foto antonio  1.jpgDenuncio al mondo ed ai posteri con i miei libri tutte le illegalità tacitate ed impunite compiute dai poteri forti (tutte le mafie). Lo faccio con professionalità, senza pregiudizi od ideologie. Per non essere tacciato di mitomania, calunnia o pazzia le accuse le provo con inchieste testuali tematiche e territoriali. Per chi non ha voglia di leggere ci sono i filmati tematici sul 1° canale, sul 2° canale, sul 3° canale Youtube. Non sono propalazioni o convinzioni personali. Le fonti autorevoli sono indicate.

Promuovo in video tutto il territorio nazionale ingiustamente maltrattato e censurato. Ascolto e Consiglio le vittime discriminate ed inascoltate. Ogni giorno da tutto il mondo sui miei siti istituzionali, sui miei blog d'informazione personali e sui miei canali video sono seguito ed apprezzato da centinaia di migliaia di navigatori web. Per quello che faccio, per quello che dico e per quello che scrivo i media mi censurano e le istituzioni mi perseguitano. Le letture e le visioni delle mie opere sono gratuite. Anche l'uso è gratuito, basta indicare la fonte. Nessuno mi sovvenziona per le spese che sostengo e mi impediscono di lavorare per potermi mantenere. Non vivo solo di aria: Sostienimi o mi faranno cessare e vinceranno loro.

 Dr Antonio Giangrande  

 

PROBLEMI DI MORALITA' NELLA SINISTRA ARCOBALENO


CANDIDATI AL PARLAMENTO: ELEZIONE 13 APRILE 2008

CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO

Fonte “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez

Sinistra Arcobaleno (3)

Caruso Francesco (Prc): Alcune condanne, arresti e processi per manifestazioni, «espropri proletari» e altre iniziative «antagoniste». Caruso viene arrestato a Cosenza nel novembre 2003 insieme a una ventina di compagni per reati politici gravissimi (che paiono francamente eccessivi), come l’associazione eversiva finalizzata alla sovversione dell’ordine democratico ed economico del paese, per il ruolo avuto durante le manifestazioni «no global» di Napoli nel 2000 e durante il G8 di Genova nel 2001 alla guida della «Rete Meridionale del Sud Ribelle». Il Tribunale del Riesame annulla poi quelle ordinanze, ma nel luglio 2004 Caruso viene rinviato a giudizio dinanzi alla Corte d’assise di Cosenza per associazione sovversiva, cospirazione politica e attentato agli organi costituzionali dello Stato. Nel gennaio del 2008, l’accusa ha chiesto di condannarlo a 6 anni e l’Avvocatura dello Stato ha avanzato una richiesta di 5 milioni di euro per «danni all’immagine dello Stato italiano». Caruso è anche imputato ad Acerra per estorsione aggravata per aver organizzato un’azione dimostrativa in un supermercato, bloccando le casse e ottenendo dalla direzione un quintale di pasta da distribuire gratis alla povera gente. Nel 1996 un giovanissimo Caruso e altre sei persone si oppongono allo sgombero della sala studio universitaria di Bologna in via Zamboni 36: per questo, nel 2003, Francesco viene condannato a 10 mesi per aggressione a un poliziotto e interruzione di pubblico servizio a 10 mesi, ma poi in appello il reato cade in prescrizione, grazie alla concessione delle attenuanti generiche. Ancora sotto processo per gli scontri di piazza del 17 marzo 2001, nel 2007 è stato condannato a 3 anni e 4 mesi per un’irruzione con un centinaio di manifestanti no global all’Ipercoop di Afragola. In tutti i procedimenti penali a suo carico, non si è mai avvalso dell’immunità parlamentare.

Farina Daniele (Prc): Più volte arrestato e fermato per reati legati alla sua attività politica nel Leoncavallo. È stato condannato definitivamente tre volte. La prima condanna, del 1989, è a 1 anno e 6 mesi per fabbricazione, detenzione e porto abusivo di ordigni esplosivi, resistenza a pubblico ufficiale (manifestazione antifascista dei collettivi universitari – a Milano nel 1985; scontri davanti alla centrale nucleare di Montalto di Castro nel 1986): tutti reati poi coperti da amnistia. La seconda, del 1998, a 10 mesi per lesioni personali gravi (scontri tra servizi d’ordine sindacale e Leoncavallo-Milano 1991). La terza, del 2001, per inosservanza degli ordini dell’autorità, cioè delle ordinanze di Marco Formentini, sindaco di Milano, sui concerti al Leoncavallo nei primi anni Novanta. Appena eletto, la Camera l’ha subito sistemato come vicepresidente unico della commissione Giustizia della Camera. Ora è ricandidato con l’Arcobaleno.

Pecoraro Scanio Alfonso (Verdi): Ministro dell’Ambiente e leader dei Verdi, è indagato per associazione per delinquere e corruzione dinanzi alla Procura di Roma, che nel marzo del 2008 ha ereditato il fascicolo per competenza dal pm potentino Henry John Woodcock. Probabile che il fascicolo passi al Tribunale dei ministri, competente sui reati ministeriali. L’ipotesi d’accusa, emersa da intercettazioni avviate nell’inchiesta su Corona-Vallettopoli e approfondita dai Carabinieri del Noe (diretto dal celebre Capitano “Ultimo”), è che il ministro si sia fatto pagare vacanze all’estero, viaggi in aereo e in elicottero, soggiorni in hotel di extralusso (per esempio il Town House di piazza Duomo a Milano, 7 stelle), telefonini e altri regali da alcuni imprenditori interessati ad appalti per lo smaltimento di rifiuti della Campania, a bonificare alcune aree inquinate della Basilicata e a ottenere incarichi per organizzare le trasferte del Ministero. L’agenzia turistica Visetur avrebbe saldato il conto del soggiorno natalizio di Pecoraro al Town House, mentre il fratello avvocato del titolare veniva inserito fra i consulenti del Ministero e la ditta otteneva l’appalto per occuparsi di alcune trasferte ministeriali. Pecoraro s’è proclamato innocente e ha annunciato la rinuncia a ogni tipo di immunità. Anche suo fratello Marco, senatore uscente dei Verdi (non ricandidato), è indagato con le stesse ipotesi d’accusa.

http://www.beppegrillo.it/immagini/immagini/Se_li_conosci_li_eviti.pdf


GIUSTIZIA. La Corte dei conti contesta 50 incarichi ad esterni: 46 commissionati dall’attuale titolare del ministero e 4 dagli ex.
Consulenze d’oro, ministri nei guai.

Indagato il guardasigilli Castelli e i suoi predecessori Fassino e Diliberto.

Roma. Finisce davanti al tribunale dei ministri la vicenda delle cinquanta consulenze esterne affidate da tre ministri della Giustizia sulle quali la Corte dei Conti ha sollevato rilievi pesanti. La Procura di Roma ha indagato per abuso di ufficio il guardasigilli Roberto Castelli, i predecessori Piero Fassino e Oliviero Diliberto, i sottosegretari Michele Vietti, Jole Santelli e Giuseppe Valentino ed altri 39 tra magistrati, funzionari, direttori di ufficio e capi dipartimento del ministero di via Arenula.

Il grosso delle consulenze al centro dell’inchiesta, cioé 46 casi, riguarda la gestione Castelli, due la gestione Fassino ed altrettante quella di Diliberto.

Secondo i pm Adelchi d’Ippolito, Maria Cristina Palaia e Giancarlo Amato - che hanno disposto la trasmissione degli atti al tribunale dei ministri - gli indagati non avrebbero accertato che all’interno del ministero esistevano analoghe professionalità cui affidare gli incarichi assegnati, invece, che commissionare le consulenze a soggetti esterni con i conseguenti costi maggiori. In questo modo sarebbe stato procurato un ingiusto profitto ai consulenti che, in alcuni casi, avrebbero depositato semplicemente relazioni copiate.

Le reazioni di alcuni degli esponenti politici coinvolti non si sono fatte attendere. Il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, dopo aver sottolineato di non avere notizia dell’iniziativa giudiziaria, si è limitato a commentare: «Se le notizie fossero vere, vorrebbe dire che dal 1999 a oggi il ministero della Giustizia sarebbe stato retto da una accolita di malfattori formata da tre ministri, vari sottosegretari, magistrati, funzionari, direttori di uffici, capi dipartimento. Mi sembra davvero una teoria inverosimile».

Fabrizio Mori, capo della segreteria di Piero Fassino. «L’onorevole Fassino - ha detto - dimostrerà l’assoluta correttezza del suo operato, stante che le consulenze contestate, poche e di modestissima entità monetaria, furono conferite nel pieno rispetto della normativa allora in vigore».

La normativa in cui si poteva muovere l’ex ministro della Giustizia era molto più rigida rispetto a quella in cui si è mosso l’attuale ministro Roberto Castelli. Quest’ultima circostanza è stata sottolineata anche dai magistrati contabili nella loro relazione alla Corte dei Conti che ha originato gli accertamenti dei pm di piazzale Clodio.

Il sottosegretario Giuseppe Valentino (An) rivendica anche a nome dei suoi predecessori di aver «operato nel rispetto della legge» e ritiene «sorprendente» l’iniziativa della Procura di Roma, così come «è sorprendete la singolare interpretazione della Corte dei Conti sulla vicenda». «Perché gli incarichi non sono stati attribuiti a personale interno al ministero anziché a figure esterne? Le consulenze sono un valore aggiunto. Noi ci siamo avvalsi di giovani giuristi che ci dessero una mano; le competenze dei magistrati dell’ufficio legislativo del ministero sono altre».

La faccenda della consulenze esterne non va giù soprattutto all’Ugl Statali che annunciano un presidio, il prossimo 27 aprile, davanti al Tribunale di Roma, a Piazzale Clodio, e una lettera aperta al ministro della Giustizia Roberto Castelli. Il tutto per protestare contro la «distrazione» del Guardasigilli nell’assegnazione delle risorse economiche.

Il Guardasigilli - afferma in una nota Paola Saraceni, dell’ Ugl ministeri - «sugli u lteriori stanziamenti del fondo di amministrazione riesce ad essere scavalcato di cinque milioni di euro dal suo pari alla Difesa; e di tre milioni di euro dal ministero degli Esteri. Inutile parlare di altre priorità come la mobilità volontaria, l’assunzione dei precari e la riqualificazione. Mentre negli uffici e nelle galere, il personale rischia di scoppiare».

«Eppure - conclude l’Ugl - proprio il ministro Castelli disse che non valeva la pena investire nella giustizia che dilapidava soldi però all’epoca non intendemmo bene se si riferisse alla gestione del personale oppure alle consulenze affidate dal ministero negli ultimi dieci anni».

L'Arena IL GIORNALE DI VERONA

Mercoledì 20 Aprile 2005 nazionale Pagina 8

http://francilastrega.splinder.com/archive/2005-04