioni. Prima dell’invasione russa l’Ucraina contava 37 milioni di abitanti.

ORE 18:30 – A MARIUPOL PIAZZA DELLA LIBERTA’ DIVENTA PIAZZA LENIN – A Mariupol i russi hanno ribattezzato Piazza della Libertà in Piazza Lenin. Lo ha annunciato il consigliere del sindaco della città Petro Andryushchenko, secondo quanto riporta l’Ukrainska Pravda. “Gli occupanti hanno cambiato il nome della piazza e hanno issato il loro tricolore”, ha aggiunto postando le foto.

ORE 19:40 – INCENDIO NELL’IMPIATO AZOT DI SEVERODONETSK DOPO BOMBARDAMENTI RUSSI – Bombardamenti russi sull’impianto chimico Azot nella città di Severodonetsk hanno provocato lo scoppio di un violento incendio dopo una perdita di tonnellate di petrolio. Lo ha denunciato il governatore del Lugansk Serhiy Gaidai alla tv nazionale, senza specificare se l’incendio sia stato spento. Nell’impianto sono rifugiate circa 800 persone.

ORE 20:10 – SCHOLZ PIANIFICA VIAGGIO CONGIUNTO A KIEV CON DRAGHI E MACRON – Olaf Scholz, il cancelliere tedeco, starebbe pianificando un viaggio congiunto a Kiev con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e con il presidente francese, Emmanuel Macron, prima del vertice del G7, che inizierà il 26 giugno.

A riferirlo è il sito del giornale tedesco Bild am Sonntag citando ambienti governativi ucraini e francesi.

ORE 20:50 – PUTIN FIRMA LEGGE CONTRO SENTENZE CORTE EUROPEA DEI DIRITTI UOMO – Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato la legge in base alla quale la Russia non è tenuta a rispettare le decisioni della Corte europea dei diritti dell’uomo. Lo riporta il portale ufficiale di informazioni legali, riferisce la Tass.

In base alla nuova normativa le sentenze della Corte contro la Russia adottate dopo il 15 marzo 2022 (data in cui Mosca ha annunciato l’uscita dal Consiglio d’Europa) non saranno attuate, mentre i risarcimenti secondo le sentenze della stessa Corte saranno effettuati solo in rubli e solo a conti in banche russe. L’ufficio del procuratore generale russo potrà effettuare pagamenti secondo le decisioni della Corte fino al 1 gennaio 2023.

BOLLETTINO DI GUERRA. Gli ucraini ammettono la perdita di mille soldati ogni giorno. DAVIDE MARIA DE LUCA su Il Domani l'11 giugno 2022

I morti sono fino a duecento, i feriti altri ottocento. Zelensy chiede altri cannoni per contenere la Russia. Intanto a Mariupol il sindaco dice che si rischia un’epidemia di colera

Il conflitto si fa sempre più difficile per gli ucraini. Dopo tre mesi di resistenza e contrattacchi, la nuova offensiva russa concentrata in una piccola striscia di territorio nell’Ucraina orientale sta mettendo a dura prova le loro forze armate. Secondo una serie di nuove stime fornite dal governo, le perdite di soldati potrebbero arrivare fino a mille al giorno, compresi morti e feriti.

Le stime

La situazione degli ucraini si è fatta sempre più difficile nelle ultime settimane. Il primo giugno, il presidente Volodymyr Zelensky aveva parlato di 60-100 soldati uccisi al giorno, più altri seicento feriti. Questa settimana, il suo consigliere Oleksiy Arestovych ha parlato di 150 morti e 800 feriti. Ieri, Mykhaylo Podolyak, un altro consigliere, ha detto che i soldati uccisi potrebbero essere fino a 200. Aggiungendo alle cifre dei morti quelle dei feriti, che in genere sono tre o quattro volte superiori, si arriva a un totale massimo di mille soldati persi per varie cause ogni giorno.

Si tratta di un bilancio che rivela un’intensità di combattimento che in Europa probabilmente non si vedeva dalla Seconda guerra mondiale. Una prova difficile da superare per qualsiasi esercito, compreso quello ucraino, che ha mobilitato la sua popolazione e che quindi dovrebbe disporre di un flusso di riserve. Secondo alcune stime, le forze armate ucraine potrebbero avere fino a mezzo milione di soldati a disposizione. Ma questi numeri comprendono truppe di seconda linea, addetti alla logistica e probabilmente un alto numero di riservisti in addestramento. Le perdite, che potrebbero ammontare fino a 20mila in un mese, colpiscono invece le truppe di prima linea, la cui disponibilità è molto più ridotta.

COME LA GRANDE GUERRA

Analisti ed esperti sono concordi nel dire che i combattimenti nel Donbass somigliano sempre di più agli scontri della Prima guerra mondiale, con massicci bombardamenti di artiglieria su posizioni fortificate seguiti da assalti di fanteria.

È un tipo di guerra in cui i russi hanno un netto vantaggio e questo potrebbe spiegare l’aumento delle perdite degli ucraini e la loro maggiore disponibilità a parlarne apertamente. Ieri, ad esempio, l’intelligence militare ucraina ha rivelato una serie di cifre sulla situazione in fatto di artiglieria. I russi avrebbero una superiorità di 10-15 cannoni e lanciamissili per ogni equivalente ucraino; l’artiglieria ucraina utilizzerebbe circa 6mila proiettili al giorno e avrebbe ormai terminato quelli adatti ai suoi cannoni di epoca sovietica e sarebbe costretta a usare solo quelli forniti recentemente dalla Nato.

«DATECI PIÙ ARMI»

Questa situazione ha spinto gli ucraini a una concertata offensiva diplomatica per chiedere alla Nato più armi e più in fretta. Dallo stesso Zelensky, passando per i suoi consiglieri, fino al ministro della Difesa, che a sorpresa ieri si è incontrato a Kiev con il suo omologo britannico, la leadership del paese ha detto negli ultimi giorni che le attuali consegne non sono sufficienti a fermare i russi. In un’intervista al Guardian, il capo dell’intelligence militare ucraina Vadym Skibitsky è stato esplicito: «Ora tutto dipende dalle armi che ci darete».

VITTIME CIVILI

Secondo le Nazioni unite sono almeno 4.302 i civili uccisi dall’inizio del conflitto, mentre altri 5.217 sarebbero feriti. L’Onu fa sapere che queste sono cifre confermate, mentre quelle reali sono probabilmente più alte. 

MARIUPOL

Il sindaco in esilio della città di Mariupol, occupata da russi a maggio, dice che presto in città potrebbe scoppiare un’epidemia di colera e migliaia di persone rischiano di morire se le riserve d’acqua saranno contaminate.

SEVERODONETSK

Nella città al centro dei combattimenti in Ucraina orientale gli scontri proseguono e dopo giorni di cattive notizie, gli ucraini sostengono di aver respinto diversi attacchi e di essere riusciti a rioccupare parte del centro città. Ma i russi continuano a cercare di circondare la guarnigione.

KHERSON

Gli ucraini sostengono di aver condotto un attacco aereo nella città di Kherson, la principale città occupata dai russi nel sud dell’Ucraina. L’attacco fa parte di un tentativo in corso da giorni di distrarre l’attenzione russa dal fronte orientale con un’offensiva da sud e da ovest.

Gli Usa: «A breve la Russia controllerà Luhansk». Erdogan: «Settimana prossima parlerò con Zelensky e Putin sul grano». di Francesco Battistini, Lorenzo Cremonesi, Paolo Foschi e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 13 giugno 2022.

Le notizie di domenica 12 giugno sulla guerra, in diretta. Le previsioni sul campo da parte di un funzionario della Difesa americana citato dal Washington Post. Von der Leyen a Kiev: «Noi siamo al vostro fianco». Kiev: nei primi 100 giorni uccisi 10mila soldati 

• La guerra in Ucraina è arrivata al 109esimo giorno.

• Von der Leyen è tornata a Kiev: «L’Europa è al vostro fianco». L’Unione europea dovrebbe presto garantire all’Ucraina lo status di Paese candidato.

• Zelensky: «Il Donbass tiene duro. I russi si pentiranno di quanto fatto». Nella giornata di ieri, Kiev ha però ufficializzato che nei primi 100 giorni di guerra sono stati uccisi almeno 10 mila dei suoi soldati.

• La Cina nega di avere mai fornito «supporto materiale» alla Russia. Ma continua a condannare le sanzioni occidentali: «Non risolveranno il problema».

• Biden: «Avvisai Zelensky della guerra ma lui non ci ascoltò», la replica: «Chiedemmo sanzioni preventive». Ecco cosa si sono detti

• Kiev e il dilemma delle munizioni: quelle sovietiche stanno finendo (ma quelle occidentali non arrivano). Il punto militare

• Ambasciata russa, nessuna illegalità su acquisto biglietto aereo a Salvini per Mosca

Ore 06:00 - Ambasciata russa, nessuna illegalità su acquisto biglietto aereo a Salvini

L’ambasciata russa in Italia ha affermato che non c’è stata alcuna azione «illegale» in merito agli aspetti organizzativi del mancato viaggio del senatore Matteo Salvini a Mosca . «Poiché, a causa delle sanzioni dell’Ue, sono stati sospesi i voli diretti sulla rotta Roma-Mosca, si è reso necessario per la delegazione italiana l’acquisto di biglietti aerei per un volo Aeroflot da Istanbul a Mosca. A causa delle sanzioni in vigore nei confronti di questa compagnia aerea, è difficoltoso acquistare i biglietti per i suoi voli dal territorio dell’Unione Europea. L’Ambasciata ha assistito Matteo Salvini e le persone che lo accompagnavano nell’acquisto dei biglietti aerei di cui avevano bisogno in rubli tramite un’agenzia di viaggi russa», ha affermato l’ambasciata in una nota. «In quanto il viaggio di Matteo Salvini a Mosca non è avvenuto per motivi ben noti, alla fine ci è stato restituito l’equivalente della cifra spesa per l’acquisto dei biglietti aerei in euro (con rispettivi documenti comprovanti)», ha precisato l’ambasciata.

Ore 06:02 - Botta e risposta fra Biden e Zelensky

(Giuseppe Sarcina) Con una delle sue uscite a sorpresa, Joe Biden ripercorre la fase che precedette la guerra in Ucraina. «Il presidente Volodymyr Zelensky non volle ascoltare i nostri avvertimenti», ha detto il leader della Casa Bianca, partecipando, venerdì 9 giugno, a un evento organizzato dal partito democratico a Los Angeles. «Lo so che molti pensavano che stessi esagerando, ma io sapevo di avere informazioni solide per prevedere l’imminente aggressione di Putin. Non c’era alcun dubbio, ma Zelensky, così come molti altri, non volle ascoltare».

Ore 06:04 - Von der Leyen: l’Europa è al vostro fianco

L’Ucraina è sul binario giusto per abbracciare l’Europa. E lo è a prescindere dall’invasione russa. Ursula von der Leyen, a due mesi di distanza dal suo esordio a Kiev, è torna nella capitale ucraina e, nel quartier generale di Volodymyr Zelensky, sparge ottimismo in vista dell’attesissimo parere della Commissione Ue sulla concessione. Una partita cruciale per Kiev ma che resta in salita. Senza il sì unanime del vertice europeo a nulla o quasi varrà la raccomandazione di Palazzo Berlaymont. «Questo è il momento decisivo, noi aspettiamo il sì dell’Ue», è il messaggio che Zelensky recapita ai 27 Paesi membri.

È stato un viaggio lampo quello di von der Leyen in terra ucraina. Un viaggio non condito né da visite simboliche - come quella che fece a Bucha a inizio aprile - né da annunci in pompa magna. La guerra ucraina vive un momento interlocutorio e anche il sostegno dell’Ue dopo oltre tre mesi di sanzioni e aiuti finanziari e militari, va ristrutturato. Assieme alla candidatura Ue dell’Ucraina, l’altro grande dossier sul tavolo dell’incontro tra Zelensky e la numero uno dell’esecutivo europeo è stato quello della ricostruzione. «Vogliamo creare una road map molto chiara», ha sottolineato von der Leyen nel corso della dichiarazione congiunta con Zelensky dal compund presidenziale.

Ore 06:06 - Zelensky: «Il Donbass tiene duro. I russi si pentiranno di quanto fatto»

«Il Donbass tiene duro», ha rassicurato Volodymyr Zelensky. E «dobbiamo fare di tutto per far pentire gli occupanti di aver fatto tutto questo, e renderli responsabili di ogni omicidio e di ogni colpo all’Ucraina», ha poi aggiunto il presidente ucraino in un video messaggio postato su Telegram, sottolineando che all’inizio di maggio la Russia sperava di occupare l’intero Donbass e che a giugno, al 108 giorno di guerra, il Donbass resiste. «Le perdite subite dagli occupanti, anche in quest’area, sono molto significative», aggiunge Zelensky.

Ore 06:09 - Abramovich ha trasferito milioni ai figli poco prima sanzioni

Roman Abramovich ha trasferito centinaia di milioni di dollari di asset ai suoi figli nei giorni precedenti all’entrata in vigore delle sanzioni. Lo riporta il New York Post citando un analista dell’Fbi, Alan Fowler. Poco prima che scattassero le sanzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina, l `oligarca ha reso i figli beneficiari della Europa Settlement Trust, fondo con base a Cipro che controlla le società di comodo a cui fanno capo gli aerei, gli yacht, l’elicottero e altri asset di Abramovich.

Ore 06:10 - Riaprono gli ex McDonald’s in Russia, nuovo nome e marchio

Avranno un nuovo nome e un nuovo marchio. Ma di fatto sono gli ex McDonald’s. Un mese dopo la chiusura a causa della guerra in Ucraina e dell’abbandono della multinazionale americana, riaprono i fast food ex McDonald’s in Russia. La catena che ha rilevato i ristoranti, Sistema Pbo, riaprirà i primi 15 negozi, con un nuovo marchio e un nuovo nome. Il brand rappresenta un cerchio e due linee, mentre il nome non è ancora stato annunciato. «Lo sfondo verde del logo simboleggia la qualità dei prodotti e del servizio a cui i nostri ospiti sono abituati», ha detto all’agenzia Tass un portavoce di Sistema Pbo. Secondo il quotidiano Izvestia, Sistema Pbo ha presentato otto potenziali nomi per la nuova catena a Rospatent, l’agenzia governativa russa responsabile della proprietà intellettuale. Tra questi, «Tot Samyi», che si traduce in «lo stesso» e «Svobodnaya Kassa» che significa «cassa disponibile».

Ore 06:12 - Zelensky: «Tenerci fuori dall’Ue va contro l’Europa»

Nuovo appello all’Unione Europea del presidente dell’Ucraina. E nuove critiche ai Paesi scettici. «Tenere l’Ucraina fuori dall’Ue va contro la stessa Europa», ha detto Volodymyr Zelensky, che nel suo ultimo video-messaggio attacca chi «ancora è scettico» su questo. Ieri «è iniziata la fase conclusiva della grande maratona diplomatica che dovrebbe concludersi tra una settimana e mezzo - afferma Zelensky -. E in questa maratona siamo davvero insieme all’Unione Europea, in una squadra: e questa squadra deve vincere. Sono certo che presto riceveremo una risposta sullo status di candidato per l’Ucraina. Sono convinto che questa decisione possa rafforzare non solo il nostro Stato, ma anche l’intera Ue».

Ore 06:14 - Usa: «In poche settimane la Russia controllerà Luhansk»

La notizia arriva dagli Usa. E in particolare dai media americani. «È probabile che la Russia è probabile acquisisca il controllo dell’intera regione del Luhansk in Ucraina nel giro di poche settimane». Lo afferma un funzionario della Difesa americana, citato dal Washington Post. Le città di Severodonetsk e Lysychansk sono già sotto forte pressione e potrebbero cadere sotto il peso delle forze russe in una settimana, riferisce il funzionario Usa secondo il quale i progressi della Russia stanno arrivando a un costo pesante per il suo esercito in termini di morti e feriti.

Ore 06:16 - Kiev e il dilemma delle munizioni: quelle sovietiche stanno finendo

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Sembra di essere tornati all’inizio dell’operazione militare «speciale» di Vladimir Putin, quando i russi avanzavano — seppur lentamente — mentre gli ucraini erano in difficoltà e sostenevano di non avere abbastanza armi. Tre mesi e mezzo più tardi, il fronte è molto più ristretto — la battaglia feroce è limitata all’area di Severodonetsk — e i due schieramenti portano avanti una guerra d’attrito, che ha fiaccato le truppe, combattuta a colpi d’artiglieria. In questo campo l’Armata sovrasta la resistenza: i russi sparano 50/60 mila colpi al giorno, e martellano gli obiettivi militari e civili senza fare troppa distinzione. «Sparano così tanto che non sentiamo la nostra», ha detto nei giorni scorsi un soldato della resistenza dislocato a Bakhmut. Gli ucraini ne sparano 5/6 mila, dice il capo dell’intelligence militare di Kiev Vadym Skibitsky, ma hanno quasi finito le munizioni per i sistemi di concezione sovietica. «Le abbiamo usate quasi tutte», ha detto, una carenza che gli ucraini non nascondono, anche per dare un messaggio d’urgenza agli Alleati, e che sottolineano contemporaneamente sia il New York Times che il Washington Post. Probabilmente non per caso.

Ore 06:20 - Cina: «Mai fornito supporto materiale alla Russia»

La conferma: impegno per i colloqui di pace E la precisazione: nessun aiuto materiale alla Russia. Così la Cina torna sul tema delicato del conflitto tra Kiev e Mosca, precisando di non aver mai fornito alcun supporto materiale alla Russia nella guerra. Lo ha detto il ministro della Difesa, Wei Fenghe, parlando al vertice sulla sicurezza dello Shangri-La Dialogue di Singapore, aggiungendo che Pechino ha sostenuto i colloqui di pace e si è opposta alla fornitura di armi, mostrando pieno scetticismo sull’efficacia delle sanzioni. «Qual è la causa principale della crisi? Chi è la mente di tutto? Chi perde di più? E chi può guadagnare di più? Chi sta promuovendo la pace e chi sta aggiungendo benzina sul fuoco? Penso che tutti conosciamo le risposte», ha proseguito senza articolare la posizione cinese.

Un conflitto o una guerra «sono l’ultima cosa che la Cina vorrebbe vedere in Ucraina. Allo stesso tempo, non crediamo che la massima pressione o sanzioni possano risolvere il problema», ha aggiunto Wei, osservando che, al contrario, potrebbero «causare ancora più tensioni e peggiorare ulteriormente il problema». Pechino, che ha «sempre sostenuto» il dialogo tra la Russia e l’Ucraina, spera che gli Usa e la Nato tengano colloqui con Mosca «per creare le condizioni di un cessate il fuoco più rapido», ha osservato il ministro.

Ore 06:52 - Kim Jong-un (Corea del Nord): «Pieno sostegno a Putin»

Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha confermato le relazioni amichevoli tra la Corea del Nord e la Russia. E ha ribadito il pieno sostegno al presidente russo Vladimir Putin, a dispetto della condanna internazionale per la sua invasione ai danni dell’Ucraina. Il popolo russo ha «ottenuto grandi successi nel portare a termine la giusta causa di difesa della dignità e della sicurezza del proprio Paese, affrontando ogni sorta di sfide e difficoltà - ha affermato Kim in un messaggio a Putin per il Russia Day, nel resoconto dell’agenzia ufficiale Kcna -. Il popolo coreano offre loro pieno sostegno e incoraggiamento». L’apparente riferimento di Kim all’attacco non provocato contro l’Ucraina come una «giusta causa» per difendere la sicurezza della Russia è l’ultimo segnale che rimarca gli stretti legami bilaterali tra i due Paesi.

Ore 07:16 - I russi «meritano una vita senza repressione»

I cittadini russi «meritano una vita senza repressione», e la guerra scatenata da Putin contro l’Ucraina li sta «derubando di un futuro migliore». 

A sostenerlo - con dichiarazioni che non mancheranno di far scattare la reazione di Mosca - è il segretario di Stato degli Usa, Antony Blinken. 

Le parole di Blinken sono arrivate in occasione della Festa nazionale della Federazione russa, che si celebra oggi, 12 giugno. 

I russi, ha scritto Blinken in una nota del ministero degli Esteri Usa, «meritano di vivere senza repressione e di poter esercitare i loro diritti umani e le libertà fondamentali senza timore di ritorsioni. Purtroppo, questa non è la realtà nella Russia di oggi. Il governo russo sta tentando di tenere i suoi cittadini all’oscuro delle atrocità che sta commettendo contro il popolo ucraino, e la guerra del Cremlino ha lasciato la Russia isolata a livello internazionale e sta derubando i cittadini russi della possibilità di costruire un futuro migliore in armonia con i loro vicini».

Ore 07:43 - Le entrate record della Russia, e i «conti di guerra» di Putin

Qual è lo stato dell’economia russa, in questo momento? 

La risposta è estremamente complicata: in primis dall’assenza di trasparenza da parte del regime di Mosca. 

Ma in questo articolo Federico Fubini prova a capire «quali strade prenda il tesoro di Mosca»: e la risposta è, per l’Occidente, inquietante. 

Anzitutto, una premessa: «Le banche russe libere dalle sanzioni in gran parte non applicano gli standard di contabilità internazionali (Ifrs), dunque sarebbero in grado di gestire fondi neri in valuta estera. E Catherine Belton ne «Gli uomini di Putin» (La Nave di Teseo) documenta come questa pratica sia corrente nella Russia di Putin». 

Ma in mancanza di prove certe, «non restano che i dati dei conti pubblici, in sé ricchi di sorprese. Il ministero delle Finanze di Mosca rende nota fin qui l’esecuzione del bilancio nei primi quattro mesi dell’anno, inclusi i primi due mesi di guerra e di sanzioni. Non sembrano affatto i numeri di un’economia che, secondo il Fondo monetario internazionale, nel 2022 si ridurrà di quasi un decimo. 

Solo nei primi quattro mesi dell’anno le entrate del bilancio russo aumentano del 34% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, dell’equivalente di 43,8 miliardi di euro (il 3,3% del prodotto lordo del Paese)». 

Com’è possibile? «La chiave è alla riga 12 del foglio excel presente sul sito del ministero delle Finanze di Mosca, relativo alle “informazioni operative sul volume delle entrate”: quella sul gettito da petrolio e gas (in gran parte, tasse sull’estrazione e prelievi sull’export). Nei primi quattro mesi del 2022 questa voce cresce del 90% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con un balzo sul 2021 equivalente a 27 miliardi di euro. Se Mosca riuscisse a mantenere lo stesso ritmo durante tutto il bilancio in corso — ipotesi non irrealistica, dato l’impatto ritardato delle sanzioni europee sul petrolio — le entrate in più basterebbero a finanziare quasi tutta la spesa militare e dell’apparato repressivo da circa 100 miliardi di euro per il 2023». 

«Grazie al gas e al petrolio rincarati a causa della sua stessa guerra, in altri termini, Putin oggi ha molti mezzi in più. “L’Europa sta pagando per la nostra morte”, commenta la deputata ucraina Yulia Klymenko».

Ore 07:50 - Lo scandalo dell’Osce: «Ha abbandonato lo staff ucraino nelle mani russe»

L’Osce — Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa — è incaricata, da mezzo secolo, di monitorare i conflitti in giro per il mondo. Ma quello di cui è accusata — secondo il racconto di Francesco Battistini — rischia di rappresentare uno scandalo in grado di scuoterne le fondamenta. 

«La sera del 24 febbraio», scrive Battistini, citando un’accurata inchiesta condotta da Politico, «diciotto ore dopo l’attacco di Putin, la segretaria generale Helga Schmid ordinò l’evacuazione immediata dei 966 funzionari sparsi per i 24 oblast dell’Ucraina. E lo fece nel caos più totale, “abbandonando al loro destino” i 478 impiegati dello staff locale. 

Presi alla sprovvista dall’attacco, i 488 osservatori internazionali organizzarono in tutta fretta le carovane d’auto per raggiungere i confini, destinazione Polonia, Romania o Moldova, senza portare con sé gli ucraini che per otto anni avevano fatto loro da autisti, traduttori, contabili, addetti alle pulizie.

 “State in luoghi sicuri e auguri”, la sola email inviata il 25 febbraio, ore 22.40, allo staff locale: “Conosco — scrisse un responsabile di Donetsk — la sensazione d’incertezza che provoca in voi la decisione dell’Osce d’evacuare temporaneamente. Voglio rassicurarvi: stiamo facendo il possibile per dare risposte alle vostre domande”. 

Le risposte non arrivarono mai. Semplicemente, il personale ucraino fu lasciato solo. E finì nelle mani dei russi, accusato di tradimento o d’essere al servizio un’organizzazione internazionale che a Mosca considerano, suppergiù, un covo di spie».

Ore 08:00 - Lo stato dei combattimenti, ad ora

A che punto è la situazione sul campo, in queste ore?

Punto per punto:

• La controffensiva a Kherson

Zelensky ha detto che l’esercito ucraino sta procedendo alla graduale liberazione di territori nella regione di Kherson — con alcuni successi registrati anche a Zaporizhzhia.

• La caduta di Severodonetsk

Sembra ormai vicina: il governatore ucraino della regione di Luhansk, Gaidai, ha ammesso che le forze russe controllano ormai gran parte della città, anche se non l’impianto chimico Azot. In quell’impianto si troverebbero centinaia di militari ucraini e altre centinaia di civili - che secondo il separatista Rodion Miroshnik sarebbero «tenuti ostaggio». La situazione si avvicina, in qualche modo, a quella vista all’Azovstal di Mariupol. A Sud-Est di Severodonetsk, l’esercito ucraino avrebbe respinto diverse offensive da parte dei russi.

• La provincia di Donetsk

Secondo l’agenzia russa Ria, ci sarebbe stata una violenta esplosione ad Avdiivka, città sede di un’altra fabbrica chimica. Non ci sono però, ad ora, conferme indipendenti.

• I morti, e i feriti

Nella giornata di ieri, Kiev ha riconosciuto che almeno 10mila dei suoi soldati sono morti dall’inizio della guerra. Un consigliere del presidente ucraino Zelensky ha detto che «tra i 200 e 300» soldati muoiono ogni giorno, ora — una stima che continua a crescere. Il Kiyv Independent ha dato conto ieri della costruzione, da parte dei russi, di un nuovo ospedale da campo per far fronte all’enorme numero di feriti. Si troverebbe a Shebekino, nella regione di Belgorod.

Ore 08:24 - Chi andrà a San Pietroburgo?

Tra pochi giorni, San Pietroburgo ospiterà il suo tradizionale Forum economico internazionale, lo Spief. 

Quest’anno, il Forum avrà un’importanza particolare — perché potrebbe rappresentare, plasticamente, quali Stati restano al fianco di Mosca, in questo frangente. 

Nella giornata di ieri, gli Stati Uniti hanno ufficialmente annunciato che boicotteranno l’appuntamento, e hanno «chiesto a governi e aziende di aderire al nostro boicottaggio, per inviare un chiaro messaggio alla Russia — non c’è possibilità di mandare avanti gli affari come se nulla fosse». 

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non si è però mostrato turbato, spiegando all’agenzia Tass che al Forum «ci saranno diversi leader stranieri». «Per non dare più lavoro agli ambasciatori americani, non annuncerò nulla ora», ha ironizzato, «ma ci aspettiamo una sessione plenaria molto, molto interessante».

Il presidente russo, Vladimir Putin, parteciperà il 17 giugno alla sessione plenaria del Forum che si terrà dal 15 al 18 giugno. 

Il titolo scelto dallo Spief, quest’anno, ha una valenza programmatica: «Nuovo mondo - Nuove opportunità».

Ore 08:48 - Secondo Kiev, l’assalto a Severodonetsk continua «senza successo»

Lo stato maggiore dell’esercito ucraino ha chiarito che i russi stanno effettuando assalti «senza successo» contro Sievierdonetsk nel Donbass, sottolineando che i soldati ucraini hanno anche respinto l’esercito di Mosca vicino a Vrubivka, Mykolaiv e Vassylivka. Secondo il governatore di Lugansk, Serhiy Haidai, la situazione rimane molto difficile nel villaggio di Toshkivka, alla periferia nord-occidentale di Severdonetsk; ma le forze ucraine hanno bloccato con successo l’avanzata russa vicino a Popasna.

Ore 09:02 - Kiev «controlla impianto Azot a Severodonetsk»

Serhiy Haidai, il governatore della regione di Lugansk, ha assicurato su Telegram che l’Ucraina mantiene tuttora il controllo dell’impianto chimico Azot a Severdonetsk, dove ci sarebbero centinaia di civili. Rodion Miroshnik, che rappresenta le autorità di occupazione russe a Lugansk, ha sostenuto sabato che i civili hanno cominciato a lasciare lo stabilimento e aggiunto che quelli che rimangono sono «ostaggi». Nei rifugi antiaerei sotterranei dell’impianto, ci sarebbero circa 200 dipendenti dello stabilimento e 800 civili.

Ore 09:11 - Zelensky: «Sono certo che presto riceveremo risposta sull’ingresso nell’Ue»

«Sono certo che presto riceveremo una risposta, questa decisione può rafforzare non solo il nostro Stato, ma anche l’intera Unione». Lo ha detto in un videomessaggio il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, in relazione alla candidatura di Kiev per entrare nella Ue. Dopo la visita della Von der Leyen, Zelensky ha aggiunto che «ci saranno molti altri colloqui ugualmente importanti e, spero, fruttuosi con i leader europei la prossima settimana». Parlando poi dei combattimenti, il presidente ha aggiunto che «stiamo gradualmente liberando il territorio della regione di Kherson».

Ore 09:22 - Steinmeier critica Schroeder per i legami con la Russia

Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier critica l’ex cancelliere Gerhard Schröder per i suoi legami con la Russia. «Il coinvolgimento di Schroeder con le società energetiche russe ha aperto a degli interrogativi sul nostro Paese, soprattutto da parte dei nostri vicini orientali», ha detto Steinmeier che ha lavorato a stretto contatto con l’ex cancelliere, e collega di partito, guidando il suo ufficio di cancelliera tra il 1999 e il 2005. «Per 15 anni abbiamo fatto insieme lo stesso cammino, ma da 17 anni io sto facendo un mio cammino politico senza di lui», ha aggiunto poi il presidente, riconoscendo il precedente legame con Schroeder ma rivendicando la sua attuale autonoma. «In questo periodo Schroeder ha assunto delle decisioni personali che ci hanno diviso». Schroeder si è recentemente dimesso dalla sua posizione di supervisore del board di Rosneft ed ha rifiutato la nomina a quello di Gazprom. L’ex cancelliere aveva anche posizioni di rilievo in seno a Nord Stream e Nord Stream 2, gli oleodotti che collegano Germania e Russia attraverso il Mar Baltico. A maggio la commissione bilancio del Parlamento tedesco ha deciso di revocare una serie di privilegi all’ex cancelliere, compreso l’ufficio al Bundestag.

Ore 9:36 - Di Maio: «L’Africa esposta per la guerra ucraina, confermo il nostro impegno»

«Oggi il Continente africano è particolarmente esposto alle conseguenze dell’aggressione russa all’Ucraina, i cui effetti in termini di scarsità di grano, farina, fertilizzanti, risorse energetiche si sono già fatti sentire sulle economie e sul debito dei Paesi africani. La riunione che l’Italia ha organizzato lo scorso 8 giugno, insieme con la Fao, conferma il nostro impegno per aiutare i Paesi del Nord Africa e del Mediterraneo a rafforzare la loro filiera alimentare ed evitare crisi alimentari future in una area geografica di importanza strategica per il nostro Paese». Lo ha dichiarato il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio, in una lettera pubblicata sul quotidiano Avvenire.

Ore 9:44 - Ucraina: servono anche protesi, sono raddoppiati i pazienti mutilati

Se i militari ucraini chiedono armi all’Occidente, in un centro per la riabilitazione di mutilati a Dnipro, quello che si attendono sono le protesi, visto che ormai hanno un numero di pazienti doppio rispetto a prima della guerra. «Prima ne arrivavano tra 70 e 80 al mese. Ora fino a 200 o 250, con una significativa tendenza al rialzo», racconta Oleksiy Shtanko, direttore dell’istituto nella città, dove arrivano molti dei feriti dal fronte. L’aiuto esterno è essenziale «in questi tempi difficili», aggiunge, osservando un paio di pazienti fare esercizi per imparare a camminare con le protesi. Al centro arrivano pazienti di ogni genere, dai bambini piccolissimi agli anziani, con mutilazioni minori e più gravi, e le richieste variano, da quelle per motivi estetici a quelle più complesse con l’intelligenza artificiale. Chiunque può presentarsi previa richiesta tramite il servizio pubblico della Protezione Sociale, e ricevere assistenza gratuita, sia per la realizzazione della protesi che per la permanenza durante la riabilitazione. Al centro arrivano aiuti, «ma — osserva Shtanko— mi piacerebbe vederne di più, visto il numero di richieste che riceviamo in questo momento».

Ore 10:06 - Procuratore generale dell’Ucraina: uccisi 287 bambini, 508 feriti

Secondo l’ufficio del Procuratore generale di Kiev, la guerra della Russia ha ucciso 287 bambini in Ucraina dal 24 febbraio. Secondo la stessa, scrive il Kyiv Independent, i bambini feriti sono stati 508. Numeri che, precisano dallo stesso ufficio, sono destinati a crescere in quanto non comprendono le zone sotto il controllo russo e quelle dove i combattimenti sono al momento in corso.

Ore 10:13 - I McDonald’s russi ribattezzati «Delizioso. E basta»

I ristoranti in Russia che appartenevano al gruppo McDonald’s (che dopo oltre 30 anni di presenza ha abbandonato la Federazione russa, in risposta all’invasione in Ucraina) si chiameranno «Vkousno i tochka» (Delizioso. E basta). Il nome è stato scelto dal nuovo proprietario russo. Il titolare dell’azienda, Alexandre Govor, ha anche assicurato che le 51 mila persone che lavoravano per McDonald’s manterranno il loro posto di lavoro.

Ore 10:22 - Von der Leyen: «Su Kiev il Consiglio europeo sia unito su una scelta storica»

In merito alla concessione dello status di candidato Ue all’Ucraina «la sfida è uscire dal consiglio europeo con una posizione unitaria che rifletta la grandezza di queste storiche decisioni». Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen parlando con un gruppo di media internazionali, dopo essere rientrata da Kiev con un treno notturno nell’Est della Polonia. «Il mio auspicio è che guardando indietro, in questi ultimi venti anni, possiamo dire di aver preso la giusta decisione» mostrando «di non essere timidi e con una mentalità chiusa», ha aggiunto. «L’Ucraina ha raggiunto molti dei suoi obiettivi in questi dieci anni e molti altri devono essere ancora raggiunti. Il nostro parere riflettere tutto questo con grande attenzione. Il percorso verso l’adesione all’Ue è noto a tutti», ha sottolineato. «È basato sul merito».

Ore 10:28 - Blinken: «I cittadini russi hanno diritto di vivere senza repressione»

«A nome degli Stati Uniti d’America, esprimo il mio augurio per un futuro più pacifico e aperto per il popolo russo mentre commemora la Giornata della Russia», «i cittadini russi, come la gente di tutto il mondo, meritano di vivere la propria vita libera dalla repressione e di poter esercitare i propri diritti umani e le proprie libertà fondamentali senza timore di ritorsioni. Ciò include la possibilità di esprimere le proprie opinioni e partecipare pacificamente alle attività civili e politiche nel proprio paese». Lo ha dichiarato il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, secondo una nota del dipartimento di Stato, in occasione della festa nazionale russa. «Purtroppo, questa non è la realtà nella Russia di oggi», ha aggiunto. «Il Cremlino ha intensificato la sua repressione contro la società civile e i media indipendenti. Troppi cittadini russi sono dietro le sbarre per il “crimine” di dire la verità al potere sulle azioni del loro governo. Questa repressione interna si sta verificando mentre il Cremlino sta conducendo una guerra non provocata e ingiustificata contro uno stato sovrano e vicino».

Ore 10:30 - Berlusconi: «Se io fossi stato presidente sarei andato da Putin»

« Ho pensato che se io fossi stato Presidente della Repubblica, sarei potuto andare e ripetere con Putin quello che ho fatto nel 2008», ha detto questa mattina Silvio Berlusconi, parlando a margine del suo voto a Milano per i referendum, presso il seggio di via Ruffini. Poi, intervenendo sulla questione del mancato viaggio di Salvini a Mosca, ha aggiunto: «Mi sembra che sia una polemica del tutto inutile e senza senso. Come tante cose che fanno addosso a noi che sono senza senso».

Berlusconi rompe il silenzio elettorale e attacca giudici e Quirinale: «Gli arresti in Sicilia? La giustizia politicizzata non è morta». Qui l’articolo sulle dichiarazioni del leader di Forza Italia.

Ore 10:51 - Salvini sui viaggi a Mosca: «Aggiornerò Mattarella e Draghi»

«Per la pace metto tutto me stesso, farò ancora di più di quanto fatto sino a ieri, aggiornandone il presidente Draghi e Mattarella e chiunque deve avere aggiornamenti perché la pace merita tutto», ha affermato questa mattina Matteo Salvini, leader della Lega, a margine del suo voto al seggio a Milano per il referendum, affrontando la polemiche sui suoi viaggi a Mosca .«Ho lavorato e sto continuando a lavorare per la pace a testa alta a nostre spese economiche e politiche e lo farò ancora nei prossimi giorni e continuerò a farlo, ci metto la faccia e il portafoglio, mi interessa fermare la guerra e mi faccio carico di qualsiasi attacco e critica, di qualsiasi genere, anzi non mi fermo, nei prossimi giorni accelererò».

Ore 10:55 - Ucraina: attacco missilistico russo nell’ovest, 22 feriti

Un missile lanciato dalle forze russe ha colpito la regione occidentale ucraina di Ternopil: 22 persone sono rimaste ferite, tra cui un bambino di 12 anni. Lo ha fatto sapere il capo dell’amministrazione regionale, Volodymyr Trush, secondo Ukrainska Pravda. Nessuna persona è in pericolo di vita. Trush ha aggiunto che il missile ha colpito una conduttura di gas, che è stata subito disattivata.

Ore 11:33 - Mosca: «A Ternopil distrutto magazzino armi Usa e Ue»

Nella regione di Ternopil, nell’Ovest dell’Ucraina, le forze armate russe hanno distrutto, utilizzando missili da crociera Kalibr, un grande magazzino che conteneva sistemi anticarro e antiaerei portatili forniti a Kiev da Stati Uniti e dai Paesi Ue, ha annunciato il portavoce del ministero della Difesa russo, il tenente generale Igor Konashenkov. L’esercito russo sostiene di avere ucciso almeno 320 militari ucraini nei bombardamenti effettuati nelle ultime ore. Il portavoce dell’esercito ha parlato di 248 obiettivi ucraini colpiti dai missili e dall’artiglieria russa.

Ore 12:15 - Salvini: «Il viaggio a Mosca pagato dalla Lega»

«Il viaggio è stato pagato dalla Lega, io non ho dei rubli e non posso fare il biglietto aereo pagando con quella moneta», ha detto il leader della Lega Matteo Salvini prima di votare a Milano, incalzato dai cronisti sul viaggio che doveva fare a Mosca. «Ho lavorato e sto lavorando per la pace a testa alta a nostre spese, economiche e politiche — ha aggiunto — e lo farò ancora nei prossimi giorni». Poi se qualcuno «fa insinuazioni strane su questioni economiche — ha continuato — ne parleranno gli avvocati perché ci metto la faccia e il portafoglio».

Ore 13:00 - Usa: Mosca conquisterà tutto Lugansk «in settimane»

È probabile che la Russia si impadronirà di tutto la regione di Lugansk nelle prossime settimane, ha detto una fonte anonima dell’amministrazione Biden al Washington Post. Le città ucraine di Severodonetsk e Lysychansk, nell’Oblast di Lugansk, sono sempre più sotto pressione e potrebbero cadere nelle mani delle forze russe entro una settimana, ha aggiunto la fonte.

Ore 13:08 - Ucraina: «Uccisi oltre 32 mila soldati russi da inizio conflitto»

Le Forze armate dell’Ucraina hanno ucciso 32.150 soldati russi dall’inizio del conflitto ad oggi, ha reso noto lo Stato maggiore ucraino attraverso Facebook. Sempre secondo i dati di Kiev, fino ad ora sono stati distrutti 1.430 carri armati di Mosca, 3.484 veicoli corazzati, 715 sistemi di artiglieria, 97 sistemi di difesa aerea e 212 aerei da combattimento, oltre a 178 elicotteri.

Ore 13:10 - Putin: «La giornata della Russia ci riempie di orgoglio»

Vladimir Putin si è congratulato con i concittadini in occasione della Giornata della Russia e li ha invitati a essere uniti. Parlando alla cerimonia di assegnazione dei vincitori del Premio di Stato, il leader del Cremlino ha osservato che la Giornata della Russia riempie di orgoglio «per la storia del Paese e la fiducia nel futuro. Oggi siamo particolarmente consapevoli — ha detto — di quanto sia importante per la Patria, per la nostra società, per il nostro popolo essere uniti». Secondo Putin, questa unità, devozione alla patria e responsabilità per essa sono state lasciate in eredità dagli antenati. «Sappiamo quale grande potere hanno queste tradizioni secolari, questi valori morali, questi fondamenti spirituali. Sono nate e si sono rafforzate nel corso della storia millenaria della Russia. E oggi uniscono il nostro popolo multinazionale».

Ore 13:14 - Il governatore di Lugansk: «I russi hanno distrutto un altro ponte a Severodonetsk»

Le forze russe hanno distrutto un secondo ponte che collegava Severodonetsk a Lysychansk e ne stanno bombardando un terzo. Lo rende noto il governatore dela regione di Luhansk, Serhiy Haidai. Il 22 maggio scorso i russi hanno distrutto il ponte Pavlograd tra Severodonetsk e Lysychansk. «Vogliono completamente isolare la città, togliendoci la possibilità di far uscire le persone o far entrare rifornimenti di munizioni e rinforzi», ha detto Haidai descrivendo la situazione molto difficile, ma precisando che finora i russi non sono riusciti ad entrare nella città.

Ore 13:21 - Vasto incendio nell’impianto chimico Azot dopo i raid russi

I bombardamenti russi hanno causato un enorme incendio all’impianto chimico di Azot, nella città ucraina di Severodonetsk, dove infuriano combattimenti «ininterrotti». Lo ha dichiarato il governatore dell’Oblast, Sergey Gaidai, secondo la Bbc. Gaidai ha detto alla tv ucraina che l’incendio di sabato è iniziato dopo una perdita di decine di tonnellate di petrolio dai radiatori danneggiati. Funzionari ucraini hanno stimato che fino a 800 civili si nascondano nei rifugi antiaerei sotterranei dello stabilimento. Gaidai ha descritto la situazione come «difficile, ma sotto controllo».

Ore 13:46 - Londra: «A Severodonetsk i russi hanno bisogno di nuove truppe»

La Russia sta usando la sua superiorità in forze e artiglieria per impadronirsi gradualmente del territorio di Severdonetsk, in Donbass. Lo rileva l’ultimo bollettino dell’intelligence militare britannica, secondo cui Mosca «continua a cercare di avere più unità di combattimento da schierare in Ucraina. Nelle ultime settimane, ha probabilmente iniziato a prepararsi a schierare il terzo battaglione di alcune formazioni da combattimento». La maggior parte delle brigate, fa notare Londra, normalmente impegna in operazioni contemporanee solo un massimo di due dei propri tre battaglioni. «I terzi battaglioni all’interno delle brigate spesso non hanno un organico completo: la Russia dovrà probabilmente fare affidamento su nuove reclute o riservisti per schierare queste unità in Ucraina», avverte il ministero della Difesa britannico. Schierare tutti e tre i loro battaglioni contemporaneamente ridurrà probabilmente la capacità a lungo termine delle formazioni di rigenerare la potenza di combattimento dopo le operazioni, conclude il bollettino.

Ore 13:47 - Mosca: «Entro oggi la spiaggia Mariupol sarà del tutto sminata»

La spiaggia di Mariuopl, la città-martire nel Sud dell’Ucraina, sarà completamente bonificata dalle mine entro la fine della giornata di oggi e sarà garantita la sicurezza della navigazione in prossimità del porto, che secondo fonti russe era già stato sminato nelle ultime settimane. Lo ha annunciato un rappresenta del ministero della Difesa russo, durante una visita in città di un gruppo di giornalisti, come riporta la Tv dell’esercito russo Zvezda. «La Federazione Russa non sta creando nessuno ostacolo al passaggio delle navi», aveva detto mercoledì il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ad Ankara, evitando di menzionare che l’Armata — oltre a fermare le rotte commerciali nel Mar Nero — ha distrutto il porto di Mariupol e bloccato quello di Odessa e Mykolaiv.

Questo blocco marittimo imposto dai russi sta facendo marcire nei porti ucraini grano e altri prodotti agricoli (23 milioni di tonnellate, ma potrebbero diventare 75 entro l’autunno dice Zelensky), innescando una crisi alimentare globale che colpisce in particolare sui Paesi più poveri dell’Africa e del Medio Oriente. In questa partita, però, Mosca recita la parte della vittima, sostenendo che il blocco sia causato dalle sanzioni occidentali e dalle migliaia di mine galleggianti seminate dagli ucraini lungo la costa per impedire un attacco anfibio su Odessa. «La palla è nel loro campo», ha detto il ministro russo. Peccato che, ha replicato il viceministro dell’Economia ucraino Taras Kachka, il problema non sono le mine — fondamentali per proteggere Odessa: gli ucraini non si fidano — ma le navi da guerra russe che ostacolano le esportazioni.

La battaglia navale e commerciale del Mar Nero si combatte sulle mine.

Ore 14:35 - Il viceministro degli Esteri ucraino: «Il grano esportato attraverso Polonia e Romania»

L’Ucraina ha stabilito due percorsi per l’esportazione del grano, uno attraverso la Polonia ed uno attraverso la Romania, per cercare di scongiurare la crisi alimentare provocata dal blocco delle esportazioni dai porti dell’Ucraina. Lo ha dichiarato il vice ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Senik. Il governo ucraino è in negoziati con i Paesi baltici per la creazione di un terzo corridoio per l’esportazione del grano, ha aggiunto Senik.

Ore 14:42 - Comandante Azov: «Molti corpi dei nostri ancora a Mariupol»

Confermando che i corpi di circa 220 difensori di Azovstal sono stati consegnati nel recente scambio con i russi, un comandante del reggimento Azov afferma che «altrettanti corpi» ancora rimangono a Mariupol. «Continuano i negoziati per altri scambi, per permettere di riportare a casa altri corpi — afferma Maksym Zhorin in un video su Telegram — tutti i corpi devono essere restituiti e questo è qualcosa su cui lavoreremo».

Ore 14:41 - Kiev: «La Russia ha tentato di far esplodere oleodotto nell’est»

La Russia ha tentato di danneggiare l’oleodotto di Druzhba, nell’est dell’Ucraina, quando ieri tre esplosioni si sono verificate vicino al villaggio di Gulivka, nella regione di Bryansk, a circa 40 chilometri dal confine. Lo ha riferito Ukrainska Pravda, citando a sua volta Meduza. Le esplosioni hanno colpito parti annesse della conduttura, che non è stata danneggiata. I media precisano che l’oleodotto è chiuso dal 24 febbraio, ma all’interno si trova carburante.

Ore 14:53 - Draghi in Israele: sul tavolo energia, Ucraina e antisemitismo

Domani inizierà la prima visita in Medio Oriente di Mario Draghi come presidente del Consiglio. La missione a Gerusalemme precede altri importanti impegni internazionali delle prossime settimane, tra cui i Summit G7 e Nato e la visita ad Ankara. Al centro degli incontri con le massime istituzioni israeliane ci saranno il rafforzamento delle relazioni bilaterali, la situazione in Ucraina e la sicurezza alimentare con la necessità di scongiurare la crisi in atto, i temi energetici, il processo di pace israelo-palestinese e l’antisemitismo, riporta in una nota di background Palazzo Chigi.

 Ore 15:01 - Ex militare britannico ucciso in combattimento a Severodonetsk

Un ex soldato britannico è morto combattendo contro le forze russe a Severodonetsk, in Ucraina. Lo ha annunciato la sua stessa famiglia, come riporta Sky News. Jordan Gatley aveva lasciato l’esercito britannico a marzo ed era volato in Ucraina per schierarsi a fianco delle truppe di Kiev. Il padre dell’ex militare, Dean Gatley, ha scritto su Facebook di aver ricevuto la notizia il 10 giugno. Gatley, secondo quanto riferito dal genitore, non solo combatteva ma, «col suo team» addestrava anche le forze ucraine.

Ore 15:07 - Zelensky: «Siamo a 108 giorni di guerra e il Donbass resiste»

Vi ricordate come in Russia, all’inizio di maggio, speravano di conquistare tutto il Donbass? Siamo a 108 giorni di guerra, siamo a giugno e il Donbass resiste». È quanto afferma Volodymyr Zelensky, in un messaggio video in cui si dice orgoglioso delle truppe ucraine che stanno resistendo all’avanzata russa nel Donbass.

Ore 15:29 - Kiev: attivati due corridoi terrestri per esportare il grano

L’Ucraina ha creato due corridoi terrestri attraverso la Polonia e la Romania per esportare il grano: lo ha detto il viceministro degli esteri di Kiev, Dmytro Senik. Il ministro, citato dal Guardian, ha ribadito che la sicurezza alimentare globale è a rischio perché l’invasione russa dell’Ucraina ha fermato le esportazioni di grano ucraino dal Mar Nero. L’Ucraina - ha proseguito Senik - è anche in trattativa con gli stati baltici per aggiungere un terzo corridoio per le esportazioni alimentari.

Ore 17:09 - Filorussi, non daremo assalto a impianto Azot

Le forze russe e alleate separatiste nella regione di Luhansk, in Ucraina, non hanno in programma di dare l’assalto all’impianto chimico Azot a Sieverodonetsk, dove le truppe ucraine stanno resistendo. Lo ha dichiarato un funzionario separatista, secondo Interfax, sottolineando che i negoziati con i soldati di Kiev per ora non hanno portato a un accordo. 

«Non ci sono piani per assaltare Azot. La fabbrica è assediata. Le truppe ucraine che rimarranno lì saranno costrette ad arrendersi», ha detto il politico filorusso, escludendo che ai combattenti sia concesso un corridoio sicuro per ricongiungersi all’esercito, come era stato richiesto. 

Secondo il governatore dell’Oblast, Sergey Gaidai, sino fion a 800 i civili, tra cui bambini, che hanno trovato rifugio nei bunker sotterranei di Azot. I bombardamenti russi hanno causato un grande incendio nell’impianto, senza causare vittime, mentre secondo quanto riferito in precedenza parte dei civili è riuscita a lasciare la centrale.

Ore 18:59 - Erdogan: «La prossima settimana parlerò di grano con Putin e Zelensky»

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato un colloquio, la prossima settimana, con il presidente russo Vladimir Putin e con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky sull’apertura di corridoi per l’esportazione del grano. «Parleremo la prossima settimana di quali passi fare, sia con Putin che con Zelensky», ha detto Erdogan, secondo l’agenzia Anadolu.

Ore 20:42 - Governatore Luhansk: «Ancora 500 civili in impianto Azot di Severodonetsk»

«Sul territorio dello stabilimento di Azot a Severodonetsk restano circa cinquecento civili, di cui quaranta bambini». Lo comunica su Telegram il governatore della regione di Luhansk, Sergei Haidai, spiegando le difficoltà legate all’evacuazione delle persone dalla città del Donbass duramente attaccata dalle forze russe, che a Severodonetsk oggi hanno distrutto un altro dei tre ponti che collegano la città al resto della regione. Il terzo, «che è stato tutto il giorno sotto il fuoco nemico, è vecchio e ad alto rischio di crollo», sottolinea il governatore, ribadendo che «non c’è evacuazione da Severodonetsk. L’unico modo per uscire dalla città è percorrere il ponte sopravvissuto, ma è estremamente pericoloso». Per questo l’amministrazione regionale sta «lavorando con la vicepremier Iryna Vereshchuk» per organizzare un’evacuazione. «Ci auguriamo che sia possibile un’uscita organizzata dalla città, ma per questo dobbiamo ottenere garanzie di sicurezza», conclude Haidai.

Ore 22:42 - Media, russi attaccano centrale termoelettrica a Donetsk

Le forze russe hanno attaccato la centrale termoelettrica ucraina Vuhledar a Donetsk, secondo il quotidiano locale ucraino Novosti Donbassa. Lo riporta il Guardian. Nei video pubblicati online, si possono vedere pennacchi di fumo nero che escono dalla centrale elettrica, una delle strutture più alte dell’Ucraina. L’impianto è controllato dalle forze armate ucraine. Le forze russe occupano la città di Svitlodarsk, a circa cinque chilometri dallo stabilimento.

Ore 01:17 - Pronti i mezzi corazzati tedeschi per Kiev, ma manca l’ok di Berlino

I primi mezzi corazzati Marder sono già pronti, ma manca l’ok del governo tedesco alla consegna all’Ucraina: lo afferma il produttore di armi Rheinmetall, citato dal quotidiano Bild. L’amministratore delegato della Rheinmetall, Armin Papperger, ha dichiarato a Bild che l’azienda sta riparando circa 100 veicoli Marder e che alcuni di questi sono già utilizzabili. Tuttavia - sottolinea Papperger - spetta a Berlino decidere dove spedirli. Sulla questione è intervenuto anche l’ambasciatore ucraino in Germania, Andriy Melnyk, che su Twitter ha tuonato: «Perché rifiutate all’esercito ucraino questi Marder, mentre l’Ucraina sta sanguinando nel Donbass davanti ai vostri occhi?». Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ricorda il Kyiv Independent, è stato accusato di aver bloccato le forniture di armi all’Ucraina e non una sola arma pesante è stata fornita finora dalla Germania a Kiev.

Ore 01:35 - I Radicali: Draghi convochi Salvini per chiarimenti sui rapporti con Mosca

«Non occorre essere oppositori intransigenti di Putin come lo sono stati per 23 anni i Radicali Italiani per accorgersi che la vera minaccia alla sicurezza nazionale, qui ed ora, non sono gli immigrati come ama ripetere Matteo Salvini ma i suoi legami poco trasparenti con la Russia». Così in una nota Massimiliano Iervolino, Igor Boni e Giulio Manfredi, segretario, presidente e membro di giunta di Radicali Italiani. «Ricapitolando: Matteo Salvini - ricordano - firma nel 2017 a Mosca un accordo di collaborazione fra Lega e `Russia Unita´, che è ancora formalmente in vigore; Matteo Salvini incontra a più riprese l’ambasciatore russo in Italia dopo l’aggressione della Russia all’Ucraina, senza avvisare il governo Draghi di cui fanno parte ministri leghisti in possesso di dati sensibili». E ancora: «Salvini tenta di andare a Mosca, senza avvisare il governo, e dà l’incarico di comprare i biglietti del viaggio all’ambasciata russa, infischiandosene delle sanzioni dell’Unione Europea alla Russia. La polemica sui rimborsi del viaggio è ridicola; la vera questione è che se non vi fossero state fughe di notizie, Salvini sarebbe effettivamente volato a Mosca, compromettendo sia l’unità d’azione del governo Draghi sia l’unità d’azione dell’Unione Europea nei confronti di Mosca. Chiediamo al premier Draghi di convocare Salvini per chiarimenti. Ma chiediamo anche agli esponenti della Lega di prendere posizione pubblicamente (non nei corridoi) contro l’operato vergognoso del loro segretario di partito; è nel loro interesse, perché ogni passo falso di Salvini sono migliaia di voti leghisti che passano a Giorgia Meloni».

Ore 01:41 - Nel Donbass la guerra elettronica dei russi ha «accecato» gli ucraini

I piccoli droni mandati in ricognizione cadono. Le immagini dei loro video sono «torbide». Le comunicazioni radio non funzionano. È impossibile avvistare una colonna di tank che avanza, complicato impartire ordini e riceverli. I soldati sono «ciechi» e «sordi», mentre sulle loro teste sta per rovesciarsi l’inferno. Sono le conseguenze sul campo di battaglia della guerra elettronica, che colpisce comunicazioni e sistemi di guida, l’artiglieria, i caccia, i droni o i missili cruise. Mosca, nell’ora X dell’invasione, ha sferrato un’ampia azione cyber che però è stata «incassata» con conseguenze minori da Kiev. Nelle settimane successive i russi ne hanno fatto un uso moderato, forse perché non volevano esporre più di tanto i propri sistemi, temevano che alcuni dei mezzi potessero cadere in mano nemica. In effetti gli ucraini hanno catturato — secondo l’Associated Press che ha dedicato un’analisi a questo fronte — un Krasukha 4 (concepito per interferire su segnali satellitari e radar) e un Borisoglebsk 2, esemplare tra i più avanzati, studiato in chiave anti-drone. (Qui l’articolo completo di Andrea Marinelli e Guido Olimpio)

Ore 01:45 - Il viaggio del premier Draghi tra Israele e Turchia

Esiste un filo rosso fra il viaggio in Algeria di due mesi fa, quello che farà ad Ankara ad inizio di luglio e la visita che comincia oggi a Gerusalemme. Gli spostamenti di Mario Draghi in un triangolo che ha come baricentro il Mediterraneo sono tutti punteggiati dalla necessità di sganciarsi in modo definitivo, e il più velocemente possibile, dal gas russo. L’agenda della visita del premier, che vedrà sia le autorità israeliane che palestinesi, avrà al centro le relazioni bilaterali fra Italia e Israele, diversi punti di confronto sulla guerra in Ucraina, ma il dossier del gas non sarà secondario. È infatti molto probabile, secondo fonti vicine al dossier, che il progetto da 6 miliardi per costruire il gasdotto sottomarino EastMed possa essere alla fine abbandonato. Interessa all’Italia come all’Ue, potrà pompare a regime 10 miliardi di metri cubi di gas dal secondo giacimento del Mediterraneo, il Leviathan, a 130 km dalla città di Haifa, ma non piace agli americani, è troppo costoso, e potrebbe avere alternative geopolitiche migliori: collegare il giacimento via terra sino ai gasdotti algerini, oppure dirottarlo sull’Europa attraverso la Turchia, opzione più difficile dal punto di vista politico, visto che il giacimento è al centro di conflitti e rivendicazioni contrapposte fra greci, ciprioti e turchi, ma di cui si discute.

Ore 02:14 - Ancora 500 civili all’interno dello stabilimento Azot

Sono ancora circa 500 i civili che rimangono all’interno dell’impianto chimico Azot a Severodonetsk, secondo le autorità locali citate dal Kiev Independent. Il governatore dell’oblast ucraino estremorientale di Lugansk, Serhiy Haidai, spiega che tra queste persone ci sono circa 40 bambini. Due giorni fa bombardamenti russi sulla fabbrica hanno provocato la perdita di tonnellate di petrolio e lo scoppio di un violento incendio. I civili hanno iniziato successivamente a lasciare l’impianto, in cui si sono rifugiate circa 800 persone compresi militari.

Ore 02:28 - Amnesty International: abbiamo le prove dei crimini di guerra dei russi

Amnesty International accusa la Russia di crimini di guerra in Ucraina, affermando che centinaia di civili sono morti a Kharkiv in attacchi effettuati con bombe a grappolo. L’Ong per i diritti umani afferma di aver trovato prove che dimostrano che in almeno sette attacchi ai quartieri della seconda città più grande dell’Ucraina nordorientale le forze russe hanno utilizzato bombe di tipo 9N210 e 9N235 e mine a frammentazione, due categorie di armi vietate dai trattati internazionali. In un ultimo rapporto intitolato `Chiunque può morire in qualsiasi momento´, Amnesty spiega come le forze russe abbiano ucciso e causato immensi danni bombardando incessantemente le aree residenziali di Kharkiv dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio. «Le persone sono state uccise nelle loro case e nelle strade, nei campi da gioco e nei cimiteri, mentre aspettavano in fila per gli aiuti umanitari o facevano la spesa per cibo e medicine», afferma Donatella Rovera, ricercatrice su crisi e conflitti presso Amnesty. «L’uso ripetuto di munizioni a grappolo ampiamente vietate è scioccante e dimostra un completo disprezzo per le vite dei civili», aggiunge. Sebbene la Russia non sia firmataria né della Convenzione sulle munizioni a grappolo né di quella sulle mine antiuomo, il diritto umanitario internazionale - sottolinea Amnesty - vieta gli attacchi e l’uso di armi che per loro natura colpiscono indiscriminatamente e costituiscono un crimine di guerra.

Ore 02:53 - Il 15enne Andriy: ecco come con il mio drone ho fermato i tank russi

Come Davide contro Golia. Con un piccolo drone contro le colonne di mezzi corazzati russi. Un quindicenne e il padre contro l’esercito di Mosca. È la straordinaria storia raccontata dal giornalista John Leicester per l’agenzia Ap. Gli ucraini Andriy Pokrasa, 15 anni, e suo padre, Stanislav, nei primi giorni dell’invasione russa, sono fra i tanti esempi di come la popolazione locale abbia contribuito alla resistenza con mezzi di fortuna o utilizzando droni acquistati in precedenza per tutt’altri fini. I due, quando hanno sentito avvicinarsi le colonne delle truppe nemiche, hanno lanciato in aria il loro piccolo drone, hanno scattato foto a volo d’uccello della colonna corazzata in movimento verso Kiev e ne hanno individuato le coordinate, inviando rapidamente le preziose informazioni all’esercito ucraino. In pochi minuti, batterie di artiglieria hanno colpito le forze d’invasione, con effetti devastanti.

Guerra Ucraina-Russia, attivati due corridoi via terra per esportare il grano: ucciso ex soldato UK a Severodonetsk. Redazione su Il Riformista il 12 Giugno 2022. 

Il conflitto in Ucraina è arrivato al 109esimo giorno, con la situazione sul campo di battaglia che si fa sempre più logorante per le truppe di Kiev, impegnate in una guerra di posizione nel Donbass, per evitare che la Regione fisica in mano russa.

Conflitto che, hanno ammesso da Kiev, è costato all’Ucraina almeno 10mila soldati morti in questi primi cento giorni.

La vera svolta è arrivata però sul piano ‘diplomatico’. Ieri la visita a sorpresa della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a Kiev, con la promessa a Volodymyr Zelensky di garantire all’Ucraina lo status di Paese candidato per l’Unione europea in una settimana. 

Ieri la Bild aveva inoltre anticipato che il cancelliere tedesco Olaf Scholz pianificando un viaggio congiunto a Kiev con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e con il presidente francese, Emmanuel Macron, prima del vertice del G7, che inizierà il 26 giugno.

Al contrario, vanno segnalato rapporti ‘incrinati’ tra Kiev e Washington, con un reciproco scambio d accuse tra Biden e Zelensky. “Il presidente ucraino non volle ascoltare i nostri avvertimenti, sapevo di avere informazioni solide per prevedere l’imminente aggressione di Putin”, ha detto il leader della Casa Bianca. Al vetriolo la replica di Zelensky, che ha ricordato come il Paese avesse chiesto “sanzioni preventive” contro Mosca: “Se avessimo iniziato a ricevere armi pesanti a gennaio, le cose sarebbero potute andare diversamente”.

ORE 2 – ZELENSKY: “DONBASS TIENE DURO, OCCUPANTI SI PENTIRANNO” – “Ricordate come la Russia sperava di conquistare l’intero 

Donbas all’inizio di maggio? Siamo al 108esimo giorno di guerra, a giugno. Il Donbas tiene duro”. Queste le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video messaggio postato sul suo profilo Facebook aggiungendo che “dobbiamo fare di tutto per far pentire gli occupanti di aver fatto tutto questo e renderli responsabili di ogni omicidio e di ogni colpo inferto all’Ucraina”.

ORE 3 – ZELENSKY ANNUNCIA: “STIAMO LIBERANDO REGIONE KHERSON” – “Le truppe ucraine stanno gradualmente liberando il territorio della regione di Kherson”. L’annuncio arriva dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che sottolinea in un suo videomessaggio che “il villaggio di Tavriis’ke è stato aggiunto all’elenco degli insediamenti restituiti al nostro Stato” mentre “c’è un un certo progresso anche nella regione di Zaporizhzhia”.

ORE 4 – CINA: “MAI DATO SUPPORTO MATERIALE ALLA RUSSIA” – Parlando al vertice sulla sicurezza dello Shangri-La Dialogue di Singapore, il ministro della Difesa cinese Wei Fenghe ha sottolineato che Pechino non ha mai fornito alcun supporto materiale alla Russia nella guerra contro l’Ucraina. 

Un conflitto o una guerra “sono l’ultima cosa che la Cina vorrebbe vedere in Ucraina. Allo stesso tempo, non crediamo che la massima pressione o sanzioni possano risolvere il problema”, ha detto Wei, bocciando ancora una volta l’efficacia delle sanzioni.

ORE 5 – PER GLI STATI UNITI LUGANSK IN MANO RUSSA IN POCHE SETTIMANE – Sono previsioni a tinte fosche quelle che arrivano dagli Stati Uniti sull’andamento del conflitto in Ucraina. 

Un funzionario della Difesa americana, citato dal Washington Post, evidenzia che la Russia dovrebbe prendere  il controllo dell’intera regione del Lugansk entro poche settimane. Le città di Severodonetsk e Lysychansk sono già sotto forte pressione e la regione potrebbero cadere sotto il peso delle forze russe in una settimana, riferisce il funzionario Usa.

ORE 7:30 – LA CINA SU MOSCA: “PARTNER IMPORTANTE, NON UN ALLEATO” – Sempre intervenendo al vertice sulla sicurezza dello Shangri-La Dialogue di Singapore, il ministro della Difesa cinese Wei Fenghe ha escluso che il rapporto del gigante asiatico con la Russia sia una “alleanza”, definendo invece Mosca “partner importante”. 

“Il rapporto tra Cina e Russia si sta sviluppando lungo la strada giusta. È un partner importante, non un alleato, e il nostro rapporto, che continuerà a crescere, non è diretto contro terzi”, ha detto Wei.

ORE 8:15 – PER KIEV ASSALTO RUSSO A SEVERODONETSK CONTINUA “SENZA SUCCESSO” – Secondo lo Stato maggiore dell’esercito ucraino, l’assalto russo contro Severodonetsk continua “senza successo”, sottolineando che i soldati ucraini hanno anche respinto l’esercito di Mosca vicino a Vrubivka, Mykolaiv e Vassylivka.

ORE 9 – KIEV ASSICURA DI CONTROLLARE IMPIANTO AZOT DI SEVERODONETSK – Serhiy Haidai, il governatore della regione di Lugansk, ha assicurato su Telegram che l’Ucraina mantiene tuttora il controllo dell’impianto chimico Azot a Severdonetsk, dove ci sarebbero centinaia di civili.

Rodion Miroshnik, che rappresenta le autorità di occupazione russe a Lugansk, ha sostenuto sabato che i civili hanno cominciato a lasciare lo stabilimento e aggiunto che quelli che rimangono sono “ostaggi”. Nei rifugi antiaerei sotterranei dell’impianto, ci sarebbero circa 200 dipendenti dello stabilimento e 800 civili.

ORE 10:50 – MISSILI RUSSI SU TERNOPIL, NELL’OVEST DELL’UCRAINA: 22 PERSONE FERITE – Un missile lanciato dalle forze russe ha colpito la regione occidentale ucraina di Ternopil: 22 persone sono rimaste ferite, tra cui un bambino di 12 anni. Lo ha fatto sapere il capo dell’amministrazione regionale, Volodymyr Trush, secondo Ukrainska Pravda. Nessuna persona è in pericolo di vita. Trush ha aggiunto che il missile ha colpito una conduttura di gas, che è stata subito disattivata.

ORE 11:15 – VON DER LEYEN IN POLONIA: “UE ATTESA A DECISIONE STORICA SULL’UCRAINA” – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha ribadito che gli Stati membri sono chiamati a una “decisione storica” sull’opportunità di concedere all’Ucraina lo status di candidato all’Ue. “Spero che tra 20 anni, guardando indietro, potremo dire di aver fatto la cosa giusta”, ha detto von der Leyen al ritorno in Polonia dopo aver visitato Kiev.

ORE 11:50 – ZELENSKY: “INGRESSO NELL’UE RAFFORZERA’ L’INTERA UNIONE” – Volodymyr Zelensky, nel suo consueto videomessaggio della notte, ha espresso la speranza che il suo paese ottenga lo status di candidato all’Ue.

La fase finale di una “grande maratona diplomatica” è iniziata, ha detto: “In questa maratona siamo davvero insieme all’Unione europea, in una squadra, e questa squadra deve vincere. Sono convinto che questa decisione possa rafforzare non solo il nostro Stato, ma anche l’intera Unione europea”.

ORE 12:35 – RUSSI HANNO DISTRUTTO DUE DEI 3 PONTI CHE PORTANO A SEVERODONETSK – Le forze russe hanno gia’ distrutto due dei tre ponti che portano a Severodonetsk. Lo annuncia il capo dell’amministrazione militare regionale del Lugansk, Sergiy Gaidai, secondo quanto riportano le agenzie ucraine.

“I russi hanno distrutto nella notte il secondo ponte che porta al centro regionale, in questo momento stanno bombardando l’ultimo terzo cavalcavia della città: stanno facendo tutto per tagliare Severodonetsk. I prossimi due o tre i giorni saranno significativi e non escludiamo attacchi in altre direzioni, ovvero la rotta Lysychansk-Bakhmut, di cui stanno cercando di prendere il controllo”, ha aggiunto Gaidai.

ORE 13:40 – “ENTRO OGGI SPIAGGIA DI MARIUPOL COMPLETAMENTE BONIFICATA” – La spiaggia di Mariuopl, la cittù nel Sud dell’Ucraina, sarà completamente bonificata dalle mine entro la fine della giornata di oggi e sarà garantita la sicurezza della navigazione in prossimita’ del porto. Lo ha annunciato un rappresenta del ministero della Difesa russo, durante una visita in città di un gruppo di giornalisti, come riporta la Tv dell’esercito russo, Zvezda.

ORE 14:05 – FILORUSSI DI LUGANK NON HANNO IN PROGRAMMA ASSALTO ALL’IMPIANTO AZOT – Le milizie della Repubblica popolare di Lugansk “non hanno in programma di prendere d’assalto l’impianto chimico Azot a Severodonetsk”, dove rimangono trincerati truppe e civili ucraini. Lo ha dichiarato una fonte nell’amministrazione della repubblica separatista del Donbass. “Non ci sono piani per prendere d’assalto lo stabilimento Azot. L’impianto è sotto assedio. I soldati ucraini rimasti lì “dovranno arrendersi”, ha detto la fonte.

ORE 15:10 – EX MILITARE BRITANNICO UCCISO NEI COMBATTIMENTI A SEVERODONETSK – Un ex soldato britannico è morto combattendo contro le Forze russe a Severodonetsk, in Ucraina. Lo ha annunciato la sua stessa famiglia, come riporta Sky News. Jordan Gatley aveva lasciato l’esercito britannico a marzo ed era volato in Ucraina per schierarsi a fianco delle truppe di Kiev. Il padre dell’ex militare, Dean Gatley, ha scritto su Facebook di aver ricevuto la notizia il 10 giugno. Gatley, secondo quanto riferito dal genitore, non solo combatteva ma “col suo team” addestrava anche le forze ucraine.

ORE 15:35 – ATTIVATI DUE CORRIDOI TERRESTRI TRAMITE POLONIA E ROMANI A PER ESPORTARE GRANO –  L’Ucraina ha creato due corridoi terrestri attraverso la Polonia e la Romania per esportare grano ed evitare una crisi alimentare globale, anche se ‘colli di bottiglia’ rallentano la catena di approvvigionamento: lo ha detto il viceministro degli esteri di Kiev, Dmytro Senik. Il ministro, citato dal Guardian, ha ribadito che la sicurezza alimentare globale è a rischio perchè l’invasione russa dell’Ucraina ha fermato le esportazioni di grano ucraino dal Mar Nero. L’Ucraina – ha detto – è anche in trattativa con gli stati baltici per aggiungere un terzo corridoio per le esportazioni alimentari, ha aggiunto Senik

ORE 16 – STOLTENBERG FIDUCIOSO SU INGRESSO NELLA NATO DI FINLANDIA E SVEZIA – Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, si è detto fiducioso sull’ingresso di Finlandia e Svezia nell’Alleanza, nonostante i “legittimi timori della Turchia” nei loro confronti e ha definito “cruciale” il prossimo vertice di Madrid del 29-30 giugno. “Il vertice di Madrid non è mai stato considerato l’ultima scadenza per completare la ratifica dell’ingresso di Finlandia e Svezia”, ha affermato Stoltenberg, in visita di lavoro a Helsinki, in una dichiarazione congiunta con il presidente del Paese, Sauli Niinisto. I timori della Turchia nei confronti dell’adesione di Helsinki e Stoccolma “devono essere presi sul serio” e il modo per superarli è “sedersi e parlare”, ha insistito il segretario generale della Nato.

ORE 17:05 – COMMISIONE ONU SU CRIMINI DI GUERRA IN UCRAINA IN VISITA A KIEV – La commissione internazionale indipendente dell’Onu che deve indagare sui crimini legati all’aggressione russa è in visita nei territori della regione di Kiev occupati a marzo. Lo annuncia su Telegram il governatore Oleksiy Kuleba, che insieme al capo della polizia nazionale della regione di Kiev Andriy Nebytov e all’investigatore capo della regione Viktor Luhov ha incontrato a Irpin gli esperti della commissione internazionale.

“Nella regione di Kiev – ricorda Kuleba – sono stati ritrovati i corpi di oltre 1.300 civili uccisi dagli occupanti russi. Una cifra che aumenta man mano che sgomberiamo le macerie delle case distrutte. E ogni volta vengono rivelati nuove atrocità commesse dai russi”. Il governatore ringrazia quindi “la comunità internazionale per il lavoro, perché è nostra responsabilità comune ritenere la Russia responsabile per ciò che ha fatto in Ucraina”.

ORE 18:10 – FINLANDIA RIFIUTA ADESIONE ALLA NATO SENZA LA SVEZIA – La Finlandia rifiuterà l’adesione alla Nato senza la Svezia, nel caso i problemi di Stoccolma con la Turchia dovessero comportare il suo rinvio all’adesione. 

A sottolinearlo oggi il presidente finlandese Sauli Niinisto alla conferenza stampa con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. “Il caso della Svezia è anche nostro. Ciò significa che andiamo di pari passo”, ha affermato Niinisto.

ORE 19 – ERDOGAN VERSO COLLOQUI CON PUTIN E ZELENSKY SU QUESTIONE GRANO – Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha annunciato per la prossima settimana colloqui con i leader russo e ucraino, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, sulla questione dei corridoi per l’export di grano. Lo riportano i media turchi.

ORE 20:20 – SOLDATI UCRAINI RESPINGONO ATTACCO RUSSO VICINO SLOVIANSK – “Vicino a Sloviansk, i soldati ucraini hanno respinto con successo gli attacchi russi a Dovgenke, Mazanivka e Dolyna”.

Lo fa sapere lo Stato maggiore delle forze armate dell’Ucraina nell’informativa quotidiana sull’andamento dei combattimenti, che precisa che nell’area di Donetsk, “i principali sforzi del nemico si concentrano sulle direzioni Severodonetsk e Bakhmut”. “Il nemico sta cercando di superare la resistenza delle truppe ucraina, per stabilire il pieno controllo su Severodonetsk, dove i combattimenti continuano”, si legge nell’informativa diffusa dallo Stato maggiore.

Ucraina - Russia, le news dalla guerra oggi. Kiev: "I russi avanzano verso Kharkiv". Zelensky: "Sul sostegno della Germania ci servono certezze". Nuova fossa comune a Bucha. Il Cremlino: "Le sanzioni sono un boomerang per l'Occidente". La Repubblica il 14 Giugno 2022.

Si combatte "per ogni metro" a Severodonetsk, nell'est dell'Ucraina. Nelle parole del presidente Volodymyr Zelensky il quadro drammatico della situazione sul campo: "Il costo umano della battaglia di Severodonetsk è terribile". La città, nella regione di Luhansk, affronta anche l'incubo isolamento: il governatore Serhiy Haidai ha riferito che tutti e tre i ponti verso il centro città sono stati distrutti. Impossibile, quindi, evacuare i residenti o trasportare merci. Le forze russe hanno preso di mira la centrale chimica Azot, dove si sono rifugiati - secondo Kiev - "500 civili, 40 dei quali bambini". Intanto Zelensky incalza Berlino: "La Germania è arrivata un po' più tardi di alcuni dei nostri paesi vicini in termini di consegne di armi. Questo è un dato di fatto", ha detto in un'intervista alla Zdf. "Sul sostegno della Germania abbiamo bisogno di certezze". E Mosca prova ad avanzare anche verso Kharkiv, "ma lentamente", dicono gli ucraini.

00.00 Usa: "Non interferiamo con dibattito su adesione all'Ue"

Gli Stati Uniti non intendono interferire nel dibattito sulla richiesta di adesione accelerata dell'Ucraina all'Ue. Lo ha detto in conferenza stampa la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre. "Non spetta a noi decidere. Non facciamo parte dell'Ue, dell'Unione Europea", ha detto Jean-Pierre rispondendo a una domanda in proposito, "spetta ai membri decidere, non interferiremo con qualcosa con cui non abbiamo nulla a che fare".

00.30 Zelensky denuncia i ritardi di Berlino sulle armi

"La Germania è arrivata un po' più tardi di alcuni dei nostri paesi vicini in termini di consegne di armi. Questo è un dato di fatto". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista alla Zdf. "Ma all'inizio della guerra non avevamo bisogno della politica, avevamo bisogno di aiuto", ha aggiunto.

00.40 Kiev: "I russi avanzano verso Kharkiv"

I russi stanno avanzando, anche se lentamente, nella regione di Kharkiv, la seconda città dell'Ucraina che si trova nel nord del Donbass. A dirlo è il capo dello staff del presidente Volodymyr Zelensky, Oleksiy Arestovych, durante un intervento televisivo. Le truppe russe nell'area hanno ricevuto nuovi rinforzi e hanno potuto ottenere dei successi sul campo, ha spiegato, ma "fortunatamente" le cose l'avanzata non è veloce e al momento ha smentito la conquista russa di Old Saltov, nell'est della regione, dove c'è un insediamento militare.

01.20 Nuova fossa comune a Bucha

Una nuova fossa comune è stata scoperta nel villaggio di Myrotske, nel distretto di Bucha. Lo ha detto il capo della polizia di Kiev Andrii Nebytov su Facebook. Al suo interno sette corpi. "Diverse vittime avevano le mani e le ginocchia legate".

02.40 Austin conferma impegno Usa sulle armi

Il ministro della Difesa Usa Lloyd Austin prova a rassicurare Kiev: "Gli Stati Uniti sono impegnati sia sul fronte dell'Indo-Pacifico, per garantire che sia libero e aperto, sia  per garantire che l'Ucraina abbia tutte le armi necessarie "per difendersi da una guerra non provocata", ha detto durante la sua visita a Bangkok. Ed ha aggiunto: "A Bruxelles, dove parteciperò alla riunione dei ministri Nato della Difesa, il mio primo punto sarà la convocazione della terza riunione del gruppo di contatto sull'Ucraina: un'occasione importante per riunire il nostro gruppo di partner di tutto il mondo, sempre di più, per assicurare che stiamo fornendo all'Ucraina ciò di cui ha bisogno in questo momento".

03.30 Battaglia aerea nel sud dell'Ucraina

Secondo il comando militare di Kiev - citato dal Kyiv Independent - i russi hanno sferrato un attacco con elicotteri negli oblast di Mykolaiv e Kherson ma "sono stati respinti dalle forze ucraine".

04.10 Zelensky: "Battaglia per il Donbass tra le più brutali in Europa"

"La battaglia per la regione del Donbass passerà alla storia come una delle più brutali combattute in Europa e per l'Europa", ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo Zelensky, gli ucraini devono affrontare il "vantaggio significativo dei russi nella quantità di equipaggiamento e, in particolare, nei sistemi di artiglieria. Il prezzo di questa battaglia per noi è molto alto. È spaventoso".

06.30 Severodonetsk irraggiungibile

Funzionari governativi ucraini hanno detto che tre ponti chiave che collegano Severodonetsk a Lysychansk ora sono impraticabili per i veicoli, il che significa che le rotte di rifornimento in entrata e le evacuazioni in uscita attraverso quelle rotte sono impossibili.

07.00 Il Cremlino: "Le sanzioni sono un boomerang per l'Occidente"

"La Russia è un Paese troppo grande perché la guerra con le sanzioni non torni indietro come un boomerang". A dirlo è il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che in una lunga intervista all'agenzia russa Tass, ha parlato del prossimo Forum economico internazionale di San Pietroburgo, a cui il 17 giugno parteciperà lo stesso presidente Vladimir Putin. "Tutte queste restrizioni - ha aggiunto Peskov - stanno colpendo i prezzi di energia, cibo e così via",

Il 110esimo giorno del conflitto. Guerra in Ucraina, assalto finale di Mosca a Severodonetsk. I filorussi minacciano: “Militari scelgano tra resa o morte”. Antonio Lamorte su Il Riformista il 13 Giugno 2022. 

È arrivata al 110esimo giorno la guerra in Ucraina. E potrebbe essere arrivato il momento dell’assedio decisivo a Severodonetsk dove prosegue l’attacco dei filorussi all’impianto Azot dove sono asserragliati soldati ucraini e civili e dove è scoppiato un incendio. Secondo quanto riferito da una fonte anonima dell’amministrazione statunitense al Washington Post è probabile che la Russia si impadronirà di tutta la regione di Lugansk nelle prossime settimane. A fare la differenza nel Donbass sono stati l’artiglieria e gli apparati per la guerra elettronica russi.

Il viceministro degli Esteri Senik ha annunciato: “Il grano sarà esportato attraverso Polonia e Romania”. Sull’apertura di nuovi corridoi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato un colloquio con il presidente russo Vladimir Putin e un altro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La polizia di frontiera polacca ha segnalato intanto l’ingresso nel Paese di oltre quattro milioni di rifugiati ucraini dall’inizio del conflitto.

Dopo l’addio di McDonald’s al mercato russo, i ristoranti che appartenevano alla multinazionale americana sono stati ribattezzati ”Vkousno i tochka” (Delizioso. E basta). Il titolare dell’azienda, il russo Alexandre Govor, ha garantito che manterrà il posto di lavoro ai 51mila dipendenti.

ORE 6:00 – SEVERODONETSK: KIEV TEME ATTACCO MASSICCIO – Il governatore ucraino della Regione di Severodonetsk Serguii Gaidai accusa la Russia di voler “isolare completamente Severodonetsk” e teme un massiccio attacco “per prendere la città” nelle prossime 24 ore. “La situazione a Severodonetsk è estremamente difficile”, ha detto. “Il nemico ha concentrato la maggior parte dei suoi sforzi nella regione settentrionale di Lugansk” dove usa artiglieria di larga scala.

ORE 6:30 – AMNESTY: “ABBIAMO LE PROVE DEI CRIMINI DI GUERRA RUSSI” – L’Ong per i diritti umani Amnesty International accusa la Russia di crimini di guerra in Ucraina. L’organizzazione ha detto di aver trovato le prove degli attacchi con bombe a grappolo a Kharkiv in almeno sette casi. Le tipologie di ordigni 9N210 E 9N235 e mine a frammentazione sono vietate dai trattati internazionali. “Le persone sono state uccise nelle loro case e nelle strade, nei campi da gioco e nei cimiteri, mentre aspettavano in fila per gli aiuti umanitari o facevano la spesa per cibo e medicine”, afferma Donatella Rovera, ricercatrice su crisi e conflitti presso Amnesty. “L’uso ripetuto di munizioni a grappolo ampiamente vietate è scioccante e dimostra un completo disprezzo per le vite dei civili”.

ORE 7:30 – SEVERODONETSK: “RUSSI HANNO FATTO SALTARE PONTE PER USCIRE” – Secondo diverse fonti occidentali i russi hanno fatto saltare il ponte che collegava la città di Severodonetsk con quella di Lysychansk sulla sponda opposta del fiume Siverskyi. L’azione ha distrutto una delle due vie d’uscita della città. Il governatore della regione Gaidai sostiene che un terzo della città è in mano agli ucraini. All’impianto chimico di Azot in corso un assedio simile a quello dell’acciaieria Azovstal di Mariupol.

ORE 9:20 – NELLA REGIONE DI SUMY 30 ATTACCHI RUSSI CON LANCIAMINE IN MATTINATA – “Stamattina abbiamo avuto oltre 30 attacchi con lanciamine provenienti dal territorio russo, che hanno colpito il villaggio di Esmansk”. Lo ha reso noto su Telegram il governatore della regione di Sumy Dmytro Zhyvytskyy, secondo cui, “stando alle prime notizie, gli attacchi non avrebbero provocato vittime”.

ORE 9:35 – RUSSIA ACCOGLIE SFORZI DI MEDIAZIONE DEL VATICANO SUL CONFLITTO –  La Russia accoglie con favore gli sforzi di mediazione della Santa Sede nel conflitto in Ucraina. Lo afferma in un’intervista a Ria Novosti il direttore del Primo dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, Alexey Paramonov.

“La dirigenza vaticana ha ripetutamente dichiarato la propria disponibilità a fornire ogni possibile assistenza per raggiungere la pace e porre fine alle ostilità in Ucraina. Queste affermazioni sono confermate nella pratica. Manteniamo un dialogo aperto e riservato su una serie di questioni, principalmente legate alla situazione umanitaria in Ucraina”, ha detto Paramonov.

ORE 10:30 – FILORUSSI DI SEVERODONETSK: “UCRAINI SCELGANO TRA RESA O MORTE” – Le forze ucraine sono bloccate a Severodonetsk e “quelle unità militari ucraine che sono li’ hanno due opzioni: seguire l’esempio dei loro colleghi e arrendersi, o morire. Non hanno altra opzione”. Lo ha detto in un incontro con la stampa, come riporta Ria Novosti, il vice capo del dipartimento della Milizia popolare della sedicente Repubblica Popolare del Donetsk Eduard Basurin.

Secondo lui, ieri i soldati delle Forze armate ucraine hanno fatto saltare in aria l’ultimo ponte che collegava Severodonetsk con Lisichansk , e ora non possono lasciare la città.

ORE 11 – ZELENSKY: “NEL DONBASS SI COMBATTE PER OGNI METRO, ABBIAMO BISOGNO DI SISTEMI DI DIFESA MISSILISTICA” – La Russia sta schierando forze di riserva nel Donbass per sostenere l’assalto alla città di Severodonetsk, “dove sono in corso combattimenti molto feroci letteralmente ad ogni metro”, così come a Lysychansk, Bakhmut e in altre aree.

Lo ha detto nel suo tradizionale discorso video nella notte il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha affermato che la Russia sta schierando nella regione orientale del Donbass “coscritti poco addestrati e raccolti con una mobilitazione segreta”.

Zelensky ha rinnovato l’appello per nuove armi, chiedendo agli alleati moderni sistemi di difesa missilistica per il suo Paese, affermando che dall’inizio dell’invasione sono stati lanciati dai russi più di 2.600 missili da crociera. Il riferimento è a sistemi antimissile come l’Iron Dome israeliano o come le batterie americane Patriot.

ORE 11:50 – EX PREMIER RUSSO KASYANOV: “IL PUTIN CHE CONOSCEVO ERA DIVERSO” – “Il Putin che conoscevo era diverso”. Parla così in una intervista concessa all’Afp Mikhail Kasyanov, ex premier russo che lavorò con lo Zar tra il 2000 e il 2004.

L’ex premier 64enne, ha ammesso che, come molti russi, non credeva che si sarebbe arrivati alla guerra in Ucraina. La svolta era stata il 21 febbraio, quando Putin convocò gli uomini del suo Consiglio di Sicurezza facendo trasmettere in tv la riunione. “Quando ho visto quell’incontro, ho finalmente capito che sì, ci sarebbe stata una guerra. Conosco queste persone e guardandole ho visto che Putin non era sé stesso. Non dal punto di vista medico, ma politico”.

Attualmente Kasyanov non si trova in Russia, che ha lasciato dopo l’invasione. Dopo il licenziamento del 2004, Kasyanov si è unito all’opposizione fondando il Partito della Libertà del Popolo.

ORE 12:00 – KIEV: “UCCISI 288 BAMBINI DALL’INIZIO DELL’INVASIONE” – Secondo l’ufficio del procuratore generale di Kiev citato da Ukrinform sono 288 i bambini in Ucraina dall’inizio dell’invasine, oltre 527 quelli feriti.

ORE 12:30 – POLONIA: “MACRON, SCHOLZ E DRAGHI NON PRESSINO KIEV” – Il ministro degli Esteri polacco ha chiesto ai leader di Francia, Germania e Italia di non mettere pressioni all’Ucraina per fare concessione alla Russia. Business Insider in Germania ha confermato che il cancelliere tedesco Scholz dovrebbe recarsi a Kiev giovedì prossimo.

ORE 13:00 – PARTITA LA DISTRIBUZIONE DI PASSAPORTI RUSSI A KHERSON – Le autorità collaborazioniste insediate dalle forze militari russe a Kherson occupata hanno iniziato a distribuire i passaporti russi, grazie a una procedura record per un decreto firmato da Putin il mese scorso. Sabato sono stati consegnati i primi 23 documenti ad altrettanti residenti della città del sud est dell’Ucraina, rende noto la Tass.

ORE 13:45 – KIEV: “1.500 CIVILI UCCISI SOLO NELLA REGIONE DI KIEV” – Oltre 1.500 civili sono stati uccisi nella regione di Kiev durante l’occupazione russa e 1.200 corpi non sono ancora recuperati, per il 75% uomini, il 2% bambini e il resto donne. I dati sono stati riportati dal capo della polizia nazionale ucraina (Npu) Igor Klymenko in un’intervista a Interfax-Ucraina. “Abbiamo ricevuto segnalazioni da tutto il Paese e aperto un procedimento penale per la morte di oltre 12mila persone trovate soprattutto nelle fosse comuni”. Per Klymenko è troppo presto per parlare di cifre definitive, soprattutto per quello che riguarda le fosse comuni.

ORE 14:00 – INCROCIATORE RUSSO AL LARGO DELLA PUGLIA – Secondo il sito di monitoraggio militare ItaMilRadar l’incrociatore russo Varyag si trova al largo della Puglia.

Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi | L’intelligence Usa: «Fase cruciale». Oggi la possibile svolta sulle armi all’Ucraina. Lorenzo Cremonesi, Francesco Battistini, Redazione Online su Il Corriere della Sera il 15 Giugno 2022.

Le notizie di mercoledì 15 giugno sulla guerra, in diretta: il presidente ucraino chiede più pezzi di artiglieria, oggi la riunione dei ministri della Difesa di 47 Paesi per fornire le armi necessarie. L’intelligence Usa: fase cruciale. 

• La guerra in Ucraina è arrivata al 112esimo giorno.

• Draghi sottolinea «lo sforzo di mediazione» prodotto da Israele nel conflitto ucraino e rilancia l’impegno per scongiurare «la catastrofe alimentare».

• Mosca ha annunciato l’apertura oggi di un corridoio umanitario per i civili rifugiati dentro l’impianto chimico Azot a Severodonetsk. La Russia ha invitato i combattenti che si trovano nell’impianto a rilasciare i civili e deporre le armi. Per Kiev: «Sono almeno 550 persone».

• Gb: «I russi avanzano a Kharkiv per la prima volta da settimane».

• La Russia taglia il gas all’Europa del 40% da Nord Stream 1: prezzi subito in rialzo.

• Biden annuncia: «Costruiremo silos temporanei ai confini dell’Ucraina per l’export del grano».

• Oggi, 15 giugno, si riuniranno i ministri della Difesa di 47 Paesi del mondo e proveranno a mettere a punto la strategia per un cessate il fuoco e la pace.

• La guerra è in una fase cruciale e l’intelligence degli Stati Uniti avvisa: «Momento decisivo per le sorti del conflitto». 

Ore 23:42 - Zelensky, servono più armi antimissile. In settimana colloqui importanti

«Continuiamo a dire ai nostri partner che l’Ucraina ha bisogno di moderne armi antimissilistiche. Il nostro paese non ha ancora un livello sufficiente. Il ritardo non può essere giustificato. Lo sottolineerò costantemente quando parlerò con i nostri partner. Abbiamo fatto le prime richieste di sistemi antimissilistici molto prima dell’invasione su vasta scala». Lo ha detto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Questa settimana ci saranno molti colloqui importanti e diversi, e non solo con i politici europei che sono in grado di fornire all’Ucraina moderni sistemi antimissilistici», ha aggiunto.

Ore 23:42 - Stoltenberg, Zelensky parlerà a vertice leader Nato a Madrid

«Non vedo l’ora di dare il benvenuto al presidente Zelensky che rivolgerà un discorso ai leader della Nato al nostro vertice di Madrid». Lo ha detto il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, dopo un incontro informale martedì presso la residenza ufficiale del primo ministro olandese a L’Aia, co-ospitato dal suo omologo danese. «In risposta» all’invasione russa in Ucraina, «abbiamo rafforzato la nostra capacità di proteggere e difendere ogni centimetro del territorio alleato della Nato - ha aggiunto -. A Madrid faremo i prossimi passi».

Ore 01:41 - Biden costruiremo silos a confine per export grano Ucraina: intelligence Usa, guerra giunta a fase cruciale

Gli Usa costruiranno silos temporanei al confine con l’Ucraina per facilitare l’export del grano ucraino nel mondo, ora bloccato dal conflitto con la Russia. Lo ha annunciato Joe Biden parlando a Philadelfia.«Costruiremo silos, silos temporanei ai confini dell’Ucraina, inclusa la Polonia. Così potremo trasferire (il grano) da quelle auto nei silos e in quelle europee per portarlo attraverso l’oceano in giro per il mondo. Ma ci vuole tempo», ha sottolineato. Ecco la crisi del grano e i rischi reali per l’Europa, nel Dataroom di Milena Gabanelli.

La guerra in Ucraina è giunta a una fase cruciale che potrebbe determinare l’esito a lungo termine del conflitto. È quanto hanno riferito più fonti vicine all’intelligence statunitense e occidentale, secondo quanto riporta la Cnn che sottolinea anche come questo momento cruciale potrebbe costringere a prendere una decisione difficile anche i governi occidentali, che finora hanno offerto sostegno all’Ucraina a un costo sempre maggiore per le loro economie e per le scorte nazionali di armi. Secondo un alto funzionario della difesa statunitense, il segretario alla Difesa Lloyd Austin sarebbe pronto a guidare un gruppo di lavoro di quasi 50 Paesi per discutere della crisi. «Penso che si stia per arrivare al punto in cui una parte o l’altra avrà successo — ha detto un alto funzionario della Nato — O i russi raggiungeranno Slovyansk e Kramatorsk o gli ucraini li fermeranno qui. E se gli ucraini saranno in grado di tenere la linea qui, di fronte a questo numero di forze, sarà importante». Ma a che punto è la guerra?

 Ore 02:20 - Eccoli: 1000 cannoni Hovitzers, calibro 155 mm; 300 Mlrs; 500 tank; 2000 blindati; 1000 droni. E ha concluso: «Oggi si riunisce il Gruppo di contatto; aspettiamo una risposta». Ma è molto probabile che le attese di Podoliak andranno deluse. Il suo elenco è troppo ambizioso. Tuttavia è vero che il doppio appuntamento di oggi dovrà dare qualche indicazione concreta. Gli ucraini stanno perdendo terreno nel Donbass e, soprattutto, sarebbero a corto anche di munizioni. La prima mossa toccherà, anche questa volta, al ministro della Difesa americano, Lloyd Austin, l’ideatore del «Gruppo di contatto». A Washington cominciano a serpeggiare dubbi anche all’interno dell’Amministrazione, regolarmente intercettati dal «New York Times». Fino a quando Zelensky sarà in grado di reggere l’urto dei russi? Ufficialmente, però, la linea non cambia. Joe Biden lo ha ripetuto nei giorni scorsi. Ieri per il governo ha parlato il sottosegretario alla Difesa, Colin H. Kahl: «Non saremo noi a dire agli ucraini come negoziare, quando negoziare e che cosa negoziare. Lo decideranno loro». La conseguenza logica, allora, è che gli Usa e l’Occidente in generale debbano fornire a Zelensky le armi necessarie se non per «vincere la guerra», come vorrebbe Podoliak, almeno per non farsi travolgere.

Ore 04:45 - Ecco la lista delle armi che servono all’Ucraina: mille cannoni e droni

(di Giuseppe Sarcina, corrispondente da Washington)

Si riunisce oggi, mercoledì 15 giugno, a Bruxelles il «Gruppo di contatto» per l’Ucraina, formato dai ministri della Difesa di 47 Paesi. In parallelo si tiene il vertice dei ministri della Difesa delle 30 Nazioni che aderiscono alla Nato. Ieri, martedì 14, i consiglieri più stretti di Volodymyr Zelensky hanno indicato su «Twitter» quali siano le necessità della resistenza ucraina. Il ministero della Difesa ha fatto sapere che «occorrono 60 lanciatori a lungo razzo Mlrs (Multiple launch rocket system, di fabbricazione Usa) per bloccare l’avanzata dei russi nel Donbass; con 40 continueranno ad avanzare». Al momento, fanno notare ancora gli ucraini, Stati Uniti e Regno Unito ne hanno promessi «una manciata». Mykhaylo Podoliak, advisor di Zelensky, ha addirittura pubblicato sempre su Twitter «la lista degli ingredienti per vincere la guerra».

Ore 06:37 - Blinken: «Il futuro di Kiev dipende dalla sua volontà»

Anche il segretario di Stato Usa Blinken insiste sull’autonomia dell’Ucraina nelle scelte future. «Il futuro dell’Ucraina dipende dal suo popolo. Le istituzioni democraticamente elette, a partire dal presidente Zelensky, dovranno determinare cosa è nel migliore interesse del Paese e della sua gente. Noi lo sosterremo».

Ore 06:45 - La flotta russa nel Mar Nero ha 20 missili da crociera

La flotta russa nel Mar Nero «minaccia l’Ucraina con 20 missili da crociera». A dirlo è il portavoce del comando operativo meridionale delle forze armate di Kiev, Vladislav Nazarov. «Due navi e un sottomarino equipaggiato con 20 missili da crociera continuano a rappresentare una minaccia di attacco missilistico dal mare», ha spiegato.

 Ore 06:46 - Severodonetsk, continua la lenta evacuazione dopo le bombe

Le autorità ucraine affermano che stanno continuando a evacuare i civili da Severodonetsk in ogni momento di «tranquillità», dopo che i tre ponti principali fuori dalla città orientale sono stati distrutti dai bombardamenti russi. Mentre infuriavano i combattimenti per il controllo della città, le autorità locali hanno affermato di avere ancora modi per evacuare le persone, anche se non era immediatamente chiaro quale percorso stessero utilizzando l’esercito ucraino. «I modi per connettersi con la città sono piuttosto difficili, ma esistono», ha detto alla televisione ucraina Oleksandr Struik, capo dell’amministrazione militare di Sievierdonetsk, aggiungendo che le evacuazioni avvenivano «ogni minuto quando c’è silenzio o c’è una possibilità di trasporto».

Ucraina - Russia, le news dalla guerra oggi. Ultimatum di Mosca a combattenti Azot: "Deponete le armi oggi". Intelligence Usa: "Momento cruciale per la guerra". A cura di redazione Esteri su La Repubblica il 15 Giugno 2022.

Si tratta su un corridoio per l'uscita dei civili dalla fabbrica bunker di Severodonetsk. Washington: "Non diremo a Kiev come o cosa negoziare". Zelensky: "In settimana colloqui importanti".

Nel Donbass le forze armate ucraine stanno registrando "perdite dolorose" ma "dobbiamo tenere duro" perché la regione è "la chiave per decidere chi dominerà nelle prossime settimane". Il presidente ucraino, Volodymr Zelensky, lancia questo messaggio nel suo discorso notturno. E dagli Stati Uniti arriva una rassicurazione. "Non faremo pressioni per negoziare un cessate il fuoco con la Russia", ha detto Colin Kahl, sottosegretario al Pentagono. Mentre il segretario generale della Nato, Jens Stoltenbeg, ammette: "L'Ucraina dovrebbe avere più armi pesanti". Intanto si negozia sull'uscita dei civili bloccati nei bunker della fabbrica chimica di Severodonetsk. Mosca ha invitato i combattenti ucraini che si trovano nell'impianto a deporre le armi, lasciando aperto un corridoio dalle 7 alle 9, ora italiana. Ma Kiev pretende un passaggio verso Lysychansk, ultimo bastione nella regione di Lugansk, mentre Mosca prevede un percorso verso Svatovo, nei territori controllati dai filorussi. Per l'intelligence occidentale si tratta di ore decisive:  "Questa fase può determinare l'esito a lungo termine della guerra".

00.40 Zelensky: "Ci servono sistemi anti-missile. In settimana colloqui importanti"

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un video ha rinnovato l'appello ai partner dell'Ucraina a fornire armi antimissile moderne e ha detto che questa settimana ci saranno molti colloqui importanti con politici non solo europei che sono in grado di fornire a Kiev questi dispositivi. "Anche se ogni giorno che passa i missili moderni in Russia sono sempre meno, l'Ucraina ha bisogno di tali sistemi. Perchè la Russia ha ancora abbastanza missili di tipo sovietico, che sono ancora più pericolosi. Sono molto meno precisi e quindi molto più pericolosi per gli obiettivi civili e i normali edifici residenziali", ha detto Zelensky. Riferimento, forse, anche al viaggio a Kiev - probabilmente giovedì - di Scholz, Draghi e Macron.

00.50 Intelligence Usa: guerra a un momento cruciale

La guerra in Ucraina è giunta a un momento cruciale che potrebbe determinare il risultato di lungo termine. Lo affermano alcuni funzionari dell'intelligence americana, secondo quanto riporta Cnn. Questo momento cruciale potrebbe costringere a prendere una decisione difficile anche i governi occidentali, che finora hanno offerto sostegno all'Ucraina a un costo sempre maggiore per le loro economie e per le scorte nazionali di armi. "O i russi - dice un alto funzionario della Nato - raggiungeranno Slovyansk e Kramatorsk o gli ucraini li fermeranno. E se gli ucraini saranno in grado di tenere la linea qui, di fronte a questo numero di forze, sarà importante".

01.40 Zelensky: "A sud l'obiettivo è liberare Kherson"

Non solo la battaglia del Donbass. Il presidente ucraino Zelensky, nel suo discorso notturno, chiarisce: "Continuiamo a fare pressione sugli occupanti nel sud del paese. L'obiettivo chiave è la liberazione di Kherson e ci muoveremo in questa direzione passo dopo passo".

02.00 Tesoro Usa: "Bisogna limitare i profitti petroliferi russi"

"I profitti petroliferi della Russia sono probabilmente aumentati nonostante la diminuzione delle esportazioni di greggio e gli Stati Uniti e i loro alleati devono trovare il modo di ridurre le entrate petrolifere di Mosca, possibilmente imponendo un tetto ai prezzi". Lo ha detto il vicesegretario al Tesoro Usa Wally Adeyemo. Gli Stati Uniti, ha aggiunto Adeyemo, stanno discutendo con gli alleati europei e asiatici un modo per imporre un tetto ai prezzi pagati per il greggio russo, al fine di limitare i benefici derivanti dall'aumento dei prezzi del petrolio

03.10 La flotta russa nel Mar Nero ha 20 missili da crociera

La flotta russa nel Mar Nero "minaccia l'Ucraina con 20 missili da crociera". A dirlo è il portavoce del comando operativo meridionale delle forze armate di Kiev, Vladislav Nazarov. "Due navi e un sottomarino equipaggiato con 20 missili da crociera continuano a rappresentare una minaccia di attacco missilistico dal mare", ha spiegato.

04:00 Blinken: "Il futuro di Kiev dipende dalla sua volontà"

Anche il segretario di Stato Usa Blinken insiste sull'autonomia dell'Ucraina nelle scelte future. "Il futuro dell'Ucraina dipende dal suo popolo. Le istituzioni democraticamente elette, a partire dal presidente Zelensky, dovranno determinare cosa è nel migliore interesse del Paese e della sua gente. Noi lo sosterremo".

05.10 Timori Ue per gli aerei occidentali usati in Russia

L'agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea (Easa) ha espresso la sua preoccupazione per la sicurezza degli aerei di fabbricazione occidentale che continuano a volare in Russia senza avere accesso ai pezzi di ricambio e a una manutenzione adeguata. "È una situazione molto pericolosa", ha dichiarato Patrick Ky, direttore esecutivo dell'Easa,

06.55 Intelligence Gb: "I russi controllano la maggior parte di Severodonetsk"

Dopo un mese di intensi combattimenti, secondo l'intelligence britannica ora i russi controllano la maggioranza di Severodonetsk e le truppe di Mosca si concentreranno sull'impianto Azot fino a quando i combattenti ucraini resisteranno nei bunker.

07.25 Zelensky: "Nel Donbass perdite dolorose, ma dobbiamo resistere"

"Nel corso dell'ultima giornata non sono avvenuti cambiamenti drastici nella battaglia per il Donbass. I combattimenti più feroci sono a Sievierdonetsk e in tutte le città e comunità vicine, come prima. Le perdite, purtroppo, sono dolorose. Ma dobbiamo resistere. Si tratta del nostro stato. È fondamentale resistere lì, nel Donbass". A dichiararlo è stato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, fornendo aggiornamenti sulla situazione sul terreno.

07.40 Ultimatum Mosca a combattenti Azot: "Deponete le armi oggi"

La Russia ha intimato di arrendersi alle forze ucraine asserragliate nell'impianto chimico Azot della città orientale di Severodonetsk entro le prime ore di oggi. Lo riporta il Guardian.  Il generale Mikhail Mizintsev, l'ufficiale che era a capo dell'assedio di Mariupol, ha detto che i combattenti dovrebbero "fermare la loro insensata resistenza e deporre le armi" a partire dalle 8 del mattino ora di Mosca (le 7 italiane). Ieri il sindaco Oleksandr Stryuk ha affermato che dentro la fabbrica ci sono anche  560 civili.

 08.00 Filorussi: "Aperto corridoio umanitario dalla Azot"

E' aperto il corridoio umanitario stabilito dalle forze russe e dai separatisti dell'Est ucraino per evacuare i civili asserragliati nell'impianto chimico Azot a Severodonetsk. Lo ha annunciato il rappresentante ufficiale delle milizie dell'autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk, Andrei Marochko, come riporta l'emittente russa Russia Today.

08.35 Sale a 313 il numero dei bambini uccisi

Sono 313 i bambini morti in Ucraina in seguito all'invasione della Russia (due giorni fa erano 288)579 sono rimasti feriti. Lo ha comunicato l'Ufficio del procuratore generale di Kiev, riportato da Unian, specificando che i numeri forniti non sono definitivi.

08.45 Presidente Duma russa: "Giusta pena di morte per chi spara sui civili"

Vyacheslav Volodin - presidente della Camera bassa del Parlamento russo - si è detto favorevole al mantenimento della pena di morte per i combattenti stranieri, due britannici e un marocchino, condannati nell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, nel Donbass. "E' la punizione che questi fascisti meritano", ha scritto sul suo canale Telegram.

08.48 Draghi domani a Kiev

Il presidente del Consiglio Mario Draghi sarà domani nella capitale ucraina col cancelliere tedesco Scholz e il presidente francese Macron per discutere di forniture di gas e l'indipendenza energetica dalla Russia, lo sblocco dei corridoi del grano, la richiesta dell'Ucraina di far parte della Ue. La permanenza a Kiev sara' di poche ore, circa 6, secondo la stampa tedesca. Ma tutto, allo stato, resta top secret. Un dato, comunque, e' certo: l'Europa vuole mostrarsi unita per la pace.

09.02 L'ambasciatore russo negli Usa: "Le armi americane a Kiev mostrano intenzione di escalation"

"È molto preoccupante che l'alto rappresentante del Pentagono ammetta la possibilità di espandere la fornitura di sistemi a lungo raggio" ha dichiarato l'ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov all'agenzia Interfax. "Queste parole possono essere considerate come l'intenzione di Washington di optare per un'ulteriore escalation. Questo non fa che confermare che gli americani non hanno alcuna aspirazione a una soluzione pacifica". Per poi sottolineare:  "Non è una coincidenza che le dichiarazioni del funzionario siano state fatte alla vigilia di un'altra riunione degli Stati Uniti e dei loro alleati sul sostegno militare all'Ucraina".

09.16 Esercito ucraino: "Stiamo respingendo gli attacchi a Severodonetsk"

"I soldati ucraini stanno respingendo con successo i tentativi di attacco del nemico a Severodonetsk e Toshkivka, i combattimenti continuano". Lo riferisce lo Stato maggiore ucraino nel suo aggiornamento della situazione sul campo."A Severodonetsk, il nemico ha sparato contro le nostre postazioni con mortai, artiglieria e lanciarazzi multipli. Ha sparato contro le infrastrutture civili negli insediamenti di Severodonetsk, Lysychansk, Toshkivka, Ustynivka, Borivske e Metelkino", prosegue Kiev aggiungendo che "un aereo dell'esercito nemico è stato colpito vicino a Belaya Gora". L'aggiornamento dallo Stato maggiore ucraino arriva mentre i russi hanno aperto il primo corridoio umanitario dalla fabbrica Azot di Severodonetsk: Mosca ha assicurato l'uscita dei civili verso il territorio di Lungansk controllato dai separatisti filorussi e ha dato alle truppe ucraine asserragliate nei sotterranei dell'impianto chimico la possibilità' di arrendersi

Il 111esimo giorno di conflitto. Guerra Ucraina-Russia, corridoio umanitario dall’impianto di Azot: Zelensky: “Combattiamo per proteggere tutta Europa”. Antonio Lamorte su Il Riformista il 14 Giugno 2022. 

È arrivata al 111esimo giorno la guerra in Ucraina. L’assedio stringe su Severodonetsk. Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è “la battaglia più brutale che l’Europa abbia mai visto. Con la distruzione di tutti i ponti da parte dei militari di Mosca la città è isolata, tagliata fuori da ogni via d’uscita. Stallo ancora per quanto riguarda il fronte diplomatico.

Dopo gli sforzi della Turchia ieri Mosca ha fatto sapere di guardare “con favore” alle iniziative del Vaticano per porre fine alla guerra. L’apertura però sembra riguardare più i soccorsi umanitari che una soluzione del conflitto. “La dirigenza vaticana ha ripetutamente dichiarato la propria disponibilità a fornire ogni possibile assistenza per raggiungere la pace e porre fine alle ostilità in Ucraina. Queste affermazioni sono confermate nella pratica. Manteniamo un dialogo aperto e riservato su una serie di questioni, principalmente legate alla situazione umanitaria in Ucraina”, le parole del direttore del Primo dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, Alexey Paramonov.

Giovedì 16 giugno il cancelliere tedesco Scholz, il presidente francese Macron e il premier italiano Draghi saranno a Kiev. I tre leader europei incontreranno il presidente ucraino Zelensky. Il segretario della Nato Jens Stoltenberg ha affermato: “Se Kiev ritira le sue forze e smette di combattere, l’Ucraina cesserà di esistere come nazione indipendente e sovrana in Europa”. Secondo l’intelligence britannica il conflitto si deciderà nella battaglia del fiume Siverskiy Donetsk. Il consigliere del presidente ucraino ha osservato che per mettere fine alla guerra è necessaria la parità di armi pesanti.

ORE 1:00 – “RUSSI AVANZANO SU KHARKIV” – Il capo dello staf del presidente ucraino Zelensky, Oleksiy Arestovych, ha dichiarato in tv che i russi stanno tornando ad avanzare su Kharkiv, seconda città del Paese che si trova nel nord del Donbass.

Antonio Lamorte. Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.

ORE 5:30 – ZELENSKY CHIEDE ARMI MODERNE ALL’OCCIDENTE – Il presidente ucraino Zelensky torna a chiedere armi moderne all’Occidente per contrastare l’avanzata russa. Kiev riporta che da 100 a 300 suoi uomini vengono uccisi ogni giorno. “Solo l’artiglieria moderna garantirà il nostro vantaggio”. L’Ucraina ha finito le armi di fabbricazione russa e sovietica, ora conta solo sulle armi fornite dall’Occidente.

 ORE 7:30 – KIEV: “RUSSI SFONDANO A SLAVYANSK” – L’esercito russo secondo lo Stato Maggiore di Kiev sta costruendo le condizioni per l’offensiva su Slavyansk. L’artiglieria schierata da Mosca sta mettendo in drammatica difficoltà la Russia.

ORE 8:00 – CREMLINO: “SANZIONI SONO BOOMERANG PER L’OCCIDENTE” – A Mosca si osserva con grande attenzione la crescita dell’inflazione e le difficoltà delle Banche Centrali e degli operatori di Borsa dell’Occidente. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov commenta così che la Russia “è un Paese troppo grande perché la guerra economica e le sanzioni occidentali contro di essa non si trasformino in un boomerang. Vediamo i risultati degli errori di molti Paesi, che si manifestano nell’inizio della crisi alimentare”.

ORE 8:30 – BUCHA: SCOPERTA NUOVA FOSSA COMUNE DI CIVILI – La polizia di Bucha ha riferito di aver scoperto una nuova fossa civile vicino al villaggio di Myrotske. Diversi cadaveri avevano “mani legate e ferite di arma da fuoco nelle ginocchia”. I corpi vanno ancora identificati. L’ufficio della procura nazionale ucraina ha confermato che è stata avviata un’indagine per crimini di guerra.

ORE 9:30 – INTELLIGENCE UK: “RUSSI AVANZANO SU KHARKIV” – Arriva anche dagli 007 britannici la conferma dell’avanzata russa su Kharkiv. Si legge nel bollettino militare quotidiano diffuso dall’intelligence inglese. È a prima volta in settimane. Le forze russe restano però concentrate al momento su Mosca.

 ORE 10:30 – SECONDO KIEV DA INIZIO GUERRA MORTI 23.500 SOLDATI RUSSI – Ammonterebbero a 32.500 le perdite fra le fila russe dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 32.500 uomini, 1434 carri armati, 3503 mezzi corazzati, 721 sistemi d’artiglieria, 229 lanciarazzi multipli, 97 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 213 aerei

ORE 11.30 – PRIGIONIERI AZOVSTAL TRASFERITI: TROVATI ALTRI UCRAINI IN ACCIAIERIA – Gli 88 prigionieri di guerra ucraini che lo scorso 20 maggio si sono arresi alle forze russe dopo aver resistito nell’impianto dell’Azovstal a Mariupol sono stati trasferiti dal centro di detenzione della Repubblica popolare di Lugansk alla colonia penale di Sukhodolsk, nella stessa regione, rende noto l’agenzia Tass citando una fonte informata. Il trasferimento è avvenuto allo scopo di consentire il lavoro degli inquirenti, precisa la fonte. Nel corso della bonifica dell’impianto, le forze russe continuano a scoprire elementi nazionalisti che non si erano arresi, uno o due alla volta.

ORE 13.30 – STATUS CANDIDATO UCRAINA IN UE, DECISIONE VENERDì – Venerdì la Commissione europea esprimerà il proprio parere positivo alla concessione dello status di paese candidato Ue dell’Ucraina, ma anche della Georgia e della Moldavia. Nella riunione del Collegio di ieri non si sono prese decisioni. A dirlo è il portavoce capo della Commissione europea, Eric Mamer, nel briefing quotidiano con la stampa. “Ho letto sulla stampa che ieri la Commissione aveva deciso” sulla concessione dello status di candidato all’Ucraina “ma non è assolutamente vero”, ha rimarcato il portavoce. “Il collegio dei commissari ieri non ha deciso nulla. Ha tenuto un dibattito orientativo, che ha consentito ai membri del collegio di esprimere le proprie opinioni su questo tema al fine di preparare la decisione che si terrà venerdì”, ha spiegato.

ORE 15:30 – “MOSCA HA RICATTATO UE PER SOSTEGNO A KIEV” – “Il Cremlino ha sfruttato la nostra dipendenza dalle energie fossili russe per ricattarci. E dall’inizio della crisi la Russia ha tagliato intenzionalmente le forniture di gas alla Polonia, alla Bulgaria, alla Finlandia e a compagnie olandesi e danesi in ritorsione contro il nostro sostegno all’Ucraina”: lo ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ricevendo oggi un dottorato onorario alla Università di Beer Sheva (Negev). “Ma il comportamento del Cremlino – ha aggiunto – non farà che rafforzare la nostra determinazione a liberarci dalla dipendenza dalle energie fossili russe”.

ORE 16:30 – NAVALNY TRASFERITO IN CARCERE MASSIMA SICUREZZA –L’oppositore russo Alexei Navalny è stato trasferito in un carcere di massima sicurezza dal centro detentivo di Pokrov in cui si trovava da febbraio del 2021, a seguito dell’entrata in vigore della sentenza a suo carico nell’ambito del caso di frode per il quale è stato condannato a marzo. Lo ha annunciato all’agenzia Tass la sua legale, Olga Mikhailova, che ha riferito che le è stato comunicato oggi, che non era stata avvertita in anticipo, ma che non è stato precisato in quale prigione Navalny si trovi. “C’erano rumors che sarebbe stato trasferito nel carcere di massima sicurezza IK-6 ‘Melekhovo,’ ma è impossibile sapere quando e se effettivamente sia arrivato lì”, ha scritto su Twitter la portavoce di Navalny, Kira Yarmysh. A fine marzo la Corte di Lefortovo, a Mosca, aveva condannato Navalny a 9 anni di detenzione in un carcere di massima sicurezza, ritenendolo colpevole di un nuovo caso di frode e di insulti a un giudice, accuse che Navalny e i suoi alleati definiscono politicamente motivate. Gli avvocati avevano presentato un ricorso, che è stato successivamente respinto dalla Corte municipale di Mosca.

ORE 16:50 – RUSSIA TAGLIA DEL 40% IL GAS ALLA GERMANIA – Gazprom ha annunciato la riduzione di oltre il 40% della sua capacità giornaliera di consegna di gas alla Germania tramite il gasdotto Nord Stream. E i prezzi si impennano immediatamente, a 97 euro al megawattora, in rialzo del 9%.

ORE 17:00 – SEVERODONETSK COME MARIUPOL: RUSSIA CHIEDE A UCRAINI DI DEPORRE LE ARMI – Il ministero della Difesa russo ha chiesto ai combattenti ucraini a Severodonetsk di deporre le armi “come è già successo ai vostri compagni che si erano arresi a Mariupol”. Il ministero detta in una nota: “Chiediamo alle autorità ufficiali di Kiev di mostrare prudenza e di dare adeguate istruzioni ai militanti in modo che fermino la loro insensata resistenza e si ritirino dal territorio dello stabilimento di Azot”. Il sindaco Oleksandr Stryuk ha detto che gli ucraini hanno al momento la forza per resistere all’avanzata russa.

ORE 17:30 – MOSCA BANDISCE 49 FUNZIOINARI E GIORNALISTI – La Russia ha bandito l’ingresso nel Paese a 49 giornalisti britannici, rappresentanti dei media e figure dell’industria della Difesa. Lo riferisce il Guardian. Il ministero degli Esteri russo ha dichiarato che è una risposta alle sanzioni occidentali. Parte dell’elenco anche professionisti di BBC, Sky News, Guardian e Times accusati di “divulgare false informazioni” sul conflitto.

ORE 18:00 – ZAPOROZHZHIA: “100MILA RICHIESTE DI CITTADINANZA RUSSA” – Il membro del consiglio principale dell’amministrazione militare-civile della regione di Zaporizhzhia ha detto alla Tass che oltre 100mila residenti della regione di Zaporozhzhia hanno chiesto la cittadinanza russa.

 ORE 18:15 – “VISITA DI SCHOLZ A KIEV DI SEI ORE” – Il cancelliere tedesco Olaf Scholz sarà a Kiev per una visita di sei ore secondo il Tagesspiegel citando fonti informate. Potrebbero recarsi nella capitale ucraina anche il presidente francese Macron, quello italiano Draghi e il rumeno Johannis.

ORE 18:30 – ZELENSKY: “PRONTO A INCONTRARE PUTIN SE VUOLE METTERE FINE ALLA GUERRA” – “Se la Russia vuole porre fine alla guerra, deve sedersi al tavolo dei negoziati. Il tavolo dei negoziati sull’Ucraina è impossibile senza l’Ucraina. Pertanto, questi colloqui devono essere diretti. Per me possiamo parlare con i mediatori , possiamo parlare senza mediatori. Se la Federazione Russa è pronta a porre fine alla guerra, il che significa ritirarsi dai nostri territori, sono personalmente pronto per un simile formato in qualsiasi momento”, ha detto il presidente ucraino Zelensky durante una conferenza stampa con media danesi. “La nostra intenzione in questa guerra è proteggere tutta l’Europa. Ne sono convinto. La Russia non ha mai voluto limitarsi all’Ucraina. I paesi baltici, la Polonia, la Moldavia, persino altri paesi dell’Europa centrale sono tutti minacciati. È più intelligente che tutti in Europa ci aiutino ora, in modo che altre nazioni non debbano essere difese in seguito”, ha detto Zelensky in una lunga intervista al giornale tedesco Die Zeit.

ORE 19:00 – KIEV: “RICEVUTO IL 10% DELLE ARMI CHIESTE ALL’OCCIDENTE” – Il ministero della difesa ucraino dice di aver ricevuto circa il 10% delle armi chieste all’Occidente per combattere la Russia. “Non importa quanti siano gli sforzi fatti dall’Ucraina, non importa quanto sia professionale il nostro esercito, senza l’aiuto dei partner occidentali non saremo in grado di vincere questa guerra”.

ORE 19:30 – DRAGHI PUNTA SULLA MEDIAZIONE DI ISRAELE – Il Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi oggi in visita in Israele. Ha evocato la possibilità che l’Europa possa servirsi del gas naturale israeliano. Domani la ministra per l’Energia di Tel Aviv si recherà in Egitto per discutere su un memorandum di intesa per trasferite il gas israeliano in Egitto attraverso una pipeline già esistente e per il successivo passaggio in Europa in forma liquida. “Lavoriamo insieme nell’utilizzo delle risorse di gas del Mediterraneo orientale e per lo sviluppo di energia rinnovabile. Vogliamo ridurre la nostra dipendenza dal gas russo e accelerare la transizione energetica verso gli obiettivi climatici che ci siamo dati”, ha detto Draghi. Programmato un vertice bilaterale Roma-Tel Aviv alla presenza dei vari ministri. Al centro dell’incontro con il premier israeliano Naftali Bennet anche i semiconduttori, per ridurre la dipendenza da Cina e Taiwan, e l’industria spaziale.

ORE 20:00 UNICEF: GUERRA È CRISI DEI DIRITTI DEI BAMBINI – “La guerra in Ucraina è una crisi dei diritti dei bambini. Unicef continua a chiedere un cessate il fuoco immediato e di proteggere tutti i bambini dai danni. Ogni giorno che questa guerra continua, aumenta l’impatto devastante e duraturo sui bambini nel Paese, nella regione e in tutto il mondo”, ha detto Afshan Khan, direttrice regionale di Unicef per Europa e Asia Centrale.

ORE 20:30 – “RUSSIA ALLUNGA DETENZIONE DELLA GIOCATRICE DI BASKET AMERICANA” – La detenzione in Russia della giocatrice di basket statunitense Brittney Griner è stata prolungata fino al 2 luglio secondo la BBC. L’atleta ha 31 anni, è in custodia cautelare da febbraio. I funzionari dell’aeroporto di Mosca hanno trovato presumibilmente olio di cannabis nel suo bagaglio. Stava tornando negli Stati Uniti dopo aver giocato in Russia, poco prima dell’invasione dell’Ucraina. Se condannata potrebbe rischiare fino a dieci anni di carcere.

ORE 21:30 – BIDEN: “COSTRUIREMO SILOS AL CONFINE EXPORT GRANO” – Gli Usa costruiranno silos temporanei al confine con l’Ucraina per facilitare l’export del grano ucraino nel mondo, ora bloccato dal conflitto con la Russia. Lo ha annunciato Joe Biden parlando a Filadelfia.

ORE 21:45 – “FILORUSSI HANNO RAPITO VICERETTORE DELL’UNIVERSITA’ DI KHERSON – Secondo i media locali citati da Unian i filorussi avrebbero rapito, “portato via da uno sconosciuto”, il vicerettore dell’università di Kherson.

Ucraina, la guerra in diretta: Draghi, Macron e Scholz verso Kiev, "cosa verranno qui a chiederci". Il gelo del governo di Zelensky. Libero Quotidiano il 16 giugno 2022.

Nella giornata di guerra numero 113, gli occhi dell'Ucraina e dell'Occidente sono puntati sulla missione a Kiev del premier tedesco Olaf Scholz, dell'italiano Mario Draghi e del presidente francese Emmanuel Macron. Dal governo di Volodymyr Zelensky, il timore è che i tre leader europei arrivino per imporre un cessate il fuoco. "Cercheranno di raggiungere una sorta di Minsk 3 - ha detto Aleksyi Arestovych, consigliere di Zelensky -, diranno che dobbiamo porre fine alla guerra che sta causando problemi alimentari e problemi economici". "Diranno che russi e ucraini stanno morendo, che dobbiamo salvare la faccia a Putin, che i russi hanno commesso errori, che dobbiamo perdonarli e dare loro la possibilità di tornare nella comunità internazionale". Tutte condizioni che Kiev non sarebbe, al momento, disposta ad accettare.

Ore 5.34: Biden, 1,2 miliardi in assistenza e sicurezza a Kiev

"Questa mattina ho parlato con il Presidente Zelensky per discutere della brutale guerra in corso con la Russia". Cosi' il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in un messaggio su Twitter. "Ho ribadito il nostro impegno a sostenere l'Ucraina e ho condiviso il fatto che gli Stati Uniti stanno fornendo oltre 1,2 miliardi di dollari in assistenza umanitaria e in sicurezza".

Ore 6.01: Mediatore, "Posizione negoziale Kiev abbastanza debole"

Davyd Arakhamia, negoziatore ucraino per i colloqui di pace con la Russia, attualmente in stallo, ha descritto la posizione negoziale di Kiev come "abbastanza debole". Per questo motivo "non vogliamo sederci al tavolo" in questo stato di cose ma "dobbiamo invertire la rotta in qualche modo", ha aggiunto parlando ad Axios. Nonostante i negoziati siano congelati, la delegazione Ucraina, ha aggiunto Arakhamia, ha dialogato telefonicamente con la parte russa una o due volte a settimana: "Entrambe le parti capiscono perfettamente che non c'è spazio per i negoziati adesso". L'Ucraina sta perdendo fino a 1.000 soldati al giorno, tra feriti e uccisi, nel Donbass dove la Russia sta avanzando, Kiev ha reclutato un milione di persone ad oggi e ha il potenziale per due milioni, ha aggiunto. 

Ore 6.39: Russia, "negoziare con gli Usa l'estensione del trattato sulle armi nucleari"

La Russia e gli Stati Uniti devono negoziare l'estensione del trattato 'Start' finalizzato a limitare o a diminuire gli arsenali di armi di distruzione di massa, come le armi nucleari. Lo ha detto giovedì il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nel corso di una intervista all'agenzia di stampa Ria. E' una questione importante per la sicurezza globale, ha aggiunto, sottolineando che l'operazione militare russa in UCRAINA non è un buon motivo per evitare di parlarne. Rispondendo a una delucidazione su una possibile guerra nucleare, Peskov ha risposto di credere "che oggi i media dovrebbero essere abbastanza professionali da non porre domande del genere, e coloro che vengono intervistati dovrebbero essere abbastanza saggi da non rispondere a tali domande". La Russia, ha aggiunto, spera che gli Stati Uniti e i paesi occidentali abbiano abbastanza buon senso da non portare la situazione in UCRAINA a un confronto diretto con l'uso delle armi nucleari. 

Ore 7.02: Draghi-Macron-Scholz verso Kiev, vertice in treno nella notte

I leader europei di Italia, Francia e Germania stanno per arrivare a Kiev. Dopo una lunga notte in treno, Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz saranno tra poco nella capitale dell'Ucraina dove incontreranno il Presidente, Voloiymyr Zelensky. Durante il lungo viaggio di oltre dieci ore, che dalla frontiera polacca li ha portati a Kiev, i tre hanno avuto un lungo colloquio informale nella cabina del Presidente francese. Draghi (la delegazione italiana si trovava in testa al treno) ha attraversato l'intero convoglio per raggiungere la cabina di Macron.

Ore 7.14: Zelensky, "grato agli Usa per il supporto"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso gratitudine nei confronti degli Stati Uniti per l'ulteriore supporto militare e sostegno umanitario annunciato da Washington. "Ho avuto un'importante conversazione con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo rafforzamento della nostra difesa, un nuovo pacchetto di supporto da un miliardo di dollari. Questi sono la difesa costiera, l'artiglieria, i moderni sistemi missilistici", ha dichiarato il presidente ucraino tramite un videomessaggio diffuso nella serata di ieri. "Aspetterò. Sono grato per questo supporto, è particolarmente importante per la nostra difesa nel Donbass", ha aggiunto Zelensky. Il capo di Stato ucraino ha poi ringraziato Washington per aver mobilitato l'aiuto di tutti i partner nei confronti di Kiev. "C'è anche un nuovo pacchetto di sostegno umanitario per l'Ucraina: un quarto di miliardo di dollari Usa. Abbiamo anche discusso con il presidente Biden della situazione tattica sul campo di battaglia e di come accelerare la nostra vittoria. Sanzioni, politica, cooperazione economica: ci stiamo preparando a nuovi passi", ha assicurato Zelensky. 

Ore 7.39: "Raid russo su Sumy, 4 morti"

Quattro persone sono morte e altre sei sono rimaste ferite nella notte in un attacco aereo russo su un sobborgo della città di Sumy, nel Nord dell'Ucraina. Lo ha riferito l'amministrazione locale, citata dal Guardian. Il governatore regionale, Dmytro Zhyvytskyi, non ha specificato l'obiettivo dell'attacco, avvenuto nel distretto di Dobropillia. 

Ore 8: Kiev, "sino a 500 militari uccisi al giorno"

Sino a mille militari ucraini vengono uccisi o feriti ogni giorno nei combattimenti contro le forze russe nel Donbass. Lo ha dichiarato David Arakhamia, uno tra i principali consiglieri del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e responsabile dei negoziati con la Russia. Secondo il funzionario, ogni giorno tra 200 e 500 militari ucraini perdono la vita in azione: una stima assai superiore rispetto a quella fornita all'inizio di questo mese dal presidente Zelensky, che aveva invece stimato sino a un centinaio di decessi tra le forze armate ogni giorno. Arakhamia ha dichiarato al sito web statunitense Axios che l'Esercito ucraino ha reclutato un milione di uomini, ed è in grado se necessario di reclutarne altri due milioni. Il funzionario ha ribadito però che le forze Ucraina scontano una grave carenza di armamenti e munizioni. Quanto alla possibilità di negoziati con la Russia, Arakhamia ha dichiarato che "la nostra posizione negoziale al momento è piuttosto debole, e non vogliamo sederci al tavolo delle trattative da questa posizione. Dobbiamo ribaltare il quadro in qualche modo". Questa settimana Arakhamia ha guidato una delegazione del governo ucraino a Washington per sollecitare la Casa Bianca e il Congresso Usa ad accelerare gli invii di armi all'Ucraina, e a classificare la Russia uno Stato sponsor del terrorismo.

 

Draghi, Macron e Scholz a Kiev: oggi incontrano Zelensky. Marco Galluzzo su Il Corriere della Sera il 15 giugno 2022.

Partiti la sera in treno, con misure di sicurezza altissime, oggi incontrano Zelensky. Il ruolo inedito dell’Italia Il governo ucraino: «Non venite a proporci Minsk 3». Il programma dice che viaggiano di notte in carrozze diverse, ma sullo stesso treno. Un centinaio di agenti dell’intelligence, dei tre diversi Paesi, sono distribuiti lungo il convoglio che parte dal territorio polacco ed entra nel territorio ucraino, per raggiungere la città di Kiev alle dieci di mattina. Ad attendere Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz c’è una rete di sicurezza composta da almeno 300 militari ucraini, integrati in una rete di prevenzione e scambio di informazioni che coinvolge anche reparti militari speciali dei tre Paesi europei.

Il capo del governo italiano, il presidente francese, il cancelliere tedesco arrivano oggi insieme, salvo sorprese dell’ultimo minuto, nella capitale ucraina. Arrivano con un messaggio di unità che è un successo pieno per l’Unione europea: il Vecchio Continente — che ha brillato per unità su alcuni dossier, meno su altri — si presenta per la prima volta davanti al governo ucraino, dopo oltre tre mesi e mezzo di guerra, con i tre leader più importanti. La prossima settimana, nel corso del Consiglio europeo, insieme agli altri 24 capi di Stato e di governo, dovranno dare una risposta necessaria e urgente alle richieste plurime dell’Ucraina di candidarsi ad entrare nella Ue.

A Kiev Draghi, Macron e Scholz avranno programmi in parte uguali, in parte convergenti, in parte diversi. Di sicuro tutti e tre terranno una conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, avranno colloqui anche con diversi membri del governo. La visita è stata preparata per diverse settimane dalle diplomazie di Roma, Berlino e Parigi: si sono incastrate le agende, con i leader che staranno quasi tutto il giorno nella capitale ucraina; le esigenze di sicurezza, integrate con l’esercito ucraino; i programmi, che coinvolgono anche organizzazioni e pezzi di società civile. Draghi, Macron e Scholz arrivano per parlare dei dossier più urgenti: altri aiuti militari, possibili negoziati sul grano, candidatura all’adesione di Kiev alla Ue, ma anche ricostruzione del Paese, stime sui bisogni del medio e lungo periodo di un territorio in alcuni casi quasi interamente distrutto.

La visita dei tre leader è anche l’affermazione di un nocciolo duro europeo che per la prima volta, dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione, si muove in modo coordinato di fronte ad un appuntamento che appare come un passaggio storico. La giornata avrà un valore altamente simbolico, magari non porterà risultati concreti, e nessuno si fa illusioni su questo punto, ma avrà in ogni caso un risvolto e una risonanza politica che segneranno la storia di questo conflitto. È anche un successo non indifferente per l’Italia, che per la prima volta viene inserita appieno in quello che per tanti anni è stato un asse a due: il tandem di governo della Ue che oggi si allarga alla presenza di Roma è un dato che le nostre istituzioni registrano con orgoglio.

Fra i dossier in discussione ci sarà quello della sicurezza alimentare: sarà fatto un ulteriore approfondimento sulla possibilità di sbloccare via mare le rotte del grano e delle altre sementi ucraine bloccate ad Odessa. Ma con Zelensky sarà discusso anche il ruolo svolto finora dalla Turchia nel tentativo di mediazione possibile fra Mosca e Kiev: è il caso di insistere sulle capacità diplomatiche di Ankara? Sarà una delle domande alle quali i quattro leader cercheranno di dare una risposta.

La visita di oggi è stata preceduta da una piccola, forse strumentale, polemica, da parte del consigliere del presidente ucraino, Oleskjy Arestovych: ha espresso il timore che nella loro imminente visita a Kiev Mario Draghi, Olaf Scholz ed Emmanuel Macron premano perché il Paese accetti un cessate il fuoco. «Temo che cercheranno di raggiungere una sorta di Minsk 3». Un dato che conferma, al di là della polemica, quanto sia difficile immaginare, al momento, ogni sorta di soluzione o di inizio di negoziato.

In ogni caso, afferma Macron alla vigilia della visita, «noi, come Unione europea, dobbiamo mandare dei chiari segnali politici all’Ucraina, che sta resistendo in modo eroico da mesi, un messaggio tanto più importante in quanto la prossima settimana dovremo prendere importanti decisioni al Consiglio europeo».

Lavrov: «Mosca non è immacolata, ma non si vergogna». Lorenzo Cremonesi, Francesco Battistini, Paolo Foschi su Il Corriere della Sera il 16 giugno 2022.

Le notizie di giovedì 16 giugno sulla guerra. Oggi i leader di Italia, Francia e Germania incontrano Zelensky 

Questa diretta è stata chiusa. Trovate a questo link il nuovo articolo con tutte le ultime notizie di oggi , in diretta, sulla guerra in Ucraina

• La guerra in Ucraina è arrivata al 113esimo giorno.

• Eni fa sapere «che Gazprom ha comunicato una riduzione delle forniture di gas per la giornata di oggi, pari a circa il 15%». Il ministro Cingolani assicura: «Al momento non si riscontrano criticità». Ue: «Per adesso nessun rischio su forniture energetiche».

• Oggi a Kiev Scholz, Draghi e Macron, con il presidente francese che dice: «Kiev e Mosca dovranno negoziare». Telefonata Xi-Putin.

• Due volontari americani catturati dalle forze russe vicino Kharkiv.

• Il presidente Usa promette l’invio di nuovi aiuti con artiglieria e sistemi missilistici. Medvedev: dubito che l’Ucraina esisterà tra un paio di anni.

•La colpa della guerra? Per il 56% degli italiani è della Russia, per il 27% di Ucraina e Occidente.

Ore 05:46 - Kiev, i russi attaccano nel Lugansk da 9 direzioni

«La lotta feroce per il Lugansk continua e gli invasori russi stanno cercando di attaccare contemporaneamente da 9 direzioni». Lo ha annunciato su Facebook il comandante in Capo delle Forze Armate dell’Ucraina Valeriy Zaluzhny.

Ore 05:49 - Armi agli Ucraini, ecco quali sono le difficoltà per l’esercito di Kiev

In certe storie la verità sta nel mezzo. E ciò vale ancora di più sul tema degli aiuti bellici all’Ucraina: non bastano mai, ci sono strettoie, serve tempo. Gli ucraini sono affezionati ai vecchi sistemi, alcuni risalenti — come concezione — all’era sovietica, oppure abbracciano soluzioni agili. Scelta legata al momento, con il fronte devastato dalle bordate continue. Così è avvenuto che abbiano preferito utilizzare dei mini-droni d’origine commerciale modificati per lanciare granate piuttosto che affidarsi ai moderni droni-kamikaze Switchblade inviati dagli Usa. È una questione di praticità — spiega la Cnn —, di preparazione non perfetta, di esigenze immediate. Sul campo di battaglia, in condizioni di stress, è evidente che un soldato padroneggi meglio un mezzo che conosce da anni piuttosto che un blindato mai visto prima di allora. Solo che siamo in una fase di transizione: gradualmente la difesa dovrà passare al materiale Nato, con tutto ciò che consegue. Fonti americane hanno fatto trapelare che il training per gli ormai famosi lanciarazzi a lungo raggio Himars è stato accorciato, più rapido sembra essere anche quello per i cannoni da 155 mm, sempre statunitensi, che hanno avuto un impatto favorevole per i difensori. Anche per i Caesar francesi erano uscite informazioni sulla sua complessità, poi superate. Tutto è relativo: un’inferiorità in numeri e potenza può essere mascherata da inefficienze tecniche e penuria di risorse. (Leggi qui l’articolo completo di Andrea Marinelli e Guido Olimpio)

Ore 05:50 - Sondaggio: per il 56% degli italiani la colpa della guerra è della Russia

Lo European Council on Foreign Relations di Londra ha affidato a YouGov e Datapraxis un sondaggio dal quale emergono attitudini profondamente diverse dell’opinione pubblica nei principali Paesi europei a proposito della guerra in Ucraina e delle sue conseguenze. Le differenze sono evidenti tanto nella lettura del conflitto e delle sue responsabilità, che negli auspici su come arrivare alla pace o nelle conclusioni da trarre nelle politiche nazionali in ciascuno dei Paesi. Per esempio, le percezioni degli elettori in Europa variano molto riguardo alla domanda di fondo: «Chi è responsabile per lo scoppio della guerra in Ucraina?». Nel sondaggio Ecfr/YouGov/Datapraxis il 90% dei finlandesi e oltre l’80% di britannici, polacchi, svedesi e portoghesi ritiene che la Russia abbia la “responsabilità principale” e mai più del 10% la attribuisce invece all’Ucraina, agli Stati Uniti o all’Unione europea. Le risposte invece sono di altro tenore nei Paesi d’Europa occidentale e del Sud. In Germania il 66% degli intervistati attribuisce la principale responsabilità della guerra alla Russia, in Francia lo fa il 62%, mentre in Italia il 56% vede la Russia come primo colpevole della guerra e il 27% indica invece il ruolo “dell’Ucraina, dell’Unione europea o degli Stati Uniti”.Ore 05:52 - «Qui non è Mariupol»: la guerra dei ventenni a Severodonetsk

«Il pericolo maggiore resta che i russi riescano a prenderci alle spalle. Ma per il resto la situazione oggi a Severodonetsk è molto diversa dall’assedio di Mariupol nei mesi scorsi». Sono usciti due giorni fa dai combattimenti più difficili del momento, i tre soldati ventenni che incontriamo nell’unica tavola calda funzionante di Sloviansk, una delle cittadine ancora controllate dagli ucraini nella provincia di Lugansk. Li comanda un sergente con la testa rasata che accetta di parlare solo col nome di battaglia: Nikita. Non fa riferimenti specifici, ma racconta diretto. «Siamo rimasti due settimane nei sotterranei della Azot, la fabbrica chimica che tanti paragonano alle acciaierie Azovstal di Mariupol, senza sapere però che qui i sotterranei sono meno estesi e meno profondi. Non siamo organizzati per resistere a lungo, come avvenne a Mariupol, ma Severodonetsk si trova a poche centinaia di metri dalle prime linee ucraine, i rifornimenti continuano ad arrivare negli zaini di chi transita a piedi e noi stessi siamo potuti uscire camminando sui resti di un ponte. Abbiamo anche visto che passano munizioni, acqua e cibo su piccole barche che partono dalla riva di Lysychansk e in un paio di minuti attraversano il Siversky Donets». (Qui il reportage completo di Lorenzo Cremonesi, inviato in Ucraina)

Ore 05:51 - Unhcr, record assoluto di persone in fuga nel mondo

Il numero delle persone costrette a fuggire dalle proprie case è aumentato ogni anno nell’ultimo decennio, ed è ora il più elevato da quando si è cominciato a registrare il dato. A riferirlo è il rapporto statistico annuale dell’Unhcr `Global Trends 2021´ pubblicato oggi, sottolineando che alla fine dello scorso anno, le persone in fuga risultavano essere 89,3 milioni, un aumento dell’8% rispetto al 2020 e ben oltre il doppio rispetto al dato registrato 10 anni fa. L’invasione russa dell’Ucraina e altre emergenze come in Africa o in Afghanistan hanno portato la cifra a superare la drammatica soglia dei 100 milioni a maggio 2022.

 Ore 05:53 - Il Canada invierà a Kiev pezzi di ricambio per gli obici M777

Il Canada donerà all’Ucraina ulteriori circa 9 milioni di dollari in pezzi di ricambio di artiglieria. Lo ha annunciato la ministra della Difesa canadese Anita Anand. I ricambi - viene spiegato sul sito web del governo del Canada - consistono in dieci canne per M777 Howitzer, obici che richiedono una sostituzione regolare della canna di fuoco per assicurarne l’accuratezza e la massima gittata. Anand ha annunciato i nuovi aiuti militari a Kiev nel corso della riunione del gruppo di contatto sull’Ucraina tenutasi presso la sede Nato a Bruxelles. Da febbraio 2022 il Canada ha impegnato 274 milioni di dollari in assistenza militare a Kiev.

Ore 05:54 - Ucraina: Draghi-Macron-Scholz in treno verso Kiev

Nella notte il premier Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz sono comparsi in alcuni scatti fotografici che li ritraggono insieme nel vagone di un treno. Si tratterebbe del convoglio che li sta portando a Kiev, dove i tre leader Ue hanno in programma oggi di incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. (Qui l’articolo di Marco Galluzzo sulla missione dei tre leader a Kiev)

Ore 05:56 - Biden: stiamo fornendo oltre 1,2 miliardi di aiuti a Kiev

«Questa mattina ho parlato con il Presidente Zelensky per discutere della brutale guerra in corso con la Russia». Così il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in un messaggio su Twitter. «Ho ribadito il nostro impegno a sostenere l’Ucraina e ho condiviso il fatto che gli Stati Uniti stanno fornendo oltre 1,2 miliardi di dollari in assistenza umanitaria e in sicurezza».

Ore 06:09 - Kiev: la nostra posizione negoziale è troppo debole per trattare ora

Davyd Arakhamia, negoziatore ucraino per i colloqui di pace con la Russia, attualmente in stallo, ha descritto la posizione negoziale di Kiev come «abbastanza debole». Per questo motivo «non vogliamo sederci al tavolo» per adesso ma «dobbiamo invertire la rotta in qualche modo». Nonostante i negoziati siano congelati, la delegazione ucraina, ha aggiunto Arakhamia, ha dialogato telefonicamente con la parte russa una o due volte a settimana: «Entrambe le parti capiscono perfettamente che non c'è spazio per i negoziati adesso». L'Ucraina sta perdendo fino a 1.000 soldati al giorno, tra feriti e uccisi, nel Donbass dove la Russia sta avanzando, Kiev ha reclutato un milione di persone ad oggi e ha il potenziale per due milioni, ha aggiunto.

Ore 06:41 - Draghi-Macron-Scholz, vertice informale sul treno diretto a Kiev

Il presidente del Consiglio Mario Draghi sta per arrivare a Kiev, dove oggi incontrerà, insieme al presidente francese Emmanuel Macron e al cancelliere tedesco Olaf Scholz, Volodymyr Zelensky. I tre leader europei hanno attraversato nella notte l'Ucraina in treno: un viaggio lungo oltre 10 ore, a bordo del convoglio partito dalla Polonia. Proprio a bordo del treno, Draghi, Macron e Scholz si sono incontrati a cena per un lungo vertice trilaterale informale. A Zelensky oggi i capi dei tre Paesi fondatori dell'Ue porteranno un messaggio di solidarietà e di coesione, proprio nelle ore in cui si attende il parere della Commissione Ue sulla richiesta di adesione avanzata da Kiev. Una richiesta che vede nell'Italia uno dei principali sostenitori, con Draghi che, nell'ultimo Consiglio Ue, ha lanciato la proposta di riconoscere simbolicamente all'Ucraina lo status di "candidato". «"L`Italia sostiene e continuerà a sostenere in maniera convinta l`Ucraina, il suo desiderio di far parte dell`Unione Europea», ha ribadito anche ieri Draghi nella sua visita a Gerusalemme. Nel corso dell'incontro di oggi, sarà fatto il punto sugli ultimi sviluppi della situazione nel Donbass e un'analisi delle forze in campo, in particolare sull'esercito ucraino. Zelensky, con ogni probabilità, ribadirà la necessità di un supporto anche militare. Proprio ieri il presidente ucraino ha sentito al telefono il presidente americano Joe Biden, che gli ha assicurato ulteriori forniture di armamenti per un miliardo di euro. Sul tavolo ci sarà anche la questione del grano bloccato nei porti del Mar Nero. Per quanto riguarda le risorse finanziarie, nei primi giorni della guerra l'Italia ha fornito 110 milioni di euro come supporto al bilancio generale del governo ucraino e ha già previsto altri 200 milioni di aiuti a Kiev. Un sostegno che riguarda anche il processo di ricostruzione, che è già un argomento di discussione prioritario con l'Ucraina e i partner e le istituzioni finanziarie internazionali.

Ore 07:49 - Draghi, Scholz e Macron arrivati a Kiev per incontrare Zelensky

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ed il presidente francese Emmanuel Macron sono giunti a Kiev per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. I tre leader europei hanno attraversato in treno nella notte il confine ucraino: un viaggio lungo oltre dieci ore, a bordo di un convoglio partito dalla Polonia. A Zelensky oggi i tre leader porteranno un messaggio di solidarietà e di coesione, proprio nelle ore in cui si attende il parere della Commissione Ue sulla richiesta di adesione avanzata da Kiev.

Ore 07:52 - Zelensky: «Grato agli Usa per il supporto militare e umanitario»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso gratitudine nei confronti degli Stati Uniti per l’ulteriore supporto militare e sostegno umanitario annunciato da Washington. «Ho avuto un’importante conversazione con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo rafforzamento della nostra difesa, un nuovo pacchetto di supporto da un miliardo di dollari. Questi sono la difesa costiera, l’artiglieria, i moderni sistemi missilistici», ha dichiarato il presidente ucraino tramite un videomessaggio diffuso nella serata di ieri.

Ore 08:14 - Onu: «La guerra in Ucraina ha causato la morte di almeno 4.452 civili»

Le vittime civili dal 24 febbraio, giorno dell’inizio della guerra della Russia contro l’Ucraina, al 14 giugno, ammontano a 9.983 civili, di cui 4.452 morti, secondo l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani dell’Onu. «L’organismo delle Nazioni Unite ritiene che le cifre effettive siano molto più alte, poiché le informazioni da alcuni luoghi dove sono in corso intensi combattimenti sono state ritardate e molti rapporti sono ancora in attesa di conferma», si legge nel documento. Questo vale, ad esempio, per Mariupol (regione di Donetsk), Izyum (regione di Kharkiv) e Popasna (regione di Luhansk), dove si registrano numerose vittime civili. In queste città sono in corso ulteriori verifiche. «La maggior parte deli morti e dei feriti tra i civili è stata causata dall’uso di ordigni esplosivi con una vasta area di distruzione, inclusi bombardamenti di artiglieria pesante e lanciarazzi multipli, nonché missili e attacchi aerei», si legge nella nota.

Ore 09:51 - A Kiev risuona sirena antiaerea

A Kiev è risuonata la sirena d’allarme antiaereo, mentre nella capitale ucraina si trovano Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz, arrivati insieme per dimostrare solidarietà e sostegno contro l’invasione russa.

Ore 09:56 - Stoltenberg, daremo a Kiev aiuti senza precedenti

«Gli alleati sono pronti a continuare a fornire all’Ucraina aiuti sostanziali e senza precedenti». Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

Ore 10:00 - Macron, Draghi e Scholz in visita anche a Irpin

Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz , in visita a Kiev insieme, si recheranno anche a Irpin. La città a nord-ovest della capitale ucraina è stata una delle prime a essere occupate dalle forze russe a marzo e per un mese è stato teatro di massacri e violenze sulla popolazione civile.

Ore 10:04 - Suonano sirene a Kiev durante visita Draghi Macron e Scholz

Le sirene antiaeree sono suonate a Kiev mentre è in corso la visita del premier Mario Draghi, del presidente francese Emmanuel Macron e del cancelliere tedesco Olaf Scholz. Le sirene non significano necessariamente che c’è stato un attacco, ma spesso suonano come avvertimento.

Ore 10:08 - Kiev, Usa-Gb hanno assicurato «sostegno non si fermerà mai»

Il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov ha dichiarato alla Cnn che il Segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin, il Segretario alla Difesa britannico Ben Wallace e altri funzionari occidentali gli hanno assicurato che il loro sostegno militare all’Ucraina «non si fermerà mai»: «Oleksiy, non preoccuparti, non ci fermeremo. Continueremo ad aiutare il tuo Paese, il tuo popolo e il tuo presidente», ha riferito «L’ho percepito in modo assolutamente sincero, ho visto gli occhi di Lloyd Austin, per esempio. Ho visto la reale comprensione che non si fermeranno mai», ha detto Reznikov, quando gli è stato chiesto se l’impegno a lungo termine degli Stati Uniti nei confronti dell’Ucraina sia sostenibile. Ha detto che gli impegni degli Stati Uniti e dell’Occidente non riguardano solo il sostegno militare, ma anche quello finanziario, economico e politico. Il ministro della Difesa ucraino inoltre ha dichiarato che gli alleati occidentali hanno capito che l’idea di non provocare la Russia per evitare il conflitto non funziona: «Sono certo che la Russia sia la principale minaccia per la Nato, per i Paesi dell’Ue e per il sistema di sicurezza mondiale».

Ore 10:19 - A Kiev anche il presidente romeno Iohannis

Il presidente romeno, Klaus Iohannis, è arrivato a Kiev per unirsi al cancelliere tedesco, Olaf Scholz, al presidente francese, Emmanuel Macron e al presidente del Consiglio, Mario Draghi. «Appena arrivato a Kyiv», ha scritto sul suo account Twitter postando un video che lo mostra mentre scende dal treno che lo ha portato nella capitale ucraina. «Questa aggressione russa illegale deve finire!», ha aggiunto Iohannis.

Ore 10:27 - A Kiev cessato allarme anti-aereo dopo 30 minuti

È cessato dopo circa 30 minuti l'allarme anti-aereo risuonato stamattina a Kiev mentre è in corso la visita dei tre leader Ue Emmanuel Macron, Mario Draghi e Olaf Scholz.

Ore 10:28 - Scholz, le sanzioni potrebbero portare la Russia a ritiro truppe

Le sanzioni contro la Russia sono di grande importanza «perché contribuiscono a che esista la possibilità che la Russia rinunci al suo progetto e ritiri le sue truppe». Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, secondo quanto riportano i media tedeschi. Scholz è arrivato stamattina a Kiev insieme al presidente del Consiglio Mario Draghi e al presidente francese Emmanuel Macron.

Ore 10:45 - Draghi a autorità Irpin, avete il mondo dalla vostra parte

Avete il mondo dalla vostra parte: così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, si è rivolto alle autorità locali di Irpin, la città nel distretto di Bucha, a nord ovest di Kiev, pesantemente colpita dagli attacchi delle forze armate russe. Draghi sta visitando i luoghi dei bombardamenti assieme al Presidente francese Macron e al Cancelliere tedesco Scholz. Draghi è stato ricevuto dal sindaco di Irpin Oleh Bondar e dal capo dell'amministrazione regionale militare di Kiev Oleksiy Kuleba. Subito dopo è stato raggiunto da Scholz e Macron e insieme hanno fatto il giro di un isolato di palazzi anneriti dalle bombe e dalle fiamme.

Ore 11:30 - Macron, ucraini eroici, servono armi difesa più efficaci

«All'Ucraina servono armi di difesa più efficaci» per difendersi dall'invasione russa. Così il presidente francese Emmanuele Macron dopo la visita a Irpin, uno dei villaggi a nord di Kiev più colpiti dai russi, salutando «l'eroismo» degli ucraini.

Ore 11:52 - Filorussi: liberare le città russe in Ucraina, anche Odessa

Il capo dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk Denis Pushilin in un'intervista rilasciata all'agenzia di stampa russa Ria Novosti ha affermato che «tutte le città russe» in Ucraina, compresa Odessa, siano occupate dalle forze filorusse. «Dobbiamo liberare tutte le città russe», ha affermato.

Ore 11:53 - Ex capitano nazionale russa condanna l'invasione

L'ex capitano della nazionale maschile russa di calcio, Igor Denisov, ha criticato pubblicamente l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe russe in un'intervista al giornalista sportivo Nobel Arustamyan pubblicata su YouTube: lo riportano il Moscow Times, Meduza e altri media russi e internazionali. «Per me, questa guerra è una catastrofe, un orrore completo», ha affermato il 38enne. «Non so, forse per queste parole sarò incarcerato o ucciso, ma dico le cose come sono», ha affermato Denisov. L'ex stella dello Zenit ha anche detto di aver fatto un video, nei primi giorni della guerra, in cui chiedeva a Putin di fermare l'invasione e si diceva pronto a mettersi in ginocchio davanti al presidente russo purché fermasse l'aggressione. Secondo l'ex calciatore, i media a cui si era rivolto si sarebbero però rifiutati di pubblicare il video.

Ore 11:57 - Kiev, dai leader ci aspettiamo sostegno per adesione a Ue

«La sicurezza alimentare, le armi e il sostegno all'Ucraina sono argomenti di discussione importanti. Ci aspettiamo sostegno per la domanda di adesione dell'Ucraina all'Ue». Lo ha annunciato il capo dell'Ufficio del Presidente Andriy Yermak su Telegram riferendosi ai temi che saranno discussi nell'incontro a breve tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro italiano Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente rumeno Klaus Johannis.

Ore 11:59 - Cnn, la Francia vuole che Kiev riprenda anche la Crimea

La Francia vorrebbe che l'Ucraina riprendesse anche il controllo della Crimea nell'ambito della vittoria militare contro la Russia: lo ha detto una fonte diplomatica francese ai giornalisti del pool che ha viaggiato oggi con la delegazione francese in occasione della visita di Mario Draghi, Olaf Scholz ed Emmanuel Macron a Kiev. Lo riporta la Cnn. «Siamo per una vittoria integrale con il ripristino dell'integrità territoriale su tutti i territori conquistati dai russi, compresa la Crimea», ha detto il funzionario francese, riferendosi alla penisola sul Mar Nero che la Russia ha annesso con la forza nel 2014.

Ore 12:04 - Mosca, la Russia è pronta a colloqui, fermi per decisione Kiev

«La Russia è pronta ai colloqui con l'Ucraina» ma «i negoziati sono fermi su iniziativa di Kiev» che «non ha ancora risposto alla bozza di trattato della Russia». Lo afferma come riporta Interfax il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky.

Ore 12:10 - Macron, al suo fianco senza ambiguità, deve vincere

«L'Ucraina deve poter resistere e vincere» la guerra contro l'invasore russo. Lo ha affermato il presidente francese, Emmanuel Macron, al termine di una breve visita a Irpin, sobborgo della capitale ucraina pesantemente colpito nelle prime settimane dell'invasione russa. «La Francia è al fianco dell'Ucraina dal primo giorno» del conflitto, ha poi sottolineato Macron, accusato di ambiguità per la sua dichiarazione: «Non bisogna umiliare la Russia». «Siamo al fianco degli ucraini senza ambiguità», ha aggiunto Macron.

Ore 12:12 - Kiev: «Decine di migliaia uccisi, speriamo meno di 100 mila»

Il Ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov ha dichiarato di ritenere che decine di migliaia di ucraini siano stati uccisi dal momento dell'invasione russa dell'Ucraina il 24 febbraio: «Spero che il numero sia inferiore a 100 mila». Lo ha detto in un'intervista esclusiva rilasciata alla Cnn.

Ore 12:31 - Cremlino, le forniture di armi occidentali sono inutili

Il Cremlino definisce «inutili» le forniture di armi occidentali mentre i tre leader europei Draghi, Macron e Scholz sono a Kiev per discutere con il presidente ucraino Zelensky anche della necessità di nuove armi per sostenere l'Ucraina contro l'invasione russa. La Russia spera inoltre che i leader dei Paesi europei che terranno i colloqui a Kiev non si concentrino solo sul sostegno all'Ucraina riempiendola di armi: afferma il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato da Interfax.

Ore 12:42 - L'insulto di Medvedev, «mangia rane, salsicce e spaghetti»

«I fan europei di rane, salsicce di fegato e spaghetti» amano visitare Kiev «con zero utilità». Nuovo attacco su Twitter di Dmitry Medvedev, ex presidente russo che insulta con metafore culinarie i leader Ue Draghi, Macron e Scholz oggi in visita a Kiev. Medvedev dice che i leader Ue prometteranno all'Ucraina «l'adesione all'Ue e vecchi obici, si leccheranno i baffi con l'horilka» (una vodka ucraina, ndr) e torneranno a casa in treno, «come 100 anni fa». «Tutto va bene. Ma non avvicinerà l'Ucraina alla pace. Il tempo scorre», conclude.

Ore 12:45 - Prezzi guerra: gas corre con chiusure Russia, oro in rialzo

Materie prime che in qualche modo possono essere influenzate dalla guerra in Ucraina sostanzialmente stabili in una giornata ancora di tempesta per i mercati, a parte il gas che corre sui tagli unilaterali della Russia verso l'Europa. Il metano ad Amsterdam, listino di riferimento per il Vecchio continente, sale del 17% a 141 euro al Megawattora. E nelle ultime tre sedute il prezzo del gas è cresciuto di quasi il 70%. In rialzo dello 0,2% l'oro a 1.823 dollari l'oncia, nervoso il nichel che ondeggia anche violentemente attorno ai 25.860 dollari per i 1.500 chili, in calo di circa un punto percentuale il rame su tutti i principali mercati mondiali. Calmi in generale gli altri metalli e i cereali, in aumento del 4% a Chicago la chiusura del legname a 563 dollari per 110 "board foot", l'unità di misura statunitense per questo materiale.

Ore 12:54 - Gb, nuova ondata di sanzioni a Mosca per il maltrattamento dei bambini in Ucraina

Il Regno Unito ha annunciato una nuova ondata di sanzioni contro personalità russe per il «trattamento barbaro dei bambini» in Ucraina. Le misure includono sanzioni alla commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova per il suo presunto coinvolgimento nel trasferimento forzato e nell'adozione di bambini ucraini. Ne dà notizia il Foreign Office britannico in una nota. Lvova-Belova è stata accusata di aver permesso a 2.000 bambini vulnerabili di essere violentemente prelevati dalle regioni di Luhansk e Donetsk e di aver orchestrato una nuova politica per facilitare le loro adozioni forzate in Russia.

Ore 14:02 - Kiev, con nuove armi Usa riconquisteremo Crimea e Donbass

Le nuove armi statunitensi aiuteranno l’Ucraina a riconquistare i territori occupati dalla Russia, tra cui la Crimea e il Donbass: ha dichiarato il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov alla Cnn.

«Libereremo tutti i nostri territori, tutti, compresa la Crimea», ha dichiarato,«la Crimea è un obiettivo strategico per l’Ucraina perché è territorio ucraino. Ma ci muoveremo passo dopo passo». Reznikov ha spiegato che il primo passo sarà la stabilizzazione della situazione, la seconda fase sarà per spingere fuori i russi. Nella terza fase si discuterà con i partner su «come liberare i territori, compresa la Crimea», ha detto.

Ore 14:17 - I filorussi, non ci fermeremo al Donbass

«Le forniture di nuove armi dell'Occidente all'Ucraina stanno costringendo le truppe» dei separatisti filorussi del Donbass «a non fermarsi ai confini della Repubblica di Donetsk». Lo ha detto il leader dell'entità autoproclamata, Denis Pushilin, citato da Ria Novosti.

Ore 14:19 - Chiesa ortodossa russa, sanzioni contro Kirill assurde

Le sanzioni del Regno Unito contro il capo della Chiesa ortodossa russa, il patriarca Kirill, emanate per l'invasione russa dell'Ucraina, sono «assurde» e «insensate»: lo ha affermato Vladimir Legoida, portavoce della Chiesa ortodossa russa. «I tentativi di intimidire il patriarca della Chiesa russa o di costringerlo a rinunciare alla sua visione delle cose sono assurdi, insensati», ha scritto Legoida in una nota.

Ore 14:22 - Compagnia aerea Zipair toglie la "Z" dalla livrea degli aerei

La compagnia aerea low cost giapponese Zipair Tokyo ha annunciato oggi che modificherà il suo logo, che appare sulla coda degli aerei, e che attualmente è una "Z" troppo simile al simbolo usato dalle forze d'invasione russe in Ucraina . Lo rende noto l'agenzia di stampa Kyodo. Shingo Nishida, il presidente della compagnia che è di proprietà della Japan Airlines, ha spiegato in una conferenza stampa nell'aeroporto di Narita che quel logo potrebbe essere confuso da qualcuno come un segno d'approvazione dell'invasione russa. Sulla coda degli aerei apparirà un nuovo logo, una figura geometrica dai colori verde , nero e bianco , ha spiegato la compagnia, che attualmente opera voli tra Narita (Tokyo) con Bangkok, Seoul, Honolulu, Singapore e Los Angeles.

Ore 14:39 - Kiev: 3 civili morti e 7 feriti in un raid russo a Lysychansk

Un raid aereo russo ha colpito a Lysychansk uno degli edifici in cui si nascondevano civili, provocando almeno 3 morti e 7 feriti. Lo riferisce su Telegram il governatore della regione di Luhansk in cui Lysychansk si trova, Serhiy Haidai.

Ore 14:41 - Scholz, Zelensky ha accettato l'invito a partecipare al G7

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accettato l'invito della Germania a partecipare al prossimo G7. Lo ha annunciato il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Ore 14:49 - Gb, obiettivo resta sconfitta della Russia

L'epilogo dell'invasione russa dell'Ucraina deve essere anche un monito per altri potenziali «aggressori» futuri, e per questo Vladimir «Putin deve non solo perdere la guerra», ma essere messo nelle condizioni di «non ricavarne alcun vantaggio». È la linea dura ribadita oggi dal governo britannico di Boris Johnson per bocca della ministra degli Esteri, Liz Truss, in un aggiornamento alla Camera dei Comuni, durante il quale ha insistito fra l'altro sulla prospettiva di un impegno «a lungo termine» nel sostegno anche militare a Kiev.

Mentre si è detta a favore di negoziati solo a condizione che Mosca mostri" una serietà" finora a suo dire assente e che l'Occidente sia fermamente al fianco dell'Ucraina: senza «consentire che essa venga spinta a fare concessioni territoriali che non accetteremmo per noi stessi». Truss ha quindi sottolineato gli sforzi di Londra in seno al G7 per incrementare gli aiuti a Kiev, per un maggiore coinvolgimento «della Polonia e dei alleati baltici» della Nato, oltre alle nuove sanzioni britanniche annunciate oggi contro il patriarca ortodosso Kirill e altre personalità russe o filo-russe. Non senza evocare «le nuove evidenze» sui crimini di guerra attribuiti alle forze di Mosca, la necessità di fare pressione per ottenere lo fine del blocco navale su prodotti come il grano e quella di intensificare ulteriormente la denuncia «della disinformazione e delle bugie» sparse dal Cremlino sia sulla guerra sia sugli effetti delle sanzioni.

Ore 15:10 - Zelensky a Macron-Scholz-Draghi: «Grazie per la vostra solidarietà»

«Il presidente francese, Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, il primo ministro italiano, Mario Draghi, il presidente rumeno, Klaus Iohannis sono a Kiev oggi. Apprezziamo la vostra solidarieta' con la nostra nazione e il nostro popolo». Lo scrive sul suo canale Telegram il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelenski.

Ore 15:15 - Nuovo allarme sirene a Kiev durante incontro leader

Un nuovo allarme antiaereo sta risuonando a Kiev mentre nel palazzo presidenziale i leader Ue stanno incontrando il presidente ucraino, Volodimyr Zelensky. Mario Draghi, Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Klaus Ihannis sono ancora riuniti con Zelensky e sono attesi a breve nel cortile del palazzo dove a breve si terrà una conferenza stampa. Anche in mattinata erano state sentite delle sirene poco dopo l'arrivo dei leader in città.

Ore 15:24 - Draghi: «Due settimane per sminare porti, subito i corridoi»

«Ci sono due settimane per sminare i porti. Il raccolto arriverà alla fine di settembre e una serie di scadenze sempre più urgenti che ci avvicinano al dramma inesorabilmente. Occorre creare corridoi sicuri con la massima urgenza per il trasporto sicuro per il grano ed evitare una catastrofe». Così il premier Mario Draghi in conferenza stampa a Kiev con il presidente ucraino e i leader Ue Macron e Scholz. «L’unico modo è una risoluzione dell’Onu che regoli la navigazione nel Mar Nero, la Russi finora lo ha rifiutato», ha aggiunto.

«Abbiamo visto le atrocità commesse dalla Russia in questa guerra a Irpin che condanniamo senza esitazioni. Diamo il nostro completo sostegno alle indagini sui crimini di guerra commessi dai russi», ha aggiunto il premier Mario Draghi nella conferenza stampa a Kiev.

Ore 15:43 - Draghi, l'Italia vuole l'Ucraina nell'Ue

«Il messaggio più importante della nostra visita è che l'Italia vuole l'Ucraina nell'Ue, vuole che abbia lo status di candidato e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio europeo. Zelensky sa che è una strada da percorrere, non solo un passo». Lo ha detto il premier Mario Draghi nella conferenza stampa a Kiev con il presidente ucraino e gli altri leader europei.

Ore 15:50 - Zelensky, l'Ucraina in Ue rafforza la libertà europea

«Dobbiamo arrivare ad una posizione comune sull'appoggio alla nostra integrazione nell'Ue. Lo status di candidato per l'Ucraina può rafforzare la libertà in Europa e diventare la decisione più importante del terzo decennio del XXI secolo. Capiamo che la strada verso l'Ue non è un solo passo, ma questa strada deve cominciare. Gli ucraini sono pronti ad andare avanti su questa strada per diventare Stato candidato». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella conferenza stampa a Kiev con i leader Ue. «L'Ucraina è in prima linea» ma «l'aggressione russa è contro tutta l'Europa unita, contro tutti noi», ha aggiunto, per raggiungere la pace, «l'ostacolo principale è la non volontà della Russia di avere trattative reali, la Russia non vuole la pace».

Ore 16:16 - Macron, parliamo con Mosca ma è Kiev che decide sulla pace

«Non siamo in guerra contro il popolo russo come collettività, noi abbiamo continuato a parlare con il leader russo, ma abbiamo sempre informato Zelensky. Le modalità della pace non saranno decise che dall'Ucraina e i loro rappresentanti. Francia e Germania non negozieranno mai con la Russia alle spalle dell'Ucraina». Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron a Kiev. Nel parlare con Mosca «noi portiamo le nostre esigenze come forze europee (e la Francia membro del Consiglio Onu), ma mai per negoziare al posto suo». «L'Ucraina fa parte dell'Europa. Questa guerra cambierà la storia dell'Europa. Siamo a fianco dell'Ucraina per accompagnarla in questa prospettiva. Abbiamo confermato a Zelensky che già domani la commissione deciderà il quadro e il prossimo Consiglio europeo prenderà delle decisioni. Tutti e 4 i nostri Paesi sosterranno lo status di candidato dell'Ucraina. Nei prossimi giorni costruiremo l'unanimità dei 27». Macron ha terminato il suo intervento dicendo in ucraino: «Slava Ukraini», gloria all'Ucraina.

Ore 16:58 - Scholz: «L’Ucraina fa parte della famiglia europea»

«L’Ucraina fa parte della famiglia europea»: lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz al termine dell’incontro avuto a Kiev con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, insieme al presidente del Consiglio Mario Draghi e al presidente francese, Emmanuel Macron. Scholz ha quindi precisato che «la Germania è a favore» del riconoscimento dello status di Paese candidato all’Unione europea sia all’Ucraina sia alla Moldova.

Ore 17:08 - Draghi: «Vogliamo la pace, ma sceglierà l’Ucraina»

«Vogliamo che si fermino le atrocità. Vogliamo la pace. Ma l’Ucraina deve difendersi se vogliamo la pace. E sarà l’Ucraina a scegliere la pace che vuole. Qualsiasi soluzione diplomatica non può prescindere dalla volontà di Kiev, da quello che ritiene accettabile per il suo popolo. Soltanto così possiamo costruire una pace che sia giusta e duratura». 

Lo ha detto a Kiev il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante la conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron, seguita all’incontro con il presidente ucraino Zelensky.

Ore 17:42 - Borrell a Onu, non si può essere neutrali di fronte aggressione

«Di fronte all’aggressione, nessuno può essere neutrale. Essere neutrali in questo caso significa stare dalla parte dell’aggressore. Nessuno può vivere in sicurezza in un mondo in cui l’uso illegale della forza è normalizzato o tollerato». Così l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, intervenendo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. «L’Ue è pienamente mobilitata per far sopravvivere l’Ucraina economicamente e militarmente capace di difendere il suo popolo, la sua integrità territoriale e la sua democrazia. E chiediamo a tutti i membri delle Nazioni Unite, grandi e piccoli, di aiutare l’Ucraina facendo lo stesso», ha aggiunto.

Ore 17:48 - Lavrov: «Contatti con Ue non sono più una nostra priorità. Occidente vuole fare della Moldavia una seconda Ucraina»

I contatti con l’Europa sono scomparsi dalle priorità della Russia. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, citato dalla Tass. L’Occidente «sta chiaramente cercando di Occidente vuole farne una seconda Ucraina » minandone la stabilità, ha aggiunto a Ntv. Lavrov ha accusato Chisinau di «mendicare» sulle forniture di gas, chiedendo uno sconto sui pagamenti in cambio di un rallentamento del cammino di accesso all’Unione Europea. «Dicono che se non lo faremo, andranno in Europa più velocemente e, se lo faremo, andranno comunque ma più lentamente», ha sottolineato. «L’approccio consumistico da parte dell’attuale dirigenza moldava è molto emblematico quando dicono: “Iniziamo subito a entrare nell’Unione Europea, poi vedremo cosa ci promettono lì, poi magari decideremo se restare nella Csi”», ha aggiunto il capo della diplomazia russa, parlando di «estorsioni» e «sciocchezze».

Ore 18:13 - Draghi: «Zelensky non ci ha chiesto nuove armi oggi. Da parte della Russia c‘è un uso politico del gas come del grano»

«Oggi non ci sono state richieste da Zelensky di nuove armi. Ha descritto la situazione com’è, una situazione che sta diventando critica. Perché le armi sovietiche stanno finendo le munizioni e le nuove armi necessitano di addestramento. I vari Paesi Nato forniscono questo addestramento ma ci vuole tempo». Lo ha detto il premier Mario Draghi incontrando la stampa italiana a Kiev. 

«Zelensky è pronto. Ho parlato anche con Putin due settimane fa su questo. Quello che occorre fare è molto complesso, sminare i porti ucraini, custodire l’uscita delle navi da parte di Paesi terzi in modo tale che questo non diventi un pretesto per le navi russe per attaccare l’Ucraina. L’unica soluzione possibile è una risoluzione delle Nazioni unite, che garantiscono tutte le parti», ha aggiunto nel corso del punto stampa. «Guterres sta lavorando su questo, ci sono incontro in questi giorni delle Nazioni unite e Mosca», ha aggiunto. 

«Una cosa che chiederò al vertice è avere una linea temporale, un programma. Il dramma è avere una carestia mondiale e si sta avvicinando. L’Italia non può che avere un ruolo sotto l’elgida delle Nazioni Unite. Le capacità della marina italiana sono note ma non credo ci sia posto per sforzi autonomi nazionali».

Da parte della Russia — ha concluso — «c’è un uso politico del gas come del grano ». E chi gli ha chiesto del possibile cessate il fuoco, ha risposto: «Al momento no, o meglio (gli ucraini, ndr) sono pronti, ma dall’altra parte no. Ricordo la telefonata con Putin, disse che non è il momento, o il momento non è maturo. Ci son tante iniziative ormai, speriamo che qualcuna porti a qualche progresso».

Ore 18:21 - Draghi, non si vedono ancora margini per la pace

«Le condizioni che gli ucraini pongono oggi è l’integrità territoriale. È la premessa per iniziare i negoziati di pace da parte ucraina. Al momento non si vedono margini, ma c’è un atteggiamento che è cambiato molto nelle ultime settimane», anche «degli altri Paesi che li devono aiutare a trovare la pace. C’è un’iniziativa diplomatica mondiale che non c’era un mese fa». Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa a Kiev.

Ore 19:53 - Domani parere Commissione Ue su candidatura Ucraina

Domani il collegio dei commissari europei si riunirà per decidere sul parere dell’esecutivo Ue sulle domande per lo status di Paese candidato di Ucraina, Moldavia e Georgia. Lo annuncia il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer.

Ore 18:42 - Usa, parlato con Kiev su come potrebbe essere accordo con Russia

Gli Stati Uniti si sono «astenuti» di proposito dal presentare quello che vedono come l’esito finale della guerra in Ucraina e non faranno pressioni su Kiev per «concessioni territoriali alla Russia. Lo afferma il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan, notando comunque che gli Stati Uniti hanno discusso con l’Ucraina su come potrebbe essere un accordo. Gli Usa continueranno a «sostenere e consultarsi» con Kiev «su come vuole» approcciare e avvicinarsi a un risultato negoziato con i russi, osserva Sullivan.

Ore 19:17 - Lavrov a Bbc: trascinare Ucraina in Nato atto criminale

«La Russia non è perfettamente pulita. La Russia è quello che è. E non abbiamo vergogna di mostrare quello che siamo». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, in risposta a una domanda di Steve Rosenberg della Bbc sulle gravi conseguenze dell’offensiva russa sui civili. Rosenberg ha citato a Lavrov il caso di Yahidne, un villaggio nella regione di Chernihiv dove, secondo un rapporto delle Nazioni Unite, 360 persone, tra cui 74 bambini, furono costrette dalle truppe russe a stare 28 giorni nella cantina di una scuola senza servizi igienici e acqua. Dieci anziani morirono. «Questo è combattere i nazisti?», ha domandato il cronista a Lavrov. «È un gran peccato», ha risposto il ministro russo, «ma i diplomatici internazionali, compreso l’Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, il segretario generale e altri rappresentanti dell’Onu, stanno venendo messi sotto pressione dall’Occidente. E molto spesso stanno venendo utilizzati per amplificare notizie false diffuse dall’Occidente». Infine, Lavrov ha ribadito come la Russia non abbia invaso l’Ucraina: «Abbiamo dichiarato un’operazione militare speciale perché non avevamo assolutamente altro modo di spiegare all’Occidente che trascinare l’Ucraina nella Nato era un atto criminale».

Ore 19:59 - Lavrov a Bbc: Russia non è immacolata ma non si vergogna

La Russia ritorce ancora una volta contro l’Occidente le accuse di «fake news» su quanto sta accadendo in Ucraina, ed è accaduto «negli anni passati». Ma al contempo riconosce per bocca Serghei Lavrov, intervistato dalla Bbc, di non essere immacolata nel teatro di un sanguinoso scontro militare che il ministro degli Esteri di Putin insiste a definire «non un invasione, ma un’operazione speciale» cui il suo Paese sarebbe stato costretto: e non se ne vergogna. Mentre ridicolizza la pretesa attribuita alla linea dura del governo Johnson di umiliarla e metterla «in ginocchio». 

«La Russia non è perfettamente pulita, è ciò che è, ma noi non ci vergogniamo a mostrarci per come siamo», ha detto Lavrov rispondendo muro contro muro sui massacri addebitati alle forze di Mosca o sulla contestazione dei proclami di voler «denazificare l’Ucraina» nella lunga intervista concessa al corrispondente della Bbc, Steve Rosenberg. Il ministro di Putin ha poi escluso ormai ogni «spazio di manovra» diplomatico con l’attuale governo britannico. Il premier Johnson e la sua ministra degli Esteri, Liz Truss - ha notato sarcastico - «affermano apertamente che la Russia va sconfitta, va messa in ginocchio. Avanti, che ci provino!».

Ore 20:13 - Putin chiede nuove misure a sostegno del mercato automobilistico

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha chiesto al suo governo di presentare nuove misure per sostenere l’industria automobilistica nazionale, che ha visto un crollo delle vendite da quando le truppe di Mosca a fine febbraio hanno invaso l’Ucraina. Tra domanda ristretta da parte degli acquirenti russi e gravi problemi logistici legati alle delle sanzioni occidentali nei confronti della Russia, le vendite di auto sono crollate dell’83,5% a maggio, secondo i dati dell’Association of European Businesses. «Vorrei chiedere al governo di dirci in dettaglio quali misure rapide sta prendendo per sostenere l’industria automobilistica e stabilizzare il mercato interno», ha detto in un incontro con funzionari governativi. Putin ha sostenuto che il governo deve guardare non solo ai problemi di produzione, ma anche a come stimolare la domanda nonostante le difficoltà economiche che devono affrontare il Paese.

Ore 20:36 - Pushilin, valutiamo sconfinamento per zona cuscinetto

I separatisti filorussi del Donetsk stanno valutando di prendere il controllo di aree esterne ai confini della loro regione per creare una zona cuscinetto che li protegga da attacchi ucraini. Lo ha dichiarato il leader dell’autoproclamata repubblica, Denis Pushilin, al forum di San Pietroburgo. Secondo le autorità filorusse del Donetsk, Kiev sta colpendo ripetutamente il capoluogo con l’artiglieria, utilizzando spesso proiettili da 155 millimetri forniti dalla Nato. «Ci concentriamo sulle nostre frontiere costituzionali. Però, tenendo conto delle forniture di armi occidentali a Kiev, la necessità di garantire la sicurezza potrebbe obbligarci a passi ulteriori», ha detto Pushilin, «avanzeremo finché sarà necessario a garantire la nostra sicurezza e porre fine alla minaccia di bombardamenti».

Ore 21:25 - Zelensky, combatteremo fino a completa sicurezza

«Tutti i leader capiscono perché non sono in corso negoziati per porre fine alla guerra: esclusivamente per via della posizione della Russia, che sta solo cercando d’intimidire tutti in Europa e proseguire con la distruzione dell’Ucraina». Lo ha dichiarato il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo ultimo video messaggio, diffuso su Telegram, e in cui ha definito «giorno storico» quello di oggi con la visita a Kiev di «quattro potenti Stati europei». Il riferimento è alla visita a Kiev di Mario Draghi, Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Klaus Johannis. «Ho sentito il sostegno» al processo di adesione all’Ue, ha aggiunto, «continueremo a combattere finché non garantiremo la completa sicurezza al nostro Stato».

Ore 21:46 - Vicepresidente parlamento Kiev, grati a Draghi per sua leadership

«La società ucraina valuterà in maniera molto positiva questa visita. Siamo grati a Draghi per la sua leadership». Lo ha detto Oleksandr Kornienko, primo vicepresidente della Verkhovna Rada d’Ucraina a Porta a Porta.

Ore 22:07 - Onu, quasi 4.500 civili uccisi in Ucraina da inizio guerra

L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha reso noto che dall’inizio dell’invasione russa sono stati uccisi 4.481 civili. I feriti sono invece 5.565. Lo scrive Ukrinform. Secondo l’ultimo aggiornamento, le vittime includono 1.739 uomini, 1.159 donne, 119 ragazze e 125 ragazzi, oltre a 40 bambini e 1.299 adulti il cui sesso è ancora sconosciuto. La maggior parte dei civili uccisi è rimasta vittima di bombardamenti, missili e attacchi aerei.

Ore 22:10 - Sindaco Irpin: «Leader europei colpiti al cuore da orrori avvenuti in città»

«Sono sicuro che i capi dei Paesi europei giunti qui, oggi, abbiano percepito con il cuore gli orrori avvenuti a Irpin. Sono sicuro che il loro sostegno all’Ucraina da ora sarà più forte e più deciso, e noi lo sentiremo anche ad Irpin». A dirlo all’Adnkronos, in un’intervista esclusiva, è il sindaco di Irpin Oleksandr Markushyn, al termine della visita odierna dei quattro leader europei -Draghi, Macron, Scholz e Iohannis- in Ucraina. «Voglio ringraziare tutti i paesi europei che hanno accolto i nostri profughi durante la guerra -sottolinea il sindaco della città visitata dai premier- e che aiutano la nostra Ucraina in tempi così difficili. Non lo dimenticheremo». 

Markushyn ripercorre le tappe della visita alla città, brutalmente distrutta dalla guerra e diventata simbolo delle violenze degli scontri tra Russia e Ucraina. «Oggi sono venuti qui degli ospiti molto importanti, i leader della Francia, Italia, Romania, Germania. Li abbiamo incontrati nel nostro quartiere Lypky, il distretto della nostra città in cui si sono svolte le azioni belliche attive», spiega. Il primo cittadino di Irpin spiega che «a 500 metri da dove ci siamo incontrati si trova quello che era il nostro posto di blocco, la nostra linea di difesa della città. Abbiamo raccontato loro di come è stata la lotta con i russi, abbiamo mostrato dei video e delle foto. Sono rimasti molto colpiti». Il sindaco conclude poi con un’esportazione: «Noi vinceremo, ne sono certo. Gloria all’Ucraina».

Ore 23:26 - Biden, agito da comandante in capo per bene del Paese

Nel corso di un’intervista all’Associated Press il presidente americano, Joe Biden, ha parlato di alcune delle scelte difficili che ha dovuto affrontare, affermando che gli Stati Uniti dovevano opporsi al presidente russo Vladimir Putin per aver invaso l’Ucraina anche se le dure sanzioni imposte a seguito di quella guerra hanno causato un aumento dei prezzi del gas, creando una politica di rischio per Biden in un anno elettorale. Alla domanda sul motivo per cui ha ordinato sanzioni pecuniarie contro Mosca che hanno sconvolto i mercati alimentari ed energetici a livello globale, Biden ha detto di aver preso le sue decisioni come “comandante in capo” piuttosto che come politico pensando alle elezioni. «Sono il presidente degli Stati Uniti - ha detto - e faccio ciò che è meglio per il Paese».

Ore 23:26 - Lamorgese: aumento flussi migratori per crisi grano

La ministra dell’interno Luciana Lamorgese lancia un primo allarme sull’aumento dei flussi migratori anche per la crisi del grano legata alla crisi ucraina: «Già ora vediamo incrementati i flussi migratori rispetto a prima, anche per la crisi alimentare, c’è il timore di avere un rischio di povertà ulteriore oltre a quella già vissuta in Paesi dove c’è il già il razionamento del pane, la preoccupazione certamente c’è», ha detto a margine di una visita a Washington.

Ore 00:00 - Scholz, sanzioni a Mosca fino a soluzione equa per Kiev

Le sanzioni contro Mosca «non si fermeranno fino a quando non ci sarà una soluzione equa accettata anche dall’Ucraina. E cosa sia giusto per l’Ucraina può deciderlo solo essa stessa, i suoi cittadini, il parlamento, il presidente. Nessuno in Europa potrà imporglielo». Così oggi il cancelliere tedesco Olaf Scholz, intervenendo da Kiev alla tv pubblica Ard. Scholz ha ripetuto che non può esserci una «pace come diktat», che è «un’illusione di Putin». In tema armi, Scholz ha detto che con Kiev era stato concordato di fornire più artiglieria con lunga gittata e che questo è esattamente ciò che sta accadendo ora, in coordinamento con i partner. Scholz ha ripetuto l’impegno tedesco a esportare obici semoventi PzH 2000 insieme ai Paesi Bassi, per cui è in corso un addestramento in Germania dei soldati ucraini. L’addestramento sarebbe anche iniziato all’uso dei semoventi antiaereo Gepard.

Ore 00:02 - Usa, notizie di un terzo americano scomparso

Il Dipartimento di Stato americano ha affermato di essere a conoscenza di notizie di un terzo americano che si è recato in Ucraina per combattere contro la Russia e che nelle ultime settimane risulta essere disperso. «Sfortunatamente, non conosciamo tutti i dettagli di quel caso», ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price in una conferenza stampa. Lo riporta la Cnn. 

Price ha affermato che il dipartimento è in contatto con le famiglie degli altri due cittadini statunitensi catturati in Ucraina, così come con le autorità ucraine e il Comitato internazionale della Croce Rossa, ma che allo stesso modo non hanno potuto confermare i rapporti secondo cui questi due cittadini sono stati catturati. «Continuiamo a esortare in ogni modo possibile i cittadini americani a non recarsi in Ucraina a causa dei pericoli che ne derivano rappresentati dall’aggressione in corso della Russia», ha concluso Price.

Ore 01:13 - Per Londra, Russia ha strategicamente perso la guerra

La Russia ha già «strategicamente perso» la sua guerra con l’Ucraina, subendo pesanti perdite e rafforzando la Nato, ha affermato il capo di stato maggiore della difesa del Regno Unito in un’intervista pubblicata venerdì. «Questo è un terribile errore della Russia. La Russia non prenderà mai il controllo dell’Ucraina», ha affermato Tony Radakin, l’ufficiale militare di grado più alto del Paese, aggiungendo che emergerebbe un «potere più ridotto». «La Russia ha già perso strategicamente. La Nato è più forte, Finlandia e Svezia stanno cercando di unirsi», ha detto all’agenzia di stampa britannica della Press Association.

Radakin ha detto che il presidente russo Vladimir Putin potrebbe ottenere «successi tattici» nelle settimane a venire, ma ha sacrificato un quarto della potenza dell’esercito del suo Paese per guadagni «piccoli» e sta finendo le truppe e i missili ad alta tecnologia. «La macchina russa si sta allontanando e guadagna un paio di — due, tre, cinque — chilometri ogni giorno», ha detto l’ammiraglio. «E la Russia ha delle vulnerabilità perché sta finendo le persone, sta finendo i missili ad alta tecnologia».

Il presidente Putin ha utilizzato circa il 25 per cento del potere del suo esercito per guadagnare una piccola quantità di territorio e 50.000 persone morte o ferite. «La Russia sta fallendo». Radakin ha reso omaggio al «coraggioso» popolo ucraino e ha promesso che il Regno Unito avrebbe sostenuto Kiev «a lungo raggio» con più armi. «Abbiamo fornito armi anticarro, ci sono altri elementi che stiamo fornendo e che continueranno», ha detto.

Ore 01:26 - Zelensky a militari, verificare eventualità attacco da Bielorussia

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha incaricato le forze armate di verificare «la prontezza» alla difesa in quattro regioni dell’ovest dell’Ucraina in caso di invasione dal territorio della Bielorussia. Lo ha spiegato il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa di Kiev, Oleksiy Danilov. Lo riporta «Unian». «La questione della Bielorussia è stata discussa e sono stati valutati tutti i nostri corpi coinvolti, cosa sta succedendo lì, qual è lo stato dell’esercito bielorusso e quante truppe russe sono presenti», ha detto.

Ore 02:01 - Prima foto dei 2 americani catturati, hanno mani legate

Spunta la prima foto dei due americani catturati in Ucraina. Lo scatto, trasmesso da Cnn, mostra i due con apparentemente le mani legate dietro alla schiena. Un terzo americano, il veterano dei Marine Grady Kurpasi, è sparito anch’egli in Ucraina. Lo affermano funzionari dell’amministrazione Usa citati da Cnn. L’ultima volta che si sono avute sue notizie è stato fra il 23 e 24 aprile. Kurpasi ha servito 20 anni nei Marine e aveva deciso di andare volontario in Ucraina.

La visita nel Paese invaso dai russi. Draghi, Macron e Scholz a Kiev: “Vogliamo l’Ucraina nell’UE, ma se non si difende non ci sarà pace”. Zelensky rilancia: “Servono più armi”. Redazione su Il Riformista il 16 Giugno 2022.  

Uno scatto che fa già la storia, che porta i tre ‘pesi massimi’ in quell’Ucraina che da 113 giorni è sotto i bombardamenti russi. Il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz sono partiti nella notte in direzione Kiev, in un viaggio in treno tra misure di sicurezza massime.

A bordo un centinaio di uomini dell’intelligence dei tre paesi per consentire un viaggio sicuro ai leader politico dell’Unione Europea, attesi nella capitale ucraina dal presidente Volodymyr Zelensky.

Durante il lungo viaggio di oltre dieci ore, che dalla frontiera polacca li ha portati a Kiev, i tre hanno avuto un lungo colloquio informale nella cabina del Presidente francese. Draghi (la delegazione italiana si trovava in testa al treno) ha attraversato l’intero convoglio per raggiungere la cabina di Macron.

È il segnale più forte di solidarietà europea dallo scoppiare del conflitto: a Kiev in due occasioni si è recata la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, ma la visita di Draghi, Macron e Scholz sul piano politico ha probabilmente ancora più peso. 

Non è un caso se ad attenderli a Kiev c’è una rete di sicurezza composta da almeno 300 militari ucraini. I tre leader sono attesi a programmi simili nella capitale: subito dopo il loro arrivo a Kiev, si dirigereranno a Irpin, uno dei luoghi simbolo delle stragi russe.

Una visita preparata a livello diplomatico da settimane per incastrare le agende dei tre leader europei, anche per permettere lo storico viaggio prima dell’atteso Consiglio europeo della prossima settimana. Lì è attesa la risposta europea alle richieste dell’Ucraina di candidarsi nell’Ue.

A Kiev invece i due punti chiave della giornata diplomatica saranno quello dello sblocco del grano e delle armi, le due richieste più pressanti da parte di Zelensky. 

Eppure la visita odierna è stata preceduta da una polemica ucraina, lanciata dalle parole del consigliere del presidente ucraino, Oleskjy Arestovych. Quest’ultimo ha evocato la presenza dei tre leader come presupposto per un pressing europeo per l’accettazione da parte di Kiev di un cessate il fuoco con perdite territoriali: “Temo che cercheranno di raggiungere una sorta di Minsk 3”, in riferimento agli accordi di ‘pace’ già siglati tra Kiev e Mosca dopo l’invasione del 2014. 

La visita a Irpin

”Avete il mondo dalla vostra parte”. Sono queste le parole utilizzata da Draghi parlando a Irpin col capo dell’amministrazione militare della regione di Kiev Oleksiy Kuleba. Tra i palazzi bombardati dall’artiglieria russa, il premier assieme a Macron e Scholz è stato ricevuto dal sindaco Oleh Bondar ha sottolineato come nella città alla periferia della capitale i russi “hanno distrutto gli asili e i giardini di infanzia. Sarà ricostruito tutto. Hanno già iniziato. Sono già a uno stadio molto avanzato di valutazione“, ha detto Draghi.

“Rispetto e ammirazione per il popolo ucraino“, è stato espresso dal presidente francese Emmanuel Macron. Intorno ai quattro leader, a cui è stato mostrato un video delle distruzioni della guerra, c’è un imponente schieramento delle forze speciali dei rispettivi Paesi oltre ovviamente ai militari ucraini.

La conferenza a quattro

Nell’attesa conferenza dei quattro leader, Draghi ha confermato l’impegno italiano per una Ucraina all’interno dell’Unione Europea.

“Il messaggio più importante della nostra visita è che l’Italia vuole l’Ucraina nell’Ue, vuole che abbia lo status di candidato e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio europeo. Zelensky sa che è una strada da percorrere, non solo un passo“, sono le parole del premier, affiancato dallo stesso Zelensky, da Macron e Scholz. Il presidente del Consiglio ha invocato lo stop delle “atrocità” ma “l’Ucraina deve difendersi se vogliamo la pace“. “Sarà l’Ucraina a scegliere la pace che vuole. Qualsiasi soluzione diplomatica non può prescindere dalla volontà di Kiev, da quello che ritiene accettabile per il suo popolo. Soltanto così possiamo costruire una pace che sia giusta e duratura“, ha sottolineato Draghi in conferenza.

Dichiarazioni appoggiate ovviamente dal numero uno di Kiev, ma anche in coro da Scholz e Macron. Il cancelliere tedesco ha ribadito che la Germania appoggerà la richiesta di adesione ucraina, che “appartiene alla famiglia europea” e che verrà appoggiata “fino a quando ce ne sarà bisogno“.

“Questa guerra cambierà la storia dell’Europa. Siamo a fianco dell’Ucraina per accompagnarla in questa prospettiva“, si è unito al coro il presidente francese Macron,  “Abbiamo confermato a Zelensky che già domani la commissione deciderà il quadro e il prossimo Consiglio europeo prenderà delle decisioni. Tutti e 4 i nostri Paesi sosterranno lo status di candidato dell’Ucraina. Nei prossimi giorni costruiremo l’unanimità dei 27“, è stata la promessa dell’inquilino dell’Eliseo.

Macron che ha anche ‘rassicurato’ Kiev sui rapporti col Cremlino, sottolineando da una parte che l’Europa “non è in guerra in guerra contro il popolo russo come collettività” e per questo “abbiamo continuato a parlare con il leader russo” Putin, ma che “le modalità della pace non saranno decise che dall’Ucraina e i loro rappresentanti. Francia e Germania non negozieranno mai con la Russia alle spalle dell’Ucraina“.

Da parte sua Zelensky ha ribadito la richiesta di un maggiore impegno europeo sul fronte della fornitura di armi a Kiev. L’Ucraina, ha spiegato il suo presidente, ha la necessità di avere “armi pesanti e moderne“. “Ci serve aiuto. Ogni arma è una vita umana salvata. Ogni proroga aumenta la possibilità per i russi di uccidere ucraini e distruggere le nostre città“, ha detto in conferenza stampa Zelensky. Il discorso del presidente ucraino era rivolto in particolare a Scholz, con Zelensky che si è detto “fermamente convinto” che Berlino sarà d’aiuto nel venire incontro alle “necessità dell’Ucraina di sistemi di difesa aerea“.

Quanto al conflitto in corso ormai da 113 giorni, Zelensky ha assicurato che l’Ucraina “è in prima linea” ma “l’aggressione russa è contro tutta l’Europa unita, contro tutti noi”, e per ragggiungere la pace “l’ostacolo principale è la non volontà della Russia di avere trattative reali, la Russia non vuole la pace“.

 

 

 

Oggi Putin parla a San Pietroburgo. La foto dei combattenti americani prigionieri dei russi. Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 17 giugno 2022.

Le notizie di venerdì 17 giugno sulla guerra, in diretta: Zelensky ai militari: «Prepararsi a eventuale attacco dalla Bielorussia» 

• La guerra in Ucraina è arrivata al 114esimo giorno.

• Missione storica ieri dei tre leader europei — Draghi, Scholz e Macron — che hanno incontrato a Kiev il presidente ucraino Zelensky.

• Medvedev attacca duramente la visita: «Visita inutile dei mangiatori di rane, salsicce e spaghetti».

• Da Mosca Lavrov segnala che i contatti con l’Europa sono scomparsi dalle priorità della Russia.

• Kiev informa che «la lotta feroce per il Lugansk continua» e i russi stanno attaccando da nove direzioni. Le forze filorusse annunciano che sono entrate nel perimetro dell’impianto chimico Azot a Severodonetsk.

 Ore 00:02 - Usa, notizie di un terzo americano scomparso

Il Dipartimento di Stato americano ha affermato di essere a conoscenza di notizie di un terzo americano che si è recato in Ucraina per combattere contro la Russia e che nelle ultime settimane risulta essere disperso. «Sfortunatamente, non conosciamo tutti i dettagli di quel caso», ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price in una conferenza stampa. Lo riporta la Cnn. 

Price ha affermato che il dipartimento è in contatto con le famiglie degli altri due cittadini statunitensi catturati in Ucraina, così come con le autorità ucraine e il Comitato internazionale della Croce Rossa, ma che allo stesso modo non hanno potuto confermare i rapporti secondo cui questi due cittadini sono stati catturati. «Continuiamo a esortare in ogni modo possibile i cittadini americani a non recarsi in Ucraina a causa dei pericoli che ne derivano rappresentati dall’aggressione in corso della Russia», ha concluso Price.

Ore 01:13 - Per Londra, Russia ha strategicamente perso la guerra

La Russia ha già «strategicamente perso» la sua guerra con l’Ucraina, subendo pesanti perdite e rafforzando la Nato, ha affermato il capo di stato maggiore della difesa del Regno Unito in un’intervista pubblicata venerdì. «Questo è un terribile errore della Russia. La Russia non prenderà mai il controllo dell’Ucraina», ha affermato Tony Radakin, l’ufficiale militare di grado più alto del Paese, aggiungendo che emergerebbe un «potere più ridotto». «La Russia ha già perso strategicamente. La Nato è più forte, Finlandia e Svezia stanno cercando di unirsi», ha detto all’agenzia di stampa britannica della Press Association.

Radakin ha detto che il presidente russo Vladimir Putin potrebbe ottenere «successi tattici» nelle settimane a venire, ma ha sacrificato un quarto della potenza dell’esercito del suo Paese per guadagni «piccoli» e sta finendo le truppe e i missili ad alta tecnologia. «La macchina russa si sta allontanando e guadagna un paio di — due, tre, cinque — chilometri ogni giorno», ha detto l’ammiraglio. «E la Russia ha delle vulnerabilità perché sta finendo le persone, sta finendo i missili ad alta tecnologia».

Il presidente Putin ha utilizzato circa il 25 per cento del potere del suo esercito per guadagnare una piccola quantità di territorio e 50.000 persone morte o ferite. «La Russia sta fallendo». Radakin ha reso omaggio al «coraggioso» popolo ucraino e ha promesso che il Regno Unito avrebbe sostenuto Kiev «a lungo raggio» con più armi. «Abbiamo fornito armi anticarro, ci sono altri elementi che stiamo fornendo e che continueranno», ha detto.

Ore 01:26 - Zelensky a militari: «Verificare eventualità attacco da Bielorussia»

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha incaricato le forze armate di verificare «la prontezza» alla difesa in quattro regioni dell’ovest dell’Ucraina in caso di invasione dal territorio della Bielorussia. Lo ha spiegato il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa di Kiev, Oleksiy Danilov. Lo riporta «Unian». «La questione della Bielorussia è stata discussa e sono stati valutati tutti i nostri corpi coinvolti, cosa sta succedendo lì, qual è lo stato dell’esercito bielorusso e quante truppe russe sono presenti», ha detto.

Ore 02:01 - Prima foto dei 2 americani catturati, hanno le mani legate

Spunta la prima foto dei due americani catturati in Ucraina. Lo scatto, trasmesso da Cnn, mostra i due con apparentemente le mani legate dietro al schiena. Un terzo americano, il veterano dei Marine Grady Kurpasi, è sparito anch’egli in Ucraina. Lo affermano funzionari dell’amministrazione Usa citati da Cnn. L’ultima volta che si sono avute sue notizie è stato fra il 23 e 24 aprile. Kurpasi ha servito venti anni nei Marine e aveva deciso di andare volontario in Ucraina.

Ore 07:10 - La spinta di Draghi per l’Ucraina nell’Ue

(Gianluca Mercuri) La storica visita dei leader di Italia, Francia e Germania a Kiev si è conclusa con una svolta: l’impegno dei tre Paesi guida dell’Unione europea a fare entrare l’Ucraina nella comunità di Stati più libera e prospera del pianeta, riconoscendole al più presto lo status di candidata. 

È stato il modo più concreto per ribadire che l’Europa è senza ambiguità al fianco del Paese aggredito dalla Russia, che da parte sua manda nuovi segnali di indisponibilità al negoziato e taglia ulteriormente le forniture di gas. 

Chi pensava a un’inutile e tardiva parata si è dovuto ricredere: il viaggio di Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz a Kiev sarà ricordato come uno dei gesti più concretamente politici mai compiuti nella tormentata storia d’Europa. I tre Paesi guida del continente, le tre economie più grandi, i loro leader, hanno detto ufficialmente che vogliono l’Ucraina con sé e che sono con l’Ucraina, senza se. 

• La svolta notturna in treno

È stato Draghi, in un vertice terminato alle 2 di ieri mattina sul convoglio partito dalla Polonia, a far superare le ultime resistenze ai suoi compagni di missione. Con Macron, il presidente del Consiglio si era portato avanti, racconta Marco Galluzzo, già la settimana scorsa, «in una cena a porte chiuse all’Eliseo». Fino all’inizio di giugno, infatti, la Francia era ancora ferma «all’idea di una comunità politica diversa dalla Ue, alla quale si sarebbe potuta candidare l’Ucraina».

 Ancora più repentino è il passo compiuto dalla Germania: «Dallo scetticismo di qualche settimana fa, dai silenzi che avevano fatto infuriare il governo di Zelensky, a un’inversione di rotta quasi a 180 gradi: il cancelliere non solo promette sistemi missilistici, armi di nuove generazione e la tecnologia Iris, ma pronuncia in modo solenne che sarà “categorico”», la prossima settimana a Bruxelles, nel sostenere la candidatura ufficiale dell’Ucraina. 

•Cosa cambia nella gestione del conflitto?

Per rispondere a questa domanda servirà (almeno) qualche giorno. Bisognerà capire, cioè, se il lascito emotivo delle macerie di Kiev e dell’incontro con Zelensky cambierà l’approccio dei tre Paesi alla guerra. Francia, Germania e Italia hanno infatti rappresentato finora il fronte «trattativista», quello che non rinuncia a tenere aperto qualsiasi spiraglio di negoziato con la Russia senza al contempo far mancare il sostegno economico e militare all’Ucraina. 

• Cosa ha mosso finora Germania, Francia e Italia?

Scholz ha dovuto scontare decenni di Ostpolitik tedesca e il suo apparente degenerare in un appeasement insostenibile nei confronti dei russi: i timori per l’economia tedesca e le esitazioni sul riarmo ucraino hanno contribuito all’immagine di una Germania esitante. 

Macron, da parte sua, è stato il capofila del dialogo con Putin, e nell’invito ricorrente a «non umiliare la Russia» ha espresso la convinzione — comune ai tre Paesi — di non poterla sconfiggere in modo definitivo, ma di poterla al massimo portare al negoziato nelle condizioni più favorevoli possibili agli ucraini. Che quindi vanno sostenuti e armati perché al tavolo negoziale siano forti, ma non vanno illusi di poter arrivare a un regolamento dei conti finale, e a loro totale vantaggio (come sembrano credere inglesi, polacchi e baltici). 

Ieri però il presidente francese è sembrato cambiare accenti: «La Francia è al fianco dell’Ucraina dal primo giorno, siamo al fianco degli ucraini senza ambiguità, bisogna che l’Ucraina possa resistere e vincere».

Quanto a Draghi, si è progressivamente allineato a Macron pur essendo più scettico di lui sulla possibilità di smuovere Putin. Ma il rischio di instabilità interna dovuto ai mal di pancia di Lega e 5 Stelle, quello di una crisi economica ed energetica sempre più grave e quello di una nuova ondata di profughi africani scatenata dal blocco del grano ucraino, lo inducono a fare il possibile per accelerare la fine del conflitto. Non a caso è stato il presidente del Consiglio a dire chiaro a Biden, nel faccia a faccia di maggio alla Casa Bianca, che «l’Ue vuole la pace». 

Nello stesso tempo, Draghi è stato sempre deciso nel sostenere un’Ucraina europea e ieri lo ha ribadito con enfasi: «Dobbiamo creare una comunità di pace e diritti che unisca Kiev con Berlino, Roma e Parigi, gli ucraini difendono i nostri stessi valori di libertà, quelli in cui crede l’Ue, per questo sosterremo la loro candidatura al prossimo Consiglio europeo. L’Europa deve raccogliere le sfide con coraggio, lo stesso coraggio dimostrato da Zelensky».

Ore 07:21 - Controffensiva in vista?

(Gianluca Mercuri) Andrea Marinelli e Guido Olimpio, nel loro punto militare, descrivono «due eserciti allo stremo», con gli ucraini che ammettono mille perdite al giorno e i russi che arrivano a offrire a chi si arruola 3-4 mila dollari di salario più bonus. 

I russi premono sempre per prendere Severodonetsk e altre località nel Donbass. Una fretta che si spiega con l’annuncio del capo di Stato Maggiore statunitense Mark Milley: «Abbiamo consegnato di fatto l’equivalente di 12 battaglioni d’artiglieria, il gruppo di contatto Nato ha mandato 97 mila anti-tank, dato che supera quello dei carri armati nel mondo. Hanno chiesto 200 tank, ne hanno avuti 237. Hanno chiesto 100 veicoli blindati da combattimento, ne hanno ricevuti 300». 

Controffensiva ucraina in vista? È presto per dirlo: «La determinazione dell’aggressore è rimasta, probabilmente è stato sottovalutato, malgrado i difetti cronici ha mantenuto l’assalto. Le prossime settimane saranno un test della verità per le ambizioni di Putin e le speranze di Zelensky».

Ore 07:31 - Sanna Marin, la Finlandia (e il no della Turchia)

«Al Forum di Davos del gennaio 2020 c’era molta attesa per la nuova premier finlandese. Eletta un mese prima, Sanna Marin aveva al tempo 34 anni ed era il più giovane primo ministro e la più giovane donna al vertice di un governo del mondo. Non solo. Perché la coalizione guidata dai suoi socialdemocratici era formata da cinque partiti e tutti avevano donne sotto i 35 anni come leader. “Dove vi riunite?”, chiese qualcuno nel panel di cui era ospite. “Funziona come in qualsiasi altro governo e non ci incontriamo nello spogliatoio delle donne”, rispose lei glaciale. E aggiunse: “In ogni posizione che ho occupato, il mio genere e la mia giovane età sono sempre stati il punto di partenza. Spero che un giorno non sia più un tema, che questa domanda non venga più posta. Voglio fare il mio lavoro al meglio possibile. Non sono né migliore, né peggiore di un uomo di mezza età”». 

Inizia così il ritratto che Paolo Valentino dedica — sul numero di 7 in edicola con il Corriere, e qui — a Sanna Marin, premier della Finlandia. 

È stata lei — insieme con il presidente Sauli Niisto — a decidere e portare a termine una svolta epocale, per il Paese nordico: quella di abbandonare la storica neutralità, e di chiedere di entrare nella Nato. 

E tocca a lei, ora, cercare — insieme con i partner dell’Alleanza — di superare l’unico ostacolo rimasto all’effettivo ingresso nella Nato: il no della Turchia. 

Lo farà contando su un carattere e su una storia personale che ruotano intorno a un concetto espresso, in finlandese, dalla parola «sisu»: «Davanti alle difficoltà, ci predisponiamo a soffrire in nome di chi verrà dopo».

Ore 07:41 - Il discorso di Putin di oggi, a San Pietroburgo

Il forum economico di San Pietroburgo è stato, per anni, la risposta russa a Davos. Quest’anno, quello stesso forum è la prova plastica di un isolamento che Mosca non riesce a nascondere, nonostante le continue affermazioni in senso contrario (e l’aiuto, enorme, che Cina e India forniscono alle casse russe, aumentando l’import di gas e petrolio: lo spiega, qui, Federico Rampini). 

Oggi, però, gli occhi del mondo saranno puntati qui: perché a parlare sarà il presidente russo, Vladimir Putin. 

Il portavoce, Dmitry Peskov, ha spiegato che Putin ha lavorato personalmente alla preparazione del discorso, che si concentrerà sull’economia e le cause della crisi attuale in corso. 

«Conterrà la sua valutazione di ciò che sta accadendo, la sua visione del futuro... i processi economici. Principalmente si parlerà di economia, di come questa situazione influisca sull’economia, di come reagirà la nostra economia di fronte alle manifestazioni ostili dell’Occidente e di come abbiamo già trovato nuovi amici in altre parti del mondo».

Ore 08:20 - E quello di Xi, al vertice dei Brics (dove ci sarà anche Mosca)

Se il forum di San Pietroburgo vede una platea priva di grandi nomi (il Financial Times nota come gli ospiti di più alto livello siano del regime talebano), il vertice che Xi Jinping ospiterà la prossima settimana si preannuncia profondamente diverso. 

Il leader cinese ha annunciato, per il 23 giugno, un summit virtuale dei BRICS — il «club» che ospita, oltre alla Cina, Russia, India, Brasile e Sud Africa — per la prossima settimana. Si tratta del primo vertice tra i leader di questo club da quando la guerra è iniziata. 

Il focus del summit non potrà che essere il nuovo equilibrio economico scatenato dal conflitto. 

I legami tra i membri del club — che è economicamente enorme — sono diventati vitali, per la Russia: e non è un caso che tre dei Brics (Cina, India e Sudafrica) non abbiano condannato l’invasione. 

Mercoledì, in una chiamata a Putin, Xi Jinping ha assicurato il suo supporto alla «sovranità e alla sicurezza» di Mosca — facendo scattare la reazione di Washington (che ha avvertito Pechino: «Rischiate di essere dal lato sbagliato della Storia»).

Ore 08:37 - Kiev, proposte russe tentativo «pugnalarci alle spalle»

Tutte le proposte negoziali della Russia per mettere fine alla guerra con l’Ucraina sono in realtà un modo per «ingannare il mondo» prima di «pugnalarci alle spalle»: lo ha detto Mykhailo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Queste iniziative per riprendere i negoziati «sono solo un tentativo di gettare fumo per accumulare riserve e riprendere l’offensiva» contro l’Ucraina, ha insistito Podoliak, uno dei partecipanti al team negoziale ucraino ai falliti colloqui con Mosca, ora paralizzati. «Le infinite proposte di negoziato della Federazione Russa non sono altro che un tentativo di ingannare il mondo: creare l’impressione che vogliano dialogare e poi pugnalarci alle spalle», ha ribadito sul suo account Telegram, secondo l’agenzia l’Ukrainska Pravda. «L’Ucraina tornerà sicuramente al processo negoziale», ma lo farà solo «al momento giusto e quando avrà una forte posizione negoziale».

Ore 08:42 - Amministrazione militare regionale: «Missili su Nikolaev, 1 morto e 6 feriti»

Una persona è rimasta uccisa e sei ferite stamattina a seguito di un attacco missilistico delle truppe della Federazione Russa nella città di Nikolaev. Lo ha scritto su Telegram il presidente dell’amministrazione militare regionale di Nikolaev Vitaly Kim, precisando che «dall’attacco missilistico del mattino a Nikolaev ha colpito 4 condomini alcune infrastrutture. Al momento, una persona è morta e sei sono state ferite (tra cui un bambino). Le operazioni di soccorso sono in corso».

Ore 08:56 - Procuratore Ucraina: 322 bambini uccisi da inizio invasione russa

Sono 322 i bambini uccisi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina e oltre 581 quelli rimasti feriti negli scontri, secondo l’ultimo aggiornamento dell’Ufficio del Procuratore generale ucraino postato sul canale Telegram, secondo Ukrinform. «Al 17 giugno, oltre 900 bambini in Ucraina sono stati vittime dell’aggressione armata russa. Secondo i dati, 322 bambini sono stati uccisi e oltre 581 feriti», riferisce la nota. La maggior parte delle vittime si concentrano nella regione di Donetsk (301), in quella di Kharkiv (170), nell’area di Kiev (116), Chernihiv (68), Luhansk (54), Kherson (52), Mykolaiv (48), Zaporizhzhia (30) e Sumy (17).

Ore 09:00 - Attacco su Kharkiv, distrutti condominio e una scuola

Almeno 10 case private sono state danneggiate e una scuola e un condominio sono stati distrutti nella regione di Kharkiv. Lo afferma il governatore, Oleh Synyehubov su Telegram descrivendo gli attacchi come «crimini di guerra degli occupanti russi». «I combattimenti continuano sulla linea di contatto. Nella direzione di Kharkiv, il nemico ha cercato di condurre una perlustrazione combattendo nell’area di Kochubeyevka, ma ha subito perdite e si è ritirato. Nella zona di Izium, gli occupanti stanno cercando di continuare l’offensiva in direzione di Slavyansk. I nostri difensori respingono tutti gli attacchi del nemico», scrive il governatore su Telegram. Le affermazioni non posso essere verificate in modo indipendente.

Ore 09:02 - Gb, la guerra accelera spinta autoritaria a Mosca

«Nelle ultime 24 ore, le forze russe hanno continuato a tentare di riguadagnare slancio sull’asse di Popasna, a partire da dove cercano di muovere per circondare la sacca di Severdonetsk da sud». E’ quanto si legge nell’ultimo rapporto dell’intelligence britannica sul conflitto diffuso dal ministero della Difesa di Londra. «In Russia - prosegue il rapporto - la guerra ha accelerato la dinamica a lungo termine dello stato verso l’autoritarismo. Nelle ultime settimane la Duma ha avviato il processo per introdurre una condanna a 20 anni per i russi che combattono contro la Federazione. Anche parlare contro l’invasione viene criminalizzato», si legge ancora.

«Nonostante la maggioranza dei russi affermi nei sondaggi di sostenere la cosiddetta «operazione militare speciale», elementi della popolazione sia attivamente sia passivamente dimostrano la loro opposizione». «Lo scetticismo rispetto alla guerra è particolarmente forte anche tra l’élite imprenditoriale russa e la comunità degli oligarchi. Quindicimila milionari russi stanno probabilmente già tentando di lasciare il paese. Le motivazioni includono sia l’opposizione personale all’invasione che l’intento di sfuggire all’impatto finanziario delle sanzioni imposte alla Russia. Se questo esodo dovesse continuare, probabilmente aggraverebbe i danni a lungo termine della guerra sull’economia del Paese», conclude il rapporto citato dal Guardian.

Ore 09:22 - Usa verificano la foto dei due prigionieri americani (vedi ore 02:01)

Il Dipartimento di Stato americano è al lavoro per verificare la veridicità della foto diffusa ieri su Telegram da un blogger russo, Timofey Vasilyev, che mostra i due combattenti americani catturati dalle forze russe a nord di Kharkiv la scorsa settimana. Lo afferma alla Cnn la madre di uno dei due, Bunny Druecke. Nello scatto, i due sono nel retro di un camion militare russo: i due combattenti sono Alexander John-Robert Drueke, 39 anni, di Tuscaloosa, Alabama, e Andy Tai Ngoc Huynh, 27 anni, di Hartselle, Alabama. La foto mostra i due uomini che guardano la telecamera, le mani dietro la schiena. «Hanno detto che c’è una foto che sta circolando sui media russi. E stanno lavorando a fondo per verificarlo», ha detto Bunny Drueke. «Siamo molto fiduciosi», ha aggiunto.

Ore 09:29 - Ucraina affonda un’altra nave russa della flotta del Mar Nero

Il governatore di odessa, Maksym Marchenko, ha comunicato su Telegram che le forze armate ucraine hanno attaccato una nave russa: «Questa mattina nel Mar Nero, il rimorchiatore della flotta russa “Vasily Bekh” è stato colpito dai missili mentre trasportava munizioni, missili, sistema missilistico antiaereo, armi e personale a Snake Island. Congratulazioni alla squadra dell’incrociatore Moskva!”

Su Twitter è stato pubblicato un video, la cui veridicità al momento non è ancora stata verificata. Secondo l'analisi effettuata da Osint, tenendo conto dei tempi di esplosione, si tratterebbe di due missili di tipo Harpoon consegnati dalla Danimarca.

Ore 09:43 - Terzo americano scomparso, moglie conferma identità

Heeson Kim, la moglie di Grady Kurpasi, il terzo combattente volontario americano scomparso in Ucraina, ha confermato alla Cnn l'identità del marito. Di Kurpasi non si hanno notizie dal 23 aprile, ha detto un amico, George Heath, all'emittente americana. È stato nei Marine per vent'anni e aveva deciso di andare volontario in Ucraina. «Voleva mettere a disposizione la sua esperienza per aiutare il popolo. Non aveva intenzione di combattere», ha detto Heath. Il Dipartimento di Stato Usa ha affermato di essere a conoscenza delle notizie di un terzo americano andato in Ucraina per combattere contro la Russia e dato per «disperso nelle ultime settimane», ha detto ieri il portavoce del Dipartimento Ned Price durante una conferenza stampa. Price non ha fornito il suo nome, ma ha detto che il Dipartimento è in contatto con la famiglia. Kurpasi è arrivato in Ucraina il 7 marzo e ha raggiunto Kiev il 21, ha detto Heath. Il marine e altri membri della legione straniera sono stati incaricati di presidiare un posto di osservazione militare alla fine di aprile vicino a Kherson, più o meno nel periodo in cui Kurpasi ha smesso di comunicare con la moglie e gli amici negli Stati Uniti, ha detto Heath.

 Ore 09:46 - Eni, Gazprom fornirà solo 50% di quanto richiesto

A fronte di una richiesta giornaliera di gas da parte di Eni pari a circa 63 mln di metri cubi, Gazprom ha comunicato che fornirà solo il 50% di quanto richiesto (con quantità effettive consegnate pressoché invariate rispetto ieri). Lo comunica l'Eni sul sito del gruppo.

Ore 09:52 - Onu, situazione umanitaria Donbass estremamente allarmante

La situazione umanitaria nell'Ucraina orientale è «estremamente allarmante» e continua a deteriorarsi. Lo afferma l'Onu. «A quasi quattro mesi dall'inizio della guerra, la situazione umanitaria in tutta l'Ucraina, in particolare nel Donbass orientale, è estremamente allarmante e continua a deteriorarsi rapidamente», ha affermato in una nota l'Ocha, l'ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari.

Ucraina - Russia, le news dalla guerra oggi. Sparito un terzo americano, diffusa la foto degli altri due prigionieri. Il giorno dopo la storica visita di Draghi, Macron e Scholz, Kiev resta alle prese con l'offensiva russa. E con il tragico bilancio di vittime. Zelensky: "Prepararsi a eventuale attacco dalla Bielorussia". La Repubblica il 17 giugno 2022.

Quasi 4.500 civili ucraini uccisi dall'inizio della guerra. Mentre i feriti sono 5.565. L'ufficio dell'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani rende noto il bilancio del conflitto fino a questo momento. Tra le vittime, 40 bambini. Il giorno dopo la storica visita dei tre leader europei - Draghi, Macron e Scholz - l'Ucraina si ritrova alle prese con l'aggressore russo. Le truppe di Kiev hanno creato una testa di ponte per la controffensiva a Kherson. Ma nel Lugansk l'offensiva di Mosca non ha subito rallentamenti.  I separatisti che combattono al fianco di Mosca hanno annunciato di essere entrati nel perimetro della fabbrica chimica Azot, dove si annidano gli ultimi difensori di Severodonetsk. Intanto gli Stati Uniti parlano di un terzo americano probabilmente scomparso in Ucraina. E chiedono a Mosca di trattare i combattenti americani come prigionieri di guerra. Mentre Zelensky chiede ai suoi di prepararsi all'eventualità di un attacco dalla Bielorussia.

00.00 Quasi 4.500 civili ucraini uccisi

L'Ufficio dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha reso noto un bilancio aggiornato delle vittime civili ucraine. I morti sono 4.481, i feriti 5.565. Le vittime sono 1.739 uomini, 1.159 donne, 119 ragazze e 125 ragazzi, oltre a 40 bambini e 1.299 adulti il cui sesso è ancora sconosciuto.

00.15 Lamorgese: "Aumento flussi migratori per crisi del grano"

La ministra dell'interno Luciana Lamorgese lancia un primo allarme sull'aumento dei flussi migratori anche per la crisi del grano legata alla crisi ucraina: "Già ora vediamo incrementati i flussi migratori rispetto a prima, anche per la crisi alimentare, c'è il timore di avere un rischio di povertà ulteriore oltre a quella già vissuta in Paesi dove c'è il già il razionamento del pane", ha detto durante una visita a Washington.

01.12 Londra: "Russia ha già perso la guerra strategicamente"

La Russia ha già "strategicamente perso" la sua guerra con l'Ucraina, subendo pesanti perdite e rafforzando la Nato, ha affermato il capo di stato maggiore della difesa del Regno Unito in un'intervista pubblicata venerdì. "Questo è un terribile errore della Russia. La Russia non prenderà mai il controllo dell'Ucraina", ha affermato Tony Radakin, l'ufficiale militare di grado più alto del Paese. "La Russia ha già perso strategicamente. La Nato è più forte, Finlandia e Svezia stanno cercando di unirsi", ha detto.

02.00 Foto dei due americani catturati con le mani legate

Spunta la prima foto dei due americani catturati in Ucraina. Lo scatto, di cui parla la Cnn, è stato postato su Telegram da un blogger russo e mostra i due con le mani apparentemente legate dietro alla schiena. Non ci sono al momento conferme da parte del Dipartimento di Stato.

02.15 Un terzo americano sparito, è un veterano dei marine

Un terzo americano, il veterano dei Marine Grady Kurpasi, è spartito in Ucraina. Lo affermano funzionari dell'amministrazione Usa citati da Cnn. L'ultima volta che si sono avute sue notizie è stato fra il 23 e 24 aprile. Kurpasi ha servito 20 anni nei Marine e aveva deciso di andare volontario in Ucraina.

03.00 Zelensky ai militari: "Prepararsi a eventuale attacco dalla Bielorussia"

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky ha incaricato le forze armate di verificare "la prontezza" alla difesa in quattro regioni dell'ovest dell'Ucraina in caso di invasione dal territorio della Bielorussia. Lo ha spiegato il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa di Kiev, Oleksiy Danilov. "La questione della Bielorussia è stata discussa e sono stati valutati tutti i nostri corpi coinvolti, cosa sta succedendo lì, qual è lo stato dell'esercito bielorusso e quante truppe russe sono presenti", ha detto.

05.00 Ira della Chiesa ortodossa russa contro Londra

La Chiesa ortodossa russa ha definito "assurde" le sanzioni contro il suo leader, il patriarca Kirill, imposte dalla Gran Bretagna per il suo sostegno all'intervento militare di Mosca in Ucraina. "Si tratta di tentativi di intimidire il primate della Chiesa russa", è stato il messaggio del portavoce Vladimir Legoyda

06.10 Chi sono gli americani scomparsi

È salito a tre il numero degli americani scomparsi in Ucraina. Il soldato Alexander Drueke, 39 anni, e il marine Andy Tai Huynh, 27 anni, entrambi dello Stato dell'Alabama, sono spariti vicino a Kharkiv il 9 giugno. Il terzo americano scomparso è un ex marine di nome Grady Kurpasi, si sarebbe recato in Ucraina per fare volontariato con le forze armate di Kiev. Kurpasi è stato sentito l'ultima volta tra il 23 e il 24 aprile.

8.02 Ucraina: sale a 322 il numero dei bambini rimasti uccisi

È salito a 322 il numero dei bambini rimasti uccisi dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina mentre i feriti sono oltre 581. Lo riferisce l'ufficio del procuratore generale di Kiev su Telegram, specificando che il bilancio fornito non è definitivo.

8.27 Leader autoproclamata Repubblica di Donetsk: "Ucraina cesserà di esistere"

"L'Ucraina è attualmente controllata dall'esterno, non prende nessuna decisione da sola, è un dato di fatto. E ultimamente non ha preso una sola decisione nell'interesse dei suoi cittadini e di ciò che resta del Paese". Lo ha detto alla Stampa Denis Pushilin, leader dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, secondo cui "la leadership ucraina non ha più punti di appoggio su cui fare affidamento. Negli ultimi otto anni è stata deindustrializzata, essenzialmente l'hanno ridotta a una fonte di materie prime. Per di più, tenendo conto delle sue azioni distruttive, dell'aggressione contro le repubbliche del Donbass e degli armamenti di cui potrebbe potenzialmente dotarsi, ovviamente la probabilità che l'Ucraina sopravviva è estremamente bassa".

8.55 Attacco su Kharkiv, distrutti condominio e una scuola

Almeno 10 case private sono state danneggiate e una scuola e un condominio sono stati distrutti nella regione di Kharkiv. Lo afferma il governatore, Oleh Synyehubov su Telegram descrivendo gli attacchi come "crimini di guerra degli occupanti russi". "I combattimenti continuano sulla linea di contatto. Nella direzione di Kharkiv, il nemico ha cercato di condurre una perlustrazione combattendo nell'area di Kochubeyevka, ma ha subito perdite e si è ritirato. Nella zona di Izium, gli occupanti stanno cercando di continuare l'offensiva in direzione di Slavyansk. I nostri difensori respingono tutti gli attacchi del nemico", scrive il governatore su Telegram. Le affermazioni non posso essere verificate in modo indipendente.

9.20 Marina ucraina colpisce nel Mar Nero rimorchiatore russo

La marina ucraina ha colpito il rimorchiatore russo "Vasily Bekh" mentre trasportava munizioni, armi e personale della flotta del Mar Nero. Lo rende noto su Facebook il servizio stampa delle forze navali delle forze armate ucraine, precisando che il bersaglio è stato centrato mentre si dirigeva verso l'Isola dei Serpenti.

9.45 Terzo americano scomparso, moglie conferma identità

Heeson Kim, la moglie di Grady Kurpasi, il terzo combattente volontario americano scomparso in Ucraina, ha confermato alla Cnn l'identità del marito. Di Kurpasi non si hanno notizie dal 23 aprile, ha detto un amico, George Heath, all'emittente americana. È stato nei Marine per vent'anni e aveva deciso di andare volontario in Ucraina. "Voleva mettere a disposizione la sua esperienza per aiutare il popolo. Non aveva intenzione di combattere", ha detto Heath.

Kurpasi è arrivato in Ucraina il 7 marzo e ha raggiunto Kiev il 21, ha detto Heath. Il marine e altri membri della legione straniera sono stati incaricati di presidiare un posto di osservazione militare alla fine di aprile vicino a Kherson, più o meno nel periodo in cui Kurpasi ha smesso di comunicare con la moglie e gli amici negli Stati Uniti, ha detto Heath.

Ucraina Russia, news sulla guerra di venerdì 17 giugno | Il discorso di Putin a San Pietroburgo. Johnson: addestreremo migliaia di ucraini. Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 17 giugno 2022.

Le notizie di venerdì 17 giugno sulla guerra. Zelensky ai militari: «Prepararsi a eventuale attacco dalla Bielorussia»

• La guerra in Ucraina è arrivata al 114esimo giorno.

• Missione storica ieri dei tre leader europei — Draghi, Scholz e Macron — che hanno incontrato a Kiev il presidente ucraino Zelensky.

• Medvedev attacca duramente la visita: «Visita inutile dei mangiatori di rane, salsicce e spaghetti».

• Da Mosca Lavrov segnala che i contatti con l’Europa sono scomparsi dalle priorità della Russia.

• Kiev informa che «la lotta feroce per il Lugansk continua» e i russi stanno attaccando da nove direzioni. Le forze filorusse annunciano che sono entrate nel perimetro dell’impianto chimico Azot a Severodonetsk.

Ore 00:02 - Usa, notizie di un terzo americano scomparso

Il Dipartimento di Stato americano ha affermato di essere a conoscenza di notizie di un terzo americano che si è recato in Ucraina per combattere contro la Russia e che nelle ultime settimane risulta essere disperso. «Sfortunatamente, non conosciamo tutti i dettagli di quel caso», ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price in una conferenza stampa. Lo riporta la Cnn. 

Price ha affermato che il dipartimento è in contatto con le famiglie degli altri due cittadini statunitensi catturati in Ucraina, così come con le autorità ucraine e il Comitato internazionale della Croce Rossa, ma che allo stesso modo non hanno potuto confermare i rapporti secondo cui questi due cittadini sono stati catturati. «Continuiamo a esortare in ogni modo possibile i cittadini americani a non recarsi in Ucraina a causa dei pericoli che ne derivano rappresentati dall’aggressione in corso della Russia», ha concluso Price.

Ore 01:13 - Per Londra, Russia ha strategicamente perso la guerra

La Russia ha già «strategicamente perso» la sua guerra con l’Ucraina, subendo pesanti perdite e rafforzando la Nato, ha affermato il capo di stato maggiore della difesa del Regno Unito in un’intervista pubblicata venerdì. «Questo è un terribile errore della Russia. La Russia non prenderà mai il controllo dell’Ucraina», ha affermato Tony Radakin, l’ufficiale militare di grado più alto del Paese, aggiungendo che emergerebbe un «potere più ridotto». «La Russia ha già perso strategicamente. La Nato è più forte, Finlandia e Svezia stanno cercando di unirsi», ha detto all’agenzia di stampa britannica della Press Association.

Radakin ha detto che il presidente russo Vladimir Putin potrebbe ottenere «successi tattici» nelle settimane a venire, ma ha sacrificato un quarto della potenza dell’esercito del suo Paese per guadagni «piccoli» e sta finendo le truppe e i missili ad alta tecnologia. «La macchina russa si sta allontanando e guadagna un paio di — due, tre, cinque — chilometri ogni giorno», ha detto l’ammiraglio. «E la Russia ha delle vulnerabilità perché sta finendo le persone, sta finendo i missili ad alta tecnologia».

Il presidente Putin ha utilizzato circa il 25 per cento del potere del suo esercito per guadagnare una piccola quantità di territorio e 50.000 persone morte o ferite. «La Russia sta fallendo». Radakin ha reso omaggio al «coraggioso» popolo ucraino e ha promesso che il Regno Unito avrebbe sostenuto Kiev «a lungo raggio» con più armi. «Abbiamo fornito armi anticarro, ci sono altri elementi che stiamo fornendo e che continueranno», ha detto.

Ore 01:26 - Zelensky a militari: «Verificare eventualità attacco da Bielorussia»

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha incaricato le forze armate di verificare «la prontezza» alla difesa in quattro regioni dell’ovest dell’Ucraina in caso di invasione dal territorio della Bielorussia. Lo ha spiegato il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa di Kiev, Oleksiy Danilov. Lo riporta «Unian». «La questione della Bielorussia è stata discussa e sono stati valutati tutti i nostri corpi coinvolti, cosa sta succedendo lì, qual è lo stato dell’esercito bielorusso e quante truppe russe sono presenti», ha detto.

Ore 02:01 - Prima foto dei 2 americani catturati, hanno le mani legate

Spunta la prima foto dei due americani catturati in Ucraina. Lo scatto, trasmesso da Cnn, mostra i due con apparentemente le mani legate dietro al schiena. Un terzo americano, il veterano dei Marine Grady Kurpasi, è sparito anch’egli in Ucraina. Lo affermano funzionari dell’amministrazione Usa citati da Cnn. L’ultima volta che si sono avute sue notizie è stato fra il 23 e 24 aprile. Kurpasi ha servito venti anni nei Marine e aveva deciso di andare volontario in Ucraina.

Ore 07:10 - La spinta di Draghi per l’Ucraina nell’Ue

(Gianluca Mercuri) La storica visita dei leader di Italia, Francia e Germania a Kiev si è conclusa con una svolta: l’impegno dei tre Paesi guida dell’Unione europea a fare entrare l’Ucraina nella comunità di Stati più libera e prospera del pianeta, riconoscendole al più presto lo status di candidata. 

È stato il modo più concreto per ribadire che l’Europa è senza ambiguità al fianco del Paese aggredito dalla Russia, che da parte sua manda nuovi segnali di indisponibilità al negoziato e taglia ulteriormente le forniture di gas. 

Chi pensava a un’inutile e tardiva parata si è dovuto ricredere: il viaggio di Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz a Kiev sarà ricordato come uno dei gesti più concretamente politici mai compiuti nella tormentata storia d’Europa. I tre Paesi guida del continente, le tre economie più grandi, i loro leader, hanno detto ufficialmente che vogliono l’Ucraina con sé e che sono con l’Ucraina, senza se. 

• La svolta notturna in treno

È stato Draghi, in un vertice terminato alle 2 di ieri mattina sul convoglio partito dalla Polonia, a far superare le ultime resistenze ai suoi compagni di missione. Con Macron, il presidente del Consiglio si era portato avanti, racconta Marco Galluzzo, già la settimana scorsa, «in una cena a porte chiuse all’Eliseo». Fino all’inizio di giugno, infatti, la Francia era ancora ferma «all’idea di una comunità politica diversa dalla Ue, alla quale si sarebbe potuta candidare l’Ucraina». 

Ancora più repentino è il passo compiuto dalla Germania: «Dallo scetticismo di qualche settimana fa, dai silenzi che avevano fatto infuriare il governo di Zelensky, a un’inversione di rotta quasi a 180 gradi: il cancelliere non solo promette sistemi missilistici, armi di nuove generazione e la tecnologia Iris, ma pronuncia in modo solenne che sarà “categorico”», la prossima settimana a Bruxelles, nel sostenere la candidatura ufficiale dell’Ucraina. 

•Cosa cambia nella gestione del conflitto?

Per rispondere a questa domanda servirà (almeno) qualche giorno. Bisognerà capire, cioè, se il lascito emotivo delle macerie di Kiev e dell’incontro con Zelensky cambierà l’approccio dei tre Paesi alla guerra. Francia, Germania e Italia hanno infatti rappresentato finora il fronte «trattativista», quello che non rinuncia a tenere aperto qualsiasi spiraglio di negoziato con la Russia senza al contempo far mancare il sostegno economico e militare all’Ucraina. 

• Cosa ha mosso finora Germania, Francia e Italia?

Scholz ha dovuto scontare decenni di Ostpolitik tedesca e il suo apparente degenerare in un appeasement insostenibile nei confronti dei russi: i timori per l’economia tedesca e le esitazioni sul riarmo ucraino hanno contribuito all’immagine di una Germania esitante. 

Macron, da parte sua, è stato il capofila del dialogo con Putin, e nell’invito ricorrente a «non umiliare la Russia» ha espresso la convinzione — comune ai tre Paesi — di non poterla sconfiggere in modo definitivo, ma di poterla al massimo portare al negoziato nelle condizioni più favorevoli possibili agli ucraini. Che quindi vanno sostenuti e armati perché al tavolo negoziale siano forti, ma non vanno illusi di poter arrivare a un regolamento dei conti finale, e a loro totale vantaggio (come sembrano credere inglesi, polacchi e baltici). 

Ieri però il presidente francese è sembrato cambiare accenti: «La Francia è al fianco dell’Ucraina dal primo giorno, siamo al fianco degli ucraini senza ambiguità, bisogna che l’Ucraina possa resistere e vincere». 

Quanto a Draghi, si è progressivamente allineato a Macron pur essendo più scettico di lui sulla possibilità di smuovere Putin. Ma il rischio di instabilità interna dovuto ai mal di pancia di Lega e 5 Stelle, quello di una crisi economica ed energetica sempre più grave e quello di una nuova ondata di profughi africani scatenata dal blocco del grano ucraino, lo inducono a fare il possibile per accelerare la fine del conflitto. Non a caso è stato il presidente del Consiglio a dire chiaro a Biden, nel faccia a faccia di maggio alla Casa Bianca, che «l’Ue vuole la pace». 

Nello stesso tempo, Draghi è stato sempre deciso nel sostenere un’Ucraina europea e ieri lo ha ribadito con enfasi: «Dobbiamo creare una comunità di pace e diritti che unisca Kiev con Berlino, Roma e Parigi, gli ucraini difendono i nostri stessi valori di libertà, quelli in cui crede l’Ue, per questo sosterremo la loro candidatura al prossimo Consiglio europeo. L’Europa deve raccogliere le sfide con coraggio, lo stesso coraggio dimostrato da Zelensky».

Ore 07:21 - Controffensiva in vista?

(Gianluca Mercuri) Andrea Marinelli e Guido Olimpio, nel loro punto militare, descrivono «due eserciti allo stremo», con gli ucraini che ammettono mille perdite al giorno e i russi che arrivano a offrire a chi si arruola 3-4 mila dollari di salario più bonus. 

I russi premono sempre per prendere Severodonetsk e altre località nel Donbass. Una fretta che si spiega con l’annuncio del capo di Stato Maggiore statunitense Mark Milley: «Abbiamo consegnato di fatto l’equivalente di 12 battaglioni d’artiglieria, il gruppo di contatto Nato ha mandato 97 mila anti-tank, dato che supera quello dei carri armati nel mondo. Hanno chiesto 200 tank, ne hanno avuti 237. Hanno chiesto 100 veicoli blindati da combattimento, ne hanno ricevuti 300». 

Controffensiva ucraina in vista? È presto per dirlo: «La determinazione dell’aggressore è rimasta, probabilmente è stato sottovalutato, malgrado i difetti cronici ha mantenuto l’assalto. Le prossime settimane saranno un test della verità per le ambizioni di Putin e le speranze di Zelensky».

Ore 07:31 - Sanna Marin, la Finlandia (e il no della Turchia)

«Al Forum di Davos del gennaio 2020 c’era molta attesa per la nuova premier finlandese. Eletta un mese prima, Sanna Marin aveva al tempo 34 anni ed era il più giovane primo ministro e la più giovane donna al vertice di un governo del mondo. Non solo. Perché la coalizione guidata dai suoi socialdemocratici era formata da cinque partiti e tutti avevano donne sotto i 35 anni come leader. “Dove vi riunite?”, chiese qualcuno nel panel di cui era ospite. “Funziona come in qualsiasi altro governo e non ci incontriamo nello spogliatoio delle donne”, rispose lei glaciale. E aggiunse: “In ogni posizione che ho occupato, il mio genere e la mia giovane età sono sempre stati il punto di partenza. Spero che un giorno non sia più un tema, che questa domanda non venga più posta. Voglio fare il mio lavoro al meglio possibile. Non sono né migliore, né peggiore di un uomo di mezza età”».

 Inizia così il ritratto che Paolo Valentino dedica — sul numero di 7 in edicola con il Corriere, e qui — a Sanna Marin, premier della Finlandia. 

È stata lei — insieme con il presidente Sauli Niisto — a decidere e portare a termine una svolta epocale, per il Paese nordico: quella di abbandonare la storica neutralità, e di chiedere di entrare nella Nato. 

E tocca a lei, ora, cercare — insieme con i partner dell’Alleanza — di superare l’unico ostacolo rimasto all’effettivo ingresso nella Nato: il no della Turchia. 

Lo farà contando su un carattere e su una storia personale che ruotano intorno a un concetto espresso, in finlandese, dalla parola «sisu»: «Davanti alle difficoltà, ci predisponiamo a soffrire in nome di chi verrà dopo».

Ore 07:41 - Il discorso di Putin di oggi, a San Pietroburgo

Il forum economico di San Pietroburgo è stato, per anni, la risposta russa a Davos. Quest’anno, quello stesso forum è la prova plastica di un isolamento che Mosca non riesce a nascondere, nonostante le continue affermazioni in senso contrario (e l’aiuto, enorme, che Cina e India forniscono alle casse russe, aumentando l’import di gas e petrolio: lo spiega, qui, Federico Rampini). 

Oggi, però, gli occhi del mondo saranno puntati qui: perché a parlare sarà il presidente russo, Vladimir Putin. 

Il portavoce, Dmitry Peskov, ha spiegato che Putin ha lavorato personalmente alla preparazione del discorso, che si concentrerà sull’economia e le cause della crisi attuale in corso. 

«Conterrà la sua valutazione di ciò che sta accadendo, la sua visione del futuro... i processi economici. Principalmente si parlerà di economia, di come questa situazione influisca sull’economia, di come reagirà la nostra economia di fronte alle manifestazioni ostili dell’Occidente e di come abbiamo già trovato nuovi amici in altre parti del mondo».

Ore 08:20 - E quello di Xi, al vertice dei Brics (dove ci sarà anche Mosca)

Se il forum di San Pietroburgo vede una platea priva di grandi nomi (il Financial Times nota come gli ospiti di più alto livello siano del regime talebano), il vertice che Xi Jinping ospiterà la prossima settimana si preannuncia profondamente diverso. 

Il leader cinese ha annunciato, per il 23 giugno, un summit virtuale dei BRICS — il «club» che ospita, oltre alla Cina, Russia, India, Brasile e Sud Africa — per la prossima settimana. Si tratta del primo vertice tra i leader di questo club da quando la guerra è iniziata. 

Il focus del summit non potrà che essere il nuovo equilibrio economico scatenato dal conflitto. 

I legami tra i membri del club — che è economicamente enorme — sono diventati vitali, per la Russia: e non è un caso che tre dei Brics (Cina, India e Sudafrica) non abbiano condannato l’invasione. 

Mercoledì, in una chiamata a Putin, Xi Jinping ha assicurato il suo supporto alla «sovranità e alla sicurezza» di Mosca — facendo scattare la reazione di Washington (che ha avvertito Pechino: «Rischiate di essere dal lato sbagliato della Storia»).

Ore 08:37 - Kiev, proposte russe tentativo «pugnalarci alle spalle»

Tutte le proposte negoziali della Russia per mettere fine alla guerra con l’Ucraina sono in realtà un modo per «ingannare il mondo» prima di «pugnalarci alle spalle»: lo ha detto Mykhailo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Queste iniziative per riprendere i negoziati «sono solo un tentativo di gettare fumo per accumulare riserve e riprendere l’offensiva» contro l’Ucraina, ha insistito Podoliak, uno dei partecipanti al team negoziale ucraino ai falliti colloqui con Mosca, ora paralizzati. «Le infinite proposte di negoziato della Federazione Russa non sono altro che un tentativo di ingannare il mondo: creare l’impressione che vogliano dialogare e poi pugnalarci alle spalle», ha ribadito sul suo account Telegram, secondo l’agenzia l’Ukrainska Pravda. «L’Ucraina tornerà sicuramente al processo negoziale», ma lo farà solo «al momento giusto e quando avrà una forte posizione negoziale».

Ore 08:42 - Amministrazione militare regionale: «Missili su Nikolaev, 1 morto e 6 feriti»

Una persona è rimasta uccisa e sei ferite stamattina a seguito di un attacco missilistico delle truppe della Federazione Russa nella città di Nikolaev. Lo ha scritto su Telegram il presidente dell’amministrazione militare regionale di Nikolaev Vitaly Kim, precisando che «dall’attacco missilistico del mattino a Nikolaev ha colpito 4 condomini alcune infrastrutture. Al momento, una persona è morta e sei sono state ferite (tra cui un bambino). Le operazioni di soccorso sono in corso».

Ore 08:56 - Procuratore Ucraina: 322 bambini uccisi da inizio invasione russa

Sono 322 i bambini uccisi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina e oltre 581 quelli rimasti feriti negli scontri, secondo l’ultimo aggiornamento dell’Ufficio del Procuratore generale ucraino postato sul canale Telegram, secondo Ukrinform. «Al 17 giugno, oltre 900 bambini in Ucraina sono stati vittime dell’aggressione armata russa. Secondo i dati, 322 bambini sono stati uccisi e oltre 581 feriti», riferisce la nota. La maggior parte delle vittime si concentrano nella regione di Donetsk (301), in quella di Kharkiv (170), nell’area di Kiev (116), Chernihiv (68), Luhansk (54), Kherson (52), Mykolaiv (48), Zaporizhzhia (30) e Sumy (17).

Ore 09:00 - Attacco su Kharkiv, distrutti condominio e una scuola

Almeno 10 case private sono state danneggiate e una scuola e un condominio sono stati distrutti nella regione di Kharkiv. Lo afferma il governatore, Oleh Synyehubov su Telegram descrivendo gli attacchi come «crimini di guerra degli occupanti russi». «I combattimenti continuano sulla linea di contatto. Nella direzione di Kharkiv, il nemico ha cercato di condurre una perlustrazione combattendo nell’area di Kochubeyevka, ma ha subito perdite e si è ritirato. Nella zona di Izium, gli occupanti stanno cercando di continuare l’offensiva in direzione di Slavyansk. I nostri difensori respingono tutti gli attacchi del nemico», scrive il governatore su Telegram. Le affermazioni non posso essere verificate in modo indipendente.

Ore 09:02 - Gb, la guerra accelera spinta autoritaria a Mosca

«Nelle ultime 24 ore, le forze russe hanno continuato a tentare di riguadagnare slancio sull’asse di Popasna, a partire da dove cercano di muovere per circondare la sacca di Severdonetsk da sud». E’ quanto si legge nell’ultimo rapporto dell’intelligence britannica sul conflitto diffuso dal ministero della Difesa di Londra. «In Russia - prosegue il rapporto - la guerra ha accelerato la dinamica a lungo termine dello stato verso l’autoritarismo. Nelle ultime settimane la Duma ha avviato il processo per introdurre una condanna a 20 anni per i russi che combattono contro la Federazione. Anche parlare contro l’invasione viene criminalizzato», si legge ancora.

«Nonostante la maggioranza dei russi affermi nei sondaggi di sostenere la cosiddetta «operazione militare speciale», elementi della popolazione sia attivamente sia passivamente dimostrano la loro opposizione». «Lo scetticismo rispetto alla guerra è particolarmente forte anche tra l’élite imprenditoriale russa e la comunità degli oligarchi. Quindicimila milionari russi stanno probabilmente già tentando di lasciare il paese. Le motivazioni includono sia l’opposizione personale all’invasione che l’intento di sfuggire all’impatto finanziario delle sanzioni imposte alla Russia. Se questo esodo dovesse continuare, probabilmente aggraverebbe i danni a lungo termine della guerra sull’economia del Paese», conclude il rapporto citato dal Guardian.

Ore 09:22 - Usa verificano la foto dei due prigionieri americani (vedi ore 02:01)

Il Dipartimento di Stato americano è al lavoro per verificare la veridicità della foto diffusa ieri su Telegram da un blogger russo, Timofey Vasilyev, che mostra i due combattenti americani catturati dalle forze russe a nord di Kharkiv la scorsa settimana. Lo afferma alla Cnn la madre di uno dei due, Bunny Druecke. Nello scatto, i due sono nel retro di un camion militare russo: i due combattenti sono Alexander John-Robert Drueke, 39 anni, di Tuscaloosa, Alabama, e Andy Tai Ngoc Huynh, 27 anni, di Hartselle, Alabama. La foto mostra i due uomini che guardano la telecamera, le mani dietro la schiena. «Hanno detto che c’è una foto che sta circolando sui media russi. E stanno lavorando a fondo per verificarlo», ha detto Bunny Drueke. «Siamo molto fiduciosi», ha aggiunto.

Ore 09:29 - Ucraina affonda un’altra nave russa della flotta del Mar Nero

Il governatore di Odessa, Maksym Marchenko, ha comunicato su Telegram che le forze armate ucraine hanno attaccato una nave russa: «Questa mattina nel Mar Nero, il rimorchiatore della flotta russa “Vasily Bekh” è stato colpito dai missili mentre trasportava munizioni, missili, sistema missilistico antiaereo, armi e personale a Snake Island. Congratulazioni alla squadra dell’incrociatore Moskva!”

Su Twitter è stato pubblicato un video, la cui veridicità al momento non è ancora stata verificata. Secondo l'analisi effettuata da Osint, tenendo conto dei tempi di esplosione, si tratterebbe di due missili di tipo Harpoon consegnati dalla Danimarca.

Ore 09:43 - Terzo americano scomparso, moglie conferma identità

Heeson Kim, la moglie di Grady Kurpasi, il terzo combattente volontario americano scomparso in Ucraina, ha confermato alla Cnn l'identità del marito. Di Kurpasi non si hanno notizie dal 23 aprile, ha detto un amico, George Heath, all'emittente americana. È stato nei Marine per vent'anni e aveva deciso di andare volontario in Ucraina. «Voleva mettere a disposizione la sua esperienza per aiutare il popolo. Non aveva intenzione di combattere», ha detto Heath. Il Dipartimento di Stato Usa ha affermato di essere a conoscenza delle notizie di un terzo americano andato in Ucraina per combattere contro la Russia e dato per «disperso nelle ultime settimane», ha detto ieri il portavoce del Dipartimento Ned Price durante una conferenza stampa. Price non ha fornito il suo nome, ma ha detto che il Dipartimento è in contatto con la famiglia. Kurpasi è arrivato in Ucraina il 7 marzo e ha raggiunto Kiev il 21, ha detto Heath. Il marine e altri membri della legione straniera sono stati incaricati di presidiare un posto di osservazione militare alla fine di aprile vicino a Kherson, più o meno nel periodo in cui Kurpasi ha smesso di comunicare con la moglie e gli amici negli Stati Uniti, ha detto Heath.

Ore 09:46 - Eni, Gazprom fornirà solo 50% di quanto richiesto

A fronte di una richiesta giornaliera di gas da parte di Eni pari a circa 63 mln di metri cubi, Gazprom ha comunicato che fornirà solo il 50% di quanto richiesto (con quantità effettive consegnate pressoché invariate rispetto ieri). Lo comunica l'Eni sul sito del gruppo.

Ore 09:52 - Onu, situazione umanitaria Donbass estremamente allarmante

La situazione umanitaria nell'Ucraina orientale è «estremamente allarmante» e continua a deteriorarsi. Lo afferma l'Onu. «A quasi quattro mesi dall'inizio della guerra, la situazione umanitaria in tutta l'Ucraina, in particolare nel Donbass orientale, è estremamente allarmante e continua a deteriorarsi rapidamente», ha affermato in una nota l'Ocha, l'ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari.

Ore 11:26 - Mosca, distrutto il quartier generale del battaglione Azov a Kharkiv

Il governo di Mosca ha reso noto che l'aviazione ha distrutto il quartier generale del battaglione ultranazionalista ucraino Azov. L'operazione, ha spiegato il portavoce del ministero della Difesa, il tenente generale Igor Konashenkov, è stata condotta con «missili ad alta precisione» nell'area dell'insediamento di Pesochin nella regione di Kharkiv. Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti. Il ministero ha diffuso un lungo e dettagliato elenco delle operazioni compiute nelle ultime ore, in cui però non menziona l'attacco, denunciato dalla marina ucraina, al rimorchiatore Spasatel Vasily Bekh della flotta del Mar Nero che sarebbe stato affondato.

Ore 11:32 - Fonti Ue, ipotesi rafforzamento sanzioni: potrebbe allungarsi la lista nera

Lunedì i ministri degli Esteri Ue faranno il punto sulla situazione della risposta all'aggressione russa all'Ucraina e potrebbero discutere di come rafforzare l'ultimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. «Il sesto pacchetto di sanzioni è efficace e c'è la possibilità di renderlo ancora più forte, definirlo e calibrarlo nel dettaglio», ha riferito una fonte diplomatica Ue in vista del Consiglio Ue Esteri. «Ci si aspetta anche emergano nuove idee, alcuni ministri chiederanno di andare avanti con le sanzioni. Continueremo la pressione sulla Russia e vediamo cosa si può fare», ha aggiunto. Di sicuro «c'è l'idea di aggiungere altre persone ed entità alla lista nera». Nella riunione del Consiglio di lunedì verrà affrontata anche l'ipotesi di avanzare una valutazione dell'impatto delle sanzioni sull'economia. «Altri Stati membri insistono nella valutazione dell'impatto delle sanzioni. Sappiamo che c'è un grande impatto in Russia ma non sappiamo esattamente qual è l'impatto sulla nostra economia», ha riferito la fonte.

Ore 11:55 - Macron, nessuna pace se obiettivo è schiacciare la Russia

Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che l'Ucraina non avrà mai pace se l'obiettivo finale del conflitto nel Paese è «schiacciare la Russia». In un'intervista alla tv francese Bfmtv, ripresa da Cnn, di ritorno dall'Ucraina, Macron ha detto di aver sentito dire che «l'obiettivo di questa guerra è schiacciare la Russia. Ed è qui che dico che vi sbagliate. Se si fa così, non si otterrà mai una pace negoziata». Macron ha aggiunto che nemmeno Zelensky ha l'obiettivo di schiacciare la Russia. «Il presidente Zelensky difende la sua terra. E noi vogliamo aiutarlo a farlo. A volte abbiamo vinto la guerra e perso la pace».

Ore 11:57 - Zelensky, l'adesione dell'Ucraina all'Ue rafforzerà l'Europa

«La piena adesione dell'Ucraina all'Ue, così come la piena integrazione europea dei Balcani occidentali, rappresenta un rafforzamento storico dell'Europa, e al tempo stesso un completo smantellamento della capacità della Russia di sconfiggerci individualmente». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo in videocollegamento al Prespa Forum for Dialogue in corso da ieri a Ohrid, in Macedonia del Nord. Si tratta di una conferenza regionale i cui temi centrali sono la prospettiva europea dei Balcani occidentali e le conseguenze della guerra in Ucraina sulla stabilità della regione. «Quello che viviamo è un momento storico per l'Europa e la sicurezza europea - ha aggiunto Zelensky - in cui tutti devono decidere cosa è l'Europa e come sarà l'Europa in futuro. Sarà libera come lo è adesso? Sarà sicura come è abituata ad essere la maggior parte degli europei?». «La Russia, che ha sfidato tutti noi con l'ambizione di distruggere il popolo e la cultura dell'Ucraina, cerca di creare un trampolino di lancio per attaccare altre nazioni in Europa», ha affermato il presidente ucraino, per il quale proprio per questo «la nostra difesa in questa guerra è di fondamentale importanza per la sicurezza di tutti in Europa».

Ore 12:04 - Gas, la Russia taglia ancora le forniture: oggi solo il 50% delle richieste di Eni

(Fausta Chiesa) Mosca alza il livello di tensione con il nostro Paese. Oggi 17 giugno per il terzo giorno consecutivo ci taglierà le forniture di gas rispetto alle richieste fatte dall’Eni. «A fronte di una richiesta giornaliera di gas da parte di Eni pari a circa 63 milioni di metri cubi - si legge nella nota del gruppo guidato da Claudio Descalzi - Gazprom ha comunicato che fornirà solo il 50% di quanto richiesto (con quantità effettive consegnate pressoché invariate rispetto ieri)». Si tratta di un taglio sempre più alto: Vladimir Putin ha cominciato a farci assaggiare un calo del 15%, poi alzato a una riduzione del 35 per cento il 16 giugno e ora porta la riduzione alla metà.

Ore 12:09 - Von der Leyen, dare all'Ucraina status Paese candidato Ue

«Oggi abbiamo adottato la raccomandazione al consiglio di dare all'Ucraina una prospettiva europea e lo status di candidato all'ingresso nell'Unione». Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen dopo la riunione del collegio, vestita di giallo e blu, i colori della bandiera ucraina. «L'Ucraina ha chiaramente dimostrato l'aspirazione e l'impegno del Paese di essere all'altezza degli standard europei. L'Ucraina è una democrazia parlamentare molto solida, che vanta un'amministrazione eccellente. L'Ucraina ha mostrato di avere un livello di deficit solido prima della guerra, ha già compiuti passi importanti per essere un'economia di mercato funzionale», ha spiegato. «Molto è stato fatto e molto resta ancora da fare», ha proseguito la presidente, «ad esempio sulla stato di diritto, la giustizia, la lotta alla corruzione e la rimozione del potere degli oligarchi sull'economia».

(Francesca Basso) Quello di cui si sta discutendo ora a Bruxelles e Kiev non è l’ingresso immediato dell’Ucraina nell’Unione Europea, ma se conferire o meno a Kiev lo status di candidato all’adesione all’Ue, dopo la richiesta presentata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky il 28 febbraio scorso, quattro giorni dopo l’invasione russa e lo scoppio della guerra. In contemporanea hanno fatto richiesta anche Moldavia e Georgia. Lo status di Paese candidato non dà diritto all’adesione automatica all’Ue. La Turchia è un Paese candidato dal dicembre 1999.

Ore 12:24 - Kiev: a Mariupol condizioni medievali

Le condizioni nella città ucraina di Mariupol occupata dalla Russia sono ora «medievali». È quanto afferma un consigliere del sindaco ucraino della città, riferisce la Cnn online. «Ora Mariupol è nel Medioevo», ha detto Petro Andriushchenko alla televisione nazionale. «L'approvvigionamento idrico è disponibile solo per il 2-3% delle famiglie della città. Le persone si lavano i vestiti nelle pozzanghere per strada. Il rischio di diffusione delle malattie aumentano di giorno in giorno. Abbiamo informazioni che le persone si rivolgono a medici con sintomi simili alla dissenteria o al colera», ha aggiunto. Il mese scorso, anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità aveva allertato per il rischio di colera a Mariupol, definendo la situazione igienica «un enorme pericolo».

Ore 12:27 - Prezzi guerra: salgono greggio, oro e gas, giù l'acciaio

Quotazioni in rialzo per il greggio, il gas naturale e l'oro, mentre scendono il ferro e l'acciaio e appaiono contrastate le quotazioni sul frumento nel 113esimo giorno di guerra tra Russia e Ucraina. In particolare il greggio senga un rialzo dello 0,98% che porta il Wti a quota 118,76 dollari al barile ed il Brent a 120,96 dollari. In crescita del 3,33% a 128,5 euro al MWh i futures su luglio del gas naturale ad Amsterdam, mentre a Londra il rialzo è più modesto (+0,16% a 234 penny per Mbtu). In crescita l'oro (+1,46% a 1.846,35 dollari l'oncia) e l'argento (+1,68% a 21,86 dollari l'oncia) a differenza del ferro (-4,01% a 838 dollari la tonnellata) e dell'acciaio (-2,97% a 4.413 dollari la tonnellata). Contrastate a cavallo della parità le quotazioni per il frumento. Quello duro appare in lieve calo (-0,11%) a 1.154,5 dollari per unità contrattuale da 5mila staia, quello tenero invece segna un rialzo speculare dello 0,11% a 1.091,75 dollari.

Ore 12:32 - Zelensky, oggi è una giornata storica

«Oggi è una giornata davvero storica: l'Ucraina ha sentito contemporaneamente il sostegno di quattro potenti Stati europei. E in particolare il sostegno al nostro movimento verso l'Unione Europea». Lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo la raccomandazione della Commissione al consiglio Ue di dare all'Ucraina lo status di candidato all'ingresso nell'Unione europea.

Ore 12:36 - Mosca: siamo vigili sulla candidatura dell'Ucraina nell'Ue

Ore 12:37 - L'Eurovision song contest 2023 non si svolgerà in Ucraina

The European Broadcasting Union (Ebu) ha reso noto che l'European song festival 2023 non si svolgerà in Ucraina per ragioni di sicurezza e organizzative nonostante l'edizione 2002 sia stata vinta da un concorrente di questo Paese. È quanto si legge in un tweet diffuso dall'Organizzazione in cui si esprime profondo rincrescimento per la situazione venutasi a creare in seguito alla guerra in corso.

Ore 13:10 - San Pietroburgo, l’intervento di Putin slitta di un’ora

L’intervento di Putin è stato rimandato di un’ora per « attacchi cibernetici » al Forum San Pietroburgo. Quindi sarà alle 14, ora italiana.

 Ore 13:22 - Zelensky: introdurremo i visti per i russi

«L’Ucraina introdurrà il regime dei visti per i cittadini russi» a partire dal 1 luglio. Lo ha annunciato il presidente Volodymyr Zelensky su Telegram. Il governo ucraino dovrebbe adottare oggi una decisione formale in tal senso «per contrastare le minacce senza precedenti alla sicurezza nazionale, alla sovranità e all’integrità territoriale del nostro Stato», ha affermato il capo dello Stato.

Ore 13:32 - Funzionari turchi a Bruxelles per Svezia-Finlandia

Il vice ministro degli Esteri turco Sedat Onal e il portavoce del presidente Recep Tayyip Erdogan, Ibrahim Kalin, si recheranno domenica a Bruxelles per colloqui riguardo alla candidatura nella Nato di Svezia e Finlandia. Lo fa sapere l’agenzia Anadolu. Ankara accusa i Paesi scandinavi di sostegno a gruppi curdi ritenuti dalla Turchia terroristi e per questo motivo si è finora opposta all’entrata di Helsinki e Stoccolma nell’Alleanza atlantica.

Ore 13:42 - Enel lascia Mosca

Enel cede la partecipazione del 56,4% in Russia per 137 milioni di euro. Come anticipato da tempo, anche il gruppo guidato da Francesco Starace ha lasciato il business in Russia. Il 16 giugno sono stati firmati gli accordi relativi alla cessione dell’intera partecipazione da essa detenuta nel capitale sociale di Pjsc Enel Russia. In particolare, il gruppo energetico ha sottoscritto due distinti accordi, rispettivamente, con Pjsc Lukoil e il Closed combined mutual investment fund Gazprombank-Frezia per la cessione dell’intera partecipazione detenuta in Enel Russia, pari al 56,43 per cento del capitale sociale di quest’ultima, per un corrispettivo totale pari a circa 137 milioni di euro.

Ore 13:51 - Gas, Mosca: senza ostacoli politici daremo alla Ue quel che serve

La Russia è pronta a fornire all’Europa il gas di cui ha bisogno per riempire gli stoccaggi in vista dell’inverno a patto che non ci siano ostacoli politici. Lo ha detto il ministro dell’energia russo, Alexander Novak, alla tv Rossiya 24, secondo quanto riferisce Bloomberg. «Siamo pronti a coprire in pieno le forniture di gas ma ovviamente è necessario creare le condizioni economiche e non chiudere le forniture politicamente», ha detto Novak, secondo cui l’Europa ha bisogno di 40-45 miliardi di metri cubi di gas per portare all’80% gli stoccaggi. «Si tratta di un volume importante considerando che non resta molto tempo».

Ore 14:02 - Peskov: non sappiamo nulla di volontari Usa scomparsi

La Russia «non sa nulla» dei due volontari statunitensi scomparsi la scorsa settimana mentre combattevano a fianco delle forze ucraine a Nord di Kharkiv. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in conferenza stampa. Oggi un blogger russo ha pubblicato su Telegram una fotografia che ritrae i due ex marine americani, il trentanovenne Alexander John-Robert Drueke e il ventisettenne Andy Tai Ngoc Huynh, sul cassone di un veicolo con le mani dietro la schiena come se fossero legati. Il dipartimento di Stato ha riferito che ha avviato le verifiche sull’immagine.

Ore 14:19 - Minsk, Putin non ci chiese partecipare al conflitto ucraino

«Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha detto che il presidente russo Vladimir Putin non ha chiesto alla Bielorussia di partecipare al conflitto ucraino, ma l'Occidente spinge Minsk per farlo». Lo riporta l'agenzia russa Tass. «La Bielorussia dovrà reagire al desiderio della Polonia di conquistare l'Ucraina occidentale, poiché rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale della nostra repubblica», ha aggiunto Lukashenko. «Dovremo reagire, perché non possiamo permettere ai polacchi di circondarci completamente», ha precisato.

Ore 14:39 - Biden ospita summit virtuale su clima, energia, sicurezza cibo

Rilanciare le azioni per la lotta al cambiamento climatico nonché per rafforzare la sicurezza energetica e alimentare: sono gli obiettivi del terzo Forum virtuale su energia e clima (Mef) ospitato da Joe Biden con la partecipazione dei leader delle maggiori economie mondiali. «Queste azioni sono tutte più urgenti dopo l'ulteriore invasione russa dell'Ucraina, che ha bloccato i mercati energetici, deteriorato le economie con l'aumento dei prezzi e minacciato i Paesi vulnerabili con gravi carenze alimentari», spiega la Casa Bianca. Tra le iniziative annunciate la riduzione delle fughe di metano dall'estrazione di gas e petrolio catturandole e portandole sul mercato, l'aumento dei veicoli a zero emissione e la decarbonizzazione delle navigazioni marittime, l'accelerazione della commercializzazione di nuove tecnologie per sganciarsi dai combustibili fossili e attuare la transizione verso l'energia pulita. Si prevede che vari Paesi annuncino nuovi target per le loro emissioni entro il 2030. Biden e il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi dovrebbero annunciare invece una partnership per migliorare le condizioni di vita in Africa e contribuire alla resilienza climatica.

Ore 14:54 - Putin: «Il tentativo di distruggere l’economia russa è fallito»

«L’Occidente mina intenzionalmente le fondamenta internazionali in nome delle loro illusioni geopolitiche», dice il presidente russo Vladimir Putin nel suo discorso al Forum economico di San Pietroburgo. «Il tentativo di distruggere l’economia russa è fallito», e ha continuato: «L’era dell’ordine mondiale unipolare è finita, nonostante tutti i tentativi di conservarlo con qualsiasi mezzo» e sottolinea che gli Usa sono attenti solo ai loro interessi.

Ore 15:03 - Mosca, l’Ue manipola l’Ucraina con prospettiva di adesione

«Per anni la comunità occidentale ha manipolato questa storia del coinvolgimento dell’Ucraina nella sua struttura di integrazione e da allora l’Ucraina sta peggiorando sempre di più», ha detto alle agenzie russe Zakharova, la quale ha aggiunto che Kiev «non avrà un futuro radioso» e descrivendo le garanzie europee all’Ucraina come «un messaggio falso che in pratica non porta nulla di buono».

Ore 15:24 - Putin: «Ue ha perso sovranità economica e politica»

«L’Unione europea ha perso sovranità economica e politica e questo è vero soprattutto adesso che ha cercato di minacciare la nostra economia, ma così ha minacciato la propria economia». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin al Forum economico di San Pietroburgo, sostenendo che «la situazione attuale non è solo il risultato di queste sanzioni, dell’operazione militare speciale che la Russia ha intrapreso nel Donbass». Additare la responsabilità alla Russia, ha aggiunto, «significherebbe spostare la responsabilità su qualcun altro. Il cosiddetto G7 ha da molti anni una situazione del genere che si è deteriorata durante la pandemia nel 2020 quando la domanda e la fornitura di servizi e di merci si è abbassata drasticamente».

Ore 16:22 - Putin, famiglie con due o più figli sono futuro della Russia

«La Russia sta entrando in una nuova era di potenza e diventerà ancora più forte». Lo ha detto Vladimir Putin al Forum Economico di San Pietroburgo, citato dalla Tass.

E poi: «Le famiglie con due, tre e più figli sono il futuro della Russia, i sistemi sanitari e educativi domestici devono essere in sintonia con i bisogni di tali famiglie».

Ore 16:39 - Putin, sbaglia chi pensa che tutto tornerà come prima

«È sbagliato pensare che si possa, per così dire, pensare che dopo un periodo di cambiamenti turbolenti tutto tornerà alla normalità e sarà come prima. Assolutamente no!». Così il presidente russo Vladimir Putin rivolgendosi alla sessione plenaria del Forum economico internazionale di San Pietroburgo.

Il mondo sta vivendo, ha detto Putin, cambiamenti «fondamentali, spartiacque»: «Si tratta di cambiamenti nella geopolitica, nell’economia globale, nella sfera tecnologica, nell’intero sistema di relazioni internazionali».

Ore 17:09 - Biden: «Gli americani non vadano a combattere in Ucraina»

Ore 17:14 - Putin: «Con Xi Jinping ho un rapporto personale di amicizia»

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato di avere «un rapporto di amicizia personale con il leader cinese Xi Jinping». Detto ciò, la Russia non si aspetta che la Cina la «accompagni» in tutto.

Ore 17:28 - Zelensky loda incontro con Boris Johnson a Kiev, «chieste più armi»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lodato l'incontro avuto oggi con il premier britannico Boris Johnson, arrivato a sorpresa a Kiev: è stato, «come sempre, quanto più sincero e concreto possibile». «Abbiamo parlato della necessità di aumentare la fornitura di armi pesanti e sistemi di difesa aerea, assistenza economica, pressioni sanzionatorie sull'aggressore, garanzie di sicurezza per il nostro Stato», ha spiegato in un messaggio su Telegram. «Ci stiamo preparando per la ricostruzione dell'Ucraina dopo la nostra vittoria. Non abbiamo dubbi che vinceremo», ha concluso Zelensky.

Il Regno Unito è pronto a lanciare una vasta operazione per addestrare migliaia di militari ucraini, ha aggiunto il premier britannico Boris Johnson al presidente Volodymyr Zelensky nel corso della sua seconda visita a sorpresa a Kiev dall'inizio dell'invasione russa. Londra, in collaborazione coi Paesi alleati, potrebbe formare fino a 10 mila soldati ogni 120 giorni. Per Johnson questa iniziativa ha tutti i presupposti per cambiare la situazione sul campo.

Ore 17:35 - Xi Jinping: «La cooperazione tra Cina e Russia è in costante crescita»

«La cooperazione tra Russia e Cina è in costante crescita, il che indica un alto livello di resistenza dei due Paesi alle tensioni». Lo ha detto il presidente cinese Xi Jinping intervenendo in video al Forum economico internazionale di San Pietroburgo. Secondo quanto riportato dai media russi, Xi ha iniziato il suo discorso ricordando la visita del presidente russo Vladimir Putin a Pechino a febbraio in occasione dell'apertura dei Giochi olimpici invernali.

Ore 18:13 - Biden: «Informato su americani dispersi, non sappiamo dove siano»

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stato informato sulla scomparsa di tre cittadini americani in Ucraina. «Sono stato informato. Non sappiamo dove siano, ma voglio ribadire: gli americani non dovrebbero andare in Ucraina adesso. Lo ripeto: gli americani non dovrebbero andare in Ucraina adesso», ha detto Biden alla Cnn.

Ore 18:09 - Boris Johnson: «Pronti ad addestrare fino a 10 mila soldati ogni 4 mesi»

Boris Johnson si è offerto di lanciare un’importante operazione di addestramento per le forze ucraine, che prevede di addestrare fino a 10 mila soldati ogni 120 giorni. Lo riportano i media britannici. L’addestramento avverrebbe al di fuori dell’Ucraina. Johnson ha affermato che il piano cambierebbe le sorti della guerra.

Ore 18:16 - Kiev: «Impianto Azot quasi completamente distrutto da missili Russia»

L’impianto chimico Azot di Severodonetsk «è stato quasi completamente distrutto dai missili russi», rende noto il governatore di Luhansk Haidai, sottolineando il timore per le sorti dei civili intrappolati all’interno del complesso. «Nel perimetro della fabbrica non ci sono più edifici amministrativi intatti».

Ore 18:20 - Zelensky: «Maggioranza attacchi russi è contro i civili»

«La stragrande maggioranza degli attacchi missilistici russi è mirata contro civili e infrastrutture civili». Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato dal Guardian. «Il compito principale dell’Occidente è aiutare l’Ucraina a difendersi dai razzi russi, per garantire una vita normale agli ucraini», ha aggiunto.

«Insieme al premier britannico Boris Johnson - oggi di nuovo in visita a Kiev - si è discusso su come intensificare le sanzioni contro la Russia. Possiamo imporre sanzioni molto concrete per assicurarci che la Russia subisca le conseguenze dei suoi atti terroristici contro l’Ucraina e la stabilità internazionale», ha concluso Zelensky.

Ore 18:35 - Merkel non esclude sua mediazione, ma non ora

Angela Merkel non ha escluso di poter mediare per la soluzione del conflitto in Ucraina ma in un secondo momento. La questione però «al momento non è stata posta», ha spiegato l’ex cancelliera tedesca in un’intervista alla Rnd. Secondo Merkel, Putin «deve essere preso sul serio e il suo brutale attacco è un punto di svolta nella storia europea del dopoguerra che avrà ripercussioni per molti anni a venire». L’ex leader della Cdu ha sostenuto la politica portata avanti dal suo successore Olaf Scholz, numero uno dell’Spd: «Penso che sia giusto che l’Occidente lavori per l’esistenza dell’Ucraina senza entrare a far parte del conflitto militare diretto».

Ore 18:51 - Il discorso di Putin per terremotare l’Occidente: «Finito il mondo dominato dagli Usa»

(Marco Imarisio) «Non andremo indietro». Ma neppure avanti, a giudicare da un discorso tanto atteso quanto simile a quelli che lo hanno preceduto. Se c’era qualche novità fondamentale, è stata coperta dai timidi applausi che si levavano dalla sala del Forum economico di San Pietroburgo. Il suo portavoce Dmitry Peskov aveva allertato su un «intervento estremamente importante» da parte del suo presidente al vertice che fino all’anno scorso era la vetrina internazionale della Russia e oggi sembrava una riunione ristretta dei Paesi non allineati.

Ore 18:54 - La Russia ha tentato di infiltrarsi con una spia nella Corte internazionale dell’Aja

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Viktor Muller Ferreira per dodici anni ha detto in giro di essere brasiliano, originario di Niteroi. Per non sbagliarsi nel raccontare il suo passato ha redatto un canovaccio da imparare a memoria. Una storia ricca di particolari che propinava quando incontrava qualcuno.

Ore 19:05 - Biden: «Caos in Europa se non avessimo fermato Putin»

Joe Biden: «Sono convinto che se avessimo lasciato andare Putin in Ucraina, non si sarebbe fermato. Se l’Occidente non fosse intervenuto le conseguenze sarebbero state peggiori del prezzo che sta pagando. Putin ha seminato il caos in Europa».

Ore 19:30 - Von der Leyen sente Zelensky dopo sì a candidatura Ue

Telefonata tra la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo il sì dell’esecutivo europeo alla candidatura dell’Ucraina. «Sono rimasta molto commossa dalle parole del presidente Zelensky al telefono oggi, dopo la nostra raccomandazione di concedere all’Ucraina lo status di candidato. Gli ucraini possono contare sulla Commissione nel loro cammino verso l’Unione europea», ha scritto in un tweet.

Ore 19:43 - Scholz, mantenere comunicazione con Putin è necessario

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha affermato che mantenere la comunicazione con il presidente russo Vladimir Putin «è essenziale, anche se Mosca continua la sua guerra contro l'Ucraina. È assolutamente necessario parlare con Putin e continuerò a farlo, come farà anche il presidente francese».

Ore 20:29 - Kuleba: saremmo felici di accogliere il Papa in Ucraina

«Saremmo felici di accogliere il Papa in Ucraina, anche se molti non sono di confessione cattolica. Il Papa porterebbe un messaggio spirituale e di pace nel nostro Paese». Lo ha affermato a SkyTg24 il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba.

Ore 20:42 - Arcivescovo Kiev: «A Kharkiv più di mille persone in lager»

Ore 23:31 - Kiev: ricevuto prestito di 733 milioni di dollari dal Canada

L'Ucraina ha ricevuto un prestito di 733 milioni di dollari dal Canada. Lo ha reso noto il ministro delle Finanze ucraino, Sergii Marchenko, secondo quanto riporta il Guardian. «Sono grato al governo del Canada e personalmente al suo vice ministro e ministro delle Finanze, Chrystia Freeland, per il sostegno incrollabile all'Ucraina nella sua lotta per la libertà», ha detto Marchenko.

Ore 00:11 - Zelensky: «Candidatura a Ue conquista storica»

«Una conquista storica». Così il presidente ucraino , Volodymyr Zelensky ha commentato il via libera della Commissione Ue alla candidatura dell’Ucraina. «Siamo a un passo dall’inizio di un’integrazione a tutti gli effetti con l’Ue». La raccomandazione della Commissione europea «sulla candidatura è una conquista storica di tutti coloro che lavorano per il nostro Stato», ha detto Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio sui social. Il riferimento è alla raccomandazione della Commissione al Consiglio Ue di assegnare all’Ucraina lo status di candidato all’adesione all’Ue. «Rimane solo da aspettare la decisione del Consiglio europeo», ha aggiunto Zelensky, secondo cui l’Ucraina «ha fatto tutto il possibile perché anche questo passo sia positivo». Per il presidente, Kiev «se lo merita» in quanto «i valori ucraini sono i valori europei. Le istituzioni ucraine mantengono la loro resilienza anche in condizioni di guerra».

Ore 03:40 - La famiglia dell’ex sergente Usa Drueke: «È vivo»

«È vivo»: lo dicono i familiari di Alexander Drueke. L’ex sergente dell’esercito, che si teme sia finito in mani russe dopo essere scomparso in Ucraina questo mese, è vivo sarebbe apparso - come rende noto la famiglia - in un nuovo video che circola online e nel quale si rivolge alla madre Lois: «Mamma, voglio solo farti sapere che sono vivo e che spero di tornare a casa al più presto», dice, esprimendo il suo affetto per la genitrice e per il loro cane Diesel, ma senza rivelare dove si trova. 

Drueke, come altri veterani Usa, era andato in Ucraina per insegnare alle forze di quel Paese come si usano le armi americane, ha riferito la famiglia. Il soldato è apparso in video nello stesso giorno in cui la tv Russia Today, controllata dal Cremlino, ha riportato che lui e un altro americano, l’ex marine Andy Tai Huynh, si erano arresi all’esercito russo dopo essere stati abbandonati dai comandanti ucraini. Un terzo veterano, l’ex ufficiale dei Marine Grady Kurpasi, risulta scomparso in Ucraina da aprile. Un quarto invece, Willy Joseph Cancel, è stato ucciso in maggio. L’amministrazione Usa sostiene di non sapere dove si trovano i tre ex militari scomparsi, ma ha sconsigliato agli americani di andare o di rimanere in Ucraina.

Johnson sfida Mosca: «Addestreremo migliaia di ucraini». Francesco Battistini, Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro su Il Corriere della Sera il 18 Giugno 2022.

Le notizie di sabato 18 giugno sulla guerra, in diretta. Von der Leyen sente Zelensky dopo sì a candidatura Ue. La famiglia dell’ex sergente Usa Drueke in mani russe: «È vivo»

• La guerra in Ucraina è arrivata al 115esimo giorno.

• Missione storica dei tre leader europei — Draghi, Scholz e Macron — che giovedì 16 giugno hanno incontrato a Kiev il presidente ucraino Zelensky.

• Kiev informa che «la lotta feroce per il Lugansk continua» e i russi stanno attaccando da nove direzioni.

• Sì di Bruxelles allo status di «paese candidato» per Ucraina e Moldavia

• La Russia ha tentato di infiltrarsi con una spia nella Corte internazionale dell’Aja.

• Enel cede la partecipazione del 56,4% in Russia per 137 milioni di euro

• Boris Johnson: «Addestreremo migliaia di ucraini in pochi mesi».

• Il discorso di Putin al Forum di San Pietroburgo: «Finito il mondo dominato dagli Usa».

Ore 05:38 - Enel lascia Mosca

Enel cede la partecipazione del 56,4% in Russia per 137 milioni di euro. Come anticipato da tempo, anche il gruppo guidato da Francesco Starace ha lasciato il business in Russia. Il 16 giugno sono stati firmati gli accordi relativi alla cessione dell’intera partecipazione da essa detenuta nel capitale sociale di Pjsc Enel Russia. In particolare, il gruppo energetico ha sottoscritto due distinti accordi, rispettivamente, con Pjsc Lukoil e il Closed combined mutual investment fund Gazprombank-Frezia per la cessione dell’intera partecipazione detenuta in Enel Russia, pari al 56,43 per cento del capitale sociale di quest’ultima, per un corrispettivo totale pari a circa 137 milioni di euro.

Ore 05:42 - Boris Johnson: «Pronti ad addestrare fino a 10 mila soldati ogni 4 mesi»

Boris Johnson si è offerto di lanciare un’importante operazione di addestramento per le forze ucraine, che prevede di addestrare fino a 10 mila soldati ogni 120 giorni. Lo riportano i media britannici. L’addestramento avverrebbe al di fuori dell’Ucraina. Johnson ha affermato che il piano cambierebbe le sorti della guerra.

Ore 05:46 - La Russia ha tentato di infiltrarsi con una spia nella Corte internazionale dell’Aja

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Viktor Muller Ferreira per dodici anni ha detto in giro di essere brasiliano, originario di Niteroi. Per non sbagliarsi nel raccontare il suo passato ha redatto un canovaccio da imparare a memoria. Una storia ricca di particolari che propinava quando incontrava qualcuno.

Ore 05:52 - Von der Leyen sente Zelensky dopo sì a candidatura Ue

Telefonata tra la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo il sì dell’esecutivo europeo alla candidatura dell’Ucraina. «Sono rimasta molto commossa dalle parole del presidente Zelensky al telefono oggi, dopo la nostra raccomandazione di concedere all’Ucraina lo status di candidato. Gli ucraini possono contare sulla Commissione nel loro cammino verso l’Unione europea», ha scritto in un tweet.

Ore 06:02 - Zelensky: «Candidatura a Ue conquista storica»

«Una conquista storica». Così il presidente ucraino , Volodymyr Zelensky ha commentato il via libera della Commissione Ue alla candidatura dell’Ucraina. «Siamo a un passo dall’inizio di un’integrazione a tutti gli effetti con l’Ue». La raccomandazione della Commissione europea «sulla candidatura è una conquista storica di tutti coloro che lavorano per il nostro Stato», ha detto Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio sui social. Il riferimento è alla raccomandazione della Commissione al Consiglio Ue di assegnare all’Ucraina lo status di candidato all’adesione all’Ue. «Rimane solo da aspettare la decisione del Consiglio europeo», ha aggiunto Zelensky, secondo cui l’Ucraina «ha fatto tutto il possibile perché anche questo passo sia positivo». Per il presidente, Kiev «se lo merita» in quanto «i valori ucraini sono i valori europei. Le istituzioni ucraine mantengono la loro resilienza anche in condizioni di guerra».

Ore 06:11 - La famiglia dell’ex sergente Usa Drueke: «È vivo»

«È vivo»: lo dicono i familiari di Alexander Drueke. L’ex sergente dell’esercito, che si teme sia finito in mani russe dopo essere scomparso in Ucraina questo mese, è vivo sarebbe apparso - come rende noto la famiglia - in un nuovo video che circola online e nel quale si rivolge alla madre Lois: «Mamma, voglio solo farti sapere che sono vivo e che spero di tornare a casa al più presto», dice, esprimendo il suo affetto per la genitrice e per il loro cane Diesel, ma senza rivelare dove si trova. 

Drueke, come altri veterani Usa, era andato in Ucraina per insegnare alle forze di quel Paese come si usano le armi americane, ha riferito la famiglia. Il soldato è apparso in video nello stesso giorno in cui la tv Russia Today, controllata dal Cremlino, ha riportato che lui e un altro americano, l’ex marine Andy Tai Huynh, si erano arresi all’esercito russo dopo essere stati abbandonati dai comandanti ucraini. Un terzo veterano, l’ex ufficiale dei Marine Grady Kurpasi, risulta scomparso in Ucraina da aprile. Un quarto invece, Willy Joseph Cancel, è stato ucciso in maggio. L’amministrazione Usa sostiene di non sapere dove si trovano i tre ex militari scomparsi, ma ha sconsigliato agli americani di andare o di rimanere in Ucraina.

L'ITALIA DA COMPARSA A PROTAGONISTA. LA DOPPIA GUERRA MILITARE E ECONOMICA - I due segnali forti a Putin dell'Europa di Draghi, Macron e Scholz. ROBERTO NAPOLETANO su Il Quotidiano del Sud il 16 giugno 2022.

Il primo segnale è che l’Europa è unita. Il secondo è che c’è una troika che guida l’Europa costituita dai capi (Scholz e Macron) delle due potenze più rilevanti che sono Germania e Francia e da un terzo (Draghi) che è un tecnico che ha qualcosa da insegnare a tutti e governa oggi il terzo Paese fondatore (l’Italia) indebolito dalla sua ventennale caduta di peso economico e politico. Altrimenti l’Italia non sarebbe stata lì con Germania e Francia, addirittura con ruolo di primo attore, a dire tutti insieme che vogliono l’Ucraina in Europa e, come Draghi ha sostenuto prima di tutti, che vogliono che acquisisca da subito lo status di candidato all’ingresso nell’Unione europea. Per la prima volta l’Europa sta cercando una sua nuova guida non solo in un gioco combinato ristrettissimo di potenza economica degli Stati, ma anche di peso delle persone che nel caso di Draghi è il ruolo svolto con maestria alla guida della Bce che lo accredita oggi da premier italiano come un leader istituzionale del sistema europeo. Per questo su gas, grano e mercati l’Europa alla fine presterà ascolto a Draghi così come in Italia le riforme vanno comunque avanti

L’Europa ha dato due segnali forti nella giornata di ieri con Draghi, Macron e Scholz che incontrano Zelensky a Kiev davanti agli orrori di Irpin e parlando tutti insieme il linguaggio della pace. Il primo segnale è che l’Europa è unita. Il secondo segnale è che c’è una troika che guida l’Europa costituita dai capi (Scholz e Macron) delle due potenze più rilevanti che sono Germania e Francia e da un terzo (Draghi) che è un tecnico che ha qualcosa da insegnare a tutti e governa oggi il terzo Paese fondatore (l’Italia) indebolito in tutti i campi dalla sua ventennale caduta di peso economico e politico. Come dimostra la tradizione bilaterale franco-tedesca, consolidatasi in quest’ultimo ventennio, di direzione strategica esclusiva delle grandi questioni e dei grandi appuntamenti europei con occasionali, rarissime eccezioni.

Con tutto il rispetto per Conte, che come premier non ha fatto male, se c’era ancora lui, l’Italia non sarebbe stata lì con Germania e Francia, addirittura con ruolo di primo attore, a dire tutti insieme con la Romania che vogliono l’Ucraina in Europa e, come Draghi ha sostenuto prima di tutti, che vogliono che acquisisca da subito lo status di candidato all’ingresso nell’Unione europea. A ribadire che il mondo è con l’Ucraina e con la “resistenza eroica” del suo popolo. Che i valori della resistenza Ucraina sono i valori della democrazia europea e sono, dunque, i valori fondanti della comunità occidentale. Che nel momento in cui la storia chiede agli uomini di Stato scelte impegnative che decidono il futuro dei loro popoli, i capi di governo italiano e, a seguire, francese e tedesco si sono schierati dalla parte giusta.

Che è quella della democrazia contro l’autocrazia. Che è quella del conflitto di civiltà che senza una presa di coscienza collettiva può portare l’Occidente al suo suicidio e consegnare le chiavi del mondo a un domino autocratico di fatto già esistente ancorché disomogeneo e diviso al suo interno. Che vuol dire dare agli ucraini le armi per difendersi e costruire la pace che non può non essere la pace che lo Stato aggredito vuole, non quella voluta dallo Stato aggressore. Perché altrimenti il conflitto di civiltà segna la sconfitta di chi ha ragione e la vittoria cupa di chi ha torto.

Tutto questo e molto altro significa la giornata di ieri che chiede alla coscienza mondiale di fare i conti senza ipocrisie con le atrocità russe sgomberando il campo da presunte resistenze tedesche e ponendo l’Europa di fronte alle sue responsabilità nel grande gioco delle materie prime energetiche e agricole che sono l’altra faccia dei carri armati russi e di cui parleremo bene dopo.

Quello che non può sfuggire agli osservatori esterni e interni purché in buona fede è che per la prima volta l’Europa sta cercando una sua nuova guida non solo in un gioco combinato ristrettissimo di potenza economica degli Stati, ma anche di peso delle persone se ti rendi conto che di quella persona hai bisogno anche se si trova alla guida di un Paese che le due potenze economiche storiche dell’Europa non ritengono, di certo sbagliando almeno potenzialmente, alla loro altezza in questo momento e che invece lo ridiventa a tutti gli effetti ripercorrendo di fatto la stagione fondatrice che vedeva insieme Monnet, Adenauer e De Gasperi. Erano tutti e tre uomini di confine, ma erano dichiaratamente e orgogliosamente uno francese, uno tedesco, uno italiano. Parliamo di settanta anni fa.

Risuccede oggi dopo un periodo così lungo, guarda caso, perché alla guida dell’esecutivo italiano c’è un tecnico accreditato dal suo ruolo europeo reale svolto con maestria assoluta per otto anni alla guida della Banca centrale europea, che era e resta il ruolo europeo più importante oggi ancora più riconoscibile con la vistosa differenza di autorevolezza e incisività che emerge giorno dopo giorno tra chi lo esercita oggi (Lagarde) e chi lo ha esercitato prima di lei (Draghi). Tutto questo, perdonateci, per cercare di spiegare perché il tecnico italiano vale politicamente tantissimo anche se tutti o quasi i politici italiani non hanno capito niente e gli sputano addosso con la consueta inelegante faciloneria. Non hanno capito che questo non è un capo-partito e, tanto meno, aspirante, ma è ed è visto e apprezzato nel mondo per le qualità di un uomo che si è accreditato come un leader istituzionale del sistema europeo.

Se fosse rimasto il direttore generale del Tesoro ed il governatore della Banca d’Italia o anche l’apprezzato presidente del Financial Stability board, Draghi non avrebbe potuto esercitare in Europa e nel grande scacchiere globale dove si gioca la partita del nuovo ordine mondiale il ruolo politico che esercita. Anche da Presidente del Consiglio italiano, purtroppo, sarebbe stato così. Sono stati il ruolo di presidente della Bce e il riconoscimento mondiale dell’azione svolta di salvatore dell’euro che legittimano questo ruolo internazionale del Draghi di oggi. Paradossalmente sono la sua credibilità personale e la debolezza strutturale italiana ricevuta in eredità che giocano entrambe a suo favore.

Perché non deve fare una politica di potenza, come devono fare tedeschi e francesi che alcuni temono e altri desiderano, ma può mettere la sua conoscenza dei meccanismi internazionali e un patrimonio di competenza che uniti a oggettiva intelligenza politica rendono la bandiera italiana una stella nel firmamento politico del nuovo corso europeo che dovrà contribuire alla definizione degli equilibri del nuovo ordine mondiale. Vedete quando la Russia sostiene che, siccome ci sono le sanzioni messe dall’Occidente, mancano pezzi di componenti e sono costretti a ridurre le forniture di gas di due terzi alla Germania e in misura minore ma significativa all’Italia, è evidente a tutti che sono penose bugie e che c’è un uso politico del gas, e a quel punto acquisisce naturalmente la forza di leadership politica europea la proposta lanciata da Mario Draghi in tempi non sospetti di fare cartello e porre un tetto europeo al prezzo del gas russo che si è scontrata con le miope resistenze tedesche e quelle pelose olandesi.

Hanno ottenuto il capolavoro che le forniture sono diminuite e la Russia incassa di più perché diminuendo i flussi i prezzi volano alle stelle, ieri si è arrivati fino a 148 euro a megawattora dagli ottanta delle ultime settimane e i venti di prima di Covid e guerra. È ovvio che, in questo contesto, al prossimo Consiglio europeo la proposta Draghi acquisisce molta più forza e tutti hanno modo di afferrarne la capacità tecnica di anticipare le cose. Quella stessa capacità tecnica che è servita per fare le uniche sanzioni che hanno fatto molto male all’economia russa e hanno riguardato il congelamento delle riserve estere della sua banca centrale. Sono tutte capacità tecniche che rivelano l’intelligenza politica di Draghi e danno peso politico all’Italia.

Come si fa a non notare, se si è in buona fede, che è stato Draghi il primo leader europeo a porre con forza il tema urgente di sminare i porti ucraini e di mettere in campo la risoluzione delle Nazioni Unite per evitare il dramma di una carestia mondiale e la fame del popolo africano? Che è stato il primo ad annunciare che formalizzerà la richiesta al rappresentante delle Nazioni Unite al prossimo G7? Perché c’è consapevolezza che il tempo stringe e non ci sono più di due settimane a disposizione per evitare che il raccolto di grano vada disperso.

Quando Draghi non commenta le scelte di politica monetaria della BCE perché ha speso otto anni della sua vita a difenderne l’indipendenza dai commenti dei politici, ma ti fa una brevissima lezione sulla differenza tra l’inflazione americana e quella europea che vuol dire tutto si percepisce il peso politico di quella competenza operativa di cui hanno vitale bisogno oggi l’Europa quanto l’Italia.

Che è quella per cui l’Italia torna alla guida di una nuova Europa che vuole tornare ad essere protagonista nel conflitto in corso e dentro la nuova globalizzazione per cui anche i tedeschi hanno fornito e forniranno armi all’Ucraina. Per cui sulla politica monetaria ci possono essere sbandamenti di leadership, ma la politica richiama tutti alla realtà che esige di combattere il rischio di frammentazione se si vuole combattere davvero il mostro inflazione. Per cui al ricatto energetico e agricolo dei russi si saprà rispondere partendo da chi ne capisce e ha tracciato la rotta mentre tutti si nascondevano. L’Europa finalmente esiste sui campi di battaglia militari e su quelli della pace e, forse, anche per questo, è ripreso il dialogo tra Usa e Cina e la telefonata di Xi Jinping a Putin si muove nella direzione della pace o del cessate il fuoco, non della guerra lunga.

Noi riteniamo che l’intelligenza politica di Draghi di cui vi abbiamo raccontato genesi e espressione possa e debba essere messa a frutto con l’esperienza del governo di unità nazionale. Ogni processo riformistico all’inizio è incompleto, ma proprio l’esperienza storica dei governi De Gasperi del Dopoguerra a cui quello di Draghi di oggi molto assomiglia ci dimostra che in politica ciò che conta è iniziare. Anche l’ultima delle riforme della giustizia della Cartabia da ieri è legge e questo significa che il cammino sulla strada del riassetto strutturale del Paese sta proseguendo. Le riforme dei Paesi seri non si fanno in un colpo solo, quelli vanno bene per i comizi o per il cabaret, ma avviando dei processi che poi vengono implementati. Questo hanno fatto le grandi democrazie occidentali ogni volta che hanno cambiato segno e passo alle loro economie.

La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.

Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  

Un’altra Italia. La fortuna di avere uno come Draghi che sa governare nonostante gli italiani. Iuri Maria Prado su L'Inkiesta il 18 Giugno 2022

Lasciati a noi stessi siamo brutta gente, vigliacchi, fortemente e prontamente proclivi ad accettare che la libertà, il diritto, la vita altrui siano spazzati via dall’aguzzino di turno. Questo è il nostro paese e il presidente del Consiglio ha il merito di saperlo guidare nonostante tutto

Evidentemente c’era bisogno di un “vile affarista”, di un servitore dello Stato imperialista delle multinazionali, di un guerrafondaio neanche troppo ripulito, per impedire che l’Italia si dimostrasse per quel che è profondamente e per quel che avrebbe una voglia matta di poter rivendicare sé quel sabotatore non glielo impedisse: e cioè niente di meno e niente di meglio che uno Stato-canaglia.

L’ignominia italiana del secolo scorso, mai veramente riconosciuta né condannata, mai fatta oggetto del rendiconto che ne avrebbe permesso una dignitosa digestione civile, e invece rinnegata e assolta dall’enorme bugia del Paese che per vigore e convinzione propri ritrovava la luce, si squaderna dopo ottant’anni in una perfettissima reiterazione identitaria.

Lasciati a noi stessi siamo brutta gente, vigliacchi, fortemente e prontamente proclivi ad accettare che la libertà, il diritto, la vita altrui siano spazzati via dall’aguzzino per il quale nemmeno soltanto indifferenza proviamo, ma in profundo ammirazione e brama quasi orgasmica di assoggettamento.

È solo consolante, ma fuorviante, obiettare che un’altra Italia starebbe facendo mostra di non appartenere a quella rinnovata tradizione di vergogna civile e di moralità ammaccata, perché in questo modo – sia pure a comprensibili fini profilattici e di auto-conservazione, perché c’è da starne male, da disperarsene, da morirne – in questo modo si rinuncia a guardare in faccia la verità del male, che non è meno nostra e di cui non siamo meno responsabili giusto perché non siamo noi a farla vera.

L’Italia che gira la faccia dall’altra parte non solo mentre si scrivono, ma anche quando si mettono in attuazione le leggi razziali, si è sviluppata in quella che oggi fa persino peggio quando scopre qualche ragione di fondatezza dell’operazione speciale, qualche sia pur vago motivo di comprensibilità dell’aggressione e – questo è il culmine dell’oscenità – qualche oggettiva responsabilità di chi la subisce.

Senza far nulla, o quanto meno senza fare abbastanza, noi stiamo accettando che passi ancora una volta una versione contraffatta di ciò che siamo, in particolare facendo credere innanzitutto a noi stessi, per quel fine auto-protettivo, che si tratti tutt’al più del negazionismo di qualche menestrello in malversazione accademica, di qualche malvissuto sindacalista, di qualche impresentabile da comizio Rosario&Ruspa, col supplemento indulgente secondo cui il problema non sono neppure loro ma quelli che li invitano e gli danno spazio.

Ma non è così e non è questo. Perché quelli non usurpano, sfigurandola, l’immagine del Paese: quelli, tutti, la rappresentano fedelmente. Non si dica che il Paese si merita questa gente, perché anche questo è dopotutto assolutorio: il Paese “è” questa gente.

Mario Draghi sta governando contro il proprio Paese, ed è un merito incommensurabile.

Ucraina, colpita una nave russa nel Mar Nero. Kiev: "Aveva missili a bordo". Il Tempo il 17 giugno 2022

La marina ucraina ha colpito un rimorchiatore russo nel mar Nero, mentre trasportava munizioni, armi e personale all’Isola dei serpenti. Lo ha fatto sapere la Marina 

ucraina, secondo Kyiv Indipendent. La nave aveva a bordo un sistema missilistico terra-aria Tor, secondo la marina. Intanto, Aaquasi quattro mesi dall’inizio della guerra, "la situazione umanitaria in tutta l’Ucraina, in particolare nel Donbass a est, è estremamente allarmante e continua a deteriorarsi rapidamente", afferma l’ufficio delle Nazioni unite per gli affari umanitari (Ocha) in un aggiornamento sulla situazione in Ucraina. "Le ostilità attive hanno continuato a intensificarsi, soprattutto negli oblast di Luhansk e Donetsk nell’Ucraina orientale, causando un enorme peso sui civili, compresi gli operatori umanitari. La situazione è particolarmente preoccupante a Sievierodonetsk e nei dintorni, nella regione orientale di Luhansk, con un accesso in diminuzione ad acqua pulita, cibo, servizi igienici ed elettricità. In tutto il paese, le aree residenziali e le infrastrutture civili continuano a essere colpite, provocando la morte e il ferimento di un numero maggiore di civili. Nonostante le enormi sfide di accesso, le Nazioni unite e i partner umanitari hanno raggiunto oltre 8,8 milioni di persone in tutta l’Ucraina dall’inizio della guerra".

Ucraina Russia, news sulla guerra di sabato 18 giugno. di Francesco Battistini, Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro  su Il Corriere della Sera il 18 giugno 2022.

Le notizie di sabato 18 giugno sulla guerra, in diretta. Von der Leyen sente Zelensky dopo sì a candidatura Ue. La famiglia dell’ex sergente Usa Drueke in mani russe: «È vivo».

• La guerra in Ucraina è arrivata al 115esimo giorno.

• Missione storica dei tre leader europei — Draghi, Scholz e Macron — che giovedì 16 giugno hanno incontrato a Kiev il presidente ucraino Zelensky.

• Kiev informa che «la lotta feroce per il Lugansk continua» e i russi stanno attaccando da nove direzioni.

• Sì di Bruxelles allo status di «paese candidato» per Ucraina e Moldavia

• La Russia ha tentato di infiltrarsi con una spia nella Corte internazionale dell’Aja.

• Enel cede la partecipazione del 56,4% in Russia per 137 milioni di euro

• Boris Johnson: «Addestreremo migliaia di ucraini in pochi mesi».

• Il discorso di Putin al Forum di San Pietroburgo: «Finito il mondo dominato dagli Usa».

• Mosca: «La vecchia Ucraina con i confini di prima non esiste più»

Ore 05:38 - Enel lascia Mosca

Enel cede la partecipazione del 56,4% in Russia per 137 milioni di euro. Come anticipato da tempo, anche il gruppo guidato da Francesco Starace ha lasciato il business in Russia. Il 16 giugno sono stati firmati gli accordi relativi alla cessione dell’intera partecipazione da essa detenuta nel capitale sociale di Pjsc Enel Russia. 

In particolare, il gruppo energetico ha sottoscritto due distinti accordi, rispettivamente, con Pjsc Lukoil e il Closed combined mutual investment fund Gazprombank-Frezia per la cessione dell’intera partecipazione detenuta in Enel Russia, pari al 56,43% del capitale sociale di quest’ultima, per un corrispettivo totale pari a circa 137 milioni di euro.

Ore 05:42 - Boris Johnson: «Pronti ad addestrare fino a 10 mila soldati ogni 4 mesi»

Boris Johnson si è offerto di lanciare un’importante operazione di addestramento per le forze ucraine, che prevede di addestrare fino a 10mila soldati ogni 120 giorni. Lo riportano i media britannici. L’addestramento avverrebbe al di fuori dell’Ucraina. Johnson ha chiarito che il piano cambierebbe le sorti della guerra.

Ore 05:52 - Von der Leyen sente Zelensky dopo sì a candidatura Ue

Telefonata tra la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo il sì dell’esecutivo europeo alla candidatura dell’Ucraina. «Sono rimasta molto commossa dalle parole del presidente Zelensky al telefono oggi, dopo la nostra raccomandazione di concedere all’Ucraina lo status di candidato. Gli ucraini possono contare sulla Commissione nel loro cammino verso l’Unione europea», ha scritto in un tweet.

Ore 05:46 - La Russia ha tentato di infiltrarsi con una spia nella Corte internazionale dell’Aja

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Viktor Muller Ferreira per dodici anni ha detto in giro di essere brasiliano, originario di Niteroi. Per non sbagliarsi nel raccontare il suo passato ha redatto — anche — un canovaccio da imparare a memoria, prima di cercare di infiltrarsi come spia alla Corte internazionale de l’Aja. Una storia ricca di particolari che propinava quando incontrava qualcuno.Ore 06:02 - Zelensky: «Candidatura a Ue conquista storica»

«Una conquista storica». Così il presidente ucraino Zelensky ha commentato il via libera della Commissione Ue alla candidatura dell’Ucraina. «Siamo a un passo dall’inizio di un’integrazione a tutti gli effetti con l’Ue». La raccomandazione della Commissione Ue «sulla candidatura è una conquista storica di tutti coloro che lavorano per il nostro Stato», ha detto ancora Zelensky, in un videomessaggio sui social. Il riferimento è alla raccomandazione della Commissione al Consiglio Ue di assegnare all’Ucraina lo status di candidato all’adesione all’Ue. «Rimane solo da aspettare la decisione del Consiglio europeo», ha aggiunto. L’Ucraina «ha fatto tutto il possibile perché anche questo passo sia positivo». Per il presidente, Kiev «se lo merita» in quanto «i valori ucraini sono i valori europei. Le istituzioni ucraine mantengono la loro resilienza anche in condizioni di guerra».

Ore 06:11 - La famiglia dell’ex sergente Usa Drueke: «È vivo»

«È vivo»: lo dicono i familiari di Alexander Drueke. L’ex sergente dell’esercito, che si teme sia finito in mani russe dopo essere scomparso in Ucraina questo mese, è vivo sarebbe apparso - come rende noto la famiglia - in un nuovo video che circola online e nel quale si rivolge alla madre Lois: «Mamma, voglio solo farti sapere che sono vivo e che spero di tornare a casa al più presto», dice, esprimendo il suo affetto per la genitrice e per il loro cane Diesel, ma senza rivelare dove si trova. 

Drueke, come altri veterani Usa, era andato in Ucraina per insegnare alle forze di quel Paese come si usano le armi americane, ha riferito la famiglia. Il soldato è apparso in video nello stesso giorno in cui la tv Russia Today, controllata dal Cremlino, ha riportato che lui e un altro americano, l’ex marine Andy Tai Huynh, si erano arresi all’esercito russo dopo essere stati abbandonati dai comandanti ucraini. Un terzo veterano, l’ex ufficiale dei Marine Grady Kurpasi, risulta scomparso in Ucraina da aprile. Un quarto invece, Willy Joseph Cancel, è stato ucciso in maggio. L’amministrazione Usa sostiene di non sapere dove si trovano i tre ex militari scomparsi, ma ha sconsigliato agli americani di andare o di rimanere in Ucraina.

Ore 07:29 - «L’Ucraina con i confini di prima non esiste più»

Che quella in corso in Ucraina fosse tutto tranne una «operazione militare speciale» è ormai chiaro al mondo, nonostante le continue smentite del Cremlino. 

Ma se servisse un nuovo elemento a ricordarlo, a fornirlo è stata oggi la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che parlando a Sky News Arabia — in una intervista significativamente ripresa dall’agenzia russa Ria Novosti — ha detto: «L’ Ucraina che conoscevamo, all’interno di quei confini, non c’è più. E non lo sarà più. Questo è ovvio. Quei confini non ci sono più».

Ore 07:59 - La Russia usa i corridoi umanitari per lo «spostamento forzato di civili»

Il consueto bollettino del ministero della Difesa britannico si concentra, oggi, su un aspetto meno «appariscente» della guerra. Secondo gli 007 militari britannici, così come già avvenuto in Siria, anche in Ucraina l’esercito di Mosca ha usato «corridoi “umanitari” dichiarati unilateralmente come meccanismo per manipolare lo spazio di battaglia e imporre il trasferimento forzato delle popolazioni». «È probabile che i civili ucraini intrappolati a Severodonetsk siano sospettosi di utilizzare il corridoio proposto» dalle forze russe nei giorni scorsi, perché «li porterebbe verso la città di Svatova, più in profondità nel territorio occupato dai russi».

Ore 08:09 - La battaglia del gas: a che punto siamo

(Luca Angelini) Gli effetti della guerra in Ucraina sono devastanti in Ucraina, ma pesanti anche nel resto del continente: i tagli di Gazprom alle forniture di gas russe sono sempre più pesanti in Germania, in Francia, ma anche in Italia. Meno 15% mercoledì, meno 35% giovedì, ieri meno 50%. E anche oggi la quantità di gas in arrivo dalla Russia sarà inferiore alla richiesta del nostro Paese. 

Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha avvertito che se la situazione non dovesse migliorare l’Italia passerebbe dall’attuale pre-allarme allo stato di allerta che farebbe scattare una serie di contromisure. 

Quali potrebbero essere lo spiega qui Fabio Savelli: 

Al livello di allarme, Eni e altri operatori possono «aumentare le importazioni, utilizzando la flessibilità dei contratti in essere»; «ridurre la domanda di gas derivante da contratti interrompibili di natura commerciale»; «impiegare combustibili di sostituzione alternativi negli impianti industriali» (ad esempio il carbone). Il ministero della Transizione può chiedere a Snam di «attivare i contratti eventualmente stipulati per la riduzione della domanda di gas, basati sulle misure di contenimento volontario della domanda da parte dei clienti finali industriali». Questo livello esclude i razionamenti, cioè i tagli di fornitura alle centrali elettriche e alle industrie e l’utilizzo delle riserve strategiche, che ammontano a 4,6 miliardi di metri cubi. Esclusi anche i limiti per le caldaie. Misure che si attiverebbero solo con lo stato di emergenza. 

In un retroscena, Marco Galluzzo rivela intanto come, sul treno che li portava a Kiev, Mario Draghi abbia convinto il cancelliere tedesco Olaf Scholz a prendere in considerazione un possibile tetto Ue al prezzo del gas. Una proposta che, a questo punto, Draghi rilancerà con forza al prossimo Consiglio europeo, in programma giovedì e venerdì.

Ore 08:22 - I missili russi su Odessa

Che la guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina vada ben oltre i confini del Donbass lo testimonia ancora una volta — se ce ne fosse bisogno — quanto avvenuto poche ore fa. Nella notte, la regione di Odessa è stata attaccata dall’esercito russo con missili da crociera. I razzi sono stati abbattuti dalla contraerea ucraina, secondo quanto riferito dal Comando operativo Sud di Kiev. 

«Due missili Onyx lanciati dal complesso costiero nel territorio della Crimea occupata sono stati distrutti in aria dall’unità di difesa aerea», si legge nella nota del Comando. L’attacco potrebbe essere una sorta di «rappresaglia» dopo che nella giornata di ieri l’Ucraina ha abbattuto una nave della Marina russa, mentre stava portando armi e rifornimenti nella strategica Isola dei Serpenti.

Ore 08:47 - Olena Zelenska: «Io bersaglio numero 2 Mosca? Capaci di tutto»

«Quando vedi i loro crimini, forse sono davvero capaci di tutto»: lo ha detto la first lady ucraina Olena Zelenska rispondendo a una domanda del Guardian sul fatto di essere l’obiettivo numero due della Russia. «Ho la sensazione di trovarmi in una realtà parallela», ha affermato (qui l'approfondimento).

«Onestamente? No. Non potevo credere che sarebbe successo. Non avevo nemmeno il passaporto pronto», ha aggiunto parlando della notte dell’inizio dell’invasione russa. «Avevo la sensazione di essere dentro una realtà parallela, come stessi sognando, una sensazione surreale... come se stessi giocando a un gioco per computer e dovessi superare determinati livelli per ritrovarmi a casa. Ma stavo anche tenendo tutto insieme, e ho avuto questo strano sorriso sulla faccia tutto il giorno, perché stavo cercando di non mostrare il panico ai bambini. Abbiamo solo seguito gli ordini della sicurezza, siamo andati dove ci era stato detto», ha spiegato a tre mesi dall’inizio dell’invasione. 

Dopo aver ricevuto brevi istruzioni dal marito, il presidente Volodymyr Zelensky, ha raccontato di essere rimasta sola e di essere andata a controllare i due figli, Kyrylo di nove anni e Oleksandra di 17 anni. Erano già svegli e vestiti, e sembravano capire cosa stesse succedendo, ha spiegato al Guardian. Soltanto la sera di quel 24 febbraio ha potuto rivedere suo marito, brevemente, ma la first lady ancora oggi non ha svelato dove avvenne l’incontro. Zelenska venne trasferita in un luogo sicuro e in quei giorni ha temuto di non rivedere più il marito.

Ore 09:13 - Difesa Gb: Russia riprende avanzata da Sud su Izium

La Russia nelle ultime 48 ore sta riprendendo i suoi sforzi per avanzare da sud, sulla città di Izium con l’obiettivo di penetrare più in profondità nella regione di Donetsk e avvolgere l’area attorno alla città assediata di Severdonetsk, anche da nord, ha affermato su Twitter il ministero della Difesa britannico.

Ore 09:20 - Kiev: «Morti 33.350 soldati russi, distrutti 1.465 tank»

Ammonterebbero a 33.350 le perdite fra le fila russe dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 33.350 uomini, 1.465 carri armati, 3.573 mezzi corazzati, 739 sistemi d’artiglieria, 233 lanciarazzi multipli, 98 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 216 aerei, 180 elicotteri, 2.513 autoveicoli, 14 unità navali e 594 droni.

Ore 09:34 - Gazprom: forniture gas a Europa via Ucraina ridotte

Gazprom ha annunciato che le forniture di gas verso l’Europa attraverso il punto di ingresso di Sudzha in Ucraina hanno registrato una riduzione e si attestano a 41,4 milioni di metri cubi rispetto ai 41,9 milioni di metri cubi di venerdì. Secondo quanto scrive Reuters, Gazprom ha fatto richiesta di fornire gas da un altro punto di ingresso, quello di Sokhranovka, ma la richiesta è stata rigettata dall’Ucraina.

Ore 09:35 - Kiev: negoziati a fine agosto dopo nostra controffensiva

Il capo della squadra negoziale con la Russia sulla guerra, David Arahamiya, ha affermato che l’Ucraina potrebbe riprendere «a fine agosto» i colloqui con i russi, sospesi di fatto dopo i colloqui a Istanbul il 29 marzo, dopo una serie di controffensive in alcuni posti. «Fine agosto — ha risposto sulla ripresa dei colloqui il capo negoziatore a Voice of America, ripresa da Ukrainska Pravda —. Non vogliamo condividere i nostri piani con i russi ma penso che condurremo una controffensiva in alcuni luoghi».

Ore 10:13 - Gb, per Russia chi rifiuta corridoi umanitari diventa obiettivo

«La Russia ha precedenti, sia nella campagna ucraina che in Siria, di utilizzo di corridoi “umanitari” dichiarati unilateralmente come meccanismo per manipolare lo spazio di battaglia e imporre il trasferimento forzato di popolazioni. Se i civili intrappolati a Severodonetsk (nell’impianto Azot) non accettano l’offerta di uscire attraverso un corridoio, i russi probabilmente rivendicheranno la giustificazione di fare meno distinzione tra loro e qualsiasi obiettivo militare ucraino nell’area». Lo scrive su Twitter l’intelligence del ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento della mattina.

Ore 10:21 - Liberata medico militare che documentò gli orrori Mariupol

È stata liberata dalle forze russe un medico militare ucraino, Yuliaa Paievska, nota come Taira, che all'inizio dell'invasione russa, con una videocamera, aveva documentato la guerra a Mariupol. Prima di essere catturata, a metà marzo, la donna aveva dato i girati a un giornalista dell'Associated Press permettendo così di far arrivare il materiale che mostrava gli sforzi dei soccorritori per assistere i feriti, compresi soldati russi. La notizia della liberazione di Taira è stata confermata dal presidente ucraino Zelensky che ha ribadito il suo impegno per «liberare tutti».

Ore 10:29 - Olena Zelenska: ogni giorno muoiono due bimbi per la guerra (vedi ore 8.47)

«Ogni giorno in Ucraina muoiono due bambini a causa dell'aggressione armata russa. È difficile leggere del convoglio di evacuazione crivellato con la scritta "Bambini"»: così la first lady ucraina Olena Zelenska nel suo discorso online in occasione del decimo anniversario dell'Aspen Institute Central Europe, riporta Ukrinform. «Molte persone in questi quasi quattro mesi di aggressione russa mi hanno detto che per loro è difficile anche solo leggere le notizie sull'Ucraina. Li capisco molto bene. È difficile per qualsiasi persona normale e dotata di empatia scoprire ogni giorno come un missile sia entrato in casa di qualcuno, proprio in una stanza e abbia ucciso una famiglia. È difficile guardare le foto di città danneggiate, buchi al posto delle finestre, persone negli ospedali ferite dalle mine».

Ore 10:37 - A Lysychansk si temono nuovi attacchi: trincee in centro

A Lysychansk, nel Donbass, i militari ucraini e i civili si preparano a combattimenti strada per strada con le forze russe mentre gli scontri proseguono dall'altra parte del fiume Donetsk, a Severodonetsk. La città è stata colpita da diversi attacchi nei giorni scorsi e una madre e il figlio hanno perso la vita e almeno dieci civili sono rimasti feriti e sono stati trasportati nella vicina città di Bakhmut dove l'ospedale è operativo. I soldati ucraini hanno creato trincee nel centro di Lysychansk e barricate in varie zone, secondo un fotografo di Afp.

Ore 10:57 - Striscione Gloria all'Ucraina al King's College di Cambridge

Uno striscione con la scritta «Slava Ukraini» («Gloria all'Ucraina») è stato esposto tra le due guglie della cappella del King's College dell'Università di Cambridge, accanto alla bandiera del Regno Unito. Lo riporta il Guardian. Il King's College ha detto che lo striscione sarà rimosso dall'edificio storico ma ha condiviso la sua preoccupazione per le persone colpite dalla guerra della Russia in Ucraina. «La comunità del King's è sconvolta dalle sofferenze e dalle perdite di vite umane inflitte dall'esercito russo in Ucraina negli ultimi mesi e dall'effetto disastroso che le ostilità stanno avendo sulla vita di migliaia di persone, compresi studenti e studiosi sfollati», ha dichiarato un portavoce, pur deplorando i rischi associati all'installazione di uno striscione appeso tra le guglie della cappella, sia per quanto riguarda la struttura dell'edificio, sia per i pericoli che corrono coloro che devono rimuoverlo, siamo «pienamente solidali con il suo sentimento». Dopo l'invasione «abbiamo fornito assistenza ai ricercatori bloccati dallo scoppio della guerra, oltre ad aver recentemente nominato il primo di tre studiosi sfollati a posizioni di post-dottorato all'interno del College e ad aver istituito un fondo per gli studenti rifugiati provenienti da tutte le aree di conflitto», ha aggiunto.

Ore 11:09 - Circa 77 minatori intrappolati in miniera a Donetsk per blackout

Circa 77 minatori sono rimasti intrappolati in una miniera di carbone a Donetsk dopo che l'alimentazione dell'energia è stata interrotta. I media russi accusano l'Ucraina dell'accaduto e dell'interruzione di corrente dovuta agli attacchi nella zona. «A seguito dei bombardamenti (da parte delle forze ucraine), l'alimentazione alla miniera di Zasyadko a Donetsk è stata interrotta e 77 minatori rimangono sottoterra», ha affermato la Ria Novisti.

Ore 11:24 - Viminale: 135.619 i profughi finora accolti in Italia

Sono 135.619 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina arrivate finora in Italia, 128.458 delle quali alla frontiera e 7.161 controllate dal compartimento Polizia ferroviaria del Friuli-Venezia Giulia. Lo rende noto il Viminale, precisando che si tratta di 71.398 donne, 20.905 uomini e 43.316 minori. Le principali città di destinazione dichiarate all'ingresso restano Milano, Roma, Napoli e Bologna.

Ore 11:34 - Johnson, importante dare sostegno a lungo termine

È importante che il Regno Unito continui a sostenere a lungo termine l'Ucraina contro il rischio di un «affaticamento» delle forze di Kiev: lo ha affermato il premier britannico, Boris Johnson, mettendo l'accento sulla necessità di dare loro «la resilienza strategica di cui hanno bisogno». «I russi stanno avanzando centimetro dopo centimetro ed è fondamentale per noi mostrare ciò che sappiamo essere vero, ovvero che l'Ucraina può vincere e vincerà», ha sottolineato, all'indomani del suo viaggio, il secondo, nella capitale ucraina.

Ore 12:12 - La risoluzione dei 5 Stelle sull’invio di armi all’Ucraina

Il Movimento 5 Stelle — in preda da settimane a un veemente confronto interno, cui l'esito negativo delle elezioni amministrative della scorsa domenica sembra aver impresso una accelerazione ulteriore — sta preparando una risoluzione in vista delle comunicazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi, in aula, il prossimo 21 giugno. 

La bozza, pubblicata qui, è destinata a fare scalpore: perché una forza di maggioranza — meglio: il partito con il più alto numero di parlamentari — potrebbe chiedere al premier lo stop all'invio delle armi a Kiev: una posizione incompatibile con gli impegni presi dall'Italia, finora, nel contesto internazionale. 

«Il conflitto in Ucraina dura ormai da oltre 100 giorni e sta assumendo sempre più le caratteristiche di una guerra di logoramento segnata dal mancato rispetto del diritto internazionale umanitario», si legge, «e il popolo ucraino sta difendendo strenuamente l’integrità territoriale del proprio Paese, combattendo per il proprio diritto all’autodeterminazione». 

Ma a fronte degli invii già effettuati da parte dell'Italia, i 5 Stelle chiedono al governo, con la risoluzione, di «non procedere, stante l’attuale quadro bellico in atto, ad ulteriori invii di armamenti che metterebbero a serio rischio una de-escalation del conflitto pregiudicandone una soluzione diplomatica». 

Lunedì i parlamentari cinquestelle vedranno il sottosegretario Vincenzo Amendola: che punta, come altri membri della maggioranza, a una risoluzione unitaria, dove non potrò certo essere sancito in modo netto lo stop del sostegno militare all’Ucraina.

Ore 12:46 - Le bombe sulla città di Zelensky

L'esercito russo - sin dall'inizio del conflitto - non ha limitato i suoi colpi alle strutture militari, devastando intere città e uccidendo migliaia di civili. 

In queste ore, ad essere colpito — oltre al Donbass, teatro di scontri sanguinosissimi - è stata la regione di Dnipropetrovsk, e in particolare il distretto di Kryvyi Rih, dove è nato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. 

Solo nell'ultima settimana, sei civili sono stati uccisi, secondo quanto riportato dal capo dell'amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk Valentyn Reznichenko. 

Dall'inizio della guerra nella regione di Dnipropetrovks più di 500 case e 300 appartamenti sono stati distrutti.

Ore 12:50 - La Russia e la teoria del «suicidio energetico» dell'Occidente

Quello che l'Europa sta compiendo con le sanzioni contro la Russia è «un suicidio energetico», che «avrà effetti a lungo termine». 

A sostenerlo — rilanciando le teorie già espresse più volte dal presidente russo Vladimir Putin, ma ancora una volta omettendo di spiegare la ragione per cui l'Europa ha varato quelle sanzioni, e cioè l'invasione di un Paese democratico e sovrano da parte delle truppe di Mosca — è l'amministratore di Rosneft, Igor Sechin. 

La Russia ha incrementato le entrate derivanti dalla vendita del petrolio e del gas, limitando la produzione, trovando acquirenti al di là dell'Europa (India e Cina, in primis) e causando un aumento dei prezzi. Come indicato qui, nei primi mesi dell'anno il gettito per le casse russe è salito del 90 per cento.

Ore 13:01 - Zelensky in visita a Mykolaiv

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha visitato per la prima volta Mykolaiv, città nel sud del Paese che è considerata strategica per l’avanzata russa verso Odessa, e che è in questi giorni bersaglio di numerosi attacchi. Lo ha comunicato il suo staff, diffondendo per ora pochi dettagli della visita — una delle rare occasioni dall’inizio della guerra in cui il presidente ha lasciato Kiev. Zelensky, così il suo staff, «ha visitato il palazzo della Regione, distrutto da un missile russo». È stato pubblicato un video di Zelensky mentre osserva un edificio gravemente danneggiato e l’incontro poi con i funzionari locali. Mykolaiv, città portuale di quasi mezzo milione di abitanti prima della guerra, è ancora sotto il controllo ucraino, ma è vicina alla regione di Kherson, già occupata dai russi. Un utile avamposto prima dell’attacco a Odessa.

Ore 13:12 - L’ambasciatore russo a Roma: «Sulle armi a Kiev in Italia non sono tutti d’accordo»

«La logica secondo cui la massiccia fornitura di armi all’Ucraina sarebbe un mezzo per arrivare alla pace mi sembra quantomeno bizzarra. In sostanza si tratta di alimentare all’infinito la situazione di conflitto e di moltiplicare vittime e distruzioni. Questa logica, a quanto mi risulta, è lungi dall’essere condivisa da tutti, anche in Italia». Lo dice l’ambasciatore russo a Roma Sergej Razov in un’intervista alla rivista Scenari Internazionali. «Il fatto è che le armi italiane saranno utilizzate per uccidere militari russi. Questo introduce nelle nostre relazioni bilaterali un altro elemento negativo che non possiamo ignorare».

Ore 13:15 - Di Maio: «Putin non vuole la pace: la guerra sarà lunga»

«Per numero di morti e feriti al giorno, la guerra in Ucraina ha superato la Seconda guerra mondiale. La pace si ottiene in due e Putin non si vuole sedere al tavolo, questo fa prefigurare una guerra lunga. È per questo che stiamo cercando di sbloccare 60 mln di tonnellate di grano per cercare di cominciare a creare una fiducia tra due parti ma ci vorrà tempo e l’Italia è lavoro 7 giorni su 7». Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio al primo Summit Blue Forum Italia Network a Gaeta.

Ore 14:25 - Zelensy, non smettiamo di lavorare per la vittoria

«Non smettiamo di lavorare per la vittoria». Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky, in un video diffuso durante la sua visita a Mykolaiv, citato dalla Bbc.

Ore 15:00 - Ambasciatore Russo Razov, invio armi non condiviso da tutti in Italia

«La logica secondo cui la massiccia fornitura di armi all'Ucraina sarebbe un mezzo per arrivare alla pace mi sembra quantomeno bizzarra. In sostanza si tratta di alimentare all'infinito la situazione di conflitto, di prolungarla e di moltiplicare le vittime e le distruzioni. Questa logica, a quanto mi risulta, è lungi dall'essere condivisa da tutti, anche in Italia». Lo ha dichiarato Sergej Razov, ambasciatore russo in Italia, in un'intervista a Scenari Internazionali. «Lasciando da parte il frasario della politica, il fatto è che le armi italiane saranno utilizzate per uccidere militari russi. E questo, ne converrà, introduce nelle nostre relazioni bilaterali un ulteriore elemento negativo che non possiamo ignorare», ha aggiunto.

Ore 15:26 - Borrell: Russia usa grano come strumento di ricatto

«Siamo pronti a collaborare con le Nazioni Unite per prevenire qualsiasi impatto indesiderato delle nostre sanzioni sulla sicurezza alimentare globale», ha detto il numero uno della politica estera Ue Josep Borrell in un articolo pubblicato sul suo blog ufficiale. Il capo della diplomazia europea ha denunciato «la scelta politica consapevole della Russia di 'militarizzare' le esportazioni di grano e di usarle come strumento di ricatto contro chiunque si opponga alla sua aggressione» in Ucraina. «La Russia ha trasformato il Mar Nero in una zona di guerra, bloccando le spedizioni di grano e fertilizzanti dall'Ucraina (...) e applica anche quote e tasse sulle proprie esportazioni di grano», ha sottolineato.

Ore 16:08 - Yermak, capo dell’ufficio di Zelensky: «Online sito su crimini di guerra russi»

«È online il sito che raccogliere informazioni sui crimini di guerra commessi dall’esercito russo in Ucraina». Ad annunciarlo, su Telegram, Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che assicura: «L’Ucraina farà di tutto per trovare e punire tutti». La piattaforma si chiama Il libro dei carnefici del popolo ucraino e raccoglie le foto dei crimini e i profili dei militari russi, i loro ruoli e i dettagli di quello che hanno compiuto in Ucraina.

La piattaforma offre inoltre la possibilità, a chi è stato testimone di un crimine, di fornire informazioni e prove. «Secondo il procuratore generale dell’Ucraina, in Ucraina sono attualmente oggetto di indagine oltre 1.700 casi di crimini di guerra russi. Sono stati segnalati numerosi casi di distruzione di case, uccisioni di civili e saccheggi da parte dell’esercito russo nel territorio ucraino occupato», si legge nel sito. «Le indagini sono appena iniziate e proseguiranno fino al ritrovamento dell’ultimo carnefice».

Ore 16:18 - Johnson: «L’Ucraina merita di ospitare l’Eurovision 2023»

«L’Ucraina dovrebbe avere la possibilità di ospitare l’Eurovision Song Contest nel 2023». Lo afferma il primo ministro britannico, Boris Johnson, citato dalla Bbc. In quanto vincitrice con la band rap-folk Kalush Orchestra, l’Ucraina dovrebbe ospitare lo spettacolo, ma ieri l’European Broadcasting Union (Ebu) ha annunciato che il festival non si svolgerà nel Paese per ragioni di sicurezza. Si sta discutendo se tenerlo nel Regno Unito, arrivato secondo.

«Gli ucraini hanno vinto in modo equo e dovrebbero avere la possibilità di ospitarlo», ha detto Johnson a colloqui con i giornalisti stamane dopo essere tornato dal suo viaggio a Kiev. «Manca un anno. Andrà tutto bene quando arriverà l’Eurovision Song Contest e spero che lo capiscano», ha aggiunto. Johnson ha poi parlato della visita a sorpresa a Kiev dove ha incontrato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. «La città mi è sembrata molto più vivace e la gente molto più ottimista rispetto alla mia ultima visita appena un paio di settimane fa».

Ore 16:31 - Polizia tedesca indaga su centinaia di presunti crimini di guerra russi

La polizia federale tedesca, Bka, sta indagando su centinaia di potenziali crimini di guerra russi compiuti in Ucraina. Ad annunciarlo è stato Holger Muench, capo della polizia federale. «Fino ad ora abbiamo ricevuto un numero a tre cifre di segnalazioni. Il nostro chiaro obiettivo è quello di identificare i responsabili delle atrocità, indagare sulle loro azioni attraverso le nostre indagini e portarli davanti alla giustizia».

Ore 16:56 - Bombardamenti su Donetsk: un morto e 4 feriti

Un uomo è morto e altri quattro civili sono rimasti feriti nella città di Donetsk a causa dei bombardamenti condotti dalle forze armate ucraine, secondo l’agenzia di stampa russa Tass. Sempre secondo la Tass, le forze armate ucraine stanno bombardando Donetsk per il terzo giorno consecutivo, tanto che le autorità locali hanno invitato la popolazione a rimanere nei rifugi.

Ore 20:07 - Dopo Mykolaiv, Zelensky visita Odessa

Dopo avere visitato la città di Mykolaiv, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è recato nella regione di Odessa. Lo ha annunciato il suo ufficio, pubblicando delle foto che ritraggono Zelensky mentre visita il reparto traumatologico e parla con i soldati feriti sottoposti a cure in una struttura medica.

Ore 21:05 - Missili russi su deposito carburante: tre feriti

Missili russi hanno colpito un deposito di carburante nei pressi di Novomoskovsk, nella regione orientale di Dnipropetrovsk, causando il ferimento di tre civili. Lo ha riferito il governatore Valentyn Reznichenko, citato dal Kiev Independent. Il governatore ha precisato che il deposito è stato distrutto.

Ore 21:23 - Giornali con «fake news» distribuiti dai russi in aree occupate

Nelle aree occupate, i russi distribuiscono giornali con false dichiarazioni di alti esponenti di Kiev su un presunto «panico degli ucraini». A denunciarlo è il Centro contro la disinformazione, citato su Twitter da Kyiv Independent. In questi giornali vengono citate false dichiarazioni attribuite al Comandante delle forze armate Valery Zaluzhnyi e al consigliere presidenziale Oleksiy Arestovych.

Ore 22:38 - Scambio di prigionieri Kiev-Mosca

Russia e Ucraina hanno effettuato uno scambio di prigionieri. Lo riferisce la direzione dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino, precisando che cinque civili ucraini sono stati «restituiti» oggi in cambio di altrettanti russi.

Ore 00:23 - Il governatore del Lugansk: «Ci prepariamo al peggio»

Il governatore della regione dell’Ucraina orientale Lugansk, Serguii Gaidai, afferma che «Bisogna prepararci al peggio». Nominato dal presidente Volodymyr Zelensky, il 46enne indossa un giubbotto antiproiettile, imbottito di munizioni e attrezzature di primo soccorso, in auto ha un fucile semiautomatico, Così racconta la situazione nell’area: «A Severodonetsk le forze russe e ucraine si scontrano per le strade, mentre a Lyssychansk il fuoco dell’artiglieria russa è permanente». A Lysytchansk ci sono segni di preparativi per i combattimenti di strada: i soldati stanno scavando buche e montando filo spinato, e la polizia sta piazzando veicoli bruciati attraverso le strade per rallentare il traffico. La vita è molto dura per il 10% dei residenti di Lyssytchansk rimasti in città nelle cantine, senza rete telefonica, acqua corrente o elettricità. «Cerchiamo di convincerli ad andarsene», ma «alcuni rifiutano categoricamente». E solo una «piccola percentuale» spera che Mosca trasformi la regione in un «mondo russo». Il governatore Gaidai comunica quotidianamente sullo stato del conflitto, in particolare sui social network come Telegram o Facebook. «Dobbiamo parlare, per contrastare la propaganda russa, ma anche perché la gente della regione capisca che non li abbiamo abbandonati, che io sono lì con loro», sottolinea.

Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi | Stoltenberg: «La guerra potrebbe durare per anni». Francesco Battistini, Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro  su Il Corriere della Sera il 19 giugno 2022.

Le notizie di domenica 19 giugno sulla guerra, in diretta.

• La guerra in Ucraina è arrivata al 116esimo giorno.

• Il discorso di Putin al Forum di San Pietroburgo: finito il mondo dominato dagli Usa.

• La risoluzione del Movimento 5 Stelle sull’invio di armi all’Ucraina.

• Mosca: la vecchia Ucraina con i confini di prima non esiste più.

• Josep Borrell: la Russia usa il grano come strumento di ricatto.

• La first lady Olena Zelenska: ogni giorno muoiono due bimbi per la guerra.

• Dopo avere visitato Mykolaiv, Zelensky è andato nella regione di Odessa.

Ore 00:00 - Zelensky in visita a Mykolaiv

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha visitato ieri per la prima volta Mykolaiv, città nel sud del Paese che è considerata strategica per l’avanzata russa verso Odessa, e che è in questi giorni bersaglio di numerosi attacchi. Lo ha comunicato il suo staff, diffondendo per ora pochi dettagli della visita — una delle rare occasioni dall’inizio della guerra in cui il presidente ha lasciato Kiev. Zelensky, così il suo staff, «ha visitato il palazzo della Regione, distrutto da un missile russo». È stato pubblicato un video del presidente ucraino mentre osserva un edificio gravemente danneggiato e l’incontro poi con i funzionari locali. 

Mykolaiv, città portuale di quasi mezzo milione di abitanti prima della guerra, è ancora sotto il controllo ucraino, ma è vicina alla regione di Kherson, già occupata dai russi. Un utile avamposto prima dell’attacco a Odessa.

Ore 00:01 - «Online sito su crimini di guerra russi»

«È online il sito che raccogliere informazioni sui crimini di guerra commessi dall’esercito russo in Ucraina». Ad annunciarlo, ieri su Telegram, Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente Zelensky, che assicura: «L’Ucraina farà di tutto per trovare e punire tutti». La piattaforma si chiama Il libro dei carnefici del popolo ucraino e raccoglie le foto dei crimini e i profili dei militari russi, i loro ruoli e i dettagli di quello che hanno compiuto in Ucraina. La piattaforma offre anche la possibilità, a chi è stato testimone di un crimine, di fornire informazioni e prove. «Secondo il procuratore generale dell’Ucraina, nel Paese sono attualmente oggetto di indagine oltre 1.700 casi di crimini di guerra russi. Sono stati segnalati numerosi casi di distruzione di case, uccisioni di civili e saccheggi da parte dell’esercito russo nel territorio occupato», si legge nel sito. «Le indagini sono appena iniziate e proseguiranno fino al ritrovamento dell’ultimo carnefice».

Ore 00:23 - Il governatore del Lugansk: «Ci prepariamo al peggio»

Il governatore della regione dell’Ucraina orientale Lugansk, Serguii Gaidai, afferma che «Bisogna prepararci al peggio». Nominato dal presidente Volodymyr Zelensky, il 46enne indossa un giubbotto antiproiettile, imbottito di munizioni e attrezzature di primo soccorso, in auto ha un fucile semiautomatico, Così racconta la situazione nell’area: «A Severodonetsk le forze russe e ucraine si scontrano per le strade, mentre a Lyssychansk il fuoco dell’artiglieria russa è permanente». A Lysytchansk ci sono segni di preparativi per i combattimenti di strada: i soldati stanno scavando buche e montando filo spinato, e la polizia sta piazzando veicoli bruciati attraverso le strade per rallentare il traffico. La vita è molto dura per il 10% dei residenti di Lyssytchansk rimasti in città nelle cantine, senza rete telefonica, acqua corrente o elettricità. «Cerchiamo di convincerli ad andarsene», ma «alcuni rifiutano categoricamente». E solo una «piccola percentuale» spera che Mosca trasformi la regione in un «mondo russo». Il governatore Gaidai comunica quotidianamente sullo stato del conflitto, in particolare sui social network come Telegram o Facebook. «Dobbiamo parlare, per contrastare la propaganda russa, ma anche perché la gente della regione capisca che non li abbiamo abbandonati, che io sono lì con loro», sottolinea.

Ore 06:50 - Stoltenberg: «La guerra potrebbe durare per anni»

La guerra in Ucraina potrebbe durare «per anni», ha avvertito il segretario generale della Nato in un’intervista pubblicata domenica dal quotidiano tedesco Bild, esortando i Paesi occidentali a registrare nel tempo il loro sostegno a Kiev. «Dobbiamo essere preparati affinché questo duri per anni», ha affermato Jens Stoltenberg. «Non dobbiamo indebolire il sostegno all’Ucraina, anche se i costi sono elevati, non solo in termini di supporto militare ma anche a causa dell’aumento di energia e cibo prezzi».

Ore 08:01 - Johnson: «Prepararsi a lunga guerra, tempo fattore vitale»

«Temo che sia necessario prepararsi a una lunga guerra, poiché Putin ricorre a una campagna di logoramento, cercando di schiacciare l’Ucraina con brutalità». Così il premier britannico, Boris Johnson, in un suo intervento sul Sunday Times. «Il tempo — evidenzia — è un fattore vitale». «Tutto — aggiunge — dipenderà dal fatto che l’Ucraina riesca a rafforzare la sua capacità di difendere il territorio più velocemente di quanto la Russia possa rinnovare la sua capacità di attacco».

Ore 08:02 - Governatore Lugansk, ci prepariamo al peggio

Sergiy Gaiday, il governatore del Lugansk, la regione dell’Ucraina orientale teatro di pesanti combattimenti con la Russia, ha detto che la situazione attuale è «difficile, nella città di Lysychansk e nella regione nel suo insieme» poiché i russi «stanno bombardando le nostre truppe 24 ore al giorno. C’è - ha detto Gaiday - un’espressione: prepararsi al peggio e il meglio verrà da sé: dobbiamo prepararci». Da Lysychansk, l’artiglieria ucraina sta sparando a Severodonetsk, dove si alza il fumo dalla fabbrica di Azot e le truppe russe sparano proiettili e razzi. Gaiday ha chiesto che le forniture di «armi a lungo raggio arrivino il prima possibile». «Il fatto che l’Occidente ci stia aiutando è positivo, ma è (troppo) tardi».

Ore 08:08 - Olena Zelenska, niente social e lontana dal marito: vita di una first lady in guerra

(Andrea Nicastro) Olena Zelenska, ovvero come sopravvivere a quasi quattro mesi di caccia da parte di spie, missili, bombardieri e forze speciali della seconda potenza militare al mondo. L’intervista rilasciata dalla moglie del presidente ucraino a The Guardian è, assieme a quella di aprile del marito al settimanale Time, una ricostruzione dei primi giorni di guerra che servirà a storici e pianificatori militari. Se è vero che il presidente era l’obbiettivo numero uno dell’attacco russo e la sua famiglia l’obbiettivo numero due, entrambi i target sono stati mancati. Presidente e consorte sono ancora vivi. È in egual misura un fallimento russo e un successo dei servizi di sicurezza ucraini. Com’è stato possibile? La conversazione con Shaun Walker dà alcuni indizi.

Ore 08:10 - Il numero uno dei banchieri russi smentisce Putin: «Dieci anni per riprenderci dalle sanzioni». Il pil giù dell’8,6%

(Claudio Del Frate) Sberbank è la principale banca russa, non propriamente una voce marginale al Cremlino e dintorni. E proprio l’amministratore delegato di Sberbank , German Gref, si è sentito in dovere di avvertire che occorreranno dieci anni prima che l’economia di Mosca possa tornare sui livelli precedenti alle sanzioni introdotte dall’Occidente. Una smentita in diretta di quanto affermato da Vladimir Putin, sicuro che l’«embargo» sta avendo effetti molto limitati sull’economia del Paese, perché Gref ha parlato dalla medesima tribuna di San Pietroburgo dove lo «zar» si era poco prima lanciato in un discorso incendiario contro Europa e Usa. 

Il ceo di Sberbank — citato da Reuters — ha chiarito che i Paesi che hanno colpito la Russia con le sanzioni rappresentano «il 56% delle sue esportazioni e il 51% delle sue importazioni. La maggior parte dell’economia russa è sotto tiro», ha proseguito. «Di conseguenza e se non facciamo nulla potrebbe essere necessario circa un decennio per riportare l’economia ai livelli del 2021», ha affermato, chiedendo una riforma strutturale dell’economia russa. Stessi concetti che il 18 aprile scorso aveva già tracciato Elvira Nabiullina, a capo della Banca centrale russa, secondo la quale le restrizioni stanno colpendo duramente imprese e famiglie russe.

La moglie di Zelensky: “Io obiettivo numero 2 dei russi”.  “L’Ucraina con i confini di prima non c’è più”, Tv russa pubblica video di due prigionieri americani. Redazione su Il Riformista il 18 Giugno 2022.

I video degli americani catturati vicino Kharkiv e trasmessi dalla Tv russa segnano una nuovo giornata di guerra in Ucraina nel 115 giorno di conflitto. Nuovi attacchi missilistici contro Kremenchuk (a sud-est della capitale) e Odessa. Kiev ha incassato il sì della Commissione alla candidatura per l’ingresso nell’Ue ma la via della soluzione negoziale non sembra vicina.

Putin ha sfidato l’Occidente nel discorso al Forum di San Pietroburgo(“è finito il dominio Usa”) e il ministro degli Esteri di Kiev Kuleba che rilancia: “Con le armi potremo fermare i russi e riconquistare i territori”. “Addestreremo migliaia di ucraini”, ha detto il premier britannico Boris Johnson, per la seconda volta in visita da Zelensky. Intanto gli Stati Uniti fermano la consegna dei superdroni a Kiev.

Ma ancora più preoccupante per i negoziati di pace tra Russia e Ucraina sono le dichiarazioni della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che fissa un punto apparentemente irremovibile sulle conquiste di Mosca: “L’Ucraina che conoscevamo, all’interno di quei confini, non c’è più. Questo è ovvio”. In un’intervista a Sky News Arabia, secondo l’agenzia russa Tass, Zakharova ha quindi aggiunto: “Quei confini non ci sono più”. Era stato Volodymyr Zelensky a fissare proprio il tema del ripristino dei confini a prima del 24 febbraio come imprescindibile per poter avviare una reale trattativa di pace.

ORE 00:15 – ZELENSKY: “CANDIDATURA A UE CONQUISTA STORICA” – “Siamo a un passo dall’inizio di un’integrazione a tutti gli effetti con l’Ue”. La raccomandazione della Commissione europea “sulla candidatura è una conquista storica, i valori ucraini sono i valori europei”. Lo ha detto il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio sui social. Il riferimento è alla raccomandazione della Commissione al Consiglio Ue di assegnare all’Ucraina lo status di candidato all’adesione. “Rimane solo da aspettare la decisione del Consiglio europeo la settimana”, ha aggiunto.

ORE 02:00 – STOP DEGLI USA ALLA CONSEGNA DI SUPERDRONI A KIEV – L’amministrazione Biden ha bloccato la consegna all’Ucraina di quattro droni armati particolarmente sofisticati per paura che possano finire in mani russe. Il rischio è consegnare informazioni sensibili alle forze militari guidate da Mosca. La decisione riguarda quattro droni Mq-1C Gray Eagle che possono essere armati con missili Hellfire. I sofisticati radar e la strumentazione di sorveglianza sono considerati troppo preziosi dal Pentagono in chiave militare.

ORE 03:00 – TV RUSSA PUBBLICA VIDEO DI DUE VETERANI SCOMPARSI – La tv russa Rt ha pubblicato, sui canali social del giornalista Roman Kosarev, i video dei due volontari statunitensi scomparsi la scorsa settimana mentre combattevano a fianco delle forze ucraine a nord di Kharkiv. Le immagini mostrano Alexander Drueke e Andy Huynh, i due veterani dell’esercito americano. Ieri i due ex militari dell’esercito Usa erano apparsi sui social russi con le mani legate dietro alla schiena.

ORE 03:30 – LA FAMIGLIA DELL’EX SERGENTE USA DRUEKE ESULTA: “È VIVO” – L’ex sergente dell’esercito Usa Alexander Drueke nel video trasmesso dalla tv russa si rivolge alla madre Lois: “Mamma, voglio solo farti sapere che sono vivo e che spero di tornare a casa al più presto”, dice, mandando anche un saluto affettuoso al cane Diesel, senza rivelare dove si trova. La zia, Dianna Shaw, ha detto che nel video Drueke ha utilizzato una parola chiave e un gesto già usati durante la missione in Iraq per rassicurare la famiglia sulle sue condizioni. Poco dopo, lo stesso canale Telegram ha anche pubblicato un’intervista a Andy Tai Huynh, in cui l’uomo afferma di essere stato “impegnato in un combattimento con le truppe russe” vicino all’area di Kharkiv.

ORE 05:00 – CHI SONO I DUE AMERICANI SCOMPARSI IN UCRAINA – Oltre ad Alexander Drueke e Andy Tai Huynh, un terzo veterano, l’ex ufficiale dei Marine Grady Kurpasi, risulta scomparso in Ucraina da aprile. Un quarto invece, Willy Joseph Cancel, è stato ucciso a maggio. L’amministrazione Usa sostiene di non sapere dove si trovano i tre ex militari scomparsi, ma ha sconsigliato agli americani di andare o di rimanere in Ucraina.

ORE 07:00 – MOSCA: “L’UCRAINA CON I CONFINI DI PORIMA NON C’è PIU’” – Parole durissime sul futuro dell’Ucraina dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: “L’ Ucraina che conoscevamo, all’interno di quei confini, non c’è più. E non ci sarà più. Questo è ovvio. Quei confini non ci sono più”.

ORE 07:30 – MISSILI SU ODESSA E A SUD EST DI KIEV – La Russia ha attaccato la scorsa notte la regione di Odessa con due missili da crociera “Onyx”, che sono stati intercettati e distrutti dalla difesa aerea ucraina. Lo ha scritto su Telegram il portavoce dell’amministrazione militare di Odessa Sergey Bratchuk, aggiungendo che i razzi sono stati sparati “dal complesso missilistico costiero dal territorio della Crimea”. Colpita da missili russi nella notte la raffineria di petrolio di Kremenchuk, a sud-est di Kiev, per il momento non si sa se ci sono vittime; lo ha detto il capo dell’amministrazione militare regionale di Poltava Dmytro Lunin. “Kremenchuk è di nuovo sotto attacco. Da 6 a 8 missili russi hanno colpito la raffineria e altre infrastrutture”, ha affermato Lunin invitando la popolazione a restare nei rifugi.

ORE 08:30 – OLENA ZELENSKA: “IO BERSAGLIO NUMERO 2 DI MOSCA? SONO CAPACI DI TUTTO” – “Quando vedi i loro crimini, forse sono davvero capaci di tutto”: lo ha detto la first lady ucraina Olena Zelenska rispondendo a una domanda del Guardian sul fatto di essere l’obiettivo numero due della Russia. “Ho la sensazione di trovarmi in una realtà parallela”, ha affermato.

ORE 09:30 – KIEV, NEGOZIATI A FINE AGOSTO “DOPO NOSTRA CONTROFFENSIVA” – Il capo della squadra negoziale con la Russia sulla guerra, David Arahamiya, ha affermato che l’Ucraina potrebbe riprendere “a fine agosto” i colloqui con i russi, sospesi di fatto dopo i colloqui a Istanbul il 29 marzo, dopo una serie di controffensive in alcuni posti. “Fine agosto – ha risposto sulla ripresa dei colloqui il capo negoziatore a Voice of America, ripresa da Ukrainska Pravda – Non vogliamo condividere i nostri piani con i russi ma penso che condurremo una controffensiva in alcuni luoghi”.

Guerra Russia–Ucraina, Zelensky: “Non cederemo il Sud a nessuno”. La Nato avverte: “Il conflitto può durare anni”. Redazione su Il Riformista il 19 Giugno 2022.  

La guerra in Ucraina è giunta al 116esimo giorno. Un conflitto che potrebbe durare molto a lungo. Ne sono convinti il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e il primo ministro britannico Boris Johnson. Intanto l’Occidente fa i conti con le conseguenze: la Germania adotta misure d’emergenza sulle forniture di gas.

Sul campo continua l’assedio russo a Severodonetsk e la battaglia per il Donbass. Ieri il presidente ucraino Zelensky ha visitato due centri nevralgici sul mar Nero, Mykolaiv e Odessa. “Finché vivete voi, c’è un muro”, ha detto ai suoi soldati. Una missione non lontano dalla regione di Kherson, dove Kiev sembra organizzare la prossima controffensiva. E nella giornata di oggi è tornato a ribadire come il Paese “non cederà il sud a nessuno”.

ORE 00:00 – IL PENTAGONO VALUTA L’INVIO DI ALTRI 4 LANCIARAZZI – Il Pentagono sta valutando l’invio di altri quattro lanciarazzi Himars in Ucraina. Lo scrive Politico. La decisione sarà “basata sui bisogni immediati dell’Ucraina”, ha detto una fonte militare. La consegna, ha affermato un altro funzionario, dovrebbe avvenire in tempi brevi. Gli Usa hanno già inviato 4 lanciarazzi a Kiev.

00:15 – GOVERNATORE LUGANSK: “CI PREPARIAMO AL PEGGIO” – Gaidai, governatore del Lugansk, regione dell’Ucraina orientale, dice: “Bisogna prepararci al peggio”. Così racconta la situazione nell’area: “A Severodonetsk le forze russe e ucraine si scontrano per le strade, mentre a Lyssychansk il fuoco dell’artiglieria russa è permanente, quasi 24 ore al giorno”. A Lysytchansk ci sono segni di preparativi per i combattimenti di strada: i soldati stanno scavando buche e montando filo spinato, e la polizia sta piazzando veicoli bruciati attraverso le strade per rallentare il traffico. La vita è molto dura per il 10% dei residenti di Lyssytchansk rimasti in città nelle cantine, senza rete telefonica, acqua corrente o elettricità. “Cerchiamo di convincerli ad andarsene”, ma “alcuni rifiutano categoricamente”, dice ancora Gaidai. E solo una “piccola percentuale” spera che Mosca trasformi la regione in un “mondo russo”.

01:30 – STOLTENBERG (NATO): “LA GUERRA PUO’ DURARE ANNI” – “Dobbiamo prepararci al fatto che potrebbero volerci anni. Non dobbiamo rinunciare a sostenere l’Ucraina”, ha detto Jens Stoltenberg – segretario generale della Nato – al giornale tedesco Bild amSonntag. “Anche se i costi sono alti, non solo per il supporto militare, anche per l’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari”. Un vertice Nato a Madrid alla fine di questo mese dovrebbe concordare un pacchetto di assistenza nel passaggio dell’Ucraina dalle vecchie armi dell’era sovietica all’equipaggiamento standard dell’Alleanza atlantica.

06:50 – JOHNSON: “PREPARARSI A UNA GUERRA LUNGA” – “Temo che sia necessario preparasi a una lunga guerra, perché Putin ricorre a una campagna di logoramento, cercando di schiacciare l’Ucraina con brutalità”. Così il premier britannico, Boris Johnson, in un suo intervento sul Sunday Times. “Il tempo – dice – è un fattore vitale”. “Tutto – aggiunge – dipenderà dal fatto che l’Ucraina riesca a rafforzare la sua capacità di difendere il territorio più velocemente di quanto la Russia possa rinnovare la sua capacità di attacco”.

ORE 09:00 – ZELENSKY: “NON DAREMO IL SUD A NESSUNO” – “Non daremo via il sud a nessuno”. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un video messaggio su Telegram, al rientro dalla visita a sorpresa ieri nel sud del Paese, a Mykolaiv e Odessa, i due centri strategici sul mar Nero, dove ha incontrato le truppe. “Non daremo via il sud a nessuno, restituiremo tutto ciò che è nostro e il mare sarà ucraino e sicuro”, afferma Zelensky rivolgendosi al suo popolo. Il presidente ha aggiunto di aver parlato con le truppe e la polizia durante la visita. “Il loro umore è fiducioso e non c’è dubbio nei loro occhi che l’Ucraina vincerà la guerra contro gli invasori russi”, ha detto.

ORE 09:15 – MISSILE RUSO DISTRUGGE DEPOSITO DI CARBURANTE NELL’EST DELL’UCRAINA – Un deposito di carburante nella città ucraina orientale di Novomoskovsk è stato distrutto da un missile russo. Una persona è morta e due sono rimaste ferite.

ORE 09:30 – INTELLIGENCE GB: MORALE TRUPPE RUSSE INSTABILE, CASI DI DISERZIONE – “Le forze ucraine hanno probabilmente disertato nelle ultime settimane, ma è probabile che il morale della Russia rimanga particolarmente instabile. Ci sono stati casi di intere unità russe che hanno rifiutato ordini e scontri tra ufficiali e le loro truppe”. Lo sostiene il bollettino quotidiano dell’intelligence britannica come riporta Ukraninska Pravda. “È probabile che anche molti membri del personale russo di tutti i ranghi rimangano confusi sugli obiettivi della guerra. I problemi di morale nelle truppe russe sono probabilmente così significativi da limitare la capacità della Russia di raggiungere gli obiettivi operativi”.

ORE 09.45 – KIEV, NUOVI ATTACCHI A SEVERODONETSK, RUSI A METOLKINE – L’esercito ucraino ha dichiarato che la città assediata di Severodonetsk ha dovuto affrontare nuovamente un pesante fuoco di artiglieria e razzi mentre le forze russe attaccavano le aree circostanti. Lo stato maggiore dell’esercito nel suo bollettino, come riporta il Guardian, ha riconosciuto che le sue forze hanno subito una battuta d’arresto nell’insediamento di Metolkine, appena a sud-est di Severodonetsk, mentre continua la battaglia per la città industriale dell’Ucraina orientale. “A seguito del fuoco di artiglieria e di un assalto, il nemico ha ottenuto un successo parziale nel villaggio di Metolkine, cercando di ottenere un punto d’appoggio”, ha dichiarato in un post su Facebook. Sergei Gaidai, il governatore di Luhansk nominato dagli ucraini, in un altro post online ha parlato di “dure battaglie” a Metolkine.

ORE 10:46 – BERLINO, MISURE D’EMERGENZA PER GARANTIRE FORNITURE ENERGIA – La Germania adotterà misure di emergenza per garantire le forniture energetiche, a fronte dei recenti tagli di gas russo, in particolare con un maggiore utilizzo del carbone. Lo ha annunciato il governo. “Per ridurre il consumo di gas, è necessario utilizzarne meno per produrre elettricità. Invece, le centrali elettriche a carbone dovranno essere utilizzate di più”, si legge in una nota del ministero dell’Economia.

ORE 11:00 – KIEV: “I RUSSI HANNO BOMBARDATO PER DUE VOLTE STABILIMENTO AZOT” – Per due volte i russi hanno colpito lo stabilimento Azot di Severodonetsk, distruggendo il checkpoint e gli impianti di trattamento delle acque reflue della fabbrica dove sono nascosti circa 500 civili. Lo sostengono le forze armate ucraine come riporta Ukrinform aggiungendo che sono stati bombardati di nuovo i ponti della città del Lugansk, epicentro dell’attacco russo. I russi, secondo Kiev, hanno colpito anche Lysychansk, Metolkine, Borivske, Bila Hora, Ustynivka, Mykolaivka e Belogorivka e hanno lanciato attacchi aerei vicino a Bila Hora, Myrna Dolyna e un attacco missilistico vicino a Verkhnyokamyanka. Distruzione significativa negli insediamenti di Popasna e nelle comunità montane, dove 2 persone sono morte.

I comandanti del reggimento Azov in carcere a Mosca. Kiev vieta musica e libri russi. Francesco Battistini, Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro, Silvia Morosi su Il Corriere della Sera il 19 giugno 2022.

Le notizie di domenica 19 giugno sulla guerra. Questa diretta è stata chiusa. Trovate a questo link il nuovo articolo con tutte le ultime notizie di oggi, in diretta, sulla guerra in Ucraina 

Zelensky, in visita a Mykolaiv, premia un soldato ucraino (Ap)

• La guerra in Ucraina è arrivata al 116esimo giorno.

• Il discorso di Putin al Forum di San Pietroburgo: finito il mondo dominato dagli Usa.

• La risoluzione del Movimento 5 Stelle sull’invio di armi all’Ucraina.

• Mosca: la vecchia Ucraina con i confini di prima non esiste più.

• Josep Borrell: la Russia usa il grano come strumento di ricatto.

• La first lady Olena Zelenska: ogni giorno muoiono due bimbi per la guerra.

• Dopo avere visitato Mykolaiv, Zelensky è andato nella regione di Odessa. E nella giornata di oggi è tornato a ribadire come il Paese «non cederà il sud a nessuno».

• Stoltenberg (Nato): «Guerra potrebbe durare anni».

Ore 00:00 - Zelensky in visita a Mykolaiv

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha visitato ieri per la prima volta Mykolaiv, città nel sud del Paese che è considerata strategica per l’avanzata russa verso Odessa, e che è in questi giorni bersaglio di numerosi attacchi. Lo ha comunicato il suo staff, diffondendo per ora pochi dettagli della visita — una delle rare occasioni dall’inizio della guerra in cui il presidente ha lasciato Kiev. Zelensky, così il suo staff, «ha visitato il palazzo della Regione, distrutto da un missile russo». È stato pubblicato un video del presidente ucraino mentre osserva un edificio gravemente danneggiato e l’incontro poi con i funzionari locali. 

Mykolaiv, città portuale di quasi mezzo milione di abitanti prima della guerra, è ancora sotto il controllo ucraino, ma è vicina alla regione di Kherson, già occupata dai russi. Un utile avamposto prima dell’attacco a Odessa.

Ore 00:01 - «Online sito su crimini di guerra russi»

«È online il sito che raccogliere informazioni sui crimini di guerra commessi dall’esercito russo in Ucraina». Ad annunciarlo, ieri su Telegram, Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente Zelensky, che assicura: «L’Ucraina farà di tutto per trovare e punire tutti». La piattaforma si chiama Il libro dei carnefici del popolo ucraino e raccoglie le foto dei crimini e i profili dei militari russi, i loro ruoli e i dettagli di quello che hanno compiuto in Ucraina. La piattaforma offre anche la possibilità, a chi è stato testimone di un crimine, di fornire informazioni e prove. «Secondo il procuratore generale dell’Ucraina, nel Paese sono attualmente oggetto di indagine oltre 1.700 casi di crimini di guerra russi. Sono stati segnalati numerosi casi di distruzione di case, uccisioni di civili e saccheggi da parte dell’esercito russo nel territorio occupato», si legge nel sito. «Le indagini sono appena iniziate e proseguiranno fino al ritrovamento dell’ultimo carnefice».

Ore 06:50 - Stoltenberg: «La guerra potrebbe durare per anni»

La guerra in Ucraina potrebbe durare «per anni», ha avvertito il segretario generale della Nato in un’intervista pubblicata domenica dal quotidiano tedesco Bild, esortando i Paesi occidentali a registrare nel tempo il loro sostegno a Kiev. «Dobbiamo essere preparati affinché questo duri per anni», ha affermato Jens Stoltenberg. «Non dobbiamo indebolire il sostegno all’Ucraina, anche se i costi sono elevati, non solo in termini di supporto militare ma anche a causa dell’aumento di energia e cibo prezzi».

Ore 08:01 - Johnson: «Prepararsi a lunga guerra, tempo fattore vitale»

«Temo che sia necessario preparasi a una lunga guerra, poiché Putin ricorre a una campagna di logoramento, cercando di schiacciare l’Ucraina con brutalità». Così il premier britannico, Boris Johnson, in un suo intervento sul Sunday Times. «Il tempo — evidenzia — è un fattore vitale». «Tutto — aggiunge — dipenderà dal fatto che l’Ucraina riesca a rafforzare la sua capacità di difendere il territorio più velocemente di quanto la Russia possa rinnovare la sua capacità di attacco».

Ore 08:02 - Governatore Lugansk: «Ci prepariamo al peggio»

Sergiy Gaiday, il governatore del Lugansk, la regione dell’Ucraina orientale teatro di pesanti combattimenti con la Russia, ha detto che la situazione attuale è «difficile, nella città di Lysychansk e nella regione nel suo insieme» poiché i russi «stanno bombardando le nostre truppe 24 ore al giorno. C’è - ha detto Gaiday - un’espressione: prepararsi al peggio e il meglio verrà da sé: dobbiamo prepararci». Da Lysychansk, l’artiglieria ucraina sta sparando a Severodonetsk, dove si alza il fumo dalla fabbrica di Azot e le truppe russe sparano proiettili e razzi. Gaiday ha chiesto che le forniture di «armi a lungo raggio arrivino il prima possibile». «Il fatto che l’Occidente ci stia aiutando è positivo, ma è (troppo) tardi».

Ore 08:08 - Olena Zelenska, niente social e lontana dal marito: vita di una first lady in guerra

(Andrea Nicastro) Olena Zelenska, ovvero come sopravvivere a quasi quattro mesi di caccia da parte di spie, missili, bombardieri e forze speciali della seconda potenza militare al mondo. L’intervista rilasciata dalla moglie del presidente ucraino a The Guardian è, assieme a quella di aprile del marito al settimanale Time, una ricostruzione dei primi giorni di guerra che servirà a storici e pianificatori militari. Se è vero che il presidente era l’obbiettivo numero uno dell’attacco russo e la sua famiglia l’obbiettivo numero due, entrambi i target sono stati mancati. Presidente e consorte sono ancora vivi. È in egual misura un fallimento russo e un successo dei servizi di sicurezza ucraini. Com’è stato possibile? La conversazione con Shaun Walker dà alcuni indizi.

Ore 08:10 - Il numero uno dei banchieri russi smentisce Putin: «Dieci anni per riprenderci dalle sanzioni». Il Pil giù dell’8,6%

(Claudio Del Frate) Sberbank è la principale banca russa, non propriamente una voce marginale al Cremlino e dintorni. E proprio l’amministratore delegato di Sberbank , German Gref, si è sentito in dovere di avvertire che occorreranno dieci anni prima che l’economia di Mosca possa tornare sui livelli precedenti alle sanzioni introdotte dall’Occidente. Una smentita in diretta di quanto affermato da Vladimir Putin, sicuro che l’«embargo» sta avendo effetti molto limitati sull’economia del Paese, perché Gref ha parlato dalla medesima tribuna di San Pietroburgo dove lo «zar» si era poco prima lanciato in un discorso incendiario contro Europa e Usa. 

Il ceo di Sberbank — citato da Reuters — ha chiarito che i Paesi che hanno colpito la Russia con le sanzioni rappresentano «il 56% delle sue esportazioni e il 51% delle sue importazioni. La maggior parte dell’economia russa è sotto tiro», ha proseguito. «Di conseguenza e se non facciamo nulla potrebbe essere necessario circa un decennio per riportare l’economia ai livelli del 2021», ha affermato, chiedendo una riforma strutturale dell’economia russa. Stessi concetti che il 18 aprile scorso aveva già tracciato Elvira Nabiullina, a capo della Banca centrale russa, secondo la quale le restrizioni stanno colpendo duramente imprese e famiglie russe.

Ore 08:37 - L’attore Usa Ben Stiller a Leopoli, incontra i profughi

L’attore americano Ben Stiller (Tutti pazzi per Mary, Ti presento i miei, Una notte al museo, Licorice pizza) è stato a Leopoli dove è stato avvistato camminare ieri nella piazza centrale della città, a 70 chilometri dal confine con la Polonia. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha poi confermato la notizia su Twitter affermando che la star hollywoodiana è arrivata al confine tra Ucraina e Polonia come ambasciatore di Buona Volontà dell’Unhcr per incontrare i profughi ucraini e «le famiglie le cui vite sono state dilaniate dalla guerra e dalla violenza, per condividere storie sull’impatto umano della guerra e per amplificare le richieste di solidarietà». Anche l’attore ha, poi, twittato di essere arrivato in Polonia.

Ore 09:08 - Zelensky, non daremo via il sud a nessuno

«Non daremo via il sud a nessuno». Così il presidente ucraino Zelensky in un video messaggio su Telegram, al rientro dalla visita a sorpresa ieri nel sud del Paese, a Mykolaiv e Odessa, i due centri strategici sul mar Nero, dove ha incontrato le truppe. «Non daremo via il sud a nessuno, restituiremo tutto ciò che è nostro e il mare sarà ucraino e sicuro», afferma Zelensky rivolgendosi al suo popolo. Il presidente ha aggiunto di aver parlato con le truppe e la polizia durante la visita. «Il loro umore è fiducioso e non c'è dubbio nei loro occhi che l'Ucraina vincerà la guerra contro gli invasori russi», ha detto.

Ore 09:36 - Gb: «Morale russi basso. Diserzioni e confusione su obiettivi»

Le forze ucraine hanno probabilmente registrato casi di diserzione nelle ultime settimane, ma è probabile che il morale delle forze russe rimanga particolarmente instabile. Si sono verificati casi di intere unità russe che hanno rifiutato ordini e scontri tra ufficiali e le loro truppe. Lo riferisce l'intelligence britannica nel suo ultimo il bollettino sulla guerra . Tra i fattori che determinano il basso morale russo, una scarsa percezione della leadership, opportunità limitate di rotazione delle unità, perdite molto pesanti, stress da combattimento. È probabile che anche molti membri del personale russo di tutti i ranghi rimangano confusi sugli obiettivi della guerra. I problemi di morale nelle truppe russe sono probabilmente così significativi da limitare la capacità di Mosca di raggiungere gli obiettivi operativi.

Ore 10:14 - Kiev: nuovi attacchi a Severodonetsk, russi a Metolkine

L'esercito ucraino ha dichiarato che la città assediata di Severodonetsk ha dovuto affrontare nuovamente un pesante fuoco di artiglieria e razzi mentre le forze russe attaccavano le aree circostanti. Lo stato maggiore dell'esercito nel suo bollettino, riporta il Guardian, ha riconosciuto che le sue forze hanno subito una battuta d'arresto nell'insediamento di Metolkine, appena a sud-est di Severodonetsk, mentre continua la battaglia per la città industriale dell'Ucraina orientale. «A seguito del fuoco di artiglieria e di un assalto, il nemico ha ottenuto un successo parziale nel villaggio di Metolkine, cercando di ottenere un punto d'appoggio», ha dichiarato in un post su Facebook. Sergei Gaidai, il governatore di Luhansk nominato dagli ucraini, in un altro post online ha parlato di «dure battaglie» a Metolkine.

Ore 10:21 - Deputata Kiev, da Usa 1.400 sistemi antiaerei e 6.500 anticarro

Gli Stati Uniti trasferiscono oltre 1.400 sistemi missilistici di difesa contraerea Stinger e 6.500 sistemi anticarro portatili Javelin in Ucraina. Lo ha fatto sapere su Twitter la leader del partito politico ucraino Golos, Kira Rudik, dopo che il dipartimento di Stato di Washington ha annunciato 1 miliardo di dollari in armi di aiuti a Kiev in settimana. «La lista include sistemi anti-blindato, droni Switchblade, obici, elicotteri Mi-17, sistemi Harpoon», ha aggiunto Rudik.

Ore 10:21 - Mosca: «Blocco ferroviario Kaliningrad viola leggi internazionali»

Mosca ha reagito con durezza alle restrizioni imposte dalla Lituania al traffico ferroviario di merci tra l'enclave russe di Kaliningrad e il resto del territorio russo. «L'incipiente blocco» di Kaliningrad viola la legge internazionale, ha scritto Konstantin Kosachev, vice presidente del Consiglio della Federazione russa, la camera alta del Parlamento, in un post su Telegram. «Come stato membro dell'Ue, la Lituania sta violando una serie di atti internazionali legalmente vincolanti», ha aggiunto, facendo riferimento all'accordo di partnership tra Ue e Russia che vieta di interferire nelle rispettive reti di trasporti. Figura di rilevo nella politica estera russa, Kosachev è intervenuto dopo che sabato la Lituania ha bandito il transito ferroviario sul suo territorio di beni soggetti alle sanzioni europee verso la Russia, in una misura che colpisce il traffico verso l'enclave baltica, stretta tra Polonia e Lituania. Secondo il governatore di Kaliningrad, Anton Alikhanov, viene colpito il 40-50% del transito di merci, specie per quanto riguarda metalli e materiali da costruzione.

Ore 11:00 - Procura minori Kiev, 323 bambini morti da inizio conflitto

È salito a 232 il numero dei minorenni rimasti uccisi dall'inizio dell'attacco russo all'Ucraina. Lo rende noto la procura per i minori di Kiev, aggiungendo che i feriti sono 583. La Russia dichiara che 300mila bambini ucraini sono stati accolti sul suo territorio, una prassi che Kiev considera come «deportazione illegale».

Ore 11:41 - Medvedev: Ue potrebbe sparire prima che entri l'Ucraina

«E se anche l'Ue sparisse per allora? Mi viene da pensare a quale scandalo, a quali sacrifici sono stati fatti sull'altare dell'adesione all'Ue e a quale inganno delle aspettative degli ucraini infelici? Per non portare sfortuna...». L'ex premier ed ex presidente russo, ora vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, Dmitri Medvedev, torna ad attaccare su Telegram minacciando l'Europa in un post dove analizza il processo di adesione dell'Ucraina all'Ue. Gli ucraini saranno sotto «verifica per decenni. Pertanto, la vera scadenza è la metà del secolo. Non prima», ha detto.

Ore 11:52 - Media russi, forti esplosioni in centro Donetsk

Forti esplosioni sono state udite nel centro di Donetsk, capitale della omonima regione orientale separatista ucraina. Lo riferisce la Ria Novosti.

Ore 12:14 - Ucraina, Todde (M5S): «Lavoriamo ad una risoluzione unitaria»

Si terrà «tra oggi e domani» il Consiglio nazionale del Movimento sul caso Luigi Di Maio che sta terremotando i 5 Stelle. Il ministro degli Esteri aveva puntato il dito contro «una parte del Movimento che ha proposto una bozza di risoluzione» sulle comunicazioni del premier Draghi previste al Senato il 21 giugno. Una bozza, chiariva Di Maio, «che ci disallinea dall’alleanza della Nato e dell’Ue, la Nato è un’alleanza difensiva, se ci disallineiamo dalla Nato mettiamo a repentaglio la sicurezza dell’Italia». Parole che hanno fatto infuriare il leader M5S Giuseppe Conte e spinto i vertici a convocare il Consiglio nazionale. La riunione dovrebbe tenersi nelle prossime ore «compatibilmente con gli impegni» dei componenti, ha spiegato la viceministra Sviluppo economico e vicepresidente del M5s Alessandra Todde.

Ore 12:18 - Papa: «Non dimentichiamo il popolo martoriato»

«Non dimentichiamo il martoriato popolo ucraino in questo momento popolo che sta soffrendo. Io vorrei che rimanga in tutti voi una domanda: cosa faccio io oggi per il popolo ucraino? Prego? Cerco di capire? Cosa faccio io oggi per il popolo ucraino? Ognuno si risponda nel proprio cuore». Così papa Francesco all'Angelus.

Ore 12:19 - Germania cambia rotta: useremo più carbone per ridurre consumo gas

La Germania adotterà misure di emergenza per garantire la sua stabilità energetica di fronte ai recenti cali delle forniture di gas russo, in particolare con un maggiore utilizzo del carbone. «Per ridurre il consumo di gas, è necessario utilizzare meno gas per generare elettricità. Invece, le centrali elettriche a carbone dovranno essere utilizzate di più», ha affermato il ministero dell'Economia in una nota. Il governo sta reagendo agli annunci di questa settimana di numerosi tagli alle forniture di gas da parte di Gazprom tramite Nord Stream, sullo sfondo di una resa dei conti tra i paesi occidentali e la Russia nel contesto della guerra in Ucraina. Questa decisione è un capovolgimento per la coalizione di governo tedesca che comprende i Verdi e che aveva promesso di eliminare gradualmente il carbone entro il 2030. «È una scelta amara, ma è essenziale ridurre i consumi di gas», ha reagito il ministro dell'Economia ecologista Robert Habeck, in un comunicato stampa.

Ore 12:31 - Kiev: Mosca cerca di rendere Kharkiv città di prima linea

«La Russia sta cercando di rendere Kharkiv, nell'Ucraina orientale, una città di prima linea»: lo ha dichiarato alla televisione nazionale Vadym Denysenko, consigliere del Ministro degli Interni, riportato dalla Bbc.

Ore 12:46 - Zelensky: «Essere padre è grande responsabilità e gioia»

«Essere padre è una grande responsabilità e una grande gioia. Servono forza, saggezza, motivazione per andare avanti e non arrendersi». Lo scrive il presidente ucraino Zelensky in un messaggio sui social per la festa del papà. «Non importa quanto sia difficile proteggere e difendere quanto ci è più prezioso: il futuro delle vostre famiglie, dei vostri figli e quindi di tutta l'Ucraina», ha proseguito, e condiviso foto di padri e figli nelle difficili circostanze della guerra in corso.

 Ore 13:41 - Gb, esercito deve prepararsi a combattere di nuovo in Europa

Il nuovo capo dell'esercito britannico ha lanciato un appello alle sue truppe: bisogna essere pronti ad affrontare la rinnovata minaccia della Russia dopo l'invasione dell'Ucraina. Lo riporta la Bbc. In una lettera indirizzata a «tutti i gradi e ai dipendenti pubblici», il generale Sir Patrick Sanders evidenzia la minaccia rappresentata da Mosca e osserva che è il primo Capo di Stato Maggiore «dal 1941 ad assumere il comando dell'esercito all'ombra di una guerra terrestre in Europa che coinvolge una grande potenza continentale». L'invasione dell'Ucraina «da parte della Russia sottolinea il nostro scopo principale - proteggere il Regno Unito ed essere pronti a combattere e vincere le guerre di terra - e rafforza l'esigenza di scoraggiare l'aggressione russa con la minaccia della forza», afferma il generale Sanders. 

E aggiunge: «Il mondo è cambiato dal 24 febbraio e ora c'è l'imperativo categorico di forgiare un esercito in grado di combattere a fianco dei nostri alleati e di sconfiggere la Russia in battaglia». Il Capo di Stato Maggiore britannico dichiara il suo obiettivo di «accelerare la mobilitazione e la modernizzazione dell'Esercito per rafforzare la Nato e negare alla Russia la possibilità di occupare altre zone d'Europa. Siamo la generazione che deve preparare l'esercito a combattere ancora una volta in Europa». Una fonte della Difesa ha dichiarato che non è sorprendente che il nuovo capo dell'esercito si sia rivolto alle sue truppe in questo modo, sottolineando il deterioramento della situazione della sicurezza in Europa. Gli eserciti, ha detto, «si addestrano per combattere». La lettera del generale è stata inviata il 16 giugno.

Ore 13:44 - Kiev di nuovo sotto attacco: esplosioni e sirene

Sirene antiaeree hanno risuonato di nuovo oggi a Kiev e si sono udite «esplosioni nel distretto di Vyshhorod questa mattina. La difesa aerea ha sparato contro gli obiettivi nemici», ha dichiarato il governatore della regione di Kiev Oleksiy Kuleba su Telegram. I bombardamenti non hanno causato danni o feriti in città ma Kuleba ha chiesto ai residenti di restare nei rifugi. Il ministero della Difesa russo ha reso noto di aver colpito uno stabilimento di riparazione di blindati a Kharkiv con missili Iskander e di aver distrutto 10 obici howitzers e 20 veicoli militari, forniti dall'Occidente, a Mykolaiv.

Ore 13:45 - Di Maio: «Italia non può permettersi posizioni contro valori euro-atlantici»

«La prossima settimana in Parlamento si voterà la risoluzione sulla posizione che il governo porterà avanti ai tavoli europei. Da ministro degli Esteri della Repubblica Italiana ho ribadito e continuerò a ribadire che l'Italia non può permettersi di prendere posizioni contrarie ai valori euro-atlantici. Valori di democrazia, di libertà, di rispetto della persona e di difesa degli Stati». Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in una nota. «Tutti cerchiamo e vogliamo la pace. Intanto, però, Putin sta continuando a bombardare l'Ucraina, ignorando la richiesta della comunità internazionale di sedersi a un tavolo per i negoziati. Intanto l'esercito russo continua a uccidere civili innocenti e blocca i porti e l'export del grano, rischiando di causare una ulteriore guerra che, a sua volta, potrebbe generare l'aumento di nuovi flussi migratori incontrollati, anche verso il nostro Paese. Nel frattempo dobbiamo rimanere uniti per vincere in Ue la battaglia sul tetto massimo al prezzo del gas, per contrastare le speculazioni e tutelare famiglie e imprese italiane».

Ore 13:47 - Bbc, nelle scuole russe targhe in memoria degli ex alunni morti

Le scuole russe hanno iniziato ad apporre targhe in memoria degli ex alunni uccisi in Ucraina nel corso dell'invasione russa. Lo rende noto il giornalista della Bbc Francis Scarr su Twitter, postando delle foto di militari da tre scuole che si trovano nella regione di Belgorod, che confina con l'Ucraina.

Ore 13:52 - Rappresentante diritti umani Ue in visita a Kiev

Il rappresentante speciale dell'Ue per i diritti umani, Eamon Gilmore, ha annunciato su Twitter di essere arrivato a Kiev, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. «Oggi sono a Kiev per mostrare la mia solidarietà. Avendo incontrato i rifugiati al confine polacco all'inizio dell'aggressione russa, ora ripercorro il loro passi», ha scritto, allegando un filmato accanto al treno usato per il viaggio.

Ore 14:03 - Lavrov, Usa vogliono zittire Russia ma falliranno

Gli Stati Uniti non riusciranno a zittire la Russia sul piano internazionale. Ad affermarlo è il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, in un'intervista a Rossja 1. E ha aggiunto: gli Usa stanno «lavorando perché la Russia non abbia il diritto di esprimersi nelle questioni internazionali, perché rispetti le regole inventate dagli Usa. Penso si stiano rendendo conto molto bene che non ci riusciranno».

Ore 14:06 - Mosca, offensiva su Severodonetsk procede con successo

Mosca ha riferito che la sua offensiva contro Severodonetsk in Ucraina orientale procede con successo dopo aver preso il controllo di un distretto alla periferia della città. «L'offensiva in direzione di Severodonetsk si sta sviluppando con successo», ha dichiarato in un video il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov, annunciando la conquista dell'insediamento di Metyolkine, alla periferia orientale della città. «Le forze armate della Federazione Russa continuano a colpire obiettivi militari sul territorio ucraino», ha aggiunto. Lo riporta il Guardian.

Ore 14:09 - Media russi: Putin parteciperà a summit Brics

Il presidente russo, Vladimir Putin, nei giorni 23 e 24 giugno parteciperà al summit dei Paesi Brics in collegamento virtuale. Lo hanno riferito i media russi. I Paesi Brics sono Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica.

Ore 14:17 - Media russi, comandanti arresi a Mariupol trasferiti in Russia

Il vice comandante del battaglione Azov, Svyatoslav Palamar, e quello della 36a brigata marina delle forze armate ucraine, Sergei Volynsky, che si sono arresi alle forze russe a Mariupol, sono stati trasferiti in Russia. Lo ha riferito l'agenzia Tass, citando una fonte delle forze di sicurezza di Mosca. «Gli ufficiali delle forze speciali hanno trasferito Palamar e Volynsky dalla Repubblica popolare di Donetsk alla Federazione Russa per condurre attività investigative con loro. Anche altri ufficiali di varie unità ucraine sono stati trasportati in Russia», ha detto.

Ore 14:20 - Razov, l’ambasciatore russo in Italia da cauto a «interventista» di ferro

(Fabrizio Caccia) Chi sognava «la pace di Villa Abamelek», lo scongelamento dei rapporti e il grande ritorno della diplomazia in occasione della Giornata della Russia, il 12 giugno scorso, a casa dell’ambasciatore in Italia Sergey Razov, si è dovuto presto ricredere. Gli inviti agli italiani per il tradizionale ricevimento nella sontuosa dimora romana dell’ambasciatore non sono mai partiti. La colomba ormai si è fatta falco e ha cambiato in tutto la sua strategia. Qui il ritratto.

Ore 14:24 - Mosca, distrutte armi occidentali a Mikolaiv

Mosca afferma di aver distrutto negli ultimi dieci giorni a Mykolaiv diverse armi donate all'Ucraina dagli occidentali, riferisce la Bbc. Si tratta di dieci obici e 20 veicoli militari, afferma il ministero della Difesa russo, citato dall'agenzia stampa russa Ria Novosti. La notizia viene diffusa dai russi all'indomani della visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Mykolaiv e Odessa.

Ore 14:25 - Domani alle 15.30 vertice Governo-maggioranza su risoluzione

Dovrebbe tenersi domani alle 15.30, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, un vertice Governo-maggioranza, alla presenza del sottosegretario agli Affari Ue Enzo Amendola, per trovare un accordo sulla risoluzione da votare in Parlamento sulle comunicazioni del premier Draghi in vista del Consiglio Ue del 23 e 24 giugno, in calendario martedì pomeriggio in Senato.

Ore 14:36 - Podolyak: «Russi non addestrano soldati, sono carne da cannone»

«I propagandisti russi sono preoccupati perché i difensori ucraini verranno addestrati all'estero prima di andare al fronte. Tutto questo perché l'Ucraina dà il massimo valore alla vita dei suoi cittadini. Chi è mobilitato in Russia non viene addestrato, ma mandato direttamente incontro alla morte come carne da cannone». Così su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.

Ore 15:03 - Parlamento Kiev vieta musica e libri russi

Il Parlamento ucraino ha approvato un disegno di legge che vieta l'importazione e distribuzione di libri e prodotti editoriali da Russia, Bielorussia e «territori temporaneamente occupati» dalle forze russe in Ucraina. Lo hanno riferito i media di Kiev. Limiti sono stati decisi anche per la musica, con il divieto di esibizioni pubbliche, proiezioni, concerti di cittadini russi. I tour dei cantanti russi sono banditi in Ucraina, fatta eccezione per quelli che condannano l'invasione del Paese.

Ore 15:42 - Comandanti Azov in prigione a Mosca

I comandanti del reggimento Azov catturati a Mariupol si trovano detenuti nella prigione di Lefortovo a Mosca. Lo riferisce una fonte russa alla Tass. Tra quelli portati nel carcere russo ci sarebbero il vicecomandante del reggimento Azov, Svyatoslav Palamar, e Sergei Volynsky, comandante della 36esima brigata dei marines ucraini.

Ore 17:35 - Difesa, Gb sia pronta a combattere ancora in Europa

Il Regno Unito deve essere pronto a «combattere in Europa ancora una volta». Lo ha affermato il nuovo comandante delle forze armate britanniche, Patrick Sanders, insediatosi questo mese. «Siamo la generazione che deve preparare l’esercito a combattere in Europa ancora una volta. Ora è imperativo forgiare un esercito in grado di combattere al fianco dei nostri alleati e sconfiggere la Russia in battaglia», ha affermato in un discorso alle truppe riportato dalla stampa britannica. «Sono il primo capo di Stato maggiore dal 1941 a prendere il comando dell’esercito all’ombra di una guerra di terra in Europa che coinvolge una potenza continentale», ha ricordato, guardando alla guerra in corso in Ucraina.

Ore 17:51 - La controffensiva degli ucraini per riconquistare Kherson: raid aerei, sabotaggi e attacchi partigiani

Il presidente Volodymyr Zelensky non si è mai allontanato da Kiev nella prima fase della guerra, ma dalla fine di maggio ha cominciato a visitare le truppe vicino al fronte per portare un messaggio di incoraggiamento alla resistenza e, al tempo stesso, mostrare al nemico che le aree erano abbastanza sicure da permettere un suo viaggio. Dopo la prima visita del 29 maggio a Kharkiv, dove la resistenza aveva appena respinto l’offensiva russa nel nordest, sabato il leader ucraino si è portato sul fronte meridionale, facendo tappa a Odessa e Mykolaiv, porto fluviale strategico che i russi non sono riusciti a conquistare nonostante un lungo assedio. «Non lasceremo il sud a nessuno», ha garantito domenica Zelensky (qui l’ultimo punto militare di Marinelli e Olimpio).

Ore 18:34 - Usa, si allargano i timori che la guerra in Ucraina possa indebolire l’economia

La presidente della Cleveland Federal Reserve Bank Loretta Mester ha affermato che ci vorranno due anni prima che l’inflazione scenda all’obiettivo del 2%. Voci provenienti da tutto lo spettro politico americano che si lamentano dell’elevata inflazione e ne discutono le cause nelle ultime settimane hanno sottolineato che molti temono che le sanzioni contro la Russia, così come altre misure di sostegno all’Ucraina , siano tra i principali responsabili delle turbolenze economiche, il che significa che il sostegno dell’opinione pubblica che la campagna di resistenza ucraina ha goduto finora in Occidente potrebbe ridursi nel tempo. Sui social media, molti hanno iniziato a incolpare personalmente il presidente degli Stati Uniti Biden per gli alti livelli di inflazione degli ultimi giorni. Il presidente Biden sembrava aver risposto a queste critiche venerdì, twittando che la crisi energetica globale è stata alimentata dalla Russia e descrivendola come il motore dell’inflazione in tutto il mondo.

Ore 19:35 - Kiev, un civile ucciso e due feriti in raid russo a Mykolaiv

Almeno un civile è rimasto ucciso e due sono stati feriti in un raid russo su Ochakov, nella regione di Mykolaiv. Lo ha riferito il comando operativo meridionale dell'esercito ucraino, citato da Unian, secondo cui il bombardamento mirava alle infrastrutture portuali della città, ma ha colpito edifici residenziali. Nelle scorse ore, le forze armate di Mosca avevano rivendicato un raid missilistico contro un sito di stoccaggio di armi occidentali nella città sul Mar Nero. Ieri, a Mykolaiv si era recato in visita il presidente Volodymyr Zelensky.

Ore 19:36 - Mike Tyson in video per l'Ucraina: «Sono con voi»

«Hey ucraini, sono Mike Tyson e sono dalla vostra parte»: così l'ex campione di pugilato ha espresso il suo sostegno all'Ucraina in guerra con la Russia in un breve video rilanciato su Twitter dalla federazione ucraina di pugilato. Non è la prima volta che l'ex campione del mondo dei pesi massimi viene coinvolto nella crisi ucraina: qualche giorno fa il controverso conduttore radiofonico americano Alex Jones, sostenitore di numerose teorie complottistiche, gli aveva proposto di fare da mediatore tra Mosca e Kiev. Un'eventualità che «Iron Mike» aveva respinto, affermando che «bisogna guardare ai differenti livelli delle cose, pensare in anticipo» prima di far qualcosa. Jones aveva ricordato a Tyson quando l'ex giocatore di basket Dennis Rodman era andato a incontrare il leader nordcoreano Kim-Jon Un a Pyongyang, un incontro che secondo Jones aveva allentato le tensioni tra Corea del Nord e Washington. Ore 19:47 - Governatore Luhansk: situazione difficile, feroci battaglie a Severodonetsk

«La situazione militare più difficile in Ucraina è nella regione di Luhansk». Lo dice il governatore Sergei Haidai facendo il punto su Telegram sui combattimenti in corso nella regione. «A Severodonetsk - racconta - continuano feroci battaglie, i nemici cercano di prendere il completo controllo della città, ma non ci riescono e subiscono enormi perdite». «Oggi - prosegue Haidai - i russi hanno cercato di fare imprimere una svolta nell'area di Toshkivka, ci sono persino riusciti, ma dopo il lavoro della nostra artiglieria, gli occupanti sono stati sconfitti e il loro attacco è stato respinto». Infine, la città di «Lysychansk è sotto controllo ucraino, ma è costantemente bombardata», riferisce il governatore, sottolineando però che nonostante questo «ogni giorno vengono effettuate consegne con i camion e l'evacuazione continua». Proprio oggi - riporta su Telegram il Servizio statale di emergenza, Ses - «18 civili sono stati evacuati da Lysychansk sulle proprie auto. La colonna ha raggiunto una città sicura nella regione di Donetsk».

Ore 23:44 - Zelensky: i raid russi aumenteranno la prossima settimana

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky ha annunciato che si aspetta che la Russia intensifichi gli attacchi contro l'Ucraina mentre l'Ucraina attende la decisione dell'Unione europea di concederle lo status di paese candidato. «Ovviamente, questa settimana dovremmo aspettarci dalla Russia un'intensificazione delle sue attività ostili, per dare un esempio», ha detto Zelensky nel suo discorso video notturno. «E non solo contro l'Ucraina, ma anche contro altri Paesi europei. Noi ci stiamo preparando. Siamo pronti», ha aggiunto. Lo riporta il Guardian.

Ore 23:45 - Nyt: russi hanno usato oltre 210 munizioni bandite

Il New York Times ha identificato, tramite oltre 1000 foto di propri giornalisti ed altre fonti, più di 2000 munizioni usate dalle forze russe in Ucraina, «una vasta maggioranza delle quali non guidata». Secondo il quotidiano, oltre 210 munizioni appartengono a tipologie che sono state ampiamente messe al bando in base a vari trattati internazionali. «Quasi tutte erano munizioni a grappolo, comprese le loro sub-munizioni, che pongono un grave rischio per i civili per decenni dopo la fine della guerra», ha sottolineato il giornale, aggiungendo che «più di 330 altre armi sembrano essere state usate contro o vicino strutture civili».

La controffensiva degli ucraini per riconquistare Kherson: raid aerei, sabotaggi e attacchi partigiani. Andrea Marinelli e Guido Olimpio su Il Corriere della Sera il 19 Giugno 2022.

È l’unica grande città conquistata dai russi a ovest del fiume Dnipro. L’Armata è distratta dalla battaglia per il Donbass e la resistenza ne approfitta: riprendendola, potrebbe difendersi più agilmente da un nuovo attacco.

Il presidente Volodymyr Zelensky non si è mai allontanato da Kiev nella prima fase della guerra, ma dalla fine di maggio ha cominciato a visitare le truppe vicino al fronte per portare un messaggio di incoraggiamento alla resistenza e, al tempo stesso, mostrare al nemico che le aree erano abbastanza sicure da permettere un suo viaggio. Dopo la prima visita del 29 maggio a Kharkiv, dove la resistenza aveva appena respinto l’offensiva russa nel nordest, sabato il leader ucraino si è portato sul fronte meridionale, facendo tappa a Odessa e Mykolaiv, porto fluviale strategico che i russi non sono riusciti a conquistare nonostante un lungo assedio. «Non lasceremo il sud a nessuno», ha garantito domenica Zelensky.

È un segnale delle priorità di Kiev, che da un lato si difende a est, dall’altro contrattacca a sud provando a sfruttare la minore presenza dell’Armata, distratta dalla grande battaglia del Donbass, diventato l’obiettivo principale di Vladimir Putin. I russi stanno ottenendo però soltanto guadagni marginali nel settore orientale, mentre gli ucraini nelle ultime settimane stanno conducendo contrattacchi in quello meridionale, cercando di riprendere il territorio che l’Armata aveva conquistato all’inizio del conflitto. Gli uomini di Zelensky puntano da Mykolaiv verso Kherson, l’unica grande città in mano ai russi a ovest del fiume Dnipro, passata sotto il controllo di Mosca soprattutto perché i funzionari locali avevano cambiato bandiera all’arrivo delle truppe di Putin.

In quest’area, gli ucraini nelle ultime due settimane hanno guadagnato molto più terreno di quanto abbiano fatto i russi nel Donbass, anche perché lo scontro prolungato sul fronte orientale ha distratto forze e mezzi dell’Armata. Nella regione contesa, entrambi gli schieramenti stanno subendo perdite enormi, con i russi che sono stati costretti a indebolire le posizioni negli altri settori pur di rimpolpare i battaglioni tattici, e gli ucraini che hanno concentrato l’attenzione — e la richiesta di armi all’occidente — sulla regione contesa. A sud, però, hanno approfittato delle posizioni lasciate sguarnite dall’Armata e hanno cominciato a spingere cercando di riconquistare la città di Kherson, strategica come via d’accesso alla Crimea ma anche per controllare le forniture idriche della penisola annessa militarmente nel 2014.

Al confine fra le regioni di Mykolaiv e Kherson i russi proseguono con il consueto martellamento e sabato avrebbero provato ad attaccare con un elicottero, costretto alla ritirata dal fuoco dei difensori. La resistenza sostiene invece di aver condotto sabato quattro raid aerei nella regione uccidendo 28 soldati russi e distruggendo un tank T-62, una postazione radar, un camion per i rifornimenti, un deposito di munizioni e alcuni mezzi. I numeri non sono confermabili, ma rendono l’idea della battaglia in corso sul fronte meridionale per il controllo dell’area.

A Kherson, isolata e in mano ai russi da oltre 100 giorni, le truppe di Putin pattugliano le strade, gli agenti dell’Fsb si muovono in incognito e ascoltano le conversazioni dei cittadini, mentre in lontananza risuonano i colpi di artiglieria. Il fronte è distante una trentina di chilometri, ma in città proseguono i sabotaggi e gli attacchi partigiani degli ucraini che destabilizzano gli invasori, impedendo loro di consolidare il controllo della città: si è parlato a lungo di un referendum per l’annessione alla Russia, ma per ora è stato rimandato.

L’ultimo colpo della resistenza è avvenuto sabato, quando un congegno esplosivo attaccato a un albero è detonato colpendo l’auto del direttore della prigione locale Yevhen Sobolev, uno dei «traditori» passati con i russi il 23 marzo. Gli ucraini hanno sostenuto di aver ucciso l’uomo, che invece sarebbe sopravvissuto e non sarebbe in pericolo di vita: i russi parlano di un attacco «terroristico» condotto dalla guerriglia ucraina, ma per la giustizia di Kiev Sobolev è accusato di tradimento e — sotto la legge marziale — rischia una condanna all’ergastolo per tradimento.

Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi. Zelensky: settimana storica per Ue-Ucraina, ma Russia sarà più ostile. L’incontro dei ministri europei per sbloccare il grano. Lorenzo Cremonesi, Marco Imarisio, Andrea Nicastro, Guido Olimpio e Andrea Marinelli su Il Corriere della Sera il 20 giugno 2022.

Le notizie di lunedì 20 giugno sulla guerra, in diretta. Secondo il NYT, Mosca ha usato almeno 210 munizioni a grappolo bandite dai trattati internazionali 

• La guerra in Ucraina è arrivata al 117esimo giorno.

• I comandanti del reggimento Azov catturati nell'acciaieria Azovstal di Mariupol si trovano detenuti nella prigione di Lefortovo a Mosca, riferisce la Tass citando una forte russa.

• L'ex premier Medvedev sprezzante con l'Europa in un post su Telegram: «L'Ue potrebbe sparire prima che l'Ucraina riesca ad entrare».

• La Nato avverte: «La guerra potrebbe durare anni».

• Il Parlamento ucraino ha approvato un disegno di legge che vieta l'importazione e distribuzione di libri e prodotti editoriali da Russia, Bielorussia e «territori temporaneamente occupati» dalle forze russe in Ucraina. Limiti sono stati decisi anche per la musica, con il divieto di esibizioni pubbliche, proiezioni, concerti di cittadini russi.

• È partita la controffensiva degli ucraini per riconquistare Kherson: raid aerei, sabotaggi e attacchi partigiani (qui il punto militare).

Ore 19:36 - Mike Tyson in video per l'Ucraina: «Sono con voi»

«Hey ucraini, sono Mike Tyson e sono dalla vostra parte»: così l'ex campione di pugilato ha espresso il suo sostegno all'Ucraina in guerra con la Russia in un breve video rilanciato su Twitter dalla federazione ucraina di pugilato. Non è la prima volta che l'ex campione del mondo dei pesi massimi viene coinvolto nella crisi ucraina: qualche giorno fa il controverso conduttore radiofonico americano Alex Jones, sostenitore di numerose teorie complottistiche, gli aveva proposto di fare da mediatore tra Mosca e Kiev. Un'eventualità che «Iron Mike» aveva respinto, affermando che «bisogna guardare ai differenti livelli delle cose, pensare in anticipo» prima di far qualcosa. Jones aveva ricordato a Tyson quando l'ex giocatore di basket Dennis Rodman era andato a incontrare il leader nordcoreano Kim-Jon Un a Pyongyang, un incontro che secondo Jones aveva allentato le tensioni tra Corea del Nord e Washington.

Ore 19:47 - Governatore Luhansk: situazione difficile, feroci battaglie a Severodonetsk

«La situazione militare più difficile in Ucraina è nella regione di Luhansk». Lo dice il governatore Sergei Haidai facendo il punto su Telegram sui combattimenti in corso nella regione. «A Severodonetsk - racconta - continuano feroci battaglie, i nemici cercano di prendere il completo controllo della città, ma non ci riescono e subiscono enormi perdite». «Oggi - prosegue Haidai - i russi hanno cercato di fare imprimere una svolta nell'area di Toshkivka, ci sono persino riusciti, ma dopo il lavoro della nostra artiglieria, gli occupanti sono stati sconfitti e il loro attacco è stato respinto». Infine, la città di «Lysychansk è sotto controllo ucraino, ma è costantemente bombardata», riferisce il governatore, sottolineando però che nonostante questo «ogni giorno vengono effettuate consegne con i camion e l'evacuazione continua». Proprio oggi - riporta su Telegram il Servizio statale di emergenza, Ses - «18 civili sono stati evacuati da Lysychansk sulle proprie auto. La colonna ha raggiunto una città sicura nella regione di Donetsk».

 Ore 23:44 - Zelensky: i raid russi aumenteranno la prossima settimana

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky ha annunciato che si aspetta che la Russia intensifichi gli attacchi contro l'Ucraina mentre l'Ucraina attende la decisione dell'Unione europea di concederle lo status di paese candidato. «Ovviamente, questa settimana dovremmo aspettarci dalla Russia un'intensificazione delle sue attività ostili, per dare un esempio», ha detto Zelensky nel suo discorso video notturno. «E non solo contro l'Ucraina, ma anche contro altri Paesi europei. Noi ci stiamo preparando. Siamo pronti», ha aggiunto. Lo riporta il Guardian.

Ore 23:45 - Nyt: russi hanno usato oltre 210 munizioni bandite

Il New York Times ha identificato, tramite oltre 1000 foto di propri giornalisti ed altre fonti, più di 2000 munizioni usate dalla forze russe in Ucraina, «una vasta maggioranza delle quali non guidata». Secondo il quotidiano, oltre 210 munizioni appartengono a tipologie che sono state ampiamente messe al bando in base a vari trattati internazionali. «Quasi tutte erano munizioni a grappolo, comprese le loro sub-munizioni, che pongono un grave rischio per i civili per decenni dopo la fine della guerra», ha sottolineato il giornale, aggiungendo che «più di 330 altre armi sembrano essere state usate contro o vicino strutture civili».

Ore 01:07 - Cnn, secondo gli 007 Usa Mosca tenterà di minare voto Midterm

Mosca «probabilmente» tenterà di scoraggiare il voto e minare la fiducia degli americani nelle elezioni di Midterm di novembre, come ritorsione alla risposta occidentale guidata dagli americani all’invasione dell’Ucraina: lo rivela la Cnn citando un nuovo documento declassificato dell’ufficio intelligence del ministero degli interni. «Ci aspettiamo interferenze russe nelle elezioni di Midterm del 2022, perché la Russia vede tale attività come una giusta risposta alle azioni di Washington e come un’opportunità sia per minare la posizione globale Usa sia per influenzare le decisioni americane», si legge nel rapporto, intitolato «minacce chiave alla nazione attraverso il 2022». La Cnn spiega che dirigenti della homeland security e della sicurezza nazionale sono preoccupati che la Russia possa sfruttare le divisioni Usa nelle elezioni di Midterm, per scatenare reazioni di rabbia e violenza. Ad esempio con hackeraggi di minore dimensione ai danni dei sistemi elettorali locali, con lo scopo deliberato di farsi notare (senza scaricare su parti terze) e usare la manovra per seminare ulteriori cospirazioni sull’integrità del voto in Usa, con l’amplificazione dei problemi sui social. Sforzi ideati per sposarsi con i dubbi alimentati da Donald Trump e dai suoi alleati con le false accuse di brogli elettorali di massa.

Ore 07:00 - Zelensky: settimana storica Ucraina-Ue, ma la Russia sarà più ostile

«Domani (oggi, ndr) inizia una settimana davvero storica. Una settimana in cui sentiremo la risposta dell’Unione europea sullo status di candidato per l’Ucraina. Abbiamo già una decisione positiva da parte della Commissione Europea, e alla fine della nuova settimana ci sarà una risposta dal Consiglio Europeo. Sono convinto che solo una decisione positiva soddisfi gli interessi di tutta l’Europa. Coglierò ogni opportunità per difendere la prospettiva europea per l’Ucraina, per ciascuno di noi, e per raccogliere nuovi sostenitori per noi».

Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso video pubblicato la scorsa notte. «Ovviamente - ha detto ancora - dovremmo aspettarci una maggiore attività ostile dalla Russia. Di proposito e in modo dimostrativo. Questa settimana esattamente. E non solo contro l’Ucraina, ma anche contro altri paesi europei. Noi ci stiamo preparando. Siamo pronti. Avvertiamo gli alleati».

«Gli occupanti stanno accumulando forze nella direzione di Kharkiv, nella regione di Zaporizhzhia. Hanno colpito di nuovo la nostra infrastruttura del carburante: vogliono peggiorare la situazione del carburante. Ovviamente risponderemo anche a questo. Nel Donbas continuano aspri combattimenti. L’esercito russo usa il maggior numero di artiglieria lì, il maggior numero di forze offensive. Ma Severodonetsk, Lysychansk, Avdiivka, Krasnohorivka e altri punti caldi stanno resistendo. La nostra gente è così. Il nostro esercito resiste. E sono grato a tutti coloro la cui forza oggi significa la nostra vittoria domani», ha concluso.

Ore 07:10 - I ministri europei si incontrano sul blocco del grano

Oggi, in Lussemburgo, i ministri degli Esteri dell’Unione Europea discuteranno i modi per liberare milioni di tonnellate di grano ferme in Ucraina a causa del blocco del porto russo sul Mar Nero in una riunione a Lussemburgo lunedì. 

L’Ucraina è uno dei principali fornitori di grano a livello globale, ma da quando la Russia l’ha invasa, le sue spedizioni sono bloccate e più di 20 milioni di tonnellate sono rimaste intrappolate in silos . L’UE sostiene gli sforzi delle Nazioni Unite per mediare un accordo per riprendere le esportazioni marittime dell’Ucraina in cambio dell’agevolazione delle esportazioni russe di cibo e fertilizzanti, ma serve il via libera di Mosca.

Ore 07:35 - La Lituania isola l’exclave di Kaliningrad. L’ira dei media russi: così nascono i conflitti

(Marco Imarisio) «Così cominciano le guerre». A questo ci si riduce. A temere che si avverino gli auspici del propagandista principe del Cremlino, quel Vladimir Solovyev ormai volto noto anche della televisione nostrana, il quale ogni volta che sente parlare dei Paesi baltici comincia a inveire chiedendone a gran voce l’invasione immediata nei giorni pari, l’annientamento nucleare in quelli dispari. 

Striscia di terra

L’exclave russa di Kaliningrad è stata chiamata in mille modi dal dopoguerra a oggi. Zona tampone, avamposto militare, punto di forza oppure tallone d’Achille, perché può essere utilizzata come una minaccia diretta all’Europa ma può anche ritrovarsi completamente isolata in caso di conflitto. Quel che è apparso certo fin dall’inizio è che quella striscia di terra stretta tra Polonia e Lituania, eredità della Seconda guerra mondiale, sarebbe ben presto potuta diventare l’unità di misura della nuova instabilità geopolitica generata dall’invasione dell’Ucraina. A giudicare dagli ultimi eventi, la febbre sta salendo. Sabato scorso il governo lituano ha bandito il transito ferroviario sul suo territorio di beni soggetti alle sanzioni internazionali verso la Russia. Una misura che in maniera non dichiarata paralizza il traffico di Mosca verso la regione di Kaliningrad, piccolo pezzo di Russia affacciato sul Mar Baltico, non a caso sede dei missili Iskander a capacità nucleare, ma senza confine terrestre con la madre patria, «chiuso» da due Paesi che aderiscono all’Unione europea.

Ucraina Russia, le news sulla guerra del 20 giugno. di Lorenzo Cremonesi, Marco Imarisio, Andrea Nicastro, Guido Olimpio e Andrea Marinelli su Il Corriere della Sera il 20 Giugno 2022.   

• La guerra in Ucraina è arrivata al 117esimo giorno.

• I comandanti del reggimento Azov catturati nell'acciaieria Azovstal di Mariupol si trovano detenuti nella prigione di Lefortovo a Mosca, riferisce la Tass citando una forte russa.

• L'ex premier Medvedev sprezzante con l'Europa in un post su Telegram: «L'Ue potrebbe sparire prima che l'Ucraina riesca ad entrare».

• La Nato avverte: «La guerra potrebbe durare anni».

• Il Parlamento ucraino ha approvato un disegno di legge che vieta l'importazione e distribuzione di libri e prodotti editoriali da Russia, Bielorussia e «territori temporaneamente occupati» dalle forze russe in Ucraina. Limiti sono stati decisi anche per la musica, con il divieto di esibizioni pubbliche, proiezioni, concerti di cittadini russi.

• È partita la controffensiva degli ucraini per riconquistare Kherson: raid aerei, sabotaggi e attacchi partigiani.

Ore 08:19 - Gb: «I russi schierano divisione missilistica antiaerea nel Bryansk»

«Le operazioni tattiche e terrestri russe sono rimaste concentrate nel settore centrale del Donbass durante il fine settimana, fino a oggi l’aviazione russa ha agito al di sotto delle sue possibilità. La sua incapacità di fornire costantemente potenza aerea è probabilmente uno dei fattori più importanti alla base del limitato successo della campagna russa». 

È quanto si legge nell’aggiornamento d’intelligence del ministero della Difesa britannico, ripreso dai media locali. «Mosca - prosegue - non può ottenere la piena superiorità aerea e ha operato in uno stile avverso al rischio, penetrando raramente in profondità oltre le linee ucraine. Alcune delle cause alla base delle sue difficoltà riecheggiano quelle delle forze di terra russe. Per anni gran parte dell’addestramento al combattimento aereo della Russia è stato molto probabilmente programmato e progettato per impressionare gli alti funzionari, piuttosto che per sviluppare iniziative dinamiche tra gli equipaggi aerei».

Ore 08:35 - Ucraina, all’asta medaglia Nobel per la pace Muratov: ricavato all’Unicef

Il giornalista russoDmitry Muratov metterà all’asta la sua medaglia del Premio Nobel e devolverà il ricavato all’Unicef e in particolare all’assistenza ai bambini sfollati a causa della guerra in Ucraina.

Muratov, insignito della medaglia d’oro nell’ottobre 2021, ha contribuito a fondare il quotidiano russo indipendente Novaya Gazeta , di cui era caporedattore quando è stato chiuso a marzo per decisione di Mosca. Il giornalista ha vinto l’anno scorso il premio Nobel per la pace insieme alla giornalista filippina Maria Ressa.

Ore 09:01 - Borrell: «Il blocco russo del grano è un vero crimine di guerra»

«Le conseguenze della guerra stanno diventando pericolose non solo per l’Ucraina ma per il mondo: c’è il rischio di una grande carestia, specialmente in Africa. Noi sosteniamo lo sforzo dell’Onu e voglio ricordare che non sono le sanzioni europee che stanno creando questo problema, non ci sono ostacoli a comprare fertilizzanti o grano russo. Chiediamo alla Russia di sbloccare i porti». 

Lo ha detto l’alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell arrivando al consiglio affari esteri in Lussemburgo. «Sono sicuro che alla fine le Nazioni Unite riusciranno a trovare un accordo, è inconcepibile. Non si può immaginare che milioni di tonnellate di grano rimangano in Ucraina mentre il resto del mondo la fame soffre la fame, questo è un vero crimine di guerra, pertanto non si può immaginare che questo continui a lungo, altrimenti la Russia dovrà essere ritenuta responsabile di ciò. Non si può usare la fame delle persone come un’arma di guerra».

Ore 09:17 - Governatore di Luhansk: «Perso controllo Metolkine, vicino Severodonetsk»

Le truppe ucraine hanno perso il controllo del villaggio di Metolkine vicino a Severodonetsk. Lo ha reso noto il capo dell’amministrazione militare regionale di Luhansk, Serhiy Haidai, scrivendo su Telegram che i russi hanno «intensificato gli attacchi con l’artiglieria e gli aerei. Inoltre sono in azione nella zona industriale di Severodonetsk e nella periferia della città. Lo stesso vale nei distretti di Toshkivka e Ustynivka. I combattimenti sono in corso in molti villaggi intorno a Severodonetsk e Lysychansk. Ieri il nemico ha lanciato decine di unità di comattimento nell’area. Sfortunatamente, ora non controlliamo Metolkine».

Ore 10:18 - Cina: Russia primo fornitore greggio, +55% import a maggio

La Russia scalza l’Arabia Saudita e diventa il principale fornitore di petrolio della Cina a dispetto delle sanzioni di Stati Uniti e alleati a carico di Mosca per l’aggressione dell’Ucraina. Le raffinerie di Pechino stanno ricevendo le forniture petrolifere russe con un forte sconto sui prezzi, spingendo l’import del Paese del 55% annuo a maggio. Gli acquisti di petrolio russo, comprese le forniture attraverso l’oleodotto della Siberia orientale, del Pacifico e le spedizioni marittime, hanno totalizzato quasi 8,42 milioni di tonnellate, secondo i dati diffusi oggi dall’Amministrazione generale delle Dogane cinesi.

Ore 11:15 - «A Kherson russi respinti dietro la prima linea di difesa»

«Nella regione di Kherson l’esercito ucraino ha costretto i russi a ritirarsi dietro la prima linea di difesa e ora stanno rafforzando le proprie difese sulla seconda e terza linee di difesa. Inoltre, le forze armate ucraine hanno colpito i magazzini dei russi nelle retrovie». Lo comunica Sergey Khlan, consigliere dell’amministrazione militare.

Ore 11:34 - Rifugiati, Unhcr: record senza precedenti, 100 milioni nel mondo

«C’è poco da festeggiare: siamo arrivati a un record mai visto prima di 100 milioni di sfollati e rifugiati. La situazione mondiale della pace e della sicurezza sta peggiorando con 49 conflitti e l’ultimo in corso in Ucraina, con 6,9 milioni di civili già fuggiti, è fonte di preoccupazione nonché oggetto di un grande lavoro di accoglienza». Lo ha detto Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’Agenzia Onu per i Rifugiati (Unhcr) per l’Italia, la Santa Sede e San Marino.

Ore 11:42 - Medvedev: «Disgelo con Usa ora ci danneggerebbe»

«In questo momento un disgelo nelle relazioni tra Russia e Stati Uniti sarebbe dannoso per Mosca». Lo ha affermato su Telegram il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev. «Come persona che ha una relazione diretta con il New Start (Trattato sulla Riduzione delle Armi Strategiche) e che ha firmato questo trattato nel 2010, ritengo che questo non sia un buon momento per nuovi negoziati». «Oggi siamo nella zona morta», ha aggiunto l’ex presidente russo, «non abbiamo relazioni con gli Stati Uniti. Non dovremmo nemmeno negoziare con loro per il momento. Sarebbe dannoso per la Russia».

Ore 11:55 - L’Unione Europea proroga le sanzioni per annessione Crimea e Sebastopoli

Sono state rinnovate di un altro anno, fino al 23 giugno 2023, le sanzioni dell’Unione Europea imposte nel 2014 alla Russia in seguito all’annessione della Crimea e di Sebastopoli. Le misure comprendono divieti di importazione nell’Ue di prodotti originari della Crimea o di Sebastopoli, nonché di investimenti infrastrutturali o finanziari e di servizi turistici. Sono soggette a restrizioni da parte dell’Ue anche le esportazioni di determinati beni e tecnologie a società della Crimea o da utilizzare in Crimea nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell’energia o per la prospezione, l’esplorazione e la produzione di petrolio, gas e risorse minerarie.

«L’Ue non riconosce e continua a condannare l’annessione illegale della penisola come una grave violazione del diritto internazionale. L’Ue rimane ferma nel suo impegno a favore della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale e si impegna ad attuare pienamente la sua politica di non riconoscimento», ha ribadito il Consiglio.

Ore 12:07 - Ucraina: «Ora c’è anche la minaccia del ritorno della polio»

L’ultima minaccia al popolo ucraino è rappresentata dal ritorno della poliomielite. La situazione è stata esacerbata dalla pandemia da Covid-19, dalla guerra nell’Ucraina orientale e dalle riforme sanitarie in corso, hanno spiegato gli scienziati ucraini alla riunione annuale dell’American Society for Microbiology.

Ore 12:14 - Sindaco Mariupol: «100 mila persone senz’acqua, è una catastrofe»

«Più di 100 mila persone che si trovano ancora a Mariupol non hanno accesso all’acqua potabile. Gli occupanti rilasciano l’acqua una volta a settimana. E le persone devono stare in fila per 4-8 ore. È una catastrofe umanitaria. Bisogna fare di tutto per aprire un corridoio verde e salvare le persone. La città è senza corrente, gas e sistemi di smaltimento delle acque nere». Lo ha scritto su Telegram il sindaco di Mariupol Vadym Boichenko.

Ore 12:21 - Zelensky: «I 5 milioni costretti a partire torneranno, non voglio chiamarli “rifugiati”»

«In 117 giorni di guerra più di 5 milioni di ucraini sono stati costretti a lasciare le loro case e ad andare all’estero. Non voglio chiamare queste persone “rifugiati”. Credo che torneranno a casa. Non appena la Russia uscirà dalla nostra terra. Non appena la pace si sarà ristabilita. Faremo tutto il possibile per questo». Lo afferma, in un post sul suo canale Telegram, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky.

Ore 12:27 - «Forze armate ucraine attaccano piattaforma gas in Crimea»

« L’Ucraina ha sferrato un attacco contro gli impianti di trivellazione della società di gas Chernomorneftegaz, che sede in Crimea, ferendo tre lavoratori». Lo ha scritto sul suo canale Telegram il capo della Repubblica di Crimea, Sergey Aksyonov, come riportano le agenzie russe. «Sono in contatto con i colleghi del ministero della Difesa e dell’Fsb (Servizio di Sicurezza Federale) da questa mattina e stiamo lavorando per salvare le persone. Sulle piattaforme di trivellazione c’erano 12 persone, cinque delle quali sono state salvate e tre sono rimaste ferite. Le ricerche continuano», ha dichiarato Aksyonov.

Ore 13:05 - Ben Stiller oggi a Makariv, vicino Kiev

L’attore hollywoodiano e ambasciatore di buona volontà delle Nazioni Unite Ben Stiller è arrivato oggi nel villaggio di Makariv, nella regione di Kiev, dopo essere stato ieri a Leopoli in missione per portare aiuti umanitari. Lo riporta Ukrinform, riprendendo l'annuncio del Parlamento ucraino, che ha espresso «gratitudine a tutti coloro che aiutano a informare le persone di tutto il mondo sull’Ucraina e sulle conseguenze dell’invasione su larga scala».

Ore 13:28 - Kuleba: la Russia non ha diritto di minacciare Lituania

«La Russia non ha il diritto di minacciare la Lituania. Mosca deve incolpare solo se stessa per le conseguenze della sua invasione non provocata e ingiustificata dell’Ucraina». Lo ha affermato su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, alla luce delle minacce di Mosca a Vilnius, dopo che questa ha bloccato il transito di beni soggetti a sanzioni Ue verso l’enclave russa di Kaliningrad. «Lodiamo la posizione di principio della Lituania e sosteniamo fermamente i nostri amici lituani», ha aggiunto il capo della diplomazia di Kiev.

Ore 13:36 - Appello dei movimenti di pace: subito negoziati per accordo

«Si aprano subito negoziati per un definitivo accordo di pace». Questo l'appello lanciato questa mattina da Anpi, Arci, Movimento europeo, Rete italiana Pace e Disarmo e Marco Tarquinio durante la presentazione della «proposta di pace dell'Unione Europea» presso l'Ufficio italiano del Parlamento europeo, a Roma. «La Russia - si legge nell'appello - deve immediatamente cessare le operazioni militari e a tutte le parti coinvolte chiediamo di avviare colloqui di pace e allo stesso tempo auspichiamo l'immediato ritiro delle truppe russe.

«Siamo con la popolazione ucraina martoriata dalla guerra e vittima dell'aggressione russa - continua -. L'Ucraina sta resistendo in molte forme, militari e civili, ma la guerra è sempre una sconfitta, per tutte le parti coinvolte, per la diplomazia e per la politica. Negli ultimi giorni si sta facendo più netta la preoccupazione per la drammatica accelerazione di un conflitto atroce, che può portare a un tragico scontro bellico mondiale e che sta già innescando una crisi alimentare pagata da tanti e soprattutto in alcune delle nazioni più povere del pianeta». Movimenti e associazioni chiedono l'intervento immediato dell'Unione Europea per «promuovere una concreta iniziativa di pace» operando «con una sola voce».

Ore 14:44 - Zelensky: «Risoluzione in Italia? Per favore sosteneteci»

«Cosa deve fare l'Unione europea per noi? Niente, solo considerare l'Ucraina come un partner alla pari». Lo ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky intervenendo in videocollegamento al Global Policy Forum dell'Ispi, in corso a Milano. «Vogliamo essere sulla nostra terra, non vogliamo niente da altri, vogliamo solo quello che ci appartiene. A parte questo la nostra motivazione sono i valori comuni dell'Unione Europea e il mostrare a tutti che l'Ucraina non ha paura del secondo maggior esercito al mondo. Muoversi verso l'Unione europea - ha aggiunto Zelensky - per noi è un fattore unificante e ricevere lo status di candidato ci rafforzerebbe. L'Ucraina ha bisogno di aiuto: rifornimenti, alimenti, armi ed equipaggiamenti moderni».

«Per favore, sosteneteci», ha detto poi Zelensky facendo riferimento a una domanda dell'ex premier Mario Monti sul voto di domani in Parlamento. «Non possono bastare le sanzioni alla Russia. L'Ucraina deve rinascere dalla proprie ceneri: dobbiamo permettere alle persone di tornare alle proprie case, questa deve essere la nostra priorità, altrimenti avremmo una crisi senza precedenti. Tra i garanti di sicurezza futuri, nella cerchia di Paesi amici e garanti, vediamo l'Italia. Pensiamo che debba esserci».

«Sono oltre 12 milioni gli ucraini che nell'arco di pochi mesi hanno perso case, sicurezza e futuro a causa dell'invasione russa, ma la guerra russa contro di noi ha anche innescato una crisi alimentare mondiale, e se non la fermiamo, farà apparire i 12 milioni di sfollati come una goccia nel mare, quando inizieranno nuovi processi migratori», ha concluso.

Ore 15:07 - «Avvertite esplosioni a Odessa, dopo sirene antiaereo»

«Sono state avvertite esplosioni a Odessa, la strategica città portuale sul Mar Nero, in Ucraina meridionale». Lo ha riferito su Telegram un deputato ucraino, Oleksiy Honcharenko, dopo che erano stati segnalati allarmi antiaereo.

Ore 15:35 - Stoltenberg: «Nato e Ue supporteranno a lungo l'Ucraina»

«È bello dare il benvenuto alla Presidente Von der Leyen prima del vertice Nato di Madrid la prossima settimana. La Nato e l'Ue sono al fianco degli ucraini che continuano a difendersi dalla brutale guerra della Russia. Continueremo a supportare a lungo l'Ucraina, nostro stretto partner». Lo scrive in un tweet il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg che ha ricevuto oggi la presidente ella Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

Ore 15:54 - Ungheria offre suo territorio come rotta per export grano Ucraina

L'Ungheria ha offerto il suo territorio come possibile rotta per le esportazioni di grano ucraine, a causa dell'interruzione delle normali rotte attraverso il Mar Nero dovuta all'intervento armato della Russia. Lo ha affermato il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto. Szijjarto ha presentato la proposta in una riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue e ha anche affermato di non aspettarsi interruzioni nelle forniture di gas russo all'Ungheria.

Ore 16:09 - Berlino, venerdì vertice con Blinken su sicurezza alimentare

Il governo tedesco organizza un vertice sull'emergenza alimentare provocata dalla guerra in Ucraina, dal titolo Uniting for Global food Security, che si terrà a Berlino venerdì prossimo, alla vigila del G7 di Monaco. Al summit parteciperà il segretario di Stato americano, Antony Blinken, secondo quanto ha annunciato oggi un portavoce di governo a Berlino. Il vertice è promosso dai ministeri degli Esteri dello Sviluppo e dell'Agricoltura.

Ore 16:16 - Kiev: russi vogliono regione Luhansk entro 26 giugno

«Attualmente sono in corso battaglie decisive nella regione di Severodonetsk. I piani dei russi sono di raggiungere i confini della regione di Luhansk entro il 26 giugno». Lo ha annunciato il viceministro della Difesa di Kiev, Anna Malyar, citato dall'agenzia di stampa ucraina Unian.

Ore 16:41 - La Lettonia invia più armi a Kiev dell’Italia (e ha meno abitanti di Milano)

(Federico Rampini) La Lettonia sta mandando più armi a Kiev dell’Italia. Lo rivela lo studio di un autorevole think tank tedesco che denuncia l’immenso divario tra promesse e realtà: i maggiori paesi europei stanno fornendo pochissimi aiuti militari all’Ucraina. Questi dati mettono in una luce surreale, fra l’altro, il dibattito in corso dentro il M5S dove ci si spacca su una mozione che il Corriere ha riassunto con lo slogan «Stop all’invio di nuove armi».

Ore 16:47 - «Zelensky ha visitato in segreto Lysychansk»

«Il presidente ucraino Zelensky è stato segretamente a Lysychansk». Lo annuncia la deputata ucraina Mariana Bezugla, che pubblica una foto del leader ucraino insieme ai militari. Zelensky, a detta di Bezugla, si sarebbe recato a Lysychansk, che continua a essere oggetto di pesanti bombardamenti, per «vedere di persona come evolve la situazione».

Ore 16:52 - Zelensky: «Negoziati difficili per sbloccare porti ucraini»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky all’Unione Africana: «Sono in corso i negoziati difficili per sbloccare i porti ucraini. L’Africa è ostaggio di coloro che hanno iniziato la guerra contro il nostro Stato».

Ore 17:44 - «Le riserve di gas devono essere riempite oltre i livelli imposti dall’Unione Europea»

Il ministro dell’Energia olandese ha detto che «le nostre riserve di gas devono essere riempite oltre i livelli imposti dall’Unione Europea». L’annuncio segue l’attivazione di un piano del Governo per fare fronte proprio alla crisi del gas, in seguito alle sanzioni imposte dall’Occidente a causa dell’invasione russa.

Ore 17:55 - Borrell: «Proseguiremo con l’aiuto militare a Kiev»

«I ministri oggi hanno rinnovato l’impegno ad aiutare militarmente Kiev: la guerra continua, continuerà e ogni giorno vi è un pesante fardello in termini di vite umane, sembra che Putin voglia distruggere l’ucraina fisicamente, azzerare la stessa idea di nazione ucraina». Lo ha detto l’alto rappresentate della politica estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, al termine del consiglio affari esteri in Lussemburgo. «Dobbiamo sostenere l’Ucraina fino a che serve, chiedendo però una tregua per esportare i cereali», ha precisato.

Ore 18:02 - Biden: «Molto probabile che l’Ucraina diventi membro della Ue»

Secondo il presidente americano Joe Biden «è molto probabile» che l’Ucraina diventi membro dell’Unione Europea. Biden ha parlato alla stampa dalla sua residenza in Delaware. Mentre una sua visita a Kiev è stata definita «improbabile».

Ore 18:09 - Orban è favorevole a concessione status candidatura Ue

Il premier ungherese Viktor Orban sarebbe a favore della concessione all’Ucraina e alla Moldavia dello status di Paese candidato all’Ue. Lo ha affermato durante una videoconferenza con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e un gruppo di altri leader Ue.

Ore 18:21 - L’Olanda revoca le restrizioni al carbone

I Paesi Bassi stanno revocando le restrizioni alla produzione di energia elettrica a carbone per compensare i tagli alle forniture di gas russo a causa della guerra in Ucraina. Lo ha annunciato il ministro dell’Energia e dell’Ambiente Rob Jetten. «Il governo ha deciso di revocare immediatamente le restrizioni alla produzione per le centrali elettriche a carbone dal 2022 al 2024. Ciò significa che le centrali elettriche a carbone possono funzionare ancora una volta a piena capacità invece del massimo del 35%», ha annunciato il ministro in conferenza stampa.

Ore 18:32 - Zelensky incontra Bonomi a Kiev: anche l’Italia nella ricostruzione

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha incontrato a Kiev il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, per un colloquio dedicato alla «partecipazione delle imprese italiane alla ricostruzione» del Paese, dilaniato dalla guerra. In un video postato sul suo canale Telegram, Zelensky accoglie Bonomi accompagnato dall’ambasciatore italiano a Kiev, Pier Francesco Zazo, sottolineando l’importanza per Kiev dell’impulso delle imprese italiane per la ricostruzione dopo il conflitto.

Ai microfoni di Rai Uno Bonomi, dopo l'incontro con Zelensky, ha detto: «Abbiamo firmato un accordo con il governo ucraino nel quale mettiamo a disposizione le nostre filiere per la ricostruzione», anche con «l'apertura di un ufficio di delegazione permanente di Confindustria presso l'ambasciata italiana a Kiev proprio per aiutare le imprese italiane in questo percorso di riavvicinamento all'Ucraina».

Ore 19:36 - Michel a leader Ue: «Candidate Ucraina, Moldavia e Georgia»

«È giunto il momento di riconoscere che il futuro di Ucraina, Moldova e Georgia giace all'interno dell'Ue. Vi inviterò a concedere lo status di candidato all'Ucraina e alla Moldova. Parallelamente, continueremo a fornire all'Ucraina forti risorse umanitari e militari, sostegno economico e finanziario.» È quanto sottolinea il presidente del Consiglio Ue Charles Michel nella lettera di invito indirizzata ai 27 leader europei in vista del vertice di giovedì e venerdì prossimi.

Ore 19:38 - Mosca, 7 dispersi in un attacco alle piattaforme petrolifere nel Mar Nero

Sette persone risultano disperse in seguito all'attacco di questa mattina alle piattaforme petrolifere della società russa Chernomorneftegaz nel Mar Nero, al largo della Crimea, e che Mosca ha attribuito alle forze ucraine. «Purtroppo, confermiamo che ci sono tre feriti e sette dispersi, garantiamo che le ricerche continuano», ha riferito su Telegram il governatore della Crimea nominato da Mosca Serghei Aksionov.

Ore 19:43 - Ben Stiller incontra Zelensky a Kiev: «Sei il mio eroe»

L'attore americano e ambasciatore di buona volontà delle Nazioni Unite Ben Stiller oggi ha incontrato Volodymyr Zelensky a Kiev. «Sei il mio eroe», ha detto la star di Hollywood salutando il leader ucraino al suo arrivo nel palazzo presidenziale. E sottolineando quanto Zelensky stia facendo per il suo Paese e per il mondo. «Avevi già fatto una grande carriera da attore ma adesso...», ha aggiunto Stiller. «Non così grande quanto la tua», la risposta divertita di Zelensky, come si vede in un video dell'incontro pubblicato su Youtube.

La star americana, arrivata ieri nella regione di Kiev per portare aiuti umanitari, nel colloquio con il presidente ucraino ha spiegato che «è veramente difficile capire quello che sta accadendo qui se non lo vedi di persona. Oggi sono stato a Irpin e ho visto un tale livello di distruzione, un conto è vederlo attraverso la tv e i social media, un conto è vederlo da qui, parlando con le persone», ha spiegato. Parlando di comunicazione, Zelensky ha affermato che anche se «non è interessante parlare di guerra ogni giorno, per noi è molto importante, affinché le persone non dimentichino e perché non si riduca la pressione sulla Russia».

Ore 19:52 - Governatore Luhansk: l'Ucraina ha perso il controllo di Severodonetsk

Il governatore di Lugansk ha dichiarato che le forze ucraine hanno perso il controllo di Severodonetsk — con l’unica eccezione della fabbrica Azot — e aggiunge che i russi hanno riserve sufficienti per procedere con l'attacco nell'oblast. 

Secondo la vice ministra della Difesa, Hanna Maliar, la Russia ha ordinato alle sue truppe di raggiungere i confini della Provincia di Luhansk entro la fine della settimana. 

«Stanno gettando tutti i loro uomini nella battaglia, cercano di circondare i nostri difensori. Le nostre truppe stanno cercando di fare di tutto per prevenire l’accerchiamento, ma il nemico è in vantaggio dal punto di vista degli armamenti — quindi la situazione, ora, è davvero durissima. Quelle in corso sono battaglie decisive».

Ore 21:36 - Risoluzione Ucraina, la riunione si aggiorna a domani

Si aggiorna a domattina, alle 8.30, la riunione di maggioranza sulla risoluzione sull'Ucraina. L'accordo «è molto vicino» ha detto il capogruppo Leu alla Camera, Federico Fornaro, uscendo.

Ore 22:45 - Da Taiwan 500mila dollari a Bucha per ricostruzione

Taiwan ha promesso 500.000 dollari di aiuti per Bucha. I fondi saranno utilizzati per ricostruire la città che ha subito gravi danni a causa della guerra russa. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Taiwan Joseph Wu in una videochiamata con il sindaco di Bucha Anatoliy Fedoruk, come riportato da «Kyiv Independent». «Taiwan continuerà a stare con l’Ucraina», ha detto Wu.

Ore 20:46 - Mosca: trattiamo americani come mercenari non prigionieri

Gli americani catturati in Ucraina sono «mercenari» che devono pagare il prezzo per i loro «crimini» e «non possono contare sulla protezione della Convenzione di Ginevra» sui prigionieri di guerra. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un'intervista a Msnbc, ripresa da Ria Novosti.

Ore 22:46 - Vicepremier Ucraina: Russia ha deportato 1,2 milioni di persone 240mila dei quali bambini

Secondo la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk la Russia avrebbe deportato in territorio russo 1,2 milioni di cittadini ucraini, 240mila dei quali bambini. Lo segnala il «Guardian». Più di 1500 sarebbero in carcere.

Ore 23:06 - Yellen, Usa: discutiamo di tetti al prezzo del petrolio

Gli Stati Uniti discutono con gli alleati di tetto ai prezzi del petrolio importato dalla Russia: lo ha detto la segretario al Tesoro degli Stati Uniti Jane Yellen. «Stiamo parlando di tetti al prezzo del petrolio o di un’eccezione di prezzo che rafforzerebbe le recenti restrizioni energetiche proposte da parte dell’Europa, degli Stati Uniti, del Regno Unito e di altri, che spingerebbe verso il basso il prezzo del petrolio russo e ridurrebbe i ricavi di Putin, permettendo a una maggiore offerta di petrolio di raggiungere il mercato globale», ha detto Yellen da Toronto secondo quanto riporta Reuters. «Pensiamo che una eccezione di prezzo è anche una via importante per prevenire un effetto ricaduta su Paesi in via di sviluppo a basso reddito che stanno facendo fatica con gli alti costi di cibo ed energia», ha detto il ministro delle Finanze Usa.

Ore 23:39 - Governatore Kaliningrad, Mosca convocherà ambasciatore Ue

Il ministero degli Esteri russo convocherà domani, martedì, l’ambasciatore dell’Unione europea a Mosca Markus Ederer, in merito alla decisione da parte della Lituania di bloccare parzialmente il transito delle merci verso Kaliningrad, per le sanzioni Ue. Lo ha affermato il governatore di Kaliningrad, Anton Alikhanov. «È una situazione che può essere risolta con mezzi diplomatici», ha detto alla televisione russa. «L’ambasciatore dell’Unione europea in Russia sarà convocato al ministero degli Esteri e gli verranno comunicate le condizioni», ha aggiunto.

Ore 00:25 - Governo Kiev critico verso colosso italiano Danieli

«Dopo quattro mesi di guerra su larga scala, l’italiana Danieli collabora ancora con gli stabilimenti russi, fornendo attrezzature per la produzione di sottomarini nucleari e blindature per carri armati», ha affermato oggi il Ministero della Difesa ucraino sul suo account Twitter ufficiale. «Sostenere il complesso militare russo è contrario a considerazioni legali e morali», ha affermato il ministero.

Ore 01:20 - Cremlino: la guerra? Durerà ancora a lungo

Il portavoce del Cremlino ha detto che la guerra in Ucraina durerà a lungo e Mosca non si fiderà più dell’occidente. «Sì, sarà una crisi che durerà a lungo, ma non ci fideremo più dell’occidente», ha detto Dmitry Peskov intervistato da Nbc, a quanto riporta l’agenzia russa Ria, in risposta alla domanda se la guerra durerà a lungo.

Ore 01:32 - Zelensky: Russia nervosa su status di candidati a Ue

La decisione del Consiglio Ue sullo status di Paese candidato rende la Russia «molto nervosa», secondo Volodymyr Zelenskiy. «Stiamo andando verso la decisione del Consiglio europeo, che sarà adottata venerdì», ha detto il presidente ucraino in un messaggio video. «Come ho previsto, la Russia è molto nervosa».

«Passo passo stiamo andando verso una settimana cruciale e stiamo facendo ogni giorno tutto il possibile per fare in modo che non ci siano dubbi che l’Ucraina merita la candidatura. Proviamo ogni giorno che siamo già parte dell’Europa unita, direi anche dello spazio di valori», afferma Zelensky elencando tutti i provvedimenti adottati dal parlamento di Kiev in linea con le indicazioni di Bruxelles. Zelensky ha confermato che l’esercito russo sta bombardando Kharkiv e Odessa, così come i tentativi di «un’offensiva brutale» in Donbass. L’Ucraina continua a difendere le città di Lysychansk e Sievierodonetsk. «Questa intera regione è la più difficile, lì sono le battaglie più dure».

Ore 02:07 - Medaglia Nobel russo venduta a 103 milioni di dollari

La medaglia del premio Nobel per la pace del giornalista russo Dmitry Muratov è stata battuta all'asta a New York a 103 milioni di dollari. Il ricavato andrà tutto all'Unicef per aiutare i bambini sfollati a causa della guerra in Ucraina. Muratov, insignito della medaglia d'oro nell'ottobre 2021, ha contribuito a fondare il quotidiano russo indipendente «Novaya Gazeta». Era il caporedattore della pubblicazione quando è stata chiusa a marzo a causa della repressione del Cremlino nei confronti dei giornalisti.

Ore 02:57 - Mosca: in autunno referendum su annessione di Kherson

Si svolgerà in autunno un referendum per stabilire se la regione di Kherson, nel sud dell'Ucraina, deve diventare parte della Federazione russa. Lo ha annunciato l'amministrazione filo-russa citata dall'agenzia russa Ria.

 

 

 

Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi |Il Cremlino: «La guerra sarà lunga». E minaccia la Lituania su Kaliningrad. Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 21 Giugno 2022.

Le notizie di martedì 21 giugno sulla guerra, in diretta. L'ex premier Medvedev sprezzante con l'Europa in un post su Telegram: «L'Ue potrebbe sparire prima che l'Ucraina riesca ad entrare» 

• La guerra in Ucraina è arrivata al 118esimo giorno.

• Severodonetsk sotto controllo russo, con l'eccezione della fabbrica Azot. Mosca vuole la regione di Luhansk entro fine giugno e raccoglie le forze per attaccare di nuovo Kharkiv.

• L'Europa proseguirà con gli aiuti militari a Kiev. Zelensky: «Ci servono armi moderne, grazie Italia».

• Ben Stiller in Ucraina, a Zelensky ha detto: «Sei il mio eroe».

• Il presidente Usa Joe Biden ha affermato che è «molto probabile» l'adesione dell'Ucraina nell'Unione europea. Il premier ungherese Viktor Orban sarebbe favorevole a concedere al Paese lo status di candidato Ue.

• L'ex premier Medvedev sprezzante con l'Europa in un post su Telegram: «L'Ue potrebbe sparire prima che l'Ucraina riesca ad entrare».

• La medaglia del Nobel per la pace al giornalista russo Muratov venduta all’asta per 103 milioni di dollari: andranno all’aiuto dei bimbi ucraini sfollati.

Ore 23:06 - Yellen, Usa: discutiamo di tetti al prezzo del petrolio

Gli Stati Uniti discutono con gli alleati di tetto ai prezzi del petrolio importato dalla Russia: lo ha detto la segretario al Tesoro degli Stati Uniti Jane Yellen. «Stiamo parlando di tetti al prezzo del petrolio o di un’eccezione di prezzo che rafforzerebbe le recenti restrizioni energetiche proposte da parte dell’Europa, degli Stati Uniti, del Regno Unito e di altri, che spingerebbe verso il basso il prezzo del petrolio russo e ridurrebbe i ricavi di Putin, permettendo a una maggiore offerta di petrolio di raggiungere il mercato globale», ha detto Yellen da Toronto secondo quanto riporta Reuters. «Pensiamo che una eccezione di prezzo è anche una via importante per prevenire un effetto ricaduta su Paesi in via di sviluppo a basso reddito che stanno facendo fatica con gli alti costi di cibo ed energia», ha detto il ministro delle Finanze Usa.

Ore 23:09 - Governatore Kaliningrad, Mosca convocherà ambasciatore Ue

Il ministero degli Esteri russo convocherà domani, martedì, l’ambasciatore dell’Unione europea a Mosca Markus Ederer, in merito alla decisione da parte della Lituania di bloccare parzialmente il transito delle merci verso Kaliningrad, per le sanzioni Ue. Lo ha affermato il governatore di Kaliningrad, Anton Alikhanov. «È una situazione che può essere risolta con mezzi diplomatici», ha detto alla televisione russa. «L’ambasciatore dell’Unione europea in Russia sarà convocato al ministero degli Esteri e gli verranno comunicate le condizioni», ha aggiunto.

Ore 00:25 - Governo Kiev critico verso colosso italiano Danieli

«Dopo quattro mesi di guerra su larga scala, l’italiana Danieli collabora ancora con gli stabilimenti russi, fornendo attrezzature per la produzione di sottomarini nucleari e blindature per carri armati», ha affermato oggi il Ministero della Difesa ucraino sul suo account Twitter ufficiale. «Sostenere il complesso militare russo è contrario a considerazioni legali e morali», ha affermato il ministero.

Ore 00:56 - Mosca convocherà l’ambasciatore Ue per Kaliningrad

Il ministero degli Esteri russo convocherà l’ambasciatore dell’Unione europea a Mosca, Markus Ederer, per il divieto di transito di beni sottoposti a sanzioni verso l’exclave russa di Kaliningrad. La Lituania ha vietato il transito dei beni e il governatore di Kaliningrad, Anton Alikhanov, ha dichiarato in televisione che la situazione «può essere risolta con mezzi diplomatici» e l’ambasciatore Ue sarebbe stato convocato da Mosca.

Ore 01:20 - Cremlino: la guerra? Durerà ancora a lungo

Il portavoce del Cremlino ha detto che la guerra in Ucraina durerà a lungo e Mosca non si fiderà più dell’occidente. «Sì, sarà una crisi che durerà a lungo, ma non ci fideremo più dell’occidente», ha detto Dmitry Peskov intervistato da Nbc, a quanto riporta l’agenzia russa Ria, in risposta alla domanda se la guerra durerà a lungo.

Ore 02:07 - Medaglia Nobel russo venduta a 103,5 milioni di dollari

È stata battuta all’asta per la cifra record di 103,5 milioni di dollari (circa 98,2 milioni di euro) la medaglia del premio Nobel per la pace, il russo Dmitry Muratov. Un portavoce di Heritage Auctions, che ha gestito la vendita, non ha potuto confermare l’identità dell’acquirente, ma ha affermato che l’offerta vincente è stata fatta per procura. La vendita di 103,5 milioni di dollari si traduce in 100 milioni di franchi svizzeri, suggerendo che l’acquirente proviene dall’estero. Muratov, che ha ricevuto la medaglia d’oro nell’ottobre 2021, ha contribuito a fondare il quotidiano russo indipendente «Novaya Gazeta» ed era il caporedattore della pubblicazione quando è stata chiusa a marzo a causa della repressione del Cremlino sui giornalisti e del dissenso pubblico sulla scia dell’invasione russa dell’Ucraina. Il ricavato della vendita andrà tutto all'Unicef per aiutare i bambini sfollati a causa della guerra in Ucraina.

Ore 02:57 - Mosca: in autunno referendum su annessione di Kherson

Si svolgerà in autunno un referendum per stabilire se la regione di Kherson, nel sud dell'Ucraina, deve diventare parte della Federazione russa. Lo ha annunciato l'amministrazione filo-russa citata dall'agenzia russa Ria.

Ore 07:13 - Il voto di oggi in Parlamento sulle armi in Ucraina, punto per punto

(Gianluca Mercuri) Oggi Mario Draghi farà le sue comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo di giovedì sull’Ucraina. 

Il discorso del presidente del Consiglio sarà seguito dal voto sulle risoluzioni parlamentari: sullo sfondo c’è la drammatica spaccatura nel Movimento 5 Stelle, con lo scontro tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio che complica sia il quadro politico interno sia la posizione internazionale dell’Italia. 

L’appuntamento era atteso da settimane come test sulla postura internazionale dell’Italia e sulla tenuta della maggioranza. Il timore che il vecchio asse populista e filorusso costituito all’inizio di questa legislatura da Lega e 5 Stelle si rinsaldasse per l’occasione e mettesse a repentaglio la stabilità del governo, però, è sostanzialmente venuto meno dopo il primo turno delle Amministrative: il 12 giugno entrambi i partiti — i grillini soprattutto — hanno confermato di essere in fase declinant e e tutti gli osservatori hanno convenuto che il governo ne sia uscito rafforzato. Lo sfarinamento dei grillini resta comunque una mina permanente nel percorso dell’esecutivo. Per oggi, i 5 Stelle non otterranno ciò che chiedevano, ma proveranno a salvare la faccia. 

Punto per punto: 

• Cosa chiedevano i 5 Stelle? Contrari all’invio di nuove armi all’Ucraina, volevano che ogni spedizione ulteriore fosse sottoposta al voto parlamentare. 

• Perché Draghi ha detto no? Perché il governo «non può stare sotto tutela» e perché il Parlamento ha già votato un decreto legge che autorizza eventuali nuovi invii di armi fino al 31 dicembre. Con il sì degli stessi 5 Stelle. 

• Cosa si voterà alla fine? I grillini si dovranno accontentare di un documento della maggioranza che esprima la necessita di un «coinvolgimento» del Parlamento prima degli «snodi cruciali» a livello internazionale. Ma in nessuno caso il premier accetterà di sottoporre ogni volta al voto le sue scelte. 

• Cosa dirà Draghi? Ribadirà la linea dell’Italia, che è quella condivisa con gli altri due Paesi guida dell’Unione europea, Francia e Germania. E cioè che, nonostante l’attuale indisponibilità della Russia, ogni spiraglio negoziale andrà tenuto aperto per la più rapida conclusione possibile del conflitto. Ma proprio per questo, spiegherà ancora una volta il premier, nel frattempo gli ucraini vanno sostenuti e armati perché arrivino al tavolo negoziale nel miglior modo possibile, e non travolti dagli aggressori. 

•Perché Conte si agita tanto? Anzitutto per rimediare al suo errore dello scorso anno, quando, anziché mettersi «in riserva» e aspettare una candidatura a premier per il centrosinistra, accettò la leadership di un movimento in crisi di identità e di voti. Ora ritiene che, in vista delle prossime Politiche, la strategia migliore sia ridare ai 5 Stelle un profilo più barricadero. In più, non ha mai digerito la sua defenestrazione da Palazzo Chigi a favore di Draghi. 

• Perché si scontra con Di Maio? Perché il giovane ministro degli Esteri, al contrario, si è dato un profilo sempre più istituzionale, europeista e atlantista che contraddice i suoi esordi (se ne è occupato Alessandro Trocino sulla nostra Rassegna) ma è imprescindibile per la carica che occupa e per il futuro politico cui aspira. 

• Quali sono le accuse reciproche? Di Maio dice che il movimento a trazione contiana ha perso proprio lo slancio europeista e atlantista. Conte risponde sdegnato che se il movimento ha mai avuto qualche slancio europeista e atlantista è stato proprio grazie alle sue scelte, quando era premier (il che è vero, ma è in contraddizione col suo ostruzionismo attuale). 

•Chi sta con chi? Il grosso del Movimento è con Conte. Ieri si è schierato contro Di Maio anche il presidente della Camera Roberto Fico: «Ci sentiamo arrabbiati e delusi, niente di più, niente di meno. Non c’è nessun Conte-Di Maio. L’unica cosa che c’è è, al massimo, Movimento-Di Maio». Con il leader sta anche il garante (non più) supremo Beppe Grillo, che però pare irritato dalla tentazione dei contiani di cacciare Di Maio: «Così ci biodegradiamo in tempi record». 

•Ma Di Maio che farà? L’espulsione è un atto complicato e rischioso, e i contiani preferiscono che se ne vada lui. Di certo prima o poi le strade si separeranno. Non è difficile immaginare che alle prossime elezioni Di Maio sia schierato in un universo centrista che va dal sindaco di Milano Sala a pezzi di Forza Italia. Molto più complicato è un accordo anche con gli altri centristi ultra-draghiani, Calenda e Renzi, con cui prima di istituzionalizzarsi ha scavato solchi personali troppo profondi. 

•E alla fine, le conseguenze per il governo? Sul piano concreto e immediato nulle, perché Conte sembra essersi sostanzialmente arreso. Ma in ogni caso per Massimo Franco è «un pasticcio che danneggia la proiezione internazionale dell’Italia», e che si aggraverebbe se i 5 Stelle chiedessero le dimissioni di Di Maio da ministro degli Esteri (a quel punto lui direbbe no e lascerebbe il partito, cosa che comunque farà). Di certo l’auspicio-pronostico di Putin, rispetto a convulsioni che agitassero i governi occidentali, sembra soddisfatto. 

•E gli altri partiti? Salvini, che più di tutti — con i dubbi sulle armi ucraine e con la tentata «missione di pace» a Mosca — ha riproposto l’immagine dell’Italia come «ventre molle» dell’Occidente, ora può dire che «il governo non rischia certamente per noi» e che «avere un ministro degli Esteri sconfessato dal suo partito con una guerra in corso non è il massimo». Letta sottolinea che «in questo momento dividersi sarebbe una cosa negativa»: si riferisce alla maggioranza, ma pensa con preoccupazione alla progettata alleanza con Conte, sempre più complicata.

Colloqui tra Russia e Ucraina sui corridoi per il grano in Turchia. di Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro, Paolo Foschi e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 21 Giugno 2022.

Le notizie di martedì 21 giugno sulla guerra, in diretta. L'ex premier Medvedev sprezzante con l'Europa in un post su Telegram: «L'Ue potrebbe sparire prima che l’Ucraina riesca ad entrare» 

• La guerra in Ucraina è arrivata al 118esimo giorno.

• Severodonetsk sotto controllo russo, con l'eccezione della fabbrica Azot. Mosca vuole la regione di Luhansk entro fine giugno e raccoglie le forze per attaccare di nuovo Kharkiv.

• L'Europa proseguirà con gli aiuti militari a Kiev. Zelensky: «Ci servono armi moderne, grazie Italia».

• Ben Stiller in Ucraina, a Zelensky ha detto: «Sei il mio eroe».

• Il presidente Usa Joe Biden ha affermato che è «molto probabile» l'adesione dell'Ucraina nell'Unione europea. Il premier ungherese Viktor Orban sarebbe favorevole a concedere al Paese lo status di candidato Ue.

• L'ex premier Medvedev sprezzante con l'Europa in un post su Telegram: «L'Ue potrebbe sparire prima che l'Ucraina riesca ad entrare».

• La medaglia del Nobel per la pace al giornalista russo Muratov venduta all’asta per 103 milioni di dollari: andranno all’aiuto dei bimbi ucraini sfollati.

Ore 23:06 - Yellen, Usa: discutiamo di tetti al prezzo del petrolio

Gli Stati Uniti discutono con gli alleati di tetto ai prezzi del petrolio importato dalla Russia: lo ha detto la segretario al Tesoro degli Stati Uniti Jane Yellen. «Stiamo parlando di tetti al prezzo del petrolio o di un’eccezione di prezzo che rafforzerebbe le recenti restrizioni energetiche proposte da parte dell’Europa, degli Stati Uniti, del Regno Unito e di altri, che spingerebbe verso il basso il prezzo del petrolio russo e ridurrebbe i ricavi di Putin, permettendo a una maggiore offerta di petrolio di raggiungere il mercato globale», ha detto Yellen da Toronto secondo quanto riporta Reuters. «Pensiamo che una eccezione di prezzo è anche una via importante per prevenire un effetto ricaduta su Paesi in via di sviluppo a basso reddito che stanno facendo fatica con gli alti costi di cibo ed energia», ha detto il ministro delle Finanze Usa.

Ore 23:09 - Governatore Kaliningrad, Mosca convocherà ambasciatore Ue

Il ministero degli Esteri russo convocherà domani, martedì, l’ambasciatore dell’Unione europea a Mosca Markus Ederer, in merito alla decisione da parte della Lituania di bloccare parzialmente il transito delle merci verso Kaliningrad, per le sanzioni Ue. Lo ha affermato il governatore di Kaliningrad, Anton Alikhanov. «È una situazione che può essere risolta con mezzi diplomatici», ha detto alla televisione russa. «L’ambasciatore dell’Unione europea in Russia sarà convocato al ministero degli Esteri e gli verranno comunicate le condizioni», ha aggiunto.

Ore 00:25 - Governo Kiev critico verso colosso italiano Danieli

«Dopo quattro mesi di guerra su larga scala, l’italiana Danieli collabora ancora con gli stabilimenti russi, fornendo attrezzature per la produzione di sottomarini nucleari e blindature per carri armati», ha affermato oggi il Ministero della Difesa ucraino sul suo account Twitter ufficiale. «Sostenere il complesso militare russo è contrario a considerazioni legali e morali», ha affermato il ministero.

Ore 00:56 - Mosca convocherà l’ambasciatore Ue per Kaliningrad

Il ministero degli Esteri russo convocherà l’ambasciatore dell’Unione europea a Mosca, Markus Ederer, per il divieto di transito di beni sottoposti a sanzioni verso l’exclave russa di Kaliningrad. La Lituania ha vietato il transito dei beni e il governatore di Kaliningrad, Anton Alikhanov, ha dichiarato in televisione che la situazione «può essere risolta con mezzi diplomatici» e l’ambasciatore Ue sarebbe stato convocato da Mosca.

Ore 01:20 - Cremlino: la guerra? Durerà ancora a lungo

Il portavoce del Cremlino ha detto che la guerra in Ucraina durerà a lungo e Mosca non si fiderà più dell’occidente. «Sì, sarà una crisi che durerà a lungo, ma non ci fideremo più dell’occidente», ha detto Dmitry Peskov intervistato da Nbc, a quanto riporta l’agenzia russa Ria, in risposta alla domanda se la guerra durerà a lungo.

Ore 02:07 - Medaglia Nobel russo venduta a 103,5 milioni di dollari

È stata battuta all’asta per la cifra record di 103,5 milioni di dollari (circa 98,2 milioni di euro) la medaglia del premio Nobel per la pace, il russo Dmitry Muratov. Un portavoce di Heritage Auctions, che ha gestito la vendita, non ha potuto confermare l’identità dell’acquirente, ma ha affermato che l’offerta vincente è stata fatta per procura. La vendita di 103,5 milioni di dollari si traduce in 100 milioni di franchi svizzeri, suggerendo che l’acquirente proviene dall’estero. Muratov, che ha ricevuto la medaglia d’oro nell’ottobre 2021, ha contribuito a fondare il quotidiano russo indipendente «Novaya Gazeta» ed era il caporedattore della pubblicazione quando è stata chiusa a marzo a causa della repressione del Cremlino sui giornalisti e del dissenso pubblico sulla scia dell’invasione russa dell’Ucraina. Il ricavato della vendita andrà tutto all'Unicef per aiutare i bambini sfollati a causa della guerra in Ucraina.

Ore 02:57 - Mosca: in autunno referendum su annessione di Kherson

Si svolgerà in autunno un referendum per stabilire se la regione di Kherson, nel sud dell'Ucraina, deve diventare parte della Federazione russa. Lo ha annunciato l'amministrazione filo-russa citata dall'agenzia russa Ria.

Ore 07:13 - Il voto di oggi in Parlamento sulle armi in Ucraina, punto per punto

(Gianluca Mercuri) Oggi Mario Draghi farà le sue comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo di giovedì sull’Ucraina. 

Il discorso del presidente del Consiglio sarà seguito dal voto sulle risoluzioni parlamentari: sullo sfondo c’è la drammatica spaccatura nel Movimento 5 Stelle, con lo scontro tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio che complica sia il quadro politico interno sia la posizione internazionale dell’Italia. 

L’appuntamento era atteso da settimane come test sulla postura internazionale dell’Italia e sulla tenuta della maggioranza. Il timore che il vecchio asse populista e filorusso costituito all’inizio di questa legislatura da Lega e 5 Stelle si rinsaldasse per l’occasione e mettesse a repentaglio la stabilità del governo, però, è sostanzialmente venuto meno dopo il primo turno delle Amministrative: il 12 giugno entrambi i partiti — i grillini soprattutto — hanno confermato di essere in fase declinant e e tutti gli osservatori hanno convenuto che il governo ne sia uscito rafforzato. Lo sfarinamento dei grillini resta comunque una mina permanente nel percorso dell’esecutivo. Per oggi, i 5 Stelle non otterranno ciò che chiedevano, ma proveranno a salvare la faccia. 

Punto per punto: 

• Cosa chiedevano i 5 Stelle? Contrari all’invio di nuove armi all’Ucraina, volevano che ogni spedizione ulteriore fosse sottoposta al voto parlamentare. 

• Perché Draghi ha detto no? Perché il governo «non può stare sotto tutela» e perché il Parlamento ha già votato un decreto legge che autorizza eventuali nuovi invii di armi fino al 31 dicembre. Con il sì degli stessi 5 Stelle. 

• Cosa si voterà alla fine? I grillini si dovranno accontentare di un documento della maggioranza che esprima la necessita di un «coinvolgimento» del Parlamento prima degli «snodi cruciali» a livello internazionale. Ma in nessuno caso il premier accetterà di sottoporre ogni volta al voto le sue scelte. 

• Cosa dirà Draghi? Ribadirà la linea dell’Italia, che è quella condivisa con gli altri due Paesi guida dell’Unione europea, Francia e Germania. E cioè che, nonostante l’attuale indisponibilità della Russia, ogni spiraglio negoziale andrà tenuto aperto per la più rapida conclusione possibile del conflitto. Ma proprio per questo, spiegherà ancora una volta il premier, nel frattempo gli ucraini vanno sostenuti e armati perché arrivino al tavolo negoziale nel miglior modo possibile, e non travolti dagli aggressori. 

•Perché Conte si agita tanto? Anzitutto per rimediare al suo errore dello scorso anno, quando, anziché mettersi «in riserva» e aspettare una candidatura a premier per il centrosinistra, accettò la leadership di un movimento in crisi di identità e di voti. Ora ritiene che, in vista delle prossime Politiche, la strategia migliore sia ridare ai 5 Stelle un profilo più barricadero. In più, non ha mai digerito la sua defenestrazione da Palazzo Chigi a favore di Draghi. 

• Perché si scontra con Di Maio? Perché il giovane ministro degli Esteri, al contrario, si è dato un profilo sempre più istituzionale, europeista e atlantista che contraddice i suoi esordi (se ne è occupato Alessandro Trocino sulla nostra Rassegna) ma è imprescindibile per la carica che occupa e per il futuro politico cui aspira. 

• Quali sono le accuse reciproche? Di Maio dice che il movimento a trazione contiana ha perso proprio lo slancio europeista e atlantista. Conte risponde sdegnato che se il movimento ha mai avuto qualche slancio europeista e atlantista è stato proprio grazie alle sue scelte, quando era premier (il che è vero, ma è in contraddizione col suo ostruzionismo attuale). 

•Chi sta con chi? Il grosso del Movimento è con Conte. Ieri si è schierato contro Di Maio anche il presidente della Camera Roberto Fico: «Ci sentiamo arrabbiati e delusi, niente di più, niente di meno. Non c’è nessun Conte-Di Maio. L’unica cosa che c’è è, al massimo, Movimento-Di Maio». Con il leader sta anche il garante (non più) supremo Beppe Grillo, che però pare irritato dalla tentazione dei contiani di cacciare Di Maio: «Così ci biodegradiamo in tempi record». 

•Ma Di Maio che farà? L’espulsione è un atto complicato e rischioso, e i contiani preferiscono che se ne vada lui. Di certo prima o poi le strade si separeranno. Non è difficile immaginare che alle prossime elezioni Di Maio sia schierato in un universo centrista che va dal sindaco di Milano Sala a pezzi di Forza Italia. Molto più complicato è un accordo anche con gli altri centristi ultra-draghiani, Calenda e Renzi, con cui prima di istituzionalizzarsi ha scavato solchi personali troppo profondi. 

•E alla fine, le conseguenze per il governo? Sul piano concreto e immediato nulle, perché Conte sembra essersi sostanzialmente arreso. Ma in ogni caso per Massimo Franco è «un pasticcio che danneggia la proiezione internazionale dell’Italia», e che si aggraverebbe se i 5 Stelle chiedessero le dimissioni di Di Maio da ministro degli Esteri (a quel punto lui direbbe no e lascerebbe il partito, cosa che comunque farà). Di certo l’auspicio-pronostico di Putin, rispetto a convulsioni che agitassero i governi occidentali, sembra soddisfatto. 

•E gli altri partiti? Salvini, che più di tutti — con i dubbi sulle armi ucraine e con la tentata «missione di pace» a Mosca — ha riproposto l’immagine dell’Italia come «ventre molle» dell’Occidente, ora può dire che «il governo non rischia certamente per noi» e che «avere un ministro degli Esteri sconfessato dal suo partito con una guerra in corso non è il massimo». Letta sottolinea che «in questo momento dividersi sarebbe una cosa negativa»: si riferisce alla maggioranza, ma pensa con preoccupazione alla progettata alleanza con Conte, sempre più complicata.

Ore 07:52 - L’Ucraina ha colpito una nave russa con i missili donati dall’Occidente

Il sospetto era più che fondato: ora — grazie al report quotidiano del ministero della Difesa di Londra — è una certezza. 

Le forze ucraine hanno distrutto, il 17 giugno scorso, un rimorchiatore che si stava avvicinando all’Isola dei Serpenti: e per farlo hanno utilizzato i missili Harpoon, donati dall’Occidente. 

La distruzione della nave — «ultima di una serie di imbarcazioni militari che sono state danneggiate o affondate dall’Ucraina», scrivono con malcelata soddisfazione gli 007 militari di Londra — «testimonia la difficoltà incontrata ancora dalla Russia nel tentativo di continuare l’occupazione dell’Isola dei Serpenti».

Ore 08:18 - Un altro veterano Usa ucciso nei combattimenti

Si chiamava Stephen Zabielski, aveva 52 anni, era un cittadino statunitense: ed è morto il mese scorso — il 15 maggio — combattendo in Ucraina. 

A rendere pubblica la sua storia è stato un necrologio pubblicato su The Recorder, un quotidiano locale nello Stato di New York: e a confermare la notizia, al Washington Post, è arrivato il Dipartimento di Stato. 

Secondo il quotidiano, si tratta del secondo statunitense a morire in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa. 

Zabielski, che era di New York e si era trasferito in Florida negli ultimi anni, lascia la moglie, cinque figli adottivi e un nipote. Il Dipartimento di Stato è tornato ad avvertire gli statunitensi di non recarsi in Ucraina.

Ore 08:28 - Nelle zone occupate è arrivata la tv russa

La nota è secca, la fonte apparentemente anomala, vista la materia. E invece anche questa è guerra, anche questa è la guerra in Ucraina. 

Secondo quanto riportato dall’agenzia russa Tass, il ministero della Difesa russo ha comunicato che ora la televisione russa viene trasmessa adesso nell’intera regione occupata di Kherson, nel sud dell’Ucraina, attraverso 24 canali. 

«Il collegamento della settima torre ha esteso la rete di trasmissione in tutta la regione e ha permesso di trasmettere 24 canali televisivi russi in tutto il suo territorio. Grazie al lavoro svolto dagli ingegneri militari russi, circa un milione di residenti nella regione potranno ora guardare gratuitamente Channel One, Rossiya, NTV, REN-TV, Channel Five, OTR, TVC, STS, Zvezda, Mir e altri canali russi».

Poche ore fa, l’amministrazione filo-russa della città di Kherson aveva comunicato che in autunno, nella regione, si svolgerà un referendum per stabilire se entrare o meno nella federazione russa.

Ore 08:48 - La Georgia: «Determinati a entrare nella Nato»

La domanda per avere lo status di Paese candidato all’Unione europea, per ora, non ha avuto seguito. Ma il primo ministro della Georgia si è detto oggi determinato a portare il suo Paese nella Nato — non prima di aver «risolto i problemi territoriali con la Russia». 

La Georgia si trova in una posizione particolarmente delicata, confinando con la Russia a Nord, la Turchia, l’Armenia e l’Azerbaigian a Sud. Le regioni separatiste della Ossezia del Sud e dell’Abkhazia sono riconosciute come Stati autonomi da alcuni Paesi — tra cui la Russia.

Ore 09:06 - «L’attenzione del mondo non si spenga»

«Più dura la guerra, più è difficile competere per l’attenzione di centinaia di milioni di persone in diversi Paesi. Ma farò tutto il possibile affinché l’attenzione sull’Ucraina non si affievolisca». 

Le parole di Volodymyr Zelensky - come sempre - non sono casuali. E mette i brividi pensare che abbia dovuto utilizzare un’espressione di marketing - «compere per l’attenzione» - per descrivere quello che, per il suo Paese, è una risposta a un’aggressione, e una quotidiana lotta per la resistenza e la sopravvivenza.

Zelensky ha poi detto che «le forze di invasione russe continuano a bombardare le città ucraine, il che dimostra che la Russia è un male che può essere fermato solo sul campo di battaglia», e ha aggiunto che Mosca «è molto nervosa. Ancora bombardamenti su Charkiv e Odessa, ancora tentativi di brutali azioni offensive nel Donbass. Stiamo difendendo Lysychansk e Severodonetsk. La situazione più difficile è in questa regione, dove ci sono le battaglie più dure». 

Insieme a quella per l’attenzione del mondo.

Ore 09:55 - Cosa sta succedendo a Kaliningrad, punto per punto

(Andrea Marinelli) Uno dei punti dove più alta è la tensione tra la Russia e l’Occidente, in queste ore, non è nel territorio ucraino — ma a Kaliningrad, una «exclave» russa affacciata sul Mar Baltico. 

Cosa sta succedendo? 

Punto per punto: 

Cosa è successo?

Venerdì la Lituania ha vietato il traffico ferroviario sul suo territorio di beni soggetti alle sanzioni internazionali contro la Russia, isolando l’exclave di Kaliningrad affacciata sul Mar Baltico. Ieri Mosca ha reagito avvertendo che, qualora Vilnius non dovesse eliminare il blocco, prenderà le misure necessarie per difendere i propri interessi nazionali. La questione, sostiene il governatore di Kaliningrad Anton Alikhanov «può essere risolta con mezzi diplomatici» e per questo il ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatore dell’Unione europea a Mosca Markus Ederer. 

Cos’è Kaliningrad, e dove si trova?

Kaliningrad è una exclave russa, un territorio russo separato dalla Madre Patria che si trova fra Lituania e Polonia ed è affacciato sul Mar Baltico, di cui è uno dei principali porti: insieme a quello di Baltijsk è l’unico porto russo della regione aperto tutto l’anno senza ghiacciare e qui, dal 1952, è di stanza la flotta del Baltico. Kaliningrad è il capoluogo dell’omonimo oblast, ha quasi 500 mila abitanti ed è un avamposto militare da cui Mosca può minacciare l’Europa: i missili sparati dall’exclave — anche gli Iskander a capacità nucleare — possono colpire Berlino e le principali città dell’Europa orientale. Fu annessa all’Unione Sovietica dopo la Seconda Guerra Mondiale — fino al 1946 si chiamava Königsberg ed era tedesca: vi era nato il filosofo Immanuel Kant — ed è stata ribattezzata Kaliningradin onore di Mikhail Kalinin, primo presidente del Soviet supremo ed eroe della rivoluzione russa. Durante la presidenza di Vladimir Putin l’exclave acquistò maggiore importanza strategica in risposta al percorso delle Repubbliche Baltiche e della Polonia verso l’Europa e la Nato: «Da allora, il Baltico si è trasformato nel pericoloso bacino di giochi di guerra, quelli che vanno sotto il nome di esercitazioni congiunte e che restano pacifici fino a prova contraria». 

Cosa può succedere ora?

Da mesi la televisione russa ospita appelli costanti alla creazione di un corridoio tra Kaliningrad e il resto del Paese, che sarebbe possibile solo con un attacco militare. Mosca ha da tempo rapporti tesi con la Lituania, il primo dei Paesi Baltici a staccarsi dall’Unione Sovietica nel 1990. Dopo l’inizio dell’operazione militare «speciale» di Putin in Ucraina, in Lituania si sono moltiplicate le piazze e le vie dedicate ai morti del gennaio 1991, quando le truppe sovietiche attaccarono gli edifici governativi di Vilnius per interrompere il processo di indipendenza del Paese ormai in corso. Come aveva spiegato Wolfgang Münchau lo scorso anno, «dalla storia europea abbiamo appreso quanto siano pericolosi i corridoi»: da Kaliningrad parte quello di Suwalki, lungo circa 300 chilometri, che passa in territorio polacco e unisce l’exclave alla Bielorussia di Lukashenko, fedele alleato del Cremlino. «Il corridoio», spiegava Münchau, potrebbe trasformarsi in « una serratura a doppia mandata per i Paesi Baltici. Il blocco di Suwalki rafforzerebbe il controllo del Cremlino sulla Bielorussia ed esporrebbe a ulteriori rischi la sicurezza della Polonia».

Ore 10:15 - Patrushev a Kaliningrad

A ulteriore testimonianza dell’estrema tensione su Kaliningrad, la Russia ha inviato nella regione il potentissimo segretario del Consiglio di sicurezza, Nikolai Patrushev, che oggi presiederà un summit sulla sicurezza nazionale. 

Intanto, l’ambasciatore dell’Ue in Russia, Markus Ederer, è arrivato al ministero degli Esteri a Mosca, dove era stato convocato. 

Ore 10:20 - Convocato l’ambasciatore italiano in Russia

L’ambasciatore italiano in Russia Giorgio Starace è arrivato al ministero degli Esteri di Mosca, dove è stato convocato. Il motivo della convocazione sarebbe legato alle onorificenze ritirate

Ore 11:58 - Caso Kaliningrad: Mosca annuncia «conseguenze per i lituani»

Mosca risponderà presto alla decisione di Vilnius di dichiarare il blocco dei trasporti nella regione di Kaliningrad e il popolo lituano subirà seriamente le conseguenze di queste misure: lo ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa Nikolai Patrushev in un incontro a Kaliningrad sui temi della sicurezza nazionale.

Ore 12:00 - Morto combattente spagnolo filo ucraino

Un cittadino spagnolo di 31 anni è morto in Ucraina, dove si era recato per arruolarsi nella guerra contro l’esercito russo. Lo riportano l’agenzia di stampa Efe ed altri media iberici, citando fonti del Ministero degli Esteri. L’uomo, originario dell’isola di Maiorca, avrebbe perso la vita lo scorso sabato. Non è stato specificato se sia morto in battaglia, precisa l’Efe.

Ore 12:04 - Peskov: «Pena di morte per i miliziani catturati»

Il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov è tornato a usare toni minacciosi nei confronti dei combattenti stranieri catturati dai russi: «Non possiamo escludere per loro la pena di morte». Una corte del Donbass filo russo ha già emesso una condanna alla pena capitale per tre miliziani (due cittadini britannici e uno marocchino) fatti prigionieri in combattimento. Secondo Peskov questi soldati «non sono coperti dalla convenzione di Ginevra».

Ore 12:18 - Dmitry Muratov mette all’asta la medaglia del Nobel: battuta per 103 milioni di dollari

(Marco Bruna) Un’asta durata tre settimane, cominciata e conclusa nel corso di due date simboliche: il 1° giugno, la Gionata Internazionale del Bambino, e il 20 giugno, la Giornata internazionale del rifugiato, indetta dalle Nazioni Unite. Protagonista il giornalista russo Dmitry Muratov , vincitore del premio Nobel per la Pace nel 2021, che ha messo all’asta proprio la medaglia ricevuta dal municipio di Oslo.

Ore 12:25 - La Cei ad Odessa: «Pace possibile, senza strumentalizzazioni»

A Odessa sono previsti incontri della Cei con i rappresentanti delle istituzioni, con le associazioni e con famiglie di profughi provenienti da Mykolaiv, Kherson e da altre zone colpite dal conflitto. Il 29 giugno, sulla via del ritorno, è in programma a Chisinau un incontro con Monsignor Anton Coşa, arcivescovo cattolico della Moldavia, e con la Caritas locale. La visita sarà l’occasione per consegnare aiuti umanitari, segno di vicinanza concreta, ma rappresenterà soprattutto un gesto dal forte valore simbolico ed educativo. «Senza alcuna strumentalizzazione - sottolinea monsignor Savino - vogliamo testimoniare che la pace è possibile. Dalla guerra, da ogni guerra si esce tutti sconfitti. La guerra non è mai una soluzione».

Ore 12:34 - Kiev: «I russi controllano Tochkivka, vicino a Severodonetsk»

«I russi controllano pienamente il villaggio di Tochkivka, vicino Severodonestsk, nel Lugansk», hanno dichiarato le autorità ucraine locali.

Ore 12:41 - Mosca: gli americani catturati possono essere condannati a morte. Usa: minacce Russia sono «orribili»

Il Cremlino annuncia che i due ex marine americani catturati mentre combattevano a fianco delle forze ucraine a Nord di Kharkiv - il trentanovenne Alexander John-Robert Drueke e il ventisettenne Andy Tai Ngoc Huynh - possono essere condannati a morte in quanto «mercenari».

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dice di non «poter escludere» che i due americani possano rischiare la pena capitale. «Queste sono decisioni della corte, non le commentiamo e non abbiamo il diritto di intervenire». Peskov ha tuttavia ribadito di non sapere dove siano detenuti i due cittadini americani.

«È orribile anche solo suggerire che due cittadini americani rischino la pena di morte», ha detto il coordinatore della comunicazione strategica per il Consiglio della Sicurezza nazionale, John Kirby, nel briefing alla Casa Bianca a proposito delle parole di Peskov. «È allarmante che il Cremlino faccia queste dichiarazioni sia che le pensino veramente sia che le usino per provocare Biden e gli Usa», ha sottolineato.

Ore 12:56 - La Russia limita l’accesso al sito web del Daily Telegraph

Roskomnadzor, il Servizio federale russo per la supervisione delle comunicazioni, della tecnologia dell’informazione e dei mass media, ha limitato l’accesso al sito web del quotidiano britannico Daily Telegraph su richiesta dell’Ufficio del Procuratore Generale. Il motivo è «la diffusione di false informazioni sulla conduzione di un’operazione militare speciale della Federazione Russa in Ucraina».

Ore 13:01 - Governo tedesco mette online lista armi mandate in Ucraina

Dal 21 giugno, sul sito ufficiale del governo tedesco, è disponibile una lista degli armamenti che la Germania ha fornito o fornirà all’Ucraina. Lo rende noto lo stesso esecutivo in un comunicato stampa. La lista comprende sia materiali e armi provenienti dalle scorte della Bundeswehr sia forniture dell’industria bellica tedesca resi possibili dai finanziamenti tedeschi. L’elenco segnala sia gli armamenti già spediti che quelli non ancora forniti e sarà aggiornato regolarmente.

Ore 13:03 - Putin: missile Sarmat operativo entro la fine dell’anno

«Il missile balistico intercontinentale Sarmat sarà operativo entro la fine». Lo ha annunciato il presidente russo Vladimir Putin in un incontro al Cremlino con i diplomati dell’Accademia militare russa.

Ore 13:06 - Mattarella: «Le sanzioni strumento contro chi minaccia pace e sicurezza»

«Il contesto nel quale vi trovate ad agire, fortemente interdipendente, esalta la cooperazione tra Stati contro la criminalità finanziaria ed economica e per l’affermazione dei principi propri alla comunità internazionale. Si inserisce in questo ambito l’azione espressa nella esecuzione dei provvedimenti sanzionatori verso i soggetti che minacciano la pace e la sicurezza, come intervenuto in occasione dell’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina». Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al comandante generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, in occasione del 248/mo Annuale della Fondazione.

 Ore 13:18 - Tribunale russo vieta sito web radio francese Rfi

Il tribunale distrettuale Kirovsky di San Pietroburgo ha vietato il sito web della radio francese Rfi per la diffusione di informazioni relative alla guerra in Ucraina. Lo riferisce l’agenzia di stampa russa Tass. «Le pagine con informazioni vietate sono state identificate durante un monitoraggio di internet».

Ore 13:23 - Zelensky: ora fronte ampio oltre 2.500 chilometri

Il fronte di guerra che separa russi e ucraini è ormai lungo più di 2.500 chilometri. Lo ha scritto nel suo ultimo messaggio su Telegram il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. «Abbiamo a che fare con il male assoluto. E non abbiamo altra scelta che andare avanti. Liberare il nostro intero territorio. Scacciare gli occupanti da tutte le nostre regioni. E anche se ora l’ampiezza del nostro fronte è di oltre 2 mila chilometri, sembra che l’iniziativa strategica sia ancora nostra».

Ore 13:32 - Putin: le forze militari hanno ricevuto in dotazione nuovi S-500

In un intervento di fronte ai cadetti appena diplomati, Vladimir Putin ha reso noto che le forze militari dispiegate in Ucraina hanno iniziato a ricevere in dotazione i nuovi sistemi anti missile S-500. Quanto all’Icbm Sarmat, che sarà dispiegato entro fine anno, Putin ha ricordato che «sono stati effettuati con successo test».

Ore 13:39 - Bonomi a Kiev, Confindustria pone basi ricostruzione

«Progetti congiunti volti a ricostruire l’economia del Paese, ripristinare le infrastrutture distrutte dalla guerra, attrarre investimenti e intensificare la cooperazione economica e industriale tra Italia e Ucraina». Sono i principali aspetti del Memorandum of Understanding, siglato dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, e dal vice primo ministro ucraino e ministro dell’Economia, Yulia Svyrydenko, durante la missione di Confindustria a Kiev appena conclusa, in piena adesione ai punti concordati durante la recente visita del Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, del Presidente francese Emmanuel Macron, e del Cancelliere tedesco Olaf Scholz.

«Con il governo Ucraino abbiamo sottoscritto un memorandum d’intesa che fissa i presupposti per l’impegno delle nostre filiere industriali a supporto degli sforzi in corso da parte dell’Ucraina - ha sottolineato Bonomi -. Un impegno per garantire una rapida ricostruzione dell’immenso patrimonio industriale ed edilizio distrutto dalla guerra, per contribuire al rafforzamento della volontà ucraina di difendere e ampliare il suo ruolo nel commercio da e verso l’Europa e il mondo, per assicurare e potenziare le sue catene logistiche e di fornitura. Nella nostra visione tutto ciò deve avvenire nel quadro di un partenariato sia all’interno di progetti speciali europei, sia di progetti nazionali nel rapporto diretto tra il nostro Governo e quello ucraino, sia in forma di cooperazione congiunta diretta tra imprese e filiere industriali italiane e ucraine».

Ore 13:48 - Truss: «Nuove sanzioni alla Russia fino al completo ritiro»

La Gran Bretagna è «determinata» a imporre nuove sanzioni alla Russia e continuerà a farlo «fino a quando non si ritirerà completamente dall’Ucraina». Lo ha affermato la ministra degli Esteri britannica Liz Truss, dicendo che «abbiamo intenzione di fornire più armi, imporre altre sanzioni e sostenere l’Ucraina fino a quando la Russia non abbandonerà il territorio di Kiev».

Ore 13:58 - Scholz: le sanzioni danneggiano anche noi ma sono giuste

Le sanzioni «dalla durezza senza precedenti» imposte alla Russia danneggiano anche l’economia tedesca «ma sono giuste». Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in un discorso alla Bdi, l’associazione degli industriali tedeschi. «Queste sanzioni funzionano. Sì, queste sanzioni stanno danneggiando anche noi. Danneggiano le nostre aziende ma sono corrette», ha affermato Scholz, «una cosa è chiara: continueremo a sostenere l’Ucraina, anche con armi, finché l’Ucraina avrà bisogno del nostro sostegno».

Ore 14:19 - Cos’è il missile balistico Sarmat, lanciato da Putin

(di Guido Olimpio) Satan II, o anche Sarmat, è il missile balistico che sarà operativo dalla fine dell’anno, come ha affermato oggi il presidente russo Vladimir Putin. Un’arma dalla grande potenza distruttrice, è uno dei nuovi sistemi annunciati da Vladimir Putin nel famoso discorso pronunciato il Primo marzo del 2018. Il test del missile intercontinentale — noto anche come RS 28 — non rappresenta però una sorpresa, tanto che gli Stati Uniti hanno affermato di esserne stati a conoscenza e di ritenerla «routine, non una minaccia». La prova era attesa dagli esperti proprio per l’inizio dell’anno, e ha mancato di poco la scadenza prevista. Il missile ha un raggio d’azione di 18 mila chilometri, è dotato di più testate e tra queste potrebbe esservi anche una ipersonica.

Ore 14:28 - Zelensky invita Orban a Kiev: grazie per sostegno adesione Ue

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha avuto un colloquio telefonico con il premier ungherese, Viktor Orban, che ha «ringraziato per il suo sostegno alla sovranità ucraina e per l’accoglienza degli ucraini durante la guerra». Come ha reso noto Zelensky su Twitter, nel colloquio è stato concordato «lo sviluppo della cooperazione nel settore energetico». «Sono grato per il sostegno» di Budapest a Kiev nel processo per il riconoscimento dello status di candidato membro Ue. Zelensky ha poi riferito di aver invitato Orban a Kiev.

Ore 14:31 - Restituiti a Kiev altri 35 corpi di combattenti uccisi

I corpi di 35 combattenti morti in battaglia, di cui 25 rimasti uccisi a Mariupol, sono stati restituiti dalla Russia all'Ucraina. «L'operazione è stata condotta in collaborazione con il Commissario per le persone scomparse in circostanze speciali, la Direzione principale dell'intelligence del Ministero della Difesa ucraino, il Servizio di sicurezza ucraino, lo Stato maggiore delle Forze armate ucraine e altre forze dell'ordine», ha scritto su Facebook il ministero per la Reintegrazione dei territori temporaneamente occupati, come riporta Ukrinform. I caduti saranno sepolti con tutti gli onori militari.

Ore 14:33 - Putin: orgoglioso dei nostri soldati eroi

Il presidente russo Vladimir Putin si è detto «orgoglioso» dell'azione dei suoi soldati in Ucraina. «Siamo orgogliosi che durante l'operazione militare speciale i nostri combattenti agiscano con coraggio, professionalità, come dei veri eroi», ha detto Putin durante un incontro al Cremlino con i diplomati dell'accademia militare.

Riferendosi alle sanzioni occidentali imposte alla Russia per l'intervento in Ucraina, ha detto che «saranno superate». E «di fronte a nuove minacce e rischi, svilupperemo e rafforzeremo ulteriormente le nostre forze armate».

Ore 14:43 - Mosca: distrutti hangar ucraini vicino a Odessa

«L’esercito russo, in risposta all’attacco ucraino alle piattaforme di produzione di gas nel Mar Nero, ha distrutto gli hangar contenenti velivoli ucraini presso l’aeroporto militare di Shkolny, vicino a Odessa». Lo ha affermato il portavoce del ministero della Difesa Igor Konashenkov, citato da Interfax.

Ore 15:09 - Erdogan parla con Johnson, sì a corridoio grano

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha avuto un colloquio telefonico con il premier britannico Boris Johnson. Al centro del dialogo la collaborazione nell’ambito dell’industria della Difesa, ma sopratutto il negoziato tra Russia e Ucraina per sbloccare 27 milioni di tonnellate di grano bloccato nei porti ucraini. A renderlo noto è il ministero della comunicazione di Ankara, che ha sottolineato come i due leader spingano per una soluzione nella crisi del grano, che sta causando l’aumento dei prezzi di generi alimentari e rischia di scatenare carestie nel Corno d’Africa.

La Turchia è impegnata nel ruolo di mediatore tra Russia e Ucraina e punta a trovare un accordo per il passaggio sicuro di navi cariche di grano attraverso il Mar Nero, infestato da mine vaganti dall’inizio della guerra. Nell’ultima settimana si è parlato di un tracciato che consenta il passaggio delle derrate, scortate da navi della marina turca attraverso un percorso libero da mine, che consenta di non dover sminare i porti ucraini. Un punto cruciale, considerando che Kiev è restia a bonificare le aree adiacenti i propri porti strategici. La Turchia ha proposto un vertice a Istanbul con i rappresentanti di entrambi i Paesi impegnati nel conflitto.

Ore 15:17 - Draghi: «Avanti con sostegno Ucraina, come ci ha detto Parlamento»

«Il governo italiano, insieme con i partner Ue e G7 intende continuare a sostenere l’Ucraina come questo Parlamento ci ha detto di fare». Lo ha detto il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato prima del Consiglio Ue. «Al 20 giugno sono 4569 i civili uccisi ma il numero reale potrebbe essere molto, molto più alto. A Kiev ho ribadito che l’Italia vuole l’ucraina in Europa e vuole lo status di paese candidato», ha aggiunto Draghi.

Ore 15:32 - Kiev: ricevuta dalla Germania nuova potente artiglieria

L’Ucraina ha ricevuto dalla Germania le prime unità di obici semoventi Panzerhaubitze 2000 (PzH 2000), che possono adesso essere schierati sul terreno. Lo ha annunciato il ministro della Difesa di Kiev, Oleksiy Reznikov, citato da Ukrinform, ringraziando Berlino per il suo sostegno.

Ore 15:47 - Zelensky: «Fine guerra dipende da attenzione del mondo»

«La fine della guerra e le sue circostanze dipendono dall’attenzione del mondo. È per questo che ho bisogno di alleati. Serve gente come voi». A dirlo è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in video collegamento con Cannes Lions, festival per l’industria creativa. «Credo che il potere della creatività umana sia maggiore di quello di uno stato nucleare bloccato nel passato», ha aggiunto, riferendosi alla Russia di Putin.

Ore 15:57 - «La first lady ucraina in Versilia? Niente di vero»

Olena Zelenska, la moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, non è in Versilia. Nessuna conferma all’indiscrezione secondo cui la first lady sarebbe arrivata a Forte dei Marmi (Lucca), dove la coppia sarebbe proprietaria di una villa. «Per quanto ne so io in queste voci non c’è niente di vero», dice il sindaco Bruno Marzi.

Ore 16:09 - Gli Stati Uniti confermano la morte di un altro cittadino americano

Il dipartimento di Stato americano ha confermato la morte di un secondo cittadino statunitense in Ucraina. Come riporta la Cnn, si tratta di Stephen D. Zabielski, 52 anni, ucciso a metà maggio in combattimento. «Siamo in contatto con la famiglia e abbiamo fornito tutta la possibile assistenza consolare», ha detto un portavoce del dipartimento di Stato. Secondo il necrologio dell’uomo, pubblicata da The Recorder, un quotidiano di New York, Zabielski è morto il 15 maggio mentre combatteva nel villaggio di Dorozhniank. Poche settimane fa era arrivata la notizia dell’uccisione di un altro americano, l’ex marine Willy Joseph Cancel.

Ore 16:13 - La prima nave straniera lascia il porto di Mariupol

La prima nave straniera, battente bandiera di Malta, ha lasciato il porto di Mariupol lungo il corridoio organizzato dall’esercito russo, secondo quanto riporta l’agenzia Ria Novosti. La nave è stata accompagnata da navi da guerra russe ed è diretta a Novorossijsk.

Ore 16:24 - Filorussi: a Zaporizhzhya 3mila richieste di passaporti russi

Più di tremila richieste di passaporti russi sono state ricevute dai centri di elaborazione documenti nella regione ucraina di Zaporizhzhya. Lo ha detto oggi a Interfax l’amministrazione provvisoria della regione. «Più di 7.000 persone hanno prenotato appuntamenti», ha affermato l’amministrazione. Ci sono tre centri di questo tipo nella regione: due a Melitopol e uno a Berdyansk.

Ore 16:30 - Visita a sorpresa di Garland, procuratore generale degli Stati Uniti

Il procuratore generale degli Stati Uniti, Merrick Garland, ha visitato senza preavviso l’Ucraina, dove ha incontrato il procuratore generale ucraino Iryna Venediktov. «Sono qui per continuare le nostre discussioni sulle azioni che gli Stati Uniti stanno intraprendendo per aiutare le autorità ucraine nell’accertare le responsabilità e i responsabili delle atrocità e dei crimini di guerra che il mondo intero ha visto», Garland via video al Dipartimento di Giustizia americano. «Gli Stati Uniti stanno inviando un messaggio inequivocabile: non c’è posto dove nascondersi», ha proseguito Garland, chiarendo l’impegno a perseguire «ogni strada disponibile per assicurarci che coloro che sono responsabili di queste atrocità siano ritenuti responsabili. Sono qui per esprimere il sostegno incrollabile degli Stati Uniti al popolo ucraino nel mezzo di un’invasione russa non provocata e ingiusta», ha concluso Garland.

Ore 16:39 - Colloqui Russia-Ucraina sul grano a Istanbul la prossima settimana

Colloqui tra Russia e Ucraina sui corridoi navali per il grano con la mediazione della Turchia e dell’Onu si svolgeranno la prossima settimana a Istanbul. Lo riferiscono fonti della presidenza di Ankara, citate dal quotidiano turco Milliyet. È prevista la partecipazione del leader turco Erdogan e del segretario generale Onu Guterres con l’obiettivo di sbloccare i porti «entro un mese».

Secondo quanto riferiscono i media turchi, questa settimana una delegazione militare di Ankara volerà a Mosca per discutere i dettagli tecnici e la logistica dell’operazione. È necessario infatti delineare un tracciato che consenta a 40 tonnellate di grano di evitare le mine che infestano il Mar Nero e proteggono i porti ucraini dall’inizio del conflitto. Un punto cruciale, considerando che l’accordo è stato finora bloccato dalla volontà di Kiev di non bonificare le aree adiacenti i propri porti strategici per paura di attacchi da parte dei russi, in particolare ad Odessa.

Dalla riunione della prossima settimana ci si attende l’accordo tra Kiev e Mosca cui Ankara sta lavorando da più di un mese con la collaborazione delle Nazioni Unite. Obiettivo è far passare attraverso gli stretti di Bosforo e Dardanelli controllati dalla Turchia tra le 35 e le 40 tonnellate di grano in 6-8 mesi. Nella tarda serata di ieri il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto un colloquio con il Segretraio Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.

Ore 16:45 - Il premier Lussemburgo a Kiev, incontro con Zelensky

Il premier del Lussemburgo, Xavier Bettel, è in visita a Kiev dove ha incontrato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. In un video postato sul suo canale Telegram, Zelensky gli dà il benvenuto e lo ringrazia per «la visita importante». «Essere in Ucraina ora e a fianco dell’Ucraina significa essere dal lato positivo della storia», ha scritto Zelensky.

Ore 16:46 - Kiev: attacco a isola Serpenti con significative perdite per i russi

Le forze armate ucraine hanno annunciato di avere attaccato la strategica isola dei Serpenti, nel Mar Nero, e di aver inflitto «significative perdite» ai russi. «Un attacco concentrato è stato compiuto contro l’isola dei Serpenti, utilizzando diverse forze e mezzi di distruzione», ha scritto su Facebook il comando operativo meridionale ucraino. Il post, rilanciato da Ukrinform, specifica che «l’operazione militare continua e che serve silenzio sulle operazioni sino a quando sarà finita». Catturata dai russi all’inizio dell’invasione, l’isola è stata fortificata dalle forze di Mosca e riveste particolare importanza strategica per il controllo della navigazione nel mar Nero. Ma si tratta anche di un luogo dal valore simbolico, legato alla risposta sprezzante dei soldati ucraini che si erano rifiutati di arrendersi ai russi.

Ore 17:01 - Missili e piattaforme per l’estrazione del gas: riprende la battaglia del Mar Nero

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Lo scambio di colpi al largo della Crimea riporta l’attenzione sul Mar Nero. Lunedì gli ucraini hanno colpito tre piattaforme per l’estrazione del gas in mare aperto, fra la Crimea, Odessa e l’Isola dei Serpenti: le tre torri di Boyko prendono il nome dal ministro dell’Energia che ne aveva avvallato l’acquisto nel 2011/12, ma i russi ne hanno preso il controllo dopo l’annessione militare della penisola nel 2014 e, secondo Kiev, erano ora utilizzate per ricognizioni militari.

Ore 17:59 - Il sindaco Bergamo a Bucha: «Ricostruiremo gli asili»

Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ha raggiunto oggi la città di Bucha, dove ha incontrato il sindaco della città ucraina Fedoruk, con il quale ha potuto visitare la città devastata dalla prima fase del conflitto con la Russia e stringere un gemellaggio tra le due città. Lo rende noto il Comune di Bergamo.

Il sindaco di Bergamo, accompagnato da Maurizio Carrara, presidente onorario di Cesvi, e dal sindaco Fedoruk, ha anche visitato la chiesa di Sant’Andrea Apostolo: tra la chiesa e il giardino circostante sono state sepolte gran parte delle 460 vittime civili di Bucha e, solo lo scorso 11 marzo, nel terreno intorno alla chiesa sono stati inumati i corpi di 116 persone, tra i quali 30 donne e 2 bambini. «Questa visita - ha spiegato Gori - ha il primo obiettivo di portare a Bucha la solidarietà e l’abbraccio di Bergamo e dei suoi cittadini, ma vogliamo anche capire cosa possiamo fare per aiutare concretamente Bucha nella sua ripartenza. Desideriamo impegnarci, insieme a Cesvi, a sistemare i 14 asili della città, tre dei quali, tra cui anche l’asilo arcobaleno che ho visitato questa mattina, richiedono d’essere interamente ricostruiti».

Ore 18:15 - Telefono rosso Mosca-Kiev-Ankara su corridoi grano

Una linea di comunicazione d’emergenza è stata creata tra i ministeri della Difesa di Russia, Ucraina e Turchia per discutere della gestione dei corridoi navali per le esportazioni di grano dai porti ucraini. I rappresentanti che gestiranno questo canale verranno individuati tra i ranghi delle rispettive forze armate al livello di generali. Lo ha riferito la tv statale turca Trt. 

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che il presidente russo Putin non parteciperà all’incontro. In precedenza Cnn Turchia e i media turchi hanno riferito che la prossima settimana a Istanbul si terrà un vertice tra Mosca, Kiev, Ankara e l’Onu sul grano, anticipato dalla visita di una delegazione del ministero della Difesa turco in Russia.

Ore 18:25 - Kiev rivendica raid contro piattaforme di trivellazione russe

L’Ucraina ha rivendicato i raid compiuti nelle scorse ore contro piattaforme russe per le trivellazioni nel mar Nero, affermando di aver colpito «installazioni» militari di Mosca. Ieri la Russia aveva denunciato un attacco a una piattaforma che avrebbe provocato almeno 3 feriti e 7 dispersi, mentre quasi cento persone sono state evacuate.

Ore 18:49 - Ok Senato a risoluzione maggioranza: 219 sì

È stata approvata con 219 favorevoli, 20 contrari e 22 astenuti la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio nell’aula del Senato, in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno. Subito dopo, in aula c’è stato un applauso. L’assemblea non ha approvato le altre quattro risoluzioni, a firma Crucioli, Fattori, Paragone e Ciriani, sulle quali il governo aveva espresso parere negativo. Il Senato ha anche respinto, con voto per alzata di mano, la proposta del senatore di FdI Ciriani di votare la sua risoluzione in parti separate.

Ore 18:51 - Zelensky firma ratifica convenzione Istanbul

Il presidente ucraino Zelensky ha firmato la legge di ratifica della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, dopo l’approvazione ieri da parte della Verkhovna Rada, il Parlamento di Kiev. Un passo che rappresenta una delle condizioni per concedere all’Ucraina lo status di candidato all’adesione all’Ue.

Ore 18:54 - Il patriarca Kirill visita i soldati russi feriti

Il patriarca di Mosca Kirill ha visitato i soldati russi feriti durante i combattimenti in Ucraina presso il Centro nazionale di ricerca medica per le alte tecnologie mediche della clinica militare centrale del ministero della Difesa russo intitolato ad A.A. Vishnevsky a Krasnogorsk, nella regione di Mosca.

Ore 19:19 - Casa Bianca, americani non devono andare a combattere

«Andare a combattere in Ucraina non è il modo per aiutare il Paese». Lo ha detto il coordinatore della comunicazione strategica per il Consiglio della Sicurezza nazionale, John Kirby, nel briefing della Casa Bianca a proposito della notizia che un secondo americano è rimasto ucciso in combattimento. «Ci sono altri modi per dare il proprio contributo», ha sottolineato Kirby.

Ore 19:20 - Arcivescovo Kiev: «Proteggiamo valori europei da distruzione invasione»

«La passata notte, così come la giornata di ieri, sono state molto agitate per l’Ucraina. Di nuovo, molte persone sono morte, molti dei nostri militari hanno dato la loro vita per la patria. I combattimenti più aspri sono in corso nella regione ucraina di Luhansk, intorno alle città di Severodonetsk e Lysychansk. Secondo le notizie che abbiamo sentito questa mattina, in quelle zone il nemico sta avanzando e vi concentra una grande forza militare». Lo fa sapere l’arcivescovo di Kiev nel 118esimo giorno di guerra in Ucraina. «Allo stesso modo, - spiega Shevchuk- in diverse parti del nostro paese, sono state nuovamente bombardate le grandi città della nostra patria. In particolare, preghiamo e ci preoccupiamo per la Kharkiv ucraina, dove, infatti, in questi giorni si è visto un certo aumento dei bombardamenti, dove le tensioni crescono e il nemico sta cercando di impedire all’esercito ucraino di raggiungere il confine di stato ucraino. Si sta combattendo nel sud della nostra patria e questa mattina, mentre la gente si stava appena svegliando, i missili russi hanno colpito di nuovo questa pacifica città». Ma «l’Ucraina resiste. L’Ucraina lotta. L’Ucraina difende la sua dignità. Difende la sua indipendenza. L’Ucraina protegge l’Europa con la forza del suo spirito e delle sue armi. Protegge i valori europei dal disprezzo, dalla distruzione dell’invasione che ancora oggi porta morte e rovina alla nostra terra».

Ore 19:51 - Kiev, sale a 15 morti il bilancio degli attacchi a Kharkiv

Sale a 15 morti il bilancio degli attacchi delle forze russe nella regione di Kharkiv nel nordest dell’Ucraina. Lo ha reso noto il governatore della regione.

Ore 20:20 - Domiciliari a ex capo del battaglione del Donbass

La Corte d’Appello di Kiev ha rilasciato Semen Semenchenko, un ex deputato ed ex capo del battaglione dei volontari del Donbass, da un centro di detenzione e lo ha posto agli arresti domiciliari. Il capo della direzione principale dell’intelligence Kyrylo Budanov ha chiesto il suo rilascio per mandarlo al fronte. Semenchenko è stato accusato di aver creato una compagnia militare privata illegale e ritiene che il suo caso sia motivato politicamente. Lo riporta Kyiv Independent.

Ore 20:22 - Kiev, con status Ue addio ambiguità, non siamo mondo russo

«Ho parlato con Josep Borrell in vista dello storico vertice Ue di questa settimana. Lo status di candidato dell’Ucraina all’adesione traccerà una linea di demarcazione dopo decenni di ambiguità e la fisserà nella pietra: l’Ucraina è Europa, non fa parte del “mondo russo”. Grazie all’alto rappresentante per aver sostenuto l’Ucraina nel nostro percorso». Così su Twitter il ministro degli Esteri Ucraino Dmytro Kuleba.

Ore 20:36 - Usa, «Il nostro impegno per la Lituania è blindato»

«La Lituania è un membro della Nato e gli Usa sono al suo fianco. Il nostro sostegno è blindato». Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, in un briefing con la stampa a proposito delle minacce di Mosca alla Lituania. «Sin dall’inizio dell’ingiustificata invasione russa dell’Ucraina abbiamo sottolineato l’importanza dell’articolo 5 della Nato, è il fondamento dell’Alleanza di cui la Lituania è membro», ha ribadito.

Mosca stamani ha annunciato ritorsioni contro il governo di Vilnius nel caso questi non elimini il blocco dei trasporti nella regione di Kaliningrad, enclave russa sul Baltico istituito venerdì. Lo scopo, chiudere il traffico ferroviario sul territorio lituano di beni soggetti alle sanzioni internazionali contro la Russia. Ma stamani il segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa Nikolai Patrushev in un incontro a Kaliningrad sui temi della sicurezza nazionale ha parlato di misure per difendere i propri interessi nazionali.

Ore 00:40 - Biden: non vedo fratture nell’alleanza occidentale

Joe Biden ha detto di «non temere fratture» nell’alleanza occidentale che sta sostenendo l’Ucraina contro la Russia. «Ma - ha aggiunto - penso che a un certo punto diventerà un gioco di attesa» tra «quello che i russi possono sostenere e quello che l’Europa sarà preparata a sostenere. È ciò di cui parleremo in Spagna», ha concluso il presidente Usa, riferendosi al vertice Nato di fine mese a Madrid.

Ore 00:43 - L’esercito russa conquista alcuni villaggi nell’est dell’Ucraina

L’esercito russo ha ottenuto dei successi nell’est dell’Ucraina. Lo ha reso noto lo stato maggiore di Kiev, secondo quanto riportano i media locali, spiegando che le truppe di invasione hanno conquistato i villaggi di Pidlisne e Myrna Dolyna nel sud-ovest della città di Severodonetsk ed hanno ottenuto «successi parziali» vicino all’insediamento di Hirske nell’oblast di Luhansk. All’inizio della giornata Kiev aveva annunciato la resa del villaggio di Toshkivka, sulla linea del fronte orientale. La situazione è comunque difficile da decifrare, come spiegato nel consueto punto militare di Andrea Marinelli e Guido Olimpio.

Ore 00:47 - Zelensky: Ue approvi subito il settimo pacchetto di sanzioni contro la Russia

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel consueto video-messaggio al termine della giornata, ha affermato che il settimo pacchetto di sanzioni dell’Ue contro la Russia deve essere approvato il prima possibile. «In tutti i negoziati con i partner stranieri, sottolineo costantemente che il settimo pacchetto di sanzioni dell’Ue è necessario il prima possibile. La Russia deve sentire la crescente pressione per la guerra e la sua aggressiva politica anti-europea», ha affermato il leader ucraino, ricordando le nuove minacce russe alla Lituania e le pressioni energetiche su alcuni paesi europei con il taglio delle forniture di gas. Secondo alcuni media internazionali l’Ue sta valutando l’imposizione di sanzioni sull’oro russo come parte del prossimo pacchetto di misure restrittive contro Mosca.

Ore 02:15 - Aereo Su25 precipita in Russia durante volo di addestramento

Un aereo russo Su-25 si è schiantato «durante un volo di addestramento pianificato» nell’Oblast’ di Rostov, in Russia. Lo riferisce l’agenzia di stampa RIA Novosti.

Ore 02:18 - Le due grandi battaglie in corso: nel Donbass e nel sud

Il presidente Volodymyr Zelensky non si è mai allontanato da Kiev nella prima fase della guerra, ma dalla fine di maggio ha cominciato a visitare le truppe vicino al fronte per portare un messaggio di incoraggiamento alla resistenza e, al tempo stesso, mostrare al nemico che le aree erano abbastanza sicure da permettere un suo viaggio. Dopo la prima visita del 29 maggio a Kharkiv, dove la resistenza aveva appena respinto l’offensiva russa nel nordest, sabato il leader ucraino si è portato sul fronte meridionale, facendo tappa a Odessa e Mykolaiv, porto fluviale strategico che i russi non sono riusciti a conquistare nonostante un lungo assedio. «Non lasceremo il sud a nessuno», ha garantito domenica Zelensky. È un segnale delle priorità di Kiev, che da un lato si difende a est, dall’altro contrattacca a sud provando a sfruttare la minore presenza dell’Armata, distratta dalla grande battaglia del Donbass, diventato l’obiettivo principale di Vladimir Putin. I russi stanno ottenendo però soltanto guadagni marginali nel settore orientale, mentre gli ucraini nelle ultime settimane stanno conducendo contrattacchi in quello meridionale, cercando di riprendere il territorio che l’Armata aveva conquistato all’inizio del conflitto.

Ore 02:20 - Kaliningrad: ecco perché l’exclave russa è così importante

Venerdì la Lituania ha vietato il traffico ferroviario sul suo territorio di beni soggetti alle sanzioni internazionali contro la Russia, isolando l’exclave di Kaliningrad affacciata sul Mar Baltico. Ieri Mosca ha reagito avvertendo che, qualora Vilnius non dovesse eliminare il blocco, prenderà le misure necessarie per difendere i propri interessi nazionali. La questione, sostiene il governatore di Kaliningrad Anton Alikhanov «può essere risolta con mezzi diplomatici» e per questo il ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatore dell’Unione europea a Mosca Markus Ederer. Kaliningrad è una exclave russa, un territorio russo separato dalla Madre Patria che si trova fra Lituania e Polonia ed è affacciato sul Mar Baltico, di cui è uno dei principali porti: insieme a quello di Baltijsk è l’unico porto russo della regione aperto tutto l’anno senza ghiacciare e qui, dal 1952, è di stanza la flotta del Baltico. Kaliningrad è il capoluogo dell’omonimo oblast, ha quasi 500 mila abitanti ed è un avamposto militare da cui Mosca può minacciare l’Europa.

Ore 03:14 - Kiev rivendica attacchi portati avanti con successo nell’est e nel sud

L’aeronautica militare ucraina ha riferito di aver distrutto due depositi di munizioni russi, due veicoli aerei senza pilota, 10 veicoli blindati e un missile il 21 giugno negli oblast di Donetsk. Lo rende noto Kyiv Independent. Nel sud le truppe di Kiev invece avrebbero distrutto due obici semoventi, un trattore di artiglieria, una stazione per la guerra elettronica, un deposito di munizioni e cinque veicoli corazzati e militari, uccidendo 49 soldati russi.

Kaliningrad: Mosca minaccia la Lituania. Usa: difenderemo gli alleati. Lorenzo Cremonesi, Marco Imarisio, Andrea Nicastro e Paolo Foschi su Il Corriere della Sera il 22 Giugno 2022.

Le notizie di mercoledì 22 giugno sulla guerra, in diretta: le truppe russe avanzano nel Donbass, l’esercito ucraino tenta la controffensiva nel sud 

• La guerra in Ucraina è arrivata al 119esimo giorno.

• La tensione è altissima nell’area baltica, dopo che la Lituania ha bloccato il trasporto delle merci dirette verso l’exclave russa di Kaliningrad. Mosca minaccia ritorsioni, la Nato si dice pronta a difendere la Lituania.

• Putin ha avvertito che il supermissile Sarmat sarà operativo entro l’anno.

.• Le forze armate ucraine hanno annunciato di avere attaccato la strategica Isola dei Serpenti, nel Mar Nero, causando «significative perdite» ai russi.

• I russi avanzano lentamente nell’est, mentre le truppe ucraine tentano la controffensiva nel sud.

• Draghi ha superato la prova del voto al Senato sull’Ucraina.

• La prossima settimana si terranno a Istanbul i colloqui tra Russia e Ucraina sui corridoi navali per il grano con la mediazione della Turchia e dell’Onu

• Non scatta per ora in Italia lo stato d’allarme sul gas: «Monitoraggio già alto».

Ore 05:48 - Zelensky: Ue approvi subito il settimo pacchetto di sanzioni contro la Russia

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel consueto video-messaggio al termine della giornata, ha affermato che il settimo pacchetto di sanzioni dell’Ue contro la Russia deve essere approvato il prima possibile. «In tutti i negoziati con i partner stranieri, sottolineo costantemente che il settimo pacchetto di sanzioni dell’Ue è necessario il prima possibile. La Russia deve sentire la crescente pressione per la guerra e la sua aggressiva politica anti-europea», ha affermato il leader ucraino, ricordando le nuove minacce russe alla Lituania e le pressioni energetiche su alcuni paesi europei con il taglio delle forniture di gas. Secondo alcuni media internazionali l’Ue sta valutando l’imposizione di sanzioni sull’oro russo come parte del prossimo pacchetto di misure restrittive contro Mosca.

Ore 05:50 - Aereo Su25 precipita in Russia durante volo di addestramento

Un aereo russo Su-25 si è schiantato «durante un volo di addestramento pianificato» nell’Oblast’ di Rostov, in Russia. Lo riferisce l’agenzia di stampa RIA Novosti.

Ore 05:55 - Usa: «Il sostegno alla Lituania è blindato»

Joe Biden ha detto di «non temere fratture» nell’alleanza occidentale che sta sostenendo l’Ucraina contro la Russia. «Ma - ha aggiunto - penso che a un certo punto diventerà un gioco di attesa» tra «quello che i russi possono sostenere e quello che l’Europa sarà preparata a sostenere. È ciò di cui parleremo in Spagna», ha concluso il presidente Usa, riferendosi al vertice Nato di fine mese a Madrid. «La Lituania è un membro della Nato e gli Usa sono al suo fianco. Il nostro sostegno è blindato» ha invece precisato il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, in un briefing con la stampa a proposito delle minacce di Mosca alla Lituania. «Sin dall’inizio dell’ingiustificata invasione russa dell’Ucraina abbiamo sottolineato l’importanza dell’articolo 5 della Nato, è il fondamento dell’Alleanza di cui la Lituania è membro», ha ribadito.

Ore 06:11 - L’esercito russa conquista alcuni villaggi nell’est dell’Ucraina

L’esercito russo ha ottenuto dei successi nell’est dell’Ucraina. Lo ha reso noto lo stato maggiore di Kiev, secondo quanto riportano i media locali, spiegando che le truppe di invasione hanno conquistato i villaggi di Pidlisne e Myrna Dolyna nel sud-ovest della città di Severodonetsk ed hanno ottenuto «successi parziali» vicino all’insediamento di Hirske nell’oblast di Luhansk. All’inizio della giornata Kiev aveva annunciato la resa del villaggio di Toshkivka, sulla linea del fronte orientale. La situazione è comunque difficile da decifrare, come spiegato nel consueto punto militare di Andrea Marinelli e Guido Olimpio.

Ore 06:12 - Kaliningrad: ecco perché l’exclave russa è così importante

Venerdì la Lituania ha vietato il traffico ferroviario sul suo territorio di beni soggetti alle sanzioni internazionali contro la Russia, isolando l’exclave di Kaliningrad affacciata sul Mar Baltico. Ieri Mosca ha reagito avvertendo che, qualora Vilnius non dovesse eliminare il blocco, prenderà le misure necessarie per difendere i propri interessi nazionali. La questione, sostiene il governatore di Kaliningrad Anton Alikhanov «può essere risolta con mezzi diplomatici» e per questo il ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatore dell’Unione europea a Mosca Markus Ederer. Kaliningrad è una exclave russa, un territorio russo separato dalla Madre Patria che si trova fra Lituania e Polonia ed è affacciato sul Mar Baltico, di cui è uno dei principali porti: insieme a quello di Baltijsk è l’unico porto russo della regione aperto tutto l’anno senza ghiacciare e qui, dal 1952, è di stanza la flotta del Baltico. Kaliningrad è il capoluogo dell’omonimo oblast, ha quasi 500 mila abitanti ed è un avamposto militare da cui Mosca può minacciare l’Europa.

Ore 06:12 - Le due grandi battaglie in corso: nel Donbass e nel sud

Il presidente Volodymyr Zelensky non si è mai allontanato da Kiev nella prima fase della guerra, ma dalla fine di maggio ha cominciato a visitare le truppe vicino al fronte per portare un messaggio di incoraggiamento alla resistenza e, al tempo stesso, mostrare al nemico che le aree erano abbastanza sicure da permettere un suo viaggio. Dopo la prima visita del 29 maggio a Kharkiv, dove la resistenza aveva appena respinto l’offensiva russa nel nordest, sabato il leader ucraino si è portato sul fronte meridionale, facendo tappa a Odessa e Mykolaiv, porto fluviale strategico che i russi non sono riusciti a conquistare nonostante un lungo assedio. «Non lasceremo il sud a nessuno», ha garantito domenica Zelensky. È un segnale delle priorità di Kiev, che da un lato si difende a est, dall’altro contrattacca a sud provando a sfruttare la minore presenza dell’Armata, distratta dalla grande battaglia del Donbass, diventato l’obiettivo principale di Vladimir Putin. I russi stanno ottenendo però soltanto guadagni marginali nel settore orientale, mentre gli ucraini nelle ultime settimane stanno conducendo contrattacchi in quello meridionale, cercando di riprendere il territorio che l’Armata aveva conquistato all’inizio del conflitto.

Ore 06:16 - Kiev: negli attacchi del sud uccisi 49 soldati russi

L’aeronautica militare ucraina ha riferito di aver distrutto due depositi di munizioni russi, due veicoli aerei senza pilota, 10 veicoli blindati e un missile il 21 giugno negli oblast di Donetsk. Lo rende noto Kyiv Independent. Nel sud le truppe di Kiev invece avrebbero distrutto due obici semoventi, un trattore di artiglieria, una stazione per la guerra elettronica, un deposito di munizioni e cinque veicoli corazzati e militari, uccidendo 49 soldati russi

Ore 06:20 - Putin e il super missile «pronto entro l’anno»

Sarà operativo entro la fine di quest’anno, il super missile balistico intercontinentale Sarmat, l’arma più sofisticata e temuta dell’arsenale del Cremlino. Lo ha annunciato Vladimir Putin in persona, parlando ai giovani diplomati delle accademie militari della Russia. «Non c’è dubbio che saremo ancora più forti», ha detto il presidente russo, attingendo ancora una volta alla sua grammatica di riferimento: «Di fronte alle nuove minacce e rischi, svilupperemo e rafforzeremo le nostre forze armate, alla luce delle lezioni dei moderni conflitti».

Ore 06:59 - Kiev: forze armate russe cercano di rilanciare l’offensiva su Slovyansk

Le forze armate russe «stanno cercando di riprendere l’offensiva su Slovyansk». Lo ha annunciato su Facebook lo stato maggiore delle forze armate ucraine. Lo riporta Unian. «Gli occupanti stanno effettuando un fuoco sistematico per creare le condizioni per la ripresa dell’offensiva sulla città di Slovyansk. Stanno effettuando operazioni di assalto», viene spiegato. Nella regione di Kharkiv invece «il nemico sta conducendo una ricognizione aerea per identificare le posizioni delle nostre truppe. L’aggressore ha effettuato intensi bombardamenti di artiglieria delle posizioni ucraine vicino a Kharkiv, Staryi Saltov, Rubizhne e Chepil».

Ore 07:01 - Fiamme Gialle, congelati beni per 1,7 miliardi a cittadini russi

Fino al 31 maggio scorso la Guardia di finanza ha `congelato´ beni riconducibili a 14 cittadini russi per un valore complessivo di oltre 1,7 miliardi di euro: fabbricati, auto, imbarcazioni, aerei, terreni e quote societarie. Lo rendono noto le stesse Fiamme gialle in coincidenza del 248esimo anniversario di fondazione del Corpo. A partire dal 23 febbraio scorso, in conseguenza della crisi russo-ucraina e della conseguente escalation militare, la Guardia di finanza, membro del Comitato di sicurezza finanziaria, ha avviato mirati accertamenti economico-patrimoniali sugli individui e sulle entità `listate´ nei provvedimenti restrittivi emanati dall’Unione europea. Le verifiche hanno riguardato «oltre 1.100 soggetti che hanno contribuito a compromettere o minacciare l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina».

Da Königsberg a Kaliningrad, la storia dell'exclave russa nei Baltici. La Repubblica il 21 Giugno 2022.

La storia di questo territorio schiacciato e isolato tra Lituania e Polonia, lontano dalla Russia, di cui è parte, è relativamente recente. Per lungo tempo la regione di Kaliningrad è stata abitata da tedeschi, era parte della Prussia e il capoluogo si chiamava Königsberg: lì è nato e ha vissuto il filosofo Immanuel Kant nel Settecento. Ma tutto è cambiato sul finire della seconda Guerra Mondiale, il territorio è stato annesso all'Urss, ha cambiato nome e la popolazione è stata sostituita. Durante la guerra fredda Kaliningrad è stata un avamposto strategico sul Mar Baltico e ancora oggi rappresenta un'importante arma di pressione russa nei confronti della Nato e dell'Europa a causa dell'elevato tasso di militarizzazione del territorio. A cura di Sofia Gadici

Domenico Quirico per “la Stampa” il 23 giugno 2022.  

Kaliningrad, eccola pronta la Danzica di Putin. Se l'autocrate di Mosca scatenerà la Terza guerra mondiale il pretesto lo troverà qui, non nel Donbass o in Crimea. In questo frammento di seconda guerra mondiale, in quella che era la Koenigsberg di Kant e degli splendori dell'impero guglielmino. Nel genocidio toponomastico russo è stata intitolata a un eroe della rivoluzione d'Ottobre e zelante servitore dei tempi staliniani, diventando per i lunghi anni della guerra fredda una città proibita perché afflitta da basi navali e stabilimenti della industria militare, poi tagliata fuori da chilometri di Lituania e di Polonia.

Il nome bolscevico è rimasto, perché questa città è per sempre Unione Sovietica. Ora una malaccorta, sciagurata decisione del governo di Vilnius (ma è possibile che sia soltanto sua, che abbia osato da sola?) ha bloccato il collegamento e l'ha isolata da Mosca offrendo un pretesto perfetto a Putin. Come la città baltica tagliata fuori dalle scempiaggini della pace di Versailles la offrì all'ennesimo, e quella volta fatale bluff di Hitler. Con le parole con cui Marx e Engels iniziarono «Il manifesto dei comunisti» si può mormorare «uno spettro si aggira per l'Europa».

Dal corridoio di Danzica al corridoio di Kaliningrad: così nascono le guerre.

Sono stato a Kaliningrad nel 1998, un terribile, denso oceano da cui nessuno poteva tirarti fuori. La tomba di Kant era sempre lì, appoggiata alla cattedrale trecentesca ancora sventrata dalle bombe della Seconda guerra mondiale e dal furioso assedio dell'Armata rossa. Accanto c'era l'ex palazzo dei Soviet, un mostro cadente e arrugginito a cui i genieri russi fecero spazio con tonnellate di esplosivo necessarie per sventrare il palazzo reale. Era costato otto miliardi e settecento milioni di rubli degli Anni Sessanta, ma non è mai stato completato. Anche se le brochures dell'Inturist lo esaltavano come «un miracolo del cubismo sovietico».

Simboli e segni di una storia infausta: perché Kaliningrad è fisicamente una delle eredità maligne della seconda guerra mondiale e del disastro dell'Ottantanove sovietico. Era in quella tarda età eltsiniana che si preparava a scivolare in quella di Putin, al volgere del millennio, un monumento al disfacimento economico, politico, sociale, la prova di quanto male in termini di avidità e scempiaggine avevano lasciato i dieci anni di economia in caduta libera. Tutto si rarefaceva, appassiva, cadeva a brandelli.

Nulla era russo qui. Nessuna memoria, eredità, mitologia. decine di migliaia di tedeschi che abitavano in città fuggirono quando le truppe sovietiche cancellarono quella che si chiamava la Prussia orientale. Fuggirono su navi stipate all'inverosimile, in un esodo infernale, braccati dalle cannonate. Stalin realizzò uno dei suoi capolavori nelle manipolazioni da autocrate, vi trapiantò 300 mila russi, contadini prelevati con tartara disinvoltura nelle zone più devastate dalla guerra. Che occuparono case, terreni, negozi, fattorie.

Quando la attraversai lunghe file di anziani tedeschi sbarcavano all'aeroporto e su autobus rantolanti come il comunismo che li aveva costruiti, visitavano la città, la loro città. Erano i tedeschi che, bambini, erano fuggiti su quelle navi disperate e ora, annientata l'Urss, tornavano per un patetico, straziante turismo della nostalgia. Cercavano le vecchie case sciupate dall'incuria, portavano regalini ai loro nuovi padroni per invogliarli a farli entrare per qualche minuto nelle stanze di quello che un tempo era stato loro.

Correvano voci incontrollate, allora, che la ricca Germania, approfittando della bancarotta russa, avesse intenzione di comprare la città, ribattezzarla di nuovo Koenisberg e ricostruirla come era a colpi di marchi, trasferendovi in un gioioso e capitalistico contrappasso, i tedeschi del Volga che Stalin nella sua geografia delle deportazioni aveva spedito in Asia centrale.

Non era forse un segnale che il cancelliere Kohl avesse regalato alla città coloratissimi cestini per la raccolta differenziata dei rifiuti? Dopo poco sparirono e finirono bruciati nella consolidata abitudine russa di dar fuoco alla immondizia. Di quel baratto non si parlò più anche perché stavano arrivando i tempi ruvidi della rivincita putiniana.

Nelle pietose bugie del termidoro eltisniano Kaliningrad doveva diventare la Hong Kong russa, una sorta di zona economica speciale. Invece fu il cuore della sua miseria. Il cinquanta per cento della popolazione era senza lavoro, migliaia di prostitute fameliche presidiavano le strade ad ogni ora del giorno e della notte e le statistiche dell'Aids ponevano la città su soglie africane. Anche metà della flotta del Baltico risultava sieropositiva. I colleghi di Putin nel nuovo Kgb parlavano, ovviamente, di un perfido attentato batteriologico dell'Occidente alla purezza sessuale russa.

Esisteva una sola economia, quella illegale in mano alle mafie, che almeno quella, funzionava benissimo. Enormi depositi di auto raccoglievano quelle rubate in mezza Europa. Metà dell'ambra, per cui questa zona del Baltico era celebre già al tempo dei vareghi, spariva dalle statistiche venduta di contrabbando in Polonia e in occidente, come la vodka e i generi alimentari approfittando della assenza di dazi. Si mormorava di un movimento indipendentista disgustato dalla indifferenza della remota capitale proprio per una terra conquistata con il fucile in mano. 

Il direttore di un giornale che denunciava il malgoverno e i briganti travestiti da uomini d'affari del nuovo capitalismo russo, fu aggredito da un killer che lo ridusse in fin di vita. L'epoca preparava, come si vede, nell'informazione il vizio dei tempi putiniani. Qui la tecnica dell'ex spia divenuto zar di speculare sulla rabbia e la frustrazione che quei tempi sciagurati avevano generato ha funzionato facilmente. A dimostrazione che è la perdita di dignità che ha effetto sulla fantasia e non la sempre imperfetta idea del dolore. 

Questa è una Russia arbitraria, artificiale, frutto di una deportazione e di una occupazione. In fondo il contrario di quella dei russofoni «irredenti» del Donbass che è servita come pretesto per la prima fase della guerra. Non ci sono minoranze ostili, i russi, soprattutto quelli di una certa età, si sentono in questo clima di nuova guerra fredda che cresce, sentinelle isolate in un avamposto sopravvissuto incredibilmente alla Storia.

Dagotraduzione dal Daily Mail il 21 giugno 2022.

La star di Hollywood Ben Stiller, che in Ucraina ha incontrato ieri il presidente Volodymyr Zelensky, ha detto che «cercare la sicurezza è un diritto e deve essere rispettato per ogni persona». L’attore, 56 anni, è arrivato in Polonia sabato ed è stato fotografato nella grande città sud-orientale di Rzeszow, vicino al confine, mentre parlava con gli operatori umanitari in una struttura di stoccaggio. 

Lunedì mattina, Stiller, ambasciatore per l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) - l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati - ha visitato l'Ucraina in occasione della Giornata mondiale del rifugiato.

L'attore è stato visto camminare tra gli edifici bombardati nella città di Irpin, dove le forze russe hanno bombardato edifici residenziali. In un video pubblicato sul suo account Instagram, Stiller ha detto: «Ehi, sono Ben Stiller e sono qui in Ucraina. Incontro persone che sono state colpite dalla guerra e sento come ha cambiato le loro vite. La guerra e la violenza stanno devastando le persone in tutto il mondo. Nessuno sceglie di fuggire dalla propria casa. Cercare la sicurezza è un diritto e deve essere rispettato per ogni persona».

Poi ha incontrato il presidente Zelensky. «Signore, piacere di conoscerla. Grazie per avermi dedicato del tempo. Sei il mio eroe», ha detto Stiller a Zelensky mentre si avvicinava a lui e gli stringeva la mano. 

La star di Hollywood si è poi complimentata con il presidente per la sua «grande carriera di attore». Zelensky ha riso, e ha risposto: «Non eccezionale come te».

Stiller gli ha detto poi di essere stato ispirato da Zelensky, «per quello che hai fatto in questo paese e per il mondo». Il filmato è stato pubblicato domenica dell'attore di Hollywood dopo aver visitato i rifugiati in fuga dalla guerra in Polonia. L'attore di The Night At The Museum ha incontrato le famiglie ucraine afflitte dalla guerra russa, secondo l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati.

Sindaco Zaporizhzhia: rapiti da Mosca lavoratori della centrale nucleare. Lorenzo Cremonesi, Marco Imarisio, Andrea Nicastro e Paolo Foschi su Il Corriere della Sera il 22 Giugno 2022.

Le notizie di mercoledì 22 giugno sulla guerra. Kaliningrad, gli Usa: difenderemo la Lituania. Le truppe russe avanzano nel Donbass, l’esercito ucraino tenta la controffensiva nel sud. Kiev lancia l'assalto all'isola dei Serpenti.

• La guerra in Ucraina è arrivata al 119esimo giorno.

• La tensione è altissima nell’area baltica, dopo che la Lituania ha bloccato il trasporto delle merci dirette verso l’exclave russa di Kaliningrad. Mosca minaccia ritorsioni, la Nato si dice pronta a difendere la Lituania.

• Putin ha avvertito che il supermissile Sarmat sarà operativo entro l’anno.

• Le forze armate ucraine hanno annunciato di avere attaccato la strategica Isola dei Serpenti, nel Mar Nero, causando «significative perdite» ai russi.

• I russi avanzano lentamente nell’est, mentre le truppe ucraine tentano la controffensiva nel sud.

• Draghi ha superato la prova del voto al Senato e alla Camera sull’Ucraina.

• La prossima settimana si terranno a Istanbul i colloqui tra Russia e Ucraina sui corridoi navali per il grano con la mediazione della Turchia e dell’Onu.

• Non scatta per ora in Italia lo stato d’allarme sul gas: «Monitoraggio già alto».

Questa diretta è stata chiusa. A questo link trovate tutte le notizie di oggi sulla guerra in diretta.

Ore 05:48 - Zelensky: Ue approvi subito il settimo pacchetto di sanzioni contro la Russia

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel consueto video-messaggio al termine della giornata, ha affermato che il settimo pacchetto di sanzioni dell’Ue contro la Russia deve essere approvato il prima possibile. «In tutti i negoziati con i partner stranieri, sottolineo costantemente che il settimo pacchetto di sanzioni dell’Ue è necessario il prima possibile. La Russia deve sentire la crescente pressione per la guerra e la sua aggressiva politica anti-europea», ha affermato il leader ucraino, ricordando le nuove minacce russe alla Lituania e le pressioni energetiche su alcuni paesi europei con il taglio delle forniture di gas. Secondo alcuni media internazionali l’Ue sta valutando l’imposizione di sanzioni sull’oro russo come parte del prossimo pacchetto di misure restrittive contro Mosca.

Ore 05:50 - Aereo Su25 precipita in Russia durante volo di addestramento

Un aereo russo Su-25 si è schiantato «durante un volo di addestramento pianificato» nell’Oblast’ di Rostov, in Russia. Lo riferisce l’agenzia di stampa Ria Novosti.

Ore 05:55 - Usa: «Il sostegno alla Lituania è blindato»

Joe Biden ha detto di «non temere fratture» nell’alleanza occidentale che sta sostenendo l’Ucraina contro la Russia. «Ma - ha aggiunto - penso che a un certo punto diventerà un gioco di attesa» tra «quello che i russi possono sostenere e quello che l’Europa sarà preparata a sostenere. È ciò di cui parleremo in Spagna», ha concluso il presidente Usa, riferendosi al vertice Nato di fine mese a Madrid. «La Lituania è un membro della Nato e gli Usa sono al suo fianco. Il nostro sostegno è blindato» ha invece precisato il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, in un briefing con la stampa a proposito delle minacce di Mosca alla Lituania. «Sin dall’inizio dell’ingiustificata invasione russa dell’Ucraina abbiamo sottolineato l’importanza dell’articolo 5 della Nato, è il fondamento dell’Alleanza di cui la Lituania è membro», ha ribadito.

Ore 06:11 - L’esercito russa conquista alcuni villaggi nell’est dell’Ucraina

L’esercito russo ha ottenuto dei successi nell’est dell’Ucraina. Lo ha reso noto lo stato maggiore di Kiev, secondo quanto riportano i media locali, spiegando che le truppe di invasione hanno conquistato i villaggi di Pidlisne e Myrna Dolyna nel sud-ovest della città di Severodonetsk ed hanno ottenuto «successi parziali» vicino all’insediamento di Hirske nell’oblast di Luhansk. All’inizio della giornata Kiev aveva annunciato la resa del villaggio di Toshkivka, sulla linea del fronte orientale. La situazione è comunque difficile da decifrare, come spiegato nel consueto punto militare di Andrea Marinelli e Guido Olimpio.

Ore 06:12 - Kaliningrad: ecco perché l’exclave russa è così importante

Venerdì la Lituania ha vietato il traffico ferroviario sul suo territorio di beni soggetti alle sanzioni internazionali contro la Russia, isolando l’exclave di Kaliningrad affacciata sul Mar Baltico. Ieri Mosca ha reagito avvertendo che, qualora Vilnius non dovesse eliminare il blocco, prenderà le misure necessarie per difendere i propri interessi nazionali. La questione, sostiene il governatore di Kaliningrad Anton Alikhanov «può essere risolta con mezzi diplomatici» e per questo il ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatore dell’Unione europea a Mosca Markus Ederer. Kaliningrad è una exclave russa, un territorio russo separato dalla Madre Patria che si trova fra Lituania e Polonia ed è affacciato sul Mar Baltico, di cui è uno dei principali porti: insieme a quello di Baltijsk è l’unico porto russo della regione aperto tutto l’anno senza ghiacciare e qui, dal 1952, è di stanza la flotta del Baltico. Kaliningrad è il capoluogo dell’omonimo oblast, ha quasi 500 mila abitanti ed è un avamposto militare da cui Mosca può minacciare l’Europa.

Ore 06:12 - Le due grandi battaglie in corso: nel Donbass e nel sud

Il presidente Volodymyr Zelensky non si è mai allontanato da Kiev nella prima fase della guerra, ma dalla fine di maggio ha cominciato a visitare le truppe vicino al fronte per portare un messaggio di incoraggiamento alla resistenza e, al tempo stesso, mostrare al nemico che le aree erano abbastanza sicure da permettere un suo viaggio. Dopo la prima visita del 29 maggio a Kharkiv, dove la resistenza aveva appena respinto l’offensiva russa nel nordest, sabato il leader ucraino si è portato sul fronte meridionale, facendo tappa a Odessa e Mykolaiv, porto fluviale strategico che i russi non sono riusciti a conquistare nonostante un lungo assedio. «Non lasceremo il sud a nessuno», ha garantito domenica Zelensky. È un segnale delle priorità di Kiev, che da un lato si difende a est, dall’altro contrattacca a sud provando a sfruttare la minore presenza dell’Armata, distratta dalla grande battaglia del Donbass, diventato l’obiettivo principale di Vladimir Putin. I russi stanno ottenendo però soltanto guadagni marginali nel settore orientale, mentre gli ucraini nelle ultime settimane stanno conducendo contrattacchi in quello meridionale, cercando di riprendere il territorio che l’Armata aveva conquistato all’inizio del conflitto.

Ore 06:16 - Kiev: negli attacchi del sud uccisi 49 soldati russi

L’aeronautica militare ucraina ha riferito di aver distrutto due depositi di munizioni russi, due veicoli aerei senza pilota, 10 veicoli blindati e un missile il 21 giugno negli oblast di Donetsk. Lo rende noto Kyiv Independent. Nel sud le truppe di Kiev invece avrebbero distrutto due obici semoventi, un trattore di artiglieria, una stazione per la guerra elettronica, un deposito di munizioni e cinque veicoli corazzati e militari, uccidendo 49 soldati russi.

Ore 06:20 - Putin e il super missile «pronto entro l’anno»

Sarà operativo entro la fine di quest’anno, il super missile balistico intercontinentale Sarmat, l’arma più sofisticata e temuta dell’arsenale del Cremlino. Lo ha annunciato Vladimir Putin in persona, parlando ai giovani diplomati delle accademie militari della Russia. «Non c’è dubbio che saremo ancora più forti», ha detto il presidente russo, attingendo ancora una volta alla sua grammatica di riferimento: «Di fronte alle nuove minacce e rischi, svilupperemo e rafforzeremo le nostre forze armate, alla luce delle lezioni dei moderni conflitti».

Ore 06:59 - Kiev: forze armate russe cercano di rilanciare l’offensiva su Slovyansk

Le forze armate russe «stanno cercando di riprendere l’offensiva su Slovyansk». Lo ha annunciato su Facebook lo stato maggiore delle forze armate ucraine. Lo riporta Unian. «Gli occupanti stanno effettuando un fuoco sistematico per creare le condizioni per la ripresa dell’offensiva sulla città di Slovyansk. Stanno effettuando operazioni di assalto», viene spiegato. Nella regione di Kharkiv invece «il nemico sta conducendo una ricognizione aerea per identificare le posizioni delle nostre truppe. L’aggressore ha effettuato intensi bombardamenti di artiglieria delle posizioni ucraine vicino a Kharkiv, Staryi Saltov, Rubizhne e Chepil».

Ore 07:01 - Fiamme Gialle, congelati beni per 1,7 miliardi a cittadini russi

Fino al 31 maggio scorso la Guardia di finanza ha “congelato” beni riconducibili a 14 cittadini russi per un valore complessivo di oltre 1,7 miliardi di euro: fabbricati, auto, imbarcazioni, aerei, terreni e quote societarie. Lo rendono noto le stesse Fiamme gialle in coincidenza del 248esimo anniversario di fondazione del Corpo. A partire dal 23 febbraio scorso, in conseguenza della crisi russo-ucraina e della conseguente escalation militare, la Guardia di finanza, membro del Comitato di sicurezza finanziaria, ha avviato mirati accertamenti economico-patrimoniali sugli individui e sulle entità `listate´ nei provvedimenti restrittivi emanati dall’Unione europea. Le verifiche hanno riguardato «oltre 1.100 soggetti che hanno contribuito a compromettere o minacciare l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina».

Ore 08:04 - Minacce e missili

(Luca Angelini) Le limitazioni al transito di merci dalla madrepatria verso Kaliningrad «avranno conseguenze che si faranno sentire in maniera fortemente negativa sulla popolazione lituana». Lo ha detto ieri il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolaj Patrushev, parlando proprio dall’exclave russa sul Mar Baltico, dopo che la Lituania ha deciso di non far passare più sul proprio territorio le tipologie di merci sottoposte ad embargo. 

«La Lituania è un membro della Nato e gli Usa sono al suo fianco. Il nostro sostegno è blindato» ha replicato il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price. 

Dal Cremlino ieri è arrivata anche la notizia che sarà operativo entro la fine di quest’anno il super missile balistico intercontinentale Sarmat, l’arma più sofisticata e temuta dell’arsenale del Cremlino. Lo ha annunciato Vladimir Putin in persona, parlando ai giovani diplomati delle accademie militari della Russia. 

Quanto alla situazione militare sul terreno ucraino, all’inviato Lorenzo Cremonesi Taras, un ufficiale delle forze speciali incontrato in un bar di Sloviansk, dice: «Inutile farci illusioni, poche settimane e noi dovremo abbandonare sia Severodonetsk che Lysyshansk». Le sue valutazioni fanno il paio con quelle che pubblica la stampa americana citando gli esperti del Pentagono: gli ucraini non potranno tenere l’ultimo 5 per cento del Lugansk, ma la battaglia per la provincia di Donetsk resta ancora tutta da giocare, gli ucraini cominciano ad usare con efficacia i cannoni e lanciarazzi inviati dagli Stati Uniti e dagli altri alleati. In ultima analisi, ben difficilmente Putin riuscirà a coronare il suo piano di prendere l’intero Donbass.  

Ore 08:15 - L’assalto all’Isola dei Serpenti

Un «colpo significativo». Così l’esercito ucraino descrive gli effetti causati dall’assalto all’Isola dei Serpenti, nel Mar Nero, dove un attacco condotto con dei droni ha distrutto un sistema missilistico antiaereo Pantsir C1, una stazione radar e alcuni veicoli dell’esercito russo. 

Si tratta di un’operazione «ancora in corso», ha detto l’esercito di Kiev, che «richiede silenzio informativo fino al termine». 

L’esercito di Mosca ha definito «scellerato» l’attacco ucraino, che avrebbe visto in azione «15 droni», tredici dei quali sarebbero stati abbattuti.

Ore 09:19 - Le parole di Draghi, alla Camera

Il premier Mario Draghi, alla Camera, sta ripetendo le comunicazioni prima del Consiglio europeo sull'Uraina di giovedì già lette ieri, al Senato. 

Tra i passaggi chiave, il mandato ricevuto dal Parlamento per sostenere l'Ucraina e cercare una pace «concordata, e non subita, da Kiev: l'unica che possa essere davvero duratura». 

«La strategia dell'Italia — in accordo con l'Ue e con gli alleati del G7 — si muove su due fronti: sosteniamo l'Ucraina e imponiamo sanzioni alla Russia perché Mosca cessi le ostilità e accetti di sedersi davvero al tavolo dei negoziati».

Ore 09:29 - Le truppe russe su Lysychansk

«Inutile farci illusioni, poche settimane e noi dovremo abbandonare sia Severodonetsk che Lysyshansk», ha detto a Lorenzo Cremonesi Taras, un ufficiale delle Forze speciali di Kiev. E le notizie che arrivano dal campo sembrano sostenere questa - fosca - previsione. 

Secondo quanto riferito su Telegram dal capo dell'amministrazione militare regionale di Luhansk, Sergij Gaidai, le truppe russe si stanno avvicinando alla città di Lysychansk, mentre proseguono i combattimenti in strada nella vicina Severdonetsk. 

«I russi si stanno avvicinando a Lysychansk, stanno entrando nei villaggi vicini e attaccano la città con l'aviazione, i carri armati e l'artiglieria. La situazione è difficile in direzione di Popasna».

Ore 09:40 - L'Europa «si prepari allo stop totale del gas russo»

Mentre le autorità europee stanno discutendo di un tetto al prezzo del gas russo, l'Agenzia internazionale per l'energia (Iea) ha avvertito oggi l'Europa, spiegando che i Paesi dell'Ue devono prepararsi immediatamente a uno stop completo delle forniture di gas russo questo inverno. 

«L'Europa dovrebbe essere pronta nel caso in cui il gas russo sia completamente tagliato», ha detto Faith Birol in un'intervista al Financial Times. 

La riduzione delle forniture decisa dalla Russia la scorsa settimana può essere una premessa di altri tagli, sostiene, nel tentativo di Mosca di usarla come «leva» per la guerra all'Ucraina. 

Quanto al «price cap» — su cui l'Italia ha spinto da sempre — tecnici della Commissione europea stanno assistendo quelli del ministero della Transizione ecologica guidato da Roberto Cingolani per la messa a punto di un piano che non metta in difficoltà il funzionamento del mercato interno. 

L’idea sarebbe di avviare la discussione per farla arrivare al tavolo dei leader Ue a luglio. 

Berlino starebbe valutando l’ipotesi del price cap, mentre l’Olanda resta critica.

Ore 09:47 - «Questo confine non dovrebbe esistere, è peggio del Muro di Berlino»

Secondo uno dei leader filorussi delle nuove realtà amministrative create dalla russia nella regione di Zaporizhzhia, il confine tra Ucraina e Russia è «peggio del Muro di Berlino» e — semplicemente — «non dovrebbe esistere». 

Vladimir Rogov - citato dall'agenzia Ria Novosti — ha detto che «per noi, il confine con la Russia è peggio del Muro di Berlino per i tedeschi. Secondo le stime, il 60-68 per cento di berlinesi che vivevano a Est avevano parenti a Ovest. In Ucraina, la percentuale di popolazione che ha parenti in Russia è del 73-85 per cento. Quel confine, semplicemente, non dovrebbe esistere. La nostra riunificazione con l'Ucraina è inevitabile».

Ore 10:09 - Kiev, 34.230 soldati russi uccisi dall’inizio della guerra

Sono circa 34.230 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione, secondo l’esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l’esercito ucraino indica che si registrano anche 216 caccia, 182 elicotteri e 614 droni abbattuti. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1.496 carri armati russi, 752 pezzi di artiglieria, 3.614 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 137 missili da crociera e 14 navi.

Ore 10:23 - La ministra degli Esteri Gb Truss in visita in Turchia

La ministra degli Esteri britannica Liz Truss sarà oggi e domani in visita ufficiale in Turchia. Lo fa sapere il ministero degli Esteri di Ankara attraverso un comunicato secondo cui durante la visita, Truss discuterà con funzionari turchi riguardo a «relazioni bilaterali oltre che a questioni a livello regionale e internazionale». Il quotidiano turco Sabah aveva fatto sapere ieri che durante gli incontri erano previsti colloqui rispetto all’apertura di corridoi per il trasporto di cereali dai porti dell’Ucraina.

Ore 10:25 - Mosca: incendio nella raffineria Rostov causato da un drone ucraino

Una delle più grandi raffinerie petrolifere della Russia meridionale — l’impianto di Novoshakhtinsk, nella regione di Rostov, a pochi chilometri dal confine ucraino — è stata colpita questa mattina sembra da un drone che ha provocato un incendio. Lo riportano i media internazionali. «Secondo una versione, l’incendio è stato causato da un attacco di un UAV (veicolo aereo senza pilota)», ha scritto su Telegram il governatore della regione, Vasily Golubev, aggiungendo che nel sito sono stati trovati frammenti di un drone. Secondo l’agenzia Interfax, l’incendio è stato domato.

Ore 10:38 - Mosca, le accuse di provocare la crisi alimentare sono false

Le accuse alla Russia di voler provocare una crisi alimentare tramite il blocco dell’export del grano ucraino «sono intrinsecamente false». Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Lo riporta la Tass.

Ore 10:42 - Mosca: evitare il conflitto nucleare è la nostra priorità

La «priorità assoluta» della Federazione Russa, «tenendo conto dei rischi di un’escalation della crisi ucraina e dell’imprevedibilità generale nel mondo, è prevenire un conflitto diretto tra potenze nucleari». Lo ha affermato il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov. Lo riporta Ria Novosti. Il politico russo ha parlato di «mantenere un dialogo» relativo alla «non proliferazione delle armi di distruzione di massa e migliorare la situazione nel campo del controllo degli armamenti».

Ore 10:54 - Governatore Kharkiv: «I bombardamenti continuano, ci sono vittime civili»

«Questa notte gli occupanti russi hanno continuato a terrorizzare la città di Kharkiv e gli insediamenti della regione. Sfortunatamente, ci sono civili morti». Lo comunica su Telegram il governatore, Oleg Synegubov. Nella seconda città dell’Ucraina, sono stati colpiti questa notte «i distretti di Slobidsky e Industrial, causando danneggiamenti di fattorie e strutture industriali danneggiate e diversi incendi su larga scala». Questa mattina invece - prosegue Synegubov - «continuano i bombardamenti sul distretto Nemyshlyany di Kharkiv. Ci sono stati tre feriti», ma il bilancio è provvisorio.

Nel resto della regione «di notte i russi hanno continuato a bombardare la città di Chuguiv, distruggendo edifici residenziali. Due persone sono state uccise e due ferite, ma il bilancio è ancora in fase di definizione. Nel villaggio di Zolochiv, nel distretto di Bohodukhiv, un condominio è stato danneggiato ed è scoppiato un incendio. Il corpo di una vittima è stato rimosso dalle macerie. Sono in corso i soccorsi ed è probabile che altre due persone siano sotto le macerie».

Infine «una persona è rimasta ferita nel bombardamento russo la scorsa notte nel villaggio di Shevchenkove, nel distretto di Kupyansk». Per quanto riguarda il fronte, «i russi - riferisce il governatore - stanno facendo attacchi di artiglieria e conducendo una ricognizione aerea in direzione di Kharkiv. Nella zona di Izyum, continua l’assalto in direzione di Slovyansk», ma - conclude Synegubov - «il nostro esercito si sta difendendo, causando pesanti perdite ai russi».

Ore 10:57 - Kiev: bombe a grappolo su Mykolaiv, un morto

Un civile è morto ieri, colpito da una bomba a grappolo, durante un attacco russo contro la città di Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina: lo ha reso noto l’amministrazione militare regionale, secondo quanto riporta l’agenzia Ukrinform. La vittima era in compagnia di un altro uomo che è rimasto ferito nell’esplosione. I due si trovavano nel giardino di una casa. Ieri le truppe russe hanno inoltre colpito col fuoco di artiglieria il villaggio di Shyroke, nel distretto di Bashtanka, e il villaggio di Inhulka ferendo due civili. Un altro civile è rimasto ferito durante un attacco a Ochakiv e un quinto ha riportato ferite in un attacco a Pervomaiske e Novomykolaivka. Un sesto civile è rimasto ferito a Chervone.

Ore 11:05 - Mosca, risposta a blocco Kaliningrad sarà pratica e non diplomatica

La risposta della Russia al divieto di transito delle merci nella regione di Kaliningrad attraverso la Lituania «risiederà nel campo pratico e non in quello diplomatico». Lo ha affermato il ministero degli Esteri di Mosca. Lo riporta Ria Novosti. La portavoce Maria Zakharova ha affermato che la Lituania, avendo preso una tale decisione, «sta agendo in modo aggressivo ed è andata oltre le linee ostili».

Ore 11:18 - Mosca cambia indirizzo dell’Ambasciata degli Stati Uniti

Il comune di Mosca ha cambiato l’indirizzo ufficiale dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Mosca in “Piazza della repubblica popolare del Donetsk”, una delle due regioni separatiste dell’Ucraina. La nuova denominazione è stata scelta dopo una votazione on-line organizzata dal comune della capitale russa, alla quale hanno partecipato 278.684 persone, secondo quanto reso noto dal municipio. L’iniziativa richiama quella analoga di Washington che nel 2018 ribattezzò una parte del viale antistante l’Ambasciata russa Boris Nemtsov Plaza, ricordando un oppositore russo ucciso tre anni prima vicino al Cremlino.

Ore 11:35 - Estonia nel mirino russo, simulati attacchi missilistici e violato spazio aereo

La Russia starebbe simulando attacchi missilistici contro l’Estonia. Secondo un’intervista rilasciata dal capo di Stato maggiore del ministero della Difesa estone, Kusti Salm, alla testata finlandese Iltalehti, «la Russia starebbe attualmente conducendo esercitazioni in cui simula attacchi missilistici sul territorio estone». Inoltre, gli elicotteri militari russi avrebbero più volte violato lo spazio aereo dei Paesi baltici e «un elicottero non attraversa accidentalmente il confine», sottolinea Salm. Una situazione che il ministero della Difesa estone considera molto grave. «I russi pensano che non meritiamo l’indipendenza. Le loro recenti operazioni e comunicazioni strategiche lo confermano», aggiunge Salm. All’inizio di marzo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ricorda Iltalehti in un articolo, ha avvertito che Putin avrebbe tentato di occupare il Baltico se la Russia fosse riuscita a conquistare l’Ucraina. «Se l’Ucraina crolla, la prossima mossa sarà per i paesi baltici», aveva detto Zelenskyi.

Ore 11:39 - Kiev, lanciati 7 missili su Mykolaiv

La Russia ha lanciato sette missili su Mykolaiv. Lo ha riferito su Telegram il governatore della regione, Vitaliy Kim, senza fornire ulteriori dettagli.

Ore 11:47 - Draghi, armi e sanzioni perché Kiev deve difendersi

«C’è una fondamentale differenza fra due punti di vista. Uno è quello mio, l’Ucraina si deve difendere, e le sanzioni, l’invio di armi, servono a questo. L’altro punto di vista è diverso: l’Ucraina non si deve difendere, non dobbiamo mandare sanzioni e armi, perché la Russia è troppo forte, lasciamo che l’Ucraina si sottometta, ma cosa vogliono questi...». Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi nella sua replica alla Camera. E ha poi aggiunto a proposito delle sanzioni: «Quando dico che sono efficaci ripeto quello che dicono le organizzazioni internazionali e ritengo che diventeranno ancora più efficaci questa estate».

«Il sostegno è stato abbastanza, molto unito e l’unità è essenziale in questo momento perché ci sono decisioni molto difficili da prendere. Riguardano la guerra ma anche la nostra situazione economica e sociale interna - ha proseguito il presidente del Consiglio - non sono cose facili. Vorrei fare una considerazione di carattere personale: alcune di queste decisioni, soprattutto quando vedono l’Italia, anche se indirettamente, coinvolta in una situazione di guerra, sono importanti, complesse profonde, hanno risvolti morali molto complicati. Il vostro sostegno è fondamentale e vi ringrazio».

Ore 11:53 - Filorussi, 1.300 soldati ucraini circondati a Lysychansk

Oltre 1.300 tra soldati e mercenari ucraini sono circondati in queste ore a sud di Lysychansk, nell’Ucraina orientale: lo rende noto il ministero degli Interni dell’autoproclamata Repubblica di Lugansk, secondo quanto riporta la Tass.

Ore 12:32 - Mosca consegna alla Bielorussia 16 razzi antiaerei

«Stanotte in Bielorussia sono stati consegnati, probabilmente provenienti da Pskov, in Russia, 16 razzi per il sistema missilistico antiaereo C-300 e un sistema missilistico Pantsyr». Lo ha comunicato su Telegram Belarusky Gaiun, gruppo bielorusso di monitoraggio delle attività militari sul territorio di Minsk.

Ore 12:44 - La raffineria in Russia colpita da due droni

Non un drone, come si era pensato nelle prime ore, ma probabilmente due droni hanno colpito in mattinata l’impianto russo di Novoshakhtinsk, nella regione di Rostov (a pochi chilometri dal confine ucraino), causando un incendio. A riferirlo è il servizio stampa della raffineria citato da Ria Novosti. Si registrano alcuni danni «causati dai rottami dei droni», nessun ferito, e le fiamme «sono state spente».

Ore 12:53 - Russia: esplode deposito di munizioni, 4 morti

Un deposito di munizioni nella regione russa di Vladimir è saltato in aria oggi a causa dell’esplosione di proiettili di artiglieria provocando quattro morti e un ferito: lo hanno reso noto funzionari sanitari, secondo quanto riporta la Tass.

Ore 13:02 - Una nave turca parte da Mariupol dopo i colloqui sul grano

Una nave mercantile turca è in partenza dal porto di Mariupol, in Ucraina in seguito ai colloqui sul grano con Mosca. Lo rendono noto le autorità di Ankara.

Ore 13:21 - Fonti Ue, a vertice tema energia ma decisioni dopo l’estate

L’energia, inclusa l’eventualità di porre un price cap, sarà sul tavolo del vertice europeo ma non si prevedono «decisioni operative» a riguardo. È quanto spiegano due diverse fonti europee in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì. Il tema energetico per i leader Ue «è una priorità» e sarà sul tavolo del vertice sia nell’ambito dell’utilizzo come arma di gas e petrolio da parte di Mosca sia nella giornata di venerdì dedicata ai temi economici ma sarà «l’occasione per progettare il lavoro per settembre o ottobre», spiega un alto funzionario Ue.

Ore 13:24 - Kaliningrad, la Germania respinge fermamente le minacce di Mosca

La Germania respinge «fermamente» le minacce di rappresaglia di Mosca contro la Lituania e chiede di ritirare le misure. Lo ha detto il portavoce Steffen Hebestreit in conferenza stampa a Berlino.

Ore 13:31 - Mosca accusa Berlino di «isteria russofoba»

La Russia, che oggi commemora l’invasione nazista dell’Urss nel 1941, ha accusato la Germania di alimentare «l’isteria russofoba», in mezzo alle crescenti tensioni tra Mosca e Berlino legate all’Ucraina. 

«Berlino, con le parole e con i fatti, minaccia i risultati degli sforzi decennali di Russia e Germania per superare l’inimicizia (...) dopo la guerra», ha affermato oggi il ministero degli esteri in un comunicato diffuso in occasione delle commemorazioni, accusando in particolare i membri del governo tedesco di «effettuare attacchi quotidiani che alimentano l’isteria russofoba».

Ore 13:39 - Risoluzione Ucraina, via libera alla Camera con 410 sì

Via libera dell’Aula della Camera alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi in vista del Consiglio europeo. Il documento, che conferma l’impegno dell’Italia a sostegno dell’Ucraina nel testo identico a quello licenziato ieri dal Senato, è stato approvato a Montecitorio con 410 voti a favore, 29 contrari e 34 astenuti (Fdi).

Ore 13:40 - Consigliere di Zelensky: «Di Maio ha scelto la parte del bene»

Ore 13:58 - Fonti Ue, su Kaliningrad la Commissione deve approfondire

«Il transito delle merci verso l’exclave di Kaliningrad è parte della sanzioni, c’è però una questione di continuità territoriale con la Russia e la Commissione forse deve approfondire». Lo sostiene una fonte europea alla vigilia del Consiglio. Non è chiaro al momento se il caso dell’exclave possa approdare sul tavolo dei leader. «È una questione nuova, bisogna capire i dettagli prima», ha sottolineato la fonte. Sulla possibilità poi che il Consiglio esprima chiaramente la sua solidarietà alla Lituania, minacciata in queste ore da Mosca, sono ancora in corso delle discussioni e si registrano posizioni contrastanti.

«Ogni politico sceglie come entrare nei libri di storia mondiale. Un atto forte di Luigi Di Maio, un leader che comprende le sfide del tempo per l’Europa. La politica italiana è una questione di competenza solo dell’Italia. Ma siamo grati a tutti coloro che hanno scelto la parte del bene». Lo scrive su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Zelensky, il giorno dopo la rottura del ministro degli Esteri con i 5 Stelle, motivata anche con la crisi in Ucraina.

Ogni politico sceglie come entrare nei libri di storia mondiale. Un atto forte di @luigidimaio ? un leader che comprende le sfide del tempo per l'Europa. La politica italiana è una questione solo di ??. Ma siamo grati a tutti coloro che hanno scelto la parte del bene ? ??.

 Ore 13:56 - Putin, significativo aumento consegne petrolio a Cina e India

Le forniture di petrolio russo a Cina e India «crescono in modo significativo». Lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin, nel suo messaggio video ai partecipanti del Business Forum del vertice dei Brics , spiegando anche che la Russia sta reindirizzando il suo commercio verso i Paesi del gruppo Brics (Brasile, India, Cina, Russia e Sudafrica), in seguito alle sanzioni occidentali.

Ore 13:57 - Biden: sospensione tassa su benzina per 3 mesi

Il presidente Usa Joe Biden ha chiesto chiedere al Congresso di sospendere la tassa federale sulla benzina per tre mesi per aiutare gli americani a fronteggiare l’aumento del prezzo. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota. «Il prezzo del gas è aumentato drammaticamente in tutto il mondo e di quasi 2 dollari al gallone (3,7 litri) in America da quando Putin ha iniziato ad ammassare truppe al confine con l’Ucraina», si legge nel comunicato nel quale si annuncia anche che Biden ha chiesto anche ai governatori di sospendere le tasse locali sulla benzina.

Ore 14:04 - I russi attaccano Severodonetsk da tutte le direzioni

I russi attaccano Severdonetsk da tutte le direzioni. Secondo il sindaco Oleksandr Striuk, le truppe di Mosca stanno attaccando i soldati ucraini lungo l’intera linea del fronte, usando tutte le loro forze in città. «È un momento molto difficile», ha detto il sindaco, citato dal Kiev Indipendent.

Ore 14:39 - Kuleba ringrazia Di Maio: sostenere Kiev avvicina la pace

«Sono grato a Luigi Di Maio per la sua integrità. L’Italia ha scelto la parte giusta della storia: sostenere l’Ucraina è l’unico modo per avvicinare la pace in Europa. Negare il sostegno dell’Ucraina incoraggerebbe la Russia a continuare la guerra e ad espanderla oltre i confini dell’Ucraina». Lo scrive il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba dopo l’uscita del collega italiano dal M5s, accusato di «ambiguità in politica estera».

 Ore 14:44 - Cina: Xi mette in guardia da espansione alleanze militari

Il presidente cinese Xi Jinping ha messo in guardia contro l’«espansione» dei legami militari, alla vigilia del summit virtuale dei Brics con i leader di Russia, India, Brasile e Sudafrica. Xi, in un intervento a un Forum Business dei Brics, ha detto che «la crisi ucraina è un campanello d’allarme», sollevando i rischi di una «espansione delle alleanze militari» e di una «ricerca della propria sicurezza a spese di altri Paesi». Cina, India e Sudafrica si sono astenuti su una risoluzione dell’Onu di condanna dell’invasione russa dell’Ucraina, mentre Pechino e New Delhi hanno forti legami militari ed energetici con Mosca.

Ore 14:57 - Ue: «Nessun ostacolo su beni essenziali verso Kaliningrad»

«Abbiamo sempre detto che l'approvvigionamento di Kaliningrad di beni essenziali non è ostacolato». Ciò che è accaduto è che «una serie di sanzioni dell'Ue contro specifiche esportazioni russe (prodotti siderurgici, materiali da costruzione) stanno diventando applicabili ora (dopo brevi periodi di transizione). Ciò significa che la Lituania deve applicare controlli supplementari sul transito stradale e ferroviario attraverso il territorio dell'Ue». Lo spiega il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, in merito al caso Kaliningrad. «Naturalmente, questi controlli sono mirati, proporzionati ed efficaci», aggiunge.

Ore 15:07 - Finlandia: pronti a combattere se la Russia ci attacca

Il capo delle forze armate finlandesi, Timo Kivinen, ha assicurato che il suo Paese è pronto ad affrontare un attacco russo e opporrà una dura resistenza se dovesse accadere. «L'Ucraina è stata un boccone difficile da masticare (per la Russia) e così sarebbe la Finlandia», ha sottolineato, ricordando che Helsinki ha «sistematicamente sviluppato la difesa militare proprio per questo tipo di guerra che viene condotta lì, con un massiccio uso di potenza di fuoco, forze armate e anche aeronautiche».

Ore 15:23 - Zelensky: stiamo lottando per una nuova vittoria

«Ogni anno, il 22 giugno, onoriamo la memoria di tutti coloro che sono morti nella seconda guerra mondiale. Milioni di vite perse e destini paralizzati. Questo non sarebbe dovuto accadere di nuovo, ma il male è tornato. Il 24 febbraio gli occupanti sono arrivati nella nostra terra. E stiamo lottando per una nuova vittoria. Nessun nemico spezzerà la nostra volontà. Ricordiamo le vittime della seconda guerra mondiale! Crediamo nel bene, nella pace e nella giustizia!». Lo scrive sul proprio canale Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Ore 15:30 - Bielorussia, al via le esercitazioni vicino al confine ucraino

L'esercito bielorusso ha iniziato «esercitazioni di mobilitazione» vicino ai confini dell'Ucraina. Lo riporta il canale Telegram del sito ucraino Niveksti. Secondo quanto riferito, le manovre si terranno a partire da oggi fino al 1 luglio nella regione di Gomel, che confina con le regioni di Kiev, Chernihiv e Zhytomyr. Le esercitazioni sono pianificate e previste, ma — fa notare il canale di notizie — l'anno scorso si erano tenute nella regione di Mogilev, vicino al confine russo.

Ore 15:39 - Scholz: «La Germania amplierà la sua presenza militare nel Mar Baltico. L'Ucraina ha bisogno di un piano Marshall»

Parlando al Bundestag, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto che la Germania amplierà la sua presenza militare nel Mar Baltico. «I nostri partner Nato a Est possono fare affidamento sulla Germania», ha assicurato. A proposito del sostegno a Kiev ha precisato: «L'Ucraina ha bisogno di un piano Marshall per la ricostruzione», sottolineando che si impegnerà con ogni forza, insieme a Draghi e Macron, «affinché ci siano 27 volte sì allo status di candidato» dell'Ucraina nell'Ue. Per quanto riguarda i rapporti con Mosca, Scholz ha affermato: «Per essere chiari: aver l'obiettivo di una partnership con la Russia come quella che si è avuta nel concetto strategico del 2010, con la Russia aggressiva imperialista di Putin è inimmaginabile in un tempo prevedibile. Ma non dovremmo trarre le conseguenze sbagliate. Disdire l'atto costituente della Nato-Russia sarebbe poco intelligente da parte nostra».

Ore 15:55 - «La Bielorussia schiera finti carri armati di legno al confine»

«Per dimostrare la propria presenza e camuffare le operazioni in corso, l'esercito della Bierlorussia sta posizionando al confine con l'Ucraina dei carri armati "fantoccio" in legno». Lo ha affermato in un briefing — riferisce l'agenzia Unian — il portavoce del ministero della Difesa di Kiev, Aleksandr Motusianyk, ribadendo che fino a sette battaglioni bielorussi sono schierati nelle regioni di Brest e Gomel, allo scopo di rafforzare il confine con l'Ucraina.

Ore 16:04 - Mattarella-Draghi, favorevoli a superare voto unanime in Ue

«Nel corso del pranzo si è affrontato il tema del percorso Ue dell'Ucraina e dei Balcani Occidentali (Albania e Macedonia). Argomenti sui quali Italia è molto impegnata. Affrontate anche le questioni relative all'aumento dello spread, la crisi energetica e alimentare. Infine il futuro dell' Europa che vede Italia favorevole a modifica con meccanismi voto a maggioranza». È quanto si apprende da fonti del Quirinale in merito ai temi trattati nella colazione di lavoro tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Mario Draghi e una delegazione di ministri in vista del Consiglio Ue.

Ore 16:24 - Mosca: ricevuto messaggio Usa sui mercenari, ne discutiamo

Mosca ha confermato di avere ricevuto un messaggio da Washington riguardo alla sorte di due cittadini americani catturati in Ucraina e accusati di essere mercenari al soldo di Kiev. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri Serghei Riabkov, aggiungendo che le autorità russe stanno «discutendo» la questione.

In precedenza il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, aveva fatto sapere che contatti erano in corso tra gli Usa e la Russia in merito alla vicenda. Riabkov, citato dalla Tass, non ha reso noto il contenuto del messaggio. «Non commentiamo il contenuto delle richieste diplomatiche», ha sottolineato.

Ore 16:42 - Mosca valuta interruzione elettricità verso la Lituania

Tagliare le forniture di elettricità alla Lituania, ancora dipendente per il suo fabbisogno da una rete che la collega alla Russia, è tra le opzioni studiate da Mosca per rispondere al blocco del passaggio di alcuni prodotti verso l'exclave russa di Kaliningrad in applicazione delle sanzioni Ue. Così il presidente della commissione Affari internazionali della Duma, Leonid Slutsky, citato dall'agenzia Interfax.

Ore 16:44 - Filorussi: eliminati mercenari pro-Ucraina vicino Severodonetsk

«Un gruppo di mercenari che combattevano a fianco delle forze dell'Ucraina è stato eliminato a Hirske e Zolotoe, una trentina di chilometri a sud di Severodonetsk, nell'oblast di Luhansk». Così le forze dei separatisti filorussi della regione, citate dalla Tass, definendoli «trofei molto importanti». I miliziani non hanno indicato quanti presunti combattenti nemici sarebbero stati colpiti, né le loro nazionalità.

Ore 17:06 - Kiev: i russi hanno mezzi superiori, per ogni nostro sparo, sei in risposta

«Nonostante le grandi perdite del personale e dei mezzi il nemico supera i militari ucraini con gli armamenti e cerca di vincere esclusivamente con la quantità. In alcune zone per uno sparo dell'artiglieria degli ucraini ci sono 6 e più spari in risposta dai russi». Lo riferisce l'agenzia di stampa ucraina Unian, citando le parole del portavoce del ministro della Difesa ucraino Oleksandr Motusianyk.

Ore 17:10 - Zelensky: «Tutti i Paesi Ue sosterranno il nostro status di candidato»

Il presidente Zelensky è convinto che tutti i Paesi Ue sosterranno la proposta della Commissione Ue di garantire a Kiev lo status di candidato all'Unione, al prossimo Consiglio Ue: a sostenerlo lui stesso, in collegamento con gli studenti della Munk School of Global Affairs & Public Policy a Toronto. «Penso che tutti i Paesi dell’Unione europea sosterranno lo status di candidato: è come andare verso la luce uscendo dall'oscurità».

Ore 17:20 - La situazione (critica) nel Donbass e gli scontri a sud

(Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Per due mesi il conflitto è stato per lo più limitato al Donbass, dove si combatteva su un quadrante ristretto che aveva permesso all’Armata di aggiustare gli errori iniziali e di martellare sfruttando la sua classica tattica della terra bruciata. Nelle ultime due settimane, il fronte si è ampliato da Kharkiv, nel nordest, dove Mosca starebbe lanciando una nuova offensiva preannunciata da attacchi missilistici, fino a Kherson, nel sudovest, dove gli ucraini hanno cominciato un contrattacco per riconquistare la città.

È una linea calda di quasi mille chilometri a cui si aggiungono gli scontri marittimi — l’ultimo è stato il colpo sferrato dalla resistenza sull’isola dei Serpenti due giorni fa — e quelli nelle retrovie, dove i russi cercano di intercettare i rifornimenti occidentali e gli ucraini colpiscono, anche se più sporadicamente, in territorio nemico.

Ore 17:46 - Stoltenberg: la Russia è la principale minaccia della Nato

«Mi aspetto che il prossimo "concetto strategico" della Nato, che i leader approveranno al summit di Madrid, identifichi la Russia come la principale minaccia alla nostra sicurezza». Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg partecipando a un evento organizzato da Politico.

Ore 18:22 - Londra: sosteniamo la Lituania sullo stop merci dalla Russia

«Il Regno Unito sostiene la Lituania che blocca i beni sanzionati in arrivo dalla Russia e in transito nel Paese. Dobbiamo rimanere forti di fronte all'aggressione russa e rispondere a queste minacce ingiustificate». Lo comunica la ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, in un tweet.

Ore 18:25 - Kiev: 5 donne uccise da colpi di mortaio russi a Izyum

Colpi di mortaio sparati dalle forze russe hanno provocato oggi la morte di 5 donne nel distretto di Izyum, nell'oblast di Kharkiv, nell'Ucraina orientale. Lo ha riferito il capo dell'amministrazione del distretto, Stepan Maselsky, citato dall'Ukrainska Pravda, secondo cui 5 civili sono state colpite intorno alle 13.30 locali vicino all'ingresso di un palazzo nel villaggio di Pryshib.

Ore 18:44 - «Ancora nessuna intesa sui colloqui per grano con Russia-Onu»

«Accogliamo con favore gli sforzi del segretario generale dell'Onu» Antonio Guteress «per sbloccare le esportazioni di grano dai porti ucraini. Le consultazioni sono in corso. Tuttavia, nessun accordo concreto su colloqui tra Ucraina, Russia, Turchia e Nazioni Unite è stato finora raggiunto. La sicurezza rimane un elemento chiave della posizione dell'Ucraina». Così su Twitter il portavoce del ministero degli Esteri di Kiev, Oleg Nikolenko. Nelle scorse ore, fonti di Ankara avevano annunciato che i colloqui a quattro si sarebbero svolti la prossima settimana a Istanbul.

Ore 19:01 - Candidatura Kiev a Ue, Von der Leyen: i 27 siano all’altezza

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha invitato i leader dell’Ue a «essere all’altezza dell’occasione» concedendo a Ucraina e Moldova lo status di candidato all’Ue al loro vertice di giovedì. «Spetta ora al Consiglio europeo prendere una decisione e essere all’altezza della responsabilità storica che incombe su di noi», ha dichiarato davanti al Parlamento europeo a Bruxelles. «L’Ucraina ha dimostrato, anche prima della guerra, di essere sulla strada giusta. Negli ultimi anni ha realizzato più riforme in breve tempo rispetto agli ultimi decenni. Grazie all’accordo di associazione del 2016, ha già implementato circa il 70% delle regole, norme e standard dell’Ue», ha affermato il capo dell’esecutivo europeo. Von der Leyen ha aggiunto che «rimane un lavoro importante da fare» nella lotta alla corruzione e contro «l’eccessiva influenza degli oligarchi sull’economia».

Ore 19:02 - Intervista a Boris Johnson: «Per l’Occidente non è il momento di fermarsi. Putin deve fallire»

(Luigi Ippolito, corrispondente da Londra) «Piacere, Boris!»: si presenta così Johnson, un po’ scarmigliato come sempre, all’appuntamento a Downing Street per l’intervista con il Corriere (realizzata assieme al quotidiano spagnolo El Mundo, al francese Le Monde e alla tedesca Suddeutsche Zeitung). Il primo ministro prende posto sotto il grande ritratto di Margaret Thatcher, in quello che fu l’ufficio privato della Lady di Ferro, per un giro d’orizzonte alla vigilia dei vertici del G7 in Germania e della Nato a Madrid. Il focus è ovviamente la guerra in Ucraina e il messaggio di Johnson agli alleati è chiaro: non è questo il momento di fermarsi, Putin deve fallire.

Ore 19:06 - Fonti, caso Kaliningrad sarà discusso a vertice Ue

Il caso Kaliningrad sarà discusso al vertice europeo che si terrà domani e venerdì a Bruxelles. Lo rende noto una fonte diplomatica europea. «Anche se non sarà nelle conclusioni sicuramente ci confronteremo, in particolare con la Commissione, su come affrontare la peculiarità nell’ambito dell’applicazione delle sanzioni europee da parte della Lituania», ha spiegato la fonte. «Non escludo che una soluzione venga trovata già nelle prossime ore», ha aggiunto.

Ore 19:18 - Ambasciatore ucraino a Berlino vuole scusarsi con Scholz

L’ambasciatore ucraino a Berlino, Andrij Melnyk, vuole scusarsi con il cancelliere tedesco Olaf Scholz per averlo chiamato «salsiccia offesa» (un’espressione tipicamente tedesca, che definisce chi è facilmente suscettibile). Melnyk lo ha detto in un’intervista a Spiegel, spiegando che «è una dichiarazione che, con il senno di poi, ovviamente rimpiango», perché non è stata «diplomaticamente opportuna». Melnyk aveva definito così Scholz dopo che il cancelliere aveva detto che il «no» di Kiev a una visita del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier era un ostacolo a una sua stessa visita nel Paese. Con il recente viaggio in Ucraina di Scholz, tuttavia, molti dissidi sembrano ora risolti.

Ore 20:12 - Il Papa: «Avete visto il peggio e il meglio dell’uomo»

«La guerra vi ha messe di fronte al cinismo e alla brutalità umana, ma avete incontrato anche persone di grande umanità. Il peggio e il meglio dell’uomo!». Così papa Francesco a Iryna e Sofia, madre e figlie ucraine fuggite dalla guerra in Italia. Le due donne hanno preso la parola alla cerimonia di apertura dell’incontro mondiale delle famiglie questa sera in Vaticano. «È importante per tutti non rimanere fissati sul peggio, ma valorizzare il meglio, il tanto bene di cui è capace ogni essere umano, e da lì ripartire», ha detto il Papa. «Ringrazio voi, Iryna e Sofia, per la vostra testimonianza. Avete dato voce a tante persone la cui vita è stata sconvolta dalla guerra in Ucraina. Vediamo in voi i volti e le storie di tanti uomini e donne che hanno dovuto fuggire dalla loro terra. Vi ringraziamo perché non avete perso fiducia nella Provvidenza, e avete visto come Dio opera in vostro favore anche attraverso persone concrete che vi ha fatto incontrare: famiglie ospitali, medici che vi hanno aiutato e tanti altri uomini dal cuore buono».

Ore 20:15 - Raffineria russa colpita appartiene a moglie Medvedchuk

La raffineria di petrolio di Novoshakhtinsk, nella regione di Rostov, colpita da droni ucraini, appartiene alla Peton Invest Technology, affiliata a Oksana Marchenko, moglie del politico e oligarca ucraino Viktor Medvedchuk. Lo riferisce la Tass. Sia la raffineria che Marchenko sono state colpite dalle sanzioni di Kiev per presunte consegne di carburante alle regioni di Donetsk e Lugansk. Medvedchuk è al momento in custodia in Ucraina con l’accusa di alto tradimento e altri crimini.

Ore 20:22 - Biden chiede sforzi congiunti per abbassare prezzo benzina

Joe Biden ha chiesto non solo al Congresso di sospendere per 90 giorni la tassa federale sulla benzina ma ha sollecitato gli Stati a fare altrettanto e ha rinnovato il suo appello alle major ad aumentare la raffinazione del greggio e a diminuire il prezzo, senza «approfittarsi» della guerra in Ucraina. Il presidente ha inoltre espresso il suo plauso alla decisione dell’Opec+ di aumentare la produzione di petrolio. «L’aumento del prezzo della benzina è stato causato dalla guerra di Putin in Ucraina e anche dal fatto che gli Usa e il resto del mondo non gli hanno permesso di farla franca», ha aggiunto, sottolineando che il «mondo libero non aveva altra scelta che opporsi alla peggiore operazione dalla Seconda guerra mondiale».

Ore 20:47 - Come si spiega l’andamento del rublo?

(Federico Rampini) C’è una moneta che sembra scoppiare di salute: è il rublo. 

L’11 marzo ci volevano 120 rubli per comprare un dollaro. Cinque ondate di sanzioni dopo, oggi la moneta russa si è talmente rafforzata che alla quotazione ufficiale ne bastano meno della metà, circa 55, per comprare un biglietto verde dello Zio Sam. Esiste perfino un mercato parallelo dove le banche russe si accontentano di 44 dollari per un rublo. Come si spiega? 

Con due fattori essenzialmente: il rialzo dei prezzi di gas e petrolio che arricchisce la Russia e rimpingua la sua bilancia valutaria; più i controlli sui movimenti dei capitali. Questi ultimi fanno sì che il valore della moneta russa non sia del tutto trasparente e determinato solo dalle forze di mercato. Tuttavia è sintomatico che la banca centrale di Mosca si sia potuta permettere di abbassare i tassi d’interesse, proprio mentre in tutto l’Occidente le banche centrali – guidate dalla Federal Reserve americana – sono costrette ad alzare il costo del denaro per combattere l’inflazione. L’andamento del rublo sembra dare ragione a Vladimir Putin. Il presidente russo non si stanca di dirci che le nostre sanzioni fanno male all’Occidente, non alla Russia.

Ore 20:55 - Conte, importante il passaggio di Draghi a Kiev

«Considero importante il passaggio di Draghi a Kiev con Macron e Scholz, perché era quello da noi auspicato, che la UE si ponesse con un ruolo determinante nel negoziato. Altrimenti che leadership credibile avrà in futuro l’Europa?». Lo scrive su Twitter il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, ospite questa sera di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7.

Ore 21:05 - Kiev, abbattuto un missile russo su Odessa

I sistemi di difesa aerea dell’Ucraina hanno abbattuto un missile russo sopra la regione di Odessa. Lo ha riferito il governatore regionale Maxim Marchenko, citato dall’Ukrainska Pravda, ricordando che attacchi missilistici erano già stati compiuti oggi sulle regioni di Mykolaiv, Kharkiv, Donetsk e Lugansk.

Ore 21:09 - Kiev: al lavoro per liberazione combattenti Azovstal, scambio in più step

«Stiamo lavorando alla liberazione» dei combattenti dell’Azovstal. «Presto molti saranno liberati. Lo scambio avverrà in più step». Ad affermarlo è Kyrylo Budanov capo dipartimento dell’intelligence ucraino al canale Suspilne.

Ore 21:28 - Direttore Russia 1: «Se Putin conquistasse il Donbass si fermerebbe»

Dove vuole arrivare la Russia in Ucraina? «Fino alla Transnistria», ha detto il giornalista russo Vladimir Solovyov collegato con Bruno Vespa a Porta a porta. S alvo più tardi — nella trasmissione — sostenere che questo è ciò che dicono i media occidentali, mentre Mosca vorrebbe solo l’indipendenza per i cittadini russofoni del Donbass. Solovyov, conduttore del programma Domenica sera sul canale Russia 1, è considerato molto vicino al presidente russo Putin. Tra lui e Bruno Vespa si è svolto un acceso dibattito in cui Solovyov ha difeso a spada tratta le tesi del Cremlino sui motivi dell’invasione parlando di «russofobia». L’intervista va in onda nel corso della puntata odierna di Porta a porta.

Ore 22:31 - Sindaco Zaporizhzhia, rapiti alcuni lavoratori centrale nucleare

Diversi abitanti di Enerhodar, la città del sud dell’Ucraina in cui si trova la centrale nucleare di Zaporizhzhia, sono stati rapiti dai russi che la controllano, compresi lavoratori dell’impianto. Lo ha denunciato il sindaco Dmytro Orlov, citato dal Guardian. «Il luogo in cui si trovano alcuni di loro è ignoto. Le condizioni degli altri sono molto difficili: torturati con l’elettroshock, abusati fisicamente e moralmente», ha denunciato il sindaco.

Ore 23:50 - Usa, Biden proporrà a G7 nuove misure contro la Russia

Pronte nuove sanzioni contro Mosca. Al vertice del G7, che si terrà in Germania, «il presidente Joe Biden proporrà una nuova serie di misure per aumentare la pressione sulla Russia», ha precisato un alto funzionario della Casa Bianca in un briefing con i giornalisti facendo riferimento al viaggio del presidente americano in Europa la prossima settimana per i vertice del G7 e della Nato. «Per gli Usa il G7 è stato leader nell’imporre sanzioni senza precedenti contro la Russia in risposta all’invasione dell’Ucraina», ha detto ancora la fonte, annunciando che ai vertici in Germania e Madrid interverrà in collegamento anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

A margine del vertice del G7 in Germania inoltre Biden avrà un incontro bilaterale con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Ancora non si sa però se ci saranno altri colloqui a due. Mentre è fissato a Madrid, a margine del summit Nato, un colloquio del presidente Usa con il premier spagnolo Pedro Sanchez e con il re Felipe.

Ore 00:12 - L’energia sarà il tema al centro del G7

Al centro dei colloqui del G7 in Germania ci sarà il tema dell’energia, i cui costi sono alle stelle in tutto il mondo a causa della guerra in Ucraina. La conferma arriva dalla Casa Bianca alla vigilia del viaggio del presidente americano Joe Biden in Europa per i summit del G7 e della Nato. «Si parlerà anche della situazione economica mondiale», ha aggiunto la fonte del governo Usa.

Ore 00:44 - Ucraina: bombardati due grandi terminal agricoli a Mykolaiv

Nuovi bombardamenti russi a sud dell’Ucraina. Le multinazionali agroalimentari Bunge e Viterra hanno dichiarato che due dei loro terminal di grano nella città portuale di Mykolaiv, sono stati colpiti durante un attacco russo. Il terminal portuale di Evri, di proprietà di Viterra, è stato «danneggiato da un attacco missilistico», durante il quale una persona è rimasta lievemente ferita, ha detto un portavoce del gruppo, aggiungendo che due silos erano in fiamme e un terzo danneggiato. Questo sito, acquistato nel 2020 da Glencore, società madre di Viterra, ha una capacità di stoccaggio di 160.000 tonnellate.

Per quanto riguarda Bunge, le sue strutture sono state «colpite durante gli ultimi attacchi russi nella regione», ha detto una portavoce. «È necessaria un’ispezione più approfondita per valutare l’esatto impatto sulla struttura». Nessuno del personale è rimasto ferito nel terminal, che è chiuso dal primo giorno dell’invasione russa il 24 febbraio, e comprende un sito di stoccaggio, carico delle navi e un’unità di produzione di olio vegetale.

Zaporizhzhia: rapiti lavoratori della centrale. Biden, al G7 richiesta di nuove misure per la Russia. Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro, Marco Imarisio e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 23 Giugno 2022.

Le notizie di giovedì 23 giugno sulla guerra, in diretta. Il sindaco di Zaporizhzhia: «Dipendenti torturati con l’elettroshock». L’energia al centro del prossimo vertice del G7. Bombardati due terminal di grano nella città portuale ucraina di Mykolaiv

• La guerra in Ucraina è arrivata al 120esimo giorno.

• Via libera della Camera alla risoluzione di maggioranza dopo le comunicazioni del premier in vista del Consiglio europeo.

• Una delle più grandi raffinerie petrolifere della Russia a pochi chilometri dal confine ucraino è stata colpita mercoledì da due droni delle forze di Kiev, che hanno causato un incendio poi domato.

• Il presidente cinese Xi Jinping ha messo in guardia contro l’«espansione» dei legami militari, alla vigilia del summit virtuale dei Brics.

• Mosca valuta il taglio delle forniture di elettricità alla Lituania, dopo le restrizioni imposte al transito delle merci nella regione di Kaliningrad.

• In un’intervista esclusiva, Boris Johnson ha ribadito come «per l’Occidente non è il momento di fermarsi. Putin deve fallire».

Ore 05:35 - Mosca: incendio nella raffineria Rostov causato da un drone ucraino

Una delle più grandi raffinerie petrolifere della Russia meridionale — l’impianto di Novoshakhtinsk, nella regione di Rostov, a pochi chilometri dal confine ucraino — è stata colpita questa mattina sembra da un drone che ha provocato un incendio. Lo riportano i media internazionali. «Secondo una versione, l’incendio è stato causato da un attacco di un UAV (veicolo aereo senza pilota)», ha scritto su Telegram il governatore della regione, Vasily Golubev, aggiungendo che nel sito sono stati trovati frammenti di un drone. Secondo l’agenzia Interfax, l’incendio è stato domato.

Ore 05:38 - Risoluzione Ucraina, via libera alla Camera con 410 sì

Via libera dell’Aula della Camera alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi in vista del Consiglio europeo. Il documento, che conferma l’impegno dell’Italia a sostegno dell’Ucraina nel testo identico a quello licenziato ieri dal Senato, è stato approvato a Montecitorio con 410 voti a favore, 29 contrari e 34 astenuti (Fdi).

Ore 05:40 - Finlandia: pronti a combattere se la Russia ci attacca

Il capo delle forze armate finlandesi, Timo Kivinen, ha assicurato che il suo Paese è pronto ad affrontare un attacco russo e opporrà una dura resistenza se dovesse accadere. «L'Ucraina è stata un boccone difficile da masticare (per la Russia) e così sarebbe la Finlandia», ha sottolineato, ricordando che Helsinki ha «sistematicamente sviluppato la difesa militare proprio per questo tipo di guerra che viene condotta lì, con un massiccio uso di potenza di fuoco, forze armate e anche aeronautiche».

Ore 05:44 - Mosca valuta interruzione elettricità verso la Lituania

Tagliare le forniture di elettricità alla Lituania, ancora dipendente per il suo fabbisogno da una rete che la collega alla Russia, è tra le opzioni studiate da Mosca per rispondere al blocco del passaggio di alcuni prodotti verso l'exclave russa di Kaliningrad in applicazione delle sanzioni Ue. Così il presidente della commissione Affari internazionali della Duma, Leonid Slutsky, citato dall'agenzia Interfax.

Ore 05:48 - Xi attacca la Nato e sostiene Putin: «Le sanzioni? Un boomerang»

(Guido Santevecchi) Quanto è isolato Vladimir Putin? Il vertice Brics (l’acronimo sta per Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) concede allo zar la possibilità di sfuggire alla definizione di paria mondiale, con la presenza sulla ribalta di una grande riunione internazionale per la prima volta dopo l’invasione dell’Ucraina. Certo, è solo virtuale il faccia a faccia tra Putin, l’amico cinese Xi Jinping, il brasiliano Jair Bolsonaro, l’indiano Narendra Modi e il sudafricano Cyril Ramaphosa: il presidente di turno e padrone di casa Xi, da quando nel gennaio del 2020 è esploso il coronavirus si presta solo a videoconferenze. Ma quella dei Brics può rivendicare un peso importante: i cinque Paesi rappresentano il 40% della popolazione del mondo e il 23% del Pil globale.

Ore 05:53 - L’energia sarà il tema al centro del G7

Al centro dei colloqui del G7 in Germania ci sarà il tema dell’energia, i cui costi sono alle stelle in tutto il mondo a causa della guerra in Ucraina. La conferma arriva dalla Casa Bianca alla vigilia del viaggio del presidente americano Joe Biden in Europa per i summit del G7 e della Nato. «Si parlerà anche della situazione economica mondiale», ha aggiunto la fonte del governo Usa.

Ore 05:57 - Intervista a Boris Johnson: «L’Occidente non ceda alla fatica della guerra. Putin deve fallire»

«Piacere, Boris!»: si presenta così Johnson, un po’ scarmigliato come sempre, all’appuntamento a Downing Street per l’intervista col Corriere (realizzata assieme al quotidiano spagnolo El Mundo, al francese Le Monde e alla tedesca Suddeutsche Zeitung). Il primo ministro prende posto sotto il grande ritratto di Margaret Thatcher, in quello che fu l’ufficio privato della Lady di Ferro, per un giro d’orizzonte alla vigilia dei vertici del G7 in Germania e della Nato a Madrid. Il focus è ovviamente la guerra in Ucraina e il messaggio di Johnson agli alleati è chiaro: non è questo il momento di fermarsi.

Ore 06:00 - Sindaco Zaporizhzhia: «Rapiti alcuni lavoratori centrale nucleare»

Diversi abitanti di Enerhodar, la città del sud dell’Ucraina in cui si trova la centrale nucleare di Zaporizhzhia, sono stati rapiti dai russi che la controllano, compresi lavoratori dell’impianto. Lo ha denunciato il sindaco Dmytro Orlov, citato dal Guardian. «Il luogo in cui si trovano alcuni di loro è ignoto. Le condizioni degli altri sono molto difficili: torturati con l’elettroshock, abusati fisicamente e moralmente», ha denunciato il sindaco.

Ore 06:06 - Ucraina: bombardati due grandi terminal agricoli a Mykolaiv

Nuovi bombardamenti russi a sud dell’Ucraina. Le multinazionali agroalimentari Bunge e Viterra hanno dichiarato che due dei loro terminal di grano nella città portuale di Mykolaiv, sono stati colpiti durante un attacco russo. Il terminal portuale di Evri, di proprietà di Viterra, è stato «danneggiato da un attacco missilistico», durante il quale una persona è rimasta lievemente ferita, ha detto un portavoce del gruppo, aggiungendo che due silos erano in fiamme e un terzo danneggiato. Questo sito, acquistato nel 2020 da Glencore, società madre di Viterra, ha una capacità di stoccaggio di 160.000 tonnellate.

Per quanto riguarda Bunge, le sue strutture sono state «colpite durante gli ultimi attacchi russi nella regione», ha detto una portavoce. «È necessaria un’ispezione più approfondita per valutare l’esatto impatto sulla struttura». Nessuno del personale è rimasto ferito nel terminal, che è chiuso dal primo giorno dell’invasione russa il 24 febbraio, e comprende un sito di stoccaggio, carico delle navi e un’unità di produzione di olio vegetale.

Ore 07:04 - Biden proporrà al G7 un altro giro di sanzioni contro la Russia

(Giuseppe Sarcina, corrispondente da Washington) Joe Biden proporrà ai partner del G7 di adottare un altro giro di sanzioni contro la Russia. La notizia arriva direttamente da uno dei consiglieri della Casa Bianca che ieri sera, mercoledì 22 giugno, ha parlato con i giornalisti in una conference call. Per ora non ci sono altri dettagli ufficiali. A Washington si ipotizza che le nuove restrizioni colpiranno soprattutto i servizi finanziari e, in modo selettivo, alcune esportazioni russe. Resteranno fuori, per ovvi motivi, il grano e gli altri generi alimentari di base. 

Il presidente americano punta a rilanciare il sostegno dell’Occidente all’Ucraina, pienamente spalleggiato dal Regno Unito, come ha spiegato il premier britannico Boris Johnson nell’intervista pubblicata oggi, giovedì 23, dal Corriere . La Segretaria al Tesoro, Janet Yellen, la regista dell’operazione, è convinta che l’economia russa stia scivolando verso una crisi sempre più grave. Ecco perché Yellen ha suggerito a Biden di insistere sulle sanzioni, senza dare ascolto alle numerose analisi che, anche negli Usa, sembrano dimostrare una capacità di resistenza di Mosca oltre le previsioni. In ogni caso le sanzioni avranno anche una funzione politica: dimostrare a Volodymyr Zelensky che i leader occidentali prestano ascolto alle sue richieste. Il presidente ucraino sarà protagonista dei summit in arrivo. Interverrà, con un collegamento video, sia al G7 che inizia in Germania domenica 26, sia alla riunione Nato a Madrid, il 29 giugno.

Kiev: «Ci ritiriamo da Severodonetsk». Le truppe di Mosca circondano anche Lysychansk. di Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro e Redazione Online su Il Corriere della Sera il 24 Giugno 2022.

Le notizie di venerdì 24 giugno sulla guerra, in diretta. L’Ucraina annuncia il ritiro dalla città di Severodonetsk, e le truppe russe stanno per circondare anche la città gemella di Lysychansk 

• La guerra in Ucraina è arrivata al 121esimo giorno.

• L’Ucraina ha annunciato il ritiro dalla città di Severodonetsk e l’avanzata dei russi intorno a Lysychansk: di fatto, la battaglia per quella regione di avvicina al termine.

• I lanciarazzi Himars americani sono arrivati in Ucraina: gli Stati Uniti hanno annunciato una fornitura di armi per altri 450 milioni.

• Nella giornata di ieri, l’Ucraina ha ricevuto lo status di Paese candidato all’Unione europea, insieme alla Moldavia. Zelensky: «Momento storico». Von der Leyen: «Questa candidatura è il miglior segnale di speranza»

Ore 20:34 - Ue, Michel: «Ok a status candidato Ucraina e Moldavia»

«Il Consiglio europeo ha approvato lo status di candidato all’Ue per Ucraina e Moldavia. Un momento storico». Lo annuncia su Twitter il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel. «La giornata di oggi - aggiunge - segna un passo cruciale nel vostro cammino verso l’Ue. Congratulazioni a Zelensky e Maia Sandu, al popolo ucraino e moldavo». Il Consiglio ha inoltre «deciso di riconoscere la prospettiva europea della Georgia ed è pronta a concedere lo status di candidato una volta affrontate le priorità in sospeso. Congratulazioni al popolo georgiano. Un momento storico nelle relazioni Ue-Georgia: il futuro della Georgia è nell’Unione Europea», conclude Michel.

«Oggi è un buon giorno per l’Europa. Congratulazioni al Presidente Volodymyr Zelensky, alla presidente Maia Sandu e al primo ministro Irakli Garibashvili. I vostri Paesi fanno parte della nostra famiglia europea. E la storica decisione odierna dei leader lo conferma». Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

Il presidente Volodymyr Zelensky ha definito «un momento unico e storico nei rapporti tra Ucraina e Unione Europea la decisione arrivata oggi dai leader europei di concedere all'Ucraina lo status di candidato all'Ue».

Ore 21:17 - Filorussi: i difensori della fabbrica Azot disposti a resa

I difensori ucraini trincerati nello stabilimento chimico Azot di Severodonetsk sono disposti ad arrendersi se verrà garantita l'incolumità dei civili. Lo ha riferito a Tass una fonte delle milizie separatiste filorusse del Lugansk. In precedenza il governatore ucraino dell'Oblast, Sergiy Gaidai, aveva affermato che i soldati presenti nella fabbrica stavano valutando un ritiro.

Ore 23:46 - Lavrov: non ha senso continuare a negoziare con Kiev

«Non ha senso continuare a negoziare con Kiev nelle stesse forme che si sono sviluppate negli ultimi 8 anni durante i quali hanno rotto l'accordo rotto di Maidan del febbraio 2014 e poi gli accordi di Minsk». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un'intervista alla televisione di Stato della Bielorussia, citata da Tass. Secondo Lavrov, quando si riprenderanno i negoziati «la Russia terrà conto della situazione sul campo. Ci sono aree liberate» dove - sempre secondo il ministro russo - «la maggior parte della popolazione non ha intenzione di tornare nuovamente sotto il controllo» delle autorità ucraine.

Ore 03:16 - Sindaco Mariupol: «Rischio catastrofe epidemiologica»

La città di Mariupol, occupata dalle forze armate russe, è «sull’orlo di una catastrofe epidemiologica». Lo ha detto - riferisce il Kiev Independent - il sindaco Vadym Boychenko, aggiungendo che «la città è invasa da montagne di spazzatura indifferenziata, circa 9.000 tonnellate, e le condizioni igieniche sono precarie». «Si stanno diffondendo — ha aggiunto — malattie infettive, tra cui non escludo il colera e la dissenteria. In tutte le zone ci sono sepolture naturali e nessuna fognatura è funzionante. Inoltre non c’è acqua potabile. Tutto questo mette a rischio la salute dei residenti di Mariupol che si ritrovano in un vero e proprio ghetto».

Ore 05:25 - Zelensky: «Italia a fianco di Kiev, grazie signor Draghi»

«L’Italia è al nostro fianco. Grazie mille, signor primo ministro! Grazie per la sua forza, per la sua perseveranza. Grazie per aver dimostrato che i principi delle persone perbene sono davvero il fondamento dell’Europa». È quanto ha sottolineato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando al Consiglio europeo dopo il sì dell’Ue alla candidatura ucraina. Zelensky ha ringraziato, uno ad uno, tutti e 27 i Paesi membri, secondo quanto si legge nel discorso pubblicato sul sito del governo ucraino.

Ore 06:08 - Usa forniranno a Kiev altri 450 mln in aiuti militari

Gli Stati Uniti forniranno all’Ucraina altri 450 milioni di dollari in aiuti militari, tra cui sistemi missilistici avanzati. L’annuncio è arrivato pochi giorni prima che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si rechi in Europa per i vertici del G7 e della Nato. Il pacchetto comprende sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità o himar, motovedette e proiettili di artiglieria. Dall’inizio della guerra, a febbraio, gli Stati Uniti hanno impegnato 6,1 miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza.

Ore 07:09 - Le minoranze etniche che Putin manda a morire

(Federico Fubini) Vladimir Putin paragona sé stesso a Pietro il Grande e dall’inizio la guerra è stata concepita dentro il Cremlino da una ristretta cerchia di uomini bianchi, in età avanzata, legati al sogno di un grande impero slavo che riconquisti le sue antiche regioni europee. 

Ma il tributo di sangue lo stanno pagando, fuori da ogni proporzione, giovani uomini dall’aspetto completamente diverso. 

Spesso sono musulmani dell’Ossezia del Nord o del Daghestan o buddisti tibetani della Buriazia o della Repubblica di Tuva, alle frontiere della Mongolia. Oppure vengono da qualche provincia sperduta dell’Estremo Oriente non lontana dai confini con la Cina e con la Corea del Nord, come la Provincia ebraica autonoma dove Stalin aveva cercato di deportare un’intera minoranza scomoda. 

In nome del sogno imperiale di Putin — numeri alla mano — questi giovani delle terre più lontane hanno una probabilità di morire in Ucraina centinaia di volte più alta dei coetanei di Mosca o di San Pietroburgo. 

La testarda ricerca e l’analisi dei dati dicono che loro per primi sono stati gettati nella fornace della guerra nelle settimane più cruente. 

I buriati per esempio sono appena lo 0,3% della popolazione, ma erano il 4,5% dei morti nelle prime tre settimane di guerra.

Ore 07:26 - Le truppe russe circondano Lysychansk

La battaglia per Severodonetsk e per la città «gemella», appena al di là del fiume, sembra sempre più prossima alla conclusione. 

Secondo le autorità ucraine, le forze russe stanno cercando di circondare le truppe ucraine a Lysychansk — l’unica città, insieme a Severodonetsk, che resta in mano ucraina nella regione. 

Nell’area, le truppe di Putin sono riuscite nelle ultime due settimane a compiere lenti, ma costanti, passi avanti. 

«I combattimenti stanno entrando in una spaventosa fase di climax», ha detto Oleksiy Arestovych, uno degli uomini più vicini al presidente Zelensky, mentre il governatore della regione, Gaidai, ha riconosciuto che i russi sono riusciti a conquistare altri villaggi alla periferia delle due città. 

«Per evitare l’accerchiamento definitivo», ha detto Gaidai, «i nostri comandi potrebbero ordinare alle nostre truppe di ritirarsi su nuove posizioni».

Ore 07:44 - Kuleba, le armi e la via diplomatica

L’incipit dell’intervista di Lorenzo Cremonesi a Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri di Kiev, è chiaro: «Dato che mi parla dal Donbass, anche lei è in grado di toccare con mano gli effetti devastanti dei bombardamenti russi e le ragioni del mio argomento di base: solamente la nostra vittoria militare convincerà la Russia ad avviare seri negoziati di pace, le armi garantiranno la via diplomatica».

Ore 07:48 - «Ci ritiriamo da Severodonetsk»

L’annuncio arriva dal governatore di una delle regioni più devastate dagli attacchi dell’artiglieria russa di queste ultime settimane, Sergij Gaidai. 

Le nostre truppe, ha detto, «dovranno essere ritirate» dalla città di Severodonetsk: «Le posizioni difensive che ancora erano in piedi sono state ridotte in pezzi. E rimanerci non ha senso - il numero di morti tra i nostri soldati continua a crescere». 

La situazione — come scrivevamo poco fa — è critica anche nella città «gemella», quella di Lysychansk.

Ore 08:02 - L’Europa, l’Ucraina e il gas, punto per punto

(Alessandro Trocino) Il cammino sarà probabilmente lungo: ma ieri l’Europa ha voluto lanciare un segnale chiaro, contro la Russia e in solidarietà al Paese aggredito. 

Ucraina, Moldavia e Georgia hanno ottenuto «la prospettiva europea». 

A Kiev e Chisinau è stato anche riconosciuto lo status di Paese candidato all’adesione all’Ue, mentre per Tbilisi è ancora subordinato all’attuazione di alcune riforme. 

Le reazioni

Erano collegati in video con il Consiglio europeo i presidenti ucraino Volodymyr Zelensky e la moldava Maia Sandu, comprensibilmente entusiasti. Ma la decisione viene rilanciata con solennità. «È un momento storico» dice il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. «Un momento determinante», per la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: «Non ci può essere migliore segnale di speranza per il popolo ucraino». 

Stop ai Balcani

Il messaggio pro Ucraina arriva insieme a un freno sui dossier che riguardano i Balcani Occidentali da tempo in attesa di entrare nell’Ue. L’apertura dei negoziati di adesione con Albania e Macedonia del Nord è vincolata al veto posto dalla Bulgaria per ragioni storiche e culturali, che dovrebbe togliere nei prossimi giorni (il premier Kiril Petkov è stato sfiduciato e il Parlamento si deve esprimere su Skopje). Una delusione emersa con forza nelle parole dei leader di Albania, Macedonia del Nord, Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Kosovo durante il summit informale che ha preceduto il Consiglio europeo. Il presidente albanese Edi Rama, intervistato da Leonard Berberi, si dice dispiaciuto, ma non solo: «Bruxelles non ha mantenuto le promesse. È uno stallo pericoloso».

L’asse Draghi-Macron per il summit sul gas

Mario Draghi ha chiesto un nuovo summit europeo straordinario per il tetto sul prezzo del gas. La proposta è sostenuta anche dalla Francia e, come racconta in un retroscena Marco Galluzzo, è frutto anche del colloquio che il premier italiano ha avuto con Emmanuel Macron. L’ipotesi è che il summit si tenga a luglio. Anche il presidente del consiglio europeo Charles Michel approva: «Mi sembra una buona idea». Restano le resistenze di Germania, Lussemburgo e Olanda. Il premier olandese Mark Rutte: «Non siamo contrari per principio, ma non è detto che il tetto al prezzo del gas funzioni». C’è il dubbio che un tetto sul gas possa distorcere un mercato ormai globale, finendo per privilegiare i clienti asiatici di metano liquefatto.  

La risposta di Mosca potrebbe essere quella di azzerare le forniture, già ridotte per 12 Paesi. Per questo la Germania, che ha aumentato il livello di allerta, sta tornando al carbone. Berlino invita i cittadini a risparmiare, mentre il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani esclude razionamenti per l’Italia, che sarebbe in una situazione migliore rispetto alla Germania.

 Ore 08:10 - Le difficoltà (di personale) dell’esercito russo

La Russia sta usando ex piloti militari ora mercenari del Gruppo Wagner per condurre missioni di supporto aereo ravvicinato — e questo indica che l’aviazione di Mosca è alle prese con problemi di equipaggio. 

A scriverlo — nel suo aggiornamento quotidiano: prezioso, anche se chiaramente schierato a favore di Kiev — è l’intelligence militare della Gran Bretagna, che si basa sulla confessione di un pilota di un jet d’attacco russo Su-25 catturato in seguito all’abbattimento del suo aereo, lo scorso 17 giugno. 

«Il pilota ha confessato di essere un ex maggiore dell’aviazione russa, impiegato nella Wagner e che aveva compiuto diverse missioni nel conflitto. L’uso di personale militare in pensione, e ora contractor nella Wagner, per condurre missioni di supporto aereo ravvicinato indica che l’aviazione russa probabilmente è alle prese con una carenza di equipaggi per sostenere l’invasione dell’Ucraina». 

«Nelle sue missioni», continua il bollettino, «il pilota russo avrebbe utilizzato dispositivi Gps commerciali invece che apparecchiature di navigazione militari russe e questo probabilmente indica che gli aerei in uso alla Wagner sono modelli più vecchi dei Su-25 e che l’aviazione russa non fornisce a Wagner apparecchiature aggiornate».

Ore 08:55 - Gas, cos’è il «price cap»? Come funziona il tetto da 80 euro contro i ricatti di Mosca

(Valentina Iorio) Cos’è il «price cap»?

L’idea di introdurre un «price cap», ovvero un tetto al prezzo del gas a livello europeo, è una battaglia che il governo italiano porta avanti da mesi. «L’imposizione di un tetto al prezzo del gas russo consentirebbe di ridurre i flussi finanziari verso Mosca», ha ricordato di recente il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Di fatto si tratterebbe di individuare un meccanismo per fissare un tetto nelle piattaforme di negoziazione del gas, un prezzo al di sopra del quale gli operatori europei non possono comprare. L’ipotesi è quella di una soglia massima tra gli 80 e 90 euro a megawattora.